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DELLE
LONGO SELUA
Casa VaWesa «roppc! ppT,T,TrR
-fc
Settima nate
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e iatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo »
Anno LXXXVIII - N. 11
Una copia 30
ABBONAMENTI
Eco: L. 1.200 per l’iiitemo
L. 1.600 per l’eatero
Eco e La Luce: L,_.JL800 per rintano
' L. 2.S00 gÀ Teatm
Spediz. abb. postale
Cambio d’indirizzo
- il Gmppo I torre PELLICE — 14 Alarzo. 1958
Lire 40,— I Ammin. Clandiana Torre Pellice - C.C.P. 2-175S7
In certi settori del cattolicesimo,
che vorrebbero apparire più aperti
ed irenici, si accenna, talvolta, alla
li comprensione verso i fratelli separati ».
Vediamo come è intesa ad esempio dal settimanale cattolico cc II nostro Tempo )) (2 Gennaio 1958), che
si stampa in quella Torino, che non
è la più retriva delle città italiche.
Su sette colonne è precisato il nobile assunto « Dobbiamo capire, gli
atei e i fratelli separati ».
Già raccostamento delle due categorie è sintomatica e sulla penna
dello scrittore e nella redazione del
giornale. Ci salva la congiunzióne
ciqiulativa...
Ma non ci risparmia questo paragrafo introduttivo: « Esistono in
Íinerica e Inghilterra pastori protestanti che non credono nell’Ascensione di Gesù perchè gli astronomi
non hanno potuto scoprire nel cieli le ali dei cherubini e dei serafini: non credono perchè alla matematica certa della fede, che è la
fiducia nella Chiesa, hanno sostituito la matematica approssimativa
della scienza moderna che cambia
ogni giorno. Quando non si crede
nell’Ascensione, sparisce anche Gesù, e quando sparisce Gesù, spari
sce anche Dio». Inoltre, nella valutazione dell’autore, non sono soltanto « pastori protestanti indeteritrmair » ~ Tmr tJ ifieno íltHHSrosr'
— che non credono nell’ascensione
ili Gesù, perchè negli spazi siderali
non si sono rintracciate ali di cherubini (sic!), ma l’incredulità regna sovrana tra tutti i protestanti,
I oine appare da questa citazione:
II II Signore ha riassunto la legge e
i profeti nei due. precetti della carità. Molta della infelicità del nostro
mondo di Oggi viene dal fatto che
pochi .sono i cristiani che osservano
quei due comandamenti. I protéstani hanno perduto la presenza di
Gesù sugli altari, e così hanno perduro quasi completamente l’amore
(li. Dio. E i cattolici, e più spesso
nei paesi latini, confondendo la religione col formalismo religioso, riducendn il Battesimo e la Comunione a convenzioni piuttosto sociali hanno perduto molto dell’amore
del prossimo. E’ un fatto che non
si può negare che i protestanti, perduta la fede, hanno perduto completamente ogni senso di adorazione a Dio ». Quanto siamo grati noi,
cristiani evangelici, che nè Gesù
nè gli Apostoli, nel loro insegnamento, abbiano mai parlato di una presenza di Gesù localizzata sugli àltari. Ma quale luminosa certezza della « presenza » del Signore nei cuori dei credenti e in ogni tempo : a Io
sono con voi, tutti i giorni fino alla
fine » (Matteo 28: 20) « Dimorate in
me, e io dimorerò in voi » (Giov.
15: 4).
E la promessa di Gesù si rivela
a.Iempiuta nell’esperienza del credente quando può testimoniare come
S. Paolo: « Cristo vive in me » (Gal.
2: 20).
* * a
L’articolo si conclude con una barzelletta scozzese: un pastore protestante nella sua chiesa, naturalmente quasi vuota, (quando mai, di grazia, nelle corrispondenze dì giornali
cattolici, una chiesa evangelica è
affollata?) a tanti suoi parrocchiani
immemori dei loro doveri preannunzia che li attendono, nell’al di lè»
tìamme inestinguibili dell’inferno
perchè, di domenica mattina, non
sono venuti in chiesa, ma sono andati... a pescar le trote!
E in tal modo è spiegato il titolo
sesquTpèdale, che sovrasta TàrticOlo :
e... le trote
« Come un pastore protestante parlò
di trote ai suoi fedeli».
Leggono il settimanale i parroci
del Piemonte e le famiglie pie, alle
quali è stata raccomandata « la buona stampa ». Da questa lettura quale
'( comprensione » obbiettiva, serena
possono essi sentire per « i fratelli
separati? » Ed è equanime la presentazione della predicazione evangelica? Vogliamo ammettere che, talvolta, certa predicazione sia superficiale e rasenti la banalità, ma, dalla Riforma e grazie alla Riforma, la predicazione evangelica è centrata sulla
Parola di Dio, alimentata dalla Parola di Dio, controllata e corretta
dalla Parola di Dio. Quanti tesori di
pietà cristiana, di cultura bìblica, di
pensiero profondo sono stati, nei secoli scorsi, e sono tuttora largiti alle
Comimità evangeliche per mezzo della predicazione!
Ma chi sarà, mai l’autore di tanta
prosa?
La firma ci presenta lo scrittore
ben noto, specialmente nel- mondo
anglosassone: Bruce Marshall. Egli,
nel medesimo, artìcolo, precisa anche
la- sua posizione spirituale: « Anni
fa mi convertii-al Cattolicesimo perchè mi sembrava che non si potesse
Cattolicesimo; e mi sembrava che,
appoggiati alla Chiesa e ai Sacramenti, i cattolici dovessero vivere più cristianamente degli altri cristiani. Con
rammarico devo dire che non è sempre così »,
* * Si
Per concludere, ci permetta l’autore un duplice consiglio. Se è anima
to da zelo di Apostolato, non si rivolga, sia pure con la suddetta
«comprensione», ai'« fratèlli sepa
rati ». Tèli scritti ^Qo controprodu
centi. Scelga piutt||iò una delle nu
merose aree depre^, anche spiri
tualmente, della nd^a diletta Italia
In Sardegna, in C^àbria, ma anche
in quelle diocesi l||hurbicarie dove
vivono i nipoti di |uÌoro che furono
sudditi de^i Statìiipontiflci di non
beata memoria, trdi^à. a diecine di
migliaia, coloro ctftl non conoscono
il Vangelo di Crist4- Lo diffonda, lo
predichi, lo spieghili^ «Chanty begins
at hoine!» cc La chtita cHimincia a
casa propria). E. se necessario, si faccia spedire un buo|| quantitativo di
Sacre Scritture dallf benemerita Società Biblica Brita|iàica e Forestie
Corrispondenza dafjli Stati Pniti
ra. -fi
È cpiando ancora^ntisse la tentazione di scrivere sdì « fratelli separati », dia .retta a ilife; lasci la penna e... vada a pesdic le trote!
Senza tìqnore d6^ fiamme dell’inferno e-tampocé'di quelle... del
purgatorio. -LElio Etnard
UNA PAROLA
vani
bianche del
|vì sta 4inanzi e
‘ Bbro, col pasle vostre forze
erà il Libro
o per giorno
‘emante e cuopiù Vìvo si rìfdo dèi giorni
d operare, scm
per I
Considerate le
Libro della Vita
rammentate che qi
sor degli anni, quat
saranno esaurite,
delle Memorie che
sfoglierete con nu
re commosso. Semi
desta nei cuori il
lontani, in cui
-=petr
di ogni azione confuta e le sue conseguenze.
Chiedete al Signore di assistervi
nel vergare quelle righe che potranno, al momento della vecchiaia, esservi di conforto e di speranza o dì smarrimento e di rimorso torturante.
Il vostro Libro delle Memorie sia
dunque tale da non angosciare la vostra vecchiaia con rimpianti e rimorsi.
Scrivetele gioiosamente, con l’aiuto
di Dio.
Visita del Pastore L. Gagnebin
Il Pastore L. Gagnebin, nota personalità della Svizzera francese, e
direttore della Casa di diaconesse di Saint Loup, presiederà il culto a
BOBBIO PELLICE
il 16 corrente.
Le diaconesse che stanno visitando tutte le parrocdne delle Valli,
parleranno a varie riunioni domenica prossima a Torre Pellice, Pinerolo
e San Germano.
ACCORRETE NUMEROSI E DIMOSTRATE LA VOSTRA GIOIA
PER QUESTA PREZIOSA VISITA
Da qualche giorno ormai siamo
nello Stato dell’Arizona. Abbiamo
percorso più di due mila miglia in
aeroplano per giungervi, dopo aver
lasciato Valdese, nella Carolina dei
nord. Ma prima di parlarvi di questo nostro viaggio qui, dobbiamo ancora dirvi qualche cosa di Valdese.
Per far partecipare un maggior numero di persone alla celebrazione del
17 Febbraio, il Consiglio di Chiesa
aveva disposto che la domenica 16
B'ebbraio ci recassimo per il culto a
Morganton che è una cittadina vicino a Valdese, e i cui abitanti erano
s-tati a suo tempo gentili con i primi
Valdesi giunti nel paese; essi infatti
li avevano accolti con spirito fraterno e li avevano aiutati in qualche
modo a iniziare la colon'zzazione della nuova terra. Condotti in automobile dal caro J. D. Guigou, abbiamo
modo di osservare il territorio circostante Valdese. La nevicata del giorno prima ha ghiacciato le strade e
bisogna andare con molta prudenza,
ma come è bello il paesaggio, ahcne
sotto la nevei
Parliamo in una classe biblica e
poi nel corso del culto rievochiamo
la storica data del 17 Febbraio. Siamo in una piccola Chiesa Presbiteriana, tra gente molto simpatica, chs
ci ascolta con molta attenzione. Hanno anche loro i loro problemi; devo
no costruirsi una nuova Chiesa, quella attuale essendo diventata insufaciente alle nuove necessità, ma non
rimangono insensibili ai nostri problemi. Ci rendiamo conto anche qui
della buona testimonianza che i Vaidesi hanno dato nel paese e della
reputazione di cui essi godono.
