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della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per
Anno LXXX — Num. 26
avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Abbonamento t Lire 600 per Tinterno, Lire 1000 per l’estero Spedizione in abbonamento postale, I® Grappo
Cambio d’indirizzo L. 30 — Amministrazione: Claudiana - Torre! Pellice ■ C.C.P. 2-17557 Prezzo L> dS
^ TORRE PELLICE, 30 Giugno 1950
esBme di coscienzn
« Io non sono stato disubbidiente alla celeste
visione». (Am 26: 19).
Queste parole sono dell’apostolo Paolo, e giungono quasi a conclusione di una chiara esposizione della propria vita che egli fa davanti al re Agrippa. Siamo ormai agli ultimi capitoli del libro degli
Atti ed anche agli ultimi tempi della vita di Paola: sembra quasi che
Paolo, e con lui il redattore del libro, abbiano inteso il significato e
rimportanza di una ricapitolazione in questo momento.
Paolo non dà tratti inutili della sua vita, egli traccia come una
autobiografia spirituale, vedendo nitidamente il cammino che ha percorsi» dalla sua giotùnezza fino a quel giorno.
Coloro che oggi leggono le opere di tanti scrittori, ognuno di noi
se osserva e medita, si rendono conto della carenza che vi è nella umanità odierna di quella^ serietà, di quell’impegno spirituale per cui .si
procede ad un esame di coscienza e si studia la propria vita prima di
andare in mezzo agli uomini. Anche noi molto spesso preferiamo sorvolare sul nostro passato, preferianio ignorare per quali vie siamo
giunti ad e.ssere quello che .siamo; e questo è più facile, meno compromettente. Ma deve venire il giorno nel quale siamo obbligati a fare un
esame di noi stes.si, obbligati a veder chiaro nella nostra vita per acquistare ai nostri propri occhi il diritto di vivere e testimoniare di una
fede in mezzo al prossimo.
i\o/i sfuggite, cari credenti, dagli esami di coscienza; considerate
quello che eravate, il cammino della vita, quello che siete. E .se la fede
dell’ Evangelo è giunta nel vostro cuore {che sia venuta come fuoco
dal cielo o come lento approfondimento di valori'assorbiti, non importa) non mancate di ripetervi ed esortarvi a non essere disubbidienti
alla, celeste visione. Poiché di visione si tratta: le realtà dello spirito
non le .si raggiungono per altra via che quella della rivelazione da
parte di Dio che opera per lo Spirito. Ed è visione celeste e non terremi. come quella che viene dal Padre k che è nei cieli ».
Dall’esame della, propria vita il cristiano passa duncjue direttamente ad un sentimento di riconoscenza verso l’Autore della nuova
vita, ed a un impegno di coerenza nella fede operante.
Beati noi se possiamo ripetere davanti al mondo, ci sia favorevole
o meno, che non siamo stati disubbidienti, ma abbiamo accettato in
pieno tutte le conseguenze della fede.
Non è facile oggi vivere la verità, è molto più semplice dimenticare il passato e forse anche il presente; ma il Signore ha bisogno di
creature coscienti e coerenti; ha bisogno che noi, noi che abbiamo
sotto gli occhi il Suo Vangelo, siamo pronti a testimoniare della verità.
Pensate come sarebbe bella la nostra sorte se in tutta coscienza
potessimo ripetere coll’apostolo Paolo: « Per l’aiuto che viene da Dio,
sono durato fino a questo giorno, rendendo testimonianza a piccoli e
a grandi ». Noi po.ssiamo fare questo, noi potremmo dire questo, solo
che ponessimo mente e cuore nell’unica realtà che ci fa forti: il Signore è con noi, il .Suo aiuto non ci mancherà. E noi con Lui potremo durare, e rendere la testimonianza della fede.
LUIGI SANTINI.
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Ed essi riedificheranno le antiche rulne, rialzeranno I
luoghi desolati nel passato, rinnoveranno le città devastate
i luoghi desolati delle trascorse generazioni...
Ma voi sarete chiamati «sacerdoti deH’Eterno», e la gente vi dirà «ministri del nostro Dio»; voi mangerete le ricchezze delle nazioni, e a voi toccherà la loro gloria.
Invece della vostra onta, avrete una parte doppia; invece
d’obbrobrio, giubilerete della vostra sorte.
Poiché io, l’Eterno, amo la giustizia, odio la rapina, frutto
d’iniquità; io darò loro la ricompensa, e fermerò con loro un
patto eterno. E la loro razza sarà nota fra le nazioni e la loro
progenie, fra i popoli; tutti quelli che II vedranno riconosceranno che sono una razza benedetta dall’Eterno,
|o mi rallegrerò grandemente neH’Eterno, l’anima mia
festeggerà nel mio Dio; poich’egli m’ha rivestito delle vesti
della salvezza, m’ha avvolto nel manto della giustizia, come
uno sposo che s’adorna d’un diadèma, come una sposa che si
para dei>uoiigioielli.
Si come la terra dà fuori la sua vegetazione, e come un
giardino fa germogliare le sue semenze, cosi 11 Signore, l’Eterno, farà germogliare la giustizia e la lode nel cospetto di tutte
le nazioni.
Dal libro dal Profeta Isaia, eap. 61
2>a! Qampo jŸiissionario
agli avanposti
Sabato verso mezzogiorno,., la barca approda vicino l^lla scuola di Mnj)iingu. Viaggio col Missionario di Lealui, ed abbiamo deciso di fermai-ci qui
per la Domenica. Siamo nella valle
del Lwanginga, un affluente import.imte dello Zambesi, rinomato per i
suoi meandri. A questa stagione ]>oci>
■importano i meandri, poiché tutta la
vallata è inondata, e approdiamo proprio al margine della foresta, vicino
alla scuola. Drizziamo le tendo sotto
a due begli alberi, e in poco tempo il
cuoco indigeno che ci accompagna lia
preparato il pranzo.
preparo ii mio messaggio
yiarno accolti dai due maestri, che
conosco bene da arjni.. Il maestro. capo è stato nostro alunno a Lealui una
ventina d’amii la, ed era venuto a rifugiarsi da noi, perchè una vecchia,
gelosa della, sua giovinezza, cercava
di avvelenarlo con un veleno che compie la sua azione gradatamente. Di
questo principio di avvelenamento, gli
è rimasto un difela^; nel parlare. Oggi comincia ad avere qualche capello
bianco, e prende parte attiva ulTopera della Missione, non soltanto come
maestro di scuola, ma anche come
predicatore laico, presiedendo i Culti
domenicali, quando TEvangelista è
assente, ed evangelizzando i villaggi
vicini il sabato dopo pranzo.
Nella quiete del pomeriggio preparo il sermone dell’indomani. Ci vuole
qualche cosa di semplice, e scelgo la
Parola di Gesù : « Io sono la via ». E'
questa un’immagine famigliare e di
cui tutti capiscono il significato. Prendo lo spunto dalle leggende del paese
che parlano di un Dio creatore, che è
fuggito lungi dagli uomini ; e salito in
cielo servendosi del filo di un ragno,
egli lo ha accecato perchè non potesse,
insegnare, la via agli uomini. Non conosciamo la via del Cielo, ed è per
questo ohe abbiamo tanto paura della
morte ! Ma Cristo è la via. In (piesto
paese una via è unicamente formata
dal passare e ripassare della gente, c.
la seguiamo con fiducia,, perchè, dove
altri sono passati, potremo passare alleile noi. Gesù è la via, perchè è passato prima di noi, venendo in (erra e
tornando in Cielo. Nella notte, oscura
la via è una necessità assoluta; così
abbiamo bisogno di Gesii nella notte
della nostra ignoranza e del nostro
peccato. Ma per non perdersi bisogna
seguire la via. fedelmente, senza scartarsi uè a sinistra nè. a. destra. Così
pure dobbiamo seguire.' Gesii piisso
passo fedelmente.
Ogni via ha una mèta... la mèta
della, via celeste (Gesi'i) sono i Cieli
dove ci aspetta il Padre, d’Amore.
Da notte mi sorprende {neutre scrivo un messaggio alla famiglia lontana.
Nei villaggi vicini il rumore, dei mortai è cessato, ed intorno ai piatti di polenta, la gente tace per un momento.
