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Anno 123 - n. 39
16 ottobre 1987
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delle valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
Un
impegno
fermo
sereno
DOPO IL DIBATTITO PARLAMENTARE SULL’ORA DI RELIGIONE
Resta il pasticcio
L insegnamento della religione cattolica ha occupato per un mese le prime pagine dei giornali - Si è rischiata la crisi di governo - Alla fine, niente di fatto: vale la circolare Galloni
« / preti hanno messo la sireii.i alla chiesa che sembra una
fab. l'ica — mi dice un diacono
mostre mi affaccio sulla piazza
prii’cipale di un grosso paese
del Sud — e hanno messo gli
alt< ;:arlanti ail’estemo, costringe}; ;o così la gente a sentir messa. i n tempo almeno il PCI si
op; Hieva a cose di questo genere Ura il potere dei preti dilaga ».
. questa Italia che conosce
d) «uovo la marea montante del
p ¡ere clericale, in cui i vescovi
i) animi vietano praticamente o1' li modifica che. sfiori l’ora di
leligione e in cui un modesto
compromesso politico viene bloccato dall’intervento della S. Sede,
roi sentiamo il dovere di contini are ad opporci. E’ una battagli} che ha U suo valore in sé
e i >'l suo carattere di simbolo
per il rifiuto di una forma di
crisUanesimo che vuole imporsi
con la forza del numero o del
poti ( politico.
La tesi chiara e semplice che
abb; .Ilio sostenuto è questa: la
sceliii di avvalersi dell’insegnamento religioso cattolico non
può avvenire al prezzo di obblighi ; in posti a chi non si avvale.
Non accettiamo perciò l’obbligo di frequentare le attività alternative. che possono essere offerte. non imposte.
Non accettiamo perciò l’obbligo di restare in scuola durante
Tinsegnamento religioso cattolico. Il Tribunale Amministrativo del Lazio ci ha dato in questo
pienamente ragione. li Consiglio
di Stato ha confermato l’insussistenza dei primo obbligo e ha
sospeso Tefficacia della sentenza
del TAR Lazio per ciò che concerne il secondo senza ancora
pronunziarsi nel merito. Come
Tavola, confortati dalla valutazione del Sinodo, Intendiamo
continuare a sostenere questi
diritti di libertà anche qualora il Consiglio di Stato non ci
desse ragione.
Siamo certi di non essere soli in questo, di rappresentare in
primo luogo valdesi e metodisti
e molti altri ancora, e che alla
azione rappresentativa delia Tavola fa riscontro l’azione dei singoli e delle famiglie che, pur in
mezzo a difficoltà di ogni genere, portano avanti la stessa rivendicazione di libertà di coscienza e di laicità della scuola
a livello di base.
Franco Giampiccoli
Tanto rumore per nulla. Questa frase potrebbe riassumere la
conclusione cui è giunta la Camera dei deputati in merito all’insegnamento della religione
cattolica (Ire) nella scuola pubblica.
E’ stato un anno di relativa calma su questo argomento, nel
quale si è accuratamente evitato di portare la questione alla discussione del Parlamento anche
grazie alle elezioni anticipate, nonostante alcune interrogazioni
dell’opposizione e di singoli rappresentanti della maggioranza
avessero posto l’tirgenza della discussione. Le modalità di applicazione della cosiddetta Intesa Falcucci-iPoletti avevano provocato,
all’inizio dello scorso anno scolastico, una serie di problemi per
la sua applicazione pratica, ed
il Ministero era dovuto intervenire con ima serie di circolari
esplicative che avevano complicato il tutto.
Una di queste, la circolare 302,
del 29 ottobre 1986, stabiliva per
gli alunni che non desideravano
avvalersi dell'Irc l’obbligatorietà
di frequentare le cosiddette « attività alternative ». Attività alternative, per la verità, non previste da alcuna disposizione di legge (né, tanto meno, dal nuovo
Concordato), ma solo da ima circolare del Ministro, che recepiva
una risoluzione della Camera.
Attività alternative (si badi,
« attività », non « insegnamenti» ),
che dovevano essere predisposte
dagli organi collegiali della scuola, sentiti gli alunni interessati o
le loro famiglie.
L’obbligo di frequenza risolveva alcuni problemi giuridici e
pratici nell’organizzazione del lavoro delle scuole, ma ne apriva
altri ben più gravi: il rispetto
dei diritti costituzionali degli allievi e delle loro famiglie e
l’applicazione della legge 449/84,
che regola i rapporti tra lo Stato
italiano e le chiese rappresentate
dalla Tavola valdese. Infatti, l’articolo 9, 3” comma, di questa Intesa, prevede che l’Irc non debba aver luogo « in occasione dell’insegnamento di altre materie,
né secondo orari che abbiano per
fi
ALTEjUÜÄnVA.
DOECeVO
detti i^unni (gli alunni non awalentisi dell’Irc - n.d.r.) effetti comunque discriminanti ».
Per questa ragione, la Tavola
valdese, e con essa Tinsieme delle chiese evangeliche italiane, assistita dagli avv. Paolo Barile e
Piero Trotta, e due genitori val
MICHEA 5: 1 - 4
Cristo, la nostra pace
Hi rii? Efrata, piccola per essere fra i migliai
Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele...
E sara lui che recherà la pace ».
Settecento anni prima di Cristo, quasi 27 secoli fa, un oscuro profeta di campagna aveva
dovuto abbandonare, con il resto
della popolazione, il suo villaggio
nell’ovest della Palestina, e rifugiarsi a Gerusalemme, perché i
nemici, gli Assiri, distruggevano,
uccidevano e bruciavano tutto ciò
che trovavano sul loro passaggio.
Ma a Gerusalemme le cose non
andavano molto meglio: la città
era assediata e affamata, le truppe scarse e sfiduciate, il governo
cercava disperatamente aiuti e
alleanze, qua e là. Ed è in questa
situazione che il profeta va in
giro dicendo: « Così parla l’Eterno: Da te, Bethlehem Efrata, sorgerà un dominatore». È probabile
che la parola del profeta sia stata
accolta allora, nel migliore dei
casi, con rispettosa ironia: davvero si poteva pensare allora
ad un dominatore ebraico, ad
un principe della pace, quando
dovunque c’erano distruzioni e
morte; e ciò .si doveva attenderlo
proprio dal villaggio semidistrutto di Bethlehem, davvero di là sarebbe venuta la salvezza per Gerusalemme? Poi la situazione
cambiò e Gerusalemme riuscì a
.sopravvivere ancora per qualche
tempo e la strana parola dell’oscuro profeta fu pressoché dimenticata. Passarono 700 anni e
a Bethlehem nacque un fanciullo,
altrettanto sconosciuto e oscuro
compiere miracoli: alcuni pochi
lo seguirono, molti altri lo considerarono un pericolo per l’ordine
pubblico. E il fanciullo di Bethlehem fu ucciso, e i suoi discepoli scacciati, ma la sua Parola,
come animata da una forza irresistibile, si aprì una strada nel
mondo, nonostante l’opposizione
delle folle e dei loro capi. E fu
allora che qualcuno dei discepoli
si ricordò che certi studiosi
orientali, i Magi, avevano riscoperto e citato la parola dell’antico profeta a proposito della nascita del fanciullo e fu allora che
questa straordinaria parola, venuta dal fondo dei secoli, fu compresa nel suo vero significato, e
viene oggi a noi, come una promessa per il nostro tempo, per
questo paese, per questi uomini
e queste donne. Ma il dominatore che doveva nascere e che è
nato a Bethlehem non è, come
avevano forse pensato gli Ebrei
d’allora, conte ancora motti cristiani pensano in cuor loro, un
capo politico o militare o religioso, anzi non è in realtà neppure un uomo comune. I personaggi passano sulla scena del mondo
con il loro carico di ambizioni e
di vendette, e poi la scena cambia e gli Assiri di ieri non sono
più e così spariranno gli Assiri di
ogni; ffja al di là di ogni cambiamento di scena, il dominatore,
che è nato a Bethlehem, continua.
, n ui, 11 Hit 11 f
quanto l antico profeta. Ma que- egli solo, a pascere il suo popolo
sto fanciullo, divenuto grande, si egli solo a curarsi degli uomini é
mise a predicare, a guarire e a delle donne travolti dalle potenze
del mondo e sofferenti a causa
della loro rivalità.
Per questo, mentre le potenze
del mondo portano invariabilmente guerra. Egli solo può portare la pace, cui il popolo inutilmente anela, pace che è verità e
speranza. Sapere che gli interessi umani sono dei fantasmi che
si dissolvono come nebbia al primo sole, mentre al di là di essi
resta la misericordia del Dio dimenticato, questo è verità e pace.
Saper vedere, nella propria vita e in quella della società, le cose che contano, capire perché viviamo e a che scopo, sapere il significato e l’importanza di ciò
che non si vede, per comprendere ciò che si vede, questo è verità
ed è pace. Sapere che l’amore
vince l’odio e che la soluzione
dei nostri problemi, di ogni genere, sta nell’amarsi veramente gli
uni gli altri, questo è verità ed
è pace. Sapere che si va verso un
futuro migliore, che l'Assiro di
allora è stato vinto e così sarà
l’Assiro che minaccia oggi la nostra vita, sapere che Israele non
è rimasto solo, ma è diventato la
Chiesa universale, praticamente
invincibile, questo è speranza vera e pace. Così, a 21 secoli di distanza, la parola di Michea giunge a noi interamente nuova e attuale. Forse neppure lui ne sapeva il vero significato, ma il dominatore che viene dai tempi eterni la proclamava per gli uomini
di allora e di oggi. Allora dimoreremo in pace e sarà una nuova
pace per noi e per il mondo.
Pierluigi Jalla
(da «Il Messaggero»)
desi, con l’appoggio della CGILScuola, ed assistiti dall’aw. Corrado Mauceri, presentavano ricorso al TAR del Lazio contro
la circolare 302.
V Lazio, con sentenze
del 17 luglio scorso, accoglieva
pienamente i ricorsi, stabilendo
che « per chi abbia scelto di non
avvalersi dell’Irc, l’obbligatorietà
degli insegnamenti integrativi o
della presenza alle libere attività
di studio, offerti in opzione, rispetto ad esso, nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado »
era « annullata ».
Queste due sentenze contenevano inoltre, nelle motivazioni,
alcune interpretazioni di grande
valore: era stabilito il principio
della «faooltatività», per gli alunni, dell’Irc e di conseguenza si affermava il carattere « aggiuntivo » dell’ora di religione.
Dicono le sentenze che l’Irc
« viene a costituire un “quid pluris” che si aggiunge, per gli avvalenti, agli altri insegnamenti ciirricolari ».
Consigliavano poi le sentenze
di collocare l’Irc e le attività alternative alla prima o all’ultima
ora dell’orario giornaliero, sì che
gli studenti potessero giungere
un’ora dopo od uscire un’ora
prima.
Il Ministero della pubblica
istruzione impugnava le sentenze al Consiglio di Stato, con motivazioni che venivano censurate
addirittura dal Vicepresidente
del Consiglio, on. Amato, ed il
Consiglio di Stato, con una sua
ordinanza del 15 settembre scorso, sospendeva l’esecutività delle
sentenze del TAR solo p>er la parte che riguardava la possibilità
di entrata posticipata o di uscita
anticipata degli alunni.
Di fronte a queste due pronunce giurisdizionali, il Ministro
Galloni emanava, il 18 settembre,
una circolare nella quale affermava che le alternative all’Irc
erano tre: attività alternative,
studio individuale (solo per le
scuole superiori) e il nulla, ma
con la presenza in scuola e, per
quest’ultimo caso, gli organi collegiali dovevano ,’>.ssicurare « l’assistenza » agli allievi.
Giorgio GardioI
(continua a pag. 3)
2
2 fede e cultura
16 ottobre 1987
W
f.
p:_
LA RIVISTA DELLA FACOLTA’ VALDESE DI TEOLOGIA
Protestantesimo: un luogo per
la nostra formazione teologica
Alcuni temi affrontati: predestinazione, dialogo tra le confessioni cristiane, rapporto con la cultura laica, enciclica ed anno mariano
Presentiamo qui, in una rapida
carrellata, alcuni dei temi principali, trattati negli ultimi tre numeri di « Protestantesimo », la rivista della Facoltà Valdese - di
Teologia.
Apre la serie un contributo che
non mi pare esagerato definire
eccezionale: uno scritto di Ernst
Kasemann: La nozione di corpo
nella teologia di Paolo. Per poco
che uno abbia un briciolo di conoscenze teologiche, sa quanto
questo argomento sia controverso, spinoso, carico di conseguenze sxd piano ecclesiologico. Si
pensi, per es., allo sviluppo che
esso ha subito nel cattolicesimo.
Ci vuole del coraggio per affrontarlo. Kasemann lo fa, dando una
lettura suggestiva di cui bisognerà certamente tener conto negli
studi futuri.
in un momento come quello che
stiamo vivendo.
Accanto a studi su argomenti
di fondo in cui, come si vede,
la rivista cerca di dare spazio a
voci diverse, troviamo tutta una
serie di cose minori, ma non per
questo meno importanti. L’86 è
stato un anno di centenari. Molto spazio (ma mai troppo) è stato dato a quello di Barth. La Facoltà ha organizzato un convegno
(di cui abbiamo dato a suo tempo notizia), così pure ITstituto
Gramsci di Genova. Gli echi di
questi convegni sono puntualmente registrati dalla rivista: nel
fascicolo 1/87 a cura di Fulvio
Ferrario e nel fascicolo 2/87 a
cura di Gino Conte.
Nel secondo fascicolo troviamo
un contributo di Sergio RostaGNO: Il Dio che ama nella libertà.
E’ il testo della prolusione per
l’apertura del 132° anno accademico della Facoltà di teologia.
Rostagno ci conduce a riscoprire
la dimensione e la centralità del
téma della predestinazione. Chi
non si è scontrato con questo argomento, sentendosene ora affascinato, ora respinto? Ne consiglio vivamente la lettura sia ai
sostenitori, sia ai denigratori della dottrina; sono infatti sicuro
che al termine della lettura di
questo scritto saranno riconoscenti a Rostagno per la chiarezza con la quale espone la questione e per le prospettive die essa
apre.
Un anno
di centenari
Nel terzo fascicolo troviamo
uno studio di Paul Ricoeur: Pluralismo e convinzione. 11 titolo
può apparire un po’ ermetico. 11
noto filosofo protestante affronta il problema del dialogo tra le
confessioni cristiane, tra le religioni, ed infine tra la cultura
cristiana e quella laica. Non vi è
ovviamente chi non si renda conto dell’attualità di questo tema
Ma oltre a Barth, un altro centenario è passato quasi inosservato, quello di Paul Tillich. Lo ricorda un esperto del suo pensiero, Renzo Bertalot (1/87), dicendo come è stato accolto Tillich
dalla cultura italiana. Tra tutte
emergono le opere di Nynfa Bosco, deirUniversità di Torino, di
Battista Mondin, un teologo cattolico, di Stefano Mistura, psichiatra. Un vasto arco di studiosi, a dimostrare l’apertura del
pensiero di Tillich, capace di suscitare dialogo anche al di fuori
delle mura ecclesiastiche.
Rischia di passare del tutto
inosservato un altro centenario,
quello della morte di Francesco
Turrettini, la cui azione si svolse
a Ginevra, prima come pastore
della chiesa italiana, poi professore nella famosa Accademia ed
infine rettore della medesima.
Ne tratteggia la figura e l’opera
Pietro Bolognesi, nel fascicolo 3/87.
Non poteva mancare, nell’anno
mariano, una valutazione critica
dell’enciclica papale « Redempto
quindidnale ecumenico di
fede, politica, vita quotidiana
informazione, riflessione, dibattito su
esperienze di base, chiese, società,
movimenti di liberazione, pace, ecologia,
etica, Bibbia, teologia.
Abbonamenti • Italia: annuale L. 40.000, semestrale L. 20.000. Estero: Europa e Mediterraneo L. 90.000, altri paesi (via aerea) L. 60.000. Da versare «ul «p 61288007 intestato a Coop. com-nuovi tempi s.r.l., via Firenze
)«, 00184 Roma (tei. 06/469209-4745619).
