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LA BUONA HOVELLiF
GIORNALE DELLA EVAÌÌGELIZZAZIONE ITALIANA
Seguendo la verità nella carità. — Efss, VI. 15. _
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LE A.SSUUIAZIONI SI EICBVOKO / ■
In Toeiso alVUffixio del Giornale, via iti Princip« < ^
Tommaso dietro il Tempio Valdeae. T
NeUe PiU)vixcn; presso twttl gli t'ffizj postali per '
mezzo di Vaglia, che dovran\io essere inviati
PREZZO DI ASSOCIAZIONE
Per lo Stato [franco a destinazione].... £. 3 00
Per la Srlzgera e Francia, id........... „ 4 26
Per r Inghilterra, Id................... „ 5 60
Per la Germania id................... „ 5 50
Non si ricevono associazioni per meno di un anno. ^ franco al Direttore della Buona Novslla.
AU'estero, a’seguenti indirizzi: Parigi, dalla libreria C. Meyrueiü, me Rivoli;
Ginevra, dal signor E. Beroud libraio ; Inghilterra per mezzo di franco-bolli
inglesi spediti franco al Direttore della Buona Novella.
SOMMABIO
Avviso importantissimo. — 1 Valdesi ed il Campanile. — Uno sguardo retrospettivo sul movimento
religioso degli Stati Uniti. — Cronaca della quindicina. — Indice delle materie.
AVVISO IMPORTANTISSIMO
Mentre caldamente invitiamo qusi sigg. Associati, sì esteri
die nazionali, che sono tutt’ora in ritardo pel pagamento
lidia loro quota di associazione, a voler quanto prima soddisfare al loro olMigo; altrettanto caldamente preghiamo
coloro che inteiulono di seguitare la loro associazione alla
Buona Novella, per Vanno entrante, a dichiararci per tempo
la loro iììtenzione, e ciò a scanso di ritardo nella spedizione
dd Giornale. Il modo e le condizioni d'associazione rimangono gli stessi che nelVanno scadente.
I VALDESI ED IL CAMPANILE
Risitonano ancora agli orecchi le grida laraeiitevoli chè mandò
fuori il Cattolico di G-eiiova, in occasione dell’apertura del tempio
Valdese di cotesta città. In quel giorno egli prcfie il lutto, perchè
l’occhio suo chiaro veggente e profetico a%’ea, in un’avvenire più o
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meno disítante, traveduto la caduta del logoro ediiizio del Romane.■'imo ed il trionfo deU’Evangelo.
Forse egli allora ricordossi che basta un ciottolo staccato dal pendio del nronte per abattere un colosso, specialmente se l’imponente
di costui mole innalzasi sopra base di creta. Inde timor, inde ircc !
Uuo dei redattori del Campanile di Torino, il sig. a^'v. Musso,
compreso dagli stessi timori che i suoi confratelli del Cattolico, ha
creduto di dovere dare l’allarme alla sua volta, epperciò al termine
di una serie di articoli sulla esaltazione del sacerdozio, articoli ripieni
d’idee incoerenti e di cui la genesi risale all’età d’oro del Romanesimo e del Sant’Ufficio, il coraggioso av^'ocato non teme “ d!azzuffarsi coi Valdesi divenuti tanto potenti da derogar le leggi! ”
L’intento suo è di stabilire essere l’erezione dei templi Yaldesi di
Torino e di Genova mia offesa arrecata alla romana religione, “ un
ivitupero al suo sacerdozio, una violazione alla legge civile. ”
A tal fine (ammirate la logica del sig. a^n^!) egli esordisce col
passare a rassegna i decreti di alcuni duchi di Savoia contro i Vaidesi e le persecuzioni da questi ultimi patite a motivo delle loro religiose credenze, e da ciò egli conchiude, che Tessere stati i Vaidesi in tal guisa perseguitati, è la prova e-sddente che gli stessi erano
rei di delitti nefandi, di sortilegi, di assasinj, di ribellioni, e che così
non sono uomini che possano vantare il merito degli a^i i^er venire
ammessi al privilegio di poter pubblicamente ereticare nelle due
capitali del regno. •»
Egli ammira in modo singolare questa frase di un decreto estorto
dal clero al duca Amedeo; via jnstitioì et militari potentia sunt
extirpandi. ” Egli tripudierobbe dalla gioja, e volentieri intuonerebbe
il Te Deum, qualora tornassero quei tempi beati in cui i Valdesi
venivano cacciati a guisa di belve dai fervidi cattolici, della tempra
deir avvocato Musso. Qual indicibile diletto non proverebbe egli,
nel vedere migliaja e migliaja dei suoi concittadini trucidati, arsi,
per nissun altro motivo, se non perchè vogliono adorare Iddio secondo detta loro la coscienza, e antepongono, in materia religiosa,
Dio al Papa ! !
