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LA BUONA NOVELLA
GIORNALE DELLA EVANGELIZZAZIONE ITALIANA
Seguendo in veriU nelU carili
Ertih. IV. u.
Si dislribuisce ogni Veuerdì. — Per caduu Numero ceulesimi 10. — l’er caduua linea d’iiiserzioue ccutesiini 2(K
PerTORlxo - Un Aqdo L. — Adomicilio L. •
Sei mesi >3. — *3
Tremes! >9. — •9 9»
— Provincie L. « 90.
— • a
— > 9 5«.
Per Francia e Svizzera frenco a destinazione, e per l’Inghilterra franco al confíne lire 9
per UD afino, e lire ft per aei mesi.
Le ÀMOfiazioni si rirov<mo: in Tonini»aHXiII*lo Uol Cilorn«lc,viuU> dd Uc, num.tu
—> A Gcnuva, alla C'app^llii % uIiIomo. ninru dì S. CliìaraNelle provincie, presau tutti gli Uffirii pattali por menodi r<ii//tri,che dovranno eaaere inviati
franco al Diretlore della Ht una Nirvt.i.L.t c non nUt inicnli.
AU’estero, ai scguentiindirizzi: Lo:<ini\A, dai aigg. Niaahrtt c i'. lilirai. 2i UrnicrR-mrMt;
pAaitii, dailalibreria C. Meyrucis^ rue Tronchet, U; dal aig. Peyrot-Tini'l lil>raiu; Liu!1E;
dai sigg. Deniu et Petit Pierre librai, rue Neuve, I8; Clneviia, dal nig. K. Beroud libraio
Lo»a:<>a, dal aig. Delafuntaino libraio.
2§oiiiiiiario.
Attentato alla libertà di coscienza. — Una visita
alle Chiese evangeliche italiane dei Grigioni.
VII. — Prendi e leggi.— Necrologia — Notizie.
— Annunzi.
ATTENTATO ALLA LIBERTÀ 1)1 COSCIENZA
In Frassinello d’Olivola, provincia di Casale,
vi è una famiglia, Rosa, la qualo da qualche
tempo ha abbracciato la religione evangelica.
I coniugi Luigi e Luigia Rosa, onesti lavoratori,
il 6 corrente ebbero da Dio un figlio, e non
ostante che prevedessero ciò che sarebbe accaduto si decisero di voler far battezzare il fanciullo secondo il rito della chrésa evangelica a
cui essi appartengono. Il sindaco ed il parroco
misero in opera tutti 1 mezzi onde indurre, poi
obbligare il padre a far battezzare il bambino
nella chiesa cattolica ; ma i loro sforzi riuscirono inutili.
Martedì 9 corrente, un prete del paese chiamato D. Bovana fu veduto e sentito eccitare i
ragazzi a gridare contro i protestanti. Ed ecco
difatti prima una turba di ragazzi di ambo i
sessi, poi uomini, donne e lutto il villaggio
schiamazzare con urla orribili innanzi alla casa
dei Rosa, e gettare pietre contro le porte e le
finestre. Tale scena vergognosa durò fino alla
sera inoltrata.
MercoledHO un ministro evangelico, partitosi
da Torino appositamente, andava ad amministrare il battesimo al neonato. AU’entrare nel
villaggio, le campane della parrocchia suonarono. Noi non possiamo asserire che quel suono
di campane fosse fatto appositamente per indicare il suo arrivo ; ma non era ora di divini
ufficii (erano le 11 ant.], ed a quel suono sbucava il popolo da ogni parte, sicché il ministro
evangelico fu accollo con grida e con urli che
assordavano. Ci fu assicurato che il sindaco ed
il prete Bovana erano tra la folla.
Il ministro evangelico fece con tutta tranquillità le sue funzioni neH’interno della casipola , mentro all’esterno le urla assordavano,
ed i colpi di pietra si scaricavano con frequenza
contro la porta : anzi nel più forte delle grida
si foco una preghiera per que’ poveri fanatizzati.
Il signor avvocato Pietro Barberis domandò
gentilmente di essere ammesso come spetta
tore al battesimo, e vi assistè con due altri signori del paese. Uscito fuori arringò la moltitudine fanatizzata, e con molto coraggio affrontando i pericoli, cercò disperdere quella moltitudine, e non si partì dal luogo fino a cho non
fu cessato il tumulto. I colpi di pietra non si
limitarono alla porta della casa, ma si scagliavano contro le persone evangeliche che uscivano da quella ; ma grazio a Dio tutti andarono
falliti.
Ma fino a quando si vedranno nel noslro
Piemonte tali anacronismiT Noi crediamo cho
accadranno sempre fino a tanto che i sindaci
non saranno uomini da conoscere i loro doveri.
