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Egli jcwriì áíi i?i»cìiore, per
^ riiiflere. Apoc. 6: 2.
L’ffFjfeiio tlttiiin deije ic^fe di fine
Hnnei én-pnisató,
Bìwijna ripari irei
falfii di uri rmtua niji>\x> imbiantii 11noirtrr) pi e In; T:jistj|fna pas'ti re d: rr iovo ,
come abbi amo .fatto le tante volte, Tulli ! i
GII üilanctti ■ dolía viU; quelli eliè í^iai
ha«no |«roi:ir;so un lungo tratto di stTa-!
da. doli.tono ripttirt<3ero fe \iia com^
quei li c|Te bLinno uviito agio di jiptiwar-i
Pi 0 CfiT^JC ouelll che ?cuio aì.l'O loro pirì*
me taji|e dj marcia, l>io!enli- o v^olenij^
cisn grafia o mcanujrundo, bisi^
gUii pitEiìrts 0 aadare avunli. -Ì
’— Si,|mtì cuiue t>-irti re? Coti, se’izìii3ltro, iiiy deca?
—' allatto! Sentik', -g:;
Dal o|odo dì partire diperuie spes^:il
modo di caaormimnrt: c di àniviire a;^
wtini(jilo|o, f>tìl modo di coiniiicìai'Is'-di'
pemie la ■rìUiidtk dentimi
L’is^ferfferiKfi del primo pia^o o
^isiak' sono qtias-ì ■ sempie ìdecljjl3i6í!^úínpRítm^.llesi^.dol"
Tofifttia, |ì] qualsia lii opera, sia nel camÍ» fiaicti che in qmdio .spirituale,
Comeipaiiìre, dunque ?
loxt ffirrtfì, prima, mettervi in guar*
di metodi tixippo faciioBÌ,
0’è ohji p«rto troppo sicitfo di sé- Percké lì pfcaeiite è suo, erede cbcl anche
debba appartmbt^i. parten
i J
l'aTvemi
m flba^l & ta! T,,e vie del mondo s|>no co
A
• tS ,
s'sva
Al^ì
mella su^
tmvpo
trtmdn
ditti lasciati dai suoi' sìmili,
anjui • atlii cieca, fìdai^o solo
attilla. An?Tie lui im]^rej'à,
che eh) si Inette per una
a pruderuia e precnuaionì
ttrdi
canpronc^tfe sempre il risultato del suo
afww.
C'é poi chi, rifugiandofi nella teudeiusa o[^poa^, parte come ^ vinto.
Pemiasoiotm» egli è della Muiilìtà[(fel
auB tent^iivo, egli muove i pruni passi
tacerti, tmteniKmti, s) spav^ta d^a
aaa Messi otnbra, è già sta^o solo'ne!
coatemplira la via da percortore è già
raosegnat ) pirlina dt aver eon^ttu^.
Como dolete che tutti etsst^ ajfrivido la testa alta ^ aiflorri-'
iezm della loro nii4^6nei
no pi tfj
no Jb
dunque ancora:
par^
indtoTe? Sì, da vìàcìtooe, ànd'aver vinto, E ^ fore dò,
occoire s^tomettctBi, fin da| primi paesi alle condoni della viu^to
(JueBe pndManì, eccole: i ^
Non, fu|rdare a sè, non j|fli oltr^ ma
* Dio soldi afferrare la sua |nano, MHnabbandonarsi essa e co-'
olla conquida mon^
0, poter dife; ir'jfq lioss^
gelila f(HÌ
si, come
do groi
tutto Ì5tt
Partire
tutti BU
tutti i
pugoo
«fiatlÉRniCl
tivù
vuol dire proMto a
, a tutb^ le awdaide, a
vued dtneHendlé già in
di di
di que^ i^drito nega|4^ttdio corpo a ^ia le ombm,
tutte le vedi, |ud|ci.àel neml-.ei uvt£wpt|^ ae eeagèrii p e la
t nott s^iro se
, ".ilàì . - ...W i'fU: #■ -•.fife t èv.
.
rum 'A pSialL^are (^nì atti'^là c ad ndatfaRji ^ tutte le ìnsr^ e a luttè le vigliSjiiLlhetìc morali. j
--*■ Ma a, l'óra tragUa che viviamo ?
Jion è tnica unbm,l^a, n.fin un vanrt
fanfasmui E' una realtà incontraiitabile,
nd'ld qu^é biso(gn;x \d.vere.
$ìj é v^ro! Ìi sopra un
mondo piirticblatirienEte tonnentato in
ciui'fc' Rfiiietàiìà'ono plàiiHÌbiii per tqttl,
per. il ri^e cQin<? per. il povero, por ìi
padróne èimt per l’impiegato, per Tin—
dust^ale,'j;i) commcnàante, il fi,msiìoniirio, gli itìdividùi e ìe collettività,
iutto im mondo che crolla, e sa ha
un bel dtre che Tuoino non vivo solo- <fc
pano, ohe ie qucMlutn materiali debbono jfttegate al seociKlo ]|^nóf il
fatto è cfi4 bisogna vìvere dapprima e
non solo m.^ ma -far. Vivere gli altri cha
a noi sono itati affidati. Meqp .che mai,
duiiqui\ ■i’ottiitilsHio fac.ilpnif; è di .stagione. .. . ' ■>: f
Tutto Cià;.^ vero, ve.daÉinà, ma non
■irdirmv m-<aiiWaJ5Jento spidi- In noatri;'
atti!Udine di'Uomini dalle mosse, e dal
compoidain fitto dccjsameiite vitforiosl.
Più che mai,’’to qnettfora cruciale, bisogrui ^u-tire eoa.
JMcssajnite allf Kndinellc
E bisogna partire cort, P^t- l'incsre !
Bi.^iigita .poter ridimre quelVattitudine
tobiblo'■ vittoriosa in vittoria tangibile,
bella e buoite.
E’ risaputb, del resto, che lo spirito di
vittoria ore4 la vittoria st^a, rud monete dello spirito forse più,; che hi quello
della materk Ma in questa carcaakme
è TteceMtítrio che mai che Dio, in
Cristo, sia U nostra guida c la nostra
foiKa, E' neofssario anche, per compiere la nuova, toppa, Ü coraggio, ìii dedslpne ferma e lo Mando. E' necessario
non sottovalùctaie le forze awer^rie,
ma spedalmàrte non sopravalutlaTle, Il
che significa che senza dimenticare, la
noatia debokzpa dobbiamo prendere
coscienza delto iraeto forza. In qgpì caso, rimipùrtanti è di avero coai sè lungo
tutta la stnadi Colui di cui diceva ü
Salmista: i Coi Dìo, fairemo prodezze *.
Con Lui, saraino astocurate le quotidiane vittorie; fc«n Lui, anche in mmo
alle iotIjic, staic®^ in piedi, trionfanti.
