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A
ECO
DELLE VALLI VALDESI
S po D
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICB
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCIV - N. 39
Una copia Lire 40
ABBOMVMKVT '
I feo: L. 2.000 per l'inlerno
i L. 2.800 per l’estero
Spedizione in abbonamento postale . I Gruppo
I Cambio di indirizzo Lb"* SO
TORRE PELLICE. 2 ottobre 1964
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.CJ*. 2-17557
MESSA GGERI
Luca IO: 8-9
Abbiamo detto ebe i discepoli sono messaggeri e che il loro compito consiste nel recare ai loro fratelli in fede un messaggio. Non sono
chiamati a distruggere o a criticare la fede di Israele ma ad inserire
in questa fede una nuova parola. Quale è questa nuova parola, questo messaggio di novità che viene annunziato alle borgate di Galilea?
Gesù lo riassume in una sola frase: Il Regno di Dio s’è avvicinato a
voi.
Questa espressione è tradotta dalla Bible de Jérusalem: « Le
royaume est tout proche de vous », ma potrebbe anche tradursi: « si
sta avvicinando a voi ». I discepoli sono messaggeri che precedono
Gesù ed annunziano la sua imminente venuta dicendo che Gesù e il
Regno di Dio sono una sola cosa; dove giunge Gesù giunge il Regno.
Tutti gli Israeliti aspettavano quel Regno, aspettavano cioè che
Dio intervenisse nella vita dei loro paesi e della loro nazione per mettere ogni cosa a posto e cominciare una nuova vita. Aspettavano quel
giorno con impazienza i F.arisei che cercavano di mettere in pratica
tutta la legge, gli Zeloti che lottavano per cacciare i Romani dalla
terra santa, i monaci del Mar Morto nel loro convento, i sacerdoti nel
tempio. Ognuno immaginava quel Regno a modo suo, come un nuovo
regno di Davide o come un paradiso in terra ma sempre come un
tempo di felicità per tutti i membri del popolo eletto. Puniti i cattivi, ricomj)ensati i buoni israeliti, Dio avrebbe governato il mondo
da Gerusalemme e la sua parola sarebbe stata obbedita da tutti.
Quando i 70 discepoli annunziano nelle borgate di Galilea che il
Regno sta ]ier giungere ognuno pensa al suo Regno, a quello che sogna e desi<lera, ognuno pensa alla sua speranza : sta per cominciare
qualcosa di nuovo, nel mondo, qualcosa che non si era mai visto
l)rima.
La sostanza della j)redicazione cristiana è riassunta in questo
stesso pensiero anche per noi oggi: qualcosa di nuovo, di assolutamente nuovo comincia nella vita di ogni uomo, di ogni famiglia, di
ogni comunità umana quando incontrano Gesù Cristo. Egli rappresenta il Regno di Dio in terra; dove egli giunge, giunge una nuova
vita, una nuova libertà, una nuova realtà umana.
Giorgio Tourn
UM NUOVà INIZIATIVA
DELLA COMMISSIONE PER I MINISTERI
Finalmente i corsi
per corrispondenza
Pochi, ma da seguire direttamente ■ Domande senza
risposta - Il primo fascicolo è pronto - Lettere parlate
Sembra facile a dirsi : Preparate corsi Der corrispondenza. Ma la realizzazione non è poi così facile quando si
tenga conto della diversità del pubblico e delle sue esigenze; e anche della
necessità di fornire materiale aggiornato, in qualche misura nuovo e che
tuttavia si presenti in ima forma di
vulgativa e comprensibile per tutti.
Dei corsi per corrispondenza richiedono anche un’organiz2azione accurata e la possibilità di mantenere una
corrispondenza seguita e continuata.
Un libro è stampato e lanciato nel
mondo al suo destino più o meno imipersonale. Un corso prevede invece un
contatto diretto e continuativo, una
opera di formazione, un dialogo, a volte una ricerca fatta in comune fra colui che insegna e colui che riceve.
Veramente non sapipiamo se ad Agape siamo riusciti a mettere a punto
tutte queste cose. 'l'uttavia ci provere
mo, con la collaborazione e la coni
prensione ai rutti coloro che vorranno iniziare con noi questa nuova avventura del prete;,tantesimo italiano.
Non ci aspettiamo molti iscritti (anzi
se fossero troppi ci metterebbero in
imbarazzo); comin.ieremmo volentieri
con una olassetta di 20-30 studenti. Ma
vorremmo che nn dal principio quelli
che cominciano siano seri e ben impe
gnati e che seguano il corso sino alla
fine. Anche per questo chiediamo una
SPIGOLATURE AFRICANE
Vivere la vocazione cristiana nei paesi che
lottano per l’indipendenza o vi si affacciano
Bloemjontein, Sud-Africa — li vescovo
anglicano di Bloe'mfontein, Burnalt, ha
pubblicalo un articolo a proposito del processo sulla sedizione di Rivonia. Por riconoscendo che « agli ocelli della legge,
coloro elle vi hanno disobbedito sono evidenteineiile colpevoli », il vescovo poiAp la
ilonianda: « Chi è colpevole davanti a Dio?
Coloro die sono responsabili dell’esislenza di una società nella quale i pregiudi/i
(anno legge e rineguaglianza diviene obbligo, oppure coloro che rifiutano un simile ordine sociale e, quando sembrano fab
li'i; i mezzi pacifici, hanno fatto ricorso alla forza? ».
Nel processo Rn’^onia, dieci cittadini
sudafricani, sette bantù, un asiatico e due
bianchi erano accusati di aver complottato
in vista dì un ricorso alla violenza contro
il governo, i suoi rappresentanti e le sue
proprietà. Uno degli accusati è stato assolto, un altro assolto ma immedialamente riarrestato in forza della legge sulla re
11
m
REPU
SUID'AFRIKÄ
■ j». A,
REPUBLIC OF
SOUTH AFRICA
Un richiamo a Calvino che vorremmo fosse più serio e completo...
pressione anticomunista. Gli altri otto sono stati i-cndannati all’ergastolo e si sono
appellati alla Corte suprema.
INumerose proteste contro questo verdetto sono state presentate da chiese sudafri
cane e straniere.
Il nasi. J. Dreyer, direttore del gioriial.’
ufficiale di una delle chiese riformate sudafricane, la Nederduits Hervonnde Kerk,
rispondendo a una lettera del Consiglio
Federale delle Chiese Evangeliche d’Italia,
elle esprimeva rinquietudine suscitata dal
verdetto di Rivonia, giudica questa lettera
« per lo meno deludente, dato ohe riconosce l’opei-a dei sabotatori che vogliono rovesciare il governo e sicailenare la rivoluzicne ». Per il Dreyer « gli agitatori comunisti B utilizzano le chiese straniere per le
loro imprese sovversive nel Sud-Africa.
Sidisbury. Rhodesia del Sud. — Il past.
Ndabaningi Silhole, uno dei capi del movimento nazionalista nella Rhodesia del
Sud, è stalo condannato a dodici mesi di
lavori forzati, di cui sei con una sospensid tre anni. 11 giudice l’ha dichiarato colpevole di crimini equivalenti all’ « organizzazione di un’armata privata ».
L’atio d’accusa comprendeva tredici punti fondati su un manifesto distribuito nello
scorso giugno per rispondere alla minacci z
imminente di una dichiarazione unilaterale d’indipendenza da parte del governo
controllato dalla minoranza bianca della
Rhodesia del Sud : chiamava gli africani
alla disobbedienza civile, se tale dichiarazione d’indipendenza fosse stata fatta. Il
giudice Jackson ha scartato dodici dei capi d’accusa, dicliiarando egli stesso che un
allo unilaterale d’jndi,pendenza sareblie
anticostituzionale; ma ha giudicato che il
Silhole aveva incitato gli africani a disobbedire alle leggi e a provocare jl disordine chiamandoli a procurarsi « asce, archi,
frecce e ogni mezzo per resistere con la
forza a un’indipendenza decisa unilateralrnente ».
Il Sithole è pastore consacrato della
Chiesa unita dell’Africa centrale nella Rhodesia. E’ l’autore di un noto libro, pubblicato nel 1959: « African Naionalisiii ».
Upsala. ____ A partire dal 1965 la radiotra
smittente luterana di Addis Abeba, «La
Voce dell’Evaagelo », avrà pure emissioni
in francese. L’ha deciso a Upsala (Svezia)
il lomitalo direttivo delle trasmissioni radiofonirlie della Federazione luterana mondiale.
« La Voce dell’Evangelo », che fnnziona
dal febbraio 1963, aveva finora trasmissioni in quattordici lingue: afrikaans, amarico, inglese, arabo, cingalese, hindi, malga.scio. nyanja, persiano, sessuto, swahili,
tamil, telugu e zulu.
Midun^iiishi, Congo. — Due africani sono stali nominali vescovi della Chiesa metodista ¡11 Africa: il past. Escrivao Zunguze,
del Mozaiiibic-a, e il pa.st. John Wesley
Shingu, del Congo. E’ la prima volta che
afri lani sono ©letti vesrovì da quando la
Gli iesa melodista ha iniziato il suo lavoro
missionario in Africa. 131 anni or sono.
Trecentotrenta missionari metodisti, in
congedo o in attesa di partire, venuti da
trentun paesi dell’Africa. deU’Asia, dell'America latina e deU’Europa, hanno rivolto un
messaggio al presidente Johnson, domandando che gli Stati Uniti sostengano la lotta
per l'indipendenza della popolazione africana
dell'Angola, e continuino a spingere il go
lassa d’iscrizione di L. 1.000 per ognuno dei corsi (fra loro indipendenti). Questa somma servirà a coprire
le spese di posta e di ufficio.
Come già annunciato su Diakonia,
sono allo studio o in preparazione
quattro corsi: un aggiornamento sulle
questioni teologiche a.ttuali, un’esposizione della sroria del protestantesimo italiano dal principio del secolo
ad oggi e un’informazione sulle nuove
forme di rinnovamento della chiesa.
Questi corsi devono servire soprattutto aU’aggicrnamento delle nostre chiese. Per diverse ragioni, che non
possiamo analizzare qui, le nostre
chiese sono rimaste tagliate fuori dagli sviluppi degli ultimi anni. Quanti
membri delle nostre comunità potrebbero rispondere con esattezza a domiande come : Cosa pensare della critica biblica? Cosa è il fondamentalismo? E’ giusto che il cristiano si occupi di questioni sociali o magari di
politica? Chi è Dietrich Bonhoeffer?
Perchè il protestantesimo italiano non
ha nè accettato il fascismo nè lo ha
decisamente combattuto? Perchè l’unità delle chiese evangeliche italiane è
tanto difficile da raggiungere? Che
cosa si propone realmente il Consiglio Ecumenico delle Chiese? Quale
deve essere l’atteggiamento del protestantesimo nei riguardi del Concilio?
Quali sono 1 tentativi di far partecipare maggiormente la comunità al
culto? Chi sono i preti operai? C’è
qualcosa di simile nel prof estantesim„c? Cos’è un centro di solidarietà?
Il primo di questi corsi è già pronto: Franco Giampiccoli, Lo studio della Sacra Scrittura, che si presenta come Quaderno di Diakonia N. 2. Si tratta di un corso preparato accuratrimente dal past. Franco Giampiccoli
per un corso ad Agape. E’ frutto quind’ un’esperienza diretta d’insegnamento. E’ in preparatone; Sergio Rostagno, Vivere in Cristo e nella sua comunità.
