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' LONGO SELIÍA
Casa Valdese
TORRE PELLICB
DELLE VALLI VALDESI
Settimanale
deDa Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e latevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXVIII - N. 32
Una copia L. 30
ABBONAMENTI
}
Eco: L. 1.200 per l’interno | Eco e La Luce: L. 1JOO per l’interno j Spediz. abb. poetale - li Gran»
L. 1.600 per l’estero I L. 2.500 per l’estero I Cambio d’indirizzo Lire 40,—
TORRE PELLICE — 8 Agosto 1958
Ammiri. flIiisiJierM Tolte Pellice • C.C.P. 2-17557
Marxismo e Cristianesimo
Nel grande contrasto ideologico
elle divide attualmente Fumanità e
caratterizza la nostra epoca, il Marxismo ed il Cristianesimo s’impongono all’attenzione dei popoli e, per
molte ragioni, s’oppongono l’uno all’allro con ferma, talvolta aspra determinazione.
11 loro confronto è oggi non soltanto necessario, ma inevitabile; tanto sul piano politico ed economico
qiuuito nella visione e nella valutazione della vita individuale e sociale bisogna uscire dal vago, dal pericoloso eonforniismo, dalla confusione delle idee e tendere onestamente
verso la chiarezza della verità. L’impegno cristiano esige questo sforzo
e (piesto riesame delle nostre posizioni. Essere marxisti o, come si dice oggi, comunisti nel modo di vivere, di pensare e di operare, significa una cosa; essere cristiani, discepoli di Cristo, non in modo retorico ed ipocrita, ma con sincerità d’animo e in umiltà di spirito, signifi(^a un’altra cosa, fondamentalmente
tliversa, anche se in certi momenti
gli uni e gli altri sono condotti a
camminare fianco a fianco, a lottare
insieme contro le forze dell’ingiustizia e della sopraifazione, a compiere
consapevolmente o no le opere di
Dio sulla terra.
“ Iti II ir WF8V?’’'^fìÌ5STo*~dr giornale' il
confronto tra Marxismo e Cristianesimo non può essere che generico e
sommario. Queste righe, pertanto,
non hanno la pretesa di costituire
uno studio vero e proprio dell’argomento; sono piuttosto un invito a
leggere attentamente, per una pii:
esatta conoscenza dei due termini
della discussione, il volume che il
Pastore francese Albert Gaillard ha,
pubblicato recentemente e che contiene j)er noi e per la massa dei nostri lettori le cose più importanti eil
essenziali, le ragioni j)rofonde della
ideologia marxista e della testimonianza cristiana (1).
11 Marxismo è un fatto storico che
trae le sue origini da situazioni storiche ed economiche particolari; è
la j)rotesta, indubbiamente giustificata, contro le condizioni inumane
in cui giaceva la classe operaia nel
secolo scorso, sfruttata al massimi»
da una classe borghese preoccupata
innanzi tutto dei propri interessi e
dello sviluppo della propria industria. E bisogna onestamente riconoseere che, fatte le dovute eccezioni,
molte volte la Chiesa cristiana al
tempo di Carlo Marx, invece di reagire nel nome di Cristo e della dignità della vita umana alla feroce
ingiustizia sociale, si alleava con le
forze della conservazione e dello
sfruttamento, ignorando le esigenze
delle grandi masse di un proletariato nascente, sradicato dalle campagne e ammucchiato nei grandi centri industriali delle principali nazio
111 europee.
Ma l’ideologia marxista non è soltanto un fatto storico e non si esaurisce iu questa protesta contro l’avidità di una determinata classe sociale. Alla sua base c’è una nuova concezione del mondo, una particolare
filosofia della vita; Carlo Marx, infatti, non se la prende soltanto con
gli sfruttatori dell’uomo ma anche
con i filosofi : « fino ad ora », egli
dice, « i filosofi, non hanno fatto altro che interpretare il mondo; adesso si tratta di trasformarlo ». E per
trasformare il mondo la dottrina
marxista e comunista fa appello innanzi tutto, se non esclusivamente,
ai fattori economici e sociali; per
Marx, il fenomeno dominante della
stona umana è lo sviluppo dei mezzi di produzione, ma egli scorge in
irjuesto sviluppo le ragioni di una
profonda tensione tra la società capitalista ed il mondo proletario, destinato ad essere soltanto più un
« oggetto » che si deteriora e si disumanizza. Essere comunisti, secondo
Marx, significa prendere coscienza di
f¡uesta condizione del proletariato e
fare ogni sforzo per superarla in uca
»olontà di liberazione.
Queste premesse indicano con sufficiente chiarezza gli obbiettivi concreti che il Marxismo persegue con
la SUI tattica e con la sua vigile artività in tutti i campi della vita, affidandosi per i risultati finali agli eventi storici ineluttabili. Non si tratta di riformare la società attuale, ma
di trasformarla sostituendola con
un’altra, cioè con una società senza
classi dove tutti i contrasti economici saranno risolti e ogni forma di violenza sarà bandita. Come il Cristianesimo, anche il Marxismo guarda
aH’avvenire e attende la fine della
storia attuale; con questa grande differenza, però; che l’ideologia marxista attende una specie di età dell'oro dell’umanità, in cui l’esistenza sarà rinnovata e purificata .da
nuove condizioni economiche e sociali, che la ricompenseranno di tutte
le lotte sanguinose, di tutte le violenze e di tutte le pene di questo
tempo; mentre il Cristianesimo attende il Regno di Dio e la sua giu
stizia, non come una orgogliosa conquista umana ma come la piena e
gloriosa manifestazione di Gesù Cristo, il Vivente ed il Vero, e di quanti, pur nelle dolorose ed umilianti
vicende del tempo presente, saranno stati interiormente rinnovati dal la fede, dalla speranza e dalla carità.
L’o]>posizione radicale tra Marxismo e Cristianesimo può forse essere
formulata in questo modo; l’esigenza di una trasformazione interiore
dell’uomo è superata dalla necessità
di trasformare innanzi tutto la società; non l’uomo deve cambiare, ma
la società, le sue formé, le sue strutture, i suoi regimi, i suoi rapporti
sociali. Badiamo, anche l’Evangelo
ci parla di un rinnovamento dèlia società e Cristo stesso nem ila considerato come sacra ed intangibile nessuna forma e nessuna struttura della
soeietà umana ; ma Egli pone l’accento innanzi tutto sulla conversione
]'»ersonale e sulla vita nuova del credente. Se la società umana deve rinnovarsi, rimuovendo odiose e vergognose forme di ingiustizia e di violenza, è pur vero che, nella società
economicamente e socialmente più
perfetta, l’uomo può qpntinuare aiì
essere schiavo della propria natura
e della propria volontà. Il vero libe '
latore dell’uomo non è la società
marxista, come non lo è la società
borghese o capitalista; è invece Gesù Cristo con la potenza del suo Spi
rito e del suo Evangelo eterno.
Il fattore economico e sociale,* la
lotta di classe per l’avvento di unr«
società senza classi e di una ipoteti
ca fraternità speranze nel
regno del benessere e della libertà,
sono statuiti nel Cristianesimo innanzi tutto da un atto di fede in Gesù
Cristo e dall’impegno di operare pei
il trionfo della sua volontà.
E nondimeno, nel confronto tra
Marxismo e Cristianesimo, c’è qualcos’altro ancora da dire. I cristiani
non possono osservare i comunisti e
giudicarli dall’alto della loro facile
ed orgogliosa sicurezza senza al tempo stesso prestare ascolto al loro mes
Tutti sono cordialmente invitati alle riunioni che, come già annunziato, avranno luogo nelle seguenti località:
SERRE DI ANGROGNA
S. GERMANO CHISONE (Sangle)
La riunione avrà luogo nella comba
fra Serre e Martinail. Si raggiunge il
Serre anche in macchina, ma poiché la
strada è stretta e il posto per posteggiare non è molto, si pregano automobilisti e motociclisti di seguire le
indicazioni che saranno loro date all'arrivo per sistemare le loro macchine. Comunque, dal termine della strada ampia (Véngie) si giunge al Serre
a piedi in 10 minuti.
6.30
6.50
17
17.20
7.30
7.50
19
19.20
Le riunioni avranno inizio alle ore 10,30 precise. Si prega vivamente di voler prendere posto quanto più vicino agli oratori. Quanti
si siederanno alla periferia sono pregati di osservare il più scrupoloso
silenzio durante le riunioni. La colletta andrà a favore dell'opera di
testimonianza evangelica : la raccomandiamo vivamente alla generosità dei fratelli.
Per il pomeriggio è previsto un interessante programma a cura
della Pro Valli e della FUV.
Si prega di non buttare nei prati i rifiuti. Appositi cartelli indicheranno dove questi potranno essere depositati.
