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ECO
DELLE VALLI VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PBLLICE
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCV - Num. 26
Unii <-opia Lire 40
ABK)NAMENTI
L. 2.800 per Testerò
Eco: L. 2.000 per Tinterno
Spedizione in abbonamento postale . 1 Gruppo
Cambio di indÌTÌ»*n Li«-'' SO
TORRE PELLICE — 25 giugno 1965
4mmin. Claudiana Torre Pellice - C.CJ. 2-17557
DI fronte^lla realtà
politico,- sociale
della nazione
A/on bisogna allontanarsi dal mondo e neppure cristianizzarlo a forza ma essere presenti, do credenti:
come? dove? in quali circostanze? con che finalità?
Facendo seguito alla sua presa di
posizione nei confronti del Cattolicesimo romano ed alle correnti agnostiche della nostra cultura il Congresso hp. lungamente cerca.to di definire
la posizione evangelica nei confronn aeiia realtà politico-sociale della
rc.zione. I documenti preciaratori re
di-ni da Mario Miegge, Sergio Aquila ce e S. Corda avevano posto il protii.cma all'attenzione delle nostre con Ulta suscitando non pochi interroci -VI. Ed il Congresso stesso veniva
pr;- ro aaua relazione del prof. M. Mieggp ai ironie al problema. Il relatore
r a ed ordinava in forma or
ea uca le risposte delle comunità per
. cinquantina nel complesso la tuite le regioni a da tutte le dez o i, traendo un quadro compì; c) per quanto provvisorio della sensi t-cua evangelica su questo tema.
icendo riferimento- a questa tratta-one del prof. Miegge ed al dibattile -iena Commissione di studi a cui
piuiecipavamo cerchiamo di situare
cu -Sto lema fondamentale. Un fatto
e : parso evidente a tutti, una constala me. che lentamente si va facendo
sr ,aa ira i molti dubbi ed interrogativi iella nostra testimonianza: il mondo sociale, politico, civile esiste. Tutti
i c' identi vivono- nel mondo, lavorano,
coi iprano merci e ne vendono, cercano im impiego, e fanno studiare i propr- figli. Questo insieme di attività
nc ha nulla a che fare con la loro fede jon è caratteristico- della fede cristi;uia perchè tutti io fanno, ma esiste
un '- apporto tra questa realtà di tutti
i g- limi e la lede? E'siste un, rapporto
tra a vita del mondo della scuola, del
lav l'o, degli affari e la chiesa?
I > risposta può essere duplice : non
esiste nessun rapporto tra la fede ed
il uondo; esiste, invece, un legame
strt ttissimo. La prima tesi non è emersa i :-3l dibattito congressuale ed è passata sotto silenzio in modo assoluto
dall O.d.G. che esprime invece molto
chiaramente la posizione contraria,
affermando con tutta -chiarezza il legame fra predicazione e solidarietà
tra i credenti ed il mondo. Non è emer.',a alTinfuori di dichiarazioni esplicite di espionenti avventisti e delle Assemblee di Dio ma sarebbe ingiusto
tacerla o sottovalutarla. Sarebbe errato per una chiara impostazione del
nostro cammino ecumenico e per una
onesta valutazione delle posizioni e^
vangeliche italiane. Larghi settori
del nostro evangelismo italiano
considerano infatti tuttora il mondo
della fede e della chiesa come una
realtà a sè stante, come un mondo
particolare diverso e distaccato dal
«mondo». Questa concezione copre altresì) larghi settori delle chiese valdesi, metodiste, battiate anche se non
è da esse assunta come posizione ufficiale. « La chiesa non deve fare politica e non deve occuparsi di questioni
sindacali » non è solo lineamento dottrinale di alcune denominazioni, ma
concezione spirituale di molti valdesi.
L’O.d.G. votato dal Ooiiigresso rappresenta sotto un certo aspetto, una
critica implicita a questa posizione. Il
mondo esiste e n-e siamo parte, dice
TO.d.G., volenti o nolenti siamo chiamati a prendere le nostre responsabilità nei suoi confronti. Si è sentito che
questa posizione, che ha profonde radici nella nostra pietà individualista
e pietista, non rappresenti più la linea
su cui dovrà camminare il nostro evangelismo nel prossimo futuro. Se
questa impressione fosse reale si tratterebbe allora di iniziare una lunga
ricerca ed un lungo dialogo all’interno delle nostre stesse comunità in vista di una maggiore chiarezza su questo punto. Non si può più ripetere « le
chiese devono occuparsi delle cose di
Dio, della vita spirituale, della salvezza e non entrare nei pròblemi della
vita », non si potrà eludere il fatto che
nella sua unità e nella sua meditazione comune l’evangelismo- ha creduto
dover prendere ima strada diversa per
obbedire al Signore.
Quale sia questa strada nè le comunità nè il Congresso hanno saputo e
potuto dire con chiarezza. Non ci si
può ritirare dal mondo e la chiesa non
può vivere come se il mondo non esistesse ma come deve parlare e ■vivere
nel mondo? Si deve forse, come il Cattolicesimo, tentare la conquista del
mondo, si deve forse iniziare una lunga e diffìcile via per prendere in mano
le redini del mondo? Certo no, e non
solo perchè non ce lo permettono le
circostanze ma perchè non ce lo permette la fede in Cristo- Gesù. Si è cercato di definire nuesta strada evangelica con un termine significativo anche .se tuttora abbastanza generico :
« presenza ». La parola è ricca di significato, densa di poetica ispirazione ma
ancora molto vaga nelle sue conseguenze pratiche. Non bisogna allontanarsi dal mondo e neppure cristianizzarlo a forza ma essere presenti, da
credenti in mezzo agli uomini. Detto
questo si è detto tutto ma non si è
ancora detto nulla circa il modo- di
presenza. Presenti : come? dove? in
quali circostanze e con che finalità?
Nel tentativo di rispondere a questi
interrogativi sono emersi nei dibattiti
due grandi ordini di problemi. Il primo
concerne il modo della presenza evangelica, il secondo la sua ragion d’essere. Come si può e deve essere presenti nel mondo? come singoli o come comunità? E’ il cristiano singolo,
sul suo lavoro, nella sua vita in casa,
in ufficio, in officina, che rapipresenta
questa presenza di Gesù Cristo o è la
chiesa cristiana nel suo complesso?
Non sarebbe del tutto esatto porre la
questione in questi termini radicali
perchè la presenza evangelica è manifestata sia dai singoli che dalla comu
nità, e si tratta di due elementi com
CONTINI A Giorgio Tourn L’ingresso della Scuola L -.lina di Pomaretto. di fui il 27 giugno si celebra il
IN TERZA PAGINA centenario (v. a pag. 2).
. mi mi i,r. ...................................kihhn, inumi HiiiimiiiiMMiiiiiiioiimiiHiiic mi iOmuh lini iniiiimniiiiuiM"ii mi" mi unii mimi imi imiiiiiiiu ih ihiihìimì»
Il Concilio di Costanza
Fu il secondo dei concili “riformisti,, - Il papa (illegittimo) Giovanni XXIII vi convocò 50.000 persone:
era il 1414, e durò fino al 1418 - Vi furono processati e condannati Jan Hus e Girolamo di Praga
Il Concilio di Costanza è il secondo dei
concili « riformatori ». Il primo, quello di
isa, doveva por fine allo scisma papale, deponendo i due papi rivali : quello romano,
Gregorio XII, e quello avignonese. Benedetto XIII. Al loro posto, nominò Alessandro V, il quale, deceduto poco dopo, ebbe
come successore Giovanni XXIII. Siccome i
due primi papi non vollero ritirarsi, si ebbero tre papi anziché due.
Giovanni XXIII, con Timperatore Sigismondo, convocò il concilio di Costanza nel
1414 « per ristabilire Tunità della Chiesa e
riformarla nel capo e nelle membra ». Secondo gli storici dell’epoca, non si era mai
visto un tale concorso di personalità direttive europee : a parte il papa e l imperatore,
cardinali, patriarchi, arcivescovi, vescovi,
abati, monaci, sacerdoti; professori e dottori,
ambasciatori, principi e nobili: oltre 50.000
persone. Fra i laici, due teologi francesi
ebbero posti di primo piano: Gerson, cancelliere delFuniversità di Parigi, e il suo
maestro Pierre d’Ailly.
Si decise che si sarebbe votato non individualmente ma per nazione: italiana, francese, inglese, tedesca, spagnola. I rappresentanti di ogni nazione si riunivano separatamente e le loro deliberazioni erano prese
a maggioranza di voti. Quindi ogni decisione pre^a a maggioranza di nazioni riunite veniva proclamata come decreto conciliare.
Il Concilio (dicevano)
è al d! sopra del papa
Poidiè gravi accuse erano state formulate contro Giovanni XXIII, questi consentì
ad abdicare, a condizione che gli altri due
papi facessero ]o stesso. Mentre si svolgevano
le trattative per ottenere la loro abdicazione,
Giovanni XXIII sperò per un momento di
restare sul trono pontificio; riuscì anzi con
ì suoi intrighi a dividere il concilio. Tuttavia quando furono reiterate le tremende accuse che pesavano sulla sua condotta, fuggì
a SciaiTusa. Sì produsse allora incertezza in
seno al concilio. Intervenne in quel momento il cancelliere Gerson, che pronunciò
un celebre discorso nel quale stabiliva la
superiorità del concilio sul papa; egli affermava : « La Chiesa o un concilio può, in
molti casi, riunirsi senza espresso consenti*
mento o mandato del papa, quand’anche que.
sti sia canonicamente eletto e viva regolarmente ». Il concilio proclamò questo principio nella sua quarta sessione.
Per concludere le deliberazioni su questo
punto, vari articoli furono redatti e letti
davanti alFassemblea. Il primo e più importante diceva: «In nome della Santissima
Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, questo sacro sinodo di Costanza... ordina, statuisce. decreta e dichiara quanto segue :
1) che detto concilio generale, che rappresenta la Chiesa cattolica militante, ha ricevuto direttamente da Gesù Cristo un potere
al quale chiunque, di qualunque stato e dignità, anche papale, è obbligato a ubbidire
in ciò che concerne la fede. Testirpazione
dello scisma attuale e la riforma della Chiesa
nel capo e nelle membra... ».
La riforma
mancala
Due mesi dopo Giovanni XXIII era citato
a comparire di persona per giustificarsi delle
accuse rivoltegli. Fu giudicato e destituito.
