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Oinqaante>oinqaidme année.
22 Août 1919
N. 34
&
L ËCHO DES VALLEES
PARAISSANT CHAQüC VENDREDI
PRIX D’ABONNEMENT:
Par an
Fl. 4.
» 4.5°
» 7.—
6,—
Vallées Vaudoises . • . . ,
Italie . . . :..............
Btranger ........
Pliisieurs abonnements à la même adresse >
AUemagne, Autrichie-Hobgrie. Belgique Brésil, Danemark,
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selon Accord de Vienne, par an: Pr. 4,50
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On s’abonne: à TorrePelllce an bureau d’administration et à
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et pour rAdministration à M- J- C0I390N, prof.,;ITorr« Pellice.
Tout changement d’adresse coûté' ly centimes, sauf ceux du
commencement de l’année.
«Des changements non accompagnés de la somme de ly centimes,
ne seront pas pris en considération.
Que toutes les choses vraies, honnêtes, justes, pures, aimables.'..!: dignes de louange, occupent vos "pensées. (Phil. IV, 8).
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SOMMAIRE: Comunicazione hfficiale —
Pensieri sulla Santa Cena — Variétés
— Ea Victoire — Fonds pour la
Caisse de retraite — Chronique vaudoise..
COMUNICAZIONE UFFICIALE.
Si conferma che il Sinodo si aprirà in
Torrn PelHce D. V. il lunedì 1° settembre;
alle ore 15, con la consacrazione al :S.
Ministerio dei tre candidati Enrico Tron,
Levi Tron, Alberto Fuhrmann.
Si stanno facendo le pratiche perchè
il lunedì 1° settembre chi parte da Torino
per Pinerolo col treno delle 11,45 o chi.
parte dalla Perosa per Pinerolo nella
mattinata possa proseguire iinmediatamente per Torre Pellice o in ferrovia 0
in automobile e giungere a destinazione
a tempo per prendere parte al culto di
apertura del Sinodo.
Per la Tavola:
Í Ern. Giampiccoli, Moderatore.
Pensieri sulla Santa Cena.
L.A COMUNIONE.
ai suoi discepoli il pane ed il calice pronunzia parole che significano: Eccomi,
son io 1 io che m’immolo per la salvezza
del mondo. È dunque Egli 11 pane. E
quando Gesù sarà sparito dalla superficie
peritura del mondo, i discépoli rompendo il pane e udendo l’eco delle sue
parole : — Son io, eccomi 1 — lo sentiranno più che mai vicino. La presenza
del Cristo glorioso è come il vento dello
Spirito di Dio che soffia dove vuole; ma
per fini di bontà Verso di noi iruole soffiare nella celebrazione della Santa' Cena.
Il come di questo soffio è cosa insondabile e misteriosa. Il migliore atteggiamento della pietà evangelica a cotesto
riguardo mi sembra quello ’ indicato da
Godet: « ...Il y a lieu, jè pense, d’appliquer au côté divin dqns l’acte de la
Sainte Cène, cette parole : j« Les choses
cachées sont pour Dieu » (1). Ma se il
corne della presenza è un segreto di Dio,
essa è così certa come ne^ è visibile il
pegno...
proprie istituzioni. Ma poiché il vento
di quella gloriosa presenza vuole soffiare
per fini di bontà verso di noi nella festa
della Santa Cena, ne segue che la comunione €on Gesù s’attua nella Santa Cena '
come momento particolare e culminante’
diisè, secondo la promessa di Cristo e’
per razione di Lui sulle anime... '
***
Per tale azione di Cristo sulle anime
— e non per magica virtù del rito -r-; la
*
* *
« li pane che noi rompiamo
non è egli la comunione col corpo
di Cristo... ? » I* Cor. X: 16.
In un precedente articolo (1) considerammo della S. Cena l’aspetto Memoriale,
di cui mettemmo in evidenza il valore
complesso e profondo; il commosso ricordo per noi del sacrificio di Gesù; la
memoria di esso davanti a Dio in armonia
con l’offerta che Gesù ne fa nel cielo intercedendo per noi-, l’annunzio 0 testimonianza fesa all’efficacia redentrice
della morte del Signore; l'arra e pegno
del secondo avvento di Cristo e della
futura gloria nel Regno di Dio. Ma, per
quanto vario e ricco, il senso del Memoriale non esaurisce quello della S. Cena
di cui è soltanto un aspetto. Vogliamo
oggi considerare un altro aspetto della
Cena del Signore: la Comunione...
Termine e scopo della, presenza di
Gesù tra i suoi è la comunione coq lorq.:
«io la vite, voi i tralci» ^2); è l’immanenza nei suoi analoga a quella del Padre in lui: « ...io in loro, e tu in, me » (3).
Egli vubl prendere posto nel centro della ,
nostra personalità per darci la vita:.
Il Memoriale era da pocp istituito ^
quando Gesù ebbe a rivolgere ai discepoli
queste parole : « Ecco, io sono con voi
in ogni tempo fino alla fine del mondo» (2),
Quello non è, dunque, il Memoriale di
un morto, nè di un assente I
Nel celebrare la cena coi discepoli,
dando loro il pane, Gesù dice : « questo
è il mio corpo »;. parola — il corpo —
che in ebraico s’adópera per esprimere
l’identità di un individuo, e che perciò
qui significa la persona di Gesù. Egli
aggiunge, porgendo loro il calice : « questo è il nuovo patto nel sangue mio che
è sparso per voi » (3) : parole che traggono il loro senso dall’uso antico di firmare i patti col sangue dei contraenti.
