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Anno 116 - N. 20
16 maggio 1980 - L. 300
ARCHIVIO TAVOLA V
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Spedizione m abbonamento posiaie
Gruppo bIs/7C
ddk valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
9 punti
di vista
Josif Broz Tito è stato uno
dei protai:onisti della nostra storia recente. Con i suoi 88 anni
egli ha visto l’impero di Francesco Giuseppe, la rivoluzione sovietica, il nazifascismo di Hitler,
la seconda guerra mondiale, la
guerra partigiana, il periodo staliniano, la guerra fredda. È stato
il protagonista di importanti
cambiamenti nella storia: del
comuniSmo con la proposta dell’autogestione socialista nella democrazia, della pace mondiale
con la politica del non allineamento e deila distensione.
Per questo i giornali hanno
parlato della morte dell’« ultimo
dei grandi ».
Eppure Tito non è stato un
ideoiogo. Comunista, e conoscitore del pensiero marxista, egli
ha iniziato in Jugoslavia un esperimento di una socializzazione
reale dell’economia e del potere,
con un’attenzione aila realtà che
pochi politici hanno avuto. Coniugare tradizioni culturali, nazionalità, lingue differenti nell’uguaglianza e neila solidarietà
in una forma di potere collettivo
che non appiattisca però le differenze, è stato il suo grande
merito politico sul piano interno.
E sul piano esterno, Tito è
stato un uomo deila pace. Dopo
la rottura con Stalin, in un’epoca dominata dal pericolo della
guerra nucleare, Tito ha scelto
la politica del non allineamento,
del rifiuto dei blocchi. La sua
azione diplomatica non ha cercato di costruire un altro blocco
da contrapporre ai primi due,
ma ha cercato di raggruppare
attorno alla bandiera della maggior giustizia tra i popoli un
gruppo di culture, di politiche,
che riflettevano il « nuovo » del
mondo di oggi. Ed il movimento
dei « paesi non allineati » è stato certamente uno dei pochi fattori di pace che hanno caratterizzato la nostra storia recente.
MESSAGGIO DI PENTECOSTE DEI PRESIDENTI DEL CONSIGLIO ECUMENICO DELLE CHIESE
Universalità dello Spirito
L’evangelo di Gesù Cristo non è proprietà esclusiva dei cristiani: è destinato a tutti gli esseri
umani, e specialmente ai poveri, coloro ai quali - ci dicono le Beatitudini - il regno è promesso
La pace, la grazia e la comunione di Dio Padre, Figlio, e Spirito Santo siano
con voi!
Tutte le chiese cristiane
stanno per celebrare la festa
della Pentecoste. Mentre le
nostre preghiere e le nostre
lodi si innalzeranno da ogni
parte del mondo, ci rallegreremo di esprimere così più
pienamente la nostra unità
cristiana. La Pentecoste segna anche la conclusione della Conferenza mondiale della missione e dell’evangelizzazione di Melbourne (Australia) sul tema « Venga il
tuo regno ». Ci uniamo a coloro che sono riuniti a Melbourne nella preghiera del
nostro Signore e con loro
speriamo che le conclusioni
della Conferenza saranno
sorgente di ispirazione per la
vita delle chiese.
menti umani che potrebbero
indurci alla disperazione, Dio
è sempre il Signore. E’ lui
che ha l’ultima parola. Fino
a quel giorno, non resteremo
inoperosi, nell’attesa del regno. Lo Spirito Santo ci è
stato dato, Dio in noi! Lo
Spirito che era presente nella creazione di tutte le cose
viene ad abitare in noi: esso
suscita la gioia (Rom. 14; 17),
ci rende capaci di perseveranza e fa di noi dei testimoni del regno fino alle estremità della terra.
Come i discepoli hanno interrogato Gesù sulla venuta
del regno, anche noi preghiamo « venga il tuo regno »...
La risposta che il Signore ha
dato loro è valida anche per
noi: abbiate fiducia, il Padre
sa il giorno e l’ora. Malgrado
la croce sul Golgota e i falli
Centenario Andreetti
A San Fedele d'Intelvi (Como) è stato ricordato il Centenario della morte del pastore Piero Andreetti con una
manifestazione pubblica (servizio a p. 2). Nella foto,
il Centro Andreetti di S. Fedele.
MARIA NELLA PROSPETTIVA PROTESTANTE - 3
In questa sua azione diplomatica di costruzione della pace
mondiale egli si è sempre dimostrato molto pessimista: diceva
spesso nei suoi discorsi che nessun risultato è acquisito per
sempre. Anche quando apparentemente sembra che la pace sia
un dato acquisita occorre sempre impegnarsi e lavorare per
essa.
Maria^ credente gioiosa
Così quando ormai molto vec
chio, va all’Avana al congresso
del non allineati, denuncia con
vigore il tentativo dell’URSS,
attuato per l’intermediario Fidei Castro, di far aderire alla
propria politica internazionale
la maggior parte dei paesi non
allineati. La stampa ha interpretato questo episodio come espressione del moderatismo di Tito.
Credo piuttosto si sia trattato
di una fedeltà all’idea di socialismo che Tito ha sempre avuto :
che non serve per la costruzione
del socialismo mettersi nell’orbita dello stato sovietico.
Tito è stato un uomo libero e
ha mostrato che, in un mondo
fondato sulla legge del più forte,
è possibile fermare le grandi potenze.
Riferirsi al suo esempio, sarà
necessario ancora per molto
tempo, visti 1 pericoli esistenti
per la pace mondiale.
Giorgio Gardiol
Una fede riconoscente, quella
di Maria, abbiamo detto, riconoscente nella sua semplicità, nella
sua ingenuità e perciò bella, profonda, sostanziale. Ma la fede
quando è riconoscente è anche
gioiosa. Maria è una credente
gioiosa, allegra.
Le icone russe la presentano
enigmatica, distante con quegli
occhi da tartara, semi asiatica,
nera di capelli e di carnagione
(c’è sempre il fascino delle madonne nere!), i pittori occidentali l'hanno raffigurata sempre trasognata con gli occhi al cielo e
le mani giunte. Deve essere stata invece una ragazza posata e
magari un po' riservata ma allegra, il tipo delle ragazze di un
tempo che cantavano al lavatoio
o nei campi.
Maria non è però allegra solo
di temperamento, uno può anche
essere di temperamento melanconico ed essere credente, è
gioiosa nella fede, quello è l’essenziale; è la sua fede che è
gioiosa. Grande lezione la sua!
E lezione adatta ai giorni nostri.
La nostra fede è sempre così
seria, o piena di gravità e di
compunzione! siamo convinti che
credere sia una cosa così seria
da impegnare tutta la vita, l’anima, il cuore, il pensiero ed i muscoli del viso, uno non crede se
non è concentrato, non crede soprattutto se ride.
Ed invece la fede è intimamente connessa con la gioia, si radi
ca nella gioia e vive di essa, o è
gioiosa o non c’è. La fede vera
s’intende, quella che la gente
chiama « fede » spesso non è altro che superstizione o paura del
mistero, è cupa, angosciata, bizzosa, non gioiosa, è fatta di ripicche ed impennate non della serenità della pace.
La preghiera di Maria è esemplare invece proprio perché è
una preghiera di gioia, di esultanza, una esplosione di riconoscenza che dal cuore prorompe
sulle labbra, è il dischiudersi dell’anima, l’uscire da se stessa, è
una parola impastata di sorriso,
di luce, di comunicativa.
La nostra generazione è stata
affascinata dai profeti, non li
abbiamo scoperti noi, certo, ma
riscoperti, sì: Amos e Elia, Geremia e Michea, Osea e Isaia sono
oggi di casa, le loro invettive ed
i loro pronunciamenti, i loro interventi nella storia ed i loro volantini ci sono diventati familiari al punto che l’elogio maggiore che si possa fare oggi ad un
predicatore è riconoscergli un
tono « profetico ».
E’ senz’altro giusto così, il nostro è tempo di tragedia incombente, di crepuscolo ammonitore,
è il tempo dei cavalieri dell’Apocalisse, ma il dubbio sorge, dopo
anni di tensione profetica (vera
o presunta non importa) che per
la comunità cristiana sia più importante una Maria gioiosa che
Lo Spirito Santo è uno Spirito missionario. Gesù è venuto, unto dallo Spirito (Luca 4: 18), per annunciare ai
poveri la buona notizia del
regno. Lo stesso Spirito scende oggi sulle nostre Chiese
per chiamarci a proclamare
ovunque questa buona notizia. Di fronte alle sofferenze
degli uomini e delle donne,
delle nazioni del mondo, asserviti dal peccato nazionale
e sociale, collettivo e personale siamo chiamati a ravvederci e a ricordarci che siamo dei missionari dello Spirito, dei testimoni del regno.
L’evangelo di Gesù Cristo
non è la proprietà esclusiva dei cristiani: è destinato
a tutti gli esseri umani, e
specialmente ai poveri, coloro ai quali il regno è promesso (Luca 6: 20).
un Amos vaticinante, che cioè sia
costitutivo della fede cristiana
più il sorriso della ragazza di Nazareth delle parole scandite da
Isaia sul destino del popolo di
Dio.
E forse non è solo un dubbio
nostro ma un ammonimento del
Signore a ricordarci che la serietà dell’impegno, la tensione della
profezia, l’urgenza della missione ed il rischio della testimonianza non hanno senso senza
gioia. A ricordarci che il paesaggio della nostra fede e della nostra chiesa acquista vita e prospettiva con un raggio di sole,
sia pure di un sole al tramonto.
Riacquistare la gioia della fede non sarà facile, richiede una
profonda conversione da parte
di uomini che vivono con la serietà e la tensione del mondo
moderno, ma è indispensabile. La
gioia di Maria certo non si imita né si copia e neppure si inventa con un po’ di buona volontà, non basta sorridere, o dar
strette di mano o cantare con voce stentorea per esprimere la
gioia dell’Evangelo ma una cosa
si può e deve fare: preparare in
noi la strada alla gioia, darle posto, crearle spazio perché la
gioia è fragile, debole, impalpabile come un raggio di sole che
accarezza un albero in fiore.
Aprirsi ad essa uno lo può fare,
come Maria.
Lo Spirito Santo ci conduce e ci mantiene nella comunione dei santi, questa « nuvola di testimoni » di ieri e di oggi che ci circondano
e ci sostengono nella lotta
che conduciamo per essere
fedeli alla nostra appartenenza al reono. Tutti coloro
che, nel nome di Gesù Cristo, sacrificano la loro vita
alla creazione di un avvenire
nuovo per la loro comunità,
appartengono al regno. Nella potenza dello Spirito Santo restano in contatto con
noi in quella comunione dei
santi che rappresenta una
delle esperienze più ricche
della preghiera cristiana. La
presenza dello Spirito Santo
in noi fa si che restiamo tutti uniti nella fede, nella speranza e nell’amore. Quando
preghiamo « venga il tuo regno », noi uniamo le nostre
voci non solo a quelle di persone di razza e di cultura diverse dalle nostre, ma anche
a quelle di tutte le generazioni che continuano ad intercedere per noi fino al giorno
della piena, manifestazione
del regno.
« Venga il tuo regno » è la
nostra preghiera di oggi. Sia
essa anche la visione che ci
sosterrà nei giorni a venire.
Giorgio Tourn
I presidenti del Consiglio
Ecumenico delle Chiese: Il
pastore W.A. Visser’t Hooft,
Ginevra, Svizzera, presidente onorario. - Sua Santità
Ilia II, catholicos e patriarca di tutta la Georgia, RSS
di Georgia. - Signora A.R.
Jiagge, Accra, Ghana. - Prof.
José Miguez-Bonino, Buenos Ayres, Argentina. - Sig.
T.B. Simatupang, GiacartaPusat, Indonesia. - Arcivescovo Olof Sundby, Uppsala, Svezia. - Sig.ra Cynthia
'Wedel, Alexandria, Virginia, U.S.A.
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16 maggio 1980
MANIFESTAZIONE A S. FEDELE NEL CENTENARIO DELLA MORTE DEL PASTORE MANCATO A SOLI 28 ANNI
P. Andreetti, missionario fra ia sua gente
Sabato 19 aprile 1980, negli accoglienti locali del cinema parroccchiale, messi gentilmente a
disposizione dal prevosto della
cittadina di S. Fedele, si sono
raccolti evangelici di Como, Milano, Bergamo, Lugano, S. Fedele,
cattolici e simpatizzanti del luogo, per ricordare il primo centenario della morte di Pietro Andreetti avvenuta il 14 settembre
1879 a Brescia.
Si sperava in una presenza più
significativa e numerosa da parte degli abitanti, dato che nei
giorni precedenti la manifestazione era stato fatto un lavoro paziente di informazione mediante
colloqui ed incontri personali
con insegnanti e professori delle
scuole elementari e medie e mediante diffusione di volantini e
affissione di locandine in tutti i
negozi della cittadina. Ma uno
degli scopi e non certo il meno
importante, è stato certamente
raggiunto: nei bar, nelle strade,
nelle case, molti hanno parlato
con interesse e curiosità dell'avvenimento e i più anziani specialmente hanno rinnovato i loro
ricordi riferendo episodi e fatti
■ Hanno collaborato a questo
numero: Marco Ayassot Salvatore Briante - Franco
Davite - Luigi Marchetti Antonio Monteggia - Fiorenza Panzera - Paolo Ribet Luigi Santini - Alfredo Sonelli - Franco Taglierò Adriano Longo.
di 100 anni fa appresi dai loro genitori.
La manifestazione non ha avuto luogo nei locali del Centro
perché si è pensato che fosse più
opportuno ricordare Pietro Andreetti non soltanto come pastore valdese ma anche come un cittadino che 100 anni fa fu un protagonista nella situazione sociale e religiosa di un paesino di
poche centinaia di abitanti. Si è
voluto dire al paese: che è importante prendere coscienza di un
periodo significativo della propria storia in cui le tensioni politiche e religiose insieme hanno
avuto una incidenza particolare;
e che se della comunità di 100
anni fa oggi a S. Fedele sono rimasti pochi evangelici (gli altri sono morti, emigrati, scesi a
valle) c'è il tempio, la casa
annessa ristrutturata come Centro Evangelico di incontri che in
questi ultimi 15 anni ha fatto
sentire la sua presenza, tutto
questo è storia che appartiene al
paese.
L'attuale direttore del Centro,
pastore Salvatore Briante, ha
aperto la manifestazione con un
breve messaggio ed ha invitato a
parlare il Sindaco come primo
cittadino, il prevosto come interlocutore di una diversa confessione, il pastore Thomas Soggin come fautore della nascita
del Centro e quindi il pastore
Luigi Santini venuto da Firenze
la cui conferenza su « Pietro Andreetti nel 1° centenario della sua
morte » ha più che risposto alle
attese dei convenuti.
S. B.
Poche voltate, brusche ed erte,
e il lago di Como si muta in cartolina. La strada rimonta e si incunea fino a rilassarsi in una
conca dove i borghi la costellano qua e là, come in im plastico.
Siamo in vai d’Intelvi, terra pregna di una storia antica quanto
l’industriosità lombarda, terra
di passaggio tra Lario e Ceresio,
terra che conobbe il vento della
libertà spirante dalla vicina Svizzera, quando da noi imperversava la censura austriaca. Ma anche, e tutti i montanari ne sanno qualcosa, terra di emigrazione. I « Maestri Intelvinl », costruttori tra i più abili fin dal
Medioevo, si irraggiano ovunque
per sbarcare il lunario: li troviamo a Gtenova, li troviamo in Etigadina. Nel loro cuore resterà
però sempre la valle natia cui
fanno ritorno ogniqualvolta se
ne presenti l’opportunità. Così,
questa valle ha la fortuna di trovarsi al centro di svariati scambi culturali. Ed è probabilmente
sulla scia di un soggiorno in terra elvetica che fin dal 1861 (anno dell’unità d’Italia) fanno la
loro comparsa in vai d’Intelvi
una specie rara in Italia: i Protestanti.
Il cammino sarà tormentato,
provocherà drammi e spaccature anche all’interno dei nuclei
familiari, catturerà l’attenzione
di un paese intero. San Fedele,
posto proprio al centro della
vai d’Intelvi. Protagonista più
singolare di queste vicende è quel
Pietro Andreetti, personaggio
forse conosciuto solo dai partecipanti ai convegni di studio e
di riflessione presso il centro
che oggi porta il suo nome. Andreetti mor’j cent’anni fa, il 15
settembre 1879: una ricorrenza
che ha dato spunto alla conferenza tenuta dal pastore Luigi
Santini sabato 19 aprile presso
il cinema parrocchiale di S. Fedele d’Intelvi. L’incontro, al quale hanno assistito una settantina
di persone, ha oltrepassato una
semplice spolveratina alle riminiscenze dei nostri nonni, per
concretizzarsi in un momento di
testimonianza non privo di commozione.
Gli Andreetti sono una « grande » famiglia a San Fedele : uno
zio di Pietro, Gemini Andreetti,
lasciò al comune una somma ingente per l’apertura di una scuola di disegno, alla quale, guarda
caso, non avrebbero potuto accedervi i protestanti. Nel 1863
Pietro è un adolescente, in un
mondo dove mancavano i mezzi per puntare a studi onerosi.
Ma, grazie all’aiuto del pastore
Davide Turino, predicatore itinerante che sacrificava una tranquilla permanenza a Milano per
curare la diaspora nascente, ottiene una borsa di studio, e va
a Torino. Tra Torino e Torre
Penice resta per ben otto anni,
angustiato da una crescente nostalgia per la sua famiglia e per
i paesaggi a lui così, impressi nella memoria. Stabilisce un rapporto epistolare, prodigandosi in
notizie e consigli, certo non vani per districarsi nel ribollire di
un paese dove si succedono
campagne antiprotestanti che
talvolta richiedono perfino l’in
DALLE CHIESE
Firenze: Centro Giovanile Protestante
Il 15 marzo scorso si è riunito
il Comitato generale del Centro,
Giovanile Protestante Gould per
definire la Relazione Annua da
presentare alla Conferenza del
III Distretto e al Sinodo. Sono
stati insediati quali membri del
Comitato i fratelli Giuseppe Barbanotti. Massimo Bubboli e Stefano Woods - quali rappresentanti delle Chiese dei Fratelli.
Stefano Woods è stato nominato anche membro della Giunta.
Diamo alcune indicazioni sui temi trattati:
IL (SBUPPO DI LAVORO
La ripresa delle attività — alla fine di settembre — ha visto
il gruppo di lavoro in parte rinnovato è composto da persone
professionalmente qualificate
« con totale assenza di studenti
0 giovani alla pari, in adempimento a quanto disposto dalla
legge ». Scompare cosi la figura
del « volontario », fi che ha i suoi
aspetti pK)sitivi, perché « sarà più
facile assicurare una continuità
di lavoro e quindi di miglioramento del servizio basato sulla
professionalità e sull’adeguamento del trattamento economico »,
ma ha anche un aspetto negativo,
perché il « volontario... in quanto
tale era portatore di istanze e di
esperienze sovente nuove e stimolanti ».