Ci sediamo vicino al fuoco davanti alla tenda ed i due maestri vengono per
chiacchierare un po’. Tifi semiosciirità
che ci circonda, dà alla conversazione
un qualche cosa di più famigliare od
intimo. Parliamo dei problemi che li
preoccupano nella loro attività e nella
vita del loro paese : problemi religiosi,
ecclesiastici, morali, sociali. Non c’è
limite apparente. Che sia la semioscurità che confonde i coloriQuei quattro uomini seduti intorno al fuoco, uniti nel servizio del medesimo Signore, non sono più dei bianchi e dei neri, ma quattro fratelli, i cui cuori ai
uniscono intimamente nella preghiera
e,he sale al Padre Eterno, per chieder
santificazione e forza.
Un cu Ho domenicale
Aspettando l’ora del Culto, visito
la Scuola domenicale ; una cinquantina di ragazzi e ragazze. 11 maestro
capo racconta loro la storia del re .Josias ohe trovò il libro del Deuteronomio mentre stava facendo restauri al
Tempio di Gerusalemme, e la riforma
religiosa che ne segui in Israele. Concludo il suo insegnamento raccontando ai bambini la storia di quell’indovino pagano di Sefula, che molti anni fa, dopo aver udito la predicazione
dei missionari, portò al missionario
.Adolfo dalla il suo canestro pieno di
ossicini divinatori, dichiarando che
voleva abbandonare il paganesimo e
diventare cristiano.
Per il culto più di 200 persone si
pigiano nella piccola chiesetta-scuola
costruita in mattoni crudi e coperta di
liaglia. In mezzo a questa folla ci sono alcuni cristiani di cui si occupa
l'evangelista. (In questo momento egli non risiede qui coi maestri perchè
non c’è alloggio per lui, ed è costretto
a vivere nel proprio villaggio). Tutti
gli altri sono ancora pagani ' e più o
meno ignoranti delle cose di Dio. I
cantici scelti colla collaborazione di
un maestro, che li dirige, sono abbastanza conosciuti, la liturgia, molto
semplice, la lettura del Vangelo, la
predicazione, sono ascoltati con rispetto e con visibile interesse. All’uscita mi precipito e faccio un film dell'uscita del Culto. Se è riuscita bene,
forse ve lo potrò far vedere fra qualche anno.
comunicflTi
Il Moderatore, Presidente del
Consiglio Federale delle Chiese
Evangeliche d'Italia, chiamalo dal
Ministero dell'Interno, ha avuto,
il 20 corr., un lungo e cordiale
colloquio alla Direzione Generale
dei Culti con S. E. Scardamone,
in merito al Pro - Memoria del
Consiglio Federale, presentato ai
Capi - Gabinetto dell'On. De Gasperi e dell'On. Sceiba, dal Moderatore stesso, (il 25 Maggio
scorsoi.
In seguito a questo colloquio,
il Consiglio Federale ha nominato
S. E. M. Piacentini e il Doli. Peyrot suoi delegati in questo inizio
di trattative, con l'incarico di fornire i chiarimenti e / particolari
richiesti dal Ministro Sceiba riguardo al nostro Pro - Memoria.
GUGLIELMO DEL PESCO
Presidente del Consiglio
l ederete delle Chiese
Evangeliche d'Italia
Il Moderalore della Tavola
Valdese è a Torre Pellice (Casa Valdese) dal giorno 25 Giugno.
L'indirizzo del Cassiere, Paslore Guido Comba, rimane per
ora a Via 4 Novembre, 107 Roma.
Il Moderatore della Tavola Valdese
GUGLIELMO DEL PESCO
Approfittiamo della presenza della
gente dei dintorni per discutere con
loro di varie questioni concernenti la
scuola locale ; migliore sistemazione
(lei locali della scuola, costruzione di
una casa per l’evangelista, necessità
(li aumentare il numero dei bambini
per poter raggiungere il numero fissat.o dal governo della Colonia per
tutte le scuole sussidiate. Alle volte
la discussione è animata, e il palabro
dura più di due ore. Termina con delle promesse solenni da parte dei capi
e della popolazione, di cui il mio collega ed io dubitiamo un po’, perchè il
capo della regione è conosciuto per la
sua indolenza e per la sua pigrizia.
Svangelizzazione intorno ai
/
uoco
Una breve tappa nel dopopranzo mi
porta sulla via del ritorno, fino ad uno
dei campi di ristoro della Compagnia
Sud Africana che recluta qui la mano
d’opera per le miniere di Johannesburg. Avevamo pensato di andare un
po' più lontano, ma una minaccia di
pioggia ci ferma.
La sera chiacchiero con Tindigeno
che è incaricato di accogliere le reclute della compagnia, di alloggiarle per
la notte e dar loro il cibo per la tappa. Non è iscritto a nessuna Chiesa,
ma dice che ha frequentato la scuola
della Missione, ohe si trova vicino al
suo villaggio, per un anno. Quindi ha
viaggiato parecchio di qua e di là per
ragioni di lavoro, e non ha potuto continuare i suoi studi, nè seguire i corsi
di catechismo di una Chiesa. Però ha
comprato un Nuovo Testamento in
Silozi, lo legge regolarmente e prega
Dio. Alle volte la nostra Missione è
stata criticata perchè ha curato il più
possibile le scuole, e i missionari hanno consacrato ad esse molto tempo e
molte energie. B’ vero che, apparentemente, i risultati sembrano magri...
ina chissà quanti giovani hanno accolto 1111 seme nel cuore e, benché siano
stati portati fuori della zona d’iio
fluenzii della Missione a causa della
necessità della vita, l’hanno coltivato
con amore.
Ricordo pure la parola deH’ispottore 'scolastico del Governo, che mi diceva l’altro giorno : « Se i ragazzi noti
stanno a scuola che uno o due anni,
il Governo spreca il denaro ». Sarà
forse vei'o secondo la saviezza del
mondo; ma Dio può compiere la sua
o])crH di redenzione nel cuore di un
bambino anche iu un mmo solo.
Poi il mio nuovo umico cliianin a
l'accolta la gente elio è venuta a fiernottare. Sono una decimi di persone,
uomini e donne che hunno sostato con
noi nel loro viaggio. Scelgo un cantico,
spiego le strofe a misura che le cantiamo, e termino colla preghiera. Eviingelizzazione intorno al fuoco da
iiampo, qualche seme sparso, non a
caso, ma certamente por volere di Colui che ci guida nelEopera nostra, B
cosi ai seguono le giornate del missionario che viaggia, visitando i suoi collaboratori indigeni, incoraggiando colla sua parola i piccoli nuclei di cristiani sparsi qua e là, seminando il
seme lungo la via secondo le occasioni offerte... Certo i terreni sono diversi, molti Sono i cespugli, gli uccelli,
che spesso impediscono la crescita del
seme... ma il dovere del seminatore
è di spargere il seme fedelmente, ed
è quello che cerchiamo di 'fare coll’aiuto di Dio.
R. Coisson
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I,'ECO DELLE VALLI VALDESI
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Ripiessioni HI maBOine
AL “ PflSTORflTO.. pemminiLe
Se quasi tutte le comunità vedono
favorevolmente l’organizzazione dei
ministeri femminili ausiliari, vi è,
invece, molta perplessità sulla questione del « pastorato » femminile
nella sua pienezza, così come è inteso nella nostra chiesa evangelica
valdese.
Devo confessare che più vi rifletto, più sento anch’io di partecipare
alla perplessità di alcimi intorno a
tale problema.
Non si tratta qui soltanto di saper
modernizzare le proprie idee; di
mettere da parte certi pregiudizi
stantii; di non comprendere i tempi; come era il caso, allorquando si
discuteva per ammettere la dònna a
talune carriere e professioni oc.iupate, fino a quel momento, soltanto
da uomini; oppure per concedere il
voto e la partecipazione alla vita politica alla donna; od altre cose di
questo genere.
A parer mio non è un problema
del tutto simile a questi; bensì molto più profondo e più complesso,
perchè concerne una vocazione particolare al servizio di Dio, conseguentemente una interpretazione di
quella che può essere o non essere
la Sua volontà.
Dirò alcune mie riflessioni a questo riguardo.
Gesù e le donne
La prima è questa; Gesù, durante
la sua missione su questa terra, era
circondato da un gruppo di dorme,
commoventi per fedeltà e coraggio;
tanto fedeli e tanto coraggiose che
furono proprio esse, le dorme, a non
abbandonare il divin Maestro nelle
tragiche giornate del Golgota: esse
stormo, nell’omhra, vicino alla croce ; cercano con sollecitudine il corpo
di Gesù; accorrono per prime al sepolcro, incuranti della persecuzione.
