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Cinqnante-qaatrième année.
31 Mai 1918
N. 22.
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PARAISSANT CHAQUE VENDREDI
Par an Poar 6 moia
4.— 2.—
4.50 2,25
7.— 6,— 3.50
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Vallées Vaudoises ..............Pt
Italie .............................
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Plusieurs abonnements à la même adresse » _ 6,—
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On s’abonne: à Torre Pellice au bureau d'a^inistration et à
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et pour l'Administration à M. J. CoïSSON, prof., Torre Pelhce.
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Tout changement d’adresse coûte if centimes, sauf ceux du
commencement de l’année.
Des changements non accompagnés de la somme de if centimes,
ne seront pas pris en consid^ation.
Que toutes Tes choses vraies, honnêtes, justes, pures, aimables....dignes de louange, occupent vos pensées. (Phil. IV, 8);
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SOMMAIRE: Avis — Al c Corriere della
Sera • .— Punti sugli « i » — Institutions Hospitalières Vaudoises — Da
page du Soldat — Chronique vaudoise
— Nouvelles politiques.
AVIS.
Voici le dernier N° que nous envoyons
à nos abonnés retardataires des DEUX
AMÉRIQUES, ainsi que nous les en
avions prévenus, il y a plusieurs mois.
Nous serons heureux de remettre dans nos
listes ceux qui nous feront parvenir le
montant de leur abonnement pour l’année
en cours. L’Administration.
Al CORRIERE DELLA SERA.
Nel suo numero, del 15 Maggio il Cori riere della Sera pubblicava un articoletto
intitolato « Pro aris etiocig », in cui, prendendo occasione da alcune patriottiche parole del Vescovo di Brescia, ritornava una
volta di più sulle accuse allo spirito di Lutero di essere il vero responsabile dell’attuale conflitto nonché sul carattere di guerra
di religione del conflitto medesimo, donde
la conseguenza che combattere contro gl’ Imperi Centrali significa combattere non solo
per la patria ma per gli altari e cioè per il
Cattolicismo Romano.
L’articoletto ha dato luogo allo scambio
di lettere seguenti.
I.
On. Sig. Direttore
del << Corriere della Sera ».
Ella mi permetta di|chiamare la sua
attenzione sull’articolo Pro aris et focis
pubblicato nel « Corriere della Sera » del
15 Maggio.
Elogiare con parole entusiastiche la
patriottica lettera del Vescovo di Brescia,
sta bene, e noi pure ci uniamo plaudenti
alle lodi. Ma è egli necessario per questo
di essere offensivamente ingiusti contro
il Protestantesimo? ,
Non vi è bisogno di grande cultura per
sapere che lo spirito di Lutero non ha
nulla di comune con lo spirito di prepotenza, di dominazione, di oppressione
che ha scatenato nel mondo qifesta guerra
atroce e vergognosa. — Non vi è bisogno
di grandi facoltà di osservazione per notare l’eloquente fenomeno che i clericali
dei paesi neutrali sono favorevoli agl’imperi Centrali e non all’Intesa. — E non
vi è bisogno di grande acume per comprendere l’intima ragione di simili profonde simpatie: poiché gl’imperi Centrali rappresentano nel dominio politico
e della vita civile quel principio di assolutismo che è cosi caro a quei clericali nel
dominio ecclesiastico e della vita religiosa.
Ciò nondimeno, si ripete di tanto in
tanto su taluno dei nostri maggiori giornali l’asserzione che questa è anche una
guerra di religione e che combattere contro la Germania e l’Austria significa per
conseguenza concorrere a far trionfare
il Cattolicismo Romano nel mondo.
Se con simili affermazioni si offendono
i Cristiani|Evang ilici Italiani, che pure
contano a migliaia al fronte i loro figliuoli
e li vedono dare serenamente e lietamente la vita per la Patria e per gli alti ^
ideali della guerra che ai loro occhi valgono ancora più di qualsiasi aspirazione
territoriale per quanto legittima — questo poco importa. Sono una piccola minoranza, e se le piccole minoranze non si
perseguitano più oggi col ferro e col fuoco
come nei secoli passati sembra sia sempre lecito il calpestarne senza riguardo
alcuno i sentimenti|più sacri.
Ma si rifletta almeno che mentre nel
blocco del’Imperi Centrali i Cattolici
Romani sono in sensibile maggioranza,
nel blocco delle quattro grandi Potenze
dell’Intesa sono invece in sensibile maggioranza i Cristiani EvangMici; — e si
rifletta che articoli come quello che segnaliamo, resi autorevoli per la pubblicazione nel più diffuso giornale d’Italia,
se tradotti e fatti conoscere in Gran Brettagna ed in America non potrebbero non
indisporre profondamente quei milioni e
milioni di Protestanti in armi contro gli
Imperi della Mitteleuropa, a cominciare
da Woodrow Wilson e da Lloyd George,
due grandi autentici e convinti rappresentanti del Protestantesimo moderno.
Non così certo si contribuisce a rafforzare quei sentimenti di reciproca simpatia e fiducia fra le nazioni alleate, che
sono una delle Condizioni sine qua non
della vittoria finale.
