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Taldesd
V TORRE PELLTCE
I', 6"?® I
DELLE VALLI VALDESI
Settima na le
della Chiesa Taldese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXX — Num. 13
— Abbonamento : Lire 600 per l’interno. Lire 1000 per l’eatero — Spedinone in abbonomento postale, 1° Grappo ■—
Cambio d'indirizzo L. 30 — Amministrazione: Claudranti - Torre Pelliee - C.C.P. 2-175117 Prezzo L, ‘tS
TORRE PELLICE, 31 Marzo 1950
Messaggio del Moderatore
SETTIMANA SANTA
Osanna al Figliuol di Davide I BenedeHo Colui che viene nel nome del
Signore! Osanna nei luoghi aiNssimi (Malteo 21 : 9)
■
E’ il grido dulie turbe, cdia precedevano e Bcguivano Gesù, mentr'egli entrava per l’ultima volta a Gerusalemme. Gesù é il Cristo, e il loro Ite / ¡/osi s’inizia la Settimana Santa.
In Gerii salemine erano entrati, prima di lui, re e
grandi di queslu mondo; altri ne entreranno dopo. Ma
■mentre di essi la stona si ricorda appena, l’ingressa
di Gesù nella città santa viene commemorato ogni
Domenica delle Palme da milioni e milioni d’uomini
d'og'ni nazione e razza.
Gii è che Gesù è un re ben diverso dagli aiin,
Ne'mineno il più potente e glorioso ouo stargli a paragone. Egli non ha raccolto nessun esercito, non ha
predicato nessuna rivolta politica e sociale, non ha
proclamata nessuna guerra.
Una sola cosa ha voluto e quella ha ricercato con
latto l’ardore dell'anima sua : testimoniare della verità.
« Sei tu re ì » gli domanderà Filato
E Gesù: «--l'ii lo dici : IO sono nato per questo, e
per questo sono venuto nel mondo; par testimoniare
della venta » (Gicv. IH : 37). Della verità morale e
religiosa, della venta d’ordine pratico, riguardante la
condotta, ■un modo di essere e di comportarsi, un
iirientamento, uno spinto.
Della verità da lui predicata e vissuta, tanto vissuta che egli ne è la costante rappresentazione, i’mcarnazione perfetta, e può dire ih sè '. «.Io sono la
verità ».
comanda, e tutte le nostro negazioni e ribellioni e bestemmie non servono che a dimostrare il suo potere
su noi. Tosto o tardi dobbiamo nconoscere che egli
CI ha vinti.
Certo, nessun re, ncsswn imperatore e potente d?
questo mondo ebbe un autorità «ì grande, poiché essa non conosce limiti di spazio e di tempo e scende
sino alle radici nascoste delVanima u ir and.
Egli è. davvero un re, un re spirituale. Egli è il re.
Come tale non poteva apparire una .s da volta a Gerusalemmc, or sono tanti anni. Egli doveva tornare,
doveva venire continuamente net secoli, maestro, consigliere, guida, ispiratore d'una rcuovu civiltà, ideale
allismmo. insuperabile, affascinante, stimolo inces
sante di progresso spirituale, forza purificatrice, trasformatnee e salvatrice di individui e ,\i popoli.
Come tale mene accolto dalla nostra coscie-nza morale, a meno che questa sia tutta ottenebrata e guasta,
ihventando parte inseparabile e insopprimibile della
nostra vita migliore, colui al quale — a meno di rinnegare noi stessi — dobbiamo non solo ammirazione
c. rispetto, ma anche ubbidienza. Egli s’impone e ci
Sì, egli è venuto e viene continuum ente. Non puh
essere ferma,to, non può essere messo da parte. Egli
viene anche se i Farisei ipocriti e ! Sadducei opportunisti 0 quelli che- dominano il mondo e\il « Principe
(h questo mondo » non lo vogliono. |
Egli mene re spirituale. E noi ? Vogliamo essere'
con quelli che l’accolgono o con quelli ffie lo respingono? Vogliamo unire la nostra voc"è"a'1fkeìla. dei suoi
dliscepoh e della folla dei pii peUegnni che gridano
entusiasti'. « Osanna al Figliuol di Davide i Benedetto il re che viene nel nome del Signore » — oppure voghamo ripetergli coi suoi nemici. « Sgrida,
fa ’ tacere i tuoi discepoli I » Ma se es.si tacessero, le
pietre parlerebbero, tant’è vero che egli e re (iLuea 19; 38-40).
Oh! accogliamolo con cuori giubdanti e. riconoscenti : sia egli il nostro re!
Seguiamolo fin sul Golgota, dove è crocifisso pei
noi, e. poi nell’orto di Giuseppe d’Arimatea, dove è.
sepolto P per noi al terzo giorno risuscita
Dome nel suo ingresso a Gerusalemme, così mila
sua sofferenza, nella sua agonia, nella sua morie e più
ancora nella sua risurrezione risplondc la sua regalità Egli è. re, veramente re. il re dei re. sempre.
('he egli sia il nostro re!
Vittorio Subilla
Dov'è lo Chiesa?
Sotto questo titolo il Cardinale
lldeloQSO Schuster ha pubblicato uiu
artìcolo in cui esamina il movimento
ecumenico (die qualibca con la designazione ormai caduta in disuso
« pancristiano ») e la ricerca delia Chiesa una, che anima oggi i Proleslaiili e gli Ortodossi.
Abbiamo letto con piacere questo
sereuo articolo : noti c’è traccia in
esso delle basse e calunniose denigrazioni di cui è dato di assistete in
questi tempi a una nuova fioritura
su terreno cosi impegnativo e autolevole com’è quello della Pontificia
Lniversilà Gregoriana in Roma.
Neppurt; si fa appello all’unità del
mondo (cristiano quale baluardo da
opporre al a fronte unico dell’ateismo milìtuiite » come è il caso nel
discorso del Pontefice per l’apertura
deirAn.no Santo.
olle altre cc Confessioni Cristiane »
<li trarre da sè le conclusioni. Sem
bra dunque che, pur nel dissenso, si
possa stabilire il dialogo.
Il (^,ardinale discute dell’unità su
liano ecclesiastico e i suoi giudizi
ono dii natura teologica: la sicjirez!a di sè, il senso della propria giutizia, che sono elemento comune a
ulti i documenti romani, poo sono
•stentati in primo piano, ma rele¡ati con garbo sullo sfondo. Il Carlimile si limita a ricoidare «^rti
trincipi che ritiene originali e che
■onsidera-insostituibili, addita le triti conseguenze del loro abbandono,
;ita i Padri dei primi secoli e lascia
Abbiamo detto che il ragionamen
to diel Cardinale è teologico; di ulta
.strana teologia però, di una teologia
che si potrebbe chiamare storicogiti ridica. « La Chwsu si fooda mi
principio di autorità divina » trasmessa di mano in inano attraverso
1 serie dei Vescovi. Chi voglia trovare la Chiesa vera ed una, deve
cercare dove la suwessione aposlo
lica dell’Episcopato si è mantenuta
1( giuima e senza rotture. Inutile cer(are in altre direzioni: basta semplicemente stabilire « dove la successione Apostolica dei Pastori custodisce intatto e predica micor oggi il
deposito della Fede consegnata alla
Chiesa dai SonH Apostoli ».
Al Cardinale la questione appare
t osi lineare, così priva dì problematica, così evidente, da considerare
tutto il lavorio eemnenieu come una
somma di energie sprecate ed egli
non sembra neppure sospettare ohe
Ijtoprio sulla genuinità dì questa
successione il dibattito dura da quattro secoli per lo meno, se vogliamo
limitarci al campo riformato senza
ùsalire sino allo scisma ortodosso.
ecclesiastico regolare, divinamente
stabilito, la cui successione storicogiuriciica non presenta frattura o
dubbio di sorta, si ergono degli uomini senza autorità che non possono
richiamarsi a nessuna successione c
vediamo Aimos, il mandriano, contro Amatsia, il saccidole, vediamo
Geremìa in contrasto con sacerdoti e
proietì e cosi altri ancora. L’autorità
iclìgiosa iegìttiina la imprigionare e
scacciare questi uomini die parlano
1 parte di Dio e che costituiscono
una successione non secondo il cUrìtto, ma secondo lo Spirito. Fincfiè
un giorno si fa a vanti un laico dì
Nazareth, chiamato Gesù, e nella
persona del Sommo Sacerdote Caia*
ia e dei suoi consiglieri, l’autorità
religiosa, cjie può richiamarsi alla
immacolata succcssioue del suo diritto divino, custode o maestra della
Legge, lo scomunica, lo ’ condanna
come bestemmiatore e lo ia crocifiggere cc nel luogo che l’Eterno ayeV a scelto », E’ la storia raccontata
li alla parabola dei vignaioli (Mtt.
21/33-46). I capi sacerdoti e i farisei, udita la parabola, cc si avvidero
che parlava di loro ».