Sicché nell’ora degli addii Gesù porgendo
«Vivo non più io, ma Cristo vive in^
me » (4). La sua persona è il nostro nu^
trimento: « io sono il pane della vita » (5).
La sua forza creatrice e^^conservatrice,,
assimilata da noi, diventa forza vitale
nostra ; « Chi mi mangia vivrà per mezzo ,
di me » (6).
Analogamente alla presenza reale di j
cui è termine e scopo, la comunione con
Gesù è un fatto di natura spirituale. Gesù
dice: « Siprito e vita» (7). Il che non si-,
ghifica pùnto che sia evanescente. 0 frammentaria. Significa mlianto che il suo
modo di essere non è d’ordine naturale e
fisico, ma celeste e misticó. Per virtù dello ^
Spirito Santo che lo fa vivere in noi, '
, • . • • r;-)
Gesù entra nel nostro spirito — faccia
dell’anima che àderisce alle cose superne
— e di là pervade tutto il nostro esser,|'
purificandoci, a misura che penetra in *
noi e che noi c’identifichiamo con lui,
dalle macchie del peccato. '
Poiché il vento della presenza di Gesù'^
glorioso soffia dove vuole, ne segue che '
la comunione con Gesù, scopo e coronamento di quella presenza, non può restringersi in modo esclusivo alla Santa
Cena. Questa è una istituzione divina, •
ma Dio è il padrone non lo schiavo delle^
cppunione cpn Gesù nella Santa Cena
hf^.jUn valore obbiettivp: vogliami, dire.,
che,essa non è creazione della nostra
fede; e deh ! quanta fiducia e, quanto
conforto Ci vengono dalla certezza,che il:
fondamento primo della sua realtà non è,;
in noi, ma nella grazia di Dio. Nondir,;
nigno èeerto che alla realtà della eomu-.
ni^e „è indispensabile la nostra ricettività personale, cioè la fede. Non. già che
Gesù non compatisca una fede languente
o,yiftuti sè stesse a.,chi si gllavvicini implor^udolo così;,.« Signore, io credo; aiuta
la mia incredulità » (1), Au^i, la sua gra-..
zia — che esiste .indipendentemente da
noi — celebra, la ¡sua, virtù salvatric% an- :
che col fortificare le, fedi languenti. Ma
chi per la pua impurità «nop discerne ilj.
corpo .deli Signore », ,nop disceme, quel
che è santo dal profano, e nondimeno si.
accostmulla S, Mensa senza esame e senza,
preparazione, costui np — npn si nu-r.:
trisce di.jCristo,. ma pronu.nzia — dice
rApostolo — un giudizio,; contro sè,,
stesso (2) — cioè attira sul, suo capo. il >
castigo che spetta ai. prpfanat-ori. , , ;
participation effective à l’expiation accomplie par le'sang , de Christ et à la
reconciliatiôn avec Dieu qui nous est
ainai assurée;,c’est la prise,.de possession
de cette rémission des péchés dont a
parlé Christ 1 lui-même en faisant passer
la coupe, et par laquelle nous sommes
placérdâWrâtffiôfpêTC"’pürë'et lumineuse de f.^(^ti|m;||iyiiïe»>
Senonchè. -r- attenti qui, fratelli miei»
. ..»’*-0/ r'.i iî -.Jt; -.;i
che mi leggete — e mai possibile una comunione mistica reale còl sacrificio di
Gesù senz’essere a nostra volta animati,,
dalla volontà ’di sacrificio. Cioè di consacrazìoné 'di noi stessi a Dio nel servizio di Lui e dèi fratelli? Perciò l’atto
della Comùnionè implica" la rottura col
peccato', con TegoìSmó,'e ‘l’offerta di noi
stessi «'in sacrificio vìvente, santo, ed
accettevole?». (2). ‘
' Vedi estensione e profondità della Comùriione con Cristo, di cui la Santa Cena *
e mezzo e pegnoj
Ell’è comunione con Dio che «in Cri-'
sto ha riconciiiatoli mondo a sè » (3).
È comìùriiòné'eòi’molti i quali sono
« un sol corpo in-Cristo » (4), .
Lo è con tutta, la famiglia del Padre
« nei cièli e sulla terra » (5).
*
* *
(1) Ecào del 1° Agosto 1919
(2) Matt. 28: 20.
(3) Luca 22 : 19-21.
fi) Commentaire de l'Evangile de Saint- [
Lue. In loco.
(2) Giov. 15: 5.
(3) Giov. 17: 22.
(4) Gal. 2: 20. 1
(5) Giov, 6: 35.
(6) Giov. 6: 57.
(7) Giov. 6: 63.
Testi solèniii relativi alia Cena dicqn
che il pane e il corpo di Gesù « rò/io » per'.'
noi, è che il vino é il sangue pi Gesù
«sparso ft in ' remissione dei peccati (3).
