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Anno 118 - n. 31-32
30 luglio 1982
L. 400
Sped, abbonamento postale
I gruppo bis/70
BIBI.IOTi^CA val:
10066 TORRE PEÍLTCE
delle valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
IL CASO CALVI E BANCO AMBROSIANO
La Germania è andata avanti
senza esitazioni ed ha firmato
non solo gU accordi tecnici, ma
anche quelli finanziari. La Francia non è stata da meno ed ha
già ufficialmente dichiarato che
non terrà conto dei vincoli americani nella sua partecipazione.
In Inghilterra la Dama di ferro
ha accusato di illegalità la pretesa americana di impedire alle
concessionarie europee l’utilizzo
di brevetti a suo tempo acquistati. L’Italia si mostra ancora
incerta sull’atteggiamento da
prendere nei confronti del potente alleato americano. L’URSS
poi, ché del famoso gasdotto siberiano si parla, si dichiara
pronta a costruire da sola tutte
le apparecchiature necessarie, se
le venisse a mancare l’apporto
della tecnologia europea.
E sempre più chiara appare
la contraddizione di fondo della
posizione americana, che da un
lato spinge per sviluppare ed ampliare la fornitura di cereali alrURSS, dall’altro pretende che
gli europei non si assicurino da
quel paese importanti forniture
di gas, di cui hanno ed avranno
grande bisogno, coliabcrando a
costruire e finanziare l’ormai celebre gasdotto. Con qualche conseguenza accessoria, come le di-'
missioni di Haig, o con la divertente avventura del sequestro
fatto dai tedeschi all’aeroporto
di Francoforte di computers
americani, altamente sofisticati,
per un valore di 35 mili, di dollari, destinati proprio all’URSS.
Già l’America (e l’URSS con
lei) si era specializzata nel dar
corso a guerre locali, in cui venivano chiamati a battersi per
gli interessi delle due superpotenze, paesi più o meno satelliti.
Ora lo stesso principio si sta
estendendo alla competizione
economica, cercando di far sostenere all’Europa i costi di una
guerra commerciale con l’URSS,
che l’America vuol combattere
con i sacrifici degli altri. Gli
agricoltori della « corn belt »
hanno da difendere grossi interessi, davanti ai quali l’ostilità
politica impallidisce. E se, per
un residuo pudore, le forniture
dirette di USA a URSS diminuiscono tra il ”J9 e l’82 da 74 a 33
min. di tonn., nello stesso periodo quelle attribuite al Canada
passano da 14 a 30 mili, di tonn.
e quelle attribuite all’Argentina
da 9 a 29 mili, di tonn. Miracoli
della produttività agricola, o miracoli della organizzazione del
commercio mondiale, dominato
dagli USA?
La questione è diventata talmente grossa, che non può non
portare a conseguenze di grande
importanza. Che sia veramente
la volta buona perché l’Europa
riesca a conservare la sua sostanziale indipendenza dall’URSS
(sul piano economico è più vera
la dipendenza dell’URSS dall’Europa) e nel contempo a liberarsi da un pesante condizionamento da parte del suo potente
alleato?
Visto quello che il futuro ci
prospetta, sarebbe veramente augurabile che così fosse.
Niso De Michelis
Questione morale e potere
« L emergenza morale » (del governo Spacdolininon è riuscita a fermare il dilagare di scandali
che hanno origine negli aspetti occulti del potere - La questione morale è tutta politica
Un anno fa, con la nascita del
governo Spadolini, si parlò molto della cosiddetta « questione
morale ». Lo stesso presidente
del consiglio ne fece uno dei capisaldi del suo programma di
governo: una « emergenza » da
affrontare e risolvere. Molti italiani sperarono che un presidente laico potesse dimostrare che
morale e politica potessero andare d’accordo e che le teorie
politiche del Machiavelli potessero finalmente essere superate.
I primi provvedimenti lasciavano infatti ben sperare:, la so
stituzione dei vertici dei servizi
segreti, l’allontanamento dalle
cariche pubbliche di coloro che
erano implicati nell’affare Celli
e nella P. 2, l’arresto del banchiere Calvi dimostravano una volontà di ben operare.
Oggi però coll’esplodere dell’affare Calvi e del Banco Ambrosiano, in tutti i suoi aspetti internazionali, economici, criminali, religiosi e di potere, occorre
chiedersi perché quel risanamento morale della politica di cui si
faceva portavoce proprio il pre
sidente del consiglio, non sia potuto andare avanti.
Il potere invisibile
Più si analizza tutta questa
faccenda, più ci si rende conto
che non si tratta di un fatto accidentale, ma di un inestricabile intreccio di fattori politici ed
economici.
Nella vicenda del Banco Ambrosiano emerge chiaramente un
potere invisibile, illegittimo, contro ij quale non si hanno né san
I PIETRO 3: 8/ AMOS 1:9-11
La fraternità
Infine, fratelli, ci sia perfetta concordia fra voi ; abbiate compassione, amore e misericordia gli uni verso gli altri. Siate umili.
(1 Pietro 3: 8)
Non si sono ricordati del patto fraterno, soffocando ogni compassione. (Amos 1:9-11)
Passiamo dai pochi cenni dati
la settimana scorsa sull’amicizia
tra due (o poche) persone, a
qualche sparsa e scarsa nota su
un sentimento che come membri
di comunità cristiana ci tocca
molto dappresso: la fraternità.
O come diciamo d’abitudine, l’amore fraterno, benché « Tutto è
detto e si giunge troppo tardi »
(La Bruyère). La Bibbia, in particolare il Nuovo Testamento, in
proposito ci hanno detto davvero tutto e meglio di chiunque.
E' possibile che in corpi slegati e individualistici quali sono le
chiese « ci sia perfetta concordia »? « Siate tutti concordi » rincara la dose la traduz. Riveduta.
Un sogno, un’utopìa. Di .più: una
fantasia. Solo un visionario o un
idealista osano immaginare, e
addirittura incitare, una concordia generale nella comunità, che
resta pur sentpre un consorzio
umano. Siamo tutti diversi e
ognuno la pensa a modo suo (anche se non .sempre con la sua
lesta). E poi dove andrebbe la
libertà di parola, di espressione,
di giudizio, di dissenso? Non .siamo ancora (per fortwia) fabbricati in provetta, e anzi auspichiamo che non si arrivi all’individuo-findus. Probabilmente Vultima libertà è proprio di non essere sempre d’accordo con tutti,
e per i più individualisti di non
esserlo con nessuno, al limite
nemmeno con se stessi. Possibile
che Pietro si sbagli tanto sulla
natura umana?
Concordia perché
E se ci sbagliassimo noi? Se
fossimo noi a non aver capito la
sua proposta?
« Infine », dice Pietro. Finora si
è rivolto a categorie diverse di
credenti in Gesù; « infine » si indirizza a tutti come in una spe
cie di coro univoco.
Non per far tacere le voci discordi, non per chiedere di essere tutti d’accordo su un cibo, un
libro o una gita, ma d’accordo
sull'obiettivo primo e più importante di quel gruppo di credenti
che si è messo insieme: rispondere alle chiamate di Gesù e della Bibbia. « La vocazione cristiana non può infatti essere vissuta
isolatamente, ma solo in una comunità di persone concordi nella stessa linea di condotta; capaci quindi di rinunciare non solo
alla propria superbia e al proprio
egoismo, ma anche talvolta ai
propri diritti: la comunità cristiana è essenzialmente la comunità
del perdono» (Nuovo Test. Annotato). Ecco dove e perché la
concordia è necessaria.
Concordia come
Ma come raggiungerla su un
compito per il quale si ha poco
interesse o su cui ognuno ha le
sue idee e non le molla per nessuna ragione? « Nasce da qui, più
che una freddezza verso la vita,
l’incapacità di giudicare, in modo nuovo e lontano dai luoghi comuni, quanto siamo soliti vedere attorno a noi; peggio ancora,
si sviluppa una stolida avarizia
al perdono o, magari, soltanto
alla giustificazione. Ciò non forma un aspetto dell'egoismo o dell’educazione, ma è soltanto il risultato di una diffidenza verso i
propri simili, ed è da tale diffidenza che hanno origine infinite
amarezze. Non bisogna avere timori nel capire meglio e con più
verità le ragioni che ci legano
gli uni agli altri » (E. Emanuelli,
« Dei sentimenti »).
Compassione, Agàpe, Misericordia. Ecco come na.sce la concordia. Non fra coloro che « non
si sono ricordati del patto frater
no, soffocando ogni compassione » (Amos). Non si impasta di
lodevoli sforzi, rassegnati sospiri, sbuffanti attese. Si sostanzia
delle più « innaturali » disposizioni dell’animo umano, che proprio perché innaturali devono
essere imparate alla scuola della Bibbia. Equipaggiati con la
fraternità donata da Gesù, vivere e lavorare insieme per l’evangelo sarà ugualmente faticoso ma
più gioioso. Ci riconosceremo nei
fratelli, e riconosceremo loro in
noi. L’amicizia è un rapporto privilegiato ma ristretto a una cerchia assai piccola e praticamente chiusa in se stessa. La fraternità è invece il sentimento che
dà sfogo e respiro a una massa
differenziata di uomini e donne
che si muovono in una stessa
direzione. Credo che la fraternità
sia il sentimento che meglio ci
permette di conoscere i nostri
simili. Il sentimento più completo. « Conoscere attraverso il sentimento è dunque il più alto grado dpi conoscere » (Vauvenargties).
Renzo Turinetto
zioni, né controllo pubblico. Tant’è vero che già anni fa in un
primo scontro tra lo stato e questa banca ad avere la peggio
furono proprio gli uorninì dell’organo di controllo dello stato,
della Banca dltalia che furono
sconfitti e Sarcinelli finì in galera. Tutto questo è stato possibile perché il modo con cui in
questi trentacinque anni il credito pubblico ha funzionato è
stato legato ad interessi assistenziali, clientelari ed elettorali che
hanno permesso la nascita e il
prosperare di forme di potere illegale e invisibile all’interno dello stato.
Esiste così uno stato nello stato che è diventato un intreccio
di finanza, di servizi segreti, di
camorra, di mafia, di massoneria: im complesso politico-finanziario che determina una parte
non piccola della vita del paese.
Questo potere illegale è strettamente intrecciato col potere
legale che gli fornisce coperture
e qualche volta ne legittima la
trasgressione alle norme in nome di « superiori interessi » nazionali come è dimostrato dall’uso spregiudicato dei servizi
segreti in queste faceende.
Il Vaticano
All’interno di questa struttura
illegale del potere si trovano anche importanti aspetti del cattolicesimo italiano. IL Banco Ambrosiano è una banca cattolica.
Fondato nel 1896 da Giuseppe
Tu vini « uno dei più significativi uomini del cattolicesimo italiano » per « dimostrare come si
potesse esercitare la funzione del
credito senza offendere i grandi
principi etici che dalTinsegnamento cristiano possono essere
tratti per regolare anche la vita
economica » (da una pubblicazione del Banco per il 70° di fondazione), il banco ha mantenuto
importanti legami con tutto il
mondo cattolico italiano e lo
Giorgio Gardiol
(continua a pag. 2)
XV AGOSTO
L’incontro per tutte le chiese delle valli avrà luogo all’Inverso Rolancli, nel territorio del comune di Torre Pellice.
Ore 10 - Culto, con predicazione del pastore battista Michele
Sinigaglia.
Ore 11 - Terremoto: che cosa resta da fare? (Toti Boiichard). Domande e interventi del pubblico.
Ore 14 - Comiso e il movimento per la pace in Sicilia (Luciano Deodato). Domande e interventi del pubblico.
Ore 15 - Il processo al Barba Griot. Spettacolo allestito dal
Gruppo Pilodrammatico di Torre Pellice.
All’incontro parteciperà il Gruppo musicale « I Chabriols ».
L’Inverso Roland! si raggiunge dalla strada provinciale
per Bobbio Pellice, deviando dopo Torre Pellice verso il cimitero. La deviazione sarà segnalata da un cartello indicatore. Il posteggio è ubicato di fianco alla strada dell’Inverso,
a pochi minuti dalla località dell’incontro, che potrà essere
raggiunta a piedi.
La Commissione Esecutiva
del I Distretto
2
2 vita delle chiese
30 luglio 1982
CHIOTTI
Centenario del tempio
VILLASECCA — Con un apprezzato concerto di chitarra, organo e canto corale hanno avuto inizio sabato 24 luglio le celebrazioni per il centenario della
costruzione del tempio di Chiotti.
C^t’anni fa, l’infaticabile attività del pastore Jean Pierre
Micol raggiungeva l’obiettivo
prefissato, per alcuni secoli irrealizzabile, di aprire un locale di
culto lungo la carrozzabile di
fondovalle. Fino a quella data,
la chiesa di Villasecca aveva avuto due templi, a debita distanza
dalla strada, come prescrivevano le leggi contro gli eretici:
uno a Serre Marco, di cui non
rimane traccia e l’altro tuttora
esistente nel villaggio dal quale
la chiesa ha preso il nome.
La posa della prima pietra del
tempio di Chiotti è ricordata nei
verbali dell’archivio parrocchiale con queste parole: «Aujourd’hui 1 août 1881 à 2 heures
de l’après midi a eu lieu par les
soins du maître fnaçon en présence du pasteur de la paroisse
et de quelques autres membres
la pose de la première pierre du
nouveau temple des Clos. Un service religieux a eu lieu la veille
dans la salle de l’Ecole en presence d’un nombreux public ».
L’anno seguente il tempio veniva solennemente inaugurato.
Questo antico ricordo e altri
più recenti hanno costituito lo
sfondo della giornata commemorativa che ha visto il tempio
gremito come un secolo fa: dai
membri della comunità, da chi
si era stabilito altrove e ritorna
va al paese della propria infanzia, da amici prossimi e lontani.
A tutti la predicazione del moderatore Giorgio Bouchard ha
ricordato che un tempio non è
soltanto un edificio, ma un modo visibile di testimoniare la propria fede. I tempi cambiano, i
locali di culto tradizionali possono anche perdere gran parte
della loro importanza, ma davanti ad ogni credente sta un
campo di azione che è il mon
do, il quale più che mai ha bisogno di ricevere un messaggio
di salvezza.
La consapevolezza di essere
uniti dal legame di una fede
comune e non soltanto da vincoli di umana amicizia ha caratterizzato la bella giornata ed ha
ricompensato gli sforzi di tutti
quelli che si sono prodigati in
ogni modo per la sua riuscita.
L. V.
ALLE VALLI VALDESI
Molte sono le possibilità di incontro
offerte ai membri delle nostre chiese
nelle prossime settimane. Ne offriamo
qui un elenco parziale.
