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Prezzo Lira 12
^niio LXXVII[ . N. 19
TORRE PELLICE, 7 Maggio 1948
in abbonamento postale - 1 G’rnppo
fSETTIMANALE
ASCENSIONE
•€cco io vedo i cieli aperii Atti VII 36
Dorremmo celebrare VAscensione
■ con tma gioia immensa. Come S. Stefano, il primo martire delia Chiesa, ogrà
f-credente, in virtù del! Ascensione,
® può Vedere ”i deli aperti^ e il Figliucd
ti dell’uomo in piè alla destra di Dio,,
■ Quale privilegio! Una grande luce
. scende dal Cielo e d inonda l’anima.
Ecco, ora Gesù, averido compiuto i’O
‘/^'pera della nostra Redenzione, risale al
Cielo, a quel Cielo òhe, s'Ei non ne
■ ' fosse disceso negli abissi del 'peccato,
;}tf,del dolore e della rrvorte, sarebbe rimar
,Ì sto chiuso per noi. La via è ora aperta,
i,c per chi persevera nella fede essa non
, si chiuderà mai più.
ÌB<- >• y ..WH* T
i,. Sr 1
Sii fedéle fino alla morie
GIOVANNI
VALDESI
DELLA
CHIESA VALDESE
no aii loro posteri la fiaccola deMla vita !
HI
Wéfi
Il Cielo è aperto ai nostri sospiri ed
^ alle nostre preghiere. Noi che abbiam
{»ovato quanto sia più lacerante il do' lare che dobbiam tener chiuso nel cuore, seli za poterlo comujwcare, senza ricevere il conforto dell’altrui cQrrtprendone e della simpatia; imi che abbiam
Veduto talvolta gli usci Arimi quando
avremmo avtilo bisogtm dell’os{ritàMtà
d’un cuore fraterno, d’aiuto e di liberazione, rallegriamod; in virtù dell’Ansione,i deli ci sono aperti. No, .ldi cóme cl sémhta Jàtv^taiTddìoIidn
alle nostre supplicazioni. In
Jesù, Egli è ora il nostro Padre: il
^ adre che ode i nostri gemiti, Vede le
nostre angosce, ascolta ì nostri sospiri,
^ accoglie le nostre preghiere con tanto
amore, e le esaudisce. Noi, dice S.
Paolo, ' abbiamo accesso al Padre,,.
4«|: Liberamente d possiamo rivolgere a
'i Lai, parlargli, aprirgli il nostro cuòre.
Il Padre ode, ascolta ed esaudisce i
n*' Suoi figliuAi, li soccorre e li libera.
Il Cielo è aperto per la discesa delle
energie divine. Ora si compiono i grandi fatti che i Patriarchi ed i Profeti salutaron con fede ma senza poterne afferrare tutta la benefica grandezza, perchè crm solo abbozzati, non ben definiti. Nè gli stessi discepoli di Gesù
han compreso, prima della Sua Ascensione, le Sue preziose promesse. Ora,
ecco la grande e preziosa realtà: il
Cristo glorificato manda sui credenti le
grazie e le energie dello Spirito Suo.
Spirito di Verità, il Consolatore, il Paracleto, ossia Avvocato difensore, la
fiamma che dà luce e calore, la pace e
l’allegrezza, Aie il morido non può dare ma che neppure può ioglìerd se le
riceviamo come un dono che scende
dall’ Alto. Che di più ? La Parabola
diventa realtà: i tralci sono urtiti alla
Vite, e da essa riceVon del continuo la
Vita. Gesù tarisce terra e Cielo: Gesù,
il quale ViVe in noi. E Cristo in noi ӏ
speranza della gloria,,. Un lembo di
Cielo è già in noi. Per fede noi ci sentiamo cittadini del Cielo. E quando
siamo stanchi e scoraggiati, ricordiamo: Gesù, Ala destra di Dio, prega
prigionii seguono il \i iociitore die li ha
strappati al peccato ed Ala morte: Lo
seguono mila via irioftfAe che conduce
al Cielo. E che cos’è {ter loro il Cielo ?
E’ la '’Casa del Pai re,, in cui ci son
molte dimore,,. Ipi è salito il SAvatore
a prepararci un luogi*. ”E quando Egli ha detto - avrò ,^epurato un luogo
tornerò e v’accoglierò, presso di me, affinchè dove son io, siate anche voi,,.
Rallegrati, anima nria. Tu rion sparirai fra gli spaventi dèMa morte. Tu vivrai, presso Dio, coni Gesù che t’ha aperto le Vie del Cielé! NéU’uliima tua
ora terrena, dirai cA primo martire:
’’Signcr Gesù, ricevi il mio spirito!,.
G, Bertinatti
C O y I CATO
m
Il Cielo è aperto per accogliere i credenti. Gesù non è scomparso dAla scena della Vita terrena fra le tetre ombre
della morte. Egli è risuscitato; poi, è
salito in un nembo di luce trionfale: la
luce della vita. Ed è oì .Svd credenti
che S. Paolo applica la bella parola
del Salmista: ”Tu sei salito in alto, hai
menato in cattività dei prigiom,,. 1
Essendo i Pastori <U ANGROGNASERRE e di PRAMOLLO siati eletti rispettivamente neUe Chiese autonoma ài ANGROGNA-SAN LORENZO e POMARETTO,<i a norma déill'Art. 17 comma a) 0 h) dei'mgenti
Regolamenti^ viené^ (proclamata lu'
vacanza posterComunità
di PRAMOLLO.
Le designazioni dei Pastori si effettueranno nei termini e proceaimenti stabiliti dagli Articoli 12, 13,
14, 15, 17, 24 e 25 dki Regolamenti,
con applicazione delle modifiche deliberate dai recenti Sinodi.
Il Moderatori della Tavola Valdeso
V. isOMMANa
Roma, 23 aprile 1949.
IO DIFENDO
az coAozen-TUz
Non ho letto Topuscolo ¿el^ pastore
Paolo Bosio; ma l’artocolo così pacato
del pastore Giovannii Bonnet, che apre
sulle colonne dell’Eco al dibattito sul
l’iniCeiessante questione, mi spinge a
prendere anch’io la penna.
iMi sembra perciò che, senzia diffr
coltà, si possa così rispondere a laìu.ae
delle affermazioni del pastore Bosio (secondo l’articolo su citato);
ca dii Washington),
porta la casistica !
X questo punto cì
II
I
11 pastore Bosio accenna (sempre se
«.S.
lo sono per l’obbiezione di coscienza
(sic et simpliciter». Non mi nascondo
a difficoltà di sostenerne In validità,
na trovo che tutte le ragioni aiWqtte dal
^astore Bosio e da altri, per infiimame
’opportunità e 1 assolute2iza, non vàltono di fronte alle ragioni oppone.
Poiché, parmi, l’obbiezione di ooscien:a non è una dottrina od un dogma, ma
b una conseguenza pratica che si fa
lune da una alfermazione teoretica (se
diciamo che siamo ftatelli...). Ognuno
vede che, allora, la que^ione non m
>uò risolvere con superfioilali romantidierie anedottiche, o con variazi^i su
juel che 10 dovrei fare se vedesffl 1 miei
figli e mia moglie in pericolo di^ vita, o
le scorgessi la mia patria, la mia
invasa e distrutta dallo straniero.-,
vangeilo non è scritto con dei «W)) e dei
[(ma» ; ma è fatto d’imperativi assoluti
ihe si rivolgono alla coscienza. ^Posr
liamo anche non udirlo - ma quest e un
ìiltro problema. Se lo udiamo, bisogna
ynseguentemente metterlo in pratica.
Putta la rivelazione eristica è in q i
il dii
a assoluta complementarità tra il dire
l il fare.
Ogni negazione dell’«assoluto» del
non uccidere - cioè della sua applicazione totale, per tutti, in ogni tempo conduce, come logica conseguenza, ad
addentrarsi in una selva .aspra e forte
di -compromessi e di casistica. Violenze per odio o per difesa, guerre sante
o... peccaminose, ragiona basse ed esigenze.... superiori della sociale convivenza (le parole non sono mie): ecco 1
frutti più... originali della casistica,
QueStìa casistica - come ogni casistica - è fatale. Essa snatura prima e dissolve poi lo spirito dell’assolutezza
stiana. E dissolta l’assolutezza cristiana, non riesco davvero più a vedere una gran differenza fra le argomentazioni bosi-ane contro gli obbiettori di coscienza e queste : «vi sono delle guerre
legittime, combattute con correttezza e
dignità» (-cardiinal Carlo Salotti), «la
guerre est divine » {Joseph de MAslre,
nelle « Soirées dte Saint-Péte-rsbourg»),
((In ogni guerra giusta ci deve essere una causa giusta, proporzionata e nota;
un’autcffiità legale ; un’intenzione acconcia; e un retto uso dei mezzi» (prof.
John K. Ryan, dell’Università cattoli^
una interpredell’Evangelo.
dice, che le dir
K»ima
condo l’articolo citati! ad '
tazione «progressiva
Sostanziialmente egli
■chiarazioni più «soan-ialose» dell’E vangelo, quali ((Amateli vostri ne-miai »,
«non resistete al mail|agio », eoe., non
vanno prese alla lettra. Si Uratlerrebbe «di un ideale da Iggiungere gradatamente nel tempo » ( 'c /).
Basta enunciare gusto punto di vista per re-gisttaime la allacia e la precarietà. Non lo gius fica nessuna parola di Gesù, nessun crilto apostolico.
E d’altra parte, se fise legittimo, chi
potrebbe evitare cheli applichi quel
punto di viist-a a tutta uanta l’etica cristiana ? -Si ritiene dav ;ro che, su quella falsa riga, il «non ctnmebtere adulterio)) sia un ((ideale d raggiungere gradatamente nel tempo ! iMa allora, tatti gli adulteri odierni no in regola con
il comandamento!
