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ECO
DELLE miLI VALDESI
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICE
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCVII - N. 17
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TORRE PELLICE — 28 Aprile 1967
/Vmmìn. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
Sia santificato
a Tuo nomo
Nel chiedere a Dio « sia santificato il tuo nome », gli chiediamo
che egli faccia valere la sua causa, e che in questa azione inserisca
anche noi come credenti in Gesù Cristo Signore.
Dio è santo; e la chiesa dei discepoli di Gesù Cristo è impegnata
a manifestarlo e proclamare in atti e parole che così è, che essa ci
crede.
La santificazione del nome di Dio non è un problema da risolvere a tavolino ma fra gli uomini, perchè qui è tutto cfuanto il comportamento della nostra vita che è messo in questione : è precisamente sul terreno pratico che il nome di Dio è onorato o bestemmiato, servito o tradito.
« La voce del sangue di tuo fratello grida a me » dice Dio a
Caino. « Non terrò per innocente chi avrà usato il mio nome invano »
(Esodo 20: 7).
Cristo si è fatto queU’uomo (Luca 10: 25-37) assalito a morte dai
violenti, e lasciato là a morire dai religiosi. Un figlio di Dio è colpito
e lasciato perdere...
La preghiera è fatta « nel nome di Gesù Cristo », come Cristo,
per l’uomo, affinchè l’uomo sia amato e servito in tutta la sua « umanità ». E’ preghiera contro ogni sorta di soprusi, violenza, discriminazioni, opjjressioni, contro ogni riduzione dell’uomo a livello di
macchina, contro ogni disumanizzazione dell’uomo che voglia farlo
essere di meno o di più che « uomo ».
Il nome di Dio è calpestato negli uomini calpestati.
E in presenza delle situazioni in cui uomini sono calpestati da
uomini, noi facilmente guardiamo e ci lamentiamo, osserviamo e diciamo che questo mondo non va!, e — politica del guardare dalla finestra — ne discutiamo...
Ma finiamo coll’abbaiare alle stelle, perchè « non impegnati »
per definizione, finiamo col non parlare nè agli uni nè agli altri, assumiamo l’inutile figura del « censore » che stigmatizza da lontano, sicuro della giustizia della sua etica professionale o personale; e lasciamo che, indisturbati, gli assassini ammazzino, i violenti opprimano,
i morti per incuria si ammassino gli uni sugli altri, le guerre e le
aggressioni siano contrabbandate per azioni di giustizia e di difesa
della cosiddetta « civiltà cristiana ».
Per mezzo del profeta Ezechiele (cap. 33) Dio aveva detto che il
suo popolo è stabilito come « Sentinella », —^ che sa vedere e sa gridare per avvertire! —. ma noi siamo piuttosto dei cc cronisti » che, tra
l’altro, arrivano sempre dopo...
Non elevare la voce di protesta, in nome di Dio, contro 1 ingiustizia comunque si manifesti, e qualunque sia il nome dell oppressore e del violento da pronunziare, significa, da parte delle chiese che
chiedono che « il nome di Dio sia santificato », firmare la propria
condanna all’abbandono degli uomini a sè stessi, e ad essere abbandonate da parte di Dio, perché non credono più nella propria vocazione: per le chiese non c’è pericolo maggiore che quello di pregare
(( Padre nostro » e poi dare l’impressione di esitare tra la verità e la
menzogna, tra il sì e il no, tra le tenebre e la luce (la politica della
non compromettente « via di mezzo », delle dichiarazioni « generiche ») e conservare il SILENZIO (la politica di Pilato); però, non basta non collaborare attivamente coll’oppressore; è collaborazione anche la non-belligeranza; anche il non prendere posizione, il non
chiamare male male, è alleanza col più forte e col più violento.
Il cristiano non è un « osservatore » ma un combattente. Dio si
è fatto combattente per l’uomo. Il cristiano è stato fatto « fratello di
Abele »... Guido Colucci
m IVCONTRO A RIES!
Per
della
un rinnovamento
situazione siciliana
Nei giorni 15 e 16 aprile si è tenuto
a Riesi un ira'ontro tra persone e
gruppi, di ispirazioni diverse, operanti in Sicilia, per la ricerca di una possibile azione comune intesa a rinnovare l’attuale situazione siciliana.
È stato premesso ohe il numero di
quanti sono inquieti per l’attuale politica italiana va di giorno in giorno
aumentando. Ci troviamo di fronte ad
un vero pericolo quanto a democrazia
e a vita politica in genere. Per mancata realizzazione di una concreta autonomia, per il clientelismo politico,
per la corruzione nelle amministrazio
Selle iiostfe Comuüitá
sei prossiDii
jliorDi...
— a ROMA, dal 22 al 26 aprile si
tengono le periodiche sedute della Tavola Valdese, con un ordine del giorno assai carico ; oltre a varie questioni
particolari e locali, i temi di maggiore
importanza allo studio sono 1) l’abbozzo di un piano di sistemazione del
campo di lavoro per l’anno 1967-68,
2) elaborazione del bilancio preventivo per il 1967-68, salvo le modifiche che
il Sinodo vorrà eventualmente apportarvi.
— a ROMA, sabato 29 aprile, U professor Valdo Vinay, della Facoltà Valdese di Teologia, terrà nel quadro del
Centro Evangelico di Cultura una
conferenza su «Tja prima e la secon
da Riforma nel passato e nel presente
della Chiesa Valdese», in occasione
del 450» anniversario della Riforma
del XVI secolo.
— a PINEROLO, domenica 30 aprile, festa di canto delle Valli Chisone
e Germanasca.
— a TARANTO, domenica 30 aprile,
in augurazione dei nuovi locali.
— a CERIGNOLA, luned’;_ 1 maggio, convegno dei Consigli di chiesa
della Puglia, con partecipazione del
Moderatore e di alcuni membri della
Tavola.
— in tutte le comunità valdesi, domenica 7 maggio, « domenica della famìglia cristiana » (colletta a favore
dei nostri orfanotrofi).
— a VIERING (Valle d’Aosta), giovedì, 4 maggio (Ascensione) avrà luogo un convegno delle comunità dell’alto Piemonte; tema; «Il rispetto
della persona umana», parleranno il
past. Ermanno Rostan, un giovane di
Ivrea, la sig.na Evelina Pons; il culto
del mattino sarà presieduto dal pastore Giovanni Peyrot.
iiiiiuimiiiiiiiiimiiimMiiiiiiiii’iiiiiiiiiMiitiiiitmiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiimiii
itiiiiiiiiMiMiiiiiimi
iiiiMiiimiitiiiiiiMiiiimmitiiii'
Le Chiese e le questioni internazionali
L’AIA (soepi) — I 60 delegati delle Chiese di tutto il mondo che hanno partecipato al
colloquio dell’Aia patrocinato dal C.E.C. hanno affermato il diritto e il dovere delle Chiese di impegnarsi negli affari internazionali.
Tuttavia, è stato pure affermato ohe « le
Chiese non sono tenute a commentare in
modo costante l’attualità internazionale. Una
Chiesa ciarliera non per questo è una Chiesa
profetica e vi è pure un tempo in cui serbare il silenzio ».
Ecco la conclusione del rapporto sulle basi
teologiche dell’impegno delle Chiese in campo internazionale. Sono stati pure affrontati
i problemi prioritari di un lavoro futuro in
questo campo, come pure 1 organizzazione e
le strutture necessarie per affrontarli.
Il colloquio aveva lo scopo di riesaminare
il lavoro della Commissione delle Chiese per
gli Affari Internazionali, organismo creato
nel 1946 e che alTAssemblea di Amsterdam (1948) è divenuto un’agenzia del C.E.C.
I risultati del colloquio saranno comunicati
al Comitato centrale del C.E.C. che si riunirà a Creta nel mese di agosto.
« Il criterio essenziale per determinare il
momento in cui la Chiesa deve parlare •
ha dichiarato il gruppo di lavoro teologico —
deriva dalla preoccupazione della Chiesa per
l’uomo, illuminata com’essa è daU’Evangelo,
tutte le volte che la vita umana è minacciata o che c’è possibilità di conferirle un valore maggiore. La voce della Chiesa deve risuonare quando nessun altro parla; la Ghie-sa ha il dovere di prendere posizione quando
la verità è conosciuta ma non rispettata o
quando gli uomini non osano proclamarla ».
Il rapporto indica poi che coloro che nella
Chiesa hanno la responsabilità di rappresentarla, « sono legati più al loro modo di comprendere la volontà di Dio in questa o quella
situazione, che dal punto di vista maggioritario delle Chiese membri. Essi possono talvolta avere il dovere di parlare per avvertire o consigliare una o più Chiese membri ».
Non è necessario di definire esplicitamente « la giustificazione teologica di ogni azione o dichiarazione particolare — ha affermato il gruppo di lavoro —. Il carattere cristiano di una dichiarazione non dipende dalla sua forma esteriore o dalla sua provvista
di citazioni bibliche, ma dalla natura della
verità che esprime e dalla pertinenza con cui
è formulata ».
Il rapporto dichiara ohe le Chiese hanno
il dovere di essere perfettamente informate
sui problemi di cui parlano e al tempo stesso « di avere il coraggio di rischiare di sbagliare. Esse devono far comprendere che
le loro decisioni hanno un carattere umano,
soggetto alle nostre limitazioni, ma anche,
lo auspichiamo, illuminate dallo Spirito Santo. Non dobbiamo neppure ignorare Tambiguità di ogni scelta politica, nè cercare di
sfuggire per questo all’azione ».
Il gruppo di studio e discussione sulle basi
teologiche dell’impegno delle Chiese era
presieduto dal dr. Z. K. Matthews, amhajciatore del Botswana alle Nazioni Unite.
II gruppo incaricato di tare raccomandazioni circa i problemi importanti e urgenti
ha messo in evidenza tre speci di problemi.
la rappresentanza presso le N.U. dei governi
e di altri organismi, la ricerca, il dialogo.
Nel primo settore si può notare: la difesa
dei diritti dell’uomo, compresi quelli dei rifugiati, dei migranti e delle vittime della
povertà, della fame e della malattia; il colonialismo e il neocolonialismo, l’intolleranza
razziale ed etnica; la promozione positiva
della pace. In merito alla ricerca, è stato rilevato: una politica per uno sviluppo economico e sociale; i mutamenti delle strutture
internazionali; l’etica dell’impiego della violenza per assicurare un mutamento economico e sociale; la presa della rivoluzione
tecnologica sulla comunità mondiale. A proposito del dialogo, il gruppo di lavoro ha
proposto di riunire persone che hanno una
conoscenza approfondita su problemi particolari, quali i conflitti^ fra htati confinanti
e diversi problemi culturali, ideologici e teologici.
Si è pure parlato di « collaborazione efficace » con la Chiesa cattolico-romana su questo o quel problema, « per quanto possibile ».
Le Chiese devono pure essere pronte a collaborare con uomini che non condividono la
loro fede o anche con coloro che non hanno
alcuna fede. Questo secondo gruppo era presieduto da Irwin MiUer, industriale americano e dirigente laico delle Chiese di Cristo
(« Discepoli di Cristo »).
