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Rema, 20 Febbraio 1909
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sua morte avvenuta a Gries (presso Bolzano)
otte dal 7 all’8 Febbraio sparisce dalla scena
"ita politica religiosa e sociale della Germania
lO che seppe, come pochi, esercitare un’inpreponderante in tutti i campi sui quali edalle circostanze chiamato a lavorare.
74 anni or sono in Halberstadt, dove suo
ora semplice sottufficiale prussiano, Stoecker
sin dall’infanzia le strettezze di un’esistenza
modesta ed ebbe agio d’imparare a contenpoco per vivere e di simpatizzare coi più
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ANNO II - N. 8
LA LUCE
Propugna gl'interessi sociali^ morali e religiosi in Italia
ABBONAMENTI
Italia : Anno L. 2,50 — Semestre, L. 1,50
Estero : » » 5,00 — • * 3,00
tJn numero separato Cent. 5
I manoscritti non si restituiscono
INSERZIONI
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Per solonna intera, mezza eolonna, qnarto di colonna e
per avvisi■ ripetuti prezzi da convenirsi.
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Direttore e Amministratore : B. Celli, Via Magenta 18, Roma
Sii
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aver frequentato il ginnasio della città nadedicò allo studio delia teologia nel quale
agio di spiegare le brillanti qualità di
e di cuore delle quali madre natura Taveva
iute provvistovBrima di dedicarsi alla carriera
^le, ei si mani i®'*rea di professore
ìhrer), la qual cosa |ir permise di fondare e
la prima scuola femminile superiore di lin;edesca a Metz, dov’eglidal 1870 al 74 esercitò
di Pastore militare di divisione. Fu colà
imperatore Guglielmo P ebbe occasione di sendi ammirare quel potente oratore, ch’ei volle
I, Berlino in qualità di Hofprediger (predidi corte). E' questo nn posto tanto più irto
quanto più alto ; e l ottimo Stoecker, più avtrattare coi poveri e cogli umili che non
fiore deH’aristocrazia e della plutocrazia, dotosto accorgersi cb’ei non potrebbe regiungo.
sapendo quanto il popolo berlinese fosse stato,
isamente parlando, trascurato essendo il nulelle chiese e dei pastori appena sufficiente
quarta parte della popolazione ed inoltre veche dopo la proclamazione della capitale anaumentcmdo di 500 a 1000 anime ogni settiStoecker si commosse nel constatare che un
. 3 stragrande di famiglie più non avevano airelazione colla chiesa, nè frequentavano qnalassemblea di culto, nè facevano battezzare o
i figli cristianàmonte, -in allora eh egli col
di numerosi amici, che i suoi modi cortesi
„ suo talento oratorio gli avevan procu
____la éissiàne urbana la quale allora in poi
legato e tuttora spiega incessante e benedetta
fra i più derelitti e i più indifferenti abt
capitale.
r altresì devesi la fondazione del parcristiano (Ghristliche soziale Arbeiter
che cagionò al suo fondatore tante sodisfatanti dispiaceri e lo fece segno « d inestingui
e d’indomato amor ».
kttnale « Kaiser » non seppe capire Bimportanza
persona di Stoecker nè del movimento relipolitico sociale da lui iniziato, ed avrebbe voil preditatore di corte si fosse limitato a
daH’alto del pergamo senza occuparsi d’al
e
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imenso
fondò
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Stoecker
jperaio
odio
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tro ; ma troppo vasta era la mente di Stoecker e
troppo caldo il suo cuore per bizantinamente piegarsi ai cenni sia pare di un imperator di Germania. La separazione era inevitabile, e Stoecker, invece
di restare predicatore del Gnomo per volontà dell’imperatore, divenne membro del Reichstag per volontà del popolo che per molti anni gli rinnovò il
mandato.
Egli era di un’attività rimarchevole : dopo aver
lavorato tutta la settimana in Parlamento, le sne
prediche domenicali eran sempre capilavori e per
forma e per sostanza. Per molti anni pubblicaronsi
settimanalmente le sue prediche in lOO.OOO copie.
L’affermare che Stoecker abbia avuto molti avversari ed anche nemici è cosa superflua. Diceva
Goethe : Sollen die Dohlen dich nicht umschreien.
So darfst du kein Kirohthurmspitze sein.
Cosi vi saranno sempre gl’invidiosi che gridano
contro chiunque emerge o per ingegno o per virtù
e sempre vi saranno amjhe i calunniatori ; e molto
calunniato è staito il compianto ^Stoecker, qnand’han
tentato far di lui un fanaticò antisemita mentr’egli
dagli Ebrei, segnatamente dai giornalisti, non domandava se non nn po’ più di rispetto per le istituzioni cristiane e nn po’ più di modestia -— han
voluto farne un rabbioso ortodosso mentr’egli solennemente domandava che chi dicesi predicatore evangelico altro non predichi se non il Vangelo e
ciò conformemente agl’impegni che dai candidati assnmonsi al momento della solenne ordinazione,
Riguardo all’Italia, Stoecker nutrì sempre nn profondo affetto, segnatamente poi per l’opera di Evangelizzazione diretta dalla chiesa Valdese, la quale
perde in lui uno dei suoi più fedeli amici.
Il rappresentante della chiesa Valdese era sempre
ricevuto a braccia aperte nella famiglia Stoecker.
Alla degnissima vedova del compianto nostro amico l’espressione della più viva e sincera simpatia.
Paolo Calvino
Mentre tutti i giornali evangelici contengono parole di compianto e di ammirazione per Stoecker, la
Gazzetta di Colonia, che si atteggia ad anticlericale
quantunque in realtà sia proprietà di un cattolico
binano, pur riconoscendo in Stoecker l’ingegno saperiòre non può lasciarlo (J^porre neU’nltimo riposo
senza vibrargli il'calcio dell’asino dipingendolo come
un uomo che non era tròppo scrupoloso nella scelta
dei mezzi pur di raggiungere lo scopo. Chi conosce
la storia dell’ attività politica di Stoecker sa ch’ei
fu precisamente colui ch’ebbe il coraggio di svelare
al pubblico le vie storte per le quali passa la KOln-ztg.
P. C.
'are
Homi di Venezia e ufficio di Collocamento del-'
rùnione deirAmiche della Giovinetta a Venezia, cercasi signora seria, evangelica, che conosca l’italiano
e il tedesco; alla quale però non sì potrà offrire altro compenso che l’alloggio e il vitto.
Dirigersi alla sig.na E. Mayer, direttrice dello Home
S. Gallo 1081, Corte Zorzi — Venezia; oppure alla
sig.ra A. Rechsteiner, presidentessa del Comitato locale, S. Luca, .ponsolato Germanico — Venezia.
Le Signore di Hapoli...
... Un vecchio padre ed il suo figlinolo, guidando
un asinelio, recavansi al proprio campo di lavoro,
percorrendo la strada maestra, popolata, in quell’ora
mattutina, da numerosi viandanti.
Usciti dal paese, il padre volle che il suo ragazzo, non allenato ancora nel lungo cammino a
piedi, montasse sulla paziente bestia; il che fu eseguito, ma ben presto da un gruppo di passanti, si
udì borbottare contro il figlio « snaturato » che lasciava andare a piedi il povero vecchitr.
Il figlio ne discese e fu surrogato dal padre, al
quale, da un altro gruppo di passanti, non furono
risparmiate delle invettive per aver lasciato a terra
il proprio figliuolo, il quale allora montò anch’esso
suU’asinello che dovè sopportare doppio peso.
- 0 uomini spietati e sen^a timor di Dio — gridò
allora nn altro viandanteu-rr- perchè opprimete cosi
enormémènfe^quei
Padre e figlio ne discesero e continuarono il cammino a piedi, ma ben prefsto furono derisi e schermiti da un altro grappo di viandanti, perchè non
sapevaiio servirsi della befta comodità , di possedere
un asinelio.
E quei poveretti non sapevano davvero a che
santo votarsi per uscire da una situazione tanto imbarazzante, e fumala ventura per loro di non essersi
imbattuti in quelle signore di Napoli o in donna
Bice Tittoni che li avrebbero indubbiamente indirizzati a San Gennaro o alla Madonna della Lettera...
«
^ *
Se gli evangelici italiani non si fossero dato alcun
pensiero della immane catastrofe di Sicilia e di Calabria, certamente sarebbero stati accusati di cinismo
e di egoismo da quelle signore ! ma poiché essi —
seguendo il pietoso impulso del Cristo d’Amore —
si recarono personalmente sui luoghi del disastro
ed offersero soccorso ed asilo ai feriti ed ai profughi,
quelle stesse signore — per bocca del... delizioso
Mattino — si sono affrettate à « protestare, con
tutte le forze deU’animo loro l’insidioso attacco
alla fede dei poveri orfani di genitori cattolici »
non potendo * assistere indifferenti alla rovina di
tante anime innocenti ì*.
E poiché quelle anime innocenti^sono state ufficialmente affidate dal « nostro Governo pagano »
anche ad una rispettabilissima signora calvinista,
da non confondersi però colla ineffabile suora Giuseppina Fumagalli, si è gridato anche « alla impertinente invasione settaria impersonata nella signora Turin
via I Signore gjsntilissime, confessate che il
vostro intellettualismo ed i vostri studi ad usum delphini non valgono a mutare minimamente la vostra intolleranza ed i vostri preconcetti contro gli evangelici e non raffrenano nelle vostre belle vene il gentil
sangue spagnolo, trasfusosi nei vostri antenati
quando sui roghi crepitavano maggiormente le ver-
2
LA LUCE
gini e le spose, i fancialli ed i padri, rei soltanto
di aver rotata la propria anima esclnsiramente a
Dio e non ad nn pontefice... massimo anzichenò !
E confessate pare — o amorosissime dame —
che un tantino di gelosia e d’invidiuzza vi ha punzecchiate quando, invece della baronessa Tizia o della
marchesa Sempronia — lustro e vanto autentico delle
sirene partenopee — il Governo Italiano ha conferito l’onorifico incarico nientemeno che ad una tale
Berta Turin !
Chi è costei ? da qual lato potremo attaccarla ?
— si domandarono quelle Signore... — Se è straniera, bisognerà pur subirli, come pietosamente abbiamo subito le somme ingenti inviateci dall’America, dalla Gran Brettagna, dalla Francia, dalla Germania, dalla Svizzera e financo dall’Empia Russia;
tutti paesi infetti d’eresia e d’eresia cosi grave, da
indurre quei pedantissimi amQnzmì a provvederci
financo di chiodi, quando si sa da tutti che i chiodi
sono una vera specialità italiana, e. da mandarci ottimi cibi e vestimenti non usciti certamente dal rifiato di alcun guardaroba indigeno !...
Ma finalmente — dopo tante ricerche — si ode
un grido di giubilo « Eureka » — esclama la baronessa Vallona Brancaccio — questa signora. Berta
Turin, la vice regina, come j insinua il Mattino, è
protestante, è evangelica, è calvinista, è valdese, ed
è cittadina italiana, ma non napoletana, diamole addosso ! Ed i bracchi, ammaestrati già in simili
lotte civilissime, latrando e sbraitando, addentano la
signora Turin a cominciare dal Mattino e cosi continuando per tutto il Giorno, Q concedendole un po’
di tregua soltanto verso Sera, perchè fortunatamente non è ancora sopraggiunte un temibile divorzio
del figlio di Scarfoglio ‘ per fondare un terzo giornale di tal nome.
