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Presso LIf# 15
Anno LXX.IX - ;n. 39
TORRE PELLICE, 14 Ottobre 1949
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Amministrazione: Claudiana - Torre Pellice-C.C.P. 2/17657
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ESAMINATE OGNI COSA E RITENETE IL BENE,,
Paolo
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DELLE VALLI
I
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SETTIMANALE DELLA
Per la ripresa
delle attività
CHIESA VALDESE
^CET IN TE^
Chi sono io per edificare una casa
all’Eferno ? 2 Cron. 2: ó
Farvle umili che sembrWio uscite dalla hocca di un diseredalo,
un noma che ha ormai perso la fiducia in sè e nella vita.
'i', Inivece no. Son parole di Salonwne, il glorioso re d Israele, a, cui
l'Eterno tufJevu dato, siu dal principio dei suo re^uo, pctiensu e beues-^,
sere... ■ i i
Un impresa prodigiosa gli stava diruaisi -, la costruzione del son>-,
kioso' teatpia di Gerusalemate, che Davide non aveva potuto edijicarfì.
Aveva Salomone seri motivi per sentirsi sfiduciato nel metter mano a
quella glande impresa? Apparentemente no : suo padre glie ne avevai
dato l'ordine, un profeta gU aveva aanunziato che Dio voleva quell o■„petra e riavrebbe benedetta, i mezzi mal&iaLi per portarla a rmnpii
mento non potevarw certo mancare al poteaie e ricco monarca. •• Ep;:
pure, Salomone dice: « Chi sono io per...? ».
Siamo anche noi aWinizio d’un’opera. Ferve nelle nostre conunùtià la ripresa del lavoro. Opera vasta che in ogni chiesa avrà il sm particolare programma, opera multifoiaui n^i vari settori della comunilp.
Opera non facile che richiederà sforzi e fatiche, opera che ben può
paragonarsi ad una costruzione.
Se questa eo&truzione intendiamo compierla solo colle nostre forze
umane e colla nostra buona volontà, essa sarà necessariamente destinata
all’insuccesso. Ci potrà essere dall’attivismo ancha febbrile, il fare per
U fare, ci potrà essere dell’orgoglio personale, ci potrà essere la preoccupazione di far funzionare più o meno bona una stìdetà Vomii tante
ve ne -Wio nei m\onda. ■ FalUjnento sarà il fine verso cui si avvia la
■oostrazione. Babele.
La ¡fatica che ci accingiamo a sostenere, Vopera per la quale riprendiamo a lavorare nelle comunità, dev’essere qualcosa d’altro e di ben
diverso: dev’essere la costruzione d’una casa, dice il Salmista, di un
tempio, dice Salomone, una costruzione cioè alla gloria di Dio, e con
l'aiuto di Dio stesso.
Operare, costruire affinchè, nella chiesa dei credenti, tra la 'mas-'
sa degli indifferenti che paiono troppo affacenduti per ascoltare la
buona novella, tra coloro che non credono forse perchè ancora non
hanno conosciuto il vero Cristo dell Evangelo, a coloro, che cercano c
non trovano perchè cercano male, Iwtgi dalla vera, fonte, a lutti, fnmmma, si presenti, non un’organizzazione, non delle idee più o mano
religiose e pie, ma la sola cosa necessaria: I onore di Dìo, la sua giusti-ziai ed il sue tenore diesi riassumono in una persona, Gesù Cristo. ¡M■voriiira e costruire per la conversione, per Lu salvezza, mia e dei miei,
fratelli, vale « dire perchè Cristo non sia più « L’estranea », ma lA
vita mia e loro.
Se lavorare significa veramente agire alla gloria di Dio, per f^
conoscere la Sua volontà rivelata in Cristo, per farla trionfare mllé
mìa vita, nella mia chiesa, nel mondo, perchè il Suo Regno venga, allom comprendo il grido di Salomone: cc Chi sono io...? », e compreado
lo stato d’aiùm.n di altri uomini chinami a « lavorare »: « Ahimè,
Signore, Eterno, io non sono che un fanciullo! » {Geremia), « Ahi,
lasso me. ch’io son pèrduto perchè sono un uomo dalle labbra impure! » {Isaia). I
Chi sono io per palare di Dio come si conviene, per operare nel
nome di Dio e per iq Sm gloria?
Chi sono io per far si che la ripresa delle attività nella mm chiesa
non sia solo la ripresa di una a routine » die, monotona, si ripete di
anno in afinò, ma perchè quella ripresa possa segnare etfattivmneate
per me e per i miei fratdli Un riaprire la porta del cuore a Colui che'
vuol portare, con la sua autorità e col Suo amore, la Pàrda\ di cui io
ed il mondo tutto tanto s ha bisogno ?
Chi sono ia, anche con tutto H bagaglio di coguisdt^ religmse e
di cultura intellettuale, diimauzi alla continua necessità ^ a naìscete
(M nuovo » die si può avere solo « da » c non per virtù mia?
iQhi sono io per poter ricevere e ritenere sempre meglio la fedCr
la speranza, la' carità che sona doni « doni » e non frutti delle mie
capacità ? . .
Chi sono ià per poter, in questa nuova ripresa, mettere al servizio
di Dio e dm miai fratelli, quei udenti che il mio vecchio uomo, spemi
più forte dell’uomo n.aouo, vorrebbe ch’io sotterrassi, o che il <c moudo », più forte di me e di tutte le mie buone intenzioni, redama per sè?
Chi sono io, se veramente mi rendo, conto che la ripresa del lavoro
nella mia comunità r.m è soltanto una bella abitudine della chiesa,
bensì un nuovo periostùdella grazia.e della pazienza di Dio, in cui Eglè
vuol far penetrare più a fondo in me e nella! mia chiesa 'ia ParoU^
che è giudizio severo, ma anche perdona assoluto e gratuito, che è
condanna aperta, ma anche rìcondliuzione completa?
Ma vi è un incoraggiamento, un motivo per sperare nella bontà
dell’opera che ricominciamo.
Grande è i’oparw; è l’opera di Dio in mezzo a noi uomini, neaùc^
di LKo; eppure, per ^az'ia divina e non per virtù nostra, che siam semi
disutili, non è opera vana, se è « nel Signore » {I Cor. 15: 58). Con
Lui e per mezzo di Lui
Chi sono io? : grido di inmpas ità, di debolezza di fronte ad un compito pdr il qutde siamp inadatti. Se siam soli davanti a quel ìcompi^„
Divien grido di umiltà e di speranza se Dio stesso è con noi- Collaboratori suoi!
Sia questo il senso che diamo alla noistra ripresa : Dio è all’opera;
ha Sua gfazia ci chiama quest’anno ancora ad essere operdi Suoi.
K Non a noi, ma al Tuo nome, o Eterno, dai gloria! » (Sai. 115: 1).
P. Marauda.
La nota, troppo succinta, su Alberto Schweitzer (vedi Eco del 27
5) pilo aver lasciato in qualche lettore I impressione -— falsa del resto —
che la missione fra i pagani exiraeuropei, esiga dal missionario doti
eccezionali; come altrettanto falsa
e, di più, pericolosa, è l’opinione
contraria, purtroppo assai diffusa,
che cioè un pastore che in patria
non riesca nel suo ministerio, possa
ancora fare un discreto missionario
fra i pagani.
La verità sta nel memo : sono rari
gli uomini di viva intelligenza e di
forte volontà che accettino di suboi dittare questa alla volontà di Chi H
chiama. D’altra parte, Dio, per compiere l’opera Sua, sa sviluppare in
quelli che, dopo matura riflessione
a Lui sinceramente si offrono, certe
doli di etti essi stessi sovente, non si
rendono neppnr conto.
Che cosa possediamo ohe non abbiamo ricevili , ?
Un esempio di vocazione missionaria Ce l’offre la vita e l’opera di
quegli di cui Dio si servì, alla fine
del settecento, per far penetrare la
Sua Parola nella roccaforle delle religioni deU’India, e,osì solide nella
loro logicità e per il profondo pensiero, frutto di secolare meditazione, sul quale sono state elaborate.
In alcune di esse riusciamo a distinguere un dio personale, creatore, una fede del cuore, l’idea dell’im
II Missionario Guglielmo Carey
IL unnceio iniRODono in innin
mortalità dell’anima, appena adombrala più tarli da un Platone ed lina mistica logica clic le apparenta
al tomismo cattolico.
Per questa impresa sovrumana Dio
si servì di un apprendista ciabattino
«li poverissima famiglia del Midland
inglese: Guglielmo CAREY. Uomo
modestissimo, ignorante, ma dotato
di curiosità scientifica, dj buon senso e di una tenacia a tutta prova.
