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ANNO LXXVI
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N. 37
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Nulla sia più forte della vt^tra fedel
(Gianavello)
SiTTIMANALE DILLA
ABBONAMENTO
Italia : Annuale
Estero : »
L. 150,— Semestrale L. 100,» ,300,— » „ 175,
Ogni cambiamento d’indirizzo costa Lire Cinque — La conia Lire 4,
VALUCOl
CHI I S A If'A L D B S E Rlsruajdatc alla roccia onde foste tagliati
* ■ Isaia Li! 1.
REDAZIONE : Via Sibaud, 7 - Bobbio PelUce
AMMINISTRAZIONE! Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellice
lES lis imES DE lA PAIA
S / La paix ^esprit
La paix de la nature dont nous avons parlé dans notre première elude, est évidemment
un paradis perdu dont raccè# nous est interdit par les anges aux épées flamboyantes.
Cette paix perdue Thomme il’a depuis lors
recherchée par le recueillement et la méditation, en espérant arriver à la paix d’esprit.-A
cette recherche sq sont dédiés des hommes
comme Socrate, Platon, Aristote. Ce dernier
faisait remarquer que notre raison contribue
à mettre de l’ordre dans le chaos de nos impulsions vitales : ia raison, guidée par la sagesse, peut parvenir, dit-il, à organiser, à
diriger, à mater nos désirs, nos affections,
nos ambitions désordonnées et à nous maintenir en un juste équilibre mental qui nous
donne la paix d’esprit. Rien de plus juste' si
l’homme n’était pas cette créature capricieuse et compliquée qu’il est. La philosophie ancienne prône la modération comme le
mo-yen de régler rationnellement notre vie
« ne quid nimi.s» - n’exagérons pas - dit-elle.
- Prudence et bon sens - doit être notre
devise et surtout, pas d’excès, rien d’extraordinaire! En langage moderne c’est la
paix du bourgeois bien pensant, qui ne se
pose pas de problèmes et veut éviter tout
ennui.
«
Nous trouvons cette sage prudence, ce
soi-disant bon sens, à ia base, du stoïcisme
ancien et moderne dans lequel le calme conquis frise rinsensibiüté morale. Le stoïcisme vante une équanimité, qui se donne des
airs de noblesse,. de caractère, de sérénité
mais il l’obtient aux dépens de ses vrais devoirs, tout aussi blën~qïïe de ses affections
on se défendant de toute responsabilité humaine.
(( je hais le monde -profane et ie m’en garde I), écrivait le po-ëte Horace.
Or, cette vie rai.sonnable, froidement surveillée, conduit-elle vraiment à la paix? Non
certes, puisqu’elle. néglige un élément important: l'imprévu de la tentation et un facteur dont on ne tient pas assez compte : l’imagination, cette folle da logis qui nous joue
de bien vilains tours lorsque’lle déclanchenos
convoitises. Et que dire de notre animalité
qui prévaut si souvent sur notre raison?
Les Ecritures dénoncent oomme fausse la
prix d’esprit recherchée pour elle-même.
Elle a un but egoiste ; (( il n’v a pas de paix
, pour le méchant » dit-elle. Et lorsque Jésus
accuse ses auditeurs de faire simplement
comme tout le monde, ne leur dit-il pas ;
((que faites-vous d’extraordinaire? ».
Sans compter sur ceux qui avec le Bouddha ont cherché la paix de l’esprit dans la
suppression de fout désir, ii en est qui la
cherchent dans l’étude ou mieux la contemplation de soi-même - dans ce qu’on appelle
l’introspection. Ceux-ci finissent la plupart
par découvrir qu'il leur est plus facile d’être
calmé par la contemplation de la nature extérieure que par celle de leur moi.
Pascal même, qui plus que tout autre génie a sondé les profondeurs de l’âme humaine, n'a-t-il pasirecounu que (de coeur a ses
raison que la raison ne connaît point?» Toujours en nous référant à l’Ecriture, la paix
que peut nous donner la raison et qui peut
apparaître raisonnable aux esprits superficiels n'est que la paix «comme le monde !â
donne». A laquelle Jésus oppose «sa paix »
que nous examineronis dans notre iprochainc
et dernière étude. T. J.
CONVITTO MASCHILE VALDESE
Considerando l’imminenza della riapertura deH’anno scolastico, e il numero limitato
dei posti, i genitorii che desiderano collocare
i loro figliuoli nel Convitto di Torre Pellice
sono pregati di affrettare l’invjo delle loro
domande al direttore.
COiniJNiiCIkTO
1 giovani che sono ritornati in torpedone
dalla Svizzera alla fine di Agosto sono pregati di rimborsare per mezzo dèi loro ftisto
re, 0 direttamente al Pastore R. Nisbet
Torre Pellice * la somma di Lire 500, per le
spese di viaggio
“SE CRÉDIAMO.
ff
(^Poiché se crediamo che Dio morì g
suscitò, ^così pipe quelli che si sono addor-g
mentati, Iddìo per mezzo di Gesù, li ricondurrà con esso lui».
Tale — nella traduzione Luzzi di cui mi
valgo ' ,il versetto ohe vorrei era analizzare.
Inutile dire che quel «se crediamo», non
dev’essere inteso in senso dubitativo. Morte-'
e risurrezione di Gesù, non facevano il minimo dubbio per l’apostolo, al quale, tacendo d’altro, il Risorto era apparso in persona
a Cor. 15:8).
