1
LOlì-20 SFUSA
Casa VaWesa ~
ÎORRB PELLICB
Selli m á 0 a^t e
della Chiesa VaUeM
DELLE
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le qua^;ovete peccato, e fatevi un cUor nuovo e uno spirito nuovo
Ann© LXXXVIII - N. 2
Unm copia L. 30
ABBONAMENTI
}
Eco: L. 1.SOO per Tintcrno | Eco e Eo Luce: L. lAOO per l’interno j Spediz, abb, poetale - tl Gruppo
L. 1.600 per Testerò
L. 2.500 per'Testerò
Cambio d’indirizzo Lire 40,—
TORRE PELLICE — tpGenpaìo ‘195»
Ammin. Claudiana Torre PeQiee - C,C,P. 2-17557
£a Paiola della Uüa
E’ VENUTO!
■% ■
Al Cap. I delTEvangelo di Giovanni sta scritto : « E' venuto ».
Sembra una parola insignificante,
una parola scarna e povera, una voce
del verbo venire che si usa tutti i giorni nel linguaggio familiare. Perchè
questa piccola parola dall'aspetto umile e dal volto comune, è scritta in
quel libro diverso da tutti gli altri, in
quel libro strano e misterioso che è
la Bibbia, ed è scritta in modo tale e
con tale rilievo che tutte te altre parole del libro sembrano stendere il
dito e additare questa parola, sembrano confluire e concentrarsi in questa parola?
Perchè tutto il mondo, nell'ultima
settimana di dicembre, interrompe la
sua fatica e c'è un'atmosfera di festa
nell'aria, e i volti esprimono — nonostante tutto quello che succede nel
mondo — gioia, e la gente si fa dei
regali e degli auguri gli uni agli altri?
Perchè? — « E' venuto » — Chi è
venuto?
Sono venuti degli altri prima di Lui :
il primo ha avuto nome Abramo, il
Caldeo ; l'ultimo ha avuto nome Giovanni, il Battezzatore. Nella vita di
questi uomini ci sono degli avvenimenti, ci sono delle lotte, ci sono dei
oeccatii vi è del dubbio, vi è della
tutto quello che fanno, tutto quello
che essi soffrono e che essi sperano,
sembra non importare, non essere definitivo, sembra non essere che il preludio, l'introduzione di qualche cosa
di altro, che viene dopo, la loro persona, il loro nome, la loro umanità
peccatrice e santa, sembrano non contare, non tali da fermare l'attenzione,
perchè dietro il loro profilo umano si
avanza e va delineandosi il profilo enigmatico di un altro che viene dopo :
Lui. E tutta la loro vita e tutta la loro
opera si riassumono in un gesto e in
una voce : il gesto è un dito teso, che
addita uno di cui essi non sono degni
di sciogliere 11 legaccio dei calzari ;
Lui ; la voce, è una voce che annuncia Uno che viene, Uno di cui bisogna
preparare le vie: Lui.
Sono venuti degli altri dopo di Lui :
i primi sono stati dei pescatori di Galilea, chiamati mentre gettavano le reti in mare a operare una nuova pesca ; l'ultimo è stato un colto rabbino
di Cilicia, Saulo di Tarso, chiamato a
costituirsi messaggero di Lui, mentre
ne sta perseguitando i seguaci. Questi uomini abbandonano le loro case,
le loro famiglie e le loro professioni,
attraversano terre, navigano mari, sì
presentano a umili uomini e a umili
donne del popolo e si presentano a
masse adunate, a consessi di sapienti e a Imperatori ; sono gettati nelle
prigioni, sono battuti, sono condannati e condotti al supplizio: in ogni
istante, nella vita e nella morte, appaiono afferrati, dominati, travolti da
qualche cosa che li supera, tla Uno
che è il più grande di loro e per amore del quale essi non fanno alcun conto della vita: purché il nome di Lui
sia conosciuto, purché gli uomini sappiano che Egli è venuto.
« E' venuto » — Tra gli uni e gli
altri, tra quelli ebe sono venuti pri>.
ma di Lui e quelli che sono venuti
dopio di Lui, è venuto. Lui. — Chi è
Colui che è venuto? — Oh, fratelli,
se potessimo saperlo veramente, se
potessimo comprenderlo veramente,
se potessimo crederlo veramente : come grande sarebbe la nostra gioia in
queste settimane e come tutta la no
stra vita ne sarebbe trasformata, fortificata, illuminata ! Noi pensiamo di
saperlo, pensiamo di comprenderlo,
pensiamo di crederlo. Ma non è vero.
In verità noi non lo sappiamo, noi
non lo comprendiamo, noi non lo crediamo. E' per questo che i canti di
gioia che risuonano nella Bibbia, l'intensa allegrezza che palpita nella Bibbia per la sua venuta ci fanno Teffetto
di appartenere ad un mondo irreale,
astratto, lontano, un mondo che non
è il nostro mondo. Perchè non ci rendiamo conto chi è Colui che è venuto. E se anche qualcuno venisse a darci la risposta grande, la risposta, nonostante tutto quello che possiamo pensare, inaudita per noi : — Dio è venuto, il tuo Dio, il nostro Dio, il Signore I — noi non ne rimarremmo
scossi, noi non saremmo capaci di stupore, noi sapremmo rallegrarci e fremere di allegrezza, non sapremmo esultare di una gioia ineffabile e non
provata mai. Perchè noi abbiamo fatto di Dio un nome, un nome che ha
meno significato e meno interesse del
nome pane, del nome stipendio, del
nome fidanzata, del nome figlio; ne
abbiamo fatto la p^rpla dei teologi e
dei pastori, una v^itàcdi sacrestia,
una verità noiosa, ^,na verità vestita
di nero, una verità Copèrta di polvere; ne abbiamo fatto una parola ufficiale e vuota, pieriè di vento, dietro
la quale non c'è <%jalcuno, non c'è
Lui, ma solo un'orrfbra, vaga, incerta,
dai lineamenti sfuggenti...
ie 11 ik
Osservate l'imprè^ione incomparabile provata dai primi uomini che lo
seppero e registrata-’cCn una sobrietà unica nelle pagihft dei Vangeli.
Oh se qualche -Cosa' dell'ansia di
questi uomini che io hanno incontrato, qualche cosa di gùesto stupore, di
questa luce, di quésta gioia, di questa liberazione veniste su di noi oggi ! Oh se veramente potessimo sapere con chiara, pensbsa fede che « è
venuto », egli, il Bifore, l'Iddio vivente ! iS
Tutte le altre cose^«c'importano, si,
e noi non le dimentichiamo e non le
trascuriamo : ma c'ir^ortano in modo
molto relativo. Aspètììamo ancora tante cose nella vita e "{le desideriamo e
le chiediamo: ma ^endo che sono
il secondario, il laterale, ciò che è
in parte e che conta solo in parte;-sapendo sì che sono cose che possono
esserci « sopraggiunte ». Ma sia che
le abbiamo, sia che non le abbiamo,
sia che ci siano date sia che non ci
siano date, noi sappiamo che Dio ci
ha dato molto di più, ci ha dato ciò
che non è solo in parte : « è venuto ! ». Vittorio Subilia.
Una nuova opera a Torino
Siamo lieti di annunziare che sta
per essere inaugurata una nuova opera della Chiesa Valdese di Torino, da
consacrare alla testimonianza evangelica ed evangelistica in quella città.
L’inaugurazione del nuovo
ORATORIO VALDEEIE
in Via Nomaglio 8 avrà luogo Domenica 19 corrente, alle ore 15.
Alla cerimonia sono invitati anche
i Valdesi delle Valli, per varie ragioni
uniti alla comunità di Torino; confi
diamo pertanto nella presenza di una
rappresentanza delle nostre antiche
comunità.
Intanto ci rallegriamo éon la Chiesa di Torino e fonnuliarao l’augurio
che la benedizione di Dio scenda sull’opera che sta per essere consacrata
al Suo servizio, neUa fedeltà della
predicazione e nella testimonianza
dei fratelli disposti a credere, a operare e ad amare. . ' Red.
Réfteotions d^un ** BxUé „
Ja préciserai tout de suite, s’il en
est besoin, que ce n’est pas la vanité
de faire imprimer quelques réfiexions
personnelles, mais bien le désir de
faire avancer un débat qui me pousse
à demander l’hospitalité de L’ECO.
Et tout d’abord, de quel débat
s’agit-il? Le lecteur de ce journal saura que M. l’Avocat G. Peyrot est venu
à Marseille le 13 Novembre, faire une
conférence dont le sujet était: «L’Eglise et les Vaudois hors d’Italie».
C’était là surtout l’occasion de soumettre aux Vaudois de Marse.lle, un
projet à l’étude visant à une intégration plus poussée dans l’Eglise des
diverses Unions Vaudoises éparses
dans le monde.
