1
ANNO LXXIV
Riguardate alla
roccia onde foste tagliati
(Isaia L'i: 1)
«f^i^Chi^s« \mlmg
I
A B B O N A Mi
Italia e Impero
Estero
■0
V
c
Meot, Hleie, iéI upliinii
Daniele 5: 24-31
E’ uno degli episodi più noti e più
drammatici dell’Ant. Testamento. Il re,
i principi, le alte cariche dello stato
sono riunite, festanti, nella sala del
banchetto, di nulla consapevoli se non
che la vita è bella e piacevole nell’opulenza regale; ignari che ini giudizio è
stato pronunziato. Ed ^co la mano
scrive, misteriosa e macabra, le parole
ineomprensibili per gli uomini, le parole gravide di più significati.
Mene, mene: l’idea che tutto è stato
contato, e compiuto.
Tekél: pesato e trovato leggero.
Upharsin: diviso e, con una certa assonanza, daterai Persiani.
Ed il profeta spiegò le parole misteriose, e le forze del re furono contate,
ma non furono sufficienti; si trovò,
sulla bilancia della storia, troppo leggero il véro valore del regno caldeo, e
Baltazar cadde, e il re dei Medi salì sul
trono.
Vecchia storia?
Quadro suggestivo di un pittore antico?
Mene, mene.
Contati sono i tuoi giorni.
Per Baltazar erano parole che suonarono airimprovviso, sovversive e lugubri. Anche i suoi giorni dunque erano
contati?
I tuoi giorni sono contati.
Baltazar diventò cupo in volto e tremò allora. Oggi, lo stesso annunzio risuonà; e molta gente trema ancora;
gente che non hb compiuto la sua opera; che credeva di avere ancora una
giornata lunga davanti a sé, che ha rimandato, sempre, una decisione.
Dio scrive il suo Mene, .mene, dovunque il peccato grida al cielo. Sopra
i popoli e sopra gli individui stà il suo
divino giudizio e le pùgìne della sua
storia testimoniano della divina giustizia. Dio scrive, e gli uomini tremapo;
vivono nella sicurezza delle loro case
ben costruite, riparati dai venti e dal
freddo; tutti i nemici sono chiusi fuori; tutte le voci sono state fatte tacere,
il peccato è diventato una vana parola,
senza slgniiicato; ed ecco la mano di
Dio scrive: « Lascia la tua casa, domani morrai ».
I tuoi giorni sono contati.
II credente ha visto la mano, ed ha
alzato gli sguardi al cielo: « Si, oh, Si^ore, i miei giorni sono contati. Tu mi
hai dato un’opera che mi sembra così
grave, che io non potrò compiere; ma
Tu hai fissato i termini della mia corsa;
quello che io devo fare, ocn la tu^ Grazia io potrò farlo ».
t « Ki
Tekel.
Dio ti ha posto sur uno dei piatti della bilancia, Chiesa Valdese!
E tu sei stata trovata leggera.
Nonostante la storia dei tuoi padri,
nonostante le opere di beneficenza, nonostante gli Asili, i Rifugi, gli Ospedali...
Nonostante le buone assemblee domenicali, nonostante le buone riunioni
quartierali... nonostante una certa pietà, nonostante un certo fervore...
Tu sei stata trovata leggera.
Quando noi abbiamo fatto ciò che dovevamo fare, allora noi abbiamo fatto
soltanto ciò che era nostro obbligo di
fare. .
Ma abbiamo fatto ciò che era nostro
obbligo di fare? In questa ostentazione
delle nostre opere buòne non vi è forse
la ragione del giud^izio che la mano
scrive? Perchè noi veramaite vogliamo
credere che siamo buoni facitori di opere buone.
Upharsin.
E’ Fultima parola, la più tragica.
Diviso è il tuo regno: il tuo, lettore
Valdese, che mi hai seguito.
Perchè tu bai un regno, e tu lo sai,
che ami la tua famiglia e la vuoi iiua,
solamente tua, e la proteggi con amore
geloso da ogni influenza cattiva.
Bada, se tu sarai trovato leggero, la
tua famiglia sarà divisa.
Chissà, se tu aprissi gli occhi e piegassi i ginocchi, chissà se tu non ti accorgeresti che il nemico è già nelle mu'
ra sacre, che la famiglia è già divisa.
La famiglia valdese divisa...«
Nulla «la più forte della vostra fede)
' . iOianevello)
Oirallarai Brof. «INO COSTABil.
t y _______________• V ,
i '
2» '
8 ■'
AMMINIST«A_gIONE e REDAZIONE :
Carlo Alberto, 1 bis — TORRE PELLICE
&
OfQl cambiamento d'indirizzo costa una lira
Cent. 40 la copia
ehza.. Parlare di pace mentre imperrsa più aspra che mai la guerra, pare
contraddizione. Ma la pace che Dio
dà. non ha nulla a che fare colla pace
e] mondo, pur bella e desiderata dopo
na lunga guerra perchè non sarà suficiente per dare la pace del cuore, e le
tte interne continueranno per l’uomo
ome in passato, s’egli non possiede la
2ce del Signore.
Questo è il messaggio e l’augurio che
ivio pel tramite vostro a tutta la chiesi: « Che nella pace e neU’allegrezza
Signore celebriate alla sua gloria.
ed alla memoria dei martiri Valdesi, la
libertà dataci dal Sovrano Rè Carlo Alberto ». ,»N.
’ Toùrn Aldo
Anziano della Chiesa di Rorà
e soldato in Balcania.
Questa lettera era rivolta alla sua
Chiesa di Rorà; ci siamo permessi di
pubblicarla come espressione della fede
comune dei nostri giovani Valdesi a cui
va il nostro fraterno commosso saluto.
(Red.).
Ibtntnetnorazione del Generale Ginlli jidartinàt
Dal profondo io grido a Te,.Signore...
Non“ andùgiaine, amico ' ' lettore !
L. 0.
p. n. 200
Febbraio
43
Il 17 febbraio 1943 è alle parte, ed io
non vorrei giungere in ritardo col mio
pensiero di premuroso augurio a voi,
ed a tutta la Chiesa nostra, di un 17
febbraio veramente benedetto.
Questo è il quarto 17 febbraio che festeggio lontano dai miei cari, dal mio
focolare e perciò da voi e dal ■ cerchio
della nostra parrocchia, ed il ricordo
degli anni scorsi in cui tutti strettamente uniti celebravamo la data di una
libertà di fede guadagnata dai nostri
padri con innumeri sacrifici e fede incrollabile è vivo nel mio cuore. Il pensiero del vero significato di questa celebrazione e delle circostanze in cui ci
troviamo mi mettono in cuore una domanda: Le circostanze sono tristi, ma
è proprio il caso di rattristarsi? Non è
forse meglio, in mezzo a queste prove
prepararci a celebrare la fausta data
con più ardore e maggior riconoscenza
al Signore, per la gloriosa libertà di cui,
malgrado l’imperversare della tempesta ancora godiamo?
