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Alluo 111. VeMerd'i *5 iioveiiilire 1S53.
IV» 4
LA BUONA NOVELLA
GIORNALE RELIGIOSO
ruexxo »’ASSOCI tKIOME
[À domicilio)
Torino, por un anno L. 0,00 L.7,00
— per sei mesi >> 4,00 » 4,50
Per le provincie e l’eslero l'ranco sino
ai contini, un anno . . L. 7,20
■ per sei mesi, » 5,20
A>)i9lirovTt{ Sé iv àyiir^
Seguendo la verità neUa canta
Efes. IV. 45.
L’Ufficio della BUONA NOVELLA è in
Torino, presso la libreria Evangelica
di GIACOMO BIAVA, via Cario Alberto,
dirimpetto al Caffè Dilei.
Le associazioni si ricevono in Torino allo
slesso Ufficio.
Gii ASsoqiati delle Provincie potranno provvedersi di un vaglia postale,
inviandolo franco alla libreria Biava.
1 Valdeti io Calabria I. — Esposizione Evangelica. Lettura della Bibbia, — Mit%ipni Evao^liclie. — Notizie religiose, — Cronachetta politica.
I VALSESI m CALABRIA
I.
Correva l'anno 1340. Due giovani
Valdesi si trovavano in Torino seduli
a desco in un albergo, parlavano fra
di loro d’ agricoltura, e discorrevano
del loro desiderio di espatriare. Un
forestiere che siedeva soletto in una
tavola vicina, si accoslò a quella dei
giovani valdesi ^ e fé’ loro la proposizione di condurli secolui in Calabria
ov’ erano molte terre incolte che essi
avrebbero potuto coltivare. I giovani
domandarono il permesso di dirlo alle
loro famiglie, e fecero sentire al forestiere eh’ essi non sarebbero stali soli
ad abbandonare le montagne native.
« E nei noslri paesi , soggiungeva il
« forestiere, vi saranno terreni per
« tulli ».
I due giovani tornarono immedialamente nelle loro valli, e fecero parie del progetto ai loro compatrioti, i quali si determinarono di
mandare dei deputati in Calabria insieme ai due giovani per vedere i ter-
2
so
reni e per combinare sulle condizioni
del loro stabilimento. I deputati fissarono coi proprietarii dei terreni incolti le condizioni, e l’emigrazione fu
decisa; ed ecco una quantità di famiglie valdesi che si uniscono in carovana , portando seco loro la Bibbia ,
per ¡stabilirsi nel nuovo paese. Nel
momento della loro partenza ai piedi
delle native montagne echeggiavano
i cantici aU’Eterno interrotti dai singhiozzi e dai pianti dei vecchi padri,
ai quali il peso degli anni non permetteva di accompagnare gli amati
figli. Le benedizioni paterne e la preghiera dei loro compatriotti accompagnavano gli emigranti che dopo venticinque giorni di viaggio giunsero finalmente nelle nuove terre che Dio
loro preparava.
Appena arrivati stabilirono regolarmente il contratto con i padroni di
quelle terre. Si convenne di un canone che essi dovessero pagare ai proprietarii: i Valdesi aveano il diritto
di formarsi a Comuni indipendenti, di
nominarsi i proprii magistrati, d’imporsi contribuzioni comunali ; insomma divennero una vera colonia. Il
contratto fu falto in forma autentica,
e fu poscia confermato dallo stesso re
di Napoli.
Quel deserto in breve spazio di tempo prese nuova forma ; tutto il terreno fu coltivato; sulle colline già ri
coperte di bronchi, cresceva rigogliosa
la vite, e nelle valli già verdeggiavano
i prati e biondeggiava la messe. Dei
villaggi s’innalzavano ; il primo di
essi fu fabbricato vicino a Monlallo,
e si chiamò il Borgo degli Oltramontani. ÜU mezzo secolo dopo il loro
stabilimento, fabbricarono San Sisto
che divenne poscia la capitale della
colonia. I villaggi di Vacarisso, Argentina, San Vincenzo, Irussi, furono
fondati più tardi; e così quel paese
deserto divenne in poco tempo una
delle più belle contrade della Calabria
per l’industria e i travagli dei nuovi
abitanti evangelici. I coloni godevano
pacificamente dei privilegi che avevano ottenuti, e pagando fedelmente
i loro canoni e le decime secondo l’uso
dei tempi, vivevano paciQcamente del
lavoro delle loro mani.
Il prospero stato dei nuovi venuti
eccitò l’invidia degli antichi abitanti
del paese, e ciò tanto più perchè i
Valdesi rifiutarono sempre costantemente di riunirsi con loro nelle gozzoviglie che essi facevano.
I preti vedendo crescere la popolazione e stabilire i villaggi, vollero introdursi per istabilire fra i Valdesi le
loro parrocchie, ma questi si rifiutarono dal riceverli, dicendo che aveano
bensì stipulato di pagare loro le decime, e queste le pagavano puntualmente, ma non aveano stipulato di
3
— SI
cambiare religione. I preti incominciarono a gridare all’eresia, agli eretici; ma i padroni delle terre vedendo
prosperare in tal guisa i loro fondi,
s'interposero a loro favore e persuasero
i preti di lasciarli in pace, attesochó
per la buona agricoltura di quegli eretici le loro decime si fossero considerevolmente aumentate. Quei buoni
preti di quei tempi e di quei paesi che
faceano consistere la loro religione in
una questione di danaro, si acquietarono facilmente a tali ragioni, e lasciarono in pace i cosi detti eretici,
contentandosi di visitarli alla raccolta
per prendere le loro decime.
Intanto il marchese Spinello chiamò i Valdesi anche sulle sue terre, e
li autorizM a fabbricare una città circondata di mura (gran privilegio per
quei tempi) che essi chiamarono la
Guardia.
Verso la fine del secolo XIV essendo incominciate le persecuzioni
nelle Valli, molti dei perseguitali andarono a raggiungere i loro fratelli in
Calabria. In quell’occasione si fondarono tre nuovi villaggi. La Cellaia,
Faetto e La Motta, ed altri non trovando luogo in Calabria, si stabilirono
in varie parti del Napoletano, ed alcune famiglie si stabilirono in Sicilia.
