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Anno 117 - N. 52
25 dicembre 1981 - L. 300
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Guardando indietro all’anno
che si conclude, mi pare che il
dato che caratterizza sempre più
questo nostro tempo è la prigion'ia nella logica, intesa come
struttura interna di un determinato ordine di cose.
L’'ìmpostazione di una sicurezza basata sulla supremazia in
campo militare impone la logica
dell’escalation deglj armamenti
contrapposti: ci viene ormai detto chiaramente che il momento
del negoziato e della tregua fa
parte integrante della scalata,
come pausa e punto di partenza
per il gradino successivo.
Un’economia basata sul consumismo, lo spreco e l’assistenzialismo, impone la logica del rifiuto del nostro paese di fronte alla richiesta di devolvere un 0,70
per cento del bilancio nazionale
per la lotta contro la fame: siamo dei ricchi talmente legati al
loro tenore di vita e al conseguente dissesto, da non potersi
permettere neppure Telemosina.
La contrapposizione dei blocchi e la relativa spartizione del
globo in zone d’influenza delle
due superpotenze impone la logica della repressione là dove si
profila la minaccia di un indebolimento di uno schieramento: la
repressione polacca mostra che
questo logica è tanto più ferrea
quanto più un paese è politicamente e strategicamente vicino
alla superpotenza a cui è legato.
In questo dominio incontrastato e angoscioso della logica,
l’unico spiraglio che si è aperto
quest’anno mi sembra essere il
movimento per la pace che nelle
grandi capitali europee ha incrinato la logica dell’escalation degli armamenti e della contrapposizione dei blocchi.
Eppure non si può eliminare
un sospetto: che questo movimento, pur percorso da correnti
di profondo rivolgimento politico, costituisca nel suo insieme
una semplice autodifesa europea.
Se USA e URSS riparassero
al passo falso di un confronto
che troppo calpesta il vecchio
mondo, cosa resterebbe in Europa di un movimento per la pace contro gli opposti imperialismi che non per questo smetterebbero di nutrirsi del sangue
altrui, seppur lontano, dal Salvador all’Afghanistan, dall’Eritrea
alla Namibia? Quale interesse
per la pace abbiamo manifestato
quando non eravamo toccati da
vicino?
Nelle nostre chiese abbiamo
letto ancora una volta le parole
della speranza messianica: « Il
popolo che camminava nelle tenebre vede una gran luce... » ( Is.
9: 1). Ma forse lo abbiamo fatto
con una lettura stereotipata, liturgica, che raggiunge troppo
rapidamente la promessa della
luce annunciata. Perché dimentichiamo troppo facilmente il contesto di tenebre in cui essa risuona, non ci ricordiamo di prendere sul serio le parole che la
precedono e che descrivono la
situazione del popolo a cu¡ è destinata: « Volgerà lo sguardo in
alto, lo volgerà verso la terra, ed
ecco, non vedrà che distretta, tenebre, oscurità piena d’angoscia,
e sarà sospinto in fitte tenebre »
(8: 22). Il Signore ci chiama alla speranza della luce, ma non
esiste alcuna speranza che prescinda da una piena consapevolezza delle tenebre in cui siamo
sospinti.
Franco GiampiccoK.
NATALE 1981
"Pace in terra, agli uomini..."
Bisogna che le chiese si dichiarino non solo pacifiche ma pacifiste, rinunciando alla sicurezza per consegnarsi al comandamento di Dio: la pace non è garantita ma dev’essere osata
Nei suoi venti secoli di storia
la chiesa ha parlato molto di
pace ma ha fatto poco per la
pace. Essa sembra pacifista ma
in fondo non lo è. È solo una
gran chiacchierona, che dice «Pace, pace» mentre pace non c’è
(Geremia 6: 14). Gesù però dichiara beati non quelli che parlano di pace ma quelli che la
fanno: « beati i fabbricanti di pace » (Matteo 5: 9). A una chiesa
pacifica solo a parole si applica
bene il giudizio biblico: « Sei
stato pesato con la bilancia e
sei stato trovato mancante » (Da.
niele 5: 27). Forse nessun aspetto
della vita della chiesa è così carente come quello del servizio
alla pace; su questo punto la
chiesa per prima deve ancora essere evangelizzata. Ha poco da
insegnare e molto da imparare.
C’è un « evangelo della pace »
(Efesini 2: 17) che la chiesa recita ma non vive, anzi — a ben
guardare — non lo recita neppure. La sua sapienza su questo
tema non è molto diversa da
quella del mondo, solo che la
esprime in linguaggio reiigioso.
Riguardo alla pace, la chiesa non
è dunque solo incoerente: predica bene e razzola male; è infedele: predica male e razzola peggio. Il suo servizio per la pace
è carente ma lo è anche la sua
predicazione della pace, troppo
ovvia e scontata per poter smuovere le coscienze. Un evangelo a
lungo non praticato diventa col
tempo un evangelo sconosciuto.
Una predicazione che non si nutra a fondo di Bibbia e di azione
diventa anemica, esangue e quindi sterile. Vi sono nella Bibbia,
a proposito della pace, immensi
tesori inv.cilizzati, che aspettano
ancora di essere scoperti e fatti
circolare fra gli uomini. Se il
mondo ha oggi bisogno di una
« rivoluzione culturale » nel senso che deve passare da una cultura di guerra (in cui è tanto
cresciuto da spingersi fin sull’orlo dell’autodistruzione totale) a
una cultura di pace (ancora quasi tutta da creare, organizzare e
diffondere), anche la chiesa ha
bisogno di una operazione analoga: anch’essa deve convertirsi
da una secolare infedeltà e cominciare, in questa « ultima ora »
(I Giovanni 2: 18), a smilitarizzare se stessa, la sua coscienza,
la sua teologia, la sua prassi, e
a imparare la pace. Solo quando
la chiesa capirà che il Dio crociato — da lei inventato — è un
idolo, potrà anche capire quel
che finora non sembra aver ben
capito, e cioè che la guerra è
besten.-mia.
Due linee bibliche
Certo, a prima vista, la testimonianza della Bibbia stessa non
sembra così univoca come si po
trebbe immaginare. Pensiamo alla guerra santa. Pensiamo al sorprendente contrasto tra Isaia e
Gioele. Isaia annuncia che i popoli « delle loro spade fabbricheranno vomeri d’aratro, e delle loro lance, roncole; una nazione non leverà più la spada contro
un’altra, e non impareranno più
la guerra » (2; 4). Ma Gioele proclama il contrario: « Preparate
la guerra! Fate sorgere i prodi!
S’accostino, salgano tutti gli uomini di guerra! Fabbricate spade coi vostri vomeri, e lance
con le vostre roncole! » (3: 9-10).
Gioele, che sembra voler espressamente contraddire Isaia, rappresenta la linea apocalittica, abbastanza presente nella Bibbia
(si pensi all’Apocalisse di Giovanni!) e condivisa almeno in
parte da Gesù, quando parla di
« guerre e rumori di guerre », aggiungendo « è necessario che ciò
avvenga, ma non sarà ancora la
fine. Poiché si leverà nazione contro nazione, e regno contro regno... » (Marco 13: 7-8). Dietro
questa prospettiva c’è una intuizione profonda; ogni guerra è,
alla radice, guerra contro Dio,
qiit.ndo si svolge fra uo
mini. Il vero « nemico », in ogni
guerra, è Dio. Non solo ogni
guerra è atea, senza Dio, ma è
contro Dio. Essa è negazione collettiva e violenta di Dio. È rifiuto
aggressivo di Dio. Tutto questo
non lo si vede ancora chiaramen
UDIENZA INTERNAZIONALE ORGANIZZATA DAL C.E.C.
Processo al pericolo atomico
« E’ necessario che i cristiani
dicano che è peccato non solo
utilizzare, o minacciare di utilizzare un’arma atomica, ma già il
fatto stesso di fabbricarla ». E’
un’affermazione di William Coffln, pastore della Chiesa riformata della Riverside di New York,
uno dei predicatori che ha aperto 1 lavori della recente riunione
del Consiglio Ecumenico delle
Chiese (C.E.C.) di Amsterdam
sul disarmo nucleare. Si è trattato di un incontro senza precedenti sia per la risonanza che ha
avuto a livello di mass media,
sia per la profondità e l’ampiezza del dibattito sulle armi nucleari.
L’incontro organizzato dal
C.E.C. e svoltosi nei locali della
libera Università di Amsterdam
ha ricalcato lo stile giuridicoprocessuale: una giuria internazionale composta da diciotto personalità di indiscusso valore (tra
i membri comparivano fisici, politici, economisti, teologi) ha
ascoltato, per alcuni giorni, una
trentina di testimonianze dirette
sui problemi del nucleare e del
disarmo. Al termine la giuria internazionale ha redatto una prima relazione di cui riproduciamo stralci essenziali nell’ultima
pagina di questo giornale. Tutte
le testimonianze sono state estremamente significative. Basti pensare a quella di Philip Potter, segretario generale del C.E.C., il
quale, dopo aver ricordato ai
partecipanti l’impegno per la pace nel mondo sostenuto dal Consiglio Ecumenico in questi anni,
ha affermato che « non vi è nessuna giustificazione morale allo
sviluppo delle armi nucleari. E’
logico quindi che i cristiani sentano il dovere morale di non fabbricare o utilizzare le armi nucleari ».
Potter esprimendo la speranza che « i lavori della pubblica
udienza di Amsterdam possano
rafforzare la volontà dei dirigenti e dei popoli del mondo intero
nel mettere fine alla folle accumulazione delle armi » ha notato che le Chiese e coloro che
lottano per il disarmo non sono
ancora « uniti e chiari tra loro »
sul modo di realizzare « una convinzione morale e un’azione politica che siano veramente efficaci ».
Nella pubblica udienza di Amsterdam anche Olaf Palme, l’ex
primo ministro svedese, ha lanciato un grido d’allarme per la
vastità che sta assumendo la corsa al nucleare ed ha sottolineato
l’assurdità del concetto militare
di guerra nucleare limitata. Altre
testimonianze, come quella di
Kriische, teologo protestante della Germania Orientale, hanno
fatto leva — cosi riferisce l’agenzia NEV — sulla visione cristiana del pacifismo. «Nella prospettiva del regno di Dio — ha detto Krusche — dobbiamo avvicinarci ai pacifisti ». Richiamandosi poi alla confessione di Barmen
contro il nazismo (redatta dal
famoso teologo protestante Karl
Barth nel 1934) Krusche ha concluso il suo intervento rivolgendo Un invito alle chiese ad opporsi al nucleare con la stessa
forza con cui taluni ambienti
protestanti seppero lottare con
tro il nazismo. Ma le testimonianze nella tribuna di Amsterdam non sono state solo di teologi. Di fronte alla giuria internazionale si sono avvicendati politici, militari, scienziati; per l’Italia — benché il nostro governo non abbia inviato (come hanno fatto molte altre nazioni) un
rappresentante ufficiale — era
presente il fìsico Francesco Calogero deU’Università di Roma.
Dall’intreccio di testimonianze
è emerso un quadro complesso
ma sufficientemente preciso che
il C.E.C. utilizzerà ampiamente
nella battaglia contro gli armamenti atomici che diventa sempre più, per migliaia di cristiani,
una questione di fede. Ma si tratta di agire in fretta perché la minaccia di un’ecatombe nucleare
non fa più parte del regno della
fantascienza. Nella lotta per il
disarmo molto dipenderà dall’impegno che i credenti sapranno dare al movimento internazionale per la pace.
In conclusione, da Amsterdam
è partito un invito pressante a
tutte le chiese dell’Est e dell’Ovest a sviluppare al massimo le
potenzialità del dialogo internazionale e dell’impegno per il disarmo. Come era successo sulla
questione del razzismo e della
guerra batteriologica anche questa volta il C.E.C., forte del dibattito di Amsterdam, può oggi
a ragion veduta chiedere ai suoi
trecento membri di porre al centro della propria riflessione teologica la questione della pace.
Prima che sia troppo tardi,
G. P.
te; sembra sempre che la guerra
avvenga tra nazione e nazione.
In realtà avviene tra nazioni e
Dio. Ma lo si vedrà solo alla fine della storia: nell’urto finale
tra Dio e i re della terra (Apocalisse 16: 16) apparirà quello che
ora soltanto il profeta sa vedere, e cioè che la guerra è fondamentalmente aggressione contro
Dio, rabbiosa volontà di « ucciderlo », uccidendo l’uomo creato
a sua immagine.
Nella profezia di Gioele, Dio
« la scendere i suoi prodi » (v.
11) e sbaraglia le nazioni congiurate contro Lui (v. 13). Nella
realtà della storia Dio ha fatto
scendere la sua Parola che, fattasi carne, « ha abitato per un
tempo fra noi, piena di grazia
e di verità» (Giovanni 1: 14). Così, se dalla terra continuano a salire « rumori di guerra », dal cielo discende la Parola incarnata
della pace. Ed è questo il grande
fatto da far sapere al mondo:
Dio si è convertito alla pace.
Questo è l’Evangelo. Tocca ora
all’uomo, cominciando dalla chiesa, convertirsi alla pace.
Così nella Bibbia ci sono due
linee, la linea pacifista (Isaia) e
quella apocalittica (Gioele). Malgrado le apparenze, non si contraddicono; stanno però tra loro in una certa tensione, sono i
due poli del discorso biblico sulla pace. La chiesa, purtroppo,
non vive a fondo né l’una né
l’altra; non è né decisamente pacifista né francamente apocalittica. Per questo la sua testimonianza è fiacca e la sua presenza
insipida.
Non temere
il pacifismo
Negli ultimi 500 anni di storia,
i mennoniti e i quaccheri sono
stati gli unici gruppi cristiani a
fare del pacifismo attivo un punto programmatico e qualificante del loro cristianesimo. Le
grandi chiese invece hanno continuato ad avallare la dottrina
pagana della guerra giusta, rinnegando così di fatto quel « Principe della pace» (Isaia 9; 5) in
cui dichiarano di credere. Dio
però non sembra essersi ancora
stancato di questa chiesa impenitente e nel nostro secolo ha suscitato dal suo seno molti veri
discepoli del Principe della pace. Di essi si può dire quello che
è detto nella Bibbia di un testimone apostolico: « noi sappiamo
che la sua testimonianza è verace » (Giovanni 21: 24). Ne menzioniamo due: Dietrich Bonhoeffer e Martin Luther King. Non a
caso sono due martiri. Si tratta
per noi di « imitare la loro fede »
(Ebrei 12; 7). Al riguardo, due
indicazioni possono essere accennate.
La prima è che, come diceva
— inascoltato — Bonhoeffer già
nel 1932 (mezzo secolo fa!):
« Non dobbiamo temere il termine ’’pacifismo” ». A prima vista
può sembrare una questione di
poco conto, invece è una questione di fondo: qui il nome rispecchia l’identità. Bisogna che le
chiese si dichiarino apertamente pacifista, senza mezzi termini.
Non solo pacifiche ma pacifiste.
« Pacifismo » viene dal latino pacem facere, « fare la pace », e
questo è appunto il termine usato da Gesù nella sua beatitudine.
Paolo Ricca
(continua a pag. 8)
2
25 dicembre 1981
CINQUANTENARIO DELLA CHIESA DI VILLA S. SEBASTIANO
CHIESA VALDESE DI CORSO ODDONE
L’Evangelo ha radici più
profonde di una protesta
S. Donato ha 80 anni
Un predicatore molto apprezzato viene allontanato per ordine
del vescovo dalla parrocchia. I
parrocchiani reagiscono, minacciano, scendono in piazza: sembra una storia recente. Poi le polemiche tagliano in due la parrocchia, una metà (sembrerebbe
una sfida) si rivolge ai «protestanti », l’altra metà non vuole
questa intromissione. Con la parrocchia si divide il paese. Sembra storia recente, ma ha cinquant’anni esatti. È la storia della comunità metodista di Villa
San Sebastiano, geograficamente
in provincia dell’Aquila, integrata ormai nella grande periferia
romana, a cento chilometri dalla capitale. Questi fatti avvenivano nei primi mesi del 1931 e
la comunità li ha ricordati domenica 13 dicembre, celebrando
appunto il cinquantesimo anniversario della propria nascita.
La chiesa — quel tempio la cui
costruzione e la successiva, molto successiva inaugurazione, costituiscono una delle pagine più
cupe della repressione religiosa
nel nostro paese — era gremita
per il culto, presieduto dai laici
della comunità. Il sermone è
stato tenuto dal past. Sergio
Aquilante, presidente dell’Opera
metodista e da lunghi anni pastore a Villa S. Sebastiano. Do
po il culto si è svolto nella sala
delle attività un pranzo in comune, cui hanno partecipato anche
una cinquantina di membri della
comunità metodista di via XX
Settembre a Roma, in maggioranza viilesi trasferitisi nella capitale. In tutto, oltre 150 persone a
ricordare i 50 anni di vita della
comunità. La sala naturalmente
era gremita dalla seconda e terza
generazione evangelica, a conferma del fatto che, se il trasferimento di un prete era stata la
causa immediata della presenza
evangelica a Villa, le vere radici
sono più profonde e vanno cercate, come è stato ricordato, in
una silenziosa maturazione di
fede di Emilio Gargano, un emigrante di ritorno, che nel ’14 si
era convertito al protestantesimo negli USA e aveva poi aperto
alla sua nuova fede i suoi stretti
familiari. Nel 1931, quindi, c’era
già un humus sotterraneo che lavorava, quando il paese si divise
e una parte chiamò i protestanti.
Questi lontani fatti sono stati
ricordati da alcuni protagonisti
di quelle vicende, e dai loro figli
e nipoti. E sono state anche ricordate le persecuzioni subite
dai fondatori e dai primi pastori. E poi la vicenda della costruzione del tempio, che venne prima ostacolata dalle autorità (e
DALLE CHIESE
Un nuovo pastore
per rvill circuito
CREMONA e PIACENZA —
Nel corso del culto di domenica 6 dicembre ha avuto luogo
a Cremona l’insediamento del
giovane pastore Antonio Adamo
quale titolare delle chiese di Cremona e Piacenza. Questo avvenimento, di grande importanza per
le due comunità (ricordiamo che
la vacanza pastorale a Piacenza
durava da tre anni e a Cremona
da uno) ha visto la partecipazione della sovrintendente deH’VIII
circuito Franca Barlera e di numerosi fratelli delle due chiese.
Dopo il culto i fratelli ed un
gruppo di simpatizzanti hanno
partecipato nella sala delle attività ad un’agape fraterna, segno
della comunione col Signore e
con il prossimo e dono della grazia di Dio che si rinnova tutte le
volte che una comunità si riunisce nel nome di Cristo. E’ stata
una festa di gioia e di amicizia
che le due chiese intendono ripetere più sovente.
Nel pomeriggio il pastore Antonio Adamo ha tenuto una conversazione sulla storia della riforma in Italia. Le chiese di Cremona e Piacenza danno un caldo
e fraterno benvenuto al pastore
Adamo, alla moglie Carla, al piccolo Elia e al piccolissimo Samuele, nato un paio di giorni fa
ed invocano sul suo ministero la
benedizione del Signore affinché
lo Spirito Santo possa operare
nella nostra chiesa quel profondo rinnovamento che sta alla base della vita in Cristo.
Centro culturale
VERCELLI — « Famiglia e
chiese » il tema trattato venerdì
4 dicembre da don Giannino Piana, docente di etica al Seminario
di Novara, e dal pastore valdese
di Torino Franco Giampiccoli al
secondo appuntamento, di quest’anno, del Centro d’incontro
Evangelico di Vercelli. Moderatrice la signora Vittoria Barone.
I due oratori, ed il dibattito
che è scaturito dal loro dire, hanno messo in evidenza le convergenze e le divergenze sul tema
trattato fra evangelici e cattolici
facendo tuttavia nascere la speranza che i nuovi studi teologici
cattolici portino ad un ravvicinamento.
sono stati citati i numerosi documenti che ricordano questo
fatto) e che poi non poté essere
inaugurato. L’apertura al culto
avvenne tacitamente nei giorni
oscuri dell’autunno ’43, sotto la
occupazione tedesca e solennizzata qualche tempo dopo con la
presenza di alcuni militari evangelici inglesi.
Una testimonianza diretta di
queste vicende è venuta dal pastore Edward Bishop, responsabile della comunità metodista di
lingua inglese a Roma, il quale
ha ricordato che uno di quei militari gli aveva scritto recentemente per annunciargli il cinquantesimo anniversario della
nascita della propria comunità e
per ricordargli... lo stesso anniversario della comunità di Villa
S Sebastiano.