Dei due antipapi, Gregorio XII acconsentì
ad abdicare: Benedetto Xlll rifiutò risolutamente, ma fu presto abbandonato dai suoi
partigiani. Si pose allora il problema: bisognava prima eleggere il nuovo paga, ovvero
intraprendere la riforma della Chiesa? Si
ebbero ai riguardo discussioni accese, poiché
gli uni esigevano con energia il ristabilimento dell ordine, gli altii non potevano accettare un concilio senza papa. Questi ultimi
finirono per prevalere, e il papa fu eletto
nella persona di Martino \ .
Questi, uomo prudente, non manifestò alcuna fretta dì intraprendere riforme nella
Chiesa. La questione era delicata e difficile.
Ma i Francesi, in particolare, erano stufi di
tentennamenti; se ne lagnarono allimperatore, elle rispose loro : « Quando vi ho sollecitati a riformare la Chiesa prima dellelezione, non siete stali d'accordo : volevate
un papa prima della riforma; ora Tavete,
rivolgetevi a lui ». L'opera di riforma fu
rinviala a più tardi, e il concilio concluse i
suoi lavori il 22 aprile 1418.
Se una seria opera di restaurazione si fosse
potuta compiere allora, forse sarebbe stata
evitata la grande rottura del XVI secolo.
A. Roulin
Questo articolo è stato tratto dal settimanale. elvetico « La Vie protestante ». Abbiamo creduto opportuno riportarlo, perche inquadra concisamente ed efficacemente il periodo storico nel quale operò Jan Hus e il
momento preciso in cui cadde, con Gerolamo da Praga, vittima di un riformismo che
intimamente respingeva Vaut-aut dell'Evangelo. il ravvedimento radicale. Solo in questo
senso possiamo concordare con la frase conclusiva deWarticolo: non mancò buona volontà. mancò ubbidienza alla Parola, mancò
ravvedimento. E noi ancora rendiamo grazie a Dio per coloro che osarono, con intimo
laceramento, e a volta a prezzo di sangue, la
grande rottura.
red.
■
Inaugurato a Pachino
il Tempio rinnovato
Il 17 giugno è stato inaugurato il
nuovo tempio della nostra comunità
a Pachino (Siracusa). Sebbene si sia
rimasti sul medesimo terreno di prima, si può parlare di una nuova costruzione, la cui realizzazione è stata
resa possibile dalTaiuto di amici ai
quali va la gratitudine di tutti.
Speriamo di poter dare, la prossima settimana, maggiori particolari
su questa festosa giornata; intanto
auguriamo ai fratelli pachinesi allegrezza nella loro vita comunitaria e
forza per valersi di questo mezzo di
predicazione e dì testimonianza.
Domenica 27 giugno verranno inaugurati i notevoli restauri eseguiti alla Scuola Latina di Pomaretto, sempre con contributi e doni speciali.
Abbiamo restaurato una vecchia scuola che ha istruito generazioni dì studenti. Ci riuniremo pertanto a Pomaretto nella riconoscenza e nella speranza, per celebrare il centenario dell’istituto.
Dopo anni di attesa e di ricerche e
di complicazioni, è stalo infine firmato il contratto d’appalto per la costruzione dei locali di culto e dell’appartamento pastorale di Taranto: lo annuncia il Moderatore E. Rostan, nella sua ultima circolare (dalla quale
sono del resto tratte le notizie che qui
pubblichiamo). La solidarietà di fratelli ha assicurato anche i fondi per
questi lavori, senza aggravio per il
bilancio normale. Lo stabile (un condomìnio) dovrebbe essere pronto entro il giugno 1966, con gran vantaggio
della comunità tarantina e della Ta
vola Valdese.
Infine a Palermo, nel quartiere La
Noce, la Tavola ha acquistato la bella Villa Caruso, con un ampio giardino, per lo sviluppo dell’attività socia
le svolta dalla comunità palermitana
in quel settore della città. Anche «
fondi qui necessari sono stati provveduti da generosi amici esteri.
L’insistenza su questi doni, oltre
che espressione di elementare gratitudine, è dovuta al fatto che il Sinodo ha deciso, alcuni anni fa, di soprassedere a ogni opera nuova, finche
non fossero assicurati i fondi necessari. Il Signore ci dà moltissimo, attraverso i fratelli di chiese straniere,
che vedono un po’ in noi la mano attraverso cui esercitare nel nostro paese la loro solidarietà e il loro desiderio
di servizio e di testtimònianza. Noi
siamo doppiamente debitori, al Signore e a loro; mettiamo a buon frutto
ciò che ci hanno dato generosamente.
La Tavola ha stabilito le deputazioni delle Conferenze Distrettuali al
Sinodo nella seguente misura:
I Distretto 20 ; II Dist. 5 ; III Disi. 4 ;
IV Dìst. 4; V Dist. 3; VI Dist. 3;
VII Dist. 4: totale 43.
La "casa del Concilio''. a Costanza,
sulle rive ridenti dei
Bodensee. Qui si tennero. dal 1414 al
1418, le varie ses
sioni conciliari: qui
si svolse il processo
e fu pronunciata la
condanna di Jan
Hus e, poco dopo,
del suo discepolo Gerolamo da Praga.
2
pag. 2
N. 26 -- 25 giugno 1965
I nostri Istituti devono, come le nostre Comunità ri£cquista>
re pienamente il senso della loro vocazione evangeiistica
Sulla facciata della Scuola Latina
c’è una lapide che ricorda il nome del
dr. Stewart e la data del 1865; è doveroso ricordare questo benefattore in
occasione del centenario, unitamente
alla sua opera di evangelizzatore in
Italia, segnatamente a Livorno dove
era Pastore della chiesa libera di Scozia. Accanto a questo testimone del
Signore non dimentichiamo il Gilly.
fcndatcre del collegio di Torre, per
aver provveduto ad un primo locale
nella cosiddetta casa Peyran nel 1830,
diretta dal Pastore Peyran e successiveemente sotto la responsabilità dello
studente in teologia Oombe di Pramollo e nel 1840 dal Pastore P. Lantar
ret. Purtroppo l'edificio era insufluciente ed il Beckwith nel 1842 costruiva una nuova Scuola Latina adibita
poi a casa dei professori e sostituita
dal grazioso edificio attuale costruito
dal dr. Stewart nel 1865. Successivamente pei veniva aggiunto al corpo
dell’edificio l’ala destra adibita a biblioteca.
E’ interessante rileggere i verbali ài
alcuni decenni or sono ; si ritrovano i
nomi di insegnanti, professori, professionisti vari, ormai « passati all’altra
riva >; oppure in pensione, autentici,
figli dei nostri villaggi alpestri; si fa
cenno aU’insegnamento della lingua
greca insegnata per un certo tempo ;
si parla del problema dell’utilità del
latino per le ragazze, con tentativi
anche da parte di certi ragazzi di non
frequentare le lezioni di questa materia contesa ; la Bibbia naturalmente
ha il suo primo posto seguito dal lar
tino, francese, italiano, aritmetica,
geografia, storia, scienze naturali, cui
seguono la calligrafia, disegno ritenute facoltative queste ultime; in altri
periodi l’ordine delle materie cambia
con il greco al quarto posto e l’italiano al secondo. In alcune annate non
ci sono nè bocciati nè rimandati e
quando il caso si verifica la parola
« respinto » è sostituita da un’altra
n^eno cruda ma che farebbe star male
i discepoli di Pestelli ; « soccombuto ».
La maggior parte dei verbali è consacrata alle borse degli amici inglesi
per i nostri montanari, ai cosiddetti
« pranzi gratuiti » concessi due volte
la settimana a seconda, delle possibilità, non essendoci allora un benemerito convitto ma soltanto il « ciabot »
dove gli studenti facevano un tirccinio prezioso per la vita. Questa pagina della, storia che ricorda i benefici ricevuti dairestero per il nostro popolo è ir segno più vivo della generosità dei nostri correligionari d’Inghilterra o di altre nazlcni protestanti;
non sempre siamo stati e siamo riconoscenti per quanto ancora oggi si cerca di fare per i nostri studenti; vari
genitori sono pronti al lamento ed alla critica ma incapaci persino di fare
una demanda in vista d’una borsa,
segno che i mezzi in molti casi non
mancano per ciò che si vuole.
Per quanto concerne la vita spirituale si avverte di quando in quando
questa nota, a seconda della presenza
di uomini credenti che seguono gli
alunni anche nei dettagli della vita
lasciando un’im.pronta preziosa per il
loro futuro, mentre in altri periodi
questa nota scompare non sappiamo
se per colpa deH’estensore dei verbali
eppure di una carenza in questo senso.
Quanto alla condotta gli alunni sono
seguiti anche fuori della scuola e puniti severamente quando sono sorpresi a frequentare dei loca,li come le bettole, pur trattandosi di alunni già vecchiotti.
Mentre celebriamo il centenario il
problema della Scuola Latina e degli
Istituti secondari in genere si presenta aH’attenzione del nostro popolo con carattere d’urgenza. Il Sinodo
ha discusso la cosa e nominato una
commissione che ha affrontato i vari
aspetti degli Istituti, con serietà e
competenza pubblicando una relazione esauriente e con proposte concrete,
almeno in riferimento alla parte finanziaria. Il documento è stato noi
presentato all’ultima conferenza di
strettuale di Villar Pellice, seguito da
una interessante discussione, conclusasi con un ordine del giorno che impegna le chiese ad assumere la loro
responsabilità in riferimento alla finalità evangeiistica di questi Istituti
e naturalmente in riferimento al problema del finanziamento.
E’ stato ricordato in sede di conferenza alcuni elementi del documento
della Commissione : gli Istituti, nel
campo educativo debbono essere strumento di preparazione non solo per
una competenza professionale ma anche in vista della solidarietà sociale,
civica ed internazionale, sviluppando
le doti di carattere, senso di responsabilità e di rispetto dell’altrui libertà;
si tratta di avviarli anche ad una più
viva comprensione e partecipazione
alla vita associata nell’ambito dell’istituto di istruzione, come anche fuori
di esso, mediante attività extrascolastiche eventualmente al servizio della
comunità locale. Nel campo della formazione spirituale e religiosa si ricorda la preparazione per affrontare il
non sempre facile problema dei rap>porti tra l’evangelo e la cultura profana, a mezzo d’un approfondita conoscenza della Bibbia in vista d’uri
orientamento verso precise vocazioni
non solo pastorali ma anche e soprattutto laiche per il servizio nella chiesa. E’ stato quindi ricordato anche
l’importanza della vccazione dei docenti e dei responsabili degli istituti,
(Scuole e convitti) in vista d’una testimonianza evangelica intesa non soltanto come azione individuale ma anche come organica collaborazione, in
comune ripensamento della loro azione didattica, educativa e formativa
dei giovani per un inserimento sempre
più vivo e fattivo nella comunità scolastica. A questo riguardo qualcuno ha detto in sede di cenferenza
che le « parrocchie » dei vari Istituti
debbono scomparire proprio per que
sta ragione indicata dal documento :
cioè compiere insieme, professori e
personale responsabile degli Istituti
un lavoro in comune per meglio risolvere i vari problemi della convivenza degli studenti in vista della loro
formazione evangelica. Appositi comitati di persene qualificate potranno
dare il loro valido contributo ai vari
Istituti per il raggiungimento dello
scopo indicato.