Cto farà soriidÉ^ gh adoratori della
. forza biuta, qitoUt che, etsn Iflapoleooie,
vanno dicMKio pl^ Iddio si tiene setnpre daUa parte jd^ artiglierie m^o- ■
ri. Non impiota II ai quanto a noi, iaremo nostre le del nostro Dio, ri
volte a tutti ! yiaisdanti stanchi, a tutti
i combattontì ' sulla linea del fuoco:
« Non' per potenzi,'ite P«r icKrzìa, ma per
lo SsÜílto mio ».1 '1
B andremo av4nM
Jlii:
colla nostra invincibile fede neHa ! littoria. Partiti vitto
riosi, arrivetemo
che vittorioM, la
virtù di CoM dii >.Ci ha amati.
Tale Itor<&ke'di iroaxia in questo al. Enrico Trim,
beggtore del
;.■ 1
4„ if
La pttbbÌkjtKqne di qìtesto me^sapÌÌ,k> è stota rítsT'díítq P*r le estpenze impOÉte dalla rcduzitìn« dèi numero di Nafóle, " Dir.
-h
Era mia mtenaione Jinvlarvx per Notale,- come già Tanno scorso per Pasqua,
una tetterà circolare, direttomente al
vostro indirizzo, ma le ìntursioni aeree,
a’vmdo pi'oviscato lo sfollamento dalle'
citlà e ia vcffitra dispersiime, ciò non à
più poàs'ibile. Mi servitù aUoTO del nostro fetete gjornale, colla speranza che
) voMiì faraìiìari ve lo mandino là dove
siete attuahnente e che o-voi tutto giunga il pensiero frateriìo e il oris.b'ario augurio de! CtMhftato di GiMppo,
In modo bruíjeo, molió d’Infra voi son
passate dalla vitisj metodica, regolata e
tranquilla' dellè occupazioni domestiche
al clima dei bombiu'damenti.
Vi siete trovate ad un tratto in prima linea e soffi, certo che nesauna di voi ha
■ provveduto¿ull’ìbcbì'iimìtà:''13fÓr'Miii
nate senza piima aver oercato di csEcre
d’aiuto alla famiglia presso la quale era Impiegata, Lasciai^ aeli'imbai azzo i
propri signori, specjahaente se buoni>
vecchi o ìnitormi è una ver¿ e propria disferzlóne, come anche è viltà quella dtù
padroni di ittetlerst in salvo loro e la.iclare le domestiche esposte ni perìcolo
0 comunque approfitta ine. Non voglio
diro con ciò ohe dobbiate rimanere per
forza in luoghi battuti dalTavÌPàiene
ncmiica. Avete ánche dèi doV'&ii verso
la vostra vita e verso i vostri cari k non
è lecito condannare quelle che, dopo
aver pristato il loro valido soocq|rao
nella nuova sistemazioiie hanno ubbidito alla chiamata dei loro genitori e son
torriate aUe loro rase
Cxui simpatìa pensiaino alle Kondtoelle che hanno seguito f loro aigtìon nelle
nuove abitazlom. La monEanza ítelle comodità dalle città e dei propri apportomanti resi serappre più cnnJortevoli da
tutti 1 ritrovati móderni dalla acienza
e delTarte, costringe ad una maggior lattea fisica e anche morale. Ciò che prima
ai faceva in un quarto d'ora adesso richiede un’óra, Ciò che prima era un diletto e un {^satompo adesso è diventato una «ccp'vée». L’unjod neitio. TirritabtUtft dei padroni che hanno potso la
loro còsa o parte dei toro beni o hanno
dovuto abbandonane ìi proprio focolare
forse devastato, si ripercuote hiévitablL
mente sulle domestiche die a loro volto
dovranno' lottate contro la depressione
morate di queste situazianj,
E* proprio il caso di riccnTere al * Jeu
du contentement » del libro che avete
tutte letto e saper trovare ogni (ftomo
almeno un motivo di gioia e di conaolartone. Ocjcorneírá specialmente teneBrat
In comunione costante etm Colui che solo puè darci forza e coraggio neU’aworsità.
Nelle ore dì atida nel rifugi, oh 1 co?
tue avete dovuto passare etm nofitolglt
«11« vostra casetta e al vostro vtJUaggíóí
Avete certamente peiiaato a qpteeto cose come al supremo bene. Avete Ìor^
anehe pensato alla vostra Chiesa ed avete forse fatto 'un voto: « Bà sarò salva
vorrò essere più fedele, più eeri'O^ più
buona La gravide città ha dovuto sermbrarvi una Sodoma, una Gomorra, colpita dall'ira di Dio poiché riho a lui è
giunto.il grido della sua corruzione, d'OL- ,
la sua mala vita, delle sue turpitudini,^t'
dei suoi ingarni. Come le figliuole e co- ^
me te moglie di Lot siete state salvate da Dio. Come Àbramo sulle àltiire di
Marare Intercedeva per i! suo nipote così vostro padre ed i vostri cari haraw»
pregato Dio per voi o sono stati esauditi.
Nicoidaté ciò che gli arqiCli diaser»
a Lot ed alla sua fsmtiilin? * Salvati hi
vita, non. guardare indietro, e nem ti
fermare in alcun luogo della pianura;
.sal-vàtì al memie che tu non abbia a perire! A
Non giMirelart’ indietro ® lu moglie dÉ
Lot non potè trattenersi dal volgaii»
totìteiiM. a. guard'rtii cqh' riitipiar*to K:
citta lussuriosa dovb molto si d'a divertita, non potè stoocore il ,auo cuore ito
quei luo#u d'el^njsi e di piacere e t»
da Dio trasformato In una statua di sale, fu pieirifirate, Ncaa era degna della
salvezza e della libertà. Anziché latore
la benignità deH’Onnipcrteiite ed andare
innanzi verso una vita nuova, il sw*
cuore sì era fossilizzato nel rimpianto 41
un passato colpevole.
La triste cincostanza che vi ha vio*»tamente strappate alte città e vi ha ób«
bhgate a ciH»raiie salvezza colla fuga ai
monti, dev’essere anche ToCcamima p«r
strappare dalla vostra vita tutto ciò fb*
nellia città avete vtsduto ed impanate
di contrario alla volontà di Dio e si
ptincipì dell’Evangelo.
Io vq^io credere che vte tutte, care
ftozM^nelle, abbiate cercato di coiii^t^
vare fra i pericoli del mcindo la freschezza della vostre fede valdese, la
semplici to dei voirtri modi, la pureaaia
dei coBtiuiù, Ma, senza volerlo, per Tinfiuenza che Tambiente esercita Inesombilmente sul carattere, a'vete subito in
maggiore o in ufinor misura, nello spazio di tempo in Cui siete vissute in città,
delte trasfeuanazìoni che non sono per
voi un guadagno, E - petmettetenu di
parlare apertamente - fra di voi ve ne
sono di quelle che ramo cadute nei tentoH.
eoli della città pecoanttJOOM, che son
ccese dietro al mira|^0 di uài amore
impuro e di una felicità dboiiesta; di
quelle che hanno contomìnato le loro
vesti e la loro anima »elS’abblezioiie dì
compagnie e di luoghi equivoci, che
hanno adorato Mammona, che ram state
sul piunto dì rinnegare la fede dei padri-, I
« Kieordatevt della mcigUe dì Lot »,.
