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LA BUOIVA NOVELLA
GIORNALE RELIGIOSO
PBeCZO D’ASSOCIAZIONE
{À domieilio)
Torino, per un anno L. 6,00 L.7,00
— per sei raesi « 4,00 » 4,80
Per le provÌDcie e l’eslero franco sino
ai conlìni, un anno . . L. 7,20
per sei raesi, » 5,20
A).)50£jovTii (?£ i'jiyinn
SegueDilo la verità nella cariU
Efbs. IV. 15,
L’Ufficio della BUONA NOVELLA è in
Torino, presso la libreria Evangelica
di GIACOMO BLVVA, viaCarlo Alberto,
dirimpetto al CalTè Dilei.
Le associazioni si ricevono in Torino allo
stesso Ufficio.
Gli Associali delle Provincie potranno provvedersi di un vaglia postale,
inviandolo franco alla libreria Biava.
Studii storici «alle Indulgenze III. — Missioni Evangeliche. — Istituto di Educazione femminile a Torre nelle Valli Valdesi. — L’Echo du Mont-blanc, ed il
•ig. Reta. — Notizie religiose. — Cronachetta politica.
STUDI! STOlllCl SIILE l\’DliLGE^Z!ì
IIL
A Carlagine scoppiò iì grande scisma
di Novaziano a cagione delle indnlgeoze.
La Chiesa di Cartagine trovavasi allora
senza vescovo, perchè il famoso s. Cipriano, vescovo di quella Chiesa, era fuggito a causa della persecuzione: però dal
suo nascondiglio dirigeva nel miglior
modo possibile la sua Chiesa, sorvegliando
specialmente acciò in essa non s’introducessero gli abusi che andavansi introducendo dappertutto. Cipriano era la quei
tempi l’oracolo di tutta quanta la Chiesa,
siccome in allri tempi lo furono un Glro
lamo, un Agostino, un Bernardo. Ci restano ancora le lettere che Cipriano scriveva dal suo nascondiglioj nell’uudecima
e nella quarantesima delle quali fa vedere
quanta importanza egli attaccasse acciò
fosse mantenuta l’antica disciplina di rigore verso gli apostati (lapsi): egli voleva
cbe nulla fosse rinnovato, che non si rimettesse loro nulla della penitenza canonica fino a che almeno i vescovi non si
fossero raunati a concilio per decidere
cosa avesse dovuto farsi. Gli ordini di
Cipriano non furono eseguili. Felicissimo,
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arcidiacono di Carlagine, e cinque preti
che la peasavaao come lui, senza calcolare gli ordini del loro vescovo, conlinuaroDO ad accordare l’indulgenza agli aposlati ; e giunsero perfino a condannare
l’opinione di Cipriano, dicendo che un
uonìo il quale alla visla della persecuzione
era fuggito, ed aveva abbandonalo il suo
gregge, iioa doveva mostrare un così
grande rigore cogli altri. Cipriano allora
■irritalo, scomunicò Felicissimo ed i suoi
aderenti.
Intanto un altro partito si era formato
in Carlagine. Novato, prete carlaginese,
insegnava che nè vescovi, nè concilii avevano il diritto di annullare l'antica disciplina, perchè essa era chiara nella Bibbia;
che gli apostati non potevano mai essere
ammessi alla comunione, e che ogni indulgenza era una prevaricazione. Novato
appoggiava la sua doltrina sui passi seguenti : Malt. XII, 31, 32; Marco Ili, 28,
29; Lue. Xll, 10; Ebr. VI, 4, X, 26; I,
Giov. V, 16.
Allora Felicissimo, dalla dottrina di rilassamento che aveva sostenuta fino allora, passò alla dottrina di Novato, e si
pose alla testa dei novaziani di Carlagine,
mentre Novato si pose in viaggio per fare
|)roselili, e daH’Africa andò fino a Roma,
ove spargeva la sua doltrina fra i preti,
fra i quali ve ne era uno in gran credito
che si chiamava Novaziano.
