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ECO
DELLE VALU VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICE
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
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Anno XCIIJ - i\uoi. 33
Una rnpio Lire 4T
ABBONAMENTI
Alla ricerca
¡Eco: L. 1.500 per I’intenio
L. 2.200 p«r l’estero
« Eco » e » Presenza Evangelica *
interno L. 2.500 ■ estero L. 3.700
Spe<)iz. abh. postalr I Gruppo
Cambio (Tindirisso Lire SO
TORRE PELI li E — 23 Agosto 1963
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
^ Messaggio del Sinodo alle Chiese Valdesi
del problemi di fondo Annunziare l’Evangelo
Risultati modesti ma positivi del Sinodo Valdese 1963
La settimana dì ”chi:r,iira” ner il
ferragosto ci costringe a riferire sommariamente, in questo numero del settimanale, su alcuni aspetti dei labori
dell’ultimo Sinodo, sui quali ci riserviamo di tornare più amniamente le
prossime settimane.
Un ’’buon” Sinodo? Nel complesso,
sì Un Sinodo senza grandi cose, forse, senza novi tei sensazionali n? momend di "suspense” nè battaglie troppo accanite; tuttavia un Sinodo che,
malgrado qualche lungaggine sempre
evitabile — pur tenendo conto della
naturale corruzione dell’uomo! — ha
svoli'! un buon lavoro, "smaltendo"
pure parecchio arretrato, soffermandosi Se.- . namente su alcuni punti controversi. mostrando pure di avvertire alluetu :n parte i problemi di fondo di
flou;, ai quali la nostra Chiesa Valdese ' posta, oggi.
Ulto spirito buono di collaborazione fiiSierna ha regnato nella piuttosto
affolli ita aula sinodale, dove si notano parecchi giovani delegati, facce
nuove e interessate che .sembrano
smemire clamorosamente le tirate
troppo generali contro la "gioventù
d; oggi”; si fa d’altra parte sentire di
anno in armo meno la voce dLcoloro
che hanno maggiore esperienza; ahbiaiììP non .soltanto uno dei Corpi pasión: ì ma uno dei Sinodi più giovani,
telali,’tímente; la cosa, se può dare uno
slam io di entusiasmo e di novità alla
nosuiì vita ecclesiastica, può d’altra
parte portare a qualche squilibrio e
comunque spingere gli "anziani" a
rinchiudersi in sè stessi. E’ invece necessaria la costante, serena collaborazione di tutti, nel reciproco rispetto;
comunque è molto bello poter constatare che non vi sono, oggi, fra noi dei
partiti, malgrado la diversità di opinioni: v’è una libertà, una franchezza
e una serenità di discussione di cui
dobbiamo saper considerare con gratitudine il gran valore.
Si sono anche quest’anno affrontati problemi di "struttura”: fisionomia
della Tavola, rapporti fra la Tavola e
le Commissioni distrettuali, avvio alla
costituzione di presbiteri (ma si teme
ancora la parola...}, problema delle
diaspore, riforma dei lavori sinodali,
c — con un raggio più ampio — rap
porti con la Chiesa Metodista d’Italia
e con le Chiese evangeliche raccolte
nel Consiglio Federale (progettato
Congresso Evangelico Italiano), accanto ai consueti problemi finanziari.
Tuttavia questi problemi organizzativi, istituzionali hanno uno sfondo
spirituale indubbio, come è stato mostrato dal fatto che la questione di
fondo dell’evangelizzazione, anche per
merito della relazione della Commissione d’esame, è stata costantemente
presente all’attenzione del Sinodo, che
ha tra l'altro votato un "messaggio alle Chiese" (riportato qui accanto) per
richiamarle a questa esigenza fondamentale, al di fuori della quale la
Chiesa stessa cessa di essere Chiesa
E' augurabile che questo messaggio
■— come l’anno scorso quello sui rapporti con il Cattolicesimo romano —
aia capillarmente diffuso nelle nostre
comunità, letto, studiato e discusso:
nella sua .semplicità, può essere un richiamo valido a considerare con fiducia nel Signore ma con cruda franchezZ'i la situazione ambigua nella quale
Ci troviamo, avviati verso un relativo
"benessere” pratico, verso la soluzione
— sostenuti da tanti fratelli! — di parecchi problemi materiali (locali di culto, ecc.) ma dando prova al tempo
stesso, malgrado qualche bella ecce
zione, di una certa aridità spirituale,
in ogni campo e in ogni senso.
Sì che bene ha fatto la Commissiotie d’esame ad insistere, nel suo rapporto, sulla necessità di una "concentrazione sul ministero pastorale”, da
parte dei pastori, che troppe attività
distraggono da quello che è il loro ministero specifico e insostituibile; concentrazione da effettuarsi a tutti ì livelli: dalla Tavola — che non ha da
essere nè un consiglio di amministrazione nè un "trust di cervelli” (l’espressione s’è ormai canonizzata) ma
l esecutivo sinodale, il gruppo dì responsabili che, considerando la vita
della nostra Chie.sa nel suo insieme,
sono sensibilizzati agli spunti vitali
che emergono dal Sinodo e si sforzano di tradurli in pratica — ad ogni
comunità: anzi, sul piano locale questo problema di "concentrazione pastorale" si estende alla necessaria, improrogabile rivalutazione del ministero di anziani e di diaconi.
Per la pace nel mondo
■jfc- « Il Sinodo prende atto con gioia
e riconoscenza del raggiunto accordo
tra gli uomini responsabili dei governi che hanno deciso la limitazione
.degli esperimenti atomici, auspicando che ciò rappresenti la premessa
per un sempre maggiore consolidarnento della pace attraverso la rinun
eia ad ogni forma e ad ogni strumento di violenza ».
Cari Fratelli ttel Signore,
;
Il Sinodo, nell’esaminare la situazione della nostra Chiesa, ha constatato che in questi ultimi anni i
nostri sforzi sono stati diretti più nel senso di un consolidamento e potenziamento delle strutture della
Chiesa che nel senso di una presa di coscienza della
nostra vocazione e responsabilità di testimonianza cristiana; in questo campo la preoccupazione maggiore
sembra sia stata quella di perfezionare gli strumenti
di lavoro più che di lavorare. Questo potenziamento
è stato importante e notevole tanto più che si è svolto
in un quadro di persistente scarsezza di mezzi: del
resto esso non ha impedito una rallegrante fioritura
di iniziative particolari a sfondo evangelistico-sociale
sorte in alcune delle nostre comunità.
Il Sinodo ha, però, l’impressione che la Chiesa
nel suo insieme non sia sufficientemente al chiaro sul
significato della sua presenza nel nostro paese e sulla
responsabilità evangelistica dinanzi alla quale il Signore la pone del continuo. La particolare atmosfera
spirituale del nostro tempo e forse anche l’attuale
congiuntura interconfessionale possono in parte spiegare il periodo di stasi evangelistica che stiamo attraversando: non la possono, però, in alcun modo giustificare. Di fronte al giudizio di Dio sulla sua comunità, confessiamo perciò, umilmente, che siamo venuti
meno alla nostra vacazione di essere sale della terra.
Siamo divenuti incapaci di annunciare con potenza la
Parola di Dio, ]>t rchè viviamo rinchiusi in noi stessi,
preoccupati della nostra esistenza, interessati più del
normale andamei to del nostro sistema ecclesiastico
che degli uomini per i quali Gesù Cristo è morto.
Ma anche se nostre parole sono diventate impotenti, Iddio parla con chiarezza e potenza a questo
mondo per mezzo di Gesù Cristo e sappiamo che questa Parola è contenuta per noi nella Sacra Scrittura.
Di questo siamo chiamati ad essere testimoni.
Il Sinodo sente, quindi, il dovere di richiamare
tutte le Comunità e tutti i loro membri a considerare
con profonda attenzione e spirito di umile ascolto la
chiamata che il Signore rivolge loro, traducendola in
un deciso e costante impegno personale e collettivo di
testimonianza e impostando la loro vita singola e comunitaria in funzione della evangelizzazione. Il Sinodo invita inoltre la Chiesa ad alzare la voce senza timore e a parlare, con tutti i mezzi di cui dispone e
potrà disporre, non solo al ristretto gruppo dei credenti ma a tutto il popolo. Noi siamo, infatti, profondamente persuasi che oggi, più che mai, sia necessario presentare al nostro popolo la predicazione
evangelica, sia per quanto riguarda i contenuti della
fede, sia per quanto riguarda le sue conseguenze nel
campo morale, culturale, politico e sociale.
Il Sinodo, conscio dell’urgenza di questi compiti,
segnala alle singole Chiese, ponendolo dinanzi alla loro coscienza, il grave problema della carenza di vocazioni pastorali, che può essere il sintomo della scarsa
vitalità spirituale di una Chiesa tesa più alla conservazione che al dono di sè.
Perciò il Sinodo invita le Chiese a fare di questo
problema oggetto di costante preghiera e ad incoraggiare con amore le vocazioni pastorali, che si manifestino nel loro seno e ad aiutare i loro pastori a concentrarsi sugli aspetti essenziali del loro Ministero : predicazione, insegnamento e cura d’anime. Occorre,
quindi, da un lato, che i pastori diano la precedenza
assoluta ai loro doveri di Ministri della Parola di Dio
e, dalFaltro, che le Comunità e i Consigli di Chiesa
liberino i loro pastori da incombenze non strettamente
inerenti al loro Ministero e permettano loro di essere
sempre meno dei funzionari religiosi locali o nazionali
e sempre più quello che in ogni tempo devono essere: Messaggeri dell’Evangelo di Dio. ^
Nella consapevolezza della nostra multiforme infedeltà, ma alla luce dell’amore di Dio per il mondo,
chiediamo a Dio di sostenerci nell’adoperare in modo
pieno i doni che Egli ha largito alla nostra Chiesa.
IL SINODO VALDESE
IL SINODO IN BREVE
Alcuni degli ordini del giorno votati dall'Assemblea sinodale
Il Sinodo Valdese 1963 era composto di 172 membri, di cui 153 con
voce deliberativa e 19 con voce con
sultiva.
Il Seggio del Sinodo era cos:' formato: Past. E. Ayassot, pres.; Dott.