La fine repentina della Vito di Città e to
calvezza vostra deve segnare la fine de-''
flnitiva d) una esistenza equivoca, la Ite
berazlone, una volta^per sempre, di tutto dò che .di male a’è impàmto In città,
dai trucchi del volto t queEi deil'anìmoi
dagli artfftizi dd poriare a quelli ddUtegì^, dàUo sguardo hnpuro alle abttudt
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
ai colpevoli. Il giudizio tremendo di Dio
deve costringervi al ravvedimieaito.
Lasciate- nelle città e mel piano il fardello degli allettamenti di Satana e sarete più leggere per salire al monte! E
poi, ricordatevi, ricordatevi della moglie di Lot, non guardate indietro, se
non 'volete che l’ira di Dio vi colpisca
aniche fuori di Sodoma.
Alcune delle nostre Unioni hanno visto i ìoro ranghi riempirsi per il ritorno di buon numero di RondineUe, liete
di ritrovarsi nell’aimbiente benefico
della gioventù valdese che ama la sua
chiesa. Vi porteranno il contributo della
loro attività e del loro fervore e ne riceveranno molte benedizioni, ^se r/no le
privilegiate e sanno di' esserlo.
A tutte le altre che Hanno seguito i
loro signori nelle varie residenze di
sfollamento e che per la disp>ersione nel*
la quale si trovano non godranno più
dell’assistenza delle Chiese, delle Unioni vorrei dare un consiglio: non rimanete isolate. Mettetevi subito in relazione colla chiesa evangelica più vicina,
comunicate al vostro Pastore il vostro
»uovo indirizzo. A tutte, ma ^ specialmente. a quelle lontane da ogni chiesa,
vorrei dire: fate la spesa di venti lire ■che sono venti lire - e abbonatevi
personalmente all’Eco delle Valli Vaidesi che, ogni settimana vi porterà il cibo spirituale di cui avete bisogno, le notizie delle valli e vi darà il senso della
comunità dei credenti.
Fra pochi giorni è Natale. A qualcuna
sarà dato di contemplare le luci tremolanti, simbolo della grande fulgente luce
che s’è accesa sulla terra colla venuta di
Gesù. Tutte penserete al FancitiUino di
Betlemme fasciato e coricato in ulna
mangiatoia.
Natale è la festa di Gesù ed è anche la
festa di tutti gli uomini, perchè «Egli
è venuto per cercare e per salvare ciò
che era perito ». E’ quindi naturale che
a Gesù guardi con riconoscenza e con
fede ranimia nostra di credenti.
Ma io v’invito a distogliere per un
momento lo sguardo da Gesù e a fissarlo
sul volto pallido e soave di colei che,
ancora affranta dal lungo viaggio e dalle doglie, contempla estasiata il celeste
bambino: Maria, l’ancella del Signore.
Quando l’angelo Gabriele le apparve
per annunciarle il grand.e evento, disse
alla giovane spaventata da sì misteriosa
notizia: « Non temere. Maria, perchè
hai trovato grazia presso Dio. Lo Spirito
Santo verrà su di te e la potenza delrAltissimo ti coprirà della sua ombra;
perciò ancora il santo che Hasoerà sarà
chiamato Figliuolo di Dio ». E la vergine di Nazareth agitata da profondo
turbamento dinanzi all’arcano di quella
naacita e al presagio della spada che le
avrebbe trafitta ranima, ma fiduciosa e
ubbidiente, abbandonandosi interamente nelle braccia dell’Onnipotente e rinunciando alla sua,propria volontà per
fare quella del Padre Celeste, rispose;
Ecco, io sono l’ancella del Siignore; siami fatto siecondo la Tua Paróla.
L’ancella del Signore, cioè la domestica, la servente del Signore!
Ccure Rondinelle, oh possiate come la
Vergine di Nazareth, considerarvi; oía
che siete al servizio e sempre nella vostra vita, quando avrete compiti più
gravi da assolvere e responsabilità più
grandi da portare, oppure quando una
croce pesante vi opprimerà ed anche
nei giorni della prosperità e della gioia che vi auguro più numerosi e più lun^i degli altri, oh possiate considerarvi sempre delle Ancelle del Signore.
Poiché tutta la vita nostra è un servizio,
una missione, anche se si svolge int.iramente fra le pareti di una casa e nelram.bito della nostra famiglia;
Se a nessun'altra giovane fuor che a
Maria di Nazareth Dio ha affidato il
deposito celeste ed ha concesso di dare i
natali al suo Figliuolo Unigenito e Salvatore del mondo, a tutte voi, Dio concederà di far sorgere nei cuori un raggio di speranza e di gioia, un canto di
lode, un atto d’amore.
Per il Còmitato di Gruppo:
Gustavo Bertin.
\ w/jïâ
Noile benigna, nolie ^Iranquilld
UNA STORIA QUASI VERA
(vedi numeri
PI 6ËRMANUS
precedenti)
.,r
Arnaldo, alzando il volto dalla lettera del suo Pastore bagnata di lacrime, illuminato da una luce nuova e con
voce ccanmossa ma ferma, disse:
« Vi prendo a testimoni, miei compagni, io ho deciso, ho deciso di seguire
il Signore, sento che Gesù mi ha perdonato e che ha lavato le macchie della
mia vita, che nessuna forza jx>trà mai
più trascinarmi nel fango. Io seguirò il
Signore per la vita e per la morte. E
tu, Pietro - guardando fisso coi suoi occhi penetranti. come se una fiamma di
apostolato li avesse subitamente animati - tu Pietro perchè non prendi anche
tu la decisione di cambiare sistema di
vita, di seguire il Signore? Se Dio ci
custodisce, .se potremo tornare a casa,
noi ripareremo, vero, il male che abbiamo fatto e faremo vedere a tutti che
Gesù è venuto a salvare i peccatori....
E tu, Valdo, di cui s’è servito per
portarmi alla decisione di quest’ora, tu
la cui anima non è stata toccata dal
fango del mondo, quando sarai tornato
nella tua bella valle - tu sì che sei degno di tornare sano e salvo - quando sarai a casa tua, non diventare schiavo
della terra come io sono stato schiavo
dei vizi, m.a esercita sugli altri l’influenza benedetta che hai esercitato su
di noi e così, nell giorno supremo, non
solo noi, ma molti altri, ti renderanno
testimonianza».
« Guardiate, guardate ! » L. che in
tutto quel tempo non aveva staccato gli
occhi dal quadro del presepio ed aveva
udito come in sogno tutto ciò che avevano detto i compagni, ora, col braccio teso indicava il Bam'bino nella mangiatoia:
« Guardate, sembra che parli, guardateìi colla mano mi fa cenno e mi dice:
« Anche tu seguimi ».