Naturalmente avremmo potuto presentare questi corsi nel modo classico
dei corsi per corrispondenza, mandanQo una dispensa alla volta a que'li
che avevano risposto alle domande
delle dispense precedenti. Avremmo
avuto però difficoltà tecniche e maggiori spese. Così ci siamo decisi a pubblicare inta.nto un primo fascicolo, in
vendita al prezzo di L. 350, più spese
di posta. Chi vuole studiarsi questo
testo da sè è liberissimo di farlo senza
sottoporsi alla disciplina usuale dei
corsi per corrispondenza. CW pero volesse approfondire lo studio e avere
un controllo da parte nostra, unitamente ad un attestato finale, si iscriverà al corso per corrispondenza. La
lassa d’iscrizione è di L. 1.000. Versando la somma complessiva di L. 1.470
si riceverà il testo, le istruzioni supplementari, le domande a cui deve
rispondere. Si stabilirà così, una corrispondenza diretta con uno dei responsabili di questo corso, ad Agape, con
l'mdicazione di eventuali riferimenti
bibliografici, ecc.
In via sperimentale è previsto anche di svolgere questa corrisponderi
erno del Portogallo « a metter fine alla 2a per mezzo di lettere parlate, regi
dominazione coloniale che opprime il popolo angolose ». La Chiesa metodista ha iniziato novant’anni fa il suo lavoro missionario
nell’Angola, ove si contano oggi 20.0QO afri*
cani metodisti.
Questi missionari hanno deciso, d’altro lato, di rivolgere un messaggio ai metodisti
deirAngola, assicurando loro « la sincera e
profonda gratitudine che provano verso Dio,
a causa del coraggio di cui hanno dato
prova nel corso di questi ultimi anni, posti
di fronte a grandi difficoltà, alla persecuzione e alla morte di parecchi dei loro migliori
pastori e laici ». I dirigenti metodisti pensano che circa un quarto dei membri della
Chiesa metodista nell’Angola sono stati uccisi, feriti, incarcerati, deportati o costretti
all’esilio dall’inizio della rivoluzione nazionale africana, nel marzo 1961. Durante lo
stesso periodo, il numero dei missionari metodisti nell’Angola è caduto da 25 a 5, in
seguito a misure d’espulsione o al rifiuto di
visti,
(Tutte queste notizie sono desunte dal
Service Oecuménique de Presse et d Information).
sirate sul magnetofono. Chi è interessato a questa forma di comunicazione è pregato di farcelo sapere.
Speriamo in questo modo offrire al
protestantesimo italiano uno strumentc di lavoro comune, allo scopo di preparare tutti ì membri delle nostre
chiese ad un servizio diretto rivolto
in nome di Cristo all’uomo nella società di oggi.
Giorgio Girardet
Franco Giampiccoli: Lo studi.o della
Sacra Scrittura. L. 350, più L. 120
per spedizione raccomandata in Italia, (estero L. 150).
Le chiese protestante, cattolico-romana e vo-MÌiio-cattoRca dei Paesi Bassi hanno celebrato un servizio comune d’intercessrone in occasione della riapertura del Parlamento, il 15 settembre.
La profetessa Alice Lenshina, fondatrice
della ”Lumpa Church”, la setta cristianopagana che ha causato gravi disordini nel
la Rhodesia del Nord. Dopo la capitolazione della Lenshina, al principio di agosto.era torruita urui certa calma, accresciuta dal ¡otto che essa, dalla prigione, aveva
invitalo i suoi seguaci a cessare la lotta.
Purtroppo nella regione nord del paese in
litui zona molto isolata, sono ripresi i comhattimenlji fra truppe governative e membri della ’’chiesa Lumpa”.
* Il 27 settembre la Cbie.ìa del Barotseland (Bulozi) nella Rhodesia del Nord ha
conseguito la proipria autonomia. Frutto
citiropera della Mission de Paris, che ha
lavorato in questa regie ne dal 1884, la -Ghie
sa del Bulozi conia circa 6.000 membri coluiinicanti. 11 pastori e 40 evangelisti, olire
a 25 posti di lavoro di missionari. E’ l’ultima delle Cbiese sorte dal lavoro della
Mission de Paris, die ottiene l’autonomip..
Fin d’ora la Chiesa del Bulozi ha awia'o
conversazioni in vista dell’unione con la
Chiesa unita del Copperbelt (Chiesa unito
dell’Africa centrale nella Rhodesia).
Cronaca
del Concilio
I lavori conciliari procedono a ritmo accelerato. In poco più di una settimana sono stati discussi i capitoli
V e 8 dello schema sulla Chiesa (il
cap. 7 tratta del « carattere escatologico della nostra vocazione nella Chiesa » e del « nostro vincolo con la Chiesa celeste », cioè con i « Santi » ; il cap.
8 tratta di Maria); si è esaminato lo
schema sui « Doveri pastorali dei Vescovi », e si è iniziato il dibattito sullalibertà religiosa (che non è più un capitolo dello schema suH’ecumenismo,
ma costituisce una « dichiarazione » a
sè); si è inoltre votato sui primi 6 capitoli della costituzione dogmatica De
Ecclesia, giunta ormai ( tranne gli ultimi due capitoli) alla sua redazione definitiva. Particolarmente importanti
sono state le votazioni, avvenute il 22
e 23 settembre, sul cap. 3» dello schema, in cui è affermato il principio de!
la collegialità episcopale che era già
stato ampiamente dibattuto nel corse delia seconda sessione. Le votazioni hanno dimoistrato che il principio
della collegialità episcopale è ormai
accettato dalla grande maggioranza
dei «padri» (r85-90% circa). Il fatto
più sorprendente è che uomini della
Curia, anzi del S. Uffizio, come Mons.
Parente (che è addirittura stato il relatore di maggioranza) e teologi notoriamente « conservatori » come il gesuita Tromp si sono dichiarati in favore della collegialità. Ciò potrebbe
significare che, pur essendovi accordo
sull’affermazione generale del principio, permangono notevoli divergenze
d'opinione sulla sua effettiva portata
teologica e pratica e sulle modalità
della sua applicazione.
Poco v’è da dire sul dibattito conciliare relativo al « carattere escatologico » della vocazione cristiana. Da molto tempo, ormai, gli studiosi del Nuo
vo Testamento hanno dimostrato che
l’escatologia non è una semplice appendice del credo cristiano concernente le cose ultime e il destino finale del
singoli, ma costituisce l’orientamento
fondamentale di tutta la fede e la vita cristiana, l’humus nel quale l’Evargelo affonda le sue radici, il respiro
stesso de! messaggio cristiano. Si può
anzi dire che la scoperta della dimensione escatologica dell’Evangelo è la
scoperta più importante fatta dalla
(continua in 3.a pag.)
2
pas. 2
A Firenze^ il quarto congresso
della Federazione Femminile Valdese
Chiamate a rinnovarsi
Martin Luther King
La F. P. V. ha superato il suo IV
Congresso Nazionale, tenutesi a Firenze il 19-20 settembre scorso, con la
partecipazione di delegate di quasi tutte le unioni. Com’è uscita da questo
•:< esame »? Noi, che siamo nemici acerrimi dei voti, diremo che ha ottenuto
senz’altro la promozione, intesa però
come impegno a lavorare in maniera
sempre più consapevole sotto il segno
preciso della vocazione di Cristo. "
Potrà forse sembrare paradossale,
ma ci pare che la nota positiva della
prima giornata di Congresso sia stata
quel suo partire da un accentuato
sconforto nella constatazione dell’assai scarso entusiasmo con cui, specialmente nelle comunità più grandi, le
donne rispondono all’appello ad inserirsi efficacemente nella vita della
Chiesa. Il fatto ohe nè con appelli
personali nè con visite nè con questionari anonimi sia possibile spezzare
questa coltre di indifferenza, ci ha portate a prender coscienza del fatto che
è veramente ora di mutare la fisionomia delle nostre Unioni, di svecchiarle e trasformarle, di rinnovarle non
.già aumentandone le attrattive di
confort e di svago, secondo un metodo oggi molto in voga un po’ dovunque. ma rendendole più rispondenti
alle mutate condizioni ed esigenze
della donna, sia nell’offerta che nella
richiesta. E’ sintomatico il fatto che
i tradizionali bazar, per lungo tempo
visti come 1’« aboutissement » essenziale delle Unioni femminili, hanno
raccolto alcune affliate critiche, che
peraltro non hanno provocato rivoluzioni e neppure semplici obiezioni. In
proporzione diretta, hanno guadagnato terreno le esigenze di un approfondimento spjirituale serio, basato non
su divagazioni pie, ma piuttosto su
una preparazione di tipo comunitario.
Debbiamo però dire anche una parola di riconoscenza alle nostre sorelle del Sud, che hanno efficacemente
contrastato il passo al pessimismo
Spigolature di attualità
E’ il terzo colpo
quello che conta
certo che le anime clei^ defunti esisto
no ed a seconda della loro evoluzione possono aiutare i vivi a progredire, oppure
siamo noi a dover aiutare loro sul sentiero
della conoscenza spirituale*’.
" Se vi è il commercio con gli spiriti ma
lefici che si possano dirigere come altrettanti sicario i guai aumentano. In tal caso
c'e solo do difendersi con le stesse armi.
Come? Riti, talismani, esercizi di emissione attiva di forze psichiche e alla fine Cavversario diventa incapace di nuocere”.
”Non è vero che ci sia fatalismo assoluto. altrimenti non si spiegherebbe come
della gente povera sia diventata ricca con
l'aiuto dei talismani”.
’La telepatia antropo-angelica, cioè fra
t’uomo e Vangelo, chiede molta adesione
di fede e molla volontà”.
”I rapporti fra lo studente ed ¿ profes
sori sono regolati dagli astri, come tutte le
altre cose della vita”.
”La scienza sostiene che i defunti, a seconda del loro grado di sviluppo spirituale 0 evolutivo, subito dopo la morte s/ atldormentano e si risveg iano dopo molti
mesi, talora anni di sonno. Suo figlio può
essere reincarnate oppure in qualche zona dello spazio ben distante”.
”I morti hanno spesso bisogno del vivi
per capire Val di là”.
Queste poche perle (potrei farne una
lunghissima collana) sono tolte di peso
dalla rubrica ’’Corriere dei destino” che
’ La tribuna illustrata” pubblica sett'iìnianalmente. con la firma del professore T
Palnmidessì. Ogni commento è superfluo:
si può soltanto riconoscere che risponde a
verità Vincìiiesta di un giornale inglese,
dalla quale s¡ desume che, malgrado il
progredire della scienza e della tecnica,
buona parte dell’umanità è ancora ferma
alla magia, alla superstizione, allo spiritismo: ”Se ci sei batti un colpo”.
A proposito di colpi, una nota fabbrica
d'armi intitola così la sua pubblicità: ”E
il terzo colpo che conta”.
Non m’intendo di fucilv e non saprei
proprio dire perchè è solo il terzo colpo
che conta. E è due che lo precedono?
L’enigma è spiegato. Basta scorrere le
cronache dei quotidiani, nei resoconti d(dhi campagna venatorio: qui un contadino
colpito in pieno petto, là un ragazzo ar
cecnto perchè scambiato per un merlo, e
via dicendo.
Vuol dire che i primi due colpi di fucile servono come collaudo, in corpore vili;
il terzo, quello che conta, è il solo che
consente al cacciatore di mettere nel carniere almeno un pipistrello. Poco, è vero,
nif. tanto perchè sia evidente che, per la
selvaggina, è il terzo colpo che conta; i
primi due — guidati dagli astri e dagli
spiriti malvagi — raggiungono un bersaglio ben diverso. Purtroppo.
Alberto Guadalaxara
e a seme
iiordico, impedendogli di essere troppe esclusivo, e hanno reso come spezio accade la loro testimonianza di
un’attività fatta di amore verso i fratelli e sempre cosciente del proprio
vivere di Grazia. Sentendole parlare,
viene voglia di andare laggiù per imparare ad amare.
