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Prezzo Lifo S
Anno LXXVn - N, 30
TORRE PELLICE, 7 Agosto 1947
Spedizione in abbonamento postale - I Gruppo
DELLE
li
rr
SETTIMANALE DELLA
Per voi, giovani
TU SEGUIMI!
vorrai dire a motti giovani
delle nostre comunità una parola
jratema, nel nome del Signore.
l'orrei invitarli a considerare con
me il problema delle vocazioni pastorali. ^
La Chiesa Valdese è uscita dalla
guerra con dei gravi problemi da risolvere: rittostrazione di stabili, ripresa delle attività interrotte,, sistemazione deWop^i\a secondo nuové
esigenze, contatti ecumenici e rap¡Hirti con le comunità Valdesi d'oltre oceano, nuove' possibilità di laI oro in ambienti conosciuti e sconpibciut\i, difficoltà di carattere evonomico, limitate disponibilità di
mezzi e di uomini.
Chiunque pensi che la Chiesa
(■ aldese navighi in acque tranquille, scortata dia umane garanzie e da
sicurezze terrene, in questo dopo
guerra, commette un grave errore di
valutazione.
Ma il problema che maggiormente assilla la nostra Chiesa, nel( ora che volge, è il problema degli'
Opel ai. Ben si può dire oggi ciò che
diceva il Maestro, vedendo te turbe stanche ei sfinite, qome ¡¡jecore
che non hamio pastore: «Ben è la
granile, ma plocthi sodilo gli
operai. Pregate dunque il Signor
della messe che sjiinga degli oj^erai
nella sua messe».
Tutti i fedeli hanncn una loro vo( azione alla testimonianza cristiana
davanti al mondo. Ma è pur vero
( he, nella Chiesa, è necessario mettere da parte degli uomini per la
predicazione della Parola; degli uoridnì chiamati innanzi tutto da Dio,
per il servizio della Chiesa, nella
proclamazione del puro mes.saggio
di Cristo.
Innesti uomini, OGGI, sono pochi
e anche deboli. Forse la, Chiesa non
ha sempre pregato con fede il Signore della mes.se; ma, ÒGGI,, essa
■sente Vesigenza della preghièra, itti ica vera chiave per la soluzione del
problema delle vocazioni pastorali,
e attende con fiducia che dei giovani nelle nostre comunità sJ( alzino
per il servizio del Signore nel mini.stero pastorale
lo non sono degno..
Questa può essere Tobbiezione‘che
alcuni giovani fanno. Chi discorre
così, può darsi che si senta ancora
troppo degno, troppo giusto davanti
a Dio e davanti agli uomini.
Ma se questa ópnfiBgsione di indegnità è veramente sincera, essa
non può costituire un ostacolo ¡al
servizio del Maestro.
Ogni rivelazione dì Dio al cuore
delTiiomo comporta sempre una conoscenza dell'uomo.
Ogni vocazione di Dio ci
rende ComapevaU della nostra
jiiccolezza e della nostra indegnità.
Davanti alla missione che il Signore
affida, ad un Pastore, chi non si sente di esclamare come Isaia : « Ahi,
lasso me, ch’io son perduto I » o come Pietro : « Signore, dipartiti da
me, perchè sono uomo peccatore? »
Dove sono i Pastori veramente degni
di quel nome e di quella missionef
Non sono essi piuttosto dei deboli
servitori del Signore, i quali uniscono la loro voce a quella delTappsto ■
lo Paolo, dicendo in tutta umitlà:
(( Io rendo grazie a Colui che mi ha
reso forte, a Cristo Gesù, nostro Signore, deiravermi egli reputato de
' ^®Via -T O R ^ ^ ^ \ ■
. T' > r-\\
«r'
coitpeWo 9é<|'Ìi notH'i'M'i
( Gesù)
CHIESA VALDESE
guo della sua fiducia, ponendo al
ministero me, Che prima ero un bestemmi atore, un persecutore, un oltraggiatore... »?
lo non sono capace...
lo ho altro da fare...
Lo so; ci sono molte cose via fare
attorno a noi. Vi potete dedicare ad
un altro lavoro e servire il Signore
ugualmente- Nel scegliere una professione per la vostra vita, potete lasciarvi guidare da valutazioni diverse.
Nessuno di noi vuole qùi misconoscere le esigenze personali, famiglùiri, si'JcMi, di cui motti debbono
tener conto.
Ma c’è pure ima cosa che deve
esser fatta in questo mondo; c’è un
compito che la Chiesa deve assolvere in quest'ora storica che attraversiamo, a meno di diventare infedele al' suo mandato, sale insipi^,
inutile istituzione fra le tante altre
che la società annovera, superata da
altre Organizzazioni in fatto di uomini e dH metodi : predicare al mondo l[’'Evungelo eterno del Cristo,
afmsohre il mondo con il messaggio
dell*amore e della speranza cristiana,, ammollirà il mondati c\pn Tanrnunzio del giudizio di Dio, affratellare gU uòmini ai piedi della croce
di Gesù Cristo, nella confessione del
peccato di tutti gli uomini e neìl’anniinzik) della riconciliazione cM Dik>
col mondo, in attesa dei nuovi cieli
e della nuova terra dove Cristo veramente abiterà.
E’ vero : oggi c’è da ricostruire
la società, c’è da edificare una nuova città terréna, c’è da lavorare per
guadagnare il pane, d*è da entrare
in una delle tante professioni dove
ognuno può esplicare la propria attività.
Ma è ancor più vero che le coscienze dei singoli e la società nel
suo insieme hanno bisogno oggi di
udire in termini di attualità e di sincerità VEvangelo di Gesù Cristo
« Potenza di Dio per la salvezza di
ogni credlente. »
rET
La vostra risposta
Altri, di fronte alla possi} ilità di
una vocazione al pastorato, si rifugiano nel sentimento della loro incapacità.
E’ stato questo tatteggiamento di
molti fra i più grandi servitori di Dio.
Quasi tutti i profeti hanno cercato
dì trarsi indietro, motivando la disubbidienza con la toro incapacità
per un’opera tanto ardua. Geremia
e Giona sono,, a questo riguardo, degli esempi significativi. «Io non so
parlare, jjpichè non sono che un fanciullo ».
Credete veramente cari giovani
delle nostre comunità, che le capacità naturali, i doni di intelligenza
U ali eloquenza, siano un elemento
essenziale dei ministero pastorale,
e che Iddio non possa trasformare.
mediante I azione del Suo Spirito,
Le nostre incapacità in una vivente
testimonianza ài potenza, di fede e
di carità? Nessuno è veramente capace di fare il pastore : ma il! Signore, nella sua grazia, ci rende capaci
di servir Lo nella Chiesa e nel mondo
« Aoi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinchè reccellenza di
questa potenza sia di Dio e non da
noi. »
Oggi, cari gipyani, ci siamo rivolti a voi. Non sopmvalutiamo affatto
rimjMìrtunza àet nostro: messftggìp..
Essa è una vntee che la Chiesa vi fa
udire insieme ad altre voci, in questo tempo dì responsabilità e di
preoccupazioni.
Ma è una voce per voi, individualmente. Una debole voce ài cui Iddio può servirsi per toccare il cuore
di qualcuno di voi, ppnendolo dì
fronte alla possibilità di un servizio
nel ministero pastorale.
Essere fpastori e predicatori del
Vangelo, in-questo tempo, non vuol
dire avere la vita assicurata, un o
norario buono, una pensione sufficiente, gfìdere la stima di molta gente, adagiarsi comodamente nella
Chiesa,, illudersi ài vivere un’esistenza immune da tentazioni e àn lode*■ Sarebbe troppo dOtHodo e ,trOppo
poco ainforme allo spirito del Maestro
Ma se nelTintimo del vostro cuore Dio vi parla e vi orienta nel senso del ministero pastorale, lasciatevi attirare dm Lui.
Iddio ha un piano per la «ostra
vita. Se Egli vi chiama al servizio
di Cristo nella Chiesa, è perchè Egli ha bisogno di voi.
Entrate nella via che Egli vi . addita. Non esitate, non resistete. Il
ministero pastorale è un ministero
di grande attualità e di grande ne
cessità.
Ermanno Rostan
XV AGOSTO
Le tradizionali riunioni del XV
Aigosto avranno luogo,, per ¡a
Val PeMice, al Bessè del Villar
(circa 50 minuti dal Tempio), e
per la Val Gernumasca in località Saint Thoma^ {circa. 15 minuti dall’Albarea di Riclaretto).
Entrambe le ¡riunioni avranno
luogo alle ore 10 precise.
Il tema trattato da vari oratori
sarà:
Vocazione di popolo
Si prega vivamente quanti partdoipdrannloi 'di (prendere subilfo
posto quanto più vicino possibile al palco degli oratori. A tutti
si raccomanda vivamente di mantenere religioso silenzio durante
la riunione.
Raccomandiamo pure in modo
]>aiTiid!:dare Ja colletta a favorè
dyi^ opera di evangelizzazione.
Nel pomeriggio verrà svolto, a
cura della FtJV un:’inteifesisiante
]>rogramma, comprendente messaggi, cori e giuochi.
