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23 luglio 1976 — L. 150
Anno 113 — N. 30
SDed'zione 'n abbonamento postale
I Gruppo /7C
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delie valli valdesi
SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
TEMPO DI PENTECOSTE - 5
La preghiera: strategia
per una comunità di credenti
La preghiera è la strategia del
credente.
Le opere buone, la comunione
dei beni, l’agape, sono strumenti
del credente; risentono dello stato
d’animo, dei tempi, delle diversità di cultura, di lingua, di classe
dei credenti.
La preghiera no; è il momento
più « oggettivo » che vi possa essere nella vita della fede.
Per quanto possa sembrare diversamente, la preghiera è il momento in cui i punti di vista personali, le differenze soggettive,
vengono a cadere di più, e resta
l’essenziale.
Resta l’essenziale perché siamo
faccia a faccia con Dio; nessuna
preghiera può fare a meno di dire, esplicitamente o implicitamente: non la mia, ma la tua volontà
sia fatta; quello che chiedo si adegui al Tuo piano, vada in direzione della Tua strategia, non abbia
nulla di contingente, di privato,
di « mio ».
Resta l’essenziale perché non
siamo mai soli nella preghiera; e
siamo costretti a fare i conti con
il prossimo; non possiamo chiedere nulla che valga per me e non
per il mio fratello, che valga per
il credente ma non per l’ateo, che
valga per chi ha il potere ma non
per chi non ce Tha, che valga per
l’uomo ma non per la donna.
La preghiera chiede per forza
qualcosa che sia valido per tutti,
che non escluda nessuno, che impegni ciascuno.
Resta l’essenziale perché nessuno può chiedere nella preghiera
il superfluo, quello che è irrilevante, quello che non trova consenso
unanime, universale.
Proprio perché chiede l’essenziale la preghiera è difficile ma è
inevitabile.
Dove non giunge la polemica,
la predicazione, la provocazione,
giunge la preghiera: perché anche
chi non crede comprende che se'
prego non lo faccio per me, e vivo
qualcosa che ciascuno può vivere.
È chiaro che nessuno è obbligato a pregare; ma davanti alla preghiera ogni giudizio è sull’essenziale: sulla fede, su Dio.
Si può fare del bene e non credere; si può fare ogni cosa e non
credere; ma non si può pregare
per finta, per ipocrisia, per vantarsene.
Anche una predicazione falsa
può essere fatta in buona fede,
può convertire, può portare frutti; ma una preghiera falsa non
regge alla prova, si svela per quello che è, si annulla.
La preghiera dei discepoli a
Pentecoste ha due segni di autenticità. 1 discepoli erano « di pari
consentimento » : questo non può
avvenire per virtù umana; nostre
NELLE ALTRE
PAGINE
Conferenza del
Distretto
III
Cronaca delle Valli
Valdesi
Contro il mercato
delie armi
sono le contraddizioni, le tensioni, la molteplicità; quello che supera le tensioni, che scioglie le
contraddizioni, che giunge alla
semplicità non è nostro, è da Dio.
E nella frase « di pari consentimento » si indovina che i discepoli hanno già ottenuto quello per
cui pregano: lo Spirito Santo. E’
solo dove lo Spirito agisce che
c’è questa impossibile possibilità
di essere di pari consentimento.
L’altro segno di autenticità è
nella perseveranza.
Non si può perseverare nelle
cose incautamente, negli errori.
nelle preghierine edificanti, nelle
domande interessate, nei rosari
fatti solo di parole, nelle preghiere orientali segnate dal tintinnio
di bacchettine o gingilli al vento;
o almeno, questo perseverare è
diabolico; l’altro perseverare, quello che è divino, quello che è dallo Spirito, noi non lo conosciamo,
non è umano, ma ci può essere
dato come è stato dato ai discepoli, che perseveravano nella loro
preghiera, prima e dopo il dono
dello Spirito.
Di nuovo, è un aut aut; o si
persevera diabolicamente, o divi
namente, non c’è un’altra possibilità.
La preghiera è la strategia del
credente; le tattiche possono e devono mutare* tenendo conto di
centinaia di fattori umani; l’essenziale, il punto d’arrivo, non
muta, è posto da Dio; sarà vero
o falso solo se è vero o falso Dio,
se è vera o falsa la nostra fede in
Lui.
Che Dio ci aiuti a pregare cogliendo al centro della preghiera
né più né meno che la verità, la
via, la vita.
Sergio Ribet
RIUNITO A PORTO NOVO IL CONSIGLIO DELLA CEVAA
Suonatori
di tam tam al
« Centre Santé »
a Bohicon
La Nestlé
non esporta
solo cioccolato
Venti delegati in rappresentanza delle 25 chiese che formano la CEVAA si sono riuniti con
i membri della segreteria ed alcuni osservatori di chiese sorelle
a Porto Novo (repubblica popolare del Benin - ex Dahomey) in
Africa equatoriale dal 20 al 30
giugno.
Si tratta della riunione annua
le durante la quale la CEVAA discute le linee di fondo del lavo
ro sulla base di studi biblici, i
programmi di formazione cristiana, di evangelizzazione e di
testimonianza nelle varie chiese,
la destinazione dei fondi comuni per sostenere alcuni programmi in Africa, Madagascar, Polinesia ed Europa.
La chiesa valdese era rappresentata dal pastore F. Davite,
membro del Consiglio.
Daremo altre notizie su questo
incontro che è stato assai positivo e sui contatti presi con comunità della Chiesa Metodista
del Benin-Togo nonché con il
gruppo di Azione Apostolica organizzato dalla CEVAA e che
opera nell’interno. Oggi pubblichiamo i testi approvati in vista
della pubblicazione sulla stampa.
Dolori, gioie ed impegni
Il Consiglio della Comunità
Evangelica di Azione Apostolica
si è riunito a Porto Novo dal 20
al 30 giugno 1976.
Ha aperto la sessione di lavoro nella tristezza a causa della
morte, avvenuta qualche giorno
prima, di un suo membro: il pastore Samuel Raapoto, presidente della Chiesa Evangelica della
Polinesia Francese.
Esprime il suo rincrescimento
per l’assenza del rappresentante
della Chiesa Evangelica del Lesotho al quale è stato negato il
passaporto da parte delle autorità del suo Paese.
Esprime, per contro, la grande gioia di aver ammesso come
25° membro della Comunità la
Chiesa Presbiteriana del Mozambico che, dopo il raggiungimento dell’indipendenza del suo Paese, ha potuto entrare in collaborazione fraterna con chiese di
altri Paesi.
Infine il Consiglio ha deciso
di iniziare un’azione Comune in
Zambia, in collaborazione e sotto la responsabilità della Chiesa Unita di Zambia.
Repressioni
e centrali atomiche
Riuniti nel momento in cui
tutta l’Africa è scossa dai due
avvenimenti: della repressione
criminale di Soweto e della vendita di impianti atomici da parte della Francia al Sud Africa
i delegati della CEVAA dichiarano di partecipare a questa
grande emozione ed esprimono
la loro angoscia di fronte al sanguinoso dramma che minaccia
sempre più da vicino i popoli
dell’Africa del Sud.
Proclamano il loro scandalo
nel vedere che considerazioni di
prestigio e di convenient economica determinano cinicamen(continua a pag. 4)
ARGENTINA: in difesa dei rifugiati politici
INTERVENTO DEL CEC
In un telegramma al presidente argentino Videla, Philip Potter, segretario generale del Consiglio Ecumenico, esprime il
« profondo turbamento dell’opinione cristiana mondiale » per
l’assassinio di quattro personalità uruguaiane in esilio, avvenuto
recentemente su territorio argentino.
Il 21 maggio, su un’autostrada
nei pressi dell’aeroporto internazionale di Buenos Aires, sono stati rinvenuti i corpi crivellati di
proiettili di Zelmar Michelini, ex
senatore del Partito CoJlorado ed
ex ministro dell’industria e commercio, Hector Gutierrez Ruiz,
ex presidente della Camera dei
deputati uruguaiana, e della coppia Whitelaw, attivisti politici. I
due uomini politici vivevano in
esilio dal « colpo di stato costituzionale » del 1973. Sono stati
prelevati dalla loro abitazione,
nel centro di Buenos Aires, 48 ore
prima di essere trucidati. I Whitelaw erano scomparsi una settimana prima con i loro tre figli,
tutti al di sotto dei quattro anni.
Ricordando che l’Assemblea di
Nairobi aveva chiesto al governo
argentino di normalizzare al più
presto la situazione dei rifugiati
politici, Potter dichiara: « siamo
convinti che il vostro governo
non dovrà tollerare alcuna ingerenza straniera in violazione della sovranità argentina, né qualsiasi azione estremista contro rifugiati o esiliati ».
