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ECO
DELLE mm VALDESI
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLI CE
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCVI - Nuni. 26 ABBONAMENTI / Eco: L. 2.000 per l’interno Spedizione
Una copia Lire 40 \ L. 3.000 per 1 estero
in abbonamento postale . I Gruppo bis
Cambio di indirizzo Lire 50
TORRE PELLICE — 1 Luglio 1966
Ammin. Claudiana Torre Pellice • C.C.P. 2-17557
LA CONFERENZA DEL PRIMO DISTRETTO, A POMARETTO
Realismo
di fronte
smagato
a problemi gravi
Buone vacanze !
Una guida ai luoghi di culto evangelico
in Italia Settentrionale e nella Svizzera
Sognare un risveglio? ■ Muri e grondaie pericolanti ■ La solidarietà rende ■ Una fede che prova
Dio (come Gedeone) ma è attenta ai segni dei tempi
nella società vailigiana in profonda trasformazione
Il pastore Rostan, nel suo ultimo
intervento sul nostro giornale secala la necessità di un risveglio anzi la
necessità di parlare del grande Risveglio e di richiamarci aH’esempio storico dell’età di Felix Neff, affrontando
la nostra responsabilità attuale come
la responsabilità di credenti risvegliati dallo Spirito. Il tema ed il linguaggio non sono nuovi, regolarmente sulle nostre pagine e dai nostri pulpiti
si invocano risvegli di tutti i tipi, rinnovamenti, sempre sognando passati
che sono lontani e futuri ipotetici, una
volta era così e cosà, si faceva così e
si viveva cosà, domani si dovrebbe essere e fare, ecc. Nessuno o pochi fra
noi vogliono prendere in considerar
zione il presente, le situazioni reali,
le forze presentì, i compiti immediati
e la voce del Signore.
Lo stesso accadeva nell’antico Israele ai tempi dei profeti: tutti sognavano i tempi deirEsodo, quando Dio
faceva miracoli nel deserto, liberava i
padri, « Tempi meravigliosi allora, allora si era veramente con Dio»; oppure si sognava futuri meravigliosi,
conquiste, conversioni ; al presente
pensavano solo i profeti che adesso ci
paiono grandi, profeti che nessuno
ascoltava.
La Conferenza distrettuale del primo Distretto non ha sognato risvegli,
non ne ha avuto il tempo perchè i lavori erano molti ed i problemi si accumulano di anno in anno, non ha
sognato rinnovamenti di sorta, ha amministrato' tranquillamente le esigenze dell’ora presente, senza sogni, senza ideali, con poche speranze. Non ha
sognato nè passati nè futuri nè risvegli nè rinnovamenti, non è sfuggita alle sue responsabilità impostando discorsi teorici o esortazioni generiche e si è attenuta alle pìccole cose
della vita di tutti i giorni. Riflette
esattamente la situazione in cui vivono le nostre comunità senza sogni e
senza speranze, nel modesto tran tran
delle attività regolari ; stabili da ripa
proposte soluzioni originali o rivoluzionarie, data la brevità del dibattito,
ma unanime è stata la richiesta, da
parte delle comunità, di una maggiore
documentazione. Un o.dg. alla Tavola
in tal senso è stato trasformato in
raccomandazione ma lo spirito è quello di una esigenza di chiarezza sulla
situazione dell’ amministrazione centrale e locale, su impegni finanziari,
mutui contratti, prospettive per l’avvenire. Nessuna sfiducia è stata epressa nei confronti della Tavola in
questo settore, anzi si è sottolineata
la responsabilità di tutta la chiesa e
la corresponsabilità nel portare il
peso della situazione finanziaria; ma
non è possibile portare pesi se non se
ne conosce l’entità perohè 30 Kg. o
un quintale non sono pesi, tutto dipende dalle spalle che li devono reggere.
Più attinente alla vita spirituale fu
il problema dell’educazione sollevato
da alcime relazioni di comimità. I genitori tendono in alcuni casi ad ab
rare, ragazzi da istruire, ospedali da
sistemare, contribuzioni da raggiungere, tutto in un mondo che cambia
ogni anno di fisionomia, di fabbriche
che chiudono i battenti, di giovani
che studiano, di villaggi che si spopolano.
I numerosi ordini del ^orno votati
riflettono abbastanza chiaramente le
linee generali delle discussioni anche
se non ne esprimono sempre tutta la
sostanza.
Due prese di posizione in materia
amministrativa anzitutto : si chiede
ai Concistori di assumere maggiormente senso delle proprie responsabi- _ _ ___ ^
lità giuridiche e di provvedere ad una bandonare quel ri^do e sevCTO attac- diamo questa « guida », certi che... chi
ì T.o 1 r...-T-ii n camonto alTìstruzìone religiosa che +..»50+« «no
Nelle pagine interne, presentiamo ai
nostri lettori un piccolo omaggio: una
« Guida ai luoghi di culto evangelico
in Italia settentrionale e in Svizzera ».
Si avvicina per molti di voi l’epoca
delle vacanze e delle ferie, e non di
rado i turisti evangelici, siano « fissi »
siano « nomadi », chiedono indicazioni
sulla presenza o meno di comunità o
di gruppi evangelici, là dove soggiornano o dove sono di passaggio, e delle
possibilità di nartecipare in loco_ o nelle vicinanze a un culto evangelico (in
italiano). Parecchi altri, invece, non
richiedono tali indicazioni, e per loro
questa piccola « guida » vuole anche
essere un invito a non trascurare, durante il loro riposo e mentre godono
turisticamente le bellezze del nostro
paese, la possibilità della comunione
fraterna e deU’incontro con comunità
e gruppi, non di rado non molto numerosi o isolati, che a loro volta attendono con gioia che fratelli da altre regioni vengano a unirsi a loro nel culto d’adorazione e nell’ascolto della
Parola del Signore.
È con queste intenzioni che diflon
intesa in vista di valorizzare e rivalutare gli stabili delle comunità. 'Ci si
aiuti reciprocamente insomma a mettere in efficienza il complesso 'dei numerosi edifìci con reddito o senza reddito in possesso delle nostre chiese
autonome.
La Conferenza ebbe sede a Pomaretto, dapprima nel tempio e in un secondo tempo nella sala di Perosa Argentina, i pasti erano egre^amente
serviti nelle scuole; i lavori si muovevano dunque nel problema stabili! Un
tempio da restaurare perchè pericolante, una Sala ottimamente sistemar
ta, con gusto, accogliente, delle scuole da adibire ad usi ecclesiastici moderni. Tutte le nostre sedute di concistori non sono forse dominate da questi muri pericolanti, queste scuole in
abbandono, grondaie, tetti, appalti?
Molto opportuno dunque il richiamo
della Conferenza di mettere in comune le proprie possibilità ed i propri
sforzi per rinnovarci esteriormente,
rifarci il vestito insomma.
Dagli stabili alle finanze il passo è
breve ed è stato rapidamente fatto
nel corso dei lavori. Tutte le comunità hanno fatto lievi aumenti nelle
contribuzioni sia pure in misura inferiore a quella richiesta. Come provvedere a raggiungere la meta imposta
dalle situazioni attuali? Non si sono
La spada
Efesini 6, 17
Non si può intendere questo termine senza fare riferimento a
quei celebri passi della Scrittura dove l’immagine della spada è adoperata per indicare la parola di Dio.
Isaia 49: 2: il servo dell’Eterno è colui che ha la bocca come
.sj)ada; Ebrei 4: 12: la spada a due tagli; Apocalisse 1: 16: dalla
bocca di Gesù esce la spada della parola.
La parola di Dio è la sola che tagli secondo giustizia nel protondo della nostra esistenza perchè è la sola parola che uccida e liberi,
che condanni e salvi secondo verità. Quello è lo Spirito: la potenza
della verità di Cristo.
Il nostro combattimento è combattimento con Cristo e per Cristo, per la jiarola e con la parola di Dio. Perciò ha quest ultima ma
fondamentale dimensione dinamica; non è unicamente difesa, resistenza al maligno, è attacco secondo la dinamica dello Spinto che
non è mai riposo ma creazione, vita, rinnovamento.
Lo Spirito è quella parola di giudizio che taglia, separa, divide
la realtà dalle apparenze, il solido dal vacuo, il vero dal falso. Con
quella parola ci è chiesto di aggredire la realtà. Maneggiare la spada
dello Spirito significa incidere con energia e lucidità nella vita,, nei
miti, nelle strutture, nel cuore nostro incidendo nella carne delle nostre esistenze e delle altrui esistenze, fino alla radice dei pensieri e
dei sentimenti con la parola di Gesù, la sua speranza, la sua venta.
Le potenze della malvagità non si domano con accorgimenti ed
astuzie, con compromessi, non ci si impegna contro il loro regno se
non nel nome e con la forza di quella parola vivente.
Si impugna l’arma dello Spirito sapendo che essa non e vano addobbo come gli spadini dei cavalieri del 700, non è rivestimento decorativo della nostra esistenza di credenti e di comunità, e arma che
ferisce nel giudizio ed amputa per la libertà.
Tutta l’armatura è in funzione unicamente di quella spada nella
mano destra: lo zelo e la fede, la salvezza e la vocazione non hanno
altro scopo che questa presenza della parola di Dio nelle nostre mani.
Giorgio Tourn
abbiamo considerato fin’ora, un incrollabile baluardo. Ragazzi che studiano svogliatamente, che frequentano saltuariamente, che dimostrano
insofferenza e disagio ' nell’istruzione
religiosa non sono odù fenomeni isolati ma tendono a divenire frequenti
anche fra noi. Alcuni Cbncistori hanno applicato severe misure quali il
rinviare parecchi elementi o intere
classi agli esami finali. La severità di
studio è sufficiente a rendere il suo carattere di formativl|à all’istruzione
catechetica? Nessuno lo pensa. Come
inserire questi ragazzi nel vivo del
messaggio biblico e porli di fronte alle
loro responsabilità cristiane senza
studio? Impossibile ma altrettanto
impossibile il tentativo di fame credenti con il solo studio. Genitori apatici ed indifferenti, comunità chiuse,
critiche, senza vita, ambienti pseudo
moderni a scuola o nei paesi non formano di certo catecumeni impegnati.
La confermazione promozione di leva
è quello ohe deve essere? Il problema
è sempre sul tappeto, buttato dalla
finestra rientra dalla porta. Due ordini del giorno richiamano i genitori ed
i Concistori alla Icro responsabilità in
questo settore.
In questo tema di vita ecclesiastica
si è avuto modo di lamentare, come
già nel passato, la scarsa frequentazione dei culti. La gente non va in
chiesa, come far venire i fedeli al
culto, ricuperare, eoe., sono termini
che ricorrono in tutte le conferenze
distrettuali da anni ed hanno raggiunto la loro punta alcuni anni or
sono in una campagna con un opuscolo del pastore Bouchard. I risultati valutati a distanza sono scarsi
per non dire nulli. Lo stesso problema dunque ancora una volta sul tappeto, ma si deve dire che im lieve mutamento di atmosfera si è registrato.
Mentre ci si preoccupa del fatto che
la comunità non partecipa alle attività culturali, ci si è domandato se non
dovessero essere sviluppate attività
collaterali, riunioni in famiglie, gruppi impegnati, alcuni nuclei del movimento giovanile manifestano disagio
non tanto per il culto ma per la forma attuale del culto, le assemblee di
chiesa sono materialmente e spiritualmente dmnossibili nei nostri santuari
troppo grandi,, eoe. Non solo critica,
dunque, ma lievi accenni ad una prospettiva di ricerca.
