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DELLE VALLI VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VAL0B3B
TORRE PBLLICB
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
ABBONAMENTI 1 Eco: L. 1.300 per I’intemo Eco e La Luce: L. 2.000 per l’interno Spediz. abb. postale - I Gruppo 1 TORRE PELLICE — 30 Settembre 1960
1 L. 1.800 per Testerò L. 2.800 per l’estero Cambio d’indirizzo Lira 50 1 Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
Anno XC — Num. 39
Una copia Lira 30
A SCUOLA,
RAGAZZI!
Le Olimpiadi hanno chiuso i battenti, e le polemiche per tanti miliardi spesi, e non in scuole ed ospedali, si attenuano; alle Nazioni Unite si alternano approvazioni con invettive e minacce, mentre i ragazzini di Manhattan fanno boccacce masticando gomma; in Alto Adige si
sconfina o non, oltre i cippi, in terra
e in cielo, ed Adenauer pensa in silenzio; i genitori protestano perchè
non vi sono aule che possano accogliere i loro figlioli studenti, se non
obbligandoli almeno ai doppi turni;
le (c scuolette delle capre » aspettano ed aspetteranno forse ancora per
qualche tempo i titolari...
Dimentichiamo per un momento
tutte queste pene che, sconsiderati
come sono, gli uomini si regalano a
prova con le loro mani — m’è penoso scrivere cervelli... — e ricordiamo solo che settembre sta per finire ,
fervido il mosto ribolle nei tini (in
qualche regione è già vino) e le cantpanelle delle scuole di ogni ordine
e grado tintinnano allettanti: entrate lietamente, o garzoncelli... dopo
quattro mesi di pacchia!
Ecco, per tutte le umane istituzioni, scuola compresa, l’organizzazione è una spina nella carne, un male
iìecessario. Sedute di Consiglio, registri, giustificazioni delle assenze,
aule capaci, luminose, bene aerate,
palestre adeguate, tutte cose insopprimibili, eppure una sola cosa è
veramente necessaria: che i docenti
sentano il loro servizio come una
splendida vocazione, e che i giovani, forse su banchi mal adatti e piegandosi su libri comprati anche usati, più che versi che suonano o formule chilometriche apprendano nella loro scuola il senso della loro vita al servizio dei loro simili e del
loro Creatore.
Le campanelle tintinnano, sirenel
te lusingatrici: si ricomincia!
ellecì
Inaugurato domenica scorsa a Pinerolo il nuovo Convitto Valdese
Una preziosa opera attoata a tempo rii recorri
ÜBUBWiW
Venerdì, 30 settembre 25 studenti e studentesse di varie chiese delle Valli
entreranno nel nuovo Convitto Valdese di Pinerolo. Era a loro che pensavo
in modo particolare, domenica scorsa, quando s’inaugurava,lietamente il no
stro nuovo Istituto. Non più ore e ore perse sui nostri... fulminei mezzi di
comunicazione valligiani, o in qualche caffè o sala d’aspetto, bensì — malgrado
la separazione dalle famiglie — ravviamento ad una vita' comunitaria più
stretta, in un ambiente familiare in cui non si vuole offrire loro soltanto una
facilitazione di vita ma una testimonianza cristiana. A loro, pensavo (e a
quelli che ancora verranno a completare i 33 posti attualrr|ente disponibili),
e, con tutti gli altri intervenuti, ai realizzatori di questa befla opera così, necessaria, attuata nel modo migliore e
a un tempo di record... che vorremmo
fosse norma dello Stato nella cbstruzione di edifici scolastici e non solo
delle attrezzature per le Olimpiadi.
Domenica scorsa, dunque, il neonato Istituto veniva inaugurato a Pinerolo; al mattino il Moderatore E. Rostan presiedeva nel tempio il culto;
quindi un buon gruppo di amici dell’opera partecipava ad un pranzo nei
nuovi locali, freschi e odorosi di chiare tinte, offerto con generosità dalla
Direzione e servito in modo inappuntabile da signore e signorine pinerolesi. Una riunione conviviale facilita,
in genere, la lietezza e la comunicativa: ma il sentimento dominante ai
tavoli era la gioia di poter mettere
a disposizione di alcuni giovani quei
bei locali, facilitando il loro corso di
studi. Di questa gioia si sono fatti
interpreti gli oratori che, brevemente
e in modo sobrio quanto sentito si so
no susseguiti al levar delle mense.
Anzitutto il Pasti A. Deodato ha
dato il benvenuto e-.la parola al Past.
E. Blaser di Burg4sirf (Berna), vecchio amico della iiìSite Chiesa, venùto per la lieta occasione quale rappresentante dell’HEKS (organo assistenziale evangelico elvetico) e del « comitato» prò Chiesa Valdese di Berna,
di cui è membro attivo e appassionato da quando, anni addietro, conobbe
la nostra Chiesa in occasione di un
periodo alla nostra Facoltà di Teologia: con .sobrietà tipicamente elvetica
e con sincera fraternità il Past. Bla
ser ha portato im messaggio di profonda partecipazione alla nostra vita
e alla nostra testimonianza evangelica in Italia: espressione verbale di
quel fattivo, generoso aiuto cui si deve
tanta parte dell'attuale realizzazione.
Quindi ha preso la parola il Moderatore Rostan compiacendosi vivamen
Pastori francesi ed italiani raccolti
intorno a problemi pastorali comuni
La «pastorale» italo-francese, rincontro tra i pastori della XI région
della Chiesa Riformata di Francia ed i pastori delle Valli, ha avuto luogo
quest’anno ad Agape. Un anno fa circa erano i nostri pastori in visita nelle
comunità della Provenza da Marsiglia a Mérindol, ed avevamo sottolineato
nel resoconto di quella visita l’importanza di questi contatti. La stessa cosa
si dovrebbe ripetere anche quest’anno a proposito di questo nuovo incontro:
nessuna regione francese è così vicina a noi non solo geograficamente ma
per la facilità di contatti e per il numero davvero considerevole di valdesi che
vi si trovano.
L’incontro di quest’anno, favorito
da un tempo magnifico, è stato particolarmente interessante ed è davvero peccato che da parte francese alcuni colleghi abbiano dovuto rimpatriare prima della fine e che da parte
nostra molti colleghi non abbiano
potuto intervenire. I temi trattati
erano di per sè impegnativi e interessanti ed erano aflìd.ati a due personalità del mondo teologico: i profi.
Thurneysen e Miegge.
Il primo ci ha intrattenuto nel corso dei tre pomeriggi sul problema
della cura d’anime, problema sqifisitamente pratico dunque, che molti considerano l’essenza del ministerio pastorale. Per cura d’anime si intende
infatti l’opera di un pastore presso
ogni singolo mèmbro della comunità,
la sua opera di persuasione, di consiglio, di guida, negli incontri, nelle
visite ecc. E’ certo questa la parte i»ù
difficile del ministerio pastorale, difficile sia perchè il pastore non è sempre in grado di farla come si conidene sia perchè le nostre comunità stesse non sanno da parte loro adoperarsi perchè i pastori possano veramente esercitare una cura d’anime
efficace. Il prof. Thurneysen mise l’accento nelle sue conferenze e nei suoi
interventi su alcuni punti essenziali:
anzitutto ha ricordato che la vera cura d’anime si realizza quando un
credente sa annunziare ad un altro
il messaggio di Dio, la parola del Si
gnore. Non si tratta cioè solo di saper ascoltare le difficoltà e le miserie
altrui e dare una parola di conforto
generico, come facciamo spesso, ma
si tratta di sapere dire ad ogni fra
fello la parola che Dio vuole. Cura
d’anime non è perciò sempre consolare ma può anche essere ammonire,
rimproverare, dirigere gli altri secondo lo spirito dell’Evangeio ; significa
annunziare ad ognuno il perdono dei
peccati e la salvezza in Cristo. Ogni
altro discorso, anche il più bello e fraterno, non è più cura d’anime. Ma
un secondo pensiero si è pure sottolineato nel corso di questo studio
questa opera di guida fraterna non
deve essere esercitata dal pastore solo, ma da tutti i membri della Comunità insieme; non fa parte solo del
ministerio pastorale, ma della responsabilità di tutti i fedeli della chiesa.
Questo punto ci pare particolarmen
te importante oggi e deve essere sottolineato: non solo il pastore ma
ogni membro della comunità ha
in certo senso la responsabilità di
quanto fa e dice il suo fratello.
A questa serie di studi pratici si
aggiunge la serie biblica curata dal
prof. Miegge che approfondi il significato di .alcuni punti del sermone sul
monte. Anche in questi studi si mise
chiaramente in luce il significato della nostra testimonianza oggi. Le esortazioni, i comandamenti che Gesù rivolge ai suoi discepoli sono davanti
a noi come una via da seguire nella
obbedienza alla sua parola. Egli ci fa
la grazia di poterli adempiere, di poterli mettere in pratica con l’aiuto
del suo Spirito, ma spetta a noi metterci a disposizione di questo Spirito.