E. Vicari, vicepres.; Past. Paolo Ricca, seg. ; Past. M. Ayassot e Prof. M.
Gay, vicesegr. ; Sigg. M. Bianconi e
C. Troin assessori. Ha svolto egregiamente il suo, gravoso incarico.
-le A quattro pastori — Guido Comba, Antonio Miscia, Alfonso Alessio,
Gustavo Bertìn — ohe hanno raggiunto i limiti d’età cessando dal servizio
attivo o chiedendo l’emeritazione, il
Sinodo ha espresso la sua viva riconoscenza per il ministero, particolarmente lungo per alcuni di loro, svolto ai
servizio del Signore in mezzo a noi;
passano essi sentire che non sono
messi in un canto dalla Chiesa, e possano porre ancora al suo' servizio per
molti anni una parte almeno delle
loro forze; nell’accomiiatarsi per
modo dì dire — da loro-, il Corpo Pastorale ha cantato con particolare
La Tavola Valdese
La Tavola Valdese è risultata così
eletta per il 1963-64 (le date fra parentesi indicano l’anzianità d’elezione) :
Past. Ermanno Rostan, Moderatore (1958)
Past. Alberto Ribet, Vice-moderatore (1958)
Past. Carlo Gay (1961)
Past. Aldo Sbaffi (1961)
Past. Pierluigi Jalla (1963)
Dott. Ugo Zeni (1959)
Prof. Giorgio Peyronel (1963)
Al Past. P. V. Panasela, che ha
compiuto il suo settennio nella Tavola, e all’Avv. E. Serafino, che per
ragioni familiari si è visto costretto
a declinare una nuova nomina, il
Sinodo ha espresso la calorosa riconoscenza della Chiesa per l’impegno con il quale hanno svolto il loro mandato sinodale; un cordiale
benvenuto ai « nuovi arrivati » nel
nostro esecutivo; a tutti gli altri le
lusinghiere votazioni hanno dimostrato la gratitudine e l’apprezza
rnento della Chiesa, che in piena fiducia li ha riconfermati.
Anche al Past. Guido Comba, che
lascia il servizio attivo dopo -ver occupato per tanti anni la carica di
cassiere della Tavola, il Sinodo ha
espresso la sua viva gratitudine con
l’augurio di un sereno riposo
Nel corso deH’anno ha gradualmente assunto tutte le sue respcnsabilità il Past. Roberto Comba Pur
apprezzando vivamente le sue capacità e il suo zelo, il Sinodo ha riconfermato il desiderio che al posto
di Cassiere sia chiamato un laico, e
che venga d’altra parte chiarita, e
attuata, la carica di Segretari generale, votata da un Sinodo passato
(vedere o.d.g.).
Molto apprezzata, sempre. Pope
ra multiforme dell’Ufficio Legale e
dell’Ufficio Tecnico e in particolare
dei rispettivi direttori, il Dott. Giorgio Peyrot e Plug. Vittorio Ravazzini. A proposito dell’Uff. Tecnico,
il Sinodo ha chiesto che si studiasse la possibilità di trasformarlo in
Ufficio Tecnico-Commerciale.
partecipazione le parole dell’inno : « A
Te l’ardor di giovinezza, a Te degli
anni il pien vigore, a Te il seren della
vecchiezza, a Te soltanto, o mio Signor ».
■*- Il Segretario Generale:
« Il Sinodo, considerata l’importanza e complessità degli incarichi affidati alla Tavola Valdese, il tempo e
rimpiego richiesto per il disbrigo delle pratiche correnti, nonché la necessità di un costante coordinamento del
l’opera dei vari Uffici, sollecita la Tavola ad avvalersi della facoltà concessale dall’art. 106 dei R. O. nominando ^ un Segretario Generale con compiti esecutivi, determinandone le funzioni ».
★ Gratitudine:
« Il Sinodo, preso atto che anche
quest’anno non ci è venuta a mancare la solidarietà di Chiese sorelle e di
numerosi amici all’estero e in Italia,
solidarietà che ha permesso, in particolare, la soluzione di problemi relativi ad alcuni locali di culto, esprime
ai generosi donatori la sua profonda
riconoscenza ».
tV Condanna:
« Il Sinodo, di fronte ai casi di batte.simi amministrati dalla Chiesa Cattolica Romana senza o contro la volontà dei genitori, condanna fermamente questo modo di procedere come
contrario ^o spirito dell’Evangelo e
lo denuncia come contrastante con
l’orientamento ecumenico del nostro
tempo ».
★ Dal catecumenato alla Chiesa;
« Il Sinodo, preso atto deil’O. d. G.
della Conferenza del II Distretto (...)
— dà incarico al Corpo Pastorale di
studiare il problema della confermazione nel suo quadro teologico e storico;
— dà incarico alla F.U.V. di svolgere un’inchiesta presso tutte le nostre
chiese onde conoscere:
1) in qual misura si verifica Tabbandono della Chiesa da parte dei cate
cumeni e di giovani nei primi anni
dopo la confermazione;
2) quali sono le motivazioni effettive che stanno all’origine di questo fenomeno in modo che il prossimo Sinodo possa affrontare nella sua pienezza il problema deU’inserimento dei
giovani nella vita della Chiesa».
-le Autonomia :
^ « Il Sinodo, udita la proposta della
Tavola, riconosce l’autonomia della
Chiesa Valdese di Napoli e augura a
quella Comunità tempi di prosperità
spirituale per l’avanzamento del Regno di Dio».
« Il Sinodo, visto l’art. 6 degli atti
della Conferenza rioplatense e la proposta della Tavola, riconosce con gioia
I autonomia alle Chiese di Montevideo e di Alferez».
Vr La nostra stampa :
«Il Sinodo, esaminata la situazione
della stampa valdese e il rapporto della Commissione della Claudiana,
— si rallegra per quanto è stato fatto con sensibilità evangelistica e chiarezza teologica dalla Commissione
stessa e, in particolare, dal Direttore;
— invita la Tavola ad esaminare la
pcssibilità di assumere un direttore
amministrativo della Claudiana, precisandone le funzioni, e di costituire
un fondo di manovra che permetta
alla Claudiana di sviluppare e di pianificare la sua attività editoriale ».
-k II Sinodo e il Corpo Pastorale,
rispondendo con commozione a messaggi del Past. Cario Lupo e del Past.
Giorgio Toum, ha espresso loro la
sua fraterna simpatia nella prova,
pur così diversa, che l'uno e l’altro
attraversano.
★ Le Comn^ioni d’esame per il
prossimo Sinodo sono state così, nominate: sull’operato della Tavola e
della Facoltà di Teologia: Past. Aldo
Comha e Franco Sommani, Dott. Marco Gay e Aldo Ribet; sull’operato della CIOV : Past. Sergio Rostagno e Aldo Rutigliano, Prof. Ferruccio Corsani. Sig. Enrico Pasquet.
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pas. 2
X. 33 — 23 asosía 1965
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{cr' I':oV )
Notizie dalla Frondia
AZIONI PER LA PACE
Nella lìnea dei precedenti artìcoli sottoponiamo ali- attenzione dei lettori aU-uhc notizie sulla lotta pacifista. Questo perdio prima di affrontare la discussione sui
principi per cui un cristiano (in base alTinsegnamento biblico) può o non può,
deve o non deve, rifiutarsi di partecipare
alla violenza, al servizio militare, alla
gnerra, all’uccisione, prima di tutto ciò —
dicevamo — ci pare necessaria « l’informa
zione » (anche se per forza di cose limitata! su quanto si è fatto e si sta facendo, in
questo senso, nei vari paesi, con rimpdego
dei più svariati metodi, con le forme più
strane e diverse, ma a nostro parere legate
tutte da uno stesso filo conduttore. E’ attraverso questo filo che le accomuna, òhe
speriamo giungere ad un dialogo costruttivo e formativo per le nostre coscienze
cristiane, chiamate oggi, nell’èra atomica,
ail una « scelta decisiva » (1).
Manifestazioni
popoiari
Il 13 dicembre 1962, a Roanne, un gruppo numeroso di nonviolenti, ha manifesta
to in silenzio al centro della città; ha poi
accompagnato due giovani obiettori di coscienza alla gendarmeria dove si pensava
che sarebbero stati subito arrestati, poiché
la loro « cartolina di chiamata » era di parecchi mesi addietro; la caserma era « difesa » da lun numero impresBionante di
gendarmi. Dopo un’altra sosta di alenai
minuti di silenzio sotto la neve, i giovani
si sono avanzati accompaginati da un prete,
un pastore od un professore. Ma non sono
stati trattenuti no-n essendoci ancora alcun
mandato d’arresto contro di loro. Cosi il
gruppo di persone riunite ha potuto ottenere buon esito dalla manifestazione ¿i solidarietà con gli obiettori. Tale manifestazione ha avuto una grande eco in tutta la
regione, grazie anche alTimpegno preso
dinnanzi all’opinione pubblica, da tante
persone, a favore dell’obiezione di coscienza.
11 13 gennaio 1963, a Montauban, qualche centinaio di persone ha accompagnato
in caserma, in un freddo glaciale, un giovane obiettore, maestro, sposato con famiglia: J. J. Hetzel. La polizia era numerosa
come sempre, e dopo dieri minuti di silenzio dinnanzi alla caserma, il giovane si
è presentato per essere arrestato come obiettore. La folla è rimasta ancora alcuni
(1) Consigliamo in proposito il libro di
Daniel Parker, proprio su questo tema di
grande interesse e attualità: Le choix décisif. - Labor et Fides, Genève 1962, Lire 1.360.
minuti in silenzio malgrado gli inviti pressanti della polizia a disperdersi. Tutta la
città è stata scossa da questo avvenimento,
anclie perchè era stato preparato alla vigili,. da una manifestazione popolare nella
cpiale M. Faugeron aveva parlato alla fol
la sulla nonviolenza, sull’obiezione di coscienza e la guerra atomica, insistendo sulle responsabilità individuali. Inoltre aveva
sottoilineato che J. J. Hetzel aveva fatto tre
mesi in .A.lgeria come volontario in un cantiere del Servizio Civile Intemazionale e
in una scuola abbandonata nei press-i di
Tlemcen.
Il 21 ottobre 1962 è stala organizzata una
grande m.onifestazione popolare a Pierrelatte, dal Movimento per la Pace. I manifestanti, calcolati -in un numero superiore ai
li;.ODO, si sono recati dinanzi alia locale
tabbrica d’armi atomiche, per protestare
contro l’utilizzazione mibtare dell’energia
atomica. La manifestazione è stata ordinata e senza incidenti.
Il 31 marzo 1963 a Lione, dopo che una
trentina di volontari avevano lavorato tntta la giornata in diversi punti al ripristino
di un intero quartiere di tuguri e baracche
a Valse, è stala organizzata, sul finire del
pomeriggio, una marcia anti-atomica, con
cartelli, scritte, striscioni, da Terreaux a
Perrache, con un percorso che comprendeva alcuni chilcinetri di attraversamento delle città. La polizia non è intervenuta contro i manifestanti.
Analoghe manifestazioni si sono svolte
nel mese di maggio a Colombes, a Montpellier, Lione, Nizza, Tculouse, Sainl-Ouen.