Pare vi sia stata una comprensione particolare fra Gesù e le dorme;
Egli per il primo le iimalza nel concetto nel quale erano tenute; le loda, le incoraggia; in alcuni casi, perfino, le ammira, come per es. nel
caso della donna Cutanea, o della
vedova davanti alla cassa delle offerte; o di colei della quale desidera
sia ricordata l’azione per tutto il
■^ondo, dovunque sarà predicato h
e^”'n(relo. Il Cristo sembra avere un
.‘"^passione piena di dolcezza ver
loro; rileggere i passi nei qual’ Egli
parla con ima dorma, o nei quali
Egli ha a che fare con una donna: le
madri che vengono a presentargli i
figli, perchè li benedica; la donna
norosa ché Io tocca in mezzo alla
folla, per averne guarigione; la desolata vedova di Nain; la donna,
prostrata a terra in procinto d’essere lapidata, e per la quale Egli ha
un immenso perdono; la donna equivoca, e samaritana per giunta,
con la quale non disdegna di parlare
delle cose più elevate dello Spirito.
Tuttavia Gesù non chiama una sola di queste donne per seguirlo;
neppure la soave Maria di Betania,
che è sempre ai suoi piedi e beve le
sue parole, che k ha la vocazione »,
diremo noi in termini attuali; neppure a lei Gesù dice: « Tu seguimi ».
Così pure a Marta, Egli si limita a
ricordare che di una cosa sola fa hisogno e che Maria ha scelto la buona parte; stabilisce, cioè, il valore
delle cose spirituali su quelle materiali, indica la strada e l’esempio da
seguire, ma non dice: « Abbandona
queste tue faccende e seguimi ».
Non vi è una sola donna fra i dodici. Perchè? Non erano esse le più
zelanti, le più aperte al nuovo messaggio del Cristo; non sembravano
le più comprensive e volonterose?
Non vi è nna sola donna fra i settanta, mandati per la prima campagna evangelistìca in tutte le contrade della Palestina, con tanta dettagliata accuratezza di consigli; eppure, intomdl|fi come abbia
mo visto, yi^ etaao dmine piene di
vocazione e <^e citcl>bero saputo
fare. Perekè, aH^f
Non mi direte dbe è perchè sareb
be stato troppo contrario ai costumi dell’epoca; non direte questo di
Gesù: sarebbe un offesa per il divin
Maestro, il qttale, appunto, capovolse i valori morali e sociali del
ti'inpo e non si peritò mai di « scandalizzare » gli scribi ed i farisei, cominciando da quando sedeva a tavola con i pubblicani e con i peccatori, fino a quando dichiarò formalmente ai principali sacerdoti ed agli
anziani che i pubblicani e le meretrici andavano innanzi a loro nel regno dei cieli.
E dunque perchè?
Vi deve essere una ragione più
profonda di quanto possiamo credere o comprendere.
QuaPè la ragione?
E’ un fatto che la-Bibbia ci parla
di una gerarchia celeste; di diverse
stanze nella casa del Padre; di una
differenza fra i redenti in cielo ed
i redenti sulla terra; quindi non vedo perchè non vi potrebbe essere
una volontà di Dio diversa riguardo
al servizio che Gli deve rendere im
uomo cmI una donna, qui in terra.
Perchè, per es., l’apostolo Paolo
dice che la donna deve, a differenza
dell’uomo, velarsi il capo nelle assemblee « a motivo degli angeli »?
Perchè è stato creato l’uomo, e poi
l’aiuto convenevole, cioè la donna?
Colui che aiuta un altro, a volte
conclude molto più di quest’aitro;
ma rimane però sempre: « colui che
aiuta ».
A me pare che l’atteggiamento di
Gesù ha indicato quale sia il giusto
posto della donna: tutte le ricchezze dello Spirito le sono svelate; un
perdono, ima comprensione, una
confidenza particolare pare le siano
riservate; una rivelazione speciale
le è stata fatta, quando Gesù, non
ancora salito al Padre, appare a Maria e deve dirle « non mi toccare »,
mentre più tardi i discepoli potranno mettere le mani nelle sue piaghe: è come una primizia della resurrezione rivelata ad una donna, e
non ad un uomo. Ma nessuna chiamata particolare.
Sotto un certo aspetto, dunque,
Gesù sembra dare alla donna più
che all’uomo; sotto un altro aspetto,
meno, in quanto a nessuna donna Egli disse mai la grandiosa e grave parola: a lo ti farò pescatore di uomini ».
Un'altra riflessione
La seconda riffessione è questa:
n“i primi tempi della chiesa vi erano donne che profetizzavano. A j»arte il fatto che anche oggi vi sono
donne nella chiesa che parlano alle
loro sorelle o fratelli « un linguaggio di edificazione, di esortazione e
di consolazione » (questo è per San
paolo il profetare), non dobbiamo
dimenticare che il ministero pastorale implica più di questo: vi è la
amministrazione del battesimo, della S. Cena, ecc.
Inoltre la Scrittura ci dice che la
chiesa primitiva ebbe in dono una
particolare effusione dello Spirito
Santo: « Avverrà negli ultimi giorni
che io spanderò del mio Spirito sopra ogni carnei i vostri figlioli e le
vostre figliole profetizzeranno, e i
vostri giovani vedranno delle visioni
e i vostri vecchi sogneranno dei sogni ». Tutti, profetizzavano nella
chiesa primitiva: avvenimento, che
può ripetersi quando che "sia senza
conoscere barriere di sorta, ma aveiite però, sembra, un carattere del
tutto speciale per un momento speciale nella storia della Chiesa.
1 silenzi di Gesù
In ultimo, vorrei accennare ad un
altro problema che immediatamente
viene in mente, quando si parla di
« pastorato » femminile: cioè il nroblema del matrimonio. La chiesa evangelica riformata non ha mai creduto di dover chiedere a nessuno dei
suoi servitori di rinunziare al matrimonio. Nel caso del « pastorato »
femminile, dovrebbe richiederlo alla donna, per oyVie ragioni; o, se
preferite, la dohita dovrebbe impegnarsi a rinunzitirvi. Anche questo
sarebbe ima cosa ¡ 'complessa, da non
considerarsi in liermini semplicisti
dalle giovanette intellettuali; perchè
è un dilemma che ha fatto scrivere
una tormentata pagina all’apostolo
Paolo, alla fine della quale il grande apostolo, che||iure aveva la pienezza dèlio Spirilo, ebbe a concludere che erano ^se che diceva di
suo, non da-parte del Signore, tanto
gli s’era presentata grande la respoqsabilità di pretcaidere il nubilatO'
della donna, per averla al servizio
unico e totale del Signore.
Gesù stesso disse ad alcuni uomini, suoi discepoli: « Vi sono degli
eunuchi i quali si sono fatti eunuchi loro stessi per il regno dei cieli;
non tutti sono capaci di questa co% sa, ma solo coloro a cui è dato ».
Ma alla donna, e circa ima chiamala particolare della donna al suo
servizio (« pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore »), vi è silenzio da
parte di Gesù,
Cosi, come sono i silenzi di Ge.-,ii:
densi d’insegnamento; suggeritori di
meditazione; ispiratori di una seni])re più profonda e reale consacrazione a Lui, in una vita nascosta con
Cristo, in Dio.
EDINà RIBET.
jiasseggera (I Cor. 14) mentre Pufficiò di « dottore », (più, strettamente a- :
nalò^ a quello pastorale nostro) non
lo può essere, data la delieatezza delPinsegnamento della dottrina, per la
fede (Efes. 4: 2), è. cosi pure quello .■>
di « diacono » e di « anziano », ai quali Paolo conferisce il carattere di carica ecclesiastica. « Profeta » o « pro-^at.
m
Ministeri femminili
e governo della Chiesa
Il problema non è nuovo nella nostra Chiesa, Bicordo, personalmente,
che esso fu discusso già, quand’io ero
ancora giovanissimo studente, or sono
quarant’anni, e alla discussione presero viva parte l’esimio grecista Prof.
‘Alessandro Vinay e il Prof. Falchi.
Pochi anni fa, il Pastore Giampiecoli
vi riaccennò in Sinodo, ponendo il problema nei suoi giusti tennini e cioè la
necessità d’uno studio integrale del
ministerio (e dei ministeri) nella Chiesa, così come il D’Espine dell’Università di Ginevra lo fa in una sua ben nota pubblicazione.