La giornata di martedì, è stata interrotta da una gita al pian dell’Alpet con la seggiovia che ha permesso
ai nostri ospiti di contemplare dall’alto le nostre montagne già imbiancate di neve. Mercoledì pomeriggio
invece si effettuò una visita al tempio di San Secondo che alcuni colleghi avevano visto in costruzione due
anni fa; tutti hanno espresso parole
di lode per la realizzazione di questo
stabile, che si considera ormai uno
dei monumenti storici da vedere in
una tournée alle Valli. Dopo S. Secondo visita a Pinerolo al nuovo convitto inaugurato domenica; anche qui
parole di elogio sono state dette da
tutti i convenuti sia francesi che italiani. Il pomeriggio terminò a San
Germano dove, accolti nella nuova
sala delle attività per un sostanziosa
tè, tutti ebbero modo di rendersi con
to ancora una volta degli sforzi realizzati nel nostro distretto nel corso
degli ultimi anni per dotare le nostre
parrocchie di locali convenienti. Un
culto celebrato nel tempio di San Germano chiuse la giornata; nel corso
del culto il pastore Donadille espresse a nome di tutti i colleghi francesi
la fraterna simpatia delle loro chiese per le nostre comunità, augurandosi che i rapporti divengano più fre
quenti e saldi nel futuro. Dopo un’al
tra giornata di lavoro l’incontro si è
chiuso giovedì sera con la celebrazione della S. Cena; momento significativo fra tutti, in cui si realizza veramente l’intensità dei legami che uniscono i credenti fra loro. G. Tourn
te dell’opera compiuta, così, rapidamente e bene, senza ohe venisse ad
incidere sensibilmente sui bilanci della Tavola, e formulando l’augurio che
il nuovo Istituto possa rendere un
servizio prezioso a tanti giovani delle
Vaili, aiutandoli nella loro prefiaa»zione ud una vita professionale retta
e unendoli pure con vincoli di amidizia «he non si perdono, come sanno
gli ea^alunni del Collegio e della Scuola Latina. Il Past. A. Bibet — facendo
notare maliziosamente che non sapeva bene a nome di chi parlava... — si
associava con la sua parola di plauso,
esprimendo la riconoscenza di tutta
la Chiesa ai donatori generosi che, in
Italia e all’estero, hanno sostenuto la
iniziativa, e in modo tutto particolare
al Past. Deodato e alla Signora, che
ne sono stati gli infaticabili e convinti animatori, e all’Ing. Ravazzini
che ha seguito e guidato i lavori nel
modo che tutti possono ammirare.
Era poi la volta del Dott. I. Mathieu :
quale membro del Concistoro di Pinerolo, ha ricordato le perplessità dei
Concistoro stesso agli inizi — malgrado il naturale appoggio di massima
al progetto —, perplessità che il Past.
Deodato ha spazzato via; e gli ha
espresso la più calda riconoscenza a
nome del Concistoro e della comrmità di Pinerolo che si vede arricchita
di questa bella opera e di questa nuova responsabilità che porterà con gioia, con senso di solidarietà verso le
comunità sorelle delle Valli. Con sim
pático gesto, il Prof. E. Tron, direttore del Convitto di Pomaretto, ha recato al neo-Con-vitto un’offerta ohe
vuol essere im segno di quanto la Val
Germanasca e Chisone sono liete di
sentire ohe ora il lavoro delia Scuola
Latina e del Convitto di Pomaretto
ha di fronte a sè im appoggio e un
orizzonte più chiaro, con la nuova possibilità di vita offerta a Pinerolo a
studenti valdesi delle scuole secondarie. A tutti ha risposto il Past. Deodato, esprimendo la sua intensa gioia
perchè tutte le difiHcoltà harmo potuto essere superate e questo strumento d’aiuto alla nostra gioventù studiosa è ora disponibile: resta da vedere
quel che .sapremo farne — egli ricordava — ora la responsabilità non è
più verso il freddo materiale di costruzione, bensì verso le menti ed i cuori
Foto R. Jahier
dei giovani che si a'wicenderanno nelle linde camerette e nei chiari refettori.
La riunione si scioglieva, quindi, per
dar modo agli intervenuti, cui presto
si aggiungeva ima vera folla di visitatori, di prender visione di tutti 1
locali riimovati. E, all’ora del tè, un
ricco buffet accoglieva ospitale i visitatori desiderosi di ristoro, e di compiere anche così, im modestissimo gesto di solidarietà.
Una giornata felice, e voglia il Signore che felice sia sempre il servizio che il nuovo Convitto renderà a
tanti e tanti giovani delle nostre diverse comimità! Anche da parte nostra, semplici intervenuti dell’ultimo
giorno, ad ammirare Topiera altrui,
giunga al Past. Deodato e alla sua Signora, nonché airing. Ravazzini, e a
tutti coloro che non si sono risparmiati pei' la realizzazione dell’Istituto, e che con il loro servizio hanno
permesso che l’inaugurazione fosse
una perfetta riuscita, un grazie che
è poca cosa ma tuttavia ben sincero!
Le chiese che ancora non l’hanno fatto non dimentichino di manifestare
la loro solidarietà, e quelle che già lo
hanno fatto, iscrivano quest’opera fra
quelle che seguono con affettuosa re
golarità.
Ed ora, due parole di descrizione :
i loetói del nuovo Convitto sono stati
ricalati dai vani corrispondenti al
tempiò-di Via dei Mille, nei due piani
supeiimi
I servizi (misura della civiltà) di
cucina ed igienici sono modernissimi
e perfetti; la cucina ha una notevole
capamtàj perchè la^Direziope ctmta
accogliere anche un certo nùmero di
semiconvittori che, dovendo fermarsi
a Pinerolo anche nel pomeriggio (pur
facendo ritorno a casa la sera), potranno consumare il pranzo e trascorrere le ore meridiane in un ambiente accogliente, che dia pieno affida
mento alle famiglie.
La camerette arredate con molta
grazia e praticità, sono a tre posti. I
convittori, oltre a godere dell’acqua
corrente in tutte le camere avranno
a disposizione ognuno, oltre al letto
e al tavolino da notte, un mobile bello quanto pratico, un armadio-scrittoio in cui tenere tutte le loro cose.
Tutto l’arredamento, nuovo di zecca
(speriamo che i giovani lo conservino
cosi a lungo!), dà veramente un’impressione di «casa». Possano trovarvisi a casa e studiarvi serenamente i
convittori di quest’anno e degli anni
venturi! Gino Conte
Libertà di stampa
Atene. — Il patriarca ecumenico Atenagora, capo spirituale dell’ortodoesia d’Oriente, disapprova che si eviti di pubblicare certe informazioni sfavorevoli alla
Chiesa, riferisce un giornale d’Atene. « La
Chiesa è il poipolo, afferma il patriarca, e
il popolo dev’essere al corrente di ciò che
concerne la vita della Chiesa. La libertà
di stampa diventa una realtà se coloro
che essa critica non protestano contro la
critica, ma si sforzano di tenerne conto ».
(Forse questa dichiarazione è da mettere
in rapporto alla polemica suscitata dalla
protesta ortodossa per la pubblicazione, su
giornali ellenici, di notizie relative a missioni protestanti nel paese ; in questo caso,
attesterebbe una lodevole apertura da parte
di quest’alta personalità ortodossa, n.d.r.).
Almeno sui francobolli...
Sappiamo tutti quanto sia difficile e lento il cammino dell’idea europea: la grandeur de la France (versione De Gaulle),
le beghe ita’o-austriache per l’Alto Adige,
i contrasti fra l’Europa dei Sei (Mercato
Comune) e quella dei Sette (Zona di Libero Scambio, EFTA) ■—• contrasti economici oggettivamente notevoli la cui soluzione, sebbene avviata, appare ancora ben
lontana: [altrettante gravi questioni che
dividono le nazioni europee; inoltre, almeno per ora, i tentativi d’unione e i problemi affrontati sono stati prevalentemente d’ordine economico (MEC, CECA, EURATQM, EFTA), ‘mentre sia la Francia,
sia la Repubblica federale tedesca, sia il
Regno Unito —■ per non parlare che dei
’’grandi” fra gli europei — hanno mostrato in questi ultimi anni, almeno nel loro
aspetto ufficiale, che il nazionalismo è più
vivo che mai, talvolta alleato ad un preoccupante militarismo.
Tuttavia, l’idea di unità europea non si
lascia soffocare, e prosegue la sua via.
Questo, nonostante tutti i contrasti, hanno
voluto affermare le 20 nazioni europee che
il 19 settembre hanno emesso contemporaneamente serie di francobolli rappresentanti lo stesso disegno: una ruota di locomotiva dai molti raggi, il cui perno centrale coincide con la ”o” della parola Europa (il bozzetto è del finlandese P. Rahikainen). Tale emissione comune, decisa
nella Conferenza della Commissione Postale Europea ( CEPT) di MotUreux nel
giugno 1959, rappresenta quella che ha
raggiunto il maggior numero di adesioni,
dopo gli altri due ’’giri” già apparsi quest’anno: per l’Anno Mondiale del Rifugiato e per la XVU Olimpiade.
L’Italia è fra i sei Paesi che fin dal 1956
han voluto celebrare Videa europea con la
emissione di serie filateliche. Spaiamo non
sia stata solo la moda del giorno, o speculazione economica sui patiti di filatelia...:
pensiamoci, quando leccheremo questi
francobolli, la cui emissione italiana comprende, quest’anno, due valori: L. 30 {verde bottiglia e bruno chiaro) e L. 70 {blu
e rosso-arancio).
2
pag. 2
L’ECO DELLE VALU VALDESI
N. 39 — 30 settembre 1960
IL Mnm6HSfieoÆâ%ANO e la donna ■ 2
aoiJJ'Hì sanar
-LioT)
Prò e contro l’ammissione delle
donne al ministero pastorale
■ Madeleine Barot
Bisogna subito notare che molte chiese stimano che il problema non si
ponga neppure nè abbia da esser discusso. E’ il cs,sc della Chiesa cattolico
romano, delle Ohiese ortcdos.se e di quelle vecchio-cattoliche. La Chiesa anglicana e la Chiesa episcopale hanno dichiarate frequentemente, negli ultimi
tempi, che anche per loro il problema non si prmeva. Si pone tuttavia, con
frequenza maggiore, in certi gruppi nell’ambito di queste chiese.