La rappresentanza diplomatica
argentina di Ginevra ha preso
conoscenza del telegramma, annunciando un’inchiesta della polizia su questo episodio « tragico » e « vergognoso », attribuito
ad elementi sovversivi.
Lo
spirito
del ’76
« Tutti gli uomini nascono
eguali ed il Creatore ha dato loro diritti inalienabili fra cui il
diritto alla vita, alla libertà, alla
ricerca della felicità ».
« In Dio poniamo la nostra fiducia ». La storia, la vita, la realtà profonda degli Stati Uniti
d’America, quell’ immensa ed
inafferrabile realtà storica, che ci
domina in tutti i sensi, sta in
queste due affermazioni.
Da un lato la Dichiarazione di
Indipendenza, l’atto politico che
sancisce la nascita della nazione,
dall’altra una professione di fede (o di religione) stampata sulla moneta corrente.
Vivere nella libertà per trovare la felicità, questo il programma che ha costituito per due secoli la linea 'di marcia della nazione, un programma di vita
semplice, lineare, comprensibile,
un programma razionale nato nel
secolo dei filosofi, amanti delTintelligenza e della serenità.
Credere in Dio, vivere la propria vita in obbedienza alla sua
parola, lasciarsi guidare e plasmare dalla volontà divina, questo l’intendimento dalla comunità umana degli Stati Uniti, un intendimento impegnativo che nessun altro popolo ha avuto il coraggio o la volontà di assumere.
È in questo duplice riferimento: vita felice-religione, che sono
avvenute le celebrazioni del 2°
centenario dell’Indipendenza, culminate nella giornata del 4 luglio scorso.
E lo slogan scelto per esprimere il programma delle celebrazioni centenarie: « lo spirito del
’16 », riassume anch’esso molto
bene la duplice anima dell’America.
Che cosa debba e possa essere
questo richiamo allo spirito de:
fondatori, dei padri, delle generazioni che hanno dato vita _ alle
lontane colonie non sta a noi dirlo. Oratori politici e predicatori
hanno cercato di esprimerlo, il 4
luglio: è la volontà di essere fedeli ad un programma di vita,
ad una scelta che si vuole civile
e religiosa.
Non costerebbe molto lasciarsi trasportare dall’ondata di entusiasmo per una nazione potente e tutto sommato ancora abbastanza protestante da suscitare
la nostra simpatia. Non sarebbe
difficile e neppure errato dire
che quella realtà è stata per decenni il nostro retroterra, il mondo a cui ci siamo riferiti e da
cui abbiamo ricevuto stimoli,
aiuti appoggi e dire che il ’16 è
anche un po’ nostro.
Non sarebbe men facile lasciarsi prendere dallo spirito di
critica e ricordare a quella « potenza » che sta vivendo oggi una
realtà storica quanto mai lontana del ’16, una realtà di sopraffazione, di violenza internazionale.
Come cittadini del mondo lasciamo ad ognuno la responsabilità delle sue parole e cerchiamo
di comprendere il linguaggio altrui senza pretendere di imporre il nostro. « Lo spirito del ’16 »
è bello ed equivoco quanto la
«rivoluzione d’Ottobre » celebrata sulla piazza rossa o la « Resistenza » al Campidoglio.
Come credenti solidarizziamo
con tutti i fratelli americani nel
loro impegno per tradurre in
concreto la vocazione cristiana
pregando con loro perché lo Spirito Santo resti al di sopra e giudice dello spirito del ’16, perché
Cristo resti cioè giudizio e non
alibi della nazione. G. T.
2
23 luglio 1976
a colloquio con I lettori
CONFERENZA DEL III DISTRETTO
Il tema della “politica" in senso lato e della candidatura Vinay continua a far scorrere inchiostro, pubblichiamo le lettere pervenuteci con qualche riduzione formale, invitando sempre alla concisione.
Far politica
nella Polis
Genova, 14 luglio 1976.
Egregio Direttore,
incoraggiata dal chiaro dissenso
espresso nell’ordine del giorno presentato. durante la Conferenza del 1° distretto, desidero fare anch’io alcune
osservazioni : sì dichiara che ormai la
Chiesa non deve essere presente solo
nella comunità chiusa in se stessa
(ma nel passato non lo è stato affatto,
come si va dichiarando da troppo tempo!), ma deve portare il suo messaggio
nella società, e quindi far « politica ».
Orbene, risalendo al significato etimologico delia parola, mi domando se
fàr politica non significhi soprattutto
operare a beneficio della polis, cioè
della città, e, in senso più lato, della
società in cui si vive. Perciò, non soffermandomi a discutere se l’ideologia
che il signor T. Vinay ha scelto di
rappresentare sia veramente l’optimum
per una scelta cristiana (ateismo e materialismo?), vorrei chiedergli perché
è convinto della bontà della sua decisione. 1) Come pastore della Chiesa
Valdese, egli rappresenta tutte le comunità che appartengono ad essa, e
perciò le coinvolge tutte. 2) In momenti cosi gravi di crisi economica
per l’Italia, è un bene appoggiare un
partito che, se salisse al potere, sposterebbe senza dubbio, nonostante le promesse, l’equilìbrio delle forze nel Mediterraneo, facendo dell’Italia un campo aperto alle egemonìe delle due più
potenti nazioni del mondo, e quindi
teatro di lotte sanguinose e, molto probabilmente, di una terribile guerra di
distruzione? Oppure bisogna chiudere
gli occhi e credere all’Eurocomunismo
(a cui, però, nessuno in buona fede
crede)? 0 forse Dio ha scelto le cose
« pazze del mondo per svergognare le
savie »?
Vittoria Stocchetti
Cristianesimo
mammonizzato
Da Frauenfeld Domenico di Toro si duole di attacchi e critiche
apparse sul nostro giornale in
tema elettorale a tenore anticomunista che fanno pensare a un
clima di crociata.
Non si arriva ancora a comprendere
che il comunismo è messo, forse da
Dio stesso, come asino selvatico di
fronte al cristianesimo che ha lasciato
il suo « primo Amore » perché ha abbracciato Mammona e lo tiene stretto
forte, per tema di perderlo e se oggi
si presentano ministri di culto, di ogni confessione, con questo partito, a
denunciare tutti gli abusi, prepotenze
e scandali, (che ne sono tanti a danno
della povera gente) apriti cielo crolla
terra perché il diavolo si è personificato nei comunisti.
Dove sono oggi i valori cristiani che
Cristo riassume in poche parole?
Amare Dio con tutta l’anima e il cuore forse si ma il prossimo come se
stesso? Se il cristianesimo Mammonizzato sapesse dare la importanza al secondo interrogativo che rispecchia il
primo che paura ci sarebbe più dei
comunisti? Scomparirebbe da sé perché
tutto sarebbe « Amore ».
Domenico Di Tobo
Accorgersi dei minimi
Da Roberto Jouvenal a Torino
abbiamo ricevuto una lunga lettera che abbiamo rinviato, forse
ingiustificatamente, per il solito
motivo di spazio. Fa riferimento
ad un fratello della comunità
che egli ritiene dover presentare
alla solidarietà dei fratelli. Lo
assecondiamo perché la vicenda
ci sembra esemplare nel contesto
della società moderna e delle sue
crisi.
Lo presento io perché lui non oserebbe presentare la sua triste storia né
tanto meno potrebbe pensare che la
Chiesa Valdese, alla quale appartiene,
presa com’è dai grandi problemi del
rincarnazione del messaggio nella storia possa riconoscere la sua vocazione
nell’interessarsi dei fatti suoi. Egli fa
il facchino, rimbianchino o qualsiasi
altro ine.stiere: il lavoro non gli è mai
mancato. Ha moglie e tre figli.
Nel 1972 la moglie fu colpita da
una grave forma di esaurimento nervoso che si aggravò in malattia mentale irieversibile. I bimbi allora avevano 10, 4 e 2 anni. Ricoverata la madre. il padre assente da casa per necessità ili lavoro, i figli furono ricove
rati in istituti. A. T. che non ha mez
Bilancio di un anno di attività
zi propri di trasporto (neppure una bicicletta) passava le sue domeniche a
correre con i rari mezzi pubblici per
visitare la moglie inferma ed i figli e
cercare, come poteva, di portare alternativamente un figlio alla volta a ve
dere la madre.
Nel 1975 il 15 gennaio il Tribunale
dei Minori emise decreto di stato di
adottabilìtà per i due figli più piccoli
(ormai di 7 e 5 anni) motivato dal fatto che essi erano in stato di abbandono
e senza una casa. Il padrone di casa
aveva anche fatto sloggiare il nostro
dall’alloggio, talché oggi egli vive in
una pensione.