Confidiamo che tutti gli intervenuti terranno presente durante tutta
la giornata il carattere valdese delle riunioni, evitando schiamazzi. E ci
rallegriamo fin d'ora di questa opportunità d'incontro fraterno.
Il Sangle è un ameno villaggio sulle alture di S. Germano, a circa 1100
metri. Si raggiunge facilmente la località indicata dalle Rue di Pramollo
con 45 minuti di marcia. Si attraversa
il ponte in legno sul torrente Risagliardo avendo cura, agli incroci, di
seguire sempre il sentiero in salita a
sinistra. Per facilitare la partecipazione alla riunione è stato organizzato
un servizio di corriera con il seguente
orario :
Ponte di S. Germano p.
Mulino delie Rue a.
Mulino delle Rue p.
Ponte di S. Germano a.
Crediamo di aver
sempre detto chiaro quel che pensavamo delle virtuose
reazioni comuniste__________________
alle « aggressioni »
occidentali, e come un elementare pudore dovesse consigliare loro un onesto silenzio.
Proprio per questo ci sentiamo tanto più in diritto di protestare contro
gli atti — che ci paiono anticostituzionali — con cui il governo ha represso nei giorni scorsi varie dimostrazioni comuniste contro l’intervento angloamericano nel Medio Oriente: sfollagente, arresti, divieti di riunione.
Il governo, e per lui le questure,
hanno il diritto, anzi il dovere di evitare ogni violenza; hanno il compito
esplicito di mantenere l’ordine e di
evitare perciò che dimostranti scalmanati rechino violenza alle persone e
alle cose, ad esempio all’Ambasciata
di uno dei Paesi in questione; di impedire che una dimostrazione degeneri in una zuffa sanguinosa e indegna.
Ma questa volta, non era il caso. Le
dimostrazioni, anche se comportavano
IL
MANGANELLO
le riserve morali di cui sopra, non han
no avuto alcun carattere violento, a
parte qualche grido
non troppo urbano.
__________ E siamo pur sempre in un paese liin cui il cittadino — qualunque
bero;
cittadino — ha il diritto di dire anche
apertamente, pubblicamente, rumorosamente, come può avvenire in una dimostrazione, il suo parere, che nessuno è costretto ad accettare e che tutti
son liberi di biasimare.
Le interpellanze presentate immediatamente al Parlamento, non hanno
ricevuto risposte esaurienti dal ministro deirinterno, Tambroni. Comunque, egli e tutto il governo hanno sentito che buona parte dell’opinione
pubblica non riconosceva la legittimità dei provvedimenti. La « Celere » è
e deve rimanere una forza pubblica,
uno strumento dello Stato (di tutti) per
mantenere l’ordine; non può e non deve scadere al rango di squadrismo dei
giorni nostri, a servizio del partito più
forte. Non vorremmo che si fosse fatto
neppure il primo, vago passo su questa strada.
g. c.
saggio. Nella nostra generazione il
comunismo ed i comunisti senio una
presenza ed un seguo che i cristiani
devono avvertire con chiara sensibilità d’animo, per meglio intendere il
signific;jto della loro professione di
fede ed il contenuto dell’Evangelo
ebe^ innalzano cpme .^egno di distin^
zione. La polemica elettorale© « po
litica » in generale conduce a posizioni aspre, ingiuste, farisaiche. E’
facile parlare di buoni e di perversi,
di credenti e di senza Dio, di giusti
e di ingiusti, pronunziando un giudizio sommario ed avventato; ma ^
anche facile essere degli scribi e dei
farisei, ipocriti, pronti a « colare il
moscerino e ad inghiottire il cammello ».
L’ideologia marxista è considerata a ragione « totalitaria », il « Partito » solo è capace di interpretare
il senso degli eventi e di determinare l’atteggiamento delle coscienze.
Ma, nel mondo occidentale e democratico, quanti totalitarismi più o
meno palesi, più o meno velati, nella vita economica, politica ed anche
religiosa! Molti cristiani del mondo
(f libero », ferocemente antimarxisti
a parole, non esitano a condursi in
modo avidamente materialista ed a
considerare la storia umana come
degli atei veri e propri, illudendosi
di distruggere l’avversario con la potenza del denaro o con una impressionante retorica religiosa e politica
che ostacola la verità invece di renderle testimonianza. E se i cristiani
sfruttano la religione o la miseria
umana per il mantenimento dei loro
privilegi e di un ordinamento che favorisce la loro avidità di potenza, con
quale diritto si ergeranno a difensori di una società cristiana di fronte
alle minacce del comunismo ateo e
rivoluzionario?
via, si ricordi egli che se si può rimproverare ai marxisti la loro dottrina, questi rimproverano ai cristiani
le loro opere, il loro modo di vivere
contrario alla dottrina dell’Evangelo. Le crociate anticomuniste servono a poco e spesso si rivelano contrcqtxodueimti; nè è po8si^fles^e*i6^^•
namente pensare ad una guerra contro i comunisti. NeUa pienezza della
sua libertà cristiana. Paolo avrebbe
loro predicato l’Evangelo; ed essi
hanno bisogno di scorgere in noi degli (c ambasciatori di Cristo », non
legati anima e corpo a ideologie terrene o ad un ordine sociale stabilito,
ma pronti ad impegnarci seriamente
per l’attuazione del messaggio in cui
crediamo, mossi innanzi tutto dall’amore di cui Cristo ha amato loro e
noi nel sacrificio della croce.
Ermanno Rostan
(1) Albert Gaillard; Marxisme et
Christianisme - Société Centrale d’Evangélisation - Paris.
C’è una linea netta e inconfondibile di distinzione fra Marxismo e
Cristianesimo. La fede nel Cristo dell’Evangelo impone ai credenti un atteggiamento di coerenza e di responsabilità che rende impossibile un accordo con l’ideologia marxista e comunista. Cristiani e comunisti camminano assieme sulle vie di questo
mondo, soffrono per le medesime angoscie ed iniquità, guardano intensamente ad un mondo migliore; gli
uni con ferma speranza in Cristo,
gli altri con fiducia nel trionfo della
loro ideologia terrena.
Il cristiano autentico non può fare altro che attenersi all’esempio s
alle promesse di Cristo nel suo modo di pensare e di operare. E, tutta
IN BREVE
Si profila una scissione nella Chiesa luterana di Svezia, qualora la mozione che chiede che le donne possano
ricevere la consacrazione pastorale
lesse accettata.
La radio svedese ha trasmesso il primo servizio religioso per i bambini;
un fanciullo diede lettura di un salmo, il sermone fu pronunciato da un
pastore. Pare che trasmissioni come
questa troveranno regolarmente posto
nei programmi.
Nel Cile, dove pure il 90% della popolazione è cattolica, regna una grande tolleranza religiosa; vi vive in pace una Chiesa luterana di 240.000 membri, su una popolazione di 6 milioni.
La Missione di Basilea sta per installare un nuovo centro missionario
nelle montagne di Mandara, a nord
del Camerún, con il favore delle Missioni già operanti in quella regione,
nonché delle autorità sudanesi, purché fi centro si limiti all’attività educativa e sanitaria.
Secondo un rapporto dell’Alleanza
Biblica Universale, tredici padiglioni
dell’Esposizione di Bruxelles espongono la Bibbia, fra cui l’Ungheria, la
Russia e la Cecoslovacchia.
Billy Graham si recherà in Austra-,
lia l’anno prossimo. L’Arcivescovo an-i
glicano di Sidney, primate d’Australia, ha accettato di presiedere il comitato che preparerà la sua venuta
e la sua «campagna».
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
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i^dimanche 27 juillet
Sìi/ior
Rencontre pmleslante
sor la frontière
Existe-t-il une limite de temps
pour que l’on puisse appeler « traditionnel » quelque chose? S’il ne
manque qu’un an au quart de siècle,
cet adjectif commence à devenir légitime ou tout au moins raisonnable: c’est en effet depuFs 1934 que
se déroule — on ne peut pas dire
chaque année, hélas, à cause de la
guerre — la rencontre des protestants
des -deux versants des Alpes un dimanche d’été. Depuis plusieurs années, la date a été fixée au dernier
dimanche de juillet, ce qui permet
de se régler à ceux, parfois nom
breux, qui viennent de loin, si ce
n’est de très loin.
Une journée splendide, qu’un peu
de brouillard, le matin, menaçait
de gâter, a permis de se réunir à une
assemblée bien plus nombreuse que
d’habitude, et cela des deux côtés.
