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ECO
DELLE miXI VALDESI
Spett. ■
BIBLIOtECA VALDESE
TORRE PELLICB
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XLV - J\um. 5
Una copia Lire 40
ABBONAMENTI
Eco: L. 2.000 per l’interno
L. 2.800 per l’eatero
Spedizione in abbonamento postale . I Gruppo
Cambio di indirùtzo Li»"" 50
T ORRE PELLICE. 29 gennaio 1965
Ammin. Claudiana Torre Pellicc - C.CT*. 2-17557
L'Evangelo è la luce delle nazioni,
annunciarlo è l'unica ragion d'essere della chiesa
All’approssimarsi. anche quest’anno, della Domenica missionaria ;.31
gennaio), dedichiamo in gran parte
questo numero del nostro settimanale
alla vita c ai problemi della missione,
oggi. 11 materiale che pubblichiamo
c stato curato dal missionario Roberto Coisson, che ringraziamo di cuore,
come pure la direzione della Société
des Missions Evangéliques di Parigi,
che ci associa sempre più intimamente al suo lavoro.
A poco a poco, l’interesse per i problemi della missione cristiana nel
mondo si sta risvegliando almeno in
(.erti settori di varie nostre comunità;
la maggiore informazione che la Chiesa cerca di dare in proposito, è senz’altro di primaria importanza a questo
riguardo.
Uno sforzo particolare si sta comriicndo nelle Valli Valdesi, dove la
I densità » protestante pare offrire
possibilità di maggiore efficacia a una
a-ione comune. A seguito di una decisi ne dela Conferenza distrettuale tenutasi ad Angrogna alla fine della
mavera scorsa, è stata nominata
i « Commissione per le Missioni »,
riposta dal Missionario Roberto
isson, dalla sig.na Anita Gay, dal
!i. Emilio Fattori (tutti e tre hanlavorato più o meno a lungo in
uipo missionario), dal sig. Paolo
irdiol, per la FUV, e dal past. FranDavite, presidente della Commisno Distrettuale.
i.juesta Commissione ha preso conto con le vane associazioni missio
ne del Distretto, con la FFV, con
Unioni giovanili e con la « Pra del
no» (l’associazione missionaria
u studenti del Collegio Valdese di
re Pellice), per cercare di poten
ziare e coordinare il lavoro; nonché con ambienti missionari esteri, per
organizzare una serie di visite di un
Pastore africano e, se possibile, anche
roiezioni di film missionari.
Rimane « agente » della Société des
Missions Evangéliques di Parigi il
past. Ernesto Ayassot. La diffusione
li letteratura missionaria (purtroppo,
ancora essenzialmente in francese) è
curata dal Missionario R. Coisson, in
una sua opera di colport-ggio, e dalla
« Claudiana ». La Commissione per 11
Canto sacro ha voluto quest’anno collaborare anch’essa a porre l’esigenza
missionaria di fronte alla coscienza
delle nostre comunità, proponendo loun inno missionario, che pubblichiamo nell’interno, e che entrerà a
far parte del « nuovo » innario.
Quanto ai nostri ■ missionari attualmente in servizio, il past. Bruno e la
sig.a Paola Tron sono attualmente in
Svezia per un periodo di riposo e di
aggiornamento (essi sono all’ opera
nella Chiesa Evangelica d’Editrea curata dalla Missione svedese); la signorina Laura Nisbet è in Inghilterra
oer un corso di specializzazione, in
vista deU’insegnarnento nelle scuole
evangeliche nel Gabon, già svolto ne
Domenica 31 gennaio
GIORNATA
DELLS. MISSIONI
gli scorsi anni; il past. Giovanni e »a
sig.ra Clairette Conte sono a Livingstone (Nord-Rodesia), ma in attesa di
una nuova sistemazione; pensiamo a
loro in questo momento difficile per il
loro ministero, così come auguriamo
fraternamente buon « riposo » e buona preparazione ai missionari in « congedo europeo ».
Sul piano locale, dipende dalla predicazione, dalla catechesi — fin dalla
scuola domenicale — e dallo sforzo
Ü’ informazione e di meditazione di
ogni singolo membro, la presa di coscienza che, vicino o lontano, la Chiesa di Cristo è missionaria, « inviata »
a proclamare il buon annuncio nei
cento modi della testimonianza e del
servizio cristiani, o non è.
Il past. Jean Kotto, segretario generale della Chiesa Evangelica del Camerún e membro
del Comitato centrale del Consiglio ecumenico della Chiese.
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imiinmiiiimiiiiimiiiii
LA CHIESA DI FRONTE ALL’AVVENIRE
Una società missionaria intercontinentaie ?
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La Società delle Missioni di Parigi ha pubblicato recentemente un o¿uscolo (1) che contiene due documenti di grande interesse per coloro
che hanno seguito lo sviluppo dell’opera di quella Società in Africa, nel
Madagascar e in Oceania.
Il primo di questi documenti è d
testo integrale del Rapporto del Direttore Ch. Bonzon all’A&semblea Generale della Società, di cui ha già
parlato sul nostro giornale il Pastore
E. Ayassot nel suo interessante re
soconto. In esso, dopo aver ricordato
l’opera svolta dalla Società nei suoi
ili FACE A L’AVENIR, Ch. Bonzon «t
Jean KoUo. Prezzo Lire 200. Rivolfiersi al
mi.ssionario Roberto Coisson, 13 Via Malteolti. Torre Pellice (Torino), ovvero alla
Clandiaiia.
a giovane Africa cerca
propria espressione
"La sete d'istruzione che ha afferrato tutta la gioventù ajricana — scriveva il past. Jean
J\ )Ho del Camerún sul ’’Journal des Missions Evangéliques” — e il moltiplicarsi degli istilidi d’istruzione pone a tutti il problema dei libri e dei giornali da dare a questi nuovi lettori,
che già si contano a diecine e centinaia di migliaia nella parte dell’Africa ove l insegnamento
c dato in francese. A parte i manuali scolastici e alcuni giornali essenzialmente politici, la
letteratura adatta all’Africa è ancora poverissima. E ciò che si vende maggiormente sono i
romanzi polizieschi, con tutti i giornali illustrati che inondano le nostre edicole .
Una letteratura africana comincia ad imporsi, basti pensare ai nomi di Léopold Sedar
Senghor, uno dei maggiori poeti francofoni oggi viventi (e presidente della Repubblica guineana), 0 dell'angolese Agostinho Neto; sono però scrittori apprezzati essenzialmente in Europa, e pur essendo voce dell Africa, non sono conosciuti dalla massa dei loro contei lanei, e
per lo più si esprimono nella lingua dei colonizzatori. Si è appena ai primi passi di letterature genuinamente indigene.
Le Chiese si preoccupano di questo problema; nel Congo, ad esempio,^ è stato lanciato
un settimanale protestante, il cui direttore ha compiuto uno stage alla redazione ginevrina de
'La Vie protestante”. A Yaunde, capitale del Camerún, è stato aperto, su piano iniereccle
siastico e internazionale, un
___________’’Centro della letteratura evangelica”, che ha ”lo scopo di fare
l’inventario della letteratura cristiana utilizzabile in Africa e di
mettere a disposizione delle librerie protestanti una documentazione aggiornata, mediante un bollettino trimestrale. Incoraggia la produzione di una letteratura specificamente africana formando scrittori cristiani africani. Pubblica o
facilita la pubblicazione di questa
letteratura e fa tradurre in francese opere pubblicate, in altre lingue europee o africane”.
"Il risveglio di vocazioni di
scrittori africani è fra le sue pri
me preoccupazioni " dice il past.
Kotto. Cominciano a rivelarsi dei
drammaturghi, dei poeti. Fra que
sti ultimi. Nana Jean-Mirbeau, di
cui si legge qui accanto una
poesia.
"Ma gli inizi sono difficili: la
letteratura è. ben lungi dal nutrire
l'uomo che la produce, e l’Africa,
il cui potere d'acquisto è ridottissimo. non compra quasi libri che
non abbiano un'utilità pratica immediata. C'è tutta un’educazione
da farsi”..
Ogni sforzo è da apprezzare, e
fra questi sono per noi di particolare interesse quelli compiati
dalle Chiese africane.
Un jour, j'échangerai cet enfer des hommes
Pour la République des vrais heureux.
Par la porte commune, je monterai.
Dans la société.
Je ne verrai plus la Famine et la Misère
Causer des ravages.
Je ne verrai plus Bacchus,
Le cruel Bacchus,
Entraîner vers l'inconnu ses esclaves enchaînés.
Le spectre hideux de la loi de la jungle.
On ne me parlera plus d’Angola...
D'Afrique du Sud...
De Berlin...
De Dallas!...
Je n'entendrai plus la cacophonie
Entre la Paix
Et la Guerre
Entre la Liberté
Et la Servitude...
De ma poitrine calcinée par le feu torride des TroNe sortiront plus des sanglots, [piques
Car la douleur ne me torturera plus.
Joie! Joie indicible
Lorsque j’habiterai les nouvelles terres
Et les nouveaux cieux!
Joie! Joie indicible
Lorsque je contemplerai, dans toute sa gloire
[mon Créateur
Le Paradis dans toute sa splendeur!
Emporte-moi, ô Mcrt,
Dans tes tourbillons!
Et ouvre-moi, ô mon Dieu,
Le vrai séjour des vrais heureux.
NANA Jean-Mirbeau
campi missionari in vista della creazione di chiese indigene, il Direttore
dice come negli ultimi sette anni
queste varie chiese hanno assunto la
piena respon-sabilità dell’opera di
Die nei loro rispettivi paesi, e coi^iude che in un certo senso la Missione
è terminata, priichè in questo momento non ha più campi di missione.
Quale sarà allora l’avvenire della
Società delle Mis.sioni di Parigi?
E’ vero che per’'un ©erto tempo le
giovani chiese da lei fondate avranno ancora bisogno di aiuto e tuttora
domandano missionari, pastori, professori, medici, infermiere ecc.; ma
questo non è più un’opera missionaria vera e propria, è di fatto- un’opera
di assistenza a chiese più deboli, offerta da chiese numericamente e finanziariamente più forti. Ora questo
compito sarà probabilmente assunto
sempre più efficacemente, dalla Divisione del Consiglio Ecumenico delle
Chiese, che già trasmette simili aiuti su larga scala.
Non sarebbe quindi il caso di aprire nuovi campi missionari, d’intesa,
se possibile, con l’aiuto delle giovani
chiese? Ne seguirebbe necessariamente un aumento delle spese, poiché sarebbe impensabile di ridurre in questo momento l’aiuto già concesso o
promesso- alle giovani chiese, che attraversano tutte momenti difficili.
Un tale passo avanti sarebbe capito
e sostenuto dalle chiese Da mol'te
parti, giungono voci concordi nel dichiarare che oramai le chiese dell’Europa hannoi fatto quello che dovevano, portando il Vangelo in quei paesi. Adesso tocca alle giovani chiese
proseguire l’evangelizzazione dei continenti in cui si trovano.
