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Uuo LXXVIII - N. 5
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TORRE PELLICE, 30 Crennaîo 1948
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pediaione in abbonamento poetale'^•v Í' Grappo
SETTIHANÀLE DËL1,À
€lúe>^{i c(\c^ o^tmnavto cou ■íaíj.üiwc, ‘
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Vola Edoardo, i
s. GIOVANNI
;R II COMINCI-ARE
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CHIESA VALDESE
co
"Se uno è in Cristo è
una nuova creatura,,.
§*'*ìsecon(ia
agni occasione, così anche nella vita
’delle nazioni... la, fine della guerra
àmeva essere un principio, e dopo
'due anni tutto è come prima. Proprio
non siamo capaci di ricominciare.
Ma perchè? Perchè non passiamo
¡mai dimenticare èompìetamente; ,tut:to quello che abbiamo fatto d segue
'0 non lo possiamo lasciare; per le
tvie della vita ci siamo inipolverati
ideile mille polveri di qigrii strada,
g» le.... non possiamo mai scuoterci di
^ ■ dosso del. tutto quella polvere. Così,
' fino alla fine; il proverbio dice: ’’ si
vive una volta sola’':; cioè; non si
può rncomznctare.
V
C’è una mia persona "che è stata
capace di ricominciare; Dia.
La storia è oanosduta. Dio teveva
creato un mando buono,, e oi&r fine
aveva creato l’Uomo, come la cosa
''<più bella. E lutto ero molto buono.
Poi era venuto il male; ” un nemi~'
co” aveva seminalo il male noi mondo biwno di Dio; O da allora .tutte
le cose degli uomini cominciarono'ad
andare male e il mondo sembrava Mino casa abbondormia che se ne cor
deva a pezzi.
Allora Dio ha deciso di ricominciare. E Gesù è disceso sulla terra,
è Venuto come un uomo; ha passato
.tutti i guai degli uommi, e olla fine
è morto malamente, nel modo peg~
0Ìore, quasi per esaurire, per scarioare tutto il mote che era nel mondo. .
Poi, quando tutto sembrava finito te
pareva proprio che il mondo del male fosse senza rimedio^, Dio ha risur
scitelo Gesù, e così ha ricomiruiato.
Í E’ come se Dio avesse fatto una crear
zione una seconda volta. Questa è la
nuova creazione compiuta in Cristo
di età partano le Scritture,
m
».
Gome la prima volta, anche nella
nuova cretizione LHo ha creato l’uomo, appunto per mezzo di Cristo;
per quello' è detto: ” se uno è in Cristo è una nuova creatura ”. Chi è
con Cristo, cioè chi crede in hii, chi
confessa il suo nome e pone in hti
ogni speranza è come se fosse creato
(U nuovo. Dio non vuole trasformare
gU uomini, li vuole creare di nuovo.
Come il tiosoib, che rompe il vaso
riuscito nude e lo impasta di nuovo
e fa un nuovo vaso.
Questa non è dunque una parola
di esortazione; è di più, un’affermazione, jVón è come dire al ffigionìero: ” divieni libero e comincia ur
na nuova vita”, tría è come dÜVfK;
” bada, tu ancora non lo sai, ma sei
libero La gioia del prigioniero Uberato... è proprio inutile dirgU:
” adesso però... devi vivete una nuova vita”. Ma naturalmente! Come
farebbe a vivere come prima se lùm
è più in prigione e tutta è cambiato ? '
Noi non sappiamo :ricom,inciare.
.Vedjutnw che molte cose non vanno,
..che devono essere modificate, intor,no a tfoi e in noi stessi; e vorremmo
essere capaci di cancellare ogni cosa
del passato per ricominciare; ma non
possiamo. Lo scolaro comincia con
entusimmo il quaderno nuova, con
il proponimento di fare bene, e alla
pagina'lo macchia... alla
terza tutto è come prima. Il giovane
-che torna dal servizio militare si propone di cominciare una nuòva vita,
da uomo; il secondo giorno ha giò
itrasgredito al suo proposito, il terzo
giorno è tutto come prima. Così in
Certo si può osservare che tutta
questa nuova creazione in realtà r.on
si vede e che, prima o dopo ài Cristo, tutto è come prima e gli uomini
non sanno ricominciare. Sì e no. Sì,
perché il vecchio mondo continua a
esistìere con tutto il suo i mate; no,
perchè accanto, vicinissimo, ma senza confondersi, c’è il nuoVoi mondo
popolato di uomini nuovi. Sono due
lunghezze d’onda vìcihissirùe, ma non
si conlfondono. E può essere che siamo così attenti ad ascoltare la voce
del mondo vecchio che non sappiamo
neppure che vecarito—i basta appena
toccare il bottone di sintonia — c’è
la voce del mondo nuovo. Tutto è
come prima, se nói non sappiamo ascolttO’e.
Così, se siamo creati di
^CET IN
oc
ca
TE’^
possiamo ricominciare. Il battesimo
è appunto il segno Ui questo ricominciamento, il segno della nuova nascita. E non è una nuova nascita quat
hinque, ma è ” nel nomn del Padre,
-Isl Figliuolo e deMo Spirito Santo’*.
La nuovar realtà è invisibile, ma i
suoi fili ci atUirnitmo, ci attirano, d
guidano: non li vediamo, ma li pcssikima sentire, come tenuis.simi fili-di
ragno elle dall’alto si sono librati su.
noi.
no sono coperti. Possiamo vivere
guardando avanti, non voltandoci
sempre indietiro; sappiamo dove andare. E così, come uomini responsar
biU fra altri uomitù responsabili.. Il
momento pres&ite è il tempo di
grandi desideri di un nui io' ¡¡rinri-'
pio e della sua amara impcssil-itità.
Non siamo capaci di lasciare il vecchio e vivere come creature nuove,
sia che si tratti di citta o di nazioni
o di uartiti.
Ma Noi possiamo ricominciare.
nuovo.
Così possiamo ricominciate. Il per
so del passato ci è tolto; quella (ddtudine, qukdVerrirre, quella dolorosa
esperienza che ci turbano nel giorno\
e che ci compaiono ancora nel son
*** I
Un giorno la nuova creazione sarà corripiuta. La voce del mondo vecchio cesserà bruscamente il suo programma,- carne se le fosse 'improvvisamente mancata la corrente. I fili
deUa nuova realtà si consolideranno
e ne diverranno gli stabili cardini...
una realtà più grande, più forte, più
vera si affermerà.
Viviamo neWattesa di quel giorno.
Oiprgio M. Girardct
A . HA LL A
IL VALORE E L’IMPORTANZA
DELL ’ EDITTO DI : EMANCIPAZIONE
inA.
Rileggeondo i .vecchi dooumemti e riooirdi conitemponanei, che rievocano
gli avvenimeiniti del 17 febbraio 1848,
&i rimani ini'piressiioina'ti. da due fatti
caràtteriaticL ■
Il primo è la formSdabile esplosone
di ^ioia clhe aocolse .nelle Valli l’annunzio della pramulgazioine dell’Editto, nelk mattittata del 25 febbraio:
gioia', tumulituosa,' delirante, ifrefrenabile., quale mai per l’innainai e finO' ad
oggi s'era manifestata. .
Ed il sedando fatto è la espressaone esubetanite dì riponosicen^ per tutti colorò dhe deU’Ediitito
si erano fatti preparatori, ipromotori,
autori.; espressioine ferwdia d’imipetutr
.^so eniusiìasmo e ricoa d’intense emozioni,
Amedeo Beif, testimone .diretto ed
Altivo di quegli eventi felici, pur d'i.mostrandosi generalmente (paleaito, riflessivo, pj'Uttosito freddo ne¡lle sue
ossenvazioni,, riferisce che non si vide
mai una simil piena di gioia fra tutta
quella gente; e per quante benedizioni
abbia ricevuto in vita sua Carlo Alberto, non mai ne ricevè più numerose e più sincere di quelle dei Valdesi..
Ed ancora aJliide sM'apogeo del mostro giubilo, al nostro delirio, alle lagrime di riconoscenza che ci scorrevano sul volto, e la voce veniva meno.
E gli altri narratori e cronisti di
quei giorni. Il Parander, il Monastier,
i redattori éeìVEcho des Vallees giusto allora iniziato, ü danno le stesse
'»mpresSiioni efe inani Fesitaziioni tratvtolgenti di gbia e di riconosceinza.
Tali due faitti oostituisooino il’evidente
espressione d’uin oonvinoimento che si
fomiiò isutótb sjplonlaneamenite neWia
mente dei valdesi : quello della straordinaria importaaiza delP Editto d’Emancipazàotie nella vita indìviiduale e sociale e mello sviluppo storico' del popolo valdese; convincimento, che suttito si manifestò don l’ardente esplosione del sentimento; -poi gradualmente divenne più riflessivo e cosciènte,
penetrando nel profondo delTanima.
Cosi si giustlifìca la deliiberazione presa con la massima soilennità dal Sinodo Valdese il 2 agosto successivo, dì
ooinsSdjeraine per WaivvbnlTe T'anmiversairio <tel 17 Febbraio come k festa
nazionale valdese, come la celebra-'
zione valdese per eccellenza.
Waltti la data del 17 Febbrrfo è
realmente fondamentale per la storia e
per la vita del nostro popolo. Ne segna
una svolta definitiva. Da un- lato, sei
seC'OCd d’oppressione, di persecuzione,
d’'Umiliante e saftócante limitazione;
dall’altro, la nuova" era dalla liberta,
del luminoso. Illimitato sviluppo della
vita e della personalità.';
Ciò vale anzitutto per la vita* civilev
sbciale, politica. I ventimila'Valdesi, i
quali, fino a quel momento, come prtte
damò allora Tavvocaito Audifredi, stavano rinch'iusi ed isolati fra due totreréi, pwfetii degli elementari diritti
delH’uomo e del cittadino, costretti convin'coli esosi e brutali, ora possono finalmente sviluppare con piena llibertà
La semaine et ledimanche
Si dans le présent et dans l’avenir, la foi ohrétienne veut, cenune dans te
transformer la pensée, les habitudes et les moeurs de ta société, ce ne
sera que par la foi a-gissante d’une Ttiulicitude de -laies, hommes et femmes à
l’oeuvre dans ta vie joumafflère. 'La seule manière dent l’Eglise puisse influer
sur te affaires et la pôlitiique consiste à faire naître te ooo'victions et à déterminer te actions de ceux qui sont dans les affaires et dans ta politique. Elle restera inopérante et sténle, sauf là ou elle deviendra! un principe d’action dans
la 'Vie de ceux qui, en fait, acoomplissent le tnavaii du monde et dirigent son
cours, dons un sens ou dans l’autre. Si patente que soit cette vérité, si assuré
d’assentiment qu’tm puisse être en l’énonçant, elle ne tient guère d’assentiineot
dans l’image qui se présente à l’esprit quand o® emploie te mot Eglise. Ce mot
n’évoque aucunement Je travail du m'onde, mais le dimanohe et ce qui s'y
passe. On ne saunait trop dire te mal fait par cette manière de vider te mot
d'un© partie de son sens.