Le culte, à 11 h. du 27 dernier, a été
présidé par M. le missionnaire Preiss
assisté par les pasteurs MM Casalis,
du Val Queyras, et Genre, de Bobbio Pellice. Le message a été présenté par M. Gustave Bouchard, pasteur à Rorà. S’inspirant au levain de
la parabole du Royaume des cieux,
il a fourni quelques données statistiques sur les protestants en France
et en Italie: un très petit nombre
par rapport à la population de ces
deux grands pays, mais il s’agit
d’hommes chargés de répandre un
message troublant, voire même répugnant, comme le levain, pour l’hu
manité qui se laisse submerger par
les jouissances les plus disparates et
qui ne pense que si peu aux problèmes spirituels. La Sainte Cène a été
distribuée à une bonne partie de l’assemblée.
La tradition, dans la tradition, est
que l’après-midi on adresse un certain nombre de messages, très courts
en général et d’autant plus appréciés. Màis cette fois-ci, une agréable
surprise attendait ceux qui avaient
gravi la montagne: le matin, on avait remarqué une file de jeunes
gens qui arrivaient avec des bagages
aux formes les plus bizarres et mystérieuses. Il s’agissait des parties démontées d’une formidable arche de
Noé, qui devait prendre le Col de ’
Croix pour un facsimilé du Mont A
rarat. Mais N.oé et sa double familU
— car plusieurs animaux figuraient
aussi — arrivaient d’une autre extrémité de la France, de Strasbourg.
On se souvient ^core des ravage
l’inondation en Val Queyras: ces
jeunes gens, qui sont venus pour aider à réparer les dégâts, ont trouvé
le temps de préparer, pour le jouer
en plusieurs endroits, un drame es
cinq actes sur Noé. Nous regrettons
de ne pas être à même d’indiquer le
nom de l’auteur et des acteurs. Ces
derniers ont magistralement travail
lé sous un soleil brûlant, et la satisfaction des spectateurs a été manifestée par de longs applaudissements.
La représentation a duré presqu “
deux heures, après quoi le pasteur
Genre a remercié les artistes et l’as
sistance a formé le grand cercle du
chant de l’au-revoir.
Pour compléter ce simple rapport,
il faut ajouter que quelques jeunes
gens, pour se faire admirer, ont mis
en danger leurs motocyclettes et
leurs propres carcasses en montant
jusque là-haut sur deux roues. Par
trois fois au moins, il a fallut intea"vènir ’ pour les rappeler au respect
que l’occasion imposait..; et ils onl
dû pousser à bras un bon bout leurs
pétulantes machines.
On a beaucoup regretté l’absenc-'
de plusieurs pionniers de la Rencontre, qui ont tous... vingt-quatre an?
de plus qu’en 1934. Mais il est réjouissant de constater qu’il y avaii
de beaux groupes de jeunes proprement dits: les nouvelles générations
promettent donc d’assurer la continuité de la belle tradition.
Fidelis
II prossimo numero
dell’ Eco delle Volii
uscirà il 22 agosto
Attorno al « fatto « di Lourdes
pensiamo raggruppare alcuni aspetti
importanti dellà^religiosità cattoèca
moderna.
Lourdes : I* centenario
li
Anzitutto notiamo che da poco più
di un secolo le apparizioni della Madonna si sono moltiplicate in modo
straordinario. Ricordiamo soltanto
quelle più famose e che hanno ricevuto una approvazione ecclesiastica: nel
1830 a Parigi la « Santa Vergine » appare ad una novizia nella cappella situata in rue du Bac. La pietà sorta da
questa apparizione fu importante, basti pensare che in 10 anni furono di
stribuiti 320 milioni di medagliette fatte in ricordo di tale apparizione dette
« Medaglia Miracolosa ».
Ne! 1846 a La Solette la « Santa
Vergine » appare a due ragazzini di 14
e 12 anni.
Nel 1871 a P&ntmmn. Qui i veggenti sono un gruppo di bimbi circondati
dalla gente del paese, parroco compreso, che recitano tutte le preghiere alla
Vergine che conoscono.
Nel 1932 a Beauraing {Belgio) nuova apparizione a quattro ragazzi.
Nel 1917 a Fatima {Portogallo) apparizione a tre bambini con particolari
manifestazioni metereologiche.
In secondo luogo notiamo il moltipllcarsi dei pellegrinaggi ai santuari
costruiti sui luoghi di apparizione. Per
avere un’idea della estensione numerica di questi pellegrinaggi basti pensare che soltanto a Lourdes in questo
anno centenario si aspettano dai 5 agli
8 milioni di pellegrini! In un anno ordinario come il 1955 più di due milioni e mezzo di pellegrini hanno visitato
Lourdes.
In terzo luogo attorno a questi santuari si vanno moltiplicando i miraco
li di guarigione. A Lourdes un famoso Bureau de Constatations Médicales
stabilisce con severità una distinzione
fra guarigioni miracolose apparenti e
reali.
A parte questi fatti e queste cifre
che parlano da soli, ci possiamo rendere conto del grande valore che questi aspetti della pietà romana hanno
fra il popolo leggendo i bollettini parrocchiali, le piccole pubblicazioni periodiche (vedi per es. Con Roma!) ed
i giornali cattolici in genere che sono
pieni di questi motivi di pietà.
Ebbenè, per rendermi conto esattamente del pensiero cattolico su tutto
questo ho preso alcune buone opere
cattoliche di divulgazione teologica:
C. Adam: L’Essenza del Cattolicesimo; L. Von Rudloff: Piccola Dogmatica per laici; C. Algermissen: La
Chiesa e le chiese; Card. Garparri;
Catechismo Cattolico; non sono riuscito a trovare niente intorno al valore
delle apparizioni di Maria, sui pellegrinaggi, sul problema delle guarigioni. Che ne pensa la Chiesa Romana?
La dottrina ufficiale sembra alquanto
incerta e cauta.
Infatti, per quanto anche nel passato ci siano state delle apparizioni, dei
miracoli e dei pellegrinaggi in luoghi
famosi, mai tutto questo aveva preso
Io sviluppo di questi ultimi tempi.
Per questo teologi e Concili del passato non si sono mai occupati seriamente d questi problemi : è una materia di discussione nella quale il Magistero ecclesiastico non ha ancora preso una posizione definitiva.
Probabilmente
non tutti sanno, per
esempio, che i papi non hanno mai
__ dato il loro parere
ufficiale e definitivo sulle apparizioni avvenute or qua
or là, ma sono i vescovi locali che le
hanno dichiarate autentiche o meno.
Così esiste fino ad oggi una certa
ambiguità e mentre ci è dato di sentire intorno a noi la grande spinta che
dalla maggior parte del cattolicesimo
(pontefici compresi) si dà verso la valutazione e la valorizzazione sul piano
della pietà e della fede alle apparizioni mariane, al culto di Maria che ne
deriva, alla valorizzazione del miracolo come prova delle verità dogmatiche
della Chiesa romana, alle adunate
oceaniche presso ai santuari, d’altra
parte tutto questo rimane su un terreno mobile e non chiarificato.
E’ interessante notare che esiste in
seno al cattolicesimo romano una corrente assai viva che vede tutto questo
sviluppo di una pietà nuova con ansia
e perplessità, che si esprime assai vivacemente contro alle adunate oceaniche e contro la fede poggiata al miracolismo. Ma è una piccola schiera
che combatte la sua battaglia fin tanto che le sarà concesso di parlare.
La posizione, sia pure ufficiosa, del
Vaticano e soprattutto dell’attuale
pontefice è chiara tanto da giustificare queste parole di un autore cattolico
« Si sarebbe tentati di pensare che, da!
1830 ai nostri giorni le istanze reiterate di Maria ci hanno fatto entrare
in un’era che potremmo chiamare Tens
mariana » (1).
(1)J. Goubert e L. Cristiani: Les
Apparitions de la S. Vierge citato da
P. Petit: in Lourdes, les protestants,
la traditions chrétienne. F. S.
UN’ALTRA RELIGIONE
Qualche settimana fa si citava su questo
settimanale una lettera di un cittadino qualsiasi, cattolico. Egli chiedeva che il nostro
« Culto Radio » fosse circondalo di maggior rispetto, come manifestazione religiosa, anche se di « un’altra religione ». Questa affermazione lasciò perplesso il nostro
Redattore., e forse avrà fatto riflettere più
d’uno fra i lettori. E’ giusto che un cattolico definisca il protestantesimo « un’altra
religione »? E’ giusto che noi chiamiamo
il cattolicesimo, come molti fanno, « una
altra religione »?