Sa benissimo il sig. avv. Musso che queste e non altre furono le
cagioni per cui i Valdesi vennero per tanto tempo ed in modo così
crudele perseguitati, e che non mai costituirono come egli impudentemente l’asserisce un popolo di stregoni, assassini e ribelli.
Tuttavia, e nel caso che l'ignorasse, noi di ciò gli porgeremo prova
indubitata, valendoci a tal fine non già di scrittori valdesi o riformati, ma degli stessi cattolici, parecchi dei quali furono inquisitori.
Reinero-Sacco parlando dei Valdesi (Max. Pùbb. PP. voi. xxv.
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cap. in e vii dice: “ Si possono conoscere gli eretici dai costumi e
“ dalle conversazioni loro, im})erciocchè sono dessi regolati nei co
“ stumi, e modesti, sfuggono il fasto nelle vestimenta..... Essi non
“ accumulano ricchezze, ma rimangono soddisfatti del necessario.
“ Sono casti, moderati nel bere e nel mangiare. Non frequentano
“ nè le bettole, nè i balli, e non attendono alle altre vanità. Si
“ astengono dalla collera, lavorano di continuo, studiano ed inse“ guano. ” Claudio di Seyssel arcivescovo di Torino dice alla sua
volta: “ Bramano solo di vincerla per la semplicità della fede, la
“ purità di coscienza e l’integrità della vita, non già per astuzie nè
“ sottigliezze filosofiche e (mettendo da parte le loro opinioni con“ trarie alla fede ed alla religione nostra) essi menano del resto,
“ per la maggior parte, una vita più pura che non gli altri cristiani... ”
Guglielmo du Bellay di Langey ne parla in questi termini;
“ Essi sanno tollerare pazientemente il lavoro e le necessità; sono
“ buoni verso i poveri, pagano con esattezza e fedeltà il tributo
“ al re ed i diritti ai signori ; e le continue loro preghiere e l’in“ nocenza de’ loro costumi danno abbastanza da conoscere com’essi
“ amino Dio sinceramente (Thuanus liist. lib. vi).
Ecco un’ultima citazione. Bernardo Girardo parlando delle persecuzioni contro ai Valdesi, così si esprime: “ A dir vero non hawi
“ altro che abbia su loro attirato l’odio dei papi e dei principi, se
“ non la libertà colla quale rimproveravano i loro vizj ed in ispecie
“ la dissolutezza degli ecclesiastici, di modo che, aggiunge Gugliel“ mo Pavadino, gli errori ed i vizi che loro imputavano, non erano
“ chc finzioni maliziosamente inventate, niente avendo essi ammesso
“ di quello di cui venivano falsiimente accusati. (Ann. de Bourgogne
“ lib. II an. 1209. Hist. de France, chap. x; vedi anche Bert. I
“ Valdesi pag. 69,70, 71.”
Ora noi lo domandiamo al sig. avv. Musso, può un’uomo imparziale ed amico della verità, dopo tali testimonianze attinte dagli
scritti dei nemici stessi dei Valdesi, con buona fede asserire essere
questi ultimi un popolo di stregoni, assasini e ribelli?
