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Prezzo LIf# 15
V\nno LXXIX
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TORRE PELIJCE, 8 Luglio 194B
Abbonamento : Lire 500 per l'interno i Lire 900 per l’estero
Amministrazione; Claudiana - Torre Pellice-C.C.P. 2/I7S57
Spedizione in abbonamento postate • i Gruppo
SETTIMANALE DELLA
Guardiamo a Gesù
di TEODORO MONOD
« ...Guardando a Gesù... » (Ebrei 12:1).
TRE PAROLE SOLTANTO, MA IN TRE PAROLE
E’ TUTTO IL SEGRETO DELLA VITA.
I guardiamo a ^esù,
J che dà il pentimento
p come pure la remissione dei peccati (Atti 5: 31), perchè Egli
ci facciii la grazia di farci conoscere, di deplorare, di confessare e
di abbandonare le nostre trasgressioni.
guardiamo a ^esà,
Í- per ricevere da Lui il compito e la croce di ogni giorno, con la
grazia che basta per portare la Croce e assolvere il compito; pazienti
della Sua pazienza, attivi della Sua attività, amanti del Suo amore,
chietlelido a noi stessi non « Che cosa posso io? », ma piuttosto:
^ Che cosa non può Egli? », e contando sulla Sua virtù che si maiifesta completamente nella debolezza.
Çuardiamo a Çesù,
g per uscire da noi stessi
' e dimenticarci; perchè le nostre tenebre si dissipino allo splen
dore del Suo viso; perchè le nostre gioie siano sante e i nostri dolori
siano sereni; perch’Egli ci umilii e ci rilevi; perch’Egli ci^affligga
e ci consoli, perch’Egli ci spogli e ci arricchisca, perchè c’insegni a
pregare e risponda Egli stesso alle nostre preghiere; perchè pur lascianiioci nel mondo, Egli ce ne separi, la nostra vita essendo nascosta con Lui in Dio e la nostra condotta rendendoGli testimonianza
dinnanzi agli uomini.
guardiamo a ffesù, ^
,br rientralo nella casa del Padre Suo (Giovanni 14: 2), si ocupa di preparare per noi un posto, affinchè questa felicissima propettiva ci faccia vivere nella speranza e ci prepari a morire nella pa< e
luarnlo verrà il giorno d'incontrare quest’ultimo nemico ch’Egli ha
inlo p<'r noi, che noi vinceremo per mezzo di Lui — fino a poco fa
1 re degli spaventi, oggi il messaggero della felicità eterna.
Çuardiamo a Çesu,
il l'ui ritorno sicuro,
ad un’epoca non ancora determinala, è di secolo ni secolo 1 attesa
la speranza della chiesa fedele, che s’incoraggia alla pazienza, alla
ìgilauza ed alla gioia con il pensiero che il Signore è vicino (Fil.
; 4-,'i _ I Tess. 5: 23).
guardiamo a ^esù,
« il capo ed il compitore della fede », cioè Colui che ne è il niobio e la sorgente, come ne è pure l’oggetto e che, dal primo passo
no aH’ullimo, cammina alla testa dei credenti, affinchè da Lui la
astra lede sia ispirata, incoraggiata, sostenuta, condotta al suo suremo compimento.
guardiamo a Çesù,
e a nient’altro.
come lo dice il nostro testo con una sola parola intraducibile (afoJnles) che ci esorta contemporaneamente a fissare i nostri sguardi su
i Lui e a distoglierli da lutto il resto.
guardiamo a Çesù,
c non a noi stessi,
ai nostri pensieri, ai nostri ragionamenti, alle nostre immaginaioni. ni nostri gusti, ai nostri desideri, ai nostri progetti.
J9 Çesù
e non al mondo,
alle sue concupiscenze, aj suoi esempi, alle sue massime, ai suoi
ndizi.
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pegno sei, o Signore e JMrd)Bpsfro, di
ricever ìa gloria e l'onore e la pofenz%^‘
j^pocalisse
Bmioteoft Valïcltes
CHIESA^ALDESE
UNA DOMANDA DI ATTUALITÀ^'
esimo
w
Se la Chiesa Cattolica si accontentasse , di mtìivare ìL Culto
della Vergine con aSgomenlì fratti
dalle opinioni dei Pal®L' cosa potrebbe ancora discute^ ya per qUan
jtfì
'
Italiano per rendèie U senso p
comprensibile, invece di a. seme »
diremmo «c progenie » come dicono
infatti le nostre Bibbie.
Orheite ip Ebraico, come in greco^
to concerne l’autorilj|t da attribuirsila parola « seme »^è maschile come
ai Padri stessi, sia suWalore da dure ' è pure maschile naturalmente il proa quelli di essi <‘ht Jpiel culto non nome « Egli ». E’ dunque chiaro che
conoscono o combai 11®^; ossia qua,- Iddio profetizza che vi sari inùnieisi tulli i più antichi.^ tra la donna ed'dl serpmite, tra
Quello però che a nÈÌ-èiinbra oiù il « seme » (progenie) dèi serpente
grave è che si voglfe' avallare tale^' V" quello della donna-e*che Egli (matradizione cultuale etl’T'anoi sviluppi schile) ossia il « seme » (discendente,
sempre crescenti (ved|J’attuale ti pe-^rampollo, progenie) della donna
iae ») con Pautorita *l,schiaccerà il capo del grande iaemi
r( grinatio Mariae
di passi biblici. | .. .. . , ■ o /t»
Qui ci sentiamo iti dovere di -in-' identicamentV secondo >«-la versione--^ triterà tosto satanm » (Komam
tervenire perchè, m€éslÌiSB’''4a opinìd^ greca dei-70 che dice appunto « au- XVI', 20) e t in Cristo noi siamo più
ne di alcuni Padri -può lasciasi? • tòs » ossia «'Egli ». Il dotto sacerdote che vincitori in virtù DI OOIAJI {.non
indifferenti, la Sacra-Scrttturapnor-^siciliano Ugdulena ed il cattolìeis- dì Colei) che a, he amfeU » (Romani
Vm, 37).
t Ma non crediamo sia hece^ario ;
spendere più parole per tma diuio^ ^
«trazione che là minhqm onei^
matieale e la più sùporficiale ono- sceiiza hiblicà decidono senza appello. XI passo della Genesi giustionen
stesso Cardinale Bclla^np acquale Ì f
nella sua opera « De-^KÉiis&ione Gra- perche iLj^mò annunzio della saU
tiae et statu peccatLL'Malgrado ttitto cibj écdo ShTCìriStù, éonìfcAìf IT dfihlrS^
15, '§ 12) confessa con bella sincerità Bibbia cattolica, sulle basi dei me
Così secondo il .testo ebraico e
tolato il capo superbo di ÌMdfeTti,
sotto i vostri piedi immacolati si contorce disperatamente il serpe- infernale »?
