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LA BUONA NOVELLA
GIORGIE DELIA EV.WGEIIZZAZIONE ITAllà.\A
Seguendo la verità nella carità.
Efes. IV. I5.
PREZZO DI ASSOCIAZIONE
Per lo suto (fraoco a (IntioaziMc) ... F 3 »
Fer la STiuera e Frucia, \i. ...» 4 SS
Per ripgbiUerra, id. 5 94
?er litri paesi (franco fluo al eonfisel. . 9 3 s
Hd si riceT(KHi associaiiuoi per meoo di no aoflo.
LE ASSOCIAZIONI Bl laCBVORO
Ib TariM allXilUlo dei GÌorn*le.niU dal a*. S* li.
Ielle frsTiDcia piaist talli gli rOìiii pottall f«r
neit« di Vaglia, (be doiraoM eiseri tefìati fraoco
at BirtUor* d«ila Buona Morella e sau auri&«&ti.
Airestero, ai seguenti indirizzi: Parigi, dalla libreria C. Meyrueis, rL.'TraDchet,?; Ginevra^ dal sig. E. Beroud libraiu; inshilterra per mezzo di fraucu-Lulll
inglesi spediti fraaco al Diretlure della Buona Norella.
SOMMARIO
Wai'ianismo, ossia culto idolatro di Maria, distiutlivo del cristianesimo; III.
— Attualità. — L’Evangeio a Courmayeur. — Assemblee annuali di
qualche ramo dell’Alleanza evangelica. — Notizie.
SOTTOSCRIZIONE
A BENEFICIO DEI DANNEGGIATI DALLA G«.VNDIXE
»■ K-n A.R o S'Z'B rw a
Madamigella E. Cairus ...... L. 70 »
Ammontare delle liste antecedenti . » 288 25
Totale a questo giorno . L. 338 2.5
MARIAMS.MO
ossu
CULTO IDOLATRO DI MARIA, DISTRUTTIVO DBL CRISTI.^NESI.MO
iir.
Il Cantico di Maria porla con sè caratteri che, esaminali
attentamente, ci conducono aU’idca già espressa da noi, che
Maria rappresenta qualche cosa di più ampio che se slessa,
cioè tulli i erodenti animati dallo spirito da cui essa ò pene-
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irata. Le prime parole del Cantico sono queste: a L’anima
mia esalta la grandezza del Signore ed esulta il mio spirito
in Dio, mio Salvatore ». Spremiamo, per così dire, l’esatto
valore di ogni parola del Cantico ; è il solo modo questo di
renderci ragione del suo vero senso, schivando ogni esorbitanza ed esagerazione. Maria che intese dirsi da Elisabetta:
« Beata te, che hai cretluto, perchè si adempieranno le cose
dette a te dal Signore »; Maria, dico, scoppia in giubilo ed
esclama : « L’anima mia esalta la grandezza del Signore ».
Questi sentimenti sono nei limiti ordinarii di ogni anima
che riceve un gran benefizio. Quel che siegue spiega a maraviglia la natura di questo benefizio; «ed esulta il mio spirito in Dio, mio Salvatore n. Quest'uUime parole precisano
la situazione di Maria, e ci impediscono di prendere abbaglio. Dicendo Ella mio Salvatore, rivela con tal linguaggio
il nuovo suo stato. Chiunque fra i cristiani così si esprime,
non è egli vero che si riconosce tolto da una condizione di
miseria per essere sollevato a una grande felicità? Di esser
passato, mediante Colui che chiama suo Salvatore, dalle tenebre alla luce? JViun dubbio che qui si accenna ad una
grande rivoluzione sopravenuta; e se Maria esulta in Dio,
suo Salvatore, è d’uopo conchiudere, che pur essa fu salva;
che fu salva nel senstì che si dicono salvi tutti gli altri che ricevettero lo stesso favore. E ciò ò si vero che il seguito del
Cantico conferma quanto ora abbiam detto. Perchè è Salvatore colui ch’Ella esalta? «Perche, continua Ella, ha rivolto
lo sguardo alla bassezza della Sua serva ». Siam noi in presenza di duo termini antipodi. Il Salvatore è Dio stesso nel
sommo della sua potenza e grandezza; la salvata, cioè Maria, nella bassezza sua , riceve ella uno sguardo di commiserazione. In verità, tal essendo il senso del linguaggio suo
■stMso, impossibile a travisarsi o a mutarsi, non si sa comprendete come mai, contro tanta evidenza della Scrittura, si
sia voluto sbalzare Maria, fin dal primo istante del suo ess»re^. ad un'altezza incommensurabile, a una gloria senza vefrtiffio pure di ombri precedenti! Egli è questo smentire
qiicH’esuUazione da lei provata neH'iutendersi dire hai travata qrazia, e acui risponde: «Esulta il mio spirito in Dio,
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mio Salcaloee, perchè ha rivolto Io sguardo alla bassezza
della Sua servai!! ». Se le parole vogliansi accettare nell’ovvio lor significato, nel loro vero tenore, nulla troncando od
aggiungendo, bisognerà bene che esse esprimano quello appunto che abbiam detto, e dee allora seguirne, chè non ci è
già essa mostrata sopra un trono inferiore solo a quello di
Dio, ma, se ponderasi tutto con attenzione, noi vedremo
Maria in questo annunzio posta dalI’Evangelista sul comune
terreno di tutti quelli che sono graziati, o per tal grazia
esultano in Dio loro Salvatore.
