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(Torino)
»ELLE VAia.1 YAL»ESI
Set ti m a n a le
della Ciiiesa Taldaae
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e latevi un cuor nuovo e uno spirti^____________________^
--- ------ A -_______
Ann« LXXXVII - N. 33
Una copia 1.. 3®
SINCERITÀ’
Accompagnato da Mikoyan, che
sostituisce sempre più il declinante
astro di Bulganin, e da una delegasione sovietica, Nikita Kruscev ha
compiuto dal ^ al 14 agosto una visita ufficiale nella Repubblica Democratica Tedesca. Comizi, bandiere
parate, discorsi in cui si mescolavano. secondo lo stile kruscioviano, accuse ieroci contro l’Occidente militarista, imperialista, ecc., minacce e
promesse: liumi di parole, accolte in
verità con tiepido entusiasmo ed
anche questo piuttosto comandato.
Se mai ai tedeschi rimaneva una
qualche speranza di veder risolto il
problema della riuniflcazione della
loro terra e del loro popolo, essa^ ha
ricevuto un’altra dolorosa smentita;
la situazione è assolutamente bloccata : le proposte di Bonn e degli Occidentali di raggiungerla mediante
libere elezioni non saranno mai accettate dagli attuali dirigenti sovietici e di l'ankow, per ovvie ragioni,
mentre le controotferte orientali di
parlamentari diretti fra Mosca e
Bonn non convincono nessuno della
loro sincerità, nonché attuabilità.
Altrellanto cruda è stata la ripulsa
delle interrogazioni riguardo ai prv
gionieri tedeschi ancora trattenuti
nell’i'RSS: «Non si possono risvegliare i morti! » — ha detto Kruscev.
Perchè questa visita? Dopo gli accordi con Mao, la visita a Mosca dei
Icaders ungheresi e balcanici, U misterioso incontro con Tito in Romania, la visita di « B. e K. » a PraS»
ed in Cecoslovacchia, Kruscev tir
mina il suo giro d’orizzonte e di presa di contatti con i satelliti. Egli non
esita a sacriticare la ragion politica
iè così ch^ Si abbozza un ennesimo
riavvicinamento cOn Tito, e che a
Praga come a Berlino il destalinizzatore n. 1 abbraccia iratemamemc
i dirigenti di quei paesi che sono tra
gli «staliniani» più duri) alla ragion
di stato ; bisogna assicurarsi ad ogni
costo la fedeltà di tutto il blocco filosovietico, di fronte a quello occidentale, contrapporre un solido patto di
Varsavia al patto atlantico. Necessità tanto più urgente in quanto il
blocco orientale presenta in realta
incrinature profonde: a nove mesi
dalla stroncatura della rivoluzione
ungherese, il governo di Kadar riesce a mantenersi solo con la violenza
(si ha notizia, nelle ultime settimane, di una nuova ondata di arresti
in massa e di esecuzioni capitali, anche di sacerdoti cattolici), ma la resistenza continua, silenziosa e tenace-, in Polonia — dove pure il governo di Gomulka è fra i più indipendenti — continua il fermento, ed
una nuova sollevazione dì lO.UOO lavoratori nella città industriale i
Lodz ha potuto esser domata soltanto con la forza; nella Germania o
rientale, — dove il confronto con
l’Occidente è particolarmente immediato, e la « coesistenza competitiva »
acquista un sapore di amara ironia
— proprio durante la visita dei capi sovietici si è avuto un rincrudire
della repressione: ad esempio nella
città universitaria di Halle numerosi
docenti e studenti sono stati arrestati per aver assunto un atteggiamento
critico nei riguardi del governo isi
manifestano aunque in tutto 1 oltrecortina europeo segni ben chiari d insofferenza sia per le condizioni economiche cui sono ridotti i satelht
con la loro dipendenza dalrURS»,
sia soprattutto per l’asservimento m
tellettuale e spirituale. I focosi discorsi di Kruscev non possono coprire tutto questo; e se erano intesi
come una demolizione^ del governo
di Adenauer, alla vigilia delle prossime elezioni, ci si chiede se non siano state solo controproducenti.
La sincerità; difficile virtù, anche e soprattutto in politica,^ da una
parte e dall’altra delle cortine. Ma
non possiamo dimenticare che negli
S. U., il cui Congresso in occasione
del recente dibattito sulle liberta dei
negri ha dimostrato di avere alrneno
in parte un concetto un po Particolare della tanto proclamata liberty,
Eisenhower e Nixon non hanno esitato a dire molto chiaro che un tale
atteggiamento costituiva una grave
smentita dei principi tanto volentieri conclamati. Forse sta qui la radice
della sincerità. Non altro ci dice la
Scrittura della sincerità, della dirittura di cuore.'
E intanto, a Londra muore nel grigiore la Conferenza per il disarmo.
dopo circa 150 sedute. Un grafico della sua temperatura segnerebbe alti e
bassi piuttosto monotoni e forse artificiali ; anche qui, offerte e controfferte della cui sincerità è lecito dubitare. Zone di controllo reciproco: ma
al di fuori di quelle zone? specie ora
che appaiono missili intercontinentali... Libertà di sorvolo e di controllo aereo: ma forse che non ci si può
nascondere nelle viscere della terra?
Vien da chiedersi se ci troviamo di
fronte ad ingenuità madornale o a
cinica ipocrisia! Ed intanto gli stock
di armamenti atomici si accrescono
coscienziosamente, è ora disponibile
anche una bomba « clean », _ pulita,
che non lascia sedimenti radioattivi.
Pensate quali vantaggi: fa solo piazza pulita, alla lettera!
Ci siamo chiesti spesso se tanti appelli contro esperienze ed armamenti
atomici non lasciassero il tempo che
trovavano (1): è chiaro che l’opinionc pubblica mondiale è contraria,
ma è altrettanto chiaro che il cerchio di ferro dei due blocchi con
trapposti e dei giochi politici, economici e militari che vi s’incatenano
non sarà infranto dalla « buona volontà » degli uomini: g« come per la
guerra: nessuno l’ha mai voluta (?),
eppure... E allora, che senso hanno
tutte le Conferenze per il disarmo e
simili? Ci si dice chp è per risponde
re in qualche modo all’opinione pubblica che esige di essere rassicurata;
una pura mossa psicologica, in fon
do, per cui è importimte dire l’ultima
parola, lare Tultima proposta; Stas
sen, Zorin, ancora Poster Dulles, e
così via. Ma guai a coloro che dicono :
«Pace, pace» mentite pace non c’è
Una conferenza per,» disarmo o per
la pace sarà efflca|ee quando avre.
dietro di sè non soltanto un’opinione
pubblica di paura (« di ostilità) rna
una concreta volontà di comprensione accompagnata da un senso sincero della propria fallibilità.
! Gino Conte
ECHI DEL XV AGOSTO
(1). Nel corso della sua riunione a
Yale, il Comitato Centrale del Consìglio Ecumenico ha votato un nuovo
messaggio a questo riguardo. Si sono
astenuti il professore greco-ortodosso
G. Florowski e il pastore riformato Ch
Westphal, presidente della Federazione protestante di Francia, perchè
il messaggio « mancava di contenuto
specificamente cristiano ».
W ’
. ! * . V
■V.
Sotto i meravigliosi castagni- e intorno alia
bella casa del «Castagneto» si è raccolta una numerosa assemblea, Favorita dalla bella giornata.
A # “Castagneto,, di Villar Pell loe
Ore 10,20 (solo 20 minuti di ritardo...) il past. Geymet invoca il
nome del Signore e legge il passo
(Mar. 4: 26-29) che il pasl. Aldo
Comba comnieiita brevemente: parlare del Regno di Dio significa parlare del fatto che Dio regna, che la
Sua volontà è fatta. Questo suo reano è venuto fino a noi, in Cristo:
non siamo noi che possiamo instaurarlo, ma ci viene annunciato come
un fatto avvenuto e che va verso il
compimento. Il nostro compito di
cristiani sta nel vivere coscienti di
questo possesso, per fede, e in questa attesa; nel prendere ogni giorno
una decisione di fronte a questo fatto che ci viene annunciato; prò o
contro la volontà di Dio, volontà di
salvezza e di vita.