IL CONVEGNO
VñLDESE DEL
Colle della Croce
al quale stono vivamente invitati
li nostri giovani di età o di cuore
delle Valli Pellice e limitrofe, avrà luogo, D. p,. questa domenica
10 Agosto.
Inizio del culto con celebrazione della Santa Certa, alle ore 11.
Tema ispiratore di tutta la giornata: LA RICONCILIAZIONE.
Chiediamo fin d’ora tutti al Signore di benedire questo fraterno incontro.
I Pastori della Val Pellice
CORPO PASTORALE
Si rende noto che il Corpo
Pastorale è stato convocato per
il MARTEDÌtS. AGOSTO
e non per il 18 Agosto come
erroneamente è stato pubbli/
cato.
LI 2d.oAera.tore : V. Sommarli
Vocazione del popolo Valdese
Questo popolo valdese dalla storia
così tormentata, è un popolo come gli
altri? Non credloi si possa parlare di
popolo valdese in senso tecnico come
per gli altri popoU; i Valdìesì infatti
non sono una gente — nel senso latino ili « gens » — poiché nelle Valli
si radunarono sul finire del XII secolo
elementi provenzali, borgognoni e
lombardi, insieme alle dispense locali
popolazioni romano-liguri del basso
impero, e tutti questi rifugiati, prima ancora di raggiungere una coesione etnica, si sparpagliamno nuovamente fin nelle terre più lontane,
formando in ogni parte d’Europa nuclei spirituali autonomi, legati fra
loro, ma etnicamente diversi. I Vaidesi non presentano dunque nessun
elemento laziale originario o comune
che li oontraddSstinigua.
Non hanno avuto per alcuni secoli
una terra propria che come ambiente
influisse nella formazione di caratteri simili, ma i singoli gruppi Vaidesi hanno vissuto sulla loro tena
originaria pm sviluppando' e mantenendo caratteri originali e tra loro
comuni, in contrasto con quelli del
mondo che li circondava. Hanno subito nelle varie regioni che abitava
iio, a seconda dei tempi e dei governi, l’impronta di una vita ufficiale
dissimile da' luogo a luogo, una oi-ganizizazione giuridica e sociale differente e Condizióni di vita economica le più disparate fia loro. Inoltre
i Valdesi non hanno mai avuto una
lingua propria distintiva airinfuori
di piccoli giTippi di minoranze che
usarono dialetti derivati da quelli
dei popoli limitrofi. I Valdesi mancano in sostanza di quelli che sono
gli elementi tradizionali e necessari
per la identificazionei di mi popolo
in senso teenico dal punto dì vista etnico e sociale.
L’elemento spirituale
La fede comune è infatti l’elemento che costituisce i Valdesi in popolo
ossia in up aggregato di gienti che vivono in modb simile e che si sentono
legate ed unite per un’affinità superiore ad ogni differenza umana. Ei’
sulla identità della fede, sulla comune predicazione, sulla mediesima sentita vocazione che i Valdesi si pongono nella storia degli uomini come
popolo che, sorto dalla riforma e dalla riorganizzazione religiosa operatia
Dite semplicemente, con Tantico
profeta ; ’’Eccomi, manda me!'*’
da Valdo e dei suoi predecessori in
seno alla Chiesa a mezzo di tutti i
rninori movimenti riformatoli diel secolo XII, volle ripoortare Ja Ehiea*
alla sua purezza primitiva e le popo
Lnitisi nella posizione assunta da
Valdo, radunatisi aRe Valli per fuggire alle prime persecuzioni, sparsisi poi in tutta Europa, i Valdesi si
unirono ìp seguito per affinità di fede e di spirito alla Riforma del XVI
secolo, consacrando così la posiziona
assunta ed ottenepdb da essa un ampio sviluppo di vita. Cacciati e ritoinati alle Valli e in Germania come
unità a sè staniti religiosamente imite, i Valdesi hanno così sentita e
vissuta nei secoli la loro fede, da far
sì che. dalla pratica della stessa nascesseira in loro caratteristiche proprie da up popolo singolare. Infatti
è dalla fede comune ohe sorge, in ogni luogo dove i Valdesi si fermano
nelle loro missioni erranti, un aggregato sociale a sè nel quale col tempo
si formano le caratteristiche di un
popolo.
Dall© V’valli alle Calabrie, come nei
vari centri deUa Germania, in Boemia come in Puglia ed ultimamente
nell’America Latina e nelle varie
parti d’Italia, si costituirono e si cor
stituiscono nuclei religiosamente distinti che pur vivendo sciolti nella vita degli ambienti ohe li raccolgono,
si formano e njantengopo aspetti di
vita sociale differenziati dal inondo
circostante, perchè sviluppati dalla
propria posizione religiosa. ~ ‘
La fede religiosa se é sentita come
noi-ma di vita nella signoria assoluta
di Gesù Cristo, non può non creare
col tempo nel susseguirsi delle generazioni, ohe modi di vita uguali in
tutti i gruppi in cui essa sia veramente sentita, ed abbia avuto modo di
svilupparsi. La morale che nasce dal
Vangelo, l’educazione formatrice di
nuovi elementi nella famiglia, il buon
costume usato nella vita di relazione’
sono gli elementi su cui si costituisce questo strano popolo che trova
nella comune confeasiotie di fede il
proprio ed unico crisma indicativo
originario.
Missive e vocazioni
E’ dalla Chiesa quindi ohe nasce LI
popolo ed il popolo Valdese forma e
costituisce la sua Chiesa.
Il popolo Valdese quindi non si esaurisce nelle Valli, ma segue la sua
Chiesa ; la Chiesa che esso costituisce
nella sua assemblea e che nella comunione degli spiriti da essa creata vive
e si forma in tutti i suoi successivi
sviluppi. Il popolo Valdese forma con
la Chiesa un tutto unitario ed inscindibile, un corpo unico Che trova la
sua ragione sociale di vita nelle esigenze dieUa fede in Cristoi. Il Valdismo infatti non è una religione dì
popolo come l’antico ebraismo, ma
un popolo religioso che nella sua
Chiesa si esprime, si forma, ed in essa vive e per essa lotta portandb nel
mondo queUa testimonianza di Cristo che ciascuno di noi sente per la
sua propria personale vacazione e
che realizziamo in comunione di
spirito nella assemblea della Chiesa.
La Chi,esa in quanto tale non ha
una vocazione, poiché non è da convertire, casa ha una missione da copipiere, — e in tanto Ja compie in
quanto la realizza nei snoi componenti — quale gùella dì confessare
la verità di fronte al peccato, predicando di fronte all’indifferenza, perchè nella fede che si sviluppa nel
singolo in virtù dbllo Spirito, si realizzi la chiamata di Dio e cori per
mezzo dtei comunicanti nella Chiesa
sarà resa testimonianza alla Sua Parola sino all’estremità della terra.
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— ^ Oùe«« -è ij %aeaiao, il modo in
oui si loalizs^ano le sixiigole vooiisioni
personali, è il luogo spirituale ed unitario dove la verità si propaga ©
dove la vita religiosa si raccoglie. La
Chiesa in foudio, non è piu impegnata di fronte a EMo di ognuno di noi,
perchè non c’è una Chiesa, un popolo fuori di noi, senaa di noi, NeUa
nostra umiltà, nella nostra meschina
funzione di servitori inutili umanamente parlando, di>bhiamo pur ricordarci che siamo rilevanti aj fini
di Dio, poiché Egli si è compiaciu*_ to ohiapiarci a Sè, a ciò formassimo
la Sua Chiesa, il Corpo di Cristo,
che nell' amore infinito di Dio è mcrto
sulla ciéce e risorto per noi
E se la nostra responsabiiità sociale di popolo non raggiunge, non
dico la pura apostolica espressione
di Comunità dei Santi, ma neppure
quella più umana di fratellanza dei
credenti, noi sentiamo nella nostra
personale vocazione che non possiamo altro che, sovrastati nelle nostre
forze dal compito di amore affidatoci, rivolgerci a Lui continuamente in
modo che Egli stesso compia nel volgere dèi tempi la Sua opera colla
Sua Grazia, mediante la forza dèlia
fede che ci ha donato chiamandoci
a Sè. In questo reciproco affratellarci nella fede, in questa santità della comumone che la Chiesa ci offre
confessando la nostra fede comune,
è riassunta nel suo piccolo, e nella
sua meschina tradluz-one umana la
realizzazione della vocazione di ogniino di noi in quanto espressione
collettiva di popolo Valdese che, nella sua storia come nei tempi attuali
vive umanamente la speranza della
comunione (fcl Corpo di Cristo.
G. Petbot
10 alzo gli occhi ai monti...
Donde mi verrà l’aiuto ?
11 mio aiuto vien dairEtcrno
che ha fatto il cielo c la terra.
(Salmo 121 : 1/2)
PUK PffiSIlHTE Ut SI
MIIBITI 11 HlIOUttSIl ?
Quasi tutti i Ornali della capitale hanno, annunziato che un Pastore di Roma si sarebbe converttiip,
insieme aiVintera sua famiglia, al
cattolicesimo. Si tratta <M un certo
Bruno Comacchiola che in località
Tre Fontano avrebbe avuto anche itr
na visione.
La notizia ha messo a rumore la
città ed è volata per tutta Italia specialmente per lo zelo alcuni atitoqiMtidiani come ”Il Giorni^
q Italia che il 31 maggio 1947 la
metteva nel massimo rilievo tipografico, su quattro colonne e nella stessa prima pagina che annunziava la
formaziione del quarto Gabinetto De
Gasperi.
