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fe#
ANNO LX^
tio 1945
Mulla sia più foTte úslla vostra fedel
(Gi^navello)
* ir,
SETTIMANALE OELV|l
ABBONAMENTO
L. 75,— — Semestre I*
Italia fino al 31 dicembre
Estero ....
Ogni cambiamento d’indirizzo costa ima lira— La copia Lire TRE
♦♦♦♦♦♦
♦♦♦♦♦♦
LA GREGGIA DI DIO
« Pascete il gregge di Dio che è
fra voi ». I Pietaxi 5; 2.
I.
H gregge, la moltitudiinie diegli uomiBi chic Dio ha scelto a imezzo dlel Suo
<Jivin Figliuolo e che diventar doveva la
CJhiesa di 'Cristo. E’ una parte di. que«to gregge che noi dobbiamo pascere.
Ma fermiamoci un poco a cansidierare il meraviglioso (ftiadiro che ci presenta. con Tespansiione dell» dottrina (h
Cristo nel mondo, i’epoca della fondazione della Chiesa cristiana.
Ecco un pugno di uotmini. raccolti tra
i più umili, che a vista umiana non
avrebbero mai potuto assolvere un compito così difficile com’era quello della
trasformazione della società umana e,
più ancora, quello della trasformazione
dell’anima umana, porre mano a quell’opera che dovevia incidersi^ profcmdamence nella storia dell’umanità. Nessuno avrebbe mai pensato che quel pugno
di uomini sarebbe riuscito a menare a
buon fine una tale impresa. Eppure, è
proprio quel pugno di uomini’ che. messosi all’opera, riesce in breve tempo ad
attirare a quella nuova dottrina un gran
numero di uoimni.
E il fenomeno sì riproduce dovunque
quei modesti uamini. divenutì. apostcdi
dei loro Signore e Maestro, volgono il
passo, ed ecco, un popolo nuovo nasce,
>olo ohe. .afferrato da. quel jnuovo
'ìaT^oÌ^
trina, immantinente si distingue, per le
sue virtù, da quello 'da cui ¡esce. Quei
nuclei di neofiti, divenuti un ipo^lo a
parte, foimanio una nuova famiglia che
stende i suoi rami rm po' dappertutto
ed i cui fnembri sembrano spraduti nel
vasto oceano delle nazioni. Ma questo
non impedisce loro di riceroarsi. di ritrovarsi, di formare corpo, entità, compagine; di formare, in ima parola, quel
gregge di cui è Pastore quell’uomo che
fu crocifisso, e nel cui Nome si radunano tutti quelli che hanno aderito alla
Sua dottrina e sono fedeli ai Suoi insegnamenti. E’ il nome di quel Crocifiss'O,
Cristo Gesù che, penetnalto nei cuori,
compie quel prodigio.
Come ben si ladd'oe a quel prodigioso
fatto la parola dell’apostolo Giacomo
quarido scrivie: « im pioeoi fuoco quanta
legna incendia ». Un piccol fuoco p^ve
'essere alle sue origini la predicazione
di quella parola di -vita che i discepoli
andavano spargendo intorno a loro; ma
quel fuoco doveva divampare ed estendersi come un fiume di lava per tutte le
terre abi.ate dagli uomini, ed accendere
nuovi focolari, e chiamare sempre più
nuove anime a ri-caldarsi a quiel fuoco
pur.ficatore e vivificatóre, a quella fiamma viva che illumina mente e cuiore,
anima è coscienza.
II.
« Pascete il gregge di Dio che è tra
voi ». Questo ammonim.ento deE’ apostolo Pietro avrebb’esso perduto, attraverso le letà, la sua ragion d’essere e la
sua autorità? Non è desso, invece, da
applicarsi oggi alle nostre Chiese, come
Pietro giud’cò che fosse applicato a
quelle del suo tempo? QueUo di oggi,
non è sem'pre il medesimo « gregge di
Dio » che dev’essere custodito e curato
al pari di quello del primo secolo? Nesrsuno vorrà sostenere U. contrario. E’
quindi utile di richiamarle queU’ammonimento alla memoria, sia dei conduttori delle Chiese, sia dei membri che ne
fan parie, affinchè gli uni e gli altri ne
facciano tesoro.
L’apostolo Pietro, con due sole p^ole. definisce queUo che erano le Chiese
del suo tempo: « gregge di Dio ». E lo
erano perchè quello che le teneva unite
e compatte ¡era la Parola di Dio. Quelle
Chiese non erano delle assemblee aed
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I VI*;-'' '■
LLl VALDESI
CNIE5A VALDESE
Riguardate alU> roccia onde foste tagliati
f (Isata LI: 1) *
I Aaslare Dell. ALBERTO RICCA
AMMINISTRAZIONE e REDAZIONE:
Via Carlo Alberto. 1 bis — TORRE PELLICE
dentali foirmatesii coi memibri dissàdienti
delle antiche religi'oni iffuttianti per gli
errori e le falsità che avevano constatati in esse;’ma erano delle assemblee che
avevano riconosciuto in iGesù Cristo il
Salvatore annunziato niei secoli dai profeti, il Dio manifestatosi neiIaL v^sibe
umana. Quegli uomini erano entrati'in
quella via spinti da am, principio dj fede,
da una credenza posi'tiva e vivente deL
la Parola di Dio. Era la fede nel Salva-^
tore che insegnava aH’Israelita'. osservatone della legge, che quella legge non '
era che un filo conduttoré che aveva ¡>er ’
capo Orislto; ed è per fede che,imparava che Cristo, coi martìrio làèUa Croce, .
aveva pagato il debito ich© l’uoirhb avé-,.
va verso la giustìda divina, off esa per la
stua traisgressione. E soddisfacendo così ■
quella giustìzia, che Goft j^teva rima- '
nere appagata, compiva, ima* piena* ed
intera riconciliazione .tra Dio e l’uomo,
assicurandogli così la divezza 'èterna.
Era la fede che polieva E‘ Gentile in
ima condizione nuova, prìBha di quel
iffomiento, insospettata, ed apriva innanzi ai suoi o'ochi degE òrizzonti "sconfinati. Era lo .Spirito Santo ohe agiva
l’IsraeEta come nel Greco e creava'
i un cuore nuovo, uno Spirito nuovo,
nuovi pensieirl, dei nuovi ideaE.
L’imo rinunziava alla sua prcpiria giuitizia, raltro abbandonava i suoi idoli
amare e servire l’Iddio solo vero e
ivente.
Quello era E « gre^e di Dio » perchè
ta sua fede nella Parola di Dio aveva
sola ed unica origine: la Grazia; ed
Wa un ammirevole insieme di anime
ette in una sola fede, in una sola spea. in lun solo amore, in un solo Bat^
o, le si adunava intorno ad una sola
era Mensa per solennizzane e ricorare la morte del Cristo e sperare nel
lUO glorioso ritbmo.
III.
Quello era E « gregge di Dio » 'perè apparteneva a Dio e di esso si faceVa parite, non per la nascita naturale,
per la nuova nascita; non mediante
Ama convenzionale © formale prima co'ttiiunione, ma mediante una fede tutt’af,tto personale e veramente le fortemente radicata nel cuore. QueEa era la
Chiesa della Ebera adeaionie, perchè Dio
vuole un popolo di Ebera volontà. Un
^•-altro dei caratteri di quel gregge era, ol, tre la sua vitaEtà. -queEo della fedeltà
rehe gh ha perme®o di resistere aEe
Tsecuzioni di cui è stato per ben lun. tempo ròiggetto, da parte dei nume^
rosi nemici deEa Verità.
Si può dire altrettanto dIeEe greggi di
oglgl che prof^sano la xnedesima fede nel
medesimo Salvatore? Si rìoltìamano esse
unicamente aE© medesime regol© tracciate nella Parola di Dio, od UbbidiBCOr
no pure ad altre leggi, formulate dagB
uornini? Chi fa questo non ha più E
Vangelo icome base e fondamento della
fede.
Non è senza intenzioine die lo Spirito
Santo dà U bel nome di « gregge di Dio »
a quelle chiese che avevano 'come loro
Pastore E Signor Gesù stesso. Distinte
dal mondo per la loro fede, esse lo 'erano pure per la loro santità. E’ questo
che sopra ogni altra cosa giustifica il
nome glorioso che queE© Chiese portano. Dio è santo, la Sua gr^ge dev’essere chiamata aEa santità, Dto^è imore, la
Sua gregge dev’essere una famiglia che
deve reaEzzare Tamoire. Il nome di Dio,
il nome del vero Dio, Hommerso neH’immraiso naufragio daE’umanità. è riapparso nella Ohiiesa di Cristo . La quale,
oalonha edl appoggio deEa Verità, è per
se stessa una potente predicazione del
Dio tre voltel santo, e ognuno dei suoi
miembri deve in qualche modo riprodurre la Sua santità neEa propria vita.