Cosa ùe direbbe? Nè più uè meno
che quello che disse molti secoli ta
scrivendo la sua epistola ;■ < Per questo il FIGLiUOL DI DIO E’ STATO
MANIFESTATO : PER DISTRUGGERE LE OPERE DEL DIAVOLO »
Direbbe quello che scrisse .nel fibre
dell’Apocalisse ove presentò fi CRISTO come Colui die sorge da vincitore per vintiere, le- potenze delle tenebre e del male. Direbbe quello die
aveva detto come lui San Paolo a id
ma di fede e di doti rbi»‘,' m tocca »imo'Luca Bmgènse confermano da
in ebraico la stessa
'Frwovs«« ' •srAnsvzvkltDc' « .. emn -''ssu.). A ■mau.-
VIVO.
E’ bensì vero che
non tUtii’ii ‘'te<»:” forma ^■verbale a schiaccerà » è malogi cattolici si gentomn di affèrtnarè<^ schile ridia sua; desinenza (in chinila biblicità delle dottrlM. e. pratirihe^Hó’i'verbi hannb'anche il genere),
mariane. Basti, per non citame
uno, ma autorevoli^''ricordare-io L T.'O.v^J'
che : a è da notare pertanto non esservi nelle Sacre Scritture alcuna testimonianza espressa, chiara e indeclinabile in favore della Immacolata
concezione di Maria ».
Purtroppo la scrupolosità del Bellarmino forma eccezione, tanto è vero che quando si volle ricordare con
un monumento la proclamazione del
dogma della Immacolata concezione
(la Bolla « ineffabilis » di Pio IX in
data 8 Dicembre 1854) due passi biblici vennero scolpiti sul piedestallo dèlia colonna commemorativa in
Piazza di Spagna a Rèma e precisamente: Genesi III, 15 e Luca I, 28.
Orbene tanto la prima come la seconda delle due citazioni contengono un errore di traduzione e vorrebbero confermare proprio con quell’errore di traduzione, che falsa il
senso intero dei versetti, la dottrina
in onore di Maria.
Lasciando ad altro articolo il lesto di S. Luca, ci fermeremo al primo, quello di Genesi III, 15.
Il testo esatto
della Genesi
Precisiamo innanzi tutto come stiano le cose: lutti sanno che la Bibbia non fu scritta iu latino bensì in
ebraico per l’Antico Testamento ed
in greco per il Nuovo. La Bibbia latina della Gliiesa Cattolica non è
quindi che una traduzione la quale
(senza entrare in dettagli storici) fu
fatta per l’Antieo Testamento su due
testi; quello ebraico originale ed una traduzione greca alquanto antica
del medesimo delta ci la traduzione
dei Settanta » (perchè pare vi lavorassero ben 70 traduttori).
Orbene sia l’originale ebraico che
la traduzione greca suddetta ci danno il lesto della Genesi come segue:
(trattasi come tutti ricordano certamente della condanna del serpente
clic ha sedotto Èva e della prima pròfezia messianica):
« Io porrò inimicizia tra te {serpente) e la donna, tra il tuo seme ed
il suo seme ed Egli H schiacoerà il
capo e tu gli ferirai il calcarlo ».
Abbiamo tradotto letteralmente il
passo onde risulti più chiaro il valore di ogni parola. Va da sè che in
desimi testi traduce (dovremmo dire tradisce): « irùmicitias ponam inter te et mulierem, et semen luum
et semen illius, IPSA conterei caput
tuum et tu insidiaberis caUaneo
eius ». Sebbene in latino la parola
« semen » sìa neutro, il pronome
IPSA è al femminile con il risultato
che abbiamo inimicizia tra il seme
della donna e quello del serpente,
ma che ESSA (femminile) ossia LA
DONNA schiaccerà il capo, etc.
In tale modo ecco la profezia spostarsi di oggetto : invece di essere EGLI (ossia CRISTO progenie della
donna), sarà ESSA ossia la donna
stessa, MARIA, colei che schiaccerà
il capo del serpente.
Un simile errore di traduzione
fatto su di un testamento umano die
attribuisce ad una dorma quello che
si riferisce ad un uomo porterebbe
a delle conseguenze piuttosto gravi
dinnanzi ai tribunali! Cosa ne sarà
di questo « errore » nel Testamento
dii Dio dinanzi al tribunale della
storia? I Protestanti hanno già giudicato e, pur nutrendo per Maiìa la
massima rispettosa venerazione, oret
dono che non sia nè onesto nè dignitoso attribuirle dei meriti che Dio
stesso non ha voluto attribuirle, ma
ha dato solo ed unicamente al suo
figliuolo.
sto tra Èva, quale rappresentante
della umanità, ed il a serpente » ohe
simboleggia e personifica il potere
del Demonio. Tale contrasto durerà
per secoli finché il «. s^e » della
donna, ossia CRISTO, schiaccerà il
capo del grande avversario. Il riformatore Calvino nota giustamente che
la vittoria del Cristo non sarà senza
sacrifìcio poiché Satana ferirà il calcagno del Salvatore. La ferita inflitta dal Maligno non sarà però mortale (al calcagno) poiché Cristo dopo
avere sofferto sulla croce risusciterà
glorioso e potente Mortale sarà invece la ferita che Cristo infliggerà al
serpente schiacciandogli il capo.