Per citare un esempio recenle di lali anacronismi ricordino i no.stri lettori gli onori funebri
resi a Caselle ad un povero operaio in presenza
di tutta la popolazione cho assisteva rispettosa,
o la maniera indegna nella quale pochi giorni
dopo fu trattato il cadavere di un povero valdese a CoUegno. La ragio ie ò cho a Caselle il
sindaco ìi uomo che conosco i suoi doveri. Il
nostro popolo è buono, o sarebbe tollerante so
coloro che lo guidano lo sapessero guidare. Se
il nostro governo nella nomina de’ sindaci
avesse la massima di .scegliere quelli che sono
onorati dall’odio dei clericali, non solo non
avremmo più a deplorare atli d’intolleranza
cho degradano il noslro paese presso le nazioni
civili, ma la tolleranza sarebbe innestata nel
popolo, con immenso vantaggio della civilizzazione.
UNA VISITA
alle Chiese evangeliche italiane
dei Grigioni.
VII.
Poschiavo è un borgo di 1600 anime in circa,
fra cui 1200 appartengono alla comunione evangelica, e formano la più numerosa parrocchia
italiana non solo, ma anche una fra le più cospicue congregazioni evangeliche del cantone
Grigioni. Primo a predicare la Riforma in quel
borgo, nel secolo decimosesto, si fu quel medesimo Giulio da Milano, cui abbiamo di già accennato como riformatore ancho di Brusio.
Vergerio vi si soffermò anch’egli qualche
tempo in uno di quei viaggi missionarii a cui
10 sollecitava, quasi al di là del convenevole,
11 suo spirito intraprendenlo ed alquanto irrequieto. Una tipografia italiana, impiantatavi
simultaneamente alla predicazione della Riforma da un certo Rodolfino Landolfo, polenlemcnte concorse ai progressi di questa in Italia,
ed acquistò tale una importanza, cho papa e ro
di Spagna, a più riprese, caldameiile ne sollecitarono dal magistrato grigione la soppressione.
Nel l’Evangelo avea falto abbastanza conquiste in Poschiavo, perchè l'uso della Chiosa
fosso divenuto comune ai romanisti cd ai riformali; ma i primi, sovratutto il cloro, non prendevano facilmente il loro partito di tale stalo di
cose, ed aspettavano che qualche occasiono si
¡ire.Hentasso propizia per rimediarvi. Quella occasione la somministrò la dimora, che dal 1620,
faceva in Poschiavo un certo numero di evangelici valtellinesi scampati al pugnalo di Uobustello edni feroci suoi compagni. Le autorità valtellinesi no chicdeltero lo .sfratto a quelle di Poscliiavo, sotto pena, qualora non vi acconsentissero, di vedersi chiusa ogni via al commercio
colla loro vallala. La misura era talmcnttì iniqua,
che non potea il magistrato poschiavino risolversi ad adoprala , e temporeggiava , quando
tutto ad un tratto una masnada di sicarii scesi
dalla Val Camonica, tutta quanta papista, ed ai
quali si aggiunsero molti di quei di Brusio,
irruppe sul borgo credendo di sorprendervi gli
Evangelici e di farla finita con essi. .Ma quesli,
avvisati pertempo, erano fuggiti, riparando
parte sugli alti monti sovrastami alla valle,
parte neH’Alta Engadina, e ciò fino al 4C27»
in cui il culto evangelico fu pubblicamente ripristinato in Poschiavo, ad onta degli sforzi noa
mai uditi del nunzio papale e del vescovo di
Como per impedirlo.
Da quell’epoca in poi, ch’io mi sappia, la
paco religiosa non è più stata turbata in Poschiavo , ed evangelici e romanisti vivono gl
uni con gli altri in perfetta armonia. Se fondamento di quella buona armonia sia uno spirito
d’illuminata tolleranza, o se una certa indifTerenza religiosa, cosi degli uni come degli allri,
vi abbia anche la sua buona parte, è tal quesito a sciogliere pel qualo io non ho dati sufficienti, sebbene, da quello che mi è stalo falto
di scorgere, io propenda piuttosto per questa seconda interpretazione. 11 positivo si 6, che nò
da una parte nè daH’allra si cerca di conquistare
anime alla propria credenza, contentandosi
ognuno di adempiere con più o meno esattezza
alle pratiche del culto in seno al quale egli ù
nato,senza curarsi d’altro. Sono pochi anni però
che si potè credere tale uno stato di coso fossa
per cessare. Facea allora stanza in Poschiavo,
como professore nella scuola comunale, un
prete romano, certo Iseppi, giovane di sensi
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liberali, di bello ingegno, c ciò che piìi monta
di ottimi coslumi. Nauseato , come Io sono
tanti, degl’innumerevoli abusi di cui scorgea la
sua Chiesa travagliata, ma piii generoso e più
disinteressato di quello che lo sia il maggior
numero che, scorgendo tali abusi, non se ne
da pensiero , egli si pose arditamente all’opera, colla mente di sradicarli. E non fu del tutto
vano il suo lavoro; chè la chiesa,sebbene grande,
quando egli predicava non potea capire la folla
degli uditori, cosi romano-cattolici che evangelici , che accorrevano por ascoltarlo, ed un
grande entusiasmo religioso fu destato in tutta
la valle, e più lungi ancora, dalle sue predicazioni. Ma airiseppi avvenne quello che è avvenuto prima di lui a tanti altri riformatori, i quali
più preoccupati degli abusi cho si mostrano, che
della radice nascosta che gli porta , dei fatti
esterni che non della dottrina ; c spinti da sensi
generosi e liberali, più che da un bisogno irresistibile di dar pace alla loro coscienza svegliatasi spaventata al sentimento dei proprii
peccati, possono bens^ destare un entusiasmo
passaggiero, e tale da promettere grandi cose,
ma sono impotenti ad operare riforma che duri.