Per dure che siano le circostanze di
guerra, apparentemente interminabili,
non sono ancora da paragonarsi alle
privazioni, alle lotte, alle sofferenze
sostenute dai nostri antenati per la loro fede e per quella libertà, che ancora
oggi celebriamo in pace.
S. Paolo ha detto: « La pace di Dio
che sopravvanza ogni intelligenza
guarderà i vostri cuori ed i vostri pensier’ ».
Questa pace interna che Dio dà al
credente, produce carità, quella carità:
« che soffre ogni cosa, e sostiene ogni
cosa» (1 ai Corinzi 13: 2) e sarà questa
che ci aiuterà a celebrare, degnamente
il 17 febbraio 1943 nella sua vara es
Vf'Domenica 14 febbraio. Maniglia ha
luto una giornata che rimanrà per
:pre scolpita nei cuori di tutti. Si
attava di commemorare il Generale
l^ulio Maftina^t, il prediletto figlio di
està terra, che, sul fronte russo, ha
:o il supremo olocàusto alla Patria.
K ,;Già parecchio prima dell’ora stabili'A, il tempio era .gremito e da ogni par^ la gente continuava ad affluire, tal-^
il servizio religioso dovette tenersi
I sul piazzale del tempio. Il clima primaverile, lo sfondo delle montagne nevose rendeva ancor più suggestiva la
grande, spontanea e popolare manifestazione.
Oltre alla veneranda madre ottantacinquenne, alle sorelle, al fratello ed
agli altri famigliari era presente il figlio primogenito del glorioso Caduto,
allievo del Collegio Militare di Milano,
giunto da Trento dove risiede la Signora Ma/rtinat con i due altri figliuoli .''Intorno alla famiglia, le autorità civili ”e
militari della Valle, iì vice-federiale, i
rappresentanti dell’« UNUCI » e della
Società Talco e Gfàfite Val Chisone e
una folta schiera del 10° Reggimento
Alpini.
Il Pastore della Parrocchia signor
Oreste Peyronel dopo l’invocazione, invita rassemlblea al raccoglimento, in
silenzioso ricordo di colui che l’Eterno
degli eserciti, nella sua insondabile volontà, ha voluto richiamare a sé.
Le parole della Sacra Scrittura sono
ascoltate con religioso raccoglimento..
« Il fiore dei tuoi figli giace ucciso sulle
alture. Come mai sono caduti i prodi ?
Essi erano più veloci delle aquile, più
forti dei leoni. Come mai sono caduti i
prodi in mezzo alla pugna? Come mai
sono state infrante le loiro armi? » (2
Sam. 1: 19-26).
Dopo la preghiera, il pastore Peyronel commemora il grande Caduto.
L’eco della promozione del Generale
Martinat, egli dice, non era ancora
spento, quando sì spargeva fulminea
la notizia che Egli era caduto da eroe
nei gelidi, sterminati ed insanguinati
campi di battaglia della Russia. La notizia era così terribile che avremmo voluto sottrarci ad essa perchè sentivamo
che era troppo atróce e che ci avrebbe
piombati hèl più profondo dolore.
II nostro generale, il più puro figlio
della nostra terra, il valoroso combattente di cinque guerre, fregiato di cinque medaglie al valore, decorato dell’Ordine militare di Savoia, tre volte
ferito; lui che pochi mesi fa, avevamo
rivisto qui in qu&sto tempio unito a
noi nel culto e nella preghiera, era mai
possibile che non avremmo più potuto
rivederlo, sorridente, cordiale, fraterno
in mezzo a noi?
Purtroppo abbiamo: dovuto arrenderci alla tragica realtà. E mentre la
dolorosa notizia piombava nel lutto la
famiglia Martinat, già altre volte duramente pravata, stendeva come
un’ombra paurosa nella. Valle e poi,
portata sulle onde della radio e diffusa
dalla stampa di tutta Italia, in tutti gli
ambienti dove il generale Martinat era
conosciuto ed apprezzato per le sue doti
di cuore, di intelligenza, di Volontà e
di profondo, scrupoloso attaccamento al
dovere.
La notizia fu particolarmente angosciosa pen: la grande famiglia degli alpini che guardavano a lui come alla figura tipica deU’alpino, al superiore amato, al fratello d’armi sempre pronto
a suscitare, incoraggiare rentusiasmo
e la solidarietà alpina.
Certo la morte è una tragica realtà.
Lo è quando viene a cogliere coloro
che, avanti negli anni, dopo aver dato
il frutto delle loro fatiche anelano verso il Riposo eterno; ma ben più tragica
ci appare quando improvvisamente falcia la vita di un uomo, dotato di robustezza fisica e di capacità intellettuali
e morali non comuni, che è nel suo pieno rendimento e in grado di dare alla
Patria, alla famiglia ed alla Chiesa da
riccheraa dei tesori della sua mente e
del suo cuore. Eppure per il credente,
la realtà non dev’essere considerata
tragica, dispierata; podchè sa che tutto
quello che succede non è dovuto al destino cieco e brutale. Al di sópra degli
eventi, regna TOnnipotente , il Padre
Celeste che fa cooperare ogni cosa al
bene di, coloro che lo amano. « I miei
pensieri non sono i vostri pensieri, nè
le vostre vie sono le mie vie, dice l’Eterno ». (Isa. 55: 8). E’ con qu^ti sentimenti che dobbiamoi commemorare il
Generale Martinat, il soldato credente!
V’è un motto degli alpini che dice: v
per asperq ad cmra, che significa attraverso le asperità su fino a raggiungere
le stelle. Credo che questa parola sintetizza mirabilmente . la carriera del
caro Estinto.