Essi non avevano Pastori fissi, ma il
Sinodo delle Valli gliene mandava due
che si cambiavano ogni due anni e
così erano soddisfatti i loro bisogni
religiosi. I Pastori allorché andavano
in Calabria evangelizzavano e distribuivano la Parola di Dio durante tutto
il loro viaggio: essi conoscevano gli
Evangelici che erano sparsi per tutta
Italia, ed in tulle le principali città
tenevano nascostamente delle riunioni
evangeliche. Lo storico Gilles racconta
che a Genova, Firenze, Napoli e in
Roma stessa vi erano numerose riunioni evangeliche. Nel solo Veneziano, egli dice, vi erano circa seimila
Evangelici. Allorché il pastore arrivava in una di queste città, era accolto avidamente dai fratelli: la memoria del pastore che li aveva precedentemente visitati si conservava siccome un tesoro di famiglia : tutti si
stringevano attorno a lui per domandare notizie dei fratelli dispersi, e dei
progressi del Vangelo poscia il pastore annunziava loro la buona novella di pace, e dopo di avere pregalo
insieme, li lasciava per andare a cercare altre anime da consolare.
In queste corse missionarie i Pastori andavano carichi di piccole merci
onde sostenere la loro vita colla vendita di quelle, ed avere cosi un’occasione di evangelizzare. Si presentavano alle porle delie case, e facevano
vedere le loro merci alle signore, e
prendevano così con bel garbo a parlare di uua gioia preziosissima e ra-
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— Se
rissima che essi avevano, ma che non
avrebbero mostrato se non che a coloro che avessero avuto gran desiderio
di possederla: dopo di avere con bella
maniera fatto venire gran desiderio
alla signora di vedere quella gioia, gli
mostravano il Vangelo, gliene leggevano dei passi, e guadagnavano così
tante anime a Gesù Cristo. Nel ritorno dalla Calabria tenevano un’ altra
via per visitare altre persone, ed annunziare il Vangelo in altri paesi, in
guisachè lo stabilimento Valdese in
Calabria era occasione di una missione evangelica periodica per tutta
l’Italia. Cosi si passarono le cose fino
al secolo XVI.
La Colonia calabrese considerabilmente aumentata e prosperosa, sentendo che i loro confratelli delle Valli
aveano fabbricato dei templi per il
pubblico culto che fino allora aveano
celebrato nelle case particolari, volle
anch’essa fare altrettanto. Il pastore
che si trovava in quel tempo in Calabria, avea bel dire che una tale misura gli pareva imprudente, che Iddio
non ha bisogno di templi di pietra,
ma che vuole il tempio del cuor nostro, che con un tale atto si esponevano ad un’ inutile persecuzione, essi
si erano incapati a volere un tempio.
Alla pretensione del tempio aggiunsero quella di non volere essere più
sotto la direzione prudente della Chie
sa delle Valli, ma vollero un pastore
fìsso, ed a tale effetto inviarono una
deputazione alla Chiesa Italiana di Ginevra per avere da essa un ministro
che si stabilisse in mezzo di loro; La
Chiesa di Ginevra accolse la domanda, ed inviò in Calabria Giovanni
Luigi Pasquali piemontese, che fu ricevuto dai Calabresi a braccia aperte.
Pasquali condusse secolui un altro
pastore Giacomo Dovetti che soffri il
martirio in Messina nel 1560. Condusse altresì due maestri di scuola destinati ad istruire i figli dei suoi nuovi
parrocchiani.
La Buona Novella ha già parlato
del martirio di Pasquali sofferto a Roma nel 1560 alla presenza del papa
e dei cardinali, per cui non tornerà su
di lui se non che per quello che risguarda il suo ministero evangelico in
Calabria.
Appena giunto nella Colonia il zelante pastore si lasciò trasportare dal
crescente suo zelo, e come se fosse in
paese libero, si pose a predicare pubblicamente il Vangelo. Kon vi è dubbio che lo zelo di Pasquali produsse
un gran risveglio religioso nel paese,
ma una tale predicazione pubblica,
dice uno storico contemporaneo, eccitò dei grandi rumori : si gridava
dapertutto che era giunto un luterano
per rovesciare la Chiesa nelle Calabrie; i preti ed i fanatici gridavano
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che bisognava bruciarlo vivo insieme
con tutti i suoi aderenti. I Valdesi si
stringevano attorno di lui, e si mostravano sempre più affamali della
parola di vita che il zelante Pasquali
compartiva loro con tanto fervore.
liUanto il marchese Salvatore Spinello, nelle cui terre si trovavano i
Valdesi, mandò a chiamare i capi
della Colonia affinchè comparissero
dinanzi a lui per giustiGcarsi intorno
a tali pretese innovazioni. Ciò accadeva nel luglio 1559. Essi andarono,
e Pasquali volle accompagnarli. Un
amico del marchese consigliò la deputazione a non presentarsi, imperciocché egli sapeva che si era giurata
la loro perdita; ma il Pasquali sentendosi cosi profondamente penetrato
dalla verità, e forte nella bontà della
sua causa non volle dare retta a tali
consigli della prudenza umana. Si
presentò innanzi al marchese, il quale
dopo averlo ascoltato per qualche istanle, licenziò la deputazione e fece
chiudere nelle prigioni di Foscalda
Luigi Pasquali e Marco Uscegli. Quale
fosse la gloriosa fine di Pasquali lo
abbiamo detto altrove, continuiamo la
storia delle Chiese valdesi di Calabria.
tSl’OSlZlOXE EVANGtLlCA
Lettura della Bibbia.
La Bibbia è parola di Dio : dunque gli
uonilni che desiderano sapere la volontà
di Din hanno non solamente il diritto,
ma r obbligo di leggere la nibbia. È
questa la dottrina che insegna la Chiesa
Evangelica non solamente colla teorica,
ma altresì colla pratica, leggendo pubblicamente nelle sue adunanze la parola di
Dio, eccitando gli uditori ad avere in
mano la Bibbia per confrontare i passi
citati dal Ministro, e facilitando a tutti
l’acquisto della Divina Parola.
La Chiesa Evangelica insegna che Iddio ha dato la sua parola per tutti gli
uomini ; che l’ha fatta scrivere per tutti,
e che nel Cristianesimo non vi è, nè vi
può essere una casta speciale di persone
che abbia il dritto esclusivo di leggere
JÌe d’interpretare la Divina Parola. Le false
religioni dell’antichilà ammettevauo due
sistemi religiosi, uno per 11 popolo, l’altro per i preti ; ma la Bibbia escludendo
lo spitito di casta, pone lutti gli uomini
nella stessa linea di eguaglianza intorno
alla cognizione della Divina Volontà.