Le sollecitazioni della famiglia da un lato , le
minaccie e le lusinghe dell’autorità ecclesiastica daH’altro non tardarono a chiudere la bo.cca
al giovane predicatore; la solita ritrattazione
— menzogna agli occhi di chi la fa, menzogna
vile più ancora agli occhi di chi la riceve e se
ne contenta, ma che basta a Roma per far tenere sui trampoli la solenne impostura della
pretesa sua unità—la solita ritrattazione, dico,
pose termine all’opera riformatrice dell’Iseppi.
Al nostro ritorno a Poschiavo trovammo che
dal pastore signor Pozzy era stata ogni cosa
gentilmente combinala in vista di una raunanza,
che avemmo infatti alle quattro pomeridiane.
Circa dugento persone di ambo i sessi erano
presenti, e per ben un’ora e mezza, ascoltarono , colla massima attenzione, le cose che
ci sentimmo spinti a dir loro. Dopo di noi si
alzò a parlare il signor Pozzy egli stesso ,
e con parole improntate di vera benevolenza
ci disse la sua gratitudine e quella della sua
greggia, non cho per la nostra visita, per i sensi
di fratellanza cristiana, e le profferte di concorso, di cni eravamo latori per parte dolla
chiosa che ci avea delegati. Ci assicurò che alla
mano che noi porgevamo si facea incontro, per
stringerla, la mano dei cristiani evangelici di
Poschiavo; che nulla sarebbe por parte loro
trascurato perchè le relazioni che in questo
giorno si orano tra gli uni e gli altri inaugurato
non solo fossero durature, ma diventassero
più strette e potenti di giorno in giorno; e che
facendosi a ciò propizii i tempi, essi si stimerebbero fortunati di poter combattere al nostro
fianco per la grande causa cho è quella di tutti
i credenti sinceri, poichò lo è del divin Capo
in cui sono riposte tutte le loro speranze.
Parole consimili ei vennero quindi indirizzate
dal presidento laico del consiglio parrocchiale.
Da parecchi astanti ci venne esternato il loro
rammarico che la nostra visita fosse cosi breve,
c sovratutto che non potessimo colà soffermarci
un giorno di domenica, perchè avesse campo la
popolazione tutla di sentire quelle stesse cose
che gli aveano tanto rallegrati. La sera ci venne
la più squisita ospitalità offerta dalla famiglia
Olgiati, una fra le cospicue del paese, e l’indomani mattina per tempo, accomiatati dall’ottimo
signor Pozzy, non che da parecchi altri gentilmente recatisi aila diligenza per dirci un’ultimo
addio, riprendemmo, per il Bernina, la via di
Samaden.
E questo , come ho già osservato , il luogo
principale dell’Engadina Alta ; e siccome trovansi colà raunate, sovratutto di estate, persone venutevi da quasi tutte le provincie di
Europa, singolarmente d’Italia, ei fu per
noi cosa piacevole assai l’arrenderci alle premure del pastore di quel luogo, signor Menni,
e dei suoi colleghi di Pontresina e di Celerina,
graziosamente accorsi per stringerci la mano,
di rivolgere, di notte tempo, alcune parole ad
un certo numero di persone bramose di udirci.