E in preparazione la
Agenda com-nuovi tempi 1988
con un indirizzario ragionato delle realtà ecclesiali «alternative» di tutta Italia; comunità di base, chiese evangeliche, comunità di accoglienza, gruppi di volontariato, gruppi
ecumenici, per la pace ecc. Richiedetela alla nostra redazione.
Luciano Deodato
L’abbonamento alla rivista « Protestantesimo » costa L. 20.000 all'anno;
un fascicolo separato L. 5.000. I versamenti possono essere fatti sul CCP
14013007 intestato « Libreria di Cultura Religiosa » - Piazza Cavour 32 00193 Roma.
ris mater ». Due sono i contributi
che troviamo nel fascicolo 3/87,
uno a firma di Vittorio Subilia
e l’altro di Sergio Rostagno. Due
contributi che, pur diversi nelrimpostazione, non concedono
nulla alla mariologia. Subilia vede la mariologia non come un fenomeno laterale del cattolicesimo, ma come una sua espressione centrale. E’ un giudizio duro,
ma documentato; è bene tenerlo
presente per chiunque si accinga
a confrontarsi col cattolicesimo
su questo tema. Per Rostagno,
poi, la mariologia, così come si
esprime nell’enciclica, è im attentato alla figura di Cristo. Anche
questo è un contributo da tener
presente.
La rivista contiene un certo numero di studi critici, rassegne e
recensioni. Tra gli studi critici
vorrei segnalare la presentazione
di due huovi commentari sul profeta Geremia, curata da J. Albert
SoGGiN. Ci sono grosse novità in
questo campo; R. P. Carrol, in un
commentario stampato a Londra,
solleva dubbi sugli elementi biografici contenuti nel libro di Geremia, per cui pare che ci si trovi di fronte ad una costruzione
di redattori posteriori. Nel commentare il libro, quindi, bisognerà prestare un’attenzione maggiore ai generi letterari, più che agli
elementi biografici dubbi ed incerti (3/87). Sempre nel capitolo
« studi critici » segnalo anche un
resoconto di Vittorio Subilia di
un articolo comparso in Germania, in cui uno studioso autorevole, M. Hengel, sostiene la tesi
secondo la quale Giacomo, il fratello del Signore, sarebbe stato il
primo Papa.
La tesi è curiosa; ma anche in
un certo modo ben documentata.
Di certo ci fa capire che il cristianesimo primitivo è ancora
tutto quanto da scoprire e decifrare (2/87). Sempre sullo stesso
fascicolo, uno studio di Francesco Erasmo Sciuto, a mia conoscenza uno dei maggiori studiosi
italiani di Zwingli. Esamina molto criticamente la pubblicazione,
ad opera della Claudiana, degli
« Scritti teologici e politici » di
U. Zwingli, a cura di E. Genre ed
E. Campi. E’ uno scritto appassionato, dal quale traspare l’amore col quale lo Sciuto ha letto
Zwingli.
Le recensioni sono sempre abbondanti. Si leggono con piacere;
anche se fanno nascere un senso
d’impotenza nel non potere poi
acquistare o comunque avere un
approccio diretto con le varie
opere segnalate.
Alcune sono qualcosa di più di
una recensione e lasciano molto;
da altre s’imparano cose anche
curiose. Per es., da una di Giorgio Spini (3/87), si viene a sapere
che un certo Ljudevit Vulicevic,
« evangelista » dalmata, alle dipendenze del Comitato di Eva.ngelizzazione dal 1882 al 1916, era
stato ad un certo momento proposto come direttore de « La Luce ». Poi la cosa non avvenne perché il Vulicevic non accettò l’incarico. Chissà come sarebbe stata la storia del nostro settimanale se questi avesse accettato!
PROTESTANTESIMO IN TV
La trasmissione del 4 ottobre condotta da G. Urizio ci
ha proposto le vicende della
diffusione del Vangelo in Sardegna. Le abbiamo seguite
attraverso le interviste a conduttori_ e membri di alcune
comunità battiste dell'isola e
la lettura di una « memoria »,
datata S ottobre 1919, a cura
di uno dei primi convertiti,
divenuto evangelizzatore e
successivamente pastore di
Cagliari. Emerge da queste
testimonianze la figura del
le comunità e gli evangelici
nell'isola possono essere calcolati in circa seicento persone. Oltre alle chiese esiste anche un centro per il tempo
libero e le vacanze, dove si organizzano regolarmente giornate comunitarie.
La linea di marcia attualmente perseguita è duplice:
indicare il Cristo come centro della confessione di fede
e agire per creare strutture
di pace. Questo termine, da
intendersi in senso lato, coni
ScusL dov’è
Iglesias?
« fondatore », Angelo Cossu,
ex prete, polemista, anticlericale, che sbarca a Cagliari nel
1876 e con la sua carica di
entusiasmo e di fede diffonde opuscoli, predica, si scontra, crea presto un gruppo di
adepti per poi spostarsi a
Iglesias e nei vari centri minerari fino ad Oristano. La
parola del Signore trova ascolto fra i minatori, alcuni dei
quali lasciano il loro lavoro
per diventare a loro volta
colportori, fra ostacoli e vere
e proprie persecuzioni. Tra
questi si distingue Giovanni
Pintus, la cui « tecnica » consiste nell'avviare confronti in
pubblico su temi tipici quali
la confessione o i compensi
richiesti dai parroci per le
loro « prestazioni » e distribuire poi Bibbie e Vangeli
nel gruppo di spettatori che
inevitabilmente si forma. (Il
prete di Bucerro gli offre la
metà delle sue prebende purché cessi di tormentarlo con
le sue polemiche!). La conoscenza della Scrittura, grazie
a sempre nuovi infaticabili
diffusori (come testimonia la
sorella Piras, figlia di uno di
essi), penetra anche nelle caserme e nelle carceri. Nascono così numerose chiese locali. Oggi la situazione si presenta diversa: l'emigrazione
ha ridotto la consistenza del
II sogno (?) del pacifista cristiano.
prende anche iniziative di
lotta ad ogni tipo di emarginazione, da portare avanti
con chiunque sia sensibile a
queste esigenze e qidndi anche con gruppi cattolici ecc.
Di qui si può misurare — come sottolinea il pastore Mollica — il grande cambiamento di mentalità maturato in
questi centodieci anni: non
più contrapposizione frontale
ma reciproca ricerca di dialogo e di collaborazione.
L'opera evangelistica si situa
dunque in un diverso contesto, anche in considerazione
del fatto che la Sardegna non
è più chiusa nel suo isolamento e che le possibilità di
testimonianza rivestono nuove forme.
In merito alla «resa» tele
visiva bisogna osservare che
la formula adottata da « Pro
testantesimo » per presentare
le varie comunità della diaspora e la loro storia risulta ormai ripetitiva e un po'
scontata. In questo caso inoltre, mentre il passato è balzato vivo ai nostri occhi, è
mancata la voce dei giovani
di oggi. Forse anche qualche
valutazione sul significato di
questa presenza evangelica,
da raccogliersi nell'ambiente
circostante, avrebbe potuto
essere interessante.
Mirella Argentieri Bein
T
3
16 ottobre 1987
religione a scuola 3
Un accordo inaccettabile Notizie flash
Alla vigilia del dibattito parlamentare, la Tavola valdese e la
CGIL - Scuola hanno convocato
una conferenza stampa nella guale hanno proposto atti concreti
agli organi collegiali della scuola.
L’accordo che viene oggi annunciato dalla stampa tra Presidente del Consiglio e Santa
Sede, evidenzia un pesante arretramento delle posizioni espresse dalla maggioranza. E’
un accordo perdente per lo Stato italiano, per il Parlamento,
per i diritti civili e costituzionali di tutti i cittadini.
CGIL-Scuola e Chiese rappresentate dalla Tavola Valdese che
in questo intero anno, ciascuno
nel proprio ambito di autonomia, si sono battute per rimuovere le inaccettabili discriminazioni determinate dall’attuazione dell’Intesa Falcucci-CEI, fino
al riconoscimento delle proprie
ragioni in sede di sentenza del
TAR Lazio e ordinanza del Consiglio di Stato
AUSPIOANO
— che il Parlamento afCermi
il valore della piena facoltatività della scelta da parte di tutti i
cittadini, senza che ciò si configuri né come obbligo di frequenza, né come opzione obbligatoria
tra due insegnamenti;
— che in relazione a quanto
stabilito dalla Legge 449/84 art.
9, a cui ha fatto riferimento la
sentenza del TAR Lazio, nelle
classi in cui sono presenti alunni che non si avvalgono, TIRC
non abbia luogo « secondo orari che abbiano per i detti alunni effetti comunque discriminanti » 6 cioè sia collocata, in quelle
classi, alla prima/ultima ora;
— che venga formalmente a
perta la trattativa per la revisione dell’Intesa per abolire l’IRC
nella scuola materna; per attuare il regime di facoltatività nelle « regioni di confine » per eliminare ogni residuo di insegnamento diffuso e Tobbligatorietà
deiriRC nelle scuole magistrali.
In considerazione inoltre dello stato di grave confusione e
illegittimità in cui sono abbandonate le scuole a distanza di
tre mesi dalla sentenza TAR
(che, come è noto, è autoesecutiva) malgrado le ripetute sollecitazioni ad emanare norme applicative, CGIL-Scuola e Tavola
Valdese invitano gli organi collegiali e i capi di istituto ad attuare tempestivamente il dispositivo delle sentenze. In tal senso verrà inviato in tutte le scuole uno schema di delibera da
sottoporre agli organi collegiali.
Roma, 8 ottobre 1987
SCHEMA DI DELIBERAZIONE
Consiglio di Circolo (o di Istituto)
di ......
Il Consiglio .....
Visti gli artt. 4 e 6 D.P.R. n. 416/74 e 3 del D.P.R.
n. 417/74 che stabiliscono che il personale direttivo procede "alla formulazione dell’orario sulla
base dei criteri generali stabiliti dal Consiglio di
Circolo o di Istituto e delle proposte del Collegio
dei dijcenti”
considerato
— che, a norma della L. n. 121/85, l’I.R.C., così
come hanno precisato le sentenze del T.A.R.
Lazio del 17/7/1987 n. 1273 e 1274, è facoltativo
e come tale si "aggiunge” agli insegnamenti
obbligatori per tutti gli alunni;
— che, a norma dell’art. 9 L. n. 449/84, l’I.R.C.
■‘nelle classi in cui sono presenti alunni che
!ianno dichiarato di non avvalersene non può
aver luogo in occasione dell’insegnamento di
altre materie, nè secondo orari che abbiano
per i detti alunni effetti comunque discriminanti";
— che, come hanno precisato le suindicate sentenze del T.A.R. del Lazio, le attività alternative sono organizzate liberamente dalle scuole, ma. non possono essere imposte obbligatoriamente agli alunni che non si avvalgono delri.R.C. e pertanto sono anche esse “facoltative”:
— che ¡'ordinanza del C.d.S., che ha sospeso dette sentenze del T.A.R. Lazio solo nella parte
in cui riconoscevano il diritto degli alunni non
avvalentisi di allontanarsi dalla scuola durante
ri.R.C., non preclude alla scuola di disciplinale, nell’esercizio del proprio potere autoregoìamentare, le modalità di ingresso posticipato e di uscita anticipata degli alunni non
avvalentisi, posto che nelTordinamento scolastico vigente gli alunni sono tenuti alla presenza a scuola solo durante le lezioni obbligatorie e quelle facoltative liberamente scelte;
considerato infine che gli organi collegiali della
scuola sono tenuti ad applicare anzitutto le leggi
e le pronunce giurisprudenziali in base ad una
autonoma e responsabile interpretazione e che
pertanto le circolari ministeriali non possono avere alcuna efficacia vincolante nel caso in cui contrastino o disattendano leggi o sentenze esecutive;
tutto ciò considerato
delibera
— l’I.R.C., in quanto insegnamento facoltativo
che pertanto si aggiunge agli insegnamenti
obbligatori per tutti, al fine di evitare ogni
effetto discriminante ed un disagio organizzativo e didattico, deve essere collocato
nel quadro dell'orario delle lezioni, ma, nelle classi ove siano presenti alunni non avvalentisi, alla prima o all’ultima ora;
b) — di organizzare per gli alunni non awalen
tisi deiri.R.C., durante detto insegnamento,
le seguenti libere attività: ... riservandosi
con successiva deliberazione di provvedere
alla nomina dei docenti;
c) — di sollecitare il Direttore Didattico (o Pre
side), considerato il princìpio della piena
facoltatività affermata dalle sentenze del
T.A.R. del Lazio, ad invitare tutti i genitori
(o gli alunni) ad effettuare nuovamente la
scelta dell’I.R.C. ed in subordine delle a.a.
o della permanenza a scuola, o deU’ingresso
posticipato o delTuscita anticipata;
d) — di modificare l’art..... del regolamento in
terno sostituendovi la seguente norma:
"Durante l’I.R.C. gli alunni che non hanno
scelto nè l’I.R.C. nè le a.a. non sono tenuti
ad essere presenti a scuola; i genitori o gli
alunni stessi (se maggiorenni) devono espressamente dichiarare all’inizio dell’anno scolastico, ai fini della responsabilità e della
vigilanza, se intendono o meno durante
TI.R.C. essere presenti a scuola”. "Gli insegnanti, secondo le modalità che saranno
proposte dal collegio dei docenti, sono tenuti, neH’ambito delle 219 ore annue, alla
vigilanza dei propri alunni che non scelgono nè l’I.R.C., nè le a.a. e che durante
TI.R.C. sono presenti a scuola”.
□ Al PARLAMENTARI: NON LEGIFERATE
SULLE ATTIVITÀ’ ALTERNATIVE
PESCARA — (e.m.) Il Comitato per la difesa della scuola pubblica, riunitosi presso i locali della CGIL-Scuola, ha ripreso i suoi settimanali incontri di lavoro ed ha compiuto un primo dibattutissimo bilancio della situazione attuale creatasi sulTIrc (Insegnamento religioso cattolico) nella scuola.
Nella discussione degli o.d.g. si è evidenziato che la sentenza del
TAR Lazio — su ricorso della Tavola Valdese nel giugno ’87 — e l’ordinanza del Consiglio di Stato dell’agosto ’87, sia pure « interlocutoria » e non definitiva, hanno ribadito finalmente la piena « facoltatività » delTIrc: questo comporta e configura che prima o poi si
dovrà arrivare a collocare Tire « fuori » dell’orario scolastico o almeno « in aggiunta » al suddetto orario.
Non sono possibili altre mediazioni che evitino le reali discriminazioni tra chi si avvale dell’ora di religione e chi invece è sottoposto ad ima illegale ora alternativa (che non risulta da nessuna legge!).
Poiché inoltre tutti i partiti dell’area laica-democratica non sono intervenuti con convinzione nel difendere la laicità della scuola
(neppure per contenere il numero delle scelte del « sì » all’ora di
religione!), il Comitato ha deciso di intensificare i contatti con i
suddetti partiti, a livello locale, e di inviare un telegramma ai capigruppo della Camera dei deputati, del PCI, PSI, PRI, PSDI, PLI,
DP, PR, Sinistra Indipendente e Verdi del seguente tenore:
Dopo anno esperienze travagliate e discriminanti scuola pubblica nodi cruciali sunt giunti pettine. Non riteniamo ammissibile ripetersi gravissimi errori passato contro principi costituzionali. Esigesi Parlamento ribadisca facoltatività Ire et sua collocazione orario aggiuntivo et non legiferi eissolutamente attività alternative.
Firmato: Comitato per la difesa deUa scuola pubblica
(di cui fanno parte: CGIL-Scuola, Movimento Cooperativo Educativo, Chiesa Evangelica Metodista, Cidi).