TaE erano le^ Chiese i icui anziani, ai
quali ^ indirizzava l’iaposltoilio Pietro,
dovevano pascere.
TaE, se vogEono conisiervare il nome
genuino le Chiese Cristiane, debbono essere le nostre Chiese.
Là.Confi
za del Primo Dislreffo
Alloi scopo di facfiitare l’afflusso dei
delegati dalle varie Comunità, la' Conferenza si riunisce per la seconda volta
oònsecutiva nell’aiccogliente Tempio di
Pinerolo, presenti la quasi totaEtà dei
pastori del distretto e un gran numero
di delegati laici. Sono presenti pure E
pastore doti. Alberto Ribet, sovrintendente del III Distretto, e E CappeEano
Militare, capitano AchiEe Deodato, sovrintendente del IV Distretto.
La Conferenza s’apre oon im 'Culto
presieduto' dal pastore Seiffredo Colucci, che predica sulle 'parole di San Pietro': « Pasicete E gregge di Dio che è fra
voi ». Diamo ini altra parte del giornale
i brani saEenti deE’edificanite sermone.
I lavori si iniziano sotto la direzione
del Seggio 'provvisorio, che provvede
alla compilazione deirèlenoo dei componenti la Conferenza. Pier^acclamazio^
ne viene quindi eletto E Seggio definitivo nelle perone del pastore Seiffredo
Colucci, presidente; ing. Arturo Long,
vioe-presidente; candidato in teologia
Cipriano Toum, segretario.
Dopo brevi 'parole dì ringraziamento
del presidiente, seguite da alcune raiocomandiazioni, E Sovrintendente del Distretto, pastore Roberto' Nisibet, dà lettura deEa relazione della Commissione
distrettuale. E’ una succinta ma completa visione d’insieme deE’opera svolta. delle difficoltà incontrate, dei risultati conseiguiti neEe Comimità del Distretto. Evitando' gE scogli dell’otttimismo le del pessimismo, il relatore deEnea un quadro preciso in cui appare nitida la fisiionomia morale e spirituale
della Chiesa deEe VaEi.
« Non ci dilungheremo, dice il presidente 'della Comm,issione distrettuale, a
rievocare le tristi giornate trascorse. Le
perdite umane, iper quanto 'dolorose,
sono state numerioamente meno gravi
di quel che si 'avrebbe potuto temere.
Dai dati molto incompleti a nostra di-'
sposizione, risultano caduti 145 Valdesi,
35 sui fronti o in prigionia, 35 partigiani e 75 civili. Gravi sotio s+ati i danni
degli incendi: son meno di 300 « baite »
e altrettante case dì labitazicne sono andate distrutte. Molte’ migliaia di mucche
e pecore sono state preda‘''e e innumerevoli furti consumati un po’ dovunque.
A tutto questo si a^iimga l’ansia cour
:a ^ Gìf/UNO ims
tinua, per noi e per i nostri icari, di vederci arrestati, deportati, 'presi come
ostaggi, ansia che non ci ha lasciato un
istante, di giorno ¡e di notte, durante un
anno e mezzo. Probabilmente nessuna
statìstica potrà valutare i danni subiti
da migliaia' di persone nella’ loro salute, nel sistema nervoso gravemente
scosso, davanti lai fuciE spianati, pronti
a lasciar partire il colpo miortale ».
Rievocata rapidamente una delle plagine più tristi deEa nostra storia, il relatore 'Si domanda qiuali risultati positivi tante esperienze albbiano lasciato sulla vita intima e profonda del nostro popolo e così risponde: « nessun rdsvegEo
collettivo si è manifestato, anzi se la
guerra ha portato fra noi im effetto tangibile. è quello di 'aver messo in'maggior evidenza il materiaEsmo le lo spirito di aviidità degli uni, mentre relativamente pochi hanno dato prova di aver
compreso i segni 'dei tempi. Forse, se
dovessimo esprimere in sintesi Teffetto
deEa guerra sulle nostre parrocchie, dovremmo farlo con le parole stesse deUa
S. Scriittura: « Chi è ingiusto sia ingiusto ancora, chi è contaminato si contamini ancora, e chi è giusto pratichi ancora la giustìzia e ohi è santo si santifichi ancora » (Ap. 22).
La relazione rende poi un omaggio ai
Pastori: « E’ doveroso rilevare Tattivitá
dei Pastori, coadiuvati dai loro Concistori, durante questo periodo cruciale.
Sono stati presi icome ostaggi, hanno do■vuto accompagnare i loro giovani al patibolo, sovente hanno avuto' la loro casa
invàsa da gente violenta e minacciosa,
sono stati derubati, angariati, messi aEa
yìt Xefiori
La Tavola mi ha affidkiÈo la direzione
del giornale.
Faccio assegnamento sulla collaborazione di tutti perchè il nostro fogho risponda sempre meglio alla sua missione.
Tutte le corrispcndenze dovranno essermi inviate a Bobbio PellUce (Torino).
Saranno bene accolti anche gli articoli
redatti in lingua francese.
. ALBERTO RICCA, pastore.
testa' delle colonne come scudo contro i
partigiani, sono stati malmenati. In queste circostanze essi sanno do'vuto rimanere siereni. dare agE altri la parola della serenità e deEa fede. Cari Pasitoii. la
Chiesa vi ringrazia per E vostro ministero fedele in miezzo al gregge che Iddio vi ha affidato. Possiate voi raoco^gliere i frutti della vostra fedeltà e avere la soddisfarione di, ■vedere le vostre
Chiese risvegEate daEo Spirito 'di Dio ».
Dopo aver passato in rasisiegna i vàri argomenti e 3'ooenn.ato ai vari problOTii
che saranno ripresi e discuoi daEa Conferenza. E pastore Nisbet, cosi continuar
« Lasciataci esprim'ere un -voto ¡pedale
per una unione che non ha una organizzazione speciale, nè un segretariato
generale, ma di importanza particolare:
vogliamo dire l’unione degli spiriti. In
mezzo ai moltepEci partiti politid, ciascuno dei quali pretende avere la parola definitiva per il riassetto del mondo, sarebbe la più triste sciagura se i
Valdesi sì 'lascdasEeTo divìdere da altri
ideali, nobili fin che si vuole, ma che
sono infinitamente inferiori aE’Evangelo di Cristo. Libertà kE pensiero e Ebertà di manifestazione del pensiero, sta
bene, ma al disopra di tutto, unione di
ttittl i Valdesi nella medesima fede e iper
lo stesso ideale ».
E così conclude: « ...abbia il triste periodo che è trascorso almeno questo
buon risultato: di invogEarci a mettere
la mano aE’aratro per una decisa campagna di appello e di ris-vegEo. che lasci Eei frutti permanenti nella nostra
Chiesa... Non siamo ancora giunti a quel
grado di vita spirituale che pur saremmo in do'vere di attenderci, però i risultati ci sono... Ci insegnino a questo
proposito quei nostri giovani che hanno
guardato senza tremare i fucili dei plotoni di esecurtone. Giovani che possono scrivere parole come queste: « ho appreso questa sera la sentenza di morte;
l’ho appresa in completa tranquilEtà di
spirito... ho pregato a lungo Dio e gE
ho detto oon convinzione: la tua volontà isia fatta in terra come in cielo. Credo
che in 'puesto mondo abbiamo tutti una,
missione da compiere; lo ho terminato
la mia, ho fatto E mio esame di coscienza; credo di poter morire tranquiEo. fiducioso neiUa bontà di Dìo ».
2
-W F
< :
'7^
■ Ned diciamo- di ii'TO aver raccolto i risultati che speravamo, ma diove,' bdsogpa. allora K^ederci, haimo aUmjanitatiì
la loro fede quiestì, gioviand ventenni die
affrontano la morte con quiesti sentimenti? Dove, se non nell© Scuole domenicali, nelle Unioni, ai culti?... Noi
creiamo che in questo monidb disorientato e distrutto la nostra Chiesa ha una
missione da conipdiere. Beata la* Offiesa,
se saprà essere fedele aUa sua misisione
© tener alto il candeliere simbolico, TEvangèlo della vi-ta e della speranza cristiana ».
M presidente ringrazia il relatore e gli
altri mambri desila Oonunissione distnettuale per l’attività svolta e porge quin<h un caldo benvenuto al Moderatore,
pastore Virgilio Sommarli, giunto nel
frattempo e a/ccolto da vi-visshni applausi
Il Moderatore porta il esaluto delle
C^ese deM’Italia centro-meridionale e
dice r ansietà di quei nostri fratelli per
le chiese delle Valli che dalle nótirie pur
vaghe e confuse risultavano trovarsi in
una si-tuarione difficile e dolorosa.
