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Anno 116 - N. 49
12 dicembre 1980 - L. 300
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SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
ALL’ASCOLTO DELLA PAROLA
9 pitti tu
di vista
È venuta fuori la questione
morale, miracolo! Chi l’avrehbe
mai detto? Chi avrebbe mai pensato leggere sulla stampa nostrana, di tutte le tendenze, con tanta insistenza la parola aborrita:
« morale »? Fino a qualche anno
fa infatti l’insulto di ricambio,
che veniva usato al posto di fascista, era « moralista »; a chiunque osasse portare il discorso
sul terreno della coscienza, dell’impegno personale, dell’etica insomma, si chiudeva la bocca in
modo categorico con l’accusa di
moralismo. Chiedevi una coerenza fra discorsi rivoluzionari e
prassi, una società di comportamento nella vita politica, chiedevi che i ministri siano competenti ed i militanti onesti, che
non si pianti la moglie nel nome della lotta di classe e non si
rubi per il partito, che non si
faccia mutua per i propri comodi e non si spartiscano assessorati in base alla corrente, immancabilmente ti sentivi dare
del moralista.
Ed ora, di colpo in bianco, da
destra a sinistra, dai « peones »
DC al segretario del PCI si propone la grande rivoluzione morale. Non ci siamo e non ci siamo per due motivi. Primo perché non si cambia in due mesi
una cultura che ha secoli di storia e secondo perché la morale
è un costume che cresce dal basso e non si cala dall’alto.
L’Italia è una nazione che ha
cancellato dalla sua prassi il concetto di « etica », cioè della responsabilità e del valore del comportamento. L’Italia non ha avuto come maestro E. Kant il filosofo pietista tedesco secondo cui
il bene va fatto perché è bene,
e la ricompensa è nella gioia di
farlo; roba da ridere nell’Italia
democristiana (ma è poi solo democristiana?) di oggi! Noi siamo
discepoli di Machiavelli e di
Guicciardini. Sono loro che ci
hanno insegnato che tutto è politica, tutto cioè deve essere orientato verso la dominazione, il
potere ma che sopra ogni cosa
conta il « particolare suo ». Come si può passare così, per improvvisa resipiscenza da una impostazione della vita all’altra?
Questa « morale » serve al potere non alla vita, stranamente tutti i dittatori del nostro secolo sono stati feroci moralizzatori della vita nazionale. La cosa fa riflettere.
Il secondo motivo di disagio è
l’altro: la morale, o come diciamo noi protestanti, l’etica, cresce dal basso, cresce con una
profonda convinzione delle coscienze. La morale al vertice è
frutto della morale alla base, ma
non basta propugnarla, bisogna
crederci. La sinistra italiana crede nella presa del potere non
nella morale. In alcune delle sue
formazioni la morale del comportamento è più rigida che in
altre, DP non è il PSI ed il PCI
non è il PSDI, ma nel fondo della valutazione resta la lezione
machiavellica: l’equilibrio delle
forze è ciò che conta. « Quante
divisioni ha il papa? » chiedeva
Stalin, nessuna, dunque la morale non c’è perché non è monetizzabile in termini politici. La morale non « serve », semplicemente « vale »: « essere ed avere » di
Fromm; prenderlo sul serio significa credere che si è più uomini, più liberi, più felici essendo poveri ma onesti che ricchi
e ladri.
Moralizzare l’Italia sarà possibile quando la si trasformerà
culturalmente su questa base.
G. Toum
Verità, l'altra faccia deiramore
MalgracJo l’amara realtà (Ji questi giorni, attornoal Cristo solidale con noi fino alla croce, possiamo sperare che « la verità germogli dalla terra e che la giustizia segua la via dei suoi passi »
Quando leggiamo il Salmo 85
c’è un fatto che ci colpisce: il
contrasto fra lo stato d’animo
nella prima e nella seconda strofa. Nella prima strofa c’è un
sentimento di riconoscenza a
Dio per le grandi cose che ha
fatto nel passato per il suo popolo: il Salmista ricorda la
bontà di Dio che si è manifestata nella liberazione dalla
schiavitù d’Egitto, e poi in tutte
le volte che Dio ha perdonato
l’iniquità e il peccato del suo popolo. E dietro a questi due esempi c’è forse un orizzonte più vasto, come se il Salmista spaziasse
su tutti i motivi di riconoscenza
che Israele ha verso l’Eterno.
Egli si trasporta idealmente nel
passato, e rivive quelle grandi liberazioni avvenute sul piano storico o su quello personale.
Ma nella seconda strofa l’orizzonte della preghiera si sposta e
lo sguardo del Salmista si posa
sul suo tempo. Egli ritorna alla
realtà del momento, delle circostanze — e quale contrasto egli
sente con quel passato così luminoso e gratificante! Il suo presente è una situazione di prova, di
angoscia, di dolore, come se lo
sguardo di Dio si fosse distolto
dal suo popolo, come se la luce
del suo volto non risplendesse
più, come se l’ira di Dio avesse
preso il posto della sua misericordia per determinare i suoi
rapporti con i suoi figli. E così
la preghiera del Salmista diventa
un’invocazione un pianto: « Sarai tu adirato contro di noi in
perpetuo? Non tornerai a ravvivarci, affinché il tuo popolo si
rallegri in te? ».
Tempo di Avvento
Questo contrasto fra i sentimenti suscitati dal passato e
quelli dettati dalla situazione
presente, lo sentiamo particolarmente vivo in questi giorni. E’
tempo d’Avvento, e i credenti di
solito si preparano alla celebrazione del Natale meditando le
profezie della venuta del Salvatore o i racconti che conducono
alla sua nascita. Queste meditazioni dovrebbero aiutarci a rivivere l’atmosfera di riconoscenza
che è propria del Natale e affine
a quella che il Salmista esprime
nella sua prima strofa.
E invece l’oggi ci richiama alla
sua amara realtà, e mai il contrasto è stato più tragico di oggi
se non negli anni della guerra.
Abbiamo tutti negli occhi e nel
cuore le visioni di tragedia che la
TV, la radio e i giornali hanno
portato nelle nostre case dalla
zona del terremoto...
E allora l’esperienza espressa
dal Salmista diventa la nostra;
quella del divario fra il ricordo
delle grandi opere di Dio nel passato, compreso il ricordo del dono di Gesù Cristo — e la tristezza del momento presente.
La verità assente
Certo siamo disposti a riconoscere come valida la prima conclusione del Salmista: Io ascolterò quello che dirà Iddio, l’Eterno
(v. 8). E che altro potremmo fare
in un momento come questo?
Non possiamo certo ascoltare le
parole degli uomini che cercano
di minimizzare la tragedia...
Ma tutto quello che viene dopo, nella terza strofa del Salmo,
ci sembra tanto idealistico e lontano dalla realtà!
La benignità e la verità si sono
incontrate, / la giustizia e la pace
si sono baciate. / La verità germoglia dalla terra / e la giustizia
riguarda dal cielo.
Noi sappiamo purtroppo che
nella realtà la verità e la giustizia sono ben lungi dall’incontrarsi: e senza la verità, non solo
non ci può essere giustizia penale, ma neppure giustizia economica, sociale, distributiva. Anche
LE BEATITUDINI - 9
O Dio. non dimenticare i miseri
Beati i perseguitati per cagion di giustizia, perché di loro è il
regno dei cieli. Beati voi quando v’oltraggeranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro a voi ogni sorta di male per cagion mia. Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande
nei cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati
prima di voi. (Mt. 5; 10-12).
Beati voi, quando gli uomini v’avranno odiati, e quando v’avranno bandito fra di loro, e v’avranno vituperato ed avranno ripudiato
il vostro nome come malvagio, per cagione del flgliuol dell’uomo.
Rallegratevi in quel giorno e saltate di letizia, perché, ecco, il vostro
premio è grande nei cieli; poiché i padri loro facevano lo stesso ai
profeti. (Le. 6: 22-23).
Ma guai a voi, quando tutti gli uomini diranno bene di voi perché i padri loro facevano lo stesso con i falsi profeti. (Le. 2: 26).
Ai perseguitati per « cagione di
giustizia » è promesso il regno
dei cieli, proprio come ai poveri
della prima beatitudine. E cosi
il ciclo si chiude. Il regno dei
cieli, quella realtà tutta nuova,
perché dono di Dio, in cui trionferà appunto la giustizia, è riservato a coloro che subiscono sulla loro pelle e sulla loro esistenza
ringiustizia del mondo e praticano, al contrario, la giustizia e
l’amore solidale in ogni circostanza.
La beatitudine non si riferisce
esclusivamente ai discepoli di
Gesù, ai credenti (il « beati voi... »
è chiaramente un’aggiunta attualizzante e legittima dei redattori
neotestamentari in tnomenti di
reale persecuzione), ma a tutti
coloro che soffrono perché si
adoperano alla costruzione di un
mondo di giustizia. I loro atteggiamenti e le loro azioni contrastano palesemente con il sistema
dei potenti e per questo subiscono discriminazione e persecuzione. Anche qui, essi non .sono beati in quanto perseguitati, ma perché quello per cui essi lottano,
e attira su loro l’ostilità del potere, viene loro promesso.
I versetti successivi, comuni
all’evangelo di Luca, si riferiscono invece (come abbiamo notato) proprio ai discepoli, ai seguaci di Cristo i quali, per la loro predicazione della verità, che
è Gesù Cristo, saranno perseguitati e dispersi dalle autorità giudaiche prima e da quelle romane poi. La testimoniaitza cristiana, quando è fedele, va ad investire le cause più profonde delle
ingiustizie, colpisce al cuore i sistemi e gli uomini, riesce a produrre cuori nuovi, pensieri nuovi, mentalità nuove. La fede cristiana, inoltre, essendo basata
.sulla certezza del regno di Dio
venuto in Cristo, crea speranza
contro Ogni stanchezza e rassegnazione, fiducia anche nelle più
dure avversità, costanza e fermezza anche sotto gli attacchi
più violenti. Varie volte, nella
storia, la predicazione cristiana
ha provocato reazioni anche le
più scorrette e subdole, da parte dei potenti: « mentendo diranno contro a voi ogni sorta di male per cagion mia » avvertiva
Gesù. I primi cristiani non sono
stati forse accusati di essere ’nemici del genere umano’? Diffa
mare i dissenzienti e i contestatori è pratica diffusa in ogni sistema autoritario e repressivo,
che ha bisogno di squalificare la
figura dei propri oppositori, non
avendo più dalla sua l’arma della verità e della giustizia.
Ai suoi discepoli, calunniati e
diffamati, oltre che perseguitati,
Gesù dice: beati voi, perché la
vostra testimonianza verrà premiata, perché la vostra predicazione del regno di Dio è l'unica
voce di verità e di salvezza per
il mondo.
Luca aggiunge, parallelamente
alle altre beatitudini, un ultimo
grave avvertimento: « guai a voi
quando la gente dirà bene di
voi », quando avrete conseguito
il prestigio e l’ossequio del mondo, perché così facevano con i
falsi profeti, perché allora vorrà
dire che la vostra predicazione
non serve più a produrre pentimento e ravvedimento, ma è diventata un sostegno adulatorio
del .sistema dominante ed un appoggio alla mentalità ed alla morale corrente.
L’avvertimento di Gesù « guai
a voi », deve aitche retidere attenta la chie.sa a riflettere seriamente sul suo prestigio e sui
suoi privilegi, sul suo potere economico e sul suo peso politico,
ed anche sul suo essere in prima
fila alle cerimonie ufficiali ed alle inaugurazioni importanti, sul
suo essere, in pratica, inserita tra
le potenze di questo mondo. La
chiesa di Cristo non può essere
il fiore all’occhiello dei sistemi
dominanti; il suo compito, la sua
vocazione, sono quelli di predicare fedelmente l’Evangelo, senPaolo Sballi
(continua a pag. 3)
quando i massimi responsabili
politici sono onesti e ben intenzionati (e di questo è giudice il
Parlamento), quante volte le loro
intenzioni e le loro direttive saranno state frustrate dalla mancanza di verità sulle reali situazioni amministrative e organizzative dei gangli intermedi e periferici del nostro paese? Non abbiamo udito in queste ultime settimane sostenere che è meglio
non dire la verità sulla situazione
per non creare un’atmosfera di
sfiducia e di disunione?
Ricordo le polemiche che si sono levate in agosto, quando il Sinodo Valdese, di fronte alla strage di Bologna, proclamò la necessità di confessare le proprie colpe e corresponsabilità: la maggior parte dei giornali italiani rifiutarono quest’atteggiamento sia
per sé che per l’opinione pubblica in generale. Lo spirito di costante autocritica, tipicamente
protestante, sembra mancare
completamente nell’ educazione
controriformistica del nostro paese. Qualche volta ciò avviene per
coprire la corruzione o l’interesse personale, ma più spesso si
tratta di un abito mentale innato, per cui si devono nascondere
ai superiori le magagne e i difetti; si tratta di un malinteso
senso della dignità e del prestigio, che sembra vietare di ammettere che a volte ci sono cose
che non funzionano.
La parola
della verità
In un momento grave come
quello che il nostro paese attraversa, dobbiamo opporci a quest’andazzo ripetendo a noi stessi
quello che il Salmista si proponeva: Io ascolterò quello che dirà
Iddio, l’Eterno. Solo in questo
atteggiamento di sottomissione
di ascolto di Dio c’è una speranza per il domani. E proprio questo tempo di Avvento ci ricorda
che la Parola è stata fatta carne
ed ha abitato un tempo fra noi,
piena di grazia e di verità (Giov.
1: 14). E’ soltanto in Cristo che
ci può essere il coraggio della verità, perché la verità non è che
l’altra faccia della grazia, cioè
dell’amore. Quell’amore che non
invidia, non si vanta, non si gonfia, non cerca il proprio interesse, ma gioisce con la verità (I
Cor. 13: 4a. 5s.). Quell’amore associato alla verità noi lo abbiamo conosciuto in Cristo, ed è
quello che ci dà la forza di lottare e sperare perché assieme alla
carità trionfi anche la verità —
anche se qualche volta ci pesa
sentire le « tante brutte cose » di
cui parlano i giornali e la televisione, o se crediamo che i credenti e le chiese dovrebbero pensare soprattutto al cielo e ignorare il mondo. Ma Cristo è venuto non solo a portare la carità,
ma anche la verità, e a sconfiggere la menzogna.
Attorno al (Tristo che viene a
portarci la grazia e la verità
(Giov. 1: 17) facendosi solidale
con noi fino alla croce, possiamo
ancora sperare che « la verità
germogli dalla terra » e che « la
giustizia cammini dinanzi a lui e
segua la via dei suoi passi ».
Bruno Corsani
(Testo della predicazione del 30
novembre 1980, comunità valdese di Piazz.a Cavour, Roma.
Letture bibliche: Salmo 85;
Vangelo di Giovanni 1: 1-18).
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12 dicembre 1980
______LA RALLEGRANTE CRESCITA DI UNA PICCOLA COMUNITÀ’
Nuovo locale di culto a Mestre
Inaugurato con un culto e la predicazione del moderatore Bouchard
È rallegrante che un locale di
culto diventi troppo stretto per
la chiesa che ospita: giacché le
stanze non hanno l’abitudine di
restringersi, significa che la comunità è aumentata. È quello
che è successo in questi anni alla
comunità di Mestre; i trasferimenti da altre città, la crescita
di alcune famiglie, la crescente
frequenza dalla diaspora (Mogliano, Campalto, Maerne, Treviso, Quarto d’Altino, ecc.) l’hanno accresciuta notevolmente, e
già da qualche anno eravamo alla
ricerca di un locale un po’ più
ampio.