A queste perplessità ha risposto il
pastore Jean Kotto, segretario generale della Chiesa Evangelica del Cameroun, e membro del Comitato
Centrale del Consiglio Ecumenico
delle Chiese. Il tuo discorso è stato
definito « un discorse profetico ». Non
potendo citarlo integralmente, cercheremo di riassumerne le tesi principali.
1. - Fedeli all’insegnamento ricevuto dalla Società delle Missioni, le giovani Chiese si preoccupano della evangelizzazione delle regioni ove sono sorte e sono pienamente consapevoli dell’imniensità dell’opera da compiere in mezzo a quelle jaopol azioni
ancora pagane nella loro grande
maggioranza. Questa azione ha però
un carattere prettamente locale e si
svolge nei limiti ben definiti di una
nazione particolare.
2. - Ma in Africa vi sono ancora
masse umane che non conoscono il
Vangelo di Cristo, e il pastore Kotto
indica particoiarmente la situazione
rilevata nelle zone di lingua francese
da una inchiesta iniziata daJ defunto
pastore Pierre Benignus e continuata dal pastore Lawson. In questa vasta massa pagana le chiese cristiane
appaiono come piccoli isolotti, che
potrebbero facilmente essere sommersi.
3. - Solo una azione comune, organizzata in comune su larga base, potrà dare risultati positivi, là dove le
singole chiese non hanno la minima
speranza di riuscire. Esiste nelle giovani Chiese questa preoccupazione
di unire le loro forze, ma è ovvio che
anche per queste sforzo missionario
da proseguire oltre i limiti della evangelizzazione locale, esse avranno
bisogno dell’aiuto delle Chiese che
hanno portato loro il Vangelo-.
4. Ma il pastore Kotto crede che
questo modo di ragionare non basti.
Bisognerebbe abbandonare il modo
tradizionale di concepire la Missione,
con la sua base europea e la sua azione extra-europea in Asia, in Africa, nell’Oceania, e considerare tutto
il ministero apostolico della Chiesa
in una visuale nuova. Si tratterebbe
di allargare la baso della Società delle Missioni di Parigi, in modo da includere anche le giovani Chiese, per
una azione missionaria comune al di
là dei limiti attuali. Mentre le Chiese europee che formano la base attuale della Società delle MLssloni dicono alle giovani Chiese : « Andate
ad evangelizzare fuori del vostro territorio, là dove Cristo non è ancora
conosciuto, e noi -vi aiuteremo, per
quanto ci sarà possibile», il pastore
Kotto dice: «Uniamoci insieme per
sostenere una sola Società Misionaría, e insieme andiamo ad evangelizzare quelle regioni».
5. - Quali sarebbero i vantaggi di
una tale trasformazione?
a) Regioni che oggi sono chiuse
alle missioni straniere, aprirebbero
probabilmente le porte a ima missio
ne con una base interrazziale e intercontinentale come quella proposta.
b) Alcune colonie ex-francesi, dopo
un periodo di torbidi, hanno riacquistato la pace per mezzo della predicazione della riconciliazione, come
pei esempio nello stesso Cameroun
Una missione con larga base interdenominazionale e internazionale potrebbe recare una parola di riconciliazione in altre regioni di lingua
francese dove regna attualmente il
caos.
c) Il pastore Kotto spera che appelli per un’opera missionaria cosi
concepita,, incontrerebbero nelle chiese europee una risposta più favorevole che quelli rivolti oggi per continuare un aiuto a giovani chiese ormai giunte airindipendenza. Si Tratterebbe in questo caso di una vera e
genuina opera missionaria di avanguardia, che non si svolgerebbe necessariamente in un solo continente,
ma che potrebbe anche estendere la
sua azione al continente europeo.
6. - Riassumendo la sua preposta, il
pastore Kotto dice : « Essere ci’vilizzati non significa essere cristiani, come non essere civilizzati non significa essere pagani! Le giovani Chiese
che parteciperanno a questa opera
missionaria forniranno anche esse
R. Coïssen
(continua in 3.a pag.)
Messa^io del lìomitato Direttivo della Società
delle Missioni Evangeliche di Parigi a tutte
le Ehiese della Francia e alla Ehiesa Valdese
Fratelli e Sorelle,
Avvicinandosi la Domenica delle Missioni, e in quanto responsabili della vita della nostra Società, noi dobbiamo come ogni anno rivolgerci a voi.
Questo messaggio non è un invito ad aiutare una veneranda istituzione : vuol essere nn richiamo ad una responsabilità che Dio affida
ad ognuno di voi, e la nostra preghiera è che lo riceviate in comunione con le giovani Chiese che contano sul vostro aiuto.
La messe è grande come nei primi giorni. Essa ha sempre bisogno di operai: predicatori per annunziare il Vangelo, educatori per
insegnare alla gioventìi, medici e infermiere per curare i malati, tecnici vari, tutti testimoni di Cristo.
Nel 1964, grazie ai vostri doni, 22 nuovi missionari sono andati
a sostituire quelli che sono tornati in Europa, mentre 38 giovani militari distaccati, sono andati ad insegnare nelle scuole protestanti di
oltremare. Rinforzi ancora più numerosi sono richiesti per il 1965.
Aiutateci a mandarli, e anzitutto aiutateci a terminare senza deficit il nostro esercizio finanziario il 28 Febbraio.
Le giovani Chiese se ne rallegreranno, e noi con loro, se il valore delle vostre offerte proverà loro che le loro lotte, i loro progetti,
la loro speranza sono anche vostri.
Che Dio lo voglia, per voi e per Favanzamento del suo Regno
sulla terra.
T, TESORIERE IL DIRETTORE IL PRESIDENTE
J. Coiirvoisier Ch. Bonzon M. Boegner
2
rag. 2
N. 5 — 29 gennaio 196j
Allarga lo
della tua
spazio
tenda
(Isaia 54: i-3)
Termin.indo il r.ipjjorto che presentava all’Assemblea generale
(Iella Société tles Missions, il pastore Jean Kotto ha coneliiso con un
appello. Ha ripreso 1 primi versetti di Isaia 54. Avrebbe forse potuto
esprimersi in modo più solenne e al tempo stesso più semplice?
Tutta l’élite d’Israele è prigioniera in Babilonia da quasi tre
quarti di secolo. I giovani non hanno conosciuto altro orizzonte che
la terra d’esilio. Vi si sono impiantati. Grazie alla predicazione del
profeta Ezechiele e di altri servitori di Dio, la fede di un gran numero di essi vi è ritornata viva. Il destino del popolo eletto si svolgerà ormai nella valle del fiume Kebar. La fedeltà non si manifesterà
in uno stare a contatto di gomito che permetterà di conservare la
fede?
Ed ecco che, per bocca di un profeta il cui nome non ci è stato
trasmesso, Dio rivela al suo popolo che, se l’ha salvato dalla distruzione, non l’ha fatto soltanto affinchè sussista, ma affinchè si moltiplichi e si diffonda fino alle estremità del mondo. L’Eterno Tba riscattato affinchè divenga il suo servitore fra le nazioni, cioè fra i pa
gani.
Il 1 inguaggio del profeta è così concreto da sorprenderci, forse.
Il latto è che il pensiero d’Israele, come del resto quello di ogni popolo, è modellato dalla sua storia. La tappa della vita nomade ha
segnato i suoi modi d’espressione. Il popolo è la famiglia di cui il
padre è l’unità vivente. La tenda è il tipo della dimora in cui tutti
sono raccolti. Allungare le corde è l’immagine concretissima delrestendersi della « casa » (famiglia) di Dio.
Il Signore ci ricorda che la nostra vocazione di protestanti di
Francia (c d’Italia, n.d.r.), scamp.ati come siamo alla persecuzione,
è anche e sempre questa medesima vocazione. E’ un ordine che egli
ci rivolge.
Pierre Lestringaiit
(Dal « Journal des Missions Evangéliques », 1/1965).
Gaiiteo,
la Scienza
Dopo le celebrazioni
dell’ Anno Galileiano
G la Fede
{continuazione e fine)
NOTIZIARIO MISSIONARIO
«No» al Vangelo
di Cristo
Nel corso di una campagna evangelistica nei sobborghi della capitale
amministrativa del Barotseland (Zambia), la missionaria M. Borie, della
Società delle Missioni di Parigi ha
incontrate porte assolutamente chiuse alla predicazione del Vangelo. Ec
co la vivida descrizione di questa dura esperienza, e delia sua. conclusione.
« Nell siamo stati mais accolti ”
ma non siamo stati accolti affatto., il
che è peggio'. Quei sobborghi sono
stati chiamati dagli abitanti stessi,
Sodo'ma e Gomorra. Fin dal mattino,
mentre gli uomini sono al lavoro, le
denne sono affacendate a preparare
la birra che essi berranno al ìo'ro ritcrno. E tutta la notte vi sono dispute, contese, baruffe di ubbriachi
(uomini e donne). Come avvicinarsi
a quegli esseri che non sanno nemmeno più che hanno un’anima, ?
non hanno nemmeno voglia che lo si
ricordi iQ.io? Quando li visitiamo oppongono una indifferenza totale a
tutto quello che diciamo. Quei pochi
che condiscendono a parlarci ci dicono : « Io sono schiavo del bere e non
posso interessarmi ad altro ». Oppure • « Io ero cristiano, ho tutto dimenticato; a che prò tornare indietro?»
Due nostre antiche alunne, diventaur megli di poliga.m\, dichiarano'
Noi non siamo più degli esseri umani; tutto quello che vi sforzate di
■Spiegarci è inutile ». E una donna 'alla quale mi sono avvicinata, mi risponde calmamente, e nel modo più
naturale: «Mio marito ed io apparteniamo a Satana, è inutile che vi affatichiate per noi ».
« Ebbene no, non è inutile, perchè
per Die nulla è impossibile. Non può
egli dar vita alle ossa secche? E ancora una volta ho assistito a questo
miracolo dello Spirito Santo che vince i cuori più duri. Quando noi eravamo cosi interamente scoraggiati
che stavamo per abbandenare tutto,
ecco che alcune persone si sono avvicinate a noi. e hanno chiesto di
imparare a conoscere meglio il Salve tore del quale avevano tanto bisogno... Lo Spirito di Dio ha soffiato
sulle ’’ossa secche”. La domenica 7
giugno 1964, 136 nuovi membri della
Chiesa si unirono con gioia a coloro
che li aspettavano. Subito gli '’Anziani” della chiesa organizzarono le
visite a quei ’’nuovi fratelli” e il lor j
insegnaniento catechetico. Quindi è
col cuore pieno di gioia e di riconoscenza che abbiamo piegato le no'Stre
tende. Ancora una volta abbiamo visto coi nostri occhi e toccato- colle
nostre mani il miracolo dell’Amore
inscrutabile di Dio nel nostro- mondo di oggi, e abbiamo capito quanto
è urgente che venga armunziato il
Salvatore vivente che tende la m&;no
verso ogni uomo per Eoccorrerlo ».
gana. Alla fine del ’64 vi erano un
pò più di 2000 missionari evangelici,
soprattutto americani, inglesi e scandinavi. Nelle scuole protestanti vi
sono 400.000 studenti. Malgrado i disordini che insanguinano il N-E del
Congo e in cui parecchi missionari
hanno perso la vita, il la.voro della
Chiesa continua ncrmalmente quasi
evunque nelle altre regioni. La lingua ufficiale è il francese. E’ nel Ccngo che si trovano la maggioranza degli africani protestanti di lingua
francese.
