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ECO
DELLE miLT VALDESI
Speti.
BIBLIOIECA VALDESE
TORRE PELLICS
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XC — Num. 43
Una copia Lir
3 0
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TORRE PELLICE — 28 Ottobre 1960
Ammin. Claudiana Torré Pollice - C.C.P. 2-17557
COSCIENZA
Quando Lutero, alla Dieta di Worms, fu invitato a ritrattare i suoi scritti
riformatort, rifiuto con queste parole: «Non è sicuro nè salutare andare
contro la propria coscienza ». Il magistrato ecclesiastico che presiedeva la
seduta gli disse allora, certo con intenzione paterna : « Lascia stare la tua
coscienza, irate Martino, la tua coscienza sbaglia ».
Quei due uomini personificano due epoche e due forme diverse di cristianesimo. Da ima parte, la coscienza che per principio e per lunga educazione si sottomette preventivamente airaiitorità e alla tradizione; dalaltra, la coscienza che, fnrte della propria convinzione, osa anche andare
contro 1 autorità e la tradizione.
1 intendeva opporre orgogliosamente la sua opinione perso
naie alla dottrina della Chiesa: egli .sapeva di poter sbagliare, come tutti
gli nomini. Ma era anche sicuro di
avere raggiunto le sue posizioni per
mezzo dello studio assiduo e appas
sionato della Bibbia, che era per lui
come per i suoi giudici la suprema
autorità spirituale; e si sentiva legato da quella autorità, nella sua coscienza, finche fosse persuaso del
contrario.
Il richiamo di Lutero alla coscienza Ila avuto una enorme importanza; esso circola attraverso tutta la
Riforma, come una corrente d’acqua
viva, che si espande anche fuori del
campo delle Chiese evangeliche, fino
al nostro tempo. Se vi è una verità
amiiic.ssa da tutti, amici ed avversari, è che i protestanti, in generale,
sono jiersone di coscienza; persone,
cioè, che in ogni circostanza, nella
fede, nella morale, nelle relazioni di
lavoro, nelle decisioni politiche si
lasciano guidare dalla loro coscienza. K quando si dice di un protestante: « E’ un uomo di coscienza », c
un grande elogio, perchè di un uomo di coscienza ci si può fidare, si sa
che sarà fedele alla parola data, fidato nelle amicizie, esatto e scrupoloso nel suo mestiere o nella sua professione, onesto negli affari.
Questa fama purtroppo non è seni
pre meritata. Si ha talvolta l’impressione che la più nobile caratteristica
deiruoino protestante, della donna
protestante stia perdendosi. Si trovano ancora persone che vogliono
sentire soltanto la loro coscienza, ma
non si tratta sempre di una coscienza educata dalla Bibbia, resa matura e profonda dalla meditazione e
dalla preghiera. Talvolta l’auomo di
coscienza» è semplicemente uno spirito indipendente, intrattabile, che
non accetta consigli da nessuno, e fa
soltanto quello che gli pare e piace;
cioè non è più un uomo di coscienza, è soltanto un bell’originale!
iS * Ì!
La forza, la dignità del protestantesimo è nella importanza riconosciuta ad una coscienz.a seriamente
educata dalla Bibbia; e diciamo pure: educata con l’aiuto degli insegna
menti, dell’esempio di altre coscienze cristiane, nella comunione della
Chiesa.
Nessuno di noi è solo, e le più forti coscienze sono quelle che si sono
formate nel dialogo con altre coscienze. In questo incontro delle coscienze vi possono essere persone o
gruppi umani, o anche istituzioni,
che per l’autorità morale che hanno
sono particolarmente indicate per
esercitare una funzione di guida, e
ne fiortano la responsabilità.
Vi sono momenti gravi, in cui il
valore di una guida morale è particolarmente sentito. Quando, ad
esempio un gruppo di intellettuali
francesi pubblica un manifesto contro la guerra in Algeria, osando persino consigliare ai giovani militari
la diserzione, questi uomini assumono la responsabilità, che la loro posizione di maestri e di guide del pensiero e della cultura impone loro. Si
potrà discutere il consiglio che danno: nessun consiglio è indiscutibile.
Ma quello che è certo, è che la loro
voce è un appello alla coscienza, e
una guida verso soluzioni ardite e
rischiose. Nessuna coscienza puù rimanere indifferente ad una presa di
posizione come quella.
Quando 1’ episcopato francese
prende posizione contro la guerra di
Algeria e i metodi usati nella repressione, e la tortura, si ha l’impressione che la Chiesa cattolica di Fran
eia assume la sua responsabilità di
guida delle coscienze. Naturalmente, anche in questo caso, l’atteggiamento della gerarchia si può discutere. Si può dire: la Chiesa cattolica
sente che la terra trema, la causa
dell’Algeria francese è perduta, il
regime stesso è scosso, e d’altra parte ci sono le comunità cattoliche dei
nuovi stati africani che aspettano da
lei una parola di disapprovazione
per i metodi del colonialismo. Anche se tutto questo è vero, non si può
negare che la Chiesa ha ragione di
seguire l’interesse superiore dello
sua missione universale, anche a costo di dispiacere ai ceti dirigenti di
una nazione europea.
Chissà perchè la dichiarazione
dell’episcopato italiano in materia
elettorale non fa la stessa impressione di chiaroveggenza e di coraggio?
Chissà perchè proprio in questo caso si ha l’impressione che l’autorità
di .insegnamento della Chiesa cattolica non compie la sua funzione di
guidare le coscienze, rendendole capaci di una decisione ardita e cristiana, ma cerca soltanto di inquadrare pavidamente i voti cattolici, al
servizio di fini di potenza che non
coincidono con gli interessi del Regno di Dio?
Non voglio discutere la sincerità
personale dei vescovi italiani. Non
oso dubitare, che secondo loro tutto
sarebbe perduto, per la Chiesa cattolica in Italia, se;il partito cattolico
accettasse di fare .l’aapertura a sinistra». Ma è proprio in un caso come
questo, che vediamo quanto è difficile e delicato assumere una responsabilità di guida delle coscienze;
perchè le coscienze non si lascino
guidare passivamente, ma vogliono
intendere le ragioni della guida che
si offre a loro; e se la guida è troppo
chiaramente al di sotto dei problemi che costituiscono il livello della
coscienza pubblica, o almeno di larghi strati di essa, a un dato momento, o se la pretesa volontà di guida
morale ricopre troppo manifestamente interessi tut|’altro che morali, allora il tentativo di guida ricade
sugli stessi guidatóri, esautorandoli
nella loro funzione., E la decisione
della coscienza avviene contro di loro. è
Non mi pare cla^ questi pensieri
ci conducano lontano dalla
commemorazione della Riforma.
Giovanni Miegge
«Colai che non ha mai ternato volto amanoi
John Knox
Quest’anno ricorre il IV Centenario della Riforma in Scozia:
ricordiamo in modo particolare colui che ne fu l’artefice
Il nome di John Knox non è certo ignoto fra di noL Sappiamo che la Scozia
gli deve la Riforma.
Forse non realizziamo altrettanto chiaramente quale portata ha avuto la sua
figura nel quadro della Riforma in generale e di quelia scozzese in particolare,
ed ancor meno ci sentiremmo di rispondere così su due piedi ad una domanda
di questo genere: « Cosa rappresenta .John Knox oggi? ».
Ripercorrendo rapidamente la vita turbinosa e ricca di colpì di scena di questo
figlio della campagna scozzese non dobbiamo perdere di vista l’«oggi» a partire
dal quale è necessario che noi consideriamo la vita e l’opera di John Knox, il
Calvino di Scozia. Poiché ciò che ha detto e compiuto non è estraneo al nostro
tempo.
John Knox ieri
Il quadro entro cui si muove il Nostro è ben diverso da quello odierno
Nato nel 1505, nello stesso anno in
cui Lutero diviene frate agostiniano,
Knox giunge alla maturità quando in
Scozia cova la rivolta contro i vescovi che invano continuano ad atteggiarsi a signori temporali.
Ripudiando i suoi inizi di sacerdote
romano, John Knox incita gli insorti
— che si sono impadroniti della cittadella di St. Andrews, cacciandone
l’arcivescovo' — a resistere agli assalti del nemico, appoggiato da forze
francesi. Ma la parola veemente di
colui che da non molto è divenuto
predicatore evangelico e le pur robuste mura del palazzo arcivescovile,
non bastano a frenare gli assalitori.
Knox sperimenta così per diciannove
lunghi mesi la dura vita del forzato
sulle galere del re di Francia.
Lo sforzo brutale del remo non piega tuttavia la volontà del Riformatore. Liberato rientra in Inghilterra,
dove diviene cappellano del re. Il sopraggiungere di Maria Tudor, «la regina sanguinaria», gli apre la via dell’esilio. Francoforte e Ginevra lo ricevono ed ascoltano la sua' predica
zione.
Ma Knox freme di impazienza; la
Scozia non è ancora stata conquistata alla Riforma! Vero «partigiano»
del suo tempo penetra segretamente
nella sua terra nel maggio del 1556,
e celebra un Culto di S. Cena in un
villaggio sperduto. Solo tre anni dopo
toma definitivamente nella Scozia
della cattolica Maria Stuart e affronta la sovrana. In seguito ad alcuni incontri memorabili per la forza con
cui Knox difende, di fronte a questa
ultima, la causa dell'Evangelo e dei
protestanti perseguitati, il Riformatore apre la via al culto evangelico.
Quanto a Francesco II, marito di Ma(segue in 3“ pag.) Giovanni Conte
30 ottobre I960
Domenica
deDa Riforma
Le collette ai culti
saranno dedicate
all’opera j.
della ^^leta Biblica
UN MESSAGGIO PER LA RIPRESA
Ai Membri dei Concistori e dei Consigli di Chiesa, alle Famiglie Valdesi
Fratelli e Sorelle nel Signore,
in tutte le nostre Chiese, da Rodoretto a Pachino, le attività riprendono il loro ritmo normale, dopo la pausa dei mesi estivi. Nessuno di
noi sottovaluti quelle che sono le attività « normali » e consuetudinarie
delle nostre comunità, per amor di cose nuove o, peggio ancora, per ragioni di indifferenza e di disinteresse.