Il résulte de ce rétrWssement de la notion d’Eglise à celle d’une institution pour le oul-te, renseignement et te activités qui en découlent que, lorsque nous parlons du témoignage de l’action de 'ï’Eghse dans la société, nous
pensons immédiatement à une action ‘ entreprise par des assemblées • ecclésiastiques, ou par le clergé. Nous ne songeons pas à qubi point ce que font te
chrétiens ordinaires, tous te jours de la sémaine, est incomparablement plus
important, dans ses effets sur la vte de ta société. Pour ne prendine qu’un,
exemple ; tout Etat moderne possède un vaste système de services sociaux.
Dans l’administration de ces services doivent travailler des centaines, des milliers, des centaines de milfflecs de chrétiens. Ce qu'ils peuvent taire pour le
progrès social, dans l’accomplissement de leur tâche journalière, dépasse infiniment toiit ce qui peut être entrepris par les’ oeu-vres sociales de l’Eglise,
mas nous ne pensons pas à leur travail! comme ayant un rapport quelconque
avec l’Eglise. Et ainsi un immense trésor d’activité et de témoignage chrétiens
ont été dissociés de l’idée d’Eglise.
Dr. J. H. Oldham ef Dr, W. A. Vlsscr’T Hooff
Nous avons voulu reproduire textuéllemenf les lignes qui précédent m
les tirant d’un volume qui o été publié U y a déjà dix ans. U nous a semblé
qu'il était encore très nécéssaire de replacer devarit nous certaines vérités que
nous oublions trop facilement, simplement parce qu'il est plus facile d’oublier
notre fol relieuse lorsque des circonstances extérieures semblent nous le conseiller. ■ . E. Rolliee
Verso la libertà religiosa
le loro -eneirgie fisioh© e •spiritoiali. Dopo sei secoli d’attesa, possono .liberamente cìrcoilare, lavorare, commeroiare, pródtlnre; ¡possono lacquitstare ovunque beni mobili ed inimobtli, darsi
a qualsiasi attività iifsteÌJettuale p' professi'Onale, concorrere a qualsiasi carriera pubblica o privata, assodarsi in
quailsiijateii organizzazfi'on© locale o njazionaile. Possono partecipare pienamente alla vita della nazione e dello
stato, delegarvi i loro rappresentanti,
portarvijl loro efficace conitributo. U-n
sogno fantastico che diventa realtà.
Ciò vale pure , per la vita morale e
religiosa, ch’è sempre stata ped Valdesi ila caraifteristica essenzialè.
Nonostante la nota-e deprecata restrizione dell’Editto : nulla è innovato
quanto all’esercizio dei loro culto e alle scuole da essi dirette, suffragata dalla definizione fam-osa del primo articolo
dello Stàltuto, che li cohsdderava dal
punto di vista religioso, tollerati conformemente alle leggi — restrizioine
che per toro è stata fì-n da allora singolairmente amara —bisogna pur ammettere. in virtù delle successive esperienze, che sia ndl’Ediitto, sia nello
Statuito si trovava g|ià impMcitamewte
affermata là libertà di coscienza e di
culto. Giustamente affermava Davide
Jah'ier ohe in quei dooumentì era posto il germe della libertà reli^sa
nel principio stesso della libertà che ne
era come lo spirito animatore.
Proolamando la libertà di stampa,
di -pensier-o^ d’associiazione e f’uguaglianza dei dttadinl dinanzi alla ■ legge, egli sqggiungeva, non si poteva se
non aprire il varco alla libertà reli^'osa, pifa fibiertà della coscienza e
del culto e persiinio all’uguaglianza
religiosa. La logica dei principi sì
svolge anche contro la volontà del legislatore. Così si spiega il curioso fenomeno di un artìcolo imberbe in sè
che riceve applicazioni successivamente
liberfdi, -fino ad assicurare a tutfi 1
culti indistintamente la più. perfetta tìbert'à e la quasi uguaglianza.
Difiatti, in virtù deH’azione cosciente, costante, riflessiva di quella grande
corrente Iberale ■democraitica Ohe diresse prima il govemio dello Stato Sabaudo, poi quello nazionale itaiìano dal
1848 in poi, la libertà di cosoienza e
di culto ed anche, in gran parte, l’uguiaglianza, venderò gradualmente appicate, e con sbocessSvi provvedimenti legisliativi confermate, fino alla
■promiuilgazione dei codici dello ZanardeUi, in cui ibertà ©d uguagli^za di
tutti 1 culti ammessi nello Stato furono
sancite e consacrate.
Questo seotiirono i Valdesi del 1848,
e di questo si giovaironio nei periodi
succesMvii, 'Impiantando e otgamizzando i loro Templi, le loro Cappelle,
1© toro Souoile, le toro varie Istituzioni,
k'-toro aizfome tevangeMstica gìradualmente in tutte le regioni italiane, fino
a Roma, fino airestrema Stoilia.
Al qual proposito qcconre osservare
Che questa vasta azione del popolo e
della Chiesa Valdese, ispirata, come
scriveva, lo storico Emilio Comba, ad
Un inalterato spirito di fedeltà, m fermezza e di prudenza, mentre derivava
con lintuito più o meno cosciente, da
quella stessa assicurazione generale
della libertà, ch’eira contenuta neH’Editto © nello Statuto, contribuì nel mor
do più vivo ed efficace àlTazione del
G'Overno per lo sviluppo dei principi
di libertà © d’uguaglianzia teligiost a
cui abbiamo più sopra, accennato.
Le celebrazioni centenarie che i
Valdesi s’accingono a svolgere saranno
per tono un pottente incentivo a continuare tenacemente quella loro opera,
riconoscendo leailmente da ùn ikto i
grandi benefici otteniuti, esigendo dall’altro lato i diritti Che sono loro dovuti, sorretti come saranno sia dalla
solidarietà delle migliori tradizioni delT’Italia democratica, sia dal convincimento di portare ©ssi un utile contributo alila vita italiana.
Ma le celebrazioni devono avere pei
Valdesi un altro maggiore rispltato. Il
cospicuo valore e la singolare impor
tainza deH’Editlo d’Eimanoipazione non
devono limitairsà a suscitare semplici
constatazioni storiche o platoinioi sensi
dii compiacimento; devono oostituire
per loro un invito perentorio ad un’azione religiosa, civile, politica, sociale
seinpre più viva ed intensa, secondo
gli ideali deM’Evangelo, che i padri
hanno loro tramandato.
ATTILIO JALLA
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iqv^ miois^ le, glise «jui^doìt être exercé noní>’*6e«ler
•Íí.' ^ ***’ il y a línuas^ j*7^ guací <|iu,uiuil cu.o exerce uuw> ecujie
graad pmüègç dte peeodro part ' ment par le Paeteur,' ‘maia daña le
deuxième Congrèsr" de 'PjEnaeigtije- même temps par la famille et les
I m^t Rleliigiieux a ^eu' " Mêji memabres de la paaaïiese. ,
^^au Camp Joubcæt, à CluCmbonr-sm' H doit se placer'pendant la crise
ï Lignon (France), organisé par la de l’adolescence ¿ - époque où l'«aConunission de l’Enseignement Rte- faut, mei^ toutesi choses en qviestion
'ligieux de*^ l’Eglise Réforméte die ' et lui présentei- Jésus Christ comFrance qui avait bien voulu y invi- me son Seigneur.
- ter un représentant dié l’I^lise Vaudoisè'" d’Italie, ’’
Le Con^s a duré quatre jours.
f
%.
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;>r '
uXl. :
V
m
Une veiUée avait été réservée par
nos frères au représentant die notre
Eiglifee Vaudoise. J ’ai pu ainsi les
renseigner sur le problème du catéchuménat tèl qu’il se pose chez nous
et sur les solutions que noue avons
cherché de lui donner; j’m pu enC(*re leur parler de notre situation
actuelle en Italie, dé notre oeuvre
d’évangélisation et j’ai répondu aux
naan,breustes questions qui m’ont été
posées à ce sujet. .
Ce qui m’a ifrappé c’est la presque
parfaite identité des problèmes auxquels nos Eglise en France et en
Italie ont à faire face en oe moiment:
c’est aussi là un signe de la vérita. ble uniité die l’Eglise du Christ engagée dans le monde entier dans le
même oombat sur tous les fronts. Et
oette unité merveflleuse, don, de la
grâce de Dieu, je l’ai'sentie dans
l’atmosphère si ératemelle dont j’ai
été entouré pendknt ces journées,
aiu cours de nombreuses oonversatiems avec œ® frères', pendant l’étude et la discusión des problèmes
qui nous passionnaient, aux heures
de recueillement et de prière, et,
avant de nous séparer pour retourner chacun à son poste, d'ans le
Temple di^ Chambón, autour de la
table de la' Sainte Cène.
Je souhaite de tout coeur que 1«*
liens qui uiiissimt nos Eglises cPltalie et de France et qui datent depuis
si longtemps, se fortifient et s’intensifient après ces aimées de séparation forcée dim à la guerre,'afin
•que la véritable unité du Corps diu
Christ se manifeste entre nous comme un fait réel, béni, comme un témoigna'ge constructif dans un monde sillonné par d’innombrables divisions.