Tra i problemi pratici inerenti al
funzionamento della vita federativa,
il più arduo da risolvere resta sempre
quello della dislocazione dei membri
del Comitato Nazionale lungo tutta
la peniso-la: rimpossibilità di avere
delle sedute regolari con un buon numero di membri presenti, e il conseguente rischio che certe zone finiscano per non poter avere voce in capitolo, ha fatto sorgere (o meglio,
risorgere) la proposta, ora in via di
attuazione, di istituire in seno al C. N.
un esecutivo più ristretto e facilmente riunibile.
Particolarmente apprezzato è apparso il lavoro della Federazione nel
settore studio, per quel che riguarda
i temi presentati sia negli incontri
distrettuali, sia nei Convegni annuali (di Agape nel 1963, di Borgio Verezzi nel i964). Quanto alle iniziative di
carattere pratico, e cioè airìnteressa
mento per le opere sociali della Chiesa, ci si è soffermati soprattutto sulla
necessità di preparare delle giovani
di,sposte a servire in queste opere, mediante le borse di studio che la Federazione già da alcuni anni istituisce;
abbiamo sentito risuonare ancora
una volta appasisionati appelli', s(ia
dalle Valli che dal Sud, perchè le giovani rispondano a questa richiesta
che si fa sempre più pressante di un
servizio qualificato e generoso, come
maestre giardiniere, come infermiere,
come assistenti sociali; c’è dappertutto una necessità enorme di quella diar
konia che, attuata con capacità oltre
che con amore, potrebbe veramente
rinnovare dairinterno- le nostre istituzioni.
Sono stati sottolineati i legami
stabiliti dalla Federazione con organizzazioni femminiji in Italia e all’estero. si è parlato del Notiziario e
della nostra piccola attività editorlaIf, della Giornata mondiale di preghiera, delle finanze (ahimè). Si è
preso atto con gioia dell’adesione alla F.F.V. delle unioni di Taranto, Catania e Villar Perosa. Infine elezione
del Comitato Nazionale (in cui ben
sei membri scadevano), che risulta
ora cosi composto; Delia Bert (Trieste), Santina Briante (Messina), Car
m.en Ceteroni (Trapani), Rita Ray
(Bergamo), Etiennette dalla (S. Germano), Simonetta Pinardi (Milano),
Louise Rochat (Torino), Berta Sub'lia (Roma), Gabriella Titta (Roma).
La giornata si concludeva con una
brillante « causerie » di Fernanda
Comba sul suo recente soggiorno negli Stati Uniti come unica delegata
europea airincontro Nazionale delle
Donne Presbiteriane, e con una serata offerta dall’Unione di Firenze e
dedicata a tre istituti evangelici della
città.
D’fficile ringraziare singolarmente
tutti coloro cui si deve la riuscita del
Ip- giornata (e anche della successiva.
con giro turistico organizzato) senza
oimenticare nessuno. Meglio dire un
grazie collettivo a tutti, e in prime
luo®o al pastore Santini e aH’Uhione
di Firenze. Ma non vorremmo dimenticare neppure quelle che ci hanno
affiancato nel lavoro, le delegate di
altre denominazioni, e ci è part'colarmente caro ricordare la presenza della delegata metodista Laura Carrari,
intervenuta positivamente nelle nostre discussioni.
L’appello al rinnovamento e al servizio, che risuona oggi in tutta ;a
Chiesa, ha dunque costituito la nota
d’ fondo del nostro Congresso. Pos
siamo sperare che il nostro lavoro abbia un senso, se siamo decise a lottare perchè questo appello non si cristallizzi nel quieto vivere delle istituzioni e delle tradizioni, ma continui a
tormentarci e a stimolarci. r. g.
Ora anche in italiano
IL VICARIO
edito da Feltrinelli
Con sicuro « fiuto » editoriale, e con
una certa dose di amore del rischio,
l’Editore Feltrinelli ha lanciato, nella
sua collana di opere teatrali, la traduzione italiana de II Vicario di ROLP
HOCHHUT (pagg. 487, L. 2.500). Ci
auguriamo ohe la versione italiana abbia ora il successo delle edizioni in altre lingue; lo diciamo serenamente,
senza alcun sottinteso di polemica
unilaterale antiromana; abbiamo infatti ripetutamente chiarito, sulle nostre colonne, che questa testimonianba mette in discussione l’atteggiamento di massa di tutte le chiese cristiane
di fronte al nazifascismo, anche se è
evidente che a ohi più è stato dato (o
si pensa che Più sia stato dato), più
sarà ridomandato.
Le tensioni razzinli negli U.S.A. sembri,
no, qui e là, giunte allo studio di aperto
conflitto; purtroppo molti capi della lotta
per la purità, che fino a qualche settimana
fu erano riusciti u mantenerla nei limiti del
l azione non-violenla, sembrano travolti
dalla pressione di masse di colore ormai dominate da altre influenze o semplicemente
scatenate da una troppo lunga frustrazione,
maturata in uno stato di inferiorità doloroso. Può essere efficace, in questo momento, rileggere (traduz. E. V.) parte di
una nobile lettera di protesta che il pust.
Martin Luther King, a quel tempo incarce
rato a Birmingham (Alabama) per aver
partecipato a una manifestazione antisegre
gozionistd, 'weva ¿nviuto la scorsa estate "ì
colleghi bianchi che avevano deplorato il
suo atteggiamento. Tale lettera era stata
pubblicata integralmente, l’autunno scorso,
su ’’Gioventù Evangelica”.
Giorni or sono JViartin Luther King è stato ricevuto in udienza da papa Paolo VI;
fra tante visite ''di cortesia", inutili o banalmente diplomatiche, forse questa del rappresentante protestante americano è una
delle poche che abbiano un contenuto; e ci
auguriamo che ne venga un impulso alla
lotta antisegregazionista condotta fianco a
fianco da protestanti e da cattolici, accanto
agli agnostici.
Miei cari amici Pastori,
...Sono qui a Birmingham per una ingiustizia. Voi deplorate le manifestazioni che ci
sono state qui. Ma la vostra dichiarazione
evita di esprimere la stessa preoccupazione
per le circostanze che hanno spinto a queste
manifestazioni. Sono certo che nessuno di
voi vorrebbe accontentarsi di questa specie
di analisi sociale che tiene conto soltanto
degli effetti senza considerare le cause soggiacenti. E’ increscioso che certe manifestazioni abbiano avuto luogo a Birmingham,
ma è ancor più doloroso che le autorità bianche della città non abbiano lasciato altra alternativa alla comunità negra... Non si può
mettere in dubbio che ringiuslizia razziale
opprima questa comunità. Questa è la città
degli Stati Uniti dove la segregazione è la
più completa. La triste serie delle brutalità
poliziesche è largamente conosciuta. Il trattamento ingiusto riservato ai negri nei tribunali è una realtà ben nota. Senza parlare
degli attentati alle loro case e alle chiese.
I leaders negri hanno cercato di negoziare
con le autorità del paese ma esse si sono
costantemente rifiutate di impegnarsi in negoziati sinceri. Poi un giorno si presentò
Poccasione di parlare con i leaders della comunità economica, e ci furono delle promesse da parte dei commercianti, fra le
quali, quella di togliere dai magazzini le
umilianti scrìtte razziali. In seguito a ciò
si accettò di sospendere ogni manifestazione. Le settimane e i mesi passarono e noi
constatammo di essere ancora vittime di
dal carcere
al Vaticano
di Birmingham
promesse non mantenute. I cartelli restava
no al loro posto. Provati dalle delusioni del
passato, non ci rimaneva altro che preparare
1 azione diretta per cui avremmo offerto i
nostri stessi corpi come mezzo per mettere
la mwtra causa davanti alla coscienza delle
comunità locali e nazionali. Coscienti delle
difficoltà a cui andavamo incontro, deci
demmo di prepararci prima con una purificazione di noi stessi e poi con una serie di
lavori pratici sulla non-vìolenza, domandandoci a varie riprese : a Siamo noi capaci di
ricevere dei colpi senza renderli? dì sopportare la prova della prigione? »
Voi potete domandare : « Perchè l’azione
diretta? Perchè sedersi per terra, perchè le
marce? ecc. I negoziati non sono la vìa migliore.'* » E io rispondo che fazione diretta
non violenta voleva provocare una tensione
in modo che la comunità, che ha sempre rifiutato di negoziare, fosse obbligata a guardare in faccia la situazione.
...Sono anni che ci sentiamo ripetere:
cc Aspettate ». Questo « aspettate » ha sempre significato per noi « mai ». Come uno
dei nostri migliori giuristi ebbe a dire una
volta : « Giustizia ritardata è giustizia rinnegata ». Noi abbiamo aspettato durante più
di 340 anni i nostri diritti costituzionali e
naturali. Le nazioni dell’Asia e dell’Africa
vanno a tutta velocità verso l’indipendenza
politica, mentre noi ci arrampichiamo ancora in vista dì ottenere... una tazza di caffè
in un albergo.
E’ facile, per coloro che non hanno mai
sentito i dardi pungenti della segregazione,
dire « aspettate ». Ma quando si è vista una
popolazione degenere, in assoluta libertà di
azione, linciare le nostre madri e i nostri
padri, annegare le nostre sorelle e i nostri
fratelli, e i poliziotti inferociti maledire,
colpire e uccidere i nostri fratelli negri;
quando si è vista la grande maggioranza dei
nostri 20 milioni dì fratelli negri soffrire
nella miseria in mezzo a una società opulenta; quando ci si sente smarrire nell’angoscia di dover spiegare alla propria bambina di sei anni che essa non può andare ai
giardini dei giochi pubblici e dei quali ha
visto la pubblicità alla televisione, e si sono
viste spuntare le lagrime nei suoi occhi sentendo che la città dei divertimenti non è
per i bambini di colore; e si son viste le nuvole minacciose della inferiorità formarsi nel
suo piccolo cielo mentale e, un po’ alla volta
deformare la sua personalità, sviluppando in
sè, incoscentemente, l’amarezza e il rancore
verso i bianchi; quando si deve pensare una
risposta da dare al figliuoletto di cinque
anni che vi domanda : « Papà, perchè i bian
cni trattano così male la gente di colore? ».
E quando, viaggiando in macchina e attraversando le città, si è costretti a dormire
per notti e notti rattrappiti nella vettura,
perchè nessun Motel vi accetta...; quando
si è tutto il giorno umiliati alla vista dei
cartelli per i « bianchi » e per i « neri »;
quando il vostro cognome diventa « negro ».
poi « boy » (qualunque età abbiate) e il vostro nome « John », e le vostre mogli e le
vostre madri non sono mai chiamate « signora »; quando sì è stanchi e snervati giorno e notte per il fatto che siete negro e non
sapete mai ciò che può capitarvi, e siete intossicati dal timore interiore e dal risentimento esteriore; quando si cerca di combattere inutilmente un sentimento avvilente
che vi fa pensare tutto il tempo : « io non
sono nessuno », allora si può comprendere
perchè è difficile aspettare. A un certo momento la coppa della sopportazione trabocca,
e gli uomini, corrosi dalla disperazione, non
accettano più oltre di soffrire in questo abisso dì ingiustizia
Io spero, signori, che voi comprenderete
la nostra impazienza che è legittima e inevitabile.
...Come possiamo determinare se una legge è giusta o ingiusta? Una legge è giusta
quando un codice fatto dall’uomo coincide
con la legge morale, con la legge di Dio, ed
è ingiusta quando è in disaccordo con questa legge. S. Tommaso dice che una legge
umana è ingiusta quando non ha radici nella legge eterna e nella legge naturale. Ogni
legge che eleva la persona umana è giusta.