Non per la prima vca odo -parlare di
un’etica -cristiana prc tossiva, futuristica. Ma ugualmente, m per la ™ma
volta, purtroppo il midò ha il diritto
di rimproverare ai cniiami di allontanare sapientemente datazione della loro etica al tempo in <1... trasmetteran
0A
IV
Infine, si dice Aie l’obbiezione di coscienza « può celare un pericolo per
l’attuale società ».
'Che l’attuale S(Xiletà - che è in grave
pericollo per ben altre ragioni - ckbba
essere ad ogni costo salvata, è una affemiazione alquanto... pericolosa. Con
l’interpretazione progressiva data al
Vangelo che s’è vista sopra, e con il
raffermare i fondamenti ddla società
com’è attualmente - c’è pericolo, piuttosto, di allearsi alle forze più retrograde
e più conservatrici che si possan pensare ! Scusate la mia franchezza : ma io,
Vedo poi, nelle affermazioni anzidetite contro Fobbiezione di coscienza,
una unilateralità pericolosa, ed al postutto una -documentazione di farisaico
orgoglio. Si -chiede : «se un nemico implacabiile -mina-coi-cisse di distruggere il
vostro paese, potreste voi dire, combattono gli atei, io non posso ? Se tatti a«essero -ragionato così nella recente
guerra ?»
L’interrugativo è dei più capziosi che
il possano immagiin-cire. Lasciamo pure
istar-e -il fatto (veramente storico !) che
tnel'la passata guerra - per peirlar soltanto degli italiani - siamo stati prima degli aggressori qipoi degli aggrediti:.. Ma
la rappresentazione di guerre tra aggressori ed aggrediti -è unilaterAe ed al postutto falsa. Nlessuno ignora, oggi che le
guerre non hanno più nieinle a che fare
con gli irredentismi, con i patriottismi,
con le -crociate medievali ef Ansi de
suite. Le guerre sorgono come ultima
ratio di prolungati conflitti economici,
a cui -le stesse ideologie politiche fanno da ancelle (ma anche le antiidie Crociate, tranne -che per quei pochi illusi
che 'Credettero davvero di andare a liberare il Scintto Sepolcro, erano la conseguenza delle -cupidigie eccmomidie
di taluni imperialismi economici europei che iniendev-ano sopraffare nel med'io Oriente gli altrii mercedi, già fiorenti)
per l’attiuale società - cioè per le le^t
disumane che la governano, per i
ri eh’essa ricopre del suo gran- manto
(tratta delle bianche, 'oppio, razzismo
antinegro e antisemita, ordinamento penitenziario, ec-c.), - non darei neppure
un soldo ! E io comprendo benissimo
che molti, ai quali non danno conforto
le premesse evangeliche, siano pronti a
dare an-che lo loro vita iperchè questa società perisca e s’instauri davvero una
società nuova, sulle basi dell’uguaglian
iponsabilità
fenswa contro gli aggressori è, oggi, e
tanto piu in regime di blocchi, per lo
meno anaoranismoa. Oggi le guerre si
fanno tra due -belligeranti (o più), e !<a
preparazione^ bellica è intensiivamente,
se non estensivamente, uguale per i due.
Mia anche ammesso, per ipotesi, che
la distinzione fosse effettiva, n'oai ha
già il sullodato prof. Ryan giustificato la
guerra aggressiva con queste parole :
(( una guerra aggressiva può essere giustificata in qu'ainto è un- atto di giusti-zia punitiva n. iB-ene: e chi, ritenendosi offeso, non vorrà arrogarsi legitti-mar
smente questo diritto ?
La realtà è che la propaganda guerraiola è ogp di tali proporzioni da ingannare itatti i non prevenuti. E nel film
(( -Sergente York », il giovane York,
obbiettare di coscienza, viene invitato
a entrare -in guerra coti gli stessi <irgomenti coi quali i pastore Bosio ed il cardinale Salotti si domandano perché mai,
quandc) l’avversario non riconosca i nostri principi morali, dobbiamo proprio
essere noi a difenderli ad oltranza ! (Se
non erro, questa frase è stata pronunciata nel corso della conferenza panamericana di Bogotá).
Del resto, -chi ha detto che gli obbiettori di coscienza non debbano sorgere
ed affermarsi anche nei paesi cosidotti
aggressori ? Non è imil-aiterale l’atteggiamento degli obbiettew-i di coscienza
che vogliono fare guerra alla guerra (ed
al servizio militare obbligatorio) in ogni
paese, e che cominciano, com’è ovvio,
dal proprio; è invece uniJotemle e falsa
ropinione di coloro che immaginano
delle fierre in cui da una parte ci siano
tutti gli aggressori e dal l’altra tutti i pacifisti. A meno che si torni al concetto
della guerra santa...
za, della fraternità, della responsabilit
-individuale e colleittlva !
No, le guerre non sono un pericolo
per 'la soici'età, la quale è risorta ognivOlta che si è scatenato quello spaventoso flagello. Le guerre sono un pericAo
per le anime, perchè uccidono le arrime.
E perchè un’anima non sia uccisa, ma
viva, è meglio - diceva Socrate - è meglio patire ingiiuistizia che commettere
ingiustizia. E meglio essere obbiettori
di coscienza che avere imbracci'ato un
mitra e morire di rimorso per aver ucciso il proprio fratello.
11 4 settembre 1939, se quelle migliaia di obbiettori di coscienza (erano tutte donne !) che si presentiMono alila stazione Vittoria di Londra, per partireper la terra di nessuno tra la linea Sigfried e la ìMnea Màginot e opporre .alle
prime scari'che di 'fucileria i loro corpi,
fossero state lasciate partire, non piangeremmo, ora per la sventura e la mii^iia_lttaagi<^^ abbattutesi sulf’iEnYopa.
Ma esse ne furono impedite.
.. .Probabilmente da qualiouno per cui
1 obbiezione di coscienza eia fola, battuta 'in breccia dalla chiamata alle armi
- o un (( lideale da raggiungere gradatamente nel tempo ».
Teodoro Balma
I suoi servitori gli serviranno
ed essi vedranno la sua faccia e
avranno in fronte il suo nome.
E non ci sarà più notte ; ed essi
non avranno bisogno di luce di
lampada, nè di luce di sole, perchè li illuminerà il Signore iddio,
Cd essi regneranno nei secoli dei
secoli.
(Apocalisse 22 : 4 - 5)
Comunicazione
La CommisMom© Direttiva (ielT Ospedale
Evangelico di Torino (Vi|a Bertholllat, 36 Tel. 682.381) è 'Meta dii porta'te a conósceiu
za del Signori Pastori e Medici e della Popolazione Valdese, che dopo sei ilumghi gn»i
di forzata limattìwtà per i diisgraziali eventì.
beiihcà trascorsi, l’Ospedale è stato riattivato e riaperto l’Il apruie scorso.
Esso può pertanto accettare amma'Iati riprendendo così con nuova lena e con maggiori e moderne possibilità la sua opera,
di -assistenza ormai quasi centenaria.
Oltre alla medii^na .generale, escluse
sempre le mala'ttìe infettive, l’Ospedale ha
previsto le seguenti speoiiaJità ;
Chirurgia generale; otorinolaringoiatria;
oftaìmoiatria; radiologia; neurologia; dia.
termia e terapia fisica; malattìe vascolari.
L’Ospedale, ohe è dotato di due sale operatorie, d’un modernissimo e completo
reparto radioflogico, di sail© di medicazione e
(ambulatori, di laboratorio per esami, ecc.
ha completato M corpo dei suoi valenti Sanitari con nuove energie ed ha nominato un
medico interno che è a costante disposizione degli aimmaiad.
L’Amministriamone dleiirOspedia.lb cfonjfL
da che questa nuova possfi-blità di assistenza sarà gradita dalla Popolazione Evangelica e si affida al cortese 'interessamento dei
Signori 'Medici e Pastori perchè essi vogliano ampiamente valersene.
La Commissione Direttiva
dell’Osjiedaie Evangelico di Torino
2
't-r
.Uvçà
4*4
Giovanni Sebastiano Bach - Giorgio Federico Haendel
%' proteetanti cshe valutiamo il no
di un Luteirò o un Calvino, abyl- btaino pure il' privilegio, nella nostra
' V'ita culturale e artistica, di vantare
il genio (li guestì due musicisti tedeschi diel ’700. j.
Per essere veramente giusti, dbbbianio aggiungerne' un terzo : Giusepjie
Hay da ohe però, av^do esplicato la
sua attività particolarmeinte nella musica sinfonica e dia camea-a, non ci interessa quanto i primi due creatori
eccelsi e insuperati di musica sacra.
Nati a poche settimane Tuno dall’altro, vissuti senza mai vedersi nè parlarsi, morti l’xmo nella quasi dimeuticanza degli uomini, l’altro nella
ricchezza e nella gloria, questi due
mulsicisti ohe appaiono tanto vicini,
sono invece decisamente opposti come stile, come carattere, come spirituahtà. Noi vediamo Bacii nell’atteggiamento dlel pubblicano che si batte il petto oppresso da] peccato e aue laute al perdono, sempre in profondo colloquilo col suo creatore. Vediamo altresì Haendel nell’atteggiamento. del fariseo che pomposamxmte si impone riconoscendo la sua superiorità e la sua rigidezza morale.
Infatti se Haendiel, artisiticamcnte
si rivela sotto quell’aspetto, come
uomo, ha certamente vissuto <x>n integrità e dirittura.
