1
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».
Riguardate alla roccia onde foste tagliati l
iJj';. ■ ' (Isaia LI, 1)
S«C€iananal« desila ,>C!laia
ValdÌ4
Nulla sia più forte della vostra fede I
ABBONAMENTI
Italia e Impero .... Anno L. 15 — Semestre L. 8
Parrocchie del Primo Distretto . » » 12 — » » 7
Estero . . » »25— » »15
ijAeeéèfì^NA'^
(Giànavello)
Dir«lterei Pròf. Glfìo COSTABIL^
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellice im
REDAZIONE: Via Arnaiid, 27 -'Toriie Pei.i.ice
Ogni cambiamEtijtto d’indirizzo costa una lira
Cent. 30 la copia
9
I
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H cicco Vciigctitc
Evangelo S. Giovanni 9 : 1-3S.
Ricordate certo tutti il fatto del
« cieco-nato », come Fapostolo Giovanni lo racconto nel cap. 9 del suo
evangelo, meraviglioso capitolo che
tutti dovrebbero conoscere appieno. I
Farisei, nella loro .ipocrisia, facevano
ogni sforzo possibile per diminuire l’influenza che, Gesù acquistava presso il
popolo, pel timore di perdere il loro
prestigio come condottieri di Israele e
perciò Lo rigettarono e Gli negavano
ogni diritto, screditandolo in tutte le
Sue opere, con implacabile odio e disprezzo. I loro più abili argomentatori,
scribi e farisei, Lo seguivano ovunque,
pronti a disputare e contraddire i Suoi
insegnamenti, sempre sperando di sorprender Lo in qualche errore riguardo
alla legge. In questo capitolo ci troviamo di fronte a un caso che sorpassava tutta la loro capacità d’insinuazione falsa ■ e maligna.
, Un uomo, uno quolunque, quel che
: chiameremm,o « l’uomo della strada »,
era stato incontrato da Gesù, che
■ avendo pietà di lui, gli aveva resa la
vista.
- • « Io sono la luce del mondo aveva
detto più volte, e quella Sua dichiarazione non aveva fatto che alimentare
sempre più la loro collera ; bisognava
ad ogni costo farlo tacere. Ma davanti
a questa nuova manifestazione della
Sua potenza, era difficile negarne l’evidenza davanti al popolo, meravigliato
di, un tale miracolo. Notiamo, passando,
che queste autorità religiose non manifestarono il menomo apprezzamento
pel gran beneficio che il cieco-nato
aveva ricevuto, anzi, cercarono d’influenzare i suoi parenti nella speranza
che, per paura d’essere cacciati dalla
sinagoga, avrebbero negato che il loro
figlio era nato cieco ; ma davanti ai
loro capi, essi- se la cavarono dicendo :
« Noi non sappiamo chi gli ha aperto
gli occhi, domandatelo a lui, egli è
d’età e parlerà da sè ».
E’ triste aver pregiudizi, anche di
tinta religiosa, e servirsene per smorzare sentimenti buoni e simpatie
umane, ma questi falsi sacerdoti di
Geova, che volevano, a costo di menzogne, smascherare Colui che li giudicava inesorabilmente degni della geenna, fallito un tentativo, cercarono una
seconda volta d’intimidire ruomo...
Non erano essi i conduttori spirituali
della nazione ed egli un insignificante
popolano? Ma questi, fermo nella sua
prima dichiarazione, insiste sull’autenticità dei fatti. Ci son cose che egli
non pretende di capire... ; egli sa che
la sua conoscenza è limitata e non ha
nessuna intenzione d’entrare in una discussione teologica, ma non sa nascondere il suo stupore : « Questo poi è
strano che voi non sappiate di dove
sia, eppure mi ha aperto gli occhi ».
Se Colui che l’ha guarito è un peccalore, non lo sa, ma una cosa sa, che
era cieco e che ora ei vede. Nessuna
minaccia, nessun dubbio nè cinismo lo
smuovono dalla sua affermazione. Questa è la testimonianza dell’esperienza ;
un’esperienza che si rinnova da secoli
in tante vite a cui Gesù ha data la
vista.
Nel capitolo 4 di S. Luca troviamo
Gesù che legge nella sinagoga la profezìa che Lo riguarda : « Lo Spirito del
Sipnore è sopra di me. Egli mi ha
unto per evangelizzare i poveri, per liberare i prigionieri e dare ai ciechi il
dono della vista ». Dopo chiuso il libro
®Sli aggiunse : « Oggi s’è adempiuta
questa Scrittura e voi l’udì te ».
E noi pure Tudiamo.
Egli visse e morì affinchè sì compisse
questo fato miracoloso : che gli occhi
di tutti si aprano allo splendore del regno di Dio, che è giustizia, pace e
gioia nello Spirito Santo. Voglia il Signore concedere il dono della vista a
molti ciechi che ignorano di esserlo, epperò non hanno nessun desiderio di Colui che può guarirli.
X.
TAPPE SECOLARI
1141. Da un anno è morto, sul rogo
che egli stesso avea preparato per bruciarvi croci della celebre basilica di
San Gilles, Pietro di Bruys. Ma il suo
movimento non muore con lui, chè
Pietro il Venerabile, circa nei 1141
deve deplorare Tri' Un' .suo ' libretto'contro gli eretici Petrobrusiani, che l’eresia si diffonda, a guisa di violenta peste. Ed infatti un altro testimone continua, non atterrito, l’opera : Enrico di
Cluny. Da pochi mesi è nato Pietro
Valdo.
1241. Nelle Valli del Pellice, dell’Angrogna, di Luserna regna la pace ;
si lavora, e la popolazione sembra accrescersi di molti immigrati per causa
di religione ; documenti di quei periodo portano nomi che siamo abituati
a considerare tipicamente — nostri — :
Payroti, Maurinì, Guigo, Rostagni,
Laidetti, Ribeti, Troni.
1341. Una Commissione è ritornata
dalla Calabria, dove ha trovato la terra
promessa : « molti campi e pochi contadini ; le Valli Valdesi invece offrono
molti coltivatori e poche terre da coltivare ». La partenza è decisa e « im
nuovo sciame di famiglie benedette e
fiorenti si accinge a portare lontano le
sue abitudini laboriose ed i suoi puri
costumi ». Nel Delfinato infierisce l’inquisizione ; si tormentano i vivi e non
si lasciano in pace i morti : vengono solennemente abbruciate le spoglie di
esumati eretici.
1441. Da circa quarant’anni San Vincenzo Ferrer ha peregrinato per le Alpi
Cozie, in cerca di eretici da convertire, e le sue segnalazioni non sono infruttuose perchè vediamo ora gli inquisitori sovracarichi di fastidioso lavoro, intenti a ricercare « i Valdesi che
diventano sempre più numerosi. La
lotta contro i Catari è terminata, comincia quella contro i Valdesi ».