Finalmente il locale è stato trovato: è in una zona abbastanza
centrale, vicino alle fermate delle
linee di autobus che la mettono
in comunicazione con quasi tutte le zone della città, con i dintorni, e con Venezia. Si trova in una
zona vecchia, in una delle cosiddette « case dei ferrovieri », costruite una sessantina d’anni fa
appunto per i lavoratori delle
ferrovie; nel fabbricato abitano
Protestantesimo
TV
ore 22.45 - 2“ rete
25.12; Studio biblico su
Nataie a cura del pastore
Paolo Sbafa.
5.1 : Attualità. Numero
informativo con un messaggio di Capodanno del
presidente della Federazione, un commento dei
protestanti tedeschi sul
viaggio di Giovanni Paolo II in RPT e notiziario.
Culto evangelico
ore 7.35 - Radiouno
Un ciclo sulla lettera di
Paolo ai Romani sarà curato in gennaio dal colloquio pastorale siciliano.
I. 1: 3:21-26, Luciano Deo
dato
4.1: 8: 9-17, Arcangelo Pino
II. 1: 8: 9-17, Arrigo Bonnes
18.1: 12:1-2, Bruno Tron
25.1: 13: 8-10, Arrigo Bonnes
in prevalenza persone anziane,
pensionati. La casa è a pochi metri da due scuole, una elementare e una media.
Trovato il locale, è occorso più
di un anno per le pratiche, i permessi, i lavori; il risultato è una
sala di circa 50 mq con una sessantina di posti a sedere, una
cucinetta, un minuscolo ingresso
e servizi.
Domenica 26 ottobre abbiamo
avuto il culto di inaugurazione;
già prima delle dieci le sedie erano tutte occupate; la sala si è via
via riempita, e chi è arrivato dopo ha dovuto trovar posto nell’ingresso e nella cucinetta, dove erano stati sistemati degli amplificatori per permettere a tutti di
seguire il Culto. Benché la comunità valdese sia presente a
Mestre da più di vent’anni,
l’atmosfera dava un’impressione
di novità.
Il pastore Garufi ha tenuto la
liturgia, che ha compreso il momento solenne in cui la Bibbia è
stata aperta sul pulpito; il moderatore Bouchard nella predicazione ha posto in primo piano il
tema del ruolo della chiesa nei
rapporti con la società.
Deve chiudersi in se stessa,
tendendo al miglioramento e all’edificazione dei suoi soli membri, ed essere per essi un luogo
di protezione e di difesa, o aprirsi al mondo e ai suoi problemi,
portando al di fuori la fede ohe
la anima?
Erano presenti, oltre ai membri della chiesa di Mestre, di Venezia e alla diaspora quasi al
completo , rappresentanti di parecchie chiese valdesi, metodiste
e battiste del Triveneto: Padova,
Vicenza, Verona, Gorizia, ecc.;
della chiesa battista di Marghera; della chiesa luterana d’Italia;
della chiesa di Cristo di Mestre;
della chiesa valdese di Cinisello;
alcuni amici cattolici rappresentanti dei gruppi ecumenici di Mestre e di Venezia; il vice-presidente del consiglio della Provincia di Venezia, Stefano Petris, e
il vice prefetto Francesco Collenea, che hanno preso la parola;
sono stati poi letti telegrammi e
messaggi di altre autorità civili
e di altre persone; una lettera
cristianamente fraterna è stata
mandata dal vicario del patriar
ca di Venezia, monsignor Giuseppe Visentin, buon amico fortemente impegnato nell’ ecumenismo.
È poi seguita un’agape « al sacco », in un vicino locale affittato
per l’occasione; la nuova sala infatti non è abbastanza grande
né abbastanza attrezzata.
Anche l’agape è stata un’occasione di fraternità, con partecipanti di tutte le età, di varie confessioni e denominazioni, provenienti da varie città, ed è durata fino a metà pomeriggio.
Roberta Colonna Romano
VENEZIA
Nei giorni 18 e 19 ottobre si è
tenuta nei locali della Foresteria
di Venezia l’Assemblea di circuito che ha trattato particolarmente il tema deH’evangelizzazione e
ha rieletto il Consiglio di circuito. Sullo stesso tema dell’evangelizzazione, insieme a quello dell’ecumenismo, si era svolto in
settembre un incontro tra la comunità e il Consiglio di circuito,
dopo un culto presieduto dal pastore Aldo Sbaffl, che aveva messo in luce differenze di opinioni
profonde e sostanziali.
La comunità si è rallegrata per
il matrimonio di Gabriella Garufi
con Salvatore Di Francesco, sposatisi civilmente, la cui unione è
stata benedetta dal padre della
sposa. In chiesa cattolica si sono
invece sposati Massimo Vedova
di Mestre e Eleonora Follano, ma
con una cerimonia che si è svolta con spirito ecumenico e l’intervento di una ventina di evangelici che hanno accompagnato
gli sposi con due inni del nostro
innario e il dono di una copia
della Bibbia.
Ancora gioia per la nascita di
Elena, primogenita di Nicola
Speltra e Nellida Velo (monitrice e Mestre) e tristezza per due
distacchi: in agosto è mancata
Irene Candrian Paoli di 93 anni
dopo lunghe sofferenze e in ottobre ci ha lasciati Bruno Marturano. Il primo funerale è stato
tenuto, in assenza del pastore,
dal pastore Felice Bertinat, il
secondo dal pastore Gianni Bogo, vecchio amico della famiglia.
Alle famiglie che sono nella gioia
e nel dolore la comunità ha
espresso la sua comunione solidale.
DALLE CHIESE
Partenza di amici dalla Liguria
SESTRI P. e SAMPIERDARENA — Tacito e Glacy Pinto,
responsabili dei Gruppi biblici
universitari, sono venuti a Sampierdarena e Sestri in visita di
commiato la domenica 16 novembre. Con loro c’era uno scrittore indiano con la sua compagna; i messaggi di Tacito e dello scrittore hanno lasciato una
profonda impressione nelle due
comunità che, nel corso delle
due agapi fraterne seguite ai culti, hanno ringraziato Tacito e
Glacy per l’importante missione
svolta presso gli universitari e
per la loro collaborazione all’attività evangelistica. Con rincrescimento diamo loro l’addio ma
con la fiducia che la loro opera
continui a mezzo dei giovani da
loro preparati in questo periodo
del loro soggiorno a Genova.
Nel corso dell’estate gli studi
biblici sono proseguiti all’aperto, nel bosco di Celle ed a Lavagna nei pressi della « roulotte »
di Monica Gamabaro, con la collaborazione di Erminio Podestà
e Dante Mazzarella e la gioiosa
partecipazione di fratelli e sorelle di Genova, Sampierdarena,
Chiavari, Sestri Ponente. Gli studi proseguono ogni venerdì, con
una buona partecipazione delle
chiese vicine.
La collaborazione per la predicazione è sempre molto preziosa. Parallelamente proseguono i corsi per predicatori in via
Assarotti sotto la guida di Gino
Conte.
Visite: anche quest’anno abbiamo avuto la gioia di ascoltare
la maggiore Figliola dell’Esercito della Salvezza ai due culti domenicali e alla catechesi; le nostre comunità sono state edificate dalle molte testimonianze
narrate dalla nostra ospite e che
sono preziose per il nostro ambiente poco abituato a scoprire
dei segni della potenza dello Spirito di Dio. Che il Signore benedica l’opera salutista in Italia
per l’amore che essa ha per i più
miseri.
Il segretario nazionale della
F.G.E.I. Ermanno Genre ha incontrato a Sampierdarena un
buon gruppo di giovani della Liguria per prospettare le linee
dell’attività futura e dibattere
alcuni temi giovanili. Nell’incontro si sono ricordate in sede di
discussione anche i temi trascurati nel passato come l’evangelizzazione e la ricerca biblica. Ci
auguriamo che questi nuovi gruppi di giovani possano continuare
nello spirito dello scorso anno
ad essere testimoni di Gesù Cristo. Il pastore Genre ha consacrato inoltre una serata al
gruppo biblico.
In estate è stato benedetto il
matrimonio di Livio Bouchard e
Marilena Veltre; in settembre
quello di Lucy Ladikoff e Gianni Guasto. Lucy, di nazionalità
palestinese, ha avuto la gioia di
rivedere dopo vari anni di separazione la mamma, e per lei la
lettura biblica è stata fatta anche in arabo ; tra gli amici intervenuti, don Giusto e don Giorgis che avevano conosciuto bene
la famiglia in Palestina.
LA FCEI PER IL TERREMOTO
Urgente bisogno
di volontari
Lunedi 8 dicembre il pastore Vicentini di Napoli ha compiuto
un giro nella zona terremotata per conto della Federazione. Al suo
ritorno gli abbiamo rivolto alcune domande per telefono.
I due matrimoni sono stati occasione di predicazione a molti
parenti e amici. Che il Signore
benedica le due famiglie che si
sono costituite sotto il Suo
sguardo.
Con tristezza ricordiamo la dipartenza di Zoccola Renato, molto attivo nella nostra comunità
di Sestri; esprimiamo a Etna ed
alla famiglia la nostra simpatia;
ricordiamo pure il servizio funebre di Capizzi Domenico, originario di Riesi e deceduto a Sestri. Giunga il nostro pensiero
di vicinanza alla famiglia.
Visita di A. Soggin
PALERMO - Gradita e intensa
visita quella del prof. Alberto
Soggin e signora Aja. Sabato 15
novernbre conferenza su « La
creazione » con buona partecipazione di pubblico evangelico e
cattolico. Domenica culto, preceduto da una lezione sul Patto ai
catecumeni e seguito da un’agape con 80 partecipanti e discussione a ruota libera nel pomeri,ggio sull’Antico Testamento.
Prossima visita quella del pastore Panasela (14.12) sulla diaconia.
Buona partecipazione per l’assemblea mensile (di domenica
pomeriggio), in ottobre su «Le
finanze nella Chiesa » e il 30.11
su « L’aborto ».
Prosegue con interesse rincontro settimanale di studio biblico
(mercoledì ore 16.30) che attualmente tratta della Pasqua nell’Antico e Nuovo Testamento.
— Con chi hai fatto questo giro e dove siete stati?
— Con il pastore Sommarli di
Roma, il pastore Weissinger del
Diakonisches Werk tedesco, il
pastore luterano di Napoli. Per
prima cosa siamo stati a Salerno dove il pastore Gaetano Janni, appoggiandosi all’ARCI, usa
un magazzino di merce in comune con questa organizzazione;
la distribuzione dell’occorrente
alle popolazioni del salernitano
è comunque fatta indipendentemente. I metodisti di Salerno
portano soccorso soprattutto a
quelli che sono rimasti senza tetto a mezzo di tende fornite dalla
Germania.
— Come gruppi di volontari,
c’è solo quello di Senerchia o ce
ne sono altri?
— S;., a Senerchia c’è un forte gruppo con il pastore Mollica
di Mottola, Colombu di Altamura, da questa sera anche Franco
Casanova di Rivoli. Hanno una
grande tenda dove lavorano molto bene. La situazione è molto
pesante per la pioggia e per il
freddo. Quello che fanno, lo fanno insieme alla popolazione che
è accampata attorno; non operano dall’alto ma insieme a loro
e fanno un ottimo servizio. Hanno bisogno di moltissime cose,
prima fra tutte un ricambio frequente perché è diffìcile sopportare per diversi giorni una situazione di quel genere.
— E ad Avellino si è stabilito
un gruppo di Cinisello, no?
— Sì;, ma purtroppo sono ripartiti oggi e anche là c’è bisogno urgente di rimpiazzarlo. Dopo una settimana, sono rimasti
solo in due per tenere i collegamenti e per aiutare il nuovo
gruppo che speriamo giunga
quanto prima, non sappiamo
peraltro da dove, per continuare
ia collaborazione con Casarella
e le forze locali. Stanno facendo
un buonissimo lavoro. Domani
andremo a trovarli per ricevere
già delle risposte da due sindaci
di paesi dei dintorni con cui abbiamo avuto contatti per piazzare, possibilmente prima di Natale, dei prefabbricati che vengono dalla Germania dove aspettano soltanto il via per venire;
questo sarà dato non appena ci
sarà la certezza di avere un suolo possibilmente da acquistare
ma anche eventualmente in cessione dal comune per poter piazzare questi prefabbricati.
— Quali altri iuoghi avete visitato nel giro di oggi?
— Abbiamo visitato ad Atena
Lucana la tenda dell’Esercito
della Salvezza, organizzatissima,
attrezzatissima, con un folto
gruppo di 22 collaboratori. La
loro opera si irradia nella zona
circostante che non è direttamente sinistrata, ma ha molte
case pericolanti con gente quindi che non vive in casa. Si spostano durante il giorno in continuazione per raggiungere case di
isolati e fanno un lavoro di soccorso personalizzato, famiglia
per famiglia. Si propongono di
rimanere in zona per 6 mesi.
Hanno non solo l’intesa ma la
piena collaborazione dei sindaci
delle località che toccano.
— Quali sono le richieste alle
chiese, oltre a denaro?
— Volontari e volontari, e se
possibile anche automezzi per
trasportare la merce, per andare
in giro, perciò furgoncini, furgoni e cose di questo genere. Qualcuno è già arrivato, da Palermo
e anche da Roma, ma ne occorrono ancora.
— Localmente come si organizza il lavoro?
— Quelli che lavorano qui, per
esempio i gruppi giovanili di
Portici, Pozzuoli, Tamburiello,
sono molto bravi, hanno lavorato molto, ma sono ora allo stremo delle forze per cui hanno bisogno di avere ricambi. A Portici, alla Chiesa metodista, i giovani lavorano molto bene, malgrado qualche disguido; non mi
sarei mai aspettato che Portici
avesse tante forze tanta energia
da poter svolgere quella massa
enorme di lavoro che sta svolgendo. Per quanto riguarda Napoli, personalmente non ho avuto molta possibilità di occuparmi dell’organizzazione perché sono stato sempre in giro per conto della Federazione. Comunque
anche le chiese di Napoli si stanno mobilitando per soccorsi alla
popolazione e io non vedo l’ora
di potermi sganciare dagli impegni della Federazione fuori Napoii per potermi dedicare un poco a Napoli.
— E a Casa Materna?
— Da Casa Materna raggiungono la località di Capo Seie, dove non c’è alcun gruppo operativo nostro, ma abbiamo trovato una organizzazione del Municipio ottima sotto tutti i punti
di vista. Si trovano in una situazione veramente disastrata, ma
sono molto organizzati e credo
che manderemo loro molto materiale : nel bailamme e nella
confusione generale c’è anche
questa perla di organizzazione
attuata praticamente in mezzo
alle macerie.
a cura di F. Giampiccoli
Notiziario FCEI
Domenica 7 la Federazione,
tramite il notiziario evangelico,
ha diffuso una prima valutazione e le indicazioni delle necessità del momento.
Gruppi di volontari. E’ preferibile che i gruppi si costituiscano localmente e comunichino
alla Federazione le loro disponibilità di massima. Si stanno organizzando turni di presenza secondo le disponibilità e le necessità che vengono segnalate
dai gruppi di lavoro nella zona.
Generi in natura. Per evitare
sprechi e perdita del materiale
occorre raccogliere e distribuire
secondo le indicazioni dei gruppi
che sono già sul posto. Non è
più assolutamente necessario vestiario usato, bensì biancheria
nuova.
Necessità particolari: in questo momento urge trovare un
certo numero di roulottes come
punti d’appoggio per i gruppi di
intervento che non possono e non
vogliono servirsi degli alloggiamenti reperiti per i terremotati.
Raccolta in denaro. Per far
fronte alle necessità immediate
in molti casi è più conveniente
comprare sul posto. La sottoscrizionè in corso deve perciò
proseguire rapidamente. E’ utile che le somme raccolte siano
preannunciate telefonicamente in
modo che si sappia che se ne
può disporre.