Nell’Antico Testamento, nel quale pure
esisteva ia classe dei sacerdoti separala
dal popolo, la Bibbia era l’unica sorgente delle cognizioni religiose, sia per
i sacerdoti, sia per il popolo, « Alla Legge
ed alla testimonianza ; se alcuno non
parla secondo questa parola certo non vi
è in lui alcuna aurora (Isaia Vili, 20j ».
Ma quando i dottori della Legge vollero
allontanarsi da questa regola Diviua, e
vollero prendere il monopolio delie scritture , Gesù Cristo si oppose con tutta
forza alle loro pretensioni : « Guai a voi,
dottori della Legge , perciocché avete
lolla la chiave della scienza : voi medesimi non siete entrati ed avete impediti
coloro che entravano (Luca XI, 52) ».
K Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti :
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perciocché voi serrale il regno dei cieli
davanll agli uomini, conciossiacosaché
voi non entriate, nè lasciate entrare coloro che erano per entrare (Matt. XXIII,
13) ». — 0 Sono guide cieche dei ciechi
Mail. XV, 14) ». Che se sotto l'Antico
Testamento, nel quale esisteva una casta
sacerdotale, il popolo doveva ricevere le
istruzioni religiose dalia Bibbia e non
dai sacerdoti, quanto più nel Nuovo Testamento, ove secondo il Vangelo, il sacerdozio umano è stato abolito e rimpiazzato col sacerdozio eterno di Cristo.
Diffalti, allorché Gesù Cristo dava la
missione ai suoi Discepoli: « Andate, diceva loro, ed ammaestrate ludi i popoli.... insegnando loro d’osservare tutte,
le cose che io v’ho comandalo (Mat-*
teo XXVIII, 19, 20) ». Quello che io vi
dico nelle tenebre, ditelo voi nella luce:
('Matteo X, 27) ».
La condotta degli Apostoli fu secondo
tali insegnamenti. Essi non ebbero mai,
come i sacerdoti pagani, nè dottrine segrete, né misteri nascosti. « Io non mi
son tratto indietro da annunziarvi tutto
il consiglio di Dio, diceva S. Paolo a
quei di Efeso (Atti XX, 27) ». « A me, il
minimo di tutti i santi, è stata data questa
grazia d’evangelizzare fra i Gentili le non
investigabili ricchezze di Crislo, e di manifestare a tulli qual è la dispensazione
del misterio, il quale da secoli è stato
occulto in Dio (Efesi 111, 8, 9).
Egli è dunque evidente, che la Bibbia
non riconosce veruna casta che abbia il
particolare privilegio di comprendere i
misteri della Divina Rivelazione, i quali
rono stati rivelali affinché tutti ne prendessero cognizione.
Ciò posto siccome per base per eselu
dere il monopolio di una casta sulla Bibbia, passiamo a dimostrare che ogni cristiano non solamente ha il diritto, ma ha
altresì l’obbligo di cercare da se stesso
la verità religiosa dalla parola di Dio. Un
lai diritto ed una tale obbligazione discendono. 1° Dall’eguaglianza di tutti gli
uomini innanzi a Dio. 2' Dal contenuto
della Bibbia. 5° Dal [comando di Dio.
4“ Dalla testiraonianza della Chiesa. S"
Dalla pratica stessa dei nostri avversari!.
Spieghiamo brevemente tali dottrine.
Niuno oserà mettere in questione il
primo principio dell’eguaglianza degli
uomini innanzi a Iddio. Se vi é disuguaglianza fra gli uomini, questa è nell’ ordine sociale, non religioso. Iddio impone
a tutti gli stessi doveri, le stesse obbligazioni ; « Tu non avrai altri Iddii nel
mio cospetto, non presterai culto alle
immagini , non ruberai, non ucciderai, non commetterai adulterio , amerai
il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore,
con tutta la tua anima, con tulle le tue
forze, ed il prossimo tuo come te stesso ».
Questi precetti sono dati egualmente al
povero e al ricco, al sapiente e all’ignorante, a! sovrano ed all’ultimo dei sudditi ; imperciocché innanzi a Iddio tulli
siamo eguali, ed egli giudicherà tulli
egualmente secondo la sua parola, senza
avere alcun riguando alla parte che ciascuno recita nella scena di questo mondo.
Se dunque tulli sono eguaii innanzi a
Dio, tutti hanno il diritto e l’obbligo di
istruirsi nella volontà di Dio : quindi se
una casta ardisse privare anche un solo
individuo del diritto che Iddio ha accordato a ciascuno, sarebbe commettere una
vera usurpazione dei diritti di Dio, un
atto di rivolta contro di lui. La Bibbia è
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un dono che Iddio ha,fatto all’umanità,
quindi ninno ha il diritto di usurpare al
suo fratello il dono di Pio.
Il contenuto della Bibbia dimostra altresì il diritto che ha ciascuno di leggerla.
Quando essa parla al popolo, ai fanciulli,
alle donne, ovvero quando essa espone
le dottrine necessarie a salvezza, impiega il linguaggio il più semplice, il più
intelligibile che possa immaginarsi. Ma
quando essa tratta soggetti filosofici, allora parla il linguaggio della filosofia o
della poesia ; testimonii i libri di Giobbe,
dell’Ecclesiaste e dei Prefetti. Essa è
tutto per tutti : in essa esiste il vero
principio di tutte le scieuze (I); e la
società stessa non potrebbe sussistere
senza la Bibbia. Togliete diffalti le idee
che la Bibbia ha portale nel mondo, e la
civilizzazione ricadrebbe nella barbarie,
e r Europa diverrebbe un deserto abitato
da selvaggi.
Tulle le idee di pubblica moralità noi
le dobbiamo alla Bibbia : come potrebbero essere rimpiazzati i dieci Comandamenli, le dottrine dell’unità, della santità, della misericordia di Dio, i primi
principii sociali e morali, sopra i quali
si regge la società , l’eguaglianza degli
uomini, la libertà di coscienza, e lutti
gli altri principii che reggono la società?
La Bibbia è il codice religioso, e se volete anche morale e sociale di tutti gli
uomini ; dunque ognuno ha il diritto, anzi
r obbligo di leggerla.
(I) Il celebre dottore llahnemann ronfüssa di
essere gioi-.lo alla scoperta (lell’originc di quasi
tutte le raalaUie croniahe per la lettura della
Bilibia. Vedi Oie ChronUchm Krakheiltin,
Dresda 1828, \ol. I, pag.
