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jprediche d^AppcIlo
oCor vocazione di un pagano
« Dio non ha riguardo alla
qualità delle persone ».
(Atti 10: 34).
T piccolo scandalo
E’ successo un piccolo scandalo nella
|Chiesa Cristiana primitiva. Pietro, tra
scinato da uno zelo esuberante, andanydo qua e là da tutti, a Lidda, Joppe e
¡¡Cesarea, assieme a tante cose buone, ne
¡ha pure fatta una assai grave: ha fatto
amministrare il battesimo ad un paga|po: al centurione Cornelio !
— Evidentemente sei uscito dal sey minato e dalle tue competenze, caro
hai avuto troppo zelo ed hai
u precedente pericoloso. Una
^’cosa simile, fino ad ora, non l’aveva an¿^ji35ora fatta nessuno. Tutta la Chiesa ti
^disapprova e quando salirai a Gerusa'f.lemme, dovrai giustificartene con gran
¿'..cura.
Era la prima volta che nella Chiesa
si lanciavano le accuse di sconfinamen,to di competenza e di troppo zelo e, coe doveva ayvenitre spesso anche ih se-'
ito, era proprio nel momento in cui
jl’Evangelo stava per dare uno dei suoi
?,frutti più belli.
Tant’è vero che anche nella vita dei
credenti e dei servitori del Signore, viìfge quel proverbio che pària delle rose
.e delle spine. E’ bene ricordarlo per
f-' non essere spaventati da qualche graf^,.:,iio che possiamo ricevere qua e Jà;
perchè, oggi come allora, poco impor^^.'tano le spine, se in capo al gambo fio«j^fiscono rose belle e fragranti.
^ ,^una puniina di gelosia
di quei tremila- della
Se qualcuno
^..Pentecoste si fosse trovato presente àì
^ colloquio dì Pietro col centurione, for•- se si sarebbe sentito pungere dalla ge' losia nell’udire la diversità del linguagK gio usato per lui. In tutto il discorso dell’Apostolo non è neppur menzionato una
'•„volta il ravvedimento. Forse Cornelio
■ha meno bisogno di loro di ravvedersi?
pèf‘- Non è che Cornelio non abbia biso^'gno anche lui di riconciliazione con Dio
1. '6 la cosa c’è infatti, in tutto il suo atV;'^6giamento, quantunque non sia nomi. fiata, ma le sue circostanze sono diverse
^ io quelle per le quali passarono i membri della prima Chiesa Cristiana. In un
tenso morale e non solo morale, egli è
^ ÌSià più avanti di loro nella sua espe^rienza religiosa;
jr temeva Dìo, era pio e faceva
^)preghiere del continuo e non si acconter
Va di questo, che, per un altro, sarebbe
i già stato molto, ma cercava di rendere
“Jla sua fede operante verso il suo prosiimo facendo molte elemosine; non solo, ma era animato, lui pagano, da un
.¡Vere e proprio zelo evangelistico nella
Ricerca della verità, parenti, amici e
tfiervi. Aveva insomma la fisionomia
; plorale di un credente, dei migliori che
potessero dare.'
.f’Oh se tu fossi cristiano Cornelio!
fe^^veresti in questa fede la risposta alle aspirazioni migliori dell’animo tuo
nobilissimo e ne saresti felice e, nella
Vigna del Signore, saresti uno strumento benedetto e prezioso. Ma tu non sei
dei nostri !
C’è qui una situazione che si ripete
abbastanza spesso nel mondo. Troviamo
sulla nostra vìa delle anime così riccamente dotate di bontà, di purezza e di
virtù, che destano la nostra ammirazione e ci attirano istintivamente verso
di loro, talché vorremmo parlar loro
com,e a dei fratelli in fede, a dei membri della nostra famiglia spirituale, tender loro le braccia, stringerli al seno...
ma dobbiamo frenare lo slancio a metà
perchè non sono dei nostri e non hanno nel loro petto la beata speranza ch’è
in noi. E questa cosa diventa particolarmente triste quando costoro son parenti
nostri, cari àmici, persone alle quali .
siamo legati da profondo affetto e non
possiamo rassegnarci al 'pensiero che,
non abbiano ciò che dì più prezioso
noi possediamo.
Ifn aòlsso
Sembrava ci fosse una distanza minima fra loro e noi, ma in realtà è un
abisso quello che ci separa. Considerate
Cornelio: Tutto lo separa da Pietro e
dai credenti cristiani.
Anzitutto la sua educazione: Nato in
una terra lontana e cresciuto in un am,biente pagano, ha tutto imparato da esso. L’ieducazione è quasi onnipotente
neH’amare le anime; ci si può disfare
di tante altre cose nella vita, ma è quasi
impossibile disfarsi delle cose imparate
da bambini. Come potrebbe costui abbandonare tutto ciò per diventare cristiano ?
Considerate anche l’ambiente e lai
posizione ! Si tratta di un autorevole
ufficiale romano delle truppe di occupazione, molto in vista in città e con molte
relazioni tra le autorità militari e civili,
che deve incutere soggezione agli Ebrei
e curare in tutto il suo atteggiamento
una grande dignità... come potrebbe costui mettersi a bazzicare con questi cristiani in gran parte pubblicani e peccatori che tutti disprezzano ?
Eppoi ci sono le barriere che i cristiani stessi hanno edificate attorno a sè.
Se non si è ben conosciuti non è facile entrare nella loro comunità. Testé,
Saulo, un fariseo in vista, si è convertito, ma ci è voluto del bello e del buono prima che questi sospettosi credenti
di Gerusalemme lo accogliessero nei loro ranghi. Quanto più sarà difficile la
via per un pagano straniero !
Era proprio un abisso quello che Cornelio doveva superare !
Noi ce ne rendiamo conto specialmente 'nelle nostre chiese di Evangelizzazione ove, in seguito a matrimoni misti
0 ad amicizie contratte, si stabiliscono
relazioni e vincoli dì affetto con anim,e
nobilissime come quelle di 'Cornelio,
ma manca qualcosa per rendere Tunioine perfetta: l^mione nella fede; per
tutto il resto sono vicini a noi e pare
che solo più un passo ci separi, ma, que
sto passo, deve superare un abisso e,
superarlo, appare estremamente difficile e rdinanzi a questa difficoltà si soffre
crudelmente. Qualche volta son due
.sposi che non potranno mai essere cornpletamente uniti a causa di questo abisso, qualche volta, persino, questa separazione si mette fra i genitori e i figliuoli che per leggerezza si son lasciati educare in un’altra religione... Quante la-'
crime non abbiamo noi viste spargere,
quanti: sospiri e quanti dolori !
