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Anno 112 - N. 15
18 aprile 1975 - L. 100
Spedizione In abbonamento postale
I Gruppo bIs/70
BIBLIOTECA VALDESE
1006S TOHRB PEIL ICS
delie valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
Impressioni di vita americana
Di ritorno dagli Stati Uniti il Moderatore Sbaffi riferisce le sue impressioni - La Chiesa
Presbiteriana Unita alla ricerca di un difficile equilibrio fra impegno nel mondo e fedeltà evangelica - Nuove forme di culto
NeH’incontro diretto con le comunità
si è confermata in me la convinzione che
la United Presbyterian Church, non solo
si pronuncia con delle coraggiose dichiarazioni nelle Assemblee sinodali — come
era avvenuto durante l'ultimo Sinodo di
Louisville — ma si sforza di realizzare
concretamente quanto afferma. Ricorderete le prese di posizione della UPCUSA
nei confronti del Vietnam, del Mozambico, della Corea, delle Filippine, dell’America del Sud, ove rnaggiormente i popoli
vivono in un regime repressivo. Orbene,
la Chiesa continua ad interpellare i credenti sulla loro particolare resnonsabilità
di testimonianza e servizio nelle società
repressive; continua ad interpellare il Governo sulle sue proprie responsabilità
economiche e politiche nel mantenimento di queste situazioni.
Certo questa aperta denuncia crea non
pochi problemi alla Chiesa. Coloro che
maggiormente sono posti in causa rifiutano ora ogni appoggio alla Chiesa, e la crisi finanziaria è stata grave per la United
Presbyterian Church. Secondo le ultime
notizie che ho potuto avere, .si è manifestato un notevoie niaggior impegno da
parte delle comunità e così la crisi finanziaria non è più tanto grave.
Renderà a Cesare
quel che ¿ di Cesare..' ed a Dio?
Va notato però, che in opposizione alle
prese di posizione della Chiesà che pos;
siamo anche definire ' « confessante » — si
sta rafforzando un movimento che vorrebbe tornare al tempo del silenzio della
Chiesa di fronte alle iniquità, còl pretesto di una maggiore fedeltà áll’Evangelo.
Per quanto riguarda la Chiesa Presbiteriana Unita, questa parte della Chiesa trova la sua espressione in un giornale « The
Presbyterian Layman ». Il giornale è
l’espressione di una organizzazione indipendente di uomini e donne 'della
UPCUSA, che ha come scopo di «promuovere l’aderenza della nostra Chiesa
alla sua fnissione primaria: predicare il
Vangelo di Gesù Cristo...». Nellà testata
del giornale è posto il detto di Gesù « Date a Cesare ciò che è di Cesare ed a Dio
ciò che è di Dio ». Si richiede che l’insegnamento della Bibbia abbia primaria
importanza nelle facoltà di teologia e nelle chièse. Ricollegandosi al « Patto di Losanna » (1974) viene riaffermato che
« evangelizzare è diffondere la buona notizia che Gesù Cristo è morto per il nostro peccato, è risorto dai morti, secondo
le scritture, regna come Signore ed offre
il perdono dei peccati ed il dono dello
Spirito che libera, a tutti coloro' che si
pentono e credono ».
E l’impegno nel mondo? la risposta e
chiara: questo impegno è doverlo per i
credenti, ma come « individui ». Ed ancc>
ra: « quando la Chiesa rilascia delle dichiarazioni esse devono avere .un chiaro
fondamento biblico ». ' • , . i
Ho letto recentemente un articolo del
Moderatore della UPQUCA, egli tenta di
mantenere un dialogo all’interno della
Chiesa e pone in evidenza la necessita di
un approfondimento comune del messaggio biblico; questa nuova lettura comune
della Parola di Dio non può essere pero
portata avanti dimenticando la realta delle situazioni storiche: « dobbiamo fare
teologia — egli dice — avendo davanti a
noi la visione chiara di ciò che avviene
nel mondo ». . .
Questa là grande tensione che è vissuta
all’interno della Chiesa Presbiteriana- Unita degli USA. In Europa essa non è rneno
acuta nelle 'diverse confessipni, cristiané
e nelle singole denominazioni. Il vero problema non è quello di mettere d’accordo
le diverse posizioni ma quello di ricercare
cosa significhi e comporti nel nostro tempo essere e rimanere fedeli al Signore Gesù Cristo che « Ubera ed unisce ». Una
seria riflessione sulla tematica posta dal
Consiglio ecumenico in vista delia Assemblea di Nairobi, potrà essere quanto mai
utile a chiarire i termini, i contenuti e la
portata di questa tensione.
Sperimentare nella libertà
Un secondo aspetto della vita della
Chiesa negli Stati Uniti riguarda un problema diverso, certo di secondaria importanza rispetto a quanto abbiamo detto
più sopra, ma che è in qualche modo
collegato al precedente. Si tratta delle
nuove sperimentazioni di culto.
Negli Stati Uniti ho preso parte con
la predicazione quasi ogni domenica, a
quelli che vengono chiamati « contemporary sei-vices ». In queste riunioni di culto, permangono gli elementi essenziali
delle nostre liturgie, ma si cerca di esprimere il tutto in un linguaggio contemporaneo. La nota « profetica » (nella linea
della concretezza storica del messaggio
del profeti dell’A.T.) è predominante. Le
preghiere, ad esempio, pur mantenendo
i caratteristici elementi della adorazione,
della lode, del pentimento, della invocazione dell’aiuto, dell’intercessione, rifuggono da concetti astratti q da quello che
chiami|mò il' « patois de
Anché nella nostra nuova liturgia troviamo questo bisogno di aderenza alla
realtà della vii ai. cotidiana con i suoi tremendi problemi. Alcune preghiere di intercessione sono esemplari al riguardo;
ebbene è su questa linea che ci si muove
nelle preghiere dei « contemporary services », anche nelle preghiere di adorazione ed in quelle soprattutto di confessione di peccato. Al centro non è più soltanto il singolo con le sue necessità ma
tutto il popolo di Dio e la situazione contemporanea del mondo.
Il canto è un elemento di grande importanza per la comunità raccolta per il
culto. Così si è dato spazio a nuovi ritmi,
a nuovi inni, sovente con accompagnamento di strumenti a corda. Tutti cantano e con slancio; basta osservare il loro
volto.
A questi culti partecipano in gran numero i giovani, certo ma la caratteristica
è questa: partecipano al culto le famiglie
al completo, sì, anche i bambini... e i nonni. Questa composizione dei partecipanti
al culto comporta anche per la predicazione non pochi problemi; non è più possibile per il predicatore dare il suo messaggio dall’alto di un pulpito; il predicatore è fra la comunità; sovente non è neppure possibile avere un leggio... e allora la
comunicazione con i membri di chiesa diventa naturale e spontanea. Può anche
sorgere un dialogo. E i bambini? Ebbene,
sono una gran benedizione anche per il
predicatore. Occorre sovente rivolgersi direttamente a loro, per spiegare con parole
più semplici quanto si è detto; non è davvero un banalizzare il messaggio, ma un
tentativo di renderlo comprensibile a tutti... e talvolta le spiegazioni date ai bambini o ai giovani sono di grande utilità
per gli adulti.
Ricerca di comunione
Il fatto è che in questi culti, tutta la
comunità è coinvolta; non è possibile rimanere distaccati, o spettatori; còme pure
non è pqssibffe ■ rimanere riffiegaìi su se
stessi e ricercare soltanto là propria consolazione. Si attua una comunione fraterna che .sorprende.
■ Terminando, vorrei precisare che la
preparazione di questi culti richiede un
lavoro considerevole sia da parte del pastore come dei gruppi che si preparano:
bambini, giovani, adulti.
Al mio ritorno dagli Stati Uniti ho appreso dai nostri giornali che ip varie chiese, anche da noi, si stanno sperimentando
nuove forme di culto. Me ne sono molto
rallegrato. È evidente che ogni nuova
sperirnentazione va portata avanti in qna
riflessione comunitaria, senza voler sóstituire i culti tradizionali; sopra a tutto
ogni nuova iniziativa va vissuta nella comunione fraterna.