Purtroppo si attende spesso, anzi
TBOPPO SPESSO, che necessità o
oasi contingenti spingano a soluzioni
che non sempre rispecchiano il pensiero assoluto del Vafigelo (dico « il pensiero » non « la lettera »). Comunque
per parte mia, credo che ;
1) Tja Chiesa -deve, nuovamente e
fortemente, tendere a quel GOVEBNO COLLEGIALE che aveva nei tem,
pi apostolici; si dia pure un sacerdozio altissimo, e che ben conveng.i ai
suoi « DONI » particolarissimi e preziosissimi, alla donna, ma, in pari tempo, se ne riconoscano, com’era ru lla
Chiesa dello Spirito, neotestamentariamente, a ehiunque abbia rivelato speciali doti di particolari sacerdozi. E i sacerdozi nella Chiesa sono e possono essere miriadi quando si voglia servire e
confessare Dio non solo n,ella ristretta
cappella o comunità dei già credenti,
ma « DAVANTI AGTB UOMINI »,
nel paganesimo vecchio e nuovo.
2) la vista di quel NECESSABIO
BITOBNO occorre che non si confondano i termini neotestamentari, per i
quali, se è vero che i nomi di « anziano, episcopo e pastore » si eguagliano
(Tito 1 : 5-6), non è così per i termini
di « .apostolo », di « dottore » e di
profeta », tralasciando pure il termine
più definito di « diacono » e quello di
« evangelista » dato a Filippo, uno
dei « sette » (Atti 21 ; 8) e di cui nulla
di iireeiso è detto.
' .S) TI termine di « profeta » (e il
verbo « profetare »), il solo applicato
alle donne, non indica un’« incarico »
o un « ministerio » o una « carica »,
poiché Paolo dice che « tutti possono
profetare » (I Corinzi 14: 31). Esso
indica, si, una funzione essenziale (T
Cor. 12 ; 28), ma più che altro attualistica, e quindi anche, evéntiialmente.
fetessa » è' dunque chiunque sia atten- y.
to alla voce dello Spirito e la manifesti ;
in qualsiasi luogo od assemblea (I Cor.
14: 29). , :
Del resto l’insistere di Paolo sulle
diversità dei doni e l’allusione che egli
fa alle donne ove si parla di « diaconato » (I Tini. 3:11; B ini. 16: 1; I
Tini. 5 : 9-13) ci può lasciare supporre,
logittimarnonto, ohe esse esercitassero
quel ministerio, come Febe, e come '
le vedove mantenute dalla Chiesa stes- a»
sa, forse per tale fine.
A me pare quindi mal posto il problema di derivare l’identità di funzio- ^
ni della donna e dell’uomo, nella Cliie- V
sa, da quella UGITAGLIANZA che,
da vanti al Vangelo, è di tutti : nomini, donne, vecchi o bambini. Greci o T
Sciti ecc. ecc. o dal fatto che lo Spirito soffi dove vuole. Le membra, yair .
essendo nello stesso corpo, non hanno
identità di funzione, pur avendo, o
dovendone avere, secondo S. Paolo,
pari dignità davanti a Dio, anche se
non sempre l’hanno davanti agli uomini.
In conclusione io sono d’accordo a
che si elevi pure il diaconato femminile a funzione para-ecclesiastica, ma
che assieme con tale soluzione, anzi
proprio contemporaneamente, affinchè
non lo si rimandi all’infinito, compromettendolo, si addivenga allo studio
integrale del problema del Governo
delia Chiesa cosi com’era nei tempi
apostolici riconoscendo, non conferendo a singoli suoi membri quelle cariche
o quegli incarichi, ai quali i doni venuti loro da Dio, e manifestati dallo
Spirito davanti alle comunità coscieuti, possano essere utilizzati veramente
a beneficio del vero e vivente (iorpo
di Cristo. ,i
,m
Ma s> badi di non essere Ietterai isti,
in questa come in ogni altra discussione, poiché se volessimo o dovessimo *
esserlo potremmo o dovremm'.i forse
giungere persino a impoire il velo sul '
capo di ogni donna « che prega o che profetizza » (I Cor. 2). Il letterahsrno ammazza lo spirito, ma non si può
neppure ammazzare la terminologia
neotestamentaria per qualsiasi motivo p'ù o meno contingente.
Silvio Pons
1 ministeri femminili in Francia e Svizzera
Il problema che si presenta oggi
alla nostra Chiesa Valdese è già stato risolto da diverse altre chiese. Mi
pare utile di dare un’occhiata a ciò
che è stato fatto altrove; forse potremo imparare qualche cosa. Questo non vuol dire che dobbiamo copiare le realizzazioni francesi o svizzere, ma possiamo ispirarci agli esperimenti che si sono svolti da iterine di anni.
Ho fatto alcune domande alla signora Rochedieu, membro del Comitato direttivo dell’a Istituto dei
Ministeri femminili » di Ginevra.
— Dove svolgono la loro azioru>
ministeri femminili?
— In Svizzera, quasi tutte le sorelle del ministero sono nelle grandi parrocchie delle città come aiuto
dei pastori. Invece, in Francia, esse
.sono piuttosto nelle parrocchie del'a diaspora.
nistero educativo, sociale e spirituale. Quasi sempre l’ausiliaria di parrocchia ha una parte importante
nella scuola domenicale e si occupa
specialmente dei piccoli. Essa dirige la scuola del giovedì {quando ce
n'è una) e dà lezioni di religione
nelle scuole. La beneficenza e tutte
le .sue pratiche ed inchieste sono affittale all’ausiliaria di parrocchia.
Essa compie inoltre un ministero di
cura d’anima, consacrandosi a numerose visite, sopratutto ai genitori
degli alunni delle scuole e scuole domenicali, agli ammalati, ai vecchi e
alle donne. Ci sono infine, in ciascuna parrocchia, attività diverse dove
l’ausiliaria è preziosa: gruppi di
giovani, gruppi di studi biblici, biblioteca, ecc.
C.€
ne
— Il loro lavoro non deve essere
.sempre lo stesso?
— Questo programma, come io lo
vedo, è molto ricco ed interessante,
perchè contiene delle cose che quasi
sempre una donna può fare meglio
di un uomo. E nella diaspora francese, che cosa d’altro si fa ancora?
— No, ed è per questa ragione che
parliamo di « ministeri femminili »
al plurale. Non esiste nessuna codificazione delle loro attività, questo
è lasciato al giudizio dell’autorità
che le assume o del pastore dal quale esse dipendono direttamente.
— Lei potrebbe indicarmi che cosa fa, in linea di massima, un’ausiliaria di parrocchia in una città?
— C’è sempre una parte amministrativa che generalmente occupa la
mattina; così il pastore è liberato
da un lavoro assorbente ed al quale
egli non è preparato. Poi vi è un mi
— Alcune ausiliarie fanno un lavoro completo di pastore, avendo la
carica d’un villaggio o di una vera
parrocchia. Esse predicano, istmi.scono la gioventù ed i catecumeni,
ma dipendono sempre da un pastore
più o meno lontano. Altre sono in
posti di evangelizzazione, per esempio nelle case delta Cimade che si
occupa di soccorrere i rifugiati e sinistrati di guerra tanto dal punto di
vista materiale che spirituale. Esse
sono spesso incaricate dell’opera di
evangelizzazione in mezzo alla gioventù e all’infanzia.
ma della « pastoressa »
pensa Lei?
— Ci sono delle vocazioni pasto
rali fra le donne, ma rarissime; sa-'‘
rebbe stupido di negarlo e colpevole"'\
(li soffocarle. Ma cerchiamo sempre f
(li orientare le giovanette che si .sen- .
Inno chiamate da Dio ad un servizio
totale, verso il ministerio femminile
che risponde ai doni specifici delta
donna. y
— Ancora una domanda: conn^ z
simo preparate queste ausiliarie?
— Uim preparazione seria ed ode- '
guata è importantissima. Noi esigiamo un diploma di studi superiori. ■
L’età minima è stata fissata a venti '
anni compiuti in modo che la giovanetta non passi direttamente dalla "
scuola all’università, ma abbia l’occasione di conoscere ciò che è la vita. Gli studi comprendono due anni di cor.si alla facoltà di teologia e almeno un anno di pratica sotto direzione.
— La ringrazio di questi panico- ,
lari che, io spero, interesseranno
tutti quanti si preoccupano in Ita.
