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ECO
DELLE muí VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICB
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCV - Num. 27 1 L. 2.800 per l’estero 1 Spedizione in abbonamento postale . 1 Gruppo TORRE PELLICE — 2 luglio 1965 1
Una copia Lire 4 0 ABBONaJviEN i I I Eco : L. 2.000 per l’inlerno 1 Cambio di indirizzo Lb”^ 50 Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.CJ. 2-17557 1
A cpnto anni dalla mortp Hi colui che fu definito uno
dei frutti migliori del orotestantesimo anglosassone
Ricordo di Abramo Lincoln
Il 15 aprile 1865 in un teatro di
Washington, mentre si stava finalmente rilassando dopo mesi e mesi
di tensione angosciosa a causa della
guerra civile e dei gravi problemi ad
essa inerenti, al grande Presidente
americano Abramo Lincoln .venne
assassinato da un pazzoide.
Come John Kennedy, fu colpito da
una pallcttola al capo; come lui, cadde senza un grido e poche ore dopo
spirò, senza aver ripreso conoscenza;
l’uno morì mentre sorrideva alla
folla plaudente ; l’altro, l’uomo dai
rari sorrisi, sempre profondamente
melanconico, mentre stava sorridendo alle battute di una gaia commedia.
Due grandi Presidenti americani
scomparsi nello stesso tragico modo,
in mezzoi alla costernazione di im popolo che li amava, e del mondo intero, nel quale, sia pure per diverse ragioni. si era largamente sparsa la
lori; fama.
I' 15 aprile 1965 cadevano dunque i
cento anni dalla morte .di Abramo
Lir oln; anche se con qualche ritar
do tispetto alla data precisa del centen ' io, è giusto che sia ricordata sul
nostro giornale questa grande figura
di i.nmo. di Presidente, e anche di
protestante.
Protestante in un senso del tutto
pa ria e perchè Abramo Lincoln
non appartenne mai ufiìcialmente a
ne a hiesa ; non fu certamente
co m t- ; reagii airambiente quacche: • pieno di fervore, della sua famig 'a in un modo che a molti parve
scettico: tuttavia egli era solidamente M ocorato a quella viva’pietà biblica
dei c< pa.dri pellegrini » che si trasformava immediatamente in vita vissut I g andò uomini di una tempra
mo e particoiare; i suoi atteggiamen ' il .suo pensiero, i suoi discorsi
d 1 dente sono permeati, in modo
prò do ed inequivocabile, da questa
piei ' : tanto che è stato detto di lui
eh 1 e forse uno dei frutti migliori
che 11 protestantesimo anglo-sassone
abb c to al mondo.
Appena giunti, i due giovani, stupiti e contenti, sono coinvolti in un
traffico, un vociare, un via-vai del
tutto insolito; e quante cose da vedere, il porto, le navi, la gente!...; e là
in fondo che cosa c’è, che cos’è quella ressa, quelle risa ...
Abramo Lincoln ed il suo compagno s’avvicinano a' gruppo, e vedono,
su di un piccolo palco, una negra con
il figlioletto, legata in catene, esposta
al pubblico in vendita. Ai lati del palco stanno altri negri, uomini e donne; uno, dal viso terrorizzato, è forse
il marito della donna sul palco: tra
poco, con ogni probabilità, egli verrà
brutalmente separato dalla moglie e
dal figlio, perchè essi sono schiavi e
saranno venduti al migliore offerente,
e uno dovrà andare di qua, l’altro
di là...
Lazzi sguaiati e risa partono dal
gruppo dei bianchi, che si apprestano
ad acquistare questa merce umana;
alcuni sono venuti lì apposta per divertirsi a spese della tragedia altrui;
quei rozzi pionieri non sono troppo
teneri, ma soprattutto non conoscono
la pietà per il negro, che non è nemmeno con.siderato un uomo, ma una
cosa.
Il giovane Lincoln è scuro in volto,
ancora più triste del solito, gli occhi
due pozzi profondi pieni di disgusto e d’amarezza : « Mio Dio ! — esclama sottovoce, dando di gomito al
compagno — andiamo subito via di
qui... Se mai un giorno avrò la fortuna di dire la mia contro questo obbrobrio, ha! allora non ci andrò con
mano leggera, te l'assicuro!».
I due giovani si dileguano nella fella ; ma il più alto dei due ha la giorEdina Ribet
(continua a pag. 2)
Qui es-tu, Seigneur?
Actes 9: 5
y
Pourquoi Papôtre Paul affirme-t-il toujours avec tant »Pinsistance l'initiative de Dieu pour tout ce qui concerne le salut des hommes? C’est que lui-même, sur le chemin de Damas, a été arrêté par
une voix qu’il n’avait pas interrogée, terrassé par une force qu’il ne
connaissait pas.
Le changement qui s’est produit en lui, rien ne semble l’avoir
amené ou préparé d'une façon quelconque. Jésus, avant la fameuse
rencontre, n’était pour le persécuteur qu’un charlatan — d’ailleurs
depuis des mois bien mort et enterré — dont on pouvait sans peine
établir l’imposture. Se trouver brusquement aux ordres de cet ennemi. avoir été choisi par Lui comme un esclave par son Maître, c’est
l.a source j)Our Paul à la fois d’une écrasante humiliation et d une
joie immense, d’une énorme assurance. C’est comme s’il tenait la
preuve irréfutable de la réalité de Dieu, et le noyau définitif de la
prédication chrétienne.
D’abord réalité de Dieu: un être qui n’agit que lorsqu’on le connaît est sujet à caution; qui sait si, justement parce que tu le connais, tu ne te figures pas qu’il agit? Le monde est plein de gens qui
croient à la réalité de choses qui n’existent que dans leur désir ou
îeur imagination. Mais un Maître qui vient au devant de toi, qui
fond sur toi de l’inconnu et à qui il te faut dire: « qui es-tu? » c’est
bien le Dieu vivant.
Que te veut-Il? L’Eternel des Hébreux, comme les dieux païens,
m s’intéresse guère qu’aux fidèles; Il leur dit (t servez-moi et je vous
aiderai; aimez-moi et je vous aimerai! ».
Le Dieu de Jesus-Christ aime gratuitement; Il fait le premier
jias; « Il manifeste Son amour en ce que, quand nous étions encore
des pécheurs, Christ est mort pour nous ». Voilà <le quoi remplir,
iiluminer, fonder inébranlablement le ministère de l’apôtre.
Philippe Vernier
(Avec le Maître)
discusso CoHcnrdato...
Anche in seno al cattolicesimo ito»
Ugno il principio concordatario co^
mincio od essere quo e là discusso
In una bella mattinata del maggio
1831 una zattera di tronchi d’albero,
provenienti dairillinois, costruita rozzamente a mano, carica di mercanzia
varia, farina patate maiale in salar
moia, scende lentamente il corso del
Mississipi diretta verso New Orleos.
A bordo un giovane alto, magrissimo, con le guance incavate e gli occhi
infossati, dai pantaloni evidentemente troppo corti per la sua statura, si
dà da fare con un lungo remo: lo ti^
ne saldamente nelle poderose mani,
lo affonda con vigore nelFacqua, rivelando ad ogni colpo una forza non
comune, mentre le braccia muscolose
parlano di una lunga abitudine a
duri lavori. Quel giovane, ed il suo
amico che siede al timone, sono figli
di pionieri dell’Ainerica del nord; fin
da quando hamro saputo reggersi in
piedi hanno dovuto lavorare di braccia, sopportando fatiche e privazioni
d’ogni sorta. Il giovane alto e magro
ha 22 anni, è nato nel Kentucky in
una capanna di tronchi d’albero costruita da suo padre; è sempre vissuto sul limitare dei boschi, là dove n
padre, a forza d’abbattere alberi si e
intagliato un breve spiazzo per la capanna, il campo ed il prato; fin dall’età di otto anni è esperto nel maneggiare l’ascia; in certi inverni ha
patito la fame ed il freddo, nialgrado
le pelli d’animale che gli servivano da
coperta; vivendo tanto lontano dai
centri abitati ha patito la mancanza
d: soccorsi, per cui, in una triste annata, ha perduto due zii e la madre,
morti d’epidemia, e non y’era neppure un pastore per s^pellirli; ha patito la mancanca di una scuola, di
una buona istruzione, lui il fanciullo,
l’adolescente Àbramo Lincoln assetato d’imparare, di leggere, di conoscere
ogni cosa.
Grazie a Dio la matrigna, ima vera
seconda madre, aveva subito capito e
amato quel bambino triste e taciturno, ed aveva fatto il possibile per insegnargli a leggere sulla Bibbia di
casa — il solo libro che si trovava
sottomano — e per mandarlo a scuola, ogni volta che ne aveva l’opportunità.
Ma ora tutte le privazioni passate
sembrano dimenticate nella bella
mattinata sul fiume, spingento la
zattera, con in cuore rallegria di
poter finalmente uscire dagli stretti
confini delle capanne di tronchi, e di
andare a conoscere una vera città importante come New Orleans.
Domenica 13 giugno si è tcnulo nel Ridotto del Teatro Eliseo in Roma un dibattito politico-culturale suUa revisione del Con.
cordato, organizzato dalla redazione della rivista cattolica laica veneziana « Questitalia »
(diretta da Wladimiro Dorigo) e al quale
sono intervenuti pure uomini della sinistra
marxista e laica, quali Giorgio Amendola,
Lelio Basso, Tristano Codignola e Leopoldo
Piccardi. Il dibattito è stato motivato dalla
presentazione deH'ultimo numero della predetta rivista (marzo-maggio), dedicato appunto al problema del Concordato che è
assai discusso e che, in Italia, è tornato alla
ribalta del gran pubblico in occasione del
divieto di rappresentare a Roma il « \ icario ». « Ma, rrientre ci si domanda se il tempo
dei Concordati è finito — nota l’agenziastampa ’’Religioni oggi” -- va rilevato che
Tattivìtà diplomatica della S. Sede ha continuato a stilare concordati (il trattato con
la Bas^a Sassonia) e accordi (quello con TUngheria del 15 settembre 1964) e a ricercare
intese particolari (come con la Polonia, la
Cecoslovacchia, la Jugoslavia, ecc.). "Questitalia” — continua la medesima agenziastampa — ha sottoposto il suo questionario
a 90 intellettuali italiani cattolici e a 10 intellettuali stranieri. Di questi. 38 italiani di
fede cattolica c 7 stranieri hanno inviato
alla rivista le lo:o risposte, alcune delle quali
rappresentano dei veri e propri saggi n.