Dawero che fa schifo il vedere come non rifuggano certi uomini
dall’andare di continuo in traccia delle calunnie più viete, più invereconde, nello stesso tempo che le più inverosimili, f>er disgradarne
i loro awersarj ! E pretendono uomini siffatti essere gente onesta, e
quello che più monta cristiani modelli! Cristiani secondo Ignazio d.i
logola, sì, ma secondo l’Evangelo mai!
G. R.
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UNO SGUARDO EETEOSPETTIVO
SUL
MOVIMENTO RELIGIOSO DEGLI STATI UNITI
(continuazione e fine)
Dà\Vuniversalità del fatto nacquero altri caratteri degni veramente di
ammirazione perchè affatto conformi al Vangelo:
Sono dessi: l'assenza dello spirito di casta, fra le classi della Società;
l’assenza dello spirito di sètta, fra le diverse religiose denominazioni e
l’assenza d’ogni antagonismo tra il clero e le greggie.
Tutti e tre possono in un solo riassumersi, cioè il carattere non-settario.
H Risveglio vide confondersi in un medesimo corpo ed unirsi in un medesimo slancio di preghiera, tutte la classi della società tutte le chiese, ed
insieme coi ministri, i laici, tutti concorrendo al medesimo fine. — “ La
“ brama della salute, dice il rapporto di Edimburgo, non è linaitata a veruna
“ classe particolare. I possidenti, gli scienziati, la gente di moda, i commer“ cianti, i vetturini, gl’impiegati d’ogni sorta sono in questo momento occu“ pati dell’importanza delle loro anime. ” “ Nelle riunioni tutte le classi
“ sono rappresentate. Persone d’ogni ceto, pastori, negozianti, sensali, indu“ striosi, studenti, viaggiatori e carrettieri (i carri dei quali stavano alla
“ porta), i membri di tutie le chiese, gli aderenti di tutte le sette, come
“ quelli che non appartengono a nessuna, si vedono là riuniti, ugnali davanti
“ a Dio ; tutti là dimenticano le distinzioni di classi per riunirsi nanti il Si“ gnore, come si riuniranno un giorno nanti il trono di suo giudizio......
“ — Le riunioni sono presiedute dai pastori ad un tempo e dai membri
" delle chiese...... Le riunioni di mezzogiorno furono affidate ai laici dai
“ troppo affacendati ministri — Molte furono stabilite dagli uomini di com“ mercio nei loro quartieri.
.... “ — Le riunioni della mattina, dice U Presbyterian, sono sempre pre“ siedute da laici delle varie chiese evangeliche. Ci si vede uno spirito di
“ unione veramente dilettevole. ”
____ “ — Dice il Central Presbyterian : “ Cristiani di tutte le denomina
“ zioni evangeliche partecipano agli esercizj. Un forestiere nel vederli non
“ dubiterebbe che non formassero tutti una sola chiesa. ”
— “ Il carattere non settario dell’opera è uno dei suoi più rimarchevoli
“ distintivi, dice il Neiv~YorcJc Observer; in tutte le riunioni il clero ed
“ i laici di varj nomi si trovano associati, e questo non proviene da sforzi
“ nè da disposizioni fatte a questo fine ma bensì dairoperazione naturale
“ delle influenze del Risveglio.
— Onde risulta pel Risveglio stesso un ca,riittere essenzialmente popolare.