Espriine poi i ringraziammti dieUe Cornunità di Roma ai Concistori delle Vaili che in un periodo in cui nella Capitale si soffriva di penuria alimentare,
hanno provveduto all’invio di -viveri.
E si passa all’esame dieila relazione
della Conimissione distrettuale. La discu^one s’aocende subito, -vivace sull’opportuinità Nffl''istituiire in’ tutte le ,par^
ridine una « UNIONE DI UOMINI ».
L eaperJmsnto fatto in alcune parrocchie dove le Unioni sono sorte repolarmente ha dato buoni risultati. A Torino, per esempio, si sono avuti 45 iscritti.
Lo scopo di quest’unione, chiarisce il
dott. Bertolé, è di strirgere vieppiù i legami fraterni che uniscono i credati
per* ra'
dio
Siamo informati che a partire dal
15 luglio corrente satà diffuso ogni
domenica alle ore 15.15 un culto
dalla stazione Radio Milano I.
nella fede in Cristo, di studiare in imo
sparito di collaborazione i problemi che
interessano la Chiesa e la sua opera di
test’moniianza e di creare un -gruppo di
fratelli ¿ quali, convenientement© preparati. possano aiutare i Pastori nella
cura d’anime e nella diffusione della conoscenza dell’Evangelo.
M pastore dott. Eynard espone brevemente la genesi e il funzionamento
diell’Unione di Torino led auspica la
creazione di Unicmi consimili in tutte le
parrocchie delle Valli. All’appello ri^xmde subito il pastore Bertin presentado un o.d.g.. per l’istifuzione deJl’Unions degli uomini nelle singole Comunità, con alcune direttive programmati
ohe. A molti (pasjnri Eynard. Rostan,
Nisbet, P. Marauda, ing. Codino) l’o.d.g.
sembra troppo complesso', lo vorrebbero
ridotto a proporzioni più modeste, cioè
ad una seonpliqe affermazioaie di pàdneipio, mentre alcuni (pastori Ricca ed Aime) sono contrari alla creazione di nuovi organismi -temendo il frazionamento
indefinito della parroochia e l’incriinatura dell’unità spirituale della ¡singola comunità.
A sua volta il pastore Eynard presenta un o.d.g.. più generico e conciso- del
prwedente. che -viene approvato dopo
animata discussione : « La Conferenza
dei I Distretto^ cosciente della nuova re.sponsahilità che confronta l’Evangelismo Italiano, per la formazione di urta
retta e sana coscienza popolare dà
mandato ai singoli Concistiori di promuovere e validamente sostenere ogni
iniziastiva atta a richiamare la popolazione valdese alla sua alta missione vocazionale nél servizio del regno di Dio in
vista del rinnovamento spirituale e morale del popolo italiano, presupposto indispensabile di una convivenza sociale
libera e freetema ».
Come applicazione 'pratica di questo
principio generale si approva poi il seguente o.d.g.: « La Conferenza del I Distretto, al fine di unire rnaggioimente gli
uomini fra di loro e al fine dk prepararli sempre meglio alla loro missione cristiana nella famiglia e nella società invita i Concistori a promuovere periodiche riunioni di uomini ».
A proposito di LIBERALITÀ’ CRISTIANA, che è in forte aumento in tutte le parroochie (le chiese di Torre Pellice e di Torino hanno quest’anno aumentato i loro versamenti rispettivamente del 374 e del 284 per cento), i pastori A. Comba e G. Bertin ringraziano
>
la Tavola per l’opera di soccorso in
vone dei sinisitrati. Da varie fonti è pcrri
venuta ali’Amministrazionie Centrale uriÉ^
provato. « La Conferenza, distretlndle,
Z'^^epevole dei valore * tradiizioncde e
' ^ilturolie che la Hingtuf francesei hà tUté tc»-a nétte VaiUi Valdesi, stabUisce dìi Io
alte nMosi^ famiglie che hannf..^»« .in deZungua e
particolarmente sofferto per fatti ^^f^^didltà demeriStte irder^S^
particolarmente
ii'Ci.
La fine della guerra ha apeado il ou
re a molte speranze fra le altre a quel
della RIAPERTURA DELLA SCUOL
LATINA.
In merito parlano vari oratori (pasto^
ri Bouohard, Mathieu. Janiavel, ipgegneA
Scaccioinfl) e tutti irasistoiho sulla neceser
sità di riapftìre al più presto il tanto be*
nemerito Istituto che così segnalati ser-l
vigi ha reso in passato specialmente alla>
Val Gennanasca.
Il desiderio unanime della Conferen-s#^^
za si concreta nella formulazione e nel
l’approvazione di un o.d.ig.: « La Confe-^
Terna del I Distretto, cosciente dellc^'
necessità e dell’importanza dell’antica Scuola Latina di Pomaretto, per la ele-^
vazione spirituale e culturale della po-¥
polazvone Valdese, chiede allo. Ven. Ta-^'
vola l’immedAata apertura della Scucia^'
stessa ».
L unanimità dei pareri sull’urgenza
della riapertura della Scuola Latina».
non si ritrova più sul ripristino sia purÌL
parziale, dlella LINGUA FRÀNCESE^^f
ned culti e in altre attività ecclesiastiche. 5'(
«Se vediamo favorevohnenlje l’inse-|i
gniamento del francese, dice la relazio--|‘
ne della Commissione distnettuate. è sopratutto in -vista 'di maggiori contatti^
- con i rmstri^porreligiOfnari al di là della ^
frontiera.
Noi siamo italiani, ed è verso l’Italia %
ohe noi ci volgiamo, perchè sentiamo A,
dì avere un messaggio di salvezza da
recare alla nostra sventurata Patria:. E’
verso te lontane pianure che si è portato lo sguardo dlei nostri padri, e pensiamo che sarebbe la più grande disgrazia
per la nostra Chieda, se dovessimo trovarci rinchiusi fra i monti impervi
spalle e una terriera artificiale che ci
precludesse te vie naturali verso la penisola.
Ciò non toglie ohe noi . pensiamo con
sentimenti di fraternità cristiana ai nostri icorr^gionari della Valle del Queyras, pensiamo ai benefìci convegni che f
nd passato ci hanno riuniti sul Colle k
della Croce, e ¡speriamo che dalla Qm- F
genze delle assemblee di Chiesa ».
^.Terminato l’esame della ¡relazione
della CommitìSttonè distrettuale, il iPrer
^sMentje legge il seguente o. d. g. che
riscuote l’applauso dell’Assemblea: « La
Conferenza del primo Distretto memore dell’opera svolta dal proprio
Sovraintendente nell’anno di guerra
1944-45, détto fedeltà colla quale riìmase al propr^ posto dii reìsponsabilità
nelle ore più tragiche, dello sprito di
sacrificio *ohe Io spjtnse a visitare frequentemente le Chieste anche col pericolo della propria vita, gli esprime la
propria riconoscenza ».
Il Presidente rivolge pure i ringraziamenti dleirAssemblea al Viae-Moderatore. p'astore L-uigi Marauda. ■Ha ,poi la parolà il pastore Gustavo
Bertin. capogruppo delle Unioini Giovanili valdesi del Distretto. Legge una
succo^ relazione datia quale risulta
l’attività svolta dalle UNIONI e dal Comitato di Gruppo, attività hmitata dagli ¡eventi -ballici ma che. a liberazione ^
a-wenuta. s’è subito m,anifestata in una
i incoraggiante ripresa di studi, riunioni,
,;C^-vegni piienamen-te riusciti dal punto
di vista della partecipazione deU’affi'ae dello slancio giovanile. Quest’immediata, spontanea ripriesa di -vita
giovanile cristiana associata è stala resa
possibile anche daU’organismo sano che
rarcoglie la nostra gioventù, né ispira e
coordina le espressioni di vita ooiUettiva offrendole l’ambiente che mancava
alla fine della prima guierra mondiaite,
per cui al paragone, i -giovani sono oggi
in posizione n-ettamiente vantaggiosa e
privi’iegiaita.
II pastore Eyniard si oompiace per
per r esito dei Convegni che haomo a-vuto luogo recentemente e ra-ccomanda
ohe si approfitti sempre di simili circo^
^ stanze per rivolgere -appelli alla gioventù in -vista del pastorato, dell’opeiria mis. sójonaria e delTinsegn'amOnlto.
Aggiunge, e in questo ^nso parlano
anche i pastori Rostair Colucci. Jana,vel; ohe la Chiesa ha il dovere di offri
vista deirintensificazione di questi Con
vegni. Molto si parla di ecumenismo e
noi ci troviamo appunto in una situazione ùnica per afférmiare l’imità dei
credenti in Cristo al di' là e al disopra
delle barriere ohe -gli uomini hanno innalzato fra di loro ».