Tutti guardarono il quadretto del
presepio e infatti il fanciullo divino,
puro e risplendente, teneva il braccio
destro alzato e sembrava che chiamasse
a sè, e da qualunque parte lo si guardasse, sembrava che il suo sguardo si
fissasse in ognuno.
Valdo commentò: « Sì, il Signore ci
chiama, parla a ciascuno di noi e dalTalto del cielo e nel nostro cuore aspetta la
nostra risposta ».
Pietro ohe aveva divorato le parole di
Arnaldo ed era stato scosso dalla sua testimonianza e dal suo invito, si nascose
il capo fra le giinocchia e alzando le mani al cielo e percuotendosi violentemente il petto, gemeva: « O Signóre, ti chiedo perdono, salvami, salva la mia Erminia, i miei bamibini, dammi 'un cuore
nuovo, dammi la forza di seguirti sempre ! »
Non nelle splendide cattedrali, non
nelle grandi assemblee dei templi ornati
a festa, non nei ricchi salotti o dinanzi
H 0«»nnai«
1629. — I pastori di Val Luserna firmano un indirizzo di risposta al Duca di
Savoia, per ringraziarlo della promessa
di una sovvenzione in frumento e riso,
disposta per gli abitanti delle Valli tormentate dalla carestia; ma tengono a
dichiarare che tale offerta non può essere da loro accettata nel modo con cui
essa avviene, attesoché la sovrintendenza ducale ha disposto che essa abbia
luogo esclusivamente a favore di quei
Vaidesti che siano pronti per ciò a rinunciare alla loro religione. Denunciando l’odiosità del provvedimento, i firmatari della lettera al Duca - i Pastori
Danna, Bastia, Fontana, Bert e Miohelin
- rinnovano l’assicurazione della loro
inmutabile fedeltà, salvi i diritti della
coscienza e della loro fede religiosa.
r. b.
>
a presepi artistici o abeti carichi di lec-?
cornie ma sul fronte... a quota ... in ima
tana scavata nella terra, il Signor Gesù,
nel Natale 19.. trovò dei cuori disposti
a rispondere alla sua chiamata: Tu
seguimi.
•I*
27 dioemibre. All’alba.
Una pattuglia comandata dal sergente Arnaldo B. ha ricevuto l’ordine di eseguire una perlustrazione in una zona
pericolosa,^ Ne fanno parte i nostri alpini.
Ad un dato momento il sergente impone ai suoi uomini di appiattarsi in un
avvallamento, chè lui, sarebbe andato
sul colle, di fronte per osservare meglio
la regione. ,
I soldati lo seguono, collo sguardo,
pronti a far uso delle loro armi per proteggerlo.
Non appena il sergente è giunto sul
colle s’ode uno sparo, un grido e lo si
vede cadere riverso. Pietro, ij*. e Valdo,
senza dar retta ai compagni | che li voglionotrattenere corrono in 4uo soccorso. I
. Pietro giunge il primo, imi un batter
d’occhio afferra il sergente per le spalle
e lo trascina ii\ un fosso vicino per metterlo al riparo dai nemici e poi rialzatosi grida ai compagni: |
« E’ vivo, è vivo ».
In quel mentre una pallottola nemica
lo colpisce al capo. Strama^a a terra.
Valdo che si era precipitato su di lui ode mormorane: Erminia, Erminia, perdonami.
II gioomo dopo, sulla fossa di Pietro,
dinanzi agli altri alpini, Valdo legge fra
le lagrime, la Parola della Vita Eterna e
innalza al Signore la preghiera della fede e della speranza ordstiaàa.
L. ha tagliato la croce è vi ha scolpito il nome del suo caporale e l’affermazione di Gesù: Io sono lei risurrezione
e la vita. t
■ m’ordine ma che era divei
rante l’assenza fratello
tente, una tanto brava Tagazjà
■ sposata ed ora è vaW^e coi|iv.
membro della parrocchia d’ '
Nel gruppo, quelle tre sai]toore co»
I tanti bimbi in braccio- è tnto|nc^ sono
. per l’appunto le mogli dei tre aulici. Il
più piccolo dei bimbi è l’ultÉmcj figlio
dell’Anziano ed è stato battezzatoi quel
Dieci anni dopo.
Una splendente domenicaj di maggio,
nella valle d’Angrogna. j
Dal tempio di S. Lorenz^ escono in
folla i fedeli. !
In ultimo, un gruppo conipatto, salutato con calore e con rispetio da tutti.
Quel signore bruno come un corvo,
con quella barbetta a puntai è il m;edito
condotto. Tutti ne dicono pn gran bene. Avrebbe potuto far carriera in città, ma ha preferito consacijarsi a curare
i poveri e i montanari. P^r i malati e
per i sani ha unai parola di conforto e
un buon consiglio, spessé volte tiene
delle conferenze di igiene, di pronto
soccorso e presiede anche dei culti. I
comuni che lo hanno, nq sono felici e
coiiisidererebbero 'la sua partenza come
una calamità pubblica.
Ha pure fama di essere marito e padre esemplare. Si dice che sia anche
molto generoso. Alla vedova e ai figli
del caporale che gli ha salvato la vita in
im’azione di guerra, ha regalato una
grande proprietà sufficiente per una
grande famiglia.
Quel signore di campagna, vestito di
nero, coi capelli e i baffi biondi e che '
parla animatamente con lui, è l’anziano del queirtiere di C., persona onorata
per la carica che occupa, per la sua posizione di agricoltore agiato e intelligente e per Tautorità morale della sua vita
illibata.
QueU’altro, meno distinto ma non
meno simpatico è il factotum, della Valle, l’uomo di cui non si può più fare a
meno nelle case e nei villaggi, penché sa
fare di tutto ed è molto onesto. Ha spo- '
sato la sorella dell’antiano. Un giorno,
dopo la guerra, è vefiuto a trovare il
suo amico. S’é invaghito di Giulietta
che ima volta era una; fraischetta di pri
i u« si
1 dot
la mattina stessa. Il dottore e la
gnora sono il padrino e la madriila, ciè
spiega la loro salita a S. Lorenzp e la
festa di famiglia.
« Valdo » - disse ad un tratto
tore quando si furono allontanjiti dal
tem,pio e, lasciando andare inra izi il
gaio gruppo delle signore e dei fa iciulli,
si stanno avviando lentamente
il villaggio dell’Anziano dove
tendeva il pranza di
«|T’immagini, Valdo, che. cosa
be stato di noi, di me, speciAlmen
verso
li at
battesfmo sareb
te, se non avessi ascoltato l’ppello
del Signore in quella notte di Natale,
nella tana di quota... Rabbrivic isco, al
solo pensarci. Veramente, quand) il Signore c’invita a seguirlo, non c lascia
I soli e ci dà la forza per persevei ire nel
buon cammino. Dio voglia che i figli di
I Pietro e i nostri figli, vero Vaio, vero
I Giovanni? non debbano passale per le
^nostre esperienze per giungere dia fede e alla vittoria contro il malign 3 e non
debbano neppur vedere i tristi t ¡mpi di
gueipPa che abbiamo veduto noi :.