Thèse II - LE CATECHUMENE
ET SON MILIEU.
* * *
Le thème général du Congrès étal{t; h'action de l’Eglise pendant la
période de l’instruction reLigieuse
des catéchumèneg.
Il né m’est pas possible donner ici
un comptë-rendu détaillé des travaux du Tlongrès. Je me limi'terai à
en transcrire les conclusioaus eii souhaitant que tous ceux qui, dans la
famille et dkins l’Eglise ont le sens
de leur respimsabilité à l’égardi de
catéchumènesi y trouvent l’occasioia et le moyen d’y approfondir le
sens le leur vocation; en souhaitant
encore que tous ceux gui n’ont jamais peut-être seulement réfléchi à
ce sujet soimit forcés dte le faire; en
demandant surtout à Dieu <fe vouloir abondamment bériir les catéchumènes et leurs parents, les Pasteurs
et les catéchistes, en leur donnant
un sens toujours renouvelé de leur
grave responsabilité et une «xmfian
Ce toujours plus ferme en la toute
puilssance de l*âmour de Dieu qui
est venu à nous en son Fils Jésus
Christ afin que nou» croyons et nous
vivio^ par Lui et en Lui seul.
Voici les thèses du Congrès à propos de V action de l’EgUse pendant
la période de l’instruction reUgèmse des catéchumènes:
INTRODUCTION.
Le but du catéohuménat n'est pas
de donner une instruction religietsse
ni une formation morale, mais de
faire oonnaitre au catéchumène, par
l’étude 4u témoignage biblique, la
grâce et l’exigence de Dieu en Jésus
Christ, pour l’amener à faire sienae
la foi de l’Eglise, à participer à ses
moyens de grâce et à^s’enga^ dans
son combat. '
Remarque: Le Congrès s’est borné pour cette année à l’étude db catéchuménat des jeunes. C’est de lui.
seul qu’il sera que^ion dans les thèses suivantes.
Thèse I - DEFINITION. Le catéchuménat est un ministère die l’E*
La plupart des catéchiunèiies ac-tuels passent la plus ranidie parité
. de leur temps à l’école ou à l’apprentissage; le catédhiste devra s’efforcer de tenir compte des d fficultés inhérentes à chacun dp ces milieux.
a) au lycée comme à l’école l’enfant ne se sent pas engagé par la culture qu’il reçoit; il ignore toute autorité et se laisse submerger par un
espiriit d’indifferteniOe et de oontradiolion qui l’empêche c|c distioguer
le bien du mal. H rencontre souvent
des courants d’incrédulité et d’antirehgion.
b) dans l’appi-entissage l’enfaul
est mis plus brusquement en contact
avec la vie et ses injustices, mais en
même temps avec les idéologiea les
plus diverses: il est émerveillé par
le progrès technique et le catéchisme, le ramenant à un travail scolaire, lui paraît abstrait et peu actuel.
Cependant, la solitude où il se trouve placé par son inadaptation à son
nouveau milieu de vie, peut le ren-'
(toc plus sensible 'au mdnfetère de
l’Eglise.
tiel dû eatéchuniéifat, le catéchiste'
devra chercher faijrer’'avec les entants la découverte de ce livre afin
que cfttacun y entende la Parole que
Dieu lui adresse. iLém dégagera l’oxj.osé ordioimé du o^otenu dfe la Ré\élal:oin Chréli ennfi-.Oet effort sera
«rtienté dans le s®!® dPun choix tV
lectui-es bibliques ^[t^idieuncs suivies d’un quéstibnnwe succint et
piouvant donner lieu à ûno préparation.' ., pl' >'
Wî, ' ■
Thèse IV - LE CATECHUMENE
ET LA PRIERÉf.
pratiqne enseignée,., car elle ne se
Thèse III - LE CATECHUMENE
ET LA BIBLE.
L’étude de la Bible étant l’essen
Tlièse V - LE CATECHUMENE
ET L’EGLISÉ.-f:
lue calécliinnénâit ’condiiit normalement l’enfant du ’ baptême, où
Dieu l’a appelé par son nom, à la
Sainte-Cène où il »répond à l’amour
^ qui l’a sauvé. „
La majorité des catéchumènes
sortant de la Communauté au molùent même où ils devraient s’y insérer pleinement,:^le problème est
fie les y intégrer dès le temps du catéohuménat. Chacun- d’eux doit savo-Æ' qu’il y a Sa place et son service.
Xa nostra prote si a
Prol^tiamo contro lo sperpero di denaro di cui si sono resi lesponsaMli i partiti politici nelle elerioni - amministrative di Roma.
I partiti hanno voluto fare le cose in grande ed hanno speso-somme favolose per la loro propaganda, specialmente piea* .Quella muraria.
Tenendo conto soltanto dei grossi partiti, si ha una spesa complessiva di oltre mezzo miliardo. ■
Se queste oiÌre trasidesse dai giornali sono vere, allora protestiamo.
■Protestiamo contro una simile esagerazione! Più di cinquecento milioni di lire spese per la propaganda elettorale nelle elezioni amministrative, sia pure della Città eterna.
Donde vengono questi mUionii? E’ egli leeito spendiere in tal modo
un mezzo^ miliardo, quando vi sono tante nieoesshà a cui provvedere
e tante nnserie da sollevar©, nella nostra patria povera, mendicarne,
oppressa da gravi preoccupazioni e lacerata da tanté ferite? I partiti
politici pensano veramente ai reali interessi del Paese o vogliomi soltanto combattersi l’un l’altro con una ostentazione di meriti, di promesse e di programmi ai quali là gente finisce per non più creder©’^’
I^vie vanno a finire la giustizia sociale, la solidarietà con gli oppressi, la comprensione delle esigenze della vita materiale, se anche quei
p^iti che se ne fanno i banditori non esitano a spendere cinquecento
^lioni di lire per accaparrarsi' i seggi nelle deriom amministrative
della capitale?
PROTESTIAMO : perche tutto ciò ci sembra eccessivo ed ingiustificato. Se la propaganda è necessaria in regime democratico, essa
non deve Sventare un’offesa alle miserile del popolo ©d alle più
Urgenti necessità della nazione.
: perchè tutto ciò è un’òffesià alla dignità del1 uomo, il quale deve prendere una posizione polìtica nella società
tanto sotto l’effetto ubriacante della propaganda, quanto per
1 mteriore. impulso dì una coscienza di uomo e, possibilmente, di
credete. La coscienza degli italiani non sarà formata tanto dalla
mdticolore propaganda muraria, guanto dalla testimonianza di uommi politiri animati veramente da spirito di dirittura morale, di
aniore per il bene e di sacrificio.
una
PROTESTIAMO: perchè tutto ciò ci sennbra
a I^, un moido nuovo dì ingannare gli uoniini e di dfeviarli dalla via nella quale Dio è invooaito e ricercato quale fondamento della vita individuale e della vita dei popoli.' È la Parola di
pio dice:: aMaledpt^ l’uomo che confida nell’uomo e fa della carne
il suo braccio, ed il cui cuore si ritrae dalFEVérnaì ».
Cinquecento milioni di lire in manifesti elettoraB per le eleziotói
in una sola città! Quanti miliardi si spendaranno nelle pjrossime
eleaioni politiche?
La domanda ci fa riflettere, ih un tempo in éui il dbnaro corre,
^ sopratutto per samare gli interessii ed i piaceri degli uomini.’
j n ® non ^e esso in ©guai misuia almeno nei rivi della carità,
ttella roh^età umana e della diffusione del messaggio’ cririSano,
sicuro fondamento dì una v*ta rinnovata, nella giustìzia e nell’amore’
Erminno Rostan
V
Il faut lui reiïdr^ sensible^, cette
communauté à travers ses insttutions et malgré son manque de fratemitéiÇeu utilisant par exemple le
parrainage de conseillers et de
membres respoUsables, les cérémonies de présentation à la paireisste, la
participation à des repas firatemris.
/
L’iiiitiation à la^prière, que nos
Eghses paraissent avoir alianthnnée, est, coirime Penseignemenil de
la Bible, l’essenti^ db catérhuméiiat. . *
La prière n’est p^ seulement une
rait gu’oliliigation; ‘et vaine redite,
mai s elle est avaat-tout la m,anîfestatioa d’une vie cachée en Dieu où
l’homme se rend disponible et fait
sienne la volonté Dieu. Le catéchiste de\ ra en tení^ compte f ans sa
prière avec les catéchumènes comme dans son enseignement.
Thèse VI - LE CA.TECHUMENE
ET L’ECOLE DU DIMANCHE.
die famille, ap>prendre à prier et à
[lire la Bible,' connaître ese qu’eet la
foi chrétienne en voyant vivre ses
„ parmxts. r <
La carence actuelle des familles exige du catéchiste un soin plus attentif de son ministère auprès dPeU
les. (visites fréquentes, réunions de
jïareaïits, parsainages,^ bulletins de
liaison, etc.). ^
L’Ecole du dimanche doit être
considérée comme;
a) une préparation au catéeshu-ménait.
b) une initiation au culte’pouvant faire saisir à l’enfant qu’il est
déjà dans l’Eglise.
c) un coimplément du catéclùsine paa' le. moyen du groupe supérieur Me catéchumènes où sont abordees des questions spéciales (histoire. de l’Eglise, sens du culte, études bibliques, cto.).
■ Thèse VIII - LE CATECHUMENE ET LES MOUVEMENTS DE
JEUNESSE.
Ceux-ci participent au mlnisitèr©
catéchétique de l’Eglise, car ils offrent aux enfants un milieu de vie"
et d’acti’on ohréticnne. Il est donc
indispensable qu’une collaboration
assidue soit établie entre les chefs
et le catéchiste.
CONCLUSION.
Thèse VII - LE CATECHUMENE
ET LA FAMILLE.