Con osservanza
Torre Pellice, 18 Maggio 1918.
Ernesto Giampiccoli
Moderatore]della Chiesa Valdese.
II.
Il « Corriere della Sera » ha risposto
con la seguente lettera:
Milano, 22 Maggio 1918.
Egregio Signore,
La ringraziamo della Sua cortese lettera, e apprezziamo vivamente i sentimenti che gliel’hanno inspirata.
Ella vorrà scusarci se non crediamo il
caso di riferire nel giornale quanto Ella
ci scrive. L’accenno da noi fatto al contrasto fra lo spirito luterano e lo spirito
cristiano è svolto ampiamente da parecchi organi della stampa inglese e francese. Anche ultimamente in una grande
rivista britannica abbiamo letto un interessante articolo in cui si stabiliva la Differenza essenziale tra il protestantesimo
tedesco ed il protestantesimo anglicano.
Non ci sembrano quindi giustificati i Suoi
timori circa la cattiva impressione che il
nostro articoletto potrebbe produrre se
venisse tradotto. D’altra parte ci rincrescerebbe di aprire nel giornale una polemica che ragioni di spazio ci costringerebbero poi a troncare.
Ci creda con distinta stima
p. la Direzione
{firma illeggibile).
III.
On. Sig. Direttore
del «Corriere della Sera».
Torre pellice, 24-5-1918.
On. Sig. Direttore,
La ringrazio per la pregiata sua del 22
Maggio corrente.
Che vi siano differenze fra il protestantesimo luterano ed il protestantesimo
anglosassone non vi ha chi metta in dub' bio, quantunque sieno in sostanza meno
profonde di quelle che corrono fra le
varie tendenze che si agitano sotto il
manto dell’unità esteriore in seno alla
Chiesa Cattolico-Romana. Ma questo
nulla ha a che vedere con l’assurda tesi
che la Riforma di Lutero nella sua essenza e nel suo spirito sia colpevole del
presente conflitto (si accusi Nietzsche e
non Lutero); e questo specialmente non
può in alcun modo giustificare la non
meno assurda affermazione che combattere dalla parte dell’Intesa significhi
combattere prò aris, vale a dire per il
Cattolicismo romano ! Si faccia sapere
■’ai 130 milioni di protestanti iii armi contro gli Imperi Centrali che, secondo il più
autorevole giornale d’Italia, la loro vittoria significherà la vittoria del Papato
e se, come Ella dice, questo non produrrà
cattiva impressione, sarà solo, mi perdoni, perchè non si crederà di dover onorare neppure di un istante di considerazione delle amenità di questa specie.
Ad ogni modo di fronte a questa pretesa identificazione della causa dell’Intesa con quella del Cattolicismo romano,
che importanza può avere il fatto delle
differenze che corrono fra il protestantesimo luterano e quello anglosassone,
differenze del resto alle quali il suo giornale si guarda bene dall’accennare pubblicamente? Se il Times o il Manchester
Guardian 0 il World proclamassero in
uno dei loro leadings che combattere per
l’Intesa significa combattere per il trionfo
del Protestantesimo, crede Ella, signor
Direttore, che qualora i Cattolici Romani in Italia e altrove si risentissero,
potrebbero accontentarsi di questa consolazione offerta loro sottovoce: «Non
« avete ragione di lagnarvi perchè il cat«tolicismo degli Hertling, degli Spahn»
« degli Erzberger della Zeit e della Reichs* post non è della stessa marca di quello
« del Vescovo di Brescia e dell’on. Meda,
« del Cardinale Mercier e di Denys Co«chin? ». — Non altra e non migliore è
la sodisfazione che Ella ci offre nella sua
cortese lettera.
E badi, signor Direttore, che a chi
scruta le intime ragioni dei momentosi
fenomeni storici che vanno svolgendosi
sotto i nostri occhi, l’affermazione che la
causa dell’Intesa sia strettamente unita
alla causa del Protestantesimo — considerato non già nelle sue grandi organizzazioni ecclesiastiche, ma nello spirito
suo profondo d’individualisnro ^jberale e
democratico contrapposto ad ogni tendenza oligarchica od assolutista così ih
politica come in religione — potrebbe
sembrare assai più prossima al vero che
non l’affermazione contraria del redattore di pro aris et focis. Chi meglio ha
espressi gl’ideali dell’Intesa è indubbia*
mente il presidente Wilson, figlio di un
pastore presbiteriano, fervente presbiteriano egli stesso; ora, in tutte le pagine
sublimemente cristiane dei suoi Messaggi
si sente vibrare quello spirito calvinista
e puritano che ha plasmato le democrazie
eroiche dei Paesi Bassi, della Gran Brettagna, degli Stati Uniti; che attraverso
l’influenza degli Ugonotti ha deposto
nella vita del popolo francese i germi sacri delle più gloriose libertà; e che noi
Evangelici Italiani, senza distinzione di
nome ecclesiastico, siamo altamente superbi di rappresentare nella nostra Patria anche se questo ci attira talvolta il
mal celato disprezzo di certi liberali incapaci di sentire la parentela spirituale che,
appunto perchè liberali, li unisce a noi
più strettamente di quanto suppongano.