Era questa la situazione di piccolo
vantaggio e di grande svantaggio insiemi6, in. cui Cornelio si trovava di fronte
ai tremila della Pentecoste quando Dio
lo chiamò.
lacrime di tua madre.,.
« Iddio non ha riguardo alla qualità
delle persone, » esclamava Pietro appena prende la parola, come se volesse
dire a sè stésso: Non ti preoccupare che
costui sia pagano. Iddio sceglie quelli
che son suoi Un po’ dappertutto, senza
badare a barriere di lingua, o di
altro genere. Ieri dove-n tender la
mano ai chiamati del tuo popolo ed oggi
a questo pagano straniero. Un giorno,
nel Regno dei Cieli, ne verranno di levante © di ponente e sederanno a tavolir
con Abramo e Giacobbe.
Questo è chiaro, ma, oltre che per Pietro, queste parole hanno valore anche
per Cornelio e contengono proprio la
vocazione particolare che gli è rivolta:
Iddio ti ha scelto senza aver riguardo
alla tua qualità della tua persona e tu
seguilo altresì senza aver riguardo ad
alcuna persona: prendi^ commiato per
sempre dai conoscenti e dagli amici pagani che fino ad ora hanno riempito tutta
la tua vita, affronta senza timore Tira
dei tuoi fratelli e la-maledizione del tuo
vecchio genitore; non aver riguardo
neppure alle lacrime di tua madre, per
chè Gesù non è venuto a metter pace,
ma spada, è venuto a dividere il figlio
da suo padre e la figlia da sua madre...
Va con questa gente che ho messa sulla
tua via e nonaver riguardo alTumiltà
della sua condizione...
Non sono parole come tutte Taltre,
queste ch’io dico, fratello lettore, son
parole che grondano lacrime e sangue !
In esse è racchiuso il dramma sublime
e crudele, di quelle missioni e di quella
« Evangelizzazione » di cui tu, o popolo valdese, hai commessa il delitto di
interessarti troppo poco ed alle quali
dovrai, da ora innanzi, fare un posto in
ogni casa ed in ogni cuore.
■ì- ■
Ho visto dei fratelli delle nostre chiese d’evangelizzazione, andare e venire
per le nostre strade come degli estranei
qualunque, senza che nessuno lì fermasse per dar loro il benvenuto e farli
entrare nelle case ed informarsi della
loro chiesa di origine: la cordiale Felonica Po, Taranto l’entusiasta, la magnifica Riesi... per conoscere la storia della
loro conversione, delle loro sofferenze e
dei loro eroici sacrifici !
Ho visto persino degli anziani-evangelisti che dopo essersi convertiti e aver
lavorato una vita intera per la nostra
Chiesa eran venuti a passare la loro
vecchiaia tra noi, esser nell’isolamento
, e nella solitudine, senza che la loro casa
fosse circondata dì venerazione e meta
dei pellegrinaggi di fratelli devoti e riconoscenti...
E ho detto: questo non è il volto consueto delle nostre Valli Valdesi che Dio
ha posto, fin dai tempi antichi, per esser patria di Barbi, dì missionari e di
Pastori. Patria di un popolo che, come
Pietro, va incontro al « gentile » che si
converte e gli tende la mano !
Enrico Geymet.
'V'i'a lusco o brusco
'l^relu xli«»
...Il predicatore ha finito di parlare;
la riunione volge al suo termine, un
sommesso bisbiglio va di banco in banco, quasi a ristoro della prolungata
quiete meditativa. E’ un bisbìglio ammirativo; la gente è soddisfatta; la campagna di risveglio va bene. Giacché si
tratta di una riunione speciale, extra:
una riunione d’appello. Il predicatore è
venuto « di fuori » e la gente è accorsa
più numerosa del solito a stipare la
scuoletta di qùartiere. E la gente è stata soddisfatta perchè Toratore è stato
particolarmente eloquente nel trattare
il suo tema: In clima di risveglio; noi e
ì nostri vicini. E la gente sfolla numerosa, commeqlàndo, giù per la via oscura, nella nebbia che sale, su per i viottoli sassosi, verso l’azzurro trapunto di
stelle. L’oscuramento consiglia la prudenza, Tattenziope ai mali passi, è insomma propizio alla riflessione, E la
gente riflette, e il microfono ascoltai
La Bnusicu non cambia
Parla « barba Già..» ; brontola, tan
to per cambiare; non è soddisfatto.
« Risveglio, risvegiìo; quante volte
Tho udita questa parola ! Prima venivano dei signori «di fuori», poi vennero
dei signori « di lontano »; ce n’erano che
portavano dei quaderni speciali dove
bisognava scrivere nome e cognome per
firmare degli impegni di non so 'che cosa. Poi chi s’é visto, s’è visto, e tutto
ritornava come prima. Insomma ho
« belle che visto » : questo è « tutta una
maniera » per attirar la gente; ma là.
musica non cambia: il peccato, la conversione, la grazia; tutte cose buone,
veh !, non dico il contrario, ma buone
per i pastori, per la gente che ha studiato. Oggi la gente parla troppo « difficile »; insomma, quando uno non ruba,
non uccide, non fa del danno agli altri,
fa il suò dovere, vorrei sapere che cosa
gli manca ancora. I pastori fanno bene
a dire che gli uomini e le donne specialmente non sono come dovrebbero
es.sere; è il loro « mestiere ». Ma insomma, torno a dire, quando imo fa il suo
dovere mi pare che deve bastare. No ?
. E poi, il « ministro » ci ha detto che il
Risveglio dovrebbe essere anche un rinnovamento nei rapporti coi nostri vicini, perchè è il nostro prossimo e via
dicendo. Ma domando io; che cosa c’cn
■ >
2
1
LECO DELLE VAXhX VALDESI
irò lo religione li dentro ? E’ naturale
che IO amo i miei vicini, se questi mi lasciano in pace I Ma se essi mi fanno dei
tori:, e naturale che io vado dall'avvocato, che li faccio citare, e che li faccio
pagare ! E il mio diritto. Che cosa centra la religione, li dentro ? Io. per esempio, vado abbastanza spesso in Chiesaanche se non sembra: poi pago la mia
contribuzione, che e abbastanza forte,
anche se 1 anziano dice che non e vero
mente; i miei figli li mando alla scuola
domenicale; tutto questo e la religione.
