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*1*:
Sig.a
LATIGO RFIMA
Casa Valdess
lORRE PELLICB
DELLE miXl VALDESI
Settimanale
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anne LXXXVIII - N. 36 ABBONAMENTI 1 Eco: L. 1.200 per l’intemo Eco e La Luce: L. 1.800 per Tìittemo Spediz. abb. postale - il Gruppo TORRE PELLICE. 12 Settembre 1958
Una copia 30 / L. 1.600 per l’eatero L. 2.500 per l’eMero Cambio d’indirizzo Lire 40,— Ammin. Clandiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
Costituita la diciottesima Chiesa nelle Valli Valdesi
Una delle note positive del Sinodo, di cui tentiamo il primo bilancio
STABILI
Non saremmo del tutto sinceri se dicessimo che il Sinodo appena
terminato è stato dei più vivaci ed interessanti. Si sono sentite molte
note positive e rallegranti; ci si è trovati di fronte a realizzazioni innegabilmente promettenti; l’atmosfera creata dalla relazione della Tavola come pure della Commissione d’esame era quella di un moderato ottimismo, ed infatti molti elementi ci danno modo di guardare
con riconoscenza all’anno passato e con speranza al futuro; c’erano
all o. d. g. argomenti attualissimi ed assai vivi, introdotti dalle relazioni delle ben sei commissioni che dovevano riferire su determinati
argomenti che lo scorso Sinodo le aveva incaricate di studiare. Eppure
— certo, ogni impressione può essere soggettivamente errata! — si
seni iva una certa stanchezza ed apatia nell’assemblea, solo a volte
scossa da una folata di passione un po’ partigiana su questo o quei
tema, che non era del resto la premessa migliore per un proficuo
lavoro comune. Parliamo, parliamo molto, anche; ma è un fatto che
di rado sappiamo vei ámente parlarci, dialogare, ascoltare Valtro,
comprenderlo, e, se necessario, rispondergli, ma rispettando la sua
posizione. Ci manca forse un poco queU’umiltà che, pur nella più
appassionata ricerca di verità sa ricordare e riconoscere che la nostra
verità non si può mai identificare tout court con la verità, e che se
è naturale che sosteniamo una via. Uno solo ha diritto di indicare la
via, poiché è Lui la via. Senza questa tensione non c’è vero dialogo
fra fratelli.
Molto si è parlato. Troppo, forse. Lo si lamenta ad ogni Sinodo,
e la situazione si va facendo sempre più grave; infatti quest’anno,
oltre le normali sedute giornaliere,,, M: avutp^. ben tre sedute
serali (oltre a quella del Corpo Pastorale). Anche questo non è una
premessa fra le più favorevoli per un lavoro proficuo. Il nostro Sinodo è troppo lungo; e si deve occupare di troppe cose; il che equivale
a dire che troppe volte non riesce ad occuparsi veramente a fondo
che di molti argomenti che pure sarebbero di assoluta urgenza. Non c’è molto da sperare dal futuro se non si giungerà ad una
soluzione sia nel senso di una maggiore autodisciplina degli oratori
c nel procedere dei lavori sinodali, sia nell’affrontare una volta pc
tutte il problema stesso del contenuto di questi lavori e di una maggiore autonomia, per le questioni locali, delle Conferenze distrettuali.
Á quando una migliore soluzione
degli ordinamenti distrettuali?
Una delle Commissioni di studio
era incaricata di riferire al Sinodo
intorno all’opportunità di procedere
ad una revisione delle circoscrizioni
territoriali e dell’organizzazione dei
distretti ecclesiastici.
11 problema — che riveste questi
due aspetti: i Distretti sono troppo
ampi, e le Commissioni e Conferenze
distrettuali non hanno che una autorità e una autonomia assai ridotta —
è vecchio, ma in questi ultimi anni
pare avere acquistato un’acuità particolare. In tutti i Distretti si fa sentire una necessità di riforma; nel
11" essa viene ripresa nelle tre ultime Conferenze; e la relazione del ■
l’attuale Commissione rilevava appunto questo stato di disagio e cercava di analizzarla. Potrà essere interessante tornare più diffusamente
su questa relazione che ci pare veramente notevole, anche se il Sinodinel suo complesso non ha dato segno
di avvertire questa importanza e solo alcuni membri (autorevoli!) hanno mostrato di nutrire timori e riserve verso una maggiore autonomia
dei Distretti. Certo, la questione è
da studiare a fondo, e il Sinodo non
era affatto preparato a prendere una
decisione. Buona cosa sarà continuare ed approfondire lo studio, ed in
questo senso si può considerare positivo l’odg. votato al termine della
discussione, insieme ai due seguenti,
che riprendono, ma impoverendoli
abbastanza, elementi dell’odg. pre
sentato dalla Commissione di studio:
il Sinodo invita il Seggio a nominare una Commissione con
l’incarico di studiare Torganizzazione distrettuale della Chiesa
Valelese con particolare riferimento alla po.ssibilità di svincolare la carica di Sovraintendente
da quella di membro della Tavola.
Il Sinodo, udita la relazione
della Commissione di cui all’a'-t.
15 degli Atti del Sinodo 1957, delibera che le Conferenze Distrettuali redigano i propri Atti comprensivi delle delibere e delle
raccomandazioni, e che questi atti siano pubblicati nel rapporto
al Sinodo unitamente alla relazione della Commissione Distrettuale.
Il Sinodo, ritenendo che tra i
compiti delle Commissioni distrettuali sia essenziale quello di ispirare e stimolare l’opera evangelizzatrice delle singole Comunità.
7 accomanda alle Commissioni di
preoccuparsene in modo particolare ed invita la Tavola a fornire
all’uopo alle Commissioni stesse
un’adeguata disponibilità finanziaria.
Il corteo sinodale esce dalla Casa Valdese e si avvia al Tempio: il predicatore d'ufficio, pastore E. Tron di Losanna fra i pastori consacrandi
Aldo Rutigliano e Giorgio Bouchard.
Quando parliamo di una nuova
Chiesa, subito pensiamo a qualche
gruppo di credenti che nelle città o
nelle diaspore d'Italia sorgono, qua
e là, à volte frutto lungamente preparato dell'impegno evangelistico della nostra Chiesa, più spesso inatteso
ed insperato dono dell'Iddio che
chiama anche in mezzo al nostro popolo.
Ma questa volta è qui in mezzo a
noi che si è costituita una nuova parrocchia, portando così a 18 il numero
delle Chiese delle Valli, il cui nucleo
iniziale comprendeva, ancora un secolo fa, quindici comunità : a S. Secondo di Pinerolo.
Da tempo si sentiva parlare del
nuovo tempio di S. Secondo: giunta
ormai quasi a termine la costruzione,
lo si potrà inaugurare nelle prossime
settimane, e sarà degno quadro alla
nascita della nuova Chiesa, segno al
tempo stesso dell'impegno dei suoi
membri e delle comunità di Pinerolo
e Prarostino, come pure della solidarietà di tutta la nostra Chiesa.
Quanto è durata la progettazione e
la costi uzione del Tempio, tanto si
è lavorato alla costituzione della nuova comunità. S. Secondo ha conosciuto in questi ultimi anni e forse decenni una immigrazione relativamente forte di valligiani delle alte parrocchie. E mentre fino ad ora era stato considerato un quartiere della comunità di Pinerolo, è venuto assumendo delle proporzioni tali da imporre una nuova soluzione. 1 Pastori, i Concistori e le Assemblee di Chiesa delle comunità limitrofe di Pinerolo e di Prarostino hanno compreso
questa necessità, e dopo le necessarie consultazioni, con un gesto di lodevole generosità hanno voluto mostrare di non sentirsi legati da tradizioni e non hanno esitato a sacrificare una parte della loro giurisdizione
Nel prossimo numero presenteremo gli altri argomenti trattati dal Sinodo.
ecclesiastica per creare le premesse
necessarie alla costituzione della nuova Chiesa. Questa, infatti, parte con
un nucleo iniziale di oltre 250 membri comunicanti e con una Scuola do
manicale di circa 80 bambini; inoltre tutte le attività sono avviate e regolarmente seguite; il Tempio modernissimo ed il complesso di locali
annessi daranno alla nuova comunità
il modo di esplicare una vita ecclesiastica completa ed intensa. E mentre ci rallegriamo con i nostri fratelli
di là per queste nuove possibilità,
pensiamo pure con viva speranza all'opera di testimonianza evangelica
che essi potranno così dare in quel'a
pianura pinerolese, che è il primo e
naturale sbocco della nostra opera di
evangelizzazione, fino ad ora non
abbastanza sentita nella sua urgenza
dalle nostre comunità.