I Tesealonioesi anch’essi le credevano-, a'trimenti come avrebbero -potuto aspettarne i'
ritorno dai cieli ? (1 Tess. 1 : 10).
Paolo dunque usa il « se crediamo » in
senso assolutamente affermativo, tanto per
sè che peiofratelli g cui si rivolge, sottintendendo : (( dal momento che crediamo che
Gesù morì e risuscitò », e questo onde venire alla conseguenza logica di simile premessa e per rilevare implicitamente la contraddizione tra l’ammettere la risurrezione
del Signore e il negare —- o porre anche
solo in forse — la -risurrezione degli altri
defunti.
Se così pensate — vuol dire egli in sostanza — voi Vii ingannate di grosso, in
quanto non avete ancora capito che le due
cose si tengono e che il sepolcro di Gesù,
vuoto,- sta a garantire che tutti i morti risusciteranno a loro tempo:
Correlazione che avrà motivo di enunciare altrove e d,i trattare infine esauriente
- mente nel cap. 15 della prima ai Corinzi :
(('Ora se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come mai alcuni fra voi dicono che non v’è risurrezione de’ morti? Ma
se non v’è risurrezione dei morti, neppure
Cristo è risusditato ». (( Ma ora Cristo è
risuscitato dai morti, primizia di quelli che
dormono ».
<( Poiché, come tutti muoiono in Adamo,
così anqhe in Cristo saran tutti vivificati ;
ma ciascuno nel suo proprio ordine : Cristo
la (primizia ; poi quelli che sono di Cristo
alla sua venuta ».-(versetti 12, 13, 20, 22,
23).
Chiarificato così il senso e la portata del
(( .se crediamo che Gesù morì e risuscitò»,
passiamo alla conseguenza che l’apostolo ne
trae scrivendo: «icosà pure quelli che si
Sono addorm(entati. Iddio, per mezzo di Gesù, li ricondurrà con- esso lùi».
In vero, non è soltanto la risurrezione che
viene qui preannunziata, ma l’ascensione pure dei credenti. Quell’asicensione che in modo più aperto troveremo menzionata al versetto 17. . '
Qiìell’ascensione ché il Signore aveva lasciata infravvedere con le parole della preghiera sacerdotale che accennai nel primo mio
articolo : ((Padre, io voglio che dove sono
io, siano meco anche quelli che tu m’hai
dati..,», e che adombrerà nuovamente nel
messaggio affidato a Maria di Magdala : « lo
salgo al Padre mio e Padt'e vostro, all’Iddio
mio e Iddio vostro» (Ciov. 17; 24- 2017).
In riassunto, il pas.so ini discussione ci insegna che siccome Cristo risuscitò dai morti,
i oredenti risusciteranno anch’essi dai morti; e che siccome Cristo, risorto, salì al
cielo, i credenti anch’esci, risuscitati ohe
siano, saliranno ai cielo. Parallelismo ineffabile che d’altronde non finisce qui, ma si
prolunga meravigliosamente.
Di fatti, saliti in alto, i oredenti (la Chiesa dei primageniti : Ebr. 12: 13) saranno
dove il Signore è (Ciov, 14: 3). Sa,ranno
glorificati com’egli è glorificato (Ciov, 17 :
22 - Rom. 8; 30 - Coloss., 3: 4). Saranno
coeredi con lui dell’eredità di Dio (Rom.
8: 17 - La Pietro I : 4). Verranno oonformati alla sua immagine, anzi resi simili a
lui sulla terra (Zac. 14 : 5 - La Tess. 3:13
- Giuda, vers. 14). 'Parteciperanno alla vitto
ria ed al trionfo ch’egli riporterà e celebrerà (Ap, 19: n, 14). •
Regneraitno con lui (2.a Tim. 2: 12 Ap. 20: 4). (
1^ Tessaionicesì 4: 14
Saranno suoi collaboratori nella redenzione universale (Efesi 1 : 23).
Queste le stupende promesse che ci sono
poste innanzi, le quali, se non f(Osseno inscritte nel libro della verità, ci apparirebbero fantastiche ed incredibili. Ma la tentazione viene ugualmente di menomarle e di
porre a noi ste^i la domanda : «E’ mai
possibile? ».
(( £’ mai possibile che un iniquo peccatore quale io sono stato e un misero lucignolo
fumante quale rimang(0 tutt’ora, sia riservato a, cotanto fulgore? ».
Ebbene, sì, è passibile, anzi è certissimo,
e ciò per più ragioni ;
Perchè cosi è scritto, e ciò che è scritto non può essere annullato (Ciov. 10: 35);
Pei%hè Colui che ha com-iniciata nei suoi
eletti l’opera sua, la condurrà a compimento
(iFilipp. 1 : 6 - La Tess. 5 : 23 - La Pietro
1 : 13) (1);
Perchè il Signore Gesù ci ama e ci amerà
fino alla fine (Gio'v. 13: 1).
Perchè,la sua grazila ha oiperato ed opera
di m(odo che, m(algrado la nostra miseria di
amóre, possiamo ciascuno di noi tuttavia ricambiarlo poco Q tanto e ripetergli con Pietro : «Tu sai che io t’amo » (Ciov, 21 : 17 La Pietro 1 : 8).