La famille étant la conunui’auté
naturelle où Dieu a placé l’enfant,
J.eis pai-enl's sont les prettniers restponsables de son salut et ne peuvent
pas se décharger deœtte responsa.bilité sui- l’Eglise. C’est - au foyer
que 1© futur catéchumène ¿bit, dès
sCn plus jeun© âge, asabter au culte
Le catéühuniénat apparaît coniim©
le ministère par excellence qui requiert du catéchiste tous les dons
que Dieu lui a départ.Ls. A travers sa
merveilleuse liberté d’intervention
auprès de l’enfant i] doit laisser paraître" que son autorité ©t son iiinour ,
n’ont aucun fondenicnt en sa propre
personne, et rendre sensible au catéohuimène la charité du Clirist,
pour le gagner à son Seigneur.
E. Aime
L’OSSERVATORE POLITICO
Riprendendo la nostra coUaborar
zione dopo alcune settimane di silenzio, dobhUima rifarci all’inizio
del nuovo anno, (e tali e tanti son
stati gli avvenimenti degni di un
certo rilievo, che òggi ci troviam costretti a seguire più che non per il
passato il sistema di una cronaca} un
pd’ nuda d©! fatti.
Natale è passato anche questa volta come una pia ricorrenza su cui
gli uomini non si fermano più di un
giorno, presto dirnenticctta e mai
compresa. Si son spente le ultime
candele sugli-abeti e gU ultimi conti
nelle chiese e si son ridestate per gli
uomini tutte le terrene cure di cui
sogliono essi affliggere sè stessi e fu^
manìtà: gli odi e le incomprensioni
non han rrteppure irovaio il tempo dii
sopirsi: i discxrrsi non sono mutati di
tono e di contenuto.
In Alessatulria d’Egitto è m,orto
l’ex Re d’Italia Vittorio Emanitele
IH e sulla fine di un sovrano sì, ma
in fondo iFun uomo, non dissimile
dagli (diri dinnanzi a Dio, tanto più
nei momento dell’estremo trmpasso,
si sono accese dagli opposti campi le
speculazioni più subdole o più volgari. Chi ha approfittato delta occar
sione per piangerci lacrime di più o
menci sincera commozione, chi per
esidtdre Un’idea politica] solleticando
l’emotività della gente, chi ha creduto bene processare e maledire un
morto, inscenar gazzarre fuor di quelle chiese ove taluni si erano recctti a
cerimonie funebri in suo suffragUt,
Il commento su queste prese di ¡tosi-zione cosi opposte e pur così vicine
nell’immoralità e insincerità dtd contenuto, si fa da sè ed è quanto mai
sconfortante e penoso.
l’adesione ai piano Marshall, accuse
espresse a dire il vero coli linguaggio
poco parlamentare.
Il Partito Comunista ha organizzato un gigantesóo congresso a Milano con r.intervento. dei maggiori er
sponenti europei di quel movimento.
Su detto concesso si è dato. U ”la”
alla carppagna elettorale in pro del
nuovo ’’Fronte del Lavoro”, dii organizzazione ed ispiraizione Togliatliane, che vorrebbe sotto un’insegna
anonima tentar di raggruppare gli aderenti di altri partiti di sinistra.
Il Partito Socialista, in altro congresso, e nonostante il contrario avviso di autorevoli personalità tra cui
gli On.ti Romita e Ivan M. Lombardo fautori di (iste separate, ha con
Una buona maggioranza data la propria adesione a questo, nuovo ’’Fronte”. Tutto ciò, m.esso in relazione al
frantumarsi dei partiti di destra
(scissione rtei liberali e nei qualunquisti) porterà per reazione ad un
maggior afflusso di voli in pro d\eUa
DemoCraaiiai Cristiana, con l’accentuato ed ormai inevitabile pericolo,
più volle denunciato, del potenziarsi
di due blocchi ostili e irriducibilmente avversi l’un l’altro. Con quale
pericolo per la pace e la democrazi-a
è facile intuire.
In Italia, sancita ormai la nuova
Carta Costituzionale, si senton qua e
là le prime avvisaglie della non più
lontana battaglia elettorale. Dopo il
Congresso del Partito Democristiano',
e quello del Partito Liberale (che ha
visto, V uscita dalle fila del vecchio
partito di taluni esponenti di primo
plano della corrente di sinistra), ad
tri congressi hanno occupato l’attenzione delìtopinione pubblica in queste ultime settimane: quelli del Partito Repubblicano, Comunista e. Sodalista.
Nel primo si è vokuo spiegare U
senso della collaborazione di quel
partito, pur di tradizioni così eminentemente laiche, con la Democrar
tia Cristiana, in una parola, imper
dire slittamenti a destra, assicurare
in materia di politica estera il maggiore equilibrio tra i due blocchi,
fermo tenendo il principio dell’indipendenza e detta dignità nazionale.
In questo senso si è espresso il Conte
Sform rispondendo nj®e accuse rit
toltegli dairOn. Togliatti di asservimento supino alt’America attraverso
Quanto avviene in Italia sul piano
interno, si verifica, secando la logica
di questi tempi nefasti, sul piano internazionale. Di fronte alla setnpre
maggior invadenza russa nei territori
dei ¡mesi orientali ove ogni vestigio
dii indipendenza è scomparsa, l’America rifa» la voce grossa, manda navi
nel Mediterraneo, promette aiuti a
Grecia e Turchia, e l’Inghilterra, uscenàh: dal suo tradizionale isolcanenr
to, divenuto anacronistico in tempi
quali questi, dominati dall’aviazione
e dagli incubi dei- nuovi micidiali
ordigni di guerra, per mezzo del laburista Ministro Bevin landa il progetto di una grande alleanza miluare
tra te sedici nazioni europee d’e^cidente che han dato l’adesione ai piano Marshall, tanto che in questi
giorni Bevin stesso ha chiamato a sè
pér conferire, il nostro Ambascirnore a Londra, Conte Gttllm-ati-Scttiti,.
Il 1948 inizia così la sua vita in
un clima di poca serenità. La primavera fórse ci dirà se col ritorno
del sereno in deio vi sarà una distensione negli animi che vaiga a fugare le nubi foriere di tempesta che
questo inverno ha fohito nuovamente ammassare al disopra degli uormni. l*reghiamo Idètto che così sia!
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VALDESI ALLA MLIA DEL
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Jàa condizione sociale
Una dalle prime misure che Mons.
Ohairvaz si adoperò a far valere oon\ tro i Valdesi fu queilJa riguardante' la
*" proibizione assoluta di acquistare dei
beni fuori dei u limiti cioè i confini
della specie di ghetto in cui i Valdesii
‘ eraro destinati, secondo le intenzioni
clericali, a rimanere isolati : per lun,ghi
secoli tale era stata la loro condizione, e fuori delle Valli lessii non pote. vano recaired che per lavori stagionali
e con molte precauzioni a loro riguar-do.
,1 Durante il periodo della dominazione
francese essi però avevano acquiistaito
delle proprietà fuori dei ((limiti» ed
-ora intendevano mantenervisi : giunse
invece rordine di vendere subito e di
ritirarsi dentro le Valli. Non è- possibile qui rifare la storia di questa vicenda, che si prolungò per alcuni anni
in interminabili pratiche burocratiche;
ci limitiamo a dire che nel 1841 l’Avvooato Generale scriveva al Profetilo di
Pinerolo di sospendere i provvedimen-.
ti relativi ai berti fuori dei liitniti, ma
Io pregava di « usare la massima se
■ gretezza e diligenza...- onde non nascano poi nuovi richiami dall’autorità
ecclesiastica... regolandosi in modo
che niuno se ne accorga e facendo mostra di non sapere cosa alcuna^. Poche parole, che d illuminano suffìcien- .
temente sul potere della 'Chiesa Cattolioa in quei tempi e sulla meschinità
del Governo dviJe.
Altra condizione,, di inferiorità a cui
i Valdesi orano costretti riiguardava le
ammiinistrazioni municipali, per le
quali una legge del 1653, sempre m
vigore, stabiliva ohe nei comuni delle
Valli non completamente eretici 'il numero dei consiglieri doveva essere in
maggioranza catwllico ed il sindaco a
turno valdese e cattolico: trasportandoci dì oltre un secolo addietro, possiamo agevolmente comprendere come
■■ il numero dei cattolici alle Valli fosse
mindmo e si ebbero in óomuni nella
quasi totalità valdesi dei sindad cattolici analfabeti, in mezzo a professio
■ nisti valdesi di notevole cultura. Ma
.v oosì erano le leggi!
Non potevano d’altra parte i Valdesi
■Sotterrare i loro morti nei cimiteri cattolici : e quelli ad 'essi rd.serv.ati non
potevano essere droondati dì mura. Se
per caso un Valdese móriva fuori delle Valli, il suo corpo era lasciato inaeipol'to o sepolto senza cassa
lungo una strada o nei campi. Fu così
che un maggiore valdese dèli’esercito
morto ad Aosta, venne sepoiito coinè
un cane fuori della dttà, e soltanto
l’intervento generoso di Oario Alberto
imipedì ohe tale sconcezza fosse avvallata : egli fece trasportare a S. Giovanni la salma di quell’uomo che aveva passato Ìa vita al suo servizio e
volle che gli fossero tributati gli onori
•degni del suo grado. Quanto poi alresercito, il caso del maggiore di cui
abbiamo parlato costituì un caso isoliato, che aveva la sua spiegazione ih avveniimenti anteriori : infatti era permesso ai Valdesi di raggiungervi soltanto il grado di capitano, avessero pure avuto il genio di Napoleone!
ìf
più gravi condizioni
Penso però Che una delle oondizionil
di inferiorità più gravose per i noàtrl
padri di quelirepoca fosse, quella
riguardante la cultura in genere; condizione di inferiorità a cui essi erano
costretti e che desideravano ardentemente di poter evitare.