Lungi riiiea di un rapporto fisico col
corpo niatefiale rotto, e col sangue naturale sparso. Ma “categórica è qui l’afier-,
mazione di una comunione mistica reale,
col sacrificio di Gesù che in quella cruenta ,
immolazìóUe fu compiuto. Infatti, ii Cristo celeste còl quale abbiamo còmuniòqe,
non è forse quello stesso che s‘immolò
sulla ctocè ed il cui corpo risorse,dalla
tomba piér ascendere ai cièli con la trionfante umanità del Salvatóre, divino? E
il fatto Òi aver sofferto fino alla morte
di croce non è un valore die sopravvive
e permane nella persona di Colui che
soffrì con la quale noi entriamo in comunione? E la virtù redentrice di quel
sacrificio non si perpetua forse neH’of-^
feria che Gesù ne fa del continuo a Dio
intercedendo per noi? La comunione con
Lui è, dùnque, nel tempo stesso comunione col suo sacrificio, e perciò -— dice'
bene Godei — « la Communion est la
Per l’amore che ne è. l’anima, dal.„
quale fluiscono i dòVeri della cooperazione fraterna, e * insieme coi dolori le '
giòie e tutte le risorse della solidarietà,
la comunione fa prevalere in noi quell’anima universale in cui la nostra piccola
anima individùalè completa veramente
se stessa superando,si (6).,
Di qui énrèrge 'anche il significato sociale della Sarita Gèna. Dove sono più le
distanze ìùsorpassabili tra ricchi e poveri? le differenza insopprirnibili tra nobili e plebei? dovè le barriere tra padroni ,
e servi? Qui uno è il pane; unica per
tutti è ia* mensa.’ É questa non è uguaglianza che inorgoglisca gli uni, che mortifiéhi gli‘altri, che irriti e divida, ma e
uguagliànzà detèrminàta dall’umiltà e
dall’amore che purifica, congiuilge, arnioriizza. Ñon è questa un’immagine delrumanilàfUt&a, Uria profezìa dèlia« nuova t’eiTa'iri Cui 'abiterà la giustizia?» (7).
L accenno alla nuova terra ci richiama
su terreno' escatologfco. Poiché non soltanto sotto l’aspetto Memoriale, come
vedemmo nel precedente .grticolo, ma
anche“ sotto l’aspetto Comunione la
Sàntù^Òena ha significato e valore in
rapporto con le ^cose finali : « Chi mangia ^
la mia éarrie c beve il mio sangue ha vita
i -il
-(i) Commeutaìre sur la première Epìtre
aux Corinthiens io: 16.
(2) Rom.j i-2: I,, 5':
(1) Marc. 9: 24.
(2) I» Cor. li; 29. i, Í
{3) I* Cor. ii; 24; Matt. 26,: 28. . j
(3) 2 »■ Cor. ,5: 19.
(4) Roin. là : ‘5.
(5) Ef; 3:* I S'il) W.^ Monod. Pour communier.
(7) 2» Piçltro 3: 13, ,,
2
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eterna, ed io lo risuscilerd neWuliimo
giorno (l)^ ^ f J
L’immortalità dèiranimé è soltanto
un raggio della nostra tticonfon^bile
speranza. Nella rivelazione cristiana la^
finalità ultima dell’uomo è più complessa .
e profonda : è la risurrezione dell’anima
e del corpo in un universo pienamente
redento» (2). ■ »
La comunione spirituale con la persona del Cristo glorioso (3), nell’interezza
della sua natura umano-divina glorifia,
cata, è nutrimento per l’uomo nella sua
interezza, per l’uomo futuro della risurrezione finale, il cui germe nascosto già
si sviluppa aspettando di rivelarsi appieno nel giorno di Cristo: «Quando
Cristo, vita nostra, apparirà, allora ancor voi apparirete con lui in gloria ».
Ugo Janni,
(1) Giov. 6: 54.
(2) Rom. 8: 19-22; Pii. 3: 20-21.
(3) Godet: «... Je dis: spirituelle; mais ce
mot implique toute la plénitude de sa personne. car sa personne est indivisible... Son
corps spirituel ne peut être séparé de son
esprit. (Comm. sur la Première EpUre aux
Corinthiens XI, 24).
éÌÌUÉ
%
VARIÉTÉS.
Le « palio » de la Victoire.
Depuis le commencement de la grande
guerre, le palio n’avait pas été couru.
Les chevaux continuaient à s’ébattre
paisiblement dans les gras pâturages de
la Maremme de Grosseto, les riches costumes et les bannières de soie des 17
quartiers ne se montraient plus dans les
rues pittoresques de Sienne excepté à
l’occasion de quelque fête patriotiques.
Les jeunes gens avaient des occupations
bien plus graves et les cœurs n’étaient
pas disposés à festoyer. L’armistice contftt, nos autorités communales pensèrent
que le temps était venu de retourner aux
anciens usages et de rétablir le palio qui
depuis des siècles, sauf quelques rares
interruptions, a lieu deux fois par an:
le 2 juillet, le jour de la visitation de la
Vierge et le 16 août, le lendemain de
l’Assomption, J’ai eu le privilège d’assister à la fête du 2 juillet et je désire en
parler aux lecteurs de VEcho.
La ville de Sienne dès l’an 1482 était
divisée en 23 quartiers ou contrade; mais
en 1675, à la suite d’une émeute, elles
furent réduites à 17 dont voici les noms
que nous donnons en italien, bien entendu: Selva, Chiocciola, Aquila, Montone, Liocorno, Lupa, Giraffa, Torre,
Drago, Istrice, Pantera, Civetta, Onda,
Tartuca, Bruco, Oca et Nicchio.
L’église vaudoise et le presbytère se
trouvent dans le quartier de l’Oca, bipède qui ne brille pas pour son intelligence et qui, cependant, se trouve peint
sur le magnifique étendard de la partie
de la ville qui se distingue, entre toutes,
pour sa pugnacité.
La course a lieu dans la place del
Campo, aujourd’hui Vittorio Emanuele,
place unique au monde. Elle est sémi-circulaire et s’abaisse vers le milieu de sorte
qu’elle ressemble à un théâtre antique.