Il padre non si è rassegnato a perdere i figli e si è battuto come ha potuto
e con tutte le sue forze perché non fosse tolto, per decreto del Tribunale, ai
figli suoi il diritto di chiamarlo padre
e la possibilità di vivere con lui. De
vo dare atto che si sta creando un movimento di aiuto per quest’uomo : cito
fra gli altri il gruppo cattolico a La
Speranza » di Torino ed il pastore
Carlo Gay. Giovedì 10 giugno finalmente il Tribunale dei Minori di Torino, accogliendo il ricorso di A. T.,
ha revocato il decreto ed ha ridato i
figli al padre.
Comincia ora il lavoro più arduo,
per U quale presento A. T. alla Co
munita Valdese: bisogna trovargli una
casa e bisogna che persone di buona
volontà si alternino, almeno per i primi tempi, appena trovata la casa, per
creare una atmosfera dì vita familiare,
atta a ricevere, di ritorno dagli istituti per l’infanzia, i figli di A. T. che
tornano al padre, ma non potranno
più avere una madre.
Lo presento ai fratelli perché la
Chiesa sarà troppo impegnata nelle
grandi questioni di fondo, di strutture,
di organizzazioni, di piani, di problemi sociali e politici per accorgersi del
minimo che da tutti questi grandi pro
blêmi rischia di essere travolto o molto più semplicemente dimenticato.
Chi vuol concretamente mettersi a
disposizione, telefoni al pastore C. Gay,
tei. 682838 o al mio numero 543345.
Roberto Jouvenal
Fare sacrifici, perché?
Caro direttore,
nella lettera delle sorelle di Palermo apparsa suU’Eco-Luce dell’ll giugno, vengono sollevati contemporaneamente grossi problemi di carattere sociale, economico, politico e di comportamento cristiano.
Mi limito a fare osservare alle care
sorelle di Palermo (e con amarezza,
anche) che il loro discorso, oltre ad essere molto semplicistico, è anche molto funzionale alla classe dirigente del
nostro paese in quanto le responsabilità di tutta la grave crisi economica
che ci travaglia, non viene addossata
ad una politica che, incurante dello
stato di bisogno delle masse, favorisce
l’accumulo del capitale da parte di
pochi, ma viene implicitamente addossata alle famiglie italiane e alle
donne in particolare, incapaci, a loro
dire, di sacrificarsi e vivere semplicemente con una sola entrata (quando
c’è). Ma con quale entrata, care sorelle, queUa dell’operaio, del bracciante
agricolo o quella del grosso azionista
della FIAT?
Come credenti e come donne dobbiamo riconoscere di non aver saputo
fare, come Valdo, una scelta di classe
che ci ponesse, nella lotta per la giustizia, al fianco degli ùmili, degli sfruttati, degli emarginati, di tutti coloro
dei quali il Figlio dell’Uomo ci chiederà conto.
Oggi più che mai è necessario tradurre in atti la Parola che ascoltiamo,
altrimenti il suo ascolto risulterà sterile, ha detto qualcuno. Perché questo
avvenga, è necessario, care sorelle, che
anche noi donne ci rendiamo coscienti dei problemi sociali e politici se
non vogliamo essere complici inconsapevoli di coloro che praticano l’ingiustizia e lo sfruttamento e se vogliamo realmente che nel nostro paese c
nel mondo vengano realizzate quelle
esigenze di giustizia e di uguaglianza
di cui parla l’Evangelo.
Vera Velluto
L’anziano Federico Schenone,
di Genova, facendo riferimento
alla cronaca della comunità pubblicata recentemente sul nostro
giornale, precisa di aver chiesto
di non essere riconfermato nella
sua carica in seno al Consiglio di
Chiesa « a causa delle condizioni
di salute, nonché per le divergenze e i dissensi sulla conduzione
cultuale e, marginalmente, amministrativa della Chiesa ».
Sempre da Genova Alcibiade
Cattaneo ci fa parte delle sue
perplessità riguardo allo scritto
della sorella Briante Tagliarmi
che giudica eccessivamente duro.
Il Direttore
La definizione di un chiaro
rapporto fra distretto e circuiti,
che superi le formulazioni giuridiche delle « competenze » e le
funzioni di « burocrazia » ecclesiastica per mirare a una vera
integrazione sul terreno della
promozione del lavoro evangelistico ; la volontà di dare al prossimo congresso di Bari il significato di rilancio dalla Federazione delle Chiese Evangeliche
d’Italia concentrandone l’azione
su pochi ma precisi e qualificanti servizi; stampa, radio, televisione; istruzione; studi; rapporti chiese-stato; piena approvazione e sostegno alla nuova
« linea » di riqualificazione nel
senso del rinnovamento pedagogico e dell’autogestione di alcune tradizionali « opere » di assistenza destinate ai ragazzi e agli
anziani; un esame attento, sulla
base di interessanti confronti,
dei rapporti dei circuiti; la esigenza di valorizzare il centro di
Ecumene attraverso una sempre
più ampia utilizzazione come
luogo di incontro e di studio dei
giovani e delle famiglie di tutte
le denominazioni. Queste alcune
linee di discussione della conferenza del III distretto che si è
riunita ad Ecumene il 26 e il 27
giugno scorsi. Erano presenti
una cinquantina di delegati del
X, XI e XII circuito; una partecipazione tutto sommato incoraggiante se si tiene presente
che il distretto copre un territorio vastissimo (dalla Liguria
orientale al Molise). Il fatto che
il distretto sia cosi poco omogeneo sotto ogni punto di vista
e cosi ampio pone non pochi
problemi ma, per certi aspetti,
rende di gran lunga più interessante un confronto tra rappresentanti di comunità totalmente
diverse tra loro - Nord e Sud;
piccole comunità rurali e comunità di grandi centri urbani; antiche presenze e gruppi di formazione relativamente recente;
cultura contadina ; esperienze
operaie; intellettuali; ceti medi.
Tutto questo coesiste in questo
distretto forse più che in qualsiasi altro. E si è avvertito nella ricchezza di riflessioni e di
indicazioni soprattutto quando
alcuni interventi di delegati delle zone del Sud hanno richia
Dalle nostre chiese
RIMINI
Una numerosa assemblea ha
partecipato al Culto di Pentecoste nel corso dei quale è stato
amministrato il battesimo alla
piccola Chiara Barlera di Anacleto e Marisa Troncossi, residenti a Ravenna, ed al giovane
catecumeno di IV anno Danilo
Luchini, terzogenito della famiglia buchini, originaria delle
Valli e residente a Ravenna. La
Comunità ha accolto affettuosamente il caro Danilo al tavolo
della S. Cena invocando su di
lui e sui suoi familiari, come pure sulla piccola Chiara e la famiglia Barlera, la grazia e le benedizioni del Signore.
La sera del 31 maggio abbiamo avuto il piacere di incontrare il pastore Achille Deodato, di
passaggio da Rimini con un
gruppo di signore tedesche che
visitavano le chiese valdesi del
sud. Abbiamo trascorso una breve serata rievocando per le nostre ospiti la nascita ed i tempi « eroici » della comunità di
Rimini ed ascoltando dal pastore Deodato l’origine, non meno
« eroica », dell’evangelismo nella
sua famiglia. Abbiamo concluso
con la preghiera in comune, alcuni cori, in cui i tedeschi sono
sempre maestri, e cordiali indirizzi di saluto.
Durante il culto di domenica
11 luglio è stato amministrato
il battesimo alla ¡piccola Natascia Pagliardini, secondogenita
dei coniugi Pagliardini, originari
della Svizzera e residenti a Pesaro. Domandiamo a Dio che le
promesse fatte dai genitori, padrino e madrina della piccola
Natascia, siano fedelmente mantenute con il Suo aiuto.
Ricordiamo l’orario estivo dei
culti in Rimini che sarà in vigore fino al 30 settembre: ogni
domenica: ore 9,30 Culto in tedesco; ore 10,30 Culto in inglese; ore 18 Culto in italiano e
francese.
Ogni mercoledì sera alle ore 21
proiezione di diapositive e serata di canti. Le riunioni sono
molto frequentate soprattutto
dagli ospiti tedeschi.
Qui Agape
Giovedì 15 luglio è partito il
campo giovani ed è iniziata la
prima conferenza internazionale
che ha come tema: Le prospettive della lotta femminista in Europa. Molto alto il numero delle partecipanti : oltre 150. Questo ha richiesto al centro un
grosso sforzo organizzativo; alcune aree sono state attrezzate
per sistemarvi delle tende. Le
partecipanti provengono da quasi tutti i paesi dell’Europa occidentale, e inoltre da Egitto, Nuova Zelanda, Canadá, Messico.