Figlio della montagna, dovette farsi
la strada da sè. jCol suo lavoro, con la
sua volontà di ferro; riuscì ad imporsi
ovunque con la "iua serietà, la sua no
*
'i
• i,. si
2
■'‘fifí
•■: “%fìV
3 \ V ^ '
***-■' •>■ tilU^-rf 'ii, r
" t F«t ^ -'
ÎÎ'.Ç-rti* /-«/' Í “Ì
i’- "j'
'V*.,
;ì L’ECO DELLE VALU VALDESI
Fi
«. .... ... ■'S- :j.' ^ ; í=¿í^y?v'g
biltà d’animo« la sua onestà e la sua o
^'’^perosità.:;^>..i? " I j,
. Nemico della vita comoda^ avverso'4
chiunque cerchi’ di /sottrarsi ai suoi do- I
veri, soldato neiranimo"^ non'" perchè la
carriera militare gli assicuri il necessario per resistenza, ma perchè quella
-vita è per lui ima missione durante la
quale bisogna Pavonare «finché è^or
-no,»j^ _ , '■ r ,
--Nato alpino, militò quasi tutta là sua-,
carriera fra gli Alpini ed alla testa dei
suoi alpini trovò morte gloriosa. La sua
vita di soldato, di ardente patriotta
non poteva trovare un più degno coronamento! *
Ed ora ei non è più. Quando aveva
raggiunto i più alti gradi dell’esercito
Dio lo ha voluto presso di Sé. Ma la'
sua memoria, /rimarrà imperitura fra
quanti lo conobbero.
n generale Martinat ci ha lasciato un
prezioso retaggio innanzi tutto con il
suo esempio di vita. Sapeva_che per comandare con autorità bisogna dare
l’esempio ovimque con la parola e con
lezione. Quando, maggiore comandante
del battaglione « Pinerolo » dava ordine ai suoi ufficiali di portare il sacco
alpino nelle faticose e lunghe escursioni alpine; egli stesso camminava in testa al suo battaglione col suo sacco alpino. Talvolta i suoi ordini senabravano
duri m.a se lui stesso era il primo a sottomettervisi chi poteva muovergli sia
pure la menoma critica?
Lavoratore instancabile. Trovava il
tempo di sbrigare non solo il suo lavoro
spesso ingente ma di consacrarsi a ricerche nùnimose di Storia valdese, di
arte militare dei secoli scorsi. 'Quello
che ci stupisce maggiormente è la sua
corrispondenza con uno straordinario
numero di persone: non una lettera,
una semplice cartolina a cui non rispondesse prontamente. Anche lontano
si interessava alle più svariate questioni, alle vicende di un gran numero
di famiglie partecipando alle loro gioie,
alle loro prove ed ai loro lutti.
Egli ci lascia inoltre uw esempio di
fede. Non temiamo di affermare
che la sua fede di 'cristiano, di
valdese, permeò tutta la sua vita, la
nobilitò e ne temprò il carattere per le
più ardue prove. E quella fede non gli
impedi di guardare agli altri con la
massima comprensione animato com’era da sincero amore per tutti indistintamente.
Come potremmo dimenticare, in'questa circostanza, l’affetto che portò alla
sua piccola comunità di Maniglia? In
terra _d Africa, in Albania, in Russia
non dimenticò la chiesetta dove era
stato battezzato, confermato; e quando
ritornava, sia pure per una breve ’icenza, partecipava ai culti come il più
umile membro di chiesa . Sappiamo,,
però che Tamore per la chiesetta del
paese natio non gli impedì di amare come pochi tutta la chiesa valdese e di
affezionarsi alla sua opera di evangelizzazione.
V *1 k v~
Abbiamo cercato di far rivivere con
brei^ cenni la cara figura del generale
Martinat, sottolineando le caratteristi
20 febbrai,
1560. Dal forte di Cosenza partono,
in questo giorno^ quattro lunghe lettere, indirizzate la prima e Vultima^ ad
alcuni riformati di Ginevra, la seconda
ad una giovane fidanzata per nome Camilla Guarino, la terza a un gruppo di
Valdesi di San Sisto. Sono smgolari documenti di costanza nella prova, di
forza neiVora della persecuzione, di
speranza in Dio, che non delude chi si
confida in Lui. Le firma il pasttore
Valdese Giovan Luigi Pascale, imprigionato per coMsa di religione nel forte
di Cosenza, in attesa di partire prima
per Napoli eppoi per Roma, a patirvi il
^90, T. b.
_____________J.. ____
¿sif?
}
che più spiooate*della‘"sua ’^rsonalitè.. ^
;«/>Nbn abbiamo però ascoltato quello che
^ei dice proprio in questa circostanza:,»
^4 f Non di me voi dqvete pariarei, non
della' creatura misero strumiento nelle'*'
mani di Dio, ma al Creatore soltanto
va dato onore e gloria se qualcosa di"^'
buono è stato fatto! » ^
E la sua voce di combattente e di '
eroe sorge ancora per dirci: Non sapete^
che il dolore abbatte, scoraggia, anni-'
chilisce. _^Rialzatevi, serrate le file e
AVANTI! Quésto non è il momento di
fermarsi! Sórgete e con il coraggio dei
forti .ognuno al pTOprio posto per comil proprio dovere!.
piere:
Vengono quindi letti nella più grande attenzione i vibranti messaggi delModeratore sig. . Virgilio, Sommani e
del presidente della Società di Studi
valdesi prof. Arturo Pascal.
In seguito il cappellano, capitano sig.
Ermanno Rostan sale sulla pedana: e
ricorda la dedizione al dovere dello
. Scomparso e delinea le sue caratteristiche di ufficiale Valdese. I giovani custodiscano la sua ereidità.
- .Infine il pastore A. Genre. a nome
delle parrocchie di Frali e Rodoretto e
quale conterraneo del grande Caduto,
porta il suo commosso saluto alla memoria di colui che è stato e sarà per
sempre una delle più pure glorie di
Maniglia e della Valle Germanasca.
Prima di chiudere la commovente
cerimonia con la benedizione, ;1 pastore
Peyroinel annunzia che per Onorare la
m,e,moria deirErpe, con i doni che si faranno, verrà fondata una Borsa di studi per uno studente^bisognoso della Valle, la quale porterà il nome di Borsa Generale Martinat. o. p.
La famiglia Martinat, profondamente
commossa per l’unaninie tributo di simpatia offertole in occasione della dipartenza del suo caro
Generale
GIULIO MARTINAT
caduto nell’adempimento del proprio
dovere, ringrazia tutti coloro che, sia
per iscritto sia personalmente, hanno
partecipato alla Commemorazione del
suo diletto Estinto.
Maniglia di .Perrero, 14-2-1943-XXI.
CROMUC/I V/1LDÉ5E
Luserna San Giovanni
Sabato 20 corrente ha avuto luogo il
funerale della sig.na Anna Planchon
ved. Talmon, deceduta al Baussan, in età di anni 71. Alla famiglia in lutto l’espressione della nostra profonda simpatia cristiana.
—' Domenica 21 corrente è stato celebrato il culto commemorativo della
nostra Emancipazione. Un inno valdese
è stato cantato dai bambini sotto la direzione del sig. Adolfo Coisson. Nel
dopopranzo una riunione familiare è
stata tenuta nella Sala Albarìn. Ad essa
hanno attivamente partecipato i giovani delle nostre Associazioni e della Società Corale.