La raunanza ebbe luogo in una gran sala che
mi fece l’eflettodi aver al solito tutt’allra destinazione cho quella di pregarvi Iddio. Ed a questo infatti mi parve che non bada.s.sero del tutto
i nostri uditori, in numero dj una cinquantina
per lo meno, l’aspetto della maggior parte dei
quali era piuttosto di gente che va in traccia di
un passatempo , che di persone avide di udire
le notizie del regno di Dio. Ma avendo il mio
collega con un coraggio che ammirai e con
grande serietà avvertito, che qualunque fosse
il luogo in cui ci trovavamo, era poi sempre
uno scopo santo quello che ci aveva ivi raunati, e cho quindi sarebbe stata mancanza assoluta di reverenza a Dio il non esordire colla
preghiera, l’aspetto delle fisionomie si mutò affatto, il silenzio ed il raccoglimento succedettero a quel contegno sbadato e sans façons, che
sul principio era quello di molti, e più d’uno,
godo sperarlo, colà recatosi per curiosità o scioperìo, se ne ritornò a casa, la mente ed il cuore
ripieni di gravi pensieri e di santi proponimenti.
Una testimonianza , per noi assai cara , che ci
diede deH’efQcacia deH'evangelizzazione in Piemonte, il pastore di Samaden, merita di essere
quivi consegnata. « Da che questa evangelizzazione è stata intrapresa , ci disse egli, io
ho osservato in quelli fra i miei parocchiani
cho sono domiciliati in Piemonte od a Genoj'a
specialmente, un interessamento assai più.
grande di prima per le cose di religione, a cui
poco badavano>.Perfermo,rinteressamento alle
cose di religione è poca cosa ancora, (ìnch’egli
non diventi viva sollecitudine perla propria ed
altrui salvezza, ma è sempre un principio di cui«
sarebbe ingratitudine il non rallegrarsi, e che
fecondato dalla grazia di Dio sortirà, a suo
tempo, effetti assai più di questo preziosi e
benefici.
L’indomane di quel giorno, cho era giovcd'i,
dopo alcune visite fatte ai rispettivi conoscenti
ed amici domiciliati nei villaggi attigui a Samaden, ci mettemmo in via, a piedi, por la Bregaglia, pernottando a Sika Plana e proseguendo
il sabbato mattina per Seglio ed il Maloggia o
Maiala, che, come ho già osservato, divide dall’Engadina alta la valle Bregaglia. La via chc,
in continua prospettiva del lago di Soglio, riesco
a quosto monte, anziché dirupata o solo inontuosa, come si potrebbe supporre , è del tutto
piana; ed ei fu per noi una vera sorpresa, ma
grata, quando , dopo aver camminato per ben
due ore, giunti ad un mucchio di casolari, e
domandato ai contadini quanto tempo ci volessa
ancora per salire il Maloggia, ci fu risposto che
la salita era bella e fatta, e che non trattavasi
più che della discesa. Eravamo anche giunti
senza badarvi alle fonti dell’/nn, una fra le
principali sorgenti del Danubio, e dopo qualche
momento di muta contemplazione al cospetto
di quel piccolo principio di una cosa destinata
a diventare così grande, lasciando la strada
carrozzabile, e precipitando giù per un orrido
burrone, in tre quarti d’ora ci trovammo ili
piena valle Bregaglii, in prospettiva delle rovine dell’abazia di San Gaudenzio, vicino a
Casaccia.
(Continua.)
PRENDI E LEGGI.
È un fatto cho il pensiero dei più è rivolto
specialmenle alla politica; è un fallo che nelle
cose di religione dominano l’incredulità, il
dubbio, l’indifferenza : ma crediamo di non
andare errati dicendo essere pure di fallo che
un molo religioso ebbe cominciamento fra noi
e altrove, nel quale riconosciamo la provvidenza e la grazia di Dio, stante la solenne promessa di Lui che la potenza dello spirito maligno non prevalerà mai contro la chiesa di
Cristo. Cotesto molo però non è veloce, non è
concitato, anzi lardo e fiacco , siccome tardi,
fiacchi, irresoluti sono gli animi degli uomini
moderni in confronto degli antichi. L’indifferenza poi non è uno stato normale ; l’inclinare
ad una qualche cosa particolare, poniamo anche alla miscredenza, ci sembra più consenlaneo alla natura umana, e ci par impossibile
che quella duri tanto ; convien dire che forti
sieno stale le cause che la produssero , nè vogliamo ora investigarle, riguardo specialmenle
ad un tema, la conclusione del quale è nienle
mono che il beno o male eterno. E se nè anco
l’idea della felicità avvenire, propria , individualo, è atta a destare la corrispondente energia, ciò prova , secondo noi, che nessun principio egoistico, sebbene rivolto ad una speranza
e ad uno scopo legittimo e certo, può avere la
virtù di ridurre gli uomini religiosi : e infatti,
il vero fino religioso non è tanto il godimento
dolla beatitudine celeste, quanto la gloria di
Dio, como risulta dal precotto « ama Iddio sopra ogni cosa », quindi anche al di sopra della
propria eterna felicità ; ciò prova in secondo
luogo chenon l’idea o la monte dell’uomo, non
la scienza mondana ci possono infondere le pie
credenze o l'attività, ma l’umile sentimento del
cuore; ch’eziandio uon l’idea o la monte dell’uomo, non la scienza mondana, almeno sola
considerata, ci possono far conoscere gl’interessi veri e r imperituro tesoro , ma l’idea, la
mente, la scienza divina.
