1
LA BUONA NOVELLA
Snellendo U veriU nella carili
iV. 15.
Si distribuisce ogni Venerdì. — Per cadun Numero ceutesimi 10. — Per caduua linea d’inserzione centesimi 20.
Condizioni d’Associazione :
6 • — Provincie L. O tO.
a SO - . » li.
Per Torino — Uu Anno L. ft. —A domicilio L
Sei me8i » 9. — .
Tre mesi
9.
9 «&
« AO.
Per Francis a Srizzera franco a destinazione, e per l'Ingbilterra /ranco al conflne lire 9 50
per un anno, e lire i per sei mesi.
Le Asj*uciaiioni si ricevono : io Torijío aU'ti’flIxIo del 4iilornalc, viale del He, num. Si»
— A (icnuva, alla Cuppolla Vttlclr»«r. muta di S. Chiaiu.
Nelle pi i>\ inrie, presso tulli gli fjfjini poitali p«rniczzodl Kay/m, che dovranno essere iiivlaU
franco al Diretture della BtoNA Nuv klla e non altrimenti.
AU’estero, ai seguenti indirizxi: l.oiiDhA, dai sigg. Ninsbetl e C. lihrai, 2i B< i ners-streirt;
Pakigi^ dallulibreria C. Meymcis« rue Tronchet, 2; Nimes. dal sig. Peyrot'rmel libraio^ Lieoe;
dai sigg. Denis et Pelit Pierre librai, nic Neuve, ib; Oimkvra, dal sig. E- K<^r<jud libraiu
Lusa.nna, dal sig. Delurontaine libralo.
Soiuiuario.
Appendice : LA BIBBIA discorso del sig. Coizot etc. —
La Bibbia bruciata — Divisione della Chiesa
dallo Stato. — Notizie: Genova - Parigi - Spagna
- Prussia. — Annunzi.
LA BIBBIA
bruciala in una caserma
Un faUo singolarissimo negli annali del noslro
esercito, e che non si sarebbe, per fermo, creduto avesse da verificarsi in Piemonte, dopo
quasi dieci anni di vila coslituiiionale, ha avuto
luogo ultimamente in seno alla guarnigione di
Nizza. Essendoti alcuni militari di detta guarnigione procacciata la Bibbia unitamente ad allre
stampe ediGcanti, e delle cose ivi lette avendo
fatto parola coi compagni, questi,com’è naturale,
vollero anch’essi procacciarsi quei libri ; cosi
che le S. Scritture cominciarono a diffondersi
infra i militari in modo piuttosto soddisfacente,
ma che un grande spavento incusse nei cappellani, i quali dal comandante il corpo, sig. conte
Radicali, ottennero, nel mese di febbraio dell’anno corrente, un ordine del giorno severissino contro coloro che leggevano il Libro di
Dio. Pena inutile! La Bibbia dopo quell’ordine
si diffondeva anche più di prima. 1 reverendi,
così crudelmente delusi nella loro aspettazione,
insistettero per che fossero date altre prowi
APPENDIGE
ILéA. UmjUKTm.
Discorso del Sig. Guizot
««■e frtiideale delia Societì Biblica proleslanle fraicese
nella chiesa della Redenzione a Parigi
Signori,
Chiamato dai vostri suffragi all’onore di presiedere la vostra Società, io non ho nulla di
nuovo a dirvi, nè su ciò che ha fatto, né su
ciò che le è accaduto. Il vostro comitato sta
per presentarvi un rapporto sul suo operato;
da esso ricaverete come l’attività nostra seguiti e si svolga senza innovamenti e senza rumore.
Non già che non si faccia rumore intorno a
noi ; esistono quelli cbe si occupano della vostra
denze; ed ecco venir fuori in data 12 aprile 1856
il seguente Ordine del Gionm colla firma non più
solamente del comandante il corpo, ma bensi
del maggior Generale comandante la brigala.
Noi trascriviamo il documento lale e quale, riserbandoci di farvi sopra alcune brevi rideisioni.
N» 854 12 aprile 1836.
Opinioni, propaganda ia materia di religione
Risultando da rapporti fatti che nei reggimenti
della brigata si spargono libri e scritti relativi
alle credenze religiose, e che alcuui militari
che vi appartengono si adoprauo altresì a farne
la propaganda, non solo fra gli individui dei
rispettivi corpi, ma ancora fra i borghesi, il
comandante la suddetta brigata fa osservare:
Che sebbene si debbano rispettare le opinioni
e convinzioni di ognuno sulle verità della fede,
e sia da stimarsi ed apprezzarsi l'uomo religioso,
il carattere dello stesso militare è affatto estraneo
all'apostolato : poiché le limitate cognizioni di
catechismo che si hanno dalla maggior parte
nou bastano per questo- ed è pretesa ridicola
il voler imprendere polemiche su tali materie ;
Che perciò Io stabilirsi propagandista, a sembianza di agente o mandatario salariato è cosa
contraria alla dignità e decoro militare;
Che invece il militare ha per dovere di rispettare, conservare e proteggere le istituzioni e
leggi dello Stato, epperciò deve attenersi a quanto
è specificato nello Statuto in fatto di religione;
Ordina quindi ai comandanti di reggimento :
1“ Di vegliare acciò non s’introducano clandestinamente degli scritti di sorta religiosi, ad
eccezione di quelli che si distribuiscono dai
cappellani, incaricati del culto della maggioriti
Società, che la fanno oggetto delle loro discussioni, che l’assalgono, che contestano la sapienza
e l’efficacia dell’opera sua.