Le chiese protestanti propriamente dette, anche quando sono giunte ad
una decisione chiara per l’ammissione c il rifiuto delle donne, sono state tutte
assai divise nelle toro opinioni, ed anche una decisione presa ufiSciaiments
in favore dall’ammissione non ha in generale, posto fine alle discussioni. La
Chiesa luterana in Svezia ne è l’esempio più recente.
Di fatto, i punti .su cui si .sono concentrate la riflessione e la discussione
sono notevolmente simili ovunque.
1. Le ragioni CONTRO
a) Il Cristo era un uomo e non può
essere rappresentato da una donna.
Questo argomento pare assoluto nelle tradizioni in cui il sacerdote è rappresentante di Cristo sulla terra. Perde il suo peso per le chiese che professano che il ministero di Cristo ha
un carattere unico e perfettamente
compiuto, e che i ministri della Chiesa non sono che i rappresentanti della comunità dei fedeli, messi a parte
per un servizio speciale.
b) Della stessa natura è l’argomento che il sacerdozio in tutto l’Antico
Testamento è esclusivamente maschile e che il Cristo ha sanzionato questa tradizione perchè non c’è alcuna
donna fra gli apostoli. Se si considera che il ministero attuale nella Chiesa è della stessa natura che il ministero apostolico (anche senza richiamarsi ad una successione apostolica
diretta), è difficile pensare di ammettere delle donne a questo ministero.
Come per l’argomento precedente,
tutto dipende dalla natura del ministero che ogni chiesa professa.
c) San Paolo è assoluto nelle restrizioni da osservare cirea il posto delle
donne nelle assemblee, e i testi che
ne parlano sono categorici. « Come si
fa in tutte le chiese dei santi, tacciansi le donne nelle assemblee, perchè non è toro permesso di parlare.,
ma debbono star soggette, come dice
anche la legge. E se vogliono imparar
qualcosa, interroghino i loro mariti a
casa, perchè è cosa indecorosa per
una donna parlare in assemblea» (1
Cor. 14 : 34-35). Il peso di questo argomMito dipende naturalmente dal
modo con cui ogni tradizione concepisce l’autorità della Bibbia, cioè si
è rimandati ad un problema d’ermeneutica (d’interpretazione). Le raccomandazioni di Paolo sono valide per
tutti i tempi e per tutti i tipi di società? ovvero si rivolgono alla Corinto del I® sec. della nostra èra?
d) Del medesimo ordine, ma (fi peso molto maggiore agli occhi dei più,
è l’affermazione di San Paolo che la
donna non deve prendere autorità
sull’uomo, ma restare in una posizione di subordinazione confonne alla
sua natura. « La dorma impari in silenzio con ogni sottomissione. Poiché
non permetto alla dorma d’insegnare
nè d’usare autorità sul marito, ma stia
in silenzio. Poiché Adamo fu formato
il primo, e p>oi Èva; e Adamo non fu
sedotto; ma la donna, essendo stata
sedotta, cadde in trasgressione; nondimeno sarà salvata partorendo figlioli, se essa persevera neUa fede,
nell’amore e nella santificazione con
modestia» (1 Tim. 2: 11-15). Questa
affermazione è basata sull’ordine della Creazione. Vuol significare che l’ordine della Redenzione non ha abolito l’ordine della Creazione. La subordinazione rimane totale per il tempo
attuale, prima dell’avvento del Regno,
e la Chiesa deve proclamarla chiaramente.
Si discute spesso per sapere se que
sta subordinazione si applica solo al
matrimonio o se è valida anche al
di fuori dei vincoli matrimoniali, per
ogni donna nei confronti di ogni uomo. Ma questo problema conduce normalmente ad uno studio sulla natura
del celibato, che molti teologi protestanti esitano ad intraprendere, poiché obbligherebbe indubbiamente a
rivedere Tinsegnamento tradizionale
sul matrimonio e a rimmeiare ad esigere il celibato per le donne che entrano nel servizio della Chiesa.
E’ concepibile riconoscere a donne
nubili dei diritti negati alle donne
sposate e alle madri di famiglia, quando la pratica del celibato è stata respinta dalla Riforma per tutti gli uomini?
Bisogna riconoscere d’altra parte
che i più poggiano la toro adesione
alla necessaria subordiriazione della
donna all’uomo su considerazioni di
ordine bioiogtoo, psicologi(X> e sociologico. Questo argomento della subordinazione naturale è il principale nello spirito dei non-teologi, poco versati sulla natura del ministero e poco
inclini al letteralismo biblicc».
Ha un peso nelle (diiese in cui il
pastore è tradizionalmente il capo del
consiglio di chiesa e rappreseiita quindi la comunità e prende decisioni in
nome suo. Si può ammettere che una
donna possa essere chiarnata a rappresentare in rm consiglio o im’assemblea di chiesa le donne, ma che
una donna possa parlare anche a nome degli uomini è difficilmente ammesso.
2. Gli argomenti PRO
a) La libertà dello Spirito e il carattere carismatico del ministero. Per
tempi e necessità nuovi, lo Spirito
Santo sembra dare doni e capacità
nuovi ai membri della Chiesa. Cori
che diritto rifiutare ad una donna di
mettere la sua vita al servizio (iella
Chiesa se ne ha le capacità? poiché
queste capacità femminili hanno dato prova di sè nelle professioni più
complesse. «Non troviamo ragioni
teologiche sufficienti per interdire alle donne il ministero» — ha dichiarato la Chiesa presbiteriana USA annunciando la sua decisione di aprire
il ministero alle donne.
b) La Chiesa deve dare dei segni
del Regno in cui « non ci sarà più maschio nè femmina» (Gal. 3: 28) e deve già vivere come una comunità che
benefica della Redenzione. L’ordine
della Creazione con la subordinazione della donna non è dunque più valido per il tempo della Chiesa che (leve disintossicarsi dell’influenza giudaica e incamminarsi verso il Regno.
c) Infine, citerò per ultimo il criterio d’efficacia, che mi pare, personalmente, il più valido, e che viene invocato sia in caso di rifiuto sia in caso
di accettazione delle donne. I ministeri sono stati istituiti per servire,
per permettere alla Chiesa di compiere efficacemente la sua missione. E’
utile, avere delle donne pastori? Le
^OTTOBRE I960
Domenica
deUa Comunione Unii/ecsale
La Tavola Valdese invita tutte le Chiese a celebrare il 9 Ottobre la
DOMENICA DELLA COMUNIONE UNIVERSALE
Essa esorta vivamente i Concistori ed i Consigli di Chiesa a volersi
attenere a questo invito, onde mediante la predicazione della Parola
di Dio e la celebrazione della Santa Cena le Chiese siano solidalmente
unite le une alle altre all'inizio di un nuovo anno di attività ecciesiastica.
La scelta della data è stata favorita dal fatto che l'Alleanza Riformata Mondiale ha invitato tutte le Chiese aderenti ad essere uriite mediante un culto di rendimento di grazie il 9 Ottobre, in occasione del
IV Centenario della Riforma in Scozia. Alle celebrazioni scozzesi la Chiesa
Valdese sarà rappresentata dal Moderatore al quale il Sinodo ha anche
affidato uno speciale messaggio. Il breve schema liturgico diffuso per
l'occasione dalla Alleanza Riformata Mondiale contiene, tra l'altro, le
letture bibliche per il culto del 9 Ottobre : 1 Re 8: 22-30 ; Ep. Ebrei
n : 32-40, e 12: 1-2; Matteo 5: 1-16.
Tutte le comunità si adoperino a celebrare il loro culto sotto lo
sguardo di Dio, con sentimenti di fede e volontà di servizio.
LA TAVOLA VALDESE
necessità attuali del mondo e le capacità attuali deile donne rendono urgente questa rottura con la tradizione? Il bene comime della Chiesa deve
passare prima delle vocazioni particolari degli in(fivldui — ma anche guidare, incoraggiare queste vocazioni.
Molti altri argomenti potrebbero essere rilevati nelle discussioni che continuano in numerose chiese:
L’impurità della donna è un concetto esclusivamente, giudaico? Di fatto, ne rimane qualcosa in molte tradizioni cristiane: servizi dopo il parto, che non sono soltanto servizi di
azioni di grazie ma anche di purificazione; la tradizione di non partecipare alla Santa Cena ih determinati periodi.
E’ savio creare una difficoltà di più
fra le chiese, nel momento in cui esse
lavorano alla propria imità, le ime
avendo delle donne pastori, le altre
considerando la cosa come uno scandalo? Ma i limiti dell’articolo mi impediscono di continuare questa lista...
Madeleine Barot
(continua)
GIOVEDÌ’ 22
All’ONU Eisenhower deplora gli «intrighi » deirURSS nel Congo, espone un piano per aiuti internazionali alle nuove nazioni africane e afferma: «Oggi dichiaro
solennemente, in nome degli S. U., che
noi siamo pronti a sottometterci a qualsiasi controllo intemazionale, alla sola condizione 'die sia effettivo e veramente reciproco ». Kruscev era presente.
De Gaulle vieta al gen. Salan di tornare
in Algeria, ma il governo francese porta da
tre mesi a cinque anni la pena per il reato
di incitamento alla diserzione (processo
per il « manifesto » firmato dai 121 intellettuali) .
VENERDÌ’ 23
E’ la volta di Kruscev alla tribuna delrONU: a parte le generiche ritorsioni ed
aoouse antioccidentali, ripropone un piano
per il disarmo, afferma la necessità di risolvere il problema della Germania e della
Corea, e soprattutto, deplora l’atteggiamento assunto da Hammarskjoeld nel Congo e
chiede che l’ONU abbia tre segretari (uno
occidentale, uno orientale e uno di un paese neutrale), ognuno con diritto di veto, e
che la sede deU’ONU venga portata in un
paese neutrale. Svizzera o Austria. Eisenhower era assente. I,a questione altoatesina
è scritta all’odg.
