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Soma, 1 Agosto 1008
SI pubbllea ognt Sabati
ANNO 1 - N. 31
LA
S
OS
O
Propugna grinteressi sociali, morali e religiosi in Italia
abbonamenti
Italia : Anno L. 2_,50 — Semestre L. 1,50
Estero: » » 5,00 — • . 3,00
Un numero separato Cent. 5
I manosaritti non si restituiscono
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rNSER:ZIONI
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per avvisi ripetuti prezzi da convenirsi.
Direttore e Amministratore : B. Celli, Via Magenta 18, Roma
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AVVISI
F’er tutto ciò che concerne non
solo la direzione, ma anche Varaxninistrazione del periodico, rivolgersi da qui innanzi a B. Celli — Via
Magenta 18 — JRoma.
Si avvertono i signori JLTbTbonati
che per ottenere un camTbiamento
d’indirizzo all’interno occorre inviare una cartolina con risjiosta pagata ; e che per ottenerlo dall’interno all’estero occorre inviare l’ammontare completo del porto in ragione di 5 centesimi per numero e per
copia.
Desiderando che il servizio di spedizione si faccia con la massima
regolarità, preghiamo i Sigg. JLhlbonati e FUvenditori di dolerci avvertire ,subito se non ricevessero il
giornale.
Si pregano i signori Collaboratori, a cui
occorra di inserir note nei loro manoscritti,
di redigerle non appiè d’ogni pagina, ma in
fondo a tutto lo scritto coi numeri delle chiamate jirogressivi.
D’ora innanzi, per ragioni d’economia, carteggeremo per le cose di minor importanza
coi Lettori e coi Collaboratori qui nel giornale stesso, sotto il titolo : Buca delle
Lettere. ,
La Direzione
voluzioni in Macedonia e l’atteggiamento dei Giovani
Turchi l’hanno costretto a concedere le libertà tanto
sospirate e a richiamare in vigore quella costituzione
che già egli aveva concessa 32 anni or sono. Ma avverrà ora quello che avvenne allora ? Sarà anche
questa volta una semplice manovra per allontanare
momentaneamente la tempesta ? E ritornerà poi la
costituzione turca a dormire per altri 32 anni nel
dimenticatoio ?
I campioni italiani nelle gare delle Olimpiadi a
Londra si sono fatti grande onore. Durando Pietri
nella corsa di Maratona ha sollevato un entusiasmo
indescrivibile. Tutta Londra era piena del suo nome,
e inneggiava al valore italiano! '
Ahimè ! saremo noi solo capaci di acquistare gli
applausi degli stranieri per la virtù delle nostre
gambe e del nostri pugni? Non verrà mai il giorno
in cui gl’italiani conquistino l’affiminazione e il rispetto degli altri popoli per le virtù dello spirito,
per la costanza dei virili propositi, per l’indomito
coraggio nella lotta contro il male; per la fede inconcussa nell’Evangelo sublim^„|.. N. N.
Gaardaodo attorno
(Noterelle e Spigolature)
II Padre Bartoli della Compagnia di Gesù ha disertato dalle file ed è stato naturalmente scomunicato.
C’è chi lo dice imbevuto di modernismo, c’è chi Io
dichiara apostata e nulla più. l.a distinzione ci sembra sottile assai ; resta però il fatto che le defezioni
dalla Compagnia di Gesù non sono state poche in
questi ultimi tempi, e basterà ricordare il Padre
Tyrrel in Inghilterra, il Padre Brémond in Francia, il
Padre Bartoli in Italia.
Che significa ciò? Non sarebbe forse un segno dei
tempi ? Non vorrebbe forse dire che i gesuiti, palesemente o nascostamente, camminano sulla via del
progresso, studiano, aprono gli occhi e cercano di
liberarsi a poco a poco dall’ incubo opprimente del
famoso motto : Perinde ae cadaver ?
II sultano Àbd-ul-Hamid ha dato inaspettatamente
la costituzione al suo popolo. Egli pure, il retrogrado
per eccellenza, entra nella via del progresso. Le ri
Slcune iÉe sul battesimo
Quantunque La Luce non sia un periodico destinato a liberi studi e tanto meno a... battibecchi
infecondi e nocivi ; tuttavia, poiché nel Testimonio
il signor Calassi non stuzzicato ci ha assaliti, proviamo il bisogno, per questa volta almeno, di rispondere, ad evitar possibili equivoci.
Che baptizo e derivati includessero in origine
l’idea di « immersione », sarà benissimo. Che nel
greco del Nuovo Testamento quei vocaboli conservino sempre questa idea, può darsi, sebbene non
ne siamo perfettamente sicuri. Calcetto al tempo
di Dante valeva b ire linaio, marinaro, remator da
galea »; adesso significa qualche altra cosetta non
troppo attraente... Si prescinde dalla cosidetta « fortuna delle parole»: e quest’è errore gravissimo.
Ma, per comodità di discussione, ammettiamo pure
— senza scorrere il Nuovo Testamento nel testo
originale, giacché non ne abbiam il tempo — ammettiamo che nel linguaggio biblico il vocabolo haptiso, conservi l’idea di immersione. Ne risulterà
che in pratica i primitivi evangelizzatori battezz isserò sempre ed esclusivamente tuffando tatto il
corpo del neofita neH’acqua ? Ñon ci pare che risalti. se si pensi alle 3000 persone battezzate in Cerusalemme il giorno della prima Pentecoste cristiana, e se si pensi specialmente al ti ijdor di Atti
Apostolici Vili, 36 fun che d’acqua, a lettera ; un
pochino d’acqua : una pozza ? un ruscelletto ?)
Si fa divorzio dal largo spirito cristiano, il qual
dà importanza alla sostanza, germe di vita, e non
già alla forma esteriore simbolica delle cose ; e si
cade perfin nella contradizione, come appunto fanno
quei Battisti, che, tenaci se si tratti di battesimo,
modificheranno invece, senza scrupolo come noi,
altre forme. Non celebrano essi l’altro grande sacramento, la S. Cena, servendoli, come noi di pane
comune ? Or é certo che Gesù, institnendola, si servi
invece non già di ostie... alla cattolica romana
ma di pani « azzimi », cioè senza lievito. Questa
modificazione, i Battisti se la e^ìnsentono ; queU’altra, no !... - ;
Non ignoriamo, no, i « perchè » da quei Cristiani
-messi innanzi, per negare il battesimo ai neonati;
non li ignoriamo, signor Calassi, ma li troviamo di
nessun valore. Si batte su ;,p'àj^le come sarebbero
queste : « Chi avrà creduto e sarà'stato battezzato »...
e si dice : » Ecco la fede deve dunque precedere
l’atto battesimale » ; ma, ahimè, si lascia nell’ombra
-- per esempio — Fatti XIX, 5 e 6, ove il battesimo
d’acqua è amministrato a persone- che non hanno
ancor ricevuto il « vero »^battesimo, quello di Spi
La questione è tnttbrà'"« stìiTdWice.», dicevamo
là nella nota all’articolo di Furio ¿enzi ; e non è
egli vero foise ? II signor Calassi non\aveva ancora
scritto, non aveva ancora sentenziato... » Sqb indice »
dicemmo; e qual altro Lettore non comprese che
volevam dire che la qnistione è discussa anche presentemente, e che — se vi soi^o Battisti sinceri e
convinti — vi sono del pari Pedobattisti sinceri e
convinti, come siam noi per l’appunto ? Ci son anche
Pedobattisti non convinti e non sinceri ? fuò darsi
benissimo purtroppo ; come può anche darsi che non
manchino tra i Battisti condizioni d’animo consimili ;
ahimè, è puerile rilludersi : il male si caccia dovunque, e s'infiltra nel cuore anche dopo la più
profonda immersione.
Ma dovremmo noi attendere che la quistion sia
risoluta, cioè a dire dovienmo atUrdcie che i
cristiani siano tutti sinceramente convinti o del
pedobattismo oppure del battismo ? No, nemmen
per sogno ! Quant’a noi, non sospireremo l’ordine
di chicchessia ; l’ordine l’abbiam già avuto, dal
Cristo, dal nostro adorabile Salvatore : « Fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli...
... Che cos’è il battesimo se non un segno del
discepolo ? E a che mai può. il discepolo aspirare
oltre che ad esser membro, suddito del regno dei
Cieli ? I neonati son * tali » ; 1’ ha detto Gesù.
E però, togliindo qualche parola a prestito all’apostolo Pietro, diremo : « Può alcuno vietar l’acqua,
che non siano battezzati costoro » che appartengono
al regno dei Cieli ?
Si obietta ; Il neonato non sarà sempre un
neonato, crescerà, e, cresciuto che sia, invece di
■< confermare » con una fede personale e santificatrice il proprio battesimo forse si darà in braccio al male e forse finirà in un carcere o peggio ». — E chi lo nega ? Purtroppo è cosi, può
esser cosi ; ma ciò avviene o può avvenire anche
di adulti immersi con tutte le regole possibili e
immaginabili.
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LA LUCE
Il signor Calassi ci fa — tra Taltro — »na lezioncina esegetico-grammaticale : • Sbaglia però »
■egli esclama con aria di giudice inappellabile che
sforni sentenze per tutti come si sfornan panini caldi caldi « sbaglia anche la direzione di Lmee
•quando dice che il battesimo con lo (perchè non
nello ?) Spirito Santo è il vero battesimo perchiè
ifa supporre che il battesimo nell' acqua non sia
■vero.. >
Ebbene qui ci torna a mente quel tal barbiere
•che vendeva pomata per far crescere i capelli, e
lui, poveretto, era pelato come un topolino...neonato.
