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BibUotsca Valiead
■CToriiio) ^ TORnSPÈLLICS
Quindicina! e
della Chiesa Valdese
DELLE
" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
________________________________É_______
Ann* LXXXVI - Num. 1
Una copia L. 25
ABBONAMENTI
ÌEco; L. 700 per Tintemo | £co e La Luce: L.^I^OO per rintemo Spedìz. abb. postale II Grappo
/
L. 1200 per l’estero )
L. L800 per l’estero 1 Cambio d’indirizzo Lire 40,—
TORRE PELLICE - 13 Gennaio 1956
Ammin. Claadiana Torre Pellìce - C.C.P. 2-17557
Oh! profondità della ricchezza e
della sapienza e della conoscenza
di Dio ! Quanto inscrutabili sono
i suoi giudizi, e incomprensibili le
sue vie. (Romani XI: 331
Dio ci assicura ch’Egli vede tutto,
tutto regge e ordina. Volete sapere
quel che dovete credere? Avete la
Scrittura: consultatela. La perfezione
consiste nel credere quel che vi trovate stabilito. Vi basti di sapere che
Dio fa e ordina ogni cosa. Rinunziate
dunque alle vostre futili interrogazioni : Perchè costui è potente, mentre
q uest’altro è umiliato? Perchè gli uni
sono forti, e gli altri deboli?
Ignoro il motivo che spinge Dio ad
agire in questo modo, ma allontano
i miei dubbi col pensiero che Dio non
può operare che con sapienza. Non abbiamo da ricercare nuovi ragionamenti. perchè, allorquando una cosa procede da Dio, bisogna trovarla giusta:
è in questo senso che occorre parlare
del governo e del giudizio di Dio.
Siamo naturalmente portati a lagnarci di Dio proprio quando niente
altro facciamo che disubbidirgli del
continuo; è Lui che a buon diritto ed
a più forte ragione può lagnarsi di
noi.
Manifestiamo il nostro risentimento,
perchè Dio non ci ascolta; ma quando Lo ascoltiamo noi?
Diciamo : Dio non degna di uno
sguardo, questa terra; ma quando al-,
ziamo noi gli sguardi al cielo?
Siamo ribelli ai suoi ordini; e sia-,
mo sorpresi che Egli sia sordo alle nostre preghiere. Se dobbiamo andare
incontro alla sofferenza, è il nostro
peccato che ne è la causa.
E peccare è offendere Dio; perchè
dovremmo stupirci, s’Egli punisce?
Eppure, cionostante, questo Dio di amore non ci tratta come noi lo trattiamo. Salviano
... nato dal seme di Davide secondo la earne, dichiarato Figliuol
di Dio con potenza secondo lo spirito di santità, mediante la sua risurrezione dai morti.
(Romani I: 3-4)
Se le sue opere divine provano che
Egli è Dio, le sue sofferenze provano
Ch’Egli fu uomo. Chè se Egli non è
stato uomo, chi dunque è colui che
dormì in una mangiatoia, fu allattato
da Maria, ricevette il battesimo dalle
mani del Battista, soffrì la fame, la
sete, la stanchezza, pianse su Lazzaro
morto?
S’Egli non era Dio, chi era questo
fanciullino a cui gli angeli ed i pastori vennero a rendere omaggio nella
sua culla, ed ai piedi del quale i Magi
offrirono i loro doni ed il loro omaggio? S’Egli non era Dio, come poteva
Raccomandiamo ai loHori
LO STUDIO COMUNITARIO
DELLA PAROLA
(Gruppi del Vangelo)
di Carlo Lupo
Questo studio presenta il problema della lettura e della meditazione
biblica nelle nostre comunità, mettendone in luce gli aspetti più vivi
e pieni di promesse. Il pastore Lupo
ci richiama al più grande dono di
Dio : la Sua presenza vivente che parla alla Chiesa in ascolto. Questo volumetto è un richiamo ed una consolazione. I fratelli e le comunità ne
avranno grande benefìcio.
Lire 100 la copia —. Oltre 10 copie il 15% di sconto. — Ordinazioni presso : Segreteria di Agape - Perrero per Prali (Torino).
Egli comandare alla natura, cambiare
l’acqua in vino, nutrire tutta una folla con cinque pani e due pesci? Come poteva Egli rimettere i peccati,
rimproverar le onde e calmar le tempeste, spandere lo Spirito Santo sugli
Apostoli e scuotere le fondamenta
stesse della terra, il giorno della sua
morte?
S’Egli era uomo, quando esclamava ;
« Dio mio, Dio mio, perchè mi hai
abbandonato », era Dio quando prometteva al ladrone sulla croce la beatitudine del paradiso, quando infrangeva le catene della morte con la sua
risurrezione, quando saliva verso il
cielo per prendervi posto sul trono del
Padre. Se egli non fu compiutamente
Dio e uomo, gli oracoli dei profeti sono privi del loro adempimento e la
speranza della salvezza è un’illusione.
Si, oh! Gesù, sei Dio perfetto ed
uomo perfetto, partecipe al tempo
stesso del cielo, della terra, dell’eternità e del tempo. Gloria immortale ti
sia resa nei secoli dei secoli!
La città dissepolta
Un pò di storia
Efrem.
La storia di Marf"è molto interessante, anche per la litee che essa getta su alcune delle pagine più oscure
della Bibbia. E’ il nome di una città
di cui, fino al 1925 non si sapeva
gran cosa. Si sap^a cioè soltanto
che una città con ^esto nome era
esistita, molti c molti secoli prima
di Cristo, nel Mei.ìfo Oriente, nella
regione del corso medio dell’Eufrate; si sapeva aneli« che. nella lista
dei re di Babilonia*'essa figurava come la capitale dellg.-decirna dinastia
dopo il grande dilutno. Era poco per
una così grande citta, così misteriosamente ingbiottitaidalla sabbia del
(le.serto, che non si riusciva neppure
jiiù a identificarne |a posizione.
Ne! 1925 uno studioso americano
iniziò scavi nella regione li Teli Hariri, ma senza giungere a risultati
concreti; nel 1933, invece, nella stessa zona, il caso aprì la via a una delle più sensazionali scoperte del nostro tempo. Un beduino riferì ad un
ufficiale francese, che comandava un
posto di guardia in quella zona, di
aver trovato « un uomo », mentre
scavavano un cimitero, per proteggere i cadaveri dalle iene. Dall’interrogativo risultò che si trattava di un
i( uomo di pietra » : di una statua
di pietra. L’ufficiale riferì ai suoi superiori, e così, di ufficio in ufficio, la
jiratica giunse fino a Parigi, dove de.stò una notevole emozione : uno dei
più valenti orientalisti, Andrea Parrot, venne fornito dalle competenti
autorità francesi dei mezzi necessari
per degli scavi in grande stile. Do
Perchè iegg^ la Bibbia 7
Come me lo sono domandato cento volte a me stesso, lo domando ora
a te che mi sei fratello e compagno
sulla via della Vita. La domanda non
ha nulla di capzioso, tende soltanto a
farti riflettere sopra un aspetto assai
importante della tua religiosità.
"" Quando ti disponi a lègpfe qùàlche brano dei 66 libri che compongono la raccolta di libri sacri che fu poi
chiamata la Bibbia, sei persuaso di
fare un’opera che ha un significato ed
un valore religioso. Ma perchè ha un
valore reputato unico e più eccellente
di qualsiasi altra lettura? Non basta
affermarlo, perchè altri l’hanno ripetutamente affermato in tutti i toni.
Devi poterlo provare con la tua esperienza di vita.
E allora, la tua lettura dei sacri testi può anche rivelarsi vana e inutile,
se non determina nel tuo pensiero un
rivolgimento di impressioni, di desideri, di volontà e di propositi d’azione nell’ambiente sociale in cui vivi
quotidianamente. Se questa trasformazione interiore — che implica forse il
capovolgimento dei valori della vita,
sino a poter dire con Paolo : « le cose
che m’erano guadagni le ho reputate
danno » — non si produce in te, è un
segno evidente che la tua lettura delle
sacre carte è stata male impostata.
Ecco perchè devi di nuovo domandarti: Perchè leggo la Bibbia?
valore, e senza riuscire a riallacciare
la tua mente ed il ti^ cuore allo Spirito che «soffia dovi.vuole».
Ho conosciuto, molti armi or sono,
un assiduo lettore della Bibbia che citava a sproposito un numero infinito
di versetti, per parer^ molto religioso,
mentfff con le ue mordaci citazioni,
tolte dall’Antico e Nuovo Patto, condannava luvaiiabilmciiic la propria
moglie ed il suo prossimo non gradito. Evidentemente egli ragionava come il fariseo nel tempio : « O Dio,
ti ringrazio ch’io nón sono come gli
altri uomini... »
vo di alcuna scrittura, perchè egli
« vuole mettere la sua Legge viva nell’intimo tuo e scriverla, a caratteri spirituali, nel tuo cuore ».