Naturalmente tutte le proposte fatco e discusse possono avere valore se
si tiene conto dell’csservazione fatta
in sede di conferenza dal Pastore G.
Tourn : « Noi domandiamo agli Istituti di avere una finalità evangeiistica — egli ha detto — ma come possiamo pretendere questo miracolo se le
nostre comunità hanno perso questa
vocazione essenziale? » Difatti il disinteresse diffuso anche presso i nostri cctfitadini circa rimportanza dei
nostri Istituti è segno evidente che
loro stessi non sentono più ia vocazione per l’opera del Signore e quindi ritengono strano di dare dei soldi per
un’opera che non dice più loro nulla.
Se infatti gli studenti vanno al collegio soltanto in vista d’una loro carriera, dicono i benpensanti, si paghi
no le spese, a noi non interessa. Ne
consegne quindi quello stato di crisi,
direi religiosa, vocazionale di queste
cpere, presentata alle nostre comunità per far sentir loro che se questi
Istituti sono in crisi, ciò è dovuto alla
crisi delle nostre chiese che hanno
perduto l’ansia evangeiistica. Se questa vocazione non c’è se ne prenda
atto e insieme umiliamoci, invochiarno lo Spirito del Signore perchè ridia
vita agli ossami delle nostre comunità affinché una nuova Pentecoste
sorga nelle nostre chiese alle valli e
fuori delle Valli. Se questo noi facciamo sin d’ora, tutti insieme, dapprima noi Pastori, responsabili maggiori del nostro gregge, certamente Dio
ci ascolterà e allora saremo: in grado
di rendere efficienti le nostre opere, di
fare del Collegio, come di un altro istituto una fucina di studenti formati
seriamenti per il loro inserimento nella vita, capaci di essere sale e luce
nel mondo.
Con questo spirito di collaborazione, di visione nuova possiamo celebrare il primo centenario della Scuola Latina; ccn l’augurio che la giornata sia preziosa per un impegno rinnovato non di « salvare » la Scuola
Latina ma di dare gioiosamente il nostro contributo di pensiero, di preghiera e finanziario in vista della missione per la quale le nostre opere
sono sorte e che con questo spirito
dureranno molto a lungo. o. d.
La nostra stampa
vi interessa 7
imbrigliare e rendere fecondo un fiume
MEKONG
Una iniziativa di pace nel Sud-Est asiatico
SOSTENETELA
L « escalation » statunitense nel Vietnam
continua: a giorni le truppe americane impegnate in queste operazioni saliranno a 75
mila uomini: dopo i bombardamenti al napalm, la scorsa settimana una squadra di
grossi bombardieri, partiti dalla lontana base
dell isola di Guam, nel Pacifico, hanno battuto la giungla dell'interno ove si annidano
i viet-cong con un violento bombardamento
a tappeto: questo solo raid aereo è costato
11 miliardi di lire. Il gorgo risucchia sempre piii violentemente: nemmeno i grandissimi vi sfuggono. I lettori conoscono l'amarezza con cui consideriamo questa impresa
occidentale: tanto più lieti siamo di dar notizia di una iniziativa, a larga partecipazione occidentale e pure americana, perseguita
da otto anni nell'Indocina tormentata, silenzioso ma efficace strumento di pace. L'articolo che riproduciamo e comparso sull'« Economist » di Londra: ringraziamo la direzione per il permesso, e la nostra corrispondente da Londra, Liliana Munzi, per la segnalazione e la traduzione. red.
(( Il vaslo fiume Mekong », disse il Presidente .Tulinsnr. il 7 aprile quando garantì
Tappoggio per un grande piano di sviluppo
sud-est asiatico, « può provvedere cibo, acqua cd energia su di una scala cosi vasta da
rimpicciolire anche i nostri stessi impianti
della Vallata del Tennessee ». Il fiume, lungo 2,600 miglia ed i suoi numerosi affluenti
che si trovano in Tailandia, nel Laos, nella
Cambogia e nel Vietnam sono quasi completamente non sìruUalic Non producono
energia idroelettrica, eppure la loro capacità è di almeno venti milioni di cliilowat!.
Gli allagamenti non controllati limitano la
coltivazione in molte zone. Soltanto il 3%
deirintiero bacino del fiume è irrigato e,
in questa regione, Lirrigazìone significlìe
rehbe due o tre raccihi di riso alPanno invece di uno.
La costruzione dj cinque dighe sugli affluenti situati in Tailandia, nel Laos e nella
Cambogia è già in corso {costo: tredici milioni di sterline). La più larga di esse, quella che si trova a Nam Pong, deve essere
completala entro l’anno: un prestito proveniente dalla Germania ha ccperlo metà
del costo. Altri lavori già iniziali includo?!')
il dragameiUo di zone fangose del fiume e
la demarcazione di canali navigabili. Nel
frattempo, dal 1957, contributi e garanzie
provenienti da venlun Paesi (oltre che di'
quallro stati rivieraschi) hanno raggiunto
un totale di dieci milioni di sterline in fondi utilizzabili per condurre perizie, attuare
progetti cd altro lavoro di pre-investìmento.
Oltre cinquanta squadre di ispettori e 'i)
altri esperti stanno lavorando nel bacino del
fiume sotto l’autorità generale del Cornila! >
Mekong, la società coordinatrice die i
quattro stali fondarono nel 1957 con 1"appoggio della Commi.ssicne Economica deli'ONU per i Sud-est asiatico (ECAFE), con
sede a, Banko’-'.
Il primo studio del potenziale del fÌLime
Mekong fu fatto dall’ECAFE nel 1952. I n
più attento esame compiuto nel 1957 risidiò
in un giro d’ispezione cempiulo da una
squadra di esperti di risorse ed energie icL i.
che. Gli esperti, membri deirONU, erano
guidati dal generale Wheeler, consulente bi
capo della Banca Mondiale che confermò le
scoperte fatte dall’ECAFE e compilò nn
programma quinquennale di ricerche deliagliale. Nel 1959 vennero installate duf -iazioni idrologiche e fu dato inizio alla ca )a
topografica aerea. Sono stati scelti i ire p: '*getli maiigiori ed i piani per la loro e-e< a
CONTTNT’ A.
IN TERZA PAGINA
Jan Hus, un testimone della verità
Pubblichiamo la seconda parte deirampio
articolo che il prof. Amedeo Molnàr, docente
di storia ecclesiastica presso la Facoltà teologica ((. Comenlus » dell'Università di Praga, ci ha mandato per commemorare il 550"
anniversario del rogo in cui trovò la morte.
a Costanza, Jan Hus, r'.formatore cèco. Nella pinna parte, pubblicata mi numero scorso. il Moina:', dopo una breve presentazione
biografica di quest'appassionante figura, si
soffermava soprattutto sulla portata teologica
e sociale che nella protesta hussilc ebbe il
sofferto problema dell'ubbid'ienza a Dio che
poteva spesso implicare la disubbidienza alle
auto:ilà religiose e civili costituite.
“Tengo a difendere fino alia morte la verità che Dio si è degnato dì farmi conoscere,,
Esiliato da Praga, Hus scrisse nel
1413 una difesa della propria disobbedienza, il famoso trattato « Sulla
Chiesa ». Il cristiano — e^li afferma
— è sempre responsabile dei sud atti, Deve riflettere alle conseguenze
dei suoi atteggiamenti. Ognuno deve
quindi sottoporre a critica le esigenze dei superiori :« Se il papa mi ordinasse di suonare il flauto, di costruire una torre, di fare il sarto o
di genfiare un salsicciotto, la mia ra.gicrne non dovrebbe forse giudicare
che il papa mi ordina una sciocchezza? perchè, in un caso simile, non
preferirei la mia opinione al decreto
del papa? E così,, se il papa ordinasse a un uomo indegno, ignaro della
legge di Dio e incapace di parlare
la lingua del popolo, di diventare vescovo di questo popolo, dovrebbe egli
accettare l’incarico? No, evidentemente. Nè il pcipolo dovrebbe accoglierlo, poiché di solito non si desidera installare come guardiano di
porci o di capre uno che non ne sia
capace » (De ecclesia, cap. 21 ).
Ij’esempio fa ridere, certo ; ma ecco
rimpcTtante conclusione : « Il discepolo fedele di Cristo concentra tutta
la sua attenzione sul Cristo stesso e
non è tenuto ad ubbidire al suo superiore se non nella misura in cui
questi istituicse una legge o dà erdini ragionevoli e ammessi dalla legge
di Dio ».
Per comprendere la personalità di
Hus è necessario porre in rilievo, accanto alla sua teologia deU’obbedienza, il suo amore della verità. A vano
riprese Hus insiste sul dinamismo liberatore della verità. Egli definisce il
cristiano: combattente per la verità.
E’ significativo che questa definizione ci sia presentata dal riformator;;
setto forma di un appello morale:
;t Cristiano fedele, cerca la verità, ascolta la verità, apprendi la verità,
ama la verità, di la verità, attieniti
alla verità, difendi la verità fino alla
miorte. Poiché la verità ti libererà
dal peccato, dal diavolo, dalla morte
cleU’anima, infine dalla morte eter
na ». La verità di cui qui si parla è
la verità di Dio nel suo aspetto libe
ratore, si identifica quindi con la ner
sona e con l’opera di Gesù Cristo.
Eccoci dunque avvertiti: la nozione di verità non si sviluppa, in Hus,
sotto l’influsso predominante di una
ricerca intellettuale, bensì sotto quello di un impegno nei confronti della
persona del Gesù del Nuovo Testamento. Cristo ha reso intelligibile la
verità increata della Trinità divina.
Lo ha fatto grazie alla sua umanità
incarnata, suscettibile di essere seguita e moralmente imitata, e in tal
modo comprensibile. Ecco perchè
rimpegno etico diventa pure un principio noetico (di conoscenza).
Non si deve sottovaluiare que.sto
mcvimento d’incarnazione eristica
che domina la nozione di verità nel
pensiero di Hus. Se caratteristica
della missione di Cristo fu appunto
rendere testimonianza alla verità,
questa testimonianza non avrebbe
potuto realizzarsi in modo più efficace che neirincarnazione della Verità
stessa. Malgrado la prevenzione che
egli provava nei confronti degli oc
cessi speculativi, sapeva farne largo
uso nel senso del realismo filosofico
degli scolastici, per poter meglio rilevare la portata liberatrice della verità eristica.