Oltre a un qualificato gruppo
della Federazione Mondiale Studenti Cristiani, sono presenti
quasi tutte le tendenze del femminismo ; pacifiste, collettivi
femministi, UDÌ, compagne femministe delle organizzazioni rivoluzionarie, socialiste, radicali.
Rifiutando ogni leadership, la
conferenza decide il programma
dei propri lavori. I primi giorni
sono stati dedicati a scambi di
esperienze in gruppi di discussione, intorno a sei tematiche
principali; 1) Aborto, consultori, medicina alternativa; 2) Famiglia, matrimonio, rapporti di
coppia; 3) Sessualità, omosessualità, eterosessualità, rapporto
col proprio corpo; 4) La donna
e le organizzazioni politiche della sinistra, autonomia del movimento, doppia militanza, rapporto marxismo - femminismo;
5) Lavoro domestico, la donna
e la professione, il problema del
doppio lavoro; è) La donna nella Chiesa, possibilità di una teologia femminista.
Nel prossimo numero pubblicheremo una valutazione di questa conferenza.
mato l’esigenza di confrontare
in concreto l’incidenza della nostra testimonianza evangelica
con quella dei gruppi fondamentalisti di nuova formazione e con
la cultura cattolica nelle sue diverse espressioni e articolazioni.
Questo confronto ci obbliga —
si è detto alla conferenza — a
nuove forme di presenza nei luoghi dove gli uomini di oggi si incontrano, tenendo conto dei cambiamenti radicali avvenuti nei
modi di aggregazione (consigli
di quartiere, partecipazione democratica alle grandi riforme
sociali: dalla scuola alla sanità
etc.). Le esperienze di questo tipo, illustrate da alcuni delegati, sono state forse il momento
più vivo e utile del lungo dibattito (14 punti all’ordine del giorno) svoltosi ad Ecumene. Così
'.pure l’esigenza di ricercare modi più validi e coerenti di « essere comunità » nelle diverse situazioni e i vari tentativi di dare forme più efficaci e partecipate alla vita comunitaria in
modo che il culto domenicale
non sia la sola occasione di incontro e non abbia il carattere
di « cerimonia liturgica ».
Gli aspetti del dibattito cui
abbiamo accennato hanno consentito di dare all’assemblea un
contenuto e un significato più
ampi rispetto a quelli concernenti i molti pur indispensabili
adempimenti formali. Tra questi
ultimi particolare rilievo ha assunto reiezione dei dodici rappresentanti (sei valdesi e sei metodisti) alla terza assemblea della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia che si terrà
a Bari nel prossimo novembre.
La delegazione si farà portavoce della necessità, riaffermata
dallo stesso presidente Aldo
Comba (¡presente ai lavori come
osservatore, insieme al presidente della Chiesa Metodista Sergio Aquilante e al Moderatore
della Tavola Valdese Aldo Sbaffi) di un rinnovato impegno di
tutte le comunità evangeliche
per un rilancio, anche in sede
regionale e locale, delle attività
più qualificanti della Federazione.
La Conferenza ha eletto la
nuova commissione esecutiva
distrettuale. Ne fanno parte :
Davide Cielo, presidente; Fulvio
Rocco, vice-presidente ; Gianna
Sciclone, Adriana Massa, Anita
Castagna. Si è infine deciso che
anche la conferenza del prossimo anno si terrà ad Ecumene.
Fulvio Rocco
LIBRI/RECENSIONI
Satana resta un problema
MAL LINDSEY con C. C. CARLSON, Satana è vivo e vegeto sulla terra, ultimo
pianeta, Casa Editrice Battista, Roma
1976, pp. 254, L. 2.700.
Abbiamo letto sul n. 3 del « Testimonio » questa lucida recensione, che
ci permettiamo riprodurre concordando interamente con essa.
Tutti gli editori, prima o poi, cadono
in qualche « infortunio editoriale ». Ci
dispiace che questa volta l'Infortunio
sia capitato alla Casa editrice Battista.
Il libro non fa certo onore né alla intelligenza né alla cultura del suo autore, Hai Lindsey.
Il libro, a dire la verità, ha un inizio
brillante con un esame abbastanza interessante di alcuni fenomeni connessi
con lo spiritismo, Il culto di Satana, chiromanzia, la ricerca a volte spasmodica
di un contatto con l'aldilà e l'enorme
sviluppo in questi ultimi anni della magia, della stregoneria, occultismo e cose
del genere.
I difetti cominciano con il capitolo
terzo, quando l'autore si getta nella spiegazione dei testi biblici, spiegazioni sovente molto discutibili. Ma questo sarebbe ancora accettabile: ciò che veramente supera ogni immaginazione è il
modo di giudicare tutta la cultura moderna (s'intende: europea!) da Kant a
Freud, da Hegel a Lenin. Questi grandi
pensatori, secondo II Lindsey, non sarebbero altro che degli emissari di Satana
e fra essi l'autore non esita a collocare
anche Sòren Kierkegaard, il ben noto
teologo protestante. Non parliamo poi
dei giudizio che Lindsey dà della teologia di Karl Barth, cavandosela con una
battuta di cattivo gusto : « Non è né
nuova né ortodossa ! ».
il lettore avveduto non può evitare di
domandarsi se mai Lindsey ha letto una
sola pagina di Hegel, di Kierkegaard, di
Barth. SI ha proprio l'impressione che
egli ignori completamente ciò di cui
scrive.
Sulla spinta di questa prima parte, il
libro corre via poi nella sua seconda
parte in modo molto confuso ed abbastanza banale, ripetendo cose molto note. Caratteristico è l'esame del problema della glossolalia (Il parlare in lingue) sul quale esistono studi recenti di
critica biblica molto aprofondita e che
Lindsey evidentemente ignora del tutto.
Con questo non vogliamo dire che
non vi siano nel volume anche alcune
cose vere ( ma tutte ben note ai credenti ) ; purtroppo le cose inventate e
fantastiche o — peggio ancora oscurantiste, sono in numero talmente grande da sminuire quanto può esserci di
valido.
Al LETTORI
Informiamo i lettori che
il programma delle prossime pubblicazioni, tenendo conto delle ferie della
tipografìa, è il seguente :
Il n. 31, del 30 luglio,
uscirà a 4 pagine ; il n. 32
del 6 agosto a 8 pagine ;
il n. 33 del 27 agosto, a 8
pagine con la relazione
dei lavori sinodali.
Nel presente n. i lettori
dell'Eco troveranno un inserto con le 4 pagine dei
Distretti pubblicati precedentemente sulla Luce.
3
Notizie dalle Comunità montane
Val Chisone
e Germanasca
La Regione Piemonte ha chiesto ai Comuni e ai Consigli di
Circolo e d’istituto di predisporre i piani di intevvento per la
assistenza scolastica relativi all’anno 1976-77. Non essendo stato approvato in sede governativa il disegno di legge n. 82 bis
presentato dalla Giunta regionale, rimane in vigore la legge
che suddivide gli interventi in
materia scolastica tra i Comuni
singoli o associati e i Consigli ;
ai primi competono i servizi di
trasporto e refezione, agli altri
l’acquisto del materiale didattico e tutti insieme dovrebbero
organizzare i vari servizi di medicina scolastica preventiva.
Dato che nella nostra zona
quest’ultima attività è stata svolta dalla Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca, si è
avuto un incontro nella sede
della Comunità tra i rappresentanti degli organismi scolastici e
l’équipe che ha lavorato in questo campo durante l’anno scolastico 1975-76.
Il lavoro svolto è stato illustrato in una relazione conclusiva che sarà completata dal consuntivo di spesa e inviata alla
Regione. Si è proposto di mantenere lo stesso tipo di servizio
per l’anno prossimo, con eventuali modifiche suggerite dalla
esperienza e dalle osservazioni
che genitori ed insegnanti hanno formulato a vari livelli.
Val Pellica
Giornata
del Rifugio
Domenica 8 agosto, a
partire dalle ore 15, avrà
luogo la tradizionale
« giornata del Rifugio ».
È un'occasione di incontro con tutti i fratelli e le
sorelle che da molto o da
poco tempo vi sono ricoverati, con tutto il personale che vi svolge il suo
lavoro: una possibilità di
manifestare concretamente la solidarietà di tutta la
i-.hiesa.
Tutti gli amici e i sostenitori di quest'opera vi
sono caldamente invitati.