Perchè appunto : c( le cose che occhiò non
ha vedute e che orecchio non ha udite e
che noin sono salite in cuor d’uomo, son
quelle che Dio ha preparate per coloro ohe
l’amano » (La Cor. 2:9). .
In guardia quindi, onde non cedere al Maligno che tende a sconfortarci ed a renderci titubanti col confronte tra la nostra bassezza presente e la sublimità che ci viene
prospettata pel futuro.
Tanto più che, secondo ciò che scrive un
teologo francese (Prof. Prat), essendo «>ra
la nostra vita nascosta con Cristo in Dio
(Coloss. 3 : 3), noi non possiamo prendere
la temperatura della nuova creatura che è
in noi, ma dobbiamo credere che sciamo figliuoli di Dio, non perchè facciamo splendidi progressi nella nostra vita spirituale, ma
perchè Dio è fedele nelle sue promesse e
perchè Gesù Cristo è. il grande sì di Dio (2).
Quanto poi alla nostra indegnità del passato e nel tempo in cui eravamo morti nei
falli e nei peccati, ci rinfranohi il pensiero
che il primo dèi riscattati dal sangue versato
sulla cróce, fu un malfattore, ladro ed orni- •
cida. Un’altra prova inoltre della immancabile camparteclpazione avvenire ai lauri di Cristo, la si deduce dalla comunione che abbiamo quaggiù con le sue sofferenze (Fiilipo
3; 10). ^
Scrissi già, e qui riscrivo, che non esistono eccezioni a questa regola. Tutti, e ciascuno per la sua parte, in misura e mianiera
diversa, a seconda del bisogno, i credenti,
membri del corpo di Cristo, sono sottoposti
alla discìiplina del Padre loro celeste e chiamati a compiere in se medesimi una quota
di ciò che manca alle afflizioni del loro capo
(Ebr. 12 : 8 - Coloss. 1 : 24).
Quota, s’intende, minima sempre a paragone di quella che fece sudare sangue al Signore e gli strappò dal cuore e dalle labbra
il : (( Dio mio, Dio mio, peechè mi hai abbandonato?». Massimo invece e smisurato il
peso eterno di gloria che la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce (2 Cor
4:17). (3)
Pertanto non ci venga meno l’animo, ma
si prosegua e si perseveri nella fede, speranza e carità, attingendo ogni giorno ,le necessarie energie dalle promesse che abbiamo
in Cristo, da Cristo e oon Cristo. « Nulla
V ha che possa infiammare i riscattati di
Gesù e farli correre nelb Stadio nel quale
furono preceduti dai grandi servitori di Dio,
quanto la contemplazione delle cose future
e la visione della meta ». Cosi uno scrittore cristiano — A Morel — nella prefazione
al bel volume dello Ströter : « La gloria del
corpo di Cristo».
Verità corroborata in anticipo dalle Sante
Scritture, specie dal noto capitolo 11 della
lettera agli Ebrei, dove vediamo i grandi
er^oi della fede intrepidi e vittoriosi, perchè
miranti alle cose sperate, promesse, aspettate, vedute, salutate da lontano, desiderate
(vers. 1. 9, io, 13, 16).
Verità che splende in Gesù il quale « per
la gioia che gli era posta innanzi sopportò
la croce, sprezzando il vituperio e s’è posto
a sedere alla destra di Dio » (id. cap. 12 : 2).
^ Verità che brilla pure nella condotta del1 apostolo Paolo, il quale, proteso alle cose
che stanno dinnanzi, .prosegue lanch’egli il
verso la meta per ottenere il premio
(Fihpp. 3 : 14).
E per terminare, verità con cui lo stesso
campione della buona lotta, incita e rincuora
I diletti suoi fratelli di Tessalonìca, m distrétta anch’essi, assicurandoli ohe «se orediamo
che Gesù mori e risusciitò, così pure, quelli
che si sono addormentati Iddio per mezzo di
Gesù 11 ricondurrà con esso lui,».
—________ D. Argentieri.
aIl’ÌLrdzirHÌ?i/ ha posto termine
all esercizio della sua miseroordiosa simpatia ver
So li suo popolo. L’espiazione dei peccati non e
che una parte dell’Ufficio SacerdotalVTlu" eefi
«oLe'de“suoi."'
. (2) Come v e un abisso senza fondo di miseria
così ve
^ consolazione e di speranza quando non si conta altro che su Dio.
(Ad. Monod)
Per quanto piccola sia in noi k realtà del nostro divenire in Cristo, rallegriamoci e crediamo ailJ ^uanmento completo di tutte le oromes^ che la grazia divina ci ha virtualmente
largito dandoci un Redentore. (P. Sommanì)
(3) Tutto ciò che finisce è breve.
(Agostino)
AIEHAGGI Ai SINODO
Numerosi messaggi di adesione sono pervenuti al Siinodo da parte di personalità ohe
noli hanno potuto parteciparvi.
Il Presidènte della Federazione 'delle
Chiese Protestanti di Svizzera, pastore A.
Kaechlin, scrive fra l’altro: a A mon très
grand regret il ne m’est past possible de venir comime je l’aurais vivement désiré, à
Torre Pellice. C eût ete pourtant la réalisation d’un désir qui date de longtemps, de
prendre un contact direct et vivant avec votre Eglise pour laquelle j’éprouve une très
vive sympathie et qui est si proche de nos Eglises suisses. Je fais appel à votre compréhension bienveillante, vous envoie mes
voeux les meilleurs .pour votre Synode et
vous prie de croire à mes sentiments frater
nellement diévoués».