Poi le vicende più recenti: sono
stati ricordati l’impegno della
comunità nella vita del paese negli anni ’60 culminati con la costituzione di una cooperativa
agricola, aperta a tutto il paese,
l’attività di doposcuola e l’impegno nelle numerose iniziative dell’opera metodista nel paese. Tutto questo è stato fatto pur pagando un duro prezzo in termini
di emigrazione (tanto duro che,
intorno alla fine degli anni ’60,
nella periferia romana abitavano
più di cento membri della comunità viilese). Una storia dura ma
che ancora oggi dà ragione alla
profezia fatta dal primo dei pastori di Villa, Dante Seta il quale, lasciando la comunità stremato dalla dura persecuzione, aveva detto: « Io me ne vado ma con
la certezza che tra 50 anni la comunità di Villa sarà ancora
qui ».
Giovanni Ribet
Domenica 13 dicembre la comunità valdese che si riunisce
nella cappella di Corso Principe
Oddone ha ricordato l’ottantesimo anniversario di questo edifìcio, inaugurato il 6 novembre
1901.
La cappella, che sorge a breve
distanza da Piazza Statuto, è di
aspetto semplice e di non grandi
dimensioni, in mezzo a un isolato formato da quelle case grige
e basse che vennero costruite a
Torino verso la fine dell’Ottocento, quando l’ex capitale, riavutasi dallo choc della partenza del
re e del governo, trovò nuove
ragioni di crescita nello sviluppo
industriale e si ampliò di quartieri modesti, subito popolati da
ex contadini venuti in città a fare
gli operai. Alcune parti del quartiere San Donato sono chiaramente datate da quest’epoca. E
già negli ultimi anni del vecchio
secolo, a partire dal 1895, i pastori valdesi di Torino avevano
avviato un’ attività evangelistica
in borgo S. Donato, contentandosi aU’inizio di un piccolo locale
preso in affitto.
Ma nel 1897 giunse a Torino,
assumendo la cura di questa comunità, il pastore Ernesto Giampiccoli, che aveva allora appena
28 anni. Veneto di origine e di
famiglia cattolica, si era convertito alla fede evangelica ancora
adolescente e aveva trovato nelrinsegnamento dello storico e pastore Emilio Comba forte stimolo all’opera di evangelizzazione e
alTarricchimento culturale. Era
divenuto uno dei pastori più ferventi e preparati, un apostolo
instancabile, un brillante oratore
e scrittore (scrisse anche molti
inni ancora oggi assai spesso
cantati nelle comunità evangeliche). Si dedicò con entusiasmo ai
suoi compiti, dimostrando anche
viva sensibilità ai problemi sociali che nella fase storica della
fine secolo erano indubbiamente
assai acuti a Torino. Si può pensare che anche questo aspetto lo
abbia indotto a farsi promotore
di una stabilizzazione del nucleo
valdese formatosi in borgo San
Donato e quindi della costruzione della cappella. Essa venne progettata dall’ ingegnere Liborio
Coppola, un siciliano che fu anche attivo nella difficile opera di
predicare l'Evangelo in Sicilia.
Riuscì uno strumento assai adatto alle esigenze di culto di quella
parte di Torino: una chiesetta
semplice ma di aspetto gradevole e di giuste proporzioni, con
buone doti acustiche. E queste
doti vennero anche messe a frutto in modo specifico dallo stesso
pastore Giampiccoli. Infatti, come scrive, in una sua nota biografica, (iiovanni Rostagno, si
adoperò affinché « il popolo prendesse una parte più attiva al culto mediante invocazioni, od inni
spontanei, o brevi soste di preghiera e di raccoglimento individuali, aveva poi preparato, per
la Cappella, una liturgia speciale..., che servirà di modello, per
quanto si riferisce al culto domenicale a quella che il Sinodo Valdese del 1912 proporrà alle nostre Chiese ». Negli anni seguenti
Giampiccoli riuscì poi a unificare
in una sola comunità i valdesi di
Torino, che si dividevano fra il
gruppo di più antica e quello di
più recente origine, e fu poi il
primo moderatore della nuova
organizzazione ecclesiastica, dopo che furono unite in un solo
assieme le antiche parrocchie
delle Valli valdesi e quelle formatesi in tutta Italia con l’adesione di credenti di origine cattolica.
Mentre la città si è ingrandita,
e borgo San Donato, da estrema
periferia, è diventata zona centrale, la cappella di Corso Oddone ha visto formarsi più generazioni di evangelici, che collegano
nel sentimento e nella memoria
questo edificio con le più care
esperienze della loro vita cristiana.
Augusto Comba
Credere e parlare
FORANO e TERNI — « Io bo
creduto; perciò bo parlato »; potrebbe essere la mozione conclusiva dell’incontro avuto dalla comunità di Forano il 6 dicembre
con i fratelli di Terni, Ferentino
e Colleferro.
La programmazione di questi
incontri risale ad una decisione
presa nell’assemblea delTXI circuito affinché le chiese a Nord e
Sud di Roma pur essendo nelle
loro realtà molto diverse (Ferentino di estrazione agricola, Colleferro e Terni operaia. Forano
agricola e operaia) si conoscano
meglio e si sentano più unite nella loro fede comune.
È stata ricordata la domenica
del predicatore locale, infatti l’evangelista Lupi ha puntualizzato
la necessità della responsabilità
del singolo credente di predicare, ha ribadito che chi crede deve parlare, non deve essere pigro,
tiepido, borghese, superficiale
perché il Signore è con lui.
Durante l’agape e la discussione pomeridiana si è parlato
molto intorno alla predicazione,
all’amore, alla fede, alla speranza.
La Comunità di Terni domenica 13 ha ospitato i giovani della
Facoltà, accompagnati dal prof.
Rostagno, per una giornata comunitaria. Sempre a Terni domenica 27 ci sarà un incontro con
la comunitÈ, dei Fratelli.
Le normali attività di studio e
di lavoro sono riprese nelle due
comunità con un poco di ritardo, ma con più fervore e partecipazione, forse per recuperare
il tempo passato; le sorelle della
società del cucito stanno confezionando indumenti per i bimbi
terremotati ospitati a Casa Materna.
Il gruppo giovanile di Forano
ha ricevuto la gradita visita dei
responsabili FGEI-Lazio ed attende di sapere la data del prossimo convegno che è previsto con
sede a Forano.
La comunità di Forano ha accompagnato commossa all’ultima dimora le spoglie della sorella Ofelia Eusepi colta da improvviso malore e deceduta poi
all’età di 71 anni.
ASSEMBLEA DELLA FEDERAZIONE EVANGELICA DEL TRIVENETO
Per una pace globale
Con il culto presieduto dal
past. Piero Bensi hanno avuto
inizio i lavori delTAssemblea della Federazione delle Chiese Evangeliche del Triveneto, tenutasi a
Pordenone il 29 novembre scorso nei locali della Chiesa Battista.
Le chiese, ha detto il past.
Bensi riferendosi particolarmente ai capitoli 6 e 7 del II libro
dei Re, devono riprendere ad
essere delle comunità di credenti: la nostra predicazione deve
essere « aggressiva », cioè incisiva, che colpisca e scuota come
le parole di Natan rivolte a Davide. Siamo chiamati a vivere
con la sobrietà del credente, a
riscoprire in questi anni ’80 il
modo di vita, affrontando i problemi senza chiudere gli occhi alla realtà che ci sta intorno. L’Evangelo, il grande tesoro che possediamo, non dobbiamo tenerlo
per noi standocene zitti, ma dob
biamo darlo alla gente che non
lo conosce.
All’inizio dei lavori l’Assemblea ha accolto con gioia la richiesta della Comunità Metodista di Udine di entrare a far parte della Federazione delle Chiese
Evangeliche del Tri veneto.
È stata poi votata una mozione sulla pace in cui si afferma
che lottare per la pace vuol dire
sì domandare lo smantellamento
delle testate nucleari, la non installazione dei Cruise e dei Pershing e la denuclearizzazione dell’Italia, ma significa anche « riconoscere i diritti di tutti coloro
che soffrono per handicaps, denutrizione, malattie; sviluppare
l’obiezione di coscienza », « collaborare alla rinascita delle popolazioni terremotate del Belice,
del Friuli e della Campania e Lucania; impegnarci nella costruzione di una società nuova, più
giusta e più libera ».
Tra gli argomenti di maggiore
NOVITÀ’
UGO GASTALDI
Storia dell’anabattismo - 2
Da Müntzer ai giorni nostri
8", pp. IX -t 856 + 32 tav. fuori testo e 19 cartine, L. 35.000
Con questo secondo volume sì completa la storia universale del grande movimento espresso dall’« ala sinistra » della
Riforma e dei movimenti che ne derivano (mennoniti, hutteriti ecc.) in tutti i Paesi e fino ai giorni nostri. È una storia
ricca di imprevedibili e interessanti sviluppi: le colonie comunistiche in Moravia, i collegamenti con il battismo inglese, le
aperture alla cultura moderna, l’emigrazione in Russia e nelle
Americhe ecc. Un capitolo è dedicato all’anabattismo italiano.
La vastissima bibliografia, il corredo di notizie delle note
e l’iconografia in parte inedita ne fanno un repertorio indispen.
sabile per ogni lettore interessato alle correnti ideali minoritarie del nostro continente.
CLAUDIANA - Via Pr. Tommaso 1 - 10125 TORINO
c.c.p. 20780102
rilievo trattati durante il corso
dei lavori merita di essere ricordata l’ipotesi sul decentramento
del servizio radio illustrata dal
past. Bensi. Questo progetto ha
lo scopo di agganciare i fratelli
delle denominazioni non federate
poiché si è riscontrato che ciò
è di più facile attuazione in sede
regionale anziché in sede centrale.
Si è poi esaminata la proposta
di aprire una stazione radiofonica evangelica a diffusione provinciale o regionale che possa
essere un nuovo strumento di
evangelizzazione. Tale tema però
non è stato discusso sufficientemente per dar modo di formulare proposte operative e concrete,
per cui l’Assemblea è stata dell’avviso di riconvocarsi entro il
marzo 1982 in forma straordinaria.
A conclusione dei lavori sono
stati eletti, per il biennio 19811983, a segretario Pina Garufi, a
membri del Consiglio Elda Bogo
Urban, Bianca Bernardini, Lidia
Casonato Busetto, Sergio Casonato, Daniela Mantovani Campbell e Lino Pigoni. Per il Comitato di gestione del Centro ecumenico Menegon di Tramonti sono stati eletti Elda Bogo Urban
(valdese), Gian Maria Grimaldi
(metodista) e Roberto Pravisani
(battista).
P. G.
LIGURIA
Collettivo
teologico
La Federazione evangelica ligure ha previsto per il 23-24 gennaio e per T8-9 marzo 1982 due
collettivi teologici dedicati a una
ricerca in gruppo sull’etica del
lavoro che il protestantesimo si
sforza di trarre dall’ascolto della
Parola di Dio.
3
25 dicembre 1981
CONVEGNO DELLE COMUNITÀ’ DI BASE I PROTESTANTI NELLA STAMPA ITALIANA
Dibattito suH'Eucarestia Calvinismo d’Olanda
Le Comunità di Base a confronto, questa volta su un tema
specificatamente teologico, l’Eucarestia. Oltre duecento, difatti,
i convenuti a Catanzaro il 6 ed il
7 dicembre per confrontare le ricerche e la prassi delle comunità su questo problema; cinquanta le comunità rappresentate.
Ciro Castaldo della segreteria
tecnica del movimento nella sua
presentazione del convegno ha
sottolineato l'importanza di un
incontro di questo genere nel Sud
e nella specifica realtà calabrese
dove più marcati sono i condizionamenti culturali della chiesa
cattolica concepita come istituzione magico-sacrale, storicamente alleata del potere e del più
corrotto, del più violentemente
antidemocratico. « Non mancano
gli esempi — ha proseguito Castaldo — di pesanti censure da
parte della gerarchia cattolica
nei confronti di esperienze teologicamente e politicamente avanzate »; in qualche caso si può
parlare di vera e propria repressione nei confronti di qualche
prete o di qualche comunità.
Ma la realtà del cattolicesimo
meridionale non è solo repressione ed arretratezza; è anche la ricerca di piccoli gruppi di credenti che in modo vario ed articolato cercano di recuperare la centralità del messaggio evangelico;
se ne « riappropriano » all’interno di una prassi di liberazione
dai pesanti condizionamenti ideologici e politici di una chiesa
troppo compromessa per risultare credibile; che senso ha, allora, per dei credenti spezzare il
pane in questa situazione? Che
senso ha celebrare l'Eucarestia
in uria situazione di conflittualità, di ricerca biblica spesso vissuta come entusiasmante scoperta? Queste le domande principali alle quali il convegno ha
cercato di rispondere.
Alla ricerca di una
nuova comprensione
Non si proponeva di formulare nuove definizioni dell’Eucarestia o di precisare « il » modo
di celebrazione della stessa nell’ambito delle CdB; il convegno
ha cercato, piuttosto, un senso
nuovo ed attuale per la celebrazione di un rito che ricorda il sacrificio di Cristo per la redenzione deH’umanità.
Tra i presenti Mons. Antonio
Contisani, arcivescovo di Catanzaro nonché vescovo di Squillace; è la prima volta che la gerarchia interviene in un convegno
delle Comunità di Base.
Come interpretare questa presenza? Un tentativo di recupero
delle CdB da parte della gerarchia? Un segno di una disponibilità nuova del vertici ecclesiastici nei confronti di un movimento molto fluido ed articolato? E’
un fatto che questa presenza va
interpretata e capita; già nello
scorso marzo — è bene ricordarlo — un altro vescovo, Mons.
Giacchetti, aveva partecipato per
la prima volta al convegno dei
preti operai.
La valutazione di questa « apertura » è ancora tutta da fare.
Dairisolotto
La prima relazione al convegno, presentata da Enzo Mazzi
della Comunità dell’Isolotto di
Firenze, ha oiferto un quadro
della diversità delle esperienze
eucaristiche nell'ambito delle varie comunità: anche nella discussione successiva è emerso come
siano in atto esperienze assai diverse: comunità che celebrano
l’Eucarestia soltanto co) sacerdote, altre «preferibilmente» col
sacerdote; comunità che ammettono che siano dei laici ad
amministrarla; singoli fratelli
cattolici che partecipano senza
nessun problema alla celebrazione della S. Cena nelle chie.se evangeliche piuttosto che partecipare
all’Eucarestia nella chiesa «ufficiale»; comunità o singoli fratelli che praticano il « digiuno
eucaristico » quasi a testimoniare rimpossibilità, in questa situazione conflittuale, di una piena comunione ecclesiale.
La comunione ecclesiale — ha
concluso don Mazzi — non nasce
da una Eucarestia formalmente
corretta ma staccata dalla storia
attuale.
Al contrario nasce da una Eucarestia incarnata che, proprio perché incarnata, non sempre riesce
ad essere formalmente perfetta;
la comunione ecclesiale, oggi,
quindi non può nascere che dalla croce, cioè dalla solidarietà effettiva e vitale con i crocifissi di
oggi, con gli sfruttati, con gli
emarginati, ’con i dannati della
terra’.
La ricerca cattolica
La seconda relazione, presentata dal teologo Armido Rizzi, ha
offerto, invece, un quadro dell’attuale ricerca in campo cattolico. Secondo Rizzi non mancherebbero significative aperture
teologiche anche in seno al cattolicesimo ufficiale in seguito alle quali più che di ’transustanziazione’ si parla di ’transignificazione’ o di ’transfinalizzazione’;
il linguaggio è con ogni evidenza
per addetti ai lavori ma si tratterebbe, in sostanza, di mettere
l’accento, nella celebrazione eucaristica, più che sulla trasformazione delle specie, sul nuovo
significato e sul nuovo fine che
esse acquistano nel momento della celebrazione stessa; momento
di condivisione, di riaffermazione
del rapporto col Cristo crocifisso e risorto.
Queste aperture, indubbiamente stimolanti, non incidono però
— ha proseguito Rizzi — sulla
prassi concreta, sugli schemi liturgici delle parrocchie ed ancora meno sui documenti ufficiali;
è ancora una ricerca ristretta a
qualche cenacolo teologico che si
ferma, nei casi migliori, sulle pagine di un libro o di riviste specializzate.
La terza relazione, sulla ricerca teologica in campo ecumenico, è stata affidata al pastore valdese Samuele Giambarresi. La
sua tesi di fondo è che diverse
interpretazioni della S. Cena non
corrispondono necessariamente
a diverse prassi di testimonianza; una interpretazione teologicamente avanzata della S. Cena,
in altre parole, non conduce necessariamente ad un impegno alla solidarietà, alla condivisione
delle sofferenze, delle speranze,
delle lotte dei minimi di oggi.
Il convegno, in conclusione,
non ha potuto far altro che registrare la diversità delle esperienze, una diversità « ricca », si
è detto.
E’ stato, quindi, un momento
di confronto tra varie esperienze
forse fin troppo attento a sottolineare la necessità del pluralismo reso necessario dalla diversità dei livelli di maturazione
delle varie comunità, dalle loro
diverse storie e sensibilità teologiche. Noi evangelici, con ogni
probabilità, avremmo preferito
posizioni più chiare, più nette,
tali da non giustificare tutto nel
nome di un generico rispetto delle varie esperienze: ciononostante non possiamo che valutare positivamente un convegno nel quale vari fratelli hanno cercato di
scoprire il senso nuovo, attuale,
di un gesto così pieno di significati come spezzare il pane e
bere il vino della mensa del Signore. Che significato ha per noi,
allora — è la domanda che indirettamente ci pone il convegno
delle CdB — la celebrazione della S. Cena? Come si lega alla nostra vita comunitaria, al nostro
impegno quotidiano, alla nostra
prassi di testimonianza, alla nostra tensione ecumenica?
Paolo Naso
Le forme e i contenuti delle
varie iniziative per la pace occupano ancora larghi spazi nella
stampa.
E’ da segnalare un articolo di
Piero Ostellino sul Corriere del
1° dicembre, nel quale, sotto il
suggestivo titolo « Quando la
protesta nucleare è protestante »,
viene analizzata la situazione delle iniziative antinucleari in Olanda. Già in un precedente articolo lo stesso autore aveva ritenuto di poter individuare nel pacifismo tedesco la ricerca di una
« identità nazionale » di cui la
Germania è alla ricerca dopo essere stata divisa in due, dopo
aver rinunciato ad un suo armamento atomico e aver accettato
la presenza atomica americana
sul suo territorio. Tutti elementi
che, secondo Ostellino, spiegano
anche la accentuazione antiamericana di certe manifestazioni anche in collegamento con la Ostpolitik di Brandt.
In Olanda, invece, il pacifismo
« non è solamente di sinistra, né
ha una matrice partitica come
quello italiano ». Non è neppure
« antimilitarista, come in Gran
Bretagna, né moralmente agnostico, come in Francia ». Ma è di
matrice religiosa ed è « in prima istanza indignazione morale,
e solo in seconda istanza azione
politica ». Deriva direttamente
dalla « tradizionale attenzione
delle chiese protestanti per le
tematiche della pace e della sicurezza », e questo spiega, secondo Ostellino, « la sua natura
moralistica » e il fatto che, pur
collegandosi con altri movimenti pacifisti, rifiuti di farlo con
quelli dei paesi latini e cattolici.
L’Ostellino identifica anche nel
calvinismo fondamentale delle
chiese olandesi il concetto di responsabilità, che, paradossalmente, può accettare le armi convenzionali affidate pur sempre
Disarmo: impegno
mondiale degli Amici
(BIP) — In vista dei lavori della sessione speciale dell’ONU del
giugno 1982 sulla questione del
disarmo, i Quaccheri inglesi hanno lanciato una campagna mondiale per il disarmo, con una raccolta di firme per ima petizione.
In ogni paese gli « Amici » sono
invitati a lavorare per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema del disarmo. La petizione,
che deve essere firmata dal maggior numero di persone da ora
al giugno 1982, richiede: l’abolizione delle armi nucleari e di
tutte le armi di distruzione di
massa; l’abolizione per tappe stabilite di tutte le armi convenzionali; tutto ciò dovrebbe così condurre al disarmo totale e completo ed al trasferimento delle
spese militari alla lotta contro
la povertà nel mondo.
Istituto ecumenico
di Bossey
(SPP) — Una sessantina di stu.
denti provenienti da 34 paesi del
mondo intero, prendono parte
alla trentesima sessione del ciclo
universitario dj studi ecumenici
al Castello di Bossey. Il semestre
ha come tema « L’uomo creato
ad immagine di Dio ».
Carismatici riuniti
per Pentecoste 1982
(BIP/SNOP) — Dal 28 al 31
maggio avrà luogo a Strasburgo
una grande Assemblea europea e
interconfessionale di carismatici.
Gli organizzatori prevedono la
presenza di circa 15.000 persone
da tutti i paesi europei, anche
dai paesi dell’est.