La Chiesa di Roma era in que’ momenli
senza vescovo : Il clero e il popolo essendosi secondo il costume raunati per eleggerne uno, la divisione si pose fra di
loro: unaporziooe elesse Novaziano, un’altra elesse Cornelio, cd ambidue dalla loro
fazione furono consacrati papi: ambidue
scrissero a Cipriano per essere ricono
sciuti. Cipriano profittò della sua influenza
per rovinare papa Novaziano e favorire
papa Cornelio : non volle ricoaoscere il
primo, e riconobbe il secondo, e scrisse
lettere dappertutto colmando di lodi Cornelio e dicendolo il solo legittimo vescovo
di Roma, e gettando tutto il biasimo su
Novaziano, chiamandolo un usurpatore,
un intruso. L’autorità di Cipriano era
grande, essendo primo vescovo dì tutta
la Chiesa d'Africa in allora fioritissima,
ed il più dotto in tutta la Chiesa; perciò
Cornelio fu riconosciuto vescovo di Roma.
Era naturale che Cornelio dovesse pensare sulle indulgenze in maniera lulta opposta al suo emulo Novaziano.
Cipriano intanto dal suo lato non perdeva il tempo. Morto l’imperatore Decio,
e cessala la persecuzione, uscì dal suo
nascondiglio, ed adunò un concilio nell’anno 231, ove convennero i vescovi Africani, e decisero sulla proposta del loro
presidente Cipriano, che gli apostali dovessero essere ammessi alla pace della
Chiesa. Il vescovo di Cartagine, lieto per
questa vitloria, mandò immediatamente
due deputati in Roma cogli alli del concilio per impegnare Cornelio a fare altrettanto. Un concilio diffalli si tenne in Roma sotto la presidenza di Cornelio, nfl
quale si decretò in favore degli apostati,
e furono condannali come scisinatioi ed
erelici il prete Novato, l’arcidiacono Felicissimo e l’ex-papa Novaziano.
Gl’imperatori Valeriano e Gallieno c'j«
successero al persecutore Decio, non regnarono molto, e già si vedevano i forieri di una nuova e forse più terribile
persecuzione nella Cbiesa : allo avvicinarsi della quale, i vescovi che tenevano per la indulgenza si raunarono a
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concilio, e disiero di accordare la riconciliazione a tulti quegli aposlati clic dicessero di essere pentiti del loro peccalo,
senza aspettare, come avevano decretalo
i concilii precedenti, che avessero compiuta la penitenza. Ed ecco in conseBuenza di una tale decisione che tulti gli
apostali, dicendosi penliti, furono riammessi alla comunione; e così la dottrina
delle indulgenze si stabili nella Chiesa
per il credilo di Cipriano, e per l'opposiIcione, forse un po’ indiscreta, di Novato.
Ua quelle indulgenze, se non erano bibliche, erano almeno ragionevoli: stabilivano, è vero, la potenza del clero, ma
non strviTiDo od arricchirlo: erano forse
un abuso, ma non se ne faceva un mertalo.
HlSSIOJil EY.0GEUC11E.
il giornale delie missioni evangeliche,
nell’ottava dispensa di quesl’anno dà dei
preziosi dettagli intorno alle missioni degli Americani fra i Cristiani armeni che
«ono nell’impero ottomano. Noi terremo
da quel fascicolo alcune notizie che speriamo essere aggradevoli alla più gran
parte dei letiori della Buona Novella.
Sono circa 20 anni dacché il consiglio
americano delle missioni fondò in Oriente
tre grandi opere di evangelizazione. Una
fra gli Armeni sparsi nell’impero turco;
una seconda nella Siria; la terza fra i Nestoriani sulle frontiere della Persia. Parleremo per ora della prima.