Oltre al Mouvement Internaììonal de la Réconciliation (MIR) ed aH’Action Civique
Nonviolente, aderivano altre organizzazioni pacifiste locali ed internazionali; particolarmente riuscita è stata la manifestazione allo Stadio di Saint-Ouen, dove più di
50.0(M! persone si sono riunite, per dimostrare a favore del disarmo, nel quadro di
una serie di raanifeetazioni organizzate dagli « Etats Généraux du Désarmement ».
Sinodi
e congressi
L’azione iper la pace, nelle chiese protestanti francesi, dirige ì suoi s-forzì ner ottenere delie prese di posizicne da parie
delle varie confessioni e nelle diverse sfere
ecolesiasticlie: congressi presibiteriani, sinodi regionali, sinodi nazionali. Federazione
Protestante di Firancia.
Ecco alcuni risultati che sono di buon
auispicio e che rappresentano un incenitivo,
un monito, per le altre chiese, a fare altrettanto.
Il Sinodo della XII circoscrizione della
La presenza al Sinodo
delle Chiese sorelle
Con gioia riceviiaimo ogni anno, al noetro Sinodo', i deleigati di Chiese sorelle,
ital-xiane ed estere, visibile segno della solidarietà evanigeliic-a che ci lega a loro e
uidiamo i mes^3a;gigi dii parecchi dii loro.
Olr.re alila delegazione della Chiesa Metodista d*Italia, i delegati di altre Chiese 0 organìzizaziioni sono stali presentati
e salutati in due riunioni, il martedì pomeriggio nella Sala sinodale e la sera in un
ricevimento offerto a tutti loro a Villa
Olanda. Parecchi hanno, in q'ueisl’occasione, riivo'lto il loro «messagigio di saluto,
mentre il delegato della Chiesa Riformata di Francia, il past. Guy De Dadelisen
di Nizza, aveva presen’ato un’imteressante
relazione su « Evamgelizz^azione e proselitii&nio », la sera precedente, nel quadro
di una riuinione puibbÌica.
Martedì pomeriggio sono «tati uditi i
brevi messaggi di saluto del rappresentante della Chiesa presbiteriana del Portogallo e del Rev. P. Mackolld, latore del
Saluto fraterno della Chiesa Presbiteriana
d* Inghilterra alla noslria piccola Chiesa
considerata mater Reformationis, vivente
oggi ancora in una sìtuazione-cihiave della
vita ecumenica.
Con la consueta arguzia e cordialità si
è quindi rivolto al Sinodo e al pubblico
il pasl. Ch. Freundler, deWEPER elvetico, elle ha accostato a iiimpatici ricordi
del passato parole alt iialissime, dinio'Straniti quanto egli conos'ca da vicino tullo il nostro lavoro e segua molteplici
aspetti della nostra attività con un (interesse e una disponùbililà veramente fraterni. Noiliando raffinità di parecchi problemi (ihe «i pongono alle udiiese al di
qua e al di là delle Ailpi,.ha pure rilevalo
problemi 'particoilam defila vita elvetica,
fra cui, oggi in primo piano, quello posto dalla presenza di O'Ure 600.000 lavoratori stranieri; e ha ricordato in proposito
l’utilisgimo lavoro d’affiancaimento svolto
dalle nostre comunità dì lingua italiana
sia a Losanna e a Ginevra, sia a Zurigo
e in tutta la Svizzera alemanniica. Ha rilevalo quindi il prezioso apporlo d’inforniazìone dato dal iservizìo di stampa e di
ánfonnazione curato in particolare dal
pasl. Paolo Ricca; e ha ricordato inffne
quali possibilità costanti di aiuto (oltre
ad aiuti eccezionali in o<*casìoni eccezionali) TEPER offre alla nostra Chiesa. Un
caro amico, che ci conosce veramente dalFin terno.
Era poi la volta del rappresentante della Chiesa evangelica del Badén, una del
Oiiesa Riformata (ERF) Rhône-Alpes, convinto che n problema della partecipazione
del cristiano al servizio miiitare è una questione grave, urgente, essenziale, dal punto di vista della fedeltà alla testimonianza
cristiana, chiede al Consiglio Nazionale un
incontro con altre autorità delle Chiese protestanti, per organizzare, nel quadro della
Federazione Protestante d:i Francia, un colloquio che sarà consacrato ad uno studio
serio ed approfondito di questo problema
ungente.
Il Sinodo della V circoscrizione (Poitou),
Ciineiderato l’urgente, problema pesto dal
Fimpiego di armi atomiche, e dal conse
guetnte rischio di una guerra nucleare, con
distruzione totale della vita umana, chiede
che sia messo alFordine del giorno lo stu
dio del (problema: « L’Evangelo e la guerra moderna ».
11 Sinodo della IX Regione (Gard) si è
espresso apertamente' contro gli armamenti
atomici in questi termini: 1) chiede al Consiglio Nazionale delle E.R.F. dì fare inter
venire la Commissione delle Chiese per gli
affari internazionali del C.E.C. (Consiglio
Ecumenico delle Chiese) per un azione concreta in tutti i paesi, contro la polìtica di
guerra; 2) chiede al Sinodo Nazionale di
condannare solennemente qualunque « force de frappe » dì qualsiasi (potenza e paese.
Analogamente si è espresso il Sinodo della III Regione (Versailles} e della Vili Regione (Cévenoes), quest’ultimo sottolinean
do in modo particolare la necessità di uno
staituto per gli obiettori di coscienza.
Già nota ai lettori dovrebbe essere la posizione presa recentemente dal Sinodo Nazionale riunito ad Orthez, contro la pena
di morte, per uno statuto degli obiettori,
pei- una radio e televisione disimipegnata
dalle pressioni governative, e contro la
« force de frappe » francese.
Il Consiglio della Federazione Protestali
te Francese, il 5 giugno 1963, dopo avere
studiato i problemi giuridici, criminologlci, morali e teologici posti dalla pena di
morte, si è espresso contro di essa con una
lunga risoluzione da cui stralciamo i tre
punti essenziali : a) non è decisione spettante agli uomini di fissare il giorno e l’ora
della morte di una creatura umana; b) per
colpevole che sia, un uomo per cui Gesù
Cristo è morto non può esser privato deJ
pentimento che Dio cifre ai peccatori; c)
essendo la giustizia umana relativa, non può
prendere delle decisioni che non appartengono che a Dio.
Dì conseguenza il Consiglio delia F.P.F
ha chiesto al Potere competente l’iniziativa
di una riforma legislativa concernente Fabclizione della pena di morte.
Una vittoria nelia iotta non vioienta
Finatfnente ammessa in Francia
l’obiezione di coscienza
le Chiese <be magigiormente ri liamno
aiutalo, megli ullimii anmi e in molti modi. Quiesla volta non era il Lanidesbiachof
Benider a sedere fra noi, ma TOberkireheiiirait Kiiblewein, che nella sicorsa primavera è già stato in Italia, dal nord alla
Sicilia, per una prosa di condatto con il
nostro lavoro. Molte porle sono aiperte
dal Signore, im Italia come in Germania,
e ila Chiesa evangelica del Badeni sente
for cimenile il dovere ecumenico di aiularòi, noi piccola Chiesa minoiritaria, a
cogliere le occasioni di queste porte a.per.
te: sia dato agli uni e agli altri, in Italia
come .'in Germania, di essere fedeli alla
vocazione precisa ohe via via riceviamo.
Per la prima volta rivolgeva quindi il
sino in-essagigio al nostro Sinodo un ra-ppiresenitainle della Chiesa riformata di Ungheria, ili pasl. Caroli: totalmente diverBo è il quadro in cui vivono le nostre comuiuità, egli diceva, ma le urne e le altre
hanno im comiuine un passato di sofferenze, e la fede nella signoria di Gesù Cristo; «osleniamo-ci gli uni gli altri con la
preghiera.
Il delegalo « romiand » rappresentava
quest’anno la Chiesa riformata del Cantone di Friburgo, una chiesa minoritaria
in un paese cattolico, vivente in condlzioni senisibilmienite simiili alle nostre.
Abbiamo sempre fra noi un delegato
delTEgZise missionaire belge ; dopo avere
espresso le sue imipresisioni .sul nostro Sinodo (« una pentola che bolle »), vicino
in imolili aspetti a quelli evangelici belga,
ha parlalo diffusamente della situazione
ailtnale del iproteslanlesimo belga e degli
sforzi die fa per inserirsi nei grandi problemi inilemazionali odierni, e in particolare per seguire anche da un punto di
vista ecumenico il costituirsi di mna comu.
niità internazionale, a Bruxelles, da parte
del personale degli uffici della Comunità
europea. Ad alcuni è parso un pò spinto
il parallelo fra una Europa economicamente federata (sotto quale bandiera?) e cristianamente unita (sotto quale insegna?).
Un fraterno, vivace messaggio di saluto
del pasl. Guido Miegge, della Società Biblica ha concluso la riunione pomeridiana, mentre vari altri delegali hanno rivolto il loro gradilo saluto alla riunione con.
viviale l.eirju.ta«i la sera stessa a. Villa Gian,
da.
Con viva gioia e, diciamolo, con un pò
di stuipore considerando la piccolezza della nostra Chiesa., sperimentia ino cosi la
solidarietà di laniti fratelli.
Riportiamo parte di .un’intervista di C.
Estrier (Fraeice Observateur) al disceipolo
francese di Gandhi: Louis Lécoin, grande
sostenitore dell’obiezione di coscienza, che
nel giugno ’62, dopo 22 giorni di sciopero
della fame, rischiando la vita, data l’età
(75 anni), otteneva dal Ministro Pompidot;
la promessa che un progetto di legge riguardante gli obiettori sarebbe stato sottopo.sto, senza ritardo, aU’Assemhlea Nazio
naie. « Senza, ritardo » Ita significato più di
1 anno, poiché è solo il 3-7-’63, e dopo che
Lécoin aveva annunziato che stava per ri
prendere il suo digjuno, che il Consiglio
dei Ministri ha .adettato definitivamente il
testo del progetto di legge, già aip.provato
da! Consiglio di Stato e che deve essere depositato al più .presto al Palazzo Borbone.
Intervista.
Domanda: Sig. !.. Lécoin siete iscddisfaito di quanto è stato .raggiunto ?
Risposta: Lo die»: francamente, il .prò
getto non è peggiore di quanto pensavo.
Certe frasi seno però « contorte ». Lo Stato
Maggio.re che è sempre «laito contrario ad
uno statuto, ha dovuto cedere, ma si è fatto in modo che questo non fosse troppo evidente. Malgrado tutto si .tratta .sempre di
un progresso, infatti nella presentazione del
progetto si parla ora di « modalità di compiere il servizio nazionale » anziché « servizio militare ».
D.: Dunque ques o progetto de] governo
Vi pare valido?
R.: Nel complesso si, ma noi vorremmo
farvi introdurre allcune mo.difi.che, e per
questo ho già preso contatti con gruppi parlamentari, poiché voi capite che non si tratta solo di avere il favore della opposizione,
ma bisogna ohe la maggioranza voti a favore.