Perciò non è assolutamente sicuro
che la Bibbia, anche se la chiami « Parola di Dio », possa darti la fede nè
insegnarti a pregare, se non ne provi
il bisogno. La fede che non è fondata
sul proprio giudizio interiore e sulla
propria esperienza, ha poco valore.
Non confondere la tua fede con la tua
credenza : « Tu credi che v’è un solo
Dio... anche i demoni lo credono e
tremano ».
Se tu leggi soltanto perchè una veneranda tradizione ti sospinge a farlo o perchè un’autorità religiosa te lo
raccomanda con tutti i mezzi di una
accorta propaganda, la tua lettura si
risolve soltanto in un vuoto conformismo ecclesiastico, privo di autentico valore spirituale. L’espressione, lo
so, è un po’ dura, ma non è vana nè
priva di efficacia per la tua coscienza,
se rifletti seriamente sul fatto della tua
vita interiore. Nessuno, e nemmeno la
Bibbia, può aprire il tuo cuore al soffio rigeneratore dello Spirito Divino,
se un segreto interdetto materiato di
egoismo lo tiene chiuso.
Potresti leggere sera e mattina le
parole che altri credenti hanno scritto senza fare alcuna esperienza personale, se continui a tenere avvinti i tuoi
pensieri alla tua personalità, ai tuoi
interessi, alle tue brame, alle tue abitudini, ai tuoi pregiudizi, ai tuoi rancori, al tuo segreto desiderio di prevalere sui tuoi simili. E potresti catalogare nella tua mente tutti i sacri libri e tutto il loro vario contenuto formale, senza distinguerne il disuguale
Ma perchè ancora leggi la Bibbia?
Forse per compiere un tuo dovere religioso e mettere la tua coscienza in
pace. Se questo bastasse, molti avrebbero la coscienza in pace.
Ma sta attento alla forza dell’abitudine: un gesto consuetudinario perde
a poco a poco il suo mordente sulla
coscienza e può diventare un insidioso soporifero morale. Tutto aspetti da
Dio, la tua salvezza, il tuo perdono,
la tua pace... e tu che cosa fai perchè
il suo Regno venga nel tuo cuore e nel
mondo?... Ho assistito a molte letture
obbligate della Bibbia, che si risolvevano miseramente in una fastidiosa
formalità, ed ho sentite molte preghiere che rassomigliavano a vane giaculatorie. La preghiera che non prorompe libera e spontanea dal cuore purificato dal dolore e santificato dalla carità è come un uccellò ferito all’ala che
non può sollevarsi da terra o presto vi
ricade.
Tu leggi molte parole umane nella
Bibbia; ma queste parole, anche le più
ispirate, sfiorano soltanto la tua mente e non risolvono i problemi della tua
coscienza, se non corrispondono a quelle che lo Spirito di Dio — qui ed ora
— fa echeggiare nell’intimo sacrario
del tuo cuore. Una parola scritta è
morta e non ha valore per te, se non
serve a farti riflettere per cercare nel
tuo intimo il tesoro celato e la perla
di gran prezzo. Non dimenticare che
l’Eterno non ti obbliga ad essere schia
E forse tu leggi ancorà la Bibbia’
per mettere d’accordó, cori un complicato sistema ermeneutico, più o meno
allegorico, le varie parti che la compongono per scoprirvi la conferma
dello schema di dottrina che la tua
mente ha accettato. E pur vi cerchi
avidamente i passi che possono fornirti una base ed una prova dei miti
che ti sono familiari sin dagli anni della tua verde età. Ma alle tue pazienti
laboriose ricerche non corrisponde
sempre una luce interiore che illumini
il tuo sentiero verso l’ignoto, nè una
forza che ti permetta di vivere « nel
mondo senza essere del mondo ».
E peggio ancora accade nella tua
coscienza, quando investighi le sacre
scritture, con acre spirito di parte, per
trovarvi l’armamentario polemico che
ti servirà ad avvalorare le tue credenze, per confondere ed umiliare chi si
permette di pensare in modo diverso
dalla tua tradizione.
E così cedi alla tentazione di una
falsa giustizia, che ti fa sperare di essere salvato dalla tua retta dottrina,
mentre condanni gli altri. Anche gli
avversari di Gesù, trincerati dietro la
tradizione ed armati di sofismi morali e teologici, pensavano la stessa cosa... perciò il loro cuore rimase chiuso alla manifestazione dell’Amore del
Padre che « fa levare il suo sole sui
buoni e sui malvagi ». Le credenze
sono dei gusci vuoti, se la fede viva
ed attiva non li riempie della virtù
creatrice dello Spirito di vita e di potenza infinita.
Rifletti e taci. Quello che tu cerchi
nella lettera morta è già presente nell’intimo del tuo essere, perchè Dio che
è sopra tutti è pure in tutti, e perciò
anche in te. Non frapporre fra te e Lui
i gusci duri delle tue credenze codificate e dei tuoi pregiudizi, allora il suo
Cristo nascerà e crescerà in te, finché tu sia una nuova creatura, un uomo fatto.
E talvolta, se saprai stare in ascolto davanti alla tua Bibbia, potrà accaderti di sentire echeggiare nel tuo cuore le parole di un inno ben noto ;
« Je me lasse d’ouir, je me lasse de
Mai non pas de te dire: [lire
C’est Toi seul que je veux ».
po alcuni « assaggi » infruttuosi, il
23 gennaio 1934 vennero alla luce alcune statuette ed iscrizioni da cui risultò in modo preciso che ci si tro\ ava proprio fra le rovine della misteriosa Mari.
Gii uomini mossero all’assalto della collina che seppelliva la città antica, da sei lati, senza sosta, fino al
1938, e tesori vennero alla luce a
compensare questo generoso sforzo:
pagine oscure dell’antichissima civiltà assiro-babilonese si poterono spiegare alla luce delle iscrizioni ritrovate. Iscrizioni e biblioteche addirit
tura ed archivi! Biblioteche ed archivi di un genere particolare, perchè, come è nolo, non esistevano allora carta e pergamene, ma si scriveva .su tavolette di argilla, con una
scrittura particolare. « cuneiforme ».
Orbene, ricercando e scavando nel
(dossale dissepolto palazzo reale, (si
pensi che il solo cortile d’onore è un
rettangolo con 50 metri di base e 31
di altezza) (si pensi che l'-insieme del
jralazzo stesso, che comprendeva anche il tempio, copre un’area di 200
metri per 120) i ricercatori ritrovarono quasi intatti gli archivi con oltre 20.000 volumi o tavolette che dir
.si voglia! Una scoperta di sommo interesse, perchè il contenuto di questi
scritti si riferisce ad ogni sorta di argomento d’interesse del popolo : amministrazione, tasse, affari, leggi e
religione.
A. Parrot si affrettò ad illustrare i
risultati di queste scoperte, poi venne la guerra; gli uomini furono troppo bestialmente occupati a distruggere nuov'e città, per occuparsi di diseppellire le rovine di quelle che la
natura aveva miracolosamente conservate. Non fu comunque tempo
perso, perchè gli studiosi poterono
confrontare i risultati delle loro indagini. Nel 1951, sotto gli auspici
del governo siriano, si sono ripresi
gli scavi, e recentemente A. Parrot
ha anticipato alcune conclusioni che
confermano quelle precedenti.
Un commento a Ezechiele
Ricordate la profezia di Ezechie
le? (cap. XXI 23-28). Egli annunzia
che il re di Babilonia sta per muovere col suo esercito, che due vie gli
stanno aperte, che egli « sta al bivio
in capo alle due strade, per tirar presagi: scuote le frecce, consulta gl’idoli, esamina il fegato ». Esamina il
fegato? Proprio così. Si sapeva del
resto che questa di consultare il fegato delle vittime era una consuetudine dei babilonesi, prima di iniziare una impresa; ma gli scavi di Mari hanno illustrato in modo straordinario questo fatto.
In un locale particolare, annessi)
al tempio, si è trovata intatta una collezione di modelli di fegato di argilla che .servivano ai sacerdoti babilonesi per lezioni pratiche di anatomia;
i candidati al sacerdozio dovevano
imparare a conoscere la conformazione del fegato, per poter poi trarre gii « auspici » (le profezie) dalle
alterazioni che essi riscontravano su
quelli delle vittime. Esistevano, a
questo scopo, dei veri e propri manuali (sempre in tavolette di argilla)
di rituale. Finora si erano solo trovati esemplari isolati in Palestina ed
in Siria.
Quasi profeti
G. Francesco Peyronel.
Le origini del profetismo ebraico,
come è noto, presentano molteplici
problemi che non sono di facile soluzione. Sapevamo, per esempio, da
testi assiri che risalgono a circa 1000
{continua in 4.a pagina)
2
.í:
L*ECO DELLE yALLI VALDESI
NoRzíario écciesíastico
AUSTRIA
11 Sínodo della Chiesa evangelica
della Conferenza d’Asburgo e della
Confessione Elvetica, riunito a Vienna dal 21 al 25 novembre, ha esaminato con particolare attenzione il
problema del pastorato femminile.