Comprendo, signor Direttore, che
quanto Le ho scritto e quanto Le scrivo,
Ella non creda riferirlo nel suo giornale.
Non siamo in Inghilterra, dove a nessuno si negherebbe il diritto di risposta,
e talune sacrosante libertà, qui in Italia,
le proclamiamo in teoria, ma non sono
ancora entrate interamente nei nostri
costumi. D’altra parte ritengo io pure
che certe polemiche sia meglio evitarle
in questi momenti negli organi maggiori
della pubblica opinione. Ma non sarebbe
giusto allora che poiché sembra opportuno il non dare facoltà di parola alla difesa, si ponesse fine anche agli attacchi?
Non sarebbe giusto che si cessasse una
buona volta dal parlare di « guerra di religione ? ».
A chf scopo, del resto, parlar di guerra
di religione? Per rendere più favorevoli
alla causa d’Italia e dell’Intesa certi ambienti finora refrattari? Eh, via 1 signor
Direttore; Ella che è addentro alle segrete cose, sa meglio di chicchessia che
gli elementi neutralisti e disfattisti a cui
8 intende far la predica con articoletti
del genere di Pro aris et focis hanno
troppo intime nascoste simpatie per coloro contro cui si vorrebbe aizzarli perchè si possa sperare di convertirli con argomenti di cui essi per i primi sentono
tutta la debolezza e la fallacia.
Ed intanto si amareggiano, alla fronte
e nel Paese, migliaia e migliaia di lettori
evangelici, che pur sopo pienamente e
fervidamente devoti alla grande causa
per cui combattono e soffrono. Il tutto,
in omaggio alla unione sacra.
Con osservanza
Ernesto Giampiccoli.
2
LO STATUTO.
On célébrera dimanche prochain notre
fête nationale ; le 24 du mois, on a rappelé
dans le monde entier notre entrée en
guerre, c’est à dire la 4.me année. Les
Etats-Unis, l’Angleterre et la France, ont
accentué d’une manière spéciale la grande
date. Pourquoi cette colossale démonstration? Pourquoi l’Italie entière a-t-elle
hissé le drapeau national et Rome a-t-elle
donné une telle intonation à cet événement? Le doute doit être exclu; il s’agit
de faire comprendre que sans l’Italie et
son dévouement, à l’heure qu’il est, la
cause de la justice et du droit serait écrasée par les armées représentant la force
brutale. Nous nous approchons à grands
pas de la fin du grand drame, et il s’agit
de ne pas fléchir. Les Alliés comprennent
la solennité de l’heure qui va bientôt
sonner, et l’Italie doit la sentir plus que
d’autres, car tout est en jeu: son avenir,
son unité, ses sacrifices, son idéal.
La fête nationale doit donc être célébrée, cette année, d’une manière exceptionnelle, puisque le Statute est pour
nous la grande cAar/e de nos libertés et de
notre indépendance. Cette charte est le
résultat de trop grands sacrifices pour
que nous puissions l’oublier, nous montrer indifférents, ou lâcher au moment
suprême.
Soldats qui êtes au front, nous souffrons avec vous, nous sympathisons avec
vous, nous vous suivons dans votre dur
labeur, dans vos déceptions, dans votre
nostalgie de la famille, mais nous comptons sur vous avec la certitude que vous
accomplirez tout votre devoir et jusqu’au
bout. Votre renommée est faite ; tous ceux
qui ont appris à vous connaître à l’armée
ou dans vos foyers, ont remporté la meilleure impression de votre dévouement et
de votre héroïsme. Tous ensemble nous
voulons compter sur notre Dieu, sur celui
qui veut faire triompher la justice et assurer la liberté des peuples. Que le Statuto laisse en chacun de nous l’impression
que les libertés obtenues et garanties,
sont un stimulant et une force, pour coopérer à la délivrance de ceux qui souffrent et qui tendent les bras vers nous.
C. A. Tron.
Punti sagli a i )).
Sig. Direttore dell’ « Echo »,
Due paroline ancora per chiudere, anche da parte mia, l’incidente:
1° Il Sinodo Valdese del 1905 a cui si
era chiesto di condannare come incompatibile con la fede della Chiesa la professione individuale delle nostre idee sulla
preghiera per i Viventi nell’Invisibile,
chiuse la discussione votando un ordine
del giorno in cui nulla si dice nè prò nè
contro tale libertà di opinione teologica
individuale. Questo e soltanto questo il
fatto che io ebbi intenzione di ricordare.
Lo ricordai con una frase che non è esatta
e che in Fede e Vita di questo mese ho
rettificata deplorando di essermi espresso
inesattamente. Non esiste un pronunziato del Sinodo che riconosca ufficialmente quella libertà. Esiste solo un ordine del giorno chiudente la discussione
senza condannare quella opinione in
quanto opinione teologica individuale.
Con questa doverosa rettifica da parte
mia, causa finita est.