Ogni legge che degrada la persona umana
3 ingiusta. Lo statuto di segregazione è ingiusto, perchè la segregazione deforma fanima e ferisce la persona. Essa dà al segregatore un falso sentimento di superiorità e
al segregato un falso sentimento di inferiorità. La segregazione — per usare la terminologia del filosofo ebreo Martin Buber —
mette la relazione « io-queìlo » al posto della
relazione « io-tu », e finisce per relegare la
persona al rango delle cose. Quindi la segregazione non è soltanto politicamente, econo’
micamente e socialmente malsana, ma è anche un peccato.
Paul Tillich ha detto che il peccato è la
separazione.
La segregazione non è forse fespressione
esistenziale della tragica separazione degli
uomini, della loro spaventosa alienazione e
della loro terribile colpevolezza?
E per questo che io posso spingere la
gente a disubbidire agli ordini di segregazione, poiché tali ordini sono moralmente
malvagi. Martin Luther King
Caccia e pesca
Frontismo religioso
La Radio Vaticana, in un commento ufficiale sul recente Segretariato vaticano per
ì non-cristìani, ha lanciato un appello alle
religioni del mondo affinchè si uniscano
contro la diffusione dell’ ateismo. « La
grande lotta del mondo contemporaneo è
anzitutto spirituale e religiosa. Si svolge
fra fateismo e il nialerialiisnio, da un lato,
e la fede in Dio dall’altro ». Come fateismo
« tende a costituire un’organizzazione unica
per distruggere la fede in Dio, coloro che
credono in Dio e che lo amano devono cercare di cosl’iUiire un fronte unico ».
Alla Radio Vaticana, al catitolicesinio (cotne ad ogni cristianesimo i « ufficiale » non
passa per l’anticamera del cervedo die attraverso l’attacco dell’ateismo (e bisogna
distinguere molti tipi di ateisme, mentre il
Vaticano sembra particolarmente ossessionato, pour cause, da quello politico) Dio ci
rivolge anche un apipello non a riunire le
nostre virtù ma a mettere a nudo ì nosilri
vizi, ncn a gloriarci della nos.ra fede ma a
riconoscere nell’umiliazione (e nella fiducia
in Dio> la debolezza della nostra fede, le
viltà e le contraddizioni del nostro atteggiamento cristiano. Solo il catlolicesìmo
(romano e non romano), poi, può parlare in
modo generico di (c fede in Dio » comune
ad ogni anima naturalmente religiosa; per
parte nostra crediamo oggi più vere die mai
die conosciamo Dio rìgoro.samenle soltanto
in Gesù Cristo: ogni appello come quello
vaticano costituisce ¡per nei — a parte gli
equivoci « politici » a cui soggiace — una
relativiizzazione e un annacquamento fatali
per questa certezza radicata nella Bibbia.
Questa tentazione di « annacquamento »
e di sincretismo (mescolanza) religioso è ben
presente nel Cattolicesimo ufficiale. Proprio
in questi ultimi giorni ne abbiamo trovalo
conferma su L'Osservatore Hoinano.
II del 18 settembre recava una cronaca della rt Settimana di Studi Missionari »
tenuta alfUniversità Cattolica di Milano. A
proposito dei rapporti con il buddismo, che
in vari paesi manifesta rinnovamento ed
espansione, il cronista riferiva questo giudizio del p. Anatrìello, assistente generale
del PIME : « Nella ricerca del sommo bene
i buddisti non sono tanto lontani dalfovile
di Cristo; anche quelli che ora combattono
la Chiesa, forse sono più vicini alla porta
d ingresso di quello che crediamo ». Mons.
Lokuang, vescovo di Tainan (Formosa =
« Cina nazionalista » di Ciang-Kaì-Slieki, ha
poi affermato che u nello spirilo del Concilio Vaticano II, i cattolici cercheranno con
i buddisti una collaborazione positiva e costruttiva nella lotta contro il materialismo
ateo e nelfimpegno di sanare gli squilibri
sociali che rallentano il progresso delie loro
giovani nazioni. Questo prolungato contatto
permetterà una maggiore comprensione e faciliterà l’elaborazione di quella cultura cattolica che si deve incarnare nelle realtà più
profonde della dottrina buddista ».
Sul medesimo quotidiano vaticano, il 19
seltembre, un articolo di K. Mygamoto, da
Riujin (Giappone) reca come titolo : « Episodi di vita apostolica nel Giappone. In un
villaggio della ’terra santa" buddista i buddisti coi cattolici invocano Maria Nel te!'to dell’articolo si legge: «Poco a poco intere famiglie si convertirono... Gli altari
buddisti si trasformarono, i crocifissi e le
immagini della Vergine presero il posto degli idoli. La trasformazione arrivò anche nei
cimiteri, dove accanto ai monoliti buddisti
si cominciarono a vedere croci di leano ». Il
medesimo... candore acritico detta questa didascalia ailfimmagine d’una processione al
cimitero: «Il culto cristiano dei defunti
ha sostituito le pratiche pagane ». A parte
l’assurdo teologico di un « culto cristiano
dei defunti », che cosa rappresenta questa
sostituzione? non v’è una semplice sovrapposizione? Tutte le chiese, in ogni parte del
mondo, conoscono tali tentazioni; cedervi è
segno di intima debolezza, non di vitalità.
Ib crociera nel Mar Baltico
i rappresentanti
delle Chiese d’Europa
Dal 5 al 9 ottobre si terrà la 4“ Conferenza delle Chiese europee, che attorno al tema
« Vivere insieme fra continenti e generazioni » raccoglie la maggioranza delle Chiese
europee occidentali c orientali, ortodosse e
anglicane, riformate e luterane, ecc. Questa
Conferenza doveva, come le precedenti, tenersi a Nyhorg (Danimarca); essa si è tuttavia trovata di fronte a una grave difficoltà
d'ordir*8 pratico: il governo danese rifiutava
infatti il visto ai delegati della Germania orientale. Per aggirare questa impossibilità, i
responsabili deirincontro hanno deciso che
esso avrebbe luogo nelle date previste a bordo di una nave danese, il « Bor,hoIm ». in
crociera nel Mar Baltico. I delegati della
Germania-Est s'imbarcheranno a Malmò, in
Svezia.
Il ministro danese per i culti. Signora Bodil Koch, parteciperà alla conferenza, che
sarà aperta dal past. W. A. Visser 't Hooft.
segretario generale del C. E. C. Parteciperanno circa duecento delegati: la Chiesa Valdese sarà rappresentata dai pastori Pier Luigi Jalla e Franco Giampiccoli.
Il cittadino Cardinale
e Santa Rosalia
L'Osservatore Romano (16-9-"64) ha dato
forte rilievo alla nomina a cittadino onorario di Palermo deílfarcivescovo, card. Ernesto Ruffini. Nel corso della cerimonia egli
ha detto fra 1 altro : « Mi rincresce che mi
siano state attribuite speciali benemerenze;
se, dietro vostro incoraggiamento e con la
vostra generosa collalmrazione, sono riuscito
a fare qualcosa per questo buon popolo, a
mala pena — forse — ho potuto compiere
il complesso dei doveri che mi incombono.
Un Vescovo è necessariamente Padre e Pastore; avrei dovuto rinunciare alla missione
affidatami dal Sommo Pontefice, se le circostanze non mi avessero permesso di pensare
fattivamente ai bisognosi, ai maiali, ai fanciulli, a quanti — con il vostro espressivo
linguaggio ~ chiamate ’'meschini”. Un titolo per altro ritengo di possedere, e che
può in qualche modo guistificare l’omaggio
che mi viene tributato, ed è l’immenso amore che porto alla Trinacria, soprattutto a Palermo e ai suoi abitanti. E‘ infatti Tamore
che mi ha sempre sostenuto e che mi ha
reso forte in ogni circostanza, di fronte alle
calunnie che si sono spesso lanciate contro
la diletta isola, anche da chi avrebbe dovuto, per lo meno, rispettarla, e che mi ha costìluilo difensore senza paura ogni qualvolta si è tentato di disonorarla.
« Come cittadino, del quale titolo ormai
mi vanto, rinnovo il mio impegno pastorale
per la Sicilia e per Palermo in particolare,
pregando Iddìo — mediatrice la Bedda Mairi, ’’decoro e presìdio di Sicilia”, e per intercessione dell’eroina S. Rosalia che celebriamo — perchè voglia renderla sempre
più prospera, facendola progredire dì giorno
in giorno in ogni settore della moderna e cristiana civiltà ».
Pensiamo che, pur senza disconoscere le
opere benefiche promosse dall’arcivescovo,
non tutti i palerinilaui e i siciliani abbiano
« sentito » loro questo conferimento di cittadinanza onoraria. Non certo Danilo Dolci '
c i suoi compagni, contro le cui « offese » il
primate si proclama strenuo difensore della
dignità sicula; nè il past. P. V. Panasela nè
gli evangelici palermitani a nome dei quali
egli inviò, alcuni mesi or sono, una « lettera
aperta » al cardinale, che ha avuto larga risonanza nella stampa cittadina (naturalmente di sinistra) e pure estera, ma nessuna risposta della curia palermitana. Che cosa pensano ì « meschini » quando i Grandi si consegnano medaglie d’oro e pergamene attestanti civiche benemerenze? forse alle luminarie di S. Rosalia...
3
2 ottobre 19ó4 — N. 39
pag. J
Briciole
Ccpco
una data precisa
« La Sua persona, che ora cammina per le vie del mondo, Lor Signori devono presentare; la devono far
rivivere e rendere attuale. In ogni
caso, il fatto di aver nuovamente rivolto lo sguardo al Signore costituirà per il nostro popolo il più
grande guadagno... ».
Queste parole sono estratte da un
comunicato del Gran Quartier Generale di Sua Maestà l’imperatore
Guglielmo II, che faceva conoscere
al suo diletto e fedelissimo popolo
tedesco il contenuto di una allocuzione... laica dallo stesso imperatore rivolta ai cappellani del suo esercito, durante la prima guerra mon-<
diale (1914-1918).
Il Signore del quale si parla, è il
nostro Signore Gesù Cristo che veniva invocato dai signori cappellani. Le vie del mondo sono quelle
della vittoriosa guerra-lampo dei
primi mesi, fino alla Marna.
1 signori cappellani devono rendere (( attuale » la figura del Signore; fargli indossare l’uniforme del
solilato? mettergli l’elmo sul capo
e il fucile nelle mani? o un bastone
di maresciallo?
Ma forse sono maligno; queste
parole sono state pronunzi.ate forse
quando le cose andavano male, e il
Signore della Guerra (Kaiser) aveva bisogno anche del Signore della
Pace, che camminasse paziente e
sanguinante nella strada senza speranza della sconfitta, nel fango delle trincee.
Vorrei sapere la data precisa di
questo comunicato: 1914 (Gott mit
uns —r Dio con noi — la bestemmia
superba della violenza trionfante,
che calpesta la neutralità del Belgio e sprezza il diritto delle genti)
oppure 1918?... « In ogni caso, il
fatto di aver nuovamente rivolto lo
seti ardo al Signore costituirà per il
nostro popolo il più grande guadagno... ».
Però, a ripensarci bene, non so
ipiando sia maggiore la bestemmia!
A proposito
di una oarrioia
Racconta H. R. G. Günther nel
suo saggio: Jung-Stilling (ancora
un vecchio libro!) che un ragazzo,
cresciuto nel clima austero di una
austera famiglia pietista, si diverti’\ a spingendo, per gioco, una cariola. D’un tratto, gli rimorse la
coscienza la vanità di questo gioco;
ma alla sua coscienza di fanciullo
recò pace il pensiero cc che il piccolo Gesù era con lui, nella cariala,
e che egli, nel suo gioco innocente
portava il bambino Gesù nella sua
cariola, e con lid si divertiva nel
cortile ».
G. Van der Leeuv parte da questa
cariola, da questo bambino e da
questo gioco per arrivare lontano,
molto lontano, (ma non troppo).