Appena è fatto menzione dello sguardo divino rivolto fino
a Lei, vengon dielro le conseguenze di tanto favore, cd Ella
riconosce che sarà grandemente esaltata. « Ecco che da questo punto beata mi chiameranno tutte lo età, perchè grandi
cose ha fatto a me Colui ch’è potente e di cui santo ò il
nome. E la misericordia di Lui di generazione in generazione
è sopra coloro che lo temono ». Ma se Maria è esaltata, ed ò
tutta lieta di esserlo, forse che l’esaltazione di Lei trascende
talmente quella degli altri cristiani, che ne divenga la madre
universale, la regina, la mediatrice e la distributrice d’ogni
grazia? Ella ha detto : « Ecco che da questo punto beata mi
chiameranno tuttele età ». Ricorda con queste parole quello
stesse di Elisabetta: » beata to, che hai creduto, perchè si
adempieranno le cose dette a te dal Signore ». La fede la fa
beata! Come già notammo, quesla parola non implica nulla
di straordinario, se non in quanto che, chi è degno di essere
chiamalo beato passò dalla morte alla vita; ed è questo sojo
ch’è straordinario. Il Salvatore chiama beati i perseguitati
por cagion sua, beali i miti egli umili di cuoro, beati quelli
che hanno fame e sete di giustizia, beati quelli che procacciano la pace. Como i veri fedeli chiamavansi beati, chiamavansi anche santi, secondo questa preghiera che Gesìi
pronunziò per tutti essi : « santificali nella verità, la Parola
tua è verità ». A questo proposito faremo qui osservare che
la riunione di quelli ch’erano chiamati beati o santi, allorché
i ministri della Chiesa a lei si dirigevano , ricevea questo
appellativo, vostra beatitudine, vostra santità ; ciò che non
oramai detto che dell’intiera assemblea. L’uso quindi venne
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che i ministri, come rappresentanti di tutto il gregge, furon
chiamati ancho vostra beatitudine, vostra santità, ma in senso
collettivo c non individuale. Questo durò assai tempo, finché al secolo xvi Gregorio VII vietò queste qualificazioni
agli altri vescovi, e con molte altre le riservò a sè solo.
Assunte da un solo, messo da parte il senso primitivo, si
confondono esse colla bestemmia, perchè wn soto essendo
chiamato santità o beatitudine, egli va fino ad identificarsi
con Dio, affettando di essere egli in qualche modo la fonte
della beatitudine e della santità!!! Ma la umilissima Vergine quando si proclama beata, c solo nel senso evangelico,
in quanto che, sottratta alla bassezza (raTOtvwiriv), vocabolo
che significa miseria, abbandono, proprio di tapini che
hanno bisogno di soccorso e l’invocano, questo soccorso
tosto che è da lei trovato, esulta o trabocca di letizia. Ma
non ci basta di avere ben posto in rilievo ciò che si debba
intendere per bassezza della sua ancella che riceve uno
sguardo misericordioso, e ricevutolo si chiama beata; dobbiam far osservare che la parola greca significa mi feliciteranno tutte le età, [xe. Non già che felicitare o beatificare inchiuda l’idea che prese tanta voga dopo che la
Canonizzazione romana fu inventata ; ma 6 ben altro, lo ripetiamo, quello a cui allude il Vangelo ; non si tratta già qui
del verbo benedire, suXovsu, ma il verbo è beatificare, che si
adop>’a, come si scorge, nelle otto beatitudini evangeliche,
dove si applica a quelli soli che dallo stato di miseria si
sentono trasportati alla beatitudine vera, ch’è la salute in
Cristo, ossia morale trasformazione, della con tanta energia
[AETOTotx, cambiamonlo radicale del cuore e del carattere,
nuova nascila nella sua origine e rinnovamento nel suo progresso per diventare una nuova creatura.