Un’altra agenzia-stampa, « Mondo religioso », prende in esame le risposte alle domande
su questi temi: se il regime concordatario e
uno strumento idoneo a regolare i rapporti
tra società civile e religiosa: se a mutando i
rapporti interni tra gerarchia e laicato ». in
una società democratica, si può prescindere
dalle 0 garanzie politiche » del Concordato:
se il superamento e l'evoluzione del regime
concordatario può favorire una k maturazione » della cattolicità italiana; se, infine, c
auspicabile e possibile la revisione degli artieoii 5, 36. 43 del Concordato (si tratta degli
articoli che fissano, rispettivamente, la discriminazione contro ì sacerdoti « apostati »,
Pinsegnaraenlo obbligatorio della religione
nelle scuole, i limiti delPattività politica delle organizzazioni dipendenti dall Azione Cattolica). Quasi tutti gli interpellati da « Questitalia », tra i quali figurano Mortati, Temolo, Bruni, Corghi, Lidia Menapace (della
sinistra DC), Donienach, direttore di «Esprit»
Zolo, Gozzini, Bartesaghi, Toesca, Violante,
D'Entreves, si pronunciano a favore della
revisione e del superamento del Concordato
come mezzo per regolare i rapporti tra Chiesa e Stato. « Lo Stato » afferma per esempio
il prof. Costantino Mortati, giudice costituzionale « ha Tobbligo di promuovere nuovi
accordi con la Chiesa perchè determinate
norme concordatarie (fra le quali Tart. 5 e
36 del Concordato) sono inapplicabili nel
diritto interno e devono ritenersi decadute ».
Secondo Corghi, segretario regionale della
DC neirEmilia-Romagna e consigliere nazionale del partito, « il regime concordatario
non è più uno strumento idoneo a regolare
i rapporti tra società civile e società religiosa ». Egli aggiunge inoltre che « un ampio esame dovrà essere assicurato in un prossimo futuro al tipo di rapporto tra Chiesa e
Stato Socialista ». Anche Zolo, direttore insieme a Padre Balducci di « Teslimonianze »
definisce il Concordato come « un’arcaica sopravivvenza di tipo ’’costantiniano” legata
ad una concezione dei rapporti fra la Chiesa e lo Stato che recclesiologia elaborata dal
Concilio Vaticano II ha nettamente superato ». La prof.ssa Menapace si dichiara a
sua volta convinta che il regime concordatario rappresenta « obbiettivamente una remora » al discorso sulla « libertà concreta
delle persone » e denuncia come « vendica
tivo » Tari. 5 del Concordato. Lo stesso articolo 5 viene considerato dal sen. Bartesaghi
come « una sopravvivenza particolarmente
ripugnante » del « braccio secolare ». Il prof.
Morra, deiruniversità di Torino, allarga il
discorso critico all’art. 34 (che riconosce alla
Chiesa la competenza esclusiva sul matrimonio dei cattolici), pronunciandosi per l’introduzione in Italia del divorzio, sia pure
« entro rigorosi limiti sostanziali e formali »;
giacche il « non voler introdurre nella legislazione dello Stato nessuna deroga al principio dell'indissolubilità del matrimonio non
rappresenta altro che il voler imporre coattivamente a tutti i cittadini l’osservanza di
una norma confessionale ». Sul tema delle
conseguenze che la modifica del regime concordatario avrebbe sulla « maturazione dello
spirito cattolico », Temolo afferma che « non
sono strutture giuridiche che possono portare cattolici per ragioni di battesimo ad
esser tali anche per condotta di vita »; mentre Domenach, ricorda di avere sempre domandato che le libertà « cattoliche » siano
riferite « alle libertà essenziali della persona umana. Sono quelle le libertà che, sul
terreno politico, i credenti devono difendere
a fianco dei non credenti, invece di reclamarle per proprio uso, a spese degli altri ».
Rilancio evangeiico a San Fedeie denteivi
La facciata della chiesa valdese di S. Fedele: nel piccolo centro della diaspora
comasca si prepara il rilancio di un centro evangelico (vedi a pagina 3).
Secondo Mortati, « una progressiva evoluzione » in vista del superamento del Concordato » influirà beneficamente suUa maturazione dello spirito cattolico della popolazione
italiana ».
Il dibattito del 13 giugno — leggiamo su « L’Espresso » del 20 u. s. — « ba
avuto certamente un merito rispetto aUe numerose iniziative analoghe che l’hanno preceduto in questi ultimi mesi. Infatti, a differenza delle riunioni dedicate al cosiddetto
’dialogo’ fra cattolici e marxisti, che almeno
fino a questo momento sembrano aver portato più confusione che chiarimento nel dibattito politico del paese, questa volta si è
trattato di un dibattito su un tema preciso,
quello del Concordato, deUa sua attualità,
delia sua possibile revisione o abrogazione, e
di una discussione neUa quale sono stati invitati e sono intervenuti non solo esponenti
dei PCI e del mondo cattolico, ma anche i
rappresentanti delle forze laiche vere e proprie. Questi ultimi anzi hanno finito per dare la loro impronta aUa riunione, assumendo le posizioni più chiare e più nette. E’ da
parte loro che è venuta la critica più esplicita all'attuale regime concordatario e sono
stati ancora essi a sostenere, senza mezzi termini, l’esigenza deU’abrogazione o. quanto
meno, di una sostanziale revisione delle norme del Concordato che maggiormente contraddicono gli articoli della nostra Costituzione e le esigenze di libertà di uno Stato
veramente democratico e moderno.
et L’on. Giorgio Amendola — continua il
settimanale — ha invece difeso, come è regola degli esponenti del PCI, il voto favorevole che il suo partito dette all’art. 7 della
Costituzione, e ha aggiunto che, a suo parere. neanche oggi è opportuno porre il problema di una revisione del Concordato. In
questo modo Amendola è riuscito a sostenere
posizioni più conformiste di quelle sostenute
dal gruppo d’intellettiiali cattolici che fa capo
alla rivista ’Questitalia”, promotrice del dibattito », rivista che nel suo ultimo quaderno ha attestato che « il problema di una re,
visione del Concordato si va facendo strada
anche in importanti settori dello stesso mondo cattolico, i quali stanno tentando, sia pure
in maniera faticosa e contrastata, di liberarsi, almeno sotto il profilo politico, della pesante tutela della gerarchia ecclesiastica. C’è
da augurarsi che essi persistano in questo
tentativo senza lasciarsi scoraggiare dalle
preoccupazioni concordatarie deH’on. Amendola ».
Da parte sua « Il Mondo » (22.6.’6.5) cosi
commentava : tc II discorso, com’era preve
dibile, si è concluso sul tema del 'dialogo
fra cattolici e comunisti. Infatti nessun esa
me dei rapporti nella difesa di questo arti
colo e del disegno politico togliattiano che
li fece complici della sua approvazione, che
i comunisti vogliono trovare ad ogni costo
una base d’intesa con i cattolici ». Due integrismi cercano la base comune di « un
(continua a pag. 2)
2
pag. 2
N. 27
2 luglio 1965
A G A3i,sa :AV23 iuÌ?o}l JgT0
^ EOIJ.ISl snnoT -- . .
Processo^tiUa liberta
religiosa
Un incontro di cattolici» ortodossi e protestanti su uno dei temi fondamentali
della società moderna. Direttore di studi: prof. Georges Crespy. • Direttore del
campo: Past. Bruno Rostaguo.
Studi biblici: Past. Miroslav Heryan (fratelli cechi . cecoslovacco): probabile
teologo ortodosso rumeno.
PROGRAMMA
14 mercoledì : Arrivo, cena, culto di apertura, presentazioni.
15 giovedì: Studio biblico • Agape e il suo programma, . Past. Renzo Bertalot (val
dese - Italia) : « Il problema della libertà religiosa nella prospettiva del prote
stantesimo ».
16 venerdì: Padre Jordi Llimona, O.F.M. (cattolico . Spagna): «Il problema della
libertà religiosa nella prospettiva del cattolicesimo romano ». - Padre Claude
Gerest. O. P. (cattolico - Francia): « La libertà religiosa nella storia del Cristianesimo occidentale ».
17 sabato: Gita in autobus in Val d’Angrogna e a Torre Pellice visita ai ricordi
storici della Chiesa Valdese. (Prezzo non compreso nella quota).
18 domenica: Mattina libera con possibilità di partecipare al cullo valdese o alla messa,
nelle chiese di Frali. - Prof. Giorgio Peyrot (valdese - Italia): «Significato
odierno della libertà di religione ».
19 lunedì: Studio biblico - Due testimoni di accusa: 1) un obiettore di coscienza.
2) Dott. Konrad Farner (marxista - Svizzera).
20 martedì : Studio bìblico - Prof. Georges Crespy (riformato - Francia) : « La liberto
del cristiano ».
21 mercoledì: Studio biblico - Past. Giorgio Tourn (valdese ■ Italia): «Libertà e
persecuzione ».
22 giovedì : Tavola rotonda : Conclusioni del campo. Culti di chiusura.
23 venerdì: Partenza.
Quota dei campo: L. 11.250. - Più L. 1.600 d’iscrizione, più gita L. 800 circa.
Segreteria d’Agape, Frali (Torino) - Telefono 85.14 Frali.
ECHI DEL CONGRESSO EVANGELICO
Le nostre Chiese nello Stato
ABRAMO
LINCOLN
SEGUE DELLA PRIMA PAGINA
nata completamente rovinata dal doloroso spettacolo a cui ha assistito.
Certamente egli sa che nel suo paese
esiste la schiavitù, e che anzi, in alcuni Stati, essa è perfino legalizzata
dalla Costituzione ; e non è la prima
volta che vede degli schiavi. Ma qui,
in questa città del progresso, così bella, piena di cose nuove e moderne,
nella quale egli si era ripromesso tanta felicità e tante meraviglie, la cruda
scena gli è sembrata molto più grave
e più tragica che altrove.
Àbramo Lincoln gira tutto il giorno
per New Orleans pensando con amarezza a ciò che ha veduto: «il nostro
delitto nazionale », come egli stesso
definirà la schiavitù in America.
#
In una piccola bottega piena d’ogni
sorta di cose, dai commestibili agli
ami da pesca, dalle sementi alle ascis,
agli utensili agricoli in genere; dai
nastri aghi e filo alle bottiglie di birre, un giovane dalle lunghe gambe,
seduto su di un barile, sta leggendo
un libro. Egli è uno dei due proprie
tari della bottega, e precisamente
quello incaricato della vendita. Ma il
libro è talmente interessante, e gli
articoli esposti, e la vendita stessa
talmente estranei al suo spirito, che
il giovane non s’accorge neppure
quando entra un cliente. Bisogna
chiamarlo ripetergli ciò ohe si desidera ; allora eccolo affaccendarsi pieno di premura di pazienza e di bontà,
ma tanto poco pratico delle cose,
smarrito in un mondo d’idee e di riflessioni tutte sue, che lo separano
come un velo dalla vita della bottega.
Non c’è da stupirsi se gli affari vanno male, e se, dopo la morte del socio,
la bottega fa fallimento. Il socio ha
lasciato parecchi debiti, e il giovane
appassionato di lettura si assume l’incarico di pagarli tutti, anche se non
toccherebbe a lui di farlo; e, poveretto! ne avrà per anni prima di estinguerli. Da allora Àbramo Lincoln —
dato che si tratta sempre di lui —
viene chiamato da tutti « onest .