Gesù, in Atti I, 5, non dice : « nell »’acqua, come
Lei, caro signor Calassi, direbbe, forse cedendo a
a un preconcetto... dottrinale ; ma adopera un dativo
strumentale senza preposizione di sorta . — Quanto
j)oi al « con » di cui ci siam resi colpevoli, esso può
d)enissimo — nel senso di « mezzo » o di « strnimento » che gli è proprio in italiano (si confrontino
le Grammatiche obliate della nostra bellissima lingua 1) - può benissimo servirea tradurrei’« en » del
testo greco, che non è sempre possibile di rendere
-col nostro * in » tutt’altro che chiaro e preciso.
Del resto la espressione incriminata non pretendeva
d’essere una citazione testuale.
Il battesimo di Spirito Santo è il « vero battesimo »
perchè solo purifica e santifica. Quello d’acqua
-a nulla serve (quando pure sia amministrato ad una
persona adulta) se non è preceduto o accompa,gnato 0 seguito (intenda il signor Calassi) « o seguito » da quello dello Spirito. E confidiamo che i
Lettori di Luce — salvo il signor Calassi — avranno tutti inteso cosi.
Lasciamo da banda le espressioni « sacramento '
dell’amore, confermazione » ecc ; poiché non si deve
sprecar tempo in futili qnistioni di parole.
Se non è punto provato che non si possa amministrare il battesimo ai bambini, cadono da' sè ie
considerazioni che il signor Calassi fa intorno al1’« ammissione alla chiesa ecc. »
Segnaliamo un bel granchietto di questo medesimo signore, che a quanto pare ha un debole pronunciatissimo per le preposizioni articolate « nel,
nello ». S. Paolo non si esprime cosi : « Il calice—^
non è desso la partecipazione « nel » sangue di
Cristo? Il pane... non è desso la partecipazione
« nel > corpo di Cristo ? » ma dice : « partecipazione del sangue » ; « partecipazione del corpo »
come può verificare nel testo greco anche colui cbe
abbia fatto solamente la 4- ginnasiale. Ma che n©
vuol concludere il signor Calassi ? Che la S. Céna
non si debba chiamar « comunione ? » Che la si
debba invece chiamar « partecipazione » ? H
guaio è che il vocabolo usato dall’apostolo (Komonia) significa per l’appunto « comunione »... Oh
povera esegesi !
Concludiamo :
Noi fermamente e sincerissimamente crediamo che
la S. Scrittura non si opponga al pedobattismo, ossia al battesimo dei bambini. Gli argomenti escogitati contro il pedobattismo sono a base di esegesi
infelice e monca.
Del resto la qnistione è di secondarissima importanza ; poiché il « vero » battesimo è quello di
Spirito Santo.
Se la qnistione è di secondaria importanza, non
dovrebb’essere considerata, come la considera il signor Calassi, un « principio distintivo ».
Giù i muri divisori, caro signore ! Quel che urge
son le anime da salvare ! Mentre noi ci bisticciamo
su cose da nulla, i bacchettoni recitano un pater
a... S. Giuseppe, gl’increduli ridono sotto i baffi e
peccatori periscono a due passi da noi... Abbasso
«... - PrifinViaftìanin I C’inten
e«, neomativ neonati e... adulti, come fenno tanti...
pedobattisti dall© spirito largo, come abbiamo incoiBPnciato a feir noi ma, per carità, non discutiamo
pi'à, non parliamo più di battesimo ; e insieme, compatti, corriamo airassalto di ben altre fortezze E
lia Dl©ez ion>e:
il Battismo, e... abbasso il Pedobattismo I C intenda di grazia ; si, andiamo e battezziamo « nel
nome del Padre, del Figliolo e dello Spirito Santo
ma non viviamo di battesimo ; S. Paolo dice ai
Corinti : « Cristo non mi ha mandato per bat
tezzare, ma per evangelizzare » : quest’ultimo è
il « vero » scopo 1. Battezziamo soltanto discepoli
adulti, se la nostra coscienza consultata sotto lo
sguardo di Dio c’impone così ; battezziamo adulti
Ulte ddle Site Domenicali Valdesi
Sieeome p«<reccMie scuole doiueiii®ali restano aperte anche' durante l’estate,. a<vvertíanlo ®he le Liste éeìle lezioni per'Pannoi
scolastico ICCS-IW' f'eompreso ili trimes^tre di estate) sono> già pronte alla Tipografia eiiaudiania,. 5T, Via Serragli, Firenze,.
cBie le invierà,, senz’aìtro, nella quantdéà richiesta ai direttori,, direttrici o supplenti
che ne tiranni©’ ad essa direttamente domanda
Ernesto Giampiòeoli
Fir lliisefHÉr d'ana mote
Polemizzando con: C. Benzi, il quale vuole baiudito dalla scuola l’insegnamento di qualsia.si morale,
VAvanti ! sostiene eoa ragione che una morale ci
vuole e che anzi è imipossibile farne ■ senza. Bènissimo. Ma qual’é- la morale che si dovrà.insegnare-?
quella deirimperativO' categorico di Eànt, o quella.
utilitaria., o quella deM’opportnaismo ■ o quella, atea,
con preteso fondamente scientifico Pòichè ©’intende
cbe la morale cristiana è esclusa a priori!. Su questo punto l’articolista è poco esplicito e si. riesce
difficilmente ad afferrare il suo pensiero.,.
La morale ch’'egli preconizza sembra, essere- una
specie di consmsm §e»tinm. il risaltato-delli’esperienza secolare. Comunque sia, codesta, morate-,, per
essere efficace, deve avere una sanzione ;.e codesta
sanzione dev’essere una « coazione reale ed! immediata. » Cosa intende con questa frase'?. Amebe qui
non si spiega, ed io sono rimasto, alquanto, perplesso. Che si tratti di coazione con la ferza, domandavo a me stesso, o d’interesse leso> o dì boicottaggio, come si pratica in socialismo, oppure di
carabinieri reali e di guardie di. qnestara ì
La risposta non ho saputo trovarla,, ma m’è restata rimpressione che una morale ìa quale ha
bisogno di una coazione da qjuanto. pare esterna
dev’essere di qualità molto inferiore,. L’ educazione
che si fonda sulla paura deh castigo, ft del danno,
è buona pei ragazzi discoli e per- la gente che
rasenta sempre il codice penale senza mai incapparvi
Va da sè che l’articolista, doveva tirare in balio
anche la morale cristiana per dirae male e spac
ciarla, da uomo evoluto, in quattaro e quattro otto.
« Il timor del Signore è il pincipio e la somma
della sapienza », lasciarono scrìtto antichi, re e
moralisti che di educazione se n’intendevano piùi dei
nostri moderni pedagoghi. ]. e la loro seatenza è
stata confermata vera da una esperienza più volte
secolare. Il nostro se la sbriga invece cosi « il
timor di Dio è di scarsissimo effetto ; anzi nella
generalità dei casi — e le statistiche (quali ?) stanno
li a dirne qualche cosa — fa crescere il delitto in
genere, direi quasi in ragione diretta della sua efficacia »! ! Par di sognare nel leggere affermazioni
cosi stupefacenti, fatte con tanta disinvoltura. Ma
dove le ha mai prese le sne statistiche, e dove le
ha prese le sue osservazioni ? Porse nei paesi cattolici romani o fra i briganti classici del mezzogiorno
d’Italia. Le statistiche vere dicono invece che là
dove il timor di Dio è più generale, più vero e
profondo, qnivi i delitti sono minori e il tenor di
vita più elevato. Non è il timor di Dio che faccia
crescere il delitto e le male azioni, anzi col crescere
di quello queste diminuiscono. Se il male ussiste e
impera è perchè non c’è timor di Dio, oppure perchè è superficiale, falso, apparente e pertanto senza
efficacia sui moventi delle azioni. I popoli, come
gl’individus^-più' vreram&nte religiosi, soao i’ piùi
morali, peretìè la religioBie cristiana, rettamente*
intesa e p»aiticatav »em è so.ltanto una credenza ma.
sopratatto una vittv.- AfEermare il contrario ■ è- chiudere gli occhi' aU’evidenza e dire, scientemente omeno, cosa non vera.
E sapete perchè, *- nella pratica della vita,, rin.segnamento della morate cattO'lica e anche cristianai
(la differenza' la fa il nostro giornalista) abbia un.
ben limitato'e discutibile- effetto ? » Perchè essa,
non dispone di « mezzi coercitivi tali da richiamare
al dovere chi trasgredisce alle comuni norme del
vivere sociale » !'.
Eh già ! l'insegnamento morale del Sermone sa'1
monte non dispone nè' dei carabinieri, nè dei tribunali, nè di carceri, e non ne ha bisogno. I^r essere
efficace, gliibasta la. voce interna che è voce di Dio.
e che dice in modo • piùi imperativo del codice penale : « noa ti è lecito » li Gli basta il- moventepiù forte e pjù . morale che si conosca : Tamore versoDio e il timore dii offènderlo, e 1’ amore verso < il.
prossimo. « Ama.Iddio e fa quello che vuoi », disse,
con frase alquanto-paradossale, ma giusta,.Agostino ;;
poiché chi lama veramente Iddio, perfezione di ogni
bene, non potrà, maii proporsi altro che di fare il
bene, qnai^unqne. non. sempre ci riesca, e con isforzO'
costante tenderà.all’ideale-di diventare parfetto. come
il Padre suo che è nei. cieli.