La nozione hussita della verità presenta pure altre difficoltà al lettore
moderno. Hus afferma di intendere
la verità in vari sensi fra loro diversificati. Nel 1410 lo udiamo affermare :« Tengci a difendere fino alla morte la verità che Dio si è degnato di
farmi conoscere, e in particolare la
verità della divina Scrittura ». Secondo questa affermazione la verità
nella Scrittura non sarebbe che una
parte della verità, sebbene la parte
più importante. Lo .stesso Hus risponde all’interrogativo, quale sia
l’altra parte della verità, dichiarando nella 'ua Difesa di Wyclif (1412):
«Considero un’atteggiamento pio quello del cristiano che resta costante
nella fede e nella conoscenza di questa triplice verità: anzituttc quella
chiaramente contenuta nella Scrittura, poi quella raggiunta nella ragione infallibile, infine quella che il cristiano SI appropria in base alla propria esperienza personale. Al di fuori
di questa verità, nulla dev’essere affermato o riconos-ciuto come vero ».
Beninteso, Hus non si fa portavoce
di un razionalismo' di tipo moderno.
Se acconsente a introdurre una certa plurarità nel suo concetto di verità, non vuole con questo far credere alla possibilità di varie verità
contradditorie.
Detto questo, ci si può domandare
quale interesse Hus avesse a moltiplicare, come abbiamo visto, tipi di
verità. Se teniamo conto del contesto nel quale apparivano, negli scritti di Hus, le definizioni della verità,
colpisce vedere come egli sta sempre trattando l’atteggiamento da assumere di fronte alla Chiesa e alla
cristianità contemporanea. E’ quinal
giusto dire che Hus si applica a mettere a punto un sistema di etica sociale oggettiva. All’epoca di Hus la
teologia e la giurisprudenza ufficiali
non lasciavano sussistere alcun dubbio sull’unità, neH’edificio della cristianità, fra verità e autorità sociologica. Parlando della ricerca della
verità, invitando a differenziarne la
nozione, sforzandosi di stabilire in
tutti i casi particolari il suo riferimento criticamente controllato alla
verità eristica, Hus procede a una
problematizzazione delle forme usuali che assume l’autorità deH’uo-mo sull’uomo. Nessuna autorità può mantenersi degnamente, se non è fedele alla Verità.
Il fatto che il Cristo degli Evangeli fu condannato e messo a morte
da autorità religiose, anzi ecclesiastiche, che sia stato vittima non della verità ma della menzogna organizzata da una gerarchia sacerdotale mette Hus in guardia contro la
tentazione di legare troppo strettamente la verità a un determinato sistema sociale o ecclesiale. Se egli moltiplica la verità, lo fa per una sollecitudine di cura d’anime, per preoccupazione teologica.
La verità, per Hus, è una, ma viene colta a livelli diversi e accostarsi
al vero è suS'Cettibile di progressi In
ogni circcstanza il vero esige d’essere
rispettato', e se necessario difeso.
Non solo, « appunto come il sacerdote deve predicare senza timore la verità che ha udita da Dio, anche il
laico deve difendere la verità che ha
udito predicare sulla base della Scrittura», ma ancora e seprattutto i laici possono e devono, riconosciuta la
verità, riprendere i prelati e i superiori, se questi sono In errore. In av
Culto radio
ore 7.40
DOMENICA 27 GIUGNO
Neri Giampiccoli
venire la verità, facendo appello alla
responsabilità di lutti, cesserà di essere il privilegio di un’élite giustificata e garantita da istituzioni tradizionali. Lo sforzo di Hus per pluralizzare i piani della verità, pur mantenendo il loro rapporto con la rivelazione eristica, tende a mettere alla
portata dei fedeli una teoria che permetta lO'io di liberarsi di ingiuste
costrizioni.
Ogni volta che la verità tocca
sul vivo la propria esistenza o quella dei contemporanei, per Hus essa
risponde alla ricerca della comprensione teorica, nel senso della tradiziciie greca, che all’esigenza, accentuala dalla Bibbia, di una conoscenza
utide alla condo'tta della vita. Per la
Scrittura, come pei Hus, è vero ciò
verso cui l’uomo può orientare la
prepria vita. Nella prospettiva biblica la verità si incarna in persone, non
in proporzioni; domina ogni relazione con l’altro' e vi si manifesta nella
dirittura, nella fedeltà, nel dono di
sè.
Hus ha fatto propria questa visione dinamica Nei momenti decisivi
della sua vita egli si lascia vincere
dairimperatlvo irresistibile dell’e.-astenza esemplare del Cristo. Al pc ere sociologico della pretesa cristianità che tende a piegare gli uomini c i
valori, egli O'ppone rincontro con il
Cristo degli Evangeli, « in cuius stilo
omnis veritas utiìis ecclesiae est n ntenta» (nella cui penna è contemn.a
tutta la verità utile alla chiesa), -à
partire da, quest’incontrc' per ecr'Cllenza, la menzogna si rivela più pt 'icolosamente contigua alla verità -'Ppunto in una cristianità che ab', a
tradito la sua missione -origina a
L’Anticristo si ado<ma di tutte le a;oparenze di Ciisto. Si compreniìe
quanta rivolta implichi questa scoperta.
L’impro'nta biblica della nozione hiissita di verità si manifesta infine in
questa convinzic'ne vissuta: la veiità
assume, nella storia, tutta la sua n dtà soltanto quando un uomo dà la
sua vita per lei. Hus non si limita a
seguire Terenzio che afferma che la
verità genera l’odio, o a costai ne
quanto la natura umana è refrattaria alla verità e può quindi soffrirne.
Giunge a predicare l’e.sser pronti a
morire, come condizione di un servizio veramente fecondo reso alla futura vittcì'ia del vero. E’ proprio l’ombra della croce che Hus proietta costi sulla propria vita, affinchè essa
possa diventars vittc riosa. In tal senso, e malgrado' il suO' aspetto di trage
dia impósta, n supplizio di Costanza si inserisce organicamente nella
logica hussita della verità.
Il carattere liberatore della verità,
sul quale Hus insiste con forza, implicava una rottura di tronce alle
servitù di una ubbidienza cieca alTordine costituito. Sul piano personale la rottura poteva portare al naufragio di antiche amicizie. Poiché il
contrario' della verità non era por
Hus e per 1 suoi p'artigiani un semplice errore, bensì menzogna, il nathes della .otta per la verità si leverà in una denuncia spietata di ciò
che porta i tratti deirAnticristo, La
rivoluzione, una volta scaton-;iia, non
mancherà di cercare la sua giustificazicne in questa direzione; trarrà
pure tutto il possibile vantaggio dalrattivismo incluso nella convinzione,
spesso affermata da Hus, che passare sotto' silenzio la verità riconosciuta ecuivarrebbe tradirla.
Divenendo popolare, la nozione hu.ssita di verità dovette necessariamen
te accostarsi a quella di giustizia.
Ntpjure quest’accostamento era estraneo a Hus: p>er lui già la verità non
raggiunge il suo senso e la sua forz-a
se non in rapporto con la giustizia e
in funzione di essa. La cosa s’impone
del resto sempre più in un ambiente
che sempre maggiormente parla cèco,
in cui i termini di giustizia (spravedlnost) e di diritto (pràvo) hanno in
comune con il termine di verità
(pravda) assai più che la semplice
radice verbale.
La verità predicata e difesa da Jan
Hus si impone, in Boemia, come
espressione unitaria delle aspirazioni
di larghi strati della società contemporanea e come giustificazione dells:
loro responsabilità rivoluzionaria.
Amedeo Molnàr
3
25 giugno 1965 — N. 26
pag. 3
LA CONFERENZA DEL PRIMO DISTRETTO
/ nostri istituti
All o. d. g. l'istruzione, religiosa e non
La Conferenza del 1» Distretto ha
svolto i suoi lavori nei giorni 16 e
17 giugno in Villar Pellice.
Il primo importante argomento affrontate nella serata di apertura è
stato il problema degli Istituti di
Istruzione Secondaria.
La relazione della Commissione nominata dal Sinodo, attraverso un’accurata indagine storica delia istruzione nelle Valli Valdesi, iniziata con, un
preciso significato religioso, giunge
alla conclusione che « la funzione dei
nostri Istituti di Istruzione Secondaria sia tutt’ora valida e pienamente
giustificata, e che un loro maggiore
inserimento nella vita del protestantesimo italiano- come di quello internazionale potrebbe dare loro nuove e
più vigorose possibilità di sviluppo,
sia dal punto di vista spirituale che
materiale ».
Presenta inoltre im quadro completo e una precisa documentazione della situazione degli Istituti negli ifitimi anni indicando alcune soluzioni
per sanare il grave problema finanziario ritenuto causa delle preoccupazioni e delle incertezze che da qualche anno gravano sulle nostre scuole.
Alcune delle possibili soluzioni indicate sono:
1 ) la nomina di una persona che
possa animare ed organizzare il complespo dei nostri Istituti;
il la costituzione di un efficiente
com italo finanziario che provveda a
repciire i fondi necessari in settori
itanani ed internazionali, al fine d’
giuDcere ad una amministrazione autcncna degli Istituti stessi;
■ < 1 àiiuaziome di una stretta col1 bo zo"e dei Convitti con gli Istituti ,ii Istruzione al fine di ospitare i
giuvii.ui italiani ed eventualmente
nirai..cri e di attuare una comune
azio.'Hi educativa e formativa in senso evmgeiico'.
il ..ibattito che è seguito e che si è
proti dtto fino alle ore 23,30 di mercoledì ; ci ha impegnato buona parte deli.-i mattinata di giovedì, è stato vivace
ed a-ipassion-ato per il profondo interesse dei delegati.
Gl: interventi sono stati diretti a
iavoi,' non scio del mantenimento,
ma rei potenziamento dei nostri Istituti ii Istruzione Secondaria, pur tenenci ì nel dovuto conto la questione
fina: ziaria.
E stato particolarmente sottolineato c:;o le nostre Scuole sono necessarie inxr 1 opera di evangelizzazione in
li all : come Topera di culto e che in
Que'-i ' senso è necessario dare loro
un ( .Tattere più spiccatamente evangelico.
Scijiattutto è stata avvertita la necessiM, di prendere finalmente una decision,; precisa e chiara che ponga fine uu incertezza che da trent’anni
grav;: SUI nostri Istituti. Per questo
occoìre che nelle nostre Comunità,
dimcf rratesi scarsamente interessate
al probl-sma. venga svolta un’appropriata opera di propaganda per risvegliare una maggiore sensibilità per
la nostra istruzicne secondaria e per
stabilire tra esse e gli Istituti un
saldo legame, non solo inteso come
precis-o impegno finanziario, ma anche come occasione per rinnovare la
propria vocazione evangelica. E’ stata
anche chiaramente espressa la convinzione di non poter rinunciare neppure -a quelle Scuole, che, come la
-Media, potrebbero apparire non necessarie per la presenza nello stesso
luogo di quelle di Stato, perchè queste ultime hanno tutt’ora un carattere confessionale.