Il prof. Adolf Keller, Segretario generale
dell’Office Central d’Entr’aide des Eglises
de Christ en Europe, scrive ; «(A' mon très
grand regret il ne .me sera pas possible de
venir au Synode, ce qui mt peine beaicu:p
puisque j’ai eu toujours un intérêt particulier dans votre Eglise à laquelle je tachai de
intéresser aussi ' les .Eglises Américaines
quand ;v passai six mois l’hiver dernier
Que Dieu bénisse votre Synode».
Telegrammi dj saluto e di augurio sono
sta^i ricevuti dal rev. Vergiti, Presidente dell’A. W. A. S. di New York; dal Cappellano
militare americano capitàno W. M. Spence.;
dal Brigadiere Capo Territoriale dell’Esercito della Salvezza, sig. Carmelo Lombardo,
che scrive fra l’altro: « A nome di tutti i
Salutisti d’Italia esprimo la fraterna riconoscenza per la cristiana e generosa assistenza
che Pastori e fratelli valdesi hanno dato ai
Salutisti dispersi o perseguitali in questi lunghi anni di costrizione e di prove » ; dal pastore Pullen. Presidente della Missione Bab
lista della Spezia ; dal pastore Giovanni Tron^
a nome delle Chiese sorelle del Sud America ; daWOspedale Evangelico Internazionale
di Genova; dalla Comunità. Valdese dì Carato; dai pastori Giuseppe Castiglione e Liborio Naso.
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
Mes$ai8i dai Caini)0
Un uditorio veramente eecezionale aMoUava
giovedì sera ò settembre il tempio cù Torre Pellioe, dove alcum oratori erano stati 'designati a
portare dei ¿lessaggi dai campo di evangedizzaziome. La riusoitissima adunanza fu‘ presieduta Jal
Moderatore, past. i'irgttiq Sommoiu, il quale oomiaciò con una breve pr^hiera di circt^tanza,
seguita, dopo il canto di un inno, dada lettura
alcuni passi biblici opportunamente collegati
che servirono di presentazione degli oratori.
Primo di es^ fu il pastore Pietro Valdo Panasela (Messina), che trattò il tema : u Esperienze
evangelistiche in Sicilia ». Evangelizzazione : parola d’ordine deUa nostra Chiesa. In tutte le sue
manifestazioni si park con insistenza di questa
necessità, ma, come a tempi nuovi occorrono
metodi nuovi, cosi è per l’evangelizzazione, alia
quale non basta la predicazione domenicale : bisogna portare k parok dell'Evangelo fuori dell'ambito delle nostre comunità, al popolo tutto
della nostra patria. Se siamo stati salvati noi dobbiamo urgentemente far partecipi i noshi fratelli
di questa salvezza. La Chiesa deve sentire Oggi .
più che mai k sua vocazione, oggi che l’umanità
esce da un immane conflitto kcerata da mille sofferenze.
Viviamo in un’epoca di libertà, eppure si verificano ancora episodi di opposizione dovuti a
odio refigioso. L’oratore ricorda l’incendio doloso
del nostro tempio di Reggio Calabrk, avvenuto
il 23 marzo di quest’anno. Qualche mese innanzi,
era stata inoràdkta negu stessi paraggi una chiesa
cattolica, e, cosa degna di nota, il prete venne
ad esprimere il suo rammarico per k comune
sciagura.
Il popolo italiano, specie nelle regioni meridionali, è tuttora scbkvo di pregiudizi, ed in Sicilia si profondono tesori per coreografie religiose
anziché utilizzare tali somme in opere di piàblica utilità. La nostra opera di evangelizzazione
trova iHi campo particolarmente feoMido tra la
gioventù di questa generazione così duramente
ingannata e delusa. In certe località prive <E pastore, sono i giovani che conducono le comunità.
Grande è k messe, pochi gli operai : l’oratore
ricorda k visione dtt Paolo cui il Macedone invoca
soccorso, e conclude dicendo che dobbiamo percorrere città e campagne per seminare k parete
dell’Evangelo, perchè te forza di Dio si compie
nella nostra debolezza.
L’assemblea canta un inno, e' la paiola è al
pastore Aldo Sbaffi (Roma), il quale per svolgere il suo tema (« Orientamenti evangelistid »)
esordisce con una citazione da uno scrittore russo circa l’atteggiamento delle chiese'nei riguardi di coloro che tornano verso U cristianesimo dopo le delusioni e le sconfitte sofferte ; così incon,
trailo troppo spesso inoompresiane. Parecchi idoli
umani sono crollati : sono anime smarrite, che
nella chiesa romana trovano talvolta te voce del
fratello maggiore della parabola del flgliuol prodigo. InsodiEsfatti da un insieme di dogmi e d;
riti che non riesce a toccare il fondo del loro
cuore, questi fratelli finiscono col credere ai
n<m più credere, ma temendo i fulinim delle gerarchie esitano ad abbandonare l’ovile per venire
verso di nd.
E’ oggi venamente un’epoca favorevole all’evangelizzazionè in Italia. L’oratore afferma che vi
è un gran fermento di vita spirituale nel nostro
paese, e che vi sono delle moltitudini travagliate
cU aggravato che attendono una nostra parola.
