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Torré Penice, 24 Ag<ietò IMS
Nulla sia più forte della vostra fede!
/ (Gianavello)
N . 16
SETTIMANALE DELLA
ABBONAMENTO
Italia fino al 31 dicembre . L. 75,— — Semestre L. _
Estero . . . . . > » w , » __
Ogni cambiamento d’indirizzo costa L. tre — La copia Lire TRE
CHIESA VALDESE
Rilfuardaie alla roccld onde^ foste tagrliatl
(laala U: 1)
Olrollora i l>aslore DoH. AtBIRTO RICCA
-----A------- t I
AMMINISTRAZIONE e REDAZIONE: '
________Via Carlo Alberto, 1 bis —> TORRE PEIXICB
Sé'.
oCa feliùifà dei poveri
K
Quando la vita umana larriva al tea>
mine di uno dei suoi deli Btoiid, e sente esaurirei in sè la forza dei princìipi
che furono fino a ieri i capisaldi della
vita, formula con insistenza un’esigenza: rivoluzione.
Fra tutti gli schemi di rivoluzioni politiche ed economiche, ci chiediamo se
non sarebbe possibile iniziare una rivoluzione che fosse non solo tm mutamento negli ordinamenti sociali, ma una
trasformazione di ciò che anima nella
sua essenza il vivere nostro, una rivoluzione dell’impulso segreto ddl’essere,
trasformandolo ida leifitnero in eterno.
L’elemento irrazionale della vita che
ne costituisce il prindpio motore: la fe^
lidtà,
La felicità e l’esistenza, in tutti i suoi
valori, celebrata nella sua pienezza.
Dalla nozione di felicità, dipende
rorientamiento di tutta la vita.
Ora, constatando che la nozione di felicità del nostro secolo ha conoluso in un
irridudbile retagggio- di tristezza e di
sconforto, ci chiediamo se non sia necessario rivoluzionare ootesta nozione di
felicità, per rinnovare la vita.
Le Beatitudini cristiane sono l’intima
ipotenza di questa rivoluzione.
Considerando la prima Beatitudine
noi vedremo come la felicità proposta
da Cristo, sia il capovolgimento della
nostra nozione di essa, © come in questa
....riiolyyrione,. : foijd^miEàJtìe,.:
mente il trionfo di una stranissima
gioia, che ha la luce sacrale {deU’Etérnità. , ■ I ‘I i (
Gesù, vedendo le folle, salì sul monte. ed i suoi discepoli si accostarono a
Lui, ed Egli, aperta la bocca li ammaestrava.
Ci accostiamo a cotesto ammaestramento con anima tremebonda, consapevoli della sconvolgente luce che da esso
promana.
Beati i poveri di spirito perchè ad essi
appartiene il Regno dei cieli.
E’ l’anima della rivoluzione che si dichiara.
Qual’è il (Concetto di fehdtà, nejla nozione umana della vita?: conquistare e
possedere una ricchezza ohe non si possa più perdere, e poiché l’uomo è composto di corpo, anima e spirito, conquistare e possedere una ricchezza materiale intellettuale e morale, che afferrata dal nostro potere diventi cosa nostra.
Notate come questa felicità del possesso mirante alla celebrazione della
vita umana, in sè chiusa e conclusa, implichi di necessità una nozione dell’uomo come capacità conquistatrice.
Secondo questa nozione l’uomo ha in
sè per sua natura ogni potere, ©d esercitando con la sua volontà i valori, ^propri della sua natura, egli giunge a conquistar se stesso, il mondo ed ,a creare
la sua eternità.
E’ una felicità in sè piena, in sè riposante, la felicità di un essere che è potenzialmente Dio.
La nozione evangelica della vita è
diametralmente opposta:
Beati sono i poveri. E poveri sonO' coloro che non 'posseggono nulla.
E sin qui forse la nostra acutezza
pseudo-spirituale, .pare arrivi a comprenderle, "se pbr raramente eserciti e
viva questa comprensione.
I Ipoveri, secondo- il nostro criterio spirituale. evangelicamente parlando, sarebbero coloro che si sono volontariamiente spogliati di ogni ricchezza © di
ogni appariscente grandezza.