Abe ».
^
Lo scolaro quindicenne Abramo
aveva scritto sul suo quaderno queste
parole :
Abramo Lincoln,
la sua mano e la sua penna.
Egli riuscirà...,
ma Dio sa quando!
Ed ora, lentamente ma sicuramente, è l’ascesa per lui. Dal giorno in
cui, a 22 anni, può finalmente dormire in un vero letto, nel retro'-bottega
del negozio dove funge da commesso,
a quello in cui fa il segretario durante le elezioni di New Salem; a quello
in cui, eletto per la prima volta deputato deirillinois, siede compunto e
modesto nella Camera della capitale
deirUhnois, edificio sconquassato, l’unico tuttavia ad essere costruito in
Convitto Masohiio Valdese
TORRE PELLICE (Torino) - tei. 91230
Le iscrizioni per l’anno scolastico 1965-66
sono aperte. Si accettano lagazzi che frequentino il Ginnasio-Liceo Classico, il 1“ e
2« anno di ragioneria, la Scuola Media e le
Scuole Elementari. Si dà la preferenza a
bravi alunni evangelici che avranno la possibilità in Convitto di praticare agevolmente gli sport e di vivere per alcune ore
al giorno all’aria aperta. Tennis - Palla a
volo ■ Foot-ball • Piscina coperta privata •
Nelle vicinanze immediate sci con impianti
di risalita.
Per informazioni tivolgersi al Direttore:
Dott. Franco Girardet.
mattoni in mezzo a capanne di tronchi d’albero, sparse in disordine nella
sporcizia delle strade, dove circolano
liberamente galline e maiali; via via,
fino al giorno nel quale fa amicizia
con un giovane avvocato di Springfield, John Stuart, che gli insegna il
diritto e gli impresta tutti i libri che
vuole. Il segretario delPavvocato dirà
più tardi di lui : « Era il giovane più
bizzarro e più maldestro' che io avessi
mai cono'sciuto... Sembrava timido e
triste; ma appena incominciava a
parlare si trasformava. Ad ogni sua
visita destava maggiormente la nostra meraviglia».
A 24 anni l’onesto Abe arriva nella
cittadina Springfienld e cavallo, con
tutti i suoi averi in due saccocce, de
ciso ad esercitare ravvocatura. Qui,
più tardi, dopo molte indecisioni e
contrasti, avviene il suo matrimonio
con Mary Todd, figlia di un direttore
di Banca e nipote di un generale.
L’ascesa sociale è ora compiuta ;
Abramo Lincoln ha sposato un buon
partito, una donna istruita ed intelligente, che s’interessa di poiicica. Egli
esercita la professione d’avvocato con
successo; vive nella graziosa cittadi
FUV Gruppo Valli
Incontro giovanile
Domenica, 4 luglio, incontro
giovanile al Col delle Fontane
(Rodoretto). Il Convegno inizierà alle ore 10,30 con un culto
in cui parlerà il Pastore Giorgio
Bouchard, Segretario Naz. della
FUV. Pranzo al sacco. Pomeriggio: giochi, gare a premio, canti. Parteciperanno i gruppi di
trombettieri valdesi. Portate il
Cantiamo insieme. Tutti i giovani sono invitati a partecipare.
Il Com. di Gruppo FUV
na di Springfield, in una bella casa
di legno con veri mobili; ha dei figli,
partecipa sempre più alla vita politica.
Nel 1837 è rieletto deputato per
l’Illinois e pronuncia il suo primo discorso, nel quale già s’intravedono le
grandi linee del pensiero che lo gui
derà sempre: la difesa dei valori morali, il rispetto della legge e delle isti
tuzioni americane.
Nel 1846 compie un altro importante scalino nell’ascesa : viene eletto alla Camera di Washington con buona
maggioranza Ma, ben presto compromette la sua carriera politica, perchè
dichiara apertamente ciò che pensa e
rifiuta di mentire: prende posizione
contro una guerra di aggressione, che
gli Stati Uniti avevano intrapreso nei
Messico; vota per ben 40 volte un testo, che ritornava sempre in discussione, per l’abolizione della schiavitù
nel distretto della Columbia. Tutto ciò
lo rende assai impopolare. Eppure,
questo suo atteggiamento sarà proprio il segreto del suo futuro successo e la dimostrazione che si può governare anche nell’onestà e nella fedeltà ai principi morali.
Per ora non è rieletto, e ritorna
tranquillamente a Springfield, dove
per 5 anni non comparirà più sulla
scena politica, ma continuerà la sua
carriera d’avvocato.
Edina Ribet
(continua al prossimo numero)
La sessione di studio del Congresso
sulla « posizione delle nostre Chiese
nello Stato » ha presentato in assemblea plenaria un documento ed un
ordine del giorno che, nella forma
definitiva elaborata dopo la discussione generale, sono stati approvati
aH’unanimità.
Preoccupazione di studio del Congresso è stata quella di chiarire i criteri direttivi che nei rapporti delle
nostre Chiese con lo Stato italiano
debbono essere posti a base di ogni
iniziativa e della impostazione e riso
lozione di ogni relativo problema
che nel ccncreto atteggiarsi di tali
rapporti possa presentarsi, evitando
di proposito terminologie quali « separatismo», «giurisdizionalismo», «sistema concordatario» e simili che,
per il diverso significato che può loro
attribuirsi nel linguaggio tecnico ed
in quello corrente, rischiano a essere
fonte di equivoci anziché di chiarezza.
Si è COISÎI facilmente potuto consentire nella necessità di accettare un sistema di coordinamento tra le esi
genze delle Chiese e quelle dello Stato : posizione evidentemente diversa
da quelle caratterizzate da un aprioristico rifiuto di qualsiasi contât
to e da un anacronistico ignorarsi
a vicenda, ohe in sostanza finirebbe
per disconoscere che la Chiesa è mandata al mondo, nel mondo e per il
mondo: ma fissando dei limiti a tal»sistema di coordinamento, identificabili sulla base, da un lato, di quelli
che ia Chiesa ricono,sce e.ssere i co'inpiti dello Stato, e, daU’altro, di quelli
che la Chiesa riconosce essere propri
ed irrinunciabili.
Di qui la leale accettazione del sistema di coordina,mentoi risultante
dalle norme della Costituzione italiana (in particolare, articolo 8, comma 1k e 2" « Le confessioni re
iigicse diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secon
do i propri statuti, in quanto non
contrastino con V'ordinamento giuri
dico italiano. I loro rapporti con lo
Stato sono regoiati per legge .sulla
base di intese con le relative rappresentanze») ed il riconoscimento della sostanziale l'unzione di garanzia
costituzionale per la libertà delle confessioni di minoranza che il sistema
delle intese rappresenta.
Ovviamente, alcune forme del libero esercizio dei compiti della Chiesa e della manifestazione dei diritti
dei singoli in matèria religiosa trovano' tutela e garanzia in altri precetti costituzionali (come già si è po
luto sperimentare per casi verificatisi e portati alla Corte Costituzionale), talché la materia riservata alla
disciplina dei rapporti tra le ooinfessicni di minoranza e lo Stato attraverso le «intese» ne risulta sufficientemente limitata.
La libertà di predicazione e di testimo'nianza dell’ Evangelo, indicata
nel n. 1 nel primo comma del documento, è rivendicata anche in rifennrento al riconoscimento delle impli
cazioni concrete che le posizioni di
lede possono richiedere nella vita associata del paese ed il requisito della
non ingerenza delto Stato nella disciplina delle istituzioni ecclesiastiche è
indicato, nel n. 2, come condizione
neceissaria per una effettiva indipendenza delle stesse.
Il n. 3, introdotto in sede di rielaborazione conclusiva del documento,
accenna aU’accettazione di un « diritto comune in materia ecclesiastica
e civile» purché ispirato al principio
della uguale libertà per tutti.
Ad avviso di chi scrive, tale formu
la non è stata sufficientemente dibattuta ed approfondita nè in sessione
di studio nè in sede di assemblea plenaria: con essa si intende certamente so'ttoliaeare l’equivocità insita in
taluni generici richiami ad un non
meglio specificato diritto comune,
in materia ecclesiastica e civile ; e
si intende chiarire che uguale libertà
per tutti, in concreto significa uguale
disciplina per situazioni uguali, con
le conseguenti im,.plìcazioni, tra l’altro, di tale precisazione di fronte al
comma primo' dell’art. 8 della Costituzione, per cui « tutte le confessioni
religiose sono egualmente libere davanti alla legge». Ma sarà certamente necessario, in altra sede che non
sia quella di un,a sommaria presentazione del documento, riprendere e
sviluppare l’argomento, in modo che
risultino' chiari a tutte le Chiese il
significato e la portata deH’affermazicne contenuta in questa parte del
documento.
Quanto all’ordine del giorno sull’articolo 5 del Concordato, esso è
talmente chiaro che non ha bisogno
di alcun particolare commento, se
non quello che emerge dalla sua
stessa motivazione. Aldo Ribet
AVVISO Al LETTORI
In luglio II giornale
uscirà II 9f 23 e 30
Un diritto comune in materia
ecclesiastica e civile
Il Congresso delle Chiese evangeliche italiane, esaminata la posizione
delle nostre Chiese nello Stato, ritiene di poter identificare, nei seguenti
principi, le linee che devono ispirare in concreto i rapporti tra le nostre
Chiese ed Opere e lo Stato;
1) completa libertà per la predicazione e la testimonianza deU’Evangelo in tutte le loro manifestazioni e riconoscimento di ciò che le posizioni di fede implicano nella vita pubblica;
2) piena indipendenza delle istituzioni ecclesiastiche da ogni ingerenza statale ;
3 ) accettazione di un diritto comune in materia ecclesiastica e civile,
ispirato al principio della eguale libertà per tutti, purché le norme di un
tale diritto non obblighino a dare allo Stato quel che è da rendere a Dio.
In merito alla disciplina dei rapporti fra le nostre Chiese e lo Stato
(attualmente regolati in modo particolare dall’art. 8 della Costituzione),
ha rilevato che il principio delle « intese » rappresenta una garanzia costituzionale per la libertà delle confessioni di minoranza, in quanto lo Stato
non può legiferare in materia che riguardi i rapporti fra esso e queste
confessioni, se non suila base delle intese raggiunte ed in completa aderenza alle stesse.
Tali intese, però, non devono essere mai occasione per ottenere privilegi o situazioni di favore e vanno riservate soitanto a quelle materie
per le quali si rendano strettamente indispensabili.
Il Congresso ritiene poi che le trattative per le intese debbano essere
condotte unitariamente, nel quadro delle esigenze generali di tutte le
Chiese ed Opere Evangeliche, pur tenendo conto delle eventuali necessità
particolari di queste.