È stato diffuso un quaderno di
preparazione dal titolo « Uniti
nello Spirito ». Foto, testi e
commenti vari, invitano ad una
riflessione e ad una meditazione
sulle manifestazioni dello Spirito
oggi. Preghiere, questionari e testimonianze cercano di favorire
la comprensione di questo rinnovamento nato verso gli anni
50 e che è esploso verso gli anni
¡echi dal mondo cristiano!
a cura di RENATO COISSON
60 sotto il nome di rinnovamento
carismatico.
La celebrazione della S. Cena e
l’Eucarestia verranno fatte separatamente secondo il principio
che « proibisce ogni forma di proselitismo ». « Ci sarà una sola Assemblea nell’unità, e nel suo interno ci saranno incontri confessionali ed interconfessionali ».
’’Amicizia” da 20 anni
all’opera in Francia
(BIP/SNOP) — Questa associazione di aiuto per mezzo del telefono, alla quale collaborano numerosi cristiani e giudei, è nata
nel 1961. Dispone oggi di 39 punti di ascolto a Parigi e provincia, con 2.000 volontari che rispondono in media a 350.000 chiamate all’anno. Creata nel 19.53 da
un pastore inglese questa associazione opera in molti paesi europei.
Etiopia: dramma per
fame e persecuzione
(BIP/SNOP) — Il DEFAP ha
ricevuto preoccupanti notizie a
proposito della Chiesa Evangelica « Mekane Yesu » d’Etiopia.
Un responsabile di questa chiesa è riuscito ad inviarle attraverso un complesso circuito
clandestino. Queste notizie hanno però purtroppo avuto conferma tramite altre fonti.
Sembra che una gravissima carestia abbia colpito il paese ed
in particolare la provincia di
Wollega. Tutta la parte occidentale è colpita; più di 1.000 persone sarebbero già morte di fame,
e si calcola che più di 35.000 persone siano in una situazione critica. Nessun soccorso era ancora
stato organizzato!
Anzi sembra che le autorità
vogliano far cadere le responsabilità della situazione sui cristiani di quelle regioni (protestanti
della Mekane Yesu). Tutti i Pastori di un distretto del Sinodo
occidentale sono stati arrestati;
tutte le chiese sono state chiuse,
i beni confiscati e numerosi anziani messi in prigione.
Il messaggio ricevuto così
conclude: « Quanto ci succede è
terribile, pregate con noi e per
noi. Abbiamo bisogno di aiuto
per coloro che sono in prigione
e per coloro che muoiono di fame. Ma come fare? Vi supplichiamo: pensateci, cercate di fare
qualche cosa. Potreste raccogliere dei fondi, ma poi come farceli arrivare fin qui? Aiutateci e
parlatene intorno a voi! ».
Il segretario del DEFAP precisa che le misure da prendere non
sono facili soprattutto nei confronti di un paese come l’Etiopia, dove un intervento a fin di
bene può mettere ancora più in
difficoltà coloro ai quali è diretto.
Cambio ai vertici
dell’« Esercito »
(BIP) — Il Generale e la Signora Brown, dopo aver ricoperto per quattro anni la suprema
carica nell’Esercito della Salvezza, lasciano l’incarico per raggiunti limiti di età.
Succedono loro il Commissario
Jarl Wahlstrom e Signora, di nazionalità finlandese.
Il nuovo Generale è nato nel
1918 ed è Ufficiale dal 1938. Ha
ricoperto varie responsabilità
nel campo deH’evangelizzazione,
nella cappellania delle forze armate, al servizio della gioventù,
come comandante di regione, come responsabile della preparazione degli allievi ufficiali e del
dipartimento musicale.
alla coscienza di chi le dovrebbe
usare, mentre rifiuta quelle atomiche con le loro distruzioni anonime di massa. Non capiscono
neppure, gli olandesi, il pacifismo
di chi si era « fortemente indignato per le sorti del Vietnam »
e « assai meno per quelle dell’Afghanistan » e rifiutano quindi in
particolare collegamenti con i
pacifisti italiani. In conclusione
gli olandesi rifiutano « il falso dilemma del dogmatismo di destra
o di sinistra : meglio morti che
rossi — ovvero — meglio rossi
che morti. Essi vogliono semplicemente restare vivi e liberi, mercantilistici e moralisti e, soprattutto, calvinisti ».
Su Panorama del 30 novembre
M. Sandrin illustra le posizioni
della chiesa evangelica tedesca,
che al suo pacifismo aggiunge,
nell’una e nell’altra delle due
Germanie, una intensa attività
ecologica.
L’Avvenire del 29 nov. pubblica un’ampia intervista al past.
J. Maury, presidente della Federazione Protestante di Francia,
a commento e illustrazione delle
manifestazioni pacifista di Amsterdam, impostate solo su motivazioni religiose.
« * *
La pubblicazione di un libro di
Le Goff sul Purgatorio ha aperto una vivace discussione sull’argomento. La Casa della Cultura
di Milano ha dedicato una serata alla presentazione e discussione del libro; il Resto del Carlino
ha ospitato interventi di lettori
pro e contro le tesi di Le Goff.
Da notare che l’unico argomento
biblico portato dai difensori del
Purgatorio è una citazione dell’Antico Testamento (l’offerta al
Tempio di Giuda Maccabeo in
onore di caduti), oltre naturalmente a lunghe citazioni dalla
patristica e alle decisioni « fondamentali » del Concilio di
Trento.
* * *
Recensendo su la Repubblica
del 1° dicembre « Il mondo alla
rovescia » di Cristopher Hill, V.
Castronovo sottolinea l’influenza
che la rivoluzione religiosa puritana del ’600 ha avuto in Inghilterra, mettendo le basi di quanto si è in seguito realizzato come democrazia politica e socialismo libertario.
Í5 ^ *
Piccola Città di ottobre pubblica un lungo articolo per ricordare l’opera di M. L. King in favore dei negri, tutta motivata dalla sua fede religiosa.
La Gazzetta di Genova del 30
nov. pubblica una lettera di Lina
Poggi (cattolica) che parla dell’opera evangelistica del past.
battista Santini, apprezzato non
solo come biblista, ma come animatore della sua Comunità e di
chi le gravita attorno.
Famiglia Cristiana del 29 nov.
dedica copertina e spazio a ricordare l’opera del diplomatico
luterano svedese Wallenberg, che
operò attivamente in Ungheria
durante la guerra per salvare migliaia di deportati, ebrei e non,
e che in seguito scomparve dopo
essere stato arrestato dai russi
al loro arrivo nel paese.
* ♦
La Renubblica riferisce il 24 e
il 27 sulla Conferenza indetta ad
Amsterdam dal CEC (presenti
protestanti, anglicani e ortodossi) sul tema « Armi nucleari e
disarmo » e culminata in un corteo di 300.000 persone.
Niso De Michelis
AUGURI...
e arrivederci
a 12 pagine
La redazione dell’Eco-Luce augura a tutti i lettori
un Natale benedetto dal Signore ebe viene.
Il giornale non uscirà,
come di consueto, nella
settimana dopo Natale e
riprenderà quindi il suo
corso col n. 1-2 in data 8
gennaio 1982.
Come è noto, sarà il primo numero a 12 pagine,
formato leggermente ridotto, con nuova testata e grafica unificata.
4
1. 'Il mondo ha fame
perché il cibo
non è sufficiente’
Questo è falso. Ci sarebbe infatti cibo sufficiente per nutrire l’insieme della popolazione
della terra (3.000 calorie al giorno per persona) se coloro che ne hanno bisogno avessero i
mezzi per acquistarselo e se questo cibo fosse
utilizzato razionalmente. Un terzo della produzione mondiale di cereali (di cui i 7/8 nei
paesi industrializzati) è usata per ingrassare
gli animali. Inoltre i cosi detti paesi poveri
in cibo esportano prodotti agricoli, mentre non
hanno coperto il proprio fabbisogno.
Esempi:
— Il Sahel ha esportato circa 15 milioni di
chili di legumi, soprattutto verso VEuropa,
durante la siccità del 1971.
— Nel Bangladesh, 4 milioni di tonnellate di
riso si sono accumulate dopo le inondazioni del 1974, perché la mag^ranza della
popolazione era troppo povera per comprarlo.
5. 'Soltanto i grandi
proprietari risoivono
i problemi della fame'
« Bisogna fare affidamento unicamente sui
grandi proprietari per assicurare al mondo il
fabbisogno alimentare, perché è il mezzo più
rapido per aumentare la produzione di cibo ».
Questo è falso. In realtà sono i piccoli contadini che producono di più, come è stato dimostrato da studi fatti in America Latina, negli Stati Uniti ed in Unione Sovietica. Se si concentrano gli investimenti sui grandi proprietari,
questi aumentano i loro domini e orientano la
produzione verso le culture di esportazione
che rendono di più e che certamente non sono
gli alimenti di base atti a risolvere i problemi
di coloro che hanno fame.
Inoltre questa politica non procura ai poveri i
mezzi necessari all’acquisto degli alimenti.
Esempio :
— Nel Senegai, fondi
destinati allo sviluppo sono serviti ad
irrigare il deserto
per coltivare melanzane e manghi destinati alV alimentazione degli Europei.
2. 'Il mondo ha fame
perché mancano
le terre coltivabili'
Questo è falso. Soltanto il 44% dell’insieme
delle terre coltivabili del mondo è oggi coltivato. Ciò si spiega in parte col fatto che numerosi proprietari terrieri vedono nella terra più
una fonte di reddito che una sorgente di cibo
e così lasciano grandi superfici incolte.
Inoltre una buona parte delle terre (le migliori) viene sfruttata per colture destinate alla
esportazione.
Esempio:
— In Africa, la produzione del caffè si è moltiplicata per 4 in questi ultimi 20 anni,
quella del tè per 6, mentre la produzione
del cacao e del cotone è raddoppiata e quella della canna da zucchero è triplicata, tutto questo a detrimento delle coltivazioni
alimentari di sostentamento di base.
6. 'Bisogna aumentare
la produzione sacrificando
se necessario l’ambiente'
Questo è falso. Le soluzioni alternative agli
insetticidi chimici (rotazione delle colture, diserbaggio a mano, sarchiaggio...) sono numerose ed efficaci.
Inoltre gli insetticidi sono molto cari.
o
Esempi:
La Cina ha ridotto al minimo rimpiego di
insetticidi, grazie ad un sistema di informazione preventiva su scala nazionale.
L’Agenzia americana per la protezione dell’ambiente stima che 30 anni fa i fattori
americani utilizzavano 2.265 tonnellate di
insetticidi e perdevano il 7% della loro coltura prima della mietitura. Oggi essi utilizzano una quantità di insetUcidi 12 volte
superiore eppure la percentuale di perdita
prima della mietitura è praticamente raddoppiata.
^Conclusioni __________Tutti i paesi del mondo hanno risorse sufficienti per nutrire la propria popolazione.
— Bisogna dunque affrontare le cause vere della fame: l’insicurezza e la povertà della maggioranza degli abitanti del Terzo Mondo, che dip
no dalla crescente ingordigia di alcuni privilegiati sull’insieme delle risorse nazionali e internazionali. ^ _
__Coloro che posseggono la terra decidono cosa deve essere prodotto, chi lo produce e per chi. Il problema è di trovare come la popolazione
esercitare un controllo sulle risorse alimentari.
— La fame non è dunque soltanto un problema tecnico. E’ soprattutto un problema politico. _____
5
3. 'Troppi abitanti
sulla terra'
« L’aumento della popolazione è causa di fame ». Questa affermazione che viene spesso
ripetuta è falsa.
Ci si può infatti facilmente rendere conto che
la fame non è collegata con la densità della
popolazione, ma con il sistema agricolo e con
la possibilità che i contadini hanno di sfruttare la terra.
Esempi:
— La Cina ha meno della metà di superfìcie
coltivata per abitante delVIndia, eppure è
riuscita ad eliminare la sottoalimentazione.
— Il Brasile ha più superficie coltivata per
abitante degli Stati Uniti, eppure la sua
popolazione sottoalimentata è salita in
questi ultimi anni dal 45 \al 72%.
7. 'Ogni paese deve
specializzarsi in ciò che
produce più facilmente’
E’ estremamente pericoloso per un paese
fondarsi soltanto su uno o due prodotti per
finanziare l’insieme delle sue importazioni.
Dipenderà infatti economicamente e politicamente da coloro che stabiliscono i prezzi sui
mercati internazionali. Inoltre coloro che ricevono beneficio dalle esportazioni non sono
certamente coloro che hanno mancanza di cibo. Così numerosi paesi con l’utile delle loro
esportazioni importano armi e oggetti di lusso destinati ai pochi ricchi.
Esempio:
— Nel Niger denaro proveniente dalle espotazioni è perñno servito ad importare gelati alla crema direttamente da un negozio dei Champs-Elysées di Parigi.
4. 'L'unica soluzione
è quella di aumentare
ia produzione di cibo'
Questo è falso. Così facendo si favorirebbe
una politica di modernizzazione dell’agricoltura per aumentare la produzione delle terre,
ma le tecniche moderne (concimi, insetticidi,
macchinari...) aumentano il reddito soltanto
di coloro che già posseggono la terra, il denaro e il potere politico. Coloro che avrebbero
bisogno di questi miglioramenti non avrebbero i mezzi per approfittarne, e di conseguenza
il numero dei disoccupati e dei senza-terre aumenterebbe.
Esempio:
— A Sonora nel Messico, Vestensione rhedia
delle fattorie prima della « rivoluzione verde » era di 160 ettari. Dopo 20 anni di ammodernamento, la media nella sola città di
Hermosillo è passata a 800 ettari, mentre
alcune fattorie sono giunte fino a 10.000
ettari; contemporaneamente i 3¡4 dei contadini non avevano più terra.
8. 'La fame è un
conflitto fra mondo
ricco e mondo povero'
I poveri appaiono come una minaccia al benessere materiale dei paesi ricchi. Questo è falso. In realtà la maggioranza della popolazione del Terzo Mondo ed i cittadini medi dei
paesi industrializzati sono uniti sotto una comune minaccia: l’accrescimento del controllo
sugli alimenti a livello nazionale e mondiale, da parte delle multinazionali. Inoltre le
imprese alimentari spostano la produzione dei
prodotti a reddito maggiore (legumi, fiori,
carne) nei paesi in via di sviluppo dove la terra e la manodopera sono a buon mercato. Questi prodotti sono poi esportati nei paesi ricchi, perché la maggioranza povera dei paesi
produttori non può permettersene il lusso.
Esempi:
— Negli Stati Uniti meno dello 0,2% delle
imprese alimentari controllano circa il 50
per cento delVindustria alimentare.
— In Svizzera, Migros controlla il 25% del
mercato alimentare; Migros e Coop insieme controllano circa il 50% del mercato.
Manifesto del movimento «Déclaration de Berne»
a cura dell’Eco delle Valli valdesi-La Luce
6
25 dicembre 1981
cronaca delle valli
ALLE VALLI OGGI
ELEZIONI SCOLASTICHE
Ualhero Passano le liste moderate
di Natale
Abbiamo, per anni, combattuto la sindrome del Natale. Ci siamo sforzati di essere meno consumisti degli altri. Abbiamo detto che non bisogna essere più
buoni con amici e parenti solo
a Natale ma in ogni giorno dell'anno. In alcuni casi abbiamo
anche evitato di fare l'albero di
Natale per i figli perché é un
.simbolo pagano. Insomma abbiamo cercato di riscoprire, a modo
nostro, un Natale vero, impegnato, « Viviamolo questo Natale — scriveva qualcuno su questo giornale — con spirito diverso, non asservito alla logica del
consumo, ma libero e 'pulito ».
Su questo, credo, siamo tutti
d'accordo anche se poi tra noi,
non vivendo sulla luna, ci scambiamo regali, biglietti augurali e
viviamo ore liete nei clan familiari riunificati, per l’occasione,
intorno a mense riccamente imbandite.
L’abete addobbato di questi
giorni non affonda certo le sue
radici nella Bibbia. Si tratta di
una tradizione nord-europea, di
segno protestante, che ha finito
anche lei per essere assoggettata
alle leggi occidentali del profitto
economico. L’albero di Natale,
comunque, sia detto 'en passant',
lo si fa anche nei paesi cosiddetti
socialisti notoriamente meno consumisti dei nostri.
All’ombra di quest’albero, con
le sue candele tremolanti e le palle colorate, il mondo occidentale
celebra il Natale godereccio, pagano, in cui — almeno qui da noi
— si stappano bottiglie di sputnante e si divorano panettoni.
Per non parlare poi di Babbo Natale con la sua slitta carica di doni a cui più nessun bambino, dopo aver visto Mazinga, crede ancora.
Il problema per noi nasce dal
momento in cui quest’albero tanto deprecato, simbolo della gaudente umanità natalizia, fa capolino nelle nostre case o nelle nostre chiese, magari nel bel mezzo di qualche festa dei bambini
delle scuole domenicali. Criteri
rigidi di coerenza evangelica suggerirebbero di abolire questo simbolo ambiguo come, forse, bisognerebbe anche abolire i regali
ai bambini per abituarli a farli
loro verso popolazioni più povere della nostra. Una visione di
questo genere mi pare autoritaria e restrittiva. Perché fare pagare ai più piccoli le nostre scelte? O peggio, perché riversare su
di loro la nostra mancata coerenza evangelica? Non credo che
la. festa di Natale con tutti i suoi
simboli possa mettere in crisi la
fede di un individuo o di una comunità. Non abbiamo bisogno di
aggrapparci a feste o a simboli
per sentirci più buoni o per dimenticare le amarezze di un intero anno. Ogni festa, anche quella di Natale, ogni occasione di
incontro nell’ambito della comunità, può essere vissuta come momento di gioia, di riconoscenza
per quello che il Signore ci ha
dato.
Giuseppe Platone
oggi e domani
a Telepinerolo
Canale 56
CONFRONTIAMOCI
CON L’EVANCELO
Giovedì 24 ore 19.15: Messaggio di Natale a cura del
Circuito Val Pellice.
I programmi vengono
replicati ogni domenica alle ore 14.30.
La possibilità di votare anche
nella giornata di lunedì ha indubbiamente permesso ad un maggior numero di studenti ed insegnanti di partecipare alla votazione degli organi di partecipazione della scuola. Nel pinerolese la campagna elettorale delle
varie liste si è svolta in tono minore; qualche assemblea, pochi
volantini, pochi confronti sui
programmi.
Questo a riprova del diminuito
interesse circa le reali possibilità
di questi organi.
Generalmente il dibattito maggiore si è avuto attorno ai programmi relativi ai consigli di circolo e di istituto e dove le possibilità di contare per genitori e
insegnanti sono maggiori.
Il voto
dei distretti
Più rilevanza politica ha invece il voto per il distretto scolastico per il maggior numero di
persone interessate e per la caratterizzazione politica delle liste.
Nei tre distretti del pinerolese erano generalmente presenti
due liste (con eccezione per la
componente studentesca di cui
era presente la sola lista moderata); queila di sinistra aveva
come motto; « Unità dei lavoratori per una scuola pubblica rinnovata », mentre quelle moderate, pubblicizzate dalla DC di zona, avevano motti diversi centra
ti attorno a concetti programmatici quali il pluralismo, la partecipazione cristiana ecc.
In generale si è avuta anche se
di stretta misura la prevalenza
delle liste moderate. Questi i risultati;
Distretto 42 (Val
Chisone-Germanasca)
Insegnanti - Scuole Statali
Lista di sinistra; Maura Viretto, Ettore Micol, Paolo Perro.
Lista moderata; Mauro Maurino, Sergio Garavello.
Genitori
Lista di sinistra; Claudio Palma, Claudio Tron, Luciano Ribet.
Lista moderata; Lorenzo Vivalda, Adriano Coutandin, Ernesto
Prot, Delfina Pulichino.
Non docenti statali
Alfredo Benedetto, Celestina
Manprin.
Insegnanti non statali
Vanda Pons.
Direttori di scuole non statali
Maria Bergia.
Distretto 43
(Val Pellice)
Docenti scuole statali
Lista di sinistra; Janavel Adriano, Salusso Mariangela, Mazzoni Lidia.
Lista moderata; Mirti Alessandra, Baudissone Bruno.
Genitori
Lista di sinistra; Piero Granerò, Siivano Mondon.
Lista moderata; Francesco Romano, Bruno Vottero, Giuseppe
Martina, Alberto Fornerone, Luigi Avanzi.
Personale non docente
Sergio Toscano, Pasquet Attilio.
Studenti
Lista unica moderata; Luca
Perracchino, Cristina Blanc, Mauro Malan, Cesare Ingravalle, Luca Benedetto, Marco Simondi,
Marcello Chiapperò.
Insegnanti scuole non statali
Elio Pizzo.