Cosi sotto una immagine dii simbolico profetismo v’è tutto il grande
fatto della salvezza: il dramma della
umanità nella dura lotta tra il bene
ed il male," l’apparente vittoria del
male che crede di ferire a morte il
Cristo cricifiggendolo, la vittoria definitiva del Figliuolo di Dio che sommerge l ultimo potere del male, la
morte (1 Corinzi XV, 54) mentre Dio
pone sotto i piedi di LUI (S. Paolo
dice chiaramente di LUI e non di
LEI) ogni potenza nemica: Allora,
egli diice, sarà la vittoria definitiva
quando « Dio avrà posto tutti i suoi
nemici sotto i SUOI piedi (di Cristo).
Questo è quanto dice la Bibbia e
questo appunto è ciò che noi evangelici crtdiamo. E. A.
Le prove scritturali
E se poi qualcuno credesse che le
nostre ragioni sono basate solo su di
una quistione grammaticale, sebbene di capitale importanza, ponemmo aggiungere che non pochi passi
biblici del Nuovo come dell’Antico
Testamento confermano la nostra tesi. Citiamone solo uno: quello di S.
Giovanni nella prima Epistola al capo 3 versetto 8: « per questo U Figliiiol di Dio è stato manifestato : per
distruggere le opere del Diavolo ».
Cosa direbbe il Sacro Apostolo se
gli toccasse leggere su di un libretto
di dievozioni mariane che ci capita
sottocchio — « Voi Beata, o Maria »
del Mons. F. Giordano - Imprimatur
della Curia di Milano — « oi congratuliamo con Voi, o Maria, Debellatrice delVhiferno. Siete la donna per eccellenza forte, die avete stri
* John Quincy Adams^ il sesto Presidente degli Stati Uniti d'America,
dichiarò: « Ci sono due preghiere
che ricordo e preferisco : la prima
è la preghiera del nostro Signore,
perchè è Lui che ce Tha insegnata;
Taltra è quella che mi ha insegnato
mia madre quando ero fanciullo :
« Adesso vado a dormire; custodisci
tu Vamma mia, o Signore, Quando
domani mattina mi sveglierò, fammi,
prendere suhito Ut via dell’amore.*
Amen ». A quest’ultima preghiera
aggiun^ ora queste parole: «Te lo
chiedo nel nome di Gesù », per esprimere Ut mia fede in Lui e anche
per ^far sapere che dò che chiedo lo
chiedo come un favore e non perchè
lo merito.
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4
L’EOO DBaiÆf VAIALI .VALDEiBI
u¿Hi,
REà^'FANiG
5i*. <“
f
là lucé ^
Questa zona dell’Itaiia centrale è
un terreno particolarmenle duro per
la buona semenza della Parola di
Dio. Sarà forse per quei mille anni'
e più di diretta dominazione pontificia su questi territori, che ha soffocato le animé^nelle pratiche superstiziose di una religione tutta titi,
processioni, suono di campane, ed ha
favorito l’ignoranza e spento lo Spirito; sarà forse anche per Tindifferenza degli abitanti del luogo, | quali ad ogni problema religioso o st*ìrituale c<mtrappongono i molto medSocri problemi di una buona tavola.
Sembra, infatti, che l’unico modo di
celebrare qualsiasi ricorrenza da oueste parti sia esclusivamente il mangiar bene.
Domani è Natale o Pasqua; oppure è la festa Jel tal Santo o del tal
patrono ; problema centrale : che cosa mangeremo? quale sarà la minestra? quale il piatto forte? il dolce?
quali vini bt-rremo? Nel tal posto, a
B, si usa mangiar questo; a C quest’altro; a D la torta è di 15 uova,
ma noi, qui ad A, sempre di 18
uova! Se manca il denaro, ce lo procureremo: impegneremo le lenzuola, le federe, gli asciugamani, persino
i materassi, se è il caso, pur di poter preparare il prax;zo di prammatica alle date stabilite. Le vigilie delle
feste sono dunque dedicate a stazionare per ore davanti ai « forni »,
con tegami dii varia grandezza, per
la cottura di pietanze prelibate, in
mezzo a spintoni ed improperi- Spet. tacolo deprimente, sopratutto per chi
ha come missione di portare a questa gente il messaggio evangelico.
Tuttavia il smne cade, e un’anima
qua, un’anima là, lo accoglie come
in un buon terreno, e si vedono anche
qui delle conversioni, dei cambiamenti di vita tanto più stupefacenli,
quanto più apparivano impossibili.
Ma chi, se non l’incredulo, si stu"«isce della potenza dello Spirito del
Signore ? e chi, se non l’incredulo,
oserà dire impossibile una cosa allorquando Iddio opera?
E che Iddlio operi ancor oggi nei
cuori, non in modo anoariscente, ma
con quel suono dolce e sottile, che è
e^ssenza deH’infinita misericordia divina e della divina pazienza; con
quel suono penetrante ed irresistibile, udito il quale bisogna prostrar
si con il viso a terra per adorare, lo
si - può constatare ancora. ^
^ I Í
potente, più saggio di lui. E sarà ap.^
punto quel sentimento filiale ohe gui-^
derà la sua piccola anima nei primi l
■ contatti spirituali con il Padre celeste,l
in attesa deH’ora in cui la sua fede;"?;
rafforzata mediante la conoscenza delle’^
Sacre Scritture e vagliata attraverso le=«
esperienze della vita, avrà imparato' a.i
conoscere appieno Tamore di'Db rivei
latosi in Gesù Cristo. «
L'umile Chiesa
La località verso la quale siamo
diritti è strana: Una fattoria in averla campagna, sepolta nella nebbia,
alla auale si accede per una stradicciola tutta sbalzi, buche e sassi.
Il mezizq con il quale ci rechiamo,
l’anziano evangelista, sua moglie ed
io, è anche più strano : una specie di
automobile (indispensabile per chi
deve trasferirsi rapidamente in queste zone) che l’anziano ebbe in dono
qualche tempo fa, e che prima era
un furgoncino per il trasporto diel
latte.
La stanza ove è raccolta la modesta adunanza d’evangelizzazione, è
pure strana; o per lo meno, tanto dissimile dai luoghi di culto cui siamo
avvezzi : una cucina nuda e buia ;
contro una parete un limgo tavolo ed
una panca; dall’altra parte un immienso camino nel quale brucia un
tronco d’albero, e sotto la cui vasta
cappa prendono posto le donne.
Gli uomini sono seduti sulla p£taca, intorno all’anziano.