Il popolo lo comincia, il popolo lo continua. I nostri lettori avi-anno osservata l’assenza di qualsiasi nome influente. Difatti non ce'n’è. Chi fa il Ri-
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sveglio, non è il pulpito, uon è il clero, non è una classe d'uoiuini, non
una sètta, non un’individuo ......... chi fa il Risveglio è il popolo. —
“ L’opera, dice la signora Beccher Stowe, non dev’essere attribuita al
“ l'influenza di qualsiasi predicatore. Pare uon esser venuta dal clero ma
“ d’essere sorta spontaneamente dal cuore del popolo; ” cd il Neio-ìorck
“ Observer conclude; “ H nomo di nessun uomo essendo associato all’o'• pera come stromento, la gloria nou è da dividersi fra gli uomini,
“ dev’essere esclusivamente data a Dio. ” Talché giustamente fu a questo movimento applicato il nome di una Riforma senza Rifm-matore. —
Fatto unico negli annali della Chiesa, ma che non dee destar maraviglia
perchè molto confacente col genio americano. Anzi è impossibile il non
¡scorgere una più che intima relazione tra quella popolarità del Risveglio e
10 spirito democratico della nazione, il quale a profitto dell'universale attività,
respinge naturalmente ed in ogni cosa qualsiasi soverchia individuale in fluenza.
— Quel che più di tutto prova di quel movimento la popolarità, si è la
testimonianza concorrente di quasi l'intiera stampa a suo favore, e specialmente della stampa secolare. — Tutti i giornali no parlano con rispetto.
“ La testimonianza della stampa, dice U Ncw-Yorck Observer, la considerazione rispettosa del mondo, l’assenza di qualunque opposizione e la buona
volontà colla quale ognuno presta ajuto affine di facilitare l’opera, sono cose
particolari a questo Risveglio se vien paragonato co’ precedenti, e sono state
sovente soggetti di conversazioni. ”
—- Diciamolo alla lode dell’americano Eisveglio quella pubblica testimonianza gli fa onore !......Ma ci sia lecito l'additare in essa un gran difetto
del risveglio stesso, (juello cioè di lodarsi troppo o di lasciarsi troppo lodare,
11 che è poi lo stesso. Forse non spetta a noi di biasimare chi ne parlò,
giacche noi pure ne parliamo; ma altra cosa è il giudicar le cose passate,
altra, il lodare le presenti, e se ognuno, in simili casi, rimandasse a dopo
il suo giudizio, quanti guai, quanti mali si risparmierebbero I — Stimiamo a
suo prezzo il benefizio dell’universale pubblicità qual vien praticata oggidì,
ma crediamo nociva ajle opere cristiane e specialmente ai risvegli, l’applicazione in extonso di tale pubblicità. Lo Spirito di Dio è casto e si offende
la sua suscettibilità se si pubblica la sua azione. Quanti risvegli si sono
spenti perchè additati come interessanti e belli ! Chi sa se in questa esagerata ed imprudente concorrenza della stampa il Risveglio americano ha trovato ajuto ovvero impedimento ?
La storia risponderà, e proveranno i frutti qual sia stato l’albero.
— I quali frutti sebbene non ancora maturati noi dobbiamo accennare ,
percliè spuntano nel movimento stesso, oppur perchè sono oggetto della
speranza di tutti i cristiani.
Tre sorte di frutti si aspettano; peli' individuo, pella famiglia e pella
società.....Di tutt« e tre diede non lievi saggi il Risveglio.
— Peirindividuo quel che più importa è la conversione; perchè senza
quella il rimanente è fumo, ed il RisveyUo che ai suoi addetti non la prò-
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caccia non merita quel nome ed è anch’esso puro fumo... Or non solo
furono nimierose e belle, in America, le conversioni, ma nelle persone le più
avverso al Vangelo ed aU’indifferentismo esposte ebbero luogo... e specialmente fra i commercianti, in cui si vide proprio un rinascere alla vita
religiosa... e fra le persone viziose le quali abbandonavano ad un tratto
gli oggetti della passione per darsi di cuore al Signore. “ Quante volte si
videro nelle riunioni quei vecchi commercianti consumati negli affari e
quei vecchi peccatori consumati nel vizio,____ asciugare in silenzio le loro
lagrime... ” ... e provar poi la loro conversione, gli uni coll’abbandonare
le cupidgie, gli altri col stabilir riunioni nei loro sobborghi, per communicar ad altri il bene che aveano ricevuto. ”
— Quel che più raccomanda un risveglio, si è lo spirito di sacrifizio...