En face de l’hémicycle s’élève le palais
municipal, énorme construction en travertin et en brique, percée de fenêtres
gothiques à meneaux, bâtie de 1288 à
1305, avec sa superbe tour du Mangia,
Cette tour ressemble un peu à celle du
palais de la Signoria à Florence, mais
elle est plus élancée, plus haute, 102 mi
environ, et d’une apparence moine rébarbative.
Les 17 quartiers ne participent pas
tous à la course. 7 sont obligés de le faire.
On en tire au sort 3 sur les 10 qui restent.
Çn voilà donc 10 qui vont se disputer le
palio, du latin bannière.
Pendant plusieurs jours, soir et matin,
CKt lieu les cou^s pr^â||toires; le pu-.?
blic commence iéjà à prj^dre place snf‘
lés balcons dep-superbes palais qui entourent le Caihpo et dans les tribunes^
qu’on a eu soin de construire pour la circonstance. Les prix« àhtrefois étaient
assez modiques, aujourd’hui ils se ressentent de la hausse vertigineuse de
tout ce qui est à vendre et à acheter;
mais si votre bourse est plate, vous pouvez tout aussi bien jouir du spectacle en
vous tenant dans la place immense que
nous venons de décrire. Finalement le
grand jour, le 2 juillet est arrivé. Le
temps est superbe. Sienne habituelle-^
ment si tranquille, s’anime dès le matin.
On arrive de toutes les .villes et bourgades
de là Toscane et même de plus loin. Les
trains sont bondés; on a réquisitionné
toute espèce de véhicules pour se rendre
à la fête; les jeunes filles, coiffées d’un
simple voile avec leur figure de madone,
sont d’un effet charmant. Laissons la
foule s’éparpiller un peu partout, envahir les restaurants, les buvettes. Rendons-nous dans une des églises de la
ville; nous avons l’embarras du choix,
car elles sont nombreuses et magnifiques ;
si la bâtisse faisait le chrétien, le parfum
des vertus des Siennois se respirerait à
10 kilomètres à la ronde..
Nous voici devant l’édifice de S, Sébastien. La comparse de la Selva a mis
ses plus beaux habits, le cheval du quartier, attaché à un pieux, attend patiemment que le jeu si pittoresque des drapeaux soit fini pour entrer dans l’église
pour la bénédiction. Tout est prêt pour
la cérémonie. Le barbero entre dans l’église tenu par la bride. Le jockey s’agenouille et se découvre; devant le grand
autel on répète le déploiement des bannières, ensuite le prêtre bénit le cheval
et s'dn cavalier, La même cérémonie a
lieu dans les différentes églises de la ville.
Vers 6 heures du soir, les comparses,
les chevaux des 17 quartiers se réunissent devant l’évêché. Chaque quartier
a salué ses protecteurs qui alimentent
sa caisse particulièère ; il est de toute justice qu’ils aillent saluer l’archevêque, le
protecteur en chef. Monseigneur Scavia
jouit certainement d’un joli coup d’œil,
les costumes sont aussi beaux que ceux
qu’il va porter le jour de la fête de l’asBômption et que l’on conserve religieusement dans iunè des salles attenantes
à la cathédrale.
La cérémonie terminée, le cortège se
dirige vers la Piazza del Campo oii l’attend une foule.de plus de 25.000 personnes. Le défilé va commencer; voici
d’abord les comparses des 10 quartiers
qui prennent part à la course; chaque
comparse est composée d’un tambourin
de deux alfiers, du capitaine avec 4
écuyers, du page porte-enseigne, du palefrenier qui conduit le cheval, et du jockey. Viennent ensuite d’autres pages,
le Capitaine de Justice avec son page
qui porte l’épée et le bouclier et le bargello. Voici les 7 comparses des contrées
qui ne prennent pas part à la course èt
finalement le carroccio avec le palio, magnifique bannière en soie peinte par un
artiste de mérite, surmontée par un plat
en argent massif: bannière et plat sont
offert au vainqueur comme prix de la
course. Le Municipe rachète le plat
contre un débours de 500 francs.
La course proprement dite est l’affaire d’un moment. Les jockeys montent
à cru les chevaux nerveux de la Maremme; ils n’ont pas d’étrier et ils doiVent faire trois fois le tour de la place.
Attention aux tournées trop brusques;
celle de la via San Martino par exemple.
Un cavalier maladroit pourrait être lancé
comme un boulet contre la paroi des
t maiséhs etAl^e demande^si ;^s matelàÿ
dont;|n aJ^^sé les muiiill^ à lâ^haui teur jÿun ||bripie pourraient }ui s|uvej
* la-viif f ^ Î-
Le public en général croit que la vici toire appartiendra à La Torre qui a le
meilleur cheval. A cause d’un accident
c’est le Liocorno qui l’emporte et, oh,
ironie des noms 1 c’est la Tartuca, la
. Tortue, oui, la Tortue, qui arrive bonne
seconde. Tout s’est bien passé. En retournant à la maison je ne vois pas un seul
individu qui ait levé le coude et soit
pris de vin. A Sienne le pari mutuel
!,??,»’existe pas. Le quartier de l’Oca est
en liesse parce que la Torre n’a pas gagné
la course. Je croise un groupe de jeunes
filles qui chantent à gorge déployée la
déconfiture de leur odieuse rivale. L’esprit de parti qui animait les anciennes
villes italiennes n’est pas encore mort,
loin de là.