Ma, per scusare tali latrati, si dice che i Napolitani non conoscono i meriti della signora Turin,
com’essa non sia nuova nel sublime agone della Carità, com’essa sia da molti anni fautrice delle più
nobili istituzioni filantropiche, specialmente pel rilevamento delibi donna-jòm’èssa abbia presieduto non
pochi Congressi per vofee * unanime delle donne romane, a cui neppur l’ombra funesta del Vaticano
ha potato oscurare la chiara percezione dei meriti
di chicchessia, a qualunque religione si appartenga 1
Se tutte ciò non fosse stato ignorate da... quelle
signore, certamente la nostra Berta avrebbe potato
continuare nelle corsie degli ospedali di Napoli ed
in mezzo agli orfani, a filare il suo idillio d’amore
per quei sofferenti.
E di ciò bisogna farne rimprovero, cara signora
Berta al suo degno consorte, il quale, forse per un
tantuzzo d’avarizia, non si è mai carato d’impostare
nel bilancio domestico la benché minima somma per
i soffietti giornalistici, che avrebbero creato a lei
l’aureola del martirio, trasformando in ferita mortale
la semplice puntura di un ago od in raccapricciante
pericolo la volgare rottura di una tazza nell’atto di
porgere il caffè a quei poveri orfanelli.
Devo dirglielo francamente ?.. Chi è causa del
suo mal pianga se stesso.
* *
Ed un’ altra scusa milita in favore di quelle signore : Voi, evangelici italiani di ogni denominazione,
dovevate pensare unicamente ai vostri bambini di
Messina e di Reggio, assicurandovi bene, prima di
offrir loro il più semplice biscottino, se essi eran
evangelici o cattolici, o liberi pensatori.
E’ vero che in queste caso quelle signore avrebbero detto che la nostra non era che carità pelosa,
settaria ed inqualificabile, ma è pur vero che in
queste modo nessun bambino cattolico avrebbe corso
il rischio di... rovinarsi, secondo l’ordine del giorno
di quelle signore, il che vuol dire che nessun bambino cattolico avrebbe corso il rischio di scampare
alle cure amorose del satiro Don Riva, il quale,
affetto da cronici doni, con tanta eroica abnegazione
li sa comunicare in modo speciale all’infanzia abbandonata...
che dall’Italia sia stato bandito ogni preconcetto ed
ogni intolleranza contro di voi, sventola la bandiera
della libertà sul Campidoglio ma non sventola ancora nel cuore di molte signore, specialmente meridionali. Ne avete avuto la dolorosa prova : quell’intelleranza, che spesso tace nello sforzo di un
salotto 0 sulle morbide poltrone di un teatro, non
ha saputo tacere nell’ora tragica del dolore, che dovrebbe insegnare a tutti la pace, l’amore, il rispetto
reciproco. Deploriamo, ma non condanniamo: s’uniformano all’iddio che si son formati, iddio d’ ira e
di vendetta, non meno truce dell’ antico dio pagano,
scagliator di fulmini e di saette. Ce lo dicono le
donne della città di Palmi, che, colle mani protese
alla statua della Vergine, le gridano : « Liberaci
tu. Madonna, dall’ira sua / »
Quale il nostro dovere nell’ora presente ?
Unirci tutti insieme nella santa opera di Redenzione nel nome di Cristo, ed insegnare instancabilmente ed invariabilmente ai nostri diletti connazionali che l’Iddio nostro e loro non è se non Dio d’Amore ed è sempre lo stesso « ieri, oggi ed in eterno » .
ilv-s/. Pasquale Ilo f^e
Istantanea cnn Monsignor Morablto...
In Roma alle ore 16,80 del Lunedì 15 Febbraio.....
*
* *
Evangelici italiani! non dormite nella illnsione
... Uscivo in gran fretta dal Ministero dei Lavori
Pubblici con mio fratello, quando la mia attenzione
è stata attirata da due preti fermi accanto ad una
carrozza, in piazza S. Silvestro.
— Ecco Monsignor Morabito, ha esclamato mio
fratello, indicandomi uno dei due sacerdoti, simpatico, gioviale, ancor giovane
— Possibile ? — ho esclamato io —- se è Monsignor Morabito voglio parlargli — E senza tanti
complimenti mi son presentato a lui, di cui giustamente la cronaca si è occupata con tanta simpatia,
tendendogli la mano e domandandogli
— E’ Lei Monsignor Morabito ? /
— Per servirla, e Lei chi è ?
Mio fratello ha risposto per me, dandogli i miei...
connotati.
— Ecco, Monsignore, ho aggiunto io, mentre le
dichiaro tutte il mio piacere nel conoscere nn prelato che tanto si è distinto sul campo della Carità,
desidero sapere dalla sua viva bocca, poiché mi occupo di cose religiose pur militando in una parte
avversa al cattolicesimo, che cosa c’è di vero intorno alla pretesa incetta degli orfanelli da parte
dei Valdesi nella dolorósa sciagura di Calabria e di
Sicilia, e che impressione Ella ha riportata dalla
campagna fatta in Napoli per tale motivo contro i
Valdesi.
— Oh! ha risposto Monsignore, è inutile ormai
parlare di quelle ciarle?...
— Ah ! dunque, anche Lei le chiama ciarle ?
— ho ripreso io marcando specialmente 1’ nltima
parola. ' ^
— Tutte ciarle, no, ha ripreso Monsignore correggendosi, perchè io ho visto due pastori.
— Ed io ho fatto fermare un bambino ! — ha
aggiunto il sno segretario, sacerdote Nicola Ruffo.
— Ma, ammesso pure — ho ripreso io — che
quei due sieno stati pastori Valdesi. A che cosa le
Signorie Loro possono arguire che essi erano venuti
in Calabria proprio per' far incetto di orfani ?
— Ma allora — ha risposto Monsignore —perchè essi sarebbero venuti ? (assolutamente testuale).
A quella domanda, cosi apparentemente ingenua,
la mia stima per il benefico monsignore comincia a
tentennare e subito ho ribattuto : Ma scusi monsignore, perchè tatti gli altri sarebbero venuti sul
luogo del dolore spinti soltanto dal sentimento della
carità, e non si vuol credere che anche i Valdesi
e altri evangelici vi siano accorsi per lo stesso nobile scopo? Perchè ammettere a priori che i protestanti non si rechino in un luogo di sventura se
non assolutamente per fare proseliti ?
Monsignore allora ha troncata di botto la discussione investendomi con questa domanda : Ah ! Lei
è un giornalista ? Per carità non mi faccia imbrogli ! questa è una intervista bell’è buona !
— Ed io ho ripreso : Scusi, Monsignore, gl'imbrogli li fa chi li fa, per conto mio, se pur fossi
un giornalista, non direi che il vero...
Ma la discussione e gli schermagli del Monsignore
e del sno segretario Ruffo (nome familiare a me
fin dalla mia infanzia, quando m’insegnarono che la
mia diletta Altimura era stata atrocemente assediata
per tre giorni e profanata financo negli stessi monasteri dalle orde del nefando Cardinale Fabiizio
Ruffo) siamo stati del tutto interrotti dell’arrivo repentino di alcuni reporters del Giornale d’Italia per
cui ho preso commiato da Monsignor Morabito colla
convinzione che anch’egli, per quanto valoroso sul
campo della beneficenza, non lo era parimente sul
campo della tolleranza, dal momento che non poteva
spiegarsi la presenza di protestanti sul luogo del
dolore se non... allo scopo di far proseliti o fare
incette di bambini.
Rilevo però che quando ho ricordato a Monsignore
la stessa testimonianza del professor De Marco sacerdote e direttore del R. Ginnasio di Palmi — che
non ha potate accertare, benché chiamato da giornalisti cattolici, se un solo bambino fosse stato
incettato dai Valdesi — egli ha fatto l’indiano. In
ogni caso però il Morabito si è guardato bene dal
ripetere le grossolane menzogne proposte a tale
riguardo dai giornali del suo colore, e di ciò francamente, non posso che lodarlo.
P. Irò He
L’arme della menzogoa
No, non l’han deposta i cattolici romani, e ne
fa fede nn libercolo or ora uscito (Novembre 1908)
a Torino. E dire che credevamo chiusa la serie di
questi scritti menzogneri che tanto veleno han vomitato ai primordi della nostra Evangelizzazione
in Italia !
A dissipare le nostre illusioni vien fuori questo
libercolo, scritto dal P. Laureati, edito dall’ Ufficio
delle Letture cattoliche (Via Cottolengo 32, Torino),
un vero capolavoro del genere ; tant’è che ci è venuto voglia di dare un’idea al lettore, limitandoci
ad una analisi senza commento, o quasi, chè il libercolo... si raccomanda da sè !
Esso s’intitola : Lutero in Italia.
La prefasiane deplora « una delle tante calamità
portate in Italia della dominante rivoluzione : l’aprire tutte le porte italiane ai protestanti... »
L’autore è però consolato dal pensiero che se qualcuno si fa protestante, sarà sempre un « povero
vinto dalla fame e dal danaro ». E qui la parola
di Pietro a Simon Mago. Rimane cosi sviata l’applicazione che di quella parola fa l’Alighieri !
Vengono in seguito tredici capitoli.
I. I fondatori del protestantesimo.
« Lutero fu un famoso nbbriacone, un uomo rotto
ad ogni vizio... Calvino marcato come infame con un
ferro rovente alle spalle ». L’autore non si cura dell’omonimia del riformatore ginevrino col prete morto
da buon cattolico, marcato quest’ultimo appunto da
ferro rovente, secondo la testimonianza dei cattolici
Levassem e Desmays.
Fondatori del protestantesimo furono « i sette
peccati capitali. »
I riformatori erano una « feccia di ribaldi. »
IL I falsi profeti.
Quali sono le credenziali dei ministri protestanti ?
I miracoli ? « Calvino, un giorno, convenne con nn
nomo che si dovette fingere morto : verrebbe egli
e lo risusciterebbe. Andò, e (giusto giudizio di Dio !)
lo trovò morto davvero ». A quale fonte egli abbia attinto l’impressionante novella, l’autore non ce
lo dice. I ministri protestanti non sono che degli
• impiegati della Società di Londra », non sono che
3
r.;
LA LUCE
dei settari..... e questo per la eloquente ragione
ch’essi non riconoscono nel Papa il Vicario di Cristo.
« E questo sia suggel ch’ogni uomo sganni I »
III. La Torre di Babele:
0 Sant’Agostino, la tua magica parola l’han dimenticata i protestanti, eppereiò si sono da noi divisi : « Roma locuta est, causa finita est ». Essi
invece non credono nell’infallibilità papale, e vogliono (nero delitto !) valersi anche della loro intelligenza e della loro ragione.... mentre si sa che
pel buon cattolico le son quelle armi proibite !
IV / Protestanti e- la Bibbia.
* Pei protestanti la Bibbia è tutto.... Buon Dio,
quanti milioni di lire sterline sprecate !... Si, essa
è un tesoro divino dato da Dio alla Sua Chiesa,
ma non punto al popolo, se il popolo stesso neppur sa leggere ? » (E’ di chi la colpa, o preti ?
Non é forse a voi che si deve 1’ analfabetismo ?