Si delineano nella Conferenza due
tendenze: gli uni (pastori Bertin, Coluoci) 1^0 decisamente contrari alla ripresa del francese nei culti, pm desiderando che non sia trascurato nessun
mezzo -per l’insegnam'ento di detta lingua, gli altri (pastori Ricca, Lo Bue, Janavel) sono dèi pao:er© <die sia lasciata ai
singoli Concisi la liberià di regolarsi
secondo il desiderio delle loro Com-uni^ tà neU’uso del francese e in questo senso e dopo ampia disoussione. il piastore
Ricca presenta un o.d.g. che viene ap
sano, d’ima ricreazione educativa, la
Chiesa deve p-repar-arsi a co'mpiti nuovi
anche per quanto riguarda le attività
sociali dei ¡giovani.
In mezzo al" più vivo co-mpiaicimento
diell’assemblea il pastore Eynard annunzia "d’aver ottenuto la coniciessi-onie della
TRASMISSIONE DI UN CULTO EVANGELICO PER RADIO,^ mensile
per ora. con la speranza ohe -possa 'diventare bimensile o' anche settìm,anale.
Il M'oderatorie dice che i culti radiotrasmessi a Roma sono stati sospesi.
Oscure forze reazionarie sono airoigera
per privarci di un diritto che in tutti i
paesi civili del mondo è conoeisso aniche
alle minoranze nabigiiose.
Un 'Culto settimanale evangelico diffuso su tutta la oiete radiofonica nazionale risponde -ad una nostra impellente
. "vr
FEDEitAZIONB UNIONI VALDESI
«¡RUPPO VALLI
I
Per il paerlgoio BeiiDlsla del m igeilo
ÍPragiassaut)
1° E’ indetto un concorso corale fra le
Unioni Valdesi,
Ogni Unione è invitata a preparare
due cotí giovanili di sua scelta in italiano, francese o paitious.
Allo scopo di favorire 11 sorgerle di direttori di canto fra i gio-vani. chi dirìge
non dev’essere il direttore ufficiale della Corale della parrocchia.
Um appesita giuria premierà i miglùari gruppi canterini, con criteri diversi da quelli delle tradizionali Feste di
Canto delle Corali.
Non si giudicherà tanto la perfezione
artìstica e tecnica quanto la scelta dèi
canti e il carattere -^vanite della esecuzione, e la riuscita in proporzione
<Mle voci e dei mezzi.
All’opiera dunque in iqiuiesti 50 giorni
che d separano dal XV agosto.
2° E’ altresì indetto un concorso per
una Poesia che esprima con interpretazione cristiana le tragiche vicende dèlie
nostre Valli in relazione coll’atteggiamento spirituale della giovane valdese
e con la visione dei compiti che ci stanno dinanzi.
Le composizioaii non dovranno superare ’ 50 versi. Saranno fatte pervenire
ài Coonitato di Gruppo non oltre le ore
13 del XV agosto, contrassegnate da uno
pseudonimo o un motto unito in busta
chiusa al ¡nome deU’autoae.
Le poesie paremiate saranno lette nel
pom'eriggio stesso, possà-bilmente dagli
autori. Il Capo-Gruppo.
Convegno a Rorà
DOMENICA 29 LUGLIO
Proigramma iinterepanlje, dall’alba fino
alle ore 17 pomeaddiane: sorprese, pericoli. avventure, agapi, studi, canti e
giuochi.
I membri delle Unioni che d'esàderano una buona fetta di polenta calda con
salsa, a mezzogiorno, si 'prenotino immediatamenltie inviaìido una quota di
L. 20 la testa al Presbiterio ■di Rorà. Pirenotarsi per groippi e non individualmente. Prenotarsi, possibilmente, pel tramite dei Pastori.
Altri dettagli verranno dati sui prossimi numeri.
faenza' parta Ito ordiite~daalla.. gioventù i mezzi id’uigig¡ isvago- .i
necessità: quella di far pervenro àllf
n^liaia di gruppi di evtngeliici Mwlatt è
disseminati su tutto il territorio nazionale la parola della nostra fede cristiana evangelica. Le Autorità compieteicM^
giùsti^ente preoccupate dell’tomemekto spirituale e morale di tutti gli italiani, promuoveranno certamente quii
rnezzi atti a scddiisfare te nostre legittime -aspirazioni, a rispondere alte nostre impo:escindiibdli eadgifmzp
L’Assemblsa che ha laboriosamente
partec'pato allo svolgersi del programma, presta ancora attenzione sostenuta
alla lettura della RELAZIONE DELLA
COMMISSIONE ISTITUTI OSPITALIERI VALDESI. Il Presidente di
pastore Arnaldo Comba espone, in modo
, conciso e completo, la oomplessa attività dei nostri Istituti, ¡che, a dispetto dtelle condizioni avverse hanno effioacemente risposto al loro fine umanitairio,
sociale e religioso. Una maggiore sorvogMan^ dei ricoverati sarebbe desiderabite in certi Istituti, osserva il pastore
Rost'to, e si potrebbèoio introdiune vailo
migliooàe d’ordine pratico.
Dopo che il pastorie Geymet ha iUustràto la finalità di una sua proposto
tendente ad assicurare agli Istituti Ospitalieri un’assistenza religiosa quanto pii
possibile completa, l’Assemblea approva quanto segue: « La Conferenza dèi
I Distretto, consapevole della urgenza dé
dare maggiore incremento a tutte le attività dèlia Chiesa e di torre un utile più
grande ai fini del Regno, dèlie possibilità offerte dogli Istituti Osptalieri Vàidesi, domanda al Ven. Sinodc che ■' pnstori everitualmente chiarmalti a presiedere la C.I.O.V. siano passibilmente esonerati da ogni altra cura, onde vi possa/no dedicare tutto il loro tempo e tutta
le loro forze ».
Dopo breve discussione si approva
ancora un ultimo o.dg'. pr^entato dal
candidato in teologia Cipriano Tourn:
« La Conferenza del I Distretto, nell’intento di facilitare alla Chiesa dì Rorà ^
suo programma di rivalutazione dei proprii ricordi storici in occasione dell’imminente centenario del suo tempio delibera di riemmettere nella sua circosenzione territorictte la zona compreso
/to il Eric dei Bariditi, la Gianavella, tt
Colletto dei Rabbi e Rocca Boudet ».
E Slamo -alte ELEZIONI. Il segretario
della Commissiooai^ distaiettuale viene
eletto." j^Ua persena del pastolfe
Ermanno Rostan, il vice-paiesidente nel- ‘
la persona del dott. Leo-poldo Bertolé.
La Commissione 'del Canto Sacro risulta composta dai signori: Edoardo Aime,
pastore. Gustavo Albarin. Elda Tùrck.
La Commissione Proi Valli è riconfermata: segretario, pastore Paolo Marauda.
La prossima Conferenza avrà luogo
a Torre PeUieo; predicatore: pastor©
diott. Ebo Eynmd.
Il numeox» degb o.d.g. discussi ed approvati ‘dice da solo la laboriosità della
Conferenza che s’è svolta in un’atmosfera di frateama -comprensione e di unanime, decisa volontà di ¡por mano all’aratro per lavorare ccxncordi nella vigna del Signore. jl.
.
OFFERIL
Alberto B-aral, L. 25 - Gonin Emma,
30 - Marullo ¡prof. Anna, 25 - Dott. St.
Rocchi. 50 - Balmas Albeoto, 25 - Go^
dino Guido. 30 - Primo Giuseppina, 26
- Rostan Adele, 25 Ribet Adriàaio, 25 Purpura Enzo, 50 - B-alme Evelina, 30 Rostan Edmondo. 25 - Grill Carlo, 25 Suor Maria Santacroce, 30 - Valeriano
Perazzi, 30 - Elena Rostain. 30 - Edina
Ribet-Rostain, 30 - Catalano Graziella,
40 - Carlo Lupo-, 50 - Baridon Silvio. 50
- Pellegriini Ghita. 30 - Bonnet Perrero,
25 - Baridon Maria, 25 - Bertimt Maria. 30 - Charbonnier Maria, 25 - Peyrot Massimo, 25 - liUy Peyrot-Eynard,
25 - Negrin Giovanni. 30 - Catabn Eliseo, 25 - Travers Giovanni, 25 - Salvagiot Giulio, 25 - Dott. Carlo Pons, 30 Chauvte Altee, 50 - Ricca Stefano, 50 Malan Emma, 25 - Malan Alina, 25 Bonnet Elena, 25 - Covarei Luisa, 25 State Maddalena. . 25 - Gay Carlo,' 30 Rostagno Luigi, 40 - Bleynat Paolina, 25
Grill Carlo Amedeo, 25 - Travers Carte, 25 - Chiabotto Paolina, 25 - Beux
Eonanuele, 30 - Pieyrot Giovanni, 30 Long Enrico, 50 - Bertalot Enrichietta, 40.