Hanno aperto le loro Bibbie: con
quanta delicatezza quelle mani callose di contadini e di operai sfogliano le pagine del Sacro Libro, come
di un tesoro or ora scoperto.
Adesso ne seguono la lettura al
fioco lume della lampadb a petrolio,
cm gli occhi lucidi, attentissimi.
Le donne vorrebbero fare altrettanto al chiarore della fiamma del
ceppo che brucia lentamente; ma si
vede tanto poco : è meglio ascoltare.
La parola dell'anziano cade in un silenzio profondo, teso, pieno di vita.
Tutti i volti sono ora fissi al « professore » (così chiamano l’anziano, non
sapendo bene quale titolo dargli).
Essi bevono letteralmente le sue parole. A volte c’è un po’ d’incertezza
su quei visi: non hanno afferrato
una spiegazione, forse; oppure è
sfuggilo loro il significato di un nome. Poi s’illuminano d’un tratto:
hanno capito adesso, ed asscntono
lungamente con il capo.
Tre o quattro di quegli uomini si
sono convertiti ed hanno ricevuto il
battesimo da poco tempo ; essi hanno, perciò, già familiarità con la
Bibbia, perchè la leggono in ogni
momento libero. Con sicurezza trovano il passo indicato, sia nel Nuovo che nel Vecchio Testamento.
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V..S- . ,
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Uno dei mezzi più preziosi per con?
durre i nostri figli sulle vie della fede ,
sarà indubbiamente la preghiera. IJs
bimbo prega di solito volentieri- Vi so-j
no,; è vero, delle nature più riservateJ
:he sembrano voler tenere gelosamen<i;
te nascosto ogni loro sentimento intk*i
mo- In simili casi non sarà mai abba- '
stanza raccomandato il rispetto dellaÌ'
personalità infantile. Se il ricordo deh’
le prime manifestazioni religiose do-j
vesse rimanere associato a sensazionidi noia o di coercizione sarebbe ms- glio, allora, ohe il bimbo conoscesse
solo più tardi le cose concernenti la"
fede.
Mhsée’du Déserl.^LE BAPTÊME CLANDESTIN
^ ' ¡Tableau de M.lle J. Lombardi
I à* ".v
Il soggetto (li questa sera è basilare: tutti liamfo; peccato in Adamo,
e tutti sono redenti in Cristo.
L’anziano pària con efficacia c
con forza; sfoglia la Bibbia qua e là,
legge passi, spiega c.apito1i a conferma del suo testo. Ogni tanto interroga: «è chiaVo questo? mi sono
spiegalo bene avete compreso?»
Egli presenta àncora, più e più volte, con gli esempi e i fatti meravigliosi della Scrittura, l’infinita grazia di Dio verpo l’uomo peccatore;
trae dalla Parola e sparge a piene
mani la buona' novella del ptrdoiio
e della giustificazione per fede.
Chi -vuole accogliere nel cuore la
grazia del Sigiicffe che redime? Chi
vuole accettare per fede uria l'osì
grande salvezza^
L'ort della decisione
LE SENTIMENT FILIAL
Parmi les saintes vieilles choses balbut'ées sur Dieu par l’infirmité
hummne. beaucoup ont été entendues d’abord sous l'humble toit familial.
Le ¡fias doux nom qu’il donne à Dieu, l’homme Ta cueilli sur des lèvres
d’enfants- « Abba » est un des premiers cr's de toutes les langues. Le
Christ Ta pris dans les berceaux pour en faire à Dieu un homnwge de tendresse et de confiance, à l’homme une source de consolation, de rassurante
clarté dans les ténèbres de la vie.
Celui qui est bien solidement pris dans le lien fam lial se trouve en
correspondance avec le fond caché des choses à travers des intermédiaires
établis par la volonté divine-..
Je ne pense pas qu’un père ou une mère puissent rester nsensibles à
l’absolue confiance que leurs témoignent leurs petits enfants--. D’où leur
vient, à ces petits, la foi tranquille qu’ils ont en nous? Qui donc sommesnous pour inspirer une confiance infinie ? Nous sommes un dès anneaux de
la Chaîne qui va de Dieu jusqu’à ces chers derniers-venus. Leur calme indique que la chaîne tient bon et que l’amarre est solide.
Pourquoi donc, toi qui inspires confiance, n'as-tu pas confiance?.-. Ta
as pris les quelques vues fragmentaires que la raison a rassemblées sur le
m,onde et tu t’en es fabriqué un univers chancelant qu'i menace de crouler
sur ta tête. Et pendant que ton fils dort sur tes genoux, sûr comme les astres
qui vont leur chemin, toi, son abri, tu te sens vermoulu. De vous deux c’êst
lui qui a raison quoiqu’il ne raisonne pas encore.
Imüe son exemple, tu en as le droi- Ce que tu es pour lui, un autre
Test pour toi. Puisqu’il Tappelte Père, apprends sa langue, regarde plus
haut et t’enveloppant de la confiance que tu inspires, remonte vers la source
dont elle émane et ne crains pas. malgré Tombre, de dire à ton tour; Père!
(Auprès du foyer). CH. WAGNER.
Ora il sflen^o è più grave e ?i
sente che il riiessaggio è sceso nei
cuori.
Stiamo a lungo così silenziosi, in
un raccoglimento che io penso sia
proprio quello che Gesù richiede
per essere ivi ■ presente in mezzo a
noi.
E poi viene l’ora di separarsi.
L’anziano guarda il suo piccolo
gruppetto di uditori; fra quelli che,
puntualmente, ormai da settimane
vengono ad ascoltare la sua predicazione, non ve 'ne sarà neppure uno
questa sera che si pronuncerà pubblicamente convertito? Non uno avrà la forza di testimoniare apertamente la sua fede evangelica, affrontando per essai il mormorio dei vicini, l’astio dei parenti, la persecuzione del parroco, lo sprezzo del paese ?
E’ difficile. Signore.
L’anziano ab])assa il capo, si alza:
« cari amici, ora devo andare ». Già
egli è sulla porta, ma un uomo gli si
avvicina fre,Holo.so, un piccolo uomo
emozionato: «Professore... », dice,
e gli stende la mano. Mormora ancora qualche cosa, ma non udiamo
bene, però comprendiamo ; egli ha
accettato il dono del Signore e vuole
testimoniare della propria fcnle di
fronte e contro lutti.