Evidentemente, alla base del cattolicesimo e del protestantesimo vi è una comune
fede in Cristo Salvatore e Signore. Vi è
una sola e comune promessa, un’unica grazia, una sola e medesima croce. Quando si
lascino da parte le dottrine prodotte dal
cattolicesimo nella sua secolare evoluzione e che sono fatte risalire all’autorità della Bibbia, si trova la comune base della
fede nel Credo o Simbolo apostolico. Questa comunione di fede e questa comune vocazione alla salvezza in Cristo, unite alla
Le langage
de la Croix
« Dans la croix de Christ, je vois trois choses. Premièrement, une
description de la profondeur du péché de l'homme. Ne blâmez pas ceux
qui crucifièrent Jésus: nous sommes tout aussi coupables qu'eux. Ce
ne sont ni eux, ni les soldats romains qui Le clouèrent sur la croix, mais
ce furent vos péchés et mes péchés qui L'obligèrent à s'offrir en sacrifice.
Deuxièmement, ¡e vois dans la croix l'amour insondable de Dieu.
Si jamais vous doutiez de l'amour de Dieu, contemplez la croix, elle en
est l'expression la plus complète.
Troisièmement, la croix est le seul chemin de salut. Jésus dit: «Je
suis le chemin, la vérité et la vie. Nul ne vient au Père que par moi ».
Il n'y a pas pour vous de possibilité d'être sauvé du péché et de l'enfer
si vous ne vous identifiez avec le Christ crucifié. S'il y avait eu un autre
moyen de vous sauver. Dieu l'aurait trouvé. Si une transformation, une
vie morale et des principes avaient pu vous sauver, Jésus ne serait jamais mort. Mais il fallait qu'un substitut prît votre place. Les hommes
n'aiment pas parler de ce sujet. Ces propos les blessent, car à la croix
rien ne subsiste de leur orgueil.
...Le pécheur coupable n'a plus qu'une chose à faire : croire au Fils
et obtenir ainsi LA PAIX AVEC DIEU. « Car Dieu a tant aimé le monde
qu'il a donné son fils unique, afin que quiconque croit en lui ne périsse
point, mais qu'il ait la vie éternelle ».
(« La Paix avec Dieu »).
Billy Graham.
speranza di un possibile ritorno alla purezza biblica da partq^di lutti, sono gli elementi che possono in certa misura permettere di credere « la santa chiesa universale », ed affermare la diversità delle grandi
« confessioni » (Cattolicesimo, Protestantesimo, Ortodossia; ovvero: Cattolici, Ortodossi, Anglicani, Luterani, Riformati, Chiese Libere) nell’unilà della « religione cristiana ».
Eppure non è possibile ignorare che al
rifiuto del cattolico di considerare il protestantesimo parte della « stessa religione »
fa riscontro il disagio del protestante ad
ammettere la stessa cosa nei confronti del
cattolicesimo. E’ un senso profondo di diversità che non è soltanto dogmatica, dottrinale: proprio di una diversità « di religione ». 11 protestante di antico lignaggio
ed il convertilo sentono egualmente questa
profonda diversità: di atteggiamento spirituale, di pietà, di concezione della vita, di
tutto ciò che in uqa parola è la « religione » di noi uomini, la risposta che noi uomini diamo a Dio che in Cristo si è avvicinato a noi, ci ha chiamati e salvati. Così,
malgrado l’unità, sia pure con le riserve
che abbiamo espresso più sopra, del dono
di Dio in Cristo, della vocazione all’eredità dei santi, delle promesse, della Scrittura, sentiamo esservi questa profonda diversità nella risposta, neU’alleggiamento determinato dalla comune fede, nella « reli
gione »!
Nè chi scrive nè chi avrà la bontà di
leggere queste righe ha il tempo per una
analisi esauriente di questo fenomeno. Ci
limiteremo a due o tre accenni, che fanno
spiccare questa diversità, e che ci fanno
sentire, entrando in una chiesa o in un
ambiente cattolico romano, di trovarci in
« un’altra religione »,
La religione dei meriti
Ripetiamo che non si vuole affrontare il
problema dottrinale della salvezza per grazia o per opere. Vogliamo soltanto indicare
come, ,a nostro giudizio, una concezione
dottrinale fondata sul valore dei meriti determini negli uomini, nel loro culto, nella
loro pietà, nelle loro relazioni col prossimo un atteggiamento religioso profondamente diverso da quello che può determinare una convinzione della salvezza per sola grazia. Mentre in una autentica vita cristiana ispirata a quest’ultimo principio, tutta la gloria è attribuita a Dio solo, nella filosofia dei meriti ruoino assurge alla posizione di artefice della propria salvezza o.
quanto meno, di collaboratore di Dio. Mentre nella concezione calvinista della salvezza, la vita cristiana non è altro che il
fruito spontaneo e inevitabile del rinnovamento determinato nel credente dalla salvezza gratuita, in spontanea, gioiosa e inevitabile consacrazione di tutto l’essere a ColuT che lo ha redento per la vita eterna,
nella filosofia dei meriti ogni opera benefica, ogni sguardo fraterno, ogni parola di
carità diventa un mezzo per l’acquisto della grazia. Mentre il culto protestante vuol
essere la manifestazione della gratitudine
degli eletti e la ricerca della guida divina
nella Sua parola, l’assistere a una o più
messe diventa « opera » anziché bisogno
spirituale dell’anima... Potremmo continuare ancora... Ma forse basta un ultimo
aceenno: la profonda diversità con cui si
concepisce la preghiera! Mentre nella spiritualità protestante la preghiera è tonificante incontro con il Padre celeste, approfondimento della comunione con Lui, nella religiosità cattolica essa è abbassata al
rango di opera, anzi addirittura di castigo,
quando innumerevoli e formali ripetizioni
di preghiere sono imposte come peniten/,a...
ritualità protestante, il malato deve, essere assistito spirilualmenie il più a lungo
possibile prima del suo aggravarsi e della
sua morte, perchè egli possa ragionare,
comprendere, sentire le grandi e consolanti realtà della fede, pregare con il p.islore, riconciliarsi, se occorre, con Dio...
Nella religiosità cattolica, la chiesa sembra interessata, più che al benessere dell’.inima mentre vive, alla sua sorte In punto
di morte, e purché possa essere impartito
il sacramento prima che sia esalato Fuitimo respiro, tutto va bene, perchè questo
rito ha. valore per sè stesso. Anche questa
dottrina conferisce al cattolicesimo un a-spi 1
lo di « altra » religione, profondamente diversa nel suo spirilo dalla pietà protestante.
La religione del prete
La religione
deir «opus operatum»
Spiegato nel modo più semidice possibile, è come dire che la religione cattolica
considera che i suoi riti sono validi ed efficaci anche senza la partecipazione spirituale di chi vi assiste. Cosa fanno alla domenica molti, mollissimi cattolii'iV « assistono » ad una messa detta in latino che
non comprendono, vi assistono forse dal
marciapiede dinanzi alla chiesa, si prostrano quando suona il campanello dell’elevazione, diversamente le distrazioni della strada o...le conversazioni li occupano.... Ma
« hanno assistito » alla messa. Oppure pensiamo a certi battesimi che a volte sono
stali impartiti anche a bambini di genitori evangelici in certe « maternità » di città
per lo zelo dì certe suore, all’insaputa dei
genitori... Non vi è professione di fede
da parte di questi, non vi è l’impegno di
tíducare cristianamente il bambino, non
vi è la preghiera della fede a Dio a favore
del bambino. Ma il « rito » è stato compiuto ed è valido, anche senza la partecipazione degli interessali. Parlando in termini assoluti, vorremmo dire che siamo
passati, dal campo della fede, a quello della
magia. O ancora in un altro campo, quello
dell’assistenza ai morenti: secondo la spi
1
I
Diciamo subito che siamo convinti della
necessità dei ministeri nella chiesa, e che
sappiamo esservi nel cattolicesimo dei degnissimi sacerdoti, dallo spirito profondamente evangelico. Ma dove vediamo una
terza grande diversità fra la religiosità cattolica e la pietà protestante, è nella posizione del prete come intermediario indispensabile fra i credenti e Dio, come unico depositario del perdono divino (assoluzione), come incaricato di ricevere l’obbligatoria periodica confessione dei fedeli, come « direttore di coscienza » che si intromette nei problemi più delicati della vita
personale, familiare, sociale, politica, di
lavoro. Questa intromissione, che a volte
è di cosi urtante evidenza da essere denunciala da cittadini che pure si qualificano
cattolici, è forse un elemento di diversità
più evidente ai i>rofani che non i primi
due, avvertili maggiormente da chi intende di teologia, perciò non ci dilungheremo
su di esso.
Concludendo, desideriamo chiarire che
abbiamo forse delineato gli aspetti estremi
delle concezioni sopra ricordale, e non
vogliamo negare che vi pos.sano essere in
esse degli aspetti che potrebbero anche attirare la nostra considerazione. Cionondimeno rimangono tre aspetti del cattolicesimo che dottrinalmente noi dobbiamo rifiutare, sulla base deU’Evangelo, e che praticamente, come dicevamo incominciando,
concorrono, con altri, a fare della religiosità cattolica qualcosa di profondamente diverso ed estraneo alla religiosità protestante.