Il past. Emilio Castro, dell’Uruguay, segretario esecutivo della Commissione provvisoria per l’unità evangelica nell’America latina, teneva la presidenza del colloquio. Per
dar modo al manifestarsi di nuovi punti di
vista, oltre due terzi dei partecipanti non
avevano alcun rapporto con la CCAI.
ni, in Sicilia le cose vanno ancora peggio. Siamo, perciò, ad un bivio: o rimanere immobili a guardare la rovina
della cosa pubblica, limitandoci a criticare quel che avviene, oppure prendere sul serio le nostre responsabilità
di cittadini ed intervenire nella situazione.
Si è osservato che in Sicilia seno
molti i gruppi che lavorano onestamente per 11 rinnovamento della coscienza di cittadini e tutti avvertono
che solo un mutamento di mentalità
può dare una svolta alla vita del nostro popolo; ed anche sono molti gli
uomini che soffrono dell’attuale situazione di partitocrazia e di funzionarismo dei partiti per la quale la libertà viene completamente compromessa.
Si è rilevato che è essenziale comprendere e far comprendere ohe la
politica vera è quella del servizio e
non del profitto e della affermazione.
Si tratta di servire il popolo e non di
servirsi d’esso per il proprio interesse,
di dare e non di prendere. Occorre
non solo moralizzare la vita politica,
ma anche impegnarla realmente in
probleimi concreti e svolgere un’azione di coordinamento e di comprensione fra le varie componenti dei partiti
per azioni di diretto interesse popolare.
A conclusione dell’incontro si è
unanimamente concordato di costituire una JUbera Assemblea ohe, ad
analogia della Resistenza, il cui senso era nel servizio al popolo e non
nella corsa al potere, possa raccogliere molte energie per im’azione cu denuncia del malcostume e del dilagare
aeila corruzione e soprattutto di prolondo rinnovamento e di ricostruzione
ueua vita pubblica, azione che potrà
scaturire soltanto attraverso la presa
ai coscienza delle proprie responsabilità e Timpegno diretto dei siciliani.
Intine si è deciso che la Libera As
semblea si radunerà verso la fine di
giugno per proseguire il suo lavoro di
impegno e coordinamento.
All'incontro hanno partecipato fra gli altri : Rocco Alabiso (Servizio Cristiano, Riesij; Lorenzo Barbera Comitato Intercomunale della Valle del Belice); Marco Bonavia e Signora (Nuovo Sud); Béatrice Borne
(Servizio Cristiano, Riesi); Roberto Boscaino; Alfonso Campanile (Scrittore) e Signola; Oscar Carnicelb (Pittore); Avv. Domenico Cavaleri; Salvatore Contorno (Gruppo
Centro Studi di Bisaquino); Avv. Antonino
Cremona; Avv. Ugo Costa (Nuovo Sud);
Calogero Cusumano; Vincenzo Cusumano;
Padre Jean-Albert Derrien; Prof. Carlo Doglio; Angelo Fasulo e Signora (ACLl);
Prof. Fausto Fumi e Signora; Nicola Giordano; Sen. Simone Gatto; Dr. Bernardo
La Rosa; Prof. Corrado Leonardi; Professor Ernesto Licata (Comitato Cittadino
di Licata); Dr. Giacomo Lo Presti; Dr. Stefano Micciancio; Biagio Nalbone; Professori Ugo e Beatrice Palma; Angelo Pantaleone; On. Michele Pantaleone; Carme
10 Pirrera (Nuovo Sud); On. Antonino Ramirez; Giuseppe Ricca (Gruppo Centro
Studi di Bisacquino); Leonardo Sciascia
(Scrittore); Prof. Mario Silvestri (rivista;
11 Dialogo); On. Francesco Taormina;
Prof. Antonino Uccello (Scrittore) e Signora; Dr. Giuseppina Vetri; Stefano Vilardo (Poeta); Giò Vinay (Servizio Cristiano, Riesi); Past. Tullio Vinay (Servizio Cristiano, Riesi).
Alcuni punti per un progranima
Il gruppo del Servizio Cristiano a Riesi,
in vista dell’incontro amichevole di cui sopra,tenuta a Riesi il 15-16 aprile, aveva
tracciato alcuni punti per la discussione;
li riportiamo qui sotto, da un comunicato
stampa.
Il numero di quanti sono inquieti per
l’attuale situazione politica italiana va di
giorno in giorno aumentando. Ci troviamo
di fronte ad una iituazione veramente pericolosa quanto a democrazia e a vita politica in genere. Per mancata realizzazione
di una concreta autonomia, per il clientetelismo politico, per la corruzione nelle amministrazioni, in Sicilia le cose vanno ancora peggio. Siamo, perciò ad un bivio ; o
rimanere immobili a guardare la rovina
della cosa pubblica, limitandoci a criticare
quel che avviene, oppure prendere sul serie lo nostre responsabilità di cittadini e
intervenire nella situazione.
no che solo un mutamento di mentalità può
dare una svolta alla vita del nostro popolo;
— ci sono moltissimi uomini che soffrono dell’attuale situazione di partitocrazia
e di funzionarismo dei partiti per la quale
la libertà viene compretamente compromessa. Questi sono accomunati da un medesimo « sentire » ma non collegati fra loro;
— ci sono non pochi che si sono ritirati
dagli interessi politici perchè scandalizzati
daH'andamento delle cose ma che uscirebbero dal loro letargo laddove sorgesse una
speranza di vero rinnovamento (vedi la
frattura fra cultura e politica);
— tanto gruppi che individui sono evidentemente una piccola minoranza, ma la
minoranza non è mai trascurabile se ha delle idee chiare ed è decisa, ed anche perchè
l’imprevedibile ha la sua parte nella stona degli uomini.
UNA LINEA D AZIONE
— L’essenziale è di comprendere e far
comprendere che la politica vera è quella
del servizio e non del privilegio e delTaffermazicne. Si tratta di servire il popolo e
non di servirsi d'esso per il proprio interesse, di dare e non prendere. Occorre: non
ripudiare i vari partiti, attuali strumenti
della vita democratica, ma rinnovarli all’interno o, con pressione, dall’esterno; moralizzare la vita politica, cosa indispensabile, ma anche impegnarla realmente in problemi concreti servendosi di competenti
per la loro soluzione; svc.lgere un’azione di
coordinamento e di comprensione fra le
varie componenti dei partiti per azioni di
diretto interesse popolare.
UNA PROPOSTA
— Creare un movimento ad analogia
(non ripetizione) della Resistenza, quando
i CLN esercitavano opera di coordinamento
e collegamento fra i vari partiti per una
essenziale azione comune. La Resistenza fu
non una corsa al potere (da questo dobbiamo guardarci come dalla peste) ma un servizio reso al popolo attraverso ai più grandi sacrifici personali;
— in questo senso suscitare dei « gruppi »,
anche legati ad organizzazioni diverse, e
coordinare quelli esistenti anche se impegnati con vari metodi, al fine di un’azione
capillare per rendere il popolo cosciente
della sua situazione. Infatti, un vero rinnovamento potrà avvenire solo quando questa
coscienza di popolo sarà viva;
— richiedere a questi « gruppi » di non
esaurire la loro attività in interminabili discussioni teoriche ma piuttosto di chiarire il
pensiero e la loro ragion d’essere impegnandosi in azioni concrete per la soluzione
di urgenti problemi locali;
— tramite comitati regionali, zonali e
comunali collegare questi « gruppi » per una
reciproca informazione e, a volte, per impegnarli in azioni comuni riguardanti l’interesse dell’Isola, sapendo che quanto di
vero è fatto diviene valevole non solo oltre
allo Stretto, ma ovunque.
Tutto quanto sopra non è in vista delle
prossime elezioni regionali. È necessario
per ora essere sganciati dalla preoccupazione di esse per entrare in un'azione di rinnovamento a lunga portata.
UN’OSSERVAZIONE
— In Sicilia sono molti i gruppi che lavorano onestamente per il rinnovamento
della coscienza di cittadini e tutti avverto
NELLA COMUNITÀ DJ TARANTO
Inau^iirazìone dei nuovi locali
Domenica 30 aprile sarà una giornata di gioia per la nostra comunità
tarantina: giunge finalmente a compimento l’attesa di tanti anni, e se
piace a Dio in quel giorno saraiino
inaugurati i nuovi locali. Parteciperanno all’inaugurazione il Moderatora
Neri Giampiocoli e alcuni membri
della Tavola Valdese, che approfitteranno dell’occasione per visitare pure
alcune chiese della Puglia e per partecipare a un convegno di consigli di
chiesa, a Oerignola il 1 maggio.
Senza dubbio in quella domenica le
chiese sorelle si uniranno nell’allegrezza e nella preghiera alla comunità di Taranto, con l’augurio che
questi sospirati locali valgano non solo a starci bene dentro, ma anche e
soprattutto a irraggiare fuori.
Dibattito suite
nostre opere
A Torre Pellice, domenica 30 aprile, ore
21, riunione della « E. Amaud », con un dibattito sulle opere paraecdesiastioh-e del 1 Distretto. Il pubblico è cordialmente invitato.
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Pfa- 2
N. 17 — 28 aprile 1967
Il problema dei imatrimoni misti
Il senso della celebrazione matrimoniale - Sacralità : si-no - Problema vecchio in una luce nuova :
responsabilità protestante - Ritornare alla separazione della celebrazione civile e religiosa ?
Spigolando
nella stampa
Echi della settimana
Meiooledij scorso a Roma, nei locali
della chiesa metodista, ha avuto luogo il convegno regionale delle Unioni
femminili metodiste e valdesi. Per la
nostra regione ottimo il numero delle
partecipanti: da 60 a 70. Abbiamo visto e rivisto con piacere sorelle di
Abruzzo, Ciociaria, Firenze, Napoli e
le rappresentanti della Chiesa Battista, dell’Esercito della Salvezza, delle
UOTO. L’atmosfera era fraterna e allegra.
Il programma ddla giornata, contenuto fra le ore 11 e le 17, comprendeva:
Lettura biblica (Gen. 32) con meditazione su « La Benedizione », caparra
attuale della presenza totale di Dio
che sarà la realtà della redenzione
(Berta Subllia).
Presentazione dei temi di studio sui
matrimoni misti in una visuale protestante (Maria Girardet) e in ima visuale cattolica Gianna Soiclone), secondo gli schemi proposti dai Pastori
Gino Conte e Paolo Ricca e ottimamente impostati dalle due presentatrici che hanno reso possibile un buon
avvio della dfecussdone pomeridiana.
L’àgape in un piacevole momento
di distensione e di incontro tra amiche e nuove amiche, in una gaia conversazione che si incrociava sopra le
tavole fiorite nella luminosità della
sala di via Firenze. Tutte ringraziamo
vivamente le signore e signorine Grassi, Sbafa, Papini, per la cura che si
sono prese nella organizzazione dell’incontro e per l’accoglienza così gentile.
Nel pomeriggio la vivacissima discussione in gruppi che, dobbiamo dire, ha interessato e attirato non solo
le nonne e le mamme, ma anche alcune giovani ohe sentono di dover rivedere il problema dei matrimoni misti. L’interessante di questo problema
vecchio è che va ripensato in una lu
ce nuova, dovuta a passi nuovi che
sono stati fatti: la sacralità del matrimonio, ribadita con fermezza dal
cattolicesimo post-conciliare, ci ha trovato nella maggioranza profondamente ferme in una posizione che ci
pare biblica di dissacralizzazione di
ogni realtà umana. Come tutto nella
vita, anche il matrimonio cristiano è
una scelta: esso non può essere imposto a una società non cristiana.