Dopo di lui qua giovane va pure a
stringere la mano al tc Professore »
ed afferma che lei ha piena fede in
<’iò che le è stato annunziato.
Forse a molti lettori tutto questo
sembrerà facile' c semplice; ma bisogna'considerare die in una sede
come questa, una proclamazione simile è irta di ostacoli e va incontro,
come dissi, certamente a cento difficoltà, alcune delle quali gravi; come, per esem|)io, la cacciata dal
« fondo » (terreno che il contadino
lavora per un padrone, il quale è. il
più delle volte, nientemeno che il
parroco stesso). Anche se il terreno
non è diretta pfoprielà del parroco,
questi sempre cerca di mettere il
mezzadro, divehtato evangelico, in
condizione dì 'andarsene. Un’altra
difficoltà può essere anche la rottura
di un fidanzamento, se uno dei fidanzati si professa evangelico; oppure
la rottura dei rapporti fra madre e
figlio, fra figlio e padre, ecc.
Ma Gesù non ha Torse sempre dichiarato che le cose sarebbero suc
cesse proprio così per chi voleva seguirlo? E non è forse qui, in questo
piccolo quadro che ho cercato di
rappresentare al vivo sotto i vostri
owdii, la nudità, lo zelo, la sofferenza, la semplicità, ma anche la grazia della chiesa cristiana primitiva?
E non sentite anche voi, come l’ho
sentita io, davanti a questa semplicità (così doveva essere al tempo di
Gesù; poi al tempo dei « barba »
valdesi, ecc.), non sentite aenhe voi
un po' di vergogna pensandlo ad alcuni culti molto bene organizzati ai
quali, a volte, abbiamo assistito e
dove vi era tanta aridità?
(Voce).
Ma questi casi sono piuttosto rari. I,
numerosi aneddoti riguardanti le pre-^
ghiere infantili sono una prova dellal
naturalezza con la quale il bimbo ac--^
coglie il primo invito alla preghiera, t;
Egli sa che può chiedere ogni cosa a"
Dio, ohe può esporgli tutte le sue pie-*:
cole preoccupazioni e dalla sua mente
candida escono talvolta le richieste più
stravaganti.
JCe prime
Preghiere
Pur guardandoci dallo spegnere quella scintilla che arde nel suo cuore, sa-'^S
rà forse necessario, con tutta la deli-^
catezza di cui son capaci i genitori veramente comprensivi, porre un argine
all’ardire infantile affinchè non venga
deformata agli occhi del bimbo la no-^^
zione di Dio. Il Padre celeste che
le cose di cui abbiamo bisogno prima
ancora che glie le chiediamo, non do-vrà mai diventare un obbediente dispensatore di favori, senza contareche il mancato esaudimento potrebbe i
avere conseguenze funeste per la fede"’
del bimbo stesso. ip
Pregano i nostri figli? Ecco la domanda che si pongono tutti i genitori
desiderosi di penetrare nel santuario
della fede infantile.
II bimbo, per la sua stessa natura,
è particolarmente portato a a credere
a ciò che non vede, ad amare senza
saper troppo ciò che ama .- ».
Dio, nella sua bontà infinita, ha
messo nei cuore dell’uomo quel sentimento filiale che, fin dalla più tenera
età, lo spinge a ricercare l’aiuto., la
protezione e l’approvazione del padre
terreno, di quell’essere più forte, più
Insegnarne ai nostri figlioli la rioó^.^
noscenza verso Colui che ci d spensa j "
doni della sua Provvidenza, la ricerca^
del perdono per ogni mancanza, iniziamoli alle ricchezze infinite della preghiera di intercessione, facciamo loro
comprendere che, per trionfare sulla
loro stessa natura peccaminosa, non
non v’è aiuto più potente della preghiera pronunziata in tutta umiltà.
Sopra ogni altra cosa, diamo loro la
sensazione precisa che anche noi crediamo, che anche noi ricerchiamo,:
l’aiuto e la guida del Signore in ognis
circostanza della vita. J
E possa quella fede infantile tradur-.i
si più tardi in fede operante alla gloriò
di Dio.
D. BERT.
1
DAL LIBRO DELLA VITA
I, figliuoli sono un’eredità che viene dall’Eterno; il frutto det
è un premio. (Salmo 127).
.seno materno
Come renderà il giovane la sua via pura? Col badare ad esse
.secondo la tua parola. (Salmo Il9).
Amitele cresceva e l’Eterno era con lui e non ìnsciò cader a ter
ra alcune delle parole di lui. (I Samuele 3-19).
VigHiioli. ubbidite riel Signore ai vostri genitori, poiché è giusto. E voi padri, non provocate ad ira i vostri figliuoli, ma allevateli
in disciplina e in ammonizione del Signore.
Mogli, siate sognile ai vostri mariti, come al Signore; mariti
amate le vostre moglf come anche Cristo ha amato la Chiesa e he’
dato se stesso per lei. (Paolo).
Co.sì dice l’Eterno: un figlio onora suo padre, e un servo il suo
signore; se dunque io sono padre, dov’è l’onore che m’è dovuto? E se
sono Signore, dov’è il timore che m’appartiene? (Malachia 1, 6).
i
3
4'
rj
m
L’EOO VALLI VALDESI
^^0 fiat è dall* Uruguay
t
IL PROBiemfl DeLL’omiGRflzione
qui davanti a me una ventina di
X lettere nelle quali mi si chiedono informazioni sull’Uruguay, sulle possibilità di lavoro e sulle relative retribu^ zioni. Non posso risponder© a tutti coS me sarebbe mio desiderio, non solo
" per ragioni di indole... economica ma
*•5^'anche per il fatto che è cosa diffìcile
dare una risposta sia essa affermativa
I,o negativa senza assumere di conse'guenza una non indifferente responsa-V- bilità
' Ho pensato quindi di portare il pro."^‘'blema deU’emigrazione, ohe in quesri
' tempi interessa tante famiglie valdesi,
y sulle colonne dell’Eco delle Valli, sperando che i miei corrispondenti ne sia'1“- no assidui lettori e qualora non lo fos'* sero comincino ad esserlo, non solo ma
si facciano sostenitori di questo a no• stro » giornale che risponde così bene
agli scopi per i quali viene redattoPrima di tutto credo siano necessarie
alcune considerazioni in generale sul
^ paese : l’Uruguay non è il Paraguay !