Ancor più impegnativo e profondo
il problema della nostra presenza nel
mondo. Il dibattito in sede in Conferenza fu ampio e sereno, anche troppo, se si pensa che nel corso dell’anno
sono avvenuti gli scioperi della Talco
Grafite e la chiusura della Mazzonis
di fronte ai quali si sono cercate prese
di posizioni quali la lettera alle comunità della commissione Distrettuale,
dibattiti, interventi, collette. Può e
deve la chiesa entrare nel vivo dei
problemi sociali e politici? Come deve
farlo? Voci contrarie a questo impegno non si sono manifestate in forma
radicale ma gli ordini del giorno delle
comunità sul problema della violenza
rivelavano molte incertezze e genericità : la chiesa non fa politica ma predica l’evangelo, si evangelizzi, rinnovamenti, eoe. In sostanza però il pensiero generale è quello di im impegno
personale, responsabile, individuale,
ma di un prudente neutralismo comunitario.
CONTINUA
IN QUARTA PAGINA
turista non sara, non ce ne vorrai
Questa « guida » — ii lavoro sarà in
futuro esteso pure alle altre regioni
italiane — è stata preparata dal direttore della Claudiana, dott. Cario
Papini, con la collaborazione volenterosa di pastori e responsabili: li ringraziamo di cuore, l’uno e gli altri.
I dati non riguardano unicamente
i luoghi (e gli orari) di culto, ma anche le foresterie, pensioni evangeliche
dipendenti dalle Chiese o dalle comunità iocali. In passato le Chiese evangeliche della Liguria avevano stampato un pieghevoie che presentava i dati
relativi all’arco ligure, da offrire ai
turisti evangelici; ci rallegriamo che
l’iniziativa sia stata ripresa e allargata, e attendiamo con piacere che sia
condotta a buon fine.
La presentazione tipopaflca è quella di un 16® : lasciamo ai lettori di improvvisarsi tipografo-iegatori, e di piegarselo, seguendo l’indicazione delle
pagine: ne verrà un opuscoietto, appunto formato 16®. Alla Claudiana,
poi, privati e chiese potranno richiederne altre copie, cucite con copertina; e pensiamo che sarebbe un utile
servizio che molte comunità potrebbero rendere ai loro membri.
Buon viaggio!
iiiiiiiiiiiiimiiinimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiimiiiiimiiKiiiiMiiw
Ismiate le Chiese evangeliche
di lingua italiana in Svizzera
Il quarto convegno dei Concistori delle Chiese
italo-elvetiche, riunito a Losanna l’H~12 giugno 1966, vota la costituzione della A.C.E.Ll.S.
Nei giorni 11 e 12 giugno u.s. ebbe luogo
presso il « Foyer » della Comunità di St. Jean
in Losanna (appartenente alla Chiesa Evangelica Riformata del Cantone di Vaud) il
quarto Convegno dei Concistori (Consigli di
Chiesa) delle Chiese Evangeliche di lingua
italiana della Svizzera.
Il Convegno ebbe inizio alle ore 15 di
sabato 11 giugno con l’elezione del pastore
Long di Lugano a presidente del Convegno.
Dopo un breve culto di apertura, presieduto
dal pastore Naso di Basilea, ed il saluto augu.
rale della Chiesa Evangelica Riformata del
Cantone di Vaud, porto dal pasjpre Secretan, la prima parte dei lavori fu aperta da
un approfondito studio del pastore Scopacasa
sul tema : « La preparazione dei membri dei
Concistori ».
Dopo aver definito il Concistoro quale «Col.
legio degli Anziani responsabili del ministerio cristiano nella Comunità », il nostro fratello passò ad una verifica di questa definizione preliminare sulla base di alcuni classici dati neotestamentari (Atti 14: 23; 20: 17;
Tito 1: 5; 4: 14; 1 Tim. 3: 10) concludendo che è al Concistoro che deve essere affidata la pienezza del ministerio evangelico e
l’incarico di « pascere » la Comunità, SuRa
base di questa conclusione e rüevando che
nella Chiesa primitiva, pur nella differenziazione delle varie funzioni (ministeri), gli
« anziani » sembrano partecipare tutti, almeno in un senso generale, al ministerio del.
la Parola ne deriva l’evidente necessità che
ogni ministerio nella Chiesa dovrebbe essere
preceduto da una preparazione avente quale
fondamento un approfondimento della conoscenza dell’Evangelo.
Affinchè gli Anziani possano godere di autorità cristiana nella Comunità e affinchè sia.
no in grado di svolgere il loro ministerio è
necessario che essi siano sufficientemente
provvisti della conoscenza della Parola.
iiiimiiiiimiiiiiiiiii
Attualità
protestante
Sono usciti i numeri 3 e 4 della collana di opuscoli « Attualità protestante» (L. 100 cad.).
FRANCO GIAMPICCOLI
Cosa vuol dire essere santi?
CLAUDIO TRON
Scuola laica e scuola confessionale
Editrice Claudiana - Via Principe
Tommaso, 1 - Torino - c.c.p. 2/21641.
Successivamente U pastore Scopacasa indicò alcuni ostacoli che sarebbe necessario rimuovere per poter affrontare costruttivamente la preparazione degli Anziani. Li riassumiamo come segue :
1) il Concistoro non dovrebbe essere inteso unicamente quale Organo amministrativo della Comunità: l’elezione degli Anziani
da parte della Comunità dovrebbe essere inteso come il « riconoscimento » di una vocazione particolare;
2) i pastori dovrebbero essere considerati
come « Anziani », ai quali è affidato il ministerio della Parola, accanto agli altri « Anziani » membri dei Concistori;
3) i membri dei Concistori non dovrebbero considerarsi « laici » (profani) e dovrebbero essere inseriti nel loro Ufficio con una
« consacrazione » cosi come avviene per i pa.
stori. L’Ufficio di « Anziano » non dovrebbe
essere sottoposto nelle Comunità ad una rotazione eccessiva.
4) Le Comunità dovrebbero vedere negli
« Anziani » altrettanti ministri della Chiesa
accanto ai pastori.
5) I pastori dovrebbero rifiutare energicamente che sia ritenuto di loro esclusiva
competenza tutto quanto riguarda il settore
della vita spirituale e religiosa della Comunità.
Secondo il pastore Scopacasa per iniziare la
formazione dei Concistori nello spirito dell’Evangelo bisognerebbe agire contemporanea,
mente secondo tre linee direttrici :
1) affrontare il problema dei ministeri
sul piano degli Organi ecclesiastici centrali
per giungere al riconoscimento, con consacra,
zione, di altre forme di ministerio oltre quella pastorale;
2) cercare di sensibilizzare le Comunità
con lo studio approfondito dei ministeri nella Chiesa;
3) affrontare il problema sul piano delle
riunioni dei Concistori e della costituenda
ACELIS (1) sia per esercitare uno stimolo, sia
per concretare un programma e dei corsi per
Anziani mediante dispense.
Secondo il relatore per ogni auspicabile rin.
novamento nella Chiesa è indispensabile lasciare il posto all’azione dello Spirito del Signore. Ed è proprio in relazione a questo che
sarebbe auspicabile la realizzazione di Organi ecclesiastici che abbiano strutture più
aperte. Per quello che riguarda i Concistori
questo significherebbe che essi dovrebbero essere formati da alcuni Anziani eletti dalla
Comunità e da altri Anziani non eletti, i
quali, a motivo delle responsabilità e dei ser.
CONTINUA
IN SECONDA PAGINA
(1) Associazione delle Chiese Evangeliche
di Lingua Italiana della Svizzera.
2
r-^g. 2
N. 26 — 1 luglio 1966
Parliamo un po’ dei nostri Istituti di istruzione (]^
A TORRE PELLICE
I, I . I Scorcio d'anno
QubI chfi H6 PBnSHnO lorB qJ collegio Valdese
Un utile incontro fra membri della Commissione
sinodale per l’istruzione secondaria e un gruppo
di studenti del nostro Ginnasio-Liceo Valdese
Gite, visite, film, esami, iserizioni :
venite ( dopo le vaeanze estive ) !
L’inconitro dell’8 giugno alla Foresieria
Valdese di Torre Pellice ira una trentina
di studenti ed alcuni ex alunni ci sembra
positivamente riuscito per gli interessan i
argomenti toccati e per la siimpalica franchezza con cui i giovani hanno affrontato la
discussione.
Desideriamo ringraziare ancora i partecipanti, specialmenle coloro che hanno preso la parola e che hanno cosi contribuito a
chiarirci il pensiero dei più direttamente
interessati ai vari problemi.
Ci auguriamo di poter riipelere questi incontri che, privi di qualsiasi tono aulico,
mettono in luce la notevole capacità ohe
hanno i giovani di cogliere l’essenza di molti problemi proposti, impostandone altri ed
esprimendo pareri e giudizi, anche di non
facile delimitazione, con sufficiente chiarezza e con lodevole perspicacia.
Dopo una ibreve presentazione del preside Prof. Augusto Armand Hugon, prende
la parola Roberto Malan, che accenna alla
cos'.i.uzione della Commissione permanente per l’istruzione secondaria e all’idea,
sorta in una riunione della stessa, di un
contatto con gli attuali allievi per uno
scambio di idee nella speranza di rilevare
qualche suggerimento utile a indirizzare i
provvedimenti che si vorrebbero attuare.
Poi sottolinea come, persona'jmente e quale
membro della co-mmissione, gli stia particolarmente a cuore il problema dell’istruzione
nelle nostre vallate e, considerando la forte diminuzione nel numero dei giovani che
proseguono gli studi, certamente in connessione anche con la situazione economica locale, segnala fra i compiti della -commissione quello di studiarne cause e rimedi
avvalendosi anche della collaborazione dei
più giovani per un più vivo inquadramento della situazione.
Per facilitare quindi la diecussione il
Doti. Gardiol e Malan pongono rispettivamen-Ve due domande:
— Perchè proseguite gli studi? Che carriera avete intenzione di intraprendere?
—• Ritenete che il fattta-e economico sia
determinante nella rinuncia da parte di molti a proseguire gli studi dopo la scuola
d'obbligo?
Alla prima domanda risponde la signorina X. Ha intenzione di seguire la professione medica, ma precisa che questo obbiettivo non è stato Iter lei il motivo che l’ha
spinta, do^ la media, a continuare gli studi; nemmeno può dire che sia stato l’ambiente umanistico degli studi seguiti a far
germogliare ques'.a idea, che è sorta piuttosto per uno spunto « esterno ».
Se ne deduce che la presenza in loco del
Collegio appare come in sordina rispetto
al raggiungimento dello scopo finale; è un
mezzo importante, anzi forse indispensabile, ma più strumentale che stimolante. E
questo dato è importante perchè mette in
rilievo due considerazioni basilari: 1) l’abbandono degli studi in e^à troppo giovane
toglie la possibilità di scelta quando ancora
non si è in grado di decidere chiaramente;
2i una più elevata formazione culturale allarga evidentemente le possibilità di scelta
e ne eleva altresì il livello.
Alla seconda domanda Y risponde che
nell’albbandono degli studi il problema economico può essere determinante per una
certa categoria e non invece -per un’altra.
Molto sinteticamente quindi ci viene
detto: «Se si vuole dare un aiuto per la
prosecuzione degli studi, non lo si dia indiscriminatamente, perchè per qualcuno
questo può essere il mezzo necessario e sufficiente per una prosecuzione meditala;
per altri invece potrebbe essere un piccolo incentivo senza molte possibilità di
coronamento.