Per dimostrare (^’)i riafeviorità della, morale cristiana, il nostro scrittore cita una pareva di Ofisto.
cosi': « perdonate settanta mila volte sette. » ; e con
supposizione molto ■ geniale, sì figura gli effetti che.
questa massima produrrebbe se diventasse un articolo del codice penale..
Orbene, quando si. csnosce e si comprende.- lIEr
vangelo a qqel modo, ogni discussione diventa, sur
perflua. e oziosa«. Tàli' amenità basta, aceensarle- e.
passai» all’ordine del; giorno.
Envii«o l^ivoifc.
Cróce Azzurra
S'wìzzevsk
®ià due d»ii oantoni della Confederazione Elvetica
C^l'aud e Ginevra)) avevano interdetto la fabbricazione
e-la vendita, deU/Assenzio nel loro territc*io..
Una petizione- di circa 168,OOO firme aveva, chiesto
al Consiglio- lèderale d’estenderne la proibizione a
tutta la Svizzeoak.
Fatta catal legge e approvata dalla Cimerà federale,
lo doveva, esseee- pure per referendum • da. tutto il po- *•
polo.
Il 5 luglio, ebbe luogo la. votazione nazionale, vera
battaglia, canzpale contro lìàssenzio e fa. vinta. Il perfido e micidiale liquore ha. ricevuto 1) sfratto da tutta
la Confedierazione Elvetica,.
La nuova legge ebbe 235.232 voti favorevoli e
138.7.G2.' contrarli avendo cosi una. maggioranza di
99.530- voti.
Questa vittoria strepitosa nonostante l’attiva pr(^aganda e le resistenze della poderosa amata degli interessati, ottenuta con la sola arme della scheda Bolla
mano del popolo, pro.va quanto esso, sia evoluto,. La
Svizzera ancora una volta ha mostrato rimanere al
primo rango dei po,poli forti, ohe sanno con perseveranza energicamente agire e strenuamente combattere
ogni qualvolta che si tratta di vincere un nemico,
qualunque sia, che minaccia il suo territorio o l’avvenire morale e sociale della patria.
G. B.
America.
Com’è noto, nello Stato della Georgia (America) vi
è l’assoluta proibizione della vendita dei liquori. Per
eludere la legge si sono tentati vari mezzi, ma, le autorità locali hanno subito provveduto energicamente
imponendo tasse gravissime a chiunque fosse scoperto
in fallo. Nella città di Savannah per esempio, i « bars »
cambiavano nome e si chiamavano « club » ; gli antichi abbonati dei « bars » si chiamavano « soci del
club ». Le autorità imposero tasse enormi a quei clubs,
e tasse enormi ad ogni socio.
Questi provvedimenti fecero una grande impressione
e c’è da sperare che produrranno effetti salutari. *
3
LA LUCE
SCUOLA
flaestri evangelisti “Matteò Prochet,,
La Chiesa Valdese, che ha sempre posta speciale attenzione e cura nel preparare
convenientemente i proprii operai, non trascurò mai la categoria dei “ Maestri Evangelisti ».
Fin éairinizio dell’opera se ne formarono di eccellenti nella scuola Normale di
Torre Peliice, che resero segnalati servizi alla causa del Vangelo in Italia. Chiusasi
detta scuola, in occasione del semi-giubileo presidenziale del compianto Dott. Matteo
Prochet nel 1896 'si fondò, mediante pubblica sottoscrizione, una borsa di studio per
maestro-evangelista. Il prescelto a goderla doveva frequentare taluni corsi della
Facoltà di Teologia di Firenze. Colui che si volle onorare a quel mòdo, si persuase
però che in pratica un tale piano offriva non pochi inconvenienti ed affrettava coi
suoi voti la fondazione d’una vera e propria scuola di Maestri Evangelisti.
Rapito il Dott. M. Prochet alFaifetto della sua chiesa, venne ripresa ed allargata
l’idea del 1896 e si pensò di onorare la sua memoria col fondare quella scuola di
Maestri-Evangelisti da lui vagheggiata.
Sebbene i fondi non sieno stati ancora interamente raccolti, pure è stata decisa
Fapertura della scuola per l’Ottobre dell’anno corrente.
La scuola avrà sede provvisoriamente al Palazzo Salviati, 51 Via dei Serragli.
Firenze. Direttore della medesima sarà il Prof. Dott. Giovanni Luzzi.
Le lezioni verranno impartite dai Sigg. Professori della Facoltà di Teologia, a
cui si sono aggiunti i Signori Pastori G. Longo e G. Rochat.
Ecco il Piogramma e l’orario settimanale :
Primo anno
Orario setUmanale
Teologia biblica del N. T. (Prof. G. Luzzi) ore 1
Dogmatica Cristiana * ore 1
Apologetica * ore 1
Introduzione generale all’A. T. (Prof. E. Bosio) ore 1
Esegesi del N. T. « or® 2
Storia ecclesiastica (Prof. G. Rostagno) ore 1
Omiletica e catechetica teorica ‘ oi’o 1
Omiletica e catechetica pratica ' « 0^6 f
Contenuto dell’A. T. e Introduzioni speciali
(Past. G. Bongo) ore 2
Contenuto del N. T. e Introduzioni speciali (Past. G. Rochat) ore 2
Elementi di Economia politica (N. N.) ore 2
Musica vocale e strumentale (armonio) « ore 2
Lingua inglese ‘ or® 2
Esercizi di elocuzione « ore 1
Secondo anno
Orario settimanale
Teologia biblica del N. T. (Prof. G. Buzzi)
Morale «
Polemica «
Introduzione generale al N. T. (Prof. E. Bosio)
Esegesi dell’A. T. «
Esegesi del N. T. «
Storia ecclesiastica (Prof. G. Rostagno)
Storia del movimento di
Riforma in Italia nel
secolo XVI «
Omiletica e catechetica
pratica «
Contenuto dell’A. T. e Introduzioni speciali
, (Past. G. Bongo)
Contenuto del N. T. e introduzioni speciali
(Past. G. Rochat)
Socialismo, Sistemi socialisti, Critica (N. N.)
Musica vocale e strumentale «
Lingua inglese *
Esercizi di elocuzione
ore 1
ore 1
ore 1
ore 1
ore 1
ore 1
ore 1
ore 1
ore 1
ore 2
ore 2
ore 2
ore 2
ore 2
ore 1
Le domande d’ammissione dovranno essere indirizzate al Presidente del Comitato
di Evangelizzazione, 107 Via Nazionale Roma, allegandovi i seguenti documenti su carta
libera :
a) atto di nascita.
h) data d’ammissione nella chiesa evangelica
c) raccomandazione del proprio pastore
d) certificato di buona salute e di possedere i requisiti fisici indispensabili per
l’esercizio della carica di maestro-evangelista.
e) patente normale.
Per chi poi, sfornito di mezzi proprii, bramasse godere d’una borsa di
surichiesti documenti dovrebbe aggiungere :
f) certificato di povertà rilasciato dal proprio pastore.
g) impegno di prendere servizio presso la chiesa che gli fornito la
studio.
numero ragguardevole di gesuiti legalmente in possesso
del titolo di Professore—sanno infiltrarsi dappertutto e colla loro scienza, la loro modestia, la loro
attività instancabile, guadagnarsi molte simpatie anche
nelle più alte sfere. Ai loro cenni nbbididiscono, si può
studio, ai
borsa di
IN VATICANO E FUORI
Ouautnnqiie iOrdfne dei Gesnitisia soppresso in Germania iindivldtto Gesuita può muoversi liberamente
al par di ogni altro libero cittadino — ei può secondo
lesile attitudini e i suoi gusti esercitar qualsiasi professioue___cosi si è scoperto che nella capitale dell im
pero esermtaiio il loro ministero sia in ^nalità di predicatori, di confessori o di membri di varie società, un
dire, tutti i preti di Berlino, nonché le numerose suore
che esercitano Fiifficio d’infermiera e fanno una forte
concorreura alle infermiere laiche o diaconesse.
P. C.
Socialismo e [Fistianosimo
Questo argomento si dibatte ora nella
nostra stampa politica, a proposito dell’adesione al programma economico del socialismo di due giovani democratici-cristiani
(cattolici) appartenenti alla nota Lega Democratica Nazionale, i quali, in una nobilissima lettera diretta all’On. Morgari, direttore áelVAvanti !, espongono i motivi
che li spingono verso il socialismo-collettivista, e concludono con una domanda : « a
chi professa i nostri ideali sono aperte
oggi le file del partito socialista italiano ? »
A questo quesito risponde Ivanoe Bonomi.
Questi, pur compiacendosi del nuovo atteggiamento di quei due giovani, che, non
ostante la loro fede cattolica, si sentono
attrarre dal socialismo, dubita che essi
possano convivere in un partito che, se
non è irreligioso è però areligioso : il che
non avverrebbe invece nei paesi quali la
Germania e l’Inghilterra, dove il socialismo
ha caratteri che lo disting\iono da quello
che si muove nei paesi latini. Perchè questa differenza ? Notabene il Bonomi: «È
una fatale conseguenza dell’essere la Chiesa
cattolica una potenza conservatrice e un’organizzazione politico-sociale con fini di reazione, e quindi la negazione in atto di
quella che è la formula dei socialisti tedeschi : la religione è cosa privata ». Il
che spiega l’avversione che il socialismo
nostrano nutre contro l’idea religiosa in
genere.