(( ...Dunque, il culto fu la prima
forma di civiltà {Kultur, direbbe il
Kaiser); lo troviamo agli inizi di
ogni manifestazione di civiltà. Arte,
lineuaggio, agricoltura, e.cc. tutto
procede dairincontro deiruomo con
Dio. Quello che noi chiamiamo cultura o civiltà non è altro che un
culto secolarizzato; anche nella scoperta della ina delLadorazione, il
rito ha preceduto il pensiero, di
gran lunga. L’uomo spinge la sua
cariola, ma la sua sorpresa lo spinge a controllare il suo movimento
in modo tale che il timore si calmi
ed egli si senta in sè, operando in
tal modo. Fa un posto, nella cariola, per il suo Dio; così egli spinge
davanti a sè la Potenza; così egli
può perfino far delle tappe e inginocchiarsi al cospetto di questo Dio
assiso nel veicolo della sua vita ».
E, se è un re o imperatore, può
esortare i signori cappellani .a spingere la cariola con acconce, edificanti esortazioni.
Me la prendo col re e con l’imperatore, ma l’uomo non è forse un
re-imperatore con la sua cariola e
col suo Dio? L. A. Vaimal.
La nostra stampa
vi interessa 7
SOSTENETELA
DIFFONDETELA
Al LETTORI
Un grazie di cuore per le prove di
solidarietà e di apprezzamento; e
ora: campagna d’abbonamenti 1965
Da tempo desideravamo far qtiattro chiacchiere con voi. Anatutto
per dirvi che, con il vostro aiuto, il bUancio annuo del nostro settimanale si è chiuso con un lieve attivo, il che non succedwa da van anni.
F.’ vero, si era elevato il canone d’abbonamentc - e abbiamo constatato
con gioia che questo non ha distolto alcun abbonato tale attivo
è stato possibile perchè, rispondendo prima con generosità ali appello
lanciato ail’inizio dell’estate 1963, accompagnando poi il versamento del
canone d’abbonamento con offerte, molti di voi ei hanno com
plessivamente, circa ottocentomila lire di offerte, nel coreo dell esercizio
1963-64 (il bilancio si chiude a fine aprile). Scusandoci ^ non averlo
fatto prima, vogliamo qui attestarvi molto calorosamente la nostra gra
titudine per l’aiuto e per l’apprezzamento fraterno che cosi ci avete ot
E ora si riavvicina la stagione dei rinnovi di abbonamento. Sebbene si debba contare su un rialzo sicuro dei costi di stampa, vo^mmo
veramente evitare di ripetere, già quest’anno, un aumento degli aoDonamentL Ma le cifre sono dinanzi a noi molto esplicite : andremo incon
tro a un deficit sicuro, se la vostra generosità non ci dara un aiuto
valido come l’anno scorso, per noi tanto più prezioso quanto piu spon
tftllCO* . I _ „ _ o/I
Ringraziamo coloro che ?ià cominciano a versare (sui c.c.p. n.
intestato a libreria Claudiana, Torre Pellice - Torino) la loro ùuota di
abbonamento per il 1965. Tutti coloro che non essendo finora abbonati,
ci verseranno già ora rabbonamento per il 1965, riceveraimo gratui amente il giornale per gli ultimi mesi del 1964; potrebbe anche essere un
dono da fare a un amico! . . ^__
Fra tutti coloro che ci hanno inviato o ci invieranno il loro abbonamento — rinnovo o nuovo — entro il 31 ottobre p. v. saranno sorteggiate
5 copie delle due recenti edizioni Claudiana :
Roland DE PURY- Che cos’è il Protestantesimo?
Valdo VIN.^Y; Il Concilio Vaticano II. in una
visuale protestante italiana.
Sarebbe peccato perdere quest’occasione...
Sui matrimoni misti
Un Consiglio di Chiesa prende posizione
L'attenzione del Consiglio è stata attirata,
in questi ultimi tempi in modo più grave,
su un fatto che riteniamo dover sottoporre
all'attenzione di tutte le famiglie della nostra Comunità. Da una rapida indagine statistica è risultato che, a viste umane, — famiglie scompariranno dalla nostra Comunità, in seguito a matrimonio contratto nella
Chiesa Cattolica Romana.
E' noto che quando un evangelico contrae
matrimonio nella Chiesa Cattolica deve offrire delle K cauzioni », cioè delle garanzie giudicate sufficienti dal vescovo locale. Tali garanzie devono essere date con giuramento
e sottoscrivendo un documento nel quale il
coniuge evangelico promette di : a) non presentarsi davanti ad altro ministro di culto
per la celebrazione del matrimonio: b) evitare ogni pericolo di « perversione » del coniuge cattolico (dove con il termine « perversione » si deve intendere non solo l'eventuale conversione al protestantesimo, ma
anche l’assunzione di atteggiamenti evangelici su ogni problema); c) far battezzare e
educare nella religione cattolico-romana i
propri figli.
Sottolineiamo il fatto che questi impegni
sono richiesti con giuramento e con la propria firma su un documento ecclesiastico ufficiale.
Da lutto ciò si debbono necessariamente
trarre alcune considerazioni :
1. La conclamata volontà ecumenica del
Cattolicesimo Romano e la sua apertura verso le altre Chiese Cristiane, di cui oggi molto
si parla soprattutto in relazione al Concilio
iimimmiiimMimHmiuiiiiiiiiiimimuiiiiiiiiiiimimimliic
iihiiiimiiiiMiiiiniuiiiiiiniiiiiui
Cronaca del Concilio
(segue da pag. 1)
scienza neotestamentaria in questi ultimi 50 anni. Purtropno, nè i redattoxi
ael capitolo 7« del De Ecclesia, nè i
« padri » che su di esso sono intervenuti hanno dato l’impressione di terier conto dei risultati ormai acquisiti
dalla teologia del Nuovo Testamento
sul tema deirescatoiogia. Molti interventi sembravano ispirati piu dalla
Divino Ocmmedia che dal Nuovo Testamento: anziché di escatologia in
senso neotestamentario s’è udito parlare di inferno e naradiso. E’ comunque positivo il fatto che De Ecclesia
contenga un capitolo sul futuro della
Chiesa e dei credenti: eSso sarà foree
migliorato e, intanto, potrà servire
come stimolo per un ulteriore, quanto mai necessario approfondimento
della questione.
Dei « Santi » non s’è narlato molto :
il testo mette in guardia contro possibili esagerazioni e deviazioni della venerazione dei « Santi ». L’intervento
tiiù notevole è stato Quello del card.
Suenens, primario del Belgio • n^n
che egli abbia revocato in dubbio la,
legittimità cristiana della venerazione' dei « Santi ». anzi, ma dono aver
rilevato che il 90% dei « Santi » sono
italiani, francesi e spagnoli, ha oriti
cato l’attuale procedura di canonizzazione come « troppo costoìa e troppo centralizzata» ed ha proposto che
i riti di beatificazione e santificazior-e
(oggi nelle mani della Curia e preci
sámente della « Sacra congregazione
dei Riti») vengono affidati alle Conferenze episcopali nazionali.
4: sH if:
Il dibattito su Maria ha visto i «paori » divisi in « minimalisti » e « massimalisti ». Il testo, dal nostro punto
di vista, durante l’intersessione, è stato migliorato. A vari vescovi esso è
parso « piuttosto minimalista ». Si so
no udite, in certi interventi (spesso
anche di vescovi «progressisti») cose da far rizzare i capelli in testa: ad
es. il card Suenens ha affermato che
« storicamente Cristo nacque dallo
Spirito Santo e da Maria Vergine,
nósticamente Cristo nasce e cresce
nello stesso modo, cioè attraverso lo
Spirito Santo e attraverso la Vergine
Maria ». Un altro « padre » ha lamtmtato il silenzio del testo sulla coopera
zicne tra Maria e lo Spirito Santo
« una ccoperaz’one che certamente
non è cessata con la nascita di Cristo ». Si è inoltre chiesto ripetutamente. che Maria sia proclamata
«Mediatrice» ima un vescovo francese ha sconsigliato, per ora almeno,
l’attribuzione di questo titolo a Maria). Si è anche insistito sulla maternità universale di Maria (Maria corñfc nuova Eva): «Maria è la Madre
dei cattolici, la Madre degli ortodossi,
la Madre dei protestanti, la Madre
dei mussulmani, la Madre di tutti gli
uomini, credenti e non credenti, perchè tutto questo è contenuto nel titolo ’’Maria Madre di Gesù” ». E’ superfluo notare che, sulla base del Nuovo
Testamento, queste affermazioni su
Maria sono pura e semplice speculazione. Vi è addirittura stato un « padre » (un «massimalista», ovviamente) che ha protestato perchè il testo
insiste nell’affennare che Maria non
dev’essere proclamata uguale a Cristo. « Questa insistenza è superflua
t-d anche offensiva per i teologi! ». In
alcuni interventi, infine, Maria è stata messa in rapporto con l’ecumenismo. (3os'';, un vescovo italiano ha sostenuto che « nel passato le definizioni mariologiche hanno stimolato l’ecu
Ghe cosa é in gioco con ii principio delia
coliegialltà episcopale? - Oi si deve occupare anche della testa di Sant^ Andrea
monismo » (sic!) e l’arcivescovo di
Madito, dopo aver citato il commento di Lutero al Magnificat, ha detto
che «la devozione a Maria è un sentiero di unità tra la Chiesa e i fratelU
separati ». E’ superfluo notare che,
almeno dal nostro punto di vista Maria è una piefra d’inciampo, non già
uno stimolo, nel dialogo ecumenico-.
Si è anche appreso che, di recente,
più di 5(X) «padri conciliari» hanno
firmato e inviato a! papa una petizione nella quale si chiede di « consacrare il mondo intero e in modo speciale
la Russia e le altre nazioni doiminate
dal comuniSmo al Cuore immacolato
di Maria».
4! * *
Con Tapprovazione del principio
della « collegialità episccpale » il Con
cilio ha raggiunto — secondo la stampa accreditata — il suo principale
obiettivo. L’episcopato « progressista »
non celava la sua soddisfazione per
l’esito delle votazioni; Tepiscopatc
« conservatore » non ne pareva eccessivamente turbato. Formalmente il testo approvato dal Concilio (con soli
292 « non placet » su 2224 votanti) di
Culto radio
ore 7.40
DOMENICA 4 OTTOBRE
Pastore Vincenzo Coacci
Chiesa Battista di Pordenone
DOMENICA 11 OTTOBRE
Pai'tore Pietro Valdo Panaseli'.
Chiesa Valdese di Palermo
ce : « L’ordine dei vescovi, che succede al collegio degli apostoli nel magistero e nel regime pastorale, e nei
quale permane in continuità il Corpo apostolico, è anch’esso soggetto
della suprema e piena potestà nella
Chiesa universale, insieme con il suo
Capo, il Romano Pontefice, e mai senza questo capo; tale potestà però non
può essere esercitata indipendentemente dal Romano Pontefice ». Confessiamo di ncn aver ancora cornpreso bene che cosa sia realmente in gioco con la collegialità episcopale. Forse solo la storia di domani potrà illu;
minarci sul senso e sulle implicaz’.oni
teologiche e pratiche di questo principio. Non è chiaro, per ora. in che
medo ?'so potrà trovare concreta applicazione e neppure è chiaro, se, una
volta applicato, il principio della collegialità introdurrà delle modifiche
rilevanti nella fisionomia della Chiesa cattolica o se, invece, servirà soprattutto a consolidare la piramide
gerarchica cattolica e a rendere ancora
più operante, in sene al cattolicesimo,
il principio gerarchico. Speriamo, per
Parte nostra, che questa ultima ipotesi si dimostri infondata. Quel che
intanto si può dire è in primo luogo
che i limiti teologici della collegialità
sono chiaramente segnati da.i docili
del primato e della giurisdizione imniediata e diretta del papa su tutta la
Chiesa cattolica, per cui rion si tratta di vedere come la dottrina del primato papale possa essere armonizza
ta. con la dottrina della collegialìcà
episcopale, ma inversamente si tratta
di vedere come la dottrina della collegialità possa essere integrata nella
dottrina del primato; in secorido luogo si può dire che la collegialità è
una questione interna della Chiesa
cettolica, che riguarda essenzialmente lei e che non sembra essere, per ora
almeno, rilevante da un punto di vista ecumenico.