Dobbiamo aiutare queste anime a trovare il Dio
personale cui anelano, non tacendo risuonare la ,
voce uei nostri vaiori umani", ma attenendoci
semplicemente alte t^arola di Dio, apportatrice di
pace : è inutile predicare una morale prima che
Il popolo conosca Cristo. ■
cegue ancora il canto di un inno, e il terzo
ed Ultimo oratore, pastore Carla Lupo (Como)
Imzia il suo messaggio, dal titolo « Araldi deliaioa», con te lettura di alcuni passi aegiu
Apostolici e dell’Epistola di Paolo ai Filippesi.
Il titolo indicato neU’annunzio deite riunione, al
dire dell'oratore stesso, aveva un valore puramente indicativo (testualm^te : specchietto per
le allodole), e cercheremo di ricordare alcuni dei ■
concetti più importanti cne ci è stato dato d¡ liievare attraverso te tonitruanto ben nota esuberanzB' dell’irruentoi pariktone. Nelle cose di
Dio, te solennità va a scapito della verità. La
Chiesa Valdese non è composta di supercristiaai,
e ogni suo membro deve sentirsi un'evangelista;
dobbiamo chiarire a noi stessi che cosa significhi evangelizzare. E ’ impossibile ^ non evangelizzare : nella vita, si dà quello cUe si è, e tei
cristiano promana una luce cristiana; d altra paróte, per poter evangelizzare bisogna Lasciarci evangelizzare costantemente. La verità non è un
capitale che permetta di vivere di rendita, e bisogna essere non già capitalisti, sebbene lavoratori
dette verità. Questa è l’epoca del dolore, e spio
chi entra nell’età che il Signore ha segnata capisce
cosa siano te verità, k grazia, k salvezza, k
realtà vivente di Dio. Chi è stato in prigione ■e ii pastore Lupo ricorda di esservi stato rinchiuso durimte te recente travagikta guerra —
può sapere cosa significhi accettare il dolore : si
ritrova Iddio riconoscendosi peccatori. I^urtroppo,
non è vero che i cristiani siano migiiori degli altri : essi devono sentire il bisogno della grazia.
Invece dà accusare un sistema politico tirannico
e disonesto, testé scomparso, di tutti i mali che
oggi ci affliggono, dovremmo riconoscere ohe il
nostro stato di peccato è la vera causa dello
smarriménto e del turbamento del mondo attuale.
Se riconoscessimo questi mali come tu giusto
castigo, giungendo ad annichilire noi stessi, saremmo liberati dal peso ohe ci im'pedisce di entrare nella casa del Padre. Sentendo il peso del
proprio ipeocato, il popolo valdese potrebbe diventare araldo dell’aurora di Dio.
Evangelizzare non significa strappare le anime
alte chiesa cattolica per portarle alte chiesa protestante, ma il popolo valdese deve andare verso
il popolo italiano e dirgli che il «fascismo» è il
vizio della sua anima, sostanzialmente priva dell’imperativo della legge intiina, e non possedendo
il vero Iddio, esso sente il bisogno di crearsi degli
idoli e di prosternarsi dinnanzi a loro. Il popolo
valdese ricordi di essere umile nel servizio, e
si giiardi dal presentare l’esempio del fratello
maggiore deUa .parabola, già ricordato dal precedente oratore.
La bella serata è stata conclusa da alcune parole del Moderatore, il quale ha preso lo spunto
p« il suo dire dalle parole dell’inno che annunziava {Non foglie^ no, chef il vento invola), ed ha
infine raccomandato la colletta a favore dell’opera di evangelizzazione. Alte preghiera innalzata dal
Moderatore, seguì te bienedlzione, pronunziaita
dal presidente del Sinodo, pastore Elio Eynard.
emn. t
Seduta Sinodale
della “ Pra del Torno,,
La seduta che secondo te tradizione te « Pra
del Tomo», società missionaria degli studenti
del Collegio Valdese di Torre Pellice, ha traiuto
venerdì 6 settembre, nella sala sinodale, è riuscita
quest’anno con un tono suo del tutto particolare.
Presiedendo te seduta il Prof. G, Miegge ha
attirato l’attenzione suite nostra condizione di europei che nel passato con un certo orgoglio portavamo l’evangelo ai pagani, mentre ora invece ci
trovkmo a dover combattere contro il paganesimo
moderno che viene incontro all’Europa con i
suoi demoni per rovinark. Ma con un vantaggio
che il nostro «"goglio è caduto, e che con l’aiuto
di Dio e colte f^e possiamo ogni cosa. E passando a parlare delk « Pra del Torno » quest’anno
ridotta a soli sed membri d ksda una parok di
incoraggiamento indicandoci in chi dobbiamo confidare.
Segue una interessantissima relazione del Sig.
Picot di Ginevra, che ci dice k sua giok di poter essere in mezzo a noi e ci porta interessanti
dati sul lavoro difficite e duro che la Svizzera ha
compiuto durante k guerra per le Missioni. Termina additandoci le parole di Gianavello : « Nulla
sk più forte delk vostra fede» e augurandoci
che in esse sappiamo trarre le forze di cui abbiamo bisogno.
Prende poi la parola k Sig.na Gay missionaria al Gabon che ci park sul tema « Dio è sempre fedele alle sue promesse» riferendoci alcune
sue esperienze missiooarie.