Ma una parto di questo testo che non si saprebbe abbaslanza segnalare, e da cui esce un lampo della più viva luce
su questo soggetto, è quella che ci presentano le seguenti
parole infinitamente preziose; « Ecco che da questo punto
beatami chiameranno tulto le età », azS tSv vov; dunque ora
solo comincia ad esser rilevata Maria dalla sua bassezza, e
abbiam abbastanza espresso cho significhi questa bassezza
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ORA, e non nei tempi precedenti, nei quali si sono inventate
tante maraviglie, privilegii e grandezze, che non sono nemmeno per sogno in tutte le pagine della Scrittura, dov’è fatta
menziono di Lei. Da questo punto Maria diventa altra da
quella che era, cioè beata. E non tace neppure, perchè tutte
l’età la beatifichcranoo; prosiegue Ella ; « Perchè grandi
cose ha fatte a me Colui ch’ò potente e di cui santo è il
nome ». Anche qui le grandi cose sono quelle di cui sono
pienel’Epistole di san Paolo quando, svelandole prerogative
dei credenti, non si sazia di mostrarne la pienezza c la magnificenza. Avremo occasione più innanzi di riferire un tal
linguaggio, ed esso ci convincerà cho non può essere più
alto e più magniloquente; eppur concerno i cristiani e tutta
ia Chiesa fedele! Ma una prova cho Maria abbraccia in sè
tutti quanti hanno creduto, e non solamente se stessa è
molto chiara in quello ch’essa soggiunge: « E la misericordia di Lui è di generazione in generazione sopra coloro che
lo temono «. Ecco ristretti in una stessa beatitudine, per la
stessa, cos'i diremo, amnistia, ricevuta di età in età, quelli
che temono Dio, perchè insieme fanno una sola società di
cui qui il tipo è Maria, e con letizia intonano questo Cantico,
che a tutti egualmente conviene.
Nei versi che seguono appare ancor meglio il contrasto
tra la Chiesa Novella, fatta ricca e gloriosa, e la Sinagoga
spodestata e abbattuta, lo cui cerimonie e sacrifìzii Paolo
chiama et vuoti elementi, figure ed ombre di cui il Corpo è
in Cristo ». Conseguentemente sola la Nuova Alleanza rinchiude ogni ricchezza e verità. Ecco perchè Maria cosi continua ; « Fece opere di potenza col suo braccio : dissipò i
superbi coi pensieri del loro cuoro. Ha deposto dal trono i
potenti, e ha esaltato i piccioli. Ha ricolmati di beni i famelici, e vuoti ha rimandati i ricchi. Accolse Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia: conforme parlò ai padri nostri, ad Abramo e a’ suoi discendenti per tutti i secoli ».
Scorgiamo in tal linguaggio un’antitesi, di cui è facile sentir
l’allusione; secondo l’apostolo Agar è la vecchia alleanza,
Sara la novella, e che, sterile, è chiamata ad esser feconda
di grazia e di gloria non conosciute prima. Ricorrendo egli
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ad Isaia , cosi applica alla Chiesa di Cristo questo parole:
« Rallegrati, o sterile, che non partorisci: prorumpi in laudi
0 grida tu cho non sei feconda; imperocché molti più sono
1 figliuoli ddVabbandonata che di colei cho ha marito ». Iif^
altri termini a Lia succede Rachele, a Peninna Anna, madre
di Samuele, anch’essa tipo della promessa Alleanza, il cantico della quale appena è madre, è affatto omogeneo a quello
di Maria (I Samuel, ii, 1-10) : evidente prova di una grande
analogia tipica degna di molta considerazione. Insomma
i piccioli esaltati sono i seguaci di Gesù, i potenti deposti
dal trono sono gli spregiatori di questi piccioli, gli Scribi o
Farisei, i capi della Sinagoga, che s\ ben preparati a ricevere
tanti doni, hanno meritato d’intendore: « Il regno di Dio vi
sarà tolto per esser dato alla nazione che ne faccia frutto s.