11 Sinodo si è occupato della candidatura di molte donne che avevano
compiuto i loro studi teologici e che
domandavano di essere consacrate
in vista del ministero pastorale. La
decisione è stata presa dal Sinodo
in base ad un rapporto teologico fondato su ciò'che la Bibbia dice del
ruolo della donna nella Chiesa, specialmente alla luce delle dichiarazioni sul matrimonio e sulla famiglia. L’Evangelo riconosce l’eguaglianza dei « valori » dei due sessi,
ma non l’eguaglianza di a natura ».
Esso non ammette nè un patriarcato
egocentrico, nè uno statuto legale di
partecipazione in una collaborazione. Questo implicherebbe l’identità
di natura fra gli uomini e le donne.
Dal momento che la predicazione
della Chiesa è vincolata alle dichiarazioni bibliche, la Chiesa non può
che conformare la sua vita ed i suoi
ministeri alle concezioni della Bibbia.
Dopo aver preso la cosa in seria
considerazione, il Sinodo generale
ha dunque rigettato la candidatiu-a
delle teologhe. Simultaneamente si
è pronunciato in favore di una completa revisione, alla luce di questa
nuova decisione, del pensiero, dello
statuto e della valutazione del ministero femminile nella Chiesa. Il Sinodo ha deciso di ammettere le donne teologhe al beneficio delle stesse
condizioni finanziarie di cui godono
i pastori della Chiesa.
GRECIA
Nel mese di settembre, la Chiesa
greca di Costantinopoli è stata colpita da un immenso disastro, in seguito a rappresaglie politiche determinate dal fallimento delle trattative
anglo-turco-greche sulla questione di
Cipro. Nella notte dal 6 al 7 settembre, gruppi di dimostranti si sono
addentrati nei quartieri abitati da
Greci, hanno saccheggiato e distrutto le case d’abitazione e i negozi dei
Greci: tutto è stato fatto a pezzi. Poi
è venuta l’ora della distruzione delle
chiese: su <10 chiese greche ortodosse, 29 sono state interamente bruciate e più di 30 sono state saccheggiate. Infine, anche i cimiteri furono
profanati. Non ci sono state vittime
umane.
La stampa mondiale, purtroppo,
ha appena segnalato quei gravi fatti,
per ragioni di diplomazia politica.
Cinque giorni dopo, il Consiglio
Ecumenico interveniva, animato da
un vero spirito di solidarietà cristiana. Un suo inviato da Ginevra accorreva a Istambul, prendeva contatto
con il Patriarca della Chiesa ortodossa e tornava a Ginevra con un
rapporto dettagliato. Subito il Consiglio Ecumenico faceva partire per
la Turchia una « Missione fraterna »
composta di quattro persone (tra le
quali il Pastore francese Charles
Westphal) per vedere in qual modo
le chiese in sofferenza avrebbero potuto essere sollevate dalla loro distretta. Il Patriarca ebbe a dire:
« La vostra presenza qui è un dono
del Signore, è l’aiuto più prezioso
che potesse esserci recato ». L’intervento e gli aiuti del Consiglio Ecumenico hanno mostrato al governo
turco che la chiesa ortodossa greca
non è sola, ma è sostenuta materialmente e spiritualmente dalla cristianità ecumenica, cc Quando un membro soffre, tutti gli altri membri soffrono con lui ».
FRANCIA
L’Assemblea generale del Protestantesimo francese ha avuto luogo
a Montpellier sotto la direzione del
Pastore Marc Boegner. All’ordine
del giorno vi erano i seguenti
argomenti : Le nostre responsabilità riguardo alle giovani Chiese dell’Unione francese — Vantaggi e inconvenienti della separazione della Chiesa dallo Stato — Le
nostre responsabilità nella nazione:
a) Che cosa si deve pensare della nostra evangelizzazione? b) le nostre
chiese e il mondo operaio; c) l’ora
dei laici; d) Le nòstre responsabilità nel mondo ecumenico.
L’Assemblea ha indirizzato un
messaggio al Presidente della Repubblica, Mr. René Coty. Riguardo alla
situazione nell’Africa del Nord, il
messaggio così si esprìme:
” Aux chrétiens de l’Afrique du
Nord, elle rappelle combien sont
nécessaires, au sein de l’angoisse
actuelle, un esprit de prière, de courage, le loyauté, de paix, une volonté
désintéressée de poursuivre sa tâche
et, en général, tout geste qui puisse aider à créer un climat de compréhension et d’amour.
Aux chrétiens engagés dans les opérations militaires, elle apporte
Vassurance qu’elle souffre avec eux
des problèmes humains et des cas de
conscience qui leur sont posés par
leur devoir d’obéissance. Elle leur
rappelle qu’à l’égard des musulmans
près desquels nos Eglises sont placées, soit en afrique du Nord soit en
France, les chrétiens ont avant tout
le devoir d’être les témoins de JésusChrist, mort pour leur salut comrrie
pour le nôtre. Le témoignage n’est
possible que s’ils s’efforcent d’abord
de les respecter, de les comprendre
et de les aider ”.
BELGIO:
Dal 28 ottobre al 6 novembre, il
Protestantesimo belga (piccola ma
vivente minoranza in paese cattoli
co) ha organizzate^ a Bruxelles una
splendida esposìzi^e della Bibbia,
che ha avuto una grande risbnanza
in tutto il paese. L’iniziativa è stata
favorita da un patronato di alte personalità religiose^ politiche e culturali ; al di sopra ^ tutti, la Regina
Elisabetta, alla quale è stato offerto
un esemplare di, lusso dell’ultima
edizione della Società Bìblica. Il Pastore Mascaux, redattore di « Paix
et Liberté » cosi scrive: ” Marquons
d’une pierre blapche cette belle
réussite. Nous en bénissons le Seigneur; pour Sa seule gloire et la vè
rite qui est la Parole de Dieu a été
fait cet ejg'ori Domenica, 6 novembre, la grande sala « des BeauxArts » à Bruxelles si è riempita di
una folla di protestanti accorsi ad
ascoltare le conferenze dei proff. H.
Brugmans, rettore; del Collegio d’Europa a Bruxelles, e Jean Cadier, della Facoltà Teologica di Montpellier:
« Rarement », coptinua il giornalista belga, (( cérémonie protestante
fut d’aussi haute, qualité et aussi égale dans toutes ¡^s parties ».
* * «
A quando una esposizione della
Bibbia a Roma per iniziativa della
Società Biblica, cpn il concorso della Chiesa Valdesq,e delle altre Chiese Evangeliche, pon il loro contributo di ,:ma storia secolare in difesa
del Libro Sacro?
E perchè una tale esposizione non
potrebbe poi aver luogo in alcune
grandi città italiane con la collaborazione di uomini di fede e di cultura?
Dal vasto mondo
— I Quaccheri dei cinque continenti hanno nuovamente dichiarato la loro assoluta opposizione alla pena capitale. a Noi siamo convinti che nessun altro fuorché Dio ha il diritto di
togliere la vita » ha detto il segretario
della sessione americana del Comitato consultivo mondiale, a Un errore
giudiziario può sempre essere commesso. Inoltre, anche se colpevole, vi è
sempre la speranza che un uomo possa essere salvato ».
— Dopo la sua e tournée » in Europa, Billy Graham ha presieduto una
campagna d’evangelizzazione a Toronto, nel Canadá. Quella campagna
è stata caratterizzata da tre fatti : ogni
venerdì sera più di 600 pastori si riunivano per un incontro pastorale, in
vista di una più intensa evangelizzazione delle città e dei villaggi; una
riunione missionaria è stata dedicata al problema delle vocazioni e più
di 500 persone offrirono di consacrare intieramente la loro vita a Dio e
di mettersi al Suo servizio; infine è
stato possibile parlare specialmente ai
giovani in una grande riunione di più
di 8.000 giovani dai 12 ai 17 anni.
All’inizio del 1956, Billy Graham
si recherà nell’estremo Oriente: a
Bombay, Madras, Delhi, Calcutta,
Hong-Kong, Tokio e in altre località.
— In Spagna, la Chiesa evangelica
battista di Elche, nella provincia di
Alicante, è stata chiusa per ordine del
governatore della provincia. Nel luglio del 1954 la Chiesa battista di Ma
drid aveva subito la stessa sorte. Motivo della chiusura ; per non concessa autorizzazione scritta a presiedere
in quei locali dei servizi religiosi.
— Il « Semeur Vaudois », settimanale della a Eglise Nationale Vaudoise » (Suisse) ha recentemente festeggiato il suo 75® anniversario. La nostra Chiesa ricorda con riconoscenza
l’opera di solidarietà favorita dal « Semeur Vaudois » e formula i migliori
voti per il suo avvenire.
— In Brasile, il Protestantesimo
compie dei notevoli progressi. Nel
1922 c’erano 350.000 protestanti e nel
1940 un milione; in questi ultimi anni
il loro numero è ancora aumentato e
supera 1.700.000.