-Ma quello che soprattutto dimostra il
diritto e l’obbligo che ha ogni uomo di
leggere la Bibbia, sono i comandi espressi
di Dio. <1 Quando tutto Israele sarà venuto per comparire davanti alla faccia
del Signore Iddio nostro nel luogo che
egli avrà scelto, leggi questa Legge davanti a tutto Israele, sicché egli l’oda ;
avendo raunato il popolo, gli uomini e le
donne ed i piccoli fanciulli ed il tuo forestiere che sarà dentro alle tue porle ,
acciocché odano ed imparino e temano il
Signore Iddio vostro ed osservino di mettere in opera tutte le parole di questa
Legge. E che i loro figliuoli, i quali non
hanno ancora alcuna conoscenza, odano,
ed imparino a temere il Signore Iddio
vostro (Deuler. XXXI, 11-13) ». « Dopoché Mosè ebbe finito di pronunziare tutte
queste parole a tutto Israele, egli disse
loro; mettete il cuore vostro a tutte le parole le quali oggi io vi protesto, acciocché insegniate ai vostri figliuoli di prendere guardia di mettere in opera tutte
le parole di questa Legge : concio-ssiacosaché non sia una pàroia vana, della
quale non abbiate a curarvi ; anzi è la
vita vostra (Deut. XXXII, 45-47) ».
rt Questo libro della Legge non si diparta
giammai dalla tua bocca, anzi meiJita in
esso giorno e notte (Giosuè I, 8) ». « Beato
l’uomo.... il cui diletto é nella legge del
Signore, e medita in essa giorno e notte
(Salm. I, 2) », Ricercate nel libro del
Signore e leggete (Isaia XXXIV, :)6).
M. perchè intrattenerci a dimostrare
una c^sa così evidente? La Bibbia è parola di Dio : Dio l’ha fatta scrivere: non
l’ha diretta ad una casta particolare d;
persone, ma a tutti : tutti dunque debbono leggerla.
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MISS!0?!l EVANGELICHE
La promessa falla dal Divio Redentore
ai suoi discepoli di essere con loro sino
alla fine del Mondo XXVIII. 19,20)
si veriGca anche ai nostri giorni verso
quei discepoli fedeli che come gli Apostoli vanno ammaestrando i popoli barbari e gli insegnano di osservare tutte le
cose che Gesù ha comandate. I rapporti
uiTiciali delle missioni evangeliche pubblicati nei vari giornali della Società sono
tali da rallegrare ogni cristiano intorno
ai progressi reali del Vangelo fra I popoli
barbari.
Noi abbiamo promesso di tenere in corrente i nostri lettori sull’opera delle missioni evangeliche, ed eccoci a mantenere
la nostra promessa.
Afjiica MEiiiDio-NALE. — Ailìnchè i clericali non vadano insinuando, siccome
fanno ogni volta che noi parliamo di missioni evangeliche, che noi fabbrichiamo
tali notizie nel nostro ufficio, dobbiamo
premettere che noi togliamo queste notizie dal rapporto annualedellaconferenza
dei missionari francesi presentato al Comitato di Parigi e riportato nel supplemento 'del n” 34 della Feuille Religieuse
da Canton de Vaud, e non facciamo che
abbreviare quel rapporto estraendone le
notizie principali.
Thaha-Bossiou. Questa missione fondata nel 1837, e diretta dal celebre missionario Casalis, a cagione della guerra
ba sofferto un qualche incsglio. Però Dio
è fedele per far sorgere dal male il bene
a favore dei suoi eletti. Bisogna riconoscere, dice il giornale che noi citiamo,
che anche i mali spirituali e temporali
prodotti dalla guerra hanno cooperato al
bene della missione. Tali avvenimenti
hanno purificato le chiese, hanno segnato
meglio il confine fra la politica e la religione, fra l’uomo di Stato ed il servo di
Gesii Cristo; hanno unito piii strettamente
i missionari col popolo che essi evangelizzano, ed hanno rafforzato la fede dei
convertili. «In queste critiche circostanze,
scrive su tal proposito il missionario Casalis, la Chiesa di Thaba-Bossioii ci ha
grandemente rallegrato per la sua fede.
Essa tremò aH’avvicinarsi del pericolo,
ma si rifugiò sotto la protezione del Signore. Due 0 tre settimane prima dell’arrivo delle truppe, i principali membr
della chiesa vennero a propormi di fissare un giorno di umiliazione e di preghiera. Mi domandarono di scriverne anche ai miei colleghi delle vicine stazioni
affinchè tutte le chiese avessero potuto
gettarsi a piedi del Trono della Grazia
nello stesso momento. Io non dimenticherò giammai il fervore e la purezza
delle preghiere che furono offerte a Dio
in quel giorno; in nessuna di esse si sentì
trasparire il sentimento dei torti che essi
soffrivano per parte degl’inglesi. «Signore,
diceva uno di essi, rammenta al tuo figlio
primogenito che da tanto tempo gode
della luce del tuo Vangelo, rammenta al
popolo inglese che egli deve imitare il
tuo esempio, che egli deve avere pietà
dei piccoli e degli ignoranti. Abbandonerai il tuo popolo aUlitto? Dirai forse che
sono già venti anni dacché hai mandato il
tuo Evangelo a queste popolazioni, ed
esse lo hanno rigettato ? No, Signore, esse
non lo hanno rigettato, ma non lo hanno
ancora compreso. Ti sovvieni di tanti villaggi ove si conosce appena il tuo Nome.
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Tu hai il iliriito di essere irritato contro
(li noi che viviamo vicioo ai tuoi servi,
che leggiamo la tua parola: siamo noi
che li abbaniloiiiamo. Non rigetiare dunque un popolo intero per i nostri peccati».
Quanto sono differenti queste preghiere
che escono dal cuore di popoli semplici,
ma istruiti nel Vangelo, da i]ue!le che si
Irovano scritte in certi rituali per circostanze somiglianti.
Beerséba. Questa missione fu fondata
nel 1835. Duecento otlantaquatlro sono i
comunicanti, gli uditori assidui da cinque
a seicento ; vi sono otlantaqnatlro catecumeni, cento scolari ed una tipografia.
Il missionario Roland dice nel suo rapporto, che in mezzo alle turbolenze del
paese la Chiesa di Beerséba si è aumentala
di molte famiglie. Un fervore straordinario si manifesta in quella chiesa. Si sono
stabilite delle riunioni particolari, di preghiera e di esortazione scambievole. Una
riunione di edificazione è staliillta il lunedì mattina per cominciar bene i lavori
della settimana i neofiti vanno alla mallina ad unirsi al culto domestico delle famiglie avanzate. Tale è lo stato di questa
missione che sembra rinnovarsi in essa i
bei tempi del Cristianesimo primitivo siccome li leggiamo negli Atti Apostolici.