Sebbene cresciuto in una famiglia
molto religiosa (padre e ponno maestri di scuola) subì le cattive influenze delVi strada in cui passava le giornate, ma già prima dei vent’anni si
jjentì amaramente dei trascorsi giovanili di cui serbò amaro ricordo
dando sempre, nel suo pietismo,
gloria a Dio per quello che poteva
fare in seno alle sette dissidenti alle quali si era accostalo.
I Battisti lo vollero come predicatore e finirono per nominarlo conduttore della Chiesa di Ldeester:
fu in quell’epoca — in cui in Inghilterra non si pensava neppure lontanamente alle Missioni estere — che
gli venne il desiderio di andare a
nredicare l’Evangelo nei paesi pa
gani dell’estremo oriente e fra altri
in India. Era questa ima chiamata
del Signore o non semplicemente una idea fissa del Carey: questa seconda ipotesi sembra a primo aspetto la più probabile.
Si rendeva conto il Carey di tutte
queste difficoltà, aumentate dal fatto che la Compagnia vedeva di mal
occhio i missionari i quali turbavano il popolo ed i loro affari con esso?
11 viaggio in India
Non era facile a quel tempo di recarsi in India, governata da una
« Compagnia delle Indie » in cui
predominavano gli inglesi, i portoghesi c i danesi e che slava ,j;fruUan(lo con ingenti profitti il lavoro intligeno.
I danesi, per volontà del loro monarca Federico IV, avevano permesso I’acccsso ai loro domini in India
a Missionari danesi (nel 1705). I due
più eminenti: Cristiano Federico
Schwartz e il Kerandicr non fecero
che rompere il ghiaccio accattivandosi la stima c la fiducia dei principi indiani presso cui erano accreditati. Ma c’era la difficoltà della lingua: rinduslani con.sta dì circa 50
dialetti c di questi gli europei conoscevano appena il Bengali, parlato
nell’emporio commerciale di Calcutta.
Carey era convìnto che Dio lo avrebbe aiutato e tenacemente propugnò la causa delle Missioni in India presso alcuni amici battisti, dato
che la Chiesa stabilita (anglicana;
trovava la cosa assurda. Dopo insistenze e riunioni varie si riuscì a
raccogliere 113 sterline, 13 scellini
e 6 denari, somma appena sufficiente per pagare ad una persona il viaggio di andata. Dopo molte peripezie il Carey trovò passaggio su di
una nave danese, ma volle portarsi
dietro la moglie, la cognata e quattro figli e in più il sig. John Thomas che già era stato in India.
Apparentemente questa era una
partenza affrettata e fatta con la testa nel sacco, ma era tale la fede del
Carey nella provvidenza del Signore che nulla valse a trattenerlo. La
nave, dopo cinque mesi, sbarcò i
Garey a Calcutta: il denaro era venuto a mancare e Carey si spìnse a
nord del grande emporio per cercare un luogo in cui potesse vivere, lavorando. Dio gli fece incontEàre un
colono inglese, piantatore d’indaco
il quale, pur dichiarando di non
comprendere perchè si voles'se cercare di convertire gli indù che sembravapo felici nelle loro religioni,
ebbe compassione di questi profughi, mise a loro disposizione una
sua casa colonica e si interessò di
trovare occupazione ai Carey nelle
sue piantagioni. I primi anni furono
duri e penosi, ma poi il Carey acquistò in località meno malsana una
niccola fattoria per la coltivazione
dell’indaco, la quale — come quella
del tabacco da noi — era controllala dal Governo e dovette per questo
venire ad accordi che gli procurarono uno stato giuridico che doveva
giovargli più tardi.
Qui anche si palesò l’utilità di
aver portato con sè i figliuoli ; essi
appresero rapidamente il dialetto
Bengali e furono i primi interpreti
tresso il padre che lo stava alacremente studiando per poter predicap al popolo nei Bazar del luogo.
11 traduttore della Bibbia
Ma non a questo, Dio aveva chiamato il Carey in India: questi era
stato destinato a volgere in Induslani la Parola, perchè essa potesse venire ascoltata direttamente dal po•)olo con tutta la profondità della
sua semplicità e con una spiritualità
die le religioni indiane non avevano
mai conosciuto.
Il Orey era Tuomo per questo lavoro: pur avendo un ingegno affatto ordinario, poca immaginazione,
l'on entusiasmandosi facilmente, era
•.in lavoratore assiduo e tenace, doalo di una pazienza ed una perseveranza eccezionale : nessuna difficoltà valeva a scoraggiarlo ed il suo
solido buon senso, più che la spa
intelligenza lo guidava, senza che egli venisse a credersene. La sua sem'icità gli accattivava gli animi e si
manifestava nella sua predicazione
che mai abbandbnò. Con infinita pazienza riuscì ad impadronirsi del
Sanscrito — la lingua dei dotti
che egli riuscì a parlare correttamente e correntemente mettendolo
jL contatto con Ta Mite » intellettuale deirindia. Nel 1806 pubblicò ima
grammatica sanscrita di 1000 pagine che ancor ora fa testo; tradusse
anzitutto in Industani il Vecchio cd
il Nuovo Testamento e, per la profonda sua conoscenza delle lingue
dell’India venne chiamato dal Governo della Compagnia — che non
gli era più ostile — ad insegnarle
in due Istituti, di cui uno a Serampore in territorio danese e nel quale
svolse la più proficua sua attività.
Schivo di onori aveva mantenuta la
sua primitiva fede da fanciullo e la
sua passione per la predicazione la
cui semplicità attirava gli animi non
solo degli amici ma anche della popolazione indigena. Mori a Serampore il 17 agosto 1861 dopo aver
compiuto un lavoro la cui mole ha
del meraviglioso.
A chi osasse ancora dire: A che
prò le Missioni quando qui da noi
stiamo imbarbarendo? noi poniamo
sotto gli occhi dei fatti. Dal 1925 ad
oggi — cioè ip circa una geneiazione — nel momento cruciale per
l’avvenire dell’India-Pakistan, il numero di cristiani evangelici è cresciuto in quel paese da 580 mila a
quattro milioni e centomila, cioè di
sette volte, no'postante il fatto che
i Mussulmani, numerosissimi e attivissimi in India, siano impervi o
quasi all’azione del Cristianesimo e
l’Induismo —■ religione popolare —
presenti una varietà esasperante di
credi e di divinità. T. J.
2
LEiCO 1>WE VAliil VtAiLDE.SI
^ i
A proposito degli
àinici Dei nemici di dio
»r
Perche naaooadi il
tuo VlSff.
e im prendi per nemico tuo?
( Giobbe 13. 24).
Allarghiamo, ae ciò dispiaccia, la
esegesi relativa agli « ainici dei nemici di Dio » (1).
a 4> #
Edi anzitutto « nemici di Dio » sono proprio, e proprio soltanto coloro che professano « 1 empietà ». o.
se volete. 1 ateismo, e cercano di
« favorirne il trionfo »? Anzi sono
proprio, e proprio soltanto, gli spavaldi che. SI professano dei « senza
Dio »?
Nemici di Dio. « di ciiì io sono il
primo », avrebbe fors anche detto
lo stesso apostolo Paolo che pur si
professava il a primo dei peccatori » (I Tim. 1. 15). nemici di Dio
siamo spesso, troppo spesso noi. noi
stessi, cosidctti Cristiani, quando olfriamo al mondo mille e mille indiscriminati spettacoli di peccato- Nemica di Dio non e, affermava lo stesso Carlo Barth. « la empietà teorica
degli atei, ma 1 empietà pratica dei
pii » (2). E se Cristo non fosse venuto per salvare noi. peccatori, e.
in quanto trasgressori della Legge
che noi conosciamo, noi « nemici
del Padre », di cui ad ogni istante
rinneghiamo la divina paternità- non
vivendo ne « come Cristo e vissuto », ne come la chiesa apostolica
viveva, ne come viveva la comunità
cristiana dei primi quattro secoli del
cristianesimo, che ne -sarebbe di noi?
Che ne sarebbe di noi che andiamo
sbraitando la Parola stes.sa (scusate
il termine qnasi forte quanto ima
staffilata di Gesù), ma che siamo ben
lungi dall’esserne « facitori »? Che
ne sarebbe di noi che mentiamo
tanti e tanti di quei poderosi « Guai
quando, pur non avendo la 'Leggeegli e di quelli che « fanno naturalmente le cose della Legge » (Koni2, 14 e passim)
Lasciamo anche da parte ogni considerazione sulla possibilissima infedeltà del nostro servizio, la quale
Ci lascia assai perplessi nell affermare che noi « serviamo Dio ».