Ma, domando e dico, che cosa centra
la religione con le mie galline ? Già se
non ci fossero le galline, sarebbe facile
di essere buoni vicim. Ma le galline sono delle bestiacce maledette; uno le
-mette nel cortile, al largo, dove possono
trovare dell erba, delle briciole, dei vermicelli e via dicendo. Potrebbero essere
contente ! Invece no ! nossignore ! Cococo... cococo... ti lasciano voltar le spalle e poi... cococo.. cococo... spiccano il
volo... ed eccole a far cococo... cococo
nel giardino del vicino che ha giusto fimto di seminare 1 insalata. E cosi il mio
vicino lancia la zappa e uccide la mia
gaLina. Cosi io non lo saluto piu. come è
giusto.
Quando lo mcontro. giro la testa dal1 altra parte. Non ci parliamo più. come
e giusto; IO ho ragione e lui ha torto.
Mi ha fatto del danno, e io invece non
glie ne faccio. Mi pare che sono «dalla
parte del giusto ». Invece, a sentire questa campagna di risveglio, quasi quasi
sembra che abbia torto anch’io. Ma domando s dico, che c entra la religione in
tutto questo ? »
^uasi ■•«elidios«»
Magna Gio... dice. « Io dico sempre ai
ragazzi; imparate bene i versetti del
Cciteehismo, perche, senza un po' di religione le ragazze specialmente finirebbero male. Purtroppo non tutti la pensano cosi! Per esempio Magna N. .. la
conoscete bene, quella che sta li vicino
a me, in quella casetta, e una povera disgraziata che tira su le sue figlie
in tutto e per tutto come ha sempre fatto lei.... insomma. di certe cose è meglio
non parlare. Io naturalmente ho fatto
qualche osservazione su quel contegno
per il loro bene, perche io. come tutti
sanno, negli affari altrui non metto il
naso... e in che affari poi! Lei e venuta a
saperlo, e mi guarda di traverso, non
mi saluta piu. mi fa dei dispetti ed io
ho saputo che va dicendo che è tutta inviala. la mia! Invidia? Maldicenza? Religione e la mia. pura religione! E vorrei proprio sapere chi potrebbe trovare
a ridirmi qualche cosa e perché il pastore, questa sera, mi ha guardato
quando parlava: perche sono sicura; mi
ha guardato quando ha parlato dei puri
di cuore. Si direbbe secondo lui. che io
non ho il cuore puro, perche vedo l'impurità della mia vicina. Dovrei forse
chiudere gli occhi?
Il Risveglio e una bella cosa: ma incominci un po la mia vicina ad avere
un po di religione, allora ci intenderemo ».
■»iamissim«»
E qui il microfono e nell'imbarazzo.
Ce ne sono due che non parlano! Due
uomini vigorosi, che si mtravedono nella penombra. Camminano con circospezione. con uno studio particolare; quando uno rallenta. 1 altro si ferma: non
vogliono camminare assieme. Si sono ritrovati ambedue nella stessa scuoletta
di quartiere, che li aveva accolti, ragazzi e amici, nella fanciullezza, quando era beuo correre pei campi a « marinare » le lezioni. Poi la vita, che li ha
visti «empre vicini, lavorare in campagna vicini, li ha separati, bruscamente e
brutalmente. Una questione non grave
di diritti di passaggio ha provocato il
primo dissidio; parole aspre l’hanno avvelenato; il rancore è nato; non si salutano più, non si parlano più; non si
aiutano più; chissà, forse si odiano già...
^ Questa sera lo stesso vecchio banco tarlato li ha accolti, come ima volta: solo r
che le gambe ci stanno a disagio e la"^
schiena si curva a fatica sono tanto
cambiati. Anche il loro euorei è cambiato. Non si sono piu stretta la mano;
non SI sono piu scambiato uno sguardo
ridente e leale. Sono rimasti li. cupicurvi. lo sguardo fisso sulla lampada
fumosa, perduti, chissà, nel tempo e
nelle spazio dei ricordi.
Ecl hanno ascoltato, le ciglia aggrottate, r oratore che svolge con forza d
suo tema: In clima di Risveglio: noi e
i nostri vicini.
Ma questo discorso e forse per loro,
che sono cosi lontani, cosi divisi? Che
centra la religione nel loro rancore?
Ora sorto usciti, e per la via oscura
non vogliono camminare assieme. E il
microfono accoglie solo il battito disuguale dei passi, incerti e pesanti nella
nebbia che sale.
4
Il G»aan«l4»
Rum.ore di passi, accoglie il microfono; suono di voci ha trasmesso il microfono. che ora ode battiti di un cuore
credente.
Viene su, per il viottolo'sassoso, verso la casetta umile e solitaria, sulla vetta. vicino al cielo ed alle stelle, un vegliardo: 1 anziano che conosce il suo
quartiere ed ha visto barba Già. . ha
udito magna Gio..., ed ha seguito i due
silenziosi: e pensa che anche per lui c’è
. stato un tempo dove i suoi diritti erano
la sola cosa che contava.
« Io ho diritto... sono dalla parte del
giusto... bisogna andar dall avvocato....»
parole e ricordi di un altro tempo,
quando egli non aveva incontrato il
Grande Avvocato: Ah! come aveva riso.'
quella sera, molti anni fa. nella .‘^cuoletta di quartiere, quando aveva udito
quell espressione! Come aveva riso nel
suo cuore, al pensiero che si chiamasse
Gesù il Grande Avvocato l-*' E non era
tanto il titolo che lo aveva fatto sorridere. quanto 1 idea di poter incontrar
Dio sulla sua strada: lui. con tutte le
sue grane, con il suo processo che durava da anni, incontrare Dio. parlare con
Dio. dei suoi affari, della sua vita di tutti 1 giorni... E COSI, molti anni fa. egli era uscito, dopo la nuraone ed aveva
brontolato, aveva criticato, aveva rallentato il passo per non incontrare e
non salutare, rimuginando i suoi diritti... Ed ecco, egli non sapeva ben come.
Dio lo aveva fermato per la sua strada;
il vecchio anziano si era accompagnato
con lui. e gli aveva detto come lui aveva incontrato il suo Dio. Come e strana la vita degli uomini! Sembra co.si
complicata, ed invece e cosi semplice;
ed 1 fatti SI ripetono... E tutti gli uomini
hanno una lite, un processo, un terribile processo, dal quale dipendono tutte
le liti e tutti 1 processi di questo mondo. Ed e questo processo che noi dobbiamo affrontare. E' il processo che noi
abbiamo con Dio. E noi parhamo dei
nostri diritti, appunto perche non vogliamo sentire parlare del nostro debito; non c e che fare: siamo imputati.
Che cosa c entra la religione nei miei
rancori, nel mio odio, nel mio malvoleie verso i miei vicini? Sono imputato,
IO. anche io. proprio io! Ecco cosa centra la religione. « li. dentro a tutte queiste cose ».
