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8 giugno 1990
l’eco delle valli valdesi
DOPOELEZIONI
il rìschio della
emarginazione
Mentre i comuni stanno eleggendo le nuove
giunte, interroghiamoci su alcuni dei tanti problemi da risolvere in questa tornata amministrativa. Il più grande, a mio parere, è quello dell’emarginazione crescente in cui si trovano le valli. Si tratta di un problema politico. A comuni e
comunità montane vengono assegnate dal governo
centrale risorse sempre più ridotte. C'è stato anche chi ha calcolato di quanto sono diminuite le
disponibilità dei comuni rispetto a cinque anni fa:
del 25% in termini reali. Con un taglio di un quarto dei soldi disponibili, c’è da chiedersi cosa potranno fare i nostri amministratori, quali investimenti potranno programmare, quali lavori pubblici effettuare, oltre all’ordinaria amministrazione.
Eppure da fare c’è molto: dall’assetto idrogeologico del territorio, alla viabilità, alla dotazione
di strutture e personale per i servizi.
La popolazione invecchia e, oggi, i lavori che
un tempo erano fatti volontariamente dalla gente (penso ad esempio alla manutenzione dei
boschi e dei fiumi) bisogna farli con appalti, con
lavori pubblici. I mutui per questo sono bloccati
per quest’anno e già è stato detto che, anche per
l’anno prossimo, non si potrà sperare in una inversione della tendenza.
La Regione Piemonte ha sì — in una delle sueultime riunioni — approvato una legge sulla montagna. Ma di lì arriveranno solo briciole rispetto
a quanto è necessario.
Certo i comuni potranno alienare parte del loro patrimonio, ma, a parte le difficoltà burocratiche dell’operazione, quanto in concreto si potrà
realizzare? Non sono certo appetibili commercialmente i pascoli e i boschi del demanio. E poi, è
giusto venderli?
Oltre alla carenza di mezzi, i comuni mancano anche di personale qualificato per assolvere
i compiti che sono loro richiesti dai cittadini. Si
rischia la paralisi.
E’ in discussione la stessa autonomia comunale. La nuova legge sulle autonomie locali non è
certamente orientata a sviluppare l'autonomia dei
piccoli comuni montani: la principale innovazione
riguarda essenzialmente il governo delle metropoli,
con la proposta della provincia metropolitana.
Anche la riforma della scuola elementare, finalmente approvata, sarà un’ulteriore difficoltà per
il mantenimento delle piccole scuole di montagna.
Dopo i ragazzi pendolari, avremo anche i bambini.
Chi risiede in montagna avrà maggiori difficoltà
per far studiare i propri figli.
Per non parlare dei servizi sanitari diffusi sul
territorio: l’ipotizzata riforma delle USSL accentrerà a valle i servizi e li privatizzerà in parte.
Non c’è dunque di che stare allegri. Il rischio dell'emarginazione cresce. E’ un rischio di
cui i nostri amministratori sono consapevoli e già
in passato si sono mobilitati attorno alle timide
rivendicazioni dell’UNCEM (l’unione dei comuni
montani). Forse tutto questo non basta, occorre
qualche altra iniziativa politica: occorrono progetti sui quali mobilitare energie, volontà, consenso
popolare per uscire dall’isolamento nel quale le
valli sono state confinate.
Il grande successo delle leghe autonomiste, almeno in Val Pellice, dovrebbe essere di stimolo
alla costruzione di queste iniziative e vedremo
quale sarà l’apporto concreto che verrà da queste
nuove formazioni politiche. Le forze politiche tradizionali hanno sinora « difeso» il treno, l’organizzazione territoriale delle USSL, le piccole scuole
di montagna, ma non sono riuscite ad elaborare
progetti nuovi di sviluppo «sostenibile» (come si
dice con una brutta traduzione del termine inglese
« sustainable »), di sviluppo sociale e culturale.
E i cittadini? Basta forse una delega per cinque anni o non sarebbe opportuno che associazioni, di cui è ricco il tessuto sociale (e protestante)
delle valli, facessero anch’esse proposte? A Pinerolo ciò sta accadendo con l’Associazione Pinarolium,
che si sta interrogando sul futuro della città. Sarebbe bello che qualcosa di analogo succedesse a
Torre o a Luserna, a Pomaretto o a Perosa. Viviamo in un periodo di trasformazione in cui le idee
devono fiorire e confrontarsi tra loro. E’ sbagliato
che le buone idee restino nei sogni o chiuse nelle
stanze di qualcuno.
Elenchiamo alcuni problemi su cui confrontarsi, magari anche sulle pagine di questo giornale.
L’uso delle risorse naturali locali: acqua e centrali elettriche debbono essere gestite solo dall’iniziativa privata o è possibile che i proventi di questa risorsa vadano ad alimentare le casse comunali
per creare servizi?
Collegamenti: è indubbio che l’isolamento è
alimentato anche dalla mancanza di collegamenti
con Torino. L’alternativa è semplicemente quella
autostrada/treno? Col rischio che, poi, non si facciano né Luna né l’altro. O invece ci sono altre possibilità? Che dire poi del piccolo tunnel verso il Queyras, il sogno di cent’anni?
Turismo: di che tipo, con quali investimenti?
Sono alcuni dei problemi sui quali proseguiremo il discorso nei prossimi numeri.
Giorgio Cardio!
CORCOS DI LUSERNA
Raggiunto l'accordo
Dopo mesi di trattative fra le parti, siglata l’intesa fra maestranze e l’industria - Maggiore attenzione alla formazione, all’ambiente e aH’informazione
E’ stato raggiunto raccordo fra delegazione sindacale e azienda anche alla Corcos; dopo molte settimane di discussioni, nel
corso delle quali si era arrivati anche allo sciopero
delle maestranze, il consiglio di fabbrica, i sindacati e la direzione aziendale hanno concluso una
ipotesi di accordo.
Tale ipotesi è stata successivamente sottoposta al
giudizio e quindi all’approvazione delle assemblee dei
lavoratori ; il consenso è
risultato generale.
Durante la vertenza si
erano registrati anche momenti di tensione, con una
forte adesione agli scioperi, ma l’obiettivo è rimasto
sempre chiaro : la piattaforma integrativa.
L’accordO' raggiunto vede un impegno su alcuni
temi qualificanti : ambiente, occupazione, informazione, salario.
Rispetto all’informazione
saranno effettuati due incontri annui dove le parti
affronteranno i temi inerenti i nuovi investimenti,
randamento occupazionale, i nuovi insediamenti
produttivi e le prospettive
di mercato.
Per quanto riguarda l’occupazione, raccordo prevede che il 10% delle assunzioni a tempo indetermina
L’ingresso della Corcos a Luserna.
to venga effettuato tra i lavoratori ultraventinovenni
che hanno già prestato attività presso la Corcos con
la forma contrattuale dei
« contratti a termine ». Per
i lavoratori in contratto di
formazione-lavoro è prevista una valutazione a due
terzi del percorso per verificare l’andamento professionale.