Consideriamo invece se proprio e
eaiitd non portare in mezzo a loro
non fosS altro che quel po di Cristo
che e, che vive in noi. o che. per lo
meno desideriamo che viva- anche
SI facciamo il male stesso che non
vorremmo fare. Che il presunto a nemico di Dio senta che per lo meno
un tale desiderio c e nel cuore noatio, anche se soffocato praticamente
da mille incapacita o infedeltà Ma
« non guardiamolo come un nemico », neppure come un « nemico di
Dio di quei Dio che nop conoscedi cu, Ignora il vero volto, perchè
noi glielo abbiamo nascosto con 1«
nostra menzognera fedeltà.- Come
Giobbe, egl, ha tutto il diritto di
Le Diaconesse
I lavorafori
a voi! » che Cristo indirizzava
tuttora indirizza a tanti; anche Cristiani. che. piu.colpev.olmente-dcgli
altri, rinnegano Dio. il « solo Buono », credendosi loro stessi « buoni
per il Regno dei Cicli ». I « nemici
di Dio n che saranno « sputati dalla
bocca » non saranno i freddi, ma i
tiepidi, 1 pavidi, coloro che non
« mostrano 1 OPERA della Legge
scritta nei loro cuori ». coloro che
sono « uditori ». e fors'anche banditori della legge, ma pon « oaserv-anli » e praticanti suoi Per cui ben
può Paolo affermare che e colpa di
costoro se « jl nome di Dio e bestemmiato » (Rom. 2-24')
Per questo, per tutto questo, se
anche noi non ci sentiamo, ne ei
crediamo « netnici di Dio ». è Dio
Mie e e che sara nemico nostro! a II
Signore ti e diventato nemico » (I
Sa. 28. 16).
Perciò evitiamo la leggerezza imperdonabile (lei lancio della prima
pietra.
« IN *
Ma ei SI afferma che noi dobbiamo fuggire quegli mcirconnisi. i
qual, (f dovrebbero ripugnare al nostro senso morale, perche piu o meno apertamente nemici del Dio che
serviamo ».
Lasciamo da parte il fatto che
« I iDcirconciso di natura ». cioè lo
incircouciso materiale, o- se volete
I incredulo, può avere benissimo ni
se lu « circoneisione del cuore ■»
(1) Vedi Eco delle Valli. N. 36
(2) u Potessero le Chiese Cristiane mostrare alPOriente comunisla
Un t olto nel quede egli noonoscesse
al posto delia PÍA MALIZIA di un
Occidente SOLO INTENTO ATLA
CONSERVAZIONE DI UN SISTEMA ECONOMICO CAPITALISTICO, Gesù Cristo, e cioè la liherta da
lungo tempo creala, ma che hn bisogno di essere affermata a fondo
dappertutto! E vorrei che le Chiese
(.nsiiane dell Occidente allesserò il
coraggio di mostrare ai loro fedeli e
a tutti coloro con , qutdi vengono a
l'ontatto, che l EMPIETÀ’ CHE HA
inchiodato CRISTO 41L 4 CRO
6 £ non e la EMPIETÀ TEORICA
DEjGLI atei, ma I empietà PRATICA DEI PII, dei rappresentanti
delìn (f ciwltn cnsiu^ia »
Cado Barth
Per gli ampiamenti ed i restauri della Casa Madre avremmo potuto affidare 1 lavon ad un impresa ed abbiamo
considerato anche questa pos-sibiUtàSarebbe stato semplice sbrgativo r«iPido- Lm impresa sena ed attrezzata avrebbe potuto eseguire i lavori in un
tempo relativamente breve e non avrr'm
mo avuto alcun fastìdio salvo quello di
saldare le note; Se non che è questo
un fastidio piuttosto molesto per eh'
come le Diaconesse, ha scarse dispon b htà di cassa i
Tutto considerato, pesato o vagliato
con quel senso di responsaiiilità che
devono avere coloro che maneggiano
poch. sold, e pochi soldi faiico.samente
ragranneliiati e laborosiameme guadagnati, abbiamo deciso per i lavori ad
economia ed abbiamo chiesto la collaboraz.one dei lavoratori voloiitar di Agape.
L abbiamo chiesta pur sapendo che
Agape aveva urgente bisogno dei suoi
giovani essendo la direzione fortemente impegnata nella costruzione del villaggio grandioso che sta sorgendo sui
fianchi degli Indiritti d: Frali
E la direzione di Agape pur valutando il sacr.f.cio che per essa implicava
la r.chiesta collaborazione ha subito risposto affermativamente mettendo a
nostra disposizione i suoi tecnici i sue'
lavoraton e una parte del suo mater ale da costruzione
Pci ovvie ragioni i giovani avrebbero preferito lavorare a Frali a quella
che è .n modo particolare la loro co'^trutione, la loro casa
Ma s è subito trovato un gruppo d'
volontari, .uomini e donne, disposti a
lavorare .n distaccamento a Torre Fellice
E per no* questa collaborazione ha
un duplice valore : materiale e morale
Materiale : i giovani non percep scono un centesimo. Si contentano d’un
vitto frugale e di qualche rara, sigaretta che d altronde non richiedono
neanche ma che, almeno alcuni, accettano volentieri anche se si tratta di una
popoianssima Aliai
^ridare al Padre di tutti « Perche
nascondi il tuo viso e mi prendi per
nemico Tuo ? »
No, quel povero fuorviato da 1»1sc forme religiose, o dia vite fondamentalmente irreligiose, «r non guardatelo come un nemico^ ma avvertitelo come un fratello » (2 Tes». 3.
15).,
Non fate che l’ingiusto vostro giudizio e la durezza del vostro umano
cuore, inumano, lo costringa, ancora con Giobbe, a gridarvi in facciadavanti alla vostra cristiana faccia:
« Voglio difendere io la mia causama davanti a DìO! »
Oh =e iioi fossimo come i primi
triè.iani, « nel portico di Salomone », come quei cristiani che « il popolo magnificava » (Atti 5, 13). non
avremmo paura d’intraprendere, con
Uiiunque, , pm gravi dialoghi su
-lue, va.stiàsimi prbhlemi. apert, semiiie ed interdipendenti, che comp.endono, da una parte, tutta la
questione sociale e. dall altra- la più
vuota i iconciliazione, umana nel nome espresso od inespresso del Padre, cu, solo compete d, sceverare i
piopr, nemici.
Ma noi non siamo neppure degli
Anania e dei Saffira
r Silvio Pons
re e lavorano sodo. Lavorano alla cava
di p.eire e di sabbia nel Fellice lavorano al trasporto del materiale dal torrente al cantiere e sul cantiere fanno
tutn 1 lavori di manovalanza con piena
soddisfazione anche de. piu esigenti
muratori.
Sono operai, studenti, artigiani contadini. Sono giovani di ambo i sess>'
bone ital ani, francesi, tedeschi amer.cani, olandesi, inglesi svizzeri d'ver
S- per eia, per rradiz.one per cultura
per condizione sodale, ma accomunati
dal desiderio di servire nel nome d’
Cr.sto e per la si|a gloria
I g.ovan. di Agl^ nnnovano la tradizone di lavor^oltìmano nella no
. atra Chiesa. Dico nnnovano perchè la
iiad zione esiste ed è secolare La maggior parte dei nostri Templi delle nostre scuole, de. nostri presbiteri delle
Valli sono stat, costruiti con larga partec.pazione di mano d opera volontaria
Tutta la parrocchia era mob btata per
quelle costruzioni. Il Concistoro si limitava a fornire i materiali e la farina
gialla per la polenta'
Rinnovano la tradizione e le danno
una base piu vasta, un respiro più ampio e un f;ne più alto
S.amo riconoscenti ai nostri giovani
che offrono le loro vacanze alle diaco..esse che offrono la loro vita
E tu, lettore, cosa offrirà' ^
Alberto Ricca
Morale: I opera delle d’acone.sse è
un lavoro volontario, e un .vervizio F
ad esse . govani della Chiesa offrono
un lavoro volontario, un servizio'
Esiste ancora m questo mondo ove
tutto SI compra, si vetide. si paga chi
da e Si da senza chiedere nulla
Cera, perchè non dirlo? chi dubi
lava dell effic enza del lavoro dei giovani volontari. Ad Agape lavoreranno
non diciamo di no. ma quale sarà il loro rendimento fuori di quell’ambiente
e d quell atmosfera? Anche gli scettici han riconsciuto che il loro rendimemo è stato e contìnua ad essere ottimo. Lavorano le loro 10 ore giornalie
Colloquio Pastorale
colloquio pastorale d'autunno ovra luogo a pinerolo,
nei locali della Chiesa, il lunedi 17 ottobre, con inizio alle
ore 9.
