1
H N
ECO
DELLE VALLI VALDESI
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLIOE
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XC-VJ
Una copia
Num. 16
Lire 4 U
ABBONAMENTI /
\ L. 3.000 per l’estero
Spedizione in abbonamento postale . I Gruppo bis
Cambio di indirizzo Lire 50
TORRE PELLICK — 21 Aprile 1966
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
la Resutrezione
L’Evangelo di Giovanni racconta
(cap. 20, vers. 10 e seguenti) come
Maria Maddalena piangente accanto
alla tomba di Gesù abbia visto degli
angeli ma non abbia riconosciuto il
Signore quando Egli le era apparso
risorto, tanto è vero che l’aveva scambiato per l’ortolano. Ma quando Gesù
la chiama per nome: « Maria! » (versetto 16) allora soltanto essa lo riconosce.
Come il gesto di Gesù che rompe il
pane ai discepoli di Emmaus non è un
gesto qualsiasi bensì un richiamarsi
all’Ultima Cena ed alla propria morte e quindi un appello alla fede, così
il nome di Maria Maddalena detto da
Gesù non è una chiamata qualsiasi,
ma è l’appello del Buon Pastore che
chiama le sue pecore alla fede e al discepolato. La risposta di Maria « Rabnì! » vuol dire in ebraico « Maestro! » ma con un tono di particolare
rispetto e devozione.
« Non mi toccare! » dice Gesù a
Maria Maddalena, perchè forse essa
voleva gettarglisi ai piedi per la gioia
di averlo ritrovato vivente come prima. Ma le parole di Gesù significano
che la risurrezione non è un puro e
semplice ritorno allo stato precedente,
bensì un « salire al Padre » (ver. 17):
Maria non deve dunque comportarsi
come farebbe con un amico venerato
tornato da un misterioso viaggio, ma
deve r-rarsi agli altri discepoli il messaggio della fede che afferma che Gesù non è rimasto prigioniero della
morte ma, avendola vinta, è salito a
Dio Padre. La visione di Gesù che
Maria Maddalena ha avuto non è altro che un miracoloso segno di quel
fatto essenziale: che Gesù sale vivente al Padre.
Gesù chiama i discepoli « miei fratelli » (vers. 17) e chiama Dio « Padre mio e Padre vostro » per sottolineare quella fratellanza: in quanto
discepoli del Risorto i fedeli diventano figli di Dio come Egli è figlio di
Dio. con quest’unica differenza, che
Egli lo è senz’altro mentre essi non lo
sono se non attraverso di Lui.
Maria Maddalena obbedisce (versetto 18) e va ad annunziare agli altri discepoli quello che Gesù le ha
detto. Con ciò la narrazione si conclude: nulla è detto sulle reazioni dei
discepoli o .su quel che abbiano fatto
gli angeli. Dopo le parole di Gesù
che mettono a fuoco il significato della risurrezione, tutto il resto non ha
importanza.
Così, con mano leggera ma salda,
l’Evangelista Giovanni scarta tutte le
preoccupazioni, gli interessi e le curiosità marginali e ci indirizza fermamente verso il centro della fede cristiana, ossia la certezza che Gesù vive oggi presso Dio Padre e che in Lui
siamo anche noi figli di Dio. Da
sta certezza i credenti derivano gioia
e comolazione, speranza e forza, e
— al pari di Maria Maddalena (versetto 17) — sono invitati da Gesù ad
annunziare queste cose agli altri uomini.
La gioia di Pasqua, la gioia di sapere che il Signore è veramente risorto, ci impegna dunque ad annunziare questo fatto a tutte le creature
umane, affinchè anch’esse partecipino
a cjuella gioia e si uniscano all inno di
trionfo che esalta il nome di Gesù,
vincitore della morte. A. C.
iiiiimKliPKiR'iOiiiiJliiiin
MANCA UN CAPITOLO NELLE CRISTOLOGIE?
Il Signore Cesn Cristo
è un laico
Vive in funzione della Chiesa, o
la ’Chiesa in funzione di Lui ?
Non mi risulta — ma io sono un
ignorante — ohe qualcuno abbia preso sistematicamente in esame questa
qualità del Signore Gesù Cristo, e Labbia inserita nelle varie cristologie.
Penso piuttosto ohe taluni trasecoleranno davanti alla mia affermazione,
quando tutto ciò che si pensa di solito
nei riguardi del Signore tende piuttosto a rappresentarcelo come Teccellenza, l’eminenza, la santità del sacerdozio. Si pensa che se il Signore fosse
oggi in carne ed ossa sulla terra sarebbe un prete, il Gran Prete, porterebbe vesti sacerdotali e camminerebbe fra due ffabelli, scortato da guardie
nobili e da un codazzo d’altra gente.
Si pensa che il concetto della persona
e della funzione terrena del Signore
non possa andar disgiunto dal concetto della chiesa (organizzazione terrena) ; insomma che il Signore Gesù Cristo sia qualche cosa o qualcimo che
vive in funzione delia chiesa, che non
esisterebbe senza la chiesa, che dobbiamo cercarlo nella chiesa perchè in
essa soltanto possiamo trovarlo ; e che
la sua opera faccia parte delle categorie spirituali, mistiche, trascendenti,
da considerare e da avvicinare con
precauzioni particolari, nelle grandi
occasioni, perchè « ci può fare del
bene ».
Infatti la Scrittura presenta bensì il
Signore Gesù come «un misericordioso e fedele sommo sacerdote », e l’Apocalisse ce lo presenta in vesti sacerdotali. Egli è difatti Sommo Sacerdote,
ma di un sacerdozio i cui membri sono
tutti i suoi fedeli, non un ordine particolare. I credenti, dice la Scrittura,
sono « una gente eletta, un reai sacerdozio» ed il Cristo è il primo di questi sacerdoti, « il primogenito di molti
fratelli»; ma questi sacerdoti non sono un ordine privilegiato, staccato dalla vita del mondo; sono anzi uomini
qualunque, solo santificati dalla santa
chiamata, ma non per questo, qui ed
ora, diversi, nell’aspetto e nell’attività
esteriore, da tutti gli altri uomini
qualunque che si guadagnano il loro
pane giorno dopo giorno, con fatica,
in seguito alla condanna primitiva
conseguente al peccato originale. Essi
sono, tutti insieme, popolo, e tutto ciò
che li riguarda, quindi, è « laico » ; ed
il Signore Gesù Cristo, che si è degnato di essere come uno di loro, e
quindi laico anch’Egli.
Tutto ciò dovrebb’essere ovvio, ma
non lo è. Infatti, come dicevo, siamo
soliti cercarlo in ambienti particolari,
non dovunque la sua misericordia e la
sua volontaria umiliazione lo ha collocato e lo colloca, in mezzo agli uomi
ni, nel più profondo degli uomini irniiliati; e pensiamo che, per onorarlo,
dobbiamo architettare decorosi templi
e riti imponenti, ohe dobbiamo elevargli nubi d’incenso, canti bene armonizzati, preghiere ben composte, pronunziate da persone ricoperte da vesti
sacerdotali, poiché lo vediamo vestito
da prete, pensiamo che sia un gran
Prete che sta nei templi.
Mi pare necessario dire che, così facendo, ci avviciniamo assai poco, o
nulla, alla sua maestà salvatrice, perchè, così facendo, cornmettiamo il peccato contro lo Spirito. Ignoriamo infatti lo Spirito, anche se talvolta lo
invochiamo con le labbra, perchè pensiamo che Egli non sia sufficiente a
metterci in contatto col Cristo vivente,
e che, per ottenere questo sommo bene, fonte di tutti gli altri beni, valgano
meglio le piccole azioni ed i piccoli
pensieri che ci suggerisce la nostra
« buona volontà ». Pensiamo che il
Cristo vivente, anche dopo la sua incarnazione, sia qualche cosa di estraneo alla nostra vita di tutti i giorni,
crediamo di profanarlo se lo inseriamo
nella nostra vita di tutti i giorni, e
così otteniamo ii risultato per cui l’umanità, da secoli, piange e sanguina:
di essere senze erarza e senza Dio
nel mondo, ma condannati a seguire
gli dei della moda.
A proposito de (Joaii mi pare che
faremmo bene a meditare quanto scrive.Vittorio Sutaiiia nei numero 11 del1’« Eco-Luce » : « v angeli del secolo o
Evangelo? ». Se siamo vittime di tutti questi miti moderni è proprio perchè, da secoli, da sempre, da quando
la Chiesa ha lasciato « il suo primo
amore » — e ciò è avvenuto, secondo la
fragilità u.-nana, assai presto — abbiamo dimenticato che il Cristo vivente è in mezzo a noi sempre, e non
quando lo esorcizziamo come un dio
straniero, come un « altro signore » ; e
non sappiamo che lo ritroveremo solo
quando avremo finalmente imparato a
santificare la nostra vita riconoscendo
la sua presenza al nostro fianco nella
nostra umile attività di tutti i momenti, e non credendo di sforzarlo con
la nostra attività « religiosa » dei giorni comandati; quando sapremo che
Egli è un semplice sebbene immenso
operaio accanto a noi, e non uno ierofante che non può scendere dagli altari senza annullarsi. Questa è invece
la parte di coloro che, interessatamente, con indosso panni preziosi e multicolori, sequestrano gli uomini dal loro compagno e conservo Gesù Cristo.
L. de Nicola
Una nuova collana mensile della Claudiana
Attualità protestante
A portata di tutti una piccola enciclopedia
popolare che raccoglierà puntualizzazioni
protestanti sui più svariati temi d’attualità
Siamo lieti di annunciare che l’Editrice Claudiana ha iniziato la
pubblicazione di una nuova collana di quaderni mensili; «ATTUALITÀ
PROTESTANTE ».
Intesi in modo particolare a chiarire il nostro atteggiamento nei
confronti dei nuovi problemi e degli interrogativi che il mondo moderno
ci none, essi si rivolgono ad un vasto pubblico, sia all’interno che all’esterno delle Comunità evangeliche. Nel tempo in cui viviamo, che è tempo di
mutamenti imprevedibili e di radicali revisioni in ogni settore del
pensiero umano, riteniamo sia dì estrema importanza che il Protestantesimo riesamini le proprie posizioni alla luce della Parola di Dio e sia in
grado di presentare la propria fede in termini chiari ed accessibili a tutti,
Questi volumetti saranno estremamente utili, chiarificatori e .stimolanti
all’interno delle nostre comunità, e i nostri membri di chiesa avranno
finalmente sotto mano, in numero via via crescente, agili pubblicazioni
da offrire a parenti e conoscenti non protestanti o non credenti, su questo
0 quel problema biblico-teorico o d’attualità visto in una prospettiva
protestante ; per non parlare dello strumento evangelistico che così viene
messo a disposizione della comunità.
Ecco il programma per i prossimi mesi (salvo variazioni):
Marzo: A. Sonelli; La messa in italiano (pubblicato)
Aprile: L. Santini: I protestanti e il comuniSmo (pubblicato)
Maggio: F. Giampiccoli; Ohi sono i «santi» secondo la Bibbia?
Giugno : B. Costabel : La fame nel mondo
Settembre ; C. Tourn ; Il culto nella Chiesa evangelica
Ottobre : E. Pascal : Psicanalisi e cura pastorale
Novembre: R. Gay: La Bibbia è veramente Parola di Dio?
Dicembre : C. Tron: Scuola laica e scuola confessionale
Gennaio ’67 ; R. Nisbet : Che cos’è il « sacerdozio universale? »
Febbraio ’67: A. Ribet: Il razzismo.
Altri titoli in preparazione : Ché cos’è la « tradizione »? - I matrimoni
misti - Che cos’è la « successione apostolica »? - Il controllo delle nascite
1 10 Comandamenti e l’uomo d’oggi - La Bibbia e la scienza - Che cos’è
il « libero esame »? - L’obiezione di coscienza - La formazione dei libri
della Bibbia - Chiesa e concordati - La Cena del Signore e 1’« eucarestia » La responsabilità politica del cristiano II problema missionario, oggi
- Che cos’è la Riforma protestante?, eoe.