che suscita nei suoi figli. Di tale spirito incontriamo splendide manifestazioni. Uno dà il teatro nel quale, per molti anni, era stata predicata la menzogna, onde vi si predichi la verità, ed a chi chiedeva di appoggiarlo risponde
piangendo: “ Prendete, prendete, sono troppo felice di darlo. ” — Un altro,
proprietario d’un ballo di cattiva riputazione che gli fruttava gran lucro,
sentito l'effetto, della grazia, tornò a casa, chiuse il ballo, s’istruì nella
verità, e infine diede una ragguardevole fortuna all’oggetto di fabbricare
una chiesa pella missione nel luogo stesso della sala da ballo. — Altrove
un intiero villaggio rimarchevole neU’innanzi pella sua corruzione, piega
le ginocchia davanti a Gesù. Talché di lui narra una signora; “ Quasi tutti
frequentano il culto e fanno riunioni di preghiere.........L’ubbriaco ha
rinunziato aU’intemperanza, l’incredulo all’incredulità, il bestemmiatore di
già più non bestemmia, e su diciannove venditori di spiriti, diciotto hanno
abbandonato il mestiere.
— Dopo l'individuo, la Famiglia! Questa infatti vien ristam-ata per mezzo
della personale influenza, ed è santa quando ne son santificate le membra...
Epperò col risvegliarsi delle anime, col rinascere della vita fra le donne,
fra i giovani e massimamente fra gli uomini, molte deUe americane famiglie
furono migliorate ed all'ideale della famiglia cristiana innalzate. A questo
molto giovarono le Unioni Cristiane di giovani, le scuole della Domenica
e le riunioni dei padri di famiglia; ognuno, dopo trovata la vita, volle ai suoi
comunicarla e dopo edificato fuori di casa, edificarsi in famiglia. — Onde
rinacque più fervido il culto domestico, più santo 1’ amor conjugale, più
intenso il filiale rispetto, più perseverante la cristiana educazione, in una
parola, ebbe la famiglia come F individuo e per l’individuo il suo risorgimento.
— Dopo l’individuo e la famiglia, la Società. Sterili sarebbero i sovraccennati frutti e in gran parte inutili se non istendessero alla società la loro
influenza.
— Ma non può darsi chc rimangano senza effetto, essendo la famiglia
stessa una società, base e modello dell’altra, cd il suo rinnovamente essendo
principio a quello del nazionale non che dell'umano generale consorzio.
La parte della società ohe più ne approfitterà, di certo sarà la Chiesa,
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nel seno alla quale verranno tutti i frutti del Risveglio a riunirsi per arriccliirla. Non già che intendiamo confondere la chiesa colla nazione. Anzi
nissuno più di noi le distingue, e godiamo nel riconoscere che in quel paese
ove regna più profonda e più schietta la separazime tra chiesa e mondo,
potè il Risveglio moralmente aumentarla. “ La distanza che separa la
chiesa dal mondo, dice il Wantchman and Jìefiertor già tendeva a diminuire. H mondo si era approssimato alla chiesa, e questa rendendosi indulgente s’era avvicinata al mondo. Questa risveglia stimolando la sensibilità
della coscienza e dando un tuono più elevato al carattere ed al sentimento
cristiano, preserverà la chiesa d'ogni fatale compromesso. ”
— Ma è appunto per questo che il Risveglio avrà sulla sociotà un'immensa influenza. “ La vita sociale, dice il medesimo foglio, aveva spaventevolmente degenerato ; questa risveglia non può mancare di rialzarla,
spandendo il buon lievito che lieviterà tutta la società. La moralità del
mondo dipende dalla pietà della chiesa. Se questa va in deperimento, la
morale ne soffre e viceversa. ”
— Questa influenza sarà tanto più reale, che fra la gioventù si operò in
gran parte il movimento, il che sarà cagione di una grandissima differenza
di vita nella crescente generazione.