%
e«'
Mentre Bach’ viveva appartato diagli uomiùì e dàU’ambiente teatrale,
Haendel .invece si ingollfava d|i prefe^
renza nel campo polifonico (concerto grosso) e nel teatro. Per (juesio la
’?sua musica si adattò alia preferenza
(iel pubblico, giudice assoluto nel
teatro,. e dovette piegarsi ¡alla convenzione e all’usanza deU’epoca.
Festeggiato, onoralo, iiiolatrato
dall’Inghilterra, Haenciel compose
colà le sue migliori ci-eazioni ; opere
e oratori. Se fu inferiore a Bach, nell’oiiilorio, (xtme spiritualità ei profondità di pensiero, lo
Riferendomi al loro modo di esprimersi, cioè alla forma della loro musica, mentre Radi si rivela a noi soggettivamente cioè esprime unicamente la sua personalità ìnconfmuìijbile,
Haendel si rivela invece oggettivamente cioè esprimendo Pambiente e
l’epoca in oui è vissuto e in cui lia
creato i suoi grandi capolavori, pulereando una sua inconfondibile personalità che si nota specialmente nel
suo oratorio « Il Messia d, ohe «JOstituisce il capolavoaro dì tutti glii oratori biblici non solo di Haendel
ma di ogni epoca.
L’epoca Pasquale offre spesso l’occasione di udire il massimo capoi.avoro sacro di tutti i tempi: la Passione secondo S. Matteo (iì Bach. In
questo lavoro immenso, che dura
due ore e mezzo di esecuzione, il genio di Bach è insuperato. L’uomo si
spiritualizza, l’idea musicale diventa così condensata e concentrata in
sè stessa da creare uno stato d’animo
particolarmente meditativo, mistico.
Nessun musicista prima di Bach aveva saputo idealizzare al massimo grado un concetto musicalo, neanche
Palestrina che pur essendo anoh’esso
eccelso nella sua arte non arrivò a
tali altezze.
L’arte di Bach sfocia nella visione
e nella contemplazione di Dio. L’arte di Bach ha come principio e fine
la Divinità, cioè il Dio in cui egli ore(i|eva, che egli temeva e pregava e
adorava; il ree de.« imo Dio che amh»
noi Valdesi «i^vremmo temere e pregare e adìorare ; e quel grande genio
era protestante, fedele e rigido protestante. Per questo lo sentiamo vicino a noi e pu. essendo egli tanto po
lo compr perchè molto dimicnticato, le poche volle che abbiamo il
privilegio di udirlo, cerchiamo di lasciarci (xummuovere dalla sua musica
ohe è tutto un’adorazione mistica e
uno slancio di devozione verso il
Creatore. Non v’è crediente sia esso
musmista o no, il quale non si senta
coni,mosso fino al pianto nell’udire i
cori della Passione che desijrivooo la
crocifi.ssione e la morte del nastro
Salvatore, oppure le doltdssime note
della ninna nanna di Maria a Gesù
nell’Oratorio della Notte dii Natale.
Come un profeta ispirato da Dio,
così Bach crompone la sua musica
nella solitudine della sua stanza e specialmente nella penombra dòlio austere (aittedrali gotiche, solo (»1 suo
Dio, all’organo che sotto le sue mani
diventa uno strumento veramente sacro e inonda di suoni e dS preghiere
gli spazi della Chiosa.
supero invece
come raffinatezza e forma; elegante
e forse un po’ tronfia, un po’ piena
di sè, ma sempre pura e quadlirata.
Bach e Haendiel,
insomma, pur
essendo di carattere (iiecisamente opposto, si completano : ciò che difetta
neH’uuo ecctìdte nell’altro e il giusto
mezzo è dato dalla severità e dall’austerità che si riscontra in ain,bediie e
e che è mirabilmente espressa nei dlue
capolavori ; La Passione e II Mrssiai
Cari amici che mi leggete: la musi-<
ra ha un potere consolatore partitx»lare. Non oecorre essere musicisti
per sentirlo. Basta ncn abbandonarsi
al maleiialisnio che dilaga purtroppo anche nel campo artistico. Quan
' ^ co ci sentiamo..,jQ^ipressi da un peso,
^da un dolore, da una delusione eleviamo una feikàob preghiera a Dio,
ma ricordlàmocd l^tire che^ noi protcslanti abbiamo im privilegio tutto
nostro: abbiamo un patrimonio musicale che in quelle ore di dolore ei
fa del bene. La mia esperienza, è
stata certamente l’esperienza di chi
ha ascoltato eci<,è stato linfrancatò,
sarà l’esperienza’ fi coloro che udiranno questi caipolavori artistici e si
sentiranno trasportati su, in alto, più
presso al trono di Dio e quel momento sarà un halsaiùci e una consolazione all’anima' stanca e travagliata.
Cerchiamo noi, Valcllesi, eli imparale
a oonoscere e a<Ì f' amare quei due
grandi!, oggi così- ^dimenticati. Ptrchè? Perchè gli domin.I si sono allontanati da Dio e -anche il gusto artistico è di ventato,¿tanto materiale,
tanto banale e siìperficiale, come la
nius.'ca d’oggi elie monopolizzandosi
diventa commercio e si prosi ituisee
nel fango. Parlo dìel jazz e di altra
niLsioacCia che appaga la materia,
ma disti-uggc lo spirito.
Per questo, ascoltiamo quei pochi
concerti e quelle poche audizioni, in
cui appaiono i nomi di grandi, geni.
M’auguro quìnidll che nella nuova
ristampa diell’lnnario quesiti due nomi siano al primo posto, accanto ad
altri nomi di grandi compositori, affinchè i nostri inni acquistino quella
0 linea » ligidaniente protestante che
soltanto Un Bach e un Haendel jiolranno fornire.
# ■' V
onfour
C’est très gentil de s’eppeler Monsieur ou Madame 'Bonjour. Je me suis
d'emandé pkarfois comment cela a commencé. Si le professeur Jean Jalla étajl encore là, iili sàaurait certainement
nous Je dire.
lE-vldemmeniti, quand on dit bonjour
à quelqu’un, c’est un soulhait qu’on lui
adresse ; on lui souhaite oordialiemont
une bonne jouinnée. Il en a été ainsi dèpuis des tei^s immémorables. Les
Romains disaient ; Salve ! salut. Et les
autres peuples avaienit un mot ou un
geste équivalent. 11 est même étonnant
que ! inomme, si pieu soucieux de son
prochain, ait imaginé cette salutation.
11 ne faut pas désespérer de lui s’il a
su tirer de son coeur une pareille amabilité.
qu’un imperceptible h«diement dç tête.'j
OU' un grave abaissemeitït des patÊpières ]
de la part des dames; et delà paît d«3»'
messieurs qui ne poritent plus le cha-',,i
peau, qu’un vague geste de la mainou'l
un petit branlement des oreillles. Tellement qe devant tant de prudente rése^
ve, l'op se demande quelque fois; Es^
ce iqiue elle a salué ? est^oe quelle tient'i
à être saluée ? C’est gênant ; et il n’eat^
pas rare que d’auens, au moment cq-i
tique, préfèrent détoumer les véuil,
ers une vitrine de magasin et les iixer ■
at crtivement sur le prix des carotes
des choux.
'Mais, hélas !, comme tant de choses
fort appréciables à leur début, cet usage s’est transformé pour plusieurs en une formalité quelconqiue, tantôt banale,
tantôt dépourvue de sig.mfiaation ; une
simple habi'tude.
C’est grand dommage, cor il est
quand même agiéaible et même réconr
fortant de penser qu’il y a lu monde qui
veus souua'i'te due bien, et qui vous le
dit.
%
Ferruccio «ivoir
Mais il y a quelque chose de plus re'
grettable. 'Le bonjour qu’on vous adresse a perdu souvent, non seuletmenl
de sla fraîcheur et de sa spontanéité,
mais recèle parfois je ne sais quelle
coni'.iainte et quelle gêne, comme si l’on
en ferait volontilers à moinis. C’est un
geste que l’on mesure, un mot que l’on
dit! souvent à fleur de lèvres, ou que
l’on ne dit plus, du tout. Ce n’est plus
‘ omme c’était plus franc et plus g»n-q
til aux temps de ma jeunesse ! Il me'
souvienlt de ces longues théor’es d’cccl'ef." revenant de l’école, en tue indienne sur l’étroit sentier dans i-a nei-'>'
ge. qui vous mitiallaient l’un après rastre. die leur joyeux bonjour à ple'në»
voix, en vous souriant droit dans les’
yeux. C’était comme un long cliquetis »1
d evü'ix argentines qui vous égayaient le á
coeur, il
Evidemment, en cette époque loin- ^
taime, les parents et les maîtres d’école'’’^
enseignaient aussi aux enfants qu’ l est
de bon ton de saluer son prochiain ; chose plutôt démodée chez les jeunes i’av''*î^
jourd’h'ui. J
Qu’il serait bon de revenir, peiits et î
grands, à cette franche cordialité, et
délai'sser toutes ces gênes et réserves,'- Ú
et encorie ces miLnes de dignité com"*'^
passée pour retouraier a usimple et claiir j,
« bonjour », les yeux dans les yeux et
le sourire laux lèvres. jâ
En redevenant un souhait, notre bon J
jour pourraiit dérider bien des visages. , «
C’est de la bonne fraternité.
Z/n passant
A colloquio con i nostri lettori
A. Z. dà Genova ci ha scritto una Junr
ga lettera per protestare contro alcuni
articoli: «Leggendo ed annoiando (di
- e. ì.y, <hé giadtet imgiumo eii
fensivo per la Chiesa Cattolica, di cui
esalta la celebrazione deirEimoaiistia ; e
lihesrtà di coscienza a destra ed^a sinistra, dell’ultima pagina ecumeniica, ritenendo egli praitiicamente giustificabile
e giustificata un’azione che tenda in definitiva a rinsaldare l’umtà dello stato.