I
ABBONATEVI
a questa pubblicazione periodica
Non per un supino conformismo alla moda editoriale, ma per garantire una pubblicazione frequente, intensa, la nuova collana viene lanciata
come una pubblicazione periodica, e precisamente mensile (dieci numeri
airanno, con sospensione nei mesi di luglio e agosto). Ovviamente, ognuno potrà scegliere e procurarsi solo i volumetti che particolarmente
grinteressano; ma poiché pensiemo che tutti gli argomenti proposti sono
di interesse generale e vivo, segnaliamo che, come per ogni periodico
che si rispetti, sono previste particolari facilitazioni a chi si abbona a
tale collana per un anno; l’abbonato fluirà di uno sconto speciale
del 20% (L. scio-f50 per spese postali; estero L. 1.100), e per tutto l’anno
riceverà mensilmente, per posta, gli opuscoli man mano che usciranno.
Invitiamo caldamente i lettori a valersi di questa facilitazione; e allo
scopo alleghiamo a questo numero del giornale un modulo di conto corrente postale, mediante il quale potranno inviare la loro quota d’abbonamento, e riceveramro immediatamente i primi due opuscoli pubblicati.
Si raccomanda vivamente di scrivere chiaramente, a macchina o in stampatelio, nome e indirizzo. E non avete qualche amico o conoscente a cui
potreste offrire un abbonamento?
iiimiiiiiiiiiiimtiiimi
iiciinmmiiKHMiKiitiiiiiiiii
Panorama del cristianesimo evangelico
DOMENICA 1» MAGGIO
ore 15
Festa di canto delle Corali
della Val Chisone % i
nel Tempio di San Germano Chisone
La prova d’insieme avrà luogo aUe
ore 14,30 nel locale ohe verrà incheato.
Il pubblico è cordialmente invitato.
La Co'nunissione
del Canto Sacro
L’anno scorso abbiamo riassunto sotto que.
sto titolo, per l’Eco-Luce, il contenuto di un
resoconto pubblicato dal Dipartimento k Missione e Evangelizzazione » del Consiglio Ecu.
menico, nella sua « International Review of
Missions ». Da un analogo documento che
(iescrive la situazione del cristianesimo Evan.
velico nel 1965, vorremmo tracciare anche
quest’anno un panorama della situazione delle Chiese Protestanti nei vari continenti del
mondo.
Australasla
e Pacifico
In Australia c nella Nuova Zelanda si sono
avute durante l’anno molte iniziative per
rompere l’isolamento nel quale vivono spesso le singole denominazioni. Dopo ma consultazione promossa dal Consiglio Cristiano
dell’Australia, per lo studio di « Una Strategia Cristiana Nazionale », vari gruppi hanno
capito l’urgenza di un raggruppamento delle
forze cristiane, e già si lavora in v sta di una
fusione delle Chiese Metodiste e Anglicane.
D'altra parte le Società Missionarie Australiane che avevano costituito un consiglio di
coordinamento, hanno accettato che questo
consiglio diventasse un dipartimento del Con.
sigilo delle Chiese Cristiane dell Australia.
Altre iniziative hanno avuto come scopo
di stabilire contatti con chiese situate nei
paesi vicini, e particolarmente con quelle
dell’Indonesia, della Malesia, e della Nuova
di ROBERTO COISSON
Guinea : vi sono stati vari scambi di visite,
alte a promuovere una migliore conoscenza e
comprensione reciproca.
Nel campo sociale le Chiese dell'Australia
hanno attivamente sostenuto una campagna
i< per il riconoscimento dei diritti degli indigeni australiani al possesso del suolo, e per
¡1 pagamento di compensi laddove hanno perso tale possesso ». Nella Nuova Zelanda 73
profughi russi provenienti da Hong-Kong
sono stati sistemati e accolli fraternamente
dalle comunità locali.
Le piccole comunità evangeliche sparse
nelle isole del Pacifico, cercano di rompere
l’isolamento al quale sono condannate dalla
loro situazione geografica, fondando una Fa*
coltà di Teologia comune a tutte le chiese
del Pacifico, a Suva nell’isola di Fiji, e
creando una Conferenza delle Chiese del Pacifico a carattere permanente.
Europa
Il nostro continente può essere diviso in
tre zone ben distinte.
I. - I paesi a maggioranza protestante
Qui si delinea un po’ dovunque un contrasto sempre più aperto fra la chiesa e il
mondo intellettuale agnostico e ateo, anche
se una adesione formale sussiste ancora quasi
ovunque (in Inghilterra le statistiche mostrano che il 72% dei matrimoni sono ancora celebrali in chiesa). In Finlandia si è scatenata una tempesta dopo la pubblicazione di
un libro, il cui realismo sessuale e certe
e.-pressioni concernenti il Cristo, messe in
bocca a un ubriacone, hanno profondamente
scandalizzato il pubblico cristiano. Cedendo
alla pressione delle chiese il ministro della
giustizia ha accusato l’autore di bestemmia
e lo ha fatto processare. Vi è stata una viva
reazione da parte degli intellettuali, e alcuni professori universitari si sono staccati
dalla chiesa in segno di protesta.
Nella Svezia vi è stata pure una vivace
controversia fra le chiese e elementi radicali,
a proposito di due processi. Nel primo si
trattava di un dottore che su domanda dei
familiari aveva cessato di dare ad una vecchia ottantenne, quasi in fin di vita, le medicine che avrebbero prolungato la sua esistenza per un po’ di tempo. Nel secondo,
un giornalista era accusato di avere organizzato viaggi in Polonia in vista di aborto per
giovani donne, cui la legge svedese non concedeva un aborto legale. La polemica che si
è scatenata a questo proposito ha provocato
da parte dei radicali dichiarazioni straordi
nariamente affini alle teorie naziste sul valori della vita umana.
Di fronte a questa offensiva, più o meno
esplicita secondo i paesi e gli ambienti, conti-.) certi concetti cristiani fondamentali, si
nota un po dappertutto nelle chiese una ricei ca ansiosa di nuovi metodi per l evangelizzazione delle masse. In Inghilterra si cerca di sviluppare i culti di famiglia, nella
Scozia si nominano nuovi cappellani industriali, in Germania si insiste sulla necessità
d' stabilire un dialogo col mondo, nella Sviz.
zera si cerca di tradurre il messaggio cristiani, iti forme adatte alla situazione presente,
in Finlandia sono stati progettati centri di
studio sullo stesso problema, in Olanda questo studio è in atto anche con la partecipazione di clementi cattolici, e si segnalano
realizzazioni pratiche, come corsi per corrispondenza sull ecumenismo, il comuniSmo e
11) società di oggi e di domani, oppure esperimenti di nuove forme di culto a cui partecipano protestanti e cattolici.
2. ■ I paesi deU’Europa Occidentale,
dove gli evangelici sono in minoranza.
In questa zona il problema dominante è
quello dei rapporti con la Chiesa Cattolica,
ai quale si affianca quello di una maggiore
collaborazione fra le chiese Evangeliche, In
CONTINUA
IN TERZA PAGINA
2
pag. 2
N. 16 — 21 aprile 1966
Ci differenziamo dal mondo ^secolarizzato e godereccio?
IL CRISTIAIVO E IL DEmARO
/ grossi problemi: nazioni (e chiese) ric
che e nazioni (e chiese) povere ~ Parliamo di percentuali, ma Dio vuole tutto
Dopo aver presentato ai lettori del
nostro settimanale un sommario resoconto dei lavori svolti lo scorso anno presso l’Istituto ecumenico di Bossey (Svizzera) sul tema « Il cristiano
e il denaro» (ved. nn. 43 e 47 anno
1965), mi ero ripromesso di « fare il
punto» della situazione, in materia,
per quanto ci concerne più da vicino.
A questo compito mi accingo solo ora
e chiedo scusa ai lettori per aver lasciato passare tanto tempo prima di...
concludere.
Premetto che, dalle formulazioni
teoriche generali — di ordine teologico, sociologico ed economico — contenute nelle relazioni finali dei « gruppi di lavoro » (n. 47) bisogna scendere
sul terreno della realtà concreta per
vedere a che punto siamo noi — popolo (e chiesa) valdese — nei confronti delle prosi>ettive e delle mète
che la « Consultazione » bosseyana ci
ha additate.
Abbiamo noi compreso esattamente
di che si tratta? Abbiamo, cioè, una
visione chiara e precisa del problema
e sicura coscienza delle nostre personali responsabilità, come uomini e come cristiani, circa il dovere che abbiamo di improntare il nostro comportamento e la nostra vita ad una maggiore solidarietà umana, ad una visuale meno egoista e più schiettamente evangelica —- cioè autenticamente
cristiana — ner quanto concerne il
modo di guadagnare e di spendere il
denaro e l’uso della ricchezza, dei beni materiali in genere?
In quale misura sappiamo noi tradurre in termini concreti questa comprensione e questa presa di coscienza? In quale misura — conseguentemente — ci differenziamo da un mondo « secolarizzato » ad oltranza, disumanato, intriso fino al midollo di materialismo godereccio, di cieco egoismo, prostrato davanti aH’idolo del
benessere?
Mentre ritengo che si possa rispondere affermativamente per quanto si
riferisce alla « comprensione », puramente mentale e razionale, del oroblema (e sarebbe far torto all’intelligenza dei valdesi sostenere il contrario), ho l’impressione che non tutti
abbiano piena e sicura « coscienza »
delle loro responsabilità al riguardo.
E’ ben vero che se ne parla frequentemente, ai Sinodi, alle Conferenze distrettuali, alle Assemblee di
chiesa etc. ma, alla resa dei conti, manifestiamo ima costante e pressoché
generale insensibilità in tale materia,
sicché il problema resta insoluto.
Ora, la non-soluzione del problema
stesso è segno evidente e incontestabile di infedeltà al comandamento del
Signore (mi astengo da citazioni bibliche perchè sono ben note a tutti!).
Non credo che sia necessario passare a una dimostrazione del mio assunto. Sono anni, decenni, che si lanciano « appelli » per giungere — quanto meno! — all’autonomia finanziaria
della nostra Chiesa (mi riferisco — si
sa — solamente alle spese di « normale amministrazione»!), ma siamo sempre purtroppo ben lungi dalla mèta.
Tuttavia, non è tanto questo aspetto specifico — e limitato — che occorre considerare, quanto i presupposti
essenziali e fondamentali ai quali ho
accennato prima.
L’atteggiamento che l’uomo, individualmente e collettivamente, assume
rispetto al denaro, nel processo economico, nella vita economica, è segno
visibile dell’autenticità, quindi della
vitalità stessa della sua fede. Ogni
credente sa che se la oropria fede
non incide profondamente nella sua
vita quotidiana... non è più fede: è
una illusione della mente, una presunzione, una truffa (anzi un vano
tentativo di truffa... perchè nessuno
può ingannare il Signore).
Perciò Se la fede che affermiamo di
possedere (e che talvolta ostentiamo
perfino un po’... orgogliosamente. Quasi fosse un nostro merito) non permea di sè anche, ma vorrei dire principalmente, il nostro atteggiamento
verso il denaro e la ricchezza, è simile
a quella dei farisei e non vale nulla.
Il problema, a mio avviso, si presenta sotto due aspetti fondamentali:
— il primo si riferisce all’atteggiamento delle Nazioni « cristiane » economicamente potenti (industrialmente sviluppate o sviluppatissime) nei
confronti dei popoli poveri, delle popolazioni che languono nella fame e
nella miseria. Il pastore André Biéler,
che fu uno dei protagonisti più apprezzati della Consultazione di Bossey, ha trattato recentemente — e
magistralmente — questo tema in articoli riprodotti pure dal nostro settimanale. A me non resta che raccomandare la « ri-lettura » e l’attenta
meditazione dei suoi scritti (1);
— il secondo aspetto riguarda il
comportamento di ogni chiesa e di
ogni cristiano per quanto attiene all’uso del denaro ed al proprio, personale apporto — soprattutto per il tramite delle Chiese — alla soluzione del
problema.
Detto questo, esaminiamo obiettivamente la « nostra » situazione.
Abbiamo detto, e ripetiamo, che alla luce dei PATTI dimostriamo, noi
Valdesi, insufficiente fedeltà alla Parola di Dio perchè non compiamo il
nostro dovere in questo campo. Perciò, non solo il problema resta insoluto, ma si appesantisce sempre più.
Difatti, se ogni anno si deve registrare un « deficit » nel bilancio finanziario della Chiesa valdese, è chiaro che
il deficit cresce all’infinito.