Nel ^rnerigglo della domenica 16
Febbraio i sigg.rì Guigou hanno invi
persone con le quali ci intratteniamo
a parlare del nostro lavoro alle Valli
e in Italia. Poi ancora la sera, nel
salone della Chiei^ di Valdese, ha
luogo un’altra riunione, nel corso della quale la parola è data alla simpatica Lucilla Ricca che con molta grazia ed acume parla del lavoro fra la
gioventù in Italia è delle sue impressioni ed esperienze in america.
Il 1? febbraio a Valdese
Il lunedì 17 Febbraio impieghiamo
la mattinata a visitare le laubricñe
del sig. Albert Garrou e ci interessiamo vivamente a osservare i nuovi
impianti di macchine moderne per
la produzione delle calze di nylon.
Viene poi la volta della visita allo
stabilimento del Sig. J. P. Rostan.
I! vasto stabilimento di panificio e
di pasticceria è quanto di più interessante si possa vedere. Per essere
all’altezza dei tempi e per poter far
fronte alla concorrenza, egli ha co
struito una enorme nuova ala nella
quale ha sistemato tutto un nuovo
complesso di macchinario moderno a
catena, per cui la farina e gli altri
ingredienti necessari vengono immessi automaticamente nelle enormi impastatrici e i pani passano automaticamente da una macchina all’altra,
entrando nel forno, ne escono cotti
e fragranti, sono selezionati ed eventualmente scartati, e poi avvolti nella carta di cell&fane ed allineati e
SPAGNA: difficoltà per il matrimonio di convertiti dal cattolicesimo.
L’atmosfera cattolica e dittatoriale
della Spagna continua ad essere pesante per gli evangelici. Notizie di
alcime settimane fa informavano
che la seconda Chiesa Battista di
Madrid era stata fatta chiudere per
la seconda volta dalla polizia che
aveva inoltre tratto in arresto il pastore.
Sempre dalla Spagna giunge notizia che le difficoltà per la celebrazione del matrimonio civile per gl;
evangelici non sono affatto diminuite. Nell’ottobre 1956 un decreto stabiliva che le persone che avessero abbandonato il cattolicesimo potessero contrarre matrimonio civile. Tale è il
caso di molti evangelici che, nati
cattolici, si sono in seguito convertiti. Ma quando si è presentato il
caso pratico di persone che volevano
sposarsi secondo questo decreto si è
trovato che una «nota ccmplemen
tare» non pubblicata sulla gazzetta
ufficiale affermava che la conversio
ne ai protestantesimo non è una prova sufficiente di « non-cattolicesimo ».
In pratica dunque chi sia stato battezzato cattolico deve sposarsi in
chiesa cattolica anche se nel frattèmpo sia diventato evangelico; op
Hotizie varie
pure non deve sposarsi: in Spagna
non c’è altra possibilità.
.AMERICA LATINA: campo di mis
siime.
Il Dr. A. Rodriguez del Seminario
evangelico di teologia di Matanzas
(Cuba) ha osservato che nell’America Latina su 154 milioni dì abitanti
ve ne sono 5 milioni evangelici e 47
milioni cattolici. Ciò significa che
più di cento milioni di persone sfuggono a qualsiasi influenza spirituale
cristiana. Verso questa enorme folla
la cristianità ha una responsabilità
enorme.
«Il protestantesimo, dice il Dr. Ro
drìguez, avanza in America del Sud.
e senza dubbio nel prossimo futuro
sarà riconosciuto come imo dei fattori più significativi nell’evoluzione
della vita del popolo latino-americano. Fin d’ora Tinfiuenza protestante
in quel continente è molto maggiore
di quanto si potrebbe supporre data
la piccola entità numerica delle chiese evangèliche».
D’altra parte anche il cattolicesi
mo fa grandi sforzi per accrescere
la propria influenza in quel conti
nente: un recente numero de «I?
Mondo» (28 gennaio) dà notizia di
un accordo missionario firmato tra
il Vaticano e la Bolivia, in base al
quale i missionari cattolici in quel
paese avranno tante e tali faciUtazioni e privile^ da aver praticamen
te nelle mani Tamministrazione di
gran parte del territorio boliviano.
SOCIETÀ’ MISSIONARIA DI PARIGI: maggiori spese^
La Società Missionaria Evangelica di Parigi è una di quelle a cui
gli evangelici italiani si sentono
maggiormente vincolati. Il bilancio
della Società prevede per l’anno in
corso un aumento di spese del 18 per
cento superiore a quello dell’anno
scorso ed ha quindi bisognò che i
suoi sostenitori aumentino i loro doni in proporzione. Si noti che que
ste maggiori spese dipendono dall’aumento del costo dei viaggi e da
altre circostanze economiche e politiche e perciò, pur aumentando le
spese la Società non potrà estendere
il proprio campo di lavoro, ma soltanto mantenerlo.
raccolti in cassette, pronti per la spedizione, tutto questo succedersi di
operazioni senza che alciino debba
mai toccare il pane con le sue mani!
E' una cosa meravigliosa che ci lascia
a bocca aperta. Il Sig. Rostan ci dice
che fino ad oggi ci sono solo sette
panifici in tutti gli Stati Uniti che
hanno adottato questi nuovi ipacchinari, egli si trova perciò all’avanguardia.
Da un lato del suo stabilimento
sono allineati i suoi camion, sona
più di cento, pronti ad essere caricati per trasportare il fragrante pane
e la delicata pasticceria nella Carohna del nord ed anche in molti centri
della Carolina del sud. Il Sig. Rostan
ci parla del duro principio delia sua
fatica in un ristorante a New York
e delle varie fasi attraverso le eguali
è passato per giungere al risultato
odierno. C’è emozione nel suo volto
e si trasmette a noi pure. Ha 78 anni,
ma non gli si darebbe più di 60, tanto è ancora giovanile di àsi)etto e
vivace nel parlare. Ancora qualche
visita a persone anziane o ammalate
e poi è l’ora di andare nei locali della
Chiesa per la celebrazione àel 17 Febbraio.
E stata imbandita una mensa per
200 perseire. Qualche anziano manca,
a causa delle strade ghiacciate, ma i
posti a tavola sono quasi tutti occupati. Hanno preparato i ravioli, e co
me sono buoni! Ci sono molti costumi valdesi. L’atmosfera è proprio
quella delle nostre valli, ed anche i
giovani, i quali non conoscono più nè
il francese, nè l’italiano, ma masticano tuttavia il patois. partecipan.i
pienamente alla gioia dei piu anziani. Qualcuno-ha distnbuito delle stelC09:à% (fi. una
il,
discorsò commemorativo. ; sono proprio es.si, i più giovani, m costume
valdese, a dare inizio alla « courentà s. Vi è stato trasciiini,o ancne ii
Pastore americano, vi siamo stati trascin,ati anche noi, anche molti anziani!
In volo verso Phoenix
E’ tardi qunado ci sì separa. Ma
noi dobbiamo ripartire presto il mattino seguente. E’ il Pastore Styles che
ci conduce all’aeroporto di Charlotte,
lì ci separiamo da Lucilla Ricca e facciamo un volo di circa due ore fino
ad Atlanta. Atlanta è poco distante
da Decatur dove c’è una Facoltà di
Teologia che ha buoni rapporti con
la nostra Facoltà di Roma. Uno dei
loro studenti ha trascorso un armo
alla nostra Facoltà di Roma. Uno de
loro Professori, il Dr. Cecil Thompson
è stato pure ospite per ima setoimar
na alia Facoltà di Roma. A Decatur
ricordano con piacere la permanenza di 6 mesi fattavi dal nostro collega Elio Eynard quando vi diede dei
corsi sulla evangelizzazione in Italia,
e gli studenti di quella Facoltà inviarono qualche anno fa una considerevole somma per la nostra Facoltà di
Roma. E’ il Prof. Thompson stesso
che viene a prenderci al Atlanta e
così ceniamo assieme agli studenti ed
ai Professori e dopo cena abbiamo
una simpatica riunic-ne, nel coisj
delia quale diamo notizie del lavoro
in Italia.
Il mattino seguente di buon’ora siamo giunti di nuovo aH’aeroporio,
questa volta per un lungo percorso.
Sono 9 ore di viaggio in aereo. Attraversiamo parte della Georgia, 1 Alabama, la Louisiana, il Texas, e giungiamo finalmente nell’Arizona, ati,errando nella città dì Phoenix. Abbia- ;
mo lasciato al mattino Atlanta ove
soffiava un vento gelido, e ci troriamo la sera in un caldo clima, assai
piacevole. Phoenix è una bellissima
città che si allarga enorme nel caratteristico deserto dell’Arizona. Sabato
scorso abbiamo attraversato per due
ere e mezzo di autobus parte di questo deserto per recarsi nella cittadina di Globi per presiedervi il culto
in una simpatica chiesetta, presbiteriana. Abbiamo visitato poche Chiese
qui. La maggior parte del nostro lavoro qui è stata fatta attraverso la
radio e la televisione. Abbiamo parlato quattro volte alla radio e tre
volte siamo apparsi in programmi di
televisione. Domenica scorsa abbiamo anche trasmesso due sermoni di
circa mezz’ora alla radio, anche qui,
come da noi alle 7,30 del mattino.
Lasceremo tra due giorni Poenlx jier
trasferirci nella città di Tucson, sem
pre nell’Arizona. Speriamo di riparlarne nella prossima corrisponderv
za. , ,A. c L. Deodaip,
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L'eco OELLB rkVUI VALDB81
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Problemi sociali alle Valli
Remplacer les Vandois aux Vallées?
IVotre collaboratrice répond à Ad. Adax Esfnard qui avait proposé de faire venir sur nos montagnes des familles du Adidi
Monsieur,
Dans r« Kco delle Valli », vous
donnez une solution extrême au
« spopolamento delle Valli ». Il est
humain de voir la chose à sa façon:
sur les hauteurs de Siracusa à Agrigento, j’y verrais volontiers, dans la
tièdeiu de l’iiiver, les Rodorettins!