I poveri sarebbero cosi gii asceti e coloro che esercitano la virtù della modestia e deU’umiltà, ma il Maestro aggiunge alla parola « povertà » un sostantivo che è spaventosamente sconvolgente:
poveri di sfàrito.
Che oos’è lo spirito?
Lo ^irito è l’essenza eterna, dinamica ed intelligente creatrice deùa vita, e
quindi la,sorgente di tutte le capacità,
conoscenze, virtù;’ e la possibilità, quindi, (di ogni conquista e di ogni signoria.
Orbene, dice Cristo, beato l’uomo che
è (privo di questo spirito.
Assurda dichiar(azione.
E’ mai possibile che sia felice l’uomo
eh© è povero della virtù che lo può rendere ricco e felice?
Eppure la dottrina cristiana lo dichiara.
Beato Tuomo che sa di non avere
nulla, e di non poter realmente conquistare, fare suo-, nulla per .suo intimo potere. nè materialmente, nè mentalmente, nè moralmente. Nessuna ricchezza,
nessuna verace conoscenza, nessim valore morale. ,
Per un uomo siffatto vivere eh© può
s^ificare?
Nulla più che un miendicare. xm cercare, un attenidere.
Cercate - picchiate - chiedete.
Chi cerca trova, è aperto a chi picchia. è dato a chi chiede.
La vita, è un atto di mendicità, e solo
come tale è (beatitudine; perchè solo
come tale sarà larricchita. colmata dalla gioia del regno dei cieli.
La verità - Dio per Gesù, non è l’assoluto, l’idea archetipa, o il primo motm^ iinmoMLe o iL Ji'etì del pensieio
indù, o il fato misterioso deU’anima pagana, o l’iMnìto spirito immanente nella natura, o lo spirito universale che si
fa nella storia, ma è il Padre.
E la vita vera quindi, cioè la vita ned
suoi rapporti colla verità, non è una conoscenza in virtù del potere intellettuale. o un’ascesi di volontà o un’elevazione mistica, o un attivismo progressista,
m,a è un rapporto di ipadr© e figlio, un
divino dramma di libertà e di carità.
La vita è un .armonico movimento di
dare e ricevere, le tenebre sono nel cuore di colui che vuol prendere.
Beate le coppe ■vuote perchè saranno
colmate dal divino liquore della vera
vita.
Chi non abbia mai avuto improvviso,
il .senso della precarietà della' vita, chi
non sia mai stato afferrato da un sentimento di abissale ¡angoscia per il fatto
stesSiO di vivere, non possie^ il senso
deirEternità. il senso religioso dell’esistenza.
Le anime sicure, sono le anime pietra.
Noi tutti siamo fragili esseri, sos'pesi
all’orlo di un abisso e miracolosamente
trattenuti e isalvati da un filo che ci lega
al mondo della speranza in cui traspare
la luce stellare di Dio.
Beati i poveri di spirito, perchè conosceranno non la triste ‘pienezza dei titani. ma la gioia luminosa dei bimbi, benedetti ed .amati dalla vita.
Beati i poveri di spirito, perchè faranno rincontro colla realtà vivente di
Dio.
L’incontro col Padre è riservato ai figli che hanno il senso vivo e sacrale della Santità e della Maestà eterna del loro
Creatore.
Le Beatitudini sono la miagna charta
del regno di Dio e beati sono quindi gli
uomini che da Dio attendono il bene e
la vita.
Questi poveri, liberi da superbia, liberi da orgoglio, liberi da ogni giudizio,
liberi da ogni triste ed offensivo potere
della umana ricchezza, nudi come Francesco nella piazza di Assisi, coperto con
ispirata pietà dal manto del vescovo o
indigenti e raminghi per TEuropa, testimoni di Dio. come 1 poveri di Lione,
sono rivestiti della bianca stola che il
Padre può donare solo a chi da titano
tornato figUo, invoca la Sua pietosa benedizione.
p. In questa Beatitudine tutte le altre si
muovono, e da essa si snodano e sgorgano come da polla montana le fresche
acque, come da uno sguardo di bimbo la
chiara luce della vita, come dal volto
dei morti la trasparenza siderale delÿaldilà.