Ed invero, lo trovate voi presso le nazioni evangeliche ?)... — « Gli apostoli non fecero mai leg
gere la Bibbia ai primi fedeli.... » (Sentite ? Anche Gesù e gli apostoli tenevano nelle sacristie il
Nuovo Testamento ! ! E’ vero, ci dice Luca che
Gesù lesse un giorno una porzione dell’Antico Testamento al popolo, nella sinagoga, eppoi lo spiegò:
ma egli si guardò bene dal farne circolare delle
copie.... stampate ! !)
« E’ scritto appunto nella Bibbia che la fede si
attinge dalle orecchie, e non dalla lettura dei libri...»
(Peccato che queste ultime parole appunto non
stiano scritte !).
« Vi sfido a trovarmi un solo infedele qualunque,
che siasi convertito col solo leggere la Bibbia, » (sfida
temeraria : ve ne sono tanti !)
V. La religione sensa preti e sensa sacrifico.
L’autore ci ricorda che presso tutti i popoli s’è
sempre trovata l’idea del sacrificio e cita quindi il
passo dell’epistole agli EbÀi affermante che i sacerdoti sono istituiti « ut offerant dono et sacrificia pro peccatis » E’ vero che il contesto dichiara
aboliti tutti quei sacrifici dal gran sacrificio di Cri-,
sto, di cui essi non erano che Vombra, la profezia ;
ma il contesto è meglio dimenticarlo, se no la Messa
se ne andrebbe, ed i protestanti avrebbero ragione !
VI. I nemici dei sacramenti.
Qui cogliamo un solo fiore, ma bellino : « Caro
lettore, avete mai sentito parlare di santi tra i protestanti ? Prima si ! Oh quanti santi diede la Chiesa
cattolica nell’Alemagna, nell’Inghilterra, e in altre
regioni, prima che avessero abbandonato la Chiesa
cattolica ? E al presente quanti santi ci sono in
quelle infelici regioni ? » — Ohe, fratelli evangelici, perchè dunque non istituiamo anche noi un
opificio di beatificazione e di santificazione i
VII. Guerra ai poveri morti.
. Tempo fa, non so in quale città inglese (sic)
un fanciulletto disse alla madre : — Mamma, se io
morissi adesso, dove andrei coll anima ? Non andrei
in Paradiso, perchè non sono tanto buono......... ma
poi non mi pare di essere tanto cattivo da andare
all’inferno... — Ecco quanto basta a confondere
un protestante 1 » Ah se la Chiesa cattolica è una
madre tanto pietosa verso le anime purganti, la
sètta protestante è una matrigna crudele.
E dire che la Bibbia, pur parlandoci deH’infinito
amore divino, non ci parla del Purgatorio ; un amore più perfetto, adunque. Sì deve ricercare, e lo
troveremo..... nel romanesimo !
Vili. I peccatori della Madre di Dio.
Leggiamo attentamente: * La Vergine S. S. ha
generato secondo Pumanità (prendiamo nota) quella
stessa divina Persona del Verbo, che il divin Padre genera eternamente, nella sua divina natura.....
— Quindi ? — Quindi Maria è « divenuta Madre di
Dio » — Chi ci capisce è bravo ! Ma perchè voler
capire ? Se Io dice S. Pier Damiani !...... « e più
non dimandar ! ».
IX. Il Pauperismo e il Socialismo.
« Le nazioni prote-stanti sono povere, od almeno
la loro ricchezza è apparente. Il popolo inglese è
il popolo più povero dell’Europa (sic. ! !).... H So
cialismo che oggi fa tremare il mondo non è che
l’ultima conseguenza del libero esame introdotto
dal Protestantesimo. — Lo vedete il libero farsi
paladino del patriottismo e delle autorità costituite ? 1
X. Carneficine e stragi.
Incredibile, ma vero : la penna intinta nel sangue di tanti martiri, osa in barba alla Storia intavolare un argomento come questo, e dire « ai
calvinisti ed agli anglicani » per la bocca di Giuseppe di Maistrè » : « Sopra il sangue dei cattolici
sparso dai vostri novatori, potrebbe galeggiare un
vascello ! ! »
XI. Si risponde alle ohbiesioni.
E si risponde con nuove menzogne. — Come attecchì la Riforma all’Estero ? — Perchè essa non
si curava delle « buone opere » (Già, era cosi bella
la moralità papistica nel 16“ sec. !) — Ma perchè
avvengono tuttora delle abiure ? — Risponde l’autore : « E come mai che ai nostri giorni migliaia
e migliaia di protestanti si fanno cattolici ? E notate bene che i primi sono i pessimi dei cattolici,
e i secondi sono il fior fiore dei protestanti ! Nessun cattolico si fece mai protestante per assicurare
la salute dell’anima o per amor della cristiana perfezione... lo fanno o vinti dalla miseria o sedotti
dal danaro, ovver per ispezzare ogni freno alle
loro turpi passioni,.... » se un religioso si fa protestante, notate ch’è un tale che prima « disonorava la veste di prete o la. tonaca di frate..... »
Come si vede, alla menzogna s’unisce l’insulto.
Invece, i protestanti convertiti al cattolicesimo
non sono delle unità isolate, ma « migliaia e migliaia, personaggi preclari per natività, scienze, lettere ed onestà.... insomma, il fior fiore dei p.rote
stanti... Da Roma si esce per la via della perver
sione, a Roma si ritorna per la via della virtù e
del sacrificio ».
— Ma come mai, allora, vi sono dei protestanti
buoni, e talvolta più morigerati di tanti cattolici ?
— Ecco, si risponde, se quei tali sono buoni, « lo
sono come cristiani e non già come protestanti ! ! »
Un problema ancora: E le missioni protestanti
fra i. pagani, ed i loro bei risultati ? — Ecco, « i
ministri protestanti professano anch’essi la fede e
la religione di Gesù Cristo,, sebbene a modo loro,
e però i beni che portano a quei poveri popoli pagani sono vittorie e conquiste della fede cristiana,
e non già del protestantesimo ».
XII. Piuttosto la morte che alle scuole Protestanti.
« 0 genitori, guardate accuratamente i vostri figli dai protestanti che vi stanno d’intorno a maniera
di leoni ruggenti... se no, voi non siete padri : siete i
carnefici del vostro sangue !» E qui un fatto commoventissimo : « Nelle città centrali d’Irlanda » (sic)
una donna volea mandare una bambina alla scuola
protestante, per interesse. La bambina, la sera, s’inginocchiò dinanzi ad una immagine di Maria V.,
chiedendole aiuto..... La Vergine esaudì la sua pre
ghiera, e venne a prender seco la bell’anima della
bambina, ed al mattino la colpevole madre altro
non trovò che l’esamine corpicino. «......... 0 eroica
fanciulla, prega pei ciechi genitori che spingono alle
scuole degli eretici i loro figli, come si spinge un
agnellino al macello ».
XIII. Due parole ai protestanti di buona fede.
Cifre impressionanti vorrebbero dimostrare la conversione .delle due Americhe al romanesimo. — Si
vegga in proposito * La Luce », del 28 Nov. 1908
colle preziose confessioni del cardinale Gibbons, nell’eloquente articolo: « Il Cattolicesimo negli Stati
Uniti » —
Ritornerebbe pure l’Inghilterra, dove in 70 anni
sarebbero avvenute più di 600 mila conversioni nel
Clero anglicano e nella parte più eletta della nazione..... « Deh, poveri dissidenti, seguite fedelmente la voce del Signore, e benedirete la vostra
generosa risoluzione nel tempo e nell’eternità
stiani hvangelici. Ora chi ha mai creduto nella
« Religione protestante ? ».
A nche in questo l’autore ha mentito ; ma una
volta di più poco conta.
Ed è questo l’opuscolo che si sparge a larga
mano onde combatterci. — Se ne ho parlato, ed
un po’ a lungo, l’ho fatto per dissipare un’illusione
che anch’io avevo, che cioè ai nostri giorni, il clero
fosse meno ignorante d’una volta o meno bugiardo.
Ah purtroppo, oggi ancora c’è da domandarsi : Ignoransa, o mala fede ? Ed oggi ancora accingiamoci a combattere Luna e l’altra.
G. Sevtinat
[lumerì esauriti
Si avvertono i Lettori che
purtroppo i N. 1 e 2 della LUCE
di quest’anno sono esauriti.
Illusa cattolica romana
Oh ! frate sfratato, apostata vile, caruso
(fetente,
da Malta che vuoi ?
In versi scioltissimi il cuor mi dice che
(a Malta eresia
introdurre non puoi
fu pari di Siuda, tradisti il Signore, ed
(ora un ospite
tradire tu vuoi?
Meglio sarìa a te come a Giuda la morte
(cercare
del vii traditor.
Lascia tu Malta, terra ridente che porta
A (al suo t>io
rispetto ed amor!
(^Sopprimiamo per la decenza l’ultimo verso).
*
« «
Questi versi veramente « scioltissimi * furono mandati dal
nobile Poeta al sig. G. Di Bened^to, che da circa un anno lavora a spargere la Parola di Dio a Malta.
Proponiamo l’Autore per il premio Nobel ! !
Ballcpìa scìEntìfiED-PBligìosa
Giunto di Liebig (1803-1873)
E’ tra i creatori della chimica organica. Il materialista Moleschott l’ha chiamato « il più grande
chimico della Germania ai nostri tempi ». In una
delle sue opere (Lettere sulla chimica) cosi scriveva : « Lo studio della natura c’insegna a conoscere la storia dell’opere dell’onnipotenza, della perfezione, della impenetrabile sapienza di un essere
più sublime infinitamente che non è l’uomo. Senza
la conoscenza di quella storia, non sapremmo concepire la perfettibilità dell’uomo ; senza di essa,
l’anima sua immortale non giungerebbe all’altezza
0 alla coscienza della propria dignità e del posto che
occupa nell’universo... La scienza della natura acquista
il suo precipuo valore dal fatto ch’essa ci conduce al
vero cristianesimo. La dottrina cristiana ha un’origine
divina : non siamo debitori della conoscenza delle sue
verità nè dell’idea giusta ch’essa ne porge di un’essere
al di sopra di tutto il creato dì metodi empirici d’investigazione di cui l’nomo sa disporre, ma bensì ad
una illuminazione superiore... I nostri sensi non
possono farci conoscere nulla al di là dei più alti
confini della natura, ma siamo spinti a concludere,
per via d’induzione, che un essere esiste infinitamente superiore a tutti gli altri, l’Essere supremo...
che non giungeremo a concepire in tutta la di lui
sublimità se non col perfezionamento dei nostri
organi spirituali ».
B. m.
Aggiungasi un particolare importante, che cioè
il P. Lanrenti si guarda bene dal chiamarci Cri- '
rP7ÌnnÌ ^ conversazioni d’italiano e di francese a
UbaiUÌII prezzo conveniente.
Rivolgersi alla Luce, Via Magenta 18, Roma.
4
LA LUGE
La Dottrina Cristiana spiegata al Popolo
Alcuni ^chiarimenti ^uUMncarnaziooe.
D. — La dottrina dell’incarnazione implica l’unione
di due nature, la umana e la divina. Non è ciò assurdo ?
E. — E’ misterioso, ma mon è assurdo. Noi possiamo pensare senza inconvenienti l’nnione di due diverse nature poiché ne abbiamo degli esempi come
l’unione delia natura vegetale con quella animale in
un unico organismo, e quella dell’anima col corpo.