— Infine tale influenza estenderassi a tutte le parti della vita sociale,
infiltrandosi nella vita di ognuno, e le santificherà. “ 11 Risveglio, conclude
il citato giornale, dando vigore al carattere cristiano ed all’opera della
Chiesa, penetrerà tutta la massa della società, ed investendo della sua attività tutte quante.lo parti, effettuerà delle riforme negli affari, nelle lettero
e nella politica. ”
A tali voti noi rispondiamo: Lo voglia Iddio! giacché è nostra convinzione Tesser questi i frutti di un movimento religioso ai quali più si riconosce la sua rigeneratrice potenza. Non basta il cangiar l'individuo, non
basta il ristaurar la famiglia, non basta il riaccendere la fiaccola della vita
nella chiesa, conviene che la torrente del risveglio infin sulla società spinga
lo sue onde, e la rinfreschi, e la ringiovanisca e la rinnovelli ancora. In tal
modo prova il Cristianesimo d’essere la sorgente d’ ogni progresso e d'ogni
vero bene pelle nazioni. Così fu nei primi secoli quando la predicazione
degli Apostoli sconvolse il romano impero... Così dev’ essere per ogni risveglio e così pel risveglio americano. — Che dico io?
—Per lui più che per ogni altro; essendo la posizione sociale dell’America, nel nostro secolo, eccezionale per ogni verso, nel bene cioè, come nel
male, ed ivi regnando insieme colla più larga libertà, la più odiosa delle
schiavitù... quella dei neri, ed in mezzo alle più belle istituzioni, il più
infame dei commerci... quello della carne umana. Talché se non riesce in
tali condizioni a produrre una riforma il Risveglio... ben potrassi dire ch’ei
fu inutile pella nazione — Sperano bensì il contrario gli amici dell’emancipazione, e dice la l^rihuna di New-York.
“ La Risveglia del secolo scorso procurò l'abolizione del traffico dall’In“ ghilterra, quella di 25 anni fa fece maggiormente sentir l'enormità della
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“ schiavitù: non è possibile che l’attuale Risveglia sia meno possente nel
“ rammentar aU’iimana coscienza il suo dovere riguardo a questa degrada“ zione dell’umanità, all iniquità di simile commercio. Non si può negare
“ che la maggioranza del partito opposto alla sehiavitù si componga degli
“ uomini religiosi del paese, ne che i ranghi di questi non sieno da questo
“ movimento in numero ed in influenza accresciuti, il che infonderà loro
“ maggior sincerità nei sentimenti e maggior zelo neirattività. ”
— Tali speranze non sono sprovviste d’ogni fondameuto e certi fatti nel
Risveglio vennero prestar loro un’appoggio. Così di quel giovine negoziante
del Sud, il quale disposto a far la sua confessione pubblica in faccia ad una
chiesa, ne fu impedito per la vista di un negro seduto vicino a se, che gli
riaccese in cuore tutti i suoi pregiudizj contro quella razza; ma fToi l’indomani, recatosi in un’altra riunione ed udito parlare con unzione un vecchio
negro, il negoziante sentì crollare tutte le sue prevenzioni, ed imparò ad
amare l’immagine del suo Redentore, sotto qualsiasi forma o colore. ”—Ma
non bastano queste personali conversioni,... dee sparire la macchia dalla
fronte della nazione, ed a lavar tale sociale infamia è d’uopo che il Risveglio,
per mezzo della sua cristiana spirituale influenza, annichilisca la schiavatù.
Abbiamo il diritto di aspettarlo da lui e concludiamo le nostre osservazioni
dicendo che in qnesto fatto troverà il risveglio tutto ad un tempo la più
importante sanzione, il più insigne dei caratteristici ed il frutto più bello
e più durevole, mentre cho s'egU non tocca la mèta, tutto ciò che ha di
grande e di possente rimane affievolito e giace sterile sull'argine del tempo.