Mais est-ce le fait en soi qui nous
attriste? que vallées et monts redeviennent bois et forêts? ce sera un
splendide coup d’oeil, et, si alors
le Synode sera encore à la Tour, quel
magnifique « clou » un finale de clôture avec « caccia grossa » (The big
game!), loups, sangliers, buffles etc.
etc,, de quoi attirer les sympathisants des deux hémisphères.
Ce qui est triste c’est de parler de
remplacer les Vaudois, ainsi à la légère, sans avoir fait, pour leur venir
en aide, ce minimum, qu’il eut été
humain de faire.
Triste donc, les Vaudois réduits
à quitter une terre qu’ils adorent,
des rochers, des arhres qui font battre leur coeur, — et nous savons
pourquoi.
La faute est à nous, bourgeois, apathiques, indifférents, paresseux à
leur égard. Pas un seul de nous, qui
écrive sur le caractère Vaudois, je
entends ceux .de la vieille roche, qui
tiennent dur là haut, et avec quel
confort...? courageux et timides, rudes et pleins de poésie, de distinction de coeur.
N’avez vous. Monsieur, par un
concours de circonstances, coimu
que les éléments médiocres? ou alors ai-je eu moi la destinée de rencontrer seulement l’élite? Les habitants de Kiesi, seraient ime perfection, ce dont je me réjouis; l’Asilo dei Vecchi, à Vittoria, aura par
votre intermédiaire, enfin, la si urgente main d’oeuvre. J’ai moi-même beaucoup d’admiration pour cette île merveilleuse, et souvent j’ai
songé au meilleur temps que passeraient là ceux qui ont 8 mois d’hiver
et 4 d’eiiler (Pra du Tour, Prali,
Korà etc. etc.).
D’après la dernière publication de
F. Fortini, la Chine avec ses 600
millions d’habitants, en compte trois
fois moins au km2, que le sud de
notre pays! donc pas l’ombre d’mi
doute que dans 20 ans, nous serons
Vous, y compris les Vallées,, occupés
par les Siculi. Si vous connaissez
bien le tempérament de ces amis,
vous conviendrez, que leur potentiel... nous fait un peu peur, autre
que « digiuno, austerità, astinenza».
S’en vont-elles les femmes, comme
deux Walkirie-Barbettes, de ma connaissance, dans les bois abattre le.s
arbres, pour s’en revenir le soir, la
hache sur l’épaule et une vipère écrasée en main? l’honneur est travail, de partout et à toute heure,
selon les nécessités; autre que « sofisticate »! Avec peu d’argent, une
La Parola della vita
Vocazione di credenti
( Esodo 19 : 3-6 )
Le parole che l'Eterno rivolge ai figliuoli d'Israele per bocca di
Mosè sono anzitutto un ricordo dì c|ò che Egli ha già fatto, senza che
essi meritassero questo per nulla. Iddio ha amato, si è scelto questo
popolo fra i molti della terra, coprendolo dì benedizioni ; il suo passato
era grande soltanto per l'opera potente e misericordiosa di Dio.
Dio prende l'iniziativa ; ci cerca, ci ama e ci guida prima ancora
che noi Lo cerchiamo. Egli ci ama per primo e ci mostra la grandezza
del Suo amore nel fatto che Gesù Cristo è morto e risuscitato, affinché
potessimo vivere una vita rinnovata, lontano dalla schiavitù della nostra
ingiustizia, delle nostre passioni, delle nostre aspirazioni e del nostro
« io », nella libertà dei figliuoli di Dìo.
I figliuoli d'Israele e noi siamo stati liberati e salvati, ma a che
scopo?
L'appartenenza a Dio del popolo eletto non escludeva quella delle
altre nazioni, ma era lorò destinata. «Mi sarete un regno di sacerdoti
e una nazione santa », cioè : messa a parte per il servizio di Dio, che
rappresenti il Signore davanti al mondo intero e che interceda per le
altre nazioni, facendo loro conoscere il nome del Signore e la Sua opera
di salvezza. La redenzione d'Israele deve essere vera in ogni tempo e
deve concretizzarsi nel servizio e nella testimonianza.
Tale è la vocazione dei credenti, membri della Chiesa di Gesù Cristo. L'Apostolo Pietro ce lo ricorda : « Voi siete un reai sacerdozio, una
gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, affinchè proclamiate le
virtù di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa
luce » (I Pi. 2: 9) ed il libro dell'Apocalisse afferma che Cristo: « ci ha
fatti essere un regno e sacerdoti all'Iddio e Padre suo» (Ap. 1: 6).
Dio ci ha acquistati e ci ha promossi alla dignità regale del sacerdozio,
in quanto membri della Chiesa di Cristo non possiamo vivere egoìsticamente per noi soltanto o inorgoglirci delle benedizioni ricevute, ma
abbiamo un chiaro impegno da assolvere nei riguardi del nostro prossimo, che manifesti la nostra consacrazione a Dio. Apparteniamo a Dio
in modo particolare, affinchè un giorno tutti gli uomini appartengano
al loro Signore e siano salvati.
Ma la nostra vocazione è vera ad una condizione : che ubbidiamo
davvero alla voce di Dìo ed osserviamo il Suo Patto!
Come possiamo annunziare la potenza e la misericordia di Dio se
non accettiamo anzitutto noi stessi questa potenza e questa misericordia? Ubbidire non significa solo conoscere o adempiere cerimonie e riti
intesi come dovere, ma udire, ascoltare e rispondere alla parola di un
Altro. In tutta la S. Scrittura il Signore sì fa conoscere come un Dio che
parla ed il fedele ubbidisce col ricevere e col vivere quotidianamente
la Sua volontà.
L'ubbidienza del cristiano si riassume nella fede che accetta I ubbidienza di Gesù Cristo, mediante il quale Dio ci parla e stringe con noi
un Nuovo Patto d'amore. E la fede non è vincolata a tradizioni umane
nè a legami di sangue, è « dono » dì Dio, che possediamo quando siamo
stati afferrati dalla Parola di Dio e siamo stati rinnovati nella nostra vita
dallo Spirito Santo.
Tutto ciò che noi siamo, facciamo o diciamo ha quindi senso e
valore nella misura in cui ascoltiamo la voce del nostro Signore. Se
ubbidiamo davvero a questa voce siamo; « un regno di sacerdoti ed
una nazione santa » ; siamo membri della Chiesa di Gesù Cristo.
t. p.
vaudoise que je connais bien, s’est
l onstruite une maison de campagne,
travaillant sans trêve, comme « manovale - ingegnere »; avec les maçons, si vous êtes de la partie, vous
comprendrez quel effort physique et
aussi moral; ilans un autre milieu
une jeune danseuse, la première
Vaudoise à l’être, outre son talent
se fait honneur par son sérieux à la
tâche comme elle était une des meilleures cathécumènes. Je connais de
Sul problema dello spopolamento
delle Valli due lettori ci hanno scritto e ne pubblichiamo oggi gli articoli. Essi si riferiscono soprattutto
alla po.ssibilità o meno di trasferire
nelle nostre zone montane gruppi di
evangelici provenienti dal Sud; e in
ciò si ricollegane), sia pur con pareri diversi e contrari, acl una proposta fatta dal m.stro collaboratore,
ring. Max Eynard.
l due articoli in questione hanno
uno stile ed un intonazione diversi:
più pacato quello di Carlo Pons, più
vivace e brillante, se così posso dire.
della nostra collaboratrice
Eveline G. ìjeux, di Firenze, inguaribilmente ” barbetta ”! I lettori saranno lieti di udire questa voce fiolentinu in difesa delle Valli; ma vogliamo assicurare che nella vivacità
del linguaggio pieno di ” humour ”,
non c’è opposizione preconcetta nè
ostilità personale verso quelli del
Sud. Non abbiamo alcuna ragione
di creare un muro di separazione
fra noi e loro, malgrado le indubbie
differenze etnico-geografiche, dal
momento che la fede in Gesù Cristo
ci unisce in una sola famiglia spirituale.
Su questo argopiento, come su ogni altro, lasciamo piena libertà di
parola; e, nella diversità dei giudizi, si faccia in modo che tutto cooperi alla pace ed alla mutua edificazione.
L’articolo ih (^gflo Pons e in terzi^
pagina. « 1 tori nella sterpala» è
una prova che qua e la, alle Valli,
si lavora con serietà, red,
nombreuses figures admirables de
femmes vaudoises, pour leur courage, leur dévouement, leur humilité.
Vous êtes. Monsieur, probablement
. très jeune, pour être teUement « ensiculé », et moi bien vieille pour
être si « embarbettée ». Ce n’est pas
la terre qui ne rend plus (elle n’a
jamais rendu autant, sauf saisons
contraires) c’est l’homme qui ne sait
plus rendre. La terre veut patience,
amour, elle est jalouse, il faut lui
dédier tout son temps et même son
coeur, il faut l’aimer vraiment, alors, en retour elle rend à satiété.
Ici le Pasteur me dit que les « Fratelli del sud, venuti per lavorare la
terra in Toscana, se ne tornano giù,
la terra non rende più » : peut-être
que les Molo Scooters rendent trop.
Tout est aléatoire, question de
goût ; vous aimeriez les Riesini aux
Vallées, mon mari, né en Chine, voudrait les Chinois, moi qui ai un faible pour les Esquimaux j’en remplirais le lac de la Sella veilla, ma fille voudrait des Peaux rouges ou des
Pertuguais au Vandalin, notre ami
(r. Scortecci, explorateur, des pygmées à là Balsillé.
11 n’y a qu’à souhaiter que du ciel
descendent les sages Martiens, amis,
qui résoudront la question pour le
hien de nos Vallées, ou alors nous,
la bourgeoisie, nous nous hâtions de
mettre vivement main à la pâte... et
au portefeuille, pour donner le minimum de hien être à ceux qui veu
lent encore lutter, vivre et mourir
là haut.