La questione della costituzione della nuova Chiesa, lungamente studiata e preparata nelle due comunità interessate, non ha avuto bisogno di
essere discussa a lungo in Sinodo;
ma questo, informato dello stato delle cose, ne ha preso atto con profonda riconoscenza al Signore, che ha
ispirato e guidato, e con viva allegrezza ha votato il seguente o. d. g. :
Il Sinodo, preso atto delle deliberazioni delle assemblee delle chiese
di Prarostino e di Pinerolo, nonché
dell'ordine del giorno della Conferenza del I" Distretto, auspicanti la
costituzione di una nuova parrocchia
con centro a San Secondo,
ringrazia quanti hanno collaborato
alla realizzazione di un'opera vivamente sentita ;
delibera, ai sensi dell'articolo 3 bis
dei R. O. la costituzione della Chiesa
autonoma di San Secondo di Pinerolo,
comprendente le località distaccate
dalle parrocchie di Prarostino e Pinerolo, secondo le deliberazioni delle
rispettive assemblee di chiesa;
invoca la benedizione di Dio sul
lavoro che sta per essere iniziato,
chiedendo l'impegno di tutta la popolazione della nuova parrocchia, e
in modo particolare della gioventù,
in vista della testimonianza cristiana.
Moti c’è Membro del Sinodo che non sia
rimasto sbalordito dalla lettura delle realicitazioni che in un solo anno sono state
raggiunte e che appaiono nel capitolo STABILI.
L’Ingegnere Vittorio Ravazzini che il
Sinodo ha dovutamente elogiato e ringraziato è in carico da appena un anno, ma
le realizzazioni che la sua opera ha reso
possibili e che sono compiute dalla Tavola con il .servizio del suo ufficio testimoniano della vera febbre di crescita da cui
tutta la Chiesa appare pervasa per rispondere alle sempre nuove e crescenti necess:tà della vita della Chiesa in continuo
sviluppo.
Sarebbe interessante poter dare un elenco delle opere co.mpiute; ci dobbiamo limitare ad un fugace accenno;
Templi e locali di Culto nuovi: Tempio
di San Secondo, Terza Chiesa di Torino
(Via Nomaglio), Chiesa di Biella, Chie.sa
di Bari, Chiesa di Agrigento.
Sale di attività o di evangelizzazione a:
Bobbio Pellice, Torino.
Istituti: Foresteria di Torre Pellice, di
cui molti delegati al Sinodo hanno goduto
l’ottima aicooglienza, e nuova sistemazione
della Casa di riposo di Villa Olanda, capace di 60 ospiti.
Restauri di locali ecclesiastici a : Villar
Pellice, Susa, Aosta, Mantova, Felonica
Po, VaUeorosia, Genova, Brindisi, Catanzaro, Pachino, Grotte.
Jitto questo senza contare il minuto lavoro, spesso però oneroso ed impegnativo,
di consulenza un po’ ogni dove e la progettazione di opere importanti come ad
esempio il nuovo Tempio di Prali.
Anche se nessun ordine del giorno ha
sottolineato l’importanza di queste realizzazioni il Sinodo, sulle tracce della Commissione d’esame, ha voluto esprimere il
suo compiacimento per la decisione con la
quale l’Amministrazione della Chiesa ha
fatto, anche a costo di grandi sacrifìci,, uno
sforzo notevole per venire incontro alle
necessità più urgenti delle varie opere delle Chiese e che si ripromette di continuare nel prossimo anno.
Possa sempre questo sviluppo sul piano
delle realizzazioni in campo materiale corrispondere ad analogo e proporzionato sviluppo della vita spirituale delle Comunità
e ad una intensificazione della loro testimonianza evangelistioa.
E’ d’altra parte auspicabile che le comunità assumano direttamente coscienza della necessità urgente di queste opere, e le
sostengano veramente, non con teoriche
soddisfazioni di fronte a resoconti, fotografie e grafici, e alla generosità altrui su
cui contiamo con troppo comoda leggerezza. E c’è da chiedersi se è psicologicamente educativo, per le nostre comunità
il far vedere loro che le opere si realizzano sempre, in un modo o nell’altro, mediante i doni altrui o mediante prestili.
Alla Provvidenza bisogna credere; ma noi
ne approfittiamo.
^ eramente, governare la Chiesa di
Dio, portare l’annuncio della
salvezza, edificare il Regno di Dio
sulla terra ed elevare gli uomini al
cielo, è una cosa che sorpassa di
molto le facoltà umane. Perciò non
bisogna stupirsi se non si trovano
uomini adatti a questo compito, se
non sono ispirati dallo Spirito di
Dio, perchè nessun uomo può dire
lina sola parola intorno a Gesù Cristo se la sua lingua non è guidata
dallo Spirito Santo.
G. Calvino
Quando si parla semplicemente
del ministero (della predicazione), non dobbiamo riguardare soltanto all’uomo, ma anche a Dio che
opera in lui per la grazia del suo
Spirito. Non è che la grazia dello
Spirito Santo sia sempre legata alla
parola dell’uomo, ma Cristo dimostra una tale potenza per mezzo del
niiriislerio, che ci si rende conto
che esso non è stato istituito invano.
G. Calvino
2
L'ECO DELLE VAUT VALDESI
Ricordando Oreste Peyronel
In mezzo alla folla che gremiva il
tempio di Pomaretto quando è stato
celebrato il funerale del Pastore Oreste Peyromel, si trovavano molti mem
bri delle nostre Chiese i quali avevano preso parte — nella loro gioventù — ai « campi » della Federazione
Giovanile Valdese.
Alcuni di loro, memori del passato, si sono avvicinati per parlarci del
caro amico che ci aveva lasciati. Essi
ci hanno indicato, nel gran piazzale
antistante al tempio, una striscia erbosa, ombreggiata, dicendoci : ® Sembra ieri che proprio su quel terreno
gareggiavamo negli sports e Oreste
Peyronel dava prova della sua eccezionale forza! ».
Sono passati parecchi anni da allora, eppure i giovani che parteciparono a quei raduni non hanno dimenticato quelle giornate in ogni senso benefiche ed hanno rievocato, in modo
particolare, la figura di coloro che si
occuparono con amore della gioventù e che oggi non sono più fra noi:
fra gli altri i colleghi Ermanno Geme,
Moreschini ed ora Oreste Peyronel.
Erano più di venti i giovani Pastori che recavano allora il contributo
del loro entusiasmo e della loro fede
a quelle adunate giovanili, incoraggiando la nostra gioventù ad una pratica costante dei principii evangelici
e ad una testimonianza più ardita della loro fede. Fra loro Oreste Peyronel
godeva, presso ai giovani, di una speciale popolarità: da un lato perchè la
sua prestanza fisica ed i suoi successi
atletici destavano la loro ammirazione: e dall’altro lato perchè la sua
personalità di uomo dal cuore aperto
e di credente dalla fede solida e ben
fondata, attiravano a lui chi iniziava
quella che San Paolo definisce la
« corsa » della vita cristiana.
Egli voleva bene alla gioventù e la
gioventù si sentiva attirata dalla bontà semplice e generosa che traspariva
in tutta la sua vita.
Siamo stati felici d’incontrare, proprio nell’ora dolorosa del suo funerale, diversi fratelli — uno dei quali
meridionale — i quali ricordavano
con tanto calore i vincoli morali e spirituali creati da quei raduni, e parlavano con riconoscenza di colui che ci
aveva lasciati per la vita celeste.
La caratteristica che è sempre stata dominante nella vita del Pastore
Peyronel e che colpiva chiunque veniva in contatto con lui, è stata la sua
grande bontà. L’amore di Cristo aveva operato con potenza nel suo cuore.
Per conoscerlo appieno bisognava
vederlo in mezzo ai piccoli: essi lo
guardavano dapprima con timore, col
piti dalla figma dell’uomo grande e
poderoso, dalla voce forte; ma non
appena lo avevano studiato, si acco
stavano a lui fiduciosi, mossi da quel
l’istinto che fa capire ai bimbi quando sono amati. Così pure fra i giovani godeva di grande popolarità ed essi
confidavano in lui sentendo che avevano in lui un vero amico preoccuf»to del lóro bene.