Il Dr. Schweitzer
ha 90 anni
Il 14 gennaio il « grande dottore »
ha celebrato i suoi 90 anni. Egli si
stabiliva il 16 aprile 1913 (quasi .62
anni fa) .sulle rive del fiume Ogocué,
pei fondarvi il suo- ospedale di fama
mondiale. Molti però ignorano che
fra le cause della sua decisione di
partire per rAfrica figura un articolo pubblicato nel Journal des Mi.sslons della Società delle Missioni di
Parigi, che descriveva la paurosa miseria fisica e morale degli abitanti
della foresta tropicale. R. C
7) Le ultime righe del numero precedente accennano ai rapporti fra Scion
za e Fede, non più sotto il profilo generale della religione, ma precisamente in rapporto alla Fede Cristiana. La questicine ci riconduce direttamente a Galileo che, come tutti san
no, ebbe tanta parte nella storia della Chiesa.
Galileo non fu teologo. Fece chiara
e vigorosa professione di fede cristiana e cattolica, ma fu trascinato suo
malgrado nella polemica teologica,
portandovi alcune affermazioni assai
semplici, che oggi ci sembrano quasi
ovvie, ma non lo erano al suo tempo.
Alla radice deH’iniziativa che egli prese nei confronti della chiesa cattolica, sta la sua personalissima ed altissima considerazione di quella che
può chiamarsi la « funzione sociale »
della scenza. « Galileo considerava la
Eicienza(4) non come im’attività privata di singoli studiosi, ma come
un fatto d’interesse pubblico, destinato a permeare di sè l’intera società; proprio perciò essa avrebbe avuto
bisogno, per attuare il suo pieno sviluppo, di venir sostenuta e aiutata da
tut'à i principali detentori delle levii
di comando della società». Se egli,
come Copernico, come Keplero e tanti altri scienziati dei tuoi tempo-, avesse a-vuto una concezione strettamente aristocTatica della scienza, sarebbe
rimasto chiuso nella sua torre d’averio senza dover rinunciare a nessuna
delle sue scoperte, nè teorie scientifiche. Queste si sarebbero ugualmente diffuse fra gli scienziati, ma la società e il progresso- civile ne avrebbero fruiti gl’imimensl benefici solo
'molte generazioni più tardi. Possiamo dire di più che, se è concetto modernamente acquisito che non soli,
le pro'fessioni più o meno umili, ma
persino quella altissima dello scien
alato ha un’inalienabile funzione e
finalità politica (oltre che sociale), e
se è ánche modernamente acquisito
che « rindifferenza in maniera politica è insempatibile con la fede cristiana» (K. Barth), Galileo anche in
questo, e cioè come credente, precorse i secoli : ad un’attività di « politica
culturale » ( come possiamo ben chiamarla) egli dedicò le sue forze migliori per circa due decenni (dal 1611
in poi)!
3) La polemica contro gli aristotelici prima, quella contro la chiesa cattolica poi, non furono che due momenti di una stessa poderoisa battaglia, nella quale Galileo lottò ammirevclmente da eroe e conscio delle
sue fcTze gigantesche di pensatore e
scienziato', ma della quale s’illuse di
poter lui stesso (lui, non i suoi successori!) godere la vittoria. Fu vinto
e vincitore insieme, materialmente
vinto dalle autorità costi'i,uite (civili
ed ecclesiastiche) del suo tempo, spi
ritualmente vincitore nella prospettiva del p-ngresso civile, oltre che teologico.
Non fu teologo, eppure talune sue
semplici affermazioni in materia, finircno, dopo un travaglio secolare,
dopo mclteplici e profondi sviluppi,
ciò, credia.mo, è dovuto
per imporsi:
I VOLI NELLO
giudicati da un
SPAZIO
africano
Cristiani e pagani
nel Congo (ex-belga)
Dei 17 milioni di abitanti che cestitui-:ccno la pcpolazione del Congo è
delPex-Ruanda-Unmdi, 5 milioni 5-0no cattolici e milioni protestanti.
La maggioranza e quindi ancora pa
Riproduciauio dal numero di Dicembre ’64
del « Centra] African Exnrainer » (una rivista mensile pubblicala a Salisbury, Rhodesia
del Sud) Particolo seguente, che non necessita di commenti.
Io non sono un uomo politico e, essendo
una creatura di Dio. scrivo sotto una pesante coltre, di sorpresa, pensando a quello che
i miei fralelli stanno facendo nei riguardi
della terra in generale. Perche è così viva
la rivalità tra le grandi nazioni per i voli
spaziali e la potenza nucleare? Vorrei saperlo perchè, mentre le Nazioni linile. uno
degli strumenti terrestri per la pace che si
preoccupa altresì del benessere e della conservazione dei popoli sulla terra, domanda
con insistenza aiuti finanziari, io sento che
milioni di sterline sono spesi per indagare i
misteri dello spazio. Secondo me lo fanno
solíanlo per curiosità e per orgoglio nazionale. malamente celati dal pretesto di trovare un luogo dove scaricarsi del soprapih
della popolazione terrestre.
Perchè dovrebbe Vuomo correre dietro alVignolo mentre è immerso fino al collo nelle
proprie difficoltà? Egli è povero e miserabile. è insufficientemente nutrito. Quando diventa vecchio, raggrinzito e scoraggiato, egli
non ha dove riposare e godere gli ultimi
giorni della sua vita. Se è cieco e infermo,
pochi si curano di lui. Alcuni dei suoi figli
nascono infermi a causa della sua cosiddetta
intelligenza nucìeai'e. Egli soffre di svariate
malattie, eppure nelle regioni più remote i
dispensari e gli ospedali sono pochi e male
attrezzati. Un buon nutrimento e cure preventive potrebbero salvare molte vite, eppure in molti paesi mancano i dottori qualificati e la gente muore di farne e di malattie
misteriose. Sembra che manchino i fondi
per la ricerca medica.
ir -k -k -ir * -k k -k -k ir ir ir
Vi siete forniti ?
Meditazioni Bibliche 1965
L. 6C0
Valli nostre 1965
L. 600
a''’estremo equilibrio e buon senso di
quelle affermazioni. « Stante che Ja
Scrittura in molti luoghi — egli scrive — è non solamente capace, ma
necessariamente bisognosa d’esposizioni diverse dall’aijparente significato delle parole, mi par che nelle dispute naturali ella dovrebbe esser
riserbata nell’ ultimo luogo ; perchè
procedendo di pari dal Verbo di'vino
la Scrittura Sacra e la natura, quella come dettatura dello Spirito Santo, e questa come osservantissima esecutrice de gli ordini di Dio ; ed essendo, di più, convenuto nelle Scritture,
per accomodarsi aH’intendimento dell’universale, dir molte cose diverse in
aspetto e quanto al significato delle
parole, dal vero assoluto... pare che
quello degli effetti naturali che o la
sensata esperienza ci pone innanzi
agli occhi o le necessarie dimostrazioni ci conciudoino, non debba m
cento alcuno esser revc>cato in dubbio per luoghi della Scrittura ch’aves
Cionondimeno si spendono milioni di sterline per oltrepassare la realtà quale appare
nella visione biblica, e cioè che "Dio creò i
cieli e la terra", ed ha dato alVuomo tutto
a'.fllo che gli era necessario per essere soddisfatto. io credo che iuomo oggi è ingrato
ed egoista, perchè pensa che Dio, il suo creatore. ha commesso un errore di calcolo, quando dei nove pianeti, ha assegnalo all umanità
soltanto la terra.
Secondo me questo cosidelto uomo intelligente sta cercando come, distruggere sè stesso. lo credo che questo mondo sarebbe un
luogo dove si potrebbe vivere in pace e felici,
se tutte le nazioni smettessero di giocare a
questo scalmanato e pericoloso tiro alta fune
per avere la supremazia nel mondo e nello
spazio, e facessero a gara per sorpassarsi nelVamore reciproco. Questo mondo è nostro e
non siamo ancora stanchi di viverci, vorremmo però viverci comodamente in pace.
Harare (Salisbury)
Ellison Madenyika
Culto radio
ore 7.40
DOaiENICA 31 GENNAIO
Pastore Carmelo Mollica
DOMENICA 7 FEBBRAIO
Pastore Giorgio' Girardet
PEvangelo alla Radio-TV
deila Svizzera Italiana
DOMENICA 31 GENNAIO
ore 9,15 - Radio
Conversazione evangelica
DOMENICA 7 FEBBRAIO
La Parola del Signore
Ore 22 circa (alla fine delle trasmissioni) - Televisione
Edizioni Claudiana
-k'k'k-kkk'k'k'k'k-k'k'k
ser nelle parole diverso sembiante » (5)
Lasciamo la questloine del determini;mo, e passiamo' so'pra al concetto
della natura « osservantissima esecu
trice de gli ordini di Dio»: concetti)
che non ci soddisfa per più ragicni
che già abbiamo delineato (v. punto
8). Veniamo invece concretamente a
questioni circoscritte, e cioè a come
interpretare i racconti della Bibbia,
a cominciare da quelli della Geaesi.
Galileo afferma semplicemente, nei
ri.pporti fra gli uamini e in quelli fra
Dio e gli ucraini, « resistenza di due
linguaggi fra loro radicalmente diversi : Quello ordinario, con tutte le
sue imprecisioni e incocrenze, e quello scientifico, rigoroso ed esattissimo.
l’infinita sapienza di Dio, pur cono
scendogli perfettamente entrambi, sapeva .mcilto bene —quando dettò le
Sacre Scritture — che, per farsi compì endere da''.’uditorio cui si rivolge
va, avrebbe dovuto usare il linguaggio ordinario che è runico inteso dail'uomci comune. Perciò essa sugger',
di scrivere ohe il Scie gira intorno
alla Terra. Nella scienza, invece, noi
abbiamo il dovere di far uso del secondo tipo di linguaggio — quello- rigoroso ed esattissimo — che è caratteristico del discerso scientifico; e
quindi non po.ssiarao più accogliere
come i/alida l’anzide'ta affermazione',
malgrado che sia contenuta nella
Bibbia » (6).