Evidentemente si tratta di cose vecchie e note alla maggior parte
di noi: i culti domenicali, le riunioni e gli studi biblici settimanali,
i corsi d’istruzione religiosa, l’attività delle Corali e delle Unioni. Anche
a questo proposito si può ben dire col savio antico : « Non v’è nulla di
nuovo sotto il sole ».
Di una cosa, però, occorre tener conto in questa ripresa di attività,
per non correre il rischio di rimaner nel vago e di rendere spiritualmente
sterile la nostra esistenza. Le attività della Chiesa, in sè, non sono l’essenziale e non è sempre sicuro che la Chiesa di Cristo adempia validamente la sua missione nella misura in cui essa moltiplica i suoi organismi e le sue istituzioni. L’essenziale invece è che le attività cosidette
« normali » siano effettivamente e per ognuno di noi lo strumento di cui
Dio si serve per strapparci alla nostra solitudine ed al nostro egoismo e
per inserirci nella comunità di coloro i quali, come i primi cristiani,
« sono perseveranti nell'attendere all’insegnamento degli apostoli, nella
comu’nione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere », avendo creduto nella verità e nella risurrezione e nelle promesse del Signor Gesù
Cristo.
Pertanto, se anche nelle nostre chiese il quadro esterno in cui si
svolgono le attività non sarà modificato, sia ben chiaro che la « novità »
o le « innovazioni » dipendono prima di tutto da noi o, meglio ancora,
devono verificarsi in noi. Possiamo vestirci a nuovo dal miglior sarto o
curarci il volto con le creme più adatte; possiamo crearci una bella casa
ed aver anche a disposizione una bella chiesa per i momenti eccezionali
della nostra vita; e poi rimanere sempre gli stessi, chiusi nel cerchio
delle nostre umane preoccupazioni, incapaci di considerare la vita alla
luce della fede in Cristo e del servizio di Cristo nel mondo. E non dobbiamo dimenticare che soltanto la Parola di Cristo predicata, insegnata,
comunicata da uomo a uomo, veramente accolta nel nostro uomo interiore, forma in noi la « creatura nuova », rinnovata nello spirito per
poter crescere « nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità ».
Pertanto, una valida ripresa dipende anche da noi; meglio ancora,
essa dipende dallo spirito con cui ci disporremo a compiere le attività
« normali » e ad essere presenti nella vita delle comunità.
Per molti uomini, questo tempo è tempo di attivismo mondano, di
pericoloso benessere o di inquietante miseria, di cedimenti interiori. Per
coloro ai quali Gesù Cristo ha parlato e che hanno udito la Sua parola,
questo tempo è tempo di perseveranza nella fede, nella speranza e nella
carità.
Lasciate, fratelli e sorelle Valdesi, che vi additi alcuni aspetti di una
ripresa impegnativa, se veramente abbiamo « gustato che il Signore è
buono ».
E prima di tutto, partecipate ai culti nelle vostre comunità. Non
c’è proprio nulla di straordinario in ciò che vi dico, nulla di nuovo o di
originale. C’è però un chiaro richiamo a fermarvi nella vostra attività o
nel vostro trambusto o nel vortice, degli affari che caratterizzano Resistenza per mettervi concretamente e silenziosamente davanti a Dio ed
alla Sua Parola. La nostra presenza ai culti è un atto di ubbidienza a
Dio e di fedeltà cristiana. Non dico quali e quante obbiezioni si possono
fare a questo riguardo; e in realtà esse sono fatte, talvolta anche con
ragione. Eppure, malgrado tutto ciò che si può dire a giustificazione delle
assenze o addirittura di un abbandono, una cosa rimane vera per ciascuno di noi; e ognuno di noi deve rendersene conto: «Tu non vivi di pane
soltanto, ma d’ogni parola che procede dalla bocca di Dio. Cerca l’Eterno mentre lo si può trovare, invocalo mentre Egli è vicino ». Questo nostro tempo è troppo incerto ed al tempo stesso troppo prezioso per non
esser posto sotto il segno della grazia di Dio e della fede in Cristo.
In secondo luogo, partecipate tutti e con cuore sereno a quel « servizio sacro » che consiste nel dono e nella cristiana liberalità. Anche qui,
nulla di nuovo: sempre gli stessi bisogni, sempre gli stessi appelli. Eppure qualcosa di nuovo, di veramente nuovo ci può essere. Non è soltanto un aumento delle nostre contribuzioni alla Chiesa, doveroso, indispensabile, indifferibile; è lo spirito con cui ci disporremo non soltanto
a dare perchè bisogna dare, ma con cui ci metteremo veramente a servire il Signore con il nostro denaro. Ci sono molti modi di dare; ce n’è
di buoni e di cattivi. Se veramente potessimo dare « non di mala voglia
nè per forza », ma con liberalità e gratitudine, partecipando volontariamente ad un « servizio sacro » perchè « prima ci siamo dati noi stessi
al Signore », il Sinodo prossimo si renderebbe conto che qualcosa di
nuovo si è verificato, per la dignità e per la libertà della nostra Chiesa,
anche se i quadri esterni sono rimasti gli stessi.
In terzo luogo, partecipate alla comune richiesta ed alla comune
attesa che altre vocazioni pastorali siano udite nel seno delle nostre comunità. Questo non è un problema da affidare al caso o alla buona volontà di qualche persona isolata; è un problema che tutta la Chiesa deve
presentare in preghiera a Dio. E non lo facciamo mai abbastanza. Ricordatevi che la nostra Chiesa ha bisogno anche di Pastori: non per se
stessi o per l’interesse della loro « categoria », ma per pascere il « gregge
di Dio » in umiltà e con fedeltà, evangelizzando gli uomini d’oggi con
fede nella potenza dell’Evangelo. Oggi c’è in mezzo a noi carenza di vocazioni pastorali; non chiudiamoci nel cerchio del nostro disinteresse o della
nostra soddisfazione attuale e soprattutto non pensiamo che la mietitura
è ormai ridotta. Vale ancora oggi ed anche per noi la parola di Cristo;
« Ben è la messe grande, ma pochi sono gli opered. Pregate dunque il Signor della messe che spinga degli operai nella sua messe ».
Fratelli e Sorelle Valdesi, se le attività « normali » delle nostre chiese avessero quest’anno ben chiaro il segno di questa comune partecipazione ai culti, al servizio sacro ed alla preghiera, credo che tutti insieme
potremo anche lodare il Signore per le opere buone e nuove che Egli
avrà compiuto in noi ed in mezzo a noi. Ermanno Rostan
Moderatore
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pag. 2
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
N. 43 ^ 28 ottobre 1960
Attiioliiìà di Martin Lutero
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Lutero non ha da essere tl nostro eroe o il nostro santo ma il nostro esempio nella sua ricerca dì Dio, nella sua confessione di fede, nella sua vocazione cristiana
. Abbiamo un bisogno istintivo, noi uomini, di fabbricarci degli eroi, di Megliere tra i vivi o i morti delle personalità eccezionali, come abbiamo il bisogno naturale di inserire nelle nostre grammatiche delle eccezioni alle regole.
Ogni tempo ha 1 suoi eroi: dei guerrieri, degli avventurieri, dei re, oggi degli
attori e dei boxeurs; la storia che studiamo nelle nostre scuole è storia di
eroi, uomini che hanno .saputo dire o fare cose eccezionali, fuori della normalità della vita (i cristiani stessi non sono sfuggiti a questa tentazione ed hanno fabbricato i loro santi). Proprio questa è la caratteristica di quegli uomini
d’eccezione, fare cosa che non à chiesto a noi semplici mortali di fare, dire
ciò che non ci nuò essere richiesto di dire. Essere in sostanza le eccezioni
alla regola. Ma *noi che non siamo nè santi nè eroi siamo la regola della
vita e se qualcuno sta ai di sopra- in virtù, grandezza, forza, volontà ecc. non
ci è chiesto di imitarlo ma solo di ammirarlo o demolirlo : i santi e gli eroi
sono li per questo ma non certo per imitarli. -,
I nostri riformatori, Lutero, Calvino, ecc. rischiano di essere considerati
eroi. La tentazione sussiste per noi evangelici di parlarne, come il mondo
parla dei suoi grandi uomini, veden
doli da lontano e lasciando naturalmente che attorno a loro si formino
innumerevoli ed infondate leggende.
La stessa cosa può succedere per noi
valdesi con la nostra storia valdese.
Il pericolo però, bisogna riconoscerlo
onestamente, è minimo: siamo nel
complesso troppo critici e preoccupati della verità per trasformare Lutero
in San Martino Lutero e Jehan Càuvin (come si chiamava) in una sorta
di beato Giovanni Calvino.
I fratelli cattolici dal canto loro invece hanno considerato gli uomini
della Riforma come degli eroi, ma alla rovescia, degli eroi nel male, spe
ci di santi del diavolo. Abbiamo ancora oggi delle espressioni di questo
tenore (Il nostro pungente L. A. Vai
mal potrebbe documentarci esaurientemente in proposito mostrandoci come i libri scolastici italiani presenta
no i riformatori: e ne sentiremmo
delle belle!). Sono degli esseri indegni ed irresponsabili, pieni di malizia
e di perversione, che hanno distrutta
l'unità della chiesa, ingannati milioni di buoni cattolici con le loro seduzioni! Calcolatori e falsi, nascosero
sotto l’apparenza di una dottrina biblica una vita piena dei più orribili
peccati.