Roma, 8 aprile 1975
Aldo Sballi
Appelli per il Vietnam
Airiniziativa del CEC si affianca ora quella di Tullio Vinay
- Fondi necessari per la ricostruzione nelle zone evacuate
Abbiamo segnalato nello scorso
numero l’appello lanciato dal Consiglio Ecumenico delle Chiese per i
profughi del Vietnam. La situazione
politica complessa e difficile di cui
ci hanno parlato i giornali rende urgente una risposta dei cristiani nella
solidarietà con questi infelici. La
raccolta di fondi del CEC è destinata ai profughi che hanno lasciato le
zone settentrionali del paese rifugiandosi a Saigop.
Le offerte per questa raccolta possono essere inviate alla Tavola Valdese a Roma, via Marianna Dionigi 57, c.c.p. 1/27855 oppure al nostro
giornale indicando la causale del
versamento.
Ci giunge nel frattempo notizia
del fatto che Tullio Vinay ha preso
contatti con esponenti vietnamiti a
Parigi a nome del « Comitato internazionale per salvare i prigionieri
politici del Sud Vietnam », la cui attività è nota a tutti. Il Comitato si
propone di intervenire in favore delle popolazioni vietnamite in un contesto più ampio che quello dei soli
rifugiati. La raccolta di fondi suggerita deve servire sia per un’opera
nei campi profughi che per le zone
abbandonate dal governo di Van
Thieu. Si rendono necessari non solo viveri e medicinali ma anche attrezzature per la pesca e l’agricoltura che permettano ima ripresa delle
attività produttive nel paese.
Lo stesso Comitato ha denunciato
la speculazione politica che è stata
imbastita sulla tragedia dei profughi ed in particolar modo degli orfani e ritiene che. un intervento costruttivo vada dato a quei gruppi
che si impegnano nella ricostruzione
della comunità vietnamita.
Le offerte vanno inviate a Servizio
Cristiano, Riesi (Oaltanissetta) c.c.p.
7/4093 indicando anche in questo
caso prò Vietnam.
fede, amore
speranza
1 TESS. 1: 2-3
Il testo citato ispirò una buona
parte della letteratura, frutto, nel
secolo XV, delle intensissime relazioni reciproche tra bussiti della Boemia e valdesi. Ogniqualvolta meditava il messaggio apostolico che parlava di fede, di amore,
di speranza, la teologia dei nostri
padri nella fede pensò alle tre dimensioni immaginabili dell’esistenza umana nel tempo: il passato, il presente, il futuro.
Non c’è nessun momento nella
storia dell’umanità e nella vita
dell’uomo che sfugga alla sovranità liberatrice di Dio operante la
sua ricerca dell’uomo smarrito.
Lasciandosi trovare da questo
Dio che cerca l’uomo, la fede
guarda verso quel passato decisisivo in seno al quale Dio acconsentì di trovarsi, in Gesù Cristo,
uomo tra uomini. L’amore è poi
l’espressione concreta, in mezzo
ai contemporanei, del come ci siamo lasciati afferrare da quel primo amore di Dio per noi, affinché
ne diamo testimonianza solidarizzando coi minimi, con gli oppressi, i minacciati, gli emarginati. La
speranza ci spinge a non accontentarsi di tutto quello che semplicemente avviene, che domina,
che è diventato di uso comune e
ci rinchiude in circoli viziosi di
problematiche, di miti, di apprensioni.
Il messaggio apostolico di fede,
amore, speranza fa parte di una
fitta trama di rapporti personali
e si inserisce in un contesto di
drammatiche vicende e di lotte,
di cui nessuna chiesa di Cristo
mai potrebbe fare a meno.
A Tessalonica Paolo incontrò
ostilità per « aver messo sossopra
il mondo » (Atti 17: 6). Difficoltà
di quest’ordine sono diventate per
l’apostolo la condizione quasi
normale della testimonianza cristiana. Nonostante queste difficoltà l’essenziale permane: la realtà vittoriosa della fede, dell’amore, della speranza.
Perché alla luce di Gesù risorto, dell’incontro decisivo con lui,
fede, amore, e speranza smettono
di essere mere capacità del nostro
buon volere. Alla luce del Cristo
risorto la fede, l’amore, la speranza hanno trovato il loro centro
di sicurezza al di fuori di noi
stessi.
Però, se abbiam incontrato Gesù il Risorto, non è che possiamo
lasciare stare, far a meno, dell’opera della fede, delle fatiche
dell’amore, della costanza della
speranza. La nostra speranza in
Cristo sia un’apertura e un aiuto
reso anche a tutti coloro che aspirano, pur attraverso visioni e programmi diversi, alla libertà dei
figli di Dio.
A. MolnAr
2
Atìtiafità:; cjell'Antico Testamento
La rivelazione biblica è un messaggio radicato nella storia e nel mondo - Lo spiritualismo
non è evangelico più del materialismo - L’A.T. è superato o compiuto nel Nuovo?
Sin dai tempi di Marcione la chiesa ha
rifiutato l'amputazione dell’Antico Testamento dalla Biibbia, ma questo rifiuto è
stato, nella pratica della storia della
chiesa, molto formale. È irn fatto che la
chiesa, nella sua espressione ufficiale, ha
sempre favorito, nei secoli, le varie tendenze ascetiche e psicologizzanti del messaggio evangelico, insegnando sempre la
diffidenza verso gli interessi della vita
quali la proprietà, la politica, ecc. Ma cosa curiosa, questo discorso la chiesa ha
cominciato a farlo e a difenderlo tenacemente a partire da una situazione di potere e di beni acquisiti. Nella predicazione della chiesa, il rifiuto delle cose di
questo mondo è aumentato di intensità,
precisaiBiente nel momento in cui la chiesa si era ormai organizzata in strutture
ben solide e considerava questo annuncio
rivolto non a se stessa ma al popolo e, in
particolare, ai suoi oppositori.
Non è forse stata la teologia speculativa a difendere e poi esorcizzare il mes-,
saggio dèlia concretezza e della « mondanità » deH’Antico Testamento (e del
Nuovo)?
Spiritualismo e mondanità
Chi se non una certa teologia ha accettato e sostenuto la contrapposizione fra
«spiritualismo» neotestamentario e
« mondanità » delTAntico Testamento?
Ma che cosa si intende qui per « mondanità » delTAntico Testamento? Vuol dire, per antitesi, che il Nuovo Testamento non è «mondano»? Il libro di Zimmerli lo spiega atitorevolménte.
Va detto subito che « mondanità » non
è sinonimo di secolarizzazione anzi si oppone alla secolarizzazione; la « mondanità » dell’ Antico Testamento non nasce
mai da una visione del mondo considerato autonomamente da Dio. Per capire che
cosa si intende per «mondanità» è necessario innanzitutto precisare la relazione che intercorre fra Israele ed il suo
Dio: «dalla maniera in cui avviene T’incontro con questo Uno viene determinata
pure la sua relazione col mondo » (18). E
questo incontro avviene nel mondo, nella
storia; è un atto di liberazione tEàOdò).
Jahvé . interviene, per Israèle: nel irióiidtì
ed è mel mondo che il popolo deve’vivere. la sua obbedienza. Jahvé è presente
nel mezzo degli avvenimenti mondani,
certo non si identifica con essi (Cfr. Geremia 23: 23), ma non prescinde da essi.
« Così la parola veterotestamentaria mette in guardia, insistendo in maniera costante, dalla fuga in un aldilà estraneo
al mondo e costringe la fede a rimanere ancorata a quanto accade nel mondo » (22).
Nell’Antico Testamento non si da spazio alla fuga dal mondo. L’incontro con
Dio non è pensabile fuori dalle categorie di tempo e di spazio di questo mondo.
In questo senso dunque « mondano »
altro non significa che: il Signore non
può essere riconosciuto né servito a prescindere dalla creazione, dall’uso che
l'uomo fa degli strumenti di questo mondo; se si vuole, responsabilità e riconoscenza per l’esistenza, per la creazione.