— Un prigioniero tedesco tornato
dalla Russia a Friedland ha narrato
che, al suo campo, il Nuovo Testamento era stato ricopiato dieci volte
sulla carta di vecchi socchi di cemento ed era stato messo così in circolazione. I suoi genitori gli avevano inviato un Nuovo Testamento ed altri
libri religiosi; ma solo il N. T. non
era stato confiscato.
Il contenuto di questa pagina, afiìdato alle cuce del Past. E. Rostan,
è desunto da notiziaci del Consiglio
Bcnmenico e da cocrispondeiiKe di
gioinali evangelici
li viaggio del Pastore Pradervand
Dopo aver assistito all’ultimo Sinodo della Chiesa Valdese, il Past. Dr.
Marcel Pradervand, Segretario generale dell’Alleanza Presbiteriana Mondiale, è partito per un viaggio di alcune settimane nella Nuoya Zelanda,
in Australia, nell’Indonesia, nella Tailandia e nel Libano. Da quelle lontane regioni ha inviato per mezzo dei
giornali interessanti notizie sulla presenza "e sulla vita delle Chiese presbiteriane.
Nella Nuova Zelanda, il Past. Pradervand si è trattenuto per qualche
tempo a Wellington, capitale dell’isola, presiedendo vari culti e riunioni;
è stato ricevuto dal Governatore generale e dal Primo Ministro. Nel Sud
dell’isola, si è fermato a Dunedin, roccaforte del Presbiterianesimo, dove il
cinquanta per cento della popolazione
appartiene alle Chiese presbiteriane.
Vi sono anche dei collegi e delle scuole di notevole importanza per la formazione di una futura classe dirigente nel Presbiterianesimo neozelandese.
Dopo ha visitato altre località grandi e piccole, partecipando anche a dei
servizi religiosi nella lingua Maora
Dopo aver raggiunto le città di Sidney e di Brisbane, eccolo a Melbourne, capitale dello Stato di Vittoria:
visita alle Scuole presbiteriane, una
delle quali, quella scozzese di Hawthorn, conta più di 1.500 alunni, ospitati in splendidi locali, e culto nella
grande chiesa scozzese nel centro della città. Di lì a poco, partenza in aereo per la Tasmania, dove i presbiteriani sono una piccola minoranza
desiderosa, però, di avere dei contatti
con i fratelli in fede di altri paesi. E
da quell’isola, in volo nuovamente
verso l’Australia del Sud: visita alle
città ed alle chiese di Adelaide, poi
a Canberra.
L’impressione del Past. Pradervand
è che quelle chiese, pur lontane dal
mondo europeo e americano, sono
molto viventi e non vogliono rimanere isolate: si occupano anche di evangelizzazione vera e propria in mezzo
agli indigeni e svolgono un’opera di
importante assistenza sociale con U
« The flying doctor Service » (il servizio del medico volante) nei luoghi
isolati dell’Australia centrale. I Presbiteriani cercano attivamente la collaborazione con le altre chiese protestanti e si sforzano di realizzarla. La
maggior parte della popolazione presbiteriana è di origine anglosassone;
ma vi sono pure dei gruppi di olandesi con i loro pastori. Solidamente
attaccati alla fede riformata e alla loro Chiesa, essi costituiscono un vero
e proprio arricchimento per le Chiese
presbiteriane dì quei lontani paesi.
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Sili Past. Pradervand, nel suo lungo
viaggio, ha pure visitato la Tailandia
(Siam). Tailandia significa: paese degli uomini liberi ed esso è l’unico paese asiatico che sia'riuscito attraverso
i secoli a conservare la propria indipendenza.
La Tailandia a un paese buddista
per eccellenza; qtàsl tutti gli abitanti
(da 19 a 20 milioni) professano ' quella religione. Il credente buddista è tenacemente attacòato alla religione dei
padri e perciò l’opera della chiesa cristiana non riesce a fare molti progressi. Più di 120 anni fa alcuni missionari presbiteriani degli Stati Uniti penetrarono in quelle regioni e vi aprirono delle scuole; oggi esse sono
frequentate da più di 1.500 studenti.
ni di rappresaglia contro i cristiani.
La Chiesa riformata è presente con
alcune comunità e tre scuole, oltre a
una scuola di teologia frequentata da
60 studenti. Nel nord dell’isola, a Menade, capitale della regione di Minahassa, da più di un secolo la Chiesa Riformata dei Paesi Bassi ha iniziato un’opera di evangelizzazione che
ha dato i suoi frutti. Infatti più dei
due terzi della popolazione di Minahassa (mezzo milione di abitanti) appartengono alla Chiesa evangelica e
costituiscono uno dei quattro Sinodi
della Chiesa protestante indonesiana.
Gli stabili del Sinodo si trovano a
Tomohon, una città di 20.000 abitanti, con una scuola normale protestante , frequentata da 500 studenti. La
Se l^evangellxzaxione monttìale è la più importante opera éieiia ChiesOf è in queiia direzione che
dobbiamo, aumentare i nostri sforzi e ia maggior
partei dei nostri donim Aitrimenti non poniamo ia
missione ai primo posto e non crediamo che
i'evangeiizzazione mòndiaie sia ii compito supremo deiia chiesa.
Ogni chiesa dovrebbe consacrare moito più denaro per Vevangeiizzazione ohe non per i suoi propri bisogni,
OSWALD J. SMITH
I presbiteriani compiono anche una
efficace opera medica tra i lebbrosi:
in Tailandia ve ne Sono più di 200.000!
I missionari presbiteriani non si sono limitati a compiere un’opera umanitaria: hanno anche annunziato Gesù
Cristo, in tal modo che oggi esiste
in Tailandia una Chiesa riformata con
134 parrocchie organizzate ed altre in
via d’organizzazione. Mancano i pastori, ma gli anziani e i membri dei
Consigli di chiesa li sostituiscono e
sono pronti a dare alla Chiesa buona
parte del loro tempo. Molte piccole
parrocchie sono isolate in mezzo alla
fitta vegetazione tropicale.
A Bangkok è stato creato un centro cristiano per studenti; esso assicura una presenza cristiana nel quadro della vita universitaria dominata
dal buddismo.
* * «
L’Indonesia, già teatro di aspre vicende belliche, è stata visitata nel novembre scorso dal Past. Pradervand.
Nell’isola di Sulauesi (anticamente
Celebes), egli si è trattenuto a Makassar, un gran porto nel sud dell’isola. La regione di Makassar è essenzialmente mussulmana e gruppi di
fanatici non cessano di compiere azio
Chiesa protestante di Minahassa annovera 200 scuole elementari e 45.000
scolari. Tutta la Chiesa è composta
di indonesiani, ad eccezione di due
coniugi olandesi, medici dell’ospedale. Il Past. Pradervand ha predicato
nella chiesa centrale di Tomohon ed
è anche stato ospite dell’Unione delle
donne cristiane, fi cui raggruppamento
comprende ben 40.000 donne.
Nell’isola di Clava ci sono anche
forti gruppi di cristiani protestanti. Fino ad alcuni anni or sono, la grande
e bella isola di Giava era un possedimento olandese; poi gli olandesi si
sono ritirati e sono stati sostituiti dai
cinesi nel grosso e piccolo commercio. Forti interessi economici causano
dei contrasti fra gli indonesiani (popolazione indigena) e i cinesi.
A Malang, vicino a Surabaja, nell’est dell’isola, esiste una chiesa riformata di 62 mila membri. A Djakarta, nel centro di Giava, la Chiesa
di 30.000 membri, è in pieno sviluppo. Nella chiesa centrale della città
vi sono due culti domenicali e i 900
posti a sedere sono sempre occupati.
Gli studenti dell’Università (più di
8.000) manifestano un reale interesse
per il Cristianesimo. Nel centro del
l’isola, la Chiesa compie un magnifico
lavoro di assistenza : prima della guerra, essa possedeva dieci ospedali, confiscati poi dai giapponesi durante il
periodo di occupazione militare; dopo
la guerra, il governo indonesiano ne
ha occupato otto, lasciando alla Chiesa due ospedali; quello di Jogjakarta
con 550 letti, e quello di Solo con 250
letti.
A Djakarta, capitale indonesiana,
esiste una Facoltà di Teologia; uno
dei professori è Chr. Barth, figlio dei
teologo Karl Barth. I 57 studenti non
sono però sufficienti per i futuri bisogni di una Chiesa di più di 2 milioni
di fedeli. Ci sono attualmente 600 pastori con un vasto campo di responsabilità; ma ancora più vasta è la zona affidata ai medici, dal momento
che esiste un solo medico ogni 100.000
abitanti. Un protestante molto attivo,
il Dott. Leimina, vice-presidente del
Consiglio Nazionale delle Chiese Protestanti di Indonesia, è anche Ministro della sanità nell’attuale governo.