Essa non risponde a siffatti attacchi; essa non
discute; essa rimane silenziosa ed opera.
Devesi di ciò accagionare unicamente la moderazione, la prudenza, ovvero ancora il timore
della lotta e l’esitanza ad impegnarvisi ?
No, signori, un motivo più elevato, più cristiano, serve di norma alla nostra condotta.
Noi abbiamo fede, piena fede, da un lato, nella
divina origine, neH’isliluzione divina dei libri
sacri; dall’altro nell’azione efficace dei medesimi,
nella salutare b.iro potenza suH’animo umano.
Questa doppia convinzione, quesla doppia fede,
intimamente l’una all’altra si collegano. Poiché
come non ammettere l’efficacia morale, cosi
deH’Anlico come del Nuovo Testamento, ammettendo la loro ispirazione divina? Come uon
confidare nella loro azione sull’uomo quando
sono creduli provenienli da Dio?
degli individui che compongono il reggimento,
cattolici, la di cui distribuzione però deve sempre
essere approvata dal comandante il corpo ;
2" Gli individui che vi possono essere non
cattolici, abbiano pure facoltà e piena libertà di
praticare il proprio culto senza opposizione di
sorta, vale a dire non sieno criticati nella loro
credenza o spinti a cambiare di religiobe. la
pari modo costoro si astengano di fare propaganda presso i loro commilitoni, c specialmente
presso i cittadini noi luoghi ove sono di presidio;
3° iSieno severamente puniti i ritentori di libri
suaccennati, o coloro che avessero sparso massime, o tenuti discorsi iu materia di religione.
1 libri anzidetti, trovati, devono essere abbruciati.
Il Maggiore Generale
Comandante la Brigata
I. Scozia.
Per copia conforme.
Il Comandante del Corpo
F. Kàuicati.
Per prima riilessioae su i|uesto Jocumenlo,
noi vogliamo porgere al sig. Generale i nostri
sentiti ringraziaiuenli per quella dichiarazione
ch’egli premette al suo ordine del giorno, doversi, cioè: rispeltare le convinzioni d'ognuno nelle
verità della fede; ed essere da sliinarsi ed apprez~
zarti l'uomo religioso. Per parte di chi sente e
parla a questo modo, non avranno di certo i militari acattolici a soggiacere a quji soprusi a
cui, ad onta delle ripetute dictuuraisioni più
esplicite del Ministero, soggiacciono tuttora ia
più luoghi, per parte di parecchi ufficiali supe
n------------ - I. i.i—.
Se in un caso qualunque voi incontrerete
dei dubbii in quanto alla morale etlicacia dei
libri santi, esitauza o freddezza a diffonderli infra gli uomini, abbiate pur certo che la fede
stessa, la fede ferma e con/ldeiite nella loro dirina ispirazione, è quella cbe fa difetto e vieu
meno. Chiunque realmente crede Dio presente,
operante e parlante in cotesti libri,- non può noa
volere che assistino gli uomini a questa presenza
di Dio, odano questa voce di Dio, e ne provino
nell’anima gli effetti.
Noi non ignoriamo, nè le difficoltà che possono sorgere nella lettura e nello studio dei libri sacri, nè l’abuso che si può fare di taluna
parola, di taluno racconto in essi cuntenuto. Ci
son noti le oscurila, i problemi die possono i
dotti incontrarvi, gl’inconvenienti cbe i prudenti
possono paventarne.
Ma non sono queste cose se non inciampi
della scienza umana, e condizioni dell’umana
fralezza. Al disopra di questi inciampi, di questi
2
riori che li costringono ad atli religiosi contrarii
alla loro credenza, ripugnanti alla coscienza ,
e che non possono quindi compiere senza spergiuro, vale a dire, senza uccidere qneH’uomo
religioso chi\ cosi giustamente, chiama il sig. Generale meritevole di ogni stima e rispetto.
Noi siamo ancora col sig. Generale allorquando egli dice, che per il soldato lo stabilirsi
propagandista a sembianza di agente o mandatario
salariato, è cosa contraria alia digrìità e decoro
miliiare, e se trovasi fra i suoi subordinati chi
vanti un tsfle mandalo, noi stimiamo cosa molto
ben falla per parte del sig. Generale il richiamare colui ai doveri delia sua professione.
Ma dove siamo costretti di dividerci dal sig.