D. — L’incarnazione implica abbassamento di Dio
e limitazione del suo Verbo dentro i ristretti confini di una personalità umana. Non è ciò assurdo ?
R. — La vostra obbiezione parte da un. falso supposto. Voi supponete che l’incarnazione sia la trasformasione del Verbo di Dio in uomo. Ma non è cosi.
L’incarnazione non è trasformazione in, ma unione con]
voglio dire che essa è l’unione più intima possibile delle
due nature, ma senza però che esse si confondano. Le
due nature rimàngono distinte m questa loro unione massima. Posto ciò, i’uaione del Verbo di Dio con la natura umana in Gesù, non significa punto che il Verbo
di Dio sia come imprigionato dentro l’individualità
umana di Gesù. Non vi è alcuna localizzazione della
Divinità, quindi alcuna alterazione della sua natura
infinita. Lo stesso Verbo divino che è unito in grado
sommo all’umanità di Gesù, è anche unito in gradi
minori a tutte le creature. Il Verbo di Dio è intimamente presente, ed è unito a tutta la creazione. Questa
presenza intima del Verbo nella creazione e quest’uuione
del Verbo con essa chiamasi immanenza. Ma, dal granello di sabbia venendo su su fino all’uomo, vi sono
innumerevoli gradi di questa immanenza. E tra gli
uomini, uno solo — il Santo, il nuovo Adamo — fu
abbastanza elevato per possedere la pienezza del Verbo:
e questa pienezza dell’immanenza è l’incarnazione del
Verbo o la divinità del Cristo. Ma il Verbo divino non
è soltanto immanente; esso rimane trascendente, cioè
sorpassante tuttala creazione, eterno ed infinito. Egli
non perde mai questo stato. Ma, conservando questo,
può unirsi e si unisce misteriosamente in gradi diversi
con tutte le cose create e al grado sommo con l’uomo
Gesù, senza per questo trasformarsi nelle cose create
0 nell’individualità umana di Gesù, e perciò senza lasciarsi circoscrivere da esse. Le espressioni bibliche
che parlano di annìobilamento del Verbo, ecc., sono
evidentemente metaforiche. Il Verbo divino annichilò se
stesso non già per alterazione della propria grandezza,
ma per assunzione dell’umana piciolezza.
D. — La dottrina evangelica insegna che si è incarnato soltanto il Verbo o Figlio eterno di Dio, non
già il Padre, nè lo Spirito Santo. Come è ciò possibile se Dio è uno ? Il Verbo si è egli disgiunto dal
Padre e dallo Spirito Santo per potersi incarnare ?
R. — Niente affatto. Ricordate sempre l’incarnazione
non è trasformazione in..:, ma è la unione massima con...
Se fosse trasformazione in... il Verbo o Figlio, per
incarnarsi, cioè per trasformarsi in uomo, dovrebbe
(assurdo) staccarsi dal Padre e dallo Spirito Santo.
Ma trattandosi di unione con... (sebbene sia l’unione
più intima possibile), sapete che cosa significa il dire
che solo il Verbo s’incarna? Significa questo : che sebbene Iddio nella sua Trinità sia la causa efficiente delrincarnazione (poiché l’incarnazione è determinata dall’Amore, cioè dallo Spirito Santo, e si compie mediante
la Potenza che è il Padre) pure la Sapienza o Verbo è
il principio in cui termina la natura umana, assunta
(per quest’unione massima po.ssibile) nel mondo divino.
Chiariscasi questa cosa con un esempio: Quando dico
che la mia intelligenza pensa, non intende dire che
essa funzioni staccata dalle altre mie facoltà, perchè
anzi ì'anima mia pensa. Ma pure non posso dire che
essa pensi con la volontà, o che la volontà pensa...
Analogamente a ciò : Dio nella sua Trinità è la causa
efficiente di quell’nnione massima con la natura umana
che chiamasi incarnazione; ma l’assnuzione delia natura umana nel mondo divino si termina col Verbo.
D. — La dottrina cristiana-evangeliea insegna che,
laddove in Gesù Fé l'incontro di due nature — la
divina e l’umana — la persona, però, di Gesù è una,
e questa divina. Ora, ciò è assurdo, perchè noi vediamo che Gesù prega; vediamo che Dio esaudisce Gesù... Se la persona di Gesù è divina, allora Iddio prega
se stesso, esaudisce se stesso, ed altri assurdi consimili... Oppure bisogna ammettere due Dii di cui il
minore prega il maggiot'e. Altro assurdo«.
R. — Voi, facendo queste osservazioni, mostrate di
non aver capita la dottrina evangelica. Noi abbiamo
insegnato e dimostrato in altro articolo che Gesù è
perfetto nomo. Ora ciò implica che l’io di Gesù è
umano. Altrimenti, Gesù non sarebbe uomo; poiché che
cosa è mai un uomo senza io umano ? Dunque, quando
Gesù prega è un uomo che prega, e non già Dio che
prega se stesso, nè un m divino inferiore che preghi
un io divino superiore.
Il dire poi che la persona di Gesù è divina, non significa mica dire che l'io di Gesù sia l’io di Dio ; ma
significa soltanto questo : che l’io di Gesù (il quale è
umano) é sotto l’inflnenza del Verbo di Dio in lui immanente. Cioè : è sotto l’influenza della forza viva che
procede dal Verbo divino e che agisce in lui, in modo
che essa costituisce il principio supremo nell’individuo
Cristo, il principio cioè a cui tutto il resto, anche l’io,
è pienamente subordinato, rimanendo, cosi, appieno
plasmato da esso.
D. — Chi adoriamo adorando Gesù ?
E, — Il Verbo divino pienamente manifestato a noi
nella sua unione massima (personale) con l’umanità,
quale è avvenuta in Gesù.
H. i.
Salice piangente
La nostra Chiesa è di nuovo in lutto.
A Cerignola si è placidamente addormentata nel Signore Maria Zaliani- Villani, moglie di quel nostro evangelista, signor Pietro Zuliani.
Nata a Foggia nel 1859 da genitori cattolici, udi 1 annunzio dell’Evangelo a Firenze e si aggregò alla Chiesa
Cristiana Evangelica a Milano.
Per 26 anni fu l’aiuto convenevole del consorte; at.
tiva nell’opera d’evangelizzazione; paziente nei disagi:
coraggiosa nei pericoli (come, ad esempio, nella sommossa che i Preti a Mottola suscitarono contro gli
Evangelici), incrollabile, austera, sincerissima nella
fede; moglie e madre superiore ad ogni lode; esemplarmente modesta; profondamente sensitiva e affettuosa;
sempre pensosa d’altrui, e non mai di sè stessa.
E’ morta in pace, senza spasimi nè agonia; e il trasporto funebre è riescito oltremodo commovente.
*
*
A Roma, un’altra delle nostre care sorelle s’è addormentata e uon meno placidamente. Un’altra Maria :
Maria Parisini vedova Pigliacelli. Stava per finire gli
ottant’anni. Serena sino alla fine; riboccante di fede
energica e trionfatrice. Il suo pensiero era sempre per
gli altri, specialmente per la figliola, che rimarrà sola
al mondo l Con la mente lucida e il cuore caldo di carità
fino agli ultimi momenti, disse alla figlia che sola la
vegliava in una lugubre notte : « Muoio ! Non piangere. Non disturbar nessuno. Arrivederci nella casa
del Padre 1 ». E subito spirò con un sorriso ineffabile e un
sospiro di sollievo come di chi pensi: « Finalmente
son giunto e potrò riposarmi beato I ».
Ai cuori affranti dal dolore tutta la nostra fraterna
simpatia !
4* «
Sabato scorso è morto il commerciante Robert Trewhella; fui chiamato venerdì sera ad assisterlo nelle
ultime ore, e domenica mattina prima del culto, per
il servizio funebre che, a richiesta della famiglia, feci
in lingua inglese.
La salma fu accompagnata da grande folla di signori
fino alla stazione ferroviaria, donde è partita per Roma.
Cosi in due mesi sono spariti due dei più noti commercianti evangelici di Catania : Bald. Caiìisch, morto
lo scorso novembre, e R. Trewhella.
6. Fasulo.
Il tramonto di Roma
Abbiamo pubblicato nel numero scorso rindice © l’Intro-'
duzione di questo romanzo dovuto alla penna d’un illustre
scrittore italiano.
Incominceremo la pubblica'*
zione del romanzo stesso col
primo numero di marzo.
CrnunNI del Pastore André - Viollier. — Volume
UUilinUlll di 180 pagine. — Prezzo di favore L. 1,20.
— Dirigere con Cartolina-Vaglia alla Traduttrice: Carmen Silva, 9 Via Rusconi — Como.
Oüardáodo attorno
(Noterelle e Spigolatiare)
L’Assemblea dei professori del Collegio di Francia
ha designato come primo candidato alla cattedra di
storia delle religioni l’abate l-oisy, e come secondo
candidato il prof. Toutain.
•
« •
In luglio prossimo l’Università di Ginevra festeggerà il 350' anniversario della sua gloriosa fondazione.
9
9 9
Quest’è l’anno dai centenari! L’anno 1809 fu fecondo
di nascite illustri, specialmente anglosassoni. Ricorderemo Lincoln, Tennyson, Darwin, Gladstone, Poe,
Elisabetta Barrett Browning, Oliviero Wendell Holmes e Mendeissohn. Sarà altrettanto fecondo il presente anno 1909?
Anche il padre Chiniquy è nato un secolo la, e i
cristiani evangelici canadesi si preparano a festeggiarne il centenario. Quei cristiani festeggeranno anche il quattrocentesimo anniversario di Calvino, e
probabilmente fonderanno in tale fausta occasione uno
stabilimento missionario in memoria dell’immortale
Riformatore.
9
« *
Il famigerato governatore francese di Madagascar
continua a conculcare le sacre libertà della coscienza,
imponendo restrizioni d’ogni maniera, assurde e perfino ridicole. Nelle cerimonie funebri, i laici non potranno cantare inni nè recitar preghiere ; al cimitero
nessun discorso potrà esser proferito, se prima il testo non avrà ottenuto il visto dell’autorità !
Medio Evo perfetto!
*
9 9
Roma docet ! Leggiamo infatti nel Giornale d’Ilalia,
sotto il titolo : Una importante deliberazione della
Congregazione di carità, quanto segue :
< Le antiche norme che regolavano presso la Congregazione di Carità l’ammissione negii Istituti di
beneficenza e la concessione dei sussidi dotali imponevano che i beneficati presentassero la fede di battesimo rilasciata dal parroco.
Erano perciò esclusi dalla carità pubblica gli ebrei,
i protestanti e tutti coloro che per volontà dei genitori
non erano stati battezzati.
Tutte le domande presentate senza esser* suffragate
dal detto documento non erano neppure prese in
considerazione.
Altrettanto facevasi per la concessione dei sussidi,
perchè richiedevasi oltreché il certificato del matrimonio civile anche quello del matrimonio religioso.
Queste restrizioni erano in contrasto con la legge
sulle Opere pie, che vuole estesa l’azione benefica
delle Congregazioni di carità a tutti i poveri senza
distinzione di religione odi principi politici, ma esse
avevano resistito finora perchè i componenti la Congregazione non si erano mai curati o avevano evitate
di trattare lo spinoso argomento.