In merito all’atteggiamento delle nostre Chiese nei confronti delle
più acute_ questioni che riguardano la trasformazione dell’ordinamento
giuridico in corso, il Congresso invita le Comunità a prenderne coscienza,
in vista di una chiara testimonianza e di una ferma predicazione della
Parola di Dio- su di esse.
Contro l'art. 5
del Concordato
Il Secondo Congresso delle Chiese
Eva,nigeliche Italiane, riunite in Roma dal 26 al 30 maggio 1965,
Constatato che nel nostro ordinamento giuridico l’art. 5 del Concordato, il quale pone i sacerdoti della
Chiesa Cattolica Romana « apostati
o irretiti di censura » in una condizione di grave inferiorità giuridica, è
in aperto contrasto con la pari dignità e con la e^aglianza davanti alla
legge riconosciuta a tutti i cittadini,
senza condizione di distinzioni personali o sociali dall’art. 3 della Costituziione, nonché con l’art. 51 della medesima che prescrive per tutti i cittadini il libero accesso ai pubblici uffici ed alle caric.he elettive in condizioni di eguaglianza;
Ritenendo non ulteriormente dilazionabile la piena attuazione dei principi fondamentali della Costituzione
riguardanti il rispetto della dignità
e della libertà della persona umana;
Denuncia al Paese, al Parlamento
ed al Governo, per le provvidenze che
è necessario adottare, questa grave,
inammissibile contraddizione.
(juesto discusso Coneordiito...
SEGUE DALLA PRIMA PAGI> A
dialogo inlefìTulista. il cui c-'^ilo n.
scrisse Dorico consisterebbe in (jual
nazionaUzzazione. mollo clericalismo, e ¡u.
libertà », mentre airopposizionc vi t(( solo il mondo laico e qualclie modi
f?ruppo di caltolici ((nasi oretici : dissen/’
ti. intendiamo, non per ragioni etiche, y
giose o ideali, ma per una sem])lice ragi
di decenza politica e democratica ».
Ci permettiamo di aggiung.re che all
posizione c è anche un pugnelto di pr>
slanti italiani j ijuali in\(’cc [)!’o|.>rio d
ragioni etiche, religiose » noi diren
bibliche e teologiche — riliuiano quest :
teca clericale sulla società che iieinir
1 antirellgiosità uiiiciale dei regimi maiM
è riuscita a imbrigliare. Sul piano poli!
è chiaro che bisogna sempre Unire per
i conti con una potenza di ordine ter:
quaPè in larga misura a livello nazio’
e a quello internazionale la Chiesa ronr.
Noi sappiamo di dover dare battaglia
piano teologico. Dobbiamo aver ben chi.,
per parte nostra, che questo significa r:
lare ogni mìnimo compromesso, ogni stri
lina d occhi a concorilatini: e chiederci
a qualche cedimento non abbiamo già
condisceso .Su lutto il problema il ree
Congresso Evangelico ba preso posizioni
rimandiamo al documento votato airuii.
mìtà circa i rapporti Chiesa-Stato.
RICORDANDO SUSANNA RIBET
E RENZO BOUNOUS
A chi ce ne andremmo noi?
La sera, di domenica 20 giugno, a
Pomaretto. un auto a forte velocità falciava otto persone che attendevano la
corriera: due di esse decedevano: il Pastore di Pomaretto. Gustavo Bouchard, le
ricorda esprimendo la simpatia che tutti
noi sentiamo per i familiari, e a cui
uniamo l'aiigiirio per gli altri infortunati.
red.
Que.sta parola è &tata meditala mercoledì
pomeriggio nel tempio di Pomaretto dinnanzi alle bare del piccolo Renzo Bounous
fc Susanna Ribet ved. Ribet dai Pastori dì
CliiotM e Pomaretto dopo il servizio tenuto
i( Pinerolo dal Pastore Genre. Sotto rimpressione delia sciagura di domenica sera
in via Carlo Alberto, col pensiero dei cìt>
que feriti, dei due morti e dei tre salvi per
miracolo non si poteva dire altro die la parola del Signore. Agli interrogativi, ai perdiè, alle colpe eventuali, alle esclamazioni
più deludenti della folla non rimaneva che
una parola deH’apostolo Pietro: tu hai paparole di vita eterna. A chi rivolgersi in
quel frangente, al di là della umana, limilata simpatia se non a colui die sulla croce ha posto fine al regno dì Colui che oggi
ancora schianta, minaccia, fa paura: soltanto
la parola del Signore può aiutare a non di
sperarsi, a capire che un Altro d porla col
nostro grande peso di peccato c dì dolori,
per restare al nostro fianco, per prendere
parte concreta al dramma delle famiglie
colpite; in questa circostanza buia oltre alla fede nella presenza del Signore sgorga
pure la speranza della risurrezione in Gesù
che ha dichiaralo : « lasciate i pìccoli fanciulli venire a me e non glie lo divietate »;
« non temere, io t’ho salvato, tu sei mio ».
Speranza d’una vita nuova che penetra sin
d’ora nella vita nostra nell’attesa del ritorno di Gesù che raccoglierà tutti coloro che
hanno amato la sua venuta.
Certezza della presenza del Signore, speranza nella risurrezione, comunione col
Signore e comunione con la chiesa dei ere
ӓ i; se un membro soffre anche gli altri
'offrono con Lui... nell’ora cupa del dramma la chiesa non può restare ìndifFcreule
o soltanto presente dove corre la folla nel
giorno delle esequie; oppure presente lon
parole Inutili, vuote, che scavano ancora di
più il dolore dei ccugiuntl; parole che denunciano il vuoto di chi vorrebbe confortare perchè privi di vita spirituale interiore; il silenzio, una stretta dì mano, un abbraccio o un pensiero ispirato dal Signore
possono essere un balsamo al cuore, v.omu
nione con queste famiglie nella flifficile dtiia>ìone umana che si è determinata e che
non può lisciare freddi coloro che fanno
parie della chiesa del Signore; comunione
(he .sì esprime nel segno duna fraternità
lolale con coloro che attraversano le ore
amare del lutto, della sofferenza fisica, della solitudine spirituale, della difficoltà di
ogni genere conseguente alla sciagura...
Ricordiamo in questa sede la sorella Susanna Ribet. ved. Ribet, deceduta qualche
ora dopo l’iucidenle e la cui teslimcnianza e servizio per la chiesa rimane in benedizione per noi; non la dimentiebiamo per
la sua assiduità ai culti, per lo spirilo gioioso che l’animava, per quello che ha lascialo di spirituale nella famiglia e nella
chiesa. Ricordiamo il piccolo Renzo, tenero
fiore strappato innanzitempo dalla bufera:
ricordiamo i feriti: Bounous Susanna »»
Ribel, le bimbe Bounous Livia e Peyronel
Uva, Bounous Enrico, Peyronel Aldo, Bounous Enrichelta: per i quali domandiamo
a Dio la guarigione; inviamo il nostro pensiero dì simpatia al nostro responsabile Ribet Giosuè per la perdita della mamma, la
prova della consorte aH'ospedaie, la perdila
del nipotino; diciamo la nostra simpatia ai
genitori del piccolo Renzo, ai familiari tutti, alle famiglie Bounous, Ribet, Peyronel
per l’ora difficile che attraversano chiedendo al Signore il Suo Spirito che consola,
che ravviva la fede in Colui che ha dato la
Sua vita per la nostra Salvezza. od.
3
:2 luglio 1965 — N. 27
pag. S
CONOSCIAMO LE NOSTRE OPERE
Lanterna conca di S. Fedele d'Intelvi
(in. 740 s. ni.)
ì eduta aerea di Ar^egiio. sul Lago di Como,
e della V alVìntelvi.
Il Centro Evangelico “Pietro Andreetti,,
Prendete un compasso e ponete la
punta al centro di quella Val d’Intelvi che da Argegno, sul lago di Como, si apre panoramicamente sul lago di Lugano; regolate il vostro compasso su una distanza di Km. 55 e
fate un cerchio: vedrete ohe si abbraccia una zona che è p>opolata da
almeno 25.000 evangelici, più di trenta comunità, sparse fra i Cantoni
del Ticino e dei Grigioni da una parte e la Lombardia dall’altra.
G-iali sono i rapporti fra tutte queste comunità che pur confessano la
stessa fede in Gesù Cristo? Praticarne ere non ve ne sono, se si escludo) o alcuni incontri giovanili a Maghe-.so, al Malo.ia, o quelli a puro carar .’’e locale. Convegni, incontri regic ciii. esistono scarsamente e unica; nte su piano denominazionale.
c proprio al centro idi quella
Va d’Intelvi, dove avete posto la
pui .1 del compasso, esiste a San Pedel a 740 m. s. m., una graziosa
Ch ietta Evangelica con annessa
cas pastorale e 800 mq. di giardino,
rie. lo della prima evangelizzazione
del ecolo scorso in Lombardia e nel
Tic o, compiuta dal Pastore G. P.
Tu, ìo, Paolo Calvino e altri.
L.4 iORIA
I toria di questa piccola comunit: evangelica è veramente appassioi, lite. Nel 1863 era avvenuta da
soli due anni runifìcazione italiana,
e sf anche la Chiesa Cattolica si era
per o piu estraniata dai fatti politici . aiiani. non aveva certo perduto
la : .la influenza sulle masse popolari. cecie su quelle dei paesi minori.
Per .aure un quadro dello stato d’animo ielle popolazioni cattoliche delia : la dei La.go di Como, popolazioni .binate dal clero, ricordiamo un
fati avvenuto in quegli anni, ad Argeg , sul lago di Como a pochi chilonr ri da San Fedele. Il Pastore G.
D. urino visitava regodarmente insiei; ' ad un compagno il paese, dove ; era formato un, gruppo evangeli,,-..; una volta, a causa di disordin ;-iorti dietro istigazione del Parroci egli fu invitatoi, dalle autorità
conr, mali ad andarsene. La domenica successiva tuttavia, egli ritornò
a p. idicare ed il parroco istigò la
pope’azione contro di lui e il suo
coni ,agno. La pKjpolazioine lapidò i
due. ferendoli a sangue, e li avrebbe
certa uccisi senza il pronto intervento dei carabinieri. Il fatto destò scalpore in tutta la Val d’Intelvi e da
qui nacque l’opera a San Fedele, da
dove parf’i una petizione affinchè il
Pastore d’Argegno si recasse anche là.