Le ragioni di questa situazione —
che no.n esito a definire desolante —
sono, anzitutto, quelle « di fondo »
alle quali ho già accennato. Ma ve ne
sono altre, particolari, specifiche, che
vorrei brevemente menzionare, anche
se esse vanno in qualche modo collegate alle prime.
Finanze della Chiesa: argomento
secondario. - Ho avuto modo di constatare che. nelle riunioni di caratte
re ecclesiastico, a tutti i livelli, l’argo
mento « contribuzioni » viene, di rego
la, trattato dox>o tutti gli altri posti
all’ordine del giorno. Ne consegue che
anche a motivo della « facilità di pa
rola » ohe affligge molti convenuti i
quali amano disquisire a lungo su temi a loro cari, sulle molteplici prò
blematiche di ordine teologico - filoso
fico - sociale - politico, sugli impegni
e sugli inserimenti, sulle demitizzazioni e sulle demistificazioni... si finisce
di norma, per non aver tempo suffì
cieiite per la trattazione di un argo
mento così banale, così materiale
qual è questo delle contribuzioni, cenerentola antipatica a tutti.
Amore della « tradizione ». - E’ ben
vero che, da anni, si va predicando
che le contribuzioni debbono avere
carattere periodico (possibilmente
mensile) e proporzionale alle risorse
di ciascuno. Salvo lodevoli eccezioni,
questo criterio è ignorato dalle comunità (e non solo da quelle delle Valli
Valdesi)! Vi sono pastori (e concistori) che si rifiutano cccciutamente di
adottare questo sistema, per quanto
giusto e, redditizio, perchè «la gente
non ne mole sapere », perchè « non si
è fatto mai », perchè « siamo abituati
ai due-tre versamenti annuali » ecc.
Io non saprei come qualificare mentalità sì retriva e anti-evangelica!
Provincialismo. - Definisco così (e
chiedo venia se il termine non è del
tutto appropriato) quella mentalità
piuttosto ottusa e gretta, comunque
poco cristiana, che induce taluno a lesinare sulle contribuzioni alla Chiesa
per timore di dare troppo... rispetto
agli altri. « La nostra comunità » dicono costoro « fa il suo dovere, ma se
gli altri non lo fanno, non è giusto
che dobbiamo ancora aumentare»!
Oppure, sul piano individuale: «Darei
anche di più. se non vedessi che altri,
più ricchi di me, danno di meno»!
Questo modo di ragionare non è affatto infrequente, purtroppo!
Amore del proprio benessere. - In
virtù delle loro doti di capacità, intelligenza, tenacia, ecc. non sono pochi
i Valdesi ohe sono riusciti a farsi una
buona posizione economico-sociale.
Bisogna dar loro atto che tale successo è pienamente meritato, frutto di
onesto lavoro.
Tuttavia, quando si chiede a costoro di contribuire in misura adeguata
alle necessità della Chiesa, molti (non
tutti, grazie a Dio!) cominciano a
nicchiare: infiniti i pretesti, gli alibi.
« Devo finire di pagare le quote del
’’mutuo” ner la mia casa »...
« Quest’anno ho avuto un sacco di
spese: tra l’altro la nuova macchina
mi costa un occhio della testa»...
« Mi son fatto una casetta al mare
(o a Torre Pellice, Liisema ecc.!)»...
« Ho comprato un appartamento per
mia figlia che deve sjwsarsi »...
E così si vedono lussuosi appartamenti cittadini, graziosi villini in collina o al mare, raccolte di ninnoli preziosi, di « antiquariato », quadri d’autore ecc., il tutto di proprietà di bravi « membri di Chiesa » i quali offrono poi, sì e no, l’uno per cento dei loro guadagni quale contribuzione annua. Una vera, pietosa elemosina!
Altri, infine, si rifiuta di aiutare generosamente la Chiesa per... dissensi
sulla « linea teologica » del proprio
pastore! «Troppo progressista, filocomunista»! Oppure, troppo «conservatore », « d’ispirazione ( teologica) liberal-borghese » ! Incredibile, ma vero,
ahimè! Questi neo-manichei d’ispirazione politica pullulano anche nelle
nostre comunità. E qui cadrebbe acconcio un altro discorso che ci condurrebbe lontani dal tema, ragion per
cui lo rimando ad altra occasione.
Per concludere vorrei formulare una
proi>o3ta semplicissima.
Come il pastore Biéler prospettava
(negli articoli dianzi citati) la possibilità di eliminare la miseria nel mondo mediante lo stanziamento — da
parte delle nazioni cosiddette civili e
cristiane — di una somma nari al 3
per cento del loro bilancio nazionale
annuo, così suggerisco alle comunità
valdesi (quindi agli uomini e donne
che queste comunità compongono) di
versare il 3 per cento dei loro guadagni alla Chiesa, certo come sono che,
così facendo, il problema... sarà risolto. Rimarrà sempre, certo, il problema della nostra « vera fedeltà » alla
Parola di Dio, che non si risolve nè
col tre nè col dieci, nè col trenta
per cento, ma col dare TUTTO. E
questo miracolo solo Dio può compierlo. Aldo Long
“ attuai ità protestante „
Sono usciti i due primi numeri della nuova Collana della CLAUDIANA ;
Alfredo Sonelli
La messa in italiano
pag. 32 L. 100
Qual è il valore e la portata delle inuovazioni alla messa cattolica decise dal Concilio
Vaticano II? Che cosa è cambiato? Possiamo oggi ancora dire — con i Riformatori —
che la messa è un’oj^esa a Gesù Cristo? O dobbiamo ritenere superata tale critica?
Con particolare competenza e con grande chiarezza, l’autore analizza la messa, la sottopone alla critica dell’Evangelo e dà una risposta esauriente alle nostre domande.
Luigi Santini
I protestanti
e il comunismo
pag. 24
L. 100
Troppi cristiani accettano ciecamente — senza alcuna revisione critica — le posizioni
più estreme dell’uno o dell’altro blocco (Occidentale o Comunista). E’ possibile individuare una linea di serena critica al comunismo, libera da oscuri timori, da preconcetti
o da interessi di parte e dettata unicamente dalla fedeltà alla parola di Dio? L’autore
è dell’opinione che ciò non sia solo possibile, ma doveroso e ne traccia i punti
essenziali in uno spirito di grande obiettività.
Notizie dalle comunità
VERONA
Domenica 27 marzo si è avuta una riunione di chiesa per l’esame della relazione
su « La Chiesa e la non-violenza », proposta
dal Sinodo alle Chiese.
Procedono intanto le riunioni dei gruppi
di studio biblica, sul Sermone sul monte.
Si sta alacremente lavorando al riordino
della biblioteca, sia come sistemazione sia
come aggiornamento, e speriamo che questo
servizio sia utile a molti, per chiarificare la
nostra fede e testimonianza.
Alcune notizie comuni alla comunità ’abbinata’ di Mantova : il 20 marzo si è avuto
un simpatico scambio di pulpito con il past.
Valdo Corai, della Chiesa battista di Ferrara, che siamo stati lieti di avere fra noi; un
buon gruppo di veronesi e di mantovani si
sono recati a Brescia per ascoltare la conferenza ivi tenuta dal prof. Valdo Vinay su
« Compiti delle Chiese evangeliche dopo il
Concilio Vaticano II »; a pasquetta, un nostro gruppo ha partecipato a un incontro del
Triveneto evangelico, presso la Chiesa battista di Marghera, ove il past. Renzo Bertalot introduceva la conversazione sul tema :
« Il dialogo »; e per il 23-25 aprile parteciperemo al convegno di comunità ad Agape.
ili R cordiamo, oltre a questi articoli,
due agili volumetti: l/umanesimo sociale
di Calvino {Claudiana, Torino 1964, L. 600Ì
e Calvin, prophète de Cere industrielle (Labor et Fides, Genève 1964); entrambi, proprio in base a un solido riferimento storico,
sono pieni ad ogni pagina di concrete e
illuminanti indicazioni per chi vuole vivere
MANTOVA
nella tensione della fede
quotidiani problemi del denaro in.d.r.).
iiiiMiiiliiiliiiniiiiiiiiimiiii
1 più « laici » e
Oltre alle notìzie comuni a Verona, segnaliamo la buona attività dell’Unione giovanile; mensilmente i nostri giovani hanno una
riunione di studio biblico con un gruppo
della FUCI. Un gruppo di sorelle si prepara
a partecipare, a Verona, al convegno femminile del 3° distretto la domenica 17 corr.
I OHiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiimiiiimiiiiiiimiiimiiiiimiiiiiKi
iiiiiiiiiiimimiiiiiiiiiiiiiiiriitiimiiiMiti
NOTIZIE
F. Ü. .V
Attività giovanile
Le nostre comunità hanno dedicato aU’atlività giovanile, organizzata dalla FUV, la
colletta della Domenica delle Palme. Ecco
alcune notizie sulla vita gio'Vanile, desunte
d-alPultima circolare del segretario nazionale della FUV, past. Giorgio Bouehard.
In iprimo luogo si richiama l’attenzione
sui cumipi e i congressi che si svolgeranno
la prossima estate; di particolare importanza tre riunioni che si terranno in agosto a
S. Severa;
— 3.13 agosto: Campo studi della Gioventù evangelica italiana, sul tema: Il sacerdozio universale oggi; « in un tempo di
clamorosa clericalizzazione del cristianesimo
e della società, si vogliono riesaminare i
fondamenti dell’uguaglianza dei credenti davanti a Dio e della loro comune, « laica »
responsabilità verso il mondo ».
— 14 agosto: Congresso FUV.
— 15-17 agosto: VI Congresso della Gioventù evangelica italiana, sul tema: La responsabilità dei giovani. « Sarà un congresso imiportaute, perchè avrà luogo un anno
dopo il Congresso Evangelico e un anno pri.
ma dell’Assemiblea costituente della Federazione Protestante Italiana: in questo periodo derisivo per le sorti della minoranza
F. U. V. ■ GRUPPO VALLI
Incontro di primavera
Castagneto (Villar Pellice), 24-25 Aprile 1966
Anche quest’anno i giovani delle Valli Valdesi sono invitati a partecipare numerosi al nostro incontro di primavera. Ecco il programma
dettagliato :
DOMENICA 24 APRILE
ore 16,— : apertura del Convegno. Studio informativo sulla attuale
situazione giuridica degli obbiettori di coscienza. i processi.
I progetti di legge per il loro riconoscimento.
ore 19,30: cena in comune. Breve culto. Serata ricreativa: proiezione
di un film connesso con il tema del convegno.
LUNEDI’ 25 APRILE
ore 8,— : colazione. Breve culto.
ore 9,— : « La testimonianza del giovane credente di fronte al problema della violenza ». Tavola rotonda. Discussione di
gruppo.
ore 12,30: pranzo.
ore 14,30: relazione di gruppi. Discussione generale ed eventuali mozioni finali. Giochi all’aperto e canti.
ore 17,— : chiusura del Convegno.
NOTE AL PROGRAMMA
— Quota per l’intero convegno L. 1.600 (cena, pernottamento, colazione e pranzo). Chi desidera pernottare al Castagneto è pregato di portarsi le lenzuola c la federa.
— Dalla Val Chisone è previsto un pullman che raccoglierà i partecipanti lungo la strada, soltanto se le prenotazioni saranno sufficienti.
— Le prenotazioni devono essere fatte presso il Past. Alberto Taccia
(Angrogna), tei. 91.4.44.
ROMA
lilcurdo (li {rneslo Buonaiuti
nel lì aonivefiario della morie
evangelica nel nostro paese, i giovani devono valutare chiaramente la situazione, le
prospettive e i compiti ohe ci stanno davanti
e decidere .se la gioventù debba o no svolgere un’azione propulsiva nell’opera di raggruppamento del protestantesimo italiano e
nella ricerca delle nuove vie della sua testimonianza )). Allo scopo di favorire una
buona preparazione alla discussione congressuale, sono state preparate e distribuite
delle resi preliminari (pubblicate sul numero di apri.e di « Gioventù Evangelica »),
e si chiede a ogni Unione di esprimere in
merito, possibilmente con un ordine del
giorno.