E a questo punto si inserisce un’altra domanda : Il problema finanziario è sentito
più dai parenti o dai giovani stessi che non
vogliono pesare sulla famiglia?
Le risposte mettono in risalto che se in
molli giovani sussiste un certo puntiglio a
non voler pesare troppo a lungo sulla famiglia, nella maggior parte dei casi però
si ritiene che siano i genitori a prendere
maggiormente in considerazione lil fattore
economico, preferendo un vantaggio immediato per il giovane e per sè piuttosto che
un maggior benessere che però a stento s’in.
(ravvede da lontano. Dunque, un’eventuale
azione di propaganda deve rivolgersi in mo
do più specifico alle famiglie anziché agli
studenti, anche perchè, al termine della
media, costoro sono ancora troppo giovani
per avere un’idea ben precisa ed anche per
influire sulla decisione dei familiari.
Queste risposte, se ci servono ad analizzare i motivi che inducono molli a non
prcseguire dopo le medie, servono altresì
a sp egarci i motivi che deierminano l’orientamenlo verso un tipo di studi piuttosto che un altro.
Sappiamo che le esigenze di preparazione
professionale sono previste in un '.ripl ce
ordine: Ij a breve termine, con possibilità
di un diploma dopo due anni: 21 a medio
termine (istruzione lecnicat per la preparazione di tecnici e quadri intermedi, compresi i segretari di azienda; 3t a lungo termine: istruzione liceale ed universitaria.
Può forse interes-sare sapere quali sono
le previsioni della Commissione d’indagine
parlamentare per l’anno scola» ico 196.S-66
in termini statistici; Su 10(1 licenziati dalla
media il 17,9% non proseguiranno gli studi, il 26,3% seguiranno corsi in istituti pro
fessicnali (breve termine), il 30'’„ seguiranno corsi presso istituti tecnici (medio
terra nei e il 25,8% licei e magistrali con
questa proporzione: 10,1% liceo classico;
6% liceo scientifico; 8,3% istituto magistrale; 1,4% istituti artistici.
Quindi il ragionamento dei giovani spiega il motivo deirorientamento verso i due
primi ordini di studio, che nel caso nostro,
invece, ci interessano di meno. E gli interventi che seguono mettono a fuoco in
modo preciso il problema. Da alcuni viene
presentala la lunghezza degli studi classici;
da altri si rileva che la posizione del liceo
classico è statica, manca di una dinamica
sufficiente ed inoltre il liceo classico è
guardato con una certa diffidenza non solo
dalle famiglie ma anche da certi capi di
azienda. Ripetutamente i giovani rihadiscono che la via del « c'assico » non è la
p’ù ideonea per chi vuol rendersi indipendente il più presto possibile ed inoltre, in
caso di interruzione di studi, che molti indù» r ali, se devono scegliere fra un ragioniere o un diplomato ed uno studente del
classico, si orienta verso i primi per cui si
forma nei confrenti di questi ultimi una
sperequazione dannosa.
A questo punto un giovane (F.) fa giustamente rilevare che la distinzione su cui
si discute non por a in causa la differenziazione fra liceo classico e liceo scientifico
ipereliè per questi ordini di studio la d'iferenza sostanziale si avrà solo all’Univertià.
Viene osservato d’altra parte, per l’accennala sperequazione, che la medaglia presenta anche un suo rovescio. Chi entra in
un’azienda ad es. con il diploma di ragioniere deve essere inquadrato in una categoria superiore anche se all’inizio, per
una evidente mancanza di esperienza, il
rendimento non è dissimile da quello di un
qualsiasi altro « liceale ». Molti perciò non
adulti la sera della Ascensione. I ragazzi si
sono assai divertiti riconoscendosi nelle sesono alieni daH’assumere questi giovani
che, mancando di diploma valido agli ef
GONTINUA
IN TERZA PAGINA
Gli ex-allievi, che frequentarono il Collegio diversi anni fa, ricordano certamente le
gite scolastiche a Bobbio, che essi raggiungevano faticosamente a piedi, oppure alle
Barriole, dove arrivavano sudati e stanchi
dopo una affannosa salita. Ora i tempi sono
cambiati : si viaggia comodamente in pullman e si raggiungono località ben più lontane.
La meta della gita istruttiva del Collegio
è stata, quest’anno, Intra sul Lago Maggiore. Due grossi pullman in cui risuonavano
gioiose grida infantili e canti a squarciagola
(povere orecchie dei professori!) sono partiti
la mattina del 14 maggio da Torre Pellice.
La prima tappa è stata Arona; qui i ragazzi
hanno visitato la colossale statua di S. Carlo
Borromeo, salendo neU’interno della medesima per ammirare il panorama; però, confessiamolo. hanno avuto una grossa delusione!
Quindi si è proseguito; bellissima era la
strada lungo il lago, fiancheggiata da un lato
da giardini ricchi di vegetazione lussureggiante e di stupende rose ed azalee. Però
non tutti i ragazzi, malgrado gli inviti e gli
incitamenti dei professori, hanno goduto di
questo meraviglioso spettacolo, tanto erano
occupati a giocare e a divertirsi nell’interno
A TORRE PELLICE
Le ìscrìzìoDi alla Ricuoia
Media Pare|^iata Valdese
Sono aperte le iscrizioni alla prima
classe.
Gli interessati devono presentare la
domanda in carta semplice corredata
dai seguenti documenti:
1) certificato di nascita;
2) certificato di rivaccinazione;
3) pagella scolastica della quinta.
Nessuna tassa è richiesta.
Il Preside
del pullman oppure a leggere i loro giornalini preferiti.
Arrivati a Intra, tutti avevano una gran
fame, così c"è stato il picnic per i piccoli
della Media, il pranzo al ristorante per i
grandi del Liceo e... l’assalto al bar per tutti : birra, cocacola, pepsicola e gelati, gelati
in quantità! Emozionante è stata la partenza in traghetto per l’Isola Bella : sembrava
che un gregge di pecore invadesse l’imbarcazione, ce n’erano dappertutto; ma contare
queste pecore, che impresa! Ad un certo
punto, conta e riconta, ne mancavano due,
ma subito dopo, ecco, una in più! Finalmente fu possibile partire.
Quanta gioia nei ragazzi, era proprio commovente vederli cosi felici. Alcuni di loro
non avevano mai visto un lago e non si
stancavano di scattare fotografie.
All’Isola Bella si è visitato il Palazzo Borromeo e ben presto anche l’ora del ritorno
è arrivata; dopo l’acquisto di ricordini da
mostrare a papà e mamma, a fratelli e sorelline, si è preso di nuovo il traghetto, questa volta per Stresa, e qui il pullman per
Torre Pellice, dove i genitori aspettavano i
loro figliuoli con un po’ di comprensibile an.
sia, specialmente i più piccoli, che erano alla
loro prima uscita dal nido.
Veramente gli allievi delle prime due
classi della Media avevano già spiccato, il 6
maggio, il loro primo volo, lungi dagli
sguardi vigili dei genitori, anche se solo fino
a Torino, per vedere le mummie del Museo
Egiziano e gli animali dello zoo. Visita assai
istruttiva ed apprezzata dagli studenti, i quali hanno avuto la possibilità di imparare cose
utili e nello stesso tempo di divertirsi. Infatti la Scuola Media del Collegio è entrata
nel nuovo spirito della riforma scolastica e
cerca di rendere vivo ed interessante il suo
insegnamento.
Il 16 maggio gli studenti del Collegio
Valdese hanno avuto il piacere di assistere
alla proiezione del film cc Perchè il Collegio
viva », film che è stato presentato anche agli
CONTINUA
IN TERZA PAGINA
iiiitiiitiintumiimitiiutiinmutmititimnnutiuimiiiiiiitMMitimimtimititmmiiii
iiiiitnmititiunintitiiiitii
TRIBUNA
LIBERA
In questa rubrica pubblichiamo interventi dai
quali la redazione dissocia la sua responsabilità
L'alternativa
Caro Direttore,
ti chiedo scusa se mi sto facendo insistente con le mie lettere... e sempre sullo stesso
argomento! Volevo solo mettere in chiaro un
concetto cui avevo accennato in una mia letterina (« Eco-Luce » 4 marzo 1966), quando
proponevo che l’argomento dell’ecumenismo
nei riguardi della Chiesa cattolica venisse
discusso in Sinodo, e mi chiedevo se si sarebbe posta l'alternativa...
Per « alternativa » intendevo ed intendo il
fatto di accettare o non accettare 1’« ecumenismo » nei confronti della Chiesa cattolica.
Mi sembra che, finche noi diciamo che la
Chiesa cattolica predica un Evangelo completamente deformato, che quello che ci divide è essenziale, la questione di Dio, che ci
troviamo di fronte a due Evangeli diversi, ecc. (ti risparmio le citazioni dirette: basterà sfogliare l’ultima annata dell’« EcoLuce », per esempio!) non possiamo assolutamente parlare di vero ecumenismo.
Perchè (( ecumenismo y> vuol dire: credere
nella Chiesa universale, e riconoscere come
Chiesa di Cristo anche Valtra confessione,
vuol dire avere una fede comune, nonostante
tutte le differenze che possono sussistere.
Nel nostro caso tutto questo va applicato
ai fratelli cattolici.
La Chiesa cattolica può parlare di ecumenismo nei nostri confronti, perchè, pur sostenendo la sua tradizionale posizione di preminenza assoluta (« ... solo per mezzo della
cattolica Chiesa di Cristo, che è lo strumento
generale della salvezza, si può ottenere tutta
la pienezza dei mezzi dì salute »; « ... la Chicsa cattolica è in possesso di tutta la verità
rivelata da Dio e di tutti i mezzi della grazia... »: Decreto Conciliare suirEcumenismo,
par. 3 e 4), ammette che altre Chiese e Comunità appartengano alla stessa comunione di
fede: «Quelli infatti che credono in Cristo
ed hanno ricevuto debitamente il battesimo,
sono costituiti in una certa comunione sebbene imperfetta, con la Chiesa cattolica. Non
v’è dubbio che, per le divergenze che in vari
modi esìstono tra loro e la Chiesa cattolica,
sia nel campo della dottrina e talora anche
della disciplina, sia circa la struttura della
Chiesa, impedimenti non pochi, e talora gravi, si oppongono alla piena comunione ecclesiastica. al superamento dei quali tende appunto il movimento ecumenico. Nondimeno,
giustificati nel battesimo dalla fede, sono incorporati a Cristo, e perciò sono a ragione
insigniti del nome di cristiani, e dai figli della Chiesa cattolica sono giustamente riconosciuti quali fratelli nel Signore.
« Inoltre, tra gli elementi o beni, dal com.
plesso dei quali la stessa Chiesa è edificata e
vivificata, alcuni, anzi parecchi e segnalati.
possono trovarsi fuori dei confini visibili del.
la Chiesa cattolica, come la Parola di Dio
scritta, la via della grazia, la fede, la speranza, la carità, e altri doni interiori dello
Spirito Santo ed elementi visibili : tutte queste cose, le quali provengono da Cristo e a
Lui conducono, giustamente appartengono al.
l’unica Chiesa dì Cristo... Perciò le stesse
Chiese e Comunità separate, quantunque erediamo che hanno delle carenze, nel mistero
della salute non sono affatto spoglie di significato e di peso. Poiché lo Spirito di Cristo non ricusa dì servirsi di esse come strumenti di salvezza, il cui valore deriva dalla
stessa pienezza della grazia e della verità,
che è stata affidata alla Chiesa cattolica »
(Decreto Conciliare sulLEcumenismo, par. 3).