Ieri però la Congregazione in una importante seduta ha deliberato di rientrare pella legalità, ed ha
deciso che per concorrere alle doti dell’ Annunziata
le ragazze non dovranno presentare che la fede di
nascita rilasciata dal Municipio ; la fede di battesimo
non è più necessaria.
Così per la prima volta la concessione di queste
doti sarà estesa a tutte le giovani romane.
E’ utile che le interessate conoscano questa importante innovazione che sarà del resto resa pubblica
domani con un manifesto della Congregazione.
Per analogia d’ora in poi non si richiederanno più
documenti rilasciati dall’autorità ecclesiastica né per
i sussidi, nè per Tammissione agli istituti di beneficenza dipendenti dalla Congregazione stessa ».
Benissimo ! E che l’esempio sia contagioso in tutta
Italia I
»
• «
Si sta per rieleggere la Camera. Candidati cattolici
romani si sono fatti innanzi. Hanno essi ottenuto il
placet papalino ? Pare di no. Non avremo dunque —
come notava un foglio quotidiano — non avremo
« deputati cattolici » ma « cattolici deputati ».
Se non è zuppa, è pane in brodo. .
♦
* *
(T. S. C.) Nell’aula magna dell’Ateneo romano, veniva
commemorato Giosuè Carducci, ricorrendo il secondo
anniversario della sua morte.
Il conferenziere — giovane studente di belle lettere — parlò su : « La funzione dell’arte nella vita
sociale e l’opera del Carducci ».
Da prima mostrò, con chiare parole, come l’arte, se
è buona e morale, sia una forza irresistibile che trascina verso il bene; e come sia una forza irresistibile
che trascina verso il male, verso l’immoralità, quando
l’arte è cattiva ed immorale. Di qui il sacro dovere,
per un poeta, d’essere profondamente morale.
5
LA LUCE
Le speculazioni commerciali — osservò il giovane
«onferenziere — sono la rovina dell’arte. Spesso, scrivendo per amor di guadagno, si favoriscono gli istinti
brutali dell’uomo pervertito, il quale, anzi che il bene,
ricerca il piacere.
Poi, venendo a parlare del Carducci in particolare»
il bravo giovane disse che tutta l’opera del grande
poeta fu inspirata da un alto sentimento di moralità
e da un alto concepimento del bene, eh’ egli avrebbe
voluto infondere in ogni coscienza ed in ogni cuore.
Non è vero che il Carducci si sia scagliato contro il
Cristianesimo, come fu detto c egli ha assalito con impeto leonino il Cristianesimo pervertito, che in gran
parte è immorale. Il Carducci ha scosso la fibra ita.
liana eccitandola al bene!
Certo un po’ di esagerazione c’è in quello che il
giovane e valente conferenziere ha sostenuto parlando
del rimpianto Poeta ; ma c’è anche molto di yero e di
nobile, che persuade, commove e rinfranca.
Corriere J^ordemerìceno
Le adananize di risveglio a Pittsburg, sono seguitate con maggior entusiasmo di prima, se ciò
fosse possibile. Due volte al giorno la sala dei concerti dell’Esposizione si riempì, e migliaia di persone
dovettero essere rimandate per mancanza di posto
Gipsy Smith con la serietà di un profeta, con TeU'
tusiasmo di un conquistatore, ha continuato ad af
fascinare le moltitudini che pendevano dal suo labbro
Chi dubitasse della potenza di Cristo a trasformare
i cuori ed a renderli atti al suo servizio non ha
che da studiare la vita di questo vero Zingaro, nato
in una tenda, cresciuto come pianta selvatica, con
un’educazione che durò tutto sommato quattro set
timane, e dirà con Gipsy Smith medesimo : « Se
non è Dio che hà fatto cotali cose, vorrei che mi
diceste chi le fece ». Egli ha tale un’influenza sulle
turbe che un giornale di Pittsburg dice eh’ « egli
ginoca colle migliaia di persone come un gatto giuoca
con un gomitolo di filo ».
Egli entra nella sala con passo frettoloso, sale
sul palcoscenico rimane ginocchioni per pochi secondi,
si rialza, parcorre con uno sguardo quella folla immensa per assicurarsi la cooperazione di essa, si
volge poi verso il coro composto di 500 persone ed
indica un cantico beh • conosciuto e'di cui conosce
la potenza a suscitar l’entusiasmo, talvolta canta lui
la prima strofa, per dar l’esempio indi guida il coro
dicendo : « più forte, adagio, cantate con più espressione ; aspettate, v’insegno io a cantar questo cantico, vi piace così ? se vi piace fate come me ».
Indi comincia il sermone. Il testo è generalmente
preso nei Vangeli. Per esempio ; E Qesà passando
vide un uomo (Matteo IX. 9) « Gesù vide un uomo,
laddove altri vedeva un peccatore. Gesù vide un
uomo degno di essere salvato : laddove il pubblico
vedeva una persona disprezzabile ». Date le premesse di questo genere è facile indovinare le conseguenze che ne saprà ricavare il predicatore. Egli
si rivolge ai cristiani e dice loro ! Non abbiate paura
di parlare ai peccatori, non vi credete troppo puri
per avvicinare i traviati. Non sapete quello che Iddio
possa fare di un peccatore ; e cita casi avvenuti, fra
gli altri il suo.
Altra volta prenderà un testo che gli offre il
destro di dire alle chiese quello che pensa della
loro consacrazione al sarvizio di Dio. Ad esempio,
predicando sulla guarigione del paralitico alla piscina
di Betesda (Giov. V), egli si farà la domanda :
* Dov’erano i religiosi del tempo, i Farisei, i Sadducei, i doltori della legge, i Leviti? Perchè non
andavano alla piscina, per aitìtare i poveri disgraziati a scendere nell’acqua ? E risponde : « Per le
medesime ragioni che voi cristiani di Pittsburg vi
siete stabiliti nella parte elegante della città e lasciate che i peccatori periscono senza aiuto nella
vecchia Pittsburg, nella parte ove regna il vizio e
più necessaria sarebbe la vostra presenza.
Cari amici, die’egli, è bene l’essere ortodossi in
teologia, ma vale meglio ancora il condurre peccatori a Cristo.
Potrei seguitare. Due parole sole sulla magnifica
processione di mercoledì scorso 13 corr.
In numero di 8000 persone, percorremmo tutta
a parte della città ove più regna il vizio. Non di
menticherò mai quella serata ! Temo che alcun
ettori ci accuseranno come furono accusati gli apo
stoli e i cristiani dela Pentecoste, di essere » pieni
di vin dolce ». V’assicuro che non è il caso per
conto mio e posso quasi rispondere di tutti gli altri.
Nel percorso più di un ubbriacone è entrato nelle
file e senza rendersene conto esatto ci ha seguito
dove lo volevam condurre, cioè nel teatro ove Gipsy
Smith predicò un sermone splendido a mezzanotte.
Mi pareva di pregustare la gioia degli eletti, allorquando al snon delle arpe angeliche andammo incontro allo sposo. Quella turba immensa che cantava
cantici di appello come , quelli che incominciano :
Dov’è mio figlio stasera » o < Ove Egli mi guida^
10 seguirò ». Sembrava l’esercito dell’Iddio vivente
11 quale andasse all’assalto della potenza Satanica.
Capisco ora meglio quello che sia la Comunione dei
Santi, uniti nell’opera gloriosa della salvezza del
mondo. Non dimenticherò mai quella serata. La neve
era caduta tutto il giorno ; il termometro segnava
zero gradi ; ma il cuore era caldo di amore per il
Signore e per i peccatori.
Mi auguro che queste righe possano fare un po’
di bene ai miei Fratelli d’Italia ed aumentare il loro
entusiasmo per l’opera difiìcile che nel nome di Dio
essi vanno compiendo nella patria diletta.
EnriccrCarrou
CROCE AZZURRA
Francia.
A Parigi si è testé celebrata l’annua « festa antialcoolista dei fanciulli »
— L’agente generale della Croce Azzurra ha percorso parecchie città francesi, a propugnarvi la nobile
causa.
Svizzera.
A Neuchâtel si è inaugurata un’esposizione antial
colista; e altrettanto si farà tra non molto a Ginevra.
Svezia.
Alla Camera svedese, costituita di 230 deputati, furono eletti 86 deputati astemi; tra cui 28 contadini e
13 operai. Lode alla democrazia di buona lega !
Nuova Zelanda.
A Gore è stata fondata una lega che ha per motto ;
« Il lavoro di coloro che amano in favore di coloro
che soffrono ». La lega si peopone, tra gli altri scopi,
a lotta contro l’alcoolismo.
OLTRE LE ALPI E I HARI ^
Svizzera.
jj'j0g0gn0rtì libero pensatore Richter ha tenuto a
Coira una conferenza sul tema : Monismo e Cristianesimo, scagliandosi violentemente contro la religione.
Lo hanno confutato vittoriosamente il dott. Gysler,
prof, al Seminario, e il pastore Hartmann.
— E’ probabile che il presidente degli Stati Uniti ^
Roosevelt, assista in luglio prossimo alla posa della
prima pietra dal monumento internazionale da erigersi a Ginevra in onore della Riforma.
— La giovane e fiorente Chiesa evangelica italiana
di Ginevra, che ha per pastore il signor Carmagnola,
ha raccolto L. 1818,90 per i danneggiati del terremoto
Calabro-Siculo.
_ Nell’Aula magna dell’Università ginevrina, il prof.
Balavoine ha tratteggiata la biografia di Giovanni
Alfonso Turrettini, nobile e dotto teologo riformato,
nato nel 1671 e morto nel 1737.
— La Semaine Religieuse annunziava con entusiasmo la conferenza ohe il nostro pastore, signor L. Rostagno, doveva tenere il giorno 14 nel Tempio della
Maddalena a Ginevra, su l’attività della Chiesa Valdese in Italia, con accenni alla catastrofe di cui egli
fu testimone oculare.
Francia.
Presso il ponte d’Attichy sul fiume Oise è ancorato
un elegante battello — tempio. Al sommo, si legge a
caratteri cubitali la parola: Conferenze. Appartiene
alla Missione popolare evangelica di Francia, e può
contenere un uditorio di 150 persone. Conferenzieri di
Parigi e di altri luoghi predicano ogni sera a turno,
evitando con cura ogni accenno polemico.
— A Montpellier hanno avuto luogo adunanze di risveglio; presenti molti pastori, tra i quali i notissimi
Tophel e Saillens.
— Anche a Lione e alla Roccella adunanze di ri
sveglio alle quali ha presieduto il pastore Bois
sonnas. ^
__Altre adunanze di risveglio in varie altre citta
(Royan, Saujon, ecc.). Vi hanno atteso i pastori Boscheron e Nussié.
__ In questo mese si tengono nove conferenze su
l’opera in favore degli « ex-preti rimasti cristiani »
e su l’opera che essi ex-preti possono fare. Ecco alcuni temi delle conferenze : « L’evangelizzazione della
» Francia per mezzo degli ex-pret ; Liberazione d’un
€ prete; 1 Paria del Cristianesimo; Il passato e l’av« venire dell’opera dei preti ».
__ La Chiesa riformata di St. ' Hippolyte du Fort
(Gard) ha inviato il suo obolo prò vittime del terremoto, accompagnandolo con versi commoventi.
— Il parroco di Beaucourt (raro avis !) vivamente
raccomanda ai fedeli la lettura delle S. Scritture.