9) Tutto ciò può apparire un po’
semplicista, e quasi eludente, ma ci
sembra contenere il germe d’un principio chiarissimo, e cioè che sono fuori strada i tentativi di voler adattare
la scienza a spiegare ciò che nella
Bibbia è, per natura sua, extra-scientifico. Sono stati fatti per es. grandi
sforzi per interpretare il passo di
Giosuè 10 : 12-14 nei senso che, volendo ammettere che ai combattenti interno a Gabaon fosse veramente, m-aterialmente apparso l’arresto del corso del sole, in realtà Giosuè avrebbe
arrestato ncn già il corso del sole,
ma quello della terra. Ma, poiché quest’interpretazione appare poco meno
inaccettabile di quella letterale, se ne
sono nerette della altre, più o meno
ingegnos-e, per es. facendo intervenire
qualche fenemeno di rifrazione della
luce (associato ad eccezionali alterazioni di temperatura e di pressione)
Questo modo d’interpretare la Bibbia, che non esitiamo a chiamare
scientista (e cui del resto lo stesso
Galileo accennò come possibile) (7) è
arrivato, in taluni ambienti ;non siitanto cattolici, ma anche protestan
li, fino ai ijostri giom.i. Per aiiio è
questo un campo come tanti altri, in
cui i teologi furono costretti ad imparare dagli altri, cioè non solo dai non
teologi, ma addirittura dai ncn credenti, 0 almeno da coloro che stanno
fuori di ogni chiesa. Guai se non fosse rosi! Non dimentichiamo che lo
idee copernicane trovan-O' opposit )ii
ugualmente decisi, sia tra i protesci.nti, sia tra i cattolici. « Quel cazzo vu''^!
capovolgere l’arte dell’astronom a ;
ma, come dice la Santa Scrittura.
Giosuè ha fermato il Scile e non la
Terra », diceva Lutero di Copernico
10) Dobbiamo dunque, noi creden. ti, ringraziare gli scienziati, in prim.)
luogo Galileo, se, sia pure a distanza
di secoli, siamo riusciti ad acquisire
un modo d’interpretare la Bibbia libero da preconcetti scientisti, più generalmente materialisti. Non perche
Galileo non fosse credente, ma perchè ebbe il coraggio di parlare come
scienziato e non come credente. E’
vero che egli lasciò il problema in
sospeso, ma in fondo il suo monim
giovò, col tempo, a richiamare i ore
denti ad un’operazione semplicissima che st'upisice non esser stata, assai prima di lui assunta come nor'ma
generale d’interpretazione: che cioè
Gesù stesso attribuì, a numerosi racconti deH’Antico Testamento, significato simbolico. Queste interpretazioni di Gesù riguardano la sua persona (per es, Giov. 3: 14; Matt. 12'
39-40), ma sono- normative per interpretazioni anàloghe che si possono
dare d’innumerevoli altri passi. D'altra parte la preoccupazione di spiegare scientificamente i miracoli di
Gesù, ha qualcosa di blasfemo, perchè contrario al riconosicimento del
la sovranità dello Spirito Santo: o
almeno ha qualcosa d’irriverente, come sarebbe il domandarsi se gli uccisi dalla torre di Siloe fossero più
colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme 'Luca 13: 4). «La questione in.teressante npn è di sapere
come un miracolo sii produce, ma
perchè si produce. Così non è iute
ressante chiedersi come Gesù ha
guarito dei paralitici, ma qual er.a i'
senso di quelle guarigioni. Perchè
non v’è miracolo (segno) che quan
do un certo evento, spiegabile c non
offre un senso alla nostra fede. E'
dunque giusro dire che non v’è miracolo che per la fede. Ma questo
non significa che non vi sare’obe miracolo che per le persone tr,..ppo de
boli di spirito, per grimbecilli. Que
sto significa che ogni evento, ricevu
to nella certezza e la gioia delì’Evan
gelo, può essere interpretato' ccm?
miracoloso. In questa piospeuiva, la
vita è un perpetuo' miracolo pe,r chi
vive nella fede. La spiegazione, per
sè stessa, non sopprime nè istituisce
il miracolo'. Non è del tutto impossibile che qualche biologo non riesca
un giorno a spiegarci in che modo un
corpo morto possa ritornare alla vita. Questo non spiegherà assolu'ca'
mente nu'la della risurrezicne di Gesù Perchè il senso di questa risuriezione è altrove. Il senso è qu.csto:
fatevi coraggio, perchè io vivo ed aa
che voi vivrete, e per quest’insegnamento non v’è alcuna spiegazione
pfi-ssibile, dal punto di vista scientifico. Non perdiamo dunque il no'stro
tempo a spiegare i miracoli della
Bibbia (sarebbero se'm,pre spiegazioni
iragili e contestabili): non ialsiflchiamo il senso di ciò che ci preme
di .siabilire E’ vero che taluni affermano di non ci edere che ciò che v.sdono. In questo senso, essi sono già
come dei morti, perchè non è possibi
le vivere così: la vita impo-ne quoiidianamente centinaia d’azioni di fede, 0 fiducia in ciò che non si vede.
Lasciamoli ai loro sofismi, e gli avvocati di Dio ai loro giuochi e crediamo
soltanto che Die, oggi, è il nostro
Dio, anche se non sappiamo spiegare
perchè » ( G. Crespy ).
Questa vigorosa esposizione (che
non ci trova pur tuttavia interameate consenzienti su di un punto: quello riguardante la risurrezione di Gesù) trova un’altissima rispondenza
in parole veramente ispirate di K.
Barth (8), che qui ci permettiam.o
ancora di richiamare:
« Da quale profondità sale il nostro
sapere di cose uìtime sconosciute, aile quali pure misuriamo ogni cosa, la
conc'cenza inquietante del nos.ro giudice, che non vediamo, e dal quale
siamo nondimeno giudicati? Tutti
questi « donde? » rimandano evidentemente come raggi a un punto dal
quale proveniam((, a una premessa
dalla quale siamo sorti. Da quel punto nei ed il mondo siamo guardati,
limitati, negati, circoscritti, giudicati. Ma questo punto non è un punto
accanto ad altri punti, e questa premessa non è una premessa accanto
ad altre premesse. Quando paria l’origine, quando parla- la reminiscenza
(Segue a pagina 3)
T. Viola
(4) .Afferma L. CEYMO.v.vr nel -suo magiPtrale libro .su Galileo, edit. Einaudi (Torino 19.57).
i5) Dall ediz. nazion. delle Opere di Galileo, voi. V, pp. 282-8.3.
(6_ì Gii. da L, Gr.YMONAT. Galileo, Torino 1957, pp. 125-12().
(7) « Essendo al più manileslo che due
verità non posson mai contrapporsi, è ofizio
de’ saggi espositori affaticarsi per trovare i
veri sensi de’ luoghi sacri, concordanti con
((nelle eonelnsioni naturali delle (]uaU prima
il senso manifesto o le dimostrazioni necessarie ci avesser resi certi e sicuri » (Op. cit.
alla nota 5).
(8) L'Epistola ai Romani, Milano 196.3,
p. 66.
3
2S gennaio 1965 — N. 5
pag.
Una società missionaria
intercontinentale ?
(segue dalla l.a pag.)
dei naissinnaii, pastori, insegnanti,
iniermiere. E così, Neri e Hianctii,
Malgasci e Polinesiani andranno insieme, tenendosi per mano e, mandati da un’unica organizzazione missionaria delle Chiese di lingua fran(.ese, porteranno il messaggio della
Galileo,
la scienza
e la fede
(segue dalla 2.a pagina)
della nostra patria presso il Signore
del cielc e della terra, s’apre il cielo,
si scoprono le tombe, il sole si ferma
su Gabaon e la luna, sulla valle di
Aiaion. Il tempo intemporale, dunque, lo spazio aspaziale, l’impossibile
possibilità, la luce della luce increata
sono designati dalle , parole ; «Ma
ora '> sulle quali sì fonda il messaggio del rivolgimento, del Regno di
Dio venuto vicino, del «Sì» nel «No»,
del'a salvazione del mondo, dell’asso! v?;ione nella condanna, della eternit 1 nel tempo, della vita nella morte ' loi vidi un nuovo cielo e una
nuova, terra: poiché il primo cielo e
la ima terra erano passati Dio
par 1 ».
1 ■ > Quanto abbiamo detto da ultimo. apre la via a nuovi interrogativi ■ ver terminare, accenniamo ad unc^ : no di questi, che ci sembra partir: 'irinente importante.
‘. Il rutto, nella Bibbia, può nè deve
esr: interpretato in senso' simbolico
Pe' noi credenti una linea di divisio corre fra le sacre pagine, un^
lin; ’. che lascia a monte innumerevoi: racconti ai quali volentieri siamo -iImposti a dare il nome di «miti»,
in .amo rivelatori al nostro spirito
cor Linguaggio simbolico, delle profoit.ir venta della fede. Ma la linea
lasr; J a vaUe certamente dei veri ■'
prc tuli e .fra questi siamo certi
di -ve mettere la nersona del Cristo. :a Croce e la Risurrezione.
A: : dove nrecisamente passa questa linea? Lasciamo sospesa questa
do! nda come quella cui ogni crede nel santuario della propria cosci-ria, e libero di ris:pondere.
T. Viola
Il libro della settimana
Salvezza a coloro che non lo conoscono ancora, a coloro che non ci
credono ancora, e a coloro che rischiano di essere scossi e sradicati
dal vento delle correnti non-cristiane ».
7 - Per l’attuazicne di un tale progetto, ci saranno molte difficoltà da
superare. Molti domanderanno doi-e
saranno trovati i mezzi finanziari, se
già ogni anno la Società delle Missicni riesce a gran fatica a bilanciare
il suo esercizio finanziario. Ma il pastore Kotto ha detto ai membri dell’Assemblea : « L’esperienza di tanti
anni ci ha mostrato in modo evidente che la povertà della vostra Sccietà non è mai stata un ostacolo insormontabile alla realizzazione dei
vostri progetti^ L’ampiezza dell’opera che voi avete compiuta, paragonata ai mezzi di cui disponevate, è una
prova eloquente della benedizione di
Dio su di voi. La contribuzione finan
ziaria delle giovani Chiese, anche se
simbolica, verrà ad aggiungersi alla
maggiori possibilità finanziarie che
il Signore vi darà per un’opera più
estesa e più costosa. Il Signore provvederà come l’ha sempre fatto ».
La conclusione del pastore Kotto è
una citazione tratta dal libro de! pro
feta Isaia (cap. 54 v. 2-4) «Allarga il
luogo della tua tenda, e si spieghino
le tele delle tue dimore, poiché tu ti
spanderai a destra e a sinistra; la
tua progenie possederà le nazioni.
Non temere, perchè non sarai confusa ».
Seccndo il resoconto pubblicato nel
« Journal des Missions », dopo una
lunga discussione che fu alle volte
commovente, TAssemblea Generale
della Società delle Missioni incaricò
il Comitato Direttivo di consultare le
altre giovani Chiese d’intesa con la
Chiesa Evangelica del Cameroun, e
nel caso di ima risposta favorevole
di studiare con esse e con le Chiese
in Europa, cerne tale azione missionaria comune potrebbe essere organizzata.
Mi sembra che la nostra Chiesa
Valdese dovrebbe essere associata allo studio' di questo problema, poicnè
da varie parti si è manifestato il desiderio di un nostro maggiore impegno neH’azione missionaria che la
Chiesa svolge nei mondo: azione alla
quale, in questi Ultimi anni, noi siamo rimasti, in larga misura, e'stransi.