Distretto 44
(Pinerolo e Pianura)
Docenti scuole statali
Lista di sinistra; Elena Barai,
Rosa Cena, Gaetano Leo.
Lista moderata; Dante Bertea,
Mauro Perrot.
Docenti scuola non statale
Valentina Marino.
Studenti
Lista unica moderata; Alberto
Bourlot, Donatella Coalova, Paolo Clot, Giuseppe Davicino, Alessandro Debernardi, Elisa Priotti,
Vito Severino.
Genitori
Lista di sinistra; Giuseppe Acquachiara, Giordano Benni.
Lista moderata; Luciano Andruetto, Enzo Bottino, Fiorenzo
Marchesi, Stefano Rosalto, Italo
Tommasini. gg
DIBATTITI
Il futuro delle scuole valdesi
Chi ha letto l’opuscolo divulgato dall’Associazione Amici del
Collegio in occasione del 150° anno di fondazione dell’istituto
avrà rilevato che il problema finanziario ha sempre preoccupato la nostra chiesa fin dagli inizi. Risulta che perfino il Beckwith abbia ad un certo punto minacciato di non intervenire col
suo contributo a causa dell’indifferenza delle chiese delle Valli.
Oggi la situazione si ripete; gli
amici esteri continuano a contribuire generosamente, ma nello
stesso tempo ci chiedono « cosa
fate voi? ». Dovremmo quindi
concludere che esista analogia di
comportamento fra la popolazione valdese di 150 anni fa e quella
di oggi. I valdesi di 150 anni fa
meritano tuttavia un’attenuante
perché erano in grande maggioranza contadini molto poveri,
mentre oggi il tenore di vita alle
Valli è ben diverso.
La differenza sostanziale per
quanto concerne l’istruzione fra
il passato e oggi va tuttavia ricercata non tanto nel comportamento della popolazione, quanto
piuttosto nella diversa posizione
assunta da Sinodi, Tavola, Concistori ; quelli di allora erano
convinti della validità degli istituti d’istruzione, mentre quelli
di oggi hanno spesso minato l’edificio alle fondamenta (è appena il caso di ricordare i ripetuti
violenti attacchi contro gli istituti d’istruzione). Negli ultimi
anni, abbiamo però assistito ad
un ripensamento (l’asse culturale delle Valli Valdesi), concretatosi però unicamente in ordini
del giorno, inviti, consultazioni
della « base ». Ora si sa che inviti e ordini del giorno lasciano il
tempo che trovano; tutti quanti
siamo a conoscenza dell’esito
dell’invito rivolto una diecina di
anni fa alle comunità per un contributo all’istruzione corrispondente al 14% del versamento alla cassa culto (e le gravi difficoltà attuali ne sono la logica
conseguenza).
La norma pare sia oggi quella di far dipendere le decisioni
dalla consultazione delle comunità, i cui membri hanno però
abbondantemente dimostrato la
loro indifferenza; la logica generalizzata, per quanto concerne
l’istruzione, è quella di ignorare
le nostre scuole quando non se
ne ha più bisogno oppure di
sfruttarle finché ci sono, dopo di
che si potrà ricorrere alle statali che oltretutto sono gratuite.
Ma gli organismi responsabili
della chiesa hanno anche funzione di guida per le comunità oppure intendono far dipendere le
loro decisioni unicamente dalle
consultazioni? Attenzione però ;
ad una prossima consultazione,
potrebbe verificarsi il caso che
il « popolo-chiesa », col suo disinteresse, sancisca il principio secondo il quale si possono benissimo chiudere i templi e impiegare il risparmio realizzato con
l’abolizione della cassa culto, nel
Pinerolo. Presso la Biblioteca Comunale di via Cesare Battisti 11, avrà luogo mercoledì 6 gennaio alle ore 21 un
concerto di musica barocca del Vivarium Musicae Antiquae.
Lettere all'Eco delle Valli
BATTESIMO E FLASH
Poiché è stato riaperto il dibattito
sull'articolo - Battesimo col flash », desidero intervenire anch’io per ringraziare Anna Bosio di averlo scritto.
Infatti mi sono trovata ripetute volte
ad assistere a questi deludenti spettacoli ed a deplorare tra me e me che
in quei casi il pastore non sapesse
semplicemente far presente, prima della cerimonia, al suoi membri di chiesa
e loro familiari, di qualsiasi estrazione
che, secondo il costume riformato (e
non quello secolarizzato che sempre più
ci lasciamo scolorire addosso), l'atto
della invocazione dello Spirito Santo e
della benedizione, su un bambino o una
coppia di sposi, è troppo serio ed impegnativo davanti a Dio per un credente (quale si presume sia chi lo richiede), per essere associato a quello profano, superficiale e sommamente irrispettoso di chi vuol fotografare proprio
quell'attimo senza riflettere che disturba il raccoglimento di tutta la comunità.
E che ci vuole, poi, ad aspettare dieci minuti per fotografare tutto ciò che
si vuole alla fine della cerimonia?
Perciò bene ha fatto Anna Bosio a
denunciare questo atteggiamento che,
secondo me, indica un piccolo, se volete, ma preoccupante segno di rilassamento spirituale.
Evelina Pons
processo di realizzazione della
secolarizzazione totale.
Vorrei ancora aggiungere un
aspetto particolarmente significativo dell’istruzione alle Valli:
fino a qualche decennio addietro,
le aziende affidavano spesso preferibilmente posti di fiducia a
personale valdese: la preparazione fornita dalle nostre scuole
aveva evidentemente un peso determinante nella formazione di
lavoratori onesti e laboriosi.
A conclusione delle considerazioni che precedono, proporrei;
1) Se Sinodi e Tavola sono veramente convinti della validità
delle nostre scuole, ne diano concreta dimostrazione richiedendo
esplicitamente ad ogni comunità
il contributo occorrente alla loro gestione, esattamente come si
procede per la cassa culto. Anzi,
al fine di evitare che tale contributo sia condizionato da parti
avverse, si istituisca un’unica
cassa denominata « cassa culto e
istruzione» (le chiese delle Valli
non sono forse « ab immemorabili enti morali di culto, istruzione e assistenza»?).
2) Le nostre devono essere delle scuole « diverse ». In particolare, non ritengo si possa giustificare la validità della Scuola Latina se l’istituto è visto unicamente come scuola di comodo
per evitare che i ragazzi debbano fare un Km. di strada per recarsi alla statale di Perosa. Si
proceda quindi al ripristino dell’istruzione religiosa con le lezioni di Bibbia.
3) Infine un invito (anche se
lo ritengo superfino avendo fiducia nel coerente impegno dei docenti che hanno scelto di lavorare nelle nostre scuole); l’insegnamento sia costantemente ispirato a quei valori morali che oggi come in passato, dovrebbero
distinguere l’ambiente protestante.
Guido Baret, Pomaretto
Sullo stesso argomento abbiamo ricevuto un contributo da
Perosa Argentina a firma m. s.
Preghiamo m. s. di mettersi in
contatto con la nostra redazione
in quanto non è nostra consuetudine pubblicare articoli anonimi.
Possiamo ovviamente utilizzare
abbreviazioni o la dicitura « lettera firmata », ma è indispensabile che la redazione conosca la
identità di chi scrive.
SS
IN BREVE
Incendio
Rorà. Mercoledì, 10 e giovedì.
11 un incendio di vaste proporzioni ha distrutto alcuni boschi
sui monti di Rorà. I vigili del
fuoco di Luserna, squadre di volontari, il servizio antincendio
della Comunità Montana, i militi della Forestale e della Guardia di Finanza, affiancati da un
elicottero hanno dovuto lavorare
duramente per avere ragione del
fuoco che minacciava una borgata e il ripetitore TV di Rocca
Bera.
Rio Albona:
denunciata l’impresa
Perosa Argentina. A circa un
anno di distanza dall’interpellanza democristiana che faceva
osservare che i lavori di arginatura del Rio Albona erano stati
eseguiti in maniera difforme dal
progetto, il sindaco ha comunicato al consiglio comunale di
aver inviato al pretore un esposto sui vizi di esecuzione deil’opera. Oltre le responsabilità dell’impresa costruttrice il pretore
dovrà anche valutare quelle di
due ingegneri rispettivamente direttore dei iavori e collaudatore.
Solidarietà
col popolo polacco
Pinerolo. Assenti, perché avevano abbandonato l’aula comunisti e sinistra indipendente, il
Comprensorio di Pinerolo ha approvato (ma senza il numero legale) un ordine del giorno di dura condanna del colpo di stato in
Polonia. All’unanimità invece un
analogo documento è stato approvato dal Consiglio comunale
di Pinerolo.
Il dibattito pubblico di venerdì 18, organizzato dal Cesp, è stato un momento di approfondimento sui fatti polacchi. Gli oratori (Franzinetti e Ciaf aloni)
hanno sottolineato la natura di
« golpe militare » ed hanno fornito utili informazioni sulla situazione. Sul come esprimere
concretamente la solidarietà si è
sottolineata la necessità di avere
obiettivi concreti (rilascio arrestati, fine stato d’assedio, libertà
civili e politiche) su cui iniziare
azioni puntuali.
Sabato 19 si è svolta una affollata ed attenta assemblea di
studenti delle scuole superiori al
liceo scientifico con l’intervento
di una esponente della comunità
polacca in Italia.
A Luserna San Giovanni la
DC locale ha organizzato una
mostra per esprimere la solidarietà col popolo polacco di marcata accentuazione anticomunista.
Lavori pubblici
per 400 milioni
Prarostino. L’ultimo consiglio
comunale ha deliberato l’esecuzione di numerosi interventi sulla viabilità. Duecento milioni circa verranno spesi per l’asfaltatura di alcune strade, centocinquanta per opere di sostegno alle strade, per lo scolo delle acque e per riparare i danni dell’alluvione, i restanti per la riparazione del Municipio e per la
scuola.
Sede INPS a Pinerolo
Pinerolo. L’I.N.P.S. ha istituito
una sede distaccata in viale Kennedy. La nuova sede è autonoma
ed ha giurisdizione sui Comuni
che fanno parte del Comprensorio di Pinerolo e sulle U.S.L. n.
42, 43 e 44.
La sede INPS di Pinerolo svolgerà le prestazioni svolte fin qui
dalla sede centrale di Torino e
gli ademnimenti connessi alle attività delle aziende e degli enti
che fanno capo all’Istituto nazionale della previdenza sociale
per riscrizione e immatricolazione, le variazioni dell’attività, per
i versamenti dei contributi.
A Torino funzionavano da alcuni anni alcune sedi distaccate
per tutti i servizi e le prestazioni
che l’INPS assicura per legge ai
cittadini. Ora questo settore di
servizi è più vicino al nostro territorio e agevolerà il disbrigo di
tante pratiche.
7
TRITAPEPE R., Linguaggio e tecnica cinematografica • Ed.
Paoline - Aurelio Penna - 9/
27.2.
IROBISCH W, L’amore è un sentimento da imparare. Ti prego aiutami, ti prego amami Ed. GBU - Claudiana ■■ Daniele Busetto - 3/16.1.
TURINETTO Renzo, "ìerico Mile" - 40/2.10.
— Momenti di gloria - 32/7.8.
VENDITTI R., L'obiezione di coscienza al servizio militare Ed. Giuffrè - Aldo Ribet - 29/
17.7.
VIALLET Jean-Pierre, Guerra e
Resistenza nelle regioni alpine
occidentali 1940-1945 - a cura
di Ettore Passarin d’Entrèves
- Ed. Angeli - Giorgio Rochat 19/8.5.
VINAY Valdo, Storia dei valde
si/2 - Ed. Claudiana - Paolo
Ricca - 30/24.7.
VOLA Giorgio (a cura di), / Quaccheri. Eversione e non violenza (1650-1700) - Ed. Claudiana Augusto Comba - 37/11.9.
WESTERMANN C., Primo approccio all’Antico Testamento
- Ed. Marietti - E. Genre - 17/
24.4.
— Come vivevano - Pinerolo e
Val Chisone - Germanasca fin
de siècle - Ed. Claudiana - Clara Bounous Bouchard - 51/
18.12.
— Il « Rapporto Brandt » che è
stato presentato alVONU - Ed.
Mondadori - Roberto Peyrot 6/6.2.
F.N.I.S.M., Augusto Monti maestro di laicismo e di democrazia - Tip. Gravinese - Carlo L.
Ottino - 41/9.10.
Alle Valli valdesi
ABATE Domenico, Per riqualificare l’artigianato - Autunno in
Val d’Angrogna - 46/13.11.
— Raduno partigiano - Montoso 31/31.7.
— Patto d’Intesa - Regioni Alpine - 51/18.12.
ALBERTENGO Mauro, Mostra
agricola - Villar Pellice - 50/
11.12.
AYASSOT Marco, Necessario ridimensionamento - Comitato
Collegio Valdese e Scuola Latina - 33/14.8.
BARET Carlo - COSENTINO
Nunzio, In servizio civile a Pomarei to - a cura di Adriano
Longo - 12/20.3.
BELLION Marco, Per un rilancio
dell’agricoltura - a cura di
Mauro Gardiol - 21/22.5.
BORNO Marco, Le recite del
yVII Febbraio - 1 ¡Xil.
— Un programma per soddisfare le esigenze dei cittadini Verso le elezioni a Torre Pellice - 19/8.5.
— Manifestazione ver l’Intesa Torre Pellice 91X1.2.
— Rieletto Steffanetto - Torre
Pellice - Consiglio comunale 31/31.7.
— Un nuovo mulino - Autunno in
Val d'Angrogna - 45/6.11.
BORNO Marco - BELLION Franco, Sci Club Angrogna: una
vivace tradizione - 39/25.9.
— Il nuoto: uno sport completo
- 40/2.10.
— Le «Arti marziali» a Torre 41/9.10.
— Hockey: uno sport popolare
- 42/16.10.
BOSIO Anna, « Chi è Gesù Cristo
per noi » - Convegno EGEI
Valli a Pinerolo - 8/20.2.
— La figura di Gesù - 25/19.6.
BOUCHARD Giorgio, SPANU
Paolo, TRON Claudio, Le Valli
valdesi oggi e domani - 41/9.10.
BOUCHARD Gustavo, « Per i
quattro gatti di Rorà non serve il pastore » - 40/2.10.
BOUNOUS BOUCHARD Clara,
Tolleranza e libertà - XVII febbraio 1848 - 1: 6/6.2; 2: 7/13.2.
CERICOLA Michele, Una « giornata » ben riuscita- Eco delle
Valli - 50/11.12.
COISSON Osvaldo, Considerare
L’Eco-Luce come un libro di
storia - 10/6.3.
— 17 Febbraio 1663 - 6/6.2.
— Gli occitani di Calabria - Visita a Guardia Piemontese ■
18/1.5.
— Il Collegio ha 150 anni - 37/
11.9.
— La lezione dei guardioli - Gemellaggio Torre Pellice-Guardia Piemontese - 41/9.10.
COMBA Augusto, Scrivere la storia dei valdesi - Torre Pellice:
al convegno della Società di
Studi Valdesi - 37/11.9.
COMITATO PER I LUOGHI STORICI VALDESI, Finiti i lavori di ristrutturazione della
Gianavella - 1/2.1.
COSTABEL Ivana, Opporsi agli
armamenti - Pramollo - 50/
11.12.
COSTANTINO C. FORNERONE
G. - GAY M. - TURINETTO R.,
Ministeri nella Chiesa: problema aperto - Pinerolo; cattolicesimo locale - 43/23.10.
DAVITE Franco, La Grande Traversata delle Alpi - 26/26.6.
— Vita di ieri e di oggi in Val
Germanasca - 21/22.5.
DEODATO Lillina, Edina Ribet
Rostain - 42/16.10.
FERRERÒ Paolo, Contro gli armamenti e per una nuova società ■ 15/10.4.
— « La vita non è un valore in
sé » - Convegno FGEI ad .Angrogna - 1/2.1.
FERRERÒ PLATONE Daniela,
Val Pellice: un diritto sempre
più praticato - Inchiesta sull'ora di religione e l’esonero
alle Valli - 3 - 13/27.3.
FORNERONE Attilio e AVONDETTO Bruno, Storia di una
cooverativa - Prarostino - 44/
30.10.
GALLO SCROPPO Lucia, Simpatia e speranza - Diritti dei malati e dei morenti - 3/16.1.
GARDIOL Dino, Conclusa Expo
’81 - Luserna S. Giovanni ■■ 30/
¿.-7. Ì .
GARDIOL Giorgio, Dall’agricoltura al terziario - 18/1.5.
— L’arte di arrangiarsi - 25/19.6.
— Lavorare due volte - 19/8.5.
— Lavoro in fabbrica pensando
alla casa - 24/12.6.
— Lotta per la salute sul territorio - 16/17.4.
— Un piano regolatore da rivedere - San Secondo - 47/20.11.
GAY Paolo, C’è un avvenire per
il cristianesimo? - 20/15.5.
— Programma 1981-82 - Coordinamento FGEI-Valli - 41/9.10.
— Quale strategia per le Valli? FGEI-Valli - 51/18.12.
.— Un ampio e fraterno scambio
di idee - Agape: Incontro
FGEI Valli - C.D.B. - 49/4.12.
GENRE Ermanno, Agape negli
anni '80 - 28/10.7.
GRISO Luciano, «Ribellarsi è
giusto?» - A proposito dello
sciopero dei medici - 8/20.2.
GRUPPI DI QUARTIERE TABONA, S. LAZZARO, FORNACI,
Contro la pena di morte - 10/
6.3,
KOVACS Antonio, Clima teso nel
Consiglio - Comunità Montana Val Pellice 50/11.12.
— Intervento della Val Pellice
nel Salernitano - 45/6.11.
— Migliorare la sanità - Pensionati della Val Pellice - 47/20.11.
— Pensionati a Torre - Incontro
col Sindaco - 46/13.11.
LAMI Beniamino, Impegnarsi
per rinnovare la scuola - 50/
11.12.
LONGO Adriano, A sostegno dei
montanari - 5/30.1.
— Cent’anni di cultura nelle Valli e di lavoro in miniera - 48/
27.11.
.— Quale priorità per la montagna? - 8/20.2.
MONNET Alfredo, Saltano le stagioni? - Ricordi di vita in Val
d’Angrogna - 6/6.2.
OTTINO Carlo, Per un albo di
esperti ■ Una proposta per la
Società di Studi Valdesi - 43/
23.10.
PASCAL Elisabetta - BORNO
Marco, Rilancio delle filodrammatiche - 1/2.1.
PEYRONEL Jean-Jacques, Omaggio a Paolo Paschetto - 32/7.8.
— Un dibattito appena cominciato - Angrogna; confereiy.a
1° distretto - 22/29.5.
PEYROT Bruna, Una storia sociale delle valli - 43/23.10.
PLATONE Giuseppe, A 100 anni
lucida e serena - Torre Pellice: una festa per nonna Angèle - 23/5.6.
— Devo tutto agli altri - Il ”Pinarolium" a Ettore Serafino 10/6.3.
— Geografi in Val Pellice - 40/
2.10.
— Libertari, non violenti e socialisti i rappresentanti del terzo
sesso - 17/24.4.
— Tensioni al Carlo Alberto ■
28/10.7.
— Una platea affezionata e sicura - Fare teatro in Val Pellice - 18/1.5.
— Un film che fa discutere - 10/
6.3.
— L’albero di Natale - 52/25.12.
PONS Italo, Da Guardia Piemontese a Torre - 40/2.10.
— Evangelizzare è possibile - 43/
23.10.
RIBET Paolo, Gli Istituti ricevono al Sinodo l’attenzione che
meritano - 34-36/4.9.
RIBET Sergio, Sotto il fuoco dei
mortai - Rorà - 38/18.9.
RIBET NOFFKE Lidia, Le donne
discutono dell’ aborto - La
FFEVM e la FGEI-donne a
Pinerolo - 8/20.2.
RIVOIR Eugenio, Il servizio civile: un’alternativa 11/13.3.
— Per ricordare la figura e l’opera di Ernesto Buonaiuti - 10/
6.3.
RODELLI Luigi, Un dramma sui
Valdesi di Calabria - 20/15.5.
ROSTAIN Aldo, Una critica al
comitato - 37/11.9.
ROSTAN Nelly, Riprende il catechismo - 42/16.10.
SOCIETÀ’ DI STUDI VALDESI,
Intensa attività - 46/13.11.
TOURN Giorgio, Il patrimonio
culturale alle Valli - 21/22.5.
TRON Claudio, Il lavoro in montagna - Mostra a Perosa 34-36/4.9.
— Perosa Argentina e la sua storia ■ 9/27.2.
TRON Enzo, Pensieri d’autunno 46/13.11.
TRON Silvana, Scuola e bocciature - 39/25.9.