Era loro proibito di frequentare le
Università, e coloro che, dopo gli studi
nella Scuola Latina o al Collegio di
'.Torre Pelliioe, si fossero decisi ,per la
continuazione degli stu'di, dovevano recarsi Biirestero; ma dopo aver conseguito una laurea o un diploma superiore, era altresì imipedito loro di esercitare la professione fuori dalle Valli, e
in esse non era consentita la permanenza ohe di qualche notaio, geometra, fermiacista, chirurgo, e per il solo
servizio dei correligionari r molti vaidesi perciò erano obbligati a stabnirsi
all’estero per trovare una sistemazio:ne,
Quanto poi alle pufoblkaziond, quan
ti passi si sono fatti da allóra! Era Infatti proibito nel modo più assolutb la
stamipa dì libri e ,giornali : i libri avreb;
bero dovuto passare alla censura ec- ‘
olesiaistioa ' ed era perciò escluso « a
priori )) che libri di Valdesi si puibblicasseno in Piemonte. Anzi, Ha severità
della censura andWa più in là ancora,
come dovette constatare il pastore e
futuro sitoiri'Co Alessio Musiton : avendo
egli pubblicato a Strasburgo una tesi
sui Valdesi, tornato alle Valili ed insediatovi pastore, ne dovette fuggire per
evitare l'arresto, e compiere una memorabile traversata del Colle deilJa
Croce in pieno iniverno, il 25 gennaio
1838.
Quanto ai gi'omali, neppure da pen.sarci. Il primo giornale valdese,
((L’Eciho des Vallées Vaudoises » vide
solo 'la luce dopo rEmancipazione. Bisogna anzi aggiungere che la stampa e
1 lliibri stranieri, a cui i Valdesi eran
forzati di avere ricorso-, erano sotto■ ‘pOsti lad una* vigile censura e -ad un
con'limuo boicottaggio : per citare un
esempio, basti sapore che iper 'avere la
lautorizzazione di far pervenire atìe'
Valli due, dico due, copie di un giornale religioso svizzero, <i Le Semeur-»
ci sì dovette mettere di mezzo nientemeno -che l’ambasciatore di Prussia alla
Corte dì Torino! Dei libri, che la generoslità di noihiiii amici 'invitava alle
Valli, il Moderatore doveva redigere
un elenco preciso, da trasmettere alle
autorità con la dìclhiarazione che essi
sarelttoro soltanto stati diffusi tra i
Valdesi : tanta era la paura della verità !
A quanto abbiamo detto, sì aggiunga lo strapotere dèlia propaganda cattolica € l’impossibilità per i Valdesi di
fare proseliti:, quistione di cui diavremo
ancora oècuparci, e si vedrà faefimen- '
te ohe la condizione dei Valdesi prima
'del 1848 era veram:ente' una condiziione di servitù e di .insopportabile infeiriorità civile. Ce ne possiamo rendere
conto più ancora oggi, facendo un confronto ioon le ixmdizioni di allora, do-,
po che abbiamo dovuto strappare uno
alla volta 1 rioonospimenti dei nostri di^
ritti, in un cammino che ancora non
è terminato. *
■ 4-'!^ ■ , - ^ _ r r-’ ->'h.
Ifaide dont VrMées n’ont cessé d’être fobfet de la part die cir
* toyens d’outre-mér et tout partieuHerew^t de nos amis Mennomtes
' donne Beu à quelqpes 'réflexions.
Après avoir admiré les secours généreux donnés à nos hôpitaux,
asiles, orphelinats et 'îndividis nécessiteux en génénd, nous^ venons
d’assister à la distribution, à tous tes enfeaUs de nos paroisses, de po ’’
qwets indwciuels, $féritàbles petits trousseaux de valeur considéror
ble qui onp apporté Fémai dans le pedt numde de nos famiBes.
Laissant les enfants à la contemplaition de leur trésor, peut-être
. TJ,--'*' ■ . ■ ^ .
a leur i>etites querelles et comparaisons jolsuses, nous voudrions poser
aux adultes, parents ou non, une questîonr Vous êtes vous jamiti^ demandé le pourquoi de ces manifestations damitié fraternelle envers
nos Vallées, modeste .petit lambeau du territoire montagneux de l’Italie? P<iur quel motif ont-elles été choisies alors que ne manquafient
certes pas les occasions de secourir d’innombrables compatriotes mofheurêwx et sinistrés da^s toutes les régions^ de la péninsule? Ne, le
voyez vous pas dans la communauté de croyances religieuses et de
cértaines façons d’envisager les problèmes de l’existence qui ont toujours marqué dlun cachet spécial les habitants des Vallées Vaudoises?
' FAOSSES ACCOSATIOEE
rtlîir
RECEVOIR et DONNER
{continua}.
AUGUSTO HUGON
Cette personnalité vaudoise à quoi fasut-il l’attribuer sinon à l’oeuvre inlassable de notre Eglise à travers hs siècles? Barbes, pasteurs,
anciens, professeurs et maîtres décote, tout l’élite de nos paroisses
en somme, non sans le généreux appui de Bienfaiteurs étrangers, ont
travaillé pour conserver au ppBt peuple vaudois les caractéristiques
qui, aujourd’hui pius que jamais, font sa force et sa raison d’être.
Or, sommes nmts reconnaissants envers cette Eglise et fe ptrouvonsntous par des actes? RECEVOIR est chosie agréahlo et facile. Sa contre peatie DONNER nous attire moins hélas! et sa mise en oeuvre se
traduit souvent par des excuses et des plaint! Pourquoi ne pas saisir
l’occasion présente, et, .prenant exemple de nos amis ' étrangers, prouver à notre tour que nous rie sommes pas des ingrats en apportant à
nos églises, dans la mesure de nos moyens, raidie matérieBe qui leur
fait défaut.
H nous faut apprendre ” à donner et tout apprentissage exige
quelque effort et de la bonne volonté. Plusieurs d’éntre nous preuvent
et doivent donner davantage de ce qdils n’ont fait jusqu’ici et nous
devrions tous, ville et campragne, nous faire un prpànt d’honneur d’affranéhir nos pasteurs et arteiens; à chaque retour des collectes annuelles, de la pénible nécessité dlappels de secows; tout en ne perdant
pas de vue, non plus, le but final à atteindre, à savoir: FémancipaBon
fimmeière de nos ' églises et Rabolition de l’humiliante besogne de
tournées de collecte ¡à F étranger. R. R.
■JtUtii','-!;-'
' contre le pstenr Niemoller ; '
-!
(S.p.p.) Dans la presse internationale et
lusque dans quelques organes de la presse
sulsise, on-a pu trouver des échos d’une
odieuse campaigine de dénigreiment Ilancée
il y a plusieurs semaines contre le pasteur..
Niemoeller. On a cherché, en particulier,",.,^
à te faire passer pour un nazi' camouflé
et pour un antisémite qui 'aurait approuvé
]fa i^itique antijuive du nationaPsocdaliisime.
On a notamment monté en épangte certaines aillégstions jamais publiées et incontrôlables, soi-disant tirées des procès-verbaux du fameux procès intenté à Niemoedler devant 1^ tribunal d’exception qui eut à
le juger.
Il 'importe de faire bonne justice de ces.
.calomnies dirigées contre l’homme qu’Hitter considérait comme son adversaire le
plus dangereux et qui' paya de huit années
d© captivité la fermeté de son opposition
au régime nazi..
Or vMCi qu’un, témoignage MTéousaMe
vient à point réduire à néant tes dSffamar
tions dont Niemoeller est l’objet. Le «Kuriier» de Berlin a publié récemment tes déci!ara,tio(iis d’une personne, M.me .Senta
Maria Klatt, qui. fonotionna en qualité de
secrétaire de la défense lors du procès.
E'ite atteste de la façon la plus péremptoire
que pendant les douze jours de ce procès,
■ aucune parole ne fut prononcée par Nier
moeUer qui pût être interprétée comme une
concession à l’idéoft^de du Illèm© Reioh
ou â sa politique intérieure et extérieure.
«Moi-même, <iit ce témoin, je suis d’extractiion semi-juive et fus de ce fait en
butte à la petpetuelie hostilhité du régime,
chaire ou dans d’autres réunions un bon
aryens, m-edle grahde envers ie pasteur
Niemoeller de nops avoir constamment
aidés autant quiîl fut en son pouvoir.- Il
n’eut jamais honte d'avoir au pied de sa
chaire ou dans d’autres réunions un bon
nombre de Juifs, particulièrement de ceux
que d’autres pasteurs avaltent prié de ne
plus les compromettre par 'leur présence.
Niemoeller, au donfraire, était heiueux
de paraître en public avec des Juifs et dé.
prendre leur défense. Il le fit explicitement '
et sans la moindre réserve au cours même
du procès. De plus, il ne s’est pas borné
a nous consoler et à nous récon-orfer paria parotej mais M nous a pro-ruré*’toute
l’aide matérielle qui fût daiis ses moyens.
D’aiffleurs te pasteur Niemoeller a été
le fondateur de l’association dé pasteurs
dkjnt te premltère préoccupation, fut de s’opposer à l’appUcatiion du paragraphe aryen
à' l’Egiise. Et à ce titre, -i| a sans cesse risqué sa vie. Appel'lera-t-on ©ela de l’un#
sémitisme?
Les méthodes dont on se serf aujourdliiti
pour dénigrer Niemoeller rapp.e'llent étrangement les procédés dé la ‘ propagande nazie, ipour tequelle tout moyen était bon
et qui nous a valu tant de souffnancesj).)
j| VOCE
COMIJM
ANQROGNA - CAPOL.
La FeS;ta dejrAlbero di Naitale, preparata con airaor© dalle insegnanti, si è svolta,
col solito programma nel tempio. Però la
presenza dei nostri frateili Mennoniii ha
acuito te nonnale attesa dei nostri bambini e quando al teraiine del trattenimento
è stata distribuita te tradizionale pagriotteìte, qc'bO'i'pfgh'Ste quest'anno da un bel
libro edito dalla Claudiana, dono degli allievi delle Scuole Domenicali Valdesi de!
Sud America, nonché da un prezioso pacco
regalo pratico del Centro Meninonita ci è
sembrato di vìvere per un’ora nel paese
del© fate.» Un poderoso ..grazie squillante
da cento petti giunga al cuore dei nostri
benefattori.
Giovanni Coisson, del MoUn Nuovo, dopo lunga infermità, circondato ida.Be cure
del flgho Wadlm, è deceduto il 14 corr.
gennaio ed è stato acompagnato al luogo
dei riposo da un numeroso stuolo di parenti
ed amici.
Una commissione flnanziairia panrocchiar
te è stata nominata dairAssembea di chiesa
per una campagna di adeguamento ai tempi, nelle contnbuzioni ordinarie aìil’opera
della Chiesa.