L'uUitno rapporto letto nel consiglio
americano giunge fino al primo gennaio
a quell'epoca la missione fra gli
Armeni comprenderà otto stazioni e 21
succursali, o stazioni minori ; vi erano 18
missionarii americani consecrali; un missionario medico; 16 predicatori indigeni;
altri 41 indigeni impiegati a diversi titoli,
ed una ventina di donno cristiane o maestre o istitutrici, 0 travagliando nell'opera
della evangelizzazione in altro modo: in
tutto 96 persone occupale alla evangelizzazione degli Armeni. Vi erano 13 chiese
organizzate co’ loro rispellivi pastori.
Il cullo si celebrava regolarmente in
circa cinquanta diverse località; e si possono calcolare circa 200 paesi nei quali si
trovano armeni converlili di recenle al
Vangelo per lo zelo dei missionarii americani.
Si sono formate chiese evangeliche iuteressanlissime in molle località: citiamo
per esempio Adrianopoli, Nicomedia, Adabazar. Drusa, o come altri la chiamano
Bursa, Kataia, Cesarea oggi Raiserich ,
Tiatira oggi Akhislar, per lacere di lanle
altre località ove si sono formate chiese
evangeliche più o meno numerose, più o
meno ferventi.
La sede principale della missione è naturalmente a Costaatinopoli ; in quella
immensa citlà travagliano alla conversione degli Armeni cinque missionarii americani , quattro predicatori indigeni, ed
altri sei agenti egualmente indigeni. I nove
predicatori, predicano in ogni domenica
più volle; e nella settimana tengono molte
riunioni in varii luoghi dei diversi quartieri della città: e le conversioni si vanno
di giorno in giorno moltiplicando.
La tipografia è quasi sempre annessa
alle missioni evangeliche, e la tipografia
della missione americana di Costantinopoli
non se ne sta oziosa : nella sola città quella tipografia uel >392 aveva falto ciroolare
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30,000 volumi tra Nuovi Testamenti, Bibbie e libri religiosi, senza calcolare quelli
cbe aveva maudali fuori. Ecco cosa raccoDla UD viuggiatore aniericaDo, non missionario, che l’anno scorso era a Constantinopoli.
« Siamo andati a vedere lo slabilimento
biblico della missioae. Esso è situato in
una delle vie più popolate di Costantinopoli ove il commercio è più florido: esso
è in una proprietà del gran Visir, affittata
ai missionarii per farne un magazzino di
lihri, alla sola coadizione che non vi si
venderebbero che libri protestanti. Ivi si
trova la Bibbia in 25 lingue diverse. Durante la nostra visita noi vedemmo che le
persone entravano in folla, osservavano
ì libri, e molti ne comperavano ».
L’educazione della gioventù e l’istruzione sono due altri mezzi di cui si servono i missionarii evangelici; e questi
mezzi non sono trascurali dai missionarii
americani di Oriente. Nella sola Costantinopoli i missioDarii hanno aperte Ire scuole primarie per gli Armeni, che sono fre«luentate da molli giovanetti che sotto la
direzione dei loro preti, che temono l’istruzione, sarebbero restali nella più rozza
Ignoranza. Oltre a ciò hanno stabilito un
seminario per l’istruzione superiore, ed
una scuola superiore per le giovinette: il
seminario contiene più di cinquanta alunni armeni, dodici de’quali si sono dati agli
studii ecclesiastici, gli allri ad altri rami
dello scibile. 1 seniinarii de’ missionarii
evangelici si possono chiamare veri licei,
e non luoghi d’istruzione teologica. Per
conoscere quale è lo spirito che anima
quei giovani seminaristi, ed in conseguenza quale è la regola che si osserva nel
locale, basti il dire che nelle ultime va
canze molli di essi invece di andare in
cerca di vani divertimenti, si sono caricati di Bibbie e di Nuovi TestameDli e sono andati a venderli nei villaggi, ed alcuni di loro sono stali l’istrumento di bellissime conversioni.
La scuola superiore delle gioranetle ò
frequentala da 64 giovanette armene. Esse
fanno rapidi progressi nella educazione.