Ora, secondo me, per noi /’« alternativa »
consiste in questo: o ammettiamo o non ammettiamo una comunione di fede con la Chie.
sa cattolica. Se non rammettiamo, chiuso :
non si parli più di ecumenismo cattolico-protestante, confessiamo di non poter accettare
come Chiesa il cattolicesimo, confessiamo di
non poter accettare come fratelli in fede, come « cristiani » i cattolici. Oppure accettiamo r« ecumenismo », e allora il nostro atteg.
giamento ecumenico nei confronti della Chie.
sa cattolica non sarà diverso (più difficile,
si!) da quello che abbiamo nei confronti del.
le altre confessioni appartenenti alla « fede
ecumenica ».
Allora esso dovrà essere : « fede aperta alle
grandi possibilità degli interventi di Dio, dove e quando a Dio piace. Fede fondata sulla
promessa della grazia, ma realisticamente
consapevole che credere in Dio non significa
credere in se stessi e nella propria realtà ecclesiastica, anche se canonicamente irreprensibile. Fede la quale non ritiene di potersi
vantare della propria sapienza e di poter autorevolmente rappresentare la legge dell’Eter.
no, perchè sa che la penna degli scribi di
ogni tempo e di ogni Chiesa può falsarne il
senso e i profeti possono esporre le visioni
del proprio cuore, anziché ciò che procede
dalla bocca deH’Eterno, far parlare la propria
lìngua, eppure dire: 'Egli dice” (Ger. 8: 8;
23: 16-31). Fede della Chiesa, la quale da
una parte sa che la propria luce non è propria e che le porte dell’Ades non prevarranno, e dalFaitra parte si ricorda con timore e
tremore che Dio può rimuovere il candelabro
dal suo posto € si confessa in ogni tempo
bisognosa di ravvedimento (Ap. 2: 5). Fede
legata alla formula paolinica, secondo la qua
le la potenza di Dio sì dimostra perfetta nel
la debolezza » (1).
Ed anche il nostro atteggiamento di « prò
testanti » dovrà essere ripensato nei confronti
della Chiesa cattolica come lo fu riguardo al
le altre Chiese: «...La posizione del Prole
stantesimo è di umiltà di fronte all’Evangelo,
ma quasi inevitabilmente, di segreto orgoglio
rispetto alle altre Chiese. Il suo tenace attaccamento alla Bibbia può franare nella lieta
convinzione di possedere il monopolio della
verità e della fedeltà evangelica e il suo severo pessimismo antropologico può in ecclesiologia fare una eccezione e pensare che
tutte le Confessioni sono peccatrici nella loro
fede e nella loro teologia, salvo la propria.
... Vi è in particolare un punto in cui si ma.
nifesta il senso protestante della propria giu.
stizia e della propria sufficienza : la soddisfazione di sè nelle divisioni... » (2).
E forse anche questa nuova forma di ecumenismo può « lanciare un appello » al Protestantesimo, « appello a saggiare la validità
della propria giustizia protestante... appello a
domandarsi se la protesta necessariamente
polemica della fede contro le infedeltà non
abbia per caso forgiato una fede lacunosa e
unilaterale... appello a domandarsi se gli è
lecito rimanere nella propria pace ammettendo la situazione presente della Cristianità
e accettando la dolorosa realtà della disunione » (3).
E varrà anche nei riguardi della Chiesa
cattolica quanto vale per le altre confessioni
che fanno parte della « Chiesa universale » :
« Perchè è Chiesa dì Cristo e non degli uomini, da Cristo c non dagli uomini, e Cristo
è uno e non diviso (I Cor. 1: 13), la Chiesa,
se è Chiesa, non può essere che una. Uno il
Dio che chiama, uno il Capo del Corpo, uno
il Signore della fede : una deve essere la
Chiesa. Come non ci sono due Cristi, cosi
non ci possono essere due o più Chiese. Come Cristo non è diviso, così non cì possono
essere divisioni nella Chiesa che è di Cristo.
L’unità non è Chiesa; ma la Chiesa è unità.
La Chiesa, se ha Cristo, ha l’unità. E se
l'unità della Chiesa è Cristo, per ogni Chiesa e per ogni credente nelle Chiese, lavorare
per l'unità significa cercare Cristo, riconoscere Cristo, sollomettersì alla signoria di
Cristo, il Capo unico della Chiesa » (4).
Per me è una questione fondamentale pt*!"
la nostra vita ecclesiastica l’aver risposto in
un modo o neH’altro a questa « alternativa»:
si tratta di scegliere uno sdegnoso quietismo
sjiirituale o essere proiettati, nell'ora attuale,
verso una « nuova nascita » della Chiesa.
Ti ringrazio per questa... lunga ospitalità,
e ti saluto molto cordialmente
Giuliana Gandolfo Pascal
(1) Vittorio Subilia, Il Movimento Ecumenico. Roma 1948, p. 32-33.
(2) Op. cit., p. 60-61.
(3) Op. cit., p. 63-64.
(4) Op. cit., p. 87.
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
vizi che liberamente si assumono nellla Comunità (presidente dell’Unione giovanile e
deir Associazione femminile, diaconi, catechisti. predicatori laici), dovrebbero fare parte
d’ufficio dei Concistori.
Quale nota aggiuntiva finale il pastore Sco.
pacasa rilevò che l’attuale separazione fra
Anziani (stato laico) e Anziani-pastori (stato
clericale) non è solo imputabile alla strutturazione che Calvino (« padre del clericalismo
riformato » secondo il D’Espine) ha dato ai
ministeri. Tale separazione, sempre risorgente nel protestantesimo, sarà sempre presente
sino a quando la Chisa non darà ad un buon
numero di pastori la possibilità di esercitare
il proprio ministerio senza percepire alcun
salario e dì conseguenza non più a pieno
tempo. Con un buon numero di pastori-operai, dì pastori-maestri, di pastori-impiegati
sarà forse possibile il pieno superamento dì
ogni forma di clericalismo e la formazione di
Concistori sul tipo di quelli della Chiesa al
tempo del Nuovo Testamento.
La nutrita discussione seguita allo studio
fu chiara espressione del desiderio dei partecipanti al Convegno di fare sempre più posto agli insegnamenti della Scrittura neH’ìmpostare la vita ed i ministeri nella Chiesa.
Tra i numerosi interventi di fratelli pastori
e non pastori segnaliamo quello del pastore
Bogo in cui venivano date indicazioni sull’abbondante materiale di studio e di riflessione che potrebbe essere messo a disposizione dei Concistori. Il Dr. Gusberti infine,
in un meditato intervento, propone venga costituita una Commissione con il compito dì
esaminare i problemi di fondo dello studio
sopracitato e di inviare una lettera ai membri dei Concistori con concrete proposte di
una linea comune di lavoro. Sia le indicazioni del pastore Bogo che la proposta del
fratello Dr. Gusberti vennero accolte aH’iinanìmità.
Dopo una simpatica ed abbondante cena
offerta dalla Comunità italiana di Losanna, i
lavori furono ripresi con la relazione delia
Commissione per l’elaborazione dello Statulo
della « Associazione delle Chiese Evangeliche
di Lingua Italiana della Svizzera» (ACELIS)
e con l’esame delle modifiche proposte dalliComunità e dalla Commissione. Il dibattito,
durato sino alle ore 22, fu vivo e costruttivo,
segno dell’impegno dei membri dei Concistori
e dei delegati delle Comunità nel dare il loro
particolare contributo alla stesura definitiva
dello Statuto.
I lavori, ripresi domenica 12 alle ore 8.30
furono interrotti alle ore IO per partecipale
con la Comunità locale al culto con S. Cena
nella Cappella in cui la Chiesa Metodista
Svizzera di Losanna ospita la Comunità evan^
gelica valdese di lingua italiana di Losanna.
In tale occasione predicò il pastore Corda r'volgendo ai presenti un messaggio di profonda attualità.
La ripresa della seduta, alle ore 11,30, ci
condusse al termine dei lavori ed alla votazione ed approvazione del testo definitivo dello Statuto deU’ACELIS.
Infine si procedette alla nomina di un Comitato provvisorio incaricato di inviare lo
Statuto alle Comunità, di raccoglierne le adesioni e di convocare, entro l’autunno, l’Assemblea costituente dell’Associazione delle
Chiese Evangeliche di lingua italiana della
Svìzzera. A presidente di tale Comitato fu
eletto il pastore Corda.
Dopo il pranzo ci separammo con la certezza che il Signore ci concederà, attraverso
la nostra testimonianza cristiana, di operare
nelle nostre Chiese dandoci quella pienezza
dello Spirito senza la quale ogni nostro sforzo risulterebbe vano e sterile.
Filippo Cangemi
P.S. - Segnaliamo i primi due articoli del
10 Statuto dell’ACELIS, i quali ne definiscono
11 carattere e lo scopo :
1. CARATTERE
Consapevoli che la loro unità spirituale in
Cristo richiede loro una testimonianza più efficace deH’Evangelo e un servizio più impegnato, le Chiese evangeliche di lingua italiana della Svizzera si uniscono in associazione ai sensi dell'art. 60 del C. C. svizzero denominata « Associazione delle Chiese Evangeliche di Lingua Italiana della Svizzera »
(ACELIS).
L’ACELIS rispetta la piena autonomia del.
le Comunità, sia per quanto concerne la loro
vita interna, sia nei confronti delle loro costituzioni ecclesiastiche, in particolar modo
nei loro rapporti con le altre Chiese ed organizzazioni.
2. SCOPO
Scopi dell'AL^ociazione sono :
a) contribuire all’edificazione delle Comunità, favorevole la reciproca conoscenza e
sviluppando relazioni fraterne Ira di loro;
b) potenziare il servizio e la testimonian,
za evangelica di lingua italiana con particolare riferimento alla letteratura di formazione
evangelica, coordinando le varie iniziative e
proponendone delle nuove;
c) esprimere sul piano organizzativo la
comunione di fede e la comunanza di lingua
delle comunità, sostenendole nei casi dì necessità.
Culto radio
ore 7,30
Domenica 3 Luglio
Pastore AURELIO SBAFFI
Bologna
Domenica 10 Luglio
Pastore IVO BELLACCHINI
Salerno
3
1 luglio 1966 — N. 26
pag. 3
A ZURIGO
A PESGOLANCIANOs CINQUANTA ANN! DELLA CAPPELLA VALDESE
(I
(P.Menniiili))
Gli studenti (lavoratori) sostengono gli
esami a Torre Pellice
La bella Riviera Adriatica vi offre
liete vacanze a prezzi modici (da
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lieto di aiutarvi a scegliere il tipo di
pensione desiderata.
Scorcio d’anno
al Collegio Valdese
SEGUE dalla seconda PAGINA
1 nostri lettori già sanno che a Zurigo,
sotto il patronato di quelle Chiese evangeliche di lingua italiana, è sorta da tre anni
una Scuola Media per i lavoratori italiani.
Essi si impongono un allenamento rigoroso :
accanto alle faticose giornate di lavoro, dedicano quasi tutte le ore libere, serali e del
sabato, alla preparazione dei compiti ed alla
frequenza alle lezioni.
Sotto la Presidenza del dott. Elio Eynard,
ben sette insegnanti dedicano, con amore, le
loro energie ed il loro tempo alla preparazione degli alunni, molti dei quali sono padri e madri di famiglia. Gli studenti più
giovani son ventenni ed i più anziani hanno ben oltrepassata la trentina; tutti, però,
son pieni di zelo e di ardore nello studio e
nella perseveranza.