Sono indubbiamente problemi di una
non lieve importanza, per cui ci riserviamo di 'riprenderli in esame.
Eid il signor A. Z. che esordisce deplorando che l’Eco pubblichi u ingiuste
oalutazioni dei faMi che non certo contribuiscono da parte Valdese ad andare
incontro ai Frères catboliques » conclude u La rioerisco e le mando un giornale con la Omelia dell'Arcivescovo
Mons. Siri, pronunciata nella cattedrale
di Genova, la festa della S. Pasqua ».
'Collegando l’esordio e la conclusione ci siamo accinti con curiosità alla lettura di questa Omelia pasquale, supponendo di trovaroi la mano tesa da parte
cattolica. L’abbiamo Ietta e nletta per
convincerci ancora una volta come sia
vuota retorica il continuoire a parlare di
« fratelli separati», di «braccia aperte », ecc. eoe. ; come sia difiicile per
un cattolico di riuscire a com'pirendere
la più semplice affermazione evangelica :
che la Verità non è il monopolio di
nessuna chiesa. Che cosa duce dunque
Mensignor Siri ? Semplicemente questo :
<1 La apostasia — rinnegamento della fede ■“* avviene ordinariamente in due modi : per cosciente deliberazione individuale, p>er accomodamento a trtovimenii, associazioni, ideologie, che in un modo o nell’altro la contengano ». Non
sappiamo se nei movimenti si debbano
aiiche initenidere i partiti politici ! Ma
era Pasqua I Ma era prima delle eleziani I
Comunque eccoci serviti : apiostatì :
coscienti o lincoscienti. E sappiamo quae alta opinione abbia la Chiesa Romana degli eretici ! Ma forse l’omelia ci
annuncia qualcosa dii nuovo? A. Z.
sembra crederlo, perchè l’arcivescovo
di Genova proclama: « ...La Chiesa
rispre,Ua la libertà pertdìè — oltre a tutto il rimùrtente — lascia aperta h sua
porta ».
Moki sacerdoti che un. doloroso travaglio spiiituaile ha spinto fuori della loro chiesa romana sanno che non è molto aperta la porta per uscire; e certi
àitlcoli del Concordato non ci danno
precisamente rimpressioiie che quando
essi devono guadagnarsi il pane col sudor della fron'te, 'hrori dalla porta aperta, ili virc (Sili
chiamerà «anticamera dell’inferno n la
Chiesa romana rispetti in tutto e per tutt'i la libertà.
Ma non vogliamo oggi insistere si
quesito; dobbiamo isolo prendere nota
che la posrzionie della Chiesa caitolic.a,
impeccabile nella sua logica, e sempre
quella formulata con perfetta chiarezz.i
da Pio XII nella sua enciclica : Mystici
corporis : « Errano pericolosamente coloro che credono di poter aderire al Cristo Cafro della Chiesa senza aderire fedelmente al suo Vicario sulla terrai).
Sappiamo perfettamente, caro signor
A. Z. che Pio XII ha scritto : «Senza
mai interromprere llp nostra fyreghiera allo spirilo di amori € verità, Noi li aspettiarrìo (li = eretici, apostati, ecc.)
con le braccia aperte, come uomini che
si presentano alla porto, non di una casa straniera, ma della piropria casa fraterna... »
Creda, signor A. Z., non sono pochi
i cuori che si sono commossi alll’udir
queste parole. iM'a d è lecito domandarci: Fin dove van-io questi sentimenti
generosi ? Comportino essi, a.nche da
parte cattolica, li risrhio di. scoprire nell’interlocutore un piinlho di vista giusto,
nella propria posizione, un errore ?
E’ possibile affnjntare Fabbraccio di
chi pretende di avwe, solo, il più oppressivo di tutti i miMiopoli : qiuello della Verità ? ' Cl.
—Gradirei che inconvenienti simili non
abbiano a ripetersi, fmichè facilmente,
^ sul piano dndfmto della condiscenden.cu con rvalort di questo secolo; sì è trer '
scinaii oltre, mentre è necessario, specie in questi tempi, dare una severa e
radicale testimonianza in aperto contrasto col mondo che ci circonda.
Sono certa di trovarla consenziente
con quanto espresso nella presente e le
porgo distinti saluti.
Concoraiamo col nostro lettore sulla
necessità di una <( severa e radicale testimonianza in aperto contrasto col mondo». Abbiamo però l’impressione che
le due riiproduziionj cut egli aiccennia
non rappresentino una ((condiscendenza con 1 valori dii questo secalo ». Si è
trattato di una semplice quistione di op- poi'iuinkà. (( Ecco una pagina un po’ se-’’
ria ; vogliamo un po’ rompere l’uniformi. ^
tà ? ». Ed allora si prende da un ma- .
nuale pubblicato dalla Claudiana due
immagini artistiche. E’ tutto lì.
Si poteva scegliere una « nat'Ura
ta», un paesaggió alpino;"ci è sernbra^I'?
to quistiione di opportunità. Comunque,
staremo an guardia per l’avvenire ! ^
Siccome però qui non si tratta di cui- iiij
to delle immagini, si potrebbe domanr 4
dare se i Valdesi non sono per caso |
rimasti grettamente ancorati a posizioni ’
radicali, dettate da una polemica con- *
tingente, per cui le austerità del tempio 4
protestante deve confondersi con la totale assenza di gusto artistico, e l’idea d
del tempao per rE-vangelizzazione è urna >
sala rettangolare, che si possa riven- i
dere, le chas échéant, come deposito
per materiali edilizi. Cl. iS
CANTATE...
Da Roma il sigjor G. P. ci scrive :
..■Mi perdoni freròdi dover rilevare che
ho trovato di pressiao gusto e teologicamente stonata la (/d>bìicazione nel numero di Pasc^ (m 13 del 26-3-48) di
due rifJToditzioni d tmmagini che —
se non sono sacre, ma artistiche — hanno tuttavia per rtoij riformedi quel tanto
di sacrilego che irebbe dovuto consigliare di non piubacarle.
f*ìtrtrof>po nel »Miido che ci circonda,
sempre più imbevi dello sfririto del
Cantate un inno nuovo : queste parole de ir Autore sacro hanno servito .a dare il tono all adunata gioiosa dei memr
br,i delle nostre corali, che hanno con
zelo risposto all appello della Commissione del Canto Sacro, domenica 2 maggio, nel Tempio di Torre Pellloe. Dopo brevi parole di cordiale benvenuto
a nome della sua comunità, da parte del
pastore Ayassot, aj jrresidente della
Commissione, pastore E. Aiime, chiar
ri^e in che cosa consiste la novità deF
1 inno che Davide diede d'a cantare ad
Asaf ed ai suoi .fiateilH : novità non di
forma o tecnica musicale, ma di contenuto e di pensiero ; annunziare che l’Eterno Salva, tutti, di giorno in giorno;
proclamare fra le nazioni : l’Eterno regna.
Gonaca lieta : direzione sicura, canr
ti di assieme bene preparairi (forse perchè già ben conosciuti), cori «sacri»,
tali da soddisfare anche i più ortodossi :
Bado, Haendel, MendeJsohn, ecc. Se
è naturale che le forze delle singole
Corali siano risultate diverse, è doveroso sOttolmeare come ognuna abbia fatto
tutto il suo possibile, anzi, qualche volta più del possibile, cimentand'Osi con
pezzi dii iimpegnaitiiva esecuzione.
Un buon pubblico affollava il tempio
ed ha dimostrato, con la sua raccolta
£'tenzior:e, di apprezzare l’audizione
cne ci ha permesso di godere a sua concuisjcne .¿n cero di aocompagnia'mento di
ergano cd a soli della Corale di Torre
Pelli ce. Spcctator
Ha poi inizilo 1 audizione cui prendono parte le Corali di Rorà, Villar
Pollice, Angrogna Serre, Luserna San
Giovanni, Torre PeIlice, dirette napettivamente dai Signotii G. 'Balma'S, E.
Bouissa, E. Aime, G. Albarin. D. Revel; assenti Bobbio Pellice é Angro,.
la Chiesa di Rom\ circolcmo immagini 81’'* Eorenzo che ci auguriamo di u
di ogni sfrecìe chdaitraverso le scuole ^'*1® ™ '“’ta prossima adunata.
colpiscorm la faniiia della nostra gioventù, che deve trOae nei nostri ambienti e rtei nostri 'omcài, quanto è necessario per saper i spingere queste ten
% t
tazìonì perniciose, i’ necessario che i
nostri ” catecumer, *' non abbisognino
di immagini di neon frpo per sentire
tra lem la frresenà dèi Signore o per
avvertire lo SpirÙt della Smta Cena.
I canti di assieme sono stati egregiamente direiiti dlaJ maestro Ferruccio Rivoire, che ha pure magistralmente eseguito il concerto in re minore di Haendel, in sostituzione del tradiziioniale discorsetto consacrato, per il passato, all’edificazione cultaraJe del pubblico ed
al riposo dei cantori.
F. !U. V.
Z ì^accera)
DOME»j|CA 23 MAGGIO
PROGRAMMA - Ore 10.50: Cl
to {Pesi. P. Merende).
Ore 12: Premo el secco.
Ore 15: Studio del Pei
E. Aime su “I Ecumenismo
Porfere l’/nnerio Crisfiet
e "Pkines Po/x,, - In cei
di ceffivo tempo il convegi
é rimendefo e dote da d
siinorsi.
'• ' ...................................... 1 .