Je n’ai pas besoin de chercher le sujet
de mon sermon pour dimanche 6 juillet.
Il est tout trouvé : « Ne voyez-vous pas
que tous ceux qui courent dans la lice,
courent tous, mais qu’un seul reçoit le
prix? Courez de telle sorte que vous le
remportiez » (1 Cor, ix, 24).
Inutile de dire que le nombre des auditeurs au temple n’était pas à comparer
aux foules qui se tassaient dans la place
Vittorio Emanuele, le jour de la course;
Les hommes préfèrent la couronne corruptible à la couronne incorruptible que
Dieu destine à Ses enfants. F. Rostan.
LA VICTOIRE.
Ce matin-là, dans les couloirs qui desservaient la salle d'opération de l’hôpital X, l’un des plus importants de Paris
infirmiers Internes et docteurs avaient
l’air profondément triste et on entendait
«passer» des regrets.
Le docteur Henri, c’est le nom que
nous donnerons à cet éminent chirurgien,
venait de réussir une opération des plus
compliquées; ses 64ans n’avaient pas pu
faire trembler la main qui tenait le bistouri. Comme on s’approchait de lui pour
le féliciter, il avait détaché le tablier
traditionnel qUe portent les chirurgiens
et le remettant à la « nurse » qui l’assistait il avait laissé tomber ces mots:
Vous venez de na’aider dans, ma dernière
opération; je ne tiendrai plus aucun instrument; c’est fini. Et On sentait daths
sa voix comme un profond regret. Toutes
les supplications de ses collègues ne réussirent pas à le faire revenir sur sa décision arrêtée depuis des semaines disait-il.
Je veux connaître la terre de France,
cette belle France que je n’ai jamais
voulu quitter même pour un voyage par
crainte de mourir à l’étranger. Je vais
me retirer à la campagne, je ferai de la
culture. Et il resta fidèle à sa parole.
C’était une ferme modèle qu’entretenait le docteur Henri; tout y était ordonné comme dans une salle d’hôpital;
les carrés de légumes soigneusement entretenus nourrissaient les espèces les
plus belles et les maraîchers d’alentour
venaient comme pour un pèlerinage contempler le travail de cet amateur. Vous
auriez pu chercher longtemps pour trouver quelqu’un n’aimant pas le docteur;
partout on chantait sa cordialité. Nul ne
frappait à sa porte en vain. De Paris on
venait admirer cette gloire qui se dérobait aux hommages, les touristes américains ne voulaient pas passer par la commune de X sans admirer ce grand homme qui se faisait humble.
Pourtant, il y avait une ombre dans
cette retraite 1 Le docteur avait hérité
de son père, un juif allemand, le seul hé
ritage qu’il ait jamais laissé: l’accent
(fétiptabfê Àin Âdlemaild qui s’essaie; à
.parj^ françps et cette difficulté que cet
hoiwe de/|œur n’avpjt pas pu surin oiïter faisait son désespoir. En revanche, de sa mère, une française du MWi
il avait reçu un cœur « immense » et une
intelligence des plus vives. i
Quand la guerre éclata, le docteur
Henri reçut cette nouvelle comme un
coup de foudre ; il ne pouvait pas croire
à la vérité d’une telle catastrophe. Chaque jour, il voyait passer des troupes;
bientôt, quelques jours avant la victoire
de la Marne, il entendit le bruit du
non et assistait impassible à l’exode des
paysans qui fuyaient pour ne pas tomber entre les mains des .Boches,
Un jour, comme il étaitj^ur le bord àe
la route regardant au fond de l’horizon,
un gamin de 20 ans portant l’uniformé
des héros, s’arrêta sur le Seuil de la ferme
modèle. Il avait couru longtemps sur un
vélo qui paraissait avoir fourni une carrière bien remplie. J'ai soif, dit-il, auriez-voüs «h* vefre d’eau? '
Le docteur commanda qu’on luidonnât
un verre de son meilleur vin puis il se
mit à l’interroger. Depuis quand se baton? Où en sommes-nous? Quelles troupes sont près d’ici? et que sais-je encore.
Il demandait cela comme une mère qui
est inquiète sur le sort de son fils et son
émotion rendait plus sensible son accent
déplorable. Le militaire ne répondait
pas; la défiance lui était venue.
Comme le docteur insistait, il jeta le
Verre à terre puis regardant en face le
vieillard qui ne comprenait pas tant de
silence, il lui jeta comme Un défi ces
mots cruels: Sale boche, allemand, et il
partit. Rien ne saurait dépeindre la douleur du docteur Henri 1 Lui un boche,
un de ces bandits qui assassinent les
femmes et les enfants 1 et il" tomba à
terre en proie à là plus épouvantable
des agonies. Ses gens le retrouvèrent là
quelques heures après le départ du soldat; ils lui prodiguèrent les meilleurs
soins et parvinrent à lui rendre l’usage
de ses forces. Mais depuis, cet homme
ne fut plus le même; le chêne avait été
comme frappé par la foudre et nul ne
pouvait savoir ce qui s’était passé.
Un jour on envahit la ferme; les envahisseurs c’était tout un convoi de
blessés accompagnés d’infirmiers et de
médecins majors. En un clin d’œil les
salles les plus spacieuses de la maison
furent transformées en hôpital, le cabinet du maître devint la salle d’opération.