Sabato 31 luglio
VILLAR PELLICE: alle ore 20.30 concerto dei Trombettieri del Baden nel
tempio.
Domenica 1° agosto
TORRE PELLICE; alle ore 10.30 culto
con la partecipazione del past. Epting
dei trombettieri del Baden coi maestro
Strober, in occasione del 25" anniversario della nascita della attività alle Valli.
VILLAR PELLICE: alle ore 15.30 « porte aperte » al Castagneto per i 25 anni
di funzionamento.
SALZA: alle ore 10 inizio della giornata del III Circuito al Colle delle Fontane. Vi partecipa Julia EsquiveI, animatrice biblica in Guatemala.
Sabato 7 agosto
TORRE PELLICE; alle ore 16.30 si tiepe presso 1 Aula Sinodale la conferenza
di presentazione della XXXIII Mostra
d’Arte Contemporanea che si apre nei
locali del Collegio Valdese.
Domenica 8 agosto
ANGROGNA; alle ore 10.30 nella
chiesa del capoluogo riflessione sul significato di Chanforan con la partecipazione di un gruppo giovanile tedesco
TORRE PELLICE: alle ore 17 presso
il Collegio Valdese si inaugura la mostra « i valdesi e la Riforma » che rimarrà aperta fino al 29 agosto.
Sabato 14 agosto
TORRE PELLICE: alle ore 9 presso
l'Aula Sinodale riunione del Corpo pastorale con aH’ordine del giorno l'esame di fede del candidato Eugenio Bernardini.
Domenica 15 agosto
TORRE PELLICE: alle ore 10 all’Inverso Roland! inizia l'incontro delle chiese valdesi. (Programma in prima pagina).
Venerdì 20 agosto
TORRE PELLICE; presso l'Aula Sinodale Inizia il XXII convegno di Studi
sulla Riforma che terminerà il 21 agosto.
Sabato 21 agosto
TORRE PELLICE: alle ore 17 al Tempio dei Coppieri, sermone di prova del
candidato al Ministerio Eugenio Bernardini.
Domenica 22 agosto
ANGROGNA: alle ore 10 sui prati di
Chanforan, culto con santa cena preste,
doto dal past. Giorgio Bouchard.
TORRE PELLICE; alle ore 15 ha inizio il Sinodo che terminerà venerdì 27
agosto; alle ore 15.30 culto nel tempio con predicazione del past. Giuliana
Gandolfo.
3° CIRCUrTO
Domenica 1° agosto
ore 14.30
RIUNIONE
AL COLLE
DELLE FONTANE
Culto con predicazione di Bruno Rostagno.
« -La situazione dei cristiani
nei paesi del Centro America »: parla Julia Esquivei,
animatrice di gruppi biblici
in Guatemala.
Il Colle delle Fontane può
essere raggiunto sia da Salza
sia dalla provinciale per Frali (bivio per Fontane poco sopra la miniera della Gianna).
I trombettieri hanno 25 anni Questione morale
torre PELLICE — Domenica prossima 1“ agosto avremo il
piacere di accogliere nel nostro
tempio un culto commemorativo presieduto dal pastore Platone, sovrintendente del 1° Circuito. Si tratta della giornata
celebrativa del 25" anniversario
della attività dei Trombettieri
Valdesi. Iniziata con la collaborazione e l’interessamento dei
Trombettieri del Baden, su iniziativa del pastore Geymet allora a Villar Pellice, si è costituita in questi anni anche alle Valli
una équipe di trombettieri che
ha avuto momenti di grande attività e momenti di ridimensionamento in particolare a motivo del ricambio degli elementi.
In occasione di questo 25" anniversario verranno a Torre numerosi trombettieri del Baden
sotto la guida del sig. Epting che
di questo lavoro è sempre stato
vivo sostenitore.
Diamo il benvenuto fin d’ora
a questi fratelli della chiesa di
Germania e ci auguriamo di essere numerosi domenica a Torre Pellice.
Assemblea TEV
TORRE PELLICE — Sabato 7
agosto alle ore 15 nella sala delle attività avrà luogo una Assemblea straordinaria a cui tutti sono invitati.
Bazar
PRALI Al culto dell’ll luglio
ha partecipato un gruppo svizzero di amici della Chiesa Valdese, guidato dal pastore Kuehnricb; il culto è stato bilingue,
italiano-tedesco, e rincontro è
proseguito nella sala con un
pranzo comunitario.
• Il campo pre-cadetti di Agape ha presentato durante il
culto del 18 luglio una dramma
tizzazione della storia di Giona,
che era stata studiata durante
il campo.
• Al culto della domenica 25
luglio erano presenti i partecipanti al campo ecumenico di
Agape, che ha affrontato il problema dei ministeri nella chiesa.
Il culto è stato presieduto dal
prof. Paolo Ricca.
• L’Unione Femminile organizza un bazar estivo, davanti al
tempio, il cui provento andrà
per il restauro del campanile
vecchio. Il bazar avrà luogo lunedì 16 agosto con inizio alle
ore 14.30.
Incontro col
pastore Rostagno
VILLAR PEROSA — Il culto
di domenica 18 luglio è stato
presieduto dal past. Bruno Rostagno che ringraziamo per il
vivo messaggio rivoltoci. Il past.
Rostagno, la signora e le loro figlie hanno poi avuto l’opportunità di incontrare nel salone del
Convitto i membri del Concistoro, dei Comitati del Convitto e
della Foresteria ed alcuni giovani della Filodrammatica, nel
corso dì un pranzo comunitario, per il quale ringraziamo chi
l’ha preparato.
L incontro fraterno è proseguito nel pomeriggio con uno
scambio di idee su diversi problemi relativi alla vita della
Chiesa ed al prossimo trasferimento della famiglia Rostagno a
Villar Perosa.
• Gay Silvano e Vola Daniela
Vittoria si sono sposati il 24 luglio. Agli sposi che si stabiliranno a Chenevières rinnoviamo
l’augurio fraterno di una vita in
comune benedetta dai Signore.
• Un cordiale benvenuto ad
Edoardo, primogenito di Mauro Clot e Vanda Jahier; la grazia del Signore riposi su questa
famiglia.
• I membri del Concistoro sono convocati per la riunione
che avrà luogo, Dio volendo, venerdì 27 agosto p.v. alle ore 21.
n Hanno collaborato a questo
numero: Domenico Abate Renato Di Lorenzo - Dino Gardiol - Adriano Longo - Teofilo
Pons - Bruno Rostagno - Giorgio Tourn - Alessandro Vetta.
ARREDAMENTI
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GIUSEPPE GRIVA
FABBRICA • ESPOSIZIONE
Via S. Secondo, 38 - PIHEROLO - Tel. (0121) 201712
(di fronte Caserma Alpini « Berardi »)
(segue da pag. I)
stesso Vaticano è stato determinante per far sì che diventasse la
principale banca privata italiana. Una banca importante per la
struttura di potere del cattolicesimo italiano, una banca capace
di muoversi con abilità e capace
di dare sovvenzioni a partiti politici, acquistare giornali. Una
banca del potere dunque.
Mentre una parte del cattolicesimo fa la scelta dei poveri e
ricerca una strada autentica per
vivere la propria fede, un’altra
parte fa la scelta del potere, dei
legami coi potenti, partecipa ad
una lotta violenta per il potere
e ciò nell’interesse delle « opere
della religione ». Ma quella parte che fa la scelta dei poveri ha
la vita difficile, deve giustificarsi, deve spiegare, rischia di essere messa fuori dalla chiesa. Chi
invece è parte del potere invisibile no: è ben accetto, ed ha posti di responsabilità nella curia
vaticana.
Di fronte a questa situazione
manca una risposta da parte delle forze democratiche, delle stesse forze di base della chiesa cattolica. Manca una iniziativa fondamentale: quella di rendere
protagonista del risanamento
morale del paese la gran massa
della gente che deve poter controllare ed essere adeguatamente informata su ciò che avviene
nel « palazzo ».
« Emergenza morale » vuol dire far seguire alle parole i fatti
e colpire i responsabili e i loro
protettori, denunciare ingerenze,
creare consenso (e non sfiducia)
all’opera di moralizzazione. In
altre parole la questione morale
deve diventare politica, mobilitare, convincere. Occorre trovare
le necessarie alleanze con le forze sociali per ristabilire le corrette regole del • gioco democratico, per colpire gli intoccabili,
per smontare un sistema di potere di pochi potenti.
Il problema della governabilità del paese sta proprio qui, nel
capire che per dare una governabilità a questo sistema democratico occorre mettere in movimento forze sociali attive ed in
grado di essere un’alternativa all’attuale sistema di potere. Ma
sarà un processo lungo.
Giorgio Gardiol
r ------------------------------------X
Comitato di Redazione; Franco
Becchino. Mario F. Berutti, Dino
Cie-sch, Niso De Michelis, Giorgio
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Vicentini, Liliana Viglielmo.
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« La Luce •: Autor. Tribunale di
Pinerolo N. 176, 25 marzo 1960.
« L'Eco delle Valli Valdesi »: Reg.
Tribunale di Pinerolo N. 175, 8 luglio I960
Stampa: Cooperativa Tipografica
Subalpina - Torre Pellice (Torino)
3
F
30 luglio 1982
vita delle chiese 3
SARA’ CONSACRATO AL PROSSIMO SINODO
Un nuovo pastore
Il sermone di prova, superato l’esame di fede, avrà luogo nel tempio
dei Coppieri di Torre Pellice alle ore 17 di sabato 21 agosto
A colloquio con i lettori
Abbiamo chiesto al candidato
al ministerio Eugenio Bernardini
una breve autopresentazione che
pubblichiamo qui di seguito.
« Sono nato a Cosenza il 25
luglio 1954. Cinque anni dopo, la
mia famiglia si trasferì a Milano, città natale di mio padre. Là,
a quattordici anni, cominciai a
lavorare e, a quindici, a frequentare una scuola serale per geometri. QueU’esperienza di lavoro e
di studio fu per me fondamentale, anche per la scelta che feci
più tardi di studiare teologia. Il
lavoro mi mise di fronte alla
realtà della vita degli adulti, soprattutto di quelli che devono
svolgere un lavoro ripetitivo e
niente affatto creativo in cui l’unico aspetto un po’ gratificante
è la busta paga, e a quella del
sindacato, con cui ebbi una breve ma intensa esperienza come
rappresentante sindacale dei miei
compagni di lavoro. A scuola
avevo come compagni di studio
giovani come me e adulti di trenta-quarant'anni, sposati, con figli. C’erano operai, manovali, impiegati, e tutti con grossi problemi. Erano le persone con cui
un membro della comunità di
Milano, quasi tutta composta da
gioventù evangelica
anno XXXII - n. 75 - giugno 1982
EDITORIALE;
Una terra, due popoli, di Francesca Spano.
STUDIO BIBLICO:
Gesù e il tempio, di Claudio Pasquet.
ECUMENISMO
Una riflessione da riprendere, di
Sergio Ribet.
TEOLOGIA
Studiare teologia a Rüschlikon, intervista agli studenti;
Il lavoro del teologo, intervista a
Thorwald Lorenzen;
I battisti italiani e Rüschlikon, di
Paolo Spanu;
La Facoltà di teologia: che cosa
è e che cosa deve essere, di
Giorgio Tourn;
Lo studio in Facoltà, di Sergio
Rostagno;
La funzione della Facoltà verso il
mondo esterno, di Paolo Ricca;
Le indicazioni emerse dal dibattito: vocazione, ruolo del pastore,
ministeri - Facoltà e chiese l'organizzazione degli studi - la
vita interna.
gioventù evangelica, via Luigi Porro Lambertenghi 28 - 20159 Milano - sottoscrizione 1982: annuale
L. 7.000: estero L. 12.000; sostenitore L. 12.000 - versamenti sul
c.c.p. 35917004
ceto medio, raramente ha occasione di parlare, di conoscere a
fondo e con cui vivere le stesse
noiosissime ore di lezione e le
stesse intensissime ore di dibattito e di lotte allora vivacissime.
Inutile dire clte tutte quelle persone erano nominalmente cattoliche, ma a cui, di fatto, poco interessava il discorso di fede. I
loro problemi urgenti erano i figli da crescere, i salari o gli stipendi da far bastare fino alla fine del mese, il diploma-“pezzo di
carta" da raggiungere. In quegli
anni ebbi modo di capire, frequentando il catechismo, quanto
le parole dhe si usavano e i problemi che si discutevano con il
pastore fossero comprensibili per
me, cresciuto in una famiglia
evangelica e in stretto contatto
con la chiesa, ma non, almeno
così mi sembrava, per i miei
compagni di lavoro e di studio.
Con loro discutevo di tutto, ma
non riuscivo a spiegare perché
frequentavo il catechismo, il culto e il gruppo quartierale. Certo;
erano gli anni della forte tensione politica e ideale in cui la fede cristiana non interessava chi
aveva scelto l’impegno politico
totale, ma erano anche gli anni
in cui cercavo, e non trovavo, parole adeguate per quelli "di fuori”, tanto da pensare se per caso non ero io ad essere "di fuori”
rispetto a loro. La scelta di stu
diare teologia, e di studiarla in
un certo moclo, fu conseguenza
del mio impegno e delle mie esigenze di chiarimenti e di comunicazione. Non solo, naturalmente, ma chi sa spiegare sempre e
fino in fondo le ragioni delle proprie scelte?
Ora, dopo otto anni dalla mia
entrata nella Facoltà di teologia,
completati i miei studi, il servizio civile come obiettore di coscienza e il periodo di prova come candidato, mi accingo ad essere consacrato pastore. Ho risposto alle mie esigenze di allora? In parte sì, ma nuovi problemi, naturalmente, sono emersi.
Il bilancio di questi anni di studio e di formazione, comunque,
è molto positivo, e sono profondamente grato a tutti coloro che
mi hanno consentito di fare questa esperienza che non ho difficoltà a definire privilegiata. Eppure, non è .senza esitazioni che
mi avvicino a questa ulteriore
scelta di vita. E non per ragioni
di fede, ma per tutto quello che
comporta il ministero pastorale
così come si configura oggi nelle
nostre chiese. Con esitazione,
dunque, ma anche con l’intima
certezza che non posso far altro
che accettare la strada che mi si
è aperta davanti, sperando nell’aiuto del Signore e nel sostegno fraterno .della sua chiesa ».
Eugenio Bernardini
CORRISPONDENZE
Incontro ben riuscito
OMEGNA — Domenica 4 luglio ha avuto luogo l’annuale
Bazar. Dopo il culto tenuto dal
sovrintendente al Circuito, P.