Ma, ritornando ai rapporti tra socialismo e cristianesimo, dobbiamo dire che
Funa e l’altra di queste due forze non costituiscono punto dei termini antitetici. La
ione è questa. 11 Cristianesimo dei
Vangeli non è punto una cosa sola coi sistemi economici, siano quelli del collettivismo, siano quelli dell’individualismo. 11
Vangelo non si occupa punto di quistioni
politico-economiche. Ha detto molto bene
Augusto Sabatier : « L’economia sociale
0 politica è una scienza alla quale Gesù
non solo é rimasto estraneo, ma affatto
indifferente ». {Jèsus était - il socialiste ? nel
Temps del 15 Febbraio 1894). E molto
bene pure il Vandervelde uno dei capi del
socialismo belga. « Il Cristianesimo è
prima di tutto una dottrina religiosa : il
Socialismo è, prima di tutto, una dottrina
economica ». (Vedi la sua risposta ad un’inchiesta sui rapporti tra Cristianesimo e
Socialismo vtéWAvant-Garde 15 Ottobre
1901). Dunque, bisogna distinguere le quistioni puramente economiche dalla quistione
religiosa. Ora, se il socialismo, considerato
nel suo programma massimo, consiste nella
trasformazione della proprietà individuale
dei mezzi di produzione in collettiva, non
vediamo come ciò possa essere contrario alla fede. Imperocché il Cristianesimo
non impone alla società un tipo speciale
di organizzazione sociale, sulla base della
proprietà collettiva o di quella individuale :
e, inteso come teorica sociale, si muove al
di sopra di ogni altra puramente umana,
4
LA LUCE
poiché richiede, sopratutto, il rispetto dei
diritti di tutti, e l’osservanza dei principii
morali di libertà, giustizia, uguaglianza ;
principii che non potrebbero torse neppure
nel collettivismo essere pienamente attuati.
Quindi rigorosamente parlando, si può essere cristiani e socialisti (e ve ne sono
molti nei paesi protestanti), come si può
essere cristiani, e, nel tempo stesso, individualisti. Non è la fede religiosa quella
che determina la nostra iscrizione ai partiti politico-economici, ma semplicemente
la particolare nostra concezione dei sistemi politico-economici.
Ad esempio, chi scrive crede che non
Sara mai socialista nel senso del collettivismo, non già a causa della fede religiosa,
ma bensì a causa delle sue convinzioni
in materia di economia politica.
Hnpieo IVIeynìei'
turati che lo tengono in concetto di nuovo Sant’Antonio !
La sera di Pasqua, u. s. trovandomi a Londra
e disoccupato per quelle poche ore, ricercai la piccola sala italiana dove si tengono culti regolari di
Evangelizzazione in Pryth Str., vicino a Soho
Square. Cera una ventina di persone. Avendo chiesto il permesso di parlare, rivolsi alcune parole ai
presenti. Terminato il culto, tutti mi salutarono con
grande cordialità ed un giovane, udito il mio nome,
mi disse : Ma io conosco Lei, ha fatto del bene ad
un mio parente che è emigrato a Brooklyn. Il giovane si chiama U. T. ed è uomo di fiducia del dentista del Ee d’Inghilterra.
Se ho citati questi pochi esempi, non è per mettere innanzi la mia modesta persona, ma per dimostrare come, esistendo il Patronato a Palermo, con
buona volontà, si poteva compiere un lavoro efficace
con benefici! morali e materiali. Vuol ciò significare
che avendo cessato di funzionare quella santa istituzione, il Ministro Evangelico non abbia più nulla
da fare ? Certamente no. L’azione sua, per quanto
modesta, potrà essere giovevole sia ai fratelli e catecumeni, sia agli estranei.
Alberto Clot, Pastore.
(continua)
il ratto delle donne e delle fanciulle. A
tempo dei massacri, un grandissimo numero di donne ebbero a subire oltraggi
peggiori della morte. Per forza furono internate in harem turchi, o se n’andarono
raminghe, ferite, malate, fameliche, invocando la morte che non veniva !... Noi
conosciamo un Armeno istruito, dottore
in medicina, benefattore della sua nazione,
animato dai più nobili sentimenti, il quale,
nei momenti di pericolo, portava addosso
un mezzo di tor la vita alla propria sorella, se avesse corso il rischio di cadere in man dei Turchi. Per fortuna, non
ebbe occasione di ricorrere a questo mezzo
di salvamento ».
L'apera nostra o il
Froblooia doll’Emigraziono
(Continuazione V. Num. pre.)
Alcuni anni fa, un ministro Evangelico della
Chiesa Metodista Episcopale, che per dieci anni
aveva lavor.ito in America fra i nostri connazionali,
fondava a Palermo la « Società di Patronato per
gli emigranti » che modesta nei suoi inizi!, prese
quindi tale sviluppo da divenire una delle più fiorenti istituzioni della nostra Sicilia ed essere ricoscinta e sussidiata dal R. Commissariato per l’Emi
grazione. Per vari! anni essa compi l’opera sua benefica proteggendo, guidando, aiutando migliaia di
Emigranti e illuminando l’opinione pubblica sulle
vere condizioni degl’italiani all’estero. Ma essa
colpiva troppi vampiri, troppi affaristi perchè questi non cercassero con ogni mezzo di abbatterla.
Siamo diffatti dolenti di dover dire che da alcuni
mesi questo santo istituto — almeno per ora _______
ha cessato di essere e quanto ci risentiamo di tale
perdita I
Da varii anni, sin dal suo sorgere, solo dapprima,
poi colla cooperazione di egregi amici di Grotte,
ho lavorato in relazione col patronato di Palermo
e l’opera fece tali progressi che in un solo anno
400 persone partirono per mezzo nostro ed il risparmio
complessivo a beneficio degli emigranti fu di lire
4000 , inoltre centinaia di reclami, la maggior parte
con esito felice, centinaia di cartoline o lettere per
domande d’informazioni ed alcune matasse molto
imbrogliate e felicemente risolte, daranno un’idea
del lavoro compiuto. L’anno scorso, ad esempio,
venne da me una povera donna con quattro bambine
cenciose. Il marito le era morto subitamente per un
colpo d acido^ secondo l’espressione siciliana, a Birmingham nell Alabama. Come fare per avere i pochi denari ed indumenti lasciati dal defunto e sopratntto la paga mensile che era rimasta presso la
Compagnia che lo impiegava ? Caveant Consales !
direbbe qualcuno, ci pensi il console ! No, conosciamo
troppo la burocrazia italiana e le sue lungaggini
per tenerla in grande fiducia. Scrissi, invece, in
inglese al boss o Capo maestro della miniera, e
dopo un’attiva corrispondenza, la povera donna potè
riavere non solo quel poco lasciatole dal marito,
ma una piccola somma raccolta dagli operai.
Tre immigranti di Grotte, tornando dall’America,
perdono le valigie a Napoli, sulla banchina. Giunti
al paese, si livolgono al pastore che dopo cinque
mesi di ricerche, per corrispondenza naturalmente,
ritrova le valigie con grande gioia di quegli sven- |
Il IfliBEnfo dEirflrniBnia
(Continuazione redi N. prec.')
Malgrado queste difficoltà, la signora
W. Monod ha potuto procacciarsi dei ragguagli certi e veritieri intorno alle condizioni presenti degli Armeni ; essa ha messo
insieme un gran numero di fatti desolanti,
che però non sono che una infima quantità di fatti simili che si compiono tuttodì
in Armenia. « Vi sono due metodi principali, dice la signora Monod, per sopprimere
degli esseri viventi : ucciderli, o render
loro impossibile la vita ». Oggi, in Armenia, non SI massacrano più migliaia di persone alla volta. I massacratori vanno più
a rilento : operano in dettaglio, alla chetichella. Il sangue non cola più a rivi, ma
sono dappertutto rigagnoletti pei quali se
ne va la vita di un popolo. Ogni casa ha
il suo filo di sangue ! No, non si massacra
più ; ma ogni famiglia si estingue perchè
le son tolti i mezzi d’esistenza.
Ma citiamo la signora W. Monod ;
« Gli Armeni sono sempre alle prese
coi soldati dell’esercito regolare e irregolare e coi Curdi selvaggi. Questi ricevono
ordini direttamente da Yldizkiosk (Costantinopoli)... I gendarmi, mandati per raccoglier le decime si accasano nelle capanne
dei decimandi e vi stanno da otto a quindici giorni ; e se avvien che tardino ad arrivare, c è il caso che la messe si perda,
poiché non si può mietere se prima non
hanno fissata l’imposta !... Si riscuotono
per forza le tasse piu fantastiche, come
quella che è destinata a cuoprir le spese
di viaggio di un Sultano in Inghilterra nel
1867 !...
« Non c’è uomo più infelice al mondo
che un Armeno — a meno che si tratti
di un Armena. La causa più frequente
delle piccole insurrezioni locali,, è il terrore
inesprimibile delle famiglie, che paventano I
Cristianesimo sociale
(Continuazione vedi N. precedente)
Mi si dirà ch’io sono un soddisfatto. No, non son tale.
Ma non vorrei da un giogo passar sott’un altro. Son
già arcistanco della tirannide sindacalista che ha preso
il posto di quella padronale. Non vorrei che s’abusasse
dei dati della scienza economica — la più incompiuta
tra tutte le scienze — per andar in cerca di formule
nelle quali racchiuder la volontà di Dio e il fine dell’uomo. « Il cristianesimo risolverà il problema della
proprietà privata o vi si infrangerà » In quanto tempo
lo risolverà ? In otto mesi ,in otto anni, in otto secoli ?