Dopo te relazione morale del Presidente, ohe
nota specialm«ite la crisi ohe la società attraversa, e ia fede cito l’ha fatta seguire la via percorsa finóra, e quella finanziaria del cassiere, fa parola è data ài pubblico. H pastore Ayassot porta
ii saluto di 350 Beduana, ohe furono accampati
l’anno scorso a Mestre e a cui ha parlato di noi'.
Per ultimo il missionario Sig. Coisson ringrazia
te Pra del Tomo a nome della Società di massoni
di Parigi a cui furono offerti ! fondi raccolti in
quesfi ultimi antid.
E’ Sitata una seduta veramente caratterizzata
da uno spirito missionario, di umiltà e di fede,
e ì memM hanno sentito’ vivo IMmeressam^to e
te comprensione del pubblico e hanno avuto da
questa runlone un incoraggkmento e ima ^nta
vigorosa a oontìnuare con maggior ardore la loro
opera. Ringraziano perciò molto caldamente tutte le persone che sono intervenute a questa seduta e sperano ohe mplfe àltre ancora si uniranno, a loro pel ifnturo. E. Eynard.
E’ stata smarrita mercoledì 18 corrente,
una tessera annonaria sul ponte dei Chabriols.
Chi l’avesse trovata è vivamente pregato di
fark pervenire alla Libreria Claudiana di
Torre PelHoe.
Doti. Alfredo Quattrini
Dopo breve dolorosa matettk è spirato il 3
cocr., all’Ospedale Valdese di Torre Pellice, all’età di 71 anni, il
DOTT. ALFREDO QUATTRINI
La notizia della sua morte ha suscitato in tutte
le popolazioni delle Valli un unanime profondo
rimpianto, tanto egli fu circondato d( profonda
stima e di vivo affetto.
il dott. Quattrini, figlio del pastore valdese di
Livorno, sig. Giuseppe, nipote del famoso dott.
Vola, te cui mirabile opera è ancora viva nella
valle del Pellice, cugino deH’illustre Senatore
dott. Giordano di Venezia, era giunto nelle Valli
Valdesi appena laureato, ed aveva svolto te sua
professione prima a Pomaretto ed a Perosa Argentina, poi, dal 1912, a Torre Pellice e succèssivamente sanitario degli Ospedali Valdesj delle
due località. ^
Si consacrò alla sua nobile professione per
tutta la vita, con tutte le sue energie, come ad una missione, seguendo i luminosi esempi del
nonno e del cugino. Era medico abile e scrupoloso, arricchito da una vasta cultura, da un continuo studio, da una terga esperienza; ed insieme
era un credente, che portava in tutto il suo lavoro la luce delle fede cristiana. Ma sopra tutto
era un uomo di cuore, di una bontà e di una
generosità senza limiti. Nei lunghi anni della
sua vita professionale, che si è chiusa proprio
in questi ultimi giorni, ha percorso instancabilmente le vie dei nostri borghi e delle nostre campagne, portando aj suoi innumerevoli clienti il '
soccorso provvidenziale della sua scienza, della
sua fede, della sua illuminata carità. Specialmente
per gH umili, per i poveri, per ì dimenticati era
un amico fedele e sicuro.. In qualunque ora del
giorno o della notte egli fosse chiamato, rispondeva sempre, subito, di tuttp cuore. Quante volte
l’abbiamo visto salire, col suo passo allungato
d’alpinista, i greppi delle più aspre montagne
per portare il conforto della sua assistenza materiale e morale a qualche misero alpigiane, da
cui non soltanto non poteva sperare nessun com
La famiglia, in memoria del dott, Alfredo Quattrini ;
Per Ospedale Valdese, L. 4000 — Per Orfanotrofio Torre Pellkje, 2000 — Per Rifugio, 20CK3
Per Diaconesse, 2000. — Totale L. tO.OOO
G. Jervis, Johnny e Paolo in memoria del dott.
Quattrini :
Per Ospedale Valdese, L. 40(K) — Per Orfanotrofio Torre PelHce, 2000 — Per Rifuso. 2000
— Per Diaconesse, 2000. — Totale L, 10000
TOMASO Jervis e figlie in tnemork del dott.
Quattrini :
Per Ospedale di Torre PelHce L. 3000.
G. C. 17 settmnbre in memoria Adolfo e Lidia
Comba :
IMacoitosse : L, 5000.
...
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penso, ma a cui portava,, oltre alla cura, il soccorso di cui aveva bisogno, in questa appassionata
opera d’apostolo, sempre modesto, di poche parole, col s^so sempre vigile della propria responsabilità, il dott^ Quattrini ha profuso le sue
belle energie senza contare, trovando la sua gioia
più profonda nel prodigarsi a beneficio degli altri.
Cosi, senza contare, si è logorato, è caduto valorosamente sulla breccia. Lì^ia alte fiorente famiglia ohe egli ha saputo formare ed educare
nella coscienza del dovere e dell’abnegazione, lascia agii amici che non lo dimenticheranno, alte
'popolazione tutta, un esempio luminoso di vita
interamente consacrata al postero di Dip ed al
■bene del prossimo.
Alte vedova desolata, ai figli, alte flgMa, ai parenti, vada l’espressione più profonda della nostra simpatia. .j, A. G.
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uL’Eco delle Valli», di cui molti lettori hanno
apprezzato ed amato la figura del ¿off. Quattrini,
Si associa alla bella testimonianza resagli da A. G.
sulla « Luce » del 15 corr.