All’Antico Testamento è sconosciuta l’idea
che noi abbiamo del mondo (di derivazione greca — il kosmos); per l’ebreo
mondo è cielo e terra, non esiste un tutto
compiuto, ordinato, definito una volta per
tutte.
« non amare il mondo »
Come si pone allora il rapporto con
quelle affermazioni così categoriche degli scritti igiovannici: « Non amate il mondo, né le cose del mondo. Se uno ama il
mondo, l’amore del Padre non è in lui »
(I Giov. 2: 15)? Quante volte abbiamo letto o sentito leggere questo versetto nella
liturgia di confessione dei peccati! Vuol
forse dire che il mondo deve essere « odiato »? Giovanni dice che il mondo ha odiato i « suoi » (di Gesù) (Giov. 17: 24), però
parla esplicitamente dell'amore di Dio per
il mondo, dell’invio del Figlio per il mondo (3: 16) perché vi sia in esso l’amore
del Padre; un amore che non proviene
dal mondo ma che diventa « corporale »
col mondo. Giovanni chiarisce anche che
non g possibile l’evasione dal mondo ( « io
non ti prego che tu li tolga dal mondo »,
17: 15). Non c'è dunque possibilità, nella
Bibbia, per sostenere l’odio dei credenti
per il mondo. Sarebbe perciò grave se
nella .confessione dei peccati si pensasse
di dover chiedere perdono a Dio per aver
amato la sua creazione!
Non è forse «per questo suo accettareed affrontare gli attacchi della situazione
storica, che non vengono per nulla vanificati. con l’indifferenza ma che vengono
interamente sofferti, la sola ed autentica
preparazione delTevangelo, del Nuovo Testamento? ,,.jna come potrebbe . trovare
ascolto questa predicazione là dove un
uomo viene sottratto alla vulnerabilità
dei contrasti con l’evasione nelTautocontrollo di tipo stoico? » (73).
L’interpretazione di Bultmann
Dopo un approfondito ed interessantissimo esame sulla « mondanità » delTAntico Testamento analizzato sotto gli aspetti seguenti: Israele ed il suo Dio, il mondo
come creazione di Dio, siate fecondi e
moltiplicatevi e riempite la terra, soggiogate la terra, il popolo e i suoi nemici,
la terrà e la proprietà, il popolo di Jahvé
ed il suo onore, il vivere nel popolo in
rapporto con il prossimo davanti a Jahvé,
la morte e la vita, la speranza di Israele
e la speranza del mondo, Zimmerli affronta la questione « legge o evangelo? »,
contestando la posizione di R. Bultmann
secondo cui il messaggio biblico troverebbe nel Nuovo Testamento la sua « demondanizzazione », mentre l’Antico Testamento conserverebbe il suo valore nelTambito della chiesa solo in forza del suo
« fallimento ».
L’adempimento delTAntico nel Nuovo
Testamento, il carattere stesso di promessa delTAntico Testamento sta secondo
Bultmann, nel suo fallimento; egli cerca
di dimostrare questa sua tesi analizzando
il concetto di patto, della regalità di Dio
e di popolo di Dio. Ne conclude che la
storia giudaica vive in una profonda-contraddizipne. « La contraddizione consiste
in questo, che Dio e la sua azione non vengono intesi in un senso radicalmente
escatologico da situarsi nell’aldilà, ma
devono essere fatti coincidere con la storia empirica di un popolo. Questa storia fallisce sulla base del loro contrasto »(145).
È evidente come Bultmann tenti di seguire Tinterp^etazipne paolina della legge: il fallìrnénto delTAntico Testaménto
come adempimento della promessa è ana
logo al fallimento dell’uomo nella legge.
Zimmerli obietta a Bultmann di minimizzare il concetto di peccato che egli vede condensato nella « mondanità » della
fede anticotestamentaria; ricorda che nel
centro stesso delTA.T. in cui si parla del
fallimento totale del popolo di Israele si
parla anche dell’annuncio della salvezza
e della sua ricostituzione (Deuteroisaia).
« Israele che pure era fallito non è scomparso » (150); non si può identificare la
« mondanità » delTA.T. con il concetto di
mondo .giovannico.
Quindi voler ridurre TA.T. nella prospettiva della legge significa proporre una
« sfocatura », che altera le affermazioni
fondamentali delTA.T.
Le conclusioni dello studio di Zimmerli
meritano di essere riportate:
« L’A.T. è una garanzia per la retta com. prensione di Cristo, il quale non è un
evento sopramondano, ma la presenza
deU’amore di Dio nel mezzo del mondo.
L’A.T. è il grande commentatore di questo venire di Dio nel mondo, che non
vuole abbandonare a se stesso nessun
ambito del mondo, né la natura né la
storia, né l’eros né il potere, né lo stato
e neppure la comunità dei devoti... »
« La chiesa è sempre di nuovo nel pericolo di configurarsi un Cristo che esercita
il suo dominio in una sfera tutta spirituale che sta al dilà del mondo e che viene
veramente onorato nelTambiente ecclesiastico e nelle dotte discussioni della
teologia ». Se la chiesa si capisce inviata
nel mondo verso i sofferenti e gli oppressi, ma anche verso i potenti, sarà anche
chiaro che « Dio, signore e creatore di
tutto il mondo, non vuole essere onorato
con distanza reverenziale... ».
E. Gente
Walther Zimmerli: La mondanità dell’Antico Testamento. Jàca Book, Milano, 1973.
ECUMENISMO
un
interconfessionale ?
Un Comitato misto cattolico-protestante composto da rappresentanti delle chiese francesi ha studiato nelt’ambito dèi
problemi interconfessionali la questione
delicata del battesimo dei bambini di
coppie interconfessionali. Le conclusioni
a cui sono giunti i teologi di questo comitato sono consegnate in un documento
di 18 tesi pubblicato dal « Servizio di Informazione cristiana in Francia » (B.I.P.S.N.O.P.) n. 171. Da questo documento
estraiamo alcune tesi essenziali che illustrano lo schema di pensiero teologico
che soggiace a questa posizione.
La domanda di una celebrazione ecumenica per il battesimo del bambino di
un focolare misto è accettabile nella stretta misura ove possa esprimere e celebrare la dinamica ecumenica vissuta dalla
coppia, di far progredire la sua vita nella
via delTunità e di aiutare la formazione
cristiana del bambino. Si dovrà quindi
evitare che una tale celebrazione diventi
un semplice gesto di buona volontà reciproca dei genitori o delle due famiglie o,
peggio ancora, che prenda l’aspetto di
una mondanità religiosa per delle famiglie che non sono effettivamente impegnate nella ricerca ecumenica. In nessuno di questi casi essa potrebbe diventare
un « diritto ».
La celebrazione ecumenica di un battesimo dovrà farsi nell’ambito della comunità parrocchiale delTuna o dell’altra
chiesa, mai nel solo ambiente di un gruppo di focolari misti e di loro amici. Agli
occhi del Comitato questo punto deve essere considerato come imperativo, al fine
di evitare qualsiasi evoluzione verso una
« terza chiesa ». È augurabile che l’altra
parrocchia sia rtqipresentata dalla delegazione di un gruppo dei suoi fedeli.
Se il battesimo ha luogo in una delle
Chiese della Riforma sarà celebrato secondo l’uso nel corso del culto domenicale, se è previsto nella Chiesa cattolica,
la comunità ne sarà informata e sarà invitata a parteciparvi per esempio dopo
una Messa domenicale.
La Chiesa dove viene celebrato il battesimo in seguito a una decisione presa
di comune accordo, è normalmente quella che accoglie e battezza il bambino. Il
suo ministro è Toificiante responsabile e
lui solo compie Tatto battesimale. Seguo
no i dogmi fondamentali della liturgia in
uso nella sua chiesa, ma apportandovi
eyentualìnente gli adattamenti che si giudicheranno necessari.