1 RAGAZZI
Il numero dei ragazzi (convittori e semiconvittori) si è mantenuto costante attorno alle 25
unità. « Dobbiamo però stare attenti a rifuggire dalla tentazione
di fare delle statistiche basate
sulla sola consistenza numerica;
sarebbe necessario un esame più
approfondito, una presentazione
particolareggiata delle singole situazioni per far emergere veramente le condizioni reali in cui si
deve operare... giorno dopo giorno abbiamo modo di constatare
quanto può essere elevato il prezzo che devono pagare i deboli,
gli emarginati e fra questi per
primi i bambini, in una società
che ha per dio mammona e per
culto la violenza ».
STUDENTATO
E FORESTERIA
« Il progetto relativo allo Studentato è stato ridimensionato
riconducendolo alle sue origini:
una struttura che accoglie in pri
mo luogo i ragazzi dimessi dal
convitto e, fungendo da una sorta di filtro, ne facilita il loro inserimento nella vita. Non a caso
quest’anno per la prima volta la
maggioranza dei suoi ospiti è
costituita non più da studenti
ma da giovani lavoratori ».
« Fondamentalmente resta il
ruolo della foresteria che ha accolto, nel corso dell’anno, gruppi comunitari dall’Italia e dall’estero venuti non solo per visitare quanto Firenze può offrire, ma soprattutto per vivere da
vicino e conoscere meglio l’esperienza del Gòuld ».
FINANZE
Il problema economico rimane
sempre grave, soprattutto per
l’enorme ritardo col quale gli Enti pubblici versano le rette per i
ragazzi da loro presentati. Il Comitato ha ritenuto opportuno Inviare una lettera alle Chiese e
agli amici, affinché ricordino che
il loro aiuto economico rimane
estremamente necessario perché
il servizio che il C.G.P.-Gould
svolge a nome delle Chiese, sia
evangelicamente coerente.
Venezia:
l’ecumenismo oggi
Venerdì 25 aprile, presso la
chiesa luterana di Venezia, ha
avuto luogo una conferenza sulla realtà dell’ecumenismo oggi,
tenuta dal pastore Paolo Ricca,
della Facoltà Valdese di Teologia.
Mentre nella mattinata, presso
la chiesa valdese, si era dibattuto il tema « Ecumenismo e realtà
della chiesa cattolica » dal punto
di vista delle attese del mondo
evangelico, qui l’accento è stato
posto sui motivi di fondo che
chiamano tutti i cristiani ad essere ecumenici.
« L’ecumenismo oggi — ha detto il past. Ricca — deve essere
finalizzato allo sforzo per abbattere le frontiere di denominazione, di razza, di sesso, di condizione sociale; per smantellare i corpi separati nelle chiese e tra
chiese e mondo.
Ecumenismo, quindi, come fatto globale, in cui l’iniziativa spetti più alle comunità e ai gruppi
che ai vertici ecclesiastici.
Bisogna poi — continua il pastore Ricca — liberarsi dell’immapnario ecumenico (il cattolicesimo non esiste se non nei cattolici che lo vivono); ricercare
l’unità tra dire e fare^ cioè la ricerca di una comune prassi cristiana, e infine non temere di praticare veramente la libertà cristiana (la chiesa ha dovuto imparare la libertà dagli altri perché l’ha dimenticata) ».
Su queste linee di riflessione
si è articolato il discorso.
Erano presenti evangelici e numerosi cattolici.
Energia nucleare:
no grazie
LUINO - Con questo titolo la
comunità di Luino ha dato vita
con alcuni gruppi locali giovanili appartenenti a DP-CPS-LC, a
due manifestazioni concatenate
allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica locale sul problema nucleare proponendo l’alternativa di altre fonti energetiche
e di nuovi modelli di sviluppo. La
prima di queste due manifestazioni si è svolta il 25 aprile con
una mostra di disegni e cartelloni relativi al tema in oggetto.
L’afflusso dei cittadini è stato imponente forse anche perché si
era fatta precedentemente un’azione di sensibilizzazione tramite
giornale e radio locale avendone
già abbozzato il tema che è stato
in questa manifestazione oggetto
di un modo nuovo per rendere
omaggio ai caduti per la resistenza in un momento in cui questi
valori vengono svuotati totalmente dei principi costituzionali, della democrazia e della libertà da
im regime sempre più autoritario che ha avviato uno sviluppo
socio-economico funzionale solo
agli interessi del capitalismo e
delle multinazionali in cui con le
installazioni delle centrali nucleari non si è curato minimamente
della vita umana e dei suoi valori oltre a quello dell’ambiente in
cui questa nostra società è obbligata a vivere. Con questa seria e
responsabile denuncia la comunità ha poi dato vita alla seconda tappa di questa manifestazione e cioè ad un pubblico dibattito svoltosi in locali comunali il
giorno seguente 26 aprile, dibattito introdotto dall’ing. Basilio
Rizzo fisico nucleare, da Adriano
Ciccione radicale e responsabile
degli « Amici della terra », e dall’ing. Romano Ippolito della comunità di Intra, i quali hanno
saputo condurre un dibattito che
non solo ci ha fornito in modo
esauriente tante nozioni interessanti, ma hanno saputo mettere
a nudo tutti i vari aspetti relativi
a questo problema dando risposte soddisfacenti alle varie domande poste dai partecipanti al
dibattito. Un fatto estremamente
positivo su questa partecipazione dei cittadini, va colta nel fatto
che erano per stragrande maggioranza giovani, cosa questa mai
verificata finora in manifestazioni simili. Quindi forti di questa
pronta corrispondenza avuta dalla popolazione, non vogliamo fermare questa nostra azione, ma
anzi vogliamo agire presso le autorità locali aflBnché vengano accolte alcune nostre proposte di
tipo ecologico che riguardano il
paese e far attuare un piano di
risparmio energetico basato sul
ricupero delle materie prime e
sul riciclo dei rifiuti urbani.
Torino:
Commissione
d’esame in tempo
Densa di dati e di settori di attività, è stata recentemente stampata sul « Piccolo Messaggero »
la Relazione annua della Chiesa
valdese di Torino. Essa sarà oggetto della discussione dell’Assemblea di chiesa che si terrà il
23 maggio alle ore 20.30 in via
Pio V 15. Da anni la Chiesa di
Torino ha preso dalla procedura
sinodale il modello di una commissione d’esame che verifica
l’operato del Concistoro, ma negli ultimi anni questa commissione non era mai riuscita a riferire
prima dell’estate perdendo così
gran parte della sua utilità. Non
cos'i quest’anno; l’Assemblea di
chiesa del 23 maggio potrà contare sulla relazione della commissione che fornirà cosi tutti gli
elementi per una discussione vasta ed approfondita e per la programmazione del lavoro futuro.
tervento della forza pubblica,
nonché dispute all’ultima goccia
di saliva tra pastori e parroci,
inevitabilmente concluse in rissa, tra selve di insulti. Il 1865
vede l’apertura a San Fedele di
una scuola valdese, nella casa
di papà Andreetti. Tipico fenomeno questo del protestantesimo ottocentesco, fenomeno che
avrebbe innescato una reazione a
catena di scuole comunali e
scuole cattoliche ; nelle scuole
evangeliche (e San Fedele fa testo) era ben lungi l’idea di un
proselitismo sui bambini, inserendosi piuttosto nella visione
dell’importanza dell’educazione
popolare.
Vocazione pastorale
Poco a poco in Pietro Andreetti, lontano da casa, matura
la vocazione al pastorato, inteso
con spirito missionario tra la
propria gente. Il Signore opera;
anche la madre si converte al
protestantesimo, accettando i
contrasti e le difficoltà dei rapporti in un paese al 99% cattolico. Dopo una parentesi di servizio militare non lungi dalle
sue cime, magistralmente descritte in alcune sue lettere, studia a Firenze, si reca in Scozia
per la specializzazione all’estero.
Nel frattempo San Fedele è in
lotta per la costruzione del piccolo tempio. Pietro è costretto a
inviare al padre suggerimenti in
un codice cifrato, onde evitare
curiosità inopportune. La curia
milanese manda d’urgenza tre
predicatori: tanto timore per un
nucleo protestante composto solo da una dozzina di persone, come testimoniano mute le quattro panche di legno della chiesetta. La chiesa è finalmente eretta; le elezioni comunali distraggono l’opinione pubblica, due
protestanti vengono eletti nel
gruppo liberale. Nel 1878 l’Andreetti è pastore a Venezia, in
condizioni assai disagiate. Ma il
suo pensiero è tutto per San Fedele, dove corre appena gli resta tempo libero. Qui è amato,
rispettato da tutti, per lo spirito conciliante, l’animo sereno
e l’attenzione per i problemi dei
minimi anche al di fuori della
sua comunità. Resta un breve
tempo a Como, nel giugno 1879
è a Brescia. In soli tre mesi (per
di più estivi) ricuce la comunità, visita gli ammalati; si ammala anch’egli e. chiude la sua
esistenza a soli 28 anni. Nella
sua San Fedele una lapide lo ricorda nel tempio.
Passano gli anni e la scuola
cessa rattività, non c’è più ragione di far concorrenza alla
scuola pubblica. Col 1886 la vai
d’Intelvi è dotata di una strada
carrozzabile e si apre agli albori della villeggiatura. Il pastore
Silva, con l’appoggio del comune
di Milano, utilizza i locali per
una colonia climatica, esperienza conclusa dopo la scomparsa
del promotore.
Nascita del Centro
Giovanni Miegge, pastore a Como nell’ultimo dopoguerra, vi
trascorre le estati a contatto con
la popolazione. Carlo Lupo ha
l’idea di organizzare a San Fedele convegni evangelici lombardi e tra il 1965 e il 1967 un gruppo di lavoro composto da 150
persone riordina il centro, incoraggiato dagli abitanti del paese
e spronato dalla lettura delle
epistole di Andreetti. Ora i locali di San Fedele hanno un preciso significato. Spetta a noi meditare la lezione che un cittadino
di un borgo sperduto ci ha lasciato in eredità: una presenza
protestante che vuole essere un
confronto sotto la croce di Cristo, una testimonianza aliena da
trionfalismi, una vita di creature libere e integre, ma sottomes^ se al medesimo Signore. Un SiI gnore che ha operato fin dai
V tempi della leggenda che vuole
5 un nucleo di Intelvini, rifugiati
i In Francia dopo un fallito moto
’mazziniano, trovare poi lavoro
la Frali, per cavare il materiale
Ijcon cui venne eretto il Duomo
ì|di Torino. E ritornare in patria
per portare l’annuncio della Buo|,na Novella.
Marco Rossi
3
16 maggio 1980
V Convegno Gruppi e Comunità di Base - Verona 25-27 aprile 1980 I PROTESTANTI NELLA STAMPA ITALIANA
Una realtà viva e vitale Rifiuto della violenza
Ci sono due valutazioni da dare di un convegno, assemblea, sinodo. La prima valutazione è a
caldo: il « clima » che vi si è respirato, i volti che si son visti,
le sensazioni che si sono provate partecipando. La seconda, più
impegnativa, riguarda le linee di
fondo che sono emerse, le tendenze, l’anticipazione delle conseguenze che verranno per il
movimento che si è incontrato
in una scadenza in qualche misura rituale. Mi attengo in questo articolo alla prima di queste
valutazioni, con poche righe soltanto in direzione della seconda.
Impressioni a caldo
Prima, doverosa constatazione.
Le comunità di base sono vive
e vitali, nonostante tante voci interessate ne abbiano dichiarato
più volte la fine, il riassorbimento. la ghettizzazione.
La partecipazione è stata ampia, vivace, ha visto sia la presenza dei volti « storici » del movimento, sia quella giovanile, sia
quella di molti « cristiani senza
chiesa » che hanno colto l’occasione dell’appuntamento di Verona. Se bastasse una constatazione sociologica per dire che
c'è una chiesa, qui c’era in effetti una chiesa; persone anziane, adulti, giovani, bambini, di
varia estrazione sociale, geografica, politica ed ecclesiastica.
Una seconda osservazione. Assai più che nel passato, le comunità rappresentate hanno partecipato tramite delegazioni. C’è
chi può rammaricarsi per il meno accentuato « assemblearismo »; personalmente, credo che
il principio di delega, bene inteso, non eccessivamente formalizzato o regolamentato, sia un
segno di maturità organizzativa,
un segno in direzione di una
reale rappresentatività della assemblea che si riunisce. Molti
interventi sono stati così non la
espressione di singoli, ma di comunità locali, che avevano avuto
un dibattito interno, una ricerca, e quindi esprimevano in qualche modo dei mandati da rispettare, un apporto di linea e di teologia.
In terzo luogo, mi è sembrato
di cogliere diversi spunti che andavano nella direzione di un superamento della fase polemica.
Molte comunità di base nel passato si erano qualificate nella
polemica contro il vescovo, contro la gerarchia, contro questo
o queiraltro aspetto della « chiesa ufficiale », legata al potere.
C’è ora una voglia di proposte
concrete, di linee propositive, di
creare cose nuove « per » e non
« contro ». E’ evidente che in questa linea c’è anche un rischio:
anello di abbassare la guardia,
di non difendersi contro una
chiesa e una cultura cattolica allenate da sempre al potere, al
bastone e alla carota, all’opposizione dura quando si è forti e
Comitato dì Redazione: Franco Becchino, Dino Ciesch, Roberta Colonna Romano, Niso De Michelìs, Giorgio GardioI, Marcella Gav, Marco
Pasquet, Aurelio Penna, Jean-Jacques Peyronel, Roberto Peyrot, Giuseppe Platone, Ornella SbafR, Liliana Viglielmo.
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«La Luce»: Autor. Tribunale di
Pinerolo N. 176, 25 marzo 1960.
« L'Eco delle Valli Valdesi »: Reg.
Tribunale di Pinerolo N. 175, 8 luglio I960.
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Torre Pellice (Torino)
al muro di gomma quando le
contestazioni si placano. Ma c’è
allo stesso tempo una crescita
evangelica, una volontà fatta di
speranza assai più che di protesta, di fiducia assai più che di
diffidenza, e di amore ancora più
che di lotta.
Queste, in due parole, le osservazioni « a caldo ».
Partecipazione
protestante
Ma qualcosa è forse bene aggiungere a proposito della partecipazione protestante al convegno. Questa partecipazione è
stata, a mio parere, buona, fraterna, qualificata, ma troppo poco generalizzata: in fondo, una
partecipazione di addetti ai lavori.
C’è stata una corretta presenza della libreria Claudiana di Milano, e della editrice La Lanterna, un buon supporto organizzativo da parte della chiesa
valdese di Verona, un telegramma delle chiese che fan parte
della federazione regionale del
triveneto, la partecipazione di
alcuni membri della EGEI e di
alcuni collaboratori protestanti
di Com Nuovi Tempi.
C’è stato il contributo alla Tavola rotonda di Paolo Ricca, della Facoltà Valdese (riprenderemo alcuni spunti in fine).
Ma l’impressione, non forse
dei fratelli delle comunità di base, ma certo di alcuni evangelici
presenti, è che queste due realtà — delle comunità di base e
dell’evangelismo italiano — vivano ancora senza conoscersi e
riconoscersi, con la presunzione,
un po’ settaria e un po’ provinciale, di essere autosufficienti e
di bastare a se stesse, con scarsa capacità di respirare insieme
il gusto e il profumo di una chiesa che, per essere di Cristo, deve essere universale e, senza ingenuità, capace di guardare oltre le proprie porte e barriere.
Due segni di questa non comunicazione: la buona diffusione del
libro evangelico che v’è stata,
non ha toccato però i titoli storici, i testi, pure attualissimi,
della Riforma; una miopia che
le comunità di base dovranno,
per il loro benessere, superare.
Ma, d’altra parte, la nostra incapacità di protestanti — con le
dovute eccezioni — di cogliere
il nuovo che si manifesta nelle
comunità di base, incapacità di
cui è stato segno la nostra presenza ben poco ampia, l’attenzione scarsa della nostra stampa
evangelica a questo nuovo cattolicesimo. Anche criticare sarebbe
una forma utilissima di collaborazione, ma con conoscenza di
causa, con partecipazione reale.
Questa partecipazione a livello
locale spesso c’è, disinteressata,
fraterna, a volte ricercata, ma
non emerge a sufficienza, è timida, mentre il discorso che andiamo facendo sulla cultura cattolica e sulla evangelizzazione vorrebbe che questa partecipazione
fosse realmente protestante: a
testa alta, coerente, scoperta, critica ma partecipe.
Il « dopo Verona »
Un’ultima parola sulle linee
di tendenza che si possono intuire « dopo Verona ». L’intervento di Paolo Ricca, coerentemente con una costante linea
protestante che i protestanti che
lavorano nelle Comunità di Base
hanno sempre portato avanti,
non si è stancato di chiedere alla comunità di base maggiore
organizzazione e più teologia.
Ma significativamente v’è stato
un riconoscimento del fatto che
oggi c’è una teologia delle comunità di base: forse embrionale,
certo da sviluppare, ma presente,
anche se dialettica e contradditoria (e dove non è così?).
Un libro delle comunità di base — Massa e Meriba, una coedizione Tempi di Fraternità e
Claudiana — è stato il « best
seller » del Convegno. Settecento
fitte pagine, certo non tutte
d’oro, che tuttavia dovremo studiare a fondo e su cui torneremo anche sul giornale. C’è da
sperare che questa linea di tendenza, ad una crescente ricerca
e scoperta teologica, si faccia
strada nelle comunità locali.
Sergio Ribet
echi dal mondo cristiano!
a cura di ANTONIO ADAMO
Lesotho: l’opposizione
al governo crea
difficoltà per la chiesa
(SOEPI) - Il Consiglio ecumenico delle Chiese ha intenzione
di inviare nel corso dell’anno una
delegazione ufficiale nel Lesotho,
in risposta all’invito ricevuto dalla Chiesa evangelica di questo
paese (BEL), la sola Chiesa del
Lesotho ad essere membro del
CEC. La delegazione prevede di
avere anche incontri con altre
Chiese del Lesotho.
L’EEL sta passando un momento difficile in questo momento; il suo vice-presidente. Me
Donald Mabote è stato arrestato
il 15 marzo scorso a Maseru, la
capitale del paese. In un telegramma di sostegno indirizzato
alla direzione di questa Chiesa,
il CEC ha qualificato questo arresto una misura facente parte
« di una campagna destinata a
rendere difficili la vita e le attività della Chiesa evangelica ».