'fC'' Che scoperta, direte, ma è bene ricordarlo perchè molte sono le persone
-^’;-che confondono i due paesi fra di loro
'^’"confinanti. Quando mi accingevo a lasciare l’Europa e dicevo che la mia
mèta era l’Uruguay destavo l’ammira.. zione (almeno, apparente) di molte persone che mi dicevano: « Ah! Lei va
- in quel paese dove si fanno tante rivoluz oni I) ; gente semplice, diranno i
saggi con un sorriso di commiserazione, ma io voglio scrivere per questa
gente semplice dalle idee confuse e
quindi ignorerò il sorriso e tirerò innanzi.
SGUARDO AL PAESE
L’Uruguay è un piccolo paese chiuso tra due grandi nazioni ; l’Argentina
'|i da una parte e gli Stati Uniti del Brasi^ le dall’altra e si estende in immensa e
fertile pianura leggermente ondulata
e irrigata da fiumi le cui acque giallastre scorrono lente verso il mare. Uno
^ di essi gli dona il nome; nasce nelle
montagne del Brasile, percorre 1500
- Km. e unendosi con il Paraná forma
quel mare di acqua dolce che è il Rio
della Piata- Dominato e sfruttato per
secoli come altri paesi deH’America
del Sud dagli Spagnuoli, l’Uruguay
conquistò la sua indipendenza poco
■■ più di cento anni fa per opera specialmente di José Artigas che rimane il
> Padre della Patria, il -simbolo dell’umtà nazionale
Ora questa gagliarda Repubblica di
ispirazione socialista è all’avanguardia
dei paesi sudamericani e molti sono i
■ fattori che contribuiscono a renderla
■ di sicura e prospera economia ; la sua
, ’terra è fertile ma solo il 10% viene
Í coltivata a grano, mais e lino, perchè
l’allevamento del bestiame occupa il
; posto preponderante. La carne è a buon
^ prezzo, la migliore si paga 150 lire al
Kg e nella sola capitale, Montevideo,
’’ Se ne consumano 250 mila Kg. al gior. no. Pare impossibile secondo i nostri
I gusti, ma vi è gente che non mangia
altro che carne sia a colazione sia a
’ pranzo sia alla sera e così tutto l’anno; Naturalmente i nostri coloni giunti in
questo paese guidati dall’infinita bontà del Signore, conservarono il loro
’ modo di cucinare e così si vede spesso
' sulla mensa una fumante polenta e accanto alla carne, che viene però mangiata ahneno una volta al giorno, ri■ Í troviamo le ci mneste d’erbétte» la
« supa » e in scala più ridotta la ix ba' gna caòda »
Si stabilirono i nostri Valdesi specialmente nel dipartimento di Colonia,
, dove con la loro tenacia, con la loro o' nestà e specialmente con la forza che
. veniva dalla loro fede hanno saputo
costruire Chiese, scuole, villaggi, cattivandosi la simpatia e la stima generale e conquistando un posto prominente nella giovane e fiorente Repub‘ blica. In generale vivono bene e molti
di loro sono ricchi pur continuando in
, generale a fare una vita modesta, quaI si disprezzando la vita troppo comoda e
lussuosa, cosa che se è ammirabile
sotto certi aspetti potrebbe fare supporI re l'influenza di una congenita avarizia in certi altri.
I buoni raccolti degli ultimi anni e
l’elevato prezzo del grano hanno porta' to la ricchezza a molte famiglie che
-i’.i, prima tribolavano, come si suol d re,
i.?'
a sbarcare il lunario. Almeno l’80%
dei nostri contadini possiede Tautomobile, alcune delle quali farebbero invidia ad un nostro presidente del Consiglio dei Ministri (sia detto senza offesa, non vorrei, caro direttore, che ti
intentassero un processo per diffamazione a mezzo della stampa).
Ma non fu sempre così; basta parlar© con i vecchi o leggere la storia per
conoscere le amarezze, le lotte, le ostilità che incontrarono i primi valorosi
colonizzatori
PARTIRE 0 NON PARTIRE?
Oggi il problema dell’emigrazione s
presenta un’altra volta; le difficili condizioni economiche e il pericolo di
un’altra guerra portano gli sguardi di
molte persone verso terre più ricche
■e più sicure- L’Uruguay ha aperto ancora una volta le sue porte ai Valdesi
che potranno trovare in esso una seconda patria e dei fratelli pronti a riceverli e a porgere loro la mano di
aiuto. Bisogna però essere chiari ed
espliciti : non crediate, cari amici delle Valli, di lasciare l’Italia, di giungere
in America e di viaggiare dopo tre mesi in automobile ! Purtroppo molti sono
gli illusi che riempiono oggi le navi
che salpano dalla vicina Argentina alla volta di Genova e che vi d cono con
le lacrime agli occhi che per venire in
America hanno venduto quel po’ di
terra o quella casetta ereditata e che
per pagarsi il ritorno hanno contratto
dei debiti.
Il fatto che l’Uruguay è un paese
che è solamente 125 mila Km- più
piccolo dell’Italia e che possiede
poco più di due milioni di abitanti del
quali circa un miht^e vive nella capitale vi dirà Í ubilo Scome il genere di
vita di qudli ohe vivono nelle campagne debba ei sere Orzatamente molto
diverso dal nostro Ip lontane
le une dalle altrd talvolta parecchi
km- Esse il piu delO volte sono fatte di
fango indurito e cojperte di paglia, in
questi «ranchos » iM vive in perfetta
tranquillità ma anche completamente
isolati, Ora non sarà solo la nostalgia
quella che scende n^J cuore con le prime ombre della sera, sara qualcosa di
più ; sarà la mancanza di un mondo fatto di visi amici, di voci conosciute, dì
terre amate,di pieirà note sin dall’infanzia, sarà in fine; qualche cosa che
(( intender non lo ptiò chi non lo prova ». Per vincere b’isogna essere giovani e forti 0 esserp abituati all’isolamento. Ckm questo non voglio scoraggiare nessuno, voglio solamente parlare chiaro e questo credo sia il mio dovere verso il popolo e verso la mia
Chiesa. ^
NIENTE DA FARE
PER GLI INTEUETTUAU
Gli operai specializzati sono ricercati e ben pagati, hanno la possibilità di
vivere in centri più grandi senza dover affrontare risolamento totale. Ricercatissimi i meccanici auto-mobilislici; nel centro di Tarariras dove io vivo
e che conta con i dintorni un 5 mila
anime, non vi è un^solo ciclista e vi è
per contro un solo orologiaio oppresso
dai troppo lavoro; la verdura viene
portata da Montevideo ohe si trova a
164 km-Molto ben retribuiti i muratori e i falegnami che, se conoscono bene il loro mestiere e non hanno a cari
co una numerosa famiglia, possono risparmiarq L o 2 mila lire al giornoNiente da fare per gli intellettualiI pirofessori (poveri professori) si
stanno organizzando per chiedere aumento di salario ; gli impiegati vivono,
mentre guadagnano molto gli avvocati,
i notai, i medici, i dentisti che però dovrebbero rifare gli esami non essendo
riconosciuto il titolo italiano.