1541. Giunge nelle Valli, annunziatrice di tragico futuro, la notizia che
il 18 Novembre il Parlamento di Aix
ha emanato un editto col quale si prescrive « che siano rase al suolo le città
e le borgate dei Valdesi, tagliati ì boschi che possono servir loro di rifugio,
messi a morte i capi e banditi in perpetuo tutti, compresi le donne e i fanciulli ». Sarebbe la fine, se, per le mi
Sji'.
'steriose dispensazioni della Provvi,denza, colui che perseguita i Valdesi
■ in Provenza, non avesse invece tutto
« interesse a lasciarli in p^ce nelle Valli.
Cosicché quest’anno, iniziato sotto il
.Insegno della persecuzione, si risolve in
«un periodo di pace e di preparazione
spirituale.
1641. Periodo di controversie e di ini^iustizie. Il Priore Marco Aurelio Rohengo, di Luserna, è riuscito ad essere
padrone del campo ; non lascia che si
ipubblichino certe confutazioni, e non
"risponde a certe polemiche ; calunnia
' Antonio Leger che, pochi anni più tardi,
■ ^errà condannato a morte in contumacia ; nel 1641 A. Leger è pastore a
Prali. Intanto, un dottore in giurisprudenza, di Moncalieri, funzionario ' governativo molto apprezzato è venuto,
per- dovere d’ufficio, stabilirsi a Luserna Si chiama Castaido ed intende
ap]plicare gli antichi editti senza remissione ; il 29 Gennaio di quest’anno egli
^promulga un’ordinanza in forza della
«•quale tutti i Valdesi che non si sono
presentati davanti a lui, per giustificare
tìc loro non giustificabile ed illegale
possesso di beni sulla riva destra del
Pellice, vengono condannati, privati dei
•kno beni che passano al Fisco.
^■ '.1741. te Valli Valdesi rispondono alTappello del Sovrano ; la guerra è scoppiata ed il re di Sardegna si è unito
all’Austria contro la Francia. Questo
però non significa ohe, dal punto di vista religioso, i Valdesi siano lasciati in
pace, chè anzi è questo il primo anno
in cui si vedono i frutti del famoso
« Compendio degli editti concernenti i
Valdesi », raccolta di decreti e leggi
voluta dal Senato di Torino, allò scopo
di coordinare la legislazione in materia
valdese e... rinfrescare la memoria ad
amministrati ed amministratori.
1841. I tempi e gli uomini cambiano ;
si parla ora con una certa unzione dei
fratelli separati, cui si sarebbe lieti di
preparare la via per il ritorno all’unico
ovile. Monsignor Charvaz cerca, per
conto suo, di aprire la via del vescovato di Pinerolo e continua, quest’anno,
' la pubblicazione della sua opera in tre
volumi : « Guida del catecumeno valdese ». E non sono solo parole, ma anche... fatti. Infatti si fanno condizioni
‘ favorevolissime ai Valdesi che accettano l’ospitalità di istituzioni cattoliche ; fra queste spiace di vedere una
giovinetta cieca, ultima discendente del
grande eroe : Arnaud. Il braccio secolare, per altro, ha ancora qualche sussulto minaccioso e rispolvera, quest’anno, il vecchio editto che proibisce ai Valdesi di possedere beni al di
fuori dei limiti fissati dagli editti precedenti ; intima la vendita entro un minimo di due ed un massimo di quattro
anni, secondo l’estensione dei terreni.
1941. I tempi, abbiamo detto, e gli
uomini cambiano. Sempre rimane la
potenza dello Spirito che opera, che
trasforma gli strumenti deboli e indegni. E strumenti deboli e indegni furono i nostri padri ; e strumenti deboli
e indegni siamo pur noi. Ma nella loro
debolezza essi cercarono di essere fedeli, e tutta la loro storia, con le sue
luci e le sue ombre, con le loro vittorie e le loro cadute, è la storia di testimoni, che hanno conosciuto la Parola
e vogliono viverla, e devono lottare
con le potenze di questo mondo e con
la potenza della loro carne.
Davanti a noi non è quindi una pagina nuova da scriversi, ma una pagina
su cui il Signor Nostro vuole scrivere..^
Egli è Fedele.
Guai a noi se la nostra mano cadesse,
stanca, sfiduciata, vinta dalla potenza
della nostra carne. o. l.
A un’alÉpa poPla...!
Un viaggiatore era giunto nella città
di X per degli affari importantissimi;
scese la sera dal treno e si recò in un
albergo raccomandando vivissimamente
al cameriere dì svegliarlo la mattina
presto, bussando alla sua porta, perchè
aveva un appuntamento importantissimo. Si addormentò tranquillamente^
dormi tranquillamente, e si svegliò
tranquillamente quasi un’ora dopo
quella dell’appuntamento! Inde ira!
« Perchè non mi avete svegliato all’ora fissata? » - gridò il viaggiatore al
cameriere.
« Scusate, signore, ma, all’ora fissata
ho bussato ripetutamente alla vostra
ptyta, ed ho. avuto l’impressione che
avevate udito : infatti avete acceso la
luce ».
« Già, è proprio vero ; ora ricordo ;
ho udito bussare, ho acceso la luce, ma
avevo l’impressione che si fosse bussata,
ad un’altra porta ; e così mi sono riaddormentato ».
Ora ecco, amico lettore, c’è Qualcuno
che bussa alla porta del tuo cuore, che
non si stanca di picchiare, e vuole entrare : Ecco, Io sto alla porta e picchio
(Apoc. 3: 20); Risvegliati, Tu che dormi
(Efes. 5 .- 14). Alla porta del tuo cuore,
a tutte le ore, chè tutte le ore sono
■ gravi per l’uomo che cammina lontano
dal suo Signore, e tutte le ore possono
diventare quelle dell’incontro beato col
Signore!
Ma quante volte, amico lettore, il Signore ha picchiato alla porta del tuo
cuore, e tu l’hai udito ed hai detto :
— Ma veram.ente credo che questo non
è per me ; questo deve essere alla porta
del cuore del mio vicino. —
Quanti appelli alla conversione del
tuo cuore, hanno trovato la porta chiusa
ed hai detto :. — Questo va proprio
bene per quel poco di buono di Z ; lui
sì che è immerso nel sonno della morte!
Quante salutari esortazioni ci sono
state fatte, e noi non le abbiamo capite ; le abbiamo udite, abbiamo socchiuso gli occhi, poi abbiamo voltato la
testa dall’altra parte, perchè nessuna
predicazione importuna venisse a turbare i nostri orecchi.
Il giovane ha detto : Si, certo ho
udito, ma credevo che la chiamata fosse
per i vecchi.
L’uomo rispettabile ha detto : Sì,
certo ho udito, ma credevo che la chiamata fosse per i peccatori, per coloro
la cui vita è cagione di scandalo.