Generale, ed anche di dichiarare esagerate ed
ingiuste ](' sue pretensioni, si è quando egli
diniega al soldato, perchè soldato, il diritlo di
fare altri (sia militare o borghese, importa poco)
partecipe di quelle convinzioni religiose & cui
egli stesso è pervenuto. Poiché, quale sarà di una
tal proibizione il fondamento legittimo?— Sarà
egli per avventura il suo carattere di soldato?—
Ma a queslo noi rispondiamo: forse che il soldato, perchè soldato, cessa di essere uomo?
forse che per vestire la militare assisa, uno si
trova di botto svincolato da quel sacrosanto
dovere, che incombe ad ogni uomo che ha coDosciulo la verità, di farne partecipe chi l'ignora
ancora? Ma se fosse ammessibile nna lale teoria,
non sarebbe essa in pari tempo la più solenne
condannazione della vita militare?
Un’altra ragione dà il sig. Generale del suo
divieto, ed è le limitale cognizioni di Catechismo
chi" ti hanno dalia-maggior parler^-xh^J^nderebbe
ridicola la pretesa di voler imprendere polemiche
sovra materie teologiche.
Ma quesla osservazione suppone un caso che
non esiste.
Certo, il soldato passato per lo più dall’aratro 0 dall’opificio alla vila militare, sarà per lo
meno altreltanto incapace a farla da teologo,
quanto lo sarebbe il cappellano a farla da generale; e noi siamo intieramente di questo parere, che in fallo di professione ognuno debba
aver la sua alla quale si attenga, senza inge
inconvenifinti ergesi e librasi in alto il carattere
. divino dei libri sacri, l’alito divino che gli riempie e gli ispira. Talvolta il monumento è oscuro,
è cosa difficile indagarlo, scandagliarlo, spiegarlo; ma Dio vi è dappertullo ; dappertutto egli
vi si fa scorgere, udire, sentire, ed attraverso
tulle Ifi oscurità, tulle le difficoltà che s’incontrano in esso, non può il continuo spettacolo
della presenza e dell’azione di Dio, il rimbombo
incessante della sua voce, non colpire, non comuovere, non illuminare, non signoreggiare gli
uomini.
I falli danno ragione a quesla confidenza della
fede. Sia che alla storia dei popoli od alla vita
ìntima degli individui si ponga menle, l’efficacia
morale, la salutar possanza dei libri sacri, si
manifestano nel modo più splendente.
Senza dubbio, non soffoca, anzi vi manca di
molto, la lettura dei libri sacri, anche nei popoli ove è più generale ed assidua, tutte le cattive passioni degli uomini; come non antiviene
rirsi in allre che non sieno di sua competenza:
il teologo attenda alla teologia, il medico alla
medicina, il miliiare alle faccende guerriere, il
ciabattino alla sua ciabatta; questo è nella regola, e guai quando si vuol camminare diversamente. Se dunque vi fossero fra i militari della
guarnigione di Nizza di quei tali che avessero
la smania di farla da teologhi, cerchi il sig. Generale quei mezzi non lesivi della libertà di coscienza, ed i più alli quella smania a frenare,
e noi anziché rampognarlo, saremo i primi a
fargli plauso. Ma quando si traila non più di
teologia, ma bensi di quelle verità necessarie a
salvezza, di quelle verità che appunto perchè
sono necessarie a tutti, ha voluto Iddio che fossero alla portala di tutti, dei più semplici, come
dei più dotti (i semplici ed i dotli salvandosi
lulti in una medesima guisa), di quelle verità
altresi che coll’esperienza si riconoscono assai
meglio ancora che col raziocinio; quando si
Iratta, più che d’altro, di «rendere a chi v’interroga, ragione della vostra speranza» ({Pietro III, 15); non dica più il sig. Generale che il
soldato, perché poco istruito nelle scienie religiose, sia incapace di questo, ché l’esperienza di
tutti i giorni è li per dimostrare anche ai più
restii, come, su quel terreno, il più semplice
artigiano sia in grado di mostrarle al dotto signore, il laico al teologo di professione. « Io ti
rendo onore e lodej), diceva chi ci è Maestro^
« io ti rendo onore e lode, o Padre, signor del
cielo e della terra, che tu hai nascoste queste
cose ai savii ed agli intendenti; e l’hai rivelate
ai piccoli fanciulli» (Ev. di s. Lue. x).
In conseguenza di quella supposta incapacità
il sig. Generale divieta ai soldati della sua brigata di parlare con chicchessia delle proprie convinzioni religiose. Ma ammesso per buono il suo
divieto, come dovrassi giudicare, e come giudicherà egli stesso, il sig. Generale, quei gloriosi
militari, tribuni o soldali del secondo e terzo
secolo, ai quali, se la storia non mentisce, tante
chiese, anche fra di noi, vanno debitrici della
loro fondazione? 0 ritratti il suo ordine del
giorno, 0 dichiari che quei gloriosi combattenti
ebbero torto, e che la ragione era dal lato dei
lutti gli errori, tulle le colpe. L’uomo rimane
pieno di debolezza e di vizio perfino quando sa
di essere al cospetto di Dio. Ma la lettura abituale dei libri sacri, preserva i popoli dal massimo dei pericoli: quello di dimenticare Iddio.