Abbiamo conosciuto il collega Peyronel fin dalla sua prima giovinezza,
a PramoUo, dove era nato. Egli frequentava in quel tempo il ginnasio di
Torre Pellice e fin d’allora appariva
chiaro che il suo ideale era di potersi
consacrare al servizio del Signore.
Più tardi lo abbiamo ritrovato a
Roma dove frequentava la Facoltà di
Teologia ed insieme con una diecina
di compagni collaborava con zelo e
dedizione all’Opera di evangelizzazione deU’aHora nascente comunità di
Piazza Cavour. C’erano in quei giovani studenti un sincero ardore ed una
costante buona volontà che eran garanzia di un Ministerio benedetto e
ricco di frutti.
Abbiamo poi ritrovato il caro collega nella sua Opera, prima nelle Valli Valdesi dove aveva iniziato il suo
Ministerio, ben coadiuvato dalla eletta compagna che a lui si era unita;
eppoi a Napoli. L’impronta di vita
spirituale chiara e vigorosa e di cordialità fraterna ch’egli ha saputo imprimere nelle Comunità affidate alle
sue cure, rimarranno a lungo, e molti
fratelli ricorderanno per tutta la loro
vita il loro Pastore con affetto e riconoscenza; così come lo ricordano i
suoi compaesani di Pramollo i quali
lo accoglievano SMnpre con un largo
sorriso di caldo benvenuto, ogni volta
che saliva a rivedere i parenti ed i
molti amici.
A tutti egli lascia un ricordo di
bontà e di gentilezza che porta in sè
uno stimolo ad imitarlo. E’ con la
bontà praticata costantemente che si
rende testimonianza al Vangelo dell’amore divino. E’ con la dirittura di
carattere e con la profonda onestà di
sentimenti che si convince della potenza del Vangelo di verità.
L’improvvisa dipartenza ha suscitato in tutta la nostra Chiesa un’ondata di rimpianto affettuoso. Ma il ricordo di lui contiene anche un vigoroso richiamo ad imitare quelle qualità spirituali e morali che han sempre contraddistinto Oreste Peyronel e
che han dato al suo Ministerio efficacia e potenza: grande bontà di cuore: sincerità e dirittura: fede semplice e fervente nel Salvatore benedetto.
L'angolo
della riconoscenza
Il Sinodo, rendendosi interprete
del sentimento d(^ia Chiesa, esprime
la più viva gratitudine ai Moderatore
Pastore Achille Deodatd per l'opera
fedele, saggia, costruttiva compiuta
nel settennio del suo mandato.
Il Sinodo approva l'operato della
Tavola e ne ringrazia tutti i suoi membri, in modo particolare il Pastore Alberto Ricca per il settennio di attività
di Sovrintendente del III Distretto.
non averlo più a questo posto in cui
ha dato tanto dell§. sue energie ne!
modo silenzioso-cTie gli è proprio.
Pàolo Bosio.
Il pastore Peyronel e la Signora durante una tournée
evangelistica in Sicilia.
Altri due membri della Tavola hanno declinato una eventuale rielezione: il Vice-moderatore Roberto Nisbet, e il Sig. Ugo Zeni, per due anni
membro della Tavola. Senza votare
un o.d.g., il Sinodo ha espresso loro
la sua riconoscenza. Vogliamo qui dire la nostra gratitudine tutta particolare e la nostra stima sincera al Past.
Nisbet, a lungo Capo-distretto delle
Valli, e ii nostro rincrescimento per
E' infine doveroso esprimere la nostra gratitudine alla Commissione di
esame per il modo serio ed onesto
con cui ha svolto il suo lavoro, mai
semplice e sempre assai impegnativo;
e al Seggio del Sinodo per la fatica,
a volte improba, di guidarne le discussioni e di seguirne fedelmente i
lavori, le une e gli altri non sempre
lineari e cristallini.
(oocoi'to nella Sala Sinodale
di Torre Pellice
Domenica ore 21 : la fanfara religiosa del
Baden, ospite di Villar Pellice, darà nn
concerto religioso, diretta dal Maestro
Eànilio Stober.
L’ingresso è gratuito. Tutti sono cordialmente invitati.
appoggia gli obiettori di coscienza
Ma qual e il nostro atteggiamento di fronte alla guerra?
Già nei' Sinodbr didlo scorso anno si
erano levate voci a' sostenere la necessità, per la Chiesa, di prendere posizione a proposito de^i obiettori di
ccMcienza. E venne nominata una
Commissione di studio che presentò,
quest’anno,, una breve ma densa relazione. La riproduciamo qui sotto,
poiché è veramente degna di esser
conosciuta. Se un appunto le si può
fare (appunto che è quasi paradossale, dato che in generale quel che si
lamenta è proprio la prolissità!) è che
è fin troppo scarna: non povera di
pensiero e di spunti di meditazione e
di discussione — che anzi essa raccoglie in poche righe una notevole ric
chezza di pensiero — ma indubbiatnente insufficiente a guidare la discussione di un Sinodo che si è rivelato del tutto impreparato ad affrontare a fondo il problema.
Inoltre, per quanto la Commissione si sia attenuta al mandato che aveva ricevuto dallo scorno Sinodo, è
chiaro che non si può limitare la discussione del problema al « caso », indubbiamente interessante e che fa
pensare, degli obiettori di coscienza
che rifiutano di prendere le armi : è il
problema intero e sconvolgente della
guerra che ci si para di fronte. E se è
doveroso prender coscienza di questo
problema, ed ascoltare la messa in
Dalla relazione
della Commissione di studio
iQK-7^^ problema come è stato impostato dalla discussione del Sinodo
discorso. Si era infatti posto semplice^ gobierna del nostro atteggiamento in quanto Chiesa Valdese
nei rigua^ di casi concreti di obbiettori, anche non appartenenti alla
nostra Chi^a. Era parso chiaramente che il nostro atteggiamento non
dettato che dalle norme della carità cristiana e che sarebbe
opportuno un intervento in loro favore presso le autorità civili del
nostro paese.
partenza del nostro lavoro è la constatazione che attualmente esistono aneto m Italia degli individui che rifiutano di fare
Il loro ^rvizio rmlitare per ragioni che genericamente definiscono
« motivi di coscienza ».
Fra questi alcum motivano il loro atteggiamento unicamente su
basi morali e umanitarie, altri invece fanno esplicito riferimento an,.
loro fede cristiana. Questi ultimi sono evidentemente più vicini a noi
e siamo più sensibili alla loro posizione. Il problema che sollevano
^ s'no ad oggi stato seriamente considerato dalla
nostra Chiesa. Tutte le assemblee evangeliche anche all’estero che si
son pronu^ate su questo problema hanno riconosciuto che sul proolema dell obbiezione di coscienza la Chiesa non è unanime in quanto
riconosce altrettanto valida la posizione di coloro che si sentono «in
coesienza » di fare il loro servizio militare. Qual’è la posizione di quei
cruenti singoli che fanno questo rifiuto? Un atteggiamento di personale coerenza con i principi della propria fede. Non sarebbe invece
n Bissano che la. Chiesa, facesse un passo innanzi e vedesse in questo
atteggiamento di singoli qualche cosa di più essenziale?
-A questo riguardo 1-a Commissione è unanime nel riconoscere che
1 obiezione m coscienza al servizio militare, di cui si discorre, deve
essere inserita nel contesto pàù ampio deila testimonianza della Chiesa
nel mondo.
Per la particolare situa,zione storica e p»er il ripensamento teoio
gico CUI ha assistito, la Chiesa è oggi condotta a riscoprire un particolare aspetto della predicazione evangelica: il suo carattere di obbit*
zione nei riguardi delle stiutture del mondo. E’ perciò inevitabile che
la testimonianza cristiana stessa assuma sempre più nettamente carat
tere di obbiezione che diviene indicaUvo, profetico della realtà stessa
ael Regno.
E’ su qu^to sfondo che si deve .situare l’obbiezione di coscienza
al servizio militare ■ essa non riassume nè esaurisce tutta i’obbiezioneevangelica, ma ne esprime un aspetto che pur rimanendo isolato appare valido.