A compendio delle discussioni è
stato approvato il seguente o.d.g. :
« La Conferenza del 1» Distretto,
presa in attento esame la situazione
dei nostri Istituti di Istruzione Secondaria, ne riconosce la vitale_ importanza nel quadro delTevangelismo
italiano quale insostituibile strumento di evangelizzazione. Chiede pertanto al Sinodo :
a) che esprima in un documento
questo carattere fondamentale e tale
funzione dei nostri Istituti.
b) che escluda senza ulteriori dilazioni e in modo assoluto ogni illusoria prospettiva di trasferimento dei
nostri Istituti di Istruzione Secondaria allo Stato.
c) che inviti tutte le Chiese a meditare seriamente sul fine evangeli
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stico di essi allo scopo di suscitare
un maggior senso di corresponsabilità, anche finanziaria, nel mantenimento di quest’opera ».
La Conferenza ha quindi esaminato la relazione della Commissione Distrettuale ed in particolare ha discusso su quanto riferito sull’insegnamento religioso nelle Scuole Statali,
Si è espressa favorevolmente per
l’indirizzo fin qui seguito, cioè per un
insegnamento religioso nelle scuole
differente da quello impartito nei
corsi di catechismo, ravvisando tuttavia, l’opportunità di una revisione dei
testi risultati di difficile comprensione.
Nel corso delle discussioni è stata
espressa la necessità di avere corsi
uniformi per la formazione biblica e
spirituale dei nostri giovani, che nel
memento attuale sempre più numerosi frequentano le scuole e che formeranno domani la classe dirigente
delle nostri Valli e di qualificare gli
insegnanti che dovranno impartire
l’insegnamento religioso nelle Scuole
Elementari e Secondarie.
Sull’argomento è stato approvatoli
seguente oi.d.g. :
« La Conferenza Distrettuale chiede al Sinodo di nominare una Commissione per lo studio dei problemi
relativi alla nostra presenza nel campo della scuola in vista di una educazione unitaria nel suo fine e nelle
sue impostazioni, difl'erenziata quanto
all’età e tipi di scuola, redigendo un
programma di istruzione religiosa che
vada dalla Scuola Materna al Giuli asio-I/iceo ».
Relazione annua della C.I.O.V. - Nella sua relazione Ip C.I.O.V. ha denunciato le difficoltà che la convivenza
nello stesso stabile delTOrfanotrofio
maschile, affidato alla C.I.O.V., del
Convitto di Pomaretto, dipendente
dalla Tavola, determinano' creando
notevoli problemi di capienza e di
funzionalità ed ha proposto' tre possibili soluzioni :
1) fusione degli Orfanotrofi maschile e femminile neirunioa sede di
Torre Pellice;
2 ) trasferimento delTOrfanotrofio
di Pomaretto In altra sede;
3) fusione dell’Orfanotrofio col
Convitto attuale di Pomaretto in un
unico Istituto.
La Conferenza accogliendo questa
ultima soluzione indicata anche dalla relazione 'iella Commissione di esame sull’operato' della C.I.O.V., ha approvato il seguente o.d.g.:
« La Conferenza Distrettuale propone al Sinodo di disporre la fusione
del Convitto e delTOrfanotrofio di
Pomaretto ».
Inoltre la Conferenza, accogliendo
la proposta della Commissione di esame di una maggior coordinazione di
tutti gli Istituti la CUI dipendenza da
enti diversi (C.I.O.V., Tavola. Chiese
locali), genera confusione, notevole
dispersione di cnTrgie e difficoltà amministrative, ha approvato il seguente o.d.g.'
« La Conferenza del l» Distretto
convinta della necessità di una revisione organica e di una ristrutturazione delle opere ed attività della
Chiesa Valdese, invita il Sinodo ad
affidare alla Tavola la nomina di una
Commissione per lo studio del problema ».
Terminato l’esame della relazione
della C.I.O.V. la Conferenza ha approvato il seguente o.d.g.:
« La Conferenza del l" Distretto
ringrazia la C.I.O.V. per l’opera compiuta durante Tanno decorso, il nersonale degli Istituti per il prezioso
servizio comniuto ed i numerosi donatori e benefattori ».
La Conferenza ha ascoltato ed apnrovato le relazioni della P.U.V., della Commissione del Canto Sacro, della Pro Valli, della Cemmissione per le
Missioni, e la relazione finanziaria.
Dato il poco tempo a disposizione,
dovendosi ancora procedere alla elezione delle varie Commissioni, non ha
potuto discutere esaurientemente sul
rapporto della Commissione mista
Valdese-Metodista, limitandosi ad esaminare alcuni o.d.g. sull’argomento
delle Chi-ise del l- Distretto.
La Conferenza ha rieiettoi i membri
della Commissione Distrettuale nelle
persone di: Past. Franco Davite, Presidente; Ing. Giovanni Pontet. Vice
Presidente; Past. Sergio Rostagno,
Segretario, Pure riconfermati sono risultati i membri della Pro Valli (dott.
Guido Ribet; dott. Aido Durand; sig.
Mario Sereno; sig. Vitale Jahier; sig.
Umberto Pellegrin) e della Commissione del Canto Sacro (Past. Edoiardo
Aime, Presid.; prof. Elda Tùrck; prof.
Ferraccio Corsani; sig.na Laura Rivoira; past. Gustavo Bouchard).
La Conferenza ha terminato i suoi
lavori con il Culto di Santa Cena,
F. B.
La Relazione .sujili Istituti Valdesi di
istruzione secondaria è stata stampata e vi
sono ancora a disposizione delle copie
presso il Pastore Deodato, Pineirolo, al
prezzo di L. LSO.
Mozione del Congresso Evangelico Italiano
Corresponsabilità
I crisiiani evangelici, riuniti in Congresso, ritengono di dover affermare la loro responsabilità nella società italiana in cui Dio li ha posti.
Essi non intendono giudicare i propri .'■onnazionali ma confessare_ la
propria corresponsabilità nelle ingiustizie e negli errori che si manifestano nella vita del proprio paese e del mondo intero.
La coscienza cristiana non può infatti tacere di fronte ai profondi
squilibri settoriali e territoriali della società italiana nei suoi flagranti
contrasti di lusso e di miseria, di dominio e di servitù, di privilegi e di
esclusioni in tanti campi, dall’istruzione all’esercizio del potere economico e politico.
Tutto questo è ulteriormente aggravato dalla crescente sfiducia che
si ingenera nell’animo di molti per la mancata soluzione di problemi
vitali della nazione e per lo scarso senso di responsabilità e di dedizione
sovente verificatisi.
In questi mali che travagliano la società italiana, i cristiani evangelici vedono altresi un riflesso delle perduranti tensioni internazionali, di
cui anche il nostro paese è corresponsabile.
Di fronte a questi fatti che sono la chiara manifestazione di una
concezione della vita fondata sulla legge « la tua morte è la mia vita »,
i Cristiani evangelici annunciano il nuovo mondo di Dio nella persona
di Gesù Cristo, fondato sulla verità « la mia morte è la tua vita », cioè
mondo di dono, di servizio e di pace, non di privilegio e di dominio. E
poiché Cristo, venuto non per es-sere servito ma per servire, non ci ha
rivelato il Suo mondo nuovo a parole, bensì nell’abbassarsi e nel donare
agli altri, la Sua potenza agisce fin d’ora nella realtà presente e quindi
i cristiani sono chiamati a darne dei segni concreti secondo la pluralità
dei doni che sono stati loro accordati.
Per dare questi segni i cristiani devono prima di tutto vincere in se
stessi e nelle chiese Ü carrierismo, le attrazioni idolatriche del denaro
e del prestigio, riscoprire la potenza creatrice della preghiera personale
e comunitaria ed immergersi senza riserve nella vita degli uomini tra i
quali e nei quali scopriranno il Signore che già viene a stabilire fa
realtà definitiva.
Analogamente nel campo della società civile gli uomini sono chiamati allo stesso radicale cambiamento di mentalità in Cristo, per iniziare
un corso nuovo che sani fondamentalmente il disordine ed affranchi la
vita associata da ogni forma di immoralità politica c dalle visioni ingannatrici delTeconomia umana in cui essa si dibatte, e crei la fiducia reciproca e la speranza dell’avvenire.
II congresso richiama i cristiani evangelici a vivere conformemente
alla loro fede nella famiglia, nel lavoro e nelle responsabilità politiche
e sociali. Le comunità evangeliche si sentano pertanto impegnate nella
costruzione della pace e nella riconciliazione tra i popoli e le razze,
assumendo la causa degli oppressi e degli sfruttati, contrastando il
passo, nello spirito di Cristo, al potente, chiunque esso sia, per porre
così le fondamenta di una società nuova che attenda con speranza nuo-vi
cieli e nuova terra.
11 Mekong
SEGUE DALLA SECONDA PAGINA
ziune ilovranno Ciñere pronti entro due o
Ire anni. 11 primo concerne la costruzione
di una diga a Pa Mong, all’ovest di Vientiane per irrigare due milioni e mezzo di
acri in Tailandia e nel Laos. Gli altri due
si trovano nella Cambogia. Uno di essi dovrebbe permettere l’irrigazione di duecento
cinquanta mila acri e moltiplicare per quindiei la produzione di energia idroelettrica.
11 secondo concerne lo sbarramento a cancelli per ccntrolìare Taffluente Tonle Sap,
che stabilizzerebbe il livello delle acque del
grande lago della Cambogia le cui fluttuazioni uccidono rapidamente i pesci. Inoltre, tale sbarramento non solo raddoppierebbe il potenziale ittico, ma salverebbe anebe dalla salinizzazione una buona parte del
delta del Mekcng che ora rende vaste zone
inadatte alla coltivazione.
L’intiero complesso delle ispezioni preinvestimento e degli^sperimenti sono regolarmente riveduti da un consiglio con funzioni consultive, del quale il generale Wbee.
ler è presidente fin dalla sua fondazione av
venuta nel 1957. Una caratteristica del programma per lo sviluppo del bacino del fiume Mekog è che esso ha proseguito attraverso periodi durante i quali gli stati rivielasclii litigavano furiosamente fra loro. Perfino in tempi in cui i rapporti diplomatil i
venivano rotti, la cooperazione in questo
lavoro non è venuta meno. Il signor Johnson ha espresso la speranza che il Vietnam
del Nord possa, « non appena la coopcrazione internazionale sia possibile », entrare
a far parte del più grande piano di sviluppo
che egli Ita in mente per la zona. Nelle circostanze attuali, questo può sembrare visionario. Moli; affermano cb-e Tinslabilità del
del Sud-est asiatico e la mancanza di un
fine rendono impensabile che un tale piano
possa mai venire realizzato. Ma il duro fatto di otto anni di incessante sviluppo del
programma del Mekoiig, ijrova il contrario.