Bruno Corsimi
I
3
L’ECO DELLE VALU VALDESI
— t
BÈLAMCiO DELL'UMANITÀ’ PER UNA UMANITÀ’ PIU’ UMANA 7
Í
i -ï|..
protestante
E’ ovvio che chi si reca in Belgio
durante questi mesi estivi visiti anche L’Esposizione di Bruxelles, la
h,x|>o come è diventato corrente chiamarla, anche se si trova in Belgio
per tutt"altre faccende. iSon volli essere da meno anch’io e quantunque
non sia particolarmente amante di
simili pere internazionali pagai aneli io il mio tributo di attenzione
alt’Expo per non pgurare tra i retro gradi ed i selvaggi, peggio delie
sette americane die non vogliono
servirsi dell’orologio o dei bottoni
perchè cose diaboliche o almeno
non evangeliche.
Avevo già deciso di andare a
itriixelles e si trattava di scegliere
i! giorno, quando arrivò in casa del
pastore di liiaicinelle presso cui alloggiavo, un comune amico agapino di vecchia data che accettò ai
< ondurmici.
La giornata era scelta male e be
ne ludo stesso tempo: ma.e pereti.piovve tutto U giorno, almeno uu.aule a viaggio; mentre eravamo
■ li .1 esposizione jurono . acquazzoni
ette, si cercava di scansare entranoo sullo II pruno letto cne si trovava. ,'ocello ueiie perchè con un tempo simile non siamo stati sommersi
.Itola folla.
.'I maggio fu breve: un oretta pas
snudo da II aterloo la Jamosa pianarti dove si decisero le sorti ni moii-a
sloria d huropa e dove Napoleone
Vt /ine sconptlo. Luogo storico aulìque e di die .storiai A poca distanzi;. dalla strada si alza la alta pliant i de di terra con un Leone in cima,
simbolo della vittoria degli eserct..
alleali, e lungo la via i moniiine...
dedicati ai caduti vincitori e vinti,
pnissiani, francesi, inglesi, olanu.,
si, russi ecc. l utte quelle pietre ed
li museo ricco di non so quali cimeli sono gli unici ricordi di quehu
gloria die gli uomini hanno per
molti secoli giudicata sublime: lu
gloria delle armi. Sotto il cielo gri
gio di pioggia nella nebbia che stagnava nei fossi un poeta romantico
avrebbe visto le ombre della veccnii'
guardia o gli squadroni di cavalleria alla carica. Non c’era che il si
letizio e gli armenti al pascolo. Ironico e strano contrasto quello nei
leoni e delle aquile di quei nioiiu
menti e le buvettes del paese che
ostentavano grossi nomi; hôtel iSapoleon, hôtel du grenadier.
S’arrivò ull’Expò alle 10, per l’apertura. Di questa mostra della tee
nica e della scienza moderna tutti
li ali no parlato e parleranno e non
saremo certo noi ad aggiungere
ipialcosa di nuovo o di originale. Le
ini pi essi Olii sono sempre molto soggdtive in questo genere di cose ed
ognuno è colpito da certi fatti che
rientrando nei suoi interessi lo interessano e che lasciano un altro in
(liff dente. E dato che per una visita normale occorrerebbero almeno
alcuni giorni e non avevamo che
qualche ora la nostra impressione
oltreché soggettiva è certo troppo
su per ju tale per essere vera.
L’Europa e l’atomium
Breve visita al padiglione deU’Europa e
della C.E.C.A. Molto doeiimeiitalo e ric.-o
¡1 secondo, cui i paesi della comunità euro,
pea avevano partecipato con esposizione
di macchine, plastici, diagrammi ed in cui
si era ricostruito l’interno dì una maniera
di carhone con tutte le macchine più moderne per il trasporto e restrazione del
larhoiie; trenini, martelli pneumatici, ecc.
(ion lutti (juci maccliinari in (unzione sem.
brava davvero di essere in una miniera,
un po’ troppo pulita ed aerata per essere
vera, ma il rhiasso c’era. Si sa però che i
mezzi tecnici che erano esposti non entrano che molto lentamente in uso nelle
miniere e che gli impianti sono ancora
tinelli di molli anni fa e le garanzie molto
nsulficienti.
UlHuliglione dell’Europa era invece as
sai deludente: con uno scopo unicamente
propagandistico dimostrava con documenti e grafici la ripresa economica delle nazioni deiralleanza atlantica. Si sarebbe desideralo che l’Ruropa fosse rappresentata
come comunità di civiltà e . <li pensiero
oltre che di interessi, ma quell’Europa sem.
hra ancora lontana e non era comunque
molto sentita nel padiglione su cnl sventolavano le nostre diverse band.ere nazionali.
Nel mezzo del parco in cui sono slat.
costruiti i padiglioni si erge l’atomium,
la ricos.mzione ingrandita m gliaia di volte di un atomo. Nelle sfere laterali sono
allestite mostre di impianti atomici e di
ricerche nel campo dell’energia nucleare.
Nella sfera superiore un ristorante da cui
si gode una magnifica vista su tutto ì‘
complesso dell’esposizione.
La Bibbia all'EXPO
Visitando nella serata ratomiùui
mi ricordai del messaggio tenuto al
sinodo di Courcelles dal rappresentante della Società Biblica Belga.
Ci raccontò che in questo ristorante
si trovava una sera un commerciante
tedesco in visita all’esposizione.
Mentre dall’alto considerava il movimento e le luci di quell’immensa
liera fu colpito nel vedere passare
proprio ai piedi deU’atomium una
scritta luminosa che nella sua lingua
diceva « Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figliolo aflinchè chiunque crede in lui
abbia la vita eterna ». Parole che
mai si sarebbe aspettato di leggere
in quel luogo, che forse non aveva
mai Ietto o che aveva dimenticate
da tempo. Colpito nel profondo da
questo messaggio, scese per vedere
dove mai quelle parole potessero essere scritte e trovò che quel passo,
(poiché si tratta come ognuno avrà
riconosciuto, del passo Giovanni 3 ;
16) era passato sulla cosidetta
bibbia luminosa allo stand -della Società Biblica. Acquistò
subito una copia della Sacra
Scrittura proponendosi fermamente di riscoprire i fondamenti della sua fede dimenticata, con una attenta meditazione di quelle pagine.
Che cos’è questa Bibbia luminosa che d’improvviso aveva illuminato la vita di quell’uomo? Si tratta di un alto
muro leggermente cemeavo che
rajtpresenta una Bibbia aperta. Nella parte superiore di
questa Bibbia corre una fascia
nera tli una diecina di metri
alta circa un metro su cui passano continuamente testi biblici in tutte le lingue moderne. Sembra di vederli passare,in realtà niente si muove è solo
un sistema semplicissimo di lampadine che accendendosi e spegnendosi compongono sullo sfondo nero le
parole. L’effetto di questi versetti
luminosi è notevole, specialmente la
sera data la posizione occupata dallo stand della Società Biblica: isolato, su un’altura. Perpendicolare a
questa Bibbia luminosa corre una
tettoia sotto alla quale sono esposte
molte delle traduzioni della Bibbia
e documenti che interessano lo studio tlella Scrittura, antichi documenti, copie preziose ed antiche ecc.
Il padiglione delle Chiese protestanti: la croce e l’atomium
Il ,padiglione protestante
Oltre questa presenza dimessa ma
seria della Società Biblica, le Chiese
protestanti hanno in forma assai più
evidente e valida affermata la loro
esistenza in un padiglione particolare: quello delle Chiese protestanti.
Organizzato e finanziato dalle Chiese evangeliche belga con notevole
lavoro e sacrificio questo edificio,
modesto se paragonato ad altri ma
Cile in altro luogo sarebbe di già
consitlerevole, è in grado di dare del
Reportage di
GIORGIO TOURN
protestantesimo un’idea efficace e
precisa. Dobbiamo essere riconoscenti agli evangelici di quel paese
die hanno saputo inserire nel dialogo moileruo della scienza e della
tecnica questa parola di sobrietà evangelica.
JVlolte ragioni hanno spinto alla
costruzione di questo edificio. E’
sembrato necessario anzitutto testimoniare ai 30 milioni di visitatori
(tanti saranno si crede gli ospiti alla
fiera) die il mondo di oggi, come
quello di ieri ha bisogno della parola di Dio per vivere; e che, malgrado le eccezionali realizzazioni tecniclie di cui è capace, Fuomo non può
risolvere il problema della sua vita
e della sua felicità aU’infuori di Cristo e della fede in Lui. Questa parola che è il fondamento dell’Evangelo va detta ai milioni di Europei
che a Bruxelles, siano capitalisti o
marxisti, accumulano i frutti della
loro intelligenza e delle loro risorse.