Colui che per un istanza di fede rifiuta l’uso delle armi non prende
però un atteggiamento esclusivamente personale, ai margini della
Chiesa, ma testimonia delia fede stessa della Chiesa; la fede in Gesù
Cri,sto Signore del mondo.
Riteniamo che se la Chiesa non si sente di seguirlo per molte,
ragioni su questa via, deve però riconoscere che la sua piosizione non
e frutto di riflessione personale e di una interpretazione letterale d)
dì determinati passi scritturali, ma si tratta di una reale predicazione
evangelica.
In questo caso il prendere le loro difese, se cosi possiamo dire,
non costituisce .solo atto di caritatevole comprensione; si tratta della
doverosa solidarietà della fede, perchè è la libertà e la veirtà della
predicazione stessa che sono in gioco.
Nel caso di individui che non si richiamino in modo esplicito alla
fede cristiana, ma solo a motivi genericamente morali, la Chiesa non
può esimersi nemmeno in questo caso di chinarsi sul caso loro. Lo fa
in quanto riconosce non solo la matinità civile e politica del loro
atto, ma in quanto rendono sia pure inconsapevolmente una testimonianza al Regno.
guardia che ci viene dagli obiettori di
coscienza, che rifiutano di considerare la guerra una cosa periodicamente
inevitabile e « naturale », non è una
sentimentale presa di posizione in favore della loro libertà di atteggiamento che risolverà il problema della
guerra: e non è col dichiarare la propria solidarietà con loro che la Chiesa avrà esaurito la sua vocazione alla
testimonianza della riconciliazione in
Cristo. Altrimenti, invece di testimoniare di Cristo, si finisce per parlare
un linguaggio vagamente umanitario,
e per fare appello ai « diritti insopprimibili della persona umana » ; ed è
ben più di questo che la Chiesa è chiamata a dire al mondo.
Perciò è stato profondamente insoddisfacente l’o.d.g. che, dopo una
discussione appassionata ma non molto solida, è stato votato, senza una
maggioranza molto forte.
Il Sinodo Valdese, esaminato il
problema degli obiettori di coscienza, delibera di appoggiare ogni iniziativa che, per il rispetto dovuto
ai diritti insopprimibili della persona umana, tende a dare uno stato
giuridico agli obiettori di coscienza.
Si è voluto fare subito qualcosa come atto di solidarietà verso gli obiettori che passano anni in prigione, senza che ci sia, per ora, una via di uscita. Ma fattori sentimentali hanno certo preso il sopravvento su di una lucida coscienza del problema in tutta
la sua estensione e in tutta la sua conturbante profondità. Non si può non
tener conto — è stato detto — del fatto che la guerra non è soltanto il risultato della pazza e stolta iniziativa
degli uomini ma è anche un aspetto
doloroso della maledizione di Dio sulla nostra generazione ribelle: il No
alla guerra di cui la Chiesa è debitrice al mondo — e certo essa si lascia
spesso precedere dai « figliuoli del secolo », a sua confusione e vergogna —■
e per cui dobbiamo lottare con tutte
le nostre forze, non può essere disgiunto dal SF al giudizio di Dio.
quand’esso cade — ed anche e soprattutto qui la Chiesa ha verso il mondo una vocazione di testimonianza insostituibile; al di fuori di questa tensione, che ha del paradosso ma che
non ci pare evitabile, ci si adatta in
un comodo conformismo all’andazzo
comune o si cade in un ottimismo del
tipo del Riarmo morale: se tutti rifiutassero la guerra... ecc. eco. Come
se la guerra non fosse nei nostri cuori.
Naturalmente, sappiamo benissimo
che non era quest’ottimismo a guidare
gli estensori della relazione : però quell’aspetto di testimonianza alla riconciliazione in Cristo, resa in modo cosciente o inconscio dagli obiettori di
coscienza, quell’indice puntato verso
il Regno di pace, che può essere compreso soltanto dalla fede, e che rimane un segno e non può diventare una
soluzione, ci pare che questo non sia
stato detto abbastanza chiaramente,
almeno nella discussione, e che il Sinodo abbia sfondato, a spron battuto,
in un impulso generoso ma un po’
superficiale ...un uscio aperto. Naturalmente nessuno vuole la guerra, e tutti simpatizziamo profondamente con coloro che le oppongono fermamente la loro obiezione di coscienza. Ma essi non sono lì soltanto perchè voliamo in loro soccorso o perchè
votiamo o.d.g. per la pace; sono lì,
sulla breccia, a ricordarci che la guerra è una realtà maledetta contro cui
bisogna lottare, e a spingerci, in « pace » e in guerra, ad essere dei figliuoli
di Dio costruttori di pace (Matt. 5: 9).
testimoni dell’attesa pace del Regno.
Ci auguriamo vivamente che la raccomandazione del Sinodo a tutte le
comunità, affinchè, sullo spunto dell’obiezione di coscienza, meditino sullo scandalo della guerra ed assumano
una posizione cosciente, sia raccolta
da tutti: solo su questa base la nostra Chiesa potrà giungere ad un pronunciamento serio e valido.
I Membri della Tavola Valdese
MODERATORE!
Pasta Ermanno Rosian
VIOE-MODERA TORE :
Pasta NorI Giampìocoli
MEMBRI!
Pasta Roberto Oomba
Pasta Alberto RIbot
Pasta Pa Valdo Panasela
Dotta Gustavo RIbot
Avva Ettore Serafino
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3
L'ECO DEUE VAUI VALDESI
— 3
TORRE PEILICE - VENERDÌ 29 AGOSTO
Si è svolto il primo Congresso
della Federazione Femminile Vaidese
Il Smodo, rallegrandosi della eostituzione della FFV ne ha approvato lo Statuto, augurando che l’opera femminile della Chiesa possa
esserne fcworUa per qml ohe riguarda le Unioni e le sorelle isolate
ABELE GEYMONAT
Da pareechi armi le responsabili
delle attività femminili nelle nostre
varie comunità sentivano la necessità
di un maggiore collegamento fra le
numerose società femminili della nostra Chiesa, e da molti mesi ormai si
sapeva che un gruppo di signore stava lavorando per la creazione di una
federazione : ebbene, ormai la Federazione Femminile Valdese è stata creata ed ha già ricevuto la necessaria
approvazione nel recente Sincdo Valdese!
Ma procediamo con ordine.
Venerdì 29 agosto ha avuto luogo a
Torre Pellice ramumciato Congresso
Femminile, alla presenza di im cospicuo numero di sorelle provenienti dalle più svariate località : c’erano prima
di tutto le componenti il Comitato
provvisorio, e cioè le sigg. Delia Beri,
Fernanda Comba, Lillina Deodato,
Laura Long. Evelina Pons, Elsa Rostan, Lucilla Santini, Margherita Sommani, Ade Varese; le circondavano
ben trentuno delegate, rappresentanti ventiquattro Unioni, e precisamem
te le Unioni Femminili di: Angrogna
S. Lorenzo, Bergamo, Como, Firenze,
Forano Sabino, Inverso Pinasca, Luserna S. Giovanni, Ivrea, Milano, Palermo, Perrero, Pinerolo, Pisa, Riclaretto, Roma, Sampierdarena, S. Germano Chisone, S. Secondo, Torino,
Torre Pellice, Trieste, Vallecrosia, Venezia e Villar Pellice. Siamo certe che
a questo primo grosso nucleo, che rappresenta più di un terzo delle Società Femminili esistenti nella nostra
Chiesa, seguiranno a fioco a poco tutte le altre, ma abbiamo voluto ricordare qui i nomi di queste Unioni che
hanno sentito fin dalllnizio la necessità di federarsi e che hanno partecipato attivamente all’atto di nascita
della Federazione. Erano infine presenti una quarantina (o forse più) di
sorelle delle varie comunità, che hanno desiderato presenziare a questo at, to solenne e solidarizzare con noi.