Il rninistro dell’altra Chiesa potrà intervenire in modo attivo, in particolare
nella liturgia della Parola, dell’intercessione e della lode come si fa nella celebrazione dei matrimoni misti. Dove la cosa sia possibile, sarà bene associarvi dei
laici dell’altra Chiesa.
Poiché uno solo dei ministri compie
Tatto battesimale, non potrà trattarsi di
concelebrazione. Essa contraddirebbe la
unicità del Battesimo cristiano la cui celebrazione ecumenica vuol essere precisamente il segno e non manifesterebbe la
fiducia reciproca che hanno le chiese.
Sarà importante sottolineare con chiarezza nel corso della celebrazione il significato di un tale battesimo per il bambino e i suoi parenti e dire che esprime
particolarmente l’impegno attivo delle
due comunità nella formazione cristiana
del battezzato.
Agli occhi del Comitato niente si oppone in fondo a una doppia iscrizione di
questo battesimo sui registri battesimali
delle due parrocchie. '
La doppia iscrizione sottolineerebbe la
solidarietà e l’impegno comune delle due
comunità riguardo la formazione cristiana del bambino, nonché la loro disponibilità ad accoglierlo Tuna e l’altra in maniera definitiva.
Il problema della catechesi ecumenica
deve essere esaminato con urgenza dalle
Chiese. È venuto-il momento di stabilire
fin d’ora gli orientamenti fondamentali,
di aggiornare una specie di « tronc commun », completato da un rilevato pedagogico dei punti di divisione ancora esistenti e delle nostre reciproche interrogazioni.
Questo nuovo lavoro deve tener conto
dei documenti e delle ricerche attuali e
favorire un dialogo con tutti quelli che si
sono già impegnati in primitive esperienze. Ciò permetterà di sbrigare delle
costanti, di denunciare alcuni scogli possibili e di tenere quello che è buono.
Oggi molte esperienze vissute, pongono
delle domande teologiche e sono il segno
di una dinamica crescente verso l’unità.
È tempo che le autorità si consiglino di
nuovo al fine di dare degli orientamenti
che ne tengano conto.
INCONTRI
e CONVEGNI
Firenze
Il Convegno del Servizio di Azione Sociale - 25-27 aprile, 1975
Diaconia evangelica
e riforma assistenziale
1° Giorno - ore 9,30-12: Presentazione
dei progetti di legge parlamentari sulla
riforma assistenziale; ore 15,30-18: Discussione in gruppi; ore 21-22: Conferenza dibattito sull’attuale situazione assistenziale in Italia.
2° Giorno - ore 9-10,30 : Presentazione
delle problematiche nell’ambito delle nostre Chiese; ore 11-12,30: Dibattito sul tema; ore 15-18: Lavoro di gruppo.
3° Giorno - ore 9-12 : Relazioni dei gruppi di studio.
L’incontro avrà luogo in via Trieste 15,
presso l’Istituto G. Comandi.
La quota di iscrizione di L. 2.000, va inviata, a mezzo vaglia o francobollo alTindirizzo del Servizio in via Manzoni 21 Firenze. Eventuali chiarimenti possono
essere richiesti anche per telefono (055)677.688 Past. Sommani - (055 ) 212.576
Gould.
Incontro monitori
Vallecrosia (25-27 aprile)
Il convegno, promosso dalla Commissione distrettuale valdese e preparato da
un gruppo di monitori di Torino, battisti e valdesi, è aperto a tutti i monitori
e catechisti evangelici della zona Piemonte-Liguria e particolarmente a quelli che
. seguono il programma indicato dalla rivista « Là scuola dòmenicale ».
PROGRAMMA
Venerdì 25: arrivo a Vallecrosia entro
le 15 - sistemazione; ore 16 inizio dei lavori. Pensiamo di raccogliere durantè il
pomeriggio i problemi relativi al tenia:
« Come spiegare la Bibbia ài bambini >> e;
dopo opportuna pausa, sentire; Tintervèrito dei consulènti e miziare il dibattitò oHè"'
proseguirà anche dopo cena cón oràrio
da stabilire. • ■ ‘ :
Sabato 26: dopo l’eventuale conclusione sul tema del venerdì, proponiamo un
lavoro a gruppi di valutazione dei lati
positivi e negativi degli strumenti attualmente a disposizione delle scuole domenicali. Seguirà nel pomeriggio l’intervento del rappresentante del Servizio istruzione religiosa per informare sui progetti futuri del Servizio, seguito dal dibattito. Serata libera.
Domenica 27: continuazione eventuale
del dibattito precedente; culto con la comunità di Vallecrosia-Bordighera e conclusioni entro le 14,30.
Orari più precisi e tempo libero per
scambi personali e distensione verranno
definiti insieme all’inizio del convegno.
Programma dettagliato e informazioni
per la, partecipazione possono essere richiesti al past, P. Giampiccoli, via Pio V,
n. 15 - Torino.
Feste di canto
Le Peste di canto delle Corali avranno
luogo alle date e nelle località seguenti:
Domenica 4 maggio, ore 15: nel tempio
di Pramollo, per le Corali della Val Chisone e della Val Germanasca.
Domenica 11 maggio, ore 15: nel tempio
di Villar Pellice, per le Corali della Val
Penice.
Le prove d’insieme avranno luogo alle
ore 14,15 nei locali che saranno indicati.
Il pubblico è cordialmente invitato.
La Commissione del Canto Sacro
novità Claudiana
Finalmente disponibile il « gioiello di fede » della Riforma italiana
del ’500 nel suo testo integrale; un
libro di vera edificazione che vuole
condurci alla scoperta dello straordinario atto gratuito di Dio a favore dell’uomo.
BENEDETTO DA MANTOVA
MARCANTONIO FLAMINIO
Il benefìcio di Cristo
a cura di Salvatore Caponetto
pp. 128, 13 ili. f. t., L. 1.800
3
I
TORRE RELUCE
Dibattito sult'ospedate
Bobbio Pollice Comunità^ Moirtaoa
Il dibattito sulla proposta della CIOV
di trasferire l’Ospedale Valdese di Torre
Penice nei locali del Convitto Valdese si
è svolto a Torre Pellice in diversi tempi
e a diversi livelli.L’argomento è stato trattato prima a livello di riunioni quartierali e di famiglia. Il 16 marzo la Società
E. Arnaud organizzò una seduta pubblica sull’argomento, invitando il prof. Dario Varese ad illustrare sia la situazione
dell’Ospedale, sia le motivazioni e le linee fondamentali della proposta. Si ebbe
allora un vivace ed ampio dibattito, in
vista dell’Assemblea di Chiesa, convocata per domenica 13 aprile.
L’argomento ha suscitato l’interesse di
buona parte della Comunità e l’affluenza
dei membri di Chiesa è stata tanto ampia che si è dovuto lasciare la sala delle
Attività e trasferirsi nella Sala della Foresteria Valdese. Anche in questo caso
la discussione è Stata vivace, perché le
vicende dell’Ospedale interessano in modo del tutto particolare la cittadinanza
di Torre Pellice.
La proposta della CIOV ha colto di
sorpresa alcuni ai quali sembra;va che si
dovessero studiare altre possibilità di
utilizzare i locali del Convitto. Tuttavia
è da tener presente che la CIOV ha formulato la sua proposta, proprio quando
da non pochi mesi varie prospettive di
utilizzo dei locali del Convitto erano state studiate e abbandonate, proprio perché non presentavano possibilità di servizio alle popolazioni locali. Si era chiuso il Convitto, perché si era considerato
l’ediflcio non più corrispondente alle esigenze dell’assistenza ai minori; si voleva
almeno trovare una destinazione che fosse sempre un servizio sociale.
L’Assemblea con oltre il 70% dei voti
(100 su 133) appoggiò la proposta della
CIOV, soprattutto in considerazione che
l’Ospedale Valdese di ’Torre, una volta
qualificato, sarà utile alla popolazione
non solo per le degenze, ma per tutti i
servizi medico-sociali che sono previsti e
per i quali è necessario disporre di adeguate strutture sanitàrie e di conseguente disponibilità di spazio.