Í3) voleva d’altra parte che questo
messaggio dell’evangelo per gli no
mini dell’Expo non fosse monopolio
della sola Chiesa cattolica e che non
a lei sola fosse lasciata la responsabilità di una presenza cristiana all’ombra deU’atomium. Ed è stato
un bene, perchè il padiglione vaticano esprime ben poco una presenza evangelica ma per l’ennesima volta rimperialismo papale in veste,
moderna.
Liia seconda ragione che ha spinto i protestanti belgi ad erigere questo padiglione è la volontà di fare
conoscere ai Belgi stessi l’esistenza
c la presenza del protestantesimo
non solo del mondo ma nel loro stesso paese. E noi, chiesa minoritaria,
comprendiamo perfettamente questa
ragione perché circondati anche noi
dalla piu gretta ignoranza dei nostri
concitlaumi. Si voleva inline che gli
evangelici in visita aU’Expo avessero un luogo ove "Ritirarsi e raccogliersi.
11 padiglione sito in posizione veramente favorevole, su mio dei grandi viali, consta di due costruzioni
collegate: la elviesa e l’edificio dell’esposizione. La chiesa è rotonda
con due alte vetrate ai fianchi, dal
pavimento al soffitto. Sul muro di
londo una croce, forse un po’ eccen
trica formata <ia pezzi di rame trian
golari disposti uno vicino all’altro
A destra della croce nel muro il pul
pilo, una specie di finestra con bai
concino, ai piedi della croce il ta
volo della S. Cena ed un fonte bai
lesiniale. In questo ambiente molto
luminoso, forse troppo, qualche particolare poteva lasciare perplessi, ma
si sentiva subito sotto queste novità
un edificio classicamente evangelico,
frutto di una spiritualità protestante.
In questa chiesa vengono tenuti
tutte le sere culti c manifestazioni a
carattere religioso e quattro culti alla domenica in diverse lingue. A questi culti domenicali partecipano, a
turno, tutte le maggiori Chiese del
Belgio con il loro pastore in modo
da costituire un nucleo di fedeli sufficientemente compatto. L’organo
appositamente costruito permette
Faccompagnamento musicale delle
funzioni, e manifestazioni musicali,
concerti ecc.
Uscendo dalla cappella si accede
con due scale al padiglione vero e
proprio costruito sii pilastri davanti
alla chiesa stessa. Nella grande sala
è allestita una mostra fotografica ci.
a parere dei tecnici è fra le meglio
attrezzate e riuscite di tutta Fespc
sizione. Giudizio questo che corrisjtonde certo alla realtà: i documen
ti che sono esposti sono scelti con
gusto e sono generalmente di innegabile valore artistico. L’unica obiezione che ci sembra doversi fare c
che nel complesso questa mostra è
forse troppo intellettuale; è di difficile comprensione; è troppo profonda, troppo pensata. Non si tratta infatti di una semplice raccolta di fotografie e di documenti che illustrano la vita e le attività del protestantesimo nei diversi campi della sua
attività: una mostra documentaria,
illustrativa per dare ai profani una
idea approssimativa di che cosa pen
sauo e dicono i protestanti. Questo
viene fatto, s’intende, ma in forma
indiretta: l’intenzione deBa mostra
è di dare al visitatore un vero e proprio messaggio, una vera e propria
jjaroia evangelica di speranza e d.
tede.
1 pannelli mostrano infatti nei 1ù
ro ordine successivo: la situazione
dell’uomo moderno schiavo nella suii
civiltà, vittima della sua stessa situazione. La speranza di questa umanità è Cristo soltanto; questa sua presenza salvatrice in mezzo al nostro
mondo è espressa da un’antica copia
della Bibbia che al Cristo rende testimonianza. Seguono fotografie che
esprimono il posto che occupa questa Bibbia nella vita delle nostre
chiese, nella vita privata ed in quella pubblica del culto. Di fronte alle
lolle dei nostri tempi assetate di be
nessere e di godimento la chiesa di
Cristo tesse lentamente la sua vita
cotidiana di pregliiera e di predicazione: attività espresse nei movimenti giovanili, neB’assistenza, nell’istruzione, nella collaborazione ecumenica.
Tale nelle sue grandi linee il messaggio profondamente evangelico che
la mostra suggerisce, ma la conijtrensione di questo messaggio rischia
di essere diflicile per la mancanza
assoluta di spiegazioni, di testo, per
la nuda anche se efficace presenza
delle immagini. Se una Bibbia aperla ha per noi un significato particolare e rappresenta immediatamente
la parola di Dio che parla alla chiesa, non ha forse lo stesso significato
per un estraneo. Semplicemente, noti
ne ha alemio. E’ bensì vero che so
no presenti sempre persone qualifi
cate per illustrare tutto questo, ma
una esposizione di questo genere è
efficace se riesce facilmente assimilabile ed in modo immediato.
Questi rilievi non riducono però
il carattere veramente protestante di
questo insieme di documenti in cui
non si è cercato di mostrare in che
cosa siamo forti ed intelligenti ma
in che cosa cerchiamo di essere fedeli al Signor Gesù. Non una mo
slra di potenza ma di obbedienza, e
come tale efficace.
E’ stato per noi sorprendente e
commovente nello stesso tempo ritrovare fra quelle fotografie del prò
testantesimo di lutto il mondo, m .
nifestazìoui e persone note. L’immancabile fotografia di Agape con
il suo direttore in primo piano, una
riunione all’aperto a Rorà con un
gruppo di rorenghi ed il pastore
Bouchard, e particolarmente emozionante vedere che un documento
della nostra Chiesa era stato scelto a
significare la presenza della Bibbia
nella vita cotìdiana. Si tratta di una
bellissima fotografia di circa un metro di lato che raffigura un pastore
intento a leggere la Scrittura ad una
vecchietta sedutagli accanic.
I padiglioni nazionali
Ma troppo lungo sarebbe esaminare dettagliatamente ogni cosa e quasi a maliiicuore abb.amo lasciato il padiglione diretti eon la folla ai padiglioni nazionali
Qui la visita fu più rapida ancora, una
vera maratona entrando da una porta e
uscendo dall’altra. Tunisia: vero bazar africaiio dave si vendeva di tutto con una
musica di flautj e tamburelli e gente con
I fez rossi. Francia: un disordine colossale
in un’architettura estrosa dove quel popolo originale e gemale accmnula tutto quello
che ha saputo fare dai romanzi alle centrali elettriche. URSS: uno scatolone colossale, smisurato, retorico eon la statua di
Lenin e le scritte alla gloria dei popoli socialisti e del loro progresso ed i successi
real.zzati nei campi e nelle miniere, nei
trattori con in mezzo le copie degli sput
nik che non c’era mezzo di vedere. E veniva Un certo sapore di cenere in bocca a
pensare, guardando quelle cose, che la vigilia orano stati assassinati Nagy ed i suoi
compagni. Sul padiglione deil’/teZia mo.to
si è polemizzato e non staremo ad aggiungere altro; ci è sembrala espressa in modo
Ui) po’ troppo folcloristico ed artigianale,
ma forse essa è nella sua essenza tale qnale
l’hanno rappresentata a Bruxelles, a volle
raffinata a volte retorica, comunque non
una nazione dinamica che pensa, ricen a
e cammina.
Il padiglione vaticano
Di fronte alFURSS il Vaticano,
potenza fra le potenze, geniale e moderna nella sua architettura ma come sempre volta a magnificare, ad
impressionare. Il padiglione e la
chiesa sono nascosti dietro un altissimo muro di cemento da cui solo
sporge la parte superiore degli edi
fici e la eroce. Non sarebbe possibi
le trarre da questa architettura con
siderazioni un po’ arrischiate ma ci
è sembrato sintomatico ed estrema
mente vero questo muro di cemen
to tra gli uomini e la chiesa: al di
qua ci sono gli uomini che circolano
con il trenino o la teleferica per fare
il giro dell’esposizione; oltre il muro c’è Fevangelo che solo preannunzia il suono delle campane. Ma bisogna cercarlo, andarci, passare la
porta. Abbiamo, passato la porta e
siamo entrati nel santuario. Porta
stretta e bassa, quella della chiesa
e ajtpena dentro un’impressione di
slancio verso l’alto, di movimento.