Il past. Davide Cielo ci fa quindi
parte delle sue esperienze nel « Sud
magico ». E’ impressionante la mescolanza di elementi cristiani e nettamente pagani nella religiosità di
tanta gente del sud, specie fra i contadini; mescolanza a cui il Cattolicesimo accondiscende spesso e volentieri. Come in terra di missione,
ci si trova di fronte a uomini che vivono nella paura di un mondo infestato da potenze malefiche che si
devono esorcizzare con gesti e formule magiche: a questi contadini
del Sud l’Evangelo può giungere come un messaggio meravigliosamente liberatore. La vocazione evangelizzatrice sentita con tanta coscienza
dalla Chiesa Valdese quando le si
aperse, libero, il campo d’Italia,
non ha certo esaurito il suo compito.
Il prof. A. Jalta ci invita poi ad
un’avviiu-ente pas.seggiata geografico-storica per la montagna villarese, fermandosi su tre località legate
in modo speciale ai momenti più dolorosi della resistenza valdese: la
Comba, la Boudeina c il Bessè.
Infine il Moileratore legge un messaggio di saluto dei fratelli urugua
yani (che pubblichiamo altrove)
accolto con vivo calore. Quindi ci s
disperde sotto i magnifici castagn
e si saccheggia il buffet; alle 14 s
riforma, con un certo disordine, l’u
ditorio, per ascoltare il past. A
Jannvcl che dà qualche notizia del
la Chiesa valdese di New York. A
vrernmo appreso con piacere detta
gli sulle sue possibilità evangelizza
trici fra gl’italiani; ma forse sono
stati riservali ad altra occasione.
Le possibilità ricreative non sono
state raccolte, salvo la rottura delle
pignatte; un unico poeta ha rispo.-<lo al concorso, dandoci una gustosa
satira della giornata. Un gruppo di
giovani del Baden, soggiornanti al
Castagneti), ha presentato un coro,
accompagnato da flauti, assai gradito. Infine il Past. Geymet ed il
past. Lazier ci hanno presentato il
(I Castagneto », che vuole essere una
possibilità di distensione e di libertà, offerta a quanti anelano a spezzare il cerchio spesso soffocante della routine quotidiana, nonché una
possibilità d’incontro al di là delle
barriere nazionali. Auguriamo che
possa offrire a molti la sua bellezza
fi la sua pace.
Alle 16,30, un pò alla spicciolala,
si scioglieva la riunione. Grazie di
cuore a quanti si sono affaticati a
prepararla !
Qualche appunto...
Il tempo ed il « Castagneto » non potevano prepararci acco
glienza più bella: è corrisposta, a questa gioia della natura, la nostra
allegrezza? Le impressioni sono, certo, sempre molto soggettive;
ma non possiamo dire di aver sentito un grande affiatamento, nè che
la giornata sia stata particolarmente significativa. Ai più anziani il
confronto con le feste d’altri Unnpi. Ci pare comunque che qi^stu
grande adunata della gente valdese potrebbe essere molto di più di
quel che è stato. In che modo? Con un approfondimento della pre
parazione e con una partecipazione più cosciente ed impegnata dell’assemblea.
Punto primo; la preparazione.
Diciamo espressamente: la preparazione e non l’organizzazione, perchè questa è stata buona (a parte il
mancato sen.«o unico per i veicoli.
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e la povertà del pomeriggio « atle
tico », dovuto evidentemente al fat
t(, che mancava gente con voglia d
scalmanarsi): tutto era ben prepa
rato, l’altoparlante ha guidato di
scretamente l’assemblea assai spar
sa, il buffet era invitante, le pignat
te dondolavano promettenti, la carta
straccia è andata giudiziosamente a
finire negli appositi « cestini ».
Ma la preparazione del clou,
cioè di quelln che in questo giorno
andava detto, ha lasciato un pò
a desiderare. Ln laico lamentava
che non si sapesse afferrare pienamente l’occasione por dire ben
chiare alcune verità, in questa riunione i cui membri non erano certo
tutti frequentatori regolari dei culti ; un « appello », non in termini
sentimentali, ma come chiara affermazione della responsabilità cristiana in questo o quel campo della
i vita.
, Il sempre benefico confronto col
mondo dell’Evangelizzazione avrebbe forse acquistato in profondità se
si fosse passati più rapidamente sull’aspetto documentario ed aneddotico e si fosse marcato maggiormente il pericolo (particolarmente grave nella Chiesa romana ma non certo assente da noi) di ibride mescolanze di fede cristiana e di religiosità pagana.
Quanto alle passeggiate storiche
per i luoghi del nostro passato valdese, vorremmo sentire gli antichi
padri più vicini a uoi, più uomini
in carne ed ossa come noi siamo:
avvolti nella gloriosa aura del passato, rischiano di diventare per noi
una sorta di ' santi nostrani, cui si
può ricorrere per confortarci sulla
vitalità del Valdismo, quando il nostro stato ce ne abbia fatto dubitare, ma un pò disincarnati come —■
appnnto — i santi, dotati di qualche
virtù soprannaturale. Aspettiamo
una storia valdese che, pur senza dimenticare gli sprazzi di eroismo e
di perseveranza, in circostanze particolari, ci renda pienamente l’umanità di quella nostra gente, certo debole, a volte formalista, spesso inconseguente nella vita quotidiana,
proprio come noi. Allora la gloria
sarà data a Dio e non agli uomini :
perchè il miracolo non è che i Vaidesi abbiano tenuto duro, ma che
Dio in loro e per loro e per tutto il
nostro paese abbia tenuto duro, il
Signore fedele. Se così non fosse,
qnale speranza potremmo avere, og
Questi pochi appunti, che non
cancellano la riconoscenza per quanto è stato fatto, sono scritti molto
umilmente, nella coscienza ben chiara di quanto sia diffìcile dare una
tale impostazione alle nostre riunioni, e di come sia sempre assai più
facile muovere critiche che fare
qualcosa di positivo. Ma certo vale
la pena di sforzarcisi sempre più.
* ^ *
Punto secondo: l’assemblea. Sarebbe as',ai interessante lasciare un
referendum (col presupposto, forse
non garantito, dell’assoluta sinceri
tà) sulle ragioni per cui sì vimie alla
riunione del XV agosto. Desiderio
di ascoltare qualcosa di interessante? di un extra, di una giornata all’aperto in un bel luogo ed in buona compagnia? gioia di ritrovarsi
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VALU VALDESI
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FsàmB e sete
« Beati gli afifamati perchè saranno saziati »... Chi sono questi affamati ed in quale modo, quando e da chi
saranno saziati? Sono gli affamati del
« pane quotidiano », ossia, della loro
parte di benessere, del loro cantuccio
di sole in questo mondo che Dio ha
creato per tutti? Certamente anche
questi, altrimenti Gesù non avrebbe
insegnato a chiedere il « pane quotidiano ». Ma per la beatitudine promessa ci dev’essere di più, si deve
trattare di un’altra fame, di un altro
bisqgno impellente, prepotente, disperato, come di « chi muore di
fame » ( Ricordiamo la parabola del
Figliuol prodigo!).
« Beati gli affamati »... Chi sono
questi affamati? Il nostro pensiero va
ai paesi classici della carestia: in Cina, in India dove milioni di esseri
muoiono veramente di fame per mancanza del cibo che perisce. Ma « essi
saranno saziati»!... Vi è un orientamento teologico verso una interpretazione piuttosto materiale della beatitudine. Si dice « l’uomo non vive
solo di pane » ma vive anche di pane
e Gesù moltiplicando i pani ed i pesci ha dimostrato che la fame dell’uomo ha bisogno di essere saziata e
Dio provvede a questo bisogno. Allora è una cosa buona preoccuparci
di questo bisogno, adoperarci perchè
sia soddisfatto, perchè la società possa dare a tutti il « pane quotidiano »
e non vi sia chi ne ha a sazietà e chi
ne manca. Vuole dire questo la beatitudine: essi saranno allora saziati
da una maggiore giustizia distributiva delle ricchezze in questo mondo?
Ma allora i milioni di morti di fame
non sono stati saziati! E’ beato il povero Lazzaro che bramava • sfamarsi
con le briciole che cadevano dalla tavola: è beato perchè nella sua indigenza non protesta, non si agita, non
recrimina, ma accetta la sua condizione con un fatalismo che umanamente possiamo chiamare negativo.
Ma alla sua morte gli angeli vengono e lo portano nel seno di Abramo.
Probabilmente senza funerale religioso, senza benedizione papale certamente perchè era povero, il più povero fra i poveri, l’affamato per eccellenza. Eppure il nome di Lazzaro
significa « Dio aiuta », ossia « Dio sazia ». Così Dio sazia, per l’eternità.