2° Sul merito della nostra idea, sebbene
Ella abbia discusso e giudicato in proposito, io mi astengo dal dire anche una
sola parola mia. Deve però rimanere ben
chiaro nella mente dei lettori deli’Echo,
questo fatto: che l’idea nostra in tale
materia è esattamente quella espressa
nella recente lettera della « Federazione
delle Chiese Protestanti di Francia » che
l’Echo trovava senza peccato. Padronissimo è Lei di pensare che un voto (brama,
desiderio espresso a Dio) non è preghiera.
Modestapiente, io penso giusto il contrario di Lei. Ma, checché sia di ciò, fermo
rimane che l’idea nostra è esattamente
quella. Non ne riconosciamo altra per
nostra I Non permettiamo ad alcuno di
attribuircene una diversa da quella I
3° Quanto alle preghiere che implichino
per il loro spirito o il loro contenuto, esser
l’uomo fonte di salvezza per altri, o lascino credere « que l’œuvre du Christ ne
serait pas achevée », ovvero insinuine
« que bons et mauvais seraient sur le
même pied », oppure che, senza accogliere queste balorde idee, sieno accoppiate alla dottrina romana del purgatorio
0 a qualsiasi altra dottrina non evangelica sulla salvezza e sull’aldilà, le combatta, le combatta - signor Direttore, e,
mi raccomando: picchi sodo 1 Noi siamo
impegnati nella stessa battaglia contro
tali idee e pratiche; e combattiamo non
stando alla retroguardia, ma stando all’avanguardia.
Con saluti affettuosi
Suo dev.mO Ugo Janni.
Frères Vaudois et Amis,
. Deux faits très graves sont à l’œuvre
pour compromettre les finances de nos
Institutions Hospitalières — comme ils
compromettent celles de bien d’autres
œuvres semblables. — Le prix toujours
plus élevé des denrées alimentaires, des
combustibles, des tissus, des médicaments, de la main-d’œuvre; l’afflux toujours plus grand des demandes d’admission, dû à la misère croissante et à l’impossibilité dans laquelle se trouvent les
bien-portants de pourvoir à leur malade.
En de telles conditions et spécialement pour ce qui concerne nos Hôpitaux,
il n’y a d’autre alternative que de restreindre notre action au moment même
où elle est le plus nécessaire, ou de tâcher
d’augmenter nos ressources.
Que nous ayons choisi cette dernière
route et que nous adressions un chaleureux appel au public en faveur des Hôpitaux, de l’Orphelinat et du Refuge Roi
Charles-Albert dans le but de pouvoir
surmonter la crise et continuer notre
œuvre en faveur des pauvres, n’étonnera,
à coup sûr, personne.
Notre démarche est même si naturelle
que déjà un certain nombre de généreux
amis l’ont prévenue en nous envoyant
les précieuses sommes avec lesquelles
nous allons ouvrir la souscription.
Tandis que nous faisons appel à la charité de ceux qui peuvent donner, mais ne
profitent pas personnellement de nos
Institutions, nous croyons qu’il est opportun et juste de recommander à ceux
qui en profitent de s’assujettir de bon
gré, à la contribution journalière qu’il
est en leur pouvoir de verser, afin que,
grâce à la bonne volonté de tous, nous
puissions obtenir des résultats qui honorent notre charité chrétienne et suffisent
à secourir ceux qui sont vraiment dans
le besoin.
Les souscriptions qui pourront être
versées soit au Président, soit à un des
Membres de la Commission et devront
porter l’indication particulière de l’Œuvre à laquelle elles sont destinée;, seront
publiées dans l’Echo des Vallées et dans
Y Avvisatore.
Veuille le Seigneur accorder sa bénédiction aux bienfaiteurs et aux bénéficiés.
Les Membres de la Commission:
J. Ribet, professeur. Torre Pellice
B. Léger, pasteur, Pomaretto
L. Bounous, Corso Re Umberto, 42,
Torino
G. Bonnet, pastore, capitano, Torino
A. Jahier, pastore. Via Gaeta, 18,
LA PAGE DU SOLDAT.