Fra le attività FUV, segnaliamo la pubblicazione dei Quaderni FUV - GEM - MGB
- MCS; è uscito ora quella preparato da
Aldo Comba su Le parabole di Gesù, annunzio del Regno che viene, appello ai credenti, mentre è stato ristampato —■ grazie
al generoso aiuto del Movimento giovanile
batt;.sta — il quaderno di Sergio Rosta,gno
su Geremia. Tutti i Quaderni, nelle loro
varie « serie », sono disponibili presso la
FUV (G. Boucliard, Via Pavone 2/A, Bancìette, Torino), a L. 250 la copia (salvo
quaderno doppio « La grande evolta », che
costa L. 500).
Nel mese di aprile è stalo pubblicato un
numero speciale di « Gioventù Evangelica »,
quasi interamente dedicalo alle vocazioni
pastorali. Segnaliamo e raccomandiamo vivamente a tutti questo bel numero, ebe affronta un problema vitale per la nostra
chiesa. Quanto alla campagna abbonamenti,
non si b lontani dal traguardo che ci si era
prefissato. Alle Unioni giovanili si raccòmanda li estendere l’uso già avviato in
qualche -uogo, d: abbonare per il resto dell’anno i nuovi confermali.
Si constala pure, con allegrezza, che parecchie Unioni hanno preso sul serio l’invito di organizzare un’opera di oolportaggio
capillare per la dilfusionc della stampa evan.
gclica e in particolare delle opere della
Claudiana nelle nostre famiglie; tale lavoro
ha già avuto risultali piuttosto incoraggianti.
Continua la raccolta di offerte prò scuola-officina del Servizio cristiano a Blesi e
prò .Asilo evangelico di Pachino; ma i giovani sembrano condividere talvolta la renitenza dei loro maggiori a comunicare « al
centro » i loro dati...
Sabato 16 Aprile alle 18, neH’AuPv
Magna dellp„ Facoltà Valdese di Teoio
già, la Prof.ssa Marcella Ravà ha tenuto una conferenza sul tema : « Le
esperienze fondamentali di Ernesto
Buonaiuti » ( nel 20“ anniversario della
scomparsa).
Con intensa commozione abbiamo
ricordato al Centro Evangelico di Cui
tura la nobile figura del professore e
scrittore E. Buonaiuti. In anni di dure
conflitto spirituale con le autorità del
la sua chiesa di origine e dello state
concordatario, fu uno storico teso ne,
desiderio di una ricostruzione più esat
ta della storia del cristianesimo, fu
pioniere di un rinnovamento ecumenico della vita individuale e « associata >,
delle chiese, che a Cristo si appellano.
Ernesto Buonaiuti fu un’anima sensibile alla ricerca delle vene più vive
del cristianesimo dal paolinismo al
l’agostinianesimo, da Cxioacchino da
Fiore al giansenismo. Non sempre fu
equanime nella trattazione del luteranesimo e del calvinismo, ma il suo soggiorno nell’Università di Losanna le
illuminò di riconoscenza e gioia spirituale verso quei professori protestanti
di teologia, che lo accolsero con fraternità, senza chiedergli le sue carte,
come egli ricorda nella sua autobiografia « Pellegrino di Roma ». Molti di
noi ricordano l’ardore che egli comunicava nelle sue lezioni tenute alry.M.C.A. e l’allegrezza con la quale
ripeteva in greco il canto dell’agape
(I Cor. XIII).
La Prof.ssa Marcella Ravà preparò
anni or seno una completa bibliografia
del Buonaiuti (Ed. La Nuova Italia Firenze) e il Prof. Valdo Vinay pubblicò nel 1956, nella Collana della Facoltà Valdese di Teolcgia, il prezioso
volume con il titolo : « Ernesto Buonaiuti e l’Italia religiosa del suo tempo », edito dalla Claudiana.
Lezioni pubbliche della Facoltà
Ricordiamo le conferenze pubbliche
della Facoltà. Il Prof. Valdo Vinay ha
parlato il 26 marzo sul tema : « Compiti necessari delle chiese evangeliche
dopo il II Concilio Vaticano» (copie
della cenferenza sono in vendita a
L. 150). Il Prof. Bruno Corsani il 2
aprile ha trattato ■ « Charisma nel
Nuovo Testamento e l’attuale discussione sui ministeri ».
Le prossime conferenze saranno tenute dal Pref. Augusto Armand-Hugon
il 23 aprile alle ore 18 sul tema : « Validità del Valdismo oggi » e dal Prof.
Amedeo Molnar, della Facoltà « Comenius » di Praga, il 30 aprile alle ore
18 sul tema : « Giovanni Hus e il suo
Appello a Gesù Cristo ».
Centro Evangelico di Cultura
Nell’ Aula Magna della Facoltà si
svolgeranno le conferenze del CEC.
Ricordiamo fra le ultime quella del
pastore Dottor Renzo Bertalot, da
Venezia, su Ugo Janni, nella quale
l’autore ricordava la nobile ed ecumenica figura del pastore valdese aquilano, che provenendo dal vecchio cattolicesimo, orientò parte dell’cpinione
della chiesa valdese versa il « pancristianesimo » e verso un apprezzamento critico della tradizione della chiesa
nelle linee rappresentate in Germania
da Federico Heiler e in Italia dal vescovo Bonomelli. Ugo Janni sentì vivamente la vocazione del valdismo
preriformato nella sua funzione di fermento evangelico nella vita spirituale
italiana. Le sue opere « Teosofìa »,
« Corpus Domini », « L’autorità e la
fede », « Ultra » e la intera serie della
sua rivista « Fede e vita » hanno lasciato una traccia indimenticabile nel
ncstro ambiente.
Carlo Gay
if
le
S(
l£
n
P
le
T
si
V
TJ
e1
le
B
il
li
\l
Si
d
n
■c.
y
n
11
c
B
d
V
d
fi
L
d
P
q
s
h
CI
n
P
il
S(
g
n
g
S(
è
d
C(
a:
n
tf
b
li
6'
Si
S(
s.
cl
V
L
S
ir
cl
tt
P
U
d
fi
o;
ir
C(
cj
k
ai
rt
s<
ri
ir
q
p
n
n
Ù
SI
n
re
k
C(
le
P'
P
il
Vi
Zi
n
g
sc
u
m
SI
d;
st
3
21 aprile 1966 — N. 16
pag. 3
IMMORTALITÀ’ DELL'ANIMA 0 RESURREZIONE oEi MORTI PanoraHia dsl cristianesimo
La morte di Socrate e qoella di Cesò :
doe peosiert,
doe vite a coolrooto
evangelico
L'articolo che segue è un paragrafo di
uno studio del prof. Oscar Cullmann:
« Immortalità deiranima o resurrezione
dei morti — La testimonianza del Nuovo Testamento », pubblicato su « Protestantesimo » 2/1956.
Neirimpressionante descrizione della mor*
te di Socrate data da Platone nel « Fedone »,
leggiamo quanto di più sublime sia mai stato
scritto sull’immortalità dell’anima. La riserva,
la prudenza scientifica, la deliberata rinuncia
ad ogni dimostrazione matematica, conferiscono alla sua argomentazione un valore mai superato.-«Conosciamo le ragioni esposte dal filosofo in favore deU’immortalità dell’anima.
11 nostro corpo non è che un rivestimento esteriore, il quale, durante il tempo in cui viviamo, impedisce all’anima di muoversi liberamente e di vivere secondo la sua natura
eterna. Impone all’anima una legge che non
le si addice. Così l’anima si trova rinchiusa
nel corpo come in una camicia di forza, come
in una prigione. Ma la morte è la grande
liberatrice. Libera l’anima dalla prigione e
la riconduce nella sua patria eterna. Poiché
corpo e anima appartengono a due mondi distinti la distruzione del corpo non significa
distruzione dell’anima, come un’opera d’arte
non può essere distrutta se muore l’artista
che l’ha fatta. Benché gli argomenti in favore deirimmortalità dell’anima non abbiano per Socrate stesso l'importanza che ha
una dimostrazione per un teorema matematico, raggiungono tuttavia nel loro campo il più
alto grado di validità e rendono la immortalità così probabile da farla divenire per l’uomo « un rischio desiderabile ».
Il grande Socrate non ha soltanto insegnato questa doitrina quando, nel giorno della
sua morte esaminava coi discepoli gli argomenti filosofici in favore dell’irnmortalità
dell’anima. In quel momento egli l‘ha anche
vissuta. Ha fatto vedere che, occupandosi
delle verità eterne della filosofia, serviamo
fin da ora la liberazione della nostra anima.
La filosofia ci permette di penetrare nel mon.
do eterno delle idee al quale appartiene l’anima e di liberarla così dalla prigionia del corpo. La morte non farà che portare a termine
questa liberazione. E Platone ci narra come
Socrate, con una calma ed una serenità assoluta vada incontro alla morte. L’orrore ne é
completamente assente. Socrate non può temere la morte perchè essa ci libera dal corpo. Chi la teme, dà prova, secondo il suo
insegnamento, di amare il corpo e di essere
schiavo del mondo visibile. La morte è la
grande amica delFanima. Così insegna, così
muore, in mirabile armonia con il suo insegnamento. ruomo che personifica il genio
greco ili. quello che di più nobile.
E orr vediamo come muore Gesù. Nel Get
semani egb sa che la morte é per lui immi
nente, come Socrate nel giorno della sua mor
te attende la morte. Gli Evangelisti sinottici
offrono in complesso un resoconto concorde
Gesù cominciò a a essere spaventato e angosciato » scrive Marco (14. 34). « L’anima mia
é oppressa da tristezza mortale » dice Gesù
ri discepoli. Egli è così completamente uomo
da partecipare in pieno alla paura naturale
della morto i he deve aver sentito in modo
molto più lerrihilo degli altri, come Figliuol
dell’uomo e Servo di Dio. Ha paura: non
come un vile, degli uomini che lo uccidono,
ancora meno dei dolori che precedono la
morte, ma della morte in sé. Perchè la morte, per lui. non. è cosa divina. E’ cosa orribile. in questo momento non vuole essere
solo. Sa che ìi Padre lo assiste; come in tutta la sua vita si rivolge a Lui anche in quel
momento decisivo. Si rivolge a Lui con la
sua paura per la grande nemica. Se la teme
è in quanto nemica di Dìo. E’ perfettamente
inutile voler eliminare dai nostri racconti
evangelici la paura di Gesù. I nemici del Cri.
stianesìmo che già dairantichità avevano mes.
so in evidenza il contrasto tra la morte di
Socrate e quella di Gesù, hanno visto più
chiaro dei commentatori cristiani. Gesù trema
veramente davanti alla grande nemica di
Dio. Non vi è nulla in lui della serenità di
Socrate che tranquillamente va incontro alla
morte come a un’amica. Gesù implora Dìo
che gli risparmi di passare attraverso la morte. Già in precedenza sapeva che era suo com.
pito subirla, già in precedenza aveva detto
la parola: « V’è un battesimo del quale ho
da essere battezzato: e come sono angustiato
finché non sia compiuto! » (Le. 12, 50). Ma
ora che la nemica di Dio gli sta davanti,
Implora Dio di cui sa l’onnipotenza : « Ogni
cosa ti è possibile; Aallontana da me questo
calice! » (Me. 14, 36). E quando aggiunge:
« Ma pure, non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi » non significa che in ultima
analisi ha considerato la morte amica, liberatrice come lo ha fatto Socrate. No, vuole
solo dire : se per tua volontà questa cosa orribile, la morte, mi deve capitare, mi sottometto a questo orrore.