D.: Quali modifiche volete far introdurre nel testo?
R.: Per primo, questo. E’ detto, nel te
sto, ohe gli obiettori .potranno compiere i
Icu-o obblighi militari in un servizio militare non-armato (servizi sanitari ed es.) o
in un servizio civile (vigili del fuoco .p. es.).
Bene, noi vogliamo far aggiungere la parola « a loro scelta », poiché non vogliamo
che siano i militari, anche se indirettamente, a decidere delle scelte: gli obiettori questo non Taccetteranno mai. In secondo luogo. vorremmo fai aggiungere nella commissione esaminatrice, almeno a titolo consultivo, raip.prcsentan.ti delle famiglie spirituali alle quali appartengono gli obiettori
(cattolici, protestanti, liberi pensatori, ecc.‘
e un rappresentante del nostro movimento
('< Sécours aux objecteurs de couiscieiice »).
Questo perchè nelTatluale progetto è detto
che nella com.missione esaminatrice siano
tre u.fficiali e Ire personalità civili; poiché
queste ultime sono designate dal Primo Ministro, nulla vieterà che vi siano tra di loro dei militaristi. Ed infine chiediamo la
abolizione del paragrafo che dice: « in tempi- di guerra gli obiettori potranno essere
adibiti ad un servizio militare non-armato».
D.: E circa la durata del servizio?
R.: Il progetto prevede che gli obiettori facciano un servizio corrispondente ad
una volta e mezzo la durata dal servizio militare — cioè attualmente 27 mesi! —. Si
dice che è stato fatto cosi lungo per il timore che i «furbi» (o « fannulloni ») si
dichiarino lutti obiettori. Ma poiché c’è
una commissione per evitare questo, rispondiamo che nei casi dubbi basterebbe fare
un servizio supplementare (n. es. di tre
mesi) ; ina solo per questi casi.
D.: E se le modifiche saranno respinte?
R.: Chiederemo lo stesso agli obiettori
di accettare questo statuto ma non possiamo garantire che tutti l’accetleranno.
D.: Credete che l’esistenza di uno statuto farà aumentare il numero degli obiettori
di co-scienza?
K.: Forse tra un anno o due vi saranno
in Francia migliaia di obiettori. Questo perché molti giovani die hanno lo spirito e la
coscienza degli obiettori, non si seno mai
dichiarati uili, per timore della prigione.
Ma vi posso dire, nell’esperienza acquisita
in questi ultimi 50 anni di lotta per la
causa degli obiettori, che conosco dei casi
a.ssai trliti e penosi. L’esilio o la prigione
(alla stessa stregua degl) omicidi e dei ilelinquenlii non si scelgono mai per .piace
re!!! Essi dovranno lavorare duramente in
cantieri civili, come è già per coloro che
sono a Mauzac (Dordogne) dove esistono
due cantieri del Servizio Civile, diretti dal
Fast. H. Rosei. Panterineranno alla ricostruzione di villaggi, ai lavori di conduzione d’acqua, di soccorso in caso di terremo
ti, catastrofi, di aiuto alle zone sottosviluppate, alla costruzione di scuole, ospedali
eoe. Saranno lavori « duri », in ogni caso
non certo « comodi » come qualcuno teme,
e di fronte ad essi ogni « falso » obiettore
si tirerà indieitro. In ultiiua analisi sarà
tanto di guadagnato po.- la nazione.
(traduz. di i>. t.)
■Nota : Le not'izie di manifestaziftjii paejfi'Ste francesi e sinodi protestanti, sono stale
fornite dalla branca francese del Movimento della Riconciliazione e tradotte.
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PERSONALIA
Molti sono, nella Chiesa, coloro che
nell’ombra svolgono silenziosamente
un servizio prezioso, insostituibile; e
nella nostra Chiesa uno di questi « ministri » è senz’altro la Signorina Seima Longo. La vogliamo ricordare, all’attenzione e alla gratitudine della
Chiesa proprio in questi giorni che
non solo sono stati per lei — come
per tutto il « personale » della Tavola
— particolarmente densi di lavoro urgente, ma nei quali ha pure festeggiate il 25® anniversario del suo impegno
al servizio della Tavola. Forse neppure la Sig.na Longo ricorda quante circolari, quanti documenti, eoe. sono
passati sotto le s.ue mani alla macchina da scrivere e al ciclostile... Malgrado le facili ironie in voga, t-utt:-i, questa non è cartaccia ohe vada nei cestini; è tutto un aspetto della vita
della Chiesa, necessario, inso.stituibile Perciò diciamo alla Sig.na Selma
Longo i.a no.stra cordiale gratitudine,
con l'augurio di un sereno procedere
del SUO' lavoro, anche nella narrativa
per i nostri ragazzi, e nelTassistenza
ai carcerati.
Ricordando Kelly Donini Buffa
Il nostro giornale ha dato notizia, a
suo tempo-, della dipartenza, avvenuta
in Napoli il 29 Giugno 1963, della Signora Nelly Donini Buffa, figlia del
Pastore 'Valdese Giovanni Daniele
Buffa.
Mi è stato chiesto di dire qualcosa
di Lei, non che io Rabbia conosciuta
in modo particolare — ci siamo incontrate personalmente solo poche
volte — ma i nostri nomi sono stati
per molti anni uniti e la nostra « carriera letteraria» (se cos'; posso esprimermi) si è svolta per un certo tempo di pari passo.
Nelly Buffa (come la sottoscritta)
ha fatto le prime armi collaborando
a « La Formica » e a « L’Amico dei
Fanciulli». «La Formica», un foglieedito dal Pastore Benveinuto Celli,
stampato a caratteri piccolissimi e fìtti, senza una illustrazione nè un disegno, e ohe pure formava la delizia
dei bambini, almeno di noi che già
avev'amo delle velleità «scribacchine»,
perchè ci offriva l’opportunità di scr;
vere proponendoci concorsi e quesiti
vari, cosa che « L’Amico dei Fanciulli », a parte i Problemi Biblici, non faceva ancora.
A dieci anni, Nelly vinse un concorso della « Formica » col racconto « La
v ecchia Bibbia polverosa ». Questo
primo .successo incoraggiò la bambina
che cominciò a collaborare a « L’Amico dei Fanciulli » con raccxsnti e poesie.
E poi, ecco i concorsi banditi dalla
Claudiana e dal Comitato Internazionale delle Scuole Domenicali. In questi concorsi Nelly Buffa, più geniale,
vinceva generalmente il primo premio, e la sottoscritta il secondo. I
bambini -li allora — era padri e madri, e forse anche nonni — ricorderanno ancor?, i bei racconti che hanno deliziato la loro infanzia ; « Il lumicino sulla montagna », « Le due
Stelle », « La coccardina bianca », « Come le rondini », « L’erede di Torrescura », « La terra e l’aratro », e per i più
grandi « La voce del suo torrente ».
Ancora ultimamente la Claudiana ha
premiato un suo racconto (vincitore
del concorso bandito nel 1953) « Coserello ». ( Questo racconto si trova in
vendita alla Claudiana).
Ma anche fuori dell’ambito evangelico, Nelly Donini Buffa si è fatta conoscere ed apprezzare.
Oltre alla lette.ratura infantile, essa ha scritto numerose poesie, in gran
parte inedite, e alcune pubblicate nella rivista letteraria «Omnia». Negli
ultimi anni ha continuato a scrivere,
cimentandosi anche in altri generi (lavori teatrali, romanzi per adulti).
E tutto questo accanto ad un’attività didattica di oltre un ventennio,
come titolare di disegno nelle Scuole
Medie. A questo proposito, ricordo il
nostro primo incontro, circa 40 anni
fa, sulla galleria del Sinodo, dove Nelly Buffa si dilettava a ritrarre in modo vivo e « parlante », con ptochi schizzi, i membri del Sinodo più caratteristici.
Dopo la morte del marito. Maestro
Idino Dcnirii, pianista e compositore,
che aveva diretto per oltre trent’anni
il Civico Istituto Musicale di Terni,
si era ritirata a Napoli, per vivere con
due figli entrambi insegnanti.
Ora ella non è più con noi, ma il
suo ricordo vive e vivrà ancora in
quanti l’hanno conosciuta ed amata.
In nome dei bambini che si sono de
liziati alla lettura dei suoi racconti,
in nome di quanti hanno ricevuto del
bene dalla sua ricca personalità, inviamo alla sua memoria un grato saluto, rinnovando ai suoi familiari la
espressione del nostra affettuosa, fraterna simpatia.
Selma Longo
IL SinODO
in sneue
■ir Riferiremo più diffusamente sui
decisi primi passi di una riforma dei
lavori sinodali; comunichiamo intanto ohe la prossima sessione sinodale
ordinaria si aprirà D. v. a Torre Pellice domenica 23 agosto 1964: predicatore d’ufficio il Past. Neri GiampiccoU
■ir II Sinodo si è, come sempre, concluso con un culto di S. Cena, celebrato in fine di mattinata, il venerdì,; la
partecipazione è indubljiamente assai
più compatta di quando esso veniva
celebrato a sera, al termine delle votazioni, tuttavia queste vengono ad
essere poste stranamente al di fuori
della sessione di lavoro, sinodale e si
accentua di anno in anno, doipio le
« grandi » elezioni dei membri della
Tavola, il fuggi fuggi generale, sì, ohe
il Sinodo, termina malinconicamente
a coda di pesce.
3
T
N. 33 — 23 a|Eo«'.o 1963
pag. 3
Ugo Bassi, il prete garibaldino
A Dortmund, nella Ruhr
’’Comunque sia, comunque vadano
le sorti d’Italia, il clero fa oggi causa
comune coi nostri nemici...”. ’’Ciò che
consola però, e che promette non perduta la vera religione di Cristo si è di
vedere in Sicilia i preti marciare alla
testa del popolo per combattere gli
oppressori”. Così iniziava il proclama
pubblicato da Garibaldi il 14 maggio
1860, in Salemi, dopo la liberazione
della Sicilia e indirizzato « Ai buoni
preti ». Questa dedica particolare chiariva l’aiuto significantissimo dato alle
camicie rosse da parte dei preti di Sicilia i quali, quasi dappertutto, facevano causa comune con gli insorti.
Erano preti e frati che accorrevano a
lui poiché vivendo della vita e delle
passioni del popolo, ne conoscevano i
disagi e lo stato terribile di arretratezza. Questi preti erano le pecore nere
del clero siciliano, borbonico e forcaiolo, ligio alle forze più reazionarie
e dispotiche alle quali porgeva l’ausilio del confessionale e dal quale in
cambio traeva privilegi e prebende.