E giovani e vechi, e uomini rispettabili e peccatori, tutti hanno udito, e
pochi hanno capito ; le porte sono rimaste chiuse, il sonno ha cohtinuato, la
coscienza è diventata, un poco alla volta,
sempre più insensibile ; siamo diventati
sordi alla voce del Signore.
2
L'ECO-DELLE VALLI VALDESI
Breve storia di canzonette ‘
■■ -,%. >■;- -lif' y ' '
Così potrebbe intitolarsi questo articoletto ; articoletto per modo di dire,
poiché si tratta in realtà del racconto
di un episodio avvenuto, di vita vissuta,
che ci fa sentire ancora una volta la
grande responsabilità nostra individuale, quando non sappiamo coraggior
sámente testimoniare della nostra fede
e ci culliamo in un colpevole silenzio,
mentre una nostra parole nel nome del
Signore potrebbe spingere un’anima ad
uscire da una crisi, incoraggiarla nella
lotta. E questo episodio lo racconta il
giovane pastore Gustavo Bouchard.
« E’ la storia di una giovane di forse
quindici anni ; abitava presso una famiglia dalla quale aveva ricevuto ogni
sorta di buoni consigli sul modo di
comportarsi nella vita, preziosi avvertimenti per evitare i pericoli che minacciano quell’età suscettibile di ogni cattiva influenza. Sembrava invece che
queirambiente veramente cristiano,
quegli ammonimenti più che paterni
avessero l’effetto contrario. Oltre che a
frequentare compagnie poco raccomandabili, s’era fitta in mente di raccogliere, di far collezione per così dire,
di tutte le canzonette dal motivo facilmente orecchiabile, dalle parole facili
a ricordarsi dalla nostra mente insana,
Ed essa pensava, la povera fanciulla, di
possedere un tesoro ; un tesoro di canzonette e di raccontini cinematografici
gelosamente custoditi in una cassetta ;
e nelle ore lìbere, nei ritagli di tempo,
s’immergeva nella lettura di quelle
canzoni, canticchiandole sommessamente, per timore che gli altri la
udissero.
« ...E così era stato per molto tempo,
nonostante i consigli, le esortazioni.
« E così poteva sembrare che consigli ed esortazioni fossero stati cosa
vana ; il tesoro era sempre nel cassetto.
« Eppure qualche cosa accadeva, anzi,
qualcosa era accaduto ; non tutte le parole erano state vane ; una parola era
rimasta, la parola di Dio : Beati i puri
di cuore.
« Ed una sera la fanciulla, quasi
senza rendersene conto, cantava ; due
credenti l’ascoltavano ; avrebbero potuto tacere, far finta di non udire ;
tanto, a che potevano servire le loro
parole, se tante già erano state pronunziate? Pure essi dovevano parlare :
Beati i puri di cuore...
« Ed ecco, mentre l’uno ancora parlava la giovane alzarsi, correre al cassetto, ov’era il suo tesoro, trarne nervosamente il contenuto, e strappare'
sminuzzare quei fogli e libriccini
ch’essa adorava e che per tanto tempo
avevano annebbiata la sua mente e intossicato il suo cuore...
« Un atto impulsivo?
« La realtà ha poi dimostrato che si
trattava di un sentimento intimo di cominciare una vita nuova.
« Un atto impulsivo come ce ne vorrebbero molti, oggi, in cui tanta gioventù delle nostre Chiese si nutre di
quelle canzonette, di quei motivi, senza
parlare di quelle letture che distruggono le nostre più belle energie spirituali ».
PERSÜNAL1A
In uno dei combatimenti più gloriosi
svoltisi in questi ultimi giorni, è stato
ferito gravemente il Ten. Colonnello
Adolfo Rìvoir, figlio del compianto prof.
Alessandro Rivoir di Torre Pellice.
A questo nostro valorosissimo correligionario che conserva nella prova la
serena calma dei forti, i nostri più vivi
auguri di una pronta guarigii>n ì.
ite
Tanti buoni auguri al pìccolo Luciano che è venuto a rallegrare la famiglia del pastore Achille Deodato.
^ Imitazione "
Ogni arte cristiana tende a abolire
' l’imitazione. La festa di Nat^e fu proclamata la principale nel IV^ secolo;
da allora si ha la cristianità stabilita. Il
Salvatore del mondo è, ormai, un bambino. E perchè mai si desiderava tanto
essere salvati da un bambino? Perchè
si pensava : qui, non è più quistione di
imitazione. Essere salvati da un bambino è pressapoco la stessa cosa che
imparare dai gigli e dagli uccelli che
si preferiscono ad un maestro reale. Si
passa così da un estremo all’altro, dì
modo che si accentua unicamente o la
morte di Cristo (per sfuggire all’imitazione) o Cristo bambino.
L’imitazione, ecco quello che noi
dobbiamo nuovamente sottolineare ;
non certo seguendo l’errore quasi comico del medievo ; no, ma nel senso
di testimoniare per la verità e per
essa soffrire. A questo proposito del resto, l’ascesi del medio-evo riceve la sua
importanza ; infatti per poter essere un
testimone della verità, conviene di sapersi sottoporre ad una disciplina di
privazioni... L’errore del medioevo era
di fare dell’ascesi, ecc., dei fini assoluti,
in modo che si copiava Gesù, più che
non lo si imitasse.
Valdese
Novella di I. LOMBARDINI
(Seguito - Vedere numero precedente)
II.
Il padre ebbe ragione : Giulia, non
ostante la sua deficiente istruzione religiosa, fu ugualmente ammessa nella
Chiesa. Veramente, il Concistoro rimase perplesso, nell’esame che ella dovette sostenere, dinanzi alle sue risposte incerte, alla confusione timida e
vergognosa che l’aveva invasa. Ebbe
pietà, il Concistoro, della povera ragazza che sopportava rassegnata la sua
croce, chè croce veramente pesante era
mandare avanti la famiglia, e fu benigno con lei, non negandole la gioia
della Comunione, prima che il padre,
come aveva annunziato, la inviasse per
serva in città. Subito dopo la Comunione doveva andare, perchè Maria, secondo il padre, era ormai sufficientemente grande per fare essa i lavori di
casa e a lui erano necessari i soldi che
Giulia avrebbe guadagnati. Doveva andare Giulia in città, perchè egli aveva
ormai perduto il suo buon posto, e sì
sacrificava a restare in quell’uggioso
villaggio per non essere accusato di
aver abbandonato i figlioli ; già, perchè
andandosene, le male lingue, e il Pastore a capo, sarebbero state capaci anche di dir questo.
Giulia fece la Com,unione : il padre,
bontà sua, il giorno prima le permise di
recarsi al tempio con le compagne per
prepararsi, e il giorno della festa arrivò persino a rassegnarsi di cucinare
lui e di preparare una specie di dolce.