Ed ecco, perche oggi il vegliardo non
ride piu: egli ha meontrato il Grande
Avvocato del suo processo: non e lui. il
ribelle, che e andato a cercarlo: e come
avrebbe potuto farlo con Ifltta la sua infinita. tragica miseria di debitore insolvibile? No! E’ Dio stesso che è sceso sul
suo cammino: Gesù; e nell’atto in cui,
come Saulo sulla via tìi Damasco, egli
ha sentito la realtà del suo stato, ecco
nello stesso istante egli ha visto la luce
di una croce nelle tenebre; perchè tutto,
in Cristo, gli è stato perdonato, egli ha
potuto perdonare, o meglio forse, ha
potuto comprendere...
Ora egli potrebbe salire sereno, verso
la casetta solitaria:... ma forse questa
non e la sua strada, questa sera, ancora
e ndiscende. verso la nebbia che sale,
per parlare anche lui a quegli uomini
che vanno incerti nella nebbia. . -
Radiocronista.
Doni ricevuti dal Cassiere
della Tavola Valdese per Istituzioni vane
N., Roma, per Evangelizzazione. L. 30
Gruppo di Alassio. per Ementazione.
5o.l5
Maria Ribet. Torre Pellice. per Orfan'-trofio di Pomaretto 30
Maria e Enrico Pascal. Torre Pellice.
per A.S1I0 di S. Germano. 100 in memoria Zia N. Selli
Edith Cardón. S. Secondo, riconoscente
per miglioramento del fratello dott.
Carlo, per Asilo di S. Germano. 50
Maria Ribet. Torre Pellice. per Diaconesse. 40 - Istituto Gould. 20 - Istituto di Firenze, in memoria M. Coucourde. 30
]N. Roma, per Istituto di Firenze. 30
P. l atio e Signora. Roma, per Diaconesse. 20
M. Scaglione. Palermo, per Orfanotrofio di Pomaretto. 100 - Asilo di Vittoria. 100
Salvatore Santoro. Messina, per Asilo
di Vittoria. 50 - Orfanotrofio di Pomaretto. 25 - Istituto di Vallecrosia.
25
Trombetta Adele. Messina, per Asilo di
Vittoria. 50
Colucci S. e Nicola, in memoria Zia. per
Asilo di Vittoria. 20
Ani. Evangelista, in memoria padre
Felice, per Evangelizzazione. 200
Paschetto Caterina e Federico, per Diaconesse. 10
Paschetto Cesare, m memoria Maria
Peyronei Paschetto. per Diaconesse.
20
Le figlie in memoria geom. comm. E.
Ayassot. per Diaconesse. 50
Col mg. Luigi Grill, per Istituto di Vallecrosia. 100 - Diaconesse. 50 - Asilo
di S. Germano. 50 - Emeritazione,
50
Bruno e Luciana Mathieu. Villar, in ricordo cari Nonni, per Orfanotrofio di
Pomaretto. 100
A J.- Torre Pellice per Evangelizzazione. 10
G. Hentsch. per Rifugio. 600
Gav E., famiglia. Prarostmo. ricordando. per Rifugio. 5 - Ospedali. 5
Godino Guido. Chiomonte. per Orfanotrofio Torre Peli ice. 25
Godino Clementina. Prarostmo. in memoria. per Orfanotrofio Torre Pellice.
25 - Pomaretto. 25
Fornerone Angiolina e figlia Letizia,
per Orfanotrofio Torre Pellice. oO
Sold. Reynaud Clemente, riconoscente
a Dio per Orfanotrofio Pomaretto, oO
in memoria padre, per Ospedali
A. Rostain. per Evangelizzazione, 100 Istituto di Firenze, 100
Montroné Giuseppina, per Asilo di Vittoria. 10
A. Cutrera. in memoria fratello Antonino e Achille, per Asilo Vittoria, 100
In memoria Signora Arias: Barazzuoli
Bianca per Evangelizzazione. jO Fehr Elisa, per Id.. 30 - Romieux
Farghenta. per Id.. 25 - Chiesa di Pisa. per Id., 445 - Luigi Amelia, per
Istituto Gould. 50 - per Diaconesse.
50 - D Oria Adriana, per Istituto di
Firenze. 30
Caterina Cougn. per Diaconesse. 10
Poet Susanna e Luigi, ringraziando il
Signore per Orfanotrofio Pomaretto,
50
Coniugi Imm.ovilli, Levanto, per Orfanotrofio di Pomaretto, 25 - Rifugio, 25
- Asilo di S. Germano, 25 - Istituto
Gould, 25 - Orfanotrofio di Torre
Pellice, 25 - Convitto di Torre Pellico, 25 - Asilo di Vittoria, 25 - Casa
delle Diaconesse, 25 - Istituto di Vallecrosia, 25 - Asilo Vecchi di S. Giovanni, 25 - Asilo Italia, 25
Cignoni Adele, in memoria della figl
per Istituto Vallecrosia 50
Scuola domenicale, di Rio Marina
Istituto di iiirénze. 60
Olga e Edvige Kupfer. Palazzolo su
'glio in memoria Bianca Lanfranchi^
Kupfer. per Istituto di Firenze. 50qI
Angelo Lanfranchi Id Id per Istitutof
Goud. 2000 " vJ
Dott. E. Arnold Feridy.. per Orfanotro^
fio di Pomaretto. 50 4
Albano Olga La Maddalena, per Evan-1
gelizzazione. 25 v
M. Larco. La Maddalena. j3^r Ospedali?!
400 - Rifugio, 30 - Asilo di S. Gio*|
vanni. 30 sa
Sofia Servettaz. per Orfanotrofioi di Po-‘l
maretto. 200
Coisson Guido e Ester. Angrogna. p^1
Orfanotrofio di Pomaretto. 10
Teresa Gemeoud. S. Germano, per Or-s
fanotrofio di Pomaretto. 25
Sofìa Rostan. S. Germano, per Id.. 51
Cartolina del XYII Febbraio
Anche Quest'anno, la Federazione delle;
Unioni Valdesi stamperà una cartolini
per li 17 febbraio.
Il quadro che vi sara riprodotto e di
Gei'hardt. ispirato alle parole di Luteroi l
« Non posso altrimenti Dio m'aiuti
Rappresenta un credente nell atto dii
scrivere la sua dichiarazione di fede
protestante, dietro di lui v e la moglie,
pronta anch essa a tutto per Colui cheh
li ha chiamati. ^
Al nostri giovani questo quadro vorrà dire: Siate fedeli al vostro Signore
in ogni evenienza e di fronte a qualsia- 1
SI sacrificio poiché: « chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch 10 riconoscere lui davanti al Padre mio chea
e nei cieli » (Matt. 10: 32j.