Traci. Liliana Munzi
Londra, 21 maggio 1965
Di fronte alla realtà della nazione
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
plementari. I rapDorti però tra la testimonianza del singolo e la presenza
della comunità non sono chiariti ancora nel nostro ambiente e non lo sono stati nei dibattito.
L’ultimo paragrafo dello stesso O.d.
G mantiene aperta auesta questione.
I credenti sono chiaimati « a vivere
conformemente alla,loro fede nella
famiglia, nel lavoro- e nelle responsabilità politiche e sociali » e questa vita di uomini responsabili no'n può essere che la vita di individui impegnati nel mondo; ma d’altra parte le comunità sono chiamate a sentirsi « im
pegnate nella costruzione della pace e
della riconciliazione tra i popoli e le
razze, assumendo la causa degli op
ORDINI DEL GIORNO
CONGRESSUALI
Lb migrazioni
Il Congresso Evangelico, preso in
esame il grave problema della emigrazione, richiede che esso costituisca,
nelle sue manifestazioni attuali, un
esempio tipico del disordine della nostra società, una causa di dolorose
crisi morali, economiche e sociali, ed
un fenomeno che investe profondamente la responsabilità di tutte le
chiese e di tutte le istituzioni civili.
Il Congresso impegna quindi le comunità evangeliche ad affrontare questo problema in maniera cosciente e
coordinata, mediante la predicazione
delTEvangelo, il servizio personale e
comunitario, appoggiando altresì ogni
azione intesa a modificare le condizioni economiche che rendono attualmente inevitabile l’emigrazione.
La scuola
Il Secondo Congresso delle Chisse
Evangeliche Italiane, riunito in Roma
dal 26 al 30 maggio 1965,
Avvertendo la fondamentale importanza del nroblema educativo nella vita nazionale e la particolare attualità che esso riveste.
Raccomanda vivamente alle Chieselo studio di tale problema al fine
di un maggiore interessamento degli
evangelici alla ■vita della scuola.
Richiama gli insegnanti evangelici
alla coscienza del loro ministero esortandoli a ricevere insieme nuovi
orientamenti per la loro vita di insegnanti, ricordando a tal fine che
uno strumento appropriato può essere TAssociazione Insegnanti Cristiani
Evangelici.
L*obÌBziono
tU cosoionza
Il Secondo Congresso delle Chiese
Evangeliche latliane riunito in Roma
dal 26 al 30 maggio 1965,
Nella linea degli ordini del giorno
già approvati dal Sinodo Valdese nel
1962 e dalla Conferenza Metedista
nel 1963,
Chiede al Governo Italiano di preparare un disegno di legge per il riconoscimento giuridico della obiezione
coscienza onde dare la possibilità
agli obiettori di coscienza di prestare
un servizio civile alternativo.
pressi e degli sfruttati... » ed in questo
caso si tratta evidentemente di una
dimensione diversa, si tratta delTini
pegno che la chiesa nella sua comunione di fede e di vita prende nei confronti del mondo e delle sue ingiustizie.
Il problema in questo caso non consiste nel sapere se il credente deve o
nc occuparsi di politica e di questioni
sindacali e se la chiesa si deve ínteres
sare di queste cose, il problema sta
nel sapere se la predicazione dell’evan
gelo è una missione ed una responsabljità individuale o comunitaria. Il
medico, il sindacalista, l’operaio, la ca
salinga, lo stude'nte evangelico vivono
nei diversi ambienti della vita e danno
una loro testimonianza; ma raccolti
insieme, nella comunità cristiana cosa sono, cosa fanno, cosa dicono? Meditano la parola di Dio e pregano soltanto? Una cosa del tutto spirituale
ed individuale dunque che deve servire unicamente a nutrire la loro fede
in vista di una testimonianza? forse è
troppo poco, i credenti raccolti insieme formano una comunione di fede
ma anche di vita e rappresentano nel
mondo, nella società un elemento particolare in quanto una assemblea di
credenti non è nè una conferenza cui
turale nè una seduta di partito.
Anche sotto questo profilo il dibattito congressuale apre per noi la via
ad una lunga meditazione ed una ricerca aeprofondita di queste diver.se
impostazioni della nostra presenza.
Il secondo grande problema concer
ne la ragion d’essere della nostra presenza. Dobbiamo essere presenti nel
mondo come individui e come comunità, per fare e dire che cosa? Per eva'ngelizzare, si risponde .subito e salebbe già una formidabile spinta in
avanti il prendere sul serio questa risposta da parte di tutti noi. Se ogni
credente delle nostre comunità valde
si si ricordassero che si reca in chicc-a, educa i suoi figli, da la sua offerta,
legge, medita e prega solo per evangelizzare, saremmo in una situazione
ben diversa dalla attuale perchè le
nostre migliori energie non sarebbero
spese "^e potremmo dire disperse) per
evangelizzare degli evangelici ma notrebbero essere lanciate nella evangelizzazione di quegli uomini indifferenti, inquieti, smarriti di cui parlava l’O.
tì.G. precedente.
Evangelizzare significa però cose diverse nell’evangelismo italiano attuale
e sarebbe ingenuità, oltreché pericolo,
tacerlo. Per molti evangelizzare significa conquistare degli uomini facendoli propri fratelli nella comunità di
Cristo, per altri significa vedere in ogni uomo un fratello in quanto Cristo
è morto per lui. Evangelizzare significa per il primo strappare uomini al
mcndo conducendoli a Cristo nella
comunità, per altri annunziare ad ogni creatura che Gesù Cristo è la vita
è la libertà per lui e per il mondo. Il
nostro O.d.G. mantiene a questo riguardo una feconda e lucida tensione,
un equilibrio, ed il fatto che sia stato
votato alla quasi unanimità dei congressisti sta a dimostrare che tutti
hanno ravvisato in esso il proprio pensiero o, più esattamente, una comune
impostatone di pensiero. Certo il testo attuale è frutto di una lunga e dibattuta vicenda, rimaneggiato più volte in Commissione di studio è stato
ulteriormente riveduto dopo una orima sessione g-enerale e rileggendolo
eia, a distanza di settimane dopo aver seguito tutte queste diverse fasi di
revisione ci pare che rappresenti abbastanza chiaramente il pensiero delTevangelisma nel suo ccinplesso.
Il centro del pensiero può essere
espresso dal paragrafo che dice « ...poiché Cristo, venuto non per essere servito ma per servire non ci ha rivelato
il suo mondo nuovo a parole, ma nell’abbassarsi e nel donarsi.. i cristiani
sono chiamati a dame dei segni concreti secondo la pluralità dei doni che
sono stati loro accordati ».
Uniti nel servizio, uniti nella volontà di recare la parola dell’evangelo all’uomo italiano di oggi, questo potrebbe essere il motto che soggiace alTO.
d.G. anche se sussiste qualche diversità nella realizzazione di questo compito. Recare Tevangelo nO'n è la stessa cosa per il salutista e per il conferenziere valdese, per il colportore avventista e per Tanziano predicatO're
metodista : non è la stessa cosa perchè diverso è il dono ; è sostanzialmente lo stesso se tutti si ricordano
che di essere discepoli di Gesù vissuta per servire gli uomini nell’amore.
La diversità di concezioni in rapito
aU’evangelizzazione cui abbiamo fatto
cenno sopra sussiste però e non dobbiamo sottovalutarla; sarà il tema di
riflessione di prossimi incontri e sarà
necessario esaminare se il pensiero è
identico nella sostanza anche se diverso nella forma. Strappare uomini
al mondo per integrarli nella comunità del Regno? Annunziare a tutti gli
uomini che sono figli del Regno in
quanto Cristo è venuto? La diversità
di atteggiamento sussiste anche se
permane la possibilità di una comunione di intenti.
Presenza evangelica nel mondo, presenza di testimonianza al Signore
Gesù nel servizio dei fratelli in fede
e di coloro che non lo sono.
E’ da notare ancora un elemento
caratteristico della presa di coscienza
espressa nell’O.d.G., un elemento che
potremmo definire genericamente profetico nei confronti della società. Questo aspetto era forse maggiormente
accentuato nella redazione primitiva
del testo ma permane vivo anche nella stesura attuale. Evangelizzare nel
nome di Cristo significa non solo predicare a dei singoli ma anche a dei
gruppi, a delle masse, a delle istituzioni. Vivere nel nome di Cristo significa non solo annunziare il suo messaggio a degli -uomini isolati ma ad un
paese nella speranza ohe la verità di
Cristo si farà luce in mezzo alle tenebre dell’errore. Perciò l’O.d.G. votato
dal Congresso contiene delle prese di
posizione generiche ma recise nei confronti delle ingiustizie che permangono tuttora evidenti nella nostra vita
nazionale. In questo stesso spirito furono votati altri O.d.G. sulla obiezione
di coscienza, sull’emigrazione, sulTartcolo 5 del Concordato, chiare prese di
posizione nei confronti di problemi
concreti dinnanzi a cui la verità evangelica deve e può essere proclamata.
Indubbiamente il problema della testimonianza evangelica nel nostro
paese è il problema maggiore del nostro futuro immediato ed è in vista di
questo dialogo comune fra evangelici,
in seno alla progettata Federazione,
che si richiede da noi un intenso studio ed una chiarezza teologica e spirituale degna della nostra tradizione
riformata.
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N. 26 — 25 giugno 196>
MASSEL
Jeudi 10 a eu lieu au Pomaret Tenseve*
lissement de Leontina Pons in Galliano; une
délégation fort nombreuse de notre paroisse
a voulu exprimer par sa présence toute notre sympathie à la famille éprouvée par le
deuil.
Dimanche 13 les enfants de l'école du dimanche et les catéchumènes se sont réunis
pour la dernière fois avant l'été; des projections lumineuses et la distribution des prix
ont transformé cette dernière leçon en amusement.
L Union des jeunes tiendra ses prochaines
séances samedi 26 juin et 10 juillet et nous
offrira, on le souhaite, une soirée dimanche
4 juillet.