HatuTalmente il Cornacchiola Bru^ primo giorno passò sui
quotidiani come Pastore Avventista
di Roma e del Lazio ed il secondo
passò per Direttore della Gioventù
Avventista, sempre di Rpma e del
Lazio, non è che un semplice fattorino tranviario. EgU, per quanto dichiarò a suo tempo, ebbe una fanciullezza assai travagliata ed una giovinezza trascorsa nei Circhi Equestri
dove ricoprì il ruolo di pagliaccioequilibrista.
Più tardi egli accettò di andare in
ISpagna a combattere per le maggiori
fortune del generale Franco. Durante la guerra sembrò (invertito al Protestantesimo; ma si trattava, ¡invece,
di Un fugace, nuovo, atteggiamento
(artistico? ) della sua anima trasformista
La sua figliuola di dodici anni è
stata da lui esercitata alla ginnastica,
acrobazie e contorsioni, fin dall’età
di tre anni. Questa, con i fratellini,
fu vista esibirsi sulla pubblica via e
raccogliere collette nel periodo dell'arrivo degli Alleati a Roma.
Queste informazioni sono per tutti quelli che ai hanno scrìtto \o chiesto a voce degli schiarimene in merito.
Intanto, circa ffautenticità o meno
del fenomeno delle Tre Fontane lasciamo alle competenti autorità cattoliche la resppnScdÀlità di dichiararlo più o meno attendibile, (v.v.).
(dà « Il Testimonio »)
WAMÍ
X.
L’occasion de transférer' les Vaudois de La Florida ne tarda pas à
se présenter. La même niain Divine
qui les avait dirigés vers l’IIruguay
hospitalier les conduisit vers la région qui leur avait été providentiellement préparée.
Il s’était formé à cette époque, à
Montevideo, une société par actions
pour la fondation d© colonies agricoles, sous la présidence de Don Dorotep Garcia, ex-député, homme droit
et juste. La Société avait acheté une étendue de 5 à 6 mille hectares du
(( Campo » situé dans la province du
Rosario Oriental et sur les bords de
la petite rivière de ce nom.
Pendleton recommanda les Yaudois
à Garcia. On attendait dès Suédois et
des Suisses pour coloniser le Rosario.
Les Suédois n’arrivèrent pas à temps
et les Vaudois occupèrent leur place. Qtiatre Vaudois visitèrent le terrain du Rosario et en furent satisfaits.
Le 31 juillet 1858 J. P- Baridon,
Michel Long et Jean Vigna signèrent
le contrat avec la Société au nom
des 45 familles dè La Florida. La So^ciété se chargea elle-même de revendre tous les terrains qu’ils avaient
déjà acquis dans ce pays et de régler
avec leurs créanciers. Si, en arrivant
après cinq joules de nrarche, aux
bords du Rosario, ils ne trouvèrent
ni terres eusemenoéés, ni habitations,
ils eurent du moins la joie de se
voir tous réunis pour la première
fois et ce fut avec un courage tout
nouveau qu’ik recommencèrent les
travaux toujours si pénibles d’un
premier établissement.
A’ leur arrivée, >-• le temps était
pluvieux. Ils plantèrent des piquets
et se firent des abris'avec leurs draps.
La Société fit construire un grand
« galpón » (remise) dont les restes
eKistent encore aujourd’hui, destiné aux émigrants. L,
A l’oeuvre
Les hommes se mirent immédiatement à l’oeuvre. |l faUait construire des ranchos et préparer la terre
pour k« semailles^ Non seulement
les Vaudois ne furent pas molestés
dans leur nouveUe| résidence ; mais
ks habitants de 'la ville de Rosario
leiu: démontrèrent beaucoup de sympathie. Un incendie ayant détl-uit
quelques ranchos, une souscription
fut ouverte, et le curé fut le premier
à donner sa contribution.
OII FSOJi»
par Benjamin Valiotton
Dans les journaux religieux français paraissaient, depuis quelques
semaines, des lettres dont les auteurs, ayant changé de paroisse, se
plaignaient assez vivement de la tiédeur et même de; la fraîcheur
avec lesquelles ils sont accueillis par leurs frères en là foi. Certes,
nul ne lexu- fait la grimace, ne leur prodigue des paroles acidulées. On
les ignore, piirement et simplement. Et tel ou tel peut affirmer qu’il
fréquente le culte dè sa paroisse sans que jamais quiconque se soit
soucié de lier connaissance.
Nous ne pensons pas qu’il y ait là attitude délibérée, encore moins
- trace d’hostilité, mais plutôt timidité, où, ce qui est plus grave, incapacité de traduire sur le plan pratique les affirmations évangéliques que l’on vient de recueillir pendant une heure et même plus.
Nous sommes évidemment assez éloignés, un peu partout, du «voyez
comme ils s’aiment ». On peut sans doute s’aimer sans le laisser voir.
Tout de même im regard sympathi<iue, une main cordialement tendue,
une parole amicale rendraient cet amour plus vivant,, plus sensible. Et
si l’on allait jusqu’à une invitation à partager le repas dominical on
pourrait alors parler de véritable fraternité.
Par deux fois il nous est arrivé, à New Work et à Philadelphie, d’assister en étranger à des cultes dominicaux. A la sortie, ici et là ,un
monsieur nous aborda avec le sourire, s’enquit dè nos circonstances,
‘ nous emmena déjeuner au sein de sa famille et nous consacra le plus
clair de son après-midi. On n’oublie pas ces choses-là. Pas plus que
oes paroles amères d’un ohef de gare haut-alpin: «Moi, la religion,
j’en ai soupe! C’est trop froid. »
D’autre part, dans un récent numéro du Christianisme au X\ nie siècle, sous le titre Chronique du monde ouvrier, un correspondant occasionnel écrit: «Il existe une frontière invisible entre le peuple de
l’Eglise et le petiple des usines. Frontière qui n’est si souvent infran
chissable au protestant que parce qu’il en nie l’existence tragique ou
du moins la réduit aux dimensions insignifiantes d’une ligne d’octroi.
Ab! notre protestantisme n’aurait pas manqué, j’ose l’espérer, d’hommes qui eussent fait quelque chose d’audacieux pour renverser cette
barrière s’il en avait compris l’immense et dramatique portée. Mais
persoime, ou presque, dans nos Eglises, ne croit à cette frontière.
« Nos temples sont hospitaliers, les portes de nos maisons sont ouvertes... Nous ne faisons pas exception de personne et, fidèles à l’Evangile, nous traitons chacun en frères ».Théoriquement, oui, mais
nos pratiques inconscientes sont plus puissantes que nos convictions.»
Tout l’article est à lire et à méditer. j
On parle beaucoup d’un renouveau de la liturgie, d’un retour à
l’affirmation des dtogmes. Parfait, Très bien. Mais cela n|e mènera pas
à grad-chose tant que nous ne saurons pas ouvrir nos coeurs et éclairer nos visages. On a froid, actüellement, dàns le monde. On a faim
et soif de fraternité vraie, de bonté renversant les baifrières .élevées
entre les classes, de compréhension mutuelle. Trop souvent nous condamnons sans appel ceux qui sont aux antipodes de nos idées sans
nous dènner la peine de connaître leurs raisons, lieurg arguments. Et
comment les connaîtrons-nous si nous ne rencontrons jamais ceux
que nous considérons comme des adversaires? Ils nou4 instruiraient
de bien des choses que nous ignorons candidement. De nous, ils en
apprendraient dl’autres. Ces contacts i>ersonnels, il faut lès désirer, les
rechercher, les provoquer pour le bien de tous. ;
Citons eneore notre chef de gare. Il nous disait avec tine rude franchise: «Je n’ai encore jamais rencontré un type d’EgÎise qui m’ait
donné envie de croire». ,
On peut être persuadé que le bonhomme ne s’était pas mis martel
m tête pour les rencontrer, ces types d’Eglise, qu’il y a là exagération manifeste et même grossière eiTeur, I] convient tout de même de
réfléchir à ces pmpos désabusés, de saisir la part dè vérité qu’ils
contiennent et de se vouloir, désormais, plus fraternel. H ne suffit
pas de chanter l’amour, de prendre sa figure des dimanches matin
pour en entendre parler. Le pratiquer, sitôt rendu en plein air, et
flrklla 1/>a -Irwll-Ka Itx __1_ ...._ . 1
cela tous les jours dtei la semaine, c’est difficile, cela suppose' beaucoup
de voloi^ et de bonne volonté. Mais n’est-ce pas l’e^entiel? Et la
joie et xàême renthousiasme ne sont-ils nas an bout dài œt «ffnrt,?
qui connaissait à fond le pays et; ses
habitants, se rendit compte des dangers que courait la colonie si elle demeurait longtemps sans cidte public
et sans école. Aussi, profitant d’un
voyage qu’il faisait en Europe, il
se rendit aux Vallées Vaudoises; et
le 19 mai 1859 ü prononça un discours dans le temple de la Tour, à
l’occasion du Synode Après avoir
donné à l’Assemblée des détails sur
la Colonie vaudoise en Urnguay, il
demanda pour elle un pasteur et un
régent. Et il exposa, à grands tiaits,
le plan qu’il avait formé de recueillir une somme qui, placée en Amérique même où le taux de l’intérêt
(12%) était beaucoup plus élevé qu’
en Europe, formerait les honoraires
du pasteur et du régent de la Colonie.