Jl JvToderatore sarà presente e presiederà il breve
culto à apertura.
Slitti i pastori, in attività
dt servigio ed emeriti residenti nel distretto, sono cordialmente invitati
Comunicalo
La Tavola invita tutte le
Comunità Valdesi ti celebrare la Festa della Riforma
DOMENICA 50 OTTOBRE
Il Moderatore :
Guglielmo del Pesco
OBBieTTIUt J
■^—»lililí I • iTiì'w/-"
n *-s n
u u
COLPOSI?
Si sussegUiOna, ad un ritmo impressionante, i casi ài ouucidm col
poso, lie* quali stanici tuth corresponsabili.
E? il pugile BertoJu che m conseguenza della gara nella quale
mime sconfittili e deceduto m una chuica aaiiericaim per ig conseffieaius^
dei colpi rwetvuu al cospetto di unu folla « cristiana ». che si esilara-^
va nello spettacolo___
E , in estate, quel ude acrobata che precipita in una citta del
lieto, sotto, gli occhi della moglie e della figlia dopo oluer entusiasmata^
una folla « cristi^una », che forse le sera prima aveim accompagnata il"d
simulacro di una quolohe a Pellegrina »..
E il toreador Manuel, ohm nella cattolicissima Spagna- h lunatìe '
in urta pass!e>sca ^fida contro il toro infuriato ed e laceralo al GaspeUd^
dof, jiiot familiari e della folla, che. poi parteciperà, compunta ed tiriwii-'**
ifc, alla funzione funebre di colui che non possiamo aonsidenlre chd '■
. Olile suicida... o come vittima della psicosi pseudo-sportiva prevuletue nel mondo.
Sono, i piloti del „ Santa Susanna », che. si azzardano, senigt neces-M
sita, ma solo perche cosi richiede la nostra mentaiita acrùbatica alla%
traversata atlantica con un monomotore-■. Forse che le beneficenza^'
cnstutna » per esercitarsi esige sacrifici umani, come i Moloch di ■tutti i tempi? «
Sono gh assi al volante sui circuiti di M nza di Berna o di Praga
che gettano, senza necessita, la loro vita allo sbaraglio e travolgono id
vita dk decine di incauti spettatori, adoratori della velocita- del rischm folle, della pazzesca tentazione di Dio -■ ^
E lo stillicidio delle citazioni di episodi recenti potrebbe coatinimre... s
V . ■ ■■■ .-i
Ci impressiona il ifmto che. oggi, la coscienza « criMinno » [ine di ■
fronto a tali omicidi... E vero che ormai siamo assuefalli awi unniau- ■
lamenti » m mossa per necessita belliche ed alle soppressinni „
gas e neppure la cosaenxu cristiana dell O ad ito hi r-ugire
ai misfatti degli anmentamenti bellici e delle soppressi „ni « spnrth e » '
Perche, m venta, l acrobata che precipitii aj il pugile che mnvre
nella sala operatoria ono te vittime contempi tee l Ila pei mie en
lolita v( gli.dateria ». che mandava m visibilio le folle pugfine- ina che
1 ciiPtiiiui ilei primi secoli condannavano, anche a costo d'í esser“ denunciati come. « nemici del genere umano »
Ed oggt, I « cristiani » non conrlannono piu i giochi « gladi"! “rii »
moderni che dele nUnuo s ni_ / lutti e U snano f a Uie nell m
goacm e nella miseria- Anzi molti « cristiani » tnivi'-u a M'-ssu o ella
pre lira al mattino e corrono nel pomeriggio o a sera, nd msisf ere a q"egU
/- "cjh che po sano ("o nenie dn enture icnfciimmi n i
chiis 1 da ah una esigenza utile all urrumna ma ohi uo dill i,- n j
pevole devozione degli uomini alle divinità moder«“- VFIOCITA’
SPORT. GARA, PRIMATO. E siccome dei « enstiani » s'vn* spesso
promotori 'dei sacrifici iimaini, e si credono « crisnime » le folle cJ,o
meoofii irniente, con la loro presenza, richiedono tali sacrifici in'iiiM
c iL-ci. ostra co cicnzucri tiana mi cht-da se n n s irai „ pm h di
om.cuh c.,lpo!,i-.. Sono omicidi premefliiaii.coi tanto di crisma della
nostra passiva colpe mie acquiestenan che Loruiha la [ uf ne di
fede ristwTia con la mentalità gladiatoria delU foli ¡ t do spor
tive dell età modiema. '
Iinfatti .. Sfiori „ .sano e corroborante svago sui monti- al mare
sul campo di gioco... ma quando diventa « industria e commerci" "
delti enerve, della vita dei fraielli, che si logorano o anche si privano
della i Ita per eccitare lì < brivido agonistico della folla allora ni
la coscienza, cristiano non può e non deve approvare tali " àacrifiei
umani ».
L amor cristiano i esercita anche wr a coloro che sono le xutimc
.< predestinate „ dall insaziabile moloch delle competizioni delle gare. des primati...
Ecco perche ogni volta che, sui quotidiani, leggo la notizia del
sficnficio „ di un fratello, alla divnuta pagana sento. nelUi mia coscienza uva Eaceusa che mi e n volta « Che hm tu fatto del W" ¡reti Ilo? 1 e so di essere colpevole aneli w perche la mia vo<. non si c
lewnta forte contro le aberrazioni della nostra società, che tanti stocnfici richiede persino, per i suoi svaghi e per i suoi (Uveriimeitìi- /om
Jnersa, infondo, dfdUt folla d, Roma, che gremiva ¡1 cirm per uisislere
alia morte rlei gUahatori..
No, non sono omiadi colposi; sono omicidi premeditati di oalpemh recidivi..
<1 NON TENTARE I IDDIO TUO Non m può essere per il
cristiano, si ago e riposo, non vi e sana atteggiamento sportivo- quand"
e m pericola la mta di un uomo, che e chiamato a sacrificarsi al sola
\finedi viscitare Vapphoi o di una folla penso bestiale che s, esilta
pe. un « Knm k out », per una curva pericolosa percorsa a velocità di
primato per gfi acrobatismi di un padre d, famiglia che lascierà degli
orfani dopo averi dato per alcune ore i brividi alla folla estatica
« Sta che mangia^, sia che beviate, sm che faoaate aldm ’altra
cosa, fate tutto alla gloria di Dio », Il cristiano non può associarsi,
neppure come spettatore a quella mamfestazioni che otto la nu ihe
rn del dmetrlimemo o delia gara mettono a repeatagha la aalute e la,
vita dei nostri fratelli. E|_|0 EYNARD
3
L’EKX) ” DEIiLiE' V'AIiLI V¡AJLDE6II
5?^
i|i{ gH'M/
Maria di Roma
^ La Divina maternità eleva Maria ad
un’altezza vertiginosa e la colloca subito dopo Dio, nella vasta scala degli
esseri facendola appartenere all’ordine
ipostat co, ordine superiore all'ordine
iella natura, della grazia e della gloria. La sua grandezza confina con l'infinito. (Dal libro « 'Chi è Maria? »).
In tre modi la Vergine SS. è mediatrice tra D o e gU uomini, vale a dire :
I 1) Riconciliandoli con Dio (Correden
K trice); 2) Rigenerandoli alla vita soprannaturale della grazia (Madre spi’Xriuale degli uomini); 3) Presentando a
Dio i desideri degli uomini e trasmettendo agli uomini i benefici d' Dio (DiK spensatrice di tutte le grazie).
^ (Dal libro : « Chi è Maria } »).
Dio custodì l’anima della Vergine ing- simie col corpo, come si conveniva a
-fi colei che doveva accogliere Diq nel suo
seno. Sicché ben potè dire l’Eterno
.. Padre a questa diletta: Figlia, fra tut'■L te le altre mie fìgUe, tu sei come giglio
J tra le spine, giacché quelle son tutte
macchiate dal peccato, ma tu fosti sem5 ^ pre immacolata, sempre amica (S. Alfonso dei Liguori)
•),- E’ sentenza certissima che la Madonna, poco dopo la sua morte, risuscitò e fu assunta in cielo, anima e
corpo, ove, tra l’indicibile esultanza
: di tutta la corte celeste, venne coronata
Regina della terra e del cielo.