«Beati gli affamati »...Ma chi vuole trovarsi in questa beatitudine? Noi
assìtiamo ogni giorno allo spettacolo di una moltitudine che cerca di
sfuggire a questa condizione. La paura della miseria, la paura del bisogno è la molla che spinge gli individui aU’azione. Che cosa non si fa nel
rnondo per sfuggire a questa condizione. Ed una volta trascinati su questo terreno è diffìcile fermarsi. Che
cosa non si fa nel mondo- per accrescere il benessere, il potenziale economico, finanziario, ü solo valore che
incuta rispetto e considerazione: la
prosperità economica! Pensiamo ai
milioni che vengono spesi in lotterie
varie ogni settimana per « tentare la
fortuna», per diventare milionario...
Non si può reprimere — da un punto di vista cristiano — un moto di
disgusto quando i giornali ci riproducono volti irradiati di felicità, di
gioia piena, irrefrenabile davanti ad
un mucchietto di biglietti da mille
vinti senza fatica... Ma non facciamo
i farisei: quelli possono essere i nostri volti, i nostri sentimenti e — perchè non dirlo — vi può essere anche
una punta d’invìdia in quanto andiamo dicendo. Ma è doloroso che la
vita possa pascersi di simile beatitudine...
«Beati gli affamati...». No, si tratta di un’altra fame: quella legata alle
altre beatitudini, fame di giustizia,
profonda indigenza spirituale. Lázaro è un mendicante, un povero in ispirito^ è la flgura di colui che attende che Dio provveda, che attende
tutto dalla Grazia, dalla Misericordia di Dio, e attende con pazienza
perchè sa che Dio provvede. Egli è
beato di una beatitudine eterna, che
nessuno gli può togliere. Non parla
più, non desidera più: gode! Abramo
parla per lui, risponde per lui. Dicono i teologi che « giustificazione »
significa « scambio ». Cristo si mette
al posto di colui che è giustificato,
coperto della Sua giustizia. Cosi è il
beato, colui che è nascosto con Cristo in Dio, come Lazaro nel seno di
Abramo. Cristo è colui che ci giustifica... esclama l’Apostolo nell’Inno dei
Redenti! Anch’egli era un affamato,
sempre affamato e poteva scrivere
con ironia ai Corinzi : « Già siete saziati... », egli che non si saziava di
conoscere Cristo e la potenza della
sua Risurrezione.
Anche noi. Cristiani, siamo sazii
non abbiamo più fame. Siamo malati
di inappetenza delle funzioni religio
se. Non ci allettano più le tavole imbandite del Regno di Dio... Siamo sazii, siamo nauseati della manna che
ci ammanisce la nostra Chiesa. Forse perchè è una manna sintetica,
(oggi tutto si fabbrica artilcialmente)
come quei cibi in scatola insapori che
mancano dell’aroma delle cose fatte
in casa, fresche, appetitose. Oppure
perchè siamo allettati da altri cibi
più piccanti che ci sembra possano
saziare meglio, non la nostra fame,
ma il nostro appetito...
Non abbiamo più fame.,. Che con
dizionc misera nella nostra sazietà!
Non possiamo essere beati perchè
non siamo affamati. Dio non ci può
saziare perchè già siamo sazi. Il cibo che dura in vita eterna, il pane
della vita che sazia in vita eterna,
non ci dice più nulla, non ci alletta...
Grida il Profeta Isaia: O voi tutti
che siete assetati, venite alle acque,
e voi che non avete danaro venite,
comprate, mangiate! Venite, comprate senza danaro, senza pagare, viqo
e latte!... Perchè, spendete danaro per
ciò che non è pane? e il frutto delle
vostre fatiche per ciò che non sazia?
Ascoltatemi attentamente e mango
rete ciò che è buono, e l’anima vostra
godrà di cibi succulenti!
Ma chi è attento a questo grido, a
questo meraviglioso invito? Aveva ragione il Maestro Divino: Beati gli affamati... Solo questi possono rispondere alEinvito perchè hanno fame,
hanno bisogno di quei cibi succulenti
non hanno soldi, non hanno danaro per comperarli.
Allora Dio li sazierà, come Lui solo
sa saziare... Vi è abbondanza di beni alla Tua presenza, esclamava il
Salmista. Ma bisogna avere fame, bisogna avere sete, fame e sete da morirne, da gridare: Da chi mi verrà
l’aiuto? Accorrere con ansia a Colui
che dice: Venite a me voi tutti che
siete aggravati...
Non abbiamo più quella lame, non
abbiamo più quell’angoscia; altri miraggi ci attirano. Dalla nostra povertà di uomini sazii, potessimo gridare al Signore... Ma chi non ha bisogno non grida... Il sale ha perso il
suo sapore!
Fu chiesto in una Scuola Domenicale di definire l’azione del sale. I
piccoli risposero con osservazioni assennate: il sale dà sapore, il sale conserva i cibi, ecc. Una bambina disse :
il sale mette sete... Chi ci aveva pensato? Voi siete il sale della terra... Il
sale mette sete! O voi che siete assetati, venite alle acque... Chi ha sete,
.venga a me e beva... Chi beve di quest’acqua non avrà giammai sete...
I Il_ profeta Amos, il mandriano, il
, coltivatore di sicomori, dice da parte
del Signore: Ecco, vengono i giorni,
dice il Signore, l’Etemo, ch’io man^derò la fame nel paese, non fame di
pane o sete d’acqua, ma la fame e
la sete di udire le parole dell’Eterno.
¡Allora errando da un mare all’altro,
dal settentrione al levante, correranno qua e là in cerca della parola dell’Eterno, e non la troveranno,
j Ci pensiamo a questa prospettiva?
1 A. Bensì.
Festa del XV agosto a Pramollo
Tra i molti luoghi di Pramollo adatti, ad accogliere qualche centinaio di persone per una riunione di
culto all’aperto, il Pian del Coulet
è forse il migliore. Ed a chi non conosce il posto e lo vede per la prima
volta, viene naturale e spontanea
l’esclamazione: « Come è hello »!
E’ un posto che sembra fatto apposta per il raccoglimento ed il riposo.
Se ci fosse spazio e capacità di chi
scrive, varrebbe la pena farne la
descrizione.
Malgrado l’incertezza del tempo,
sono numerosi coloro che sentono il
desiderio di ritrovarsi ancora una
volta insieme per fraternizzare col
canto e con l’ascplto della parola di
Dio nel tempio natura sui no
stri monti. Ed è,così che alle 10 esatte un’assemblea di circa 600 persone prende posto intorno al piccolo palco, sull’erica soffice sotto i larici per parteci^re al culto.
Presiede il pa|tore Micol di Pramollo, che legge alcuni passi biblici, mentre il pastore Taccin ci conduce in preghierà.
TI messaggio biblico ci viene rivolto dal pastore, Geure, che richiama la nostra attenzione su d’un argomento molto attuale: l’allegrezza.
Breve e conciso egli ravvisa la causa
di mancanza di allegrezza, cioè d’
quella gioia interna, che è gioia di
vita, nell’allontanamento dei cuori
da Dio. Malgrado, le migliori condizioni di vita ma^riale, dateci dal
progresso della tècniea, della scienza, delle condizioni sociali, non sia
mo allegri. Non^ siamo allegri di
quell’allegrezza intima, che è serenità dell’anima, (àie è fonte di vita
e che solo proviene da Dio. Gli apo
stoli si rallegraroho di essere vituperati per il nome di Gesù; i primi
cristiani si rallegrarono per le persecuzioni; noi non sappi-imo rallegrarci, perchè siamo presi dai nostri
assillanti problemi (juotidiaui, j>erche cerchiamo la nostra felicità in
Una latterà dairUrug u a y
; Colonia, 4 agosto.
Sono stato pregato da alcuni membri del
Pellegrinaggio Valdese deH’Uruguay di far
pervenire ai fratelli nostri che si raduneranno in occasione della prossima celebrazione
della festa del 15 Agosto, un saluto fraterno
e riconoscente.