Le soldat Pey ronel Jean de Ri claret,
est bien et salue cordialement; Nicola
Virgile désire le journal que nous lui ferons parvenir; le soldat Eli Long est bien,
fait saluer son pasteur de Pramol et ses
amis qui sont au front et donne une nouvelle adresse ; lesergent Pegrot Jean Pierre
remercie chaleureusement pour son cher
ami l’Echo, qui est son compagnon fidèle
au milieu de ses fatigues; le brigadier
Pegronel Enrico, de retour de sa permission, a repris son travail habituel et fait
saluer ses parents, amis et connaissances ;
le soldat Charbonnier Ernesto reçoit régulièrement le journal et espère venir
bientôt en permission; le caporal Soulier
Luigi est très heureux de recevoir le journal qu’il lit avec avidité; lé soldat Gardiol
Emidio, de Prarustin, bondit de joie
toutes les fois qu’il reçoit le journal, en
se recommandant de ne plus l’oublier et
salue son pasteur M. Jalla, parents et
amis; Jourdan Carlo de La Tour, continue à recevoir le journal qu’il apprécie
et qui le rend heureux, salue et remercie;
Beux Giacomo de Pramol, après avoir
franchi la frontière française a été renvoyé à Florence; salue parents et amis,
son pasteur M. Grill et l’aumônier Adolphe Tron; Emilio Clapier ne reçoit plus
le journal et soupçonne qu’on le lui cache, salue et remercie ; Bertalot Paolo est
en France et prie de suspendre le journal:
il tient à déclarer que jusqu’ici, le Seigneur a été son rocher et sa haute retraite dans lequ-.l il place toute sa confiance; le soldat Gardiol Matteo salue ses
compagnons et remercie ; Coucourde Davide, 1000® Compagnia Mitragliatrici
mod. 907 F., de la « seconde armée », serait heureux de voir un Aumônier ; il est
tout seul de Vaudois et ne sait à qui s’adresser; nous lui indiquons le capitaine
Bertalot Direzione di Sanità - Intendenza
della 3® Armata; Léopold Chauvie, qui
est à Caserta, prie de su.spendre le journal; Beux Michele est bien, fait remercier
et saluer l’aumônier Bosio; Ernest Armand-Hugon de La Tour, se recommande
pour que l’Ècho ne le quitte pas; Ricca
Felice, artilleur, fait saluer parents et
amis; Viglielm Luigi fait saluer M. Marauda, parents et amis, réclame l’Echo;
Legger Emilio remercie, salue parents et
amis et l’aumônier Pascal; Paslre Gustave de La Tour, écrit une bonne lettre
dont nous le remercions sincèrement.
Torino.
Nous recevonsjlu Comité de Turin:
Il cappellano Bertalot ha visitato in
un ospedale da campo il soldato Subilia
Giovanni, il qual migliora sensibilmente.
— Il soldato Giraudin Giovanni di Villar
Pellice, trovasi degente all’ospedale civile di Medicina (prov. Bologna)per febbre malarica.
— Il soldato Malan Paolo fu visitato
a Verona dal pastore Celli e dal cappellano Fuhrmann; entrambi l’hanno trovato migliorato.
— Il soldato Godino Enrico, dalla zona
A. M., manda salutare parenti e amici.
— Furono visitati trovati in buona
salute dal cappellano Fuhrmann, i seguenti militari: caporale Balmas Clemente, soldati Jourdan Carlo, Eynard
Stefano, soldato sanità Malan Ireneo;
vice-brigadiere Peyronel Eli e Bounous
Federico; maresciallo Bounous Francesco
presso l’armata francese; soldato Cardon
Michele.
— Il soldato Malan Giovanni, della
77® Centuria, ringraziando per l’invio
regolare dell’jBcho, prega di far salutare
a mézzo di detto giornale, tutti i suoi
compagni ed amici.
— Fu visitato a Torino dal pastore Jahier il soldato Negrin Eliseo all’ospedale
S. Giovanni ove trovasi ricoverato per
pleurite contratta al fronte passando due
giorni e due notti sotto una pioggia torrenziale di acqua e di piombo. — Il soldato Pascal Abele trovasi ricoverato all’ospedale militare di tappa di Padova.
— Militari visitati dal cappellano Tron
Adolfo : fanteria : sergente A illaud Emilio
soldati Morel Alessandro, Maurin Giovanni, Conte Angelo, Micol Alessandro,
Della Maggiore Ademaro, Tredicine Nicola, Longhi Augusto, Rivoira Federico,
Bellapianta Dongto, Musso Paolo; artiglieri: Monnet Adolfo, Metile Carlo; soldato Léger Mario che spera di raggiungere presto il reggimento del fratello ; capitano Muston Aldo, tenente Piva Francesco, soldato sanità Rivoir Giovanni.
— Du front, le 18-5-1918.
Cher M.r Tron,
Je vous prie d’annoncer sur Y Echo que
je viens d’être transféré du bataillon M.
Granerò (3° alpini) all’Jn/endenza della
7® Armata (Direzione di Sanità). — Je
m’occuperai dorénavant selon mes forces, de tous les soldats évangéliques de
cette armée, à n’importe quel corps ils
appartiennent, qui me feront tenir leur
adresse et manifesteront le désir d’être
visités.
J’ai encore dans ma zone bon nombre
de bataillons alpins que je continuerai
à visiter comme par le passé, laissant
complètement aux soins de mes collègues Bosio et Fuhrmann les nombreux
alpins vaudois qui se trouvent dans leurs
zones.
Le 7 courant, à trois heures de l’aprèsmidi, j’ai eu dans le cimetière neuf de
Edolo, l’ensevelissement du soldat Ribet
Lévy, de Pramol, décédé à l’hôpital après
plus d’un mois et demi de souffrances
supportées avec une patiçnce héroïque.
Le frère du défunt, qui est caporal des
alpins à Turin, arriva à temps pour le
voir encore et lui rendre les derniers honneurs. Les honneurs militaires furent
rendus par une « squadra » d’alpins.
Que le Père des consolations fortifie et
console la pauvre famille si durement
éprouvée.
Je donne de bonnes nouvelles des alpins vaudois du bataillon M. Granerò
que j’ai visitésouvent ces derni rs temps.