Comme il assistait impassible à cet envahissement qu’il semblait ne pas comprendre, des infirmiers apportèrent un
blessé et quel blessé 1 Ün gamin qui portait au bras l’insigne des vélocipédisteâ
et qu’une marmite allemande avait réduit en bouillie. Il n’y a qu’üne opération immédiate qui puisse le sauver,
avait dit le major à cinq galons et encore
n’est-ce pas absolument certain, car tout
dépend d’une main sûre. Le docteur
Henri s’était penché sur ce blessé qu’il
fallait arracher à la mort et il avait reconnu son insulteur. Il faut une main
sûre pour opérer cet enfant? c’est bien,
je m’en charge; et il se fit apporter ce
tablier qu’il avait promis de ne jamais
remettre. Ce fut une transformation absolument féérique, on eût dit que le docteur avait rajeuni de 10 ans. L’opération
réussit à merveille et chacun félicita l’inconnu qui venait de remporter une telle
victoire.
Quand on voulut s’occuper du malade
le docteur Henri s’y opposa. C’est moi
qui le soignerai, dit-il, moi et personne
d’autre, Au major qui cherchait à com-
3
if
prendre, le docteur Henri dit tout bas:
Cet homme m’a appelé boche, sale allemand, il faut qu’il vive pour rétracter
son injure et pour qu’il vive, je serai pour
lui son père et sa mère.
Tout à coup l’enfant écarta les linges
dont on l’avait couvert, et tendant la
main au docteur qu’il venait d’entendre, il dit: Pardon, pas boche, pas allemand, camarade 1 Puis il retomba endormi.
Vous avez entendu, dit alors le docteur transformé: Camarade! Je puis
mourir, maintenant, je viens de remporter la plus grande victoire de ma vie!
Lecteur, le péché déforme la vie plus
que l’accent allemand ne déformait la
prononciation de cet homme, mais l’amour de Christ détruit l’influence du
mal, « Il est venu pour sauver ce qui
était perdu ». A. M.
{L'Aurore).
roA poir la Caisse île Retraite.
2me et 5“* Listes.
Liste précédente L. 29.410,—
Lord W, Becker 500,—.
Abegg Augusto e Signora 10.000,—
Wenner Emilio 5.000,—
Margiunti Paolo 300,—
Barbero Serafina Itala 5,—
Ing. Monnet Eugenio 250,—
Schütz famiglia 500,—
Noyer Edoardo e Signora 500,—
Rostan Alberto 2.000,—
Pons rag. Augusto 25,—
Goss Enrico, senior 25,—
De Fernex Oscar 1.000,—
Marta ved. Selve 5.000,—
N. N. 5.000,—
Laura Dr. T. F, 150,—
De Fernex Giorgio 250,—
Falchi Roberto ^ 500,—
De Fernex Carlo * 1.000,—■
Boringhieri Giacomo 200,—
De Planta Rodolfo (2® sott.) 500,—
Pellegrini Davide 1.000,—
Sandri Ernesto (2* sott.) 100,—
N. N. 100,—
Goss Enrico, junior 20,—
Robert Michele 500,—
Perazzi Valeriano (2» sott.) 500,—
N. N. (l® sottoscrizione) 5.000,—■
Lo stesso N. N. (2® sott.) 5.000,-r
Malan Noélie * ì 5.000,—
dalla Amato 10.000,—
Cays Ribet Enricô 1.000,—
Ved'^^Pierre Humbert * 25,—
Terrüzzi Antonio 100,—
Coniugi Vittorio Bosio Fa vale 500,—■
Dr. Bosio Alberto 500,—■
Ved. BoSio l’Orsa Vittorina 1,000,—
Boringhieri Anna 200,—
Cafîarel Adelina 50,—
Laura Olga 10,—
Buchi Jucher Giacomo 500,—
Buchi Giovanni 200,—
M. G. 20,—
Krauss Ugo 50,—
G. ed E. R. 100,—
Coniugi Valerio 2,—
Origlia Ernesta • 25,—
Rostaing Cesare 10,—
Castellani Giovanni 5,—
A. Mazzebach-Caratsch 50,—
Coniugi F. Bietenholz-Bosio 200,-^
Cabella Ferrerò Antonio 100,—
Avondetto Federico 40,—
Coniugi Bass Alberto 500,—
» Roussette 500,—
» Pierre Boesch 100,—■
Goletti Alberto 45, —■
Rivoire Luigi 25,—
Blanc-Noyer 500,—
Famiglia Hofer 100,—
Gay Giacomo 5,—
Avondet Lorenzo • 5,—
Nanny Weigmann, Ziegler e figlio 20,—
Camino King 100,—■
Videlongo Adamo 10,—
Verna 20,—
Coniugi Ostorero 25, —
Tron Maddalena 10,—
Coniugi C. Colomb 25,—
Guigou Maria . 5,—
Coniugi G. Thoeni 50,—•
Colletta di Pasqua 330,—•
De Grandis Guglielmo 20,—■
Un cattolico simpatizzante 1.000,—■
Famiglie Eynard-Bonnet 30,—
Bauer H. ’ 25,
Famiglia Kuster Antonio
(lo versamento) 500,
La stessa « in memoria del
figlio Carlo» 1.000,
Ved. Pierre Bosio 800,
Vola Adolfo 15,
Besson Francesco 30,
D’Agostino 10,
Crocetti Emma 10,
N. N, 1.000,
Elp. 1.000,
N. N. (L. E. F.) 1.000,
Hess Emma 200,
« In ricordo del pastore A.