II 26 dicembre 1863. nasce dunque
il gruppo di San Fedele con una riunione in casa di Francesco Andreetti
Già da allora è travagliata da difficoltà dovute àU’anerta ostilità del
clero IqcaJe, più forte ohe quella della popolazione. La popolazione della
Valle era di livello culturale abbastanza basso ed era facile quindi a!
clero manovrarla ai suoi scopi. Comunque la sola notizia documentata
di quei tempi, che abbiamo negli archivi di Como è data da una lettera
scritta dal Past. Eàigenio Revel, in
data 24-12-1864 da Como. Ecco il testo della lettera;
« Caro Signore e fratello in Cristo,
non avendo potuto invitare il Sig. Curato di Luino ad una discussione o conferenza chiudente e definitiva (essendo che
egli la sera del 12 corrente fuggì come un
ladro o come un cane arrabbiato, senza
dare risposta ad una mia domanda), vengo a pregarla, carissimo fratello, a far
eh( il suddetto Curato di Laino sia invitato nuovamente ad una. discussione deli
nitiva. della qiwle possono essere uditori
d'ambo le parti in egual numero di persone.
yella qual discussione rwn sia lecito nè
il fischiare, nè il vociferare, come si lece
nella pa.isata discussione.
lo sono pronto a tornare all’assalto di
quel nuovo Goliat, che ha voce stentorea.
e quindi grida tanto forte, quanto ha meno ragione. Si degni, caro fratello, fare
conoscere questa domanda al sig. Antonio
Lanfranconi, il quale certamente potrà ottenere dal suddetto prevosto quella discussione.
Se il suddetto prevosto non Vaccetta, par.ienza, ma si potrà dire di lui che è un
codardo, che dopo essere fuggito come un
cane, d’in mezzo a un’assemblea, ed essersi comportato da vero villano, aggiunge
San Fedele d^Intelvi, centro di
una vasta diaspora evangelica
aU'onta della fuga lo scorno di non voler
o non ardir più comparire davanti a per
sone che desiderano una giusta e pacifica
disputa.
Egli sa che allorquando non avrà più a
■suo servizio le vociferazioni e le selvatiche
grida d'unu popolazione ignorante non potrà più far valere le sue stolte ragionilo spero nondimeno che lunedi pottò
recarmi a San Fedele e trovarmi là a sera.
Se il prevosto accetta, sarò pronto a far
¡’attacco, soltanto domando che venga
chiuso a chiave l’uscio della sala, a ciò
che il prevosto non possa fuggire, e di fare
in nuìdo che non possa stdtare dalla finestra.
Lunedì dunque, giorno di S. Stefano,
sarò f. Sun Fedele per la sera. Se. la discussione non potrà aver luogo, si farà la riunione.
Mi seduti tutti i fratelli e le sorelle a
San Fedele e riceva per lei e la sua fami
glia l'assicurazione della profonda stima e
del sincero affetto del suo devotissimo
Eugenio Revel »
Non oi è dato di sapere come finisse
la cosa. Comunque la Chiesa Valdese
mandò a San Fedele un Pastore fisso
ed apri una Scuola Evangelica ben
freq'.ientata.
Per quanto riguarda la costruzione
del tempio è stato pure ritrovato, tra
le carte della Chiesa a San Fedele,
il progetto originale della Chiesa
stessa. Il progetto è stato redatto, di
pugno proprio, dal cand. in teologia
Piero Andreetti, di S. Fedele, che era
un po’ Tanima del gruppo, su di un
foglietto di carta quadrettata per
quaderni, e realizzato quasi fedelmente La casa annessa fu invece costruita dal Past. Paolo Calvino che visitava i gruppi di Aragno e San Fedele
Intelvi verso la fine del secolo.
CHI ERA P. ANDREETTI?
Pietro Andreetti, figlio di Francesco, era al momento della fondazione
della comunità evangelica di S. Fedele, un ragazzo di 13 anni sveglio ed
attento. I genitori e il Pastore, che
volevano fargli proseguire gli studi, lo
mandarono a Torre Pellice al Collegio. Continuò studiando teologia a Firenze e facendo l’anno all’estero in
Scozia. Durante tutto questo lungo
oeriodo di studi Pietro Andreetti manteneva con i- suoi, contatti epistolari,
incoraggiandoli sulla via della fede.
Anche in paese era molto stimato nonostante la sua giovane età. Fu lui
che collettò in Scozia, insieme alla
sua fidanzata scozzese, per la costruzione della chiesetta. Pietro Andreetti
fece a Brescia nel 1878, probabilmente
h suo anno di prova necessario prima
della consacrazione al pastorato. Fu
h, che scoppiò una epidemia di tifo
(c di colera). Gli ospedali erano colmi
di umanità sofferente. Anche parechi evangelici vi si trovavano. Pietr-o
Andreetti li visitò e volle anche assisterli. Presto si ammalò anche lui e
mori nel 1879 all’età di soli 28 anni.
L’esempio di sor'trio e di amore critiano lasciatoci da Pietro Andreetti
vuole essere di ispi razione per il piano
che qui vogliamo irresentarvi.
II, NOSTRO PROGETTO
Infatti, giovani di diverse denominazioni evangeliche di Milano e dì
Como, che si sono interessati da alcuni anni a fare dei piani per utilizzare
quegli stabili, hanno visto, sia nella
loro storia che nella loro posizione
geografica un dono del Signore e una
sua precisa indicazione per le Comunità lombarde e della vicina Svizzera.
Quale dono e quale indicazione?
La risposta dei giovani milanesi e
comaschi è chiara: la stabile di San
Fedele d’Intelvi è un dono del Signore
perchè si apra un centro d’incontro
per i giovani e per le nostre comunità
'n genere. Esso vuol essere uno strumento per rompere l’isolamento in cui
si trovano le nostre chiese e darci la
opportunità di ritrovare insieme la
nostra vocazione cristiana al servizio,
nelle città e nei paesi dove viviamo.
Il nostro piano prevede una realizzazione progressiva, a tappe. Anzitut
FORANO SABINO
I lavori della Conferenza
del ni Distretto
Il 17 giugno 196F. si è svolta a Forano
Sabino la Conferenza Distrettuale del IV
Distretto. 11 culto di apertura è stato presieduto dal Pastore Severino Zotta. Erano
presenti i Pastori e i delegati di ogni chiesa del Distretto, eccetto Colleferro. La Facoltà di Teologia è stata rappresentata dai
Proli. Valdo" Vinay e Bruno Corsani. 11
fratello Metodista, Giovanni Vezzosi, ha
portato un affettuoso saluto all’assemblea.
I lavori, sotto la presidenza del Pastore
emerito Alberto Ricca, lianno proceduto
ordinatamente anche se qualche intervento
è stato piuttosto accalorato. La discussione
si è .svolta seguendo l’ordine degli argo
LA PRO VALLI
COMUNICA
La Pro Valli cerca di acquistare, od affittare una casetta, anche rustica, purché sita
in Val Pellice in località di media montagna, non troppo eccentrica.
Un'importante industria lessile di Triesen
(Principato del Liechtenstein) assumerebbe
operaie tessili, assicurando buon trattamento
ed anche alloggio. Non è necessario conoscere
altre lingue, bastando Pitaliano.
Rivolgersi al Segretario delle « Pro Valli »
Casa Valdese - Torre Pellice.
to quest’anno vogliamo rendere abitar
bile la casa ed arredarla per ospitare
ur. massimo di 18 persone (suddivise
in tre stanze; 3 - 6 -;- 9). La casa avrà
tutti i servizi igienici necessari, una
bella cucina ed una stanza di soggior'o e potrà essere usata per incontri
brevi di fine settimana, o prolungati
fin dall’ottobre prossimo e anche per
tutta la stagione invernale.
A questo scopo il Past. Th. Soggin
di Como e la signora, organizzano im
campo di lavoro volontario per 16 ragazzi e ragazze daH’8 al 22 agosto, e
poi nel mese di settembre.
Le tappe degli anni pressimi prevedono un completo rinnovo dell’interno della chiesa ed il suo adattamento
a locale comunitario, anche per la stagione Invernale. La casa inoltre potrà
essere ingrandita fino ad ospitare 46
persone. Ma tutto questo è riservato
al prossimi anni quando le nostre comunità conosceranno bene il « Centro Evangelico » di San Fedele perchè
si saranno già servite di esso.
Da quest’autunno vogliamo iniziare le attività organizzando incontri e
convegni giornalieri delle nostre Chie-se o di gruppi di esse.
Gli incontri potranno essere di vario tipo: Scuole Domenicali, Gruppi
giovanili, gruppi di studio e di servizio, Consigli di Chiesa e Convegni Pastorali. gruppi di studio svariati, corsi
per responsabili, gruppi professionali,
:< retraites » di catecumeni e altri. La
zona montana consente anche di fare
belle gite e d’inverno lo sci ( « Capanna Bruno » o « Pian delle Noci ») e
perciò è adatta anche per periodi di
riposo.
Un comitato Italo-Svizzero, rappresentante tutte le Chiese interessate al
Centro Evangelico, coordinerà i programmi e organizzerà gli incontri. La
segreteria del Centro sarà presso il
Past. T. Soggin di Como. Il Consiglio
della Chiesa Valdese di Como, si è
assunto l’onere di amministrare il
Centro ed i fondi che ad esso perverranno, indirizzati al Past. Thomas
Soggin. vìa T. Grossi 17 - Como CCP n. 18/13990. Il preventivo delle
spese è per ora modesto e si aggira
intorno al milione di lire. Diversi
mici hanno già contribuito per la
realizzazione dell’opera, finanziariamente o con doni necessari al campo
di lavoro o per l’arredarnento. Altri
hanno offerto la loro collaborazione
la consulenza tecnica nei lavori.
Dopo soli due mesi del lancio del
nostro programma, siamo stati circondati da un tale entusiasmo per
c(U6st’opera ,che abbiamo ricavato la
.netta convinzione di aver dato il via
a qualcosa che inconsciamente o coscientemente era desiderato ed atteso
da molti. Ci ha profondamente rallegrati di udire durante il « Congresso
Evangelico » che sarà necessario di
creare, anche su base regionale, dei
« Centri » d’incontro per uno studio
ed un’azione comuni. Ed è appunto
questo che il « Centro Evangelico » di
S. Fedele Intelvi vuole diventare.
Posto com’è al centro di una zona
popolata da Comunità Evangeliche a
una distanza di un massimo di una
ora, un’ora e mezza dalle medesime,
crediamo fermamente che il « Centro
Evang;elico Pietro Andreetti » potrà
svolgere con Taiuto di Dio un’azione
efficace di stimolo e di rinnovamento
per tutte queste Comunità, affinchè
prendano coscienza della loro vocazione di Cristiani Evangelici in una
zona dove pur essendo numerosi ci si
conosce poco e si fa ben poco insieme.
Thomas Soggin
CACCIA E PESCA
Eccessi di fede
In un artieolu pubblicato su « L’Osservalore della Domenica », organo ufficioso
del Vaticano, Federico Alessandrini ha parlato dei risultati della laicizzazione con
temporanea in termini positivi e ha trattato
delle polemiche in seno vii cattolicesimo
francese, che avevano portato rarciveseo*
vo coadiutore di Rouen a parlare del rischio di uno scisma. L’Alessandrini nota
(he queste polemiche riflettono il fatto die
li Francia « più di ogni altro paese europeo ha subito nel corso degli ultimi cinquant'anni una laicizzazione die ha profondamente influenzato la mentalità e i
costumi, ma che al tempo stesso lia rinforzato nei cattolici il senso di Cristo ^
della Chiesa ».