En effet, après avoir rappelé avec
raison que le signe distinctif du Vaudois est sa fol en Dieu, le brillant
conférencier a posé le postulât que si
le Vaudois ne doit oublier son
Eglise, où qu’il se trouve, son Eglise
doit aussi s’intéresser à lui. De là,
le projet de faire participer à la vie
de l’Eglise Vaudoise en Italie, les diverses Unions étrangères. Comment?
Voici ce qui a été proposé:
— invitation ofiBcielle au Synode
d’un représentant de chaque
Union;
— création d’un poste d’aumônier des Vaudois.
Sur le premier point, je dirai qu’il
est indispensable si Ton veut que
chaque Vaudois hors d’Italie puisse
être au courant de la vie de son Eglise d’origine.
A condition, bien sûr, que le délé
gué envoyé à Torre Pellice fasse à
son retour un compte-rendu des débats auxquels il aura pu assister ou
participer. Pourquoi ne pas envisager ensuite que soit instituée au
sein de chaque Union une discussion
qui permettrait de dégager la volonté
de ses membres? Les décisions, objections ou observations concernant
plus particulièrement les rapports
«Eglise en Italie - Union hors dTtalie »seraient alors envoyées à la Table.
Je remarquerai ici qu’il y aura lieu
de définir quelle sera la nature des
liens qui rattacheront l’Eglise et les
Unions: dépendance, indépendance,
interdépendance? De plus, et sans
perdre de vue le côté religieux du
pruDieme, il faudra envisager son côté financier (je m adresse ici aux
Vauaois de Marseiile). Rete-ions,
pour l'instant, que le principe de l’en
voi d’un délégué officiel au Synode
semoie admis à Marseille.
Quant au 2o pomt du projet (création d'un poste d’aumonier), je cons
tacerai uaoord qu il a soulevé ici des
opinions divergentes. En effet, plusieurs problèmes seraient à résoudre,
dont le moindre ne semble pas celui
de la définition du rôle d’aumônier.
Et puis, qui serait-il?
Certes, les Vaudois de Marseille
sont d’accord sur la nécessité d’avoir
un guide spirituel «bien à eux». Encore qu’un membre de l’Union esti
me que le Pasteur de sa paroisse est
là pour remplir ce rôle; (j’ouvre ici
une parenthèse pour rendre homma
ge aux divers Pasteurs de l’Eglise Réformée qui nous accueillent si fraternellement en leurs Paroisses). Cependant, dans l’esprit des promoteurs
du projet — je souhaite de bisn interpréter leur pensée —; il s’agit de nommer parmi les Pasteurs de la ville,
un responsable des Vaudois, qui, en
tant que tel, serait également invité
à participer aux travaux du Synode.
Ce Pasteur qui pourrait être élu chaque année, par exemple, aurait plus
particulièrement la charge de prendre le premier contact avec les Vaudois, quitte à les adresser ensuite chacun au Pasteur de la paroisse de leur
lieu de résidence. Ceci laisse donc en
tendre que cet aumônier aurait surtout à s’occuper des Vaudois qui ne
viemient pas à l’Union et qui n’ont
pas de contact avec les Eglises locales. Remarquons qu’il s’agit d’une
très lourde tâche.
Voilà précisé dans ses grandes li
Teologia EvaH|eliea
K. BARTH - La Théologle Evangélique aa XIX« sièe|e> Labor et Fides li@7, pp. 47.
Questo suovo Cahier du^Benouveau riimxluce una conféxenza M.
Barth dedicata a delineaxe us
schizzo della teologia evangelica (di
lingua tedesca) nel secolo scorso. £'
ben noto il deciso colpo di sbarra ohe
Il «rinnovamento biblico», di cui
Barth è stato e rimane la Sgpra dominante, ha dato rispetto alla rotta
tenuta dalla teologia nef secolo scocso.
Tanto maggiore è l’interesse (R que
sta breve opera, e tanto mi^^oie la
meraviglia per Tog^ttività ed il ca
lore umano con cui il grande avvisarlo di quella teologia, pur senza
rinnegare affatto le ragioni e la va
lidità del suo NOI, riconosce quanto
di vitale e di duraturo era in essa.
11 primo riconoscimento si nferisce
all’ambiente ed alTatmostera ^»rituale in cui essa si trpvà a doversi
esprimere: il secolo che oscillava ^
romanticismo al positivismo, passando per l’idealismo postk^tiano. La
grandezza, e al tempo ste^ la debolezza di questa teologia, k stato Ti^
pegno costante e senza riserve a non
rimanere indietro, quanto a scientificità di ricerca e di espressione,'rispetto a tutte le altre scienze cha conoscono in questo perìodo una $oii
gnes le rôle de cet aumônier. Reste
à voir qui le tiendra. Les promoteurs
du projet pensent — nous l’avons dit
— à le confier à un Pasteur du lieu
de résidence des Vaudois. D’autres,
parmi les Vaudo s de Marseille, voudraient un Pasteur Vaudois, ne seraitce que pendant quelques mois de Tannée: mais ce rêve semble irréalisable
présentement. Quant à M. le Pasteur
Marchand, il serait heureux d’accueillir pour remplir ce rôle un étudiant
de la Faculté de Théologie de Rome.
Et mon opinion personnelle, direzvous? Encore que son importance soit
toute relative, je la préciserai... puisque c’est le but premier de cet article! Puisque- d’rme part, il est pratiquement impossible d’avoir im Pasteur Vaudois, et que, d’autre part, —
M. Peyrot Ta dit — le Vaudois sait
très bien s’adapter et s’intégrer aux
Eglises Réformées qu’il trouve là où
i) s’installe, et que par suite, il n’est
pas question de créer une Eglise Vaudoise, il me semble que la solution a
»■etenir soit celle proposée par M.
Marchand. En effet, vm étudiant de
la Faculté de Rome, si possible origiriaire des Vallées, agissant en parfaite coordination avec les Pasteurs
de Marseille, disposerait de plus de
temps qu’im Pasteur déjà chargé
d’une paroisse, pour rendre visite aux
Vaudois. Sa préparation, Taide qu’il
recevrait des Pasteurs Réformés devraient en faire le guide spirituel que
les Vaudois de Marseille cherchent.
Mais puis-je rappeler en terminanl:
que tous ces projets seront vains s’il
n’y a pas parmi certains Vaudois de
Marseille ime prise de conscience
plus nette de leurs responsabilités.
Pourquoi le cacher? Encore trop nombreux sont les « tièdes », ceux qui laissent faire les autres. Vaudois de Marseille, la prospérité et l’avenir de votre Union dépend de Dieu, certes,
mais aussi un peu de vous. Ne l’oubliez pas! Lucien Ferrer©
risolse,-anziché iii' un éoscient&^mr
frontg,-’.>ìn un’inconscio conformarsi
al secolo, aasumeme la mentalitìt po^tivistica (gli ecG^sl di certa teologia
«scientifica» die m nome aella scienza tendeva a negare ciò che poteva
essere soltanto conosciuta dalla fsde).
Com’è avvenuto in tanti casi, nel coi>
so della storia, il più che giustificato,
essenziale confronto col mondo della
cultura, con «uno spirito libero ed
aperto », è scaduto in un asservimento della scienza biblica alle leggi della scienza positiva (del resto anch’esse poi sottoposte a revisione); è così
che, proprio per creare lin ponte fra
scienza e fede, fra cultura e fede, fra
il mondo contemporaneo e quello biblico, si venne in realtà a porre con
una acuità raramente conosciuta la
antitesi (falsa in sè) fra scienza e fede. E questo perchè, tutti presi dalla
mentalità del tempo, non si era rie»
nosciuto che, pur ubbidendo a criteri
scientifici, la ricerca e la scienza
scritturale non potevano essere sottoposte agli stessi criteri che reggevano
le altre scienze: la vera sc’enza bìblica non è possibile nè concepibile al
di fuori della fede ; e questa fede non
permette che la base biblica sia considerata e trattata come un qualunque oggetto d’indagine freddaaiaite
scientìfica.
Diffìcile, per Barth, raccogliere in
così poche pagine tutta la ricchezza
del suo oggetto; quanto più difficile
per il recensore! In ogni caso quanti
desiderano comprendere meglio le ra
gioni del , rinnovamento biblico, ed il
suolo da cui sorse, in una polemica
che non poteva, però, far «piazza pulita » del passato, leggeranno con jAa
cere e profitto questo succoso Cahier.
5- o. .
N’attendez pas que tout autre
appui fasse défaut pour réclamer le
secours de Dieu.
La foi avance le pied dans ce qui
semble être le vide et trouve le roc
au-dessous.
