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Erof
Longa Edoardo
(Tofinó) TQIÌRS PELLICS
BELLE VALU VALBISI
I ^
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Quindicina! 6/
della Chiesa Valdese
Anno LXXXri — Num. 14
Ü n
pia L. 20
AnRnMAVnfMTT / P®' l’interno I Eco e La Luce; L., lOSO per Tintemo | Spediz. abb. postale II Groppo
\ L. 1000 per l'estero [ L.M60O per l’estero | Cambio d’indirizzo Lire 30,—
TORRE PELLICE — 6 Luglio 1952
Ammin. Claudiana Torre Pelliee - C.C.P. 2-17557
La legge polivalente
Da alcune settimane, il Governo
italiano sta preparando una serie di
nuove leggi, qualificate dagli uni come uno strumento efficace in difesa
della libertà democratica, dagli altri addirittura come liberticide.
Una di queste è appunto la legge
cosidetta « polivalente », di cui hanno varie volte parlato i giornali ed
a cui si riferisce il telegramma inviato dalla Presidenza del Consiglio
Federale delle Chiese Evangeliche
all Oli. De Gasperi, Presidente del
Consiglio dei Ministri, e pubblicato
in (piesta pagina del giornale.
Lasciamo ad altri il compito di
giudicare tutta la legge nel suo insieuííí, in rapporto sopratutto con
l’attuale momento politico italiano
in cui la Democrazia cristiana si trova a dover fronteggiare gli assalti
delia sinistra comunista e della destra neo-fascista: anzi, a giudicare
da certi atteggiamenti pubblicamente assunti in periodo elettorale, è
probabile che, qua e là, si tratti di
una destra clerical-fascista.
li punto che particolarmente c’interessa nell’esame della legge polivalente e sul quale, in generale, la
stampa tace, quasi per paura di toc
. ciu-fi un argomento tì
turbare la « pace religiosa » in Italia, è l’articolo 6” del progetto, proposto dal Governo all’approvazione
delle Camere. Esso, infatti, stabilisce che « chiunque usa violenza o
minaccia per impedire ad altri di
manifestare pubblicamente il suo
pensiero politico, sociale o scientifico, ovvero chi usa violenza a causa
del pensiero manifestato, è punito
con la reclusione fino a due anni. La
stessa pena si applica a chi usa viodenza o minaccia per costringere altri a compiere un atto in contrasto
con le sue opinioni politiche, sociali o scientifiche ».
Lo scopo della legge proposta è
assai evidente quando ci si tenga sul
piano esclusivamente politico. Di
fronte alla minaccia di assolutismi
ideologici e di tendenze totalitarie
affioranti a destra ed a sinistra, il
Governo italiano intende cc rafforzare le garanzie delle libertà civili e
politiche dei cittadini ed assicurare
con pene adeguate il normale esercizio delle libertà costituzionali ».
Così, infatti, si esprime la relazione
che accompagna il disegno di legge.
Ora, a parte il fatto che le libertà
costituzionali vanno difese non soltanto dalle minacce dei regimi totalitari, ma anche dalle insidie, sempre possibili, dei governanti stessi;
a parte il fatto che è difficile conciliare appieno un regime veramente
democratiao, garante delle libertà
civili e politiche dei cittadini, con
l’assolutismo dogmatico e al tempo
stesso anche sociale e politico della
religione dello Stato; è doveroso osservare come tutto ciò che riguarda
il pensiero religioso sia intieramente
taciuto nel progetto di legge polivalente, dando così l’inqtressione che
le manifestazioni del pensiero religioso siano talmente irrilevanti da
non meritare neppure d’essere menzionate, oppure — quel che è peggio — che essendo esenti da tutela
penale, sia lecito usare violenza o
minaccia contro chi manifesti il suo
pensiero religioso o a causa del pensiero religioso manifestato.
Tutto ciò ha invece imjtortanza
])er noi: sia che pensiamo alla tutela della libertà religiosa di tutti i
cittadini, a qualsiasi confessione religiosa appartengano, e del rispetto
che è dovuto alla manifestazione del
loro pensiero religioso; sia che ci riferiamo in modo speciale alla nostra
situazione di minoranze religiose, in
un paese dove i grandi principi di
libertà e di uguaglianza religiosa sono, è vero, sanciti dalla Costituzione, ma non sono ancora penetrati
profondamente nella coscienza di
molti cittadini, abituati a considerare gli acattolici con una mentalità
confessionale e giuridica aderente
agli insegnamenti della Chiesa imperante, ma non aperta al soffio della libertà e della verità.
Il silenzio del legislatore può es- —
ser motivato da ragioni di carattere
diverso. Rimane, però, degno di attenzione il fatto che, mentre certe
estrinsecazioni dello spirito umano,
come quelle sociali, politiche e scientifiche (e non sono sempre le più
nobili e le più degne!) sono validamente tutelate dalla legge, in nome
della libertà e della democrazia, altre manifestazioni dello spirito umano, e fra queste mettiamo pure quelle di contenuto artistico, filosofico,
religioso, rimangono senza adeguata
tutela. E non ci si dica che basta per
esse la tutela costituzionale; poiché
eJEa<nselii»5,„ a-Hiiama. ¡cnJ-it»,. Villte
constatato a nostro rischio e pericolo
che certi articoli della Costituzione
sono praticamente annullati da antiche leggi a carattere restrittivo ancora vigenti e che, proprio nel campo delle manifestazioni del pensiero religioso, non sono mancate, anche di recente, violenze e minacce
certamente non punite con le pene
adeguate che iL progetto di legge
commina contro chiunque « impedisca ad altri di manifestare pubblicamente il suo pensiero politico, sociale o scientifico ».
Nè ci si dica che esageriamo. Certamente la nostra situazione in Italia è lungi dal rassomigliare a quella della Bolivia dove molti protestanti sono caduti ultimamente sotto
il piombo di fanatici aizzati da chi
aveva interesse a sopprimere delle
chiese evangeliche nascenti. Abbiamo ferma fiducia che l’Italia non
conoscerà più, come purtroppo conobbe nel passato, simili forme di
lotta religiosa.
Comunque, malgrado le buone intenzioni del Governo, ribadite nel
telegramma del Capo Gabinetto alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri,
l’atmosfera anti-evangelica è sempre
viva in molte località dove i protestanti sono una infima minoranza,
isolati in una vasta regione, ed è
convenientemente alimentata dai vari padri Lombardi e Genovesi, piccoli o grandi che siano, sempre pronti a calimniare i cristiani evangelici
e ad ostacolarli pióprio nelle manifestazioni del loro’pensiero religioso.
Il giornale « Il Popolo », nella
sua edizione romaiia del 25 marzo
u. s., annunzia il fatto accaduto ad
Aricela, dove alcuni^ cittadini italiani, debitamente autorizzati, non poterono aprir bocca e manifestare il
loro pensiero sotto gli occhi della
stessa autorità di P. S., perchè impediti dallo zelo anacronistico e discutibile di pochi fedeli capeggiati
da alcuni sacerdoti.
Tanto più ci preoccupa la proposta di legge, quando udiamo che « la
stessa pena si applica a chi usa violenza o minaccia per costringere altri a compiere un atto in contrasto
con le sue opinioni politiche, sociali o scientifiche » e constatiamo che
non si può far nulla contro chi costringe altri a compiere un atto in
contrasto con le sue opinioni reli
giose, come varie volte è accaduto e
può ancora accadere in certi ospedali o luoghi di cura dove lo zelo o
il fanatismo confessionale verso chi
non fa parte della religione ufficiale
dello Stato raggiunge talvolta delle
forme di costrizione, di astuzia o di
basso mercanteggiamento che ripugnano al sentimento veramente cristiano.
Se l’articolo 6 del progetto della
legge polivalente dovesse trovar posto nel Codice Penale, il legislatore, col suo silenzio, incoraggerebbe
il turbamento delle manifestazioni
del pensiero religioso specialmente
a danno delle minoranze. Le quali
minoranze, appunto perchè tali,
hanno bisogno di essere tutelate.
In tal caso, il danno non sarebbe
soltanto di alcuni, ma praticamente
di tutti, anche se non ugualmente
percepito da tutti. La memeanza di
una adeguata tutela penale anche
del pensiero religioso, nel significato più ampio e non esclusivaniente
confessionale di questo termine, inciderebbe profondamente su cpiei
principi di giustizia e di libertà che
la legge polivalente vorrebbe appunto garantire, a difesa delle libertà dei cittadini e per il normale esercizio delle libertà costituzionali.
Ermanno Rosfan
Telegramma del Consiglio Federale delle Chiese Cvangeiiche
d’Italia airOn. De Oasperi :
« Giunta Consiglio Federale Chiese Evangeliche esaminato nuovo progetto legge detta polivalente come
pubblicato giornali esprime Eccellènza Vostra vive apprensioni per
assenza di qualsiasi menzione garanzia a protezione libera espressione
pensiero religioso et deplorando numerosi episodi anche recenti intolleranza et violenza contro libertà religiosa in costante disprezzo valori
libertà et diritti sanTciti vigente Costituzione prega Eccellenza Vostra
dare assicurazioni rispetto effettivo
Costituzione nei riguardi cristiani
evangelici italiani ogni denominazione conformemente Vostro discorso Napoli et discorso Viminale 18
maggio ».
f.to Emanuele Sbaffi, Presidente
Achille Deodato, Vice-Pres.
.«Jianfredi Ronchi, Vice-Pres.
Telegramma di risposta della
Presidenza del Consiglio :
« Relazione telegramma in data
20/5 corrcaite assicurasi che Governo tiene fede ai principi costituzionali in materia di libera religione alt.