CRONICA VALDESE
cnoBai:
Giovedì 12 corrente, abbiamo deposto nel cimitero di S. Lorenzo te spoglia mortale della
nostra sorella Odia Susetta ved. Gaydou spentasi
.improvvisamente all’età di 78 anni al Vemè di
Angrogna. Sui famigHari, sul figlio lontano, sui
parenti afflitti invochiamo le oonsotezioni del Padre. e. a.
Lua
S. Ci«»v«riinni
Dopo lunghe e penose sofferenze sono deceduti il sig. Carlo, Bastia dei David, l’8 settembre '
all’età di ainni 63 ed il sig. Daniele Elia Goss, delle Vigne, ex guardk comunale di Torre Pellice,
il 9 settembre all’età di anni 70.
Le preziose oonsokzioni del Signore scendano
sulle famiglie così duramente provate.
I giovani della Chiesa di Catania partecipanti al
Campo Congresso delle Unioni si sono fermati
a finerolo ta sera del 1" settembre ed hanno
offerto al pubblico che affollava la Sala delle attività giovanili una serata di vero godimento artistico e spirituale. Mentre li ringraziamo per questa loro visita così gradita, li seguiamo anche
nella ripresa delle loro, attività a Catania ed auguriamo loro un buon lavoro al servizio di Cristo
e della Chiesa.
— Alcuni fratelli in fede venuti da vicino e da
lontano ci hanno recato il loro messaggio di fede
cristiana al culto domenicale ; il prof. Davide
BoiSio, i pastori Davide Cielo e Teodoro Salma.
Inoltre il nostro fratello Emile Pasquet di Ginevra che ha cantato alte lode di Dio un inno in
francese. A tutti un sincero ringraziamento.
— Il 1“ ed il 5 settembre sono stati celebrati
i matrimoni di Caslabel Èrcole e di GardioL Wanda, di Beux Alberto e di Peyronel Elena.
II nostro augurio agli sposi è ohe te loro casa
sia veramente fondata suite roccia, cioè su Cristo.
—Borno Franco di Olimpia e iìardiol Paolo di
Arnaldo e di Pavarin Rosina hanno ricevuto il
battesimo.
La nostra Comunità è stata visitata da lutti crudeli nel corso delle recenti settimane.
In modo improvviso si spegneva il 12 agosto
ii signor Armando Deslex, titolare delk Banca omonima ed apprezzata personalità nel mondo
degli affari delk nostra Città.
La sua dipartenza ha dolorosamente colpito il
fratello dello scomparso, signor Alberto Deslex,
membro del nostro Concistoro, e la sua famiglia : vincoH di intima solidarietà, di comunanza
di vita e di affetti sono stati repentinamente troncati. Lo stuolo di amici che circondava k spoglia
mortale ha espresso, con k sua viva simpatia, la
parte che tutti prendono alla grave perdita. Alla
tamiglk afflitta, "alte Madre che, in Isvizzera, attendeva rimminente ritorno del figliuolo, rinnoviamo rassicurazione delk nostra solidarietà
nel dolore %. nella speranza.
— Dopo mesi di sofferenza e non ostante tutte
le risorse delk sdenza e deli’affetto materno chiudeva la sua breve giornata, in età di 24 anni, te
signorina Milena Cavallo. La nostra giovane sorella, dotata di grande sensibilità, dedita non solo
agli studi prediletti all’Università, ma anche alla
silenziosa, umile assistenza ai poveri ed ai sofferenti, lasck nel cuore di quanti rhanno conosciuta ed apprezzata un vjvissimo rimpianto.
La sua vita è stala troppo breve, secondo ia
nostra valutazione umana, e te scomparsa di chi
è nella pienezza della giovinezza e del vigore è
sempre un mistero angoscioso che turba le nostre menti ed i nostri cuori. Ma k vita della
nostra sorella quaggiù non è stata vana : ella
ha profuso i doni del suo affetto nella famiglia ed
intorno a sé e la profonda commozione che ci
ha tutti pervasi mentre circondavamo, il 21 agosto, te spoglia mortale nell’austera cappella
del nostro Cimitero è stata il segno del grande
dolore di tutti 1 congiunti ed amici, che sj smo
strettì, con profonda simpatia, intorno alla famiglia affranta. Al Comm. Edilberto Cavallo, alla buona Signora Cavallo, che si è prodigata fino all’estremo delie sue forze per te diletta
figliuola, alla sorella ed al fratello diciamo
ancora te fraterna parola della conso'lazione cristiana nella certezza che in Cristo, i nostri cari
vivono in una luce che piu non si spegne, noll’amore infinito del Padre celeste.
Un vasto programma dì attività ecclesiastica è
stato deciso dal Concistoro nella sua seduta del
15 corrente. Menitre ci riserviamo di «terne notizie «fettagliate a tutti gii interessati nella prossima Lettera Pastorale ne tracciamo qui le linee
principali :
CULTI NEL TEMPIO : ogni domenica mattina
e giovedì sera;
CULTO NEL TEMPIO DEI COPPIERI : al pomeriggio di ogni prima domenica del mese;
RIUNIONI QUÀRTIERALI : ogni settimana una
riunione serale in ciascuno dei sette quartieri
periferici i
CONFERENZA di’cultura religiosa ogni domenica oti'a neite oaia deiia bcuote di ianta Mar
gneii'ia,
1 utio •uo ^saivo quanto già ,;ii atto) ad iniziare
aaua puma quuimciiia ai ouoore. "
ti pastore rivolge mi vivo ea urgente appello
a tutu 1 possiDiu coiiaboraion e preannuncia ia
istituzione ai corsi eli preparazione per la formazione ai ooltenoraton laici (particotermente in
vista delia preaicazione in rlumo^ù, ecc...).