C’est en Christ que nous réalisons
maintenant le ” connais-tm toi-même ”, impossible à Vhotpme pécheur.
2
1 —
TU í îtV
MÎCO DELLE VAUit VALDESt
lUIssionaria^Pra del Torno
Il 5 gennaio del 1883 gli studenti
del Collegio riuniti nell’auditorio del
'Collegio stesso davano vita ad una
società che, malgrado le varie difacoltA thè ha dovuto affrontare, ha
raggiunto 1 75 anni di vita e ci auguriamo possa raggiungere anche il
secolo ed oltre: questa società ha i)
nome di «Pra del Torno». Che scopo si propone questo sodalizio? Sem-plicemente quello di « raccogliere gli
studenti Collegio Valdese nffln.
jChè interessino tutti i valdesi e gli
^Evangèlici dltalia all’opera delle
effettivi, come diventeranno quando
entreranno nel Ginnasio superiore.
Come si vede la porta è aperta per
chiunque voglia aiutare la società e
le Missioni col suo interesse e col
suo contributo finanziario. Si è calcolato che in questi 75 anni di attività siano passati per le file della
«Pra del Tomo» non meno di 450
membri effettivi, alcuni dei quali, diventati adulti, hanno portato il loro
diretto contributo »alle Missioni come
Operai della Messe in terra pagana;
molti di più, sono diventati pastori
a
Nuovo Collegio per ragazze a Ambosétra
Missioni nel mondo » e di « racco- !
gliefe dei fondi per l’opera stessa» i
(Art. I e II del Regolamento).
lia società si compone di ben 5
categorie di membri: Effettivi, Corri- ;
spendenti. Onorari, Vitalizi, Cadetti, *
i quali hanno tutti una funzione spe- ■
cifica in seno ad essa. Membri effet- ,
tivi sono tutti gli studenti del Ginnasio e del Liceo che vogliono lavo
rare per ula società e per le Missioni,
affinchè Í1 « Suo Regno venga ». Corrispondenti lo sono tutte le persone
comprese tra i 14 ed i 25 anni che
pur non essendo studenti del Colleg’o, .abbiano il .desiderio di lavorare
per l’opera delle Missioni. Onorari
sono quelle persone che non possono
e^ere^membri effettivi o corrispon
d^ti e die, con la loro simpatia-e
.con l’àiuto fiìrianziàrio dimostrinb in
teresse al lavoro della società. Vitali
zi: come i membri onorari e che pa
ganó Un contributo finanziario «una
tantum» e più alto. Cadetti, lo sono
-gli studenti delle scuole Medie che
si interessano alla società e che sono
così già preparati ad essere membri
valdesi; altri professionisti ed altri
ancora hanno preso vie diverse. Non
sappiamo se nella loro memoria sia
rimasto qualche ricordo del tempo
in cui, giovani studenti, dopo una
giornata di studio, dovevano percorrere chilometri e chilometri per recarsi in qualche remoto villaggio
delle nostre Valli per presiedervi una
riunione, forse anche con la bella
prospettiva di trovare molta neve o
pioggia e... poche persone alla riunioxie. Speriamo che qualche ricordo
essi abbiano del nostro sodalizio e ci
facciano pervenire la loro adesione,
mandandoci qualche scritto che ci rk
cordi i loro tempi e che potrebbe essere stampato sul giornaletto che abbiamo in ànimo di pubblicare quanto prima e che costituirebbe cosi,
spedito a tutti i nostri membri, un
ottimo mezzo per tenere al corrente
tutti quelli che si sentono legati alla
nostra società di quello che stiamo
facendo noi, i membri effettivi. Chiediamo altresi a chi si sente legato
alla neutra società «Nostra» di tutti
noi Cristiani d’Italia che si interessano all’opera Missionaria, di pr^are il Signore p^chè il lavoro che
compiamo non sia vano, ma porti
dei frutti alla Sua Gloria, affinchè
« venga il Suo Regno », come dice il
nostro motto.
« Un pradeltornese »
la pratica e i precetti domestici
istruiscono molto meglio delle scuo
(Catone)
Una grande spinta alla generazione delle virtù sono l’abitudine. Veducazione, l’insegnamento, la condotta della vita. (Plutarco)
’’er ques'-'' numero, dedicato in modo speciale alle Missioni, abbiamo chiesto un messaggio al Direttore dalla « Société des Missions de
Paris », Pastore Charles Bonzon. Gli siamo grati per avercelo inviato e
lo aflTidiamo all'attenzione delle chiese e dei lettori. Nella sua lettera
egli ci dice, tra l'altro : « J'espère vivement que le dimanche des Missions du 12 janvier prochain sera un succès,- nous avons besoin de
l'aide des Eglises Vaudoises, tant au point de vue financier qu'en candidatures nouvelles ».
GM inviamo il nostro saluto fraterno. Non possiamo pubblicare
molti articoli, ma quello dedicato a Eleazar è sufficiente a giustificare la
presenza e l'opera dei missionari in terra pagana. E su quell'opera invocheremo insieme la benedizione di Dio, pregando anche affinchè Egli
susciti delle nuove vocazioni. Red.
Un saluto ai Missionari
Chi rigetta V istruzione disprezza
l anima sua, ma chi dà retta alla riprensione acquista senno. Il timor
dell Eterno è scuola di sapienza; e
V umiltà precede la gloria.
, (La Bibbia)
Il Natale a Lambaréné (Gabon)
Il vincolo che cì unisce all'opera
missionaria nel mondo e in modo sper
ciale a quella della << Société des Missions de Paris » è costituito anche
dalle persone che, essendo partite
dalla nostra Chiesa o da chiese evangeliche d'Italia, hanno consacrato e
ancora consacrano la loro vita al servizio del Signore nelle missioni in
terra pagana.
E' stato sempre un privilegio per
la Chiesa Valdese poter collaborare
con le Società missionarie mediante
l'opera di alcune persone pronte a rispondere ad una chiara vocazione ricevuta. Una Chiesa che non sia sensibile all'esigenza della missione è
una Chiesa che rischia di diventare
infedele all'ordine del suo Capo; e
si priva, oltre tutto, di non pochi motivi di gioia e di arricchimento spirituale.
All'estero ci seno delle Chiese
Evangeliche che mantengono da sole
o sostengono validamente con la preghiera, con l'invio di medici, di missionari, di evangelisti e di infermieri,
e con la loro generosità, un'opera particolare nel campo delle missioni. In
Italia dobbiamo i..tensificare il nostro
interesse per quell'opera e stabilire
un maggior contatto fra le nostre vecchie Chiese e le giovani Chiese indigene d'Africa o d'Asia.
In questa occasione desideriamo
ricordare alcuni nomi di missionari o
operai Irr terra et missione provenienti dall'Italia ed ai qùali vogliamo far
giungere per mezzo del giornale il
nostro cordiale saluto e l'espressione
della riconoscenza della nostra Chièsa.
Ricordiamo il Sig. Roberto Coi'sson
e la Sig.na Graziells Jalla allo Zam
besi ; la Sig.na Anita Gay, nell'Africa
Occidentale; il Sig. Seguin, la cui madre era la signora Bianca Gay, figlia
del Pastore Antonio Gay, nella Rhodesia del Nord ; i signori Bernardini
e Biondo, nell'Africa; i signori Monteverdi a Livingstone. E fra gli operai che hanno trascorso molti anni
nelle missioni e ora sono rientrati in
patria, la Sig.ra Jalla, le signorine
Coi'sson e Spelta, il Past. Alessandro
Tron, che hanno svolto una lunga e
benedetta attività in Africa, a Tahiti e
in Eritrea.
Molto probabilmente dimentichiamo alcuni nomi e ce ne scusiamo fin
d'ora. Ma alle persone menzionate
come a quelle che forse abbiamo involontariamente dimenticate giunga
in occasione della Domenica delle
Missioni un messaggio riconoscente
da parte di tutti i Valdesi. Nel loro
lavoro in terra lontana iddio li assista e li benedica; e qui, alle Valli,
la vocazione all'opera missionaria
possa ancora essere udita da qualche
giovane nell'intimo del cuore, per un
servizio che merita di essere compiuto e che sempre arricchisce e fortifica la Chiesa che lo assolve per l'avvento del Regno di Dio.
Red.
A Montreal, nel Canada, Valdo e
Luciano Bertalot hanno salutato con
nascUa del loro fratellino
CALVINO.
Alla famiglia del Pastore Bertalot,
in modo speciale al neonato, i nostri
vivi auguri ed un cordiale saluto.
Red.
Provenienti da varie direzioni,
alcuni uomini seguono i sentieri
sabbiosi della boscaglia africana.
Vestiti all’europea si dirigono verso una collina sa cui sorge una
cappella; sono anziani che si recano ad una riunione del Consiglio
di chiesa. Malgrado l’ora mattutina il caldo è già intenso e la luce
accecante.