Ha del posto della donna nella chiesa. I
J. M. BUSCARLE!. ^
Un jugemenl sur les
minisières féminins |
« Trop rares sont les pasteurs qui ù
ont compris que l’auxiliaire de pa________________iz _____*____.... i?
Non abbiamo toccato il prnhie
roisse n’est pas là uniquement pour % :
les décharger ou pour faire ce qu’iU
n’ont pas le temps de faire — ce (¡w ",
est déjà beaucoup •— mais pour faire ce rju’ils ne feront jamaia parce
(¡u’ils sont des hommes ».
M.me J. Pallartl m-
3
L^ECO DELLE VALU VALDESI
Maria
rtK • -H-f
P’ La Libreria Editrice Claudiana acf canto ad opuscoli e volumi di tipo po*•’ polari!, atti a rispondere alle necessità'
della maggioranza dei lettori, pubblica, ogni tanto, anche qualche opera
^di cultura teologica per uso delle persone più colte.
Ne « LA VEECrlNE MAEIA » (1)
s. il Prof. Miegge ci offre un saggio storico dommatico sugli svilnpju del culJii to a Maria, seguendolo attraverso i
secoli. 1 teologi Eomani hantio ormai
fatto fiorire tutta una letteraturii mariologica : si tenga presente che gli
‘i- sviluppi di quegli studi sono ormai
-Aitali da richiedere riatituzione di appof»site cattedre teologiche, con relative
ricerche storiche sempre più accura» te e con formulazione dommatica
p sempre più approfondita delle dottriÉ ne relative a Maria. L’Autore del no'^^'stro volume cerea, in esso, di venire
® incontro a quegli studiosi, per discuStere con essi, con serenità di studio^ so, gli sviluppi delle dottrine relative
ÌÌt a Maria, esponendo nel contempo il
punto di vista Evangelico.
Non si tratta quindi solo di un’o[ polemica vera e propria, ba
sata cioè sulla contrapposizione dell’insegnamento Bibblico a quello Eolici mano; ma piuttosto di una accurata
esposizione degli sviluppi della dom...i matica mariologica della Chiesa Eomaria. L’elemento polemico è spasso
sottinteso od implicito nella esposi"" zione storica e dottrinale che mette in
evidenza il progressivo allontanamento dalla religione Cristiana primitiva,
ù’ (?ua (! là delle acute, osservazioni ob7.“'biettive., mettono in luce l’abisso che
’attuale posizione dottrinale
' separa
;,^Eomana da quella dei primi secoli.
Dopo un rapido cenno a ciò che gli
Evangeli ci dicono di Maria, l’Autore
r,: affronta gli sviluppi storici-dommatici dei caposaldi della dottrina raaria¡ína: la perpetua verginità di Maria
viene esposta con finezza nel suo evidente carattere leggendario : il titolo
« madre di Dio » con tutto ciò ohe
'presuppone, viene esaminato a fondo
attriuurso ai contrasti storici ed alle
'successive deviazioni dottrinali. I capitoli su ì'Assunta e Vlmmacohfa ci
trasportano in pieno Medioevo : ciò
che la leggenda aveva affermato, viene ripreso e formulato dai teologi romantici i quali dedicano tutti i loro
sforzi alla glorificazione di Maria. La
C'bicsa di Boma è ormai entrata in
una via sbagliata e non può più ferniarsi su quella chiria : gli errori dot. , trinali portano con sè fatalmente degli sviluppi che allontanano sempre
più dalla verità e richiedono sforzi
sempre più disperati per dare all’errore una formulazione che perrnettn
(idi difenderlo.
Si giunge cosi agli sviluppi della
formulazione sentimentale del culto a
Maria, la « madre misericordiosa » e
la « corredentrice », che trasferiscono
il culto da Gesù a Maria e lo impongono sentimentalmente ai peccatori.
Gli uomini si allontanano sempre più
da nn Cristo che appare più giudice
che redentore e si volgono alla dolce
sua madre.
Nell’esposizione l’Autore attinge
opere cattoliche come quella del EoSchini, che oggi fa testo. Dato il carattere limitato del volume non esamina opere come quella del Campana
La Vergine Maria di Giovanni Miegge —
Editrice Claudiana — Torre Pellii-e — Pre/*0 L. 4S0.
che si addentra nello studio assai pesante degli sviluppi liturgici del culto
Mariano, o quella del Landucci ohe si
riferisce piuttosto alla psicologia degli
episodi biblici. Forse sarà jiossibile, in
una seconda edizione, sviluppare alquanto il capitolo sii Maria nel Vangelo ed includere qualche cenno caratteristico di certi sviluppi litui’gici,
T due capitoli d’introduzione e di
conclusione ci sembrano essere quelli
ohe c.ontengono — in poche pagine
ricche di pensiero — il succo dell’opera. Ci presentano_ cioè la posizione attuale del dogma mariano, frutto di un
lungo sviluppo tutt’altro che ortodosso. E Gl pongono dinanzi il problema
molto serio dei futuri sviluppi del culto di Maria, che devono preoccupare
i teologi romani pi,ù lungimiranti !
Scrive TAutore ; «7 mariologi cattolici devono sapere che la pietà mariana, lungi dall’essere una pura trascrizione pedagogica di autentici valori cristiani, ne costituisce la contaminazione estremamente problematica
con una realtà sentimentale e psicologica, certo rispettabile ma tipicamente profana, soltanto umana, non religiosa... » (pag. 213).
« ...L’assimilazione di Maria a Gesù sarà condotta alle sue estreme conseguenze sul piano della pura umanità : cioè, comunque ne pensino i mariologi, la pura umanità di Maria si
sostituirà sempre più nella devozione
popolare, alla divina umanità di Cristo.
Parallelamente, e come compensazione, si cercherà di integrare piu compiutamente Maria alla Trinità. Già si
afferma che Maria è il « complemento della Trinità... » (pag. 218).
Condividiamo pienamente queste
conclusioni dell’Autore il quale vede
apparire nell’avvenire (forse prossimo) le conseguenze fatali degli errori
mariani, che condurranno la Chiesa
Eomana sempre più lontano dalla verità.
Ecco perchè la Chiesa Evangelica
deve sentire di più la sua responsabilità
o proclamare la verità rivelata, pura
Catecumeni confermali a Pinerolo
da contaminazioni umane, oggi più
che mai e con intransigenza assoluta,
in vista del futuro assai oscuro. Avere
spirto ecumenico è cosa giusta e buona : ma è necessario al tempo stesso
accentuare — oggi più che mai — il
fatto che l’unione dei cristiani potrà
avvenire solo nella verità e non mai
fuori di essa.
Il lavoro dotto ed accurato del l’rof.
Miegge sarà certo bene accolto e meditato — e non solo neH’ambiente Evangelico. Oltre a fornire una visione
chiara (per quanto è possibile in i.|ase
agli scarsi documenti storici) del misterioso sviluppo di xm culto non cristiano nel Cristianesimo, fino ad assumervi un posto di primaria importanza, questa opera costringerà il lettore,
a meditare sulle sempre più vaste conseguenze di un errore in materia religiosa, (ìhe la pretesa infallibilità delia,
Chiesa Eomana ha aggravate eternandolo.
A quando la crisi decisiva che l’errore mariano deve fatalmente produrre nella Chiesa di Roma? E quali eonseguerize porterà quell’inevitabile crisi?
P. B.
groupes de jeunesse sont invités à donner le plus d’emphase possible à la
partie spirituelle de leurs activités.
D’autre part nos Authorités du District sont appelées à organiser un cours
d’environ un mois pour des éléments
« leaders » de nos paroisses, touchant
leur préparation spirituelle, cultuelle
et teenique, et à publier en espagnol
des ouvrages de théologie édités en
l^lurope aidant l’étude de la Bible.
La Commission des Publications est
chargée de la compilation d’articles
sur des sujets d’histoire vaudoise ei
des sermons écrits par feu le pasteur
E. Beux.
Ijîi Commission des Ecoles du Dimanche devra à son tour organiser une réunion annuelle de Moniteurs et
des échanges de moniteurs entre écoles relativement avoisinantes.
Toutes les paroisses sont invitées à
commémorer dûment le « jour de la
fraternité vaudoise » (le 15 août mô
me ou le dimanche le plus proche) et à
destiner la collecte qui y sera faite, au
Refuge des Incurables de St. Jean,
aux Vallées.