Si sarebbe tentati di replicare a queste calunnie con altre calunnie e di
reagire facendo proprio il contrario:
glorificando i nostri riformatori. Molto più savio è invece avvicinarci a
questi uomini in modo più semplice
cercando di vederti nella realtà della
loro vita, cercando di comprenderli
nei loro problemi; avvicinarsi ad essi
come à fratelli in fede ricchi di insegnamenti e di esperienza che prima
di noi hanno cercato di seguire la via
della fedeltà all’evangelo.
Più di ogni altra è la personalità di
Lutero che suscita dispute e problemi
e proprio su Lutero è stato pubblicato
nel corso den’estate un nuovo libro.
Opera di im pastore americano,
R. H. Bainton, questa biografia è veramente esemplare. La vita del riformatore dal momento della sua crisi
sino alla sua morte ci è presentata
in modo estremamente semplice e
piano senza ricerca di novità o di dettagli inediti ma così viva che si ha
l’impressione di incontrare per la prima volta Lutero. Egregiamente tradotta dal past. Aldo Comba l’opera è
edita dall’editore Einaudi di Torino
che già ha offerto ai suoi lettori un’altra interessante opera dello stesso
autore : « La Riforma protestante ».
La migliore commemorazione della
Riforma consisterà per noi in una
lettura seguita di questo appassionante volume.
La vìa della croce
«Martino è di statura media, emaciato dalle preoccupazioni e dallo studio, tanto che gli si possono
quasi contare le ossa attraverso la
pelle. E’ nel vigore della virilità ed
ha una voce chiara e penetrante. E’
dotto e conosce le Sacre Scriiture a
menadito... ha a sua dìsfwsizione una
vera selva di parole e di idee. E’ affabile e gentile e per nulla duro ed
arrogante. Si trova a suo agio in ogni
circostanza. In compagnia è scherzoso e vivace, sempre allegro e gaio per
quanto lo attacchino duramente gli
avversari...». Così lo videro i suoi contemporanei nella disputa di Lipsia
due anni dopo l’inizio della discussione sulle indulgenze. Non era ancora
il « grande riformatore » « l’eroe della nazione tedesca», era im semplice
monaco turbato dallo scandalo di
quel mercato della grazia divina che
si faceva nel nome di Cristo. Un professore di teologia studioso e dotto
che da anni spiegava le Epistole ed
i Salmi ai suoi studenti. Di quest’uomo riservato e studioso gli avversari
antichi e moderni hanno fatto im essere pieno di vizi e di pensieri immorali, un uonxo inadatto ad essere
monaco perchè incapace di obbedire,
un uomo che non pensava ad altro
che a soddisfare le sue passioni ! '
Queste accuse non sono miniihamente fondate. «... io fui un buon inonaco ed osservai la regola del mio ordine così, severamente che posso dire
che, se mai monaco avesse dovuto
andare in cielo per il suo monacheSimo, quello sarei stato io... » afferma lui stesso.
Il torto di tanti studiosi è stato di
credere che in quegli anni, mentre
combatteva la sua battaglia, Lutero
stesse cercando qualcosa, la verità, il
successo, la soluzione dei suoi problemi... gli sciocchi hanno, anche detto:
la libertà ed una moglie... In realtà
Lutero non cercava nulla se non di
convincere la gente della sua scoperta. Non aveva bisogno di cercare perchè aveva trovato e la sua indignazione, la sua violenza nasceva dal fatto che gli uomini anziché accogliere
la sua scoperta la osteggiavano. Le
rivoluzioni dello spirito non le fanno
coloro che cercano disordine ma quelli che hanno trovato qualcosa di
grande; tanto più grande è la loro
scoperta tanto più grande è la rivoluzione.
Lutero aveva scoperto nelle veglie,
nei digiuni, nelle meditazioni che il
grande problema della vita umana e
il problema della fede, il trovare Dio.
Tutto il resto conta ben poco. Il successo ed il denaro, la felicità e gli
onori non sostituiscono mai la ricerca di Dio che tormenta l’uomo. Egli
ha perciò potuto insegnare alla nostra civiltà che la sola questione fondamentale è quella religiosa, è il sapere quale è la nostra situazione davanti a Lui. Non è stato un affarista
o un politicante ma un uomo religioso, preoccupato della fede dei suoi
fratelli, studenti, parrocchiani.
Anche la chiesa del suo tempo per<)
era preoccupata di questo, non era
una gran scoperta, lo sapevano i papi ed i vescovi e tutti i predicatori
che la fede, la salvezza è il grande
problema dell’uomo.
La « scoperta » di Lutero era stata
però un’altra: la via della fede è la
via della croce. L’uomo non è salvato
per i suoi meriti o i«r quelli dei santi
ma per il solo merito della croce di
Cristo. L’uomo deve rinunciare al su;>
orgoglio ed al suo egoismo e ricevere
Questa presentazione di Lutero, ispirata all’opera di _R. H
Bainton recentemente edita da
Einaudi, è di Giorgio Toum.
da Dio il suo perdono. Dio si trova
solo quando si accetta la sua condanna come Gesù ha accettato la sua
croce.
Lutero è stato quest’uomo, inquieto e tormentato che ha trovato la
ace in Dio ed ha tracciato la via
della chiesa evangelica verso Dio, la
nostra via, che non è quella del c-attolicesimo jxilitioante e fastoso ma la
via della croce ; e quando il Protestantesimo è stato fedele ai suoi fondamenti ha sempre riaffermata questa
verità: il cammino della chiesa non
è la potenza ma l’obbedienza alla sola croce di Cristo.
Un testimone fedele
Solo per essere fedele a questa sua
profonda convinzióne evangelica Lutero insorse contro il mercato delle
indulgenze; per questa convinzione
di dover camminare sulla via della
croce seguendo il Cristo egli affronti
le ,dispute, i dibattiti, gli interrogatori, ; resistette alle inìnaccie, alle premesse, reagì alla ingiusta swmunics,
visse serenamente l’anno agitato 1520
fino alla sua chiamata a Woms. La
Dieta, il parlamento dei nobili tedeschi che lo doveva giudicare, si trovò
non solo dì fronte ad un monaco ribelle ed ostinato ma di fronte ad un
problema insospettato: la fiducia inflessìbile di un uomo in Dìo. Quella
seduta fu certamente drammatica e
molti l’hanno rievocata più o meno
cinematograficamente come se fosse
stata la giornata culminante di tutta
la vita di Lutero. L’incontro tra Carlo l’imperatore che reggeva un impero più vasto di qualunque altro in
tutta l’età moderna, ed il semplice
figlio di un minatóre non è però il
culmine della « protesta » di Lutero,
non è l’ultimo atto di una tragedia,
quello che fa restare col fiato sospeso : fu uno dei molti atti di fedeltà
della sua esistenza,cristiana, una con
fessione di fede semplice e chiara :
« A meno che io non sia convinto con
la scrittura e con chiari ragionamenti la mia coscienza è vincolata dalia
parola di Dio ».
Anche se gruppi di amici e di sostenitori, di cavalieri e di contadini
lo accompagnavano pronti ad intervenire, anche se a volte sembra che
quel viaggio dalla-piccola Wittemberga sino alla presenza dell’imperatore
fu una specie di marcia eroica e gloriosa Lutero non età il generale che
va verso la vittoria, il conquistatcre
seguito da una forza o da un popolo
in rivolta : era pur sempre il semplice
frate agostiniano .che si presentava
per rendere ragioiì'e della sua fede.
Come ì primi martiri evangelici che
due anni dopo salirono sul rogo a
Brtixelles, come tutti li martiri della
fede evangelica qtie sacrificarono la
propria vita per J’evangelo, egli sapeva quel giorno di, non essere altro
che un testimone, di Dio.
Dov’è il Lutero che troppi studiosi
hanno creduto ve^ore? Il simbolo della nazione tedesca, il rivendicatore
dei diritti germanici contro i latini,
colui che si ribellava a hoiiie del suo
popolo a causa delle eccessive collette papali? E’ mai esistita quell’idea
nella mente di Lutero? Non era il
diritto di nessun popolo umano, nemmeno quelli della i sua patria che egli
rivendicava, ma if diritto della parola di Dio che leg4 le nostre anime e
le nostre esistenze;
Molto bene lo capì, quello spirito inquieto ed avventuroso di Ulrich von
Hutten che sognava sì la rivolta contro imperatore e papa ! ! « Questa è la
differenza tra (ii noi: io guardo agli
uomini, ma voi,,,già più perfetto affidate ogni cosa a pio».
Proprio perchè l’onore di Dio era
in gioco, Lutero poteva con animo
sereno affidare à Dio ogni cosa. Egli
insegnava quel giorno a tutta, la chiesa evangelica che la fede in Gesù
Cristo è una convinzione intima, di
coscienza, una convinzione totale che
non si può tenere segreta, che si deve professare. CHi, italiani del tempo
dicevano in sostanza : fa come tutti
e pensa quello che, vuoi ; Lutero ci ha
insegnato che pensare una cosa significa crederla, crederla significa
dirla.
Alla ricerca di Dio. E Dio ha risposto potentemente a Martin Lutero nella
Sua Parola. Una scena del film Martin Luther prodotto dalla « Louis de Rochemont Associates a I film che non e entrato nè probabilmente entrerà in Italia.
Il costrultore solitario
L’ultimo periodo della vita di Lutero, i molti anni che seguirono la sua
pubblica condanna, è stato altrettanto mal interpretato quanto gli anni
della sua crisi e gli anni della sua
protesta. Lo si è molto criticato per
alcuni errori, si sono messi in luce
aspetti negativi del suo carattere, si
è concluso: questo non è più il grande Lutero, è un uomo ormai arrivato,
sistemato, che ha preso moglie e sì
va lentamente imborghesendo. In
realtà sono forse gli anni più istruttivi della sua vita. Dopo la ricerca
dell’evangelo e la confessione aperta
e convinta della sua fede, egli deve
e vuole ricostruire una comunità di
fratelli, che abbiano spezzato il giogo delle superstizioni e dei timori e
seguano la via della croce, 1 a via dì
Gesù Cristo Ma proprio in questo suo
tentativo egli si ritrova solo come
nella cella del suo convento.