U richiamo a Pietra
Un precedente storico
Che dire di frante a questa posizione così candidamente legittimista?
Possediamo un precedente storico
di questo legittimismo che idbvrebbe
essere al di fuori di ogm possibile
( onlestazione confessionale Nell’Aulico Patto vi era pure una Clriesa di
diritto divino: i suoi sacerdoti possedevano tma unzione che conferiva
loro II un sacerdozio perpetua, di
generazione in iterazione » (Es.
40/1.5). La sucorasioue sacerdotale
era stabilita di padre in figlio, nel
I igoroso ambito della tribù di Levi
e nessuna contestazione storico-giuridica poteva sorgere, I sacerdoti derivavano la loro autorità dall’autorilii stessa dd Dio ed ogni rifiuto di obbedienza doveva essere stroncato:
a andrai dai sacerdoti levitici e dal
giudice in carica a quel tempo; li
consulterai ed essi ti faranno conoscere ciò òhe dice il diritto; e tu ti
conformerai a quello che essi ti dichiareranno nel luogo che VEterno
avrà scelto e avrai cura di fare tutto
qiielU) che t’avranno insegnato... E
l'uomo che avrà la presunzione di
non dare ascolto al sacerdote che sta
là per servire VEterno, il tuo Iho.
o al giudice, quell’uomo morrà n
(Deut. 17/9-13).
Ed e«5co che contro questo potere
Come mai cc ì capi sacerdoti » delia Chiesa stabilita di oggi — stabilita con un apparato storico-giudiziaxio che vuol essere più imponente
aucQira di quello in vigore nella
Chiesa d’Israele — non si avvedono
della discutibilità del loro diritto
lormale? Non c’è da domandarsi —
tome iaceva il Lecerf —^ se il sistema di garanzìa della lede non abbia
finito per soffocare il contenuto che
si trattava di garantire?
La Chiesa Romana, custode della
(I tradizione degli anziani » debitamente interpretata dai suoi prelati
autorizzati, afferma che la fmizione,
m quanto è legalmente esei-citata,
garantisce l’infallibilità della dottrina. E si fa torte del suo diritto ricliiumaudori sopratutto a Pietro.
Ma Pietro, il laico dì Galilea, rinnova l’illegalismo dei piofeti e di
Gesù stesso, quando dì contro alle
gerarebie religiose del suo popolo
afferma: « Bisogna ubbidire a Dio
anziché agli uomini » (Atti 4/29).
L’unità non deve dùnque essere
cercata per vie diverse da quella di
un legittimismo soddisfatte e pura
mente formale? Quali conseguenze e
deduzioni si possano trarre dal pre« edepte di una sneeessione sacerdblale che va da Aaroniie a Caiafa non
è necessario indicare alla accorta
sensibilità di quello studioso secondo la più alta tradìziiaie benedetti
na ohe è l’Arcivescovo di Milano.
Attenendosi al sistema della trasmisàoiie della verità attraverso la
sucoessioue dei Vescovi, la Chiesa
finisce con l’essere sola di fronte a
se stessa, maestra e guida di se sles*
.^a, priva del suo cusíante punto dì
liferimento e di ogni possibilità dì
confronto e di revisione i ritica con
la sua norma originale: in definitiva cioè elimina il canone della Scrittura, riconosciuta dalla Chi» sa primitiva quale testimonianza valida
una volta pei- tutte e irrepetibile a
(òilui che è i! suo supremo e unico
I ero Canone, Cristo, il Signore e il
capo della Chiesa.
La successione apostolica
essere intesa soltanto nel senso che
gli eredi si conformino all’intenzione dei « testatori », chiaramente formulata nel « Testamento » ohe essi
hanno lasciato scritto c che è pervenuto sino a noi attraverso gli erraraenli dei secoli e che ci mette a '
confronlo con lo Spirito c la volontà
stessa di Colui a cui la Clriesa deve
richiamarsi costantemente finché Egli venga.
Come il primo giorno di settembre
del 1539 un giovane francese scriveva da Strasburgo al Cardinale Sadoleto: «c il n’est point d’autre Uea de
i'iinion ecclésiastique ». Non è forse
lecito pensare che oggi, dopo 4 secoli, sia giunto per tutti noi e per le
nostre confessioni cattoliche occidenlali e orientali e liformate il momento di raccogliere quell’ammonimento e di ritrovare « la société »
liell’unico corpo di Cristo, che le
,'iostre comuni infedeltà hanno rotto, « afin qu’en ielle sorte par sa seu
le parole et par sor. Esprit, notis
soyons iinis en un co&xr et en une
pensée »?
comunicRTO
In seguilo al nolo cambiamento di lunghezza d'onda per accordi internazionali da parte della
R. A. I., si è addivenuti a un’unica trasmissione nazionale del Culto Evangelico.
Il Consiglio Federale ha scelto
- per ragioni di carattere pratico la stazione di Roma, che da Domenica 19 marzo trasmette all'ora
solita - ore 9 - in collegamento
con tutte le altre stazioni, il nostro Culto.
Gli ascoltatori sono pregati di
notificare al Consiglio Federale
eventuali segnalazioni che possano contribuire a migliorare detta
trasmissione.
GUGLIELMO DEL PESCO
Presídeme del Consiglio Federale
delle Chiese Evangeliche d'Italia
31 solo Capo delta Chiesa
Y oi siete edificati sul fondamento
degli apostoli e dei profeti, essendo
Cristo Gesù stesso la pietra angolare,
s.dla quale l’edificio intero, ben coliaqalo insieme, si va innalzando per essere un tempio santo al Signore.
(Efes. 2; 20).
Cristo è il capo della Chiesa, eoli, che è il Salvatore del corpo.
(Efes. 5: 23)
Zgll è il capo del corpo, cioè della
e mesa; egli che è il principio, il primojhiiitó dei morti, onde lu ogni cosa abbia il primato. Poiché in lui si conil'iacque il Padre, di far abitare tutta la
pienezza e di riconciliare con sè tutte
li: cose per mezzo di lui avendo fatto
la pace mediante il sangue della croce
„ esso, per mezzo di lui, dico, tanto le
cose che sono sulla iern;. quanto quel/■:’ che sono nei cieli. (Colos. 1 : 18-20)
Certo: « Gesù ha prpclmnato Pieira fandamerdo deila sua CbJ«sarr.
i! fondamento della predicazione e
della cristiana, lìoè la testimonianza di coloro che « hanno veduto
il Signore », non può essere molti
plioato o trasmesso e spostato su altri. La successione apostolica può
Qgni cosa Dio gli ha posto sotto ai
I iodi, e l’ha dato per Capo supremo alla chiesa, che è il corpo di lui.
(Efes. 1: 22)
Jf^ccostandovi a Imi. pietra vivente... anche voi, come pietre viventi,
siete edi.ficati qual casa spirituale, per
essere im sacerdozio santo per offrire
sacrifici spirituali, acceftevoli a Dio per
mezzo di Gesù Cristo. (I Pietro 2 ; 4-5)
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L’ECO delle; VALLI VALÜESJ
POUR LE TEMPS DE LÀ* PA^SOH
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Diea toat-puissant. Père des miséricordes !
Tu nous vois, aujourd’hui humiliés au pied de la Croix,
^car ce..soiit?uos péchés qui ,ys ont attaché le Saint et le Juste,!'
Nous avons commis l’offense, et c’est Toi Sei|fneur
■ •"• Jésus, qui as été frappé pour les coupables que nous sommes.
,^Tu es mort par la maip des- méchants, et ces méchants, c’est
^^lous^ qui T avons tant de fois offensé, renié et trahi ; nous
qui, maintenant meme découvrons en nos coeurs les germes
et peut-être les fruits amers des passions qui se sont déchaî^ nees, contre Toi. Les. vertus que Tu..as montrées sur Ta croix
•„.s’élèvent, elles aussi,* au témoignage contre nous. Ta patience
accuse nos murmures; Tou esprit^de pardon> Ta douceur.
Ton amour accusent notre dureté, nos ressentiments et nos
haines ; Ta foi condamne notre incrédulité ; Ton humilité^'hotre orgueil, et. Ta’ souimission nos révolteSi Pardonne-nous, ô
Sauveur, .et unis-nous à Toi, tellement que, participant à Ta
mort, nous-puissions revivre avec Toi déjà ici-bas pour la
justice et pour la sainteté. Et puisque Tu a promis à Tes
disciples qu’élevé sur lé bois infâme. Tu attireras tous les
hommes a Toi, renverse les forteresses d’erreur et de péché
pni s opposent a Ton règne ; soumets et gagne tous les Coeurs
encore rebellés à Ta voix. ' ‘
' Pere saint, nous nous plaçons tous ensemble sous Ta
puissante protection. Te demandant* une grâce spéciale pour
les malades, ^les affligés et les déshérités. Conduls-noUs tous
- par les sentiers qu’il Té plaira de nous tracer. En attendant le
grand Jour où Christ viendra pour juger le monde et associer
les siens à Sa gloire, aide-nous à vivre en chrétiens, à
souffrir et mourir en chrétiens, les regards toujours fixés sur
Xlé Chef et le Consommateur de la foi* î
O Jésus !