Il prezzo della cartolina e di lire 0.40^
m
Alle Unioni sara fatto uno sconto m
questa ragione:
Per 20 cartoline. L. 7 - Per 50. L.
- Per 100. L. 30.
Franche di spese postali.
Rivolgere subito le ordinazioni ed i*
vaglia al pastore Teodoro Balma - Vio;
Naumachia 20 - Catania - il quale è
stato incaricato dal Comitato Nazionale:
dell edizione della Cartolina.
Segnalazioni
Nella sua feconda attività editoriale la;
Libreria Editrice Claudiana ha lanciato:
una predica del prof. E. Comba. Il deca-»:
no della nostra Facolta di Teologia ha
meditato due parole di Giobbe e del;
Salmista, diremmo meglio due esperienze religiose: con quella chiarezza e
lucidità di indagine che tutti gli conO'»;
scono, il predicatore ha saputo coglier«;
il momento decisivo, la crisi di quelle
esperienze contrapporre il prima e il
dopo... - Mai ora - Un titolo suggestivo..!
una realta piu suggestiva e benedetta
una lettura che fa del bene, che fortifica;
e che consola. |
La raccomandiamo caldamente ai no^
stri lettori che potranno una volta dii
piu ritrovare la riprova della incondizionata ed assoluta attualità dell Evam
gelo.
i^an- i
Agire e pregare"* ^
Un contadino 1 cui granai traboccavano di grano pregava abitualmente il
Signore di venire in aiuto ai bisognosi,
ma quando qualche bisognoso gli do»;
mandava un poco del suo grano egli n*?
spendeva che non ne aveva di tropph
per il suo uso personale.
Un giorno dopo averlo sentito prega-^
re, il suo piccolo bambino gli diss«^
« Babbo, mi piacerebbe di avere u
tuo grano...
« Perchè bimbo mio, che cosa potrè*^
sti farne?
« Esaudirei le tue preghiere » gli rispose U fanciullo. j
Tradotto X. 1
3
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
«r v.T-r'’■»'«v-îïæ^
' ■ 'T. ' ' ‘
1.
Il pastore sig. Giulio Tron, continuerà la sua visita alla nostra parrocchia
presiedendo mercoledì sera 4 febbraio
la riunione dei Gonin e giovedì sera 5
febbraio quella dei Peyrot, Lo ringraziamo sentitamente per ì buoni appelli
rivoltici venerdì scorso al Fondo San
Giovanni e domenica al culto del mattino.
— Domenica 18 gennaio ha avuto
luogo il funerale del sig. Pietro Stefano
Jov.rd.an, originario di Torre/Pellice,
deceduto presso la figlia ai Malan del
Fondo San Giovanni in età di anni 74.
Rinnoviamo agh afflitti l’espressione
della nostra profonda simpatia.
— Domenica 25 gennaio ha avuto
luogo il funerale del sig Daniele Gay,
dei Bellonatti, deceduto dopo breve
ma violenta malattia, aH’ospedale di
Luserna, in età di anni 67. Al figlio, direttore della scuola domenicale dei Gonin, ripetiamOj in questo momento di
prova tanto dolorosa respressione delle
nostre sentite condoglianze.
PINEROLO
Domenica 25 corrente la nostra comunità ebbe il grande privilegio e la
grande gioia di avere la visita del sig.
Moderatore. Dopo aver rivolto la parola ai bambini della Scuola domenicale
egli presiedette il culto principale e
l’imponente assemblea ebbe un’ora dì
vero godimento spirituale neH’udire la
sua suadente e commovente parola. Nel
pomeriggio egli rivolse un pateimo messaggio alla nostra gioventù. Gli rinnoviamo i sensi della nostra profonda riconoscenza e domandiamo a Dio di voler benedire per le anime la Sua Parola
e farla fruttificare nei cuori.
FRALI
Nella notte di martedì 20 gennaio, un
funesto incendio ha nuovamente colpito
il villaggio di Ghigo. Verso le ore 23
delle alte fiamme sprigionatesi in alcune case del centro di Ghigo provocavano l’allarme fra là popolazione.
Avvertito del sinistro, il Comando del
Presidio di Prali inviava sul luogo un
buon numero ^i soldati Guardia alla
Frontiera che, con l’aiuto della locale
Guardia di Finanza è della Milizia,
nonché della popolazione tutta, riuscivano in parte a circoscrivere il fuoco
che minacciava i vicini abitati.
Più tardi, giungevano i Vigili del fuoco, provenienti da Pìnerolo, che, nelle
prime ore del giorno seguente riuscivano a domare l’incendio.
Un particolare ringraziamento vada
ai soldati della Guardia alla Frontiera
che in collaborazione con i Vigili del
fuoco, durante tutta la giornata seguente, si prodigarono al totale spegnimento dell’incendio. Ai proprietari delle case colpite vada la nostra cristiana simpatia in questo momento, per loro, così
dolorosa.
TORRE PELLICE *
La gioventù della parrocchia è convocata per sabato 31 corrente alle 20.30
nella Sala dell’Asilo. Rivolgerà la parola ai giovani il signor Moderatore
della Chiesa Valdese, pastore Virgilio
Sommani.
— Il cialto di domenica, 1 febbraio,
alle ore 10.30 sarà presieduto dal signor
Moderatore. Quel culto sarà l’atto
conclusivo della campagna di appello.
Raccomandiamo caldamente ai membri di Chiesa di intervenirvi.
— Al tramonto di domenica scorsa
il Signore richiamava a Sè lo spirito del
nostro fratello
Qlovannl Pietro Masse!
Aveva 86 anni. Martedì he abbiamo
accompagnato le spoglie mortali al
campo del riposo. Con luì scompare dalla scena di questo mondo una bella fi:gura di lavoratore tenace, di cristiano
zelante, di valdese attaccato alla sua
chiesa. Maestro di scuola, esercitò il
suo ministero durante oltre quàrant’anni, arricchendo di indispensabili beni di
intelletto di centinaia di alunni, e non
dimenticando che, nella sua qualità di
maestro cristiano, aveva pure la missione di alimentare ranima. ed educare
cristianamente il cuore degli alunni affidati alla sua cura. Si considerava un
servitore di Dio al quale sapeva di dover render conto un giorno deU’opera
che gli era stata affidata, e si sforzava di essere con l’aiuto divino, un servitore fedele.
Amò la sua chiesa alla'quale consacrò parte delle sue forze e dei talenti
ricevuti. Come maestro parrocchiale fu
lettore nel culto domenicale, direttore
del canto, occupandosi altresì della
scuola domenicale e dei catecumeni.