Non sono mancate le voci tendenti a
vedere una certa sacralità anche nel
matrimonio evangelico e nella sua celebrazione, e la alternativa tra cerimonia civile e cerimonia religiosa ha avuto le sue sostenitrici. La maggioran
za è stata però d’accordo nel trovare
la soluzione concordataria del 1929,
magari comoda, ma generatrice di
una confusione che piacerebbe ormai
dissipare a distanza di quasi 40 anni.
Non abbiamo visto nella « Istruzione »
dell’ex-Sant’UfiSzio alcun reale passo
avanti nella via ecumenica, anzi la
« Istruzione » ci è parsa ambigua assai. n problema umano di certi nostri giovani rimane dunque sempre
aperto e dolorante e non possiamo
non pensare a loro con profonda comprensione e con affetto. Vorremmo in
primo luogo che fosse ben chiaro per
loro ohe cosa significa per la fede un
matrimonio fatto in chiesa cattolica.
Vorremmo che la CJhiesa nei suoi organi competenti si esprimesse in proposito con fermezza teologica. Auspichiamo che i validi studi dei Pastori
Conte e Ricca, comparsi nel « Notiziario Femminile» (Numero unico, febbraio 1967), siano ampiamente divulgati fra i giovani delle chiese, perchè
offrono una ampia e. seria documentazione sulla questione.
Come conclusione della giornata abbiamo votato alcuni punti ohe presentiamo al Comitato Nazionale:
— l’educazione religiosa dei figli di
coniugi di religione mista sia lasciata
alla libera coscienza dei genitori;
— vengano sconsigliate nel modo
più assoluto le celebrazioni doppie (in
chiesa evangelica e cattolica) e triple
(nelle due chiese più la celebrazione
civile) e la partecipazione, nelle forme previste dall’Istruzione, >di un pastore evangelico alla celebrazione in
chiesa cattolica;
— le conversazioni in corso nella
Commissione Mista sul mm. (formata
da rappresentanti del Consiglio Ecumenico e del Segretariato per l’unità
dei cristiani) non ci sembrano poter
avere reale utilità finché la Chiesa
cattolica romana non riconoscerà la
validità.del matrimonio civile;
— auspischiamo che le Chiese evangeliche studino l’opportunità di ritornare alla separazione della celebrazione civile da quella religiosa.
Berta Subilla
Culto radio
domenica 30 apnle
domenica 4 maggio
Past. ENRICO PASCHETTO
TORINO
Dalla « Gazette de tiUUSanne »
(15-16/4/’67)
Un vivo fermento, un contrasto d’idee
dolorosamente sofferto regna fra gli scrittori
sovietici, il cui IV Congresso, che già avrebbe dovuto riunirsi nel 1963 e che già era
stato rinviato alla primavera di quest’anno
(con inizio al 22 maggio), è stato all’ultimo
momento aggiornato al dicembre prossimo.
Air epoca, ormai lontana, del I Congresso
(1934), gli scrittori sovietici avevano deciso
di riunirsi regolarmente ogni quattro anni
L’impossibilità di realizare questa decisione,
e soprattutto il grande ritardo degb ultimi
anni, ha reso acuta l’attesa del nuovo Con
gresso. Questo è stato febbrilmente prepara
to da più d’un anno, con inchieste d’ogni
genere, con discussioni, tavole rotonde, ru
briohe regolari nelle diverse riviste lettera
rie ecc. L’ultimo aggiornamento è stato mo
tivato con l’espresso desiderio di far seguire
il Congresso immediatamente alle celebra
rioni del cinquantenario della Rivoluzione
Il motivo sembra sussistere solo in picco
la parte, dovendosi invece ricercare piutto
sto nel contrasto suaccennato, del quale s
sono fatte interpreti soprattutto le due auto
revoli riviste Novy Mir e Oktiabr. Recente
mente la Pravda è intervenuta nel contrasto,
rimproverando alla prima il pessimismo, alla
seconda l’ottimismo sull’avvenire della letteratura sovietica. L’editoriale della Pravda
sembra ispirato dalla preoccupazione di far
da paciere e di mantenere uguale distanza
dai due contendenti, ma in realtà scopre la
propria tendenza conservatrice : minimizzare
il conflitto e preservare l’apparenza dell’unanimità.
Il giornale svizzero fa risalire il contrasto
al famoso e triste episodio dei due scrittori
Siniavski e Daniel. Sembra che le autorità
sovietiche, arrestando i due scrittori e inscenando contro di loro un vero e proprio processo di tradimento (fine 1965), mirasse soprattutto a intimidire 1’« intellighentia » liberale e a discreditarla di fronte all’opinione
pubblica, particolarmente nella considerazione della classe dirigente. Questo effetto sarebbe stato ottenuto solo per breve tempo:
cc lo spettacolo del processo (cui la maggioranza degli scrittori moscoviti ebbero il privilegio d’assistere), la dignità e la fermezza
degli accusati, la bassezza e la stupidità degli accusatori, l’ampiezza delle reazioni nel
mondo occidentale non tardarono a produrre l’effetto inverso. Incoraggiati dall’esempio
dei comunisti occidentali e invocandone l’autorità, un centinaio di scrittori sovietici hanno a loro volta reclamato la liberazione dei
due condannati. Un movimento, senza precedenti nella storia deli’U.R.S.S., ha preso
inizio ed è andato progressivamente svRuppandosi negli ambient| dell’intellighentia, e
i documenti relativi, raccolti dal poeta Ghinzburg, sono venuti a formare lin grosso volume che circola clandestinamente neU’U.R.S.S.
e ch’è ora stato pubblicato in Occidente. Si
può dire che il processo Siniavski-Daniél, in.
vece di disarmare il campo liberale, gli ha
tutt’al contrario permesso di trovare la propria unità e di prender coscienza della propria forza. E’ possibile che proprio quel processo abbia contribuito a far cessare le manovre di coloro che volevano imporre al 33“
Congresso del partito una riabilitazione di
Stalin, o almeno un ritorno a dei metodi più
autoritari nel campo ideologico. E" certo, ad
ogni modo, ch’esso ha contribuito a polarizzare l’opinione e ad aggravare delle divisioni
ancora latenti ».
Il giornale svizzero così conclude testualmente: « I liberali sanno tutto questo. Dietro di loro essi hanno la gioventù, una gioventù impaziente ed avida di verità, che ha
ripugnanza dei compromessi e che si spinge
con sempre maggiore frequenza verso posizioni estreme, nella clandestinità e nella rivolta. Non è certo, in tah condizioni, ch’essa
un giorno non si decida a passare i limiti e
a dare battaglia ».
Da «Le Monde»
(16-17/4/’67)
Il signor M. S. L. Mailer, ministro
sudafricano (portafoglio aggiunto per gli af
fari della pubblica sicurezza), ha comunica
to in pieno parlamento che : « novecento abi
tanti dell’Ovamboland, la provincia più po
pelata del Sud-Ovest africano, ha abbando
nato a tutt’oggi (e a partire dal 1962) le prò
prie terre, per raggiungere e seguire la guer.
riglia nella Tanzania. Ha aggiunto che dei
« terroristi » ben addestrati, e armati di fu
cili semiautomatici di fabbricazione russa, si
sono recentemente infiltrati nella banda di
Caprivi, situata nella regione nord-est del
Sud-Ovest africano, fra la Zambia ed il
Bolswana ».
Nella stampa italiana è passata quasi
sotto silenzio l’aspra contesa fra cardinali,
cui ha dato luogo il libello : « La tunica
stracciata » del noto scrittore cattolico Tito
Casini (Se ne-trova un breve cenno negli ultimi due nn. de « L’Espresso », 16 e 23 apri,
le). Il libello è una « lettera aperta » a un
cardinale non nominato, ma che non è difficile riconoscere nel Lercaro, quale presidente del Comitato per l’attuazione della riforma liturgica (decretata dal Concilio Vaticano li). La personalità dell’autore del libello,
il tono che raggiunge un’aggressività fuori
del comune, sono tali da impressionare
chiunque, tanto più che il cardinale Antonio Bocci ha voluto dettare la prefazione,
« sia pure con qualche riserva ». L’argomento contestato è l’uso smodato dell’italiano nella liturgia, al posto del latino.
Non essendo riusciti a reperire l’originale
italiano, ci vediamo costretti a ritradurre dal
francese i seguenti passi più significativi :
a) Dalla prefazione del Bocci : « L’uso
totale ed esclusivo della lingua volgare è non
soltanto contrario al Concilio, ma provoca
un’intensa sofferenza spirituale in gran parte del popolo ».
b) Dal testo : k La Sua immagine è rimasta nel mio spirito. Eminenza, quale io
La vidi il giorno in cui Ella fece, della tunica insanguinata e senza cucitura del Cristo,
ciò che i soldati stessi non osarono fare, ciò
ohe nessuno ancora aveva mai osato fare, in
considerazione di ciò che quella tunica rappresentava. Io L’ho vista, e ancora La vedo,
stracciare quella tunica, immagine e pegno
dell’unità dei credenti in Cristo, dei credenti
passati, presentì e futuri. La vedo farla a
pezzi, ri durla a brandelli con una foga che
si direbbe ispirata dalTodio più che da nn
confessato disprezzo, una foga che fa veramente pensare a un delirio, un delirio eh?
ha preso sia Lei che iSuoi, Eminenza!... ».
c) Ancora dal testo, dopo un richiamo
alle « termiti laiche, moderniste, marxiste,
protestanti, ohe corrodono allegramente, che
disintegrano, che distruggono » le strutture
della Chiesa: «Sarebbe improprio ed ingiusto, Eminenza, usare per Lei la parola « termite », per quanto io La consideri (a parte
la Sua intenzione che è stata, e certamente
è, in senso opposto) un sottile assalitore, il
più temibile dopo l’uomo di Wittemlierg...
Le termiti corrodono nascondendosi, in silenzio, neU’ombra, mentre che nel caso .»no
Tunica cosa meno chiara (non dico che sia
oscura), è semplicemente la maniera con cui
Lei ha raggiunto il posto utile e neces.sario
a] lavoro: voglio parlare del posto di presi,
dente di quel consiglio ch’è stato istituito
per la pronta attuazione d’un provvediuìento conciliare, provvedimento buono in sè ma
che, nelle Sue mani, doveva venir trailiio,
violato, distrutto, considerato come un j»//,o
di carta... ».
Il cardinale Cicognani ha indirizzato al
Lercaro un telegramma di solidarietà da par.
te di Paolo VI.
Tallio Viola
■I Himiiiiiitiiiiuiiiii
PERRERO < MANIGLIA
Sabato sera 8 aprile 1 nostri giovani T
no partecipato al Convegno di Poni?.-'
ov’è stato trattato il problema della h i;
della Bibbia.
Ringraziamo vivamente il Pastore R.
liier per l’interessante serata del 15 ap
e per i suoi messaggi ai nostri due culi
domenica seguente.
Ricordiamo e raccomandiamo vi
mente a tutti i membri della comuis
il nostro tradizionale bazar di b<
ficenza organizzato dalle Unioni L
minili Domenica 30 aprile alle 14,3
Perrero.
.¡ ai ile
a
iià
n
0 a
Duni ricevuti per Eco-ly*:e
Da Villar Perosa: Giulio Martinat 500;
Samuele Serre 200; Irma Venturi 200;
Sig.e Bonin 200.