Pellegrinaggio valdese
in Uruguay
TOBRE PELLICE
POMARETTO
Ricordiamo con gioia il matrimonio <li
Elio Giaiero e Rostagno Franca celebratosi
sabato 12 con la presenza del Pastore Marauda e Signora; siamo riconoscenti al collega Marauda per il suo appropriato messaggio e per la loro gradita venula in mezzo
a noi. Agli sposi il nostro rinnovato augurio per un focolare felice sotto lo sguardo
del Signore.
Ringraziamo i signori Giaiero per la pittura della caniallata die vuol essere di buon
auspido per altre offerte dei parrocchiani
per il rinnovamento dell’interno e dell’esterno della chiesa, quale segno d’un più vivo
e profondo impegno del nostro spirito.
Ringraziamo di cuore il Pastore Rostagno
per la visita ch’egli ci' ha fatto a nome della
Commissione distiettuale e per il suo messaggio apprezzato dalla chiesa.
Con l’immagine del corpo (I Corinti 12)
è indicata la nostra missione nella chiesa e
nel mondo: tutti abbiamo ricevuto dei doni
che la comunità assieme al conduttore mette
a profitto dell’ambiente ’"n cui si vive e
fuori; in quella misura la nostra chiesa può
lavorare per un Signore davanti al quale
renderemo conto ritenendoci davanti a I.ui
dei servi disutili, conienti di fare qualcosa
per l’altro, che ha bisogno di conoscere
Paniore del Signore.
SAH SECONDO
Domenica 20 giugno sono stali resi gli
onori funebri alla spoglia mortale del nostro fratello Don Emilio (Jiicciu), deceduto
aU’età di anni 84 nella sua abitazione alla
Rivoira. Costretto a letto da oltre due anni,
egli ha sopportato la sua prova con spirito
di sottomissione e di fede, circondato dalraffetto dei suoi cari che l’hanno curato con
amore. Tre anni or sono egli aveva avuto la
gioia di celebrare le nozze di diamante.
La numerosa folla che ha voluto accompagnarlo aU’estrema dimora è stata una palese dimostrazione di quanto egli fosse stimato e benvoluto. .AHa vedova, ai figli e parenti tutti rinnoviamo l'espressione della nostra sincera e fraterna simpatia cristiana.
— L’Assemblea di Chiesa del 6 giugno
ha nominato delegati alla Conferenza Distrettuale i signori : Pons Remigio e Cardio! Remo; delegato al Sinodo il signor Guido Gay.
— I bambini della Scuola Domenicale
hanno effettuato la loro annuale gita a Pianprà, domenica 13 giugno.
— La Chiesa esprime la sua riconoscenza
al pastore Seiffredo Colucci ed al prof. Claudio Tron che hanno rispettivamente presieduto i culti delle domeniche 13 e 20 giugno.
TRIESTE
La domenica di Pentecoste ha segnato il
termine di un intenso perìodo di attività.
Abbiamo ammesso, nella piena comunione
della chiesa, 7 nuovi membri delle nostre
comunità. Elssi sono: Carli Giuliana, Colombin Patrizia, Ghirardelli Lia, Humy
Patricia, Ludwig Ingrid, Airey Michele e
Penigginì Franco. Li seguiamo con la nostra preghiera, li esortiamo a perseverare
nella fede e ad avere uno spirito di servizio per la chiesa.
Venerdì 11 giugno, dinanzi ad una buona assemblea, j nostri delegati, osservatori
ed invitati al 2» Congresso Evangelico italiano ci comunicarono le loro impressioni
commentando i documenti conclusivi. Sono
state poste alcune domande clxe lianno permesso ai nostri oratorii di chiarire alcuni
punti di vista dando del Congresso stesso
una visione completa ed altamente positiva.
Accogliendo il fervido invito rivolto dai
fratelli Uruguaiani durante il loro ultimo
pellegrinaggio fra noi la scorsa estate, e per
aderire ai desideri manifestati in più riprese
da Valdesi italiani, la Società Enrico Arnaud
si fa promotrice di un viaggio in Sud America per restituire la gradita visita e rinsaldare i vincoli di amicizia e di fratellanza.
In considerazione del fatto che detto viaggio richiederà una spesa che non tutti possono aftrontare in una soluzione unica e che
la permanenza in Sud America non potrà
essere inferiore ad un mese circa, la Società
Enrico Arnaud propone la seguente soluzione :
1) Effettuazione del pellegrinaggio: presumibilmente nell’anno 1968, con permanenza
in Sud America nel periodo 10 Aprile . 10
Maggio, oppure 15 Settembre - 15 Ottobre,
a seconda delle maggioranze espresse dagli
interessati.
2) Possibilità di viaggio via mare (durala
complessiva del viaggio e del soggiorno : me
si due circa) o in aereo (durata complessiva
del viaggio e del soggiorno: mesi uno circa).
3) Spesa presunta per il viaggio via mare:
Lire S50.000; in aereo: Lire 500.000. Le
spese di soggiorno in Uruguay e in Argen
lina si prevedono assai modeste.
4) Allo scopo dì agevolare la soluzione
del progetto, la Società Enrico Arnaud propone un versamento rateale, lasciato alla discrezione degli interessati, purché entro il
Dicembre 1967 si raggiunga la copertura di
almeno 2/3 del costo comprensivo del viaggio. La Società Enrico Arnaud, previo rilascio dì regolare ricevuta, depositerà le somme così pervenute su apposito libretto bancario. In caso di mancata effettuazione del
viaggio, queste somme verranno restituite
maggiorate dei relativi interessi bancari.
Ci auguriamo che questa iniziativa possa
avere successo. Per ogni ulteriore informazione rivolgersi all’ing. Giovanni Pontet,
presidente della Società Enrico Arnaud, Torre Pellice, a cui vanno pure intestati i ver.samenti.
La Scuola Evangelica
di economia domestica
È uscita la III^ Edizione della
CHIAVE BIBLICA
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della Bibbia !
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Editrice Claudiana - Via Principe Tommaso, 1 - Torino.
Abbiamo seguito con vivo interesse le vicissitudini di detta Scuola ora trasferita nella Casa Gay ai Dagotli di Torre Pellice ed è
con una certa soddisfazione che la vediamo
risorgere con un denso programma di attività estivo ed invernale.
Questa è oggi Tunica scuola del genere
esistente in Italia per la speciale impostazione che le viene data, per le caratteristiche
e la varietà dei Corsi che vi si svolgono.
Difatti a differenza di altri paesi come la
Svizzera, l’Olanda ecc. da noi non si è ancora giunti a pensare che la formazione della donna va curata in un armonico sviluppo
che ne riveli pienamente la personalità e
quindi nelle sue più svariate manifestazioni,
dalTesplicazioue delle mansioni sul piano
materiale quale donna di casa alla parte culturale e spirituale.
A questa completa formazione tende appunto la Scuola Evangelica di Economia
Domestica e siamo lieti che proprio la popolazione delle Valli ne possa facilmente
usufruire.
Vogliamo augurare alTinfaticabile direttrice Sig.na Irene Cesan ed alla sua valente
collaboratrice un buon lavoro e portare a
conoscenza del pubblico il ^rrogramma d’imminente attuazione.
Dal 1“ luglio al ,10 settembre verrà aperto
un Laboratorio per le bambine (due pomeriggi la settimana) e verrà insegnato cucito,
ricamo, lavori a maglia a mano ed aU’uncinetto secondo i desideri delle allieve.
A parte si terranno Corsi di taglio e confezione col metodo S.I.T.A.M. A fine corso
le allieve potranno ottenere il diploma di
abilitazione alTinsegnamento di detta materia.
Per agevolare ogni categoria di persone
vi saranno pure lezioni serali. Per Tinverno,
durante il quale le ragazze potranno essere
interne od esterne, sono contemplati, per es.,
Corsi di taglio e confezione. Corsi di cucito
(ricamo, confezione biancheria, specializzazione confezione camicie da uomo), Corsi di
maglieria a inano, di cucina, di manutenzione casa, di contabilità domestica. Lezioni
di lingue (italiano, francese), dì puericultura e di pronto soccorso.
Per le ragazze maggiormente idonee è previsto un soggiorno gratuito di perfezionamento in Isvizzera (Marcelin-Morges) della
durata di sei mesi. Daremo maggiori dettagli in autunno.
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
FRALI
La Comunità saluta con gioia la nascita
di Giuliana Ghigo di Renaldo e Mafalda
Baret nata il 24 Maggio e di Italo Rostan
di Emilio e Dina Grill, nato il 30 maggio,
entrambi nel quartiere di Ghigo.
I corsi di religione nelle scuole elementari, curati dalle Insegnanti: Elsa Chantre,
Liliana Viglielmo e Blanchette Genre sono
terminati nel mese di maggio con un esame
presieduto dal Pastore. I risultati sono stati
abbastanza buoni. Conclusi anche la Scuola
Domenicale ed il catechismo dopo un anno
di presenze regolari, salvo poche eccezioni.
Ringraziamo quanti hanno collaborato al
buon andamento di questa attività e ci rallegriamo con i ragazzi che si sono meglio
impegnati in questo lavoro. Lo scopo di questa istruzione religiosa non è di fornire delle « nozioni religiose » ai ragazzi accanto ad
altre imparate a scuola, ma di aiutarli a conoscere ed amare la Parola di Dio; ma per
raggiungere questo scopo abbiamo bisogno
della collaborazione e soprattutto delTesempio delle famiglie senza il quale i corsi biblici non riusciranno mai ad andare oltre a cor.
si puramente scolastici.
L’Unione Giovanile ha concluso le sue attività con una gita sul Lago Maggiore alla
quale ha partecipato la quasi totalità dei 40
iscritti che hanno trascorso molto fraternamente quella giornata. Un gruppo di ragazze
della Comunità si è pure impegnato nella
collaborazione ad Agape in occasione della
giornata delle Madri a cui ha partecipato
pure un buon gruppo di Praline.
II bazar annuo ha avuto luogo all’Ascensione come sempre ed anche quest’anno ha
ottenuto un buon successo sia per la generosità delle offerte, sia per la partecipazione
compatta della Comunità nonostante il tempo per nulla favorevole nonché per l’impegno con cui 1 Unione delle Madri ha preparato ogni cosa. Lo spazio non ci consente
di ringraziare nominalmente tutti i collaboratori e donatori; desideriamo tuttavia esprimere la nostra riconoscenza al Sig. Luigi
Rostan che ci ha grandemente facilitato la
preparazione dei dolci.
^ Con il mese di Maggio è anche terminata
1 attività della Corale che, dopo un’ottima
collaborazione per tutto l’anno ecclesiastico,
ha partecipato compatta alla festa di canto
ai Chiotti. Al ritorno, prima che 1 suoi membri si separassero per l’interruzione estiva,
ha ancora fatto sentire la sua voce con una
esecuzione sulla piazza di Ghigo.