3
T
ste
L'ECO u^Á^A VALLÏ
¿állL
m ij. f. ^y- ‘t i
- • ví'*^ Î-U, ,
LA VOCE
Dalle Valli Valdesi
domenica 25 apn » t<«íl«iÁ’'jSÍ1^ a S G’io
ANGKOGNA (Serre)
Lunedi 3 coir, abbiamo accomipagnàito aia, sua ultima dimora tenreoa la spogHa
mortale del nostro fratélSo Benech Enrico
(Cacet) deceduto a)H’©tà d’ainni 60 dopo dolorosa malattia. Esprimiamo alle famiglie
afflitte la nostra simipatia ciniistiana.
e. a.'
RQSTAG'NOL e GIOVANNA RBYNAUDIN; ANNA CHARBONNIER e GIÀ.
COMO DAVIT; WILLY CHARBONNIER
e LINA CHARBONNIER; GIOVANNI
FAVAI e TBENE BARIDON. Fraterni augurí !
vanni. Come desciri'witfe l’aocsog’denza che
esse hanno ricevuto- (là qiieila panrocchia?
Tutti erano stati mobdititaM Unione delie
Maidri, Corale, Uwme Gliovaim'le, Cadette,
Rifugio, Asilo per reodére balie © indimenticabile a'ie nostra gitanti la giornata. Gra.
rie a tutti e in modo speciale alila signora
Deodaio, alla Dirattriiee dal Rifugio e ai Pastore Bertìnatti.
DALL'ESTERO
MARSEILLE
BOBBIO RELUCE
Ili Venerdì Santo abbiaino confermato i
seguenti catecumeni ; Eleoa Garnier, Ada
Geymonat, El. Geymonat, Eisa Geymonat,
Ann. Mondon, El. Mondon, Dav. Bertinat,
Daziale Durandi Caniton;, Stefiano Duraiiid
Canton, Giovanni Favat, Giovanni Geymonat, Stefano Gönnet, Mario MioheMn, Alberto Mein don, Gd'0ivia)nni Negrin, iStefano
Rivoira.
0 Durante l’assenza del Pastore, i culti sono stati presieduti dai pastori Geymet
e Genre ohe ringraziamo vivamente, come
ningraziamo il pastore Jahier ohe ha celebrato un imatrimioniio e presiediuto un funerale.
0 Sono stati celebrati nei Tempio i seguenti matrimoni : PAOLO ROSTAGNOL
e SUSANNA MICHELIN; DAVIDE
BON.IOUR e ANITA ARTUS; DAVIDE
0 I coniugi Paolo ed Blena Cairus non
hanno avuto la gioia di salutar© La loro pri.
ma creatura, nata senza vita.
Dopo brevissima malattia, è deceduto, ai
Campi, PAOLO GEYMONAT, in età di
70 anni.
Il 21 aprile s’è spenta, al Capoiluogo,
MARIA, DAVIT, in età di 85 anni.
Rinnoviamo ai familiaitS i ’espressione
della nostra simpatia. R.
— Gli I-mpiegati' e 1 capi-reparto del Cotoniflcio Widemann hanno offertòi al nostiro
Asilo d’Infannria la ^tmmà .di, 'L. 5.700 per
fiori in meni, della signora Beax Virginia.
S. GERMANO CHISONE
— Sono decedute aM’Asilo dei Vecchi in
età molto avanzata ; Van Ruhl Sofia vedova
Giovannettl, niativa di Besaarabia e prove,
niente da Torino, * © Griglio Giovanna ved.
Eynard, nativa 'da fVal'i e proveniente da
Prarostino.
Doimenica 4 aprile abbiamo avuto la gradita visita dc’M’Untone delle Madri della
Parrocchia di Angrogna S. Lorenzo, diretta
dalla Signora Cora,ha. Il Culto è stato pre.
sieduto dai Pastore Sig. ArnaiMo Comba. Ai
sigg.ri Comha e a,Ile madri di Ahg,rogna
riingirazllaraientl vivissimi per l’ediflcarione
e la .gioia che ci hanno recato;.
—. Due giovani ddik Prà del Tomo, hanno interessato domenica 2 maiggio i fanciul li della Scuola Domenicale © i fedeli alla
causa .missionaria. La coHetta per le Missi.oni è stata buona.
— La nostra Società di Cucito comprendente anche l’Unione delle Madri ha fatto
•— li culto di Pentecosfe avrà .luogo alle
ore 10. Tutta la iparrocdhda è Inrtitata a
circondare con. le sue preg.hiere © con la
sua siimpatìa i Catecumeni eh© saranno con.
fermati e Che per la prima volta parteciperanno alia Sacra Mensa.
A L L* E VA N G E LIZZ AZIONE
ALASSIO
La sd!gn.ora ANNA RONZONE vedova
del pastore EMILIO RIVOIR decedeva a
Loano ii, 6 marzo u. s. e veniva provvisoriamente sepolta nella cappella della famiglia Pi,razzimi. Avendo i figli deciso di coWo■ care i,a salma ne.l cimitero di Alass'o, ac; canto a quella del ^marito, il trasporto di
,, «ssa fu effcttua.to 11, giorno 22 aprile e la
■ceniñonTá Tuhèbfe ébbè luogo nella"' Chiesa
Inglese g. c. Presiedette il pio rito il pastore di San Remo il quale nella predica
fece riievare l’opera umile, continua ©d efficace della moglie del Pastore, iil peso che
essa compartía ed il riposo costante che SI
Cristo dà ai suoi fedeli servitori. Terminò
ricordando la bella affermazione e promies.
sa contenuta nell ’Apocalisse : « Beati i
morti che muoiono nel Signore. .Si, certo,
dice lo Spirito, essendo che si riposano del.
,le loro fatiche,.perchè le loro opere M seguono >.
A; iigUUoli e numerosi congiunti esprimiamo ancora una volta la nostra cristiana
■simpatia. E. F. C.
lestìna divisa » alla presenza d’un foltis.
simò pubblico di frateifS e di ca-ttoidei.
La serata di beneficenza, temutasi verso
la fine di gennaio, ha dato un risultato discreto.
FOGGIA
Anche a Foggia, una sorpresa. Ho predicato in un ampio locale pure adattato a
' ch'osa" 'in èaà 'del’ormai noto” medico signor Carrugati, Pulpito, toga, armonium,
mi davano l’impressione di trovanmi in uno dei nostri tempietti dell’evangelizzazione.
A Foggia ie attività sono pressoché al oom.
peto : souiola domenicaile, catechismo e attività giovanili. Tra d collaboratori non
si può dimenticare Giordano Bensì e la sua
famiglia ohe tanto hanno da.to per l’ospitalità gene.rosa.
A lui s’è aggiunto il dottor Carruga,tì e la
sua famiglia che sono un poco fanima del
gruppo.
La Chiesa Valdese di Roma pende colla
Sig.ra Rostan uno dei. .suoi membri più zelanti e più popolari^, La sua grande bontà
e la sua serenità di véra credente attiraivano ed eififlcavano. la monte immatura
dei figlio ©ppoi del marito ii suo voito appariva meno giocondo, nía tutto pervaso di una grande, dolcezza. Ora essa ha raggi.ti|ito
1 suoi cari presso ai) Bign-ore.
^primramo 'allk' figfe’ Sdgnònà" Alba" Ad©¡
alle sorelle e nipoti Signore Peri e Tilli
ed a tutti i parenti la nostra cristiana simpatia. (
(vox)
C’est un souvenir lumineux que nous
garderons d© cett© bell^ journée qui vit
se rassembler un si grand nombre de Vau.
dois. Dès le .maitin üs accouraient pour écoûter avec reoueffllement la prédication
émouvante et incisive du Pasteur Péyronel, venu tout exp.nès de S. Agr^ve. Dans
la chapelle de M-enfenti,, mise à la disposi.
tion de la Colonie Vaudodse, Vaudois et
Cévenols, tous ‘descendants de ces Martyrs
d© la Foi dont on évoqua 'les douloureux
sacrifices et rindomptahl© fierté, to-us, u-'
mis dans la communion du Christ, for.
tnaient, une grande famîjlle dont les raenv
bres, si dispersés dans notre immense ci.
té, se retrouvaient pour la prière.
Puis, ce fut le repas en commun dans
la grande salle de la ru© du Blatan© que le
soleil et les fleu.rs ornaient 'de leur poétique décor.
Des tables immenses avaient été dressées ; mais combien de couverts ne falluitH pas ajouter? Parents, aniis arrivaient de
tous 'les côtés et ce fut beau .de voir tous
oes frères et soeurs groupés autour d© leurs
pasteurs, de leur dévoué président, M.r
et M.me Rivolr et du sympatique Consul
d’Italie.
Après Ce délicieux repas',’ où rien ne
manqua eut lieu la cérémonie oommémo.
rative. Xecture historique, évocation des
perséou,fiions, de l’exode des Vaudois et die
leur retour de H’éxil après ia signature de
l’Bdi't .de Liberté : 17 février 1848. L’as.
semblée se leva pour chanter, non sans é.
siasmo col quale esso è stato nooorda- y
to nedle valli ; questa vecchia chip- ,
sa valdese sa quale importanza '
-abbia avuto il fatto della Emancipiar
ziotie nella sbemia' dblla libertà di coscienza in,ltalia. — ' '
'La Chiesa di Forano conta 92 menibn comumeanti; si può (bieche tutti quelli ebo risiedono nel commie
sono preseniti al culto. Quel che colpitaoe maggiormente in, questa comunità è la (xmoscenza dici nostri cantioi : (sredo che su 330 inni che CKjota il
nostro Innario- circa 300 possano esser© cantati a Forano e questo dimostra con quanto amore i Pastori^ nott‘^
chè le loro gentili Compagne, abbiano cuiato' il canto. j
Nel giorno djella Gimmemoiiazione.