MASSELLO
La festa dell’Emancipazione valdese
ha potuto esser celebrata il giorno stesso del 17 febbraio, con grande concorso
di bimbi e di pubblico. Per l’occasione la
Società Talco e Grafite, con gentUe disposizione, aveva dato facoltà a chi lo
desiderasse di àssentarsi dal lavoro. Già
il giorno precedente ed in pien... meriggio quest’anino, i nostri bambini, per
non perdere una loro cara abitudine, avevano acceso alcuni falò. La cerimonia
poi si svolse coll’entusiasmo consueto, il
17. La mattina in Chiesa, si ebbe il culto commemorazione al quale partecipò
valorosamente la nostra Corale. Segui
la festa dei bambini col solilo ricco re^ p>ertorio di inani e di recite .
Il posto d’onqre fu tenuto dai nostri
cari soldati assenti, attualmente in servizio, i cui nomi furano ricordati con
commoziiHie e la cui presenza in ij^irito
fu sentita in mezzo a noi durante tutta
la ricorrenza. *
Nel pomeriggio, nuovo convegno dei
nostri bambiaii -profrattpa^^no a tardi
^ e la sera ancora adupat^<l©Sa%ioventù
della chiesa, lie^’di ‘■'^è^grsi,
per ricordare,*'W':^’austewià^;;c|ìàl si
conviene per l’ora data
sempre cara al cuore di'’3gni'*^aldese.
Visita di chiesa. Favorita da un
teinpo veramente primaverile, essa ebbe luogo domenica 21 corrente g. fu presieduta dal nostro Sovrintendente, pastore R. Nisbet. Già la sera precedente,
un’adunanza fu tenuta nel quartiere
eccentrico di Salza. La domenica mattina, poi, dinanzi a un uditorio attento e
raccolto,' vi fu la visita propriamente
detta, nel corso della quale furono rivoltò fraterne esortazioni all’assemblea
per uria testimonianza più contrastante
al male, per una maggiore unità di azione dinanzi al nemico e, per una fede
più certa nella vittoria. Furono anche
prospettati i bisogni urgenti della Chiesa per far fronte alle gravi difficoltà
dell’ora. Il pomeriggio, il sig. Nisbet
presiedeva ancora la Scuola domenicale
e la sera una buona riunione di appello
nella scuola del Roberso.
La Chieisa tutta vivamente lo ringrazia.
PINEROLO
La celebrazione della ricorrenza della Festa della nostra Emancipazione si
svolse domenica 14 corrente, con un
culto di preparazione e mercoledì 17
colla commemorazione della data cara
ad ogni cuore,'Valdese. Benché la giornata fosse lavorativa, il nostro tempio
accoglieva un discreto numero di fratelli. unitamente ad un imponente numerp di Alpiin.i, nostri jcorreligionari di
stsnza nella nostra città, accompagnati
dal cappellsino cap. Ermanno Rostan,
dal tenente Adolfo Serafino e dal sergente Virgilio-Codino. La nostra corale, sotto la direzione del Maestro Vicino, eseguì il Giuro di Sibaud.
Nel pomeriggio di domenica 21, sotto
gli auspici delle nostre Unioni Giovanili, ebbe luogo una Evocazione storica
molto apprezzata dal numeroso pubblico che gremiva la sala delle nostre
attività.
— Il 6 corrente, in San Secondo, ebbero luogo i funerali di Gardiol Clelia
fu Giovanni, deceduta a Siena. La
Chiesa esprime la suà simpatia alle famiglie Gardiol e Bleynat della RivoiraLombarda.
Fiori in memoria: Alla Chiesa di Pinerolo, L. 500 - Per gli Ospedali, 150 La Madre: al Rifugio, 200 - Alla Casa
delle Diaconesse, 150.
POMARETTO
La festa della nostra Emancipazione
si è svolta domenica 14 febbraio favorita da un tempo meraviglioso. Alla cerimonia del mattino nel tempio, presenti le locali autorità, hanno partecipato numerosi i nostri bambini che
hanno svolto un apprezzato programma
di recite e di canti intonati alla cerimonia ed ai tempi attuali, e la nostra benemerita corale con l’esecuzione di
canti e cori finemente eseguiti sotto la
direzione esperta del signor Bazzetta.
Il tempio era gremito com,e nelle più
grandi occasioni. Mentre i bambini ricevevano la consueta refezione, i cantori si sono recati aH’ospedale per portare una nota di festività ai numerosi
malati quivi degenti.
— Nel pomeriggio ha avuto luogo un,
trattenimento famigliare nel salone del
Convitto Valdese, nel corso del quale i
giovani delle nostre Unioni di Pomaretto e Inverso Pinasca hanno riscosso,
numerosi applausi da parte della folla
che assiepava il locale. Tanto alla cerimonia del mattino quanto a quella del
.4 pomeriggio i nostri 72 militari assenti
sono stati ricordati con molto affetto
^^da tutti.* Possa questa celebrazione aW.vere lasciato nei cuori non soltanto il
ricordo di piacevoli cerimonie, ma profonde impressioni intese a intensificare
la nostra consacrazione* ài Signore sull’esempio dei Padri.
— Il lunedì 15 febbraio, nel pomer
si sono uniti in matrimonio il
dott. Ribet Aldo, magistrato a Milano,
figlio del colonnello Ferdinando Ribet,
e la sig.na Garrou Elena, diplomata infermiera, figlia del fu pastore valdese
Enrico Marrou. La cerimonia come à!
solito semplice ed austera è stata resa
suggestiva dalla presenza di un largo
.s1;uolo di parenti ed amici.
Se la Chiesa sempre si rallegra per
la fondazione di nuovi, focolari, tanto
-più essa si rallegra quando la fondazione di un nuovo focolare avviene con le
migliori garanzie sotto tutti gU aspetti.
Rinnoviamo ai felici sposi i nostri migliori auguri che desideriamo li accompagninp nella loro nuova residenza a
Milano.
Il 4 febbraio scorso abbiamo accompagnato alTestrema , dimora teirrena la spcgli^mortale di Revel Paolo, di
anni 65, originario di S. Germano e deceduto all’ospedale, dopo un giorno solo di degenza quivi. Il 19 dello stesso
mese abbiamo ripreso la via del cimitero per accompagnarvi la spoglia di Tron
Maria Luigia, di anni 66, deceduta essa
pure all’ospedale, in seguito ad un attacco violento di miocardite. Da qualche
tempo essa era la cuoca apprezzata del
nostro orfanotrofio di Pomaretto.
A tutti coloro che queste morti hanno lasciato nel lutto, rinnoviamo la nostra simpatia.
PRALI
Col solito entusiasmo è stata ancora
quest’anno commemorata la data dell’Emancipazione. Il tempio gremito predei più imponenti, _
Dopo l’aiiocuzione del Pastore, si svolge
fra l’attenzione sostenuta dei presenti
uno svariato programma di recite e di
canti. Un vivo r.ngraziamento ai piccoli
e ai grandi collaboratori. ^
— Il 13 corrente nonostante il violentissimo vento, un lunghissimo corteo accompagnava al campo del riposo la spoglia mortale del nostro fratello Grill
Giovanni, di Villa, deceduto all’età di 74
anni, dopo lunghe sofferenze sopportate
con sottomissione cristiana.