□ ASSEMBLEA DEL VI CIRCUITO:
INTRANSIGENTI MA PROPOSITIVI
BRESCIA — L’Assemblea del VI Circuito delle chiese valdesi e
metodiste, riunita a Brescia lo scorso 19 settembre, ha votato e
approvato il seguente o.d.g.:
« L’Assemblea del VI Circuito delle chiese valdesi e metodiste,
— discusso il problema delTinsegnamento religioso cattolico
(IRC) nella scuola pubblica così come viene a cor^gurarsi dopo il
recente provvedimento del Consiglio di Stato che ne conferma la
facoltatività, insieme con quella dell’ora alternativa, e tuttavia obbliga alunni e studenti ad usufruire dello stesso tempo-scuola;
— esorta le chiese a mantenere una tensione propositiva sull’argomento, in collegamento con gli organi collegiali della scuola;
— ricorda a genitori e studenti di non lasciarsi costringere in
una logica concordataria, e quindi:
- non avvalersi delTIRC;
- rifiutare qualsiasi insegnamento alternativo;
— invita gli insegnanti evangelici a non rendersi disponibili, per
quanto possibile, alla gestione di insegnamenti alternativi;
— appoggia tutte quelle iniziative che la Tavola Valdese intenderà mettere in atto per ottenere Temanazione della circolare applicativa della Legge 449/84, ingiustificatamente e pretestuosamente
dimenticata finora dal Ministero della Pubblica Istruzione ».
□ LA PROTESTA DELLA TAVOLA
PER TELEGRAMMA
At nome Tavola Valdese denuncio violazione dei diritti libertà
religiosa degli studenti che non scelgono l’insegnamento religioso
cattolico se costretti a seguire obbligatoriamente attività alternative anche in contrasto con quanto deciso da TAR Lazio et Consiglio
di Stato. Richiamo l’attenzione del Governo (”') / Parlamento (**)
sulla necessità di rispettare art. 9 Intesa firmata con Tavola Valdese il 21.2.1984 et approvata con legge 449/84 che non subordina il
diritto di non avvalersi ad alcuna condizione.
Roma, 8 ottobre 1987 firmato: Moderatore Giampiocoli
n Testo inviato al Presidente Goria, Vicepresidente Amato, Ministro Galloni.
(**) Testo inviato ai Presidenti lotti e Spadolini.
(segue da pag. 1)
Intanto, nel mondo politico, le
opposizioni ed alcuni partiti ¿i
maggioranza aprivano il dibattito. Volevano il pieno rispetto delle sentenze del TAR e la rinegoziazionc dell’Intesa FalcuccTPoletti per quanto riguarda l’ora di
religione nelle materne e la collocazione delTIrc alla prima o all’ultima ora.
Mentre il dibattito si faceva acceso e sembrava che lo stesso
Ministro accettasse le richieste
di collocazione oraria e di revisione dell’Intesa (anche per dare
uno status giuridico migliore agli
insegnanti di religione), intervenivano prima la Conferenza Episcopale Italiana (Cei), poi il Papa
stesso, ed infine la Segreteria di
Stato del Vaticana, con note che
in sostanza dicevano: siamo disposti a discutere, purché tutto
rimanga come prima, con qualche miglioramento, se possibile.
L’interpretazione del nuovo Concordato fatta dal Vaticano veniva
autorevolmente avallata dallo
stesso on. Bettino Craxi, cofirmatario con Casaroli dell’Accordo
di Villa Madama.
Resta il pastìccio
Il Presidente del Consiglio, on.
Giovanni Goria (DC), preso in
contropiede dalle dichiarazioni
di Craxi, chiedeva la sospensione del dibattito in corso nella
Commissione Cultura della Camera, e si affrettava ad « andare a Canossa ». Incontrava infatti in forma privata nella casa
del lattaio Tanzi, a Vigatto (Parma), e poi ufficialmente a Roma il cardinale Casaroli, e metteva a punto la sua strategia
per fronteggiare il Parlamento.
Finalmente si poteva giungere
così alla discussione parlamentare di venerdì 9 e sabato 10 ottobre scorso.
Dopo le dichiarazioni iniziali
di Goria, tutte appiattite sulla
posizione vaticana, e gli interventi degli stessi membri di parliti della maggioranza che criticavano il Presidente del Consiglio, si era paventata addirittura una crisi di governo. La DC
coi missini, da una parte, tutti
gli altri con motivazioni diver
se, contrari, dall’altra. Poi alla
fine un compromesso su questa
dichiarazione: « ...nell’incontro ci
si è limitati a constatare una
conforme interpretazione del significato e della portata delle
norme concordatarie, il che ha
consentito di superare te ragioni stesse delle preoccupazioni
manifestate dalla Santa Sede.
Nel clima di serenità che si è così ristabilito, è possibile per altro constatare ora che i motivi
che avevano allarmato la Santa Sede erano sostanzialmente
dovuti più alle espressioni usate che alla reale volontà che tali espressioni intendevano indicare. Tutto questo, insieme alla
più volte ribadita disponibilità
dell'altra parte di consentire al
riesame di alcune parti dell'Intesa Falcucci-Poletti, mi conferma
nella convinzione secondo la
quale è del tutto ragionevole ritenere che da questa complessa
vicenda possa derivare... un rafforzamento dei rapporti tra la
Repubblica italiana e la Santa
Sede (...).
...una larghissima maggioranza del Parlamento è concorde
nel ritenere che dall'insieme degli accordi concordatari derivi
l’obbligo per lo Stato di assicurare l’Irc nelle scuole pubbliche
di ogni ordine e grado, escluse
le Università. Lo Stato è per altro impegnato, in particolare dalla risoluzione della Camera del
15 gennaio 1986, ad offrire attività culturali e formative a chi
non intenda avvalersi dell'Irc.
Resta inoltre la facoltà per lo
studente, pur nel pieno rispetto
del vincolo dell’orario scolastico,
di non avvalersi nè dell’insegnamento religioso, nè delle attività o degli insegnamenti alternativi offertigli dalla scuola, ovviamente potendo fruire dei servizi
che la scuola mette a sua disposizione.
Sulla base di queste considerazioni... il Governo, oltre a sot
toporre alle Camere l’annunciato disegno di legge (sulle attività alternative-n.d.r.), impartirà
le disposizioni necessarie al fine
di favorirne l’applicazione e soprattutto evitare che si verifichino discriminazioni in relazione alle scelte che gli studenti
intenderanno effettuare...».
Queste parole dell’onorevole
Goria sono state approvate dalla Camera con 286 sì (30 in meno dei membri dei partiti che
avevano annunciato il voto favorevole), 234 no, e 7 astenuti
(i liberali). Pertanto, dopo questo
dibattito, nelle scuole tutto resterà uguale a quanto disposto
dalla circolare del 18 settembre.
Ci sarà:
— chi fa religione
— chi fa attività alternative
— chi fa lo studio individuale
— chi resta in sala d’aspetto e
sarà « assistito ».
Niente Ire obbligatoriamente
alla prima o alTultima ora. Il
pasticcio resta. In attesa di un
altro dibattito parlamentare che
preceda la revisione dell’Intesa
Falcucci-Poletti.
Giorgio Gardiol
4
4 vita delle chiese
16 ottobre 1987
ECUMENE
Per una teologia
del laicato
Lutero e la centralità del ministero della Parola - Comunione e servizio
nel rapporto tra clero e laici - Sviluppare il concetto di popolo-chiesa
CENTRO EVANGELICO DI BETHEL
Il sogno di Giacobbe
Il Campo biblico tenuto ad
Ecumene (Velletri), dal 24 al 27
settembre, ha riflettuto quest’anno sul ruolo dei « laici » nella
vita della chiesa. Quattro relatori hanno cercato di mettere a
fuoco i vari aspetti della questione. Domenico Cappella, dopo
aver sottolineato che un discorso sul ruolo dei laici non può
prescindere dal tipo di ecclesiologia che si ha in mente, ha illustrato tre piste di ricerca biblica: i riferimenti biblici invocati dalla chiesa cattolica a sostegno della propria struttura
gerarchica che traccia una chiara distinzione fra sacerdozio ordinato e sacerdozio di tutti i
credenti; il piensiero di Paolo,
specialmente della 1" Corinzi 12,
con particolare riferimento ai
concetti di carisma e di chiesa
come corpo di Cristo; l’evangelo di Giovanni.
SUvana Nitti ha presentato il
pensiero di Lutero sulla struttura della chiesa, che egli deduce dalla stessa dottrina della
giustificazione per grazia. Per
Lutero, essendo Gesù Cristo l’unico sacerdote della nostra salvezza, cade nella chiesa ogni
forma di sacerdozio; tutti i credenti godono di un identico status giuridico; tutti hanno indistintEimente gli stessi diritti;
cade ogni tipo di distinzione. Il
ministero fondamentale della
Parola, a cui può essere ricon
dotto ogni altro ministero, è
diritto indivisibile di tutta la
chiesa, per cui i predicatori non
sono altro che semplici credenti, scelti fra i più idonei a questo compito, che essi svolgono
in nome di tutti, su mandato della chiesa che può revocarlo
quando lo ritiene opportuno.
Nulla di necessariamente permanente.
Molto interesse ha suscitato la
relazione di Cettina Militello,
professoressa di dogmatica, specialista di ecclesiologia presso
l’Università teologica cattolica
di Palermo. Pur restando nel
quadro di una concezione sacramentale della chiesa e di una
concezione ugualmente sacramentale del ministero ordinato,
la prof. Militello ha illustrato
l’orientamento del lavoro che
viene svolto dal gruppo della
sua facoltà che, partendo da una
concezione di fondamentale uguaglianza di tutti i credenti,
tende a interpretare i ruoli del
clero e dei laici non più in un
rapporto di opposizione, ma di
comxmione e di servizio, mostrando così una certa convergenza con le linee di pensiero
del protestantesimo.
Giorgio Girardet ha definito il
problema dei laici come problema della chiesa nel mondo, ed
ha fra l’altro denrmciato ima
certa tendenza attuale nelle nostre chiese a clsricàlizzarli: si
tende a fare dei predicatori locali dei pastori in formato ridotto. Egli ha invece ripreso il
concetto di popolo-chiesa facendo riferimento ad esperienze
storiche che vanno dalla società
nordamericana creata dai puritani, alle esperienze della chiesa in America Latina dove si
manifesta una concomitanza ecclesiale e politica, ponendo in
conclusione la domanda se non
si debba oggi rivedere l’idea illuministica di separazione fra
chiesa e società.
Il dibattito che è seguito alle
relazioni ha messo in evidenza
come le posizioni in campo evangelico e cattolico, su queste
questioni, siano oggi più sfumate di un tempo. Vi sono tendenze a sottolineare il ministero
ordinato e quindi a fare distinzioni airintenoo della chiesa, sia
negli uni che negli altri (vedi
per i protestanti il BEM); in
entrambi sono altresì presenti
correnti che leggono i dati del
Nuovo Testamento come fondamento di una chiesa che esprima Ttmica signoria di Cristo e
la sempre più reale comunione
ed impegno di tutti i credenti.
In modo particolare si è sentita la necessità di una maggiore coerenza fra il nostro fondamento teologico protestante e la
pratica della nostra chiesa ai vari livelli.
Ruben Vinti
CORRISPONDENZE
Nuovo locale di culto
MATINO — Sarà inaugurato
domenica 1° novembre, con un
culto presieduto dai pastori Giulio Vicentini e Eugenio Stretti e
con la predicazione del moderatore, past. Franco Giampiccoli,
il piccolo locale di culto della
nostra comunità che la capo
alla chiesa di Grottaglie.
Il programma della giornata
prevede inoltre interventi del
past. Enrico Trobia, presidente
della Conferenza Distrettuale del
Mezzogiorno, e del dr. Giovanni
Magnifico, presidente del XIV
Circuito delle chiese valdesi e
metodiste.
Inoltre un’agape permetterà a
quanti vorranno intervenire di
fraternizzare (per la partecipazione all’agape è necessario prenotarsi entro il 15 ottobre telefonando allo 099/331017).
Arrivi
e partenze
TORINO — Domenica 6 settembre, con un’agape fraterna,
la comunità di Torino ha salutato il pastore Laura Leone che,
dopo anni di apprezzato ministero nella nostra città, la Tavola ha trasferito a Marsala con
la cura anche della chiesa di
Trapani. Insieme a lei abbiamo
salutato anche il marito Franco
e la figlia Vera che, in modi diversi, sono stati parte della nostra comunità. A tutti un sincero augurio perché possano esprimere i loro doni nella fraternità delle nuove comunità in cui
seno stati chiamati a vivere.
C Domenica 4 ottobre, in via
Villa, è stato insediato il pasto
re Luciano Deodato che dedicherà metà del suo tempo alla cura pastorale della sua zona e
l’altra metà al lavoro nella redazione del nostro settimanale. Il
membro del Consiglio di Circuito che lo ha insediato. Guido
Peyrot, gli ha espresso, a nome
di tutta la comunità, la gioia di
averlo tra noi e il più vivo augurio per un ministero benedetto
dal Signore.
Centenario
della chiesa battista
di Torino
TORINO — La chiesa battista
ha iniziato domenica 11 le celebrazioni relative al centenario
della propria presenza nella città piemontese. Una serie di manifestazioni, inauguratasi con il
culto tenuto da Massimo Romeo,
si protrarrà fino all’S novembre
prossimo.
Sono in programma, presso il
tempio di via Passalacqua, alcune conferenze, fissate per il
giovedì sera: la prima, giovedì
15, sarà tenuta da Emidio Campi su « Riforma e formazione
del mondo moderno ». Seguiranno il 22 la conferenza di Paolo
Spanu, presidente dell’UCEBI,
sui « Battisti primitivi », e il 29
quella di Albert Craighead sui
« Battisti americani ». Chiuderà
la serie, il 5 novembre, Piero
Bensi, presidente dell’European
Baptist Federation, che parlerà
su « Missioni battiste in Italia
e a Torino in particolare. 18601900 ».
In concomitanza alle manifestazioni in programma, nella Sa
Un momento dell’animazione al campo « Educazione alla pace
del Centro di Bethel in Calabria.
la al pianterreno (v. Bertola 63),
è stata allestita una mostra che
comprende pitture sul tema « Il
battiamo a Torino », con opere
di pittori battisti (Bolley, Grassi, Barletta, Ciolfl, Ferrarese,
Portella, Senis, Serra), e ancora
fotografie, posterà e francobolli.
Un altro settore della, mostra è
costituito da libri e trattati editi
dalla tipografia « Il Risveglio ».
Sono previsti anche due concerti, entrambi alle 15.30 della
domenica : il 18 ottobre con R.
Cilona (flauto) e C. Tcllar (organo e clavicembalo), e l’8 novembre con F. Corsani (organo) e
C. Arnoulet (baritono).
Sempre domenica 8 novembre
si terrà il culto di chiusura delle manifestazioni, presieduto da
Emmanuele Paschetto.
Sottoscrizione
per il nuovo
trasmettitore
TRIESTE — Radio Trieste Evangelica comunica che la sottoscrizione per l’acquisto del
nuovo trasmettitore è aperta fino al 30 novembre prossimo.
Pino a tale data è possibile, a
chi vorrà contribuire, far pervenire gli importi e i biglietti secondo le indicazioni che a suo
tempo erano state comunicate.
I Hanno collaborato a questo
numero: Bruno Bellion, Eugenio Bernardini, Valter Cesan,
Ivana Costabel, Giorgina Giacone. Vera Long, Luigi Marchetti, Enos Mannelli, Claudio
H. Martelli.
« E come Giacobbe si fu svegliato dal suo sonno, disse:
Certo l’Eterno è in questo luogo
ed io non lo sapevo! » (Genesi
28: 16). Con una meditazione del
pastore Gianni Genre su questo
passo è iniziata, lo scorso 19 luglio, una giornata importante per
le chiese evangeliche del IV distretto, l’inaugurazione di un nuovo edificio nel centro di Bethel.
Con un aumento di capienza da
35 a 80 persone, con un ampliamento di servizi e strutture, la
terra su cui ha riposato Giacobbe può diventare realmente una
« porta del cielo », un luogo di
passaggio per incontri di formazione e di crescita comune.
Le giornate di duro lavoro da
parte di volontari provenienti da
ogni parte d’Italia e dall’estero,
hanno permesso la costruzione
di questa nuova « casa di Dio »
e ancora ci sarà bisogno di volontariato di forze e di idee da
parte di tutti perché l’organizzazione continui a funzionare.
Non è facile descrivere le speranze ed i sogni di persone che
per anni si sono adoperate in
questo centro che, per la dislocazione e per le piccole realtà evangeliche calabresi, si può considerare un vero e proprio miracolo.
Sono in molti che hanno creduto
in quest’opera: Tavola, pastori,
comunità, e questo può considerarsi sicuramente un momento
di svolta, decisivo per il futuro
di Bethel.