Ci si saluta rapidamente:
— Il sole è sorto.
— Sì, è sorto.
Poi ci si siede attorno a un grande tavolo, perchè sta giungendo il
missionario. Sorride, saluta a destra e sinistra poi si siede a una
estremità del tavolo, per presiedere.
Un canto, una preghiera e l’appello.
— Timoteo Khumbane. — Presente!
— Casimiro Nwanengue. — Presente!
— Natala Sumbane. — Presente!
— Eleazar Nlovou...
—' Silenzio!
— Come, Nlovou non è venuto?
E' malato? Ha fatto sapere che sarebbe venuto?
\ —No.
Quel cristiano così zelante, percorre allegramente i sei chilometri
che separano il suo villaggio dalla
chiesa, ove non manca mai, di settimana come di domenica. Strana
davvero questa assenza, per un uomo fedele a tutte le riunioni ed assiduo allo studio biblico che precede tutte le sedute del consiglio di
chiesa e che serve di base alla predicazione domenicale degli evangelisti e degli anziani.
L’appello è terminato, la seduta
continua, Eleazar non arriva, ma
^qlla porta aperta si vede giungere
Un ragazzetto che porta una lettera
ìnfiiàta in uh bambù; si siede per
terra ad alcuni passi dalla porta ed
lE
aspetta. Un anziano esce, prende
la lettera che consegna al presidente.
Il segretario legge il biglietto vergato dalla mano di Eleazar:
« Al missionario e aH’assemblea,
Perdonate la mia assenza di oggi. Non sono malato ma ho un grosso peso sul cuore e debbo andare
oggi stesso a regolare quest’affare
presso Tamministrazione. Una settimana fa l’ispettore del bestiame
è venuto; allora, io, ho mentito:
avevo nascosto alcune mucche e ho
detto ” Sono morte ”. Nessuno ha
saputo nulla di questo inganno, ma
io so che ho agito male e vado a
denunciarmi. Pregate per me. non
so che cosa succederà di me. Addio. Sono io Eleazar Nlovou ».
Nella cappella un silenzio angosciato. Ciascuno reagisce secondo
la sua razza: il bianco arrossisce e
impallidisce, i negri diventano grigiastri, come se il loro volto fosse
cosparso di cenere. Alcuni sospirano, altri ingoiano la saliva o si
schiariscono la voce. Sì, il silenzio!
Chi parla quando la disgrazia sorge, quando il timore vi afferra e
l’angoscia vi stringe i visceri?
E che vergogna! Uno dei nostri,
• stimato da tutti, un responsabile
della comunità, ladro, in prigione!
Olì!, Signore, di che macchia sarà
coperta la Chiesa! l pagani ridacchieranno : ” Ne fate di belle voialtri cristiani! E’ quello che vi insegnano i missionari? E quel Libro,
quella Parola di cui ci riempite le
orecchie, è quella che vi insegna la
via della prigione? ”.
Tuttavia il missionario reagisce:
” Amici — dice.— noi siamo come
immersi in una notte nera, ma c’è
un raggio di luce: Nlovou è andato
a denunciarsi, dunque la sua coscienza parla, non è perduto. Chiamate il ragazzo^ interroghiamolo”
- Il ragazzo racconta: ” Sì, Nlovou
ha detto a sua moglie, ai nonni, zii
e zie che andava consegnarsi alla
giustizia; tutti cercarono di dissuaderlo dicendogli che poteva riparare in un altro modo. ” Nessuno ti
denuncerà ”, ma egli non faceva
che ripetere: ” Sono colpevole, devo confessarlo ”i E’ partito stamane
pregandomi di portarvi questo biglietto I
Allora si dec\de che due anziani
vadano alla sàie dell’amministrazione per vederi; e sentire ciò che vi
succede; si incamminano subito, a
stomaco vuoto, non vogliono aspettare l’ora del pianzo. Alla cappella
si prega. I messaggeri arrivano presto, prima che Nlovou sia chiamato
a comparire.
L’amministratore è stanco, già
snervato da parecchi casi imbrogliati. '
— Allora, tu... storia di mucche...
che cos’è?
Con un profondo saluto Eleazar
dice umilmente;
— Signore, una settimana fa
r’ispettore del bestime passò nel
mio villaggio. Ho dichiarato un certo numero di buoi, ma non tutte le
mucche, ne avevo nascoste tre.
— Si è dunque accorto del fatto
e ti ha condotto qui?
— No, signore, non può sapere
che ho nascosto le mie mucche.
— Bene, allora sono i poliziotti
che ti hanno sorpreso?
— No, signor amministratore,
nessuno mi ha colto in fallo, vengo
spontaneamente a dire la verità.
— Eh, che bella sbugiardata! Se
non ti hanno preso, hai però paura
che ti si denunci.
— Nessuno potrebbe farlo perchè nessuno sa quante mucche ho e
quante ne ho denunciate.
— Ma, se sei tanto .sicuro, perchè vieni?
— La mia coscienza mi spinge a
farlo.
— Sai che sei passibile di punizioni corporali e di prigione?
— Lo so; sono pronto a subire il
castigo che merita la mia colpa.
L’amministratore non può credere alle .sue orecchie.
— Ma, dimmi che cosa è che ti
spinge a venirmi raccontare tutto
ciò e a metterti volontariamente in
prigione?
— Ve l’ho detto, la mia coscienza. Da una settimana sono tormentato, non trovo riposo nè giorno nè
notte; nessuno sa che cosa ho fatto, ma Gesù lo sa; ciò mi rode. Per
essere liberato da questo peso, preferisco la prigione; preferisco soffrire perchè Dio abbia di nuovo fiducia in me.
— Dove hai trovato questo?
— Nella Bibbia.
— Nella Bibbia, eh? Chi t'ha insegnato la Bibbia?
— I missionari. Il giorno del mio
battesimo ho promesso davanti a
Dio e davanti agli uomini che mi
lascerei condurre da Lui. Ecco perchè sono qui.
— E il tuo missionario?
— L’ho avvisato, deve essere
molto in pena, e i miei amici cristiani anche.
L’amministratore resta pensoso;
nel suo sguardo, perduto nel vago,
passa un lampo di nostalgia. Il colpevole in piedi, le guardie alla porta, aspettano il verdetto; dall’esterno sale attenuato il rumore abituale
dei giorni d’udienza.
Dopo un istante l’amministratore
si scuote e dice: ”Va bene, Eleazar! Sono anni che amministro la
giustizia. Finora ho sempre veduto
degli uomini condotti qui a viva
forza, ho visto pure che per ottenere la confessione della colpa ci vuole la prigione e i castighi. Invece
tu... Tu, va in pace, va insegnare
agli uomini del tuo paese a fare come te ”.
Eleazar saluta ed esculentamente. Le guardie sono interdette, non
hanno mai assistito ad un giudizio
simile.
L’amministratore leva l’udienza
e a passi lenti si dirige a casa sua;
mormora: ’’Coscienza! Coscienza!
Forse che questi poveri diavolacci
di negri hanno una coscienza? Denunciarsi! Si è mai visto niente di
simile? E io, non ho agito giuridicamente, avrei dovuto punirlo lo
stesso; avrei dovuto, ma non ho potuto. Mi ha così impressionato, quel
negro, con la sua COSCIENZA...”.
(da « Le Christ au pays
des Mintsondzo » di Natala Sumbane. - Ed. Mission Suisse dans l’Afrique
du Sud. - Lausanne trad. e. a.)
--4
3
LTCn DELLE VALLI VALDESI
IVotizie dalle Comunità
dlVGROGlVId (Capolnogo]
I bambini delle nostre tre Scuole
Domenicali hanno avuto la loro festa dell’albero di Natale la domenica 22 dicembre, nel nostro tempio intorno ad un magnifico abete scintillante di luci. Dopo il messaggio della Parola di Dio rivolto a piccoli e
grandi dal Pastore, veniva svolto un
nutrito programma di recito e canti
preparato con cura dai bambini sotto la guida delle loro Insegnanti che
ancora ringraziamo. La Corale eseguiva un inno di circostanza. La festa terminava con la distribuzione di
doni a tutti i bimbi della Chiesa.
Malgrado la neve, un folto uditorio si è raccolto nel nostro tempio
per il culto di Natale. Il messaggio
dell'Evangelo è stato ascoltato con
attenzione; numerosa la partecipazione dei presenti alla Santa Cena.
La Corale ha eseguHo lodevolmente
due inni di circostanza.
La sera del 31 dicembre un buon
gruppo di Coralisti è convenuto al
Capoluogo nell’aula delle attività. In
un’atmosfera serena e fraterna abbiamo trascorso insieme la fine dell’anno ed iniziato insieme l’anno
nuovo.