Un des après midi de la conférence
a été dédié à l’étude d’un travail sur
l’Evangélisation, présenté par le jimsteur Mr. Artus; deux soirées n<ms ont
permis d’écouter des orateurs d’Eglises soeurs et Mademoiselle Blanche
Pons qui nous donna ses impressions
sur son-voyage aux Vallées et en Suisse. Une autre a été occupée par l’x\saemblée annuelle de la Société Sudaméricaine d’Histoire Vaudoise. Son
bureau est ainsi constitué : MM. E.
Ganz, Président, Emmanuel Albert
Baridon, Vice Président Trésorier et le.
pasteur Aldo Comba, Secrétaire.
La Conférence a fini ses travîuix
dans la matinée du vendredi 10 mars.
La prochaine conférence aura lieu —
D. V. à Colonia Iris, dans la Pampa Argentine, qui en mars prochain
fêtera ses 50 ans.
Dopo aver pubblicato, alcune settimane or sono, una cronaca della Conferenza del Distretto Rio Platense, d
è giunta una lettera del Past. Emilio
Qanz con molte notizie sullo svolgimento dei lavori di quella importante
Assemblea ecclesiastica.
Siamo spiacenti di non poter oahhlicare integralmente la lettera, per
non ripetere cose già dette; ne pubblichiamo alcuni stralci, completati da
notizie varie sul Distretto Rio Platense.
Ringraziamo il Past, Ganz della sua
(•ollaborazione; inviamo a lui ed alla
sua comunità il nostro cordiale saluto.
(Red.)
Le sujet assez brûlant, d’Un professeur demandé à l’Eglise Mère, pour
la Faculté de Théologie de Buenos
Aires, retient l’attention de tous les
présents. Malgrés les réitérées résolutions synodales, la Faculté de Buimos
Aires souffre du manque d’un professeur à la mentalité latine et cap.able
d’apaiser la soif toujours plus sentie
de part les étudiants, du courant de
pensées théologiques tel qu’il est connu dans notre Faculté de Rome et
dans maintes autres en Euisse, au
moins. Un avant-goût qui leur fut donné en quelques leçons dictées l’an dernier par le Professeur espagnol Manuel
Gutiérrez Marin, de la Faculté Evangélique de Théologie de Madrid, au
dire des étudiants membres de la conférence, n’a fait qu’intensifier ce dé
sir. 11 est à désirer qu’un profixs.seur
vaudois arrive bientôt à Buenos Aires.
Décidément — par sa théologie bihiique (« dialectica », dit-on ici) sou influence sera immense sur les soixante
et plu.s d’étudiants de cette Facnlté,
qui pourvoit d’ouvriers aux principales
Eglises de, toutes les Républiques de
langue espagnole de l’Amériqui' du
Sud.
Résolution est prise de rec-.ominander à. la nouvelle Conimission Exéenlive de, vouloir prêter la [dus liante attention H la solution de en problème.
lav conférence a décidé ensuite la
publication, en langue espagnole, de
la Constitution et de la Confession de
foi de l’Eglise Vaudoise.
Depuis bon nombre d’années les Sociétés « des mères » (Ligas Femeninas) de notre District, se sont unies
sous un régime de fédération, ainsi que
nos groupes de jeunesse. Celle-ci, sous
l’intelligente direction de leur présidente, Mlle Laure Boimous, continue
à rendre de grands services, soit dans
nos paroisses, soit pour l’oeuvre en
général, en prenant à sa charge même
d’importantes oolleotes. Par un ordre
du jour l’assemblée lui exprime sa profonde reconnaissance.
Etant reconnu que nos paroisses ont
besoin d’un réveil, la conférence recommande l’organisation d’études bibliques et des réunions de prières, lies
Lampade Velate
Stamané prestissimo — saramio siate le tre o le quattro — il termometro era a zero e il cielo un po’ coperto; ma non la terra. Si distingueva chiarissima la sagoma dei monti ed anche qualche particolare più scuro di rocce e di baschi. Non ci si vedeva abbastanza per
osservare i casolari isolati, sparsi (¡un e là, appiattiti e acquattati sid
pendio nevoso.
Luce diffusa ovunque e come « .setacciata » : non dalla nebbia, ma
da nubi leggere, molto alte.
Luce non di sole, che ancora non s’era iniziata la ridda fantasmagorica, la sarabanda sfrenata dei colori. Luce di luna al suo ultimo
quarto: luce ammorbidita e tHffusa, eppur vibrante; luce bionda, come quella dei grandi lampioni elettrici sulle piazze cittadine quando
la foschia è densa. ,
Ma c'era tleirallro ancora.
Sull immensa distesa della itolta celeste le stelle erano scomparse,
assorbite dalle nubi. Se ne intravedevano alcune soltanto, oh! non
molte davvero: forse, in tutto, nemmeno Una diecina. Ma quelle —
le più grandi e luminose — attraverso la fìtta coltre ovattata apparivano enormi, quasi fossero tante piccole lune; tante grandi lampade
velate c sospese.
E raggiavano.
Raggiavano debolmente, dolcemente, amorosamente: raggelavano,
raggiavano, raggiavano...
Raggiavano col palpitante, fedele chiarore delle lampade votive
che ardono perennemente nella penombra del tempio.
Ho provato, all’improvviso, un senso di grande conforto. Mi .sono
sentito incoraggiato ad irradiare anch’io un po’ di bene. Mi sono reso
conto del mio dovere umano; raccogliere luce, concentrare luce, accumulare luce, molta luce per raggiare poi, e spandere intorno la luce,
anche e sopratutto quando le altre stelle si sono spente perchè il cielo
è coperto di nubi.
Raggiare come una lampada velata: debolmente, dolcemente,
amorosamente,..
...Forse quello di cui più ha bisogno l’umanità che ci circonda, è.
di un po’ di luce piena di dolcezza, luce vibrante d’amore.
GIOVANNI E. MEILLE.
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4
L’ECO EffiLLE YAIiU VALDESI
Voce delle Cognn^
ARNALDO OTTAVINO; Pagine dt storia valdcee^ — L.
Angrogna Serre
PramoUo
Lundi 19 juin, nous avons accompagné à
sa dernière demeure terrestre Maddalena Rivoira, vedova Benech (62 ans). Que sa famille soit encore assurée de toute la sympathie éprouvée par la paroisse, et persuadée que ceux qui sont affligés seront consolés.
Nuovi focolari. Long Adolfo, della Ruata, e Long Alma di Ernesto, dei Pellenehi,
sono stati uniti in matrimonio sabato 3, giugno.
Su questo nuovo focolare faccia il Signore s(;enderey^bondanti le sue grazie e
Giovanni AAiegge
La Vergine Maria
Saggio di storia del dogma
le sue benedizioni.
Jeudi 22 Juin, à la Vachère, ont été baptisées Lidia Bruna Chauvie de Jean Chauvie et Hélène Plavan et Liliane Denise P,avan de Corrado Plavan et Denise Gaydou.
Que Dieu accompagne ces enfants tout au
cours de leur vie et rende capable leurs
parents de rester fidèles à leur promesse.
S. Germano Chisoné
Cultes: Dimanche 2 juillet: 10 heures
Pra du Tour; 2 heures Maria.
Dimanche 9 juillet: 10 heures Serre; 2
heures Bagnau.
Berna
Apprendiamo con grande gioia che i nostri Fratelli valdesi Irene Salomon, Elena
Travers, Irma Carcera, Livia Morel, Alberto Rambaud e Daniele Geymonat hanno conseguito, dopo tre anni di studio e
di pratica nelle case di cura di Bellel.ty e
Yverdon, il diploma di infermieri in psichiatria. Ci rallegriamo vivanìbnte con
questi cari giovani che hanno saputo unire
lo studio al lavoro quotidiano, inviando loro un cordiale saluto con l’augurio di altre
nuove benedette ricompense nel loro delicato lavoro. C. N.
Funerali. 11 12 Giugno: Beri Bartolomeo
dei Berts, ha terminato il suo lungo pellegrinaggio a 87 anni, dopo breve malattia;
il 13 giugno; Siane Lorenzo, panettiere all’Inverso Pinasca, deceduto in età di anni
63, per investimento stradale; il 18 giugno;
Long Luisa n. Robert, della Rna dei GiànasBoni, addormentatasi nel Signore all’Asilo dei Vecchi in età di anni 85. Aveva ancora avuto la gioia di riabbracciare la sua
figlia d’America.
Alle famiglie visitate dal lutto esprimiamo la nostra cristiana simpatia.