L’aver così còhfermato l’impegno della
Chiesa Valdese nella gestione dei suoi
Ospedali a favore, dèlie popplazipnì, circostanti non significa prestare l’alibi alle
inadempienze governative in campo sanitario, ma vuol dire rendersi concretamen
Angrogna
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te conto che, anche se im qualsiasi governo si impegnasse realmente nella attuazione della riforma sanitaria, avrebbe
tante e tali cose da fare, che è del tutto
irreale pensare che nei prossimi 10 o 20
anni possa essere sostituito il servizio
che attualmente i nostri ospedali prestano alle popolazioni. Non si può lasciare
senza soccorso chi soffre oggi, in attesa
di un migliore domani.
È significativo il fatto che ad appoggiare la proposta della CIOV sia stata la
stessa Assemblea di Chiesa di Torre Pellice che circa un mese fa — sempre a
grande maggioranza — ha decisb la chiusura della Scuola Materna, in seguito alla constatazione che la Scuola Materna
di Stato locale poteva coprire le esigenze
locali. Questo dimostra che le nostre opere sono considerate dalla gran parte dei
nostri membri di chiesa nella misura della loro effettiva utilità per le popolazioni circostanti e non come dei miti da conservare ad ogni costo.
Alfredo Sonelli
Pinerolo
• I giovani della comunità hanno presieduto il culto di domenica scorsa ed
hanno preparato l’assemblea di chiesa
sul tema dei minori indetta come richiesto dal Sinodo. I fratelli Longo, direttori del Convitto valdese di Pomaretto, hanno illustrato l’attività dell’istituto dinnanzi ad una numerosa assemblea; vivo anche il dibattito che ha seguito ad indicare l’interesse con cui quest’opera è seguita fra noi.
• Domenica 6 sono stati battezzati nel
corso del culto Maurino e Samuele Medica, Laura Li Puma, Massimiliano Wellman. Abbiamo accompagnato al campo
del riposo Beniamino Garro, Massimiliana e Patrizia Barai, Lidia Baldi ved. Bera.
Alle famiglie provate la nostra fraterna
simpatia.
Il Sindaco rende noto che, in vista della scadenza del mandato quinquennale,
questa Amministrazione Comunale, sorretta dall’opinione e dall’esplicita richiesta di un gruppo di cittadini, intende tenere almeno due Assemblee pubbliche,
allo scopo sia di svolgere una relazione
sull’attività svolta e sulla situazione attuale del Comune sia di sollecitare la discussione sui problemi aperti e, conseguentemente, l’impostazione programmatica per la futura Amministrazione, e,
quindi, invita la popolazione tutta a partecipare a dette Assemblee, che si terranno: il giorno 20 aprile 1975, alle ore
14,30, nella Scuola Elementare di Chiot’
dl’Aiga (vecchio edificio); il giorno 26
aprile 1975, alle ore 21, nel Capoluogo,
presso la Sala deUa Chiesa Valdese, gentilmente concessa.
Nel n. 12 di questo giornale abbiamo
pubblicato alcune brevi annotazioni circa l’aggressione che uno studente, secondo la sua versione dei fatti e ila deposizione ai varabmién‘,^àvrebba’^sMha*'à''Ptnerolo, ad opera ài alcuni fascisti.
A detta dello studente, questa era l’ultima di una catena di aggressioni più o
meno simili da lui subite in precedenza a
Milano e che avevano determinato il suo
trasferimento a Pinerolo da parte dei genitori.
La notizia aveva creato non poca emozione nella scuola e nella città e naturalmente anche nella comunità valdese di
Pinerolo che aveva accolto lo studente
nel suo Convitto, per cui un gruppo di
membri della comunità, riunitosi dopo il
culto, aveva ritenuto di dover esprimere
la sua solidarietà con lo studente ed i
suoi genitori, condannando con indignazione il fatto, attribuito, in buona fede,
ad un disegno di intimidazione di violenza fascista nél paese.
La vicenda ha avuto un suo seguito non
meno doloroso per la famiglia.
Il ragazzo ha ammesso che non era stato vittima di un’aggressione e che gli elementi fascisti erano estranei a questo
episodio. Il Concistoro informato dal padre dello studente e ritenendo che l’esattezza dei fatti dovesse essere ristabilita,
ne ha informato, d’intesa col padre, la
cornunità nel corso del culto domenicale.
lino spiacevole incidente insomma che
ha dato luogo a non pochi equivoci. Il
fatto che in questa circostanza si sia accreditata la tesi di un’aggressione fascista risultata poi infondata in questo specifico caso, non sminuisce il significato
della presa di posizione dei credenti della comunità valdese per quello che riguarda il fenomeno generale del pericolo
fascista. L’immaturità psicologica di un
ragazzo non giustifica conclusioni qualunquiste.
Al momento di andare in macchina leggiamo sulla "Gazzetta del Popolo" di Torino una comunicazione di questo fatto
che rischia di creare ulteriori equivoci.
Il giornale lascia intendere che il pastore Deodato abbia anticipato rivelazioni
riguardo alle conclusioni dell’autorità giudiziaria ed abbia pubblicamente accusato ài "simulazione” lo studente. A quanto ci risulta il pastore (che detto fra parentesi non è "sacerdote" e non dice
"messa alle 9,30"), si è limitato a comunicare informazioni avute dai familiari.
Torre Pellice
■ Sabato 19 aprile alle ore 16, presso la sala
consiliare di Torre avrà luogo un incontro sul
tema : « Perché nuotare fa bene », organizzato
dal servizio sociale. Sono invitati soprattutto i
genitori.
• Sabato 12 aprile, nel tempio, si sono
uniti in matrimonio Ettore Coucourde e
Luisa Bertiglia. Al'giovani sposi formuliamo i migliori auguri per ima vita in
comune sotto lo sguardo del Signore e
ci felicitiamo con la famiglia del dott.
Coucourde, nostro medico condotto da
quasi 25 anni.
• Domenica 13 un piccolo gruppo di sorelle della Chiesa di Rorà è stato con
noi al culto e poi all’agape. Nel pomeriggio si sono aggiunte le sorelle dell’Unione femminile di Villar Pellice. Una sessantina di persone che hanno trascorso
insieme una bella giornata, con messaggi delle presidenti delle rispettive Unioni
e dei pastori.
Villar Perosa
Martedì 8 aprile, il Consiglio di Circolo si è riunito per la seconda volta nei
locali delle scuole elementari per discutere ed approvare la bozza di regolamento interno presentata dalla giunta esecutiva.
Il punto più problematico è stato quello riguardante la pubblicità delle sedute,
perché il ministro Malfatti, con un fonogramma inviato a direttori e presidi, ha
dichiarato che secondo lui le sedute dei
consigli di circolo e d’interclasse non devono essere pubbliche. I membri del Consiglio hanno comunque deciso d’inserire
nel regolamento la possibilità di avere
sedute pubbliche, beninteso senza diritto d’intervento, per analogia con i consigli comimali.
È probabile, però, che nei prossimi
giorni il ministro ritornerà suU’argomento e il suo intervento non mancherà di
suscitare molte polemiche, dato che va
contro la stessa legge dei decreti delegati.
Il Consiglio di Circolo ha poi preso in
esame le richieste giunte dai vari consigli di interclasse e ha deciso di nominare alcune commissioni per studiare i problemi più urgenti.
La prima commissione si occuperà della medicina scolastica, che è diventata in
questi ultimi anni sempre più complessa
e fonte di interminabili polemiche; la seconda, delle pluriclassi nei Comuni di
. montagna, e la terza, di un’altra non semplice questione, cioè della possibilità di
avere scuole a tempo pieno o con un doRoseupia. y
ÌTÈÌ^?5primatea*)Ìi;a*cÌes«fél Üdfetrér Incoio quésti problemi vengono affrontati con
una visione d’insieme e non caso per caso ed è senza dubbio il mòdo migliore
per ottenere un risultato positivo.
Sabato 12 si sono imiti in matrimonio
Rolly Costantino e Danila Ferro. Al termine della cerimonia, cui hanno partecipato numerosi parenti ed amici, don Borgna di Villar Perosa ha rivolto agli sposi
parole di augurio.