Teofosfilo
ATTUALITÀ
Le inezie, le assurdità, le sconcezze, la rappresentanza di
una divinità crudele, la mediazione di uomini a parto, onnipotenti e chiamantisi iddii, tutte queste cose introdotte dal
sistema papale nella religione diedero origine alla incredulità: l'aversi poi i clericali attribuita la suddetta possanza;
l’aver voluto degli schiavi ignoranti obbedienti a loro ondo
imperare in lungo e in largo, e non dei servi fedeli al Dio
vero, illuminali e responsabili delle azioni proprie; l’aver
voluto intromettersi in ogni cosa, pensare a tutto, diriger
tutto, far tulto, per tema che fosse scoperto il turpe traffico
che ne deriva; da ciò, diciamo, surse nei più l’indifferenza
assoluta e spaventevole che ci travaglia. E infatti se gl’individui che nascono in grembo della Chiesa romana trovano delle guide religiose collocate in seggi eminenti, attorniate da splendore mondano, ossequiate, venerate dalle
famiglie^ dai grandi , dai principi , dagl’imperatori; se
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coleste guido vi pigliano per mano sin dalla culla, non vi
perdono d’occhio un istante, se non quando vi hanno collocato essi stessi nel sepolcro ; se non vi lasciano mai vedero
la luce, 0 se vi dicono e vi ripetono sempre: — « Noi siamo
gl’inviati da Dio, ascoltate ciecamente le nostre parole, lasciato a noi ogni cura, ogni responsabilità; noi abbiamo la
facoltà di assolvervi dai peccati passati, presenti e futun ,
noi di aprirvi le porte del paradiso o quelle dell’inferno,
ecc. 5> — quale meraviglia se l’indiiTerenza per le cose spirituali, risguardaoti la coscienza, risguardanti lavila eterna,
siasi introdotta, ed abbia fatto, segnatamente fra noi, progressi spaventevoli ed, umanamente parlando, irremediabili. Gli affari materiali, i piaceri del secolo, l’egoismo isnato,
l'inerzia ecc. sono altrettanti alleati del dispotismo clericale,
sono altrettanti sostegni dell’indifferenza, altrettanti fortissimi ostacoli per vincerla.
E non è soltanto pura indifferenza quella ch’esiste; se
fosse tale, cioè pura, ella si mostrerebbe generale, vale a
dire e a prò dei preti e contro di essi : ma non è cosi; il sistema papale l’ha suscitata, e gl’insognameRti dei clericali
succhiali col latte vi hanno lasciato non piccola dose di superstizione, di veleno, cos'i negli indifTerenti, come negl’increduli. E gli uni e gli altri, quando si parla della necessilà
di promuovere la Riforma religiosa nella chiesa di Roma,
di togliere alcuno di quello cose di cui non se ne curano, o
a cui non credono, di ricondurre la religione ai suoi veri
principii, di rimettere in onore il Vangelo, di ristabilire la
sana dottrina del Redentore, eglino si oppongono, gridano
per un falso ossequio alla memoria dei loro antenati « non
toccale la religione degli avi», oppure por un falso amor
patrio «lasciate da parte la religione, non suscitate scismi,
non guastato la politica». Ah! se allorquando Gesù Cristo
e gli Apostoli predicavano la nuova dottrina, tutti i Pagani
avessero pensato egualmente, nè gli avi nostri sarebbero
stati, nè noi saremmo cristiani! E costoro si vantano di
chiamarsi progressisti, si vantano di combattere le improntitudini dei clericali, si vantano specialmente di essere buoni
politici? E come mai non vedono che le libertà politiche
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non avranno sicurezza e stabilità finché i nemici di esse
domineranno sulla coscienze delle moltitudini, finché esisterà una gerarchia ben composta e ordinala, un esercito
forte e disciplinato, quasi invisibile, sotto capi abili e attivi, con un centro ed un comando unico, con una lattica
fina e segreta ?
Le recenti elezioni per la nuova Camera legislativa nel
npslro Piemonte, senza parlare di quanto accade in altri
Stati, hanno testò offerto un esempio, crediamo salutare, a
tutti gl'indifferenti liberali, sieno governati o governanti.
Nessuno di essi pensava che i clericali fossero da tanto da
far nominare buon numero degli affigliati a loro. E perchè
ciò? Perchè l’indifferenza in cui giaciono in materia religiosa, le false idee e i pregiudicii in proposito li rattennero
in passato dall'agire con energia e premunirsi contro le
trame occulte di quel partito, in una guerra accanita eh'è
principiata sino dal 1848.
Si sa che nei villaggi un mezzo potente pei clericali è il
confessionale, in cui si danno o si negano le assoluzioni,
spandono o si ritirano le indulgenze, si minaccia il fuoco
eterno o si vende la gloria del cielo.
Or, se per togliere un tale abuso non può il Governo interyenire direttamente, lo può assai bene indirettamente :
trattandosi di riformare una religione viziata, di distruggere
vecchie abitudini, trattandosi di sostituire la spiritualità al
materialismo, non potrebbero una legge governativa e la
forza fisica riuscire allo scopo; serebbero mezzi tirannici,
anticristiani, dannosi anziché utili.