Numerose le offerte di ospitalità delle quali è stata presa nota. E’ probabile che potranno
essere utilizzate in seguito, anche se spesso le famiglie preferiscono restare sul posto. Per il
momento è necessario facilitare
in ogni modo la sistemazione di
quelle famiglie che hanno seguito i loro parenti che lavorano
nell’Italia del nord o all’estero.
Per quanto riguarda la ricostruzione, la Federazione cerca
di impegnarsi definendo alcune
località precise su cui intervenire. E’ bene che la raccolta di
mezzi e la disponibilità di uomini vada anche in questa direzione.
La Federazione delle Chiese
evangeliche ricorda infine che un
aspetto essenziale in tutto l’impegno di questi giorni è la solidarietà nella sofferenza e nella
preghiera, la riflessione sulla parola di Dio, la disponibilità a rispondere a chiamate nuove e impreviste, la volontà di ricostruire non solo delle cose materiali
ma di cercare insieme alle popolazioni colpite la via per una più
piena umanità.
I versamenti alla Federazione
vanno effettuati sul c.c.p. numero 21219506 intestato alla Federazione delle Chiese Evangeliche
in Italia, via Firenze 38, Roma.
La segreteria della Federazione
è aperta ogni giorno ininterrottamente dalle 9 alle 21.
3
12 dicembre 1980
INTERROTTI I LAVORI DELLA COMMISSIONE MISTA
UNA LETTERA DI LAURA NISBET
Disco rosso
per i matrimoni misti
Tempo di prova per
la chiesa in Lesotho
Il dialogo interconfessionale su
« matrimoni misti e teologia del
matrimonio » si è arenato. È quel
che risulta da un comunicato reso noto il 14 novembre scorso,
dalla commissione tripartita (luterana, riformata e cattolica) riunitasi a Roma dal 27 al 31 ottobre. Scopo dell’incontro era di
valutare congiuntamente le reazioni delle varie chiese e confessioni ai Rapporto pubblicato nel
1976 quale documento conclusivo
del dialogo intercorso dal 1971 al
1976 tra rappresentanti della Federazione Luterana Mondiale,
deH’Alleanza Riformata Mondiale
e della Chiesa Cattolica Romana.
Abbiamo già parlato su questo
giornale (n. 40) di questo Rapporto di cui il past. Alfredo Sonelli ha fatto un’ampia analisi
critica. Esso si presentava non
come un punto di arrivo ma come una tappa significativa nel
diffìcile cammino ecumenico, riconoscendo apertamente le grosse divergenze tuttora esistenti
sulla concezione del matrimonio.
Per la Chiesa Cattolica Romana,
il matrimonio è e rimane un sacramento che di per sé conferisce la grazia divina e inoltre
costituisce un legame indissolubile. Ovviamente, la Chiesa Cattolica riconosce validità soltanto
al matrimonio celebrato secondo
la propria disciplina. Ogni altro
matrimonio è tuttora considera
to come concubinaggio. Con queste premesse, il raggiungimento
di una teologia comune sul matrimonio è ancora molto lontano da venire, e il Rapporto in
questione ne prendeva atto. L’augurio di tutti però era di andare
avanti con pazienza e con speranza nella ricerca comune, soprattutto per dare una risposta pastorale credibile ai problemi concreti in cui si trovano le sempre
più numerose coppie miste. Ma il
documento di Roma registra il
vicolo cieco nel quale si sta dibattendo l’attuale dialogo; riprende alcune delle questioni affrontate nel Rapporto; « crisi e
sfida », « aspetti generali del matrimonio », « relazione di Cristo
col matrimonio », « matrimonio
per la vita », « cura pastorale e
norme della Chiesa Cattolica Romana concernenti i matrimoni
misti ». Termina con una serie
di raccomandazioni;
« 1) che le tre confessioni cristiane mondiali incoraggino lo
sviluppo di studi di casi particolari, a livello locale e regionale,
che descrivano le esperienze di
uomini e donne nei matrimoni
interconfessionali e le pratiche
ufficiali delle chiese rispetto a tali matrimoni;
2) che le tre confessioni cristiane mondiali incoraggino conversazioni a livello ecclesiale sugli
aspetti positivi e negativi del ma
echì dal mondo cristiano!
a cura di ANTONIO ADAMO
Israele: esposto un
prezioso manoscritto
(BIP/SNOP) - Un prezioso
frammento dei manoscritti del
Mar Morto è stato esposto per
la prima volta nel santuario del
Libro, nel museo di Israele a Gerusalemme, Questo manoscritto
è il commentario di Nahum, il
solo conosciuto sino ad ora che
faccia espliciti riferimenti agli
avvenimenti accaduti nei due o
tre secoli precedenti l’autore, in
maniera identificabile. Questo
manoscritto fu scritto dopo la
conquista del paese da parte dei
Romani nel 63 a.C. Il frammento esposto misura 68 cm, circa.
Le chiese debbono
prendere sul serio
i bambini
(SOEPI) - Una conferenza internazionale di educatori cristiani ha chiesto in maniera pressante alle Chiese e alle loro parrocchie di ascoltare i bambini e di
accettarli, accanto agli adulti,
come partners il cui contributo è essenziale alPaffermazione e alla proclamazione della fede cristiana. Riunita in occasione
del secondo centenario del Movimento internazionale delle Scuole Domenicali, questa conferenza
ha avuto luogo il mese scorso a
Evian (Francia), sotto gli auspici della Federazione luterana i
mondiale, della Conferenza euro-|j|
pea per l’Educazione cristiana e
del Consiglio ecumenico delle
Chiese. Circa 140 tra educatori,
insegnanti, pastori e pedagoghi
di 51 paesi diversi hanno partecipato all’incontro che aveva come tema centrale; « I bambini;
partners attivi nel seno della comunità cristiana ». La Conferenza, pur riconoscendo che molti
nella comunità cristiana lavorano con devozione per i bambini,
ha però sottolineato che « in tutti i nostri paesi, sia nella Chiesa
che nella società, la situazione è
sfavorevole alla partecipazione
dei bambini ». Di fronte a questa
realtà occorre che la Chiesa assuma pienamente le sue responsabilità verso tutti i bambini del
mondo, per fortificarli nella fede e prepararli alla vita.
Chiese europee oer la
Conferenza di Madrid
(SOEPI) - Un appello per una
intercessione costante a favore
della seconda Conferenza per la
sicurezza e la cooperazione in
Europa è stato lanciato dal Comitato direttivo della Conferenza delle Chiese europee (KEK),
che si è riunito recentemente a
Helsinki. Questo appello fa parte di una serie di raccomandazioni rivolte alle 112 Chiese membro
della KEK sul tema; « Relazioni
di fiducia tra i paesi firmatari
dell’Atto finale di Helsinki; il
compito della Chiesa ». Si raccomanda alle Chiese di rifiettere
sul nroblema del possesso e dell’uso delle armi nucleari, e si
sottopone alla loro attenzione la
proposta di chiedere agli organi
competenti di autorizzare anche
le organizzazioni non governative a partecipare ai lavori della
Conferenza per la sicurezza e la
cooperazione in Europa. La KEK
ha pubblicato un dossier in cui
sono raccolti lettere, telegrammi, messaggi, dichiarazioni e decisioni — provenienti tutti da
fonti ecclesiastiche ufficiali — e
che costituiscono la reazione delle Chiese Europee di fronte all’attuale tensione internazionale.
Nigeria: donne
e pastorato
(Information) - In occasione
di un recente convegno in Nigeria, le donne luterane hanno chiesto corsi di formazione teologica e la possibilità di accedere
liberamente alla consacrazione.
Esse hanno dichiarato; « è tempo che nella Chiesa donne e uomini siano trattati in eguale maniera ». È la prima volta che delle donne africane si esprimono
con estrema chiarezza e fermezza su questo problema. La loro
domanda, si dice, è stata esaminata attentamente.
Le donne chiedono che le sovvenzioni siano concesse alle donne nell’ambito dell’economia familiare, della produzione, della
pianificazione, della promozione
dei lavori manuali e del servizio
nella Chiesa.
trimonio interconfessionale e dialoghino, a livello nazionale e regionale, su tale materia;
3) che le commissioni Riformata/Cattolica e Luterana/Cattolica
esaminino le questioni seguenti;
a) il riconoscimento reciproco dei ministeri;
b) il riconoscimento reciproco delle chiese;
c) i presupposti filosofici e
teologici del diritto canonico e
dei regolamenti ecclesiastici in
rapporto alle loro conseguenze
sul matrimoni misti;
4) che il Consiglio Ecumenico
delle Chiese (Commissione Fede
e Costituzione) prepari uno studio sui vari fattori non dottrinali che giocano un ruolo nei matrimoni misti, e che tale studio
dia attenzione sia alle dimensioni personali che istituzionali del
problema;
5) che le tre confessioni cristiane mondiali riflettano in modo particolare sulla loro autocomprensione ecclesiale in riferimento alla questione fondamentale del riconoscimento reciproco delle chiese ».
Il punto decisivo
Quest’ultimo punto — come
sottolinea un comunicato del Servizio Stampa dell’Alleanza Riformata Mondiale — è il punto decisivo che ha fatto sì che il dialogo sul matrimonio non potesse
andare oltre. Infatti, la questione
« matrimonio » e « matrimonio
misto » non è — né potrebbe essere — un problema a sé stante
che si possa risolvere senza affrontare preliminarmente il problema di fondo che è quello appunto del riconoscimento reciproco delle chiese e dei ministeri. Questo è la base di ogni dialogo ecumenico serio, e non solo
per il problema del matrimonio.
L’Alleanza Riformata Mondiale
ha accolto favorevolmente le conclusioni a cui è pervenuta la commissione tripartita; anche se si
rammarica di dover prendere atto di un vicolo cieco, ritiene preferibile riconoscerne realisticamente le ragioni teologiche ed
ecclesiologiche, il che dovrebbe
permettere una maggiore chiarezza nell’insieme del lavoro ecumenico. Finché non verrà risolto
il problema del riconoscimento
reciproco, ogni dialogo ecumenico su questioni specifiche rischia
di girare a vuoto.
Intanto, il disco rosso posto
al dialogo sui matrimoni misti
dovrebbe portare ad abbandonare l’espressione più volte usata
di « matrimonio ecumenico »
quando un prete o un pastore
sono presenti alla cerimonia celebrata in un’altra chiesa. Parlare di ecumenismo in questo caso non crea che confusione; la
presenza di un pastore ad un matrimonio misto celebrato in chiesa cattolica è solo una presenza
ad un rito che rimane del tutto
cattolico.
Questo riconoscimento reciproco sembra essere reale e senza
riserve negli incontri ecumenici
di base tra cattolici e protestanti.
Non è così invece a livello di vertice. Come mai? Esistono diversi cattolicesimi (di base, dei teologi, della gerarchia)? E quali
rapuorti esistono tra di loro? È
quello che si chiede l’Alleanza
Riformata Mondiale. Il documento di Roma ha messo chiaramente in luce questi interrogativi
che, peraltro, erano già presenti
alla mente di tutti.
J..I.P.
Con l’Esercito
delia Salvezza
TORINO - Da metà novembre — informa l’ufficiale responsabile D. Moretto — è ripreso il servizio che l’Esercito della Salvezza organizza distribuendo ogni pomeriggio pane, marmellata,
caffè-latte e vestiario a chi ne ha bisogno. È anche un'occasione per trasmettere un messaggio cristiano « che
non torna mai a vuoto ». Offerte da parte di chi intende sostenere questo
lavoro vanno versate sul c.c.p. 14273106
intestato a Esercito della Salvezza, via
P. Tommaso 8/c, Torino.
Cari Fratelli,
mentre voi vi avviate verso
l’inverno, qui siamo in primavera inoltrata e le piante in piena
fioritura malgrado la grande siccità, profumano l’aria vesperale.
Morija, la più vecchia stazione missionaria, si differenzia dal
resto del paese per la sua ricca
vegetazione e soprattutto per il
suo grande numero di alberi (pini, eucalipti, mimosa, castagni e
quercie), tant’è che la gente qui
ne fa riferimento chiamandola
« la foresta » di Morija!
Se da una parte questi alberi
sono una protezione contro l’erosione, rendono il paesaggio più
attraente ed offrono piacevoli
passeggiate, essi rappresentano
secondo il Commissariato locale
un riparo per i briganti ed un
ostacolo per i poliziotti. E’ ormai da un anno che il villaggio
è preso di mira dai ladri. A queste tristi macchinazioni si sono
di recente aggiunte minaccie di
morte, aggressioni a mano armata, attentati, manifesti anti bianchi e anti pastorali, incendi dolosi.
Insomma, qui ormai si dorme
con un occhio solo ed ovunque
la gente munisce di catenacci più
grossi i cancelli, di lucchetti più
spessi le porte, di cani più feroci
i giardini.
Della scuola nella quale insegno, non rimane più granché, a
parte cucina, refettorio e classi.
L’ultimo incendio ha distrutto
dieci dormitori con tutto il loro
contenuto. Per la seconda volta
abbiamo dovuto rimandare gli
alunni a casa e studiare il da
farsi.
I dirigenti della Chiesa temono si tratti di una nuova ondata
repressiva da parte del Governo
(la chiesa evangelica fu oggetto
di persecuzione dieci anni fa).
Tutti sono d’accordo di ricostruire; per il momento andiamo
avanti con i mezzi di bordo. L'ufficio del direttore è una capanna circolare con due tavolini, due
sedie ed una macchina per ciclostilare miracolosamente salvata
dalle fiamme.
Abbiamo chiesto agli alunni di
terza media e di terza liceo di
tornare; per gli altri stiamo allestendo una vecchia classe ed
il laboratorio del falegname in
dormitori muniti di tripli letti a
castello.
Un gruppo di giovani volontari canadesi che lavorano in diversi organismi del paese ci han
promesso di venir a darci un
colpo di mano.
II Moderatore, insieme ad alcuni collaboratori, si è presentato dal Primo Ministro Leabua,
dai quale fu ricevuto molto civilmente e venne assicurato della protezione e dell’aiuto del Governo. Intanto, la polizia ha tro
vato armi e munizioni in una
delle caverne sulla montagna sovrastante Morija; alcuni giovani
sono stati arrestati.
La Chiesa passa per un tempo
di prova. Oltre ai problemi di
Morija, sta cercando di por fine
(in tribunale!) alla disputa con
due dei suoi pastori ribelli alia
disciplina ecclesiastica.
Però il lavoro alla base continua ad essere entusiasmante, il
pastore di Masitise, una parrocchia del sud del paese, è giunto
alla fine dell’istruzione biblica
alla quale ha partecipato un centinaio di giovani e meno giovani,
più di sessanta hanno chiesto di
entrare a far parte della Chiesa,
e, dopo aver subito un esame,
sono stati battezzati domenica
scorsa.
Invece, alcuni membri di Chiesa di cui è stata biasimata la
condotta, sono stati temporaneamente messi « sotto disciplina »,
cioè non saran più considerati
membri dei vari organismi ecclesiastici, non potran più partecipare alla Santa Cena, fintanto che non si saran pentiti ed
avran fatto richiesta ufficiale di
tornare a far parte della comunità, dopo aver seguito un corso
di catechismo speciale, detto
« curativo », della durata di un
anno.
Inoltre ben 26 persone sono
state messe alla porta della Chiesa (che è intransigente su questo punto) per aver trasgredito
il regolamento ed aver mandato
i propri figli ai vari Mophato della zona (scuole tradizionali di
iniziazione).
Nella parrocchia di Seforong
si è appena terminato un corso
di formazione di animatori per
l’evangelizzazione, al quale erano iscritte una quarantina di
persone; pastori, evangelisti, anziani e laici, con una grande partecipazione femminile.