Trattavasi di criticare il papa, distribuire vignette che mettevano in
ridicolo cardinali e vescovi, rivendicare i diritti del popolo tedesco oppresso dalla curia? tutti erano con
lui, contadini e nobili; tutti erano di- sposti ad acclamarlo come il grande
liberatore, il profeta; ma quando si
tratta di vivere una vita cristiana per
davvero pochi sono disposti a seguirlo. Amici della prima ora come Carlostadio sì danno aH’estremismo, predicanti rivoluzionari mettono sossopra il paese; tutti vogliono gettare a
mare le tradizioni del passato e ogni
ordine, lo si rende responsabile di
tutti i disordini che succedono.
E Lutero, spesso inquieto e solo, sovente in dubbio, lavora per la nuova
chiesa, scrive i catechismi, compone
inni e liturgie, dirige l’avanzamento
del moto riformato, pubblica libri,
predica, dà in qualche decennio Tiri
pronta a tutta la chiesa luterana.
Eppure questa prodigiosa attività
si attua in una vita semplice : la vita
di un modesto pastore in una piccola cittadina. Continua il suo ministe
rio di professore di Bibbia come nella sua gioventù, educa i suoi figli
Quante volte questa modesta esisten
za è stata giudicata indegna di un
grande uomo! Quante volte è stata
anche ridotta ad ima dolce e roman
fica vicenda per bambini delle scuol-i
domenicali. E’ invece questa vita semplice ma umana piena delle difficoltà della vita e delle solitudini di una
missione cristiana che ci rappresenta
il vero Lutero. Egli aveva infinite volte ripetuto che è errato pretendere
vivere da supercristiani come fanno
i monaci perchè tutti i credenti sono
egualmente responsabili è degni da
vanti a Dio: contadini ed artigiani,
pastori e magistrati. Lo aveva detto
pia seppe anche viverlo : seppe dare
alla sua generazione l’esempio di um
vita vissuta come una vocazione, una
vita di semplice credente. Qui certo
non fu nè eroico nè straordinario mi
un padre di famiglia che allevò i suoi
figli nel timore di Dio, un professor ;
che insegnò con diligenza ed onestà,
un pastore che guidò la sua comunità
ccn pazienza e costanza.
Egli ci ha lasciato questo messao
gio: non si può fare professione di
fede vera senza vivere questa fede. E’
più facile forse fare un gesto di coraggio in -un momento eccezional-o,
che vivere tutti i giorni la propri-.i
vocazione cristiana, ma è questo che
Dio ci chiede.
Il Bainton nel suo volume ha intitolato uno dei capitoli che trattano questo periodo della vita di Lutero « La
scuola del carattere»; si tratta prò
prio di questo: formare degli uomini
radicati nella parola di Dio ma dispo
sti a vivere in obbedienza alla volontà di Dio.
Lutero non ha da essere il nostro
eroe o il nostro santo ma il nostro
esempio nella sua ricerca di Dio, nella sua confessione dì fede, nella sua
vocazione cristiana. Non è cosa impossibile neppure oggi essere evangelici fedeli! Non è monopolio dei ri
formatori essere dei cristiani convin
ti: può esser dato anche a noi per
grazia di Dio essere degni della nostra vocazione.
(Il Roland H. Bainton: Lutero, Prefaz.
D. Cantimori, Trad. A. Comba, Torino
1960, pp. XXXl-379, L. 3.000.
(2) Roland H. Bainton: La Riforma protestante, Trad. F. Lo Bue, Torino 1959,
FP. 387, L. 800.
Queste due opere, edite da Einaudi,
po.ssono essere ricltiesie alla Claudiana.
Società di Studi Valdesi
La Società di studi Valdesi è disposta
ad acquistare da quei soci che, non collezionando il Bollettino, fossero disposti a
cedere qualche numero sciolto, i seguenti
che le mancano per completare le sue
collezioni: n. 30, n. 90, n. 102, n. 103.
La Società rimborserà ogni numero dei
sopra citali Bollettini in ragione di L. 350
l’uno, più le spese postali. Essa ringrazia
fin d’ora tutti coloro che vorranno renderle quel prezioso servizio.
IN MEMORIA
Lidia Rostan ved. Ribet
Il 18 Ottobre si è spenta serpamente, nella tarda età di 86^ anni, la
signora Lidia Rostan ved. Ribet.
Aveva compiuto i suoi studi a Torre
Penice, presso il « Pensionato », che
ancora oggi tutti ricordiamo come ottima scuola di formazione cristiana.
Terminati gli studi aveva lasciato
la natia S. Germano ed era partita,
quale insegnante evangelica, per Ge
nova e Sampierdarena, ove prestò la
sua opera per una decina d’anni. Come tutti sanno, in quel tempo in Italia Topera di insegnamento affiancava validamente la nostra evangelizzazione.
Sposatasi con il pastore Giovanni
Giacomo Ribet, aveva lasciato l’insegnamento ed era diventata valente
collaboratrice di suo marito a Venezia, nella Valle d’Aosta e, per lunghi
anni, a Biella. In tempi in cui non
si parlava ancora di ministeri femminili la signora Ribet presiedeva già
frequentemente dei culti in località
ove il pastore non poteva sempre essere presente.
Tornata a S. Germano, continuò a
interessarsi vivamente a tutte le attività della chiesa: la ricordiamo soprattutto come presidente delTUnione Femminile, visitatrice degli infer
mi assidua frequentatrice dei culti.
Lascia a tutti un esempio di fede
serena ispiratrice di sano ottimisme
che traspariva in tutte le sue conversazioni. Nei lunghi mesi di infermità,
malgrado le sofferenze che talora si
facevano acute, non la si avvicinava
mai senza riportarne un grande beneficio spirituale.
Alla famiglia Ribet, ed in modo
particolare al figlio Alberto, pastore
a Milano, desideriamo rinnovare T^
spressione della nostra simpatia cristiana. b.
Ci associamo nell’esprimere al Pastore
Alberto Ribet e ai suoi familiari la nostra
viva simpatia per la scomparsa della loro
Cara.
Anche al Pastore Teofilo Pons, che ha
perso il padre, Sig. Alessandro Pons, e a
tutti i familiari giungano le nostre fraterne condoglianze.
La nostra simpatia va ptere al Prof. Gustavo Pinay, docente all Università di Roma, che ha perso recentemente la madre,
lii^nora ClemerUina Pascal, vedova del
Prof. Ermanno Vinay.
Autunno pitto] ico
ed enigmistico
« Giovani pittori di fama ed enigmisti
sapienti ( Tarrostamento è del lutto l a.suale: un dato di cronaca privo di qualsivoglia malizia) erano ieri a Torre Pellice »,
CO.SÌ iniziava una corrispondenza da Torre
Pellice- su Stampa Sera del 24 u. s. La
nostra cittadina ha infatti ospitato domenica un raduno di appassionati di enigmistica convenuti da vari centri piemontesi e
accolti dal gruppo locale, e la seconda
edizione dell’« Autunno pittorico », manifestazione artistica indetta dalla Pro loco,
che ha nuovamente invitato numerosi pittori l questa volta scelti fra le leve più
giovani) cui ha cliiesto di fissare sulle tele,
Tn una mattinala, le impressioni pittoriche
delTautunno nella nostra valle: autunno
parecchio nebbioso e gocciolante, quest’anno, purtroppo. La manifestazione Ita
comunque avuto luogo, e pieno successo.
I giovani pittori (Almone, Campagnolo,
Casorali-Pavarolo, Chessa, Carino, Grosso,
Baroni, Soffianlino e Tahusso), sparpagliatisi per Torre Pellice alla ricerca di angoli suggestivi, lianno consegnato a mezzogiorno le loro opere, che sono state esposte nelTatrio del Municipio, e quindi allestite in mostra )rimarranno in possesso
del nostro Comune) sotto la guida di pittori già ben noti fra noi anche per la loro
partecipazione all’annuale Mostra d’Arte
Contemporanea: Felice e Daphne Casora
li, Paulucci, Manina, Scroppo. Queste ma
nifestazioui portano sempre un notevole
numero di visitatori fra noi, e ci congra
tuliamo quindi con gli organizzatori rie
chi d’iniziativa. Quanto ad un giudizio d
valore artistico, non siamo in grado d
darlo, ma riportiamo questo giudizio del
cronista di Stampa Sera: « 1 cittadini d
Torre hanno visitato la mostra e non Itati
PO rivelalo alcuna perplessità, anche da
vanii ai quadri di minore assimilazione
immediata: in questo paese, grazie anche
alla annuale grande rassegna di arte contemporanea, la gente s’è fatta ormai un
gusto ed un palalo: pur dist-utendola, non
respinge più la pittura di oggi ».
PERSONAUA
Spiacenti per il ritardo — ma abbiamo
avuto solo ora Tinformaz one — ci congratuliamo vivamente con i neo-abilitati
aU’insegnainento magistrale Laura Bounous I Si Germano Chisone), Roberto Long
iPramollo) e Anita Pascal (Ferrerò - Maniglia). A questi giovani insegnanti il nostro augurio migliore.
3
28 ottobre I960 — N. 43
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
pag. 3
John Knox
{segue dalla l.a pag.)
ria Stuart, morto improvvisamente di
un ascesso all’orecchio, Knox pronunzia su di lui un giudizio severo : « Dio
ci ha concesso una gioiosa liberazione. Poiché il marito della nostra sovrana è morto d’una malattia d’orecchio — quell’orecchio sordo che non
ha mai voluto ascoltare la verità! ».
Così, Ano all’ultimo, Knox lotta
con successo affinché la Bibbia riceva
dinuovo il posto che le spetta nella
vita del credente. E in qu^ta lotta é
inesorabile contro gli ostacoli, siano
pure essi i grandi di questa terra.