SABATO 24
Giorno di consultazioni, all’ONU; questa sessione dell’Assemblea rivela una crisi
pericolosa dell’Organizzazione: anziché essere il luogo di una sincera ricerca d’intesa, con più o meno educazione, con maggiore o minore demogogia, vi si affrontano
due mondi che non si comprendono, ohe si
guardano con sospetto irriducibile, a volte
si insultano nel modo più triviale (e non
si tratta solo del santo dovere di dire pane
al pane...).
Dopo che il Comitato centrale del PSDI
ha riconfermato le tesi di Saragat e polemizzato con il « frontismo » nenniano, il
Comitato nazionale del PCI si è chiuso con
un discorso di Togliatti: l’autonomia è un
obbligo tra PCI e PSI ma è anche un obbligo Punità quando sorgono « problemi di
fondo ».
De Gaulle affida un comando in Algeria
al gen. De Bollardière che nel 1957 si oppose nettamente ai sistemi di Massu.
GIORNI
DOMENICA 25
" In dùé conferéiize-stampa Kruscev accusa
Hammarskjoeld di essersi lasciato comprare dagli S. U. e lo definisce « lacchè degli
imperialisti ». Giungono a New York MacMillan e Nehrn.
Fanfani auspica una convergenza delle
forze democratiche.
A Roma congresso della Federazione
commercianti: si discute il problema della
pletora delle aziende (1.200.000, una ogni
(quaranta abitanti), ancora aggravato dalle
vendite extracommerciali e dalle organizzazioni che tentano di sostituirsi al regolare
commercio.
LUNEDI’ 26
A New York Hammarskjoeld risponde
recisamente alle accuse di Kruscev: nel
Congo è stata seguita la linea di condotta
approvata dall’ONU con 70 voti favorevoli
e 12 astensioni. Requisitoria di Fidel Castro contro gli S. U.; attività mediatrice di
Nehru.
MARTEDÌ’ 27
All’ONU Kruscev propone che al Comitato sul disarmo (composto da 5 rappresentanti 0‘ccid. e da 5 orient.) si aggiungano 5 rappresentanti di paesi neutrali ; gli
occidentali si dichiarano scettici sulla effettiva buona volontà sovietica; Nasser, nel
SUO discorso, tenta di far da paciere fra
Eisenhower e Kruscev, e affermando che
nel Congo sotto la bandiera dell’ONU è
stato riportato il colonialismo, propone che
si ripristini nel Congo la situazione di prima dell’intervento dell’ONU ; Eisenhower
e MacMiUan decidono il maissimo appoggio ad Hammarskjoeld.
A Montecitorio il ministro Giardina illustra la situazione sanitaria italiana: annuncia misure contro le malattie veneree
in aumento ; la malaria è debellata e la tbc
in diminuzione; gravemente insufficienti
gli oispedali, per cui sono stanziati 30 miliardi.
Continua profonda, in Francia, l’eco del
manifesto sul diritto alla renitenza militare
contro la guerra d’Algeria.
MERCOLEDÌ’ 28
Segni espone all’ONU le tesi ital’ane.
Si dimettono cinque su sette membri del
Comitato musulmano algerino costituito da
De Gaulle per studiare i problemi municipali della regione.
18 LUGLIO - 20 SETTEMBRE 1870
Un "fiore,, per il XX Settembre
Il 18 luglio 1870 tuoni e fulmini
sconvolgevano il cielo sereno della capitale del mondo .cattolico: la Roma dei papi e il Vaticano. Insolitamente però questo improvviso scatenarsi di avversità atmosferiche non
provocava i soliti dolorosi resoconti
dei cronisti, le solite lamentele sulla
incuria e l’incapacità del paterno pontificio governo, ma suggeriva ai giornalisti spunti suggestivi di lirica prosa: la cronaca diventava inno ecclesiastico. I tuoni ed i fulmini richiamavano alla mente i tuoni ed i lampi che fecero tremare il popolo di
Israele « il terzo giorno, come fu mattina » quando Mosè fece uscire il popolo d’Israele dal campo per annunziare la volontà di Jahveh : era la
promulgazione della nuova legge: il
Decalogo.
Ed il paragone era calzante.
Quel giorno, 18 luglio 1870, si
chiudeva un capitolo della storia della Chiesa cattolica, aveva fine un dibattito che, attraverso i secoli aveva
turbato le coscienze e diviso gli spiriti. I presenti erano 535; il papa aveva indossato i paramenti pontificali e
sedeva sul trono, non pochi gli assenti che sapevano di aver perso la
battaglia; due soli osarono ancora votare contro la formulazione del nuovo dogma. Un’acclamazione totalitaria
salutò il risultato della votazione; un
silenzio religioso accolse le parole di
Pio IX che, alzandosi dal trono, confermò con l’autorità apostolica e pontificia le deliberazioni del Concilio
Vaticano che avevano così il loro definitivo suggello.
su « !|!
Era veramente una nuova legge e
forse è opportuno che ne ricordiamo
la proposizione fondamentale (la traduzione è presa da E. Comba):
’ Pertanto Noi, aderendo fedelmente alla tradizione accettata fin dall’inizio della fede cristiana, per la gloria di Dio nostro Salvatore, per l’esaltazione della religione cattolica e
per la salvezza dei popoli cristiani,
con l’approvazione del sacro Concilio, insegnamo e definiamo essere un
dogma divinamente rivelato: che il Romano Pontefice, quando parla ex cathedra, ossia, quando adempiendo il
suo ufficio di pastore e di dottore di
tutti i cristiani, in virtù della suprema sua apostolica autorità definisce
che una dottrina sulla fede o sui costumi dev’essere tenuta dalla Chiesa
universale, è dotato, per la divina assistenza stata a lui promessa nella
persona del beato Pietro, di quella infallibilità di cui il divino Redentore
volle che fosse fornita la sua Chiesa
nel definire una dottrina sulla fede o
sui costumi; e che perciò tali definizioni del Romano Pontefice sono irriformabili per se stesse, e non già in
forza del consenso della Chiesa, Canone; Se poi alcuno, il che tolga Iddio, avesse la temerità di contraddire
alla nostra definizione: sia anatema
Sono parole soleni e sufficientemente
chiaro anche per chi non è abituato
allo stile ecclesiastico : costituiscono la
promulgazione della nuova legge; la
infallibilità papale. Pur con tutte le
sue limitazioni, essa costituiva una
superba riaffermazione di romana prepotenza, una sfida alle aspirazioni di
democrazia e di libertà dei popoli,
un’aspra presa di posizione intransigente e negatrice di un profondo progresso e rinnovamento spirituale: il
Sillabo ne costituiva il più eloquente
commento. L’arcivescovo di Parigi
aveva severamente biasimato questa
nuova formulazione del dogma osservando che non avrebbe servito a convertire nè un pagano nè un eretico,
ed avrebbe reso più difficili le relazioni tra Chiesa e Stato.
Tutto fu inutile; vinsero gli elementi più retrivi; il nuovo dogma fu
promulgato e il Concilio Vaticano aggiornato. Era diventato inutile; e forse anche pericoloso. Infatti la situazione politica che si era fatta sempre
più tesa era improvvisamente precipitata. Scoppiava, il 19 luglio, la guerra franco-prussiana; la catastrofe stava per annientare la Francia; le truppe francesi abbandonavano Roma e
11 Papa si trovava solo col suo nuovo
dogma.
^
Dopo aver tentato la via delle trattative e della conciliazione, il governo
italiano si vide costretto all’azione. Il
12 settembre il generale Cadorna invadeva il territorio pontificio; il 19
era sotto le mura di Roma e il 20 settembre, nella mattinata, aperta una
breccia nelle mura aureliane, tra Porta Pia e Porta Salaria, dopo un breve combattimento entrava in Roma:
si ebbero tra papalini e italiani un’ottantina di morti e circa duecento feriti. Roma era capitale d’Italia.
Ma i nostri padri, più sensibili di
noi a certi problemi (la nostra stam.pa evangelica e la grande Stampa inIdipendente hanno dimenticato il XX
jSettembre! ed io depongo un umile
'fiore di cristiana riconoscenza sulla
sua tomba) sentirono che al fatto politico di Roma capitale era superiore
il significato spirituale di quella « Liberazione ».
Un significato che va ricordato, perchè il silenzio non diventi pigro conformismo.
Il XX Settembre non è una vittoria degli anticlericali o una celebrazione massonica: è un atto che ameremmo considerare conclusivo (ma
purtroppo non lo è stato) di un processo di chiarificazione dei rapporti
tra Chiesa e Stato nella nostra patria.
Infallibile il Papa quando parla ex
cathedra, fallibile nelle altre circostanze. E la breccia di Porta Pia, il 20
settembre 1870 fu la dimostrazione di
questa fallibilità sul piano dell’interpretazione dei fatti politici: la cattolica Francia crollò sotto il martello
teutonico dell’eretica Prussia.
Il XX Settembre non fu una vittoria degli anticlericali, ma una tappa
fondamentale nell’alTermazione del diritto deH’uomo a scegliersi la sua forma di governo: i plebisciti del 2 e 3
ottobre ne sono la dimostrazione più
evidente. Naturalmente « nei circoli
ecclesiastici, specialmente nelle alte
sfere, si gridò alla persecuzione, tanto
che ormai la parola è éntrala nella
tradizione e ì secoli a stento potranno allontanarla dalle menti rigidamente isolate dalla ’’Storia Cattolica”. La
realtà fu essenzialmente invece libertà
per la Chiesa ». Si narra che Pio X avrebbe « osservato a un eminente laico
cattolico che, se il Re gli avesse offerto Roma, senza esitazione avrebbe
risposto: State dove siete».
Il silenzio che avvolge la ricorrenza del XX Settembre preoccupa i vecchi sempre sospettosi.