Per « evangelizzazione » qui,
non si intende soltanto portare
l’evangelo ai non credenti, ma
soprattutto favorire un risveglio
personale, individuale. La caratteristica del corso è stata data
dal canto e dalla preghiera.
Per concludere, delle notizie
CEvAA. All’ultima riunione in
Togo (giugno 1980) fu deciso di
organizzare un seminario che
dovrebbe studiare il problema
dello scambio del personale tra
le chiese. A questo seminario
che avrà luogo in Francia in dicembre, parteciperanno delegati
di tutte le Chiese della Comunità, tra i quali la sottoscritta. Oltre al seminario sono pure previste alcune visite alle Chiese.
Non è dunque impossibile che io
abbia l’occasione di incontrare
alcuni di voi a dicembre.
Nel frattempo vi invio i miei
più cordiali saluti.
Laura Nisbet
Beatitudini
(segue da pag. 1)
za compromessi e senza accomodamenti.
Anche quest'idtinia beatitudine, che riguarda i perseguitati c
i diffamati, ci riporta inequivocahihnenie alia persona di Gesù
Cristo, colui che per la sua parola di verità e di giustizia è
stato calunniato, processato con
l'inganno e condannato a morte.
Ma proprio la sua morte ha smascherato l'arroganza e l'ingiustizia dei suoi accusatori, e la sua
risurrezione ha fatto trionfare la
giustizia di Dio, quella che .sola
salva il mondo.
Concludendo questo ciclo di
meditazioni sulle heatiludini, è
bene ribadire quanto avevamo
notato nel corso della prima riflessione: l’irruzione del Regno
di Dio che viene in Gesù Cristo
comporta un totale rovesciamento di situazioni e di valutazioni.
La nuova umanità, iniziata una
volta per sempre in Gesù, è ormai realtà ed è fonte di speranza ed allegrezza per i poveri, gli
afflitti, gli affamati, i perseguitati ed i calunniati. Costoro sono,
fra noi, il segno contraddittorio,
nei confronti del mondo, della
pre.senza del regno dei cieli.
I poveri, gli afflitti, gli affamati e i perseguitati .sono coloro
che, in molti salmi, gridano al
Signore perché egli li salvi. Con
loro preghiamo anche noi, con le
parole del Salmo 10;
« O Signore, perché te ne st.ai
lontano? Perché ti nascondi in
tempi di distretta? L'empio nella sua superbia perseguita con
furore i miseri; essi rimangono
presi nelle macchinazioni che gli
empi hanno ordite... L’empio, nell'alterigia della sua faccia, dice:
il Signore non farà inchieste.
Tutti i suoi pensieri sono: non
c’è Dio! Le sue v/e sono prospere in ogni tempo... Levati o Signore! O Dio, alza la mano! Non
dimenticare i miseri... Fiacca il
braccio dell'empio, svela l’empietà del malvagio, affinché tu non
ne trovi più... O Signore, esaudisci il desiderio degli umili, tu
raffermerai il cuor loro, inclinerai le orecchie tue per far ragione deU'orfano e dell’oppresso,
onde l’uomo, che è della terra,
cessi dall'incutere spavento ».
Paolo Sbaffì
4
12 dicembre 1980
cronaca delle valli
ALLE VALLI OGGI
PEROSA ARGENTINA
PERRERO
Verso l'istituzione
Tutela sanitaria
Asse
culturale biennio polivalente della prima infanzia
L’ultima cosa che i nostri padri della Chiesa confessante o
della Resistenza avrebbero previsto è il fatto che il termine di
« asse » dovesse un giorno entrare a far parte del linguaggio ecclesiastico della Chiesa Valdese.
La parola non compare negli atti dell’ultimo Sinodo, ma alcuni
ritengono di poterla usare per
riassumere una presa di posizione importante sulla volontà di
valorizzare la cultura storica valdese in particolare mediante gli
strumenti che gravitano su Torre
Pellice. Tale valorizzazione non
può non essere condivisa, anche
se sugli strumenti si può discutere, perciò speriamo almeno, visto che il termine « asse » viene
usato, che non sia il primo atto
di una guerra destinata al fallimento come quell’auro asse.
A proposito di cultura « valdese » si devono tuttavia fare alcune riflessioni.
1 ) Cultura « valdese » non è
soltanto cultura storica. La
storia e l’eredità del passato hanno certamente un’ importanza,
fondamentale, ma se dovessimo
fare una classificazione di importanza delle varie espressioni della nostra cultura al primo posto
metteremmo certamente la teologia in tutte le sue espressioni.
Valorizzare la nostra cultura significa in questo senso tenerne
presenti varie manifestazioni che
sono geograficamente dislocate
su tutta la penisola. Pensiamo
alle riviste che si fanno, a diversi livelli, portatrici della nostra
teologia: Protestantesimo, Diakonia, La Scuola Domenicale, Gioventù Evangelica. Se dovessimo cercare alle Valli un polmone importante di questa cultura,
dovremmo indicare Agape.
2) Cultura « valdese » non è
soltanto quella legata alle nostre
vicende di chiesa, ma anche quella legata alla nostra realtà di
popolo e di cittadini impegnati
nel proprio paese. Valorizzare la
nostra cultura significa, quindi,
anche riconoscere quello che alle
Valli si produce localmente in
campi in cui operano e lavorano nostri fratelli, a cominciare
dalla scuola. Proprio in Val Pellice si sono attuate e si attuano
esperienze didattiche nelle scuole di stato, che hanno incontrato
un interesse non limitato alla zona ristretta in cui sono state e
sono portate avanti. Anche la riflessione pedagogica che ha stimolato e accompagnato queste
esperienze non è certamente irrilevante da un punto di vista
culturale.
3) Cultura «valdese» non è
solo quella legata ai libri. C’è
tutto un discorso che si sta portando avanti nella direzione del
recupero delle culture popolari. Ma c’è anche una cultura popolare difficile da analizzare che sta nella formazione data attraverso le generazioni dal
tessuto sociale valdese e dalla vita di chiesa e di cui si vedono a
volte i frutti senza che si veda
l'albero che li ha prodotti. Io
ho studiato gli scritti di Giovanni Miegge alla biblioteca di Torre
Pellice e di questo sono riconoscente. Ma li ho capiti perché ho passato la mia infanzia e
la mia giovinezza in buona parte a Massello dov’era stato pastore e dove tornava appena poteva.
Vivendo tra i contadini di Massello ho sperimentato la traccia
che Giovanni Miegge aveva lasciato e ho potuto, in seguito, fare delle scelte tra i suoi scritti,
mettere in risalto certi aspetti
del suo pensiero piuttosto che
altri, selezionare le citazioni, raccogliere gli scritti dell’antologia
pubblicata dalla Claudiana.
Più che di asse culturale si dovrebbe, quindi, parlare di « diaspora culturale », cioè di una disseminazione della quale occorre
individuare i filoni e orientare le
energie, certamente, ma di cui
non si possono privilegiare certi
aspetti lasciando gli altri nell’ombra. Se il prezzo da pagare per
la valorizzazione di un certo asse^
dovesse essere il privare altri
campi della cultura del nostro
apporto, allora è meglio ridimensionare /'« asse » per continuare
il lavoro nei tre settori vitali di
cui ho parlato. C. Tron
Giovedì sera si è avuta presso
la Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca una riunione
informale di amministratori ed
operatori scolastici per discutere
sul futuro del biennio dell’Istituto Tecnico Industriale di Perosa.
Quest’anno ci sono due sole classi: una prima e una seconda; se
non aumenta il numero delle
iscrizioni Tanno prossimo il biennio si chiude. Il Preside prof.
Raimondo, ha presentato un progetto di sperimentazione che i
professori dell’Istituto stanno elaborando, che consisterebbe nella trasformazione del biennio, in
modo che possa dare accesso alla terza classe dell’Istituto Tecnico Industriale, come è attualmente, ma anche alla terza Ragionieri e alla terza Geometri. Il
Preside dell’Istituto Tecnico di
Pinerolo, prof. Zanzottera, ha fatto presenti le esigenze finanziarie
per una simile trasformazione, la
quale, tuttavia, sembra Tunica
realistica, seguendo l’andamento
delle iscrizioni provenienti dal distretto di Perosa presso gli Istituti di Pinerolo.
Molti amministratori presenti
erano del parere che sarebbe più
opportuno istituire corsi di formazione professionale molto snelli, volti a fornire al territorio
operatori in grado di affrontarne
le necessità e di occupare i posti
di lavoro disponibili.
La conclusione è stata che le
due cose non erano incompatibili e che pertanto era opportuno
portare avanti sia il progetto di
biennio sperimentale, sia quello
dei corsi di formazione.
PROBLEMA ABORTO
Lettera aperta al
Movimento per la vita
Un gruppo di donne della Val Pellice ci ha fatto pervenire la seguente
lettera in risposta ad un intervento del
Movimento per la Vita che in un suo
comunicato scriveva che la legge 194
a non è stata una legge per la tutela
sociale della maternità perché di fatto ha fornito soltanto Vinterruzione
volontaria della gravidanza ». Il gruppo di donne osserva:
Vorremmo ricordare che da noi donne « la tutela sociale della maternità »
è intesa come tutela di una maternità
consapevole e desiderata e non la maternità per il mito della procreazione.
Contestiamo l’idea che una donna
possa sentirsi realizzata solo in quanto
« mamma » e che questa sia la sua
unica funzione sociale. Ci sembra azzardato affermare che l’aumento degli
abortì nelle strutture pubbliche (da
una media di 13,5 nel ’79 a circa 16
nell’80 alla settimana nell’ospedale di
Pinerolo) significa un accentuarsi della « mentalità abortista ». Noi riteniamo che questo aumento potrebbe essere dovuto alla crescente fiducia delle
donne nella struttura pubblica in una
materia finora considerata « privata »
per la sua natura intrinsecamente delicata e traumatica. Perché non concludere da questi stessi dati che l’aborto clandestino è in diminuzione e
dunque le donne non devono più ricorrere ai metodi rischiosissimi tipo prezzemolo o ferri da calza? Invece si legge che « gli aborti clandestini sono
rimasti come prima forse sono, anzi,
aumentati »; quest’affermazione ci stupisce, tanto più che fino all’approvazione della legge si negava l’esistenza
del fenomeno.
Ci chiediamo perché il fatto che
per certi cattolici l’aborto sia moralmente inaccettabile debba implicare
che necessariamente lo sia anche la
legge che lo permette.
La 194 non obbliga nessuna ad abor
tire mentre con la proposta del Movimento per la Vita si obbligherebbero
tutte a conformarsi alla loro idea oppure ad abortire clandestinamente in
caso di necessità.
Siamo d’accordo che ci vuole una
<( formazione delle coscienze » ma riteniamo che se vogliamo eliminare o
comunque diminuire la piaga dell’aborto sia necessario accompagnare ciò con
una seria educazione sessuale ed un
incoraggiamento all’uso degli anticoncezionali efficaci. Leggiamo ancora
che la proposta massimale (uno dei due
referendum proposti dal Movimento
per la Vita) punta ad eliminare dalla
legge 194 ogni possibile forma di aborto legale... incluso quello terapeutico;
ci sembra che per un Movimento per
la Vita ci sia una contraddizione di
termini. Ricordiamoci tutti che questo
significa che quando è in pericolo la
vita della madre sì dà sempre priorità
alla vita del nascituro, lasciando spesso intere famiglie senza l’amore materno così idealizzato dal Movimento
per la Vita.
Ci viene ancora detto che i 200.000
abortì sono una « vera e propria strage dì stato ». Questo è un chiaro tentativo di criminalizzare ehi decìda liberamente dì non far nascere un proprio figlio. La decisione individuale dì
200.000 donne di non portare al termine una gravidanza non desiderata
per motivi psicologici, di salute, o economici non ci sembra paragonabile ad
una strage in cui sì colpisce con la violenza la collettività in modo gratuito
ed irresponsabile.
Vorremmo dunque invitare tutte le
donne, e non solo loro, a riflettere sull’opportunità di togliere una legge che
non è ancora stata messa in pratica
in molte parti d’Italia ma che ha già
salvato la vita di molte donne altrimenti costrette ad abortire nella clandestinità.
_____________COMPRENSORIO DI PINEROLO
21 dicembre: elezioni
Tempo di elezioni e di propaganda elettorale. No, non si tratta
di elezioni anticipate ma solo di quelle per l'elezione dei comitati
comprensoriali e delle assemblee delle Unità Sanitarie Locali del
Piemonte. Si tratta di elezioni di secondo grado che si svolgeranno
domenica 21 dicembre. A votare andranno i consiglieri comunali
che sono divisi in due collegi elettorali, a seconda se siano consiglieri in comuni con meno o con più di 5.000 abitanti al censimento
del 1971.
Nella nostra zona si tratta di eleggere 54 consiglieri per il comitato comprensoriale di Pinerolo, e integrare la rappresentanza dei
consiglieri della Comunità Pedemontana che costituisce l’assemblea
delTUSL n. 44 (Pinerolo). Non si eleggeranno invece le assemblee
delle USL 42 e 43, che sono costituite dalle assemblee delle Comunità Montane Val Chisone e Germanasca e da quella della Val Pellice, il cui territorio coincide con quello delle unità sanitarie locali.
Il comprensorio ha una funzione di consulenza nella programmazione e di istruzione di alcune pratiche (contributi agricoltura, piano casa, ecc.), della Regione Piemonte.
Una funzione di programmazione molto importante che si esplica
es.senzialmente con l’adozione di piani di organizzazione territoriale
(localizzazione di aree industriali, di sviluppo, residenziale) di linee
di politica sanitaria e di organizzazione dei trasporti. Finora il comprensorio è stato retto da una maggioranza assoluta della DC.
L’istituzione dell’Unità Locale
dei Servizi, coincidente nella nostra zona con la Comunità Montana ha provocato l’apertura di
ambulatori pediatrici decentrati a Perrero e Fenestrelle, ohe
funzionano ormai da circa sette
mesi. La possibilità di avere un
servizio sul posto, senza dover
scendere al più vicino ambulatorio ex-ONMI di Perosa è stata
indubbiamente apprezzata dalla
popolazione dell’alta vai Germanasca e lo dimostra il numero
dei bambini visitati che sono stati 27, per un totale di 63 visite.
NelTambulatorio, che è aperto
il mercoledì dalle 16 alle 17 e dove lavorano un pediatra e una
assistente sanitaria, si ricevono i
bambini da 0 a 10 anni, cioè praticamente fino all’ultimo anno
della scuola elementare. Il compito di questo servizio è più di
prevenzione che di cura, anche
se il pediatra può firmare prescrizioni, per cui è frequentato
in prevalenza dalle madri di
bambini molto piccoli, che chiedono consigli sull’alimentazione
e sulle norme igieniche. Alcune
di esse hanno iniziato le visite
di controllo sulla salute già prima della gravidanza nel consultorio familiare.
Con l’aumento dell’età dei bambini visitati, dall’alimentazione
si passa al rilevamento di altri
disturbi e malattie che normalmente passano inosservate nella
vita di tutti i giorni, come ad
esempio un leggero soffio al
cuore.
Purtroppo a 10 anni, quando
si sta per concludere il ciclo dell’istruzione elementare, aumentano in misura notevole i casi di
atteggiamenti scoliotici o anche
POMARETTO
Illustrata
l'attività di
Amnesty
Internationai
Venerdì 28 novembre alle 20.30
presso il Teatro del Convitto di
Pomaretto si è svolto un incontro-dibattito tra la popolazione
intervenuta ed alcuni rappresentanti di Amnesty International.
Questi ultimi hanno illustrato
ampiamente il funzionamento e
gli scopi dell’associazione e hanno risposto alle numerose domande del pubblico, scarso ma
molto interessato.