Essa lettura ha quesla virtù, che Iddio rimane
per quei popoli, non una idea, non un nome,
non un sislema di filosofia, non il motto di un
enimma, ma l’iddio vero e vivente, sollo al di
cui sguardo essi stessi si sentono di continuo,
in mezzo alle lotte ed alle cadute di quaggiù.
Una gran prova è stala falla ai tempi nostri,
e dura tuttavia. La fede religiosa, la fede
cristiana, è stata ed è lutl’ora, con molto ardore,
con molta ostinazione, impugnala. Quanti sforzi
si fecero in passato e si fanno al presente! quanti
scrini0 serii o frivoli, dettati cono senza arie, si
diffusero e si diffondono senza posa allo scopo
di annientare quella fede negli animi! Or dove
è stala questa lotta tremenda sosienuta con
maggiore energia e successo ? Dov’è la fede
comandanti d’allora che ordinavano si mozzasse
il capo a quanti si sentivano spinti a dichiarare
come ai commilitoni, cosi alla gente in mezzo
di eui giungevano, la loro fede e la loro speranza in Cristo Gesù.
Finalmente il sig. Generale ordina che i libri
trovati presso i militari sieno bruciati ; e sappiamo dalla nostra corrispondenza che il quartiere di S. Agostino ha goduto il singolare privilegio di un tale aulo-da-fè. — Ma davvero che
se finora ci siamo ingegnati ad opporre ragioni
a quelle poste in campo dal sig. Generale, giunti
a queslo punto non ce ne sentiamo più il coraggio. Non già per paura del fuoco che ci sta
acceso davanti, ma per la sincera compassione
che c’inspira chi, essendo collocato così in allo,
ba compreso in tal guisa il suo dovere da disputare ai figli di s. Domenico una gloria che
doveva essere tutla di loro, e non mai di chi
guerreggia sotto il tricolore vessillo.
M.
SU lA DIVISICI DEILA CHIESA DAILO STATO
IV.
7“. Dalla libertà della coscienza emerge
necessariamente la libertà de’ culti.
So la libertà di coscienza è un dirilto ingenito della natura umana, egli è chiaro chenon
può essere scompagnato dal dirilto di manifestare il sentimento religioso: uno emana necessariamente daH’allro ; perchè l’uomo è un
essere doppio , composto di anima e di corpo.
Ammettere la libertà delle credenze religiose e
ripudiare la libertà della loro manifestazione,
è come ammettere la liberlà del pensiero e negare la liberlà della parola. « Il cullo, osserva
Keratry, è una parte integrante di tutte le religioni, come la parola è l'elemento obbligato del
pensiero. La religione si manifesta per lo culto,
come il pensiero per la parola. In buona metafìsica egli è fortemente dubbioso che lo spirito possa operare senza i segni ausiliarii delle
sue combinazioni, e che gli servono a constatarne i risultali ; medesimamente egli è proba
crisliana difesa con più valentia? Ei fu là dove
la lettura dei libri sacri è generalmente ed assiduamente praticata, cosi nel culto pubblico,
come neil’interno delle famiglie e nella meditazione solitaria. La Bibbia, la Bibbia med^ima è quella che combatte e trionfa con
maggiore efficacia nella guerra tra l’incredulità
e la fede.
In quanto all’azione della Bibbia sull’individuo contemplato isolatamente, sull’anima umana, nella vita propria ed intima , quando, più
che in questi giorni, ne venne a noi profferto un
luminoso esempio?
Noi tutti, non è molto, circondavamo la spoglia mortale dol signor AdolfoMonod. Nella mestizia quanto profonda altrettanto generale degli
astanti, manifeslavasi con forza il sentimento
anche profondo e generale dell’immensità della
perdita. Queslo sentimento dà la misura dell’influenza che esercitava sulle anime il sig. Adolfo
Monod, e (permettetemi questa espressione, la
3
bile assai che le credenze religiose non potrebbero concentrizzarsi nell’organismo sociale, se
non si trasfondessero nel culto ». Infatti in ogni
tempo ed in ogni popolo, appena un’idea religiosa ha dominato le coscienze, ella si è tosto
manifestata esteriormente in un apparato simbolico di riti, capace, per cosi dire, di rendere
visibile un concetto invisibile. « Non si tratta
già, come bene osserva Vinet, di una profusione
di cerimonie vane che materializzino la religione.