Il Congresso si apre con un culto
presieduto dal Moderatore sig. Deodato, che sceglie come testo l’episodio
, riguardante la donna di Samaria:
«chi berrà dell’acqua che io gli darò,
^non avrà mai in eterno sete»: molto.
efficace la meditazione che ci fa senti tire una volta ancora la importanza
f della funzione che noi donne dobbia^ mo svolgere nella vita della Chiesa. Ci
colpisce particolarmente una coinoi^.denza: anche nella relazione della siI gnora Bert sul lavoro svolto dal Comir tato provvisorio dal 1955 ad oggi (na^ turaimente preparata in precedenza),
ritorna lo stesso concetto con parole
simili : infatti la signora terminava
la sua relazione con queste parole:
1“ «per la donna credente, l’attività pratica e l’anermazione a carattere culffirale sono del continuo alimentate
: dal ripensamento della fede: essa di,
wenta così la sorgente di acqua viva
alla quale dobbiamo tornare del continuo ».
Dopo il culto, si procede alla nomina del seggio provvisorio: viene chia,
mata alla presidenza la signorina Aoa
tfaila di Ivrea, mentre sono nominate
segretarie le sigg. Yvonne Alilo di S
tiiovanni e Maria Luisa Davite dei
Chiotti di Riclaretto.
Segue, come ho già accennato, la
lettura da parte della sig.a Bert della
relazione del Comitato, in cui sono
ampiamente illustrati i varii momenti che hanno caratterizzato il lavoro
svolto smo ad oggi.
Indi viene Ietto il progetto dello
»taluto della nuova Federazione : ogni
airticoio è letto, discusso, talora modidcato (ma quante cose sanno le nostre signore e signorine! Ad ascoltarne le discussioni e le precisazioni, si
®reobe creduto di trovarsi nello siu(So di un avvocato...). Dopo quesi-e
•Sscussioni e dopo la parziale modifi
di aicuni aracoli, I mtiero Statuto
viene approvato all’imanimità, e tutte ci dirigiamo, molto soddisfacte, verso la nuova bellissima Foresteria dove ci viene servita un’ottima colazione.
Nel pomeriggio si discute sul programma futuro delle attività: molte
relegate fanno proposte circa la stampa, i contatti, le segnalazioni di ogni
genere, lo scambio di studi fra le varie Unioni, i futuri incontri ad Agape
(di cui parleremo con maggiore precisione nelle nostre circolari), ecc. ecc.
Con un ordine del giorno, approvato airunanimità, chiediamo alia Tar
Vola Valdese di presentare al Sinodo
(opportunità che la Presidente della
nostra Federazione sia membro del
Sinodo, perchè la Federazione stessa
ria meglio inserita nella vita della
Chiesa.
Abbiamo quindi il piacere di ascoltare due messaggi fraterni: il primo
(S viene rivolto da Mrs. Franton, delia Chiesa di New York, la quale ci au^ra che si possano realizzare i piani
di lavoro con successo per il bene delio Unioni federate e della Chiesa; il
^ondo è pronunciato dalla signora
Ganz, moglie del pastore Ganz dell’U
riiguay, la quale ci parla della Federaaone Femminile sud-americana e
dell imponente lavoro da essa svolto,
nel campo sociale, assistenziale, culturale, oltre che prettamente religioso . la nostra neonata Federazione ricambia alla sorella maggiore, che tanto ha fatto (notevole fra l’altro il
mantenimento in orfanotrofio di duebiinbi della Corea) durante i suoi ven*
titre anni di vita, il saluto e l’augurio
piu fervido.
Hanno quindi luogo le elezioni, e,
1 ?? spoglio delle schede, risultano
elette, in ordine di votazione, le signore: Delia Bert, Lucilla Santini, Ade
Varese, Maria Girardet, Fernanda
Comba, Evelina Pons, Laura Long, Elsa Rostan e, con lo stesso numero di
voti. Pina Panascia e Ada Jalla: la
sig.a Rostan, che aveva già molto esitato prima di accettare di essere inclusa fra le ele^bili, rapidamente si
ritira (pur promettendo di continuare
a lavorare), per togliere così ogni incertezza. In una breve seduta successiva del nuovo Comitato Nazionale, le
cariche sono coffi distribuite: presidente Lucilla Santini, vicepresidente
Evelina Pons, segretarie Maria Girardet e Fernanda Comba, cassiera Laura Long, consigliere: Delia Bert, Pina
Panascia, Ade Varese e Ada Jalla.
Con il canto dell’inno 194 e con una
commossa preghiera pronunciata dalla sig.ra Santini, si chiudono i nostri
lavori, che sono poi coronati da un’ottima tazza di tè, offertaci nel bel giardino della Foresteria.
E’ stata veramente una giornata solenne, durante la quale tutte abbiamo
sentito l’importanza della nostra fum
zione nella vita delia Chiesa, e tutte
ci siamo rese conto che la Federazione ci permetterà di svolgerla con sempre maggiore efficacia, a vantaggio dei
gruppi e delle sorelle isolate, se il Signore vorrà continuare a benedirci come ha fatto durante gli anni di preparazione.
Possiamo aggiungere infine che la
nostra Federazione Femminile ha ricevuto il crisma dell’approvazione ufc
ficiale da parte dei Sinodo Valdese,
dove la presentazione del nostro Sta
tuto e dei nostri ordini del giorno ha
dato luogo ad un’incoraggiante discussione sul nostro lavoro nella vita della Cffiiesa.
Ada Jalla
VALLI NOSTRE
1959
E' in corso di stampa il calendario
VALLI NOSTRE 1959. Verrà venduto
al prezzo di L. 400, e avrà una presentazione totalmente diversa da
quella tradizionale.
Chi si prenota entro il 30 Settembre lo avrà per sole L. 280 ( oltre
L. 20 per la spedizione).
Rivolgersi alla Libreria Claudiana
Torre Pellice (Torino).
Il nostro fratello Abele Geymonat ha terminato la sua operosa giornata terrena all'alba
di venerdì 5 settembre, quando, a viste umane, essa sembrava ancora ofFrirgli molteplici
possibilità di opere. Senza sofferenze egli si è addormentato
nella pace del suo Signore, dopo aver compiuto, anche quel
giorno, fedelmente, come tutti
gli altri giorni, il suo lavoro di
amministratore del Comune e
della Chiesa ; una giornata come tutte le altre, in cui aveva
operato con quell'impegno e
quello scrupolo che erano una
delle sue caratteristiche e che
facevano di lui una di quelle
personalità davanti alle quali tutti si
inchinavano, perchè ne riconoscevano
il profondo senso morale;'che si rifletteva nel mondo degli affari e dell'attività commerciale in cui doveva operare. Un uomo senza frode, che
soffriva dell'ingiustizia e della disonestà.
Mite e sereno, pieno di umana
comprensione, sapeva diventare un
tenace combattente quando si trattava di difendere gli interessi della comunità civile (quel comune di Bobbio Pellice che tanto amava ed al
quale, -ritornato per... riposarsi dopo
gli anni di segretariato comunale a
Germagnano, dava come sindaco gli
anni migliori della sua maturità —
quanti progetti per fare di Bobbio un
centro che potesse offrire ai suoi abitanti i mezzi per vivere senza abbandonare la casa dei padri).
!{£-.“ "9-■ ^ ,
Della comunità religiosa (senza incarichi ufficiali, era un prezioso collaboratore del pastore e del Concistoro
neH'amministrazione della Chiesa di
Bobbio).
Delle attività sociali della Chiesa
Valdese (da alcuni anni era amministratore delegato della Tipografìa Subalpina ed aveva portato in questa
attività una competenza ed una passione che ne hanno fatto uno strumento prezioso al servizio della Chiesa).
Ora Abele Geymonat non è più ;
ed il modo così inaspettato ed improvviso della sua dipartita ci rende
più doloroso il distacco. Rimane il
ricordo della sua buona immaginepaterna,- — rimangono i frutti della
sua operosità ; — rimane vuoto quel
posto nel banco della Chiesa di Bobbio, dov'egli trovava sempre il tem
po di recarsi, la domenica, a
pregare; rimane la sola realtà
che conta ; lo so in chi ho eraduto.
* * *
Il servizio funebre ha avuto
luogo a Bobbio Pellice, domenica 7 settembre. Una innumerevole folla di amici ha riempito la chiesa di Bobbio e la piazzetta antistante ; numerose le
personalità intervenute e le rappresentanze. Un plotone di alpini rende gli onori militari al
defunto, maggiore degli alpini
in congedo.
Il pastor-e A. Genre che presiede il servizio funebre proclama il messaggio dell'Evangelo
ad una folla attenta e commossa. Il
Moderatore E. Rostan porta l'estremo
saluto della Tavola Valdese e della
Tipografìa Subalpina.