Gesù sa che la morte in sè e pei sè, in
quanto nemica di Dio, significa, prima di
Pasqua, isolamento completo. Perciò implora Dio; non vuole restare solo di fronte alla
nemica di Dio. Sa che la separazione da Dio
fa parte dell’essenza della morte. Chi è nelle
sue mani non è più nelle mani di Dio. è
nelle mani della sua nemica. Gesù vorrebbe
restare legalo a Dio come lo è stato durante
la sua vita terrena. In questo momento non
cerca soltanto l’aiuto di Dio, ma anche quello dei suoi discepoli. Spesso infatti interrompe la sua preghiera per raggiungere i suoi
più intimi che si sforzano di lottare contro
il sonno por non trovarsi a dormire quando
verranno ad arrestare il loro maestro. Si sforzano ma non vi riescono e Gesù Jeve continuare a svegliarli. Perchè vuole che essi veglino? Per non essere solo. Neppure dai discepoli, dei quali pure conosce la debolezza
umana, vuole essere abbandonato, quando la
morte, la terribile nemica di Dio, si abbatte
su lui. Vuole essere circondato dalla vita,
dalla vita che è nei suoi discepoli. « Non siete
stati capaci di vegliare meco un’ora sola? »
Si può immaginare più grande contrasto
dì quello che esiste tra la morte di Socrate
e quella di Gesù? Socrate, come Gesù, nel
giorno della morte è circondato dai discepoli
ma con essi discute in sublime serenità sulla
immortalità; Gesù qualche ora prima della
morte è là, tremante e implorante i discepoli di non lasciarlo solo. L’Epistola agli
Ebrei che più di ogni altro scritto del Nuovo Testamento sottolinea la piena divinità
(cap. I, 10), ma anche la piena umanità di
Gesù, nella descrizione della sua angoscia
provata davanti alla morte, va oltre il racconto dei tre sinottici. Nel cap. 5,7 dice infatti che Gesù rivolge a colui che poteva salvarlo le sue preghiere e le sue supplicazioni
ft con gran grida e con lacrime ». Secondo
l’Epistola agli Ebrei Gesù ha dunque gridato e pianto dinanzi alla morte! Là Socrate
che tranquillo e sereno parla della immortalità deU’anìma, qui Gesù che grida e
piange.
E poi la scena della morte. Con calma
maestosa Socrate beve la cicuta. Ma Gesù
c( grida » le parole del Salmo : « Dio mio,
Dio mio perchè mi hai abbandonato? » e
con un altro grido inarticolato muore (Me.
15,37). Questa non è la « morte amica ». E’
la morte in tutto il suo spaventoso orrore. E’
veramente « Vultimo nemico » di Dio. Cosi
la definisce Paolo in I Cor. 15,26 e in questa definizione appare tutto il contrasto tra
il pensiero greco e quello giudaico e cristiano. Anche l’autore della Apocalisse giovannica, usando altre espressioni, considera la mor.
te come l’ultimo nemico, nell’affermare che
alla fine essa sarà gettata nello stagno di
fuoco (Apoc. 20,14).
Essendo nemica di Dio, la morte ci separa
da lui che è vita e creatore di ogni vita. Gesù
che è così unito a Dio, più unito di quanto
lo può essere alcun altro uomo, deve sentire
proprio per questo più di ogni altro uomo
quanto sia spaventosa la morte. Essere nelle
mani della grande nemica di Dio significa,
prima di Pasqua, essere abbandonati da Dio.
Gesù deve provare in modo infinitamente
più intenso di ogni altro uomo, l’isolamento,
la separazione da Dio che in fondo è la sola
situazione veramente da temere. Perciò grida
col Salmista a Dìo : « Perchè mi hai abbandonato? ». In quel momento è nelle mani
della grande nemica di Dio. Dobbiamo essere
grati all’Evangelista di non aver attenuato
nulla in questa descrizione.
Nulla meglio di questo confronto tra la
morte di Socrate e quella di Gesù può indicarci la differenza radicale tra la dottrina
greca delTimmortalità dell’anima e la dottrina cristiana della resurrezione. In quanto
è realmente passato attraverso la morte in
tutto il suo orrore, non solamente col corpo
ma anche coH’anima (« Dio mio, perchè mi
hai abbandonato? ») Gesù deve essere per i
primi cristiani, che vedono in lui il Redentore, colui che trionfa sulla morte per mezzo
della sua stessa morte. Dove la morte è considerata nemica di Dìo non vi può essere
alcuna « immortalità ». Bisogna piuttosto
parlare dell’accadimento oggettivo del fatto
di Cristo, bisogna parlare di una storia della
salvezza il cui centro e la cui fine è la vittoria sopra la morte. Egli non può riportare
questa vittoria continuando a vivere come
anima immortale, cioè in fondo senza morire.
Può vincere la morte solo morendo realmente, entrando realmente nel dominic della
morte, la distruttrice della vita, nella separazione da Dio. Se si vuol vincere qualcuno
bisogna infatti recarsi nel suo proprio dominio. Chi vuol vincere la morte deve morire, ripeto : veramente cessare di vivere, non
continuare a vivere come anima immortale,
ma perdere il bene più prezioso che Dio ci
ha dato : la vita stessa. Per questo Marco,
che pure vuol presentare Gesù come Figlio
di Dio, non ha tentato di attenuare l’aspetto
orribile e così umano della morte di Gesù.
Se da questa reale morte deve sorgere la
vita, è necessario un nuovo atto creatore di
Dio che chiami alla vita non solo una parte
dell’uomo, ma l’uomo tutto intero, l’uomo
iimiiiiiimiiiiiimM» .1
Il Moderatore Giampiecolì
in visita a Buenos Aires
Il Pastore Neri Giampiccoli ha svolto in questa città un’attività intensa
nonostante il suo soggiorno sia stato
solo di poco Più di tre giorni e, senza
dubbio, la sua visita sarà ricordata
per molto tempo da chi ha avuto l'opportunità di venire in contatto con
lui.
Venerdì i8 marzo pronunciò il messaggio centrale durante l'atto d’inaugurazione dei corsi della Facoltà Evangelica di Teologia di Buenos Aires,
messaggio che ebbe come titolo « Missione, Ministeri e Struttura della Chiesa » e che fu molto apprezzato dal
numeroso pubblico presente all’atto.
Sabato 19 partecipò a una riunione
del Concistoro della piccola Chiesa
Valdese di Buenos Aires, durante la
quale si scambiarono idee sui problemi che riguardano questa congregazione e in particolare sulle relazioni fra
il ramo europeo e Quello sudamericano
della Chiesa Valdese.
Suscitò particolare interesse domenica 20 un'esposizione, seguita da uno
scambio di idee, sulle forme d'integra
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
che Dio ha creato e che la morte ha distrutto. Per Socrate e Platone non vi è bisogno
di un atto creatore, perchè il corpo per essi
è malvagio e non deve continuare a vivere,
mentre invece la parte che deve continuare
a vivere, l’anima, non muore affatto. Se vogliamo comprendere a fondo la fede cristiana nella resurrezione, dobbiamo fare astrazione daH’idea greca secondo cui la materia,
il corpo, sarebbe malvagio e dovrebbe essere
distrutto, sicché la morte del corpo non significherebbe per nulla la distruzione della
vera vita. Per il pensiero cristiano (e giudaico), la morte del corpo significa veramente
distruzione della vita creata da Dio. Il pensiero cristiano non fa alcuna differenza : anche la vita del corpo è vera vita. La morte
è la distruzione di tutta la vita creata da
Dio. Perciò è la morte — e non il corpo —
a dover esser vinta dalla resurrezione.
Solo provando, con i primi cristiani, tutto
l’orrore della morte, solo prendendo sul serio la morte, possiamo comprendere l’allegrezza della comunità primitiva nel giorno
della Pasqua. Possiamo capire perchè tutta
la vita e tutto il pensiero del Nuovo Testamento siano dominati dalla fede nella resurrezione. La fede nelTimmortalità dell’anima
non è fede in un nuovo atto creatore di Dio.
Immortalità, in fondo, non è che affermazione negativa : l’anima non muore (continua semplicemente la sua vita). Resurrezione è affermazione positiva : l’uomo intero,
realmente morto è richiamato a vita per mez.
zo dì un nuovo atto creatore di Dio. E’ accaduto qualche cosa : un miracolo creatore! E
questo perchè prima era accaduto qualche
cosa d’altro, qualche cosa di orribile; una
vita creata da Dio era stata distrutta.
Per la Bibbia la morte non è una cosa
bella, non lo è nemmeno la morte di Gesù.
La morte è proprio come la si rappresenta :
uno scheletro che emana odore di putrefazione. La morte di Gesù è brutta come l’ha
dipinta nel Medioevo il grande pittore Griinewald. Il quale ha saputo dipingerle accanto, in modo unico, incomparabile, la grande vittoria, la resurrezione di Cristo : Cristo col nuovo corpo, il corpo della resurrezione. Chi dipinge una morte bella, non sa
dipingere la resurrezione. Chi non ha afferrato l’orrore della morte non può ripetere
l’inno di vittoria di Paolo : « La morte è stata sommersa dalla vittoria! 0 morte dov’è la
tua vittoria? 0 morte dov’è il tuo dardo? »
(1 Cor. 15: 54). Oscar Cullmann
Istituto Artigianelli Valdesi
TORINO
L’Isíllutü ArLigianelli Valdesi, rimodernato di recente in oocaisione del centenario
dell’attuale sede, dispone in questo momento di un certo numero di posti liberi e
di alcune offerte di lavoro per apprendisti
L’Istituto è aperto ai giovani che abbiano
compiuto il quindiicesimo anno di età, che
provengano da famiglia evangelica e desiderino avviarsi ad una attività artigianale
o tecnica.
I giovani ammessi vengono collocati presso ditte della Città esercenti rattività scelta dal ragazzo e frequentano le scuole serali
di avviamento professionale nel ramo più
idoneo ad ottenere un perfezionamento nel
mestiere «tesso.
II funzionamento ddristituto è quindi
quello di un convitto in cui l’attività professionale viene svolta all’esterno sotto la
vigilanza dèi Direttore che mantiene periodici contatti con la Direzione delle Scuole e
con le Ditte presso cui i giovani imparano il
loro mestiere.
Per le modalità necessarie all’accettazione e le relative condizioni rivolgersi al Direttore Sig. Girardi Bruno presso la sede
dell’Istituto, Via BerthoUet 34, Torino.
zione alla Chiesa Valdese di alcune
comunità straniere in Italia. Assistettero alla riunione alcuni membri del
Concistoro e membri di Chiese Riformate d’Argentina e l’esposizione del
Signor Moderatore fu seguita con attenzione per il fatto ohe alcune delle
Chiese rappresentate sono minori e
cominciano a sentire l’ansia d’integrarsi fra loro o d’integrarsi a qualche
comunità evangelica già ben radicata
qui per superare un isolamento sempre soffocante.
Qualche ora prima, la stessa domenica 20 marzo, durante il mattino, il
Pastore Giampiccoli aveva pronunciato il sermone durante il culto che la
terza domenica di ogni mese tengono
in comune la Chiesa di lingua francese, quella Svizzera-tedesca e quella
Valdese. La sua insistenza sulTazione
missionaria della Chiesa al giorno
d’oggi servi a rafforzare un concetto
che solo recentemente ha incominciato a essere compreso nella sua giusta
misura dalla maggior parte dell’evangelismc rioplatense.
Spagna è attesa con buona speranza la nuova legislazione che dovrebbe dare alle Chies'* Protestanti il diritto a una esistenza legale, un diritto con molte limitazioni, ma che
necessariamente porterà a nuove concessioni
per quanto concerne la loro attività.
Nuove possibilità di contatti con il cattolicesimo sono segnalati ovunque. Nel Portogallo un vescovo anglicano è stato invitato
a parlare sull’ecumenismo dinanzi a 500
cattolici; in Spagna vi sono colloqui frequenti a tutti i livelli. Mentre nel Portogallo è allo studio la creazione di un Consiglio Nazionale delle Chiese Evangeliche, in
Italia il Congresso di Roma del maggio 1965
ha deciso la costituzione di una' Federazione
delle Chiese Evangeliche.
3. - I paesi dell’Europa orientale comunista.
In questa zona vi è una grande diversità
di situazioni. Da una parte il resoconto parla
della Romania, dove le chiese ortodosse e
evangeliche svolgono la loro attività in una
atmosfera di completa libertà religiosa, e sono
ancora parte integrale della vita nazionale;
della Polonia che segnala numerose visite
di gruppi di delegati evangelici provenienti
dall’estero; della Jugoslavia, dove i cattolici
pubblicano un giornale bi-mensile, che ha
100.000 lettori di tutte le confessioni; della
Cecoslovacchia, dove circa 3.000 persone era.
no presenti alle celebrazioni per il 550® anniversario della morte di Giovanni Huss.
D’altra parte, ecco la Germania comunista
dove in molte regioni soltanto un piccolo
numero di bambini vengono battezzati e confermati; la grande maggioranza essendo invece presentati dai genitori alle cerimonie
sostitutive istituite dallo Stato : « la consacrazione del nome » e a la consacrazione dei
giovani ». Le chiese stanno studiando una
riforma radicale della confermazione quale
è stata praticata fin’ora. D’altronde la struttura stessa della chiesa si è modificata ed assume le ben note caratteristiche di una diaspora.