Povero di spiritò è Pietro, le cui riverioni non gli sono date da carne e sanç gue. ma dal Padre Celeste. Povero di
.spirito è Paolo che vuole .esser© trovato
ricco della sola ricchezza che è in Cristo. (ed entrambi sanno la Beatitudine
immortale.
? Ricco di spirito è Giuda, il volitivo,
l’intelligente, prototipo dei titani, colui
che detiene la borsa del denaro, il simbolo di tutta la libido di sicurez2a e'di
potere deU’uomo.
Giuda è colui che (concepisce la vita e
la felicità come un latto di potenza e di
dominio, se necessarioi anche su Cristo,
ma al fine tutto perde nella disperazione del suicidio.
E noi? Noi dolorante umanità di un
secolo la cui civiltà si sgretola in amarezza, che non conosce più della felicità, che la parodia del benessere, noi sdamo poveri beati o titmii suicidi?
Ma forse è vero che nuUa più che deformi titani siamo capaci di essere, ed è
per questo 'che riamo veramente e radicalmente dei poveri di spirita
Se solamente potessimo comprenderlo !
Capire che non possiamo uscire^ dal
chiuso cerchio della nostra peccaminosa
natura !
Allora vedremmo scendere sulla nostra sterile fallita felicità di uomini
grandi, le fonti della pura gioia riserbate agli uomini buoni.
Alla ciriltà dei titani omiddi deve seguire la civiltà dei poveri uniti dalla reciproca pietà. La Beatitudine cristiana
segnerà il trapasso rivoluzionario,
Carlo Lupo.
mi
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IL XV AGOSTO A PRAGIASSAUT
Ili
III
Pragiassaut: im vasto pianoro suUe
alture di San Germano a oltre 1200 meai piedi dei qual© si adagia la zona
di Roocapiatta intersecata di valloncel(g folta di vegetazione e donde lo
guardo abbraccia il largo tratto di piaUra solcato dalla linea 'Chiara del Chiarricchito (dielle acque dei Pell’ce,
di
MoncalierL e di Torino, dominate dalla
caratteristica e ben visibile basilica di
Superga...
In miezzo alla vasta prateria (di Pragiassaut, quattro fras(che e una panca: è
il centro intornoo al qual© s’adima la folla numerosissima che sale faticosamen■ te lungo i sentieri sassosi del Ciaòot
della Gardaìtmera, della. Malaiio. o scende a mezza costa per il viottolo che, in
mezzo ai cespugli di faggio; (coingiunge
Feugrra, sulla Sea d’Angrogna, a Pragiassaut.
Alle 10 il movimento e il brusio della
folla (.3-4000 persone) ormai compatta e
adagiata sui pirato in pieno sole, cessa
airenergioo scampaneillare del pastore
Bertin. I giovani formano la parte più
cospicua deirassemblea, ma non mancano frotte di bambini, capelli bianchi,
teste lucide... le candide cuffie delle diaconesse, decine di Pastori delle Valli e
del Camipo di evangelizzazione, e neanche la divisa kaki del simpatico gruppo
di soldati sud-africani,
Preriede il Sovrintendente del Distretto, pastore Roberto Nisbet. Dirige, il
canto il pastore Arnaldo Comba. Dopo
rinV(Ocazione, la lettura -della Parola di
Dio (Apocalisse 16: 8-lil. Matteo 12: 3842, Atti 2: 37-40) e il loanto degli inni
211 e 289, il pastore dott, Alberto Ribet, Sovrintendente del 3° Distretto, rivolge un Vibrante messag.gio. Nel cielo
delia nostra patria le nubi sono vaste e
dense, ingenti le rovine materiali © morali. Nella sola Italia centrale 14.000
ponti sono stati distrutti e occorrono 5
miliardi per ricostruire la sola Livorno.
Regioni intere sono infestate da banditi
che rappresientano un pericolo non solo
per i beni ma -per la stessa incolumità
personale. La guerra ha rivelato brutalmente il peccato deH’uomo nella molteplicità delle sue manifestazioni. E non
è con leggi e ordinamenti amministrativi che si .potrà rinnovare la vita sociale.