Per far conoscere quale sia lo spirito di
quelle giovanette sotto 1’ educazione delle
mogli 0 lìglie dei missionarii evangelici
basterà citare un solo fatto. Quasi tutte,
e volontariamente, l'anno scorso occuparono le loro ore di ricreazione travagliando a beneficio de’ poveri che avevano sofferto nell’incendio di un sobborgo: ed ora
molte di esse travagliano in quelle ore per
mantenere una persona che vada a portare la Bibbia ai loro compatriotti.
Ad Aiulab, città posta sulle ruine della
vecchia Antiochia di Cilicia, la cappella
che può contenere più di 600 persone è
divenuta angusta. Il missionario ha immaginato un nuovo metodo per iuseguare
a leggere facilmente quei poveri armeni,
che specialmente quando sono avanzati In
età riesce cosa difficile : giorni sono espose dalla caltedra il suo piano in modo da
farlo intendere c gustare agli ignoranli ;
ed ecco che allo scendere dal pulpito 67
persone si presentarono per profillare di
queir insegnamento : fra questi eravi un»
vecchia di 70 anni, la quale piangendo diceva che voleva fare ogni sforzo per poter leggere da sè quella Bibbia che conteneva cose sì belle. Quando i missionarii
entrarono in quella ciltà non vi era in
tulta la popolazione armena cbe ima sola
donna che sapesse leggere, ed ora 150
donne leggono benissimo per opera del
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missionarii, senza coniare gli uomini che
sono in numero molto maggiore. La scuoia
domenicale ba più di 100 scuolari, olire
50 donne, qualcuna delle quali è madre
di famiglia : le scuole primarie istruiscono 230 fanciulli, e la scuola superiore una
trentina. {Continua).
ISTITUTO
DI EDUCAZIONE FEMMIMLE
A TORRE, NELLE VALLI VALDESI
Fra i numerosi stabilimenti di pubblica
istruzione dovuti alla generosità del generale Beckwitb, l’islancabile benerattore
dei Valdesi, merita una speciale menzione
VJttituio d’Educazione superiore femminile dal medesimo stabilito a Torre, or
sono circa 1S anni, e nel quale le ragazze di
condizione civile vengono, dai professori
del collegio, e sotlo la direzione di un abile
istitutrice, ammaestrate nei varii rami che
seguono : la religione secondo la Bibbiay
la lingua e letteratura iCaiiana, la lingua
e letteratura francese, la storia, la geografia, raritmetica, la calligrafia, il disegno, la musica ed i lavori donneschi.
Ora questo S'abilimento, giàcommendevolissimo per l’addietro, sla per raggiungere un nuovo grado di perfezione,
grazie alla Eollecitudine della V. Tavola
valdese, la quale ha determinato di unire,
partendo dall’S ottobre venturo, aH’Istituto quale esisteva lino ad ora, un convitto, in cui i genitori che vorranno valersene, troveranno per le loro ragazze
tutte quelle cure cosi fisiche cbe morali,
cbe costituiscono una buona educazione;
affidandone la direzione, come anco dell’iosieme dello Stabilimento, che trovasi
a queslo modo aver acquistato una mae
stra di più, alla signorina Appia, figlia
dell'uomo venerando che per tanti anni
fu pastore francese a Francoforte, persona
— per le svariate sue cognizioni, per le
esimie doti cbe la distinguono, così della
mente che del cuore, e pel caldo aiTetto
che porla alla patria del suo padre ridventata la sua —ammirabilmente alta a
quest’importante uflicio.
Noi crediamo cbe basti questo semplice
annunzio per spingere buon numero di
genitori cosi fra i valdesi come fra gli altri evangelici sparsi in quasi tutte le citlà
d’Italia, ove il più delle volte mancano
loro aflatto i mezzi per l’educazione delle
loro ragazze, a valersi di uno Stabilimento
cbe alle tante guarentigie cbe offre, cosi
dal lato intelletluale, che dal lato morale
e religioso, aggiunge il vantaggio non indilTerente di essere posto sotto un clima
noto per la sua salubrità, in una amenissima regione, la quale se da un lato
può dirsi ritiratissima, tuttavia non è che
a tre ore dalla capitale, e a otto da Genova.