Nel suo insieme l’Indonesia ha una
popolazione di 80 milioni di abitanti
e Djakarta è la città più densamente
popolata in tutto il mondo per chilometro quadrato. La maggior parte della popolazione evangelica appartiene
alle Chiese riformate e presbiteriane:
2.012.000 membri; la Chiesa metodista di Sumatra conta 5.000 membri e
la Chiesa batak 601.000 membri. Complessivamente i protestanti in Indonesia sono 3.141.000.
Nel Medio Oriente la situazione del
Protestantesimo riformato è assai diversa. La Siria è quasi totalmente mussulmana; il Libano ha una lieve maggioranza cristiana ed è il luogo d’incontro di tutte le confessioni cristiane.
La minoranza protestante esercita una
influenza notevole sulla a. élite » intellettuale del paese. A Beyrouth si può
assistere a dei culti in inglese, francese e tedesco. La Chiesa evangelica
di Siria è essenzialmente il risultato di
una attività missionaria e particolarmente dei presbiteriani americani.
Il Past. Pradervand, a nome della
Alleanza Presbiteriana, si è recato a
Beyrouth, Tripoli e Damasco per incontrarvi i responsabili di quelle chiese. Damasco, l’antica città che ricorda la conversione di Saulo, è ora una
città ultra moderna, con molti cantieri di costruzione. I costumi di vita occidentale stanno estendendosi dovunque. Il Protestantesimo è ancora molto debole per influenzare profondamente la vita del paese, centro di forti
interessi politici, economici e finanziari nell’attuale tensione internazionale.
3
L’ECO DELLE VALU VALDESI
— I
BREVE SOMMARIO DI STORIA VALDEESE
Una delle decisioni più importanti del Sinodo di Chanforan fu
quella di provvedere i predicatori
ed i fedeli di una traduzione corrente della Bibbia: esistevano infatti in uso presso i barbi delle traduzioni in lingua provenzale di porzioni della Bibbia, di cui alcuni esemplari sono oggi rarità preziose
di biblioteche straniere, ma la recente invenzione della stampa a caratteri mobili doveva portare anche
nella diffusione del libro sacro un
notevole progresso.
Fu così che i Valdesi, adunati a
(ihanforan, presero la decisione di
far tradurre dai testi ebraico e greco la S. Scrittura, rivedendo la recente versione francese di Lefèvre
d’Etaples: decisione veramente eroica, poiché rappresentava finanziariamente uno sforzo immenso, e
anche se non si è d’accordo sul numero di scudi versati per sottoscrizione popolare e facile non sarebbe
ii loro ragguaglio alla moneta odierna, sappiamo che il denaro offerto rappresentò una somma quale
; Valdesi in seguito mai più riuscil'ono a sottoscrivere.
Siccome Farei e Viret, in altre
iacceiide affaccendati, non potevano
(mare la revisione della Bibbia di
l.efèvre, il lavoro fu affidato a Pietro Olivetano, cugino di Calvino e
nomo molto modesto: con rara pe
I Valdesi dopo Chanforan
rizia egli si diede a tradurre l’Antico Testamento direttamente dal
testo ebraico e si valse per il Nuovo
della traduzione francese già esistente. Ne risultò quella che siamo soliti chiamare la Bibbia di Olivetano, che fu stampata a Serrières presso Neuchâtel da Pierre de Wingle
nel 1535 e che si potè portare al secondo sinodo di Chanforan del settembre di quell’anno : essa è un magnifico volume in foglio a caratteri gotici, con la traduzione degli
apocrifi, che porta alla fine una poesiola il cui acrostico dà le parole:
« Les Vaudois peuple évangélique
ont mis ce trésor en publique ». La
sua importanza è nella bontà della
traduzione, che fu poi di base alle
traduzioni francesi susseguenti. Oggi ne esìstono rarissimi esemplari,
due dei quali a Torre Pellice.
Con la Bibbia di Olivetano, i
Valdesi facevano un grande dono
alla Riforma, e dimostravano il loro attaccamento alla Parola di Dio,
tanto da meritarsi poi l’appellativo
di popolo della Bibbia.
Dal 1536 al 1559 il Piemonte fu
— 1532^1555 —
occupato dai Francesi durante le
guerre di predominio franco-spagnolo. Questo periodo coincise con
la nascita della Chiesa Valdese dalla eresia dei secoli precedenti: l’organizzazione ecclesiastica si andò
preparando e formando proprio in
quegli anni e quando Emanuele Filiberto nel 1559 riacquistava i suoi
stati, vi trovò una Chiesa ormai saldamente' costituita. Non è qui fuori
di luogo osservare che questo periodo coincise con la emancipazione feudale dei Valdesi della Val
Pellice dai signori di Lusema, padroni di tutta la valle: i Comuni
andavano proprio in quegli anni acquistando la loro indipendenza, anche a prezzo di gravi sacrifìci pecuniari, e la dominazione francese favorì questo processo, poiché interessava agli occupanti che i naturali
sostenitori del sovrano, cioè i nobili, perdessero la loro autorità.
Nelle Valli poi vi furono dei luogotenenti protestanti, appartenenti alle milizie mercenarie, e non è fuori
luogo l’accusa del priore Rorengo
di aver essi favorito i Valdesi in va
ne mamere.
L’emancipazione feudale interessava quasi unicamente i contadini,
e non gli artigiani o i commercianti
dei borghi, che non erano soggetti
a tanti vincoli: e l’identificazione
ilelle libertà economico-sociali con
l’organizzazione ecclesiastica valdese diede origine alle parrocchie rurali della Val Pellice, in cui notiamo che il Comune di Lusema San
Giovanni rimane cattolico nel suo
borgo di Lusema, sede dei signori
e dei commercianti locali, ma valdese in tutto il territorio di S. Giovanni, esclusivamente agricolo; che
Torre Pellice ha cattolico il borgo,
ma valdese tutta la zona di campagna; e che Angrogna, Rorà, Bobbio e Villar sono completamente
contadine. Per la valle Germanasca
e la bassa vai Chisone il processo
fu più lento e anche diverso, dato
il diverso sistema di signoria feudale (Abbazia di S. Maria di Pinerolo), ma si maturò sull’esempio
della Val Pellice.
In questa nuova situazione, il Comune si venne sovente identificando
con la Comunità Valdese, e si formò quel singolarissimo fenomeno
che è il popolo-Chìesa valdese, in
cui gli anziani erano anche i consiglieri comunali e la chiesa viveva
in base aUe imposte comunali stabìhte ad hoc, proprio suU’esempio
di chiese nazionali di altre nazioni.
E tale situazione è durata fin dopo
il 1848, quando ancora i comuni
delle Valli pagavano i pastori e i
maestri, provvedevano insomma alle spese di cnlto.
L’influenza della Svizzera, e in
particolare di Ginevra, fu determinante in quegli anni: e ciò si deve
in primo luogo alla facilità di comunicazioni ed alla lingua, oltre all’influenza della personalità di Calvino. Molti pastori svizzeri vennero
alle Valli, vi predicarono alle folle
molto numerose e assetate dall’Evangelo, vi sostituivano in sostanza
il corpo dei vecchi barbi che andava scomparendo, mentre non era
ancora pronto il nuovo corpo dei
pastori autoctoni; bihbie, salmi e
tutto il bagaglio teologico fu di provenienza ginevrina. I legami cosi
stabiliti dovevano poi essere saldi
e sicuri per dei secoli, e specialmente nei tempi di persecuzione.
Come si presentasse la prima organizzazione ecclesiastica valdese,
sarà detto in un prossimo artìcolo.
Augusto Armano Hugon
¡.A VOCE delle comunità
9
Angrogna (Capoluogo)
Il culto di Natale ha trovato raccolto nel nostro Tempio un folto uditorio che ha ascoltato con attenzione la
proclamazione dell’Evangelo. Numerosi i partecipanti alla Santa Cena.
La mattina del 26 dicembre si è
svolta nel nostro Tempio la tradizionale festa dell’albero con buon concorso di fratelli e di sorelle. I bambini, preparati, con cura, hanno svolto
un ricco programma di recite e canti,
ricevendo, alla fine, il dono loro offerto dalla Comunità.
Ben frequentato pure il culto di Capodanno con una buona partecipazione alla Santa Cena.
Domandiamo al Signore di imprimere nei nostri cuori i messaggi che nel
suo nome ci sono stati rivolti onde essi producano frutto abbondante alla
gloria sua.
Ringraziamo vivamente la nostra
Corale per la sua partecipazione ai
culti di Natale, di Capodanno ed alla
festa dei bimbi.
Martedì 27 dicembre nel corso della nostra riunione quartierale a Prassuit-Vernet è stata presentata al Battesimo la bambina Bertìn Lea di Davide e Rosina (Vernet).
La grazia del Signore circondi ed
accompagni sempre la bimba ed i suoi
genitori. e. a.