Le rév. Pendleton u’abandonna pas
les Vaudois. Deux fois il visita la
colonie i>our s’enquérir miiiutieuseifleiit de son état. Un homme dè sa
peatepicacité et dei son expérience.
ment pour être le Conducteur-spirituel de la nouvelle colonie Vaudoise de l’Uruguay.
Le sacrifice qu’il s’imposait avec
joie était grand, puisque non seulement il quittait ses Vallées pour toujom-s, mais ü se dirigeait vers un
.pays inconnu pour prendre la direction d’une oeuvre difficile et extrêmenïent délicate.
Le premier pasteur
La proposition du rév. Pendleton
fut accueillie avec eiithousiasme par
le Synode qui fit imméidiatemeat une collecte pour lui offrir une coupe
en argent, en signe de reconnaissance. Une bonne femme qui avait deux
fils en Uruguay lui porta une douzaine dPoeufs à son hôtel, pour lui
exprimer sa gi'atitude.
En attendant que le capital fût
en entier collecté, le rév. Pendleton
s’engageait à pourvoir à l’entretien
du pasteur et du régent, et à payer
leis frai(^ de ¡leur voyage. Il avait
pris en outre F'engagement formel
de ne s’adresser à aucun dès Amis
des Comités qui soutenaient les différentes oeuvres de l’Eglise Vaudoise’,
mais de puiser à des sources nouvelles.
A peine de retour en Angleterre,
le rév. Pendleton se mit à l’oeuvre
et dans de fréquents voyages en
Gi'ahde Bretagne, en Irlande, en
Hollande et en Allemagne, il réussit
si bien à intéresser à son plan les
Chrétiens dè ces divers pays, qu’il
recueillit dè 1859 à 1864,une forte
somme.
Au moment où se posa le problème de l’émigj-ation des Vaudois, les
discussions commencèreait aux Vallées et il Se forma deux courants : un
favorable à oelle-ei, l’autre contraire.
Les uns disaient, oomme le pasteur
J. P. Meille, «ne me parlez pas de
émigration à l’étranger; nmis devons
évangéliser l’Italie. » D’autres pensaient qu’il n’y a pas de limites nationales à la prédjication de l’Evangile et que le phénomène de l’émigration étant inévitable, il valait
mieux l’organiser et former des colonies compacter? avee des Ipaslieurs,
plutôt que laisser les Vaudois se disperser et se perdlre dans le vaste
monde. Parmi les défenseurs les plus
convaincus de cette dernière thèse,
il y avait le pasteur de Rorà, Michel
Morel, qui avait péroré la cause de
l’émigration contre l’avis même du
Modérateur J. P. Revel, adversaire
de l’exode des Vallées, dont il craignait le dépeuplement! Monsieur
Morel, ému par l’appel du rév. Peiidleton, malgré le poids de scs 41 ans
et de sa famille, s’offrit si>ontané
Le pasteur Morel était 'né le 24
janvier 1819 à Rorà. Il suivit ses
cours de théologie à la Faculté de
Genève. Rentré aux Vallées, il fut
consacré pasteur et installé à Rodoret en 1847, où il conduisit son épouse, M.lle Victorine Jourdan de La
Tour. En 1850, il fut nommé à Rorà, où il exerça un ministère béni
de dix ans. S’étant offert pour l’A^
mérique, il partit de Rorà non sans
luttes intérieures, au oommencemént de 1860; et de Gênes k 26 du
raêniei mois do jianvier. H 4(artalit
avec 40 émigrants et .sa famille: sa
femme, son garçon de 12 ans, trois
petites len bas âge et son vieux père
de 70 ans, rpii aurait bien désiré
mourir dans son villas natal, mais
qui ne voulut pas se séparer de son
fils.
La traversée firt longue et périlleuse. Certains passagers superstitieux ne
manquèrent pas d’accuser les Vaudois de provoquer, par leur présence, le courroux du Seigneur qui envoyait les tempêtes; et on menaça
même de le jeter à l’eau. Morel se
préparait ainsi à la vie de luttes et
de souffrances qui l’attendait en Uruguay.
Après trois mois de navigation, le
bateau jeta 1’,ancre dans le port dè
Montevidèo. Morel célébra un culte
dans le temple protestant anglais de
la ville.
Le six mai il arriva à La Paz, sur
les borck du Rosario. On lui offrit
un repas de bienvenue auquel assistait aussi Don Garcia, qui renouvela à Monsieur Morel et aux colons
.son désir d’aider les Vaudois. pour
lesouels il éprouvait une grande sympathie. Ai-b. Ricca
VQ
I no/lrc
EDIZIONE DEL CENTENARIO
DELL" EMANCIPAZIONE
Il Calendario della Famiglia
Valdese., a fogli mensili illustrati, con magnifica copertina
in tricromia, con passi biblici
e didascalie bilingui è in
preparazione
Prenotarsi presso l’Alpina o la
Claudiana di Torre Pellice. Prezzo
Lire 100 franco di porto
l’enthousiasme ne sout-ils pas a« bout dè «« effort?
(du u Semeur Vaudois »)
3
s«-“
L'ECO DHLLE valu VALDESI
NORD e SUD
Una leiiera al pastore Çeamei
Caro sig. Geymet
Rilevo con molto interesse quanto
sull’Eco del 13 scrive a proposito dei
pregiudizi del nord contro il sud- E’
vero che c’è ulna dontropjartita di
pregiudizi reciproci spesso offertivi,
accoppiati però, da parte del sud,
verso il nord, ad una ammirazione
altrettanto ingiustificata quanto i prer
giudizi.
Siooome quanto Lei scrive non è
accademia, ma tende a un fine pratico di reciproco aiuto fraterno, mi
permetta di completare quanto Lei
dice con il risultato dell’esperienza
di chi ha passato metà della sua vita
nel Sud Italia a contatto con operai
-e contadini.
E farò subito una d^tinzione fondamentale tra lavoratori urbani, con
il ohe non si vuol intendere solo
•quelli diei grandi centri, le quelli rurali- I primi sono capaci di un rendimento alquanto minore dei nostri
settentrionali, ma lavorano in generale con maggiore intelligenza; gli
artigiani siciliani in ispecie dimostrano una spiccata genialità e, se pur
meno veloci dei nostri, si sobbarcano a prolungamenti di orari che altrove non si sopporterebbero. Questa
capacità di lavoro artigiano- non implica tuttavia le qualità richieste dagli addetti alla grande industria, ma
•si hamio ormai nel Mezzogiorno, spe
■eie continentale, maestranze appreiz^
zatissime.
Per i rurali invece, il pregiudizio
cui Lei aetclenna è quanto di più
infondato si possa immaginare. Il
contadino calabrese e siciliano è indubbiamente uno dei più infaticabili
lavoratori che conosca. Bisogna rendersi conto delle condizioni in cui lavora : ricordarsi che esso compie innanzi giorno due o tre ore a piedi o
a dorso d’asino per recarsi al luogo
del lavoro ed altrettante ne compie
alla sera per tornare a casa, si che
la sua giornata lavorativa, è, all’epoca dei grandi lavori, di diciotto ore
e più sotto un sole rovente per buona parte di esse. Molti agricoltori del
Nord troverebbero già sufficienti a
riempire la giornata le fatiche diel
viaggio e troppo pesante la zappa siciliana- Se il rendimento è spesso
scarso, sf deve metter ciò in conto
alla natura del suo>lo aspro, duro alla vanga, arido.
(ibi ha visto solo la zona costiera
diella Sicilia e della Calabria ed esalta la feracità di quelle regioni, si
-fricrederrelbbe fiel visitare Ite
più interne ove bisogna strappare alla natura avara i suoi frutti con almeno altrettanta dura fatica che nelle
nostre più aspre montiagne. Siciliani
c calabresi sono inoltre abituati al
lavoro in plaghe montuose- Salvo
ques't’ultima attitudine, lo stesso può
dirsi del contadino pugliese.
Ili quanto al contadino campano e
molisano, chi non conosce la sua o
perosiità ed abilità di ortolano e
giardiniere? Chi poi ha partecipato
alle pantagrui^iche cene di... insalata di Hmoni di simili ostinati lavoratori può attestare quanto insufficiente sia il loro regime alimentare.
E siccome è necessario supplire alrinsufficienza pon molto pane, è
chiaro che annate di scarso raccolto
si presentine particolarmente preoccupanti in quelle zone
Oggi poi il contadino meridionale
ha superato molti degli inveterati
pregiudizi che lo rendevano poco idoneo a lavorare fuori del suo ambiente ed egli si è familiarizzato con
attrezzi che una volta ripudiava. Ricordo una mietitura eseguita dmante
l’altra guerra nel basso Veneto dai
miei soldati siciliani: la rapidità
con la quale l’operazione fu eseguita stupì i proprietari; solo le spighe erano state tagliate troppo corte
a loro giudizio; quei bravi ragazzi,
non avvertiti, ,avevano- mietuto secondo l’uso- loro.
Il rendimento effettivo di questi
contadini è di gran lunga inferiore
a quello dei contadini del Nord, non
perchè i primi lavorino meno, ma
per inadoguata organizzazionej metodo di lavoro antiquati e natura del
suolo.