■ H coadiutore, che il Moderatore aveva
promesso ai’ultima seduta del Sinodo ’47
è giunto nella persona del pastore R.
Hardffflder, che te Chiesa del Cantone di
Zurigo e la parrocchia di Sohofflisdorf,
hanno fratetiamente prestato ailte Chiesa
Vtildése, Egli è stato presentato alte Comunità di Angrogna (Capoliucgo) aeJda
domenica 18 corrente e si è subito messo
all’opera. OH auguriamo un ministero benedetto nella nostra panrocchia e rivolgiamo
lai grazie comimosso alte Chiesa svizzera
per questa fraterna collaborazione ohe essa
ci concede.
ASTI
Il giorno 6 c. m. ricorrendo l'Epifania
i bambini deBa Scuola Dcmemicate venivano riuniti dal loro Direttore che spiegava
il sii^iflcato Storico déil’avvenlimiento.
■Dopo aléftne recito dei bimbi, attentar'
mente seguite dai parenti ed intervenuti,
la festioeSoia si chiudeva con la distribuzione di un ricorclino offerto daJla oblazione
di diversi amici,
RIUNIONE DI PREGHIERA. — Seguendo le dlirettìve <iel Moderatore, questa
Comunità di Asti ha organizzato la settimana di preghiera nelle case di : Corso
Alessandria 46 e via G. Carducci 16; con
un complesso da 9 riunioni presiedute dai
fratelli : Rosetta Cendola, Capelaro
Pompeo, Alunni (aianni. Paolo Cendote,
tutte ■ bene frequentate dai fratelffi <teBa
Ciomuniità, abitanti rispettivamente più vi-,
cino al luogo della adunanza.
BIELLA
Per invito e sotto gli auspici delil’Umone
Culturale Biellese, iil pastore Doti. Elio
Eynard di Torino ha tenuto la sera déil’ll
gennato una conferenza dal titolo : « Una
esigenza secolare di purezza evangdica : il
■movimento valdese ».
La conferenza è stata seguita- con vivo
interesse dall’uditorio che gremiva te sala.
Segiuì una elevaita, fraterna discussione
che si protrasse f>©r oltre due ore in una
atmosfera di profonda comprensione per
le posizioni rappresentate dalle varie tendenze. S
CERIQNOLA
Le attività della chiesa sono bene avviate.
L’Umane Giovaniite da segni di risvegHo
6 speriamo che Pentusiasmo non si smwzl.
I giovani presiedono a tuenp le riunioni e
contribuiscono efflcacemente tteHa Jscussione biblica. La frequenza, è sodcHsfacente non solo da parte dei giovani di anni
ma anche dei giovani dì spirito. Anche te
corantissioni sembrano funz5<|har© ^lecie
per ila .parte che nguarda gli studi e te
biblioteca.
La Scuote domenioate pur essendo tenuta
su settimana promette bene, ,per quanto te
colteborazione laica vengà a mancare quasi
del .tutto.
11 culto dèi Natale presieduto dal Pastore è stato seguito dalla cetebnaziofte delte Santa Ceas.
La festa dei bambini organizzata e cum
ta con molta pazienza dalla signora Savina
CiampanelH ha dato un buon risultato. La •
ringraziamo molto perchè, nonostante il peso di una famigliuote, ha trovato il tempo
per consacrariio alte. Chiesa. Ringraziamo
puro i’ianziano Scarano Francesco per il bel
regalo fatto al bambini della scuola domenicale.
Molto gradite sono state Ite visite dell’amico Bensì Giordano ohe ha presieduto
parecchi culti nel corso dell’estate. La sua
oallaborazione è stata sempre molto apprezzata. j
Siamo lieti che l’anziano Scarano contimi' £| stìsiteneire valiidÉuiiente l'opera fn
Cerignola, con molto disinteresse, sobbarcandosi a molte spese che facilitano te
visite p^tonalle fin quella chiesa e che
permettono al pastore di Conato di svolgere
tutte te attività ecclesiastiche.
CORATO
li bazar di benefloenza tenutosi ji 28
dicembre ci ha.; dato J’opportunità di fraternizzare per alcune or© e di accrescere
te entrate della Chiesa.'Aflte perstme che
si sono adoperate per 'la buona riuscite del
trattenimento, didamo grazie.
* ' (
Le solennità del Natale e di Capo d’anno
sono state caratterizzate dalla presenza di
molti fratelli nonché di estranei. La serata
di fine d’anno è stata trascorsa nei locaiM
dell’umione, arricchita da un apposito programma di canti e recito e da una deliziosa
tazza di thè. Il culto di mezzanotte ci ha
dato la gioia di finire l’anno e di iniziarlo
sotto lo sguatdte di Dio, riconoscenti per il
soccorso datoci nei corso dell’anno.
La feste dei bambim tenutasi il 6 gennaio
ha avuto un. succedo hiringhieró, non solo
per i numero dei presenti, quanto per te
predicazione dialogata del’Evangelo, fatta
con motte arte © sentimento daW© attrid
«in erba» della .Scuola domenicale.
Ricchi doni sono stati offerti ai bambini
gnazie all'interessamento te alla buona volontà di fratelM © sorelle di chiesa ohe si
sono adoprati per oonfezionarli. .Un plauso
^teciale aM© inonitnci che si sono sobbarcate alia fatica della preparazione della te
PINEROLO
La settimana di preghiera indetta dalla
Alleanza Evangelica è stata ricordate nel
culto domenicale del 4 gennaio e /allo riunioni della settóimana successiva a San
Secondo ed a Pinerolo.
— Dal 18 al 24 gennaio te comunità ha
udito un appellò spedate in vista della
liberalità cristiana © dell’aumento ddte offerte in ^naro alte Cassa Centralie dellla
Chiesa. L’appello, fatto risuonare nel tempio mediante un’elHcaee predicazione dell’anziano Doti. Italo Mathieu, è stato ripetuto in altre riunioni a S. Secondo, a
Miradolò, a Ponte San Martino, ancora
dal Doti. Mathieu e dall'anziano Remico
Pons, dairavv. Ettore^ Serafino, jdài rag.
Costante Costantino, La fraterna ed
intensa coltebonazione Mca è sfata vivar
mente apprezzata. Si attendono ora i risultati pratici.
— La gioventù (M’Unione di San
Secondo ha offerto una serate ricreativai,
il 25 gennaio, purtroppo ostacolate te
parte dal ca.ttìvo tempo. Un discreto pubblico ha tuttavia applaudito gli attori.
— E’ deceduto alla Lombarda, il rignor
Godine Filippo, fu Paolo. Il funerale ha
avuto luogo il 7 gennaio. Esprimiamo alte
famiglia la nostra fraterna stmpatìa.
— Domenica sera, 1 febbraio, all© ore
21, il prof. Augusto -Armand-Hugoo
parlerà a Pinerolo su questo argomento :
:«/ Valdesi alla vigilia del 1848». —
Domenica 8 febbraio, alie ore 21, U
pastore parlerà'su ; «Ceni» anni di tesHmonianza evangelica in ’ Italia n.
4
•■ '' 'í- .• >• ■*‘- -X- ' •' ->'^-- ------------------, i. ..-i... - .. Ill" I'. ' 'M!)-‘
■^\ ■.■■■.
Socicti li studi Valdai
, > ■ : Il Coodstòìo V«We» di ¿Sis
^ -'*U’esiD«rkiiiento «04 mifAti m teeswa
a rauw^e è felkeitneinte musoito ^
diracatm) una i^eaiea. preaoM jw'i n^_
•'>'1« niiiflilA Aemf):6iCtöfä lofo di ^
di ar
rotoadaire l’esiguo, bilancio
taodo l’eünigraziione, eepnme ta
n^eoza al’induetriale ca^. <?•
e al Direttwre #g. GaMia i, quala ba^ reso^
poesibilte l’esperinieöto.,,;',V . . .;
.. Diparìeme. Due nuovi lutili hanno visitato ^là nostra Jamiglia^ spirituale. L’il
genntrio, ta «retila Maria Menasan ved.
EU Larig è fldudosamente ritonnate a Dio,
doqx) lunga e <k>k>r<^ malattia, in età' di
68 aaind. La Comunità presenta in massa
alle iesequie ha cosi voluto rendere ta ®t®
testemonteiza ,<H suma e di riconoscenza
41ta. vedova dèil’inditoeoiticabiJe suo utomo
Maestro ‘parrocchiaile.
Lesione delV8 Febbraio ^48 ¿
i-:
■,ti' .
i E il 21 gdfcnaao, un lunghissimo corteo
MNJ nFRM AÑO CHISOTO tfi l>^ti ed »mici rendeva gli ultimli
SAN ----------—^ onori al caro fratello Stefano Rambwd del
Sarei ritornato,, serenamente al Signore,
dopo grandi sofferenze, in età di S6 anni.
E' stato celetotato il inalrunonio, 1 17
gennaio, di Boartous Braldo dei Gondiinl e
Mflrtirwf Alda della Siberia.
.Auguriamo « questi' gjovani sposi ta
feMcità che non passa.
___Due veochà hanno lasciato l’Aaio per
l'estremo riposo : Troa Francesco, originario di Rodoretto e Peym Caterina, originaria di Prsfli.
«Beati i morti ohe muoiono nel Signore».
__ L’Unione Giovanile ha ricevuto la
gradita visita di due delegati del Gommato
di Gruppo, il pastore Paolo Marauda e il
maestro sig. Costante Costantino. I toro,
messaggi -sono stati ascoltati con attenzione
e contentezza. Queste vi^te die «anno ^
tire alle Unioni die esse non sono i«l^
ma fanno parte di un arganismo ohe Ite
un ideale e una mèta sono sorm^en^
giovevoli. Grazie dunque ai nostri dite
telM ohe ci hanno inwattenuti ddta
del giovane e delta vita dele nostre Umom.
__ li grande BAZAR al quale ha accennato ia Lettera Pastorale dS Natale è stato
assito per domenica 14 marzo. AspeCtuano
da ogni tamiglia un dono picelo 0 gi^
tm oggetto Idi «attuns pasailiinga, oppu^
uova burro, doW. ««?. Awisdpmo molto
per tempo aiSnchè ognuno possa pensarvi
pón eomodo.