Noi vogliamo parlare non di ciò che può distrarre l’anima , ma di ciò che la desta e l’avverte: ora ella ha bisogno di essere avvertita,
e non vi è religione che possa fare a m^no di
un certo apparecchio. Il pensiero dell’uomo che
medita nella solitudine può senza dubbio trovar Dio nel fondo del suo cuore e nell’universo;
ma fino a che l’uomo non diverrà una pura intelligenza, fino a che si prolungherà questo
imene necessario tra i sensi materiali ed un’anima incorporea, l’uomo avrà sempre bisogno
di realizzare le sue idee per mezzo di segni,
di fissare i suoi sentimenti con una espressione
qualunque, e di chiamare in aiuto alle sue inclinazioni religiose e alla sua adorazione interiore un apparecchio solenne, grave e consacrato ». Onde ammesso ciò, e ammessa la libertà delle coscienze, come negare la libertà
de’ culti ?
8». La libertà de' culti non è anarchia.
Ma la libertà de’ culli, dicono i suoi nemici,
è lo scompiglio delle anime, il disordino morale, l’anarchia religiosa. Essaò lo sfasciamento,
la dissoluzione di un’epoca; e se è polente a
distruggere, non è potente a creare. « Infatti,
esclama il piìi audace fra i socialisti francesi,
dopo Cartesio non vi è piìi filosofia, dopo la
rivoluzione francese non vi è più governo, come
dopo Lutero non fuvvi piìi religione. Poichò,
soggiungono, la liberlà de’culti e delle coscienze
è la negazione e la distruzione dell’unità, nel
giro delle idee religiose e morali ; e l’unità è
il centro ordinario di qualunque organismo ».
Basta, noi rispondiamo, un fatto solo per distruggere questo sofisma: la grandezza, la prosperità, ammirata daU’universo, degli Stati-Uniti
sola che esprima con esattezìa il mio pensiero)
della sua potenza cristiana.
Or quesla potenza da dove era ella proceduta?
Dal suo talento unicamente o essenzialmente?
dal suo carattere? dalla sua devozione alla missione che gli era stata affidala? — Senza dubbio
facevano, il di lui talento, il di lui carattere,
l’instancabile di lui divozione, la loro parte in
quell’azione polente ch’egli esercitava. Ma la
fonte principale di essa consisteva nella sua
fede profonda ed operosa nella Bibbia, nell’intimità costante ed ardente in cui vivea col libri
sacri, nell’uso continuo e pieno di fidanza che
ei ne faceva. Egli ne parlava senza posa; senza
posa la facea parlare; senza posa facea rinluonare la parola di Dio, negli orecchi e nei cuori
degli uomini. Egli avea principiato col fare egli
stesso, e su di se stesso l’esperimento della polenzadi quesla parola. Egli pure avea avutole sue
debolezze, i suoi languori, le sue tempeste dell’animo. Ed era stato coll’aiuto dei libri sacri,
d’America. Ivi lo Stalo è dalle sue origini separato dalla Chiesa, ivi la libertà delle coscienze o
la libertà de’ culli è immensa. Ebbene! è spenta
forso la religione negli Stati-Uniti? il popolo
deirUnione Americana del Nord (> forso un popolo irreligioso? Tutto al contrario, secondo lé
più solenni testimonianze. Dice Tocqueville:
11l paese più libero ai nostri giorni (parlando
degli Slati-Uniti) è quello ove la religione esercita il più grande impero ». E lutti i viaggiatori, senza moltiplicar le citazioni, a qualunque
partito, a qualunque culto appartengano, confermano la medesima cosa.
Nò elevandoci nella sfera de' principii regge
l’opposizione degli avversari. Certo non vi è
ordine o non vi ò organismo senza un centro
e senza unità; ma questa forza unitiva cho dee
governare le forze sparse, non devo, maturandosi, opprimerle ed assorbirle, come desiderano
nel loro segreto i settari di un sistema che ha
dominato l’Europa. — L’unità insomma non
deve annichilire la varietà, come l’autorilà non
devo annichilire la libertà; poiché la varietà e
la libertà sono termini necessari, elementi
costitutivi dell’ esistenza umana. Quindi Lutero, che rovescia in nome del libero esame
l’autorità usurpatrice della Curia romana, e
rompe l’unità fittizia o materiale deireditizio
cattolico, non distrugge ma purifica la religione,
conciliandola idealmente a tutte le grandi aspirazioni della civiltà. {continua).
Genova. — Evangelizzazione.— Dopo qualche
tempo di sosta l’opera rinvigorisce in questa
città; qualche nuovo membro, scorso un tempo
abbastanza lungo di prove e dietro esame, è stato
ammesso alla S. Cena a Pasqua. Ma i soprusi e
le persecuzioni clandestine d’ogni specie non
mancano a coloro che abbandonano gli errori
del papismo. Il noslro amico......ebbe a provare
ogni sorta di noie ; però egli sta fermo, ben deciso
d’affrontare la persecuzione, incorrere nella disgrazia de’suoi superiori ed esporsi a qualunque
sacrifizio, piuttosto che essere infedele alla pro
vivendo assiduamente ccU’anlico e col nuovo
Testamento, ch’egli avea superato questi conturbamenti dell’anima e della vila. Egli servivasi dei libri sacri sopra i suoi uditori nella
stessa guisa che se ne era servito su di se medesimo. Uno dei suoi principali scritti, il suo
libro di Lucilla (1) ebbe appunto questo scopo
di tener la Bibbia incessantemente aperta davanti ai cristiani.