Il Consiglio della Comunità è
convocato per il 26 luglio alle
ore 21. Tra i punti all’ordine del
giorno segnaliamo:
1) Assistenza sociale e medico-psico-pedagogica per l’anno
scolastico 1976-77.
2) Relazione programmatica
sull’assistenza domiciliare e i
centri di incontro per Tanno ’77.
3) Soggiorno marino per
minori.
4) Interventi in favore dell’agricoltura ; allestimento di
campi sperimentali di patate da
seme.
La seduta è naturalmente pubblica.
La Giunta della Comunità ha
intanto proseguito la sua attività adottando deliberazioni anche su argomenti di rilievo che
richiedevano provvedimenti urgenti. Tra gli altri i provvedimenti necessari alTallestimento
di un ambulatorio odontoiatrico; la istituzione del servizio di
segretariato e socializzazione a
domicilio per la zona collinare
di Torre Pellice; invito all’Amministrazione Regionale a tenere in debito conto le Comunità
Montane nelTattribuzione di deleghe per la riorganizzazione dei
servizi sanitari e socio-assistenziali e definire i compiti delle
Comunità Montane stesse nell’ambito della programmazione
regionale.
La Giunta ha pure avuto un
incontro con gli obiettori di coscienza che intendono prestare
il servizio civile in Val Pellice:
ancora una volta è emersa la
difficoltà di poter dar corso a
questi servizi per mancanza di
fondi, dovuti al ritardo con cui
la Regione procede nell’approvazione dei programmi annuali
delle Comunità.
Incontro deoli amici di "Protestaniesinifl"
Sono passati trent’anni da
quando la nostra Rivista appare
sotto il nome di « Protestantesimo » e venticinque da quando si
pubblica sotto gli auspici della
Facoltà di Teologia. Ricordiamo
tutti il cammino percorso, e chi
lo desideri può rinfrescarsi la
memoria rileggendo le considerazioni retrospettive pubblicate
in occasione del XXV anniversario nel fascicolo 4° del 1970.
Poiché con il prossimo autunno entrano nuovi docenti alla
Facoltà, ci è sembrato opportu
Convegno di studi
Il Convegno di Studi sulla Riforma e i movimenti religiosi in
Italia, giunto quest’anno alla sua
16“ edizione, avrà luogo a Torre
Pellice, nella sala sinodale nei
giorni: 30-31 agosto-1 settembre
con il seguente programma:
Lunedì 30, ore 15,30, commemorazione del prof. Eugenio Dupré Theseider.
ore 17: comunicazioni.
Martedì 31, ore 9,30: tavola rotonda sul tema: Motivazioni cristiane dell’ opposizione al fascismo, con introduzione di Giorgio Spini ed interventi di numerosi studiosi, segue una libera discussione.
Ore 15,30: tavola rotonda sul
volume di Franco Venturi, Settecento riformatore.
Il mercoledì è occupato da una
serie di comunicazioni.
Si ricorda che, come per il passato, l'ingresso è libero ma va
sottolineato l’interesse che hanno quest’ anno alcuni momenti
del Convegno, il pomeriggio di
lunedì e la mattinata di martedì;
tutti gli evangelici presenti a
Torre PaTice non mancheranno
di partecipare dando il loro personale contributo al dibattito.
Gita alle
Cevenne
SERVIZIO MEDICO
festivo e notturno
Comuni di ANGROGNA - TORRE
PELLICE - LUSERNA S. GIOVANNI
- LUSERNETTA - RORA'
Dal 24 al 30 luglio
Do«. DE BETTINI GIANCARLO
Via D'Azeglio, 8 - Tel. 91.316
Torre Pellice
FARMACIE DI TURNO
Domenica 25 luglio
FARMACIA MUSTON
( Dr. Manassero )
Via delia Repubblica, 25 - 91.328
Martedì 27 luglio
FARMACIA INTERNAZIONALE
( Dr. imberti)
Via Arnaud, 5 - Tel. 91.374
Domenica 25 luglio
FARMACIA VASARIO
( Dott.ssa Gaietto )
Via Roma, 7 - Tel. 90.031
AUTOAMBULANZA
Torre Pellice : Tel. 90118 - 91.273
VIGILI DEL FUOCO
Torre Pellice ; Tel. 91.365 - 91.300
Luserna S. G. Tel. 90.884 - 90.205
In occasione della giornata del Musée
du Désert (domenica 5 settembre) dedicata quest'anno « à Pierre Valdo, précurseur de la Réforme et au peuple vaudois », la Società di Studi Valdesi organizza una gita-pellegrinaggio col seguente programma :
Sabato 4 settembre : ore 7,30, partenza da Torre Pellice. Pinerolo, Monginevro. Gap, Valle della Durance, Avignon.
Pranzo a Sisteron o Manosque, al sacco
o al ristorante ( L. 5.000). Sistemazione
ad Avignone in albergo che sarà II medesimo per le tre notti. Camere a due
letti.
Domenica 5 settembre : ore 8,30, partenza per Mialet, sede della riunione e
del Musée du Désert (vicino a Anduze
e S. Jean du Gard). Partecipazione alla
giornata organizzata dalla Société de
l'Histoire du Protestantisme Français.
Pranzo al sacco preparato dall'albergo;
in serata ritorno ad Avignone. Tempo
permettendo , visita a Nîmes.
Lunedi 6 settembre : ore 8, partenza
per Aigues-Mortez, per la visita alla
celebre Tour de Constance, che ricorda
il sacrificio di Marie Durand. Proseguimento per Arles, Tarascon, Avignon. Nel
pomeriggio, visita a MérindoI il più
noto dei luoghi valdesi di Provenza, ed
alle sue rovine; visita alle sorgenti di
Vaichiusa, immortalate dal Petrarca. In
serata rientro ad Avignone.
Martedì 7 settembre: ore 7,30, ritorno attraverso alla Valle della Durance,
visita al famoso « Barrage di Serre Ponçpn » presso Gap. Rientro a Torre Pellice
verso le 22. Pranzo durante il percorso;
cena a carico dei partecipanti.
Iscrizioni entro il 15 agosto presso
prof. Augusto Armand Hugon Società
Studi Valdesi, Torre Pellice, te. (0121)
91064, con versamento della somma dì
L. 50.000. I posti sono limitati a 42.
Costo totale del viaggio (a cura dell'agenzia Malan) L. 75.000. Responsabilità valutarie a carico dei singoli.
N.B. - Analoga gita, ma con programma diverso, viene organizzata dalla Comunità di Angrogna.
no convocare un « incontro » di
amici e lettori (passato, presenti
e futuri) che è stato fissato per
il giorno 20 agosto alle 16,30 alla
Casa Valdese di Torre Pellice
(g. c.). Vorremmo fare il punto
con i nostri amici, in vista di un
ampliamento dei temi esaminati
da Protestantesimo e di un rinnovamento de’I’interesse per la
nostra rivista. Aspettiamo perciò
rindicazione di problemi e argomenti da trattare o esaminare
sulla rivista, ricordando che il
suo nome « Protestantesimo »
implica l’esigenza di vedere ogni
cosa nella prospettiva di Cristo
e alla luce critica delTEvangelo.
Rivolgiamo dunque a tutti un
cordiale e pressante- invito a
partecipare al nostro incontro,
dal quale ci auguriamo scaturiscano anche concreti impegni di
collaborazione nei vari settori.
Saranno graditi anche, per l’incontro, contributi scritti da parte di chi fosse nelTimpossibilità
di intervenire personalmente.
Per il comitato di redazione: Subilia, Soggin, Peyrot, Corsani,
Ricca
BOBBIO PELLICE
Il culto della domenica 18 luglio è stato presieduto dal pastore Enrico Gejmiet, che ringraziamo per il suo messaggio.
Il culto di domenica prossima, 25 luglio, sarà in francese e
sarà presieduto dal pastore Olivier Butex, della chiesa riformata del Canton di Vaud, in vacanza attualmente presso la casa della moglie a Perlà.
Pioggia
ai Coiie deiia Croce
Il tempo è stato decisamente
inclemente. Già la vigilia un violento temporale aveva scoraggiato non pochi amici dell’incontro
italo-francese.
Tuttavia la domenica è stato
possibile avere il culto con Santa Cena presieduto dal pastore
di Briançon signor Willm e con
la predicazione del pastore Bellion di Bobbio Pellice. Il numero dei presenti non era molto
elevato, ma si è manifestata ancora una volta la gioia dell’incontro con vecchi amici dell’altra
parte della frontiera e si è fatto
ancora l’esperienza che i confini
degli stati non sono e non possono essere una barriera che divide coloro che sono uniti nella
confessione del Signore Gesù
Cristo.