^ è cantato il Salmo delle battaglie
Che Dio si mostri e lo si è cantato ?
con tale forza © precisione da fame
comprendiere la maravigliosa bellezza: ’chiiiudendjo gli occhi, avevo l’impressione di ritajovarmi fanciullo nella Chiesa ài Pramollo allorché il Salmo vi veniva cantato; la lingua era
diversa, ma il potente gridjo (b fede e
di certezza provocava nel cuore 1©
stessei vibrazioni. Poi, pel Centenario, la Corale ha ©seguito l’/iuio delCentenario, parole di Ada Medile e
musaoa di F. Rivoire e lo ha cantato
la donqienica, il lunedì e il martedi 17
aUe varie celebrazioni che si sono
s-voite presso la Chi®a di Forano, con
reoite e rievocazioni. I fratelR di Fo
■motioiii, Le Semeat de Sîibaoud, La Liberté,
Cbarles-Aibert, etc. Des poésies, un duo
et un quatuor complétèrent cette partie.
Thè, chocolat, gâteaux furent appréciés
par les ipetits et les .grainids; et l’on se gro.u.
pa. de nouveau pour .un© parti© artistique
où les jciunes exécutèrent des chants, des
rondes,, des morceaux d’accordéon et de
piano %u!Aîis d’une comédSe, très finement - " —--------—«j.
jouée par'rtte-Jeaines ârtiStésT^grWlëSs ad una |î^polàzionè molto ôsti
de MairseMl©. '
Commencée dans la joie cette fête se ter
rano sono in maggioranza agricoltori
eh© cóltivano cereali, vigna © obvi sui
bei (toUi (ùroostauti; ©ssi vivono in
TRANI
Un gruppo di fedeli e di slmpatizza'ntì
prende parte ai culti presieduti di quando
in quando dal Pastore di Corato. La casa
del fratello Lops ci ospita fraternamente.
imnia-aussi dans la joie. Toute la reoon.
naissance de ce petit peuple monte maintenant vers Dieu car H a eu pitié des per.
sécutés et K a mis un terme aux souffrances des martyrs, accomplîssaint poiur eux
la pnomegse faite à Isir.aël.
«Je rassemblerai les reste de mon trou,
peau.... Je ramènerai mes brebis dans
leurs pâturages... Elles m’auront plus
crai’nte, ni d’épouvante ».
MAD. NOGUIER.
de
le e continuamente sobillata contro
di loro; tutte le maestre comunali
sono monache. Malgrado tutto jierò
essi tengono fermo, diretti dial lor»!
pastore il »ig. Enrico Pascal il quale
giustamente dà un grandfe importanza all© visite pa.&torab, servendosi d®
quel mezzo per istruir© © per creare
nelle menti e nei cuori ferme decisioveramente mirabile è la fermezza
m
LUCERA
CERIGNOLA
Anche a Cerignola abbiamo festeggiato ii
'Centenario di e.manoipazione con un culto
«olenn© seguito dalla celebrazione delia Santa 'Cena e con una conferenza .pubblica. La
recita tradizionaie ha lascato in noi la migliore impressicine sia per il dramma rappresentato « Sangue valdese », sia per J’entusiasmo posto dagli attori nel rappresentarla. Siamo grati alla Signora Lucia Errico per l’opera preziosa prestata nelfa direzione della nostra filedrammatica. Ringraziamo J’Avv. Nunzio Lo Bascio per aver
presiedutó ii culto il 23 febbraio.
Sono tornato a Lucerà dopo due anni, e
ho trovato una bella sorpresa : una stanza
era adibita a culto con un pulpito grazioso,
l’armonium, versetti biblici sulle pareti, da
sembrare una chiesa vera e .propria, li
gruppetto di fedeli che si riuniva durante la
guerra con una certa apprensione e timore
s’è andato ingrossando e si spera che presto sarà inaugurata la chiesa.
Malti Pasitoni hanno predicato con fedeL
tà l’evangelo in tempi molto duri ed ora
l’opera si intensifica graai.e alJ’opera più
regolare del oolleiga C-'priano Toum.
FRA LE COLLINE DELLA SABINA
ORSARA
CORATO
Nel corso del mese di gennaio abbiamo
■celebrato il Servizio funebre di Bruno Elisa nata Palumbo e di Reoohia Giuseppe di
pochi mesi di età. Un concorso notevole di
estranei era ipresent© in Chiesa per ascoltare
la predicazione della .Parola di Vita e di
Consolazione.
Ho tenuto la conferenza davanti ad un
pubblico numerosissimo e alla presenza di
un bel gruppo di estranei. ~ Grazi© al lavoro indefesso del Pastore Tourn ia comunità progredisce e ormai Orsara non
conosce più scomuniche., specie da quando
l’Avv. Loffredo è diventato Sindaco e che il
paese risente dei benefici del lavoro disinteressato d’uno «scomunicato».
G. B.
ROMA
La festa del XVII febbraio' è stata celebrata con un culto di rendimento di graz'e seguito dai'La oetebrazìone de’la Santa Cena;
la domenica 22 il Pastore Inaugurava la toga
•offerta alia Chiesa da un gruppo di fedeli,
con una conferenza ,« I Valdesi nella storia
-e alla vigilia da! ’48 ». Un folto numero di
■estrana era assiepato in fondo aMa (tiiiesa
non essendoci più posti a sedere. La vendi"
ta di -viarie copie de « La Luce », dava moào
a ,moM imteUettualii del posto di tsonoscere
¡ a fonckj la nostra storia e 1© vicende dd
nostro glorioso passato.
La domenica 7 marzo fi pastore teneva
«na seoonda oonferenza dal titolo (( La Pa
Dopo lunghe sofferenze, sopportate con
animo forte © da vera cristiana, si è addormentata nel Signore la Siignora Paolina Coppola - Rostan, vedova del Pastor© Antonio
Rostan.
Il funerale è stato tenuto nel tempio di
Piazza Cavour ed una. folla di im.em.bd delle due Chiese e di amici v’è intervenuta.
Presiede ili Pastore Moresebini eh© legge le parole di vita eterna e ci pone dinnanzi le promesse del Salvatore ai suoi fedeli. Poi il Moderatore rivolge Festremo
saluto dia cara estinta rioordando 'l’eseinpio di fede e di bontà che essa ci ha la■ scato. Conoluide fi! Pastore Bosio con una
fervente preghiera.
Coni© lo sanno molti fra i nostri
lettiori, esiste una Chiesa Valdese nel
cuore della Sabina, nella località di
Foirano a circa 50 km. al nord di Roma sulla riva sinistra del Tevere.
Dai coUi di Foran© si ha una magnifica veduta su tutta la valle tiberina e sui monti di faceda tra i quali
spioxia il M. Soratte, antica'inent© ricordato. in una sua poesia da Orazio
e durante l’ultima guerra traforato
con profonde gallerie neUa roccia
per ordine dei tedeschi oli© ii© fecero
durante alctmi mesi, il quartiere generale del Maresciallo Kesserling.
Ho avuto il piacere di trascorre a
Forano la domenica 15 febbraio nella quale quella Chiesa fece la ccler
brazione diel Centenario djeH’Emancipazione © vagMo riferir© alcune inir
piessioni di quella visita ai lettori.
La Chiesa; di Forano fu fondala dal
cav. L. Angelini il qual© era dapprima parroco dèlia Chiesa cattolica di
quel borgo. © poi, divenuto evangelico
continuò a risiedere nella stessa località; costituendovi' in chiesa evangelica il gruppo di abitanti che lo segui
nel suo oamhiamenito dS confessione
Più tarcR egli potè, coi doni di alcuni amici, costnziie un bel tempio
ed un ampio fabbricato in cui fiori
roUo per molti anni i© scuole. Questi
vari stabili si trovano tutti riuniti ad
una estremità del borgo, lungo la
stracca che va verso il grande bosco
nel quale si svolge la passeggiata domenicale della popolazione.
La nostra chiesa ©orge lungo la
strada con un ampio piazzale davanti
ed è fiancheggiata dia un campanile
dal (juale i rinto(x;hi della, campana
annunziano in tutta la valle i nostri
culti.
Quest’anno s’è prodotto, nel piazazale della Chiesa; un fenomeno botanico molto interessante; vi si trovano alcune piante d® agave; pare che
queste piante abbiano la specialità di
fiorire una sola volta nella loro vita,
molti anni dopo la loro nascita, e,
dopo la fioritura dii morire. Tale fer
nomrino s’è prodótto alcuni mesi fa:
tre agave hanno fiorito e il fiore, di
almeno 4 m. di altezza e 20 cm. d®
diametro, s’è innalìzato vigoroso e<3
imponente, in mezzo all© foglie delle piante; poi le piante stesse, siucchiatei interamente dai fiori, sono
seccate e son TUort©; si vede ancora
da un lato del piazzale quel eh© rimane di esse.
Ma entriamo in Chiesa: vi si celebra il Centenario dèlia Emancipazione e lo si celebra collo stesso eintu
dei nostri fratelli in occasione (fi matrimoni misti; tutti quelli avvenuti
in questi ultimi anni sono stati celebrati nella Chiesa evangelica ed bau- ■
no 'segnato l’inizio di nuove famiglie
©vangeiliche.
Così auguriamo che continui la cara Chiesa di Forano, posta come fiaccola nei monti della Sabina per testimoniare della verità e al tempo stesso adiditiamo al memore affetto dei
lettori la vedova del suo fondatore,
la signora Angelini che tanto ha fatto
nel passato per la nostra Opera e che,
nella sua veneranda età, la segue
sempre ccd; pensiero e colla preghiera.