Mentre ci riserbiamo di pubblicarne a suo
tempo il programma, che crediamo stia
compilandosi per cura della V. Tavola,
avvertiamo che fin da ora i signori pastori
Bert, Desanctis e Meille in Torino, Geymonat a Genova, Gay e Pilatte a Nizza
sono iu grado di dare, a cbi ne li richiederebbe, più ampli ragguagli intorno a
detto Stabilimento.
L’ECnO DI] MO[ST-BLA^C
ED IL SIG. RETA.
Non vi è fra i noslri lettori cbi uon
sappia qual fc^tlio sia ì'£c/to Ju Afoni
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Diane, e quindi non occorre che spendiamo nè tempo, nè spazio per accennarlo. Questo schifoso giornale Colla solita sua veracità stampò, tempo addietro,
contro l’onorevole signor Rela, ex-depulato al Parlamento subalpino, cose dell’altro mondo; che cioè sotto pretesto d<
religione, egli teneva in casa sua riunioni politiche; che si procacciava appar^
lamenti e servi, mercanteggiando la sua
coscienze; ch’egli si era trovato presente
ad una combriccola demagogica cui avrebbe preso parte il signor Mazzini medesimo, ecc. ecc.
Il signor Reta, coll’ indignazione del
galantuomo offeso in quanto si abbia di
più prezioso, nell’onore, ha risposto nel
Diriito con uu’energiua protesta, che per
l’afl'etto pieno di stima cbe nutriamo verso
chi la dettò, avremmo volulo riprodurre
nelle nostre colonne quando non ce lo
vietasse l’esiguilà attuale del nostro Giorntle.
AtU’accusa ch’egli abbia appartamenti
e servi, il signor Reta risponde col dichiarare quello che tutti sanno, cioè che
uo lavoro ostinalo di tulli i giorni e di
gran phrte della notte, il quale consiste
Id dar lesioni, in traduzioni ed anche in
copie, gli porge il mezzo di dar pane alla
sua Dumerosi famiglU. A quella di fare
della religione un mercimonio egli oppone
il fatto anche notorio che l’isiruzione W*
blica ch’egli conduce è gratuita, o che
anzi riGutò l'offerta fattagli da una socielà religiosa di retribuirgli il corso di
storia ecclesiastica che diede l’inverno
scorso a domicilio. L’accusa infine di essersi trovalo ic una flunione politica cui
fesse interveouto MaEzini, egli la ribalte
Titteriogai&eAte , provando eh* la sera
slessa in cui, a delta dfl bugiardo foglio,
egli avrebbe dovulo assistere a quesla
riuoione, egli si trovava nel cantone di
Vaud, nel villaggio di TaveI presso di
un suo amico cristiano. Ma forse che l’Ìchodu Mont-Blanc dietro quesle .spiegazioni cesserà dalle sue accuse? SI, se pef
parte sua l’averle mosse fosse stalo Ihganno. Ma quando è calcolo, e quando
la calunnia èli primo scopo ia vista di cui
esistono certi giornali, non se l'aspetti il
sig. Rela, maaccelti anche il nosiro consiglio, non se ne prenda fastidio più a
lungo.
NOTIZIE RELIGIOSE
Genova.—Si legge nel num. 2S9 dell’//<iiia« Popoìoquanto segue: -Nell» borgata di San Fruttuoso, una signora fece
voto di offrire in dono un paio di orecchiai in diamante alla Vergine del Santo
Amore che si venera in quella Chiesa,
se veniva colla famiglia preservala dal
choléra.
Diffalti sul declinare della malattia mantenne il »uo voto, é portò gli orecchiti
alia Chiesi. Ma che volete? L'ofl’erta era
troppo precipitata. Il giorno appresso fu
assalita dal choléra e dovette soccombere.
1 diatnanti Stanno appesi airimmaglne
come teslimonio della grazia ottenuti ».