Buona pure la partecipazione al
culto di Canodanno, favorito da un
tempo ottimo. Lo studio del salmo 33
ci ha invitati ad iniziare questo nuovo anno non fondati su vaghe speranze od illusioni umane, ma con la
g'oia profonda di chi sa, per la fede,
che il Signore è e rimane sempre fedele alle sue promesse ed il suo amore non viene mai meno verso la sua
Chiesa. Buona lo, partecipazione alla
Santa Canai La Corale hà eseguito
un inno di circostanza. Ringraziamo
la Corale p-’r la sua partecipazione
fedele ai Culti di queste solennità.
II Signore imprima Egli stesso nei
nostri cuori i messaggi che ci sonp
siati rivolti nel suo nome onde ess’
producano nella nostra vita quotidiana frutti abbondanti alla gloria
Sua.
e. a.
PIIUEHOLO
Nel cortile della casa Cardon, a
,San Secondo, davanti alia nuova chie^
sa. in Cvjsa'uz.one, una vasia ajsembiea si è riunita il giorno aeii'Epiia
ma per partecipare ai funerali di una
Tiosrra ‘sorena -“in—teaerTtnsegnaBnte ìvtaria Caraon, deceduta il giorno prima all’età di 82 anni.
Da signorina iviarìa Cardon era
molto conosciuta a San Secondo e
nella zona circostante. Figlia del Pastore Filippo Cardon, era naca a Pinerolo ed alla chiesa di Pinerolo era
rimasta molto affezionata. Durante
lunghi anni svolse un fedele ed apprezzato ministero quale insegnante
a Pramollo, prima, a Prarostitìo in
seguile; negli anni della sua emeritazione visse con le sorelle a San Secondo e trovò sempre modo- di rendersi utile alla chiesa ed alia popolazione con il suo spirito di iniziativa,
con il suo carattere sereno, umile,
semplice e fiducioso. La fede cristiana i’accompagnò nella sua- lunga vita e la confortò nei giorni della prova, concedendole di chiudere i suo:
giorni serenamente, nella comunione
col suo Dio.
11 pubblico particolarmente numeroso ai funerali volle così esprimere
alle sorelle ed ai congiunti la sua
siiicera simpatia. Il Pastore di Pinarolo pronunziò il messaggio biblico
della fede in Colui che è con noi, anche « nella valle dell’ombra della morte »; il Vice Moderatore R. Nisbet recò il pensiero di simpatia e di gratitudine della Tavola Valdese, nel ricordo della preziosa collaborazione offerta dalla defunta alla realizzazione
di una chiesa a San Secondo; il Pa
store G. Peyrot di Prarostino, davanti alla tomba, pronunziò alcmie parole di riconoscenza da parte della
popolazione locale per il limgo ministero compiuto dalla Signorina Cardon nell’insegnamento scolastico elementare.
Il suo ricordo rimane in mezzo a
noi, certamente anche in mezzo ai
giovani che amava e con i quali desiderava vivere malgrado la differenza di età. E pensando a lei, esprimiamo ancora alla- famiglia nel lutto la
nostra solidarietà, in Cristo, nel do
lore e nella speranza che non confon
de.
PRAMOLLO
Come ogni anno, in occasione del
periodo natalizio, abbiamo avuto la
gioia di rivedere quassù in mezzo a
noi parecchi pramollini assenti durante l’anno e diversi amici, venuti
a trascorrere le feste natalizie in famiglia o presso qualche conoscente.
Il giorno di Natale, malgrado la
giornata fredda e nevosa, una
semblea imponente di fedeli si è riunita nel tempio per udire il messaggio della Parola di Dio e per avvicinarsi in seguito al tavolo della Santa
Cena.
A Capod’Anno invece il tempo era
magnifico; un sole luminoso ed una
giornata splendente, malgrado lo
spesso strato nevoso che ancora ricopre la campagna. La frequenza al
culto tuttavia è stata molto modesta,
ca,usa senza dubbio i numerosi « ve
-glioni » organizzati in molti villaggi
per attendere l’anno nuovo.
La festa dell’Albero di Natale ha
avuto luogo la dòmariica 23 dicem
bre, nel pomeriggio. I bambini delle
scuole elementari, ottimamente diretti dalle lOTO insegnanti, ed i catecumeni hanno offerto, al folto pubblico accorso ad udirli, un interessante programmarti recite e di canti.
Alla fine della festa è giuntò, fra
la gioia generale dei bimbi, il vecchio
Papà Natale, carico di doni. Assistito dalle monitrici e dai monitori della Scuola Domenicale egli ha distri
buito a tutti i bimbi presenti im piccolo pacco dono.
Cogliamo l’occasione per porgere
alle diverse Insegnanti delle elementari, il saluto augurale ed il caldo
benvenuto di tutta la popolazione.
Sono state nominate Insegnanti
presso le diverse scuole del Comune;
la Signora Matilde Arbìa, di Piossa
SCO, e la Signorina Maria Darò, di
Macello, a Ruata; la Signora Negro
di S. Germano Chisone, a Pomeano
e la Signorina Giorgina Giacone, di
Torino, alle Lussie.
In questi ultimi tempi diverse persone della nostra Comunità sono state- ricoverate in ospedale per subire
un’operazione o per essere curate di
qualche grave male. Le accompagna
no il nostro pensiero affettuoso e la
nostra preghiera; auguriamo loro di
poter presto fare ritorno alle loro
case, completamente ristabilite nella
loro salute. ■ '
Segnaliamo cori piacere una iniziativa portata a compimento in questi ultimi tempi: l’acqua in casa in
tutto il villaggio dei Sapiatti e presso alcune famiglie dei Bocohiardi.
Pare che tra poco anche ai Ciaureng
SI avrà questa grande comodità.
PMROSTINO
Il periodo natalizio e di capod’anno è stato ricordato dalla nostra Comunità con una serie di culti e di
manifestazioni varie, di cui diamo
qui un breve resoconto.
Ai culto di Natale na partecipato,
nonostante la spoiveratina nevosa
oeiia notte, uria larga par^e dei mem
un della nostra cniesa. La predicaz-one ueirniv angelo ci ha posti an
-cara una veuta-oi fronte aha venuta
del Salvatore quale « luce del monÜO», e luce nostra; la celebrazione
delia Santa Cena ha nutrito le anime nostre col pane di vita, che è in
Cristo (un buon numero oi presenti
vi ha preso parte).
La festa dell’Albero di Natale ha
avuto luogo nel pomeriggio di giovedì 26 dicembre. Un magnifico albero, dono della famiglia Simondet
della Gelata, era stato innalzato a
lato del pulpito: era tutto scintillante di luci e di ornamenti; una magnifica stella luminosa, accesa elettricamente, brillava sulla sommità.
Un ricco programma di poesie, di
dialogni e di cantici, preparati con
la consueta ansia dai bamoini, e con
il consueto zelo dagli insegnamenti
di religione, dalla signora Peyrot e
dal Pastore, ha occupato ben due
ore, con soddisfazione di tutti, piccini e grandi. Il nuovo organo ha
accompagnato, con le sue note so
lenni ,aicuni di questi canti. Alla
fine i bamoini hanno ricevuto il tradizionale pacchettino di confetti,
dono delle famiglie della chiesa. Un
grazie ancora a quanti si sorm adoperati per la buona riuscita della
festa.
La sera dell’ultimo dell’anno, la
nostra filodrammatica ha offerto una
bella serata ad un pubblico molto
numeroso : è stato rappresentato il
dramma « Le due ortanelle » ( commovente storia di due giovani orfane, crudelmente separate dalla malvagità umana, e finalmente riunite
dalla bontà di Dio tramite l’animo
generoso di alcune persone. Questo
dramma ci ha fatto vedere fino a
qual punto può arrivare la cattive
rie degli uomini, ma anche, come in
ogni tempo, vi siano delle persone
sensibili all’amore e alla generosità).
La recita è stata ripetuta, con eguale successo, domenica 5 gennaio. Ai
nostri bravi attori, un grazie di cuore ed un incoraggiamento a proseguire sempre con impegno.
Il culto di Capodanno è stato anche ben frequentato. Nella predicazione della Parola di Dio, è risuonata la nota della speranza e della
preghiera : « La tua benignità, o Eterno, sia sopra noi, poiché noi abbiamo sperato in t€f» (Salmo 33/22).
Alia celebrazione della Santa Cena
buona parte dei pirèsenti vi ha preso
parte.