In altri non è l’apatìa che predomini, ma il
dubbio, l’incertezza, la perplessità; tuttavia.
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sebbene anche soffrano a rimanere in tale slato,
non si danno pensiero di uscirne ; o se l’hanno
tentato, fu inutilmente, perchè cercarono la
salute presso un medico inetto, qual’è la ragione umana, per tutto ciò che spetta ad un ordine soprannaturale ; anzi, questa prova fallita,
per alcuni dev'essere stala fatale, non solo coli’accrescere le dubbiezze, ma eziandio coll'ingenerare la disperazione di trovarne mai lo
scioglimento e col farli anch’essi cadere nella
indifferenza, nella spensieratezza o peggio. Lo
spirito dell’uomo, com’è detto nel Libro sacro,
può conoscere le cose umane, ma per le divine
occorre lo Spirito di Dio che invisibilmente
penetri in noi stessi, illumini la nostra medesima ragione, e col mezzo di questa luce riflessa ce le faccia contemplare, e contemplandole ci determini a seguirle.
In quanto agli increduli, bisognerebbe che
distinguessimo i volgari dai dotti, razionalisti,
panteisti, ecc., e facessimo tanti parziali ragionamenti; ma noi possiamo, chè la materia è
troppo vasta per essere trattata in un articoletto. Ci limiteremo dunque a dire soltanto in
genere che una, e forse la maggiore, delle cause
dell’incredulità si è la condizione miserabile in
cui si trova il mondo, schiavo doi sensi, della
consuetudine, delle impressioni esteriori, della
immaginazione, per cui si ha ripugnanza a credere ai misleri e ai miracoli, quasi che non
fossimo da tutte parti circondati da miracoli o
da misteri ; ripugnanza a credere alle cose che
non sono materiali , presenti e che si dilungano dalla esperienza propria, quasi che la ragione stessa non provi colla sua medesima
viriti ch’esiste pure un mondo spirituale e invisibile, e non ci avverta che il massimo dei
prodigii è tanto facile a Dio quanto il più meschino ed ordinario avvenimento, e che ogni
fenomeno della natura, in ordine all’Ente supremo, è già una cosa soprannaturale ; poiché
alla fine l'uomo sa scoprire bensì i vari fenomeni, ma non spiegarne la causa, il movente,
l’essenza di essi. Laonde si può stabilire in
breve, che i materialisti, fatalisti, ateisti, ecc.,
sursero per mancanza totale di spiritualismo,
in guisa che attribuiscono anche i fenomeni e
le esistenze spirituali alla natura corporea, in
opposizione al grande principio universale delle
dualità, come sono appunto spirito e corpo,
libertà e necessità, facoltà ragionevole e sensitiva, e via discorrendo.
Ora, agli indifferenti, ai dubbiosi, agli increduli, noi diremo ; accettate la Bibbia come vostra guida e vosiro consiglio ; ella sola può
rendere gli uni solleciti a seguire una via, e la
vera ; può dissipare agli allri le nebbie cho
loro nascondono il sole; può ridare ai terzi lo
spirito di cui mancano; può a tulli infondere
la necessaria fede operosa: lulti, nella Bibbia,
vedranno chiaramente le splendido meraviglio
operale dal Creatore lungo i secoli ; vedranno
che lali meraviglie ebbero per iscopo di appa recchiare, stabilire e diffondere il Crislianesimo,
chc ne é l’ultimo compimento , ovvero la pi<jnezza della legge e dei tempi (Efesi, IV, 13) ;
vedranno como la sloria dei popoli, il sorgere
degli imperi, la caduta di essi, la successiva
comparsa di nuovi regni, la politica, in una
parola, sia stata anch’essa • sia meraviglioso
strumento per la fondazione del regno di Dio,
che deve cominciare sull* terra ; vedranno
quindi per prova che la rivelazioac cristiana è
stata il compimento della manifestazione soprannaturale anteriore , ch’ella abbraccia lutto
il lempo destinato aH’csistenza del genere
umano nel mondo attuale, e che nel suo periodo comprende tre avvenimenti grandiosi —
la risurrezione di Gesù Crislo, la seconda di
Lui venuta e il giudicio finale— in cui il noslro
Redentore presiederà in persona, e che per tal
modo Egli sarà il termine di tutle le cose,
come ne fu il principio colla creazione, e il
mezzo colla redenzione.