-
3
L’ECO DELLE miLLI vAJLDES:
■0
E est parfaitement vrai qxie hi oommutnion avec Dieu, que la foi egissante,
ne eont pas réservées aux lettrés, à ceux
qui ont le plus étudié. Dieu se manifes
- le à rigiiorant comme au savant, il s’est
adressé à Matthieu comme à St-Paul.
Mais a n’est pas moins vrai que Jésus,
©ncoiPe enfant, leniseignait dans le temple, que la lecture des saintes écritures
e&t une des plus anciennes mamifestittâons d|e la piété des croyants, que dams
- l’obscurité (que nous exagérons peutêtre) du Moyen Agie nos barbes, partis
du Pra-du-Tour parcouraient l’Europe
<si difficile à traverser aujourd’hui)
après avoir étudié par cœur l’Evangile.
E n’est .pas moins vrai que c’est au labeur des copistes moines, dans les couvents silencieux, que nous devons la
conservation de tant de témoignages
chrétiens, et enfin c’est aux fortes études des réfoirmatierirs que nous devons
la Réformation. Nous ne dirons donc
pas que c’est par l’instruction que nous
devenons Chrétiens, mais que l’instruction nous aide à ne pas devenir trop facilement payiens. La preuve en est que
ceux qui veulent conserver leur adeptes dans un paganisme christianisant,
favorable à l’exercice de Isur puissance,
ont soin de ne pas trop instruire la masse de leurs fidèles: l’esclavage intellectuiel est propice à touibes les autres formes de servitude, y compris celle de
. l’esprit, la pire de toutes.
Ce rapide coup d’œil à la fonction historique de l’inatruction et de la cultime
dans leurs rapports avec le Christianisme, a son parallèle frappant dans
rhistoire des Vaudois; ,ne serait-ce pas
à cause du niveau moyen de leur instruction que les Vaudois ont pu conserver à travers tant de siècles leur attachement pour rEvangile dans sa pureté
primitive? Mêmie les ignorants sont disposés à l’admettre.
Mais culture et instruction sont des
expressions relatives. On ne peut être
-cultivé ou instruit que dans la mesure
que ceux qui nous entourent le sont
moins. C’est seuliement dans ce sens
<(u’E Vaudrais
ont une tradition de culture*-et d’instruction qui les distingue ou, plus exactement, « qui les distinguait ». E. y a
du regret et un peu d’amertume dans
cette confession, mais ces sentiments
sont tempérés par la conscience (que ce
n’est pas seulement de leur faute. Les
guerres à répétition y sont pour une
large .part. L’autarchie culturelle soute^
nue par le nationalismie xénophobe qui
a sévi pendant plus de vingt ans a fait
le reste. Nous sommes, grâce à Dieu, arrivés à un tournant qui no-us permet
ou, plus précisémeiût. nous impose de
recommencer la marche interrompue de
notre tradition.
Mes tamis « du bon vieux temps »,
vous savez bien las noms de cette tradition, elle nous a laissé des monuments
modestes dans leur forme de vieilles
maisons, souvent semblables à nos « «iabots », m,ais elle brille encore de tout
son éclat dans la conversation correcte
et variée de maintes grand’mères, dans
leur connaissance des «quatre langues».
Cette tradition s’appelle: Ecole de quartier, largement distribuée, où les enfants peuvent aller en parcourant peu
de centaines de mètres, même dans le
gros de l’hiver. EUe s’appelle: Uécole
primaire ou la « gramde école » pour
ceux qui is’en souviennent; elle s’appelie « Le Pensionnat », elle s’appelle «Ecole Latine » (avec trois « a », Laaatine,
comme disent nos frères du Pomaret).
EUe s’appelle le Collège de La Tour et
même la Faculté de Théologie. Tout
cela, mes amis, çe ne sont pas des cadavres, ce sont des formes bien précises qui attendent seulement le souffle
qui les ranime 'pour se mettre en fonction. Ce souffle ce n’est pas l’argent
(l’argent vient en suite), ce souffle c’est
la volonté et le rassort de cette volonté
c’est la Uiberté !
Le Vaudois ignorant, le Vaudois inculte, c’est une contradiction vivante 1
Toutes ces institutions de notre culture
sont flexibles et savent prendre la forme et les fonctions que chaque époque
exige: l’école de quartier deviendra tour
à tour un jardin d’enfance ou les trois
premières classes de l’école communale; le « Pensionnat » se transformera en
Ecole magistrale pour nous donner te
régents et te maîtresses vaudoises qui
nous manquent, et ainsi de suite.
Malgré toutes te absurdités des frontières « sacrées » il n’y a peut-être jamais eu ime si grande unanimité dans*^
tous les par^ politiques de l’Europe
toute entière à reconnaître que le niveau de Tinstrudtion doit être très sensiblement amélioré pour toute la population, car le déséquilibre dans l’instruction est la façon la plus injuste de
faire retomber sur des innocents te faiblesses de leurs parents: c’est pairaeque
nous h’aimons pas notre prochain com
me nous-mêmes qu’il y a trop d’ignoîrants I ! '
Mes confrères Vaudois. mes amis lec: teurs, c’est à ^ous de prendre la parole. Les sujets te voilà, vous en avez len
'foule; que chacun dise son idée, il n’est
plus « verboten » d’en avoir une et ü
¿m’y a plus à attendre le « Beféhl von
oben » (1). Eric RdLlier.
(1) c’est à dire « l’ordre d’en-haut ».
Il Professore
JACOPO LCrMBARDINI
, E’ igiimta la triste notizia, recata da
un reduce del famoso campo di Mathausen, l’aw. Nino BoneUi, di Saluzzo che il prof. Jacopo Lombardini è
morto nel campo stesso durante Tinverno scorso. La notizia desterà certamente un profondo senso di rimpianto in
tutta la popolazione deUe Valli, che circondava. 1 prof. Lombardini d’un senso di stima affettuosa, come un caro
oonvaUigiano.
Egli era nato il 13 .dioenibre 1892 a
Gragnana presso Carrara; aveva conseguito il diploma di maestro elementare;
s’era dato con ardente entusiasmo alla
politica, divenendo uno dei dirigenti del
partito repubblicano mazziniano.
Una sua visita casuale nella chiesa
evangelica metodiista di Carrara, durante il culto, provocò in lui' un profondo
rivolgimento spirituale. Divenne un cristiano ardente di fede, un (entusiasta
propagandista religioso. Vmuto a conoscenza del movimento religioao valdese,
ne studiò con passione i principi, la storia, la vita. Visitò più volte le Valli Vaidesi, osservando(ne loon ardente interesse i costumi, le tradizioni, le opere. Finalmente potè realizzare r:aspirazione
dominante del suo ouo.re stabiliendosi fra
i Valdesi, divenendo loro fratello, prima, nel 1941, a Torino, come assistente
all’Istituto degli Artigiainelli Valdesi,
poi, daH’estate 1942, a Torre Pellioe,
come assistente nel Convitto Valdese.
Pure attendendo con zelo: alle sue funzioni, svolse una vasta instancabile at-, tività eterna come confereixòeiie, come
predicatore, come scritto.re. in tutte le
parrocchie delle Valli, consacrando^ ali-opera di educazione e d’evangeJizzazione dei popolo, rivolgendosi specialmente ai .giovani. Ed i giovani lo circondarono d’un reverente affetto, attratti dal suo delicato senso di simpàtica comprensione, dalla sua generosa abnegazione.
Era popalarm;ente noto come oratore
e scrittore agile, fluente, ricco -di sentimento. Si diffusero largamente i suoi
racconti e romanzi, ispirati ad un profondo sentimento religiosiOi : Lazzaro
(1934); li lebbrosa di Samaria (1935);
Sui monti (1936); Novelle e racconti
(1937); Il giovane dei liuto (1938); La
Croce Ugonotta (1943). Compose anche
qualche i^oduzione drammatica, lad .uso
delle Unioni Cristiane. Era infine poeta delicato led efficace: il suo Libro delle benedizioni (1941) è stato da molti
letto e meditato.
Ispirato da tutto il suo passato ideale
e fratte, dopo T8 settembre 1943 simpatizzò subito: .col movimento partigiano neEa lotta per la libertà e la giustizia. Vi partecipò poi 'direttamente,
unendosi ai partigiaini come autorevole
consigliere spirituale. Purtroppo, nel rastrellamento del 21 marzo 1944 fu arrestato presso il Colle Giuliano da una
pattuglia di SS italiani.
Iniziò così il doloroso periodo deffa
prigionìa, passando successivamente dalla caserma degli AiraH di Luserna, alle
Nuove di Torino, al Campo di Carpi,
sottoposto spesso a crudeli maltrattamenti, sapendo pur mantenere una coraggiosa tranquillità di spirito, una fede
swena, e continuare anche in quegli ambienti la sua opera di conforto e d’aiuto
morale. Nell’autimno fu deportato in
Germania. Non se ne seppe più nulla.