Alle famiglie provate da questi lui ti ed
in modo speciale ai 8gliuoll lonteni, i pastori . Silvipi Long nd Sud America' e Roberto fiambaud negli Stati Uniti, rinnoviamo l’espressione della nostra fraterna
solidarietà nella prova e nella speranza.
Annunzio. Domenica prossima primo
febbrtùo, la comunità, fedele al principio
evangelico e protestante del sacerdozio
universale dei credenti, offrirà .1 pulpito
a -un valoroso medico valdese, ti Dottore
Italo Mathieu, Direttore del Sanatorio Agnelh, che presiederà il nostro culto.
__ Fervono i prepcarativi per Ila ceiebrazione del CentenarUfl U dettagliato prò
« A oortare m tutte le
* ^^oreso la nota delta riconoscenza
pranzo compreso, la no» di
a Mo e delta Ipoiictea copisaoraziooe
dei Signore deita nostra stona e
Capo delta nostra Chiesa.
_ Sfidando 11 tempo pessimo la Cor^
^ Filodrammatica di Rorà cafatonate
^are si« Geymct sono venute a pass^
Sfiatiate da nd. E quale magmflca
mattino sermone ’«i^vo e
^ffbtante. pomeriggio
beata commedia. Bravissimi gh atton, moto
Aoolauditi dal putoblco «be ©-enuva la
pattar degli amn.
. d« « ori» «
eegnato il momento delta partenza, pi^
TiS sarebbe' stelo pto b«»« d.
e dE fraternizzare intorno ad una z
’^“Grazie, fratelli* RoK«J«hi, ^r il
esempio di spiedi
SiJ O^e e dalla Rlodrammatica !
Visite. La Comuinità ha recentemente
beneficiato di alcune ottime visite.
I primi gtormn deill’anno, le ncistre
Unioni eWiero ta gradita visita dei giovane presidente della J. P. del Sentì er
(Vaud), Michel Reymwid, che rivolse
alle diverse assodiazioirti • quartierali
otùginaii ed eddflcanti messaggi. — La sera
del -10 gennaio le nostre Unioni ricevevano
in restituzione ta visita di cento unionisti
d6 Torre Peiice. Indimenticabili'e serata
di fraternità oristiana.
L'il gennaio, in occasione del convegno
della FÜV avevamo la visita del Pastore
Tullio Vinay, che presiedette quel edito
Domenicale.
Il 18 gennaio nella grande nuova sala
delle attività gremita dì uditori attenti,
pastore Ayassot d parlava delle sue recenti
interessanti esperienze evangdistiohe e ta
sera del 25 conente il prof. Armand Hug^
sfidava il tempo più sfavorevole per far
rivivere davanti ad una bella assemblea 1
cento printi and di vita valdese em^
VALDENSE
Il giornale "The Valdese News" reca ogni tanto alcune notìzie dei nostri fratelli nella lontana e prospera atta degli
Stati Uniti.
1 primi emigranU Valdesi giunsero nella
contea di Burke « ?9 maggio 1893. Essi
celebrarono subito un servizio reiigioso d«
ringraziamento e fondarono in tal modo
quella comunità alla quale sin d allora e
Parabola delle 4tecl vergini
Lettura: S. Matteo 25: M3. Imparare
25:. 1-13.., -,
.■■i'. ■ , ""i litici.'- •
^Questa parabola;, che fa seguito al discorso profetico di Gesù, è' una dèlie ul
time pronunziate dai iteèttfe Signore, e con .
tiene nel suo stile immaglau)« uno dèi piu
gravi e solenni 'avvertioienti per l'I credente : la necessità urgente d» tenersi preparaiti per la seconda venula del Signore, n^
solo confidando nella ..sua giustìzia, ma vivendo eziandio sotto ita permanente influenza dello Sparito Santo.
La parabola è presa ttagii usi orientali',
e Gesù VI descrive una dì quelite proc^
sioni che accompagnavano lo sposo nelle
varie fasi dello sposalizio. Mentre lo sposo a tarda ora, com’èra uso, si avviava
coi suoi amici verso 1» casa della sposa,
te amiche di. questa, te dieci vergim, gt
muovono incontro con lè toro fiaccole accese e’ portate in cima' «d una canna, 1^
laccog'Herio festosamente ed accompègna- o
in casa delta sposa. Ma siccome lo sposo
poteva ritardare, io Oriente non c’è fretta,
oooorreva che te fandulte .avessero con sè
una riserva d’oldo per aumentare le loro
flaccote, che pure erano il toro segno 1stìntivo.
Vi è qui tutta una serie <U belle e suggestive immiagini. Lo sposo è Gesù, che
dève ritornare sulla terra per stabiUryi u
suo Regno di giustizia e di amore;
«posa è ta Chiesa; te dieci ver.gim sono
tutte le anime ohe fanno professione di tede nel Signore Gesù, appartengono alla
stia Chiesa, e aspettano fiduciosi il di ui
glorioso ritorno. ,•
Ma oer essere pronti ad accogliere la
venutale! Signore, non basta appartenere
alta Chiesa e credere in bii; bisogna ■■
montare sempre questa fede onde
spenga; bisogna perseverare,
*3Tfede ta ,pratica oontìnuata
cristiane; in altre parole, bisogna
quella provvista di oho che è la fede vivente ed operante in Cri§to Gesù, mediante
raiuto dello Spirito Saato. _
E quando, verso ta mezzanotte, si levò
al grido :^Ecco to *«««“ V
dèstatèri, accondiarooo te toro ’
ma le stolte, sprovviste d’oJio
a supplicare angosdosmente Je «W« ,
,,Dateci del vostro olio, perche le O
lampade ri spengono ». Ma le avente
risposero : No, andate piuttosto a comprane E quando quelte andarono per comprarne, arrivò lo sposo; e quelle cte eran
errtrareno con lofi nella sala delle
nozze; e l’uedo fu chiuso.
Il fasdcolo « L’Emancdpazmè
desi »'del prof. Davide
in occasione del Gehtenano del 17 febbitao
sarà inviato gratuitamente entìo la settimana prossima a tutti i '
versato la quota per lanino S<^6*^'
48, che è stata stabilita in ht. 200. E«™*
i soci che non si sono ancora messa in
regola con questo pagamento sono poeg^
di farlo con ta massima itrgenm, nviando
rammontare al cassiere si'g. Abete Geymonat, Vaate Mazzini ,12, Torte Pe.h^
Awertiaotio a questo proposito che J'eiezione del fascicolo è ormai esaurita e die
le prenotazioitti ^unte ih ntardo non po
tinamno es©e®'c soddisfatte.
Per quanto ritarda la
della canzone .« Charles d la
liberté» essendosene dovuto iamitor© li
numero delle copie, per
la quantità di copie
Valk Valdesi, in vista dele «^dtive
Corali è stata aidòtta nella propwaone d©
dZ terzi delle copie prenotate dd
Alcune copi© rimaste sono
pr^ ta Ubreria Claudiana al prezzo di
Ut. 20 la copia.
Per Asilo di San Giovanni _
Immovirà 500 — N.N. Levanti) 1.000
— Ràg^ Levi Rostagno. in mem ntarnma
Fomerm M. ,1.000 I
Amm. R.I.V. in mem m^e coH^
1150— Sqhrèiber Armando 100 Proi.
Ausonia Brima 100 — Alessio E^rd M.
500 — Gardlol Lddheuser E. 200 —
Chiesa di Genova 2.300. '
Per Opera Diaconesse
Chiesa di Villasecca 600 — Sampierdarena 1.000 — id. R^o^ 5W Arena Rosaria in m^. D®J-“®®
na 1.000 — Arena .loie
Nuzzi Enrica 1000 — Immòvil ! 500 —
Peri E. 200.
Per Artigianelli Valdesi
M.R.P., Como 500 —
Nel mese di novembre
Per' Cassa Ctitto .
Sereno Boero L. 30000 Plora Dreher, in mem del padre 7^
G. Hen'tsch 8750 Evangelizzazione 100 — Arbin Enk (
zia) Brs. 240.
Si avverte Che le domande da assunzi^
no In servizio in qjia'’ità di cuoca presso
rOspedate Evangelico di gT
rivolte v e
thollet, 36) entto il l.q -niarzo Pnon entro U l o maggio, come erroneamente è stato pubMicato.
SS ».le t™. - Aueeri » »«»«>
ed alta famiglia.
doni
ricevuti dal Cassiere
della Tavola Valdese
Per Cassa Culto: .
^ 1 SOOO — Rosa Blandina,
Davide Bert U 3^ _ ^
in mem. R. Palmicn. . Nicod,
lo, per.Eva.ngelizZazi<me.
^non ___ Tinii 700
Stem. di A. Rostasno nel Lo ann. della morte di Giulia Palanca. 100.
Per Emèriti :
Michelin, Lir© 8000.
Per Istituto Gould-Pestalozi^. __
»II», ta S '-vSL.,
IÏÏ» siw. 10.000 - •« c«»
ze 1000 — Id. Perrero 1000
Per Istituto evangelico femminile di Fir^nz0 :
. Immovilli. in mem. loro ^
Natalina Szze. 1000
!ÌT’nS: 100?Perrero, 1000.
quem comutuui i----------
più tardi essi si sentirono fortemente legati.
vn\. asecca
Filodrammatica delta
oondo, domenoca 18 gennaoo. __
VII«
te scelta come ringra
presentatogR e ^r^ale^®5Stisti^li
riamentì *. ®^?^’arei giovani dèlta
rinnovano m . „.attennero ocm
Chiesa sta ^^pp^te nu
Fin d’ora .ipochi^W^^^ api
SÄS1C. I. .SUi«..,
Attualmente è pastore della Chiesa Presbiteriana Valdese il Rev. B. Madure. La
Comunità non è però composta esclusivamente di valdesi, ma ha un carattere intemazionale: si ^annoverano dei francesi,
dei boemi, dei tedeschi. degl{ svizzeri, degli irdaudesi, degli inglesi, degh
tutti emigrati negli Stati Uniti o fiS^
emigrati e naturalmente anche dei.... pun
americani
La lingua inglese ha sostituito il francese
nella vita della comunità. Un edificio della
città è stato costruito e inaugurato nell anno 1922 in onore del pastore C. A. Tron,
il quale guidò i grimi emigranti verso quei
lontani lidi. Una nuova ala di quell edificio
venne inaugurata nel 1939 in occasione del
17 febbraio ed in memoria del 17 febbraio
1848. Esso serve a usi scolastici. Il tempo»
attuale è stato rinnovato, ma. nel suo insieme. ha conservato ‘ l’antica fisionomia
Valdese. ( © r.)