Erano presenti, tra l’altro, alcuni membri del Gruppo Pace
che decideranno presto se aderire ufficialmente o meno ad Amnesty International. Nel pomeriggio i rappresentanti dell’associazione predetta erano stati ospiti degli studenti e dei professori della Scuola Latina di Pomaretto.
di scoliosi vere e proprie, causate dalle posizioni contorte che i
bambini assumono sui banchi di
scuola. Nelle scuole si fa ancora
troppo poca ginnastica, soprattutto di tipo formativo per controbilanciare gli effetti negativi
della permanenza scolastica.
Nelle scuole materne e nella
prima classe elementare, le visite
scolastiche a tappeto dovrebbero permettere di individuare le
malattie infantili in tempo per
un intervento efficace; il consultorio pediatrico e l’ambulatorio
medico sono sempre a disposizione per le cure necessarie. C’è
da augurarsi che le famiglie ricorrano sempre di più alla prevenzione e ai controlli regolari
della salute, convincendosi ohe
già dalla prima infanzia si può
fare molto per il benessere fisico
dei propri figli.
L. V.
oggi e domani
In questa rubrica pubblichiamo gli avvisi inerenti ad iniziative di carattere
ecumenico, culturaie e civile che ci pervengono in tipografia entro le ore 9
di ogni lunedì (tei. 0121/91.334).
# Venerdì 19 dicembre alle ore 20.45
nei locali di via dei Mìlie 1 a Pì
nerolo, avrà luogo l'assemblea del Centro Sociale Protestante. AH’ordine del
giorno vi è il programma di attività per
l’anno '81, Il bilancio preventivo dell’81, e l'elezione del comitato di coordinamento.
La riunione è aperta a tutti gli interessati.
# Venerdì 12 dicembre alle 21, presso l'auditorium del Liceo Scientifi
fico, via dei Rochis a Pinerolo, avrà luogo un dibattito sull’aborto promosso
dal comitato di difesa della legge 194.
Introdurranno il dibattito interventi di
esponenti del PCI, PLI, PRI, PSI, PdUP,
DP.
# Domenica 14 dicembre alle ore 15
a Famolasco (Bìbiana) avrà luogo il
mensile incontro ecumenico di studio
biblico. Il tema trattato avrà come riferimento il passo di Marco 1: 9-13.
# Venerdì 12 dicembre alle ore 21,
presso l'auditorium di Corso Piave
a Pinerolo, il CAI organizza una serata
di proiezioni di documentari di montagna.
9 Sabato 13 dicembre alle ore 15,
nell'ambito del corso per operatori
consultoriali, presso il Centro Sociale
del quartieri Fornaci a Pinerolo, via
Podgora, l'avv. Giovanni Dardanello parlerà sul tema « Il nuovo diritto di famiglia ».
9 RORA' - Sabato 13 dicembre presso
la Sala delle Attività avrà luogo la
seduta inaugurale del Corso di artigianato organizzato dalla Società di Studi
Rorenghi in collaborazione col Comune,
la Pro Loco. Il corso, diretto dal sig.
Roberto Morel, avrà luogo ogni sabato
alle ore 15. Tutta la popolazione è invitata a partecipare alla Seduta inaugurale.
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Come vivevano...
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5
12 dicembre 1980
CRONACA DELLE VALLI
PINEROLO
VALLI CHISONE E GERMANASCA
Natale per gli anziani?
C’è bisogno di organizsare un pranzo di Natale
per trecento pensionati di
Pinerolo? Pare proprio di
sì. L’assessore ai servizi sociali, il repubblicano Narcisi, ha espresso parere favorevole alla proposta di
un gruppo di anziani. I
consiglieri di maggioranza
(DC e PLI), cui si sono aggiunti anche quelli del PSI,
hanno approvato.
Così con tutta probabilità i pensionati pinerolesi avranno il loro pranzo di
Natale, e il comune spenderà un milione e mezzo
di lire.
VAL CHISONE
GERMANASCA
Artigianato
montano
Il Gruppo Studi Problemi Alpini, d’intesa col Centro Arti e Tradizioni Popolari del Pinerolese, si è fatto promotore di una interessante iniziativa di valorizzazione dell’artigianato
di montagna.
Partendo dalla considerazione che « l’agricoltura
di montagna si trova in
una situazione di estrema
difficoltà » e che nel periodo invernale il montanaro
è costretto o all’emigrazione stagionale o a effettuare lavori di tipo artigianale, il centro lancia una iniziativa per la vendita di
questi prodotti.
I lavori artigianali « provenienti da chi esercita la
attività agricola », verranno esposti presso il museo
etnografico di Pinerolo e
qui venduti al pubblico.
Si inizia così a Pinerolo
una iniziativa che ha già
avuto successo in Val d’Aosta e che ha permesso a
molte famiglie di mantenere la propria residenza nei
paesi dell’alta valle per via
del reddito che questi lavori permettono.
È una iniziativa che — se
avrà il successo sperato —
avrà forse un seguito nell’organizzazione di corsi di
intaglio del legno, di scultura, di tessitura, per insegnare anche ai (pochi) giovani rimasti ancora in
montagna, l’antico mestiere dell’artigiano.
Chi fosse interessato all’iniziativa è pregato di
prendere contatto con Delio Martin, via San Secondo 52 - Abbadia Alpina.
Ma questa decisione è
contestata dai gruppi anziani dei quartieri Tabona
e San Lazzaro che in una
lettera ai giornali locali e
alle forze politiche scrivono tra l’altro:
« ...Come già espresso in
altre occasioni (soggiorni
marini, assistenza infermieristica domiciliare) ogni proposta che riguarda
gli anziani dovrebbe essere
dibattuta aH’interno della
Commissione Congiunta
prima di essere votata in
Consiglio Comunale.
I Rappresentanti dei
gruppi anziani della Città
(quartieri S. Lazzaro - Tabona - Centro Storico) riunitisi il 27 c.m. al Centro
Sociale provvisorio del
quartiere Centro Storico
per valutare le proposte e
portarle nella riunione della Commissione Congiunta
•prevista per sabato 6 dicembre alle ore 14.30, hanno deciso all’unanimità:
— in un momento così
traelco per le popolazioni
del meridione sarebbe doveroso devolvere Timporto
che verrà stabilito dalTamministrazione per tale manifestazione, alle popola^
zioni terremotate, non rinunciando per questo ad
organizzare presso i Centri
Sociali feste più semplici
e meno costose con la partecipazione di altre fasce
della popolazione ».
Per parte nostra, consapevoli delle carenze che il
servizio di assistenza agli
anziani del comune di Pinerolo presenta (mancanza
di servizi essenziali quali
quello della mensa, scarsità del personale addetto ai
servizi domiciliari) vogliamo solo osservare che dato
il carattere occasionale dell’iniziativa e il non inquadramento in una politica di
sicurezza sociale, l’iniziativa si configura come una
risposta clientelare ad una
richiesta clientelare. E ciò
al di là delle buone (o cattive) intenzioni dell’assessore. gg
Un programma
per le fognature
Venerdì scorso il Consiglio Comunale ha affrontato vari punti all’ordine del
giorno; alcuni di ordinaria
amministrazione (ratifica,
variazioni di bilancio), altri più importanti.
1) Nomina seggio elezioni comprensoriali.
2) Approvazione impianto generale rete fognaria:
a) Collettore generale
con partenza da Giordano,
collegamenti con tutte le
frazioni sino a Ghigo compreso.
b) Collettore per la borgata Villa, già previsto per
una eventuale espansione.
c) Collettore per la borgata Rodoretto.
Importo totale dell’opera
L. 1.250.000 -t- IVA e spese
tecniche.
Approvazione 1° stralcio
comprendente rete fognaria borgata Pomieri e porte
del vecchio nucleo di Ghigo.
Importo dell’ opera 170
mila -t- IVA e spese tecniche.
3) Adeguamento delle tariffe di sgombero neve sulle strade private.
A conclusione, di unanime accordo, si è stanziata
una somma di L. 800.000
prò terremotati, da versare
alla Comunità Montana.
E’ stato pure deciso di
dare alla scuola elementare un contributo di L. 100
mila per l’acquisto di materiale didattico e di consumo, secondo la richiesta
prodotta dalla Direzione
Didattica di Villar Perosa.
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I comuni e la protezione
deirambiente naturale
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L’esigenza delle guardie
ecologiche di avviare un discorso sistematico e continuativo con le Amministrazioni che sono responsabili del patrimonio è fortemente sentita. In un campo così vasto salvaguardare non vuol dire solo reprimere, ma significa anzitutto proporre attività alternative, strutture diverse,
collegamenti con altri settori (agricoltura, turismo,
industria). C’è ampio spazio promozionale e di dibattito per tutti, singoli od
associati. Occorre però collaborare, chiarendo gli ambiti e le competenze degli interventi, costituendo
gruppi di studio e di lavoro permanenti, favorendo la presa di coscienza
della popolazione.
Questo era l’obiettivo di
fondo del primo incontro
avvenuto fra Sindaci e
Guardie ecologiche sotto
T egida della Comunità
Montana. L’o.d.g. prevedeva due punti centrali (percorsi fuori strada e raccolta funghi) ma naturalmente il dibattito ha spaziato
su tutti gli altri temi ad esso collegati. Circa i percorsi fuori strada è stata ribadita la necessità che l'ambiente sia adeguatamente
protetto affinché i residenti che con grossi sacrifici
tengono in vita la montagna non siano obbligati ad
andarsene.
I percorsi, quindi, come
è emerso dalla discussione,
dovrebbero essere ridotti
allo stretto tollerabile,
eventualmente in zone alluvionali dove non recano ulteriori danni, essere tracciati su fondi resistenti,
non dovrebbero andare
oltre le frazioni, quindi a
bassa quota, non dovrebbero essere ammesse le moto da competizione (senza
targa); si dovrebbe pretendere che siano silenziate,
in più certi percorsi dovrebbero esser vietati nei
periodi di punta delle attività agricole.
La proposta di escludere
qualsiasi percorso sarebbe
nei fatti dannosa e praticamente impossibile, poiché
alcuni comuni della Val
Chisone che hanno incentivato un piccolo turismo
speculativo di massa senza
una vera programmazione
(seconda casa, ecc.) ora si
trovano incapaci a respingere l’offensiva per cui è
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urgente prevedere una normativa di contenimento.
Una preoccupazione è
emersa ed è che tutti capiscano che una regolamentazione è necessaria; senza
norme chiare è praticamente impossibile controllare e
far rispettare: deve contenere criteri omogenei in
tutto il territorio della Comunità altrimenti lascia
spazi ingestibili alla inventiva delle interpretazioni;
deve essere applicata in
tutti i comuni altrimenti,
come è facile intuire ne
faranno le spese quelli meno previdenti.
E’ stato quindi convenuto che i comuni, tenendo
conto delle indicazioni emerse, concordino con rappresentanti della popolazione, delle guardie forestali,
ed ecologiche delle proposte che verranno raccolte
dalla Comunità Montana e
saranno la traccia per un
dibattito che gli amministratori si impegnano a fare al più presto.
Anche sul tema della salvaguardia dei boschi e della raccolta dei funghi si è
evidenziata la necessità di
andare ad una regolamentazione omogenea. Verrà
fatto al più presto un nuovo regolamento di polizia
rurale per tutta la Comunità che dovrà essere approvato dai singoli comuni.
Per la sua stesura sono
emerse alcune proposte:
— limitare i giorni di raccolta scegliendo quelli adottati in Val Pellice;
— escludere la raccolta
di funghi al di sotto di determinate dimensioni come
in Val Sangone.
Per quanto riguarda i
collegamenti tra Amministrazioni e Guardie ecologiche si è auspicato che i Comuni che non l’hanno ancora fatto consultino periodicamente le loro guardie, concordino le modalità di pattugliamento e
studino di comune accordo
attività promozionali sul
loro territorio. Infine deve
essere registrata la richiesta delle guardie affinché
la Comunità Montana mantenga l’impegno di dotare
il corpo di attrezzature e
capi di vestiario da adibirsi al pattugliamento.
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CRONACA DELLE VALLI
12 dicembre 1980
CORSO PER ANIMATRICI DELLE UNIONI FEMMINILI
I ministeri nella chiesa
POMARETTO
Gita a Crest
I doni non sono idoli muti e devono essere utilizzati per la testimonianza a Cristo nel mondo. L’impegno del movimento femminile sul problema dell’aborto
Mercoledì, 26 novembre
si è concluso a Pinerolo
il terzo corso per animatrici di studi biblici nelle
Unioni femminili. E’ il primo anno che partecipo a
questi corsi, ma, benché ne
avessi già seguito i suoi
sviluppi sia attraverso le
relazioni che Niny Boer e
Maria Tamietti facevano
al Comitato, sia leggendo
le dispense, è stata per me
una esperienza compietamente nuova.
Prima dei corsi veri e
propri abbiamo avuto degli incontri preparatori
con le persone che si erano messe a disposizione
per condurre il lavoro in
gruppi e con il pastore
Bruno Rostagno per la
consulenza teologica.
Insieme avevamo pensato di partire « da zero »,
ma sin dalla prima riunione preparatoria abbiamo
notato che questo era prematuro, occorreva una base, anche se minima, che
stimolasse la discussione.
Il brano scelto era I Corinzi 12.
Per sperimentare quello
che era stato appreso negli anni precedenti, le prime due riunioni si sono
svolte senza pastore, solo
alla terza ed alla quarta
sarebbe intervenuto il pastore Bruno Rostagno.
La presenza è stata sempre numerosa: circa 55-60
sorelle hanno lavorato in
cinque piccoli gruppi; la
discussione è sempre stata
animata e le conclusioni
piene di significato.
Per prima cosa la certezza che Dio distribuisce
ad ognuno dei doni attraverso lo Spirito Santo, do
ni che vanno ricercati, stimolati attraverso la preghiera ed utilizzati per Futile comune e per l’edificazione della chiesa (corpo
di Cristo).
Questi doni (ministeri)
non devono rimanere chiusi all’interno della chiesa,
ma attraverso la comunità
passano nel mondo per testimoniare Cristo, altrimenti diventano idoli muti.
Noi siamo abituati a riferirci a qualcosa di ben
specifico: pensando ai ministeri, si pensa al pastore,
al diacono, ma se Paolo
dice che lo Spirito elargisce i suoi doni a ogni credente, chiunque creda ha
un suo dono specifico che
non può fare a meno di
utilizzare. La chiesa, la
comunità stessa soffrirebbe se ciò non avvenisse in
quanto tutti si appartiene
al medesimo corpo di Cristo. Proprio attraverso la
comunione fraterna ci è
possibile riconoscere qual
è il nostro dono.
Ma non è solo all’interno della nostra comunità
che bisogna servire. Si rimane chiesa anche quando
siamo al lavoro, a scuola,
nella vita di tutti i giorni.
Questa è spesso la parte
più gravosa del nostro
compito in quanto soli è
più facile crearci degli idoli muti. Spesso è il nostro
stesso lavoro che non ci
permette di vivere la nostra scelta cristiana, ma la
nostra certezza rimane se
esiste una comunità nella
quale esprimerci e dalla
quale ricevere.
Ma siamo proprio noi che
possiamo mantenere viva
la comunità. Se, come si è
Doni CIOV
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L. 500.000: Concistoro della
Chiesa Valdese di Torre Peliice.
ASILO DI SAN GERMANO
L. 50.000: Emma Rostagno e
Figli, in memoria di Mathieu Letizia; Clara ed Amedeo Rostagno, in memoria di Mathieu Letizia; Pino e Pinea e Rinaldo e
Rosy Mazzilli, con la nipote Mara, nel centenario della nascita
della mamma Isabella.