Par r amour qui fit de Toi
Notre Maître et notre Roi
En nous rangeant sous Ta loi,
■— Nos âmes T’implorent! "
'' ' ' Amen.
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iPaix et Liberte)
HéW. 2 ! 9-18.
uno SGUARDO HL 1050
Il primo deputato valdese
Nel 1849 il deputato del Collegio di
Bricherasio, prof. C., era tenuto legalmente a rappresentare gli interessi
dei suoi elettori valdesi : senonchè egli
si era schierato tra gli elementi ultra( onservatori e male avrebbe sostenuto
nel piccolo Parlamento Subalpino le
aspirazioni che l’Emancipazione e lo
Statuto davano ormai come legittime,
’"ja sorte volle che egli fosse sostituito
da un vero Valdese, 1 banchiere Giuseppe Malan, primo a sedere in Pariamento tra i figli del Piemonte ai quali ranno prima ancora la legge neg.ava uguaglianza di diritti.
Tje cose si svolsero in questo modo ;
alla verifica dei poteri, dop<-' l’apertum della sessione il 22 dicembre 1849,
risultai che nell’aula sedevano 13 proiessori, invece dei dodici consentiti
dalla legge. Che fare? TI responso venne affidato aH’uma, e per combinazione ne fu proprio estratto il nome
del prof. C., che era quindi considerato dimissionario ed il cui collegio rimaneva vacante.
L'eiezione _______________
di Giuseppe MoÌan
I Valdesi non potevano restare insensibili a tale stato di oose ed il Moderatore d’allora, 0. P. Eevel, scese
ia Bobbio a Torino, dove il Malan risiedeva, per andarlo a pregare di por"e la sua candidatura. Costui già nel
gennaio dello stesso anno aveva avuto
delle sollecitazioui da parte degli elettori del Collegio di Perosa ma aveva
lifiutato; questa volta però non potè
eludere le insistenti pressioni che gli
venivano fatte, e cedette, alla condizione però' che la propaganda fosse
latta da altri.
Questi avvenimenti si svolgevano
nelle prime settimane del 1850, e le
elezioni ebbero poi luogo nel mese di
febbraio. Se era facile assicurare a
Giuseppe Malan i voti dei Valdesi delia Val Pellio«, non altrettanto si poteva dire delift zona di pianura, comprendendo il collegio la regione fino a
Buriasco. Giuseppe Malan aveva però
il vanti^gio di essere conosciuto e di
aver avuto relazioni d’affari nella sua
qualità di comproprietario e direttore
uelià tessitura di Praiafera, attraverso alle quali si era assicurftta la iainàdi Uomo integro e imparziale. D’altra parte la preparazione elettorale fu
fatta con ogni cura, ed il nostro eaudiduto usci vittorioso, non si sa di
quanti Voti, sui suoi competitori.
ISiatumlmerita la lotta era stata dura, ed i clericali, per cui suonava oltraggio che un \ aldese sedesse in Parlamento, prepararono tutte le loro arni. Ma mutilmeiite.
Alla Camera
Lu legislatura a cui apparteneva il
-\ialan iu una dellé più famose della
storia del Piemonte e dell’Italia, o
quella iu cui si formularono leggi di
rnportanza basilare; vi sedevano uomini come CavoUr, Broffeiió, Boreila, della sinistra di allora' od inclini a
qualsiasi riforma, in lotta continua
con i più rigidi couservator', come un
Costa di Beauregard, il quale affermava in piena camera di votare contro la
' oppressione delle corporazicui religiose, perchè era cattolico ed anteponeva gli insegnamenti della Chiesa ai
diritti dello Stato, o come i membri
del Consiglio di Stato, che proprio in
quel tempo si erano radunat.i d’m'gen.a per esaminare il grave problema
della concessione del culto valdese iu
lingua italiana a Torino
In simile ambiente, Giuseppe Maian ebbe l’accortezza di non schierarsi con l’estrema sinistr-», per non prolocare degli irrigidimenti nei suoi riguardi, e per poter agire con maggiori probabilità di succes.so : il suo posto
fu costantemente al centro sinistra,
ed anzi più di una volta egli intervenne con la sua prudenza a frenare gli
fccessi dei suoi amici di estrema, il
rui procedere comprendeva benissimo
che avrebbe provocato troppo serie
reazioni, dall’altra parte.
Le leggi Siccardi
Era stato presentato allo Camera
da parte del ministro di grazia e giustizia, un progetto di leggi col quale si
sarebbe inferi» un colpo gravissimo
alle prerogative della Chiesa ; esso doveva effettivamente inaugurare l’emancipazione del potere civile da quello religioso, nonostante ropposizione
del clero-ew
omponeva-rd| tre le|
esiastico,
1 delle peno relatii^^'iiii’: giorni
^ la terza', - circa la -jbi|g^i,zioue
Itti di proprietà della ^pesa e
Ordmi eeclosi^ftticj Come si vene, SI toccava al cuore della Chiesa, e
Lu quello un anno uj cui le petizioni e
Uj ' protaifte dei veà^vi ai suocesserò
»Èiiza tregua.' La proposta venne fat^ »a il 26 ' febbraio 18S0, proprio in com-.
cidunza deU’entratia in Parlamento
^uel deputato Malan egh si adoperò
suìfito a convincere' « mes amia de
■juuche à retirer Itìura amendementa
plua mdicavx gut^aeraient probabLe•itenli rejetéa à cette Chambre, et, fuascnt-ils adoptés, aeraient mjalliblemeni
: Kjetéa au Senat., ».
11 Mmistero imi per trionlare e la
legge sul foro ecclesia'-riico l.u approvata alla Camera con 130 voti su lo6 :
111 ricordo dell avvenimento fu eretto
_sQ una piazza di ^rinp un obelisoo
(. on l’epigrafe : 1 .à^'tegge è uguale per
mttil. ' ' r
.f- n-.
L opposizione del clero
(yOine dicevamo', rouposizioiie del
ciero fu feroce : l'arcivescovo di Torino, h'ranzoni, foce pubblicare e diffonicre un manifesto’,', che era una vera e
piupna provocazione lila rivolta contro lo Stato, ed in cui si invitavano i
preti a rifiutare Eobbedienza alle dioposizioni della legge S'ccardi sul foro
ecclesiastico. 11 Governo però non si
lasc’ò intimorii'e, e dopo aver fatto sequestrare i manifek',’taceva arrestare
1 arcivescovo e lo chiudeva nella Cittadella; egli fu condannato ad un me.ve di reclusione ed a 5G0 lire di multa,
i'ioprioinello spiril» e nella lettera delia legge a cui egli si era così tenacemente opposto. Del resto una petizio!ie contraria alla legge ¡.'tessa non aveva ottenuto che aOO fumé, mentre ne
poteva contare ben 15000 quella a lei
iavoreyole. s.i,
La legge, sulle leste
religiose cattoliche
Sintomo dello stato d’animo e della
Situazione fu anche la creazione, a Tor.uo, ui un allenza per la difesa cou' o 1 tir unii episcopale, a favore di
quagli ecclesiastici di spirito liberale
rtoi'ioposli alle vessazioni dei loro vescovi. ■
Lia siabilito per legge che nei giorni dichiarati festivi dalla Chiesa non
£.1 potesse Javorare, e per ouanto tali
disposizioni fossero ormai cadute in
disuso, i Valdesi vi eran tenuti assai
• everarnente. Infatti un ragazzo di Eorà, inconscio della cosa, ebbe la venlura di passare col sue asino caricato
.il merce, davanti alla Chiesa di Luserna ili giorno di festa cattolica ; il
ijiudice del luogo io ritenne senz’altro
colpevole di offeÀ alla religione di
Stato e lo condaniiò alla prigione ed a
una multa.
Giuseppe Malan si valse anche di
questo episodio di retrivo spirito giudiziario, nella discussione sul secondo
piogetto dì legge Siccnrdi ■ anche que<
SI.O venne approvato.
Il nostro deputato ebbe cosi modo
di intervenire a favore dei soldati vaidesi della Guardia Nazionale, che erano obbligati dal’miiggiore B. di Perora ad assistere alle messe e ad astenersi dai propri culti col oretesto di parate e di cerimonie; il ministro dell’ln~emo, su pressione di Malan, comunicava all’Intendente di Pinerolo « che
t militi Valdeai non possono, in verun
'.aao essere costretti ad assiaiere alle
Utneioni religiose cattoliche ». Bella
sentenza, che meriterebbe forse oggi
ancora di essere meditata da qualche
autorità militare o civile !