Era largamente rappresentata nelle
persone dei Suoi direttori e delle maestranze la Società Val Chisone, ove per
lunghi anni il no.stro fratello aveva pre'
stato la sua opera intelligente ed apprezzata. Ai figli e in particolare al nostro Podestà, ai fratelli, e in modo speciale al Pastore Pietro Griglio e alla direttrice deU’Ospedale di Pomaretto,
rinnoviamo a nome della Chiesa l’espressione della nostra profonda simpatia.
PRAROSTINO
, : ■
Battesimi. Pagetto Ivonne, Delio, Nicodemo e Matilde di Alessandro e di
Chiavia Margherita, Romana.
Matrimonio. Romano e Pla
van Mery, 11 febbraio.
Funerale. Bertalot Marta ved. Zuccaro, di anni 74 ,deceduta il 15 febbraio a
Prapistun, dopò alcuni giorni di grandi
sofferenze. Ai parenti esprimiamo là
nostra simpatia.
Visita. Siamo grati al Capódistretto,
pastore R. Nisbet, che ha presieduto il
nostro culto del 7 febbraio. Lo ringraziamo per il suo messaggio.
17 febbraio. Le celebrazioni del 95’’
anniversario deirEmancipazione Valdese si sono svolte secondo il programma stabilito. I culti e le riunioni specia"
li si sono tenuti con il concorso di molto
pubblico. Chiediamo al Signore che i
buoni propositi che tutti formulano in
quel giorno memorabile vengano tradotti nella pratica della vita quotidiana.
■ w
3
. tw i
Jk
i
iRORA*
La stagione invernale abbastanza
mite fino ad oggi, ci ha concesso tur periodo di attività ecclesiastica buon^ ed,:
abbastanza regolare. Le riunioni sono
state, in generale, abbastanza buone ed
i culti hanno avuto una frequenza discreta, tanto più notevole se si pensa
^„al gran numero di Rorenghi che sono
assenti in questo «v momento. Anche le
collette alla porta del tempio hanno segnato im certo miglioramento. Dai no-*
stri soldati lontani riceviamo buone notizie, sono sparsi su tutti i . franti e
compiono il loro dovere con fedeltà; parecchi mantengono col presbiterio una
nutrita corrispondenza. Ringraziamo il
Signore per questi motivi di incoraggiamento ed esprimiamo la speranza,
ai fratelli Rorenghi, che il progres^
di questi tempi possa continuare, senza
rallentamento, fino alla stagione estiva
e dare finalmente alla nostra diletta
chiesa queiraspetto di vita e di prosperità che sognarne da tanti anni.
—Alcune famiglie di sfollati sono
venute a cercare un rifugio fra noi,
abbiamo visto giungere la famiglia
Zarbo da Parigi - Scattone e Costanzo
da Genova, Torrini e Antonio Gabella
da Toriho oltre alcune giovani tornate
dal loro servizio.
Tutti insieme ci facciamo ottima
compagnia e ci aiutiamo a portare il comune fardello di travagli e di preaccu"
pazioni.
— S'ettimana Missionaria. Ha avuto
luogo dal 1 al 5 febbraio. Gli studenti
della Società Pradeltorno presiedettero
le cinque riunioni quartierali interessando degli uditori non numerosissimi
ma in compenso pieni di fervido interesse. Le collette oltrepassarono considerevolmente quelle degli anni precedenti. ' ' '
— Visitie. Il 31 gennaio u. s, il nostro
pulpito è stato tenuto dal pastore di
Genova, Frane. Peyronel. Era stato ti
. talare della parroochia di Rorà. venti
anni addietro e, perciò, trovò il tempio
adorno da un’assemblea particolarmente numerosa, che ascoltò con grande
raccoglimento il suo messaggio. I saluti
cordiali alla porta del Tempio, le strette
di mano vigorose gli dissero che nessuna fatica è vana nel Signore.
— Giovedì 11 febbraio, nella Sala
della Gioventù al Centro, il pastore Roberto d^ahier, del Villar, mostrò ad un
pubblico entusiasta, alcune serie di proiezioni luminose colorate e le illxistrò
con talento condito da fine umorismo.
Abbiamo ammirato in lui il servitore
de] Signore che non trascura di mettere al servizio del suo Maestro nessuno
dei talenti che gli sono stati affidati.
— Nella casa del Padre. Il 13 febbraio u. s. abbiamo accompagnato all’estrema dimora le spoglie mortali di una
giovane donna delle Fucine. Baierò Teresa, di anni 36. Non apparteneva al
nostro culto ma, per ragioni speciali,
affinchè la parola della fede non mancasse sulla sua tomba, fummo pregati
di presiedere il suo funerale. T Rorenr
ghi come obbedendo ad un impulso istintivo di cavalleresca solidarietà nella prova, accorsero numierosisslmi - come non si prevedeva - al funerale che
riuscì davvero imponente. Predicammo sulle parole di Gesù: « Colui che
viene a me io non lo caccarò fuori ».
A pochi giorni di distanza, il 16 febbraio, ecco un altro funerale che mobilita tutta la parrocchia. Rivoira Giax:pmo, di anni 71, di Rumer, veneranida figura di vegliardo al quale tutti volevamo bene. Soffriva da qualche anno.
Il Signore lo richiam.ò a sé nel pomeriggio della domenica, mentre riceveva la visita del Pastore. Pochi istanti
prima, aveva ancora parlato e nulla faceva prevedere una fine imminente,
poi, mentre il Pastore pregava al suo
fianco: « Signore, soccorri il nostro fratello, tu sai quello che è bene, per lui »,
il suo respiro affannoso cessò d’un
tratto. Il Signore aveva risposto ponen
L’ECO DELLE VALU VALDBal
*do termine così a delle sofferenze che
tendevano a diventare sempre, più crudeli. Il funerale ^guì in una ’ fredda
giornata invernale e mentre cadeva
^ fitta la neve. Il feretro, portato a spalle
da prima, vicn poi trainato per Iqjigo ^
tratto sulla slitta. Le difficoltà (Iella ,l;,.
viabilità, non impediscono ad un lunr^,, 1
ghissìmo corteo, dì^ sfilare da Rumer, in
mezzo alla*'neve ancor alta del Brio e
fino al centro. Il Tempio è gremito,^
predichiamo *sul testo: « Possa la mia'
fine esser simile alla loro».