Nel 1400 i Valdesi delle Valli si
recarono a coltivare i terreni della
Calabria; se oggi Valdesi del Mezzogiorno verranno a coltivare terreni
delle Valli sarà una simpatica rivìncita e costituirà uno di qiiegli scambi
di po-polaziono che tanto- valgono a
rinsaldare i legami dell’unità nazionale, non solo, ma anche intemazionale. Sopratutto quando essi avvengono nei nome dèlia Carità di Cristo. M. Eynard.
u
—•Sais tu seulemifflit ce que c’est
que la loi?
—Naturellement|que je le sais.
— Alors parle: qu’est-ce que c’est
la loi?
— La loi ce sont les oommandan^ents.
—^Tu e» un âne..
**♦
Qu’en pensez vous? Quant à moi,
chaque fois que cetite courte scène
me revient à l’esprit, je la trouve
d’ime actuahté saissisante. T^e premier bonhomme n’avait pas tous les
torts. La loi, la bonne loi. mais c’est
la loi humaine: celle que nous pouvons appliquer à notre prochain, et
ce n’est que justice, et côtoyer nousmêmes, et ce n’est qu’être avisé.
Quant à aimer notpe prochain comme nous mêmes, à prêter au besoin
notre échine potutf porter ses fandaux, non, vraimient cela n’est bon
que pour... un ânel Pure folie. Saint
Paul dirait: folie de Dieu,
G. A. C
Je tiens le récit de feu mon père;
il savait, lui, répéter en patois les
quelques mots échangés par les personnages, ce qui donnait à la scène
une saveur toutè particulière. Mais
si vous ^vez le jDatois, traduisez
vous mêmes.
Et voici le récit: deux bons vaudois, ayant terminé leurs emplettes
au marché de la Tour, s’en remontaient vers le Villar par le Chemin dés
Chabriols, l’un suivant l’autre, chacun sur sa monture. Cela pouvait être vers la moitié du siècle dernier.
Chemin faisant, ils devisaient,
comme d’usage; quel était au juste le sujet de leur conversation, je
ne saurais vous le dire ; mais cela n’a
pas grande importance. Il s’agissait
vraisemblablement d’une question
de justice, d’honnêteté ou d’équité,
car voici les bribes de la conversation qu’un témoin occasionnel saisit
et retint;
Péleriîiage Vaudois
à Genève
Nous avons déjà annoncé le Pèlerinage
Vaudois qui sera organisé pour .prendre part
à la grand© Semaine Protestante de Genève <7-14 Septenubre), Le voyage se feéa en
autapuilrnan, avec départ de T-uirin (Via Pio
V 15) le matin du 6 Septemlhre. Les monuments de Lausanne et de Genève, les
monuments vaudois de Frangins, quelques
points oaractêristiiques du lac Lénian seront
visités avec un guide compétent.
A Gfenève irhospitalité pour la nuit sera
-offerte gratuitement. Les prix des repas,
dans un restaurant indiqué, sont fixés à
frs. suisses 1,30 pour lie déjeuner et frs.
2,20 pour les -autres repas.
Le nombre des participants ne pourra pas
dépasser 1© nom-br© -de 33.
Les dhsoriptions peuvent être prises au
Bureau de Voyages «Valdesiia» - Via Amauid
29, Torre Pelilice - versant L. 500 comme
anticipatdion.
Chansons et complaintes
Vaudoises
Au publiilo vauidioiis en général et en partiouilier à œux qui s’-intéressent à lia, musique -et au chant populaire, nous sommes
heureux idb pouvoir signaller que 'la Société d’Eibudes Viaïudo-ises viient de fiaire, pa-raî.
tr© une iintéressante brochure in 8" contenant ihuît des plus anciennes et autentiques «chansons vaudods-es». 'Chansons qui
sont nées Chez nous, la pJupart dans le
courant -dti XVIII slièdie, et q-uii ont pendant
deux -cents ans environ constitué une partie - et lia plus împortanite vrai-semblaibleraeint - du répertodre cianone de notre population, -qulelffle chantait encore, par ci
pair 'là, a-u commeticeimient dti XX.ime- siècle, mais qui alliait rapidement s’éteignant,
submergée par -un chansonnier moderne à
caractère cosmopolite, 'le plus souvent miHtaiire et sentimen-tal. ;
D’autant pJus à propos nous par-aît sortir des presses de «L’A-ipinia» le recueil
en question, par de fait qu’aux textes dtes
différentes chansons qui ont été l’-objet d’un
bon fravaii de critique de la part du prof.
Emite Tron, -on a a-jouté fes 'médodies respectives, que personne jusqu’ici n’avait
encore publiées et quii on. été rétabilies par
les sa’ns du M.o Frédéric Ghlsi. d’après
l'a version des de'mâers vieux -chanteurs qui
étaient restés -fl-dèles aux chiansions d’antan et qui par ilà ont pu les sauver 'die l’oubli et les transmettre à la génération aictueilfe.
-Le texte <14 ipages) est précédé d’Une étud'e critique des diff'rentes chansons et
de somimaimes 'indiiloartiiions sur les mélodies
respectives (10 pages) : suit ia partie m'Usica-le -soigneusement et très daire-ment re-prodiuîte (8 ipages). -Les -Ohansonfe et complaintes contenues .dans de présent recueil!
sont 'les suivantes, (disposées selon l’ordre ohronollogiique retenu le plus probahle :
la prise de Mantoue^ la chanson des Vaudois, le siège de Coni, le siège de Gênes,
la chanson de l'Assiette, la complainte de
Michelin, baron Letron ("id. Leutrum),
le fort de Mirabouc,
Nous sommes convaincus que 1e mode^
ste recueil -pourra rendre de précieux sérveos à nos chonales et à toute notre jeunesse qui s’s’iadbnne si volontiers au chant et
qui ne voudra pas, pour un répertoire en
grande partie exotique, -négliger des quelques chants vraiment -de Chez nous, ta -pro.
duoti-on sponitanée de notre terroir qui dans
de passé a fait vibrer les sentiments les
plus iintimes dte nos ancêtres, 'même si
elle n’attei-nt presque jamiais lia perfection
artistique ; soit du côté poétique soit de
celui -miusiical.
N'ous donnons donc -la plus oordila-le bienvenu© aux « ANCIENNES CHANSONS
VAUDOISES » qui viennent de paraître,
tout -en déplorant les grossières coquilles
(1) qu’on rencontre, hélas! dans quieiques
titres et qui nous paraissent vraiment impardonnables. (criticus)
if E. TRON . F. GHISI. Anciennes Chansons Vaudoises, Torre -Pellice. S.S.V,
1947, dn 8°. pp. 24-8. lire 100.
(Ancora per pochi giorni sono aperte le
prenotazioni al prezzo di favore di lire 83.
Esse possono farsi presso la Tipografia Alpina e presso il Prof. Tenfilo Pons - Torre
Pellice).
(i) La tipografia Alpina tiene a dichiarare non avere alcuna responsabilità cir~
ca le « grossières, -roquilles » comparse su
detto vtÀume, avendo il prof, Attilio Jalla revisionato le ultime bozze.
ftlt’insiigoa ht canto
” Pleines Voix ,,
Finalmente, dopo sforzi inauddti, 1© casse contenenti .«iPteines Voix» sono state
tratte ,'fuorii dai maigazzini delta_ Dog^.
L’eitegante volume di canti giovaniiE
francesi e italiani, stampato a Losanna, è
a disposizloine della gioventù Valdese.
Le Unionii Giovanili Valdesi dovrannoesser© 'le prime ad acquistarlo e ad adoperarlo. Esso sarà già messo in vendita
alle feste ded XV Agosto.
In attesa di una più ampia tecle^one,
ci limiittìairao per ora -a segnalare di' prezioso volume che arriochirà,. considerevolmente i'I repertorio dedite nóstrte oanziOT,
purilfìcanidOlo ctai varile contaminiaaiiond
mondlane.
Tl volume è in vendita al -prezzo di- L.
250 fino a-l’teipoca dtel Siinoito. Successivamente dii prezzo potrà subire dedle variazioni.
Per gli acquisti ri'volgersd ;
Pastore E. 'ROSTAN
Chiesa Valdese di FIN BROLO
Pagamento in contanti.
CN
^ ^ ^ ^ g gg g
ASTI
Incoraggiata dal successo dedda prima
conferenza l’Associazione Bar-tolomeo Cupini -di Asti ne ha organizzata una seconda
sempre nel grande Teatro Comunale Vittorio Alfieri. Dopo Pinteresse suscitato
dalla prima conferenza 'del Pastore Ayassot e più ancora dàl oontfaiddlttorio Ohe
l’-aveva seguita, l’attesa era vivdssd-tna in
Città e, come previsto, dii Teatro fu giCmito -di pubblico in ogni ordine di posti
• prima ancora che la 'conferenza iniziasse,
centinada di persone dovettero passare la
serata in piedi per essere giunte pochi
minuti dopo i’ora flissata. Il Tema della
Conferenza era «L’Articolo 7 © la libertà
religiosa in ItaiKa». L’o-re-tor© salutato da
applausi fin 'dal suo apparire sull -palco
è stato spesso interrotto da vivaci manifestazioni dii -consenso © qualche volta da
. quoilche voce di dissenso Che te ma-g-gioranza dello stesso pubb-ic-o si affrettava a
zittire. Ili Pastore Ay-assot -parlò per un’ora e mezza e-d i-m-me-d-iBitam-einte dopo la
fine del discorso, -aper-to II con-lriadidìttorio,
la parola fu chiesta -da un iSaeerdote Romano -H quale salto sul palco svolse per
circa miezz’ona le sue obbiezi-oni- Purtroppo il contraddittorio anzi-ch-è essere sereno
ed elevato come quello ch-e aveva seguito
la -prima conferenza si avviò sin daH’ind“
zio verso un -tono burrascoso.