Il pastore A. Ricca guida gli spiriti
nel raccoglimento della preghiera.
Al cimitero, il pastore Jahier invoca
le consolazioni divine per gli afflitti
e il prof. Augusto Armand Hugon, ricorda l'attività del defunto in seno
al Consiglio di Valle, ora così gravemente colpito per la scomparsa di
questo suo competente ed apprezzato collaboratore. rep.
La famiglia Geymonat, neil’impossibilità di farlo personalmente, sentitamente ringrazia tutti coloro che
in qualsiasi modo, le furono vicini
nella triste circostanza.
lA ((FASFARA)) DEL BADEN
in visita alle Falli Valdesi
Una fanfara del Baden, in missione di
fraterno amore, è intenta a visitare le nostre Valli Valdesi. La dirige il M» Emilio
Stober, direttore generale di tutte le fanfare del Baden. Eceo le prineipali attività
svolte e da svolgere: _
Domenica 7 settembre ore' 10,30: partecipazione al Culto in Villar Pellice. —
Ore 21: Concerto religioso nel Tempio dei
Bellonatti.
Martedi 9: Visita a Rorà.
Mercoledì 10: Visita ad Angrogna.
Giovedì 11: Visita a Pomaretto ed Agape- Venerdi 12 : Manifestazione sul mer
cato di Torre Pellice in collaborazione con
la Libreria Claudiana e visita della cittadina.
Domenica 14: ore 8 culto al Roc di FraTostino. Ore 15: San Germano Chisone:
Concerto religioso all’Asilo dei Vecchi. —^
Ore 20: Concerto religioso nella Sala Sinodale di Torre Pellice.
Lunedì 15 - pomeriggio: Visita agli Istituti di Lu'sema S. Giovanni.
Martedì 16 - sera: Manifestazione notturna attorno al falò in quel di Momao: località montana a un’ora e mezza di salita
a monte deU’Inverso Buffa di Villar Peilice.
Mercoledì 17 : Manifestazioni ad Ivrea e
a Torino nel Tempio di Corso Vittorio.
Domenica 21: Partecipazione al culto
nel Tempio di Villar Pellice. — Ore 20,30 :
Concerto religioso e di commiato nella sala delle attività di Villar Pellice.
Unità delila Chiesa liaidese
di qua e di là delUoceano
Unità di fede^ reo« identità di regolamenti
Quauto più passano gli anni e si
evolve la situazione del protestantesimo in Italia e neH’America del Sud,
tanto più si fa sentire rimpossibilità
che per situazioni così diverse valga
rigidamente lo stesso sistema regolamentare. E a poco a poco, man mano
che le generazioni degli emigranti si
allontanano, si accentua un senso di
bntananza fra le Chiese valdesi dei
distretti italiani e di quello rioplatense. Tanto più rallegranti sono i contatti reciproci : ricordiamo tutti con gioia
la visita resaci alle Valli dai Valdesi
sudamericani, e con pari gioia pensiamo alla visita che sarà resa loro da
un gruppo di « pellegrini » — ci si
passi l’espressione! — che si recheranno nel distretto rioplatense in occasione del centenario della colonizzazione (ad alcuni la parola è parsa
troppo... colonialista) valdese del Rio
della Piata. Sarà una ottima occasio
Un fraterno messaggio alle Chiese
dell'America del Sud
Il Sinodo, in occasione del « Centenario della
coionizzazione Valdese del Rio de la Piata », saluta
le chiese al di là dei mari, invocando su di esse,
sulla Commissione esecutiva, sui Concistori, sulle
varie istituzioni e attività delle Chiese, e su tutta la
popolazione valdese ovunque disseminata, grazia e
pace da Dio nostro Padre, e dal nostro Signore Gesù
Cristo.
A cento anni di distanza dalla fondazione della
prima Colonia, sale a Dio l'inno di lode e di riconoscenza di noi tutti per la guida che Egli ha concesso
alla nostra Chiesa nei secoli passati, attraverso le
prove della persecuzione e del martirio, dandoci di
realizzare la Sua potenza nella nostra debolezza.
Questa esperienza, che per i Padri è stata movente
di consacrazione fino alla morte, è l'eredità che sta
a fondamento della nostra attuale vita religiosa ed
ecclesiastica e della quale non saremo mai abbastanza degni.
Ma Iddio che ha così guidato i nostri Padri, e non
ha permesso che fosse soffocata la luce del candeliere loro affidato, ha continuato a guidare ed a benedire le nostre comunità nei due continenti anche
in questi cento anni verso i quali guardiamo in que
sto anniversario con commossa gratitudine. Egli ha
aperto dinanzi a noi nuove porte che nessuno ha
chiuse; ha fortificato le nostre chiese; ha suscitato
e suscita in mezzo a noi dei servitori fedeli e consacrati ; allarga ogni giorno dinanzi a noi l'orizzonte delle campagne bianche da mietere.
In questo centenario noi proclamiamo tutti insieme la realtà di questi segni della grazia di Dio, al
di qua e al di là dei mari, e benediciamo l'Altissimo
per questa nostra comunione nella riconoscenza e
nel servizio. Nè la distanza geografica, nè la diversità di lingua e di ambiente possono diminuire questa ricchezza che ci viene dall'essere un unico popolo
credente ed una sola chiesa in paesi diversi, sul
fondamento della chiamata di Dio ai nostri Padri e
nella unità della riconoscenza e del servizio nella
comune Confessione di Fede e nella stessa costituzione ecclesiastica. Chiediamo a Dio di concederci
maggior fermezza di fede, nuovo slancio nella testimonianza evangelica, e rinnovato impulso per le
opere.
« Benedici anima mia l'Eterno, e non dimenticare
alcuno dei Suoi beni ».
I ne per rinsaldare i rapporti fraterni
fra le nostre Chiese; ed il Sinodo ha
espresso il vivo desiderio’che il Moderatore partecipi a questa visita. Ha
inoltre inviato il « messaggio » che riportiamo in questa pagina, votando il
seguente o.d.g.;
Il Sinodo Valdese approva il testo del seguente messaggio per le
Chiese del Rio della Piata. Invita
tutte le Chiese Valdesi a leggerlo
dal pulpito nella domenica 12 ottobre 1958, e a dedicare la colletta
di quella Domenica all’erigendo
Tempio Valdese di Montevideo.
Inoltre, per riaffermare la ferma volontà di mantenere una totale comunione di fede e di strutture riformate,
pur riconoscendo il diritto di darsi regolamenti che rispondano pienamente alla situazione concreta in cui le
Cinese noplatensi si trovano a vivere
e a testunomare, è stato approvato
questo secondo o.d.g.:
Il Sinodo, considerando che la
celebrazione di questo centenario
dà (Occasione al Moderatore di visitare la Chiesa Veddese Rioplaplatense,
si rallegra di questo inctmtro;
dà mandato al Moderatore di
prendere contatto con la vita delle
comunità valdesi Rioplatensi sul
piano interno ed interdenominazionaie;
riafferma la sua convinzione che
la ricchezza spirituale della Chiesa
Valdese non risiede nelle identità
di procedure regoiamentwi, ma
nell’unità della fede, della eredità
spirituale, della struttura ecclesiastica riformata indipendente dai poteri statali, della consacrazione al
servizio evangeiistico.
PERSONALIA
La redazione dell'Eco e i dipendenti della Tipografìa Subalpina esprimono alla famiglia di Abele Geymonat,
ed in modo particolare al figlio Jean
Jacques, la loro profonda simpatia
fraterna per il lutto che li ha colpiti
con l'improvvisa scomparsa di Abele
Geymonat, apprezzato amministratore della Subalpina.
4
Il ricco e il povero s'Incontrano; l'Eterno li ha fatti tutti e
due.
Dai Proverbi
L'Eco delle Valli Valdesi
Come nell'acqua il viso risponde al viso, cosi il cuor delruorttq» risponde al cuore dell'uomo.
Dai Proverbi
l
Notìzie vorìe delle nostre Chiese
Attività ecclesiastica
a Torre Pellice
Nell’ora in cui scriviamo una stiUr
na quiete e un silenzio insolito sono
scesi su Torre Pellice, fino all’altro
giorno ripiena di quella simpatica animazione che caratterizza il tempo
sinodale. Ora i più sono ripartiti per
le loro sedi cittadine e le nostre strade si sono fatte silenziose.