(continua ;
I LEYTORI CI SCRIVONO
Il nocciolo
della questione
Un lettore, da Bari:
Caro Pastore Conte,
Sul n. 13-14, sotto il titolo « Ma- ,
trimoni misti » è stata pubblicata
una mia precedente lettera in rispo- ,
sta ad un articolo del Pastore Se nel- ,
li, seguita da una replica ulteriore
dello stesso Sonelli che mi costringe, ;
pur dispiacendomi di abusare dello
spazio, ad una precisazione. Innanzi
tutto il Pastore Sonelli non ha assolutamente chiarito perchè il Padre
Rotondi (cui non risparmia epiteti
ingiuriosi come « contrapposizione
truffaldina », »capolavoro di faziosità ed ambiguità ») avrebbe dovuto
citare i nostri atti sinodali del 1965
che restano validi solo nella Chiesa
Valdese, quando se mai avrebbe dovuto rifarsi alla disciplina delle chiese evangeliche spagnole. Io ignoro
quali norme disciplinari esistano in
dette chiese spagnole, ma per quanto
riguarda il protestantesimo in generale Ja prassi costante è sempre stata
quella di sconsigliare il matrimonio
in chiesa cattolica (in ragione dei famosi impegni suU’educazione della
prole), senza tuttavia giungere a conseguenze particolarmente gravi sul
piano disciplinare. È stata questa la
prassi costante della stessa Chiesa
Valdese sino al 1965.
Se mi permetto di definire famigerate le decisioni del Sinodo di quell’anno è perchè esse segnarono un
nostro irrigidimento proprio quando
si aspettava un ammorbidimento della posizione cattolica. Sono d'accordo col Sonelli nel ritenere che !a disciplina ecclesiastica non debba contenere comandamenti diversi da
quelli delTEvangelo e d’accordo r.nche sul dovere di un evangelico di
testimoniare la propria fede all’altro
coniuge o ai figli.
Ritengo viceversa totalmente arbitrario l’accostamento tra il passo
di Matt. 10; 32-33, citato dal Sonelli, e gli atti sinodali. In quel passo
il Signore parla chiaramente di riconoscere o rinnegare Lui dinanzi agli
uomini. Ora, nonostante tutto, non
mi pare sostenibile che chi si sposi
nella chiesa cattolica rinneghi il Signore. Anche i cattolici Io riconoscono per Signore!
Mi sembra di essere giunto così al
che il giudizio sull’uomo è pronunziato non da norme ecclesias.iche
ma dall’Evangelo (e stia tranquillo
ocnelli che non ,1’ho dimenticato,
come egli insinua); proprio per questo non ritengo ammissibili norme
disciplinari che porterebbero (ove
nocciolo della questione. Gli atti sinodali del 1965 e le posizioni come
quella del Pastore Sonelli sarebbero
giustificate se si potesse afliermare.
Sic et simpliciter, che la chiesa cattolica non è una chiesa cristiana.
A me è sembrato, in più occasioni, che una simile proposizione, benché da nessuno fatta finora esplicitamente, sia presente alla mente di
molti pastori e laici della nostra
chiesa. Vorrei proprio esortare il Pastore Sonelli, che so essere uomo
sincero, ed essere esplicito su questo punto.
Per mio conto ritengo che i cattolici credenti siano anch’essi dei cristiani e che nella chiesa cattolica
Gesù Cristo, malgrado tutto, è predicato.
Rispetto quei fratelli che la pensassero diversamente, ma devo francamente dire che la mia posizione è
quella della Riforma. Non per nulla
i riformatori non ritennero di farsi
nuovamente battezzare. Quanto alla
definizione di clericalismo, ritengo
che esso consista nel voler imporre
agli altri uomini la fedeltà ad alcune
regole di comportamento ecclesiastiche, magari tirando per i capelli
qualche passo delle Sacre Scritture.
Riconosco che dalle parole del
P. Rotondi non si può ricavare una
liberalità della Chiesa Cattolica. Viceversa ha ricavato questa liberalità
proprio dall’articolo del Past. Sonelli e la trovo confermata dalle
notizie dalla comunità di Torino.
Quando la chiesa cattolica, senza
pretendere alcun impegno per l’educazione della prole, accetta che il
matrimonio venga celebrato prima
in municipio ed indi nelle chiese di
appartenenza dei coniugi è evidente
che vi è una liberalità. Da notare
che un matrimonio così celebrato
(allo stato attuale della legislazione
italiana) rientra nella piena competenza dei tribunali civili per eventuali cause di nullità.
Che poi questa liberalità dispiaccia al Pastore Sonelli perchè la chiesa non avrebbe il potere di usare liberalità essendo misurata e giudica
ta dalla Parola di Dio, è cosa che'
francamente mi dispiace. La Parola
di Dio non contiene soltanto parole
di giudizio e di condanna!
Per concludere devo dirmi d’accondo sull’affermazione di Sonelli
applicate) i nostri consigli di Chiesa a sostituirsi al Signore nel giudicare se vi è stato o meno un rinnegamento. Sta scritto; Non giudicate! (Matt. 7: 1).
Mi scusi ancora per la spazio rubato al giornale. Fraterni saluti.
Ercole Salvati
Per concentrarci su quello che Le'
giustamente chiama « il nocciolo della questione »: la Chiesa di Roma
è indubbiamente una Chiesa cristiana, ma è una Chiesa infedele. Dogmaticamente infedele, cioè non infedele soltanto nei suoi peccati, ma
nella sua dottrina, non solo in ciò
che non vuol essere (e a cui la
« carne », il « vecchio uomo » la tenta e porta), ma proprio in ciò che
vuol essere.
Mi permetto di rinviarLa alle citazioni di Lutero che il prof. Subilia riporta ne « La nuova cattolicità
del Cattolicesimo » (se non lo ha ancora letto, legga questo libro):
«Quanto a noi confessiamo che
sotto il Papato vi è molto patrimonio cristiano, anzi tutto il patrimonio cristiano; e in questo modo anche esso è pervenuto sino a noi (...).
Per quanto la città di Roma sia peggio di Sodoma e di Gomorra, le rimangono tuttavia il battesimo, il sacramento, la voce e il testo delTEvangelo, le Sacre Scritture, i minis eri, il nome di Cristo e il nome di
Dio (...). La Chiesa di Roma è santa perchè ha il santo nome di Dio,
ha TEvangelo, il battesimo, ecc. Se
tutto questo si trova in mezzo a un
popolo, questo popolo è chiamato
santo ».
« Vi è dietro queste espressioni — commenta il Subilia (p. 277) —
la convinta coscienza della fedeltà
di Dio verso il suo popolo nonostante le sue infedeltà, che non possono pervenire a sommergere del
tutto la forza irrevocabile della sua
vocazione. Perchè allora la Protesta? ».
Perchè, dice Lutero : « Se ci opponiamo al Papato e lo rigettiamo, è
perchè il Papa non si limita a conservare questi tesori della Cristiani
tà, che ha ereditati dagli apostoli.
Invece di questo fa delle aggiunte
che provengono dal diavolo e non
si serve di questi tesori per la restaurazione ma per la distruzione del
Tempio di Dio »
E il Subilia nota: «Cioè TEvangeio è presente nel Cattolicesimo, ma
invece di dominare tutti gli altri elementi, come gli compete nella Chiesa in quanto Parola del Signore della Chiesa (...), rappresenta semplicemente ”un elemento fra numerosi altri, incorporato in un intente sis'.ema religioso e umano” (G. Maron).
Per questo Lutero rifiutava con ostinata passione di lasciar ’’integrare” i
valori evangelici nel sistema: aveva
là netta percerione che Tintegrazione avrebbe avuto come unico risultato non un rinnovamento del Cattolicesimo in senso evangelico, ma
un rafforzamento del sistema romano, come era appunto avvenuto per
il movimento francescano, diventato
un ’’Ordine” in più a sostegno della
causa della Chiesa di Roma, in cui
i suoi valori evangelici di semplicità e di povertà erano stati e sono
tutt’ora strumentalizzati a giustificazione e gloria del sistema, cosicché
la loro funzione in ultima analisi è
di impedire il ravvedimento della
Chiesa invece di provocarlo. (...) egli
vedeva lucidamente la possibilità che
la Riforma potesse essere ammessa
come un ’’Ordine” romano o, come
ha detto Paolo VI nel discorso di
apertura della III sessione del Concilio, come un modo liturgico o un
tipo di spiritualità fra gli altri, da
armonizzare con altri modi e altri
tipi, insieme alle più svariate espressioni del genio nazionale, sociale e
culturale delTumanità. (...) La possibilità intravista da Lutero significava nel XVI secolo e può significare
oggi la fine della Riforma, cioè il
venir meno non delle Chiese protestanti come istituzioni confessionali,
quali si sono venute configurando e
irrigidendo nel tempo, ma della voce profetica delTEvangelo, che nella
Chiesa ’’non può sopportare nessuna aggiunta, vuole essere sola, oppure non essere” (Lutero)». (Op. cit.,
p. 278 s.).
Non mi pare quindi che Lei possa
affermare che la Sua posizione è
(niella della Riforma. Quanto al bâtie sono, è vero che i Riformatori e le
Chiese che ad essi si richiamano
ti in seno al protestantesimo; e anche ( uest’uso, pur avendo una base
teologica, suscita oggi non ooche
penAessità
In base a quanto sopra mi ¡are
lecito, e doveroso, dire che l’evangelico che accetta un matrimonio cattohee e che quindi abdica alla propria testimonianza verso il coniuge
e verso i figli, rinnega oggettivamente (certo, ci sono tanti altri modi di
farlo!) la propria fede. La casistica
delle « dispense » inaugurata dalla
« Instructio » non sposta di -aito i
termini del problema, anche se s:i
queste ultime il nostro Sinodo non
si è ancora pronunciato.
Questo è il discernimento degli
spiriti, certo fallibile, cui siamo invitati e tenuti: è un preciso dovere,
c bisognerebbe approfondire il senso
del e. non giudicate», per vedete se
c’è vera tensione fra le due esigenze. Comunque, i consigli di chiesa
o il sinodo « si sostituirebbero al Signore » se dando queste valutazioni
e formulando questi richiami critici
pretendessero giudicare o meno della
sahezza eterna di questo o quello:
il che non è. Vogliamo solo ricordare
con tristezza, che fra la Chiesa di
Roma e noi non c’è vera comunione;
non è una questione di « liberalità »,
ma di fedeltà e di chiarezza. Fraternamente.
Gino Conte
Il significato
della predicazione
Una lettrice, da Bergamo:
Caro Direttore,
ho letto attentamente quanto si riferisce su « La Luce » a proposito
del volantino torinese « Non andare
in chiesa, lavora per la pace » e all’ordine del giorno emanato dal Concistoro. Vorrei difendere quel titolo
così giovanilmente brutale, perchè
secondo me rispecchia un’alternativa
che è autentica. Ossia : non penso
che la contrapposizione ivi espressa
possa ferire un vero credente, in
quanto l’espressione « andare in chiesa » non è certo riferibile ad una
forma di religiosità autentica, ma diviene, specie da noi, in un paese
cattolico, tipica di una religiosità
ritualistica non vissuta, contro la
quale va sempre suonato l’allarme.
non rinnovano il battesimo dei
lohci che ad esse aderiscono; iic::ivia ia questione battes.ma.e è olzi
uno dei problemi più discussi e iiiinQuindi l’alternativa non può ap arire « falsa », come denuncia 1 ornine del giorno, ma prof ondarne;-,e
lera. Detormante invece m-i apii »-'
almeno in parte proprio quanto i
asserisce nell’ordine del giorno, co
ve si accenna alla predicazione de! i
Parola di Dio come « predica/»
che vien fatta in chiesa»; mi pare
che questo sia un restringere di
molto il significato di predicazione,
nello sforzo di contenerlo entro -di
schemi delTistituzione.