—■ BAT'1 ESÌMI: abbiamo amministrato il battesimo ai-.Jacques Paul Roland, Lutano QùUme
ciuvlo Avondet. il Signore ponga il suggello della
'sua oenedizione sui fancitffli" e sulle loro fainàgue.
— Tre volte abbiamo dovuto prendere te via del
cimitero negli ultimi giorni : due volte per i
tunefali di due piccole neonate Nadia David, e Angela Amberti, una volta per la tumulazione della
salma del giovane Guglielmo, GiampiccoU. Tre
lutti particolarmente dolorosi perchè avvolti dal
mistero ohe avvolge ogni morte a vista umana
prematura ed in cui è particolarmente necessario cne il Signore conceda ai Genitori provati la
sua potente consolazione. Iddio, che solo può rispondere ai nostri angosciosi « perchè ? », sì tenga vicino a coloro che piangono.
— La nostra ADUNATA GIOVANILE non
ha sortito tutto il successo che speravamo,
malgrado la bontà dei messaggi che ci sono
stati recati da bruno Revel e Carlo Lupo. 1 convenuti (circa 2UÜ) erano pochini nelk vastità del
nostro tempio e non molto rappresentati i ,a giovani...» cui la riunione era specialmente 4®stinata. Forse la scelta del giorno non è stata delle
più opportune... speriamo per la piossima volta
in una scelta migliore da iparte deirorganizzatore...
ed in una più larga comprensione fra i giovani !
Grazie assai agli oratori.
— ii Culto di Domenica prossima sarà presieduto dal prof. Davide Bosio, niella assenza del
pastore che predicherà a Torino e trasmetterà
il Culto alla Radio. Ringraziamo il signor Bosio
,e con lui il signor Guido Comba che ha presieduto il Culto di domenica scorsa,
— 11 Culto di domenica 29 sarà Culto di Comunione, il che NON significa che alla fine del
Culto alcuni comunicanti si tratterranno per partecipare al sacramento, MA che il Culto, alquanto
abbreviato nelle suo altre parti, culminerà nella
celebrazione della CENA DEL SIGNORE cui
TUTTA l’Assemblea parteciperà vuoi accostandosi alte MENSA, vuoi assistendo con quel rispetto e raccoglimento con cui si assiste ad ogni parte
del Culto di cui la COMUNIONE E’ LA PARTE
INTEGRANTE.
E. A.
Si comunica ohe in seguito a convenzione intervenuta fra te Direzione dell’Ospedale Valdese e
la Cassa Mutua Malattie, i lavoratori mutuati potranno usufruire delle prestazioni mediche e chirurgiche presso il suddetto Ospedale.
PERSO N-ALIA
Il 5 settembre, nell’intimità della famiglia, è stato amministrato il Battesimo a Lilia
Margherita Rivoiro-Pellegrini di Ugo-e di Jolanda
Villa. La benedizione del Signore riposi sulla
bimba e sui familiari, che hanno espresso a Dio
la promessa di guidarla nelle vie del Signor Gesù.
PERSONA servizio 20-40 anni, cercasi. Rivolgersi Colla, Vk Costagrande, 40 - Pinerolo.
________Alberto Ricca: Direttore
Autorizzazione N. P 3S6 dell’A.P.B.
Arti Grafiche a L’ALPINA » Torre Pelliee
S'è addormentata serenamente nel Signore all’età
di 82 anni '
Clamentina Maggiore
nata TurJn
Confortati dalla fede in Colui che non è T Iddio dei morti, ma dei viventi, ne danno il doloroso
annunzio la figlia Jeanne, i figli Carlo e Giorgio,
le nuore Vinica Miliohlades e Ida Bennoulli, il
genero Guglielmo del Pesco, 1 nipoti, i pronipofi
e parenti tutti.
I funerali seguiranno govedi 19 corrente, alle
ore 15,30, nel Tempio Valdese di Torre Pellice.
»L’Eterno ti protegge da ogni male; egli
proteggerà l'anima tua».
(Salmo 121, 7)
NON FIORI, MA OPERE DI BENE
La famiglia del caro scomparso
Luigi Cardan
sentitamente ringrazia tutte le persone che, con
la loro presenza e con scritti, presero parte al
suo dolore : particotermente il pastore E. Rostan,
i combattenti, - i vicini di casa e gli amici per
Taiuto ed il conforto arrecato.
Miradolo (S. Sec, di Pinerolo), 3 Agosto 1016
Ito famiglie Gaydou, Bertin. Schindler in occasione della dipartita della loro cara
Suianna Odia
vedova aaydou
ringraziano quanti hanno dimostrato In qualunque
modo te loro simpatìa, e particolarmente il Pastore Alme e i dottóri Paltrinieri e De Bettini.
Vernò di Angrogna, 12 settembre 1946.
“ Alla Città di Torino „
NOVENJk ^ C.
PINEROLO
V. C. Leqaio, 38
Via Trento, 2T
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