Infine, pensava, era la festa di sua figlia, e, quantunque a lui importasse
ben poco, ella sembrava dare alla Comunione un’importanza straordinaria.
Giulia si recò al tempio accompagnata da una vecchia parente, che era
venuta a prenderla acciocché ella non
dovesse recarsi in chiesa tutta sola,
mentre le compagne più fortunate
erano con la madre, con le zie, in
un’atmosfera di raccolta eppur festosa
felicità, ma ella non indossava, come
le compagne, il vecchio, tradizionale
costume delle donne valdesi, che le ragazze delle Valli indossano appunto il
giorno della prima Comunione, come
un simbolo visibile di appartenenza al
popolo di martiri e alla sua Chiesa gloriosa. Non v’era più, in casa, il vecchio
costume della mamma, che le sarebbe
stato tanto caro, e che forse il padre
aveva venduto, con altre robe, per an
Ora, copiare è impadronirsi solp della
forma esteriore. Ma Cristo non, ha^inse- gnato la povertà in sè stéssa e per sé
stessa, ma la povertà che pérnaette di
testimoniare per la verità.
Errore del medioevo, ma errore pure
quello dell’epoca nostra che omette
completamente l’imitazione,^e fa consistere il cristianesimo ridotto ad una
. semplice dottrina, nell’insegnamento ufficiale, o come materia di applicazioni
estetiche nelle prestazioni artistiche
dell’eloquenza... Kierkegaard.
MODA
E’ una specie di espressione : l’abito
traduce la persona. I. Taine.
Le donne, gli uccelli, i gatti sono le
creature che consacrano più tempo alla
loro persona. C. Nodier.
Vedendo una donna d’età matura
portare un cappello coperto di fiori,
penso sempre aH’ihverno con sulla testa la primavera. S. Pachère.
Un poco attira, molto allontana e
spaventa. Un ragazzo.
La moda è la prefazione di una
donna, talvolta il libro tutto intiero ;
ma un libro ben rilegato, dorato, può
essere perfettamente insignificante.
(Tradotto dalla B. R.). Un bibliofilo.
dare a bere, e non si era azzardata, sicura di riceverne un rifiuto, di domandarne uno nuovo. Vi andò con il suo
solito vestituccio che i giorni precedenti
aveva lavato e stirato alla meglio, un
po’ umiliata lungo la strada, non pensandovi più, poi, quando nel tempio fu
tutta assorta nella preghiera e nella
comprensione dell’atto che compieva.
I sentimenti che provò durante il
culto, le preghiere che, più che per sè
salivano in quegli istanti al trono di
Dio per ì suoi, salivano dall’anima di
Giulia, noi non cercheremo di descriverli : fanno parte della sua anima, che
noi rispettiamo come cosa sacra, e nello
scrivere la veridica storia di una fanciulla delle Valli, che seppe vincere
Ogni difficoltà, e con l’aiuto di Dio, far
trionfare la Fede nella sua anima ed
illuminarne altre, noi non abbiamo bisogno, fortunatamente, di ricorrere ad
alcun mezzo retorico.
Ritornò a casa con Maria che aveva
trovata all’uscita dal tempio. Aveva gli
occhi umidi di pianto, ma felice, si
stringeva al seno, come un tesoro, il
Nuovo Testamento che il Pastore le
aveva solennemente consegnato. Proprio suo era : col suo nome scritto dal
Pastore e l’esortazione a non temere,
perchè Dio era seco. Era il suo Nuovo
Testamento, il suo tesoro.
Appena entrata in cucina, il padre le
borbottò :
— Sei tornata? Era tempo ! Finisci
di far cuocere il desinare, che io non
so come sbrigarmi e Maria ha voluto
venirti dietro. —
II padre se ne andò nell’orto, al fresco, perchè aveva avuto molto caldo,
in cucina, e Giulia si mise, tranquilla
ma subitamente un poco triste, intorno
al fuoco.
Durante il desinare parlarono poco :
Roberto volle vedere il Nuovo Testamento, e leggerne, compitando, la dedica ; Maria accennò al culto, al pianto
di gioia di alcune ragazze, al costume
di altre.
— A proposito di costume - disse a
questo punto il padre di Giulia - prepara le tue cose, chè domani ti porto
in città. (segue)
Abbiamo appreso con vivo dolore la
dipartita per la Patria Celeste della Signora Adele Rons-Bert, in Firenze, all’età di 81 anni. Esprimiamo la nostra
viva simpatia cristiana al marito cav.
Em. Pons, ai figli pastori Davide Pons e
prof. Silvio Pons, alla famiglia tutta.
CRON/lCfl Y/ILDESE
stato parlato, a suo tempo, dell’opera di assistenza spirituale svolta n
favore dei nostri fratelli sotto le armi,
in quesito istante circa 250. E’ noto infatti che si è costituito un Comitato ad
hoc, con sede in Via Manzoni, N. 21, Firenze, che svolge una proficua attività,
di cui già è stato fatto cenno; le singole
unioni poi non dimenticano certamente
i loro soci lontani, in grigio verde. Ct
piace qui di semplicemente ricordare
che, in occasione della festa di Natale,
il Moderatore della nostra Chiesa ha
mandato a ciascuno di questi nostri soldati che, in armi, difendono la Patria,
un fraterno messaggio augurale, ispirato alle più nobili tradizioni del nostro
amor patrio, di schietta ispirazione evangelica. E più di cento cinquanta giovani hanno già risposto, alcuni anche
dàlia linea di combattimento, con lettere che commuovono per la loro viva
riconoscenza e la gioia di essersi sentiti
ricordati. In termini semplici e forti
parlano del dovere che compiono al servizio della Patria e del loro attaccamento alla famiglia spirituale valdese
cui si dichiarano fieri di appartenere. E
ci auguriamo che un estratto di questa
corrispondenza possa, a suo tempo, venir pubblicato, a ricordo e testimonianza.
PERRERO-MANIGLIA. La Domemenica 24 Novembre ebbimo la gradita
visita del pastore di San Germano Chisone, sig. Gustavo Bertin, il quale,
nella sua qualità di membro della Commissione dì Canto Sacro e di capogruppo delle Unioni Giovanili delle
Valli, ha presieduto successivamente la
Scuola domenicale e il culto a Perrero ;
nel pomeriggio, il culto a Maniglia e
l’Unione Giovanile a Perrero. I suoi
messaggi sono stati vivamente apprezzati e lo ringraziamo di cuore per la
sua buona visita.
Le feste natalizie si sono svolte
assai regolarmente, malgrado i tempi ; i
culti molto affollati, rilevante il numero dei partecipanti alla Santa Cena.
Tre celebrazioni al Crosetto, Maniglia e
Perrero hanno allietato tutti i bambini
della parrocchia. Molte persone si sono
adoperate per la buona riuscita dì queste feste : le ringraziamo tutte molto
cordialmente.