Tra i ricordi indimenticabili e le impressioni profonde e durature che tutti noi
abbiamo riportate dal nostro soggiorno alle
, Valli, la magnifica adunanza della Rama
^di Prarostino occupa un posto... di privile^gio. Rivediamo la compatta moltitudine
I raccolta sotto i castagni per celebrare l’Eter^no e le grandi cose ch’Egli ha fatte per
noi, riudiamo i messaggi vibranti di eloquenza e di vita vissuta e permane nei nostri cuori l’emozione prodotta dall’acco
Ricupera dopo 13 anni
[e con gli interessi)
14 mila lire smarrite
Da « Stampa Sera »
Nel 1944 il mobiliere Domenico Curinga,
residente in via Duomo, smarriva il portafogli contenente 14 mila lire. Una discreta sotnma per quell’epoca; ma tutte le ricerche per ritrovare la somma non davano
risultato.
A distanza di tredici anni, ier l'altro egli
ha trovato nella buca delle lettere un involto contente 150 mila lire e un biglietto-.
” Anni fa trovai soldi vostri. Allora ne avevo tanto bisogno e fui disonesto; vi rendo ciò che posso. Perdonatemi se sono ancora pochi e se non mi firmo ”.
L’ignoto cittadino, che allora aveva quasi considerato un segno della benevolenza
del destino nei suoi confronti il rinvenimento della somma, di cui aveva tanta necessità per far fronte a impegni inderogabili, oltre che degli interessi maturati in
questi tredici anni ha anche tenuto conto,
sia pure in misura mollo ridotta, della svalutazione della lira.
Quando la coscienza non dorme avvengono anche di queste cose.
(« La città dell’uomo »)
glienza così affettuosa, così fraterna, cosi
piena di simpatia che ci è stata offerta dalla
Chiesa tutta in quella indimenticabile giornata.
A nome dei pellegrini che sono stati oggetto di tante e così cordiali accoglienze in
tutte le parrocchie delle Valli ed in diverse
comunità dell’cc Evangelizzazione » desidero
recare a tutti coloro die parteciperanno all’imminente celebrazione della « Festa della Fraternità Valdese» il nostro saluto cordialissimo e l’augurio di ogni benedizione
del Signore.
Sia il vostro ed il nostro proposito di
amare sempre più intensamente la nostra
Cliiesa e di consacrarci sempre più completamente all’opera affidatale dal Signore, affinchè la nostra testimonianza e la nostra
presenza, in Italia come in Uruguay, come
in Argentina siano in benedizione per molte anime.
Che il Signore ci benedica e che la Sua
Grazia e la Sua Potenza « si dimostrino
perfette nella nostra debolezza ».
Vostro aff.mo nel Signore
Silvio Long
LES
Millar Burrows
MANUSCRITS DE
MER MORTE
L. 2.940
LA
Libreria Claudiana
Torre Pellice
qualcos.i (H inateriah-, contingente,
che ci sfuggi; e che forse neppure
conosciamo bene o, anclic sc lo conosciamo e .se riusciamo a raggiungerlo, ci lascia sempre t'oii un doloroso interrogativo: « Ed ora? » Abbiamo cioè raggiunto una meta di
un circolo chiuso, formato da tante
tappe più o meno elevate, per conseguire le quali ci affanniamo ogni
giorno, facendo della nostra vita non
una parabola ascendente, ma appunto un cerchio piatto ed incolore.
Forse, quando avremo raggiunto la
ultima tappa e ci ritroveremo al
punto di partenza, capiremo di aver
sbagliato, di non essere stati capaci
dj toglierci da questa illusione, di
non aver afferrato il vero senso della vita, cioè Dio.
Crediamo noi veramente nella risurrezione di Cristo? Crediamo nella sua presenza in mezzo a noi? La
Bibbia è ancora per noi, un libro di
allegrezza, oppure è stata dimenticata, perchè a noi suona più di condanna che di gioia? Crediamo noi
nell’azione dello Spirito Santo? In
questi interrogativi sta il problema
della nostra vita. Rispondere affermativamente a queste domande significa afferrare il significato della
nostra vita e con esso la gioia di viverla.
fu risposta al messaggio del pastore Genre l’assemblea canta l’inno n. 98 « Santo Spirito deh scendi »
Prendono successivamente la parola il pastore P. Rosia ed il dott.
T. Raima. Ambedue ci parlano dell’evangelizzazione sia pure trattando
l’argomento sotto aspetti diversi.
Il primo ci presenta in linea generale la situazione odierna di questa
importante funzione della Chiesa
Valdese in Italia. Ne vien fuori un
quadro sereno ed obbiettivo, che,
mentre da una parte ammette la stasi dello sforzo evangelistico valdese,
dall’altra intravede un profondo desiderio di molti di superare questo
rallentamento e riprendere con nuovo slancio questa missione che è la
caratteristica della nostra chiesa.
Non tutte le stagioni sono buone per
la semina, avverte l’oratore; ci sono
momenti di riposo in cui ci si raccoglie per riorganizzarsi. Per questo il
pastore Bosio si rammarica che il
Comitato per l’Evangelizzazione sia
stato assorbito dalla Tavola, mentre
sarebbe necessario un organismo
che, in collaborazione con essa, coordini e predisponga il lavoro in
questo campo. La società si è trasformata per numerosi motivi, perciò
occorrono metodi più adatti. Buoni
frutti ha dato a Milano l’idea del
pastore Dott. Ribet di far parlare
nella medesima riunione professori
universitari e pastori; lo sforzo della chiesa di Torino per diffondere
l’evangelo alla periferia della città
ha portato all’apertura di una sala
per riunioni nella bariera di Milano.
Altri esempi ci porta ancora di iniziative prese per andare incontro a
chi sente il desiderio di conoscere
l’Evangelo, iniziative che hanno bisogno di essere sostenute, anche se
talvolta possano parere senza frutto
immediato. Non preoccupiamoci delia raccolta; il nostro dovere è di seminare. Sarà lo Spirito di Dio a far
germogliare il seme ed a preparare
la mietitura.
Il pastore dott. Raima ci parla invece dell’evangelizzazione partendo
da un pimto di vista storico. Nel ricordare la formazione della chiesii
di Pramollo, sottolinea il fatto che
essa non è stata determinata da mi
**•" Sala Sinodale i candidati al ministerio Samuele
Giambarresi e Giovanni Scuderi hanno sostenuto con esito favorevole l esame di fede, dinanzi ad una rappresentanza del Corpo Pastorale e delle nostre comunità. 1 punti su cui hanno esposto la Uno
fede etano i seguenti: la rivelazione di Dio; Gesù Redentore e Signore; l opera dello Spirito Santo e la Chiesa; la vocazione al ministerio pastorale.
In seguito all’esito positivo dell’esame, i candidati sono stati
ammessi a sostegiere l’ultima prova; il sermone. Si terranno entrambi nel Tempio dei Coppieri, lunedì 26 agosto alle ore 10. 7 membri
delle nostre comunità sono vivamente invitati a partecipare a questo culto, che è pure un’occasione per conoscere i futuri pastori. Ai
Signori Giambarresi e Scuderi, in parte nuovi alle Valli, diamo il
più cordiale benvenuto fra noi.
grazioni di popolazioni già valdesi
provenienti da zone limitrofe, ma
dalla conversione di valligiani, passati dal cattolicesimo al protestantesimo in seguito all’azione evangelizzatrice del pastore Garino di S. Germano. La chiesa di Pramollo può
quindi esere considerata la prim.a
chiesa di evangelizzazione in Italia.
L’oratore inoltre fa notare come subito questa parrcchia venga integrata con le altre preesistenti mediante
due colloqui pastorali tenutisi a
Pramollo nei due anni successivi la
formazione della parrocchia stessa,
Immediatamente in Pramollo non ci
sono nè evangelizzatori nè evangelizzati : ci sono solamente evangelici
Ed è con questo spirito che il pastore Garino partì dai Balmas appena
gli si presentò l’occasione per testimoniare di Cristo ai Pramollini; è
10 stesso spirito che animò i valdesi
a costruire i loro templi nella parte
bassa delle valli, magari ai limiti estremi della parrocchia, per essere
pronti a lanciarsi nella piana ad annunziare l’Evangelo.
La storia Valdese, avverte il pastore Balma, non è solo storia di date e di fatti, di cui noi siamo gelosi
custodi, ma è un susseguirsi di insegnamenti ai quali noi dobbiamo rifarci se vogliamo che questa storia
possa avere valore per noi.
Con questo messaggio si chiude il
culto del mattino.
Ifiia leggera pioggia ha disturbato
11 jirogramma del pomeriggio., che
ha visto i pochi superstiti raggrupparsi nella casa Peyronel e sotto i
frassini davanti ad essa. A questo
gruppetto ha rivolto la parola il pastore A .Taccia per illustrare il lavoro dei giovani in Sicilia e più particolarmente facendo la storia di
Adelfia, la piccola casa sorta a A^ittoria lungo le rive del Mediterraneo
per la riunione dei giovani non solamente valdesi ma anche di altra fede
cristiana.