D’ordine Capo Gabinetto Presidenza Consiglio Ministri - Bartolotttt ».
CeuÇ qui savent di ro ni i*ìi
En vérité, ils ne sont pas nombreux!
Le monde leur préfère ceux qui
savent dire oui et non, ces sortes de
invertébrés qui flottent à tous les
vents, qui se plient à toutes les convenances et dont la devise est: Flectar non frangar. ^
En morale et en politique, ils ont
pour mission de déconcerter le monde.
S’agit-il de conclure une affedre
louche mais lucrative? Il sont de la
partie. Les affaires ne sont-elles pas
les affaires?
Un mariage .mixte est en vue. Ils
n’hésitent pas! Paris ne vaut-il pas
toujours une messe?
Un tour de danse? Pourquoi pas?
Cela assouplit les membres.
Leur oui et leur non semt, pour
eux,, deux aspects de la vie qui se
meuvent sur le même plan et où le
sentiment na rien à faire.
En politique, c’est la même imprécision et le même jeu de bascule.
Naguère, ils étaient pour le roi, aujourd’hui ils sont pour la république,
demain, jyeut-être, le détestable jeu
les refoulera à leur point de départ,
suivant le vent qui .soufflera dans
Psaume 1:1
lëur voile. Les malheureux! Il ne
savent pas dire non quand il le faut.
Leur ldi est chlle de l’adaptation. Le
minétisme est leur fort. Franchement,
il ne sont pas sympathiques et on ne
s’étgmne pas que Dante ait placé
leurs confrères dans la cc setta dei
cattivi, a Dio spiacenti ed ai nemici
Valdesi e Protestanti di Marsiglia aiie vaiii
Una notizia che farà grande piacere ai
nostri valdesi è quella della imminente visita a Torre Pelliee ed altre località, di
un gruppo di valdesi e altri fratelli evangelici di Marsiglia.
Trattasi di circa 80 correligionari che
vengono a prendere contatto, per la prima volta, con le Valli; fra di essi molti
sono discendenti di valdesi trasferitisi nel
secalo scorso nella Francia meridionale,
animati ora, dopo la visita della Corale
Valdese di Torre Pelliee nel febbraio scorso, dal vivo desiderio di conoscere la terra dei padri, di stabilire i migliori rapporti di solidarietà, per una sajja, vigorosa presa di contatti fra i riformati e
valdesi di Mjarsiglia ed i valdesi delle
Valli.
La comitiva, guidata dal Past. Lafon;
incoraggiata a visitare le Valli dall’infaticabile Presidente dell’Unione Valdese di
Marsiglia Sig. J. D. Rivoir, comprende —■
oltre al ben noto gruppo artistico filodrammatico « Le Mistral » che darà la rappresentazione di due brillanti commedie, la
sera del 12 corr., sabato, alle ore 21 alla
Aula Magna di Torre Pelliee — la Corale
« Tilsit-Menpenti » che eseguirà un interessante « Concerto Spirituale », Domenica
13 alle ore 21 nel Tempio Valdese di Torre Pelliee.
11 Culto di Domenica mattina, 13 corr.
sacà presieduto dal past. Lafon di Marsiglia, con la partecipazione della Corale
« Tilsit-Menpenti ».
Lunedì 14 la comitiva marsigliese — accompagnata dai membri della Corale di
Torre Pelliee e da quanti altri vorranno
aderire alla gita — si recherà in pullman
a Frali con visita e pranzo ad Agape. Chi
desidera partecipare alla gita si prenoti subito (costo del biglietto andata-ritorno Lire 360); la partenza avrà luogo da Torre
Pelliee davanti al monumento Arnaud alle
ore 6 precise.
Di ritorno da Frali, nel pomeriggio è
prevista una sosta a Pomaretto, con interessante programma artistico ricreativo, alle ore 20,30, nel Salone delle attività parrocchiali.
0
L’Ecriture, elle, n’est pas du même avis. « Que votre non soit non »,
dit Jésus. « Ce qu’on y ajoute vient
du malin ». E l’Apôtre Paul: « Aussi vrai que Dieu est fidèle, la parole
que nous vous adressons n’est pas
tantôt oui, tantôt non ».
Au sein même de VAncienne Alliance, quand la morale ne brillait
pa,s toujours dans toute sa splendeur,
c’est Salomon qui avertit: « Si les
pécheurs veulent te séduire, n’y consens pas », et c’est le Psalmiste qui
se range décidément en faveur de
ceux qui savent dire non, dans leurs
relations avex: le prochain.
« Heureux, dit-il, celui qui ne
marche pas selon le conseil des méchants, qui ne s’arrête ¡ms sur la voie
des pécheurs, qui ne s’assied pas en
compagnie des moqueurs! » Merveilleux crescendo de l’action énergique
de cet homme!
Non .seulement il n’écoute pas hconseil du méchant, mais il ne .s’arrête ¡ms ni ne s’assied en sa compagnie! Il mit dire non à toutes ses
avances et à tous ses pièges.
Et il ne craint pas l’impopularité.
Quand elle se présente, il la brave
courageusement. Sa vie de renoncement l’y a, du reste, naturellement
porté. Il a été un peu comme Diogène qui s’habituait aux refus des hommes en teivdant la main aux statues.
Aussi, n’a-t-il pas remporté, dans
son humble carrière, de faciles victoires, ni connu aucunne apothéose,
mais il a marché fidèlement, pas à
pas, dans les sentiers des renoncements obscurs et des dénis, du monde. Il sait que cela est un peu le lot
de tous ceux qui veulent être fidèles
à leur devoir et, avec cette assurance,
il a été de l’avant. Il sait aussi, il sait
surtout, que, pour son éducation personnelle cela est nécessaire. On ne
peut, sans contrariétés, entrer dans le
règne de Dieu. Jésus lui-même s’est_
soumis à cette règle. Devant la croix,
il s’est écrié: « Oh! Père., si c’est
possible que cette coupe passe loin
de moi! » Et le Père lui a dit non!
Or, le disciple n’est pas plus que son
maître!
Il sait que ce n’est pas à ses ennemis que Jésus demande à boire son
calice et à porter sa croix, mais à ses
amis plus intimes au nombre des
quels il veuKêtre. Il n’a pas, du reste, le moùulre doute sur l’amour de
son ..Père céleste quand celui-ci lui
refuse son appui. Au contraire, il sait
d’expérience sure, -que, quand Dieu
dit non à son enfant, U l’aime autant, si ce n’est davantage, que quand
il lui dit oui.
A cette rude école où il a appris la
valeur du. non divin et l’amour qui
le dicte, il a retrempé sa foi, affiné
son courage et fortifié son amour des
âmes. Qucuul on est fort envers soimême, on est fort envers tous, et
quand on a su dire non à soi-même,
on peut le dire au monde entier. .4insi son intransigeance devant le mal
s’affermira toujours plus. Il saura
lui-même dire non (un non plein
d’amour) aux pécheurs qui l’inviteront ü s’asseoir à leur bcuic. Il saura
dire non (un non plein de fermeté)
au péché, à ses subtiles tentations,
à ses appas, à ses menaces, à toutes
ses illu.sions. Il saura dire non à l’atelier, à l’usine, à la banque, à la
caserne, voire autour de la table à
thé, partout où cela sera nécessaire.
Le coeur navré, il devra peut-être
même dire non à .sa famille, aux êtres
plus chers qu’il possède, à son épouse et à ses enfants. Mais il sera fidèle
partout et toujours, jusqu’aux conséquences extrêmes.
Le monde dira de lui: C’est un
bourru! Le^salmiste, au contraire,
le proclamera heureux. Et heureux,
il l’est, en effet!
Enrico Tron, sen.
2
2 —
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L’ECO delle valli valdesi
P R O B UE M I
ME DI CO-SOCI ALI DELLE N OSTRE; VALLI
Nettare o... veleno?
Fra le differenti intossicazioni esogene, quella al'coolica tiene, nelle
nostre vallate alpine, un poco rallegrante primato sul quale non è inopportuno richiamare l’attenzione dal'
momento che molteplici e gravi danni ne derivano alla salute della nostra gente.
Troppe volte il medico è chiamato a prestare l’opera sua in contingenze morbose che traggono la loro
origine unica e prima nell’abuso che
viene fatto delle sostanze alcooliche:
il vino in primo luogo.
Si direbbe che ritolti ignorano ^e
dannose conseguenze delle smodate
introduzioni di alcool nell’organismo
o che ricercano, nel bere, incontrollato, quella illusoria euforia che
sgancia dai tormenti, dalle preoccupazioni, dal peso della vita.
Nell’un caso il problema, per la
necessaria diffusione di nozioni utili
è squisitamente medico; nell’altro,
è medico e morale ad un tempo.
Comunque sia, il problema esiste
e deve essere affrontato per il bene
fisico, materiale, morale e spirituale delle nostre popolazioni.
il suo potere tonico, ricostituente,
mineralizzante, quasi di alimento di
risparmio. Se si aggiungono ancora
le proprietir gustative e olfattive, che
valgono a dargli quasi il valore di
condimento, abbiamo tracciato le
caratteristiche in cui si raffigura il
vino: nettare, salute, medicina!
L'uso normale del vino
Dopo l’acqua — donataci dalla
natura — il vino è senza dubbio una
delle più antiche bevande conosciute dalFuomo, e da millenni attira su
di sè lodi e critiche, elogi^ed ingiurie, giudizi favorevoli e detrattori.
Ciò perchè, in tutti i tempi, esso si
è rivelato all’umanità sotto il suo duplice aspetto: di nettare e di veleno,
a secondo che la saviezza degli uomini ha saputo o meno far propria
la famosa massima scolpita nel tempio di Delfo: « Ne quid nimis » (in
nulla, il troppo}.