Questi culti, ins'rarie alle altre manifestazioni, hanno lasciato in tutti
un buon ricordo. Pòssa ognuno di
noi, e la nostra Oomimità nel suo
insieme, camminare, riell’anno nuo
vo e verso l’avvenire nella speranza
cristiana e nella benignità deli’Eterno. ■
Nella casa del Padre. Presso il Rifugio di S. Giovaririi, ove si era ritirato con la moglie alcuni anni fa,
è deceduto il nostro fratello Filippo
Forneron, delle Molere, in età di 75
anni. I suoi funerali hanno avuto
luogo al Rifugio ^ovedi 2 gennaio
con la partecipaziotìe anche di molti
prarostinesi. Alla Vedova, ed ai parenti tutti, l’espressione della nostra
viva simpatia cristiana.
BOBBIO PELLICE
Le celebrazrtni natalizie hanno lasciato in tutti un benefico ricordo
Malgrado il tempo sfavorevole una
numerosa assemblèa ha assistito al
culto del mattino .di Natale ed alla
Festa dell’Albero che ha avuto luogo
nel pomeriggio dello stesso giorno. La
Corale, diretta dal maestro E. Pa
A1 Gabon: giovani in ascolto.
Attività ecclesiastiche a Torre Pellice
Non vogliamo dilungarci molto siu
le attività del tempo di Natale perchè dovremmo rii»tere quello che si
va dicendo anno dopo anno. I culti
particolarmente frequentati ecc.. Vogliamo però notare in particolare il
culto di S. Cena che si è svolto la
sera del 31 Dicembre, per il grande
numero dei partecipanti per il raccoglimento intenso che vi è stato e
per la S. Cena a cui ha partecipato
la quasi totalità dei presenti. Si è
trattato di im culto liturgico nel
quale le letture bibliche erano ac
compagnate da brevissime riflessio
ni, cànti e preghiere. Forse la litur
Au nombre de ses missionnaires, la Société des Missions EvangéHques de Paris a toujours eu la joie d'en compter quelques uns venus
des Eglises vaudo^es d'Italie. Tous les amis de notre Société, non seulement en Italie, ^^^s aussi en Francé et en Suisse, connaissent les noms
d Adolphe JALI^^d'un Louis JALLA, d'un Auguste COÎSSON, pour ne
citer que quelq^ uns de ceux que Dieu â maintenant repris à Lui. Sur
ce champ de mfsj^on du Zambeze, auquel ils ont consacré leur vie, certain.. de leur» Jfescendants poursuivent aujourd hui encore fidèlement
leur oeuvre.
Mai., e.ncoçè: au Gabon, à Madagascar et |usqu'à une date toute
recente a Raiat^, en Oceanie, des missionnaires, hommes et femmes,
venus des Eglis||^,yaudoises, ont travaillé ou travaillent encore en très
étroite union a>&leurs freres de France et de Suisse. Les liens qui les
‘•‘LJSe'Se Seignep niattenl epol^eiKa.lA.-Jriiractere supra-national rte nos Missions. r '
Jamais ce .caractère n a . ete plus precieux qu'aujourd'hui. Alors
que ce» peuples d Outre-Mer prenrient conscience d'eux-mêmes et que
leur désir d indépendance s affirme, il est nécessaire que l'Evangile dom.iiB a leurs yeux, ei ae naui, louies les oameres qui séparent les unes
des autres les nations d'ici^bas.
C est la assurément un motif important pour désirer voir grandir
dans les rangs de notre Société le nombre de ceux qui viennent des
Eglises vaudoises. Mais ce n'est pas le seul. Les jeunes églises de nos
champs de misdon, aux prises avec les problèmes et les difficultés que
leur posent le |iaganisme qui les entrave et l'évolution si rapide de
leurs peuples, nous demandent en nombre toujours plus grand les
pasteurs, profelseurs, instituteurs, médecins, infirmières, artisans qui
viendront les aider dans leur tâche. Il faut que leur appel soit entendu
dans nos églises d'Europe, et que partout se lèvent les jeunes hommes
et les jeunes femmes qui, ayant entendu à travers cet appel celui du
Seigneur lui-même, lui répondent; «Me voici, envoie-moi».
Je demande à Dieu que le Dimanche 12 janvier prochain, consacré
par les Eglises vaudoises d'Italie à l'oeuvre rnissionnaire, plusieurs de
ceux et de celles qui entendront Ce jour-là parler des Missions s'offrent
avec joie pour l'oeuvre du Seigneur et que soutenus, pas les prières et
les offrandes de leurs frères, ils entrent dans la précieuse phalange des
messagers de l'Evangile jusqu'aux extrémités de la terre.
(Directeur de la Société des Missions de Paris) Ch. Bonzon.
schetto, ha cantato nelle due occasioni.
La filodrammatica del Capoluogo,
dopo aver rappresentato il dramma
« La gloriosa canaglia », in occa'^ione
dell’inaugurazione della Nuova Sala,
si è recata a recitare il 29 dicembre
a S. Secondo ed ii 5 c. m. a Pomaretto. Ovunque gii attori sono stati
ricevuti molto cordialmente.
Il 16 dicembre è deceduto improvvisamente al Bidone Melli Giov. Daniele di anni 50. Egli lascia la veo
Ghia madre, la moglie e quattro figli,
ai quali rinnoviamo l’espressione della nostra simpatia cristiana.
Il 21 dicembre sono stati uniti in
matrimonio Bomo Bruno di Torre
Pellice e Favat Speranza degli Arbaud. Il Signore sia l’ospite costante
d; questo focolare.
Colletta per le Missioni
Per deliberazione della Tavola Valdese, DOMENICA 12 GENNAIO,
a conclusione della Settimana di preghiera dell'Alleanza Evangelica
Mondiale, dovrà esser fatta la colletta per le
MISSIONI
' - ■ I-® Chiese se ne ricordino in occasione del culto.
già, spesso poco compresa nei culti
domenicali, riacquista in questi culti particolari il suo vero valore? Sarebbe inte,’’essante sentire cosa ne
pensano i membri di chiesa.
Numerose le Feste dell’albero: alla
Casa delle Diaconesse, all’Asilo infantile, all'Ospedale, all’Orfanotrofio
e quello delle Scuole Domenicali in
Chiesa. Ovunque molta gioia e il ripetersi del Messaggio natalizio in
mille modi diversi. All’Orfanotrofio
le bimbe hanno presentato, come
sempre un programma ricco, delicato e gioioso, e come sempre si è
sentita la ristrettezza del locale a disposizione, ma che fare? bisogna aver
pazienza ed ammirare come in un locale relativamente piccolo, possano
entrare tante persone e si possano
fare cesi belle recite.
Nella Chiesa la festa delle Scuole
Domenicali si è svolta molto bene
con gran concorso di pubblico. L’albero era particolarmente bello, e desideriamo ringraziare qui i Sig.ri Rollier che ce l’hanno donato.
La Corale della Chiesa ha partecipato ai culti di Natale e del 31 Di
cembre con cori appropriati, mentre
un gruppo dei giovani dei Coppieri
che non vogliono essere chiamati
«corale», sembrando loro tale appellativo troppo impegnativo) ha
cantato durante il culto del 24 Di
cembre. A tutti im grazie di cuore.
L’Unione dei Coppieri ha portato
gioia con canti e con doni a coloro
che nei giorni di Natale si trovavano
al nostro Ospedale e al Padiglione,
mentre un gruppo di binibi della
^uola Domenicale di S. Margherita
ha visitato im certo ntpnero di persone anziane e malate, pòrtàndo doni e cantando inni di Natale. Questi
segni di affetto e di Solidarietà sono
preziosi.
Il 31 Dicembre, dopo il culto, un
buon nùmero di membri di chiesa si
sono raccolti néll’Aulá Maglia ed
hanno atteso insieme il nuovo aniño.
Nel corso della serata l’Unione dei
Coppieri ha presentato una farsa, si
è visto un documentario a colori e
si sono ascoltati inni di Natale. Sulla
mezzanotte i presenti si sono raccolti neH’ascoito della Parola eterna del
Signore. •
Nel mese di Dicembre alla Enrico
Amaud si è trattato il problema delle trattative in corso per l’unioxie
della Chiesa Valdese con la Chiesa
Metodista. Il Pastore Sommani ha
brevemente tratteggiato l’origine e
la storia del Metodismo, ha poi trattato del Metodismo in Italia ed infine ha descrìtto la situazione delie
trattative fra le due chiese, le difficoltà che si sono incontrate e le speranze che ei stanno dinanzi. Ne è
seguita una interessante discussione.
Ringraziamo vivamente i Pastori
Luigi Marauda, Alessandro TrOn,
Gio\?anni ‘Bertinatti e Emilio Còrsam che hanno presieduto alcimi dei
nostri culti.
Domenica 12 Gennaio sarà dedicata aue iViissionL
Le coUence al culti saranno dedicate alle luissioni, le raccomandiamo
vivamente.