È evidente che tutte le altre obir
zioni dipendono da questa obiezione
di fondo. Un volantino che fosse sta
to intitolato « Non darti da fare per
la pace, ma va in chiesa » sarebbe
apparso del tutto ortodosso.
Rita Gay
“Finalmente „
Un lettore, da Bàssignana:
Caro Direttore,
ho letto col cuore rigonfio di gioia
il Suo articolo « Noi predichiamo
Cristo» pubblicato sul n. 16 de « La
Luce » e desidero esprimerle il mio
pieno assenso.
Dopo aver letto qua e là sui vari
nostri periodici articoli pseudo religiosi intrisi di colori (o coloranti!)
politici, ecco finalmente (mi perdoni questo «finalmente»!) rimesso in
giusta luce il fondamentale problema
della ragion d’essere delle nostre
Chiese.
Sì, per una predicazione reale ed
efficace, attuale ma fedele alTEvangelo, non dobbiamo lanciare campagne evangelistiche, nè lanciare una
colletta speciale, nè — io aggiungerei — adeguarci alle correnti politiche del momento, nè tantomeno
sfruttare i grossi e gravi problemi
economici, politici e militari dell’ora
presente. Ciò che dobbiamo fare come singoli e come Chiese è: Pregare il Signore, lui è il datore di lavoro.
Purché, è ovvio, crediamo ancora
nella preghiera!...
Cordiali saluti.
Giuseppe Anziani
1.
3
m.
i
28 aprile 1967 — N. 17
pag. 3
ELEINA SENN CI PARLA DELLA LIBRERIA DI CULTURA RELIGIOSA IN ROMA
Una delle forme più modernamente
efficaci di presenza protestante in Italia
Quindici anni fa, ero studente presso la nostra Facoltà teologica di
Roma, quando senza rumore si è aperta la Libreria di Cultura Religiosa.
Alla base di uno dei torrioni che fiancheggiano la facciata della chiesa
valdese di Piazza Cavour, una cartolibreria, con modesta vendita di
'libri sacri', era stata radicalmente trasformata. Con i compagni di studio, alcuni professori della Facoltà e alcuni amici, ci si era raccolti per
un breve culto, e ricordo le parole dell'allora Moderatore Achille Deodato, che notava come in gran semplicità, quasi in sordina, si stava verificando in Roma un avvéniménto di alta importanza per la presenza
-protestante nella città e oltre.
E' stata opera di pionieri, in un tempo in cui di disgelo non si
parlava, in cui il boom religioso (e anche protestante) nell'editoria ita
liana e nell'interesse di larghi settori del nostro pubblico era ancora
tutto di là da venire. Con grande sensibilità è stato impostato un lavoro importante, di lungo respiro, teso al futuro. Dopo quindici anni, si
cominciano a vederne i frutti.
Tornato per qualche giorno studente nella nostra Facoltà teologica,
sono tornato pure, una volta ancora, alla Libreria di Cultura Religiosa
che, nelle immediate vicinanze, affianca efficacemente l'irraggiamento
del nostro Istituto. E ho posto alla signorina Elena Senn, che ha la responsabilità della Libreria fin dagli inizi, alcune domande. Il lavoro di
questo centro d'irraggiamento teologico e culturale è di stimolo a ciò
che si fa, con intensità crescente, in campo editoriale e librario neH'ambito delle Chiese e comunità evangeliche. G. C.
La libreria di Cultura Religiosa è ormai in attività
da vari anni: quando e
come è sorta?
La Libreria è sorta esattamente 15
anni or sono, in una atmosfera molto
diversa da quella d’oggi. Il mondo cattolico non s’informava e non cono
sceva, se non in percentuale minima
la teologia protestante, considerando
la come una deviazione pericolosa dal
la verità e identificandola con i vari
opuscoli a carattere polemico e proselitistico che hanno sempre circolato
in Italia. Il mondo protestante noii si
informava e non seguiva che in misu
ria protestante. Da parte protestante
il tradizionale concetto di « libreria
evangelica» non ha lasciato molto
posto a un entusiasmo per un tentativo e una impostazione nuovi e dobbiamo dire che, ancora oggi, sussistono delle riserve nei confronti del nostro lavoro.
Vi è un rapporto di mutuo
sostegno e servizio fra la
libreria e le comunità romane nelle loro attività culed ecclesiastiche (Facoltà di
Teologìa, Centro Evangelico di Cui.
tura, attività femminili e giovanili.
turali
Il colloquio con i frequentatori della libreria è
parte essenziale del suo lavoro. - Nella foto in alto:
giungono i pacchi delle edizioni estere, ritirate alla
dogana; l’attività di messaggeria è rilevante; in par.
ticolare, la Libreria di Cultura Religiosa è agente per
ritalia delle edizioni Labor
et Fides e Delachaux et
Niestlé, oltre a rappresentare le principali case editrici protestanti tedesche,
svizzere, francesi, inglesi,
americane.
■ ra ridotta gli sviluppi del Movimento
Ecumenico, poco sensibile alla necessità di una informazione che trascendesse i limiti confessionali.
Creare dunque l’esigenza di una informazione teologica, presentare una
visuale completa per quanto possibile delle diverse tendenze teologiche su
piano interconfessionale e a livello libero e critico, restituendo alla teologia
protestante la sua dignità di scienza
tra le scienze, e suscitando la possibilità di un dialogo e di una reciproca critica, rappresentava a quel momento qualche cosa di veramente
nuovo, mai tentato e mai attuato prima di allora, in Italia. Le librerie cattoliche o protestanti offrivano infatti
in genere una gamma di pubblicazioni ristrette in limiti confessionali e
«religiosi» propriamente detti (opere di pietà, di edificazione, di proselitismo).
rap
istruzione biblica, ecc).? Quali i
porti con la Claudiana?
Un cordiale rapporto di rec^roco
servizio esiste senz’altro con igli organi ufBciali delle Chiese Evangeliche,
in modo tutto particolare con la Facoltà Valdese di Teologia e l’At^inistrazione della Chiesa Metodista.
Con le Comunità locali e le loro varie
attività il rapporto è poco sensibile.
A Roma vi sono già varie
/ Q \ librerie specializzate in cul\ ^ J tura religiosa: al suo sor.gere, prima del « nuovo clima vaticano », si è subito posta come
libreria protestante?
Ovviamente la Libreria
i A \ — come tutte quelle simiV ^ / lari, pur spécialiste —
non potrebbe sussistere se
non offrisse al pubblico generico opere di letteratura varia; ma naturalmente il centro di incesse è il campo teologico: è possibile avere una
lUea della proporzione delle richìes.e
uì opere che riflettono la problema.ica religiosa, e protestante in particolare" Quanti i protestanti, quanti i
catioUCi, quanti gli agnostici sensibui
a questi problemi?
L’interesse con cui la libreria è stasta accolta è stato immediato, e ci siamo trovati subito di fronte a due qualifiche. Da parte cattolica si è riconosciuta la paternità protestante della
nostra prospettiva e la libreria è stata sempre accettata, sia pure con molta diffidenza iniziale, come una libre
LA CLAUDIANA
PER VOI
VITTORIO SUBILIA
La nuova cattolicità
del Cattolicesimo
Una valutazione protestante del Concilio Vaticano II. «Nuovi Studi Teologici » n. 1, pp. 313, L. 2.200.
Due nuovi volumetti nella « Piccola
Collana Moderna », il n. 12 e il n. 13 :
VALDO VINAY
La chiesa, le chiese
e il mondo al
Il Concilio Vaticano
Pagine 88, L. 500.
PAOLO RICCA
La 'morte di Dio' :
una nuova teologia?
Pagine 70, L. 500.
Due novità pure nella collana di opuscoli « Attualità protestante », il n. 9
e il n. 10 (L. lOO cad.):
ROBERTO NISBET
Il sacerdozio laico
La presenza in libreria di opere non
rtuiogicne rappr^enta uno
mu controversi. È necessario chiarire
mbito che non sono motivi economici
uuelii ohe giustificano la presen^ m
noreria delle pubblicazioni
se. E precisamente la nostra, epoca m
specializzazione ohe mette m r^aLo
Juanto una disciplina sia collegata ad
un'altra, quanto non si possa isolare
una mateÌia da tutte le altre e quanto sia vero ohe una scienza si inserisce dove un’altra finisce. Le vane
Dranche del pensiero sono intermpendenti e se non si può pensare la sociologia senza la filosofia, ancora nieno si può pensare la teologia isolata
dalle altre discipline; filosofia, stona,
scienza, psicologia, sociologia, pohtica, arte, narrativa, eoo. rappresentmo
Il quadro in cui e per cm la teologia
si muove. Isolarla, significherebbe awre come presupposto una reli^one
della domenica, che non
vita e nei problemi piu vwi. O^i problema, ogni espressione, ogni tentatilo ffisSone nei più diversi sensi
deve avere il suo posto e deve essere
preso sul serio. La libreria, ohe, nonostante il suo nome, è nata laica,
sente molto vivacemerite questa esigenza di non-eoclesiasticismo.
Le richieste sono diverso 3, seconda
del pubblico da cui provengono, ovviamente. Le opere teologiche vengono interamente assorbite dal clero
cattolico, dai pastori e dalle librerie
specializzate (per le edizioni di ciu
siamo idiflusori in Italia). ^
ci, sia da ima parte ohe dall altr^ Il
massimo interesse laico si spinge fino
a problemi di confine fra filosofia e
teologia, ma difficilmente arriva alla
teologia. Notevole invece, da ogni parte, il desiderio di infornmzione su che
cosa sia il protestantesimo.
SERGIO ROSTAGNO
Come si è formata
la Bibbia?
®Il clir
temdr
quanti
blico
Ordinazioni alla Claudiana, Via Principe Tommaso 1, Torino, c.c.p. 2/21641,
Libreria come la nostra, si può avere
una misura di quanto poco il pubblico
in genere si sia interessato del Concilio e ne sia stato determinato. Il
nuvolo di pubblicazioni uscite sull’argomento non ha trovato la rispondenza che si poteva prevedere, nè ha
suscitato interessi nuovi per i problemi religiosi. Se non temessimo di esagerare, diremmo che si è invece crea
ta una atmosfera di saturazione e di
stanchezza. Molto vivace per altro
l'interesse per i « giudizi protestanti »
sul Concilio Vaticano II e sul Cattolicesimo in genere.
due teologi più venduti e gli altri, è
enorme. Si può forse dire che sui secondi ci si informa, i primi due si
leggono.
Quali le prospettive per il
futuro, e su che linea il lavoro andrà sviluppato?
Quale aspetto, quale branca della cultura e ricerca
teologica desta maggiore interesse? Quali sono i teo
Un bilancio di questi 15 anni di lavoro, ci sembra in definitiva positivo.