Sont aussi en excellente santé le sergent
major Tron Giosué (Massel), caporal Bertot Pierre (Angrogne), soldat Pascal
Pierre (Man Jlle), Odin Secondino (Angrogne), Janavel Jean (Villar Pellice),
Paschetto César (Prarustin); Charbonnier
Joseph (Bobi), tous du bataillon « Pallanza ».
J’ai vu aussi récemment les mitrailleurs: sergent Micol Paul (Massel), sergent Rivoir David (Angrogne), soldats
Pons Charles (Massel), Pons Albert (Pomaret), Ribet Charles (Envers Pinache),
Coïsson Etienne (Angrogne), Rivoira Frédéric (St-Jean), Tron Henri (Fontaines)
et l’artilleur Léger Emile (Riclaret).
♦
^ *
Le sergent major Perrou Barthélemy
de Praly et le sergent Vola Jean de Torre
Pellice, déjà décorés d’une croix de
guerre française, viennnent d’être promus
pour leur magnifique conduite aiutanti
di battaglia. — Le sergent Garnier Joseph
vient d’obtenir la médaille de bronze à
la valeur militaire. Ces trois sous-officiers
qui honorent les Vallées, appartiennent
tous les trois au bataillon M. Granerò.
H. Pascal, aumônier.
Dal cappellano Tron Adolfo riceviamo:
Militari ammalati: il soldato Pascal
Abele, 5° alpini, è stato trasferito il 10i5
all’ospedale militare di Mortara.
Diamo buone notizie dei seguenti militari visitati: fanteria: soldato Bams
1
3
m
ifs
■- '-m
Luigi, caporal *magg. Grill Luigi, sottotenente Coucourde Enrico di Milano. —
Alpini; tenente Jahier Enrico, caporale
Bertaloi Enrico, caporale Durand Giovanni. ■ Tenente dei genio Albertazzi
Paolo, soldati automobilisti Barai Ernesto e Pons Umberto, soldato genio Micol
Denisio, sergente aviazione Billour Teodoro.
Abbiamo potuto salutare i seguenti militari dei quali desideriamo trasmettere
le recenti buone notizie : tenente alpini
Grill Luigi, sottotenente alpini Billour
Amalo, soldati artiglieri Bounous Enrico
e Cairus Michele.
Mandiamo i nostri saluti ai seguenti
militari che non abbiamo ritrovati ai loro
reparti, perchè temporaneamente assenti, e che ci auguriamò di rivedere tosto: fanteria; soldati Pugno Bartolomeo,
Charbonnier Davide, Ferrerò Ernilio, Barbieri Giuseppe, Caffarel Giuseppe, caporal
magg. Long Enrico, caporale Long Vito.
Il capitano Alliaud Carlo, comandante
inter. d un battaglione di alpini, manda
i suoi saluti agli amici di Torrepellice, ai
Professori del Collegio Valdese ed a tutti
i suoi Compagni di studio ora ufficiali
anch’essi neH’esercito.
— Le 25-4-1918.
Mon très cher Monsieur,
Je m’empresse de vous écrire pour vous
faire savoir que je viens de recevoir votre
aimable journal VEcho des Vallées, lequel
me fait passer le temps, car ici où je me
trouve, en montagne, il y a un mois qu’on
a toujours du mauv'ais temps: pluie,
neige et grêle, et votre journal me rend
tout a fait content. Je vous en remercie infiniment.
Vous remercierez bien le Comité de
Turin pour le mandat que j’ai reçu.
Veuillez agréer mes plus sincères salutations. Votre dévoué
Massel Ernesto.
— ..., le 26 avril 1918.
Très cher M.r Tron,
Aujourd hui, jour de mon anniversaire, je viens de recevoir l’JSc/io des Vallées que j attends depuis longtemps; car
depuis deux mois que je suis en France,
je ne l’avais pas encore reçu; ce fut un
gland cadeau pour moi et c’est avec
gland plaisir que j’ai lu ces. pages, qui
m’apportèrent un souffle d’air de mon
pays, de mes cheres Vallées Vaudoises
d’outre Alpes, où se trouvent mes chers
parents et amis.
Nous sommes deux Vaudois ici, et
nous nous faisons compagnie en parlant
du cher ckez-nous.
Nous vous prions, M.r Tron, de saluer
M.r Eugène Revel, pasteur d’Angrogne,
nos chères familles, parents et amis, nos
héroïques combattants.
Je suis très bien de santé, et je suis
hors de danger; j’espère de même sur la
santé de M.r et M.me Tron; prière de
saluer M.me Malan des Appiots, ma tante.
Que Dieu hâte le jour de la paix pour
nous réunir tous en famille, et nous ramène mon pauvre frère, prisonnier de
guerre depuis 23 mois.
En attendant ce jour si soupiré, veuillez agréer, M.r et M.me Tron, nos sinéères salutations.
Dévoués Berlin Lamy, du Passel
Rivoire Silvio, des Stalliat.
—■ 8-5-1918.
Très-honoré M.r le Pasteur,
C’est bien longtemps que j’ai en moi
’ désir de vous donner de mes nouvelles
qui, grâce au Seigneur, sont bonnes comme toujours je Tespère de vous et de votre Dame.