TURINETTO Renzo, Sindron-ie
da mantenimento - L’anno ecclesiastico a Pinerolo - 28/10.7.
VIGLIELMO Liliana, Piano di
riordino dei servizi - Comunità Montana Valli Chisone e
Germanasca - 26/26.6.
— Pinerolo: l’impegno della Comunità - Inchiesta suH’ora di
religione e l’esonero alle Valli - 2 - 12/20.3.
— Un diritto usato troppo poco
- Inchiesta suH’ora di religione alle Valli - 1 - 11/13.3.
VOLA Silvio, La situazione operaia nel Pinerolese ieri e oggi
- 15/10.4.
PEYRONEL Jean-Jacques, La sala giochi - 48/27.11.
— « Qltre la frontiera » - 9/27.2.
— Scherzi stupidi - 14/3.4.
— Valdesi o occitani? - 2/9.1.
PLATONE Giuseppe, Alpeggio Infernet - 32/7.8.
— Chiese e stranieri - 24/12.6.
— Corone e lumini - 44/30.10.
— Fede e storia - 39/25.9.
— Il prezzo della libertà - 21/
22.5.
— Privilegio o confronto - 42/
16.10.
— Un nuovo inizio - 38/.18.9.
— Una scuola che boccia - 29/
17.7.
PONS Italo, La Palina - 37/11.9.
— Una sera al bar - 20/15.5.
— Verso il Natale - 50/11.12.
SAPPE’ Jean-Louis, Tempo di riflusso - 19/8.5.
TOURN Giorgio, Diversi perché
valdesi - 41/9.10.
— La svirota - 25/19.6.
.— Musei e cultura ■ 10/6.3.
— Passione anziché laurea - 3436/4.9.
— Troppi pastori? - 43/23.10.
TRON Claudio, Il castello - 13/
27.3.
Dibattiti
CERICOLA Arturo A , Ristrutturare il Collegio - 48/27.11.
COISSON Franca, Per un nùgliore utilizzo delle risorse del
territorio montano - 6/6.2.
COMITATO COLLEGIO E SCUOLA LATINA - COMMISSIONE
ESECUTIVA PER LE SCUOLE VALDESI, Il futuro del
Collegio - 49/4.12.
GARUFI Agostino, Una lettura
controversa - 7/13.2.
GRUPPO FGEI PINEROLO, I pericoli di oggi e la soggettività - 20/15.5.
PASCHETTO R,enato, Riaffermando il « non far politica » 5/30.1.
PONI Stella - SPANO Francesca,
E’ evangelico realizzarsi? - 12/
20.3,
ROSTAN Marco, Una storia dei
— Il nome delle cose - 18/1.5.
— Insegnare il patois - 46/13.11.
— Lo spreco - 45/6.11.
— Popolo della Bibbia - 5/30.1.
TRON Giovanni, Resistere al potere - 4/23.1.
VIGLIELMO Liliana, Il vecchio
mulino - 12/20.3.
M.G., Doni anonimi - 1/2.1.
Itinerari alle Valli
— A cura di Valdo Benech e Raimondo Genre:
— Al Bars dia Taf ola attraverso
il Taillaré, i Cougn, la Ruà, i
Bonnets - 27/3.7.
— Alla scoperta delle testimonianze storiche di Pomaretto
e di Meano - 32/7.8.
— Angrogna - Ghieisa dia Tana Chanforans - Serre - 25/19.6.
— Chiot’ di’Alga - Pra del Torno Rocciaglia - Serre - 26/26.6.
— Giardino Botanico Rostania 31/31.7.
— Gli alpeggi di Bancet e Crosénna - 28/10.7.
— La Ciabraréssa - 29/17.7.
— Testa dell’Assietta - 30/24.7.
Valde.si “ufficiale" tutta da discutere - 31/31.7.
STRETTI Eugenio, Vocazioni
adulte e ministero pastorale 43/23.10.
TRON LAMI Graziella, La gravidanza non è “punizione" - 39/
25.9.
VELLUTO Vera - MEROLLI Augusta - MORINI Edi, Ancora
sull’aborto - 18/1.5.
Tribu
Sci
ùera
GIUDICI Giovanni Luigi, Ecumenismo in sordina? - 37/11.9.
PASCHETTO Renato, Diteci con
chiarez.za - 45/6.11,
ROSTAIN Aldo, La TEV compie
cinque anni - 46/13.11.
Vita delle chiese
— Cent’anni di cultura valdese
- La Società di Studi Valdesi 31/31.7.
— Crisi alla Filseta - Perosa Argentina - Intervista a cura di
A. Longo - 3/16.1.
— Gli istituti e le chiese alle
Valli - Conferenza del 1” distretto - 23/5.6.
— Impegno per la pace e il disarmo - Prime prese di posizione nel pinerolese - 42/16.10.
Spigolature
di storia valdese
BARET Guido, Valanghe e alluvioni - 5/30.1.
COISSON Osvaldo, Il Bars dia
Tagliola tra mito e storia 20/15.5.
— Valdesi di Calabria - 8/20.2.
ROSTAN Nelly, Paolina Bert, antifascista - 50/11.12.
Alle valli oggi
BELLION Bruno, « Nulla è però
innovato » - 7/13.2.
BORNO Marco, Cultura popolare
- 40/2.10.
BOSIO Anna, Battesimo con flash
- 47/20.11.
GARDIOL Giorgio, Agape nel Pinerolese - 21/31.
— Anz.iani e malati ■■ 11/13.3.
— Guerra tra poveri - 23/5.6.
— Nelle fabbriche •• 26/26.6,
— Qnore ai caduti? - 15/10.4.
GAY Paolo, Di fronte all'aborto 6/6.2.
GENRE Ermanno, Al fuoco! - 3/
16.1.
— Attenti si spara - 16/17.4.
— Ruolo diaconale - 8/20.2.
GIAMPICCOLI Franco, Andò per
suonare e fu .suonato - 17/24.4.
LONGO Adriano, Radici - 51/
18.12.
MONITORI SCUOLA DOMENICALE FERRERÒ-MANIGLIA
E MASSELLO, Nei quartieri 49/4.12.
AOUILANTE Sergio, Terremoto
e questione meridionale - Ricostruire insieme una nuova
speranza - 49/4.12.
BAGLIO Elisa, Scaricando TIR a
Casa Materna - 1/2.1.
BECCHINO Franco, La fede interroga e risponde - L’esame
dei tre candidati consacrati
quest’anno - 32/7,8.
BENECCHI Valdo, Il Sinodo ha
deciso di ampliare l’Eco-Luce 37/11.9.
BERLENDIS Alfredo, PONS Giovanna, PASQUET Claudio, Tre
nuovi Pastori - 30/24.7.
BOSIO Anna, Le decisioni dell’Assemblea - U Circuito - 44/30.10.
BOUCHARD Daniele, L’uomo
nuovo - Campo di Agape - 30/
24.7.
BOUCHARD Gustavo, La bancarella del colportore - 10/6.3.
BRIANTE Denise, MAZZOTTA
Giulietta, LIOTTA Corrado,
L'ingranaggio Europa - Adelfia - 40/2.10.
CASTIGLIONE Miriam, Il Protestantesimo nelle classi subalterne meridionali - 29/17.7.
CHIESA MET. DI SAVONA, Nella chiesa i credenti non si appropriano di diritti ma accettano degli incarichi - 23/5.6.
COISSON Marie-France, Il lavoro della FDEI - 50/11.12.
COISSON Marie-France (a cura
di), Le mogli dei Pastori - Comunità donne e uomini nella
chiesa - 1 - 40/2.10; - 2 - 41/9.10.
COLONNA ROMANO Roberta,
Un giorno di festa a Tramonti
di Sopra - 20/15.5.
COMBA Augusto, S, Donato ha
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COMITATO COLLEGIO E SCUOLA LATINA, Appello alle Chiese - 51/18.12.
CONTE Giovanni, / Pastori tornano a scuola - Corso di aggiornamento alla Facoltà di
teologia - 23/5.6.
COSTABEL BERNARDINI Nora,
Il concetto di peccato - Seminario F.F.E.V.M. - 51/18.12.
DALMAS Marcelo, Radiografia
Rioplatense - 34-36/4.9.
DELMONTE Carlos, 7 più infelici
siano i più privilegiati - Nell’anno internazionale dell’handicappato - Dal Rio de la Piata - 51/18.12.
DEODATO Achille, Commiato da
R. Hardmeier - 22/29.5.
DEODATO Luciano, Con l'intervento del Sindaco - Le assemblee di circuito - 46/13.11.
— Riesi: in piazza per la pace 45/6.11.
— Un mandato alle chiese - Battisti, Metodisti, Valdesi - 3436/4.9.
ECO-LUCE inchiesta, Eco-Luce e
i suoi lettori - 31/31.7.
ECO-LUCE inchiesta. Risposte al
questionario - 32/7.8.
FEDERAZIONE FEMMINILE EVANG. VALDESE E METODISTA, Campania: la terra
del terremoto è anche evangelica - 14/3.4.
— La comunità delle donne e degli uomini nella chiesa - 44/
30.10.
— Volontariato: un servizio che
solleva molli problemi - 8/20.2.
FLORIO Marco Tullio, Fin qui il
Signore ci ha soccorsi - Inaugurati i villaggi di Portici e
Monteforte - 49/4.12.
FLORIO Paolo, Gli evangelici di
Napoli - 7/13.2.
FULIGNO Gioele, FCEI e terremoto - Una solidarietà qualificata - 7/13.2.
GABRIELLI Bruno, Responsabilità ai giovanissimi - Convegno FGEI Sicilia - 47/20.11.
GAMBARO Carla, Incontri alla
fiera - 37/11.9.
GARDIOL Giorgio, « Fiducia nel
Signore e pratica della giustizia per una pienezza di vita » Adelfia, 26-31 agosto 1981: VI
Congresso della FGEI - 38/
18.9.
— L’azione delta FCEI - Terremoto: 8 mesi dopo - 29/17.7.
8
— Prosegue l’aiuto ai terremotati del Sud - Consiglio FGEI a
Ecumene - 27IÌ.7.
GAY Paolo - PLATONE Giuseppe, Terremoto: per non dimenticare - 33/14.8.
GHIZZONl F. Ernesto, La rassegna dei lavori - Conferenza del
2° Distretto - 24/12.6.
GIAMPICCOLI Franco, A carico
di chi? - 45/6.11.
— Nello specchio dei sedici Circuiti - 22/29.5.
— Promuovere in tutta l’Italia
manifestazioni sull’intesa - 3/
16.1.
— Scompare dal nostro Sinodo
l’ordinaria amministrazione 33/14.8.
GÖNNET Giovanni, Quale ministero - In margine all’ultimo
Sinodo - 34-36/4.9.
.TUELE Alejandro Rodriguez,
Un’esperienza tra i Tota - Dalla zona rioplatense - 42/16.10.
MAISANO Giulio, Siamo pronti a
stipulare l’intesa - 33/14.8.
MANOCCHIO Alfonso, Il grillo
della sapienza e della prudenza - 48/27.11.
— Per una cultura dello svilup
po - In vista del Convegno
FCEI sul terremoto - 44/30.10.
MOLLICA Giuseppe, Ci fermiamo a Senerchia - 1/2.1.
MONNET Walter, PLAVAN Donatella, REVEL Anna, ROCHON Enrica, TACCIA Daniela, Volontari a Senerchia - 5/
30.1.
MOTTURA Giovanni, Perché la
speranza non diventi illusione - Dalla discussione sulla
relazione Aquilante - 49/4.12.
NEV, Gli evangelici nell’Italia
Meridionale - 3/16.1.
NISBET Sergio, Energia solare Casa Valdese di Vallecrosia 39/25.9.
NUNEZ Carlos, Un Sinodo ospitato da una chiesa di 64 membri - A Fray Bentos il Sinodo
valdese rioplatense - 14/3.4.
PANASCIA Pietro Valdo, La diaconia nella Chiesa Apostolica 29/17.7.
PENNA Aurelio, Parlare all’« area protestante » - Una proposta alla FCEI - 29/17.7.
PEYROT Giovanni, Antonio Miscia - 29/17.7.
PEYROT Lucilla e RUTIGLIANO
Silvia, L’incontro con l’altro Riprende il lavoro alla Facoltà valdese di teologia - 44/
.30.10.
PISCINI Osvaldo, Sul tema delTecumenismo - 25/19.6.
PLATONE Giuseppe, Avellino e
Salerno: scommessa dei nuovi centri sociali - 15/10.4.
— Cooperative e volontariato:
due facce dello stesso progetto - 16/17.4.
— Napoli e Portici: la sete di una
democrazia dal basso - 14/3.4.
— « Ricostruire una nuova speranza » - Concluso il convegno
di Vico Equense sul terremoto - 45/6.11.
— Un popolo protesta per la libertà - La manifestazione di
Torino per l’Intesa con lo Stato - 8/20.2.
RIBET Alberto, Ricordo di Gustavo Ribet - 14/3.4.
RIBET Giovanni, L’Evangelo ha
radici più profonde di una
protesta - Cinquant’anni di vita evangelica a Villa San Sestiano - 52/25.12.
RIBET Sergio, La teologia è cosa
della. Chiesa - 34-36/4.9.
RICCA Paolo, « C’è molto lavoro,
c’è bisogno di voi » - Facoltà
Valdese di teologia - 38/18.9.
RICCIARDI Salvatore, Attilio
Del Priore - 9/27.2.
RIVOIR Eugenio, Irpinia: il soccorso e i suoi problemi - 5/
30.1.
ROSTAGNO Bruno, Valdesi in
contesti differenti - 1 rapporti
tra i due rami della Chiesa
valdese - 33/14.8.
ROSTAN Gianni, Il dibattito suT
VAmministrazione - 33/14.8.
SBAFFI Aldo, Diaspora - 16/17.4.
SCUDERI Giovanni, « Diaconi ordinati? » - 1/2.1.
SEGRETERIA REGION. FGEI,
Per un impegno nella società
e nella Chiesa - Precongresso
FGEI-Valli - 26/26.6.
SOGGIN Thomas e Maria, Presenza valdese nel Rio de la
Piata - 6/6.2.
SOMMANI Franco, Gen. Giorgio
Girardet - 7 T3.2,
SPINI Giorgio, AQUILANTE Sergio, BOUCHARD Giorgio, Ricordo del pastore Mario Sbaffi - 34-36/4.9.
STRETTI Eugenio, L’evangelista
Clarke - 19 8.5.
TOMASSONE Letizia, Letture diverse della Bibbia - 7/13.2.
TRON Claudio, Per una buona
amministrazione - Aperto a
Torre Pellice il Sinodo valdese-metodista 1981 - 32/7.8.
TURINETTO Renzo, Setta o popolo del Signore? - 26/26.6.
VICARI Carlo, Profonda unità m
Cristo - Un trasferimento da
Roma - IV Novembre a Yokohama - 41/9.10.
Le Intese: nuova forma di rapporto tra Stato e Chiesa, contributo alla crescita democratica del Paese - Alcuni aspetti
della « settimana della libertà » promossa dalle chiese vaidesi e metodiste tra il 14 e il
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25 dicembre 1981
CRONACA DELLE VALLI
PINEROLO
PRIMO CIRCUITO
Incontri con la Bibbia Costruire la pace
A Pinerolo è cominciato un
esperimento di catechismo per
adulti al posto dello studio biblico che andava avanti da ottonove anni. Le novità (almeno riguardo a Pinerolo) sono due.
La prima è di essere stato chiesto da un certo numero di persone della chiesa. Quindi il concistoro non lo ha imposto, e neppure proposto, come accade per
quasi tutte le attività; ha semplicemente accolto il suggerimento e lo ha messo in atto in via
sperimentale. La seconda novità
è come si svolge: sono tre serie
di cinque serate consecutive' ognuna, mentre le attività hanno
in genere cadenza settimanale e
durano circa otto mesi. Questa
tecnica non è stata adottata come una specie di cura intensiva
o terapia d’urto, ma intende dare
compattezza unitaria a ognuna
delle tre serie.
Ultimamente si tenevano due
cicli annuali di sei studi biblici
ciascuno, avviati dal pastore al
lunedi sera. La domenica successiva alcuni membri del concistoro li ripresentavano in due riprese per la discussione, prima e
dopo il culto. A suo tempo lo
studio biblico era stato preceduto da un’inchiesta per sapere
quanti sì dichiaravano interessati a frequentarlo. Si erano avute
120 adesioni ed era stato approvato da un’assemblea. Poi la presenza si era presto ridotta a una
decina di persone ogni volta.
Quest’anno qualcuno ha chie
sto un’informazione niù diretta
sulla Scrittura. Non si è giudicato possibile fare due corsi (studio biblico e catechismo) perché
potevano accavallarsi, e intanto
si sarebbero moltiplicate le riunioni frazionando ulteriormente
i partecipanti (più cose che persone).
Il catechismo per adulti che si
prova a Pinerolo è diverso da
quello normale che si fa per i
ragazzi. Quest’ultimo comprende
di solito uno studio abbastanza
esteso dell’Antico e Nuovo Testamento, invece il catechismo per
adulti è troppo corto e concentrato per coprire tutto quel materiale. Si limiterà a svolgere:
—un’introduzione all’Antico Testamento: un minimo di storia
e geografia, l’ambiente, il canone, le fonti con qualche esempio
di versioni diverse dello stesso
racconto, come la creazione o il
diluvio;
— un’introduzione al Nuovo,
seguendo lo stesso sistema con
una preoccupazione prevalentemente cristologica: chi è Gesù
Cristo e cosa vuol dire confessarlo;
— alcuni aspetti deH’ecumenismo: confronto con altre confessioni evangeliche e col cattolicesimo.
Il corso è sussidiato da alcuni testi e atlanti. Nelle prime cinque serate (novembre) si sono
avute in totale circa 80 presenze.
R. T.
VILLAR PEROSA
Domenica 13 dicembre l’Assemblea
di chiesa ha rieletto anziani;Charbonnier Fiorine in Bieynat, Giiles Grazieiia
in Lanteime, Travers Emma in Costantino, Griii Roberto e Serre Silvio. Ha
pure chiamato a far parte del Concistoro i fratelli: Ferrerò Valdo, Ghigo Guido
e Long Marco.
In base alla vigente regolamentazione non hanno più potuto essere rino
minati noi Conoiotoro 1 fratelli; Cha'fii
bon Aldo, Galliano Bruno, Long Attilio,
Rosso Silvio mentre il fratello Ribet
Giacomo non ha più accettato un secondo mandato. A nome di tutta la chiesa è doveroso esprimere a questi fratelli una parola di viva gratitudine per
il servizio svolto.
La stessa Assemblea ha pure nominato reviso^ri dei conti i Sigg. Castagna Gino, Lami Beniamino e Peyronel
Adriano.
• Domenica 6 dicembre ha avuto
luogo il funerale del fratello Costabello
Aldo di 70 anni. Alla vedova, alle figlie
con le loro rispettive famiglie ed a
tutti i familiari rinnoviamo la fraterna
solidarietà nostra e della chiesa.
LUSERNA
SAN GIOVANNI
• Nel corso del culto di domenica, durante il quale sono stati
insediati i tre nuovi membri del
concistoro e di cui già abbiamo
dato notizia su queste colonne,
è stata battezzata la piccola Annalisa Favatier di Stefano e Peyronel Silvana.
Il Signore benedica questa bimba ed aiuti i genitori ad istruirla
nella conoscenza della Sua Parola.
BOBBIO PELLiCE
• Nel pomeriggio del giorno di
Natale i bambini si -ritroveranno ancora per la Festa dell’Albero nel tempio: tutti sono invitati
a circondarli con affetto in questo giorno di gioia.
• Il culto del 27 dicembre sarà
presieduto dai catecumeni del 3° e
4° anno.
Hanno collaborato a questo
numero: Claudia Claudi, Renalo Cóisson, Ivana Costahel,
Gino Conte, Franco Davite,
Pina Garufi, Dino Gardiol, Antonio Kovacs, Daniro Mandelli. Luigi Marchetti, Giuseppe Molinari, Valter Monnet. Teo-filo Pons, Franco Taglierò, Cipriano Tourn, Esmeralda Tran, Renzo Turinetto.
SAN SECONDO
La Comunità esprime solidarietà ed affetto alle famiglie di Ferruccio, Gino, Valdo, Ugo Paschetto (Miradolo) per il lutto che le
ha colpite con la morte del padre e fratello Willy deceduto a
Pomaretto.
• Il 19 dicembre è mancata la
sorella Long .lenny ved. Martinat di anni 87 (Oavoretto).
Rinnoviamo alla figlia Lidia e
ai familiari la solidarietà fraterna della comunità.
___________ANGROGNA
Partecipazione e divertimento
alla festa di Natale di sabato 19
con i bambini e i monitori; anche
la caccia al tesoro biblica dopo
aver impegnato per alcune ore i
catecumeni è sfociata in allegria.