Accettale, ripetiamo o ripeteremo sempre,
la Sacra Scrittura come vostra guida e vosiro
consiglio, come guardia per rendere la via pura
(Salmo CXIX, 9) ; non siate indifferenti, non
siate dubbiosi, non sialo sprezzanti, perchè
c l’insegnamento d'un savio è una fonte di vila,
per ritrarsi dai lacci della morie » ; perché
t buon senno reca grazia » ; perché t l’uomo
avveduto fa ogni cosa con conoscimenlo, ma il
pazzo spando follia > ; perchò in fino c chi
sprezza la parola (e la parola di Dio la dà Iddio stesso nella Bibbia) aadrk in perdizione, ma
chi riverisce il comandamento riceverà retribuzione ». (Prov. XIII). Coloro che non credono
alla risurrezione de’ morti, e quindi ad una vila
futura, leggano, fra lo altro cose, la prima epistola di Paolo ai Corinti, in ispecie al capo XV;
se non v’ha risurrezione , anche Gesù Crislo
adunque non è risuscitato; ed allora, dice Paolo,
vana è la nostra predicazione, vana la vostra
fede: e infatti a che prò cre'dere in queslo caso?
Crislo sarebbe stato un uomo come lutti gli
altri, noi conlinueressimo ad essere sotto l’antica legge, incapaci di osservarla , incapaci di
redimer noi stessi, e i più miserabili viventi
sperando in Cristo soltanto in questa vila. .Ala
la cosa muta aspetto s’è risuscitalo; Egli allora
diventa la primizie di coloro che dormono,
perciocché, poiché per un uoma è la morte, per
un uoma altresì i la risurrezione de’ morti. Il
punlo si riduce dunque a sapere so Crislo sia
risuscitalo ; ora, coteslo punto è un fallo storico , non è un’idea, un’opinione; e negare o
misconoscere un fatto storico, e tenere per falsi
tanti testimonii ò una vera sciocchezza ; « se
Cristo non è risuscitato...... noi ancora Csoi/
giung* Paolo) siamo trovali falsi testimonii di
Dio: conciossiachè abbiam testimoniato di Dio,
ch'egli ha risuscitato Crislo», e trovava logico
il dire, come oggi pur da molli si ode, se i
morti non risuscitano, mangiamo e beliamo,
perciocché domane morremo: però guardiamo
di non errare, e svegliamoci.
Finalmente, riguardo a coloro che partecipano al molo religioso in Italia cd altrove, che
sono inclinali a credere, e credono, ma che
mostransi pigri e molli, quantunque abbiano
aperto il santo Libro delle divine promesse e vi
leggano dentro i destini dcll’umanilà; daremo
ad essi un avvertimento ben semplice , cioè ,
non già noi, ma Gesù Cristo medesimo, il
quale dice a lutti: Ricordateci della nwglie di
Lot (Luca, XVII, 32). Chi poi fosse lo stesso
Lot lo vediamo nella 2* Epistola di Pieiro e
nella Genesi, capo XIX, 13-15; era un giusto
(intendiamoci beno, como può esserlo un uomo
peccatore), ed abituando con que' di Sodoma e
di Gomorra , l'anirna sua tormenlavasi por 1«
scellerate loro opere ch’egli vedeva ed udiva:
ed ecco, sebbene chiamato giusto, egli indugiava a levarsi e partire, dielro l'avviso del
Signore, tanto cho fu noce.ssario l’intervento
della grazia divina che sa trarre di tentazione i
pii, come soggiungo Pietro. Lot dunque si mostrava titubante, fiacco, pigro nella fede, perché forse aveva il cuore là dove erano le sue
ricchezze, e gli rincresceva d’abbandonarle, o
senza la mano di Dio cho a forza Io trasse fuor
di pericolo, sarebbe perito, come pori la di lui
moglie per la qualo la grazia stessa riuscì infruttuosa. Ella fu pigra, indugiò como il marilo, come le sue due figliuole ; ma di Lot almeno si sa ch'era travagliato per la lussuriata
conrersazion degli scellerati, mentre sembra
che la di lui moglie non provasse tanto cordoglio: l’uno e l’altra furono messi fuori della
cillà, furono fatti partecipi della grazia, o questa agl efficacemente sul primo; ei resistetto
alla tentazione, non si arrestò nella pianura ,
seguitò la sua via e trovò lo scampo; la moglie
invece di.sconobhe la grazia, si fermò, guardò'
verso la citlà, sospirò dietro le ricchezze , gli
agi, i piaceri, le delizio che abbandonava; fu
vinta dalla tentazione, perdetlo la grazia ed
ebbe per punizione la morte : vale a dire, seguendo la grazia, avrebbe seguilo il cammino
della vila ; seguendo la tentazione, preferì la
sorte che hanno tutte le cose di questo mondo.