L’opera del deputato Malan non si
arrestò a questi interventi ■ ma quello
che fece negli anni seguenth non ha,
per ora, da essere celebrato come oenti^nario... e per questo a malincuore.
IO lasciamo per oggi nella penna.
A. M.
ay A’
Infonniarqid Corali e le Scuole Domenicali Vftldesi ohe le feste d‘
canto avranno luogo alle date seguenti ,
Domenica 7 maggio, ore 15 : Festa di Canto per le Corali della Val Chisone è Val Gennanasca a Pomaretto. Prova (l’insieme alle ore 14
al Convitto di Pomaretto. ''
-.r, . --.v- i., ■ -v; ■ - ■ . ' ì
Domenica 14 maggio ore 15 : Pesta di Canto per le Corali 'h. lln \’al Pellicci
a Torre Pellice. Prova d'insieme alla oro 14 alla (’.isn Valdese.
Domenica 21 maggio ore 15 : Pestìi di Canto per le Scuole D(jmenicali
delle Valli Ohisone. (ì-ermanasca, Pellice rispettivamente a
Pomaretto ed a Torre Pellice. Prova d’insieme alle ore 14 nei locali suindicati; ‘ ‘
Le Corali che non hanno ancora segnalato l’iimo da esse scelto nell’Innario Cristiano o nello Psaumes et Cantiqiies che dovrà essere cantato
da ogni singola Corale sono pregate di volerlo segnalare al .Presidente della
Commissione, con cortese sollecitudine.
La Commiaaione Garito Sacro
Libertà religiosa in Spagni
La situazione del protestantesimo
spagnolo, dai punto di vista civile e
politico, si può owatterizzare come segue ; Una legislazione nettamente contraria, che limita notevolmente la libertà d'azióne delle coinmiità evangeliche, ridueendo l’esercizio del culto
alle sole riunioni private e proibendo
qualsiasi ■manifestazione esterna e pubblica; protezione marcata accordata
alla chiesa cattolica romana; libertà di
coscienza individuale, prevedendo la
cost'tuzione che- nessuno può essere
molestato per le sue intime convinzioni religiose.
Nella pratica, il modo di applicare le
leggi varia molto secondo le località ;
essendo la legge stessa assai ambigua,
si presta ad una notevole varietà di inlerprelàzioni, che possono essere talola aperte e liberali, talora invece resU'ittive e oppressive. Per esempio, la
legge parla di libero esercizio del culto
privato; ma che cosa deve intendersi
per privato Í* Gli evangelici spagnoli
(ainsiderano tale il culto celebrato nelle chiese e cappelle; ma le autorità religiose cattoliche e molto spesso anche
(juelle eivili, considerano invece privato solo il culto celebrato in case private e a porte chiuse; talora addirittura
si vorrebbe considerare privato il culto celebrato nell’intimo della propria
( oscienza, senza alcuna partecipazione
(il altri I
Questa varietà di interpretazioni di
una legge poco chiara, crea notevoli
difficoltà ai nostri fratelli spagnoli ; accade così che iu certi distretti le autorità celebrino senza difficoltà il matrimonio civile (il matrimonio religioso
evangelico non è riconosciuto dallo
Stato) mentre altrove si rifiutano di
farlo; nelle caserme i soldati sono talora obbligati ad assistere alla messa,
mentre in altre caserme la libertà della loro coscienza è rispettata; in certi
luoghi lè autorità civili fingono di ignurare gli attacchi anche violenti
contro i protestanti, mentre, altrove ne
lirendono le difese con maggiore o minore energia. Certo è che gli evangelici spagnoli sono continuamente esposti il sopjirusi e a manifestazioni di intolleranza, a seconda del più o meno
grande fanatismo che' regna nella località; il loro lavoro ne è seriamente
compromesso e la loro testimonianza
resa difficile.
Per esprimere questo spirito di intollerauza valga lu seguente citazione
(li una lettera pastorale del vescovo
di Barcellona, pubblicata nel febbraio
l'ù48 (citato dalla Ecumenicul Eoview
1, 1). Dopo aver spiegato i fondamenti del l’ecclesiologia cattolica e ¡iver
sottolineato il fatto che la Spagna è un
paese cattolico in cui vi sono pochissimi non cattolici, il vesocovo continua ;
« ogni culto eterodoaeo deve essere proi
bito in un paese cosi composto; e la so-'
la vera Chiesa, che è la Chiesa Cattcó^
lica, deve essere riconosciuta e .protêttu. do è implicito nell’obbligo da parte dell’autorità civile di riconoscere la.
vera religione; nel dovere dello stato
di difendere la proprietà dei cittadini
e non solo la proprietà maieriale ma
sjieciabnente la proprietà morale e spirituale; nel compito dei principi cfùj
stiani di proteggere la Chiesa, in vista
deir indiretta subordinazione dell'ot^^
ne temporale allo spirituale; tutto ciò'
■è uecesHurio anche a vantaggio dello
Slato, perchè incoraggiando la sola vera
religione è proibendo i falsi culti, %
principe o il capo dello Stato difende
efficacemente la pace sociale, cui Vu-,
nità religiosa porla cosi efficace corifributo. e difende e protegge la pubblica moralità, garantita e promossa dalla pnitica della vita cristiana ».
.-àlla fine della sua lettera il vescovi
si meraviglia che si parli all’estero .J
persecuzione de)^p;;<,ùestanti spagO'
non .si ti'atta di persecuzione, ma
difesa e di raftorzamento della \ eiità
e dell’unità cattolica.
L’articolista di Lcumenical Eeview
mette ironicamente accanto alle dichiui;
razioni del vescovo di Barcellona l’ar.
ticolo della dichiarazione dei diritti del1 uomo, volalo dalla commissione delle Na,zioni [’ni1e : « Chivngue ha dC
ritto alla libertà di pensiero, di co.scienza e di religione; (¡uesto diritto include
In libertà di cambiar religione o credenza, ria. soli ovvero in comunione coìì|
altri, in pubblico e. in privato, nell'ìS
segnamento, nella pratica, nel ruìto%
nell'osservanza ».
M. Ciampiccoll
aol\;
la dii
Un CrisHano è:
Un cervello mediante il quale
Cristo pensa;
Una voce mediante la quale Cristo parla;
Un cuore mediante il quale Cristo ama ;
Una mano mediante la quale
Cristo aiuta.
Opuscoli popolari
l>. I’. — La Porta 8,anta.
1>. P. — Un consiglio dato dalla Mac! irina, «
piiwHono ottenere copie inviando L. 'hi
|ar ogni copia, oltre le spese postali, al“
Pnstoi'e Davide Pmis, Via Cesari» Balbo 8,
BO.HDIOTIKRA.
¡'on vouiaif combler un lac, on y jetteraif des pierres, longtemps, avant
de rien connaître de ce travail. Jîinsi en est-il de Voeuvre de J)ieu ;
c*est un granè abîme que celui de Vincrédulité et de la corruption du monde;
on peut, pendant longtemps, y jeter force paroles, force livres, force prières
et force suoplicafions, sane que rien ne paraisse. €t pourtant rien n'est perdu.
Félix Nêff
3
í l’EÖO'DELLE VALLI \ALDESI
•jai ■
e
dell’obbiezione
^adenza
d‘
NellB eSlèisa uittUcB
isit.l
mij-iesK'
■^0
-• •#! à'"
I coscienza vin
Italia
Il problema delTobbleaione di co
scienza, ormai ben noti* ai lettori
dell*« Eco delle Valli ■», è stato poiiato in Italia alla ribalta dell‘*opinio«e pubblica, prima dai due procesi'si Pinna, poi dial processo Santi (queet’ultimo recentemente releb'rato a
?lNapo1i); poi ancora da un’ampia
^^campa^'na della stampa — più contro
cbe a favore — ed infine dalla notizia
^ che un progetto di legge apposito ef ‘^ra stato presentato al Parlamento
[ ii-per l'iniziativa dei deputati Igine
Giordani ed Umberto Calosso.
iV
J?,' f'i proponiamo, in tre successivi
■‘’'articoli, di cui questo è il primo, di
ÒiC trattare delle reazioni Jell’opinionc
^ italiana alPobbiezioiie di cosiùenza.
^^desumendole da tre paitieolarì am
bienti. che naturalmente si presentono all’osservatore: Pambiente uff!'
■,^'-CÌale eattolieo, l’ambiente ufficioso
^ * .evangelico, l’amJiiente politico.
Qui trattiamo dell’anibiente catti'
r -'flieo
Pii
ligi. Chi sono i soslenilori
ri .................—.............