Il potere temporale dei Papi è morto, — ci si dice —; combattete contro
i mulini a vento.
Sarà...
Ma c’è una forma insidiosa di {X)tere temporale che non muore, anzi si
perfeziona raffinandosi nella sudditanza del potere civile ai vescovi ed arcivescovi.
« State dove siete » —; purtroppo
loro sono venuti dove siamo e stanno
in cattedra; non parlano ancora ex
cathedra, ma... L. A. Vaimal.
PERSONALIA
Esprimiamo la nostra viva simpatia alla
.Signora Rita Colombo Besson e alla Prof.
Germana Jouvenal Colombo, come a tutti
i loro familiar:, per la scomparsa «lei Rag.
Guido Colombo.
3
30 settembre 1960 — N. 39
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
pagr. 3
NELLA COMUNITÀ'--' DI C O R AT O
Uno dei noslrì doposcuola
Riportiamo una parte della relazione
annua del Doposcuola ev. di Corato.
Saremmo molto lieti di potere, ogni
tanto, pubblicare notizie dei nostri
Istituti (red.).
Prima novità: non appena abbiamo ottenuto la disponibilità deU’appartamento
pastorale, la Tavola, alla quale il Consiglio di Chiesa è profondamente riconoscente, ce ne concedeva l’uso per trasferirvi il nostro Doposcuola.
Si può bene immaginare la gioia dei
Responsabili: non più l’anigusta saletta al
pianoterra, ma ben sei stanze e accessori
per svolgervi un lavoro non solo di assistenza scolastica ma anche sociale.
E si può bene immaginare la gioia degli
alunni per aver trovato la loro casa: aria,
luce, spazio, possibilità di muoversi e il
conforto delPacqua corrente. A Corato solo
le case del corso principale godono di
questo basilare frutto della civiltà.
Finora la sola insegnante era Evangelina Scivoles, anche se coadiuvata in qualche modo da collaboratori volontari come
Nicola Loiodice e i nostri due Insegnanti
delle Scuole di Stato : Lisetta Tarricone e
Pietro Abbattista, ai quali vada la nostra
più sentita riconoecenza. Da anni questo
problema di una seconda Insegnante, data
la nostra povertà, ci affliggeva, quand’ecco
che il Signore stesso predisponeva le cose
diversamente. Nello scorso giugno giungeva
in mezzo a noi un caro e fedele Amico
della Chiesa Valdese, il Capitano Stephens,
il quale resosi conto della nostra necessità
promelleva di interessare al nostro caso
alcuni suoi amici del movimento: « Light
in Darkness » i quali ci misero in grado
di assumere per tutto Fanno Scolastico la
Sig.tui Michelina Scivoles, ohe pienamente rispose al compito affidatole.
Ringraziamo di cuore questi lontani ma
cosi vicini Amici Inglesi che l’amore di
Cristo ha suscitato a favore della nostra
Opera in Corato. Vogliamo sperare ohe
continuino ad aiutarci per il prossimo anno scolastico.
Mentre l’equipe si metteva al lavoro col
sentimento vivo di essere accompagnata
dalla benevolenza del Signore, ci siamo
dati alla soluzione del problema della
attrezzatura di almeno due aule. Siamo
grati a Casa Materna per l’offerta di banchi usati e a quanti ci misero in grado di
acquistare tavoli e lavagne.
Una terza stanza fu adibita a laboratorio
per la fabbricazione di giocattoli e di utili
soprainohili, allo scopo di far adoperare
la lima e il martello, la sega e il traforo,
ai figli dei contadini, onde iniziarli all’artigianato. Grande è la riconoscenza dei
genitori al nostro fratello Felice Marinelli,
che sospende per alcune ore al giorno il
suo lavoro di orologiaio, per dedicarsi a
questo compito e a questo prezioso servizio inteso a far acquistare al fanciullo il
senso del proprio valore e della propria
autonomia.
La quarta stanza l’abbiamo adibita a
Centro di Cucito.
L’iniziativa è sorta sul terreno stesso
della vita comunitaria, che si è venuta
creando. Furono le ragazze che dopo aver
terminato il corso della Scuola Elementare, chiesero alle nostre ' Insegnanti di
continuare a stare con loro. Una valida
mano all’attuazione del Centro fu data
dalla nostra Sorella Sig.ra Filomena Marinelli ohe in un primo tempo ospitò il
gruppo e mise a disposizione la sua Singer
quando ci si trasferì nel nostro Stabile. Al
momento si è nella fase sperimentale, occorrerà al più presto acquistare una macchina da cucire moderna, organizzare un
corso di taglio eoe.
Abbiamo comunque buone speranze di
successo: sono stati trasformati gli scampoli inviatici dal Sig. Guido Comba, in
graziosi grembiulini e vestitini, che sono
serviti alle nostre Sorelle della Chiesa di
Bari per un apprezzatissimo Bazar di beneficenza. Lo scopo è di aiutare le migliori
ad acquistare un mestiere ovvero a diventare delle buone madri di famiglia.
Agli alunni dei due turni del Doposcuola abbiamo potuto offrire ancora quest’anno una buona e ricca merenda, mentre ci proponiamo di potere attrezzarci per
offrir loro la merenda calda, almeno per i
mesi invernali.
L’istruzione religiosa, oltre che a mezzo
della Scuola Domenicale, che ora ha luogo
in una delle due aule, è stata data anche
durante il corso della settimana.
Ed è dalla Scuola Domenicale che è
sorto il Circolo dei Cadetti, al quale abbiamo dato il nome molto significativo di
« Circolo Excelsior ».
Eloquente motto! Quante cose sono racchiuse in questa semplice augurale parola,
soprattutto per noi i Responsabili.
Non dobbiamo sentirci soddisfatti o
compiaciuti se Oiggi siamo riusciti a realizzare un servizio, a parlare un linguaggio più comprensivo di prima, ad agganciare l’attenzione di quella parte della
popolazione per la quale l’Bvangelo restava un libro strano ed ermeticamente chiuso. Quanto ancora ci resta da fare però
perchè questo servizio, reso al prossimo,
sia efficace. E poi se il segreto del nostro,
sia pur modesto successo, è stato questo
spirito di unità, dobbiamo perseverare in
questo spirito, mettendoci sempre più a
disposizione dei più deboli. Guai se ci
stanchiamo ! Sarebbero le stesse famiglie,
che hanno aperto gli occhi all’Evangelo e
che si rammaricano di non averci conosciuto prima, che si scandalizzerebbero.
Nel chiudere questa rapida rassegna, vi
giunga, cari Amici tutti, che ci siete stati
vicini col sacrificio personale delle vostre
offerte e soprattutto col vostro affetto e
nella preghiera, l’augurio, che facciamo
anche a noi stessi; di poter continuare a
servire il Signore nella persona dei piccoli
fanciulli, che ci saranno affidati, e servire
nello spirito della carità di Cristo, che è
la sola valida realtà che non passa, mentre
tutto è nell’onda del tempo ohe ci porta
Vostro in Cristo
G. E. Castiglione.
I Presidenti
deile Commissioni Distrettuali
Suggeriiiipoli agii elettori
Entro il mese di ottobre dovranno convocarsi tutte le Conferenze Distrettuali
Valdesi d’Italia per la elezione dei nuovi
Presidenti delle Comm. Distrettuali. Siccome si tratta di una prassi nuova alla
quale la Chiesa fino ad oggi non è stata
avvezza desideriamo esporre ai nostri fratelli lettori alcuni pensieri che ci sembra
opportuno siano tenuti presenti nel momento delle votazioni.
I") Trattasi di affidare ad alcuni fratelli
un mandato importante e delicatissimo
insieme. Importante peroliè la chiesa attende dalla piccola riforma in atto un
nuovo impulso di vita. Delicatissimo perchè le mansioni di questi nuovi presidenti
non sono state precisate e il problema dei
loro rapporti con i Sopraintendenti è ancora allo studio. L’Assemblea Sinodale
fu lutt’altro che concorde in proposito
tant’è vero che ci fu chi ragionò al modo
del fratello Aldo Long (vedi n» scorso),
chi alla maniera di Enrico Geymet (ved
penultimo « Eco ») e probabilmente altr
che videro le cose in altro modo ancora..
Senza voler polemizzare con nessuno, vo
gliamo insistere nel dire ai nuovi Presi
denti che essi non debbono considerarsi
semplicemente come figure di un qualun
que « cambio della guardia », o come de
piloti che danno il cambio ai timonieri
che dianzi guidavano la nave o come dei
Direttori di azienda che si seggono sulla
poltrona lasciata calda calda dai loro predecessori .
Una simile concezione, ammissibile nel
mondo e nella sua politica non lo è nella
chiesa. La chiesa del Signore non eleggerà dei nuovi responsabili per fare^ quello
che aveva affidato ad altri, bensì degli
operai destinati a colmare deUe lacune,
facendo quello che ancora non si faceva
in modo che essa sia sempre più efficacemente servita.
Uniichevule collaburaziuDe
Naturalmente il problema dei rapporti
tra i nuovi Presidenti e i Sopraintendenti
si pone subito in primo piano e ricliiedera
da ambo- le parti molto tatto e fraterna
delicatezza. Nessuno potrebbe oggi redigere un catalogo delle competenze dei
nuovi operai. Un anno di esperienza ci
aiuterà a chiarire le idee. Probabilmente
anche potrà esservi qualche differenza tra
i compiti di un presidente e di un altro,
tra quelli di un presidente delle Valli e
quelli di un presidente del distretto di
Sicilia, ma l’avvenire ci mostrerà il giusto equilibrio tra le varie esigenze. Quello
che oggi soprattutto si sentiva — e ciò
spiega la tempestività della deliberazione
sinodale — era il bisogno di potenziare e
avvicinare ai singoli l’opera dei Sopraintendenli (forse avevan lavorato troppo bene e fino al punto da rendere le Chiese
gelose della loro presenza e della loro
azione?)...