Oiccorre una coscienza nuova, urge ravvedersi; condizione indispensabile di
gioj^ migliori, per gl’individui « le collettività, è la conversione operata dallo
Spirito di Dio mediante la predicazione
deU’Evangelo. E intanto basta con j furti legali ed illegali, basta con gli omiei¡S di (anche chi odia è omicida), 'basta con
le menzogne. Ci vorrebbe la voce (di un
¡ Giovanni Battista per gridar© U. suo
« razza di vipere » e distoglier© gli uomini dalle loro opere malvage.
Non dimentichiamo. Valdesi, la nostra vocazione che è quella di essere la
luce del mondo; se cento fra coloro che
son qui presenti tornassero a casa 'Oon la
ferma decisione di essere cristiani in
ogni manifestazione della loro esàstenssa
le capace di fermenti di vita nuova, Nan
disperiamo deE'attuale angosciosa situazione del mondo : la potenza di Dio
spazzerà 1© nubi -dal nostro cielo.
Canto dell’inno 283.
S’alza a parlare il pastore Enrico
Geymet, il quale in un’alloòuzione accurata e forbita, ci fa udire la voce dei
Padri,
— La voce proveniente da Liotne (generazione di Pietro Valdo); le persecuzioni commossero l’Eimoipa, fecero conoscere in tutto il mondo i Valdesi i
quali, lungi dall’essere dis'brutti. presero coscienza, a traverso il fuoco della
prova, della loro vocazione di t^tìmoni
deiriddio vivente.
— La voce della generazione del
1561. La tremenda 'croioiata di Calabria
nella quale i Valdesi furono chiamati
alla testimonianza suprema: il martirio!
— La voce della generazione del
1630. La peste, eh© ebbe fra le altre nefaste conseguenze quella di uno straordinario rincaro del costo della vita. Passato il flagello, la prima cura dei sopravvissuti fu di rendere lode a Dio e
di esprimere la loro carità (cristiana in
una vasta azione di solidarietà fraterna.
— La voce della generazipne del
1686. Dopo il ritorno dall’esilio, prima
ancora di ricostruire i loro viÙaggi, i
Padri posero mano alla ricostruzione dei
loro templi.
— La voce della generazione del
1848. Appena emancipati, i Padri volsero lo sguardo fiducioso al loro naturale
campo di lavoro: l’evangelizzazione dell’Italia, e si accinsero all’opera che, sia
pure a costo di gravi sacrifici, rag^uns e, nel volgere di pochi decenni, imo sviluppo insperato.
Il credente, dopo le ore di crisi, si riscuote e riedifica; è stato questa, sempre il comportamento dei nostri Padri.
Pier noi è giunta Tara di risorgere e di
scrivere una nuova pagina' di 1018 nella
nostra storia secolare.
Canto dell’inno 191.
Il Sovrintendente del 4° Distretto, pastore Achille Deodato, comincia il suo
discorso con un ricordo personale. In
una adunata di un lontano XV agosto,
egli avvertì, se pure ancor vaga e confusa, la vocazione che lo porterà al ministero di pastore e di evangdizzatore.
Annunziare l’Evangelo nella nostra
sciagurata patria è oggi più urgente chf
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^ ,..I.
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mai. Qgg tulà soCifròino e acoinitq a c^l
ÌSlt*V^ loro che nom^roa^ (più ¡pe^hè sfidu
- , coati e vinti. eolctìo che?'''
."loercano una pairpla idi vita‘^chie posaond
"trovare soltanto nell’Evangelo. ,.i> i05i0 '
Oggi nuove pc^bilità ai schiudono
j'per, la nostra Chiesa: giovani, sappiate
che questa è un’ora decisiva in cui ogmì
- no deve assumere, di fronte a Dio, le sue ^
responsabilità. ' =
t' Ancora il canto di un inno <1,80), poi
il pastore Nisibet ringraziargli oratori
r Per i loro messaggi efficaci e il pubbli“^co per la Sua disciplina, la sua partecipazione attiva al canto, l’attenzione sostenuta con cui ha seguito i tre discorsi,
i ispirati; concisi; forti. Annunzia e racCQxmnda la colletta per l’opera di evangelizzazione e si raccoglie la bella somr
ma dijL. 20^600.