Davide Bosio
VILLAR PELLICE
Íritardata)
Dipartenze. Due sorelle .della comunità
sono state richiamate dal ¡Signore : Maria
Maddalena Malanot fu Prospero, il 18 apri,
le, ai Rifugio, in età .di 71 armi e Giuditta
Charbonnier ved. Bou'issa di Subiaec, M 22
aprili©, in età dì anni 73. — La Chiesa circonda della sua slmipatia le fantiiglie provato
da questi lutti.
Nuòvo focolare. Il 24 aprile, abbiamo avitto la gioia lì celebrare no! nostro tem,
pio. Il matrimonio di due cairi antichi catecumeni : Pietro Michelin Salomon e Margherita Coisson delPInverso. Agli sposi e
aìi'e loro famigli© irididamo il nostro affettuoso augurio. f.
I» b a» (n a> m «» n t ■ «a
n'IlB BEILE mu HIOESI,
Italia
Estero
Animale Semest.
L. 500 280
L. 900 500
Ogni cambiamento d’indirìzEO costa
lire DIECI
fe.
4
■
L'ECO DELLEVALU VALDESI
Pei> legende Domenicali
Lemiont M ie Maggio 19^a
‘ LA PENTECOSTE
•f
l^ttuna : lAillij' 2: 1*12. — Iimpariase
2: 1-4.
La Petiiecofte.Giudaica.
La festa della Pentecoste già esisteva, con altro signiifìcatoi presso gli Israeiitì, e, dopo la Pasqua, era la loro festa
più grai^. Si dnamava Penttecoste,
che «l^fica cinquantesimo, perchè veniva omquanta giorni dopo la Pasqua*
Era là festa della mietitiuta. Inoonuociava con la presentazione e 1 offerta a
Dio, nel tempio, delle primizie della
raccolta, e finiva con l’offerta di due
pani di fior di farina. Era tutità una ar
zione di grazia alllìEtiemo, datore di ogni ber». Volesse Idrfio che tutti i nostri agricoltori fossero animati, all’alto
d&Ua raccolta, da un tale sentiimeiito.
GU €0etU.
«E tutti furqno ripieni dello Spirito
Santo ». No furono penetrati in tutte ie
facoltà .dgil’anitna loro, ricevettero tutn
«atfissèllsi dei suoi doni/che sono
l^,>erità, rii»,
Già neìl’Aritico Patto lo ^iritlo Santo ^a .stoto coTOwsatP ri Profeti ed
ritri servtora di Dio ; ma in vista di un
determinaitlo scopo o nàssione, in modo
teraporaioeo. Alla Pentecoste, discese
su tutti i credenti riuniti nel. nome di'
Cristo, come dono e possesso permanente. Sd£ò su di loro rigenerando e sublimando la loro natura, mettendoli in gror
do di appropriarsi le energie di Cristo.
E’ l’adempimento della promessa di
Ge^; lo Spirito Santo insegnerà loro
ogni cosa e li guiderà in ogni cosa.
lacoJo di quei tre mita guadagnati a Cristo?
LjO Pentecoste cristiana.
(Mentre la Pentecoste giudaica celebrava messe agricola, k Pentecor
ste cristiana era messe spirituale. Tutti
queUi che erano maturi, per fede e conv^ione a Gesù Cristo, furano in quel
giorno raccolti come in un fascio, e con^rati a E^o, E’ *1 giorno natailizio della Chiesa Cristiana.
Querti credenti «èrano tutti: insieme
da pari; consentimento ». Dove ? Probar
bilmente nella casa privata in cui erano
soliti riunirsi, netì’alto solrio. Tutti’.
non soltanto i dodici aportoli, ma i centoventi discepoli, ed altri ancora.
. La discesa dello Spirito Sardo.
Fu un fenomeno improvviso. E due
segni lo accompagnarono, provenienti
dal cielo : un suono, come di vento impetuoso, e delle bngue di fuoco che si
posarono su ciascuno di loro. Manifestazione esterna presentata in forma di
paragone più che di realtà, e di cui non
possiamo fare im’idea precisa Quello
che conta è ¿1 simbolo: il vento 'impetuoso dà l’m^essgxne di una forza e potenza sSraiordinairi.a che viene dal cielo,
e che scuote e scrolla le coscienze, risvegliandole a salvezza. Eppoi il femw che illuanina, riscalda, purifica, e che
in fonna di lingue sepeiT'ate si posò su
ciascuno, a significare che il dono dello
Spirito Santo è cosa del tutto personale.
Ripieni dello spirito Santo << incominciarono a parlare in altre ilingue » ; e
così chioramente che la moltitrfne rir
chiamata da quel suono straordinario, e
in cui SI contavano Giiudeì purovenienti
da quindici regioni lontane e diverse,
potevano, con loro immensa meraviglia,
intenderli senza difficoltà. Quale travolgente eloquenza in quegli' improvvisati
oratori, dopo che Io :%irito Santo, sotto
forma di nammeggianti' lingue ebbe dato loro quell itmnenso potere della parola e annunziavano « le cose glandi
di Dio » ! Alcuni degli as.tant:i, dinnanzi' a tanta irruenza ed esaltazione, non
sapevano, scettici ed ignoranti', che irridere stoltamente. Ma gli altri, turbati
e perplessi, si domandavano: Che vuol
essere questo ? E quando ebbero udito
la forte puedicazione di Pietro, furono
turbaiti nel loro cuore, si' ravvidero ; e 3
mila di loro furono battezzati nel nome
di Cristo, ed aggiunti alla Chiesa.
D fronte a tali risuìkati pyrodigiosi, è
cosa secondaria la spiegazione. dì quella improvvisa e miracolosa facoltà dei
discepoli di parlare in tante lingue che
paima ignoravano. Il mirtero rimane. Mà
non è jMÙ groinde, immensamente, il mi
Riflesskmi e insegnamenti.
Perchè lo Spirito Santo/: cori tutti i
SUOI doni, non scende egli più frequentemente su di noi ? (RicoRUainoci che i
cej^vienti dascepoilii, nell’attesa dello
Spikito Santo, perseveravano insieme di
p>ari conseguimento neiUa 'preghiera. Ricordiamoci k parola di Hetro alle folle di Gerusalemme: Ravvedetevi, e
voi riceverete il dono dello Spirito Santo. i|
A tutti coloro che atdontemente lo
desiderano e lo diomianidano a 'Do con
cuore umde e smeero, egli sarà dato.
« Se voi che siete méilvagi' — ha detto
Gesù —' sapete dare buoni doni ai vostri figliuoli, quanto più il vostro Padre
celeste donerà Egli lo Spirito Santo a
coloro che glielo domandano)).
SerriEuno queste p>aroie nel nostro cuore, e apriamo il nostro cuore a questo
o^te celeste p>erchè vi faccia stabile dimora, e trasformi k nostra vita in
un continuo sicuro exoèlsiot dsiflii i—iji
verso lil cielo ! - ?
t,-
G. Bonnet
iliola dei Difliln iniorla
per i vari latitati
cognato e Iraterllo 500; Tron Giovanni in
mem. dei suoi cani 1000; Pena Mailvina in
, mem. dèi marJ'to 25; Baret Federico e fam.
in mem. flgllcr Italo 200; Peyrot Aldr» inmem. del nonno lOOO; Fam. Bounous Carstagna in meni. Ikwo cari' 1000; Pan® En- "
rioo e LMa ricordando loro cari 50; In
mem. Enrico Peyran, la fam. 500; Duranl
Giorgio in mem. del nonno Canepa 500;
Long Arturo in mem. madre Fanny Rivodr
500; Rostagnol Margherita in mem. Sigpa
Coetabel 500; Roohon Famiglia in mem.
Rodhon Federico 200; Bertatot Ernesto' in
mem. dello zio Pertalot Michele 1000; Avondet Virginia ved. Pons in mem. Tron
Aiessandrina 500; R. B. alla cara memoria 300; In ritoordo di Lia Boutesa 500; Si,
gnora De Bettìni in mem. Signora Maddalena Beux lOOO; Immowiiili in mem. 500;
Sainitina Brandfo:rte in mem. del marito 500;
Cario Jarier in mem. Evelina JaMer Sibilile 2500; Fam. Jahier Sibille in mem. id.
2500; Elda Immoviilli del Rio e WiÌiliam in
mem. 500; Long Arturo in mem. Fannny
Rivoir 500; Balma Enrico e Adelina in memoria loro cari 500; Emilia Peyrot ricordando Gustavo 500; Mary e William Genre in mem. cara zia Mark Menusan 500;
Ada e Carluccio Geymonat in memi, loro caro ipaipà 600; Roohon tam. in mem. Roobon Federico 200; Paschetto llda e Elda in
mem. del babbo 500; Gardiol Margherita in
mem. Gardiol Milca 200; Roatagnno Levy
ricordado la mamma 500.
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col Tron 150; Pons EnricoLidia risordando loro cari 60; Riccardo e Giuliano Pons
in mem. nonni 500; In mem. Enrico Peyrao, la fam. 500; Laura e Yvonne Micol
iin mem. del babbo 100 ; Hong Elisa in memoria della soreila 50; Fam. Pons din mem.
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Angrogna (Serre) — Pastore : Edoardo Aime.
Bobbio Pellice — Pastore: Alberto Ricca
Luserna San Giovanni — Pastore : Achille Deodato.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Ferrerò — Pastore : Lamy Coisson.’
Pinerolo — Pastore Ermanno Rostati - Via dei
Mille, 1 - Chiesa : ivi.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu.
Praly — Pastore : Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore Paolo Marauda.
Prarostìno — Pastore Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore : Luigi Marauda.
Rodoretto — Pastore : Neri Giampiocoli.
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Berlin
Torre Pellice — Pastore : Ernesto Ayassot.