Sulla sua tomba qualcuno ha detto : « Qui riposa colui che non ha mai
temute volto d’uomo ». Noi potremmo
aggiungere « perchè aveva imparato a
temere il suo Dio».
Questa, in breve, la vita di Knox,
questo il suo tempo.
Ma possiamo parlare di
John Knox oggi
George Macleod, ex-moderatore e
nota personalità della Chiesa di Scozia, parlando in occasione di una delle tante manifestazioni celebrative
del éOCesimo anniversario della Riforma in Scozia, ha affermato : « John
Knox e la Riforma non sono degli avvenimenti da considerare con lo
sguardo freddo, anche se riconoscen
te, che si accorda al passato. La loro
epoca non va paragonata ad una por
ta oscura in fondo al corridoio dei secoli, aprentesi su una camera polverosa, ingombra di vecchiumi, dai quali possiamo trarre alcuni gioielli dal
valore permanente. Il loro tempo assomiglia piuttosto ad una crisalide
che racchiude una vita che, una volta
pienamente sviluppata, può soddisfare da sola alle nostre necessità (...) E’
in questa prospettiva che ci dobbiamo porre se vogliamo che John Knox
possa parlarci oggi »
Il Maclecd sottolina tre aspetti del
mes-^aggio che John Knox fece risuonare con foga dal pulpito di St. Giles,
in Edimburgo. Tre aspetti che non sono validi in un tempo particolare ma
che. fondati come sono sull’Evangelo,
vanno da noi ricevuti e vissuti nel
quadro diverso in cui ci troviamo.
Riscoperta dell*uonto
Il primo degli elementi è questo: la
riscoperta deiruomo. Si dirà ohe tutti
i Riformatori si sono preoccupati di
questo. E’ certo però che, nel rivendicare la dignità deU’uomo-, dignità ritrovata alla luce della Parola fatta
carne, John Knox non è stato secondo a nessuno.
Nelle nostre chiese in cui, seguendo
la tendenza generale, ci si rivolge
sempre più ai gruppi, a determinati
ambienti, e sempre meno aH’individuo, è necessario tornare continuamente a questo fatto indiscutibile :
Dio si è rivelato aU’uomo e l’ha chiamato a sviluppare in modo completo
la vocazione che gli è stata rivolta.
Knox si è preoccupato di ottenere
questo nel suo tempo. A noi di farlo
oggi, non in vista di un rinnovato individualismo di cattivo genere, ma in
vista di un rinnovato sforzo per dar
veste contemporanea alla dottrina riformata dell’uomo. Tale dottrina vuole creare una comunità di uomini responsabili.
Una nuova
fraternità mondiale
«Il mondo — anche quello di cui
abbiamo ancora un ricordo personale
— era un vasto globo sul quale le nazioni potevano disperdersi a loro piacimento. Ai giorni nostri rassomiglia
più al cortile di una caserma in cui
le nazioni devono marciare al passo
sotto pena di camminarsi sui piedi ».
nota il Macleod. Il bisogno di fraternità fra tutti gli uomini si fa sentire
dovunque. La Chiesa deve saper vivere in modo cosciente la fraternità di
Cristo, il vero universalismo cristiano che Knox ha propugnato vivendo,
ad esempio, in una situazione come
quella ginevrina, che un suo amico
cosi descriveva allora; «Non è miracoloso che degli spagnoli, italiani,
scozzesi, francesi, tedeschi, in disaccordo fra loro sulla prassi, il linguaggio, il modo di vestire, lupi e agnelli,
bufali e orsi, riuniti senz’altro legame
che il giogo di Cristo, possano vivere
Un bell’attestato
L’olimpionico Mario Berruti, rhe era
sialo slutlenie del Liceo « Cavour » di Torino, in un’iiitervisla alla (gazzetta del Popolo (17 oltobre), ha reso questa testimonianza di stima affettuosa al suo ex-professore Giovanni Turin; festeggiato al suo
ritorno da Roma da compagni ed insegnanti, «cercai in mezzo alla gente che
mi circondava il prof. Turin, il mio insegnante di filosofia: non c’era perché costretto a letto da un’indisposizione. Capii
che la sua presenza avrebbe reso veramente completa la festa, perchè il prof. Turin
era stato per me qualcosa più di un professore, un vero maestro di vita. Ed anche
e soprattutto un amico, se posso permettermi di dirlo. Chi ci vedeva, noi ragazzi,
giocare a tennis con il nostro professore,
non pensava certo che fino a qualche
prima lui era in cattedra a parlarci della
’ ragion pura ’ di Kant, di Kierkegaard
0 di Platone e noi sui banchi ad ascoltare ».
E’ con gioia che abbiamo letto e sottolineamo queste parole.
insieme nell’amicizia e nell’amore? ».
Questo miracolo non è, non può essere riservato al tempo della Riforma,
è un miracolo destinato a verificarsi
oggi ancora.
Uun tea Chiesa solidale
Jchn Knox, nei suoi vagabondaggi,
non ebbe mai di mira dei successi da
un punto di vista nazionalistico scozzese, quasi che a Francoforte, in Inghilterra, a Ginevra, si dovesse preoccupare di attuare delle conquiste religiose. Piuttosto egli sperimentò la
realtà della Chiesa veramente « cattolica». Quella Chiesa che, egli affermava nella Confessione Scozzese,
« racchiude gli eletti di tutti i tempi,
di tutti i regni, nazioni e lingue». E’
questo un elemento che il Movimento
Ecumenico ha grandemente sottolineato, ma quanta strada ancora, prima che la più piccola delle nostre comunità realizzi che appartiene a quella stessa Chiesa « cattolica » che è apparsa dinanzi agli occhi di Knox!
« Dobbiamo studiare il metodo dei
Riformatori — conclude il Macleod —
Un esame minuzioso dei testi e, catechismi (...) ci illuminerà su questo
punto (...) In cosa consiste la grandezza dei Riformatori? Essenzialmente nel fatto che per essere confermati
nella verità, non scrutavano alcun documento antico, salvo uno! (...) Noi.
come loro, dovremmo essere soddisfatti di aver la certezza di un Dio viven
te, sovrano di tutti i giorni e compie
tamente sufficiente per rischiararci e
guidarci se appena lo lasciamo agire
per mezzo nostro nelle nostre battaglie quotidiane ». Ohe è poi ripetere
ancora una volta: Siate una Chiesa
riformata che si lascia riformare.
Giovanni Conte
Conferenza
Distrettuale
Martedì 1» novembre si terrà a Torre Penice la Conferenza distrettuale
straodinaria, convocata per le 9,30.
Il culto d’apertura sarà presieduto
dal Pastore Giorgio Girardet. All’ordine del giorno:
a) Nomina del Presidente della Commissione distrettuale.
b) Studio del tema: Il Cristiano e il
suo denaro.
c) Studio di attività in comune nel
distretto.
d) Il problema degli isolati dispersi
nella pianura.
Per la Comm. distr.
Alberto RibeT'
La situazione delle scuole
nel vallone
18 Ottobre: breve cerimonia in Chiesa
per Vaperura delle Scuole nella nostra Parrocchia. Molti genitori hanno creduto far
cosa saggia nel non mandare i loro figli a
scuola per questa cerimonia. Non resta
che rammaricarci per questa mancanza di
sensibilità da parte dei genitori che influisce negativamente sul comportamento
dell’alunno. Cosi il già piccolo gruppo
dei fanciulli è stato ancora notevolmente
ridotto nel momento in cui, ponendosi
sotto lo sguardo del Signore e l’indicazione della sua Parola, slava per iniziare un
nuovo anno di scuola. Dopo il breve culto
i bimbi valdesi attesero i loro compagni
cattolici ed insieme si recarono al monumento ai caduti sostando alcuni istanti e
deponendo fiori.
Quest’anno la situazione delle scuole in
Val d’Angrogna è la seguente: funzionano
regolarmente otto scuole (Capoluogo con
tre insegnanti e 35 alunni, Pradeltorno con
due insegnanti e 30 alunni. Serre un insegnante e otto alunni. Novarea 14 alunni,
Cacet 15, Martei 11, Rocciaglia 8, Jourdan 21l con un totale di 142 allievi. Nella
nostra Parrocchia abbiamo cinque insegnanti di cui quattro evangeliche. Il lento, ma continuo processo di spopolamento della nostra valle si è naturalmente
fatto molto sentire nel campo della scuola.
Molte sono le scuole ormai chiuse o adibite soltanto più alle riunioni ecclesiastiche. Mentre nel resto dell’Italia vi è grande crisi di scuole e di aule, qui il problema è inverso, prova dell’operosità e
della volontà di elevazione culturale dei
nostri predecessori. Esattamente cinquanta
anni fa, nel 1910, in Val d’Angrogna funzionavano ben sedici scuole con un totale
di 390 alunni, servite quasi totalmente da
insegnanti locali. Nel giro di due generazioni circa, la popolazione scolastica si
è più che dimezzala e la proporzione di
alunni cattolici è notevolmente aumentata
raggiungendo quasi la jnelà. Che sarà tra
cinquant’anni?
Ma lasciando per un istante in disparte
questo pur grave problema torniamo alla
nostra cronaca. Una visita molto gradita
dalla nostra Comunità è stala quella del
Past. Anziani di Bassignana e della sua
Signora. L’occasione della loro venuta è
stata data dal matrimonio, celebrato nel
nostro Tempio dallo stesso Past. Anziani,
del Sig. Primo Pallavidini di Bassignana
con la Sig.na Elena Soulier dei Baussan
di Angrogna. Mentre ringraziamo ancora
vivamente il Past. Anziani per la sua visita e il suo messaggio, in attesa di rivederlo ancora tra noi,' sia pur in occasione
di altri matrimoni, rivolgiamo ai novelli
sposi l’augurio di ogni serenità e pace nel
Signore. 1/
Il 16 Ottobre, in occasione di un culto
al Ciabas sono stati battezzati Alessandro e
Massimo Ricca di Clemente e Malvina
Malan. Il Signore benedica qu^ti bambini e aiuti i genitori a tener fede in ogni
istante alle loro promesse.