Della Russia il resoconto non dice nemmeno una parola.
Asia
L’impressione generale data dalla lettura
del resoconto è quella di una intensa attività,
tanto sul piano sociale che su quello più
strettamente religioso, per quanto concerne
le chiese che si trovano nei paesi dove è loro
concessa la possibilità di organizzare liberamente la loro testimonianza; e questa loro
azione si estende spesso ad altri paesi, tanto
che il numero dei missionari asiatici che
evangelizzano fuori della propria patria (in
Asia e in Africa) aumenta ogni anno. Una
parte delle iniziative delle chiese asiatiche
sono sostenute finanziariamente da organizza,
zioni internazionali.
Ecco alcuni esempi di questa molteplice
attività. Nel Giappone la pubblicazione di
libri di autori cristiani giapponesi incontra
un notevole successo, e la Società Biblica ha
distribuito più di 4 milioni di copie della
Bibbia 0 parti di essa nel 1964. L’Associazione Giapponese per l’Aiuto ai Lebbrosi^ ha
raccolto i fondi necessari per un centro di
cura in India, che sarà affidato a 16 dottori
e infermiere giapponesi. Sono stati programmati simili centri anche per la Thailandia e
il Nepal. Secondo le ultime statistiche vi sono
ne« Giappone 500.000 evangelici e 300.000
cattolici.
Nella Corea vi sono stati nuovi ¿viluppi per
le emissioni religiose alla radio e per la pub.
blicazione della letteratura cristiana. NelTultimo decennio le chiese del Taiwan (Formosa) hanno più che raddoppiato il numero dei
loro membri e 30.000 persone hanno preso
parte alle celebrazioni organizzate per il centenario dell’arrivo dei primi missionari : il
corteo per la fiaccolata era lungo parecchi
chilometri.
In Hong-Kong i cristiani rappresentano il
9,1 per cento della popolazione, con un totale di 130.000 membri. L’Unione delle Chiese Cristiane ha fondato un settimanale prote.
stante, unico del genere nella colonia. A Singapore e nella Malesia, le chiese non hanno
esitato a stabilire dei contatti con quelle del.
Vlndonesia, e cercano in vari modi di por fine
alla tensione che esiste fra questi paesi. Nel
campo delle relazioni interconfessionali vi so.
no stati contatti abbastanza frequenti fra protestanti e cattolici, e più di 1.000 persone
presenti ad una grande riunione ecumenica
nel maggio 1965.
Sebbene la guerra del Vietnam abbia paralizzato seriamente lo sviluppo delle chiese
cristiane, gli aiuti generosi delle chiese di
altri paesi cristiani, organizzati e coordinati
dal Servizio Cristiano dell’Asia, sono stati per
le popolazioni locali una testimonianza cri.
stiana efficace, tanto nel Nord che nel Sud.
In India il Congresso Eucaristico Cattolico
di Bombay ha attirato l’attenzione di molti
indiani sul cristianesimo in generale. Nell’ambito del congresso è stata organizzata una riunione pubblica alla quale hanno partecipato
oratori cattolici, protestanti e ortodossi. Sono
segnalati sforzi ragguardevoli per aumentare
«a pubblicazione di libri cristiani, e la fusione di 3 scuole di teologia ha reso possibile
la creazione della Facoltà di Teologia dell’India del Nord. Al tempo stesso si sono fat.
ti dei progressi imperlanti verso l'unione delle chie.se protestanti, tanto nel Sud che nel
Nord. In questa regione la data proposta per
l’unione definitiva è il 1969.
Nel Pakistan Occidentale una vasta opera
assistenziale è stata organizzata dal Consiglio
delle Chiese Cristiane in favore dei profughi
della guerra mentre del Pakistan Orientale
esso spera coslruire 1500 case per le vittime
del ciclone, e per i profughi della tribù dei
Garo, che sono ora tornati nel loro paese,
ma stentano a ricostruire le loro case ed a
riorganizzare lo sfruttamento dei loro poderi.
A questo quadro di attività che lascia prevedere nuovi sviluppi, e numerose possibilità
di testimonianza cristiana, contrastano le con
dizioni in cui operano molte altre chiese in
Asia, dove il cristianesimo incontra l’opposizione dei comunisti, oppure dei buddisti e
maomettani. Questa opposizione si manifesta
raramente in forma assoluta come nella Cina
comunista (della quale d’altronde si sa poco,
se non che la chiesa esiste e che nella Facoltà di teologia vi sono attualmente 85 studenti), però è spesso un ostacolo molto serio
all’opera missionaria cristiana.
Delle 16 provinole della Cambogia 8 sono
senza missionari cristiani. Legalmente non vi
sono restrizioni imposte alle missioni, ma per
ragioni politiche viene rifiutato il visto ai
missionari americani, e alla fine del mese di
luglio 1965 vi era in quella regione un solo
missionario di origine francese. La scuola biblica con 20 studenti, un centro per la gioventù e le altre attività della chiesa continuano con personale indigeno.
La decisione del governo della Birmania di
prendere in mano tutte le scuole private
(maomettane, buddiste e cristiane) ha obbligato le chiese a modificare alquanto le loro
attività in quel settore. Le relazioni con altre chiese e con le organizzazioni ecumeniche
sono state difficili, perchè il governo non ha
concesso ai birmani i passaporti necessari, e
alle delegazioni straniere che hanno visitato
quelle chiese sono stati concessi dei visti della
durata massima di 24 ore.
Le condizioni politiche tumultuose della
Arabia meridionale e delT/rag non hanno
favorito la evangelizzazione di quei paesi. Ad
Aden 2 maomettani sono stati battezzati e il
numero dei cristiani nella regione è salito a
35. Nell’Iraq molti cristiani hanno deciso di
emigrare a causa dell’incertezza della situazione. In Israele, dove vi sono state dimostrazioni violente contro i Giudei Messianici (cioè
i convertiti al cristianesimo), il Consiglio del.
le Chiese Cristiane ha domandato una maggiore protezione per coloro che desiderano
adorare Dio secondo la loro coscienza. Una
scuola secondaria missionaria è stata chiusa
per ordine del governo. In Turchia una maggiore aderenza ai principi fondamentali della nuova costituzione sembra iniziare una
era di maggiore libertà per i predicatori del
Vangelo.
Eppure in questi paesi, dove le missioni incontrano tensioni e opposizione aperta e spes.
so ufficiale, vi sono anche aspetti positivi :
nuove iniziative e notevoli sviluppi. Per esem.
pio nelT/ran in un anno sono state vendute
67.000 Bibbie e porzioni delle Sacre Scritture,
e un corso biblico per corrispondenza ha rag.
grappato circa 10.000 studenti.
iiniiiiimiiimiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiuiiMiiimiiimi'^oimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiminiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiimiiiiiiiMiiiiNiiiiiim
RICORDANDO
tre Diaconesse
Fra i numerosi ricordi di infanzia e della
prima giovinezza (senza contare Vetà matura ) mi tornano spesso alla mente tre figure
altrettanto caratteristiche quanto diverse che
ho riveduto, quasi giornalmente, per molti
lustri e che sono scomparse da noi ma rimaste vive nel ricordo e nella riconoscenza: Suor
Alice Beney, la prima direttrice del Rifugio
Re Carlo Alberto che amava tutti meno i...
pigri, e presso la quale ero un po’ staffetta
dell’allora Presidente della CIOV e tnio preside che mi raccomandava paternamente di
non dimenticare nella po..., nella po..., nella
"poche restante" il bigliettino per Soeur
Alice.
Suor Maddalena Tourn, meno familiare al
primo incontro,^ ma sempre gentile, seppure
indaffarata senza tregua, nel Suo molteplice
compito di diaconessa, caduta sulla breccia
in piena attività di servizio; ed ora Suor
Emilia Bertinotti che è stata richiamata a
più alto servizio nella Casa Ospitale di St.
Loup dove era stata riaccolta dopo un lungo
periodo di attività per un meritato riposo;
qui si è spenta come una candela che ha
illuminato della Sua luce tutta la Sua esistenza; altri La ricorderà più degnamente
ma mi sia concesso di recare qui l'espressione della riconoscenza affettuosa di molti lontani e vicini che non La dimenticheranno.
;• y
CASA EVANGELICA
per vacanze estive
S. MARZANO OLIVETO
(Asti)
Rip
oso lu comuoione
Presso la Casa Evangelica in S. Marzano Olivete (Asti), col prossimo mese di
luglio, sarà possibile trascorrere un periodo di vacanza godendo i benefici del riposo fisico e la gioia della vita comunitaria.
Nella pace e nella serenità di codesta
Casa — ohe ai trova in una amena e salubre
zona collinare — si ha la possibilità di
fare la preziosa esperienza della comunione fraterna. Chi vi soggiorna, da solo o
con la propria famiglia, può gustare la
realizzazione della affermazione del Salmista : « Ecco, quanl’è buono e quant’è piacevole iclhe fratelli dimorino aesieme! »
(Salmo 133).
La Casa Evangelica in S. Marzano Olivete non va confusa con una pensione nel
senso comune; essa è e vuole essere un luogo dove i credenti in Gesù possano trovare ripo.i'o per il corpo e pace per lo spirito vivendo assieme, « d’un sol citore e di
un’anima sola » ( Atti 4: 32).
Purtroppo i posti disponibili sono pochi ;
perciò è necessario che chi desidera soggiornare si prenoti al più presto possibile.
Per la prenotazione e per ogni informazione al riguardo, scrivere a: Giuseppe Anziani, via Vittoria 3, Bassignana (Alessandria) Oppure a: Andrea Anziani, Piazza
Istria 2, Milano (Tel. 676639).
4
pag. 4
N. 16 — 21 aprile 1966
TORINO
AN6B0&NA (Capoluogo)
Un’assemblea storica (speriamo)
Si costruirà un nuovo centro comunitario,
adiacente al tempio di Corso ^Vittorio?
Storica, o quasi, è stata TAssemblea di
chiesa riunita la sera del 4 aprile, con la
partecipazione del vice-moderatore A. Deodato: si trattava infatti, per Tassemblea, di
udire la presentazione del progetto di ricostruzione dello stabile di Via Pio V, preparato dal Concistoro d’intesa con la Tavola
Valdese. Lo stabile infatti è in condizioni
che si fanno di anno in anno più precarie,
e la ricostruzione si fa indilazionabile. Da
vari mesi il Concistoro, tenendosi in contatto
con la Tavola, ha studiato la questione e approntato un piano e dei preventivi di massima. Si trattava di prendere una decisione.
Ha parlato in primo luogo il past. A. Deodato, notando quanto l’opera sia importante
per la vita della nostra comunità e indirettamente della chiesa tutta, e rifacendosi ad
esempi dell’Antico Testamento, ha espresso
l’augurio e la fiducia che, se anche lo sforzo
che ci si richieda è temibile, alla fine ci si
ritrovi con offerte più numerose e superiori
al preventivato! Quindi, con ampiezza di dati, hanno riferito il dr. R. Giampiccoli sui
costi e sui piani di finanziamento preventivati, mentre l’ing. V. Ravazzini presentava
il piano tecnico-edile. Si aveva quindi una
animata discussione, sia sui modi di finanziamento, sia sulla migliore utilizzazione comunitaria dell’immobile, del che ovviamente
bisogna tener conto nel piano edile, anche se
in un primo tempo, per ammortizzare il capitale immobilizzato, sarà naturalmente necessario affittare ampia parte del nuovo stabile. Sebbene, giustamente, i tecnici hanno
insistito sui dati tecnici e finanziari concreti
e sui limiti che essi ci pongono, il discorso si
è allargato in modo interessante facondo sentire che parecchi membri della comunità sono
sensibili alla costituzione di un « centro comunitario » anche più ricco e funzionale di
quello di cui già disponiamo. Tra l’altro, si
imporrà probabilmente un riesame globale
delle varie opere che dipendono dalla comunità o le sono comunque connesse (Ospedale,
Artigianelli, Ostello, Qaudiana; e poi gh am.
biziosi progetti: un asilo, un centro sociale,
un centro di lettura e d’incontri con biblioteca, ecc.). L’impegno che la comunità, come per parte sua la Tavola, deve accollarsi,
è senz’altro pesante; ma è tutt’altro che impossibile avere una risposta ampia e positiva,
se si riesce a far sentire a tutti i membri
quale strumento di vita e di azione comunitaria, adatto alle nuove esigenze, possiamo costruire, cosi come un secolo fa hanno fatto i
nostri padri.