Quanto alle attuali controversie, assistiamo periodicamente a « tentativi coscienti o no, di legare la Chiesa a cause
umane », Ma nel caso presente, se è verA
che la discussione è aperta, essa verte « sui
metodi dell’azione apostolica e della testimonianza, non sulla fede nè sulla morale
L‘Alessandrini nota di passata che i tentativi dei preti operai e della gioventù studentesca che hanno sollevato tante discussioni in passalo, risultavano « da un ecces
so di generosità ispiralo da una fede cristiana di cui nessuno ha il diritto di dubitare »
e non hanno nulla a che vedere con le
attuali difficoltà.
Questo è il solito modo, oggi sorridente,
di non prendere sul serio Finterlocutore.
Senza pregiudizi
(o quasi)
A GInevrà, nel corso di un « seminario
ecumenico » organizzato dal Rassemblemenl
oeeuménique della città, il p. Michalon di
Lione ha commentato il decreto vaticano
De oecumenismo. L’oratore ha dichiarato
( Ile « la Chiesa cattolico-romana non pone
aldina pregiudiziale al dialogo con i fratelli separali ». Il lesto « pur conservando
ben ehiarc le esigenze della fede della Chiesi cattolica, non fa mai dell’acccllazione di
otse da parte deirinterloculore la condizione per il dialogo. Esso afferma anzi che
il dialogo porterà la Cliiesa a tiesaininare
la sua fedeltà alla volontà di Cristo e in tal
modo a intraprendere con decisione uno
sforzo di I innovamento e di riforme ». La
Chiesa caltoliia non intende assolutamente
« creare un nuovo movimento ecumenico.
Essa riconosce che il movimento verso funi,
tà è nato fuori della Chiesa cattolica, che
riveste un’autenticità spirituale che non
possiamo ignorare, che è veramente un ’ appello divino” e una ’’grazia”. Lungi da
ogni sufficienza confessionale, il concilio
deve orientare i cattolici affinchè rispondano rettamente agli sviluppi deH’azione
dello Spirito Santo ».
Dopo queste bellissime espressioni, il
nodo: «Unicamente al livello della sua confessione di fede la Chiesa cattolica afferma
che le è stato affidato ”di diritto” dal Signore ”la pienezza di grazia e di verità” ».
E il vero dialogo va a catafascio.
PERSONALIA
Si sono sposati, a Roma, Dario Bari!’ e Mirella Bianconi. Rivolgiamo
loro i nostri più cordiali auguri.
fon i vnidesi provenienti dalle Valli
nel
lontano
Per la Gianavella. - Dal Concistoro di Frali
è pervenuta un’offerta di L. 2.000. La P. V,
ringrazia.
menti come era stato presentato dal presidente della Commissione Distrettuale,
Pastore Malhieu, nella sua relazione iniziale; sono stati presi in esame e discussi la
fistemazione del camp« di lavoro, la nomina defila Commissione Distrettuale che,
con votazione segreta, è stata riconfermata. la vita delle chiese, l’attività in comune. le attività evangelistiche, ¡ risultati del
Secondo Consresso Evangelico, le attività
assistenziali e la situazione finanziaria. Un
solo o.d.g. relativo airistruzione catechistica e alla confermazione, è stato presentato e approvato afi’unanimilà.
Ciò che in maniera più evidente è emerso dalla Conferenza di Forano Sabino è
stata l'esigenza di un maggior potenziamento defila vita delle comunità con la
collaborazione di tutti i membri di chiesa
e un risveglio nell’opera di evangelizzazione per essere veramente luce e testimonianza della Parola del Signore; nonostante rinsufficienza del mezzi, le nostre
comunità dovranno più concretamente Impegnarsi per una efficace testimonianza dell’Evangelo.
■àlla fine dei lavori si è proceduto alla
elezione dei delegati al Sinodo: sono risultati eletti la sorella Ada D'Ari di Rimini
e i fratelli Arnaldo Scarinci di Forano Sabino, Mario Bianconi e Giorgio Peyrot di
Roma. Sono rimasti quindi esclusi dalla
delegazione sinodale i delegati delle cinese della Toscana, cioè di Firenze, Pisa, Livorno e Siena.
Un ringraziamento vada a tutti coloro
che hanno preso parte ai lavori e soprattutto alla popolazione di Forano Sabino
die ha riservato ai membri della Conferenza una calorosa accoglienza. G. B.
Un gruppo di Val
desi uruguayani riu
liti a Nueva Helve
eia in occasione del
la Festa Nazionale
Da parecchi anni, in questa parte sud-occiden'.ale della Repubblica dell’Uruguay,
si celebra la nostra Festa Nazionale, alla
quale partecipano oltre alle autorità locali
e a quelle consolari italiane, un numeroso
gruppo di italiani assieme ai loro discendenti.
Fra i presenti, non manca mai un buon
numero di valdesi, emigrati dopo l’ultima
guerra, fra i quali si contano parecchi alpini ed ex-partigiani.
Nel programma dei festeggiamenti c’era
sempre il Te-Deum nella chiesa cattolica;
perciò quest'anno si è pensato anche ad un
culto in italiano per valdesi e simpatizzanti.
La celebrazione dell’anno in corso, si è
svolta domenica M> maggio nella bella cittadina chiamata « Nueva Helvecia », vicino
alla no.stra « Colonia Vaidense ».
Per il culto valdese ci fu gentilmente
concesso il tempio della Chiesa Evangelica
Svizzera. Parteciparono una quarantina di
fratelli e .sorelle provenienti dalle diverse
cemunità delle Valli Valdesi. Ricordiamo;
i Berti', del Villar, Sibille di Torre, Coslabel di San Giovanni, Long di Abbadia
.àlpina, Bouehard di Pramollo, Rivoira di
Angrogna, mentre rappresentavano l’Opera
di evangelizzazione Zucchi di Milano e
Bianco di Capri.
Il culto, svoltosi lutto in italiano, è staio per questi cari fratelli non solo una buoni opportunità che il Signore ha dato lo-ro
di dar testimonianza della loro fede nel
corso di una celebrazione patriottica, ma
una grazia che Dio ha loro concesso per
sentirsi alla Sua presenza, in comunione
fraterna fra di loro e, per mezzo della
preghiera, con lutti i loro familiari ed amici
lontani nella loro terra d’origine.
Elio Maggi
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4
pag. 4
N. 27 — 2 luglio 1965
la vita dell'agricoltore
La legge per lo sviluppo
della proprietà coltivatrice
tta U^iciale n. 142 del 9 ffill- OllHlora il tra-iferìmpn^n a titnlr»
Tempo di Pentecoste
a Catanzaro
La Gazzetta Ufficiale n. 142 del 9 giu
gno ha pubblicato la legge 26 maggio 1965,
n. 590, che reca disposizioni per lo sviluppo
della proprietà coltivatrice.
Secondo il provvedimento che va in vigore il 24 giugno, ai mezzadri, ai coloni par.
ziari, ai compartecipanti, agli affittuari ed
enfiteuti, coltivatori diretti, nonché agli altri
lavoratori manuali della terra, singoli o associati in cooperativa, possono essere concessi
mutui della durata di 40 anni ai tasso
annuo di interesse dell’uno per cento, per
Tacquisto — effettuato in epoca posteriore
all’entrata in vigore della legge — di fondi
rustici che, a giudizio dell’Ispettorato provinciale delTagricoltura, siano riconosciuti
idonei alla costituzione di aziende che abbiano caratteristiche o suscettività per realizzare imprese familiari efficienti.
I mutui di cui sopra possono essere altresì
concessi ai proprietari coltivatori diretti, singoli od associati in cooperative, il cui nucleo
familiare abbia una capacità lavorativa superiore ad un terzo di quella occorrente per
la normale coltivazione del loro fondo.
Agli acquirenti di fondo rustico con i benefici di cui sopra possono essere pure concessi
prestiti per l’acquisto di macchine, attrezzi
e bestiame, anche di pertinenza del venditore
per la normale dotazione delle aziende di
nuova costituzione od ampliate. Detti prestiti avranno la durata di cinque anni e saranno gravati di un tasso annuo d’interesse
del 2 per cento.
La concessione dei mutui e dei prestiti
agevolati è subordinata al rilascio di apposito nuUa osta da parte dell’Ispettorato dell’agricoltura competente per territorio, che
dovrà pronunciarsi anche sulla congruità del
prezzo d’acquisto.
Qualora il trasferimento a titolo oneroso
sia proposto, per quota di fondo, da un componente la famiglia coltivatrice, sia in costanza di comunione ereditaria che in ogni
altro caso di comunione familiare, gli altri
componenti hanno diritto alla prelazione
semprechè siano coltivatori manuali o continuino 1 esercizio delLimpresa familiare in
comune.
Il proprietario deve notificare al coltivatore la proposta di alienazione indicandone il
prezzo; il coltivatore deve esercitare il suo
diritto entro 30 giorni.
Qualora il proprietario non provveda a
tale notificazione o il prezzo indicato sia
superiore a quello risultante dal contratto di
compravendita, l’avente titolo al diritto di
prelazione può, entro un anno dalla trascrizione del contralto di compravendita, riscattare il fc*ndo dalLacquirente e da ogni
altro successivo avente causa.
Ove il diritto di prelazione sia stato esercitato, il versamento del prezzo di acquisto
deve essere effettualo entro il termine di
tre mesi, decorrenti dal trentesimo giorno dal1 avvenuta notifica da parte del proprietario,
salvo che non sia diversamente pattuito tra
le parti.
Se il coltivatore che esercita il diritto dì
prelazione dimostra, eoa certificato dell’Ispet.
torato provinciale deH’agricoltura competen
te, di aver presentato domanda ammessa alla
istruttoria per la concessione del mutuo, il
termine dì cui sopra è sospeso fino a che
non sia stata disposta la concessione del
mutuo ovvero fino a che l’Ispettorato non
abbia espresso diniego a conclusione della
istruttoria compiuta e, comunque, per non
più dì un anno. In tal caso TLspettorato
provinciale deH’agricoltura deve provvedere
entro quattro mesi daUa domanda agli adempimenti.
In tutti i casi nei quali il pagamento del
prezzo è differito, il trasferimento della proprietà è sottoposto alla condizione sospensiva del pagamento stesso entro il termine
stabilito.
Nel caso di vendita di un fondo coltivato da una pluralità di affittuari, mezzadri
[) coloni, la prelazione non può essere esercitata che da tutti congiuntamente. Qualora alcuno abbia rinunciato, la prelazione
può essere esercitata congiuntamente dagli
altri affittuari, o mezzadri o coloni purché la
superficie del fondo non ecceda il triplo della
complessiva capacità lavorativa delle loro
famiglie. Si considera rinunciatario l’avente
titolo che entro quindici giorni dalla notificazione del prezzo non abbia comunicato
agli aventi diritto rintenzione di avvalersi
della prelazione.
Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi
il rumore, ma non sai nè donde viene nè
dove va: così è di chiunque è nato dallo
Spirito. (Giov. 3: 8)
Si è avuta la presentazione del nuovo consiglio di Chiesa, il 30 maggio u. s., nella
nostra Comunità Valdese di Via Discesa Filanda. Ed ecco i loro nomi : Scorza Ernesto
e Goteri Ernesto, anziani; Dario Scorza, Nino
Olivo, Citriniti Nicola e Mercurio Vitaliano,
diaconi.
Ed eccoci alla Pentecoste.
La mattina alle ore 10,45 la nostra Chiesa
era abbastanza piena con Lintervento anche
di una diecina di amici e parenti del fratello Bova e della sua consorte, venuti apposta
per il battesimo del bimbo Marco Bova.
Il nostro Pastore Sig. Eugenio Rivoir, lo
battezzava nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo, raccomandando ai coniugi Bova dì educare e fare camminare il
proprio bambino nelle vie del Signore.
Il fratello Bova, dopo aver conosciuto
l'Evangelo in Isvizzera si è sposato nella
nostra Chiesa Valdese in Catanzaro ed abita
in Amareni. Dopo il Pastore ha battezzato
il giovane studente Nino Alberto, membro
attivo della nostra Unione Giovanile di Catanzaro. Abbiamo quindi avute le conferma
zioni di altri quattro giovani, che hanno
seguito il corso di catechismo ed hanno presa
parte attiva della nostra U.G.V. di Catanzaro; essi sono: Loiero Aldo. Olivo Giu
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
In caso di trasferimento a titolo oneroso
o di concessione in enfiteusi di fondi concessi
in affitto a coltivatori diretti, a mezzadria, a
colonia parziaria, o a compartecipazione,
esclusa quella stagionale, l’affittuario, il mezzadro, il colono o il compartecipante, a parità dì condizioni, ha diritto di prelazione
purché coltivi il fondo stesso da almeno
quattro anni, non abbia venduto, nel biennio
precedente, altri fondi rustici di imponìbile
fondiario superiore a lire mille, salvo il caso
di cessione a scopo di ricomposizione fondiaria, ed il fondo per il quale intende esercitare la prelazione, in aggiunta ad altri
evntualmente posseduti in proprietà od enfiteusi, non superi il triplo della superficie corrispondente alla capacità lavorativa della sua
famiglia.
La prelazione non è consentita nei casi di
permuta, vendita forzata, liquidazione coatta, fallimento, espropriazione per pubblica
utilità e quando i terreni in base a piani
regolatori, anche se non ancora approvati,
siano destinati ad utilizzazione edilizia, industriale o turistica.
P0MÄRETT0 ‘
Domenica 20 u. «. abbiamo avuto la gradita visita del maggiore Lovato e Signora:
essi hanno presieduto il culto del mattino
con un messaggio ed una rievocazione storica dell’ope.ra salutista in occasione del
centenario; nel pomeriggio al Clot Inverso
essi hanno ancora dato testimonianze e messaggi al folto pubblico presente. Siamo riconoscenti al Signore per la ricchezza spirituale che abbiamo ricevuta in quel giorno. Inviamo ai nostri amici un pensiero augurale per la loro missione alle valli, per
il bene ch’essi possono recare alle nostre
comunità e con uno spirito gioioso.
Inviamo un pensiero di simpatia alla famiglia di Pons Leontina in Galliano deceduta a Pomaretto ed il cui servizio è stato
jK'esieduto dal Pastóre Giorgio Toum.
Mercoledì 14 luglio alle ore 20,30 avrà
luogo un incontro fraterno al Teatro Valdese
con una comitiva francese. Tutta la comunità è caldamente invitata a prendere parte,
in modo del tutto particolare la Corale.
Casa di riposo
''Villa Olanda.,
« Villa Olanda » vive PS® anno di vita.
Qualcosa è mutato dall’ormai lontano 1958
quando la Signora Alice Nisbet riceveva i
primi profughi provenienti da campi di
raccolta in Italia o dalla lontana Cina.
Alcuni sono deceduti, altri partiti per
PAmerica, la Germania o tornati in Russia richiamati dai loro figli ivi residenti.
I rimasti vivono la loro vita, più vecchi
dì allora e con i loro acciacchi e malanni
dovuti alla tarda età. In generale la salute
però è buona, seguiti sempre con amore
dal Dott. Paolo Pellizzaro.
Il 16 maggio 11. s. una nostra cara ospite, la Signora Filomena Kastner ved. Perini ci ha lasciati per la Patria Celeste. Già
da tempo sofferente dì cuore è passata al1 altra sponda aU’Ospedale Valdese di Torre Pellice. Il servizio religioso' è stato presieduto dal Direttore di Villa Olanda, Pastore S. Colucci, sia aU’Ospedale ch^ al
cimitero di Torre Pellice, molti ospiti di
ci doni in natura (indumenti) o in denaro,
la situazione finanziaria dà molte preoccupazioni alla Tavola Valdese ed aUa Direzione.
I doni ricevuti nei mesi marzo-giugno
19tó sono riportati qui sotto.
Ringraziamo sentitaimente tutti coloro
che pensano con amore a « ViUa Olanda ».
Pastore Seiffredo Colucci
Direttore
Culto radio
ore 7.40
DOMENICA 4 LUGLIO
Pastore Guido Comba
DOMENICA 11 LUGLIO
Pastore Nunzio Strisciullo
Villa Olanda erano presenti per testimoniare la loro simpatia alla memoria della sorella in fede che ci ha lasciati.
Abbiamo, ora, alcuni ospiti italiani (protestanti e cattolici) che ban chiesto di vivere la loro vita qui a Villa Olanda, luogo di pace e di serenità. Essi sono fra noi
i (c benvenuti ». Fra poco giungeranno gli
ospiti « estivi » alcuni dei quali si fermeranno sino a metà settembre p. v. Speriamo che poi altri verranno. Ne attendiamo
sino a che... ViUa Olanda non sarà al completo!
Si avvicinano le ferie, si avvicina il periodo estivo o del Sinodo : amici che venite alle Valli, arrivate sin da noi, a ViUa
Olanda, venite a vedere l’opera che la nostra Chiesa Valdese compie con amore, anche se essa richiede sacrifici finanziari alla nostra Amministrazione. Venite, vi attendiamo.
Voglio ringraziare sentitamente quanti
con fraterno pensiero hanno pensato a far
MAINTOVA
l^’Cnione Giovanile ha ricevuto la visita
del Capogruppo EUV, Franco Ferretti;
quella sera si è riusciti a meUere in evidenza una realtà piuttosto nascosta del nostro gruppo : mancanza di vera comunione
in reale apertura fraterna.
La Domenica di Pentecoste è stala una
giornata di vera festa per la nostra Comunità: nel corso del culto sono stati ammessi in Chiesa 4 fratelli, che hanno dato la
loro confessione di fede : Dino Simeoni,
Italo Pavesi, Maria Teresa Pavesi, Renato
Micol. Noi ringraziamo il Signore che continua a dare i segni deUa sua azione e benevolenza.
Il 18 maggio ci siamo raccolti attorno
alla bara della Signora Maria Zelati Morganti, a riaffermare in presenza della morte
la fede neUa vittoria di Cristo risorto. Ai
familiari e specialmente alla no'Stra sorella
signorina Lucia Zelati Tespressione della
nostra solidarietà.
Il 12 giugno è nata una bambina in casa
di Franco e Cicci Malacarne; il Signore
cclini delle sue benedizioni questa famiglia
nella gioia.
Due riunioni di preghiera di intercessione per T Congresso sono state tenute in
in comune col gruppo dell’« Operazione
Mobilitazione ».
VERONA
ELENCO DONI RICEVUTI
DAL IVLARZO AL GIUGNO 1965
Unione Cucilo, Riesi L. 10.000; Luigi
Sgarzi, Roma 5.000; Sig. Mahler, Zurigo, 2.000'; Gol. Gtorgiolè Gius, e Sig.ua
Ester, Livorno I.OOO; Delia Rossi Servettaz, Savona, in memoria Sofia Servettaz 15.000; C. Santamatira, Furci Siculo 500; Rag. V. Viti, Venezia 500; N. N.,
Luserna San Giovanni 10.000; N. N., Luserna San Giovanni, in memoria Ester Morero 2.000; Puorger Sorelle, Piombino 3.000; Walter Borlin, Hoogen 5.000;
Ceisarina Durant, Pinerolo 3.000; Paimira Micol, Pinerolo 1.000; Collino Franca
ced. Paschetto, Pinerolo, in memoria del
marito 1.000; Edoardo' Ippolito, Genova 5.000; Chiesa di Lingua Italiana, Sciaffusa 25.000; Comunità Valdese, Cerignola (2® vers.) 10.000; Comunità Evangelica
di Bergamo, collctta di Pasqua 175.000;
-Anna Santerini, Livorno 5.000; Ines Fasulo, Roma 5.000; Amici di Locamo, Ticino 5.370; Gen. Tacchella c Sig.ra. La .Spezia 25.000; Giuseppe Turri, Verona 50.000;
G. P. e E. Bein. Torre Pellice, in occasione loro nozze d’oro 3.000; Amiche Olandesi, Utrecht 10.000; Avv. C. Giocchino,
Pinerolo 50.000; Irene Codino, PineroIcIO.OOO; Ernesto Pons, Pinerolot 10.000;
Avv. Cesare Goy, Pinerolo 10.000; Gruppo Evangelico Italiano, Mànnedrf (CHI
14.255; Cesarina Targetti, Firenze 10.000;
Oreste e Marisa Cartoni, Livorno 2.000;
Cristofora Maggiore Giulia, Loranza 1.000;
Bice Bertarione, Ivrea 5.000; Mingardi Sorelle, Firenze 5.000; Gruppo Tedeschi in
visita a Villa Olanda 7.815; Unione Femminile Chiesa Valdese di Bergamo 30.000;
Schwstern von « S i 1 o a h », Gumligen
(CHi 40.077; Chiesa Valdese dì Pisa 10.000.
I doni in denaro possono essere inviati
servendosi del C.C.P. 2/41903 intestato a:
Direttore Casa di Riposo « Villa Olanda »,
Luserna San Giovanni (TO). Grazie!
Domenica 20 giugno, nel corso del culto,
è stato celebrato il matrimonio tra il Signor Paolo Cesaro (di Padova) e la Signorina Franca Gheda (di Brescia). Diciamo
loro il nostro fraterno augurio : il Signore
Gesù Cristo benedica la loro nuova famiglia, stabilendo la sua presenza di grazia e
creando le condizioni per la comune ubbidienza nella fede.