Kl' Snaii CElnili! Sodales
to.ieflDes
dii 28 Août au 4 Septembre 19,>0
au CENTRE D’EDUCATION POPULAIRE DE TERRENOIRE, St. Etienne (Loire)
La Corale ha fatto la sua annua gita a Como il 2 Giugno. Accoglienza calda e fraterna di quella comunità e guida preziosa
e sollecita del Pastore Jahier e della sua famiglia. Nessun incidente di viaggio. Una
delle più belle gite fatte finora. Giungano
ai fratelli della lontana Como e al loro conduttore i più vivi ringraziamenti dei gitanti Sangermanesi, lieti se potranno contraccambiare un giorno l’ospitalità.
déchristianisation des masses ouvrières; ceux
■t
Rioplatense
Le 29. avril se sont unis en ^ariage, Mr
Albert Eynard e M.lle Albertine Pons. La
bénédiction nuptiale a eu lieu dans le temple de Cosmopolita, littéralement bondé,
parmi le nombreux public on se plaisait a
y voir des amis de l’époux ressortissants
des Vallées.
Mr Albert Eynard, du Tagliaret de la
Tour, est venu en Uruguay au début de l’an-.-'
née dernière. M.lle Albertine Pons est très
appréciée pour les services qu’elle rend à
l’Eglise, comme monitrice, joueuse de l’harmonium et membre de la Chorale.
Nos meilleurs voeux accompagnent ces
époux qui se sont établis à Cosmopolita.
Mon.sieur W. Artus a été dernièrement
installé comme pasteur de Colonia Valdense. Monsieur Charles Negrin, ci-devant pasteur des paroisses de Otnbues de Lavalle
et de Colonia Mignelete — maintenant desservies par le pasteur Aldo Comba — a pris
à sa charge la paroisse de Tarariras. Monsieur Silvio Long est pasteur à Colonia, et
le pasteur Griot vient de prendre la direction des Eglises du Nord du Rio Negro;
Nueva Vaidense et Arroyo Negro. Les paroisses de Colonia Belgrano et de San Gustavo — malgrés leur distance — sont desservies cette année, par l’étudiant en théologie Mr. Daly Perrachon, et le licencié en
théologie Mr. Ricardo Ribeiro a à ses soins
l’immense paroisse de Colonia Iris.
Au début du mois de juin le licencié en
théologie Mr. Mario Bertinat, s’embarquel'a pour l’Italie. Après un séjour aux Vallées, il complétera sa préparatioln, préludant à la consécration an Saint Ministère,
en suivant pendant un an les cours de notre Faculté de Rome.
Mr. Ernest Tron, pasteur émérite, a celte année aussi à sa charge des cultes en espagnol et en français, pour les groupes
français et vaudois de Montevideo. L’Eglise de langue française de Buenos Aires de
même que notre Eglise (en formation) dans
la capitale de l’Argentine, reçoivent périodiquement les soins des pasteurs vaudois
de l’Uruguay. G-z.
La Società di Cucito ha preferito non uscire dalle Valli. E’ stata una gita riposante, serena e molto istruttiva. Simpati -a
larga accoglienza delle signore della parrocchia di Bobbio e del Pastore Genie e
gentile Signora. Al ritorno, visita alla Casa delle Diaconesse e anche qui calda ospitalità, e, per finire, visita alla Scuola di Agriuoltura e di Economia domestica dei
Mounet.
L’Unione Giovanile farà la sua gita al
Pian del Re, in data da Hpbilirsi.
Matrimoni: il 10 Giugno: Comba Enrico
e Comba Jolanda, del quartiere dei M.-irtinat; il 24 giugno: Broggio Silvio di Montescheno (Novara) e Bouchard Margherita
della Costabella,
A questi nuovi focolari non manchino mai
la pace, la gioia, la grazia del Signore!
Il culto della Domenica 11 corr. è stato
presieduto dal Pastore Giulio Tron, e tjuello della Domenica scorsa dal Pastore Ermanno Rostan. E’ un privilegio avere una
predicazione varia, e solo durante l’estate
ne possiamo godere. Tanto più dunque ogni parrocchiano sappia approfittarne, considerando che la sua presenza al culto non
è solo un bene per la sua anima ma un'opera di testimonianza di fronte ai fratelli
di altre chiese e agli estranei che d’estate
frequentemente entrano nel nostro tempio.
qui veulent en comprendre les causes, en
trouver les remèdes et le message chrétien
social que nous avons à apporter. C’est une
purification radicule qui est requise de la
clirétienté, avec la découverte d’un nouvel
humanisme qui aura le souci des masses,
* de leur.s droits aux moyens d’existenee et à
la vie de l’esprit.
Ce seront des journées de travail sérieux,
d’information et de mise au point de notre
attitude chrétienne.
Nous aurons le concours de:
M. -loseph HOUES, Collaborateur à
la « Vie Intellectuelle », professeur
agrégé chargé de cours d’histoire
politique à la Faculté de Lyon.
ROGNON René, pasteur - ouvrier a
Aubervilliers.
Raoul ORKSFIN ou George L.ASSFRRE comme économiste;
F. LIFjB, Professeur de théologie à
Bâle, un spécialiste de la Russie.
PORRE'l', Pasteur a Couvet sera chargé des méditations.
M. VüGE et R. BEAIJRJN assureront la direction du camp.
PROGRAMME:
LES MASSES PROLETARIENNES
ET LE CHRISTIANISME
LIBRERIA EDITRICE CLAUDIA NA
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JONE CAHLON ; / .-effe figli di Anacleto
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L. 7(K). -- Carta indiana, rii. pelle Lire 900.
MAX FjY.N.AKD: Pietro e Francesco.
_ Le vite p;!rallele di Pietro Valdo e Francesco J'Assisi. — L. 880.
1® Naissance et Histoire du Prolétariat
urbain et rural. Les masses.
2° Les Causes économiques et socmlesi
3® Pourquoi l’essor économique n’a-t-il
pas servi le progrès social?
4“ La Mentalité ouvrière, ses misères et
ses luttes.
5® Les espoirs des Masses Populaires:
leur fondement spirituel, le communisme,
etc.
6® Incompréhension des Chrétiens.
7“ Conditions économiques et internationales de la justice sociale.
8® Que faire? Rôle des masses populaires, des Chrétiens, des églises?
Nos études seront complétés par des visites de mines et d’aciéries, par des contacts
avec des syndacalistes et des patrons, avec
la communauté ouvrière de .St. Etienne,
et par des veillées consacrées à l'Europe ef
à la Russie.
(.es journées sont ouvertes aux jeunes
gens et jeunes filles de 18 à 30 ans. l.e nombre de participants étant limité à 60, inscrivez-vous au plus tôt en envoyant le droit
d'inscription de 300 frs. Le prix duc séjour est de 1000 frs ceux qui ne peuvent
participer à toute la.semaiûe doivent nous
informer «n a’insecivant. '-1 .-fW
Adresser Je bulletin et ikoit d’iusiHption au: « Christianisme Social » 52, Rue
de Londres - Paris. C. C. P. Paris 6337-54.
Sommafio : Il problema — Maria
nel Vangelo — La Pempre-Vergine —
La Madre di Dio — La Regina del
cielo — L’Assunta'— L'Immacolata
— La Madre misericordiosa — La
Corredentrice — Maria nel dogma e
nella pietà. ;
Pagine 220 —: L. 450.
A cette Semaine nous invitons particulièrement les Responsables des Mouvements
de jetmesse et les Jeunes du Mouvement,
les Chrétiens qui ne se résignent pas à la
Vn. negro convertito, macchiatosi
di bigamia e di altri peccati, fu escluso dalla mensa del Signore. Egli si astenne dai culti e ricadde sempre pii:
nell’antica vita peccaminosa. Dopo
più d’un anno il missionario propose
di cancellarlo dalla Usta dei membri
della Chiesa. Il Consiglio lo ascoltò
stupefatto e gli domandò se parlava
svi serio. Avuto risposta affermativa,
ribattè : e Come sarebbe possibile cancellarlo ? Egli ci appartiene. Puoi forse togliere un membro dal nostro corpo e gettarlo via ? »
Il Missionario rispose : « Un membro può essere tanto malato da n"cessìtare di eliminarlo per mantenere
il corpo sano ». — « Come puoi sapere che quell’uomo sia tanto mal-ato
da dover essere gettato via ? Hai però fatto bene di parlarne, poiché ci
hai ricordato una nostra grave colpa:
quella di non averlo seguito per cercare di ricondurlo ■». — «E che volete
fare ora?» — «Alan lo sappiamo.