Bernardini, sotto un accogliente
tendone, opera dei fratelli della
comunità, hanno preso posto
per il pranzo comunitario, una
novantina di persone, provenienti da Intra, Domodossola,
Varese, Luino, Milano e Vintebbio col pastore Di Lorenzo.
La giornata ha visto tutti i
membri impegnati alla buona
riuscita di questo incontro. I piccoli hanno distribuito volantini
che invitavano a partecipare alla riunione aperta a tutti. L’ottima cucina, il bar, e la tradizionale grigliata, tutto ha contribuito al pieno successo della
giornata. Non mancava lo stand
dei libri ’Claudiana’ accanto a
cartelloni, preparati dai ragazzi,
sul tema ’La Pace’. Nel pomeriggio, il bazar, opera delle sorelle della comunità, che hanno
lavorato ad approntare pregevoli lavori, aggiunti ad omaggi di
persone e ditte locali, ha presentato banchi di vendita validissimi.
Con soddisfazione abbiamo
avuto la visita di persone della
città mai viste prima da noi, oltre che degli amici e simpatizzanti, che ormai da qualche anno non mancano di partecipare
al nostro bazar.
ERRATA
Per un errore del nostro archivio
ahhwmo pubblicato nel n. 22 del 28
maggio la foto di Ariele Chiara altribuendola a Giuseppe Castiglione. Ce ne
scusiamo con le famiglie Chiara e Castiglione.
Decesso
SUSA — All’età di 94 anni è
deceduto Bufalo Ciro.
I funerali hanno avuto luogo a
Condove venerdì 23 luglio con
larga partecipazione anche dei
fratelli Battisti della Valle.
La Comunità rinnova ai familiari in lutto la sua simpatia
fraterna nella speranza della Risurrezione e della Vita Eterna.
COMUNICATO
DELLA FACOLTA’
DI TEOLOGIA
Si porta a conoscenza degli
studenti interessati che eventuali esami potranno aver luogo presso il Collegio Valdese
alle ore 16.30 del venerdì 27
a,gosto prossimo, unicamente
con i professori Ricca e Rostagno. Iscriversi durante il Sinodo.
L’ammontare delle tasse di
studio è stato portato a lire
20.000 per il corso di diploma
e a lire 35.000 al semestre per
quello di licenza.
Roma 10'luglio 1982.
S. Rostagno
Le vacanze
dell’Eco-Luce
Redattori e tipografi vanno in
vacanza. Ecco la ragione per la
quale per due settimane l'EcoLuce non arriverà nelle vostre
case. La pubblicazione riprenderà
regolarmente col n. 33-34 del 20
agosto.
Buone vacanze a chi parte e
buon lavoro a chi ritorna.
I ’’DESAPARECIDOS ”
Ho avuto anch'io occasione di leggere le tre pagine di ciclostilato che
Gianfranco Quattrini da Buenos Aires
ha ritenuto di spedire ad un certo
numero di valdesi abitanti in Italia.
Lo stile esasperato di fanatico nazionalismo che inficia il suo scritto mi
ha fatto ricordare le grida fasciste
che all'Inizio della guerra perduta, che
ci ha però liberato da quel regime,
reclamavano per diritto territoriale Savoia, Nizza, Corsica, Dalmazia e non
so più cos'altro.
Da valdese a valdese rispondo al
Quattrini che è notorio che noi valdesi, ovunque abitiamo, siamo altrettanto
argentini che italiani, svizzeri, uruguayani o statunitensi (per citare soltanto gli stati dove operano chiese locali collegate nel nostro comune ed
unico sinodo). Ciò significa che la
nazionalità e la cittadinanza non contano assolutamente nulla di fronte
alla fede comune in Gesù Cristo. È a
questa che dobbiamo saper far appello, mai a quelle!
Dato che il Quattrini vorrebbe ricordare ai valdesi che « in Argentina
vivono varie centinaia di migliaia di
italiani... » per coinvolgerci come parte
in questa sciocca e brutale guerra delle Falkland, gli dirò che a noi valdesi
non interessa che una tal guerra sia
vinta dagli inglesi; basta che sia persa dai generali che l'hanno provocata
e vinta così dal popolo argentino se
saprà, sulla loro sconfitta, ricostruire
il paese su basi libere e democratiche, come hanno fatto gli italiani (vaidesi compresi) quando la sconfitta militare ha provocato la caduta del regime fascita nel 1943-45.
I generali vadano a comandare l'esercito dei 30.000 desaparecidos che
hanno sulla coscienza. Solo allora gli
argentini (valdesi compresi) potranno
■> godere della libertà più ampia... » a
cui Quattrini si appella come ad un
miraggio. Il resto, compresa la geografia delle Falkland o Malvinas che siano, non conta. Non vale la pena spargere sangue argentino od inglese per
isole che solo i pinguini che le abitano da sempre avrebbero il diritto
di rivendicare se lo potessero! Ma non
si può dimenticare che gli attuali abitanti vivevano in pace e i generali
dei desaparecidos hanno portato loro
la guerra.
Per tutti noi valdesi la libertà, la
democrazia, la pace dovrebbero essere
valori superiori a qualsiasi sfogo di
irrealtà nazionalista. Questo desidero
ricordare a Gianfranco Quattrini.
Giorgio Peyrot, Roma
L’INSEGNAMENTO
DELLA RELIGIONE
Faccio riferimento all'art. 3 della legge sulla riforma della scuola secondaria sup. approvato il 15 corr. in sede
parlamentare.
Parte 2': ■< L'intenzione contenuta e
le modalità organizzative dell'insegnamento della religione sono definite
D'INTESA dallo Stato e dai rappresentanti delle diverse confessioni religiose, in conformità degli art. 7 e 8 della Costituzione. Le norme sulla materia, approvata, verranno emanate dal
ministro per la pubblica Istruz. ecc. ».
È una legge liberale ed è buona,
bisogna adesso vedere se i rappresentanti delle diverse confessioni religiose avranno la capacità d'impedire la carognata che impone allo studente la domanda di esenzione (magari in carta legale) che nessuno farà e nemmeno i mìei due nipoti, perché è strumento statìstico e discriminatorio.
La formazione religiosa del giovane
deve essere compito delle famiglie e
delle chiese e non dello Stato ohe nel
caso, dovrebbe limitarsi a raccomandare ai ragazzi di non mettersi le dita
su per il naso. Tutto lì.
Detto questo, rivolgo, nell'imminenza
del Sinodo, interpellanza alla Tavola
Valdese per conoscere quali iniziative intende prendere, da sola o con
le altre confessioni della grande famiglia protestante ed eventualmente
anche con chiese non cristiane, perché
la legge non venga inquinata da quella impalpabile, impercettibile furberia
clericale che non è certamente appannaggio dei nostri pastori.
Gino Simoni, Livorno
SOLIDARIETÀ’
CON LE VITTIME
L'ampia disamina sulla guerra Argentina-lnghilterra di Ruben Artus (Eco
n. 26) su alcuni punti mi trova consenziente ma su altri no. Men che meno
laddove di un conflitto, che grazie al
cielo bene o male si è conchiuso,
viene quasi auspicato un allargamento.
Vi si legge infatti, testualmente: « Per
alcuni questa guerra è finita, ma secondo me è appena cominciata ». Ora,
è vero che quando una bomba esplode
produce sciagure che vanno ben oltre
a quelle che deflagrando provoca: (mille, ahimè sono le paci; tante quante
le giustizie!) ma anche il suono di
un violino — sto rubando una felice
immagine del Pastore Balma — non
finisce in se stesso. Perché allora
non lasciarsi coinvolgere — qualche
volta — da suoni che non esistono
più (ma che non si sono del tutto
perduti) anziché secondare — sempre — quel che il male genera?
Poiché aH'origine di quella guerra mi
è parso di scorgere i morbi di sempre
e cioè nazionalismi, quattrini e ideologie, mi son ben guardato dall'idealmente parteggiare per l'una o l’altra
parte; la mia solidarietà è andata invece alle persone che su quelle isole
abitavano. Peccatori-innocenti, di cui
si è parlato solo incidentalmente. Verso di loro, del tutto indipendentemente dal fatto che fossero (o che si
sentissero) inglesi o democratici, mi
sono sentito proteso con commozione.
Ezio Pinardi, Milano
IL CONVEGNO
DI COMISO
Sono rimasta delusa dalla trasmissione televisiva sul Convegno di Comiso
presentata da Protestantesimo il 21
giugno scorso.
Trovo ohe non è stata data l'importanza dovuta ad un avvenimento di
rilievo quale era la realizzazione del
Convegno dì Comiso — realizzazione unica nel suo genere in un paese
dominato dal terrore della mafia.
Il Convegno di Comiso ha voluto
essere un atto di coraggio per la liberazione dalla paura mafiosa, non solo, ma
ha voluto far conoscere al di fuori della
cerchia evangelica la sua opposizione
verso l'ennesima ingiustizia che i governanti vogliono perpetrare (calpestando la costituzione la quale proclama la sovranità popolare) volendo
imporre l’installazione della base missilistica a Comiso, malgrado le varie
manifestazioni di protesta del popolo
siciliano. La prova lampante di questa
sua opposizione, è stata la raccolta
nel tempo record di un mese di un
milione e più di firme per una petizione
presentata a Roma.
Chiedo ai programmatori di Protestantesimo di voler proiettare ancora
una volta il servizio sul Convegno per
lo spazio di una intera serata; di far
sentire anche le voci straniere che si
ergono contro le installazioni missilistiche, specialmente le voci americane
che non rappresentano la volontà guerrafondaia di Reagan: gli americani
che hanno parlato in piazza l'ultima
sera del Convegno-ed hanno espresso
la solidarietà con la popolazione di
Comiso.
Due parole di riconoscenza desidero
esprimere per il past. Deodato, ideatore del Convegno. Egli ha compiuto,
con pochi mesi a disposizione, un
grande lavoro dì organizzazione e di
preparazione capillare: dalla ricerca
dei fondi alle centinaia di lettere-invito scritte in varie lingue, dalla ricerca delle piazze e delle sale per il ritrovo del Convegno, rifiutate sino all'ultimo momento dalle autorità di Comiso, alla preparazione dei documenti-scheda per i partecipanti.
Dispiace anche che non sia stata
sentita la voce degli ideatori del Convegno: sarebbe stato importante, perché così si sentiva la voce delle chiese siciliane. Sicuramente, essendo in
prima fila nella lotta per la pace,
avevano un messaggio da dire e da
dare, e la televisione avrebbe potuto
essere una buona occasione per portare un messaggio di pace e un appello alla solidarietà in tutte le case.
Francesca Naso, Riesì
4
4 obiettivo aperto
30 luglio H 30 lug
Non è una malattia
OMOSESSUALITAE
Nel dicembre 1973 l’Associazione
Psichiatrica Americana ha ufficialmente cancellato l’omosessualità,
non complicata da atteggiamenti
nevrotici, dal numero delle malattie o dei disturbi mentali. Tale
esclusione è stata la conseguenza
di un lungo dibattito all’interno
delle scienze biologiche, psicologiche e sociali circa il concetto di
« normalità » e « devianza ».
La definizione di questi concetti, soprattutto nel caso del comportamento sessuale, è assai difficile. Il ruolo della valutazione sociale in un dato periodo storico
appare infatti predominante nel definire la « normalità » di un dato
comportamento sessuale. Ciò non
consente un giudizio generale di
accettazione o condanna delTomosessualjità sulla base giuridica universalmente riconosciuta.
Anche la biologia non ci aiuta un
granché ad esprimere un giudizio
sull’omosessualità. Se infatti prendiamo come indice di « normalità »
il comportamento sessuale di animali mammiferi che vivono in libertà, vediamo come anche fra di
essi siano osservabili frequenti esempi di comportamento « deviante » di tipo omosessuale.
Definire inoltre come « normale »
solamente l’atto che porta a riproduzione equivarrebbe alla condanna di ogni pratica anticoncezionale ed identificherebbe la sessualità
con la genitalità. La accettazione
stretta di tali posizioni porrebbe
nella « anormalità » la maggioranza delle coppie eterosessuali (cioè
normali) del nostro paese.
Neppure la statistica ci consente
di isolare nettamente la normalità
dalla anormalità del comportamento, stante l’estrema variabilità del
comportamento sessuale degli individui, che, tra l’altro, possono
naostrare differente reattività in
diverse fasi della loro vita (es. adolescenza) ed in diverse circostanze
ambientali (es. imprigionamento o
vita in comunità). Da questo punto
di vista va tuttavia notato come
l’omosessualità negli ultimi anni
non sia tanto aumentata di frequenza quanto sia piuttosto meno
nascosta.
^ Inoltre non si può comprendere
Tomosessuale considerandone esclusivamente la sessualità in senso
stretto e trascurando tutte le sue
altre caratteristiche individuali, così come non sarebbe corretto fare
questa operazione con un « normale ». Ad ogni modo data l'ampia
diffusione della scelta omosessuale (circa due milioni in Italia) l’assioma omosessualità uguale droga,
rapina, violenza o anche estrema
raffinatezza ed intellettualismo è
statisticamente destituito di ogni
fondamento.
ta né autorizza l’atteggiamento
razzistico di chi vorrebbe vedere
nell’omosessuale una persona anche
fisicamente diversa da sé.
Se gli omosessuali non nascono
costituzionalmente « diversi » in
quale modo si compie tale evoluzione?
Cos’è la omosessualità
L’omosessualità non è quindi fenomeno necessariamente patologico,
né è facile condannare tale scelta
come innaturale perversa o deviante stanti tutte le difficoltà illustrate. Cos’è allora Tomosessuale? Omosessuali si nasce o si diventa? Tale
orientamento è frutto di una perversione o di una serie di condizionamenti?
A queste domande la scienza ha
fornito qualche tentativo di risposta. Innanzitutto va detto che Tornosessuale, generalmente, non si
distingue in alcun modo da un
punto di vista anatomico e fisiologico da individui dello stesso sesso. Inoltre il comportamento omosessuale piiò manifestarsi in una
persona in un periodo transitorio
della sua vita e modificarsi con la
psicoterapia. Non si può quindi
escludere Tipotesi che determinati
soggetti possano essere più predisposti di altri ad una evoluzione
omosessuale, ma la scienza a tutt’oggi non ha definito alcuna causa
costituzionale comune di tale scel
La sessualità
Secondo Freud quando l’istinto
sessuale nel corso del suo sviluppo,
per ragioni di carattere esterno legate alla storia individuale del soggetto o per eventi psichici particolari, trova ostacolo a rivolgersi
verso oggetti normali (individui del
sesso opposto) tale istinto non
si annulla ma rimane integro e si
rivolge ad un oggetto sostitutivo,
ad esempio un individuo dello stesso sesso. Tale modificazione è
spesso accompagnata da una incapacità totale o parziale verso individui del sesso opposto. Secondo Freud quindi l’istinto sessuale è
un concetto svincolato da un oggetto o da una finalità specifica. A
conclusioni sostanzialmente simili
a queste sono giunti, per via del
tutto diversa, anche autori che si
rifanno a svariate scuole che studiano sperimentalmente le leggi
che governano il comportamento
delTuomo e degli altri animali.