Béeréa. Questa stazione fu fondata nel
1843. Non conta che venliselle comunicanti e da cinquanta a sessanta uditori
assidui. Un fulmine cadde sulla casa del
missionario Maitin mentre egli e la sua
famiglia vi erano tulli ; non cagionò il
menomo danno alle persone, ma cagionò
un tale incendio che in pochi momenti
la casa fu dislruila. La casa del missionario era il rifugio di lutti i poveri ed afflilli, l’ospedale di tulli i maiali, Alla no
tizia di tale disgrazia accorrevano i poveri africani, e alla vista di quelle ruine
esclamavano: «Miseri noi, quella casa che
ci era sempre aperta, ove erano curati i
nostri maiali, ove i nostri feriti erano ri*
chiamati a vita, non esiste piii ! » Il missionario Maitin è continuamente in giro
per annunziare il Vangelo ai numerosi
villaggi del suo circondario: in qualche
villaggio, al suo arrivo si radunano tutti,
niuno eccettuato, e ascoltano con rispetto
ed attenzione ia predicazione di quell’uomo che per il suo disinteresse e per la.
sua carità veramente evangelica ha saputo
cattivarsi la stima e l’amore di quelle popolazioni.
Carmtlo. Questa stazione fu fondala nel
1845, La chiesa è composta di sessantasei
comunicanti, vi sono circa trecento uditori assidui, ed una quarantina di scolari.
Questa missione ha sofferto in quesl’auno
orribili disgrazie: un insetto della specie
delle nostre locuste, gettandosi a sciami
sulle campagne le ha devastate: la siccità
ha falto il resto ; finalmente la rosolia
non ha risparmialo neppure una delie famiglie. Ma tali prove hanno rafforzato la
fede dei convertiti, ed hanno condotto a
serie riflessioni coloro che fino ad ora
erano recalcitranti. Molti si souo presentati per essere istruiti, ed ultimamente la
chiesa ha ricevuto come suoi membri
nove madri di famiglia. Il fervore def>
nuovi cristiani, il loro raccoglimento, i
progressi nella dottrina evangelica sono>
di grande consolazitme e di incoraggiamento ai missionari. Essi si distinguonodili non convertili, per quello che riguarda l'esteriore, per una buona condotta diamelralmeate opposta a quellai
dei loro compalriolli non convertiti, per
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la proprietà nei loro abiti e nelle loro
case, e per ua progresso evidente nella
civilizzazione.
Morija. È una stazione fondata nel
1833. La chieiìa si compone di 246 comunicanti ; gli uditori variano dai 400 ai
700, e vigono 28 catecumeni. Il seguente
aneddoto serva per far conoscere in
quale stima sono tenuti i cristiani evangelici da quei rozzi africani idolatri. In
iiD piccolo villaggio che appartiene alla
missione di Morija vi è una sola cristiana
evangelica. NeH’ullima guerra una turba
di africani che andavano a combattere,
passando per quel villaggio posarono i
loro moschetti avanti la casa dell’umile
cristiana, e poscia chiamandola le dissero:
B Antonia, tu sei la nostra madre, tu sai
pregare MoUmo (è il nome che quegli
africani danno al vero Dio); noi non sappiamo pregare; leggici qualche cosa del
tuo libro, cantaci un inno dei cristiani, e
prega per noi «. Actonia prende il Vangelo, e ne legge alcuni versetti, li spiega
e dirige parole di edificazione e di esortazione ai suoi compatriotti; canta poscia
due 0 tre versetti di un inno; fa una preghiera, e quei feroci combattenti riprendono le loro armi e volano alla battaglia
gridando: « Grazie, grazie, grazie, Antonia, Moltmo sia con noi ».
La stazione ed il suo distretto si popolano di più di giorno in giorDo,|riDdustria
ed il ben essere aumentano. Un nuovo
tempio è in costruzione.
Bethesda. Questa chiesa, sebbene fondata soltanto nel 1843, è composta di 70
a 80 individui. Gli ultimi cinque individui
ammessi solennemente nella chiesa attirarono grandissimo concorso di pagani ad
ammirare la funzione; i nuovi ammessi
erano giovanetti dai 16 ai 20 anni. Uno
di questi giovani, Elia Lebéla, essendosi
azzardato di ritornare ia mezzo della sua
famiglia di zelanti idolatri, fu obbligato a
spogliarsi dei suoi pantaloni per riprendere il costume africano, e fu costretto
ad assistere ai riti del paganesimo che si
facevano in famiglia : la sua Bibbia fu
bruciata, e la domenica fu forzato a lavorare. Il povero Elia era talmente avvilito
per essersi volontariamente esposto a ritornare in famiglia, che non ardiva di farsi
più vedere al missionario: finalmente
dopo tre mesi si fece coraggio, si presentò di nuovo alla missione: « Legatemi,
egli diceva al missionario con accento di
desolazione, aiTinchè lo sia un vero schiavo
del Signor Gesù Cristo; non vi è più pace
per la mia anima che in Cristo ».
Un altro giovane che il missionario
credeva prudente di provare ancora per
qualche tempo prima di ammetterlo a far
parte della Chiesa , sebbene la sua condotta fosse assai soddisfacente, qualche
giorno avanti l’ammessione dei suoi compagni, scrisse così al missionario sopra
di una lavagna: « Caro istitutore; io sono
sommamente afflitto nel vedere che voi
non avete in me un’intera confidenza , e
che mi credete ancora troppo pieno delle
vanità di questo mondo. Oh ! abbiate
pietà di me! io vi riguardo come mio padre, come mia madre. Non mi lasciate
indietro; io sono talmente afflitto che
ne sono malato ; abbiate pietà di me ».
Nekuailing è una stazione fondata nel
1837: i comunicanti sono 43; gli uditori
variano dai 150 a 200 : vi sono 12 candidati al battesimo. Questa stazione si è
trovata in questi ultimi anni nel centro
del teatro della guerra, ed ha dovuto
11
perciò soffrire iiiimensaoieute. « Malgrado però un così Irislo stalo di cose ,
scrive il missionario Daumas, la noslra
slazione ha resislilo alla tempesta; non
solamente le famiglie cristiane che avevano emigrato durante la guerra sono
tornate, ma ancora altri indigeni in gran
numero sono venuti da noi. Stupiti nel
vedere la evidente proiezione che Dio d
aveva accordala, si sono posti a fare
delle serie riflessioni, ed han conchiuso
che il Dio che noi adoriamo deve essere
il vero Iddio, imperciochè prende una
cura così costante di noi ». 11 missionario proQltando di queste buone disposizioni intimò un’assemblea alla campagna all’aria aperta: dopo quest’assemblea
i pagani sono siali piìi assidui alla predicazione ed al cullo della domenica.