Luserna San Giovanni
Calendario Natalizio. Molteplice attività come sempre nel periodo che
va dal 22 dicembre all’Epifania. Si è
cominciato il 22 dicembre con la festa
dell’Albero, al giardino d’infanzia, riservata ai bambini ed ai loro genitori, egregiamente organizzata dalla direttrice signorina Marcella Peyrot e
dalle sue collaboratrici. U 23 dicembre è stata la volta del Rifugio Carlo ^
Alberto, e il 25 è stato il turno dell’Asilo dei Vecchi, dove un generoso dono della comunità di Bergamo ha permesso di rallegrare in modo partic»lare i ricoverati, grazie anche all’instancabile attività della direttrice suor
Italia. Il 26 si è ripetuto il tradizionale, e pur sempre imprevisto nelle sue
proporzioni, aumento della popolazione delle nostre scuole domenicali
che ha stipato la Sala Albarin, dando
vita ad un susseguirsi impressionante
di canti, poesie, scenette, dialoghi; il
tutto coronato dalla tradizionale distribuzione. R 27 è stata la volta di
Murcius, dove la sala è stata troppo
piccola per accogliere tutti: grandi e
piccini.
I culti di Natale, di Fine d’anno e
di Capo d’anno hanno visto il consueto concorso di fedeli delle grandi occasioni. La Corale, diretta, con la con
sueta perizia, dal signor Gustavo Albarin, ha contribuito con l’esecuzione
di due cori alla comune edificazione.
La colletta, da devolversi alla costruzione della Cappella di Colleferro, ha
dato un buon risultato.
La sera del 29 una buona assemblea
si è raccolta nella Sala Albarin per
ascoltare la riproduzione gramofoninica di una riunione tenuta da Billy
Graham al Vélodròme d’Hiver, a Parigi; vivo successo di curiosità e d’interesse.
La sera del 31, giovani e meno giovani si sono riuniti nella Sala Albarin
per aspettarvi insieme la fine dell’anno, assistendo allo svolgimento di un
programma che aveva il suo centro
nella collaborazione gentilmente offerta dal signor Morel, con la proiezione
di alcuni documentari e cartoni animati.
I nostri lutti. U 5 gennaio hanno
avuto luogo i funerali di Giovanni
Gioirne, deceduto all’età di 91 anni all’Asilo dei Vecchi (originario di Torre
Pellice).
La nostra comunità ha preso viva
parte al dolore che ha colpito la nostra sorella Luigia Charbonnier in
Tourn (Malanot) per la partita del padre Enrico Charbonnier (Torre Pellice).
Presentati al Signore. Sono stati battezzati: Giacobino Marina Fernanda
di Gustavo e Cesira Costanzo (il 18
dicembre); Jalla Enzo di Alessio e Lina Fenouil (il 25 dicembre): Bellion
Anna di Remigio e Idrofano Margherita (25 dicembre).
Benedica ü Signore questi bambini
ed i loro genitori.
Nozze, n 27 novembre è stato celebrato il matrimonio di Pontet Brum
Stefano (Tagliarea) con Avico Edmira
(Pontevecchio).
Spanda il Signore le sue grazie su
questo nuovo focolare.
Assemblea di Chiesa. L’assemblea
di Chiesa è convocata per domenica
22 dicembre, alle ore 14,30 nella Sala
Albarin. Numerosi ed importanti gli
argomenti aU’o. d. g. fra cui l’elezione
di 4 anziani, per i quartieri di MurCÎUS Fondo S. Giovanni, Jalla, Bellonatti. •’eP.
Anche il Rifugio Re Carlo Alberto
ha celebrato il Santo Natale.
R 23 Dicembre, il tradizionale Albero, scintillante di luci e colori, ispirava soave letizia.
La parte più prettamente religiosa
deRa festa era svolta dai Pastori U.
Bert Presidente della C.I.O.V., L. Marauda Membro della C.I.O.V., R. Jahier, e dal CappeRano, Past. Bertinatti.
Molti canti: collettivi o duetti od
assoli. Rappresentazione di graziose
scenette molto bene preparate ed eseguite da una parte del personale. Poi,
distribuzione d’un pacco ad ognuno
degli ospiti del Rifugio.
Festa riuscitissima, che destava riconoscenza a quanti l’hanno preparata con grande cura ed a quanti han
generosamente contribuito ai mezzi
occorrenti. R 29 Dicembre è stata celebrata la Safita Cena. Culto puramente liturgico. Grande raccoglimento e
sante emozioni.
Il microfono ha permesso a quelli
fra i ricoverati che fSi^o costretti a rimanere in letto di seguire l’intero svolgimento delle due adunanze, prima di
ricevere personalmente sia R pacco
dono sia la Santa Cena.
Vogliamo sperare che il ricordo rimanga nei cuori, quale fonte di conforto e di speranza, di tutti i membri
della famiglia del Rifugio.
Pramòllo
Il 14 ottobre è tragicamente scomparso Long Ernesto^ di Giovanni, dei
Ciotti, di anni 45. La notizia della sua
improvvisa e tragica morte ha vivamente impressionato tutti. La popolazione ha espresso tutta la sua simpatia alla famiglia, intervenendo numerosa ai funerali.
Poco più di un mese più tardi è deceduta, dopo lunghi mesi di malattia
e di sofferenze, sopportate con rassegnazione, la mamma di questo giovane frateRo, Long Alessandrina Susanna fu Luigi, di anni 67.
Affa famiglia cqsì dolorosamente
provata la Chiesa esprime la sua fraterna solidarietà ed R suo sincero affetto.
E’ pure deceduto, a Torino dove era
stabilito da molti anni, Peyronel Eli
fu Giovanni Giacomo, capitano in congedo dei Carabinieri, originario delle
Case Nuove Pellenchi.
Alla sua compagna, rimasta tutta
sola a piangere la scomparsa sua e
quella deR’unico figlio, avvenuta nel
maggio scorso, ed a tutti i numerosi
parenti la nostra viva e sincera simpatia.
Nei mesi di novembre e dicembre
sono stati battezzati: Bounous Riccardo di Ugo e Ines, di Torneano;
Bounous Edina di Guido ed Ada, dei
Ribetti e Travers Nella di Attilio e
Ida, dei Ciaimeng.
Il Signore benedica questi piccoli
bambini che gli sono stati presentati
ed aiuti i loro familiari a mantenere
fedelmente le promesse fatteGli.
Una visita molto gradita ci è stata
fatta dalla Missionaria Sig.na Anita
Gay, la sera del 24 novembre. Essa
ci ha parlato deR’opera che la Società
di Missioni di Parigi compie a favore
dei lebbrosi neRe lontane regioni del
Gabon. R suo dire, accompagnato da
proiezioni luminose, è stato ascoltato
con vivo interesse dal pubblico.
Le esprimiamo il nostro grazie sincero e l’accompagnano i nostri voti augurali nel suo grande compito.
Un tempo splendido ed un clima
dolce, quasi primaverile, hanno favorito le celebrazioni del S. Natale. Una
gran parte della Comunità — oltre a
molti Pramollini residenti fuori del
territorio della parrocchia ed a diversi
amici — si è raccolta nel tempio per
udire ancora ima volta il grande annunzio. Subito dopo la proclamazione
della Parola è stata celebrata la Santa Cena, alla quale hanno preso parte
molti fratelli e soreRe.
La Corale ha concorso aRa elevazione del culto colla esecuzione di un
magnifico coro di circostanza.
La festa dell’albero di Natale ha
avuto luogo lunedì pomeriggio, 26 dicembre. Un pubblico numeroso è accorso per udire i piccoli e bravi artisti delle Scuole Elementari e della
Scuola Domenicale. Al termine del
vasto e bel programma tutti i bambini hanno ricevuto R tradizionale piccolo regalo, dono della chiesa.
Il nostro grazie riconoscente a tutte
le persone che haimo dato la loro valida collaborazione ed il loro aiuto
per la buona riuscita della festa.
Pinerolo
Il periodo dei culti e delle feste
è serenamente trascorso lasciando
dietro a sé un buon ricordo di attività compiute nel nome di Cristo
e per l’edificazione della chiesa.
Nella settimana precedente il Natale, il Pastore ha presieduto due
riunioni con proiezioni a colori sulla Palestina: ottima occasione per
conoscere mediante la fotografia i
luoghi della vita terrena di Cristo
e per rileggere insieme i testi del
Nuovo Testamento. Culto affollato
a Natale, partecipazione deRa Corale con due canti, coRetta a favore del tempio di Colleferro; celebrazione deRa Santa Cena a Natale, l’ultima sera dell’anno a Pinerolo e a Capodanno a San Secondo.
I bambini deRe Scuole Domenicali
s.; sono rallegrati attorno ai magnifici alberi di Natale, splendenti di
luci ed hanno ricevuto i loro doni
graditi. A Pinerolo, durante l’accensione dell’albero nel tempio, è
stata molto apprezzata l’audizione
musicale su disco dì una diecina di
inni natalìzi, magistralmente eseguiti da gruppi corali; a tutti i bambini, seduti attorno ai loro tavoli
convenientemente preparati daUe
monitrici, è stato servito uno squi-.
sito dolce; la presenza dì un caro
e vecchio babbo Natale è stata ac
colta con gioia e, neRa sala affollata, il tempo è trascorso velocemente tra il vivo interesse di tutti
i presenti. Un sincero ringraziamento a quanti hanno collaborato alla
buona riuscita di queste feste tradizionali.