Pur è d’uopo curare il male ed accelerarne la guarigione;
e siccom’esso è un male degli spiriti e non dei corpi, prodotto dalla oscurità in cui si trovano, così il Governo, per
intervenire indirettamente, e n’ha il dovere , non deve far
altro che togliere tutti quegli impedimenti che s’attraversano
alla propagazione della luce. Per la qual cosa occorre in
primo luogo che il Governo nomini de’rappresentanti ne’
luoghi sì grandi che piccoli, ch'abbiano le stesse vedute di
progresso, che sieno illuminati e spinti dal desiderio del
bene, ed abbiano l’energia necessaria d’opporsi al partito
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nero che sta sempre in atto di battagliare; quindi fa d’uopo
ch’egli generalizzi l’istruzione primaria , afUnchò eziandio
i figli doi campagnuoli si trovino in grado di saper leggere
e scrivere; e che per ultimo proclami, por legge, la libertà
di coscienza e la libertà dei culti da quella derivante, od
apra così il campo alla spirituale potenza atta ad operare la
guarigione dei cuori e delle monti ; apra cioè la via al Vangelo, no tuteli i suoi ministri, punisca le persone che osassero turbare l’esercizio del sacro dovere di annunziare l’eterna salvezza per l’opera perfetta del Redentore, e lasci
che la di Lui Parola, qual è, vera, pura, venga ascoltata e
letta, che penetri nel cuore; od ella sola, senza coazione,
senza reali decreti, senza intervento governativo diretto,
opererà quella necessaria riforma spirituale, senza di cui la
religione non sarà che una larva, o lo politiche libertà
e l’indipendenza nazionale non saranno cho basate sull’arena
e in procinto di crollare per l’urto incessante delle trame dei
clericali, che regnano politicamente in uno Stato non per
altro che per ordirle e per servirsene in tutti gli Stati degli
altri regnanti onde riacquistare il perduto dominio del mondo, facendo servire, con orribile sacrilegio, la religione di
Cristo, la dottrina deH’umiltà o deH’amorc, al loro orgoglio,
al loro egoismo, al loro mercanteggiare.
L’EVANGELO A COURMAYEUR
Sono di già informati i nostri lettori come nella valle
d’Aosta, a Courmayeur, venisse, non è molto, stabilito un
culto evangelico, desideralo da varie persone del luogo, passate dalla oscurità intellettuale e dalla freddezza del cuore
alla luce di Cristo e al fervore dell’animo che da quella ne
deriva.
Com’è suo costume, la setta nera volle fm da principio
arrestare il corso veloce dei raggi divini ; si diede a perse-
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guitare chi ii'ora tl dispensatore, e lenendosi per sicura delia
vittoria, sparse come certa la notizia della partenza del
ministro evangelico da Courmayeur. Ora, vedendo che non
si verifica l’annunzio dato , la setta non lascia intentalo
mezzo alcuno, sia pure immorale, iniquo ecc., onde riuscir
nei suoi fini tenebrosi. L’articolo seguente, che leggesi nel
num. 211 del giornale Le Constitutionnel Valdólain darà
un’idea di tali mene.
Courmayeur, 30 novembre 1857.
Nella notte del 25 al 26 corrente, alcune persone affissarono
alla porta della casa in cui abita il Ministro evangelico di
Courmayeur un cartello con queste parole; Rivoluzione! Otto
giorni per partire ! Guai al barbetta ! Simili cartelli furono
egualmente esposti alla casa che gli evangelici hanno acquistata per celebrarvi il loro culto, all’albergo dell'Angelo e all’albo pretorio. Da lungo tempo è noto quali sieno i tristi personaggi instigatori di tali atti. Esiste nel mondo una società
tremenda e misteriosa, che da secoli impiega nel mal fare
una costanza a tutte prove. Il di lei assioma favorito è cotesto :
Il fine giustifica i mezzi. Allorquando i membri della suddetta
società si sono prefissi uno scopo, per quanto ignobile sia,
eglino non si peritano di cercare nel fango i mezzi necessarii
per riuscirvi; occultati nell’ombra, dirigono con fili invisibili
dei fantocci che sostengono a piacer loro, le parti di commediante, di rivoluzionario, di bravo.
L,e nostre instituzioni liberali proteggono tutti i cittadini,
tanto evangelici quanto papisti, e ministri e preti. Tutti lo
sanno ; e nondimeno vi sono persone che fingono di non comprendere ciò. È egli possibile che sieno cosi ignorami od ebIjri cosi, pel ricordo del parziale trionfo (accompagnato da
una sconfitta generale) ottenuto nella Vallata, da immaginare
che le leggi stesse debbano piegare dinanzi ad essi? Veramente fanno compassione colle loro smodate pretese ! Hanno
eglino obliato che il dispotismo, all’ombra del quale potevano
lasciarsi andare e far tutto quanto volevano a piacer loro, è
già morto?