4* * *
E’ veramente peccato che, trattando
del « Concilio Ecumenico Vaticano secondo», ci si debba occupare anche
della testa di Sant’Andrea. Eppure
così è. Questa reliquia, ohe appartiene alla Chiesa Ortodossa greca, fu
trasferita in Italia nel 1460, per sottrarla i turchi che avevano occupato
la Grecia. Dal 1462 si trovava in S.
Pietro. Nel giugno di quest’anno il
papa annunciò che sarebbe stata restituita ai legittimi proprietari. Le
reaziioni degli Ortodossi furono- immediate e felici II metropolita di Pa
trasso, Costantino, in un messaggio
ai fedeli, parlò « col cuore pieno di gioia ineffabile e di emozione profonda »
della « fulgida decisione storica de!
Papa, ispirata dallo Spirito Santo ».
Così, il 26 settembre una missione pon
tificia speciale, guidata dal card. Bea
e composta di vari membri del Se
sretariato ner l’Unione dei cristiani
fv’era anche il neo-vescovo Mons.
Willebrands), è partita da Roma con
la reliquia per riconsegnarla agli Ortodosisi della città di Patrasso (dove
secondo la tradizione. Sant’ Andrea
avrebbe sub'to il martirio). Prima di
lasciare Roma la reliquia è stata esposta per un giorno in S. Pietro per es
sere venerata dalTassemblea corc'iùire II Pa-oa stesso ha portato, su una
teca d’oro, la testa di Sant’Andre'i in
S Pietro e l’ha deposta, dopo averla
incensata, su un tronetto dinanzi all’altare maggiore. Il card. Koenig, nell'omelia pronunciata per Toccasione,
ha auspicato che la protezione di
Sant’Andrea d’venti. per cattolici e
ordotossi, «un ponte per l’unità»
L’Osservatore Romano definisce la
restituzione della relinuia « un evento
da significato ecumenico fondamentale». Anche la stampa quotidiana ha
parlato diffusamente del « gesto ecumenico» del Papa. A noi pare che associare in questo modo l’agge'ttivo
« ecumenico » e l’idea deirecumenismo
alla restituzione di una reliquia significa banalizzare e snaturare l’ecumenismo. screditandolo agli occhi di chi
vedeva in esso un principio di vero
rinnovamento per la cristianità dei
nostro tempo.
Paolo Ricca
VI RICORDIAMO
Valdo Vinay
Il «Ilio FATICAI II
in una visuale
protestante italiana
Editrice Claudiana, Torino 1964,
’’Piccola Collana Moderna” n. 6
pagg. 74, L. 500
V'aticano, non ha prodotto finora alcun effetto pratico nei confronti del matrimonio tra
evangelici e cattolici. L’atteggiamento eattolico permane rigido e intoUerante. Vero è
ehe in pae.'si a maggioranza protestante o
quasi (come ad es. in Germania) la prassi
è ormai diversa e vi è un atteggiamento di
maggior rispetto per la eoscienza del coniuge evangelico; ma nei paesi a maggioranza
cattolica la situazione non è affatto modificata. Non sappiamo che cosa produrrà in merito il Concilio Vaticano; ma allo stato attuale dei fatti nulla è cambiato.
2. La Chiesa Cattolica Romana esercita una forma di intimidazione su ambedue i coniugi, minacciando il coniuge cattolico di
scomunica e considerando ambedue come
peccatori, ove contraggano matrimonio civile o religioso evangelico. Questo atteggiamento è lesivo della dignità e della libertà
della coscienza, che è cosi costretta a sottoporsi ad una disciplina esteriore e intollerante.
3. Come evangelici noi ci rifiutiamo di
usare simili metodi e quindi non scomunichiamo nessuno, riconoscendo la validità del
matrimonio civile o cattolico, perchè non è
la forma o il rito che fa il matrimonio, ma
il consenso e la promessa dei coniugi di
fronte a Dio ed alla legge dello Stato. Questa è una posizione di rispetto della coscienza, ma non deve in alcun modo essere scambiata per debolezza o indifferenza. Al coniuge cattolico noi non possiamo e non dobbiamo chiedere impegni o promesse che siano lesivi della sua coscienza e della sua libertà.
4. Il contrarre matrimonio cattolico alle
condizioni richieste dal Codice di diritto canonico (da cui sono dettate le norme di cui
sopra) è però fatto assai grave dal nostro
punto di vista, in quanto implica la rinuncia
alla fede evangelica non in persona propria,
ma in persona dei propri figli. Difatti il giuramento impegna a battezzare ed edueare
nella religione cattolica i propri figli. Qui
la scelta è grave di conseguenza : non crediamo di essere infallibili, ma la nostra appartenenza stessa alla Comunità Evangelica implica la convinzione che essa confessi la fede
secondo l’insegnamento dell’Evangelo; se ne
siamo convinti, come possiamo decidere a
priori di privare i nostri figli di questo dono
inestimabile? E se non ne siamo convinti,
che significato può avere l’essere evangelici?
E’ necessario rendersi conto che la spiritualità, l’educazione il culto, la morale cattolica
sono profondamente diverse da quelle evangeliche, e pur nel rispetto delle altrui opinioni e delle persone degnissime che le rappresentano, abbiamo il dovere di affermare
la nostra fedeltà all’Evangelo di Cristo, come -unica norma e guida deUa nostra fede,
della nostra condotta. Rinunceremo noi a
questo, conservandolo per noi, ma negandolo
ai nostri figli?
Tutto ciò non riguarda solo i giovani, che
in una situazione di minoranza come la nostra si trovano facilmente di fronte a questi
problemi; esso riguarda prima di tutto i genitori e il modo con cui danno l’esempio ai
loro figli, vivendo essi stessi in quella fedelall’Evangelo che è la base della nostra
Comunità. Noi non vogliamo dettare regole
coercitive o minacciare sanzioni; vogliamo
solo attirare l'attenzione sulla gravità del
problema e sulle sue conseguenze. La risposta
dovrà essere cercata nella coscienza responsabile di ognuno. Ma tutti sappiano che vi è
qui un problema di fedeltà, di coerenza della fede, di fermezza di principi.
Dalla relazione annua del Consiglia
di una Chiesa valdese.
Riaperta la moschea di Omar
là dove sorgeva
il tempio di Gerusalemme
Il re Hussein di Giordania ha recentemente presieduto la riapertura della Moschea della Cupola delta Moschea di Omar,
a Gerusalemme. Questa moschea è il primo
dei luoghi sacri mussulmani, dopo la Kaaba
della Mecca. Gravemente danneggiata dalle
intemperie, ma anche durante la guerra del
1948, questa moschea, ricoperta da una cupola visibile da molto lontano, ha subito restauri durati parecchi anni. Questo avvenimento non è privo d'interesse per i cristiani, poiché la Moschea della Cupola è costruita sul terreno su cui sorgeva il Tempio, in un luogo carico di ricordi biblici.
Contemplando questo edificio non si può
evitare di ricordare le parole che Gesù disse
ai discepoli che gli mostravano il Tempio
d'Israele : « Non ne sarà lasciata pietra sopra pietra! ». Da tredici secoli, in questi
luoghi viene pronunciata la preghiera mussulmana. (S.P.P.).
* Il .I.) ",. dei francesi è favorevole al matrimonio dei sacerdoti cattolico-romani, contro il quale si è pronunciato soltanto il 27°o
delle persone interrogate. Inoltre, il 70%
ritiene che i preti debbano essere autorizzati
a portare il vestito di v clergyman », mentre il 15 afferma che essi non debbono
abbandonare l'abito talare.
Sulla questione del matrimonio dei sacerdoti, le persone interrogate hanno cosi risposto ;
— Cattolici praticanti: favorevoli .I?”,.: contrari 54"„; senza opinione 14",,.
— Cattolici non praticanti: favorevoli 63 o,
contrari 23"„; senza opinione 14",,.
__ Altre religioni: favorevoli 73%; contrari
6"o; senza opinione 21",..
__ Agnostici: favorevoli 44", : contrari 12%:
senza opinione 44"„.
4
pag. 4
AN6R06HA (Capolaogo)
La pausa delle attivifà normali durante
l'estate non ha rappresentato quest’anno un
arresto nella vita della Chiesa, che è stata
ugualmente ricca e feconda per chi ha voluto e saputo approfittarne.
•Abbiamo ricevuto parecchie visite di gruppi e di singoli che hanno lasciato in noi un
grato ricordo. Ricordiamo la visita alla Val
d’Angrogna fatta, a piedi, il 12 Agosto dai
giovani evangelici del II Campo della Giov
Evang. Ital., provenienti da varie denomi
nazioni e da varie parti d’Italia.
La domenica 16 Agosto, la Chiesa era af
follata da più di 60 giovani Inglesi guidati
dal Pastore Paul Berg, fedele amico della
nostra Chiesa. Essi hanno partecipato al
Culto con il canto di un inno e varie testimonianze di fede presentate dai giovani
stessi.
In modo del tutto particolare ricordiamo
la visita che l’8 Settembre ci è’ stata resa dal
gruppo di fratelli valdesi dell’Uruguay. Un
ben riuscito incontro pomeridiano con la
partecipazione della nostra corale ha dato
modo di fraternizzare con molto calore attraverso canti, discorsi e una bella poesia del
Sig. Sappè, in dialetto angrognino composta
per l’occasione, che ha suscitato la commozione e l’ammirazione di tutti.
Il 12 Settembre abbiamo ricevuto la visita di un gruppo di trombettieri del Baden
che, sotto la guida sapiente del Maestro Stöber, ha tenuto un apprezzatissimo concerto
nella nostra Chiesa, intervallato da letture
bibliche e brevi messaggi tenuti dai giovaiii
stessi. Con i giovani tedeschi vi erano pure
i trombettieri valdesi a cui va il nostro plauso. La domenica dopo, tutti i trombettieri
partecipavano al nostro Culto, accompagnando il canto eoi prorompente e talora esorbitante suono dei loro lucidi strumenti! Al
nascente gruppo di trombettieri angrognini
sono state ufficialmente consegnate 8 trombe
di vario tipo. Dopo la predicazione sono seguiti brevi messaggi dei nostri fratelli tedeschi, del Pastore Geymet e il discorso di
vivo ringraziamento del Pastore Taccia, a
nome della comunità.
A queste visite di gruppi che ci hanno
offerto la felice occasione di contatti su scala
ecumenica ed internazionale son seguite visite individuali, ugualmente gradite, tra cui
ricordiamo gli ospiti della t< Casa estiva »
degli Albarin, alcuni dei quali hanno dimostrato vivo interesse per la nostra opera e la
nostra gente. La cc Casa estiva » è stata ufficialmente inaugurata domenica 23 Settembre
con la partecipazione del nostro Moderatore,
Sig. Ermanno Rostan. Ringraziamo i Pastoli P. V. Panascia e Gianni Bogo che hanno
presieduto i culti del 23 agosto e del 6 Settembre. Il Pastore Bogo sostituì il Pastore
locale per una decina di giorni, abitando
con la sua famiglia nel Presbiterio.
— Tra gli avvenimenti lieti ricordiamo
il matrimonio avvenuto U 12 Settembre tra
Laura Pons della Revellera con Franco Gay
di San Secondo. Al nuovo focolare che si è
stabilito a Bricherasio va ancora il nostro
pensiero augurale ed affettuoso.