La questione ambientale
deve essere posta al centro di una nuova e più puntuale attenzione: su ciò si
sono trovate d’acoordo le
due parti. Saranno inoltre
concessi permessi retribuiti nell’ordine di 120 ore
nel triennio, per corsi di
formazione sull’ambiente.
Il salario sarà legato sia
alla produttività che alla
qualità e alla produzione,
con dei premi in totale di
130.000 L. distribuiti in 18
mesi. A titolo di riconoscimento di disagio turnazione nella giornata di sabato
sarà inoltre elargita una
quota aggiuntiva mensile.
Il 70% del premio di produzione verrà inoltre riconosciuto anche alle persone
in contratto di formazionelavoro a partire dai due
terzi del percorso.
Le parti hanno infine
concordato l’istituzione di
un fondo di solidarietà per
rispondere alle esigenze dei
lavoratori colpiti da stati
morbosi; inizialmente è
prevista la sola partecipazione dell’azienda, tuttavia potranno concorrere
anche i lavoratori stessi.
P.V.R.
Altri scioperi
Sul fronte sindacale osserviamo ancora che i metalmeccanici sono impegnati in una vertenza generale per il rinnovo del
contratto collettivo nazionale. Gli scioperi per il
contratto « stanno andando bene » dichiarano i sindacati; negli ultimi due venerdì sono stati chiamati
a scioperare i metalmeccanici della nostra zona.
Le percentuali di adesione sono tra l’80 e il 90% in
stabilimenti come la SKF
di Villar Perosa, la Boge e
la Beloit, e intorno al 60%
alla SKF di Pinerolo e Airasca, questo tra gli operai.
TORRE PELLICE
PINEROLO
Nuova Giunta pC contro DC
Confermato il sindaco Armand Hugon i_a spaccatura tra i democristiani impe- Lega Nord: opposizione costruttiva olisce la formazione della nuova Giunta
Le elezioni dello scorso
maggio hanno consegnato
una situazione di facile governabilità, essendo stata
confermata pienamente la
maggioranza di sinistra che
ormai da varie tornate
amministrative è alla guida del comune di Torre
Pellice.
Con il sistema maggioritario infatti tutta la lista
che ha ottenuto la maggioranza dei voti è risultata
eletta; novità, è noto, per
quanto riguarda la minoranza, che non è più rappresentata dagli indipendenti di centro, ma dalla
Lega Nord Piemont.
E proprio sul comportamento degli autonomisti,
oltre che sulla composizione della nuova giunta, si
accentrava la curiosità del
pubblico presente alla prima seduta del nuovo consiglio comunale.
Prima perciò della votazione per il sindaco, a nome del gruppo il consigliere Hertel tracciava
quelle che dovrebbero essere le linee operative della Lega in consiglio.
No ad una opposizione
preconcetta, possibilità di
collaborazione a seconda
delle proposte, ruolo di
stimolo, necessità di ridare al paese un volto più
consono alla sua tradizione sono stati alcuni dei
concetti presentati. « Il nostro comune dovrà essere
più agguerrito nella difesa
di certi servizi essenziali e
anzi dovrà impegnarsi per
riportarli in valle, anche
mettendo dei locali comunali a disposizione di
ENEL, società del gas, collocamento, ecc. ».
Dopo queste precisazioni,
il consiglio è passato all’elezione del sindaco, riconfermando nelTincarico
Marco Armand Hugon;
con le quattro schede bianche della minoranza. Si sono espressi anche i quattro
della Lega al momento di
votare sulla giunta; confermati Mario Sibille, Stefano Ayassot, Michelino
Stefanetto e Clara Lorenzino, entrano per la prima
volta Claudio Bertalot e
Pietro Granerò.
Ad elezioni concluse Armand Hugon ha voluto ringraziare pubblicamente gli
elettori che « in modo plebliscitario » hanno voluto
confermare la lista della
Spiga tra i monti alla guida di Torre Pellice, ricordando come battaglie, purtroppo perse, come quelle
Sui tagli dei servizi o sull’autonomia degli enti locali, siano state in questi
anni ben presenti nell’attività della maggioranza comunale. « C’è stato un buon
rapporto con la gente; i
cittadini che sono venuti a
parlare agli amministratori sono stati centinaia... ».
Anche su questo rapporto costante fra amministratori ed amministrati si è
creato quel consenso emerso con puntualità nelle ultime elezioni comunali.
O. N.
Il TAR del Piemonte ha
deciso: le due liste DC restano. Il TAR si è infatti
dichiarato incompetente a
discutere il problema della « sospensiva » delle elezioni al comune, che avevano visto la presentazione di due liste dello scudo crociato, una con a capo Tandreottiano Camusso
e l’altra il Coldiretti Chiabrando. Non c’era possibilità di decidere perché le
elezioni si erano già tenute, quando il TAR si è riunito.
La lista « per l’alternativa » è però decisa a continuare e presenterà un nuovo ricorso al TAR relativo
all’eleggibilità dei consiglieri delle due DC. « Si tratta
di una questione di principio — spiegano —; non
si può ammettere una palese violazione delle regole del gioco. Un partito
non si può presentare con
due liste dallo stesso simbolo, sia pure ’’integrato”
diversamente, alle elezioni.
E’ un precedente pericolosissimo ».
Non così invece gli altri
ricorrenti: il PSI, che sembra contento di essere diventato il primo partito in
città, né il PLI, né il MSI.
Intanto nella DC si fa
più duro il confronto. La
Coldiretti ha offerto ad alcuni consiglieri eletti la
possibilità di essere considerati « democristiani di
Pinerolo » a tutti gli effetti. In questo modo la lista
Chiabrando diventerebbe
quella maggioritaria in comune, e dovrebbe essere
la lista che « esprime il
sindaco » (Livio 'Trombotto, sindaco uscente?). Ma
il gruppo Camusso non demorde ed osserva che la
sua lista è Tunica ad avere la delega del segretario
provinciale Deorsola (per
la verità, anche l’altra DC
ha avuto la stessa delega)
e quindi il pieno gradimento degli organi provinciali. In via Cravero (sede della DC) si è dunque
in attesa di un commissario che dovrebbe dirimere
le questioni di potere interno.
In questa attesa la situazione amministrativa è
bloccata. Sono teoricamente possibili sia la riedizione del pentapartito che
ipotesi quali DC Chiabrando -f PSI -f- alternativa,
oppure DC Chiabrando -f
PSI -t PSDI -T PLI -f PRI,
ipotesi che vedrebbero l’altra DC all’opposizione. Ma
su questo, in casa DC, non
sono tutti d’accordo.
In ogni caso ogni possibile ipotesi dovrà fare i
conti con la richiesta socialista, che ha già indicato il suo candidato a sindaco: Pietro Rivo.
La lista per l’alternativa
intanto ha iniziato una serie di consultazioni programmatiche con gli altri
gruppi consiliari per definire « le regole del gioco
nella attività amministrativa ».
G. G.
2
2 — Teco delle valli valdesi
8 giugno 1990
BRICHERASIO
LUSERNA SAN GIOVANNI
Ambiente e scuoia Longo nuovo sindaco?