*■" Con vera gioia abbiamo visto tornare, già ben ristabilito, l’alpino Guido
Poet, delle Grangette, che era stato ferito nei primi giorni del conflitto italogreco.
Un grave lutto ha colpito la famiglia di Enrico Genre, del Serre di
Maniglia. Il piccolo Renato, di 3 anni
e mezzo, in seguito a grave ustione, è
deceduto, dopo quìndici giorni di atroci
sofferenze, all’Ospedale di Pomaretto.
Il funerale, che ha avuto luogo nel pomeriggio della Domenica 29 Dicembre,
ha dimostrato quanto sia grande e profonda la simpatia per la famiglia così
duramente provata. La potenza della
fede possa alleviare la prova di chi
sente ora la casa così vuota, rivolgendo
lo sguardo verso Colui che è la Risurrezione e la vita.
PINEROLO. Martedì 24 Dicembre, fu
celebrato il matrimonio del nostro fratello Cornelio Vinay, dottore in lettere
colla nostra sorella prof. Anna Maria
Roland, figlia deU’ing. Carlo. Alla funzione nuziale, presieduta dal pastore L.
Marauda, presenziò il fratello dello sposo sig. Valdo, professore della nostra
Facoltà di Teologia, venuto espressamente da Rom.a. Ai giovani sposi, ambedue docenti nelle scuole di Caluso, giungano i nostri migliori auguri di lunga e
felice vita coniugale nel Signore.
— Le nostre celebrazioni natalizie e
di Capodanno si svolsero, come di consueto, con un culto solenne seguito dalla
celebrazione della Santa Cena, nel giorno di Natale e con un altro culto il gior-
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
■-S,a'
no di Capodanno. La festa deU’Albero
per i bambini delle nostre due Scuole
domenicali ebbe luogo la Domenica 22
Dicembre a San Secondo e la Domenica
29 a Pinerolo. Nelle due località furono
svolti dai nostri bambini due ricchi e
I svariati programmi di canti e recite. La
riconoscenza della Chiesa è assicurata a
tutti coloro che, in vari modi, hanno
contribuito alla buona riuscita della festa e ai due fratelli che hanno fornito i
due abeti. Il secondo servizio di Santa
Cena che. a motivo dell’oscuramento,
non potè aver luogo, come gli scorsi
anni, la sera di San Silvestro, si fece la
Domenica 29 Dicembre.
— La « Circolare della Commissione
Finanziaria » è stata distribuita in tutte
le nostre famiglie. La grande maggioranza dei membri della nostra Congregazione ha finora contribuito generosamente pei bisogni della Chiesa e cer
■j, tamcnte risponderà, questa volta anco^ ra, ocn generosità, al nuovo appello ri' voltolo nell’ora grave che volge.
FRALI. Il culto di Natale p stato presieduto dal pastore Roberto Nisbet, DiS rettore del Convitto Maschile di Torre
Si Pellice. Egli ha pure tenuto una interes,<t sante conferenza sulle Diaconesse. Gli
rinnoviamo i nostri più sentiti ringraziamenti per la sua visita tanto gradita.
La tradizionale Festa dei bambini ha
avuto luogo per forza maggiore, la sera
del 31 Dicembre. Per più di due ore abbiamo con gioia udito le recite ed i canti
dei bambini insegnati con molta cura
dai nostri diversi maestri. A tutti quelli
che hanno, in qualche modo, collaborato
alla ottima riuscita della festa, si rinnovano ì nostri ringraziamenti.
Ringraziamo il pastore A. Janavel, il
quale ci ha rivolto il suo messaggio nel
culto del 29 dicembre. La stessa sera la
scuola di Ghigo, letteralmente gremita,
ha assistito con grande interesse, alla
proiezione di diverse scene sulla vita di
• Gesù e di Giovanni Battista.
— Il 14 dicembre abbiamo accom.pagnato all’ultima dimora terrena, la spoglia mortale di Giovanni Stefano Pascal
di Orgere. Nella sua lunga sofferenza
egli è stato sempre sorretto da una
grande fede in Dìo. Alla famiglia afflitta rinnoviamo l’espressione della nostra
profonda simpatia cristiana.
PRAROSTINO. I culti e le riunioni
speciali di Natale e Capodanno sono sta. ti particolarmente solenni per le assemblee imponenti che vi hanno preso parte
e per l’intervento della Corale che sembra, quest’anno, particolarmente attiva.
I tempi tragici che viviamo, portano facilmente l’uomo a riflettere sui grandi
problemi della fede.
— La festa dei bim,bi ha avuto luogo
il pomeriggio del 29 u. s. Ringraziamo
coloro che si sono affaticati per curarne degnamente la preparazione.
— La giovehtù ha avuto la sua serata
di fine anno. Non ostante il numero rilevante degli assenti per forza maggiore, eravamo più di un centinaio. Ottimamente rappresentata anche l’Unione di San Secondo. Abbiamo terminato un anno ed iniziato quello nuovo
nella più schietta comunione fraterna.
II nostro pensiero è stato rivolto ai nostri militari ed abbiamo rimesso l’avvenire di noi tutti nelle mani di Dio.
— Battesimi. Godino Sergio e Cecilia
; di Filippo e Godino Margherita (Saret
to Navarra); Forneron Claudio di Ales■i Sandro e di Godino Margherita (Gaiot);
Paschetto Vanda di Federico e di Gay
Giulia (Baravaiera).
'— Funerali. Rivoir Vanda dì Rinaldo,
spentasi alla Liudera il giorno di Natale
dopo alcune settimane di vita. — Avondet Caterina ved. Robert, di anni 73, deS ceduta il 31 Dicembre a Bamorero. Fino
agli ultimi giorni essa prodigò le sue
, cure alla figlia colpita da polmonite. La
, stessa malattia la rapiva improvvisa' niente ai suoi cari.
RODORETTO. Il culto di Natale ha
riunito, anche quest’anno, un buon numero di fratelli : molti di questi si sono
avvicinati alla mensa del Signore.
La festa dei bambini ha avuto luogo
alle Fontane la sera del 24 Dicembre; si
è svolto un ricco pogramma di poesie,
dialoghi e canti. Ringraziamo la signora
Elena Breusa, la quale, ha accettato volentieri la fatica di preparare così bene
un sì abbondante numero di recite, A
Rodoretto i bambini hanno avuto la loro
festa la sera di Natale. Anche qui abbiamo assistito con piacere al vasto programma presentatoci dai nostri giovani
attori. Alla signora Emma Genre ed al
sig. Aldo Tron va la nostra riconoscenza
per la loro ottima collaborazione nella
preparazione della ben riuscita festa.
Il pastore di Riclaretto, sig. A. Janavel, ha presieduto il culto del 29 dicembre. Lo -ringraziamo del suo ardente
messaggio.