Giuseppe Garibaldi, notoriamente
cristiano e anticlericale, cavaliere dell'umanità, eroe generoso come forse
mai ve ne fu nella storia, si entusiasmava per la condotta dei « buoni pret; » e sotto l’iinpressione di essa ave
va ricordato, nel suo proclama, che i
.sacerdoti come Ugo Bassi ed altri non
erano tutti morti.
In effetti, dal prode don Giovanni
Verità a don Gusmaroli, da fra Pantaleo al guardiano del convento della
Grancia, Garibaldi, così ferocemente
perseguitato dalla curia romana e dal
governo papalino, ebbe intorno a sé
ligure eminenti di sacerdoti fedeli lìtio alia morte. Di quello sopra citato
ci ritorna più vivo il ricordo in questo
mese poiché fu appunto nell’agosto
de! 1849 che, dopo la lunga estenuante fuga che seguì la caduta della repubblica romana, Ugo Bassi venne fucilato sotto il regime dell’eminentissimo monsignor Bedim nunzio apostolico e delegato del governo papista.
Ugo Bassi era un prete barnabita
che, attratto dall’ideale di libertà e, dal-.
le imprese del generale Garibaldi, nel
quale la leggenda degli eroi antichi si
rivestiva di un cristiano spirito di
uguaglianza e di fraternità, si era messe al servizio delle camicie rosse. Alto, dalla figura suggestiva, la chioma
c la barba fluenti, la camdcia rossa e
il canpello da prete, era presente dovunque a portare la sua eloquenza e
la sua parola consolatrice, il conforto
della Fede in mezzo ai combattenti,
tra le baionette e il fuoco dei cannoni
A quel prete eroico le donne consegnavano i propri gioielli affinché li
convertisse in denaro per i volontari:
un giorno una fanciulla, non avendo
altra ricchezza gli offrì le proprie lunghe trecce bionde.
Durante l’assalto leggendario di Villa Pamphili, nella difesa di Roma,
Bassi venne catturato prigioniero mentre confortava un legionario morente.
1 francesi che il buon Pio IX aveva
chiamato in soccorso al patrimonio
della Chiesa minacciato dai figli di Satana in camicia rossa, lo rilasciarono
dopo due giorni colpiti dalla nobiltè
d animo e di intenti del prete italiano.
Per anni, il barnabita di Cento seguì le sorti dei garibaldini. Fu nelle
battaglie più sanguinose, nelle vittorie
e nelle sconfitte, fino alla disperata fuga attraverso l’Italia centrale. San Marino, Ravenna, sempre a fianco del
generale, che si portava sulle braccia
il corpo esausto di Anita morente.
L’aspettava, quando ormai il superstite gruppo di sconfitti era m prossimità della salvezza, l’ora stabilita da
Dio. Un brigadiere dei carabinieri papalini, certo Sereni, lo riconobbe a Comacchio e lo denunciò. Si trovava insieme a Ugo Bassi il capitano Livraghi : i due furono arrestati, ammanettati e tradotti a Bologna il cinque ago
Convitto Valdese
di Pinerolo
GU studenti e le studentesse, prove
nienti dalle Parrocchie delle Valli Val
desi, che intendono usufruire dell o
spitalità offerta dal Convitto Valde
se, sono pregati di presentare la do
manda di ammissione entro il 30 ago
sto, indirizzandola al Past. Achille
Deodato, Via dei Mille 1, Pinerolo.
sto. Lungo il tragitto, a Bologna, i preti corsero dieiro ai due garibaldini
schernendoli, beandosi di ludibrio, specialmente cóntro il barnabita al quale
gridavano: «Adesso, predica la guerra contro gli Austriaci! ».
Ugo Bassi era stato accusato di essere in possesso di armi, ma non era
vero: subì le più sozze ingiurie, gli
insulti più sanguinosi ai quali rispose
con calma dignitosa. Alla sorella che
giunse a visitarlo egli con fermezza e
cristiana rassegnazione disse: « La
mia missione é compiuta, non sono
un reo. Ho assistito i morenti sul campo, non ho negato soccorso ai miei
medesimi nemici ». L’indomani veniva fucilato. Un particolare significativo: il brigadiere papalino Sereni che
aveva denunciato i due patrioti era
stato salvato a Cesenatico proprio da
Garibaldi e da Ugo Bassi che lo avevano sottratto alla truppa di garibaldini fuggiaschi i quali volevano sopprimerlo.
Nel proclama dd Generale la frase
« non perduta la religione di Cristo »
perché i preti marciavano alla testa
de! popolo suona alle nostre orecchie
alquanto ingenua e, dal punto di vista
cristiano, non molto ortodossa. Ma
Garibaldi intendeva significare che se
i preti sapevano ancora sfidare pencoli e battaglie per combattere contro
l’oppressione e la tirannide realizzavano in tal modo un’opera di giustizia
sociale e morale e testimoniavano quindi del loro spirito cristiano.
Oggi, queste figure della nostra Storia appaiono scolorite e nebbiose, come vecchie ingenue oleografie in un
salotto del secolo scorso. Abbiamo voluto ricordarne una, presa tra le tante. nel richiamo di- una data che segnò la fine di un apostolato luminoso e una volta di più confermò la rabbia clericale contro uno dei doni, tra
i più alti elargiti dal Creatore alle
creature: la Libertà.
Marco
IL KIRCHENTAG
Una tipica manifestazione della Chiesa evangelica tedesca
Non si tratta di im Sinodo, come
taluni credono, ma di una grande manifestazione popolare a carattere evangelistico. L’idea di una riunione
di questo genere fu del Pastore Reinold von Thadden-Trieglaff ( ancora
oggi presidente della Commissione per
il Kirchentag) e fu attuata con enorme successo nel 1949. La gente, nel
dopoguerra, aveva bisogno di incontrarsi, ritrovarsi per ricorriinciare una
nuova vita.
Così il Kirchentag divenne una
istituzione quasi annuale della Chie
sa Evangelica Tedesca e fu riorganizzato ogni volta in una diversa città
della Germania Federale.
Quest’anno esso è stato organizzato
nella città di Dortmund dal 24 al 28
Luglio. Dortmund è una delle principali città della Ruhr (circa 600.(X)0
abitanti).
C’è da rimanere stupiti attraversantìc in treno il grande bacino della
Ruhr e trovandosi per chilometri e
LA festa del XV AGOSTO A PERRERO
Il pastore ^conlrollore’' e ” pioniere
Un ministero un po^ trascurato ma insostituibile
V
Si fa sempre un po’ di ingiustizia
quando, nella cronaca di un raduno,
si prende la parte principale del discorso di im oratore per dare un titolo alla cronaca stessa. Così forse qualcuno penserà che la nota dominante
della festa del 15 agosto a Ferrerò non
sia stata il discorso del Pastore Girar
det sulle vocazioni pastorali, ma, per
l’urgenza del problema per la nostra
Chiesa, ci pare che questo debba avere un risalto speciale.
La giornata ebbe inizio con un breve culto, nella zona del Gran Bosco,
presieduto dal Pastore Rdvoira di Ferrerò, il quale meditò brevemente sul
passo deirEvangelo secondo S. Matteo che narra la trasfigurazione di Gesù (cap. 17), accostando la situazione
di privilegio dei tre discepoli di essere
in comunione col loro Signore sul
monte alla stessa situazione di ognuno di noi che aveva la possibilità di
avere la stessa comunione, anche là,
ai piedi delle nostre montagne.
Seguiva l’intervento del Pastore Girardet ohe intratteneva i convenuti
sul problema delle vocazioni pastora
li. Dopo un felice accostamento fra la
situazione della- nostra chiesa e quel
Ci dif,}piaice di dover rinviare <il
prossimo numero la cronaca della
festa del XV agosto a PradeUorno;
la partecipazione, malgrado il
tempo 'Incerto, lè stata- buona ,e
parecchie cenliimia di persane si
son raccolte nell’alta conca. Il ritorno a valle è stato rattristato
dalia grave caduta di una partecipante, un’ infermiera inglese di
Malta, malamente urtata da un
mulo e caduta fra le rocce con
un salto di parecchi metri: le sue
condizioni sono gravi ma eSi>rimiamo Iti più viva speranza che
essa possa Scampare al penoso incidente.
la deiruditorio del Gran Bosco, in cui
si aveva da una parte un gruppo di
tre pastori e un tecnico di buona volontà e daH’altra un uditorio anonimo che poteva scappare alle prime
gocce di pioggia, l’oratore precisava
meglio il compito delia Chiesa, come
un raduno- a cui segua una dispersione nel mondo, impegnata in una lotta
senza quartiere contro le potenze di
questo mondo stesso. In questa prospettiva si pone la necessità di tutti
i ministeri, non solo di quello pastoralo. e la vera carenza non è di vocazio^
ni al ministero pastorale, ma di voca^
zioni in genere. Tuttavia non mancano speranze vive per la Chiesa, in seno ai giovani, i quali sono spesso d’accordo di impegnarsi concretamente in
gruppi di servizio o in servizi particolari non a pieno tempo. In un tale
quadro il ministero pastorale si pone
essenzialmente come ministero di controllo della predicazione della Chiesa.
Per la sua preparazione il pastore deve controllare che la Chiesa predichi
fedelmente l’Evangelo, senza, con questo, diventarne il padrone. In secondo
luogo, per la sua vocazione speciale il
pastore deve essere il pioniere della
Chiesa, che sfonda campi inesplorati
di missione e testimonianza cristiana.
Il pastore Aldo Comba presentava,
in seguito, ia situazione dell’America
Latina, come tutti i buoni oratori, in
tre punti: 1) rAmerioa Latina come
terra dei contrasti, non solo fisici fra
le montagne e le pianure, fra le terre
calme e quelle molto agitate dai terremoti, ma anche umani, fra i posses
sori di migliaia di ettari di terreno e
i loro schiavi; 2) l’America Latina co
me terra della rivoluzione, causata dai
contrasti di cui prima. Gli schiavi sono a conoscenza delle rivoluzioni del
Messico, di Cuba eoe. e vogliono imitarle: per questo i cinesi hanno tante
interesse a mettersi in contatto con
questi uomini per diventarne le guide ;
3) l’America Latina come terra in cui
è più che mai urgente im impegno politico della Chiesa. 1 giovani sentano
che l’amore del prossimo che è stato
loro predicato deve concretarsi nel sostegno che danno alle classi sfruttate
e in questa loro- opera non sempre sono sostenuti dalie loro Chiese. Per questo si verifica talvolta l’abbandono di
que.sta da parte deá giovani. li problema è anche nostrò.
La riunione si interrompeva per la
manducazione meridiana e non poteva essere ripresa aH’ombra dei casta
gni perchè questa diventava Insignificante di fronte a quella delle nuvole
che, proprio all’ora della ripresa, ricordavano Timpegno ohe sembrano
aver preso quest’anno di non lasciarci all’asciutto neppure un solo giorno.