Dopo la ibenedizioie la folla ai disperde in cerca d’canbra. d’acqua, di ristoro.
• « « . .
AUe 14' l’assemblea si ricompone facilmenite; il canto di alcuni inni serve di
richiamo.
Presiede il pastore Gvìstavo Bertin,
capo del « Gruppo Valli » della Federazione delle Unioni Valdiesi. Fanno corona al palco degli oratori due dozzine
di militali deU’Bserdto Sud-Africano e
una numerosa, compatta, balda schiera
di giovani. Il ricco programma è preparato da essi e per essi, ma nessrm adulto
si vuoile privarle della gioia di questa
manifestazione veramente ben riuscita.
" Il pastore Bertin esprime la gioia deirincontro dopo la bufera! che ha sconvolto il móndo ed anche il rimpianto per
la morte di tanti Unionisti stroncati dalla guerra. Illustra poi il valore della
parola « Unione » che deve manifestarsi con la coidialittà dei rapporti fra i
giovani, con l’afiBetto, con la serietà dei
costumi. AUe espressioni di odio che
hanno imperversato per tanto tempo
deve sostituirsi imo spirito nuovo di ca^rità, di comprensione, di amore fraterno.
Il programma che segue è tutto una
mmiifestazione d’arte... canora e poetica.
Le Corali di Torino. Pomaretto, San
Germano. Pinerolo, !^arostìno. Tome
Pellioe. Angrogna. S. Giovanni, tutte
egregiamente dirette e vivamente apilaudite, eseguono ognuna, con .finezsénthuentn, il canto di dùe coiri. ■
Trioppi sedici cori, senza contare il canto di alcuni inni da parte di tutta l’assemblea? Non pare, se si deve giudicare
dall’attenzione della foUa che ha i^guito la manifestazione sino alla fine senza
dare segni di stanchezza.
D’altronde si sono avuti intermezzi
per due brevi discorsi e per la lettura
di alcune poesie.
Il primo discorso è pronunziato
dal pastore dott, Ermanno Rostan, che
illustra l’inno « La Bibbia di mia Madre », da lui tradotto dall’inglese e cantato ipoi dalla Corale di Torino, ponendo in rilievo il valore e la funzione della Madre e della Bibbia della Madre nella formazione del carattere cristiano ed
esortando i giovani ad ima sempre maggior venerazione per Tuna e per l’altra.
Il secondo discorso, applauditissimo. è
pronunziato dal Cappellano sud-africano, capitano' Pons, di origine valdese,
Perrero. Il cappellano Pons ricorda la
prima festa del XV agosto alla quale
partecipò con suo padre, missionario in
Africa. Era nel 1929. Non avrebbe pesato allora di tornare ad un XV agosto
nelle Valli, in divisa militare. Porge il
saluto delle Chiese protestanti sud-africame e terinina auspicando una unione
sempre più intima fra tutte le forze
evangeliche del mondo, impegnate nel
buon com,battimento della fede.
Il simpatico gruppo sud-africano, al
quale il pastore Bertin dà il più cordiale
benvenuto, esegue con maestria il canto
di due inni, imo in lingua sud-africana
e uno in inglese.
Il Comitato « Valli » della F.U.V. aveva indetto un concorso per la comp>osizione di una poesia in relazione agli
eventi -bellici svoltisi nelle nostre vallate. Solo quattro poesie, annunzia il pastone Bertin, sono pervenute e due sono
state premialte. Il primo premio è stato
attr^uito alla signora Mirella Bein Argentieri. il secondo alla signorina Laurenzia Comba. Le due poesie, « Risveglia » e « A un soldato tedesco » sono
lette dal i>astore R(>berto Comba e vivamente apprezzate,
H pastore dott. G. E. Melile dieclama,
con l’arte che tutti gli riconoscono, la
bella cornposizioine poetica. « II' Reduce scritta dalla sua compagna', signora Ada Melile, e pubblicata sul Numero Unico « Per Cristo e per la Chiesa ».