Domenica scorsa l’assemblea, regolarmente convocata, si è riunita, dopo un
breve culto presieduto dal près, della
Comm. Distrettuale, per la nomina del
pastore titolare della chiesa. La quasi
unanimità dei numerosi elettori presenti
ha eletto il past. ’Teofild Pons, attualmente a Pramollo. A lui ed alla sua famiglia
il voto dì un ministero benedetto nella
nuova sede.
La Comm. Distr.
Perosa Argentina
Altra riunione del Consiglio di Istituto
della Scuola Media giovedì scorso. Come
le precedenti ha mostrato una certa difficoltà nel rodaggio di quest’organo, che
sembra riunirsi piuttosto in amichevole
conversare che in sedute deliberanti. I
membri che insistono per deliberazioni
formali stentano a far prendere coscienza ai colleghi della necessità dì un funzionamento efficiente.
Gli orientamenti emersi nella seduta,
sono comunque i seguenti, e saraimo porti avanti o da commissioni o dalla giunta
e meglio concretati in prossime sedute.
Innanzitutto si cercherà di allargare la
partecipazione al doposcuola, con la prospettiva di estenderla a tutti gli alunni,
e con cicli di ricerche e di attività che
siano veramente integrativi dei programmi di studio e alternativi allo svolgimento dei compiti del mattino che dovranno,
di massima, essere aboliti.
In secondo luogo le attrezzature scientifiche saranno in linea di massima messe a disposizione per iniziative di educazione permanènte e degli adulti, ma gli
insegnanti dovranno accertare la possibilità di reperire tra di loro dei responsabili per l’uso di questo materiale.
Infine si è deciso di organizzare una
serie di incontri per le famiglie degli
alunni licenziandi con rappresentanti delle varie professioni, che espongano i caratteri delle loro attività, per aiutare i
ragazzi di terza media a decidere con più
criterio che cosa fare l’anno prossimo.
--------------.---------T rj i.'% w 1 '..T ----:---
Il Presidente rende noto che il Consiglio della
Comunità Montana Val Pellice è convocato in
sessione ordinaria per le ore 21 del giorno 17
aprile 1975, per deliberare sul seguente ordine
del giorno:
1) Nuovo trattamento economico e giuridico
del personale — Delega alla Giunta per attuazione.
2) Affidamento incarico professionale per la
redazione del piano urbanistico di zona.
3) Affidamento incarico professionale per la
redazione del piano commerciale.
4) Servizi per la tutela della salute nell’età evolutiva : Modifiche — Convenzione con il
Comune di Campigliene — soggiorno marino
per minori.
5) Gestione dei servizi domiciliari ed i centri
d’incontro : istituzione servizio domiciliare nel
Comune di Rorà.
6) Interventi per scuole materne ed asili
nido.
7) Proposta di convenzione con il Ministero Difesa per lo svolgimento del servizio civile
presso la Comunità Montana da parte di obiettori di coscienza.
8) Concorso pubblico per titoli ed esami al
posto di assistente sociale : costituzione Commissione Giudicatrice.
9) Conto consuntivo 1973 del Consiglio
delle Val Pellice.
10) Ratifica deliberazione della Giunta n. 39
in data 9-4-75 con oggetto: «Destinazione fondi per opere di bonifica Mpntana ».
Il Presidente
(Longo Arch. Piercarlo)
Perrero
Sono iniziati i lavori per la costruzione di una cabina telefonica pubblica nei
pressi del monumento al gen. Martinat.
Così, la popolazione avrà presto la possibilità di usufruire di questo servizio anche quando il posto pubblico del bar è
chiuso per il turno settimanale.
Doni per l'Asilo
di Lusérna S. Giovanni
Per un disguido redazionale sono stati pubblicali i doni ricevuti in febbraio prima di quelli
di gennaio.
Pini G. Ernesto (¡Bergamo) L. 5.000; Bufalo
Fede (Noceto),3.000; Cairus Làdia (T. P.) 5.000;
Besson .^berto (T. P. 5.000*; in mem. di Geprgette-Rivoir, le figlie-L> Cambellotti e M. Bau-nous (Dantìa) 20.000.; Sig.na H. MérXeli (Winterthur 5.000; Elvira e Guido Deker (Torino)
13.000; Orlina e Poulucciu, ri cord, il piccolo Luciano (Si G. Chisone) 5.000; Olga e Armando,
riconoscenti (S. Germano Chisone) 5.000.
( continua )
L’8 aprile ha chiuso la Sua giornata terrena
Beniamino Garro
di anni 71
ne danno l’annuneio, confortati dalle promesse
di grazia del Signore la moglie Ilmes Rostan, la
figlia Renata con il marito Ettore Serafino, il
figlio Edoardo, con la moglie Miriam Bounous,
nipoti e parenti tutti.
Il 10 aprile lo Scomparso ha trovato il luogo
del Suo ultimo riposo nel cimitero di Villa di
Pra'li.
« Venite a me voi tutti che siete travagliati ed aggravati ed io vi darò
riposo». (Matteo 11 v. 28).
« Décharge-toi de ton fardeau sur VEternel et il te soutiendra » (Ps. 53, 23)
Il Signore ha richiamato a Sé
Emilia Durand Canton ved. Albarin
Ne danno il doloroso annuncio il figlio Bruno
con la moglie Biancamaria Casparotto e con il
figlio Daniele, la cognata Emilia Peyrot Albarin
ed i parenti tutti.
La famiglia rivolge un particolare ringraziamento ai Pastori Scuderi e Taccia per la loro cristiana assistenza e a tutti coloro che hanno voluto esprimere la loro simpatia e partecipazione
al lutto.
Roma, 8 aprile 1975
Luserna San Giovanni, 11 aprile 1975
RINGRAZIAMENTO
I figli ed i congiunti della compianta
Eleonora Chauvie ved. Migliotti
(Norma)
riconoscenti ringraziano i medici e il personale
dell’Ospedale Mauriziano di Torino, Rep. 2°/A
e quelli dell’Ospedale Valdese di Torre Pellice, il
Pastore Taccia e tutti coloro che si sono prestati nella triste circostanza.
Luserna S. Giovanni, 12 aprile 1975.
RINGRAZIAMENTO
La moglie, le figlie ed i congiunti del compianto'
Enrico Clot
ringraziano vivamente coloro ohe hanno partecipato al loro dolore e in particolai* modo l’Ospedale Maurizùmo. dì Luserna^- Coloro: che lo hanno assistito ed i Pastori Taccia e Tourn.
Torre Pellice, 14 aprile 1975
4
La patente da chierichetto
Il catechismo materia di insegnamento - Esonero daH’adorazione ovvero restare in classe da solo
I BERSAGLI ALLA MODA
1
La prima classe della scuola elementare « G. Zanella » di Alte Ceccato (Vicenza) è stata evidentemente trasformata in
succursale della parrocchia. Sia pure
sforzandoci (ma non basta) di comprendere le implicazioni connesse con il fatto
che si tratta di una zona « bianca », mi
pare che l’abuso cui è pervenuta la maestra Dina Farina ha passato ogni limite.
Un esempio, fra i tanti, che dovrebbe
giungere sul tavolo dei membri di quegli organi di governo che hanno risposto
negativamente alla richiesta delle chiese
evangeliche circa l’abrogazione della legge 1929-30 sui culti ammessi. Come è noto, hanno motivato quella risposta rifacendosi jl programma del governo Moro
in cui è completata la revisione del concordato cui il Vaticano è disponibile.