Il culto di Natale quest’anno è
al Capoluogo, alle 10, con grandi
e piccoli. In serata alle 19.30 culto natalizio a Pradeltorno con
Santa Cena. Infine non dimenticate il culto del 31 dicembre al
Serre, alle 20.30, con Santa Cena.
A tutti gli angrognini l’augurio di
un tempo ricco della speranza
del « Principe di pace ».
• La seduta straordinaria del
Concistoro per la chiusura dei
conti è convocata sabato 26 alle
ore 14.30 anziché alle ore 20.
TORRE PELLICE
La comunità di Torre Pellice
ha avuto una bella giornata comunitaria, domenica 20. I bambini delle Scuole Domenicali sono stati intrattenuti dai Cadetti
con giochi per tutto il pomeriggio, mentre alla Foresteria l’Unione del Cucito ha organizzato
un bazar, ben frequentato malgrado la difficoltà negli spostamenti dovuta alle strade gelate.
Lo stesso problema ha tenuto
lontano un pubblico più numeroso in occasione del concerto di
canti natalizi offerto nel tempio
da Corale e Coretto, sabato 19.
• La comunità esprime gli auguri di una vita benedetta dal Signore a Bruno Motel e Renata
Canonico e a Giuseppe Reinaudo
e Laura Eynard, i cui matrimoni si sono celebrati rispettivamente ai Coppieri il 29 novembre e al Centro il 6 dicembre.
• Nel mese di dicembre la comunità ha partecipato con simpatia cristiana al lutto delle famiglie per la scomparsa di Ermelinda Botti ved. Scaccioni,
Loide Poét ved. Poét e Gabriella
Malan ved. Malan.
Venerdì 4/12 ha preso il via la
serie di conferenze su « Costruire la pace » organizzate dal I Circuito ; sono intervenuti Marco
Gosso, assistente di storia moderna al Magistero di Torino,
che ha analizzato le motivazioni
psicologiche del riarmo e della
violenza in generale, e il pastore
Ermanno Genre, di Agape, che
ha delineato il ruolo che i cristiani hanno avuto nel difendere
la pace nel corso dei secoli.
L’intervento del prof. Gosso
ha preso il via da una domanda :
è possibile spiegare ogni uso della violenza con motivazioni economiche e politiche oppure si
rende necessario trovare altri argomenti più soddisfacenti? Come spieghiamo che intere popolazioni ricevano supinamente la
propaganda che precede lo scoppio di una guerra?
Studiare la questione con metodi psicoanalitici significa indagare se ci siano delle spiegazioni
che non stanno nella volontà o
in altre facoltà dell’uomo ma
nella sfera dell’inconscio. Seguendo i vari stadi dello sviluppo del
bambino, il progressivo distacco
dalla madre, dal calore e dalla
sicurezza che essa rappresenta,
provoca nel bambino uno stato
di angoscia, preoccupazione, tristezza, condizione che lo porterebbe a prendersela con la madre e che egli supera invece ponendo in qualcun altro la propria aggressività.
Lo stesso meccanismo, in generale, è applicabile alla logica
della guerra: quando c’è paura,
angoscia, depressione per qualcuno o qualcosa che si ama, la
carica aggressiva che ne deriva
non può scaricarsi sull’oggetto
d’amore e viene quindi posta in
qualcun altro, da combattere: il
nemico.
L’intervento di E. Genre ha
passato brevemente in rassegna
la storia della chiesa cristiana e
la sua posizione nei vari conflitti. Dopo il grande e irripeti
bile esempio di Gesù, pacifista
in una società violenta quale era
allora quella giudaica, la comunità cristiana ha rifiutato ogni
tipo di militarizzazione fino all’epoca di Costantino, quando lo
stato è diventato garante della
religione. Si sviluppa per gradi
l’idea di guerra « santa », originariamente indetta in difesa del
Santo Sepolcro, e di guerra « giusta », che ha il dovere di vendicare le ingiustizie ed impedirle;
di questo tipo di guerra, indetta
dal sovrano, parlano sia Agostino e Tommaso che, più tardi,
Lutero. Ben noto è poi il periodo della Inquisizione dove il concetto di pace coincide con quello
di « vera fede cattolica » ed è in
nome della pace che si procede
alla soppressione delle eresie.
In conclusione, tutte le chiese
cristiane hanno applicato, con
modalità e scopi diversi, una politica di guerra ; oggi più che mai
la chiesa dovrebbe abbandonare
questa linea e lavorare per la
giustizia, condizione preliminare
indispensabile alla pace. Questa
serie di incontri è stata organizzata su richiesta della assemblea
del I Circuito per evitare che il
discorso sulla pace finisca per interessare sul piano concreto solo
poche persone. La partecipazione è stata però più scarsa del
previsto, tanto da far pensare alla necessità di iniziative più decentrate nella Valle; il grande
interessamento al problema nella zona e la larga adesione al comitato per la pace di Torre sembra non abbiano avuto riscontro
in questa manifestazione sebbene comune sia l’obiettivo, cioè
maggiore informazione per una
partecipazione cosciente al movimento per la pace.
Anna Bosìo
Il prossimo incontro sulla pace organizzato dal I Circuito si
terrà venerdì 8 gennaio alle 29,30
a Torre Pellice (salone comunale).
PRAROSTINO
• Il Concistoro ha tenuto la
sua ultima seduta domenica 22
novembre, per la prima volta
dopo quasi 150 anni, se non andiamo errati, a Roccapiatta, antica sede della comunità. Hà confermato Presidente e cassiere il
Pastore, Vicepresidente e segretario l’anziano Sergio Montalbano e ha dato l’incarico alla Signora Paola Montalbano di corrispondente per l’Eco delle Valli,
e ha confermato la sig.na Giovanna Bertoli vice-cassiera.
• Domenica 6 dicembre, giornata dei Predicatori locali, il culto è stato presieduto dal fratello Aldo Garrone di S. Germano
Chisone. Lo ringraziamo sentitamente per il suo caloroso messaggio, pieno di fede e di stimolo alla riflessione.
• I nostri auguri al nostro fratello Bounous Enrico della Riccarda che si è unito in matrimonio con la sig.na Martina Adriana, sabato 5 dicembre, a Lusernetta.
• Esprimiamo il nostro affetto
e la nostra simpatia cristiana alla famiglia Fornerone Dino delle
Cardune, per la dipartenza del
loro congiunto Gaudin Luigi Enrico, deceduto dopo grave malattia il 4 dicembre a San Secondo
di Pinerolo.
POMARETTO
• Martedì 15 dicembre ha avuto luogo il funerale del nostro
fratello Willy Paschetto deceduto presso l’Ospedale Valdese di
Pomaretto. Alla famiglia in lutto vada la simpatia cristiana della comunità tutta.
• Il concistoro è convocato per
sabato 2 gennaio p.v. presso il
Presbiterio a Pomaretto alle ore
20,30.
• L’assemblea di Chiesa è convocata per domenica 3 gennaio
p. V. Il culto sarà tenuto nuovamente nella sala del Teatro alle
ore 10 come di consueto. Nell’ordine del giorno: la nomina dei
nuovi anziani, già designati nei
vari quartieri e la rinomina di
quelli non scaduti.
RINGRAZIAMENTO
« Venite a me voi tutti che siete
travagliati ed aggravati ed io vi
darò riposo y> (Mt. 11: 28)
I familiari di
Luigi Enrico Gaudin
commossi per la dimostrazione di affetto ricevuta ringraziano tutte le persone che hanno preso parte al loro dolore. In modo particolare ringraziano
l’infermiere Fausto per le amorevoli
cure prestate.
S. Secondo (Grotta), 9 dicembre 1981
« Non vi saranno più né cordoglio,
né grido, né dolore; e la morte
non sarà più » (Apocalisse 21: 4)
In un tragico incidente BuU’Autostrada del Sole nei pressi di Roma, giovedì 10 dicembre hanno perso la vita
Leonardo C attui lo
e Mario Bellaluce
Con infinito dolore, che trova conforto solo nella fede in Gesù Cristo, vincitore della morte, lo annunciano i
componenti delle due famiglie.
Campobasso, 11 dicembre 1981
RINGRAZIAMENTO
La famiglia Paschetto ringrazia con
grande riconoscenza tutti coloro che in
qualsiasi modo presero parte al loro dolore per la perdita del loro caro
Willy Paschetto
Grazie ai Dottori dell’Ospedale Valdese, al personale e al Past. Co'isson.
Pomaretto, 15 dicembre 1981
PRAMOLLO
Finalmente anche una donna
entra a far parte del Concistoro
della chiesa di Pramollo: si tratta di Franca Peyrot Long che la
assemblea di chiesa di domenica 13 dicembre ha eletto quale
responsabile del quartiere Pellenchi, in sostituzione di Enrico
Long. Ci rallegriamo con la nostra sorella e la ringraziamo per
aver accettato questo servizio
nella comunità, insieme a Silvio
Costabel, Amato Long, Oreste
Long e Guido Peyronel, che già
da diversi anni fanno parte del
Concistoro e che sono stati rieletti. Nessuno si è reso disponibile per sostituire Gustavo Long
nel quartiere Ruata, che pertanto momentaneamente rimane
senza un anziano responsabile.
• Alcuni appuntamenti; ricordiamo che il culto di Natale, con
Santa Cena e partecipazione della corale, avrà inizio alle ore 10,
mentre il giorno seguente, alle
ore 14, avrà luogo la festa dell’albero, preparata dai bambini
e dai monitori della scuola domenicale. Domenica 27 ci sarà il
culto di S. Cena, ultimo dell’anno 1981, con inizio alle ore 10,30.
• Mercoledì, 16 dicembre si sono svolti i funerali di Luigi Bertalot, originario dei Pellenchi,
deceduto all’età di 68 anni presso l’ospedale di Pomaretto, dove era stato ricoverato ultimamente a causa dell’aggravarsi di
un male incurabile che da anni
lo tormentava. Ai familiari vadano le condoglianze e la solidarietà cristiana di tutta la comunità.
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25 dicembre 1981
UDIENZA INTERNAZIONALE ORGANIZZATA DAL C.E.C.
UOMO E SOCIETÀ’
Armi atomiche
e disarmo nucieare
Al termine dell'Udienza pubblica internazionale sulle armi
atomiche e il disarmo nucleare che si è tenuta ad Amsterdam
dal 23 al 27 novembre (vedi articolo in 1“ pagina), la giuria
internazionale ha pubblicato un documento conclusivo di cui
riproduciamo la parte centrale nella traduzione diffusa dall’agenzia nev.
Dopo aver riassunto le procedure seguite nell’udienza pubblica e indicato i passi previsti per il futuro, la giuria rileva
come la questione nucleare non possa essere ristretta in termini est - ovest e in relazione all’Europa ma vada collocata
in un quadro ben più ampio in cui confluiscono elementi economici, politici, ideologici e strategici. E così continua:
Partendo dalla convinzione che
il mondo di Dio e la vita dell’uomo rappresentano un deposito
sacro, i cristiani condividono con
gli uomini di buona volontà un
rifiuto radicale dell’idea stessa
di una guerra nucleare. L’uso
effettivo delle armi nucleari sarebbe un male, senza attenuanti.
La giuria si è trovata di nuovo
di fronte alla equivocità morale
e pratica della dottrina del deterrente, su cui appunto si fonda la
funzione di tali armi; essa ha
anche avuto prove sufficienti di
quanto sia difficile tenere sotto
controllo una guerra nucleare
anche limitata; ed è stata infine
informata di molte circostanze
inquietanti sul modo con cui sarebbe concretamente condotta
una guerra di tale tipo, e soprattutto del fatto che la decisione
se usarle o no potrebbe non dipendere dalla più alta autorità
politica.
Alla luce di queste prove condanniamo senza riserve qualsiasi
strategia che preveda o accetti
una guerra nucleare: una guerra
nucleare limitata non può restare
limitata. Non crediamo neppure
che il deterrente nucleare fornisca una base stabile o accettabile
per la pace e temiamo che la
dottrina della guerra limitata
serva soltanto a provocare nuovi pericoli.
Nel frattempo, la proliferazione continua, in senso verticale e
orizzontale. Le complesse forze
che spingono alla proliferazione
verticale sono state esposte e dimostrate da scienziati, tecnici,
strateghi e uomini politici; alcuni di questi harmo dato l’impressione di essere prigionieri di un
sistema in cui è difficile stabilire a chi competa la responsabilità ultima.
Non è facile capire se sono gli
sviluppi tecnici che dettano la
strategia militare o viceversa. I
politici che devono assumersi la
responsabilità morale delle decisioni ultime, dipendono in realtà
largamente dal parere dei tecnici. Non è neppure sicuro che le
trattative per il controllo delle
armi servano effettivamente a limitare la proliferazione. Alcuni
Comitato di Redazione; Franco
Becchino, Dino Ciesch, Niso De
Michelis, Giorgio GardioI, Marcella Gay, Aurelio Penna, Jean-Jacques Peyronel, Roberto Peyrot,
Giuseppe Platone, Marco Rostan
Liliana ViglieJmo.
Editore; AlP, Associazione Informazione Protestante - Torino.
Direttore Responsabile;
FRANCO GIAMPICCOLI
Redazione e Amministrazione; Via
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Intestato a • L'Eco delle Valli La Luce >.
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intestato a « La Luce; fondo di solidarietà », Via Pio V, 15 ■ Torino.
« La Luce »: Autor. Tribunale di
Pinerolo N. 176, 25 marzo 1960.
• L’Eco delle Valli Valdesi »: Reg.
Tribunale di Pinerolo N, 175, 8 luglio I960
Stampa; Cooperativa Tipografica
Subalpina - Torre Pellice (Torino)
V_____________________________________
hanno affermato che i momenti
in cui le trattative sono in corso
vengono talvolta utilizzati per
guadagnare tempo in vista di
un’ulteriore escalation nello sviluppo degli armamenti, e che i
nuovi tipi di armi possono essere
utilizzati per guadagnare punti in
vista di trattative future.
Ascoltando le diverse testimonianze abbiamo rilevato nelle varie discipline una tendenza ad
operare all’interno di schemi
piuttosto ristretti, ed ad attribuire a fattori esterni gran parte
della responsabilità della proliferazione verticale. Le chiese possono svolgere una funzione utile
nell’allargare tali schemi, portando i vari settori a dialogare fra
loro, come è avvenuto nel corso
dell’udienza pubblica.
È probabile che la proliferazione orizzontale continuerà. Dei testimoni ci hanno informato sulle disponibilità di armi nucleari
di Israele e del Sud Africa; noi
condanniamo decisamente la collaborazione nucleare con qualsiasi paese che cerchi di procurarsi tali disponibilità nucleari.
Vi sono poche speranze che la
disseminazione nucleare venga
limitata dal trattato di non proliferazione. Siamo stati anche resi edotti del giudizio severo che
la maggioranza dei paesi danno
sul modo con cui le potenze nucleari hanno cercato di mantenere il loro monopolio, pur continuando ad accrescere i loro propri arsenali nucleari.
Dopo un giudizio positivo sulle trattative condotte in questi
anni, sia pure con risultati modesti, e dopo aver denunciato i
pericoli connessi con la fabbricazione e sperimentazione delle armi nucleari, il documento passa
ad indicare alcuni « segni di speranza ».
Riconoscere tali segni e rispondervi nella fede fa parte della
nostra vocazione cristiana. Anzitutto si deve rilevare che c’è
una condanna quasi unanime della guerra nucleare. Crescono anche i legami di solidarietà fra i
popoli di diverse fedi e culture.
L’accresciuta resistenza popolare
alle armi nucleari, in molti paesi,
all’est e all’ovest, crea un clima
politico nel quale i problemi del
disarmo e della limitazione delle
armi diventano una questione
prioritaria (...). Altri segni di
speranza si riscontrano nell’ampia varietà dei suggerimenti pratici che sono stati fatti sul come
uscire da questo vicolo cieco (...).
Qui il documento enuncia una
serie di proposte operative, che
potrebbero essere fatte proprie
dal Consiglio ecumenico delle
chiese, e che vanno dal congelamento della sperimentazione, sviluppo e produzione delle armi
nucleari fino ad una valutazione
positiva delle iniziative per il disarmo unilaterale; inoltre, la
creazione di zone denuclearizzate, fra cui in modo particolare
il Pacifico.
Anche la teologia, che deve essere ancora liberata dalle strutture di pensiero tradizionale, ha
dinanzi a sé il compito urgente
di confrontarsi con questi problemi (...). )V[a il Dio vivente, in Gesù Cristo, non parla soltanto per
la bocca dei teologi. Le chiese
devono parlare e agire ora, anche
col rischio di semplificare troppo, perché il pericolo è tanto
grande ed è la vita stessa della
specie umana che è minacciata (...). ,
Pace in terra
(segue da pag. 1)
che letteralmente dice « beati i
facitori di pace », cioè, diremmo
oggi, « beati i pacifisti ». Per uscire dalle sue ambiguità e contraddizioni bisogna che la chiesa
prenda alla lettera la parola di
Gesù. Del resto, l’ora viene, anzi è già venuta, in cui l’unico
modo di prendere sul serio certe
parole di Dio sarà di prenderle
alla lettera. Come Noè, che prese sul serio, cioè alla lettera, l’ordine di Dio di costruire l’arca,
in previsione del diluvio universale. L’arca del 20" secolo è il movimento per la pace. È un’arca
costruita in faccia all’incombente
diluvio nucleare, non più da un
solo uomo per un’unica famiglia, ma da molti per tutti. Come dunque potrà la chiesa diventare pacifista? Solo prendendo
alla lettera certe parole della
Bibbia e in particolare del Sermone sul monte.
Non confondere
pace con sicurezza
La seconda indicazione proviene ancora da Bonhoeffer, che in
una celebre conferenza tenuta a
Fano (Danimarca) nel 1934 ebbe a dire: « Come verrà la pace?
Mediante un sistema di trattati
politici? Mediante investimenti
del capitale internazionale in diversi paesi — cioè mediante le
grandi banche, mediante il danaro? O addirittura mediante un
pacifico riarmo generale con lo
scopo di rendere la pace sicura?
No, in nessuno di questi modi,
per l’unico motivo che qui si confonde pace con sicurezza. Non si
giunge alla pace percorrendo la
via della sicurezza. La pace infatti dev’essere osata, è un grande
atto di coraggio, e non si lascia
mai e mai più garantire. La pace
è il contrario di un dispositivo
di sicurezze. Esigere sicurezze significa avere sfiducia, e questa
sfiducia genera nuovamente guerra. Cercare sicurezze significa volersi proteggere. Pace significa
consegnarsi totalmente al comandamento di Dio, non volere alcuna sicurezza, ma porre nelle
mani dell’onnipotente Iddio, in
fede ed ubbidienza, la storia dei
popoli e non volerne disporre
egoisticamente. Le lotte non le
si vince con le armi ma con
Dio ». Se questo è vero, allora i
teorici dell’« equilibrio del terrore » non sono soltanto i veri terroristi del nostro tempo ma anche coloro che ingannano l’umanità alimentando la sua illusione che la pace si ottenga mediante la sicurezza. Bonhoeffer concludeva la sua conferenza avanzando già allora la proposta di
convocare « un grande concilio
ecumenico della santa chiesa di
Dio » per pronunciare solennemente la parola di Natale: « Pace in terra, fra gli uomini... », per
essere sulla terra il corpo di Cristo principe della pace. Allora
« i popoli si rallegreranno, perché questa chiesa di Cristo toglierà ai suoi figli le armi dalla
mano, in nome di Cristo, e vieterà loro la guerra e invocherà la
pace di Cristo sul mondo impazzito ». È passato quasi mezzo secolo e quel concilio non è ancora stato convocato. Eppure quanti Natali sono stati celebrati! Le
indicazioni di Bonhoeffer stanno
ancora tutte davanti a noi. Un
« buon Natale » sarà quello in
cui esse cominceranr.o a diventare realtà. Bisogna fare dei passi e soprattutto fare il primo passo. I veri pacifisti sono quelli
che hanno osato fare il primo
passo. Il coraggio della pace è il
coraggio del primo passo. « La
pace dev’essere osata »: possiamo osarla per primi.
Paolo Ricca
Una battaglia
comune per tutti
gii emarginati
Gli handicappati vedono terminare il loro anno internazionale, non già i loro problemi
Con l’approssimarsi della fine
dell’Anno Internazionale dello
Handicappato, molte delle persone coinvolte stanno lottando affinché i problemi urgenti che sono stati sollevati non vengano
semplicemente seppelliti negli archivi delle Nazioni Unite.