— Il pastore W. Monod ha intrappreso a Parigi
una serie di conferenze su le opere sociali di beneficenza.
— L’ottantaduenne Padre Giacinto ha pronunziato a
Nizza, in un salotto privato, un discorso su la sua
evoluzione teologica e religiosa. Tra gli uditori erano
pastori evangelici e preti cattolici romani.
Germania.
(P. C.). Il prof. Haeckel al quale gli studenti volevano in occasione del suo 75' compleanno portare un
Faekehug (ritirata colle fiaccole), ha ricusato l’onoranza e dichiarato volersi ritirare definitivamente a
vita privata.
_____ (P. C.). Di fronte agli sforzi che fanno gl’increduli per abolire ogni istruzione religiosa nella scuola,
il Sinodo generale della Sassonia ha bensì riconosciuta
da una parte la necessità di una riforma nel modo
d’impartire quell’insegnamento onde non abbia ad
essere come una punizione inflitta ai fanciulli; d’altra
parte mantiene la necessità che quell’insegnamento
venga impartito dagli organi della Chiesa e da.questa
sorvegliato onde abbia a riuscir proficuo per la mente
e per il cuore degli scolari.
VÌ6D.8 con ragione attribuita alta importanza all ìmparare a memoria numerosi versetti esprimenti nel
modo più chiaro che sia possibile le verità essenziali
della rivelazione, tuttavia s’insiste sulla necessità di
non accontentarsi di rimpinzare la memoria, bensì
di aprire le menti all’intelligenza della storia biblica
e della storia della chiesa delle quali il centro resta
sempre la persona di Gesù che non deve considerarsi
soltanto come un modello, ma sovra ogni cosa qual
Salvatore, come con brevi tocchi magistralmente lo descrive il piccolo cetechismo di Lutero.
____(p_ Q.), In occasione della visita dei Reali d’Inghilterra alla -Corte Impeaflale- dt Germania si son
tirati fuori conti interessanti sul costo di quelle
visite. .
Quando Pietro il Grande fece visita alla Corte di Berlino il pranzo ufficiale costò 594 marchi, meno assai che
non costi oggi una serata danzante in casa di un modesto borghese... un po’ grosso... e tutta la visita czaresca costò al Re di Prussia marchi 8600, ed egli trovò
ch’era cara assai.
La visita del Re d’Italia a Berlino costò al Kaiser
350,000 marchi; quella dello Czar a Parigi costò alla
Repubblica 200,000 franchi; quella di Re Eduardo allo
Czar 450,000 rubli. Si son bevuti in quell’occasione certi
vini d’Ungheria che costano 100 rubli la bottiglia. La
visita del Kaiser a Londra (Windsor) due anni fa,
costò allo zio Eduardo un milione e mezzo di franchi.
In ultima analisi poi sono sempre i popoli che
pagano.
__(P, c.). Contansi attualmente in Germania non
meno di cinquantamila musicanti e cantanti di professione, dei quali appena duemila fanno buoni affari.
Tutti gli altri stentano a sbarcare il lunario. In certi
teatri un cantante tollerabile guadagna appena 800
lire annue.
— Il periodico mensile d’Amburgo — L’Amico dv
Sion — ha già pubblicato 122 fotografie di Israeliti
convertitisi all’Evangelo.
BANDIERA BIANCA
I Pastori, gli Evangelisti, direttori delie Scuole
domenicali sono caldamente pregati di voler dedicare
la domenica 21 corrente (vigilia del giorno prescelto
da le Società Pacifi^te t^itto il mondo) alla c manifestazione universale » prò pace fratellanza [umana.
Saremo grati ai signori Pastori, Evangelisti e Direttori delle Scuole domenicali, se si compiaceranno
poi di parteciparci in poche righe ciò ch’essi e i loro
fratelli e alunni avranno potuto fare in quel giorno
che dovrà riescire solenne per tutti.
Quanto più ci mettiamo a servizio del corpo, tanto
più il corpo si fa pretenzioso; quanto più ce ne rendiam padroni, tanto più esso è soddisfatto e sta bene.
G. Fulliquet
6
LA LUCE
ydla PtBisflIa e nrilc Jsolc
Viterbo.
Il Testimonio recava la dolorosa notizia della dipartenza del signor Giuseppe Baratti, zelante e intelligente evangelizzatore. Le nostre vivissime condoglianze.
JEtlomarina.
Il pastore G. Quattrini, rimesso ormai, grazie a Dio.
in salute, supplirà per qualche tempo il pastore locale,
signor P. Chauvie, partito per l’Inghilterra.
Torino.
La Parrocchia Valdese ha raccolto per le vittime
del terremoto la bella somma di oltre 7000 lire.
— Il pastore Giampiccoli continua la sua serie di
sermoni speciali.
— Il prof. Falchi ha tenuto una conferenza, ragionando d’nn terremoto all'alba del Cristianesimo. Presero la parola anche lo studente Samuele Tron ed i
pastori Landels e cav. Longo.
— Nel Tempio di Torino si stanno facendo importanti ristauri.
vaiar JPellice.
Improvviso malore incoglieva il bravo maestro signor
Buffa, durante il pubblico culto, nel quale egli aveva
come per solito, fatta la lettura della Parola di Dio.’
Per chi non lo sapesse, nei nostri Templi delle Valli
Valdesi al culto presiede il pastore, il quale proferisce
le pregjiiere e predica; ma la lettura della Bibbia spetta
al Maestro.
Al caro signor Buffa auguri di sollecita guarigione.
fRIMAVEKA DELLA VIXA
Il segretario generale dell’A. C. d. G. di Roma
(Via della Con'snlta 67) ha iniziato lunedi scorso intorno
all’apostolo Paolo, uno studio attraentissimo, che verrà
proseguito ogni lunedi sera. Ci auguriamo che molti soci
e associati si risolvano a intervenire.
«
«
L'Espérance pubblica la lettera del Comitato Nazionale
di Francia al Comitato Nazionale delle A. C. d. G.
d’Italia, scritto in occasione della tremenda catastrofe,
e pubblica del pari la risposta del presidente del C. N.
d’Italia, Dr.Eoberto Prochet, nostro egregio collaboratore.
«
Il presidente degli Stati Uniti, Roosevelt, ha posta
la prima pietra di un edilizio destinato all’Unione Cristiana dei giovani negri.
*
* *
A Parigi, nei giorni 21 febbraio e Seguenti, si aduna
il Congresso annuo e nazionale della federazione
francese degli studenti cristiani (evangelici).
Cesarea.
Situata a circa 70 chilometri da Acri ed altrettanti da Gerusalemme, Cesarea, in origine ti chiamò
Torre di Stratone, e divenne poi la principal città
romana di Palestina ai tempi del Nuovo Testamento.
Erode il Grande l’ampliò ; Fabbelli, vi costrusse un
porto gettando in mare un ampio frangiflutti semi
circolare, e lo chiamò Cesarea {Kaisavieh) in onore
di Cesare Angusto. Fu la sede dei proconsoli
romani, i quali salivano in Gerusalemme in occasione solamente delle grandi feste israelitiche ; perciò
troviamo Filato in Gerusalemme al tempo della
Pasqua, mentre Paolo scende in Cesarea per comparir davanti a Pesto e a Felice (Fatti 23, 26)
Quivi il re Agrippa mori « roso dai vermini » (Fatti
12,19-23): Vespasiano fu proclamato imperatore.
La popolazione era in gran parte greca, pertanto
ancora Erode vi istituì dei giuochi quinquennali in
onore dell’imperatore. Fu capitale della Giudea
durante i regni di Erode il grande ed Erode Agrippa I, e per tutto il tempo che la Giudea rimase
provincia romana. Greci, Romani ed Ebrei vi si azzuffarono spesso.
Oggi, Cesarea non è che un monte di rovine abitate da serpenti, scorpioni, lucertole, sciacalli. Pure,
essa ha non poche memorie care ai cristiani ; quivi
il primo romano si converti alla fede di Cristo; quivi
nacque Eusebio, il primo storico della Chiesa.
Era di presidio a Cesarea quel Cornelio centurione della schiera italica, uomo pio e temente Iddio
con tutta la sua casa, il quale faceva liinosine al
popolo e pregava Dio del continuo : a lui fu mandato l’apostolo Pietro per annunziargli la salute in
Cristo, per aprir la porta delle Chiese ai Gentili e
introdurvi come primizia un soldato romano (Fatti, 10).
Paolo passò due volte a Cesarea durante i suoi
viaggi missionari, e vi trovò l’evangelista Filippo,
colle sue quattro figliuole che profetizzavano (Fatti
18, 22; 21, 8, 9). Quivi fu che un certo profeta
Agabo gli significò che a Gerusalemme, dov’era
diretto i Giudei lo avrebbero dato in mano dei
Gentili (Fatti 21 10 14)’ Avveratasi questa profezia,
Paolo venne ricondotto a Cesarea a cavallo sotto
buona scorta, per esser sottratto alle ire fanatiche
di oltre quaranta Giudei, che avevano giurato di
non mangiare nè bere, che pria non l’avessero ucciso (Fatti 23.) In fine Paolo rimase due anni prigione a Cesarea, nel qual tempo comparve davauti
ai governatori Felice e Festo, nonché davanti ad
Erode e Berenice, sopportando eroicamente ogni sofferenza e disagio e approfittando di ogni circostanza
per annunziar Cristo. Finalmente, da Cesarea salpò
« per navigare in Italia » e portar la causa di Cristo
davanti a « Cesare » (Fatti 24 ; 25 e 26).
Nè i Fatti di Luca nè le Epistole di Paolo ci
forniscono alcun ragguaglio diretto circa i due anni
(58-60) di prigione a Cesarea : ma indirettamnte
e per via di induzione, si può arrivare a sapere qualche cosa. Paolo godeva di sufficente libertà per
poter ricevere i suoi amici confratelli : niun dubbio
che ne abbiano approfittato Sopatro, Aristarco,
Secondo, Gaio, Tichico, Tiofimo Timoteo e Luca,
i quali, e la maggior parte dei quali, lo avevano
accompagnato neU’ultimo suo viaggio a Gerusalemme. Le Epistole di Paolo, posteriori a quest’epoca,
fanno menzione della presenza di questi compagni
d’opera a Roma (Cfr. Efes. 6, 21; Col. 4, 7 14; Filem.
24, 2 Tim, 4, 20).
D’altronde eravi in Cesarea una Chiesa Cristiana,
fondata e condotta dall’evangelista Filippo. Paolo
prigione non la potea certamente frequentare ; ma
come credere che Filippo, se ancora in vita, o i membri
della Chiesa, non sieno venuti ripetute volte ad
attingere istruzione e conforto dall’apostolo ? E assai
probabile che. nella prigione di Cesarea, Luca abbia sottoposto il suo Vangelo o i documenti sui
quali intendeva scrivere il suo Vangelo (Cfr, Lue. 1,
1-5) alla revisione o all’esame di Paolo, ^non che
una parte di quelli che doveano poi servire alla
redazione dei Fatti apostolici.
Paolo in Cesarea, sebben prigione e nei legami,
non è stato un servo inoperoso nè disutile : non
solo egli ha reso testimonianza a Cristo davanti
a un re della sua nazione, e davanti a due governatori romani ; non solo ha proclamato a voce che
« il Cristo sofferirebbe, eh’Egli è il primo della
risurrezione dei morti » e che * annunzierebbe luce
al popolo d’Israele e ai Gentili » (Fatti 26, 23) ; ma
ancora ha maturato in silenzio le sue Epistole, tesori
inapprezzabili per la Chiesa in ogni età, ed ha
provveduto alla sua desideratissima andata a Roma !