V'Assemblea di Chiesa del 23 Ottobre
ha eletto i suoi delegati alla Conferenza
Distrettuale. Sono risultati eletti il Sig.
Carlo Berlin dei Bounloun, Pietro Gaydou dei Bessons, supplente Gianguido
Jourdan dei Jourdan. Nel pomeriggio del
23 Ottobre Va Union des Meresa ha inizialo sotto i migliori auspici la sua attività. Con la prossima settimana tutte le
altre attività inizieranno in pieno ritmo.
Una manifestazione non propriamente
religiosa, ma di notevole interesse per la
nostra valle è stata la fiera del bestiame
del 13 Ottobre. Atmosfera sobria, senza
nessuno di quegli ammennicoli folcloristici tipici delle fiere. Un veterinario,
membro della giuria, osservava con am
mirazione il notevole numero di begli
animali di razza; fatto importante se si
considera la situazione di « zona depres
sa » in cui si trova la valle. Le razze pre
dominanti erano la piemontese, la valdo
stana, la savoiarda. La coppa è stata asse
guata ad Agli Noè di Pradeltorno, il pre
mio per il miglior gruppo è stato dato a
Fraschia Rinaldo dei Rivoira, oltre a
50.000 lire di premi in denaro assegnati
ad altri espo-sitori. Ci rallegriamo con i
nostri agricoltori che non si lasciano prendere dalla psicosi della depressione, ma
cercano di selezionare e migliorare le razze dei loro bovini.
ROMA
t/ia Quattro Novembee
Nel pomeriggio di sabato 22 ottobre ujs.,
nel tempio valdese di via IV Novembre
ornato di fiori, è stato celebralo il matrimonio della Signorina Luisa Co'isson, figlia del sempre venerato e compianto pastore Paolo Co'isson, con il pastore della
Chiesa luterana di Pforzheim (Germanial
Sig. Klaus Müller.
Un largo stuolo di parenti e di amici
Ita circondato gli sposi in quella lieta
circostanza, mentre i pastori Guido Mathieu, officiante, e Guido Comba, decano
dei pastori della Chiesa Valdese, si sono
fatti interpreti dei sentimenti augurali dei
presenti.
Un nuovo simpatico legame si è così stabilito tra la Chiesa Valdese e le Chiese
Evangeliche del Baden dove il pastore
Müller esercita il suo ministerio, d’ora
innanzi coadiuvato dalla sua gentile Compagna. Su loro invochiamo le celesti benedizioni nella loro vita di famiglia e nel
loro comune servizio al Signore. u. o.
UN CONVEGNO AD AGAPE
Uomini e problemi della ¥al Germanasea
La pioggia che da Villa in su si trasformava in poltiglia e poi in nevicata Atta non ha impedito ad una ottantina di fratelli provenienti dalle
varie Parrocchie della Val Germanasca e da altre zone delle Valli di afAuire nella sempre accogliente Agape per discutere di problemi della Valle in occasione dell’incontro autun
naie.
Il culto del mattino nel tempio di
Frali è stato presieduto dal Pastora
T. Vinay ed al pomeriggio l'argomento « Problemi urgenti della Val Germanasca» é stato introdotto dall’Avvocato Ettore Serafino e dal Dr. Roberto Malan.
Il primo ha letto una sua relaziono
preparata per incarico del Rotary
Club di Torino e che presenterà la
nostra Valle, le sue attrattive ed i
suoi problemi, al ■vasto e qualificato
pubblico dei Rotary di diverse regioni del Nord Italia, inserendola nella
pubblicazione da' titolo « Il Piemonte verso il 2000».
Il Dr. Malan, riprendendo gli argomenti presentati dall’Avv. Serafino ne
ba approfondito alcuni; la miniera,
il turismo, le ore di svago.
Del primo argomento ha soprattutto trattato il problema della silicosi
così diffusa, notando i difetti degli
attuali sistemi di prevenzione e di
provvidenza e richiamando chi ne ha
la responsabilità a fare veramente
tutto il possibile affinchè questa gravissima malattia, se pur sembra non
totalmente evitabile, sia per lo meno
ridotta il più possibile ed i minatori
che ne sono affetti siano aiutati in
modo suffìcente.
Parlando di turismo si è evidentemente parlato dello sviluppo di Frali
e dei problemi ad esso connessi. « li
turismo è bello, ma anche pericoloso »,
ha detto R. Malan ed occorre che ci
preoccupiamo e sappiamo fare i sacrifici necessari, anche finanziari se
del caso, affinchè « l’anima » della nostra gente e della Valle non debba
perdere le sue migliori caratteristiche
m seg-uito allo sviluppo turistico che
sembra veramente ben avviato.
Ma non si è solo parlato di Frali;
molte altre zone della Valle, anche s?
non fornite di seggiovie, si prestano
bene ad attirare ed ospitare dei turisti. Non tutti sono attirati dalle altitudini e dalla neve, ma molti preferiscono la media montagna e la tran
quillità che molte *^nostre borgate, già
collegate con il fóndovalle o prossimamente fomite dì strade carrozzabili, possono certamente offrire. E’ quindi necessario pensare alla trasformazione di locali esistenti per adibirli a
questo scopo. Ha anche sottolineato
la necessità di prevedere non solo la
stanza di abitazione, ma anche il vit'-o perchè in im momento in cui nelle
città le donne soiio molto spesso al
lavoro in fabbrica od in ufficio è necessario fornire loro quel riposo totale che cercano e di cui hanno bisogno,
offrendo la possibilità di non doversi
cccupare del cucinare.
La discussione si è puntualizzata
soprattutto sull’argomento del turismo e gli interventi sono stati numerosi ed interessanti. Ricorderemo la
esperienza del Prof. Ernesto Tron in
un « Hôtel champêtre » nelle Alpi
francesi nel quale una stalla è stat:t
trasformata con gusto in sala da
pranzo, mantenendo gli elementi caratteristici della stalla: mangiatoia,
catene delle mucche, zangola per il
burro e gli strumenti vari tipici, fornendo un servizio distinto a prezzi
molto modesti.
Di gra,nde interesse sono anche stat' gli interventi del Sig. Grill che ha
impiantato a Frali il Ristorante Miramonti trasformando un rustico esistente, cominciando dal poco e continuando con gran perseveranza il suo
lavoro.
L’Avv. Serafino, citando una frase
ascoltata a proposito del tempio di
Frali « Voi Valdesi sapete avere delle
belle Chiese » si è augurato che lo
stesso si possa dire delle nostre case,
della nostra^accoglienza ed in genere
di tutta l’atmosfera che la nostra fede e le nostre tradizioni sono sicuramente in grado di creare.
In seguito ad una richiesta del Fa
store Davite mirante a prendere del
La Olaiiiliana alla Mostra del Libro
Dal 21 al 31 ottobre è aperta a Milano la MOSTRA INTERNAZIONALE DEL LIBRO. In uno stand della
terza sala è presente anche la « Claudiana » con le sue pubblicazioni. Contiamo dare presto uiteriori notizie
della mostra e del nostro lavoro evangelico.
le decisioni ed impegni concreti per
sviluppare e continuare la discussione di questo problema in vista di una
soddisfacente realizzazione di esso, i
Eigg.ri Serafino e Malan hanno offerto la loro collaborazione secondo le
specifiche competenze ed Agape si è
incaricata di fare da trait d’union fra
i nostri Valligiani e gfi amici di Agape che hanno competenza in materia
e che venendo fra di noi si sono affezionati alla nostra Valle ed alla nostra Chiesa.
Non vorrei dimenticare come conclusione i tre consigli che sono stati
ricavati dagli interventi ed esperienze del Sig. Grill; 1) Non aspettare di
avere tutto per cominciare, ma saper
cominciare dal poco. 2) Impegnarsi a
fondo quanto basta e saper lavorare
sodo. 3) Non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà, ma soper accettare le critiche per trame incoraggiamento e
sprone al lavoro.
L’incontro degli uomini del 23 ha
rappresentato l’addio del Pastore Vinay dalla sua attività ad Agape e non
avendo potuto farlo come avremmo
voluto, lassù a Frali, desideriamo che
da queste righe giunga al Fastore Tullio Vinay l’espressione della nostra
più profonda riconoscenza per quanto egli ha fatto al servizio del Signore
in mezzo a noi ed in particolare per
aver voluto e realizzato questi incontri che non solo sono così simpatici
e che ci permettono di discutere fraternamente di cose e problemi nostri,
ma che cominciano ormai a portare
dei frutti concreti nella soluzione de:
nastri problemi. Il nostro pensiero, il
nostro amore fraterno e le nostre preghiere La seguiranno, Fastore Vinay
nel nuovo campo di lavoro dove il
Signore La chiama, ed ogni occasiono
d’ incontro che Dio ci concederà ancc-ra sarà per noi una occasione di
rinnovata gioia e riconoscenza.
Desideriamo anche salutare il nuovo Direttore di Agape : il Fastore Giorgio Girardet che, con la sua Signora
continueranno il lavoro e con i quali
ci proponiamo di svolgere una pT.<flcua attività sotto lo sguardo di Dio.
Infine non potremmo terminare
senza un ringraziamento alla banda
di Frali che ancora una volta ha voluto collaborare alla riuscita del nostro incontro con le melodie dei suoi
strumenti.
Franco Davite
7 giorni
GIOVEDÌ’ 20
AirONU i rappresentanti di munerose
Nazioni appoggiano l’Italia per la questione altoatesina, raccomandano trattative dirette o il ricorso alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja.
In una conferenza stampa a Mosca,
Kruscev espone le sue impressioni sulla
Assemblea delle N. U. e rinnova le sue
proposte di riforma dello statuto dell’ONU.