I fisiologi e gli etologi hanno mostrato come il comportamento
umano dipenda soprattutto dalla
corteccia cerebrale e ciò spiega la
notevole libertà ed indipendenza
del comportamento erotico dal
controllo ormonale e dall’istinto.
La maggior parte del comportamento sessuale sembra quindi essere il prodotto di apprendimento
e condizionamento.
Dai prirni contatti fisici con altri oggetti ed in particolare con
altri corpi umani il bambino impara che vi sono soddisfazioni
che possono essere tratte da stimolazioni tattili. Il tipo di persona che dapprima introduce il soggetto ad un particolare tipo di attività socio-sessuali può notevolmente influenzare le sue scelte ed
atteggiamenti futuri, il suo interesse a continuare tale attività o il
suo disgusto verso altre alternative.
Oltre a tutto con l’esperienza si
sviluppa un certo grado di abilità
tecnica utile a conseguire tale scopo. Come risultato di tale esperienza un individuo acquisisce un certo
stile di comportamento che lo spinge a reagire positivamente ad un
certo tipo di stimoli e negativamente ad altri. Un individuo può arrivare a preferire un particolare tipo di partner sessuale; può imparare a preferire persone alte o
basse, bionde o brune, molto più
giovani o più vecchie, di un sesso
o dell’altro. Tutte queste scelte e
reazioni possono sembrare ragionevoli e più o meno inevitabili ad
una persona, ma anche incomprensibili, innaturali ed anormali ad individui che non siano stati condizio
nati dalle stesse esperienze (Kinsey, 1953).
A queste osservazioni occorre
aggiungere il fatto che la riduzione di tensione sessuale tramite l’orgasmo è piacevole e costituisce un
potente stimolo capace di modificare profondamente Tatteggiamento della persona verso situazioni
che possano in qualche modo essersi associate alla risposta sessuale.
Il rapporto genitori-figli
Anche il rapporto tra genitori e
figli svolge un ruolo importante
nell’acquisizione di un orientamento sessuale. Si nota come nella vita dell’omosessuale maschio sia
spesso presente una madre « onnipotente » cui il soggetto è molto
legato ed un padre assai debole o
inesistente tale da non costituire
un esempio di virilità cui potersi
ispirare. Altri casi di omosessualità maschile originerebbero invece
da un atteggiamento narcisistico
cioè dal desiderio di rispecchiarsi
ed amare un partner simile a se
stesso, o per una franca paura di
fallimento di fronte alle donne. Il
problema della genesi delTomosessualità femminile è stato meno
studiato, sembra spesso presente
un padre violento e prevaricatore
che induce la donna ad un rifiuto
generico del maschio. Osservando
la storia di alcuni omosessuali maschi e femmine troviamo infine individui per altro normali, che non hanno acquisito quelle capacità che
sono richieste per giungere ad un
rapporto con Un individuo del sesso opposto. Tali persone « timide »
possono trovare più semplice concedere ad altri, magari del loro
stesso sesso, l’iniziativa, e ciò al
di là di ogni perversione o nevrosi
per semplice incompetenza nei rapporti sociali. Il piacere ottenuto
nei primi di tali rapporti e l’identificazione non del tutto sgradevole
con il gruppo dei « diversi » possono a volte cristallizzare una scelta intrapresa per semplice inabilità sociale.
L’omosessualità latente
Dall’analisi di quanto hanno detto studiosi di diverso indirizzo nei
confronti dell’omosessualità appare come non sia quindi possibile
né legittimo differenziare nettamente Tomosessuale dal soggetto « normale ». La psicoanalisi in particolare ci indica come una certa omosessualità latente non sia una tendenza patologica ma una componente della sessualità normale che
occorre saper riconoscere dentro di
sé per non esserne sorpresi. In
fondo la condanna e la violenza
che alcuni individui « normali »
amerebbero compiere nei confronti
degli omosessuali altro non sarebbero che una forma di difesa dei
La condotta
degli omosessuali
Si rimprovera spesso agli omosessuali di esibirsi in
pose svenevoli e di apparire ridicoli, a chi ha sentimenti
schietti, quando parlano con i loro amici. Ma gli uomini
si comportano forse diversamente con le donne? Si dovrebbe o combattere le pose svenevoli e l’esibizione dell ebbrezza dovunque appaiano, oppure scusarle dovunque
appaiano.
Bhrtoi.t Bri-ch i
(da Me-ti. Libro delle svolte).
Nel protestantesimo italiano è in corso un dibattito sulU¡ tui
« questione omosessuale ». Il nostro giornale ha già ospitato m chic
merosi interventi in materia, la casa editrice Claudiana ha L’
blicato nel ’76 un volume (Witte, Grubben, Gottschalk: « Oiutdimei
sessualità e fede cristiana », con prefazione di Paolo Riccaji sata
il centro di Agape organizza da alcuni anni un campo dedicati N
all’esame della questione, il movimento Testimonianza Evanstre ’
gelica Valdese ha chiesto ripetutamente al Sinodo valdese I della
prendere posizione, alcune comunità come quella metodista í E(
Padova hanno iniziato un lavoro pastorale con gli omosessuali dare
Inoltre da più parti ci è stato chiesto un approfondimenti altri
dei temi biblici relativi all’omosessualità. suale
Presentiamo dunque in queste pagine l’approfondimento rijvuta
j l’intervento del past. Sergio Ribet e dell’AssembUaall’ini
della TEV che evidenziano le nostre diversità della lettura e Si
della interpretazione degli stessi passi biblici. ^ci è
Accanto a questo, presentiamo un approccio scientifìco al pro'to sei
blema a cura del prof. Francesco Rovetto, medico psichiatri vera
docente di psicologia all’università di Cagliari e membro delli correi
nostra chiesa che serve — almeno lo speriamo — a togliere alcuB sere i
equivoci e pregiudizi legati alla nostra tradizione culturale sulHerpe
la questione. |
L argomento infatti richiede che chi lo affronta si ponga di inútil
ronte ad esso in maniera non preconcetta, disposto innanzituthe non
a mettere in discussione se stesso e le proprie convinzioni in «lezione
atteggiamento di ricerca più che di giudizio, ricordandosi dell# Ec
parola di Gesù « perché guardi tu il bruscolo ohe è nell’occhi*
primi contro le proprie pulsioni
verso quell’omosessualità di cui
vogliono rimanere inconsapevoli.
Picchiando, escludendo e sanzionando il « diverso » questi campioni di normalità altro non farebbero che un tentativo di difendersi contro le proprie tendehze in
tale direzione e contro la rabbia e
l’invidia che proverebbero nel vedere che 1’« altro » esibisce apertamente un comportamento che a
loro costa tanta fatica tenere costantemente represso, mascherandolo magari sotto baffi imponenti
e comportamenti stereotipicamente
virili.
Dio non vie
I
peccatore la
Non condannare
il diverso
Le conclusioni degli studi psicoanalitici sono spesso culturalmente
molto interessanti ma poco comprovabili dal punto di vista sperimentale. Come abbiamo visto tuttavia ad osservazioni analoghe riguardanti la sostanziale impossibilità di trovare individui che non
presentino tratti, sia pur accennati,
di intersessualità e la prevalente
acquisizione sociale dei ruoli sessuali arrivano anche le altre scuole di pensiero. Sembra quindi conclusione comune che occorra riconoscere una certa ambi.guità potenziale in ognuno di noi. Non possiamo perciò trovare alcuna base
sociale, psicologica, fisiologica per
condannare il diverso.
Per quanti sforzi abbia fatto pelsensil
abbandonare i miei pregiudizi -jsuali,
sia quelli personali, sia quelli dfccca
vuti a] tempo e al contesto cultiKenzii
rale in cui vivo — non riesco a tr(|vada
vare, nei passi « classici » delljlità,^
Scrittura che parlano della omffl
sessualità, delle « giustificazionijinterf
alla stessa, dei testi « accomodamsa e
ti ». A me pare che, tutto sommato) Mi
i passi biblici indichino come nddelle
gativa, peccaminosa, sbagliata, lidi leg
omosessualità. inort:
\che (
_ , , ito eh
Quale lettura biblica |Sessu
Ma
Tutto chiaro dunque? Basta diKjtato
di no, per essere salvati e sicuriffolpe
Ciò però non ci autorizza né ci
deve spingere a cancellare ogni differenziazione fra uomo e donna
La maggioranza di noi ha fatto una
scelta che la vita ed i suoi rapporti sociali gli hanno stabilmente
fissato. Non sarebbe corretto ignorare tali scelte per non fare sentire
esclusi gli altri. E. Liberman nel
1971 ha affermato che « l’accesso
della donna alTu.guaglianza dei diritti nella società non passa necessariamente attraverso la sua virilipazione né attraverso la femminilizzazione delTuomo sotto il pretesto di annullare ciò che li distingue, ma si dovrebbe puntare alla
conservazione degli attributi e non
dei privilegi di entrambi rendendoli complementari piuttosto che sostitutivi ».
Ci giunge quindi un invito a che
1 uomo e la donna possano esprimere senza timori la loro mascolinità e femminilità e ciò anche
per fornire ai figli degli esempi né
ambigui né prevaricatori cui ispirarsi nelTapprendere il proprio ruolo sessuale.
Al contrario. A mio avviso, il prodi vie
blema (esegetico, etico e pastorale)Mia
comincia proprio qui. L’interpretafot, ì
zione della Scrittura, il comporta-lno « i
mento che assumiamo, l’amore chelguagj
diciamo di avere per il prossinwlhntà
comincia proprio qui. ! Ria
Non basta dire di no: dobbianiO|initi
capire perché gli autori biblici propensi:
nunciano questa condanna, se il|ii me
quadro in cui parlavano è diversohune
o no da quello in cui noi parliamo,socia
quale è il messaggio universale diejiità I
atti'averso la Scrittura ci giunge, eia e
che cosa in questo messaggio, bilro).
blico ed evangelico, è contingenteS, (d
e umano, e che cosa è eterno e «siri col
vino ». lo, si
So bene che proprio qui (e nonio - '
nelTetica sessuale proposta d vio[jKa
lata o discussa) è il vero nodo de)
problema: e che quindi a questo
vello dovrebbe avvenire la vera di--Ori i
scussione: quale sia e come debbn^^be
essere letta l’autorità biblica. C'è dajor g
vedere se siamo con Galileo o con-'^®nos
Irò Galileo, nel dibattito scienza-io sa
fede che da secoli divide la chiesa-Propc
Temo che questa intenzione |ojo
« obiettiva » sia perdente: la gente^t.
preleri.sce lo scontro alla ragione, i“® o
dogmatismi al dialogo. Ma proverò, nonostante tutto, la via del dia-|
loco.
I passi biblici: Genesi
I passi classici, se non vado errato, sono essenzialmente due: Genosi 19: 1-11, e Romani 1: 18-32; 2: 1-"
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Francesco M. Rovetto
Genesi 19.
La tesi dei lettori favorevoli.
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5
iglio li| 30 luglio 1982
obiettivo aperto 5
AE FEDE CRISTIANA
o sullfdi tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che è nell’oc-ato Ischio tuo? » (Matteo 7: 3).
pulj L’approfondimento del tema biblico specifico non deve farci
« Onii, dimenticare Timpostazione teologica della Bibbia che è interes^•ccaj| saia soprattutto alla salvezza dell’uomo per la grazia di Dio.
edicati Non dobbiamo ricercare nella Bibbia la conferma alle noEvaastre visioni dei problemi, ma analizzare i problemi nell’ottica
dese 1 della salvezza che ci è offerta da Cristo.
lista d Ed ancora una volta è ’’l’agape” di Cristo che ci deve guiessualLdare nelle nostre concezioni etiche, nei nostri rapporti con gli
limenti| altri uomini. Come non vedere perciò nella condizione omoses^suale oggi, una condizione di profonda sofferenza morale doento rifvuta alla marginalizzazione, al pregiudizio, che vivono anche
embleaiall’interno delle chiese?
ttura e Superarla significa forse accettare quella conversione che
'ci è richiesta dalia nostra stessa fede. Non credo abbia molai proJto senso stabilire di fronte agli omosessuali credenti qual è la
chia^vera e giusta « dottrina cristiana» in materia di sessualità. Più
0 dell) corretto se mai mi sembra il ricercare insieme quale dev’es! alcuni sere il senso del nostro seguire Cristo oggi, lasciandoci tutti in%le sul^terpellare dalla Parola di Dio.
I Certo è importante che nel far questo non si creino scandali
•nga diiinutili e che vi sia un atteggiamento di attenzione reciproca
izitutt(^e non di scomunica (che del resto è estranea alla nostra tradi
1 inalazione protestante).
>i dell# Ed è quanto ci auguriamo avverrà nel dibattito in corso.
’occhili
Giorgio Gardiol
Ville la morte del
eia la sua conversione
itto peisensibili alle ragioni degli omosesidizi -jsuali, a questo proposito, è che il
elli diseccato dei Sodomiti non sia, esD cultfcnzialmente, di natura sessuale, ma
0 a triJvad^ contro il senso della ospita• delljlità, sacro nel medio oriente antico,
a om Confesso francamente che questa
azioni (interpretazione mi pare pretestuomodaiJsa e insufficiente,
mmatol Mi pare — e accetto volentieri
me nddelle contestazioni, ma mi sembra
ata, lidi leggere il testo biblico senza salti
Inortali — che il passo indichi an\ohe (e forse soprattutto) un peccaito che coinvolge la sfera della vita
a jSessuale.
I Ma mi sembra anche che il pecta direjtato principale di cui si rendono
sicurii'colpevoli i Sodomiti è un peccato
il prodi violenza: essi non tengono conto
toralelJdella volontà degli angeli ospiti di
;rpreta|Lot, e contro la loro volontà voglionporta-lno « conoscerli » (inequivocabile linore chelguaggio biblico per indicare una voassimoJlontà di conoscere carnalmente).