Prima di tutto dobbiamo pregare il
Signore di perdonarci e di illuminarci.
Poi sapremo che cosa dovremo fare ».
Così fecero. Poi uno del Consiglio
disse : « Ogni domenica uno dei nostri
dovrebbe andare a trovarlo e dirgli :
« Abbiamo sentito la tua assenza, perchè tu che sei uno dei nostri, non sei
venuto? Mi hanno mandato perchè ic
fi portassi i saluti di tutta la congregazione e perchè ti narrassi la predica ». Durante quella visita noi tutti
dovremmo fermarci nel tempio e pregare che Iddio benedica quella visita ».
La proposta fu accettata. Per ben
14 settimane l’uomo, cosi circondato,
resistette, ma alla 14,ma domenica eg.li esclamò : « Non è necessario che
torniate, il vostro amore è troppo potente perchè io possa resistere ».
Confessione dei suoi peccati, ai quali riruni.ziò, e divenne uno dei membri
più pii della congregazione.
P, Maui’iii
Per iniziativa ¿Iella signora Anna '
Lakatos, già membro della Chiesa di
Abbazia e favorevolmente conosciuta^
per l’opera prestata alVOspedaìe di i
Pomaretto si aprirà col 1 luglio prossimo una CASA FAMIGLIA nella ex]
pensione Miramonti di Villar Pellice. Le persone bLsognose di aria montana, di riposo, di cure dietetLclie, vi’
troveranno pronta e cordiale «eco-'
glienza.
La retta giornaliera è molto ragionevole e. accomodamenti possono '
.sere fatti per un .soggiorno prolungato.
Per maggiori chiarimenti rivtdgersi direttamente a Sig.rn A. Lakatos,
Villar Pellice. (Torino).
Danno il più favorevole appoggio ,,
a quest’opera i pastori C. Gay, V.-'fL
Vinay, Arn. Comba, Enr. Geyniet.
TflRIPPe POSTQLI
CON LA FRANCIA
Le tariffe postali con la Francia, stando
alle recenti disposizioni ministeriali, sono
idenliehe a quelle vigenti airiiiterno per le
sole lettere (L. 20) e cartoline (L. 15).
Comunità
E’ il titolo della bella rivista biniestrale diretta da Adriano Olivelli,
contenente articoli di economia, di
politica, di filosofia, di architettura
ed altri ancora, nello spirito del « Movimento Comunità ».
Doti. Badalamentì
Medico Chirurgo Dentista
SPECIALISTA
TORRE PELLICE - Via Arnand, num. 1
ORARIO: Martedì dalle 15 alle 19
Venerdì dalle 8 alle 12
Gli articoli di valore e di attuali-,;
tà, oltre ai criteri moderni con cui è
redatta, ne fanno una rivista seria,
costruttiva, utile a chiunque voglia
meditare sui prohlenii che ei pone^
questo no.stro tempo.
Nei numeri 6 e 7 del corrente anno si possono leggere articoli di A.
Olivetti, P. Vittorelli, N. Bohbio, A.
Garosci, H. Read, G. Fuà eec. eec.
Direttore Responsabile: Ermanno Rostan
Tip. Subalpina s. p. a. — Torre Pellice
Un numero L. 150. Abbonamento
a sei numeri L. 800. Conto corrente
postale n. 2-32884. Direzione e Amministrazione: Via Roma 4 - Ivrea.
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Visitateci a S. Secondo di Pinerolo
E vi convincerete
ORARIO FERROVIARIO - TRANVIARIO - AUTOMOBI LISTICO DEL PINEROLESE
TOHINO-PINEROLO-TORRE PELLICE c viceversa
Torino
A irasco
Pi. erolo 5,52
Bricheratlo 6
Torre Pellice 6,22 |
I 6,20 1 8,10 I
I M7 I 8,54 I
I 7,381 9,15 1
I 8,00 1 9,34 1
I 8,15 I 9,50 I
I 12,28 I 13,02 I 17,04 |
I I 13,59 I 17,CT I
I 13,08 I 14,25 I 18,25 I
I 13,28 I 14,47 I 18,50 |
I 13,42 I 15,03 I 19,05 |
I 18,20 I 18,32 I 21,40
I 18,47 I 19,21 I 22,21
I 19,05 I 19,47 I 22,42
I 19,20 I 20,06 I 23,02
I 19,35 I 20,20 I 23,18
Torre Penice
Bricherasio
Pinerolo
Airasca
Torino
I 4,35 I
I 5,001
I 5.181
I 5,39 I
I 6,25 1
5J5I I
6,14 I
6.31 {
6,51 I
7,281
6,25 I
9,41 I
7,02 I
7.29 1
8,10
7,021
7,20 I
7,37 1
7,59 1
8.30 I
I 12,25 I
I 12,46 I
I 13.07 I
I 13,34 I
I 14,20 I
I 13,11
13,27 I
I 13,42
(1) Feriale (2) Feriale limitato a Pinerolo. Festivo a Torino.
I 14.32
16,08
16,30
16,52
17,20
18,10
(1) (2)
I 19,42 I 20,5.5
20,03 I 21,12
I 20,26 I 21,H'
I 20,54 I 22,04
I 21,40 I 22,48
TRANVIA PINEROLO-VILLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
IN VIGORE DAL 14 MAGGIO 1950
Autoservizio e tramvia
PI NEROLO-ORBASSANO-TORINO e vicev.
Pinerolo
OrbasB.
Torino
Torino
Orbag.
Pinerolo
(I) Feriale
(1) (2)
^15 I 7 I 12,55 I
7 I 7,40 I 13,34
7,37 I 8,20 I 14,09
(1) (2)
6,20 I 7,10 I 14,20
7,04 i 7,46 I 14,5
7,44 I 8,26 I 15,36
(2) Festivo
I 18,10
I 18,50
I 19,29
I 18,15
I 18.55
I 19,35
Linea Automobilistica
TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
12
Torre Penice
Bobbio Pellice
8,30
9
Pinerolo
Peross
4,ai 5,45
5,45 1 6,37 I
6,451
7,401
8.15
9,101
10,151 11,301 12,40 1
11,20112,25 114 I
14.40 I 17,20 I
15.40 I 18,25 I
19,15 I
20,101
I
Perota
Pinerolo
4,451
6
5,55 I 7 i 8,20 I 9,40 | 11,45 | 13 | 16.05 | 17,40 |
8,45 I 7,55 I 9,10 110,40 | I2A3 I 14,15 | 17 | 18,35 |
I8JWI
19.451
(I)
7,30
8
19,15
19,45
15,30
16
Bobbio Pellice 6,05
Torre Pellice 6^5
(1) Solo a Ventrài
Ner giorni di mercoledì esabato si effettua da Bobbio
a Pinerolo un autoservizio col seguente orario : Bobbio
Penice 7,30 con arrivo a Pinerolo alle 8,20 ; partenza da
Pinerolo alla 12,% con arrivo a Bobbio alle 13,10.
Autoservizio Sapav-Satti
PINEROLO-AIRASCA-TORINO e viceversa
Orario giorni feriali Sapav-Satti
Pinerolo
Airasca
Torino
7,30 I 7,50 I 12 I 13,45 | 19
7,44 I 8,04 I 12,14 | 13,59 | 19,14
8,15 I 8,35 I 12,45 | 14,30 | 19,45
Torino
Airasca
Pinerolo
7 I 11,50 I 17,45 I 19
7,31 I 12,21 I 18,16 I 19,31
7,45 I 12,35 I 18,30 | 19,45
Pinerolo
Ai asea
Torino
Orario giorni festivi Satti-Sapav
7,30 I 13,45 I 19,50
I 13,59 I 20,04
8.15 I 14,30 I 20,35
Torino 11 | 18.25 | 23,55
Airasca 11,31 | 18,56 |
Pinerolo 11,45 | 19,10 I 0,35
;
Auto PEROSA-PERRERO-PRALI e viceversa
(I) <21 (3) (3) (2)
Perosa 8,20 9,20 17,45 20,20 Prall alligo 5,30 17,25
Perrero 8,45 9,50 18,10 20,50 Perrero 6,15 7,20 18,08
Prall Ohigo 9,30 10,50 2140 Peroaa 6,50 7,45 18,35
(t) La corsa si effettua soltanto nei mesi dt Luglio e Agosto (2) Feriale. (3) Nel fratto Per
rero Prall si effettua solo in Luglio e Agosto.