Dal rapporto SVIMEZ del 1986,
presentato su queste pagine all’inizio di settembre, si deve profondamente meditare sui dati
preoccupanti che riflettono l’immagine di un Nord e un Sud sempre più divisi. Da una parte il divario dei tassi di disoccupazione,
con il 18% al Sud contro il 2,5%
del Nord che, mentre una volta
influiva inevitabilmente sul fenomeno dell’emigrazione, oggi resta fermo su quelle percentuali,
dall’altra una dipendenza culturale sempre maggiore. Se a questo aggiungiamo un’ instabilità
politica e uno degli aspetti più
tradizionali della cultura cattoli
ca come il « compromesso religioso meridionale », può risultare evidente quale dimensione d'
promozione culturale e forza liberatrice nuò costituire Bethel,
al centro di una Calabria, rappresentante emblematica di questa
situazione.
Insieme al campo ecumeriico
sulla « Crisi dei valori della civiltà occidentale », quest’estate si
sono svolti un campo precadetti
con tema « Educazione alla pace » e un campo giovani sulle
«Cultura delle canzoni». Pc'
quanto riguarda il campo precadetti, era la prima volta che a
Bethel si affrontava, con ouesie
fascia d’età, un discorso di animazione.
Come gruppo di animatori di
Torino abbiamo cercato cori i ra
gazzi di superare l’idea di inter,dere la pace solo come un generico appello contro la guerra, senza
spiegarne le reali cause, e inoltre
cercando di non considerare la
pace come un discorso morale ri
volto all’interiorità del ragazzo,
senza in fondo capire come la società sia coinvolta in una continua negazione della pace.
Il comitato di otto persone, che
gestisce il centro, si riunirà il
nrossimo 24-25 ottobre, e dovrà
risolvere molti problemi, tra cui;
con quali finanziamenti ultimare
i lavori, visto che la Tavola non
potrà più contribuire; come cambiare la mentalità del centro, passando da una conduzione di tipo
familiare ad una che contempli
una maggior pluralità di metodologie ed animazioni.
Infine uno dei problemi che rimangono aperti è come le opere
del Sud debbano proseguire il loro lavoro.
La sfida è sicuramente impegnativa, si dovrà cercare di sostenere senza alcun compromesso Bethel, rendendolo il più possibile indipendente ed autonomo,
e inoltre le persone che si occupano dell’opera non si dovranno
ritrovare isolate e senza una comunità che dia un reale significato al loro impegno.
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5
16 ottobre 1987
vita delle chiese 5
LA DIASPORA EVANGELICA CENTO ANNI FA
CRONACA DELLE CHIESE DELLE VALLI
Curiosando nel passato dei raccolto
LUSERNA S. GIOVANNI —
Dalle relazioni annue del Comitato di Evangelizzazione: lettori,
evangelisti, colportori, insegnanti, per diffondere con il « carro biblico » l’annunzio della Parola - Un’indicazione utile anche per oggi
Sono rimasto colpito dallo
straordinario zelo evangelistico
delle nostre chiese della diaspora leggendo recentemente le relazioni annue del Comitato di
Evanoelizzazione dal 1880 al 1890.
Il Comitato nasce nel giugno del
1860 per decisione del Sinodo
riunii;) a Pomaretto, con l'obìettivo di occuparsi dell’opera della tc si imonianza; purtroppo nel
1915 la felice parentesi del Comitato si chiude e nel 1963 anche i sovrintendenti non siedono più al tavolo deU'Amministrazicne, venendo meno un più
stret!legame tra la vita delle
chiese e la Tavola.
La pattuglia
dei pionieri
Da; resoconti risulta che il Comital o dispone nel 1883 di quaranta Pastori, dodici evangelisti,
quali i !j colportori evangelisti,
undii ; colportori, sei lettori della Bj boia, cinquanta insegnanti,
in maggioranza donne; infine c’è
il « carro biblico » che, trainato
da mi mulo, percorre tutta l’Italia per la diffusione del materiale biblico e l’annunzio della
Paroia.
E interessante ricordare il
conduttore del « carro » Angelo
Casiioni, menzionato da Roberto
Nisbet nei « Cento anni di Stampa evangelica ». Il Castioni compie regolarmente il viaggio da
Brescia a Lecce e manifesta sempre una grande gioia quando riesce a vendere qualcosa e a parlare di Gesù Cristo, specialmente
in situazioni talvolta drammatiche; alili fine del suo lungo viaggio scriie al presidente del Comitato: « Se non viene in mio
aiuto Vado a Brescia come uno
straccione; le scarpe chiedono
una riparazione; Pantalone, gilé
e abito, anche questi; se non li
lascio io, mi lasciano loro... ».
Va ricordato che « i lettori o
lettrici della Bibbia » hanno la
funzione di visitare le famiglie
e aiutare i credenti a leggere
e capire la Scrittura. Oltre alla
Bibbia si diffonde VAmico dei
fanciulli^ la Strenna dei fanciulli, Vitalia evangelica e l'Amico
di casa che raggiunse la cifra
di 25.000 copie vendute l’anno.
La folta schiera dei collaboratori è intelligentemente distribuita nella vigna del Signore, a
seconda dei doni, con un lavoro
sempre rischioso.
I bambini
evangelizzano
Più di 2.500 bambini frequentano le scuole valdesi nella diaspora, sia diurne che serali, oltre a due scuole materne a Poggio Mirteto e San Secondo. Nelle relazioni è ricordato che le
scuole sono « un semenzaio di
catecumeni e questi della chiesa », difatti a Rio Marina ci sono
140 alunni nelle scuole valdesi
e 170 nella Scuola domenicale;
significativa infatti la risposta
d’un alunno di Messina al quale fu chiesto perché frequentava la nostra scuola: « imparo
a conoscere Gesù Cristo il Salvatore » rispose il ragazzo; oltre
•alla conoscenza biblica i bambini mettono da parte un’offerta ogni settimana, da destinarsi
ai malati od ai più miseri. Nelle scuole è particolarmente curato il canto degli inni che attira spesso i bambini del vicinato, che a loro volta conducono i genitori alla chiesa. Coni
movente la testimonianza d’una
bambina di otto anni a Rio Marina; un giorno incontra il suo
prete che l’esorta a dargli la Bibbia ricevuta nella nostra chiesa;
lei risponde: « non posso perché mi serve per lo studio dei
versetti »; il sacerdote insiste e
la minaccia: « non ti darò la
comunione»; e lei di rimando:
« non importa, la prenderò nella chiesa valdese »; e così infatti avvenne. L’influenza dell’Evangelo a mezzo dei bambini è benefica per le famiglie,
grazie allo straordinario impegno di insegnanti, specialmente
donne, in prevalenza provenienti dalle Valli; vale la pena ricordare alcuni nomi: Long, Forneron, Rìvoire, Gay, Cocorda,
Toum, Vicino, Rostan, Peyronel,
Cignoni, Corsani, Rosati ed altri.
Coraggiose
testimonianze
Le relazioni del Comitato ricordano esempi di fratture nelle famiglie dei neoconvertiti, proprio come Cristo aveva preannunziato: « i nemici delTuo
mo saranno quelli stessi di casa sua... » (Matteo 10: 36). A
Chiara in Valchiusella, ad esempio, una giovane molto religiosa chiede una Bibbia al prete
il quale cerca di persuaderla che
quel libro non fa per lei... La
giovane riesce comunque a procurarsene una copia; la lettura
opera il miracolo nel suo cuore e scopre che Cristo soltanto
è la sua unica speranza; in casa è subito la guerra; il padre
la butta fuori come eretica; essa allora raduna le pecore e le
capre di sua proprietà e si ritira in una capanna presa in affitto in una zona montagnosa dove
il sole non compare che d’estate; là in quella solitudine può
leggere e meditare; si procura tmche altri libri della Claudiana
e poco per volta diventa una
luminosa testimonianza per i
villaggi vicini.
A Poggio Mirteto dei neoconvertiti prossimi al matrimonio
accettano la rottura del fidanzamento per non scendere a facili compromessi, ritenendo che
la fedeltà al Signore « fa anche
tacere la voce del cuore e talvolta dell’interesse ».
A Salle una donna dice al marito, che la vuole allontanare dalla chiesa evangelica: « puoi prendere il mio corpo, ma l’anima
appartiene al Signore ». Un contadino di Riesi, ai compagni di
lavoro che lo prendono in giro,
risponde: « i preti io li rispetto
perché sono creature del Signore ma lu me cori nun ce lu dugnu a iddi; lu me cori lu dugnu
a Diu sulu... », (« il mio cuore
non lo do a quelli; il mio cuore
lo do a Dio soltanto »). In quel
clima di lotte e di prove i credenti testimoniano: visitano i
malati evangelici e cattolici tanto che una cattolica bigotta di
Messina esclama: « non pensavo
che si pensasse tanto a me... ».
A Corato nel periodo d'una carestia i credenti si compiortarono come i primi Cristiani, mettendo ogni cosa in comune.
« Come impastar
la gente... »
A Fragneto un capomastro, riferendosi alla conversione d’un
suo operaio, esclama: « non so
come fate voi Evangelici ad impastar la gente a quel modo!...».
A Fragneto infatti la testimonianza della comunità è straordinaria e molte persone scoprono « la perla di gran prezzo » e
se ne rallegrano; soprattutto i
credenti intensificano le riunioni di preghiera, istruiscono i
simpatizzanti con incontri e culti
di famiglia tiffinché le tenere piante possano crescere annaffiate
dalla grazia di Dio. A Vittoria,
un calzolaio ignorante ma ricco di fede e conoscenza biblica, dedica tutto il suo tempo
libero a girare per la città, invitando le persone al culto domenicale ed a quelli tenuti nelle case. Infatti c’è xma fioritura
di culti di famiglia particolarmente a Torino, Favaie, Pietra
Murazzi. A Caltanissetta, un credente esclama durante il cultoi:
« occorre assediare senza posa
il trono di Dio per ricevere la
sua grazia, senza la quale invano Paolo semina e Apollo annaffia... ». Mediante la preghiera, dichiara il Pastore G. Rochat
di Poggio Mirteto: « anche le
canne rotte ed i lucignoli fumanti possono rinascere a vita nuova... ».
La testimonianza non si limita alTannunzio, ma è operante
nel concreto a mezzo delle scuole, della creazione di società di
mutuo soccorso come a Genova,
delTospitalità per anziani e una
infinità di atti di amore fraterno nei rapporti a corta distanza.
E oggi...?
LUSERNA S. GIOVANNI
« Festa del raccolto e della riconoscenza » è stata la giornata
di domenica 11 ottobre per la
chiesa di Luserna San Giovanni.
Tale nota è risuonata nella
predicazione del mattino tenuta dal pastore Claudio Pasquet
ed è rimbalzata nell’ampia esposizione di prodotti della terra
che si è avuta nel pomeriggip,
quasi a simboleggiare che la
prima ragione di riconoscenza
è quella per il pane quotidiano.
Ma la partecipazione, sebbene
disturbata dal cattivo tempo, ha
anche espresso visivamente la
« benedizione » che ciascuno può
ricevere se è capace di non vivere isolato, ma nella oondivisione con gli altri.
Nella serata, nel corso della
ormai tradizionale ’merenda’, si
è riflettuto sulla complessa organizzazione del mondo vegetale
e dell’importanza della salvaguardia ambientale, con una conversazione del dottor Mario Strani, esperto micologo.
Nella riconoscenza che ha caratterizzato la giornata, va un
grazie a tutti coloro che si sono
assunti l’incarico dell’organizzazione.
Auguri!
Ho cercato di presentare al
lettore una pagina poco nota della diaspora evangelica valdese di
cento anni fa; alcuni nomi di comrmità un tempo spiritualmente
ricche sono scomparsi, come:
Poggio Mirteto, Favaie, la diaspora della Sardegna; oltre alla
scomparsa di chiese e gruppi, si
assiste oggi, e per i motivi più diversi, ad un lento e progressivo
regresso numerico, di cui la nostra stampa ha parlato. Certamente non idealizziamo il numero, per non caderé nel peccato
del re Davide; del resto per noi
il rischio non c’è; tutt’altro! Non
dobbiamo neppure rifugiarci in
certe motivazioni socio-politiche
o ecumeniche per giustificare la
nostra colpevole apatia spirituale. Dobbiamo confessare apertamente; lo zelo, lo spirito di preghiera, l’amore per la Parola di
Dio, la gioia di far scoprire Gesù
Cristo quale « solo fondamento
della nostra vita » (I Cor. 1: 6), si
sono notevolmente attenuati anche in riferimento alle varie opere della nostra chiesa.
Non siamo più la chiesa nel deserto, ma il deserto è penetrato
nelle nostre chiese.
A nulla giova il sacro ombrello
della storia, se non come atto di
accusa con il rischio « della rimozione del candelabro ». Certamente sono utili le analisi, i vari
check-up, ma ancor più utile è
una terapia che consenta la guarigione. Credo che, al di là di tutti i
tentativi sperimentati per ridar
tono alle comunità, il suggerimento di Paolo ai Colossesi di
« perseverare nella preghiera »
sia ancora la miglior terapia.
Non c’è che questa via per far
uscire gli indifferenti dalle loro
tombe; allora le comunità gusteranno nuovamente la gioia dell’incontro col Signore, lo zelo della testimonianza e del servizio
alla sola gloria di Dio.
Gustavo Bouchard
PINEROLO — Sono state battezzate Elisa Ciardossin, flglia di
Livio ed Enrica Long e Valentina e Alessia Franzoso, Agile di
Andrea e Gabriella Salce. Che
il Signore voglia benedire queste bimbe ed aiutare i genitori a
mantenere le promesse fatte.
• Diamo il benvenuto al pastore di Piossasco Mario Berutti che, risiedendo per quest’anno
a Pinerolo, prenderà parte agli
impegni della nostra comunità
in tutti i suol settori.
• Abbiamo accolto con gioia
la corale della chiesa riformata
di Gap che ha offerto un concerto sabato 26 settembre e partecipato attivamente al, culto della domenica 27.
• Ringraziamo i predicatori
locali Rino Cardon e Attilio Porneron per la collaborazione data alla nostra comunità nel mese dì settembre.
Ripresa delle attività
RORA’ — L’attività della Scuola domenicale ha avuto inizio
mercoledì 14 con il primo incontro alle Fucine. Proseguirà ogni
mercoledì, alle 16.15, mentre al
Centro si terrà il lunedì alle
16.15, con inizio lunedì 19. i
gruppi del catechismo e precatechismo si trovano invece sabato
24 alle 16, per stabilire programma e orari.
• Tutti i giovani della comunità sono invitati a ritrovarsi
sabato 24, alle 20.30, presso la
sala delle attività per un primo
incontro.
• La corale ha ripreso il 14
ottobre la propria attività e si
ritrova ogni mercoledì alle 20.30.
• Sabato 31 ottobre avrà luogo un incontro con le donne della comunità alle ore 15.
Lutto
SAN GERMANO — L’annunzio della speranza nella resurrezione di Cristo è stato dato mercoledì 7 in occasione del funerale del fratello Enrico Buffa,
deceduto all’ospedale di Pomaretto dopo lunga malattia. Ai
parenti tutta la comunità rinnova l’espressione della sua cristiana simpatia.
Assemblea di chiesa
POMARE'TTO — Domenica 25
ottobre, alle ore 10, si svolge
l’assemblea di chiesa per ascoltare le relazioni dei deputati alla Conferenza distrettuale ed al
Sinodo.
• La nascita di Francesca, avvenuta il 14 settembre, ha allietato la famiglia di Fiorenzo Ghigo e Loretta Tron. Auguri a
bimba, papà e mamma.
Grazie!
PRAMOLLO — Alcuni culti
del periodo estivo sono stati presieduti dai fratelli U. Zeni, R.
Mica, G. Long, L. Marchetti e A.
Garrone.
La comunità ha apprezzato
molto i loro messaggi e li ringrazia di cuore, come pure ringrazia le sorelle che si sono alternate all’organo, e in particolar
modo D. Bisi che è disponibile
praticamente tutto Tanno.
• Il 19 settembre, a Torino,
si sono sposati Adriano Menusan
e Lucia Zampirolo, che abiteranno a Pramollo.