E perciò raccomandiamo vivamente
a tutti colo-ro che sono favorevoli a
che anche la nostra chiesa « allarghi
il luogo' della sua tenda, e si S'p-anda
a destra e a sinistra», di leggere l’opusco'lo « Face à l’Avenir » e di farne
conoscere il contenuto nelle nostre
comunità. R. Coisson
Prepariamoci
al Congresso Evangelico
Non si iratta tli un vero e proprio vo-lume ma tli un l'asfifolo di studi rhe il comitato preparatorio dui Congresso Evangelico Ira diffuso nelle chiese evangeliche ¡.a
vista dei dibattiti pre-congressuali. Un con
linaio di pagine, molto ben presentate, d.
facile ma impegnativa lettura. I documenti saranno studiati in tutte le comunità nei
morii migliori e certo con grande attenzione ma iion possiamo lasciare passare l’occasionc .senza invitare tutti i lettori a procu
rarsi questo fascicolo e leggerlo come metlitazione perscnale. come si legge un buon
libro. E" necessario dirlo subito si tratta 11
iin ottimo libro, di un insieme serio ma
accessibile dei problemi della nostra vita e
della nostra evangelizzazione. Quando si
parla di documenti e quando si aspettano
(troppo a lungo! ; fascicoli pre-congressua
ìi, non si può fare a meno di risentire una
retta noia; tanta carta sitampata, tanti progetti niù o meno chiari, tutte cose che lasciano il lenxpo che trovano. Nel caso no.stro si iratta di lavori originali, di idee
chiare, di punti di vista lucidi sui maggiori pr'oblem; del momento.
La prima parie « La nostra vocazione in
Italia » presenta ricerche sulla situazioii?
religiosa, sociale, giuridica delle nostro
tbie.se evangeliche. L’impressione che si tirava dalla lettura di questi testi è concortic m.algrado le lievi divergenze di clettafilio: ci troviamo davanti ad una situaziope profcjirlamentt diversa da quella che
cbhiauio crniosciuto ailcnni anni or sono,
10, 15 anni; il nostro paese è in profonda
trasformazione religiosa, ocono'mica e sctI certi aspetti anche polilica. Non ce ne
r amo .treorii, non sembra ce ne accorgiamo .incora eri ! lavori interessanti ma marr'iirali dei no.stri sintrrli ci na.sconidono spesso la situazione in cui viviamo. Forse è
proprio questa trasformazione della nostn:
cita, del nostro anibicnle che rende a vol'r; più teso e agitato il monda delle nostre
omunità. Il terreno si muove sottt) i nostri piedi e ci sentiamo instaibili, forse per
questo nuovo mondo italiano in cui stiamo
iittramlo; risihiamo dj essere fuori ile!
giro o imboccare uria strania chiusa.
Nou meno interessLinte è la secnìinda parie ilei (locuinenti : « il a 'cliie.>a nel Nuov;
Tebtamenlo )). Uno siiolio bìhliio? In nn
cerio senso si, ma :;i\olto di più. Un Ucì
membri di iinilic! diverse denominaz oni
da^'la diiesa luleraìia n qucl'la dei fratelli
espongono molto semplìicememle cesa leggono nel Nuovo Teistaniento in merito al'a
chiesa cristiana. Ncs.sfiino vuole la rliìpsa
gerarchia. ¡1 papato, la tradizione ma
Cignimo si sforza dì leggere i pernsieri fondamentali della Scrittura sul teina delia
chiesa. Interessarlissìnie diversità ed a’trettaiito iiiter-issanli concordanze tra questi
[»astori e conduttori di chiese diverse. Ogni
»redente che spes'io si domanda; cosa redono questi pentecostali, questi valdesi
questi battisti? può meditare con profitto
i brevi artiioli del fascicolo. La riuscita
del Congre-so Jion dipende certo dalla serietà dei documenti preparatori ma dobbiamo essere grati al congresso stesso di
a^e^ci già dato questo lavoro impegnato e
serio; sta a no. farne buoi. uso. g. t.
UN PENSIERO
1 paMcri sono, di tulli i sostegni deli opera missionaria, ¡1 più forte e il più
efficace. Altri possono essere accusati di
p'-edicare per la propria parrocchia: le più
elevate esortazioni di un missionario o di
un direttore possf.no aipparire interessate;
il pastore parla a! popolo cr'stiano da parte
di Di'o. Egli :olo può senz’e^ée^e tacciato
di es.agerazione, indicare nelle missioni la
rngitn d’essere stessa della Ch'.esa, e il cfosere di ogni fedele. .iijred Bcegner
I versamenti per gli abbonamenti
1965 giungono, ma lentamente. Comunichiamo che con il 15 febbraio
prossimo ci vedremo costretti, con vivo rincrescimento, a sospendere l’invio del settimanale a coloro che non
■:i saranno ancora messi in regola
con il loro abbonamento. Confidiamo
che si sia trattato finora di dimentljanza e che nessuno dei nostri lettori
abbandonerà. Grazie!
■imimmiiiiii
.itiiiliiiia'iiiiiimimiiiiii
ii'mmimimiiiiimiiiiiiimmimmimiiiK u
UN NUOVO INNO MISSIONARIO
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-l) NEL -LA NCSSe CHE MA — TU— R.A MAN-JiA^O
a) R-EN - DI I SER.'Vi TUOI Grio — IO - 51 NE LL' O - •
J. ^ J , ^ J
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^A-DRE. / MIE-TI - TOa-, CIA i'a ftPrNf { r\Q ^1 —i'iJ— R,A
Pa-dre, /
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ÒHI AM, MEL- LA
ÒNOR; Tua
, . ,
(jRAElA TOA FI-DIAM,
TENEA compì iN LOE-.
3)0 Signore della messe — Per lor mezzo annuncia Tu
fra le genti le promesse — adempiutesi in Gesù.
Ti preghiamo insiem con lor: «Venga il regno tuo,Signor ! >,
I LETTORI CI SCRIVONO
pu!
ri
\\*
?;ol
Uiì 'Jore, da Roma:
Egi kg Direttore. i
ir lettera del Past. luterano Dome- |
nice ìTÌani. a cui è stata data ampia i
teazione nella rubrica « I letto- I
scrivono » del periodico Valdese
i.uce del 1*? gennaio 196V
’I titolo tanto magniloquente ;
quooto equivoco « Questo ecumenismo |
a .¡'.ilte facce », per la parte che si
rileii<ce al Pentecostali, merita alcune eoiìsiderazioni (non dico appunti
0 II erbori) che avrebbero lo scopo
di •v>"eciLarc un attento studio, da
pi!re.- del Past. Domenico Giani, avente mi oggetto proprio i pentecostali.
Qur.sta sollecitazione è la risposta alla lettera del suddetto pastore con
toni e sentimenti ispirati alPamor fraterno delPevangelo, non al clima ecumenico dei giorni no&tri, alle certamente tutte sfavorevoli definizioni in
merito ai pentecostali, contenute nella terza parte della stessa.
In qualità di pentecostale appartenente alle Assemblee di Dio in Italia
quando leggo: a presso quelle organizzazioni esistono altre fonti di rivelazioni dirette come nel paso del libro
profetico dei Mormoni, o delle rivelazioni dirette per visioni o per sogni,
ni suggellali dello Spìrito Santo dei
Pentecostali », immediatamente borbottando dico: elio grande e solenne
confusìom’ fa rcstcnsore della lettera citata: e proseguendo nella lettura: « Qualcuno dirà: lo ho conosciuto fra questi ultimi dei credenti autentìcnmente cri.stìani e ha^^ati sulla
Parola, qualitalivainonte migliori di
certi membri della ihiesa storica’
Ambio — rispondo ho conoscìu
to anime limpide c sincere, ma qui
non si fa questione di singoli, bensì
di dottrine! ». allora la mia convinzione immediata della confusione che
fa il Past, Giani diventa convinzione
clic quest'ultimo in realtà non è a
conoscenza delle dottrine dei pentecostali. almeno di quelle delle Assemblee di Dio in Italia, quantunque mi
faccio garante della dottrina dì altre
organizzazioni dì pentecostali e pertanto sono costretto, non senza essere
stato spìnto, a scrivere qui di seguito
gli articoli di fede ovvero la dottrina,
come la trovo sintetizzata nella pubblicazione « Annuario 1964-1965 »
delle Assi^mblee di Dio in Italia, nella
prima parte della suddetta pubblica- j
zione, dove si fa la presentazione del- '
Interviene un pentecostale
le stesse e sotto il sottotìtolo « Principi dottrinali» (p. 5):
« Le Assemblee di Dio in Italia credono ed accettano Pintera Bibbia come la ispirata Paiola di Dio, unica, ,
infallibile e autorevole regola di fede i
e di condotta. Credono in un solo ;
Dio, Eterno, Onnipotente, Creatore c I
Signore di tutte !e cose e che nella |
Sua unità vi sono tre distinte perso- !
ne : Padre, Figliuolo. Spirito Santo.
Credono che il Signore Gesù Cristo fu
concepito dallo Spirito Santo ed assunse la natura umana in seno di Maria Vergine. Vero Dio e vero uomo.
Credono nella Sua vita renza peccato,
nei Suoi miracoli, nella Sua morte vicaria, nella Sua resurrezione, nella Sua
ascensione alla destri del Padre e nel
Suo personale, Imminente ritorno sulla terra in potenza e gloria per stabilire il Suo Regno. Credono che runico mezzo di purificazione dal peccato
è per il ravvedimento e la fede nella
virtù del prezioso sangue di Cristo.
Credono che la rigenerazione per opera dello Spirito Sauto è assolutamente
essenziale ner la salvezza. Credono
che Popera redentrice di Cristo sulla
n-oce include anebe la guarigione de!
corpo, in risposta alla preghiera della
fede. Credono al battesimo dello Spirito Santo, come esperienza indipendente e susseguente a quella della
nuova nascila, che si manifeila con
il searno scritturale dd parlare nuove
lingue. Credono nella potenza santificante dello Spirdo Santo che si manifesta nel credente con una vita dì
santità Credono alla resurrezione dei
morti, alla condanna dei reprobi ed
alia glorificazione dei redenti.