"I « Dio lo voglia, Dio lo voglia esclainarono in coro Valdo e Giovanr i.
Erano intanto giunti in vista e ella casa dell’Anziaino. « Oh, sentite - c ontinuò
il dottore fermandosi su due pii di - ho
visto ben chiaramente quale è li nostra
missione. La tua come artigiane, la tua
come anziano, e la mia come medico
pfrehè la nostra Chiesa torni £ la prosperità dei tèmpi passati. I pas| tri hannp fatto tutto ciò che potevano fare per
il Risveglio, e per la restaOTazi®e della
vita cristiana nella famigiia, mi i frutti son stati scarsi. Noi ci dobbiamo muo
di altri
vere, e dobbiamo persuadere
laici che la chiesa non è i- paAore ma
siamo tutti noi e che dobbiam,c viverla
la nostra fede e dobbiamo esse e degni
dei nostri martiri... »
j « Volevo proporti la stessa co:
giunse quindi l’anziano». «D
d’accordissimo » fece L.
c E allora » riprese tutto raitante il
dottore ; - « stasera, dopo la fes a ne ri
parlereipo e vedremo di fare
grammai, di operazioni coim
ravamo al fronte ».
« Eccoci» esclamarono raggi: nti i tre
! a », sogaccordo,
un prolando e
vecchi alpini.
E la valle tutta fiorita semt|ò unirsi
aUà gioia pura di questi cuori.
F- W. V.
CONVEGNO
DELL'EPIFàNìA
ercoledì 6 gennaio, giorno dell’Bpifanià, è convocato a Pinerolo i n Convegno generale della gioventù di He noslre
Valhì L’argomento proposto a lo studio
dei giovani è il seguente;
IL GIOVANE CRISTIANO i|ELL’AV■\?ERSITA’
1 - Il |>ericolo della carne e de sangue Fetore Ermanno Rostai, Cappellano.
2-11 bericolo del cuore e dillo spirita
- Pastore Roberto Johiea
Il Convegno a'vrà inizio sUe ore 15
nei locàli dieU’Unione. Racco Bandiamo
a tutti I Presidenti delle Uni mi di curare chè la loro Unione sia 1 irgamente
rappresmtata. Un invito speiiale è ri-^
volto ai Wlitari che sono in q resti ^orni in licenza alle Valli ed all giov<»itù
che è sanata dalle città bom Merdate. Il
nostro Cbiwegno vuoile esseiìf una fornata di solidarietà e di fratAisità mstiana. \ Il Capa Grwppe.
ÉH
1
wÈm
t —i.
3
■■ * t- ■1-. • ■
Al Trittico Natalizio di I. Lombardirìi sono accaduti alcuni infortuni cha
la kanno singolarmente deturpato:
L’esilità delle colonne è diventata:
FasiaMtà..., un scurcojago si è tramutato
in sacrofago...; della nota pagana, invece di dire che contrasta si è stampato:
che sovrasta...; il pittore Gentile da Fabrimn» è divenuto Gentile da Fabiano.
Ne chiediamo venia all’autore ed ai
letta«. Dir.
Nota comica
...rfea segnalata ai suoi lettori il Direttore del Bollettino della Chiesa di
Piaf*a Cavour, in un suo articolo consacrato airelogio del suo opuscolo sul
battesimo degli adulti. Con una allusione alla recensione a suo tempo pubblicata sull’Eco, e con sopraffino umorismo, il sullodlato direttore,, mentre lo esclude, pone un argutissimo dilemma:
quella recensione deH’Eco presuppone
in chi l’ha fatta, o malafede o ignoranza.
L’autore infatti dichiara che non si è
mai sognato di propugnare il ritorno al
battesimo per immersione degli adulti;
ha soltanto 'esposto la sua personale opinione favorevole al <r ritorno' graduale si battesimo degli adulti»; (ritorno
dell* Chiesa Vildese, ben inteso !) anche senza immersione - concede l’autore (oh gran bontà dei cavalieri antichi). Se poi numerosi pastori Vlaldesi si
sono sentiti in dovere di diffondere l’opuscolo ciò è stato fatto candidamente
ai fini « della cultura delle fratellanze»; per un fortunato caso è stata una
fortunata oceas >n che ha permesso a
molti di fondere le loro personali opinioni, in obbedienza al sacrosanto imperativo dice un pastore di proclamare
ciò che noi crediamo vero sempre beninteso nei campo aena cultura. Se poi,
puta caso, suU’Ecp delle Valli Valdesi si
pubblica una recensione che, in nome
precisamente del^a cultura fa qualche
riserva, allora ch| la scritta viene accusato di malafede o di incoscienzia! La
nota comica c’è, indubbiamente!
Ed una parola soltanto vorremmo ancora dire al Pastore sconosciuto che con
tanto apostolico zelo si è sentito in dovere di precipitarsi ad umiliare le sue
condoglianze ah direttore del Bollettino
di Piazza Cavour per l’attacco (?!) dell’Eco delle Valli, ed ha parlato di anonima denigrazióne.
1 - La Segnalazione non era anonima,
poithè è noto lippis et tcmsoribus che
peli una antica prassi delPEco, ab immemorabili, le Se^alazioni, non firmate,
:soj^ opera, più o meno pregevole, del
Direttore deU’E|co.
2 - Denigraz^ne è proprio il contrario
di quanto noi abbiamo fatto! Denigrare
sgnifica infatti rendere nero, sospetto
un individuo, e noi ci siamo recisamente Rifiutati di sospettare in quell’opuscojo il più refnoto secondo fine di uscire dal campo della cultura per passare
in quello del sovvertimento della disciplina ecclesiastica.
B forse qui la nota comica non c’è
piil Cl.
<^ONAZA V/ILDESE
LUliERNA SAN GIOVANNI
li* nostra comunità ha avuto il privihgio di essere visitata dal capodistretto, 1 pastore R. Nisbet, la domenica 13
dk^bre. Nel suo vibrante messaggio al
culp prim<4’®l® ci ha ricordiato i nostri
dc«|eri versò Dio e la sua chiesa. Le sue
parble rimeranno impresse nella mente
e nei cuori pi noi uditori e produrranno,
lo yogliami sperare, delle buone decisioiii.
La ce sbrazione del Natale ha avuto luogo n 1 Tempio con la partecipa2io«e di uis imponente assemblea. La
Carile dir« tta dal sdg. G. Albairìn, ha
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
ir
eseguito un bel coro, contribuendo così alla solennità del culto.
— Domenica 27 ha avuto luogo nella sala Albaqdn la Celebrazione della festa di Natale per i bambini delle Scuole
domenicali. A tutti quelli che in vario
modo hanno tanto generosamente concorso al suo buon esito, rinnoviamo
l’espressione sentita della nostra grata
riconoscenza.