Il contraddittore che- si era p-resentato
come «uomo di stud-i e professore univePsiitariio» commise innanzi tutto ii’errore di m-ostnare ch-iaram-ent© l'àntenzione di
volle-r -m-oncp-oli zzare il contradd-ittodo
stesso, poi anziché controbattere -le affermazioni ideila conferenza si- Jiasoiò in bre^
ve trascinar© dalla opposiizione che il pubblico gii mani-festava rum-orosamente a disgress-ìoni -politiche, ed attacchi d-iretti contro la parte del pubblico che più manifestamente 'l’-osteueia-va scatenando- una tempesta tal© -di fischi e idi gri-da che lo obbjiga'ronjo bi rinuUziiiarte laiUa cOn-troversia
dopo le risposte del pastore Ayassot.
Era quasi la -mezzanotte quando finito
il dibattito ili Bastare Ayassot cercò con
alcune paif-olie conclusive di -riportar© un
po’ di serenità che concludesse con più
elevata atmosfera la serata. Purtroppo gli
attacchi idei contraddittore avevano acceso
tale fuoco di reazione oon-tro la sua tesi
e la sua 'stessa persona nella gran parte
del pubblico ohe la serata si termihò senza ohe -dalla conclusion© vittoriosa potessero essere -tratti tutti quegli ©tementi serenamen-te -costruttivi che avrebbero potuto spanarsi per Torientamento -degli spiriti.
Ili Pastore Ayassot veniva ancora salutato fuori del teatro al suo uscire ed ¡1
.grido di «ritorni, ritanni ancora » più volte ripetuto dentro e fuori del teatro diceva
alta Associazione Bantoliomeo Cupini
quanto SI g|ran pubbjffico iavqfeise feral^ito
questa seconda occasione di incontro.
E’ da sperare Che in eventuali prossd-me
occasioni le parti dissenzienti siano rappresentate nei oontradidteorio da persone
più capaci di padroneggiare i propri nervi
di- fronte alle reazioni delle folle e- meglio
disposte a discuter© nei campo delte idee
ntìligitose anziché in quello di dubbio gusto delle accuse .politiche -palleggiate tra
pubblico e ctwitraddittone
Molto ancona è da farsi per educare il
nostro popo-k) alfe serena e pacata, discussione... ma l’^perienza della prima conferenza ci aveva dato nella persona di
due abili sacerdoti cattolici Tesempio dd
-persone accorte e capaci di scendere, malgrado rostilità dell’ambiente, a discussione serena ed obbiettiva... quest’ultìma ci
ha mostrato quale abisso ipossa separaire H
-popolo dalle pretese auitoritarie <1 un Sa-oerdote reaziionario ed assolutista, pieno
di se e -delta ■propria cultura, incapace di
comprendere riie i tempi sono mutati e
vanno mutando... e che il verbo di un
uomo non è più sempre e dovunque accettato come infaMibite.
uno che c’era
POMARETTC
La Domenica 6 -Luglio corr. abbiamo
avuto i'I piacere di avere m 'mezzo a noi
il Sig. Silvio Long, pastore in Tarariras.
neH’America del Sud. Egli Wa presieduto
B culto nel tempio ed una riunione all’aria aperta al Reynaud di' Inverso Pinasca,
mteressamdo ^tti gl! intervenuti col parlare del Sud ‘America. Lo ringraziiamo viva-ment© per le notizie che ci ha reca-to e
io .preghiamo di' farsi inte-rpre-t© -presso quei
nostri fratelli q-uando ritornerà fra loro_ dei
nostri sentimenti affettuosi e fraterni in
Cristo,
Ringrazfalmol pure il ipialstolrte Big,. Jahiier Roberto per avere presieduto il cul-to
della Domenica 29| gi-ugpo in occasione
della gradita visita della Scuola Domenicale di Villar iPeliliio©.
Abbiamo invocato la benedizione del Signore sul matrimonio -di Vola Federico ed
fieri Franca (Inverso 'Pinasca) avvenuto
qualche tempo -prima con il solo rito civile.
Esprimiamo la nostra gioia e domandiamo
al Signore dii volerli acooiimpa-gnare con ia
sua grazia -in tutta, te loro vita in comune.
E’ stato -pure con ^oia che abbiamo ricevuto nella nostra Comunione ed abbiamo accettata quale membro della nostra
Chiesa la signora Foia-fieri Franca. Possa essa -trovare nella nostra familia P-arrocchiial© come nei principi della nosW
fede evafiigeilica tutte He siantei soddisfazioni di cui l’anima ha bisogno.
Nel corso della riunio-ne a Qlot-Craiuviini
(Inverso Pinasca) è stata presentata al S.
Battesimo ; Colìet Elsa di Edqardo e dì
Ghigo Luigia. La grazia del Signore dimori con -iei, e con i suoi ge-nitori.
Sabato sera 19 lugiio de-oede-va in Comba villa (Inverso Pinasca) te nostra sorella
Costantino Maddalena ved. Oliva in età dì
83 an-ni. I suoi funerali hanno avuto luogo 'lunedì 21 luglio e te sua salma è stata
depasta nel ciimitero di Vivian. Il giorno seguente abbiamo rip-reso la via del ci-mitero
per deporvi la spoigPlia mortale di Gaydou
Giovanni fu Pietro del C-iabers di M-assello, ideoeduto all’Ospedale dì Pomaretto dopo penosa imalattia all’età di 62 anni.
A tutti coloro ohe queste dipartenze lasciano -nel .lutto -porgiamo te nostra cristiana simpatìa.
Domenica sena, 13 lugjio, la U.G.V.
ha offerto un piacevole tratteniimento a favor© del villlaggào alpino «Agàpe>i. Numeroso il pubblico © bene tutto il resto!
Coloro d’dnfra i membri de-lla parrocchia
che avessero dèi libil della biblioteca parrocoriiaie scino pregati di -ritornar#, ffer
l’annuale revisione, entro il 15 Agosto p.v.
S. GERMANO CHISONE
Long Emilio, il ben noto ex-panettiere
e (tonsorte Balmas Adelaide hanno festeg-
4
P#
'mfil
V
L'ECO DELÌTE'VALLI VALDESI
•i
giiato doimenica .27 u. s. 1© ikxro nozze
M’oro, Facevano corona agJi amati geoàtoni
© zU, tutti i figli, tre dei. quaU. erano venula e^pneesanfente dia «New Ylork ooiHe
loro famdgUe, e mola niipoti, in tutto una
cinquantiina di persone intervenute in massa al culto dontenicaile. Ci assocdainno a
tuni gM aitnioi per augurare ai cani coniugi
Long una veocàiada serena e benedetta,
oireondetì sempre <M riconosoeinte affettò
dei Agii e nipoti^
—' Sono stati detobiati j, seguenti battesimi : Long Marina dì Walter e «fi Constantin Virginia., nipot|iia degli, sposi di'
nozze d’oro; Vinçon Irene di Bmesto e di
D’Urso MarglieritH dei Gondini; Travers
Claudio di Atfillo e di Vinçon Enriohetla
della Segna; SouUer Elio, Savio, Luisa,
Livietta dii Onorato e di Bertalot Giuseppina, della Gardalinera.
Siano questi fanduMi, per bontà d’animo, per saiute © per d’ufebidienza al Signore. una giosa per le loro famiglie e per
la Clhiesa, con rBd,uito di Dio !
Una riiunione ha avuto luogo domenica
3 coiT. neli’alpesme località del Sangle,
che reca le traocde delile devastazioni tedesche, frequentata da un centinaio di fedeli
di vari quartieri, fra cui un gruppo di giovani che hanno accompagnato il Pastore da
Villa. Rdngraziameati vivissdmi, ali prof. Ernesto Trtm che, rdouncdiandio ad un impegno
ha preceduto H culto ned tempio, ediiflcando le anime.
Il fanduMo Balmas Marco fu Federico e
di JaJiier Eugenia, dopo aJcuni giorni, di
forti sofferenze si è addormentato nel Signore in età di anni 13, colpito da peritonite. Alla mamma già provata dalla non
Iditana <iq>arteoza del marito ed ai tre fratelli esprimiamo la nostra viva simpatìa
cristiana.
Davide Vinçon dei Gondini ha perso per
irafortundo sul lavoro la mano sinistra. Al
nostro fratello già menomato da tempo nella gamba destra diciamo l’incoraggiamento più Iratwno.
AiPastore Alfonso Alessio di Sampierdarena ere sta per ritornare nella nostra
parrocdiia per una breve sostituzione, diamo il più affettuoso benvenuto. Egli conosce già il tevoro nella nostra valle e 1
nostri parrocclhiani già lo conoscono e si
rallegrano Æ vederlo con la sua famiglia
e di utfirlo.