« Celebrano il battesimo in acqua
per immersione, nel nome del Pailre,
del Figlio e delio Spirilo Santo, per
coloro che fanno professione della
propria fede nel Signor Gesù Cristo
come loro perso.aale Salvatore. Celebrano la Santa Cena, sotto le due specie del pane e del vino amministrata
a chiiinque sia stalo battezzalo secondo le regole delPEvangelo e viva una
vita degna e santa davanti a Dìo e alla
società.
f( Le Assembleo «li Dìo «ono al di
sopra ed al di fuori di ogni competi
’àone e inovimenlo politico, dai quali
si astengono, sollecite soltanto al ministerio del Regno di Dio. Esse nutrono un riverente rispetto per gli altri movimenti spirituali, per le Autorità costituite dello Stalo, elevano
per esse particolari preghiere, al fine
ultimo e supremo del benessere del
popolo italiano e dello stabilimento
della pace fra gli uomini. Credono al
sacerdozio universale di tutti i credenti. che per la virtù dello Spirito
Santo vivono una vita di separazione
dal mondo, libera da ogni forma di
vizio. Proclamano lutto VEvangelo
nella sur semplicità estraniandosi da
ogni forma dì stravaganza c fanatismo
religioso come da tutto ciò che tenda
a spogliare la Sacra Scrittura della
ina eterna potenza »
Come si vede i pentecostali delle
Assemblee di Dio in Italia credono
nella Parola di Dio. unica, infallibile
ed autorevole regola di fede e di condotta e non a fonti sussidiarie di rivelazioni, come la tradizione (ne è
immune la chiesa Luterana?!), sogni
o visioni, o i vari libri dei Testimoni
di Goo\ n e dei Mormoni clic vengono
posti accanto alla Bibbia.
Il suggi'Ilo dello Spirito Santo dei
Pentecostali è un'esperienza di benedizioni soprannaturali, indipendente e
susseguente a quella della nuova nascila. i-he si manifesta con li segno
pcriuurale e iniziale del parlar nuove
lingue. Il battesimo delio Spirito Santo è un'esperienza spirituale profonlia ed essenziale per la vita del credente e della comunità. Altrimenti
che ne faremmo deirinsegnameiito
scritturale riguardante il medesimo
soggetto?
Il BaUe.sinio dello Spinto Santo dei
Pentecostali (detto impropriamente
suggello dello Spirilo Santo) realizza
le scritture: « Scn io venuto a battezzare con acqua: Colui sul quale vedrai lo Spirilo scendere e fermarsi, è
quel che battezza con lo Spirilo Santo» (Giov. 1: 33). Gesù disse: «Vi
6 utile che io me ne vada perchè, se
non me ne vo, non verrà a voi il
Consolatore: ma se me ne vo, io ve
lo manderò» (Giov. 16: 7). E ancora: «Il Consolatore, lo Spirito San
lO. che d Padre manderà nel mìo nome. Egli v'insegnerà ogni cosa e vi
rammenterà tutto quello che vi ho
detto» (Giov. 14: 26).
Nel libro degli Atti degli Apostoli
è chiaramente de.scritta Pesperienza
pentecostale della chiesa cristiana primitiva (Gap. 2, vers. 1-17).
Dal Nuovo Testamento appare chiaro che la chiesa cristiana primitiva
aveva esperìmentato in massa questa
esperienza il cui scodo è quello di
conferire al credente i requisiti dello
Spirito : amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà,
dolcezza, temperanza... (Gal. 5: 22).
Questo rinsegnamento che costituisce
la dottrina c la pratica dei pentecostali. Naturalmente queste sono le differenze dei pentecostali rispetto alle
dottrine delle grandi chiese nate dalla riforma la cui funzione il movimento pentecostale non ha svalutato
ma valorizzato enormemente.
II suggello dello Spirito Santo dei
pentecostali non misconosce nè aggiunge altro insegnamento alle dottrine fondamentali della chiesa cristiana ma sottolinea tutta l'Opera di redenzion: realizzata da Gesù Cristo
•ulìa croce a favore dell'umanità er•laute e la rende attuale jier rumanilà
Uos«a. per la comunità, per il credente. Altro che fonti. Lo Spirito Santo è per i pentecostali quello che era
perfeUnmeiiic per ì discepoli, per gli
apostoli, per l'apostolo Paolo, per la
chiesa cristiana primitiva e soprattutto quello che era ed è nelle intenzioni
del Padre, secondo le Scritture. I sogni e le vì.sioiii, quando si verificano,
apjiar tengono nireconuinia della Parola di Dio.
Sinceramente anch'io mi sento perplesso quando i cattolici della bella
e amata Italia mi dicono: Ah. lei è
prolesiante. Allora è seguace di quel...
monaco che fu Martin Lutero, che
protestò e divise la chiesa cattolica
(eioè la crisliaiiilà, per il catlolicol
perchè voleva per forza sposare una
monaca: oppure: la riforma in Inghilterra fu la conseguenza della reazione di queirEiirico Vili, che prese
3 mogli, contro il volere del papa, che
lo scomunicò. Ed io allora con santa
pazienza devo cominciare a dimostrare che Lutero, secondo le mie poclie
nozioni in merito, attraversò esperienze dure e salutari prima della rottura con Roma ecc. oppure che Enrico Vili non ha alcun rapporto con
la prolestantizzazione della chiesa dì
IngliiUej*ra E' una fatica molto più
dura di quella che affronta il Past.
Giani per dimostrare che se i peiiteco-ìtali urlano, si rotolano, sono una
sella e non possono chiamarsi evangelici.
I Pentecostali invece sono c si ritengono autenticamente evangelici e
lo sono certamente di più di quelli
che pur appartenendo a chiese evangeliche storiche, di evangelico, lo dico con dolore perchè sono la maggioranza, hon hanno neppure più la corteccia.
Quanto sopra non perchè le Assemblee di Dio vogliono a tutti ì costi fare dell'ecumenismo. Anzi è il
contrario: le Assemblee di Dio in Italia ed all eslero non credono all'ecumenìsmo. principalmente a quello rhe
si vuol fare con Roma, perchè chi è
cristiano sì riconosce tale con gli
altri e per essere cristiani bisogna essere lettori e seguaci di Cristo, secondo le scritture.
Ne deriva che i pentecostali delle
Assemblee di Dio in Italia saranno
presenti (credo) al Congresso Evangelico Italiano, proprio perchè sì ritengono evangelici e non per fare ecumenismo o altro che fosse presente
nella mente di singoli od organizzazioni evangeliche in Italia: naturalmente non per presunzione od orgoglio ma solo perchè, mentre si discute tanto intorno a tanti argomenti e
problemi, che non troveranno, secondo il mio giudizio, mai una coxnposizione. sì sottrae tempo alla evangelizzazione del mondo: il vero urgente
bisogno del mondo presente e la vera
vocazione della chiesa di Gesù Cristo.
Mi scusi, egregio Direttore, della
lunghezza dello scritto, ma la sciassi
ficazione operata da parte del Past.
Giani a proposito dei pentecostali, al
rango delle sette di tipo tutt'altro che
evangelico meritava una reazione ben
altra di questa, sìa sul piano dottri
nale che su quello sociale. La presentazione della dottrina pentecostale era
pertanto essenziale come contrapposizione ad argomenti che negano qualsiasi patente di scritturalità al messaggio dei pentecostali. Pertanto La
prego cortesemente voler dare ampia
pubblicazione alla mia lettera di risposta. che avrà come unico scopo :
una certa chiarificazione; tanto più
necessaria quanto più si cerca di collaborare per revangclizzazione della
nostra nazione.
Grazie e saluti cristiani.
Pasquale Vangane
Siamo grati al fratello pentecostale di questa sua serena messa a putì
fo che pubblichiamo tanto più uolentieri in quanto, davvero, del molimonto pentecostale si parla abbo
stanza Ira noi. ma lo si conosce assi-i
poco, di fatto. Uno sforzo d*info’inazione è stato qmVo compiuto dal
oast. Giorgio Bouchard, rhe ha d»^dicato ai Pentecosfaìi un capitolo
del Quaderno F.l .J\ da lui redatto
su ” ‘^elle e movimenti evangeli! i
in Italia”: tale quaderno è andato
tapidamenlc esaurito ma ne è annunciata lina prossima ristampa. Ci
auguriamo che il prossimo Congresso Evangelico sìa. fra Faltro, occasione di una seria jiresa di contatto,
a livello delle comunità tramite i
loro delegati, con le issembìee d
Dio in Italia: in attesa che il Sinodo si pronunci come ha fatto ad
cstììipio. alcuni anni or sono il Sinodo delle Chiesn Riformota d'Olanda. con un ampia relazione, apprn
vati e diffusa fra le comunità ( simiimeme a ciò che è staio fatto cir
Co { rapporti con il Catiolicesimo
romano} // testo di questo rapporto. tradotto in italiano a cura del
fast. Thomos Soggin. attende 'la
ni»sj di esser messo in stampa...: la
'.ìaiidiana non riesce a tener dietro
a tutti i suoi progetti! Comunque,
per chi legge il francese tale testo è
fin d'ora accessibile, pubblicato dalle edizioni Delacliaux e. JSiestlé nella collana "Connaissance des sec/e.s*’
( voliiineili di una cinquantina di ¡agine, ìj. 420 cad.J: ” Les mouve*
inents de Penlerólc”; nella medesima collami iono già usciti vari volumetti, fra cui uno dedicato ai
Darhisti e uno agli Avventisti del
Settimo giorno.
4
pag. 4
N. 5 — 29 gennaio 1965
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
BARI (Corso Viti. Emanuele 38)
31 Gennaio 1965
MASSEL
Les cultes de Noël et des dimanches suivants ont offert à tous l’occasion de participer d’un commun accord à la joie de l’évangile, nous aimerions que tous sachent y
participer et que la St. Cène ne soit pas,
comme il arrive trop souvent presque délaissée. Si l’évangUe est un message de joie il
l’est essentiellement parce qu’il contient la
promesse d’une communion fraternelle; puissions-nous la découvrir et en vivre. La fête
de 1 arbre nous a offert l’occasion de passer
avec nos enfants quelques moments de joie
familiale et nous les remercions de nous
avoir annoncé le message évangélique avec
la spontanéité et la joie habituelles. La collecte faite à la sortie a été destinée à Villa
Olanda. Dans cette même atmosphère ont eu
heu deux rencontres de l’union des jeunes:
samedi 26 et vendredi 1 janvier. La quasi
totalité de nos jeunes a participé à ces soirées qui se sont déroulées dans un esprit
fraternel après une agape très simple mais
significative : une nouveauté qui mérite de
devenir tradition!
Nous avons eu le privilège d’accueillir
la deuxième de ces agape, le soir du 1° jan
vier, le pasteur Tullio Vinay et quelques
membres du groupe de Riesi qui nous ont
présenté, ainsi qu’aux membres de la paroisse qui ont voulu participer à cette rencontre, leur travail et leurs problèmes. Nous
exprimons encore dans cette chronique nos
voeux fraternels à ces frères en mission. La
collecte (environ 20.000 L.) sera destinée à
la collecte de la F.U.V. pour Riesi.
PBAMOUD
Nel corso deUa prima settimana del corrente mese di Gennaio abbiamo usufruito
dell’apprezzata coUaborazione del Pastore
Sig. Silvio Long che ha trascorso con noi
alcuni giorni; ha dato il suo prezioso ed
esperto apporto alla Corale ed ha parlato in
due riunioni quartierali: ai Pellenchi ed ai
Ciaurenchi, della situazione e dell’opera che
i nostri fratelli valdesi svolgono nella lontana Sud America: Uruguay ed Argentina.