E’ semplicemente l’effetto del soffitto che parte basso e si alza altissimo verso la facciata. Un interno
spoglio, sobrio, niente quadri, sta
tue, addobbi, altarini, segno eviden
te di un cattolicesimo che cerca con
tro gli abusi di una pietà pagana d
ritrovare le più antiche tradizion
della sua spiritualità; che ricerca s
stesso nel passato, e le genuine e
spressioni del suo culto, e si sforza di
esser fedele; ma a sè stesso piti che
alFEvangelo.
E questa fedeltà alla tradizione antica più che alla parola di Dio appariva netta, più netta che mai in
quell’ambiente luminoso e moderno
dalle grandi vetrate e dai muri imbiancati. Appariva cruda questa fedeltà a sè stessi anziché a Dio in quel
bellissimo baldacchino di rame, poggiato su quattro esili colonnine, clic
(continua in 4« pagina)
4
Il ricco e il povero s'incontrano ; l'Eterno li ha fatti tutti e
due.
Dai Proverbi
L'Eco delle Valli Valdesi
Come nell'acqua il viso risponde al viso, così il cuor dell'uomo risponde al cuore dell'uomo.
Dai Proverbi
I LETTORI CI SCRIVONO...
Per un servizio civile
Sì, Pastore Conte, è giusto e buono sognare le cose che Ella espone su questo argomento nell’ultimo numero dell’« Eco ».
Perchè sogni di questo genere non si fanno
mai inutilmente: qualche cosa di essi rimane in chi li ha fatti ed in chi li ha uditi, e questo qualcosa può essere, è certamente un seme che può far germogliare
enormi piante future. Non bisogna mai temere di sognare, nè di rii'erire ai fratelli i
propri sogni.
11 servizio civile: un giorno, quando sarà
diventato di applicazione comune, ci si
meraviglierà che ci sia stato un tempo in
cui non esìsteva. Poche cose sono più naturali di questa, che tutti gli uomini e le
donne prestino per un certo tempo un servizio gratuito alla comunità, la quale, come dice bene Lei, è il vero Stato, la più
reale e visibile « respublica ». Prima dì iniziare l’infelice periodo, che abbraccia quasi tutta la vita, nel quale la maggioranza
degli esseri umani deve dedicarsi al lavoro
per le esigenze proprie e della propria fami,
glia, nessun allenamento a questa dura necessità potrebbe esser migliore di qnello che
conducesse tutti a vedere come sopra gl’interessi individuali ce ne siano altri comuni
a tutti, e dai quali, in fondo, i fatti singoli dipendono. Tutta l’attività degli uomini che si chiamano civili è inquadrata
ormai nell’amhito della collettività; e se
nascono contrasti, è solo in quanto i singoli individui non scorgono come il loro
lavoro s’intreccia con quello degli altri.
Un servizio comune, dal quale nulla si ricavasse per sé se non gli elementi necessari per la sussistenza di ogni giorno, sarebbe il solo mezzo di rivelare il senso della realtà collettiva, e potrebbe essere un
efficace contraveleno all’egoismo di cui è
plasmata la natura umana fino a che non sia
rinnovata dalla Grazia, e nel quale si svolge sempre più l’attività degli uomini.
Naturalmente, fino a che appunto la Grazia non abbia del tutto trasformato la vita
degli uomini, la dura necessità della guerra rimarrà come un predicatore, quasi sempre inascoltato, delle conseguenze estreme
cui trascina l’egoismo; ed alla guerra bisognerà continuare a preparare la gioventù,
anzi tutta la società nazionale. Ma quale
miglior ambiente, per inserirvi l’allenamen
to militare, del servizio civile? Come indica l’esempio da Lei citato del battaglione
che ha costruito la strada di Sala, l’istrnzione militare, non solo per le truppe del
genio, potrebbe integrare il servizio civile.
Già ora una sana ed efficace educazione militare può basarsi soltanto sul senso inculcato della necessità di subordinare U proprio interesse a quello collettivo. Non è
buon istruttore nè buon comandante chi
non sa anzitutto trasfondere nei suoi dipendenti, con la parola e con resempio,
e fino a farla diventare in essi ima seconda
natura, la persuasione, che è indispensabile, nelle forze armate, dimenticare le esigenze della propria persona nella considerazione delle esigenze del reparto e della
Patria. 11 regolamento di disciplina dell’esercito italiano inculca che il dovere va
compiuto « non per timore di pena nè
speranza di ricompensa, ma per intima
persuasione della sua intrinseca necessità»;
e questa necessità risiede appunto nell’esigenza collettiva. In questo modo il servizio militare diviene persino un pedagogo
per condurre all’Evangelo, e quindi eminentemente formativo per la vita; ma soltanto a condizione che l’opera educativa
ed istruttiva sia informata con la massima
precisione a queU’esigeaza. Invece, troppe
volte l’egoismo si annida anche nelle caserme, e persino nelle trincee; allora, certo, il servizio militare non è più costruttivo,
ma distruttore, prima die del nemico, di se
stesso; e la storia lo prova ad abbondanza.
Non è questo il luogo in cui si possa discutere sui modi di comporre in armonia
il servizio civile con quello militare. Forse, un esempio e un’ispirazione ci possono
venire in questo argomento, ancora una
volta, da Israele. I rimpatriati in Sion, per
essere ancora sottoposti ad un giudizio di
cui lo studio delle Scritture ci può rivelare la natura, sono costretti, essi che ripetono l’opera dei costruttori di Nehemia, a
lavorare con una mano, mentre l’altra tiene il fucile: servizio militare e servizio civile ammirevolmente congegnati. Ma non
solo essi costruiscono la nuova storia: tutti
i popoli sono impegnati in questo lavoro.
A tutti, perciò, è necessario imparare i nuovi modi di servire la repubblica.
Concordo quindi appieno con le Sue divagazioni.
L. DE Nicola
L’EXPO 1958
(continua dalla 3> pagina)
sovrasta l’altare. Non erano le candele o il crocitìsso che facevano di
quella lastra di marmo un altare ma
quella cupola chiusa. Era veramente in tutta la sua sobrietà il luogo
sacro, il luogo ove si pretende rinnovare il sacrificio di Cristo cotidianamente e dove invece come diceva
Calvino « il se fait blasphème et
deshonneur intolerable à Jesus
Christ », era il luogo sacro per la
barriera che lo divideva dalla chiesa
stessa, esile balaustra di legno, quasi solo un filo ma sufficiente a separare popolo da clero, sacerdoti da
fedeli e distruggere perciò la comunione della chiesa, il corpo di Cristo; ed infine alla sinistra dell alta
re quella sedia scarlatta, segno di
un’autorità infallibile, di un magistero indiscusso.
Solo un atto di fede profondo ed
arrischiato riusciva a vedere sotto
quei segni evidenti dell’incredulità
le tracce della Chiesa di Cristo, il ricordo di quella Chiesa che fu cattolica prima di diventare romana. Ma
era questa l’autentica espressione
della chiesa vaticana, nel padiglione
ilei Vaticano. E di questo era segno
la grande statua di Pio XII benedicente, nè valeva a compensare questa
presenza vaticana la statua di Cristo,
modernissima; in lamiera, una specie di robot luccicante, un Cristo da
romanzi di fantascienza che impressiona e lascia stupiti, ma non significa niente, non esprime nicnie ed è
veramente in alto, nell’atrio dove
l’hanno alzato, una forma vuota sen
za contenuto, un simbolo svuotato.
E si alza così di fronte ai popoli
moderni, potenti o originali, recenti o antichi il blocco compatto e statico della chiesa che, rinchiusa in se
stessa svolge la sua vita lontana dagli sguardi, sufficiente a sè stessa, secolare con l’illusione deU’eternità.
E’ veramente questa la Chiesa che
(]!risto ha edificata sul fondamento
degli ajiostoli per essere la luce del
mondo?
La-sciaiulo nplla notte quel mondo
dì, progresso e di potenza alle sogliedi quella che crede essere la civiltà
dell’avvenire simboleggiata dall’atomo gigante rizzato nel mezzo del parco ricordavamo le parole del Deuteronomio... « Guardati dal dimenticare il Signore, l’Iddio tuo... onde
non avvenga che dopo che avrai
mangiato a sazietà ed avrai edificato
e abitato delle belle case, do])o clic
avrai veduto accrescersi il tuo oro ed
il tuo argento... il tuo cuore s’innalzi e tu dimentichi il tuo Dio, l’E
terno. Guardati dal dire in cuor tuo:
la mia forza e la potenza della mia
mano m’hanno acquistato queste ricchezze... ».
Quella parola antica ed eterna non
.sembra presente all’animo ed al cuore dell’Expo 19.58 ed è perciò che
malgrado l’ammirazione, l’interesse,
lo stupore, rimaneva in noi l’impressione di Babele più che di Gerusalemme, una città di uomini soli più
che una città di uomini con Dio.