Ivi era la fonte vera della sua potenza sulle
anime. Egli, pel primo, ve lo direbbe, se potesse
ancora la sua voce giungere fino a voi.
E quell’altro ottimo crisliano di cui la memoria, i lineamenti, la parola vivono ancora in
queslo tempio, il sig. Verny, non avea egli attinto alla stessa sorgente queH’aulorilà morale,
(1) Quest’opera eccellente è stata voltata in
italiano e trovasi vendibile al Deposito dei libri
religiosi, viale del Re, num. 31, al prezzo di
centesimi 60.
pria coscienza, ulla luce olio Dio gli ha moRtrato.
Egli continua a prestarci la sua attiva coopcrazione nello riunioni della sera per far progredire
il canto dei nostri inni melodiosi.
Duesposi rispettabili, guadagnanti onestamente
la loro sussistenza col sudore della fronte, interessanti assai per carattere, dolcezza e la bella
pace che regna nella casa loro, sono giunti
quest'inverno alla conoscenza dell'Kvangclo. 11
marito frequentò per quanto potc- la nostra scuola
serale; in pochissimo tempo imparò a leggere,
a scrivere ed anche un poco a calcolare; ed
ambedue assistettero assiduamente .ni culto. Durante qualche tempo eglino furono lasciati tranquilli; ma il loro camtàameDto non potè rimanere
a lungo nascosto. I vicini rimarcarono che ,
contro l’abitudine di Genova, i due sposi alla
domenica tenevano rhiuso il magazzino, contentandosi di aprirlo, di mala voglia, un momento
la mattina di tjuon'ora, per non perdere varie
delle loro pratiche, le quali senza ciò li avrebbero immancabilmente abbandonati. Una domenica adunque certa loro vicina, scorgendoli
chiudere il magazzino cos'i per tempo, sospettò
qualche cosa; li segui di lontano fino alla Cappella; li vide entrare ed entrò ella stessa per
viemeglio assicurarsi del fatto.
Questo le bastò; la donna non ebbe nulla
di più pressante che di percorrere il vicinato,
la strada nella quale abitano, per far parte a
tutti della sua scoperta.
I due sposi, al .suo dire, avevano perduto la
testa, si erano fatti Valdesi, venduti al diavolo ;
erano apostati, rinnegati, carne venduta e che
so io.....
Potete bon figurarvi quale accoglienza ricevessero al loro ritorno; non ho bisogno di dirvelo. Tutto ciò era ancora nulla.
Fino dall’indomani un numero considerevole
di avventori non comparvero più al loro negozio
(essi- vendono specialmente commestibili e soprattutto pane); era una perdita grave. Si videro
assediati dai numerosi parenti, tutti eccessivamente bigotti, e in particolare dal curato della
parrocchia.
La giovane coppia fu atterrita vedendosi iu
balia di tante noie; qualche improvvido consigliere, io penso, le susurrò all’orecchio di piegarsi almeno in apparenza, di gettar della polvere negli occhi, mediante una finta sommessione, per lasciar passare l’uragano. Così fecero
queH’irresistibile influenza che a tulli voi si è
falla cosi spesso sentire? Ambedue cotesti grandi
cristiani tendevano alla stessa mela, per lo stesso
cammino. Rimangano essi uniti nel noslro affetto, nel nostro rispetto, nel noslro cordoglio,
come lo furono nella fede e nelle opere. Essi ci
hanno lasciati. Iddio gli ha richiamati a sé, senza
dubbio perché aveano bastantemente soddisfallo al
loro compilo su quesla terra. Quanlunqueessiabbiano fatto molto, quello che rimane da farsi è
immenso, e non li abbiamo più con noit
Ma abbiamo sempre la fonte alla quale attignevano. Abbiamo i libri sacri, in nome dei quali
essi ci esortavano. Seguitiamo ad aver fede in
questi, a diffonderli come essi stessi facevano.
La Bibbia parlerà per loro, per tulli cd a tulli.
4
entrambi ; ricomparvero alla chiesa parrocchiale
e credo pure che si confessassero. Ma non tardarono a riconoscerne il fallo, specialmente i]
marito ; poco dopo ebbi un' intervista con lui
seria e commovente ; egli deplorò, come la chiamava, la sua vergognosa debolezza; pregammo
insieme e ci separammo abbracciandoci da fratelli con effusione di cuore. In seguito i due
artigiani si mostrarono ben decisi di preferire
Vobbrobrio di Cristo alla vana stima degli uomini.