Stabilitosi a Torre; dopo la sua emeritazione, volle ancora qui consacrare
alla Chiesa quanto gli restava di forze.
Accettò la carica di « anziano » affidatagli dalTassemblea elettorale, carica
che occupò fino a poco tempo fa e che
fu spiacente di dover lasciare perchè
sentiva che ormai non poteva più fare
il lavorò che ad un membro del Consìglio si richiede. E fu un « anziano »
scrupoloso nell’adempimtsnto dei suoi
doveri, zelante, costante e paziente in
quest’opera che considerava come ricevuta da Dio. Assiduo ai culti fino a
queste ultime settimane, non per abitudine, soltanto ma perchè era una necessità dell’anima sua di ricevere le benedizioni promesse a quelli che riuniti nel
nome di Dio e perchè doveva dare un
esempio a chi senza motivo si astiene
dalle assemblee religiose.
Dopo una lunga giornata di lavoro
faticoso ma benedetto quaggiù^ il Maestro l’ha chiamato al riposo celeste in
vista di una nuova attività in un’altra
parte del suo campo.
— Nelle prime ore di sabato passato
se ne tornava a Dio l’anima della nostra
sorèlla signora
Èva Lecomte ved. MaghiI
all’età di 76 anni.
Aveva ricevuto dal Signore più d’un
talento ch’ella fece valere non per un
proprio interesse egoistico ma per l’avanzamento del regno di Dio e per l’utilità altrui.
Chiamata a proclamare la Buona Novella della salvezza conobbe per esperienza e per molti anni le gioie e le difficoltà del banditore della Parola di
Dio.
Sola e senza parenti (aveva una sor
rella soltanto stabilita nel lontano Brasile) dopo la morte del suo sposo, si star
bili qui a Torre dove si formò una famiglia di persone che le furono vere sorelle e tali sì dimostrarono nelle sue
difficoltà e nelle sue sofferenze; dì tutte le attenzioni di cui era l’oggetto ella
provava vìva riconoscenza.
Valdese non di nascita ma di adozione, essa sì onorava dì essere membro di una chiesa che ha un si glorioso
passato e specialmente una così nobile'^
missione nella nostra Patria e nel regno
di Dio.
Conoscendo bene la storia valdese ella ne trasse argòmenti per i vari drammi e commedie che scrisse e di cui si
valsero le nostre Unioni giovanili per le
loro serate, specie del XVII febbraio.
Essa aveva difatti apprezzati talenti di
scrittrice che il nostro pubblico ha a' vuto varie occasioni di applaudire.
Ma ciò che più di ogni cosa conta era
la sua gran fede in Dio che le fu di rifugio e di scudo e di forza e dì consolazione nei momenti delle prove che ahimè! conobbe a lungo e dure. Ma essa
fece l’esperienza che « tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano
Dio ».
— All’età di 76 anni e dopo breve
malattia Iddìo richiamava a Sè il nostro fratello Giovanni Enrico Coisson.
Sulla sorella afflitta invochiamo le celesti consolazioni.
VILLAR PELLICE
Dipartenze. Il 12 gennaio è deceduto,
in seguito a disgrazia, in età di 50 anni,
il nostro fratello Onesimo Bosso fu Ernesto del Centro.. Il 15 corrente il Signore ha richiamato a Sè dopo breve
malattìa lo spiritò del fratello Gitiseppe.
Michelin fu Paolo di Buffa, in età di 90
anni. E la notte di lunedi 26 gennaio era improvvisamente chiamato a separarsi dai suoi cari Daniele Giratadin fu
jGiov. Pietro di Buffa, fratello del nostro
anziano Davide Giraudin.
Iddio che ha visitato con la prova
queste famiglie, voglia servirsi di essa,
per il loro bene.
. —• Deponiamo pure un fiore di profolia riconoscenza alla memoria di una
vecchia fedelé amica della nostra Chiesa, Valdese e Villarese per elezione: la
signora Eva Lecomte vedova Maghit
che il Signore ha richiamato a Sè, il
24 corrente, a Torre Pellice, in età di
76 anni. La nostra sorella serbò fino all’ultimo un vivo affetto per la nostra
comunità in seno alla quale essa fu, nei
suoi giovani anni, ardente araldo dell’Evan^elo della Salvezza e dove essa
scelse il suo compagno. Molte pagine
dei suoi bei libri rimangono a testimoniare il suo profondo spirituale attaccam,ento alle roccie villaresi e più che
questo all’avanzamento dell’opera della
Salvezza sulle nostre roccie. j..
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Dizionario delle reliquie e dei Santi.
Encyclopedia of religion and Etics (Hasstings)
Diodati: Commentari sull’A. T. e N. T.
9*
rm ,,
Non siate smossi su e giù dalle circostanze esteriori. Se Dio vi dà prosperità
non eletmtevi come la barca quando
l’onda la solleva e se Egli vi nega la
prosperità non abbattetevi come la, barca quando l’onda s’abbassa di nuovo.
Non lasciatevi influenzare dalle cose esteriori sì da vivere in uno stato di agitazione. di cure febbrili, tormentati da
ansietà d’ogni sorta.
Il credente possiede la certezza che
Dio provvede ad ogni eventualità. X.
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' N. N., L. 1000 - Magnino Silvia, per
Eco militari, 15 - Artiglieri Valdesi,
Gruppo Art. Alp, Val Chisone, 75 Alp,
Buffa Emilio, 10 Alp, Sappè Arturo,
10 -, Long Flora Perrot, 5 - Jourdan
Giovanni, 2 - Suor Italia Rostan, 5 Chérubin Bertin Luigia, 2 - Morel Emilio, 3 Pellegfinì Margherita, 5 Tron Alberto, 1 - Comba Adolfo, 10 Comba Arnaldo, 5 - Ten. Col. Oscar
Berselli, 10 - Bouchard Samuele, 5 Micol Adelaide, 5 - Stefano Coisson, 2
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Durando Carolina, 3 - Mathieu Geraldo,
5 - Gönnet Talmon Maddalena, T
Perrou Marcello, 3 - Vinçon Aldo, 10
- Bonnet Ferrerò Elisa, 10 - Jalla Gughelino, 5 - Leidheuser Emma, 15 Fanny Rivoire ved. Long, 10 - Itala Serafino Barbero, 10 - Malanot William, 2
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Teofilo, 20 - Beux Emanuele, 5 - Ribet
Adelina, 5 - Suor Emilia Bertinatti, 5 Gardiol Dino, 5 - Arnaldo Malan, 10 Cougn Davide, 3 - Long Boer, 5 - Bertin Caterina, 5 - Malanot Còmba Marie, 5 Peyrot Giovanni, 2 - Berton Elvira, 3 - Malan Luigi, 2 -< Flora Klett,
10 - Dott. Roberto Isemburg, 5 - Guido
Godino, 5 - Davit Fulvio, 5 - Corsani
Enrico, 5 - Covarei Luisa, 5 - Eypard
Federico, 5 - Vernet Giovanni, 5 - Col.