— Il 30 Agosto è stato battezzato Massimiliano Lionello Duilio Cambellotti di Ezio
e Paola Taccia. Al piccolo Max e alla sua
famiglia, che vive a Torino, l’augurio di
ogni benedizione del Signore.
La sera del -22 Settembre si spegneva
improvvisamente Alessio Rivoira degli Stringats all età di 75 anni. Era stato Anziano
di Chiesa per 36 anni ed anche insegnante
nelle nostre scuole di quartiere. Egli lascia
il ricordo di una vita di fede coerente, laboriosa e serena per la quale rendiamo grazie
a Dio. AUa famiglia afflitta, alla vedova, alle sorelle, ai figli e alle nuore va ancora la
nostra viva simpatia fraterna, nella certezza
della vita in Cristo.
POMARETTO
IN VAL D'ANGROGNA
Una casa estiva per Pastori
Ricordiamo gli atti liturgici e le attività
delle ultime settimane: è stato celebrato il
battesimo di Refourn Lucetta di Italo e Revel Emilia, Bouchard Daniela della casa pastorale. Che il Signore benedica con la sua
grazia le creature che hanno ricevuto il segno della Potenza dello Spirito.
Ringraziamo di cuore il Pastore Santini che ha presieduto il culto il 30 agosto
e dato un messaggio alla riunione agli Eiciassie; serberemo con riconoscenza le sue
parole cosi preziose per la nostra comunità e
per quanto lo hanno udito nel corso della
giornata. Agli Eiciassie ha pure parlato il
Pastore Conte, dandoci uninteressante relazione sulla Claudiana; abbiamo udito pensieri di saluto da parte del Pastore Geymet,
e del Pastore scozzese della chiesa inglese
in Roma. La riunione è stata presieduta dal
collega Tourn; una bancherella di libri è
stala esposta vicino alla riunione.
La domenica 13 settembre grande
giornata d’incontro coi fratelli del Sud America: messaggio vibrante al mattino del collega Silvio Long, condottiero della comitiva;
pranzo nelle famiglie e poi nel pomeriggio
ai Chiotti ospiti di quella chiesa; la sera
cena a Pomaretto e poi chiusura con una
serata molto simpatica con canti alternati
delle due corali sudamericana e pomarina
e messaggi del Pastore Long, dr. Ribet e
Bouchard.
— Il lunedi 21, visita dei Valdesi dì Germania: Bcurset, Balme, Pinache, Neureul,
Villaretto con dei Berger, Barrai, Jourdan,
Bertet ecc. accompagnati da ben cinque Pastori tra i quali un vescovo di origine valdese dr. Berger. Serata indimenticabile anche
questa seguita da un ricevimento. Brevi interessanti messaggi di lutti i Pastori e del
collega Geymet che li accompagnava.
Ringraziamo di cuore le famiglie che hanno ospitato c contribuito aH’ospitalità nel
corso dell’estafe in occasioni svariate.
— Ricordiamo il nostro bazar di Beneficenza fissato per il 4 ottobre nei locali del
teatro.
— Ricordiamo inoltre che la domenica 11
avremo il culto della ripresa delle normali
attività con un culto al quale prenderanno
parte genitori, catecumeni e bambini; mentre il giorno 18 ottobre avremo un culto di
Santa Cena.
Una delle preoccupazioni maggiori degli
organi ecclesiastici responsabili è giustamente quella dì procurare ai Pastori numerosi e
validi strumenti di lavoro. Ma perchè questo lavoro possa compiersi nel miglior dei
modi è altrettanto indispensabile che ai Pastori si procurino strumenti di riposo. Così
si esprimeva con vivace acume il Pastore
Ch. Freundler, Segretario dell’EPER, alla
inaugurazione ufficiale della Casa estiva per
famìglie pastorali degli Albarin di Angrogna.
La casa sorge in una delle più belle località
della valle a pochi minuti a monte del Capoluogo in posizione predominante. Fu costruita nel 1887, con criteri moderni, dal Pastore Giovanni Pons, nativo di Angrogna ed
appartenne alla famiglia Pons fino a pochi
anni fa, quando fu donata alla Tavola Valdese dalle sorelle Sig.ra Amilda Bounous
Pons e Sig.ra Clotilde Errerà Pons, affinchè
vi fosse compiuta un’opera di valore sociale.
Dopo alcuni anni di ricerche e sondaggi la
Tavola decìse dì farne quello a strumento di
riposo » a cui accennava il Past. Freundler,
cosi necessario ai Pastori, dopo un anno di
intenso lavoro per ritemprare le forze e la
mente nell’aria salubre e nella pace agreste
della nostra (c bella e nobile vai d’Angrogna », come diceva Edmondo De Amicis.
L’inaugurazione ebbe luogo la domenica
ABBIAMO RICEVUTO
Pro RPfligio Carlo Alberto (alla
CIOV); Marietti (Torino) L. l.OfiO.
Pro Gianavella (alla Pro Valli) :
Enricheita Conte (Torino) L. 1.000.
23 Agosto. Al cullo del matiino, presieduto
dal Past. Panascia, erano presenti il Moderatore, Past. Ermanno Rostan e Signora, il
Past. Ch. Freundler e Signora, il Vescovo
Bender del Baden, il Rev. Gilbert Kirby della Chiesa Anglicana, il Past. W. Artus dell’Uruguay, il Gap. Stewart, noto tra noi, e
vari altri Pastori italiani e stranieri, membri della Tavola e non. Dopo il culto si è
saliti alla Casa Pons per Tinaugurazione vera e propria. Erano presenti un buon numero di Angrognini, membri del Concistoro e
una rappresentanza del Consiglio Comunale.
Era pure presente la Sig.ra Bounous, una
delle donatrici (la Sig.ra Errerà, per ragioni
di famiglia, non aveva potuto, con rincrescimento, venire). Il Moderatore espresse il
ringraziamento della Tavola e illustrò brevemente gli scopi e le finalità della Casa stessa; prese poi la parola il Past. Freundler per
esprimere la sua gioia per aver potuto contribuire alla realizzazione di una simile opera, cosi utile per il lavoro pastorale in Italia. Padò ancora il Dott. Carlo Pons, vicesindaco, a nome del Con». Comunale, sottolineando il contributo che la casa estiva dava per l’affermarsi di un turismo qualificato
nella nostra Valle. Parlò infine il Past. Taccia, a nome della Comunità e del Concistoro
esprimendo sentimenti comuni di gioia e riconoscenza. Egli tratteggiò pure la figura e
le tappe feconde del ministerio del Past.
Giovanni Pons (1844-1906) che costruì la
casa. Un plauso particolare andò allTiig.
Ravazzini che progettò e realizzò la sistemazione della casa che comprende quattro alloggetti con un ampio tinello, una camera
da letto, cucina e servizi. Tutti ebbero modo di visitare la casa ed apprezzarne la felice sistemazione. La breve cerimonia finì
con un piccolo, immancabile, rinfresco.
a. t.
S. GERMAl^O CHIS0ÜE
Incontri estivi. Nel corso di questi ùltimi
mesi abbiamo goduto di una notevole varietà di predicazione. Ringraziamo vivamente i
pastori S. Colucci, G. Peyrot, A. Genre,
P. Jallà, F. Davite, T. Magri, R. Jahier e
A. Deodato che hanno presieduto i nostri
culti. Per gli incontri dei mercoledì sera
nella Nuova Sala abbiamo avuto il piacere
di avere fra noi la sig.ra Ada Medie che,
con fine senso artistico, ci ha letto alcune
sue poesie tratte da un volume di prossima
pubblicazione ed il sig. J. Picot che ha rievocato alcuni fatti salienti della storia del
nostro protestantesimo.
La sera del 22 luglio la Corale ha preso
commiato dalla sua direttrice, sig.ra D. Beri.
Alcuni discorsi hanno puntualizzato l’opera
svolta e veniva quindi offerto un ricordo
attestante 1 affetto e la riconoscenza di tutti
i coristi.
L Unione Giovanile ha espresso al pastore, il 24 settembre, Laffetto di tutti i suoi
membri.
Visita gradita. Giovedì 3 settembre abbiamo avuto il piacere di ospitare un gruppo
di fratelli valdesi sudamericani guidati dal
pastore Silvio Long. Dopo aver visitato l’Asilo
dei Vecchi, ammirandone la funzionalità ed
il buon ordine, i nostri ospiti venivano accolti nella Nuova Sala da un gruppo di
membri dì chiesa. Ci si recava quindi al
tempio per un breve culto in comune. E*
stato sottolineato il fatto che mentre S. Germano alla fine del secolo scorso, ricostruiva
il suo tempio fra molte difficoltà economiche, i nostri coloni sudamericani, pur trovandosi anch'essi in disagiate condizioni finanziarie, avevano nondimeno, con una pubblica sottoscrizione, invialo un aiuto vivamente apprezzato ed attestante lo spirito di
solidarietà già all’opera in quei tempi lontani. Parecchie famiglie della chiesa hanno
desiderato avere i nostri amici per il pasto
di mezzogiorno. Furono così stabiliti altri
contatti più diretti.
Congedo. Il pastore Bert, nel prendere con
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
FRALI
La Comunità è stata ultimamente colpita
da un lutto particolarmente doloroso. Il nostro fratello Egidio Artus è improvvisamente deceduto al Cougn in seguito ad un non
grave intervento operatorio il 16 settembre.
Aveva 32 anni. Tutta la Comunità, che si
è stretta intorno ai familiari in occasione del
funerale il giorno seguente, esprime ancora
la sua simpatia ai genitori, alla giovane vedova ed alle due piccole bambine, chiedendo che il Signore li assista e li accompagni.
— In occasione delle ultime domeniche
è stato impartito il Battesimo a Tiziana Menusan di Luciano e Valda Grill (Indiritti),
a Raniero Genre di Valdo e Laura Pascal
(Malzat) ed a Manuela Pascal di Nino e di
Renata Ghigo (Miramonti). Diamo pure il
benvenuto a Gustavo Barus giunto ad allietare i genitori Amato Barus e Nella Pascal
(Ghigo) e chiediamo al Signore di benedire
questi fanciulli e le loro famiglie.
— Nel corso dell’estate abbiamo avuto in
mezzo a noi per dei periodi più o meno
lunghi diversi gruppi di giovani stranieri
provenienti dalla Francia e dalla Germania.
Ricordiamo soprattutto il gruppo diretto dal
Past. Quaas che ha dato la sua collaborazione per il tempio di Prali e per Agape.
— Ricordiamo anche con piacere la corale internazionale, anzi intercontinentale
che. sotto la guida di un Pastore africano,
ha cantato in occasione di un culto destando viva impressione col suo canto vivo ed
incisivo
— Abbiamo anche avuto il piacere di
ascoltare la predicazione di vari Pastori : il
Prof. Amedeo Molnar della Facoltà teologica
di Praga, i Pastori Salvatore Briante, Gu
stavo Berlin e Sergio Rostagno che ringraziamo.
Un posto particolare occupa il ricordo
della visita dei Fratelli dal Sud America
avvenuta il 31 Agosto ed il 1 Settembre.
Non è stato possibile avere degli incontri organizzati con la Comunità, dato il periodo
di lavoro in cui questa vi.sita è avvenuta;
ma è pure stato possibile avere dei contatti
personali molto simpatici e dedicare un po’
di tempo alla visita di questa zona di Valle
da Ghigo al Chapeau d'Envie. In quei giorni erano a Frali il Past. Aldo Comba e Signora i quali hanno dato un messaggio in
questa occasione. A questi Fratelli e Sorelle
rinnoviamo il nostro saluto cordiale sperando che le stelle alpine portino loro un poco
della gioia di questo incontro.