Ed è in vero commovente l’intendere le esortazioni e gli incoraggiamenti pieni d’affetto che il
marito indirizza alla moglie sua, com’è naturale, più debole di lui e più sensibile altresi al
disprezzo che le manifestano i più prossimi parenti, dall’istante in cui seppero ch’ella abbandonava l’idolatria per tributare a Dio un culto
spirituale e secondo la sua Parola. L’Avversario
impiega tutta la sua astuzia, ma non può riportare
la vittoria sugli eletti del Signore. La sua Parola
rimane ferma, e allorquando Egli ha dato una
pecora a Gesù Cristo, niuno può rapirgliela più
dalle sue mani.
Parigi. — Vendite evangeliche nel corso di
3 mesi circa. — A pro
della Società dell’istruzione primaria fr. 30,000
del Pensionato evangelico ...» 9,000
della Casa pegli apprendisti dell a Chiesa
della Confessione d’Augsbourg * 8,000
del Pensionato di detta Chiesa . . » 5,000
degli Orfanelli di Batignolles . . » 5,000
dei Fanciulli de’ Missionari . » 8,500
dei Poveri del 1“ circondario che sono
provveduti almeno per la metà, franchi 10,000, dalle Dame evangeliche » 5,000
delle Damigelle evangeliche ...» 22.000
— Apertura d’una sala d’asilo. — Il Bulletin
du Monde Crétien riferisce che una dama evangelica ha fondato una sala d'asilo, in via della
Pépinière, n“ 81, pei figli poveri del 1“ circondario. Oltre 100,000 franchi vennero dedicati a
quest’opera. Sovra un terreno acquistato fu eretto
ua edificio semplice, ma elegante, vasto e molto
adatto a simile uso. L’inaugurazione ebbe luogo
nel gennaio scorso, e fu solennemente consacrato ai fanciulli indigenti, senza distinzione di
culto. Benché l’asilo sia unito alla Chiesa riformata, pure i figli cattolici ed israeliti vi sono
egualmente ricevuti, secondo le intenzioni della
Slg.* Koechlin, la generosa fondatrice.
In tale occasione fu stimato dover indirizzare
inviti personali a certo numero di preti cattolici,
come pure al grande rabbino di Parigi ; questi
ha graziosamente accettato: in quanto agli ecclesiastici cattolici-romani, tutti costoro si astennero dal sanzionare colla presenza loro quest'opera di tolleranza. Il curato della parrocchia di
Sant’Agostino, nel circondario della quale si trova
collòcata la sala d’asilo, scrisse una lettera esprimendo il suo dispiacere di non poter assistere
alla cerimonia, e promettendo d'interessarsi per
l’opera: ma l’avviso seguente, pubblicato alcuni
giorni dopo (17 febbraio) nel giornale cattolico
La Vérité, mostra di qual tenero interessamento
il pàrroco fosse animato: — « Il sig. Bourgoing,
« curato di Sant’Agostino a Parigi, aperse testé
<• una sala d’asilo pei fanciùlli della sua parroc« chia, in via della Pépinière, 22. Cotésta sala
« d’asilo è collocata sotto la direzione delle suore
« di S. Vincenzo. È importantissimo di non con« fondere detta sala con quella dell'asilo prote« stante, aperta il 30 gennaio , via della Pépi« nicre. 81 ».
Spagna. — Incarceramento per l’Evangelo. —
Quel Ruet di Barcellona, di cui i giornali
avevano annunziato l’incarceramento per motivo
di religione, come pure la liberazione avvenuta
quasi immantinente dopo, è stato di bel nuovo
arrestato probabilmente in seguito alla circolare
del Ministro di giustizia che abbiamo riportata.
Ecco alcuni brani di una lettera che lo stesso
scriveva in data 7 aprile, dalle carceri nazionali
di Barcellona, ad uno dei pastori della Chiesa
di Torino:
« Caro fratello e pastore I
« Mi conceda la bontà vostra un solo istante
per leggere queste righe scritte da un prigioniero per la fede in Gesù Cristo e l’amore al
santo Vangelo....... Quanto il Signore mi avea
rivelato chiamando me indegno alla dignità di
suo figliuolo, mi è accaduto per punto e virgola.
Lode eterna ne sia a Dio, che mi ha spogliato
di ogni cosa che non sia l’Evangelo di Gesù Cristo nostro Redentore e nostro avvocato... Sì, ora
sono risorto a nuova vita, e per grazia divina ,
il mio cuore batte di continuo per il Signore,
nostra speranza e salvazione e guida. Il mondo
mi odia, mi tormenta acciò io abbandoni le vie
di verità e di misericordia; ma io, cogli occhi
sempre fissi al Golgota, gioisco nell’animo mio
che Iddio siasi degnato di aver pietà di me
miserabile peccatore.....Il carcere che soffro non
scema punto la mia fiducia nella misericordia
del Signore, anzi mié motivo a rafforzarmi vieppiù onde presentare, rivestito di tutta l’armatura
di Dio, la battaglia ai suoi ed ai miei nemici.