Per quanto l’Assemblea — particolarmente
numerosa, ma... pur sempre poco rappresentativa — non potesse in fondo impegnare che
i membri presenti, è stato votato alla quasi
unanimità un ordine del giorno, presentato
dal dr. Aldo Ribet, che approva l’operato
preparatorio del Concistoro e invita a proseguire con fiducia sulla strada indicata. Il
14 aprile si è poi avuta ima riunione ristretta di persone particolarmente interessate, con
1 ing. V. Ravazzini, per vedere di apportare
al progetto di massima quelle modifiche che
possano rendere il costruendo edifìcio quanto
più funzionale possibile per le varie attività
che vi hanno la loro sede.
Ci sembra che, se mediocre sarebbe l’entusiasmo di fronte al progetto di un edificio
« redditizio » o a un puro investimento immobiliare che dovrebbe solo aiutare a risolvere le
nostre gravi carenze contributive, vivo potrà
invece essere se i membri di chiesa sentiranno che si intende costruire un centro comunitario, casa di lutti, più vasto ed efficiente:
se cioè non si vorrà solo costruire in cemento
armato, ma offrire un più funzionale strumento alle pietre vive della comunità.
intervento del prof. A. Armand Hugon che
ha parlato su « Validità del Valdismo »; al
termine una buona conversazione fraterna.
NeìVattività femminile^ oltre alla diaconia
segnaliamo la giornata mondiale femminile
di preghiera (di cui già ha riferito su queste colonne la presidente della Lega femminile, sig.na E. Pons); un incontro di tutte
le sorelle torinesi con quelle dell’U. F. di Luserna S. Giovanni, nella sala di Via Nomaglio : dopo aver partecipato al culto, hanno
avuto un’àgape riuscita, e nel pomeriggio
la dott. F. Poirier, una pediatra che lavora
con il Servizio cristiano a Riesi, ha presentato la situazione in cui il suo gruppo comunitario sì sforza di rendere testimonianza a
Cristo. Fra le ultime sedute della Lega, segnaliamo un’interessante conversazione del
prof. R. Jouvenal, che ha presentato, per diretta conoscenza, l’attività del tribunale dei
minorenni. Si progetta la costituzione di un
Centro femminile (interdenominazionale) di
solidarietà.
Giovani : continuano le riunioni mensili
e... girovaghe di ’Comunione’, l’organismo
giovanile che riunisce giovani valdesi e battisti di Torino e adiacenze; si è partecipato
a varie manifestazioni cittadine; continuano
gli studi : ciclo sulle lettere ai Corinzi, sulla
famiglia, sulla preparazione al Congresso
FUV e al Congresso giovanile evangelico del
prossimo agosto; si constata purtroppo il limitato interesse per lo studio comunitario
della Parola; prosegue — ma sempre sulle
stesse spalle — il lavoro di colportaggio.
Altri memorahilia in breve :
— La partecipazione della comunità di
lingua inglese a incontri comuni s intensifica: un buon gruppo è salito alle Valli ad
ammirare i falò del 16/2, e ha partecipato
alla riuscita àgape del 17.
— Si progetta una partecipazione che si
spera buona all’incontro di comunità evangeliche, ad Agape, dal 23 al 25 aprile.
— A Via Nomaglio è stato installato il
nuovo — e ottimo — harmonium.
— Si sono salutati, con vivo rincrescimento, i sigg. Elmo e Caterina Piston che dopo
parecchi anni lasciano il loro apprezzato
servizio di custodi; e si è dato Taugurale
benvenuto al sig. Stefano Pons e Signora,
che vengono a prendere il loro posto, prolungando una tradizione angrognina!
— Il Cassiere vede venire la chiusura dei
conti ed è parecchio preoccupato; il che getta un po’ d’acqua fredda sull’euforico discorso iniziale...
La Domenica delle Palme hanno fatto pub.
blica confessione della loro fede : Bertin Lea,
Bertin Edi, Bertin Mario, Buffa Eliana, Pecaldo Renato, Rivoira Renzo.
Durante la Settimana Santa, )e riunioni
hanno avuto luogo normalmente nei singoli
quartieri, si è potuto così sottolineare ogni
sera un aspetto particolare di questo perìodo.
Il Giovedì Santo vi è stato un culto di Santa
Cena con buona partecipazione. In quella
occasione abbiamo avuto il piacere dì avere
con noi il Past. Giacomo Randriamitandrina,
della Chiesa Evangelica del Madagascar, che
ha rivolto alla Comunità il saluto della sua
Chiesa e un messaggio fraterno che abbiamo
molto apprezzato. La Corale ha partecipato
ai tre culti della settimana santa con cori
appropriati che hanno sottolineato il messag.
gio particolare della Domenica delle Palme,
del Giovedì Santo e di Pasqua.
La sera del giorno di Pasqua l’Unione Giovanile del Prassuit Vemè ha presentato il
noto dramma: «Profonde sono le ridici»; un
vivo plauso a tutti gli attori per laccurata
recitazione che ha saputo esprimere e comunicare con efficacia il messaggio del testo.
Grazie pure ai trombettieri della Val Pellice
che hanno dato il loro apprezzato contributo
musicale negli Intervalli, collaboraiido così
alla buona riuscita della serata che ha avuto
una lusinghiera partecipazione di pubblico.
Nel mese di marzo la nostra Unione Femminile ha visitato l’istituto dell’Uliveto o
l'Asilo dei Vecchi di San Giovanni, esprimendo ai pìccoli e agli anziani un piccolo
segno di alfetto e solidarietà. La domenica 17
aprile si riuniva ancora per dare ai neo con
fermati un caldo benvenuto con un ben organizzato pomeriggio in cui non sono man
cali il rinfresco e alcuni giochetti. Per l’oc
casione abbiamo pure avuto jl piacere di ave
re con noi la Sig.na Selma Longu che ci ha
parlato del suo lavoro a favore dei carcerati
la ringraziamo molto per essere venuta e per
quello che ci ha detto.
Il 12 marzo è stato celebrato il matrimonio
di Silvia Monnet del Capoluogo con Ugo Rie.
ca di San Secondo. Rinnoviamo l’augurio di
ogni bene a questi sposi che si sono stabiliti
ad Angrogna. Il 27 marzo c stata battezzata
Wilma Buffa di Sellino e Franca del Bouscias. Il Signore benedica questa bambina e
i suoi genitori. La stessa domenica 27 marzo
abbiamo avuto il piacere di avere con noi
il Pastore Gustavo Bertin che ringraziamo
per il sermone che cì ha rivolto.
L’Assemblea di Chiesa del 17 iprile ha
eletto quale suo rappresentante al Sinodo la
Sig.ra Elena Chauvìe Geymonat e quell rappresentanti alla Conferenza Distrettuale i Signori Gaydou Umberto dei Besson e Bertin
Rinaldo del Passel.
ANGROGNA (Serre)
— Anche quest’anno l’Unione Giovanile
del Serre ha calcato le scene presentando un
lavoro teatrale parecchio impegnativo, il
dramma di Enrico Ibsen « Gli spettri ». La
preparazione è stata accurata : non disponendo di sala ad hoc al Serre, come d’abitudine,
i giovani hanno dovuto esercitarsi in chiesa
su un palco appositamente montato, presentando poi la recita al pubblico del Serre la
sera del 19 marzo, mentre la loro fatica veniva ostacolata ed aumentata da una serie di
contrattempi. Una forte nevicata caduta nella notte ed in mattinata, cessata solo nel pomeriggio, ha fatto temere un rinvio fin quasi all’ultima ora, e comunque ha diradato
l’uditorio passibile dì un più gran numero
di presenti. Ma non bastava ancora : Irf nevicata aveva abbattuto alcuni pali della linea
elettrica e così si è dovuto iniziare — chiamiamola così — la prova generale ol lume di
candele e di luci a batteria! La sera seguente, 20 marzo, al Capoluogo di Angrogna la
situazione è stata più favorevole, ed è stato
un bene, perchè i giovani si erano veramente impegnati, sacrificando molte ore di
sonno per mettere su questo dramma. Particolari congratulazioni ci sentiamo di dovere fare ai due attori che hanno interpretato
le due parti principali della madre e del
figlio, specialmente nella difficilissima scena
finale della pazzìa. Il pubblico era attento,
silenzioso, teso nel desiderio di comprendere
certamente intuendo che vi era qualche cosa
di più difficile da capire nel dramma di
Ibsen che andava molto al di là della trama
già di per sé non facile.
— Il periodo di Pasqua è passato, ma lo
ricordiamo ancora con gioia perchè sempre
segna nella nostra comunità un momento
particolarmente favorevole all’annunzio del
lieto messaggio della risurrezione a molte per.
sone che anche per ragioni contingenti si
recano ai culti della settimana santa.
La Domenica delle Palme abbiamo associato « in maniera più intima alla nostra Chiesa » i giovani che hanno pubblicamente confessato la loro fede personale in Cristo: Benech Edo (Cacet); Plavan Eider (Costa);
Pons Walter (Eyssart di Pradeltomo); RivoL
ra Nerina (Rivoires); Arnoul Nicoletta (Buo.
nanotte).
Poiché la cerimonia della Confermazione
non è per i giovani soltanto, occasione di
presa di coscienza e di assunzione delle proprie responsabilità, ma anche per la intera
comunità che ad essa li « associa », ci auguriamo che veramente mossa dalla grazia del
Signore della Chiesa essa possa con rinnovato
zelo sentirsi sempre maggiormente impegnata al Suo servizio.
— Domenica 17 aprile,* nel tempio del
Serre, è stato amministrato il Battesimo a
Buffa Maura di Aurelio e di Plavan Wilma.
Voglia il Signore battezzare col suo spìrito
questa bambina che noi abbiamo battezzato
con acqua, affinchè diventi veramente una
nuova creatura ad immagine Sua.
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
Importante — anche se... un po’ noiosa,
ci si permetta l’irriverenza che non è rivolta
allo Spirito Santo che distribuisce i suoi
doni, bensì alla lunghezza dello spoglio delle
schede!! — è stata l’Assemblea di Chiesa
del 21 marzo, in cui è stala rieletta gran
parte del Concistoro : rieletti i sigg. Samuele
Bouchard, Aldo Garrone, Aldo Ribet, Bianca
Decker, Alberto Peyrot, Daniele Rochat (scaduti ma non scadenti); eletti i sigg. Andrea
De Pianta. Bruno Mathieu, Antonino Pizzo,
Felice Crespi, Bruno Prelato. La comunità
ha viva gratitudine e fiducia per questi fratelli, e pensa con profonda riconoscenza a
ohi ha lasciato l’incarico (M. Ferrerò, G. Gay,
G, Jon Scotta, A. Garrou, R. Hilfiker).
Queste prime settimane di riunioni nella
nuova sala del Lingotto hanno mostrato in
modo estremamente rallegrante che si è risposto a un'esigenza fortemente sentita; belle
assemblee si riuniscono, specie nelle riunioni
serali della domenica e del giovedì, nonché
una promettente scuola domenicale.
Per tutti i settori della comunità, intenso
e bello è stato il periodo pasquale; e non sono
stati dimenticati coloro che soffrono negli
ospedali, in particolare in quelli psichiatrici,
dove come ogni anno un pastore è stato affiancato dal Comitato d’assistenza di C. Oddone. Rompendo una tradizione, le confermazioni sono state posticipate a Pentecoste :
per rendere meno affrettato l'ultimo anno
di catechismo, per ovviare all esodo che molte famiglie compiono nel week-end pasquale,
e soprattutto per rispondere alla richiesta
espressa in assemblea lo scorso anno; che i
catecumeni potessero celebrare la S. Cena
immediatafnente dopo la professione di fede;
del resto la Pentecoste è senz’altro nell’anno
ecclesiastico il giorno più adatto a celebrare
le confermazioni.