Ed invero, questo capolavoro dell’arte microbica, questa bevanda che
nasce dagli sponsali misteriosi di legioni di fermenti con l’uva, nel talamo del tino; questo liquido complesso cftè peir-f^»<3*W73 c-acqua; vaccoi
glie nel suo restante 10-20% quanto
basta a dare all’uomo: piacere, salute, medicina, oppure amarezza,
malattia, veleno.
Ben si può affermare che l’atto del
bere non è un atto indifferente per
il soggetto che lo compie perchè dai
limiti dell’utile e del giovevole è facile sconfinare nelle dosi del danno
e del vizio.
Dell’alcool introdotto col vino, in
concentrazione più o meno forte a
seconda della gradazione del vino
stesso, il 5 % viene eliminato per via
renale, l’l-2% attraverso la cute, il
5% per via respiratoria ed il restante viene abbruciato nell’organismo
fino alla formazione di acqua e anidride carbonica.
Questa combustione avviene con
una certa lentezza: 35 ce. di alcool,
in forma di vino leggero (contenente l’8-9% di alcool-volume) sono ossidati in tempo variabile da tre ore
e mezza a cinque ore. Un volume
doppio (70 cc.) esige almeno sette
ore per la complèta ossidazione nel
corpo durante la veglia e circa diecidodici durante il sonno. La combustione dà luogo a sviluppo di ealorie, in ragione di sette ogni grammo.
Si dice perciò, giustamente, che
l’alcool può fungere da materiale energetico in ,sostituzione degli alimenti (o in altre parole che l’alcool
è un alimento); ma, mentre le sostanze alimentari comuni se non sono subito utilizzate vengono trasformate e depositate in grasso, l’alcool
non ossidato circola nell’organismo
e svolge la sua azione dannosa sul
sistema nervoso e sugli altri organi.
L’arte del bere sta dunque in questo: saper introdurre, di volta in
volta e nei vari momenti della giornata, la quantità di vino che può essere bruciata, senza determinare accumuli che intossicano. Sono questi
i limiti entro i quali non si può negare che il vino rappresenti una bevanda utile (fatta esclusione per i
bambini ed i giovanetti), una bevanda salubre, capace di procurare calore e forza, di aumentare la resistenza al lavoro ed alla fatica, di attivare l’intera digestione gastro-intestìnale ed il ricambio, di far sentire
I pericoli di un abuso
Ma l’uso porta all’abuso. occasionale, periòdico, continuato. Da nettare il vino si tiasforma in tossico,
portando a quelle fasi di avvelenamento acuto. e cronico che sono appannaggio dei bevitori smodati.
L’avvelenamento acuto è noto a
tutti nelle sue manifestazioni: in esso dai fenomeni eccitatori con senso
di euforia, tendenza al riso, al pianto, agli scoppi di ira, a seconda del
carattere del soggetto, per stimolazione della corteccia cerebrale, si
passa ad una paralisi dei centri corticali accompagnata . a depressione,
stanchezza, abbassamento della temperatura, rallentamento del polso e
del respiro, non di rado nausea e vomito, fino al sonno, durante il quale
la termoregolazione non avviene più
come di norma, la sensibilità cutanea è diminuita e la percezione del
freàdo è poco avvertita. E’ questa
la causa per cui frequentemente, nella stagione fredda, gli ubbriachi, addormentatisi all’aperto, muoiono
assiderati.
All’avvelenamento acuto segue,
dopo un certo numero di ore, il risveglio accompagnato da cefalea, vertigini e spesso anche vomiti e nausee.
E tutto finisce qui se l’intossicato
si arresta sulla china; ma se perseve
ra, si istituisce l’abitudine che sembra consentire la ttdleranza di quantità maggiori di alcool, mentre invece, a poco a poco) ài inscenano le
gravi alterazioni soimatiche e psiconervose proprie deU’awelenamento
cronico.
Iniziano gli stati catarrali cronici
delle mucose specialmente dello stomaco (gastriti croniche) con perdita
dell’appetito, vomiti mattutini; poi
si determinano alterazioni dei principali organi : epatiti, cirrosi epatica con conseguenti asciti, sclerosi renale, alterazioni vasali, degenerazioni del miocardio, nevriti dei nervi
periferici che provocano tremori e
paralisi, alterazioni dei processi psichici che^vanno dal semplice indebolimento della memoria e dall’apatia
fino alle più gravi manifestazioni note sotto il nome di « delirium tremens », con allucinazioni uditive e
visive per lo più a carattere terrificante.
Il vino — per non parlare di tutte
le altre bevande alcooliche, tanto
più dannose quanto più concentrate
— svela così tutta la sua nefasta azione tossica.
Nè qui si arrestano le conseguenze
morbose: le più dptorose sono quelle che si riflettono sulla prole innocente, destinata a portare nella vita
le tare ereditarie legate alla colpa
del genitore (debolezza costituzionale, rachitismo, predisposizione all’epilessia, minore resistenza alle malattie ecc.).
Se dunque possiamo considerare
legittimo l’uso moderato del vino,
dobbiamo tener presente che quando
questo è consumato, sia pure occasionalmente, o peggio ancora per
limgo periodo di tempo, in dosi troppò grandi esso è estremamente dannoso.
Chi può e vuole farne uso (notiamo che si può benissimo vivere e lavorare senza vino) lo prenda durante i pasti, lo prenda anche al momento delle grandi fatiche, alzi pure il
suo bicchiere alla salute di un ospite o in onore di un amico: non è in
questi limiti ed in queste circostanze
che un po’ di vino può nuocere.
Ma chi ha a cuore la propria salute ed il benessere della propria famiglia abbia la illuminata coscienza
della moderazione e della parsimonia. Pensi che nel netlare si nasconde
il veleno e che, quando questo ha
incominciato a logorare e minare
l’organismo è spesse volte già troppo
tardi ravvedersi.
Nulla di più tristemente dannoso
che rinchiiìdersi interi pomeriggi o
serate in locali ove si baratta scioccamente salute e denaro col vino, fino a degradarsi moralmente ed intossicarsi fisicamente. Quanto più utile sarebbe, per le popolazioni delle nostre valli, che un piccolo rivolo
di quel.denaro malamente speso,
sciupato, perduto, si convogliasse invece verso altre opere destinate ad
elevarne il tenore e la dignità di
vita!
Non si dica che, per queste, mancano i mezzi fino a che milioni e milioni si spendono per rovinarsi la salute e poi cercare di ricuperarla in
condizioni invalidanti, di cui portano l’ingiusto peso i nuclei familiari.
Sulle debolezze umane prosperano
e fanno affari coloro che sanno sfruttarle. E’ un mestiere come gli altri
ed ognimo fa i propri interessi. Non
me la vogliano a male costoro se io
mi auguro di veder affermarsi nella
gente delle nostre valli la saggezza
che sa apprezzare il vino « nettare »
e detestare il vino « veleno »__
DIM.
IN VISTA
DEL SINODO
Uesperienza degli altri
Anche
quest anno
a.
in previsione
del Si
migliori per potenziare la nostra massiina
riunione ecclesiastica. Vorrei a questa., discussione portare anche il mio contributo
riassumendo qui alcune mie osservazioni e
riflessioni che furono in me spontanee nell’assistere al Sinodo della Chiesa Riformata di Francia che ha avuto luogo alla metà
di giugno a Parigi nella Chiesa dell Oratoire.
Mi ha innanzi tutto sorpreso il fatto che
quel Sinodo sia stalo molto breve: in tutto, due giorni e mezzo. Iniziatosi il sabato
mattina alle dieci, il lunedì sera alle sette
e mezza tutto era terminato; è da notare
poi che la domenica mattina il Sinodo si
radunò unicamente per il culto di Santa
Cena.
Il sabato mattino ci fu alle 10 precise
un brevissimo cullo (Lettura biblica, preghiera e inno); quindi, fatto l’appello dei
membri, si nominò il seggio in modo molto sbrigativo; tutti i nomi furono proposti
dal Comitato Nazionale (corrispondente alla Tavola nel nostro ordinamento) e lutti
furono nominati per acclamazione, tranne
il Presidente per la richiesta speciale di
lui che volle una votazione a -voto segreto.
11 resto della mattinata e circa un’ora e
mezza del pomeriggio passarono nell’esame
dei vari ordini del giorno fatti pervenire
dai Sinodi regionali al Sinodo Nazionale.
Ogni ordine del giorno era stato pubblicato
con debita critica dal Segretario Generale
(il quale però nel Sinodo, non ostante i
suoi molteplici interventi aveva unicamente voce consultiva). Nel pomeriggio si ebbe la lettura della relazione del Comitato
Nazionale, sia nel suo aspetto morale che
in quello economico. Si ebbe ancora, sempre nel primo pomeriggio la discussione
sulla Società Centrale di Evangelizzazione
che dirige tutta l’opera di evangelizzazione
della Chiesa riformata ed ha alle sue dipendenze un numero di operai circa uguale a quello dei Pastori valdesi ed un
bilancio pari al nostro.
Le altre questioni amministrative compreso l’esame delle relazioni delle due Facoltà di teologia, la nomina di un professore, lo studio dei casi di appello furono
risolte il lunedi mattina, in seduta in buona parte privata.