Ri gistriamo intanto che i sosteni
■’lori dell’obbiezione .di coscienza
natura o d'importanza tali, da poterai
paragonare con i mali e con le diatru
^zioni. mcrteriaU;'moraU e religiose, di
'i una guerra. Talché, pratieamerete, non
dovrà esser mai lecito dii-hìarar guerra a cbicobessia, neppure a scopi meramenie difensivi... E’ alla discussione
che bisognerà sempre ricorrere, non
alla violenza, per la .soluzione dei dissensi intemazionali; è la pace che bisogna sempre salvaguardare mediante
la forza degli spiriti, non mediante la
forza delle armi ».
E Mons, Oltaviami indierà le armi
spirituali ;
a) l'educazione civile e religiosa dei
popoli alla coopcrazione, al diritti a
doveri reciproci, contro il classismo,
il razzismo e l'imperialismo;
b) l'istituzione di un organismo intemazionale di estrema istanza;
c) lo spirito di fraiernità dei popoli
secondo il Vangelo, per cui ogni nazione sia pronta a soffrire per il bene della intera comunità umana;
d) impedire che si costituiscano dei
goverm totalitari.
ittol
ICO,
; in un lavoretto dal
dell
’ ^ *" campo ca
i voi] I appresenlanti del pensiero cat^ lolieo. Citiamo alcuni noini; Igino
■*'' Gioidaui, già ricordato i onie presen
'i'tatoie del progetto di logge al Par
lamento insieme col Calosso; Mons.
li Ottii\iani, dottore in filosotia. teo
f' logia e in lUroque, assessore della
“r Goiigtegazione del San l’Uffizio; il
, barone Allard, che, sebbene belga.
: è abbastanza noto negli aimbienti toscani per il suo movimento Stop War.
da lui fondato, e per la sua teoria
delle « zone di rifugio », fra le qua.li, accanto a Gerusalemme e a Osten^ da. pone il territorio di Venezia.
E’ noto il pensiero ufficiale della
nei confronti della guerra e
^del -.'■i-vizio militare, inulaato da A^ go»lino. Il Padre Bruccileri. S. J..
itolo « Moralità
guerra » (edito nel 1944) soste,'.neva ancora la legittimità della guerra, « giusta, dichiarala per giusta
’iraiis.i. con giusti fini ». Modemamer.le, il dubbio eattolieo circa la con
cretezza dell’obbiezione di coscienza
: partiva dalla riserva che un’azione
vdi (jiiel genere, per essere efficace.
' avrebbe dovuto attuarsi sul piano della collellivilà ; e che perliiito gli obbietlori isolati avrebbero difficilmen
. te potnio ispirare il loro atteggiameli
to ad una concezione universale (il
tallone d’Achille dell’obbiezione sta
^-iiifalli nella condizione assoluta che
ne c(l.‘■lillIisce paradossalmente la li, milazioiie; è un’o,bbiezionc di oosdeti■: za).
I ' I qu8llro punii
[ . lale l’atteggiamento ufficiale del
1^- la Chi csa. Ora, appunto in questi ul-.timi tempi, la vivace presa di posi
[\ ^"^zioiie assunta da Igino Giordani, di
ì rettore del periodico « La Via » ed
^ uno dei portavoce della Santa Sede,
lasciava supporre che il cattolicesimo avrebbe veduto di hiion occhio
iin’acecnluazione in senso obbiezio
nistico. Superata la posizione, agosti
^ niana con il concetto che. nei tempi
; moderni, nessuna gueria. potrebbe
Vi dirsi f(iu.stu, talché nessuna difesa ar,, malli possa evitare, la cotidanna de!
non uccidere ». sembrava ormai
.'aciiuisito che la maggioianza parla.'mentale italiana avrebbe con tutto il
«uo peso sottolinealo la nuova esigenza erisliana della pace di coscienza,
i- l Ha autorevole voce, intanto, con^•feimava tali supposizioni: quella dvd
'i rieoidalo Mons. Otlaviaiii, il ([uale.
Hello sue « Istituzioiii dì Diritto pub
blico ecclesiastico », a! eap. 86, si
esprimeva così:
dedi autore Una Sterzala in senso opposto?
I quattro punti di Mons. Ottaviani possono essere condii,isi da tutti.
La sua denuncia contro ogni guerra
è più <he savia: è semplicemente cristiana, evangelica.
(Via, sembra che improvvisamente
il cattolicesimo stia per dare una sterzata in senso opposto a quanto già si
intravvedoi a, o eredevasi di inlravvedere. ,
Voci di corridoio sussurrano che il
progetto di legge Giordani-Calosso
non incontrerebbe più in Parlameli
lo il favore prima supposto. Strana,
ma comprensibile ritoisione della
campagiia « per la pace » mossa dai
oartiti di sinistra? Può darsi. Sarebbe però — a nostro avviso —■ una er
ronca impostazione del problema il
far dipendere una affermazione di
tnincipio da una contingenza politica: vale a dire il buttar a mare una
quest ione df coscienza per un ripicco ispirato al gioco politico.
Non v’h* dubbio che, se il progetto di legge Oiordani-Cìalosso dlovesse
venir rinviato alle calende greche
(insieme con quegli altri 249 progetti di legge che, secondo l’on. D© Gasperi, sono in attesa da me«i), il mondo, o per noi ritali«,' tirei-ebbe avanti lo stesso. E la nostra terra sarebbe ancora chiamata a presidiatila pace o a dichiarare la guerra, non
certo sulla propria misura, ma si:
<1 nella degli Stati più putenti di lei.
Ma la mancata approvazione di
una legge come quella, cbe riconosce
alla coscienza (e diciamo alla cosciewsa, e non a considerazioni opportunìstiche di privato interes.se, o
di paura, o di « imboschimento »)
un diritto sovrano, sarebbe la con
ferma inaspettata —-'ébe specialmente dopo la seconda gueira mondiale
sembrava doversi per sempre eselu
dere, — della vanita praiéoa di tutti
1 hlosofemi sulla dignità della pefsona umana, e sui diruti deH’uomc
libilo i rtspoi lini© efie si vogliono a fondamento di ogni sana e bene
ordinata democrazia.
Ciò che (dici^ una Rivista
Ma c’è di più.
E’ ora uscito, sul quarto fascicolo
della « Civiltà Cattolica ». un artico
lo del P. Messineo,,S. J., intorno ai
pericoli insiti nella obbiezione di coscienza. : 1, isi',.-'..
La rivista dei PP.i Gesuiti non è
soltanto informativa. E’ infatti l'ipse
dixit dii autorevolissime coirrenti di
p nsiero e di teologia nel catto!icesi
mo. Ora l’autore dell’artieolo sull’obbiezione di coscienza— che non pos
siamo riassumere, per mancanza di
spazio — è estremamente chiaro nelle sue conclusioni, che qui iipe»-tiaino:
1) solo una valuiuzione oggettiva
(quella dello Stato) può applieuisi al
dovere sociale dèlia difesa armali! in
caso di conflitto internazionale. Al
trmenti, la legige emanata dallo Sta-Jr^
to sareUbe valida soltanto per quanti^ è
la ritengono ragionevole i‘ giusta;
2) pertanto, è da escludere in- niedo eat^orien^ e formale ’ il criterio
soggettivo per la distinzione tra obbiezioni di cpadenza legittime ed illegittime. Vero è, che il Messineo
pone in opposizione due criteri oggettivi, quello dello Stato e quello
della legge divina, senza però risol- ■*’
verla, apparendo'così alquanto conliudditorio nella sua illazione. Infatti, chi potrebbe proclaroàre Tìngiustizia della legge umana, se non la
legge divina, cioè, in ultima analisi,
la coscienza religiosa delPobbiettore’
3) il soggettivismo degli obbietlori
di coscienza è pericoloso per le sue
conseguenze collettive; « tale pericolosità si può vedere in atto nel rifiuto degli operai di qualche industria bellica di lavorare alla produzione delle armi e nel minacciato
j. iopero dei portuali per non scari
care le armi inviate dial l’America ai
paesi occid^tali aderenti al Patto
Atlantico ». L’esempio è calzante e
'piega... più di quel ohe dicano le
parole.
Lo scritto del Messineo rispecchia
esso vaste correnti in seno alle sfere
autorevoli del mondo cal'olico? Non
spella a noi il dirlo. Non possiamo
senza rammarico vedere in tal modo
i diritti della coscienza (die è la stessa, che si tratti dì libertà di culto, o
di libertà di stadio, o dì libertà dÜ
non violenza) messi da parte con la
sottigliezza dei distinguo, circa l’og
gettività o la soggettività dell’ìspira
zione interiore, che qui viene com
pletamente travisata. Poiché è tran
po, a proposito dell’obbiezione di coscienza, che sì dica chiaro e netto
di’essa costituisce una iàpirazione,
1111 autentico suggerimento dello Spi
rito di Dio (come la ritolgono i Qùa<
elieri); e non già — come vorrebbe
il gesuita — una « obbiezione destituita di qualsiasi fondamento mora
le e giuridico ». Può darsi che, ino
raímenle e giuridicamente l’obbiezione di coscienza nion trovi l’appog
gio che certi suoi esaltatori vorrebbero darle. Ma non imp.orta. Forse
che i valori dello spirito e le ispirazioni da Alto costituiscono delle as
serzioni giuridicamente registrabili o
paragonabili ai preisupiiposti della
morale umana?
r.