(Catechismo Mariano).
Pio XII, nel giorno 8 dicembre 1942,
ha solennemente consacrato il mondo
al Cuore Immacolato di Maria. Consacrati anche tu al cuore materno della Madonna SS. 0 anima cristiana,
consacrata perennemente alla Madonna. per Lei sarai salva- Per Lei brillerai come stella nel regno dei Santi.
(La Madonna ti parla).
Oh: che un giorno vedere io potessi
■ Tutti I cori d'amore languire
Per sì bella Regina, e sentire
Il suo nome per tutto lodar!
Sicché n terra per ogni confine
Risonasse con dolce armonia:
Viva, viva per sempre Maria;
Viva Dio, che tanto l'amò.
,• Cerchi pur’altro amore chi vuole;
Ami pure, se amare può in pace
Altra bella, chè amare a me piace
i Quella bella, che Dio innamorò.
(Canzoncine in onore di Mar a SS).
Maria di Nazaret
Cristo è l’immagine dell’invisibile
Iddio, U primogenito d’ogrtì creatura;
Egli è il capo del corpo, cioè deUa
Chiesa; Egli che è il prtncipio, il primogenito dei morti, onde IN OGNI
COSA ABBIA IL PRIMATO- Dio lo
ha sovranamente innalzato e gfi ha dato IL NOME CHE E’ AL DISOPRA
DI OGNI NOME, affinchè nel nome
di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei
cieli, sulla terra e sotto la terra, e ogni
Lingua confessi che Gesù è il Signore.
(Paolo).
1) Iddio riconciljava con sè il mondo IN CRISTO non imputando agli uomini i loro falli (Paolo).
2) In verità, in verità io iJ dico che
se uno non è nato D’ACQUÀ E DI
SPIRITO, non può entrare nel regno
di Dio (Gesù). Egli ci ha salvati mediante il lavacro della rigenerazione e
l RINNOVAMENTO DELLO SPIRITO SANTO, Ch’Egli ha copiosamente
sparso su noi per mezzo di Gesù Cristo (Paolo).
3) Quel che chiederete nel MÌO
NOME lo farò; quel che chiederete al
Padre, Egli ve lo darà NEL NOME
Mio (Gesù).
Con un sol fallo la condanna si è
estesa a TUTTI GLI UOMINI, così,
con un solo atto di giustizia, la giustificazione che dà vita, s’è estesa a tutti
gli uomini (Paolo).
E Maria disse : L’anima mia magnifica il Signore, e lo spìtrito mio esulta
in Dio, MIO SALVATORE.
E’ impressionante il silenzio della
Sacra Scrittura su questo punto. La
Bibbia termina esaltando non la figura della (( Regina dell’Universo », ma
il nome di Dio » Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore
Iddio onnipotente; giuste e veraci sono le tue vie, o Re delle nazion . Chi
non temerà, o Signore, e chi non glorificherà il tuo nome? »
Consacratevi oggi ALL’ETERNO,
onde l'Eterno v’impartisca una benedizone (Esodo).
Figliuol mio, dammi il tuo cuore.
(Proverbi).
Se uno mi serve, mi segua; se uno
mi serve, il Padre l’onorerà (Gesù).
Se camminiamo nella luce, com’Egl è nella luce, abbiamo comunione
l'uno con l’altro, e il sangue di Gesù,
suo Figliuolo, ci purifica da ogni pec1 calo (Giovanni).
...Affinchè siate resi capaci di ahi bracciaro con tutti i santi qual s a la
■ larghezza, la lunghezza, l'altezza e la
profondità dell'AMORE DJ CRISTO
' e di conoscere questo amore, che sor
■ passa ogni conoscenza... Il Signore
diriga i vostri cuori all’AMOR DI
; DIO... (Paolo).
Bastano a Maria le altre dignità,
che il suo Figlio le diede... perciò non
bisogna inventare nuovi onori da dare
alla Vergine, la quale, essendo ripiena
I della verità, non abbisogna della noI stra menzógna (S. Bonaventura).
(Dir.)
"Il Parroco del Comune di Giaglione,
ad un’ora da Susa sulla strada del Moncenisio, ha lanciato un monito solenne
che ha fatto trascorrere delle ore di
febbre e di timore a tutto il paese :
« Chiunque partecipa al funerale del
protestante Battista Belletto compie un
peccato mortale e dovrà poi vedersela
con me ».
Sebbene il morto fosse bene conosciuto e stimato nel paese un monito
così solenne doveva produrre un qualche effetto e in un primo momento sembrò essere così efficace che, se due
giovani coraggiosi non avessero osato
varcare la soglia incriminata, nessuno
avrebbe aiutato la vedova e la figliuola a compiere le mille cose necessar.e
in quelle occasioni, ed i parenti stessi
esitarono assai prima di accettare di
portare la bara al cimitero.
Anche il becchino, che forse è la
persona che ha più da fare col parroco
in tutto il paese, non sa troppo a che
partito appigliarsi e ci vuole del bello
e del buono per convincerlo che il suo
dovere è di scavare la fossa in un posto
decoroso del cimitero piuttosto ohe nell’angolo delle immondizie, come gli era stato autorevolmente suggerito ; ad
ogni modo scavata la fossa, per non
compromettersi oltre, si eclisserà alla
chetichella e non si farà più vedere
neppure quando bi^gnerà ricolmarla!
Fra gli altri una gran curiosità mista
ad una paura non indifferente e a un
poco di compassione per quel poveretto che verrà sepolto « come un cane ».
Ma così non è. Fin dal mattino cominciano ad arrivare i « Protestanti »
a piccoli- gruppi. La gente è fuori dalle
case passeggiando in lungo ed in largo
o lavorando nei campi vicini alle strade (non ho visto nessuno negli altri
campi) e manifestando la « più dignitosa indifferenza », salvo poi a radunarsi in crocchi, appena i forestieri sono passati, per fare ogni sorta di com
Non temer#, i-""
menti. Un vecchietto mi ferma e mi
dice che vorrebbe ben partecipare al
funerale, ma soggiunge ; « Solo che
.a mia salute non è tanto buona, debbo
venire lo stesso? Che ne dice Lei? »
Lo rividi al Cimitero. ,
Per l’ora del funerale è giunto un
ventina.o di Evangelici delle diverse
Chiese e Confessioni della Valle e tre
pastori: due della Chiesa Battista, alla
quale apparteneva il defuntp, e quello
V^aldese- 11 Protestante non avrà una
sepoltura <( da cane » l
una cinquantina di estranei, dopo
aver passeggiato in su e in giù ed averci osservati per bene, si unisce a noi.
Ma la maggior parte della gente vuole
appagare la propria curiosità senza rischiare nulla e, guardando attorno, si
aveva l’impressione di vivere una di
quelle favole in cui il protagonista avventuratosi in' un bosco vede, ad un
tratto, tutto animarsi di esseri curiosi
che lo osservano. Spuntavano teste da
tutte le parti, e dietro ad ogni riparo
si indovinava la presenza di qualcuno.
Gli angoli delle case erano guarniti di
persone som ¡nascoste, dalle finestre e
dai balconi , mascherati con tanti lenzuoli e coperte come forse non se ne
vedono -neppure nel giorno della processione, occhieggiava una vera folla
ed i solai erano stati presi d’assalto.
Sopra alle balle di fieno disposte come
merli di una vecchia fortezza, e fra
Luna e l’altra spuntavano delle file intere di teste. Una vera collezione.
Nessuno disturbò la cerimonia e tranne rallagamento della ripidissima strada che porta al cimitero non ci furono
atti ostili.
Vicino alla fossa i tre Pastori fecero
ancora risuontu'e la voce della fede e
della speranza cristiana, e mentre, davanti al no della morte veniva annunziato il sì dell'Evangelo di Gesù Oisto, sul muretto del cimitiffo siwgeva
di nuòvo una fila di visi dall’espressione raccolta e pensosa ed i numerosi ‘
lavoratori che, per caso, si trovavano
nelle vigne vicine interrompevano il
loro lavoro per ascoltare quel sì che
L Evangelo rivolge a tutti gli uomini.