Domenica 20 settembre nel
corso del culto è stato battezzato Matteo, di Fulvia e Claudio
Rochon.
Ad entrambe queste famiglie
vadano gli auguri sinceri di tutta la comunità.
• Domenica 4 ottobre, al culto
di apertura delle attività, hanno
partecipato i ragazzi del catechismo e della scuola domenicale con i loro genitori. Le lezioni sono iniziate venerdì 9 e
sabato 10.
'• Domenica 18 ottobre avrà
luogo l’assemblea di chiesa con
le relazioni sulla Conferenza Distrettuale e sul Sinodo.
Venerdì 16 ottobre
□ ORA DI RELIGIONE
PINEROLO — Organizzato dalla FGEl
e dalla Comunità di base, alle ore 21
presso il tempio valdese di via del
Mille, si svolge un dibattito su « Ora
di religione e laicità dello Stato »; intervengono il magistrato Amos Pignatelli ed il preside Claudio Tron.
Domenica 18 ottobre
n INCONTRO MATRIMONI
INTERCONFESSIONALI
PINEROLO — Alle ore 15 presso la
Casa della Giovane, via S. Pellico 40,
ha inizio l'incontro dei matrimoni interconfessionali del Pinerolese. Nel corso deH'lncontro si ascolteranno e dibatteranno due comunicazioni;
• La Conferenza Distrettuale e M Sinodo Valdese sul < battesimo in
forma ecumenica » (past. Bruno
Rostagno).
• il 12° incontro franc'p-svizzerodtaliano delle coppie interconfessionali ■ Torre Pellice, 18-19 luglio
1987 (dr. Gianni Marcheselll).
Lunedì 19 ottobre
□ INCONTRO PASTORALE
DEL 1° DISTRETTO
TORRE PELLICE — Alla Casa unionista, si tiene l'incontro dei pastori
delle valli. Alle 9.15 meditazione biblica (a cura di P. Ribet). L'odg prevede nella mattinata una relazione del
past. D. Garrone su « Gli ebrei e nói »,
e nei pomeriggio la discussione di
problemi organizzativi.
Domenica 25 ottobre
□ CONFERENZA
DISTRETTUALE
STRAORDINARIA
DEL 1« DISTRETTO
TORRE PELLICE — Alla Foresteria,
con inizio alle ore 14, è convocata la
Conferenza Distrettuale Straordinaria.
Lo scopo della Conferenza è di approfondire alcuni aspetti della diaconia e del rapporto tra le opere diaconali e le chiese.
n ASSEMBLEA TEV
TORRE PELLICE — Alle ore 14.30,
presso la Casa Unionista, si tiene l’assemblea mensile del movimento di
Testimonianza Evangelica Valdese. L’assemblea è aperta a tutti.
6
6 area rioplatense
Le chiese metodiste e valdesi di fronte éni
Nel quadro del rilancio dei rapporti del metodismo italiano con la grande famiglia metodista internazionale, il pastore Vafenecchi, i
la Chiesa metodista argentina - E’ stata un’occasione per conoscere più da vicino le chiese valdesi del Rio de la Fide chies
Nel mese di agosto ho compiuto un viaggio in America Latina che si è concluso con la
partecipazione alla X Assemblea
della Chiesa metodista argentina,
a 150 anni dairinizio della predicazione metodista in quel Paese. Questo mio viaggio si colloca nel quadro del rilancio dei
rapporti dei metodisti italiani
con la grande famiglia metodista intemazionale. E, nel contempo, ha rappresentato im’occasione p>er conoscere più da vicino le chiese valdesi dell’area
del Rio de la Piata e le chiese
metodiste della stessa zona.
Non sono certo in grado, nè
sarebbe giusto presumerlo, di
tracciare una valutazione complessiva della vita delle chiese
visitate, perché tale analisi richiederebbe molto più di un
mese di permanenza. Mi limito,
quindi, a ripercorrere con i lettori del nostro settimanale l’itinerario delle mie visite, per fissare nella nostra memoria alcuni nomi, alcime impressioni, e,
spero, per raccogliere una sfida
dalla testimonianza evangelica
che in quelle lontane terre le
nostre sorelle e i nostri fratelli
svolgono.
Per maggiore chiarezza, divido
questo percorso in due grandi
tappe: Uruguay e Argentina.
URUGUAY
Dopo circa quindici ore di volo, sono stato accolto all’aeroporto di Montevidoo da un caro amico, il p2istore Hugo Malan,
vice-moderatore della Mesa delle chiese valdesi del Rio de la
Piata. Sono-stato ospite della
sim famiglia per un paio di giorni, e ho potuto incontrare la
comunità di J. Lacaze e visitare
i locali nei quali si riumsce la
comunità di Cosmopolita. A questo punto ha avuto inizio il programma che mi era stato preparato dalla Mesa Vaidense. Hugo è stato spesso il mio accompagnatore nelle visite a Istituti
e Opere valdesi.
Hogar Mimmo, a Colonia Vaidense, è un centro per orfani
o bambini provenienti da famiglie divise o molto povere. Quando, in questi miei appunti, uso
il termine « povertà », mi riferisco a quelle migliaia di persone che, sia in Uruguay e in
Dopo aver salutato a Rosario
Ruben Artus e la sua famiglia,
siamo saliti a « Pastoreo».
In questo luogo si trova una
scuola materna, con un servizio
di trasporto casa-scuola per gli
studenti della zona. Ma « E1 Pastora » svolge soprattutto la
funzione di centro di mobilitazione degli abitanti del territorio su problemi concreti come
l’energia elettrica, l’acqua, la salute. Quest’ultima è una delle
maggiori questioni aperte nel
Paese, che lo Stato non ha ancora affrontate adeguatamente.
E’ fondamentale mobilitare e
sensibilizzare gente rassegnata e
fatalista, affinché prenda coscienza della propria condizione
e tomi ad apprendere che cosa
sia la digmtà umana.
A Colonia Vaidense ho potuto visitare ì'Hogar para ancianos (la casa per gli anziani), il
Museo Valdese, il centro audio
Colonia Vaidense: Hogar Mimmo, una comunità alloggio per bambini.
Argentina che negli altri Paesi
deU’America Latina, conducono
un’esistenza al limite della sopravvivenza umana o addirittura al di sotto di questa soglia.
Nimmo è il nome della fondatrice di questa casa, di origine
metodista. Gli ospiti sono divisi
in famiglie, distribuite in piccoli
appartamenti. 1 fmtti della piccola tenuta contribuiscono al
mantenimento della casa.
«El Sarandi » è invece una casa per minorati psicofisici, alloggiati in casette famigliari. Essendo l’unico centro che in Uruguay ospiti per il giorno e la
notte, la lista di attesa è molto lunga. Le richieste provengono da tutto il Paese. Una delle
risorse è il lavoro artigianale,
al quale sono avviati molti bambini.
visivo, dove, tra l’altro, si producono cassette per le radio locali, la libreria-cartoleria Morel.
Il Liceo di Vaidense è stato fondato nel 1888 dal pastore valdese Daniel Armand Hugon e dal
pastore metodista Thomas Wood,
in vista della preparazione dei
pastori e per contribuire alla
elevazione culturale del Paese.
Frequentato attualmente da 487
allievi, il Liceo è una scuola media superiore con vari indirizzi
culturali, dotata di laboratori
bene attrezzati. Solo di recente
è giunta la risposta positiva del
Governo italiano per l’installazione di un osservatorio.
Il « Centro Emmanuel » è ben
nolo ai lettori del nostro giornale, anche perché in diverse
epoche vi hanno soggiornato e
collaborato alcuni nostri pasto
ri. Per chi non ricordasse, il
« Centro Emmanuel » è, fatte le
debite proporzioni, im po’ 1’« Agape » delle chiese valdesi del Rio
de la Piata. Qui ho partecipato
all'incontro del corpo pastorale
valdese congiuntamente al corpo pastorale della chiesa riformata argentina. Presenti anche
alcuni pastori metodisti. Al centro del dibattito la penetrazione nelTarea del Rio de la Piata
dei nuovi movimenti religiosi.
E’ stata presentata un’ampia documentazione sulla cosiddetta
"chiesa elettronica”, la sua metodologia di predicazione, le ideologie che veicola.
Sempre al «Centro Emmanuel»
ho partecipato ad alcune sedute della Mesa Vaidense, con un
proficuo scambio di informazioni.
Il pastore Elio Maggi mi ha
guidato nel Parco XVII Febbraio,
sulle rive del Rio de la Piata,
un bellissimo centro per vacanze estive, campi di studio, seminari. Nel mese di agosto era
deserto, dato che in quella stagione il clima era rigido e umido, essendo pieno inverno.
Una interessante esperienza è
stata la visita alla chiesa metodista di MercedeSi I valdesi di
questa città e della, diaspora
sono pienamente inseriti nella
chiesa metodista. L’assemblea di
chiesa è stata upa delle numerose crçcasioni in cui mi è stato chiesto di illustrar^ l’esperienza dell’integrazione fra le
chiese valdesi e metodiste in Italia.
Ed ora muoviamoci un po’ nella capitale Montevideo.
Una visita alla chiesa valdese,
ospite del pastore Carlos Deimonte, con il quale ho partecipato alla riunione di un gruppo
di zona, in casa della famiglia
Charbonnier. Con i presenti, i temi della conversazione hanno
toccato gli argomenti del Sinodo 1987 di Torre Pollice, la situazione politica italiana, le chiese evangeliche durante il fascismo, i rapporti chiesa-stato, l’intéjgrazione tra valdesi e metodisti.
Carlos e il presidente della
chiesa metodista dell’Uruguay,
pastore Ilda Vence, hanno poi
convocato nei locali della chiesa metodista centrale una assemblea congiunta di valdesi e
rnetodisti sul tema dell’integrazione, molto ben frequentata.
Nel centro di Montevideo sorge il collegio Crandon, un importante istituto metodista. Al
suo interno troviamo sezioni di
scuola materna, primaria, secondaria, corsi di francese, inglese,
economia domestica, musica, segretariato d’azienda, educazione
fisica, informatica, biblioteconornia ed altri corsi, i cui diplomi
rilasciati sono riconosciuti dallo
Stato. Attualmente gli alunni sono 1.8(X), mentre il personale,
corpo docente e non docente, assomma a 390 dipendenti.
Significativa è la storia di questa e di altre simili istituzioni
metodiste. Nel 1879 furono fondati piccoli centri di educazione elementare: le scuole evangeliche, i>er supplire alla mancanza di scuole popolari. Più tardi esse vennero riunite in un’unica istituzione, il « Liceo evangelico », alla cui direzione subentrarono missionari nordamericani. Così l’identità cambiò radicalmente; da scuole popolari
divennero scuole per i figli delle classi borghesi.
Mi sono intrattenuto su questi dettagli perché, sia in Uruguay che in Argentina, si sta
svolgendo nelle chiese un ampio
dibattito proprio a proposito dei
collegi. Molti, infatti, recepisco
Montevideo: L’ospedale evangelico.
no la loro presenza come una
contraddizione nei confronti della predicazione che le chiese
svolgono nei quartieri poveri delle città. I termini di questo dibattito me li ha chiariti un pastore metodista argentino. La
.{tolitica di molti missionari nordamericani è stata quella di fondare grandi collegi per preparare la futura classe dirigente, capace di cambiare il Paese, A
frequentarli dunque sono stati i
figli della borghesia, dei diplomatici, degli ufficiali etc., con
alte rette.
Ma la strategia dei missionari
si è realizzata solo in parte. Perché l’alta qualità delTeducazione
è in realtà servita a consolidare le classi al potere che hanno
così potuto godere di un livello
educativo e culturale che nessuna scuola pubblica era in grado di offrire.
A lungo collegi e chiese hanno
proceduto separatamente, con
dure critiche di queste ultime,
convinte che il cambiamento viene dal basso, dai poveri. Da alcuni anni le chiese ne chiedano
un uso diverso, una strategia diversa. Le chiese sono riuscite a
imporre propri delegati nei comitati dei collegi. L’ultima assemblea metodista, tenutasi a
Rosario, ha approvato un importante o.d.g. circa la partecipazione delle chiese nel processo di
revisione della strategia dei collegi.
A riprova pratica delle contraddizioni tra realtà dei collegi
e predicazione metodista nei
quartieri, cito due esempi.
Chiesa metodista del Serro, un
quartiere povero, alla periferia
di Montevideo. &:uola materna,
centro sociale per gli anziani e,
soprattutto, le « industrie della
buona volontà ». L’obiettivo è di
creare lavoro per persone con
impedimenti fisici e mentali. Viene raccolto tutto ciò che la gente scarta, si sgo>mbrano le cantine, si cerca di riparare tutto
il riparabile: bambole, scarpe,
elettrodomestici, mobili, indurnenti ecc. e li si rivende a prezzi molto modesti alla gente povera del quartiere. Così si dà
da vivere a trenta disabili.
Chiesa metodista del Belvedere (quartiere di Montevideo).
Due turni di merenda per i bambini del quartiere (circa settanta), sosterò scolastico, psicologico, medico, pediatrico, corso
di economia domestica per le
mamme, consultorio odontologico.
Ma, parlando della periferia
di Montevideo, non posso trascurare di raccontare l’esperien
za al barrio (quartiere) Bono.
Il Borro è un quartiere est emamente povero, che mi ha lasciato un segno profondo. Venticinquemila persone vivono 'n
baracche malsane, senza serv i .i,
senza luce ed acqua, ai bo U
dello scarico dell’immondi/ia
della capitale. I furti e la i .ocolta fra il fetore della spa/- itura di ogni cosa che in c.¡aiche modo sia recuperabile a i ivendibile, sonO' praticamente le
uniche risorse. E’ uno spettacolo impressionante vedere le sagome di donne, uomini e bambini rovistare in quei mucchi .li
rifiuti, immersi in un ñeras!'o
fumo nauseabondo.
In questo luogo è nata una
iniziativa della Federazione delle Chiese Evangeliche: valdesi,
metodisti, luterani, mennonri,
Clai (Consiglio Latinoamericai .o
e Caraibi delle Chiese). Nel piccolo centro gestito dalla Federazione troviamo un doposcuol^i,
una mensa popolare per adulti,
assistenza medica e sociale. C'è
soprattutto il tentativo di restituire a quella gente una dignità
umana. E sta addirittura nascendo una piccola comunità evangelica, totalmente impegnata nel
quartiere. Nel lavoro si alternano pastori delle varie chiese
che aderiscono alla Federazione.
Attualmente vi opera un pastore metodista, Heber Cardozo. Lo
cito anche se il suo desiderio
è quello di rimanere nell’anonimato, per non distinguersi dalla
gente del Borro da cui egli stesso proviene. Ha trascorso mesi
nelle carceri della dittatura, e
porta ancora i segni della brutale tortura. Con lui ho potuto
addentrarmi tra le baracche e
guardare in faccia quella povertà.
A Montevideo, con Carlos Deimonte, ho potuto anche visitare l’ospedale evangelico. Un complesso moderno, con molti ambulatori decentrati nei centri rurali deH’intero Paese.
Sono stato ospite del Consiglio
della Federazione dell’Uruguay.
Come ho ^à riferito, è formato dalle chiese valdese, metodista, luterana, mennonita e dal
Clai (i membri del Clai sono:
pentecostali, luterani, metodisti,
episcopali, presbiteriani, congregazionalisti, riformati, valdesi,
mennoniti, nazareni, battisti,
evangelici uniti, ortodossi). La
Federazione compie trent’anni e
sta ripensando le sue finalità in
vista del lavoro futuro. Ho illustrato ai presenti il lavoro della FCEI articolato nei suoi servizi, che è stato raccolto come
una indicazione interessante.
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IMPRESSIONI DI VIAGGIO
é nuova e fragile democrazia
Vafenecchi, nel mese di agosto, ha compiuto un viaggio in America Latina che ha concluso partecipando alla X Assemblea delle laPlfle chiese metodiste della stessa zona, ma anche la dura realtà dei due paesi - Presentiamo qui il resoconto della visita
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A Buenos Aires sono stato
ospite deWISEDET^ l'Istituto
Superiore Evangelico degli Studi Teologici. Questo istituto comprende tre dipartimenti: teologia (120 studenti: valdesi, metodisti, luterani, anglicani, chiesa
evangelica del Rio de la Piata),
musica, comunicazione. Presso
la Facoltà di Teologia negli anni passati hanno insegnato A.