— In Dicèmbre è stato organizzato a Pinerolo il cc bazar » grazie al
fattivo interessamento dell’Unione
femminile. Risultato ancora supe-i
riore a quello degli anni passati,
pubblico molto numeroso alla riunione serale; ottimo introito, metà
del quale è stato versato a favore
della futm-a chiesa di San Secondo.
Complessivamente, una buona giornata, utile alle finanze della chiesa
e ad altre opere: a Natale sono stati distribuiti una trentina di pacchi
ad altrettante persone ed im’offerta in denaro è stata inviata per l’opera di Danilo Dolci a Trappeto.
Un grazie sincero a chi ha recato
il proprio contributo al buon suc('esso dell’iniziativa.
— Il <1 lezionario bìblico » e un
lavoro del Pastore Carlo Lupo sullo .( studio comunitario deUa Bibbia » sono giimti e saranno messi
a disposizione delle famiglie deRa
chiesa per l’intensificazione della
canipagnti per un ritorno alla Bibbia. La Chiesa di Cristo non vive
innanzi tutto grazie al denaro, al
rispetto del mondo, alla tutela dell’autorità politica, ma grazie alla
Parola di Dio che la nutre e la vivifica. Contiamo impegnare la gioventù nella distribuzione del suddetto materiale: la comunità cammini sulla via dell’impegno e della
buona volontà e possa « crescere
nella grazia e nella conoscenza di
(’risto Gesù ».
— Il 18 dicembre è stato amministrato il battesimo a Menusan Laura di Armando e di Gardiol Ida.
— Il tarde autunno è stato il
tempo della « dipartenza » per alcuni membri della nostra comunità. .A Kiaglietto, il 30 novembre,
dopo una lunga malattìa, è deceduta Ahondet Anna ved. Gardiol,
all’età di 82 anni; il 4 dicembre, a
Pinerolo, Dalbecchi Giuseppe, di
anni 85; il 5 dicembre, Bleynat
Paolo, originario di Prarostino, di
anni 75; il 9 dicembre, alle Combe
di San Secondo, Gardiol Paolo Emilio, di anni 73, figura molto conosciuta in tutta la zona e anche stimata, la cui scomparsa ha causato
in molti un senso di profonda tristezza e di viva simpatia per la famiglia.
Tempo di autimno, tempo di lutto, ma non senza speranza per
4
4 —
UBCO DELLE, VALU VALMSI
chiunque accole le promesse di
Gesù Cristo e si lascia illuminare
dalla Sua celeste luce. Il Signore benedica le famiglie colpite nei loro
affetti più cari e fortifichi la loro
fede nel tempo della loro vita terrena.
Rodoretto
Depuis le premier dimanche de novembre, où, dans le temple, parents et
enfants furent placés devant leurs privilèges d’appartenir à la communauté
fondée par le Christ, les activités paroissiales se sont pom’suivies selon leur
rythme de toujours: réunions autour
de la bible, catéchismes, réunions missionnaires, cinéma pour les jeunes, etc.
Alors que les bois sont dépouillés, les
travaux terminés, il fait bon de se retrouver ensemble sous le regard de
Dieu.
La mission de l’Eglise, celle d’au
delà des mers, trouve en notre paroisse un écho profond. Cette année nous
avons été gâtés! Déjà au mois de Novembre, notre Missionnaire, Mademoiselle Anita Gay, montait au Fontaines, et par des vues aussi intéressantes qu’instructives, nous montrait
le travail de la mission parmi les lépreux. Après cette belle soirée chacun
peut assurer notre soeur, M.lle Gay,
de nos pensées et nos prières pour son
magnifique travail au Gabon. Entre
Noël et Nouvel-An, comme de coutume, deux étudiants de l’école missionnaire de Lausanne, parcoururent
nos quartiers apportant à chacim l’accent tonique de leur zèle missionnaire
et de leur jeunesse. Nous les remercions tout spécialement pour les quatuors qu’ils ont formés avec M.me Nicod.
Deux films ont été représentés depuis la reprise de novembre : « Il Ritorno del Campione » aux Fontaines
et <i The Mrs Mini ver’s Story î> (Le
destin de M.me Miniver) à Rodoretto.
Ces films émouvants par les problèmes
de la vie qu’ils posent on été davantage goûtés par les aînés que par lès
jexmes.
Le quatrième dimanche de l’Avent,
pour répondre à la décision de la Commission de District, nous avions l’échange de chaire avec la paroisse voisine de Massel. Monsieur le pasteur
Toum prêcha en notre temple de Rodoret. Nous le remercions pour son
message incisif et nous espérons d’autres de ses visites.
Pour conclure cette fructueuse période de l’année, Noël nous apportait
son message de joie et d’espérance. Le
culte du matin permit à la chorale
d’exécuter deux choeurs, l’im en français, l’autre en italien. Merci aux choristes pour leur travail. Nous espérons
les entendre encore. Les arbres de
Noël soit des Fontaines, soit de Rodoretto ont été sous le signe de l’initiative des enfants et des cathéchumènes qui ont su choisir de beaux arbres et chanter Noël, ainsi que réciter
avec entrain.
Baptême: Tron Anita de Gilberto
et Pascal Giuliana, aux Fontaines le
23 octobre; parrain Pascal Rinaldo,
marraine Pascal Silvia.
a Je leur donnerai un nom éternel
qui ne périra point » (Es. 56: 5).
Villasecca
Dalla ripresa le riunioni sono state tenute nei quartieri con il solito
ritmo quindicinale con delle serie di
studi che a partire dalla meditazione della parabola del Samaritano esaminano le nostre responsabilità e
le nostre lacune sul piano della vita
d’assieme, nei villaggi e nella Comunità.
Le due sezioni della L.G.V. dei
Chiotti e di Combagarino hanno pure ricominciato le loro sedute regolarmente. La sezione dei Chiotti è
in buona ripresa. Speriamo che lo
spostamento della sera di riunione,
portata dal sabato al giovedì, abbia
potuto ovviare . agli impedimenti
maggiori degli anni passati, e si possa continuare di questo
Assai riuscita la serata trascorsa
assieme in giochi e canti per attendere l’anno nuovo.
Le Unioni delle Madri hanno avuto delle sedute nelle due sezioni
ed in comune. Sono stati trattati degli argomenti pedagogici: i ragazzi
difficili; religiosi: matrimoni misti;
e vari: il viaggio di Kon-Tiki. Il pomeriggio di Capodanno l’Unione dei
Chiotti si è riunita piacevolmente
intorno ad ima tazza di tè.
La Corale ha coscienziosamente lavorato per la preparazione del coro
di Natale ed un quartetto ha cantato la sera dell’ultimo deH’anno nel
corso del culto.
Continua, nei corsi di Catechismo,
l’abbinamento del quarto anno alla
attività della sezione Cadetti. Oltre
allo studio ed al gioco i ragazzi sono
uniti nella esecuzione di lavoretti
manuali sotto la guida del Pastore
e della Signora.
Per la Scuola Domenicale continua
l’abbinamento dei programmi con
quelli dei corsi di Religione nelle
scuole. Si cerca di perfezionare il
sistema che l’anno scorso aveva dato dei buoni risultati.
Abbiamo avuto la visita della Missionaria Sig.na Anita Gay che ha
destato l’interesse di tutti con la
spiegazione del suo lavoro e di una
serie di fotogrammi proiettati della
sua conferenza. Desideriamo ringraziarla anche per le fotografie cosi
gentilmente prestateci e che hanno
destato un grandissimo interesse.
Una buona assemblea ha anche
ascoltato la conferenza dei Pastori
Umberto Bert e Luigi Marauda sulla storia e sull’opera degli Istituti
Ospitalieri Valdesi.
Gli alberi di Natale hanno avuto
luogo in quattro quartieri ed a Villasecca nell’ordine: Roccia, Bovile,
Trussan, Villasecca, Albarea. Un
vivo ringraziamento alle Insegnanti
di Religione per la preparazione
programmi ed un complimento ai
giovanissimi attori per l’impegno
dimostrato.
La sera di fine d’anno nella Chiesa dei Chiotti vi è stato un culto liturgico di adorazione e ringraziamento. La Santa Cena è stata celebrata anche nel quartiere di Bovile
e nella casa di alcuni ammalati.
La Biblioteca dalla Unione delle
Madri è stata riorganizzata su base
parrocchiale, nelle sue due sezioni
tradizion.ali : normale e cadetti.
Tutti i membri di Chiesa ed i ragazzi possono avere accesso a que.-ta biblioteca, arricchita di nuovi
libri dietro pagamento di un mode
stissimo canone annuo.