La libreria rimane, rara avis in ogni
caso a Roma, la « libreria » ; il centro
di incontro, di discussione, di libero
scambio di idee, una porta aperta alla conoscenza e aJl’informazione.
Guardiamo al futuro liberi dalla malevolenza ohe ci giudica diversi da
quello che cerchiamo di essere, liberi
dalle difficoltà che a volte ci sembrane insormontabili, sperando di ampliare e di perfezionare questo schema iniziale che si è dimostrato valido
e che rappresenta forse veramente una
delle forme più modernamente efficaci di presenza protestante in Italia.
Elena Senn
logi « più venduti »?
.iiiimiiiiMiiiiimiiiiiiiimiiiimiimimmi
iiiimiiniiiiimiiiiiinmiiiimiiiMimiimiiiiimmiHii
Contrariamente a quanto ci appariva all’inizio del nostro lavoro, osserviamo oggi da parte cattolica una informazione atienta e aggiornata su
lutta la teologia protestante. Si po
irebbe quasi dedurre ohe la libreria ha
risposto m qualche modo a quanto
SI era prefissa e che oggi l’informazione leoiogica non è più dominio di
pochissimi. È interessante notare i
vari spostamenti di interessi, da parie cattolica, in questi 15 anni. All’osservazione attenta e diffidente dei primissimi anni si è sostituita rapidamente una profonda stima e un interesse crescente. Il passaggio da opere
di carattere generale, introduttivo —
per cominciare — a Oif^re — in un secondo tempo — esegetiche — soltanto
recentissimamente — a opere dogmatiche, può essere indicativo di una esigenza di sempre maggiore approfondimento e di ricerca.
I teologi più venduti sono ancora
sempre Cullmann e Barth.
In questi ultimi mesi si moltiplicano le richieste di opere di Bonhoeffer,
Tillich, Bultmarm. Ebeling, Kà^mann. Ma lo scarto tra le richieste dei
T corso di aggiornamento
teoiogico per pastori |e iaici?|
ROMA (g. c.) — Dal 6 al 13 aprile si è
tenuto presso la Facoltà Valdese di Teologia
il 2« corso di aggiornamento teologico per
pastori; vi ha preso parte un gruppo di
quattro pastori metodisti (P. P. Grassi, G. B.
Nicolini, A. Scorsonelli, M. Tara) e di cinque pastori valdesi (G. Conte, A. Gajufi,
G. Scuderi, Th. Soggin, A. Taccia); inoltre
hanno partecipato a molte lezioni i pastori
B. Costabel, C. Gay e G. Mathieu; alcune
sono state seguite da alcuni laici, e c’è da
chiedersi se il corso non potrebbe essere aperto più largamente, specie per alcune discipline, a laici appunto, almeno romani.
Ognuno dei docenti della Facoltà ha dato
una serie di lezioni, e il programma è risultato particolarmente nutrito, data la presenza in Roma del prof. A. Ricciardi e del prof.
G. Spini. Estremamente vario, il piano del
ii.miKiiiiiiimiiiiiimiiiiMKiiitiiiiimm
imiiiiiiniimiiiiiiitmiiiiiiiiiimmiNiiiiiimiiliiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiimii
Partecipazione valdese
a dibattiti a Bari e Provincia
Già altre volle nostre corrispondenze da
Bari avevano sottoilineato Finteresse che in
questi ultimi tempi si era manifestato nei
nostri confronti. Ne erano prova gli inviti
che ci erano stati rivolti a partecipare a
dibattiti e tavole rotonde su argomenti a
proposito dei quali si desiderava conoscere
il pensiero « ©vange.ico ». Notavamo ohe
in questo modo si rendeva semipre più avvertita una presenza evangelica nella città,
e questo apriva aHa nostra Chiesa nuove
possibilità e ne aumentava le responsabilità.
Siamo quindi lieti di dare notizie ohe
confermano che questo interesse non è stalo occasionale, ma aumenta e si allarga in
ambienti diversi ed anche nella provincia.
11 18 ed il 25 gennaio il Pastore Enrico
Corsani ha .preso parte ad una tavola rotonda in due serate, organizzata daR’Università Popolare sul tema: Edste per l’uomo
un’altra vita?
Il pubblico era numerosissimo ed attento
e ciò ci incoraggia ad affermare che anche
in questi tempi in cui sembrano prevalere
gli interessi economici, il richiamo alla
meditazione sui problemi dello spirito non
lascia indifferenti. Le tesi presentate dai
vari oratori (tra cui vi era anche il Pastore
de’la Chiesa Awentisla che sviluppò il concetto : resurrezione, non immortalità naturale) erano nalurallltiente a volte molto distanti le une dalle altre, perchè si andava
dal'a negazione più aperta (Prof. Cesario
Rodi. doCiSnte di filosofia) all’affermazione
più ottimistica e scarsamente critica (Monsignor Raffaele Greco, professore di teologia e filosofia al Seminario Pontificio di
Moffetta) della capacità della ragione umana di giungere aH’aocettazione dell’immortalità (filosofia perenne), ma nell’insieme le
due serate sono state costruttive, perchè i
presenti sono stati costretti a prendere atto che il problema si pone e dalla sua soluzione dipende tutta l’impostazione da
dare alla propria vita.
aveva informazioni molto schematiche sulla
Uiiesa Valdese, ci sembra superfluo sottolineare l’importanza di questo incontro.
Dopo reaposizione, numerose domande da
parte dei presenti hanno permesso di precisare alcuni punti, come le cause essenziali del sorgere e delio sviluppo del movimento valdese, i suoi rapporti con la Riforma, i punti caraiteristici della sua dottrina, eoe.
Ci sia pertanto concesso chiedere: un
ecumenismo che suscita tanto reale interesse nei nostri confronti e che ci permette
di testimoniare liberamente e francamente
della nostra fede e della nostra storia, giustifica proprio l’allarme ed i sospetti che
sono frequenti in alcuni ambienti del nostro evangelismo?
corso, dalle discipline bibliche alla storia, alla sistematica, alla teologia pratica, al diritto
ecclesiastico e alla musica sacra. In fatto di
Antico Testamento, si è studiato il rapporto
di tensione tra culto e profezia in Israele
(prof. A. Soggin) e il problema della regalità sacra nei canti del Servo deU’Eterno nel
secondo Isaia (prof. Ricciardi); per il Nuovo
Testamento, è stato esaminato il parallelismo,
con divergenze sintomatiche!, fra le parabole del Regno negli Evangeli sinottici e quelle riportate dalTEvangelo gnostico secondo
'lommaso (prof. B. Corsani). Il corso dogmatico (prof. V. Subilia) verteva sul tema « Cri.
sto, secolarizzazione o rottura della storia » :
dopo Tesarne delle cristologie più recenti,
quella idealistica del secolo scorso e quella
esistenzialistica contemporanea (forse pure
quella marxista?), sullo sfondo di un quadro
delle valutazioni antiche e moderne del tempo e della storia, è rimasto aperto il come
ma posta l’esigenza che la cristologia ritrovi
in sé i suoi fondamenti, anziché preilderli a
prestito nella cultura dell’epoca. La storia:
SI è esaminato un interessante capitolo delTetica politica della Riforma, quello relativo
a Martin Bucero (prof. V. Vinay), mentre
il prof. G. Spini ha tratteggiato con grande
vivacità la storia palpitante del cristianesimo
nordamericano, dalla colonizzazione a oggi.
11 prof. ivi. Miegge ha discusso con i pastori
la « Bopulorum progressio » di Paolo Vici
suoi presupposti; il prof. G. Peyrot ha ricordato le premesse e le possibilità dell’integrazione metodista-valdese; la prof. M. FùrstWulle ha dato alcuni lineamenti di storia
dclTinnologia; infine un’ampia discussione
con il prof. V. Vinay sull’evangelizzazione
odierna.
I contatti con i docenti e con gli studenti,
con comunità romane o ciociare, la consultazione della biblioteca (quanto arricchita
ingrandita!) e delia vicina Libreria di cul
11 18 Marzo il Pastore è stalo invitato a
partecipare a Noicattaro (Bari) ad una tavola rotonda organizzata da un circolo locale di cultura sul tema : Crisi della religiosità nella nostra società, oggi.
Il punto di vista laico (nettamente demolitore) era esposto da un professore di filosofia di Bari; il punto di vista cattolico da
un sacerdote, professore al Liceo iclassico di
Pntignano.
Il pubblico numeroso e composto da persone di ogni ceto (con prevalenza di giovani, specialmente studenti), non solo si è
tura religiosa hanno reso particolarmente viva e interessante questa « ottava » di aggiornamento teologico. Uno dei partecipanti dice
a nome di tutti una parola di calda riconoscenza agli ospiti, in particolare ai docenti
per le loro belle lezioni, e così pure alla Tavola Valdese per le facilitazioni economiche
e alle comunità che... ci hanno lasciati assentarci e ci hanno sostituiti. E’ auspicabile
che il corso 1968 sia frequentato da un numero molto più elevato di pastori delle nostre comunità evangeliche, e da laici, possibilmente. g. c.
MANTOVA
clima conciliare ha determinato un mutamento
quanto all’interesse del pub
___ blico per la problematica
religiosa, e protestante in particolare?
Soltanto vivendo a Roma, e in una
Il 10 Marzo il Pastore Corsani è stalo invitato a parlare della Chiesa Valdese (sna
storia, dottrina, organizzazione, presenza
nella società italiana di oggi) ai dirigenti e
nella sede della Gioventù di Azione Cattolica, presente un numeroso pubblico insieme agli assistenti ecclesiastici diocesani.
Dato che la maggior parte dei presenti
■mostrato attento ed interessato, ma è poi
intervenuto direttamente nel dibattilo, tanto elle la riunione è durata oltre tre ore.
I punti maggiormente discussi nei vari interventi sono stati quelli relativi a due
delle osservazioni del pastore Corsani; 1)
riconoscimento di una crisi della religiosità,
oggi, ben più profonda e grave di quanto
in genere si sia disposti ad ammettere, erisi le eui responsabilità remote e prossime,
non poche e non lievi, sono da attribuirsi
anche al cristianesimo, non già nella sua
sostanza evangelica, ma nella sna realizzazione storica; 2) una civiltà veramente cristiana non è mai esistita nel passato e, per
quanto riguarda il futuro, il Vangelo ci'
parla del Regno di Dio, come realtà che
ci sarà data, cioè dono di Dio e non costruzione umana.
Concludendo aggiungiamo che il giornale di Bari anche questa volta ha dato ampio
resoconto di entrambi i dibattiti.
Ni. Co.
— Dopo parecchi anni di assenza, a causa
di mancanza di bambini, finalmente abbiamo potuto iniziare la Scuola Domenicale; la
domenica mattina, subito dopo il culto, si
riuniscono i bambini della nostra chiesa e
quelli del Gruppo « Operazione Mobilitazione », insieme col quale questo servizio è
condotto; TO. M. ha dato due sorelle per
questo servizio, e per parte nostra Tincarico
è stato dato a Danila Dessy.
— Il Gruppo Giovanile ha ricevuto la visita del Pastore Giorgio Bouchard (FUV),
il quale si è interessato al movimento di attività del nostro Gruppo e ai problemi che
ne derivano. Il 7 aprile è venuto Franco
Ferretti, da Verona, per riferirci di alcune
recenti iniziative a proposito dei Vietnam.