Hanno un bel gridare, non lo risveglieranno mai più; Carlo
Alberto gli diede il mortai colpo.
La legge è inflessibile, assai più, ella è liberale , e, noi Io
ripetiamo, protegge egualmente un ministro evangelico ed un
prete romano. Non si può dunque chiederle armi per isoac-
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ciaro dalla Vallata ua uomo clic non deriderà se non che ii
bene dei proprii simili, e che non commise altro delitto tranuo
quello di predicare il Vangelo di Cristo.
Tuttavia sonvi persone che non si lasciano arrestare per
cosi poca cosa. Se non possono far partire il ministro evangelico da Courmayeur in nome della legge, sceglieranno altri
mezzi. Andranno, di notte, ad affiggere o far affissare alla di
lui porta e altrove delle ingiurie e delle minaccie, sia per intimorirlo, sia per sollevare il popolo contro di lui.
Campioni di una Chiesa tuUa apostolica è così che il Cristo,
ehe gli Apostoli agivano cogli avversari loro? No, no ; voi lo
sapete bene quanto io ; e tuttavia è mestieri che vei dica. Non
era Gesù Cristo ohe voleva discacciare cd uccidere i Farisei,
erano i Farisei che volevano discacciare ed uccidere Gesù
Cristo, e l’han fatto ! E perchè ciò? Voi eziandio lo sapete ; ma
eziandio bisogna che vel dica, perchè dalla vostra bocca non
si tirerebbe mai una simile verità. Egli è perchè Gesù Cristo
li accusava d’aver corrotta e distrutta la religione di Dio polla loro tradizione (Max., xv, 3-7): perchè li accusava d’essere
ipocriti in tutta la condotta loro ( Mat., xxiii,): perchò li
accusava di chiudere il regno dei cieli agli uomini, non eutraa^
dovi essi stessi e non soflerendo che v’entrino coloro che il
vogliono (Mat., xxiii, 13); perchè li accusava di non cercaro
aitvo che gli onori e la distinzione (Mat., xxiii, 5-7); perchè
n accusava di divorare le case delle vedove, anche sotto pretesto
di far lunghe preghiere (Mat., xxiii, 14): perchè li accusava
di essere delle guido cieche che non potevano a meno di cader essi e quelli che son da essi guidati nella fossa (Mat.,
xxin, 24; xv, 14: Luca, si, 39): infine, perchè li accusava di
perseguitare di città in città coloro ch’egli inviava a predicare
la verità (Mat., xxiii, 34).
Vi sono sempre de’Farisei nel mondo, che se non possono
più perseguitare il Cristo, perseguitano almeno i suoi discspoli. La religione loro essendo antievangelica, non possono
sostenerla col mezzo della Scrittura e del ragionamento che
la condannano. Laonde fa d’uopo che la sostengano con altre
armi, ed hanno provato le mille volte che non sono difficili
sulla scelta. Le ingiurie, le minaccie, il pugnale, i roghi, gli
¡strumenti di torturai più atroci, inventati da preti barbari ed
ebbri di sangue , tutto, in breve, è stato messo in opera per
inculcare nel cuore s per far trionfare una religione ch’eglino
hanno l’impudenza di attribuire a Dio, ch’è amore ! La storia ò
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la per provare le mie asserzioni. OggicM, grazie a Dio, i governi illuminati han posto de' limiti a tutte queste crudeltà.
La bestia feroce è dunque imbrigliata , ma il suo istinto è
sempre lo stesso. Non potendo mordere ed uccidere, ella
rugge e minaccia.
ASSEMBLEE ANNUALI
DI QUALCHE RAMO DELL'ALLEANZA EVANGELICA
La conferenEa annuale deH’Alleanza evangelica, pel ramo
britannico, fu tenuta a Londra i giorni 18 e 19 novembre decorso, Il giornale Christian Times osserva ch’ella vittoriosamente ha risposto a coloro che accusano l’Alleanza evangelica di non essere abbastanza pratica e di non compiere opere
proprie. Bisogna infatti riflettere che la di lei azione abbraccia l'intero mondo cristiano, e non si tratta ch’ella debba operare direttamente , esporre un piano qualunque d’intrapresa
cristiana, ma piuttosto impiegare la di lei influenza onde far
penetrare lo spirito d’amore cristiano nel cuore di quelli cui
un eccesso di zelo potrebbe far obliare la carità da cui deve
essere sempre accompagnato ; non si tratta infine che essa
Alleanza con particolari missioni, scuole, ecc., debba far concorrenza alle esistenti società, ma invece offrire un legame
d'unione a tutte e presentare un terreno in cui i promotori di
ciascun’opera possano incontrarsi e intrattenersi insieme, e
togliere le rivalità fra le diverse società ed armonizzarne le
azioni in modo che nessuna porzione delle fatiche loro vada
dispersa. L'opera salutare dell'Alleanza evangelica si mostrerà
senza dubbio luminosamente nelle Indie pei futuri progrossi
del cristianesimo.