I^uesto numero, felioe iniziativa della
ii’lSGfÌ
V * •
F.XJ.y., è stato stampato ijn occasione |s
.jdiellè grandi adunate estive del 1945, è 1;j^pree^tato dal pastcuie Bertiri’che he hi» I
¡..village, aîÇÈn que l’invitation à la prière
retentît dans chaque maison, dans chaque grainge, dans chaque écurie. Et le
(J.,;cmafe> ^’edizione e viene l£i'rg^-f>nt^^& puhl'ic arrivait nombreux:,des viieilliuids,
diffuso nell’Assemblea.. Contiene diverfWw^Hp? hntmirwacj &,cra
de.3 hommes de {.tout âge. des' femmes
si ottimi -articoli, fra i quali uno del Moi- '-J surtout. Qn. jetait un coup' d’œil aux taderatore e uno del dott. Ettore Serafi- „ bleaux enfumés suspendus au mur sur
no, già valoroso Comandante di Parti- ita ^ desquels on -avait ajpris l’abécé; oii engiani. e sette ülustrazioni riproducenti tamait un bout de conversation autour
scene di iguerra e di pace, nonché l’ef- ly
figie dei nostri cappellani militari; Al-f,*"
fredo Rostain, caduto sulla breccia. Er-‘-|glutr,in et allumait la lampe: modeste
manno Rostan, ' Davide Cielo, Achille P" lampe à pétrole, mais déjà bien supé
I % rieure aux iumenét’.« da ouatna smi.<ì o.in‘
Deodato, Arnaido Gemie
Il « Giuramento di Sibaud » cantato
con forza pone fine alla manifestazione
, pomeridiana, pienamente riuscita, a giudizio unanime. E di ciò siano ringraziati il solerte organizzatore di lessa, pastore Bertin e i suoi collaboratori del
Comitato di Gruppo.
■Quelli ohe hanno assistito alla « festa» del XV .agosto in questi .ultimi
anni hanno notato un continuo miglioramento di essa sia come pr-o-gramma,
specialrnente quello del pomer^gio, sìa
come partecipazionq e 'contegno del
pubblico.
L’adunata di Pragiassaut. favorita
da un tempo eccezionalmnete bello, è
stata buona sotto ogni aspetto e domandiamo al Signore -di trasformare in fermenti di vita spirituale le salutari impressioni ricevute. A.iib. R.
CORPO PASTORALE .
Nella mattinata del 20 agosto s’è riu-<
nito nella Casa Valdese, sotto la presidenza del Moderatore, pastore Virgilio
Sommani, il Corpo Pastorale. Sono stati esaminati vari proplemi relativi aU-a
sitüazione della Chi-asa e s’è proceduto
alla nomina delle Commissioni Esaminatrici deiroperato della Tavola e della
Commissionie Istituti Ospitalieri Valdesi.
Per l’esame della gestione della Tavola sono stati eletti i pastori Seiffredo
Colucci ed Elio Eynard. l’avv. Guglielmo Angiolìllo e il prof. Gino Costabel.
Ber Tesam-e della gestione della C.I.
O.V. sono sono stati' nominati il pastore
Ermanno Rostan e il dott. Cesare Vi- •
dossich. ai quali si aggiungbno il pasto- :
re Luigi Micol © il si-g. Ernesto Benech, ,
designati dalla Tavola. |
' rieure aux Lumenéfs de quatre sous qui
éclairaient faiblement les maisons des
« -parliculiers ». Quelques frissons: le
vent qui passe, peut-être le bruit sourd
d’une avalanche, -ou simpilement la neige qui tombe: on -est si petits !
— Silence ! On -consulte la- liturgie
où -est indiquée la lecture pour chaque
jour. Alors. — tandis -que quelque mère,
surprise par l’appel avant qu’elle eût
terminé d’agriâ let de traire ses vaches,
entre furtivement -en. tâchant -d’éviter le
cliquetis -du loquet de la porte et de ye1 outer lie bruit de ses sabots,— le maître prononce l’invo-cation et donne lecture d’un chapitre de la .Sainte Bible.