L. 30.000: Amedeo e Levy, ricordando Bounous Ferdinando.
OSPEDALE DI TORRE PELLICE
L. 200.000: M. F. Borsalino, Como.
L. 10.000: Bianchi Isabella,
Bergamo.
OSPEDALE DI POMARETTO
L. 150.000: Baudrino Cesare,
Pinerolo.
L. 100.000: In memoria di Pons
Alessandro Teofilo: colleghi del
figlio Enrico, Autorimessa La
Stampa, Torino.
L. 60.000: In memoria di Lina
Sappè-Travers e di Lazzero
Franco: I.E.C., Pramollo.
L. 50.000: Milano Nicola, Ferrerò; Manelli Alessandro, Riva
di Pinerolo; Famiglia Bacchio,
San Secondo di Pinerolo.
L. 40.000: Yvonne Godino-Costantino, Torino, in memoria di
Letizia Mathieu.
L. 30.000: Un gruppo di Svizzeri di Losanna; Rossero Maria,
Airasca.
L. 25.000: Martinat Maria. Levanto; Elvira, Elme e Gustavo,
in ricordo di Edmond.
L. 20.000: In memoria di Grill
Onorato: la moglie Grill Ines,
Pomaretto; Toye Giulio, Villaretto di Roreto Chisone; Travers
Renato e Famiglia, in memoria
dei nostri cari scomparsi, fraz.
Grisse di San Germano Chisone; Pisana Salvatrice, Pinerolo;
Famiglia Chialvo-GardioI, Miradolo di San Secondo di Pinerolo,
in memoria di Ulda BertalotGardiol.
L. 10.000; Besso-Pianetto Luciano, Bricherasio; Cordara Francesco, Porosa Argentina; Livio,
Mara e Michela Long, Grange di
Inverso Pinasca: in memoria dei
nonni degli Ervuar.
L. 5.000: Peyrot Enrico, Pomaretto.
API - ONORANZE
E TRASPORTI FUNEBRI
— - Disbrigo di tutte le pratiche inerenti ai
decessi
Prelievo salme da tutti gli ospedali
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privativa ai trasporti nei Comuni di Torre Peliice e Luserna S. Giovanni.
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detto prima, essa può esistere solo attraverso l’unità dei suoi doni, non dobbiamo delegare il pastore
o gli anziani, perché così
si creerebbe solo noia e
monotonia.
Il corso si è concluso con la Santa Cena che
ci ha fatto sentire ancora
una volta unite.
Saremo capaci di esprimere veramente, sia all’interno della comunità che
nella vita quotidiana, la nostra testimonianza in modo tale da essere riconosciute per il grande dono
che Dio ci ha dato?
Bisogna continuare su
questa strada perché è ap
punto con la ricerca biblica, e con la preghiera, che
possiamo arricchire noi
stesse e molte partecipanti
hanno richiesto che questi
incontri siano più frequenti.
Dalle più giovani è sorto
il problema di discutere
sull’aborto, insieme. E’ vero che non è un argomento strettamente inerente
all’edificazione della Chiesa, ma se siamo Chiesa anche nel mondo è allora nostro compito affrontare i
problemi del mondo, insieme, per essere pronte a
testimoniare anche in queste occasioni.
lidia Noffke
La Federazione evangelica femminile valdese metodista comunica ai gruppi di attività femminili delle Valli che le risposte del questionario distribuito al termine
del corso hanno dato alcune indicazioni per la prosecuzione e lo sviluppo del lavoro per questi incontri.
Qui di seguito alcune informazioni che vi preghiamo di annotare:
• Il prossimo seminario a livello Valli si svolgerà a
ottobre ’81, probabilmente a Pinerolo e con un servizio di assistenza per bambini.
• Lo sviluppo del lavoro per quest’anno, che la tendenza evidenziata dal questionario ha manifestato,
avrà realizzazione promossa da due fonti: la prima viene da 41 sorelle che hanno espresso il desiderio di continuare la ricerca biblica sui ministeri con la loro Unione e sarebbe bene poi che questo studio continuasse con
le proprie comunità. La seconda fonte viene dalla Federazione che dovrebbe curare degli incontri preparatori con le sorelle che si sono dette disposte a impegnarsi per la conduzione del lavoro in piccoli gruppi.
• Entro il mese di dicembre ogni Unione riceverà
una copia della dispensa del terzo seminario per
animatrici. Altre copie possono essere richieste a Maria Tamietti. (Costo lire 1.000).
• Giovedì 5 febbraio 1981 nei locali del Convitto deUa
Chiesa Valdese di Villar Perosa, riunione a livello
Valli per organizzare la Giornata Mondiale di Preghiera
e per un incontro informativo con dibattito con giovani sorelle impegnate nella difesa della legge che regolamenta le condizioni per abortire.
Notizie utili
Assegni familiari
per i coltivatori diretti
La Legge 440 deH’8 agosto 1980 stabilisce che a partire dal 3 settembre scorso entri in vigore una nuova
normativa per beneficiare degli assegni familiari.
In pratica dal 3 settembre possono beneficiare degli
assegni familiari i figli o gli equiparati (fratelli, sorelle
e nipoti) se conviventi, che abbiano un’età fino a 18 anni, o fino a 21 se siano studenti di una scuola di secondo grado o apprendisti, o fino a 26 anni se studenti universitari, e senza limite di età se inabili al lavoro. I figli
o gli equiparati possono inoltre svolgere attività presso l’azienda, sempre che questa non procuri un reddito
superiore a 231.750 lire.
In seguito all’emanazione di questa legge può verificarsi il caso di un coltivatore diretto che abbia diritto
a percepire assegni che prima non gli spettavano di
diritto, in questo caso l’interessato dovrà presentare
domanda per fruire di questi assegni utilizzando il modello CD-CM 71/T.P. per l’anno 1980.
Altre informazioni possono aversi dalle sedi delle
organizzazioni dei coltivatori.
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Abbiamo avuto il grande
piacere di trascorrere una
giornata con i fratelli della
Chiesa Riformata di Francia a Cresi nella Drôme;
già dallo scorso mese di
febbraio quando la corale
di Pomaretto era stata in
visita alla Chiesa di Bourgoin-Jallieu, si era parlato
sia pure in modo informale di un probabile incontro
e puntualmente ciò è avvenuto.
Un po’ di cronistoria:
Siamo partiti sabato 22
novembre stipati in pullman; coralisti e simpatizzanti, in numero di 50 e dopo vari saliscendi ed innumerevoli curve siamo arrivati in quel di Cresi; dopo
un rinfresco siamo stati
condotti in un piccolo giro
turistico della cittaSna
(molto interessante particolarmente la parte medioevale ed il suo castello);
siamo quindi stati accolti
nelle famiglie, per il pernottamento, abbiamo così conosciuto alcuni membri della Chiesa di Crest,
nonché apprezzato la meravigliosa cucina locale.
Domenica mattina ore 10
tutti al culto durante il
quale la Corale ha cantato
alcuni inni; alle 12, agape
fraterna in un salone messo a disposizione dalla municipalità con 400 presenze.
Nel pomeriggio una conferenza su elementi storici
Valdesi dai Poverelli di Lione ai giorni nostri frammezzata da canti della corale intonati all’argomento,
seguita da richiesta di informazioni sia sul passato
che sul presente della Chiesa Valdese.
Purtroppo è presto l’ora
di partire: i chilometri sono tanti, domani è lunedì
e si lavora.
Alcune considerazioni: È
meraviglióso per noi Vaidesi d’Italia vedere quanti
nostri fratelli d’oltr’Alpe
siano interessati a tutto
quel che concerne la nostra esistenza come Chie
________PERRERO
Incendio
nei boschi
Domenica scorsa 7 dicembre è scoppiato il solito incendio autunnale
nella zona fra il Ponte Raut
e la Torre, danneggiando in
modo non giave il sottobosco invaso dal fogliame
secco. Sono stati colpiti
anche i « ciabot » della zona, alcuni dei quali sono
crollati. I tini ed i torchi
che si trovavano nelle cantine sono stati in gran parte distrutti. Si trattava di
case e attrezzi abbandonati, ma ognuno dei colpi come questo contribuisce alla chiusura definitiva di
una storia di lavoro, speranze, sofferenze, cultura,
che non si riesce a trovare
il modo per salvare.
Molti volontari hanno
collaborato, come al solito,
con le guardie forestali e
comunali per lo spegnimento. Le cause sono naturalmente ignote, ma è
difficile non pensare che
l'incendio sia stato appiccato volontariamente da
qualche vandalo o da qualche cacciatore che voleva
in questo modo’stanare i
cinghiali.
sa, la nostra storia; constatare quanto e quanti di
questi nostri fratelli ci conoscono, spesso molto meglio di quanto noi stessi ci
conosciamo.
Riteniamo che questi incontri dovrebbero avvenire
più frequentemente; scambi di opinioni ed esperienze tra persone che, pur vivendo in contesti sociali,
culturali ed ambientali differenti, hanno pur sempre
come denominatore comune la fede in Dio, servono
ad avvicinarci, a conoscerci, a capirci vicendevolmente, a farci sentire veramente fratelli in Gesù Cristo.
Ultima cosa da dire, ma
non in ordine d’importanza è che questa fantastica
esperienza ben difficilmente avremmo potuto viverla
senza la capacità logisticoorganizzativa del fratello
Costantino (un Pomarino
colà emigrato) che impeccabilmente ha organizzato
la nostra permanenza a
Crest; lettere, telefonate,
corse, dispendio di tempo
e soprattutto una perseveranza a tutta prova sono
stati gli ingredienti da lui
profusi a piene mani.
Grazie di tutto cuore
amici di Crest e arrivederci a Pomaretto, con la vostra corale.
P. L. - M. R.
Scuola
Latina
Il comitato del Collegio valdese e Scuola Latina organizza un
incontro aperto a tutti per sabato 13 dicembre alle 15 nella
sala del teatro del Convitto di
Pomaretto.
Tema dell'incontro: Quale è il
futuro della Scuola Latina?
L'introduzione verrà effettuata da un membro del comitato
che esporrà la realtà e le prospettive della Scuola Latina. Si
sottolinea l'importanza di questa
riunione che coinvolge la responsabilità dei genitori e delle
nostre Comunità.
gioventù evangelica
è dal 1947 un importante
strumento di riflessione, dibattito e collegamento fra i
giovani protestanti in Italia.
Pubblica 5 numeri all'anno,
articolati in diverse sezioni.
Nel 1980, fra l'altro, sono
stati affrontati temi come : il
lavoro, l'evangelizzazione, la
droga, la storia del protestantesimo, le nuove forme di
religiosità, l'etica, la famiglia
e la coppia, le medicine,
l'energia, la ricerca teologica,
l'aborto, la scuola, ecc. Ogni
numero contiene uno studio
biblico e una parte di dibattito fra i lettori.
Queste le quote di abbonamento per il 1981 :
• abbon. normale L. 6.000
• abb. sostenitore L. 10.000
• abbon. estero L. 12.000
Alla redazione (Via L. Porro
Lambertenghi, 28, 20159 Milano, tei. 6890227) possono
essere richiesti numeri in saggio. arretrati e collezioni complete dal n. 1 al 60 (1969*
1979). Versamenti sul c.c.p.
35917004 intestato a gioventù evangelica. Leggete, sostenete e abbonatevi a
gioventù evangelica
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★ AUGURA BUONE FESTE
Via Umberto, 13 - PEROSA ARGENTINA
7
12 dicembre 1980
CRONACA DELLE VALLI
A COLLOQUIO COL PASTORE PEROTTI
Lotta contro la lebbra
Nel mondo sono quasi 15 milioni, in Italia dovrebbero aggirarsi sul migliaio. I malati di
lebbra sono in lieve aumento
nonostante che la medicina ufficiale sia oggi in grado di sconfiggere quest’antica malattia. L’azione ohe conduce la « Missione
evangelica contro la lebbra » è
stata recentemente illustrata, in
quasi tutte le comunità valdesi
delle Valli, dal past. Silvano Perotti che dal 1974 è segretario
europeo della fondazione. Nel
1874, quando nacque la Missione,
per opera del past. Wellesley
Bailey non esistevano farmaci
adatti contro la lebbra: i malati,
a migliaia, venivano raccolti, vestiti, nutriti ed evangelizzati. Oggi, attraverso farmaci neppure
molto costosi e interventi chirurgici e fisioterapici la lebbra può
essere sconfitta, anche se a stadi
avanzati lascerà tracce evidenti
sul corpo. Il problema consiste
nell’aggredire la malattia nella
sua fase iniziale quando si presenta come un’innocua, chiara
macchia sulla pelle il cui centro
è privo di sensibilità nervosa.
La malattia ha un lungo periodo di incubazione e sviluppo.
E’ quindi necessario ■— soprattutto in quelle zone del globo dove essa è particolarmente diffusa — stabilire una fitta rete di
\isite preventive, di accertamento tra le popolazioni. Ed è quello che fa la Missione evangelica
contro la lebbra che in India, nel
Nepal, in Indonesia, Corea, Thailandia e in molti paesi africani
promuove una vasta azione sanitaria tesa a raggiungere e curare milioni di malati. Ma il problema non è solo sanitario, è anche spirituale. Come ai tempi di
Gesù, in tutte le società, il lebbroso continua ad essere un
emarginato, un « maledetto »; in
alcune zone africane chi ha la
lebbra è considerato un condannato dalla divinità. Pochi sanno,
non solo in Asia o in Africa ma
anche in Europa Occidentale, che
il lebbroso può guarire totalmente (e può curarsi continuando a svolgere le proprie attività)
e che tale malattia, salvo rarissime eccezioni, non è contagiosa.
Perotti ci ha ricordato che l’azione condotta dalla Missione
non è solo protesa al reperimento di denaro per ulteriormente
sviluppare la ricerca e le strutture sanitarie ( « con il prezzo di
un pacchetto di sigarette si può
curare un lebbroso ») ma è protesa al reperimento di personale
medico e infermieristico. Questa
forse è la cosa più difficile. Chi
è disposto a rinunciare per un
certo periodo della sua vita a interrompere la propria carriera
per dedicarsi alla cura dei lebbrosi? Un interrogativo aperto,
che comunque varrà la pena di
riprendere particolarmente nella
domenica di gennaio in cui nelle
nostre chiese si colletta per la
Missione, che in Italia è coordinata dal past. Mathieu di Bordighera.
G. Platone
VILLAR PELLICE
Giornata del Miramonti
Domenica 7 dicembre si è svolta a Villar Pellice una nuova
giornata pro-Miramonti. Analoghe manifestazioni si erano già
avute quest’anno, una il lunedì,
dopo Pasqua, l’altra il giorno di
Ferragosto. Anche questa volta gli sforzi degli organizzatori
sono stati premiati : la comunità
di Villar ha risposto generosamente, portando un’altra pietra
alla causa del Miramonti e mostrando di approvare le finalità
e gli scopi che questo progetto
si prefigge.
In questi locali, ripuliti nel
corso della settimana dopo i lavori compiuti negli ultimi mesi,
che hanno permesso di ricostruire interamente il tetto e di sistemare in parte il retro dell’edificio, si sono incontrate numerose
persone che hanno consumato
un pranzo con menu tradizionale. E’ stata infatti preparata la
tradizionale « souppa » valdese
di pane, seguita da insalate e
polpette. Nel pomeriggio è stata
organizzata una bancarella per
la vendita di articoli per regali
natalizi, di lavori femminili e di
prodotti artigianali locali in legno, oggetti di uso comune e domestico come calzettoni, presine, cucchiai o « casul ». Un servizio di buffet ha venduto dolci,
biscotti e panini preparati in casa. La giornata si è chiusa con
le estrazioni della lotteria e con
un arrivederci alla prossima manifestazione di questo genere,
appuntamento che appare sempre molto gradito e « sentito »
dalla gente di Villar.