— Finche regnerà negli Stati-Uniti la grande iniquità, rAnierica abbisognerà di generali religiose rivoluzioni, e di nazionali risorgimenti, e quello
solo meriterà il nome di vem risorgimento, il quale la vincerà. — Questa è
la pietra di paragone per mezzo della quale deono essere apprezzati tutti i
religiosi movimenti di quella maravigliosa terra dei contrasti, ove si combaciano quel che c’è di più bello e quel che c’è di più orrendo sotto il sole la
libertà e la schiavitù.
0. C.
CRONACA DELLA QUINDICINA
A quale condizione miserabile sia ridotto il romanesimo negli StatiUniti, cioè presso gli Irlandesi ohe emigrano colà, ce lo attesta il resoconto
pubblicato dall’ Univers d’ima delle sedute che si tennero dalle associazioni
cattolico romane di Germania nell’occasione della raunanza generale in
Colonia.
In quella tornata il sig. Laurent bibliotecario d’Aix-la-chapeUe ha insistito sulla necessità d’inviare buon numero d'ecclesiastici appunto negli
Stati-Uniti dove la chiesa romana ha perduto in un certo periodo d anni
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quattro milioni de suoi fiifli. È assai bene che i romanisti ed in ispecie
\'Univers escano fuori a quando*a quando con simili confessioni: a tali
perdite del romancsimo che noi già conoscemmo e pubblicammo in anticipazione, la testimoiiianza e la conforma loro non possono die riuscire gradite
ed efficaci.
Sull'andamento dell'istruzione in genere nelle Indie, leggiamo nella Semaine religieuse i seguenti particolari: “ NcU’Indie vi sono tre specie di
scuole corrispondenti a tre differenti sistemi di educazione. In prima Voducazione data dalle comunità cristiane nelle scuole stabilite d;i ogni singola
società missionaria pei bisogni dei propri convertiti. Il secondo sistema,
cui partecipano più di diecimila nativi indiani, è quello delle scuole del
Governo, le quali esistono fino dal 1835 ■■ ma in esse l’insegnamento della
Bibbia vi è completamente escluso ; sebbene il divino Libro si trovi negli
scaffali della biblioteca fra le opere indiane o maomettane, e possa venir
letto, non è tuttavia permesso agli alunni di fare questioni sul di lui contenute durante le ore delle lezioni. In terzo luogo, vi sono le scuole indigene
che sono aperte ai soli masclii, dove non s'insogna alcuna verità morale,
alcun dovere individuale, alcuna virtù sociale o domestica, ma soltanto a
leggere correttamente in libri paganici contenenti turpi descrizioni d'iddii e
dee, che gli alunni devono imparare a memoria, stando in ginocchio, cogli
oechi bassi. In queste scuole dice il dottor Duff regna il terrore ; la dolcezza, la bontà, la pazienza vi sono escluse. Quando in capo a tre mesi, un
fanciullo è giunto ad imparare l’alfabetto e ciò considerato come un bellissimo progresso. I più avanzati, per poco che manchino di rispondere alle
quistioni che lor sono indirizzate, vanno sottoposti al seguente martirio:
viene rivolto il viso loro a terra, per una mezz’ora vi si pone sul dorso una
grossa pietra, ed altra se ne attacca al coUo, e se alcuno cade è battuto
ovvero lo si obbliga a tenersi diritto gopra una sola gamba per un'ora intera,
e quando si muove od osa por giù l’altro piede è battuto di nuovo. Alle
volte lo si fa sedere sul pavimento cun una gamba rivolta di dietro al collo,
oppure gli si legano mani e piedi, lo si sospende ad una corda e lo si leva
fino al soffitto. Alle volte ancora viene sferzato con ortiche bagnate neH’acqua, e se per disgrazia pone la mano sulla parte dolente, è crudelmente
battuto ov'vero lo si fa rotolare sul pavimento in un sacco con entro ortiche
od un gatto legato al di lui corpo. Basti questo cenno per far inorridire. Il
Signore Iddio faccia cessare quest’ordine di cose che dura già da 2500 anni!