Soggin e B. Corsani, ed attualmc-ìle insegna Alberto Ricciardi.
IK) potuto partecipare a un
sem’nario promosso dall'Isedet
su n i problema assai vivo dopo
la f j He della dittatura: « La ricori jìliazione nazionale ». Un
giojnalista ha illustrato il tema
dai punto di vista politico. Riprevi do alcune sue affermazioni,
che ]vni sembrano significative.
Il piano del Dipartimento di Stato nordamericano (il Ministero
degli Esteri degli USA) è sempr. stato chiaro: mantenere in
pie.,;; le strutture e l’apparato
miiiTari. Solo uno (o pochi) sono vìestinati a pagare: Duvalier
ad ^ Marcos nelle Filippine,
eci Un basso costo istituzionale. in Argentina sono stati prcv
cessati solamente quaranta milii.n i: gli altri sono rimasti libi!), al loro posto, e stanno per
imporre al Paese l’autoamnistia
e incombe il pericolo di una nuova dittatura. La riconciliazione
nazionale per gli Argentini è solo utopia, anche se la maggioranza dei cittadini ripudia oggi
qualsiasi idea di colpo di stato.
Non bisogna scordare che le forze annate sono tra le più reazionarie del mondo. E che la
gerarchia cattolica argentina è
la più reazionaria del mondo.
Così li quadro è completo. Le
visite e i messaggi papali alla
riconc''nazione senza affrontare
nella sostanza il problema della
giustizia aiutano di fatto i mi
litari a ricostruirsi una certa
facciata democratica.
Durante la dittatura le chiese
evangeliche hanno assunto chiare posizioni di opposizione, e
ora manifestano fermezza nel
riconoscere e difendere i diritti
umani. Difficile quantificare il
peso delle chiese evangeliche nel
Paese, ma certo è qualitativamente ampio proprio per la
chiarezza delle opinioni espresse.
La visita nel quartiere Lanus
di Buenos Aires è un altro momento della mia esperienza che
ha lasciato in me un segno profondo. In questo quartiere della periferia di Buenos Aires, su
iniziativa del Consiglio di azione sociale della chiesa metodista, nel 1959 è stato fondato il
CUNP (Centro urbano nueva parroquia). Sorge su un'area di un
Kmq. dove 60 mila persone vivono ammassate in baracche,
senza servizi e senza acqua, vicino a un fiume fortemente inquinato, che è causa di frequenti epidemie. A questo lavoro oggi collaborano valdesi, metodisti e l’Isedet: robiettiva comune è Quello di rispondere alle
necessità e alle sfide che provengono dai settori popolari ed
emarginati della città, in vista
della loro partecipazione e mobilitazione. Tale è il senso della denominazione « Centro urbano », mentre il termine « parroquia » è usato nella accezione
di realtà locale, legata al quartiere. « Nueva », infine, è un vocabolo che testimonia la partecipazione alla lotta per la vita.
Le chiese offrono uno spazio di
incontro per le persone, per i
gruppi che lavorano alla promozione della giustizia e della libertà.
Nuova società, nuova parrocchia, nuova famiglia, uomo nuovo: gli obiettivi sono simultanei,
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Montevideo: Nel quartiere del Borro, la chiesa evangelica. Al centro,
a fianco del pastore Benecchi, il past. Heber Cardozo, presidente della
Federazione delle Chiese Evangeliche e responsabile della comunità.
intimamente collegati. Si mira a
far ritrovare una nuova dignità
umana, capacità di scelta e di
decisione.
Centro ecumenico: è aperto a
tutti gli uomini e a tutte le donne che vogliono raggiungere un.
destino migliore, più giusto, più
fraterno, più solidale, senza distinzione di credo. Questo ecurnenismo' nasce da una comprensione dell’Evangelo come processo e come chiamata alTunità di tutti gli uomini in Cristo,
modello di umanità e spirito
presente nella vita, passione,
morte e resurrezione dei popoli che cercano la loro libertà
e il loro sviluppo.
Centro di partecipazione ed
educazione popolare: una scuola di partecipazione democratica che va oltre i risultati immediati che pure sono importanti. I principali strumenti educativi nelle mani del popolo, un
punto essenziale per la crescita
e per la lotta per la trasformazione della società, in vista del
raggiungimento di orizzonti più
giusti e segnati dalla solidarietà umana.
Il centro sviluppa un ampio
programma per realizzare concretamente questi obiettivi. Sostegno scolastico, comunicazione popolare, centro di documentazione, problemi della famiglia,
situazione della donna, lavoro
educativo integrale (e non solo
l’emergenza scolastica), folklore,
arte grafica, teatro, marionette,
ecc. Il quartiere, prevalentemente abitato da una popolazione
di sinistra, partecipò attivamente alla lotta contro la dittatura
e fu oggetto di una dura repressione. Il CUNP divenne la sede
del coordinamento di lotta contro la tirannia: fu chiuso per
anni ed è stato rilanciato con
il ritorno delle libertà democratiche.
Voglio ancora ricordare la mia
partecipazione a una serata a
favore àéiVIstituto Lowe, nella
chiesa metodista del popolare
quartiere La Boca. Questo rione, noto agli sportivi italiani
perché è la sede della famosa
squadra di calcio Boca Junior,
è un quartiere fondato da immigrati italiani, in buona parte
genovesi. L’Istituto Lowe è stato creato nel 1902, e ospita bambini orfani e abbandonati e anziani. Il centro appartiene alla
chiesa metodista, ma altre chiese (evangelica riformata, discepoli di Cristo, congregazionalista armena, United Community
Church) prestano un’importante
collaborazione.
La chiesa metodista della Boca gestisce una scuola materna
ed elementare, con palestra aperta a tutti i giovani del quartiere.
La Primera Iglesia Evangelica
Metodista, edificata nel 1874,
riassume l’esperienza di una
chiesa aperta. Ogni settimana vi
converge per vari motivi un migliaio di persone. Scuola materna, incontri di alcoolisti anonimi, ogni sera un pasto per TOSO persone del quartiere. Dal lunedì al venerdì alTuna e mezza
(e per una durata di circa mezz’ora) il « mezzogiorno musicale ». Ogni sabato sera concerti
di musica di ogni tipo. Da cinque anni i pasti del mezzogiorno dei bambini della scuola materna (una trentina circa) e del
personale sono fomiti gratuitamente da un vicino ristorante,
che ha risiposto a un appello lanciato attraverso una radio locale per sostenere l’opera.
Nella chiesa metodista centrale-. Centro « A. Schweitzer », con
scuola materna, elementare e
consultorio giuridico gratuito.
Buenos Aires: Le madri dei desaparecidos in Plaza de Mayo.
A Buenos Aires opera anche
un importante sanatorio evangelico intemazionale: « Buon Samaritano ».
Ed ora un capitolo dedicato
al problema dei diritti umani.
Come prima opportunità, insieme a una delegazione della
United Methodist Church degli
USA, ho avuto occasione di partecipare alla manifestazione che
le « madri di Plaza de Mayo »
organizzano ogni giovedì pomeriggio. Il corteo sfila in cerchio
intorno al monumento al centro
della piazza, mentre alcune madri femno l’appello dei « desaparecidos » ed altre rispondono:
presente! Sono stato coinvolto
nella loro commozione e nella
loro rabbia. Una volta all’anno le
madri sfilano per 48 ore consecutive.
MEHD: è il Movimento ecumenico per i diritti umani. Ho compiuto una visita alla sede, sempre con la delegazione metodista nordamericana. Si tratta di
un movimento di chiese cristiane impegnate nella lotta per i
diritti umani, nato nel 1975 come risposta al dolore di tante
famiglie argentine vittime dell’ingiustizia e della repressione
che già in queU’anno iniziava e
che esplose in tutta la sua ferocia sotto la dittatura militare.
Ne sono membri: la chiesa evangelica metodista argentina, la
chiesa evangelica del Rio de la
Piata, la chiesa evangelica valdese (presbiterio nord), la chiesa evangelica dei discepoli di
Cristo, la chiesa evangelica luterana unita, la chiesa cattolica
(episcopato di Quilmes), pastori
e laici di altre denominazioni
evangeliche, sacerdoti e religiosi di altre fedi.
Il movimento si propone la
denuncia delle violazioni dei diritti umani e appoggia le iniziative a favore della vita, della
libertà, della verità e della giustizia. Fornisce assistenza alle
famiglie i cui diritti umani sono stati violati, mediante un lavoro pastorale e di diaconia e
attraverso programmi che concernono il lavoro, la salute, la
casa, l’assistenza giuridica. Il
movimento è anche fortemente
impegnato nell’educazione alla
difesa dei diritti umani mediante bollettini, pubblicazioni, audiovisivi, seminari, dibattiti sui
diritti umani. Gestisce un centro di documentazione e di educazione popolare.
Il MEHD collabora con un
gruppo di giovani antropologi e
studenti in medicina, sotto la
guida del medico e antropologo
forense nordamericano Clyde
Collins Snow. Questo gruppo
si chiama « Equipe argentino de
antropologia forense » e lavora
da alcuni anni per recuperare,
con tecniche archeologiche, le
ossa e i teschi sepolti nelle fosse comuni che sono state scoperte nelle vicinanze dell’area
metropolitana di Buenos Aires.
Ad Avellaneda, in una fossa comune, giacevano oltre duecento
cadaveri.
In laboratorio, con metodi
scientifici estremamente sofisticati, si cerca di determinare
l’identità e la causa della morte,
lavorando in tal modo per cercare l’evidenza dei crimini compiuti dai militari durante la dittatura. Ho potuto vedere dei filmati e delle foto. Sempre evidenti nella tempia i fori dei colpi di pistola sparati a bruciapelo. Alcune persone sono state
identificate, e i casi portati in
tribunale. 11 gruppo, che collabora con il Conadep argentino
(la commissione nazionale sui
desaparecidos), è stato invitato
anche nelle Filippine, per collaborare con un orsanismo governativo per i diritti umani, in
Honduras e in Bolivia.
Ho pure potuto incontrare e
avere una lunga conversazione
con una delegazione del CAREF
(la Comisión argentina para los
refugiados), fondata nel 1973, subito dopo il colpo di stato in
Cile. AI Caref lavorano soprattutto i metodisti, la chiesa evangelica del Rio de la Piata, i discepoli di Cristo. La commissione
è collegata con le Nazioni Unite e con il Consiglio ecumenico
delle chiese. Svolge soprattutto
un’opera di intervento nell’emergenza. Per circa un anno si occupa delTalloggio, del lavoro,
dell’assistenza medica e psicologica, fino a quando gli assistiti
sono ufficialmente riconosciuti
come rifugiati e incominciano a
godere di certi diritti.
Ho infine incontrato il Consiglio consultivo delle chiese argentine. Durante gli anni difficili della dittatura, il Consiglio
è stato un importante punto di
incontro e di mutuo appoggio
Yaldo Benecchi
(continua a pag. 10)
8
S valli valdesi
1.^
'■ii
16 ottobre 1987
i
s.
M
W:
Chi lo
fa fare?
« E chi te lo fa fare?... » è il ritornello 'ironico o sprezzante che
si rivolge sempre più spesso a
chiunque si dedichi ad una qualsiasi attività, dalla scalata in
montagna alla cura dei lebbrosi
in un angolo sperduto del terzo
mondo, senza esservi costretto
dalla paura o dalla speranza di
ricavarne qualche vantaggio.
In questo caso la domanda lignifica: « Se lavori senza guadagnare sei uno scemo o un illuso...
Da’ retta a me e vai avanti a
spintoni, senza badare se fai male a qualcuno ».
« Ma chi me lo fa fare? » spesso
diventa anche la domanda, rabbiosa o scoraggiata secondo i casi è i temperamenti, che le persone impegnate rivolgono a se stesse quando hanno l’impressione
di perdere il loro tempo, di pagare un prezzo troppo alto, di non
essere capite ed aiutate, di rimanere troppo lontano dalle mete che si erano proposte, quando si sentono sole nel cammino,
circondate da persone indifferenti od ostili.
E allora il lamento è spesso
una richiesta di aiuto; vuol dire:
«Non ne posso più. Non c’è proprio nessuno che mi dia una mano?... ». Ma di solito chi ci sta
vicino non se ne rende conto.
Eppure « Chi, o che cosa, te lo
fa fare? » può anche diventare
una domanda molto seria ed importante quando significa: « Insegna anche a me il segreto che
ti dà la forza di andare avanti
fra ostacoli e delusioni, di comportarti diversamente dagli altri,
di affrontare con serenità dolori,.
rinunce e sacrifìci, di dare un significato positivo alla tua vita».
A questa domanda si può, si
deve, rispondere esprimendo le
convinzioni più profonde, proponendo i valori di cui si è convinti.
Un agnostico o un ateo potrà
per esempio dire, come quello
scrittore di cui mi sfugge il nome: « Lo faccio per potermi
guardare allo specchio, la mattina quando mi faccio la barba,
senza, dovermi vergognare troppo
di me stesso ». E’ una risposta
giusta e bella; il rispetto per la
vita in noi stessi e intorno a noi
è un dono concesso a tutti gli
uomini, non un monopolio dei
cristiani.
Un credente risponderà: « Dio
me ne dà la forza », animato dalla riconoscenza gioiosa a Lui e
dall’amore per il prossimo.
Non tutti sono capaci di evangelizzare con le parole, e forse
i valdesi delle Valli, in modo
particolare, hanno bisogno di imparare, dai fratelli di altre confessioni, l’ansia di proclamare la
Buona Novella, ma a tutti è data
la possibilità di vivere la propria
fede nella realtà quotidiana e
rendere così testimonianza a
Chi « ce lo fa fare ».
Marcella Gay
TORRE RELUCE
Si rivede il piano commerciale
Quale futuro per l’isola pedonale? - Il mercato del venerdì, polo di attrazione non solo per la valle: verso un nuovo assetto degli spazi
Che Torre Pellice abbia assunto, nel corso degli anni, centralità dal punto di vista turistico
è ormai da tempo assodato; conseguentemente anche dal punto
di vista commercieile, aspetto
economico fortemente legato alla premessa, sotto il profilo della distribuzione dei prodotti, sia
come negozi, sia nel tradizionalé mercato, si assiste ad un aumento di punti vendita, anche
se con qualche mutamento rispetto ai generi commercializzati.
Con l’istituzione alcuni anni fa
dell’isola pedonale la precedente amministrazione aveva cercato di promuovere la valorizzazione della parte centrale del
paese: ci furono parecchie proteste in quanto pareva a molti
che si trattasse più di una chiusura al traffico del centro piuttosto che di una valorizzazione
dello stesso. Oggi si può dire
che in larga parte abbia funzionato, anche solo a giudicare dal
forte aumento dei prezzi di locazione dei negozi della zona;
forse però l’impulso maggiore è
venuto proprio dai commercianti piuttosto che da iniziative comunali, stante la difficoltà per
l’amministrazione anche solo di
mantenere una decorosa pulizia.
« Restano alcune perplessità —
ammette l’assessore al commercio Rivoira — sull’ingresso per
Torre oggi limitato di fatto a
via Roma; comunque sui rapporti in generale coi commercianti abbiamo distribuito un
questionario in cui tra l’altro
chiediamo suggerimenti e consigli in vista di uno studio su isola pedonale, viabilità ed arredo
urbano ».
Per i generi stessi posti in commercio o per determinate attività artigianali si è assistito ad
un aumento di punti vendita di
generi non di prima neces.sità;
tentativo di « catturare » i turisti estivi, oppure risposta alla
comparsa in valle di un numero
consistente di grandi centri di
vendita dove il cittadino trova
di tutto abbandonando il tradizionale piccolo negozietto? In
molti casi si è trattato di reale risposta di alcuni commercianti al problema.
Se sul piano dei rapporti con
il commercio fisso si stanno avviando i primi passi — significativo è stato un recente incontro in vista di un utilizzo- generalizzato dei sacchetti di carta in sostituzione della plastica
o la stessa manifestazione « pittura e vetrine » della scorsa estate — in queste settimane è proprio il settore mercato a vedere una razionalizzazione ed anche una previsione di potenziamento.