E la sua soluzione sarà definitiva tanto, che i secoli
susseguenti non avranno nulla da aggiungere? Ne
siete ben certi ? Come potete esserne certi ? Il cristianesimo ha incontrate altre difficoltà e non vi si è infranto per niente ! 0 perchè volete costringerlo in un
dilemma come codesto ?
(continua)
O. S,
6ome attirare uditori ?
(Continuazione vedi N, prec.)
I. Parleremo anzitutto di una pregiudiziale gravissima, che tarpa più o meno le ali a tutti i nostri sforzi, e rende, se non del tutto inutili, almeno
di molto minore efficacia i mezzi che noi possiamo
escogitare per attrarre uditori alle nostre adunanze.
Questa grave difficoltà consiste nell’essere quasi tutte
le nostre Chiese fabbricate in luoghi eccentrici, appartati, nascosti e qualche volta indecenti. — Fui
pastore a Lucca, nel Mantovano, a Catania, ed a
Lucca, a Mantova, a Catania la Chiesa Valdese sorge in un vicolo secondario ed oscuro, donde non transitano che rari solitari, e dove le persone per
bene non si azzardano forse di venire, specialmente
di sera. Signori, nelle vostre case voi avete un
salotto da ricevere, che è la stanza più bella della
casa, e più riccamente addobbata : quivi ricevete
coloro che vi onorano della loro visita. La Chiesa
Valdese al contrario, invece di scegliere nelle città
dei salotti, in cui invitare il colto e ricco pubblico,
si è andata fabbricando delle cucine, in cui non possiamo naturalmente che invitare Io spazzaturaio, il
carbonaio, lo spazzacamino ; i signori non vi entrano I Badate bene, non voglio con ciò dire che io
stimo l’anim'i del ricco, del dotto più di quella del
povero 0 dell’ignorante I So benissimo che sta scritto
che « Iddio non ha riguardo alla qualità delle persone !» Ma so anche, da nomò pratico e d’esperienza,
che se vogliamo che l’ideale delI’Evangelo attec- ‘
chisca in Italia, dobbiamo rivolgerci alle Università,
alla borghesia e magari all’aristocrazia, non meno
che alla plebe : la plebe generalmente si lascia
trascinare ed influenzare da chi sta più in su. Come
5
LA LUCE
■è innegabile che la forza intellettaale è superiore
alla forza fisica, e che essa prima o poi deve trionfare su questa, cosi è innegabile che i dotti ed i
ricchi governano il mondo, e gl’imprimono quell’indirizzo, che è il loro proprio indirizzo, che è il
loro particolar modo di vedere. Troppo é stato ripetuto, 0 Signori, che l’Evangelo deve essere annunziato ai poveri, che i discepoli di Gesù erano tutti
poveri ed ignoranti !... troppo alla lettera è stata
applicata la parabola della « Gran cena » e l’ordine
di quel padrone di casa « Vattene prestamente per
le piazze e per le strade della città, e mena qua i
mendici, e i monchi, e gli zoppi e i ciechi ! » ed ecco
nelle nostre chiese bazzicare cenciaiuoli, mendicanti,
rigatieri, facchini, ed anche c’è da ringraziare Iddio
quando costoro sieno numerosi, che almeno il nostro
dovere e desiderio di salvare anime a Dio, viene in
parte soddisfatto : ma il gran male è che spesso
neanche la plebe è attratta nei nostri locali nascosti
ed ignorati I — E’ necessario dunque anzitutto
una riforma edilizia ; e questa non è cosa che possa
riguardare noi Pastori e Consigli di Chiesa ; questo
spetta al Comitato, che dovrebbe ad una ad una
Tendere o (trasformate in case) affittare, le attuali
Chiese, e fabbricarne di nuove, centrali, estetiche,
attraenti. Dunque : provideant consnles !
(continua)
Giuseppe pasulo
LEGGENDO L’EVANGELO
E Gesù, udite queste cose, si
maravigliò di lui, e, rivoltosi,
disse alla moltitudine che lo
seguitava : io vi dico, che non
pure in Israele ho trovata
una cotanta fede.
Luca VII, 9.
Elogio magniflco della fede del comandante della guarnigione nella città di Capernaum è questo che Gesù dice, in presenza di tutta una moltitudine dì popolo.
Quali ne sono le ragioni ?
Questo centurione non segue di certo
Tesempio di quei governatori che insolentemente in tutta la Palestina ostentavano
il loro orgoglio di conquistatori e di dominatori. Egli, invece, ama la nazione giudaica, e la prova di questo amore è la
sinagoga da lui edificata ; quella sinagoga
medesima in cui Gesù Cristo era solito
annunziare il Vangelo ai suoi connazionali.
Egli, adunque, non ha guardato al popolo
ebreo da lungi e dall’alto della sua carica ;
ma ha sentito battere il cuore di quel
popolo, e, emancipandosi dalle seduzioni
del paganesimo, comprese la superiorità
religiosa e morale del culto di Geova. 14
•centurione ha dato agli abitanti di Capernaum lo spettacolo sempre bello e impressionante di un soldato che crede. E, perniò, gli anziani non si limitano a trasmettere al Cristo il messaggio del qu^),le erano
stati incaricati, ma vi uniscono le loro
istanze supplichevoli, dicendo con commovente ingenuità : « Egli è degno che tu
gli conceda questo ». Gesù ha dovuto,
senza dubbio, sentirsi profondamente commosso nel vedere messo in pratica quell’amore sconosciute al Gentilesimo, il quale
amore sormontava le barriere nazionali ;
amore che Egli stesso predicava, e di cui
il samaritano più tardi doveva offrire un
così magnifico esempio.
Inoltre, il centurione dà prova di grande
umiltà, di quella umiltà che Gesù esalta
sempre nel suo insegnamento./o non sowo
degno che tu entri sotto il mio tetto. L’ufficiale romano è profondamente convinto
della sua indegnità, confrontando sè stesso
con Gesù santo, potente e grande che sta
per fargli l’alto onore di una sua visita. Se
grande è la sua umiltà, non è meno grande
la fede. Comanda solo con una parola, e
il mio servitore sarà guarito. Gesù soleva
guarire ora toccando i lebbrosi, gli occhi
ai ciechi, ora prendendo per mano i giacenti, ora imponendo le mani o lasciandosi toccare il lembo della veste. Il contatto materiale con Gesù è dunque un
mezzo indispensabile di guarigione. Il centurione non lo crede : e, perciò, la sua
fede è veramente maravigliosa, poiché
domanda al Cristo che guarisca senza essere presente : è fede forte quanto illuminata, poiché si fonda sulla efficacia della
sola parola di Gesù : é fede vittoriosa, poiché in un subito si libera dalle due condizioni della materia, che sono lo spazio
e il tempo. E, perciò Gesù si maravigliò
di lui. Neppure in Israele aveva trovato
una cotanta fede. Come hai creduto siati
fatto. La fede non é rimeritata, ma é dato
sempre in proporzione della nostra fede.
E.
La dottrina cristiana spiegata al popolo
L’Evangelo Preparato
I Profeti ed i re
D. — Chi erano i Profeti ?
E. — I profeti non erano soltanto annunziatori di
avvenimenti futuri. Erano principalmente servitori di
Dio chiamati a ricondurre Israele alla verità ed alla
fedeltà. La loro arme era la parola (Profeta significa
parlatore, anmnsiatoré). Dapprima, il loro compito era
di rendere Israele attento alle sue infedeltà e a svelargli i castighi di Dio. Ma con le minacce, essi facevano pure sentire le promesse ; nonostante i suoi
falli, Israele resterà il popolo di Dio, Gerusalemme diventerà il santuario universale e di là la salute s’estenderà a tutte le nazioni.
Qui si consultino le profezie messianiche che si trovano in gran numero nell’Antico Testamento. Per mezzo
di esse si sapeva : che il salvatore del mondo, disceso
dalla posterità della donna (Oen. III. Ib) e dalla
stirpe di Abrahamo (Gen. XII. 3), apparirebbe, per la
salvezza del mondo, in un’epoca in cui Israele si troverebbe sottomesso ad un giogo straniero ; che Egli trionferebbe della morte (Sai, XVI. 10.) che sarebbe afflitto
e perseguitato (Js. LUI). Si sapeva inoltre che nato a
Betlem (Mich. V. 2) nella famiglia decaduta di Davide
(Is. XI. 1) il Salvatore passando per la morte (/s.LIII)
stabilirebbe una nuova alleanza fra Dio e gli uomini
(Oen. XXXI. 31-34) press’ a poco cinque secoli dopo
la cattività di Babilonia. (Dan. IX. 25), poco tempo
prima dell’ultima rovina di Gerusalemme. Finalmente,
si sapeva che sarebbe stato precorso da un nuovo Elia,
(Mal. V, confr. con Marc. IX, 12).
I profeti più antichi furono nomini di azione, e i
loro scritti, se pur ve ne furono, non sono pervenuti
a noi. I più conosciuti sono : Natan, sotto il regno di
Davide (il passo che fece presso il ré per condannare
il delitto di costui ci mostra quanto grande era l’atttorità di quei profeti, che in nome di Dio, andavano
fin sui gradini del trono per far rispettare la sua legge);
Ahia, sotto il regno di Salomone, predisse la scissione
del regno d’Israele, annunziò a Geroboamo che regnerebbe sulle dieci tribù ; e più tardi gli fece annunziare,
per punirlo dei suoi peccati, la morte di suo figlio e
la rovina della sua casa.