Perduto in qualche campo di sterminio.
Ora ci giunge la notizia della sua morte.
Esprimiamo un reverente omaggio alla
memoria di quel nostro fratello, che col
sacrifizio della vita è stato vai valoroso
testimone della verità, delia sua fede
cristiana e dei suoi principi di libertà e
di giustizia. A. J.
♦ ♦ ♦
Apro il vecchio taccuino di ricordi e
« Luglio 1921: nella piccola chiesetta
di Carrara ho annunziato stamane E
Verbo di Dio. H Pastore titolare è as
^amte. Il testo della meditazioine di oggi
■ è: « Figlixiol mio dammi il tuo cuore».
Poco prima di iniziare il sermone, mentre la fratellanza cantava, entra un giovane alto e snello. Sta in piedi. Sfoglia
un innario che .un giovane fratello gli
ha subito offerto. La congregazione prega: quel igiovanie ascolta. Presentato nelTesordio rassunto del mio discorso,
quel giovane 'guarda intorno, vede una
sedia, siede. Egli sita attento al mio dire,
t Terminato il icailto la frateEanza esc© :
W egli rimane al suo posto. 'Gli passo vicino e k) Seduto con un cenno dei capo,
t; quasi ad invitarlo a parlare. Ed egli, in'«‘ì fatti, mi rivolge timido, la parola è mi
1,^ dice: « Signore, sono entrato qui per
puro caso. .Stamane sono uscito ideila
mia oaBà, che è lassù sulla monltagna di
,, marmo, e sentivo tm gran peso sul cuore. Camminavo e non sapevo dove andavo; tristi pensieri e tristi decisioni da
prendere tenevano agitata la mia mente. Camminavo... stanco deEa vita!.,,
(¡s; Ecco 'Che un canto, il canto idi un inno
^ s^ro — quello che cantavate — ha at* tirato la mia curiosità, la mia attenzio^
Il ne. Sono entrato e mi sono fermato. Ho
I-udito, ora... oni sento più tranquillo... mi
pare di non essere più tano solo... Mi
I può. Signore, dare un appuntamento?
i Avrei tanto desiderio e forse più iche d|egsidèrio bisogno di .parlare ■con lei di cose
T^religiose...
p Fissammo l’appuntamento per quel
■pomeriggio di luglio 1921. Ci ritrovamjtnoisj passammo tm ottimo pomeriggio».
Così, nella piccola ichiesetta di Carrara (Conobbi Jacopo Lombardini. Così
conobbe, Eigli, attraverso la predicazione di quel giamo. Iddio nella Sua vera
luce.
Divenimmo amcü ©, 'più che amici,
fratelli.
Ci' ritrovammo spesso in quegli anni
agitati'del 1921-22; le'conversazioni, che
©rana sempre di caratterie .religioso' anche se qualche volta scivolavano nel
campo politico, ©rano edificanti; qualcosa di solido, di concreto si andava facendo nel suo cuore: la fede in Cristo..
Si mise subito a fianco del pasibore di
quella Chiesa, il sig. Guido Chilosi. Fu
da questi istruito nelle vie del Signore,
Afferrato daH’etema 'Verità del Vangelo, si nutrì del Pane dleUa Vita e ben
presto potè divenire collaboratore del
pastore Chilosi in Carrara e fuori. Aprì
nella sua nativa Gragnana una sala di
culto nel 1923; li egli annunziò l’Evangelo, lì fece del bene a molti amici, parenti, fratelli e sorelle nel Signore.'
Jacopo Lombardini divenne « un uomo di Dio » e come talle « amò il prossimo » facendo il bene che Dio gli jàveva comandato di fare.
Jacopo Lombardini aveva 'dato il «suo
cuore » a Dio.
Etimmo, da allora, sempre amici.
Ora, egli non è più.
L’ultima volta che lo vidi fu nel gennaio 1943 a Borà, in una casetta amica al Rose. Parlammo idi Dio, del nuovo mondo che dove",ia nascere dallfi
guerra. Mazziniano fervente e convinto, amava la libertà e lalla libertà aspirava ardentemente: per questo era sui
monti coi suoi giovani che combattevano per la libertà...
Catturato nel marzo 1943, fu condotto, attraverso campi di concentramento e prigioni, in Germ,ania dove nel
campo di Mauthausen morì. Egli è andato col Signore, icon quid Signore che
amava e al quale aveva dato « il suo
cuore ».
Egli non è più con noi.
Sulla sua tomba, su quella fossa che
forse racchiude altre salme di uomini
morti per la loro stessa idea, io depongo, per me e -pter tutti gM amici che lo
hanno conosciuto ed amato, il fiore del
Tami'cizia, della rìconoeoenza, deU'amor
fraterno. f
Jacopo Lombardini è morto, ci dicono gli uomini.
Jacopo Lombaidinì vive, didamoi not{
vive nd nostro ricordo, vive nel niosÉro
cuore, vive presso DiiO.
Seiffredo Oolucci.
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Cronaca Valdese
ANOROONA (Capoluogo)
E’ giunlta notizia dagli Stati Unill
della moirte colà avvenuta del sdg. Silvio Riooire degli Stal.liiat
Alle sorelle e ai parenti tutti, la nostra simpatia cristiana. B.
LUSERNA SAN GIOVANNI
El 12 giugno ha avuto luogo E funierale del sig. Eugenio Fries, deceduto a
PraviUar. in ètà di 77 anni Ai ed
ai parenti tutti la nostra sentita simpatìa.
— Col il° luglio s’è riaperto il tempio
del Ciabas, ove verranno celebrati i ctEti fino alla fine di seittembre, la dome^
nica dopopranzo ■alle ore 4.
POMAREI TO
Hanno dato notizia di sè ultimamente: JLrmfmdo OostanlAno, del Faime»
Giovanni ed Arturo Rostagno, di Pomaretto, e Aldo Baret, dei Pons. Ce ne
compiacciamo con le famigfie, mentre
li attendliamo con ansia insieme con gli
altri 14, di cui non abbiamo ancora notìzia.
— Esprimiamo la nostra vivissima
simpatia alla famiglia del compianto
d'Ott. A. Ooucourde, di Pomaretto, per
la perdita improvvisia deEa diletta
mamma Margherita Boaio ved. Coucourde, deceduta a Pomaretto il 9 corrente. Dio consoli gM afflitti e li faccia
partecipi della comunione ddl© Sue
preziose grazie.
— La giovenitù della Pairocchia ha
ripreso la sua attività. In una seduta
plenaria essa ha nominato la (presidenza nelle persone di: Alfonso Lageard,
presidente; Guido Baret (vicepresidente; Lillvm Rostagno, casriera; Ida Ro^
stan, segretaria; e Letizia Baret, bibliotecaria. Sono pure state nominate alcune altre Commissioni (studi, gite. gÌ0(chi, recite) e dei .Capi-quartiere per E
collegamento, che hanno già cominciato
a funzionare. Un tesserino' è stato' conBiegnàto a tutti i membri dell’Unione.
Abbiamo ultimamente accompagnato
all’estremo riposo di quaggiù le spoglie
mortali' dei seguenti nostri fratelli: Mah
ria Long nata Tron, di anni 30. Essa era
originaria della parrocchia di Eodoretto. La sua morte inaspettata avvenuta
alla Paiola idi Inverso Pinasica.. lascia nel
lutto il suo compagno © tre bimbe ancora in giovane età. Filippo Peyrot, di
armi 85 (Lausa di Pomiaretto). Di lui
ben si può dir© queEo che diceva Giobbe: E’ sceso matxjro nella tomba, come
la bica di mannelle che si ripone a suo
tempo. Giulio Cougn, di anni 62 (Ospedale di Pomaretto). La sua vita travagMata iche aveva indeboMto il suo fìsico
mo fortificato .E suo spirito si è chiusa
serenamente mentre lo circondavano
raffétto della mogliie e dei figli aooorsl
al suo 'Capezzale.
Rinnoviamo alle famigMq in lutto la
nostra viva simpatia, 'additando loro le
dimore celesti.
— E’ stato presentato a Dio ed aE«
Chiesa il piccolo Mario Rostagno di Arturo e di Irma Rostan (Pomaretto). Gli
dia il Signorie di crescere in sapienza ed
in grazia.