Da anni un numero elevato di
richieste di assegnazione di posti attendeva una risposta e recentemente la commissione comunale che si occupa del settore ha formulato le sue proposte che dovrebbero portare ad
alcune migliorie ed anche a qualche mutamento sostanziale, come ad esempio la concentrazione in piazza Gianavello di tutto
il settore alimentare, esclusi i
fruttivendoli, anche per consentire di fornire le necessarie strutture richieste a livello sanitario
ed igienico.
Alcuni altri spostamenti e la
individuazione di nuovi punti
Commissione Esecutiva del l*’ Distretto
Convocazione
Conferenza distrettuale
straordinaria
Torre Pellice, 25 ottobre 1987
E’ convocata per le ore 14 di domenica 25 ottobre presso
la Foresteria di Torre Pellice, la conferenza straordinaria
delle chiese, istituti ed opere del 1° distretto.
Ai sensi delTart. 10 del Regolamento dei circuiti e dei
distretti, compongono l’assemblea « i deputati ed i rappresentanti alla sessione ordinaria » che si è tenuta a Villar Porosa il 13 e 14 giugno scorso.
Poiché i componenti l’assemblea « durano in carica un
anno », ai sensi del 3° comma dell’art. 10 del Regolamento « non
si procede all’elezione di nuove deputazioni da parte delle
chiese, né alla nomina di nuovi rappresentanti ».
L’argomento di discussione è il seguente:
— La diaconia evangelica: il rapporto tra le opere diaconali
e le chiese, con particolare attenzione all’attività degli
Ospedali valdesi di Pomaretto, Torre Pellice e del Rifugio
« Re Carlo Alberto ».
Villar Perosa, 4 ottobre 1987
Il presidente della CED
Bruno Rostagno
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per generi ancora assenti dal
mercato porteranno ad un totale di 110 i posti fissi per il
mercato del venerdì, un mercato che tradizionalmente rappresenta un punto di incontro e
di riferimento anche a livello
di valle, rispetto ai Comuni di
Angrogna, Bobbio e Villar, e
F>ertanto risulta assai appetito
da ambulanti residenti anche
lontano dalla vai Pellice.
Altre proposte sono state avanzate recentemente, compreso lo
spostamento su altre aree, ma
« l’impressione generale — afferma il sindaco Armand Hugon —
è che il suo successo derivi anche dalla sua stessa struttura,
con gli attraversamenti per il
transito dei veicoli che oltretutto garantisce il necessario accesso ai mezzi di soccorso in caso di necessità ».
Esiste infine il mercato ortofrutticolo dei produttori diretti,
nella quasi .totalità provenienti
da fuori valle, che ha dovuto nel
corso dell’inverno scorso fare i
conti con la nevicata che mise
fuori uso la copertura; oggi finalmente i lavori di ricopertura sono stati avviati e ciò dovrebbe garantire non solo una
migliore sistemazione per il settore, ma anche un aspetto migliore dal punto di vista architettonico.
Molto dunque bolle in pentola, l’augurio è che molto possa
trovare soluzione entro la prossima stagione estiva, magari contando anche sui circa 20 milioni
annui che il plateatico garantisce.
Piervaldo Rostan
Lavori ancora
sospesi
Piano
paesistico
PINEROLO — Si è svelta mercoledì 7 ottobre presso il Comune di Pinerolo una consultazione
della Provincia dì Torino con
tutti i sindaci del Comprensorio
di Pinerolo e coi presidenti delle
Comunità Montane sulla propo
sta di piano paesistico per il
pinerolese. Come si ricorderà, la
Giunta regionale aveva adottato
nel giugno scorso il piano paesistico per il pinerolese, redatto
dagli architetti Ognibene e Suiti. I comuni però non erano sta
ti in alcun modo consultati prima della redazione del piano e
alcune norme sono eccessivamente vincolistiche. Ciò aveva prc
dotto numerose e veementi rea
zioni contrarie da parte di tutti
i comuni. Successivamente la
Provincia, cui compete per legge
il diritto di esprimere un paren
sul piano, aveva iniziato una
serie dì consultazioni coi comuni in vista di una sua deliberi;
zione. Di fronte alle proteste
poi, anche la Giunta regionale
aveva fatto in parte marcia indietro ed aveva sospeso i termini della « salvaguardia » pr vista dal piano.
Nella riunione i sindaci e i
presidenti delle Comunità Montane hanno minuziosamente elencato i motivi politici (eccelso di vincolismo), tecnici (macroscopici errori) e giuridi ì
(non competenza della Regione
per decorrenza dei termini) della loro opposizione.
La Provincia prevede una ulteriore consultazione per Terame di tutte le osservazioni e pei
la deliberazione del Consiglio
provinciale.
Consìglio
comunale
PAROLO
Non sono ancora terminati i
lavori di costruzione delle nuove tribune del campo sportivo
Barbieri di Pinerolo. I lavori
sono infatti nuovamente sospesi
perché ci si è accorti di alcuni
errori progettuali nei parapetti.
Di qui la necessità di una ennesima variante al progetto.
Sotto la spinta del Pinerolo
F.C., allora guidato da Giuseppe
Candeliere' che prometteva ai tifosi una squadra da serie C, il
consiglio comunale aveva approvato un progetto di nuove tribune del costo di 900 milioni, da
realizzarsi in quattro mesi di
lavoro, sì da non intralciare i
campionati della squadra. Progetto approvato alla quasi unanimità dalle forze politiche del
consiglio (contraria la sola DP).
I lavori erano poi stati aggiudicati ad una impresa torinese, ma
subito sono stati interrotti per
la necessità di procedere ad alcune varianti progettuali: i gradoni previsti raccoglievano l’acqua, le tribune invadevano la casa del custode che perciò andava demolita e ricostruita, il
tetto necessitava, per stare su,
di tiranti da collocare nel campo sportivo adiacente, si doveva
adeguare il progetto alla normativa di sicurezza degli impianti
sportivi. Così passava un anno
ed il Pinerolo era costretto a
giocare a Villar Perosa.
Adesso è emersa la necessità
di una nuova variante. Il costo
dell’opera ha raggiunto così i
due miliardi ed il Pinerolo continua a giocare a Villar Perosa,
TORRE PELLICE — Si è r
nito il Consiglio comunale p ^
l’approvazione del conto consuntivo del 1986 che si è chiuso con
un avanzo di gestione di 58 milioni.
L’avanzo è stato immediatamente destinato a nuovi interventi; anzitutto per l’acquisto
dell’attrezzatura di dendrochirurgia, che verrà utilizzata per
la cura dei platani sul Viale Dante e per la nuova copertura del
mercato ortofrutticolo. Con un
altro capitolo vengono programmate spese varie, compresa una parte dell’isolamento sui tubi della rete fognaria. Infatti, da qualche mese
i tecnici delTUSSL avevano segnalato il cattivo funzionamento
del depuratore rilevando un aumento notevole dell’inquinamento nel Pellice, a valle deirimpianto. Dopo laboriose ricerche si individuava la causa del suo cattivo funzionamento. Alcune perdite su due canali comunali e consortili aumentavano eccessivamente la portata d’acqua in arrivo al depuratore che quindi non
era più in grado di smaltire il
sovraccarico.
Il Consiglio approvava quindi
di assegnare l’incarico di definire
un progetto di intervento isolando la rete fognaria nella zona
di incrocio all’ing. Martinelli di
Torino, che ha già curato la stesura di diversi lavori in zona.
lirSpese previste
G. G.
ANGROGNA — Nella sua ultima seduta il Consiglio comunale ha provvedute a destinare
l’avanzo di amministrazione,
circa 22 milioni. Con questa somma verrà acquistata una sorgente per i locali del macello di
Chiot ’dl’Aiga, si risistemerà il
manto stradale sulla S. LorenzoPorte ed infine, oltre ad acquistare mobili per gli uffici, verrà
acquistata una autovettura Fiat
Panda 4x4 in sostituzione della
ormai malridotta « 500 ».
■f”
9
16 ottobre 1987
valli valdesi 9
MUSICA CONTEMPORANEA A TORRE PELLICE
Organissimo
L’esplorazione di nuove forme espressive e la scoperta delle svariate
risorse timbriche dello strumento in un concerto quasi didattico
Un concertista che ringrazia
gli inter venuti al concerto! Segno di passione e desiderio di
comunicazione, tanto più quando si eseguono musiche apparentemente votate all’incomunicabilità Questo è il primo aspetto del (, «imcerto promosso da Radio Bccl:with e dairassociazione
« F. Lo Bue » che Claudio Canal ha tenuto nel Tempio di Torre PelHee venerdì 2, con un pubblico poco numeroso, ma buona pari! del quale si è intrattenuto a! termine, per discutere eoe: l'esecutore. Le musiche?
Quasi riLite composte negli anni ’7(' .. '80, recentissime e imposta:,' -vai criterio della ricerca di iiiiove strade espressive.
I non!;'’ Bettinelli, Cipriani, Henze. Locinao Chailly, Petr Eben
con !.. interessantissime e meglio pi cepibili Mutationes, Arvo
Pàrt ;., Iter ultimo, il più importante c interessante, Gyorgy Ligeti thi ..!.ni del '66 e ’69).
Pei i c ricordare questo concerto ’ Perché ringraziare (ora
tocci: lui) Tesecutore, che ha
anchi- \ ivacemente illustrato i
brani? E poi, perché (come si
chiedeva qualcuno nel pubblico)
musiche di questo tipo, dalla
struttura a prima vista irrazionale, piene di laceranti ed ossessive dissonanze, vengono dagli autori destinate all’organo?
Rispondere a quest’ultimo quesito è anche rispondere ai primi
due: il concerto (Organissimo era
il suo titolo) è stato importante
perché ha aperto una finestra su
orizzonti ignoti e normalmente
ritenuti poco attraenti; certo
ascoltando musiche sperimentali
ncHi si provano le note e amiche
emozioni suscitate dalla musica
classica; non si ascoltano queste musiche dal linguaggio allusivo, ambiguo, talora sconvolgente, per ricavarne certezze e soddisfazioni interiori, bensì per indirizzare Tintelligenza, la sensibilità e magari ernehe solo la
curiosità, a messaggi sonori che
vogliono aprire itinerari inesplorati sull’ignoto, e non già farsi
mediatori di tranquillità e consolazione attraverso l’appagamento che deriva da ciò che ci
è abituale.
c
Lettere all'Eco delle Vani
UN PENSIERO
PER BRUNO
U giorno 23 settembre-1987 "si sono
svolti a S Lorenzo d'Angrogna i funerali di Bruno Arnoul, prematuramente
scomparse.
Durante ia funzione iimmediatamente mi è venuto alla mente il sorriso
buono e sereno di Bruno, la sua disponibilità, il .suo sguardo un po' triste
che subite si illuminava quando incontrava un amico, l'attaccamento alla
sua casa al lavoro, ai suoi campi.
Ed allme ci chiediamo: perché?!...
perché’!...
La risposta a questo ,« perché » certamente, come ha detto il pastore, ci
può venire dalle Sacre Scritture.
Ma in quel triste pomerìggio del
23 settembre mi pare che la risposta,
in qualche modo, ci sia venuta proprio da Bruno che, dall'alto della sua
fede e della sua serenità interiore,
forse ci diceva di lassù:
« ... Perchè l'ha vurgu lu Bun Diu...
...Nadine, Deu, Nicoletta, feisève curage... ».
Si. caro Bruno, su questa terra abbiamo bisogno di tanto tanto coraggio e noi a lungo ti porteremo nella
nostra mente, nel nostro spirito e nel
nostro cuore...
Fernando Trezzi, Angrogna
L’INCENERITORE
COSTA!
Cera una volta... nel novembre 1972,
Comprensorio di Pinerolo, il problema
rifiuti. Il re cattivo di allora e tutti i
principi dei vari feudi (comuni) volevano costruire un inceneritore di rifiuti
per la stampa di
libri, giornali, riviste,
locandine e manifesti,
lavori commerciali
in genere
Coop. TIPOGRAFICA
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Via Arnaud, 23 - S 91334
10066 TORRE PELLICE (To)
che sarebbe costato 3 mila dobloni,
pardon, 3 miliardi di iire; fortunatamente esisteva già da parte dei sudditi, intelligenti, una coscienza ecologica. Si diceva: ,« L'inceneritore costa,
consuma gasolio, distrugge il 90% dei
prodotti riciclabili, inquina liberando
nell'atmosfera fumi tossici, diossina,
ecc. Non lo vogliamo », e non venne
costruito.
Sono passati 15 anni, i sudditi seguono fiduciosi quella che dovrebbe essere diventata la coscienza dei regnanti: giornate ecologiche, convegni
sull'ambiente, manifestazioni varie suli'importanza dell'equilibrio naturale.
Nel frattempo la tecnica ed il progresso si evolvono, malgrado i politici
di turno al potere.
A Caponago (MI) un certo ing. Rossi fa un'invenzione che brevetta, trae
petrolio dai rifiuti: ragionamento semplice, ha trovato il modo di far fare
ad un impianto di riciclaggio in 24
ore ciò che la natura fa in millenni.
Due impianti sono già in funzione nei
pressi di Milano e ricavano un utile
dai rifiuti!
In Emilia Romagna si ricava energia
e riscaldamento dai rifiuti; all'estero,
con la raccolta differenziata ed il riciclaggio, si ricavano concimi per la
agricoltura, si recupera: carta, ferro,
vetro ed ora per il rimanente stanno
prendendo in considerazione il progetto Rossi.
Intanto nel Pinerolese che succede?
Siamo ormai alla saturazione delle
discariche, smaltire i rifiuti costa sempre di più: noi poveri sudditi ci vediamo recapitare bollette dove la voce rifiuti è sempre più alta.
Ma ecco che una nuova idea brilla
nelle teste dei nostri re e principi,
pardon, Sindaci, Presidenti C. M., Assessori:
Per risolvere tutto costruiamo un
Inceneritore. Costo; 30 miliardi, più 1,5
0 2 miliardi annui per la gestione!!
Le altre soluzioni non vengono nemmeno prese in considerazione.
L'ex Assessore regionale aM'ecologia che fine ha fatto, dopo i disastri
che ha lasciato avvenissero in Val
Bormida e nell'Aoquese? E' passato
alla sanità e ovviamente darà il suo
parere favorevole.
Cosa rimane da fare a noi poveri
sudditi? Pagare la bolletta dei rifiuti
che con l'inoeneritore sarà triplicata,
subire un ulteriore inquinamento da
diossina e bazzecole varie, o protestare e pretendere che i soldi delle
nostre tasse vengano spesi più intelligentemente?
Concerti
Un motivo di interesse più
preciso era la scoperta delle nuove sonorità organistiche: queste
musiche traggono vantaggio dal
suono continuo dell’organo e dalle possibilità di rapidissimi mutamenti di timbro, il che porta ad un’immagine sonora estremamente contrastata; inoltre
sull'organo, direi ancora più che
con l’organo, si attua il procedimento tipico della musica non
solo contemporanea, ma anche
di qualche decennio fa; il suono
non è tanto la concretizzazione
sonora di un ipensiero fatto innanzitutto di razionali linee costruttive, ma è piuttosto una
forma (le linee, l’architettura
musicale) che nasce già come
suono e si esprime attraverso
una serie (ammettiamo pure: a
volte cerebrale) di lampi iridescenti, fiotti di trasparenze, masse di colore scuro e inquietante: un linguaggio allusivo, ambigli, come si diceva, un incantesimo da cui esser penetrati,
più che un discorso da capire.
Speriamo di non tardar troppo
a riascoltarlo. F. Corsanl
Vogliamo cercare di far entrare nella testa dei nostri amministratori un po’
della ragione dei buon governo?
A nome degli occitani, degli ecologisti e dei radicali della Val Pellice.
‘ Attilio Sibille, Torré Pellice
ESSERE
NELLA CHIESA
Domenica 11 ottobre, al culto, il pastore Tourn ci lesse dall’Epistola di
Pietro al capitolo 2 sull’eredità incorruttibile ricevuta; nessun ricatto coti
oro 0 argento.
Evidenziò queU'amore in cui s’elevano fede e speranza, l'amore degli
uni verso gli altri, lontano dagli inganni, le maldicenze e le malizie, prendendo ad esempio il comportamento
del bambino appena nato dalle tenebre alla luce.