Il 12 novembre sono stati uniti
in matrimonio nella Chiesa dei
Chiotti: Peyronel Elsa (Chiotti) e
Poet Oreste (Perrero). Il Signore
sia l’ospite ed il protettore di que
sto nuovo focolare cui giungano ancora i nostri auguri cristiani.
Il Battesimo è stato amministrato
a Ugo Genre Bert (Vrocchi di Bovile) il 30 dicembre. A lui ed ai
genitori Giovanni Pietro e Alma Ribet ed ai padrini i nostri affettuosi
auguri di molte benedizioni celesti.
Negli ultimi due mesi alami lutti hanno visitato le famiglie della
nostra Parrocchia.
Peyronel Eli di Giovanni Enrico,
deceduto dopo sedici anni di sofferenze sopportate con fede e con speranza cristiana, all’età di 26 anni,
al Peyroneo, il 2 ottobre.
Clot Lamy, di Combagarino, che
terminava la sua esistenza terrena
a 68 anni, l’8 ottobre.
Lidia Pons nata Balata, di Maniglia, re.sidente ai Chiotti. .Aveva
74 anni quando il 24 novembre una
dolorosa malattia l’ha tolta all’affetto dei suoi.
RECEMSIOMI
E* utile ricordare che, per un oggetto In oro
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KARL SABIERS. Ruove Sorprendenti scoperte. (Ed: Era - Arezzo).
Due sottotitoli di una indovinata
copertina (la sola cosa veramente indovinata in questa pubblicazione), ci
annunziano che « migliaia di fatti meravigliosi (sono stati) scoperti sotto la
superfìcie del testo originale della Bibbia » e che questo libro costituisce una
« dimostrazione scientifica della divina ispirazione della Bibbia ». Abbiamo letto queste 125 pagine con un
senso di curiosità che si è andata man
mano trasformando in vero e proprio
sconforto. Perchè Karl Sabiers è in
perfetta buona fede; egli è sinceramente (questo è il guaio!) convinto di poter « scientificamente », cioè razionalmente dimostrare che la Bibbia è divinamente ispirata. Con la sua ragione
egli ha « scoperto » un metodo infallibile; baldanzoso scende in campo
per darci « una immediata dimostrazione scientifica della divina ispirazione letterale della Bibbia » (si tratta infatti della « letterale ispirazione »).
Il fatto che la Bibbia dichiara che
« tutta la Scrittura è divinamente ispirata » (II Timoteo 3 ; 16) non è sufficiente per il signor K. Sabiers; così
come non gli basta che l’apostolo scriva (II Pietro 1; 20-21): <n Nessuna
profezia della Scrittura procede da vedute particolari; poiché non è dalla
volontà dell’uomo che venne mai alcuna profezia, ma degli uomini hanno
parlato da parte di Dio, perchè sospinti dallo Spirito Santo »; non gli basta,
insomma, la testimonianza dello Spirito Santo, ma vuole porsi sul piano
(( scientifico » : vuole dimostrare e convincere con ragionamenti umani. E
con tutto il rispetto che dobbiamo alla buona volontà ed all’immane fatica
del signor Sabiers, confessiamo la nostra delusione.
Delusione relativa, però, poiché se
il nostro autore fosse riuscito nel suo
intento abbiamo l’impressione che lo
Spirito Santo sarebbe il grande sconfitto della vittoria del signor Sabiers!
Ma qual’è questa scoperta alla cui
illustrazione l’autore ha consacrato le
125 pagine di questo volumetto?
Eccola in breve.
Premesso che nelle lingue ebraica e
greca « ciascuna lettera ha un suo valore numerico, ciascuna parola ha similmente un vàlore rìumerico, perchè
ogni parola è formata naturalmente da
una o più lettere ». Conseguentemente « ciascuna frase similmente ha una
definita somma aritmetica o valore
numerico, perchè ogni frase è naturalmente formata da un numero dì parole ». E conseguentemente, ogni pa
La città dissepolta
{segue dalla l.a pagina)
i,nni prima di Cristo che avevano accesso al palazzo reale degli « ispirati » (o visionari) che, in nome di una
qualche specifica divinità, annunzia\ ano previsioni per l’avvenire.
Nella biblioteca di Mari si sono
trovati, a questo proposito, dei documenti preziosi che illuminano di una
luce singolare tutto l’insieme del profetismo. Si sono trovate delle lettere
di un governatore che riferisce al sovrano che gli si è presentato uno di
questi « ispirati », che gli ha parlato
in nome di un dio, comunicandogli
gli ordini di questo dio per il re. In
un altro caso ci viene specificato che
r« ispirato » aveva ricevuto la parola del dio in sogno.
Risulta chiaro, ad ogni modo, che
presso i Babilonesi accanto alla gerarchia sacerdotale ufficiale, che aveva il compito di consultare ufficialmente la divinità con i mezzi tecnici
di cui disponeva, esisteva anche una
categoria di indipendenti, di « visionari », di « ispirati », di « profeti »
se così possiamo chiamarli che rivelavano ai potenti la parola degli dei
uomini che potevano anche annun
ziare a questi potenti, cose spiace
voli e perfino, in caso di disubbi
dienza, sventura.
Avevano bisogno di questi « visio
nari », i principi ed i cittadini di Ma
ri, nonostante fossero molto religio
si (o perchè lo erano troppo?): sap
piamo che nella città non si contava
no meno di 25 templi; alcuni testi
della biblioteca ce ne hanno conser
vata l’enenco preciso e relativa de
scrizione: erano sontuosi, con statue
e decorazioni. lector.
ragrafo, ogni capitolo, ogni libro della Bibbia corrispondono ad un determinato valore numerico.
Orbene, e questa è la scoperta del
signor Sabiers, frutto di un lungo, paziente lavoro aritmetico, c’è un numero che ricorrerebbe misteriosamente
nella struttura del testo biblico, espresso in cifre: il numero sette.
Il signor Sabiers ci dà tutta una serie di esemplificazioni a questo proposito. Per es., nel primo versetto della
Genesi, ricorrono i 3 vocaboli: Dio,
cielo, terra; il valore numerico totale
dei 3 vocaboli ebraici è 777, cioè un
numero divisibile per 7. Il valore numerico del verbo nel primo versetto
della Genesi è anch’esso un numero
divisibile per 7. Il valore numerico
della prima e dell’ultima lettera di tutte le 7 parole di questo versetto è anch’esso un numero divisibile per 7. In
questo solo primo versetto della Genesi il Sabiers trova ben 14 combinazioni, alla cui base sta il numero 7.
Orbene il nostro autore ha applicato questo criterio a tutta la Bibbia:
l’ha trasformata in una gigantesca e
mostruosa serie di operazioni aritmetiche, per trovare, alla base, il numero
sette, e proclamare, trionfante: dunque è impossibile che degli esseri umani abbiano potuto concepire un piano
così armonico, in cui, dalla Genesi
(primo versetto) all’Apocalisse (ultimo
versetto) sempre è soggiacente la stessa struttura numerica a base di 7; dunque la Bibbia è divinamente e letteralmente ispirata.
Vi è naturalmente una obbiezione
fondamentale, che interessa particolarmente il Sabiers, dal punto di vista
non tanto dell’ispirazione divina in sè,
quanto da quello dell’ispirazione letterale: i manoscritti originali che i
profeti e gli apostoli scrissero sono
stati perduti (ammettendo che i profeti e gli evangelisti abbiano personalmente scritto i loro testi). Questi calcoli numerici che valore possono avere, poiché non sono condotti sui testi
originali che sono andati perduti?
Il Sabiers risponde candidamente:
Se i testi originali sono scomparsi,
questo é avvenuto per volontà di Dio:
se essi « fossero disponibili essi potrebbero esser adorati ». I testi che
abbiamo sono quindi i veri originali,
nei piani di Dio, e possiamo benissimo applicar loro la tavola pitagorica.
Queste ricerche non costituiscono
una novità in senso assoluto, poiché
già nel 1890 il mistico russo Panin
pubblicava analoghe conclusioni.
Costituisce una novità la loro generalizzazione da parte del Sabiers e la
loro diffusione nell’Evangelismo italiano, a cui non sappiamo quale apporto di rinnovamento spirituale essa
possa arrecare.
* *
LA SCUQLA DOMENICALE (bimestrale di educazione religiosa - dirett. L. Santini - Vallecrosia (Imperia)
(Gennaio-Febbraio 1956). Contiene:
Messaggio del Comitato Nazionale
delle Scuole Domenicali; Miranda Donaggio: L’educazione attiva e le sue
possibili applicazioni nella Scuola domenicale; Kate Jacob: Invenzione di
canzoni nel giardino d’infanzia; Ettore Panascia: L’insegnamento religioso nelle Scuole Elementari e problemi
che ne conseguono per gli evangelici
(schema di studio presentato al convegno dei Monitori della Sicilia); Italia nostra: relazioni di Èva Guerrini,
Assunta Lentini, Giovanni Conte; Segnalazioni di libri e riviste.
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