PRAROSTINO
Esprimiamo la nostra riconoscenza al
pastore Roberto Jahier che ha presieduto il culto del 13 dicembre rivolgendo un buon messaggio all’assemblea. Il
pomeriggio abbiamo ancora avuto il piacere di udire la sua parola alla riunione
delle madri al Roc.
— Al culto diel 20 dicembre sono stati insediati nel loro ufficio di anziani
il sig. Romano Desiderato per il Quar-*
tiere dei Cardonatti ed il sig. Paschetto
Luigi per ili quartiere delia Creta. Semplice e commovente la cerimonia alla
quale prese parte una numerosa asi^emblea. Molto apprezzato il concorso della
nostra corale. Auguriamo ai nostri due
fratelli ogni benedizione, sicuri che essi
faranno il possibile per compiere fedelmente ì doveri che comporta la carica
alla quale li ha chiamati la fiducia della nostra Comunità.
Botttesimi. Rostagno Bianca di Emilio
e di Zuccaro Emma (Buia). Gardiol Ugo
Adriano di Ettore e di Forneron Alice (Ciambeiré).
Matrimonio. Il 17 dicembre sono stati
uniti in matrimonio Sani William e Oli
I
va Clementina.
Formuliamo i migliori auguri per questi sposi.
Funerali. Il 14 dicembre è deceduto,
quasi improvvisamente, alla Lia, Avondet Giovanni di anni 66.
Il 18 dicembre si è spenta, alla Creta,
Costantino Margherita ved. Paschetto,
in età di anni 67. Da a'icuni mesi la sua
salute era stata fortemente scossa. Essa
ha sopportato la sua prova con fermezza d’animo e con fede profonda.
Alle famiglie nel lutto esprimiamo la
nostra simpatia.
RORA’
Due lutti hanno successivamente colpito la nostra piccola comunità.
Domenica 13 dicembre, ultimo scorso,
il culto veniva opportunamente abbreviato per permettere aU’assemblea di
celebrare nella stessa mattinata, il funerale di Toum Umberto, di anni 35.
Malato da lungo tempo e ricoverato
airOspedale di Pomaretto, aveva voluto, sentendo approssimarsi la fine, essere trasportato a casa sua per morire
nella sua Rorà. Vi moriva, infatti, esattamente ventiquattro ore dopo il suo
arrivo, circonidato dall’affetto dei suoi
cari e dalla simpatia di numerosi amici.
Si era preparato aH’ulltimo passo con
grande serenità e le sue ultime lettere
erano Tespressione della sua fede sincera e vivente. I loicali delle Unioni Giovanili conservano di lui numerose opere
che ne terragno vivo il ricordo ancora
per lungoi tempo.
Mandiamo ancora alla sua memoria
di zelante e intelligente collaboratore di vari anni, il nostro mesto, affettuoso saluto.
— Domenica 20 dicembre, un’altra
volta, il culto si interrompeva dopo la
prima parte liturgica, per lasciar entrare, mentre riassemiblea sorgeva in
piedi, la spoglia mortale di Mourglia
Olimpia nata Peyrot di anni 69, trasportata dall’Ospedale Mauriziano di
Lusema San Giovanni per essere sepolta nel cimitero di Rorà.
In meno di un anno è il secondo lutto che colpisce la famiglia Mourglia di
Ca Fenouil. Dopo il fratello Edmondo
è ora la madre di famiglia che parte lasciando il focolarie domestico sempre
più solitario. Era animata da una pietà
sincera e sul suo letto di morte affer
mò più volte di essere pronta àU’inrcontro col suo Signore,
Anche a lei, il nostro fratemo, commosso saluto.
SAN GERMANO CHISONE
A pochi giorni di distanza dal suo
marito,Bounous Luigi Filippo, è entrata nella pace del Signore il 16 del corrente mese Jahier Marta Cesarina, in
età di anni 82. Ai figli le nostre cristiane
condoglianze.
In questo autunno è stato così raggiunto il numero di 12 funerali all’Asilo
dei Vecchi.
— Air Ospedale Valdese di Torre PeL
lice, circondato da cure fraterne, ha terminato la sua carriera terrena dopo anni di malattia e molte sofferenze Travers Gustavo, che speravamo tanto di
vedere tornare un giorno guarito in
parrocchia.
Iddio ha stabilito diversamente e se
così gli è pialciuto dobbiamo pensare
che è per il suo bene superiore.
Alla famiglia già tanto provata da altri lutti esprimiamo la più viva simpatia.
TORINO
Il culto di Natale è stato celebrato
nella sala adiacente al Tempio di Corso
Principe Oddone, con la partecipazione
di oltre 80 fedeli. Era presente il Sovrintenidente pastore R. Nisbet, che rivolse
aH’a'Ssemiblea il messaggio natalizio ed
espresse alla Comunità provata la viva
simpatia della V. Tavola Valdese. Quasi tutti i presenti si avvicinarono alla
Mensa del Signore: la comunione, celebrata in un’atmosfera familiare, che ricordava l’antico Cenacolo, ha espressa
l’intima unionie dei presenti col loro
Salvatore e la realtà solidale dei credenti tra di loro.
— Il 24 dicembre è stato benedetto il
matrimonio del sig. Mario Mariani con
la signorina Angela Forneris; il 26, circondati dia uno stuolo di parenti e di
amici, celebrarono il loro matrimonio il
sig. Paolo Antonìetti, della Chiesa di
Piazza Cavour in Roma, con la gentile signorina Piera Rivoira.
Rinnoviamo alle due novelle famiglie
il fervido augurio di una vita benedetta
dal Signore !
— In Rivalta Torinese, il 27 dicembre, hanno avuto luogo i funerali del
fratello Francesco Osella.
Rivolgiamo alla sua memoria un affettuoso pensiero ed alla famiglia afflitta esprimiamo la nostra viva simpatia
cristiana.
— Il Concistoro ha tenuto due importanti sedute il 6 ed il 27 dicembre nella Casa Valdese di Torre Pellice ed ha
preso importanti decisioni per tutto ciò
ohe concerne la vita spirituale della nostra Comunità, l’assistenza alle famiglie
isolate e la continuazione dell’opera là
dove nuclei di membri della Chiesa di
Torino possono essere organizzati. Inoltre il Concistoro segue con vigile cura
r esecuzione dei provvedimenti che sono imposti per tutelare, nel migliore
modo possibile, i nostri vari stabili in
Torino.
— Le due prossirhe riunioni famigliari, nella Valle del Pellice, avranno
luogo in Torre Pellice (Casa Valdese,
g. c.) il 6 gennaio (Epifania) alle ore 15
e sarà una riunione natalizia con i nostri fanciulli residenti nella Vaile e con
aioimi, che, invitati, verranno appositamente da Torino per quel giamo.
La seconda avrà luogo nella Sala Valdese in Luserna San Giovanni, alle ore
15, della dom,enica 17 gennaio.