Alcuni giochi per i giovani hanno
chiuso la giornata del XV ag(>stor
Non possiamo chiudere questa
cronaca senza ringraziare sen litamente tutti i pramollini per la loro
cordiale accoglienza ed in particolare il pastore Micol e signora, i mem.
bri della gioventù, che hanno preparato un ottimo buffet, la famiglia
Peyronel che ha messo casa e dintorni a disposizione di tutti, ed un grazie anche al pastore Bert di S. Germano, che, con l’organizzare il servizio di corriera S. Germano-Tournim, ha permesso a molti di salire
a Pramollo senza ecce,ssiva fatica.
M.
LICEO GINNASIO PAREGGIATO
Esami sessione autunnaie
G-li esami di Ammissione al Liceo
e di promozione ed Idoneità alle singole classi del Ginnasio e Liceo ayr^no inizio il giorno 2 settembre
1957, secondo il diario affìsso all’albo
dell’Istituto.
SCUOLA MEDIA PAREGGIATA
Gli esami di Ammissione alla Scuola Media e di promozione. Idoneità
e Licenza avranno inizio il giorno 9
settembre 1957, secondo il diario affisso all’albo dell’Istituto.
Il Preside
Valli mostre 1937
E’ in prenotazione il Calendario
Valli nostre 1957. Verrà messo in vendita al prezzo di L. 350, come lo scorso anno. Chi si prenota entro la fine
di Settembre lo avrà per L. 250, più
L. 20 per spedizione.
Ordinazioni alla Libreria Claudiana - Torre Pellice.
Unioni iemminiii Vaidesi
« Per iniziativa delle Unioni Femminili Valdesi, avrà luogo, dall’ll al
14 settembre, ad Agape, un incontro,
cui tutte le sorelle sono cordialmente
invitate. Il tema di queste giornate
è: — Per un maggior inserimento
della donna nella vita e nell’opera
della Chiesa —
Per le iscrizioni, così come per le
informazioni utili, e per il programma dettagliato, rivolgersi direttamente alla segreteria di Agape; Prali, per Ferrerò (Torino)».
n
3
I
L'ECO DELLE VAÌXI VALDESI
— 3
Una 'cerimonia significativa
a San Secondo di Pinerolo
La posu della prima pietra della Cdiiesa a Syan Secondo di Pinerolo
Sul luogo ove sorgerà la nuova
chiesa di San Secondo si è svolta, venerdì 9 agosto, una cerimonia semplice, intima e, al tempo stesso, molto
significativa. Si è proceduto alla posa della prima pietra del nuovo tempio, in un ambiente di viva e fraterna
allegrezza e, naturalmente, anche di
speranza per l’avvenire.
La cerimonia si è svolta alla presenza di un pubblico assai numeroso,
malgrado la giornata non festiva. E’
stata presieduta dal Moderatore della
Chiesa Valdese, Past. Achille Deodalo, il quale ha elevato gli animi a
Dio mediante la preghiera e la lettura di alcuni passi della Sacra Scrittura e poi con un messaggio in cui ha
LA CHIESA £ LE RAZZE
L’8 agosto è stata approvata dal Senato americano, dopo esserlo stata dalla Camera, una
nuova legge sui diritti politici dei negri - Il progetto originario è stato emendato ; ma
anche cosi si tratta di una “ tappa storica,, verso la soluzione del problema razziale
La Costituzione americana riconosce a tutti i cittadini piena parità di
diritti : in pratica però questi sono assai limitati per le popolazioni di colore, in particolare per i negri che vivono in maggioranza in alcuni Stati del
Sud. Già la guerra di secessione fu in
parte dovuta al dissenso fra il Nord
ed il Sud nei riguardi dei negri. Questo dissenso, se non più con le armi in
pugno, perdura fino ad oggi, e se sonò
passati i tempi dello schiavismo, il
mondo della Capanna dello zio Tom,
non è ancora ovunque passato il tempo della segregazione: fino ad un
passato recentissimo vigeva sovrana,
negli Stati del Sud, una rigorosa divisione delle due razze ; nelle abitazioni, nei locali pubblici, n.ei mezzi di
trasporto pubblici, nelle occupazioni,
nelle scuole, ,ed anche nelle chiese. Innumerevoli gli incidenti, le violenze,
anche i delitti provocati da coloro che
non volevano piegarsi a questo stato
di cose; tutta una letteratura, sia negra che bianca, lamenta dolorosamente questo problema che è diffuso in
tutto il paese (anche nei riguardi delle
minoranze indie e cinesi, nell’Ovest),
benché sia naturalmente più acuto che
mai là dove i negri sono un forte nucleo, tale da incutere timore col suo
peso, una volta che abbia raggiunto
la piena libertà. E’ cosa nota che alla
radice di ogni razzismo sta altrettanta
paura, quanto orgoglio di razza.
Però, se pure a volte deformata da
antagonismi fra il Nord industriale ed
il Sud agricolo, da opportunistiche
politiche elettorali, continua la lotta
impegnata dagli uomini più aperti pet
dare piena attuazione alla Costituzione. E’ dell’anno scorso il conflitto per
la scuola pubblica: la Corte Suprema
Federale aveva stabilito che essa dovesse essere aperta a tutti, senza discriminazioni di razza. In molte città
si tentò di rendere lettera morta queste disposizioni, senza esitare davanti
n violenze, intimidazioni, raggiri (si ha
notizia che in alcuni Stati fondi dei
contributi diretti erano stornati, versando somme ai genitori bianchi, af
finché mandassero ì loro figliuoli alle
scuole private, rette da criteri razzisti).
Lo stesso avvenne per la disegregazione nei trasporti pubblici (ricordiamo
il boicottaggio organizzato a Montgomery nell’Alabama, e diretto da un
pastore battista negro). Lentamente,
ma sistematicamente, le resistenze sono abbattute.
Una questione particolarmente grave era quella dei diritti politici dei negri. Dei 5 milioni di negri in età di voto, negli Stati del Sud, soltanto 1.200
mila hanno votato nelle ultime elezioni presidenziali: una partecipazione
del 24%, contro il 60% nel resto della
Federazione, corrispondente alla percentuale votante dei bianchi. E’ chiaro
e documentato che anche qui la violenza (nel 1955 fu assassinato il pastore negro George Lee, nel Mississipi,
per aver spinto i suoi fratelli di colore
ad iscriversi alle liste elettorali), le intimidazioni, il ricatto (per gli ingaggi
di lavoro) ed i raggiri (istituzione di
una specie di « esame » preelettorale)
hanno tenuto lontano dalle urne una
forte percentuale che avrebbe potuto
diventare pericolosa per la direzione
razzista dei governi di questi Stati
Contro questi atti anticostituzionali
v’erano bensì delle chiare disposizioni
penali, ma incaricate di esaminare i
casi erano delle giurie composte esclusivamente di bianchi; e se non sono
mancati gli esempi di imparzialità,
purtroppo la maggioranza delle cause
è terminata con l’assoluzione dei bianchi responsabili. E’ a questo proposito
che è stata presentata una legge che
darebbe ai 246 giudici federali l’autorità di imporre agli Stati la tassativa
ed immediata osservanza della Costituzione. Approvata dalla Camera, ha
dovuto invece affrontare un violento
dibattito in Senato; e per evitare che
fosse del tutto sotterrata si sono accettati forti emendamenti, fra cui, essenziale, quello che sottopone all’approvazione delle giurie locali le decisioni. dei giudici federali. Il passo è
stato dunque fatto solo a metà; ma è
comunque un progresso reale verso la
La prima risoluzione dell’Assemblea
di Lvanston19!i4 sulle tensioni razziali
La seconda Assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese esprime
la sua convinzione che la segregazione, sotto tutte le sue forme, e contraria all’Evangelo. E’ incompatibile con la dottrina cristiana peli uomo e con la natura della Chiesa di Cristo. L’Assemblea scongnira le
Chiese membri di rinunciare ad ogni forma di segregazione o di discri
minazione e di lavorare ad abolirle nel loro seno come nella società.