Una ecologia della mente è necessaria quanto quella dell’ambiente per risolvere i problemi legati allo sviluppo
Necessario l’appoggio della Lega Nord per la nuova coalizione (PSI, PCI, Verdi, Indipendenti) - DC all’opposizione
Terzo e ultimo appuntamento, venerdì scorso, con
il seminario su « Attività
produttive e ambiente».
Il tema discusso è stato quello deH’informazione
e deH’educazione ambientale.
Dopo Torre Pellice e Lusema S. Giovanni, la sede
dei lavori è stata Bricherasio. La scelta di articolare il dibattito spostandosi in diversi centri della
Comunità montana ha tratto origine dalla volontà di
favorire e stimolare quanto più possibile il confronto fra istituzioni e cittadini. E proprio sul tema del
confronto e della partecipazione si è incentrata la
serata.
Nella prima parte del dibattito si è potuto concretamente constatare che cosa significhi « fare scuola »
in modo nuovo. Sono state presentate esperienze
nate dal coinvolgimento
diretto degli allievi, dalla
volontà di aprire la scuola al mondo e ai suoi problemi, dal desiderio di fornire un’informazione che,
attraverso i ragazzi, raggiunga e sensibilizzi le famiglie ed assuma dunque
una spiccata valenza sociale.
Presentati da Paolo Gardiol^ sono stati proposti
agli spettatori degli esempi di audiovisivi (diapositive sincronizzate con commento sonoro) prodotti da
alcune classi di scuole elementari della valle.
1 bambini di Bricherasio, con la collaborazione
delle insegnanti Geymonat
e Viretto, hanno illustrato
con vivacità e precisione
le varie fasi del passaggio
dalla piantina di grano alla tortina, concludendo
con un simpatico invito a
privilegiare i cibi « fatti in
casa » rispetto a quelli
standardizzati della produzione industriale.
Gli allievi di S. Giovanni, guidati dalle insegnanti Gambi e Godino, hanno
presentato un audiovisivo
molto elaborato dal punto
di vista tecnico e molto
efficace sul piano della comunicazione, nel quale sono state rappresentate le
FIRME
Referendum
elettorali
E’ iniziata il 10 aprile
la raccolta delle firme per
un referendum sulle leggi
elettorali. Sono tre le propKisle:
— La prima riguarda il
sitema di elezione del Senato: 238 senatori sarebbero scelti con il sistema uninominale puro e altri 77
proporzionalmente.
— La seconda vuole ridurre il numero delle preferenze ad una sola.
— La terza vuole introdurre il sistema maggioritario nei comuni sotto i
50.000 abitanti.
L’iniziativa è assunta da
alcuni parlamentari e costituzionalisti della DC, del
PCI, della Sinistra indipendente, del Partito radicale,
dalle ACLI e dalla FUCI.
Si può firmare presso le
segreterie dei comuni.
varie fasi di un esperimento scientifico (la trasformazione degli amidi in zuccheri complessi ad opera
di un enzima presente nella saliva).
I bambini di Lusema capoluogo, infine, hanno realizzato con l’insegnante
Pontet un’indagine sulla
« touma ’d Beubi », un formaggio locale che, secondo quanto essi stessi affermano, « merita di essere
conosciuto e valorizzato almeno quanto i vari formaggini e caciotte che la
pubblicità decanta ».
Nella seconda parte della serata è venuto dalla
Pro Natura (rappresentata
da Enrico Fumerò) uno
stimolo a riflettere sui rapporti fra quantità e qualità delTinformazione.
Le nozioni scientifiche di
base, è stato affermato, sono indispensabili ma non
sufficienti, e neppure è sufficiente il loro puro e semplice accumulo, a farci
comprendere la complessità del mondo in cui viviamo. E’ necessario che le
informazioni circolino e si
confrontino: non basta una
valutazione fredda ed oggettiva del singolo fenomeno per metterne in evidenza tutte le implicazioni.
« Non per caso — ha osservato il relatore — molti problemi ambientali vengono individuati prima dalia sensibilità immediata di
chi li vive che dalle rilevazioni dei tecnici, i quali
tendono sovente, a causa
delta loro preparazione specifica, a vedere le questioni in modo eccessivamente settoriale ».
Né ci si può illudere, è
stato detto, che i problemi possano essere sempre
affrontati con una soluzione « forte »: di fronte a
questioni complesse sono
necessarie soluzioni fiessibili e articolate.
« Il sistema sociale — è
stato detto in conclusione
— ha bisogno, per funzionojre, di un ininterrotto
scambio di informazioni
fra tutte le sue componenti: incrementare le possibilità di confronto reale e
diretto, andare oltre gli organi di informazione tradizionali che non di rado
si rivelano come mezzi di
costruzione del consenso
intorno a tesi precostituite, significa lottare per una
ecologia della mente, non
meno necessaria di quella
dei boschi ».
O. N.
La tornata amministrativa di maggio ha consegnato al comune una situazione nuova; l’ingresso, per la
prima volta, in consiglio di
Verdi arcobaleno e Lega
Nord, il successo del PSI,
la sostanziale tenuta del
PCI, la conferma delle precedenti posizioni per DC e
liberali (questa volta nella
lista dell’Unione indipendenti), la scomparsa del
vecchio gruppo degli indipendenti, in parte riassorbito dalla DC stessa, pare
consentire un mutamento
di rotta, rispetto agli ultimi 30 anni in cui la DC
è stata sempre alla guida
del comune: lo scudo crociato resta il partito di
maggioranza relativa, tuttavia, fin dal periodo della
campagna elettorale, il
PSI aveva espresso l’intenzione di pervenire, ove i
numeri lo consentissero, a
nuove esperienze di governo del paese.
Avviate le trattative fra
i gruppi, si è formata una
coalizione che comprende
PSI, PCI, Verdi, Indipendenti; in tutto si tratta di
10 consiglieri su 20: è possibile amministrare in queste condizioni?
« Sarà necessario — ci
ha detto il più autorevole
candidato all’incarico di
VAL PELLICE
Caccia alla lattina
Sabato 9 la premiazione della squadra che ha raccolto più
lattine - Campagna per la raccolta differenziata dei rifiuti
Sabato 9 giugno, presso
il mercato coperto di Luserna San Giovanni, vedrà
il suo atto conclusivo la
« caccia alla lattina » promossa da Radio Beckwith
con l’appoggio del comune
e della Comunità montana
e dalle associazioni ambientaliste.
Lanciata alla fine di marzo, l’iniziativa voleva coinvolgere e far riflettere su
un tema, quello della possibilità di riciclare materiali preziosi come Talluminio; proprio nelTottica
di far crescere la maturità su queste tematiche sono state in particolar modo coinvolte le scuole di
tutta la valle, invitando i
giovani ad organizzarsi in
squadre.
Naturale che oltre alla
riflessione sulla tematica
la gara avesse anche come
scopo il togliere dalla circolazione un rifiuto e quindi di contribuire alla pulizia della valle.