Uno dei ueofili di questa missione era
emigralo nel paese di Winburg. I noslri
lettori sanno che gli Africani di cui parliamo sono negri, mentre i coloni del
paese di Winburg sono bianchi. Un giorno
uno di questi coloni si fece innanzi bruscamente al nostro negro e gli disse:
Credi tu che vi sia un Dio? — Sì, che lo
credo : — Voi altri negri siete tutti ligli
del diavolo. — Come potete voi parlare
in tal guisa? io so che vi è un Dio o lo
temo.— Come tu sai che vi e un Dio?
Lo hai tu veduto ? — Io non l’ho veduto,
ma vedo le sue opere. Il cielo, la terra,
il sole, la luna, le stelle, le montagne
proclamano l’esistenza di un Dio. E poi
è questo Dio che mi ha dato la sua Parola, che io procuro di osservare, domando a Lui colle mie preghiere i suoi
soccorsi. Noi conosciamo altresì il demonio, e lo conosciamo per le sue opere ;
coloro che commettonp le opere del de
monio, sieno bianchi, sieno negri, sono
suoi figli, cioè coloro che rubano, che
commettono adulterio, che mentiscono,
e che spargono il sangue. — 11 colono non
volle sentirne più e si licenziò da| suo
interlocutore confuso.
Ebron. Questa slazione fondata nel \ 837
è stata interamente distrutta e saccheggiala nell’ ultima guerra. Il missionario
Cochet si è veduto spogliato di lutto, ma
è restato al suo posto per prestare soccorso ai suoi figli spirituali.
Betulia. Il sig. Pellissier, è il missionario di questa slazione fondala nel 1832:
i comunicanti sono 180, gli uditori variano dai 3 a 400, e vi sono da 60 a 100
scolari. A questo numero debbono aggiungersi altre 58 persone che si sono ultimamente convertite.
È questo un brevissimo sunto del rapporto della società missionaria di Parigi
intorno alle missioni evangeliche francesi
dell’ Africa meridionale. Nel prossima
numero D. V. parleremo di altre missioni evangeliche in altri paesi.
IVOTIZIE REIiieiOSE
Piemonte. La questione elellorale occupa quasi interamente i giornali clericali. L’Armonia, principale organo dei
clericali di Torino, si è cosliluila giornale quotidiano sino ad elezioni compiute. Secondo questo giornale, l’attuale
quistione elettorale è quistione principalmente religiosa: è questione di vita a di
morte per il clero. Ad ogni costo tutte
le passioni religiose devono essere agitale nelle prossime elezioni. A tale effetto VArmonia esordisce le sue diatribe
12
con un frammento di lettera od altro
che sia che i Vescovi della Provincia di
Torino dirigevano (l’armonia non dice
quando) al clero delle loro diocesi. 11
frammento in discorso è scritto in latino, e ¡'Armonia lo cita in quella lingua inintelligibile alla più gran parte
degli elettori. Ci sarebbe venuta la tententazione di credere che il pio giornale
avesse voluto citare in una lìngua misteriosa un documento che, per quanto
ci sembra, dice tutto il contrario di quello
che vuol far credere ì'Armonia. Il documento difatti stabilisce che l’ufficio di
elettore porla non solamente un diritto,
ma un vero obbligo per coloro che devono eleggere di accostarsi aH’urna elettorale: che non debbono dare il loro voto
alla impensata, nè seguendoli consiglio
di chicchessia; che non debbono essere
mossi nè dall’amore nè dall’odio, e molto
meno per danaro pattuito: che non debbono nominare un indegno; che nel caso
che il candidato fosse incognito agli elettori, debbano prendere consigiio da uomini di specchiatissima probità. Passa
poi il documento ad inculcare ai preti
che debbano onninamente astenersi dal
discendere alle personalità, dal lodare
nominatamente chichessia, e dal descrivere qualche candidato in guisa che gli
elettori possano comprendere essere
quello il candidato del clero: e vieta
poi assolutamente di notare d'ignominia
qualcuno, e ciò chiama cosa pessima ed
esacrabile. E termina poi col vietare
espressamente ai preti di farsi raccoglitori di suffragi o impugnatori di qualche
candidatura.
Questo documento, se è tale come lo
riporta VArmonia, onora l’Episcopato
piemontese. Ma non sappiamo compren •
dere come l'Amonia che cita quel documento in latino, dica poscia in buon
italiano tutto il contrario. È in quello
stesso articolo ed in uno seguente che
il pio giornale si scaglia contro il ministero ed i suoi candidati in una maniera
che non solo è in opposizione manifesta
col documento citato, ma che non è nè
cristiana, nè civile. Si scaglia contro il
Conte Cavour e lo regala degli epiteti i
più ingiuriosi ed i più villani; eccita i
suoi adepti ad operare contro il Ministero
tutta quella influema che esercitò nel 18 i9
in favore del ministero De Margherita:
segnala gli attuali Ministri all’odio pubblico siccome nemicissimi della religione
e dello Stato: e dice che chi non vuol
tradire il proprio paese e la religione deve
A QUALi'NQUE COSTO depositare nell'urna
elettorale un voto contrario ai candidati
del Mitiistero. Si assume poscia l’incarico di pubblicare i nomi dei candidati
clericali per fare un buon giuoco ai
loro avversarii. Se VArmonia non avesse pariate a nome della religione,
se non avesse citata l’ordinanza dei vescovi, noi comprenderemmo questo suo
procedere; ma eccitando all’odio, alla
vendetta a nome della religione, e citando in loro appoggio un documento
che dice tutto il contrario, noi confessiamo di non comprendere la religione
dei reverendi àeW'Armonia.
In Torino continuano le conferenze
contro gli Evangelici in quattro chiese.
Se siamo bene informati, nella chiesa dei
Domenicani, nella scorsa domenica mentre il predicatore gridava contro i protestanti, uno degli uditori si levò e gridò
pubblicamente che il predicatore men-
13
tiva e calunniava; die i protestanti sono
tutt’altro da quello che il reverendo li
descriveva. Questo tale non era protestante, ma cattolico romano.