Dal 12 al 19 giugno, 24 alunni si sono
recati da Zurigo a Torre Pellice, presso quella Scuola Media Valdese, per sostenervi gli
esami di idoneità alla II» ed alla III“ classe
e di licenza. Sono stati ospiti della Foresteria Valdese, che sentitamente ringraziamo;
hanno vissuto una settimana di intensa vita
comunitaria nello studio, nelle ripetizioni,
nelle discussioni, nonché nelle esecuzioni di
canto corale...
I risultati saranno conosciuti più tardi;
ma tutti i lavoratori sono stati soddisfatti del
loro soggiorno e della comprensione incontra,
ta presso gli esaminatori, come pure presso
alcuni amici, che hanno desiderato fare la
loro personale conoscenza.
Diverse régioni d'Italia erano rappresentate tra i candidati, provenienti dalle provincie di Torino, Udine, Pistoia, Chieti, Salerno, Lecce, Messina, Siracusa, Trapani, Foggia, Potenza, Varese... Per la sua composizione e per l’origine degli studenti, questa
Scuola ha sue caratteristiche ben precise
e svolge un’opera di elevazione culturale e
sociale ed al tempo stesso di affratellamento,
di cui ci dobbiamo vivamente rallegrare.
Viator
Notizie in breve
-Jb Per preparare una campagna d’eyangelizzazione in comune fra un mezzo miTone
d’indios, quasi tutte le Chiese proteslanli
della Colombia hanno organizzato un ineontro fra i loro rappre,sentanti e quelli delristituto Wycliff, che il governo colombiano
ha incaricato deb’insegnamento fra questi
indios. Se le autorità colombiane autorizzeranno tale campagna, i protestanti avranno
la possibilità di esercitare per la prima volta
la loro attività m'ssionaria in una regione
sinora riservata a soli missionari ca.tolicoromani.
Negli U.S.A., «u 5.500 donne sposate
al di sotto dei 45 anni, il 21% delle cattolico-romane e il 29% delle non romane Iran,
no dichiarato di aver preso pillole anticoncezionali. Tale il risultato di un’inehiesta
effettuata dall’Università di Princeton e dall’Ietituto nazionale « Child Health and
Human Developmenl »•
Per il ben noto disservizio ¡ìits'n'e. queste fotografie di Enrico l robia non ci sorto giunte in tempo per illustrare, la scorsa settimana,' l’articolo relativo alla celebrazione del cinquantemirio della cappella valdese di Pescolanciano. A sinistra durante, il culto, il
Moderatore Neri Giampiccoli sul pulpito, in primo piano a sinistra il pastore di Campobasso e diaspora^ Elia Libonati; a destra, il
gruppo dei convenuti evangelici di fronte alla cappella che reca la semplice scritta: « Chiesa cristiana ».
Quel che ne pensano loro
SEGUE DALLA SECONDA PAGINA
fotti della qualificazione, possono essere inquadrati in una categoria meno rimunerata pur avendo una preparazione culturale
largamente sufficiente a svolgere le stesse
mansioni.
Si obietta che questo viene ad avallare
il concetto di declassamento in cui viene
tenuto il licenziato del liceo classico, ma
si fa presente che se ciò avviene all’inizio
della carriera, ossia al momento (che è il
più critico) deH’assunz one, successivamente però la qualificazione salta necessar.amente fuori in base alle mansioni svolte;
un capo-ufficio sarà evidenlemente impiegato di prima categoria anche se non ha
laurea o diploma di ragioneria e al riguardo vengono fatti numerosi esempi pratici.
A questo punto sono tutti d’accordo nel
convenire che in definitiva uscendo dalle
scuole medie superiori si è più o meno
tutti allo stesso livello di preparazione dal
punto di vista di utilizzazione pratica professionale. Anche a chi lamenta la grave
lacuna che nella preparazione culturale si
rileva por le lingue moderne viene fatto
osservare ohe gli studi scolastici sono inadeguati comunque ad una pratica utilizzazione, per cui occorre un periodo successivo di perfezionamento.
Qualcuno ('P-) fa risalire 1 adattabilita ai
vari tipi di lavoro più alle capacità dei
singoli che non alla preparazione culturale
ohe può dare ad esempio un liceo classico.
Si ois'serva che se vi sono esempi di elementi che, senza alcun titolo di studio,
sono riusciti a crearsi una po-sizione di rilievo, dovendosi far riferimento non soltanto ad elementi di eccezione, ma ad una
più vasta cerchia di intelligenza media, la
preparazione culturale, anche se non indirizzata specificamente verso una data attività professionale, crea le basi sufficienti
per un successivo utilizzo nelle più dispaiate direzioni; e qui l’esperienza di molti
propende a riscontrare nei giovani usciti
da Studi classici una maggiore adattabilità
nei vari settori rispetto agli altri.
Si mette quindi un po’ più a fuoco il
problema delle borse di studio, loro utili'à,
modo di propagandarle, loro funzione di
quasi « pre-salario »; e qui si hanno le seguenti indicazioni :
1) Le borse devono essere date su domanda degli interessati e dopo che siano
state vagliate le condizioni economiche e
psicologiche delle fam'glie. Dovendo infat
ti le borse di una certa entità essere in nu
mero limitato sarebbe peccato indirizzarle
a giovani che avrebbero comunque prese
güito gli studi.
2) Vien fatto osservare come in certi
ambienti esista >m certa diffidenza verso li
cultura; l’azione perciò deve essere rivolta
a dissiipare questa diffidenza.
3) Volendo reclamizzare il « bene »
della cultura e dovendo noi nel caso specifico far leva sugli studi classici, è necessario togliere l’accen'.o al concetto umanistico della medesima, facendo leva su concetti pratici, sui vantaggi economici ohe ne
possono derivare; termini che più facilmente vengono capiti dalle famiglie per i motivi che già sono stati accennati.
4) Un giovane osserva che queste borse
di studio risolvono il problema iniziale:
ma al termine del liceo, all’università? E’
facile rispondere segnalando l’esistenza di
un « pre-salario », per certi casi, durante
gli studi universitari; rileviamo però come
in pratica questa possibilità sia ignorata da
molti. Deve quindi essere appoggiata incondizionatamente l’idea, già sorta in commiss’one, di fornire un de.tagliato e’enco
agli interessati di tutte le possibilità offerte
ai giovani in ogni ordine e grado di studi
in modo che le famiglie vedano il panorama completo esistente lungo l’intero arco.
Sarebbe difficile allora, con questa divulgazione, che le famiglie si trincerino die ro
la lunghezza ed il costo degli studi per
giustificare la loro indifferenza nei confronti dell’istruzione dei figli.
Si cerca poi di portare la discussione in
modo più specifico sul Collegio Valdese di
Torre Pellice. Pur auspicando per Teconomia della Valle ohe sorgano nuove industrie, Findustria della cultura rappresenta
alla fin fine il miglior investimento; e poiché nella valle esiste il liceo-ginnasio valdese sarebbe opportuno dare ad una cerchia maggiore la possibilità di avvierai dii
questo istituto. Poiché poi, oltre ai giovani
del luogo e località viciniori, affuiscono
anche studenti da fuori, viene spontaneo di
domandare quali siano i motivi che spingono a frequentare il collegio; tpiali siano
i vantaggi che si ritiene di riscontrare.
P. risponde che il vantaggio più appariscente è quello offerto dalla esiguità delle
singole classi. Pochi alunni permettono una
migliore assistenza scolastica, quindi, in
sostanza, un ipotetico forte aumento numerico sarebbe in questo senso negativo. D’altra parte lo scarso numero di allievi potrebbe indurre i professori ad un atteggiamento eccessivamente paternalistico, poco
educativo, per cui se nelle città c’è il pericolo di una insufficiente conoscenza dei
giovani da parte degli insegnanti, qui al
contrario occorre evitare che l’amhiemte diA'enti troppo familiare.
Viene ancora osservato che, non affuendo più, come una volta, una percentuale
alta di elementi esterni, le Valli rimangono un po’ tagliate fuori dall’ambiente esterno ; manca quindi quel certo coord’naraento con gli altri centri culturali, che pur
sarebbe proficuo e auspicabile. Se quindi il
Collegio non si sforza di aprirsi verso Festerno minaccia di diventare un simbolo e
come tale risulterebbe privo di efficacia
pratica.
(X. Y.) E’ evidente che, per il collegio,
esiste il problema «Valdismo»: ora, è necessario che scelga chiaramente la sua strada, senza equivoci. Che cosa vuol essere?
Che dimensioni vuole avere? Vuol rinunciare alla sua prerogativa in vista di un
maggior ampliamento, oppure vuole mantenere un carattere tipicamente valdese?
Non si possono seguire le due strade contemporaneamente.
Qui si hanno diversi interventi. In Enea
di massima si ammette che la coesistenza di
giovani valdesi e cattolici si risolve in un
reciproco vantaggio, perché si affacciano
problemi che altrove non sorgono o per lo
meno non in eguale misura. E’ necessario
però, viene detto, die i professori (forse an.
che per un inconscio senso di salvaguardia
dell’ambiente valdese) non finiscano per esercitare essi stessi un’influenza sugli elementi cattolici.
Crediamo quindi che in sostanza venga
affermato ohe i contatti e gli scambi di idee
al livello degli studenti sono proficui, ma
nel dialogo non debbono intervenire i professori perchè verrebbe a mancare quell’equildbrio die deve invece essere salvaguardato. Il Collegio assumerebbe altrimenti un
carattere confessionale che tutti ammettono
come attualmente inesistente (e questo riconoscimento non è poco!).
Unica voce dissenziente, quella del giovane F., il quale sostiene che il Uolieigio
dovrebbe avere un carattere più valdese.
In fondo è l’unico isTlulo di istruzione
media superiore protestante esistente in
Italia, che male -c’è -quindi se assume una
fisionomia tutta sua propria, qualificato da
quei caratteri tipici che in fondo -ci si
aspetterebbe dalFappellativo di «Valdese»?
Non è facile, al momento, discutere a
fondo l’argomento e precisare i motivi per
cui non possiamo concordare su una -posizione di confessionalismo valdese nel Collegio. Desideriamo soltanto far presente che
la -posizione del giovane F., anche se isolata, e non per questo meno rispettabile, è
precisa, senza mezzi -termini. Quando gli
viene domandato se egli non intendesse alludere ad esempio all’opportunità ohe, per
gli elementi valdesi soltanto, venisse maggiormente -curata la preparazione storicoreligiosa (in lezioni facoltative), risponde
ringraziando per il tentativo di salvarlo in
« -corner », ma senza desis'.ere dalla sua posiizione estrema.
L’ammissione concorde da parte dei giovani del Collegio, di non aver avvertito
sin qui il -peso di un’influenza da parte dei
professori valdesi, indica lo scrupolo che
costoro -hanno di non inserire nell’insegnamento elementi di giudizio e di pensiero
che risentano della propria mentalità. Scrupolo di non far -trapelare il proprio convincimento affinchè la personalità dell’allievo possa svilupparsi unicamen'e in base
alle proprie -convinz'oni e reazioni personali. E’ evidente che se per certe materie
questa posslbUità-pericolo è inesistente o
quasi, per altre invece (storia, filosofia, letteratura), è assai forte; tanto maggiore
quindi il merito per chi riesce a evitarlo.
Il commiato avviene con il voto augurale di un buon arrivederci e nella speranza che il ripensamento degli argomenti
trattati giovi a tutti.