J’aime à penser, Monsieur, que
ma sincérité ne vous formalisera pas
et veuillez songer un instant au plaisir... que votre proposition fera aux
Vaudois d’Amérique! aulieu de dollars, nous méritons de collecter des
(c baroutà s’ia schina » et nous ne
l’aurons pas volé. Etes-vous grimpe
jusqu’à Rocheplatte? faites-le et nous
serons d’accord pour la première offerte tangible à ce sujet.
Malgré inon opinion contraire,
croyez, TSTonSeür,' â mCs'^BoBs seuifments et à ma meilleure volonté.
Eveline G. Beux
Fiori nella sterpala
Domenica 9 Marzo gli abitanti della sterpala dei Vèrney, in quel di Ro
rà ha festeggiatò, con un’agape fraterna il suo « Ciclòpe » maggiore, Giu
siano Emilio, nonché i suoi ccllaboratori in occasione dell’ultimazione
dei lavori della strada, conosciuta ormai come « via dei Ciclopi » e ricordata lo scorso anno con un articolo.
Oltre ai lavoratori era ospite d’onore
l’avv. Arnaldo Pittavino che a suo
tempo aveva preso a cuore l’opera
compiuta ed aveva interespto il benemerito Consigliò Provinciale di Torino ottenendo un contributo a titolo di incoraggiamento per i montanari dei Vemey. I messaggi del Consigliere Provinciale Pittavino, del dr.
Meynet, a nome dèi Comune di Rorà,
nonché del Pastore G. Bouchard hanno messo in viva luce l’opera compiuta e sopratutto l’entusiasmo, lo zelo,
l’ammirevole tenacia nel condurre a
termine i lavori, per una strada lunga 1.200 m. e larga circa 3.
La zona dei Vemey é infatti una
grande sterpaia, scarsissima d’acqn.i
e dove le famiglie superstiti, comprese quelle della zona del Bosc scmo
prive di luce, costrette nei mesi estivi,
cioè nel mesi di »maggiore lavoro a
portarsi l’acqua stjille spalle ed il cui
reddito non supera le 6 mila L. mensili. Questa è la realtà nuda e cruda.
A questo punto si pone una domanda: cosa facciamo noi, membri del
corpo di Cristo per le membra soffe
renti, tormentate dal problema per il
nane quotidiano, depresse, avvilite
talvolta per l’assenza della carità delle altre memdira? Cosa facciamo noi
per i montanari delle zone dep ezss
di Angrcgna Serre, del Tagliaretto o
di altre delle nost;re Valli? Non sono
d’accordo con colóro che incoraggiano l’esodo dalle montagne, o comunque si arrendono di fronte ai ragioiiamenti molto convincenti dei contadini, abbruttiti da un lavoro irigrato e
amaro anziché compiere ogni sforzo
per ridonare fiducia e soprattutto facendo appello a tutte le forze ancor
vive del nostro popolo per aiutarli e
render men grama la vita sifi monti.
Domenica scorsa i volti dei « Ciclopi» erano raggianti per la presenza
dell’avv. Pittavino, delle autorità locali che hanno promesso, con tono d,
grande sincerità, il loro vivo interessamento nonché la loro fraterna parola di ammirazione per l’opera com
PRO VALLI
Assistenza ospedalieta
Per rispondere a quanto richiestoci
da alcuni fratelli delle Valli possiamo precisare che l’Ospedale Evangelico Valdese di Torino è convenzionato anche con la Mutua Coltivatori
Diretti. Ricordiamo a tutti gli interessati che prima di presentarsi al
nostro Ospedale a Torino devono
provvedersi presso la loro sezione
della suddetta Mutua dell’impegnativa di ricovero per evitare contestazioni da parte della Mutua.
Presso il nostro Ospedale possono
essere ricoverati malati di medicina,
chirurgia, ginecologia, otorinolaringoiatria ,ortopedia e traumatologia,
cardiologia, urologia; inoltre è sempre in efficienza il reparto Raggi e
terapia fisica ed il Laboratorio Analisi.
Ricordiamo che l’Ospedale è con
venzionato con la Mutua INAM per
medicina, chirurgia e specialità varie; con la Mutua FIAT e RIV
(MALF) per chirurgia e specialità
varie, non per medicina; è inoltre
convenzionato con le Mutue ENPAS,
ENPDEP, SIP, STIPEL, ed altre mi
noli.
Per il ricovero nel nostro Ospedale i malati evangelici hanno sempre
la precedenza, anche quelli provenienti dalle Valli; si raccomanda
soltanto, quando non si tratta di ricoveri urgenti, di preavvisare la Dire
zione perché l’Ospedale è quasi sempre con tutti i posti occupati.
Carlo Pons
pinta. L’interessante dialogo protrattosi fino a sera intorno a tutti i problemi dei nostri montanari cl h
fatto comprendere la importanza degli incontri, del rapporto umano tra
gli abitanti delle nostre aree depresse con quanti possono tendere la ifiano con amore, senza ombra di pater
nalismo, nel clima della vera Carità
Il dare un pò di luce ad un casolare
un poco d’acqua ad una famiglia
sperduta sui monti, o aiutare il iiim
ex catecumeno Giorgio M, che a 18
anni si mette a studiare, lavora 10
ore al giorno da manovale e che in
un anno pur lavorando riesce a fare
l’esame d’ammissione, tre anni di me
dia con promozione lusinghiera, ritengo sia motivo di grande gioia per
chi da e chi riceve.
Di queste ed altre cose s’è dialogato
domenica 9 Marzo attorno ad una
mensa, preparata con entusiasmo
dalla nostra benemerita sorella Maiy
Morel in collaborazione con Giusiano
Rosetta, alle quali Inviamo la nostra
parola di viva riconoscenza.
Nella sterpala sbocciano di quando
in quando dei fiori e sono i più belli:
aiutiamoli a crescere ed a profumare
ed a rallegrare un giorno l’ambiente
nove Iddio li ha posti. Forse un giornr la sterpala dei nostri monti, coifie
il biblico deserto, fiorirà come la rosa
nel senso materiale e soprattutto spirituale e sarà motivo d’allegrezza per
tutti. g. b.
Vient de paraitre;
ALBERT CARACO
Apologie d'Israël
I - Plaidoyer pour les Indéfendables
II - La marche à travers les ruines
Deux volumes in-8 carré. Tome I: 750 frs.
Tome II: 900 frs.
LA CLEF DU PROBLEME JUIF
L’éternel problème juif est plu^jictuel
que jamais, sa solution dômine Tavenir Sé
l’humanité; or, dans l’Histoire, il est toujours resté insoluble tant par la faute des
enfants d’Israël que par celle de leurs ad
Cel ouvrage conduit à la solution.
En vérité, les Juifs ne se connaissent pas
et c’est là leur drame. N’ayant pas reconnu Jésus comme Messie, l’ordre de l’humanité s’est bâti sur leur abaissement. Mais
les persécutions les plus sanguinaires n’ont
jamais pu anéantir tous les Juifs du monde
L’Etat d’Israël — malgré les efforts de
ceux qui le composent — concentre sur
lui la haine de nombreux enner.iis et l’admiration d’autres hommes non juifs, mais
il ne résoud pas, au fond, le problème.
Le Sionisme est un prélude, mais il faut
que les Israéliens suivent les voies de la
Providence. Vivant loin de ceux qui les
ont abaissés et persécutés, et par là ont empêché d’aller à Jésus, les enfants de là-bas
devront ouvrir les yeux malgré leurs pères
égarés.
L’auteur prend la défense d’Israël, peuple mal connu de ceux qui le pourfendent
et trop de fois étranger à soi-même. Il sait
ce qu’il en coûte rl’être juif, mais il n’est
pas aveugle; il est fidèle à l’esprit de l’Ancien Testament et montre la voie aux Juifs
et non-Juifs, et à toute la famille abrahamique qui compte un milliard d’hommes
(chrétiens, musulmans et Israélites).
En écrivant cet ouvrage on a cherché à
atteindre le fond des problèmes et non pas
à plaire aux défenseurs ni aux adversaires
des Juifs. Ce livre, puissamment original
est une mine de réflexions sur Israël,
Librairie Fischbacber ■ 33 rue de Seine
Paris (VI).
UNA VERA ROTTA
Siano tante o poche le conquiste materiali che possiamo annoverare, questa non è la questione decisiva per la civiltà. Il suo destino dipende dalla direzione verso la quale avanza. Il risultato del viaggio
non dipende dalla velocità della nave, sia che sì tratti dì un buon veliero o di un'imbarcazione più lenta, nè dalla navigazione a vela o a
motore, ma dal fatto che essa tenga o no una rotta e dalle buone o cattive condizioni del suo timone.
A. Schweitzer.
3
Lnecn delle talli taldbsi
^ 3
Nelle Chiese Valdesi dell’America del Sud Attività ecciesiastica a Napeti
Cari lettori dell’Eco:
mosso dal desiderio di contribuire
in qualche modo al rafforzamento dei
legami che ancora esistono fra i vaidesi sud-americani e quelli della Madre Patria e sapendo far cosa grata
ad alcune... decine di lettori dfl nostro carissimo giornale, eccomi a voi
con alcune notizie sparse che vi offrano un quadro generale della vita
delle nostre chiese, co^ come si è
svolta in questi ultimi mesi.