Non possiamo dire con
esattezza né la quantità di
lattine raccolte, né il numero di giovani coinvolti,
tuttavia l’impressione è di
una grande partecipazione
dei ragazzi e di un risultato, in termini di pulizia
delle città, altamente positivo.
Non c’è stato bar che
non abbia visto più volte
al giorno passare gruppi di
ragazzini a caccia di lattine; la scuola media di Torre Pellice, in gita sul lago
d’Orta, ne ha addirittura
ripulito le sponde...
Vedremo perciò sabato
prossimo il frutto dell’ini
ziativa; alle squadre che
avranno raccolto il numero maggiore di lattine verranno offerti premi più
consistenti, a tutti i partecipanti un premio ricordo. L’importante è non considerare conclusiva del problema questa gara, bensì
vederla come primo mo
mento di una raccolta differenziata che altrove già
funziona ed è concretamente fruibile da tutti i
cittadini; iniziative in questo senso dovranno essere
studiate e poste in opera
in tempi brevi.
P.V.R.
primo cittadino in questa
nuova coalizione, l’arch.
Longo — poter contare su
un appoggio esterno della
Lega Nord; d’altra parte
confidiamo che, qui come
altrove, non vi sia un’opposizione preconcetta e
che rispetto ad una proposta di governo di cambiamento vi sia un’attenzione
particolare al programma ».
Comunità
montana e USSL
Su quali basi è stato possibile mettere insieme una
alleanza che comunque
prevede forze politiche assai eterogenee?
« Abbiamo lavorato seriamente e con molta volontà costruttiva sui problemi del paese, nello spirito di condurre Luserna ad
un ruolo di maggior peso
e per un suo rilancio all'interno della valle ».
Si tratta di una maggioranza estensibile alla Comunità montana - USSL?
« / problemi che abbiamo di fronte — dice ancora Longo — sono profondamente diversi. Pensiamo
anche soltanto al discorso
delle USSL coincidenti territorialmente con le Comunità montane: su una battaglia come questa, è importante avere il massimo
del consenso in ambito locale, coinvolgendo almeno
tutti i comuni della valle.
Non so ancora quale potrà essere la formula che
consenta ciò, tuttavia questo deve essere l’obiettivo
di tutte le forze politiche ».
DC all’opposizione a Luserna ma in maggioranza
in Comunità montana? E’
possibile, così come il coinvolgimento dei comuni potrebbe avvenire all’atto della composizione della nuova giunta inserendo consiglieri rappresentanti di diversi comuni; ciò che ci
pare comunque importante è che si tenga conto,
nel costituire gli esecutivi,
della reale disponibilità e
volontà di operare per far
andare avanti progetti ed
iniziative. Già in passato
è accaduto che nel nome
della distribuzione degli
incarichi, mantenendo determinati equilibri fra i
partiti, si siano messe in
piedi giunte poco « operative ».
Intanto, tornando a Luserna, è andato buco un
primo tentativo di convocare il nuovo consiglio; la
riunione della giunta che
doveva adempiere a questo atto è saltata per l’assenza degli assessori DC;
una strategia del rinvio e
del logoramento?
« Asolutamente no — ci
ha detto il sindaco uscente Badariotti —; anche se
la settimana scorsa la giunta non ha. potuto aver luogo, è mia intenzione convocarla m questi giorni per
arrivare, entro il mese di
giugno, al consiglio comunale; oltre tutto ci sono dei
tempi da rispettare e 10
consiglieri hanno chiesto
la convocazione dei nuovi
eletti ».
La DC, in sede di trattative, è arrivata ad offrire
al PCI la poltrona del vicesindaco, con la nuova
nascente coalizione questo
incarico pare destinato all’indipendente Fedele; che
effetto fa assistere a queste trattative sentendosi
ormai fuori gioco?
« A Luserna la maggio ranza relativa dei cittadini
ha voluto confermarci d
suo consenso, dopo di che,
se si arriverà alla composizione di una nuova giun
ta, ciò potrà collocarsi in
un’ottica di alternanza alla guida dell’amministrazione comunale ».
Posizione dunque di una
certa signorilità da parte
del sindaco Badariotti (incarico prò tempore, come
lui stesso ci ha ricordato); se e come questo
cambiamento di scenario
sarà colto da parte di tutta la democrazia cristiana,
sarà dato vedere soltanto
nelle prossime settimane e
nei prossimi mesi.
Piervaldo Rostan
ELEZIONI
SIndacl vecchi e nuovi
ANGROGNA — Confer
ma per il sindaco uscente e per buona parte delia giunta nel primo consiglio comunale dopo le elezioni; visto il successo
sia di lista che personale,
la maggioranza ha proposto la conferma di Franca Coìsson quale primo
cittadino del paese, sostituendo nella giunta il solo
Renato Bertot con il giovane neoGonsigliere Luca
Simond; saranno membri
della giunta anche Mirella Malan ed Anseimo Bertin.
Secondo una linea già
espressa nelle precedenti
tornate amministrative, il
consigliere di minoranza
Saccaggi ha proposto che
un eletto nella seconda lista di minoranza fosse
chiamato ad incarichi di
giunta, senza ovviamente
ottenere riscontro di sorta
se non una presa di distanza da parte del gruppo del quadrifoglio nei
confronti del Saccaggi
stesso.
INVERSO PINASCA —
Com’era facilmente prevedibile il sindaco uscente
Erminio Ribet è stato confermato nel suo incarico;
nello spirito di collaborazione che da tempo caratterizza i lavori nel consiglio comunale, il primo
cittadino è stato eletto
con il consenso di tutti i
consiglieri.
PRAMOLLO — Cambio
della guardia per quanto
riguarda l’incarico di sindaco; Giorgio Canonico
succede infatti a Gino
Long, sindaco negli ultimi
dieci anni. Confermati Ettore Long e Sergio Reynaud, entrano in giunta i
neoconsiglieri Gianni Long
e Daniele Long.
SALZA DI PINEROLO —
Mentre Pomaretfo e Perrero eleggeranno i rispettivi
sindaci nella settimana in
corso, alTunanimità dei
consiglieri è stato eletto
quale nuovo primo cittadino Bruno Breuza, che sostituisce così Corrado Sanmartino che non si era
neppure ricandidato alle
scorse elezioni di maggio.
SAN GERMANO — Con
ferma nel ruolo di sindaco per Roberto Bergeretti nel corso del primo consiglio della nuova tornata
amministrativa; con lui
comporranno la girmta
Carlo Tron, Gino Barai
(assessori effettivi), Elvio
Long e Andrea Pipino (assessori supplenti).
BIBIANA — Conferma,
ed è dunque il terzo quinquennio, per Osvaldo Fornero nell’incarico di sindaco; la lista da lui capeggiata aveva fatto registrare un consenso molto ampio ed ha potuto così confermare in toto la vecchia
giunta. Saranno infatti as
sessori Mauro Brunofranco, Lorenzo Manavella,
Claudio Giraudo e Diego
Rosso. Sulla proposta di
sindaco la minoranza democristiana ha votato
scheda bianca.