In occasione del Congresso di Roma a cui
ha partecipato come delegato anche il Sig.
Emanuele Baud, i culti sono stati presieduti
dal Fratello Enrico Rostan di Agape; il 16
Maggio aveva predicato il Past. Rostagno
ed il 13 (Jiugno il Past. Gustavo Bouchard.
Li ringraziamo per il messaggio annunziato.
L’assemblea di Chiesa ha delegato i Sigg.ri
Amedeo Barus e Ciro Di Gennaro alla Conferenza Distrettuale ed il Sig. Rocco Alabiso
al Sinodo (supplente Sig. Ettore Rostan). La
Conferenza Distrettuale ha nominato quale
suo delegato al Sinodc il Fratello Aldo Richard di Villa.
Le Sorelle Valdina e Maria Bertin sono
venute dall Argentina per conoscere i luoghi
di origine della loro famiglia a Frali ed a
S. Giovanni. Ci rallegriamo di questa occasione di incontro ed inviamo alla loro mamma, originaria di Frali, il nostro saluto.
Dorso laici ad Agapa
!2~21 agosto 1965
Commissione permanente
Ministeri
Tema: a Statura del cristiano nel nostro tempo y).
Programma :
Prof. Bruno Corsani: « Vocazione e testimonianza >y.
Studi biblici sulla Prima lettera ai Tessalonicesi.
Past. Sergio Rostagno: ì(. Statura del cristiano nel nostro tempo».
Sommario : Protestaniesìmo e individualismo - Critiche laiche al Protestantesimo
del periodo borghese - La definizione del cristiano per mezzo della vocazione - Fondamento della sua «apertura» verso gli altri uomini - vocazione e «risveglio» - il tentativo di restaurare una società cristiana evitando la vocazione - la testimonianza, momento centrale della vita del cristiano - esame della posizione per cui la caratteristica
dell’uomo cristiano sìa un particolare comportamento protestante (l’ethos protestante)
o l’esperienza della salvezza - Tevangelizzazione condotta da questi due punti di vista
lo scopo della vocazione è la testimonianza - l’aspetto comunitario - necessità della
visione comunitaria.
Il programma comprende studi biblici, esercitazioni, lezioni, che sarebbe meglio
chiamare conversazioni dato il carattere libero che hanno avuto gli anni scorsi e continueranno, speriamo, ad avere.
Direttore: past. Sergio Rostagno.
Quota: L, 11.250 + L. 1.600 di iscrizione.
VILLAR PEROSA i
Il 3 giugno u. s. abbiamo accompagnato
dalla sua casa ai cimltoro d( Vivian, a
pochi passi di distanza, le spoglie mortali
di Ixing Enrico, chiamato all’Inverso « il
nostro Anziano » perchè per oltre 40 anni
aveva rivestito la carica di anziano del
quartiere di Vivian. 11 Signore gli aveva
conce,sso la grazia di giungere fino all’età
di 86 anni circondato dall’affetto dei suoi
familiari e dalla stima di quanti lo conoscevano. II 'SUO volto, che ricorderemo a
lungo illuminato da un sorriso aperto t
pieno di bontà, ben si addiceva a chi aveva
percorso una così lunga carriera al servizio
del Signore e che ora la proseguiva nel
figlio Attilio, esso pure membro del nostro
Concistoro. .VI funerale partecipò pure il
Past. Bouchard di Pomaretto con un vivente messaggio. Rinnoviamo alle famiglie
Long, Mensa, D’Amelio, Bouchard l’espressione della solidarietà della Chiesa.
Gita a Freìssìnìères
della «Enrico Arnaud»
La « Etirico Arnaud » ha organizzato la
sua gita annuale a Freissinières (Queyras'
per la domenica 11 luglio.
Le iscrizioni sono aperte fino al 4 luglio
e si ricevono presso la Cartoleria Mura,
dietro versamento di un anticipo di L. 1.000.
Il costo del viaggio andata e ritorno in
autopullman è di L. 1.300. Pranzo al sacco.
Verrà data, naturalmente, la precedenza
ai soci della « E. Arnaud a e familiari.
S GERMANO CHISOHE
Il Bazar del 2 maggio ha avuto un
esito buono, non solo sotto l’aspetto materiale ma soprattutto sotto l’aspetto della
ccllaborazioiie (ollettiva. I visitatori sono
stati numerosi e numeroso è stato il pubblico che ha gremito la Nuova Sala, nella
serata.
La Corale ha presentato un repertorio di
Cori, isuddlivis-o ¡in due parti. L’Unione
Giovanile si è presentata in una scenetta
filmata a San Germano dalie signorine Rìbet, ncnche in una applaudita farsa. Un
gruppo di giovanissimi ha cantato.
E ^stata una buona giornata e rinnoviamo l’espressione delle nostra gratitudine a
tutti coloro che hanno coliaborato: l’Unione Femminile, corali sti, giovani, catecumeni, signor e signorine Rihet, i donatori,
tra cui i signori Widemann e i visitatori.
Il Culto del 9 maggio è stato dedicato
alla Madre ed alla Famiglia. Vi hanno partecipalo j bambini della Scuola Domenicale
i quali' hanno cantato un inno. Abbiamo
avuto il piacere di avere al Culto il signor
Moderatore il quale ha pure rivolto un
messaggio aU’assemblea.
Abbiamo, in questi ultimi tempi, accompagnato al campo del riposo la salma
della sorella Vinçon Caterina ved. Baret,
deceduta nell ospedale di Pinerolo. 11 signor Soulier Adolfo, messo comunale, ha
avuto il dolore di perdere la madre, deceduta a PramoHo. Rinnoviamo ai parenti
nel lutto l’espressicne della nostra simpatia cristiana.
Hanno celebrato il loro matrimonio
nel Tempio: Long Edmondo e Paganone
Bianca; Beux Franco e Borello Rita; Barai Aldo e Gilli Bruna; Bouchard Franco
e Musso Marina; Gönnet Sergio e Martelletto Nella.
Auguriamo una vita serena ed ogni benedizione a questi Sposi.
“ Sono stati presentati al Battesimo:
Loretta Beux di Erminio; Peyrot Ugo di
Elmo.
Che Iddio benedica i bambini e conceda
ai genitori, ai Padrini e alle Madrine di
tener fede alle promesse fatte.
— L’Asilo Infantile terminerà il suo anno
di attività con il Saggio che avrà luogo
il 20 giugno.
— Il giorno 29 giugno avrà luogo la
gita della Scuola Domenicale.
— Seguiamo con affetto i nostri ammalati, e le famìglie che sono state in ansia
o che hanno ancora motivo di preoccupazione.
— Ringraziamo i signori Pastori Berlin,
Pons, Magri e Ganz che hanno celebrato i
culli e gli Atti liturgici durante l’assenza
del Pastore. Ringraziamo pure il signor
Edgardo Paschetto che ha celebrato il Culto
dell’Ascensione.
— La Assemblea di Chiesa del 13 giugno ha approvato la relazione annua ed
ha nominato i delegati alla Conferenza Distrettuale e al Sinodo. Nelly Rostan
Le lagazze potranno avvalersi di quanto
imparato sia per svolgere attività per proprio conto quanto per esplicare le loro attitudini, se lo desiderassero, presso terzi come
Pensionati. Comunità ccc. e in qualità di
econome, guardarobiere, aiuto direttrici, direttrice occ.
Rimane aperta a tutte ogni possibilità per
un ottimo impiego.
Provvedete alle iscrizioni presso la Direzione della Scuola che vi darà tutte le necessarie informazioni. G. P.
La SCUOLA VALDESE DI ECONOMIA DOMESTICA, sistemata nella
nuova sede di Torre Pellice, accoglie
per i mesi estivi un numero limitato
di bambine bisognose di un periodo
di vacanza in lUogo salubre.
Per informazioni rivolgersi a : Pastore Franco Sommani - Torre Pellice
(Torino).
PERSONAL! A
Si sono sposati Gabriele Torchia e
Donatella Deodato. La cerimonia nuziale è stata presieduta, nel tempio di
Pinerolo, dal padre della sposa, Past.
A. Deodato. Àgli sposi, che si stabiliscono a Villar Perosa, il nostro augurio più cordiale'
LA SCUOLA DOMENICALE
Sommario del n. 2/1965:
R. Bertalot : Insegnare nella Chiesa.
S. Ro.stag.xo: Per una pedagogia.
- - Quando I bambini raccontano.
- Rispondere non e sempre facile m si
può provare.
- Lezioni del Programma Nazionale ]h la
ripresa aulunnale (ottobre-novemlu-ci
avvisi economici
FAMILLE protcsiante à Genève eli>'..‘he
jeune lille pour le ménage. Vie de fu ille
assurée. Ecrire à Madame Emile Pielel (il.
me du Rlìòne . Genève.
AFFITTASI appartamento con giardim. \ia
Umberto I ■ San Germano Chisoiie - « asa
Bouchard. Rivolgersi Elina Bouchard
PER INFERMO, cercasi urgenleinenlu infermiere-domestico per tuUa estate a i 'ire
Pellice. Buona retribuzione. Rivolger-: Tipografia Commerciale.
NelFanniversario della dipartenz ; di
Rosina Giocoli
i fratelli Alfredo, Ottavio e Clara /etta la ricordano con affetto a qunnti
la conobbero.
I familiari della compianta
Leontina Gallian
o
Direttore resp.: Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8.7-1966
Cip. Subalpina a.p.a. - Torre Pellice (To'
commossi per la dimostrazione di affetl. uosa simpatia ricevuta d.i amici e conoscenti nella dolosa circostanza della loro prova ringraziano tutti
coloro' che di persona o con scritii
hanno preso parte al loro lutto.
Pomaretto, giugno 1965.
La famiglia del rimpianto
Ermanno Costabel
richiamato a Sè dal Signore il 15 giu
gno ringrazia coloro che circondarono il caro Estinto della loro simpa
tia durante la sua malattia e quanti,
in occasione del decesso, furono prò
dighi di aiuto e conforto o vollero ac
ccmpagnare il loro Caro all’estrema
dimora.
« Sia che viviamo o che moriamo, noi siamo del Signore «.
(Bom. 14; 8)
Torre Pellice (Fassiotti), giugno ’65
A Torre Pellice in fresca e amena
località in mezzo ai monti
VACANZE
O PREPARAZIONE
AGLI ESAMI
dal 29 giugno al 31 agosto presso il
Cony itto Valdese. Giochi e passeggiate - Tennis - Camix) di foot-ball - Palla
a volo - Piscina coperta - Soggiorno
minimo 20 giorni. Prospetti e illustrazioni scrivendo a Convitto MaschileValdese - Torre Pellice (To) tei. 91.230