Attività evangelistica. Consapevole
dell’importanza che l’evangelizzazione deve avere anche da noi, la Chiesa
Valdese ha collaborato in una grande Campagna svoltasi a Montevideo
a metà di ottobre con il noto evangelista Osvaldo Smith, che è stato, a
quanto pare, il « maestro » di Billy
Graham. Quattordici denominazioni
hanno collaborato in uno sforzo notevole che ha visto le assemblee religiose più numerose — da 2 a 3.000
persone — che la storia dsU’evàngelismo montevideano ricordi. Predicazione molto semplice, eloquenza impetuosa di un uomo sui 70 anni, ^re
parazione meticolosa della campagna
— prima e dopo —, più di 600 persone che dichiararono di accettare il
messaggio della salvezza, circa 2 milioni di lire spese. I risultati veri sono
nelle mani di Dio. Dice un nostro inno molto semplice e molto noto :
X Sembraré la simiente^ preciosa, déjaré el resultado al Señor ».
Nella cittadina di Juan Lacaze, nella circoscrizione della Chiesa di Oosmcpolita, si è svolta in novembre
una serie di riunioni di evangelizzazione in una sala cinematograñca.
oratore il pastore N. Berton ed apprezzata partecipazione di alcune delie nostre Corali.
Attività giovanili. La nostra gioventù che in linea teorica milita nella sua grande maggioranza nelle no
sire Unioni Giovanili (36 Unioni e
2650 soci! svolge un’attività sportiva
inquadrata nelle attività particolari
di qua.si tutti i nostri organismi giovanili, avcività che culmina in un
torneo di atletica leggera, palla a
volo e... bocce che quest’anno ha ^
vuto luogo a La Paz. Interessante il
fatto che le due prime classificate
sono state due Unioni eminentemente rurali; Cosmopolita e San Pedro.
Nel Parco « 17 Febbraio », a Colonia Vaidense si stanno svolgendo, dai
primi di gennaio in poi, vari Campi
per bambini, per adolescenti, per gio
interessante è senza dubbio la « Colonia de Vacaciones» o Colonia Balnearia che quest’anno ha segnato un
record: più di 80 partecipanti. Degno
di nota ii fatto che questi bambini
vanno generalmente spesati dalle Leghe femminili. Unioni, Scuole Domenicali ecc. : una bella opera di assistenza sociale degna di essere più
conosciuta ed... allargata.
L’Assemblea annua della P. G. V.
ha avuto luogo quest’aiino, per la prima volta, nel Parco già citato, sede
dei nostri Campeggi: poche decisioni veramente importanti. Si ha l’impressione di stagnamento, di scarso
interesse per i problemi, che agitano
l’umanità ed a cui i giovani cristiani
dovrebbero essere particolarmente
sensibili. Auguriamo al nuovo Presidente del Comitato Direttivo, il Pastore N. Berton, dinamico ed intelligente, un’attività benedetta dal Signore.
Canto. Oltre la Pesta di Canto del
le nostre Corali dell’Uruguay, sveltasi a C. Vaidense il 16 novemore con
un programma interessante ma for
se un po’ troppo carico, alcune delle
nostre Corali hanno dato diversi concerti diretti mag-stralniente dal Maestro Edoardo Caiamouia, ch.udendo
la serie un magnifico concerto natalizio, all’aperto nella cittadina di (IoIonia. Due Corali interd.nominazionali di Montevideo e di Buenos Aires
e tre Corali Valdesi formando una
massa di più di lóO voci dirianzi ad
un migliaio di uditori (molti non evangelici) riuscirono ad amalgamar
si preparano 6, 7 fino ad 8 festicciostraordinaria del comune Direttore
e a darci non soltanto un concerto
di elevata fattura artistica ma un
me.ssaggio natalizio di gioia, di paoe
e di buona volontà che speriamo non
sia caduto nè fra le spine nè in terra sterile.
Natale. Pur mancando al nostro
Natale sud-americano quel « cachet »
particolare che alle Valli sembra qusr
si indispensabile perchè... Natale sia
veramente Natale — la neve —, le
nostre comunità fanno del loro meglio perchè tutti ricordino in modo
cristiano questa grande solennità:
tant’è vero che in alcune comicità
si preparano 6, 7 fino a 8 festicciole con il tradizionale Albero e con
un generalmente ben allestito programma di recite, canti, quadri all^
gcrici ecc. E son ben poche le famiglie che non assistono. Generalniente poco frequentati, invece, i culti di
Natale, specialmente nelle comunità
rurali ove quasi tutti sono impegnati nei lavori del raccolto.
Raccolti. E poiché ho accennato al
raccolto, forse vi interesserà sapere
che l’annata è stata generalmente
(-•
#/ Pastore Silvio Long gI scrive daWUruguay
buona specie nel Dipartimento di
Colonia ove si trova la buona metà
della popolazione valdese del Rio de
la Piata. Nel Nord invece il raccolto
è stato più misero a causa delle piogge troppo abbondanti cadute in pri
mavera. Dalla Pampa ci pervengono
notizie di un raccolto eccezionale, il
che dimostra che la Pampa non è
poi così inospitale ed ingrata come
alcuni vorrebbero far credere. Vi sono agricoltori che hanno mietuto ben
8, 10 mila sacchi di grano. Di questa
abbondanza dovrebbero riceverne i
benefici effetti anche le Feste del
Raccolto o della Riconoscenza che
organizzano in questo periodo tutte le nostre comvmità e che costituiscono uno dei cespiti più forti delle
loro entrate.
Le feste del Centenario. Come vi
ha informato l’Eco, il 1958 è l’armo
della fondazione della prima colonia
Valdese in questo paese: Colonia Vaidense. Le celebrazioni ufiBc’ali si svolgeranno in ottobre ed è con gioia
profonda che ci prepariamo a ricevere i fratelli che verranno dall’Italia,
dalla Svizzera, dalla Francia. Intanto è alle stampe rma interessante
pubblicazione tracciata nelle sue linee generali ed inccmincia^^a dal rimpianto Pastore Ernesto Tron ed affidata dopo la sua morte ai Pas'^ori
Ganz e Negrin: si spera averla pronta fra due mesi e siamo certi che,
dato il carattere dell’opera, molte persone in Italia la vorranno acquistare
ed avere così informazioni aggiornate e complete su tutte le nos:,re Colonie, tanto deU’Uruguay come dell’Argentina. Costruz oni ed altre opere più o meno importanti sono pre
viste per il 1958: oltre al Tempio di
Montevideo di cui già è stato parlato in questo giornale e che saA l’opera «massima» del Centenario si
prevedono e si progettano costruzioni minori in altre comunità e la Chiesa di Colonia Vaidense sta procedendo all’installamento di un magnifico
organo tedesco nel suo tempio. Sarà
la prima chiesa valdese sud-americana ad avere un organo, il cui costo
è calcolato in più di 8 milioni di lire.
Buon viaggio! Il Pastore Ganz e
signora partiranno per l’Italia il prossimo 4 aprile con la nave Andrea C.,
per un meritato ^d^gio di riposo
Auguriamo loro imi buon viaggio ed
un piacevole e beiffidetto soggiorno
in Italia.
t’
Ultime dipartenzcf A Tarariras Mi
chele Rostàgnol di ^ anni e a Ombues de Làvalle Giovanni Daniele
Artus di 94 anni, due « Buhiarel » della s vieille roche » i a Cosmopolita
Bartolomeo Pilón di 90 anni; a C.
Belgrano Alessandro Tron, di 50 anni, vittima di un ^cidente sul lavoro; a San Salvador Tomás Charbonnier dì 84 anni; a tí. Iris Maddalena
B"rger, vedova Bonjdur. di Villar Pellice, di 81 anno; a Colonia Maria
Ana Nimmo, di origine scozzese, membro fedele della nostra Chiesa che ’ascia un magnifico esempio di umiltà,
di consacrazione, di, fedeltà nel servizio cristiano e di amore sincero e
vissuto per i bisognosi, i poveri, gli
ammalati, i bambini, per tutti i piccoli e dimenticati di questa nostra
società così poco et cosi superficialmente cristiana.
S. Long
Per coloro che s’interessano alla
vita della comunità valdese napoletana ecco alcune notizie.
Inaugurazione del locale di culto
del Vomero. Ha avuto luogo il 15
dicembre 1957, con un culto nel nuovo locale della comunità valdese del
Vomero, presieduto dal Moderatore,
pastore Achille Deodato. Già da alcuni mesi la comunità si era trasferita in questi nuovi locali di sua
proprietà, ma per varie ragioni ne
era stata rimandata la cerimonia
ufficiale deH’inaugur^one. Oltre a
un buon numero di fratelli della
chiesa valdese di Via dei Cimbri
erano presenti rappresentanze di tutte le denominazioni evangeliche di
Napoli. Alla fine del culto hanno
preso la parola, esprimendo il loro
compiacimento e i loro auguri, i pa
stori ; Riccardo Santi, della Chiesa
Metodista di Portici; Pasquale Russo,
della Chiesa Battista di Pozzuoli, il
signor Mendoza della Chiesa del Vomero e il pastore Oreste Peyron’l,
titolare della Chiesa di Via dei Cimbri, il quale anche quest’anno è incaricato della cura della Comunità
del Vomero in attesa che la Tavola
Valdese nomini un pastore.
Settimana di preghiera. Durante
la settimana di preghi :ra in comune coi fratelli delle altre denominazioni, l’adunanza nel nostro tempio
si è tenuta la sera del mercoledì 8
gennaio, con un buon numero di
presenti.
Batt"simi. Sono state battezzale:
Marinella Falvo e Anna Mayol. Il Signore benedica queste care piccine!
Funerali. Il 30 dicembre u. s. numerosi fratelli e sorelle hanno preso parte al dolore della famiglia Campagnolo, partecipando al funerale del signor Pasquale, dì anni 73, marito e
Lo spopolaménto alle Valli
In attesa di poter dare una risposta
ufficiale della PRO-VALLI al problema posto dall’ing. M. Eynard per
impedire lo spopolamento delle Valli
vorrei anzitutto ringraziarlo vivamente per il suo costante e fattivo interessamento a tutti i nostri problemi ed
esporre alcune considerazioni personali sulle possibilità di porre un riparo al lento spopolarsi della nostra
terra.