Dalla relazione dell'assemblea annuale deH’Àlleanza evangelica pel ramo francese, tenuta in Isvizzera, risulta che esso
ramo si « associato alle viste della grande conferenza di Berlino, e che una nuova sezione si è formata nel dipartimento
della Saona e Loii'a.
Anche il comitato di Parigi ebbe una riunione d’Alleanza
evangelica il 9 novembre scorso, e il numeroso uditorio, raccolto nella cappella Taitbout, ascoltò con grande premura i
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discorsi dei rappresentanti del Comitato stesso alle conferenze di Berlino.
Finalmente, sovra una collina in vicinanza di Gerusalemme,
e ciò fiu dui settembre scorso, fu eziandio aperta dal vescovo
rev. Gobat una conferenza d'Alleanza evangelica cui, assistevano varii membri di chiese evangeliche inglesi e tedesche, e
degli Ebrei convertiti.
Notizie
Ovada. — Orribile misfatto di un prete. — La scorsa domenica in Ovada in sull’imbrunire, mentre le vie erano affollatissime, si vide un gruppo di persone agitarsi, s’udì gridare
come a tumulto mentre qualcuno fuggiva ed era inseguito.
Un prete aveva ferito di pugnale in pubblica piazza un proprio
fratello, col quale aveva antiche dissensioni per aifari di pecunia. Mentre alcuni soccorrevano il ferito, altri in gran numero
inseguivano il fuggiasco, il quale si era riparato in una casa,
nascondendosi sotto un letto. Il popolo voleva farne giustizia
sommaria, ma per buoua sorte si trovava per la via l’egregio
Domenico Buffa sindaco, il quale accorse per impedire scandali maggiori e con queU'autorilà eh* dà, oltre la magistratura municipale, un nome rispettato, e con que' coraggio che
in lui è natura si mise sulla porta della casa per impedire che
quella moltitudine v’irrompesse. Intanto vennero "i carabinieri, ma il popolo cresceva già a parecchie migliaia, e fu
molto difficile calmarlo alquanto. Il Buffa ricordò l’osservanza delle leggi, la certezza che i tribunali farebbero il debito loro, e scortò egli stesso in carcere l'arrestato cui giunsero soltanto le imprecazioni del popolo, perchè fu rispettato
chi gli faceva scudo della propria persona. Lo stile insanguinato fu rinvenuto sotto il letto dove si era appiatatto il feritore.
Hii una lama triangolare ed un piccolo manico. (Staffetta]
Casale — Una sentenza. — La Corte d’appello di Casale
ha confermato la sentenza del R. Tribunale di Alessandria
contro i signori Mazzarella, Lagomarzino e Minetti imputati
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di offesa contro la religione dello Stato. Sentiamo con piacere
che gli incolpati siano ricorsi in Cassazione.
Carignano. — Bruciamento di Bibbie. — La seguente lettera' leggesi nella Gaizetta del Popolo del 10 corrente :
Carignano, 5 dicembre 1857.
Nelle ore pomeridiane d’oggi uu venditore ambulante di
libri esponeva sul parapetto del ponte del molino lungo la
contrada principale di questa città alcune Bibbie del Diodati.
Passando per quella via un prete, diede un'occhiata a quei
libri, e visto che erano sacre Bibbie, corse frettoloso alla casa
parrocchiale, e poco stante si presentò dal libraio il sagrestano della chiesa parrocchiale, contrattò le Bibbie e ne comperò numero nove, che pagò al prezzo convenuto ; quindi a
vece di portarle in parrocchia ebbe la sfacciataggine di lacerarle in più pezzi, farne un mucchio, e poscia darvi il fuoco,
facendone un falò sullo stesso ponte.
Questo falò attirò molta gente, che fece le risate e nello
stesso tempo imprecò contro chi ordinò ed eseguì un tanto
sfregio ad un culto tollerato nello Stato!
Ed è in questo modo che i preti eseguiscono il noto precetto evangelieo quod superest date pauperihus !!!
Io fui testimonio oculare del fatto, e non potei trattenermi
dal domandare a quel sagrestano cosa facesse, ed esso mi rispose; É forse mal fatto? Al che replicai che lo wa certamente di fare quello sfregio in un sito pubblico alla religione
protestante !