— L’8 Dicembre abbiamo amministrato il sacramento del Battesimo alla
piccola Elina Luigia Tron, di Ernesto e
di Grill Cesarina, di Campo del Clot. Il
Signore benedica questa bimba e aiuti i
genitori a mantenere le loro promesse.
VILLAR PELLICE. Come ottima
preparazione a celebrare la venuta del
Salvatore, abbiamo avuto la gioia di ricevere, il 5 dicembre, la visita del pastore Gustavo Bertin di San Germano,
che ci ha molto beneficati con la sua
calda predicazione cristiana al culto
della mattina ed al raduno unionista
Bobbiese-Villarese, che ebbe luogo il
pom.eriggio nel nostro tempio, con il
gradito concorso pure del nostro caro
collega di oltre Subiasco.
Culti delle solennità. L’ora grave che
il mondo attraversa ha contribuito a
rendere più intimi e più solenni i nostri
culti di Natale, di fine e di capo d’anno.
La tradizionale festa dei bambini, il pomeriggio della vigilia di Natale, preparata e diretta con cura dalle Direttrici
delle nostre Scuole domenicali, con l’aiuto prezioso delle Insegnanti, ha avuto
il miglior esito. Essa è stata resa possibile dal volonteroso concorso di molti amici dei nostri piccoli: le signore Bonnet del Centro che hanno offerto un
dono ammiratissimo, le giovani ed i giovani unionisti, i donatori di cui la generosità ci ha permesso dì non deludere
in nulla l’attesa di oltre 270 cari marmocchi.
— Buona e raccolta assem,blea al culto di Natale, rallegrato dall’esecuzione
di un bel coro di circostanza, da parte
della nostra corale, diretta dal signor
Enrico Bouissa, e buona assemblea pure
al culto serale di fine d’anno, malgrado
il freddo e le strade pericolose. Abbiamo ricordato davanti a Dio i nomi dei
23 compagni di pellegrinaggio che, nel
corso dell’anno terminato, sono stati richiamati dal Padre.
Dopo il culto serale di fine d’anno, i
giovani delle diverse unioni parrocchiali
si sono riuniti in buon numero nei loro
locali per attendere insieme l’anno nuovo. Una graziosa scenetta preparata dalle giovani, qualche recitazione, dei canti, la tradizionale pesca dei doni reciproci fra i giovani e le giovane, ancora il
canto di un inno e, in preghiera abbiamo varcato la soglia dell’anno 1941 e
terminata la simpatica riunione.
Anche a Capodanno, malgrado il tempo proibente, una buona assemblea si
è riunita nel tempio per celebrare le
Bontà dell’Eterno ed implorare il Suo
aiuto all’inizio di una nuova tappa del
cammino.
Tutte queste riunioni sono state allietate dalla presenza di parecchi nostri
soldati, giunti fra noi in breve licenza
od in brevissimo permesso. Li abbiamo
portati sempre in preghiera davanti a
Dio tutti i nostri 60 soldati villaresì che,
sulle montagne nevose ed anche sul
mare od in Patria compiono silen dosemente il loro alto dovere. E non abbiamo dinaentìcato tutti gli altri nostri
cari lontani.
Dipartenze. Siamo stati chiamati a
presiedere, in queste ultime settimane,
le esequie di quattro fratelli e sorelle :
Berton Maria fu Stefano, serenamente
addormentatasi nel Signore, al Ciarmis,
l’8 dicembre, in età di 86 anni ; Geymonat Maria nata Gönnet fu Giuseppe del
Toupioun che ci ha lasciati in seguito a
violenta malattia, il 24 dicembre, in età
di 56 anni ; Giraudin Maria Maddalena
vedova Vemè, deceduta, dopo lunghe
sofferenze, al Ci.arjhis (Boueras) .il 29
dicembre, in età di 73 anni ; Demaria
Giuseppe Domenico fu Giovanni d.’partitosi dai suoi cari, dopo molti mesi di
malattia, al Teinau, il 2 gennaio, in età
di 70 anni.
« L’Iddio di ogni consolazione >» consoli e fortifichi le famiglie che sono nella prova. j.
VILLASECCA. La festa dei bambini
della nostra Scuola domenicale ha avuto
luogo nell’antico tempio di Villasecca,
domenica 22 dicembre. Al programma'
di recite e di canti ha fatto seguito una
serie di bellissime proiezioni sulla vita
di Gesù. La festa dei bambini ha ancora
avuto luogo al Trussan lunedì 23 dicembre, e all’Unione Giovanile dei Chiotti
la sera del 25.
Il culto di Natale è stato quest’anno
un po’ meno frequentato del solito à
causa forse del cattivo stato delle strade
ed a causa sopràtutto di numerosi assenti, a cui mandiamo un affettuoso saluto.
— Il 29 dicembre decedeva al Lin-'
sard, la sorella Tron Caterina vedova
Refour. Alla figlia Eleonora che l’ha curata con devozione ed a tutti i parenti
esprimiao ancora la nostra simpatia cristiana. ' ' ,,
.—Il culto del 29 dicempre è,stato
presieduto dal pastore Genre., Mentre
lo rillgraziamo per il suo messaggio esprìmiamo a lui ed ai suoi la nostra
profonda simpatia per la grande prova
subita.
ORESTE FRASCHIA e famiglia, profondamente commosso per le parole di
conforto pronunciate sulla tomba del
padre
ALBERTO FRASCHIA
ringrazia il pastore sig. Roberto Comba
e chi prese fraternamente parte al suo
dolore.
San Germano Chisone,
4 gennàio 1941-XIX.
SI culi«» di fm
(Meditazioni preparate sui testi del Calendario Biblico della Chiesa Morava)
Lunedi Lettura: S'almò 113: 114.
13 Gennaio Auendo di questo stesso fidanza : che colui che ha cominciata in
voi l’opera buona la compirà fino al
giorno di Cristo Gesù.
Filipp. 1: 6.
- Dio è il primo e l’ultimo anche nell’opera della santificazione cristiana. Il
primo; Dio è l’autore della nostra vita
religiosa; Dio crea in noi la fede, la
conserva e la sviluppa. L’ultimo: Dio
perfeziona l’opera che ha cominciato in
noi; pone rultima pietra alla costruzione della vita spirituale. Questa certezza non ci induce al rilassamento, chè
anzi dobbiamo sempre vegliare, ma ci
dà quel senso di sicurezza e di pace che
non avrem,mo se sapessimo che la nostra
santificazione dipende esclusivamente
da noi, dalla nostra buona volontà, dalle
nostre povere opere, guastate ancora
dalla soddisfazione che ci dà il compimento di esse.
Martedì Lettura: Marco 2: 13-17.
14 Gennaio Perciocché tutte queste cose
son per voi; acciocché la grazia, essendo
abbondata, sovrabbondi per il ringraziamento di molti, alla gloria di Dio.