— La domenica 17 giugno la parrocchia ha goduto di una intensa comunione fraterna di icui ancora 'benedice E Signore. La Corale di Torino cui si erano
aggiunti alcuni (giovani fratelli di quella Comunità, accompagnata dal suo direttore il pastore Ermanno Rostan, è
venuta a farci visita. La mattina nel
tempio affollato ebbe luogo un ■culto
presieduto dal sig. Rostan. reso più efficace dalla partecipazione deUa Corale
di Torino con Tesecuzion© di un coro, e
di quella di Pomaretto, con fi canto di
un inno. Nei pomeriggio ici siamo ritrovati sotto i casitagni. Il numero qfui si
era accresciuto per la presenza di un
grupjm di soldati ■evangeMci sud-africani guidati dal loro Capitano © dal Cappellano militare, e (di numerotti unionisti di San Germano e Pinardlo. Tra studi, canti corali e giochi, E pomeriggio
trascorse brevissimo, e ne siamo sicuri
benefico per tutti. Ringraziamo viva-
4
t'
-■«It ->;'••••
'%i.<
L’ECO DELLE'
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,lit-, if
*t
i nostri visitatori auguxiandiocl
^*b tali incontri possano easione più &?&>
fjuentì d’ora innsmri.
~ La nt»tra Unione Gioainile ha ripreso con entusiasmo la sua attività. Al«une sedute già sono state tenute, e la
partecinazianie dei giovani rieUia piresonlazionie degli studi e deMie ¡meditazioni
fa speraire bene per l’aweiriiria Non ablàamo {per loro che una iparola di ìncorsi^iàtniento e dì compiacimento.
— Abbiamo avuto 11 pàaaeirie di rivedere, di ritoimo da terre lontane: il caipitann Artwo Rostagno (Pomaretto), e
à giovani Amuznido Costantino (Fauie
del Podio), Aldo Gcntrc (P<Mna¡petto)i
(Pomaretto), quasfultimo reduce dalla
Germania dove ha avuto ripetute prove della protezione di Dio, Adolfo Sion- .
dina (Reynaud) e Emiao Rochon (Vi
Ci rallegriamo con le famiglie, mentre ancwra attendiamo i numerosi altri
di cui ancora non abbiamo notizie.
PRALl
Zn occasioine del Venerdi Santo sono
Stati ricevuti in Chiesa i seguenti catecumeni dell’anno di prova: Amedeo Barus, Ivan Ghigou, Raimoindo Martinat,
Alma Menusan, Pranceiesco Pascal, ibrida Rostan, Marcello Rostan, Elda Ribet. Sergio Richard. H Signore benedica questi giovami che ri preparano a lavorare attivamente per la Chiesa.
— In questi ultimi tempi sono stati
benedetti i seguenti matrimoni: Lu^
Peyrot-Ada Artus, Fernando RostanMaroella Rostan, Emanuele B<md-Ida
Ghigou. In occasicaie di tali unioni abbiamo potuto annunciare il messaggio
cristiano onde 'preparare in ciascuno d'
quei focolari delle solide bari morali e
^irituali. Il Signore benedica quiestì
fratelli e queste sorelle ,e ccmceda loro
una vita di gioia cristiana, di fedeltà reciproca, dì entusiasmo per la causa del
Si^ore,
'— Di recente sono stati battezzati Use
Genre di Eli e Amelina Peyrot di Bi^
niaraino. Il Signore ricohiU della Sua
grazia questi fanciulli, chiamati a crescere all’ombra della Sua grazia.
— Sono stati celebrati i servizi funebri di Francesco Richard e Filippo Grill
nella Settimana Santa. Esprimiamo alle
famiglie in lutto, specialmente dove il
vuoto è più grande la nostra simpatia
cristiana.
— Nel mese di maggio ri è tenuta
Tassemblea di Chiesa, nella quale ri è
letta la relazione annua. Il Pastore ha
messo in rilievo alcuni 'punti essenziali:
1°) appello ad una maggiore disciplina
ecclesiastica per mantenere nella fratellanza il senso del rispetto per il Concistoro. 2°) Appello ai genitori perchè intensifichino la disciplina verso i figli
perchè lo studio e la condotta alla scuola siano miglioTati. 3°) Compiacimento
per il felice esito della colletta annua.
Dopo la lettura si è proceduto alla nomina degli anziani con il seguente risultato: Guigou: Emanuele Baud; Orgere: Ernesto Peyrot; Poroieri: Alberto
Rostan; Malzat: Eli Genre; Villa: Francesco Pascal; Indiritti: Filippo Peyrott.
Ci rallegr amo vivamente con gli eletti
ed i rieletti certi della loro attiva collaborazione col Pastore.
Quali delegati alla Conferenza e al Sinodo sono stati confermati quelli dell’anno passato: Enrico Grill e Francesco
Martinat.
Diamo il benvenuto a quelH chie tornano dalla Germania e ci auguriamo di
vederli tutti in mezzo a noi, molto
presto.
PRAKG -ÌTINO
G ovani che tornano. Sono rientrati,
definitivamente o per rm periodo di licenza. i seguenti nostri parrocchiani:
Giacomo Costantino, Renato Gardiol e
Enrico Pons, dalla Germania; Mario
Griglio. Wilfrid Godino, Aldo Godino,
Giulio Rivoiro, Raimondo Godino, En
«<'• i¥h' '
f VALDESI
rio> Chianforano; Bartoloraeo Bèsson e
Reimoi M<mnet, dallltalia oentro-mexi(Mon^.
Alcuni di loro non scxno rientrai in
perfette oon^zioni di salute, altri sono
giunti a noi dopo naeri e mesi di straordinarie peinpeziie. uno di essi è rientrato definitivameinte in famiglia dopo
più di dieci anni di servizio militare !
A tutti vada il nostro cordiale ¡gfliuitio
unito aH’augurio più fraterno.
— ifatrimoni. Abbiamo cetóbrato. ultimamente, i matrimoni di Cesare Simmdesbto con CleUa Bertalot; di Remo
Long con Wilma Besson; di Dino GardUol con Mario Teresa MiraaapiUo.
A tutti questi giovani facciamo l’augurio di una vita coniugale felice © benedetta dal Signore.
— Visita gradita. Il nostro culto del
3 giugno è sitato presieduto dial pnofessor Davide Bosio, •che ringraziamo sentitamente par il suo messaggio.
RODORETTO
In occasione della Settimana Santa
sono stati ricevuti i seguenti catecumeni dell’anno di prova: Ilda Tron, Sergio
Balme, Enrico Tron, Giovanni Tron.
Siamo fiduciosi che le esortazioni del
Pastore non siano cosa vana per i nuovi membri della Chiesa.
In questi ultimi tempi abbiamo ce'letorato il matrimonio 'di Renato Tron e
Elda Balme, nonché il matrimonio di
Luciano Breuza e Maria Poèt. Ci rallegriamo di cuore 'per queste nuove unioni e auguriamo a questi fratelli e a queste sorelle una vita 'di pace, di fedeltà
reciproca © di amore per la Chiesa.
— Ai reduci dalla Germania auguriamo loro di far tesoro delle esperienze
passate e di awicinarri di più a quella
Chiesa che molto ha pregato per loroi.
— La commemorazione di Beniamino
Tron, caduto in combattimento in Val
Pràgelato l’ianno scorso, è stata celebrata con pirite ■evangeiliico e 'carattere familiare. n Bignoré ibenedica e consoli Jij'
coloro che lo piangerne. ^
TÓRRE PELLICE
E’ stato celebrato ü matrimonio del
signor Michèle Long le della rignorina
Mary Toscano. Iddio benedica questo
nuovo focolare.
— Dopo imdici meri di esistenza terrena è stato richiamato da questo mondo il bimbo Adriano Giordan di Paolo,
della Mustióla. Il Signore spanda le Sue
consolazioni sugli afflitti genitori.