Ed infine un cmto, un canto che mi
sembrò la risposta alla sfida che ci era
stata lanciata. In un piccolo cmitero
di montagna che la paura aveva reso
mezzo vuoto, di fronte ad un gruppo di
uomini e di donne che facevano un atto di coraggio standoci a sentire al di
sopra del recinto, ai piedi della collina
che la grande chiesa domina con i suoi
archi ed il suo campanile lombardo ed
alla cui ombra una piccola folla ci stava a guardare di lontano con le braccia
conserte, un gruppo di uomini e di donne canta stretto per l'ultima volta intorno al fratello ohe e/a stato il simbolo vivente della loro fede, e questo canto ohe valica il muro di cinta e risuona
sotto le arcate della vecchia chiesa romanica, che giunge fino alla cella campanaria di dove il parroco ci osserva
nascosto, più ohe un canto è una confessione di fede, è la risposta che i credenti ed i confessori di tutti i secoli
hanno dato al mondo:
(( Son straniero in questa terra
sta la Patria mia nel del,
Questo mondo mi fa guerra
sta la Patria mia nel del ».
F. Davite
(Il Piccolo Messaggero delUt Chiesa
Valdese di Torino).
San Germano Chìsone e il Vallone di Pramollof(Dalla Guide delle Valli Valdesi di prossime pubblicazione
SPIGOLATURE
Perchè? Perchè? Perchè? - Un
maestro, spiegava un giorno il « Padre
nostro »... Giunto alla domanda: a la
tua volontà sia fatta sulla terra come è
-W
„•SOS
I
Scoperta preziosa
I giornali hanno dato notizia del ritrovamento di antichissimi: manoscritti dell’Antico Testamento, in Palestina, in una grotta nelle vicinanze della
città di Gerico, spesso nominala nell’A. T. ed anche ne! Nuovo.
Alcuni anni fa un capraio, errando
alla ricerca di una capra smarritasi, era entrato in un antro naturale mascherato da un arbusto
Trovandosi senza luce, gettò una
pietra, la quale causò la rottura di un
recipiente di terra cotta.
In seguito il capraio, insieme con
un compagno e munito di torce, ritornò all’esplorazione dell’antro. Scopri
così var’e giare di terra cotta ed —
invece dell’agognato tesoro dei rotoli manoscritti.
Dopo varie vicende, che attirarono
l’attenzione di varie istituzioni culturali, è stata compiuta un’esplorazione
in grande stile. Il bottino ha giustificato le ricerche perchè sono venuti alla
luce alcuni rotoli e molti frammenti
contenenti brani dell’Antico Testamento e di libri ad esso estranei.
E’ stato ritrovato il manoscritto
(lungo sette metri) dell'intero libro di
Isaia. 1 brani ritrovatisi appartengono
a Genesi, Deuteronomio, Levìtico,
Giudici, Daniele, Isaia ed Enoc.
Si giudica che questi manoscritti risalgono ad un’epoca anteriore alla venuta del Cristo. Essi sono in gran parte al British Museum di Londra per la
decifrazione, trascrizione e per tutte
quelle lunghe e delicate operazioni a
cui i frammenti antichi di libri sono
sottoposti prima di: rivelare il loro contenuto
Questo ritrovamento ha certamente
un grande valore specie se — come alcuni hanno pubblicato — rivoluzioneranno gli studi biblici finora fatti e risolveranno un certo numero di problemi culturali rimasti insoluti.
(Il Messaggero, Evangelico).
Una nuova scuola biblica
La Chiesa Evangelica Battista d’Italia sta per inaugurare a Rivoli una
Scuola Biblica, il 17 ottobre 1949.
11 programma della cerimonia di
inaugurazione comprende la visita ai
locali della Scuola (ex Villa Colla),
un’allocuzione del Past. A. Ricci, Pres’dente dell’Opera Battista in Italia,
un’adunanza presieduta dal Preside
della Scuola, Dr. Ben R. Lawton sul
tema generale; « La Scuola Biblica
e il mandato delle nostre Chiese ».
Ci congratuliamo con la Chiesa Evangelica Battista per l’apertura di
questo nuovo focolare di formazione
evangelistica e cristiana e formuliamo
i nostri migliori voti per il suo avvenire- Nella speranza che noi pure Vaidesi, dopo aver caldeggiato l’apertura
di una Scuola di agricoltura, riusciamo a comprendere l’esigenza e l’utilità di una Scuola Biblica per la formazione di collaboratori nell’opera del
Signore.
(Dir.).
fatta n Cielo », chiese ai fanciulli che
l’ascoltavano :
i< Come fanno la volontà di Dio gli
angeli nel Cielo? »
Dopo un momenlo di silenzio una
bambina rispose :
(( Essi la fanno senza chiedere perchè ».
* La religione della bottiglia, - In
una delle sue faticose peregrinazioni
evangelistiche, il giovane valoroso
predicatore del Vangelo, Felix Neff,
trovò rifugio in una modesta osteriaDue uomini, uno protestante e l’altro
cattolico, questionavano circa la religione, ciascuno vantando la propria
come la vera e la migliore. Durante la
vivace discussione vuotavano una bottiglia dopo l’altra.
Il protestante s’accorse infine della
presenza del suo pastore seduto ad una
tavola vicina e gli disse :
— Non è vero, signor Pastore, che
ho ragòne?
— Avete invece torto — gli rispose
Neff — avete torto di questionare riguardo la religione, perchè vedo che
professate entrambi la medesima religione: quella della bottiglia.
(Alleluia)
* Cristo ha molti servitori, ma pochi imitatori,
Th. A, Kempis.
"L'eco
delle Volli Valdesi,,
♦ è il vostro giornale ;
♦ sostenelelo con i voslri
abbonamenti e con la
vostra simpatia ;
^ ogni famiglia Valdese
legga il nostro Giornale;
^ ai nuovi abbonati per il
1950 il giornale verrà
inviato
gratuitamente
dal 1 Dicembre 1949-
4
K
I
novità,
Max Eynard: PIETRO E FRANCESCO / Pietro Valdo e
Francesco d’Assisi : i due grandi promotori del rinnova'mento
religioso medioevale, l’eretico e l’ortodosso, lo scomunicalo e
il Santo, Due ambienti, due destini, due momenti di uno stesso
dramma
Libreria Claudiana, L, 55^
Roberto Nisbet: MA IL VANGELO NON DICE COSÌ /
Seconda edizione riveduta e completata, semplice ed utile manuale polemico per la conoscenza delle differenze tra la Chiesa
Romana e la Sacra Scrittura — Presso l'autore : Venezia Castello 5170 - Prezzo L. 100, per più copie sconto 25%.
Guglielmo Del Pesco: LA MORTE DI CRISTO nella
Bibbia e nel pensiero della chiesa / Libreria
Claudiana, L. 120.
Valdo Vinay: L'UOMO NEL PENSIERO DI LUTERO
e lo crisi della società odierna / Libreria Claudiana, L. 140.
Carlo^BrutSCh : L'APOCALISSE / Traduzione di Franco
Davite - Serio ed utile commentario dell’ultimo Libro della
Bibbia — Ed, Claudiana. L. 650, pag. 248.
L’ECO DEtLLE VALLI VALDESH
La voce delle Comunità
Pomaretto
S. Germano Chisone
Rettifica. Involontariam«nt« è stato
modificato nella orOfnaca della settimana scorsa il nome dell’anziano ¡Luii?i Oastagno al quale, insieme con la
sua signora, sono «tati rivolti auguri
e felicitazioni in oocasioine delle loro
nozze d’argento. ’%•
Chiediamo scusa dell’errore e rinno.
viamo i migliori auguri per l’avvenire.
Rorà
Max Eynard : PIETRO E FRAN- Pietro e Franoeaco. « Valdo che vuo’c
CEiSCO. (Olaudiana ed. Torre Pelli- forzare 1® porte del Regno dei cieli...
ce. Pag. 220. L. 5-W. aumentare la sua cultura reJign.sa...
Un bel volume ed un buon libro che e il Valdiemo eh« diventa non solo
siamo lieti di segnalare ai nostri let- Chiesa ma anche scuola ». Francesco,
tori! Quante volte non ci è accaduto invece, inceppato nel suo anelito dai
di pariaree di udir parlare di Pietro limiti oh® non pub valicare: « ezianValdo e di iSan Francesco come li lue dio se fosse dimonio incarnato, io n-m
spiriti grandi, tormentati da una debbo alzare il capo contro di lui tiÌ*
stessa sete di una più intima ooinu- Papa), ma sempre umiliarmi ».
nione con l’Iddio vivelite, concretan- Un libro, questo, costruito seriamen
tesi nella più assoluta rinujnzia ! E te, scritto vivacemente e di lettura faquante volte abbiamo fatto questo elle e piacevole; cj auguriamo ohe es■raffronto fra Pietro e Francesco con so si diffonda largamente : lo merita.
un istintivo complesso d’inferiorità ! E ci sia anche permesso di rallegrarci
La diversità della « destinée » urna- Iella veste tipografica; era tempo ohe
na 'di quésti due ribelli pesa sul giu- la nostra benemerita Claudiana didizio che noi vorremmo dare. mostrasse di saper ringiovanire.