Dal canto suo anche l’Alleanza
Riformata Mondiale (ARM) ha
chiesto al Primo Ministro del
Lesotho, Jonathan Leabua, la garanzia che la Chiesa possa testimoniare liberamente. L’ARM ha
espresso il suo rammarico per
l’esclusione della Chiesa evangelica del Lesotho dal Consiglio
cristiano del Lesotho.
Secondo gli osservatori, l’arresto di Mabote, quello di altri
quadri dell’EEL ed il ritiro di
passaporti mirano ad intimidire
L’ora di Palermo dedica due
pagine nel suo numero del 12
marzo ad una inchiesta sulla
idea che della violenza si fanno
i giovanissimi. Lfinchiesta è svolta nell’ambito dell’Istituto valdese del quartiere La Noce e si traduce in un rifiuto totale della
violenza in tutte le sue forme, in
un quartiere come quello, largamente presenti. Interessante tuttavia rilevare come sia ampio,
tra i ragazzini delTIstituto, il
concetto di violenza, non limitato, ma esteso ai furti, agli scip
SAE: preparata la
Sessione estiva
Dal 24 al 27 aprile ha avuto luogo ad
Arliano (Lucca) un incontro dedicato
nella prima parte alla preparazione della Sessione de La Mendola (26 Jugllo-3
agosto), nella seconda a un esame della situazione italiana in rapporto all'ecumenismo ed a questioni organizzative.
Il tema della sessione: Morte e resurrezione in prospettiva del Regno. Ad
Arliano abbiamo ascoltato da alcuni
esperti del gruppo teologico deile riflessioni orientative; sarebbe forse utile
passarle a tutti i respronsabili dei dieci
gruppi previsti a La Mendola, p>erché
ne tengano conto.
Il dibattito sullo stato dell'ecumenismo In Italia si è sminuzzato in una
serie di riflessioni e testimonianze che '
hanno messo a fuoco problemi particolari — lasciando sullo sfondo, nonostante alcuni'tentativi di sensibilizzare l'assemblea perché vedesse anche oltre le
mura di casa. È opinione assai diffusa
che di fatto attualmente l’ecumenismo
oggi subisca una battuta d'arresto, sia
per certa involuzione determinata dalla
gestione dell’attuale pontificato, sia per
i problemi interni al nostro protestantesimo — minuscolo e pur stimato interlocutore indigeno. Oggi il SAE registra, in contraddizione con la piega
delle cose, una crescita di interesse e
di partecipazione alle sue iniziative, in
particolare nel Centro-Nord d'Italia.
Questo è in parte dovuto al carattere
del SAE stesso, che si garantisce (finora) uno spazio di libertà è lo affida
con pari stima e ascolto ai componenti
delle confessioni. E non va sottovalutato l'apporto che in ogni incontro è creato dall'assidua lettura biblica e dalla
amicizia schietta che in Cristo-aqàpe
di Dio coinvolge e dà forza al ritrovarci. L. S.
litica di cooperazione con Pretoria con l’appoggio dei cattolici
che costituiscono il 45% della popolazione. L’opposizione, sostenuta dai protestanti che sono anche il 45% della popolazione, solidarizza di fatto con i paesi africani che si oppongono alla politica di apartheid deH’Africa del
Sud.
l’EEL prima delle elezioni che
dovrebbero aver luogo quest’anno. La Chiesa evangelica è nota
per le sue posizioni favorevoli
al Partito che si oppone alla
politica condotta da L. Jonathan,
che è alla testa del Partito Nazionale del Basutoland. Il governo rimprovera all’EEL tra l’altro
di pubblicare sul suo giornale,
« La petite lumière », informazioni sul partito di opposizione. La
EEL si è mostrata sempre più
critica, specialmente dopo il
1970 quando nel Lesotho è stato
decretato lo stato di emergenza
e la costituzione è stata sospesa.
Ciò ha portato tutta una serie di
misure repressive del governo
nei confronti della popolazione
ed una crescente situazione di ingiustizia nel paese.
L’arresto di Me Donald Mabote
sembra essere motivato, secondo
fonti vicine al Dipartimento missionario della Svizzera romanda,
non tanto dalla sua appartenenza alla direzione dell’EEL quanto dalla sua responsabilità di direttore della scuola secondaria
di Peka; sembra infatti che alcuni studenti di questa scuola si
siano uniti all’armata di liberazione del Lesotho. ________________
Il Lesotho, che conta circa 1
milione di abitanti e forma una
enclave nel sud-est dell’Africa
del Sud, è diventato indipendente nel 1966. Da allora, ed in seguito ad elezioni contestate dall’opposizione, il potere è nelle
mani del Partito nazionale del
Basutoland. Il Primo Ministro
Jonathan ha intrapreso una po
Germania: troppi
studenti in teologia
(SPP) - La Chiesa evangelica
tedesca si trova per la prima
volta di fronte ad un’offerta eccessiva di teologi.
Mentre la Chiesa cattolica dovrà affrontare ancora per molto
tempo il problema della penuria di sacerdoti, la Chiesa evangelica ha constatato che, nell’82,
non potrà offrire del lavoro a
tutti i suoi pastori. Se nel frattempo non verranno creati nuovi
modi di impiego, si stima che
neH’85 ci saranno circa 500 pastori senza occupazione e che cinque anni più tardi questa cifra
potrà aumentare fino a raggiimgere la rispettabile dimensione
di 4.000 pastori disoccupati. All’origine di questa situazione sta
il rapidissimo aumento degli studenti in teologia. Infatti, mentre
nel 1977 e nel 1978 il numero degli studenti delle altre facoltà è
aumentato del 4,5%, quello degli studenti in teologia si è elevato del 20%.
Ecco alcune misure che la
Chiesa conta di prendere per cercare di arginare il fenomeno:
prolungamento degli studi e dei
corsi di formazione professionale; divisione di alcuni posti tra
più ecclesiastici; lavoro a tempo
parziale; creazione di nuovi posti, in particolare nella diaconia,
nei penitenziari e nell’esercito;
tutto ciò crea ovviamente dei seri problemi economici.
pi, a certi diseducativi programmi della TV, e perfino a certe
forme di troppo aggressiva pubblicità. È interessante anche, nella testimonianza di Adriano Susani, la comprensione degli effetti della violenza subita, che si
trasforma per rivalsa in violenza attiva. Il problema della violenza nella vita di oggi è molto
sentito da questi bambini e il
loro totale rifiuto lascia qualche
speranza in un futuro migliore.
* » *
Il Gallo di marzo riporta da
« La vie protestante » un articolo
di François Perillard dal titolo
« Impegnatevi a vivere ». Recensisce anche ampiamente il libro
edito dalla Claudiana « Religione
popolare in un’ottica protestante », diffondendosi sulle analisi
gramsciane del fenomeno ed affermando che « caratteristica della religione popolare è il materialismo, a differenza della speculazione teologica che è idealista ».
È in Bonhoeffer che appare il
primo serio tentativo di concepire una religione ed una teologia
non più Idealistica « ma che si
cala nel cuore delTesistenza, dei
fatti concreti ». Il numero di aprile riporta ancora da « La vie
protestante » un testo di Muguette Jeannerat sul significato del
culto come mezzo per « fare l’esperienza della Comunità ».
,v ■ # * *
Il Corriere pubblica nel suo
numero del 15 aprile il testo
completo di una lettera inviata
circa un anno fa dal teologo cattolico Küng a papa 'Wojtyla. La
lunga lettera si occupa, tra l’altro, del matrimonio dei sacerdoti rilevando come l’esperienza
protestante sia, secondo il Küng,
largamente positiva. Vi è anche
un aperto accenno alla « infallibilità » papale e al modo di interpretarla oggi in imo spirito
ben diverso da quello del Concilio Vaticano I che la assunse a
dogma.
« « *
Jesus pubblica mensilmente
ampi studi biblici, 'attualmente
dedicati alla Genesi. Nel numero
di aprile partecipa anche il prof.
Alberto Soggin della Facoltà Valdese con un ampio racconto della storia di Giuseppe, l’Egiziano,
vista come conclusione della
« tradizione dei patriarchi ». Lo
stesso numero riprende anche
dal nostro periodico lo scritto
relativo alla partecipazione alla
preghiera, come risulta da una
statistica della rivista francese
Prier.
4:
La consegna della milionesima
copia della traduzione ecumenica
del Vangelo al papa e quella della prima copia del secondo milione al presidente della P.C.E.I.
pastore Bensì, hanno trovato echi su diversi giornali. L’Avvenire del 21 marzo cita largamente
il discorso tenuto dal past. Bertalot nella presentazione al papa.
* ♦ ♦
Il Settimanale del 14 aprile dedica ampio spazio alla celebrazione della Pasqua. Tra l’altro Battista Mondin ricorda le interpretazioni e il signiffeato della Resurrezione al lume degli studi di
una serie di teologi protestanti:
dalla visione critica di Bultmann
a Kahler, alla riassunzione dei
suoi signlffcati da parte di Cullmann, Moltmann e Pannenberg.
i(t
Il numero di marzo di Nigrizia
(rivista delle missioni cattoliche
in Africa) pubblica un interessante articolo di un gesuita camerounese, P. Meinrad Helga,
che riferisce sullo studio avviato
in comune da una « équipe di ricercatori di differenti confessioni cristiane » (più un musulmano) per mettere a fuoco la compatibilità tra le religioni monoteistiche, quella cristiana nei suoi
aspetti cattolici e protestanti in
primo luogo, e le numerosissime
(ne hanno contate più di diecimila) sette africane che si rifanno alle stregonerie e alle magìe
di origine tribale. La conclusione dello scrittore è che occorre
avvicinarsi a queste situazioni
con spirito di maggior tolleranza,
dando agli amuleti il valore che
hanno, e predicando il messaggio fondamentale delTEvangelo
anche nel quadro che esse presentano. (Vedi sopra quanto ripreso dal Gallo a proposito di religione popolare).
Niso De Michelìs
4
16 maggio I960
I CAMPI DELL’ESTATE 1980 NEI PRINCIPALI CENTRI GIOVANILI EVANGELICI ITALIANI
E’ sufficiente un'occhiata sommaria a questo folto programma
dei campi estivi per convincersi
che le maglie del cosiddetto « riflusso » non hanno intaccato la
volontà di costruire, di formare,
di lottare; perché altrimenti,
continuare ad insistere sui temi
di etica cristiana?
La problematica che ruota attorno a fede e politica è dunque
tutt'altro che superata o abbandonata: ma deve fare i conti con
la realtà che in questi anni si è
fortemente modificata: nella società e nelle chiese. Un modificarsi che porta con sé nuovi interrogativi, nuove domande, nuove espressioni di comunicazione
rispetto ai quali siamo in ritardo
conte capacità di risposta e- di
sintesi che esprimano delle indicazioni, dei segnali che orientino per la vita.
La scelta dei campi così ampia
che sta davanti ad ogni famiglia
evangelica e non, ai giovani come agli adulti, non è senza difficoltà; la dislocazione dei centri
innanzitutto, il periodo, forse
anche i costi (ma chiaramente
irrisori rispetto a quanto Vitaliano medio spende per le sue vacanze) possono determinare la
Il "riflusso” non vince
decisione. E poi, oltre questo, ci
sono ormai i gruppi di affezionati che hanno trovati) qui o là
un preciso punto di riferimento,
un luogo in cui si vive per uria o
due settimane un’esperienza importante con dei fratelli, degli
amici, indipendentemente dal tema che si affronta.
Accanto a campi che permettono un confronto internazionale
(i campi di Agape; teologico.
Africa, donne, cadetti), una circolazione di idee di fondamentale importanza per il nostro piccolo mondo protestante italiano,^
assistiamo ad una crescita di
campi regionali, validi momenti
di aggregazione e di dialogo per
una situazione di diaspora come
la nostra (Tramonti, Bethel).
Naturalmente resta aperto il problema del coordinamento e delle
staff che preparano e conducono
questi campi, capacità di animazione che spesso ci mancano e
che hanno la loro importanza
per creare partecipazione e me
diare i contenuti.
Tre cose, fra le altre, vorrei qui
sottolineare a proposito del valore di questi campi.
1. - Prima Dio e poi la chiesa.
Non è per caso che questi campi, al di là delle eccezioni, hanno
luogo nel periodo in cui le attività delle chiese sono latenti, comunque ridimensionate, le questioni ecclesiastiche congelate in
vista dell’autunno. Occasioni dunque per approfondire alcuni temi
teologici, di fede, che rischiano
di sfuggire dalle preoccupazioni
quando si è presi dal vortice delle attività.
Pensare, riflettere, discutere
sulla fede, su Dio, sul senso della vita, sui propri dubbi, incertezze e certezze.: non certo per
tentare un’evasione dalla realtà,
ambire oasi irreali, ma per combattere la tentazione dell’ecclesiasticizzazione di ogni questione, di ogni preoccupazione.
2. - Momenti di atta marea e poi?
E’ indubbio, ed è l’esperienza
comune, che questi incontri rappresentano dei grossi momenti
di aggregazione: ma non solo.
Producono al tempo stesso una
forte carica di volontà, di voglia
di fare delle cose, di trovare degli impegni, più che un flusso,
un’alta marea che sembra voler
travolgere tutto, purificare tutto.
Ma quali sono poi le incidenze
reali nelle situazioni concrete in
cui ognuno ritorna? Quale continuità riesci a trovare là dove vivi? Come combinare questo positivo meccanismo che ti trasforma, questa irruente carica psicologica e non solo, con le situazioni spente, tiepide, poco invitanti che costituiscono il pane quotidiano della tua esistenza? Non
è possibile lasciare la risposta all’influsso lunare, occorre inventare dei momenti che diano continuità, collegamento, spazio. Per
non moltiplicare le frustrazioni
di partenza. Un rapporto tra centri, comunità e gruppi. Insomma,
far durare l’alta marea.
3. - Costruire un progetto di vita.
E’ un obiettivo ambizioso: ma
senza_ questo obiettivo i nostri
centri potrebbero anche trasformarsi in centri balneari o in rifugi alpini e sarebbe così garantita
non solo la gestione in attivo ma
anche la pace di chi ci lavora.
Costruire delle esistenze, insieme, nello studio (oggi c’è la tendenza a non studiare più, niente), nel confronto delle esperienze, nel dialogo (parlarsi è ancora
difficile), scoprire insieme e non
ciascuno per sé il significato dell’evangelo di Gesù Cristo per le
nostre vite. Chi oggi può dire di
non aver bisogno della parola,
del consiglio, dell’aiuto dell’altro
per un itinerario di fede? E tutto
ciò può avvenire, ed avviene, nella gioia, nello svago, in uno spazio ed un tempo liberi dalla routine di ogni giorno e quanto mai
arricchenti di una sapienza di vita che il sottobosco della cultura
italiana non sembra ambire.
Ermanno Genre
Adelfia
ADELFIA è un centro evangelico in Sicilia « che ha lo scopo di manifestare
nella fratellanza aperta a tutti, il rapporto
della predicazione evangelica con la realtà sociale del mondo in cui Cristo è proclamato Salvatore e Signore... » (dal 1”
articolo del regolamento di Adelfia).
Campo studi 1: 11-18 luglio
□ L’evangelismo italiano
e la nostra evangelizzazione oggi
Il campo vuole essere una rifiessione sulla storia dell’evangelizzazione nel sud e
sui contenuti da dare alla nostra evangelizzazione oggi.
Campo cadetti: 1^30 luglio
□ Aggregazione, impegno, etica
Prosegue la ricerca oramai avviata da tre
anni su questi temi. Il campo prevede
momenti di confronto, di animazione varia e di svago in comune.
Campo, studi 2: 1-7 agosto
□ I giovani nella società italiana
tra riflusso, violenza, bisogni
e nuova qualità della vita
Rifiusso, disoccupazione, crisi di valori,
La Salsicaia
Il campo dei Gruppi Biblici Universitari
ha come indirizzo: Campo GBU, ’La Salsicaìa’ 58043 Castiglione della Pescaia
(GR). La Salsicaia sta sopra Pian di Rocca che dista 5 km. da Castiglione della
Pescaia, sulla strada Castiglione-Follonica.
Si vive sempre in modo semplice e comunitario. La spiaggia delle Rocchette è
vicina e ci sono sempre possibilità di goderne durante i campi. Si dorme in generale in tenda.
15 luglio - 6 agosto
□ Campo lavoro
Periodo di lavoro di manutenzione del
campeggio con la presenza di studenti
cristiani inglesi, dove si studierà il profeta Amos e il Sermone sul monte.
Campo studi: 7-18 agosto
Q] Cristo, conoscerLo e farLo
conoscere
Studio del Vangelo di Marco, riflessioni
sulla testimonianza fra gli studenti.
PER ISCRIZIONI E INFORMAZIONI:
Rivolgersi a:
Tacito Finto, via A. Cei 8/15 - 16132 Genova tei. 010/388.353.
Le rette sono: Campo di lavoro (15 luglio - 6 agosto): L. 70.000 (al giorno L. 3.750).
Campo Studio (7-18 agosto): L. 40.000.
Rocca
Papa
Campo dei piccoli (8-11 anni):
24 giugno - 8 luglio
Q La storia della Bibbia
Quota L. 60.000.
Campo famiglie: 10-21 luglio
Q Le parabole di Gesù
nel contesto moderno
Quota L. 7.000 a persona al giorno.
Campo famiglie: 22 luglio - 2 agosto
□ L’adolescenza, la famiglia
e la chiesa
Quota L. 7.000 a persona al giorno.
Campo cadetti: 4-19 agosto
□ Credere
Quota L. 60.000.
Campo famiglie : 20-31 agosto
Q Problemi del Cristianesimo
primitivo
Quota L. 7.000 per persona al giorno.
PER ISCRIZIONI E INFORMAZIONI:
Rivolgersi a;
Irene di Passa, Centro Evangelico Battista ■ Via
Vecchia di Velletri 26 • 00040 Rocca di Papa tei. 06/9499014 oppure 9340251.
T ramonti
bisogno di religiosità, tutta una serie di
fenomeni ha portato alla definizione di
una questione giovanile. Quali sono gli
errori, le esperienze positive, gli stimoli
che ci vengono da questi ultimi anni?
8-17 agosto
Q Campo famiglie
Adelfia, come ogni anno, vuole offrire ai
nuclei familiari la possibilità di scegliere
per una vacanza diversa. Accanto a momenti di riposo e di svago il campo prevede studi e conversazioni su argomenti
di attualità e di fede.
PER ISCRIZIONI E INFORMAZIONI:
Adelfia centro giovanile ^angelico - Via Garibalv
di 60 - Vittoria (RG) - Tel. 0932/980132.