Sempre nell’ambito delle iniziative pro-Miramonti, venerdì
sera si era svolto nel tempio un
applaudito concerto del coro « La
Grangia ». La gente di Villar, in
una vallata ricca di tradizioni, di
usanze e di canzoni, ha avuto
modo di conoscere l’attività di
questi ricercatori, che già da
molti anni vanno riscoprendo e
poi facendo conoscere in tutta
Europa le voci e le musiche delle genti piemontesi e delle vallate alpine. Ogni canzone è stata
introdotta da informazioni sulle
località di registrazione, sulla
sua diffusione e sul significato
particolare che il testo ha all’interno di un mondo di tradizioni
e di valori che ogni giorno di più
va riducendosi. Molto seguiti ed
apprezzati sono stati alcuni pezzi che illustrano gli antichi mestieri, ed il canto natalizio che
ha chiuso la serata. Al termine
il sindaco Paolo Piache, in assenza del pastore Ayassot, ha
ringraziato i membri del coro
per l’aiuto prestato alla riuscita
del progetto Miramonti.
Mauro Albertengo
SAN SECONDO
• In occasione della domenica
del predicatore locale Aldo Garrone ha presieduto il culto di domenica 7 ed ha dato un vigoroso
messaggio. Lo ringraziamo.
• Gilberto Piola si è unito in
matrimonio con Donata Bertea
il 6 dicembre. II Signore li guidi
nel loro cammino di coniugi cristiani.
Hanno collaborato a questo
numero: Thierry Benotmane,
Franco Davite, Adriano Bongo, Luigi Marchetti, Edi Morini, Italo Pons, Bruno Rostagno. Franco Taglierò, Archimede Bertolino, Gustavo
Bouchard, Paolo Lagèard,
Mimmo Rostagno.
Per i vostri acquisti
Librerie Claudiana
• TORRE PELLICE - Viale Mazzini, 2
Tel. (0121) 91.422
• TORINO - Via Principe Tommaso, 1
Tel. (Oli) 68.88.04
• MILANO - Via Francesco Sforza, 12/A
Tel. (02) 79.15.18
Associazione
Amici dell’Ospedale
di Torre Pellice
L’Associazione Amici dell’Ospedale Valdese di Torre Pellice
che si è costituita all’inizio di
quest’anno si avvia un po’ alla
volta a delineare il suo programma per poter svolgere un’attività proficua, anche con l’accordo
di diverse persone che, a seconda dei casi, possono collaborare
per la soluzione sollecita di varie esigenze dell’ospedale.
Alcuni Amici hanno già manifestato la loro solidarietà e questo ha permesso il primo segno
concreto : la fornitura all’Ospedale di piccole attrezzature che
facilitano il lavoro del personale
e portano un miglioramento per
il soggiorno dei degenti.
L’Associazione propende per
la concessione in uso all’Ospedale Valdese di Torre Pellice di
apparecchiature e di materiale
di vario genere al fine di aumentare le possibilità di diagnosi e
di cura. E’ fiduciosa di poter sviluppare questo programma per
la sensibilità di tanti alla necessità di potenziamento del nostro
Ospedale e spera di poter avere
un generoso sostegno anche da
parte di nuovi Amici.
Siamo fiduciosi perché abbiamo speranza (Giobbe 11: 18).
La cassiera è la signorina Elda Lageard, via Internati e Deportati 6, 10066 Torre Pellice;
conto n. 25733 presso LIBI di
Torre Pellice intestato all’Associazione.
il presidente
Giovanni Mourglia
TORRE PELLICE
Il Gruppo Cadetti si sta preparando per il giro di riunioni
quartierali del periodo natalizio,
il cui calendario è pubblicato
sulla circolare di Chiesa. Per la
serata del 20 dicembre, al Centro,
viene organizzato anche un concorso di diapositive sul tema
« Paesaggi Alpini ». La partecipazione è libera e le adesioni vanno comunicate a Marco Fraschia
e Annalisa Sappè. Alla serata parteciperà il Coretto dei piccoli.
• Sabato 13 alle ore 20.45 presso la sala dei Coppieri si terrà la
già annunciata serata di Spirituals, i canti degli schiavi negri,
che il Gruppo Giovanile di Perrero ha già presentato in alcune
comunità del 3“ Circuito.
• Domenica 21 alle ore 15.45 la
Corale presenta nel tempio il
concerto « Natale Musica 2 ». Oltre a brani corali e organistici
verranno eseguiti alcuni pezzi
dal gruppo flauti diretto dal M.o
Dosio.
• Il Concistoro, che si è riunito mercoledì 10, ricorda l’Assemblea di Chiesa del 14 dicembre
(ore 10).
La sottoscrizione in favore dei
colpiti dal terremoto è aperta fino alla fine di dicembre.
• Proposta sportiva: venerdì 6
novembre i giovani della Filodrammatica e del gruppo giovanile si sono incontrati per prendere conoscenza del progetto di
riutilizzo dei campi di pallavolo
e di tennis situati nei terreni dell’ex Convitto Valdese - via Beckwith. Il tutto si farà all’estate
’80 quando alcuni giovani presentarono alla Tavola Valdese una
richiesta in cui si faceva presente l’asseniza di momenti ricreativi per i giovani della comunità.
La Tavola Valdese diede il suo
parere favorevole affidando agli
stessi richiedenti l’onere di promuovere la ristrutturazione. Nell’incontro di venerdì sera a cui
hanno partecipato dei fratelli
più adulti ma interessati al discorso sono maturate alcune proposte organizzative, inoltre è emerso uno statuto che regolerà
l’uso delle strutture e la gestione organizzativa e finanziaria.
L’attività sarà strettamente a
carattere ricreativo per i giovani
della comunità di Torre e per
altri giovani che rispetteranno i
regolamenti e il buon uso delle
strutture.
L’assemblea al termine dei suoi
lavori ha eletto un comitato di
coordinamento che risulta così
composto: Franco Bellion, presidente; Pier Valdo Rostan, vicepresidente; e cinque consiglieri:
Attilio Sibille, Luigi Vighetto,
Marco Borno, Iolanda Armand
Ugon e Italo Pons.
FRALI
ANGROGNA
In occasione del seminario dei
gruppi teatro evangelico ad Agape, sabato 13 dicembre, nella sala delle attività della chiesa di
Ghigo di Prali, la Pilodrammatica Giovanile Evangelica di Torre Pellice presenterà lo spettacolo « 2003, guardiamoci indietro »,
momenti di vita valdese.
Durante il culto del mattino
dopo verranno ripresi i punti sollevati dallo spettacolo.
Tutti sono invitati!
BOBBIO PELLICE
Il culto del 30 novembre è stato animato dai giovani del catechismo. Durante il culto, due
rappresentanti della FGEI hanno predicato sul testo del « buon
Samaritano ». Il culto e la predicazione sono stati apprezzati dalla comunità che si è radunata
numerosa in questa occasione.
Questa iniziativa è stata apprezzata da tutti noi che abbiamo
aderito con entusiasmo, impegnandoci a prepararla e svolgerla
nel migliore dei modi. Nel complesso è stata un’esperienza positiva e speriamo di avere in futuro l’occasione di animare un
altro culto.
• Poiché il Comune ha lanciato una sottoscrizione per i terremotati, il Concistoro, nella sua
seduta del 29 novembre ha deciso di non fare una sottoscrizione
da parte sua. La raccolta di fondi che è stata fatta, presso tutte
le famiglie ha raggiunto per il
momento la somma di circa lire
2.500.000.
• « 2003, guardiamo indietro ».
Lo spettacolo è stato apprezzato dalla settantina di persone venute sabato scorso nella sala del
cinema. Erano purtroppo scarse
le persone di più di vent’anni.
Peccato, perché i giovani sono di
buona volontà ed hanno bisogno
dell’appoggio di tutta la comunità per preparare la Chiesa del
2003! La colletta fatta alla fine
per i terremotati ha fruttato la
somma di 45.000 lire.
• Domenica 14 dicembre, giornata del predicatore laico. Predicherà il nostro fratello Umberto
Rovara.
• Ogni giovedì, alle 11.30, agape fraterna nel presbiterio. Benvenuto a tutti.
• Abbonamenti all’Eco delle
Valli. Siete pregati di versare la
somma per il rinnovo al Pastore,
il più presto possibile. Il costo
è di L. 10.000 ma la somma non
copre tutte le spese. Ogni offerta aggiuntiva è dunque gradita!
POMARETTO
Il canto
all’aperto
La sottoscrizione per le vittime
del terremoto è ancora in corso
attraverso gli anziani e i responsabili. Sabato 13 sera alle 20
s’incontra il Concistoro per definire la somma raccolta che invieremo ai sinistrati tramite il canale concordato da tutte le chiese delle Valli.
• Sabato e domenica si è svolto nei nostri locali il convegno
EGEI su: « La vita in una prospettiva biblica ». La partecipazione è stata buona; riferiremo
più ampiamente nel prossimo
numero.
RINGRAZIAMENTO
I familiari del compianto
Carlo Laido
commossi e riconoscenti per la dimostrazione di affetto tributata al loro caro, neirimpossibilità di farlo singolarmente. ringraziano tutti coloro che con
presenza, scritti e parole di conforto
hanno partecipato al loro dolore.
Un ringraziamento particolare al
Rev. Don Mainerò, ai dottori ed a
tutto il per.sonale infermieristico dell’ospedale Valdese di Torre Pellice.
Villar Pellice, 26 novembre 1980
RINGRAZIAMENTO
La moglie, i figli e familiari tutti
del compianto
Giuseppe Zoccola
di anni 68
profondamente commo.ssi e riconoscenti per la grande dimostrazione di affetto e cordoglio tributata al loro caro,
neirimpossibilità di farlo personalmente, ringraziano di vivo cuore tutte le
gentili persone che con opere di bene,
scritti, parole di conforto, fiori e presenza, parteciparono al loro lutto.
Un particolare ringraziamento al personale medico ed infermieristico dell’Ospedale Valdese di Poraaretto ed al
Rev.mo Sig. Parroco Don Trombetto.
La S. Messa di trigesima sarà celebrala nella Chiesa Parrocchiale di S.
Nicolao in Pomaretto domenica 21 dicembre alle ore 11.
Pomaretto. 12 dicembre 1980
• Mercoledì 3 dicembre ha
avuto luogo il funerale del nostro fratello Maurino Giovanni
Giacomo, di Castelnuovo di rinasca. Alla famiglia va la simpatia cristiana di tutta la comunità.
• E’ venuta ad allietare i suoi
genitori Busin Elisa di Ferdinando e Tron Elena. Un benvenuto
alla neonata e auguri ai genitori.
PERRERO
» Vogliamo qui ringraziare la
FGEI che ha tenuto a Ferrerò
un culto, seguito da una discussione sul senso di una presenza
evangelica in un momento di
crisi sociale ed economica.
LETTERA
Ho letto con interesse la nota comparsa la settimana scorsa nelle pagine
delle Valli: Pentecoste 80 non è stato un
punto di arrivo. Vorrei segnalare un'esigenza da me sentita.
Quest'estate ho frequentato con miei
conoscenti venuti alle Valli durante le
ferie, alcune delle riunioni all'aperto
in Val Germanasca che ho trovato indicate nel pieghevole a cura del 3° Circuito. Ora, proprio sulla questione del
canto, io vedrei bene che all'interno
di queste riunioni o in coda ci fossero
dei piccoli gruppi di 4 o 5 persone che
animino il canto. Non perché non si
sia cantato, ma ritengo che quelle riunioni possono essere l'occasione importante di manifestare la gioia di trovarsi insieme. Il canto è uno strumento che può legare insieme persone anche appartenenti a comunità diverse.
G. S., San Secondo
COMUNITÀ’ MONTANA
VAL PELLICE
SERVIZIO
GUARDIA MEDICA
notturna - prefestiva - festiva
dal sabato ore 14 al lunedì ore 8
dalle ore 14 della vigilia del giorno festivo infrasettimanale alle
8 del giorno successivo presso
rOSPEDALE MAURIZiANO - Luserna San Giovanni - Tel. 90884.
Nella notte del giorni feriali, dalle ore 20 alle ore 8 (escluso sabato, domenica e vigilia dei festivi) presso l'OSPEDALE VALDESE - Torre Pellice - Tel. 932433.
FARMACIE DI TURNO
festivo e notturno
DOMENICA 14 DICEMBRE
Luserna San Giovanni: FARMACIA SAVELLONI - Via Inversegni
- Luserna Alta - Tel. 90223.
CHIUSURE INFRASETTIMANALI
A Torre Pellice: martedì chiusa
la farmacia Muston, giovedì chiusa la farmacia Internazionale
A Luserna San Giovanni: mer
coledì chiusa la farmacia Prati
giovedì chiusa la farmacia Gaietto.
AUTOAMBULANZA
DOMENICA 14 DICEMBRE
BIANCIOTTO - Tel. 91558 - 91484
0 tei. 91.288 - Vergnano - Noccioleto.
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Torre Pellice: Tel. 91365 - 91300
Luserna S.G.: Tel. 90884 - 90205
COMUNITÀ' MONTANA
VAL CHISONE-GERMANASCA
GUARDIA MEDICA
dal sabato ore 14 al lunedì ore 8,
dalle ore 14 della vigilia dei
giorni festivi alle ore 8 dei giorni
successivi al festivi
le notti dalle ore 20 alle 8.
Il recapito del servizio è presso
la CROCE VERDE di Perosa Argentina - Tel. 81.000.
FARMACIE DI TURNO
festivo a notturno
DOMENICA 14 DICEMBRE
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Croce Verde PInerolo - Tel. 22664
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8
8
12 dicembre 1980
SI E’ SVOLTO A TORINO IL CONVEGNO DI « BOZZE ’80 »
L’annuncio della
in un mondo di
pace
guerra
I RISULTATI DEL REFERENDUM
Uruguay: la frittata
è stata rivoltata
La pace può essere annunciata solo da chi ha pace: non dalla cultura
occidentale né da quella orientale. Da chi sarà salvato il mondo?
Sabato 15 e domenica 16.11 si
è svolto a Torino il Convegno
« L’annuncio della pace in un
mondo di guerra » organizzato
da Bozze 80.
Nel saluto iniziale il sindaco
Novelli ha sottolineato che pace
per una città come Torino, che
conosce conflitti sociali, economici e morali, significa soprattutto coerenza, solidarietà, altruismo e impegno che devono concretizzarsi nella realtà in cui viviamo.
I, Il e III mondo
Il prof F. Houtart dell’Università di Lovanio ha presentato
un’analisi accurata dei fattori
che hanno determinato la crisi
dei rapporti mondiali tenendo
presente la domanda dei Paesi
emergenti, le nuove forme di potere ed i loro rapporti col sistema di guerra.
Dalla sua analisi è scaturito
che alla base dei rapporti mondiali vi sono rapporti fra i paesi del terzo mondo ed i paesi capitalisti da una parte ed i paesi
socialisti dall’altra, con una differenza di fondo: nei paesi capitalisti il rapporto economico domina su tutti gli altri rapporti,
viceversa nei paesi socialisti è
dominante l’istanza politica.
AU’interno dei paesi del terzo
mondo, fonte di rifornimento energetico e di materie prime per
i paesi capitalisti, assistiamo alla formazione di una borghesia
che diventa anello di congiunzione con i paesi capitalisti e che
internamente entra in conflitto
con la borghesia nascente e con
le classi subalterne (es. la situazione delle Filippine). Inoltre all’interno del sistema capitalistico
si è venuta a determinare una
profonda crisi caratterizzata dalla crescita della disoccupazione e
deH’inflazione. Da ciò derivano
maggiori legami fra i paesi capitalisti per la ricerca di nuove tecnologie per far fronte alla crisi.