Numerosi gli ospiti stranieri,
svizzeri, olandesi, tedeschi e presente, con i suoi 78 anni, la signorina Niell di Freissinière, delusa perché la pioggia sopraggiunta subito dopo pranzo non
ha consentito di ritrovarsi nel
pomeriggio.
A tutti coloro che quest’anno
non hanno osato sfidare la pioggia diamo appuntamento per
l’anno prossimo.
Nel quadro delle manifestazioni per il Gemellaggio fra i Comuni di Mont-sur-Rolle (Canton de Vaud) e Prarostino, la
sera di sabato 10 luglio, ha avuto luogo la proiezione di diapositive « Una civiltà al tramonto», allestite dalla Pro Loco di
Pinerolo e per Tòccasione illustrate in francese per gli amici
svizzeri. L’atto ufficiale del Gemellaggio ha avuto luogo la mattina di domenica 11, nell’Anfiteatro Popolare, con la firma da
parte dei due Sindaci di una
pergamena attestante il reciproco patto di amicizia e con lo
scambio di doni tipici delle due
località. I fratelli svizzeri hanno
preso parte al culto e successivamente hanno visitato il Tempio valdese di Roccapiatta. Nel
pomeriggio ha avuto luogo, in
costumi d’epoca, la « Gara del
Pappagallo » da parte della compagnia dei Balestrieri di Roccapiatta e subito dopo gli ospiti
sono ripartiti.
Proseguendo il programma del
luglio culturale prarostinese il
Teatro Stabile di Torino ha presentato, in anteprima per l’Italia, lo spettacolo « La religione
del profitto » per la regia di Mario Missiroli. Il non facile tema
affrontato ha tuttavia permesso
al discreto pubblico di apprezzare la splendida interpretazione
dei giovani attori; soltanto ci
domandiamo se il programma
di rappresentazioni, dello Stabile, che vuole raggiungere le
masse debba mantenersi a livelli culturali ed espressivi cosi,
elevati. Siamo certi che la proposta del secondo lavoro del
Teatro Stabile «Nathan il Saggio » riuscirà meglio a raggiungere la massa degli spettatori.
Questa rappresentazione avrà
luogo lunedì 2 agosto. Ricordiamo anche le prossime rappresentazioni che avranno luogo:
Sabato 24, la Filodrammatica
dell’Unione Giov. Valdese presenta la replica della riduzione
teatrale del .« Diario di Anna
Frank». Speriamo che il lusinghiero successo di pubblico avuto (nonostante il freddo) in occasione della prima serata, possa ripetersi, data l’importanza
della riflessione che il dramma
propone.
Domenica 25: serata di canti
popolari a cura del « Gruppo
Teatro Angrogna».
Tutti gli spettacoli hanno inizio alle ore 21.
• Sono mancati i fratelli Gar"
diol Cesare del Saret e Giovanni Pontet della Cappella; i funerali hanno avuto luogo rispettivamente martedì 29 giugno e
sabato 10 luglio. Alle famiglie
giunga ancora l’espressione della nostra simpatia.
LUSERNA
SAN GIOVANNI
L’annuale BAZAR della Società di Cucito « Le Primtemps »
avrà luogo domenica 1° Agosto,
alle ore 15, nei locali della Sala
Albarin.
Tutti sono cordialmente invitati a visitare questa ricca esposizione-vendita di lavori femminili che sarà completata, come
di consueto, da un fornitissimo
buffet.
l
• In seguito ad incidente stradale è deceduto il fratello Piston
Pietro di anni 72, residente alla
Cartera.
Martedì notte della scorsa settimana, mentre percorreva la
strada che porta all’ingresso del
paese, nei pressi della località
denominata « Bocciardino », veniva investito da una motocicletta per cui decedeva pochi
istanti dopo.
I funerali hanno avuto luogo
venerdì, pomeriggio al cimitero,
nella cui camera mortuaria la
salma era stata trasferita dopo
l’incidente.
Rinnoviamo ai parenti la nostra più viva simpatia.
Sabato pomeriggio, 17 luglio,
si sono svolti i funerali di Long
Enrico, di anni 66, deceduto in
un incidente stradale il 15 c. m.,
mentre sull’imbrunire rientrava
dal villaggio natale Paiola a
Dubbione, dove in questi ultimi
anni abitava presso la figlia. Ai
figliuoli ed a tutti i familiari rinnoviamo la fraterna solidarietà
della Chiesa.
• Si sono uniti in matrimonio
domenica 18 luglio Mallica Sandro, residente a Pinerolo, e Baimas Mimma, di S. Germano
Chisone. A questi sposi che si
stabiliranno a S. Germano, il
Signore conceda la sua benedizione.
Doni per l’AsUo
di Luserna S. Giovanni
(Doni pervenuti nel mese di giugno)
Comitato Vallone, Olanda L. 778.400
Chiesa Valdese di S. Remo 30.000;
Roberto Jouvenal con Germana, Daniela e Michele, in mem. della cara
marraine Maddalena Alilo (To) 100
mila; Pons Maria ved. Rivoir (ospite
Asilo) 50.000; Biglione Eunice (Ge)
10.000; Famiglia Cattaneo (Ge) 3.000;
Benderò Lidia (Ge) 1.000; Benderò
Orestnia (Ge) 500; Falchi Velia (Ge)
1.000; Schenone Federico e Emma
(Ge) 5.000; Stecchetti Vittorina (Ge)
2.000.
Thoeni Amprino Anita, ricordando
la sorella (Mette Passini Amprino (Ge)
10.000; Tron Emanuele e Ida (Ge)
1.000; Villarhoito Falchi Teresa (Ge)
3.000; Zoppi Costantin Elsa (Ge) 3
mila; Edvige Pelizzaro, ricon. ^er le
cure ricevute (osp. Asilo) 20.00; Norma o Ivano, in mem. di nonna Mery
50.000; Zoppi Alessandro e Aida (Ge)
3.000.
Livio e Bina GoheUo, in mem. della sig.ra Jenny Bounous 5.000; Andre
e Livia Pons, in mem. di Jenny Bounous Martinat 5.000; Famiglia Malan
(Pissavin) in mem. di Jenny Bounous
Martinat 5.000; Corsani Mary (Ge)
10.000; Fratelli e sorelle Pons, ricordando ì loro cari (S. Secondo di Pin.)
5.000; Albarin Bruno e Bianca Maria,
in mem. di Emilia Albarin (Fi) 25
mila; L. A. per ringraziamento (To)
40.000; P.M.F., in mem. di Pons Enrico e figlio Arnaldo (To) 20.000; Le
famiglie Hugon e Monnet, in mem.
del papà Hugon Vittorio 20.000; Bellion Matilde, in mem. del caro nipote
Renato 15.000; Augusto e Emilia Beux
in mem. di Chiavia Alina n. Borno
20.000; Valdo e Giorgio Bounous, Miriam e Edoardo Garro, in mem. della
mamma e nonna Martinat Bounous
Jenny 60.000; Fabrizio e Enrico Garro, in mem. della cara nonnina Martinat Bounous Jenny (Pinerolo) 10
mila; Michelin Salomon Ercole e Marta (Villar Pellice) 10.000; Breuza Renato (Pinerolo) 20.000; Vola Renato e
Fiorella (Pinerolo) 20.000; Pastore H.
L. Be Bieville (Lione - Francia) 10
mila.
Juliette Balmas, in mem. del marito
Carlo Alberto Balmas 15.000; Barus
Giovanna (To) 10.000; Comunità Evangelica dì Coira (Sv.) 168.577; Pons
Maria Onorina, in mem. di Martinat
Bounous Jenny 5.000; Maria Yon Scotta 5.000; Comunità Evangeliche di
Busseldorf (Germania) 331.030.
Grazie!
a Io so in chi ho creduto ».
(1 Tim. 11).
È mancato al nostro affetto
Manlio Gay
Profondamente addolorati, ma fidenti nelle promesse divine, lo annunciano la moglie Lily Giampiccoli. i
figli Daniele con Luisa, Marco con
Laura, Daisy con Gianluigi, i fratelli
Aldo e Graziella, i cognati, i nipoti e
\ parenti tutti.
Genova, 14 luglio 1976
ROBA’
Ringraziamo cordialmente il
prof. E. Tron di Genova, il pastore emerito Bertin e l’anziano
A. Tourn di averci annunziato
la Parola.
A Dio piacendo, nel pomeriggio di domenica 8 agosto avrà
luogo il bazar. Siamo riconoscenti a quanti vi collaJjorano e
a quanti parteciperanno con la
loro presenza.