Orbene, gli elettori dovranno preoccuparsi di eleggere dei presidenti che siano
ad un tempo dei lavoratori zelanti e animati da un carattere gentile ed umile, e
da un sincero desiderio di collaborazione,
qualificati per esser messi a fianco di quei
loro fratelli maggiori e veterani, in fatto
di esperienza amministrativa, che sono i
Sopraintendenti. Sul piano della amicizia
fraterna in Cristo essi troveranno facilmente il modo di sommare ntilmente le
loro forze per il servizio della Chiesa.
l'ilgari; di persona
Soprattutto i nuovi Presidenti dovranno
conisiderarsi come dei pionieri, inviati ad
aprire vie nuove e a compiere nuove attività. Non sono eletti per mettersi un pennacchio sul berretto o stampare un titolo
sulla carta da visiu, bensì per entrare nel
campo con pala e piccone e mettersi a scavare. Non sono eletti per premere i bottoni dei comandi automatici di uno stabilimento e neppure per comandare dei plotoni di soldati in caserma. Sono pregati
dalla Comunità di compiere un servizio
per l’amore di Cristo. Dovranno prepararsi ad affrontare dei sacrifici, a pagare
di persona per il loro lavoro e per il loro
ideale e anche, ogni tanto, a patire delle
amarezze. Faranno bene di disegnarsi un
testo da mettere in vista nella loro casa:
« Se uno vuol venire dietro a me, rinnnzi
a se stesso ».
* li! *
Se le Conferenze Distrettuali sapranno
esprimere dal loro seno degli uotnini ispirati da tali doveroisi sentimenti di umiltà,
di concordia e di amore da un lato e dall’altro da un immenso spirito di sacrificio, senza dubbio i voti del Sinodo saranno soddisfatti e la nostra Chiesa si troverà più forte per affrontare i compiti di
domani. Enrico Geymet.
Troppo spesso si dimentica o si isritora il lavoro che la Chiesa Valdese nel
suo insieme o singole comunità svolgono in campo scolastico: oltre al Collegio
Valdese e alia Scuola Latina, ai Convitti di Torre P., Pomaretto e Pinerolo,
agli Asili infantili di Villar P., Torre P. e S. Giovanni, ricordiamo gli «Artigianelli» di Torino, il « Gould » e il «Ferretti» di Firenze, le Scuole (elementari) evangeliche di Napoli e di Palermo, i Doposcuola di Forano, Corato *
Pachino, quest’ultimo .abbinato all’Asilo. A tutti un buon anno di lavoro!
I lettori ci scrivono
Ordinamento
distrettuale
Egregio Sig. Direttore,
non avrei voluto entrare in merito alla
discussione sul nuovo ordinamento distrettuale, tanto più die ho già espresso chiaramente il mio pensiero nell’ultimo Sinodo. Tuttavia la lettera del Sig. Aldo Long
di Firenze mi spinge a scrivere poche parole; esse riflettono il mio pensiero personale, quale membro del Sinodo Valdese.
Il fatto che, da una parte e dall’altra,
si cerchi ora di definire i compiti e le
competenze dei Sovrintendenti e dei Presidenti delle Commiissioni Diistrettuali,
esprimendo pareri talvolta diametralmente
opposti, rivela il disagio e la confusione
di una situazione nuova, non regolamentata, anzi contraria ai regolamenti della
Chiesa attualmente in vigore. Le argomentazioni del Sig. Aldo Long in merito alla
figura giuridica ed alle responsabilità dei
Presidenti delle Commissioni e dei Sovrintendenti possono essere frutto di una
sua convinzione personale, ma non hanno
alcuna giustificazione 'nell’attuale ordinamento della nostra Chiesa. Il Sinodo, è
vero, ha dato mandato alla Commissione
dei Regolamenti « di coordinare gli stessi
in rapporto all’ordine del giorno sinodale ». Questi regolamenti do'vranno essere
discussi e approvati dal Sinodo e soltanto
allora il nuovo ordinamento distrettuale
potrebbe assumere concretamente la sua
figura.
Non entro in merito al contenuto dell’ordine del giorno votato in Sinodo, ma
disapprovo la procedura seguita ; è infatti
pericoloso dal punto di vista procedurale
voler sanzionare e attuare nella Chiesa
un ordinamento che allo stato attuale delle
cose contraista con lo Statuto della Tavola
e con i Regolamenti Organici. Per il rispetto che dobbiamo avere verso la disciplina che ci regge, come assemblea sinodale ed ecclesiastica, fatti di questo genere
dovrebbero essere evitati. Non il Sig. Aldo
Long nè alcun’altra persona possono ora
defiiià-e a loro piacimento quali siano le
competenze dei Sovrintendenti e dei Presidenti delle Commissioni Distrettuali; ma
soltanto il Sinodo e dopo aver opportunamente modificato le norme attualmente
in vigore.
Cordiali saluti, Ermanno Rostan.
La Claudiana
Caro direttore.
Mi permetto di rilevare, a proposito
del trasferimento della Claudiana da Firenze a Torre Pellice, una espressione udita in Sinodo e ripetuta sull’Eco delle Valli
del 16 Settembre: «Il suo trasporto a Torre Pellice fu, in realtà, una ritirata ».
Suppongo che quanti condividono questo
punto di vista apprezzeranno qualche precisazione storica.
La Claudiana, sorta nel 1857 a Torino,
per iniziativa del Pastore Valdese Giovanni Pietro Melile, venne trasferita a Firenze cinque anni dopo. Per mezzo secolo
la sua atticità ha accompagnato l’espansione evangelica in Italia. Ma fin dall’inizio
di questo secolo entrò in una fa.se di declino. Le cause furono diverse; ne menzioneremo solo una. La Claudiana, sorta
in seno e per iniziativa della Chiesa Valdese, ebbe l’ambizione di trasformarsi in
un organismo interdenominazionale, oggi
diremmo « ecumenico ». Senonchè ben presto la Chiesa Metodista Episcopale creò,
con larghezza di mezzi, la sua propria
Casa editrice « La Speranza » e ad essa si
appoggiarono la Chiesa Metodista Wesleyana e la Chiesa Libera. I Battisti non
tardarono ad iniziare la loro attività editoriale, e, fin dal 1920, anche la Chiesa
Valdese ebbe la sua Casa editrice « La
Luce ». Praticamente abbandonata da tutti,
la Claudiana stava agonizzando, quando,
nel 1925, il suo direttore presidente del
Comitato direttivo, il Pastore svizzero Tony André, fece presente alla Tavola che la
Claudiana era costretta a cessare la sua
attività e a mettersi in liquidazione;
La Tavola allora intervenne, per salvare
in extremis la vecchia e gloriosa Casa editrice, che, trasferita a Torre Pellice e fusa
con 0 La Luce », potè riprendere il suo
cammino.
Certo, a Torre Pellice la Claudiana non
si rialzò all’altezza dei suoi giorni migliori. Mentre la Chiesa Valdese ha trovato,
con relativa facilità, delle somme importanti per molte altre opere, sembra aver
lasciato l’attività libraria un po’ alla periferia del suo interesse.
Tanto più notevole ci appare l’attività
svolta dalla Claudiana in questi ultimi 35
anni (e ricordiamo quali anni!). Citiamo
a caso, e senza parlare di qualche milione
di copie di libretti e opuscoli: la Chiave
Biblica, pubblicata nel 1933 e ristampata
nel 1958 ; le otto edizioni del « Più presso
a Te » del Prof. Giovanni Rostagno ; il
« Lutero » e le due edizioni de « La Vergine Maria » del Prof. Giovanni Miegge;
il recente e già esaurito « Dizionario biblico », e l’opuscolo « Domina il mondo »,
con una tiratura di oltre 57 mila copie.
Cbi lamenta il trasferimento della Claudiana da Firenze a Torre Pellice come
una « ritirala », dovrebbe, secondo noi,
considerare che, se la Tavola Valdese, nel
1925, non avesse teso una mano alla Claudiana, trovandole un asilo alle Valli, a
quest’ora essa sarebbe ancora a Firenze:
morta e sepolta, e ñon precisamente con
gli allori. Roberto Nisbet
TOPONIMI
delle Valli Valdesi
a cura di T. G. Pans
lu Crusas: case alFinverso di Pomaretto, sopra i Masselli. E’ l’accrescitivo di Grò: grossa iniossatvira, ampio scavo.
id.: villaggio all’inverso di Pramollo:
1610, Crosasso.
Crusenna: alpe in quel di Bobbio, a
nord di Villanova. Di senso analogo ai precedenti: piccoli avvallamenti, infossature. Nome noto fin
dal 1407. Cfr. carta di V. Grosso,
1640: Crosena alpe.
lu Cruset: villaggio di Prali, di fronte alle Fontane, all’inverso e ai piedi di Roccabianca, Diminutivo di
Grò: 1367. Grosetto; 1650, alpe del
Grosetto. Gir. carta di V. Grosso,
1640: Croset.
Criivelira: foresto di Angrogna, nel
vallone dellTnfemet. Della stessa
etimologia di criièl, criivèl. 1613, a
Groveliria o Groveliera.
Cücürüc: villaggio del Villar, dominato da una caratteristica roccia.
Sommità, cocuzzolo, ouccaro: il nome comparisce in carte del 1646, ma
come tanti altri è certamente più
antico di assai.
lu Cugn: villaggio in quel di Angrogna, fra la Crui e Buonanotte. Già
in un documento del 1277 si trova
Cuneus. il cuneo, terreno a forma
di cuneo, di triangtrio molto acuto.