Luigi Grill, 5 - Deodato Rosa, 5 - Buffa
Roberto, 2 - Buffa Enrico, 5 - Frache
Alberto, 5 - Frache Maddalena, 5 Chiavia Giovanni, 2 - Pasquet Alessandro, 5 - Pasquet Costanza, 5 - Clot
Adriano, 5 - Peyronel Elisa, 1 - Viglielmo Amendina, 5 - Benech Ernesto, 5 Èva Bounous Prochèt, 5 - Filippo Grill,
Em.^ 5 - Luigia Jourdan ved.
Eynard, 2 - Suor Maria Santacroce^ 10
- Augusto Peyron, 5 - Piazzani Adele,
5 - Barus G. Giacomo, 2 - Rostan Charles, 5 - Revel Albina, 10 - Durand Cesarina, 3 - U. G. V. Roma, 5 - Medina
Balmas, 5 - Malan Noelie, 5 Ricca
Guido, 5 - Elvira Dapples, 9 - Buffa
Lidia, 2 - Pons Luisa, 5 - Famiglia
Dretaer, 15 - Prof. Comba Carlo, 10 Maurico Enrico, 8 - Charrier Jermy, 2
- Baret Giov. Daniele, 5 - Soldato Ribet Aldo, 15 - Jahier Vitale, 2 - Rochon Margherita, 5 - Volet Bartolomeo,
3 - Lageard Pietro, 2 - Pastre Augusto,
5 - Enrico Ribet, 3 - Bertalot Margherita, 2 - Grand Susanna, 5 - Bertin Enrichetta, 2 - Micol Adelaide, 5 - Vola
Lina,, 5 - Prof. Arturo Pascal, 5 - H.
Teofilo Gay, 5 - Mercandolli Pia, 5 Fernando Odin, 5 - Long Giuseppina, 5
- Famìglia Malanot, 3 - Armida Ribet
Turin, 5 - Gardiol Vicino Ada, 5 - Pons
Francesco, 3 - Reynaud Alfonso, 5 Cap. Long Ernesto, 5 - Marauda Luigi,
Pastore, 5 - Malanot Cesare, 5.
Da queste pietre Iddio può far sorgere dei Figliuoli di Abramo!
Valdesi, è tempo che cessiamo di vivere sul capitale morale accumulato dai
nostri padri. Essere la discendenza dei
martiri è meno che niente, se non si ha
lo spirito dei martiri. Dobbiamo sapere
chiaramente, che si può essere « figli
di Valdesi », ed essere gettati via da
Dio come rami morti di un albero disseccato. Allora, « ciascuno porterà il
proprio carico ».
Ch^ favonio t
Opuscolo popolare di 8 pagine
prezzo L. 0,10
per qualunque ordinarioni
La domanda si presenta spontanea a
chi ha segvÀto la campagna di appello,
e l’opuscolo riassume quella che deve
essere la nostra risposta.
Libreria Editrice Claudiana
Torre Pellice
4
. f«im
(Meditazioni wepapate sui testi del Calendario Biblico della Chiésa' Morava)
^ > ■> . . ' .^ t ■....ii
2^r:V:v.-- - • ■ ' **^**t. ■ ' %^-.' ' :. 1S^' ' ' ■ ■
Lunedì Sopportandovi gli- uni gli
: 2 Pebbr, altri e perdonandovi a vi\ venda se uno ha da dòlersi di un altro.
' ^ome il Signore vi ha perdonati, co^
fate anche voi. Coloss. 3: 13.
Tutti siamo deboli^tutti abbiamo dei
difètti e dei torti verso i nostri ' simili:
se avessimo dovuto ^ere trattati secondò i nostri meriti, probabilmente fin
daU’infanzia saremmo f stati circondati
da un’atmosfera di antipatia oppure di
.. odio.^ Eppure“ siamo stati sopportati, da
genitori, da maestri, da parénti da amìc). La vita in una famiglia, in una
comunità non è possibile, o diventa un
inferno, se non c’è reciproca comprensione e sopportazione. Non bisogna pretendere negli altri quella perfezione
che siamo tanto lontani dal possedere
noi stessi. Sopratutto quello che potrà
togliere alla vite molti dei suoi dolori,
sarà la pena dei perdono. Noi assistiamo, proprio in questi tempi, a quanto
succede “spesso per la mancanza dì
amore. Vorremo che un simile tragico
spettacolo lo offrano le nostre famiglie,
la nostra comunità, là nostra Chiesa, la
quale deve essere in grado di com-*
prendere, di insegnare, di salvare?
E come lo potrà, se noi, membri di
Chiesa, ripetiamo senza mai attuarla,
la preghiera insegnataci dal Signore:
Rimettici i nostri debiti, come noi li
abbiamo rimessi?
artedl g jj suo capo e i suoi ca3 _Febbrr pelli erano bianchi come
candida lana, come neve, e i suoi occhi
erano come urta fiamma di fuoco.
Apoc. 1: 14.
Candido come la neve; splendente
come il fuoco: ecco le caràtteristiche
con le quali il Figlio dell’uomo si presente a Giovanni, rapito in visione nell’isola di Patmos.
Il candore è simbolo di innocenza, di
purezza e di santità, mentre il fuoco è
simbolo di ardore, di sacrificio, di amore: i due simboli sono dunque appropriati al Cristo, la cui santità è perfetta
ed incommensurabile l’amóre.
Ma Gesù è anche il nostro modello,
al quale deve inspirarsi ogni nostro atto ed ogni nostro sentimento: occorre
dunque che, accettando la Grazia di
Dio, quei simboli siano applicàbili a noi
e questo, proprio questo, in cui sia appello a tutte le sane energie che sono
ancora nella Chiesa e nella popolazione
Valdese, è il momento opportuno, offertoci da Dio, per rim,biancare le stole
nostre nel sangue dell’Agnello, e far
nostro il candore, sentirsi U cuore ardere di amore, d’un amore puro e vittorioso, per avere nei nostri occhi l’ardore
come una fiamma di fuoco, che illumina e riscalda.
Mecoledì Ora colui che pianta e co* Fcbbr. lui che innaffia sono una
medesima cosa; ma ciascuno riceverà il
proprio premio secondo la propria fasica- 1 Corinz. 3: 8.
Molti sono i doni di Dio, e molte altresì le opere necessarie, nella Chiesa, perchè ella, con l’aiuto di Dio, sia
e compia la sua missione.