Così facendo l’Assemblea è dolorosamente cosciente del fatto che,
nella realtà del mondo contemporaneo, molte Chiese si trovano in circostanze storiche, politiche, sociali, economiche che rendono estremamente difficile di raggiungere immediatamente quest’obiettivo. Ma grazie a Dio la fraternità ecumenica è tale che essa può dare a queste Chiese forza ed appoggio per aiutarle a sormontare queste difficolta col coraggio che dà la fede, ed il desiderio di essere dei testimoni sempre piu
fedeli del nostro Maestro. . • i.
Fin dal principio, la natura stessa del movimento ecumenico gli na
imposto una forma di fraternità che non conosce nè segregazione ne
discriminazione. L’Assemblea se ne rallegra, e conferma che proprio
questa è la sua linea di condotta.
uguaglianza politica, ed è un’occasione offerta al Sud di dimostrare se il
suo atteggiamento conservatore è mosso da bassi sentimenti razzisti, o dal
desiderio di compiere lentamente, realisticamente, il passaggio ad un pieno
riconoscimento della parità di bianchi
e popolazione di colore.
L’atteggiamento della Chiesa
Notiziari ecumenici ed un’inchiesta
svolta dal Consìglio Ecumenico in
preparazione della conferenza di Evanston (1954), in cui una delle sezioni
si occupò appunto del problema della
Chiesa posta in mezzo alle tensioni
razziali, riconoscono onestamente che
non sempre le Chiese, anche negli Stati Uniti, hanno saputo dare una testimonianza chiara; ad esempio nel
1954 meno del 0,5% dei cristiani negri
partecipavano abitualmente al culto
dei bianchi.
D’altra parte si sono moltiplicate, anche nel Sud, le dichiarazioni ufficiali dei Sinodi contro la segregazione dentro e fuori della Chiesa (E’ di
queste settimane la decisione della
Chiesa Battista — la denominazione
più numerosa degli S. U. — di abolire
ogni forma di segregazione nelle sue
6.300 comunità, e di evitare qualsiasi
contatto con associazioni in cui essa
sia praticata); sono state indirizzate
interrogazioni ufficiali ad Eisenhower
ed al Congresso, anche interconfessionali; si celebra annualmente la domenica delle relazioni razziali, e vi sono
periodicamente delle giornate di preghiera, pure interconfessionali, per una soluzione cristiana del doloroso
problema; si sono avuti scambi di pulpito, ed anche scambi di membri di
chiesa, fra parrocchie ” bianche ” t
” negre ”; cominciano ad essere più
frequenti i casi di pastori negri chiamati a guidare una comunità di bianchi;
ad Americus, nella Georgia, v’è una
comunità interrazziale, ” Koinonia ”,
che viene duramente osteggiata ma
che tiene duro, volendo essere un segno vivente della possibilità di piena
comunione fra uomini di razza diversa uniti nella fede.
Forse, di lontano, noi stentiamo a
comprendere come possa essere possibile una tale durezza nelle relazioni
interrazziali, e che sia tanto difficile e
lungo superarle. Ma prima di giudicare affrettatamente e senza conoscenza
di causa, bisognerebbe conoscere bene
il problema in tutta la sua ampiezza.
Solo su questa base può essere intrapresa un’azione forse lenta, ma efficace. E dobbiamo rallegrarci di sapere
che gli Stati Uniti sono su questa via,
e che le Chiese, pur con molte debolezze cercano di testimoniare concretamente l’unità in Cristo. Nonché ricordarci che il pregiudizio razzista .
assai più diffuso di quel che non crediamo, e che può allignare in terra nostrana anche se non incontriamo negri o indios: l’eterno pregiudizio NordSud (e, sì, anche Valli-Evangelizzazione) che può avere le sue spiegazioni
umane, ma che non ha la minima giustificazione cristiana. *
sottolineato il significato della cerimonia e il motivo fondamentale per
cui da parte della Tavola Valdese e
soprattutto della popolazione interessata, si procederà ora alla costruzione della nuova chiesa; significato
e motivo che si compendiano in queste brevi parole: che tutto si faccia
alla gloria di Dio.
Il Vice Moderatore, Past. Roberto
Nisbet, ha recato il saluto e l’augurio
della Commissione Distrettuale, rievocando brevemente alcuni fatti e alcune date del passato in cui già si
auspicava la costruzione di una chiesa. Successivamente il Past. Ermanno Rostan ha messo in evidenza la
gioia di quell’incontro di Valdesi in
un momento in cui, dopo anni di preparazione, di discussioni e di lavoro,
si è giunti all’inizio di un’opera che
dovrà servire ai Valdesi, ma dovrà
soprattutto essere servita mediante la
preghiera e la collaborazione di tutti
Il Past. Giovanni Peyrot, di Prarostino, ha e-spresso il rimpianto e la gioia, al tempo stesso, della sua comunità: per il distacco di numerose far
miglie, ma anche per la certezza che,
costituendo la parrocchia di San Secondo, esse continueranno a dare la
loro testimonianza valdese e cristìar
na. Ultimo oratore è stato il Past.
presbiteriano degli Stati Uniti L.
Humphrey Walz, presente alla cerimonia con la sua famiglia. Prendendo lo spunto dal dipinto che si trova
nella sala del Sinodo Valdese, dove
una grossa quercia affonda le sue radici nelle rocce, ha esortato la nostra
Chiesa e quanti amano la libertà religiosa ad esser fondati e radicati nella eterna roccia della Parola di Dio.
La cerimonia della posa della pietra è stata preceduta dalla firma della pergamena da parte dei rappresen
tanti della Tavola Valdese e del Comitato dell’erigendo tempio cristìa
no. Il Past. E. Rostan ha recato il
messaggio augurale del Sindaco di
San Secondo il quale, non potendo
intervenire alla cerimonia, aveva delegato a rappresentarlo l’assessore
Gardiol Paolo Luigi. Graditi sono
stati gli auguri del Sindaco « per la
rapida attuazione dell’opera da tanto desiderata dalla popolazione Valdese». Il notaio Leopoldo Bertolè si
era fatto rappresentare da un’offerta
di L. 10.000 giunta per l’occasione e
molto gradita. Qualora altre persone
di buona volontà, nel dispiacere di
non aver potuto assistere alla riunione, volessero ancora essere presenti
mediante un’offerta in denaro, possono senz’altro contare sulla nostra
riconoscenza veramente sincera. Alcuni doni, per un totale di circa 40
mila lire, sono stati offerti sul posto
e ne ringraziamo ancora i donatori.
Questi doni sono il segno della approvazione e dell’interesse per im’opera
che è stata finora sostenuta mediante i contributi e le offerte dei parroochiani e dei Valdesi in generale. Anche questo è un segno di vita e di
speranza per l’avvenire della testimonianza Valdese in mezzo a noi.
La cerimonia si è chiusa con la
preghiera elevata a Dio dal Moderatore. Poi, molti si sono trattenuti sul
posto in conversazione o attorno alla
famiglia Balmas-Cardon, donatrice
del terreno.
Formuliamo l’augurio che i lavori
procedano speditamente e che l’opera
sia favorita e sostenuta dalla preghiera e dairamore cristiano di quanti
hanno a cuore l’edificazione della
chiesa dei credenti e la gloria di Dio.
e. r.
COMUNICATO
La prossima Sessione Sinodale si aprirà, piacendo al Signore,
Domenica 1 Settembre alle ore 15,30
nel Tempio Valdese di Torre Pellice, con im culto presieduto dal
Past. Ermanno Rostan e la consacrazione al Santo Ministero dei
Candidati Signori Giambarresì Samuele e Scuderi Giovanni.
Tutti i Membri del Sinodo, Ministri di Culto e Delegati, sono
convocati per le ore 15 nell’Aula Sinodale della Casa Valdese, per
presenziare all’apposizione della firma dei Candidati all’atto di
accettazione della Confessione di Fede della Chiesa Valdese.
Immediatamente dopo il cullo, i Membri d«l Sinodo si recheranno nell’Aula Sinodale per costituirsi in Assemblea sotto la presidenza del più anziano di età tra i Ministri di Culto in attività
di servizio presenti, e procedere alla nomina del Seggio definitivo
del Sinodo.