Sono in preparazione alcune iniziative di lavoro con gli amici dell’Astrolabio, e continuano le riunioni con la FUCI (prossima
riunione : sabato 6 maggio). Si prosegue la
attività di studio e discussione della predicazione.
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pag. 4
N. 17 — 28 aprile 1967
CELEBRATO A VILLAR PELLICE ED A TORRE RELUCE
VILLAR REPOSA
Il decennale
dei Trombettieri Valdesi
Nella scuola professionale della RIV - SKF
Sabato 15 a Villar Pellice e Torre
Penice è stato celebrato, rispettivamente il decimo anniversario della
iniziativa ohe si è andata sempre più
diffondendo e affermando nelle nostre
Comunità delle Valli; chiamando a
raccolta im numero sempre crescente
di giovani per un servizio di testimonianza nella Chiesa e fuori della
Chiesa.
Trattasi dei « trombettieri Valdesi »
la cui fondazione fu suggerita al Pastore Enrico Geymet, allora conduttore della Comunità di Villar Pellice,
dalle analoghe organizzazioni, già da
molti anni fiorenti in Germania e altri paesi protestanti, allo scopo di mobilitare i giovani della Chiesa in tm
servizio di attiva collaborazione, sia
in seno alla Chiesa, che per attività
evangelistiohe.
Il grande concorso di pubblico alle
due manifestazioni del decennale sia
a Villar Pellice, dove fu costituito il
primo gruppo di trombettieri, che a
Torre Pellice, ha dimostrato, anche ai
più scettici, (ammesso che ce ne siano
ancora) che la novità che al principio
(come tutte le novità) era stata accolta da molti con un certo sospetto,
si è ormai affermata e può giustamente venir considerata come un apporto
positivo alla vita delle nostre Comunità alle Valli e soprattutto alle sue
attività giovanili.
Occorre chiarire subito per chi non
10 sapesse che non si tratta soltanto
di gruppi di giovani ohe suonano strumenti a fiato, ma che si tratta di giovani che, si riuniscono in spirito di
preghiera ed il cui intento primo non
è di dare concerti bandistici, ma di
collaborare alla vita della Chiesa e
delle sue attività evangelistiche. Quando alla manifestazione domenicale il
pubblico di Torre Pellice ha visto e
udito alcuni di questi giovani alzarsi
a tiurno, tra una suonata e l’altra, per
leggere un brano della Bibbia e per
pregare ad alta voce, in presenza di
centinaia di persone, più d’rmo ha potuto rendersi conto della rivoluzione
spirituale che l’iniziativa ha prodotto
in alcuni dei nostri giovani, dando
loro il modo di esprimere il loro desiderio di servire in qualche modo il
Signore, nella edificazione dei fratelli
e nella lode del Signore.
Tanto per la cronaca ricorderemo
ohe a Villar Pellice la serata è stata
consacrata in modo particolare alla
presentazione di un programma di
musica sacra da parte di un gruppo di
trombettieri delle Chiese Germaniche,
venuti appositamente, sotto la direzione del M® Stober ormai fedele amico delle Valli, oltre che padrino della
iniziativa dei nostri trombettieri. Letture bibliche e brevi messaggi puntualizzavano il significato di fede della manifestazione in ossequio all’invito biblico « Lodate il Signore ».
Domenica pomeriggio è stata la volta della manifestazione « uflaciale » alla quale hanno partecipato, suonando
assieme, i trombettieri germanici e
quelli delle Valli, sotto la (direzione sia
del M® Stober ohe di altri, tra i quali
11 M® Ferruccio Rivoir, la Corale di
Torre Pellice diretta dal M® Ferruccio
Corsani, vari oratori òhe hanno recato brevi messaggi (Pastori Ayassot,
Taccia, G. Bonnard, E. Geymet, A.
Deodato in qualità di Vicemoderatore
della Tavola Valdese, il M° Stober e
uno dei suoi colleglli) nonché alcuni
dei giovani cui abbiamo accennato
prima.
In ambedue le occasioni le Chiese
erano piene di gente ohe ha seguito
con attenzione e simpatia i programmi, validi non soio per l’esecuzione
musicale, ma anche, e oseremmo dire
soprattutto, per la fervida volontà di
impegno al servizio del Signore di così
cospicuo numero di giovani delle nostre Comimità.
Al termine della manifestazione di
Torre Pellice c’è stato anche un significativo scambio di doni tra gruiipi di
trombettieri ; distintivi valdesi agli
amici d’oltralpe e alcuni strumenti
nuovi fiammanti per l’incremento delle fanfare delle nostre Valli.
Essendo un profano in materia musicale il cronista non oserebbe fare
commenti alle esecuzioni, di cui ha
sentito dire gran bene dai competenti.
Particolarmente degna di nota la rapidità con la quale tanti giovani delle
nostre Parrocchie hanno acquisito dimestichezza con le note e con gli strumenti, in modo da potersi senz’altro,
dopo brevi prove, affiatare con i molto
più esperti « trombettieri » delle Chiese tedesche, dove ormai una lunga tradizione li sorregge.
Quello che non poteva però non colpire il profano musicale, era l’entusiasmo, lo spirito di collaborazione, che
animava quei giovani e la consapevolezza di compiere un « servizio » per il
Signore, che si manifestava sui loro
volti, nel loro atteggiamento, oltre
che nel loro impegno musicale.
Il M“ Stober consegnando alcune
trombe in dono ai nostri complessi ha
espresso l’ai^rio che gli strumenti
non servano « a suonare la ninna nanna » nelle comunità « ma, come si addice al loro squillo, a «suonare l’ora
di un risveglio». Non potremmo terminare questa breve relazione-impressione, senza far nostro il suo voto.
I trombettieri hanno fatto molta
strada in questi dieci anni ; partiti dal
nulla (salvo la lungimirante intuizione del Pastore Geymet) si sono ormai
affermati in varie comimità, divenendo parte costitutiva delle attività giovanili e comunitarie, stanno per iniziare nuovi gruppi in altre càiiese e
non sarebbe augurare poco Taugirrare
che il prossimo decennio segni un progresso proporzionale, assieme con
loro, ringraziare e lodare il (Signore, in
occasione dell’anniversario.
E. A .
Nei corso della celebrazione, un membro
di un coro di trombe, Umberto Rovara, ha
pronunciato la preghiera che riportiamo qui
sotto.
Padre nostro Celeste,
Per adorarti come si conviene, dovremmo
presentarci a te come realmente siamo, in
tutta la nostra miseria e col cuore sgombro
dall’egoismo e daH’orgoglio. Ma riconosciamo con umiltà profonda di non esserne capaci e perciò ricorriamo alla Tua Grazia con.
fidando unicamente nella Tua misericordia.
Questi istanti di adorazione e di lode, vogliono essere trascorsi, con gli altri istanti
della nostra vita di ogni giorno, nell’attesa
del Tuo Regno che viene, affinchè nel nostro
lavoro, per gravoso che sia, e nelle prove
o nella gioia, la nostra vita sia vissuta alla
Tua Presenza.
Noi ti adoriamo e ti lodiamo con questi
canti e questi suoni, perchè il nostro vivere
quaggiù vuole essere tutto un preludio alla
vita vera di lassù, dove in eterno ti adoreremo e ti loderemo, con le melodie celesti,
che Tu hai composto per i redenti in Cristo
Gesù. In questo giorno di giubilo. Tu ci ricordi che vuoi tutti gli uomini uniti nella
adorazione; e nell’attesa operosa del Ritorno
del Tuo Figliolo Gesù Cristo accetta questo
nostro stare insieme ai fratelli di Germania
come un segno di amore fraterno, e fa che
il mondo comprenda con noi, sempre meglio, questa Tua legge e si unisca glorificando il Tuo Nome tre volte Santo.
Gradisci, o Signore, questa nostre adorazione imperfetta e questo nostro imperfetto
amore fraterno e guidaci nella speranza che
saremo resi perfetti col mutamento glorioso
ohe hai preparato per noi coll'opera del Tuo
Santo Spirito. Grazie ti siano rese e onore
e gloria per tutte le età nel Nome di Cristo
Gesù, il Principe della pace. Amen.
Un gruppo di studenti della Scuola Prof.
RiP-SKF si inizia col Pastore al suono delle
trombe e promette buoni progressi per l’avvenire.
Gli alunni della Scuola Riv SKF approfittando di una breve pausa di lavoro, aiutano
il Pastore a piantare una settantina di pini
nel parco della chiesa.
Gli studenti valdesi della Scuola Professionale Riv-SKF col consenso e col concorso
della loro Direzione, hanno organizzato una
gita nella Val Pellice al fine di integrare
i loro corsi di istruzione religiosa mercoledì
scorso 12 corr.
Li accompagnarono nel loro viaggio il Direttore della Scuola Dott. Ing. Gallo con i
professori Fandone e Barai nonché il Pastore locale.
A Torre Pellice il prof. Teofilo Pons, con
alta competenza li guidò attraverso ai locali
del Museo Valdese interessandoli vivamente.
Quindi, nella Casa Valdese, il pastore F. Sommani espose loro in modo efficace i criteri
fraterni, democratici e aristocratici insieme
della organizzazione della Chiesa Valdese.
Una corsa fino a Bobbio con tappe dinanzi alla Valle degli invincibili e alla diga di
Cromwell eppoi una vìsita frettolosa di Villa Olanda con l’illustrazione vivace ed appassionata della Signora Colucci, conclusero
felicemente la gita. Un lungo applauso degli
studenti, nel pullmann, sulla via del ritorno,
intese rivolgere alla Direzione della Scuola
ed ai Professori presenti, nonché a coloro
che gentilmente li avevano accolti, la loro
riconoscenza per la felice esperienza vissuta.
di dare il benvenuto ai 16 Pastori riuniti da
noi per il loro Colloquio Pastorale.
Nel programma della giornata era compresa un’interessante visita alla Scuola Professionale Riv-SKF (ove studiano una ventina di giovani valdesi provenienti da varie
parrocchie) e il pranzo offerto dalla Direzione della Scuola presso l’albergo Riv.
Martedì. Gli studenti cattolici delle Medie avevano un servizio religioso di preparazione alla Pasqua e noi abbiamo fatto la
stessa cosa con i nostri 30 e più studenti
convocandoli nella cappella.
Mercoledì. Idem per quelli delle Professionali. Entrambi questi incontri hanno avuto
un carattere familiare e gioioso che ci ha
permesso di sentirci più vicini ai nostri ragazzi.
Settimana Santa — E’ stata caratterizzata
da varie attività. Il lunedì siamo stati lieti
Venerdì sera. Riunione alle Chenevieres.
Sala molto affollata con fratelli provenienti
anche da altri quartieri. I cadetti trombettieri hanno accompagnato gli inni.
Pasqua. Culto con S. Cena abbellito da due
ottimi canti della nostra Corale.
Visita Corale di Lippe — Questo gruppo
ha trascorso alcuni giorni fra noi cantando
in alcuni dei nostri istituti e dando vari con.
certi di musica sacra.
Una sera abbiamo avuto un simpatico incontro tra la loro Corale e la nostra con can.
ti dalle due parti.
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
POMAILT"’'
Recentemente sono stati battezzati : Clot
Marco di Bruno e Monteschio Federa, Genre
Roberto di Eraldo e Bert Vera: il Signore
dia gioia e luce ai genitori nella guida dei
loro bimbi perchè conoscano Gesù Salvatore.