Villar Pellice — Pastore : Roberto Jahier.
Pa
Aosta — Chiesa : Rue Crolx de Ville, 3
store : Vittorio Subilia. Via Gotret, 1.
Asti — presso Cendola ; Corso Alessandria, 46.
Barga — (da Pisa).
Bari — Chiesa Valdese : Pastore Antonio Miscia,
Via Dante Alighieri, 174.
Bergamo Chiesa Valdese ; Viale Vittorio B»
manuele, 4 — Pastore ; Giulio Tron : Via
Torquato Tasso. '8.
Biella — (da Ivrea).
Bordighera — (da Vallecrosia).
Borrello — (da Carunchio).
Brescia — Chiesa Valdese; Via dei Mille, 4 —■
^ Pastore : Davide Forneron, ivi.
Brindisi — Chiesa Valdese — Via Congregazione (da Tarante).
Caltanisetta — Chiesa Valdese ; Via GaetanI, 50.
Campobasso — (da San Giacomo).
Carema — (da Ivrea).
Carunchio — (Chieti) ; Evangelista Vincenzo Sciciotte.
Caètelvenere — (da Napoli).
Catania — Chiesa Valdese: Via Naumachia, 30
— Pastore : Enrico Corsani, ivi.
Cerignola — Chiesa Valdese (da Corato).
Como — Chiesa Valdese ; Via Rusconi. 9 — Pastore : Carlo Lupo Via T. Grossi, 17.
Coazze (Torino) — Pastore Attilio Arias — Via
Bethoilet, 34, Torino.
Corato — Chiesa Valdese : Corso Mazzitt, 27
Pastore : Gustavo Botichard, Ivi.
Courmayeur — Chiesa Valdese (da Aosta).
Cosenza — Chiesa Valdese — Pastore ; Giuseppe Scarinci. Viale Mazzini 306 d.
Cuneo — Visitata da Torino.
Felonica Po — Chiesa Valdese. Pastore. Edoardo
'Micol.
Firenze — Chiesa : Via dei Serragli, 49 — Pastore : Seiffredo Colucci, ivi.
Via Manzoni, 21 : Pastore TulUo Vinay; Coa.
diutore : Past. Luigi Santini, ivi.
Forano Sabino (Rieti) — Chiesa Valdese — Pastore : Enrico Pascal, ivi.
Genova — Chiesa Valdese : Via Assarotti — Pastore : Francesco Peyronel. Via Curtatone, 2.
Grottaglie — Chiesa Valdese (da Taranto).
Grotte (Agrigento) — Chiesa Valdese - Evangelita : Attilio del Priore.
Ivrea — Chiesa : Corso Botta, 5 — Pastore ; Lorenzo Rivoira, Via Bertinatti 4
La Maddalena — Chiesa Vaidese.
Latiano Chiesa Valdese (da Taranto)
Livorno — Chiesa Valdese : Via Verdi, 3 — Pastore Alberto Ribet. ivi (
Lucca — Chiesa Valdese: Via G. Tassi 18 ida
Pisa)
Mantova —- Chiesa ; Via Bacchio, 5 (da Felonica).
Messina — Chiesa Valdese : Via Laudarne, 18
■— Pastore : Pietro Valdo Panasela, Via Laudamo, 10,
Milano — Chiesa Valdese : Piazza Missori. 3 —
Pastore : Enrico Tron, Via Ippolito Nlevo, 9.
Napoli — Chiesa Valdese : Via dei Cimbri, 8
— Pastore Oreste Peyfoliel. ivi.
Orsara di Puglia (Foggia) — Chiesa Valdese :
Pastore Cipriano Tourn, Via Monfalcone, 32.
Pachino (Siracusa) —Chiesa Valdese. . Pastore : .
Franco Sommani, Via San Martino, 7.
Palermo — Chiesa Valdese : Via Spezia, 43 —
Pastore : Roberto Comba, ivi.
Pescolanciano — Chiesa Valdese (da Carunchio)
Piani di Vallecrosià — Chiesa Valdese — Via Col.
Aprosio, 90.
Piazza Armerina — Chiesa Valdese (da Catania).
Piedìcavallo — Chiesa Valdese (da Ivrea).
Piombino — Chièsa Valdese (da Siena).
Pisa —- Chiesa Valdese : Via Dema, 15 — Pastore (da Livorno).
Reggio Calabria — (da Mesrtna).
Rlesi —■ Chiesa Valdese : Via Paraci, 79 — Pastore ; Davide Cielo. Ivi.
Pio Marina — Chiesa Valdese (da Siena).
Rocchenere — Chiesa Valdese (da Messina)
Roma — Chiesa : Via IV Novembre, 107 — Pastore : Mariano Moreschini, Via Pietro Cossa,
42.
Piazza Cavour— Pastore: Paolo Bosio, Via
Marianna Dionigi, 67.
Sallo — Chiesa Valdese (da San Giacomo),
Samplerdarena — Chiesa : Via A. Cantore, 16 —
Pastore : Alfonso Alessio, Via di Francia 118 F.
San Giacomo degli Schiavoni — Chiesa Valdese
— Pastore Giorgio Girardet.
Sanremo — Chiesa Valdese : Via Roma, 8 — Pastore Emilio Corsani : Via Roma, 6.
S. Lucia di Quistello — Chiesa Valdese (da Felonica).
S. Maria di Licodia — Chiesa Valdese (da Caiani a)
Schiavi d’Abruzzo — Chiesa Valdese (da Carunchio).
Siena — Chiesa Valdese — Viale Curtatone, 5.
Susa — Chiesa (Via Umberto I, 14 - da Torino).
Taranto — Chiesa : Via Di Palma — Pastore Giuseppe Castiglione, Via F. Crispi, 28.
Torino — CWese : Corso Vittorio Emanuele II,
23 e Corso Principe Oddone, 7 — Pastori :
Elio Eynard - Cario Gay, Via Pio V, 15 Attìiho Arias, Via Berthollet, 34.
Terrazza Piemonte — (da Torino).
Tramonti di Sopra — (da Venezia).
Trieste — Chiesa ; Via S. 'Maria Maggiore — Pastore : Guglielmo del Pesco Piazza Libertà,
6.
"Venezia — Chiesa Valdese : Palazzo Cavagnis,
Castello 5170 — Pastore Teodoro Balma, ivi.
Verona — Chiesa Valdese : Via Duomo (angolo
Via Pigna — da Brescia).
Viering — Chiesa Valdese (da Aosta).
Vittoria (Ragusa) — Chiesa Valdese — Pastore :
Liborio Naso, Vìa Garibaldi, 60.
Convitto Maschile (Torre Pellice) :
Direttore : Pastore Roberto NisbetOrfanotroflo Maschile (Pomaretto di Perosa) :
Direttrice : Suor Adele Gay.
Orfanotrofio Femminile (Torre Pellice) :
Direttrice ; sig.na Lidia Fini.
Orfanotrofio Maschile (Gould-Pestalozzi) . Via
dei Serragli, 49 - Firenze :
Direttore ; Pastore Seiffredo Colucci (ivi).
Istituto Evangelico Femminile - Via Silvio Pellico,
Direttrice : sig.ra Emma Villani. Firenze.
Istituto Artigianelli Valdesi - Via Bertholet, 34 Torino :
Ospedali Valdesi :
A Torre Pellice, a Pomaretto, a Torino (via
Berthollet. 36).
Casa delle Diaconesse :
Sede : Viale GìHy, Torre Pellice (Torino) —
Direttore ; Pastore Roberto Nisbet.
Rifugio Carlo Alberto, per cronici :
Luserna San Giovanni (Torino).
Asilo per Vecchi:
Luserna San Giovanni (Torino) — San Germano Chisone (Torino) — Vittoria (Ragusa) Via
Garibaldi, 60 - Direttore Past. Liborio Naso.
Colonia Suiza — Maggi Pasquet Elio.
***
Zurigo — Chiesa Evangelica di lingua italiana
Waldenserwerk) Befhaus Wiedikon (Scholossgasse) — Pastore ; Alberto Fuhrmann,/ Goldbrunnerstrasse, 65- '
Altri gruppi di fedeli sono regolarmente virttati
dai pastori delle Comunità, viciae.
Ufficio di Presidenza della Tavola Valdese :
Pastore Virgilio Sommani, Moderatore — Pastore Guido Comba. Cassiere — Via IV Novembre, 107 - Roma.
Facoltà di Teologia :
Via Pietro Cossa, 42 — Professori : Ernesto
Comba - Davide Bosio - Valdo Vinay.
Liceo Ginnasio Pareggiato (Torre Pellice) :
Preside : Prof. Adolfo Tron.
COLONIE VALDESI
DELL'AMERICA DEL SUD
URUGUAY
Colonia Vaidense — (Dep.to de Colonia) Pastore ; Ernesto Tron.
Colonia Cosmopolita — (Dep.to de Colonia) Pastore ; Emilio Ganz.
Tariras e Annessi — (Dep.to de Colonia) Pastore : Silvio Long
Ombues de Lavalle — (Dep.to de Colonia) Pa
store : Cario Negrin.
San Salviador (Dep.to Soriano) Pastore : Giovanni Tron,
ARGENTINA
Colonia Belgrano — (Prov. Santa Fè - Estación
Wildermuth F. CC. A.) : Pastore Cirio Alberto Griot.
C(^nia Iris — (Estación Jadnto Arauz - Panma
, entrai) Pastore Wilfrido Artus.
Libreria Editrice Claudiana (Torre Pellice) :
Direttore : Pastore Paolo Coisson.
Prima Chiesa Valdese di New Work ~ Pastore •
Alfredo Janavel - 100 West 90 Street - New
York N. T. - U. S. America.
J