Ciascuno, più che invidiare le mansioni che furono affidate ad altri, deve
cercare di compiere, in spirito di umiltà e di dedizione, quella che gli è affidata. Sei pastore ? Pensa che Dio più
ti domanderà perchè più ti concesse,
nel tuo compito di guida. Sei anziano ?
Pensa che sei responsabile delle anime
a te affidate, e che la tua non è una
carica onorifica, ma un ministero. Sei un
semplice »fratello di Chiesa? Hai un
compito sublime ed arduo: a te è affidato l’onore e la vita della tua comunità:
secondo quello che tu sarai, secondo
quello che darai di pensiero, di attaccamento, di beni, dì amore alla tua
Chiesa, essa sarà vivente, o tiepida o
morte.
^.Piantare od innaffiare, è lo stesso !
Dio deve raccogliere,, ma io e tu, ne
.avremo premio o càstigo secondo ci saremo o no affaticati nella santa opera.
Giovedì
5‘ Febbr.
Perchè il Signore corregge
chi ama. Ebrei 12: 6.
Il Signore corrègge colui che ama !
Ecco la spiegazione di tenti fatti che. ci
sono sembrati inspiegabili e che, a volte,
ci hanno persino indotto a dubitare.
Perchè il buono, molte volte è oppresso dal malvagio trionfante? Perchè
sul pio si aggravano le prove ? Perchè
la Chièsa di Dio, tante voUe è persegui"tata dal mondcT? Perchè, quando più
ci sembra sforzarci per avvicinarsi a
Dio, tanto maggiormente sentiamo che
la vita materiale ci offriva prove e dolori ?
Perchè il Signore’corregge colui che
ama ! Il dolore ha una somma potenza
educatrice, e nel dolore noi maggiormente ci liberiamo dal mondo e dal
peccato. Gesù stesso fu uomo di dolori
ed esperto in languori; anche sotto questo aspetto è logico che il credente soffra di più che non l’uomo del mondo:
infatti per lui è preparata la corona
dell’immortalità. Il dolore e la correhzione sono come il regime cui volontariam.ente si sottopone l’atleta prima
della gara, la potatura cui è sottoposto
l’albero perchè possa dare buoni frutti;
il tormento con cui dal marmo informe
si fa balzare la statua bellissima.
Anhe noi, albero selvatico, marmd
informe siamo, con la correzione, potati, lavorati, affinati, affinchè portiamo
frutti e facciamo della nostra vita morale un capolavoro di bellezza: della
stessa bellezza di Dio.
Venerdì
6 Febbr.
Oraftfioi sappiamo che tutte le cose cooperano al be-,
ne di quelli che amano Dio i quali sono
chiamati secondo il suo proponimento.
Romani 8: 20.
Il bambino che è educato, curato,
corretto e castigato dal padre, non sa
perchè questi faccia ciò: ha forse la vaga intuizione che ciò sia per il suo bene,
ma quando le sue aspirazioni, le sue
inclinazioni, i suoi stessi capricci sono
ostacolati, non solo ne soffre, ma si crede vittima del volere paterno. Eppure
il padre sa che tutto ciò è^ fatto da lui
per il bene della sua creatura.
Noi siamo i figli, e Dio è il padre pietoso e misericordioso: Egli ha per noi
un piano che sfugge alla nostra limitata
comprensione, ma che ha per fine la
nostra eterna salvezza.
Più saggi del bimbo occorre che noi
siamo consapevoli, sempre e più nell’ora dolorosa, che Dio, a nostro riguardo, è mosso solamente dall’amore.
Allora sì, che potremo ripetere: La
tua volontà sia fatta !, e, con tutte le
nostre possibilità ci sforzeremo che
quella volontà, sia la nostra, e che essa
si compia in noi e nel mondo !
Sabato Che dalla potenza di Dio,
7 Febbr. mediante la fede siete custoditi per la salvazione che sta per essere rivelata negli ultimi tempi.
1 Pietro 1: 5.
Custoditi ! Messi da parte e guardati
amorevolmente, come cose rese preziose dal sangue dell’agnello, allo scopo
della salvazione.
La salvazione non riguarda solo la
vita avvenire, la vita eterna; il mondo
perisce continuamente, e noi periremmo con lui se non fossimo continuamente salvati. Salvati nella nostra vite
di ogni giorno, nella nostra famiglia,
nella nostra chiesa^ nella nostra anima:
salvati continuamente: anche in questo tempo specialmente nel quale Dio
ha dato a noi, còme individui e come
Chiesa, una nuova opportunità di salvezza, mediante l’appello che Egli stesso ha fatto rìsuonare al nostro cuore.
Salvati nella salvazione che sta per
-'-'essere rivelate.:. Quando ? Negli ultimi
tempi... i quali sono forse più'vicini dì
quanto ordinariamente si creda...
allora la salvezza, la nostra salvezza, mediante la fede, sarà rivelata...
; se noi, proprio noi, non l'avremo reV spinta. j, Lombardini.
Praf. Gino Costabel, direttore responsabile
ARTI GRAFICHE « L’ALPINA» - Torre PelHce
‘5.
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par Acqua, Acati, Vini, Liquori, Sciroppi,
OHI, Medicinali, Profumi, Colla.
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par Vini Spumanti, por Acqua Qaaaoao
a Salta - Catalogo pratia.
BELLAVITA - VIA PARIMI, 1
____________ aU carini s
La Ditta Ma ha dapocM M rapprataataaM.
' La moglie Angiolina Mautino, t figii‘
Alice e Roberto, le sorelle e i parenti
tutti hanno il dolore
decesso del loro caro
di annunziare il
PIETRO MONNET
avvenuto il giorno 23 gennaio 1942.
ILj xa rm a ^ ^7 a...-1 rii T ^ T7I ...X P ^ «.
/i/c-rtMritv tb yiui ivu CtO ytauifUtv
Per espresso desiderio dell’Estinto, sene dà partecipgzione a funerali avvenuti, e la Famiglia non prende il lutto.
Angrogna (Giovo).
Enrico Gay ringrazia tutti coloro che
presero parte al suo dolore. In special
modo: il dott. E. Gardiol; la Superiora e
le Suore dell’Ospedale Mauriziano di
Luserna per le amorevoli cure; il pastore L. Rivoira per le parole di fede e
di speranza cristiana, le sole capaci di
lenire il dolore per la perdita del suo
caro papà v
DRNIELE GAY
« E la notte non sarà più... »
Apoc. XXII, 5.
Luserna S. Giovanni, 25-1-1942-XX.
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Fondata nel 1901.
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Signore, curando i sofferenti.
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