BOBBIO e VILLAR
PELLICE — Saranno eletti nel prossimo fine settimana gli esecutivi dei due
comuni dell’alta vai Pellice: venerdì sera sono convocati i consiglieri di Bobbio, sabato 9, alle 21, quelli di Villar Pellice.
PINEROLO - Come scriviamo a parte, le trattative per la giunta sono
ad un punto morto per la
spaccatura della DC. Da
registrare una proposta
della DC-Camusso che propone una giunta con PSI,
PLI, PSDI, Lega Nord. Il
PSI avrebbe il sindaco
(Rivò). Pare che su questa proposta anche una
parte della DC-Chiabrando
sia d’accordo.
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8 giugno 1990
Teco delle valli valdesi
Così i Referendum alle Valli
COMUNE CACCIA (permesso di cattura specie CACCIA (accesso ai fondi) PESTICIDI
Sì No bianche nuUe votanti Sì No bianche nulle votanti Sì No bianche nulle votanti
ANGROGNA 196 31 15 2 244 ( 34,1%) 198 29 15 2 244 (34,1%) 217 16 10 2 245 (34,1%)
BIBIANA 691 116 81 15 903 (41,0%) 711 no 71 12 904 ( 41,0%) 747 87 55 16 905 ( 41,1%)
BOBBIO PELLICE 101 50 10 2 163 (29,0%) 116 39 7 1 163 (29,0%) 130 23 9 1 163 (29,0%)
BRICHERASIO 1124 214 53 30 1421 (43,9%) 1160 180 53 28 1421 (43,9%) 1187 159 43 31 1420 (43,9%)
LUSERNA SAN GIOVANNI 2736 354 165 70 3325 (48,2%) 2819 301 142 63 3325 (48,2%) 2946 220 109 59 3334 (48,3%)
LUSERNETTA 151 29 11 6 197 (47,3%) 162 20 12 5 199 (47,4%) 167 18 8 5 198 ( 47,4%)
RORA’ 45 14 7 2 68 (32,1%) 48 13 5 2 68 (32,1%) 58 7 2 1 68 (32,1%)
TORRE PELLICE 1791 206 63 23 2083 (50,8%) 1842 167 55 20 2084 (50,8%) 1909 120 44 22 2095 ( 51,0%)
VILLAR PELLICE 196 49 19 14 278 (26,2%) 218 40 11 10 279 (26,2%) 225 34 12 9 280 ( 26,2%)
TOTALE VAL PELLICE 7031 1063 424 164 8682 ( 39,2%) 7274 899 371 143 8687 (39,2%) 7586 684 292 146 8708 (39,2%)
MASSELLO 26 7 1 1 35 (38,9%) 28 6 1 1 36 (39,0%) 35 1 1 1 38 (42,2%)
PERRERO 139 88 7 6 240 ( 27,6%) 146 81 7 6 240 ( 27,6%) 208 31 0 4 243 ( 28,0%)
POMARETTO 310 81 17 9 417 (42,6%) 329 70 9 8 416 (42,5%) 372 32 6 8 418 (42,7%)
PRALI 42 34 5 4 85 (28,2%) 51 27 2 5 85 (28,2%) 73 10 1 0 84 (27,9%)
SALZA 14 7 0 0 21 (23,1%) 16 5 0 0 21 (23,1%) 20 1 0 0 21 (23,1%)
TOT. VAL GERMANASCA 531 217 30 20 798 (32,1%) 570 189 19 20 798 (32,1%) 708 75 8 13 804 ( 32,8%)
PENESTRELLE 44 21 1 1 67 (32,1%) 46 19 1 1 67 (32,1%) 54 10 1 2 67 ( 32,1%)
INVERSO RINASCA 132 42 15 5 194 (35,1%) 138 39 13 4 194 (35,1%) 163 20 7 4 194 ( 35,1%)
PEROSA ARGENTINA 1143 250 83 31 1507 (44,1%) 1189 222 64 33 1508 ( 44,1%) 1313 122 43 30 1508 (44,1%)
RINASCA 860 190 77 22 1149 (47,8%) 896 173 66 14 1149 (47,8%) 991 93 51 15 1150 (47,8%)
PORTE 313 56 28 14 411 (50,1%) 323 53 24 11 411 (50,1%) 359 31 16 5 411 (50,1%)
PRAGELATO 86 22 16 3 127 (31,1%) 86 27 11 3 127 (31,1%) 95 18 12 3 128 (31,4%)
PRAMOLLO 44 16 10 5 75 ( 25,9%) 48 14 9 4 75 ( 25,9%) 58 7 7 5 77 (26,6%)
ROUBE 245 84 25 22 376 (42,0%) 231 lOO 27 18 376 (42,0%) 302 44 16 18 380 (43,0%)
SAN GERMANO CHISONE 479 96 23 20 618 (42,6%) 481 90 23 23 617 (42,6%) 560 40 10 21 631 (43,6%)
USSEAUX 44 21 1 1 67 (32,0%) 46 19 1 1 67 ( 32,0%) 54 10 1 2 67 (32,0%)
VILLAR PmOSA 1396 284 84 29 1793 (50,9%) 1453 240 76 26 1795 (51,0%) 1611 119 49 24 1803 ( 51,2%)
TOTALE VAL CHISONE 4786 1082 363 153 6384 (39,4%) 4937 996 315 138 6386 (39,4% ) 5560 514 213 129 6416 ( 39,7%)
PINEROLO 14437 1581 438 238 16694 ( 55,9%) 14646 1409 409 237 16701 (55,9%) 15257 991 276 206 16730 ( 56,0%)
SAN SECONDO 1105 164 44 21 1334 (48,8%) 1150 133 29 22 1334 (48,8%) 1191 94 27 22 1334 (48,8%) 1
PRABOSTINO 255 38 13 7 313 (36,8%) 261 34 11 6 312 (36,8%) 281 23 6 3 313 (36,8%)
Vince il non voto
restano i problemi
TORINO
Nel numero del giornale
che, nel 1987, presentava i
dati riguardanti i referendum sul nucleare, sulla
commissione inquirente e
sulla responsabilità civile
dei giudici, riguardo alla
partecipazione al voto concludevamo con una nota:
« Solo ad Angrogna non è
stato raggiunto il quorum
del 50% degli aventi diritto, necessario per la validità ».
A distanza di due anni e
mezzo la consultazione referendaria segna, alle valli,
un fortissimo passo indietro nella partecipazione al
voto: solo a Villar Perosa,
Porte, Torre Pellice e, in
modo più netto, a Pinerolo
è stata superata la soglia
del 50%.
Per gli scorsi referendum
andò alle urne il 70%
degli aventi diritto in
vai Chisone, il 68% a Pinerolo, il 67% in vai Germanasca, il 65% in vai Pellice; oggi abbiamo comuni
come Salza, Perrero, Prali,
Villar Pellice, Pramollo e
Bobbio Pellice dove non si
raggiunge neppure il 30%.
Numericamente si tratta
di una fetta di popolazione
estremamente esigua, tuttavia è evidente come certe
tematiche ambientalistiche
siano lontane dalla mentalità corrente dei nostri
montanari, ovvero gli ambientalisti si siano presentati in modo troppo radicale per poter coinvolgere larghe fasce di cittadini.