LA COMUNIONE
« ...a meno che ai tratti di una gmrra difensiva {in condizioni ben chiara
•\ mente determinate) contro un'aggresT'Siene armata, ingiusta ed attuale da
parte di un altro Stato, non esiste pia
'oggi alcuna guerra che permetta ad u¡¿t no Stato di chiedere ad un'aggressione
la sanzione del proprio diritto... Per
^■quanto concerne la condotta di una
^ guerra, non esistono mai juelU condi^\zioni che teoricamente potrebbero rcn*
* (/ere giusto e lecito un conflitto armaInoltre, non vi ha alcuna r.ausa di
il significato biblico della Santa Cena non si esaurisce nella figura, pur
così ricca e solenne, del memoriale,
h doveroso ricordare che la Santa Cena è anche una comunione; è questo,
anzi', l'appellativo con mi tradizionalmente e con ragione essa viene definlla nel Linguaggio ecclesiastico cristiano.
« .11 calice della benedizione » scrive San Paolo, « cbe nei benediciamo,
non è egli la comunione col sangue di
( listo? Il pane che noi rompiamo, non
è egli la comunione col corpo di Cristo? ».
Non si può separare il ricordo della
Morte di Cristo dai benefici che ne dcr'vano per i credenti di tutte le età.
« .Eicordarsi di Cristo », diceva Meianione, « significa ricc.rdarsi dei benefici di Cristo e accettarli per fede
infin di esserne vivificati ».
.ìccostandosi alla Sacra Mensa, le
anime nostre si cibano di Oesù Cristo;
non in senso materiale, ma in senso
spirituale. Ciò aignificn che Oesù Cristo. spiritualmente presente sotto i se
tjiii del pane e del vini, nutre le anime nostre con i benefici della sua morti., vale a dire con il perdono dei nostri
peccati, con il dono di 'ina vita rinnovata e santificata. Siamo cristiani, inì'ifti, non tanto nella misura in cui il
nostro intelletto afferra delle grandi
c( rità, quanto nella misura ir. cui Egli,
il Cristo, dimora in noi e noi in Lui.
« La ÌSiMita Cena », si ri-vcva Calvito, « è un banchetto ‘•pintuftle dove
le.sii Cristo ci assicura che Egli è d
l'ìuie vivificante da cui le amme nostre
vono nutrite e condotte -dia beata immortalità ». PI il Catechismo di Heidelberg aggiunge ; « Cristo vuole inse-imrci che, come il oan< ed il vino so.-•..onbano la vita temporale, cosi il suo
corpo crocifisso ed il suo sangue versa'o sono vero cibo e vera bevanda delle
nniine nostre, in vita eterna ».
Nella Santa Cena la presenza di Qesìi Cristo è reale. Noi non crediamo,
nome insegna la dottrina cattolica romana, che il pane ed il vino, una volta
consacrati, contengoruì « realmente il
corpo, il sangue, l’anima e la divinità
del Nostro Signore Gesù Cristo per nutrimento delle anime ».
Crediamo invece che, sotto i segni
del pane e del vino, i quali continuano
a rimanere tali, Gesù Cristo è presente con le sue promesse, con la sua opera pienamente redentrice, non la sua
■poienza di perdono e di vita nuova e
I in-, per virtù dello Spinto Santo (non
per opera di un uomo), coloro i quali
prendono con fede il vane ed il vino,
SI. cibano veramente di Cristo e s'inseì senno in quella comunione spirituale
( on Lui, che è garanzia di vita cristiana e di salvezza.
M^re ri avviciniarn.c alla settimana della Passione, così densa di ricorii 6 di promesse, possiamo meditare
di nuovo sul significato della Comu•iione e prepararci a celebrarla in vista
di una più intima unione spirituale col
Pedentore.
B. Rostan
■■ U
e::i±
-tu-¡’■a il-¿e ■ .. ..i-->
DICESTE CHRÉTIEÑ
.^ Volarne tipo Soleoioni .s. Contiene
altieoli di evangélieeazione, di tétti/ ^
moniantM cristiana, di edificalo/
-n*:, e di informaeione biblica.""
Vuole far conoscere la
Parola di Dio
Abbonamento .o.nnuo
per la Francia 325 fr,
•
Amm. Durban Squire
22, Avenue Mauvoisin
SANNOIS (S. et“ O.) Francie'
ASSUNZIONE
D 1 MARI A
A. proposito della prossima promulgazione del dogma dell'Assunzione di
Maria Vergine, ci ha felicemente sorpresi l'atteggiamento coraggioso as> sunto dai teologi cattolici delle Facoltà di Parigi e Lovanio, in risposta al
refe.rendum indetto dal Vaticano per
conoscere, in merito, l’opinione del
mondo cattolico. Mentre i Gesuiti
{principali fautori già del dogma delV Immacolata Concezione, ned 1854)
hisistono perchè venga proclamato il
nuovo dogma « atta maggior glorificazione della Vergine », e si fan forti
àell’appoggio del Santo Padre, « i
teologi di Lovanio e Parigi» — leggiamo ne « VEUROPEO » del 6 novembre — « per nulla impressionati
dal riferimento all’autorità pontificia
latto dai Gesuiti, rispondono : « Oggi
v'r bisogno di inculcare àìtre verità
ben. più necessarie didPAssunzione.
La questione sociale è al primo piano.
Oggi si deve insistere sulla Grazia santificante, sul Corpo mistico e sui riflessi morali della nostra appartenenza ad esso. Cristo per noi è tutto : come è bello e semplice e chiaro: «.Per
Dominum nostrum Jesum Christum!»
Abituiamo i cristiani ad una fede più
forte e profonda, quale era quella dei
primi tempi. I martiri salirono al patiholo invocando . Cristo, oggi apparentemente è in voga un cristianesimo rovesciato; oggi più si parla della
.Madonna che di Cristo ».
fj(i risposta dei Gesuiti a questa
osservazione — citiamo sempre l'EVhUÌ'EU — è addirittura minacciosa...
.«/ sente odor d'anàtema : « Quelli che
pensano e parlano a questa maniera
travisano il concetto sano del culto a
Maria e si accostano alla concezione
protestante ». Queste parole richiamano al nostro Spirito un bel passo
della, ]*■ lettera dell’apostolo Pietro :
« Accostandovi a Lui, pietra vivente,
1 provata bensì dagli uomini, ma iniiisnzi a ilio eletta e preziosa, anche
voi, come pietre viventi, siete edificali qual casa spirituale, per essere un
sivoerdozio santo... » (leggere cap. '2
-ers. 1 a 10).
Oh! potessimo finalmente comprenlicre, gli uni e gli altri, ohe soltanto
dalla vivente, personale intimità con
Gesù Cristo, può nascere quella comunità fraterna ohe irTesistihilmente
.mnunzierà al mondo la potenza delI Evangelo!
Il primo e più fermo impegno nostro è per Cristo... Per Lui, più di
ogni cosa sua che lo riguardi sia in
cielo che sulla terra ».
Primo Mazzolar!,
4
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L’ECO DELLE- VALLI VALDESI
P\ Ifoce^élle " Comsitiità
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Aligroguà {Cafoì^^'o)
li cuico di dumeuiua 12 uiarzu ò statu
piMsicduK) dal l'astore sig. Francesco Lo
Bue elle rin^aaiamo per d euo mcasàggio.
Sabato 26 marzo nei T-;inpid del Lapoj'uogo è stata benedetto, il matrinacHaio di
hrfi'm £Jmilto Ceiare (Ciava) eoa Monuet
iTenc (Adrachi
li Signore benedica ^esto nuovo focolare che s> tonda. e. ai
ia. gradita visita, abbiamo olea to ai Pastore dr tioik ia somma di L. lU mila prò eostruenda scuola cappella delie F'ucme.
Sabato 26 corr. Lmtg ìànrieo di Pramtdlo e Piauo» Uvetta del nostro quartiere aelia' Costabelia, si - sono scambiati nei
tempio sotto io £^uaido di Dio gli aueUi
nuaiaii. Ai telici sposi, auguriamo di fondare un focolare di bui Gesù sia Tospite
desiderato e amato.
Pinerolo
— Lia comunità esprime la sua gratitudine al Vice Moderatore Past. A. Deodato
ed al Past. L. Marauda per aver presieduto i culti del 12 febbraio e del 12 marzo. E ringrazia pure il rag. Costante Costantino ed il prof. A. Forneron per ia
loro collaborazione in due riunioni settimanali.