2 Cor. 4: 15.
Quando consideriamo tutti i doni
della grazia di Dio, tutte le ricchezze
largiteci dal Signore in Cristo, un sentimento deve scaturire spontaneo dalla
nostra anima: il sentimento della riconoscenza. E questa, oltre ad essere un
dovere verso Dio che dobbiamo glorificare, è un privilegio che arricchisce
ancora la nostra vita; la riconoscenza
reca con sè gioia del continuo rinnovata.
E la gioia del credente è ancora omaggio al Signore e glorificazione di Dio.
Mercoledì Lettura: Marco 2: 18-22.
15 Gennaio Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto per rimetterci
i peccati e purgarci di ogni iniquità.
1 Giov. 1 : 9.
Apriamo il nostro cuore a Dio senza
nascondere nulla. Perchè la diagnosi del
medico sia possibile occorre che il paziente sveli tutti i sintomi che possono
condurre all’identificazione della malattia. Esaminiamoci non alla luce della
nostra ragione o dei nostri criteri morali, ma alla luce della divina radioscopia. Non cerchiamo di sfuggire, non invochiamo attenuanti.
A chi si riconosce peccatore e si pente
Dio perdona:'Dio è fedele alle sue promesse Dio perdona in Cristo, il perdono lo abbiamo nel sacrificio di Cristo;
Dio è giusto.
Giovedì Lettura Marco 2: 23-27.
6 Gennaio Affinché noi siamo la fattura di esso, essendo creati in Cristo Gesù a buone opere le quali Dio ha preparate acciocché camminiamo in esse.
Ef. 2: 10.
L’opera veramente buona nasce dalla
fède, è animata dall’amore e tende a
rendere gloria a Dio. Tale opera è frutto
dell’uomo rinato in Cristo. L’uomo naturale non può produrre altro che opere malvage, come la pianta selvatica dà
frutti acerbi. Soltanto in seguito alla
nuova nascita in Cristo siamo abilitati
a produrre opere buone. Non per nostro
merito, ma perchè Dìo feconda la nostra
opera mediante lo Spirito Santo. Operiamo dunque, ma sempre in umiltà,
sempre ricordando che quando avessimo fatto tutto il dover nostro, siamo ancora servi inutili.
Venerdì Lettura: Marco 3: 1-6.
17 Gennaio Jo posso ogni cosa in Cristo
che mi fortifica. Fil. 4; 13.
Ogni cosa: senza eccezioni, senza limitazioni. Noi che lamentiamo sempre
la nostra debolezza, la nostra incapacità, comprendiamo male la dichiarazione apostolica. La comprenderemo meglio quando penseremo alla fonte della
forza di San Paolo : Cristo. E’ in lui che
siamo più che vincitori di tutte le nostre
difficoltà; noi, qualunque sia la nostra
debolezza naturale, più che vincitori,
qualunque sia l’asprezza della lotta.
Noi possiamo ogni cosa... e non è sfacciata baldanza, perchè la nostra forza
non è nostra ma dì Colui che ci fortifica, Cristo benedetto in eterno.
Sabato Lettura: Marco 3: 7-19.
18 Gennaio Noi l’amiamo perch Egli ci
ha amati prima. 1 Giov. 4: 19.
La luna riflette la luce del sole; così
noi riflettiamo l’amore di Dio; amiamo
perchè Dio ci ha amati. Il nostro amore
naturale è sempre inquinato di egoismo;
pensiamo di amare il prossimo e invece
amiamo sempre e soltanto noi stessi. Il
vero amore è risposta all’amore di Dio, è
eco dell’amore di lui. Pertanto se non
amiamo è segno che non abbiamo ancora conosciuto l’amore del Signore,
che non abbiamo ancora esposto la nostra anima all’azione vivificante di lui.
Se non amiamo siamo ancora nell’ombra
della morte. R
Domenica 19 Gennaio
Leggere la meditazione in prima pagina
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L'ECO DELLE VALLI VALDESI • '
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Pondàta nel 1901. ^
Ha per scopo la preparazione di
giovani cristiane, che desiderano consacrare interamente la loro vita al
Signore, curando i sofferenti.
Si mantiene mediante offerte volontarie.
Diaconesse felici I Un'Ideale lungaRienfe sognato che si può attuare nella
vita delle nostre giovani.
« In verità vi dico che in quanto l'avete
fatto ad uno di questi miei minimi fratelli
l’avete fatto a me ». (Gesù).
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IndiriZEi di Chiese Valdesi
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Cand. Theol.
Edoardo Aime.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Luserna San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Ferrerò — Pastore : Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu,
Frali — Pastore : Arnaldo Genre (incaricato).
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Piarostino — Pastore : Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore ; Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore ; Arnaldo Genre.
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Villar Pellice
hier.
Pastore : Roberto Ja
Abbazia — « Chiesa di Cristo » Culto
ore 16 ^ Pastore : Carlo Gay, da
Fiume.
Aosta — Chiesa : Via Croce di Città, 11
-—Pastore : Vittorio SubUia.
Barga — Chiesa Valdese (da Pisa).
Bari — Chiesa Valdese — Pastore ; A.
Miscia - Via Tanzi, 33.
Bergamo — Chiesa : Viale Vittorio
Emanuele, 4 — Pastore: Mariano
Moreschini - Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella — Chiesa : Piazza Funicolare Culto la P, 3®, 5“ Domenica del mese
(da Ivrea).
Bordighera — Chiesa ai Piani di Vallecrosia — Pastore : Davide Pons Piani di Vallecrosia (Imperia).
Borréllo — Chiesa Valdese (da Carunchio).
Brescia — Chiesa : Via dei Mille, 4 —
Pastore : Davide Forneron, ivi.
Brindisi — Chiesa Valdese : Via Congregazione (da Taranto).
Caltanissetta — Chiesa : Via B. Gaetani, 50 (da Riesi).
Campobasso — Chiesa Valdese (da San
Giacomo).
Carema — (da Ivrea) - 2“ Domenica.
Carunchio — Chiesa Valdese — Pastore:
Liborio Naso.
Chiesa Valdese (da
Castelevenere
Ivrea).
Catania — Chiesa : Via Naumachia, 20
— Pastore : Teodoro Balma, ivi.
Cerignola — Chiesa Valdese (da Or
sara).
Como — Chiesa : Via Rusconi, 9 — Pastore : Carlo Lupo - Via T. Grossi, 17.
Coazze — Chiesa Valdese — Pastore :
Francesco Lo Bue.
Corato — Chiesa Valdese : Corso Mazzini, 27 (da Bari).
Cormaiore — Chiesa Valdese — Pastore : Vittorio Subilia.
Fclonica Po Chiesa Valdese — Pa
store : Lami Coi'sson.