Domenica IO coir, alle ore 15,30. riunione all’aperto alle Chenevières,
Ai suoi cari I© nostre condoglianze. Sia
benedetta ]a sua memoria.
Nuove t«r|ffe postali
in vigore cÉl 1' agosto
ORARIO
TORRE PELLICE
4
FERROVIA ToftlNO - PINEHOLo
TORRE - PELLICE E BARGE.
FERRAGOSTO SALUTISTA. — Per la
terza volta, dia quando la guerra è finita,
i Salutisti della Valle del Felice si preipanano a tenere le loto tradizionali adtoanze
aU’aperto, in occasioMe del 15 Agosto. La
Ibcalità scelta per Ile adunanze di quest "hnno è aU’Inverso di Torre Pelllce, dove, a
Dio piaceindo, si terranno dlue riunioni, una alle ore 10. e l’altra alle ore 15, nella
proprietà gentilmente concessa dal Sig.'
Daniele Fontana. La località è fresca ed
ombreggiata e vi si trova acqua abbondante. ’Le lAduSniainze saranno presiedute
diai Brigadieri Lombardo, capi dell’Esercito della Salvezza in Italia, accompa'anati
da diversi altri Ufficiali e ^da amici di cEverse Nazioni. La sera, alle 20,30 una. riunione sarà tenuta nella Sala di Piazza della Libertà. Tanto per il© adunanze aJTaperto oh© per quella nella Sala, tutti (senza eccezione) sono cordialmente dnvitatii.
COMUNICATO
Dal primo agosto, sono entrate in vigore
le ÌEieguent||j nuovi©' (tariffe postalU :
Lettere (per distretto e fuori) 10 Mire;
biglietti postali 11 ì Bre; cartoline postai
8 lire ; cartoUn© iitotrate : firma 3 lire ;
5 parole 5 ire; più dS clinqu© parole 8 Idre ;
bdgldetti da visita (5 parole) 5 Idre; partecipazioni nascita, njatriimiQniio, lutto e varie. 4 lire; fatture-oommercdali. 8 lire.
'Manoscritti (200-gr.) 12 Ire; stampe
(50 gr.), 3 lire; campioni '(lOOLgr.). 0 Mire.
Espressi : per lettera. 25 lire; per pacchi. 40 lire. •i’.v
Raccomandate- : per lettere. 20 lire; per
oggetti aperti, 10 lide.
Assicurate : tper Ì© prime 300 Mre, 10
-lire; ogni cento lire in più, 5 lire.
Fermo posta. i5|liire.
Pacchi ordinari sipo a un chilo. 35 lire ;
da un chilo a tre, io lire. Pacchi urgenti :
un qhiito. 110 lire; da un chilo a 3, 180
Idre. I*
Vaglia: alino a:f3Q0 lire, 10 lire; a
500 lire, 14 lire; a 1(XX>, 2 lire per ogni
lOO lire. i *'
In attuazione dal 4 Maggio 1947 :
Da Pinerolo partenze P«r Torino :
5,29 — 6,56 ~ 7,47 diretto — 13,10 —
13,42 diretto —i 17,16 — 20,26.
Arrivi da Torino a Pinerolo :
7,38 — 9 — 13,08 — 14,19 ^ 18,20
—. 18,59 —- 19,42.
Partenze da Pinerolo per Torre Pellice
e Barge :
7,43 non va a Barge — 9,03 — 13,11 —
14,23 — 18,27 — 19,03 non va a Barge
- 19,46.
Partenze da Torre Pellice :
4_48 —6,10 — 7,10 — 12,20 — 13.15
— 16,35 — 19,42 — 20,55 festivo.
16,35
Partenze da Barge :
4,50 — 6,12 — 12,24
19,30 — 20,46.
Arrivi da Torre Pellice a Pinerolo ;
5,25 — 6,63 — 7,41 — 13,04 — 13,40
_ 17.13 — 20,23 — 21,31 festivo.
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masama st^eoitudine la loro domanda al
Comitato Mennonita (Les Monriets - Lusema San Giovanni. (TORINO) - allegando il titolo di studio e una raccomandazione dell loro Pastore.
Perosa partenza :
5 — 6,10 — 7,25 — 9,40 _____
13,10 — 15,55 — 17,50 — 18,50
20,30 festivo.
11.45 —
!»■•«> Valli
Si avverte che ’] ’Ufficio Pro Valli, presso
la Casa Valdese sarà chiuso dal 12 al 19
agosto. In caso di vera urgenza rivolgersi
ai iPresiidente : Pastore (jeymet. Rorà di
Luserna.
Pinerolo arrivo :
6,07 I— 7,02 — 8,20 — 10,50 — 12,45
— 14,30 — 16,55 — 18,45 — 19,45 —
21,22 'festivo.
Dir. Resp. Ermanno Rostan
ARTI GRAFICHE “L’ALPINA,
Torre Pellice
Pinerolo partenza ;
4,40 — 6,10 — 7,05 — 8,30 — 10.25
— 12,50 — 15 — 17,30 — 19,15 ■ 20,15 festivo.
ÆÊ
OSPEDALE VALDESE
DI POMAEETTO
Bertalot Rita © Clelia profondawerite
commosse per le numerose prove di conforto e di simpatia fvule nella recente dipartita per :|a Patifa Cehste della loro
cara . ,i
Perosa arrivo :
6 7 — 8,05 — 9,35 — 11,30 — 14,16
— 16.05 — 18,30 — 20,10 _ 21,15
festivo.
>AI>l»«»naBn«»nEi
A I’
l’EiO DELLE VILLI VILDESI,
Italia
Estero
Annuale Semest.
L. 300 180
L. 600
LINEA AUTOMOBILISTICA
PINEROLO - AIRASCA - TORINO
ROMA
li nostro giornale ha dato notìzia della
morte della Sig.ra Meny Girardet, awen uta in Roma, Crediamo di ricordarla ai
nostri lettori delle Valdi. che numerosi la
conobbero e la ricordano. Cltì, essendo
stato à Roma, non Taveva salutata almeno una vofta? Il suo sorriso materno era
sem-pre un cordiale augurio e incoraggiamento. :___
E tornata alla casa del Padre Celeste.
Il. Sinore i’ha richiamaia a sè ed ella
ha obbedito. Tornare alla casa de! Signore era la sua certezza : la pace della casa
elei™ era la sua visione. « Certo beni e
benignità mi accompagneranno tutti i giorni delia mia vita ed io abiterò nella casa
<iei Signore per lunghi giorni v.
CERCASI cuoca Valdese con buone referenze. Per informazioni ed offerte rivolgersi a Suor Margherita GriW. Direttrice dell’Ospedale di Pomaretto,
Mamma
Voi siete uua generazione
eletta, un reai sacerdozio, una
gente santa, un popolo che Dio
s’è acquistato, affinchè proclamiate le virtù di Colui che vi
ha chiamati dalle tenebre alla
sua meravigliosa luce.
(I Pietro 2 : 9)
nell’impossibilità dis farlo personalmente,
ringraziano '.sentitanìente il Pastore ^ig.
Beri e Signora per‘le apprezzate visite, il
doti, sig. Ros, tatti i vicini di casa che
sono stati targhi dt^aiuto, e ruffe quelle
persone che con sùHtti, parole di simpatia e presenza hanrio preso parte al loro
dolore,
Gesù disse : « lo sono k Risurrezione e k vita; chi crede -in m-e,
anche se muoia, vivrà ».
<Ev. S. GSov. 11 ; 25)
Pratostino di S. Secondo 16-18 /7 - ’47
Col I" giugno è andato in vigore il
seguente orario combinato tra la SAPAV
e la SATTI.
Pinerolo pari. : 7,45 — 11,45 — 13,45
— 18,30 con arrivo a Torino alle 8,30 —
12,30 — 14,30 19,15.
Torino -pari. : 7,30 — 12 17 — 19
con arrivo a Pinerolo alle 8,15 — 12,45
— 17.45 — 19,45.
Auto PEROSA - PRALl e viceversa
Perosa part- 9,50 — 20,25 con arrivo a
Pra® alle 11,20 e 21,50 —
Frali part. 5,40 —17,10 — 18,45 con
con arrivo a Perosa alle 7.— 18,40 — 20,10
lIlKII-IIISO-mil
Il dr. DANIELE ROCHAT
visita a TORRE PELLICE
iuiti i venerdì dalle
10 alle 12 presso il
dr. GardioI Tel. 11
a
POMARETTO
il 2‘ e 4‘ sabato del
mese dalle 10 alle 12
presso l'Ospedale
Valdese
INDIRIZZI DI CHIESE e OPERE VILLDESI
Angrogna — Pastore : Arnaldo CombaAngrogna (Serre) — Pastore : Edoardo Aime.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto Ricca (sostituto : Pastore Giovanni Bertinatti).
Luserna San Giovanni — Pastore : Achilie Deodato.
Massello — Pastore ; Enrico Tron.
Ferrerò — Pastore : Carlo Gay (supplente : Pastore Alfredo Janavel).
Pinerolo — Pastore Ermanno Rostan.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu.
Fraiy — Pastore : Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore : Luigi Marauda.
Rodoretto —- Pastore: Neri Gkmpiccoli.