Enrico Gardiol
Roberto Malan
Guido Botturi
quenze filmate ed il pubblico ha molto apprezzato il lavoro cinematografico, sia per il
suo valore artistico che per lo scopo pratico
che si prefigge. Giudizio veramente positivo
per questo film e vivo elogio per chi l’ha girato con tanta maestria; critica favorevole so.
prattutto per la grande sensibilità rivelata
nel colore e per la scelta felice del commento musicale. E’ piaciuto inoltre per la serietà del messaggio tanto convincente ed anche
per alcuni indovinati spunti comici.
« Perchè il Collegio viva » è già stato
proiettato in alcune parrocchie delle nostre
Valli. La campana del Collegio che suona
alla fine del film rivolge un appello non solo
perchè tutti coloro che ne hanno la possibilità sostengano finanziariamente quest’opera
cosi necessaria, ma anche perehè vengano nu.
morosi gli allièvi a frequentare questa scuola, che da più di un secolo, attraverso lotte
e difficoltà di ogni genere, si è resa utile
alla popolazione sia valdese che cattolica,
esercitando un ruolo importantissimo nel
campo della istruzione e della diffusione della cultura nelle nostre Valli e fuori.
In questi momenti di crisi economica particolarmente gravi nelle Valli del Pellice e
d’Angrogna, il Collegio ha voluto che fosse
gratuita l’iscrizione alla prima Media ed il
successivo passaggio da una classe all’altra,
fino alla licenza Media. Inoltre per gli allievi che ne facciano richiesta c’è l’assistenza
del Patronato Scolastico, che molto lodevolmente è stato esteso anche al nostro Istituto
Valdese. Infine borse di studio e sussidi vengono conferiti ai più studiosi e bravi, permettendo loro di provvedere alla spesa dei
libri e della cancelleria.
Le iscrizioni sono già aperte ed è bene affrettarsi, perchè il numero degli allievi per
classe è limitato dalla nuova legge scolastica
per la Scuola Media. Anna Marnilo
PISA e Diaspora
Un grave lutto ha ultimamente colpito la
comunità di Pisa : il dott. Nando Giovannini,
mentre tornava in automobile da Milano, essendosi fermato sulla corsia di emergenza
dell’Autostrada del Sole, è stato investito da
una macchina decedendo all’istante.
Di famìglia molto conosciuta a Pisa, lui
stesso circondato da molti amici, conoscenti
e da un affezionata clientela che apprezzava
altamente le sue qualità mediche ed umane,
Nando Giovannini ha avuto nelle sue onoranze funebri una imponente prova di affetto : la nostra Chiesa, gremita fino all’inverosimile, non ha contenuto che una parte
del pubblico accorso: nel Culto, parlando anche a nome delle Chiese viciniori che molto
spesso erano state arricchite dalla predicazione di Nando Giovannini, il Pastore Carco di
Livorno ha ricordato, anche lui, le promesse
dell’Evangelo. Alle porte della città, prima
che il lungo corteo si sciogliesse l’Assessore
Comunale avv. lupino ha portato il saluto
della civica amministrazione e di vari enti
nei quali il padre ricopre posti di alta responsabilità.
Ripetiamo qui, alla moglie, ai figli ed ai
genitori l’espressione viva dell’afifetto di tutta
la comunità, Nando lascia fra noi un grande
vuoto. Possano le consolazioni deUa Parola di
Dio essere il grande conforto per chi piange
e ci aiuti tutti a comprendere meglio che il
grande monito dell’Evangelo è che « il dono
di Dio è la vita eterna ».
CmNIfAKI DELLA “PRO VALLI,,
Si invitano i Concistori che ancora non
hanno provveduto al riguardo a compiacersi
di disporre per il versamento del contributo
1965-66 con avvertenza che, ad evitare ritardi, le somme dovute devono essere accreditate direttamente a questo Tesoriere (c.c.p.
2/30544). La Pro Valli
BARGA. La giornata dell’Ascensione è sta.
ta una grande giornata per il Gruppo di Bar.
ga: sul piazzale di Casa Marchi, si radunarono un centinaio di persone per il Culto
e per udire il messaggio che i Pastori Battisti di Firenze dott. Bensì, della Spezia
(A.M.E.I.) sig. Sinigaglia e i Pastori Valdesi,
Carco di Livorno, Santini di Firenze ed il
Pastore di Pisa recarono alle persone convenute.
E’ stata una buona giornata per tutti, una
giornata gioiosa soprattutto per la comunità
di Barga che purtroppo ha tutte le caratteristiche e tutti gli inconvenienti di una piccola Chiesa di Dispersione : ritrovarsi molti
fratelli assieme per un Culto è certamente
una grande gioia per ogni comunità della
diaspora.
Grazie alla famiglia Marchi per la calorosa
accoglienza, grazie ai vari Pastori per il loro
messaggio, grazie a tutti gli intervenuti.
I lettori ci scrivono
Con approvazione
ecclesiastica
Un lettore, da Pinerolo:
Come presitlenle del Segretariato
prò Unione dei Cristiani della Dioee.si di Pinerolo sono lieto di dare
— per quanto è di mia competenza — la « dilucidazione » richiesta
dal Pastore Alfredo Sonelli nell’articolo pubblicalo sul n. 24, 17 giugno 1966, de « L’Ero dello Valli Vaidesi » a proposito dell’opuscolo sulla « santa medaglia », stampato con
l’approvazione ecclesiastica della Curia Vescovile di Pinerolo.
« Il nuovo corso cattolico » è quello del rinnovamento promosso dal
Concilio Vaticano II, del quale
— tra l’altro — deve essere tenuto
nel debito conto l’ammonimento relativo alla devozione alla Madonna.
« Il Sacrosanto Concilio — si legge
al n. 67 dello Costituzione sulla Chiesa — esorta caldamente i teologi e
i predicatori ad astenersi con ogni
cura da qualunque falsa esagerazione,
come pure dalla grettezza di mente.
nel considerare la singolare dignità
della Madre di Dio. Con lo s udio
della S. Scrittura, dei santi Padri e
Dottori e della Liturgia della Chiesa,
illustrino rettamente gli uffici e i
privilegi della Beata Vergine, i quali
sempre hanno per fine Cristo, origine di tutta la verità, la santità e la
devozione. S’a nelle parole ebe nei
fatti evitino diligentemente o.gni cosa
che possa indurre in errore i Fratelli
separati o qualunque altra permna
circa la vera dottrina della Chiesa.
I fedeli a loro volta si ricordino che
la vera devozione non consis'e nè in
uno sterile sentimentalismo, nè in
una certa qual vana credulità, ma
bensì procede dalla vera fede ».
La « dilucidazione » emerge dai
corsivi del testo conciliare citato,
e dalle precisazioni che seguono.
Anche Fuso di una medaglia può
essere espressioue di fede, come anche la conservazione di una fotografia può dire stima e amore verso una
persona cara. Una « preghiera » rivolta ad una medaglia non è che
figura retorica. E certi gesti compiuti con essa non sono che preghie
re di intercessione, da escludersi
però quando ingenerano la superstiziosa persuasione di un certo qual
effetto magico ad essi inerente. La
stessa testimonianza biblica non manca di segni e di elementi esteriori,
scelti da Dio per concedere i suoi
favori. (Si leggano, ad esempio, i
capiteli che narrano la storia della
conquista di Gerico e la guarigione
di Ñaaman isiro, e nel Vangelo i
racconti della guarigione del sortlomuto e del cieco nato).
Quanto poi a quel « cattolico della
diocesi di Pinerolo, che da tempo dimostra la sua sollecitudine per la
salvezza dei ’’fratelli separati” vaidesi, inviando ai pastori pressanti
inviti a riconoscere la pienezza di verità della chiesa romana », si deve
riconoscere ohe egli purtroppo dimostra a volte uno zelo poco illuminato: bas'.a non dare peso alla sua
« sollecitudine », la quale non è certo espressione del movimesto ecuinenico in diocesi.
Penso che e da parte cattolica e
da parte valdese si potrà fare un
buon cammino, se, abbandonate le
quisquilie, in sede opportuna e da
parte di persone preparate si affronteranno con cuore generoso i grossi
problemi della unione dei cria iani
che lo Spirito Santo pone sul tappeto di tutte le Chiese.
Con senso di cristiana fraternità
porgo ossequi.
(Sac. G. Mercol)
Presidente Segretariato prò Unione Cristiani Diocesi di Pinerolo
Grazie. È però peccalo che le
« quisquilie » siano diffuse » con approvazione ecclesiastica ».
Abbiamo
ricevuto
Per la giovane etiopica segnalataci
dalla missionaria Paola Tron, da un
gruppo romano: L. S. L. 3.000, I. A.
1.000, .1. V. 2.000, R. L. 1.000, L. S.
500, N. N. (Lus. S. Giovanni) 1.000,
Vittoria Ugolini (Torre Peli.) 500,
Fausta Rivoira (id.) 500. Grazie!
Incompreso
Un lettore^ da Torino:
Caro direttore,
Ho Timpressione che nell attuale di.
scussione sulLimpegno politico del ere.
dente (che purtroppo molti intendono
impegno partitico) che sta al centro
delle preoccupazioni e delle discussioni ad ogni livello nella nostra Chiesa,
talvolta (o spesso?) sia presente una
preoccupante mancanza di comprensio.
ne della posizione deH allro.
L’esempio che ho in mente — che
è quello che più mi ha colpito dal
momento che mi chiamava direttar<iente in causa, ma che non è certo
Túnico apparso recentemente suIThEcoLuce » — è la lettera « Cristiani e
politica » di Florestana Sfredda Picco,
li in cui mi si chiede come possa « af.
fermare di ’'non avere Tintenzione di
fare della politica” in apertura di un
numero di "Gioventù Evangelica” come quello dello scorso maggio ». Io
mi chiedo come si possa distoreere in
questo modo il pensiero di chi afferma di non avere « Tintenzione di "fa.
re della politica” accanto e disgiunta^
mente dalla nostra vocazione di credenti contrabbandandola nella chiesa
sotto una testata evangelica », affermando cioè Tintenzione, come dimostra in seguito Tarticolo, di fare della
politica nella propria vocazione e congiuntamente alla propria vocazione di
credente che si esplica anche, in una
libera presa di posizione nelle questioni del nostro tempo. Secondo la
lettura per lo meno superficiale di
Florestana Sfredda io invece avrei dichiarato di non voler fare della politica pur introducendo un numero dedicato interamente ad un problema
politico! C'è poco da fare: o imbecille o disonesto. 0 non compreso. Naturalmente scelgo quest'ullima ipotesi.
Ma non si potrebbe andare al di là
di queste pesanti alternative e cercare
di comprendere a fondo l'altro? Può
darsi benissimo che la posizione dell’altro non sia accettabile. Benissimo:
discutiamone. Ma non cominciamo col
renderla irriconoscibile.
Cordialmente,
Franco Giampiccoli
4
pag. 4
N. 26 — 1 luglio 1966
La llonferenüa
del I Dktntto
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Si chiede di «svolgere accurata indagine per conoscere le condizioni in
cui si sviluppa la vita economica e
sociale delle Valli»; si propongono
inchieste, analisi con l’intento di inserirsi in questo processo senza essere colti di sorpresa ma con la coscienza altresì, che fenomeni economici di
portata nazionale sconvolgono il nostro angolo di Piemonte, dall’industria al turismo, fenomeni dinnanzi a
cui siamo quasi del tutto impotenti.
Un o.d.g., però, coglie in questa situazione sociale il problema fondamentale.