Quote di partecipazione alle spese:
Campo cadetti età dai 12 ai 16 anni circa quota
giornaliera L. 4.000;
Campi studi, età minima 17 anni, quota giornaliera L. 5.000 (in caso di più appartenenti allo stesso nucleo familiare un componente pagherà la
quota intera, gli altri ridotta del 20%);
Campo famiglie L. 5.000 al giorno a testa (dal
terzo comf)onente dello stesso nucleo familiare
si pagherà la quota ridotta del 30%).
Il centro ecumenico Luciano Menegon,
a Tramonti di sopra, è gestito dalla Federazione regionale delle chiese evangeliche
del Triveneto ed in questi ultimi anni ha
cominciato una intensa attività di formazione per gli evangelici.
Campo cadetti (anni 8-14): 30.6 - 12.7
n Leggiamo insieme la Bibbia
Si continua anche quest’anno la lettura
comunitaria della Bibbia tenendo conto
déll’esperienza che i ragazzi fanno alla
Scuola Domenicale.
Quota: L. 50.000 -|- 10.000 di caparra (Per ogni
ragazzo in più dello stesso nucleo familiare L.
38.000 -t- 10.000 caparra).
Campo t^logico: .16.7 - 23.7 >
□ La religiosità popolare
Assistiamo, in questi ultimi anni, ad un
impressionante risveglio di interesse verso fenomeni religiosi e magici.
11 campo si propone di analizzare tali fenomeni, anche in vista di una maggiore
comprensione — in chiave teologica —
di ciò che più volte abbiamo definito
« cultura cattolica » e « processo di liberazione degli uomini ».
Quota: L. 35.000 -4- 10.000 di caparra (Per ragazzi
fino a 14 anni L. 25.000 10.000 di caparra).
Campo famiglie: 26.7 - 9.8
Q Chi è dunque costui?
Una lettura dell’evangelo di Marco per
riscoprire la comprensione di Gesù da
parte della chiesa primitiva su cui confrontare le nostre domande e risposte su
Gesù Cristo.
Quota; L. 65.000 -P 20.000 di caparra (Per ragazzi
fino a 14 anni L. 50.000 -P 20.000 di caparra).
13.8 - 21.8
Q I problemi del mondo giovanile
in Italia oggi
Questo campo intende affrontare i nodi
centrali della condizione giovanile oggi.
La scuola, il lavoro, l’impegno politico,
il tempo libero, i rapporti interpersonali
nell’esperienza collettiva e personale dei
giovani.
Quota: L. 35.000 -p 10.000 di caparra.
22.8 - 27.8_
□ La sinistra italiana e la crisi
intemazionale
Questo campo propone un confronto tra
i partecipanti sul rapporto tra sinistra
italiana e la crisi internazionale, anche
per chi, credente in Cristo, vuole vivere
il suo impegno politico non in modo mitico e superficiale.
Quota: L. 30.000 -P 10.000 di caparra.
PER ISCRIZIONI E INFORMAZIONI:
Rivolgersi a:
Pino al 25 giugno: Elda Bogo Urban - Via Forte
Marghera, 95 - 30173 Mestre - Tel. 041/958794.
Dopo il 25 giugno: Elda Rogo Urban - Via Castello, 29 - 33090 Tramonti di Sopra (PN).
Bethel
Il Centro Evangelico « BETHEL » sorge
nel territorio del Comune di Taverna
(prov. Catanzaro), tra Villaggio Mancuso
e Villaggio Racisi, nella piccola Sila a circa 12(W metri di altitudine.
Campo cadetti (12-17 anni); 12-23 luglio
□ Quale Chiesa ?
Questo campo vuole essere per i ragazzi
un primo approccio con il problema della Riforma delle Comunità.
Il programma comprende ricerche e discussioni su temi biblici, canti, giochi,
passeggiate, ecc.
Quota di partecipazione L. 45.000; quota d’iscrizione L. 3.000. 2 o più ragazzi della stessa famiglia a testa L. 35.000.
Campo studi; 25 luglio - 1“ agosto
□ Realtà meridionale e proposte
femministe
L’incontro tende a chiarire la realtà meridionale femminile in fase di risveglio.
Quota di partecipazione L. 30.000; quota d’iscrizione L. 3.000.
Campo F.G.E.I. : S-l"? agosto
□ Presenza evangelica nell’attuale
realtà sociale
Questo campo, organizzato e gestito dalla F.G.E.R. Calabria e Messina, è aperto
a quei credenti che desiderano passare
un periodo di fratellanza per un confron
to ed una ricerca sul problema dell’evangelizzazione.
Quota di partecipazione L. 70.000; quota d’iscrizione L. 3.000; Partecipanti non provvisti di reddito proprio, e più partecipanti della stessa famiglia dal 2° in poi a testa L. 50,000.
PER ISCRIZIONI E INFORMAZIONI:
Rivolgersi a:
Lauria Gaetano - Strada Panoramica - Rialto Azzurro - Palazz. B/1 - Contemplazione - Messina
- tei. 090/52152 oppure 44265.
Campo Monitori : 31 agosto - 7 settembre
G La scuola domenicale
Il campo è sorto dalla necessità di dare ai
giovani monitori in particolare, la possibilità di una maggiore preparazione e conoscenza degli strumenti che la Federazione invia alle Chiese per la scuola domenicale.
Quota di partecipazione L. 35.000; quota d’iscrizione L. 3.000.
Campo famiglie; 19-29 agosto
G Etica familiare
Il campo si propone momenti d’incontro
fra famiglie al fine di stabilire un maggiore contatto umano, reciproca conoscenza e maggiore approfondimento del
messaggio evangelico.
Quota di partecipazione adulti L. 5.000 al giorno:
quota d’iscrizione (a persona) L. 3.000; quota
partecipazione ragazzi fino anni 10 L. 4.000 al
giorno.
5
16 maggio 1980
I CAMPI DELL’ESTATE 1980 NEI PRINCIPALI CENTRI GIOVANILI EVANGELICI ITALIANI
Agape
S. Severa
AGAPE è un centro ecumenico per convegni e incontri a carattere nazionale e internazionale. Si trova a 1500 metri in Val
Germanasca (Prov. di Torino), in una
zona a maggioranza protestante (Valli
Valdesi).
Agape è oggi un punto di incontro per
uomini e gruppi operanti nelle situazioni
più diverse, credenti e non credenti, per
un confronto sui problemi che emergono
nel lavoro politico e nell’impegno di fede.
In questo confronto nasce la possibilità
di una testimonianza all’Evangelo di Gesù Cristo non come posizione ideologica
di alcuni, ma come realtà che interpella
tutti.
Incontro internazionale; 13.6 - 15.6.’80
G Fede cristiana e omosessualità
Per la prima volta, in collaborazione con
le comunità cristiane di base in Italia,
Agape organizza un incontro su questo
tema. Il campo è aperto a tutti: credenti
e non credenti, uomini e donne, eterosessuali e omosessuali.
Campo cadetti 1 (anni 14-17): 29.6 - 8.7.’80
□ Gesù, un uomo, un fatto, un
mito... ?
Con questo campo si propone il confronto con la persona di Gesù a partire dall’essere credenti o no. Ma non si tratta
soltanto di un campo di studio su un avvenimento storico di tanti secoli fa, quello che si vuole è aprire una discussione
sul senso che ha per la vita quotidiana
di tutti avere Gesù come punto di riferimento costante o non averlo.
Campo femminista internazionale
9.7 - 17.7.’80
□ La politica delle donne
In questo quinto campo femminista vogliamo confrontarci sulle varie lotte che
hanno caratterizzato il movimento delle
donne in Europa negli ultimi anni : valutarne i contenuti, le forme organizzative
e l’efficacia (riflettere sul rapporto tra
forza-potere-potere istituzionale) in modo
da trarre delle indicazioni concrete per
poter continuare la lotta con nuovo slancio.
Campo teologico internazionale:
18.7 - 26.7.’80
Q L’uomo nuovo
Il campo vuol verificare se una teologia
dell’uomo nuovo permette di fondare un
impegno nella società e di elaborare un
linguaggio di fede non religioso. Dopo
una serie di verifiche (le pagine bibliche,
la Riforma, la teologia dialettica, la teologia della liberazione) ci si confronterà
con alcune proposte della società di oggi. Il campo è organizzato in collaborazione con il movimento cristiano studenti europeo.
XX campo Europa-Africa internazionale;
26.7 - 3.8.’80
Campo precadetti 1 (dai 7 ai 10 anni):
4.8. - 11.8.’80
Seminario della CEvAA: 27.8 - 3.9.’80
□ Rischiare la propria vita
Per la seconda volta, dopo il buon risultato dell’anno scorso. Agape organizza, in
collaborazione con la Chiesa Valdese, un
seminario di lavoro per responsabili di
chiese in vari paesi del mondo, nel quadro del lavoro della Comunità Evangelica
di Azione Apostolica.
Campo precadetti 2 (dai 10 ai 13 anni) ;
27.8 - 3.9.’80
IL VILLAGGIO DELLA GIOVEN’TU’
sorge a Santa Severa, cittadina balneare
sulla costa del Tirreno, a 53 km. da Roma lungo la consolare Aurelia.
Sorto per essere un centro di testimonianza cristiana, il Villaggio ospita gruppi e persone di cultura ed esperienza diverse, che s’incontrano per ricercare alla
luce dell’Evangelo vie e metodi per vivere una testimonianza impegnata al servizio degli altri nella realtà quotidiana.
□ La famiglia
L’anno scorso abbiamo cercato di vedere
alcuni aspetti delle influenze esterne
(mass media, in particolare) sull’educazione dei bambini. Quest’anno affrontiamo, su richiesta degli stessi partecipanti
dell’anno scorso, una ricerca sulla famiglia.
1° Campo famigiie: 10-30 giugno
□ Donna e lavoro
Campo cadetti 2 (dai 15 ai 20 anni):
4.9 - 12.9.’80
□ Contro la violenza nella vita
quotidiana
La violenza quotidiana e diffusa fa parte
della esperienza comune. Con questo
campo, organizzato in collaborazione col
CEGE e aperto ai giovani provenienti dall’Europa latina, si vuole riflettere sugli
aspetti sociali e politici della violenza,
sui suoi risvolti psicologici, sul grado di
violenza che caratterizza spesso! rapporti
umani, ecc. Ci si confronterà anche con
ciò che la Bibbia e la teologia cristiana
hanno detto e dicono su questo tema.
PER ISCRIZIONI E INFORMAZIONI;
Richieste del programmi dettagliati dei campi,
della scheda di iscrizione, versamento della caparra, vanno indirizzate a:
SEGRETERIA DI AGAPE ■ 10060 PRALI (To)
Tel. 0121/8514 - c.c.p. n. 20378105,
Siamo radicati in una cultura che considera il lavoro manuale da evitare e riservato alle classi subalterne, e il lavoro intellettuale da privilegiare: distintivo delle classi dominanti.
In questo quadro si collocano le donne
in quanto lavoratrici: quelle impegnate
in lavori manuali (casalinghe e operaie);
quelle impegnate in lavori solo di «concetto » (impiegate e professioniste) ; quelle impegnate sui due fronti (casa - ufficio).
Che cosa comporta questo tipo di lavoro
nella donna, nella famiglia e nella società?
Che significato ha assunto il lavoro nel
tempo e quale rapporto esiste tra donna
e produzione?
2” Campo famiglie: 1-18 luglio
G La Bibbia, com’è sorta, come
leggerla
Una panoramica introduttiva alla Bibbia
e ai suoi libri, in modo da individuare insieme dei sentieri che ci permettano di
penetrarla.
In pratica si tratta di studiare comunitariamente alcuni testi dell’Antico e del
Nuovo Testamento per ricercare insieme
come, perché e proprio quei testi sono
Ecumene
Il centro di ECUMENE è un’opera della
Chiesa Metodista d’Italia che sorge in località Cigliolo sulle colline di Velletri.
Ogni anno ospita numerosi campi per
giovani e per famiglie e numerosi incontri di studio organizzati dalle chiese e
dalla Federazione delle Chiese.
Le iscrizioni al Campo dovranno essere
inviate al pastore Ermanno Genre - 10060
Rorà (TO), tei. (0121)93.180.
Direzione: a cura del Consiglio FGEI.
Campo cadetti; 20 - 31 agosto
G II cammino della libertà
20 giugno - 20 settembre
G Campo lavoro
G II Sudafrica
Centro dell’economia dell’intera area australe africana, uno tra i luoghi privilegiati per gli interessi economici dell’Europa occidentale e degli Stati Uniti, il
Sudafrica è l’unico paese in cui sopravvivono forme istituzionalizzate di razzismo.
Accanto ad un’opera di informazionecontroinformazione il campo si propone
un’analisi dei nodi politici e delle questioni economiche che i movimenti di liberazione del Sudafrica si trovano ad'
affrontare.
Il « Campo lavoro » assicura una collaborazione nei vari servizi, nei lavori di ordinaria manutenzione ed in quelli straordinari previsti per la prossima estate.
I campisti potranno organizzarsi dei programmi autonomi per il « tempo libero »,
le « assemblee », ecc. e partecipare anche
ai programmi degli altri Campi.
La permanenza al campo non dovrà essere inferiore ad un periodo di 15 giorni.
II simbolico rimborso spese sarà di 1.500
lire al giorno.
Itinerari biblici. Il programma prevede
anche gite al mare, ai laghi, ai monti ed
a luoghi di interesse storico-culturale ; nel
tempo libero saranno organizzati giochi
collettivi.
Previsione di rimborso spese: L. 54.000
(di cui L. 5.000 da versare con la domanda d’iscrizione).
Direzione: Paolo e Letizia Sbaffl.
G II gioco
Dato il successo sempre più notevole dei
nostri incontri per bambini, Agape organizza di nuovo una settimana per loro.
Si riprende anche un tema già proposto
alcuni anni fa; ma i bambini sono diversi; quali sorprese ci saranno?
Campo biblico: ll-.-S'! 18.8.’80
G II problema sinottico
I sinottici sono gli scritti di Marco, di
Luca e di Matteo: quali sono le differenze fra di loro? quali problemi sollevano
questi scritti evangelici? Vogliamo, come
avevamo fatto l’anno scorso per la Genesi, provare a vedere come queste pagine sono nate e che cosa vogliono dire.
Campo per ragazzi dagli 8 ai 14 anni;
20 giugno - 15 luglio
G La droga
Fenomeno drammatico rivelatore di dipendenze più vaste e di malesseri sociali
profondi. iCon quali mezzi è possibile combatterla? Come funziona il suo mercato?
Collaboreranno allo svolgimento del campo medici e sociologi. Si condurrà inoltre una indagine attraverso una serie di
interviste da realizzarsi a Velletri.
I ragazzi più grandi dovranno portare
notizie su eventuali esperienze di cura
delle tossicodipendenze oltre che sulla
esistenza ed estensione del fenomeno nelle realtà locali di provenienza.
II campo si articolerà in due sezioni ;
ds«li 8 ai lOjanni.é dagli 11 ai 14.
Il programma prevede anche gite al mare, ai laghi, ai monti ed a luoghi di interesse storico-culturale; nel tempo libero
saranno organizzati giochi collettivi.
Previsione di rimborso spese; L. 72.000
(le famiglie che iscriveranno più di un figlio potranno usufruire di uno sconto
del 10%).
Direzione: Carmelina e Alfonso Manocchio, Francesco Carri.
Campo per i ragazzi dai 15 ai 18 anni:
24 - 31 agosto
G Dalla chitarra,
alla discoteca, a...
Previsione di rimborso spese: L. 38.500
(di cui L. 5.000 da versare con la domanda d’iscrizione).
Direzione : Giovanni Ribet, Giaime Pintor.
4 - 7 settembre
G Campo di azione sociale
Il Campo intende realizzare un confronto
tra le diverse esperienze delle varie Opere Sociali nel quadro del loro contributo
per « produrre la società ».
Previsione di rimborso spese: L. 21.000
(di cui L. 5.000 da versare con la domanda d’iscrizione).
Direzione: Aurelio Sbaffi.
Campo educazione: 19.8 - 27.8.’80
G II lavoro nella coscienza e nelle
lotte operaie
Il campo intende proseguire la ricerca iniziata l’anno scorso col campo sulle esperienze di formazione e di lotta operaia
e popolare. Affrontare quest’anno il tema
del lavoro, e del lavoro in fabbrica, è importante in quanto costituisce uno degli
elementi più importanti nel mutamento
della soggettività -operaia e di altri strati
sociali.
Campo politico ; 20 - 27 luglio
G II lavoro
Produzione, trasformazione sociale, creazione di nuovi soggetti.
Previsione di rimborso spese; L. 49.000
(di cui L. 5.000 da versare con la domanda d’iscrizione).
Direzione ; Silvana Nitti De Giovanni.
Campo FGEI : 10-18 agosto
G La droga
Previsione di rimborso spese: L. 44.000.
stati scritti, e per risultare infine più sensibili a domande come ; « Dove parla Dio
oggi? », « Dov’è Dio oggi? », « Dove ci
spinge? ».
Un lavoro, quindi, per essere aiutati a
capire la Parola di Dio nella storia attraverso la Bibbia.
Campo biblico: 8 - 14 settembre
G « Il Vangelo di Giovanni »
Preyisiope di rimborso, spese : L. 42.000
(di cui L. 5.000 da versare con la domanda d’iscrizione).
Direzione: Domenico Cappella.
Campo giovanissimi (13-16 anni);
19 luglio - 2 agosto
G Io, gli altri, Gesù
Si tratta di chiarire e approfondire insieme alcuni aspetti pratici della nostra vita
quotidiana di giovanissimi in rapporto
alla scuola, alla famiglia e alla società in
generale.
E ancora di scoprire attraverso la ricerca biblica alcuni caratteri essenziali del
rapporto di Gesù con le persone e la società del suo tempo, e individuare le sue
attese per l’oggi e le sue speranze per il
futuro.
Che significato concreto, quindi, può avere oggi il nostro riferirci alla persona di
Gesù di Nazareth, alla sua opera e al suo
messaggio nei rapporti personali, interpersonali e sociali?
Campo giovani: 3-16 agosto
G I giovani credenti e il lavoro
Che cosa è diventata la fabbrica oggi?
Quali mutamenti vi sono stati nell’organizzazione del lavoro e nella classe lavoratrice? « Capire quello che avviene sul
terreno della fabbrica è anche... capire il
senso della strategia capitalistica sull’intera società e verificare le reali alternative... e possibilità di lotta e di trasformazione dell’organizzazione di questo lavoro e di questa vita degli uomini».
Cosa possiamo dire e « soprattutto come
possiamo vivere e operare in questa situazione in modo che la lede in Gesù
Cristo e la certezza dell’azione di Dio nella storia non restino... qualcosa di secondario che non incide nel presente? ».