Concordo pienamente sul beneficio
che ne verrebbe alle Valli da una immigrazione formata da elementi capaci e' con una fede vivente; questo è stato nel passato uno dei benefici di cui
hanno goduto le nostre Valli contribuendo a mantenerle ad un livello di
cultura e di fede più elevato di tutte
le regioni circostanti e probabilmente
rivelandosi utile anche dal punto di
vista strettamente fisico della sanità
della popolazione.
Sono però molto scettico sulla possibilità di una immigrazione piuttosto
numerosa di elementi contadini provenienti dal Sud; oltre alle evidenti
difficoltà materiali ci sarebbero anche
degli inconvenienti sociali di non poca importanza. Vediamo in alcune regioni d’Italia che dove l’immigrazione
dal Sud si è mantenuta in limiti modesti gli elementi che sono venuti alla
spicciolata e si sono dispersi nella popolazione locale vengono assorbiti ed
alla seconda generazione hanno perso
le caratteristiche sociali e morali della zona da cui provenivano, e questo
è un bene. Dove invece l’immijyazione è avvenuta in massa essi hanno
mantenuto le loro caratteristiche più
retrograde e deleterie (mafia, onorata
società, superstizioni, ecc.) creando
disagio e danno alle popolazioni locali. Occorre pure tener presente che
quei contadini che venissero trasferiti
nelle zone più alte o- più disagevoli
scenderebbero anche loro a valle appena possibile facendo esattamente
quello che fa ora la popolazione locale. Evidentemente non possiamo più
pensare di tenere sul posto o ripopolare quei villaggi dove la vita è tanto
più disagiata e misera di quella dell’operaio o del contadino della pianura. Credo però che qualcosa dobbiamo
fare per incoraggiare lo stabilirsi alle
Valli di singoli indivi4ui o gruppi familiari che vivono dispersi in località
dove sono i soli evangelici, privi di
assistenza spirituale, perchè raramente questi nuclei isolati possono resistere aH’ambiente circostante e nel giro di una génerazàoiie- o due, o per
matrimoni misti o per lento processo
di indifferenza, vengono assorbiti dall’elemento circostantè. Questi nuclei
invece, trasferiti alle Valli o nelle immediate vicinanze, si.manterrannc viventi e fedeli. Ed olre che per quei
fratelli in fede noi dot biamo fare qualcosa per favorire il’ritorno di tutti
quei figli nostri che Sono andati lontano all’estero per guadagnarsi la vita,
per farsi una posiziqne, ma nel cui
cuore è rimasta incancellabile la nostalgia della loro terra. Per loro le
Valli offrono la posìibilità di avere
una casetta in una località comoda e
salubre per passarvi la vecchiaia, oppure la possibilità di una cascina o di
un lavoro se sono ancora nel pieno
delle loro forze.
V’è un flusso continuo, specialmente verso i centri di fondo valle come
volar Perosa e Torre Pellice. di elementi cattolici o nulla credenti provenienti dalle vicine regioni piemontesi,
dal Veneto e dal Meridione, e questi
elementi riescono ad avere il posto in
fabbrica, ad impiantare e far prosperare un negozio od un lavoro di arti
giano; perchè dunque non potrebbe
essere lo stesso per nostri fratelli in
fede che provenissero dalle stesse regioni? D’altra parte un tentativo, per
fortuna limitato, di trasferire alle Valli elementi provenienti dal meridione
pare si stia effettuando in una delle
nostre parrocchia i^rte di una setta; evidentemente trovano un ambiente più libero e sereno ma di questa
immigrazione ci rallegriamo poco perchè non c’interessa di importare gretto
e misero spirito settario ma anime credenti e viventi che possono portare un
soffio di risveglio e di vita veramente
cristiana nelle nostre Valli.
Carlo Pons
Che cosa regalare
ai catecumeni confermandi?
Ai catecumeni che verranno prossimamente ricevuti in chiesa, regalate un bel libro, che sia per loro di
ispirazione e di guida nella loro vita.
Vi raccomandiamo ih modo particolare:
Il Dizionario biblico
Brossura L. 3.7C0; Rilegato L. 5.(W0
La chiave biblica
Brossura L. 3.5(X); Rilegato L. 4.500
Ordinazioni alla Libreria Claudiana
Torre Pellice (Torifio) c.c.p. 2/17557
Uova pasquali
G u p e r
la convenienza nella qualità
Associazione insegnanti Cristiani Evangeiici
COMUNICA TO
Mercoledì, 19 marzo, avrà luogo D. v. a Pinerolo, ii tradizionale
convegno di primavera dell'AlCE. Sono invitati ad intervenire lotti i
colleghi e, in modo particolare tutti i giovani diplomati e diplomandi
valdesi per una reciproca presa di contatto e per lo studio dei nostri
problemi professionali.
Il programma è il seguente :
MATTINO
Ore 9,30 - Breve culto.
Ore 10 - tielazioni;
a) « I problemi della scuola di stato». Prof. F. AAalan
b) « Il nuovo stato giuridico degli insegnanti ». Sig. R.
Abrardi, segretario provinciale del SNASE.
c ) « Presa di coscienza dei problemi politici attuali ».
Prof. R. Jouvenal.
MEZZOGIORNO
Pranzo in comune.
POMERIGGIO
Discussione sulle relazioni, comunicazioni e varie.
IL SEGGIO
padre di membri della nostra comu
mià.
il giorno 8 gennaio, il Pastore ha
svolto una doppia uuizionS reàgiosa
ai uumtero Evangelico, al limai alt
della signora Anna Kemdte, di anni
bo, ueceuuia aa Acquaia i&orrento) e
di Oscar oaviezei, di origine grigioiie.se, di anni 58.
Attività. Tutte le attività della Chiesa sono in pieno sviluppo, iia »cuoia
Oomeuicaie non è moico iiumeiosa.
Dia cosiiiuita da un snnpaaeO giuppetio di ragazzi, vivaci si, ma aueuci
e discipiinau. »periamo che la Venuta prossima delia ouona stagione p>ermeu/U ai nostri Dimoi di segmre le
it'Ziuiii con maggior puntuauta e regolarità.
il uii-one Giovanile svolge una serie interessante di studi e conversazioni ai vano argomento, oltie a sciate ricreative in Cvimune ariene coi
giovani ni aure denomniazioni. Una
siinpat.ca cena di tuie a Aiuio na riunito la nostra gioventù, e auene altre persone un po... meno giovaiu, la
sera nei zy dicembre.
La società di Cucito, dopo il Bazar
dei do ivovemore u. s., che na avuto
un esito soadisiaceiite nonostanve la
giornata ecc..zmnaimeiite rigida (il
g.orno uopo na nevicatoli, ha iniziato una iiuova attività visitando irateiii e Serene isolati o malati.
X culti del mercoledì sera, in cui
il Pastoie sta svolgenuo un corso di
interessanti studi sui libri xxeuterocanoxiici, sono meglio irequemati cne
nei passato. U1 auguriamj cne li numero dei presenti aumenti ancora.
17 febbraio. La celebrazione della
lesta Vaidese ha avuto luogo iuii.ul
17 corr., nei locali delle attività, dalle ore 16 alle 21. Nonostante il tempo
piovoso, un buon numero di irateili
e amici ha partecipato alia nostra
lesta, prendendo d’assalto il Buffet
e la pesca gastronomica. Il Pastore
ha ricordato li grande avvenimento
dei 17 teDDiaio 1848 e la mudata situazione dei Valdesi dopo taie oata;
la corale ha rallegrato i presentì con
alcuni canti motto appiauuià. Boddistacente l'incasso a lavore deiia « Rinunzia».
La commemorazione ufficiale dell’Emancipazione Valdese si è tenuta
nei Tempio, domemea 23 c. m. alle
ore 11, seguita dalia S. Cena.
F. F.
Doui per (’[co delle Valli
. -(segue)»
Guillement Albert 900; Ellis Gustavi
l.UOU; Hustadt Irene 2o0; »oimet xìjEiria Iw; Giacone Aldo 3d0; Pavone
Bianca 300; Kivoiro Pellegrini Ugo
600; Travers Elena 200; Gay Giuditta
bu/; nounous itnnco luu; Pennelli
Montersino 600; Balmas Clemente
bou; Kostagno Luigi 2u0; Peyronel
Elisa 60; RiDat Giesuè 100; Menusan
Henriette 200; Peyronel Enrico IcO;
Ribet Giosuè 100; Ricca Ferdinando
ItiO; Rita Prangoli 160; Ros.agno
Francesco 100; Pagetto Attilio Eraldo
360; Negri Irene 100; Ferrari Giovanni 200; Peyronel Margherita 540; Berthalot Frédéric 40o; xsertarione Bice
200; Dreher Angela 200; Massel L*dia
ved. Poet 300; Prandini Giovanni 100;
Meynier Susanna 50; Rrbet Giosuè
100; Bertalmio Juan 100; Fam. Rostagno 200; Theiler Eugenia loO; Rivoir
Renata 200; Bounous Valdo 100; Guide Bounous 200; Franca Grasso 100;
Bert Teofilo 700; Bounous Silvio 400;
Giraud Edoardo 300; Crespi Felice
250; Beva Demetrio 100; Enrioi Vay
100; Garrone Clemente 200; Garrone
Aldo 200; Long Enrico 200; Platone
Giuseppe 500; Fantino Guido 20J;
Balletto Vito 100; Toum Cipriano
ICO; Rostagno Alice 200; Artero Alfredo 100; Pascal Giovanni 200; Ghigo Alessandro 200; Tron Giovanni
200; Ferrerò Henriette 400; Rivoir
Paolina 100; Gonin Louis 1140; Don
Clotilde 100; Bongarzone 870; Cotta
Morandini Giorgio 800; Cotta Morandini Giuseppe 800; Avondetto Fede
rico 500; Malan Emma 100; Micol
Adele 100; Lino de Nicola 100; Jahìer
Enrico 100; Teofllo Ghigo 200; Margherita Pascal 100; Eveiina Rostan
ICC; Filippo Berger 100; Calvino Frida 100; Porneron Lydia 1.000; Tron
Ermanno 200; Bleynat Dino 300;
Prandino Nelly 400; Pellegrin Sìlvia
ICO; Bouissa Stefano 300; Rostan
Nelly 300; Sappè Adolfo 100; Sappè
Ugo 300; Simondi Long Lidia 300;
Soulier Revel Ilda 300; Vinçon Davide 100; Vinçon Paolina 100; Vinçon
Maria 100; Bonin sorelle 300; Coello
Albertina 300; Fomeron Alessandro
300; Gaydou Alfredo 300; Subilia Dtv
vide 100; Avondet Irene 100; Martinat
Emilio 300; Bosio Femeron Elda 100;
Bleynat Alberto 100; Costantin Luigi
300; Genre William SOO; Justet Alma
100; Ribet Enrico 100; Rochon Aldo
300. Rochon Giuditta 100.
(continua)
RICORDATE
Uova pasquali
Gup e r
4
-Gesù noa predica lieticA con-,
templativa che tende soltanto al
perfezionamento di se stesso,
ma l'amore attivo del prossimo.