« La Conferenza Distrettuale del
I Distretto conscia della critica situazione di trasformazione economico-sociale delle Valli invita
tutti i membri di chiesa, in parti;
colare coloro che sono impegnati
direttamente sul piano amministrativo, sindacale e politico ad
esprimere ü loro vincolo di solidar
rietà cristiana, studiandone concordemente i problemi e ricercando in comune, concrete soluzioni ».
II problema è antico fra noi : quello
di un individualismo egoista, ^ un
isolamento personale, di una istintiva
diffidenza nei confronti degli altri e
delle iniziative cornimi, una esacerbata critica. Le nostre famiglie contadine hanno vissuto isolate, separate,
divise, per decenni ognuno nel suo
carni», sulla sua vigna, al suo prato,
fare tutto da sè, solo da sè, giungere
al punto di non fare oualoosa se toma
a vantaggio del vicino. Anche ecclesiasticamente siamo cresciuti così,
ogni parrocchia è im mondo chiuso
che vive per sè, qualche visita alla
vicina come tra parenti, ma poi ognuno le sue cose, le sue iniziative, i suoi
risultati. Egoismo parrocchiale mantenuto purtroppo in vita, malgrado i
tempi, da trormi pastori! Mentalità
parrocchiale che è un misto di egoismo contadino e di sufficienza borghese, tanti piccoli regni in cui si ha
rimpressione di essere re.
Le trasformazioni sociali cui assistiamo non hanno fatto che mettere
in evidenza queste a^urdità; se anticamente Frali e Angrogna potevano
vivere da sole perchè il loro mondo
finiva a Pomaretto e Torre, oggi le
le cose dovrebbero essere diverse perchè in un’ora si va da Frali ad .^gregna. Nec^sità di una solidarietà dunque, di un l^ame fraterno che leghi
tutti i credenti nello studio dei problemi comuni e delle situazioni comuni non per trame vantaggio e potenziare il piccolo mondo locale delle
parrocchie e d^li interessi ma per la
comunità nel suo insieme. Necessità di
imione, di collaborazione, di contatti
ohe si è sentita anche nella dl^ussione del problema degli Istituti e che
la contro-relazione C.I.O.V. ha messo
molto in evidenza e la Conferenza ha
accolto in una serie di od.g. che non
devono suonare critica al passato ma
speranza per l’avvenire. Anche gh
istituti sono una grande comunità,
una parrocchia di tipo particola.re con
rapporti vocazionali ed amministrativi complessi e confusi, ma in cui vivono uomini e credenti, coraggiosi e
stanchi, isolati, nostalgici e ribelli come in tutte le parrocchie cristiane.
Che relazione è possibile stabilire tra
le comunità valdesi del Distretto e
questa comunità vocazionale? È una
questione da prendere in esame e da
seguire con attenzione.
Per riprendere i termini dell’esordio,
la Conferenza del I Distretto non è
stata dominata da grandi problemi.
Si erano intenzionalmente accantoiiati per mancanza di teinpo la questione metodistarvaldese, i rapporti cori
il cattolicesimo che farà oggetto di
una assemblea specialmente convocata. Nessuna rivoluzione ed aria di
pacata amministrazione anziché di
risveglio. Nel sermone di apertura
sull’episodio di Gedeone avevamo notato come le voci dello Spirito per uri
rinnovamento, i messaggeri di Dio, i
segni del Signore non sono mai mancati neppure fra noi: La fede di Gedeone è una fede che prova Dio, che
avanza con titubanza; la nostra 1^
trebbe essere di quel tipo ma dobbiamo in tal caso prendere sul serio i
piccoli segni, le piccole voci, i modesti richiami che anche in questa conferenza ci ha rivolto il Signore.
Giorgio Tourn
TORRE PELLICE
F.U.V. - GRUPPO VALLI
L'assemblea di Chiesa approva
due importanti ordini del giorno
Chiesa
e non-violenza
L’Assemblea di Chiesa di Torre Pellice ritiene che il Sinodo non possa fare a meno
di pronunciarsi sul problema della nonviolenza e sul problema particolare dell’obiezione di coscienza al servizio militare, pur nel
rispetto dell’opinione dei singoli credenti e
nel segno dell’amore gli uni per gli altri.
Riteniamo che le questioni di attualità
(Viet Nam, obiezione di coscienza al servizio
mOitare) sono un’occasione per il credente
di ripensare la propria fede e di riesaminare
la Scrittura per riceverne risposte concrete;
nè si abbia paura di essere condizionati dai
fatti di cronaca o dalle passioni del momento; il cristiano deve occuparsi delle cose reali
trovandosi egli nel mondo, ma è condizionato solo dalla volontà di Dio rivelata nelle
Scritture.
Le doverose prese di posizione sui fatti
mondiali, serviranno anche a richiamarci ai
problemi della nostra vita quotidiana, al livello della famiglia, della parrocchia, della
comunità di lavoro; perchè la non-violenza
deve essere anche una pratica costante indi
viduale e dei gruppi di persone di cui fac
clamo parte, e si deve manifestare in atti
concreti : amore, riconciliazione, perdono, rifiuto e denuncia dei motivi dì odio e di di
visione, che vanno non soffocati ma esami
nati e dibattuti alla luce dell’Evangelo.
Il credente non si deve tuttavia trincerare
dietro la dichiarazione o la confessione del
proprio peccato e della propria insufficienza
personale aH'unico scopo di non prendere posizione.
Dobbiamo sentire chiaramente che, oggi,
in Italia, una domanda muta, ma insistente
viene rivolta a noi come cristiani evangelici
sui problemi di attualità e non possiamo non
rispondere dicendo : la Parola di Dio non
ha nuUa da dire al di fuori di quello che
detta nel segreto della coscienza del singolo'
Riteniamo che l’applicazione su ogni aspet.
to della vita della non-violenza è segno e predicazione del Regno che viene. Le caratteristiche del Regno sono infatti: amore, perdono, riconciliazione, giustizia, pace, verità. Ma
il Regno non è ancora venuto e perciò l’ap
plicazione integrale valida per tutti e in ogni
circostanza della non-violenza è una pericolosa utopia; essa è invece il segno profetico
del Regno cui il Signore chiama con fermezza ogni suo fedele servitore e la sua chiesa
nel suo insieme, fino alla testimonianza del
martirio, come fecero i nostri padri valdesi.
Siamo convinti che il nostro non rispondere
a questa vocazione che l’Eterno traccia chiaramente davanti a noi sia da attribuire solo
alla nostra disobbedienza. Non dobbiamo cioè
cercare di razionalizzare il rifiuto alLobbedienza a Cristo, con motivi giuridici, teologici e storici che presentiamo a noi stessi
per giustificarci.
Per quanto riguarda la particolare obiezione di coscienza al servizio militare oggi riconosciamo che essa può entrare nella linea
profetica della predicazione del nuovo Regno, per cui esprimiamo agli obiettori per
motivi di fedeltà all’Evangelo una piena solidarietà cristiana.
Riteniamo inoltre che comunque il riconoscimento legale dell’obiezione di coscienza
sia una esigenza di ogni moderna democrazìa
che si richiama alla libertà e alla dignità dei
cittadini; per cui aspichiamo che, accanto
al servizio militare, venga istituito un servizio civile (con ferma prolungata e con servizi gravosi) e che le proposte di legge già
avanzate vengano finalmente proposte alla
discussione del parlamento e dell’opinione
pubblica nazionale.
Rapporti
valdo-metodisti
L’Assemblea di Chiesa dì Torre Pellice,
riunita il 14 maggio 1966, esaminato il rapporto della Commissione mista Valdese-Metodista :
1) Esprime la sua gratitudine al Signore per quanto finora è stato realizzato e formula il desiderio che il processo di integrazione fra le due Chiese Valdese e Metodista
continui e progressivamente si sviluppi;
2) Ritiene che un <c organismo » unitario, esprimendo la voce delle comunità Valdese e Metodista sui problemi di comune interesse e deliberante sugli stessi, possa essere
di estrema utilità e quindi auspicabile;
3) Ritiene tuttavia che non sìa stato
sufficientemente studiato e chiarificato il problema costituzionale della rinuncia da parte
del Sinodo Valdese e della Conferenza Metodista di parte della propria sovranità a favore del Sinodo Valdese-Metodista, per cui
ritiene che l’approvazione dì questo documento, sia da parte dell’Assemblea che da
parte del Sinodo sia soltanto dì massima;
4) Così pure ritiene che la composizione percentuale del nuovo Sinodo, le modalità di convocazione, le materie ad esso affidate debbano essere maggiormente precisate;
5) Nota che alle Valli Valdesi, per ragioni comprensibili, il problema dell’unità
delle due Chiese è percepito meno vivamente che altrove, per cui si richiede che si trovino iniziative valide a creare più stretti legami fra le Valli Valdesi e la Chiesa Metodista;
6) Prendendo atto che il rapporto non
prevede la rinuncia al nome valdese, anzi
tende a renderla impossibile (mediante il
comma G), conscia che i valori confessionali
legati al nome, sono un dono di Dio affidato
alla Chiesa, e che dai membri di essa richiede umiltà e fedeltà di impegno;
consapevole che tale dono di Dio è a favore di tutto il protestantesimo italiano e a
salvaguardia, anche sotto ì rispetti contingenti, dell’opera di tutte le Chiese protestanti nel campo di evangelizzazione in Italia,
a) incita
tutte le comunità delle Valli ad una fattiva
collaborazione per risolvere quei problemi del
momento che minacciano di disgregarle;
b) esorta
le comunità, sia Valdesi che Metodiste, del
resto dell’Italia a considerare sempre di più
l'importanza delle Valli Valdesi e della loro
omogeneità confessionale per l’incremento del
vincolo concreto di fraternità fra le comunità della dispersione;
7) Infine ritiene che la via dell’unità
debba essere unita a quella della carità. Questo significa che ogni passo in avanti deve
. essere fatto con vero accordo comune dell’insieme delle due chiese e non per volontà di
qualche raggruppamento di pensiero o di
azione esistente ed operante in seno alle due
chiese.
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
Convegno
del Lazará
Domenica 3 Luglio avrà luogo sulle
alture del Lazará (sopra Framollo)
un incontro a cui tutti i giovani delle
nostre Comunità sono vivamente i^
vitati. L’incontro inizierà alle ore 10,30
con un culto presieduto dal Cand.
Bruno Bellion. Pranzo al sacco; nel
pomeriggio saranno organizzati dei
giochi. In caso di cattivo tempo incontro avrà luogo nel Tempio di Framollo alla stessa ora.
Il Com. di Gruppo
BOBBIO PELLICE
Martedì 21 giugno abbiamo accompagnato
alla sua ultima dimora terrena la spoglia
mortale del nostro fratello Gay Giovanni
Pietro deceduto di motte improvvisa nella sua
abitazione in Via Capitano Mondon il giorno 20 giugno alla età di anni 86.
Ai figli, ai familiari ed ai parenti tutti
rinnoviamo l’espressione della nostra viva e
fraterna simpatia cristiana invocando su loro
tutti le consolazioni efficaci del Signore.
Ringraziamo la rappresentanza delle comunità valdesi di Coazze e Susa che, guidata dal Pastore Lamy Coisson e Signora, ha
partecipato compatta, domenica 26 giugno,
al nostro culto potenziandone in modo magnifico il canto. e. o.
SAN SECONDO
Funerali. — In otto giorni abbiamo dovuto prendere ben tre volte la via del cimitero.