— Il 17 febbraio. Lo abbiamo celebrato in tre tempi. Nel pomeriggio del
17 stesso, i nostri bambini, accuratamenlte preparati dalle insegnanti Albina Toum (Centro) e L. Geymet (Fucine), ci offrirono un programma molto
ricco ed interessante, vivamente applaudito dal numeroso pubblico presente.
La commemorazione ufficiale ebbe
luogo domenica mattina 21 febbraio con
un culto solenne seguito dalla celebrazione della Santa Cena. Predicazione su
« La famiglia Valdese in tempo di peisecuzione ».
La sera dello stesso giorno, nella Sala della Gioventù, guernita da un pubblico assai numeroso, i nostri giovani ci
fecero rivivere alcune scen ’ di storia
valdese abbellite dal loro talento e, sopratutto dal loro cuore.
SAN GERMANO CHISONE
Abbiamo commemorato rEmonoipa
zione nei due culti del 14 e del 21. Al
primo culto hanno anche partecipato gli
alunni delle Scuole e al secondo i Catecumeni. La Coi'ale ha eseguito cori di
occasione. La serata ha avuto ottimo esito.
— Giuseppe Compro di Villar Perosa,
che non era stato ammesso nella scorsa
m
primavera perchè partito volontario per
l’Aviazione, è stato confermato al culto
della domenica 14. Che il Signore accompagni e protegga sempre e ovunque
‘ e da tutti i pericoli .questo nostro caro
giovane fratello.
—’ E’ stato presentato al S. Battesimo
ristagno Enrico di Amedeo e di Colla
Clara, della Chiesa di Torino. La b^edizione di Dio riposi su questo bambino
e sui suoi cari!
— Il 15.corrente è stato portato al
Cimitero il corpieino di Bertalot Lucia
di Edvico e di Ippolito Maria che non
ha aperto gli oiichi alla luce. Cristiane,
condoglianze alla famiglia afflitta.
— Dornenica prossima, 21 corrente,
alle ore 15.30, l’annunciato Convegno
Intercfuartìerale.
TORINO
Il culto del 7 febbraio ha segnato una
sensibile diminuzione nel numero dei
presenti; ma il culto del 14 ha nuovamente veduto una numerosa assemblea,
ohe ha eccitato con intima commozione il messaggio scritto del Moderatore,
al quale invia il suo deferente ringraziamento.
Il culto del 21 è stato consacrato alla
commemorazione deH’Emancipazione
Valdese: i fedeli, giunti da vicino e da
lontano, erano 110 e aleggiava in mezzo a loro lo spirito della fraterna solidarietà valdese.
Con encomiabile prontezza molti
hanno risposto all’appello della Rinunzia e la sera stessa del 21 la somma
raccolta era di 20.000 lire.
Siamo ancora lontani dalla mèta raggiunlba gli scorsi anni e da quella mèta
più alta che dovremo raggiungere quest’anno per rispondere all’invito del Sinodo: ma lo slancio col quale tante famiglie, a Torino' o altrove, hanno data
la loro offerta ci lascia sperare che,
malgrado le difficoltà del momento, aggravate dalla dispersione della nostra
Comunità, anche la Rinunzia 1943
manifesterà Tamore della Qhiesa di Torino per l’opera del Signore e per l*àvanzamento del Suo pegno.
^ L’adunanza mensile tenuta nella
Sala Valdese di Luserna S. Giovanni,, il
s 14 febbraiq Ijia riunito un buon numero di» nostre famìglie, liete di ritrovarsi
)$^Tatmosfera familiare della loro Con^unità per esaminare i problemi della
ecclesiastica: si è parlato ancora
Ì^l’assistenza da offrire alle famiglie
nastrate: è particolarmente ^ richiesta
.«jOfferta di oggetti di biancheria, - che
IHi^sono essere inviati ella sig.ra Lidia
%nard. Via Amaud, '34; Torre Pellice.
La riunione mensile della gioventù pella Chiesa di Torino avrà luogo a
l^rre Pellice, nella 'Biblioteca della
(^a Valdese (g. c.) domenica 28 febbraio, alle ore 15.30.
e Ì- Nel. tempio di Torre Pellice iT 18
libraio, nella raccolta intimità dei fàDfliliari è stato celebrato il matrimonio
' te sig. Mario Barello, simpatico amico
(fella nostra Chiesa, con la sig.na Maria
4dss, entrambi di Torino; e, nel pomerìggio del 20 febbraio, abbiamo invocato la benedizione del Signore sull’uinione del sig. Mario Civallero con la sig.na
ida Viglia,nisi. Gli sposi erano circondati -da uno stuolo di parenti e di amici.
*l'Alle due novelle famiglie rinnoviaip'o l’affettuoso augurio di molte benedizioni nel Signore.
, — Il giorno 21 febbraio, al Rifugio
ke Carlo Alberto di Lusenna San Giovanni, dove era stata accolta in seguito
a^sfollamento, è serenamente spirata la
B®str,a sorella Morva Merulla ved. Ma^a, di anni 71. Nativa di Riesi in Sicilia, ella era venuta a stabilirsi anni or
sono a Torino con la famiglia.
k I funerali hanno avuto luogo marteàì 23 corrente, neH’intimità della famiglia. Ai figliuoli rinnoviamo l’espressione della nostra viva simpatia cristiana . ■
■M:—■ 11 Comitato Direttivo delia Socie
M « Dorcas » convoca tutte le sorelle '
della Comunità di Torino, attualmen
te alle Valli, ad una prima riunione di
solidarietà e di lavoro, che avrà luogo
nella Cosa Valdese di Torre Pellice, venerdì 5 marzo, alle ore 15'' precise.
TORRE PELLICE
Domenica 21 febbraio ha avuto luogo
il servizio funebre della signora Enri' Ghetta Tourn Boncoeur, vedova Mourglia, deceduta in casa della figlia sig.ra
Charbonnier, ai Coppieri.
La famiglia Armand Pilon, dì Santa
Margherita, è Stata visitata dal lutto
due volte-in breve tempo, con la morte
dei genitori, avvenuta a distanza di
ventiquattro ore: il sig. Giuseppe Armand Pilon e la sig.ra Angela Mallet,
deceduti 'al Rifugio Re Carlo Alberto,
ove da parecchi mesi erano stati ricoverati.
Alle famiglie afflitte la nostra vi\va
simpatia cristiana.
— Il 17 febbraio è stato celebrato:
il 14 per gli alunni della Scuola, i
quali sono stati molto interessati dalla
allocuzione del prof. Attilio Jalla e
soddisfatti del regaluccio che hanno ricevuto come nel passato. Molto apprezzato il coro delle Orfanelle.
Il 21 per gli adulti. Numeroso l’uditorio al culto commemorativo della mattina. Ottima l’esecuzione del coro d’occasicme. Buona la colletta.