Ringraziamo vivamente il Sig. Long per la
sua gradita visita, per quanto ha fatto per
la Corale, per i suoi interessanti messaggi
e neU’augurargli ogni bene gli diciamo « arnvederci » a presto, se piace a Dio.
COLLEFERRO
VILLAR PEROSA
POMARETTO
L attività del tempo natalizio s’è svolta
come di consueto con molte festicciole di
Natale : ai Cerisieri, Clot Inverso, Pomaretto. Ospedale, Asilo, Porosa: ringraziamo le
varie collaboratrici e collaboratori; aR’Inverso l’Insegnante Long Nella ed Alma Coucourde; a Perosa la sig.na Gay e le sue collaboratrici e coUaboratori; a Pomaretto le insegnanti: Sommani Lina, Costantin Germana, Jahier Gianni, Bert Paolina, e tutta la
schiera dei monitori, monitrici e giovani
dell’Unione. Ai Cerisieri Marta Baret.
Il coro di Natale è stato felicemente diretto dalla Sig.na Speranza Grill. Siamo grati
ai nostri coUaboratori: dr. Aldo Ribet e Insegnante Claudio Tron per i messaggi tanto
apprezzati rivolti aUa nostra comunità in
occasione delle celebrazioni natalizie.
Recentemente abbiamo celebrato le esequie di Ribet Ezio, Alfonsina GriU, Chambon Alessandro, Costabel Maria n. Serre e
Margherita Barai ved. Genre. Ribet Ezio
bruscamente tolto aU’affetto della sua famiglia in giovane età; Alfonsina Grill ha speso
molta parte della sua vita per le opere a beneficio delle missioni e deUe giovani. Chambon Alessandro e Costabel Maria scomparsi
dopo un periodo di infermità; Barai Margherita ved. Genre, originaria di Rodoretlo (Serrevecchio) e residente a Pomaretto da qualche anno, nota a molte famiglie pastorali
presso le quali ha prestato il suo servizio;
ricordiamo pure Ribet Silvia in Chambon
deceduta a Pomaretto; inviamo pure alle famiglia Cambon in parte residenti nelle nostre parrocchie la nostra viva simpatia, come
pure a tutte le famiglie in lutto.
Ricordiamo le prossime attività : sabato
30 : riunione e Unione giovanile al Clot
Inverso; domenica 31 : Culto al Clot Inverso, per tutti; mercoledì 3 febbraio : riunione a Pomaretto e giovedì 4 febbraio riunione
ai Masselli; sabato 13 febbraio: riunione nei
seguenti quartieri: Clot Inverso, Paiola, Perosa, Maurini (casa del Geom. Rostan), Pomaretto, Messeli Lausa, Cerisieri.
Come è consuetudine ogni riunione quartierale è sempre seguita dalla colletta.
Come ogni anno il 21 dicembre, ci è stato concesso di recare un messaggio alle Maestranze deUa RIV in occasione delle refezioni delle ore 10,30, delle 12 e delle 18,30.
Hanno collaborato con noi i pastori Ernesto
Ayassot e Cipriano Tourn. Siamo stati ricevuti gentilmente dalla Direzione, abbiamo
distribuito ai nostri fratelli lavoratori un calendarietto che è stato apprezzato.
Nel pomeriggio dello stesso giorno è pure
stato celebrato un culto in uno degli alberghi locali in vista dei suoi dipendenti valdesi.
Festa di Natale:
Ottimamente riuscita nella nostra cappella, anche se la pedana del pulpito troppo
bassa, mal permetteva di vedere i bimbi che
recitano e se il pubblico pur numeroso avrebbe potuto esserlo ancor più.
Un plauso caloroso hanno meritato le monitrici e i monitori che hanno preparato per
1 convenuti un ottimo programma e i cari
bimbi che Io hanno eseguito. Papà Natale
è^ fctato^ splendido, e anche generoso, grazie
m doni raccolti dalle mammine. L’anziano
Dino Costantino ci aveva tagliato un bell’albero nel folto del mercato di Pinerolo e molti altri si erano prodigati in mille modi.
Culto natalizio: I posti a sedere non bastarono. La corale e i trombettieri hanno
aricchito il culto con varie buone esibizioni.
L’assemblea ha partecipato alla S. Cena in
modo quasi totale. Al termine del culto le
SoreUe di chiesa hanno festeggiato con abbracci e dono di fiori una giovane Sorella
che per la prima volta si era accostata alla
S. Cena dopo essere stata alcuni giorni prima
ammessa alla chiesa
Culti di fine e inizio d’anno:
Sono stati, per molti aspetti, i migliori
deUe solennità. Subito dopo il culto, l’Asse^lea in piedi ha commemorato i Dipartiti ascoltando i loro nomi e cantando l’inno :
a O beati su nel Cielo ». Veniva quindi ammessa alla chiesa una catecumena in anticipo sui compagni per motivi familiari.
La parola era poi data per un momento
ai giovani trombettieri perchè si distribuisMoravi in lingua francese, loro
offerti dalla benemerita comunità Morava di
Montnécrail in Isvizzera, e una nuova tromba data in dotazione.
In quarto luogo veniva offerta alla chiesa
la nuova bella sala di attività costruita sotto
la chiesa.L’anziano Bounous Paolo che ne
aveva portato la responsabilità guidando i
volontari neU’impresa — per ogni verso notevole — veniva a deporre sul tavolo della
Santa Cena la chiave del nuovo locale e il
Pastore lo ringraziava a nome della comunità abbracciandolo. Il culto terminava poi
con la celebrazione dell?, S. Cena.
^Quasi tutti i presenti quindi, dopo il taglio rituale del nastro, si portavano nel locale sottostante dove le mense imbanlite
aspettavano sessanta commensali e più. Spirava un’aria fervida di buona volontà e di
fraterno affetto. Negli ultimi giorni alcuni
servizi di posaterie, nuovi fiammanti, erano
giunti in regalo colmando quasi tutto il fabbisogno. Un comitato di Signore e Signorine,
benemerito quanto mai, aveva allestito un
posto succulento. Quando a mezzanotte una
tromba suonò per annunziare il nuovo anno,
la lettura di un salmo, la preghiera e il canto di un inno, il pranzo era ancora lungi
dall’essere terminato. Giunte le frutta ed il
caffè, in un clima di fervore fraterno, seguirono ancora cauti e discorsi finché gli anziani mostrarono ai giovani come si balla
la courenta e gli applausi misero a dura prova il soffitto del locale. L’alba non era più
molto lontana quando si andò a nanna ma
ciò malgrado, alle ore 10, per l’inizio del
culto di Capodanno, miti di quelli che erano
stati la sera prima in chiesa eran già di
nuovo al loro posto e il 1965 poteva dirsi
iniziato nel modo più felice per la comunità
di Villar Perosa, augurio di nuovi progressi
e benedizioni nel servizio del Signore.
LUSERNA S. GIOVANNI
Gennaio. — Dopo Tmlenso periodo delle
celebrazioni natalizie e di fine e inizio d'Anno, con le loro eccezionali assemblee e le feste preparate eoa intelligente amore da uno
stuolo di insegnanti, monitori e... generosi
amici (ai quali lutti va la nostra riconoscenza) per rallegrare piccoli e grandi e gli ospiti dei nostri Istituti per infermi e per vecchi, la vita della comunità ha ripreso un
ritmo normale, iienza però subire, nella frequentazione delle sue assemblee, uno sbalzo
troppo sensibile. Possa la vera atmosfera di
Natale accompagnarci tutto l’anno!
Dipartenze. — Alcuni cari membri della
nostra famiglia spirituale ci hanno lasciati
in queste ultime settimane: il 9 dicembre è
serenamente ritornata al suo Signore la nostra sorella Margherita Rivoir ved. Odin dei
Costans, in età di 78 anni; il 5 gennaio rispondeva con fiducia alla suprema chiamata
il nostro fratello Giovanni Besson originario
di Pra dei Torno, dopo 85 anni di pellegrinaggio terrestre e il 6 gennaio. Iddio richiamava a Se, in età di 78 anni, il nostro
fratello Giulio Paolo Goss, nella sua nuova
abitazione agli Airali. 11 Signore sostenga e
fortifichi nella loro fede le famiglie provate
da queste dolorose separazioni.
Nuovi focolari. — Agli sposi Jefte Beux
e Elsa Peyrot e Silvio Chiavia e Marisa
falla, dei quali abbiamo in uno stesso giorno, il 19 dicembre, celebrato Tunione, i nostri rinnovati auguri di lunga e vera felicità nei Signore.
Batteskni — Il Signore benedica e guidi
nell alto compito loro affidalo Se famiglie
die hanno ultimamente presentato i loro.
ìnmhì al battesimo cristiano : Edoardo
Alessio Gabello di Livio e Dina Jalla; Enrica Geymet di Giorno e Olga Duramd;
Maurizia Chantal Rivoir di Demo e Elvira
GobeiUii.
Visite gradite. — La vivace filodrammatica unionista di Pinerolo ha offerto ai numerosi giovani e vecchi unionisti che gremivano la sera del 9 gennaio la grande Sala
Albarin una deliziosa applauditissima serata.
E la domenica 17 gennaio la nostra Unione
Femminile ha anch’essa beneficiato di una
ottima visita della consorella, cittadina torinese che ha dato alle numerose intervenute
un interessante relazione sul recente congresso Nazionale di h'irenze e utili notizie sulla
attività dell’Associazione di Torino.
Agli uni come agli altri visitatori ridiciamo il nostro grato, sentito arrivederci! j.
COMUNICATO
Date le difficoltà che lavoratori
delle nostre Valli mcoiiilrano in quello periodo, la Chiesa di lingua ilaliaina di Zuiàgo (Pastore Dott, E.
Eynardi seginala la ipossibiljlà di assunzione presso il « Servizio popolare » (Volksdenst Verband) di personale masicliile e femminile (età
18-40 anni). Servizio di cucina di
pulizia, di buffet, di lingeria e d.i
assisitenza alle mense azieodali; possibilità di m;gIioramento (economico o di lavoro) no-n appena in possesiso della concscenza e?lementare
del tedesco. Buone condizioni: salari lordi da 520 a 600 frs., secondo
le capaiciità ~ 70.000' a 90.000 lire
mens.ili. Alloggio e vitto assicurati,
a moidiche condizioni. Contratti di
laverò e autorizzazioini della polizia a carico deirAssociazione.
Per informazioni, scrivere subito
al Doti. Eynard - Manessestr. 66 *
8003 Zurigo o alla signorina Maria
Zweifeld - Infeldsteig 4 - 8006 Zu
FERENTINO
In que.sti ultimi tempi abbiamo avuto delle visite molto gradite : il 18 ottobre '64 abbiamo avuto la gioia di ascoltare il Missionario J. Blani, originario della Galilea. Egli
era di passaggio a Roma ed è venuto a trovarci guidato dai Prof. Soggin e signora.
Sempre accompagnati dal Prof. Soggin e
signora il 15-11-1964 hanno partecipato al
culto assieme a noi il pastore della chiesa
scozzese di Roma: Me Lain e signora.