Ebbene, quell’insegnante è anche la catechista nella parròcchia vicina ove le lezioni sono impartite il venerdì pomeriggio. Gli alunni sono gli stessi per cui l’insegnante, d’accordo con alcune madri che
non possono accompagnare i figli alla
dottrina il venerdì, fa scrivere sul diario:
« Dalla prossima settimana le lezioni di
catechismo anziché il venerdì pomeriggio
in parrocchia si terranno a scuola il sabato mattina ».' E questo oltre alle ore
consacrate ufficialmente all’insegnamento della religione. Tutti gli alunni devono venire a scuòla muniti del testo di catechismo. Ma in quella classe c’è il bambino di una famiglia evangelica che ha
chiesto regolarmente l’esonero. I genitori
evangelici, Daniela e Donald, chiedono
spiegazioni al parroco che così giustifica
^0^0na
'Tavóla rotondai l’insegnamento
della religione nelle scuole
Domenica 23 marzo, organizzata dalla
segreteria veronese delle comunità cristiane di base, si è svolta nella Gran
Guardia una tavola rotonda sul tema « Si
o no all’insegnamento della religione nella scuola ». La partecipazione è stata buona, la sala era piena, le opinioni sono state espresse con notevole chiarezza; interessante la partecipazione dei sindacati
della scuola e di rappresentanti del movimento studentesco. Come al solito il
banco di libri della Claudiana ha funzionato egregiamente, grazie al gruppetto di
collaboratori..
Assemblea sui minori
In occasione dell’assemblea di chiesa
del 20 aprile a Verona, è prevista una
presentazione del documento sull’assistenza ai minori preparato dalla commissione diaconale della chiesa valdese.
La Federazione Lombarda organizza
per il giorno dell’Ascensione (8 maggio)
un convegno nel giardino della Casa di
riposo « La Residenza » a Malnate (Va).
Tema del convegno : « Sviluppo della
questione cattolica ». Parleranno Giorgio
Bouchard e Mario Cuminetti.
A tutti sarà inviato un programma della giornata. .
Convegni FGEI
La EGEI lombarda organizza un incontro di studio, interamente dedicato alla
DC ; ' tale incontro è stato programmato
per i giorni 19 e 20 aprile. A tenere le relazioni sono stati invitati Giacomantonio
e Gino Bocchi.
Sabato 19: ore 17: arrivo; ore 18: relazione Rocchi sulla storia della DC; ore
20: cena, la serata sarà lasciata libera.
Domenica 20: ore 9: relazione Giacomantonio sul momento attuale della DC;
ore 10,30; discussione a gruppi; ore 13:
pranzo; ore 14,30: discussione generale;
ore 16: chiusura; ore 17; partenza.
Sarà, come si vede, un incontro soprattutto di studio in vista del campo FGEI
di Agape (17-24 agosto); perché si possa
arrivare al convegno preparati si manda
ad ogni gruppo del materiale di lavoro.
Il prossimo Convegno Regionale della
FGEI Toscana avrà luogo a Pistoia
giovedì 8 maggio
presso la chiesa evangelica battista.
Paolo Ricca affronterà nella mattinata
il tema;
Teologia e socialismo : da K. Bartb a
« Cristiani per il Socialismo ».
Nel pomeriggio dibattito sulla relazione e riunione della giunta della FGEI Toscana.
La chiesa è in via Porta s. Marco 9;
per l’agape prenotarsi entro il 3 maggio
a Patrizio Comparini ,(t. 0573 - 27840). .
l’intraprendenza della sua zelante collaboratrice: « Non si potrebbe far lezione
di catechismo a scuola, è vero, però cerchiamo di essere comprensivi; è stato solo per fare un favore alle mamme e comunque cerchiamo di amàrci e di volerci bene ». A modo suo ha espresso una
certa interpretazione, molto diffusa, dell’ecumenismo.
I coniugi Campbell, incorreggibili protestanti, non sono né comprensivi, né mostrano di apprezzare quell’ecumenismo e
si fanno ricevere dal direttore didattico
il quale confessa di non èssere informato
e comunque è d’accordo che in classe non
si fa dottrina. Sarà rivolto un appunto all’insegnante (promette il direttore) e le
sarà ricordato il programma dell’insegnamento della religione di sua competenza.
Ma nulla cambia ed i nostri amici malignamente insinuano che il vero direttore
abbia il suo ufficio non nella scuola, ma
sotto il campanile.
Nel frattempo altra nota sul diario degli alunni: « Martedì alle ore 10 le prime
e le seconde vanno in chiesa per un’ora
di adorazione ». Evidentemente i ragazzi
di Alte Ceccato alla fine del ciclo elementare devono essere in possesso oltre che
della licenza anche della patente da chierichetto. Ma i nostri amici non solo si
oppongono a Che il loro figlio partecipi
all’« adorazione » e questo era prevedibile, ma lo fanno rimanere in classe ricordando all’insegnante le sue responsabilità con relative conseguenze penali nel caso in cui al bambino, lasciato incustodito
durante le ore di lezione, fosse accaduto
qualcosa. Così il vice-parroco, pardon, l’insegnante, mentre gli altri adorano, è costretta in classe con quell’unico alunno
i cui genitori (e questo lo aggiungiamo
noi) alla sacrestia hanno preferito l’Evangelo che non si impone, ma che si testimonia nella libertà.
Valdo Benecchi
Se per individualismo si intende il ridurre la propria vita religiosa al crogiolarsi nel proprio rapporto con Dio su di
un piano esclusivamente personale, cadendo così inevitabilmente nelFegoisrUo
(dimenticando quindi il comandamento
delTamore del prossime) e correndo il
rischio di dare eccessivo valoré agli aspetti formali della propria testimonianza, è
chiaro che il bersagliò è ben scelto ed il
colpirlo e batterlo è quindi opera necessaria.
Ma se, nel combattere quésti aspetti
deteriori deH’individualismo religioso, si
va, come spesso accade, più oltre e si
sposta l’accento in modo esclusivo sugli
aspetti comunitari della testimonianza,
allora qualche riflessione può essere Utile.
Evangeli e tutto il Nuovo Testamento,
sono pieni di inviti al ravvedimento, alla
conversione, alla promessa della Grazia
e se tutto questo viene letto al lume di
quel principio del libero esame che è fra
i fondamentali della Riforma, sembra
difficile non credere che a monte della vita comunitaria deve necessariamente stare appunto il ravvedimento, la
conversione, la Grazia e la sua attesa, da
Rifugiati della Euinea-Bissàu
Il Commissario delle Nazioni Unite ha
lanciato un appello per il finanziamento
di un programma di 4 milioni di dollari
per il rimpatrio di 150.000 rifugiati in Guinea-Bissau e in Senegai. Dopo una visita
da parte di una commissione competente nel gennaio ’75, si è preparato un programma a lungo termine secondo i bisógni del paese. È stata prevista una spesa
di 540.000 dollari per il trasporto in patria dei rifugiati, 970,000 dollari saranno
destinati al finanziamento dei viveri,
1.580.000 all’azione medica e 410.000 alla
installazione agricola, (inf. UNESCO)
la settimana internazionale
cura di tullio viola
REGIME ABOMINEVOLE
Abbiamo visto alla TV il Presidente
USA correre, per prendere un aereo, ridendo di gran gusto alle domande d’un
giornalista sulla situazióne nell’Indocina.
L’abbiamo anche visto cullarsi teneramente in braccio uno dei bambini orfani
evacuati dal Vietnam del Sud con l'appoggio dello stesso ambasciatore americano. Tutto questo ci ha fatto francamente schifo.
Il « Manifesto » dell’8 c., nel suo articolo di testa, ha commentato con queste parole: «..Davanti alla ferma opposizione del
congresso a votare nuovi aiuti straordinari per il regime di Van Thieu, l’amministrazione Ford non esita a far uso della
più odiosa delle armi, a cercar d’impiegare le sue stesse vittime, questi bambini
rimasti orfani, per il perdurare della
guerra, voluta e finanziata dagli americani, nel tentativo di far sembrare in qualche modo nobile, speculando sul generico
amore di tutti per i bambini, una causa
infame e perdente ». Sappiamo che Thieu,
il capo del governo di Saigon, « ha dovuto cedere, almeno in un punto: quello di
por fine alla evacuazione (molto criticata
nello stesso Vietnam) degli orfanelli »
(« Le Monde » dell’8 c.).
E tuttavia non ci sentiamo di chiamare il Presidente USA 1’« abominevole
Ford», come fa un altro simpatico giornale della sinistra extraparlamentare
( « Lotta Continua »' dell’8.4): ci sembra
di conoscere il Ford ancora troppo poco.