Ed è altrettanto evidente
che un problema, sulla cui
gravità sono in molti a credere, quale quello della presenza di residui di pesticidi
nei prodotti alimentari che
quotidianamente troviamo
sulle nostre mense (e su
cui i "sì” sono stati una
maggioranza assoluta: 97%
a Massello, 95% a Salza)
non è bastato a spingere al
voto dei cittadini, spesso
preoccupati della presenza
sempre più massiccia di
cinghiali, mufloni e cervi
che devastano prati e campi
Certo che la campagna
elettorale è stata, alle valli come altrove, ben strana.
Le associazioni venatorie
hanno tappezzato i paesi di
manifesti e volantini, spesso anonimi, in cui, facendo
leva sulla disaffezione al
voto già evidenziatasi alle
ultime elezioni amministrative, si invitava a non partecipare alla consultazione
sui referendum "inutili”,
"costosi" e "strumentalizzati”.
I gruppi ambientalisti e
le associazioni non hanno
saputo condurre una adeguata informazione.
in vai Germanasca non è
comparso un solo manifesto "verde" con l'invito al
voto; poco di più è stato
fatto in vai Pellice.
Non un confronto pubblico, un dibattito per incontrare la gente, spiegare le
motivazioni delle iniziative
referendarie, i quesiti e gli
obiettivi.
Dai partiti maggiori, che
pure avevano promosso la
raccolta delle firme per arrivare al referentum, non
un segnale; mi è capitato
anzi di vedere nella bottega di un militante di un
partito della sinsitra "storica”, in bella esposizione,
due volantini per il non voto.
Non capacità di comunicare, di coinvolgere, di informare; questo alla base
di un insuccesso non solo
degli ambientalisti, ma soprattutto dell'ambiente.
Uno strumento come
quello referendario, che in
passato aveva saputo mandare, proprio da queste valli, forti segnali di demociazia, di libertà, di responsabilità (pensiamo alle consultazioni sul divorzio, sull’aborto, sul finanziamento
pubblico dei partiti) ne esce questa volta sminuito
proprio dalla mancata partecipazione della gente.
L’augurio è che la riflessione ed il confronto possano proseguire, che delle
soluzioni vengano comunque trovate, al di là di nuove leggi sulle tematiche dei
referendum (che tarderanno a venire), proprio con
quegli agricoltori che ancora effettuano 25 trattamenti all’anno sui propri meleti
con antiparassitari, o quei
cacciatori che in vai Pellice
propongono di riaprire alla
caccia l’oasi del Barant.
Piervaldo Rostan
Bambini in città:
è possibile?
Progetto "europeo” per trasformare i centri urbani restituendo ai più giovani la possibilità di essere soggetti attivi
« La città d’oggi è fatta
per produrre, per consumare, per spostarsi freneticamente tra un impegno
e l’altro. E’ una città nemica dei bambini, dei ragazzi, dei giovani ». Ma è
anche una città che è possibile cambiare radicalmente, recuperando spazi alla
comunicazione, al gioco,
all’incontro tra tutti i cittadini: da questa convinzione e dalla fiducia nella
possibilità di riprogettare
la città con la partecipazione soprattutto dei giovani, nasce il progetto
« Educazione e ambiente,
per una città possibile ».
Promosso a Torino da un
gruppo di associazioni che
da tempo lavorano per e
con i giovani e per la tutela dell’ambiente (Arci Ragazzi, Agesci, Gruppo Abele, Cn-Gei, Fgci, Gioc e Lega per l’ambiente), il progetto si inserisce tra le numerose esperienze già in
atto da tempio in altri paesi europei, come il Belgio,
la Francia, la Germania,
con cui si sono attuati piani di intervento sul « quadro di vita » urbano. Sono
espierienze concrete che
hanno spesso mutato il vol
to di città e quartieri, con
interventi di qualificazione
degli spazi pubblici, verde,
arredo urbano, strutture
per rincontro dei giovani
e per il gioco, misure di
« moderazione della circolazione » di autoveicoli.
Ciò che maggiormente
caratterizza il progetto è
il ruolo attribuito alla partecipazione e al coinvolgimento soprattutto dei bambini, dei ragazzi e dei giovani, visti non solo come
portatori di bisogni particolari, settoriali, ma come
soggetti attivi della trasformazione della città in
« città possibile ». « Quello
che davvero deve cambiare nell’atteggiamento delle
amministrazioni locali —
dice Dario Manuetti, dell’Arci Ragazzi — è l’abitudine di calare progetti
dall’alto, l’incapacità di
coinvolgere i cittadini, con
la conseguente, artificiosa
settorializzazione degli interventi. L’obiettivo è promuovere un intervento trasversale, capace di valorizzare i ragazzi comè soggetti attivi ».
I progetti su cui l’iniziativa torinese si muove so
no articolati su differenti
terreni. Innanzitutto, quello dei progetti e dei programmi concreti, sia valorizzando la conoscenza delle esperienze già attuate
all’estero, sia contribuendo ad aggiornare la cultura di tecnici ed amministratori locali per quanto
riguarda la complessità del
quadro di vita urbano. In
secondo luogo, il lavoro di
informazione e comunicazione con e tra giovani,
per attivare un tessuto sociale che sìa protagonista
consapevole. Dario Manuetti sottolinea l’importanza
di un rapporto con la scuola e con ogni realtà associativa dei ragazzi, dei bambini e dei giovani.
Non è secondario il ruolo dei mass media e della
stampa locale: una volta
avviato un progetto, è importante che la cronaca ne
accompagni e segua lo sviluppo, con campagne di
sensibilizzazione ed informazione. « Vedremo —
conclude Manuetti — se la
stampa sarà sensibile a
queste tematiche in occasione dell’avvio di due progetti, ad Alpignano (To)
ed Alessandria ».
4
Teco delle valli valdesi
8 giugno 1990
VAL PELLICE 50 ANNI FA
USSL 42
La guerra con la Francia Attenzione a\ den«
Il clima politico e sociale nella primavera del 1940 - La dichiarazione di
guerra e la piazza del municipio - Alcune testimonianze della vita in guerra
Pomaretto: sabato 9 si presentano i dati di un progetto condotto nelle scuole
Il 10 giugno di 50 anni fa l’Italia dichiarava guerra
alla Francia e all’Inghilterra. Benito Mussolini dichiarava dal balcone di Palazzo Venezia : « Scendiamo in campo
contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell’Occidente ». La guerra è più subita che condivisa dalle
truppe alpine, che mugugnano contro la decisione e in
qualche caso protestano vivacemente, come il battaglione
Exilles. Dall’altra parte del confine si trovano amici e
parenti.
Ma il « Duce » aveva bisogno di « qualche morto »
per poter sedere al tavolo delle trattative insieme alla
Germania nazista.