Nelle domeniche 27 dicembre e 3 gennaio abbiamo avuto la visita del Prof. Gönnet f; signora e delia Missionaria Sig.ra Gay
e del Dr. Rochat di Firenze. Ringraziamo
ancora questi amici per la gioia che ci hanno recato.
Il 22 dicembre abbiamo unito in matrimonio Picchi Teresa (membro della nostra Comunità) con Bianchi Italo.
Il 17 gennaio un altro matrimonio tra due
membri della Comunità : D’Agostini Rita con
Cellitti Giuseppe. Questi ultimi dopo il culto hanno offerto un rinfresco agli invitati e
alla Comunità presente nei locali della chiesa. Ciò è stato molto simpatico e vogliamo
sperare che altri seguiranno questo esempio.
Il 15 gennaio la comunità si è arricchita
di un altro bambino: figlio del nostro fratello Antonio Picchi. Il Signore benedica questo bambino.
TRIESTE
Incontri ecumenici. — Il comitato direttivo dell’Unione Femminile Elvetica-Valdese
ha organizzato un incontro natalizio che ha
riunito, in via Torrebianca, un buon gruppo
di signore. Erano presenti anche le signore
della chiesa metodista e della chiesa luterana.
Una delle preoccupazioni delle nostre Società Femminili è di reperire i mezzi per
compiere un’opera di assistenza particolarmente necessaria in questa città di confine
che ha conosciuto dei tempi assai duri e deve sempre tener presente il problema del
profughi non ancora convenientemente risolto. Ci rallegriamo pertanto per i buoni
risultati dei recenti bazar che hanno impegnato le signore delle tre comunità temporaneamente riunite.
II 10 gennaio, nella bella e vasta chiesa luterana, è stato celebrato un culto bilingue
con la partecipazione solidale dei membri
delle 4 comunità evangeliche di Trieste e di
tre pastori.
Non abbiamo ancora potuto riprendere i
nostri culti nella basilica dì S. Silvestro,
chiusa da un anno per restauri. Ci auguriamo che le pratiche iniziate giungano presto
in porto e che i fondi ancora necessari siano
presto erogati. Ringraziamo frattanto la comunità metodista che ci ospita nella sua
cappella per i culti domenicali.
Visita gradita. — II pastore Aldo Sbaffi,
delegato della Tavola Valdese, è stato con
noi il 17 e il 18 gennaio. Ha incontrato i
bimbi, i catecumeni dei 4 anni e presieduto
il culto domenicale a Trieste ed a Monfalcone. Egli ha anche avuto un proficuo contatto con i tre consigli di chiesa.
Lo ringraziamo per la sua visita, i suoi
messaggi e lo spirito largamente ecumenico
che ha orientato i contatti che ha avuto con
le nostre comunità che hanno tutte le loro
tradizioni particolari ma che sono unite per
proclamare, in questa città, il buon annunzio della salvezza in Cristo.
FRALI
Ricordiamo che ogni domenica, alla ore 17, si tiene un
CULTO PER GLI SCIATORI
Fraterno invito a tutti.
III1IIIIIIIII1IIIIIIIIIII
iiiMiiiiiiiiiitimimiiiiiiimiii
la vita dell'agricoltore
La «giornata agricola» delle valli
.4nche quest’anno il Prof. Valdo Vinay è
venuto in mezzo a noi con un buon gruppo
di studenti della Facoltà di teologia di Roma, e per la prima volta c’erano anche dei
giovani dell’Unione valdese di Roma.
Il prof. Vinay ha presieduto il culto del
mattino a Colltferro, e nel pomeriggio —
dopo che le famiglie della Comunità hanno
invitato con gran gioia per il pranzo uno o
più fratelli venuti da Roma, « Romani » c
« Colleferrini » sono andati nelle campagne
a presiedere i culti pomeridiani.
Nelle domeniche 29-11-1964 e 10-1-1965
sono stati rispettivamente battezzati : Stefano Matturro di Rocco da Colleferro e Vincenza Scarselletta di Natale del gruppo di
Contrada Macerata (Anagni). 11 Signore benedica questi agnelli del suo gregge.
I dieci giovani della nostra Comunità che
ogni sabato si riuniscono sotto la guida di
Luci Deodato hanno deciso d’entrare a far
parte della F.U.V. e si sono messi all’opera.
Come avevamo annunciato, sabato 23 gen■Tiaio, neMa HiHlioteca VpMese di Torre
iPellice lia avuto luogo il Terzo Convegno
i4gricolo delle Vallj Valdesi, organizzato
dalla Comunità di Agape con la collaboraeione dell’Assessorato aila Montagna dell’Amministrazione Provinciale.
Guidati dal prof. Baridon, i lavori si so
no «volti secondo jl programma predispo
isfo. Purtroppo è mancato l’inlervenito del
/Diretiore della Stazione Sperimentale Alpi
n i di Sauze d’Oulx, agron. Moltoni, im
mcibilizzato da un incidente sul lavoro
Auguriamo pronta t completa guarigione
uir egregio Direttore ripromettendoci di
udirlo prossimamente con una sperata vi
sita a Sauze.
Il tema relativo all’allevamento del be«tiaine t stalo i>erciò trattato con ottima
padronanza dell’argomento, dal dott. Reñurgo dell’ .Amministrazione Provinciale.
Con sapienza arricchita da senso pratico il
dott. Pisoni, Capo deU’Ufficio Tecnico
Agrario della SEIFA, ha consigliato il più
idoneo metodo di concimazione per aumentare e migliorare la produzione foraggierà.
II geom. Martinengo, Capo dell’Ufficio
Montagna della Provineia, ha spiegato come la cooperazione sia indispensabile per
iconscntire alle aziende agricole — e particolarmente a quelle montane — di vivere a
prosperare: viabilità, trasporti con filo, irrigazione, impiego de^’le macchine, acquisto e vendita dei iirodctli, illustrando ini
zialive già realizzate (tra le altre la Cooperativa di Bobbio).
Infine il prof. Baridon ha parlato, con la
consapevolezza dello sperimentatore, delle
piantagioni legnose, con particolare riguardo ai nocfio'leti, ribadendo ancora Futili
ta che i montanari possono ricavare da una
maggiore loro applicazione alle colture boschive.
Ji manca lo spazio per riiorire qui esle
riamente, come vorremmo, le dotte ed in!e ed interessantissime esposizioni dei valorosi Tecnici che hanno accolto di buon
grado l’invito di parlare ai nostri Valligiani, parecchi dei quali, con opporture
domane ed osservazioni, hanno dimostrato
loro intelligente interessamento al progresso agricolo (ci scusiama se, per non
incorrere in “piacevoli omissioni, non rilianio nomi).
In sintesi. !a Giornata ha voluto affennare — e crediamo che vi sia riuscita — die
l'ngricoìtura tutta conserva lo .sua imiiortanza amebe nelle nostre Valli, sia per le
famiglio che vi si dedicano ancora imeramente, sia per quelle che lianrio loro iiiL-nibri occupali altrove, poiché. Ira l’altro, -ostitui«ce preziosa risorsa per coloro die 'a
recessione industriale sta respingendo, speriamo momentaneamente, all’originaria terra
Il nostro ambiente montagnoso consiglia
però di puntare essenzialmente sulValleva
mento del bestiame il quale ruò risullari
assai più redditizio se si attua il necessa
CONFERENZA
del V Distretto
(Programma di massima proposto dalla C.D.)
Ore 8-11.30: Introduzione e discussione
delle 4 Relazioni. 1) La situazione religiosa
italiana (Comunità di Taranto); 2) La situazione sodale-politica italiana (Comunità di
Bari); 3) La Chiesa nel Nuovo Testamento
(Comunità di Campobasso); 4) Possibilità
federative (Comunità di Napoli).
Ore 11.30: Culto con la Comunità di Bari
(Past. Giulio Vicentini).
Ore 14-17 : Continuazione della discussione, deliberazioni finali e elezione di 5 delegati al Congresso (2 pastori e 3 laici).
A) La sera di Sabato 30 Gennaio, dalle 21
alle 23, avrà luogo un primo incontro dei
pastori e delegati dedicato a : comunicazìunì
della Commissione Distrettuale, preliminari
della Conferenza, accordo sulla procedura
per Tesarne delle 4 relazioni, ecc... Si pre\ede che la maggior parte dei pastori e delegati potranno essere preseiiti.
B) La Federazione Fem-ininile Valdese ha
indetto un convegno femminile alla stessa
data e nella stessa sede della Conferenza.
Suggeriamo di tenere questo convegno nel
pomeriggio o la sera di Sabato 30 Gennaio,,
affinchè anche le delegate femminili possa lo
prendere parte ai lavori della Conferenza.
C) Come già comunicato, la Comunità di
Bari offrirà ospitalità (vitto e pernottameu?o)
ai pastori e ai delegati; gli altri partecipanti
alla Conferenza dovranno provvedervi a lo-o
spese.
I pastori segnalino in tempo ai Pasl. Eiuico Corsani (Piazza Garibaldi, 69) il loro urlivo e quello dei delegati.
La Commissione Distrettuale
Avete Hnnovatm
it vostrm
ebbenamento ?
Direttore resp. : Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175. 8-7-1960
Tip. Subalpina s.p.a, - Torre Pellire ( s
avvisi economici
AGAPE cerca ragazza capace di svolgere un
lavoro sociale fra gli emigrali in Svizzera,
lavoro normalmente retribuito e imposti)»
sulla base del servizio cristiano.
Dopo lunghe sofferenze il Signe-e
ha richiamato a Sè la signorina
Alfonsina Grill
di anni 87
Ne danno il mesto annunzio i p v
lenti tutti.
« Fattosi sera Gesù dissi .
passiamo all’ altra riva »
( S. Marco IV : Se )
Pomaretto, 16 gennaio 1965
A TORRE PELLICE
rio risanamento (di animali e di stalle) e
lìuigTiendo soggetti selezionali aventi più
aita prcduttiività.
Ma per conseguire i risultati ripromessi,
poiché T Intraprendenza individuale non
basta più, occorre fraterna collaborazìoio'.
fra ì Valligiani; è indispensabile, cioè la
cooperazione, F- jiot! soltanto per migliora
le strade, impiantare teleferiche, ampliare l’irrigazione, ecviitisiare e vendere colleltivamentf: quanto Tazienda esige e pro'duce, nia sìnan'he iier lo stesso allevamento in comune del bestiame, in moderne
(( stallie sociali ».
'\Iolto bene si è e.’^pre.sso ii. ta'] senso il
Pasl. Girardet, prima aprendo j lavori per
spiegare gli .stoici del Convegno eippoi in
thiu.stira, con ispirate ]>aiole rivolte a ri(hiamatre quello spirito, tutto permeato di
religiosità, mercè il quale i nostri antenati,
operando mlidalmcnic fra loro e ccn reciproca dedizione, superarono I)en più dure
avversità. Per esserne fieri dobbiamo esserne degni e per esserne degni quello spirito
dobbiamo perpetuare e rendere concreto e
fecondo in noi stessi. e. r.
La nostra stampa
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