Dielro l’esempio riferito, ci spaventi l'inslabililà, ci spavnnthrtr le parole Taiw, nofmmodo
gonfie di coloro che cercano di adescare chi
era un poco fuggito dagli errori del mondo,
con promesse di libertà od altro, menlre eglino
stessi sono servi della corruzione. Quelli cho
scamparono dalle conlaminazioni, per la conoscenza del Signore c Salvatore G. Cristo, so di
nuovo si avviluppano in esse, sono vinti, o
quesla condizione in cui vanno a collocarsi ù
loro peggiore assai della primiera, quando vi si
trovavano senza conoscere il Redentore: e noa
è certo difficile il comprendere chc meglio ò
non conoscer la via della giustizia, cho, dopo
averla conosciuta , rivolgersi indietro, a simiglianza della moglie di Lot, dal sanlo comandamento, e, come dice il proverbio, tornare al
vomito e a voltolarsi nel fango. (Vedi la citala
epistola di Pieiro).
A'ECROLOC.1*.
Ieri mallina, 11 dicembre, la Chiesa e la popolazione tutta delle Valli , ma segnalamento
di Torre, ha fallo una perdita dolorosissima ,
quella del signor A>tomo Blanc, mancato ai
vivi dopo brevissima malattia. Coloro che hanno
tenuto dielro alla vila di quel fedele servo di
Dio, e sanno con quale inconcussa fermezza o
perseveranza, per ben trent’anni, ed in mezzo
talvolta alle più fiere tempeste, egli abbia reso
schietta e fedele testimonianza all’Evangelo
4
della Grazia di Gesìi Cristo , ripeteranno con
noi questa parola che ci chiamò immantinente
sulle labbra l’infausto annunzio dolla sua partenza : Non sapete voi che un capitam, eziandio
grande, è oggi morto in Israele ? Il noslro caro
fratello è morto, si può dire, colle armi alla
mano. La sera stessa che, soprafatto dal male,
egli dovette porsi in lello per passare da questo
nella bara, egli intervenne ancora ad una religiosa adunanza in un caseggiato lontano tre
quarti d’ora della sua abitazione. Tornato a casa
stanco, ma il cuore pieno di gioia por le cose
che avea udite! c Ahi, esclamò egli, quando sarò
io lassù, e godrò la presenza del mio Salvatore I » Ed otto giorni dopo, i suoi voli erano
esauditi; e quel Gesù , il di cui nome , anche
quando egli era diventato insensibile ad ogni
cosa, lo riscuoteva ancora e chiamava sulle sue
labbra parole di gratitudine, gli dava entrata nei
tabernacoli eterni. — Fra poco, piacendo a Dio,
daremo ai nostri lettori un cenno biografico di
queslo nostro non mai abbastanza compianto
fralello.
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Belgio. — Conversioni all’Evangelo. —Stando
al Chrétien Belge il numero degli adulti che, nel
decorso di quest’anno, hanno abbandonata la
chiesa papale per unirsi allevangelica oltrepasserebbe i dugento.
Polinesia.. ■ I Cristiani delle Isole Sandwich.
— Nou sono corsi molti auni clie gli abitanti di
quelle isole viveano tuttavia immersi in quella
barbarie profonda propria di tutti i popoli delle
Isole del Grande Oceano. Convertiti alia fede
cristiana da missionarii evangelici, essi offrono
al presente lo spettacolo di un popolo civile e
cristiano. Fra altre società stabilite in mezi.», Ji
loro è da notarsi la Società biblica, e quella delle
missioni, aventi ogni auno la loro generale adunanza , e presentanti rapporti che poi vengono
stampati. Da questi risulta che Tanno scorso la
Società delle missioni di Sandwich ha incassato
oltre a 28,000 fr. La Società biblica spiega non
minore attività, e fra le altre cose ha votato un
sussidio di 3,000 fr. per il mantenimento di un
colportore cinese destinato ad operare nelle
isole sparse sul litorale, dirimpetto ad Amoy.
IV I«r IV SE K
AL
DEPOSITO DI LIBRI RELIGIOSI
Yiaie del Re, N" 31.
Terre (la), l'eau, l'air e le feu, ou notions
de physique, de mécanique, de chimie et de géologie, en rapport avec
les phénomènes naturels du globe
et les usages ordinaires de la vie ,
par L. Miciiaud , préparateur de
chimie à l’Académie de Genève et
professeur de physique, de chimie
et de botanique à l’école superieu
prezzo
res des demoiselles. Ouvrage pour
la jeunesse, orné de 109 figures li
thographiées, 2 vol.....»
Tables (les) tournantes, du surnaturel
en général et des esprits, par le
comte A. db Gasparin, 2 vol. . »
Authenticité du Nouveau Testament,
par le docteur H. Olshausbn professeur à l’université de Koenigsberg; ouvrage traduit de l'allemand
par A. Rbvillb, ministre du St-E
vangile.........»