Nel pomeriggio i fed^i convocati per
una riunione familiare riempivano
l’Aula Magna (ci rincresce che molti
non abbiano potuto ¡>arteciparvi per
assoluta mancanza'di posti). Breve ìnti oduzione del Pastore. Commovente la
evocazione storica di « Tre fantasmi di
storia valdese fra i ruderi elei Forte »
fatta dal prof. Attilio Jalla. Molto gustati i dnque cori religiosi e patriottici.
Ben riuscito il trattenimento offerto dagli Unionisti.
Le celebrazioni, intonate alla circostanza solenne del momento, lasceranno
un ricordo fecondo in chi vi ha partecipato.
/*
j
VILLMEOCA'^
Quantunquis il 17 i^ebbraio fosse già ‘ ^ '
'Stato commemorato la>domenica 14 al
culto del mattino,'tutti, grandi e piccoli, si sono ritrovati nel pomeriggio dello
stesso 17 neU’antico tempio di VUla^- »
Presiede il p>astore che dcq>o la lettura biblica ed una breve allocuzione oomunioa i messaggi che due militari, Bàrus Alberto' e Perrero Norberto_hainno
mandato alla chiesa per cfuella occasione Il pubblico applaude, esprimendo
col suo applauso il proprio sentimento
verso tutti i militari ed una parola di
simpatia viene ancora espressi per Clot
Levi- degli Oliviferi gravemente ferito
sul fronte russo. A loro volta hanno la
parola i bambini ed è allora qioasi una
gara fra i bambini dei vari quartieri
tanto sono bravi, pieni di brio e ben
preparati, quelli dell’Albarea, poi sono
una vera rivelazione di piccoli artisti.
A malincuore si vede approssimasi
l’oira della separazione. Ci si. ritrova però più tardi nello stesso tempio e sono
i giovani questa volta che, fanno rivivere alcuni episodi del passato. ;ì Episodi
che parlano alla mente ed al 'cuore e
non è una parola di odio o di rancore
quella del passato ma è una parola di
fedeltà, di speranza, d’am,ore per la
grande ora nella quale viviamo.
I presenti versano una oblazione di
oltre 600 lire che verranno destinate all’assistenza spirituale dei nostri'soldati.
Avvolta nel suo carattere di semplicità ed austerità è stata nel complesso una bella giornata quella del 17 febbraio.
Vada il nostro ringraziamento prima di
tutto aH’Eterno ed in secondo luogo a
tutti coloro ohe hanno collaborato al
buon esito della nostra festa. Un ringraziamento ai memibri di Villasecca Inferiore e Superiore, per la legna fornita
gratuitamente.
— Alle Peyronne di Bovile è stato
amministrato il S. Battesimo al bambino
Gerire Livio di Enrico e di Pons Alina.
Sul bambino provato nella sua salute voglia il Padre celeste far scendere la sua grazia e le sue benedizioni.
'' »■ ■!
Nella lista a suo tempo pubblicata dei
sottoscrittori Pro Collegio .il versamento: G. Jahier, L. 100, va corretto come
segue: G. Jahier, L. 1000.
Artigianelli Valdesi
I nostri Artigianelli di Torino si
trovan'o, fin dal 21 novembre, all'Orfanotrofio Maschile di Pomaretto, che ha aperto le sue porte con
spirito di amore fraterno ai giovani
sfollati di Torino. I ragazzi lavorano
nelle officine di Perosa Argentina e la
vita ha ripreso, nella sede provvisoria,
sotto la direzione dell’evangelista Giuseppe Scarinci. ’
Ricordiamo alle famìglie interessate
(«he l’Istituto continua ad accogliere le
domande di ammissione che gli sono rivolte, con tutte le facilitazioni finanzia"
rie, che sono compatibili con li^esigenze
del momento.
Rivolgiamo - in pari tempo - un vivo appello a tutti i benefattori, e specialmente in quest’ora, aRe nostre Comunità delle Valli, acciocché vogliano
ricordarsi del nostro Istituto, che ha urgente bisogno della pratica simpatia dì
tutti i Valdesi. Le oblazioni possono essere. trasmesse per mezzo del C. C. Postale N. 2-24613, consegnate alla Direzione provvisoria a Pom,aretto o affidate ai Pastóri di Torino e delle Parrocchie delle Valli.,
4
' ¿Í5 "
, L’ECO
^V/LU VALDiSy
f<i'>niglie Co'isson, .Planchón, Peynel e parenti tv,tti: jyrofondamente cwn
P^r la dimostrazione di affetto ricevuta in occasion'e della dipartenza
dfdla cara manima, sorella, nonna.
ife
ù^-iv
fH.cv'U
Anna Planchón
T*lmoii=
, •.-ÀV •'^
1 X-,
.i V-'¿!í^ '■•
ringraziano tutte le gentili persone che
con- fiori, scrittì e con l’intervento ai funerali, presero parte al loro dolore.
; Un ringraziamento speciale ai Pastori
ñgg. Rivorrà, Peyronel, Jahier, al doti,
Gardid e alle signore Mc’.r>a e Valentina
Peyronel.^
Í Torre Pellice, Baussamg,
20 febbraio 1943.
Jahier Elisa ringrazia le rappresentanze dei RR. CC. e dei Combattenti e
quanti hanno preso parte al suo dolore
ed hanno onorato la memoria del suo
cato mairito
Maresciallo
Enrico Peyronel
S. Germano Chisone, 12-11-1943.
íiSS-lá¿¡i‘SSáá
iwsiíííai®
-----------
/ Aspirina
' iti UKia '
4tft. mcm A- Aìsss ■ ^
P8HPE - PUTEI
par A*aM, AmM, Vbil, Lt^ttorl, Soiraaal,
ÓW, MMiMaaN, Profumi, Colla.
IMPIANTI PER CANTINE
por VM
par Aaaaa
BELLAVITA » VM PANINI, 1
P.N PANINI •
Malattie dei Bambini
Dottor T. F. Laura
Vice Primario Onorario Ospedale Infantile
Regina Marghenta di Torino
RECAPITO
Casa di Cura Dr. Camussi
Via C. Ciano, 13 - Tel. 17 - Pinerolo
Riceve
ogni giorno feriale (salvo il Sabato)
dalle 14 alle 16.
Sartoria per nomo
abiti taileur mantelli per Signora
B. MATERA
TORINO
Corso Principe Odiclono, 7
nel cortile - l“ piana
Conlosloni accurato
proxzi modici
Prof. Ohio Costabii,, direttore responsabile
tARTI GRAFICHE L’ALPINA - Torre Pellice ..
N . »
'A
eie Urie
mrei
ERCOLE MARELLI & C. - S. A. - MILANO
CORSO VENEZIA, 16
QASA VALDESE DELLE DlflCONESSE
Fondata nel 1901.