Firenze — Chiesa : Via dei Serragli, 49
— Pastore : Emilio Corsani, ivi —
Chiesa : Via Manzoni, 21 - Pastore :
Tullio Vinay, ivi.
Fiume — Chiesa : Via Pascoli, 6 e 8
(Culto ore 10) — Pastore : Carlo Gay,
presso Wiltsch - Via Baccich, 5.
Forano Sabino (Rieti) — Chiesa Valdese — Pastore : Enrico Pascal.
Genova — Chiesa : Via Assarotti —
— Pastore : Francesco Peyronel' Via Curtatone, 2.
Grottaglie — Chiesa Valdese (da Taranto).
Grotte (Agrigento) —■ Chiesa Valdese
(da Riesi).
Ivrea — Chiesa : Corso Botta, 5 — Pastore : Arturo Vinay. - Casa Bavera Piazza d’Armi.
La Maddalena — Chiesa Valdese (da
Roma).
Latiano — Chiesa Valdese (da Taranto).
Livorno — Chiesa : Via G. Verdi, 3 —
Pastore : Alberto Ribet, ivi.
Lucca — Chiesa : Via G. Tassi, 18 (da
Pisa).
Mantova — Chiesa : Via Bacchio, 5 (da
Felonica).
Messina — Chiesa : Via Laudarne, 18
— Pastore : Seiifredo Colucci - Via
Laudarne, 16.
Milano — Chiesa : Piazza Missori, 3 —
Pastore : Enrico Tron - Via Euripide, 9 — Coadiutore : Cand. Theol.
Alfredo Rostain.
Napoli — Chiesa : Via Duomo, 275 —
Pastore : Achille Deodato - Via Cimbri, 8.
Órsara di Puglia — Chiesa Valdese —
Cand. Theol. Gustavo Bouchard.
Pachino — Chiesa Valdese.
Palermo — Chiesa Valdese : Via Spezio, 43 — Pastore : Neri Giampiccoli,
ivi.
Pescolanciano — Chiesa Valdese (da
Carunchio.
Piani di Vallecrosia — Pastore : Davide
Pons - Istituto Femminile Valdese.
Piazza Armerina — Chiesa Valdese (da
Catania).
PiedicfLvallo — Chiesa : Via Carlo Alberto - 2® Domenica del mese (da
Ivrea).
Piombino — Chiesa Valdese (da Livorno).
Pisa — Chiesa : Via Derna, 15 — Pastore : Attilio Arias - Viale Giovanni
Pisano, 33.
Reggio Calabria — Chiesa Rione San
Marco : Via Possidonia, 4 (da Messina).
Riesi — Chiesa Valdese : Via Farad, S
— Pastore : Enrico Corsami.
Rio Marina — Chiesa Valdese (da Livorno).
Rocchenere — Chiesa Valdese da Messina).
Roma — Chiesa di Via IV Novembre,
107 - Pastore : Virgilio Sommani, ivi
. — Chiesa di Piazza Cavour - Pastore : Paolo Bosio - Via Marianna
Dionigi, 57.
Salle — Chiesa Valdese (da San Giacomo).
Sampierdarena — Chiesa : Via A. Càntere, 16 —- Pastore : Alfonso Alessio Via Milano, 8-8-F - Genova.
San Giacomo degli Schiavoni — Chiesa
Valdese.
Sanremo — Chiesa : Via Roma, 8 —
Pastore : Giovanni Bonnet, ivi.
Santa Lucia di Quistello — Chiesa Valdese (da Felonica).
Santa Maria di Licodia — Chiesa Valdese (da Catania).
Schiavi d’Abruzzo — Chiesa Valdese —
(da Carunchio).
Siena — Chiesa : Viale S. Domenico, 5
(da Firenze).
Susa — Chiesa : Via Umberto I, 14 (da
Torino).
Taranto — Chiesa : Via Pupino, 16-20
(angolo Via Di Palma) — Pastore :
Giuseppe Castiglione - Via F. Crispi, 28.
Torino — Chiesa : Corso Vittorio Emanuele II (angolo Via Principe Tommaso) - Cappella : Corso Principe Oddone, 73 — Pastori : Elio Eynard Via Pio Quinto, 15 .— Roberto Comba
- Via Berthollet, 34.
Torrazzo Piemonte — Chiesa Valdese
(da Ivrea) — 2® Domenica.
Tramonti di Sopra — Chiesa Valdese
(da Venezia).
Trieste — Chiesa : Via S. M. Maggiore
- Pastore : Guglielmo Del Pesco Piazza Libertà, 6.
Venezia — Chiesa : Palazzo Cavagnis
(S. M. Formosa) — Pastore : Ernesto
Ayassot, ivi.
Verona — Chiesa : Via Duomo (angolo
Via Pigna) — da Brescia.
Viering — Chiesa Valdese (da Aosta).
Vittoria — Chiesa Valdese — Pastore :
Arturo Mingardì - Va Garibaldi, 60.
Cappellano Militare Valdese — Tenente
Ermanno Rostan - Quartiere Generale
- Divisione Alpina Taurinense - Posta Militare 200.
Zurigo — Chiesa Evangelica di lingua
italiana (Waldenserwerk) — Bethaus
Wiedikon (Schlossgasse) — Pastore :
Alberto Fuhrmann - Steinstrasse 28,
Addis Abeba (A. O. I.) — Capitano
Giovanni Bertinatti - Comando Presidio Militare.
Altri gruppi di fedeli sono reg
mente visitati dai pastori delle Ci
nità vicijie.
Ufficio di Presidenza della Tavola Valdese — Prof. Ernesto Comba, Moderatore - Pastore Guido Comba, Cassiere — Via IV Novembre, 107 Roma (101).
Facoltà di Teologia — Via Pietro Cossa,
42 - Roma (126) — Professori : Ernesto Comba, Davide Bosio, Valdo Vinay.
Liceo-Ginnasio Pareggiato - Torre Pellice — Preside : Prof. Adolfo Tron.
Libreria Editrice Claudiana - Torre
Pellice — Direttore : Pastore Paolo
Co'isson.
Commissione Pubblicazioni : Prof. Ernesto Comba, Moderatore - Prof. Giovanni Miegge - Pastore Paolo Coisson.
Convitto Maschile - Torre Pellice —
Direttore : Pastore Roberto Nisbet.
Orfanotrofio Maschile - Pomaretto —
Direttrice : Sig.na Adele Pons.
Orfanotrofio Femminile - Torre Pellice
— Direttrice : Sig.na Lidia Fini.
Istituto Femminile Valdese - Vallecrosia — Direttore : Pastore Davide
Pons.
Orfanotrofio Maschile (Istituto Gould) Via dei Serragli, 49 - Firenze — Direttore : Pastore Emilio Corsani.
Istituto Evangelico Femminile - Via
del Gignoro, 40 - Firenze — Direttrice : Sig.na Alice Huber.