Nel mese di Agosto si sono avute
non poche manifestazioni nella nostra Torre Pellice. Non parliamo del
Sinodo del quale i nostri giornali riferiscono, con molti particolari, le varie fasi.
Nei giorni che hanno preceduto il
Sinodo abbiamo avuto, nei locali dell’Asilo l’annuale Congresso dell’A. I.
C. E. ed il 1» Congresso della P. F. V.
(Federazione Femminile Valdese).
Una sessantina di Professori e Maestri hanno preso parte al Congresso
A.I.C.E. (Associazione Insegiiantl Cristiani Evangelici) e faceva piacere vedere fra essi molti giovani. Dopo un
breve culto presieduto dal Past. F.
Sommani si passava alla lettura delle
relazioni della Segretaria Ins. Ethel
Bonnet e del Cassiere sig. Dosio. Sulle due relazioni si svolgeva un’ampia
discussione che occupava tutta la mattinata.
Nel 1» Congresso della F.F.V. si è
discusso lo Statuto Regolamento e la
impostazione generale dell’Attività di
questo nuovo organismo che prende
vita nella Chiesa. Vita che auguriar
mo feconda ed attiva.
Sempre nel periodo presinodale si è
riunito neU’Aùia della casa Valdese il
Convegno degli Storici dell’Eresia in
Italia. Abbiamo avuto fra noi, per due
giorni, delle personalità particolare
mente in vista nel mondo degli studi
storici sia in Italia che all’estero. Dato forse l’argomento particolarmente
ristretto pochi ascoltatori hanno seguito i lavori del Convegno.
Sabato 30 agosto ha avuto luogo un
Concerto di musica sacra, con la partecipazione della nostra Corale. L’anima di tutta la serata è stata il M»
F. Corsani che ha diretto la Corale
ed eseguito vari pezzi all’organo con
quella perizia che conosciamo. Il nostro giornale ha già parlato del concerto e non ci soffermiamo più a lungo.
Nel corso del mese di agosto abbiamo avuto una simpatica serata offertaci dal Past. R. Hardmeier che ci ha
fatto vedere delle bellissime foto colorate nel recente viaggio della Corale Svizzera in Sicilia e ci ha raccontato con vivacità alcime interessanti
esperienze fatte durante quel viaggio
Purtroppo poca gente è intervenuta
alla serata.
Durante il Sinodo le Signore della
Società di cucito, coadiuvatè da molte altre persone, hanno organizzati'
un Bazar di beneficenza che ha dato
un ottimo risultato malgrado il temiw assai poco favorevole. Vogliamo
ringraziare da queste colonne tutti
quelli che hanno aiutato o dando il
loro tempo o offrendo qualche cosa.
E’ bello vedere una così vasta collaborazione per xm’opera buona. Il ba^
zar si propone di aiutare in particolal’e l’Asilo infantile e altre opere di beneficenza e di aiutare la Chiesa nel
servizio di diaconia.
Quello che si era andato progettando ed elaborando in seno alle Unioni
Giovanili Valdesi di Torre Pellice durairte il trascorso anno di attività trovava la sua più completa attuazione
domenica 17 agosto 1958. Un gruppo
di giovani unionisti di Torre si arrampicava, sabato mattina 16 agosto,
per il ripido pendio che porta al Monte Granerò (3.171 m.) per fissarvi sulla viva roccia della cima, una Bibbia
in marmo, che ricordi aH’alpinista che
lassù è più che mai vicino al suo Creatore e in Lui deve confidare, come dicono i pochi versetti riportati: « Con
fidate in perpetuo in Dio, perchè Dio
è la roccia dei secoli ». Il giorno dopo,
17 agosto, un numeroso gruppo di unionisti si recava sulla cima del Granerò, per ammirare con soddisfazione
l’opera compiuta; al ritorno celebra
Va l’awenimento con un breve culto
di lode al Signore nelle vicinanze del
Rifugio Willy Jervis al Prà. I
Alcimi giochi e sciarade concludevano allegramente la radiosa giorna
ta favorita da un tempo magnifico, j
Ringraziamo i Pastori A. Ricca, B.
Tron, B. Costabel per i culti presieduti nel tempio dei Coppieri, ed i Pastori Corsani Emilio, Comba Roberto,
Comba Guido, Achiile Deodato, Giorgio Girardet, Guido Miegge per i cuili presieduti nel tempio nuovo. i
Nel corso del mese di agosto' si sono'
avute numerose perdite fra i membri
della nostra Chiesa. Ricordiamo: Roslan Stefano, Augusta Monastier in
Jalla, Pellegrin Paolo, Forneron Eie-,
na, Bonjour Enrichetta. Rinnoviamo'
le nostre condoglianze alle famiglie
afflitte. !
Sono stati battezzati: Edy Maria(
Pontet di Aldo e Ida Pontet, Mauro
Luciano Segulin di Luciano e Giovanna Maria Meucci, Claudio Ciot di
Attilio- e Eynard Delfina, Bellion Franco di Valdo ed Hugon Germana, Cesan Claudio di Enrico e Mondon Laura, Sappè Roberto di Franco e Eynard Alma, Bosio Daniele Marco di
Emanuele e di Pascal Renata, Rivorrà Luciano Lorenzo di Aurelio e Bonjour Renata.
Sono stati benedetti i matrimoni
di: Gönnet Emilio e Bricco Laura,
Durand Pier Valdo e Comba Liiia, Visconti Leandro e Stallò Rina, Capri
Aurelio e Tron Graziella.
MGRÜGIQA (Secce)
Una bella serata è stata quella trascorsa il 29 agosto nella scuola del
Serre: il past. Roberto Jahier ha mostrato, commentandole in modo interessante ed arguto, molte delle sue
stupende diapositive a colori sulla
Valli Valdesi; il pubblico veramente
notevole che si stipava, lieto ed interessato, nella scuoletta, ha con la sua
sola presenza espresso al past. Jahier
quanto la sua gentile iniziativa sia
stata apprezzata. Lo ringraziamo ancora di tutto cuore.
Sabato sera 6 settembre abbiamo avuto, nel Tempio del Serre, im’audizione di dischi di musica sacra d’organo e corale, seguita con interesse
aai non molti presenti, quasi tutti vilieggianti. Abbiamo ascoltato in particolare alcuni Psaumes della Bible de
Jérusalem, cantati da cori e da solisti, veramente belli: ci hanno fatto
realizzare, più di quel che non possa
no i pochi salmi che fanno parte dei
nostri innari, che il Salterio era vera
mente vm innario, e fra i più ricchi,
ed intensi; particolarmente belli, gioiosi, i Salmi dì adorazione e di lode.
Domenica 7 settembre, al culto pomeridiano al Bagnau, abbiamo avuto
ben cinque battesimi! Di rado la riunione all’aperto, che pure segna quasi
sempre una buona partecipazione, ha
visto tanti fratelli e sorelle raccogliersi insieme. Con allegrezza e riconoscenza abbiamo posto il segno del Patto di grazia del nostro Signore su Enzo e Anna Rivoira, di Giosuè Ernesto
e di Plavan Ql^a (Garsinera), Fernanda Monnet, di Silvio e di Alma
Monnet (Sarsa), Rolando Gaydou, di
Oreste e di Emilia Fraschia (Sali), e
Roberto Malan, di Stefano e di Leonie Frache (Coissons). Il Sipiore benedica questi piccoli agnelli che ha
aggiunti al Suo gregge, dando loro di
crescere in una famiglia ed in una co
munità che siano rese capaci di dare
loro una coerente testimonianza di fe
de. «I vostri figlioli sono santi», come voi e con voi consacrati al Signore.
MOBILI
Qmàsppe Qniha
Strada di S. Secondo n. 4 - Telefono 2344
P I N E R O L O
di fronte Caserma Berardi (Alpini)
ARREDAMENTI COMPLETI DI ALLOGGI
PMMOLLO
Un lunghissimo corteo di parenti
ed amici ha accompagnato al campo
del riposo le spoglie mortali di Costabel Filippo Amedeo, deceduto ai
Micialetti Superiori il giorno 26 agosto, all’età di 67 anni. Un improvviso
malore lo aveva costretto a letto qualche ^ttimana fa ; sembrava una indisposizione di poco conto ed invece poi
un male imperdonabile, rivelatosi do
po alcuni giorni in tutta la sua gravità, lo ha portato in poco tempo alla
tomba. Il grandissimo numero di persone accorse al suo fimerale, non solo da Pramollo ma anche da S. Germano e da altre parrocchie vicine,
ha testiomniato della grande consi
derazione e della grande stima in cui
era tenuto. Egli lascia di sè un bell’esempio di operosità, di dedizione
alla famiglia e di attaccamento alla
chiesa.