3” Campo famiglie; 17-31 agosto
G La scuola negli 2Uini *80
( conduzione e staff a cura del « gruppo
scuola » del Servizio Istruzione ed Educazione della F.C.E.I.).
Viviamo in una situazione internazionale
in cui gli equilibri degli schieramenti, la
logica delle ritorsioni e degli interventi
militari, e la perpetuazione dei rapporti
di dipendenza coloniali minacciano la pace mondiale. A questo si aggiunge la grave crisi energetica che mette in questione
lo sviluppo dei paesi industrializzati e il
loro benessere.
Necessita costruire «una nuova coscienza internazionalista fondata sui rapporti
paritari tra i paesi e sulla condivisione
di valori fondamentali per una società più
giusta, libera ed egualitaria ». La nostra
scuola, con le sue pesanti arretratezze,
come preparerà i giovani ad affrontare
la nuova realtà con una coscienza rinnovata?
Campo autogestito; 1-10 settembre
G Evangelizzazione e cultura
cattolica
Organizzato dall’Associazione delle Chiese Evangeliche Battiate del Lazio e degli
Abruzzi e dal Dipartimento di Evangelizzazione dell’U.C.E.B.I., questo campo è
aperto a tutti i credenti che desiderano
trascorrere un periodo di confronto e
arricchimento fraterno sul tema dell’evangelizzazione nel contesto culturale cattolico del nostro Paese.
PER ISCRIZIONI E INFORMAZIONI:
Rivolgersi a:
Villaggio della Gioventù - Lungomare Pirgy, 13 ■
00050 Santa Severa (Roma) - tei. 0766/740055.
CONTRIBUTI:
1” luglio - 20 settembre
G Campo famiglie
Ecumene organizza, come ogni anno, un
soggiorno per le famiglie con la possibilità di uno scambio di idee su problemi di
interesse generale.
Previsione di rimborso spese:
Nuclei familiari; Camere senza bagno
L. 7.200 al giorno ciasc. ; camere con bagno L. 8.500; familiari L. 9.000.
Singoli; Camere senza bagno L. 7.500 al
giorno; camere con bagno L. 8.800; familiari L. 11.000.
Per i bambini di età inferiore ai 7 anni
si prevede uno sconto del 30%.
PER ISCRIZIONI E INFORMAZIONI;
Rivolgersi a; Ornella Sbaffi - Via Firenze, 38 00184 Roma e dal 1° luglio all’Indirizzo di Ecumene
Contrada Cigliolo - 00049 Velletri - T. 06/9633310.
Campi famiglie:
— iscrizione e caparra a persona, da versare dopo
averi-icevuto ia oooferma, L. 13.000 (3.000 iscrizione -I- 10.000 caparra);
— adulti L. 7.500 e ragazzi (fino a 6 anni) L. 6.500
al giorno.
Canapo giovanissimi:
— caparra L. 10.000;
— contributo complessivo (comprensivo della quota d’iscrizione e della caparra) L. 72.000.
Campo giovani:
— contributo: volontario, in base alle disporribllità
economiche per gli studenti e i disoccupati; L.
7.500 al giorno per chi lavora, più L. 13.000 per
iscrizione e caparra.
Campo autogestito:
Ogni famiglia e persona che viene da sola offrirà
al Villaggio la somma di L. 20.000 per le spese
generali e di funzionamento del Centro che verrà versata all'atto dell'isorizione.
All’arrivo al Villaggio ogni famiglia o persona verserà nella cassa comune la somma che spenderebbe per II vitto In quel periodo (dieci giorni) a
casa sua. Così la somma totale raccolta si dividerà per il numero dei giorni del campo e si saprà
quanto si dovrà spendere giornalmente per il vitto.
6
16 maggio 1980
cronaca delle valli
INTERVISTA AL PASTORE B. BELLION
POMARETTO
Verso la Conferenza Distrettuale
Alla vigilia dell’apertura dei
lavori della Conferenza delle
Chiese Valdesi del l Distretto,
che si svolgerà ad Agape tra il
17 e 18 maggio, abbiamo rivolto
alcuni interrogativi al pastore
Bruno Bellion, presidente da alcuni anni della Commissione
esecutiva distrettuale, sui temi
dell’importante appuntamento
annuale.
— La Conferenza Distrettuale
coincide con la chiusura dell’anno ecclesiastico, quindi viene a
porsi al termine della maggior
parte delle attività ecclesiastiche
(catechismi, scuole domenicali,
riunioni di quartiere ecc.)...
— Sì,, effettivamente si potrebbe avere l’impressione che la
Conferenza Distrettuale sia il
momento conclusivo di un anno
di attività. Tuttavia questa affermazione non è necessariamente da intendersi in senso negativo. Credo sia giusto e positivo che le chiese (perché questo è il senso della Conferenza:
incontro delle chiese del Distretto) si confrontino tra loro per
vedere quello che è stato fatto
durante l’anno. E naturalmente
anche per vedere quello che non
è stato fatto!
Ma questo momento di confronto e di bilanciò non è soltanto volto al passato. Direi anzi che negli ultimi anni è stato
soprattutto volto al futuro.
La Conferenza è un momento
importante per il rilancio delle
attività del prossimo anno ecclesiastico. Inoltre la si deve porre
come punto di congiunzione tra
il lavoro più strettamente locale e quello nazionale, vale a dire
come cerniera tra i circuiti e il
Sinodo, fi cioè il luogo in cui ü
lavoro delle chiese locali viene
collocato in una visione più ampia e ci si ricorda che non viviamo solo ciascuno per il proprio
campanile, ma siamo inseriti in
una responsabilità ben maggiore. Potrebbe essere opportimo
ricordare che una conferenza di
alcuni anni or sono aveva invitato le chiese a non vivere la loro autonomia in maniera individualistica.
— L’anno scorso si era fatto
un esperimento : dedicare più
tempo alla Conferenza, con la
convocazione in due fine settimana consecutivi. Come mai
quest’anno non si è mantenuta
tale impostazione?
— Effettivamente avevo valutato molto positivamente l’esperimento dello scorso anno. Si
era finalmente avuta la possibilità di dedicare il tempo necessario anche all’esame di almeno
un Istituto del Distretto e si era
lavorato con maggiore distensione. Credo quindi che l’impostazione sia da mantenere per
il futuro. Tuttavia quest’anno ci
sono due fattori che hanno condizionato la scelta. Innanzitutto
la non disponibilità della domenica 25 maggio. Infatti per quella data, come tutti sappiamo, il
3° Circuito ha organizzato il
grande incontro di Perrero, la
Festa di Pentecoste ’80. Non era
assolutamente possibile avere la
Conferenza quel giorno, non solo perché i responsabili delle
chiese del 3° circuito non sarebbero stati disponibili, ma perché
ritengo la cosa cos’i interessante
che certo anche molte persone
degli altri due circuiti vi vorranno partecipare. Inoltre, al momento in cui dovevamo fissare
la data della conferenza, sapevamo che ci sarebbero state le elezioni regionali ed amministrative. Non sapevamo però ancora
la data. Era quindi indispensabile prevedere le cose in modo
tale da poter cambiare con una
certa facilità la data della Conferenza, qualora la cosa si rendesse necessaria. Un solo fine
settimana era certo molto più
agevole. Il terzo elemento che
ci ha decisi in questo senso è
stata la grande disponibilità dimostrata dalla direzione e dal
gruppo residente di Agape, che
hanno messo a disposizione della Conferenza le loro strutture
ricettive. La nostra proposta è
quindi che si continuino i lavori
della Conferenza anche il sabato sera, dopo cena, e che si per
notti ad Agape. In tal modo si
potranno anche riprendere i lavori la domenica mattina abbastanza presto per poter fare
qualcosa prima del culto con la
chiesa di Frali.
— Quali saranno i temi di
maggior rilievo?
— Ecco, vedi, è sempre difficile prevedere quali saranno i
pimti su cui la Conferenza fermerà in modo particolare la sua
attenzione. Anche perché i lavori della Conferenza si svolgono
sulla base di almeno 4 punti di
partenza diversi : la relazione
della Commissione Esecutiva sul
proprio operato e sullo stato amministrativo ed organizzativo delle chiese ed istituti ed opere del
distretto; la relazione della commissione d’esame sull’operato
della CED; l’esame' della vita
delle chiese é dei loro problemi
spirituali sulla base delle relazioni informative inviate dai consigli di circuito alla CED; esame
delle relazioni morali ed amministrative degli Istituti e Opere
del distretto.
Per il nostro distretto, occorre aggiungere la relazione della
Ciov e della relativa Commissione d’esame.
Come vedi, si tratta di relazioni che al momento non sono
ancora tutte pervenute e di cui
quindi ignoro il contenuto. Posso prevedere che in nessuna di
quelle relazioni vi sarà una
« bomba » capace di sovvertire
ogni cosa, ma il « taglio » particolare, il tono di una relazione,
potrebbe dare l’avvio ad una riflessione particolarmente interessante capace anche di mettere in secondo piano altri aspetti
che ora potrei ritenere importanti.
Patta questa premessa, credo
di poter affermare che uno dei
temi su cui certamente si svilupperà il dibattito è la nostra responsabilità nel campo della testimonianza. E non solo nell’immediato domani, ma possibilmente a largo respiro. Quali sono gli strumenti di cui possiamo
disporre e quali eventualmente
da creare nuovi per una testimonianza efficace?
In questo contesto, certamente si esaminerà anche la linea
dell’Eco delle Valli, anche in considerazione delle due pagine in
più che dal 1° gennaio sono a
disposizione delle Valli. Infine,
corne sai, da qualche tempo una
radio locale ed ima televisione
privata hanno offerto alle chiese
valdesi di inserirsi nei loro programmi con piena libertà di organizzare la trasmissione a loro
disposizione come meglio credono. Finora alcune chiese hanno
aderito a questo programma e
la Conferenza dovrà decidere se
vogliamo organizzare questo servizio sul piano distrettuale oppure lasciarlo all’iniziativa delle
singole chiese o dei circuiti più
direttamente interessati.
Come CED proponiamo pure
che la Conferenza dedichi una
parte del suo tempo a fare il
punto sulla situazione delle « lezioni di religione » nelle scuole.
Come sai, ne ha riferito anche
l’Eco, vi è stata un’interrogazione al Consiglio Comunale di Pinerolo sulla difficoltà che l’esenzione da tali lezioni sia effettiva.
È stato segnalato anche il caso
di una classe che ritiene di dover rimanere in aula durante la
lezione di « religione » tenuta
dall’insegnante (che è anche una
suora); vi è poi l’esperimento
del Collegio e della Scuola Latina che ha suscitato qualche polemica e vi sono almeno due
esperimenti di partecipazione di
pastore e sacerdote cattolico alla gestione di quest’ora. Si tratta
dunque di un panorama piuttosto complesso che merita attenzione per non assumere atteggiamenti contradditori.
— Negli ultimi anni, si è spesso parlato di quelle chiese delle
Valli che si trovano ad affrontare nuove e complesse situazioni
create dal rapido « dissanguamento » deU’emìgrazione verso
la pianura pinerolese...
— Quest’anno probabilmente
avremo invece la gioia di constatare che questa situazione
può anche essere vista da un’altra angolatura: prima della Conferenza la Tavola convocherà
una riimione dei responsabili del
II e IV circuito insieme ai membri del gruppo di Piossasco, per
esaminare l’opportunità che quel
gruppo di diaspora venga riconosciuto come chiesa in formazione. Il giornale ha già dedicato
un ampio servizio a questa comunità e non ripeterò quanto è
stato già detto. Credo però che
valga la pena di ricordarlo come
un elemento positivo di cui rallegrarsi.
a cura di
G. Platone
Dibattito suiia
riforma sanitaria
Riforma sanitaria, ospedali, poliambulatori, questi i temi presentati in una conferenza pubblica a Pomaretto dal Partito Comunista che con questo ha inteso dare un suo contributo al dibattito in corso.
Hanno aperto gli interventi
l’Assessore alla sanità della Comunità Montana, Blanc, il Presidente della Comm. Regionale sulla sanità, Ferrerò, mettendo in
evidenza i punti qualificanti di
questa legge che d’ora innanzi
IN VISITA ALLE VALLI
Parla il sindaco di
Guardia Piemontese
Dopo aver partecipato al convegno di Lingua e Cultura Occitana di Pinerolo, il Sindaco di
Guardia Piemontese, sig. Vincenzo Perrone, con il gruppo di
persone che lo accompagnavano
ha voluto visitare la nostra valle
per prender contatto con i luoghi
da dove, nel XIV secolo, sono
emigrati in Calabria gli antenati
dell’attuale popolazione di Guardia.
In occasione della sua visita alla Chiesa, alla Casa Valdese e al
Museo, abbiamo voluto porgli
alcune domande;
— Può dirci se la consapevolezza di discendere dall’antica popolazione delle Valli Valdesi è
solo da parte di pochi o è sentita dall’intera popolazione?
— Posso affermare con certezza
che è un sentimento provato da
tutta la popolazione.
— Questo sentimento del passalo è recente o è una tradizione?
— Vi è sempre stata nella popolazione di Guardia la consa
pevolezza della loro diversa origine rispetto agli altri calabresi
ciò che per loro è motivo di orgoglio, e lo prova il fatto che
hanno conservato fino ad oggi
il loro dialetto e una raccolta di
poesie e canzoni che si riferiscono alle antiche persecuzioni. In
questi ultimi anni assistiamo,
specie fra i giovani, ad un aumentato interesse per la loro
storia.
— Quali sono le iniziative culturali da parte del Comune per
ciò che riguarda la valorizzazione di questo passato?
— Due anni fa è stato pubblicato Un opuscolo illustrato su
Guardia Piemontese ed è di prossima pubblicazione un volume
più importante che illustrerà la
nostra cittadina e la sua storia.
Abbiamo proposto, durante la
nostra visita qui a Torre Pellice,
visita che è stata per noi di grandissimo interesse, un gemellaggio fra Torre e Guardia, che ci
auguriamo verrà realizzato entro quest’anno.
a cura di O. Coisson
permetterà ad ogni cittadino di
accedere gratuitamente a tutte le
cure necessarie. La strada per
giungere sarà lunga e non priva
di difficoltà; si punterà soprattutto alla prevenzione delle cause che portano alla malattia; in
tal senso molti servizi, anche
specialistici, devono essere messi in funzione nel luogo dove il
cittadino risiede. In questo caso
l’ospedale non è più il servizio
principale intorno a cui ruota
tutta la sanità. Il risultato dovrebbe quindi essere un riequilibrio fra costi dell’assistenza e
risultati ottenuti. In questa prospettiva si chiarisce la proposta
di trasformazione dell’ attuale
ospedale di Pra-Catinat in altro
tipo di struttura: continuando a
mantenere gli attuali posti di
lavoro, la struttura dell’ospedale
potrebbe essere trasformata in
centro di vacanza per studenti e
lavoratori. In tal senso c’è una
richiesta da parte del Comune di
Torino. Dopo essere stato riqualificato, una parte del personale
potrebbe essere assorbito dai
servizi sanitari della zona, ed altro ancora impiegato in iniziative in difesa della montagna (parco Orsiera). La novità è rappresentata dal fatto che c’è la propK3sta della Regione, proposta
che deve essere attentamente valutata, se necessario modificata,,
ma resta la sola indicazione seria per risolvere il problema.
La grossa presenza in sala del
personale di Pra-Catinat ha fatto
sì che dell’ospedale di Pomaretto non si sia quasi parlato. D’altra parte c’era una vistosa assenza dei cittadini che gravitano intorno all’area delTospedale di
Pomaretto. Forse questo è un
segno della delega che diamo ad
altri sui problemi che ci riguardano da vicino? O forse non abbiamo capito che d’ora innanzi le
alternative si costruiscono solo
col confronto di tutte le parti interessate.
A. L.
_____________PUBBLICATA LA PROPOSTA DELLA REGIONE
Ospedali vald^ e piano regionale
E’ Stato diffuso in questi giorni il supplemento n. 14 del 2
aprile 1980 del Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte che
pubblica la «proposta di piano
socio-sanitario delia Regione
Piemonte per il triennio 1980-82 ».
Nei mesi scorsi questa proposta aveva fatto discutere gli abitanti delle valli circa il futuro
degli ospedali valdesi. Nel prossimo numero pubblicheremo il
testo integrale di questa proposta per la parte riguardante i
nostri ospedali. Qui invece ne
diamo un breve riassunto, anche in vista della prossima conferenza distrettuale.
11 piano
Tra gli obiettivi del piano e
della programmazione regionale
vi è quello di avere un assetto
territoriale omogeneo per i servizi socio-sanitari. In questo
quadro in ogni zona (Unità Locale dei Servizi) vi dovranno essere servizi socio-sanitari di base
(igiene ambientale, medicina
mutualistica, assistenza veterinaria, assistenza farmaceutica,
educazione sanitaria) e un poliambulatorio e una serie di servizi socio-assistenziali (comunità alloggio, casa protetta ecc.).
Gli ospedali
In questo quadro gli ospedali
vengono considerati come sedi
di reparti e servizi specialistici
che dovranno essere dotati di:
— servizio di pronto soccorso
e accettazione;
— reparto di medicina generale;
— reparto di chirurgia generale;
— reparto di pediatria;
— reparto di ostetricia e ginecologia ;
— servizio di anestesia e rianimazione ;
— servizio di radiodiagnostica;
— laboratorio analisi;
— servizio di riabilitazione funzionale ;
— servizio di farmacia;
— servizio di emoteca;
— ospedale di giorno (o poliambulatorio) ;
oltre ai servizi amministrativi,
per il personale e mortuari e religiosi.
Gli ospedali con questa dotazione dovrebbero essere localizzati in misura di « uno per ogni
ULS » salvo eccezioni.
Gli ospedali valdesi
E’ evidente quindi che gli attuali ospedali valdesi di Pomaretto e Torre Pellice, non disponendo dei servizi di cui sopra
non possono essere considerati
parte della rete ospedaliera regionale. Tuttavia essi vengono
considerati dal piano, alla stessa stregua di altri, come ospedali sussidiari, per cui vengono
tenuti in esercizio « conservando organici e spazi edilizi cos’, come sono attualmente » e
« in attesa che la Regione definisca il loro utilizzo » in accordo
con la Chiesa Valdese.
In particolare il piano prevede
che entro il 1989 venga definita
una convenzione con la Chiesa
Valdese.
Lo stesso piano inoltre riconosce che gli ospedali valdesi,
che hanno conseguito la classificazione regionale, (come gli
ospedali di Pomaretto e Torre
e quello di Torino) «vengono
ad essere integrati obbligatoriamente nel servizio sanitario pubblico ».
Per cui le ULS (nel caso delle
valli le Comunità montane) dovranno stipulare accordi convenzionali con gli ospedali per la
loro attività che dovrà però
rientrare in quella del piano regionale.