Quanto alle elucubrazioni della chiesa cattolica suH’ora di religione, contrappose la chiarezza della chiamata
divina come appunto « ecclesia » significa.
Infatti, essere nella chiesa significa aver rotto con qualcosa che rimane dietro le nostre spalle, essendo
noi la chiesa, la risposta alla chiamata.
Lucia Scroppo, Torre Pellice
Comitati per la pace
POMARETTO — Alle ore 20.30 di
mercoledì 21 ottobre presso il municipio, si riunisce il Comitato pace e
disarmo delle Valli Chisone e Germanasca. AH'o.d.g. le iniziative in vista
dei referendum, il collegamento con gli
altri comitati e l'adesione all'associazione per la pace.
Incontri ecumenici
'PINEROLO — Domenica 18 ottobre,
presso la comunità cristiana di base
di Pinerolo (Corso Torino, 288 - Tel.
22339), si svolge un incontro di riflessione su: « I cristiani e le grandi religioni. Quale dialogo? ».
L'incontro sarà introdotto da una relazione di Franco Barbero e avrà inizio
alle ore 15.
Autunno in Val d’Angrogna
ANGROGNA — Dall'11 al 25 ottobre
si tengono nel comune una serie di
incontri, dibattiti, mostre e spettacoli che vanno sotto il nome di «Autunno in Val d'Angrogna ».
Questi i prossimi appuntamenti:
Giovedì 15 ottobre: alla scuola valdese degli Odio, ore 20.30, illustrazione della ricerca « La borgata degli
Odin », a cura degli alunni della scuola elementare. Illustrano I maestri Renzo Tibaldo e Delia Turina.
Sabato 17 ottobre; presso il tempio
valdese del Serre, ore 21, serata « Canavese che canta » con il Coro di Baio Dora.
Martedì 20 ottobre; presso la scuola di Chiot ’di' Alga, alle ore 20.45, incontro-dibattito sul tema; Sacchetti
di carta - sacchetti di plastica? ». Introduce Renato Bertot; interventi del
Comitato per l’ambiente Val Pellice e
deiruSSL 43.
Giovedì 22 ottobre; presso II tempio valdese di Pradeltorno, alle ore
20.45, si svolge un incontro-dibattito sul
tema « Val d'Angrogna, vai Pellice: quaii prospettive? ». Introduce Jean Louis
Sappè; intervengono Giorgio Gardiol,
direttore dell’Eco delle Valli Valdesi
e don Vittorio vMorero, direttore dell'Eco del Chisone.
Dibattiti
TORRE PELLICE — Il gruppo liturgico della parrocchia di S. Martino ha
decìso di dedicare nel mese di ottobre alcune serate per la ricerca e la
riflessione sul tema « I cristiani di
fronte a Maria », in una dimensione
necessariamente interconfessionale. Il
prossimo incontro si svolge venerdì
16 ottobre, alle ore 20.45 presso il
Priorato, con padre Giancarlo Bruni
della Comunità di base, docente al
Marianum di Roma, sul tema « Maria
nella chiesa cattolica: dal Concilio
Vaticano II C62-’65), alla Marialis cultus (’74), alla Redemptoris Mater (’87) ».
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17 ottobre, presso il tempio valdese,
alle ore 21, il Coro Alpino Val Pellice
presenta un concerto della Corale
polifonica di Gent (Belgio).
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TORRE PELLICE — La Pro Loco, in
collaborazione con la Pro Loco di Luserna San Giovanni, Il Circolo Rinnovamento di Brìcherasio, e l’associazione Rlky Haertlet di Torino organizza
un abbonamento a 6 concerti nell'87/88 presso TAuditorium Rai di Torino. La quota di L. 80.000, comprensiva di viaggio, dà diritto inoltre ad
un disco del quartetto Prazak, all'ingresso al primo concerto europeo della
Orchestra sinfonica della Radio di Pechino e all’ingresso ai concerti organizzati a Collegno, Luserna S. Giovanni e Torre Pellice dall’associazione
R. Haertlet.
Per informazioni rivolgersi a Pro Loco
Torre tei. 91875, Renzo Sereno tei.
901340, Mauro Pons tei. 59240.
Dopo lunga e sofferta malattia, ha
lasciato questa terra per raggiungere
la sua pace in cielo e godere la gloria
del Signore
Denisio Leonida Chauvie
ex guardia comunale
La famiglia ne dà il triste annuncio
a funerali avvenuti.
Torre Pellice, 14 ottobre 1987.
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SAVELLONI - Via F. Blando 4 - Luserna Alta - Telef. 90223.
Ambulanza :
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ÍO fatti e problemi
osservatorio americano
Dio
e
denaro
Con il labbro inferiore tremante e
scosso da un tic da nevrosi, Jinuny
Swagart, uno dei più famosi predicatori televisivi nordamericani, ha lanciato giorni fa dalla sua potentissima
ei^ttente un grido d’allarme ai pubblico che lo ascolta: « In questi ultimi mesi abbiamo accumulato un deficit di 11.800.000 dollari. Ognuno di
voi si sforzi di dare di più. E’ Dio
stesso che lo chiede... ». Il mondo dei
televangelisti, dominato da sei conglomerati protestanti, è scosso da un calo generale di offerte conseguente allo scandalo del grande predicatore
Jim Bakker, soprannominato « Holy
Jo».
La caduta di Bakker ha dato il via
a un grosso dibattito sul modo in cui
vengono spesi effettivamente i soldi
raccolti tramite appelli dal video. Si
tratta di centinaia di mUioni di dollari all’anno, richiesti con crescente foga ed energia dai televangelisti. Ma
di che scandalo si tratta?
Ecco in breve una storia di cui si
continua a parlare. Bakker (57 anni),
consacrato pastore nel 1964 dalle Assemblee di Dio, è un predicatore di
estrazione pentecostale. Progressiva*mente la sua teologia è diventata un
misto di storielle personali, un « evangelo della prosperità», appello a convertirsi ad un Cristo mollemente materialista: « Iniziai chiedendo a Dio
una nuova automobile ed una nuova
casa... ». In ottobre sarà in circolazione un libro che analizza l’etica personale di Bakker, scritto dalla sua guardia del corpo, in cui si rivelano gli
atteggiamenti ambigui di questo predicatore che, con i suoi appelli pervenuti ai telespettatori, ha raccolto centinaia di milioni di dollari. Intanto,
proprio in questi giorni, sta andando
a ruba l’ultimo numero della rivista
Playboy in cui la giovane Jessica Hann
racconta « nuda e cruda » la sua sto
ria d’amore con U grande predicatore. In sostanza Bakker — ecco lo
scandalo — conduceva due vite parailele: una vita dietro le qmnte tra
case e auto di lusso, amanti, raggiri
e sprechi pazzeschi (tipo l’aver fatto
installare l’aria condizionata nella
cuccia del cane) e una vita sul palco,
anzi sullo schermo, dove, accompagnato dalla moglie Tanny, dava di sé,
ogni sera, l’immagine di un uomo che
ricevesse ordini direttamente da Dio.
Ora però lo spettacolo è finito perché l’amante di Bakker, stanca di vendere il proprio silenzio, ha vuotato il
sacco e U processo, iniziato proprio
il 1° ottobre nel Bronx, è uno degli
argomenti che fa salire le vendite dei
quotidiani della sera.
Ma al di là degli aspetti grossoianamente scandalistici ci sono reali motivi di preoccupazione. Vediamone alcuni. Un pastore presbiteriano dello
lowa ha fatto un po’ di conti e ha
visto che sommando le cifre (conosciute) i televangelisti, da Orai Robert,
il più anziano (69 anni) e il più ricco,
a Pat Robertson (57 anni), battista
del Sud attualmente in corsa per ie
presidenziali, raccolgono 315 milioni
di dollari in un anno. Mentre la Chiesa Presbiteriana e la Chiesa Unita di
Cristo arrivano a raccogliere dai loro fedeli soltanto 57 milioni di dollari. Il caso Bakker ha prodotto un
consistente assottigliamento di nomi
nelle liste dei donatori gelosamente
custodite nei computers delle varie
emittenti evangeliche. In molte trasmissioni l’appeUo rivolto ai telespettatori a versare denaro per sostenere remittente o qualche colosso del1’« intrattenimento » per famiglie cristiane è diventato sempre più insistente. Paul Groch, predicatore pentecostale, con al fianco la supertruccatissima ed elegantissima Jan, sta
chiedendo in questi giorni soldi anche
per ie sue tre. emittenti piazzate in
Svizzera (Campione d’Italia, Locamo,
Porto Ceresio), «per annunciare il vero Evangelo a tutta l’Italia del Nord ».
E i soldi, anzi i dollari, arrivano. Si
tratta di vedere dove vanno effettivamente. a finire.
Il pastore Panks, di Sprinthill in
Florida, scrive che « la maggioranza
di questi predicatori televisivi ha
trasformato la ricerca di fede in un
affare redditizio per loro ed i loro
familiari ». La maggioranza dei più
noti televangelisti ha cominciato dal
nulla. Oggi, alcuni di loro hanno un
potere d’influenza ideologica ed economica grandissimo. Anche Jerry Falwell, che ha preso ii posto di Bakker,
caduto in disgrazia, non disdeg^na il
potere: « Noi cristiani — annuncia
Falwell — dobbiamo essere i primi.
Dio non vuole i mediocri. La competizione è una cosa buona: lo stesso
apostolo Paolo parla spesso della
corsa della vita... ». Di politica e di
problemi sociali in genere non se ne
parla: « sono cose, del mondo ». Richiesto di fare un commento alla situazione in Sud Africa Falweil ha risposto: « Condivido e sostengo la politica del presidente Reagan tesa a mettere fine, al regime deU’apartbeid...
Sono un conservatore ».
Il cristianesimo realmente aperto
alle questioni sociali, in dialettica ed
in rapporto critico con il potere costituito è una realtà di minoranza. La
maggioranza vuole certezze, risposte
semplici ai complessi problemi della
umanità e pur di averle è disposta a
pagare quel che c’è da pagare, purché
il coinvolgimento personale non vada
al di là del portafoglio. Ma il caso
Bakker insegata che la salvezza a buon
prezzo può rivelarsi una solenne fregatura.
Giuseppe Platone
REGIONE TOSCANA
L'USL, il corpo e l’anima
Accordo con la Conferenza episcopale toscana - Diritti e doveri dell’assistente religioso I contribuenti pagano ancora un servizio che in realtà non è rivolto all’intera collettività
L'Intesa fra la Repubblica Italiana e la Tavola Valdese prevede — per quanto riguarda
l’assistenza spirituale negli ospedali evangelici (art. 7) — che
essa venga assicurata « senza limiti di orario, a cura della direzione degli ospedali tramite
gli organi di ciascuna confessione religiosa e ad esclusivo carico dei medesimi ».
Sullo stesso argomento, il Concordato con la Chiesa cattolica
— premesso che « la degenza in
ospedali, case di cura o di assistenza pubblica » non può « dar
luogo ad alcun impedimento nell’esercizio della libertà religiosa
o nell’adempimento delle pratiche di culto dei cattolici » —
precisa alTart. 11 che la relativa assistenza spirituale « è assicurata da ecclesiastici nominati
dalle autorità italiane competenti, su designazione dell’autorità
ecclesiastica e secondo lo stato
jurídico, l'organico e le modalità stabiliti di intesa fra tali
autorità ».
La disciplina del servizio di
assistenza religiosa cattolica era
già in precedenza regolata da
alcune leggi e/o regolamenti per
quanto concerne gli aspetti sia
economici che normativi riservati a « particolari categorie di
cittadini » (così suona l’espressione inserita nella legge n. 482
del 1968).
Siamo venuti recentemente in
possesso del numero speciale
(datato 27 luglio 1987) del Notiziario ARIS (Associazione Religiosi Istituti Socio-sanitari)
che fornisce il testo dell’accordo, siglato il 29 aprile scorso.
Area riopiatense
(segue da pag. 7)
fra i responsabili delle chiese.
Nell’organismo sono presenti i
rappresentanti delle chiese anglicana, valdese, metodista, luterana unita, chiesa di Dio (‘pentecostale), evangelica del Rio de
la Piata, riformata argentina, discepoli di Cristo, presbiteriana
scozzese. La riunione era stata
convocata per conoscere meglio
lo spirilo dell’integrazione fra le
chiese valdesi e metodiste in
Italia. Anche in questa circostanza è stato notevole l’interesse
per tale tipo di « formula ecumenica ».
Dal 14 al 17 agosto ho par
tecipato a Rosario ai lavori della decima Assemblea generale
della Chiesa metodista argentina (lEMA), che viene convocata
ogni due anni. Vi ho portato i
saluti delle chiese metodiste e
valdesi italiane. E a questo punto interrompo il mio itinerario.
Mentre conosciamo abbastanza
bene le chiese valdesi del Rio
de la Piata, poco o nulla conosciamo del metodismo di quell’area. Ed è un peccato, perché
la testimonianza che la lEMA
svolge in Argentina da 150 anni
può essere un arricchimento per
le nostre chiese.
Valdo Benecchi
fra la Giunta regionale della
Toscana e la Conferenza episcopale toscana. Siccome pensiamo
che diversi lettori non siano al
corrente in modo preciso di come intercorrano i rapporti Stato (o Regione)/Chiesa cattolica
nel campo delTassistenza religiosa, riteniamo opportuno fornire
i dati più significativi, colla precisazione che tali generi di intese sono operanti già in altre
Regioni.
Secondo il suddetto accordo,
ogni U.S.L. (Unità Sanitaria Locale) istituisce il servizio di assistenza religiosa, affidata a 'religiosi assunti dal Comitato di
Gestione, su proposta dell’ordinario diocesano, instaurando così un « rapporto di impiego speciale » disciplinato dalla vigente normativa.
L’assistente religioso deve « rispettare la volontà e la libertà
di coscienza dei cittadini ». Egli
Opera su 200 posti letto, mentre in caso di ospedali con minor numero di letti dovrà intervenire una ulteriore convenzione con altre UU.SS.LL. fino
alla concorrenza dei 200 posti
letto.
L’assistente religioso ha diritto a consumare i pasti « al costo determinato per il restante
personale dipendente », ha un
orario fisso « non inferiore al
monte orario mensile previsto
dalla normativa statale », ma dove essere « a disposizione nelle
ore notturne per i casi urgenti ». Egli ha a disposizione —
previa corresponsione di un ca^
none predeterminato — un alloggio, e relativi servizi, « possibilmente interno o comunicante
colla struttura di ricovero » e
dovrà essergli « garantito l’uso
di una cappella e di un ufficio
con relativi arredi, attrezzature,
accessori ».
Le usuali spese di culto, la
manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché le spese di illuminazione e riscaldamento di
tutti i locali adibiti al servizio
di assistenza sono a carico dell’U.S.L.
Il trattamento economico viene calcolato sulla base della normativa contrattuale vigente «con
riferimento a quello applicato
al personale di 7° livello ». Consultando le relative tabelle, questo significa che ogni assistente religioso percepisce oggi circa L. 20 milioni annui, cifra che,
con i relativi contributi, sale ad
oltre L. 28 milioni.
Questo servizio è anche previsto presso le strutture sanitarie private convenzionate colla
Regione e « la relativa spesa è
a carico del Servizio sanitario
nazionale » fino a quando non
sarà diversamente previsto. A
questo punto, viene precisato
che queste disposizioni « non si
applicano alle strutture sanitarie convenzionate colla Regione,
rette da confessioni diverse da
quella cattolica ».
Come conclusione a tutto questo, penso si possa fare un solo commento e cioè che ancora
una volta il contribuente, sia
esso cattolico, protestante, musulmano, ebreo o ateo è costretto a pagare per un servizio che
è riservato, da un lato, ad una
data categoria di persone e, dall’altro, è reso pubblico ed assunto anche economicamente da
una struttura che dovrebbe curare i corni e non le anime. Meno male che la religione cattolica non è più la religione dello
Stato italiano!
Roberto Peyrot l..
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Redattori: Alberto Corsani, Lucia
no Deodato, Giorgio GardioI (direttore), Paolo Fiorio, Roberto Giacne, Adriano Lqngo, Giuseppe Pie
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