L’Assemblea di Chiesa del 13 giugno —
a cui molti mancavano, e ci è assai dispiaciuto — ha discusso il contenuto della relazione annua, ed ha già indicato alcune
linee di ricerca e di lavoro, per cercare di
ristabilire il contatto veramente fraterno
con tutti, anche con quelli che normalmente ritengono di non averne bisogno.
Ne abbiamo parlato in autentico spirito di
preghiera e di solidarietà. Abbiamo anche
ricevuto una relazione dei lavori del Congresso Evangelico (Roma, 26-30 maggio
1965), presentataci da Danilo Passini che
vi ha partecipato quale delegato della Conferenza Distrettuale. E’ stato nominato quale delegato alla prossima Conferenza DìRtreituale (Brescia, 26-27 giugno) Piero
Varvelli; sostituta Gerlinda Bohlìg.
Riunioni di preghiera, di intercessione
per i lavori del Congresso, si sono avute il
27 e 29 maggio, in comune coi Fratelli Pentecostali di Verona; continueremo i contatti stabiliti con questa comunità.
11 23 maggio un’Assemblea di Chiesa ha
discu.sso il Rapporto della Commissione
mista Valdese-Melodista per un piano di
integrazione fra le due Chiese in Italia. Ci
siamo espressi mediante un documeiito
scritto.
L’ultima Assemblea di Chiesa ha espresso il suo apprezzamento e ringraziamento
ai fratelli e sorelle che nell’anno hanno
dato tempo ed energìe per un particolare
servizio nella comunità; predicazione domenicale, scuola domenicale, harmonium,
studi biblici, e in altri modi ancora.
Culti alla radio - televisione
della S rizzerà Italiana
Domenica 4 luglio.
Radio della Svizzera Italiana. Conversazione evangelica Guido Rivoir, ore 9,15.
Televisione della Svizzera Italiana . La
Parola del Signore • Guido Rivoir, circa
alle 22.
Domenica 11 luglio.
Radio della Svizzera Italiana . Conversazione evangelica - Gotto Rauch 9,15.
PRAMOLLO
■V,
Il S. Battesimo è stato amministrato a
Travers Claudia di Giovanni e di Long Angela (Ciotti) ed a Sappè Ivana di Oreste e
di Jahier Anita ( Buatta). Il Signore accompagni con la Sua grazia queste bambine e
conceda ili genitori, ai padrini ed alle madrine di essere fedeli alle promesse fatte.
Grazie alla generosità ed alla collaborazione dei membri di Chiesa e di amici l’annuale bazar, organizzato dall’Unione delle
Madri, ha avuto buon esito. A tutti i donatori, ai visitatori ed a quanti hanno dato
la loro preziosa collaborazione vada ancora
l’espressione della più viva gratitudine.
Nel corso della nostra ultima Assemblea
di Chiesa il Pastore ha dato lettura della
Relazione Morale e Finanziaria del Concistoro per l’anno ecclesiastico 1964-1965, che
è stata approvata. Sono stati in seguito nominali i delegati alla Conferenza Distrettuale
e quale delegato al Sinodo il sig. Manetto
Antonio. 1 sigg. Long Eli (Ervur) e Peyronel
Guido (Tournin) eletti revisori dei conti.
La comunità ringrazia i sigg. Peyronel
Guido (Tournin), Momiet Franco (San Secondo) e Ribet Giosuè (Pomaretto) per i
messaggi che le hanno rivolto durante i
culti dell’Ascensione e delle domeniche
30 maggio e 13 giugno. Desideriamo porgere
al sig. Ribet la nostra fraterna solidarietà e
la nostra viva simpatia per il duplice lutto
che ha colpito la sua famiglia in seguito ad
un tragico, violento incidente stradale e formuliamo fervidi auguri di guarigione a
quanti sono degenti nell’ospedale di Pinerolo.
I bambini della nostra Scuola Domenicale
hanno partecipato alla festa di canto tenutasi nel Tempio di Pinerolo domenica 23 maggio. Ringraziamo la comunità di Pinerolo per
la cordiale accoglienza.
Domenica 13 giugno una cinquantina di
membri dì Chiesa ha partecipato alla gita
della comunità ad Entrèves-La Palud dove,
favoriti dal bel tempo, abbiamo potuto ammirare il grandioso scenario della catena del
Monte Bianco. Sulla via del ritorno, con la
collaborazione del Pastore sig. Marauda già
conduttore della comunità di Pramollo, abbiamo visto alcune curiosità del Castello di
Sarre e poi ci siamo ritrovati ad Aosta nella
sala delle attività insieme ai membri di
quella comunità che, con la Signora Marau
da, ci hanno preparato un'ottima tazza di
té e con i quali abbiamo fraternizzato a
lungo. La nostra viva gratitudine al Pastore
sig. Marauda e Signora nonché ai membri
della comunità aostana per la fraterna e
simpatica accoglienza.
SAN SECONDO
— Domenica, 27 giugno, è stata accompagnata al campo del riposo la spoglia mortale di Balmas Lidia (Midia) ved. Paschetto
delle Paglierine (Miradolo), deceduta improvvisamenle alTetà di anni 83.
Scompare con la nostra sorella una liella
figura di credente, di madre esemplare e di
membro di chiesa fedele. Di lei si può dire:
« Ho combattuto il buon combattimento, ho
finito la corsa, ho serbala la fede )i.
AI cimitero ¡I doli. Arturo Gay ne ha ricordato la bontà e la dirittura morale.
— Nel pomeriggio di sabato 26 giugno,
si è improvvisamente abbattuta sulla nostra
parrocchia una grandinata dì inaudita violenza che ha, in poco più dì un quarto d’ora,
distrutto vigneti, fruiteli, campi di grano,
ortaggi, ecc.
I quartieri della Rivoira-Lombarda e della Grotta hanno un aspetto desolante: le viti
e gli alberi da fruita che erano una meraviglia da vedere sono ora quasi compietamente spogli e nudi.
Desideriamo dire una parola di solidarietà
e di incoraggiamento alle famiglie che sono
state colpite nei loro beni terreni e ricordare loro parole di Gesù : Non siate con
ansietà solleciti per la vita vostra di quel
che mangerete o di quel che berrete; nè per
il vostro corpo di che vi vestirete. Guardate
gli uccelli del cielo : non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre
vostro celeste li nutrisce. Non siete voi assai
più di loro?
seppe. Pancari Salvatore e Costa Pino. Tutti,
in seguito alla confermazione, fanno parte
della nostra Comunità; siamo sicuri che lo
Spirito Santo li fortificherà per essere testimoni che Gesù è il solo Salvatore, nella
città di Catanzaro e Provincia. Ancora dopo
il messaggio di Pentecoste, rivolto dal nostro Pastore, ci siamo tutti avvicinati alla
S. Cena, ricordando la morte di Cristo fino
al suo Ritorno glorioso sulla terra.
Possa il Signore fare soffiare fortemente
il vento della Pentecoste sulla nostra fratellanza, portando il risveglio che lo Spirito
suscita c desta alle anime assetate, dando
loro dì poter parlare il linguaggio nuovo
del Cristo.
E mediante Io Spirito della Pentecoste che.
in una città dove ancora regna Terrore ed il
piò tradizionale conformismo, il Signore ha
compiuto la sua opera di misericordia nel
formare e creare il suo popolo, eleggendo
uomini e donne di diversa cultura, in una
assernblea di credenti per testimoniare della
verità al servìzio di Colui che è venuto per
servire e dare la sua vita per il riscatto di
tutti.
Come ai giorni degli apostoli, ancora oggi
il linguaggio della Pentecoste è il messagigo della consolazione e della speranza in
una società di diseredati che in preghiera
ed in umiltà asp"ttano una società ed una
umanità migliore Ernesto Scorza
liti;
— Il 23 maggio abbiamo avuto il nostro
bazar il cui risultato è stato di buon iiii.iraggiamenlo per quanti si sono adoperati alla
sua buona riuscita. Avendo l’unione delle
madri deciso di devolverne il ricavato all’ospedale di Pomaretto, per i progettati lavori di ammodernamento, abbiamo potuto
inviare per questo scopo la .somma di L -e
80.500. Ringraziamo quanti, in un modo o
nell’altro, hanno collaborato in questa oci asione.
-- Il cullo del 30 maggio a Fontane è
stato presieduto dal missionario Robeto
Coisson, che ringraziamo sentitamente )>er
il messaggio' rivolto alla Comunità e per 'a
sua collaborazione.
L Assemblea di Chiesa del 6 giugno iia
eletto suoi delegati alla Conferenza Dislr- P
tuale Pons Aldo, suppl, Tron Costantino, -d
al Sinodo Pascal Gustavo, suppl, Pa.-''al
Enrico.
Ci rallegriamo vivamente con la fa’ :iglia di Poél Mario ed Elda della Paola, ¡.»r
la nascita della piccola Nicoletta.
I giovani della Comunità di Massello
sono venuti a renderci visita il pomerige.lo
del 20 giugno. Abbiamo visitato insieme i
luoghi dove i valdesi si rifugiavano al tempo
delle persecuzioni a Galmonnl, .solfeniimidoci fra le vecchie trincee della « B’ounso di
Tampaneli ». Abbiamo progettato altri ineioi.
tri e gite in comune.
— Il 25 giugno il Past. Davite ha );r.'sieduto a Rodoretto il funerale della no- lia
sorella Pascal Maria ved. Barai di 70 air'i
deceduta a Villa di Prali dove da tempo
risiedeva presso la figlia. Rinnoviamo alla
famiglia l’espressione della simpatia eri,iliana di tutta la Comunità.
I nostri culli continuano ad aver luogo
la 1“ e .l“ domenica del mese a Rodore.to
e la 2<^, 4" e eventualmente la 5» a Foni,: le
sempre alle 10.
Direttore resp.; Cino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
Cip. Subalpina 9 p.a. - Torre Pellice (Toi
Pensione Balneare
Fatdese
BORGIO VEREZZI (Savona)
Direttore : P. Chauvie
Aperta tutto l’anno
Spiaggia propria
Ideale per soggiorni
estivi e invernali
Le famiglie Barai, Tron, Meitre, Pascal, Breuza e Grill, commosse per
le manifestazioni di simpatia ricevute in occasione della morte della
Mamma e Sorella
Maria Margherita Pascal
veli. Barai
deceduta a Villa di Prali il 23 Giu
gno 1965, ringraziano quanti hanno
nreso parte al loro lutto e sono stati
loro vicini nel perio'do della lunga
malattia.
Chiunquo; contempla il Piglinolo e crede in Lui ha vita eterna ed io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Prali, 25 Giugno 1965
Le famiglie Ribet, Bounous, Ferrier,
Peyronel, commosse dalla profonda
simpatia e dall’amore fraterno espressi loro in occasione della sciagura che
le ha colpite, esprimonoi la loro viva
riconoscenza a tutti coloro che sono
stati loro vicini nell’ora del lutto e
della sofferenza.