— Crediamo sapere da buona
fonie, essere slafa per il giorno
i5 dicembre venturo fissata la
solenne apertura del tempio Valdese recentemente creilo in questa capitale.
Toscana. Una condanna singolare è
stala pubblicata ultimamente in Firenze.
Natale Lippi è stato condannato a tre
mesi di prigionia per essere stato accusato di avere tenuto delle riunioni che
potevano essere sospette di pratiche contrarie alla religione dello Stato. È stato
poscia ingiunto precetto allo stesso Lippi
di non avere il minimo contatto per lo
spazio di un anno con Alessandro Barili, e Luciano e Pietro Ciari, sotto pena
di prigionia da tre a otto giorni e di
rinnovamento di precetto. Carolina Lippi, moglie del suddetto, ha ricevalo l’ordine formale di tenere una condotta regolare da non dare sospetti di tendenze o
di pratiche anticattoliche, sotto pena di 8
giorni di prigionia. La stessa ingiunzione è stata fatta a Cesira Lippi figlia dei
suddetti.
Francia. Courbevoie. Esiste in questa
località una scuola normale protestante
sotto la direzione del pastor Gauthey.
Gli allievi di questa scuola hanno ottenuto un successo inaudito nei fasti della
istituzione primaria. Negli ultimi esami
della Sorhona diretti ad ottenere i brevetti di capacità, si presentarono 55
aspiranti, fra i quali vi erano sei protestanti, cinque dei quali uscivano dalla
scuola normale di Courbevoie. Fra 53
aspiranti furono accordati solamente sei
brevetti, e la scuolaj di Courbevoie ha
ottenuto quattro brevetti. Così fra 40
aspiranti cattolici due soli brevetti, fra
sei aspiranti protestanti quattro : eppure i protestanti non hanno gl’ignorantelli!
Polonia. Il Record dà la seguente notizia che mostra come alcuni preti abusino empiamente della credulità del popolo. II La cometa che si ò lasciata vedere ultimamente ha fornito ad un prete
delle vicinanze di Varsavia il soggetto
per un curioso sermone. Dopo avere
riunito i suoi parrocchiani e dopo avere
loro mostrato la cometa, loro disse che
quella era la medesima identica stella
che apparve ai Magi d'Oriente, allorché
nacque il Salvatore, e che essa non si
lasciava iu questa sua apparizione vedere che soltanto nell’impero Russo. La
sua apparizione non aveva altro scopo
che d'indicare all’Aquila Russa che era
giunto il momento di stendere le sue
ali per rinchiudere l'intero genere umano
in una sola Chiesa santa e ortodossa.
Fece inoltre credere al suo popolo che
la cometa era verticale sopra Co.stantinopoli, e la debolezza di lume che vedevasi nel nocciuolo indicava il dispiacere che provava la cometa nel vedere
che l'armata russa tardava tanto ad avanzarsi >1. Quel buon popolo ascoltava a
bocca aperta dottrine così vere e così
edificanti. Oh! come la docilità di quei
buoni ortodossi fa venire l’ac(|uolina alla
bocca ad alcuni nostri amici che si desiderebbcro un popolo somigliante !
14
Austria. Dopo ì tristi fatti del 1848
il protestantismo ha fatto delle grandi
conquiste nell’Austria: nell’anno ISSO
solamente, CS8 cattolici romani sono
passati alla chiesa evangelica.
Alemacna. Si legge nella Presse Religieuse. « Il protestantismo nerAllemagna ha inventato un mezzo semplicissimo per combattere il cattolicismo. A
Berlino ed in altre città del nord, per
compromettere Roma, s’introducono gli
articoli dell’i/mfers, e si presenta questo
Giornale al pubblico come essendo l'ovgano del Vaticano. Le teorie del suddetto
Giornale essendo in tal guisa attribuite
al cattolicismo, sollevano naturalmente
nelle ripugna n.’ie contro Roma in quegli
domini che avrebbero l’inteaiione di enti’are nel seno della Chiesa.
« È questo il primo esempio di tal genere che offrono gli annali del cattolicismo. Gli avversarii della Chiesa vennero a prendere le loro armi più forii
nello stesso arsenale di coloro che se ne
ono posti a difensori ».
I protestanti han forse torto? Non è
VUnivers il Giornale benedetto dal papa ? Non è in favore di questo Giornale
che il papa ha scritto un Breve? Non è
il direttore dell’i/mvers che il papaba
accolto in Roma siccome un difensore
della religione ?
— Grazie allo zelo indefesso del nostro
caro amico e fratello il dott. Marriott di
Basilea si contano già nei differenti porti
dell’Aleraagna seUentrionale circa 100
biblioteche navali che sono poste a disposizione degli innumerevoli emigranti
che lasciano il suolo europeo.
Tukghiì. Un giornale pubbiica il se
guente fìr^mano della Sublime Porta in
favore dèi Protestanti :
« Sarà sempre dovuta attenzione inalterabile a tutte le decisioni contenute in
questo firmano, e nessuno oserà opporvisi. Steven , vicario eletto ed onorato
della popolazione cristiana protestante,
la vostra dignità sarà accresciuta allorché riceverete il mio gran firmano imperiale. Voi sapete che v’è un Dio onnipotente, pieno di giustizia, dispensatore di ogni felicità, e che per la sua
infinita divina grazia ha innalzata la mia
grandezza alla gloria del potere e al titolo di Sultano; io ne lo ringrazio, e
glorifico colui cbe mi ha innalzato alla
dignità imperiale di califfo, e che ha dato
alla mia mano misericordiosa un tal
paese, una tal città, tante classi diverse
di sudditi, di nazioni e di vassalli a titolo di dono divino. In conseguenza, con
la bontà attiva che esige la potente condizione di califfo, e col buon volere che
la mia imperiale maestà (chiamala al
felice trono imperiale dalla divina grazia e col suo aiuto), ho posto tutta la
mia sollecitudine ( con la magnanimità
che dovevasi aspettare dai miei lodevoli
voti imperiali ) alla protezione di tutte
le classi dei miei sudditi, tanto più che
da tempo immemorabile fu nostra costante abitudine di concedere libertà
completa, senza differenza alcuna a tutti
i culti religiosi: il mio governo imperiale veglia costantemente all’esecuzione
della mia volontà. Nello stesso modo
che si vede chiaramente il buono ed u(ile risultato di questa, è pure mia ferma
volontà che se qualche cosa di colpei
volè e d’ingiusto fosse commesso a danno
dei fedeli sudditi protestanti in ciò che
15
concerne la loro religione, od altro punto
simile, 0 i privilegi che loro ha largito
la mia volontà imperiale, affinchè questa
volontà sia fedelmente eseguita, è da me
stato scritto il presente ordine dottato
dalla giustizia.