I Premi Nobel per la medicina sono
stati attribuiti ad un medico australiano e
ad un medico inglese, scopritori ddla
« tolleranza immunologica », che consente
il trapianto di tessuti e di organi.
II Ministero del Lavoro presenta ai sindacati nove punti-base per risolvere la
grave vertenza della Cogne.
Il leader colonialista J. Soustelle ha fon
dato un « groupement national » il cui
scopo principale è di opporsi ad ogni ac
cordo in Algeria, con l’appoggio di «squa
dre d’azione » giovanili ; proposto un re
gime corporativo e antiparlamentare. Ri
nascita nazi-fascista della più bell’acqua
Intanto alla Camera è presentata una mo
zione di sfiducia al governo per i progetti
atomici autonomisti.
VENERDÌ’ 21
Mentre all’ONU, con poche eccezioni,
gli interventi sono favorevoli all’Italia, il
governo austriaco (coalizione di socialisti
e cattolici) presieduto da Raab si è dimesso; motivo ufficiale: disaccordo sulle pensioni.
Avvialo un referendum fra gli operai
della Cogne per decidere la continuazione
o meno dello sciopero.
Di fronte alla minaccia dell’estrema destra De Gaulle rivolge un drammatico appello all’unità nazionale. Rincrudisce una
ondata di attentati del Fin algerino in
Francia, diretti in modo particolare contro musulmani.
SABATO 22
Alla TV americana ultimo scontro fra
Nixon e Kennedy; la polemica elettorale
non è sempre delle più elevate e concrete, e almeno nei discorsi dei due « rivali »
il « fatto personale » pare primeggiare sulle questioni di pubblico interesse.
Dopo Soustelle, il gen. Salan, unendosi
allo screditato leader qualunquista Poujade, fonda il partito dei colonialisti francesi. De Gaulle è sulla Còte d’Azur, proseguendo il suo viaggio attraverso la Francia; egli, che continua ad incontrare favorevoli accoglienze, rinnova il suo monito
contro gli ambiziosi pericolosi.
Alla Cogne si revoca il referendum e
continua lo sciopero.
DOMENICA 23
35.000 comizi in Italia.
La discussione della vertenza altoatesina continua in complesso favorevole alritalia. Intanto in Austria si inasprisce la
crisi fra il partito socialista (di cui fa
parte il ministro Kreisky, rappresentante
austriaco all’ONU) e quello cattolico
( Volkspartei), finora uniti in coalizione
governativa; la « crisi » sarebbe stata voluta dalla Volkspartei, che progetterebbe
un governo con i « liberali » austriaci
( neonazisti), estromettendo i socialisti screditati daH’insuccesso all’ONU.
Cinque azioni terroristiche algerine a
Parigi.
Ad Aosta si profila la possibilità di una
frattura sindacale: CISL, AGLI e Pontificia
Opera di Assistenza si dispongono ad uscire dal comitato di solidarietà cittadina.
LUNEDI’ 24
Continuano all’ONU gl! interventi che
consigliano la ripresa di trattative bilaterali italo-austriaco. La Jugoslavia chiede
che l’Austria conceda agli sloveni della
Carinzia le condizioni di cui già godono
gli abitanti dell’Alto Adige di lingua tedesca.
La Ca:mera francese respinge la mozione
di sfiducia al governo per il suo progetto
circa la « forza d’urto » nucleare.
Si scioglie la Dieta giapponese: le elezioni a fine novembre.
La scissione sindacale ad Aosta è evitata ; per decisione sindac.ale, i 600 impiegati della Cogne, finora in sciopero di solidarietà, tornano al lavoro.
Celebrazione del 15« anniversario dell’ONU.
MARTEDÌ’ 25
AirÓNU l’Austria ritira la sua mozione
per l’Alto Adige e chiede negoziati diretti
con « l’assistenza » delle Nazioni Unite.
L’ONU decide di discutere le accuse di
Cuba agli U.S.A; intanto F. Castro continua la nazionalizzazione delle imprese
americane nell’isola.
Il maltempo imperversa in tutta l’Italia
settentrionale e in alcune regioni provoca
gravi danni.
MERCOLEDÌ’ 26
AirONU l’Italia respinge per l’Alto
Adige una ambigua proposta di compromesso di dieci paesi neutrali.
Eisenhower interviene nella campagna
elettorale americana per appoggiare Nixon.
Nel Quartier Latin di Parigi scontri fra
studenti e colonialisti per l’Algeria.
Nella repubblica centroamericana di El
Salvador una « giunta rivoluzionaria » militare prende il potere dopo aver destituito il presidente Lenius, fortemente anticomunista; alcuni morti nei disordini.
Ad Ivrea
La sala di culto, ornala a festa, Ita visto
raccogliersi un gruppo numeroso di membri di chiesa, di parenti e di amici, giovedì 20 u. s., per la celebrazione del matrimonio della Sig.na Ada Jalla e del Sig.
Mariano Palmery. La cerimonia nuziale è
stala presieduta dal Past. Neri Giampiccoli, mentre il Past. Giorgio Bouchard
aggiungeva poi alcune parole cordiali di
augurio, e di ringraziamento alla Sig.na
Jalla per il suo valido ed apprezzalo apporlo alla vita della comunità di Ivrea,
negli anni scorsi, in particolare nella direzione della Scuola domenicale. Auguri
rinnovati agli sposi per una vita insieme
benedetta dal Signore!
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L’ECO DELLE VAIU VALDESI
N. 43 — 28 ottobre 1960
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
lUSEHNA S. GIOVANNI
Attività unionistiche. — Le nostre due
unioni hanno iniziato da alcune settimane
la loro attività giovanile. L’Unione dei
Peyrot ha tenuto la sua seduta inaugurale
giovedì 13 Ottobre: dopo un breve messaggio biblico del Pastore Toum su « la
vocazione dei disceimli ad essere sale della terra e luce del mondo », si è proceduto alla elezione del nuovo seggio ; è 'stata eletta Presidente la ^g.na Adriana
Revel. L’Unione di San Giovanni Bellonotti ha tenuto la sua prima seduta sabato
15 ottobre con un buon numero di giovani ; dopo un vivace scambio di idee è
stato eletto il nuovo seggio ; alla carica
di Presidente è stato chiamato il Sig. Gigi
Caffarel. Ai due nuovi presidenti e alle
due unioni l’augurio di uh lavoro eflScace
e benedetto dal Signore.
Airali. — Col mese di Ottobre abbiamo
pure inizialo. i culti nella sala degli Airali, la domenica pomeriggio alle ore 17.
Un simpatico gruppo si riunisce regolarmente per im’ora di raccoglimento e di
preghiera. Argomento di meditazione; 11
ministero terreno di Gesù. Rivolgiamo un
caldo appello a tutti i Valdesi abitanti nel
capoluogo di voler cogliere questa occasione che la Chiesa offre loro di udire la
Parola della vita, e siamo certi che la nostra predicazione non cadrà nel vuoto.
Festa del raccolto. — Domenica 23 c. m.
abbiamo avuto l’annunziata festa del raccolto e della riconoscenza. Nonostante la
inclemenza del tempo, un buon pubblico
ha visitato la nostra sala Albarin dove
erano esposti con molta grazia e buon gusto i più bei frutti della nostra terra; dopo la breve cerimonia dell’apertura il
pubblico Ila ammirato e poi acquistato i
vari prodotti, e si è intrattenuto fraternamente intorno ai tavoli dove hanno gustato le caldarroste, i « piroschi » dell’Uliveto, il tè e l’ottima pasticceria. Ci
rallegriamo per la buona riuscita di questa simpatica manifestazione e ringraziamo
tutti coloro che vi hanno collaborato con
buona volontà.
Assemblea di Chiesa, — Ricordiamo a
.lutti i membri della nostra comunità l’assemblea di Chiesa domenica 30 ottobre
subito dopo il culto, per la nomina di due
deputati alla Conferenza Distrettuale.
Riunioni quartierali. — Col mese di
Novembre inizieranno pure le riunioni
quartierali: Martedì 1: Monreius; Mercoledì 2:. Gonin; Giovedì 3: Peyrot; Venerdì 4: Fondo, tutte alle ore 20. c. t.
FRAROSTINO
— Sabato scorso è stato celebrato il matrimonio di Franco Genre' (Fumala) e
Rina Bertalot (S. Bartolomeo). Un grande stuolo di parenti e di amici ha circondato questi giovani sposi, per i quali rinnoviamo gli auguri di ogni bene
Le varie attività della Chiesa hanno,
o stanno, riprendendo a pieno ritmo. Questa settimana, e precisamente : giovedì
prossimo 27 ottobre l’Unione Giovanile
(Giovani, venite numerosi sin dalla prima
seduta; si nominerà il seggio e si prenderanno aceordi sul piano di lavoro invernale); sabato sera, 29, la Corale, alla quale sono invitati i giovani e i vecchi coralisti che sono pronti a dare la loro gioiosa
e canora partecipazione al bel canto di
chiesa. (Intervenite numerosi fin da sabato prossimo!).
La vendemmia è presso che terminata... Il raccolto non è stato buono, per le
avverse condizioni atmosferiche e per la
grandine. Sappiamo che verrà corrisposto
un piccolo, forse troppo piccolo, indennizzo a coloro che sono stati maggiormente
danneggiati. Certo è che l’andamento della campagna a Prarostino e a Roccapiatta
e stato molto sfavorevole. I nostri membri di chiesa lo sanno... Vorremmo dir
loro una parola di comprensione e di simpatia, ma anche una parola di fiducia e
di serenità nella benignità del Signore,
che non viene mai meno per coloro che
sanno sperare anche contro speranza.
PERRERO - MANIGLIA
Il lo ottobre nel Tempio di Perrero si
sono sposati Renato Pons della Baissa e
Aurora Tosetti di Traverse. Il Signore benedica questi cari sposi.