0
La domenica ed il lunedi pomeriggio furono interamente consacrati allo studio di
due argomenti che erano al centro della
preoccupazione sinodale : La responsabilità
del credente di fronte al disordine sociale
di oggi e L’attualità della predicazione.
dal Sinodo dell’anno scorso. Il Comitato
Nazionale aveva curato che l’argomento
fosse ampiamente studiato in ogni sinodo
regionale nel Novembre scorso. Una relazione delle discussioni avvenute in questi
sinodi era stato inviato ai relatori sinodali,
la cui relazione era quindi il frutto dello
studio di tutto il protestantesimo riformalo
francese. Molto interessante quindi questa
discussione, più interessanti ancora certe
conclusioni del Sinodo che votò, tra l’altro,
un ordine del giorno per spingere il Governo ad affrettare Tatluazione di un piano per risolvere la crisi degli alloggi e un
secondo ordine del giorno che riafferma i
diritti della persona umana anche di fronte
a certi sistemi di polizia.
Per l’anno prossimo sono stati proposti
quali argomenti di studio ai sinodi regionali e poi a quello nazionale i seguenti argomenti: a) La confermazione del battesico; b) 11 cristiano e il suo denaro.
11 sinodo della Chiesa Riformata di Fran
eia appare quindi con un carattere nettamente diverso dal nostro che è quasi unicamente un sinodo amministrativo. Più di metà del suo tempo è stato consacrato allo studio di problemi non amministrativi: il che
appare assai strano a noi, abituati ogni anno a vedere sj^ulciata la relazione della
Tavola per quindici giorni precedenti il
Sinodo, a discutere poi la minuziosa relazione della controrelazione che riferisce
spesso persino sul numero delle pagine dei
verbali della Tavola e sul numero delle
lettere scritte dal Moderatore! Nulla di
lutto ciò: invece una relazione-molto sommaria del Presidente del Comitato Nazionale, una relazione succinta del tesoriere
sulle grandi cifre deH’esercizio finanziario;
l’unico problema economico affrontato In
quello di alcuni aumenti di indennità ai
pastori « inadeguatamente pagati ». Nessuna elezione finale, poiché le nomine sono
fatte per tre anni consecutivi e quest’anno
non era anno di rinnovo di cariche.
0
Dal punto di vista della tecnica sinodale
mi è parso die la buona riuscita del Sinodo avesse il suo fondamento sia nella
buona preparazione del sinodo stesso che
nel concetto della presidenza di esso. Buona la relazione stampata distribuita ai meni,
bri del Sinodo. Vi mancava infatti tutta la
parte amministrativa tranne un bilanci»
generale molto schematico. Ma in compenso i grandi argomenti erano già stati studiati a fondo nei sinodi regionali e un
commento completo accompagnava le prò
al*'&.CTxd.'i7dci tltigii
gani regionali, in fondo alla sala una stenografa ha preparato tutto il materiale pel
verbali indubbiamente completi e precisi.
Ma più importante ancora l’opera del
Presidente del Sinodo. Oltre alla notevole
capacità aveva anche una notevole esperienza: era questo infatti il terzo anno consecutivo che veniva nominalo. Assistito da
due vicepresidenti, seduti allo stesso tavolo ed ai quali non mancava di chiedere il
parere se ne era il caso, egli realmente dirigeva il dibattito, pure lasciandolo libero.
Continu.amente infatti interveniva sia per
riassumere lo sviluppo della discussione,
sia per commentare il discorso di chi aveva
espresso il suo parere, sia per ricordare lo
scopo della discussione; L.on uji nuoii Presidente, indubbiamente vengono eliminate
tutte le deviazioni e la discussione va diritto al suo scopo. Ogni oratore parlava da
una tribuna speciale, il che evitava molti
interventi non meditati. Per il resto solo
una percentuale limitata di membri intervenne nella discussione; e per questo un
certo numero ritornò spesso alla tribuna.
Alcuni interventi furono brevi, altri lunghi: un delegato salì alla tribuna con un
fascio di appunti e parlò per quasi venti
minuti. Tutto questo non impedi al Sinodo
di essere efficace e veloce nello svolgimento dei suoi lavori.
Ma ciò che sopratutto mi ha colpito è
stata l’impostazione dei lavori sinodali, rivolta a ben altra mèta, che non unicamente alla discussione di problemi amministrativi, talvolta anzi di piccolezze amministrative. Questi problemi non mancarono del
lUt;o, ma furono molto rari gli appelli al
regolamento ed agli statuti della Chiesa:
intensa invece era la preoccupazione per i
problemi fondamentali della vita spirituale
e della testimonianza dei credenti. Forse,
studiando i problemi del nostro sinodo, an.
che noi dovremmo ricordare che non a caso Paolo, parlando dei doni spirituali, pone proprio al termine della lista quelli dell’amministrazione e del governo.
Alberto Ribet
Dn
musicien Mandais
chez nois
J’avais entendu parler de M- ITindsor
comme d’un accordeur hollandais venu chez
nous. Mais, quand il s’est assis au piçau),
j’ai observé qu’il effleurait les touches avec
douceur, en toute intimité, comme s’il y
avait quelque jonction intime entre l’homme et l’instrument. Cela m’a fort intriguée:
et plus encore, le jeu plein d’expression
raffinée d’artiste avec laquelle il a exécuté
un « Studio » de Chopin pour vérifier com
ment mon piano marchait...
Non, M. Windsor n’est pas seulement un
accordeur: c’est un musicien, un exécuteur
d’orgue formidable, connu dans toute l’Europe, comme le prouvent les milliers d’articles de journaux, de revues, admirant su
génialité d’interprétation de Bach, de Beethoven, etc.
En lisant deux gros cahiers à dessin où
sont collés les articles parus dans les principaux journaux italiens de Rome, Florence, Milan, Turin, Naples, Gênes, j’ai réalisé
que je me trouvais devant un musicien bien
connu pour sa bravoure d’organiste.
Modeste, comme tous les grands artistes,
le M.o Windsor n’a pas hésité, ” per fare
un favore al mio amico Bouchard”, à
diriger la petite chorale de Rorà, après
” una o due prove soltanto C’est un caractère des plus sympathiques, jovial, ne
se donnant aucune importance même dans
son champ d’activité... européenne.
Il est aussi compositeur, et m’a joué, sur
mon piano, des variations fort prenantes
sur une mélodie sacrée bien connue: ” Il
resto, non posso suonare: compongo solo
per organo. Non va per piano!”
C’est un chrétien convaincu et vivimi: il
me disait un jour (ce que j’ai entendu par
maints pasteurs déjà) que la musique sacrée
laisse bien à désirer dans nos Vallées Vaudoises. H désire maintenant se fixer à La
Tour pour y étudier et prêter son oeuvre au
sein de nos églises vaudoises.
Au cours des siècles, l’Eglise Vaudoise
a dû beaucoup à l’amitié agissante de la
Hollande; et le M.o Windsor voudrait contribuer, dans son champ particulier, à aider les Vaudois. Il n’est pas riche: il est
trop artiste dans l’âme pour cela. Il a trop
souvent prêté généreusement son concours
pour des oeuvres de bienfaisance, gratuitement, se déplaçant, cà et là, pour le plaintt- AteridcT- sott~ proVhIxin: .
Il s’établirait à La Tour avec sa famille,
me disait-il un jour dans son italien inimitablement original, avec quelques pincées
çà et là, des quatre autres langues qu’il
connaît. Et de là, il pourrait se remire utile
à toutes les églises environnantes. Il pourrait donner un coup de main, un conseil,
aux directeurs de chorales comme aux organistes. Vu son expertise dans la musique
chorale de toutes les églises protestantes
d’Europe, il pourrait donner une aide
puissante dans la formation de notre recueil de cantiques sacrés en italien, uniquement au point de vue musical.
Il me disait tout simplement: ” Tutto
insieme, questo sarà un grande lavoro: ma
mi darà molta soddisfazione, e sarà di grande utilità. E più tardi, potrei anche prestare la mia opera alla Tavola Valdese per
la scelta degli .strumenti musicali per le
chiese: organi, armonium, pianoforti ”,
Mon avis (j’ai vécu trente années de ma
vie en contact direct avec un musicien compositeur: le M.o Attilio Cimbro) est que
l’Eglise vaudoise devrait saisir au vol cette
rare occasion de refaire radicalement, pu
parfois simplement redresser, perfectionner
la musique vocale e instrumentale de nos
églises vaudoUes, qui laisse à désirer!
Marie Cimbro-Bonnet
Convegno
del colle della Croce
Il tradizionale incontro avrà luogo, Dio
permeittendo, la Domenica 27 luglio. 11
programma verrà precisato nel prossimo
numero dell’« Eco ».
PRO VALLI
Communiqué
Su questo argomento è stata fatta ormai
un’ampia e lunga discussione, seguita certamente con interesse. Ora, però, si avvicina l’ora della chiusura. Diamo ancora una
diecina di giorni di tempo a chi desidera
intervenire per dire qualcosa di nuovo e di
costruttivo. E poi, sul prossimo numero
del giornale, concluderemo.
(Red.)
Le Comité de la PRO VALLl nommé par
la dernière Conférence de District est en
train de reprendre les différentes activités
de sa compétence en faveur des populations
de nos Paroisses.
Nous commençons par communiquer que
l’on nous demande des jeunes filles proies
tantes pour de bonnes places auprès d’nn
Institut où nos corréligionnaires ont dé
jà donné bonne preuve.
Pour tout renseignement sur les activités et les services que la PRO VALLl offre
aux vaudois des Vallées s’adresser au Pasteur de Torre Pellice Mr. Ernesto Ayassot
(téléphone N. 305); heures de bureau: de 10
heures du matin à midi les jours sur semaine.
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L’ECÒ öelle valu valdesi
— 3
Le celebrazioni del centenario
del Tempio Yaldese di Torre Pellice
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Una giornata splendida ha favorito, Domenica 29, la manifestazione
celebrativa del centenario del Tempio Valdese di Torre Pellice, riconsacrato al Culto dopo i lavori di restauro effettuati per l’occasione.