(I Coloro che lo infrangeranno sappiano
che incontreranno la mia collera. Tutti
gli uomini di Stato del mio governo ne
sono informati, aiTinchè evitino ogni negligenza nell’eseguimento di questo ordine, non dovendo a questo proposito
essere ammessa nessuna scusa o difesa.
Questo energico firmano è emanato
dalla mia volontà imperiale. Affinchè
esso sia giustamente accolto e rispettato,
voi, vicario summentovato, istrutto dei
miei ordini, dovrete conformarvi al mio
firmano e vedere di non violarlo. E se
alcuna cosa accadesse in opposizione al
mio comando, dovrete avvertirne la S.P.
Tenetevi per avvisato, e credete alla mia
alta stima. Scritto alla fine del mese di
Chahan 1269 ».
CRONACHETTA POLITICA
Piemonte. Lunedì vennero successivamente comunicati alle Camere i due
Regii Decreti portanti: il primo, chiusura della sessione del I8S2; il secondo,
scioglimento della Camera attuale, riconvocazione dei collegi elettorali pel giorno
8 del pross. dicembre, e riapertura della
Camera pel giorno 19. L’opposizione sistematica che il Ministero ha creduto di
rinvenire nel Senato ; il procedere poco
onorevole di parecchi membri di questo
corpo, i quali neH’ultima legge sottoposta alle"loro deliberazioni, dopo avervo
tato apertamente pel sè, secretamente votatarono pel no, la necessità pel governo
in tali circostanze di ritemprarsi in un
nuovo battesimo popolare, onde potere
far fronte ai gravi doveri che gli sono
imposti, pare l’abbiano spinto a questa
misura. Possa la nazione cosi nuovamente interrogata rispondere come si
conviene a popolo libero, e mostrare
una volta ancora ai tristi, che vorrebbero soppresso lo Statuto, quanto sieno
vane cd infondate le loro speranze.
— Leggési nella Gazzetta Piemontese:
Il VArmonia parla della espulsione dei
Certosini da Collegno, decretata dal Ministro dell’ Interno e rivocata per richiami del ministro di Francia. — La
cosa è falsa. — 11 Ministro dell’interno
ricevendo un giorno il superiore dei
Certosini, venuto non chiamato, all’udienza, espresse chiaramente il suo modo
di pensare; ma non si è dato ancora alcun ordine, e tanto meno si è trattato
di rivocarlo».
— La Commissione del monumento
Siccardi cretto in Piazza Paesana, ne ha
fatto cessione alla città di Torino, e
ieri ne fu steso il relativo atto autentico.
Della somma che è avanzata ¿Ielle sottoscrizioni una metà venne destinata pei
mrinumento Gioberti e l’altra pel monumento Alfieri.
— Mercoledì 23 i Ministri dei Lavori
Pubblici e degli Affari Esteri si sòno recati, insieme ai Ministri d’Inghilterra e
di Francia, a lord Beaumont cd all’incaricato d’Affari di Prussia ad osservare il telaio elettrico del cav. fionelli.
Roma. — Succedono sempre più frequenti i casi che i soldati dell’esercito di
16
occupazione fraDcese cambino l’uDiforme
contro l’abito da monaco. Sinora si passava sopra molti requisiti canonici ; ora
però i vescovi si mostrano più rigorosi
dietro le istanze, da quanto si dice, del
generale Montreal. Se non che i guardiani ai quali conviene invece di facilitare
l’entrata al maggior numero possibile di
novizi, possono in certi casi disporre dell'ammessione dei candidati per il monacalo senza dover gran fatto sollecitare la
licenza dei vescovi. la proposito nacque
testé una controversia fra i diversi vescovi e guardiani, che dalla curia ecclesiastica fu decisa in favore degli ultimi.
Portogallo. — È morta nel parto del
suo ottavo fanciullo la regina di Portor
gallo, all’età di 34 anni. Suo figlio maggiore, che oggi diventa re di Portogallo
sotto il titolo di don Pedro V, è in età
di 16 anni e 2 mesi, essendo nato il 16
settembre 1837.
Inghilterra. — Pare che la lotta tra
padroni ed operai, manifestatasi ultimamente in alcune città dell’Inghilterra ,
debba terminare colla sommessione degli
operai, dei quali 7S0 soltanto persistono
ad esentarsi dal lavoro ; 4,284 sono già
rientrati nelle loro ofBcine, consentendo
a lavorare al prezzo fissato prima della
lotta.
Germania. — Dura la lotta tra il Governo Badese e l’arcivescovo di Friburgo.
Il dottore Buchegger, vicario-generale, è
stalo'teste condannalo ad un’ammenda ,
per avere trasgredito l'ordinanza granducale del 9 corrente, dando lettura al
sig. Burger della scomunica contro lui
pronunciala dall’arcivescovo.
Affari d’Oriente. — Le notizie telegrafiche giunte da varii lati confermano
tutte il fatto dell’evacuazione d’Oltenitza
e del movimento di ritirata dei Turchi
sulla riva destra del Danubio. Ma un fatto
altrettanto certo si è, che questo movimento non fu punto il risultato di una
sconfitta, ma piuttosto di piani strategici
per parie di Omer-Pascià, questa manovra non essendo stata preceduta da alcun nuovo scontro tra le due armate.
LlïMGILE ET LE STÀTIIT
OU
MA COM)AMi\ATtON
PAR LA COUR D’APPEL
DE CHAMBÉRY
Plaidoyer de M. VAvocat Eugène CourtComte, publié par Houdry-Ménos. —
Opuscolo di pag.
Prezzo cent.
L’AllCO DI CASA
ALMANACCO
POPOIiAKE lliliVSTRATO
Per Vanno 1834
Volumetto elegante di 120 pagine, in
buona carta, caratteri nitidi, ed ornato
di 20 vignette al prezzo di
Centesimi SU.
Si vende in Torino presso G. Biava ,
libraio, via Carlo Alberto, in faccia al
caffè Dilej, e presso i principali librai.
1 librai delle provincie che ne desiderano un numero di esemplari possono
dirigersi per le condizioni al suddetto
sig. G. Biava.
Direttore G. P. MEILLE.
Giuseppe Mirapel gerente.
J , ~sss‘
TIP. SOC, DI A. PONS E COMP.