Quale futuro dunque
per gli ospedali valdesi?
Dalla lettura del piano mi
sembra di capire, nonostante alcune contraddizioni, che per i
nostri ospedali si aprano due
strade. La prima è l’adeguamento delle strutture ai requisiti regionali degli ospedali e venire così, inseriti a pieno titolo nel piano sanitario regionale. La seconda è la loro trasformazione in
servizi sanitari diversi, quali il
« poliambulatorio » o in reparti sussidiari di un unico grande ospedale, quello di Pinerolo.
La scelta dipènderà da una
parte dai progetti delle comunità montane e dall’altra dalla
nostra disponibilità ad accettare
di essere inseriti pienamente (e
quindi anche di essere coordinati) nelle strutture locali di gestione della riforma sanitaria.
Giorgio Gardiol
Cinema
Segnaliamo che il film Kramer contro
Kramer, che ha vinto diversi Oscar e
di cui si è molto parlato in questi
tempi, è proiettato a Pinerolo al Cinema Ritz e al Cinema Hollywood dall'S
al 16 maggio.
Di questo film pubblicheremo prossimamente una recensione.
7
16 maggio 1980
CRONACA DELLE VALLI
VITA E PROSPETTIVE DEGLI ISTITUTI ALLE VALLI - 6
Media di Torre; opinioni di
insegnanti, studenti, genitori
Iniziando questa serie di
rapide presentazioni di alcune delle nostre opere, si
era stabilito di interpellare, per ognuna, responsabili, personale e utenti.
Abbiamo già riferito sul
n. 18 del nostro giornale
le risposte del presidente
e della preside della Media di Torre.
.ISiO 0LàiSÌ@§ fili II
Per il personale e gli
utenti, l’impossibilità di
parlare con un numero significativo di persone mi
ha costretta a ripiegare
sull’indagine scritta, con
due sole domande anche
troppo schematiche.
Insegnanti
Le risposte degli insegnanti alla prima domanda, se lavorano in questo
istituto per necessità o per
libera scelta, non escludono ovviamente la necessità
di un’occupazione e di uno
stipendio, affermano però
tutte la scelta consapevole
di un certo tipo di lavoro,
ma con motivazioni di
Ragazzi
della Media
all’uscita
dal Collegio
(foto
R. Ribet)
sibilità di coordinamento
dell’esperienza di una minoranza che poche volte
nella storia ha avuto diritto di parola » mentre in
altri casi si dichiara una
scelta di fede ; « Si parla
di testimonianza, si discute su cosa fare. Io ho accettato quest’incarico nella prospettiva di dare qualcosa, come credente e come cittadina ».
Sui rapporti con l’ambiente, gli insegnanti sono
in genere più laconici; sul
comitato del collegio vanno dal « no comment » all’affermazione che i rapporti sono « scarsi », « normali » o « personalmente
buoni ».
In generale, nonostante
l’ambiente più ristretto e
familiare, si ha l’impressione che anche qui, come
spesso altrove, chi lavora
nella scuola la veda isolata dal mondo in cui materialmente si trova.
Studenti e famiglie
verse.
Da tutti cioè l’insegnamento è visto come un’attività che permette di realizzarsi e di dare qualcosa
agli altri, ma per molti
questo è possibile in ogni
tipo di scuola, statale o privata, mentre in alcuni casi
a questo si aggiunge, an
che avendo là possibilità
di insegnare altrove, una
scelta più specifica di questa scuola, che ad un nonvaldese appare « una pos
SCUOLA LATINA: APPUNTI DI VIAGGIO
Calda accoglienza a Prattein
Nei giorni 25-26-27 aprile 1980, gli allievi della li e
della III classe della Scuola Latina, accompagnati da
alcuni professori, hanno
effettuato un viaggio nella
Svizzera tedesca, sotto il
patrocinio deH’Associazione « Amici della Scuola
Latina », rappresentata da
due membri del proprio
comitato. Lo scopo di questo viaggio era di visitare
alcune comunità evangeliche del cantone di Basilea
e di conoscere i corrispondenti dei ragazzi, residenti a Prattein (Basilea).
Dopo un viaggio particolarmente , interessante
dal punto di vista turistico, con visite a Ginevra,
Losanna e Berna, giungiamo verso sera nella cittadina di Prattein, dove veniamo accolti dalla pastoressa Warteweiler e dagli
amici presso i quali troveremo ospitalità.
In serata ognuno fa
esperienze con i piatti tipici svizzeri e cerca di esercitarsi nella lingua francese
o tedesca, come ha imparato a scuola. Al mattino
del sabato ci ritroviamo
al « foyer » e, per un momento, tutti si scambiano
opinioni sulla serata trascorsa in famiglia.
Guidati dalla dinamica
pastoressa, diamo un saluto agli anziani del locale Asilo con alcuni canti e
due ’cúrente ’eseguiti dai
ragazzi.
Proseguiamo per la città di Augst, l’antica colonia romana di Augusta
Rauricorum, che ospita il
Ròmermuseum, pieno di
vestigia romane.
Il pranzo ci viene offerto dalla comunità di Miinchenstein dove, in occasione del culto della Riforma,
vennero distribuiti i disegni dei nostri ragazzi. Nel
pomeriggio visitiamo la
città di Basilea: il porto, la
cattedrale, lo zoo, in compagnia dei corrispondenti
venuti apposta da Prattein.
La serata a Prattein è a
cura dei ragazzi, che con
professori e collaboratori,
hanno speso ore di prove
per canti e balli.
Pensiamo che sia difficile
descrivere Lemozione che
ci ha colti nel momento in
cui questi ragazzi si sono
schierati sul grande palcoscenico della sala, gremita
da circa 200 persone.
E’ stato un momento difficile, in quanto una delle
nostre ragazze era stata appena ricoverata in ospedale e successivamente operata con urgenza di appendicite.
Nonostante tutto (molti
occhi erano lucidi), i ragazzi si sono veramente impegnati nei canti, ben preparati dall’insegnante di musica Luciano Micol, e nelle
danze tipiche della nostra
valle preparate da Paola
Ribet, ballate con entusiasmo, che hanno portato un
po’ di aria delle Valli agli
emigrati italiani.
Infine la Preside, sig.ra
Geymet Panerò, ha commentato una serie di diapositive illustranti le nostre Valli varie attività
della Scuola.
In quel momento particolarmente delicato e difficile per tutti noi, abbiamo potuto sentire tutta
la simpatia e l’amore dei
nostri fratelli di Prattein e
di Basilea, primi fra gli
altri i rispettivi pastori
Warteweiler e L. Naso. Ci
sembra doveroso ricordare
che la colletta della serata
è stata offerta per sostenere parte delle spese del
viaggio che la mamma di
Ester ha voluto affrontare
per essere il più presto possibile accanto alla bambina. Meraviglioso l’interessamento della comunità evangelica che tempesta di
telefonate l’ospedale per
avere notizie della bambina, e che si dichiara disponibile a sostenere le spese
ospedaliere.
La domenica mattina ci
ritroviamo tutti al culto,
dove i ragazzi cantano; tutta la comunità si stringe
idealmente attorno alla
mamma appena giunta dall’Italia e alcune famiglie
offrono la loro ospitalità.
Giunge il momento di se
pararci dai nostri cari amici, dalla pastoressa alla
quale i ragazzi cantano
un’ultima volta « un ciodo
de fero vedo... », dai ragazzi svizzeri che aspettiamo
in Italia, da Amalia, che
rimane con la mamma di
di Ester.
Il viaggio di ritorno è un
po più melanconico del previsto; il percorso meno
lungo in quanto rientriamo
in Italia attraverso il traforo del Gran S. Bernardo.
Da queste colonne desideriamo inviare un pensiero riconoscente agli accompagnatori, prof.ri Vanda Pons. e Giorgio Coassolo, che insieme alla Preside e a Luciano Micol, si
sono assunti l’onere di
portare in viaggio una cinquantina di ragazzi, più o
meno vivaci.
Riteniamo che viaggi del
genere, di collegamento
con l’estero, siano estremamente educativi per dei ragazzi che stanno formando
la loro coscienza di persone civili.
Un augurio di pronta
guarigione ad Ester che
sappiamo tornata felicemente a casa.
Alle scuole statali si rimprovera soprattutto il caos
burocratico, poi il troppo
frequente ricorso a scioperi, ritenuti spesso ingiustificati o che appaiono accettati per scarso attaccamento al lavoro più che
per convinta adesione alle
motivazioni.
Paola e Luciano Ribet
La richiesta di un confronto con istituti analoghi, pubblici o privati, per
chiarire gli aspetti positivi e negativi che ogni scelta inevitabilmente comporta, ha ricevuto, forse
perché mal formulata, ri
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sposte diversissime e difficilmente confrontabili.
Alcuni rifiutano di pren-.
derlo in considerazione,
perché hanno idee radicate e pensano che non valga la pena di discuterne,
altri l’accettano volentieri,
altri preferiscono non
esprimere giudizi su argomenti che pensano di non
conoscere abbastanza a
fondo; alcuni apprezzerebbero incontri con altre
scuole per l’arricchimento
e le possibilità di maturazione critica che ne potrebbero derivare.
Nell’insieme le risposte
appaiono serie e meditate; mi è parso interessante il fatto che quasi sempre risposte e firme siano
di entrambi i genitori, che
si sentono parimenti coinvolti nelle decisioni; inoltre molti dichiarano che a
scegliere è stato il figlio,
o che ne hanno discusso
con lui prima di decidere.
A questo punto per molti di noi rimane irrisolto il
discorso di fondo, sul come si debbano oggi realizzare nella vita della chiesa le attività che, nella formula giuridica riguardante
la Tavola Valdese, sono definite «di istruzione e beneficenza », cioè se sia compito dei credenti testimoniare nei fatti la propria
fede con opere « nostre »
oppure lavorando nel mondo insieme a tutti gli altri.
Io, in questo momento,
non posso non ricordare,
concludendo questa piccola indagine le ultime parole rivoltemi da Augusto
Armand Hugon: «Io ho
lavorato qui dentro per
convinzione. Tu hai creduto bene di fare una scelta
diversa, ma credo che abbiamo cercato di servire
tutti e due il medesimo
Padrone ».
Marcella Gay
Notizie utili
POSTO DI PRELIEVO
La Comunità Montana Val Chisone e Germanasca,
d’accordo con l’Ospedale Valdese di Pomaretto, al fine
di agevolare la popolazione decentrando il più possibile i servizi, ha deciso di istituire un posto di prelievo
a Villar Perosa.
Dei 145 fogli distribuiti
agli studenti, due sono tornati bianchi, 31 con risposte parziali, 112 con risposte abbastanza ampie e circostanziate.
Pertanto, a partire da mercoledì 21 maggio 1980 _e
per tutti i mercoledì seguenti non festivi, funzionerà il
servizio di prelievo presso il Poliambulatorio di Villar
Perosa dalle ore 8 alle ore 9.
In un momento in cui
tante indagini annegano
nella indifferenza questo è
un dato positivo.
Parecchie famiglie han
Gli interessati dovranno prenotarsi presso il Poliambulatorio presentando la richiesta del medico curante
e il libretto della mutua.
no spiegato la loro scelta
del Collegio con motivi
comuni a molte scuole private; in primo luogo una
serietà dimostrata dalla
Si ricorda che l’Ospedale di Pomaretto non è convenzionato con la Cassa Mutua dei Coltivatori Diretti,
pertanto questi mutuati non potranno, fino a nuove disposizioni, usufruire del servizio.
mancanza di scioperi, dalla regolarità delle lezioni,
dalla maggior quantità di
, compiti.
All’incirca altrettanti invece specificano la serietà
da loro cercata come reciproco rispetto fra professori e studenti, o una possibilità di crescere in ambiente protestante, maturando un atteggiamento
critico verso la realtà che
ci circonda, oppure citano
il rapporto individuale degli insegnanti con i ragazzi, o si rifanno al loro affetto verso im’istituzione
nota, frequentata già da
altri parenti, che ne conservano un ricordo positivo.
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CRONACA DELLE VALLI
16 maggio 1980
_______VERSO LE ELEZIONI - COMUNITÀ’ MONTANA VAL PELLICE
Non si sviluppa il sociale
senza valorizzare l'uomo
Intervista al Presidente arch. Piercarlo Longo
— La Comunità Montana
Val Pollice sta entrando negU anni ’80. Ha dietro di
sé una storia non lunga ma
ricca e originale. Ci può
fare una sintesi delle tappe
fondamentali del suo cammino fino ad oggi?
— Tentare, anche se in
sintesi, di rappresentare le
tappe fondamentali di una
Comunità Montana come
la nostra è molto diiHcile.
Intanto, perché occorre
scindere il suo percorso,
la sua storia su due direttrici parallele ma distinte.
La prima, che riguarda
la costruzione di un ente
senza modelli precedenti, e
quindi la sua affermazione
politica e sul territorio e
nei rapporti con enti di livello superiore quali Provincia, Regione, Stato, ecc. ;
la seconda, quella della efficienza operativa: in parole povere, l’incidenza che
ha avuto la presenza di un
Ente come la Comunità
Montana nella valle.
Ciò che voglio dire è che
non mi interessa tanto sapere che nel 1974 abbiamo
adottato lo Statuto o che
fra il ’76 e il ’78 abbiamo
redatto il Piano di Sviluppo, o ancora che nel 1978
abbiamo terminato la costruzione del centro di allevamento vitelle di Villar,
quanto questi strumenti o
queste strutture hanno inciso sia nel processo di
trasformazione della cultura politica amministrativa
Sia la loro incidenza nel
processo di sviluppo economico e sociale della valle.
Se è vero, come è vero,
che nel quinquennio ’75-’80
la Comunità Montana è
riuscita ad attivare nel solo settore dell’agricoltura
un afflusso di finanziamenti
che superano i cinque miliardi che benefici ne ha
tratto la valle?
Oppure: raggiunto oggi
l’obiettivo di costruire l’Unità locale per tutti i servizi, affermato nello Statu
to della Comunità nel 1973,
in sede di consuntivo
fra costì e benefici, prevalgono i benefici?
Cosa significa, quali prospettive apre la gestione
diretta di questi servizi sul
piano politico?
Quale incidenza ha avuto
e avrà sulla salute e sullo
star meglio possibile della
nostra gente?
Partecipazione
— Lei ha sempre insistito molto sul tema della
partecipazione e, recentemente, in un convegno pubblico ha affermato che
questa è la caratteristica
principale della Sua amministrazione. Ma, nelle assemblee e nei convegni organizzati dalla Comunità
Montana, ci sono soprattutto operatori sociali, tecnici e amministratori. La
gente comune è piuttosto
scarsa. Non è questo un segno di poca partecipazione
popolare che contraddice
la Sua affermazione?
— Io non penso che ci
sia contraddizione fra
quanto affermato e quanto
Lei evidenzia.
Intanto perché, sia sul
piano del dibattito politico
sia sul piano deU’informazione, mi pare che la presenza e la partecipazione
siano piuttosto vive, decisamene più vive rispetto
alla media regionale.
Basti pensare che fra il
’77 e il ’78 ho presenziato
per la elaborazione e la
successiva discussione della bozza del Piano di Sviluppo a oltre 60 assemblee
pubbliche in tutti i Comuni, tutte sempre molto frequentate, senza contare il
lavoro delle varie commissioni formate oltre che da
tecnici anche da rappresentanti di gruppi di base e
di categoria.
È indubbio che la partecipazione non è mai sufficiente, però non è così
scarsa come può apparire.
Quella che conta, molto
spesso, non è la partecipazione apparente ma quella
operante.
L’esempio del Foyer di
Angrogna, o del centro lattiero caseario di Pralafera
e la cooperazione agricola
in valle dovrebbero confermare la mia tesi.
— Il settore in cui la Comunità Montana ha investito maggiormente è quello
dei servizi sociali. Quali
sono le ragioni di questa
scelta prioritaria?
— Senza dubbio è il settore sul quale si è investito di più, sia sul piano politico, che tecnico finanziario. Ciò che forse non si sa
ancora compiutamente, è
che la posizione preminente riconosciuta ai servizi
nell’ambito della programmazione globale è dovuta
alla individuazione di precisi obiettivi politici, fra
questi prevalente è la valorizzazione dell’uomo.
Infatti, la filosofia che
ha informato da sempre la
nostra attività si fonda sul
principio che non può esserci sviluppo economico
senza, a monte, uno sviluppo sociale, non può attuarsi uno sviluppo economico
e sociale senza la presenza
dell’uomo.
Infine, non può prodursi
sviluppo economico se non
esistono condizioni di vita,
di benessere psico-fisico
tali per cui la partecipazione del cittadino, intesa come risorsa, sia cosciente e
disponibile.
— L’attuale amministrazione è riuscita a portare
a termine i’eiaborazione di
due strumenti indispensabiii quali ii Piano di Sviluppo e il Piano Regolatore
Intercomunale. Quali sono
i pregi e i limiti di questi
Piani? Per quanto riguarda
il Piano Regolatore, esso
impone giustamente precisi vincoli edilizi onde contenere e frenare l’uso spe
L’angolo di Magna Linota
Ho letto l’articolo « L’angolo di Magna Linota » apparso nel n. 5/1980. Mi ha
Colpito, di detto articolo,
la seconda parte perché vi
sono messe in evidenza ed
in maniera sincera e spontanea, delle osservazioni
che ho sempre fatto io.
Quell’espressione « da voi
uno va in chiesa solo per
sedersi su una panca e poi
stare a guardare come davanti ad un televisore », è
una osservazione esatta
sebbene, dai cattolici, non
si fa mica un gran che di
differente.
Io penso che il culto dovrebbe essere un arengo
dove tutti possono parlare, dove tutti sono degli
attivi uditori, dove tutti
possono intervenire. Ma
non si fa così. Perché? Non
lo so.
Si ha forse paura di non
essere perfetti in teologia,
cioè che i membri non possano essere perfetti in teologia come lo possono essere i pastori ed i preti?
Dico « essi pensano » perché purtroppo tutti sbagliamo nella scienza divina.
Ed anche se così fosse,
ed anche se si corresse
quel rischio, non vale la
pena di correrlo quando si
possono avere degli immensi vantaggi, piuttosto
che creare delle mummie
di membri di chiesa che
fuori del locale non sanno
dire una parola perché non
hanno appreso nulla con la
loro frequenza al culto così come è fatto?
E la evangelizzazione si
congela. Si ferma al loca
le della chiesa e non va
fuori.
E che vale parlare, anche eloquentemente, a quelli che già credono e tacere
di fronte a quelii che non
credono? E non credono,
nella maggior parte dei casi, perché nessuno gli ha
mai parlato, nessuno glielo
ha mai insegnato come si
insegnano oggidì tante cose nella forma dei « mass
media » (per usare un termine oggi in uso).