PERSONALIA
Epriiniamo al Prof. Attilio Jalla
la nostra più viva simpatia fraterna
per il grave lutto che l’ha colpito
con la perdita improvvisa della Compagna, signora Augusta Jalla Monastier, dopo anni di sofferenze. La
ferma speranza nella vita che è in
Cristo conforti lui ed i suoi familia
ri in quest’ora di prova.
Una rettifica
Caro Direttore
Le sarei grato di voler rettificare una
inesattezza apparsa sul suo giornale e riferentesi all’arinamento atomico dell’esercito Svizzero.
Non è esatto dire che l’esercito svizzero
sarà fornito di armi atomiche. La questione si discute ampiamente e democraticamente sui giornali. Il Consiglio Federale
ha deciso di proporre'al popolo l’armamento atomico, ma la questione non è decisa.
Dovranno pronunciarsi le camere ed eventualmente il popolo prima che questa proposta diventi effettiva. Ed è difficile fare
previsioni su quale sarà la decisione del
popolo svizzero manifestandosi correnti a
favore e correnti contrarie, le due sostenute da persone di grande influenza politica e morale. Guido Rivoir
Siamo grati al Pastore Rivoir per la doverosa rettifica, che del resto sarebbe apparsa nella nota del S.O.E.P.I. che pubblichiamo. red.
Le Chiese svizzere
e ^armamento atomico
Nel giugno scordo, nel corso dell’assemblea annuale della Federazione
delle Chiese protestanti svizzere, fu
vivamente discussa la questione dell’armamento atomico, senza però che
si potesse formulare alcuna conclusione. Furono costituite una commissione d’esperti e una commissione teologica, incaricate di studiare più a fondo il problema dell’armamento atomico dell'esercito svizzero, presentando i
loro risultati ad un’assemblea straor
dinaria della Federazione, nell’ottobre
prossimo. '
Da allora, altri organi ecclesiastici
elvetici hanno scfllevato il problema
atomico, che assume un particolare
valore d’attualità, pra che il Consiglio
federale progetta l’armamento atomico delle forze militari svizzere. Ma
l’appello del Dr. Albert Schweitzer ha
avuto un’èco profcffida negli ambienti
ecclesiastici elvetici; e la presa di posizione di eminenti teologi svizzeri ha
contribuito a ravvivare nelle Chiese
riformate la discussione su questo
problema. Esattamente come negli altri paesi di Europa, anche io, Svizzera i pareri divergono fortemente. Il
noto teologo zurighese E. Brunner ha
recentemente messo in guardia contro un pacifismo assoluto che — secondo lui — rischia di condurre alla
guerra. Al contrario, il teologo K.
Barch pensa che « non si tratta qui
di principi, d’ideologie e di sistemi. E'
una questione di vita o di morte», i
popoli, ad est come ad ovest, dovrebbero levarsi contro la follia che rappresenta l’armamento atomico, insiste
K. Barth: ciò creerebbe un fatto politico di cui i governi e la stampa sa
reobero costretti a tener conto.
La complessità del problema, e la
divisione dell’opinione hanno provocato una serie di riunioni e ci si accordò per non prendere ima decisione fino a che si fossero uditi gli esperti e si fosse studiata a fondo la que
stione. Così è successo per la Chiesa
di BasilearCampagna, in cui solo una
parte del Sinodo accolse la tesi di rinmiciare a dotare l’esercito svizzero
di armi nucleari, in quanto questo rappresenterebbe una minaccia per la
neutralità svizzera. Così pure nei Sinodi delle Chiese di S. Gallo e d’Argovia fu richiesto uno studio dettagliato dell’applicazione pacifica quanto militare dell’energia nucleare.
« Dobbiamo prendere sul serio l’urgente avvertimento degU scienziati e
assicurarci che in nessuna circostanza e sotto nessun pretesto si producano altre esplosioni atomiche, ad est
o ad ovest, in tempo di pace o in tempo di guerra » afferma una dichiarazione della Commissione di studi so
ciali dell’Associazione dei pastori riformati di Svizzera, votata doix) animati dibattiti.
D’altra parte, cinquantatre perso
nalità ginevrine, fra cui quindici pastori, hanno recentemente preso po
sizione contro l’armamento atomico
dell’esercito svizzero, rifiutandosi di
« ammettere che la Svizzera giunga a
contribuire a quest’opiera folle ». « La
Svizzera, per la sua neutralità, rima
ne oggi una delle rare nazioni capaci
di far risuonare un appello realmente pacifico. Prendiamo coscienza di
questo* privilegio, dicendo no ai preparativi della guerra totale... Sotto pena di fallire alla sua tradizione più
alta, la Svizzera deve ora compiere
un gesto decisivo. Se osiamo dire perchè lo compiamo, questo gesto di
chiaroveggenza e di libertà militerà
efficacemente contro l’attuale psicosi
di disperazione e per l’instaurarsi di
una vera comunità intemazionale ».
(S.OE.P.I.)
TORRE PELLICE
Esercito della Salvezza
Parecchie centinaia di volantini
color cielo sbiadito sono stati distribuiti giorni fa tra la cittadinanza di
Torre Penice. Cosa volevano annunziare i volontari coi loro ben visibili
volantini? Due avvenimenti importanti sui quali la tradizionale cortesia
dell’Eco ci permette di attirare nuovamente l’attenzione: una Missione di
Salvezza e di Risveglio che avrà luogo dall’S al 18 corrente sotto la presidenza del Colonnello Evans, Capo dell’Esercito della Salvezza in Italia. Alle ore 16 e alle ore 20,30 ogni giorno
saranno tenute adunanze nell’Aula
Magna del Collegio Valdese gentilmente concessa, in Corso Piume.
Il 15 agosto poi, le tradizionali adu
nanze saranno tenute nel solito castagneto dei Ccppieri, alle ore 10 ed alle
ore 15. La sera, alle 20,30, nell’Aula
Magna del Collegio. Tutti, senza disimzione, sono cordialmente invitati
a tutte queste adunanza; i villegglan
ti come gli abitanti di Torre Pellice.
AJVIGRUfilM (Capoluogo)
Sabato 2 agosto, nel nostro* tempio
del Ca^luogo abbiamo invocato la
benedizione del Signore sul matrimonio di Besson Edoardo (S. Germano
Chisone) e Long Lina (Ponsa).
La grazia e la benedizione dei Signore circondino ed accompagnino
sempre questo nuovo focolare.
Riunioni all’aperto per il mese di
agosto: Domenica 10 agoisto, ore 15;
Martel. La riunione sarà presieduta
dal Pastore Rodolfo Hardmeier il quale ci intratterrà sulla tournée effettuata dalla Corale Svizzera nell’Italia
Meridionale. La riunione, in caso di
cattivo tempo, avrà iuogo nello scuola del quartiere. li Pastore Hardmeier
presiederà pure il nostro culto, la mattina stessa, nel tempio.
Domenica 17 agosto, ore 14,30: Rougnousa. Domenica 24 agosto, ore 15,
Bosc d’Mattucciu (vicino alla borgata
aegli Stringats).
Ricordiamo che al culto di domenica 31 agosto, alle ore 10,30 nel 'Tempio, sarà celebrata la Santa Cena.
e. a.
MfiRQfiiVIÀ (fierre)
I culti delle prossime domeniche avranno luogo: 10 agosto, ore 10: Ser
re; ore 14: Bagnau. 17 agosto, ore 10:
Pradeitorno; ore 14: Barfè.
Nel pomeriggio di domenica 27 luglio il pre.sidente della Pro Valli, dott.
Carlo Pons, ha avuto un incontro con
un gruppo di capifamiglia, a Pradeltorno, per discutere con loro della possibilità di far giungere relettrificazione fino alla zona di Pradeltorno. Si
tratta di primi sondaggi; ma ci auguriamo che la cosa possa procederei,
anche qui, come nelle altre zone della®
iiostra parrocchia di cui abbiamo già
parlato. Comunque, siamo profondamente grati al dott. Pons ed alla Pro
Valli per l’interesse con cui si sono
presi a cuore la nostra situazione.
Siamo poi molto lieti che la nostra
comunità sia stata designata per accogliere la riunione del XV agosto
ai quest’anno*. Sperando che molti
voiianno parteciparvi e dividere con
noi la gioia di questo incontro fraterno, diamo fin d’ora a tutti il nostro
caldo BENVENUTO, con il reciproco
augurio di una bella giornata benedetta dalla presenza del Signore.
UN VOLUME DI ATTUALITÀ’
Albert GaUlard
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coppia di coniugi senza figli, di cui
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autista e lei, cuoca o guardarobiera, finite.
Le domande saranno prese in esar
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Redattore : Ermanno Rostan
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