Lo sforzo dei paesi socialisti
(in particolare dell’URSS) è invece rivolto al consolidamento
dei rapporti sociali interni, a
mantenere un certo tipo di tecnologia avanzata e a difendere il
proprio spazio economico e politico. Per cui assistiamo ad una
politica di difesa per la distensione e lo sviluppo interno; ogni
indebolimento dei rapporti con
gli stati vicini è pericoloso per
la sicurezza interna e può diventare causa di conflitto (es. Ungheria e Cecoslovacchia). Tuttavia all’interno dei regimi coloniali dipendenti dai paesi socialisti,
di fronte alle forti contraddizioni che non rispondono allo spirito socialista (es. L’URSS si allea con l’Egitto e fa arrestare i
comunisti, mentre in Argentina
collabora con il regime per eliminare i dissidenti) si sono rafforzati i movimenti di emancipazione.
Certo che l’abbandono da parte dell’URSS e dell’USA della politica di distensione ostacola fortemente il cammino verso la pace. Per il prof. Houtart solo nuove attività economiche potranno
favorire il superamento della disoccupazione e dell’inflazione e
quindi della crisi del sistema capitalistico ed ha inoltre aggiunto
che le organizzazioni di masse
potrebbero avere un peso notevole per la creazione di un nuovo
rapporto di forza contro le strutture di guerra.
Né a est né a ovest
Due dei quattro gruppi del pomeriggio hanno ripreso le tematiche emerse al mattino. Uno
dei due gruppi con l’aiuto del
prof. Procacci ha affrontato il
problema della crisi dell’internazionalismo socialista e ha cercato di rispondere alla domanda:
la cultura dominante dei paesi
del socialismo reale è capace di
fondare la pace? La risposta è
stata essenzialmente negativa per
due motivi:
1) Nessuna cultura può fondare e salvare la pace se non
permette la coesistenza di altre
culture. Questo discorso vale anche per i paesi del socialismo
reale.
2) Inoltre se l’URSS non riconoscerà altri soggetti di pace
(movimenti progressisti e di liberazione) portando avanti una
diversa politica nei confronti delle colonie e non supererà la vecchia concezione di pace intesa
come sicurezza interna a cui devono contribuire tutte le altre
forze che lottano per la pace, non
potrà costruire e fondare la pace.
G. Ruggeri ha cercato invece
di rispondere all’interno del secondo gruppo alla domanda: La
cultura dominante in Occidente
è capace di fondare la pace? Egli ha esaminato il cammino percorso negli ultimi secoli dalla cultura delle società occidentali,
cammino costellato di guerre e
scontri sanguinosi a cui non erano estranei motivi religiosi. Il
modello dell’uomo che si è andato affermando è quello dell’uomo che possiede e consuma; la
cultura è diventata mezzo di conquista e di assoggettamento,
esportatrice di violenza; le occasioni di relazioni fra i popoli avvengono unicamente a livello di
scambi di merci. Quindi considerato che dal nostro tipo di cultura non possono venire grandi
speranze per un mondo migliore, dal dibattito sono emerse alcune indicazioni circa il nostro
impegno di cristiani:
— far circolare le informazioni
vista la disinformazione sugli
avvenimenti del terzo mondo;
— tentare di far esplodere le
contraddizioni aH’interno della logica della cultura di guerra (possiamo accettare acriticamente di produrre armi?);
— denunciare come singoli e come comunità la corsa agli armamenti;
— intervenire nella scuola e nelle
istituzioni contro la mentalità
competitiva tuttora imperante;
— autoridurre i consumi sia sul
piano personale, sia sul piano comunitario;
— condividere anche dal punto
di vista economico la sorte di
chi è stato « privato ».
Per Baget Bozzo inoltre è importante diffondere una cultura
della pace vista come forza attuale dell’escatologia, forza di
cui è responsabile il cristiano.
Egli cioè, partendo dal presupposto che la pace è assenza di conflitto, le dà un valore messianico
e ne considera la dimensione
escatologica: solo il cristiano che
sente la potenza del regno supera la dimensione utopica della
escatologia. Anche per Bozzo è
indispensabile per la pace la compenetrazione delle culture.
Ministri di pace
I. Mancini nella mattinata di
domenica ha esaminato la posizione assunta sui problemi relativi alla pace ed alla guerra sia
da teologi, sacerdoti e laici
(Barth, Bonhoeffer, Don Milani
ecc.) sia dalla chiesa cattolica
negli ultimi anni.
Di Barth ha ricordato l’azione
pastorale-pratica svolta nel periodo della guerra fredda, caratterizzata da uno stato di estrema tensione tra le due Germanie
alimentata dallo spauracchio del
comunismo. Ha ricordato la sua
lotta contro il riarmo tedesco e
contro l’atteggiamento molto diffuso di anticomunismo. In realtà
egli ha mirato ad un’opera di
disintossicazione ideologica delle
coscienze, distinguendo fra ciò
che di positivo propone il comunismo e le sue devianze.
Di Bonhoeffer ha esaminato
le direttive per una confessione
cristiana per la pace, scaturite
dalle sue riflessioni teologiche:
1) non è ammissibile che due
popoli si combattano perché sono figli dello stesso Padre e per
la radice comune di fraternità
che li unisce;
2) il comandamento di Dio
relativo alla pace è perentorio
e come tale va eseguito;
3) il mantenimento della pace non significa pacifismo passivo
o rifiuto della lotta: la lotta va
dichiarata là dove la verità e la
giustizia sono soffocate.
Mancini ha anche ricordato
che per Don Milani il cristiano
deve obiettare di fronte alla legge in quanto in questo caso l’obbedienza non è più una virtù.
Nell’enciclica « Gaudium et
spes » l’obiezione di coscienza
viene considerata come un fatto
anomalo e l’uso delle armi anche
atomiche trova ancora una giustificazione nell’ambito di una
guerra « giusta ».
Chi annuncia la pace?
Raniero La Valle ha infine fatto un bilancio e ha tirato le conclusioni del Convegno: la pace in
un mondo di guerra può essere
annunciata da chi ha pace; la
cultura occidentale non può annunziare la pace perché non ha
pace, la cultura dei paesi socialisti non può annunciarla perché
la identifica con la propria sicurezza, quindi il mondo sarà salvato solo dalla grazia di Dio che
si serve dell’uomo.
Egli ha sottolineato alcuni
obiettivi da raggiungere nell’immediato futuro: 1) Disarmo nucleare, riaprendo in Italia la questione dei missili giungendo, se
necessario al referendum; 2) limitazione e cessazione della costruzione e del commercio di armi; 3) ripresa deH’internazionalismo della classe operaia per arrivare ad un nuovo ordine economico internazionale.
Anna e Giulia D’Ursi,
Laura Mariotti
Domenica 30 novembre si è votato in tutto l’Uruguay. Per la
prima volta dal colpo di stato
del 1973 il popolo è stato chiamato a dare il suo parere su un progetto di Costituzione e su un calendario di « democratizzazione »
che i militari chiamavano « cronogramma ».
« Decidiamo oggi la sorte dei
nostri figli. Ricordiamoci che "lo
ro” (gli oppositori del regime.
N.d.R.) volevano derubare i nostri figli, deformare i loro sentimenti e le loro coscienze fin dalla più tenera età »: questo diceva la propaganda ufficiale del regime alla televisione e sui giornali, la vigilia del referendum.
L’alternativa per il regime era
chiara: da una parte vi era il
« caos » voluto dai marxisti e dai
terroristi, e dall’altra il periodo
di « pace e tranquillità » che gli
uruguayani avevano potuto sperimentare in anni e anni di governo militare.
Ma si dimenticavano i militari,
che questi anni hanno significato
per gran parte del popolo uruguayano: emigrazione (500.000
sono gli emigrati all’estero su
una popolazione di 2.700.000 abitanti) disoccupazione (il 15% della popolazione attiva è senza lavoro), inflazione (è stata dell’85
per cento nel 1979), crisi economica delle piccole imprese e delVartigianato che erano la forza
del paese (l’iniziativa economica
è in mano alle imprese USA e
brasiliane), repressione e tortura
(un cittadino ogni 400 è stato arrestato ed ha passato un periodo in carcere, i sindacati sono
stati sciolti e possono organizzarsi solo a livello di fabbrica).
Il progetto di costituzione prevedeva una netta prevalenza dell’esecutivo sul legislativo ed una
ingerenza dei militari in tutti gli
apparati dello stato.
In 239 articoli il progetto di
costituzione prevedeva che l’iniziativa legislativa per leggi sindacali e regolanti il diritto di
sciopero, spettasse al solo presidente della repubblica; che il
sistema elettorale fosse di tipo
maggioritario e che il partito del
presidente avesse automaticamente la maggioranza assoluta
delle Camere.
Le forze armate (che hanno ac
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Ultimi doni per il 1980:
Frali
Sostenitori: Baud Emanuele; Richard
Alberto: Richard Aldo (Villa); Concistoro Valdese.
L. 6.000: Richard Silvio.
L. 3.000: Grill Oreste.
L. 2.030: Menusan Luciano.
L. 1.500: Pascal Oreste.
L. 1.000: Artus Ada; Barus Amedeo:
Baud Filippo; Garrou Anita; Genre Alessio; Genre Valdo; Grill Alda; Grill
Edoardo; Grill Eiena; Pascal Edina; Pascal Ghigo Renata: Peyrot Giovanni;
Peyrot Gino; Richard Emilio (Ghigo);
Richard Giovanni Luigi; Rostan Ezio;
Rostan Luigi fu Pietro; Grill Germano;
Rostan Stefano Alberto; órill Giovanna
ved. Pascal; Turchi Laura; Grill Enrico; Genre Enrichetta.
L. 500: Grill Ugo.
Francia: Pons A.E L. 5.000.
Albisola Marina: Galatolo G. L. 1.000.
Doni per il 1981:
DONI DI L. 1.000
Roma: Ayassot Ernestina; Rivoira Emma — Perosa Argentina: Balma Tron
Rosa; Volai Bartolomeo — Pomaretto:
Tron Augusto; Martinat Enrico; Ribet
Giosuè; Villielm Germano — Angrogna:
Buffa Elvino — Pisa: Panaroni Luigi —
Torre Pellice: Giordan Emilia — San
Secondo: Paschetto Luisa; Martinat
Leonie.
DONI DI L. 2.000
La Loggia: Giavara Gariglio Francesca — Angrogna; Monnet Ida; Chauvie
Anita — Luserna S. Giovanni: Cordin
Carlo; Condola Comba Elsa; Bonjour
Daniela — Grugliasco: Costantino Dino — Genova: Rastello Sergio: Corlando Perside — Torre Pellice: Giampiccoli Ernesto: Frache Carlo; Jourdan
Enrico: Jourdan Eiena; Saragosi Pietro
— Pinerolo: Alliaud Elisa; Jannin Paolo; Comba llda; Gay Ida; Griot Alfredo — Prato: Jourdan Nannucci Miria —
Pomaretto: Grill Speranza; Genre Germana; Grill Giovanni; Mathieu Mimi —
Torino; Ricca Alma — Verona: Franzini
Teodora — Firenze: innocenti Sergio
— San Germano Chisone: Pons Alice;
Durand Silvio; Germane! Renata; Ribet
Edoardo — Svizzera: Fuhrmann Jolanda: Costabel Eli; Coisson Renata; Urech
Elisabetta; Davit Jean.
DONI DI L. 3.000
Montepulciano: ReveI Mirella — Pomaretto; Artero Enrico — Torino: De
Carli Jolanda — Roma; Paolucci Claudino.
DONI DI L. 5.000
Frascati: Boccarrato Marina — Torre
Pellice: Eynard Reinaudo Laura; Gaydou
Bruno; Rivoiro Pellegrini Ugo; Tron
Giulia — Torino: Peyronel Levy; Giampiccoli Luisa; Fam. Robino; Bruno Elodia — Montichiari: Di Bennardo Vincenzo — Luserna S. Giovanni: Meynet Mario: Pons Roberto — Pinerolo: C. G.;
Rostan Èva; Grill Bonjour Attilia: Tron
Enzo — Pomaretto: Di Gennaro Anna
— Inverso Pinasca: Costabel Ernesto
— S. Germano Chisone: Bonetto Eiena
ved. Bouchard; Long Mary e Anita —
Angrogna: Bertalot Jeanne — Roma;
Alilo Ayassot Emilia: Del Buono Siri
— Ivrea: Girodo Ester — Finale Ligure: Stagnare Umberto — Milano: Malan
Liliana — Bobbio Pellice: Cedrone
Gianfranco — Mentoulles: Clapier Elsa
— Genova: Polidori Caio — Savona:
Rossi Delia — Portula: Cavallero Abele — Venezia; Colonna Romano Guido
— Pordenone: Casonato Sergio — San
Secondo: Longo Pietro.
DONI DI L. 7.000
Perosa Argentina: Marchetti Silvana
— Ospedaletti: Long Enrico — Roma:
Corsani Bruno: San Secondo; Pons Emilia: GardioI Ada — Svizzera: Balmas
Françoise — Francia: Moret Emilie —
Torino: Scavitto Vittorio; Piccoli Aldo;
Besson Malvina; Avondet Amilcare —
San Germano Chisone: Rostan Nelly,
Rostan Livietta ved. Stringai; Bertalot
Emma — Invorio: Baret Gabriella in
Marovelli — Luserna S. Giovanni: Bensì Giordano.
quistato molto potere in questi
anni: oltre il 50% del bilancio
statale va per le loro spese)
avrebbero partecipato al potere
esecutivo grazie al « consiglio di
sicurezza nazionale (COSENA) »,
formato da soli militari, che godeva di ampi poteri: mettere sotto accusa ministri e parlamentari, possibilità di dichiarare lo
« stato di sovversione » nel paese
e relativa assunzione dei pieni
poteri.
Si sarebbe dovuto poi istituire
un « tribunale di controllo politico » formato da membri designati dal presidente che avrebbe
avuto come scopo quello di colpire i membri dei partiti e dell’esecutivo per gli atti che portano « pregiudizio alla sicurezza
nazionale ».
Accanto a questo le disposizioni transitorie prevedevano che
nel marzo del prossimo anno si
svolgessero elezioni presidenziali con un solo candidato, designato dai militari. Poi nel 1986 con
due candidati designati dai militari e così via, nel ’91 con tre
candidati, nel ’96 con un candidato designato da un partito
scelto dai militari e poi nel 2001
con tutti i candidati designati
finalmente dai partiti.
A questo progetto il 51fl%
(879.765) degli uruguayani ha
detto « NO », mentre i sì sono
stati 642.279 pari al 42,3%.
Il risultato del voto di domenica è stato una sorpresa per molti: per gli stessi esiliati all’estero,
per il Frente Amplio (sinistra),
pure per « Patria Grande » (una
organizzazione di estrema sinistra), e per « Convercencia Democratica » (un raggruppamento
di personalità democratiche).
Tutti questi organismi ■— che
pure si erano impegnati per il no
— sono sorpresi di questo risultato e soprattutto perché il no
ha vinto non solo a Montevideo,
nella zona industriale del paese,
ma anche nelle zone agricole e
nei principali dipartimenti da
San José, a Canelones, da Colonia a Paysandù, da Rio Negro a
Florida.
Sorpresi anche i militari (è la
prima volta che in un paese dell’America Latina una dittatura
perde un plebiscito), ma non per
questo disposti a democratizzare
il paese.
Il presidente Aparicio Mendez.,
interpretando il voto di domenica come una richiesta del popolo
per una maggiore durata del governo militare, si è affrettato a
disdire le « elezioni » del marzo
prossimo ed ha dichiarato « È
stata una sconfitta del popolo,
prima che una sconfitta del governo. Questo significa che il ritorno alla normalità istituzionale sarà ritardato ».
a cura del
Centro sociale protestante
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