A. Schweilzer
L'Eco
Solo quando diviene veramente
umile il pensiero può incamminarsi sulla via che conduca al
sapere. A. Schweitzer
TIZIE DALLm VALLI
cono ciovoniiiui Piooioo
Domenica 2 marzo ebbe luogo su
iniziativa del Comitato di Gruppo un
convegno giovanile a Ferrerò per 1
giovani della Val Germanasca, (per
la stessa data era previsto ad Angrogna Serre un identico convegno per
la Val Pellice). Forse l’epoca dei convegni di messa è tramontata,, di quei
convegni dell’immediato dopo guerra
che - rimarranno nella stona dei nostri movimenti giovanili come il simbolo di assemblee animate e dinamiche in cui ci si inebriava nel vero senso della parola di canti e giochi e si
rinnovavano con slancio giovanile
impegni di attività future. Ormai i
nostri convegni sono piccai, cenacoli di persone raccolte in locali eccle
siastici (al contrario dei convegni di
massa che non si concepivano che
all’aria aperta) che serie ea attente
ascoltano meditati studi e vivissime
discussioni.
E’ stata un po’ la sorte del Convegno di Ferrerò ove la gioventù delia
Valle Germanasca che si incontrò
nella saia delle attività della chiesa
locale, si trovò ridotta ai giovani di
Pèrreròi ed alle delegazioni di Riclaretto e di Massello. E’ veramente pec
cato che i giovani di Frali e di Ro
doretto in alòre faccende “affacendati con ima gara di sci non abbiano
potuto partecipare. Abbiamo avuto il
piacCTe e diciamo il privilegio di udi
re la viva voce del Segretario Gene
rale pastore A. Taccia in visita alle
Unioni delle Valli. Ci auguriamo che
tale visita abbia potuto rinsaldare i
legami nella gioventù delle Valli con
quella di tutta la chiesa valdese nella persona del Segretario e che egli
abbia potuto rendersi direttamente
conto della situazione locale meglio
ohe attraverso le relazioni sempre un
po’ parziali.
Egli ei ha intrattenuto sul significato di una attività giovanile in seno alla chiesa insistendo fortemente
sul significato e sul valore spirituale
di^ una unione di chiesa. L’attività
delle nostre unioni-non-si può limitare a quella parte ricreativa e genericamente sociale di fraterno incontro e di diversivo cornea spesso si v^
de, ma deve tendere sempre più a diventare un centro di preparazione
spirituale ove i giovani siano preparati e si preparino a rendere una efficace testimonianza cristiana. Adoperando un originalo paradosso il
pastore Taccia asseriva che non si
può presentare all’ospite ùna mensa
imbandita di soli piatti, forchette e
bicchieri senza vivande. Come il pasto consiste in un cibo sostanzioso
servito doverosamente cosi la nostra
attività non si può ridurre al contorno rimanendo priva della sostanza ecclesiastica e tradendo cosi la sua
specifica funzione. Nella discussione
che ha seguito abbastanza animata
si è potuto vedere come le parole del
segretario ci siano parse si pertinenti e ¿Uste, ma molto lontane dalla
realtà cotidia'-ia (o meglio settimanale) delie nostre attività giovanili e
siano un po’ l’ideale verso cui ogni
unione vivente aspira ma che difiScilmente raggiunge. Si è pure lameritato la inancanza di interesse ed impegno in molti giovani che non sembrano rendersi sufficientemente conto e delia loro responsabilità s del
privilegio che è loro dato di potersi
incontrare e formare in un ambiente eccezionale come quello della Chiesa.
Il pomeriggio si è concluso con una
tazza di tè gentilmente offerta dall’Unione di Ferrerò a cui esprimia:
mo ancora la nostra gratitudine per
l’accoglienza. Dopo alcurie inform^
zioni di carattere amministrativo riguardanti in modo particolare il Congresso della Gioventù di Firenze ed
il congresso P.U.V. pure a Firenze
nel mese di Aprile, cui speriamo partecipi ima buona delegazione di giovani delle Valli, si sono trascorsi alcuni istanti in pazienti giochi. Siamo
certi che questo incontro fraterno e
semplice ha saputo rinsaldare i nostri legami di comunione e fornirci
uno spunto valido di riflessione per
una attività futura.
g- i
PliBBOLO
ni dell’Unione giovanile ha offerto
ad un numeroso pubblico una simpatica serata ricreativa. Il programma
preparato con cura è stato vivamente apprezzato e da queste colonne vogliamo ringraziare quanti si sono adoperati con fatica alla buona riuscita della manifestazione.
Sabato sera, 15 corrente, il Fast.
Bruno Tron di Torre Fellice parlerà
nella sala dell’Unione giovanile su
questo argomento : « Situazione attuale delle missioni evangeliche in
Etiopia ». La conferenza sarà illustrata da proiezioni luminose. Invitiamo
caldamente il pubblico a intervenire
ad una riunione che ha lo scopo di
informarci sulla presenza del Cristianesimo in altre parti del mondo.
Domenica 16 corrente la nostra romumtà riceverà la visita di due diaconesse, una delle quali sarà Soeur
Cécilo Silvestri, direttrice della grande Casa di Diaconesce di St. Loup,
nel Cantone di Vaud, in Svizzera. E'
stato preparato im programma di
incontri con le giovanette e con le
sorelle in vede della comunità. Le due
diaconesse part<iCiperanno anche al
culto dei mattino. Facciamo appello
alla solidarietà dei membri di chiesa
affinchè essi collabormo alla buona
riuscita di questa visita.
Il culto del 9 marzo è stato presieduto dal Cand. Giorgio Bouchard.
Lo ringraziamo per la sua visita e
per il suo edificante messaggio.
mSSELLO
Un groupe de nos jeimes a participé au convegno du Verrier qui a
eu lieu l’après midi de dimanche.
Nous avons eu l’occasion d’entendre
une allocution simple et concrète du
secretaire gi'néral Mr. Albert Taccia
et de passer quelques heures avec les
unionistes du Perrier. L absen-’e de
jeunes d’autres paroisses a réduit ce
convegno aux proportions plus modestes . d’une .simple rencontre. Nous
souhaitons que ces contacts puissent
se renouveler et que l’union de Ferrier-Maneille nous rende, comme elle l’a promis, la visite dimanche 23.
PORTE
La Croce Verde comunica:
Alla presenza della Direzione e di
tutti i Militi si è svolta il 2 Febbraio
1958 l’annuale assemblea per l’esame
del rendiconto finanziario e delle attività svolte.
Ottimi i risultati di questo silenzioso lavoro per il bene comune.
La Direzione sentitamente ringrazia tutti coloro che con opere ed aiuti hanno collaborato a questo fine.
PRaniOLLo
Gli auguriamo fin d’ora «buon
compleanno e... buon prbseguimen
toi».
Chi in questi giorni si trovasse a
passare accanto alla vecchia casa comunale della Ruata, la troverebbe
circondata di parecchi picchetti. Essi delimitano l’area su cui sorgerà
tra poco il nuovo edificio scolastico,
la cui costruzione è stata decisa dalla Amministrazione Comunale. I lavori inizieranno tra breve..
Ci rallegriamo della Walizzazione
di quest’opera che. oltre .òhe essere
di grande utilità, contribuirà ad abbellire il piazzale del tempio.
Dopo la strada, buone notizie an
che per l’acquedotto. Dodici milioni
bilanciati dal Ministero del Lavoro
ci permetteranno tra' breve di poter
bere, standocene tranquillamente se
duti in casa nostra, l’acqua fresca dei
« Gaièt ».
E’ ùna buona notizia che ci ha fatto piacere e che certamente farà piacere a quanti sono affezionati a Fra
mollo.
Dinanzi ad una numerosa folla, il
Fast. Luigi Marauda ha presieduto il
funerale della nostra sorella in fede
Ilda Lina Pagetto, deceduta a Saint
Vincent, in Valle d’Aosta, il 4 corrente. La defunta era originaria di San
Secondo di Finerolo e la sua spoglia
mortale è stata deposta in quel cimitero Era giimta all’età di 85 anni;
dopo aver vissuto lunghi anni in Italia ed all’estero, s’era stabilita in questi ultimi anni a Torre Fellice e poi
a Saint-Vincent Alla famiglia della
defunta ed ai numerosi parenti inviamo ancora l’espressione della nostra simpatia cristiana.
La sera del 23 febbraio, concludendo la settimana commemorativa dell’Emancipazione, im gruppo di giovar
RODORETTO
Una visita molto gradita abbiamo
avuto la domenica 9 marzo. Accompagnato dal Dott. Emanuele Bosio,
è salito alla RUata il Prof. Attilio
Jalla, il dinamico Presidente oella
Scuola di Apricolture. di Luserna S.