Achille Deodato
Moderatore della Chiesa Valdese
Al “Castagneto,, di Villar Pellice
(Continua dalla La pagina)
con conoscenti ed amici? Forse un
pò di tutto questo. Ma... tutto questo « nel nome del Padre, del Figlio
e dello Spirito Santo?». Sì ha la coscienza costante di essere radunati lì
come chiesa? cioè in un sentimento
di adorazione, di riconoscenza, di
consacrazione, con il desiderio di ascoltare il nostro Dio, di comprendere meglio la nostra vocazione, di
esprimere la nostra fraternità? Ad
ognuno la risposta. L’assemblea
porta fortemente il peso della riuscita o meno di ogni riunione. Quanti hanno desiderato, ad esempio, che
ci si riunisse tutti intorno alla mensa del Signore? Come non ricordare
quando Gesù « comandò di farli accomodare tutti a brigate sull’erba
verde; e si sedettero per gruppi di
cento e di cinquanta. Poi Gesù prese i cinque pani ed i due pesci, e
levati gli occhi al cielo benedisse e
spezzò i pani, e li dava ai discepoli,
affinchè li mettessero davanti alla
gente» (Mar. 6: 39s)?
Infine, il programma licreativo
del pomeriggio non ha incontrato
molto successo. Per apatia, o perchè si desiderava qualcosa di più?
Non si è cantato neppure uno dei
nostri bei canti di montagna (salvo
un gruppetto « separatista », lassù...). Non pensiamo certo che si dovesse passar la giornata a pregare e
cantare cantici (anzi, l’inframmezzarli fra un « numero » e l’altro non
è stata forse la cosa più opportuna)!
Ma ci pare di aver avuto una riprova di questo fatto; non è il gioco
o lo scherzo o il riso che possono renderci lieti ; ma noi giochiamo, scherziamo, ridiamo, ci rallegriamo insomma quando siamo veramente lieti e sereni, quando Dio ci ha dato
la Sua allegrezza. Anche a Ferragosto, come ogni giorno.
rep.
4
Neri Giampiccoll
LA FAMIGUA DI GESÙ'
L. «0
L'Eco delle Valli Valdesi
Giovanni Miegge
PIETRO A ROMA
L. 70
Dalla Valle d’Angrogna
Sulla piazza del Capoluogo da qualche tempo una nuova fontana, per
ora rudimentale, fornisce abbondante acqua fresca a chi voglia approfit
tame. Mentre ci rallegriamo per questa felice innovazione facciamo voti
onde la progettata fontana possa es
sere presto inaugurata.
Un buon marnerò di villegianti af
fluisce in questo periodo di ferie nella nostra valle. A tutti loro diamo il
nostro più cordiale benvenuto, ricor
dando ai villeggianti evangelici che
la villeggiatura non esime da una fedele testimonianza cristiana.
Come già è stato affermato, le esercitazioni di tiro effettuate da reparti
del 52.0 Reggimento Artiglieria pesante hanno in misura assai sensibile
turbato la vita lavorativa della nostra
popolazione. Alcune famiglie hanno
dovuto sgombrare le loro abitazioni,
i lavori all’aperto hanno dovuto a due
riprese venire interrotti nei giorni di
esercitazioni di tiro a scoppio ri(tai'
dato; più di mille capi di bastarne
hanno dovuto lasciare gli alpeggi nel
le zone in cui erano stati stabiliti i
bersagli. Inoltre, camions e jeeps han
no circolato, non sempre a velocità
moderata (t) sulle nostre strade e
più di un motociclista locale ha dovuto trovar celermente rifugio nella
cunetta laterale per non finire sotto
le ruote di questi che, a quanto pare,
sono i padroni delle strade! Ci auguriamo ad ogni modo che i danni siano effettivamente rifusi a tutti i con
tadini che ne hanno diritto. Additiamo inoltre Tinconveniente verificatosi
quest’anno alle nostre Autorità onde
esse sappiano e possano, nella eventualità di nuove esercitazioni di tiro
gli anni venturi, far presente alle aatorità militari il reale disagio della
popolazione. L’inconveniente potrà
essere eliminato, almeno in parte, se
tali esercitazioni saranno effettuate
in un periodo dell’anno in cui i contadini non occupino ancora, col lord
bestiame, gli alpeggi.
A causa della grandinata del 16
giugno, della pioggia torrenziale e poi
della siccità, le nostre strade rappresentano attualmente un vero pericolo per chi non le percorra con la dovuta prudenza; sono facili gli slittamenti ed i capitomboli a causa della
ghiaia e della polvere. Dobbiamo registrare un certo numero di inciden
ti che, grazie a Dio, non si sono risolti in modo tragico. A costo di provocare un sorriso di compatimento sulle labbra di certi animosi centauri
vogliamo ancora ricordare una volta
che le nostre strade non si prestano
in nessun caso ad essere percorse ad
elevate velocità, che la loro particolare conformazione e dislocazione impone a tutti di tenere rigorosamente
le propria destra e che nessuno, allo
scopo di far stolte prodezze, ha il diritto di attentare così alla vita del
suo prossimo od alla sua propria vita che non gli appartiene.
I tecnici hanno terminato le misurazioni di quella che sarà la nuova
strada provinciale che congiungerà
la regione degli Stalliats al Capoluogo. Inutile riparlare qui della assoluta ed urgente necessità di questa nuova strada. Ci auguriamo tutti soltanto di vederla al più presto onde si
possa circolare con maggior sicurezza. Un grazie al nostro cantoniere
che fa il suo possibile per rendere
più transitabile la strada attuale ed
a coloro che hanno proceduto alla sistemazione del fondo stradale della
strada Bruere-Porte d’Angrogna gravemente pregiudicato dal maltempo.
I lavori della strada Torre PellicePradeltomo continuano con ritmo
normale. Ci si informa che 93 milioni sono stati ottenuti -dallo Stato al
riguardo; c’è dxmque fondata speranza di ritenere che la strada giungerà
effettivamente sino a Pradeltomo.
Speriamo pure che la strada Capoluogo-Serre e quella Capoluogo-Prassuit possano presto essere sistemate
onde il turismo possa ricevere con
ciò un forte impulso nella nostra valle, ed i nostri valligiani possano anche avere delle condizioni di vita migliori. Intanto le nostre Autorità non
si stanchino di interessare al nostro
problema stradale persone in alto loco le quali sentano veramente, e non
solo a parole, il problema della montagna. Siamo sicuri che varrà cento
volte di più rm sopraluogo di im deputato nella nostra zona che non centinaia di domande e di sollecitazioni
destinate a rimanere forse per anni
nei cassetti dei Ministeri senza essere prese in dovuta considerazione. La
radio e la televisione ci annunziano
ogni giorno che si spendono milioni
e miliardi per piscine ed altre opere
pubbliche certo utili, ma non certo
indispensabili come le strade delle
nostre zone montane. Forse si tratta
soltanto di fare un po’ di chiasso;
facciamolo dunque; infatti la nostra
causa è giusta; non si tratta di lusso, ma di assoluta necessità!
rep.
Angrogna (Serre)
Continuano i culti agli alpeggi, in
generale favoriti dal tempo; e se pio
ve si trova sempre un angolo in cui
ripararsi! Nel pomeriggio di domenica scorsa al Bagnau l’assemblea
era particolarmente numerosa, per
la partecipazione di un buon gruppo
di Unionisti di Torre Pellice, che con
alcuni studenti del Convitto hanno
fatto una gita fino alla Vaccera. Li
abbiamo avuti con gioia con noi,
spiacenti solo che il tempo non fosse
dei più favorevoli. Per le prossime
domeniche il calendario dei culti è
il seguente :
Domenica 25 agosto — ore 10: Pradeltorno; ore 14: Maria;
Domenica 1 settembre — ore 10:
Serre
Domenica 8 settembre — ore 10:
Pradeltomo; ore 14: Barfè.
Il 5 agosto ci siamo raccolti intorno alla famiglia Benech, del Cacet,
che ha perso la piccola Aurora; malgrado le molte cure, dopo pochi mesi di vita il Signore l’ha ripresa. Ai
genitori, ed a tutta la famiglia così
colpita esprimiamo la nos*:ra simpatia fraterna. « E’ volere del Padre
vostro che è nei cieli che neppure
uno di questi piccoli perisca».
Malgrado la stagione (relativamente) bella, molti sono gli ammalati
della nostra comunità. Nelle case o
all’ospedale giunga loro il nostro pensiero fraterno, con l’augurio di piena ^arigione. Il Signore è accanto
a voi nelle ore più dure.
Pnbblicdzioni della CiandìaDa
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Torre Pellice c. c. p. 2/17557
Qualche noQzia in breve
Secondo la Rivista del Consiglio Internazionale delle Missioni ci sono,
nel Madagascar 1,9 milioni di cristiani, su una popolazione di 4,7 milioni;
i protestanti sono circa 1 milione,
fratto dell’opera di numerose missioni; le chiese dipongono di 6 scuole
di teologia. Si considera che il 40“/«
della popolazione sia raggiunto dal
messaggio cristiano, attraverso i culti, i libri e le pubblicazioni, la radio.