I Riassumendo, direi che i Sodo5biain0|initi si rendono colpevoli in tre
ci pro-|!ensi: stravolgono il comune senso
se ilidi moralità (peccato sessuale), il codiverso tiune senso di ospitalità (peccato
rliaino,sociale), e il comune senso di umajle cheiiità (peccato contro la legge umarnge, ila e divina, di violenza contro Tallio, bi'tro). E' questo intreccio di peccangentpti, (dimostrativo del fatto che se si
e « di-ì colpevoli verso un comandamento, si è colpevoli verso tutta la leg(e nonio - vedi Giacomo 2: 10) che autoo vin-^^za a condanne gravi, definitive
do del Lev. 20: 13 e paralleli).
està li- Credo che anche i più rigidi fauera di-ori di una morale assoluta esitedebbstobbero oggi a chiedere la morte
C’èdalor gli omosessuali dichiarati e rio con-Conosciuti tali: sarebbe intcressancienza-'o sapere quali « pene sostitutive »
chie.sa-i’roporrebbero, e se ritengono che
nzioncColo per la durezza dei nostri cuori
ellWt. 19: 8) una pena minore potrebi|l>e essere oggi proposta.
genti
ione,
provecí din
ÎSI
3 erraGene>: 1-1'
/oli,
passi biblici: Romani
domani 1-2.
Il grande quadro teologico che
'solo propone nei primi due capioli delTepistola ai Romani non
, tonsente facili riduzioni. Potremmo
(.lire in sintesi che nel primo capiolo (a partire soprattutto dal vers.
¡8) è descritto il peccato dei pagali, di quelli che non temono Iddio.
1 partire dall’inizio del cap. 2, è descritto il peccato dei giudei, di quel
li che temono Dio. Veramente, ce
n’è per tuttil
Nel primo capitolo, vi è una inequivoca condanna della omosessua-,
lità: « le lor femmine hanno mutato l’uso naturale in quello che è contro natura, e similmente anche i
maschi, lasciando l’uso naturale
della donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri,
commettendo uomini con uomini
cose turpi, e ricevendo in loro stessi la condegna mercede del proprio
traviamento ».
Nel capitolo seguente, v'è una inequivoca .condanna dei farisei di ogni
tempo: « chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile; poiché, nel giudicare gli altri, tu condanni te stesso; perché tu che giudichi, fai le
medesime cose ».
Guai se dessimo un tono psicologizzante a queste parole: sarebbe
troppo facile ricorrere alle esperienze peFsonali, che pure ben ci dicono questo: quante volte, appena
condannato il prossimo (e giustamente!) ci ritroviamo colpevoli degli stessi peccati, che abbiamo condannato!
Il senso del discorso di Paolo, anche se può comprendere questa verità psicologica, va ben oltre.
Paolo condanna, in questi brani,
la tendenza alla idolatria, al « servire la creatura anziché il creatore », atteggiamento che è alla base
di ogni vero peccato umano.
Allora, veramente, ogni presunzione deve cadere!
Allora, veramente, dobbiamo guardare, noi che pensiamo di stare
litti, di non cadere! (I Corinzi 10:
12).
La posizione di Paolo
Ma entriamo nel merito. Quale
è la posizione di Paolo verso la sessualità umana?
Veramente, ci sarebbe da essere
sconcertati, se non conoscessimo la
Bibbia. Di fronte al relativo silenzio di Gesù sul tema, Paolo parla
molto, forse troppo, del sesso! Tanto che s’è attirato l’accusa delle
femministe, che si son fermate alle sue parole sul « tacciansi le donne » e non han sempre colto la dirompente verità della sua parola
d’ordine: « Non c’è qui né giudeo
né greco, né schiavo né libero, né
maschio né femmina, poiché siete
tutti uno in Cristo » (Gal. 3: 28).
Tanto che s’è attirato il favore
del campo cattolico e ascetico,
quando ha affermato « è bene per
l’uomo di non toccar donna » (I Corinzi 7: 1).
Tanto che s’è attiratdT il favore
dei maschilisti, quando ha affermato (Efesini 5: 22): « Mogli, siate
soggette ai vostri mariti, come al
Signore ».
E dei libertini, quando ha detto:
« meglio sposarsi che ardere » (I
Cor. 7: 9).
E lo sfavore, o almeno l’incomprensione di tutti, quando ha dichiarato: « quelli che hanno moglie, siano come se non Tavessero »
(I Cor. 7: 29).
Queste rapide e sommarie e parziali citazioni dimostrano solo una
cosa: che Paolo non ha avuto paura di affrontare, con le sue comunità, la questione del sesso, che non
Tha trattata né come idolatria né
come tabù, che non Tha né divinizzata né relativizzata, che non ha
avuto una « legge fondamentale »
per parlarne, buona per tutti, ovunque, sempre.
Certo Paolo è contrario alTomosessualità: se per la legge ebraica,
rabbinica, alla quale era allevato,
l’eunuco, che è sterile, non può entrare nella raunanza (Deut. 23: 1),
a maggior ragione come potrà entrare nel campo della vita (che è il
campo di Dio), colui che è portatore cosciente di un progetto che
esclude la fecondità, come è Tomosessuale? La ripugnanza di Paolo
nasce da questa considerazione, in
primo luogo, oltre che dal fatto che
le pratiche omosessuali erano prassi comune a vari culti idolatrici.
Non condivido l’opinione di alcuni lettori omosessuali della Bibbia,
secondo cui la « scheggia nella carne » di cui Paolo parla (2 Cor. 12: 7)
potrebbe essere una tendenza omosessuale dell’apostolo stesso (mi pare che l’ipotesi sia ancora più debole e psicologizzante delle altre
proposte). Ma credo che vada compreso per quel che vale il contesto
storico in cui l’apostolo si muove.
Oggi
Son dunque favorevole ad una
’relati vizzazione’ dell’etica proposta
dalla Scrittura?
Certamente no. Credo semplicemente che TEvangelo sia prima di
tutto un annuncio di grazia, di misericordia, verso gli uomini peccatori. Il Papa ha dichiarato « obiettivamente » peccaminosi i rapporti
omosessuali, e allo stesso tempo ha
dichiarato che anche un rapporto
eterosessuale, con il proprio coniuge, può essere peccaminoso. Vogliamo una certezza « papale »?
Dove il Papa è « certo », mi permetto di non essere d’accordo con
lui. Dove è incerto, ma pone un
dubbio ragionevole, anche se in termini obsoleti e in un quadro dogmatico che non accetto, penso che
possa avere ragione, anche se tutti
¡’hanno attaccato, proprio su que
sto punto, perché esprimeva una
domanda evangelica, di dubbio sulla correttezza e sulla evangelicità
di rapporti « normali » e consacrati. Qggi, accettiamo o no una distinzione tra sessualità e procreazione?
A chi condanna a priori Tomosessualità e accetta indiscriminatamente Teterosessualità mi pare debba essere posta una domanda onesta, non polemica, ma fatta per capire: che cosa guardi nel tuo prossimo, in prima istanza: la sua personalità, la sua umanità (peccaminosa e passibile di conversione e di
fede, o di perdizione), o il suo sesso?
Temo che i censori troppo severi
(forse giustamente) di costumi sessuali sbagliati, siano le prime vittime di una visione totalizzante e
idolatrica del sesso; che per essi
ogni cosa sia misurabile su questo
— umano — metro, e non sulla Parola di Dio. Che diventi facile accusare il sesso di ogni male, salvo
poi, scagliata la pietra, rifiutarsi di
entrare nel merito, di cercare di capire e di capirsi, paghi di una condanna che lascia intatta la crosta
di rispettabilità di ieri, senza scalfirne Tipocrisia, e senza neppure
tentare di comprendere la realtà di
oggi, certo peccaminosa, quanto
(forse non più) quella di ieri, ma
altrettanto amata da Dio, che non
vuole la morte del peccatore (se egli
è tale), ma, (se egli è tale) che possa convertirsi e vivere.
Sergio Ribet
"Guai a quelli che chiamano
bene ii male"
La nostra epoca è caratterizzata
da un massiccio attacco contro la
concezione cristiana della famiglia.
Dalla limitazione delle nascite all’aborto e alla sterilizzazione, dalle
separazioni dei coniugi al divorzio, dalle doppie famiglie alle coabitazioni temporanee, tutto dimostra lo sforzo gigantesco per demolire uno dei pilastri fondamentali della società cristiana: la famiglia. Mancava un’ultima spinta,
quella di proclamare, insieme all’eminente teologo Karl Barth, che
l’omosessualità « può avere la sua
bellezza particolare, la sua spiritualità e persino la sua santità »
(cit. Paolo Ricca: « Omosessualità e coscienza cristiana» p. 25).
Ma che cosa dice la Scrittura?
La condanna dell’omosessualità
non va cercata soltanto in determinati Pàssi della Bibbia, ma anche
nel fatto che viene così distrutto
il concetto stesso della famiglia, secondo quanto ricordava Gesù:
« Perciò l’uomo lascerà il padre e
la madre e si unirà con sua moglie
e saranno una stessa carne » (Matteo 19: 5).
Senza citare tutti i passi di esplicita condanna dell’omosessualità,
ricordiamo quello più noto dei Sodomiti (Gen. 19: 4 11) in cui si
narra la tentata irruzione degli abitanti nella casa di Lot per « conoscere » i suoi due ospiti. Il verbo
« conoscere » è sovente adoperato
nella Bibbia nel senso di « comunione sessuale ». È cosi che lo ha
inteso la lettera di Giuda 1: 7.
Certuni vorrebbero farci credere
che gli abitanti di Sodoma hanno
fatto mezza rivoluzione semplicemente per guardare in faccia i due
stranieri. Allora non si comprende perché Lot abbia fatto tante
difficoltà, anzi, peggio, abbia offerto in cambio le proprie figlie. E
non si comprende come mai da
millenni il termine « sodomia » sia
stato interpretato come deviazione
sessuale.
Nel Levitico si commina la pena
di morte per gli omosessuali (18:
22, 29; 20: 13). Essendo dei passi
che non consentono interpretazioni,
si è fatto ricorso al solito metodo,
cioè di considerarli come norme del
passato, non più valide per il nostro tempo.
Qualcuno ci ha poi assicurato
che lo stesso re Davide era un
omosessuale. Il re era legato da
grande amicizia a Gionatan, tanto
che alla morte di quest’ultimo compose una splendida elegia, nella
quale così descrive l’affetto per
l’amico scomparso: « Tu m’eri sommamente caro, e Tamor tuo per
me era più meraviglioso che l’amore delle donne »(2 Sam. 1: 26).
Che da questo slancio poetico si
possa dedurre che Davide fosse
omosessuale ci pare veramente
paradossale.
La sodomia è condannata in 1
Cor. 7: 9 e 1 Tim. 1: 10, ma più
esplicitamente in Rom. 1: 24-27. Non
si può negare che qui Paolo non
parli dell’omosessualità. Ma Com/
Nuovi Tempi così spiega: « Esula
completamente dalla mente dell’apostolo il problema dell’omosessualità come ’’condizione psicologica intima”, ma emerge piuttosto
la raccomandazione alla comunità
cristiana di essere testimone del
Regno, distinguendosi dal malcostume dominante» (31.1.82). Davanti a una tale esegesi, noi laici
non possiamo che appellarci alla
coscienza e alla onestà dei credenti,
mentre sul medesimo passo così
commenta il teologo Althaus:
« Per questa aberrazione Dio non
soltanto condanna gli uomini a
sconciare il loro corpo nelle impurità, ma nella vita sessuale fa cadere tanto gli uomini quanto le
donne in una distorsione ugualmente ripugnante dell’uso contro natura. Disonorando e sconciando se
stessi — Paolo si riferisce evidentemente alla pederastia, così diffusa nell’antico mondo civile, e all’amore lesbico e saffico — gli uomini scontano la pena di non avere
reso il dovuto onore a Dio» (Commento ai Romani - Paideia editr.).
Come dunque considerare Tomosessualità da parte delle Chiese?
Noi rifiutiamo che questa discussione venga trasferita sul piano del
pietismo personale. Se gli omosessuali sono dei peccatori, Dio li giudicherà, non noi, perché davanti a
Lui siamo tutti dei peccatori. Se
sono vittime di tare fisiologiche,
devono essere affidati alle cure degli specialisti. In qualunque caso,
se essi soffrono per la loro condizione e cercano nelTEvangelo la
loro guarigione, è compito dei credenti, non certo di approvarli, ma
di prestare tutto l’aiuto possibile.
A dire il vero, non sembra che i
più sieno afflitti per il loro stato,
anzi se ne gloriano e pretendono
la benedizione della Chiesa sui loro convegni. E siamo arrivati al
punto che, secondo due future pastorease, questi rapporti sono « giusti, belli e onesti » (Eco/Luce 18.
6.82).
Quello a cui la Chiesa deve rispondere è se l’omosessualità è
secondo la Parola di Dio. Noi domandiamo pertanto che se questo
argomento verrà dibattuto in Sinodo, esso non venga rimandato alle chiese, perché così facendo si
insinuerebbe il dubbio che questa
forma di deviazione sia per lo meno discutibile, e nel frattempo gli
organizzatori continuerebbero la loro propaganda.
Qualora poi un Sinodo dovesse
dichiarare che i rapporti fra omosessuali sono secondo le Scritture,
non potrà fare a meno di autorizzare la celebrazione dei loro matrimoni, come purtroppo sembra
che già avvenga in alcune chiese.
La nostra Chiesa non può ignorare che il nuovo malcostume sessuale è motivo di scandalo per non
pochi credenti, che considerano
ancora la Scrittura come unica regola di fede e di condotta.
Riteniamo che se la Chiesa si
esprimesse in forma ambigua o eccessivamente vaga su questo tema,
molti giovani, in nome della libertà
personale, potrebbero credere nella liceità di atteggiamenti « diversi ».
Chiediamo quindi che si tenga
conto che molti giovani che lottano
contro corrente per mantenersi fedeli ai principi cristiani, non sapranno più a chi appoggiarsi qualora la Chiesa non riconfermasse
chiaramente i principi immutabili
dell’etica cristiana.
L’Assemblea di
Testimonianza Evangelica Valdese
6
6 cronaca delle Valli
30 luglio 1982
Qualcosa
non va
Domenica 25 luglio ha avuto
fogo la ormai tradizionale festa
del Rifugio Re Carlo Alberto a
Luserna S. Giovanni.
Il Rifugio è aperto tutto l’anno
alle visite, al sostegno dei suoi
numerosi amici, ma da un po' di
anni una domenica pomeriggio
anche il Rifugio organizza il suo
Bazar , momento in cui tutte
queste persone hanno modo di
movimentare per .alcune ore la
tranquilla vita dell’Istituto.