Malan» ‘ 330,
Ing. Goss Bartolomeo 400,
Eug. e Ly Rostan 40,
Rivoiro Emanuele e Cléanthe 200,
Janavel Giov. ed Amalia 10,
Prof. Davyt Eugenio 25,
Corsani Enrico Mario 25,
Turin Gustavo 500,
Famiglia Eynard 10,
Hertz-Huisberg 200,
Annibali-Huisbérg 200,
Ferrea Colombo 20,
Nusseler Clotilde 100,
Dr. Laura T. F. (2° versam.) 50,
Bonnet Lina 10,
Ricavo serata del 17-6-1919 606,
ro/al*2® et 3« Listes L. 105.763,—
■ta—iaa———a———
CHRONIQUE VAUDOISE.
ANGROGNE. La fête du 15 août a été
favorisée par un temps superbe, idéal,
aussi dès 4 heures du matin des groupes
au grand complet se mettaient en marche pour gagner la Vachère avant les
grandes chaleurs. C’était vraiment beau
et pittoresque que de contempler ces
différents affluents qui venaient tous
aboutir au rendez-vous, de la plaine, de
la colline, des Vallées.
A 10 heures une foule énorme se massait aux pieds de Roccia Gagliarda, bien
nue, mais bien ensoleillée. Malgré cela,
la foule tint bon pendant une heure et
trois quarts écoutant successivement
MM. Bonnet et L, Marauda, pour la partie d’édification; David Bosio, pour la
délivrance de la guerre et de la partie
historique; François Rostan, pour l’Evangélisation ; Louis Jalla, pour les Missions,
et M. Smith pour la Société Biblique. Le
pasteur de La Tour, M. C. A. Tron présidait cette imposante assemblée qui dépassait les 2 mille auditeurs.
Les discours, brefs et incisifs, ont été
écoutés avec attention jusqu’au bout,
dans l’ordre le plus complet. M. Ph.
Grill termina par la prière.
La collecte faite en faveur de la caisse
de retraite a produit frs. 272,97; c’est la
première souscription des Vallées et nous
espérons que c’est un commencement
de bon augure.
LA TOUR. Le 14 août le Corps pastoral, au nombre de 31 pasteurs, s’est
réuni pour procéder à l’élection des Commissions et à l’examen de foi des candidats.
Ont été nommés membres de la Commission de la gestion de la Table, MM.:
J. D. Buffa et Arnaldo Comba, pasteurs,
Jos. Long et H. Peyrot, membres laïques. — Pour les Institutions Hospitalières ont été nommés MM.: B. Soulier
et Ph. Grill, pasteurs, et L. Rostagno et
docteur R. Prochçt.
Les Jrois candidats : Henri Tron, Albert Fuhrmann et Lévy Tron ont tous les
trois été admis. Les deux premiers prêcheront leur sermon d’épreuve au Pomaret, le 21, et M, Lévy Tron, aux Coppiers de La Tour, le 21 aussi.
— M. le docteur Good de Philadelphie,
a pendant son séjour aux Vallées visité
le Perrier, et est reparti pour les Etat^Unis. Dimanche dernier il eut l’occasion
d’adresser quelques mots à l’assemblée
au culte principal. Le docteur Good ap
partient à l’Eglise Réformée et est un
professeur de théologie très distingué,.,
auteur de plusieurs écrits,
—Le Home pour les orphelins de guerre
s’ouvrira, D. V., aux Coppiers dès le mois
d’octobre; prière aux intéressés d’en
prendre bonne note en s’adressant au
Modérateur de l’Eglise Vaudoise.
— Le 14 août ont eu lieu les obsèques
de Etienne Roland, de l’Envers, décédé
à l’hôpital à l’âge de 21 ans. Nous nous
trouvons encore ici en présence d’une
victime des conséquences'-de l’affreuse
guerre. Ce jeune homme était orphelin
de père et de mère.
TRIESTE. Nous apprenons que
l’Administration a nommé comme conducteur de l’église de Trieste M. le pasteur G. Del Pesco, un de nos aumôniers.
Il a devant lui un champ très important,
attrayant, et nous demandons à Dieu
qu’il puisse y être abondamment béni.
S:ÀINT-JEAN. Notre public est décidément gâté cette année par les savoureuses distractions. Après le magnifique
concert du 9 courant, ç’ a été le tour, à
une semaine de distance seulement, d’une
superbe représentation, sur la scène de
notre salle Albarin, de la comédie Brîtannico, si originale et suggestive, et dont
quelques membres de l’Union Chrétiennedes jeunes gens de Turin ont été les acteurs bien justement applaudis.
La mise en scène tout à fait à la hauteur. des temps, ne laissait rien à désirer.
Le public, très nombreux et distingué a
montré d’apprécier à sa juste valeur et
la déclamation sonore et vraiment épique de Britannica (G. Rostain) et la
veine de comicité inépuisable et si personnelle du prof. De Pétris (notre P,
Artus-Martinelli) et la verve, toujours
jeune de F. Monney, ainsi que les, talents,
de leurs collègues qui ont supérieurement
joué leur rôle respectif. Ne pas mentionner le « souffleur » (V. Perazzi) : serait de
l’ingratitude noire: jamais l’on ne ,vit
si grand art en un rôfe si modeste.
M. G. Rostain, président de l’Union
de Turin, et organisateur général de
cette soirée; clôtura par la récitation,
extrêmement goûtée, de quelques fables
de Trilussa.
En un mot : soirée excellente pour le
public, et que nous souhaitons .aussi
bonne dans ses résultats pratiques pour
notre chère Union de Turin et nos Œuvres de bienfaisance en vue desquelles
elle a été donnée.