— Al culto 4ci 26 corr. Vardon Aldo e
bahiia» Ida, dei Ciiiabrandi, hanno presentato al Santo Battesimo il loro quartogenito Luciano. Sul bambino e su lutti i
suoi cari scendano le benedizioni del Padre
Celeste 1
— li bazar di beneheenza a favore delle
opere della Chiesa, preparato con cura
dalia Unione Femminile di Pinerolo, ha
avuto luogo domeuica 26 marzo, con un
raliegraute risultato finanziario.
La manifestazione si è conclusa oou una
serata famigliare, turbata dai cattivo temmo, ma che ha nondimeno lasciato in
tutti un buon ricordo, li lavoro compiuto
dall’Unione Femnfinile ha portato il suo
frutto e la chiesa lo raccoglie con riconoscenza.
— E ’ stata distribuita in parrocchia la
tircotare ai l-'ae^ua, contenente il programma dei culti della Settimana Santa,
ssaggi e notizie varie. Hacoomandiamo
!a puntualità ai culti deile Domeniche
delle Palme e di Pasqua (ore iO precise).
Marseiile
— A cominciare dalla domeuica delle
Palme, il culto domenicale avrà imzio alie ore 10.
— La gioventù ha ofEerto il 18 marzo
uno bella serata che ha saputo attrarre
l attenzioue del pubbhco ed anche commuoverlo, cosi per U contenuto delM rappresentazione come per il suo valore artistico. L’apprezzamento e gh applausi non
sono mancati.
San Germano Chisone
Dipartenze - 1 Marzo : Soulier Diulio,
di anni 73, dei Ferrieri. Spentosi improvvisamentb nelle braccia dei nipotini che
tanto lo amavano.
0 marzo : Cortiba Paola di Ernesto e di
Cliambon Frida, di mesi 14. Bimba bella
I robusta, ohe breve inesorabile malattia
ha tolto cù suoi genitori « al fratello. Nell'assenza del pastore della parrocchia chiamato a Venezia per una campagna d’evangelizzazione, il servizio funebre è stato
presieduto dal pastore dì Pomaretto sig.
Paulo Marauda.
10 Marzo : Long Adolfo di anni 67 dei
Bianchi superiori. Era ammalato da molti
mesi, ma nulla faceva presagire la sua fine immatura.
25 Marzo ; Baret Lidia, da molti anni
ospite dell’Asilo dei Vecchi.
Alle famiglie visitate dalla prova giunga l’espressione della simpatia cristiana
della comunità. A tutti, giovani e vecchi
l’ammonimento di Gesù ; « Anche voi siale pronti! ».
— L’Asilo d’infànzia ha ricevuto con
ritsanosoenza la somma di L. 4.800 da parte dei Dirigenti e Impiegati e Assistenti
del Cotonificio Widemann, in memoria di
Bertnlot Te.oflo Antonio, padre del collega
d'ufficio Signor Giovanni Berialot.
XVII F E V K 1 E K —
Ce fut une belle journée que celle du
Dimanche 19 l'évrier pour les Vaudois de
Marseille.
Venus en nombre ils se groupèrent dès
le. matin dans ta chapelle de Menpeuti,
aimablement mise à leur disposition, et
i urent le privilège d’entendre une édifiante prédication de Monsieur le Pasteur
Aipiionse Peyronel de St-Hippoljte-du-Fort
qui rappela tout d’abord le mot d’ordre de
Janâvel; * Que rien ne ¿oit plue fort que
cotre foü » Mais poursuivit i’Orateur, cette toi voulons-nous la recevoir?... et si
nous l’avons reçue, est-elle agissante?
iiayonne-t-eUe autour' de nous et produitelle des fruits?
Après lé culte on se dirige vers la belle
salle de la rue du Platane où était préparé un succulent repas qui fut fort apprécié.
Une certaine mélancolie régnait pourtant dans la aalle : on n’eut pas le plaisir
de voir le Président de l’ünion Vaudoise,
Monsieur Bivoire, se lever, au dessert,
comme de coutume, pour souhaiter la
bienvenue aux invités et remercier les
amis de la Colonie Vaudoise et tous ceux
qui avaient uni leurs efiorts pour faire de
cette rencxintre une jolie fête. M. Bivoire
était absent, retenu chez lui par la maladie. Il fut remplacé par 1« Vice-Président,
Monsieur L. Bé, qui adressa aux Va;idf)is
un vibrant appel à la consécration.
Ixi programme habituel se déroula ensuite ; Evocation historique. Choeurs religieux, récitations patriotiques, goûter et,
[Kiur terminer l’après-midi, trois jolies petites pièces jouées par de jeunes Vaudois
l't Marseillais dont plusieurs sont de véritables artistes. Il était sept heures lorsque le rideau fut tiré. On ne se sépare
pourtant pas. Les tables furent remises
en place et couvertes de mets fort appétissants autour desquels on s’assit pour
terminer ensemble cette belle et bonne
journée.
Mad. Noguier.
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Librerio Editrice ~ Clodd^éào
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Giorgio Peyrot: Le riunioni religiose e l’esercizio
del cultd nelle norme aiiualmenie vigenH .in Italia.
pagine 6Ì Lire 300
Due enni^dopo fa promulgazione della Cosfìfuzione Repubblicana
le norme vigenti in Italia in materia di riunioni religiose sono
ancora quelle fasciste, le quali sono ormai chiaramente ipcosfifuzionali, nella letiera e neflo spirito. In questa situazione ambigua,
quafè la posizione delle Chiese Evangeliche ? Tale è il problema
discusso con ampiezza di doftrina e con ferma chiarezza di giudizio in questo libro.
Jone Cari on : I sette figli di Anacleto Buffetti.
pagine 180 Lire 550
Anacleto Buffetti, buona pasta d’uomo, come educatore dei suoi
sette non sempre simpatici ragazzi, è un fallimento. ¡1 Mago
Merlino glieli reftifìca con una specie di pedagogia attiva, che
non manca di situazioni spassose. Questo bel volume, riccamente
illustrato, C0n una copertina a colori, si presta ottimamente come
regalo pasquale per bambini.
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G IN E^VR A
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francese del Bifornaatore Protestant
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Le recensioni della stampa svizzera e*
francese sono state unanimi nell’elo-'
giare quest’opera di valore. 'Riparleic
remo di quest’opera.
EDOUARD DANTAN; Le Dooteu'^
Grenfell, chevalier du Grand Nord.ì
E’ l’avvineente storia di un mediod,i
naturalista, navigatore intrepido e di
Í»
ÙmilOlIfllil Dr. BADAIAMENTI
stinto scrittore, nelle nordiche terre?.;
del Labrador e di Terra Nuova, dove,,
egli ha saputo portare a ctrmpirnento ”
grandi iniziative sociali. Nella collana,
già cosi nota « Les Vainqneurs », questa biografia del Dott. (Trenfell trova
:i giusta ragione il suo posto.
Prezzo fr. sv. 4,75.
— La Scuola d'Agricoltura s’è aperta
lunedi 27 corr. con una diecina d’allievi.
— Un Corso serale di taglio e di cucito
si inizierà la sera di' giovedì 30 corr. alle
ore 20,30, per lo signore e signorine che
non possono frequentare l’analogo Corso
diurno, a causa del loro lavoro. Le iscrizioni si ricevono presso la Direzione della
Scuola, ai Monnet, anohe la sera stessa
della prima lezìone^ Vi si potranno avere
informazioni circa le condizioni del corso,
che sarà tenuto le Sire di martedì e giovedì alle ore 20,30.
— L’inaugurazione ufficiale della Scuola avrà luogo nel pomeriggio della domenica 16 aprile. Ne eomunicheremo il programma.
Medico Chirurgo Dentista
SPECIALISTA
ERNEST CHRISTEN: Phil Dcloj.'a.ii secours des lépreux. .
TORRE PELLICE • Via Arnaud, nam. 1
ORARIO: Lunedì, dalle 16 alle 18.
Mercoledì e Venerdì dalle 9 alle 12.
Direzione,' Via dei Mille. 1-Pinerolo
'Telefono 2009
Amministrazione: Claudiana - Torre
Pellice
C. C. Postale 2-17567 della Libreria
Claudiana -7- Torre Pelltee
Dir. Resp. Ermnnfio Rostan
Tip. Subalpina, s. p. a. - Torre Pellice
Molte personalità del Protesi ante- "a
simo-le quali hanno dedicato tutta la '
loro vita al servizio del prossimo, per- ,
ciò anche al servizio di Dio, sono qua. si totalmente sconosciute. E' un bene
ed un male al tempo stesso; un inaie, <
se si tién conto del fatto che alla meri- .
talità protestante rijnignn l’idea della ''
Città di Pimerolp - Ufficio Tecnico
Prosciugamento del rio Moirano
e sDoi derifati
Le. famiglie Gardiol e Don ed i congiunti tatti profondamente commossi
per le molte prove di simpatia e di
aiuto ricevute in occasione della dipartita del loro dilettò
esaltazione delle opere umane; un
male, se si pensa che ogni vita buona,
dedicata al servizio della carità e del- '!
la verità, è una testimonianza cd un-_^
esempio.