Comperai tosto una Bibbia contenente il Nuovo Testamento,
ed il mio esempio essendo stato seguito da varii altri, il libraio
potè così meglio esitare i suoi libri.
Ciò che non sarebbe succeduto senza la bella azione del
pTete e del sagrestano, i quali colla loro intolleranza contribuirono invece alla diifusione di quelle Bibbie che essi per i
loro secondi fini non vogliono siano lette dal popolo. Mi
creda, ecc., ecc.
Inghilterra. — Manifestazione contro le tendenze al papismo. — Togliamo àidVEspérance i particolari seguenti del
fatto accaduto nelle vicinanze di Brighton:
« Scene tumultuose e in vero spiacevoli accaddero, qualche settimana fa, in un cimitero dei dintorni di Brighton.
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Alla sepollura d'una fanciulla, morta in grembo ad una oomunità semi-papista, semi-anglicana , conosciuta sotto il
nome di Sorelle della Miseriocrdia {sisters of mercìj), diretta
da un ecclesiastico a metà cattolico-romano , corae già ne
possiede alcuni la Chiesa anglicana, il rev. M. Neale. A detta
sepoltura adunque il servigio religioso era stato celebrato
secondo il rito anglicano ; ma M. Neale ebbe l’infelice idea
di voler compiere sul feretro alcune delle cerimonie romane,
che il puseismo inglese tenta, dovunque ei l’osa, di sostituire alla semplicità del culto evangelico. Allora la folla,
che sino a quel momento s’era mostrata attenta ed in raccoglimento, proruppe nel celebre grido : — Nopopery ! — (non
papismo), e, disgraziatamente, non limitandosi a cotesta dimostrazione , si gettò sovra M. Neale e sulle Suore della
Misericordia, che salvaronsi prendendo la fuga colle vesti
lacerate. Tal fatto produsse grave sensazione, in ispccie per
essere indizio della vivacità dei sentimenti di repulsione che
inspira al popolo inglese tutto ciò che tiene al puseismo e
allo sue intenzioni aperte o mascherato di ravvinarsi alla
Chiesa romana.
Lokdra — Partenza di venti Missionarii evangelici. — Il
di 16 ottobre scorso la società delle Missioni della Chiesa anglicana ha ricevuto pubblicamente commiato da venti Missionarii in procinto di lasciare l’Inghilterra per recarsi alle rispettive destinazioni. Fra questi, setsono destinati alla colonia di
Sierra-Leone, quattro alla missione del Timnè, quattro alla
missione del i'oruba, due a quella cho si ha in mente di stabilire sulle sponde del Niger, due a quella di Agra e due a
quella di Schanghai.
Francia. — Stabilimento di un culto evangelico. — Il 15
novembre è stato solennemente inaugurato il culto evangelico nella città di Maubeuge (Nord), alla presenza di una
moltitudine di uditori, avidi di udire pubblicamente, per la
prima volta dopo lungo tempo, predicare la parola di Dio.
Agl’influssi della lettura della Bibbia, sparsa qua e là, o meditata in segreto, è unicamente dovuta la formazione di questa
piccola greggia di cristiani evangelici, la quale senza dubbio
aumenterà di giorno ia giorno per le circostanze e il bisogno
d’una fede solida e illuminala.
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£ tenuto aUa hue e troxiasi x>endìhile da tutti i Librai
L’AMICO DI CASA
ALMANACCO POPOLARE ILLUSTRATO
I»E» l,’A9r]\0 1S58
ANNO ¡S- DELL'A SUA PITBBLICAZIONE
0 cent. 25.
L’/1/híco di Casa, uscito in luce quest’anno più sollecitamente che per lo addietro, si raccomanda per nitidezza di
tipi e per una scelta accuratissima di scritti morali, descritiivi, industriali ed igienici. Esso va adorno di numerose incisioni , alcune delle quali furono appositamente eseguite
per niiistrarè iTtekò. Le molUpìicate domande, a cui non si
potò soddisfare l'anno scorso, perchò l’edizione di 6,000
copie.venne-prontamonte esaurita, consigliarono gli Editari
di portare iqufist'anno il humero delle copie a 12^000. Gli
amici della libertà religiosa, ohe sono, la Dio mercè, numerosi in Piemonte, e tutti i padri di famiglia ai quali sta a
cuore , che le letture t cui mettono in mano alla loro prole
sieno castigàtè e mirino ad un utile scopo, abbiansi per
raccomandata la lìuova pubblicazione, nella quale troveranno giustificato ad ogni pagina il titolo di Amico di Casa.