J ai eu le plaisir, dimanche 5, de passer un bon moment avec le pasteur M.r
Celli, ici de Vérone. Il m’a été impossible
de voir M.r Furhmann, chapelain, étant
aident pour ses tournées de visite parmi
les soldats, mais j’espère de le voir dans
quelques jours.
Me suis heureux d’appartenir à Christ,
et ma joie augmente lorsque je peux confesser Son beau Nom. Malgré les attaques
de l’ennemi. Dieu bénit Ses enfants. Jusqu’à maintenant je suis le seul vaudois
qui se trouve dans ce « Distaccamento ».
Je vous salue de bon cœur, M.r le Pa.=!teuf, ainsi que votre Dame. ~ Un salut
de cœur à tous mes compagnons d’armes.
A vous bien affectionné en Christ, notre paix et joie I
Soldat Armand-Bosc Joseph.
FÉLIX COÏSSON (classe 1896)
de l’Envers-Pinache
Lieutenant du 5® Rég. Alpins
tombé au champ d’honneürle 13 déc. 1917
CHRONIQUE VAUDOISE
ALEXANDRIE. Samedi dernier, M.
le pasteur D. Revel, de Rorà, a présidé
à Alexandrie les obsèques du soldat G.
Tourn fils du syndic de Rorà auquel
nous adressons nos condoléances.
FLORENCE, M. le candidat Ming'ardi
conducteur de l’Eglise de Riesi, vient de
subir ses grands examens devant une
délégation du Conseil de Théologie.
L’Eglise de Florence (Via Manzoni)
a eu le plaisir de recevoir 6 catéchumènes
à Pentecôte; un septième avait déjà été
admis précédemment.
— Nous recevons aussi, de la ville des
fleurs, l’opuscule préannoncé il y a quelques semaines ; « La guerra e il Protestantesimo », dû à la plume de MM. U. Janni
et E. Comba. — Nous avons lu tout d’un
trait cette brochure d’actualité, qui répond au besoin du jour et qui, de main
de maître, donne un coup d’assommoir
aux insinuations jésuitiques que cette
guerre est une guerre de religion, que
1 Allemagne c’est le protestantisme.
Tout comme le 18. me siècle a revend
diqué les droits de l’homme, la guerre
actuelle a pour but de revendiquer les
droits des nations. La brochure mérite
d être lue en la faisant circuler. __ Di
manche dernier, à Là Tour, on en a vendu
95 à 1 issue du culte; c’est dire avec quelle
faveur elle a été accueillie.
JACINTO ARAUZ. La Conférence du
district d’Amérique s’est réunie au mois
de mars, à Jacinto Arauz, et a nommé
comme ses députés au Synode de septembre MM. le chev. off. L. Bounous et
le prof. T. Longo.
LA TOUR. Quatre décès en une semaine, et cela en mai, voilà quelque
chose de tout à fait exceptionnel. Notre
sœur Judith Pons née Morel, de l’Envers
de La Tour, s’en est allée après quelques
semaines de souffrances aiguës. Tourmentée par une tumeur, malgré sa fibre
forte, et à 67 ans, elle a dû se persuader
que sa. demi ère heure était venue. Elle
laisse son mari et deux fils, dont l’un est
maréchal de la gendarmerie.
Oreste Pasquet est décédé à la fleur de
1 âge à 45 ans. Il nous est revenu de
1 étranger, apportant avec lui le germe
de la maladie qui l’a conduit au tombeau. Il a lutté courageusement perdant
des mois, et a accepté la volonté de Dieu.
Que son frère et sa sœur et d’autres
nombreux parents reçoivent l’expression de notre sympathie chrétienne.
Silio Rivoire, de Bounpian, a été enlevé à l’affection de son père, de sa mère
et de ses cinq sœurs, à Tâge de 5 ans.
Barthélemy Monnet, de Bonnenuit
(Angrogne), est décédé à l’hôpital après
quelques jours seulement de séjour dans
cette maison hospitalière. Nous adressons à la famille nos condoléances.
— Dimanche prochain, jour de la fête
nationale, le culte aura lieu à 11 heures,
et cela pour favoriser le public à prendre
part à la cérémonie qui aura lieu à 9 heures et demie.
— Le troisième anniversaire de la
guerre a été célébré pour les Instituts secondaires, dans la salle du Synode, par
MM. Ribet et Falchi, et pour les écoles
primaires, à l’Aula Magna, par M. A.
Rivoir.
.— Samedi soir a eu lieu le 58.me anniversaire de la société l’Eco dello Studio.
Outre le discours et le rapport annuel du
président Coïsson, les étudiants Long,
Genre, Elio Eynard et Peyran présentèrent des travaux bien préparés.
Patronato Scolastico di Torre Pellice.
L’assemblea generale annua di tutti i
Soci si terrà al Municipio Lunedì 3 Giugno, alle ore 17 —■ La presente comunicazione serve di avviso personale
Il Presidente.
PRALY. Si nos informations sont
exactes, la paroisse de Praly, qui a été
desservie pendant l’hiver d’une manière
tout à fait provisoire par le pasteur de
Masselj aurait été confiée „ux soins de
M. Ernest Tron, duquel nous avons fait
menfion dans notre dernier Numéro.