Le ’’giornate comunitarie’^ prendono piede;
ne è stata celebrata una a Corso Oddone, con
un’àgape organizzata dal Comitato d’assistenza dopo il culto, seguita nel pomeriggio da
una conferenza del past. E. Ayassot su
« Evangelizzare in clima ecumenico »; e una
a Via Nomaglio, secondo lo stesso schema,
nella « settimana valdese », con il gradito
POMARETTO'
Ringraziamo il signor Ribet Giosuè per
aver presieduto il culto all’Inverso nel segno della collaborazione e con beneficio del
gruppo della zona inversina.
Esprimiamo il nostro affettuoso augurio a
Marta Baret e Franco Barus sposatisi a Pomaretto il 9 aprile con la partecipazione di
molti amici e parenti; gli sposi sì trasferiranno a Pinerolo; ringraziamo Marta per il
suo servizio prestato come raonitrice, insegnante alla Scuola Materna e membro attivo della chiesa.
La corale diretta dalla sig.na Speranza
Grill ha collaborato per il culto delle Palme
e della Pasqua.
La sera di Pasqua abbiamo avuto come
ospiti di onore un gruppo di amici marsigliesi guidati dai signori Poèt : essi hanno
presentato un bozzetto di Ada Meille ed una
farsa recitando con la consueta bravura; la
colletta di L. 55.000 è andata a beneficio
della Scuola Materna per espresso desiderio
della filodrammatica marsigliese. Li ringraziamo di cuore per quanto hanno fatto per
l’Asilo e diciamo loro un arrivederci di cuore, se piace a Dio, per l’anno prossimo.
Siamo grati alle famiglie che hanno accolto lietamente i nostri amici.
— Improvvisamente è deceduto il nostro
fratello di chiesa Fernand Bernard, molto
conosciuto nella zona : il servizio funebre s’è
tenuto il lunedì di Pasqua alla presenza di
una folla di parenti ed amici : il Pastore
Deodato ed il Pastore Genre hanno collaborato al servìzio religioso. Alla famiglia particolarmente provata inviamo il nostro pensiero di simpatia fraterna.
— Ringraziamo i catecumeni per la loro
offerta in riconoscenza a Dio in occasione
della loro confermazione.
Aspettiamo le offerte ultime per la colletta annuale nella fiducia che la generosità
della chiesa possa consentire un aumento per
l’opera del Signore.
— Ricordiamo le attività future: in vista
della formazione del Concistoro: 24 aprile:
culto alla cappella del Clot ore 10,30; Venerdì 22: Masselli; Giovedì 28: Pomaretto, ore 20,30; Venerdì 29: Pcrosa; Sabato
30 : Clot Inverso.
'BOBBIO PELUCHE
Domenica 17 aprile nel corso del nostro
culto abbiamo posto il segno del Patto sulla
bambina Gönnet Elisa di Pietro e Maria Mar.
gherìta (Courtilet superiore - Ginevra).
La grazia e la benedizione del Signore accompagnino sempre la bimba ed i suoi genitori, in procinto dì rientrare in Svizzera
dove svolgono il loro lavoro, nonché tutti
i suoi cari.
Il pomeriggio di domenica 17 aprile ha
avuto luogo il nostro tradizionale Bazar che
anche quest’anno ha avuto ottimo successo.
Desideriamo qui ringraziare ancora vivamente le mamme, i giovani, i bambini e
tutti coloro che in qualche modo hanno collaborato fattivamente in vista della buona
riuscita di questa manifestazione. Verrà da
ta tempestiva comunicazione della data della
estrazione della lotteria di beneficenza. Un
vivo grazie pure alle famiglie, ai titolari di
negozi di Bobbio Pellice e Torre Pellice che
ci hanno ancora dato in questa occasione il
loro valido, apprezzalo aiuto.
Ringraziamo la comunità di Villar Pellice
che ha accolto domenica sera 17 aprile la
filodrammatica delle nostre Unioni Giovanili
che ha recitato davanti ad un buon pubblico la commedia di Erckmann-Chatrian « I
Rantzau ». Per rispondere a numerose richieste pervenuteci, tale commedia sarà replicata nel nostro teatro di Bobbio Pellice
sabato 30 aprile alle ore 21. Invito a tutti i
membri di Chiesa ed agli amici!
la vita de11’agri coltole
Culto radio
ore 7,30
Domenica 24 Aprile
Pastore FRANCESCO BARBA
Bolzano
Domenica 1® Maggio
Pastore PIERO BENSÌ
Firenze
lina riunione a Pradeltomo
ed un’altra a Torre Pellice
Giovedì 2 aprile alle ore 14,30 presso la
Foresterìa di Pradeltomo, il Consigliere Pro.
vinciale Albarin Carlo, accompagnato dal Segretario di Zona P. A. Casalis Ernesto, ha
tenuto una riunione ai valligiani della Zona.
Nel discorso introduttivo l'oratore, dopo aver
portalo il saluto deU'Onorevole Stella e del
Dott. Pierangelo Balzardì, rispettivamente
Presidente e Direttore della Federazione Provinciale Coltivatori Diretti, ha trattato dei
problemi più importanti del momento quali:
Assistenza Cassa Mutua Malattìa Coltivatori
Diretti — Pensioni Invalidità e Vecchiaia
Coltivatori Diretti - Difesa prezzi del bestiame — Inserimento dell’Agricoltura Italiana nel Mercato Comune Europeo.
Il Segretario di Zona prendeva quindi la
parola illustrando le ultime disposizioni relative alla Assistenza Malattia Coltivatori
Diretti e alla bollatura dei tori. Dopo aver illustrato il II« Piano Verde, il P. A. Casalis
Ernesto ha esortato i presenti a dare la loro
adesione al Sindacato onde poter maggiormente tutelare e difendere gli interessi della
categoria rappresentata.
Venerdì 8 aprile presso il recapito dei Col.
tivatori Diretti dì Torre Pellice si sono riunite numerose donne rurali residenti nel comune di Torre Pellice onde costituire anche
nel loro Comune, come già è stato fatto in
buona parte dei Comuni della Provincia, il
Gruppo Donne Rurali. Alla riunione sono
stati invitati il Consigliere Provinciale della
Federazione Albarin Carlo, la Delegata Pro
VILLAR PELLICE
Organizzalo e preparato con molto affetto ha avuto luogo — l’tiltima domenica di
marzo — Vaimuale raduno dei nostri Veterani. I saloni della Miranionti, fioriti per
l’occasione, hanno accolto una trentina di
fratelli e sorelle anziani. Fra di essi la decana della nostra Comunità Signora Galerina Coisson nata Rivoira, sempre ancora vegeta ed arzilla malgrado i suoi 94 anni
compiuti. Dopo un breve messaggio del
Pastore i presenti hanno ascoltato con vivo
piacere il bel programma di canto preparato appositamente per loro dalle Giovani
deirUnione e alcune graziose scenette umoristiche presentate dal Sig. Fernando Revel,
venuto appositamente da S. Secondo. Un
ricco tè e la distribuzione di dolciumi e
caramelle hanno concluso la s'mpatica ritinione. Un grazie molto vivo alle organizzatrici di questo incontro e al Sig. Revel.
SAN SECONDO
Domenica 17 aprile ha avuto luogo l’Assemblea di chiesa, regolarmente convocata,
per la riconferma o meno dell’attuale conduttore della comunità, past. Arnaldo Genre.
Una numerosa assemblea ha seguito con attenzione e raccoglimento il culto presieduto
dal past. Sergio Rostagno, segretario della
Commissione Distrettuale.
Ha quindi avuto luogo TAssemblea, sotto
la presidenza del vicepresidente della C.D.,
ing. Giovanni Puntet. Accertato il numero
dei membri elettori presenti (107 su 118),
l’Assemblea è stata dichiarata valida e sì è
proceduto alla votazione; dopo lo scrutinio,
il past. Genre è risultato riconfermato alla
unanimità.
Ci congratuliamo con il Past. Genre per
'esito lusinghiero della votazione, augurando che questo possa essere d’incoraggiamento
per il proseguimento di un lavoro non certo
privo di difficoltà, ma sul quale invochiamo
la benedizione divina.
Esprimiamo pure un vivo ringraziam;*nto
al Concistoro e alla Comunità di S. Secondo
per il senso di responsabilità e di consapevolezza di cui ha dato prova in questa occasione. La Commiss. Distrettucie
..........................................Il
l'iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiMiiimiiiiiii
vinciale Donne Rurali Sig.na Ezia Griva e
il Segretario di Zona P. A. Casalis Ernesto.
Presenziavano pure il Dott. Rabino del Consorzio Agrario Provinciale e il P. A. Bragaia
Antonio deH’Agenzia del Consorzio Agrario
di Bricherasìo e il Presidente della Sezione
di Torre Pellice Sig. Rostan Attilio. Dopo
un’ampia e significativa relazione della Delegata Provinciale e del Segretario di Zona
circa gli scopi e le finalità del gruppo e con
l'intervento di alcune Donne Rurali di Torre Pollice, le presenti sono venute nella determinazione di costituire il Gruppo. Si è
quindi proceduto al tesseramento e alle elezioni della delegata e vice delegata comunale che, a scrutinio segreto sono risultate:
Delegata, Sig.ra Bruna Giovenale; Vicedelegata, Sig.a LiJli Castellano.
11 dott. Rabino ha quindi fornito alle
donne presenti cognizioni utili riguardanti
l’aumento del reddito dello aziende attraverso cure dedicate alle operazioni sussidiarie
alla coltivazione della terra e agli allevamenti di animali di bassa corte.
Il gruppo Donne Rurali così costituito ho
a sua volta chiarito alla Delegata Provinciale la necessità dì organizzare cor.si di economia domestica, di taglio e di cucito, di polli,
cultura e dì lezioni pratiche sulle leggi sociali onde accrescere, anche in questo settore, le loro conoscenze, ed in questo senso, la
Sig.na Ezia Griva ha stabilito dì ritrovarsi
con le donne di Torre Pellice, il giorno 22
prossimo. E. Casalis
Direttore resp. : Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
Tip. Subalpina s.p.a. - Torre Pellice (To)
Dal 29 giugno il Convitto Maschile Valdese di Torre Pellice
(Torino) accoglie ragazzi dai 7
ai 15 anni per le VACANZE o le
RIPETIZIONI. Snort - passeggiate . piscina coperta - ambiente familiare - rette modeste tutto compreso. - Telefonare al
n. 91.230 o scrivere. Sono aperte
anche le iscrizioni per il prossimo anno scolastico.
Pensione Balneare
Valdese
BORGIO VEREZZI (Savona)
Direttore: F. Chauvie
Aperta tutto l’anno
Spiaggia propria
Ideale per soggiorni
estivi e invernali
io-TV (iella Svizzera itabna
Domenica 24 aprile: ore 9,15, conv esazione evangelica alla radio (past. Otto Ra^ : h);
ore 22 circa, alla fine delle trasmissioni -eievisive, « La Parola del Signore » (past, Silvio Long).
RINGRAZIAMENTO
La famiglia Bernard esprime un caldo ringraziamento a tutti coloro che
hanno preso parte al suo dolore in
occasione della dipartenza de! caro
Fernand Bernard
In modo speciale ringrazia la Bs" da
musicale di Pomaretto e Invera >, i
Pastori Bouchard, Deodato, Geare,
Micol.
Questa mattina, dopo lunga m alattia con molte sofferenze sopno> ate
con serenità data dalla fede ne; Signore, è deceduta all’età di 83 nni
Alice Vinay
Ne danno, con dolore, la notizh; il
nipote Prof. Gustavo Vinay con la moglie e la ffglia: i cugini Vinay, D ivit
Corsani e parenti tutti. ’ \
« Io ho pazientemente aspeti ito i
l’Eterno ed Egli si è inclinalo a
me ed ha ascoltato il mio gritSo »
( Salmo 40. 1 )
Torre Pellice, 13 aprile 1966.
I parenti ringraziano commossi
quanti hanno preso parte al loro lutto.
In particolare rivolgono un vivo rin- '
graziamento al Dott. De Bettini, ai
Pastori Sommani e Sonelli, alla Direttrice ed al personale tutto deU’Ospedale Valdese ed alle affezionate amiche che le sono state vicino e l’hanno
confortata con la loro presenza e con
la loro simpatia nella sua lunga dolorosa malattia.
Torre Pellice, 15 aprile 1966. ^