Perché non attivizzare i
membri della chiesa, abifuarli a parlare, a fargli
imparare dei versetti biblici che poi possono ripetere fuori del locale? E non
ci vuole mica un gran che
per fare questo, basta cambiare il modo di fare il
culto. Basta applicare, introdurre il sistema del dialogo al culto e allo studio
biblico, non limitarsi a fargli recitare dei cantici o
qualche preghiera.
Pietro Pitarresi
Chiavari
Caro fratello,
mi sembra che lei abbia perfettamente ragione
quando dice « A che vale
parlare, anche eloquentemente, a quelli che già credono, e tacere di fronte a
quelli che non credono? ».
Ma forse le cose non sono così semplici come lei
dice. È vero che i pastori
non sono necessariamente
perfetti in teologia, e che
quel Dio che può far nascere dai sassi dei -figlioli
di Abramo può benissimo
servirsi delle parole di un
analfabeta; ma credo che
si possa partecipare con
entusiasmo al culto anche
stando zitti, e ascoltando
si impara quel che durante la settimana ci servirà
per parlare con gli altri.
E poi noi, che non siamo
pastori, siamo più adatti a
parlare con la gente a tu
per tu, sul lavoro o per la
strada, dove si trovano più
facilmente le parole, mentre quando cerchiamo di
fare dei discorsi ripetiamo
sempre le stesse cose oppure non riusciamo a farci
capire.
Insomma, a me sembra
abbastanza giusta l’idea di
mettere da parte qualcuno
che abbia tempo durante
la settimana di prepararsi,
per aiutare poi, con il culto, gli studi biblici, le riunioni quartierali, noi che
intaruo facciamo lavori diversi. Direi che è un modo
utile di dividere il lavoro
secondo i doni di ciascuno,
se tutti facciamo seriamente la nostra parte. Se poi
un membro di chieda ha
davvero qualcosa di importante da dire ai suoi
fratelli durante il culto,
credo che troverà il modo
di farlo e questo non scandalizzerà nessuno.
Magna Linota
L’angolo di Magna Lìnota è aperto a chi voglia
sottoporle problemi, esprimere pareri, avanzare richieste. Indirizzare a: Magna Linota. Eco delle Valli Valdesi, Casella Postale,
Torre PeUice.
culativo del suolo. Però
questi stessi vincoli rischiano di ritorcersi contro i contadini residenti
che, d’ora in poi, incontreranno difficoltà anche per
costruirsi una semplice tettoia. Non era possibile evitare questi inconvenienti
che rischiano di colpire chi
non se lo merita?
— Penso sia ormai un
dato acquisito da tutti che
a qualsiasi livello amministrativo è oggi indispensabile la programmazione
come strumento politico ed
operativo. Il pregio maggiore di questi nuovi strumenti di lavoro, a mio giudizio, è stato quello di farci conoscere il nostro territorio, le sue reali condizioni e le sue potenzialità.
Quali i difetti? Premesso
che la programmazione,
come la pianificazione sono
processi dinamici e non
statici, a mio avviso presentano due punti deboli:
primo, di essere considerati un punto di arrivo più
che un punto di partenza,
secondo, il prevalere del
sentimento autarchico del
campanile a scapito del
concetto scientifico di territorio. Per quanto riguarda il Piano Regolatore e ì
rischi di danno che certe
limitazioni comporterebbero, soprattutto per i contadini, posso informare,
tramite il vostro giornale,
che questi rischi non esistono, per almeno due buoni e semplici motivi: che
le nuove leggi Statali (n.
10) e Regionali (n. 56) che
governano ed informano il
nostro come tutti i Piani
Regolatori, privilegiano e
tutelano l’agricoltura e
quindi una buona gestione
dello strumento non può
che favorire l’agricoltore.
L’importante, in questo
momento, è riuscire al più
presto a varare il piano definitivo, in quanto molti
confondono le norme transitorie che attualmente limitano le attività edilizie
con le norme definitive del
Piano Regolatore a regime.
Qualche critica
— Spesso si sente dire
che i tecnici e operatori
deila Comunità Montana
sono troppo numerosi rispetto all’entità del territorio e che hanno troppo potere rispetto ai politici.
D’altra parte si dice che
la maggioranza del Consiglio è troppo timida nei
confronti della minoranza
democristiana che spesso
monopolizza ii dibattito.
Cosa ha da dire al riguardo?
— SuH’argomento ho ben
poco da dire. Sul numero:
è da quando è nata la Comunità che noi amministratóri, noi politici siamo
in crisi per mancanza di
personale.
Troppo potere: io sono
dell’opinione che l’unico
strumento di reale potere
a livello di Ente pubblico è
quello decisionale, che lo
amministratore ha per delega, e su questo non mi
risulta che il politico Labbia mai delegato al tecnico. Per quanto riguarda
i rapporti di timidezza con
la minoranza, io non penso
che la capacità o la idoneità a far politica sia possìbile misurarla con la capacità, con il dono della
parola.
Si può dire niente con un
lungo discorso, si può dire
e fare molto tacendo.
D’altra parte, non mi risulta che in questi cinque
anni la maggioranza abbia
dimostrato timidezza, cedimenti, nel momento decisionale, anche se spesso ha
accettato il contributo costruttivo della minoranza.
Come, d’altra parte molto più di quanto si creda,
la minoranza non è andata
al di là della « benevola
astensione » perché vedeva
nelle proposte della maggioranza aspetti positivi di
interesse comune.
— C’è chi dice che la
Comunità Montana ha
troppo potere, rispetto ai
singoli Comuni, e c’è chi
dice invece che non ne ha
abbastanza, soprattutto
per quanto riguarda le
scelte fondamentali di politica economica. Quali sono
i poteri effettivi della Comunità Montana e qual è il
suo ruolo precipuo?
— Comune e Comunità
Montana sono stati e sono
Enti diversi con compiti
diversi, che oggi tendono
ad avvicinarsi, ma che, a
mio avviso, non dovrebbero mai confondersi: Enti
entrambi che la riforma
degli Enti Locali dovrà ridefinire.
In particolare, la Comunità Montana nata come
Ente di programmazione
sovracomunale ner favorire lo sviluppo sociale ed
economico delle popolazioni e dei territori montani,
è oggi, dopo l’entrata in
vigore dei decreti delegati,
qualcosa di più e di diverso.
Nel senso che, pur mantenendo le sue prerogative
di programmazione, ha assunto deleghe di gestione
locale (con e per conto dei
Comuni) per settori portanti della programmazione Regionale, Assistenza e
Sanità, pianificazione e gestione del territorio. Agricoltura, Tempo libero e
Sport ecc. ecc.
Comunque, è chiaro ormai a tutti che dopo le
grosse battaglie sostenute
nel ’77 le Comunità Montane non scompariranno, ma
anzi giocheranno un ruolo
sempre più importante come aree subcomprensorìali o subprovinciali di montagna.
Posta in questi termini, è
indubbio che la Comunità
Montana ha in sé strumenti di maggior incidenza, rispetto ai Comuni, sullo sviluppo economico e sociale
del territorio.
Conflitto limitato
— Esiste di fatto una
spaccatura politica tra la
bassa e l’alta valle, tra la
sinistra e ia D.C., spaccatura che si è clamorosamente
manifestata con le recenti
dimissioni del gruppo consigliare D.C. Questo conflitto ha recato danno al
lavoro della Comunità
Montana in questi anni?
— Va precisato, intanto,
che questa spaccatura si è
manifestata con le dimissioni del solo gruppo democristiano (e neppure
tutto) e solo nell’ultimo
consiglio di legislatura, dimissioni peraltro non accettate dai rispettivi Consigli Comunali e quindi di
fatto rientrate.
Inoltre non credo, sempre riferendomi alla spaccatura politica fra alta e
bassa valle, che il gruppo
Democristiano possa ritenersi rappresentativo di
tutta la comunità della bassa valle.
Per questa ed altre ragioni non ritengo che questo conflitto abbia recato
molto danno al lavoro della Comunità Montana, se
non maggior impegno, a
volte molto faticoso, e anche se talvolta l’opposizione è stata pesante e strumentale, tutto sommato è
stata anche utile e stimolante.
Un discorso a parte meriterebbe il Piano Regolatore Intercomunale.
Chiederci, per esempio:
Se la D.C. di Luserna fosse
stata in maggioranza, lo avrebbe adottato?
Il futuro
— Governo DC-PSI e
PCI all’opposizione a Roma, qui il contrario. Durerà a lungo?
— Non so risponderLe.
Certo, è non solo mia la
convinzione che qui in valle esiste la tradizione, ormai consolidata, di una sinistra unita e compatta.
Il mio augurio è che questa stessa sinistra, dopo le
elezioni, vada al tavolo delle trattative con tutte le altre forze politiche e trovi
la miglior soluzione nel supremo interesse di tutta la
collettività.
a cura di
J. J. Peyronel
Mobilificio
GIUSEPPE GRIVA
10060 ABBADIA ALPINA
PINEROLO - Via S. Secondo, 38 - Tel. 22344
di fronte alla Caserma Berardi degli Alpini
AGENZIA GENERALE
SAI
DI PINEROLO CORSO TORINO, 89 - TEL. 71957/8 : MAURO MARIO
Agente
SUB AGENTI ; CHIARBONELLO GIOVANNI VIA ]o MAGGIO, 134 - TEL. 90322 - LUSERNA S. GIOVANNI PASCHETTO MARCO VIA RUATA, 102 - TEL. 500.333 S. SECONDO - PRAROSTINO
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VILLAR PEROSA
9
16 maggio 1980
CRONACA DELLE VALLI
LUSERNA SAN GIOVANNI
"Presentazione" di un
bambino alla comunità
Per la prima volta nella nostra
Comunità, domenica 20 aprile, accanto al battesimo di un bambino, vi è stata la « presentazione »
di un altro bambino. Come è risaputo nella nostra chiesa sono
accolte con pari dignità le due
forme battesimali: quella dei
bambini (o meglio dei figli dei
credenti) e quella degli adulti (o
meglio dei credenti). TI Sinodo
del 1970 aveva invitato le Comunità a riconsiderare il battesimo
dei credenti come la forma più
vicina alla lettera e allo spirito
dell’Evangelo. Ma il rinvio del
battesimo non toglie che i nostri bambini vivono aH’interno
della comunità e in qualche modo ne fanno parte e verso di essi
abbiamo il dovere dell’educazione evangelica in vista della fede.
Ci pare che la "presentazione”,
peraltro normalmente adottata
nelle chiese battiste e già praticata in parecchie chiese valdesi
e metodiste, esprima appunto
questa realtà. Senza anticipare
il battesimo, che rimane così legato alla confessione di fede personale del credente, la presentazione risponde almeno a tre esigenze fondamentali che sono
spesso alla base della richiesta di
battesimo per un bambino: a)
l’espressione della riconoscenza
al Signore dei genitori, l’intercessione della comunità e l’invocazione della benedizione di Dio;
b) la « collocazione confessionale » del bambino e il suo legame,
pubblicamente dichiarato, alla comunità evangelica; c) l’impegno
dei genitori e della comunità per
l’educazione e la formazione
evangelica dei bambini. Ci auguriamo che questa strada, appena
inaugurata, possa essere percorsa da altri genitori che avrebbero scelto il battesimo del loro
bambino proprio per rispondere
alle tre esigenze su indicate.
Ecco, a titolo esemplificativo,
il testo della liturgia della presentazione, che è stato seguito:
« Il Signor Gesù, prendendo
nelle sue braccia e benedicendo
i piccoli fanciulli che gli erano
presentati, disse “Lasciate i piccoli fanciulli venire a me e non
glielo vietate, perché dì essi è il
Regno dei cieli”.
I nostri fratelli R. e B. C. presentano oggi al Signore e alla
comunità, il loro figlio Davide,
_____________PINEROLO
Un gruppo di fratelli è stato
incaricato dal Concistoro della
comunità di approfondire i problemi relativi all’educazione religiosa dei ragazzi.
Tra i numerosi argomenti, l’insegpiamento della religione nella
scuola dell’obbligo è apparso il
primo su cui riflettere come credenti.
Tra i punti più importanti vi
sono: 1) la lezione di religione
nella scuola di Stato (analisi
della situazione); 2) il nostro
punto di vista; 3) le modalità di
<( esonero »; 4) alternative all’ora
di religione.
Per confrontare le posizioni dei
membri della comunità è convocato un incontro venerdì 23 maggio alle ore 20.30 nella Sala delle attività in via dei Mille 1.
PERRERO-MANIGLIA
Venerd., 2 maggio la Comunità si è raccolta attorno a Ugo
e Luciana Pons che hanno perso la loro piccola Sonia. Attesa,
ma nata prematura, ha vissuto
soltanto un giorno. La preghiera
di ognuno di noi è che la promessa della resurrezione dia forza e speranza, anche nel momento della tristezza.
SAN SECONDO
• Sabato 3 maggio, nel tempio valdese di Corso Vittorio a
Torino si sono sposati Roberto
Vicino (Brusiti) e Susanna Varoli (Torino). A Roberto Vicino, anziano del quartiere di Brusiti ed alla sua sposa giunga il
nostro augurio fraterno e lieto
di una esistenza in comune benedetta dal Signore.
per esprimere a Dio la propria
riconoscenza e manifestare la loro volontà di educarlo nella fede
evangelica chiedendo l’aiuto del
Signore e la nostra intercessione.
Noi ci rallegriamo con loro e
invochiamo su questo fanciullo
la benedizione del Signore.
Ma alla gioia del dono di un
bimbo, è collegata una precisa
vocazione: quella di essere per il
loro figliolo i trasmettitori della
Parola di Dio e i testimoni umili
e coerenti della fede, invocando
per lui la forza e la guida dello
Spirito in vista della sua personale confessione di fede.
Questa opera non può compiersi al di fuori della Comunità
dei credenti. Perciò siamo tutti
chiamati a collaborare con i genitori nell'insegnamento dell’Evangelo, nell’esempio di una vita
comunitaria vissuta nella fedeltà
e nella fraternità, nella testimonianza di una vita personale e familiare ispirata all’Evangelo, nella realtà quotidiana in cui siamo
chiamati a vivere ed a operare.
Ma queste responsabilità spettano in modo del tutto particolare a voi che presentate queste)
fanciullo:
Vogliate alzarvi per pronunciare davanti a Dio la promessa di
adempiere con fedeltà e perseveranza al vostro compito: Voi vi
impegnate di pregare del continuo per questo bambino che il
Signore vi ha dato. Vi impegnate
che sia istruito nella verità cristiana contenuta nelle Sacre
Scritture. Vi impegnate infine di
avviarlo con la parola e con
l’esempio ad una vita di fede e
di ubbidienza ai comandamenti
di Dio, fino al giorno in cui egli
stesso chiederà di essere battezzato, come pubblica testimonianza della sua fede.
E’ questo che promettete davanti a Dio e alla Chiesa?
Sì.
Che il Signore vi aiuti a mantenere fedelmente la vostra promessa e benedica questo bimbo
e gli dia di crescere in statura, in
sapienza e in grazia davanti a
Lui e davanti agli uomini. Amen.
a. t.
TORRE PELLICE
• L’Assemblea di Chiesa del
10 maggio ha esaminato la proposta di aumento di contribuzioni alla cassa culto per il 1981.
11 numero estremamente ridotto
di membri di chiesa non ha perrnesso una discussione troppo
vivace ; comunque l’assemblea
ha aderito all’aumento.
'• Domenica 18 i culti saranno
tenuti da fratelli di chiesa, essendo i pastori impegnati alla
Conferenza distrettuale a Frali.
Il messaggio sarà lo stesso che
i membri della Conferenza
udranno nel culto di Frali.
• Sabato 24 maggio alle ore 21
si terrà nel tempio di Torre un
concerto della corale svizzera
di St. Lue - Onex. Tutti sono invitati.
• E’ stato inumato nella tomba di famiglia a Torre Pellice il
fratello Bruno Decker. Esprimiamo ai parenti la nostra simpatia.
TAVOLA ROTONDA
Giovedì 22 maggio alle ore 21,
presso il salone del’ex Convitto
di Torre Pellice: Tavola Rotonda
sul tema: Diaconia della chiesa
valdese alle valli ed Ente Pubblico. Partecipano: Arch. Pier
Carlo Longo, Presidente della
Comunità Montana Val Pellice;
Alberto Taccia, Pastore valdese
Vice Moderatore della chiesa
valdese; Ermanno Genre, Pastore
valdese. Segretario Nazionale
della, Federazione Giovanile Evangelica Italiana.
.Moderatrice dell’incontro la
Prof. Mirella Bein Argentieri.
Corali di Luserna S. G.
e S. Germano a Napoli
Conferenza
flistreHtnrie
La Conferenza del I Distretto delie Chiese valdesi
e metodiste è convocata a
Prali i giorni 17 e 18 maggio.
I lavori avranno inizio
sabato 17 alle ore 14.30
nella sala della Chiesa di
Prali.
La CED
« A Dio solo la gloria ». Questo
il titolo del programma stampato sui manifesti che tappezzavano Napoli ed invitavano il pubblico ad intervenire ai concerti
che le Corali Valdesi di Luserna
San Giovanni e San Germano
Chisone, presentate dal pastore
Taccia, avrebbero tenuto nelle
serate dei primi tre giorni di
maggio : canti di evangelizzazione, nella chiesa Battista di Via
Foria: inni della fede, nella Chiesa Libera di Volla-Tamburiello;
salmi e canti di storia valdese
nella sala di S. Chiara.
I cinquanta coralisti delle valli, guidati dai direttori E. Charbonnier e R. Bouchard, sono stati accolti dalle comunità campane e dai loro pastori Leila, Carco
e Vicentini, con un calore così
spontaneo e fraterno da superare ogni aspettativa. Un’esperienza indimenticabile dalla quale
ognuno di noi ha potuto comprendere come, nel riconoscersi
fratelli in Cristo, ogni barriera
fra nord e sud scompare per lasciare il posto ad un unico e saldo sentimento.
Indimenticabile l’ospitalità che
abbiamo avuto alla Casa Materna, quella grande istituzione della famiglia Santi, con i suoi trecento bambini ognuno dei quali
« porta con sé una sua storia ed
una sua tragedia personale ed ha
bisogno di ritrovarsi in un ambiente che sopperisca alle sue carenze affettive »; quel grande parco con le sue piante centenarie
attraverso le quali si intravvede
in lontananza il mare; quelle sale accoglienti in cui i nostri coralisti hanno cantato con le centinaia di bambini dai cui occhi
traspariva la gioia e la commozione di sentirsi a noi uniti come
ih'un’unica e grande famiglia.