Concludendo; l’Uruguay ha bisogno di braccia e i 'Valdesi ohe intendono emigrare potranno trovarvi come
già ho detto,una seconda patria; vi è
all'uopo una commissione di emigrazione in Italia egreg-amente presieduta dal prof. Edoardo Longo e un’altra
di ©migrazione in Uruguay presieduta
dal Pastore Emilio Ganz, che ha dato
ore e ore di lavoro e che è l’anima di
tutta l’organizzazione.
Non affrettate le vostre partenze ;
soppesate bene il prò e il contro e sopratutto non vendete per il gusto di
vendere le vostre proprietà alle Valli
e se lo fate badate ohe esse rimangano
in mano valdese, è questo il vostro
preciso dovere
in Uruguay vi è molta tranquillità
e molti uccelli che con i loro gorgheggi
sanno ancora parlare agli uomini; non
sentirete pijù parlare del Patto Atlantico,di servizio militare (che bellezza)
e quando udrete il generale Peron o la
sua Signora che strillano dalla vicina
Argentina, dittatoriale e cattolica, non
avrete ohe da dare un piccolo giro all’interruttore e un’allegra musichetta
vi farà passare di colpo l’incubo di un
passato che quei discorsi ricordano
Per oggi basta, ma credo che avremo occasione di ritornare sull’argomento
LGRIS BEIN
/ nostri sinceri ringraziamenti all’amico Bein per questa sua corrispondenza. Un saluto cordiale a lui ed ai Vaidesi di Tarariras da queste nostre Valli
e dal Direttore del giornale,
"Cristo è tutHàin tutti.
Coloaaeai 3:
li ^
Cristo è il nostro Salvatore:
Confidiamo ih Lui!
Cristo è il nostro esempio;
Imitiamolo!
Cristo è il nostro pastore:
Seguiamolo !
Cristo è la nostra via:
Camminiamo in Lui!
Cristo è il nostro Maestro ;
Impariamo da Lui!
Cristo è il nostro sacerdote:
Confessiamoci a Lui!
Cristo è la nostra roccia:
Fondiamoci su di Lui!
Cristo è la nostra luce :
Riflettiamoci in Lui!
Cristo è il nostro rifugio:
Nascondiamoci in Lui!
Cristo è il nostro Capo:
Ubbidiamogli!
Cristo è il nostro pane di vita:
Cerchiamo in Lui il nostro nu
trimento
Cristo è il nostro Re:
Onoriamolo!
(The Gospel Hcrdd).
Echi del pellegrinaaflio in Val Bregaglja
Favorito da un tempo splendido, ha
avuto luogo nei giorni 18-20 giugno,
!’annunziato pellegrinaggio in Val
Bregiaglia, mirabilmente organizzato
dal Pastore G- Bertinattì.
Sistemati su un comodo- torpedone,
guidato con somma perizia da un autista sempre calmo e sorridente, i 49
pellegrini, provenienti da varie parrocchie delle Valli, da Torino e da Milano, si sono presto affiatati, costituendo un gruppo omogeneo, deciso
a trarre il massimo godimento dalla
magnifica opportunità di visitare luoghi incantevoli © dì entrare in comunione fraterna con ì simpaticissimi e
generosi .fratelli grigionesi.
Da Torino, per Monza, eccoci, a
Lecco, ove viene consumata la prima
colazione al sacco, sulle rive del lago.
Si riprende per Colico e Ohiavenna,
posto di frontiera- La magnifica Val
Bregaglia si apre dinanzi a noi, ma
riusciremo ad entrarvi? Alcuni pellegrini hanno le carte di identità scadute, c’è chi non l’ha nemmeno portatainevitabili contestazioni al posto di
blocco; il gruppo già così bene affiatato, minaccia di essere scisso in due.
Poi per la sagacia del Past- Bertinatti
e per la comprensione delle autorità,
tutti riescono a passare, ed eccoci a
Castasegna, ove visitiamo la prima
suggestiva Chiesetta di Culto Riformato. L’interesse della gita si fa p u
intenso : ecco la Chiesa di Nostra
Donna, nella suggestiva cornice naturale che la circonda, e poi infine
Stampa.
J/ primo incontro
Incontro col primo nucleo di grigionesi venuti a darci il benvenuto, visha
alla Chiesa di S. Pietro, presso il villaggio di (coltura, e tappa a Borgonovo.
11 villaggio lindo e pulito è quanto
mai accogliente. Da un lato e dall’altro della Valle, alti picchi si elevano
verso il cielo, coperti fin quasi alla
vetta da dense foreste di larici e di abeti.
Siamo condotti dai nostri gentili ospiti nella vasta sala di un graz oso alberghetto, ove troviamo allestita una
graditissima e abbondante cena. Non
ci si fa pregare; l’aria frizzante della
sera ha messo in tutti un ottimo appetito, anche in coloro che non sono più
tanto giovani, e la serata trascorre in
gioiosa atmosfera, “allietata dai canti
dei pellegrini e della gioventù grigionese
L’ospitalità è al di là di ogni aspettativa; a gruppetti,, siamo distribuiti
fra i villaggi di Colatura, Stampa, Borgonovo. Vicosopranp, per il pernottamento.