Riprendeva, dunque, nel . Tempio di
Perrero, dove il Slg. Claudio Tron ricordava brevemente un falso allarme
sparsosi per la valle poco dopo l’emancipazione dei 1848, che va sotto il nome di « guerra di Bovile », anche se
guerra non vi fu, ma solo una baldoria per lo scampato pericolo.
In seguito, rimmancabile pastore
Ayassot, di ogni 15 agosto, intervistava tre suoi parrocchiani, i sigg. Long,
Crespi e Rocco, sulle difficoltà degli
immigrati nella Chiesa di Torino: anche qui il Pastore Ayasso',, forse per
deformazione profeSslonale, finiva per
mettere in risalto tre punti: la difficoltà di reperire gli immigrati da parte del Concistoro di Torino se questi
non sono segnalati dalle Comunità di
origine; la difficoltà degli immigrati
stessi di ambientarsi in una Chiesa di
duemilacinquecento membri in cui non
si chiede ogni domenica notizia dei
membri assenti, in cui, insomima, la
accoglienza può sembrare fredda perchè non c’è la possibilità materiale
di scambiare quattro chiacchiere cori
ognuno di quelli ohe vengono al C^!
io; la difficoltà, infine, e la necessità
di attirare membri nuovi a udire il
messaggio dell’Evangelo e accettarlo.
Chiudeva la giornata l’intervento
del Dott. Aldo Ribet, di Torino (ci pare, però, che ci sia stata un po’ un’io
vasione di pralini e di torinesi....), il
quale presentava le sue prime impressioni sul recente viaggio in Germania
di un gruppi.- di membri della nostra
Cliiesa. E qui. chiediamo scusa se non
saremo fedeli nel riferire, ma confidando che anche lui si sarebbe limitato a tre punti, non abbiamo preso
appunti, rendendoci, poi, conto che i
punti, in questo caso, erano almeiio
una dozzina. Ne riprendiamo alcun! :
mnanzitutto l’esperienza dei nostri
fratelli è stata che si realizza mol'oo
presto la comunione della Chiesa anche quando non ci si conosce e ci si
trova insieme solo per un viaggio ; in
secondo luogo: la ste^a comunione
esiste anche con i tedeschi di cui molti di noi serbano un ricordo non troppo buono: era la comunione non di
un vago e sentimeintale « embrassonsnous », ma di gente ohe desidera anche ricordare le cose passate, però non
per rancore, bensì affinchè non accadano più; in terzo luogo il Dott. Ribet ha sottolineato come le trombe comunemente qualificate come « del Pastore Geymet», siano stimolo effica
ce, affinchè ci si senta di fare udire
la propria voce anche in mezzo alle
piazze; l’oratore ha rievocato quanti
cari ricordi, per noi valdesi, si trovi
no fra le lapidi dei cimiteri, ma anche sui pulpiti delle Chiese, anche
adesso che noi stiamo mettendoli da
parte con costruzioni moderne e di
stile completamente diverso; infine
egli ha fatto presente come ci si possa render conto, per esperienza diretta, delle sete dell’Evangelo o di qualunque buona parola che hanno i nostri immigrati in Germania. Con
questa nota di impegno, che ci sem
bra riecheggiare cosi bene quella della dispersione della Chiesa, -deH’inter
vento del Pastore Girardet del mattino, si sono conclusi gli interventi.
Da queste colonne giunga il nostro
profondo ringraziamento alia Comunità di Perrero per la calda ed orga
nizzatissima accoglienza, che non è
stata disorientata neppure dalla nioggia, al Pastore Franco Davite per aver
presieduto la riunione presentando i
vari oratori e coordinando i loro interventi ed ai trombettieri di Pomaretto e Villar Perosa, che, pur dopo
una notte trascorsa più di metà in
viaggio di ritorno dalla Germania,
hanno voluto dare il loro contributo
così apprezzato neH’accompagnamento dei nostri inni. c. t.
chilometri circondati da centinaia di
enormi complessi industriali, in gran
parte acciaierie. Da tutte le parti si
vedono grandi forni, fumo e montagne di detriti carboniferi. Ma in grande contrasto a questa visione si vedono dappertutto zone verdeggianti,
prati curati, fiori ed alberi maestosi.
A.nche la città di Dortmund, in gran
parte distrutta nel corso dell’ultima
guerra, ha questa caratteristica: non
si è soffocati nè dalle grandi fabbriche, nè dagli agglomerati di case e pa
lazzi, ma ’a città si emende amplissima interrotta da grandi e magnifici
parchi.
In questa bella ed attivissima città
il Kirchentag ha chiamato il popolo
a raccolta per affermare l’esigenza di
una riflessione sulla propria vita e per
chiamarlo alla fede in Cristo Gesù.
Il tema generale eia : « Nei conflitti
della vita». Nelle diverse giornate si
è parlato della solitudine dell’uomo
moderno, della forza della organizzazione sulla vita del singolo, delle difficoltà di trovare delle vie di soluzione ai gravi problemi che presenta una
vita nella nostra civiltà superorganizzsta.
Può essere interessante sapere come
era organizzata ogni giornata. Alle
7,30 in quasi tutte le chiese della città
aveva luogo un culto con predicazione
e Santa Cena Alle 9 in più di cento
sale della città era proiettato un breve film, girato nella stessa città di
Dortmund che presentava alcuni aspetti del problema trattato nella giornata. Seguiva una lìbera discussione,
su’ film. Nel pomeriggio, in ambleinti ohe potevano raccogliere dalle 5.000
alle 18.000 persone venivano trattati i
vari problemi in numerose conferen
ze e dopo le conferenze seguiva un’ora
di studio biblico. Le serate erano dedicate alla letteratura e all’arte sempre con un riferimento religioso.
Per un evangelico di una chiesa mi
noritaria come la nostra era partico
larmente impressionante vedere la
aente accalcarsi davanti alla grande
Westfalenhalle non per andare a vedere uno spettacolo sportivo, ma per
ascoltare uno studio biblico; vedere
le oltre 50.000 persone che partecipavano al culto di apertura tenuto in
una grande piazza, le 12-13 mila persone che con attenzione e prendendo
appunti seguivano conferenze e studi
vivlici. Notevole anche la grande quantità di giovani che partecipavano o
come addetti ai vari servizi o seguen
do i lavori del Kirchentag.
Il Kirchentag, pur servendosi di
mezzi moderni come il cinema, ha offerto alle masse di persone convenu
te a Dortmund un messaggio chiaro
e netto di richiamo alla Parola di Die
ed ha richiamato gli uomini alla necessità di fondare la propria vita personale come associata, in Cristo cho
solo può rinnovare la nostra vita e
dare una vera soluzione ai nostri problemi anche ai più angosciosi sd insolubili. F. S.
Il Sinodo e la vita delle Comunità
Commissioni ((ad referendum))
Coloro che seguono le viicende sinodali
(«periamo siano molliti, e dovrebibero essere tutti!) sanno che da altumi anni oi trasicinavamo dietro una slituiazioue anormale,
per cui parecchie couimiiissioni, chiamate a
riferire su vari problemi da diversi Sinodi,
non venivano udite per mameanza di tempo, e si vedevano rimandate da un Sinodo
airaltro : sicché queat’aimo si erano aooumulate ben 10 couranissioni ad referendum,
alcune con un’anzianità riapettabile; merito di questa Assemblea .sinodale, e della
sua presidenza, è staito il riuscire ad ascoltare e a diisculere quasi tutte queste relazioui, auche se non, forse, le più impegnative: la « Comimissione ecclesiologica»
(1961), ohe ha però essa stessa domandato
di riferire il prossimo arato, ed è stala riconfermata; e la «Commissione per la
Cosliituizione Unitaria della Chiesa» (1961)
— cioè quella che studia, al di qua e al
di là de’.l’Allantico, l’arli.ooilazione dei rapporti fra i due rami della Chiesa Valdese :
anche questa è stata riconfermata, ma è
veramente urgente che questo problema
sia affrontato dal Sinodo.
Sono state d’altra parte nominate due
nuove commissioni di studiio, su due problemi emersi dal dibattito sinodale: Luna
è costituita dai membri valdesi della Commissione mista di stadio sui rapporti valdesi-metodisti (Pastori Neri Giampiecoli ed Edoardo Aime, Dott. Aldo Ribet) ; Taltra, in seguito alla decisione di
esaminare nella prossima sessione sinodale « il problema generale della violenza
in vista di un messaggio sinodale alle
Chiese », studierà tale problema e presenterà alle comuniità un rapporto che esse
saranno chiamate a esaminare nel corso
dell’inverno (Past. Giorgio Girardet, Luigi
Santini e Gino Conte, Prof. Salvatore Caponetto, luis. Claudio Tron).
Altri temi di studio proposti espressamente alla attenzione delle comunità, per
il prossimo a.nno, sono il documeitito preparatorio all’ Assemblea generale dell’Alleanza riformata mondiale (Frameeforte, agoeto 1964) — « Viens, Esprit Créaiteur »
— e il rapporto della sezione sul-l’« Unità »
dell’Aseemiblea ecumenilca di Nnova Delhi,
facendo seguito allo studio che diverse
comunità hanno fatto l’anno scorso del
rapporto suMla « Testimonianza ». Questo
a.spetto della, vita delle nostre chiese, in
ogni ” anno eoclesiastieo ”, ei pare d’impo.rtanza oapditale, se vogliamo, tutti insie.
me, «crescere nella fede » e mantenerci
inseriti nella grande corrente di .pensiero
e di impegno della Chiesa, nel mondo.
oggi.
i[iiiiiiiiMimiiiiiuiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiimiiimMiii
Federazione Femminile Valdese
COMUNICATO
La F.F.V. bandisce un concorso per
una .borsa di studio di L. 150.000 destinata ad una giovane evangelica di disagiate condizioni economiche ielle desideri
conseguire il diploma di maestra di scuola materna e si impegni a prestare la
Sua opera .per almeno 5 anni in un asilo
infantile della. Cliiesa Valdese.
Le interessate do-vranno presentare la
domanda entro il 20 settembre p. v. alla
seigretaria della F.F.V. ; Evelilnia Pon.s.
via Cialdin.i 34, Torino, allegando i seguenti documenlti :
1 ■ Preisentazio.ne del Pastore ;
2 ■ Diploma di .scuola media (o di awiainento con esame integrativo di ilalia-no) ;
3 - Stato di famiglia .in carta .libera ;
4 - Certificato dell’ ufficio di.strettuale
delle imposte in carta. Hbera;
5 • Certifìcaito medi.co di .sana -costituzione. Il C. N.
4
pag. 4
w
33 — 23 as3s o 1953
Ricordando Angelo Farina
"’Voi siete la lettera di Cristo”
(2 Cor. 3: 2)
L’8 Giugno scorso il Signore ha chiamaio a sè il fratello Angelo Farina, abitante a Torre PMice da molti anni, ma
nato nel 1898 in un paesino del Piacentino.