Lunedì, 13 giugno, un lungo corteo accompagnava al campo del riposo di Prarostino
(S. Bartolomeo) le spoglie mortali del ragazzo Bouchard Franco^ morto tragicamente, alla
età di anni 16.
Domenica 19 veniva deposto nello stesso
cimitero il corpo di Tron Ernesto accorso da
S. Remo per partecipare ai funerali del nipote Franco. La caduta da un ciliegio gli fu
fatale. Il nostro fratello, nato a Massello 68
anni fa, e, da molti anni, residente a S. Remo, era solito trascorrere alcuni mesi all’anno fra di noi. La sua fede in Dio e la sua
bontà d’animo sono state pure messe in risalto dal pastore Emilio Corsani.
Il 21 giugno venivano resi gli onori funebri a Griglio Maddalena ved. Rivoiro, spentasi serenamente, dopo pochi giorni di malattia, all’età di anni 85. La nostra sorella
che, per molti anni, ha gestito la trattoria
del Levante, lascia in quanti la conobbero
l’esempio di una persona profondamente
buona, ospitale e credente.
Tre lunghi commossi cortei hanno voluto
esprimere alle famiglie in lutto la loro affettuòsa solidarietà nel dolore e nella speranza in Gesù Cristo, vincitore della morte.
— Sabato 4 giugno abbiamo invocato la
benedizione di Dio sul matrimonio di Negrin Guido € Catalin Ada. Gli sposi sono originari di Bobbio e residenti da alcuni anni
a Torino. Domandiamo al Signore di accompagnarli con la Sua grazia.
— Ringraziamo il pastore Roberto Jahier
«he ha presieduto il culto dì domenica 12
giugno.
— Tutti i capo-famiglia sono convocati,
nel nostro tempio, domenica 3 luglio, alle
,ire 16. Verrà discusso il problema della costruzione della sala e della raccolta dei fondi.
Data l'importanza di tale riunione, tutti sono
pregati di non mancare.
VILLAR PELLICE
All'età di 53 anni ha chiuso la sua giornata terrena il nostro fratello Paolo Michelin
(Piantà). Abbiamo accompagnato la sua spoglia mortale al campo dell’estremo riposo
terreno il giorno 14 giugno. La sua inattesa e tragica scomparsa ha rattristato tutti.
Molti conoscenti ed amici hanno preso parte
al suo accompagnamento funebre per testimoniare alla famiglia tutta la loro grande
simpatia.
Alla Vedova, alle figlie ed a tutti i numerosi parenti, così dolorosamente provati,
diciamo ancora la nostra viva e sentita solidarietà in quest’ora dì dolore e domandiamo
al Signore, all’Iddio della speranza, di voler
Egli stesso confortare i loro cuori ed aiutarli
ad accettare con serenità quest’ora di prova,
Sono giunti ad allietare il focolare domestico di Stefano e Anna Baridon (Chiaus) la
piccola Marina e quello di Luigi e Maria
Cordìn (Uccioìre) il piccolo Alder Vitale.
Salutiamo con gioia il loro arrivo in mezzo a noi e porgiamo ai genitori le nostre
più vive felicitazioni.
Si sono uniti in matrimonio : nel nostro
tempio: Giovanni Viari (Inverso) e Amalia
Beimondo (Mattie); nel tempio di Torino:
Stelio Armand Hugon (Centro) e Rosa Anna
ANSROONA (Sernt)
— Ringraziamo il Pastore G. Bertin, i Signori D. Gardiol, A. Varese e il Dr. G. Ribei per i messaggi recatici ai culti nel mese
di Maggio.
— I culti nei templi ed all’aperto nel mese di Luglio avranno luogo secondo il seguente orario: Domenica 3: ore IO nel Tempio di Pradeltorno; domenica 10 : ore 9 nel
Tempio del Serre; ore 14,30 all’aperto, al
Bagnau; domenica 17 : ore 10 nel Tempio
di Pradeltorno; domenica 24: ore 9 nel Tempio del Serre; ore 14,30 all’aperto, al Bagnau; domenica 31: ore 10 nel Tempio di
Pradeltorno.
POMARETTO
Domenica 3 luglio, alle ore 15, avrà luogo
una riunione all’aperto alla Ruina, presso il
Clol Inverso, per tutta la comunità e per
quanti vorranno prendervi parte.
Sempre in tema di « risveglio » e di
ricordi che rievocano la fi^ra di Felix Neff, informo che ogni anno, all’inizio di agosto i Riformati francesi
si riuniscono per un culto e per una
adunata pomeridiana nella Valle di
Freissinières, anticamente abitata da
Valdesi, dove Felix Neff fu chiamato
« Tapostolo delle Alpi ».
Il Neff, infatti, ginevrino di nascita,
aveva lasciato la carriera militare a
vent'anni per consacrarsi aH’evangelizzazione. Dopo esser stato in alcune
località della Svizzera e della Francia,
aveva risposto airappello che veniva
dalle valli del Queyras e di Preissinières dove, a causa delle disagiate condizioni di vita, nessuno voleva più
esercitare un ministero pastorale. Felix Neff giunse su quelle montagne, in
mezzo ad una popolazione misera ed
abbandonata, col fermo proposito di
annunziare l’Evangelo che redime e
trasforma la vita. Pur nella sofferenza, fini per trovare delle anime capaci
di vibrare aH’annunzio dell’amore di
Cristo ed ebbe la gioia di vedere «il
deserto fiorire come la rosa».
Più tardi venne in contatto con il
pastore valdese di San Giovanni, Davide Mondon, e con due giovani pure
di San Giovanni: i fratelli Giacomo
e Antonio Blanc accorsi a Freissinières per l’inaugurazione di un piccolo
tempio. E nel 1826 si decise a varcare il
colle della Croce per visitare le Valli
Valdesi.
Scuola Latina
di Pomaretto
RISULTATI SCRUTINI ED ESAMI
SESSIONE ESTIVA 1965-66
Promossi alla II media: Alberti Paolo.
Baret Carlo, Baret Giorgio, Barus Giovannino, Beux (Marisa, Bleynat Annalisa, Bleynat Laura, Costabel Laura, Faro Giuaep-pe,
Ferrerò Valdo, Ghigo Flavio, Griglio Sergio, Jourdan Gino, Long Eliana, Marcbeltì
Silvana, Mieoi Roberto, Richard Dario, Talmon Ezio, Tron Silvana.
Promossi alla III media: Balmas Emilio.
Bleynat Giorgio, Clot Renato, Gardiol Eletta, Guglielmino Silvio, Massel Nelia, Micci Willy, Peyronel Ivet e. Rivale Claudio.
Barai Marinella.
Licenziati: Baudiziol Daniela, Benecli
Eliana, Breuza Dario, Costantino Elsa, Con.
courde Giorgio, Davite Lilia, Del Sette Paolo, Demiclieli Dionigi, Girardet Marina,
Grosso Mario, Micol Giuliana, Micol Loredana, Rostan Daniele, Tron Anita, Tron
Sergio, Tron Eraldo, Vanuoci Emanuela.
Mauro (Torino); nel tempio di Bobbio Pellice : Romano Puy e Annina Rostagnol (Bob.
bio Pellice).
Porgiamo alle gentili Spose, che giungono
a noi da altri centri, il più cordiale saluto
di benvenuto della grande famiglia della
Chiesa ed a loro ed ai loro Compagni rinnoviamo l’augurio di ogni gioia e di ogni benedizione nel Signore.
— Il nostro Asilo Infantile ha concluso il
suo anno di lavoro con una simpatica festicciola. I bambini hanno presentato alle loro
mamme ed a numerosi membri di chiesa
accorsi ad ascoltare la loro voce tutto un vasto e ben preparato programma di poesie,
dialoghi e canti. Un bel pomeriggio trascorso nella gioia e che ha lasciato nel cuore di
tutti gli intervenuti un grato ricordo.
Un grazie ai bambini ed alle loro Insegnanti per questo bello e molto apprezzato
trattenimento.
— La Chiesa esprime pure un grazie molto vivo al Pastore Sig. Seiffredo Colucci e al
Direttore del Castagneto Sig. Alberto Lazier
che hanno provveduto a portare il messaggio della Parola di Dio ai culti domenicali
durante un periodo di assenza del Pastore.
Riunione a Freissinières
ISCRIZIONI ALLA MEDIA
PER L’ANNO 1966-67
Sono aperte le iscrizioni alla I media pei
i promossi nella sessione estiva.
Si devono presentare:
1) domanda d’iscrizione in carta libera
rivolta al preside;
2) certificato di nascita in carta libera ;
3) certificato di rivaccinazione antivaiolosa e antidifterica in carta libera;
4) Diploma o pagella di V elementare.
Domande e documenti possono essere inviati anche per posta.
La Direzione
Direttore resp. : Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
Tip. Subalpina s.p.a. . Torre Pellice (To)
avvisi economici
dizionale si terrà ai Viollins di FreissiQuest’anno ancora radunanza tranieres domenica 7 agosto. È nota col
nome di « Fête des Moissons ». Dalle
Valli Valdesi, per il colle Sestriere e
quello del Monginevro, la località è
facilmente accessibile. La gita può
esser compiuta in una giornata.
Perchè la Commissione Distrettuale non si farebbe organizzatrice di un
incontro ai Viollins, là dove i Valdesi
avrebbero motivo di ricordare tanto
Felix Neff quanto le antiche vicende
della loro storia, unendosi nel culto
con i Riformati di Francia? O perchè
una qualche comunità o un gruijpo
giovanile non prenderebbero da soli
l’iniziativa d’essere presenti?
Per informazioni più dettagliate rivolgersi a: Mr. le Pasteur de l’Eglise
Réformée Freissinières (Queyras).
Ermanno Rostan
Radio-TV delh hmm Italiana
Domenica 3 luglio. ■ Ore 9,15 : Conversazione evangelica alla radio (past. G. Rivoir).
« La Parola del Signore », alla fine delle
trasmissioni televisive (past. G. Rivoir).
Domenica 10 luglio ■ ore 9,15 ■ Conversazione evangelica alla radio (pas:ore Otto
Ranch). « La Parola del Signore », alla
fine delle trasmissioni lelevisive (pa.store Guido Rivoir).
VALCHISONE altitudine mt. 600 località
tranquilla affittasi camera, -cucina, terrazzo, luglio-aigosto-settembre. Rivolgersi alla Claudiana, Torre Pellice.
AFFITTASI alloggio, cucina, camera pranzo, camera letto, servizi, garage, cantina.
Ottima po-siizione. Telefonare 91618.
RIN GRAZI AMENTO
I figli della compianta
Maddalena Griglio
ved. Rivoiro
di anni 85, nell’impossibilità di farlo
personalmente, ringraziano profondamente quanti in diversi modi hanno
espresso la loro simpatia cristiana in
occasione della scomparsa della loro
diletta Mamma; un ringraziamento
particolare al Pastore -Genre e ai vicini di casa.
S. Secondo -di Pinerolo
(Trattoria del Levante) 21-6-66
La famiglia Cocorda partecipa la
morte del cugino
DOTTOR
Ruggero Cocorda
fu Dante
avvenuta in Roma il 7 u. s.
Torre Pellice, 27 giugno 1966
RINGRAZIAMENTO
Le sorelle ed i parenti tutti del
CAV.
Nicodemo Gay
esprimono il loro commosso ringraziamento a quanti hanno partecipato
al loro grande dolore.
Pensione Balneare
Ualdese
BORGIO VEREZZI (Savona)
Direttore: F. Chauvie
Aperta tutto T anno
Spiaggia propria
Ideale per soggiorni
estivi e invernali