« 0 profondità di ricchezze e di sapienza e di conoscimento di Dio ! Quanto è impossibile di rinvenire
i suoi giudici e d’investigar le sue ire »! (Rom 11, 33)
(1) Dalla Geografía Bibblica della Palestina. Seconda
Parte: Il lito del mar Grande (Filistia, Saron, Fenicia, Siria,
Armenia) di prossima pubblicazione alla Tipogr. Claudiana,
Firenze. Ogni fascicolo in 16 grande di circa 100 pagine- con
illustrazioni, Lire una. Cinque Lire la sottoscrizione all’opera
intiera, che sarà di sei o sette fascicoli. La terza Parte;
Terra d'Israele è pronta ¡per la stampa, e si spera possa veder
la luce nel corso del, 1909.
La Grazia ha architettato il disegno della redenzione ; la Giustizia non avrebbe volnto farlo, la Ragione
non avrebbe, potuto. “ Moody
I
per la jYioraJe
Il più che nonagenario barone di Turcheim ha fin
qui continuato a lottare in Isvizzera contro la letteratura
immorale. Egli ha diffuso giornali, opuscoli, libri buoni
per mezzo di strilloni e di altri venditori ambulanti
e ne ha spedito per mezzo di pacchi postali in Francia,
nell’Indocina, a Madagascar, nella Guiana, alla Martinica, in Algeria, nella Tunisia, nel Belgio, in
Austria, dovunque.
Errata Corrige
Il lettore è pregato di fare le seguenti correzioni
all’articolo « Un monumento a Galileo in Pisa » pubblicato nel numero scorso nella Luce : linea 6, invece
di avrà a se si legga avocherà a sè; linea 58, invece
di grande duchessa cristiana, si legga : granduchessa
Cristina; penultima linea, invece di serietà si legga
verità fondamentali.
Nuova Serie
X
Bianche Pe Leiris
gentildonna che tenta arrestare un esercito
Un angelo in mezzo ai demoni, tal ci appare questa
dama nel solo incidente della sua vita di cui ci parli
la storia. Un sol giorno ci è noto della sua esistenza,
ma è uno di quei momenti che bastano a rivelare un’anima in tutta la sua grandezza.
I demoni in mezzo ai quali la troviamo sono gli acerrimi nemici dei Valdesi di Provenza che marciano
contro Cabrièron, Mérindol, Lormarine Lacoste per
mettervi tutto a fuoco ed a sangue. Essi han nome :
Giovanni Ménier barone d’Oppeda, primo presidente del
parlamento di Aix, Francesco de Lafond secondo presidente, Bernardo de Badet consigliere, i signori De
Lauris e De Poarrières generi del D’Oppeda, Antonio
Trivulzio legato pontificio, ed i capitani Poulin (bar. de
Lagarde) Vaujieine e De Miolaus colle loro soldatesche.
Son cinque anni circa ormai, che lavorano a tutt’uomo
per arrivare al punto in cui sono nell’Aprile 1545. Sin
dal 18 Novembre 1540 il parlamento di Aix aveva
pronunziato sentenza di morte contro tutti i Valdesi
della regione ; ma finora non si era potuta eseguire
perchè troppe influenze avevano agito per impedirlo.
Il governatore di Provenza, Claudio di Savoia, cui
troppo ripugnava tal nequizia, aveva rifiutato di eseguirla pretestando Finsufficienza delle sue truppe ; allora il parlamento aizzato dai prelati ne avea levate
per conto suo, ma immediatamente il signor Dr. Alleivis con eloquente intervento avea persuaso il presidente di soprassedere. Poi eran pervenute al re le suppliche dei Valdesi ; egli avea fatto fare dal Du Bellaguir inchiàsta risultata così favorevole ai perseguitati
che l’ordine era venuto da Parigi di sospendere ogni
cosa. Smaniavano i Vescovi e tanto fecero che un nuovo
tentativo d'esecuzione fu iniziato : ma questa volta fu
un cardinale a protestare, il buon Sadoleto vescovo di
Carpentras, il quale tanto stimavai suoi vicini Valdesi
ch’ei non esitò a compromettersi per loro ed ottenne
un altro rinvio. Ma un altro cardinale, il Tournon, agiva a Parigi in senso inverso e giunse a carpire a
Francesco I il !■ Gennaio 1545 l’ordine formale di
pronta esecuzione dell’infame sentenza. D’Oppeda, capo
dell’infernale impresa ha tenuto l’ordine celato per 3mesi onde preparare a suo agio l’esecranda crociata.
E’ venuto Aprile e tutto è pronto. Allora, il 12, D’Oppeda convoca il parlamento e gli comunica l’ordine
reale ; se ne deliberò seduta stante l’immediata esecuzione.
I Valdesi atteriti mandan subito dei deputati al re
e fnggono sui monti, giacché i lor paeselli son senza
mezzi di difesa. Restano soli quei di Cabrières, città,
murata. E il 15 d’Aprile, D’Òpjieda è partito da Aix
con buon nerbo di crociati ed ha raggiunto a Cadenet
i suoi complici coi quali tiene un Consiglio di guerra,
il quale tutto dispone in modo che la strage sia compiuta in otto giorni.
E’ allora che gli si presenta una nobil dama, signora
di Lormarin, uno dei villaggi Valdesi che la crociata
vuole distruggere, e lo supplica di arrestarsi sulla via
del delitto e desistere dall’impresa infernale, invocandopietà per tante misere creature innocenti. Essa pure-
7
LA LUCE
un angelo in mezzo a demoni ; pai ola di bontà e di
pietà a dei mostri sitibondi di sangue e di preda... e
non provoca in loro che sghignazzi ed imprecazioni.
Pure ella osa insistere ancora. Li ha visti lei stessa i
miseri fuggitivi, si 4 recata nel lor rifugio a cercar di
indurli a rincasare perchè ella credeva i lor timori euagerati, non poteva ritenere esatta la voce corsa del
giurato sterminio^ nè giunto a tal nefandezza il fanatismo cattolico ; ma non ha ottenuto altro da loro che
preghiera d’intercedere per impetrar dal nemico libertà
di emigrar dalla Provenza lasciandogli in preda tutti
i lor beni. Ed ora. quella nobil dama prega e supplica
■che tal grazia non venga loro negata... ma invano.
— No ! morte agli eretici ! urlano quei tizzoni d’inferno... E inforcati i destrieri, danno ai lor soldati il
segnale della partenza pel campo dello sterminio lasciando l’eroica mediatrice sola e immersa nelle lagrime.
E il lor piano dlcampagna fu in ogni punto eseguito.
Otto giorni dopo i 22 villaggi dei Valdesi del contado,
oltre a 764 case isolate, erano stati distrutti dal fuoco,
4 mila persone erano state massacrate e 600 mandate
alle galere, i pochi superstiti s’inerpicavan per monti
e burroni fuggendo in mezzo a stragi invincibili verso
le Valli Valdesi o verso Ginevra. Tra questi era il
pastore di Méronvol, Giovanni Pereiro che venne ad
esercitare il ministero a Villar Pollice.
Chi era quella donna che avea osato tentar impedir
l’immane strage ? Un’altra gentil donna Provenzale
s’era intromessa 5 anni prima agl inizi del truce affare della sentenza contro MerindOl e Cabrières ; ma lo
avea fatto per aizzare i gentiluomini a prestar man
forte ai prelati nella lor campagna contro i Valdesi.
Non ci è pervenuto il suo nome e non meritava d arrivare a noi. Ma il nome di colei che osò intercedere
invece pei perseguitati ed è ben noto ed è nome benedetto e venerato ; Bianche de Lem, signora di Lormarin.
E che cosa mai la mosse a sì eroico passo ? Forse
il solo interesse suo minacciato dai crociati devastatori
del suo feudo ? No di certo, giacché vediamo una dama
a lei vicina la baronessa di Cestai, di lei più danneggiata ancora, per non osare parlare in prò dei Valdesi
e sol limitarsi a chiedere riparazione di danni.
No ! ben altro motivo ispirò l’atto generoso di Bianche De Levis, non vincoli d’interesse solo 1’ univa ai
perseguitati, ma un legame più forte assai, quello della
fede.
Apparteneva essa infatti ad illustre famiglia che
diede ai Eiformati di Francia, nelle lor lunghe lotte
contro i cattolici, due capi rinomati Jean Claude e Gaston De Levis, ed il di lei figlio Francesco D’ Agoalt,
conte de Sault fu nel 1562 uno dei capi più valorosi
dei protestanti.
Eccolo il segreto del suo atto eroico, era la- sua comunione dì fede coi Valdesi ; ed ecco perchè essa ha
il suo posto fra le Eroine Valdesi. (V, Eug. Arnand.
Prot. de Provence I 62 ; Muston 1,112 ; Hang. France
TeofiU, Bay.
Soccorriamo 1 nostri fratelli
in fede !
ottava lista di oblasiom
Alcune offerte non poterono, per mancanza di spazio,
trovar posto nel precedente numero della Luce, e perciò le pubblichiamo ora, aggiungendo ad esse quelle
che ci sono pervenute in queat’ultima settimana.
Somma precedente . . • • 67.438.46
Trasmesso dal sig. B. Revel, pastore della I.
Chiesa Valdese di Milano:
•Collettore sig. Giov. Griot .
> » Emilio CÒrsani .
» » Enrico Menotti
» » Gavagnaro Roberto
> » Roseghini Mario .
» » Conti Rinaldo
» » Sig.ra G. Pnsterla .
Parte collette adunanze di preghiera
prima settimana dell’anno . • *
Chiesa di Siracusa, 2- versamento . »
{Salvatore Mezzatesta, Fioridia 3, Russo Luciano 2, Santuccio Giovanni 1, Rosane Giuseppe 0,50)
Fairmount German Presb. Church, Cincinnati,
0, Doli. 14 . • • • . • ■ •
Eglise Réformée Evang. de la Savoie.
,, , » de Salies-de-Bearn,
della
41,
27,.
21,
26,40
22
29,70
12,90
27,80
6,50
72,10
37,
2.me envoi . . . • • »
» » de Libourne . . • »
» Evangélique de Lacaune . . «
» Réformée de Brest . . ■ »
Knox Memorial Bible Class, New York »
Trasmesso dalla signora Paolo Calvino :
Per mezzo del sig. Burckhardt-Zahn ;
Doni dei fratelli di Pratteln . . »
Dal pastore W. v. Bodelschwingh . »
Scuola Domenicale della sig.na Bolt, Lugano »
Pastore Becker di Eschelsbrnnn . . »
Pastore Cuntz, Bremen . . ■ *
F. Alt, Nürnberg .... »
Pastore Baumann, Windecken . • »
Pastore Ulrich Kerwer, Duisburg, M. 100, »
Signora Moessner, Stuttgart M. 20, . »
Per Rev. Don. Miller, D. D., Genova :
From the Scotch congregation, Genoa »
From Robert Morton Esq. ...»
From Capt. and Mrs. G. S. C. Hayes . »
Par I’Ami chrétien des familles, St. J alien »
Per m. del Deutschen Reichspost, Stuttgart » 1
Egiise Libre de Orthez ...»