Lettres de Jean Calvin, recueillies pour
la première fois, et publiées d'après
les^anuscrits originaux par Jules
Bonîîbt, Lettres françaises, 2 vol.»
Marie ou la Mariolatrie par Félix BünGENER ; Lettre à l’auteur d’un écrit
intitulé La Vierge Marie, ou Etude
sur sa perpétuelle virginité . . »
Bienfait (du) de J. C. crucifié envers les
chrétiens, Ouvrage célébré du ivi
siècle récemment retrouvé à Cambridge, traduit del’italien et précédé
d’une introduction historique par
L. Bonnet pasteur.....•
Etudes sur Bernard Palissy sa vie et
ses travaux, précédée de quelques
recherches sur l’art séramique par
J. Salles........»
Récits et tableaux de la vie Souabe par
M.me O. WiLDBRMUHT, traduction
de .1. Porchat.......»
Conférence de Chrétiens evangéliques
de toute nation à Paris, 1855. Compte rendu publié aunom du Comité
de L’alliance evangélique.par Guillaume Monod , un vol. in-8“. . »
Lettres écrites d'Orient par Emilien
Frossard, l'un des pasteurs chargés
de commencer l’œuvre des aumôniers protestants auprès de l’armée
française, 1 vol. in-8“ .... »
Du beau dans la nature, l’art et la poésie, etudes esthétiques par Adolfe
Pictet, 1 vof. in-8°.....»
Mystère des Bardes de l’île de Bretagne
ou la doctine des Bardes Gallois du
moyen âge, sur Dieu, la vie future
et la transmigration des âmes. Texte
original, traduction et commentaire
par Adolphe Pictet, 1 vol. . . »
Divin Guide du Voyageur par le révérend J. Hamilton. Traduction libre
de l’anglais par Gabriel Naville ,
1 vol. in-12®.......»
Trois siècles de luttes en Ecosse, ou
deux Rois et deux Royaumes par J.
H. Merle D’AoBiONii .... »
Fictions et réalités ou les prétentions
de Rome mises en regard des faits,
niscussion . franche mais amicale,
par Ad. Bautt, pasteur ...»
Comment faire le bienî Directions et
récits, par Abbott.....»
Christ et le siècle. 4 discours par Fblii
Bungbnkr ........ »
Caroline Perthèsou L’épouse et la mère
chrétienne, par Charles Monnard
professeur à l’Université de Bonn»
Quelques merveilles de la nature et de
l’art, lectures instructives pour les
familles et les écoles, par A. Vul
LIET..........»
Guide Biblique ou Harmonie et Commentaire pratique et populaire do
7 50
8 »
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» 30
1 50
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2 50
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2 0
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l’Ancien et du N. Testament, à l’usage des Evangélistes, des Instituteurs, des pères de famille et des
écoles, avec carte, d’après le Manuel d’éclaircissement sur la Bible,
de la Société de Calvv. par Descombaz, 3 vol.......» 12 »
Histoire des protestants de France, depuis l’origine de la Réformation
jusqu’au temps présent, par G. de
Felice.........» 3 »
Etudes sur les prophéties ou entretiens
avec les frères de différents écoles
millénaires , accompagnées d’une
étude supplémentaire sur les cara. ctères de l’église de Dieu, par J, Nig
GLl...........» 1 25
Marguerite Brnn, ou confiance en Dieu,
traduit de l’anglais.....« 1 25
Conférences apologétiques sur Jésus
Christ, prêchées à Nimes en 18.54,
par Ménard St-Martin ...» 0 00
Pourquoi nous baptisons nos Enfans ,
étude historique et biblique sur
cette question par A. Henriquet,
pasteur.........» 1 0
UN ABILE CUOCO il quale occorrendo sarebbe
pur capace al disimpegno d’una contabilità desidera di occuparsi presso qualche famiglia o negozio. Recapito via Madonna degli Angeli, n. 15
dal signor Sereno Giovanni parrucchiere.
vmim DI CASA
ALMANACCO PEL 1857.
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non ostante gli sforzi dei preti in contrario, gli
fa ogni anno buona accoglienza, è venuto in
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presso tutti i librai e segnatamente al Deposito
di libri religiosi, Viale del Re, n.»31.
Il prezzo, ad onta che sia cresciuto di mole il
volume, è sempre di centesimi 25 ; ma prendendone un certo numero di copie si ottiene ua
forte ribasso.
Importante pubblicazione.
LA RIFORMA IN ITALIA
NEL SECOLO XVl.
È un volume di 208 pagine, e si vende lire 2.
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Direzione della Buona Novella, unendo alla domanda un vaglia postale della somma suddetta,
e sarà loro spedilo franco di posta.
Si avvertono i lettori che rimangono disponibili sole 300 copie.
CiroHso Dooienlco gerente.