Parici. — La cappella Tailboul, situata in via Prouence, ed appartenente
ad una delle chiese indipendcoti di Parigi, è slata, nella sera del 31 agosto p.p.
preda delle fiamme. Appena dalle altre
congregazioni indipendenti della capitale
si ebbe coateaza di queslo luttuoso avveHimenlo, tutte si aiTretUron« di m*ltwe
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le loro cbi4se a disposizione dei membri
della coppella Tailliout. La stessa offerta
venne loro fatta dal paslore nazionale di
Batignolles.
Lione. 1 consolanti progressi chel'Evangelo va facendo in questa citlà, per mezzo
essenzialmente della Chiesa evangelica
non unita allu Stalo, la quale vi ha aperto
in poclii anni non meno di Stempii o cappelle, turba i sonni ai clericali, i quali, a
cagione della concessione testé falta dal
Governo, per l’apertura di una nuova
Cbiesa evangelica specialmente addetta al
culto inglese e tedesco, hanno mandalo al
ministro del culli una supplica, la quale, dopo una lunga filastrocca di calunnie slupidamenle inveníale, conchiude
collo scongiurare il ministro a ritirare una
concessione • falta ad un partito turbo" lento, per cui la religione non fu mai
• fbe un pretesto, e che prende ad im
* prestilo tulle le forme per sedurre, e
« per meglio invadere la società». Non
hanno ragione coloro che asseriscono che
i clericali sono gli stessi dappertutto, cioè
tempre intolleranti e sempre mentitori?
— Le vessazioni, specialmente contro
i culli indipendenli dallo Stato, vanno
dgnor crescendo in quasi tutta la Francia.
Ma che? Le dragonate nun sono più possibili; e in quanto alle multe, agli incarceramenti ecc. ecc. essi non giovano ad
»Uro che a rendere sempre più viva e più
tenace la fede di coloro che sono perseguitali, cosicché le misure destinate ad opporsi ai progressi dell’Evangelo, sono
quelle appunto che concorrono a renderli
maggiori.
Inciiilteiira. Tulti sanno che Lord
Schuftesbury ha impreso il nobile compito
dt ricondurre ad una vita onorevole il
maggior numero possibile di ladri di ogni
categoria, che nascondonsi in mezzo alla
immensa popolazione di Londra. Fra le
altre cose egli ha fondato una Socielà di
emigrazione a prò di quegli uomini che
bramano di scambiare il loro tristo modo
di vivere coi lavori di colonizzazione.
Dopo cbe hanno subito un tempo di prova
abbastanza severa, dalo guarentigia di
sincerità, e ricevuto una sufficiente istruzione in qualche ramo d’industria, essi
sono mandali in una colonia. Ultimamente
la Socielà ba preso corniate, in una commovente rautiaoza, di 22 di questi uomini
sottratti al delitto e destinali all’America
del Nord. Essi aveauo imparato i mestieri
di sarto, di calzolaio, di pittori d’apparlamenli ecc. ecc. fSemaine HeliyieuseJ.
Irlanda. — Un nostro fratello ci comunica il seguente brano di leltera pervenutagli da un paese d’irlandn. La persona
cbe gli scrive, è una donna Ilaliana,
convertila al Vangelo.
« In questo momento si sta facendo una
cólletta pei fratelli di Genova: Iddio benedica i nostri sforzi. A Londra il choléra
fa strage; preghiamo il nosiro Padre a
volere ritirare da noi questo terribile flagello, ed assistere quelli ch'Esso chiama
cou la sua grazia, acciò si ricoverino nel
suo seno. In questo paese regnano i Romanisti sopra i poveri ignoranti di una
maniera disgustosa: eglino tengono il povero popolo nella più completa cecità‘ed
ignoranza. Per dargli l’assoluzione si
fanno pagaie due scellini e mezzo; per
entrare in Cbiesa bisogna pagare un soldo;
e stanno eglino stessi sulla porta a riscuoterlo da questi poveri, che molte volte non
hanno un soldo per comprarsi delle patate, unico loro cibo. Vengono alle volle
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dei baslimeDti italiani ; io mi sono recata
a bordo di qualcuni, accompagnata da un
eccellente cristiano, Ministro della Parola,
al quale ho insegnata la hngua italiana;
e spero che qualcuni abbiano ricevuto la
Parola. Ma i preti romani, i i|uali non si
prendono alcuna briga se questi poveri
marinari bestemmiano, se si uhbriacano
ecc.; sono subito corsi a giltarmi un
guanto di sfida, al quale io non boueanco
guardalo, per consiglio de’miei fratelli.