Una di queste persone è il rifugiato politico Nelso del Vecchio, handicappato, argentino, il
quale ha dato la sua commovente testimonianza durante la sessione del comitato centrale del
Consiglio Ecumenico delle Chiese, nell’agosto scorso. Egli è convinto che gli sforzi per la lotta a
favore degli handicappati « giungeranno ad un punto morto » se
essi non saranno collegati alla
lotta per una società più giusta.
La povertà, ha detto, è la principale causa della condizione di
più di metà dei 450 milioni di
handicappati nel mondo, e ciò
aggrava seriamente le disabilità
di molte altre persone.
Per questo, i governi membri
dell’ONU che traggono vantaggi
dai paesi più poveri o dalle zone
povere del loro proprio paese
non dovrebbero farla franca ora
che sta per finire l’Anno Internazionale dell’Handicappato.
Fondo speciale per
gli handicappati?
Egli ha suggerito al comitato
centrale del CEC « la costituzione di un fondo speciale dell’ONU
per aiutare gli handicappati che
non hanno risorse sufficienti ».
A suo parere, le nazioni membro
potrebbero contribuire al fonilo
secondo un sistema di quote basato sui livelli delle spese da loro destinate alla difesa.
Ma ciò che importa di più a
Nelso del Vecchio è che la gente
prenda coscienza dei legami esistenti tra i problemi incontrati
dagli handicappati e quelli degli
altri gruppi di persone emarginate nelle loro società.
La sua azione per realizzare
quest’obiettivo gli è costata persecuzione e imprigionamento. Ma
gli ha anche dato un nuovo senso
della vita, una nuova speranza
ed un prezioso senso del suo proprio valore.
Nato 38 anni fa nella fattoria
familiare, in Argentina, nella provincia di Cordoba, Nelso del Vecchio venne colpito dalla poliomielite all’età di due anni. Siccome
in quei tempi non c’erano vaccini, la grave malattia fece il suo
cammino. Egli fu inchiodato su
una sedia a rotelle fino alla tarda
adolescenza. Poi, dopo trattamento, riusci a camminare con l’aiuto di stampelle.
Come molti altri handicappati
soffrì l’angoscia fisica di ripetute
operazioni insieme all’angoscia
mentale di essere rigettato come
un « diverso » dalla comunità in
generale.
Quando i suoi genitori fecero
domanda per la sua ammissione
nel collegio cattolico del luogo,
fu loro risposto che « egli avrebbe potuto dare una brutta impressione agli altri allievi ».
Più tardi, potenziali datori di
lavoro lo respinsero malgrado la
sua qualifica di ragioniere col
pretesto che avrebbe dato una
brutta immagine alla ditta.
Discriminazioni e delusioni
continue lo resero amaro e chiuso in se stesso. « Mi sono chiesto
cosa avrei potuto fare per essere accettato come una persona
normale. Ero straziato dai dolore
di fronte ad una società in cui
uomini e donne erano costretti
a competere ferocemente per riuscire e dove l’individualismo e
l’egoismo erano all’ordine del
giorno ».
Tutto cambiò per lui nel 1966.
Si unì ad un gruppo di studenti
e di giovani lavoratori della sua
città. Pubblicavano un semplice
foglio di notizie nel quale venivano affrontati i problemi della di
soccupazione e della carenza di
servizi sul territorio.
Visitando gente per ottenere informazioni, aprì gli occhi sulla
disperata povertà della zona. Ricorda le baracche malandate accanto ai mucchi d’immondizie, la
vedova madre di sette figli che
morì di TBC senza avere nemmeno i soldi per pagare il proprio funerale.
Un problema
sociale
« Capii allora che i miei problemi non erano individuali ma che
erano un problema sociale, cioè
che c’erano tante, tantissime
persone che non avevano alcun
problema fisico ma che erano
emarginate lo stesso. A questo
punto, la mia battaglia prese una
nuova dimensione. Non mi sentii
più solo ».
Aiutando a scrivere e a stampare il giornale, acquistò una
nuova fiducia in se stesso. Si
sentì gratificato come non mai
prima di allora, fra amici che
condividevano la stessa passione
per la lotta contro la povertà e
lo sfruttamento.
Insieme, in tre anni riuscirono
ad espandere il giornale a livello
provinciale, poi nazionale. Misero
a punto il contenuto critico e
stabilirono contatti con le organizzazioni operaie e contadine in
lotta contro il regime repressivo
argentino.
L’insurrezione di Cordoba nel
1969, brutalmente repressa dall’esercito. scatenò altre rivolte si.
mili in altre parti del paese. Nelso vide molti dei suoi amici imprigionati o uccisi.
Imparò che laddove c’era persecuzione non c’era discriminazione. La polizia assalì la sede
del giornale, arrestando Nelso
ed altri per diversi giorni. Infine,
minacciato di morte, scelse la
clandestinità e continuò a lavorare di nascosto con i rivoluzionari argentini fino al golpe del 1976.
Con il golpe sparì l’ultima illusione di democrazia. Quando la
repressione si fece sempre più
feroce, fu costretto ad abbandonare il paese.
Oggi vive a Bruxelles dove
unisce al suo impegno nel Comitato di Solidarietà Argentina in
Belgio la sua lotta per i diritti
degli handicappati.
Ogni persona
ha un valore
« Nel sistema capitalistico —
dice — i problemi degli handicappati sono più accentuati ». In
un tale sistema che mette in primo piano il successo e il profitto, i padroni considerano gli handicappati come un cattivo investimento.
Viene data solo una piccolissima priorità per aiutare questi
membri « non produttivi » della
società ad inserirsi in attività
utili e a prendere pienamente posto nel corpo della società.
« In quegli ultimi anni in Argentina — dice Nelso del Vecchio — ho incontrato qualcosa
di molto bello: la solidarietà
umana. Ho realizzato che tutte
le persone hanno un valore, indipendentemente dal fatto che
possano contribuire molto o poco ».
Kathy Lowe
(dalla rivista del CEC One World)
I tipografi della Cooperativa Tipografica Subalpina augurano a tutti i lettori un sereno Natale e un felice Anno
Nuovo
11
L’Eco delle Valli Valdesi - La Luce
INDICE DELL’ANNO 1981
^ /.O /
- ‘to/
Attualità
BAGET BOZZO Gianni - SPINI
Giorgio - ZAGREBELSKY Vladimiro, Ccitiolici, laici, protestanti di fronte alla questione
morale - 37/11.9,
BECCHINO Franco, Riforma votata, riforma da attuare - Codice penale - 48/27.11.
BORGARELLO Giovanni, Per una
Europa senza missili dal Portogallo alla Polonia - 49/4.12.
COMBA Aldo, Per la rinascita del
paese - Ginevra - 8/20.2.
COMBA Pier Valdo, Per una maggiore espansione della personalità di tutti - 26/26.6.
CORSANI RAVAZZINI Elena,
« Finché ho una testa per pensare, io vivo» - Nell’anno internazionale dell’handicappato - 28/10.7.
DE LUCA Giuseppe, La diversità
non è una malattia - Nell’anno
internazionale dell’handicappato - 26/26.6.
DI GENNARO Ciro - VIGLIANO
Evelina, Panoramica degli interventi in una regione italiana - Nell’anno internazionale
dell’handicappato - 26/26.6.
FERRERÒ Aldo, « Stiamo già
morendo di riarmo» - 40/2.10,
— Sulla strada della pace - 44/
30.10.
— J_hi. E'-rcicP,vin c
27.11. .....
FERRERÒ Paolo - SPANO Francesca, In Polonia non è « Primavera » - 43/23.10.
GABRIELLI Bruno, Il movimento di fronte alle reazioni dei
parliti - 49/4.12.
— hi 30.000 contro i missili - 43/
23.10.
GANDOLFO Giuliana, Prigionieri
per motivi di opinione - 44/
,30.10.
GARDTOL Giorgio, Controllare la
fabbrica della salute - 41/9.10.
— Per un nuovo ordine economico ■ 46/13.11.
— Chiese e multinazionali - 26f
26.6,
— Lavoro e vita: ambiti opposti?
14/3.4.
GIAMPICCOLI Franco, La Cambogia dell’Occidente - 11/13.3.
— Il “no” di un popolo adulto Il risultato del voto del 17
maggio - 22/29.5.
GIAMPICCOLI Marcella, L’esperienza di un inserimento - Nell’anno internazionale dell’handicappato - 27/3.7,
GULLOTTA Nino, Smilitarizzazione e soccorso civile - 3/16.1,
KUBB Karl Heinz, Contro l’ampliamento dell’aeroporto - 46/
13.11,
L'ABBATE F, G,, No alla « Protezione » - 34-36/4,9.
LONGCHAMP Albert, Darsi la
morte, dare la vita - 38/18.9.
MC CLAIN George, Fiducia in
tempi oscuri - Dopo l’elezione
di Reagan - 12/20.3.
MONNET Walter, Manifestare
per la pace - 43/23.10.
MORINI Edi, Nel « paese della
mamma » - 51/18.12.
NITTI Emilio, Per un servizio civile nelle zone terremotate Una legge da conoscere e da
utilizzare - 34-36/4.9.
— Napoletani, stranieri in casa
loro - 7/13.2.
— Napoli: un terremoto che viene da lontano - 7/13.2.
— Scuola: proibito migliorare 50/11.12.
PENNA Aurelio, Una proposta
anche per l’Italia - 25/19.6.
PEYRONEL Jean-Jacques, Responsabilità di fronte all’aborto - Firenze, convegno FCEI 13/27.3.
— Il dramma dell’Irlanda del
Nord - 23/5.6.
— « La speranza è un rischio » 20/15.5.
— Il gioco pesante dell’URSS A due anni daH’invasione sovietica dell’Afghanistan - 51/
18.12.
PEYROT Bruna, Donne e pace 45/6.11.
PEYROT Roberto, Sì o no al disarmo unilaterale? - 40/2.10.
— Marcia pacifista - 34-36/4.9.
— Ministero della pace: perché
no? - 43/23.10.
PLATONE Giuseppe, L’Occidente
cristiano di fronte all’espansione del ¡iiutido islamico 2/9.1.
— Cristianesimo e dissenso nella
Germania Orientale - 1/2.1.
— Il terremoto dei poveri continua - 12/20.3.
POLASTRO Mario, Iniziative di
una chiesa cattolica nel Pinerolese - Nell’anno internazionale dell’handicappato - 26/
26.6.
RATSIMBA R. A., Razzismo italiano - 37/11.9.
RIBET Aldo, Abbiamo le carte in
regola? - Codice di condotta
approvato dalTONU - 51/18.12.
RIBET Liliana, Turismo di massa e cultura - 45/6.11.
ROCHAT Martine, Un tetraplegico a scuola - 26/26.6.
ROCCO Fulvio, Televisione e cultura declassata - 15/10.4.
— Serrata analisi del « Caso Italia » - 2/16.1.
ROCCO Livia, I Protestanti in
Polonia - 50/11.12.
TRON Claudio, Per una Scuola
elementare democratica - 45/
6.11.
TRON Silvana, Iniziativa YWCA Nell’anno internazionale delThandicappato - 28/10.7.
VICARI Carlo, Un appello da Hiroshima - 38/18.9.
— Il Giappone guarda indietro 42/16.10.
El Salvador, campo di battaglia - Dichiarazione della Commissione Affari Internazionali - 25/19.6.
Libano, terra inquieta e dilaniata - Rapporto dal Consiglio
L'Eco delle Valli valdesi
La Luce
SETTIMANALE EVANGELICO
edito dalle chiese valdesi e metodiste
un modo diverso
di essere cristiani
un dibattito libero e aperto
sui temi della fede
ABBONAMENTI 1982: Annuo L. 14.000 - Semestrale
L. 7.500 - Sostenitori L. 30.000 - Una copia L. 400
delle Chiese del Medio Oriente - 21 /22.5.
— Rifiutiamo di vivere su di una
polveriera - Francia - 47/20.11,
Punti di vista
BORNO Marco - 11/13.3.
COMBA Aldo - 31/31.7.
DE MICHELIS Niso - 4/23.1 •
5/30.1; 18/1.5; 39/25.9; 45/6.11;
47/20.11.
GARDIOL Giorgio - 2/9.1; 6/6.2;
8/20.2; 13/27.3; 17/24.4; 20/
15.5; 28/10.7; 40/2.10; 51/18.12.
GAY Marcella - 48/27.11.
GIAMPICCOLI Franco - 1/2.L 7/
13.2; 9/27.2; 12/20.3; 16/17.4;
19/8.5; 23/5.6; 24/12.6; 25/19.6;
26/26.6; 34-36/4.9; 38/18.9- 41/
9.10; 42/16.10; 43/23.10; 46/
13.11; 49/4.12; 52/25.12.
PEYRONEL Jean-Jacques - 10/
6.3; 27/3.7; 30/24.7; 50/11.12.
PEYROT Roberto - 33/14.8- 44/
30.10.
PLATONE Giuseppe - 3 16.1- 14/
3.4; 22,/29.5; 37/11.9.
SBAFFI Paolo - 32/7.8.
TOURN Giorgio - 21/22.5.
ZENI Ugo - 29/17.7.
Bibbia, teologia,
storia, etica, cultura
ADAMO Antonio, I servi inutili Luca 17; 7-10 - 27/3.7.
ANZIANI Giuseppe, Babele ieri e
oggi - Genesi 11: 1-9 - 45/6.11.
— Rivivano le ossa secche - Ezechiele 37: 1-14 - 8/20.6.
ARGENTIERI BEIN Mirella, L’ostacolo del peccato - Atti 10:
34-43 - 38/18.9.
BASSI Carlo, Beati gli ultimi 23/5.6.
BENECCHI Valdo, Getta il tuo
pane sulle acque - Ecclesiaste
11: 1-8 - 3/16.1.
bensì Piero, Cercate il bene della città - Geremia 29: 7-8 46/13.11.
BERLENDIS Alfredo, La fede,
una logica nuova ■ Romani 1:
16-17 - 42/16,10.
BERTALOT Renzo, La Bibbia 42/16.10.
BERTOLINO P.eggy, La verità vi
farà liberi - 29/17.7.
BERTON Norberto, Hanno Mose
e i profeti... - 18/1.5.
BERUTTI Mario, Vittoria sulla
nostra impotenza - Luca 1;
5-25 - 48/27.11.
— Dio inizia con due donne - Luca 1: 26-45 - 49/4.12.
— Una guida sulla via della pace - Luca 1: 57-59 - 50/11.12.
— Vie nascoste della potenza di
Dio - Luca 1: 46-56 - 51/18.12.
BONNES Arrigo, E’ tempo di cercare l’Eterno - 26/26.6.
BOUCHARD Giorgio, Indicazioni
per un Popolo-Chiesa - 34-36/
4.9.
— Nel tempo della siringa - 6/
6.2.
BURAT Tavo, Il rogo di Manforte - 43/23.10.
— Una « passione » dolciniana 41/9.10.
CACCIAPUOTI Francesco, L’ascensione di Cristo festa della
speranza - 22/29.5.
CERICOLA Arturo, Un compromesso ecumenico - Il dibattito sulla storia valdqse - 40/
2.10.
CERICOLA Michele, Valdesio e
Francesco - 48/27.11.
CIALFI GAY Rita, « Uno spazio
per essere uomini » - 24/12.6.
COMBA Aldo e Fernanda, Non
obbedienza ma partecipazione - 25/19.6.
COISSON Marie-France, Servi,
ma solo nella libertà - 15/10.4'
COISSON Osvaldo, I Valdesi medioevali - 34-36/4.9.
— La ricerca d'oltralpe - 44/30.10.
CONTE Gino, Cristo, una volta
per sempre - Ebrei 7: 26-27 47/20.11.
— Gesù non accetta la malattia Isaia 53: 4 - 29/17,7,
— No al compromesso ecclesiastico - 1/2.1.
— Perché « fare teologia »?
1 Corinzi 2: 6-8 - 30/24.7.
CORSANI Bruno, Paolo e le donne - 24 T2.6.
DI NATALE Emanuele, Nella calma e nella fiducia - 19/8.5.
GIAMPICCOLI Franco, Conseguenze nella nostra vita - 17/
24.4.
— La persona che siamo e saremo - 15/10.4.
— Per una fede non mutile - 14/
3.4.
— Vecchia, logora armatura di
Dio - 37/11.9.
GIAMPICCOLI Franco - SPANO
Francesca, Cristianesimo: imposizione o proposta - 25/19.6.
GIAMPICCOLI Neri, L’Agape gratuita e liberante - 28/10.7.
GÖNNET Giovanni, 7 rapporti
col mondo evangelico italiano
e svizzero - Ernesto Buonaiuti - 48/27.11.
— Una nota oscura - Il dibattito
sulla Storia dei Valdesi - 32/
7.8.
GYSIN Christian, Un medesimo
sentimento - Romani 12: 9-16 34-36/4.9.
JOUVENAL Roberto, La legge e
lo spirito - Il diritto nella nostra chiesa - 1 - 37/4.9.
— La legge e le norme - Il diritto
nella nostra chiesa - 2 - 43/
2.3.10.
KRUMBACH Max, Alla gloria di
un Dio non clericale - Per i 70
anni di Vittorio Subbia - 43/
23.10.
MIEGGE Giovanni, Timidi credenti - Inserto - 50/11.12.
MILANESCHI Cesare, Ernesto
Buonaiuti - 28/10.7.
— Ernesto Buonaiuti: una vita
scandita dalle scomuniche - A
100 anni dalla nascita ricordiamo la figura dell’eminente
modernista - 48/27.11.
PASQUET Claudio, Essere una
nuova creatura - Galati 6: 15 43/23.10.
PENNA Aurelio, La scelta della
sotto-cultura - 38/18.9.
— Nel "boom" della Bibbia - 27/
3.7.
PEYROT Giorgio, Arturo C. Temolo - 21/22.5.
PLATONE Giuseppe, Con le energie di tutti - I Giovanni 1; 3-4 4/23.1.
— Contro ogni scandalo - Matteo 18: 1-6 - 20/15.5.
— Essere credenti nella resistenza - 17'24.4.
— Le domande di tutti i tetnpi Giobbe 7; 4-20 - 21/22.5.
— Quando Cristo faceva discutere - 16" centenario del Concilio di Costantinopoli - 19/8.5.
— Suzanne De Dietrich - 8/2Ó.2.
PONS Giovanna, Comandamenti
a misura d’uomo - Matteo 22:
37-44 - 41/9.10.
RIBET Sergio, Tesi per la predicazione evangelica nelle zone
terremotate del Sud - 29/17.7.
RICCA Paolo, Protestanti e mariologia - 39/25.9.
— "Pace in terra, tra gli uomini...” - 52/25.12.
RINALDI Elio, Il culto alla radio - 6/6.2.
ROMUSSI Roberto, Tra sofferenze e consolazioni - 2 Cor. 1; 17 49/4.12.
ROSTAGNO Bruno, Scoprire insieme la Bibbia - 39/25.9.
— Studiare la Bibbia insieme Incontro con Hans Ruedi Weber - 43/23.10.
ROSTAGNO Sergio, Le nostre
formule non sono ovvie - Ministeri e ruolo diaconale - 1 7/13.2.
— Le nostre formule non sono
ovvie - Ministeri e ruolo diaconale - 2 - 9/27.2.
ROSTAN Ermanno, Necessità di
perseveranza - 2 Tira. 4: 10 2/9.1.
— L'amen alla gloria di Dio 11/13.3.
— Libertà nella verità - 10/'6.3.
— Tempo degli uomini e di Dio 9/27.2.
ROVAR.A U., Perseveranza e libertà - 13/27.3.
RUGGERI Vera, Attraversare il
deserto - 5/30.1.
— La donna riscattata - 12/20.3.
SANTINI Luigi, Speranza malgrado tutto - 44/30.10.
SBAFFI Andrea - VALENTINI
Sara, Fede in Cristo o religione? - 41/9.10.
SBAFFI Aurelio, « Voi siete una
lettera di Cristo» - 25/19.6.
SHALLCROSS Robert, La montagna della paura ■ Salmo 121 40/2.10.
SPANU Paolo, « Finché sia tutta
lievitata » - Luca 13; 20-21 33/14.8.
— La verità vi farà liberi - 25/
19.6.
TACCIA Alberto, Discendenti del
nuovo Adamo - 16/17.4.
— Liberalità e libertà dello spirito - 1 Corinzi 12: 1-11 - 7/13.2.
TOMASSONE Ugo, Una lettera
per noi - Apocalisse 2: 1-7 39/25.9.
TURINETTO Renzo, Quella cosa
misera e terrena - Romani 10:
10; Isaia 8: 18 - 22/29.5.
— Quella cosa affascinante - Atti 3: 15-16; Salmo 2; 1-4 - 23/
5.6.
— La scorciatoia del misticismo Torino - 51/18.12.
VINAY Tullio, E’ evangelico realizzarsi? - 4/23.1.