— I giovani della Chiesa di Torino
sono vivamente pregati di unirsi alle
Unioni locali e di collaborare con esse,
partecipando alle loro varie attività. In
mòdo particolare, i giovani stabiliti in
Torre PeHice sono invitati a partecipare
il 31 dicembre alla riunione deU’Uniqne
di Torre Pollice che avrà luogo alle
ore 22 nella Cs^ Unionista, dopo il culto di fine d’anno I
Inoltre, consapevole della neceonti
che ì giovani della Chiesa di Toria#^
possano periodicamente riunirsi per
rhantenere in eiffici'enza la loro organizzazione, il Concistoro ha stabólito di convocarli mensilmente ad una riuniona
faan^liare: la prima avrà luogo, Dio rolendof nella Casa Valdese di Torre Pellice domenica 24 gennaio, alle ore 15.
TORRE PELLICE
Il 22 dicembre, dopo breve infermità,
chiudeva serenamente la sua laboriosa
esistenza Anna Ehni ved. Mvston, nata
il 30 settembre 1869 ad Heilbronn wel
Wurtemberg. La sua sicura fede, formatasi nell’aiustera atmosfera religioa*
della casa patema, fu la luce interiora
che iluminò la sua mente, governò H
suo pensiero e diresse le sue azioni, 1.
suo carattere fermo e volitivo ne ritrasse quella fortezza motìiale ohe fu la caratteristica di tutta la sua vita, e le permise di superarne vittoriosamente il periodo più critico e preoccupante, quando
venne a mancare prematuramente il
consiglio e l’aiuto del suo valoroso Compagno di viaggio, proprio nel momenta
in cui i figliuoli ne avrebbero avuta
maggior bisogno.
La sua mente vigorosa ebbe da Dio
la grazia di mantenersi viva ed alacre,
quasi sino agli ultimi giorni del suo vivere nella carne e nel mondo. Essa fu
per limghi anni un membro fedele ed
attivo della nostra Chiesa di Genova; e
non cessò miai di allargare il ra^o della sua fede e di espandere il suo cuore
verso le cose ohe occhio mortale non ha
mai vedute, e che non sono salite nel
cuore deiruomo naturale, ma che Dio
ha preparate per coloro che lo amano
in verità. *
Essa amò le nostre Valli, e prediligeva la suggestiva dimora dei Copi4eri,
prolungandovi i suoi soggiorni, in mezzo
alla pace ispiratrice della natura, al ri
paro di quei monti che fuirono testimoni
deH’eroismo dei nostri Padri. Le sue e- ^
sequie ebbero luogo nel bel tempietto
antico che tanto l’attirava nella sua raccolta semplicità. La sua memoria, ravvivata dalia sua presenza spirituale, rimanga in benedizione nel cuore deH»
figlia, sig.ira Ketty Comlba, dei due figliuoli, e delle loro famiglie.
La famiglia del caporale
Davide Poet
deceduto per mfàottia contratea al servizio della Patria, ringrazia commossa
tutte ,le persone che in qualsiasi moda
le hanno dimostrata la loro simpatia.
In modo particolare ringrazia il doti.
Paltrinie'òi, Suor Melania Cardon, direttrice dell’Ospedale Valdese, la, sig.nm
Cufreio ed il personede tutto dell’Ospedale che gli prodigarono sì lunghe e
premurose cure.
Torre Pellice, 29 dicembre 1942.
Hilattie dei Bambini
Dottor T. F. Laura
Vice Primario Onorario Ospedale Infantile
Regina Margherita di Torino
RECAPITO
Casa di Cura Dr. Camussi
Via C. Ciano, 13 - Tel. 17 - Pinerol*
Riceve
ogni giorno feriale (salvo il Sabato)
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ILLUSTRATO
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ARTI .GRAFICHE
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CASA VALDESE DELLE DIACONESSE
Fondata nel 1901.
Ha per scopo la preparazione di
Igiovani cristiane, che desiderano consacrare interamente la loro Vita al
feignpre, curando i sofferenti.
Si mantiene mediante offerte volontarie.
Diaconesse felici ! Un'ideale lungamente sognato che si può attuare nelia
vita delle nostre giovani.
Per informazioni e offerte rivolgersi
al Direttore della Casa
SlQ. Past. ROBERTO NISBET
Convitto Valdese
TORRE PELLICE (Torino)
Cappellani Valdesi
Capii. Ermanno Rostan - Cappellano Militao-e Valdese - Comando Presidio Militare -t Torino.
Ten. Davide Cielo - Cappellano Militare
Valdese - Comando Superiore Libia P. M. 11.
Ten. Alfredo Rostain,- Cappellano Milit^e Valdese - Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 200,
Indirizzi di Chiese Valdesi
i DISTRETTO:
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — PastOTe Edoardo
Aime.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Lusema San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore ; Enrico Tron.
Perrero — Pastore : Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu
Proli — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
Rorà Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin,
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Tonno — Chiese: Corso Vittorio Emanuele, 23 e Corso Principe Oddone, 7.
- Pastori Elio Eynard e Roberto Comba; Via Berthollet, 36.
vaiar Pellice — Pastore ; Roberto Jahìer.
II DISTRETTO: '
Abbazia: « Chiesa dì Cristo ». Culto alle 16 - Pastore C. Gay, da Fiume.
Aosta: Chiesa: 11, Via Croce di Città Pastore: V. SubUia, Via XXHI marzo
n. 1.
Bergamo; Chiesa: Viale Vittorio Ema
"*■ nuele, 4 - Pastore: M. Moreschini,
Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella: Chiesa:-Piazza Funicolare Culto: la I, III, V domenica del mese
■: (da Ivrea), '
Brescia; Chiesa: Via dei Mille, 4 - Pastore:, D. Fomeron (ivi).
Oarema: Da Ivrea: seconda domenica.
Como: Chiesa: Via Rusconi, 9 - Pastore: Carlo Lupo, Via T. Grossi, P7.
Coazze: Chiesa Valdese.
•i," •
Cormaiore: Chiesa Valdese: Pastore
Vittorio Subilia.
Felonica Po: Chiesa Valdese - Pastore
Lami Coisson.
Mantova: Chiesa: Via Bacchio, 5 (da
Felonica).
Piedicavallo: Chiesa: Via Carlo Alberto - Culto prima domenica del mese
(dà Ivrea).
S. Lucia di Quistello: Chiesa Valdese
(da Felonica Po).
Susa: Chiesa: Via Umberto I (da Torino).
Tramonti di Sopra: Chiesa Valdese (da
Venezia).
Trieste: Chiesa: Via S. Maria Maggiore
- Pastore Guglielmo Del Pesco, Piazza Libertà, 6.
Torrazzo Piemonte: Chiesa Valdese (da
Ivrea) terza domeoaica.
Verona: Chiesa: Via Duomo (da Brescia).
Viering: Chiesa Valdese (da Aosta).
Venezia: Chiesa: Palazzo Cavagnis S. Maria Formosa - Pastore E. Ayassot (ivi).
Fiume: Chiesa Valdese - 6 e 8 Via Pascoli (culto ore 10) - Pastore C. Qfey,
Salita F. Colombo, 8.