Ha per scopo la preparazione di
giovani cristiane, che desiderano consacrare interamente la loro vita al
Signore, curando i sofferenti.
Si mantiene mediante offerte volontarie.
Diaconesse felici ! Un’ideale lungramente sognato che si può attuare nella
vita delle nostre giovani.
Per informazioni e offerte rivolgersi
‘ al Direttore della Casa
SlQ. Past. ROBERTO NISBET
Convitto Valdese ♦
TORRE PELLICE (Torino)
Diffoodete 1« pubblicazioni della
Libreria Editrice Claudiana
Cappellani Valdesi
Cmpit. Ermanno Rostan - Cappellano Militare Valdese - Comando Presidio Militare - Torino.
I Torino — Chiese: Corso Vittorio Emanuele. 23 e Corso Principe Oddone, 7.
- Pastori Elio Eynard e Roberto Comba: Via Berthollet, 36.
Villar Pellice — Pastore ; Roberto Jahier.
Ten. Davide Cielo - Cappellano Militare
Valdese - Comando Superiore Libia P. M. 11.
Ten. Alfredo Rostain - Cappellano Militare Valdese - Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 200.
Indirizzi di Chiese Valdesi
Il DISTRETTO:
I DISTRETTO:
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Pastore Edoardo
Aime.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Luserna San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Perrero — Pastore : Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu
Proli — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Beri.
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel,
Rodar etto — Pastore : Arnaldo Genre.
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Abbazia: « Chiesa di Cristo ». Culto alle 16 - Pastore C. Gay, da Fiume.
Aosta: Chiesa: 11, Via Croce di Città Pastore: V. Subilia, Via XXIII marzo
n. 1. '
Bergamo: Chiesa: Viale Vittorio Emanuele, 4 - Pastore: M. Moreschinl,
Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella: Chiesa: Piazza Funicolare Culto: la I, III, V domenica del mese
(da Ivrea).
Brescia: Chiesa: Via dei Mille, 4 - Pastore: D. Fomeron (ivi).
Carema: Da Ivrea: seconda domenica.
Como: Chiesa: Via Rusconi, 9 - Pastore: Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze: Chiesa Valdese.
Cormaiore: Chiesa Valdese: Pastore
Vittorio Subilia.
Felonica Po: Chiesa Valdese - Pastore
Lami Coisson.
Fiume: Chiesa Valdese - 6 e 8 Via Pascoli (culto ore 10) - Pastore C. Gay,
Salita F. Colombo, 8.
Ivrea: Chiesa Valdese: Corso Botta, 5
- Pastore A. Vinay, Casa Bavera,
Via Cascinette.
Mtlono: Chiesa: Piazza Mìssòri, 3 - Pastore Enrico Tron Via Euripide, 9
Mantova; Chiesa: Via Bacchio, 5 (da
Felonica).
siinn Hiwn niKs
Per tutto quanto, concerne i detti Istituti preghiera di 'RIVOLGERSI |)I
RETTAMENTE alla sede di tal Amministrazione: Orfanotrofio FemminjUe,
Via Angrogna, 12 - Torre Pellice - jtelefono 37. . - i
L’ufficio è aperto tutti i giorni feriali,
al mattino e nel pomeri^o. i
Ivi pure il Presidente riceve, il martedì,' giovedì e sabato dalle ore 17.30 alle
19.
Per la Comm. Istituti Osp. Valdesi
Il Presidente:
Avv. Stefano Peyrot.
Piedicavallo: Chiesa: Via Carlo Alberto - Culto prima domenica del m{ese
(da Ivrea).
•S. Lucia di Quistello: Chiesa Valdese
(da Felonica Po). I
Susa: Chiesa: Via Umberto I (da Torino). j
Tramonti di Sopra: Chiesa Valdese (da
Venezia).
Trieste: Chiesa: Via S. Maria Maggiore
- Pastore Guglielmo Del Pesco, Piazza Libertà, 6.
Torrazza Piemonte: Chiesa Valdese
Ivrea) terza domenica.
Verona: Chiesa: Via Duomo (da Brescia).
Viering: Chiesa Valdese (da Aosta).
Venezia: Chiesa: Palazzo Cavagnis S. Maria Formosa - Pastore E. Ayàssot (ivi).
Ili DISTRETTO:
In tempo di guerra tutti devono
imparare a tacere. Notizie, apparentemente innocue, su movimenti di truppe, di lavorazione negli stdbilimenti militari,
possono giungere all’orecchio
del nemico ed arrecare danni
incalcolabili. Nessuna ingenuità e nessuna indiscrezione. ¡1
silenzio assoluto su aualsiasi
notizia di carattere militare è
un dovere di tutti gli italiani.
da
Barga: Chiesa Valdese (da Pisa).
Borrello: Chiesa Valdese (da Caninchio). I
Bordighera: Chiesa Evangelica - Via
Vittorio Veneto, 25 - Culti: 2 e 4 domenica - Pastore Davide Pons - Piani di Vallecrosia. i
Campobasso: Chiesa Valdetse: Pastore
P. V. Pànàscià...
Carunchio: Chiesa Valdese - Evangelista S. Scudieri.
Firenze: Chiesa: Via dei Serragli, 5|
Pastore Emilio Corsani (ivi) - Chiesa: Via Manzoni, 21 - Pastore T. Vi
nay (ivi). |
Forano Sabino (Rieti) - Chiesa Valdese
- Pastore Enrico Pascal. s
Genova: Chiesa: Via Assarotti - Pastore: Francesco Peyronel - Via Curvatone, 2.
La Maddalena: Chiesa Valdese (da
Roma). j
Livorno: Chiesa Valdese - Via G. Verdi
3 - Pastore A. Ribet (ivi).
Lucca: Chiesa: Via G. Tassi, 18 (da Pisa).
Pescolanciano: Chiesa Valdese (da Carunchio).
Piombino: Chiesa Valdese (da Livorritì).
Pastore Attilio Arias - Via A. Vespucci, 11.
Rio Marina: Chiesa Valdese (da Livorno). i
Roma: Chiesa: Via IV Novembre, 1017 Pastore A. Sbaffi - Chiesa: Piazza
Cavour: Pastore P. Bosio, Via Marianna Dionigi, 57. , I
Salle: Chiesa Valdese (da San Giaco
m.o). I
Sampierdarena: Chiesa: Via A. Cantore, 16 - Pastore: Alfonso Alessio,
Via Milano, 8 F. - Genova. j
Scn Giacomo degli Schiavoni: Chiesa
Valdese: Pastore P. V. Panasela (ivi).
Sanremo: Chiesa Valdese - Via Roipa,
8 - Pastore G. Bonnet, (ivi).
Schiavi d’Abruzzo: Chiesa Valdese {da
Caruischìo).
Siena: Chiesa Valdese (da Firenze)*
J
.-.J