L’autore, già conosciuto per altre
sue pubblicazioni, ha voluto presen-|r
tare ai lettori la bella e nobile ilgurp 'L
— Abbiamo avuto il piacere di avere
fra di noi per ima domenica un Pastori
crigüiariü della nostra parrocchia, il dott
Gustavo fìeuchard, il quale ha rivolto all’assemblea del culto del mattino un vigo
roso messaggio biblico, e, dinanzi agli
Unionisti, riuniti nel pomeriggio in con
vegno interquartierale, ha trattato con ef
Peacia un argomento che interessa la gio
lentù moderna. Come ringraziamento pei
PRO VALU
Si avverte il pubblico interessato che, a
partire dal 1 aprile p. v., il recapito della
'■ iTo Valli » verrà trasferito da Via Becl ivith 14 n VIA ARN-AUD 29, presso la
1 ipografia Subalpina, col «eguente orario ;
.'■¡r.rcoledì e Venerdì dalle 9 alle 12.
A tale indirizzo va d’ora innanzi indirizzata la corrispondenza.
il Presidente
Si rende noto agli utenti interessati che
il Canale Moirano e suoi derivati saranno
prosciugati dalle ore 18 di sabato 1 alle
ore 20 di giovedì 6 aprile 1950.
Gli industriali dovranno eseguire tutti i
lavori che loro spettano nei tratti di canale a monte q a valle degli stabilimenti.
Gli utenti ed i proprietari dei terreni
adiacenti ai canali dovranno :
1) Tagliare i rami delle pismte o delle siepi vive e le oeppaie e pinete che nei rispettivi fondi, spOTgeiido sui canali, producano difficoltà al servizio, ingombro al
transito od ostacolo al deflusso delle acque.
2) Lasciare libera lungo i canali una zona della larghezza di un metro su ciascuna sponda per il deposito delle materie
provenienti dallo s[>urgo ò da altri lavori
di manutenzione.
3) Tenere ben spurgati i canali derivatori, i loro bocohetti di presa e gli sbocchi
di ritorno nei canali principali.
4; Liberare da ogni ingombro le luci dei
ponti e delle passerelle ]>er uso privato,
per strade poderali e vicinali.
5) Biparare e mantenere in buono stato
di conservazione i ponticelli e gli altri manufatti ohe interessano i canali.
Il Sindaco.
Gardiol Emidio
di Un uomo che ha dedicato tutta la’''
!-ua vita, dai campi di missione fii><> ^
ringraxiano sentitamente tutti coloro
che con la loro presenza, scritti c. fiori
hanno voluto onorarne la memoria; in
modo speciale ringraziano il Dottor
Bob, il pastore signor Bert e le famiglie Forneron e Bleynai che tanto si
prodigarono durante la lunga malattia.
Massera-S. Secondo, 20 marzo 1950.
BUONA FAMIGLIA, cerca domestica, fidata, capace, referenze - Scrivere Balestra — Peschiera 3 — Torino.
alla sua permanenza alla « Chartreuse de Valbonne » (Francia) a soccorfere i lebbrosi. Come sempre, le biografie di E. Christen si leggono -un ^
interesse e con grande beneficio. ^
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Nella collezione « Les Vainquaurs »
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Telefono n. 23/44
ORARIO FERROV lARIO - TRAMVI A R I O - A U TOM OBILISTICO DEL PINEROLESE
TORINO-PINEROLO-TORRE PELLICE e viceversa
Torino
AI rasca
Pi. croio
Briclicraaio
Torre Pellice
4,50
5,32
I
6,20 1 7,55 I
I 7,101 8,46 I
I 7,38 I 9,08 I I
6,38 I 8,01 I 9,26 I 9,35
I 6,53 I 8,20 I
I 12,28 I 13,10 I 17,05 I I 18,20 | 18,30 ( 21,35
I I 13,52 I 17,51 I I 18,46 | 19,16 | 22,15
I 13,07 I 14,20 I 18,17 I | 19,01 | 19,43 | 22,36
12,48 I 13,24 I 14,42 I 18,45 | 18,52 | 19,18 | 20,02 | 22,56
9,50 I 13,02 I 14,02 | 15,03 I | 19,07 | 19,35 | 20,24 | 23,14
Torr« Pelile«
Bricherasio
Pinerolo
Airasca
Torino
I
4,35 I
4,50 I
5,18 '
5,37 I
6,26 i
I
I
6,561
6.11 I
I 6,28 1
6.03 I 6,52 1
6,11 I
6,24 I
8,51 I
7,16 I
6,45 I 7,35 I 8,15 |
7.05 I
7,20 I
7,361
7,55 I
8,30 I
9,05 I 12,20 1-----I 13,13 I 16,26
9,19 I 12,34 |'l2,40 I 13,26 | 16,42 |
I I 13,03 I 13,40 I 17,03 |
1 I 13,20 I I 17,29 I
I I 14.20 I 14,30 I 18,20 |
19.42 I
19,58 I
20,22 I
20.43 I
21,351
IN VIGORE DAL 15 MAGGIO 1949
BRICHERASIO-WVROE e viceversa
BrU'her. 5,16 | 9,30 | 13,35 | 14,55 I 18,50 I 20,15 Barge 4,25 | 6,08 i 12,22 | 14,08 | 16,20 | 19,32
Barge 5,36 I 9,50 | 13,54 I 15,14 I 19,10 I 20,35 Bricher. 4^7 | 6,30 | 12,40 | 14,38 | 16,40 | 19,52
ÎRAMVIA PINEROLO-VILLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
Pinerolo
Pérosi
4.2SI 5,45 I 6,45 I 8,i9| 10,151 11,30 1 12,40) 14,40 1 17,201 19,15 1
5,45 I 6.» 1 T.40 I 9,10 | 11,20 | 12,25 I U | 15,40 | 18,25 | 20,10 |
Autoservizio e tranvia
PINEROLO-ORßASSANO-TORINOe vlccv.
(1) (2)
6,f5|7 112,55118,10
7 I 7,40 I 13,34 I 18,50
7,37 I 8,20 I 14,09 I 19,29
(1) (2)
6,20 I 7,10 I 14,20 I IA15
7,04 I 7,40 I 14,56 | 18,55
7,44 I 8.26 I 15,36 | 19,35
f2) Festivo
Pinerolo
Orbata.
Torino
Torino
Orbaa.
Pinerolo
(I) Feriale
Linea Automobilistica
TORRE'BOBBIO PELLICE e viceversa
Torre Penice
'Bobbio Pellice
(1)
8,35 I 12 I 19,15
9,05 I 12,30 I 19,45
Peroaa
Pinerolo
4,45 I S,S6 I T I 8,20 I 9,40 | 11,45 | 13 | 16 I 17,40 | 18,50 I
6 J 6,45 I 7,55 I 9,10 I 10,40 | 12^’* ' U.IS | 16,55 | 18,35 | 19,45 I
IL
Bobbio Pellice 6,05 ( 8 l 15,30
Torre PelHce 6,35 I 8,30 l 16
(t) Solo II Venerdì
Autoservizio Sapav-Satti
PINEROLO-AIRA5CA-TORINO e viceversa
Orarlo giorni feriali Sapav-Satti
Pinerolo
Alraaca
Torino
Pinerolo
Airaaca
Torino
Sapar Salti Sapbv Salti
7,40 in,« 113,45 118,40 Torino
7,54 11 1,54 113,59 118,54 Airaaca
8,25 I 12,25 I 14,30 | 19,25 Pinerolo
Orario giorni festivi
7,W 18,30 I 13,10 I 19,50
8,44 I 13,24 I 20,04
8,25)9,15 j 13,55 | 20,35
Salti Sapav Satll Sapav
7 I 11,50 I 17 I 19
7,31 I 12,21 I 17,31 I 19,31
7,45 I 12,35 I 17,45 | 19,45
Torino
Airaaca
Pinerolo
7,20
7,51
8,05
12,15 I 18 25 I 23,55
12,46 I 18,56 I
13 I 19,10 I 0,35
Anto PEROSA-PERRERO-PRALI
feriale 21 6 8 lerlatc
Perora 9,20 ; 17,36 20,20 Prall Ohigo 5,35 6,50
Perrero 9,50 18 20,50 Perrero 6,20 7,30
Perrero 10 21 Perrero 6,25 7.35 11,10
Prall OMgo 10,51 21,50 Perora 6,50 8 11,35
22
17.15
18,05
18.15
18,40
Dal .
e Domenica. _____ _______ ______________________ ________
Luglio lolo la domenica. La cerea 6 t in coincidenza con l’mitoservlzio di
(p. ore 7,10) Torino (a. ore 8,25).
gran tsMamo Perora