Le vane Scuole Dmaetticali-- sono
convocate .nel Tempio aileì-ore-#rt-‘-
Nei pomerig^o, alle ore J5 nella
Aula Magna, vi sara una rnaÙLestazione con programma vario comprenuente;
— una breve recita e canti a cura
delle bimbe aeii’Orfanotrofio ; :
— notizie uai campi missionan;
— una lotteria;
— alcune diapositive da uno dei tanti campi missionari deu'Aiii^a.
yiLLAR PELLICR
Dopo l’epidemia asiatica che aveva
rallentato la ripresa delle nostre attività e recato disagio in non poche
famiglie. Natale e Capodanno hanno ritrovato la Chiesa in piedi, pronlU per svolgere il consueto programma della solennità:
La festa dell’Albero di Natale era
la maggiormente pregiudicata perchè alunni e monitori avevano dovuto iniziare all’ultimo momento la
loro preparazione. Ma tutti fecero
miracoli. La colletta effettuata a t^npo di record dai giovanissimi collettori superò tutte quelle precedenti
e le poesie e i daloghi e i canti furono pure allestiti molto rapidamente, lo svolgimento del programma fu
buono. Certo, nulla dì straordinario,
forse meno forbito che in passato
quando i monitori erano più anziani,
ma in compenso tale da ottenere una
attenzione da parte del pubblico cosi sostenuta da costituire anch’essa
un progresso. I fratelli Calzi, come
è ormai consuetudine, accompagnarono i canti con le loro trombe e i
monitori, nota nuova anche questa,
recitaron un numero anche essi, e.
da quei bravi jmliglotti che sono, ci
fecero udire dei messaggi in cinque
lingue diverse. L’albero che teneva
tutta l’altezza del tempio (dieci metri) era un dono della Ditta Crumière e tutto quel che contribuì al buon
succes,so della festa, frutto della buona volontà di molti e dèlia benedizione dj Dio.
Culto di Natale. Numersoa assemblea e presenza evidente dello Spirito e della misericordia di Dio. Il culto venne abbellito da un canto eseguito dalla vecchia guardia della ceraie — preparato all ultimo istante
anche questo — e gentilmente diretto dalla sig.ra Revel Abate di Torre.
La Santa Cena ebbe una frequenza
normale, non ancora però numerosa
come aviebbe dovuto essere. Culto benefico e buono, però, molto buono.
Serre. La sera di Natale nella scuola della Ccmba, al Serre, ebbe luogo la caratteristica festicciuola dell’Albero, preparata dalla solerte Monitrice sig.ra Maria Frache. Òttimi
il pubblico ed il programma.
Asilo, Il 26 dicembre, nel pomeriggio, ebbe luogo la festa dell’Albero
4
* vsoHo
THE WALDBNSIAN CHURCH CALENDAR Calendario inglese lUnstrato L. 40Ö L Eco (
Valdesi
é UMOiio
CHIAVE BIBUCA
Brossura L. 3.SC3
Rilegata L. 4AOO
Claudiana - Torre Pellice
di Natale del nostro Asilo Infantile.
II locale — che abbiamo trovato notevolmente abbellito si dimostrò
trowxj piccolo per accogliere tutti
coloro che vi avrebbero voluto intervenire. n progrmnma, anche qui il
tenqio era stato tiranno, mosM la
grazia dei nostri bimbi ed il talento
delle loro giovani Insegnanti.
31 Dicembre. Il nostro culto di fine
d’anno come sempre, è stato ben frequentato. Commovente il momento
della commemorazione dei dipartiti
e solerme quello della S. Cena.
Veglia. Al culto segui la veglia organizzata dalla Gioventù. H M« Pàolo Frache e l’anz. E. Bcnilssa organizzarono con altri collaboratori, una
magistrale a caccia al tesoro s che
tenne 1 50 giovani presenti in istato
di febbrile attività fino alla mezzanotte. Dopo il breve culto e gli innumerevoli abbracci, ancora un pasto
frugale eppoi cordiale « arrivederci» per il: :
Culto di Capodanno. Normalmente
frequentato anche questo e benefico
come tutti i culti che riuiiiscono dei
credenti che sanno di essere dei poveri peccatori uniti da una medesima speranza e da un medesimo amore.
Visita. Suor Leonia della Casa Valdese delle Diaconesse, ha visitato la
nostra chiesa domenica 5 aprile, partecipando al culto, rivolgendo un
messaggio alla Scuola Domenicale e,
Interessando nel pomeriggio l’Unione delle Madri" con una e bella « causerie» di cui le siamo assai grati.
Visite ai vecbhi ed agii isolati. In
occasione delle feste natalizie le nostre Unioni femminili hanno effettuato circa settanta visite ai vecchi,
egli is(tìata ed s^li ammalati Villared. Attività imponente e bella per cui
flettiamo vivamente le nostre unioni. Altre visite ancora sono state eff^tuate da qualche unione mista. Attività umile e non appariscente ma
altresì vera è rsahta attività di Natale. ■
Epifania. AWblmno approfittato del
giomo festivo per svolgere ima delle
nostre attività. Le unioni Cadette
hanno invitatò i Veteìani per imo
dei loro periodici convegni. Ottimo
il programma dl-: recite è -canti svql
to dalle unioiil ed ottimo il tè servito
con grazia dagli organizzatori. All’u
rianìmità è sfato deciso di ripetere
il convegno appena possibile.
Il 16 dicembre, dc^ una breve mar
lattia sopportata con esemplare rassegnazione il Signore richiamava a
sé U nostro fratello Talmon Giovan
ni Luigi di anni 83, padre del nostro
Sindaco.
11 carattere umile e buono dell’estinto e la stima di cui gode da lunghi armi la sua famiglia fecerò si
che all’accompagnamento funebre
delle sue spogUe mortali, seguito il
17 dicembre partecipasse una vera
folla di amici vidni e lontani, ed offrirono pure all’Evangelo una occa
sione di più di essere armunziato
Rinnoviamo alla carai famiglia in
lutto regressione della solidarietà
del Concistoro e della Chiesa tutta.
Alla nostra sorella Maddalena Bertinat che ha conseguito a Bellelay,
Svizzera, il diploma di infermiera,
sinceri rallegramenti.
VlLLASECr.A
Non ostante il tempo e la neve
che hanno reso diffìcili le mulattiere
della nostra Parrocchia, soprattutto
dove il trascinaiÀento del legname
le hanno trasformate in piste ghiacciate, le varie attività natalizie sono
siate Lete e ben frequentate
I bambini delle Scuole e «Iella
Scuola Domenicale hanno recitato a
Roccia, Bovile, Trussan Albarea. Notevole, in questa ultima località il
fatto che soli quattro bambini — gli
unici rimasti in questa scuoletta —
hanno preparato tutto il programma della serata, comprendente ben
15 poesie, dialoghi e scherzetti; non
solo ma il tutto organizzato e studia
to in un tempo « record » sotto la
guida dell’Anziano Sig. Giosuè Ribet
L’« Albero » a Villasecca è stato
acceso il 22 dicembre e vi hanno partecipato i bambini della Scuola dei
Chiotti con un atto unico ed una
scenetta per i più piccoli e delegazioni dai vari quartieri.
II culto di Natale è stato ben frequentato sebbene le pessime condi
zioni delle .strade abbiano reso difB
Cile la discesa dai quartieri più lontani, soprattutto per le persone più
anziane o meno agili.
Purtroppo questo periodo è stato
funestato per la famiglia del Diacono di Bovile, dalla morte del padre
Giovanni Enrico Genre-Bert, awe
nuta il 27 u. s. in circostanze particolarmente tristi e drammatiche
Aveva 81 anno.
» Ai figli ed ai parenti così improvvisamente e duramente colpiti da
questa morte giunga ancora l’affettuosa solidarietà della Chiesa e del
Concistoro e d®i molti che hanno
partecipato alle ultime onoranze del
nostro fratello.
Dalla Comunità di
Luserna San Giovanni
Le celebrazioni del tempo di Natale
si sono iniziate, nella noterà comumtà, con un cuno cu ü. cieua presieduto dal V. Moderatore, in occasione
del lodo anmversario della dedicazione nel tempio oei Beiionatii izu oicemore 1807).
Buone e raccolte tutte le assemblee
ai culti di Matate, rine e Capo u Anno, con l’apprezzato concordo deha
Corale. Paracoiarmente numerosa la
partecipazione alia S. Cena al culto
di fané d anno. Al cuito del 2a dicembre Il Pastore u. uouenard, in
impressiva esposizione, ci ha fatto
realizzare che cosa la Biooia intenda
per umuiazione davanti a Dio e ai
culto dell'Ultima sera dell anno, alia
luce della stéssa Parola, ci siamo lesi conto dei veri motivi che ha il ere
dente di essere riconoscente al suo
Signore. Il culto del 31 dicembre e
stato rallegrato dalla ammissione alla-sacra mensa del fratello Michele
Giachero, proveniente da altra confessione religiosa e il culto di Capo
d’Anno si è iniziato con la celebrazione religiosa del matrimonio di Egidio
Calasse con la nostra ex catecuinena
Elena Long. All’uno e agli altri rinnoviamo fervidi auguri nel Signore.