Alle perfetta serenità del tempo
si è accompagnata una atmosfera di
gioiosa letizia e la partecipazione di
' numerose comitive venute mi po’ di
ogni dove per partecipare alle manifestazioni. Quasi tutte le Parrocchie
delle Valli erano rappresentate da
delegazioni e con esse rappresentanti
singoli o in gruppi di un gran numero di Comunità Valdesi di ogni parte d’Italia e da oltre Confine; dalla
Sicilia a Roma, a Fiume a Milano,
dal gruppo di Ivrea e diaspora alla
delegazione di Torino, dalla Svizzera a Marsiglia, a Lione, dal delegato
della Germania ai Valdesi di New
York e delle Colonie dell’Uruguay.
Alle 10,30, quando il corteo concistoriale entra nel Tempio, salutato
dal canto della Corale, l’ampio santuario tutto rinnovato è già gremito
di fedeli. Varie diecine di persone
che continuano a giungere frettolose dovranno rimanere in piedi nelle
corsie per tutta la durata del Culto.
Il Culto è presieduto dal Pastore
della Parrocchia Sig. Ayassot e vi
partecipa, delegato dalla Tavola Valdese, il Vice-Moderatore, Pastore E.
Restali il quale, dopo lo svolgimento della parte liturgica del servizio,
rivolge all’Assemblea un fervido messaggio di esortazione invitando la
Chiesa di Torre Pellice ad unire ai
lavori di restauro del Tempio una
zelante opera di rinnovo spirituale
della Comunità. 11 Pastore Ayassot
riprendendo il testo del sermone
pronunciato cento anni fa per la inaugurazione del Tempio stesso
(Salmo 46 vers. 4, 5) invita l’Asscmblea a ricordare come solo la Parola di Dio quale « fiume che rallegra la Città di Dio » sia stata, sia
e debba continuare ad essere il segreto della gioia éd il motivo della
fecondità spirituale della Chiesa.
Due cori della Corale arricchiscono
di armonia lo svolgimento del Culto,
il quale, non ostante la sua forma
solenne, ìion si prolunga oltre l’ora
consueta e, per la vibrante partecipazione dell’Assemblea compatta,
dà alla giornata tutta un tono iniziale festoso e raccolto ad un tempo.
Subito dopo il Culto una rappresentanza del Concistoro guidata dal
Pastore ed un bel gruppo di fedeli
si sono recati al Cimitero di Torre
per deporre sulla tomba del Generale Beckwiih, che cento anni fa donò
ai Valdesi il Tempio di Torre, una
corona di fiori con la scritta « Souvenir reconmdssant y>.
Alle 15,30 il Concerto di musica
sacra. L’esperienza del passato insegnava che i concerti non sono sempre apprezzati dalla massa... particolarmente quelli di musica sacra che
a volte fanno appello solo ad una
più n meno ristretta cerchia di co
noscitori. Nessuna riunione del genere aveva sin qui smentito così bene l’errata opinione, come questa,
poiché il Tempio si riempiva nuovamente nel pomeriggio sia pure non
con la folla strabocchevole del mattino. In programma i canti di due
Corali quella di San Germano e queU
la di Torre; l’organista Maestro Windsor Matla, superiore ad ogni elogio, e la violinista Signora Dirce
Gönnet di cui non sappiamo se maggiormente lodare l’abilità o la interpretazione piena di sentimento
Il programma è quanto mai vario,
i cori sono magistralmente eseguiti.
Nell’intervallo tra la prima e la
seconda parte del Concerto il Pastore Ayassot rivolge il saluto della
Chiesa di Torre Pellice alle delegazioni ed ai rappresentanti delle varie Chiese e dà lettura dei messaggi
assai numerosi. Giungono così alla
Chiesa di Torre per la celebrazione:
la adesione del Moderatore Sig. Deodato, dei Moderatori della Chiesa
Presbiteriana di Scozia e di quella
di Inghilterra, il saluto del Sinodo
della Chiesa Presbiteriana di Irlanda, messaggi non meno fraterni giungono dalla Francia, dalla Svizzera
per mezzo della parola del loro rappresentante Sig. Houriet di Moutier,
della Germania con un breve discorso del Pastore Obendieck della Chiesa Luterana di Amburgo. I saluti augurali di varie Chiese Valdesi sono
recati dalla presenza delle delegazioni già nominate per il Culto del
mattino, vi si aggiungono quelli di
varie Chiese Evangeliche consorelle,
dell’Esercito della Salvezza, del Comitato e della Unione Valdese di Ginevra, telegrammi e lettere di un gran
numero di amici, Pastori di molte
Chiese Valdesi in Italia e all’estero.
Dopo il concerto, un rinfresco adimava nei locali del Convitto gentilmente concessi una buona parte
del pubblico che si tratteneva a lungo in piaeevcdi conversazioni godendo della frescura ombrosa del giardino.
L’ultima nota della giornata è stata la fiaccolata. Non poteva riuscire
meglio sia per il concorso di folla
che per il risultato di ogni parte del
suo svolgimento. Alle 21 il Tempio
dei Coppieri era rigurgitante di folla, molti si assiepavano nel piazzale antistante nella impossibilità di
trovar posto neU’interno. Dopo alcune parole di commemorazione storica il' Pastore dava lettura di due
belle poesie celebrative inviate da
anonimi poeti nostri per l’occasione.
Sia la prima, scritta da <c Viribus Unitis j) che la seconda di « Magna
Rosa », ottengono vivo successo di
commozione e di plauso.
Ecco ora snodarsi il lungo corteo;
innumerevoli le fiaccole e le lanterne colorate che punteggiano di luce
la fiumana di centinaia di persone
che scendono in festosa ininterrotta
sfilata verso Torre. Mentre la punta
del corteo già raggiunge Santa Margherita... c’è ancora gente fin su
verso i Fassiotti e l’Ospedale. A Santa
Margherita alcuni giovani hanno preparato qn saluto festoso con razzi
e fuochi jartificiali ed intanCo, tra ali
sempre più fitte di spettatori, si
giunge al Tempio. Una breve sosta
sul piazzale gremito di folla come
la sottostante via per lungo tratto.
Alcune brevi, vibranti parole di appello ai Valdesi pronunciate con
commossa parola dal Pastore. Quindi, spente le fiaccole, il corteo penetra nel Tempio per l’ultimo atto della giornata. In breve il Tempio è
gremito, ma non può contenere tutta la folla e molti sono costretti a
assistere da fuori attraverso le porte
spalancate. Commosso e forte, cantato da tutti con profonda emozione,
mentre molti occhi si fanno lucidi
per l’urgenza dei sentimenti, sale a
Dio sotto le volte del Tempio il Giuro di Sibaud. Una preghiera e la
benedizione terminano la cerimonia.
All’uscita alcune fiaccole si riaccendono quasi a segnare verso casa
un percorso luminoso... Possano tutti aver riportato a casa veramente
non solo un luminoso ricordo, ma
ima nuova fiamma nel cuore.
Dovremmo dire qualcosa dei restauri, ma ce ne manca lo spazio; basti constatare come ogni cosa abbia
ottenuto il consenso ammirato della
quasi tòtalità dei presenti. Le linee
architettoniche del Tempio sono state rispettate, anzi messe nel massimo rilievo dai lavori di abbellimento e tutto, dalle nuove vetrate dell’abside, alle tinte, ai rivestimenti in
legno, al nuovo sistema^di illuminazione a luci riflesse si armonizza in
modo da meritare il confortevole giudizio di un autorevole artista e critico d’arte milanese che ci diceva «non
c’è una nota stonata, hanno saputo
rinnovare un’opera di cent’anni fa
senza rivelare alcuna sovrapposizione forzata del nuovo sul vecchio,
hanno fatto veramente un’opera d’arte ». . Tr n 1
Un Barba.
Pubblichiamo con ¡riconoscenza
il 2” elenco dei doni ricevuti per il
Tempio di Milano, nella speranza
di dover presto pubblicare una 3® e
forse una 4® lista che possano testimoniare di una partecipazione più
ampia da parte di quanti nelle nostre Chiese si sono resi conto che la
Amministrazione, impegnata com’è
per far fronte al bilancio ordinario,
non può condurre a terniine le opere intraprese se non riceve per esse
dei doni straordinari.
Il Tempio e lo stabile annesso di
Reggio Calabria sono stati di recente inaugurati.
Ci siamo tutti raUegrati di questa
realizzazione, ma forse pochi si sono domandati da quali fonti ci è
pervenuto il denaro necessario. In
realtà coloro che hanno contribuito
a questo scopo, fra i membri della
Chiesa Valdese, sono stati ben pochi. Il Tempio e lo stabile annesso
di Milano sono opera di molto maggior mole e tale da presentarsi --di
realizzazione del tutto impossibile
qualora non fossero stati sollecitati
aiuti considerevoli da parte di amici lontani. Ma ora ebe si tratta soltanto più di completare l’opera, noi
chiediamo ancora a quanti non hanno finora dato segno di interesse, di
fare essi pure la loro parte.
Si tratta solo più di completare i
fondi necessari alla costruzione dello stabile annesso al Tempio, stabile la cui costruzione è stata iniziata
e che, appena terminata, costituirà
una fonte di reddito. Non è una somma impossibile a raggiungersi, purché ci sia l’apporto anche modesto
di quanti finora non hanno manifestato il loro interessamento.
Coraggio dunque e avanti! Facciamo in modo che la gioia riconoscente dell’inaugurazione di .quest’opera, che ormai non è lontana, pos
Campi esHvi di Agape
Luglio 4-13 : Secondo Ceknpo Cadetti.