Giovanni. Dopo un fraterno sentito
messaggio rivolto alla Comunità in
occasione del culto, egli ha parlato,
nel pomeriggio, ad un numeroso
gruppo di capi-famiglia, comunicar!
ao la decisione presa dall’Isticuto da
lui presieduto cu favonre in rutti i
modi l'agricoltura montana e mettendo a disposizione degù agricoltori
di Framoilo im discreto aiuto finanziario inteso ,a promuovere iniziative
in vista di migliorie in campo agricolo.
Il Dott. Bosio, la cui passione per
la campagna è molto nota ai Pramoliiiii legii per pnmo ha praticato
a Framoilo, alcuni anni fa e con.otti
mi risultati, l'aratura; hanno scorso
ha portato su e messo a oispos.ii.one
di quanti se ne vogliono servire un
magnifico motocoltivatore), ha in seguito dato ai convenuti diversi con
sigli pratici e ha tracciato le linee
di un programma di lavoro da attuarsi nella prossima campagna estiva.
Ringraziamo vivamente per questa
fraterna collaborazione fra persone
di diversa posizione sociaie, segno evidente che l’amore per la nastra terra e l’amore fraterno non sono fra
di noi che delle semplici belle parole.
Dopo una lunga giornata terrena,
durata quasi un secolo, ci ha lasciato
la decana della nostra Comuni ^
Enricheiia Loug, nata Beux (Magno
Enrietto de Gian Lung), dei Peilenchi. Essa era nata il 25 maggio 1862.
Al suo accompagnamento funebre,
avvenuto il 26 febbraio, hanno preso
parte molti conoscenti ed amici ed
un numeroso pubblico.
Ai figli ed alla figlia e a tutti i parenti vada l’espressione della nostra
simpatia e della nostra fraterna soli
darietà.
Il primato della longevità passa
ora a Barbo Henry Long, dei Ciotti,
che il 21 corènite entrerà nel suo
95- anno di età.
Venerdì pomeriggio, 28 febbraio, una folla numerosissima, comprendente ì membri dei Consiglio Comunale
di Salza di Finerolo, le maestranze
della S. V. C., airlci e conoscenti, si
riuniva a Fontane per il servizio funebre del nostro giovane fratello Aldo Leger, deceduto all’Ospedale «Civile» di Finerolo in seguito ad una
penosa e violenta malattia" in età di
soli 27 anni. Il nostro fratello lascia
in quanti l’hanno conosciuto il ricordo di un carattere retto e probo e di
una apprezzata collaborazione come
consigliere deH’Amministrazione Comunale e come tenace lavoratore.
Alla Mamma ed a tutti i familiari
così duramente colpiti da questo lutto esprimiamo ancora la nostra simpatia cristiana.
VlLLilR RELUCE
Le attiviti, e gli avvenimenti, molteplici hanno provocato anche Un ritardo del cronista il quale dovrà ora
limitarsi a riassumere lé sue note.
a prima vista un argomento peregrino per là .solennità del 17 febbraio,
ma non lo è. Il barbaro spettacolo di
una corrida e quello di ima processione religiosa dal «modo» ancora
medioevale hanno qualcosa da dire a
coloro che finalmente possono vìve
re in un clima di libertà religiosa.
Alle 17,30 gli ospiti del salone vengono licenziati in fretta. I giovani
avranno appena il tempo necessario
per sistemare la sala prima che cominci la recita serale.
E questa raccoglie un pubblico ancora più numeroso. Sulla scena, diretti dal sempre giovane unionista
Enrico Bouissa, vien detta la stòria
della «boina» di Ada Meille. Storia
dei nostri monti, ricca di ammonimenti e di ammaestramenti.
E con gli ultimi conti, finisce in
gloria questo nostro 17 che grazie a
Dio è stato veramente bello, senza
grinze e pieno di gioia.
Dipartenza. Il 1» marzo u. s. il Signore ha richiamato a sè il nostro
fratello Garnier Giovanni di anni 68
della Boudeina. La sua notorietà e
le sue qualità morali apprezzate da
quanti lo conoscevano richiamarono
alle onoranze funebri un gran numero di persone.
La cerimonia riuscì come una eloquente dimostrazione di simpatia alla cara famiglia in lutto e come un
serio appello alle coscienze perchè si
convertano al Signore.
17 Febbraio. Preparato da una serie di riunioni q^uartierall è stato celebrato con gioiáJ. e fervore. -La vigilia, culto solenne nel tempio e rievocazione della funzione del
culto stesso nella storia Valdese
Quindi celebrazione della Santa Cena.
La sera, al suono della campana,
tutti si avviano attraverso alle strade adorne di luci multicolori, verso
il Pilone dove è predisposta la legna
per il falò trauizionalè. Quantunque
in aperta campagna, vi è sistemato
un altoparlante ed un sistema di illuminazione per rinforzare quella del
falò. Una piccola folla è presente ed
ii Vice Moderatore le rivolge un forte messaggio. Pariano pure il pastore
ed i giovani Silvano Calzi e Renzo
Laiolo. Vari inni vengono cantati con
accompagnamento di trombe e premi abbastanza consistenti vengono
distribuiti alié fiàccole presenti.
L’indomani, 17 febbraio, alle 9,30 ha
inizio il tradizionale corteo delle scolaresche con un inno cantato in piazza. Nel tempio, le varie classi, accuratamente preparate dai loro insegnanti, svolgono un programma interessante spesso interrotto dai con
diali applausi dell’assemblea.
Alle 12,30 ii salone dell’agape fraterna è pieno zeppo. Il servizio è organizzato da una commb^ione che
si propone di battere ogni record precedente. I presènti sono 126, quasi
troppi per la capienza della sala. Quest’ultima, più angusta del consueto,
ha però un’aria di eleganza a cui non
siamo avvezzi e in verità qualcosa di
nuovo c’è. La necessità di ottenere il
collaudo del locale ha imposto alcuni lavori dì adattamento e la commissione che li ha curati ne ha approfittato per trasformarli in migl-orie. Il boccascena in muratura dalle
sagome armoniose, ostenta due belle
tende di notevole valore e nel centro
un grande candelliere valdese dipinto con arte da uno dei membri della
Commissione, Due grandi porte di sicurezza si sono aperte e sono esse
pure protette da tendaggi. L’impianto luce al neon è tutto nuovo di zecca nella sala e sul palco ed una poderosa stufa nuova assicura all’ambiente un felice riscaldamento. E’ stata un’opera di amore, quasi di passione nella quale molti hanno profuso tempo, lavoro e doni.
Il pranzo, squisito, è condito da numerosi discorsi che gli danno un sapore di comunione fraterna. Parlano
il sindaco sig. Taimon, il Dott. De
Bottini, il sig. Laz’er direttore del
Castagneto, 11 prof. Fisaniello e parla
pure, non con parole ma col suo abito e con la sua presenza molto gradita la cara suor Ermellina, e parlano i giovani con i loro canti e gli applausi non si contano.
Segue il pomeriggio Valdese e ne
forma la spina dorsale un magnifico
film sonoro e a colori sulla Spagna,
opera del dott. De Bottini. Sembra
Unione Giovanile. — Fra le varie attività
dell’Unione, aottolineamo la visita del Pastore Tullio Vinay. Egli ha parlato ad un
folto gruppo di amici di Agape dell’organizzazione dell’incontro dei giovani impegnati ad Agape, incontro previsto per •. la
prossima estate.
I Culti. — Ricordiamo con particolare
gioia il Culto di Natale. Ringraziamo il
Dott. Manlio Gay c tutti i membri deUa
corale per il ben riuscito coro. Siamo riconoscenti ai Pastori Paolo Bosio e Mario
Mnsacchio per aver sostituito il Pastore
durante la sua indisposizione.
Attività Ecumenica. Durante le quattro domeniche di Avvento, abbiamo avuto
i preannunziati Culti Ecumenici nelle Varie Chiese Evangeliche di Genova. In generale essi sono stati frequentati molto he
ne e dio ci rallegra assai perchè ci mostra
la possibilità di un lavoro e di una testinianza in comune.
11 Consiglio dei Pastori si è riunito alla
fine di Gennaio ed hu già predisposto l’attività in comune fra le vc.ie Chiese per i
prossimi mesi.
Durante il periodo precedente la Pasqua
avremo tre culti ectmienici di cui sarà data notizia più dettagliatamente nella prossima circolare.
è uscito
MA IL VANGELO NON DICE COSI’
XI edizione
L. 250
. L’edizione è già in buona parte
prenotata. Preghiamo quanti ci han
no inviato le cedole di prenotazione
di pazientare mentre acceleriamo le
spedizioni ai massimo possibile.
Molti ci inviano il modesto importo (L. 250 più L. 30 per la spedizione),
perchè l’opuscolo venga inviato a loro
conoscenti suscettibili di interessai
si del problema religioso. Questa dizione contiene l’aggiunta di un importante capitolo su « Le conseguenze sociali ». Chi desidera sapere come
sarà organizzato il mondo in caso di
un trionfo della Chiesa Romana, legga questo opuscolo.
Ulllmi arrivi alla Claadiana
MAX THURIAN
La confirmation
Consécration des laïcs
L. 750
CHARLES WAGNER
L’ami
Dialogues intérieurs
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Les prisonnières
de la tour de Constance
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t>r'<TMo ron decreto del >r“nnaio IV.SS
AVVISI ECONOMICI
FAMILLE protostante des environs
immédiats de Genève cherche pour
le lier avril jeune fille sérieuse, sa
chant un peu de français, et ayant
des notions dé la tenue de ménage
et de la.cuisine. Offres avec réfé
rences à M.me G. Breitmeyer, Vésertaz (Genève).
Redattore: Ermanno Rostan
Via dèi Mime, 1 - rt.re.»v
tei. ?009
Sede c Amministrazione
Editrice Claudianj
Torre Pellice - ’ c.p. 2/17557
Tipografia Subalpina - s. P- «•
Torre Pellice (Torino)
Prof. Dr. A. Roniscontro
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