Sabato 8 ottobre al Forengo è stato celebrato il funerale della nostra venerata
sorella Sig.ra Clementina Pásenla vedova
del prof. Ermanno Vinay, che il Signore
ha richiamato subitamente a Sè all’età di
72 anni.
Ai parenti ed in modo particolare al figlio Gustavo, professore all’Università di
Roma, ed alla sua famiglia rinnoviamo
1 espressione della nostra profonda simpatia.
Fiorista
FRASCHIA ALDA
in Long
# matrimoni
# battesimi
# funerali
GHIGASSO
POMARETTO
— Si ricorda che l’Unione Giovanile
inizierà lè sue regolari sedute sabato 29
ottobre, alle ore 20,30 precise.
— Gli uomini di Rorà erano tra i pochi presenti deUa Val Pellice all’incontro
di.Agàpe di domenica scorsa.
— Alla piccola Diana Durand Canton,
venuta a tener compagnia ai suoi fratellini, ed ai suoi genitori felici, facciamo i
nostri auguri migliori. Che questa bimba
possa crescere, serena, in una casa dove
il Signore ha il posto che gli spetta.
— Rinnoviamo l’appello perchè tutti
portino un po’ di legna per il tempio. Se
proprio state così lontano da non poter
portare grossi carichi perchè non rinnovare un allo della vostra fanciullezza portando un bel pezzo di legno sotto il braccio, come ai bei tempi in cui frequentavate le nostre scuolette? Qualcuno ha già
fatto il suo dovere, affrettatevi dunque!
— Fino e non oltre il 10 Novembre avrà
luogo Fannua colletta in natma per gli
Istituti Ospitalieri. Portate i vostri doni
al Centro al presbiterio, alle Fucine in
casa di Jean Desot, che ringraziamo per
la sua collaborazione. Fate presto e bene!
—- Attendiamo di vedere un sensibile
aumento nella frequenza ai culti, senza
di che prenderemo delle misure drastiche.
Non è ammissibile che si vada e venga
senza che l’ora dèi culto sia nemmeno presa in considerazione.
— Domenica 30 ottobre il culto sarà tenuto in francese. Ricordiamo che tale domenica è la domenica della ■ Riforma.
— Sono in distribuzione le buste per la
prima contribuzione. 11 Concistoro vi chiede di aumentare, nel limite vero delle vostre possibilità, le vostre offerte. Fatelo
sin d’ora!
VILLASECCA
Sabato 15 Ottobre un gran numero di
Fratelli ed amici ha accompagnato alla
sua ultima dimora terrena, al cimitero del
Reynand, la salma del nostro Fratello
Alessandro Pons di Villasecca, padre del
Pastore Teofìlo Pons di Rodoretto. Sofferente'da parecchio tempo, la sua malattia
si è improvvisamente aggravala onde si è
spento in modo inatteso all’Ospedale di
Pomarelto il 13 u. s. Aveva 64 anni. Alla
vedova sofferente, ai figli Teofilo, Silvio
e Giosuè — ancora costretto a letto in seguito ad un incidente motociclistico —
ai fratelli in Francia ed in Italia, giunga
ancora l’espressione della cristiana solidarietà di tutta la Comunità.
Il Battesimo è stato amministrato a Marinella Guglielmet di Erminio e di Nelly
Peyiot (Trossieri) ed a Italo Giacomino
di Cesare e di Massel Lidia (Rivoira) il 16
Ottobre, ed il 23 lo stesso Sacramento è
stato amministrato a Elsa Ferrier di Cesare e di Poet Caterina Margherita (Giacoliero). Che il Signore benedica questi fanciulli e le loro famiglie.
Sabato 8 ottobre si sono uniti in matrimonio Severino Bounous, originario del
Barneo ed Elda Giacomino di Combagariho. L’augurio della Comunità segua gli
sposi che si sono stabiliti a Villar Perosa.
Le varie attività stanno riprendendo regolarmente. E’ stata iniziata la Scuola Domenicale con la sezione autonoma per i
piccolissimi, con la collaborazione di Ines
Barai e Piera Clot. Domenica 30 inizierà
pure la sezione di Pian Faetto affidata ancora alle cure del M.o Pietro Massel.
Anche l’Unione Giovanile di Chiotti ha
cominciato le sue sedute inaugurando la
sala delle attività completamente rinnovata. I giovani dell’Unione si sono incaricati di finanziare il rifacimento del pavimento mentre il Concistoro ha curato la
imbiancatura ed ha procurato il materiale
con cui i giovani hanno risistemato gli
infissi, il riscaldamento, gli armadi etc.
permettendo così una sensibile economia
e realizzando insieme il comune impegno
verso il Signore, che si concreta anche in
attività come queste.
Nel corso dell’estate sono pure state effettuate alcune riparazioni al tempio intese ad eliminare le cause di umidità che
cominciava ad infiltrarsi nelle fondamenta e nei muri, soprattutto dal lato a monte.
Un gruppo di giovani ha partecipato, sabato 22 sera, aH’incontro di Pinerolo con
il Sig. Richard di Ginevra per la presentazione dei sistemi audiovisivi al servizio
della Chiesa e una ventina di uomini hanno partecipato il giorno seguente all’incontro degli nomini ad Agape.
Domenica 3o ottobre vi sarà ai
Chiotti il CULTO DI RIPRESA CON
SANTA CENA e con l’insediamento
del Diacono di Albarea, Sig. Alberto
Clot.
SAM SECOHIW
— Col mese di ottobre hanno avuto
inizio quasi tutte le attività ecclesiastiche.
Il Culto di ripresa, presieduto dal pastore
Genre, ha avuto luogo domenica 16 u. s.
con intervento dei bambini della Scuola
Domenicale e dei catecumeni.
— Domenic-a scorsa TAssemblea di
Chiesa, convocala dopo il cullo, ha nominato quali delegali alla Conferenza Distrettuale Velia Gardiol della Rivoira e
Walter Gardiol del Brik. d. g.
POMARETTO
Domenica 30 ottobre alle ore 14 avrà
luogo a Pomarelto l’annuale Bazar di beneficenza, un ricco buffet e sorprese varie
Tulli i parrocchiani e membri di altre
: parrocchie ed amici sono caldamente invitali.
RODORETTO
Domenica 23 Ottobre abbiamo amministrato il sacramento del Battesimo a Clot
Ivano e a Clot Miehdiina di Rosaldo e
di Bouvier Maria del quartiere delle Fontane. Il Signore benedica questi bambini
ed aiuti i loro genitori a mantenere la
promessa fatta di aUevare cristianamente
questi loro figliuoli. , „
Ringraziamo vivamente l’insegnante Sig.
Gianni Jahier di Perosa Argentina per
l’apprezzato messaggio rivoltoci durante il
culto che egli lia presieduto la domenica
16 ottobre.
MASSEL
Dimanche 2 a eu lieu la présentation au
temple des membres du Consistoire. Dieu
veuille bénir leur travail dans l’église et
insipirer leur ministère. Dimancbe 9 Mr.
Eugenio Pecoraro étudiant en théologie a
remplacé le pasteur absent. Dimanche 16
nous avons eu la visite d’un groupe d’agapini: Mr. Vinay et Mr. Girardet ancien et
nouveau directeurs, quelques membres de
la « comnnità », en tout une dizaine de
personnes. Mr. Girardet nous a adressé le
matin une vigoureuse prédication, et l’après-midi au Reynaud Mr. Vinay nous a
exposé les projets ^u’il a formulés pour
l’avenir lorsqu’il aura entrepris son travail en Sicile. Nous remercions fraternellement ces frères qui ont voulu prendre
contact avec nous et que nous «vous appris à mieu connaître, nous remercions
aussi les familles de notre paroisse qui
ont accueilli chez elles un hôte pour le
repas, et l’union féminine qui a offert,
comme d’habitude, le thé à la fin de la
journée.
Dons pour le temple: Tron Silvio 1.000;
Tron Clémentine 500; N. N. 500; Ugo Rivoiro Pellegrini 20.000; Gléanthe Rivoiro
Pellegrini 20.000. Npus remercions tout
particulièrement les administrations communales _ de Massel et de Salse qui ont
contribué à couvrir nos frais du temple
avec des dons généreux.
Direttore resp.: Gino Conte
Coppieri . Torre Peli. - Tel. 9476
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Editrice Claudiana
Torre Pellice . c.c.p. 2/17557
Reg. al Tribunale di Pinerolo
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La sorella ed i figli di
Lidia Rostan
ved. Ribet
deceduta a S. Germano Ohisone il 18
c.m., nel loro profondo ma sereno dolore desiderano ringraziare il Dott.
De Clementi per la affettuosa cura
nella lunga, inesorabile malattia; il
Pastore Bert per la cura spirituale, i
Pastori intervenuti alle esequie e
quanti altri, parenti ed amici, hanno
in qualunque modo preso parte al loro lutto.
La famiglia della compianta
Gardioi Giuiia
in Paschetto
profondamente commossa per le numerose dimostrazioni di conforto e di
affetto, ringrazia tutte le persone che
in vali modi presero parte al suo
grande dolore.
Ringrazia in modo particolare i
Sigg. Pastori: Genre, Deodato e Peyrot.
S. Secondo di Pinerolo, ottobre 1960.
Il 17-10-1960 in Roma all’età di anni
61, improvvisamente, rispondeva alla
chiamata dell’Eterno l’anima di
Paoia Revei
La figlia Marcella col marito ing.
Angelo Lograsta e il figlio Guido, le
sorelle Rosa Meucci, Bianca Piacentini e Lucia Angiolillo con le rispettive
famiglie, nel dame l’annunzio dopo
le esequie avvenute in Torre Pellice,
ringraziano gli amici' tutti che li hanno circondati della loro simpatia.
« Poi, fattasi sera, Gesù disse :
Passiamo all’altra riva»
(Marco 4: 35)
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