Tema: Noi siamo cristiani evangelici:
che cosa vuol dire questo? Posti: 60. Quota : L. 5.000. Età : dai 14 ai 16 anni.
Luglio 15-24: Campo interdenominazionale
italiano.
Tema: Presenza del protestantesimo nel
mondo italiano. Posti: 60. Quota L. 5.000.
Luglio 15-24: Campo escursionisti italosvizzero
Posti: 40. Quota L. 6.000. Lingua: francese.
Luglio 26-Agosto 4: Campo internazionale
di studio e lavoro.
Tema: I profeti e la politica delle alleanze. Posti: 130. Quota: L. 5.000. Lingua:
Italiano, Inglese, Francese.
Agosto 6-13 : Conferenza estiva mondiale
della Federazione universale Studenti cristiani.
Iscrizioni dirette a cura della suddetta
organizzazione.
Agosto 14-20 : Campo ferie di studio e riposo.
Tema: Problemi della nostra ifita quotidiana. Posti: 130. Quota L. 4.000.
Agosto 21-22: Congresso della Federazione
Unioni Valdesi.
Quota di partecipazione: L. 1.000.
Agosto 24-30: Settimana teologica (in collaborazione con la Facoltà Valdese di
Teologia).
Tema: L’ecclesiologia. Posti 60. Quota:
L. 4.000 (eventuale riduzione per pastori
e studenti in teologia). Lingua: Italiano e
Francese.
Agosto 24-30: Campo del dramma sacro.
Tema: Possibilità del dramma sacro. Posti 40. Quota : L. 4.000.
Settembre 1-30: Secondo turno Colonia Alpina.
Tema: Corso di storia sacra. Posti: 28.
Quota: L. 300 giornaliere. Età: dai 10 ai
15 anni.
Settembre 6-8: Convegno su Agape.
Tema: L’avvenire di Agape. Posti: 100.
Quota: L. 1.500.
Settembre 9-12: Campo di incontro tra italiani e americani.
Tema: Eperienze comunitarie. Post: 60.
Quota: L. 3.500.
Settembre 14-20: Campo universitario (in
collaborazione col Movimento Cristiano
studenti).
Tema : Il problema dell’università nel
mondo moderno. Posti: 80. Quota: L. 4.000
Settembre 22-27: Conferenza giovanile dei
paesi latini.
Posti: 90. Quota L. 3.000.
sa essere gioia completa di tutti i
membri della nostra Chiesa Valdese, in quanto tutti, anche i meno abbienti, avranno fatto quanto era. nelle loro possibilità.
H Moderatore
Florio M. Tullio L. 5.000 — Fiorio Elisa 2.000 — Coreani Mario, 2« offerta, 5.000
Sorelle Arzillo 500 — Suore « Home »
1.000 — Chiesa di Napoli 15.600 — Chiesa
di Bari 10.000 — Chiesa di Campobasso
2.500 — Oreste Dotto 5.000 — Matilde Rafia 7.000 Arturo Grill e Mariuccia in
mem. Gr. Uff. Em. Gardiol 5.000 — Mario
Bianconi 3.000 — L. e E. Socci 10.000 —
Natale Rostan 10.000 —■ Laura e Vittoria
Ugolini 500 — Giorgio Peyrot 20.000 —
Augusto Jahier 5.000 — Alessandro Vetta
15.000 — Chiesa di Sanremo 13.250 — Alassio 1.370 — Pinerolo 32.415 — Como
50.000 — Villasecca 7.000 — Catania 60.000
— Bergamo 300.000 — Cosenza 5.000 —
Pramollo 10.000 — Orsara l.DOO — Cerignola 7.000 — Venezia 20.000 — Taranto
5.000 — Palermo 7.000 — Trieste 11.000
Villar Pellice 8.071 — Angrogna 5.000 —
Roma, P. C. 30.170 — Torre Pellice 40.000
Ferrerò 1.000 — Emma Forti 10.000 — Letizia Tancredi 5.000 — Sommani Ernesto e
Lilia —• 6.000 — Ciriminna Rosaria 600 —
Brancatello Martino 200 — Mary e Alice
Rossi 4.000 — Vera e Aldo Vinçon 10.000'
— Beniamino Arnao 2.000 Gabriella Titta
20.000 Prof. A< Fiorio 25.000 — Italia e
Maria Sgherzi 5.000 — Pons Flaminia e
Mario 10.000 — Alestra E. e Ruth 1.000
— Angelo Marzola 5.000 — Salvatore Terranova 5.000 — J. M. Buscarlet 5.000 —
Pietro Varvelli 5.000 — Guido e Berta Mathieu 5.000 —• Giuseppe Gasparotto 5.000
—• Fulvio Abruzzese 1.000 — Mario Cignoni 20.000 — Guglielmo Angiolìllo 6.000 —
Ida e Federica Valeri 2.000 —- Gisella Gigante 500 — Luisa e Isabella Nanni 2.000
— Tullio Viola 5.000'— Augusto e Osvaldo
Coisson, in mem. Paolo Coisson 10.000 —
Godino Sigfrido e Yvonne lÒ.OOO — Fernanda Fiorio 3.000 — Zuliani Clotilde 1.000
— Eugenio Long 5.000 — Chiesa di Firenze, V. S. 10.000 — Chiesa di Biella 4,200
— Chiesa di Frali 5.000 — Clara Passigli
Corsi 50.000 — Settimo S^ggip 10.000 ■—
Emilia Schumacher 1.000 — Antonio Kovacs 2.000 — Chiesa di Genova 150.000 —
Menusan Tommaso 700 — Gay Tron Clotilde 5.000 — Giaiero Ernesto e Marcella
500 — Unione Femminile Valdese di Ivrea
5.000.
Errata Corrige: nella lista precedente leggasi Gustavo Bouchard L. 5.000 (e non
2.000).
Dai Valdesi di Chicago:
François Peyrot dollari 5 — Marie Pons
5 — Boh Louise A. Moria 5 — Antoine
Pons 3 — Ernest e N. Muria 3 — Bianche
A. Muria 2 — Dick Pons 2 — Célestine
Stalle 2 — Malvina Rostan 2 — Louise
Berger 2.
Oltre a questo i Valdesi di Chicago hanno inviato dollari 125 tramite la '\Valdensian Aid Socie'.y.
Recensioni
lei « Radio Réveil » Editions «Pro Unitate fidei », Bellinzona (Svizzera) fr, sv,
2,80.
E’ una raccolta di predicazioni pronunziate da Radio Monte Carlo e ascoltate in
molti paesi dagli uditori di « Radio Réveil ». 1 messaggeri della Parola di Dio sono diversi: lo scopo è unico, cioè condurre
gli uomini a Gesù Cristo sulla via della
conversione e della nuova nascita.
Melodia V. Manuale Biblico. Per ordinazioni: Davide Melodia, via Settesoli 15,.
Prato (Firenze). L. 350.
Si tratta di un piccolo dizionario biblico
a carattere popolare, congegnato in modo
tale da aiutare a rinvenire facilmente nomi, frasi, concetti, dottrine della Sacra
Scrittura
« Nulla di specialmente interessante offrono la Valle e il borgo di Massello, che
trovasi poco al disopra di Ferrerò, in una
gola profonda, sulle cui sponde — ben coltivate c ubertose — spiccano d’ogni parte
caseggiati e paeselli che addimostrano l’industriosa attività dei Valdesi colassù stabiliti ».
Ho riportato testualmente le prime righe del capitolo consacrato a Massello dal
«ostro Bisnonno. Mi sono permesso di sot
tolineare quel poco disopra per constatare
ch’egli, certamente, aveva buona gamba
Seguono alcune considerazioni sui « tu
gnrii sporchi e mal tenuti ». Ma c preferì
bile non insistere sia perchè i tugùrii non
sono una caratteristica speciale di Massello, sia perchè — alla distanza di un secolo
~ l’osservazione sarebbe se non ingiusta
per lo meno inesatta.
Pur non offrendo Massello « nulla di
specialmente interessante », il Bert si sofferma a parlare della « graziosa CascateUa
dei Pisz (cosi egli scrive) di cui sentesi il
rumore a grande distanza, e che merita di
essere visitata dal Torniste ». (Si vede che
ei suoi tempi non erano ancora diventate
Italiane le parole turismo, turistico e turittal)
LO memoRie pi un Bisnonno
Alludendo poi alle miniere del vallone
di Massello il nostro Autore cosi si esprime:
« Narrasi che — alla base di quella cateratta — fessevi, negli andati tempi, un
forno reale (?) destinato a ridurre in ferraccio il minerale estratto da una vicina
miniera detta del Bet. Ma non se ne vedono
più che poche vestigio ; come si svanirono
pure quelle di un’altra miniera di rame
esistente anticamente nel vicino altipiano
detto il Vallon Cro ».
0
Il Bisnonno viene poi a parlare del Castello della Balziglia e su questo tema egli
si dilunga alquanto soffermandosi non soltanto sulle varie fasi dell’assedio ma facendo altresì tutta la biografia di Enrico
Arnaud.
Non ci fermeremo su questi argomenti
che costituiscono due dei capisaldì più noti
[ Cap. IX - MASSELLO |
della nostra Stqria Vajdesef. Toglieremo
dalle Memorie del Bisnonno soltanto due
precisazioni di cui ci sembra opportuno
prendere nota.