Buoni culti di Santa Cena sono
stati celebrati pure nel tempio del
Ciabas dal pastore G. Bouchafd e a
Mourcious ¿al pastore E. Pascal.
Ben frequentate e riuscite le feste
tradizionali dell’Albero, presiedute, al
Rifugio, dal Pastore G. Bertinatti e
nella Sala Albarin par le Scuole Domenicali dal pastore Bouchard. Anche i tranquilli ospiti del nostro Asilo per i vecchi hanno avuto il loro
scintillante alberello e una lieta festicciola è stata celebrata alla Scuo
la di Agricoltura dei Monnet con mes
saggi del Presidente prof. Attilio Jalla e del Pastore.
11 7 gennaio, infine, abbiamo avut,.
la gioia di partecipare al 5® Natale
ortodosso celebrato all’«Uliveto » nella simpatica famiglia dei nostri rifu
siati russi. Culto nella loro lingua,
messaggi del Direttore Pastore R. Nisbet, deUa Direttrice Sig.a Elda Ma
lan e del Pastore locale.
Il Giardino d’infanzia che ha dovuto rimandare di qualche giomo la
visita del suo fedele papà Natale, per
rimprowiso apparire, su qualche visetto, di temuti rossori, avrà la sua
festicciola Domenica prossima alle
ore 15.
L’Assemblea di chiesa del 29 dicem
bre ha confermato, con unanimità di
voti, nelle loro responsabilità, gli anziani Alberto Pons, Eugenio Long e
i Diaconi Yvonne Allio, Gino Costabel, Emma Gonin e Beniamino Pons.
Dipartenze. Due ospiti del Rifugio
Re C. Alberto sono stati richiamati
in questi giorni dal Signore: Rivoira
Ernesto da Torre Pellice, in età di 83
anni, il 30 dicembre, e Filippo Forneron, in età di 75 anni, il lo gennaio.
Le esequie svoltesi a Torre Pellice e
a Luserna San Giovanni sono state
presiedute dal pastore G. Bertinatti.
11 4 gennaio abbiamo presieduto ix
servizio religioso per la dipartenza,
in età di 78 anni, del nostro fratello
Roberto Augusto Buffa zio del nostro
organista Mo Ferruccio Rivoir. Ed il
17 dicembre a Torre Pellice, sono state presiedute dal pastore E. Ayassot
le esequie della nostra sorella Amalia
Gay ved. Prochet deceduta in età di
94 anni. Alle famiglie nel duolo r.nnoviamo l’espressione della nostra
solidarietà cristiana.
Ringraziamenti. Il nostro As’lo per
i Vecchi ringrazia vivamente l’Associazione Provinciale delle Donne Liberali che, nella persona della sua
Presidente, sig.a Vigliano, cortesemente accompagnata dall’On. Alpino e
dai rappresentanti della Sezione locale, Sigg. Parise, Malan e Dott. Fattori, ha recato a ogni ricoverato un
gradito dono. L’Istituto ringrazia altresì le Maestranze degli Stab’limenti di Pralafera e, a mezzo del Sig.
Frezet, l’Albero benefico di Pralafera
per le generose loro offerte in denaro.
Viva gratitudine essa esprime ancora all’Unione Evangelica Femminile di Bergamo e alla Comunità Valdese di S. Remo per il loro fedele
gradito pensiero Natalizio.
r. j.
Per le Fiyrammatìée
Alle Unioni Giovanili, per lé loro
serate, consigliamo vivamente l'opera
di Ada Melile intitolata
LA " BQINA '
(La pietra di confine)
E' un lavoro in tre atti, molto adatto ai nostri ambienti evangelici alle
Valli ; contiene un efIWace messaggio, capace di cooperare ad un sano
costume di vita valdese.
La raccomandiamo in modo particolare.
Prezzo L. 300 — Presso l'autore:
Via Roma 6 — Sanremo.
UN INVITO
Il Comitato del XII CONVEGNO
GIOVANILE INTERDENOMINAZIONALE CÜ Firenze (Novembre 1957) ci
prega di pubblicare il seguente invito
rivolto agli organi direttivi della
Chiesa Valdese, della Chiesa Metodista e dell’Opera Battista.
I giovani evangelici della Liguria,
Toscana e Lazio, riuniti in Convegno
Interdenominazionale a Firenze il I.o
e ¿ ^ nòvembre 1957, dopo avere udito
e discusso una relazione contenente
dei proge iti concreti per una fattiva
opera ai evangelizzazione in Italia e
sulle sue modaiiià di esecuzione, com
statando la urgente necessità di un
deciso' potenziamento aeila azione
evangelistica su due fronti — quello
del cattolicesimo romano e quello del
laicismo ateo — auspicano cne uopo anni di trattazione accademica del
problema, venga al più presto costituito un organismo la carattere nazionale su b^e interdenominazionale.
avente l’unico compito di studiare i
problemi della evangelizzazione, di fare il possibile per suscitare nelle nostre chiese (secondo metodi idonei ed
aggiornati) un nuovo impulso evangelistico e di coordinano impostandolo su yasta scala, in modo da far sentire nel nostro Paese una reale presenza cristiana-evangelica e da creare
una valida alternativa tra il cattolicesimò quale è nelle sue manifestazioni meno evangeliche e Tmdifferent»
smo pressoché generale nonché l’ateismo sèmpre più diffuso nella coscienza popolare. -X JIJT - :
Redattore: Ermanno Rotlan
Via dei Mille, 1 - Pinerolo
tei. 2009
Sede e Amminislrazione
Editrice Claudiana
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Angiolina 100.
PAROLE...
...E, FATTI
3 einpo fa a Chicago un evangeli^
sta parlava ad un discreto numero
di persone deWamor di Gesù, dell aiuto e della consolazione che Egli
dà agli uomini che credono in Lui.
Ad un tratto, ^ dalla piccola folla
degli uditori, u^ì un operaio che
con voce decisa gridò al predicatore:
— O predicatóre, tu puoi parlare
fin che vuoi di amore di Cristo, del
suo aiuto e di tutto ciò che egli è
per te. Ma se tu avessi perduto tua
moglie come è accaduto a me e se
tu avessi tanti figli che reclamano
la loro mamma che non tornerà
giammai più, tu, certamente, non
parleresti a questo modo.
Questo inatteso intervento provo
cò un po' di confusione. Alcuni risero, altri furono turbati, altri scossero il capo e la riunione si sciolse
con un certo disagio.
Poco tempo dopo il predicatore
perdette la moglie in un incidenie
ferroviario. La salma fu portata a
Chigago e fu condotta in chiesa pei
le onoranze funebri.
Dopo che altri ebbero parlato, il
predicatore si alzò in piedi. Guardò
fisso il volto della sposa e della madre ormai per sempre silenziosa, poi
disse:
— L’altro giomo, quando io ero
qui a predicare, un uomo interrompendomi mi disse che Cristo non aVìebbe fatto nulla per me se mia
moglie fosse morta ed i miei figli
stessero piangendo la loro madre.
Ebbene, se quest’uomo, per caso
si trovasse qui, io qui voglio affermare davanti a lui che Cristo mi
consola. Il mio cuore ferito è sanguinante. Ma dentro questo cuore
c è un canto che Cristo stesso vi ha
messo; e se quest’uomo è qui, io
tengo a dirgli che, benché mia moglie sia morta ed i miei figli siano
rimasti senza madre. Cristo oggi mi
consolai
Quell’uomo era là. Si appressò alla salma, cadde in ginocchio e disse:
— Se veramente Cristo può aiutare e consolare a questo modo io
voglio elevarmi fino a Lui!
Ed egli fu salvato.
(Il Seminatore)
Le sorelle Elisabetta e Medina, insieme con i congiunti, profondamente commossi dalla partecipazione al
loro lutto in occasione della dipartenza da questa terra di
Maria Cardon
all’età di 82 anni
ringraziano sentitamente tutte le persone intervenute ai funerali e le altre che, in modi diversi, hanno manifestato la loro simpatia.
San Secondo di Pinerolo, 6-1-1958
Le famglie Rivoir - Buffa, ringraziano sentitamente quanti hanno
partecipato al loro dolore per la dipartenza del loro caro
Roberto Buffa
Lusema San Giovanni 6-1-58
Prof. Dr. A. Boniscontro
Libero docente
in Clinica Odontoiatrica all'Università
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