Le religioni orientali non hanno una
influenza inquietante, ma si nota una
tendenza a mescolare il culto degli
antenati alla fede cristiana.
Quattro personalità protestanti
fanno parte del Gabinetto indonesiano.
In occasione del cinquantenario
del Parlamento finlandese è stato
celebrato un culto solenne, ed è stata consegnata al presidente del Parlamento una Bibbia.
Una delegazione luterana spera di
ottenere il permesso di recarsi in Siberia a visitare un gruppo di circa 1
milione di luterani, in maggioranza
di lingua tedesca, che avevano vissuto nella regione del Don, finché
nel 1930 erano stati deportati in Siberia.
Quasi 1 milione di New-Yorkesi
hanno potuto ascoltare Billy Gra
barn, che non ha limitato la sua
« campagna » al Madison Squarc
Garden, ma ha esteso la sua attività
anche a Wallstreet, il quartiere di
banche e borse.
IVntizie dalle Comunità
R o r à
Recentemente abbiamo celebrato il
battesimo di Duccio Michelin Salomon e di Guido Rivoira alla presenza
di una numerosa assemblea. Desideriamo invocare le benedizioni celesti
su queste due creature e domandare
ai Si^ore di assisterli mediante la
preghiera e l’esempio dei genitori.
I Pastori Alessio di Brescia e Ayassot di Torino hanno rivolto caldi mes
saggi alla comunità nel corso del mese di Agosto. Ringraziamo di cuore i
nostri amici per aver presieduto il
culto dinanzi ad assemblee numerose.
Siamo lieti di esprimere un grazie
di cuore al prof. Cosso per aver diretto una simpatica serata ricreativa
in Agosto nonché i suoi collaboratori
per la riuscita della serata.
Siamo grati alla comunità rorenga
e villeggiante e specialmente all’Unione delle Madri nonché alla presidente Morel Mary per la buona riuscita del bazar dell’ll agosto.
Torre Pellice
II 2 Giugno si è tenuta l’annuale
Assemblea di Chiesa di fine d’anno.
Fra i numerosi argomenti trattati ne
ricordiamo due : 1 ) si è parlato a lungo del problema del francese e della
possibilità che anche la chiesa agis
se nel tentativo di riportare la conoscenza del francese in seno alla nostra gioventù. Si è anche proposto di
studiare la possibilità di riintrodur
re il francese nelle Scuole Domenicali, ma da parte dei responsabili di
tale attività si è fatto notare il pericolo di perdere di vista lo scopo principale (la predicazione dell’Evangelo
ai bambini) per uno scopo buono ma
secondario (conoscenza del francese).
Si è conclusa la discussione constatando che soltanto se nelle nostre famiglie si riprenderà a parlare il francese ci sarà una vera possibilità di
rinascita.di questa lingua nel popolo
valdese.
2) Constatando che le nostre popolazioni sofio da armi in fase di ab
bassamente per quanto riguarda il livello culturale si è proposto di fare
nel prossimo anno, in un quartiere
l’esperimento di ampliare la consueta riunione settimanale con una se
conda parte nella quale di volta in
volta saranno trattati in modo facile
e comprensibile questioni sociali, politiche, nozioni di letteratura di arte
e di scienza servendósi anche di filmine e del magnetofono.
Sono stati nominati dele^tati alla
Conferenza Distrettuale i sigg. Abate Domenico, Armand Hugon Augu
sto e Hugon Italo.
Delegato al Sinodo: Geom. Albarin Amato.
Anche quest’anno, come già l’an
no passato, è stata organizzata una
Scuola Domenicale estiva alla stessa
ora del culto. Essa riscuote, per ora,
relativo .successo ed è frequentata da
poco più di venti bambini.
Due Unioni Giovanili continuano
ad essere in attività: al Centro ed ai
Coppieri. Nell’una e nell’altra si svolge una buona attività e particolarmente interessante è al Centro rincontro dei giovaiii di Torre con giovani di altre chieese che si trovano
qui per l’estate.
Ringraziamo i Pastori Sigg. Roberto Nisbet, Bruno Costabel, Emilio Corsani, Guido Comba e Alfredo
Janavel che hanno presieduto i nostri culti al Centro o ai Coppieri.
Atti liturgici:
Battesimi: Grill Ferdinando di
Olga, dalla Claudia di Ferruccio e di
Paschetto Mirella, Bellion Franca di
Gustavo e di Malan Irene, Bertot
Marco di Rinaldo e di Giaietti Erica,
Giaietti Albino d^ Giovanni e di Rostan Caterina. '
Matrimoni: Priotto Franco e Bera
Renata, Donini Adriano e Rivoir Mariella, Stalle Claudio e Gay Luciana.
Funerali: Cougn Elilia in Bomo,
dalla Paolo, Tourn Albina, Rivoir Maria ved. Toum, Cougn Carolina in
Stalle, Geymet Pietro.
Pinerolo
Il Past. Guido Comba ha presieduto il culto a San Secondo l’ultima domenica di luglio. La sua visita ed il
suo messaggio sono stati vivamente
apprezzati e di ciò lo ringraziamo sen
titamente.
Domenica 4 agosto, un gruppo di
una trentina di giovani imionisti
francesi, provenienti da Valence, hanno partecipato al culto a Pinerolo
Essi sono ora in viaggio per l’Italia
e auguriamo loro un buon soggiorno
nelle nostre città.
All’età di 73 anni è deceduta presso
la Casa di Riposo Jacopo Bernardi
la nostra sorella in fede Lidia Gras
so nata Mascheroni. Da vari anni era
rimasta sola, ma partecipava attivamente alla vita della chiesa e specialmente deirUnlone femminile di Pinerolo. Nell’ora della dipartenza, la
comunità la ricorda con un pensiero
cristiano. Il funerale è stato presieduto dal Past. Alberto Ricca.
M a c e 1
Le 4 du mois présent a eu lieu à la
Balcille la réunion en plein air, réunion d’été, autrefois bien fréquentée
et dont on parle,souvent l’hiver, mai.s
qui semble être réservée aux jeunes
et aux enfants s’il faut en croire aux
apparences. Les jeunes de la paroisse
ont effectué une course aux 13 lacs,
ce fut une belle journée qui nous a
valu d’apprécier la beauté de nos terres et d’une amitié fraternelle.
Nous remercions Mr. le pasteur H.
Barnaud qui est parmi nous et qui
a présidé aux cultes des dimanches 4
et 11.
Lundi 12 est décédé au Rober En
rico Pons âgé de 88 ans. La paroisse
a exprimé sa sympathie en participant fort nombreuse à l’ensevelissement.
La souscription ouverte in mémoriam de Mr. H. Balma consacrée à
l’école latine a reçu à ce jour les offrandes suivantes: Micol Giovanni L.
1.000; Tron Mical 1.000; Pons Guido
500; Tron Ulisse 1.000; Tron Glémen
tine 500; Micol Ernesto 5.000; Pam.
Micol Emanuele 500.
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« I Riformatori Italiani nel Secolo
XVI» ediz. 1870.
« Bartolomeo Pons - Geografia Biblica della Palestina» V.a parte (Gerusalemme).
« Il ritratto di Maria nei cieli » ediz.
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« Vie du General Beckwith » par A.
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Direllore: Prof. Gino Costabel
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo con decreto del 19 gennaio 19.S5
Si è tenuta a Bordeaux la 44" Settimana Sociale, organizzata dal Cattolicesimo francese: è stato studiato
il tema dalla famiglia.
La^ radio ungherese ha annunciato
che il consiglio municipale di Budapest ha deciso di erigere un monumento a Martin Lutero.
Dalle statistiche appare che l’Islam
fa progressi fra le popolazioni della
Africa centrale; le Missioni si trovano spesso ad affrontare la sua «concorrenza ».
Redattore: Ermanno Rostan
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tei. 2009
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La vedova del compianto
Michelin Giov. Pietro
sentitamente ringrazia tutti coloro
che con fiori, scritti e di presenza
presero parte al suo immenso dolore.
In modo particolare ringrazia il dott.
Coucourde, il pastore sig. Geynìet, i
vicini di casa ed i parenti tutti.
Villar Pellice, 9 agosto 1957
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