Promotion. Le sous-lieutenant des
alpins Louis Grill vient d’être promu
lieutenant.
PRAMOL. Les Unions des Mères et de
Jeunes Filles ont eu leur réunion finale
dimanche, 26 mai.
Après un culte présidé par le pasteur,
nos sœurs ont pris ensemble une tasse
de thé; puis, tandis que les jeunes filles
prenaient leurs ébats sur Ciâtel, les mères
s’entretinrent en fraternelles conversations se séparant ensuite, pour la saison,
par le chant du cantique italien ; Poiché
giunto è ornai l’istante...
— Pendant les semaines écoulées, les
examens de Bible ont eu lieu dans toutes
nos écoles avec des résultats, en général,
satisfaisants.
Nos soldats. Nos jeunes frères Bounous Edvig (art.) et Bouchard Emile de
Lamy (infant.), sont malades le premier
à l’hôpital principal de Turin et l’autre
à 1 hôpital de la Cr oix Rouge à Crema._
Nos bons vœux de guérison.
RORÀ. La triste nouvelle de la mort*
à l’hôpital militaire d’Alexandrie du
jeune soldat Guillaume Tourn, fils aîné
de. notre syndic, est arrivée, bien inattendue, vendredi dernier.
Nous exprimons à le famille affligée
toute notre sympathie. Que Dieu la soutienne dans la dure épreuve.
solidarité et d’encouragement pour'assurer de Tamitié constante et de la sincère affection de tout le peuple britannique pour notre nation. M. Salandra,
le ministre qui déclara la guerre pour la
rédemption de la patrie, invité à parler,
a prononcé une courte mais vibrante allocution. L’anniversaire a été rappelé
dans toutes les écoles. Des télégrammes
affectueux ont été échangés entre notre
roi et les chefs des Etats alliés. Dans une
réunion très nombreuse tenue à Washington pour célébrer ce même anniversaire,
le ministre américain M. Lausing a donné
lecture d’un message adressé par le président Wilson au peuple italien. C’est un
salut chaleureux et fraternel: «le peuple
des Etats-Unis, dit M. Wilson, qui a assisté avec intérêt et la sympathie les plus
grands aux efforts et aû*x sacrifices du
peuple italien est profondément, sincèrement intéressé à la sécurité actuelle et
future de l’Italie ».
Notre roi a adressé à l’armée et à la
marine un ordre du jour vibrant de foi.
Il termine par ces paroles:
« ...Soldats de terre et de mer,
«Ayant imprimée au fond de votre
cœur 1 image sacrée de la patrie entièrement libre, soutenus par les idéaux de
justice et de civilisation que notre guerre
a pris pour buts, je vous accompagnerai
dans les luttes futures, certain que le
prix de 1 action inlassable déployée par
vous aux côtés de nos vaillants alliés ne
saura plus tarder longtemps.
«Signé: Victor Emmanuel».
— Nos troupes ont remporté une belle
victoire dans la région du Tonale, dans
des conditions très difficiles à cause des
glaciers et des difficultés du terrain. Au
bout de trois jours de luttes elles ont
occupé la cime de Zigolan (3040 m.), la
cime Presena (3069 m.), conquise après
quatre assauts conduits avec une extrême bravoure, le col du Monticello (2550
m.). Nos soldats alpins des bataillons
Cavento, Edolo et Mandrone se sont surtout distingués. Le nombre des prisonniers monte déjà à 870 dont 14 officiers :
12 canons, 14 mortiers, 25 mitrailleuses
et plusieurs centaines de fusils sont restés en nos mains.
Les Autrichiens ont renouvelé deux
fois leurs attaques contre le Monte Corno
sans réussir mieux que les fois précédentes.
— Une nouvelle grande bataille a commencé en France. Les Allemands ont
attaqué avec violence dans la région comprise entre la forêt de Pinon et Reims.
Ils ont aussi recommencé à bombarder
Paris par des canons de longue portée.
'__________ E. L.
Ab. payés et non vnittanoés.
J. H. Long, Provo golde 1918
L. Richard, » ^
planchón. Moneti . , * " "
Louis Micol, Massel , *
John Perron, Los Angeles , ,
Pour l’aEicho » des Soldats.
U. C. de J. filles, Massel Pr. 10 —
J. P. Peyronel, La Tour ,
J. Travers, anc., » ^
Sous-lieut. Abel Geymonat > ^___
__C--A. Tron, Diredeur-Responsable.
Torre Pellice - Imprimerie Alpine.
.^ooTelles politiqnes.
Le troisième anniversaire de l’entrée
en guerre de l’Italie a été commémoré
d’une manière solennelle dans notre patrie et dans tous les pays alliés. Aux manifestations organisées à Rome le prince
de Galles est venu porter un message de
La famille de Madame
JUDITH PONS née MOREL
remercie de tout cœur les personnes qui
voulurent accompagner au champ du repos
la dépouille mortelle de son aimée, ou
témoignèrent leur sympathie dans
la douloureuse circonstance.
Envers - Torre PelUce, 22 Mai 1917.
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