E’ un rnomento di gioia per il
Rifugio, in cui tutti coloro che
sentono un affetto particolare
per esso hanno modo di manifestarlo tanto con la loro presenza,
quanto finanziariamente, acquistando la numerosa ed assai varia merce esposta sui banchi
(ricami, oggetti d’antiquariato,
ecc., ma anche frutta, miele, verdura, per lo più prodotti del Rifugio stesso).
Uno dei momenti più belli è
forse quello del thè, durante il
quale visitatori ed ospiti del Rifugio si ritrovano insieme intorno ai tavolini disposti sotto il
grande ippocastano. Quest’ anno
poi la festa destava particolare
interesse perché da poco si sono
cominciati i lavori di ristrutturazione, dei quali gli anni scorsi si
vedevano solo i progetti, e di cui
ora SI osservano i primi concreti
sviluppi: il fabbricato della lavanderia è stato raso al suolo, in
vista della nuova costruzione.
Pur nel momento lieto, rilevavo però alcune, diciamo così, stonature.
Innanzitutto, la quasi totale
assenza di una certa fascia di età,
tra i visitatori.
Persone che avessero un’età tra
I venti e i quarant’anni se ne sono viste ben poche.
Manifestazioni di questo genere sono piuttosto disdegnate da
una larga fetta di quello che vogliamo chiamare popolo-chiesa:
vai la pena forse di cominciare
a chiedersi il perché. Ma anche
al di là della fascia giovanile, ci
si accorge sempre più di essere
ogni anno gli stessi, le stesse persone che si vedono al Bazar del
Rifugio o al Bazar della Società
di cucito o ad altre manifestazioni del genere.
Per la festa del Rifugio la
mancanza soprattutto di una presenza. giovanile in parte può spiegarsi con il periodo di ferie, la
bella giornata, la concomitante
festa a Chiotti per il centenario
del Ternpio. Ma non è un fenomeno isolato: manifestazioni di
questo tipo vedono sempre più
assottigliarsi la presenza di facce nuove.
E spesso le facce nuove arrivano (seconda stonatura) non tanto per spirito di solidarietà, perché sentono il Rifugio (ma è .solo
un esempio) come cosa loro, ma
per fare affari, trovare cose che
altrove non si trovano o si acquistano a prezzi ben diversi. Certo, questa componente è presente bene o male in chiunque si
reca ad un Bazar, ma l’importante è che essa non divenga quasi
l’unica molla che spinge a muoversi, dimenticando che vendite
di questo genere non si fanno certo per lucro fine a se stesso, ma
per solidarietà, sostegno ad opere che svolgono anche una certa
forma di testimonianza.
Sono piccole cose, che però
possono avere la loro importanza, e possono essere indice del
fatto che qualcosa nella nostra
chiesa non va.
49® INCONTRO AL COLLE DELLA CROCE
Impegno per la pace
Giunto al suo 49.esimo anniversario l’incontro al Colle della
Croce è stato accompagnato dal
tempo buono; ciò che ha permesso al folto gruppo di convenuti
di godersi questa fortunata coincidenza.
Nell’aria un’atmosfera di passaggio delle consegne. Erano infatti presenti alcuni dei fedelissimi di questo incontro, di coloro
che lo hanno fatto sorgere o che
erano presenti alla ripresa nel
primissimo dopoguerra. E così
gli Abate, i Cadier, hanno dato
alle nuove generazioni una testimonianza di ciò che ha significato per loro ritrovarsi lassù nonostante la separazione che le rispettive politiche nazionali avrebbero voluto imporre. « Il filo conduttore — ha rammentato il pastore Tourn — è la Grazia di
Dio che ci ha permesso di riunirci sin qui nonostante la fragilità
delle situazioni in cui ci troviamo. Le nostre comunità al di qua
e al di là del confine, sono come
la Croce del Colle. Quasi ogni anno la neve, il vento o atti vandalici rabbattono, ma alla scadenza vi è sempre stato qualche volenteroso che salendo prima la
rimette in piedi. E così attorno
ad essa una comunità ribadisce
il proprio credo. Noi continueremo ad avere il nostro incontro e
le nostre comunità disperse saranno qui unite in una sola finché ci sarà qualcuno che crede
nella Grazia di Dio ».
Sono quindi stati indicati come
coordinatori per i prossimi anni
i pastori di Bobbio e Briançon,
coadiuvati da Roberto Pontet
Italo Pons, Paolo Varese.
Alla mattina il Culto è stato
presieduto dai pastori Pivot e S.
Ribet. Nel pomeriggio è stata
presentata una ricerca sul tema
della pace da parte del pastore
Marco Ayassot che ha fatto osservare come « per dei credenti
parlare di pace non è fare un discorso diverso dal discorso religioso e di chiesa ma è rimanere
nel cuore del messaggio di Gesù
il cui Regno è appunto regno di
pace e di giustizia. Ma il grande
rischio della chiesa oggi è proprio quello di lasciarsi tentare a
parlare di pace, a far dibattiti
tavole rotonde ecc. anziché mettere seriamente in pratica il comandamento del Signore: a diventare facitori di pace. La chiesa non può limitarsi a parlare
della pace o sulla pace; essa deve vivere, incarnare, rendere credibile la pace che Cristo ha già
stabilito con gli uomini. Anche
se i credenti sono pochi, deboli
e incapaci di influire sulle decisioni dei potenti, delle nazioni,
dei blocchi; la nostra lotta come'
dice Helmut Gollwitzer è pari a
quella di Davide contro Golia, e
l’insigne teologo dice: « quale sia
il posto della chiesa in questa lotta risulta chiaro...; il posto della
chiesa è dalla parte di Davide ».
Il che comporta tre linee di azione:
1) Bisogna che i credenti dicano molto chiaramente a se
stessi ed agli altri che la fede ci
rende pronti a vivere senza la
protezione delle armi. La vocazione della chiesa oggi può essere quella di richiamare le na
zioni e soprattutto quelle che si
definiscono cristiane, a rinunciare alla protezione delle armi.
2) In secondo luogo devono
far pressione per la riduzione
degli armamenti e per l’impiego
del denaro pubblico in scelte di
vita e non di morte.
3) Occorre combattere e
smentire la propaganda che promette sicurezza e garanzie di difesa grazie agli armamenti. Le
comunità cristiane devono diventare estremamente vigilanti, denunciare come falsa questa propaganda, diventare sempre di
più capaci di scuotere le coscienze e renderle consapevoli che la
pace si trova unicamente in un
rapporto di giustizia e solidarietà e mai neH’affermazione di un
potere. Il frutto della giustizia
sarà la pace. La pace dell’Italia,
dell’Europa non è scindibile dal
la situazione di guerra nel Medio
Oriente, da quanto avviene in Libano, nella Polonia o nell’America Latina. Non possiamo preoccuparci di una pace europea senza tener conto del fatto che la
pace in cui noi viviamo ha il Suo
fondamento oggi nella politica
dei blocchi, nel lavoro che spesso abbrutisce, nei milioni di creature che soffrono la fame in tante
parti del mondo. È tempo che le
chiese ritornino alla scuola di pacifismo creativo che Gesù ha loro insegnato ma dal quale si
sono troppo presto distaccate ».
Nel pomeriggio dopo un intervento del prof., André Dumas
sul significato dell’editto di
Nantes e il « chant des adieux »
gli intervenuti si lasciavano cOn
la promessa di rivedersi l’anno
prossimo.
AL.DA.
Mostra
UN APPELLO
Per una scuola
democratica
Da alcuni mesi si è formate a Pinerolo un comitato cui partecipano
valdesi, cattolici, laici che si propone
di riflettere sul tema della laicità della scuola pubblica. Il comitato che
ha sede presso la chiesa valdese, ci ha
inviato il seguente documento.
Il cammino verso una scuola democratica e laica, nel tentativo di superare sia il laicismo che il confessionalismo, si sta dimostrando più complesso del previsto.
Non è nostra intenzione liquidare
il fatto religioso dalla scuola elementare, ma riteniamo che esso nella
scuola pubblica possa e debba essere affrontato come un rilevante elemento della nostra cultura nell'ambito delle materie esistenti.
Secondo noi, l'insegnamento religioso attualmente previsto dalle leggi e
dai programmi vigenti e svolto nell'orario scolastico, resta in un'ottica confessionale (anche se non catechistica)
non completamente superata nemmeno dalle recenti sperimentazioni in
atto in qualche Circolo.
Da più mesi, mentre si stanno apprestando nuovi progetti e programmi per la Riforma della scuola elementare e si stanno discutendo, a diversi
livelli, varie proposte su « scuola - insegnamento della religione - laicità »,
il nostro gruppo di studio ha cercato di
raccogliere il maggior numero di stimoli per proseguire in un dibattito
il più possibile democratico ed ampio. Nello stesso tempo, in presenza
del fatto nuovo, costituito dalla circolare che ha introdotto le « supplenti
di religione » laddove gli insegnanti
avevano dichiarato la propria non disponibilità a tale insegnamento, si
è ritenuto opportuno avanzare una
proposta provvisoria (da attuare e verificare a partire dal settembre prossimo) su cui convochiamo, per dibattere
ed impegnarsi, il maggior numero di
insegnanti della scuola elementare,
sia credenti che non credenti, sia cattolici che valdesi.
Concretamente:
a) Proponiamo agli insegnanti
di dichiarare la loro «non-disponibilità»
all'insegnamento confessionale della
religione secondo gli attuali programmi e di stimolare il dibattito negli
organi collegiali scolastici;
b) Chiediamo esplicitamente
agli insegnanti di rendersi disponibili a
trattare il fatto religioso quando esso emerga dalla ricerca culturale in
atto e dal vissuto che i ragazzi portano
aH'interno della classe. Il che potrà
comportare sia l'invito di esperti sia
I accrescimento della propria preparazione professionale;
c) Ci sembra importante pròpor.
re alla considerazione di tutti gli insegnanti il fatto che la ricerca della laicità non ha nulla in comune con il laicismo che liquida il fatto religioso e
si dispensa da una seria considerazione dell'esperienza religiosa. Tutto questo costituisce un elemento importante
nel dialogo con i ragazzi e i loro genitori.
d) Riteniamo che anche questo
sia un modo per tener vivo ed arricchire il dibattito e per agire concretamente in vista di una scuola
laica e democratica che rimetta in
discussione da subito il Concordato.
Pinerolo. 2 luglio 1982.
Comitato pinerolese
per la laicità della scuola
FRALI — La Pro Loco e la Biblioteca comunale di Frali organizzano nei locali della scuola
elementare di Frali Ghigo una
esposizione di lavori di artigiani
del luogo e di disegni dei bambini. L’orario di apertura sarà
il seguente; sabato 31 luglio,
martedì 3, giovedì 5, sabato 7,
giovedì 12, sabato 14 agosto: ore
14-19, domenica 1 e 8 agosto:
ore - 9-19.
Bocciata dal Consiglio
la petizione
per la pace
PINEROLO — Il consiglio comunale ha respinto la petizione
per la pace, la denuclearizzazione del territorio, contro l’installazione dei missili Cruise a Comiso, e per la democrazia nelle
scelte dell’energia nucleare per
usi civili presentata da 819 cittadini.
La maggioranza del consiglio
(DC, PSI, PLI, PSDI, FRI) non
ha ritenuto di dover accogliere la
petizione perché presentava una
posizione unilaterale che indeboliva il blocco occidentale. Dure critiche a questa posizione
del PCI e di DP, favorevoli alla
petizione.
Il futuro deirisolantite
PINEROLO — Il futuro della
Isolantite, una fabbrica del gruppo Talco e Grafite in grave crisi
di mercato che occupa 100 lavoratori, è stato discusso in una
riunione tra amministratori comunali, azienda e sindacati. La
azienda richiede la possibilità di
vendere come terreno edificabile lo stabilimento Elettrodi e
promette di investire il ricavato
nel gruppo Talco e Grafite, ma
non offre garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali
airisolantite. I sindacati condizionano il loro assenso a precisi
impegni circa l’occupazione nel
gruppo.
Zona industriale
POMARETTO — Anche la Comunità Montana ha dato il suo
parere favorevole al progetto di
zona industriale in regione « Tupini » di Villar Perosa.
Paolo Gay
STEREO HI-FI
APPARECCHIATURE STEREO
PROFESSIONALI
E AMATORIALI
Viale de Amicis, 27 - Tel. 90.98.60
LUSERNA SAN GIOVANNI
Borse di studio FCEI
In considerazione della importanza che i mezzi di comunicazione di massa hanno
assunto negli ultimi anni e
dell’opportunità che anche le
chiese evangeliche in Italia
siano messe in grado di potersene servire in modo adeguato, il Servizio stampa, radio e televisione della Federazione delle chiese evangeliche in Italia ha avviato lo
scorso anno un’azione promozionale che si concretizza, fra
l’altro, nell’offerta di una borsa di studio messa a disposizione di una giovane o di un
giovane di estrazione evangelica che desideri acquisire
esperienze nel campo delle
comunicazioni di massa.
La borsa di studio si propone come primo obiettivo di
allargare la cerchia degli evangelici attivi che abbiano conoscenze e capacità nell’ambito dei mezzi di comunicazione di massa ( stampa, agenzie, radio, televisione ecc.).
Una prima borsa di studio
è stata assegnata ed utilizzata nel 1982.
La seconda borsa di studio
prevede un soggiorno di sei
mesi a Roma (gennaio-giugno
1983). In questo periodo
il Servizio fornirà strumenti
per una formazione teorica e
organizzerà uno o più stages
pratici, in uno o più settori
dei mass media, nel quadro
delle attività di formazione
che già si svolgono presso la
sua sede.
Chi desiderasse avviarsi a
questa forma di servizio, avendo le conoscenze culturali di
base, è pregato di scrivere al
Servizio stampa radio e televisione della FCEI, via Firenze 38 - 00184, Roma - entro il
15 ottobre 1982. accludendo il
proprio curricolo personale e
indicando l’eventuale conoscenza di lingue straniere.
Il Serv’izio SRTV
7
30 luglio 1982
cronaca delle Valli 7
COMUNITÀ’ MONTANA VALLI CHISONE - GERMANASCA
Comunità alloggio per anziani
Doni Eco-Luce
Nel Progetto di tutela delle
persone anziane redatto dall’USL
42, si fa menzione dell’istituzione di Comunità Alloggio per anziani come risposta alla richiesta emersa dall’inchiesta fatta
fra gli anziani della Comunità
Montana delle Valli Chisone e
Germanasca nei primi mesi del
1981.