La prima di queste precisazioni risponde alla domanda: In quale circostanza venne pronunciata da Napoleone la famosa frase ammirativa ed elogiativa del Glorioso
Rimpatrio? Risponde il Bert:
« Resterà sempre un fatto fra i più gloriosi della storia dei Valdesi il ritorno nella
loro patria di quegli 800 prodi del Castello
di Balziglia; e Napoleone I — che di certo s’intendeva di guerra e di tattica meglio
di chiunque — diceva egli stesso ai deputati della Chiesa Valdese che vennero nel
1805 ad ossequiarlo a Milano e a ringraziarlo di avere ammesso l’antica loro chiesa a far parte integrante della Nazionale
Chiesa Protestante di Francia : « Il rimpatrio dei Valdesi è il fatto militare più bril
lante della storia moderna. Esso supera anche di gran lunga la ritirata dgi diecimila.
(Trattasi della ritirata dei diecimila guerrieri di Ciro guidati da Senofonte).
0
Un secondo particolare è meritevole di
nota nel racconto fatto dal nostro Autore
dell impresa di Arnaud. Lasciamogli sen
z’altro la parola:
« Scrivendo il Boyer a quell’epoca egli
disse che fu tale un fatto d’armi cosi stra
ordinario da far supporre che — segreta
mente — vi avesse partecipato il Duca Vittorio Amedeo, onde opporre poi ai prepo
tenti ed invisi francesi le leali e fedel
guerrillas dei Valdesi, e ben di tale politi
ca condotta era capace il Sabaudo Brinci
pe (!). Tuttavia a mala pena può credersi
a tale convivenza quando si conoscono le
crudeltà da lui usate verso i ReRgionarì
prima dell’esilio loro. Fu anzi allora, co- '
sciente ed annuente V. Amedeo, che si
tentò di far avvelenare l’Arnaud da un
medico di Costanza verso luì invitato a
Sciaffusa e che si promisero dal Conte Solare, ambasciatore del Duca in Isvizzera,
tante d^^ie di Spagna a chi gli avesse consegnato VIVO quel Valdese e tante altre a
chi l’avesse ucciso. Fallite quelle male arti, scrive il Conte Martinengo, dai Grigioni, a V. Amedeo che è mestieri farne fine
dell’Arnaud e che, non potendosi averlo vivo nelle mani, bisognerà appigliarsi alla
strada della morte; mentre nuovamente scrive in proposito il Solaro al Duca che ad
Arnaud verranno tese nuove insidie fra i
Cantoni di Glarona e di Schwitz, proponendosi al Principe di dare incarico di tale
assassinio ad un certo prete Cavuzì e ad un
altro sicario dello stesso nome, ambedue
Bresciani, spesso stati al servizio di Venezia per tali azioni, e famosi per l’abile esito
loro in siffatte spedizioni. (Vedi Rassegna
Settimanale 15 agosto 1880) ».
Dopo 72 anni, varrebbe la pena di andare a ricercare quel giornale.
Amedeo Bert
Al prossimo numero, Rodoretto.
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4 —
L’ECO DELLE TAIXI VALDESI
La Voce delle Comunità
Perrero Maniglia
Ultimamente, circondati dai loro cari,
Pcyran Emanuele e Micol Lidia . Forengo •
hanno festeggiato le loro nozze d’oro. Felicitazioni ed auguri nel Signore.
Le samedi 7 juin, dans le Temple du
Perrier, a été célébré et beni le mariage
de Pons Nino feu Emanuel - Bessé ■ avec
Vigliotti Franca feu Angelo de Noie. Nos
meilleurs vosiux de bonheur accompagnent
ces époux qui, sont repartis pour la Suisse
où il sont établis à Bellelay, Jura Bernois.
II Signore sia sempre l’ospite benedetto
del nuovo focolare fondato con. il matri-,
monio di Micol Guido di Alessandro
Forengo ■ con Giai Checco Amilda di Giovanni - Lorenzo.
Rinnoviamo l’espressione della nostra
simpatia cristiana ai coniugi Ines e Serafino Gelato - Pomarat - i quali, pur fidenti- nel Signore, piangono addolorati dalla
« dipartenza » del loro bimbo Valdo di
mesi tre.
Torre Pellice
Nelle prossime domeniche:
Domenica 6 Luglio : Culto solenne di comunione nel Tempio restaurato.
Domenica 13 Luglio : Culto in lingua
francese presieduto dal Pastore Lafon di
Marsiglia in occasione della visita della
Corale di Marsiglia.
Domenica 20 Luglio : Culto, presieduto dal
Pastore Emerito Giulio Tron che rivolgerà
alla Chiesa di Torre Pellice, di cui fu pastore, il suo saluto prima della sua partenza per l’America del Sud.
Domenica 27 Luglio: Culto presieduto dal
Pastore Ayassot (che sarà di ritorno da un
breve periodo di ferie) e ricevimento di
una comitiva di giovani della Chiesa di S.
Marc di Lausanne.
ViUar Pellice
Nuovi lutti soi^venuti a colpire care famiglie della nostra comunità:
Bertiftat Anna in Catalin di anni 74 del
Bessè, è tornata a Dio dopo lunghe sofferenze sopportate con la forza che viene dalla fede. Parlarono al funerale, oltre al Pastore, i fratelli Paolo Bertin e prof. Paolo
Baridon. Molti fratelli in fede circondarono
i numerosi membri della famiglia Catalin
con cristiana simpatia.
Mondon Constance ved. Negrin di anni
80 al Rouet della Pianta. Era già salita ai
monti per passarvi l’estate quando le forze
le , mancarono e dovette essere riportata a
valle. In pochi giorni si spense come la
fiaccola a cui l’olio vien meno. Lascia nella sua famiglia un buon ricordo e un posto
vuoto cóme lo lascia sempre una mamma
partendo. Il funerale ebbe luogo a Villar
e vi partecipò anche il Pastore Genre di
Bobbio Pellice.
Baridon Jean Daniel di anni 74 dell’Inverso Buffa. Pasceva il suo gregge in alta
montagna quando lo colpì improvviso malore. I suoi familiari ebbero appena il
tempo dì ricondurlo a casa sua e di apprestargli qualche cura, che già suonava l’ora
della separazione. Era tanto -aigato questo
nostro caro fratello e molti, ai funerali,
avevano una gran vo.glia di piangere.
Un giorno i legami spezzati quaggiù saranno ricomposti Lassù dove nuovi legami
di un più grande amore riuniranno tutti
i membri, vecchi e nuovi della grande famiglia di coloro che Gesù Cristo ha riscattati.
Villeggianti. Abbiamo ancora qualche
quartierino a disposizione dei nostri fratelli correligionari che desiderano villeggiare tra noi. Chi li desidera può rivolgersi immediatamente al Pastore.
Pramollo
Atti Jitwgici. Il 24 maggio abbiamo celebrato il matrimonio di Griglio Carlo, nipote dell’Anziano del Chiotti, con Barai
Olga, dei Chitmi Inferiori. Ai cari sposi,
rinnovati auguri di benedizione.
rosa deUa separazione e quanto fraternizziamo con loro.
a Io, Ita detto Gesù, sopo venuto affinchè
abbiano vita ,e l’abbiano ad esuberanza ».
Il 24 giugno siamo stati chiamati a separarci da Enrichetta Plavan, nata Boudrandi
di Pomeano, di 52_anni. Prima di compiere
la sua corsa terrena essa è passala attraverso a molte prove ed a molte sofferenze
da lei accettate e sopportate con cristiana
rassegnazione.
Sui figjli, già precedentemente provati
dalla perdita del loro babbo ed ora privati
dell’affetto della loro mamma, e sui parenti tutti noi imploriamo le consolazioni ed
il conforto che vengono dall’Alto.
« lo, dice Gesù, non vi lascierò orfani :
tornerò a voi ».
Alcuni nuovi focolari sono stali aperti
nella nostra Comunità. Essi sono quelli
creati da Livio Long (Tournim) e Alma
Jahier (Bocchiardoni), René Ribet e Lilia
Clot (Bocchiardi), Ugo Bounbus (Pomeano) e Ines Rivoira (Angrogna), unitisi in
matrimonio tutti il 10 maggio e quello di
Guido Bounous (Ribetti) e Ada Beux (Busi) sposatisi il 24 maggio.
Su tutti questi nuovi focolari po.ssano riposare sempre le grazie e le benedizioni
celesti.
La domenica 22 giugno un affollatissimo
corteo accompagnava al cimitero la spoglia
di Giovanni Malanot, di 69 anni. Alla vedova ed ai figli in America ed ai familiari
tutti, la Chiesa esprime la sua simpatia cristiana.
Grano in montagna
Come ogni anno, anche quest’anno è stata celebrata la Festa della Mamma. Essa
ha avuto luogo la domenica 18 maggio. Per
l’occasione i bambini avevano preparato
tutto un vasto programma di recito e di
canti e ci hanno fatto trascorrere un magnìfico pomeriggio. Ringraziamo tutti colorcC~che hanno collaborato nella preparazione di questa bella festa. Un ringraziiP*'
mento particolàre alle nostre insegnanti per
il grande lavoro da esse svolto.
11 bazar annuale, organizzato dall’Unione
delle Mamme, si è tenuto al principio di
giugno ed ha avuto un esito molto soddisfacente.
Siamo molto grati a tutti coloro che, con
doni o con lavori hanno voluto dare il
loro contributo a questa speciale forma di
attività.
Una bella gita è stata fatta da un gruppo
di giovani della nostra Unione che il giorno dell’Ascensione sì sono recati in riviera;
Savona e Genova.
Il tempo magnifico laggiù ci ha permesso di godere immensamente dì tutte le bellezze vedute e ce ne siamo tornali a casa
molto soddisfatti della bella giornata trascorsa.
I bimbi della Scuola Domenicale si sono
invece recati, attraverso all’Azzarà, a Pomaretto la domenica 25 maggio, giorno del.
la festa di canto.
La domenica 4 maggio è stato presentato
al Santo Battesimo Ettore Emilio di Levi
e Clotilde Long, dei Pellenchi.