» Réformée de Tours, 2.me envoi . »
Scuola Domenicale della Chiesa Evangelica
di Vercelli........................®
M.lle Thouriet, Montreux Chateau . »
Eglise Réformée de La Rochelle, 2.me envoi »
» » Evangélique de Camarès »
M.lle Chiron, Royau .... »
Eglise Réformée de Moutivilliers . »
Par M. le pasteur Maurice Lächeret, Loriol »
Eglise Evangélique d’Arvieux . • »
> de Pierregrosse . »
M. le pasteur Corbière, Nages . . »
American Church, Paris ...»
Eglise de Clermont-Ferrand
Sig. E. Santschi, Milano ...»
Rev. Enrico Garron, Me Donald, Pa. . »
Signor Vincenzo Spitilli, Silvi Marina »
Through Miss L. Carson, Belfast L.st. 5, »
Par M. Lafon, Directeur de Vie Nouvelle,
Montauban . . • • • ®
Eglise de Barre des Cévennes . . »
Scuole Evangeliche di Siena . • »
Stella Angelo, Ennigerloh - »
Rev. Carlo A. Stadler, Houston, Texas
Cipriano San José, Cigales, Valladolid (1) »
Per mezzo della Chiesa Valdese del Cairo,
L.eg. 28,06 ....................
(Rinaldo Malan, pastore, L.eg. 0,80, Salvatore
Ferro, colp. evang. 0,20, Rev. G. E. Thomas
0,25, M.r Esckenazi 0,20, M.r Robert Nav’ille 0.20, M.r Ernest Cramer 19,50, Domenico Colucci 1, Giacinto De Vita 0,40,
Una sorella della Chiesa 0,55, Signora
Milzis 0,40, L’obolo della vedova 0,10, Chiesa
evangelica francese 4,46).
Fürstin Pless, per Signora M. Sell . »
Deutschen Presb. Kirche, Lansing, Jowa
Doll. 8 . . • • •
Spini Rodolfo, Firenze. • • • »
Lebet (2- versamento) . • • • *
Carelli e Consorte. . - • • »
M.me Mathey.Wavre . • _ •
Oeuvre dé propagande évangélique de Pons «
M.r le pasteur Bénazech, Sablayrarolles »
Ecco qui gli oblatori della Chiesa di Ge
(Giorlelli Luigi, anziano 10, Prof. Cav. G. G.
Malan, anziano 25, Adolfo Decker, diacono
50, Ferruccio Bolognini, diacono (Ditta
Frecceri), 75, Francesco Rostan, pastore 25,
L. Marauda, pastore 10, Rachele Moreno
15, Ester Moreno 10, Bleicher Lidia 10,
Canepa Achille 5, Mangini Benedetto 2,
Bolognini Arturo 10, Bolognini Giuseppina
10, L. e M. Decker. 5, Giuseppe Nano 5,
Nicola Santacroce 5, Biebericher Guglielmo
15, Elena e Gino Rosai 5, Cav. Giulio Goss
5, *G. G. io, Senn Famiglia 10, Rinaldo
Garosa 2, Caterina Peyrot 5, Cesare Schenone 5, Matteo Roncati 100, Virginia Quei.rolo 10, C. A. C. 20, Madame Carlon 3,
Coniugi Perazzi 50^ Elena- e Lina Perazzi
10, Ferrea Domenico 2, Tonru Bartolomeo 5, Peyronel Margherita 1,50).
2,
55,—
38,—
92,—
257,20
82,—
91,
40,
165,68
186,20
10,
62,15
122,60
24,52
152,50
200,—
126,60
10,
.200,
100,—
12,
15,
7
15,
26.50
5, 45,
6,
13.50
10,18,
225,—
24,
5,
19,
3
126.25
23,—
10,55
7,5,103,40,75
727.25
Kettifiea. — Nella settima lista di oblazioni (numero
precedente) leggere — invece di « Eglise Libre Franq.
de Strasbourg > — : < De la part d’un certa in nombre de protestante de Strasbourg, par M. le pasteur
Perrenoud, M. 1885 - L. 2322,30 ».
Leggere inoltre : « Paroisse de Mazet Saint Voy,
2.me envoi L. 75 (non 25).
Leggere infine: « Chiesa di Vallecrosia, 2. versamento L. 55.50 (non 105,70, che è il totale dei due
versamenti).
(1) Qne&ta oblazione era accompagnata da la seguente cara letterina, che traduciamo pei Lettori;
perchè ci è particolarmente grato di aver ricevuto
l’obolo e l’espressione della simpatia di Fratelli spagnoli, i quali testimoniano del Cristo in mezzo a un
popolo ancora tanto fanaticamente papista.
« Cigales, Valladolid, Spagna 10 di febbraio 1909.
Signor Direttore della Luce,
Roma.
Caro Fratello in Oesù,
La Chiesa di cui sono pastore ha fatto una colletta
pei danneggiati dai terremoti di codesta Iella nazione.
Le pesetas 40,75 sono state cosi raccolte:
Dalla Chiesa. . . 25 pesetas
Da alcuni Fratelli. . 14 »
Dal Giardino d’infanzia. 1,75 »
Totale 40,75 pesetas
E’ poca cosa, caro Fratello, ma Iddio saprà centuplicarla in favore dei nostri Fratelli d’Italia.
Suo aff.mo fratello in Gesù Cristo
Cipriano San José
Pastore ».
Dal Chiosco alla Libreria
Ii’Alba. N. 2 — Non ne parliamo, perchè questo periodicoè Ormai notissimo.
Il Seminatore. — Ottimo giornaletto per la propaganda. — Quest’ultimo numero è tutt’una spigolatura
del libro del Prof. G. Bartoli La religione degli italiani.
Rivista quindicinale rac
La Scienza per tutti,
oomandabilissima.
La Vedetta Cristiana. -- Direttore L. M. Galassi
— Numero 2.
Wilfred Monod. — Jl dovere sociale della Chiesa. —
Elegantissimo opuscolo. Traduzione del Prof. L. Paschetto. Edizione à.QWAvoMgnardia — Via Peri 5,
Firenze. — L. 0,10.
100,—
41,7,50
10,10,540,30,—
- Roseghini Mario
Paolo — Jalla C.
— Mendola F. —
A-bbonameati pagati:
1908
Sig nora Holrae — Alimonda Davide
— Servetta Zefia—
1909
Giordano Luigi — Canobbio cav.
— Valentini Vittoria — Carollo G.
Fianca G. B. — Rtlna A. — Sammarco G. — Sansele
Giacomo — Gugliotta Francesco — Ammirata G. —
__ Arnao G. — Hoefer Federico — Scaramucci Costantino — Maggi P. — Americola Vincenzo —
Bonetti Alieno — Liemack Paolina — Qaura Luigi
Superchi Giovanni — Revel Luisa 0. — Baldocchi
Ernesto — Bernardi Pilade — Chiarini Silvio —
Martini Giuseppe — Holme Signora — Bracchiglione
Domenico — Roffino Luigi — Meyer Emilio Nastasi
Sabato — Rutelli Em. — Malan prof. G. G, —
Alimonda Maria — Besso Giov. — Browe Ruddle —
Oggioni Edoardo — Lazzi Giovanni — Maccaferri G.
- Salvadori Emma — Napoli Vincenzo — Monastieri
Anna — Meille Augusto — D’Avirro Carlo — Salva
Antonio — Borgia Damiano Guazzini Famiglia —
Visconti Carlo— Mapelli Maria— Clerici Pietro —
Alberti Angelo — Schaefer Friz.
L. 72.514,61
Domenico Giocoli, gerente responsabile
iTpOgrafia deiristituto Gould Via*Marghera 2, Roma
Il [ristlaneslmo il Cristo Centesimi 10 la’copia.
Sconto del 20 per cento oltre le 100 copie. Spese postali in più. Per ordinazioni rivolgersi a Antonio Rostan, Via Nazionale 107, Roma. Affrettare le richieste.
Autorevole giudizio del prof. B. Babanca: « Ho
letto nella Rivista Cristiana il vostro programma evangelico, cioè II Cristianesimo di Cristo. Me ne congratulo sinceramente. In esso sono pagine di mirabile
verità storica, di straordinaria efficacia morale e spirituale, di grandezza e bellezza religiosa indicibili»
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LA LUCE
INNI SACRI
SECONDA EDIZIONE
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Friaodi5e5
L4* aoqxja.
ANTICANIZIE’MIGONL
BIDONA IN BBBVB TBM^O E SENZA DISTURBI
Al CAPELLI dUlICHI mè alla BARBA
IL COLORE PRIMITIVO
È nn PMparato speciale indicato per rldraia?? alia barba ed al capelli bianphl
ed indeboliti, colore, bellezza e vitalità della prima giovinezza sebza maòcliiare ne
la bian^cheria nè la pelle Questa iiripnreggiabitó c, mposizione pei capelli non è una
UntuiSrma un'acqua di soave .profumo ¿le non macchia nè la bitìnéberia nè la
nelle e che si adopera colla massima facilità e speditezza E»sa agisce sul bulbo dei
pene e cne si auupm» «u capelli e della barba f.mendone il fautrifflémo ne
A aìoA ridonando loro il colorò primiUvo,
capoill © UOll» «'itti U» 1« luoaiwvaiv aa aawva aaamv..M.x.
cosSftriO 6 cioè ridonando loro il colorò primtw'^*N
favorendone lo sviluppo « rendendoli flessibili« !borbidi 6d arreàiaridone la caduta. Inoltre puUscé prontamente la cotenna e fa sparir« la forfora — Una
sola bottiglia baUa per conseguirne un effetto sorprenaente.
A-T JT«'I'A.TO
Signori angelo MIGONE & C. - Milano
Finalmente ¿0 potuto trovare una preparazione che mi
ridonasse ai capelli e alla barba il colore primitivo, la frescbezxa e bellezza della gjovenlù senza avere il minimo
‘ disturbo nell’applicazione. . . , j
Una sola bottiglia della vostra Anticanizie mi bastò ed
' atSk non ho un solo pelo bianco. Sono pienamente convinto che
tftfett'a vostra speciàliti non è una tintura« ma un'acqua che
Aon macchia nò la biancheria nò la pelle, ed^agisce aúlla ptitó
B ani bulbi dei peli facendo scomparire totalmente le pellicole e rinfbraando le radici dei capelli, tanto che ora essi non
cadono più. mentre corsi il pericolo di diventare calvo
fSiaAMi Enrico.
Costa L 4 la bottiglia, cent. 8o in più per la ^dizione,
2 bottiglie !.. 8 — 3 bottiglie L. _l 1 franche di porto da
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Gesù Cristo e il genio, di Oiampor
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Cristo, di A. Revel
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Note sull’epistola agli Ebrei
Palestina (La), di S. Bonnet.
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Studi sui libri di Mosè, di Burnier
Tavole sinottiche dei Vangeli .
Teologia del Vangelo, di Geymonat
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Vita e scritti di S. Pietro .
Scienza della religione, di P. Gey
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Alcuni martiri siciliani.
Andrea Dunn, parroco irlandese.
Apologetica cristiana, di Paterson
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Beneficio di Gesù Cristo crocifisso
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Chiesa Romana giudicata (litografia)
Considerazioni sullo spiritismo, di P
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Dizionario delle reliquie e dei santi
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