‘Gì pare ovvio, a noi Valdesi, di Lector.
porre Francesco sullo stesso piano di
V.Mo¡ -a lo dìolMo tlmitote, PKOTESTANTI'SME ET CATHO.
perchè, insomma, Fraacesco è un Slain- LICIEiME par Pierre Bourget. Ed
to, regolarmente consacrato, con tan.
to di basiliche sontuose; Valdo, inve
ce, è andato peHegrinando per mezza " P^-ot^tantisme » e consta di 194
Europa e non si sa neppur bene dove un’opera desia sepolto! dicata allo studio dei rapporti fra
ivr • . ., . . Protestantesimo e Cattolicesimo atlra..
Non SI tratta, oggi, per un mahn- •_
te^ senso di orgoglio ecclesiastico di teologico e dogmatico del
voler invertire i termini e anteporre i j t ■ ■ a- ^ ■ i
v„ij T? . , le due confessioni. Si tratta invece di
Valdo a Francesco; si tratta sempli- , .s i. j- 4. j.- f aì •
... ... , . un confronto di testi, fatto im uno
cemente di avvicinarci a due anime ■ -x j- j • x, j ., ■ xx, , , , spinto di grande senetà ed obbietti
cne tianno ancora qualcosa da dirci, 'i' j i x j- • x j ü i
. i. XX „ . / ’ vita dal punto di vista dottrinale,
-nche e sopiatutto nella diversità del j x i- j
I j X- -V • .seguendo questa linea di pensiero: il
oro destino; perciò siamo grati al- cfedo, la iLegge di Dio, la preghiera,
1 autore di averci dato questo libro, , sacramenti.
scritto con amore, pensato con umiltA. i , j i d x n x x x i
. . L’opera del Fast. Bourget è utile
ax Eynard delinea, in questo suo per il confronto che del continuo si
volumetto, anzitutto, l’ambiente sto- stabilisce fra le due grandi oonfessio
I ico nel quale sono vissuti questi due ni cristiane e per la conoscenza esatta
servitori del comune Maestro e ci fa che bisogna avere delle rispettive af
sentire come veramente siamo in pre- fcrmazioni dottrinali, prima di espri
senza di diw momenti di uno stesso mere dei giudizi. L’autore non s’im
dramma; 1 anima mia non ha pace pegna nella discussione, cita sempli
finchè non s acqueta in Dio. Due ca- cernente dei testi ; le riflessioni è chia
pitoli, consaefrati rispettivamente, mato a farle e le farà senza dubbio il
1 uno alla vita di braneesco, 1 altro a lettore. Un libro utile ai oomjietcuti
quella di Valdo, tengono conto delle xxi al pubblico in generale. (e, r.)
più recenti conclusioni della critica --.......-................................
storica, anche se il libro si presenta
senza apparato critico e lu bibliogra- PITTORE decoratore imbianca, verI e ridotta allo stretto necessario. nìcia case, appartamenti, camere,
Particolarmente interessante il ra- cucine, mobili. Ixavoro moderno acpitolo quinto, nel quale l’autoi» ap- curato garantito. Prezzi convenicn
profondisce la sua indagine e nota le ti. Preventivi. Martoglio Augusto
somiglianze e le dissomiglianze tra Via 'Patrioti 2, Porosa Argentina. '
Un vivo successo è stato ottenuto al
secondo bazar di beneficenza tenutosi
nella scuola dei Murcius il giorno 18
Settembre. Organizzato in pochi giorni dalla sezione delle madri delle Fucine ha trovato l’appoggio encomiabile degli altri quartieri e in modo speciale dei villeggianti. Non dimentiche,
remo facilmente le belle ore trascorse
assieme e lo spirito profondamente
fraterno che ci animava, Roii dimenticheremo Vittorio Laurora, il sempre
giovane anziano della Chiesa di Bari,
animatore entusiasta di tutti i nostri
raduni estivi, colui che assieme al Signor Alfieri ha determinato il pieno
successo della lotteria e del bazar nel
suo complesso. Abbiamo rivisto in
queU’occasione l’ultimo gruppo di villeggianti : l’avv. Bruno Bissaldi, il
Signor Alfieri, la Signora Pagliani
e le loro famiglie cne molto si sono adoprati per la nostra parrocchia durante il loro soggiomo rorengo. A loro ed a tutto il gruppo di villeggianti
che con noj hanno collaborato nel periodo estivo inviamo il nostro saluto
affettuoso ed i! nostro augurio più
sentito.
•Ci rallegriamo profonda'inente dell’interesse dell’unione delle madri
delle Fucine, formulando il nostro augurio per un prossimo bazar da loro
organizzato e condotto a buon punto
come questa volta,*
Ringraziamo il Pastore Deodato e
la signorina Gonio per l’ospitalità
concessaci nella scuola dei Murcius.
Recentemente abbiamo celebrato il
batte.simo di Rivoira Alida di Gualtiero. Il Signore tenedica il tenero
agnello ch’egli si è compiaciuto dj aggiungere alla sua greggia.
L’8 settembre è stato celebrato il matrimonio di Rivoira Leopoldo e Tourn
Alma Violetta. Agli sposi, stabilitisi
al quartiere delle Fucine i nostri migliori auguri in vista d’una buona armonia familiare e d’una piena consacrazione al iSignore,
Siamo stati lietj di aver ascoltato
il messaggio del Pastore Seiffredo Colucci di Firenze, del giovane ministro
valdese Ricciardi AHierto e dell’anziano Tourn Aldo.
'®i sono uniti in matrimonio nel nostro tempio ; il li settembre Prictio
PietàÜ. e Grill LiUa'aa di, Villar Pergsa
il 22 settembre, Comba Silvio e Marti,
nab lÀdick della Combina.
A questi nuovi focolari auguriamo
la vera prosperità cristiana.
Un gruppo di unionisti di Torre ha
contraccambiato le visite fatte dalla nostra Unione, partecipando alla giornata giavamMe del 2 corr. Molta animazione nelle gare di palla a volo, nelle serate, al buffet.... Minor entusiasmo da parte della gioventù locale pella cosa più importante di tutta la
giornata ; R culto. ¡L’apostolo Paolo
ammonisce Timoteo; « esercitati alla pietà, perchè l’esercizio corporale è
utile a poca cosa, mentre la pietà è utile ad ogni cosa, avendo la promessa
della vita presente e di quella a venire ».
-Abbiamo accompagnato al campo
del riposo del corpo terreno, il 1 ottobre ; Alesmndring Poalet ved. Avondet, di anni Vó della Siburna, addormentatasj nel Signore dopo un lungo
periodo di salute cagionevole. Era la
vedova del diacono dei Ghiabrandi
deceduto 1,3 anni or sono.
Il 5 ottobre : Cgrolitui Bonin in Ippolito, dei Ronchi Inferiori, di anni
60. Negli ultimi mesi della sua vita, ha
sofferto nella sua carne tutto ciò che
Tessere umano può soffrire, sì che la
morte è stata una li'be,razione da un
corpo straziato dal male.
La Sctieila Domeud-cale si riapre Domenica 16 coi*r. alle ore 8,45. Tutti i
fanciulli della parrocchia, anche quelli dei quartieri lontani, siano puntu.ali sin dalTinizio.
TI Convegni intenpurrtierale di ri- .
prexQ delle attività giovagli è fissato
per Domenica 30 Ottobre, alle ore 15.
Il 6 Novembre, Domenica della Riforma, celebrazione della Santa Cena.
Tm Settimana della Beneficenza (20
30 ott.) invita i parrocchiani a dare
doni specialmente in natura, per i nostri Istituti. „..X .XX-.,
Le iscrizzoni al 1 anno di L'ate chismo
sono aperte al presbiterio dal 24 al
29 corr.
iDomenica 2 Ottobre sono stati bat.
tezzati : Jahier Matrño di Enrico e di
iSappè Adele, della Rua dei Gianassoni, e Rostan Stefamo di Edoardo e di
.Soulier Virginia dei Mondoni. La
grazia del 'Signore accompagni sempre questi piccoli e 1*^ loro famiglie.
un SALUTO
Di ritorno da un soggiorno di qualche mese in Uruguay, La Signora Marcella Jourdan assolve l’incarico ricevuto di trasmettere alle Chie.se dei le
Valli il saluto della oliiesa di Ombues
Giuseppe Griva
MOBILI
ABBADIA ALPINA ■ Tel. 23-44
de Lavalk e di q.iella di Moutevideo
dove, poche ore prima d.clla partenza,
ha ancora partocipato al culto presieduto dal past. Ernesto Tron.