Questa sola parola io afferro sempre a mia difesa: giudicate voi stessi se sia conveniente ubbidire a voi piuttosto che a Dio..... Riceva, caro
sig. M...., unitamente alla Chiesa tutta di costà,
i cristiani saluti e l’espressione del tenero affetto del suo umilissimo e devotissimo servitore
e fratello in G. C. F. Ruet t Roset ».
Prussia. — Progressi del Vangelo — Di tutte
le contrade delTAlemagna quella in cui la Chiesa
evangelica, in questi ùltimi tempi, fece maggiori
progressi è la Prussia Renana, grazie alle fatiche della Società di Gustavo Adolfo. A Schlebuhili, a Kerpen, ella fece erigere cappelle ; a
Bergheim ha localiper riunioni religiose e scuole.
Due altre cappelle sono state innalzate, durante
l’anno 1855, a Lintorf e a Diilken; a Oberhausen
la costruzione per un'edificio della stessa natura
è cominciata; a Dinsbourg, a Hesseigen, si collocarono degli institutori che presiedono al culto;
a Boppard, a Linz eziandio si fondarono scuole.
Tredici altre comunità sono stata sostenute dalla
Società di Gustavo Adolfo, e dovunque emergono progressi rimarchevoli, sotto il duplice
aspetto del numero de’ fedeli e del zelo che manifestano. [Christian Times).
Egualmente in Prussia, in tutte le Chiese evangèliche, si fecero delle collette apro della Chiesa
•evangelica di Costantinopoli, che hanno prodotto
circa 50,000 talleri (173,000 fr;].
Groatfo Doueiiieo gerente.
ANNUNZI.
AL DEPOSITO DI LIBRI RELIGIOSI
Viale del Re, A'» 31.
Sono giunte di fresco le seguenti Opere, vendibili
al prezzo di Parigi e di Ginevra.
Baird De la Religion aux États-Unis
d’Amérique — 2 vol. in-8" L. 5 »
Monod Saint-Faul, cinq discours —
1 vol. in-8“.....» 2 25
» Sermons, nouvelle édition re
vue par l’auteur, sur son lit
de mort; 1™ série contenant
les sermons prèchés à Lyon
— 1 vol. in-8“ .... » 5 »
» Jésus tenté au désert — 1 vol.
in-8“.......» 1 50
>• Jésus Christ ressuscitant des
morts ; souvenir aux amis
qui prient pour moi . » » 60
» Pouvez - vous mourir tranquille? ......» » 30
» La femme. 2 discours; 4me é
dition......» 1 B
Vinbt Chrestomathie française — 3
vol. in-8».....» 13 W
» Méditations évangéliques — 1
vol. in-8“.....» 4 »
Bridel Ph. Les sept paroles de Jésus C.
sur la croix — 1 vol. in-12“» 1 50
Leighton La vie chrétienne, ou méditations sur la 1" épître de St.
Pierre — 2 vol. in-8“ . » 6 »
Violette, par l’auteur de l'héritier de Redcliffe — 2 vol.
in-12“......» 6 *
Lederhosb Vie de Mélancton — 1 vol.
in-12»......» 3 50
Næp Histoire abrégée de la Réfor
mation (ouvrage couronné)
— 1 vol. in-12» ... » . ISg
Labordb (l’abbé) Entretiens sur la Salette
— 1 vol. ..... » 1 »
Souvestre Souvenirs d'un vieillard — 2
vol........» 3 »
Dumoulin Anatomie de ia Messe . » 3 >
» Bouclier de la foi . . . » 2 50
Burnier Études élémentaires et progressives de la parole de
Dieu — 8 vol. in-12» » 23 »
Wbiss Histoire des Réfugiés protestants—2vol. ... » 7 »
Descombaz Histoire de l'Ëglise chrétienne
à l’usage des familles et des
écoles—1 vol. iu-12» . » 2 »
* Histoire des Missions — 2 vol.
in-12»......» 5 50
Lobstbin L’Anatomie du cœur — 1 vol.
in-12“......» 2 75
» Les fêtes chrétiennes —1 vol.
in-12»......» 1 »
» Quelques maladies spirituelles
— 1 vol. in-12» ... » » 60
I) Quelques travaux de Dieu dans
les âmes — 1 vol. in-12» » i 75
^ » Tableauxévangéliques—1vol.
in^I2»......> »60
Olivier ,(M.me C.) Poésie chrétienne
recueillie de divers auteurs
français, 4me édition — 1
vol. in-12®.....» 2 »
ViLLBRS Essai sur l’influence de la Réformation de Luthér—1 vol.
in-8“.......» 2 50
Pressencé (Ed. de) Conférences sur le
Socialisme et sur le Christianisme — 1 vol. in-8" » 4 »
Erskine Essai sur la foi — 1vol. in-12“» 150
jVB. Iti un prossimo numéro daremo un elenco dei libri pih
specialmcnte destinât! alla gioventîi.