Per quanto le ipotesi per la
creazione di Comunità Alloggio
in vari punti del territorio siano
parecchie, in realtà solo due sono quelle che per ora si sono
messe in funzione: Pragelato e
Mentoulles.
Pragelato è stata la prima esperienza in Valle, voluta ed attuata daH’Amministrazione Comunale già da vari anni in locali affittati. Necessita ora di alcuni lavori di manutenzione in modo
che al rientro degli ospiti in auttmno i locali siano più accoglienti. Per ora vi sono 7 posti
letto occupati solo durante l’inverno. Difficoltà e lungaggini di
vario tipo hanno ritardato fino
a metà maggio l’apertura della
Comunità Alloggio di Mentoulles che però ora è un dato di
fatto.
Ha iniziato la sua funzione
con i primi tre ospiti, ora sono
già 7 (3 donne e 4 uomini) che
desiderano una sistemazione per
tutto l’arco dell’anno, ed altri
sono previsti per il prossimo autunno.
I locali si trovano in una struttura di proprietà del Priorato di
Mentoulles che ha affittato alruSL 42 due appartamenti che,
fusi insieme, hanno dato luogo
ad un ambiente confortevole e
funzionale. Vi sono 5 camere a
2 letti, una grande cucina-sala
da pranzo, un soggiorno e 2 bagni. Inoltre un locale per lavanderia e stireria completa la parte della costruzione che è stata
affittata per questo servizio. I
locali sono arredati semplicemente con attrezzature e mobili
provenienti dall’ex Ospedale di
Fra Catinai.
Una dipendente dell’USL, assistente socio-sanitaria, provvede alle pulizie e alla preparazione dei pasti per gli ospiti che
devono però essere in grado di
badare a se stessi e di tenere in
ordine la propria camera. Devono cioè essere autosufficienti.
La comunità alloggio
La differenza fra Comunità Alloggio, Casa di riposo e Casa
Protetta non è ancora abbastanza chiara alla maggioranza delle
persone. Di solito si lascia la
propria abitazione per andare in
casa di riposo quando non si è
più in grado di badare a se stessi, perciò quando ci rivolgiamo
ad un anziano che vive isolato
in borgata per cercare di fargli
capire il vantaggio che potrebbe
avere vivendo con altri, almeno
d’inverno, in ambiente confortevole, riscaldato, con pasti pronti, ci si sente rispondere che si
deciderà quando sarà malato e
non più in grado di stare solo. E
questo è proprio quello che si
vuole evitare: che delle persone
ancora in forze si riducano per
i disagi, per una cattiva alimentazione, per una scarsità di cure, per il degrado dell’abitazione, ad essere totalmente dipendenti dagli altri, che si riducano
ad essere soggetti da Casa Protetta.
La Comunità Alloggio vuole
essere un mezzo per prolungare
lo stato di salute nella vecchiaia,
salute non solo fisica ma anche
psichica in quanto Tisolamento
porta alla depressione e al decadimento delle proprie facoltà
mentali. La possibilità invece di
avere una vita di relazione, di
consumare i pasti con altri, di
vivere in ambiente pulito e confortevole, costituisce un valido
mezzo per ritardare i processi
involutivi della vecchiaia.
Non si vuole, con questo discorso, dire che ad una certa età
tutti devono andare in Comunità Alloggio. Chi, pur vivendo solo, abita in un centro, ha parenti
vicini che si occupano di lui, ha
possibilità di vita sociale e di
cure, è giusto che resti nel suo
ambiente fra le sue cose, con
una vita autonoma il più a lungo possibile, magari con l’aiuto
dell’assistenza domiciliare.
Ma il discorso cambia molto
per chi non ha nessuno a fianco
per dargli una mano, per chi
trascorre l’inverno solo nelle
borgate più isolate che difficilmente possono essere raggiunte
regolarmente dal servizio domiciliare.
Gli ospiti
Attualmente solo uno degli
ospiti della Comunità Alloggio
di Mentoulles non è residente
nell’alta Val Chisone. Tutti gli
altri provengono da Usseaux, Fenestrelle e Roure e questo crea
una familiarità maggiore fra loro per conoscenze e tradizioni
comuni e inoltre annulla quasi
completamente il trauma dello
sradicamento dal proprio ambiente.
L’età degli ospiti varia ora dai
70 di un giovanotto di Gleisolle
agli 86 di una signora che, pur
vivendo nel suo piccolo alloggio
nella stessa casa, è felice di unir
si agli altri per i pasti e per
quattro chiacchiere.
La quota che ora è richiesta
agli ospiti (L. 200.000 mensili) è
comprensiva di tutto: vitto, alloggio, riscaldamento, telefono,
luce, ecc., nonché del servizio
dell’assistente domiciliare che è
impegnata quasi a pieno tempo.
Al momento della accettazione si chiede all’anziano di sottoscrivere una dichiarazione nella
quale precisa che accetta di essere trasferito in Casa Protetta
qualora per ragioni di salute la
sua permanenza in Comunità Alloggio non fosse più possibile.
Questo è stato visto come necessario per evitare che possa
essere considerato sopruso un
trasferimento inevitabile e anche per conservare il carattere
aperto e di vita normale che è
specifico della Comunità Alloggio. Inoltre non è pensabile una
adeguata assistenza per quanto
sia il medico che l’infermiere domiciliare intervengano regolarmente.
L’USL 42 punta sull’istituzione di altre Comunità Alloggio
che possano coprire almeno in
parte le necessità delle varie zone in modo da non allontanare
troppo gli anziani dai loro villaggi e in modo che progressivamente arrivino ad accettare e ad
utilizzare volentieri questo servizio che può essere considerato
come realmente preventivo e non
emarginante. Anna Celli
Rassegna
dell’artigìanato
Dall’8 al 15 agosto si terrà la
V Rassegna « Val Chisone » di
artigianato e prodotti locali. La
Mostra-mercato, che si tiene nei
saloni dell’ex- albergo Tre Re di
Penestrelle, è promossa direttamente dalla Comunità Montana
con il patrocinio della Provincia
di Torino.
Alla Mostra possono partecipare soltanto produttori delle
Valli Chisone e Germanasca per
garantire che siano presenti
esclusivamente prodotti tipici locali.
Alla Mostra possono venire
esposti manufatti delle Valli di
qualsiasi genere: dai prodotti
agricoli (miele, marmellate, liquori, sciroppi, formaggi, erbe
officinali ed essenze, piccoli frutti, ecc.) ai prodotti artigianali in
ferro battuto, legno, cuoio, ceramica, bigiotteria, ecc.
Si pregano tutti gli artigiani
e produttori che intendono
esporre alla Rassegna di far pervenire la loro adesione, anche
telefonicamente, entro e non oltre il giorno 30 luglio 1982.
DONI DI L. 500
Prali: Grill Giovanna,
L. 1.000
Cavour: Fenoglio Silvio — Pinerolo:
Bessone Rosalba — Prarostino: Porne
In un mare di verde, in un’oasi di pace
Hôtel du Parc
RESTAURANT
Casa tranquilla aperta tutto l’anno
Facilitazioni per lunghi periodi di permanenza
Saloni per banchetti nozze
Viale Dante, 58 - Tel. (0121) 91367
TORRE PELLICE
Pro Ospedale Valdese
di Torre Pellice
Doni pervenuti nel mese di maggio
L. 70.000: Credito Italiano di Torino,
per onorare la memoria della madre
del nostro dipendente sig. Frantini
Enrico.
Pro Asilo Valdese
di Luserna San Giovanni
Doni per il fondo di solidarietà
Il trimestre 1982
L. 10.000: Bertin Stefano; Bounous
Valdo.
L. 15.000: N, N.; Reynaud Lea.
L. 20.000: Robba Evelina; Geymonat
Elena; in memoria di Louise Pontet, le
figlie: N. N.; Long Lodi Laura; Malanot Rinaldo e Rita; Malan Eniilio.
L. 30.000: Boér Silvio; Monti Emilia, riconoscente al dr. Peyrot Giovanni; famiglia Danna Tiziano; Danna
Stefano e Giovanna; Vola Luciana e
Aldo; Jouvenal Enrico; Boèr Nini e
Piero; Gay Jeannette e Susy.
L. 50.000: Martani Raffaele; Long Eugenio e Adele; Chiavia Stefano; Martinat Eglantina e Emanuele, nel 50° annivers. di matrimonio; Scuola Domenicale dei Peyrot, per acquisto sedia
a rotelle.
L. 53.400: Un gruppo di amici tedeschi.
L. 60.000: dalla Margherita.
L. 90.000: N. N.
L. 100.000: Salma Giulietta e Elsa.
L. 200.000: Società di cucito di Luserna San Giovanni.
L. 1.890.000: Lascito Fournier Berthe.
Doni pervenuti nel mese di giugno 1982
L. 10.000: Reynaud Lea (osp. Asilo);
Visentin Maria (osp. Asilo) ; Sensi Giordano, in mem. di Stefano Bertin (osp.
Asilo); Maffeo Angelo, in mem, di Stefano Bertin (osp. Asilo); Morel Luciana,
in mem. di Stefano Bertin; Lily Robba;
Alma e Nida Pons, in mem. loro cari
(S. Secondo di Pinerolo).
L. 15.000: In mem. dello zio Stefano
Bertin, i nipoti Albarin Sergio, Emma,
Erica e famiglie: Rostan Enrico.
L. 20.000: N. N., in mem. di Raisi
Elga in Lodi; N. N., in mem. di Enrico
Jourdan; N. N., in mem. di Comba Margherita.
L. 25.000: Platzer Elide, in mem. del
papà, (Milano).
L. 30.000: Alessandro e Elda Zhighin
(Las Vegas - USA); Chiesa Evangelica
Valdese di Susa; ReveI Paolo e Edith, in
mem. dei loro cari.
L. 50.000: Odette Balmas Eynard, in
mem. di Carlo Alberto Balmas; Odette
Balmas Eynard, in mem. di Olga Falcone
e di Linda Scaccioni: L.M.G.D., in mem.
di Thiene Bertin; In mem. di Ines Cornelio, le sorelle Silvia e Olga; Chiavia
Stefano (osp. Asilo); Visentin Maria
(osp. Asilo).
L. 65.000: In mem. di Memè Roland,
i vicini di casa e amici,
L. 100.000: N. N., per riconoscenza;
Sigg. Ugo (Como).
L. 130.000: M.lle Susanne Montet et
M. et M.me R. Matthey, in mem. di
Jacques Schwezer (Svizzera).
L. 134.500: In mem. di Stefano Bertin,
i compagni di lavoro della figlia.
L. 200.000: Sara e Sauro Gottardi, in
mem. del pastore Carmelo Mollica (Albissola Sup.): N. N.. in mem. di Angiolina Archetti Maestri (Acqui Terme).
L. 250.000: Chiesa Evangelica Valdese
di Torre Pellice.
Ditta Pasqualino RIDETTO
forniture sollecite di
Olio combustibile
Gasolio per riscaldamento - Kerosene
Legna e carbone
Via Palermo, 10 - 10069 VILLAR PEROSA
Telef. (0121) 51055
TUTTO PER LA CASA AL
Q) Centromobílí Marisa
P. Barbieri, ang. V. Oberdan, - Telef. (0121) 72597
10064 PINEROLO
rone Walter — Villar Pellice: Geymonat Luciano.
DONI DI L. 2.000
Prali: Richard Aldo.
Torino; Griglio Paolo.
DONI DI L. 3.000
Barga: Gonnella Èva — Colleferro:
Messina Ippolito — Luserna: Pons Francis — Prali: Grill Oreste — Roma: Vinay Giovanni — S. Salvo: Corbo Luigia.
Stuttgart: Hacuwitz Roberto — Torre
Pellice: Costantino Codino Yvonne.
DONI DI L. 5.000
Marseille (Francia): Ferrerò Lucien
■— Prali: Grill Elena — S. Maria Capua
Vetere: Starino Mario.
Brignais: Gaydou H. — Lugano: Ganz.
L. 6.000
Luserna S. Giov.: Charbonnier Enrico
— Trieste: Del Pesco Giovanni.
L. 10.000
Torino: Gianandrea Nicolai — Goteborg: Franco Lazary.
L. 15.000
Ciermont Ferrant: Maurice M.
L. 300.000
da Pentecoste '82 (Prali).
Sostenitori (L. 30.000)
Pinerolo: Jahier Mario — Pisa: Pavone Franco — Pordenone: Chiesa Battista.
RINGRAZIAMENTO
I familiari del compianto
Alberto Romano
commossi per la dimostrazione di affetto e stima espressa nella triste circostanza ringraziano tutti coloro che
con presenza, parole, scritti, fiori hanno voluto partecipare.
Un sentito ringraziamento rivolgono a tutto il personale delFOspedale
Valdese dì Torre Pellice ed in particolare al Dott. Delleani, che lo ebbe
ripetutamente in cura; alla Colnunità
Montana; al personale dell’Asilo Valdese di Luserna prontamente accorso al
momento del decesso; ai pastori Cipriano Tourn e Ribet; ai vicini di casa
di Luserna per la collaborazione ricevuta ed agli amici di Prarostino e S.
Secondo.
Luserna S. Giovanni, 26 luglio 1982
AVVISI ECONOMICI
CERCO persona fidata, disposta occuparsi 2 bambini, 5 pomerìggi la
settimana. Tel. 011/548371
LUSERNA S. GIOVANNI vendesi appartamento tre camere, cucina, servizi, doppio garage, ampio giardino
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CHISONE-CERMANASCA
Guardia Medica:
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Guardia Farmaceutica:
DOMENICA 1» AGOSTO 1982
Ferrerò: FARMACIA VALLETTI - Via
Monte Nero, 27 - Tel. 848827.
San Germano Chisone: FARMACIA
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Ambulanza:
Croce Verde Perosa: tei. 81.000
Croce Verde Porte: tei. 201454
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Guardia Medica:
Notturna: tei. 932433 (Ospedale Valdese) .
Prefestiva-festiva: tei. 90884 (Ospedale Mauriziano).
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Torre Pellice: FARMACIA INTERNAZIONALE - Via Arnaud, 8 - Telefono
91.374.
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Croce Rossa Torre Pellice: telefono 91.288.
USL 44 - PINEROLESE
(Distretto di Pinerolo)
Guardia Medica:
Notturna, prefestiva, festiva: telefono 74464 (Ospedale Civile).
Ambulanza:
Croce Verde Pinerolo: 22664.
8
8 uomo e società
30 luglio 1982
DIBATTITO
LA DIFFUSIONE DELL’ECO-LUCE
La guerra delle Falklands Un anno di assestamento
ni: —-f .