Appena due giorni dopo Taccompagnamento funebre di questo nostro
iratello, un ^Itro grave lutto colpiva
la nostra Comunità: da Torino giungeva improvvisa la notizia della scom
parsa del Pastore Oreste Peyronel, originario delle Case Nuove Pellenchi
La notizia, che in pochissimo tempo
taceva il giro di tutto il vallone, portava nel cuore di tutti una profonda
tristezza. Infatti il Pastore Peyronel
non solamente era molto ben cono
scinto, egli era anche molto stimato
e molto amato' da tatti. La sua granae bontà e la. sua grande affabilità lo
lacevano l’amico di tutti. Un mese
prima appena egli era salito a Pramollo con la sua famiglia per festeggiare, insieme agli altri suoi familiari, la vecchia mamma alla soglia degli ottanta anni e noi avevamo, avu,
IO la gioia in quell’occasione di vederlo al culto e di intrattenerci con
lui all’uscita. Chi mai avrebbe immaginato che quella sarebbe stata la suf;
ultima visita alla sua terra natia e
che sarebbe stato per noi l’ultimo incontro con questo carissimo amico?
I Pramollini hanno testimoniato dei
grandi legami di affetto e di sincera
amicizia che li univano al caro Scomparso, intervenendo numerosi all’accompagnamento fimebre svoltosi a
Pomaretto.
La Chiesa si stringe intorno alle
famiglie di questi due cari Scomparsi
e rinnova loro, in quest’ora di dolore
e di lutto, l’espressione della sua fraterna simpatia e della sua cristiana
solidarietà.
La domenica 7 settembre hanno
celebrato il ' loro matrimonio : Long
Solange, dei Ribetti, e Rivoira Ilario,
di S. Gelano.
Ai due giovani sposi, che si stabiliscono a S, Germano, ancora molte felicitazioni ed auguri.
Come negli anni scorai anche que
sfanno sono stati munerosi gli amici
saliti a Pramollo per le loro vacanze
estive. Durante il mese di agosto quasi tutte le case disabitate dei nostri
villaggi si sono riaperte ed hanno
riecheggiato di canti e di risa. Oltre ai villeggianti abituali si sono
avuti pure numerosi gitanti ; per
qualche settimana le nostre strade
sono state percorse da comitive di
persone vestite, alcime, nelle forme
e foggie più strane: corpulenti signori in pantaloncini, dignitose signore
in pantaloni oppure col vestito « ;
sacco » o « ad arco » ecc. Una vecchi
parrocchiana ha commentato : « cum
ài temp àn cambià».
Il tempo è stato buono, tutti hanno
goduto — pensiamo — della loro vacanza estiva. Qualcuno ha approfitto del .suo soggiorno quassù per... fare
man bassa di « bulè » e per preiware
per l’inverno dolci marmellate di lamponi e mirtilli.
Quasi tutti ora sono ripartiti ed
hanno ripreso le normali occupaziom
nel luogo di residenza abituale. A
tutti buon inverno e buon lavoro' e
c arrivederci a D. p. l’anno prosstmo ».
La Comunità ringrazia i diversi Pastori e Laici che durante l’estate le
hanno portato il messaggio della Parola presiedendo il culto o qualche
riunione all’aperto. Essi sono: 11 Pa
store Luigi Marauda, salito quassù in
occasione della gita a Pramollo delle
Società « Enrico Amaud » di Torre
Pellice (che segnaiiamo in ritardo'
i Pastori Roberta Nisbet, Paolo Bosio,
Ermanno Rostan e il Prof. Silvio
Pons.
A completare l’elenco dei lavori di
abbellimento e di ammodernamento
realizzati dai Pramollini in questi uitimi tempi, già segnatati in numeri
precedenti, ci piace oggi menzionare
l’iniziativa della famiglia Long degli
Ervur che da sola ha provveduto all’impianto di una conduttura di acqua
e di fma moderna vasca, coperta, per
abbeveramento bestiame e lavatura e
sciacquatura panni. L’esempio merita
di essere segnalato ed è chiara dimostrazione del detto popolare: «quand
la se vògl, la se vògl ». E’ proprio vero
che quando c’è buona volontà e ci si
mette decisi si può giungere molto
lontano.
Lo ricordino quelli che... si spaventano sempre di tutto.
BOBBIO PELLICE
Un doloroso e grave vuoto si è fatto
nella nostra comuràtà con la improvvisa dipartenza, venerdì 5 corr., del
nostro fratello Abele Giosuè Geymonat che il Signore ha richiamato a
Sè, in età di 64 anni.
Uno del più fedeli ed assidui membri di Chiesa di cm da diversi anni
era Cassiere, Egli ha consacrato molto della .sua vita e delle preziose capacità di cui era dotato, all’opera del
Signore.
Mentre in altre parti del giornale si
scrive più diffusamente di lui, rinnoviamo alle sua diletta compagna, ai
figli, ai familiari tutti la nostra commossa solidarietà cristiana nella grande prova.
— Rinnoviamo pure i sensi della
nastra simpatia alla famiglia Ponte*del Podio Inferiore la quale ha avuto
il dolore di perdere il figlio Paolo all’età di 25 anni.
— Domandiamo al Signore di prendere sotto la sua protezione la piccola
Ada di Alessandro Rostagnol e di Catalin Lidia degli Eyssart, battezzata
la domenica 7 settembre.
— La nostra Chiesa è profondamente grata a quanti durante l’estate gli
hanno rivolto al culto domenicale il
messaggio cristiano: gli insegnanti
Baridon Giovanni e Paschetto Edgardo, i proff. Costabel Gino e Tron Emanuele, i pastori Ricciardi Alberto e
Ricca Alberto, ed al sig. Emilio Pa
squet di Ginevra per la sua cordiale
visita.
—- Ci felicitiamo con Alma Allasina
che ha brillantemente consegniti-, a
Bellelay (Svizzera) il diploma di infermiera.
A]\IItR0G1M (Capoluogo]
Mercoledì 3 settembre abbiamo deposto nel cimitero del Capoluogo la
spoglia mortale del nostro fratello
Bertalot Giovanni deceduto alla borgata dei Jourdans aH’età di anni 80.
Ai familiari ed ai parenti afflitti ridiciamo la nostra viva, fraterna sim
patta cristiana invocando su loro tutti la consolazione del Signore.
e. a.
Direttore: Prof. Gino Costabel
Pubblicaz autorizzata dal Tribunale
di Pinerolo con decreto del 1-1-1955
Mardi 2 septembre, à 7 heures 30, Dieu
a rappelé à Lui
Jean Pierre Bertalot
à l’âge de 80 anis
La famille, touchée de la manifestation
d’affection et de sympathie reçue en cette
pénible circonstance, exprime toute sa reconnaissance à ceux qui ont voulu prendre
part à sa douleur et remercie en particuleir le pasteur Aime et le docteur De BetUni pour les soins prodigués au cher Disparu.
Dieu sauvera mon âme du séjour
des morts, car il me prendra sous
sa protection (Psaume 49; 16).
Angrogne (Jourdans) 3 septembre 1958.
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affitta a Torino vedova evangelica.
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CERCASI per fine settembre circa, per famiglia deUe Valli composta di due persone, un domestico finito, possibilmente
anche autista — una cuoca finita e una
guardarobiera finita, tutti di piedia età.
Si prendono in considerazione anche una
-coppia di coniugi senza figli, di cui lui
domestico finito e possibilmente autista
e lei, cuoca o guardarobiera, finita. Trattamento morale e materiale ottimo.
Prof. Rr. A. Roniscontro
Libero docente
in Clinica Odontoiatrica all'Università
MALATTIE
DELLA BOCCA E DEI DENTI
Pinerolo - Via Palestre, 7 - Tel. 24-98
Tutta la settimana tranne domenica
e lunedì
Redattore : Ermanno Rostan
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Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
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Tipografia Subalpina - s. p. a
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