E’ nome di fam. molto sparso in
vai Pellice, ove lo troviamo, ad Angrogna, in atto del 5 febb. 1481. sotto le forme di Gougn, Gogno, Goign,
Gogn. ecc.
id.: foresto di Torre, già grossa borgata sul costone orientale che scende da Vandalino. 1543, ad Gugnum.
al Gogno, 1716.
id.: villaggio di Prali, sulla s. del torrente, in faccia agli Adreit.
lu Cugnet: villaggio del Villar, nella
regione dell’Inverso, non lungi dai
Buffa. E’ diminutivo del precedente. 1613. alli Gameti.
lu Ciiins : villaggio di Maniglia, ad
occ. del Buciet, verso i confini di
Massello, con analogo significato di
cuneo, estremità.
li Cuissun: borgata di Angrogna:
1674, matta delli Goijsoni. Nome di
fam. molto sparso ad Angrogna, ancor oggi, ed ove, in un doc. del 5
febb. 1481, troviamo im Bartolomeo
Gorsone, probabilmente invece di
Goissone. In Galabria, tra i martiri
valdesi delle persecuzioni del 1561,
troviamo dei Goscioni.
Per un focolare
domestico
Riassumiamo alcune lettere ricevute :
Ho letto l’Eco delle Valli... e mi permetto di disturbarla. Avrei piacere anch’io di trovare un giovane credente col
quale formare una famiglia cristiana, ma
qui a....... nella chiesa alla quale appar
tengo non vi sono giovani... Il sig... nostro amico di famiglia, mi ha consigliato
di rivolgermi a lei... Mi citiamo..., ho 27
anni e sono impiegata nell’azienda di mio
padre. Ho conseguito a suo tempo un diploma professionale femminile e quelli di
steno-dattilo e di francese. Sono inoltre
una discreta donna di casa. Sono la maggiore di cinque fratelli. Desidererei per
compagno soprattutto un credente, di età
adeguata alla mia e pure desideroso di
fondare una famiglia fondata sull’amore
e sulla stima reciproca.
Allego alla presente una mia fotografia
e attendo fiduciosa in Dio e nella sua
bontà...
Voglia gradire distinti saluti...
Egregio sig. Pastore,
mi è stala segnalata l’attività da lei
svolta « per un focolare domestico » e mi
rivolgo a lei nella .speranza che mi possa
aiutare a trovare una compagna per la
mia vita.
Sono Svizzero ma abito da molti anni in
Italia. Ho penso recentemente i miei genitori e desidererei tanto trovare una compagna comprensiva buona ed affettuosa
che dia un po’ di vita e di calore alla mia
casa vuota, ma purtroppo per noi evangelici della diaspora il problema non è facile da risolvere.
Sono impiegato da 30 anni in un grande
.stabilimento industriale. I miei gusti sono
semplici, amo la musica e la lettura. Mentre mando a lei questa lettera, affido a Dio
il mio problema affinchè Egli voglia aiutarmi a trovare una cara compagna.
Egregio sig. Pastore,
chissà se fra i lettori della sua rubrica
« Per un focolare domestico » non vi sarebbe anche l’uomo al quale Dio vuole
affidare come aiuto convenevole la mia figliuola? E’ una cara giovane di 36 anni,
professoressa di ruolo nella nostra città
di.... Come può vedere dall’acclusa foto
grafia ha un’ottima presenza. Considerando
la sua bontà verso di me non dovrei desiderare che si sposi, ma lo faccio perchè
io, un momento o l’altro dovrò partire e
non vorrei lasciare la mia figliuola sola
nella vita. Vorrei per lei un compagno
credente, fedele e buono e so che essa lo
renderebbe felice...
HIIRIBII
Da una lettera délia Missionaria Gra-:
ziella Jalla ripçrtiamo queste notizie:
« Le 13 courant les Coïsson {Robert et
Eisa Coïsson) et moi partions pour le tour
à Kariba que nous avions projeté. Cela
valait la peine. D’abord la beauté des
lieux à travers les montagnes boisées, à
mamelons, la route à lacets qui nous faisait aller à l’aventure. A un moment donné, il nous semblait planer au-dessus des
sommets: impression curieuse dans ce
pays fait de plaines, en général; puis lé
tournant sur Kariba, route mauvaise couverte de gravier, peu agréable, surtout
pour le chauffeur! mais, après plus d’uiie
heure, un dernier lacet et nous apercevions ce lac de 120 miles {environ 200
km.), qui a noyé les villages indigènes et
monte, monte toujours plus haut, pour arriver, en 1962, à son apogée. Puis le fameux barrage, superbe de volonté, de force humaine; au-dessus on passe sur un
pont très large. Un lift vous descend tout
au fond pour visiter les turbines. Par une
ouverture, (il y en a sept) la première
chute volumineuse d’une force diabolique
se précipite, pleine d’écume blanche revêtue d’une couleur vert-clair peu naturelle. Quand les six autres écluses seront ouvertes et que les chutes s’y précipiteront,
ça sera effrayant! Mais déjà les pilons
énormes apportent l’électricité au Copper
Belt, et, si tout va selon la volonté des
hommes, la Rhodésie et toute la Fédération en seront illuminées. Sur la montagne
s’élève l’hôtel où flotte notre tricolore près
de l’Union Jack, et de là-haut on a une
vue splendide sur le lac si bleu. Le ciel
était couvert, nous n’avons pas eu chaud :
tout le climat change, dit-on, depuis que
le fleuve s’est transformé en ce lac immense. Les poissons se précipitent dans la
clmte qui les happe, et même un crocodile
y trouve une mort subite. Certes, il faut
avoir vu cette oeuvre pour se rendre
compte de tout le travail gigantesque que
les Italiens ont accompli! ».
La figlia Ribet Giannina, le sorelle,
con le loro famiglie, del compianto
Ribet Umberto
ringraziano la direzione della RIV, i
cempagni di lavoro, il pastore Bouchard, i vicini di casa e tutti quelli,
parenti e amici, che hanno dimostrato loro simpatia nella loro pena.
« Padre, non la mia volontà sia
fatta ma la tua».
S. Luca
Pomaretto, 15-9-1960
4
L’ECO DELLE
VALDESI
N. 39 — 30 settembre 1960
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
PHAROSTINO
PINERÛL0
La nostra Comunità ha vissuto giorni
d’intensa preparazione dell’Opera che segnerà per essa e per la città stessa di Pinerolo un avvenimento memorabile; l’inaugurazione infatti del Convitto Valdese, celebratasi domenica 25 settembre, ha già
avuto una simpatica ripercussione nel nostro ambiente.
Del nuovo Istituto, cosi utile e benefico, vien riferito in altra parte del giornale;
ci limitiamo qui a rilevare la soddisfazione morale — ambita ricompensa delle loro faticbe — provata dagli ideatori ed artefici dell’Opera stessa: dal pastore Achille Deodato, dalla sua gentile Signora, da
tutti i loro collaboratori e collaboratrici.
In questi cenni di cronaca, ricordiamo il
culto inaugurale della mattina, presieduto
dal Moderatore, pastore Ermanno Rostan,
con la partecipazione della Corale, diretta
con amore e nota competenza dalla prof.
Elda Tiirck.' La Chiesa ha così ascoltato
con gran gioia spirituale il messaggio delal Parola, intonato al Salmo 11 « quando
i fondamenti son rovinati, ohe può fare
il giusto? lo mi confido nell’Eterno»; e
l’esecuzione del Mottetto di Jos. Haydn
« Degno Tu sei... e gloria e lode Ti darò ».
Voglia Iddio prolungare nei cuori l’eco
della fiduciosa consacrazione alla Sua
« gloria e lode ».
Oltre al Moderatore in questa circostanza, hanno occupato il Pulpito durante l’estate i pastori Alberto Ricca, Roberto
Nisbet, Carlo Gay, Neri Giampiccoli e
Luigi Marauda. La Chiesa ringrazia questi
Fratelli e vuol trarre profitto dalle loro
predicazioni.
Gli Atti liturgici del periodo estivo furono particolarmente numerosi, soprattutto
i funerali.
Sono stati richiamati dal Signore: Costantino Vittorio Alessandro, di anni 69;
Bonnet Maria ved. Bertetto, di anni 64;
Poet Francesco Alessandro, di anni 58;
Paschetto Ernesto, di anni 59; Rostan Lidia Elena n. Ciraud, di anni 87; Vicino
Anna, di anni 91; Bleynat Giulietta n.
Balmas, di anni 49; Rostagnol Stefano, di
giorni 2. Sia la presenza dell’Iddio « di
ogni consolazione » il sostegno dei cuori
afflitti!
Si sono uniti in matrimonio: Richard
Dante e Pipino Lucia. Sia Cristo, col suo
Spirito, l’ospite costante di questo focolare!
Sono stati battezzati: Castellucci Bruno
Dario; Bonardo Daniele; Rivoira Giovanni; Pertuccione Walter; Ghibaudo Angioletta Lucia; Long Ada. - Sia il Buon Pastore la guida ed il protettore di questi
agnelli del Suo gregge!
— n culto di domenica 4 settembre è
stato presieduto dall’Evangelista Sig. Vincenzo Sciclone, della Chiesa di Caltanissetta. La Comunità di Praroetino lo ringrazia per la sua visita e per il suo messaggio.
— Domenica 18, nel corso del culto, è
stato amministrato il Santo Battesimo al
piccolo Mauro Paschetto, della Baissa. Auguri di ogni bene nel Signore.
— Per domenica prossima, 2 ottobre,
aUe ore 10, è convocata l’/àssem&Zea di
Chiesa. Sono aU’ordine del giorno: relazione sul Sinodo, nomina dei delegati alla
Conferenza Straordinaria di ottobre, varie.
Confidiamo in una buona partecipazione
deUa Comunità.