Doni in Memoi'ia
offeiÉi air GífanDÉfofio Femminile
Volat Luigia, in mem. Elsa Tron,
L. 30 - La mamma, nel 1° anniversario •
della dipartenza d|el suo amatissimo
Giannin (25-1-1944), 50 - Alessandro
Pasqueib, in mem. zia Carolina Sibille,
300 - Linda Scaocioni, in mem. Maria
, Fomieron, 300 - Alice, Silvia e Lily Jahier, in mem. sorella Adielina, 100 - Fa- *
miglia Boulard, ini mem. figlio e fratello Pierino, 50 - Bertolè Lodovico e Lodovica, in mem. Cario Vola, 300 - Don
Bruno, in mem. Gardiol Mariuocia, 50
- Pittavino Long, famiglie, in mem. Alberto Pittavino, 200 - In mem. Costantino Arnaud, zü © cugini. 100 - Pastre
lima, in mem. Pastre Susanna. 50 - Costantino Giacobbe, per figlio Arnaud,
100 - Godino Elisa, per Godino Clementina, 50 - Griglio Susanna © Maria, per
Dina e Elsa Tron, 150 - Paschetto Giulia, per Irene Paschetto. 100 - Gardiol
Enrico, dei fratelli, 50 - Griglio Giacomo, per prof. Giov. Rostagno, 250 - Serafino, famiglia, di Bertalot Reynaud
Leontina, 100 - In mem. di Ada Vola, i
seguenti: La famiglia Vola Adolfo, 500
- Fam. Bounous Guido. 200 - Boimous
Irene. Silvia. Raiata, 150 - Fam. Silvio Bounous. 200 - Türck Bounous
Lina, 200 - Godino dott. Sigfrido e
Yvonne 'lOO - Long Emilio. Emma, Mli 20 - Iæ amiche Pineroilesi. 1805 - Le
, amiche Valdesi. 1200 - I vicini di Bor--gn S. Lazzaro. 425 -Jezeck G. Giorgio,
fratello Wolfl. 500 - Godino Frida',
di Godino Cliernentina, 40 - Gay Matfi. de e Lutero, dei Genitori, 30 - Rivoir Rinaldo, di Monnet Pierinai. 50 - Rostaing
Willy, di Mariuccia Don, il60 - N. N., di
Flora Bertalot,. 100 - lìda e Eli Long,
dèi loro cari. 100 - Martinat Leontina,
del marito, 25 - Olga Avondtet, del nonno, 25 - In miem. di Caroilina Vidossich,
<Mla Soc. Vetrocokie, 2000; da dipendenti della Manganesiféra Italiana e
Società Nichelio Italiana. 1627,45 - Elvira e Sebast. De Bettìni. in, miem. Li««tie Cotta Morandini, 50 - Famiglie
Bonnet, Eynaird, Coiisson, delia sorella
Bonnet Clementina. 500 - In miem; della zia Carolina Gay Sibille, da Ida Lavizzari Pasquet. 100 - da Adelina Peyronel Pasquet, 100 - In m. di Renato
Peyrot, i seguenti: parenti' e amici 2000 Adele Wyss, 50 - Angèle Geymonat. 100
- La Cor. di Torre P. e amici 1000 - Ami,
oh© e. amici intimi, in mem. di J'enny
Pleyronei Cardon © Renato Peyrot, 900 In m. di Alberto Bonnet, la moglie, 500
- Le sonelie, 1000 - In mem^ di Rodolfo
Rallier, la raoglto Elsa. 8000 - il fratello Erico, 3000 - da Letizia le Giovarmi
Bonnet,'* 50 - Ing. Mario Qallian e Signora, dei carissimo Rudy Rollier, 500
- Decker Ermanno e Bianca, 1000 - Carolina Diecker Boringhieri, 500 - Legato Matilde Gay, 2500 - Ada Bianca rod.
Paschetto, della nonna, 50 - Mûris Virginia. dei suoi cari, 20 - Bertalot, Gina e
Ma, dei loro cari. 100 _ Bertalot Arturo e famiglia, dei loro cari, 50 - Bahna
maestro Enrico, dei suoi cari, 50 - Bertelot Renata © Lu'gi, della nonna. 50
^Long Aidelina, Alice, ing. Cesare, in
mem. Ada Vola, 100 - Fomeron Ales: sandrina, in mem. Godino Delio, 25 Marchisio Rosina, di Nello Stallé, 25 Fomeron Margherita ved. Rostagno, del
figlio Paolo, 40 - Famiglia Poni, della '
madre e sorella. 40 - In mem. della
mamma, A.H.B., 500 - Fiori in mem.
bara sorella © cognata Bertalot Flora
Jahier, da Irma e Werner SchieHenbaum, Alda e Marco Ferrerò, Frida e
Guido Vinçon. Ettore Jahier, 2000 - G.
Cresto, in mem. zio Elio Monniet, 500 Lina e Ernesto Errera di Armando Curcio, 50 - In mem. caro Mario, 500 - Daniele Ezio Armand Hugon, defia nonna, 50 - Paschetto Enrico e famiglia, di
Paschetto Michele, 20 - Bouissa Ivonne,
del fratello Silvio, 50 - Ejmard Janavel,
di E3mard Giovanni, 50 - Long Gustavo
e Consorte, in mem., 50 - In mem. di
Elisa Meynier Bounous, da Elisa Vinçon, 100 - di Remo Ferrier, da AUiaud
Emestìna, 20 - N. N., ricordando i miei
cari, 100 - In mem. caro lamico Gino
Bounous, da Costabel Carlo e Mimi, 50
- Amiche e compagne di scuola, ricordando la cara Flora, 260 - Ada Balmas,
del padrino Attilio Balmas, 50 - Yvonne
e Glstavò Balmas, del caro fratello Attilio. 50 - Ciarrié Cesarina, dei suoi icari
Guido e Simone, 100 - Augusta Malan,
di Max Peyrot. 200 - Rezza Viglietti
Emma, di Giuseppe Viglietti, 50 - Davit
Fulvio, del dott. Erberto Vinay, 50 Doti. 'Guido Ribet e Signora, dello zio
Otto Peyrot, 200 - Michelin-Salomon
Giov. Daniele (Monnets), di Max Peyrot. 200.
A coloro che attraversano grande dolori, Dio offre anche dei grandi soccorsi.
Non è forse nelle ore più cupe delia nostra vita che la nostra animai angosciata
s’è slanciata alla ricerca di im rifugio
onnipotènte?
...L’afflizione soltanto può illumUnarci
sulla profondità e la qualità della nostra fede, mentre la felicità l’indebolisce
e l’aduggia. Il dolore è la suprema pietra dii paragone; è perciò che noi dobbiamo essere rinnovati non solamente
alla superficie ma flnp in fondo.
(dal) libro di Adele Kamm di Paul
Seippel),
Dopa lutghe sofferenze sappartette <sm
oristiana rassegnazione, s’addormcmtmB :
nel Signore
6iylio Cougn
di anni 62.
Fidenti neì^ promesse dUvine. ne dkytr“
no V annunziò: la mogliie Rosinà Fam»-^
roh; i figli: Nella Rostan col marito ed-i
rag, Alldloi; Elviira; doitt. Giovanni;
la sorella Adelilna: vedova i^bat c fislU
còlle nsperiive farrtòglie; il fratello ing..
Gustavo colla moglie; i parenti tuttì.
Pomaretto, Ospedale Valdese,
20 giu^io 1945.
« Tu m’hai pheso per la mano d!e-afra. Tu mi condurrai col ¡tua cnsvsiglio, leippoi mi riceverai in glori» ».
Salmo 73, vers. 24.
I funerali hanno avuti luogo giovedì,
21 giugno scarso, alle ore 16.30. partendo dall’Ospedale Valdese di Pomaireitto.
La famiglia del tanto fimptant»
Giulio Cougn
ringrazia per le numerose prove di affetto e di simpatia, verbali e scritte, ri*.,
cernite da parenti ed amia,. La sua grande ficonmcenlza va a tutti coloro che
amatrono e confortarono 'lo Scomparso,
a coloro che intervennero ai funerali. cd>
pastore signor Mathieu, at Dottori ed od
personale tutto dell’Ospedale Valdese
di Pomaretto ed in partìcólare alle Suore Margherita Grill, Lidi» Perrou e Ida
Bert.
Le famiglie Matthieu ringraziano sentitamente tutti coloro che. con offerte
devolute per la fondazione di un ¡¡etto
grcetuito all’OspedMe di Pomaretto. hanno voluto onorare la memoria del loro
diletto
TEOFIIO
Pomaretto. il 22 giugno 1945.
Le famiglie Long c Tron ringraziane
quanti presero vwa parte al loro dolore in occasione della dipartenza per la
Patria Celeste della loro amatissima
ARIA
Un particolare ringraziamento rivolgono ài Vicini di casa ed alla famiglia
Ribet, del Robert.
Paiola di Inverso Piniasca,
20 giugno 1945.
’"ar-v''W''V'V"V’
PENSIERI
Da una Circolare della Chiesa dì ComO'
riportiamo i Seguenti pensieri che ci
hanno colpito per la loro attualità, e che
riteniamo suscettibili di farci pensare f
Tu attendi sempre che il domani e diverge circostanze di vita ti portino quél
bene che oggi ti manca. Ma sono decine
di anni che aspetti ed ancora questo domani e queste Mici condizioni non sono
venute.
Che aspetti per convincerti' che vero
non è che l’oggi, e che la tua felicità;
non dipende dalle condizioni ambientali, ma dall’intima luce dell’anima tua?
Che aspetti per inchinarti, obbedir©
ed amare la vita, « hic et nunc »?
Che attendi per dire all’attimo fuggente, arrestati?
Che aspetti a Hberariti dalla falsa concezione della vita, che ti fa apparire bello ciò che possiedi, mentre bello è ciò
che lami?
Ancora non hai capito che la vita si
perde quando si possiede, e si possiede
invece quando si perde?
Il problema fondamentale della luce
© della pace della tua 'anima, non rimandarlo a domani.
Nella vita dello spirito, cioè nella Viera
vita vero è solo « Oggi ».
Il domani è il regno delle illusioni, il
luogo della tua pigrizia e della tua viltà..
Carlo Lupo.
Past. Dott, Alberio Ricca, Direttore
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