Per desiderio della nipote. Signori
Mirella Bein Argentieri, sono lieto di
poter rendere testimonianza della fede di
questo semplice ed umile servitore del
Signore, del quale serbano caro ricordo
ctdoro che hannoi creduta nel Signore
Gesù per mezzo suo.
Come era venuto alla fede me lo confidò tempo fa: tornato a casa dalla guerra, rovindto anima e corpo, cercava un
equilibrio! interiore ed era simpatizzante
del fratello Gagliardi di Castelvetro Pia^
centino che allora per puri intenti umanitari andava per le osterie a predicare
la necessità di lasciare i vizi a beneficio
della famiglia e della società eoe. Fu in
quel tempo che il Gagliardi si convertì
alTEvangelo ed il caro Angelo continuò
ad aver simpatia per i principi morali al
Vangelo ispirati. Fu costretto poi a rico:
verarsi in una casa di cura ove fu portalo, suo malgrado, a decidersi per il Signore in modo strano. Per l’accettazione
dei ricoverati era richiesto a quale religione si appartenesse ed egli per non dire di essere cattolico — benché non credesse ancora consapevolmente — si dichiarò evangelico! Fu la scintilla
che accese una grande polemica in quella casa di cura. In chiesa, perfino il frate otveiva predicato contro il ” protestante ” e — per naturale reazione ■— molti
cercarono^ informazioni presso il nuovò
venuto intorno all’Evangelo, per cui,
senza che egli avesse fatta alcuna propaganda si trovò obbligato, quasi suo' malgrado, a studiare di piò la Bibbia (acquistata su una bancarella nella: sua ricercai della: verità). Infine, tanto fu il
subbuglio provocato dalla propaganda
antiprotestante che il nostro caro Angelo
fu richiamato setveratmente dal direttore
dell Istituto dal quale poco dopo si dimise, guarito nello spirito
corpo perchè era giunto a
mámente nel Signore.
Ha quell’epoca divenne
annunciatore dell’Evangelo,
Egli svolse con grande umiltà.
Uno dei primi frutti fu la conversione
del caroi suo' cognato allora On. Argentieri e più tardi pastore metodista della
chiesa: di Cremona:. Poi venne a Budrio
di Bologna, in una casa di cura dove, tra
quei travagliati ed aggravati, erano molte anime da salvare.
In queir istituto , laico , poteva annunciare l’Evangelo: liberamente e moki furono: i moribondi che il Signore ha illuminato per mezzo del cara Angelo
con semplicità e potenza. Presentava lo
Evangelo in una soletta attigua alla chiesetta; ricordo con quanto amore lo faceva: dal suo sguardo emanava una dolcezza: che attrdeva le anime a Cristo.
Fra gli uditori c’era pure una: Suora,
Suor Letizia lotti che ascoltava avidamente e a lei pure dopo dolorose prove
il Signore aprì l’animo alla Verità.
Molti di Reggio Emilia, colà ricoverati, ebbero il privilegio di trovare la salvezza ed i superstiti ne serbano, come
me, grato e Soave ricordo. Io fui il più
recalcitrante; egli mi esortava continuamente ad accettare il Signore e benché
io l’umiliassi tacciandolo di fanatismo,
in fondo desideravo: la pace profonda
che traspariva dal suo sguardo.
se non nel
credere fer
un fervente
opera che
Facoltà Valdese
di Teologìa
Sono apoTte le domanide di araitnimone
alla Faicoltà di. Teologia per l’anno 1963-64.
Por l’iscrizione come sttuidente regolare
Oiccorre fainnie domanda per ilscritto al Con.
eiglio, presentando entro il 15 Ottobre:
3
1 - Certilìcailo di nascita ;
2 - Diploma di maitnrità clastica o altro
titolo considerato eqnipoUemte dal
Consiglio;
Un attestato fornito dal Consiglio di
Chiesa della icomunità di cui lo »tu'
dente fa parte, dal quale risultino i
caratteri morali e spirituali del medesimo e la saia iscrizione da almeno due
anni ad una' comamiità evangelica;
Certdfiicato medico comprovante la sua
sana costituzione fisica;
Importo della tassa di immatricolazione.
Presentando gli stessi do-caimemi è possibile iscriversi aiHa Facoltà come studente
esterno: la catiegoria degli esterni non dà
diritto aiU’esencdzione del ministero pastorale, ma è aiperta a coloro ohe intendono
seguire gli studi teologici per avere la pre.
parazione necessaria ad esercitare un ministero laico nella oliiesa, o per fini onltiu.
rali, scientifiici od esigenze spiritiuali di
ordine personale.
Entro il 15 Ottobre dovranno pure pervenire alla Segreteria le domande per essere ammessi alla sessione autunnale di
esami, die avrà luogo fra il 25 e il 31 Ottobre.
L’inaugurazione dell’anno accademico
1963-64 è fissata .per il giorno 2 Novembre
alle ore 18. La prolusione sarà tenuta dal
Prof. Bruno Corsani, sui tema : « Linee di
ricerca per lo studio della composizione
dell’Evamgelo di Matteo ».
Il culto di apertura Domenica 3 Novembre alle ore 18, nel Tempio Valdese di
Piazza Cavour, sarà presieduto dal Decano, Prof. Vittorio Snhilia.
IL CONSIGLIO
Via Pietro Cessa, 42 - Roma
Il caro Angelo era uomo di preghiera
ed un giorno mi disse di aver segnato
il mio nome in un suo librettino che raccoglieva i nomi dei candidati alla salvezza:. Tutti coloro che vi erano segnati
si convertirono all’Evangelo.
Credo comunque d’interpretare il sentimento di molti di coloro che ebbero il
bene di conoscerlo, dicendo di poter con
riconoscenza cantare a Dio l’inno che
dice: ” Benedetto il giorno e l’ora che
ii Signore mi chiamò”.
Questo ricordo serbo io di questo fedele servitore del Signore che anche
nei successivi anni della sua permanenza a Torre Pellica continuò a beneficare
molti, materialmente e moralmente. Egli
si trova ora al cospetto del suo Salvatore
ricongiunto con coloro che amava, soprattutto alla, moglie per la cui dipartenza
— avvenuta due anni fa — intensamente
soffriva. La Sua memoria sia, come la
sua vita, in benedizione; di lui si può
ben dire che ” Si riposa delle sue fatiche e le sue opere lo seguono ”.
Francesce Imimovilli.
A. Farina aveva pubblicato, nel 1958, un
suo studio : « La riabilitazione di Israele e
il Regno nella concezione di Geremia ». Il
volume (L. ?60t è in deposito presso la
Claudiana.
Per l’alta Valle Germanasca
Biiininnp ni Colli* fidilo Fimliini*
La riunione al Colie delle Fontane
avrà luogo domenica, 25 agosto p. v.,
alle ore 15.
In caso di cattivo tempo la riunione
si terrà nella cappella delle Fontane.
Tutti sono cordialmente invitati.
Torre Pellice, 30-3.1 agosto 1963
VI eonve^io di studi sulla Riforma
ed i Movimenti Religiosi in Italia
VENERDÌ’ 30 AGDSTO:
Ore 15: Apertura del Convegno - Nomina della Presidenza . Relazione ìn'roduttiva.
Ore 15.30: Comunicazioni.
Raul Manselli: Il Valdismo nella testimonianza di Moneta da Cremona.
Giovanni Gofinet: I catechismi valdesi.
Romolo Cegna: Fonti bibliografiche nella polemica antivaldese alla fine del ’400.
Alain Dufour: Uin document inédit sur les Eglises Va,udoises en 1557.
Henri Meylan: Un incident diplomatique: l’arrestation du pasteur Brolliol au
Val d’Aosite (1565).
Vatdo Vinay: Il beneficio di Cristo e Costantino von TisCheudorf.
Luigi Santini: Una rara traduzione italiana del pìccolo cateébismo di Lutero.
Antonio Rotondò-. La propaganda anabattista del veneto Baldassare Bandanza.
Serata a disposizione.
SABATO 31 AGf^O:
Ore 9: Ripresa dei lavori.
Giuseppe Recuperati: Pietro Giannone e la cultura protestante di Lipsia e Ginevra.
Salvatore Caponetto: Contxiibuio alla biografia del Card. D. Paasionei.
Domenico Maselli: Protestanti e correnti eterodosse in Italia durante il piimo
decennio delPUnità.
Carla Long: Rapporti della Chiesa Episcopale americana con il movimento per
la riforma endoicattolica.
Antonio Moscato: Aspetti religiosi e sociali del movimento millenarista di Davide Lazzaretti (1868-1878).
Maria N. Pierini: 11 movimento neo-ebraico di S, Nicandro Garganico,
Franco Pitocco: Una comunità valdese in un centro industriale di recente farmazioine: CollefeTro (1947-63).
N. B. . Le comunkazioni saranno contenute in un limite massimo di 15 'minuti
e seguite da libera discussione.
Ore 14: Chii^ura dei lavori. Programma del Convegno
Ore 15: Gita facoltativa ad alcuni luoghi storici delle V:
successivo.
Valli Valdesi.
L’ordine dei lavori potrà essere variato in. apertura di Convegno.
Note logistiche: I partecipanti al Convegno saranno ospitati nresso la « foresteria valdese », (pensione completa L. 1.500, pasti singoli L. 500). Le prenotazioni (per chi ancora non Taveisse fa.tto) vanno presentate al -prof. Augusto Armand-Hugon, Torre Pellice, indicando le sere di pernottaimento. Rivolgersi al
medesimo per qualsiasi a'itra informazione.
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
VILLAR PELLICE
— Ci ha lasciato per rispondere alla chia
mata del Padre Celeste: Maghit Luigi fu
Luigi, di anni 68, della Vigna (Teynaud).
L:t chiamata gli è giunta in maniera quanto mai improvvisa nel tardo pomeriggio di
una sua consueta giornata di lavoro. Egli
era noto a tutti nella valle, avendo per
niolto tempo diretto, in qualità di gestore,
il Rifugio « Barbara » nell’omonimo vallone dei Carbonieri e negli ultimi anni gestito la piccola trattoria di ViRanova, il
locale dove tante persone — cacciatori ed
amanti della montagna — hanno sostato e
trovato sempre un’ottima accoglienza, insieme a molta 'Cordialità e molta fraterna
comprensione. Quanti lo hanno conosciuto
ricordando la sua figura caratteristica, insieme alla sua giovialità ed al suo ottimismo.
I suoi numerosi amici e conoscenti, insieme ad una grande folla, hanno testimoniato con la loro presenza al suo accompa
gnamento funebre della grande considerazione in cui era tenuto e del rimpianto ohe
lascia la sua scomparsa.