Ces vieilles Bibles existent-ell-es encore? On chiante un cantique par -cœur,
’ du feu, tandis que le'régient — un des
yl^nôtres — plaçait sur sa table le vieux
COnUNlC/ÏTO
Domenica 26 Agosto alle ore 15,
nel tempio di Torre Peilice avrà Inogo
il culto di consacrazione di Suor Vera
Vinçon, Suor Ermellina Pons e Suor
Ernesta Mossotti.
Il pubblico, e particolarmente la
gioventù femminile è invitato a prendervi
parte.
ft propos d’SeoUs I
“dtt bon Vieux t«np^,
Je ne connais pas M. Bric RoUier. H
n’est pas Val S'onpàto, bien sûr; pas
montagnard. Mais, par tel souvenir nostalgique, il mérite de l’être, malgré là
boutade des trois a (« L’Eoo», n. 9). |
Pour lui et pour d’autres, je vais donc
rappeler -un détail de l'a vie scolarne du
temps de notre enfance. Il y a de œci
bon nombre d’années. naturellememC
Les petites écoles {l’éicÔlo cito était Técole de quartier) étaient en pleine activité dans oh^ue hameau. Quelquesunes avaient un tout -petit 'nombre d’élèv-es; mais elles étaient tout dé même
bien vivantes et très utiles. L’Etat ne
leur avait pas encore appliqué la faussé
théorie de « scarso rendimiento » d’après la statistique d-es inscriptáons, pas
plus que l’Administration de l’Eglise ne
l'avait encope appliquée à l’Ecole latine
du Pomaret.
On y travaillait, les mois du long hiver, du matin au soir. Et voilà qu’à la
tombée de la nuit il s’y produisait' un
grand remue-onénage. Les élèves se tassaient d’un côté derrière leurs bancs,
laissant un- assez grand espace libre autour du poêle, où brûlait la dernière bûche du jour, l’êMllo. Un des petits, à
tour de rôle preniuxt son berret et. fair
sant claquer la porte, s’élançait dans les
ruelles couvertes de gros glaçons, ou
pleines d’eau boueuse à la fonte des néiges, ©n criant: Qui vôl vmî à la prière?
(« Qui veut venir à la prière? »). Il^y
avait une sorte d’émulation: c’était,.à
qui amènerait un plus grand nombre
de personnes, en criant plus fort, jusque dans les recoins lies ]^us ciadiés du
Tombre est desoendue dans la ■val£ lée et la lampe maigre ne suffit pas -à
tout le monde; puis la prière, le -Crédo
et îa 4>ènédiiction. , '
Telle est la prière, la prière du soir.
La jemmée est terminée sous le regard
de Dieu; chacun rentre content dans son
foyer, où le soupw T-attend.,
Ces bonnes viedlJieis ■coutumes n’existent plus. Les régents ne sont plus des
nôtres. C'est à peine si d’iaucunsi cèdent
avec bonne grâce leur place, une heure
par semaine, à celui de nos paroissiens
qui -est chargé de la leçon de reiligkm.
Dans maint village il n’y a plus d’école
du tout. Il n’y a plus de gra/ruhe éco3>e,
plus de maîtrewehantre à l’église, plus
d’Ecole latine à Pomaret. qui prépaire
las élèves pour l’Ecole normale.
On parle de -(renouveler; nous verrons ! Si on y arri'vera. c’est du fond du
cœur que nous saluerons le retour de
l’Ecole latine. Mais il y a toute une autre organisation acolaine à refaire, à
améliorer, à mettre au pas avec le progrès, s’il est vrai que nous puissions asiPirer, non seulement à ne plus rétrograder, mais à .reprendre la marche en
avant.
De Pral j-uillet 1945.
L. Grill Sup.
Giornate Teologiche al Ciabas
1-2 Sellembre 1945 - ore 9
Prima giornata (1« settembre): GIORNATA DEL FEDERALISMO
Mario A. RollIER : Saluto ai convenuti.
Tina RieseR : Presentazione del Federalismo.
Francesco Lo.Bue : Condizioni religiose del Federalismo.
Seconda giornata (2 settembre): GIORNATA DELL’ECUMENISMO
Vittorio Subilia : Unità e varietà nella Fede e nella Chiesa.