A partire da questo momento il ministero dei pro
feti diventa più importante. (Dei due regni nei quali
venne diviso il popolo, quello d’Israele duro 254 anni,
finché gli Ebrei, dopo la pre.sa di Samaria furono condotti
prigionieri in Assiria. Questo regno ebbe 19 re, appartenenti a 19 famiglie. Il regno di Giuda durò 387
anni, e tutti i re, salvo una eccezione, furono della stirpe
di Davide). Molti profeti furono suscitati nei due regni.
Sotto il regno di Achab e di Achazia, vi fu Elia il
Tisbita, uno dei più grandi profeti, il cui ardente zelo
impedì per un momento il progresso dell’idolatria, e
Michea che airintimazione di unirsi ai falsi profeti per
annunziare ad Achab il successo di una guerra ch’egli
aveva intrapresa, rispose ; « Io dirò quello che l’Eterno
mi dirà I » Eliseo che cominciò, subito dopo la morte
di Elia, un ministero che durò 57 anni.
Dopo questo periodo di profeti di azione, comincia,
verso l’anno 800 avanti Cristo, quello dei Profeti scrittori. Il primo è Isaia, detto il principe dei profeti per
il merito e l’importanza degli oracoli contenuti nei
suoi scritti. Isaia profetizzò sotto i regni di Azaria,
loham, Achaz ed Ezechia, (v. Is. VI). Troviamo nei
suoi scritti la prova dì ciò che abbiamo detto della
missione dei profeti. Guardiani della Legge, ed incaricati di farne risaltare il senso spirituale, i pfofeti
dovevano spesso levarsi contro il formalismo. Alcuni
passi (Is. I. 11-18 e LVIII. 1-9) ci mostrano a proposito del culto e del digiuno, come i profeti preparavano le vió all’Evangelo. Ogni qualvolta era necessario denunziare ad Israele i suoi falli ed avvertirlo
dei castighi di Dio, Isaia lo fece con la più grande
energia. (V. 1-7 XXIX 1-16) Ma, a lato delle minacce,
le promesse : I nemici di Gerusalemme saranno a loro
volta- abbattuti (XIV. 4-29) Israele sarà un giorno liberato, e ritornerà in Gerusalemme (Is. XXVI. 2-16),
tutte le sue sofferenze finiranno.
Dopo Isaia, dobbiàmo ricordare Geremia che fu chiamato al ministero profetico nel 628 avanti Cristo nel
tredicesimo anno del regno di Giosia, e che vi rimase
fino alla fine del regno di Giuda. Eccetto alcune benedizioni particolari e Ì1 ritorno dalla cattività. Geremia
non viene ad annunziare che castighi e sventure. Ma
tutto fu inutile ; presto la rovina fu consumata e il
popolo condotto in esilio.
(Per i profeti vedere i libri dei Ee, delle Croniche
e dei Profeti).
a. 1.
Preghiera — Dio onnipotente, i figliuoli di Sion
giubileranno nel Signore. Essi loderanno il suo nome
con Tarpa e i loro gridi di trionfo saranno simili a
qiielli di uomini che raccolgono la messe o che escono vincitori dalla battaglia. Noi ti benediciamo per
l’innalzamento del cuore che è effetto della lode sacra. Essa nobilita lo spirito, riempie l’anima di speranza
ed ha sulla vita nostra tutta l’efficacia di una benedizione divina. Ti ringraziamo per le luci superne, per
gli spiraceli aperti sui luoghi celesti, per i pensieri
che conducono la mente nell’infinita libertà. Questa è
la delizia del santuario ; questa è la ricompensa di
coloro che dimorano all’ombra del tuo altare. Amen.
Itella Penisola e nelle Jsole
(Notizie delle nostre Chiese)
G-enova.
Sono finalmente incominciati i lavori di trasformazione
di quel palazzo - tempio.
Quando tutto sarà ultimato avremo nella forte e laboriosa metropoli di Liguria uno dei più splendidi tra
i nostri stabili, che farà una bellissima figura nella
lunga fila di maestosi palazzi, onde va famosa Via
Assarotti.
Il candidato Arnaldo Comba ci avverte che per tntta
la durata dei lavori la nostra chiesa genovese riceverà
per le sue radunanze generosa e cordiale ospitalità presso
la Chiesa Scozzese. I culti dunque si terranno da questa domenica innanzi in Via Peschiera N. 4 ogni domenica alle 9 li2 e alle 17. Alla cara Chiesa e al suo
caro pastore, signor Francesco Rostan, rallegramenti e
auguri 1
Coazze. '
I culti sono sempre assai frequentati, e da qualche
domenica tma signorina svizzera - tedesca, seguendo
l’esempio del padre, direttore di una delle yìcine. fabbriche, interviene regolarmente ai culti, ciò che,per
6
LâXUCE'
noi è una vera consolazione. Non voglio poi omettere il fatto di quella brava donna, moglie di uno dei
nostri cari fratelli ; la quale, essendo da molto tèmpo
gravemente ammalata,sente vivissimo bisogno di ricorrere al Trono delle Misericordie, e m’invita più volte
a pregare con lei.
La raccomandiamo caldamente alle orazioni dei fratelli in Cristo, e facciamo fervidi voti, affinchè la prova
possa riuscirle di benedizione,inducendola a seguire il
marito nella fede all’Evangelo. >
Oltre agli esami di compimento dello scorso Maggio
abbiamo avuto ultimamente quelli per le classi infe
rieri e superiori, i quali hanno dato buoni risultati.
I nostri alunni hanno riportato 84 e perfino 90 novantesimi !.
D. Rosati.
Orbateli o
Domenica 19 corrente è stata inaugurata la nostra
sala di evangelizzazione; che, benché sia sempre. la
stessa, è completamente. trasformata dalle innova
zioni compiute col generoso concorso di molti fratelli
d’Italia e dell’estero.
queste colonne inviamo un grazie di cuore a tutti
gli oblatori che vollero incoraggiare i due giovani, i
quali con tanto slancio si eran messi all’opera per rendere più decorosa la nostra sala.
Da Eoma giunse domenica il signor Paolo Coisson,
ed egli tenne dinanzi ad un numeroso uditorio un edificante sermone ; dopo il quale amministrò la S. Gena,
inaugurando così il nuovo servizio di comunione acquistato insieme con altre cose di prima necessità : sedie, Innari, Bibbie, ecc.
Nel pomeriggio la signora Ferreri riunì in casa sua’
nell’intimità famigliare, alcuni fratelli e sorelle ; che
fra un canto ed una tazza di tè passarono qualche
ora lieta nella piacevole compagnia del pastore.
Ed ora non si creda che noi ci accontentiamo di avere delle belle seggiole, dei tappeti e dei cuscini di
velluto ; il nostro desiderio più ardente non è ancora
soddisfatto e preghiamo che lo sia fra breve : vogliamo
che molte anime si convertano al Cristo e si uniscano
alla schiera di quei valorosi che non si vergognano
dell’Evangelo, fonte di salvezza e di felicità.
Un cordiale ringraziamento alla signora Maria Garetti e al signor Furio Lenzi a cui tanto dobbiamo 1
Le preghiere di ooloro che si sono interessati di noi
accompagneranno in avvenire il nostro arduo lavoro?
Lina.
Borrello.
II giorno 13 luglio spedivo lettera raccomandata all’Arciprete di Castel del Giudice invitandolo ad un pubblico contradditorio lasciando a luì la scelta del tema, del
tempo, del luogo, avendo egli manifestato giorni prima
ad alcune sue pecorelle, non troppo fedeli all’ovile, il
desiderio d’una discussione religiosa con l’evangelista.
Due giorni dopo mi giungeva da Castel del Giudice
nna raccomandata ; era dell’Arciprete, il quale con termini gentili, ma non troppo chiari, diceva di non essere vere le parole a me riferite, ma solamente aver
detto di voler sempre difendere la verità della sua
chiesa.
Oh da dove mai ? Certo dal pulpito o dall’altare
esclusivamente.
Per nulla soddisfatto di questa risposta, con altra
mia raccomandata dal 17 gli rinnovavo l’invito, dichiarandogli che l’avrei considerato come vinto, se egli
non avesse accettato, o risposto in modo più soddisfacente. ^
Fino ad oggi nessuna notizia.
Sabatino Pasqualoni.
VALDESI D’AMERICA
Colonia Vaidense
Furono esaminati 28 catecumeni. Saranno tutti ammessi alla chiesa in agosto o settembre. Il pastore
B. A. Pons fu incaricato dalla Commissione Esecutiva
di recarsi a Buenos Aires ad Incontrare lì vicemoderatore Sig. B. Léger: il quale, dopo esser andato a salutar i colleghi dell’Uruguay, visiferà i Valdesi della
Repubblica Argentina e probabilmente di Entre Rios
e di Santa Fe. Il pastore Davit si propone di accompagnarlo per nna parte del viaggio.
Ùosxaopolita
Il 31 maggio la chiesa di Cosmopolita festeggiò il
25® anniversario della sua fondazione. La Union Vaidense, da cui togliapao queste notizie, descrive la lieta
festa cristiana. . ‘ i, ,
CHIESE ITALIANE SORELLE
Ci scrivono da Padova, e noi volentieri ‘pubblichiamo :
« Oggi 22 Luglio furono celebrate le nozze tra la
figlia Elena del Past. Cav. Riccardo Davio ed il prof.