In Inghilterka il dottore Salomon Leib, della tribù di Levi, nato a
Gerusalemme, ha testé abbracciato il cristianesimo : fu battezzato sotto il
nome di Paolo, neUa chiesa di sauta Maria Madalena dal rev. W. R.
Clark.
A Genova una vendita di vaij oggetti a prò dell’Ospedale evangelico di
quella città ha fruttato la cospicua somma di 5,410 fr.
Sull’inqualificabile arresto del sig. Mazzarella, Astigiani e Rettani alla
Pietra (riviera del ponente) leggiamo nella Gazzetta del Popolo i segueuti
particolari :
10
“ Verso i principj di dicembre corrente, molti signori della Pietra invitarono con lettera l'evangelista signor Mazzarella a recarsi colà per dar delle
conferenze sul Vangelo. Egli v’andò e senz’accettare soggiorno presso
chicchessia, recossi alla locanda. Nella casa d’uno degl'invitanti, la sera
del 10 cominciò le sue conferenze. Parlò per 7 sere del cristianesimo secondo l’Evangelo, mai nominando chiesa romana, nè facendovi allusione.
Assisteva a quelle radunanze, tra gli altri, un tal Rettani venditore di
libri e un tale Astigiano evangelico di Nizza ma senza mai aprir bocca.
Il notaio Borro, vice giudice alla Pietra e che appartiene alla società dei
Paolotti, aperse processo contro Mazzarella, Rettani e Astigiani: e quindi
spiccò mandato d’arresto contjo di loro, appoggiandosi sull’art. 164 del
Codice Penale.
“ Intanto il 16 Astigiani fu arrestato per mancanza di passa-porto malgrado che fosse dello Stato ed avesse chi ne garantiva la persona. La sera
del 17 furono per il mandato del vice-giudice arrestati Mazzarella e Rettani
si sequestrarono le loro carte, libri, bagagli, scarpe, tutto. Si perquisirono
ancora case di cittadini per sequestrare bibbie. Appena arrestato, il Mazzarella protestò contro l’abuso di potere, dicendo essere l’articolo 164 abrogato della legge 6 luglio 1854, secondo la quale non può esservi arresto
preventivo.
“ Mazzarella e Rettani passarono la notte del 17 nelle prigioni della Caserma di Loano. Nel di seguente alle 2 pomeridiane furono condotti alle
prigioni di Finale, sede del tribunale. Là il Mazzarella domandò di parlare aH’avvocato fiscale. E venuto, protestò dell’abuso fatto. L’avvocato gli
diede ragione, e il dì seguente (19) fu dal tribunale dichiarato nullo l’arresto.”
Speriamo che l’unanime protesta dei giornali liberali piiì rinomati contro
un fatto così sconcio, verrà ad impedirle la ripetizione.
Si scrive da Roma al Journal des Débats che nelle gole dell’Appennino,
sul confine degli stati papalino e napoletano, gli abitanti del piccolo villaggio
di Cappadocia usano di recarsi a Roma e d’entrare specialmente al servizio
nelle case degli Ebrei, e che furono testé perseguitati dal Cardinal vicario
il quale ha ordinato una rigorosa ricerca nel ghetto di questi servì e serve
cattolico romane. Gli sbirri adunque di sua Eminenza pervennero a scoprire una quindicina di donne Cappadociesi, chc dovettero abbandonare
all’istante i loro padroni e ritornarsene al paese ; laonde, invece di allontanarsi dal rigore degli antichi editti contro gli Ebrei, editti confermati in
parte da Benedetto XIV e sì spesso citati da due mesi in poi, la corte di
Roma si mostra risoluta a farli eseguire alla maniera la più scrupolosa.
Povere donne! vittime innocenti del fatto Mortara! Povero governo del
papa re! vittima dell’intolleranza usata! Onde impedire ehe altre battezzino
o pretendano aver battezzato figli di qualche ebreo, ed entrare così in nuovi
imbrogli, egli è costretto a togliere il pane ad nna quindicina di mendiche
innocenti.