Iddio benedica questo tenero agnello del
suo gregge e sia d’aiuto ai genitori ed al
padrino ed alla madrina nel mantenimento
delle loro promesse.
Sarebbe bene che i nostri agricoltori interessati si recassero entro la prossima settimana, a visitare le coltivazioni di Fru\mento Moni Calme 245 ora a completa maturazione a Chiavula sopra i Coppieri di
Torre Pellice dagli agricoltori Castelli e
Charbonhier. Vedranno uno spettacolo difficile a dimenticare e si domanderanno se
per caso non hanno sbagliato strada e non
si trovino nella pianura di Vigone!
Chiavula è a mt. 850 sul livello del mare e sono ormai tre anni che il bravo Castelli fa dei raccolti spettacolosi, tanto che
il Ministero dell’Agricoltura gli ha fatto
pervenire un premio di L. 5.000.
Un’altra coltivazione di Moni Calme 245
è ai Bosi di Pramollo (1270 mt. sul mare),
presso l’agricoltore Beux Emilio.
Allora, entro la settimana prossima, tutti a Chiavula; in due ore ci si va, si sta, e
si torna; è una gita non solo interessante
ma utile. Si vedrà il raccolto e si avranno
i dati della produzione; quindi si penserà
ai preparativi per le nuove semine che, da
mt. 600 in su, dovranno essere tutte fatte
col Moni Calme 245. M. G.
Rorà
Domenica 13 luglio avrà luogo il Razar
del Quartiere delle Fucine nei locali della
Scuola, alle ore 14,30, Tutti sono cordialmente invitati.
Pinerolo
— Nei primi giorni di giugno, un gruppo di bambini della Scuola Domenicale di
S. Secondo, accompagnati dai genitori e
daHe monitrici, si è recato in gita al Colle
Sestriere. Bella giornata di sole, malgrado le previsioni poco buone del mattino ;
e poi abbondanza di fiori per tutti. Di
fronte al villaggio del Laux, è stata fatta
una breve rievocazione della storia dei
Valdesi in vai Pragelato.
— Il 22 giugno, un comodo autopullman
ha trasportato in valle d’Aosta, fino a
Conrmayeur, più di cinquanta persone dell’Unione delle Madri e della Corale. Giornata luminosa, piena di sole e perciò anche di gioia, nella contemplazione della
magnifica catena alpina che chiude la valle. A Courmayeur, il culto nella cappella
v.aldese locale è stato presieduto dal Pastore Rostan. Dopo una passeggiata di
mezz’ora, la comitiva s’è fermata nei pressi di Entrèves per il pranzo all’ombra dei
larici. Alcuni sono saliti comodamente al
Colle del Gigante, in mezzo ai nevai perenni e di fronte alle imponenti vette del
massiccio del Monte Bianco. Poi è giunta
assai presto l’ora d^l ritorno. Ad Aosta, i
pinerolesi hanno sostato per breve tempo,
tanto da apprezzare la gentile accoglienza
della comunità locale, del Pastore E. Tron
e della sua Signora, che sentitamente ringraziano. Sulla via del ritorno, molti canti e la gioia d’una felice giornata tra le
bellezze della natura.
— Un ringraziamento ai Pastori V. Sommani e G. Bertinatti per il culto da loro
presieduto a Pinerolo in assenza del Pastore.
— L’assemblea di chiesa del 15 giugno
si è svolta alla presenza di un buoli pub
— Il 25 giugno ha avuto luogo il funerale di Bounous Silvio, deceduto all’età di
67 anni; la salma è stata deposla nel cimitero di Bricherasìo. Ai famigliarì ed ai
congiunti, cristiane condoglianze.
I nostri scomparsi.
II 27 maggio abbiamo deposto nel cimitero della Ruata la spoglia mortale di Long
Susanna ved., dei Pellenchi, addormentatasi serenamente all’alba del giorno precedente. Essa aveva 86 anni. Una grave infermità l’aveva costretta a trascorrere gli
ultimi mesi della sua vita a letto, ma anche nella sua lunga infermità c nella sofferenza aveva conservalo il suo carattere
gioviale ed allegro. Con grande serenità e
con fede ha accolto la chiamata del suo
Signore.
Ai suoi figli ed a tulli i suoi numerosi parenti la nostra sincera simpatia e
la nostra fraterna solidarietà cristiana.
Il 17 giugno è improvvisamente ed inaspettatamente deceduto ai Ronchi di S^
Germano Chisone Berlalot Edvico, dì anni
42, originario di Pramollo. Alla sua mamma ed ai .suoi fratelli, tutti nostri membri
di chiesa, alla sua sposa, alle sue figlie ed
ai parenti lutti noi vogliamo dire quanto
ci sentiamo a loro vicini in quest’ora dolo
Villasecca
Collegio Valdese
Elenco degli alunni ammessi e
licenziati nella sessione estiva di
esami dell’anno scolastico 1951-1952
presso questo Istituto.
Alunni ammessi alla Scuola Media:
Beri Mirella, Bertucci Piera, Bolzon
Italo, Bonvini Valeria, Bounous Baldovino, Dema Pier Paolo, Deodato Luciano,
Fubini Paolo, Garnero Adriana, Gay Nella, Giovenale Giuliana, Giuliano Margherita, Guarena MariajTeresa, Jourdan Marco, Malan Guido, Marletta Rodolfo, Melli
Luciana, Odetti Vincenzo, Scialotto Maddalena.
Alunni licenziati dalla Scuola Media:
Arnoulet Ada, Boùissa Dario, Cavazzani
Ada, Chaflin Irraa,^Merlo Laura, Meynet
Vanda, Mondon Marta, Ricca Mirella, Sappè Mirto, Tourn Erica.
Alunni ammessi al Liceo:
Correnti Luigi, Schindler Oscar, Tourn
Maria J.uisa.
Tutti gli altri candidati sono ammessi a
riparare nella sessione di esami autunnale.
Ai « maturandi » della III Liceo, che
debbono quest’anno recarsi presso il Liceo « Cavour » di Torino, per le prove
scritte ed orali degli esami di maturità
classica, il nostro miglior augurio.
PERSONALIA
In casa del Pastore di Trieste, Sig. Giorgio Girardet, è venuta alla luce la piccola
Marina. Ai genitori ed alla neonata fervi'’'
auguri.
Si è laureato con pieni voti in lettere
moderne presso il Magistero di Torino il
sig. Edmondo Sibille presentando una tesi su John Bunyan.
Vive felicitazioni.
Doni in Memoria
Asilo dei Vecchi
hlico. E’ stata' letta la relazione annua del
Concistoro e so.no stati messi in luce aspetti
positivi e negativi della vita della Chiesa.
L’Assemblea ha nominalo come delegato
al Sinodo il cassieri, rag. Emilio Godine.
— Domenica prossima alle ore 8 avrà
luogo il cullo a S. Secondo; alle 10, come
al solilo, a Pinerolo.
La Chiesa ha avuto il piacere di rivedere
per alcune settimane, dopo vari anni di
assenza, due dei suoi figli stabiliti a New
York: il sig. Beniamino Vinay con la consorte sig.ra Margherita Massel.
Mentre augura loro un buon ritorno in
sede, dà sin d’ora il benvenuto ad altri
memhri della sua famiglia residenti all’estero, che essa ».spetta per il periodo delle
vacanze.
AVVISI ECONOMICI
DAL 10 LUGLIO è aperta la casa di riposo. Scrivere a Letizia lotti - Villa Cardinale - PINO (Lago Maggiore).
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11 turno delle Riunioni estive si è felicemente inizialo con una bella giornata nell’incantevole pineta soprastante la regione
di St. Thomas.
Seguiranno, D. v., ogni domenica le adunate Iradizionalmenfe fissate nc(IIe varie
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La famiglia Bertalot e parenti, nell’impossibilità di farlo personalmente, ringraziano sentitamente tutte le persone che
presero parte in vari modi al loro grande
dolore.
In modo particolare i doti. De Clementi
e Bertolino, i pastori Ben e Micol, i vicini di casa e i compagni di lavoro del caro
Edvico Bertalot
S. Germano Chisone 17-6-1952.
Madame Jeanne Mulanot née Menusan et
sés fils Armand et Alice Starner avec leurs
familles; les familles Malanot, Peyronel,
Massel et Menusan ont la douleur de faire
part du décès de
ORECCHI
NASO - GOLA
Don. DANIELE ROCHAT
riceve in Torre Pellice viale
Fahrman i (presso Dr, Gardiol)
il VENERDF
dalle ore 10 alle 12»
a Torino riceve gli altrigiorni,
dalle ore 14,30 alle 16 in via
Berthollet, 36 ( OspedaleEvan/
Melico)»
Jean Maianot
que Dieu a rappelé à Lui à l’âge de 69 ans.
« Celui qui croit.... a la Vie
eternelle » (S, Jean 5: 24).
Clos de Riclaret, le 20 juin 1952
Dir. Resp. Ermanno Rostan
Autorizzazione Decreto 27 - XI - 1950
Tribunale di Pinerolo
Tip. Subalpina, s. p. a. - Torre Pelliee
Progetti - Successioni
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Lìdia 500 — Pinerolo; N. N. fiori in mem.
di Emma Lcidheuser e Emilio Gardiol 500;
la fam. in mem. Avondetto Marianna in
Rivoiro 1.000; Peyran Augusto in meni,
della moglie 500; Long Elisa in meni, del
fratello 100; Durand Cesarina e Aldo in
memoria sorella e zia 500; N. N., in
memoria 2.000; Paschelto Giulia e Gino
in mem. caro babbo 1.000; Long Arturo,
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