Lodovico Paschetto.
Agli sposi pervennero auguri e doni dai numerosi
parenti ed amici di famiglia.
La cerimonia civile fu celebrata dal Comm. AvvGiuseppe Viterbi, il quale rivolse agli sposi gentili parole e regalò loro la penna d’oro.
Per la circostanza era presente il Rev. Sig. Piggott,
il quale 26 anni or sono aveva unito in matrimonio i
genitori della sposa, egli celebrò nella stessa chiesa
parata a festa e cosparsa di fiori. Il Sig. Piggott parlò
commovendo tutti i presenti ed esaltando i benefizi
morali del matrimonio. Fu cantato l’inno 213 e impartita la benedizione agli sposi edfai presentì, fra i quali
molti erano gli estranei.
Agli sposi partiti per Venezia l’augurio fervido del
nostro cuore ». —
Aggiungiamo i nostri auguri altrettaeto fervidi.
La Direzione
OLTRE LE ALPI E 1 MARI ^
(Notìzie delle Chiese Evangeliche estere)
Svizzera
Si annunzia la tragica morte di un distinto pastore
di Neuchâtel, Sig. F. de Rougemont, avvenuta in seguito a disgrazia mentre con alcuni amici egli stava
compiendo l’ascensione della Jungfran. Egli aveva di
poco oltrepassato i 30 anni.
— Frank Puaux, parlando nella « Vie Nouvelle » della
Costituente ginevrina, giunta testé al termine dei suoi
lavori, non dubita di asserire che Ginevra ha scritto
nna delle pagine più grandi della sua storia religiosa.
—Fra i licenziati in teologia dell’Università di Ginevra leggiamo il nome di un italiano, valdese di nascita,
Sig. Dante Cocorda. La tesi di lui si aggirava sul « Problema del libro di Giobbe e la personalità dell’antore ». Sincere congratulazioni !
e. r.
Franai a
Nei primi giorni del mese di luglio tenne le sue
assise in Nîmes il sinodo delle Chiese metodiste di
Francia. Due sedute furono specialmente interessanti :
quella in Kabilia dedicata alla missione (parte montuosa deirAlgerin (missione proseguita da dette chiese)
la quale segna un confortante progresso ; e quella consacrata ad onorare il venerato pastore e pubblicista Matthieu Lelièvre, del quale ricorre il giubileo. Molti conoscono anche initalia il brillante stato di servizio di
queiregregio cristiano, autore di libri eccellenti, direttore del giornale L'Evangéliste. Si ringrazia il Capo
della Chiesa, perchè il festeggiato ha posto al suo servizio le belle doti avute, spiegando per 50 anni nella
chiesa un’attività benedetta e feconda. A ricordo della
faustissima data il sinodo con voto unanime gli offre
l’edizione delle Parabole dell’Evangelo del pittore Eugène Bnrnaud.
e. r.
Belgio
Il sinodo della Chiesa cristiana missionaria Belga
che tenne le sue sedute nella capitale li 6, 7 e 8 luglio, fu rallegrato da buone notizie dell’opera, come
pure da quest’ultra che il deficit di oltre 30.000 fr.
è stato colmato in poche settimane.
Fu festeggiato assai il Sig. Kennedy Anet, Segretario generale dell’opera da ben 25 anni — carica che
corrisponde a quella di Presidente da noi — sotto
l’araministrazioue del quale fnron compiuti grandi
progressi. Egli termina il suo discorso di ringraziamento con le seguenti parole : « E’ mio augurio ardentissimo che l’anno del mio ginbilee sia segnato da
nuovi progressi per l’estensione del regno dì Cristo
nel popolo nostro, e da nuova consacrazione mia al
servizio dei miei fratelli. A lui, al Capo della Chiesa
la gloria, a me la confusione, ma nella saave sicurezza,
deiriufiuita sua misericordia ».
e. r.
Stati Uniti
Taft, oggi candidato alla presidenza, proferì, tempo
addietro a Nuova York, dinanzi a migliaia di persone,
jun appla,udito discorso 4&L quale togliamo qnesj:e pa
role : « Il Cristianesimo è la base della moderna civiltà, e costituisce, quando non è deformato dalle superstizioni,. la schietta democrazia. Sono convinto che
agli Stati Uniti spetta l’alto compito di darsi pensiero
delle isole lEilippine tuttora malamente rischiarate
dalla Ince serena del Vangelo.
Noi dobbiamo provvedere al loro benessere ed al
loro progresso cosi intellettuale come morale, a quel
modo che il ricco deve provvedere ad alleviare le miserie del povero.
La missione civilizzatrice è un dovere che ogni popolo è tenuto a compiere con mezzi pacifici, fra altri
popoli meno progrediti ; é una forma di quell’altruismo
che è l’essenza vera del cristianesimo.
S’informi pure a cosi nobile programma la grande
repubblica americana per isciogliere il problema sempre più arduo dell’assimilazione di tante genti diverse
che riparano nel suo seno ».
ECHI DELLE MISSIONI
Inghilterra
« L’oriente a Londra » ; Con questo nome si è tenuto
in Londra, dal 4 Giugno al 16 Luglio, una colossale
Esposizione missionaria organizzata dalla Società delle
Missioni di Londra, avenìe per iscopo di far conoscere
la natura dell’opera e le vittorie riportate. S’immagini
una riproduzione, su vasta scala, di quanto si può vedere nei piccoli musei missionari. Inoltre, ogni sera,
veniva sceneggiato, con somma proprietà e fedeltà,
qualche episodio atto ad illustrare le vittorie dello
spirito sugli orrori del paganesimo. Si vede ad esempio
(la .scena segue nelle Indie inglesi) una giovane vedova
sul rogo, con intorno un brillante stuolo ; ella sta per
esser dal a alle fiamme, quand’ecco sopraggiunge a liberarla un agente del governo inglese.
Si vede ancora Livingstone in atto di prodigare le sne
cure ai negri ammalati, e si assiste all’iucontro di lui
con lo Stanley. Delle conferenze date da missionari
illustravano gli spettacoli.
Sedici mila persone, per lo più dei volontari amici
delle missioni, si davano il cambio per fare da sorveglianti, da segretari, da fignranti nelle immense parate,
ad animare con la loro presenza i villaggi asiatici,
africani ecc.
Si ebbe vivissima l’illusione della vita indigena.
Nella mente de’ promotori, questa lezione di cose deve
portare la quistione missionaria innanzi alla coscienza
pubblica. — e. r.
L’On. Winston Churchill, alla solenne inaugurazione
della grande Esposizione aperta in Londra col titolo :
L'Oriente in Londra, così si'espresse, secondo l’articolo che leggiamo nel giornale The Christian :
Egli cominciò col congratnlarsi coi promotori per il
magnifico e svariato spettacolo che avevano preparato
alla nazione. Questa Esposizione mette davanti agli
occhi del pubblico i miracoli operati nelle contrade ove
le imprese missionarie sono fiorenti ed attive. Il loro
scopo non è il divertimento nè il far denaro, bensì il
far capire agli sptttatori ciò che si è fatto, quanto
resta tuttora da fare. Si rallegra nel vedere che le
imprese missionarie crescono ognor più in vigore e
prosperità. Ormai il missionario più non si contenta
di predicare l’Evangelo, ma entra in tutti i doveri filantropici : egli apre scuole, provvede fabbriche varie,
traduce e pubblica la letteratura, e porta seco dovunque
gli elementi della civile coltura. L’opera missionaria
é considerata da molti governi con freddezza. Ma egli,
che per due anni e mezzo fu associato al governo coloniale dell’Impero, afferma che le relazioni fra i governatori dei possessi britannici ed i missionari al lavoro in quelle contrade van giornalmente migliorando,
e mai furono buone come oggidì. Egli ha di recente
visitato le varie colonie del continente africano, e può
lodare senza limiti gli ambasciatori della Croce, al cui
lavoro devoto e fedele va dovuta la mirabile trasformazione che ha avuto luogo nella vita e nei costumi degli indigeni di lauta parte dell’Africa, in ispecie
nell’Uganda.
O. Jallà
Uessuto {Affrica)
Un Giubileo. Il comitato delle Missioni di Parigi
ha deliberato dì farsi rappresentare dal suo Segretario
generale Sig. J. Bianquis e dal pastore Sig. F. Dumas
alle Assemblee giubilari convocate a Morija ( Lessato )
nel prossimo Ottobre.
Si celebrerà il 75® anniversario delle fondazione di
quella Missione per opera dei Sigit. Arbonsset, Casalis
¡e Gosselin. Le principali Missioni protestanti del sud
Africa vi saranno rappresentate. e. r. ,
7
EA LUCE
COLLABORAZlOHe peMMiniLE
Per mancanza di spasio, rimandiamo al prossimo numero la continuasione e la fine della novella Il Femminismo.
Il Modernismo
fra le Nlaesti'e cattoliolie
Le Battaglie d’Oggi, giornale cattolico liberale
che si stampa a Napoli, pubblicava l’interessante
articolo di una maestra cattolica, chiedente riforme
del catechismo e qualche modernità nell’insegnamento religioso nelle scuole.
Ecco l’articolo nelle sue linee principali :
« Dopo la scuola elementare, in generale, le giovanette che studiano, si credono dispensate dall’istruzione religiosa ; alcune poi (e dovrei dir molte),
dopo la prima comunione, non aprono più un libro
di religione. Credono forse che non vi siano libri
adatti alla loro cultura. Maestre, ne accettano finsegnameuto, o perchè buone e pie, o perchè hanno
il nobile sentimento di voler educare in nome di
Dio ; accettano tranquillamente d’insegnare religione,
non pensando alla responsabilità di questa delicata
missione.