Giorgio Spini : Aspetti e postulati politici dell’Ecumenismo.
Gli studi saranno preceduti da un breve culto (presieduto dai pastori MiEGGE
e Aime) e seguiti, nel pomeriggio, da una discussione che avrà luogo nella
Biblioteca Valdese.
Cronaca Valdese
ANGROGNA (Serre)
In queste ultime settimane abbiamo
udito, nel corso dei nostri culti, messaggi dei pastori G. E. Meille e Lamy
Coisson. Li ringraziamo vivamente per
la loro collaborazione.
— Un afEettU'Oso « bentornato » ai se-guenti giovani giunti da diversi campi di
prigionia in .seno -alle loro famiglie :
Italo Chiavia (Eiissart); Pietro Gaydou
(Barmà); Ruben Rivoira (Peyroutira).
CULTI ALL’APERTO:
Domenica 26 agosto, ore 10: Serre
(Tempio); ore 15; Bagnaw.
Con la dom-enica 2 settembre i nostri culti riprenderanno' re-golarmente
nei nostri templi col seguente orario:
ore 10.30: Tempio di Pradeltomo'; ore
14.30, Tempio Serre. e. a-.
TORRE PELLICE
Il 12 agosto u. s. si sono uniti in matrimonio il signor Emiliano Agnesettj e
la signorina Albertina Ccsan. Rinnovianio àgli imposi l’augurio di molte benedizioni nel Signore.
— E’ stato amministrato il battesimo
a Silvio Alfredo Benedeitto (Chabriols),
sul quale invochiamo il battesimo dello
Spirito.
— Il culto di domenica -prossima alle
10.30 sarà presieduto dal prof. Davide
Bosio.
Nel 1° anmversarìo della morte del
sua caro
ENRICO
caduto a Balzigliai, il 20 agosto 1944, la
fanUglia Gay ringrazia tutti coHoro che
le hanno manifestato la loro Empatia
cristiana a uc-ce o per lettiera e con doni
per Ttstitm^ione di un Letto olila memoria presso l’Ospedale Valdese di Pomaretto.
XJn ringm&'jamento parrticolare alle
Unioni OiovaniJ^i di Torino, pinerolo e
Pomaretto. '
Perosa Argentina. 20 agosto 1945.
La famiglia della oQtmp'mvki ...
Anna Onorina Coordin
vedova Rivoir
sentitamente ringrazia %l pastore signor
Luiigti Marauda ;- vicmi di casa e gli
amici per Veduto prestato, tutti coloro
che, in qmdsiaisi modo, hanno espresso
la loro simpatia nella triste circostanza.
Prarostino, 3 agosto 1945.
La farhìgHa. Ribet. exmmiossa per le
mxmmfestaiàoni di simpatia ricevute in
occasione della dipartenza per la Patria Celeste del suo carissimo
GUIDO
ringrazia il pastore sig. Guido Mathieu
e quanti presero viva parte al suo dolore, e vollero offrire un tributo di
omagr^iio aliai memoria del diletto
Estinto.
Clot Boulards di Pomairetto,
19 agosto 1945.
M
Eicum néila Fede,, con amore aséstiikt dai swDi cari, seremamente compnìoa il
trapmsg nellà prima ora del 23 Iluglito
Miaai Gasilde ved. Vola
La rioordaìno con devoto affeitto: la figlia Ly-dia. ■% genero Francesco Valerio,
le dilette Tiipoiti Jolanda e Costanza, i
nipoti.
I funerali hanno aurato luogo martedì
24 luglio u.s,, e la s(a|imo riposa M®® Ciniitero Evangelico di Tortno,
« Padre, nell© tue msmi riiruetto lo spirito mio ».
(Ev. di S. Luca 23: 46).
Torino - Via (ìoffredo Casalis, 35.
Oallianetto d’Aisti.
monete fuori coreo acquista privato
- a richiesta recasi a domicilio -. disepezione assoluta. — Scrivere a: Numismatico presso Libreria Claudiana Torre
Peilice,
pjfiìt. Dnit.' Alberto Ricca', Direttore
Arti Grafiche « L’Alpinà » -Torre felice