RINGRAZIAMENTO
La moglie, i familiari di
Paolo Condola
riconoscenti per la prova di affetto e
simpatia cristiana ricevute, ringraziano tutti coloro, che con la loro presenza o scritti hanno preso parte al loro
dolore.
Un particolare ringraziamento ai
pastori AYa.ssot, Bertin e Sonelli. ed
■ ai suoi cari, diletti fratelli in Cristo
ilelln Chiesa di Taranto.
Io alzo gli occhi ai monti...
Donde mi verrà l’aiuto?...
(Salmo 121)
Torre Pellice. 12 luglio 1976
4
23 luglio 1976
L’ITALIA FABBRICA ED ESPORTA
Diciamo «no»
al mercato delle armi
Notizie dai mondo
Il vile assassinio del magistrato Occorsio, trucidato da una
raifica di proiettili itatiani che
vengono fabbricati esclusivamente per il mercato estero dà, se
possibile, un’ancor maggiore attualità e drammaticità alla gravissima questione del mercato
internazionale delle armi ed alle
pesanti responsabilità che ha
l’Italia in questo settore.
il n. 70 del notiziario MIR
(giugno 1976), con un articolo di
Maurizio Simoncelli, dal titolo
« L’industria della morte » illustra la gravità del problema e dà
notizia del costituendo Comitato
Democratico per il Controllo degli Armamenti: ci auguriamo che
la cosa possa avere uno sviluppo
positivo e speriamo poter ritornare non appena possibile sidVargomento. Intanto riportiamo
qui appresso un largo estratto
dell’articolo suddetto.
Coll’occasione ricordiamo (per
chi non lo sapesse) che il MIR —
Movimento Internazionale della
Riconciliazione, Via delle Alpi 20.
00198 Roma — riunisce quali
membri coloro che credono che
V amore manifestato da Gesù
Cristo è l’unica forza che può
vincere ogni male. Uno dei suoi
scopi è il rifiuto di qualsiasi preparazione e partecipazione di
guerra poiché ogni violenza palese ed occulta è contro l’amore.
r. p.
♦ ♦ ♦
L’Italia nel corso degli ultimi
anni ha sviluppato un particolare settore industriale, quello della produzione be'lica, sino ad occupare il settimo posto a livello
internazionale come paese produttore di armi ed il quinto come esportatore di armi nel Terzo Mondo.
Lo Stato controlla l’80 per cento delle industrie degli armamenti, le quali, fra il 1972 ed il
1975, hanno decuplicato il valore
delle esportazioni. In questo settore sono occupati circa 60 mila
lavoratori, più altri 40 mila impegnati nelle industrie collaterali. Produciamo missili, cannoni,
sistemi elettronici, carri armati,
radar, elicotteri, aerei, armi leggere, ecc. e vendiamo pressoché
a tutti, senza alcuna cernita: al
Sudafrica razzista, all’Iran feudale, alla Spagna franchista, agli
sceiccati arabi, al Brasile dittatoriale e a tanti altri paesi del
Terzo Mondo. Riforniamo con
temporaneamente arabi e israeliani, senza scrupolo alcuno (...).
Questi aspetti internazionali
del problema non restano isolati, ma si riallacciano direttamente alla nostra realtà nazionale.
Infatti questo enorme commercio, tramite canali incontrollati
ed incontrollabili, fa sì che soprattutto le armi leggere (mitra,
fucili, pistole, ecc.) possano anche alimentare abbondantemente un mercato nero ove con facilità la criminalità può rifornirsi.
Appare quindi inutile ogni tentativo poliziesco di metter fine
alla violenza: infatti, inutili saranno i rastrellamenti, le licenze
di uccidere, i continui controlli,
quando saranno proprio le nostre industrie a diffondere tali
armi che, come un boomerang,
da lontano ci tornano addosso.
Senza considerare poi che questa politica economica basata
sullo sviluppo dell’industria delle armi, tende inevitabilmente a
considerare benefico ogni conflitto. Guardare all’immediato risultato (vendita = guadagno) fa
parte di tm chiaro disegno capitalistico, guerrafondaio, reazionario.
Per evitare raggravarsi di tale
situazione, si sta formando un
Comitato Democratico per il controllo degli Armamenti, cui hanno aderito il Gruppo di Impegno
per la Nonviolenza, il Movimento
Internazionale della Riconciliazione, il Movimento Cristiano per
la Pace, il settimanale Com^Nuovi Tempi, la Lega Obiettori di
Coscienza,, Franca Gusmaroli
dell’Istituto Affari Internazionali, Donatella Giacinti di Amnesty
International, Alberto Castagnola dell’Istituto Studi per la Programmazione Economica. Il C.
D.C.A. propone nel suo documento programmatico:
1) Controllo politico delle attività del Comitato Armi del Ministero degli Esteri (che concede
il visto alle esportazioni in ultima istanza);
2) Pubblicazione dei dati sulla vendita delle armi prodotte
dalle industrie private e a partecipazione statale;
3) Esclusione dalla vendita
delle armi dei paesi a regime autoritario, dittatoriale, razzista e
fascista;
4) Attenta valutazione degli
effetti economici delle spese per
gli armamenti nel processo di
aumento del tasso di inflazione
(beni improduttivi);
5) Controllo sindacale sullo
sviluppo della produzione aziendale;
6) Progressiva riconversione
verso usi civili;
7) Pubblicizzazione e controllo sulle ricerche scientifiche militari per una loro conversione ad
uso civile.
Tale programma sarà sottoposto all’attenzione di partiti politici e dei sindacati e sarà svolta
un’opera di sensibilizzazione ed
informazione dell’opinione pubblica. M. S.
Cristivai di Essen
evangelizzazione
giovanile
« Cristivai », manifestazione tenutasi dal 4 all’8 giugno a Essen, è stato un riuscito tentativo di fare dell’evangelizzazione
venendo incontro alle tendenze e
ai gusti dei giovani tedeschi di
oggi. Il successo della manifestazione (11.600 partecipanti regolari, fino a 18.000 presenti alle
serate per il festival evangelistico) è dovuto in gran parte alla
organizzazione estremamente accurata. Centinaia di gruppi sono
impegnati nella preparazione,
migliaia di dépliants attiravano
l’attenzione sul festival da più
di un anno. 550 gruppi hanno
seguito un « corso missionario »
nelle mattinate del venerdì, del
sabato e del lunedi.
Si calcola che, nei cinque giorni, non meno di 100.000 abitanti
di Essen siano stati raggiunti da
un messaggio evangelistico, nelle strade, sulle piazze, nelle abitazioni. Durante il culto di Pentecoste, a cui partecipava Billy
Graham, sono stati raccolti 105
mila marchi per la costruzione
di una scuola secondaria femminile a Muyehe (Uganda).
Messaggio (Jel papa
agli americani
Paolo VI ha indirizzato un
messaggio ai vescovi degli Stati
Uniti d’America per il secondo
centenario della indipendenza.
Del messaggio, redatto in lingua
inglese, è stata resa pubblica una traduzione italiana sull’Osservatore Romano che porta la data del 25 giugno.
LA SETTIMANA INTERNAZIONALE
a cura di Tullio Viola
Intervista ad Andrea Amalrik
Il noto storico dissidente
sovietico, autore del libro « Sopravviverà l’Unione Sovietica fino al 1984? » (Tradotto anche in
italiano, edit. Coinés, Roma
1970), ha ottenuto dalle autorità
del suo paese il permesso di
emigrare definitivamente, ed ha
lasciato infatti l’URSS il 1.7 u.s.
Ha 37 anni ed un passato tempestoso di persecuzioni, anni ed
anni di campi di concentrazione, di esilio siberiano, di prigione ecc. Il permesso gli è stato
concesso ufficialmente per Israe
La Nestlé non esporta
solo cioccolato
(segue da pag. 1)
te le scelte politiche in tutte le
parti del mondo e calpestano le
preoccupazioni in vista del bene reale dei popoli.
Di conseguenza condannano
con fermezza il sostegno portato dalla decisione francese al regime razzista del Sud Africa il
quale rischia pure di essere rafforzato dal riconoscimento richiesto dal Transkei come primo stato Bantù. La CEVAA riafferma solennemente che il regime dell’apartheid è incompatibile con l’Evangelo di Gesù Cristo il quale afferma che tutti gli
uomini, figli di Dio e oggetto di
un medesimo amore, sono uguali
davanti a Lui.
Il processo Nestlé
In una pubblicazione («Gli
uccisori di bambini ») a cura del
Gruppo Terzo Mondo di Berna,
venivano denunziate, senza nominarle, le società multinazionali che propagandano la vendita del latte in polvere nei
paesi del Terzo Mondo a detrimento deH’allattamento materno. La vendita di questi prodotti provocano la morte di numerosi lattanti a causa della
scarsità di igiene o semplicemente perché le madri sono
troppo povere per comperare
abbastanza latte in polvere.