* Insegnano però male, perchè, o non sanno, o non
sanno bene. Devo dire úna verità, sebbene corra il
pericolo di essere chiamata eretica o scomunicata.
L’insegnamento della religione, fatto senza profonda
cultura, è più dannoso che utile. Quante maestre
giovani insegnano la religione come le donnicciuole
di un tempo che sferruzzavano le calze ! Quante
insegnano verità, delle quali non sono pienamente
convinte ? Quante ancora non credono, e insegnano
per convenienza !
« Fra le maestre di religione delle nostre scuole
ve ne sono di quelle che ignorano, non solo i fatti
più comuni della storia sacra, ma, e questo è ben
doloroso, i punti principali della vita di Cristo. Ve
ne sono di quelle che non sanno perchè sia stato
crocifisso e come sul grande fatto della Risurrezione
poggi tutta la potenza e la veracità della Religione
Cristiana 1 — Fra queste vi sono delle buone, che,
consce della loro ignoranza, chiedono mezz’ora
prima della lezione ad una compiacente collega, quel
che devono dire agli allievi. — Che pensare poi di
quelle che saltano i Comandamenti, perché paion loro
sciocchezze, o perchè non li sanno spiegare ? E
quelle che commentano la verità della fede a lor
modo ? E quelle ancora (e sono le più oneste) che
leggono le domande e le risposte del catechismo,
contentandosi di spiegare le parole difficili ? Che
diranno queste incoscienti a tanti piccoli incoscienti,
io lascio pensare...
« Sappiamo forse noi a chi dobbiamo la presente
indifferenza religiosa, la superstizione del nostro
popolo, l’accanita guerra di certe classi contro ogni
istituzione religiosa ? Non vorrei che noi stesse,
noi maestre improvvisate di dottrina, avessimo, in
questo, la nostra parte di colpa.
* All’ignoranza si rimedia coll’istruzione, ma non
si guarisce interamente la superstizione, non si toglie interamente, da un’anima che è stata rovinata,
l’avversione ai sacramenti, l’indifferenza per la
fede.
« Buone maestre giovani, studiate. Libri per voi
non mancano. Maestre anziane, adattatevi ai tempi,
ai moderni metodi pedagogici, rendete interessante
e gaio il vostro insegnamento. Maestre che non
credete, siate oneste : quel posto non è per voi.
Faremo appello ai sacerdoti. Non mancano nelle loro
file anime generose.
€ Ma come dovrà essere spiegato il catechismo ?
Non pretendo e non oso insegnare ciò che io stessa
moE ¿0 profondamente studiato. Una cosa so e la
dico schiettamente, in nome di coloro che non ne
hanno il coraggio, in nome di molte maestre, di
molte madri e di molti sacerdoti (!)
. Il nostro catechismo è troppo difficile ; è impossibile, per noi, tutto spiegare... E’ difficile per
le maestre e più per gli scolari.
« Si invoca da molti, da tutti quelli che conoscono il fanciullo, una riforma del catechismo. Ma
lo dico subito. Questa riforma^non dovrà intaccare
certamente la sostanza del dogma, nè le dottrine
fondamentali della religione. Misteri, precetti, consigli saranno allora presentati al fanciullo in una
forma migliore, gaia e moderna. — E necessario
questo per la fede, per la morale, per 1 interesse
stesso dei cattolici. Credetelo, gli sguardi degli av^
versarli sono fissi su noi, per misurare le nostre
debolezze e approfittarne.
« Possano una buona volta venire in un benevolo
accordo, vescovi e sacerdoti, maestri e pedagogisti,
pèr concedere, dirigere, per compilare questa desiderata riforma del catechismo. Quel giorno la chiesa
cattolica segnerà la conquista di molte anime moderne e intelligenti. Non basta esporre teorie e
teorie, non è necessario esigere ripetizioni letterali
del catechismo ; quello che più importa è far nascere e coltivare nella coscienza infantile, per mezzo
di una chiara e semplice istruzione, il sentimento
religioso sincero, l’amore per Dio, la fede in Cristo
Salvatore, e quello che ha radicale importanza per
tutti, l’esatta cognizione del proprio dovere. Il resto verrà da sè »...
Flammula
A parte certe idee prodotte dall ambiente in cui
si trova, mi sembra che sarebbe d’augurarci che
molte maestre cattoliche, moderniste, come la signora Flammula, moltiplicassero in Italia, e presto
fossero in numero tale d’imporre alle autorità ecclesiastiche le riforme indicate nel giornale napoletano. Pertanto è d’augurarci eziandio, poiché l’egregia maestra consiglia alle sue colleghe lo studio di
buoni libri, con ugnale franchezza con cui espone
le sue proposte — più che riforme di catechismo —
aggiungesse il consiglio che fra quei libri campeggiasse in tutte le sue maraviglie 1 Evangelo di
Cristo. Oh ! se le maestre possedessero — non dico
la conoscenza storica — ma lo spirito vivificatore
della parola di Cristo (Giov. VI, 63), quale santa
e salutare rivoluzione spirituale porterebbero nei
cuori delle novelle generazioni I... Ma di ciò vado
occupandomi io stesso, per altra via ; e intanto,
Dio benedica la buona e gentile maestra, e lametta
capo di un movimento benefico pel nostro disgraziato paese.
b.
Opere di Deneficeoza
IN SALA OI LETTURA
Mensa d’Amore (i)
.. Siamo ben lungi di avere esaurito il tema delle
benedizioni che otteniamo alla Mensa d Amore. Poche
parole ancora su due altre benedizioni che sono fra i
nostri più gloriosi privilegi;
\Adozione divina e la comunione fraterna.
L’adozione divina poiché è alla mensa del Padre Celeste che abbiamo preso posto condottivi dal Fratello
maggiore ; doventati uno con Lui, avvolti dal Suo
manto di giustizia e di purezza, noi abbiamo per grazia
Sua ricuperato il diritto di prendere parte alla mensa
delia famiglia di Dio, e, come al figliol prodigo,
Tanello ci è stato reso e possiamo udire la voce amorevole del Padre che c’invita ad accostarci a Lui senza
timore.
La divina adozione, ricordataci dalla Santa Cena, non
va. disgiunta dalla Comunione fraterna.
Diventati per Cristo tutti figli di un medesimo Padre^
i redenti sono diventati fratelli Gesù, non poteva farcelo
capire più chiaramente quando c’invitò a mangiare del
medesimo pane e a bere al medesimo calice.
Non credo che vi sia un atto più pacifico e più rivo
Inzionario di questo: invitare a bere al medesimo,
calice il sovrano ed il suddito, l’ufficiale ed il soldato
il padrone e l’operaio, il signore ed il servo,' il ricco
ed il povero, il dotto ed il semplice, quale ardita pretesa!
Quale trasformazione nel mondo risulterebbe, se i
400 milioni di cristiani ne intendessero la portata. Le
rivendicazioni dei nostri socialisti moderni è cosa puerile in confronto ad esso!
E’ forse per questo che molta gente, specie gli uomini,
si astiene dalla Santa , Cena. L’orgoglio sta a disagio
in questo riavvicinamento di tutte le classi sociali intorno al medesimo Padre.
Ai tempi di Cristo, per certo i Farisei non avrebbero
voluto bere al medesimo calice con un pubblicano con
Levi per esempio..
.... Dirò dunque a tutti coloro i quali, pur essendo cristiani, sono indecisi di prendere parte alla Santa Cena
come Gesù l’istituì :
— Vi è 11 per voi un dovere sociale, non meno che
individuale, se voi intendete 'essere dei discepoli coscienti di Cristo Salvatore dèi mondo.
Cessino di parlare di fraternità, di uguaglianza, di
vero altruismo coloro che si ricusano li compiere pub.
bucamene quell’atto che è una professione di fede la
più importante, perchè professione di una fede op erante
per amore.
F.T.
(1) Repas d'amour par Frank Thomas
BUCA. BELLB' LBTTBRK
Cav. Doti. T. O. Luserna S. Giovanni. Siam dolenti del ritardo ; ma Ella ci avrà certamente saputo
compatire. Attendiamo ! — Post. D, B. Milano. Perdoni il ritardo, che non è dipeso e non dipende da
noi. — Posi. F. G. Rodoretto. Tante grazie ! Tra breve.
_Past. P. C. Lugano. Benissimo ! E lei è paziente,
non è vero 1 . „. .
La Direzione
Roma
Rimane ancora disponibile la Minerva 1904 elegantemente legata, che si cede a L.4 e a favore dell Istituto Gould.
Rivolgersi sollecitamente alla Direzione di questo periodico.
Torrepellice fValli Valdesi)
Nella « Giuevra italiana» s’è costituito un Comitato,
il quale raccoglierà l’obolo d’ognuno, per venire in soccorso agli operai che l’incendio della stamperia MaZzonis ha buttató sul lastrico.
Massello (Valli Valdesiy
Il pastore B. Soulier, nel periodico L’Echo des Vallées propone, a nome della Commissione Esecutiva di
quel 1" nostro Distretto di cui egli è segretario, che la
solita festa campestre del 15 agosto si tenga alla Balziglia e vi si faccia una generosa colletta a prò delle
vittime del ciclone che colpi il comune di Massello.
Domenico Giocoli, gerente responsabile
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