— Vente du « Printemps ». Mercredi
prochian, 27 courant, à 3 h, de l’aprèsmidi, s’ouvrira dans notre salle Albarin
la vente traditionnelle dé la Société Le
Printemps en vue de bienfaisance. Il y,
aura buffet aussi, et riche buffet. En cas
de pluie, la vente sera reprise le jour
suivant à la même heure.
Tout le monde y est cordialement invité.
INSTITUTIONS
HOSPITALIÈRES VAUDOISES.
55.me Liste de Souscriptions.
Sig. Alberto Rostan, in titoli
Rendita (Orfanotroflo) L. 6.000,—•
Sig. D. Bertinat, maestro
(Rifugio) » 10,—
Lo stesso (Ospedali) » 10,—
Parrocchia Pomaretto (Id.) » 40,—i
Sig. e sig.ra Carlo Revel (Id.) » 100,•—
I medesimi, fiori in memoria
cav. E. Turin (Rifugio) » 25,—■
Sig. Charbonnet, architetto, ■
- fiori in memoria cav. E. ,
Turin (Id.) » 25,-t»
Alcune madri di famiglia, >
“ Pomaretto (Id.) » 20,—
Sig.na Madd. Perrou (Id.) » 10,—
L. 6.13Ô,—
Listes précédentes » 45.618,35
’ Total lT 51,748,35
Lit D.oct. Chev. Amédte Rostan,
i 17.me Liste de Souscripliônii^--^'
Giovanni e Paolina Bert’ "
(America) L. ~ 18,
Sig. Luigi Vinçon, S. Gef- ■ t
mano » 10,
Sig. Bartolomeo Monnet, Id. » 15,
Sig. E. Bosio, professore , » 10,^
Sig. Arnaldo Comba, pastore » 5,
Sig. Stefano Vinçon » 10,
L. 68,Lisies précédentes » 7,538,
, Total L. 7.606,
SOTTOSCRIZIONE
in óhóre dei nostri cadati'
e per i nostri orfani gaerra
52® Lista.
Somme precedenti ’Ll.
Ci Beckwith, Torre Pellice (2) »
Madri di famiglia, Bobbio Pellice »
Parrocchia di Angrogna »
S. e P. Robert, L. S. Giovanni »
Giustina e Amalia Gdin* e Attilia Bertalót, Angrogna (138) »'
Leonardo Zancani, Vito D’Asio .»
Pam. Bertflot, Abbadia (139) »
Leger Peddieo, Villaséccà »'
Dnrand Ped., Abbadia Alpina r’
Pam. Porneron Noéhe, Miradold»
S,e A- BarQne,.Caltanissetta(i49)»,
Bnfico Grill, S. Germano (141) »
Angelina J annucci, Gastelvenere »
N. N., Zona di Guerra''(r‘42) »
Justet A. e Pam.:, Inv. P. (^43) »
PvangeUci di Chiasso
Ciglia Umberto,: Como ' • »
Anvalli Angelo, id.
Totale L
164.532,17
500,—
V 23,—
257,50
10.7—
■ 1,0-,—■■
-5.—;:
.:25,7-..
ro,-
..,,,.,.20,—.
....25,—
1,25
' 40,—
.. IO,—
■ 25.—
• 5.—
2,—.
165-515,92:
, r (2) In memoria' di Miao GlampifìcoU.
(138) In memotìa dello zio sergente Jourdan Carlo ^Ib^o.
(139) In memoria dei qìiattro cari nipoti é t^tonii>oti, "
morti per la patria. ■ - . . . ^ ^ : 7
(140) In memoria dell’amnto fratello Enrico Barone«.^
sottòteuenté 147» fanteria» caduto sui Carso il 22 Ottobre tÒX5*i
(141) In-memoria del figlio Teofilo che aits anni diede^
la sua vita alla patria, ^ ^ .... , j
(142) lù memoria del prof. Enricb Voigllno.
(143) < Riconoscènti pel;ritorxìo di Car^Q defila prigtmtia^
germanica».
LE FOYER DES ÌTllOfÀNIES ':
de Terre Pellice, s’ouvrira, D. V., les
premiers jours d’octobre. . . .. -j
Les demandes d’admissioij, accompaî^fr.
gnées des documents, voulus (références,
certificat du .miéàecin), doivent être
adressées pas plus tard que le 10 sé'p-:
tembre au Comité du Foyer - 6, Via Angrogna - Torre Pellice.
Ab. payés et son quittancés.
1919:,S. Bouchard, .Valdese - J. P. Peyronel, id, - J. P. Pons, Id. - Albert Bleynat,
Id. - John I.,ong, Id; - Rév. Pons, Id. - B.S
Pascal, Çonelly Spring - J. J. Jacumin, Id. 1
- Albert Pons, ïdV - Henry Pascal, Id. - '
Susanne Vinay, Id. -^ Louise Pascal, Ld.“ H. Durand, Nice (éch. i. 10. 1920).
1919-20: Susanne Balmas, Valdese.
C.-A. Tron, Direeteur-Respongablé.
Torre Pellice - Imprimerie Alpine.
La moglie, i figli, la suòcera, la cognata,
i fratelli ed i parenti tutti, ancora sotto il
peso del duplice lutto da cui, in pochi'
giorni, furono colpiti, esprimono la più
viva riconoscenza verso guanti resero Vultimo tributo di affetto al lóro caro estinto
dèi Rcvds.^^
Luserna S. Giovanni, 13 Agosto 1919.
La famiglia GAY (deiCurts) ringrazia
sentitamente quanti vollero partecipare al
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