Quando hanno veduto che le mie parole
facevano (anzi, che la Parola di Dio faceva) qualche breccia nei cuori di quei
marinari, hanno scrilto nei giornali, hanno
incilalo dei ragazzi nella strada contro di
me: ma che m'importa?»
CUONACIIETTA POLITICA
Torino. Il bollettino del 17 porta 2i
casi di choléra, e 13 decessi; quello del
18 casi 23, decessi ii ; quello del 19 casi
20, decessi H; quello del 20 casi 27, decessi 11. La maggior parte dei decessi avvengono fuori città, nei sobborghi e nel
territorio.
Genova. Nel giorno 20 non si sono più
avverati cbe 8 casi in città, e i nella provincia.
— Ecco dietro la Slampa il riassunto
dei cast di choléra avvenuti in Genova
negli anni passati :
Anno 1835 dalli 2 agosto ai 13 ottobre,
casi i,258, morti 2,131.
Anno 1836, dai 12 luglio ai 3) ottobre,
cast 645, morti 383.
Anno 1854, dai 23 luglio ai 16 setiembre, cast 4,936, morti 2,608.
PiNEnoLO. — Scrivono alla Gazzella
Piemontese :
« L’impervcrsanle malattia prese in quesla città di amena postura e d’aria e d’acque saluberrime, tale proporzione che
non avrei credulo giammai. Non perianto
alcune situazioni rimasero finora afTallo
indenni, e le più bersagliate furono quelle
per sito più infelice^ per caseggiato più
miserabili, per venlilazionc più povere e
per nettezza più abbandonate ».
Messina. Qui il choléra va decliuando,
ma sono indicibili i danni per esso recati.
Finora allo stalo civile sono stati denunziali più di 12,000 morii. Su gli attaccati
non si è salvato che il S OjO.
Francia. — Il Moniteur reca con lutte
le riserve, e sotto il titolo di telegrafia
privata, il seguente dispaccio da Vienna
in data del 20.
Costantinopoli, 16. — Il 14 sbarcarono 25,000 Francesi, 23,000 Inglesi,
8,000 Turchi ad Eupatoria senza resistenza, e si sono messi in marcia sopra
Sebastopoli.
Le navi da trasporto sono ritornate a
Varna per caricare i corpi di riserva.
Spagna. — Un decreto reale caccia via
dall’Escuriale i frayles Yeronimos. Questi religiosi, oltre una rendila di 125,000
lire, avevano una grassa pensione mensuale, il pagamento della quale essendo
stato ritardato dopo il 17 luglio, essi lo
hanno reclamato con lanta insistenza,
che il governo ha creduto ben fatto di
sgravare l’erario di quel peso inutile e
liberare la nazione di quegl’incomodi parassiti.
l.NGHiLTERRA. — Sono slati dati ordini
dal governo perchè in tutte le chiese si
facciano preghiere io rendimento di grazie
a Dio per l’abbondante raccolta di quest’anno.
Atene, 15. — Il comandante francese
insiste per far entrare 2,000 soldati in
Atene. Il re rifiuta, e minaccia di abbandonare la residenza. Il ministero è in
deliberazione; non ha ancor deciso. Maurocordalo si dichiara pronto a seguire
il re,
CniNA. — La Gazzetta Imperiale di
Pekino annunzia continue vittorie sugli
insorti. 1 fogli degl’insorti vantano continue vittorie sugl’imperiali. Pirati numerosi si sono interzati nel ballo e devastano
le riviere.
Direttore P. G. MEILLE.
Grosso Domenico gerente.