Gli articoli pubblicati dal giornale sul^‘^^^^'^^ds-Malvine hanno
'• ^eiiori. Una nostra
Inghilterra ci
ha fatto giungere un altro punto di vista
che volentieri pubblichiamo.
scontato, spero, ma
mai avete rilevato che almeno dal punto
di vista del diritto internazionale la Gran
e che c’è tanto di armnit° che legittima la ricon
armi? territorio usurpato con le
Le accuse indiscriminate ad entrambi
I contendenti mi paiono ingiuste. Secondo VOI ha torto l’aggressore come l’aggredito, se si azzarda a rispondere. E’ una
logica pure questa, ma che allora deve
essere valida in ogni caso (...). Sono convinta che le vostre posizioni siano almeno in parte dovute a mancanza di informazione.
Le isole sono inglesi
Le Isole Falklands, come la Georgia mendionale, sono da 150 anni britanniche
qui si svolse gran parte della ricerca di
Darwin e tutto, dalle cappelle anglicane
ai pubs con pura « ale » alla guida a sinistra, porta rimpronta della civiltà britannica Per non parlare degli abitanti
discendenti di quei marinai che (chi lo
contesta?) colonizzarono le isole altrimenti deserte. Il colonialismo c’è stato e ancor
Oggi il globo porta il segno del tramontato impero britannico. Ormai interi continenti (vedi Australia) si sono consolidati su quelle basi e tornare indietro sarebbe un po’ problematico.
In un ritorno del mondo ai suoi originari confini, di chi sarebbero, in ogni caso, le sperdute isole dell’Atlantico meridionale che mai a memoria d’uomo ebbero un abitante indigeno? Perché un signor Galtieri avrebbe più diritto di risiedervi di un Mr. Smith o di una Mrs.
Brown che già vi abitano da generazioni?
II fatto che l’Argentina reclami queste
isole da anni non significa che sia suo
diritto averle (anche Nizza è italiana e
Fiume e perché non rivendicare l’intera
Istria e la Corsica e magari Malta?) né
tanto meno giustifica la sua aggressione.
Quanto alla Gran Bretagna, non si tratta di rion voler rinunciare ad « assurdi »
possedimenti coloniali in nome di uno
sfrenato nazionalismo.
Sono le ex colonie che non vogliono
l’indipendenza per paura di venire immediatamente aggredite dai vari stati — imrna,ncabilmente autoritari e antidemocraitici — che le rivendicano come proprie,
specie se c’è odor di petrolio. È il caso della Cìuyana, minacciata dal Venezuela e di
Belize (ex Honduras britannico) che solo
nell’81 ha accondisceso a divenire indipendente a patto di mantenere la protezione militare contro le « rivendicazioni »
guatemalteche. La Gran Bretagna non sa
che farsene di queste colonie, costose anche quando non vi sia di mezzo una guerra (...). In ogni parte del mondo dal dopoguerra la politica britannica è stata
anticoloniale e antirazzista. Basti ricordare l’atteggiamento nei confronti del
Sud Africa e della Rhodesia (ora Zimbabwe).
Il rifiuto degli abitanti
Per quanto storicamente non sia per
nulla pacifico che le Falklands siano argentine, la Gran Bretagna ha tentato invano di convincere gli abitanti ad accettare un’annessione. Non essendoci stato
verso di convincerli a divenire argentini,
si sono allora offerte loro non indifferenti somme di denaro in cambio dell’abbandono delle isole. Nulla da fare: i falklanders, che possiedono il diritto di veto
rispetto alle decisioni del Parlamento britannico, sono stati irremovibili.
Dato che se anche vi si trovasse il petrolio l’Argentina non possiede la struttura tecnologica necessaria (e ha rifiutato la proposta di Londra di un comune
sfruttamento eventuale con il 50“/o degli
utili ) con ogni probabilità le isole, una
volta argentine, ritornerebbero deserte.
Cosi come lo sarebbero la Terra del Fuoco e la Patagonia se non fosse per gli insediamenti di pastori inglesi e scozzesi
che colà prosperano nonostante il rigore
del clima.
mento — con un’unanimità che non si
registrava da decenni — ha decretato che,
ci fossero anche 10 abitanti, il territorio
britannico, finché resta tale, non si tocca.
I dissensi sono sorti su altre questioni,
non sul principio. Il conflitto che ne è
seguito è assurdo — per dirla con la Luce — perché è assurda l’aggressione ed
è assurdo che il governo conservatore
non abbia saputo prevenirla. La reazione, invece, non lo è. Né si tratta di nazionalismo o di «ritorsione» (?!).
La risposta all’aggressione argentina
ha anche significato fermare l’escalation
verso l’Antartico e evitare un pericoloso
precedente in quell’area esplosiva del
mondo. Risposta che tra l’altro non è
stata immediatamente armata. La giunta
ha avuto 40 giorni di tempo per ritirare
le sue milizie e avviare civili negoziati,
prima che dalla Royal Navy partisse il
primo colpo di cannone.
A nessuno — ve lo assicuro — l’idea
della guerra è piaciuta e lo sventolio della Union Jack non ha ridestato nessun
brivido imperialistico. Se mai i più anziani ricordavano quando la Union Jack
da sola stette a difendere la democrazia
nel mondo contro il nazismo. La guerra
è stata vista come un penoso ma imprescindibile dovere.
La sostanza del conflitto era espressa
da uomini e donne, per strada, nei negozi,
al pub in questi termini : « Sono sbarcati
nel giardino di casa loro comportandosi
da padroni : è nostro dovere aiutarli ». In
difesa della gente, della « British way of
life », non per un pezzo di territorio.
(Tant’è che quando anni fa l’Argentina
occupò una delle isole Sandwich, disabitata, la Gran Bretagna chiuse un occhio).
Ciò che mi stupisce è che come cristiani, non vi siate posti per un istante il
problema umano, le 1800 persone che vivevano pacificamente senza opprimere e
sfruttare nessuno.
Per questa gente che ha ora tutto da
ricostruire — non tanto per via della
guerra quanto per gli atti di vandalismo
dei teppisti in divisa militare che li hanno invasi in nome di una presunta giustizia anticoloniale — i tre mesi passati
sono stati l’equivalente dell’occupazione
nazista in Europa. Molti sono stati tenuti
prigionieri sotto la costante minaccia dei
mitra.
Uffici pubblici e abitazioni private, tutto ciò che è stato conquistato è stato distrutto, dall’anagrafe alla scuola alla biblioteca.
Come di consueto presentiamo in questa pagina la situazione degli abbonamenti
dei membri delle nostre chiese all’Eco-Luce al mese di giugno di quest'anno, raffrontata con la situazione alla fine del 1980 e 1981. Anche se la cifra del giugno ’82 non
e definitiva, ed attendiamo ancora che rientrino alcuni contrassegni (inviati in maggio) e che alcuni responsabili locali della diffusione alle valli ci diano indicazioni rispetto agli abbonati morosi nelle loro località, si può dire che l’82 si sta dimostrando
come un anno di consolidamento: 4.195 abbonati in totale contro i 4.125 del corrispondente periodo (maggio) dello scorso anno, con un aumento quindi di 70 (-t~ 1,7%).
Giugno Non
1980 1981 1982 Rinn. Nuovi
I DISTRETTO
Giugno Non
1980 1981 1982 Rinn. Nuovi
m DISTRETTO
Un popolo unito
Per tornare alla crisi, tutto il Parla
li concetto di nazione
Mi preme ancora una riflessione sulle
opinioni espresse da Tullio Vinay a Comiso. Se il concetto di nazione è assurdo, lo è allora anche nel caso dei palestinesi, che invece difende nei discorso all’arnbasciatore di Israele. Perché per loro il concetto di patria è valido e non per
gli abitanti delle Falklands?
Se la legittima difesa non è legittima,
se questa particolare difesa (costo alto
in denaro e vite per il diritto alla libertà
di pochi isolani cocciuti) non è nobile, allora non lo è mai. Ma allora, per favore
si cessi di inneggiare ai vari movimenti
di liberazione e ai guerriglieri del III
Mondo (forse che essi non sparano e uccidono?) e non si celebrino mai più, per
coerenza, i partigiani e la Resistenza.
I valdesi e Cromwell
Lo so che l’argomento è ritrito: dai
tempi delle persecuzioni i valdesi discutono se il cristiano debba o no difendersi. Se il partito della difesa ad un certo
punto non fosse prevalso, oggi non ci sarebbe la Luce né io starei scrivendo. E,
poiché siamo in tema, consentitemi una
provocazione.
Più di tre secoli fa un piccolo popolo
di cocciuti montanari protestanti non ne
volle sapere né di abiura né di deportazione. Due grandi potenze come l’Inghilterra e l’Olanda minacciarono l’ottuso
staterello sabaudo di guerra se le persecuzioni non fossero terminate. Le armate di Cromwell erano pronte a valicare
le Alpi in difesa di un territorio molto
più piccolo delle Falklands e di un numero di abitanti non molto più elevato.
I Savoia furono più ragionevoli della
giunta argentina. Ma se il conflitto fosse
avvenuto, la reazione inglese sarebbe stata « assurda » e « sproporzionata »?
Erica Scroppo (Cambridge)
1" Circuito
Angrogna
Bobbio Pellice
Luserna S. Giov.
Rorà
Torre Pellioe
Villar Pellice
Totale
2" Circuito
Pineroio
Pramollo
Prarostino
San Germano
San Secondo
Villar Perosa
Totale
3" Circuito
Massello
Perrero
Pomaretto
Prali
Villasecca
Totale
Tot. I Distretto
70
40
225
47
218
40
79
46
240
46
246
47
83
44
225
38
259
45
35
8
37
5
3
5
23
47
3
4“ Circuito
Aosta
Coazze
Ivrea
Susa
Torino
Totaie
5” Circuito
Aiessandria
Bassignana
Genova
S. Marzano
Sanremo
Savona
Vailecrosia
Totaie
6“ Circuito
Bergamo
Bieila
Brescia
Como
intra
Luino
Miiano
Novara
Omegna
Vintebbio
Vercelii
Totale
7" Circuito
Gorizia
Padova
Trieste
Udine
Venezia
Verona
Treviso
Vicenza
Totale
8" Circuito
Bologna
Cremona
Felonica
Mantova
Parma
Piacenza
Rimini
Totale
9" Circuito
640 704 694 100 81
180 208 215 19 22
63 63 61 3 1
80 90 90 6 6
155 173 172 9 7
94 102 103 8 9
33 46 45 3 3
605 ' 682 686 48 48
19 18 15 2 1
57 59 60 6 4
217 217 219 7 10
52 56 47 11 1
31 38 34 4 —
376 388 375 30 16
1621 1774 1755 178 145
Il DISTRETTO
28 28 29 2 3
13 11 11 —
41 40 35 5 2
21 17 15 5 3
416 419 413 50 43
519 515 503 62 51
20 19 18 7 6
6 9 10 1
127 124 100 25 6
23 30 35 8 11
19 19 18 1 2
44 45 49 3 3
10 7 10 — 3
249 253 240 44 32
43 45 46 2 2
38 42 35 8 1
26 27 24 4 1
34 34 36 1 2
20 17 17
7 6 5 2
220 233 230 30 29
5 4 4 1 1
16 17 18 2 4
5 5 6 — 1
20 22 18 8 3
434 452 439 58 44
6 4 3 1
16 17 19 2 5
42 39 33 9 4
36 37 31 4 1
37 37 41 2 6
17 17 18 1 2
13 12 14 2
5 15 17 2 3
172 178 176 21 23
34 39 36 5 1
22 22 21 3 2
14 16 15 1
5 8 6 2
28 33 35 6 10
10 10 9 1 f
21 22 22 1 1
134 150 144 19 15
ur. 109 111 115 6 10
10“ Circuito
Carrara
Firenze
La '%>ezia
Livorno
Lucca
Pisa
Rio Marina
Siena
Totale
11° Circuito
Colleferro
Ferentino
Forano
Roma
Terni
Totale
12" Circuito
Campobasso
Carunchio
Palombaro
Pescara
S. Giov. Sch.
S. Giov. Lip.
Totale
Tot. MI Distretto
13" Circuito
Napoli
Portici
Salerno
Totale
14“ Circuito
Bari
Brindisi
Cerignola
Co rato
Orsara
Rapolla
Taranto
Venosa
Totale
15" Circuito
Catanzaro
Cosenza
Messina
Reggio Calabria
Totale
16" Circuito'
Agrigento
Caltanissetta
Catania
Pachino
Palermo
Riesi
Scicli
Trapani
Vittoria
Totale
Tot. IV Distretto
Tot. Generale
11 9 9 1 1
95 102 105 6 13
28 32 31 2 1
21 17 16 3 2
5 8 6 1 —
19 18 19 4 5
7 5 4 1 —
3 4 6 — 2
189 195 196 18 24
5 5 21 1 17
4 5 9 — 4
27 29 31 2 2
149 148 139 22 16
18 15 13 5 2
203 202 213 30 41
23 26 28 3 4
5 7 9 1 4
19 19 20 — 1
12 15 19 2 5
14 14 11 2 1
6 4 3 1 —
ino 23 12 12 — —
102 97 102 9 15
) 494 494 511 57 80
IV DISTRETTO
59 59 62 9 12
4 4 2 2 —
15 11 7 5 1
78 74 71 16 13
13 19 14 8 2
6 8 8 1 1
11 10 8 1 1
9 10 7 3
24 21 5 16 —
3 3 3 —
33 36 28 9 3
4 3 3 1 1
103 110 76 39 8
7 8 6 1
3 5 5 2 2
9 6 9 1 1
8 9 9 2 1
27 28 29 6 4
7 8 8 1 1
3 4 6 1 3
22 25 33 2 8
16 18 13 9 3
42 41 37 12 9
4 8 20 — 11
7 7 6 1 1
8 7 8 1
10 9 5 4 —
119 127 136 . 30 37
327 339 312 91 62
4059 4266 4195 536 462
Tot. Il Distretto 1617 1659 1617 210 175
Per una migliore comprensione delle tabelle
sopra riportate avvertiamo che al numero totale
degli abbonati occorre aggiungere gli abbonati esteri (salvo la Svizzera che costituisce il 9” Circuito) che sono in numero di 240, quelli sottoscritti dalla Tavola Valdese per i propri dipendenti
(258), quelli sottoscritti dalla Regione Piemonte
per la campagna « il giornale a scuola » (29), il
numero di copie diffuse nelle edicole e in libreria (282) e il numero di copie che vengono inviate
in omaggio o cambio con altre testate (124) il che
porta ad una diffusione di 5.128 copie su una tiratura di 5.320 copie (che tiene cioè conto delle
rese delle edicole e delle necessità di archivio).