FERENTINO
Il 16 agosto è stata battezzata la piccola
Teresa Pica di Giuseppe. II Signore benedica
quest’agnellino del Suo gregge.
— Domenica 13 settembre nella nostra
cappella abbiamo celebrato il primo matrimonio. Si sono sposati : Picchi Fernando e
Schietroma Antonina. Il Signore benedica
questa nuova famiglia che si è formata e le
dia di camminare nelle Sue vie.
— Martedì 15 settembre a Colleferro è
rimasto vittima d’un incidente stradale il
giovane Franco Sortenì, figlio del diacono
della Comunità di Ferentino. I funerali hanno avuto luogo a Colleferro il 17, indi la
bara è stata trasportata a Ferentino. Alle
porte del paese centinaia di persone aspettavano e la bara è stata trasportata sino al
cimitero dagli amici di Franco.
Alla famìglia che è nel lutto ricordiamo
ancora : « Io sono la risurrezione e la vita,
chi crede in me anche se muoia vivrà ».
— Indirettamente abbiamo saputo che è
stata ricoverata all’ospedale di Neuchâtel la
sorella Annina Vona, moglie di Ernesto. Le
auguriamo un pronto ristabilimento.
Nel corso dei mesi estivi ci hanno annunziato la Parola del Signore, presiedendo il
culto domenicale, i Pastori Sigg. Silvio Long
e Alfonso Peyronel, che ringraziamo sentitamente per il loro messaggio vivo e fraterno.
— Abbiamo amministrato il battesimo ai
piccoli : Rivoiro Piero di Alessandro e di
Sappè Mafalda (Pomeano) e Marco Peyronel
di Guido e di Sappè Ada (Tournim). Il Signore accompagni con la Sua grazia questi
agnelli della Sua greggia e li benedica insieme ai loro familiari.
— Abbiamo avuto l’opportunità d’incontrare in diverse occasioni vari gruppi di fratelli in fede di altra nazionalità e di altre
comunità venuti a visitarci nel corso dell’estate. Menzioniamo anzitutto i 21 giovani
teciesuhi della Christoplior&gemeìnde di Göttingen, i quali, guidati dal loro Pastore sig.
W. Rannenberg, sono rimasti con noi una
quindicina di giorni per un campo dì lavoro durante il quale ci hanno dato la loro
mano d’opera volontaria per ripulire il nostro tempio del traliccio e dell’intonaco del
vecchio soffitto, per rimettere a posto i banchi nel nostro locale dì culto o per iniziare
i lavori della strada carrozzabile del villaggio dei Bosi, la quale venne poi tracciata
dagli abitanti di quel villaggio nel mese di
Agosto. Ricordiamo con gratitudine le giornate trascorse con loro, ma soprattutto le
serate che essi hanno organizzato per la comunità ed il culto bilingue di Santa Cena
che chiuse il loro soggiorno in mezzo a noi,
che, ci auguriamo, sia stalo di benedizione
per tutti quanti.
— Alla fine del mese di Agosto abbiamo
accolto per un culto serale un bel gruppo
di fratelli e di sorelle della Chiesa Riformata di Lippe Detmold in Germania accompagnati dal loro Pastore sig. Riebling e dal
Pastore sig. Enrico Geymet di Villar Perosa.
Gii ospiti ci hanno portato anche la loro fanfara insieme ai trombettieri di Villar Perosa e di Pomaretto. Un grazie al Pastore Geymet per il messaggio che egli ci diede in
quella circostanza, al Pastore Nang del Gabon che ci parlò della Chiesa Evangelica
nel suo paese ed ai nostri amici per la loro
gradita visita.
— Giovedì 3 Settembre, nel pomeriggio,
la comunità ha avuto la gioia di accogliere
i fratelli e le sorelle Valdesi dell’Uruguay e
dell’Argentina guidati dal Pastore sig. Silvio Long. Essi sono arrivati in pullman alla
Ruata verso le ore 15, attesi da un gruppo
di membri di chiesa. Dopo uno scambio di
saluti ci siamo riuniti nel tempio : il pastore diede un fraterno benvenuto agli ospiti
e ricordò brevemente la storia del nostro
tempio; la signorina Pons salutò la comunità pramollina da parte dei fratelli sud-americani ed il Pastore Long ci rivolse un caldo messaggio. Ci siamo quindi recali nella
«ala delle attività per una tazza di tè e poi
ì nostri fratelli ripartivano lasciando nel
nostro cuore il ricordo della loro visita gradita e benedetta, anche se, per forza maggiore, molto breve.
— Giovedì 10 Settembre in occasione di
un altro culto serale abbiamo ascoltato un
forte messaggio del Pastore sig. Gustavo Bouchard di Pomaretto e gustato diversi brani
di musica classica eseguiti con maestria da
un gruppo della fanfara del Baden diretto
dal Maestro sig. Stober al quale si erano
aggiunti anche i trombettieri di Villar Pellice, di Pomaretto e di Villar Perosa col
loro Pastore sig. Geymet, che aveva organizzato la « tournée » dei fratelli tedeschi
in varie comunità delle Valli. Al termine
del culto ci siamo ritrovali nella sala delle
attività per un piccolo rinfresco. Grazie anche a questi nostri amici per la loro vìsita
e per quanto ci hanno recato.
gedo dalla comunità di S. Germano dopo 14
anni di ministero, rivolge un pensiero di riconoscente affetto a tutti i membri di chiesa
accorsi per il culto del 27 settembre, a tutte
le gentili persone che sì sono prodigate per
organizzare la serata di commiato, che ebbe
luogo quella stessa domenica e che, con felice idea, riunì in un programma vario i
bimbi, i catecumeni, la filodrammatica, ì
giovani deirUnione e la Corale. Alla fine
della serata veniva pure consegnata al pastore una busta con un segno tangibile di
apprezzamento per l’opera svolta. Una così
spontanea manifestazione di affetto che ha
visto gremita la Nuova Sala rimarrà a lungo impressa nei cuori di chi parte e di chi
rimane.
Benvenuto. Il pastore P. Jalla e la sua famiglia stanno per giungere nella loro nuova
sede. Egli presiederà il culto della domenica
4 ottobre. La comunità si prepara ad accoglierli con gioia e formula i migliori auguri.
Dipartenze. Alcune famiglie della nostra
comunità sono state dolorosamente colpite
dal lutto. Si è spento, dopo molte sofierenze,
Jahier Enrico di anni 54. Trasferitosi, da alcuni anni, a Villar Perosa ha desiderato essere sepolto nel nostro cimitero.
E' mancata all’affetto dei suoi cari Long
Margherita in Comba, di anni 54. I lunghi
mesi di prova Thanno preparala a lasciare
serenamente questo mondo.
Si è spenta ai Ronchi Pascal Evelina, di
anni 70, dopo lunghi mesi di infermità.
E’ deceduta all’Asilo dei Vecchi Travers
Margherita ved. Grani di anni 87.
La sera del 7 settembre si è spento improvvisamente Bertalot Guglielmo Enrico, di
anni 57. Il suo funerale, presieduto dal
pastore Deodato, è stato una manifestazione
di solidarietà e di simpatia ai parenti afi'lilti.
Si è spenta, alTAsilo dei Vecchi, Travers
Enrichetta ved. Bouchard nella tarda età
di 82 anni.
Alle famiglie afflitte rinnoviamo l espressione della nostra simpatia cristiana.
jVIatrimoni. Si sono sposati, nel nostro tempio, Santiano Bruno Renato (S. Secondo) e
Costantin Laura (Marchisa); Avondetlo Elmo
(Billia) e Soulier Ida (Ferrieri); Long Roberto Givoanni (Savoia) e Bouchard Violetta
Maddalena (Villa); Godine Roberto (Prarostino) e Avondet Lilia (Porte). I nostri migliori auguri per queste nuove famiglie.
Battesimi. Galliano Paola dì Oreste; Bleynat Silvani di Renato; Rivoira Giorgio di
Ilario; Còmba Silvana di Simone; Bouchard
Roberto e Norma di Raimondo; Bosco Laura
di Remo; Long Adriano di Adolfo; Baret Guido di Alfredo; Bertalmio Riccardo di Alberto: Balmas Tiziana di Edo; Giraud Giuliana
di Renzo; Bouchard Franco di Aldo; Galliaii
Giancarlo di Valdo. Il Signore accompagni
con la sua grazia questi bimbi ed i loro
genitori.
Pro Gianavella
Sig.Tie Peirai Olga e Dora L. 10.000 Si
lenifica : Cairus Enrico e Lidia L. 500
(non L. 1.000 come erroneamente elencato
nella precedente lista).
Le oblazioni si ricevono anche dalla Tipografia Subalpina, nonché dai Sigg. Dott. G.
Ri'bet, dal Sig. Sereno Mario e dall’Ing
G. Pontel - oppure sul c.c.p. N. 2/305Ì1
intestato al Sig. Pellegrini Umberto.
Direttore resp. : Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
fio. Subalpina s.p.a. - Torre Pelliee (To'
mimi i'yuDiÄNti
Per poter rispondere con più
chiarezza e precisione a chi vi
chiede: «Che cosa è il Protestantesimo? », ripensate la vostra fede e leggete
V'
Î 't' -V*.
Traduz. di Berta Subi-lia
Pagg. 124, L. 1.000
avvisi economici
IMPIEGATA ventiquattrenne cerca coetanea dividere alloggio. Rivolgersi a: Sig.
L. Giardini, Via Madama Cristina, 69 Torino.
Dopo lunga malattia sopportata coti
cristiana serenità, è deceduto
Alberto Travers
Ne dà il triste annuncio la figlia
Paulette. Un ringraziamento particolare aU’Ospedale Evangelico di Torino
e a quanti gli sono stati vicini con il
loro affetto nei lunghi mesi della sua
malattia.
Chiunque vive e crede in me
non morrà mai.
(Giov. 11: 26.
Torino, settembre 1964
RIN GRAZI AMENTO
La moglie e parenti tutti del Compianto
Guglielmo Enrico
Bertalot
profondamente commossi per la dimostrazione di affetto e di simpatia
tri’nutata al loro Caro, nelTimpossibilità di ringraziare singolarmente, esprimono ia sincera riconoscenza e grat:tudine a quanti con la presenza ai
funerali, scritti, parole di conforto,
fieri, opere di bene, presero parte in
qualsiasi m_odo alla luttuosa circostanza.
Un ringraziamento* particolare al
Pastore A. Deodato, ai Sigg. Widemann, ai Dirigenti, Impiegati e Operai del Cotonificio Widemann, al Personale di casa Widemann, Famiglie
Lupine, e Rostan ed agli Amici della
Classe.
S. Germano Chisone, 11 Settembre ’64
Malattie
orecchio, naso e gola
Il dott.
Oskar Schindler
riceve per malattie dì
orecchio, naso e gola
a POMARETTO (presso l’Ospedale Valdese) tutti 1 lunedì
dalle 14 alle 15,30.
a LUSERNA SAN GIOVANNI
(presso lo studio del dott. Pelizzaro) tutti 1 venerdì dalle
13,30 alle 15.
a TORINO (via Ristagno 20 S. Rita) matrtedì, giovedì e sabato dalle 14 alle 16.
Acquistando i VINI MARSALA
dai fratello Garzia Salyatore, vìa
Cappuccini, 6, Marsala, contribuire-te alla creazione di un fondo per
la costruzione di un’Opera Evangeliica in Marsala, in quanto tutto
il guadagno, escluso il minimo indiispensabile al suo fabbisogno familiare, va devoluto per l’Opera
Cartone propaganda :
6 bottiglie da 750 gr. L. 2.100
12 bottiglie da 750 gr. L. 3.900
C.C.P. 7/528 Chiedere listino prezzi.
Per l’opera di Marsala è già stata
rersata alla Tavola la somma d*
fir.3 113.690.