# • *
Le vergini folli sono l’inufiagine d^ ««stìani superficirii, che han tassato offlevotiTe Se spegnere la toro vita sf^«tuale, trascurando i mezzi
mentaria, come ta preghiera te
ne delta Psroia. ? c>*o nel
comunione col Cristo, ta vigilanza d^a
Non serve ohe al giorno dèi ntoiw
di Cristo, o afi’ora delta ««®te, in cui nconferemo U Cristo e saremo da lui g^
ddeatì, questi criètiani iufedèM si
ai fedeli cristiani , K|es’
pregate per noi, dateci la vostra fede. Nessuno può dare ta grazia delta fede se
Dio solo, fonte rnitea dèlia nostra sa v^
Nessuno; neppure nostro padre ©
madre, nè pastore nè .misrionano. E qim
do le vergini stolte si affannarono contro
l’uscio chiuso, implorando disperde te ■ Signore, Signore, aprici 1 Eg.tji.
spandendo disse i la vi dico in venta : Non
conosco». Il Signor Gèsù, eh© pure ^
misce tutte te sue pecore, tutti i suoi *
gcepoli e H chiama .per nome, non «ro
nosce più. non può più
eh© # sono stati »fedeli e con ta toro.
anfedeM l’hanno rionegato.
Per Istituto di Vallecrosia :
Chiesa di Perrero. L. 1000 ~ Idilli. in mem. dei loro cari, oOO.
Per Orfanotrofio di Torre PelUce :
' Elda ImmoviEi del ®. 3'd'^Coazmem. loro cari L-^500 f C«z
^ 1500 — Id. Napoli. 1000 — m.
tero, 2000
Per Orfanotrofio di Pomaretto:
Elda Immoviilli áel Rio
loro cari. Lire 500 - Chie^J^a^L
tooo — Chiesa di Peorero, 2000 — «ora
1000.
Per Emeritazione
Letìzia e Giorgio Girardet L, 5000 - ,
Hurzeler 600.
Per Collegio.
Gay Bruno, Bruxelles, "1000 — «L Eterno è la mia forza» 175.
Per Istituto Gould ^
«L’Eterno è la mia forza» L. 175
Fam. Dòwnie Jahier in m. Ciwgio Dowiue
2QOO — Elvira Forgione 5w.
Per Istituto Femminile Evang. di Firenze
Iti ’Eterno è a mia forza» L. 175 —
Fam Downie J'aWer, in m. Giorgio Dow.e
2000.
Per Isf.ituto di Vcll&crosia
«L’Eterno è a mia forza» L. 175 —
Per Orfanotrofio Pomaretto
Adele Peyran L. 70 - Miro!
per battesimo Giuliana 200 —
too — Ribet Pietro, m mem. Mamma e
Sdio VoS - N. N. ta p-y»
Alessandrina 100 — N. N. 350.
Per Orfanotrofio di Torre PelUce
Scuoto Domenicale dì Venezia L. 914. .
Per Ospedale di Pomaretto
ItaKa e Maria Tessore L. 1000 — ^miU®
Pevrot Crosetto 500 — Alberto Peyran
20fi—’Leontìna Peyran 50 -- Adele P^r^
70 — B,arus Ketro Augusto 50 — ^<toJ
Laura e Giovanni, in mem. deita n^
100 — Micol Alessandro in mem. dtìta
moalde 100 —' Pons Irma in mem. del
Se 100 — Menusan Ernesta in mem.
200 - I4. N. in mem. Peyran
Alessandrina 200.
Per Asilo di San Germano
Marta Fiorini De Ruepprwht, in m«m
IdT Teodoro e Oscar De
_ In mem, Anna e Luigi
____ In mem M. R. P- : D««' Rocchi 1000,
Aldo Rocchi Lanoir 5M ; LUinna ^mam^a
Rocchi 500 — Ribet Piewo in m.
e fratello 100 — N N. m ^ Pe>ra«
Alessandrina 200 — Hurzeler 500,
Per Asilo di Siciha
«L’Eterno è la mia forza» 176 —- P^
e ^lo Montrone 200 - Elvira Forgione
200.
Per Asilo Italia
Domenico ed Emilia Arbuffa in
diletta mamma Donadio ved. Hall dix).
Per Rifugio Carlo Alberto
Tron Adele ved. Ribet,in rr^. Col.
Ribet L. 1000 — Hurzeler 600 — G.
Hentsch 7250.
Per Diaconesse
p. e A, Bosio, in mem. Franco, per
erigenda Casa L. 10.000. ^
yiT 1 AP PELUCE
* * *
I culti delle solennità di tae e
‘ i4 han lasciato ®1
xxr--
nkà dalla Corale.
1 più ptocoK, iofo, serberanno a luo^o
in cuore la visione del grande ®b®*®
colarmente raggiante quest «iw, ^
e«wom di 'innumerevoli candeline amebe
oltr’ofipe e <ta oltre ocear^ •
fZrtAo sopratutto del
dono recato a tutti i nostt.
„onerose mani dei nostri antica Mennonatì,
rx ">
* della Comunità.
Ed anche alte nostre vatorose insegnate
ti che hanno così bene preparato la
fcata dèi bfanW, giunga ancora un grazie
ben stocero.
Non seulement nous ne con. naissons Dieu que par |ésusChrist, mais nous ne nous connaisons nous-mêmes que par
lêsus-Christ, nous ne connaissons ia vie, la mort que par
Jésus-Christ. Hors de JésusChrist, nous ne savons ce que
c’est ni que notre vl^ ni
que notre mort, ni que Dieu,
ni que nous-mêmes.
Ainsi, sans l’Écriture, qui n a
que Jésus-Christ pour objet,
nous ne connaissons rien, et
ne voyons que obscurité et confusion dans la nature de Dieu
et dans la propre nature.
Pascal
Nesauito s’iHuda peatanto di poter im- ’
punemeate rimandare a più ^ 1® ^
ooitveraone al Signoro. S© ta' im^oordia
di Dio è infinita, rare sono tuttavia te cm.versioni efficaci dell’ultima ora... E 1^rienza delle verini stolt©, ahimè, atrei^
Kwito numerose che te avvedute, sta ad
ammonirci che v’è per ognuno * “
tempo utile por appropraaroo ta aative^
ohe c’è l’og^ solo per rispondere aJl invito divitte. - Dopo, può ^ro
tjxxppo tardi; poachè incerta
data dèi ritorno di Cristo, e incerto altrritanto, così per i piccoli che per i gran®,
il giorno delta chiamate suprema: «vegliate dunque, ci dice il S.^re. P®'®
non sapete nè il giorno nè
se udite la voce del Signore, non indurate
il vostro cuore".
G. Bonnet.
Per Asilo di San Germano ;
Camillo e Ada Frizzoni. Lire jOOO
imperiai Rosina, 509 - Aw Litha Poet
-jnoo — Immovi'lE, in mem. loro can, 500
— Chiesa di Perrero 1000 — Id Goazze
2000 — Domenico © Emilia Abbuffo m
mem. mamma 300 - Lto.gi Jourdan 3(WM
— R, Parise, 800 — Ldia di Tiatiri, 100.
Per Rifugio Carlo Alberto -.
imperiai Rosina. Lir© 500 in mem. loro cari, 500 — MioheHn (Pare)
4400 — Ch. Clavel 6720 — Chiesa di
Coazze 1000 — Id. Napoli 1000 — Id
Perrero 1000.
per Ospedali :
Immovilli, in mem. loro can. L. 500
Chiesa di Ferrerò. 1000.
Per Diaconesse :
Immovilli, in mem. loro cari, L. 500
MicheHn (Pare) 4400 — Chiesa di Cov/e
1000 — Id. Napoli -000 — Natalina Singer in mem. marito E'nrico Singer 10000.
Per A silo di Sicilia ;
Avv. Lidia Poet. L. 2000 — Immovilli.
*— KAA ___
Direzione: Vi« dei Mille, 1 - Pinerolo
Telefono 409
Amministrazione: Via Carlo Alberto
Torre PelUce
1 bis
Dir. Resp. Ermnnno Rostan
ARTI GRAFÌCHE "L'ALPINA»
Torre Pelliee
in mem.Joro cari, 500 — Alex Moocia.
5050 — Chiesa di Coazze, 1000 — Id. di
Napoli, 1000 — Natalina Singer, m mem.
Marito Enrico Singer. 10000 — N'ik Thomas. 3000,
Quattro anni sono trascorsi da quando
mi hai lasoiaita sola quaggiù, ma sempre,
in ogni 'ora, il Tuo ricordo è vivo nel
mio cuore, o mio GIANNINO adorato.
Voglia Iddio che il Tuo sacrifloio e quelo
di tante altro fiorenti giovinezze non ria
stati) 'vano.
La tua Mamma.
'OET net tt/ttV\ 1
Per A silo Italia :
Domenico e Em. Arbuffo, in mem. mamma !.. 300 — Immovilli, in mem. .oro
cari. 500 — Bruna Merini. in inem Pastore Stefano Revei, 200 — 'Ihiesa di
Coazze, 1000 — Id. Perrero 1000 — Id.
Napoli, 1000 — Ernesto Bedn, 200.
Per Asilo . S. Giovanni ;
ImmovilH. in mem. loro cari. !.. 500 —
Chiesa di Ferrerò, 1(KX> — Id. di Coazze,
1000.
Per Artigianelli Valdesi
Chiesa di Coazze. L. 2000.
iKttii-mi
III
// dr. Oi
'visita a TORRE PELUCE
tutti i venerdì dalle
io alle 12 presso il
dr. Gardiol Tel, 77
1.
tat»