— Ormai tutti i prarostinesi di origine
e gU amici viReggianti, che particolarmente numerosi sono stati tra di noi questa
estate, sono ripartiti per le loro residenze
abituali. A tutti, a nome deUa Chiesa di
Prarostino, inviamo un fraterno saluto e
un... arrivederci, se Dio vorrà, all’estate
prossima.
— Purtroppo il tempo continua ad essere poco favorevole, specialmente per i
nostri agricoltori. Benché le recenti piogge non abbiano recato i gravi ^anni che
si sono avuti altrove, tuttavia esse non
hanno avuto benefico effetto, anzi... il raccolto deU’uva, già scarso per il cattivo andamento della stagione e per le grandinate, è stato ancora ulteriormente danneggiato dalla pioiggia. L’uva stenta molto a
maturare. Vogliamo esprimere ai nostri
membri di Chiesa, tutti agricoltori, un
sentimento di viva simpatia e di cristiana
solidarietà.
— Ricordiamo il culto a Roccapiatta
(l’ultimo deUa stagione) per domenica
prossima 2 ottobre aUe ore 15.
MASSEL
Pons Paola du Chabers a été baptisée
dimanche; Dieu veuiUe que cet enfant et
tous ceux que nous avons baptisés dans le
courant de l’été puissent découvrir un
jour la signification de ce sacrement et la
vérité de l’évangile.
Uécole du dimanche aura lieu pendant
tout le mois, à partir de dimanche 2 octobre, au temple à 9 heures 30.
Dimanche culte de S.te Cène et installation des membres du consistoire.
Dons pour le temple: Ida Coïsson Mathieu 1.000; Ersilia Mathieu 1.000; Elena
Decostanzi Mathieu 1.000; Guido Mathieu
1.000; Germaine Galliano 1.000; Giovanni
et Lina Miegge 2.000; Giraud Silvio 1.000;
Lidia Massel ved. Poët 2.500; Ida Rosa
Massel 2.500; Luigi Tron 1.000; Anita Eynard Mathieu 1.000.
S. 6ERMAK0 CHISONE
II 15 Settembre si è spenta nella sua
abitazione estiva la sig.ra Giulietta Bleynat n. Balmas, da alcuni anni residente a
Pinerolo. Non aveva che 49 anni e ci ha
lasciati dopo lunghi anni di penosa malattia. Un lungo corteo di parenti e di
amici ne ha accompagnato i resti mortali
fino aU’estrema dimora.
Il 21 Settembre, presso l’Ospedale di
Pinerolo, è deceduta la sig.ra Livia Rivoir
ved. Liprandi, di anni 75. Figlia del segrètario comunale Rivoir, che tanti ricordi ha lasciato a S. Germano, ha trascorso
la sua infanzia alle Valli e, dal momento
del suo matrimonio, risiedeva a S. Remo.
Nonostante la sua grave infermità desiderava molto far ritorno fra di noi, dove ricevette l’amorevole assistenza di sua sorella.
Ai familiari afflitti rinnoviamo l’espressione della nostra cristiana simpatia.
Domenica 30 Ottobre: Culto della Riforma con celebrazione della S. Cena.
Mercoledì 9 Novembre: Corale.
Giovedì 10 Novembre: Riunione deUe signore.
Venerdì 11 Novembre: Unione Giovanile.
Domenica 13 Novembre ore 11,30: Riunione dei catecumeni di IV® anno.
Ragioni di forza maggiore ci obbUgano
a riprendere alcune attività con un certo
ritardo. Chiediamo a tutti di offrirci una
fattiva collaborazione e di intensificare la
loro partecipazione al cnlto domenicale.
BORA
Ripresa delle attività ecclesiastiche invernali:
Sabato 1® Ottobre ore 9 : apertura Asilo
Infantile.
Domenica 9 Ottobre ore 14,30 (Nuova Sala): Assemblea di Chiesa.
Giovedì 13 Ottobre ore 20,30: Riunione
dei Monitori.
Domenica 16 Ottobre ore 9: Scuola Domenicale — Ore 14,30: Riunione dei reeponsabiU nella Nuova Sala.
Domenica 23 Ottobre: Inizio Corsi di Catechismo — Ore 14: I® Anno (vengono
iscritti i ragazzi nati nel 1947 c le ragazze nate nel 1948) —■ Ore 15: II® anno
— Ore 16: III® anno.
Domenica. 2 ottobre, alle ore lO avrà
luogo un culto con Santa Cena, dopo il
quale verrà fatta una relazione dei lavori
sinodali.
Domenica 9 ottobre avrà luogo il culto
di apertura della Scuola Dom. Si ricorda
che, a partire da questa domenica, l’orario
dei culti vien riportato alle ore 10,30. Con
l’ultima domenica di ottobre e ogni ùltima domenica del mese, il culto sarà tenuto in lingua francese.
Ringraziamo di tutto cuore i past. Paolo
Marnuda e Cipriano Town che han presieduto due culti, in assenza del pastore
locale, portando apprezzati messaggi.
Domenica scorsa, 25 settembre, abbiamo
avuto la gradita visita del Prefetto Dr. Saporiti. Egli ha voluto, colla sua presenza,
inaugurare ufficialmente Yacquedotto comunale, e prendere visione dei lavori per
la strada Rorà-P. Prà. H Sindaco, alla presenza di un buon numero di rorenghi, ha
rivolto un messaggio di benvenuto all’illustre ospite, sottolineando che da oltre 50
anni Rorà non aveva avuto l’occasione di
essere visitata dal Prefetto. Egli si è quindi detto certo del comprensivo e fattivo
interessamento deH’ospite, per quello che
è il più grave problema di Rorà: la strada. La speranza dei rorenghi è di veder
presto iniziati i lavori, perchè meno disagevoli e pericolose siano le comunicazioni
con Lusema. Nella sua risposta il Prefetto
ha lodato l’Amm. Com. per il suo spirito
di iniziativa, e i rorenghi tutti per la collaborazione da loro offerta nelle varie
opere di miglioria. Ha inoltre espresso la .
speranza che sempre più la gente di inon- I
tagna sappia trovare delle ragioni di vita ^
e dei mezzi di sussistenza là dove è nata,
evitando il male di un troppo accentuato
spopolamento. Il Perfetto ha anche assicurato i presenti del suo sincero e continuo
interessamento per tutti i problemi delle
genti della montagna. Siamo certi del valore di queste assicurazioni e ringraziamo
chi ha voluto dare ad esse voce autorevole oltre ohe amichevole.
Concorsi della Prefettura
di Torino
In occasione della « Campagna per il
maggior consumo deU’uva » indetta dal
Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste,
il Comitato provinciale organizzatore della manifestazione, presieduto dal Prefetto
di Torino, bandisce, come gli anni precedenti, un concorso a premi per articoli illustranti i pregi dell’uva o comunque idonei a stimolarne il consumo, che appariranno sulla stampa quotidiana e periodica
della Provincia entro il 31 Ottobre 1960.
I premi a disposizione sono i seguenti:
quattro da L. 30.000 ciascuno e quattro da
L. 15.000.
Gli autori, che intendono partecipare al
concorso dovranno far pervenire entro il
10 novembre p. v., in plico raccomandato,
all’Ufficio Stampa della Prefettura, tre copie del quotidiano o periodico su cui è
apparso l’articolo.
E’ previsto infine un premio speciale di
L. 30.000 per un servizio radiofonico, pure
dedicato aU’uva, trasmesso dal Centro di
Produzione Rai-TV di Torino.
Per informazioni rivolgersi aU’Ufficio
Stampa della Prefettura.
Nell’intento di favorire e incoraggiare
le tendenze artistiche e culturali del personale statale, nonché di rafforzare i vincoli di simpatia e di cordialità che già
intercorrono tra le varie amministrazioni,
la Prefettura ha indetto un Concorso Fotografico riservato ai dipendenti statali della Provincia.
Le opere dovranno pervenire alla Prefettura, in plico raccomandato, entro il 15
ottobre p. v.
Copia del regolamento potrà essere richiesta all’Ufficio Stampa della Prefettura.
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Torre Pellice - c.c.p. 2/17557
Reg. al Tribunale di Knerolo
________n. 175, 8-7-1960______
Tipografia Subalpina . s. p. a,
Torre Pellice (Torino)
Chiusura dell’aunn
scnlasticn
Ri-coediamo la manifestazione di chiusura dell’anno scolastico 1959-60 deUa
Scuola Valdese di Economia Domestica,
ohe avrà luogo nel pomeriggio di domenica 2 ottobre col seguente programma:
Ore 15: apertura della Mostra dei lavori
di taglio, cucito, confezione e maglieria,
compiuti dalle allieve durante l’anno scolastico. Esposizione degli scopi e dei programmi della Scuola e dei risultati conseguiti nei corsi annuali.
Ore 16: agli intervenuti, ospiti graditi,
sarà cordialmente messo a disposizione,
mediante una modesta quota, tè, dolci e
pasticcerie, confezionati dalle allieve.
Il pubblico è cordialmente invitato a
partecipare a questa manifestazione, per
rendersi conto deU’importanza e del valore della Scuola per la formazione pratica e morale delle nostre giovanette.
Il nuovo anno scolastico si aprirà il 17
ottobre prossimo. Per informazioni ed
iscrizioni, occorre rivolgersi alla Direzione della Scuola. Avvertiamo che già si sono iscritte oltre venti giovanette, provenienti sia dalle comunità delle Valli, sia
da quelle di centri italiani più o meno
lontani. Ciò dimostra quanto questa Istituzione sia giustamente apprezzata. Chi
intende iscriversi, è pregato di farlo con
sollecitudine.
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Le adesioni dovranno pervenire all'Istituto non oltre il 19 settembre.
Per informazioni rivolgersi alla Segreteria dell'Istituto dalle ore 9
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