Affettuosa l’accoglienza all’Ospedale Evangelico dove, grazie alla cortesia del direttore sanitario dott. Santi ed ai suoi collaboratori, abbiamo potuto visitare i vari reparti dove le nostre
Corali hanno portato le note dei
loro inni. Anche qui il dott. Santi
ha dedicato una parte del suo
tempo prezioso per illustrarci,
con una avvincente esposizione
dei fatti, le origini deU’Ospedale
e le difficoltà che ne hanno accompagnato la fondazione.
Dal concerto tenuto nella chie
REGIONE PIEMONTE
COMUNITÀ’ MONTANA VALLI CHISONE
UNITA’ LOCALE DEI SERVIZI
-GERMANASCA
N. 42
SERVIZIO GUARDIA MEDICA
prefestiva - festiva - notturna
Il servizio funziona:
— daiie ore 14 dei sabato alle ore 8 dei iunedì
— daiie ore 14 delia vigiiia dei giorni festivi
alie ore 8 dei giorno successivo ai festivi;
— ie notti, dalie ore 20 alle ore 8.
Il recapito del servizio è presso la
CROCE VERDE di Porosa Argentina
81000
Il servizio è gratuito per tutti i cittadini italiani e
per le persone tutelate da assistenza sanitaria intemazionale;
Il servizio può essere utilizzato SOLTANTO PER
CASI DI VERA URGENZA e non per bisogni lievi: una chiamata inutile può mettere in pericolo
la vita di chi ne ha veramente bisogno;
Il servizio decorre da sabato 10 maggio 1980.
L’assessore alla Sanità
(BLANC arch. Giulio)
Il Presidente
(MACCARI dr. Eugenio)
sa Battista, gremita di pubblico,
al concerto nella sala della Chiesa Libera di Volla-Tamburiello
dove siamo stati accolti dal prof.
Maselli e dalla sua comunità e
dove abbiamo vissuto un’atmosfera gioiosa attorno ad un’agape fraterna che si è protratta
fino a notte, daU’incontro con i
valdesi di via Cimbri aH’impegnativo concerto eseguito nella
sala di Santa Chiara, sempre
abbiamo trovato in questi fratelli del sud la fede viva e l’entusiasmo di ritrovarsi insieme.
Mentre nel crepuscolo napoletano i rintocchi delle campane si
univano alle acclamazioni di migliaia di persone che avevano atteso frementi il miracolo del loro Santo, a pochi metri di distanza un gruppo di Evangelici
ascoltava in raccoglimento le
Corali Valdesi che cantavano la
fede in Dio solo e nel Cristo vivente. Dino Gardìol
RINGRAZIAMENTO
1 familiari della compianta
Enrichetta Garrou ved. Pons
ringraziano quanti hanno preso parte
al loro dolore e sono stati loro vicini
durante la malattia della loro cara.
Un ringraziamento particolare al
medico curante dr. BertoRno, all’Ospedale di Pomaretto, al Pastore Giovanni
Conte, ai compagni di lavoro del figlio.
3an Germano Chisone, 30 aprile 1980
RINGRAZIAMENTO
I parenti di
dulie Bertin
mancata a 80 anni in Torre PéBlce
l’8-5-’80 desiderano esprimeié la propria riconoscenza a tutti eòloro Ae
hanno condiviso il loro lutto. In particolare il Past. Platone, la Signora Rivoira, don Trombotto, gU ospiti e le
suore dell’Istituto S. Giuseppe.
Angrogna, 9 maggio 1980
RINGRAZIAMENTO
Le famiglie Buffa, Gaydou e Charbonnier, commosse e riconoscenti per
la dimostrazione di stima e simpatia
avuta in occasione della separazione
dal loro caro
Guido Ottavio Gaydou
ringraziano in modo particolare i dottori Peyrot. Paternoster, Marinaro, Viglianis e Boer; il sig. Livio Gobello, le
signore Mariuccia Barbiani e Vanda
Toum; i pastori sigg. Taccia e Adamo;
il sig. Gino Cattaneo presidente ANPI
provinciale; le sezioni ANPI presenti;
i vicini di casa e tutti queUi che con
la presenza, scritti, offerte e fiori, hanno partecipato al loro dolore.
Luserna S. Giovanni, 9 maggio 1980
COMUNITÀ' MONTANA VAL PELLICE
SERVIZIO '
GUARDIA MEDICA
notturna - prefestiva - festiva
— dal sabato ore 14 al lunedì ore 8
— dalle ore 14 della vigiiia del giorno festivo infrasettimanale alle ore 8
del giorno successivo presso l'OSPEDALE MAURIZIANO - Luserna San
Giovanni - TEL. 90884
— nella notte dei giorni feriali, dalle
ore 20 alle ore 8 (escluso sabato, domenica e vigilia dei festivi) presso
roSPEDALE VALDESE - Torre Peilice TEL. 932433.
FARMACIE DI TURNO
festivo e notturno
Domenica 18 maggio
Torre Piiliee : FARMACIA INTERNAZIONALE - Via Arnaud, 5 - Tel. 91374
Dal 19 maggio al 2 giugno la farmacia Internazionale è chiusa per ferie.
Domenica 18 maggio
Luserna San Giovanni ; FARMACIA
VASARIO - Via Roma 7 . Tel. 909031
CHIUSURE INFRASETTIMANALI
A . Luserna San .Giovanni : mercoledì
chiusa la farmacia Preti, giovedì chiusa la farmacia Vasario.
AUTOAMBULANZA
Torre Pellico: Tel. 90118 - 91273
Domenica 18 maggio
BIANCIOTTO . Tel. 91558 (91484)
0 tei. 91288 - Vergnano "Noccioleto"
VIGILI DEL FUOCO
Torre Pellico : Tel. 91365 - 91300
Luserna S. G.: Tel. 90884 - 90205
COMUNITÀ' MONTANA
VAL CHISONE - OERMANASCA
FARMACIE DI TURNO
Domenica 18 maggio
FARMACIA CASOLATI, Porosa Arg.
AUTOAMBULANZA
Croce Verde dì Porte - Tel. 74197
Croce Verde di Perosa - Tel. 81000
10
10.
16 maggio I960
UNA PAGINA PROPOSTA ALL’ATTENZIONE DELLE CHIESE E DEI SINGOLI
Eco-Luce: diffusione in rallegrante aumento
Positiva risposta dei lettori ai nostri appelli
Gli abbonati negli ultimi 3 anni
Rendiconto finanziario
ENTRATE 1978 1979
1. Abbonamenti: Eco delle Valli 12.260.685 12.908.860
La Luce 15.173.642 16.021.690
2. Vendita Eco-Luce 793.530 2.564.860
3. Doni 2.083.150 5.078.705
4. Inserzioni 2.404.941 2.937.872
5. Varie 341.334 822.891
USCITE
1. Stampa 25.985.382 26.068.950
2. Amministrazione 1.537.145 1.699.611
3. Oneri redazionali 1.265.910 1.252.052
4. Spese postali 981.715 1.682.590
5. Fornitori diversi 5.021.227 6.848.517
6. Personale 8.469,284 9.772.530
7. Varie 128.920 300.436
43.389.583 33.057.282 47.624.686 40.334.878
Deficit 10.332.301 7.289.808
Totale a pareggio 43.389.583 43.389.583 47.624.686 47.624.686
Per i due anni l’importo deli’abbonamento è stato di L. 7.000. Il deficit del 1978 è stato
coperto dali’amministrazione valdese e metodista con doni esteri ed esborsi propri; quello del
1979 è stato coperto dall’amministrazione unica (integrazione valdese-metodista) con doni
esteri.
Tre motivi per rallegrarsi
Negli ultimi 12 mesi abbiamo rivolto
ai lettori e alle chiese tre appelli. Per tutti e tre abbiamo ricevuto una risposta positiva e questo può essere per tutti noi
motivo di gioia e di riconoscenza.
1. Sottoscrizione 1979
Tenendo conto che per il 1979 il costo
dell’abbonamento non era stato modificato rispetto all’anno precedente, mentre
i costi di produzione erano in costante
aumento, nel giugno dell’anno scorso abbiamo lanciato una sottoscrizione chiedendo un dono per sostenere il giornale
a tutti i lettori, anche a chi già aveva dato una sua offerta al momento del rinnovo deH’abbonamento. Il risultato di
quella sottoscrizione appare evidente dal
rendiconto finanziario pubblicato sopra:
i doni sono passati da L. 2.083.150 nel ’78
a L. 5.078.705 nel ’79. I tre milioni in più
ci hanno permesso di diminuire sensibilmente il deficit che è stato coperto grazie
ai doni pervenuti dalle chiese estere.
2. Sostenitori 1980
Nel mese di ottobre abbiamo rivolto
un altro appello ai lettori: « sei anche tu
uno dei 500? ». Per dare un robusto sostegno al giornale nel 1980 e permettere
un ritocco limitato del prezzo di abbonamento (da 7.000 a 9.000 lire), chiedevamo 500 abbonamenti sostenitori da 20.000
lire o più. Ripreso personalmente dal Moderatore con una serie di lettere perso
"OPERAZIONE MIMMA LONGO"
Un quarto appello abbiamo rivolto ai
lettori, ma è troppo recente (18 aprile)
per aver ricevuto risposta. Lo rinnoviamo ora.
Prendendo lo spunto da una cartolina
della lettrice Mimma Longo della provincia di Erma che lamentava un ritardo di
45 giorni tra la data del giornale e quella
del suo arrivo a destinazione, abbiamo
chiesto a tutti coloro che ricevono il giornale con un ritardo superiore ad una settimana (ahimè misura «normale» nell’attuale disordine postale) di inviarci
una cartolina segnalando il ritardo me
Abbonamenti semestrali
2® semestre ’80
cumulativo
L. 5.000
L. 4.500
(Riservato alle chiese per almeno 4 abbonamenti)
estero
L. 8.000
c.c.p. 327106 intestato a « Eco delle Valli
La Luce ».
Un'occasione
per un’ulteriore diffusione
— tra le famiglie
che hanno meno contatti,
— tra i nuovi membri
appena confermati
— tra nuovi simpatizzanti,
— tra amici e conoscenti.
Presentiamo come gli altri anni la situazione
degli abbonamenti al maggio 1980 confrontata con
la situazione dello stesso periodo negli ultimi due
anni, con le seguenti avvertenze:
— li numero dei nuovi abbonati è stato calcolato quest’anno in modo _più esatto che negli
anni scorsi e cioè:
a) senza comprendere gli abbonamenti « risuscitati », che cioè sono stati rinnovati nel 2° semestre dopo essere stati interrotti col r giugno
(nel 1979: 142 unità complessive);
b) senza comprendere gii abbonamenti di
Apr. Mag. Mag. Non
1978 1979 1980 rinn. Nuovi
I DISTRETTO
nali, questo invito è stato accolto da 343
abbonati. Se si considera che l’anno prima gli abbonamenti sostenitori erano 206
si può valutare in modo decisamente positivo questa risposta. Non vogliamo tuttavia limitarci a menzionare gli abbonamenti da L. 20.000 e oltre: moltissimi altri lettori hanno integrato il loro abbonamento con doni di varia entità ed è
questo sostegno complessivo ciò che ci
consente di andare avanti senza pesare
eccessivamente sulla chiesa.
3. Aumento di diffusione
Il terzo appello, rivolto nel mese di ottobre per la campagna abbonamenti 1980,
chiedeva ai singoli e alle chiese imo sforzo di diffusione del nostro giornale con
la meta di 1 abbonato ogni 4 membri di
chiesa all’interno e all’esterno delle chiese. Ora, mentre gli anni scorsi il saldo
attivo degli abbonamenti (differenza tra
i nuovi abbonamenti e quelli non più rinnovati) era a quest’epoca di circa 200, il
saldo attivo è quest’anno di 353 abbonati.
Se si considera che questa cifra è stata
calcolata quest’anno in modo più preciso
(vedi avvertenze in testa alla situazione
abbonati) si può dire che l’aumento della
diffusione è più che raddoppiato rispetto
agli anni scorsi e che l’appello ad un deciso impegno nella diffusione ha trovato
una notevole risposta ovunque (e specialmente nel sud).
Tre appelli, tre risposte positive. Come
non rallegrarsi?
dio con cui ricevono il giornale e indicando con precisione un esempio: il numero del giorno tale mi è arrivato il giorno talaltro. Questa documentazione ci
servirà per compilare delle proteste circostanziate e inoltrarle ai competenti uffici provinciali delle poste. Non diciamo
che non serve a nulla senza aver prima
tentato! Tanto più che è un tentativo che
costa davvero poco: il tempo e il costo
di spedire una cartolina.
Aspettiamo quindi molte cartoline, dato che purtroppo sono molti a ricevere il
giornale in ritardo.
1° Circuito
Angrogna
Bobbio Pellico
Luserna S. Giov.
Rorà
Torre Pellice
Villar Pellice
Totale
2“ Circuito
Pi nerolo
Pramollo
Prarostino
San Germano
San Secondo
Villar Perosa
Totale
3° Circuito
Massello
Perrero
Pomaretto
Prali
Vii lasecca
Totale
Tot. I Distretto
4° Circuito
Aosta
Coazze
Ivrea
Susa
Torino
Totale
5° Circutto
Alessandria
Bassignana
Genova
S. Marzano
Sanremo
Savona
Vallecrosia
Totale
6° Circuito
Bergamo
Biella
Brescia
Como
Intra
Lui no
Milano
Novara
Omegna
Vintebbio
Vercelli
Totale
7° Circuito
Gorizia
Padova
Trieste
Udine
Venezia
Verona
Treviso
Vicenza
Totale
8" Circuito
Bologna
Cremona
Felonica
Mantova
Parma
Piacenza
Rimini
Totale
37 45 70 — 21
32 36 40 2
166 195 217 18 35
48 45 45 6 5
167 177 214 9 42
35 34 40 — 6
485 532 626 33 111
111 143 175 8 38
54 60 63 — 3
93 78 80 2 3
163 145 155 2 9
68 86 91 8 11
16 32 32 2 3
505 544 596 22 67
23 19 19 _
54 56 57 _ 2
198 205 213 6 13
43 48 52 1 5
22 27 31 — 4
340 355 372 7 24
1330 1431 1594 62 202
DISTRETTO
28 25 28 1 3
12 15 13 1 1
23 34 40 2 7
14 20 17 4 —
330 351 406 32 67
407 445 504 40 78
21 25 20 8 3
7 6 6 — —
100 94 121 8 32
22 21 23 1 4
21 20 18 2 —
20 50 43 11 2
10 8 10 1 1
201 224 241 31 42
36 36 40 4 6
18 18 37 2 23
23 22 26 1 5
35 31 32 2 1
11 11 20 — 9
5 5 7 — 2
164 180 203 29 30
3 4 5 1 1
11 12 16 — 4
5 5 5 —
8 14 20 1 8
319 338 411 40 98
9 7 4 3 1
9 11 14 2 5
21 30 41 4 15
30 27 34 3 8
18 24 37 1 10
12 11 17 1 6
6 7 12 1 4
6 5 5 1 1
111 122 164 16 50
28 23 32 4 8
20 18 22 3 2
16 12 13 1 1
5 6 5 _
19 20 28 6
10 9 9 2 2
14 18 21 4 4
112 106 130
9° Circuito
Basilea-Gin.-Los.-Zur. 74
14
23
persone già abbonate trasferitesi da una chiesa
ad un’altra.
Il numero dei nuovi abbonati è quindi del tutto
netto.
— Il numero indicato nella colonna maggio
1980 è quello effettivo, senza calcolare i 152
morosi al quali è stato inviato in contrassegno il
numero del 9 maggio u.s. Anche se contiamo che
molti di questi abbonati rinnovino mediante il
contrassegno, essi sono ora ricompresi nella 4“
colonna (non rinnovati) insieme ai 103 abbonati
che hanno esplicitamente disdetto l’abbonamento.
Apr. Mag. Mag. Non
1978 1979 1980 rinn. Nuovi
III DISTHEnO
10° Circuito
Carrara
Firenze
La Spezia
Livorno
Lucca
Pisa
Rio Marina
Siena
11
75
26
8
7
18
2
4
10
73
24
14
7
19
3
2
11
94
27
20
5
17
7
3
2
18
4
7
— 1
Totaie 151 152 184 12 37
11° Circuito
Colleferro 7 4 3 2 —
Ferentino 4 4 4 — —
Forano 23 23 27 — 5
Roma 115 128 133 23 17
Terni 4 10 15 5 6
Totale 153 169 182 30 28
12° Circuito
Campobasso 25 21 21 5 3
Carunchio 4 5 5 — —
Palombaro 20 19 19 — —
Pescara 20 16 12 1 1
S. Ciac. Sch. 11 12 14 — 1
S. Giov. Lip. 3 3 6 1 1
Villa S. Seb. 28 28 20 12 4
Totale 111 104 97 19 10
Tot. ili Distretto 415 425 463 61 75
iV DISTRETTO
13° Circuito
Napoli 35 43 54 10 18
Portici 3 3 4 1
Salerno 22 13 13 3 1
Totale 60 59 71 13 20
14° Circuito
Bari 13 10 13 3 4
Brindisi 2 3 5 1 3
Cerignola 5 6 9 2 . 5
Corato 5 5 9 4
Orsara 13 13 22 4 7
Rapoila 4 1 1
Taranto 25 25 32 1 8
Venosa 3 2 4 — 2
Totale 70 65 95 11 33
15° Circuito
Catanzaro 10 6 5 2 1
Cosenza 4 3 3
Messina 6 6 7 2 2
Reggio Calabria 7 8 8 1 1
Totaie 27 23 23 5 4
16“ Circuito
Agrigento 13 8 5 3
Caltanissetta 6 3 3
Catania 12 20 21 7 7
Pachino 4 7 14 2 9
Palermo 36 33 39 5 5
Riesi 2 3 4
Scicli 2 2 7 5
Trapani 4 4 8 2
Vittoria 1 9 10 — 1
Totale
Tot. IV Distretto
Totaie generaie
80
237
89
236
111
300
17
46
29
86
3206 3419 3914 319 672'
92 107 9 18
Tot. Il Distretto 1224 1327 1557 150 309
N.B. - Al totale^generale vanno aggiunti gli
abbonamenti esteri (salvo la Svizzera che costituisce il 9° circuito) e quelli sottoscritti dalla
Tavola valdese per i suoi dipendenti valdesi e metodisti e per I pastori battisti (cambio con « Il
Testimonio »). Vanno inoltre aggiunti alcuni omaggi e numerosi cambi con giornali e riviste italiane
ed estere. La tiratura complessiva del giornale
(Eco + Luce) è attualmente di 5.000 copie.
— Per esigenze di spazio ogni chiesa è indicata con un solo nome anche se comprende diversi centri. Un solo nome è indicato anche là'
dove vi sono più chiese valdesi e metodiste (es.
Roma).