Ivrea: Chiesa Valdese: Corso Botta, 5
- Pastore A. Vinay, Casa Ravwra,
Via Cascinette.
Milano: Chi^a: Piazza Missorì, 3 - Pastore Enrico Troh - Via Euripide, 9
' m DISTRETTO:;
Barga: Chiesa Valdese^ (da Pisa).
Borrello: Chiesa' Valdese' >(da Canux
ChÌ0).%i:'''--', .
Bordighera: Chiesa Evangelica - Via
^Vittorio Veneto, 25 - Culti: 2 e 4 d»rnenica - Pastore Davide Pons - Piani di Vallecrosia, , i
Campohasso: Chiesa Valdese: Pastore
P. V. Panasicia.
Carunchio: Chiesa Valdese - Evangelista S. Scuderi. <
Firenze: Chiesa: Via dei Serragli, 51 nay (ivi).
Pastore Emilio Corsani (ivi) - Chiesa: Via Manzoni, 21 - Pastore T. Vi
Forano Sabino (Rieti) - Chiesa Valdese
- Pastore Enrico Pascal.
Genova: Chiesa: Via Assarotti - Pastare: Francesico Peyronel - Via Curtatone, 2.
La Maddalena: Chiesa Valdese (da
Roma).
Livorno: Chiesa Valdese - Via G. Vardt
3 - Pastore A. Ribet (ivi). ^
Lucca: Chièsa: Via G. Tassì, 18 (da Pisa).
Pescolanciano: Chiesa Valdese (da Carunchio).
Piombino: Chiesa Valdese (da Livorno).
Pastore Attilio Arias _ Via A. Vespucci, 11.
Rio Marina: Chiesa Valdese (da Livorno).
Roma: Chiesa: Via IV Novembre, 107 Pastore A. Sbaffi - Chiesa: Piazza
Cavour: Pastore P. Bosio, Via Marianna Dionigi, 57.
Salle: Chiesa Valdese (da San Giacomo).
Sampierdarena: Chiesa: Via A. Cantore, 16 - Pastore: Alfonso Alea^,
Via Milano, 8 F. - Genova.
San Giacomo degli Schiavoni: Chinsa
Valdese: Pastore P, V. Panaiscia (ivi).
Sanremo: Chiesa Valdese - Via Roma,
8 - Pastore G. Bonnet, (ivi).
Schiavi d’Abruzzo: Chiesa Valdese (da.
Carunchio), ,,,..
Siena: Chiesa Valdese (da Firenze).
Diffondete le pubbUcaiioDi delia
Libreria Editrice Clandiana
Torre Pellice
Luserna S. Qiov.
Bricherasio
Pinerol*
Airaséa
None
Torino
Orario Ferrovia TORRE f
458 7 04 12 35 16 40 18 26 0) 19 45 CO 21 08
5 02 708 12 39 16 44 18 30 19 50 21 12
5 12 7 21 1249 16 54 18 40 20 01 21 22
5 33 6 56 7 41 1311 17 14 19 05 20 25 21 42
5 58 7 16. 8 — 13 33 17 38 19 28 20 49 22 06
641 726 13 46 17 49 19 35 21 03 22 20
6 48 8 — 830 14 20 18 25 20 05 21 35 22 55
- PINEROLO - TORINO ' 'Í
Torin« 4 25 6 30 8 12 13 le 17 10 & 18« ì 19- 21 15
None 4 55 7 93 838 13» 17 4S 19 01 21 45
Airasca 5 02 7 12 844 liM 17 56 19 08 19X1 21 52
Pinerolo 5 29 7 39 859 1418 IS 19 19 32 19 46 22 14
Bricherasie 558 8 05 9 14 H 41 18 37 20 06
Luserna S. Giov. 6 12 8 47 9 27 14 54 18 52 20 22
Torre Pellice 6 17 8 21 930 1458 18 56 20 27 i
Ferrovia Elettrica PINEROLO-PEROSÀ ARGENTINA
Pinerolo 6 25
S, Gemano 6 53
▼niar Porosa 7 —
Perosa Argent. 7 20
7 52
819
8 26
8 45
10 45 13 10 14 42 16 40 18 25 m 1954
11 10 13 39 15 10 1709 18 51 20 18
li 17 13 55 1520 17 15 18 58 20 24
11 40 14 14 15 40 17 35 19 16 20 40
Perosa Argent.
Villar Perosa
S. Germano
Pinerolo
640
7 01
7 07
730
7 27
7 45
7 52
820
9 30
9 48
9 55
10 25
12 05 14 40
12 23 15 —
12 31 15 09
1395 15 40
16 10
16 35
16 42
17 00
(2) !
17 55 19 32 ^
18 13 19 48 ,
18 2! 19;54
18 50 20 19 «
Piaerolo J Torino b) 5 15 7 740 9 11 — 16 33 18- (2) 19 46 20 16
Torino Pinerolo 536 727 (Í) 728 8 57 — 16 48 1815 (2) 19 12 21 02
AUT. PEROSA-FENESTRELLE-PRAGELATO-SESTRIERE
09
Perosa 9 10
Fenestrelle 9 90
Pragelato 10 21
Sestriere 10 55
19 30 —
2010
Sestriere
Pragelat*
Penestreiie 5 45
Perosa 6 25
(9)
16 05
1630
16 55
17 40
AUTOCORRIERA TORRE PEIilCE-BOBBIO
Torre Pellice
8. Margherita
Chabriois
Villar Pellice
Via PoHrea
Bobbio Pellice
19 05
19 10
1917
1*24
10 20
19»
Bobbio Pellice
Via Fourca
Villar Penice
ChabriolaS. .Margherita
Torre Pellice
6 15
620
626
6 33
6 41
64»
ISSO
15 95
16 01
16 OB
1615
16 20
AUTOCORRIERA SAN SECONDO-PINEROLO
San Secondo 7 —
Pinerolo 715
<4)
9 —
915
18 18 15
Pinerolo 7 50
San Secondo 8 05
(4)
11 11 15
18 30
10 45
AUTOCORRIERA PEROSA-PERRERO
Perosa 9 10
Perrero 9 35
910
9 55
Perrera 6 —
Perosa 6 25
17 15
17 40
(1) Ferrialc — (2) Feativo — (3) Non si effettua alfa Domenica — (4) Si
effettua solo al Sabato — (5) Al Martedì le corse si effettuano solo tra Perosa
e Pragelata.
Ferr. BR1CHERASI0-BAR0E|
Brìeherasio-Bagnole-Barge i
0 10 9 24 13^ 14 52 18 52 2020 21%
6 22 9 36 1312 1504 1904 2032 2146
6 32 9 42 1318 1510 1 910 2038 01
Bargc-Bagnolo-Brlcheraso
4 47 6 55 8 48 12 24 1626 1812 1935 2056
4 54 7 02 8 55 1231 1633 1819 1942 2103
505 7 13 0 06 12 42 1644 1830 1953 21)4
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