— Abbiamo celebrato il servizio funebre
di Bruno Pons delle Deirine, deceduto alla
età di 26 anni in un incidente automobilistico; Grill Filippo, deceduto improvvisamente; Poet Giulio di Cianavasso, dopo lunga malattia. Alle famiglie la nostra affettuosa simpatia.
— Abbiamo avuto la visita della corale di
Dedmont che ha cantato al culto serale del
sabato 1 aprile con vera edificazione della
comunità dei credenti, con un messaggio del
Pastore Geymet.
— Recentemente è stato celebrato il matrimonio di Charrier Armando e Charrier
Irene alla presenza d’un folto gruppo di ami.
ci e parenti; che Iddio sia vicino sempre agli
sposi nella meditazione e nella preghiera,
perchè siano felici nel Signore.
— Invitiamo caldamente i parrocchiani a
voler versare la loro offerta personale, qualora non lo avessero aneora fatto, per la colletta annua.
si svolga serenamente alla gloria del Signore.
Atti liturgici. — Nel camposanto di Inverso Porte è stata tumulata la salma della
sorella Cesarina Grill ved. Charrier, il cui
servizio funebre ha avuto luogo a Pinerolo.
Il nostro fratello Comba Cesare, del quartiere dei Martìnat, ha risposto alla chiamata del
Signore, dopo lunghe ■ sofferenze. Alle famiglie in lutto rinnoviamo l’espressione della
nostra fraterna e profonda simpatia cristiana.
Durante i culti del 2 e del 9 aprile, sono
state battezzate le piccdie: Rossana Beux
(Gorge) e Lucilla Grill (Villa). La benedizione del Signore circondi sempre queste care bimbette e le loro famiglie.
LUSEfiNA S. GIOVANNI
PRAMOLLD
S. GERMANO CHISONE
Durante il culto, particolarmente solenne,
della domenica delle Palme, i seguenti giovani: Lilia Martinat, Liliana Plavan, Gustavo Bleynat, Sergio BorgareUo, Giorgio Long,
Marco Peyronel, Eros Souiller, Marco Travers, Alberto Vinçon e Eraldo Sappè, hanno
confessato la loro fede, promettendo a Dio,
davanti alla numerosa assemblea, di voler
vivere cristianamente secondo l’insegnamento
del Signor Gesù, Sul giovane Sergio Borgarello è stato posto il segno del Battesimo. Il
Signore sia sempre la loro guida ed aiuto.
Il pomeriggio l’Unione delle Signore ha
offerto ai nuovi membri di chiesa, un simpatico trattenimento.
I culti serali della Settimana Santa sono
stati ben frequentati; in modo particolare
quello del giovedì : culto che si è svolto con
la celebrazione della S. Cena, intorno alla
quale molti fedeli si sono raccolti : molto apprezzata la partecipazione della Corale.
II culto del Venerdì Santo è stato, come
al solito, meno frequentato. La domenica di
Pasqua un’assemblea imponente si è di nuovo raccolta nel tempio per riudire il messaggio della Resurrezione. La Corale ha, anche
in questa occasione, eseguito un bel coro di
circostanza : la ringraziamo per il suo valido
contributo.
Durante il culto della domenica 16 aprile
il pastore Jalla ba salutato da parte della
Comunità, i Signori Carmen e Silvio Ceteroni, che si preparavano a partire quel giorno stesso per la Germania ove si tratterranno qualche tempo per prendere contatto con
i nostri emigrati. Il nostro pensiero e la nostra preghiera li seguono con sincero affetto
e con Taugurio che la loro mis.sionc all’estero
Sabato sera, 1 Aprile, il sig. Giorgio Gardiol, membro del Comitato di Gruppo FUV,
è venuto a salutare l’Unione Giovanile ed ha
interessato i giovani sul tema : « L’Unione,
oggi... ». La sua conversazione è stata -seguita dalla proiezione di bellissime diapositive
a colori sull’opera di « Adelfia », fatta dal
giovane Daniele Tron. Ringraziamo questi
amici per il loro messaggio attuale e per la
loro fraterna visita.
Domenica sera, 2 Aprile, siamo stati lieti
di accogliere i giovani dell’Unione deUa
Chiesa di Prarostino, i quali, insieme al loro
Pastore sig. Marco Ayassot, ci hanno rappresentato con molta bravura il dramma : « E
Giove ride » di A. Y. Cronin, suscitando la
approvazione del pubblico. Un vivo grazie
ancora agli amici di Prarostino per il messaggio che ci hanno lasciato con la loro gradita visita.
Sabato sera, 8 Aprile, i nostri giovani hanno partecipato al Convegno Giovanile di zona, indetto a S. Bartolomeo (Prarostino) dal
Comitato di Gruppo. Ringraziamo sentitamente l’Unione locale per la fraterna accoglienza e per l’apprezzata cena.
Nello spazio di pochi giorni abbiamo dovuto prendere ben due volte la strada del
cimitero di Ruata: il 7 Aprile pe>. accompagnarvi la spoglia mortale del fratello Sappè
Giovanni (Alfieri) deceduto all’età di 80 anni ed il 10 Aprile per deporvi i resti mortali
della sorella Sappè Marta Enrichetta ved.
Ribet (Bocchiardi) spentasi all’età di 81 anni.
Ai fratelli, alle sorelle ed alle famiglie visitate dal lutto e dafi’afflizione rinnoviamo la
espressione della nostra fraterna simpatia e
della nostra solidarietà nel dolore e nella
speranza nel Signore Gesù Cristo, Risorto e
Vivente.
Unione femminile. La gita annuale è fissata per domenica 30 aprile e avrà come
mèta Vallecrosia. Partenza dai Bellonatti alle
ore 5,30 precise in autopufimann, partecipazione (se possìbile) al culto con la comunità
di Vallecrosia-Bordighera, pranzo alla Casa
Valdese, visita del paese, spiaggia e dintorni,
ritorno nel corso della serata. Si prevede che
la quota per il viaggio sarà al massimo di
L. 1.500 a persona. Poiché abbiamo 60 posti disponibili, anche le sorelle che non sono
iscritte afi’Unione femminile, nonché i rispettivi mariti, sono volentieri accolti. Iscriversi
entro giovedì 27 presso la sig.na Alilo, o la
sig.na Gonin, o il Pastore.
Visita della Comunità di Morges. Il giorno
dell’Ascensione, giovedì 4 maggio, arriveranno 92 membri della Comunità di Morges,
per trascorrere tre giorni in mezzo a noi. Il
programma è stato concordato con la comunità di Torre Pellice e prevede una visita
nella nostra parrocchia e alle sue opere, il
venerdì pomeriggio, un incontro fraterno
delle tre comunità, con la partecipazione del.
le tre Corali, il venerdì sera; una visita alla
Balziglia e forse a Prali, il Sabato, partecipazione al culto domenicale nelle due chiese.
Dobbiamo offrire l’ospitalità presso famiglie a 39 persone, ci mancano soltanto alcuni posti: chi potesse ospitare una o più persone è pregato di farlo sap»ere, anche per telefono, al pastore.
Dovremo anche organizzare una cenetta
nella Sala Albarin, venerdì sera. Ogni aiuto,
in persone e in cose, sarà ben gradito.
Raccomandiamo fin d’ora a tutti i nostri
membri di prendere parte gioiosamente a
questo incontro di comunità, che rinsalda i
vincoli di amicizia della nostra chiesa con
le chiese sorelle della Svizzera romanda.
SAMPIERDARENA
Radio-TV della Svizzera Italiana
DOMENICA 30 APRILE
R/tmo: ore 9,15, Conversazione evangelica,
pastore Franco Sccparasa.
Tei.evisione: ore 10, da Dechau, Culto in
eurovisione dalla cappella innailzaJa nel
campo di sterminio, predica il pastore
Niemiiller, traduzione e commento pastore Guido Rivoir. . Alla fine delle trasmissioni, La Parola del Signore, pastore
Guido Rivoir.
Il Culto di Pasqua è stato frequentato da
un’assemblea numerosa che ha partecipato
con raccoglimento e fervore alla S. Cena.
Lunedì 20 Marzo, nel nostro tempio sono
state celebrate le nozze del nostro fratello
Bruno Sani con la Sig.na Renata Corbelli.
Sulla nuova famiglia splenda sempre il sole
della divina grazia.
Domenica 2 Aprile è stato posto il segno
del Battesimo sulla piccola Stefania Zuffanti
primogenita dei coniugi Odette e Calogero
Zuffanti. 11 Signore la benedica e faccia crescere forte nel corpo e nello spirito.
La nostra Comunità si è preparata per la
campagna di evangelizzazione decisa, di comune accordo, dalle Chiese Evangeliche di
Genova. I Consigli si sono incontrati più
volte. Specialmetne i giovani si sono riuniti
in preghiera per invocare 1 assistenza dello
Spirito Santo sull’iniziativa.
Il Signore sostenga tutti i credenti ehe
ubbidiscono al Suo ordine : « ...piedicate l’Evangelo ad ogni creatura ».
Il Prof. Griset, che ci ha onorati della sua
presenza insieme ai suoi familiari, ha pronunciato un applaudito discorso (tradotto in
tedesco dalla figlia prof .sa Delia MoiUruc.
ohio) nel quale ha illustrato gli Eroi ed i
luoghi storici da lui ricordati in « Montagne sacre ».
Il 31 marzo, nel cinema Riv, gentilmente
concesso, la Corale di Lippe ha dato luogo
ad un incontro ecumenico di cui diremo a
parte.
Il 7 maggio avrà luogo il nostro Bazar e
saremo grati a tutti coloro che ci vo'aanno
dare la loro collaborazione.
avvisi economici
COPPIA EVANGELICA svizzera (parla italiano) cerca governante di casa seria. .Buon
stipendio; televisione in camera coiiiortevole. Inizio da convenirsi. Rivolgersi a
sigg. W. Huguenin, Mas Miradour. 1092
Belmont s/Lausanne, Svizzera.
TUTTOFARE, pratica cucina, cerca faldiglia
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trodomestici. Scrivere Lanza, Via Meahiorre Gioia n. 9, Torino.
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agosto possibilmente in famiglia < ..siure
collegio protestante italiano; in caioi i di
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agosto in Italia). Per offerte e iiianmazioni scrivere a : Evelina Pons. \ in -.jialdini, 34 - Torino.
CERCASI per luglio e agosto giovane retribuito possibilmente studente o inse;,nante
per occuparsi ragazzi in vacanza. S;;avere
Convitto Maschile Valdese - Torre .aeUice
(Torino).
La famiglia del compianto
riconoscente per tutte le te "t m n
ze di simpatia ricevute in occa ne
del suo lutto, ringrazia sentitar te
tutte le persone ohe hanno pre»u ¡arte al suo dolore. Rivolge un nia iaziamento particolare ai Doti. E.
tnni ed I. Mathieu, al Past. G. Tourn,
ai vicini di casa ed agli amici per la
loro così, fraterna solidarietà.
« Non abbiamo qui una città stabile, ma cerchiamo quella futura». (Ebrei 13: 14)
Ayasse di Massello,
17 aprile 1967.
È mancata all’affetto dei Suoi cari
Frida Calvino
(zia Titin)
I Parenti lo comunicano a quanti La
conobbero e l’amarono.
Gavirate (Varese), 20 aprile 1967.
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