Alla rnoglie, alle figlie ed al figlio e rispettive famiglie, alla sorella ed a tutti i
parenti, rinnoviamo Regressione della nostra simpatia cristiana e della nostra fraterna solidarietà.
— Porgiamo il nostro cordiale saluto di
benvenuto, insieme ai nostri più vivi auguri, ai seguenti piccoli ospiti venuti ad
aumentare la nostra grande famiglia villarese: Luigi, di Aldo e di Susanna Negrin
(Centro.Sarei); Riccardo, di Giovanni Pietro e di Silvana Bóuissa (Serre); Mirella,
di Renato e di Ginelta Grill (Teynaud).
Ai loro genitori le nostre sincere felicitazioni.
— Il S. Battesimo è stato amministrato a
Marco Masnaghetti, di Giovanni e di Graziella Gönnet (Svizzera); a Catia Charbonnier, di ,41do e di Siena Berton (Teynaud)
ed a Anna Paola Gönnet, di Umberto ed
Elena Geymonat (Garin).
II Signore accompagni con la sua grazia
questi piccoli che gli sono stati consacrati
e li prepari ad essere dei suoi fedeli servitori.
— Con il mese di luglio ha riaperto le
sue porte, per accogliere i suoi amici e conoscenti, la Miramonti, la nostra casa di
incontro fraterno. Hanno finora soggiorna
to in essa : un gruppo delTTJnione Cadette
di Torre Pellice, diretto dalla Signora Luciana Vola; un gruppo di Tedeschi prove
nienti dal Württemberg ed nn altro dal
Baden. Altri seguiranno.
Ringraziamo questi fratelli e queste sorelle. Siamo loro grati di essersi ricordati
di noi e di avere scelto Villar c la nostra
casa come luogo ove venire a passare le loro vacanze Ci auguriamo che il loro soggiorno qui sia loro stato gradito e benefico
e vogliamo loro dire quanto la lo-ro presenza in mezzo a noi cj ha rallegrato e ci ha
fatto del bene.
Abbiamo pure avuto la gioia di salutare
e di avere per qualche tempo nella nostra
parrocchia due famiglie di buoni e cari
amici provenienti dalla parrocchia di Le
Sentier: i sigg. Jacques e Johnny Golay e
famiglie. Giunti equipaggiati in tutto punto dalla Svizzera, essi hanno piantato 'e
loro tende in riva al Pellice ed hanno trascorso circa tre settimane in mezzo a noi,
recandoci i saluti della loro Comunità.
Desideriamo da queste colonne dire .i
questi amici quanto la loro venuta ci ha
fatto piacere ed inviare alla Comunità di
Le Sentier, con la quale speriamo avere
più stretti contatti molto presto, i più fraterni e più cordiali .saluti.
Un saluto molto cordiale ed affettuoso
vada pure a tutti i Villaresi lontani ohe so
no giunti, o che stanno per giungere qui,
per il loro annuale periodo di vacanza.
AN6R06NA
— Hanno ultimamente presieduto il nostro culto nel tempio i Pastori sigg. Luigi
Santini e Pietro Valdo Pana'Seia; ci hanno
portato il loro messaggio in occasione d>
riunioni i Pastori sigg. Roberto Jahier, Lorenzo Rivoira e Pietro Valdo Panascia.
A loro vada l’espressione della nostra viva riconoscenza ed il nostro ringraziamente sincero per la loro visita e per il loro
buon messaggio.
MASSEL
— Domenica 28 luglio il Pastore Mashieu
ha battezzato la ipiecola Donatella Ester
Pons delle Aiasse. Invochiamo le benedizioni del Signore su questo tenero agnellino del suo gregge affinchè possa veramente
« crescere in statura, in sapienza ed in grazia ».
La domenica 4 Agosto ha avuto per noi
Ulna importanza tutitia ipiartLColare. 1)1 culto
è stailo preisiieduto dal Past. Ermanno Rosan, Mod'eiratore della nostra Chiieisa,
che voigilia.mo ancora rinigiraziare per aver accettato di predicare malgrado gR
iimpeignii d-el Sinodo n'.he stava per aprirsi
nel po'meriigig'io. Era presenite tra noi anche il Past. Charieis Freundler, Segretario Gen. deli’EPER dii Giinevra e il Past.
Paul Berig della Chiesa AinigilLca'iiia 'di Tittensor-O'n-Trent (Inghilterra) con cirica
settanta giovani inglesi che hiamno trascorso una setltiimiana alle nostre Valli.
Il Past. Berg ci ha rivolto un breve messaiggio e .i suoi giovani hanno cantiaito un
bellissimo inno (la melodia « Criimond »
de) Sa'lmo 23, già ciamtaila anche dalla nostra corale nel Natale di due anni fa). La
pireisenza di questi fratelli nella nostra
Chiesa ci ha dato in modo vivo e tanigibile il senso dell’universalità e déU’unità della Chiesa di Cristo, la cui realtà
euissisie al di là di ogni barriera linguistica e naziouaile.
— Ci congratuliamo vivamente con Giuliano Pons che ha superato nella sessione
estiva l’Esame di Stato, conseguendo il diploma di ragioniere.
La domenica 11 Agosto, abbiamo ancora dato il beinvenulto al Past. Rev. Ward
della Chiesa Anglicana di BexiQl-on-Sea
che, con un gruppo di giovanissimi, trascorre qualche giorno nella nostra Valle
d’Angrogna alla Gianviera. Anche il Past.
Ward ci ha rivolto un breve messaggio.
POMARETTO
— Ricordiamo la riuniione di domenica prossima, alle ore 15, alla Ruina del
Olot Inverso, con vari messaggi, in particolare del prof. Giovanni Gonnet.
Domenica, 28 Luglio nel Tempio del
Ciabas ha avuto luogo il battesimo di
Marina Bertot dei Giovo. Il Signore benedica questa bambina e dia ai suoi genitori di sempre ricordare e mantenere le
prome'.sse fatte lal .suo battesimo.
LUEERNA S> 6I0VANH1
Domenica 25 agosto, alle ore 15, nel
la Sala Albarin, ai Beilonatti, avrà
luogo, Dio permettendo, la tradizionale vendita di beneficenza a favore delle opere della Chiesa.
Tutti i membri e gli amici delle Comunità sono cordialmente invitati ai
fraterno annuo incontro.
— Ci rallegriamo infine vivamente con
Ada Malan dei Pon® per il coniseguimenito,
a Giugno, del diploma di ragioneria, malgrado la nota difficoltà della prova. Ben
meritiato coro-namento di lunghi anni di
studio perseverante e diligente.
Encore nn vaudois
de la <(Vieille Roche»
qni nona a qnfttés
C’est avec un profond regret et un voile
de tristesse que nous avons appris 1« décès
de Monsieur Henry Bounous survenu, presque subiteiment, à Florence le 3 août à l’âge de 92 ans.
Les journaux de Turin, Florence et Rome et les dépêches provenant de l'étranger
ont témoigné combien il était apprécié et
estimé et le général regret pour son départ.
Oflficler de marine, il avait quitté encore
jeune le service pour entrer aux grandes
aciéries de Dusseldorf et devenir ensuite !e
premier directeur des Etablissements de
Dalmine, près de Bergame.
C’était un Vaudois qui aima.it beaucoup
les Vallées et s’était établi après sa retraite
dans sa propriété de Cà Neuva, à S. Jean,
jadis résidence de Monsieur Etienne Albarin, autre Vaudois de la « Vieille Roche '>.
Monsieur Bounous aimait surtout à narcourir la Vallée d’Angrogne pour laquelle
il avait une particulière prédilection, et
dont il co'imaissait tous les sentiers et les
hameaux.
Son souvenir restera longtemps encore
parmi® les personnes qui ont eu le privilège
de le connaître et d’apprécier sa droiture,
sa culture et son extrême amabilité envers
tous. R. T.
Scuola Latina
Pomaretto
Gli esami della sessione autunnale avrapIto inizio il 2 settembre p. v. Le prove si
svolgeranno secondo il diario affisso ciralbo dell’Istituto.
Iscrizioni. A partire dal 1 settembre sam aperte le iscrizioni alla 11 e alla Ili (lasse (legalmente riconosciute).
Doni ricevuti fino al 15-8-1963 dal);, Dirc/ione chi-, riconoscente, ringrazia.
Breusa Claudio (Rodoretto) L. 2.000: Ro
lando e B-niino Tron in meni, del cucino e
del nonno 4.000; Bosco Elia (Ponto,-caoi
I.OtìO; N. N. (iPorC'Sa A.) .5.000; Altmni HI
(lasse l.UOO; RO'Stam Orietta (Frali) 5 (1(10;
Perro Paimira (Chiotti) 10.000; Rii!iard
Ida (Pralij 3.000; Gino Fornerone (S. .Secondo di Pinerolo) 2.000; Long Carla . Pramollo) 3.000; Bounous L cris (S. (ie-i'tiano
( hison«) 1.500.
«Pro Campana)): Sig.ra Bessono Troi.
Ida (Pinerolo) 5.000; Breiii;a Arturo i Ì ontane) 5.000; Prof. Renato Loni" (Torre |*elliee) 1.000; Ida e Teo.filo Pons iToriv Pellice) 2.000; Luciana Vola-Matliieu ^'ÌOrre
Pelliceì 3.000; Prof. E. Griset ÌT-.-ino^
10.000.
Direttore repp.: Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerob'
n. 175. 8-7-1060
liti, '^ubatnìna «.p.a. - Torre Pollice (TiV
aifvisi economici
CERCASI 'coiniùigi m-ezza età soli i onio
pnailiico giiardiimo per mezza giornata lavoro ; dorma ohe poissa diare qualche
ora di .aiiuilo ip. 'Ctasa. Oifresi cattiera,
cracinia, ba.gin« aniChe mobiliato e piccolo ¡stipenidi'O. Rivoligersi Pa'ltriitieri,
Tome Pellice.
Malattie
orecchio, naso e gola
Il dott.
Oskar Schindler
riceve per malattie di
orecchio, naso e gola
a POMARETTO (presso l’Ospedale Valdese) tutti i lunedì
dalle 14 alle 15,30.
a LUSERNA SAN GIOVANNI
(presso lo studio del dott. Pelizzaro) tutti 1 venerdì dalle
13,30 alle 15.
a TORINO (via Ristagno 20 ■
S. Rita) martedì, giovedì e sabato dalle 14 alle 16.
Orfanotrofio Mascliile ■ Pomaretto
Orfanotrofio Femminile
Torre Pellice
Le direttrici dei nostri Istituti raccomandano vivamente ai Sigg. Pastori di far pervenire, con cortese sollecitudine, le domande dì ammissione per le note esigenze di iscrizione
alle scuole e per il numero limitato
di posti disponìbili.
visitate
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