Alla pubblicazione ha fatto se
guito, sempre organizzata dal
Gruppo Terzo Mondo di Berna,
una campagna « Nestlé uccide i
bambini ». La società Nestlé ha
fatto causa al gruppo di Berna
per calunnia, diffamazione e altri due reati dello stesso genere.
Il Consiglio della CEvAA ha
seguito con attenzione lo svolgimento di questo processo avvenuto negli stessi giorni della riunione a Porto Novo. Constata
che questo processo ha comunque indotto la multinazionale a
modificare alcuni metodi di propaganda commerciale nei Paesi
del Terzo Mondo, il che comprova indirettamente la legittimità
delle accuse mosse contro Nestlé. Il Consiglio approva le parole di biasimo che il giudice
ha rivolto a Nestlé e spera che
questo processo permetta all’opinione pubblica di prendere
maggior coscienza di certi metodi commerciali usati nel Terzo
Mondo.
Chiede alle Chiese membro
della CEvAA di fornire rapidamente alle chiese svizzere le informazioni di cui siano in possesso a questo riguardo.
Per maggiore informazione
dei lettori dell’Eco Valli-La Luce,
abbiamo chiesto al delegato
svizzero ulteriori ragguagli su
questo processo e ne daremo notizia non appena ci giungeranno.
F. Davite
le, benché egli non sia ebreo.
Ma, di fatto, si reca in Olanda,
proponendosi poi di passare in
USA.
Un giornalista di « Le Monde »
(v. n. 9776 del 30.6.’76) è riuscito
ad intervistare l’Amalrik a Mosca, pochi giorni prima della
partenza. Riportiamo alcuni passi salienti dell’intervista.
DomAxNDA. « A suo parere, qual
è l’avvenire del movimento democratico mll’URSS? »
Risposta. « Sono piuttosto ottimista. Il movimento, da dieci
anni a questa parte, è riuscito
a sopravvivere ed esprime delle
preoccupazioni molto profonde.
Costituisce il sintomo del malcontento, molto netto, che regna
nell’URSS, malcontento destinato ad accrescersi. Ma il movimento non è riuscito ad elaborare la sua propria ideologia, e
questo è il suo problema. Perché
è proprio d’un’ideologia che il
movimento ha bisogno, se vuol
diventare una vera forza politica capace di guadagnare terreno.
Le masse hanno infatti bisogno d’un'ideologia positiva da
opporre all’ideologia ufficiale. Ma
i dissidenti vogliono restare nel
dominio puramente etico e morale: ed è la lotta per ogni uomo, preso individualmente.
All’inizio del movimento, la
grande questione era di sapere
Se noi saremmo riusciti a creare un’effettiva organizzazione. Il
problem-' non consisteva nella
paura d’essere arrestati, ma di
vincere la paura che il solo concetto di organizzazione suscitava.
Ancor oggi, è difficile dire se il
movimento riuscirà a superare
queste difficoltà ».
D. « È lei in grado di delineare un bilancio del movimento
democratico nell’URSS? »
R. « Grazie al movimento, il
clima della nostra società è cambiato. E grazie al movimento
stesso, anche l’idea che all’estero ci si faceva della nostra società, è cambiata. Si può anzi
dire di più: senza il movimento,
lo scisma fra i partiti comunisti non si sarebbe prodotto h La
protesta contro la repressione
ha reso la repressione evidente.
Finché tutti stavano zitti, molti
pensavano che tutto andasse
bene.
Infine, senza il movimento democratico, non vi sarebbe stata
probabilmente la possibilità di
emigrare. Senza dubbio, il movimento democratico ha dato il
colpo d’abbrivo al movimento
sionista.
D. « La sua partenza non indebolirà il movimento di contestazione? »
R. « Altre personalità appariranno. Nel 1967-68, il nucleo sra
formato da persone che oggi sono all’estero oppure in prigione.
Allora non si parlava ancora né
di Orlov, né di Turchine. Sakharov stava ancora scrivendo la
sua prima opera. No: ciò che importa è che quelli che sono in
prigione, o in libertà, o in Occidente, siano coscienti di appartenere allo stesso movimento di contestazione ».
D. « Non le sembra che l’interesse dell’Occidente per l’opposizione sovietica stia indebolendosi? »
R. « Noi certo non possiamo
pretendere d’ottenere un immenso interesse da parte dell’Occidente^. Ma noi ameremmo, almeno, d’esser oggetto d’attenzione permanente. Occorrerebbe
quasi che la stampa occidentale
ci accordasse un interesse leggermente superiore alla nostra
importanza. In un certo senso:
un premio sul rischio!
Mi spiego. Mai l’Occidente sarà perfettamente al sicuro, fin
tanto che l’URSS resterà un paese totalitario. Ciò a dispetto di
tutti gli accordi, di tutte le intese. Ma sono altre le cose che
importano! Ciò che soprattutto
importa, è che il popolo russo
cambi il modo di pensare, il modo di riflettere. Kissinger cammina molto in fretta, ma ciò non
ha alcun senso L Noi invece abbiamo scelto una via estremamente lenta, ma che darà dei risultati ».
Paolo VI esprime felicitazioni
e auguri per la ricorrenza e apprezzamento per gli sforzi compiuti per il rinnovamento e per
l’affermazione della santità di
vita ad ogni livello -ecclesiale,
come testimonianza cristiana
nella società.
Il messaggio esprime anche la
speranza che tutti i cattolici e
gli uomini di buona volontà siano uniti nello spirito dei « sani
principi morali formulati dai
padri fondatori e religiosamente
custoditi nel corso della storia
degli Stati Uniti» per far proseguire il progresso civile, e per
combattere i pericoli morali come la miseria, la discriminazione
razziale, l’aborto, l’eutanasia, lo
abuso dei narcotici, il materialismo e l’edonismo. (ANSA).
SVIZZERA
No alla separazione
fra Stato e Chiesa
Il Sinodo della Chiesa Riformata del Cantone di Zurigo ha
tenuto una seduta straordinaria
il 29 giugno. Argomento: la pro
posta di legge di iniziativa popolare per la separazione tra
Stato e Chiesa. La proposta è
stata respinta all’unanimità.
La Chiesa, secondo l’assemblea
zurighese, ha un servizio da svolgere nella comunità civile, mentre lo Stato garantisce alla Chiesa le condizioni per una libera
predicazione dell’Evangelo.
La Chiesa deve comportarsi
come coscienza critica dello Stato, e ricordargli i suoi limiti;
d’altra parte deve sostenerlo
lealmente nell’adempimento dei
suoi compiti. Il servizio spirituale della comunità cristiana
opera contro l’isterilimento della
società civile. Nel dibattito è
stato pure notato che l’iniziativa è un sintomo del distacco con
cui la popolazione guarda all’attività e alla funzione della Chiesa. Non sono mancate le voci
critiche; un membro del Sinodo
ha dichiarato che il rifiuto dell’iniziativa avrebbe dovuto essere accompagnato da una controproposta.
Federazione
evangelica del Ticino
« Nel corso dell’e.ssemblea annuale del Protestantesimo svizzero, tenutasi a Weinfelden dal 21
al 22 giugno, si è per la prima
volta parlato anche italiano » così il Service de Presse Protestant
nel suo ultimo bollettino. In
quella occasione infatti la Federazione delle Chiese Protestanti
ha accolto come membro la Federazione delle chiese riformate
del Ticino, che diventano così il
20“ membro della Federazione
stessa.
Dal gennaio di quest’anno le
diverse comunità evangeliche del
canton Ticino si sono riunite in
una federazione autonoma rispetto alle chiese d’origine specie
di lingua tedesca. La Federazione del Ticino raccoglie un 20.000
membri sull’insieme della popolazione del cantone di 230.000 anime.
1 V., nel n. preced. di questo
settimanale, il nostro articolo;
« Conferenza di 29 partiti comunisti europei »
2 Si noti il senso di equilibrio
di Amalrik, ben lontano dal fanatismo di Solgenizin!
^ il significato di questa affermazione di Amalrik non ci è del
tutto chiaro.
ComiUte di Redazione: Bruno
Bellion Valdo Benecchi, Gustavo
Bouchard, Niso De AAichelis, Ermanno Genre, Roberto Peyrot,
Paolo Ricca, Giampaolo Ricco, Bruno Rostagno, Giorgio Tourn, Tullio Viola.
Direttore : GIORGIO TOURN
Dir. reiponsabiie ! GINO CONTE
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8 luglio 1960
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