Ma abominevole è certo un regime in cui
tutto si misura a denari, tanto da far sorgere il sospetto che si cerchi di approfittare della ripresa della grande tragedia
indocinese, per proluhgarla e soddisfare
così le esigenze delle grandi industrie
americane di armi.
L’« Espresso » poi (del 6.4), nel suo articolo di testa, scrive: « È un dramma
che ci appartiene quello che si sta com
sumando in questi giorni sulle spiagge
lontane del Mar della Cina. Ci riguarda
come esseri umani perché è un dramma
di uomini e donne come noi, anzi assai
più sfortunati di noi visto che da ttehta
anni, ininterróttamente, questi uomini e
queste donne vivono nei lutti e nelle distruzioni d’una guerra che i loro figli,' nascendo, imparano ad accettare come una
condizione irrinunciabile. Tuttavia là'partecipazione non basta, la solidarietà è insuffeiente, l’esercizio della pietà, che può
andar bene anche da solo di fronte alta
sofferenza d’un popolo di terremotati.
non può separarsi, in questo caso, da un
corretto esercizio della ragione, da una
non distorta conoscenza dei fatti ».
ONASSIS
'k E a proposito di regime abominevole che, pur avendo la sua centrale in
America, è poi quello stesso nel quale viviamo noi italiani insieme con molti altri
popoli, ci. piace riportare dal « Nouvel
Observateur » (del 24-30.3.’75) i primi due
capoversi d’un lungo articolo che François-Henri de Virieu ha pubblicato per
commentare la recente scomparsa d’un
celebre personaggio, tipico rappresentante del regime stesso.
« Il denaro degli altri. Sempre far lavorare il denaro degli altri. Questo principio di fisica finanziaria porta un nome
negli ambienti dell’affarismo internazionale: è il “principio d’Onassis”. Grazie a
questo O.P.M. ( — “Other Peoplé’s Money’’,
sigla da lui stesso citata familiarmente),
grazie al "denaro degli altri", di cui egli
sapeva appropriarsi più abilmente di
chiunque ài mondo, il vecchio pirata greco aveva accumulato la sua immensa ricchezza. Armatore senza scrupoli ma non
senza genio, egli seppe imbrogliare tutti
i governi, nessuno dei quali, neppure quello d’Atene, fu il “suo”. Non pagò mai nessuna imposta, in nessun paese del mondo. Per tutta la vita, valicando incessantemente le frontiere, egli si fece beffa delle leggi sociali che regolano il piccolo popolo dei "salariati del mare". Né i suoi
compatrioti risentirono mai nessun beneficio dalle sue prodezze marittime e finanziarie.
Viveva lussuosamente a spese dei contribuenti di quelle terre su cui non metteva piede quasi mai, occupato com’era
a ^ spiar l occasione di qualche sventura
di altri.^ sventura che l’avrebbe reso ancora piu ricco, lui sempre pronto a colpire nel momento giusto. Sapeva colpire
precisamente nel momento in cui gli altri avrebbero esitato. Onassis, il “self mude man ( = l’uomo che s’è fatto da sé),
amava vivere in compagnia dei potenti,
dei ricchi, delle persone celebri e delle
dònne, facendosi annunciare ovunque, allo scopo di poter, meglio passare inosservato e far meglio dimePticare come aveva accumulato le sue ricchezze. Un tale
successo , che è quello del Capitalismo
più selvaggio, merita un’autopsia ».
L’autopsia l'ha fatta, e in modo magistrale, l’articolista nelle pagine che seguono.
concretare in una responsabilizzata presa di posizione individuale. È ben certo
che Fassieme dei discepoli non può non
costituire una Comunità, ma anche che
ciascuno di essi può apportare alla vita
della stessa nulla più del frutto del suo
ravvedimento e della sua conversione.
Ma, si dice, è vero anche il contrario
e cioè che la vita comunitaria aiuta reciprocamente i discepoli a rafforzare il
loro ravvedimento e la loro conversione
con la inevitabile conseguenza di portare
la testirnonianza solo sul piano comunitario. Di qui la necessità di combattere
ogni visione individualistica della Fede
per consentire non solo il reciproco rafforzamento, ma anche il realizzarsi di
quella testimonianza comunitaria che è
la sola valida ed accettabile al lume delpredicazione di Cristo ed al cospetto
della storia in cui viviamo.
Lungi da me l’idea di discutere sul piano teologico il fondamento di questi atteggiamenti. Dopo Harnack c’è stato
Barth e dopo Barth Bonhoeffer e tutto
questo può ben essere compreso come la
opera di Dio nella storia. Se in una fase
caratterizzata dall’idealismo e dal liberalismo è stato necessario trovare e definire un linguaggio cristiano adatto a farne comprendere la testimonianza, in una
diversa fase caratterizzata dall’avanzare
del socialismo, un nuovo linguaggio, una
nuova traduzione dello stesso messaggio
era certo necessaria per testimoniarne la
eterna validità. Ma sul piano pastorale
permettete ad un laico, che crede ancora alla validità dei doni di predicazione
e di guida che caratterizzano il Pastore,
di affermare che né d’una né l’altra fase
storica giustificano il rifiuto della fase individuale della vita cristiana. Senza vera
conversione e ravvedimento di ognuno
dei suoi membri non può esistere vera
vita comunitaria. Esiste invece, ed appare qua e là anche tra noi, la scelta della
vita comunitaria come comodo alibi ad
un non impegno personale. Quante volte
abbiamo sentito e sentiamo dire: « Io sì
farei e direi, ma la Comunità non mi segue » come giustificazione alla insufficienza della nostra testimonianza. E quante
volte abbiamo visto e vediamo aggravare
questa posizione dalla confusione tra il
concetto di Comunità Cristiana e quello
di Parrocchia. ,
Tiriamo dunque al bersaglio contro lo
individualismo religioso ogni volta che
èsso significa -egoismo, isolamento, mancanza di corresponsabilità verso la vita
comunitaria; ma non dimentichiamo che,
senza una conversione individuale, senza
il senso della propria personale responsabilità verso se stessi, verso tutti gli ambienti religiosi e no in cui operiamo, la
partecipazione alla vita comunitaria non
può verificarsi in modo veramente cristiano. Non si può scaricare sulla responsabilità collettiva nei confronti dell’Evangelo, la* nostra individuale responsabilità, che non vale certo meno e che ne è
comunque l’indispensabile supporto.
N. De Michelìs
Congresso del MIB
L’assemblea annua del Movimento Internazionale della Rieonciliazione ha luogo a Firenze, nei giorni 3 e 4 maggio con
il seguente programma:
Sabato, ore 16: assemblea; ore 18: commissioni.
Domenica, ore 9.15: commissioni; ore 10:
assemblea; ore 13: assemblea; ore 16:
elezioni.
Per pernottare scrivere a; Fabrizio Valletti, via S. Pellico Spaventa 4, 50129 Firenze.
Comililo di Radizione: Bruno Bellion, Valdo Benecchi, Gustavo Bouchard, Nlso De
Michelis, Ermanno Genre, Roberto Peyrot,
Paolo Ricca, Giampaolo Ricco, Bruno Rostagno, Giorgio Tourn, Tullio Viola.
Direttore: GIORGIO TOURN
Direttore respontabiie : GINO CONTE
Amministrazione: Casa Valdese, 1006A Torre Penice - c.c.p. 2/33094 intestato a L'Eco
delle Valli-La Luce - Torre Pellice
Abbonamenti: Italia annuo 1. S.OOO
semestrale L. 2.500
estero annuo l. 6.000
Una copia L. 100, arretrata L. 150
Cambio di indirizzo L. 100
Inserzioni : Prezzi per mm. di altezza, larghezza una col.; commerciali L. 100 - mortuari L. 150 - doni 50; economici L. 100
per parola.
Reg. al Tribunale di Pinerolo N. 175
8 luglio 1960
Coop. Tipografica Subalpina - Torre Pellice