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Berfin
Torre Pellice — Pastore : Ernesto Ayassot.
V.illar Pellice — Pastore : Roberto Jahier.
Abbazia — «Chiesa di Cristo» — da Fiume.
Aosta — Chiesa : Rue Croix de Ville, 3 — Pastore : Vittorio Subilia. Via Gorret, 1.
Barga — (da Pisa).
Bari — Chiesa Valdese : Pastore Antonio Miscia,
Via Dante Alighieri, 174.
Bergamo — Chiesa Valdese : Viale Vittorio Emanueie, 4 — Pastore : Giulio Tron : Via
Torquato Tasso. 18.
Biella — (da Ivreà).
Bordighera — (da Vallecrosia).
Barello — (da Caruncio).
Brescia — Chiesa Valdese : Via dei Mille, 4 —
Pastore : Davide Forneron, ivi.
Brindisi — Chiesa Valdese — Via Congregazione (da Taranto).
Caltanisetta — Chiesa Valdese (da Riesi).
Campobasso — Cand. Girardet Giorgio : Via del
Castello, 90.
Carema — fda Ivrea).
Canmehio (Chieti) — Chiesa Valdese : Cand.
Cipriano Tourn.
Castelvenere — (da Napoli).
Catania —- Chiesa Valdese : Via Naumachia, 20
— Pastore t Enrico Corsani, ivi.
Cerignola Chiesa Valdese (da Orsara).
Como — Chiesa Valdese : Via Rusconi. 9 — Pastore : Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze (Torino) — Chiesa Valdese (da Torre
Penice).
Corato Chiesa Valdese : Cktrso Mazzini, 27
(da Bari).
Courmayeur — Chiesa Valdese (da Aosta).
Cosenza — Chiesa Valdese — Pastore : Giuseppe Scarinci; Viale Mazzini 306 d
Felonica Po — Chiesa Valdese — Pastore Lamy
Colssom
Firenze — Chiesa : Via dei Serragli, 49 — Pastore : Seiffredo Coluicci. ivi.
Fiume — Chiesa Valdese.
Forano Sabino (Rieti) — Chiesa Valdese — Pastore : Enrico Pascal, ivi.
(jenova Chiesa Valdese : Via Assarotti — Pastore : Francesco Peyronel. Via Curtafone, 2.
Grottaglie Chiesa Valdese (da Taranto)
Grotte (Agrigento) — Chiesa Valdese (da Riesi).
Ivrea — Chiesa : Corso Botta, 5 — Pastore : Lorenzo Rivoira, Via Bertinatti 4
La Maddalena — Chiesa Vaidese.
Latiano — Chiesa Valdese (da Taranto). :
Livorno Chiesa Valdese : Via Verdi, 3* — Pastore Alberto Ribet. ivi ’ (
Lucca — Chiesa Valdese: Via G. Tassi, 18 <da
Pisa)
Mantova — Chiesa : Via Bacchio. 5 (da Felonica).
Messina — Chiesa Valdese : Via Laudarne, 18
— Pastore : Pietro Vaido Panascia, Via Laudarne, 16.
Milano — Chiesa Valdese : Piazza Missori. 3 —
Pastore : Enrico Tron, Via Ippolito Nievo, 9.
Napoli — Chiesa Valdese : Via dei Cimbri, 8
— Pastore Oreste Peyronel. ivi,
Orsara di Puglia (Foggia) — Chiesa Valdese :
Cand. Giovanni Peyrot, Via Monfalcone, 3Ì
Pachino (Siracusa) — Chiesa Valdese (da Vittoi
ria).
Palermo — Chiesa Vaidese : Via Spezia, 43, —
Pastore : Roberto Comba. ivi.
Pescolanciano — Chiesa Valdese (da Carunchlo)Piani di Vallecrosia — Chiesa Valdese — Via Col.
Aprosio, 96,
Piazza Armerina — Chiesa Valdese (da Catania).
Piedicavallo — Chiesa Valdese (da Ivrea).
Piombino — Chiesa Valdese (da Siena).
Pisa — CMasa Valdese : Viale Dema. 15 — Pastore da Livorno.
Salle — Chiesa Valdese (da San Giacomo),
Sampierdarena — Chiesa : Via A. Cantore, 16 —
Pastore: Alfonso Alessio, Via di Francia 118 F.
San Giacomo degli Schiavoni — Chiesa Valdese
— Cand. Giorgio Girardet.
Sanremo — Chiesa Valdese : Via Roma, 8 — Pastore Emilio Corsani : Via Roma, 6.
S. Lucia di Quistello — Chiesa Valdese (da Felonica).
S. Maria di Licodia — Chiesa Valdese (da Catania)
Schiavi d’Abruzzo — Chies.a Valdese (da Carunchio).
Siena — Chiesa Vaidese — Pastore : Attilio Arias, Viale Curtatone, 5.
Susa — Chiesa (Via Umberto I, 14 - da Torino).
Taranto — Chiesa : Via Di Palma — Pastore Giuseppe Castiglione, Via F. Crispí, 28.
Torino — Chiese : Corso Vittorio Emanule II,
23 e Corso Principe Oddone, 7 — Pastori :
Elio Eynard - Aldo Sbaffl — Via Pio V, 15.
Torrazza Piemonte — (da Torino).
Tramonti di Sopra — (da Venezia).
Trieste — Chiesa : Via S. Maria Maggiore — Pastore : Guglielmo del Pesco, Piazza Libertà,
6.
Liceo Ginnasio Pareggiato (Torre Pellice) :
Preside -. Prof. Adolfo Tron.
Libreria Editrice Claudiana (Torre Pellice) :
Direttore : Pastore Paolo Coisson.
Convitto Maschile (Torre Pellice) :
Direttore : Pastore Roberto NisbetOrfanotrofio Maschile (Pomaretto) :
Direttrice : Suor Adele Gay.
Orfanotrofio Femminile (Torre Pellice) :
Diretferice : sig.na Lidia Fini.
Orfanotrofìò Maschile (Gould) - Via dei Serragli, 49 ■ Firenze :
Direttore : Pastore Seiffredo Colucci (ivi).
Istituto Evangelico Femminile - Via Silvio Pellico.
Direttrice: sig.ra Emma Villani. Firenze.
Istituto Artigianelli Valdesi - Via Bertholet, 34 Torino :
Ospedali Valdesi :
A Torre Pellice, a Pomaretto, a Torino (via
Berthollet, 36).
Venezia — Chiesa : Palazzo Cavagnis, Castello
5170 -- Pastore Teodoro Balma, ivi.
Verona — Chiesa Valdese : Via Duomo (angolo
Via Pigna — da Brescia),
Viering — Chiesa Valdese (da Aosta).
Vittoria (Ragusa) — Chiesa Valdese — Pastore :
Liborio Naso. Via Garibaldi, 60.
Casa delle Diaconesse :
Sede : Torre Pellice (Torino) — Direttore : Pastore Roberto Nisbet.
Rifugio Carlo Alberio, per cronici :
Luserna San Giovanni (Torino).
Asilo per Vecchi :
Luserna San Giovanni (Torino) — San Germano Chisone (Torino) — Vittoria (Ragusa) Vìa
Garibaldi, 60 - Direttore Past. Liborio Naso.
COLONIE VALDESI
DELL'AMERICA DEL SUD
Zurigo — Chiesa Evangelica di lingua italiana
(Saldtenserwerk) Bethads Wdedikon (ScMossgasse) — Pastore : Alberto Fuhrmann, Goldbrunnerstrasse, 65
Reggio Calabria —
Riesi — Chiesa Valdese : Via Farad, 79 — Pastore : Davide Cielo, ivi.
Rio Marina — Chiesa Valdese (da Siena).
Rocchener© — Chiesa Valdese (da Messina)
Roma — Chiesa : Via IV Novembre, 107 — Pastore : Mariano Moreschini, Via Pietro Cossa,
42.
Piazza Cavour — Pastore : Paolo Bosio. Via
Marianna Dionigi, 57.
Altri gruppi di fedeli sono regolarmente visitati
dai pastori delie Comunità, vicì.ne.
« * *
Ufficio di Presidenza della Tavola Valdese :
Pastore Virgilio Sommanì, Moderatore — Pastore Guido Comba, Cassiere — Via IV Novembre, 107 - Roma.
Facoltà di Teologia :
Via Pietro Cossa, 42 — Professori ; Ernesto
Comba - Davide Bosio - Valdo Vinay,
URUGUAY
Colonia Vaidense — (Dep.to de Colonia) Pastore : Ernesto Tron.
Colonia Cosmopolita (Dep.to de Colonia) Pastore : Emilio Ganz.
Tariras e Annessi — (Dep.to de Colonia) Pastore : Silvio Long
Ombués de Lavali© — (Dep.to de Colonia) Pa
store : Carlo Negrin.
San Sai viador (Dep.to Soriano) Pastore : Giovanni Tron.
ARGEN-nNA
Colonia Belgrano — (Prov. Santa Fè - Estacion
Wildermuth F. CC. A.) Carlo Alberto Griot.
Colonia Iris —- (Pampa Central)
Direzione; Via dei Mille, 1 - Pinerolo
Amministrazione; Via Carlo Alberto,
I bis - Torre Pellice
I
Ogni cambiamento d’indirizzo costa
lire DIECI