Ringraziamo la Signora Jomdan
del suo messaggiD e rinnoviamo alle
chiese sorelle del Sud America i n -.stfi cristiani auguri e saluti.
« Il Signore 'dcjla pace vi dia egli
stesso 'del continuo la pace m osmi maniera ». (Dir.)
La fawÀglia e parenti latti di
Malan Paolina
in Ricca
decedìiiba a Lmei'tgi San Giovatmi
{Pecovl) Z’8.10-49 all’età di 98 atnm
rimigraziana sentitameMe tutte le per.
senile che^ io, qn/ihm>jiie modo, hamu) •
partecipato al loro dolore. Un ringra.
ziggnento speciale ai sigg. : Doti. Scarognino, Past.ri Deodato e Bertmatti,
famiglie Odin Attilio, Malan Pr<m.
oesco, Bcneeh Enrico c sig.njn Ehto,
Torrero.
Lu'serna San Giovanni 10 - 10 . 1949
PICCOLA FAMIGLIA <*rca abile
donna tuttofare 30-45 anni. 'Coniu- ,i|
nicare pretese, referenze. Beretta,
Viale Marconi 1, Alassio.
PENSIONE completa ¡re-i persone,
stabili in bella villa di campagna,
buona assistenza, vita familiare. Ri.
volgersi alla Liibreria Claudiana.
0RE[[lll*yS0*GiLA
Dr. DANIBLE ROCNAT
riceve in Torre Pcliice
(viale Mazzini num. 10)
Lunedi e venerdì dalle
ore 10 alle 12
a Torino riceve gli altri
dalie ore 14,^0 alle
ore 16, in via Berthollet, 36 (ospedale evangelico)
DENTISTA
Specialista
Dr. BADALAMENTI
Riceve il MRRCOIxEDI’ e il
venerdì’ dalle ore 9 alle 12
TORRE PELEICE
Via Arnaud, ii. 1
SARTORIA
Artnro Balwa
TORINO
Via Berthollet n. 13 (1 piano) - iel. ÓÜ.455
Dir. Resp. Ermanno Rostan
Tip. Alpina s. p. a. — Torre Pellioc
ORARIO FERROVIARIO-TRAMVIARIO- AUTOMOBILISTICO DEL PINEROLESE
TORINO-PINEROLO-TORRE PELLICE e viceversa
Torino 4,50 1 i 6,20 1 7,55 1 1 1 12,28 1 13,10 1 17,05 | 1 18,20 1 18,30 12135
Airasca 5,32 1 1 7,10 1 8,46 1 1 1 13,52 1 17,51 1 1 18,46 1 19,16 1 22,15
Pinerolo 1 1 7,38 1 9,08 1 1 1 13,07 1 14,20 1 18,17 1 19,01 1 19,43 1 22,36
Bricherasio 1 6,38 1 8.01 1 9,26 1 9,35 1 12,48 1 13,24 1 14,42 1 18,45 1 18,52 19,18 1 20,02 1 22,56
Torre Pellice 1 6,531 8,20 1 1 9,50 1 13,02 1 1 15,03 1 1 19,07 19,35 1 20,24 1 23,14
Torre Pellice 1 4,35 1 1 5,56 1 6,11 1 7,05 1 9,05 1 12,20 | | 13,13 1 16,26 1 19,42 1
Bricherasio 1 4.50 1 1 6,11 1 6.24 1 7,20 1 9,19 1 12,34 | 12,40 | 13,28 16,42 1 19,58 1
Pinerolo 1 5,18 1 1 6.28 1 6,51 1 7,36 1 1 1 13,03 1 13,40 17,03 I 20,22 1
Airasca 1 5,37 1 6,03 1 6,52 1 7.16 1 7,55 1 1 1 13,20 1 17,29 1 20,43 1
Torino 1 6,25 1 6,45 1 7,35 1 8,151 8.30 1 1 1 14,20 1 14,301 18,20 1 21,35 1
BRICHERASIO-BAROE e viceversa
Brtcher. 5,16 9,30 1 13,35 1 14,55 1 1830 1 ^,15 Barge 4,25 1 6,08 1 12,22 1 14,08 1 16,20 1 19,32
Barge 5,361 9,50 13,54 1 15,14 1 19,101 20,35 Bricher. 437 1 6,30 1 12,40 14,38 1 16,40 1 19,52
IN VIGORE DAL 15 MAGGIO 1949
Autoservizio e Iramvia
PiNEROLO-ORSASSANO TORiNOevicev.
(1) (2) (Il (I) (2)
Pinerolo 6,15 | 8,20 | 11,25 | 12,50 | 18,10 l 18,45
Orbiss. 7 19 | 12,05 | 1330 I 18,50 | 19.30
Torino 7,40 | 9,38 | 12,43 | 14,08 | 19,37 | 20,08
(1) (2) (I) (2) (1) (I) (2)
Torino 6,20 | 8,25 | 11,30 | 14,25 | 14,55 | 18,15 | 18,55
Orbas, 7,03 | 9,04 ) 12,08 | 15,01 | 15,33 | 18,59 | 19,35
Pinerolo 7,43 | 9,44 I 12,4* | 15,41 | 16,13 I 19,39 | 20,15
(1) Feriale — (2) Festivo
Pinerolo
AIrasca
Torino
Autoservizio Sapav-Satti
PiNEHOLO-AIRASCA-TORiNO e viceversa
Orario giorni feriali Sapav-Satti
Sapav Sotti Sapav Salti
7,401 11,40 1 13,45 1 19
7,54 I 11,54 I 13,59 | 19,14
8,25 I 12,25 I 14,30 | 19,45
Torino
AIrasca
Pinerolo
Satli Sapav Satti Sapav
7 I 11,50 I 17 I 19
7,31 I 12,21 I 17,31 I 19,31
7,45 I 12,35 I 17,45 | 19,45
Orario giorni festivi
Pinerolo
AIrasca
Torino
Linea Automobilistica
TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
TRANVIA PINEROLO-VILLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
Pinerolo
Perosa
4,25 I 5,45 I 6,45 | 8,i5 | 10,15 | 11,30 | 12,40 | 14,40 | 17,20 | 19,15 |
5,451 6,37 1 7,40 1 9,10 | 11,20 | 12,25 | 14 ’’| 15,40 | 18,25 | 20,10 |
I
Perosa
Pinerolo
4,45 I 5,55 I 7 ! t,20 | 9,40 | 11,45 | 13 | 16 I 17,40 | 18,50 |
6 I 6,45 I 7,55 | 9,10 | 10,40 | 1233 | 14,15 | 1635 | 18,35 | 19,45 |
Torre Pellice
Bobbio Penice
(1)
8,35 I 11,30 I 19,15
9,05 I 12 I 19,45
(1)
Bobbio Pellice 6,05 | 7,30 I
Torre Pellice 6,35 I 8 l
(1) Soia il Venerdì
15,30
16
Perosa
Perrero
Perrero
Prati Ohifo
7,40 1 8,30 1 13,10 1 19,50 Torino 7,20 1 12,15 1 18 25 1 1 23,55
8.44 1 13,24 1 20,04 Airasca 7,51 1 12,46 1 18,56 1
8.25 1 9,15 1 13,55 1 20,35 Pinerolo 8,05 1 13 1 19,10 1 1 0,35
Auto PEROSA-PEHREHO-PRALl
feriale 21 6 8 feriale 22
9,20 17,35 20,20 Prati Ohigo 5,35 6,50 17,15
9,50 18 20,50 Perrero 6,20 7,30 ' 18,05
IO 21 Perrero 6,25 7,35 11,10 18.15
10,51 21,50 Perosa 6,50 8 11.35 18,40
Le corse 7 e 22 si etfettuano soHanto II Lunedi, Mercoledì, Sabato e festivi fino ai 30 aiueno
Dal 1 luglio si effettueranno tutti i giorni. La corsa 21 si effettua dal 1 luglio il Venerdì Saba tn
e Domenica. La corsa 6 si effettua dal I luglio li sabato e II lunedi. La corsa 8 si effettua dal I
(p* ore*7 ìo)*Tori"'o"(a* o^*8^25'* * ^* Perosa