Sul piano militare la guerra è un fallimento. Le
truppe italiane riescono ad arrivare appena a Mentane,
Barcellonette, Bourg Saint Maurice. Dopo 15 giorni la
guerra è finita. Sul terreno rimangono 631 morti, 616 dispersi, 2.631 feriti (molti dei quali congelati). I francesi
hanno perso 37 uomini, 42 feriti e 150 dispersi.
Ma qual era la situazione in vai Pellice? La ricostruisce per noi un giovane storico.
Nel marzo del 1939 la
possibilità che anche Torre
Pellice potesse subire dei
bombardamenti non era
così remota se il podestà
e ima apposita commissione dovettero stilare im
progetto di provvedimento
da adottare nel caso di incursione aerea nemica e
inviarlo alla prefettura di
Torino.
Nella relazione venivano
fissate le modalità di evacuazione e i possibili obiettivi del nemico; inoltre si
stabiliva che « l’allarme
verrà dato mediante la sirena appositamente installata sulla torre del municipio, facilmente udibile da
tutti i punti della città. Saranno inoltre impiegate le
campane di tutte le chiese. Le segnalazioni di allarme consisteranno nel
suono intermittente della
sirena della durata di 15
secondi per 6 volte ».
Mancavano ancora sei
mesi all’invasione tedesca
della Polonia e un anno e
mezzo all’entrata in guerra dell’Italia, ma il clima
che si respirava verso la
fine degli anni trenta in
Italia e in Europa era la
dimostrazione di come il
vecchio continente si stesse avviando verso un inevitabile conflitto armato.
Le esercitazioni di sfollamento e le prove di oscuramento cominciarono
ad essere fatte all’inizio
dell’estate, la popolazione
si lasciava coinvolgere, ma
non mancavano casi di
persone che continuavano
a comportarsi come se nulla stesse accadendo. Per
molti l’entrata in guerra
sembrava un’ipotesi quasi
impossibile, si faceva soprattutto affidamento sul
buon senso di Mussolini, e
in effetti la scelta di non
belligeranza sembrò dar ragione a quanti vedevano
nel duce « Tuomo della
provvidenza »; così, mentre
l’esercito tedesco proseguiva la sua marcia in Europa senza trovare ostacoli,
in Italia l’inverno ’39-’40
passò senza troppi patemi.
Una primavera
fredda
A maggio iniziò il giro
d’Italia, mentre il campionato di calcio stava ormai
volgendo al termine. In
vai Pellice e in tutta la
zona alpina occidentale
Testate sembrava non arrivare più. Faceva ancora
molto freddo, tanto che nelle montagne circostanti
comparve ancora la neve.
« Ricordo che fu un mese
di giugno particolarmente
freddo, molti alpini dislo
cati lungo il confine francese dovettero tornare in
valle perché si erano congelati... Il primo morto della guerra non fu provocato da un’arma da fuoco,
ma dalla polmonite... »
(Anna).
La domenica 9 giugno
rappresentò lo spartiacque
fra tempo di pace e tempo di guerra. Si concluse
il giro d’Italia con la vittoria dell’esordiente Coppi
sul campionissimo Bartali
e il campionato di calcio
venne vinto dall’Ambrosiana Inter. Sembrò quasi che
l’attenta regia di Mussolini avesse voluto fare l’ultimo regalo agli « sportivissimi » italiani permettendo ai due principali avvenimenti sportivi dell’anno di concludersi.
Le scuole si erano chiuse una settimana prima e
per i maturandi non ci fu
nemmeno il tempo di sostenere l’esame.
A Torre Pellice si stava
preparando la stagione turistica e l’associazione Pro
Torre Pellice aveva iniziato la sua campagna per
reclamiz.zare « la ridente e
verdeggiante valle », pubblicizzando i treni popolari che tutte le domeniche
permettevano di raggiungere Torre Pellice da Torino con sole 11 lire e 20
in terza classe e 17 lire e
10 in seconda. Il treno partiva da Torino P.N. alle
6,32 e arrivava a Torre Pellice alle 8,19.
I gerarchi
in piazza
Il 10 giugno del 1940 sulla vai Pellice si abbatté
un violento temporale, proprio nel pomeriggio, un
paio d’ore prima del]’annunciato discorso del duce, che doveva tenersi alle 17. Gli operai della Mazzonis furono fatti uscire
due ore prima per potersi
recare in piazza ad ascoltarlo; quasi tutti però preferirono andarsene a casa.
A Torre Pellice gli altoparlanti Radiomarelli furono
posti sul balcone centrale
del palazzo del municipio,
proprio davanti all’ingresso
del bar Italia, ritrovo degli
antifascisti locali. Verso le
16, alcuni gerarchi, dal balcone, aspettavano che Tantistante piazzale si riempisse di gente pronta a rispondere e ad acclamare
le parole del duce.
Sebbene l’attesa fosse
grande tra la pojjolazione,
si sospettava che quel discorso non avrebbe dato
buone notizie. Da settimane, lungo tutta la valle, i
movimenti di colonne militari si erano andati sempre più intensificando e
non facevano presagire
nulla di buono. « Un giorno vidi passare una colonna di alpini, con i midi
stracarichi, pioveva a dirotto, i teli di tenda che coprivano le armi e i viveri
erano fradici, marciavano
tutti con la faccia abbassata, bestemmiando ogni
tanto, nessuno parlava,
nessuno cantava, davano
un senso di tristezza indescrivibile » (Ermanno).
Quando intorno alle 17
dagli altoparlanti echeg
mune. Giorni 12-13 avrebbero dovuto, secondo ordine COMANDO DIFESA,
sgomberare 800 persone
del Comune di Bobbio Pellice destinate specificatamente come ordine a Comuni del Monferrato. 400
persone come da ordine di
movimento avrebbero dovuto partire alle ore 13 del
giorno 12 e 400 alle 8,24
del 13. Nessun sfollando si
è presentato a questo Comando tappa. Da informazioni avute dal Comune di
Bobbio detti sfollandi si
sarebbero sistemati nei comuni di Villar Pellice, Tor
Torre Pellice - Gli Appiotti nel 1940 alla vigilia della
guerra con la Francia.
giarono le parole: « Combattenti di terra, di mare
e dell’aria, camicie nere
della rivoluzione... l’ora delle decisioni irrevocabili è
giunta. La dichiarazione di
guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di
Gran Bretagna e di Francia », tra la piccola folla
che ascoltava in piazza
non ci furono immediate
reazioni. I commenti vennero fatti in seguito fra le
mura di casa e fra amici.
« La sera, io e un mio amico, seduti sotto i portici,
commentammo l’entrata
in guerra così: ’’...beh, dopo averne per tanto tempo sentito parlare questa
volta vedremo veramente
com’è la guerra” ...Avevamo solo quindici anni ».
« La guerra alla Francia fu
per tutta la gente della valle un colpo durissimo, avevamo sempre avuto ottimi
rapporti con i vicini francesi... Fino a poche settimane prima c’erano stati
incontri..., poi di colpo
qualcuno ci disse che quelli erano i nemici » (Anna).