— Il cristiano nel mondo: utopia
e impegno - 25/19.6.
— Colpito da infarto - 2/9.1.
— « Credo nello Spirito Santo
che regna e dà la vita » - Messaggio di Pentecoste dei presidenti del Consiglio Ecumenico delle Chiese - 23/5.6.
La fede interroga
— Cristianesimo e altre religioni - 17/24.4.
— L’immortalità dell’anima - 28/
10.7.
— Né Farisei né conformisti 19/8.5.
Ecumenismo,
ecclesiologia
bensì Piero, La chiesa più uguale delle altre - a cura di F.
Giampiccoli - 19/8.5.
BERTALOT Renzo, Il Vangelo alla ribalta - 14/3.4.
BOGO Paolo, I cattolici non svoltano - 41/9.10.
BOUCHARD Gustavo, Dall’arida
terra italiana - Vita tra gli tzigani - 26/26.6.
— Sulle rive del Piave la mis
sione tzigana - Esperienze tra
i nomadi - 37/11.9.
— Un sinodo sul lavoro - Francia: regione Provenza Costa
Azzurra Corsica - 3/16.1.
BOZZI Aldo - ORFEI Ruggero CARDIA Carlo, Intesa: le ragioni della sospensiva - 9/27.2.
CHARBONNIER Gilbert, Identikit di una diaspora - 46/13.11.
COLONNA ROMANO Roberta, Lo
12
Spinto Santo, pegno e primizia. del Regno - XIX Sessione
del S.A.E. - 38/18.9.
COISSON Marie-France, Donne e
uomini nella Chiesa - Incontro
ecumenico a Sheffield - 31/31.7.
— La comunità delle donne e degli uomini nella Chiesa - 1/2.1.
COISSON Renato, La -fame nel
mondo: sfida per i cristiani 2/9.1.
— Realizzare il "partage” - 5/
30.1.
COISSON Roberto, Impegno comune per VEvangelo - 25/19.6.
COMBA Aldo, « Non temere! » Preparazione del "Kirchentag”
della chiesa protestante tedesca - 11/13.3.
COMBA Aldo e Fernanda, In vista di Vancouver - La riunione
del Comitato centrale del CEC
a Dresda - I - 44/30.10.
— Quando l’esser cristiani costa
- Le chiese nella Repubblica
democratica tedesca - 46/13.11.
— Sulle donne nasce un putiferio - Dai lavori del Comitato
centrale del CEC - 2 - 45/6.11.
CONTE Gino, La "concordia" va
avanti - 16/17.4.
CONTE Giovanni, Due chiese
dallo stile biblico - 4/23.1.
DAVITE Franco, Ancora morti
nella Chiesa - Lesotho - 40/2.10.
— Informazioni dalla CEvAA 15/10.4; 29/17.7; 30/24.7; 31/
31.7.
— Un bimbo assassinato ■ CEvAA
- 38/18.9.
DEL PRIORE Ennio, Educazione
alla fede - Il Sinodo della
Chiesa Riformata di Neuchâtel ■ 30/24.7.
FOLIGNO Michele, La diaspora
come moltiplicatore - 16/17.4.
GARDIOL Giorgio, Conferenza
mondiale metodista - Honolulu; 21-28 luglio - 31/31.7.
GAUTHIER Léon, Una chiesa
conciliare - I vecchio-cattolici
- a cura di Lucilla Peyrot 8/20.2.
GAY Carlo, Corsica protestante ■
46/13.11.
— L’ecumenismo oggi - 43/23.10.
GENRE Ermanno, Un impegno
esigente - 9/112.
GIAMPICCOLI Franco, Intese:
storia di un articolo della Costituzione congelato - 6/6.2.
— Nuove prospettive per la legislazione ecclesiastica - 3/
16.1.
— Un secondo papa visita il CEC
- 16/17.4.
JALLÀ Graziella, In partenza
dallo Zambia - 17/24.4.
JOUVENAL Danielle, Stato e interessi religiosi dei cittadini 3/16.1.
LACOUMETTE René, Crisi in
Nuova Caledonia - 51/18.12.
MIEGGE Mario, « Ho posto davanti a voi la vita e la morte »
- 35“ riunione della commissione sugli affari internazionali del Consiglio Ecumenico
delle Chiese - 24/12.6.
NASO Paolo, Dibattito sull’Eucarestia - Catanzaro, convegno
delle Comunità di base - 52/
25.12.
NISBET Laura, Oltre la domenica CEvAA - 5/30.1.
NISBET Laura - NTHABANE
S,E., Dalla Chiesa del Lesotho
- 27/3.7.
PENNA Aurelio, Sviluppare l’area evangelica in Italia - 4/
23.1.
PEYRONEL Jean-Jacques, I protestanti francesi nel 1980 4/23.1.
— Il lavoro non salva ■ La ”Laborem exercens” di Papa Wojtyla - 40/2.10.
— Il prezzo della lotta all’apartheid - 42/16.10.
— Nel cuore della Russia ortodossa - Incontro del Consìglio
ecumenico della gioventù in
Europa - 18/1.5.
PEYROT Giorgio, Teologia battesimale in ambito ecumenico Conferenza teologico-pastoralc
al centro battista Filadelfia di
Rivoli - 51/18.12.
Interviste
AFFUSO Mario, In comunione
con una chiesa carismatica a cura di G. Platone - 43/23.10.
ARBUTHNOT Charles, Essere
Valdesi negli USA - a cura di
G. Platone - 18/1.5.
PLATONE Giuseppe, Ecumenismo in sordina? - 6/6.2.
— Dal Kirchentag un messaggio
di pace nella terra degli euromissili - 27/3.7.
— Le chiese e l’impegno per la
pace - Kirchentag di Amburgo: dove va il protestantesimo tedesco? - 21/12.
— Un memorandum per un confronto con il cattolicesimo Preparato dagli evangelici
svizzeri - 21/1.1.
PODESTÀ’ Erminio, Accettare la
sessualità - Seminario nazionale delle CdB - 23/5.6.
RIBET Liliana, Cattolicesimo e
protestantesimo nella Francia
di oggi - 21/22.5.
RIBET Sergio, La sfida dei problemi non risolti dalla società
- A Cardiff un colloquio organizzato dalla KEK • 20/15.5.
ROSTAGNO Sergio, Un’occasione
per la Chiesa - Considerazioni teologiche sulla diaspora 16/17.4.
SBAFFI Aldo, Il senso del lavoro oggi - Sinodo della Chiesa
riformata di Francia ■■ 21/22.5.
SCICLONE Gianna, Donne guardano la Bibbia ■■ Amsterdam,
colloquio internazionale - 6/
6.2.
SPANO Francesca, L'identità
ebraica - 13/27.3.
SPINI Giorgio, Valdesi e metodisti propongono un nuovo rapporto tra chiese e stato - 6/
6.2.
TOURN Giorgio, Attenzione: la
nostra Chiesa sta abolendo il
ministero - 18/1.5.
— Ebraismo - 13/27.3.
VICARI Carlo, 30° Sinodo della
Chiesa Presbiteriana - Giappone - 2/9.1.
G.S., Roma: un culto in comune
tra luterani e valdesi • 17/24.4.
— Parlano a nome dei Riformati? - 18/1.5.
— Ecumenismo e Cattolicesimo Inserto - 39/25.9.
— Lettera aperta ai valdesi e ai
metodisti - 24/12.6.
— Marc Boegner e Paul Couturier apostoli dell’ecumenismo
- 11/13.3.
1 protestanti
nella stampa italiana
DE MICHELIS Niso, Attività in
comune - 44/30.10.
— Calvinismo d’Olanda - 52/25.12.
— Chiave interpretativa - 1/2.1.
— Echi sui referendum - 24/12.6.
— Evangelici e pace - 46/13.11.
— I giornali sull’Intesa - 11/13.3.
— Iniziativa cattolica - 48/27.11.
— La cultura protestante del
nuovo corso francese - 28/10.7.
— Momenti sinodali - 38/18.9.
— Pietro = Cristo? - 40/2.10.
— Preghiera per l’unità - 8/20.2.
— Protestanti-e aborto - 19/8.5.
— « Riconvertirsi » al Cristo - 6/
2.3.
— Risveglio religioso - 39/25.9.
— Scuole domenicali - 4/23.1.
— Sindone e fede - 51/18.12.
— Sulla pena di morte - 15/10.4.
— Vent’anni di A.I. - 25/19.6.
Dall’Italia
evangelica
— A cura di Alberto Ribet; 5/
30.1- 13/27.3; 22/29.5; 30/24.7;
39/25.9; 50 11.12.
Echi dal mondo
cristiano
— A cura di Antonio Adamo;
2/9.1; 3/16.1; 7/13.2; 8/20.2;
9/27.2; 11/13.3; 12/20.3; 13/
27.3; 14/3.4- 15/10.4; 16/17.4;
17 24.4; 18/1.5; 19/8.5; 20/15.5;
21/22.5; 23 '5.6; 25/19.6; 26/26.6;
27/3.7; 28/10.7.
— A cura di Renato Coisson:
41/9.10; 42/16.10; 43/23.10; 44/
.30.10; 45/6.11; 46/13.11; 47/
20.11; 48/27.11; 50/11.12; 51/
18.12; 52/25.12.
ARIOTTI Sergio, « Ma dietro c’è
uno spessore culturale di tipo
protestante » - a cura di G.
Platone - 17/24.4.
ASSMANN Hugo, Le tappe di un
impegno - a cura di Eugenio
Bernardini - 9/27.2.
bensì Piero, Il dopo-terremoto:
una occasione per la rinascita - a cura di G. Platone - 13/
27.3.
BOUCHARD Giorgio, L’impegno
delle nostre chiese tra il presente e il futuro - a cura di
F. Giampiccoli - 3/16.1.
— Questione morale. Sud, Valli
e Diaconia: punti ’caldi’ del dibattito - a cura di G. Platone 31/31.7.
— « Settimana della libertà »:
un’azione riuscita per il contributo di tutti - a cura di G.
Platone - 10/6.3.
BOUNOUS MARIOTTI Laura, Alcune impressioni - Incontro
con Hans Ruedi Weber - a cura di F, Giampiccoli - 43/23.10.
CADIER Gerard, Francia e Italia:
problemi comuni - a cura di
G. Platone - 11/13.3.
COISSON Franca, Aria di crisi in
Giunta? - Comunità Montana
Val Pellice - a cura di A. Kovacs - 48/27.11.
COMBA Aldo, Al servizio delle
Chiese riformate - Intervista
al past. A. Comba responsabile di un dipartimento dell’ARM - 7H3.2.
CORSANI Bruno, A cosa serve
l’introduzione al N.T.? - 19/8.5.
GARAUDY Roger, Contro tutti i
dogmatismi - a cura di Claudette Marquet e F. Giampiccoli - 15/10.4.
GARUFI Aurora e Agostino, Cambio pastorale - a cura di Roberta Colonna Romano - 47/
20.11.
GAY Gina, Tra rime e pennelli a cura di Edi Morini - 37/11.9.
GIRARDET Franco, Imparare ad
insegnare - a cura di F. Giampiccoli - 21/22.5.
LAZARETH Willi.ani H., Speranza di consenso teologico - Intervista al direttore di « Fede
e Costituzione » a cura di A.
Comba - 18/1.5.
LEVI Primo, Ritorno di antisemitismo - a cura di G. Platone - 13/27.3.
LONGO Pier Carlo, Per un diverso ruolo del PSI - Comunità
Montana Val Pellice: aria di
crisi? - a cura di A. Kovacs 49/4.12.
MARTINA Celeste, Cosa ne pensa la DC - Comunità Montana
Val Pellice: aria di crisi? - a
cura di A. Kovacs - 51/18.12.
MESSINA Costantino, CIOV: i
problemi sul tappeto - a cura
di G. Platone - 30/24.7.
NISBET Laura, Testimoniare in
Africa - a cura di F. Davite 4/23.1.
PEYROT Giorgio, Intesa: conclusa la trattativa - 22/29.5.
— Spagna: una legge per la libertà religiosa - a cura di F.
Giampiccoli - 5/30.1.
RASTELLO Sergio, Lettura quotidiana della Bibbia - 50/11.12.
— « Per l’ora che passa » - 16/
17.4.
RIBET Aldo, Terrorismo: cosa
vogliono dire misure speciali
e « pentimento » - a cura di
F. Giampiccoli - 1/2.1.
RIVOIRA Danilo, Ma che cosa
ne pensa il PCI? - Comunità
Montana Val Pellice: aria di
crisi? - a cura di A. Kovacs .50/11.12.
SANSONE - SONELLl, Servizio
e testimonianza - Il centro sociale evangelico di Firenze a cura di Roberta Colonna Romano - 8/20.2.
SBAFFI Aldo, Il significato della
diaspora - a cura di F. Giampiccoli - 12/'20.3.
SPANU Paolo, Un « seminatore »
per tutti - a cura di G. Giampiccoli - 42/16.10.
STUDENTI IN TEOLOGIA, I perché di una scelta - a cura di
G. Platone - 48/27.11.
TACCIA Alberto, E’ soltanto questione di soldi? - Luserna San
Giovanni: dopo lo sciopero al
Carlo Alberto - a cura di G.
Platone - 29Ù7.7.
TORANO Liliana, E’ un bambino
non un pacco - a cura di Edi
Morini - 32/7.8.
VICENTINI Giulio, Terremoto:
un’occasione per lavorare insieme - a cura di F. Giampiccoli - 26 '26.6.
VISCO GILARDI Floriana e Aldo, Gente che prega e si rimbocca le maniche - a cura di
F. Giampiccoli - 1/2.1.
VOGEL Reinhard, Paura di una
prossima « Euroshima » - a
cura di G. Platone - 45/6.11.
Ad Adelfia il prossimo Congresso - Int. al segretario della FGEI - 5/30.1.
Un servizio per la prima in
fanzia - L’asilo nido di Perosa
Argentina - a cura di Franco
Tron e Silvana Marchetti 46/13.11.
— Una storia di anziani - Testimonianza di vita in Val Germanasca - a cura di Edi Morini - 41/9.10.
Questioni sociali
e politiche
CAMPI Sitta, Essere solidali, essere sconfìtti - Sconcertante
risultato del referendum sui
lavoratori stranieri - 17/24.4.
COISSON Renato, A chi giovano
gli investimenti privati nel terzo mondo - 13/27.3.
— Consumismo, spreco e inquinamento - 7/13.2.
— Dallo sviluppo degli uni deriva il sottosviluppo degli altri 11/13.3.
— Il consumo locale deve passare prima dell’esportazione 9/27.2.
— La crescita dei paesi industrializzati avviene a danno
del terzo mondo - 8/20.2.
— Lo sviluppo sbagliato - 6/6.2.
— .Materiali e tecniche proprie
del terzo mondo spesso sono
superiori alle nostre - 10/6.3.
— Ogni aiuto deve rispondere ai
bisogni liberamente espressi 12/2Ò.3.
— Sviluppo e sottosviluppo: indichiamo alcuni punti conclusivi - 14/3.4.
ELLIOTT Judith, Donna non è
recipiente - 10/6.3.
GARAUDY Roger, Il futuro delt zzili opa - ‘to/z./.ll.
GARDIOL Giorgio, Disoccupazione e crisi sociale 47/20.11.
— La questione morale e il potere - 30/24.7.
— Le vie della pace e della guerra - 39/25.9.
GARDIOL Giorgio - DE MICHELIS Niso, Legge Cossiga sull’ordine pubblico - 18/1.5.
GIAMBARRESI Samuele, Coscienza inquieta per gli Indios
Sudamericani - 19/8.5.
LOWE Kathy, Una battaglia comune per tutti gli emarginatili / 21.\2.
MARIOTTI Laura, Come a Hiroshima - 7/13.2.
MOZZONE Roberta, Emarginazione e devianza - 49/4.12.
— « A tavola con i peccatori » 50/11.12.
PENTORE Letizia - GAY Marcella, Aborto: iniziativa del movimento per la vita - 17/24.4.
PEYRONEL Jean-Jacques, Irlanda del Nord: sulla soglia della
guerra civile - 19/8.5.
PEYROT Giorgio, L’impegno del
governo per l’intesa - 29/17.7.
— Referendum ed errore cattolico - 23/5.6.
PEYROT Roberto, Armamenti:
siamo i primi della classe 17/24.4.
— Chi decide sui detenuti militari? - 23/5.6.
— Costarica: un paese senza eser
cito - 4/23.1.
— « O il nucleare o la paralisi » 31/31.7.
PEYROT Roberto - LONG Aldo,
Porto d’armi: iniziativa radicale - 16/17.4.
RIBET Aldo - COMBA Augusto,
Ergastolo - 20/15.5.
RIBET Sergio, Omosessualità e
coscienza cristiana - 22/29.5.
ROSTAN P.V. - TRON LAMI Graziella, Aborto: iniziativa radicale - 15/10.4.
VACCAR.O Hedi, Pellegrinaggio
mondiale per la pace - 2/9.1.
VICARI Carlo, In arrivo il pericolo giallo? - 4/23.1.
VINAY Tullio, Christianus sine
nomine - Ricordando Ferruccio Farri - 51/18.12.
— Armi atomiche e disarmo nucleare - Udienza internazionale organizzata dal C.E.C. - 52/
25.12.
— Otto miti sulla fame - Manifesto del movimento « Déclaration de Berne » - 52/25.12.
P. F-, Polonia: problemi e prospettive di una lotta - 5/30.1.
NEV, Un nuovo volto per l'America? - Un documento del Consiglio nazionale delle chiese
cristiane negli Stati Uniti 40/2.10.
SOEPI, La rivoluzione genetica 39/25.9.
Recensioni
parte- Aure
AA.VV., Comunicazione e
cipazione - Ed. Paoline
lio Penna - 9/27.2.
BERGER R., La tele-fissione - Ed.
Paoline - Aurelio Penna - 9/
27.2.
BONETTO G., Il giornale è tuo Ed. Paoline - Aurelio Penna ■
9/27.2.
CORSINI E., Apocalisse prima e
dopo - Ed. SEI - Bruno Corsani - 32/7.8.
DAVEY Cyril, Aggiungi due posti
a tavola - Ed. Claudiana - Rina Lydia Caponetto - 24/12.6.
ECO Umberto, Il nome della rosa - G. Platone - 5/30.1.
EGGER W., Primo approccio al
Nuovo Testamento - Ed. Marietti - E, Genre - 17/24.4.
Enciclopedia monografica del
Friuli Venezia Giulia - U. Beri
- 41/9.10.
ESPOSITO R., La massificazione
non esiste - Ed. Paoline - Aurelio Penna - 9/27.2.
FRANCESCOTTl Renzo, Passione di Dolcino e Margherita Ed. « Uomo, città, territorio »
- Tavo Burat - 16/17.4.
GAY MEYNIER Margherita, Breve storia della Y.W.C.A. Italiana dalle origini ad oggi (18941981) - Florestana Sfredda Piccoli - 41/9.10.
GIAMPICCOLI Franco, La religione nella scuola oggi: necessità dell’esenzione - dossier 10 Ed. Claudiana - Florestana
Sfredda Piccoli - 1/2.1.
lANNUZZI V., I mass media e i
Au
loro segreti - Ed. Paoline
relio Penna - 9/27.2.
LEVI Primo, La ricerca delle radici - Ed. Einaudi - Marcella
Gay - 32/7.8.
OBERMAYER H. - SPIEDEL K.
VOGT K. - ZIELER G., Piccolo
Dizionario Biblico - Ed. Paoline - Aurelio Penna - 45/6.11.
PECCEI Aurelio, Cento pagine
per l’avvenire - Ed. .Mondadori - Roberto Peyrot - 46/13.11.
RIBET Giovanni, L’Qriente a
stelle e strisce - Ed. Claudiana - coll. Dossier - Aurelio
Penna ■ 20/15.5.
RICHARDOT J.P., Le peuple protestant français d’aujourd’hui
Ed. Robert Laffont - U. Bert 4/23.1.
ROSSI Leandro - VALSECCHI
Ambrogio, Dizionario enciclopedico di teologia morale Ed. Paoline - Aurelio Penna 45./6.11.
SANFILIPPO Paolo, Giuseppe
Gangole, araldo del nuovo
protestantesimo italiano - Ed.
Lanterna - Gino Conte ■ 46/
13.11.
SERVAN-SCHREIBER Jean Jacques, La sfida mondiale - Ed.
Mondadori - Thomas Soggin Roberto Peyrot - 12/20.3.
SUBILIA Vittorio, Il protestantesimo moderno tra Schleiermacher e Barth - Ed. Claudiana - Sergio Rostagno - 32/7.8.
— Il rapporto tra chiesa e società nella prospettiva vrotestante - Ed. Marietti - Luigi Santini - 16/17.4.