« Ero accampato da alcune settimane con il mio
battaglione sul colle Bric
Boucle, proprio sul confine francese, fino a pochi
giorni prima del 10 giugno
venivano a trovarci i soldati francesi portandoci
cioccolata, sapone... Ricordo che c’era un tenente
francese che continuava a
ripetere: ’’C’est pas possible la guerre! C’est pas
possible!” ».
La vicinanza con il confine francese avrebbe dovuto comportare la completa evacuazione in pianura degli abitanti di Bobbio, invece... in una circolare inviata dal podestà di
Torre Pellice al prefetto
Tiengo di Torino, datata 14
giugno 1940, si legge: « ...comunico che impianto Comando tappa e sosta è stato effettuato in questo Co
re Pellice, Angrogna, Luserna S. G. ». '
La guerra contro la Francia durò soltanto quindici
giorni, l’armistizio venne
firmato il 24 giugno, e gli
abitanti di Bobbio Pellice
poterono far ritorno nelle
loro case.
La vita
quotidiana
L’irruzione della guerra
nella quotidianità della
gente fu peraltro immediata. I bombardamenti su
Torino alla metà di giugno
e la progressiva mancanza di generi di prima necessità rappresentarono il
momento chiave del totale coinvolgimento della popolazione nel conflitto. I
treni popolari e tanti altri
mezzi di trasporto vennero utilizzati dai cittadini
per raggiungere le località
più tranquille e sicure della valle. Il numero degli
sfollati aumentò progressivamente alTintensificarsi
dei bombardamenti nei
centri più importanti, tanto che nel febbraio del ’45
nella sola Torre Pellice i
profughi erano 1.103, un
quinto della popolazione.
La guerra toccava ormai
ogni singola persona: « Gli
amici iniziarono a partire
e poco alla volta cominciarono ad arrivare le prime
lettere dai vari fronti...
Eravamo quasi tutte ragazze..., ci. ritrovavamo la domenica pomeriggio scambiandoci notizie Sugli amici lontani... Sapevamo che
la guerra che ci veniva offerta dai cinegiornali Luce non era vera... » (Anna).
« C’era la guerra, tutti ne
eravamo presi e ormai sapevo che avrebbe deciso
delle nostre vite. Della mia
vita; e non sapevo come »
(Italo Calvino).
Enzo ’Tumminello
I danni a carico dei denti, ed in particolare quelli
legati alla carie, rappresentano un problema estremamente diffuso in tutte
le fasce di età della popolazione e soprattutto in quella della scuola delTobbligo.
Fortunatamente però oggi sono sufficientemente
noti le cause ed i fattori
di rischio che li determinano ed è pertanto possibile programmare idonei
interventi di medicina preventiva che rimane lo strumento più efficace per arginare i danni provocati
dalla carie.
Anche nelle valli Chisone e Germanasca il problema della carie si presenta con elevata incidenza, tanto da spingere Tamministrazione delTUSSL 42
ad elaborare un progettoobiettivo per la prevenzione dei danni a carico dell’apparato dentario. ,
II progetto è nato nel
1986 ed ha come momento qualificante il rapporto
di collaborazione con la
Clinica odontoiatrica dell’Università di Torino ed
in particolare con il Servizio di ortognatodonzia
diretto dal prof. Pietro
Bracco.
Dal punto di vista programmatico ed organizzativo, il progetto è stato
articolato in diversi momenti: interventi di informazione ed educazione sanitaria; screening odonto
iatrico nei confronti dei
soggetti in età scolare, effettuato presso le strutture delTUSSL 42, allo scopo di depistare verso lo
specialista i casi a rischio;
attivazione del servizio di
odontoiatria pediatrica per
la cura dei danni evidenziati in sede di screening;
interventi di fluoroprofilassi.
Dopo quattro anni di esperienza è sembrato opportuno rendere noti alla
popolazione ed a tutti gli
Operatori scolastici e sanitari coinvolti i risultati ottenuti, le problematiche emerse e le prospettive a medio termine.
Con tale obiettivo TUSSL
42 e la Clinica odontoiatrica dell’Università di Torino organizzano un incontro presso il Cinema
Edelweiss di Pomaretto il
9 giugno alle ore 10.
L’incontro vedrà la partecipazione dell’assessore
regionale alla sanità Eugenio Maccari; di Gerolamo
Sola, presidente delTUSSL
42; di Pietro Bracco, responsabile del Servizio di
ortognatodonzia della Clinica odontoiatrica delTUniversità di Torino; di Paolo Laurenti, coordinatore
sanitario delTUSSL 42; di
Sergio Morgagni, responsabile servizio ASB delTUSSL 42; di Valter Valla, responsabile dei Centri
di prevenzione dell’Università di Torino.
ANGROGNA
Museo della donna
Immagini di vita femminile alle valli
Un centinaio di persone,
domenica 27 maggio, ha
partecipato all’apertura
della scuola-museo del Serre dedicato alla donna nella vita valligiana. L’iniziativa avviata dall’Unione femminile angrognina, conclude una lunga ricerca, anche fotografica, che ’’valorizza un passato — come
ha detto Giorgio Tourn
nel suo intervento inaugurale — sul quale è bene
riflettere per meglio affrontare il presente”. Il
museo ha un impianto
molto semplice: foto tematiche sui lavori agricoli,
sull’associazionismo femminile, sui lavori domesti
ci. Pochi gli oggetti, essenziali le scritte. La scuoletta restaurata con gusto
continuerà ad essere utilizzata come locale di riunioni.
Il bazar che ha accompagnato il pomeriggio della
inaugurazione ha raggiunto la bella cifra di cinque
milioni. Il pittore Scroppo ha donato una sua bella tela; un gruppo di flauti tedeschi ha accompagnato la prima visita alla scuola-museo il cui nastro viola
è stato tagliato da Levi
Bxifla, il ’’decano” del vi^
cino Foyer per anziani.
Per le visite rivolgersi
a Sandrino Odin.
Appuntamenti
TORRE PELLICE — Giovedì 7
giugno, alle ore 21, presso II
cinema Trento, a cura della Società di Studi valdesi e col patrocinio del Comune, si svolgerà la seconda serata sul tema:
« Memorie della guerra » con
particolare riguardo al momento dell'entrata in guerra nel
1940; sarà presente il prof.
Giovanni De Luna dell’Llniversità di Torino.
POMARETTO — Giovedì 7
giugno, alle ore 21. presso il
concerto del gruppo Camerata
tempio valdese avrà luogo un
corale La Grangia, che presenterà il suo repertorio di canti
piemontesi.
PEROSA ARGENTINA — Domenica 19 giugno si conclude
l'attuale edizione del CantavalII; alle ore 15.30, presso il parco « E. Gay » il gruppo La Macina presenta canti e tradizlorri
popolari della cultura corale
marchigiana,
TORRE PELLICE — Martedì
12 giugno, alle ore 21, presso il
centro Ciao di via Volta, Radio
Beckwìth e Spazio giovani propongono un concerto di musiche irlandesi.
TORRE PELLICE — Il cinema
Trento ha in programma la visione del film « Crimini e misfatti » sia sabato che domenica, ore 20 e 22.10.