Il mattino seguente, domenica 19
giugno, mentre ci si avvia alla Chiesetta di S. Giorgio (Borgonovo) per
il culto, udiamo gli^ apprezzamenti entusiastici dei pellegrini- Tutti hanno
riposato bene, in lètti soffici e in camerette accoglienti.
La Chiesetta è gremita. Il Past- Bertinatti inizia il culto, segue la predicazione del Past. Deodato e un breve
messaggio del Past.' Ricca a nome della
Tavola Valdese
Con delicato pens erò il Past. Ber
È COUTEZ
l'Equipe de
Radio Réveil
chaque semaine
dans son émission
ici Raedio Réveil !
Tous les Jeudis à 22 heures
par RADIO MONTE CARLO
313 m. (ondes moyennes)
Adresser toute correspondance
concernant ces émissions
ù , RADIO RÉVEIL*
Case postale, 4 — GENÈVE 6
tinatti rievoca la figura e l’opera del
Past- Corrado Jallà, la cui tomba è allineata con altre nel, minuscolo grazioso cimitero che è attorno al Tempio,
sullo sfondo del magnifico scenario naturale c.rcostante.
Non c’è il tempo di sostare, bisogna
riprendere i iposti in torpedone per salire al passo di Maloia.
La strada sale serpeggiando, attraverso le magnifiche foreste, offrendo
ad ogni svolta uno spettacolo incantevole che strappa esclamazioni ammirate di entusiasmo. Ecco la graziosa
cappella anglicana di Maloia. Siamo
attesi dai nostri fratelli e da uno stuolo
di bambini. Grande raccogliimento- La
predicazione della Parola è fatta dal
Pastore Ricca, brevi messaggi dei
Past. Deodato e Coisson, e del Presidente della Comunità locale. Fuori è
un paradiso di fiori, di luce e di colori ;
c’è chi non vorrebbe proseguire oltre,
ma eccoci di nuovo '.n torpedone. Si
costeggia il lago e si fa tappa a St- Moritz- Il Past. Gian Bivetti ha provveduto a farci preparare un pranzetto
consumato gioiosamente in uno de;
tanti lussuosi alberghi del luogo e finalmente, per breve tempo, i pellegrini sono liberi di poter godere le suggestive V sioni del superbo panorama
che si apre dinanzi ai loro occhi.
Canti e fiori
L’appello risuona troppo presto, ma
siamo attesi a Bivio dal Past. Levi
Tron e dalla sua Comuniità- Giungiamo nel lindo villaggio di Bivio, attraversando S Ivaplana e l’alto Ckille Julier. Breve sosta nel Tempietto ove la
piccola Comunità è raccolta per riceverci- Breve scambio di messaggi, alcuni canti, indi rifacendo il cammino
incantevole del mattino, ritorno a Borgonovo, non senza sostare però brevemente di nuovo a Maloia. Con pensiero gentile i bambini di Maloia attendevano forse da ore il nostro passaggio
per offrire a tutti un mazzo di rododendri.
I nostri fratelli grigionesi, alcuni dei
quali ci avevano accompagnato per la
gita della giornata, sono attorno a noi
per la cena. Altri, numerosi altri, non
trovano posto nella sala, ma si affollano all’ingresso- I canti si susseguono
senza interruzione; vi prendono parte
i bimbi della Comunità locale, le cui
voci armoniose sono vivamente applaudite.
E’ il momento del comm'ato ufficiale- Il Presidente della Comunità, Sig.
Crùzer, risponde con fine umorismo
ai ringraziamenti che sono espressi alla Ccmiunità che ci ha ospitati così fraternamente, e promette di restituire la
visita alle Valli.
E’ tardi quando si rientra agli alloggiamenti e le ore concesse al riposo sono poche, prima di riprendere la via
del ritorno.
Si parte infatti alle cinque del mattino, il lunedì 20 giugno e attraverso
Ch'avenna, Menaggio, Ponte di Como, si raggiunge Lugano- Siamo accolti dal Past. Guido Rivoir. Si ha il tempo di fare un giro per le vie della città, visitare l’accogliente Tempio, e
poi, con rapida corsa, attraverso Locamo, Stresa, Intra, si giunge a Torino verso la mezzanotte
La compiacenza del nostro autista
ha consentito a tutti, anche ai più lontani, di raggiungere la propria sede
senza essere costretti a pernottare a
Torino.
Al Sig. Bertinatti, ideatore, organizzatore e animatore instancabile del
pellegrinaggio, è stato espresso ripetutamente il sentimento di riconoscenza
di tutti i gitanti. Glie lo vogliamo dire
ancora quanto gli siamo grati di quello
che ci ha fatto vedete e godere.
Ai nostri fratelli grigionesi ricordiamo la promessa che ci hanno fatto : li
attendiamo alle Valli per rinsaldare la
comunione fraterna che ad essi ormai
ci lega
E nei loro riguardi formuliamo l’augurio che il loro desiderio, ripetutamente espresso, di poter avere il ministero di un Pastore Valdese, possa
realizzarsi presto
A. D.
%
4
s“'' • ■ ■ ■’X ' '■ 'i^C' .
.’EOO " òiaiE íVAÍaLU; VAsLlDBSI
1 ' - ■*
sservàtore ppìitica
A
v-5 ^ »Í ^ P<ii'igi è terminata il 20 Giugno la
ennesima conferenza tra i M nistri de
^gli Esteri sovietico, americano, britan
^5^ ^ ïït__,^ui____-II»_______
nico e francese. Il problema all’esame
dei quattro: Germania ed Austria- L’es io ?
Quanto alla Germania; impossibilità
riconosciuta di raggiungere un accordo
per l’unificazione della Germania pur
con la promessa di continuare a lavorare in futuro (usque tandem?) a tale
scopo; riconoscimento implicito della
. Germania occidentale/ fissazione di
sei punti di collaborazione onde attenuare he conseguenze della divisione
della Germarùa e di Berlino, favorendo gli scambi, con l’intervento di teenki tedeschi ed alleati per assicurare
il normale funzionamento dei trasporti
ferroviari, stradali e fluviali; non si
dovrebbe, evidentemente, in questo sa
pur parziale e sospettosó spirito di temporaneo accordo, più verificare un fatto Slmile a quello del blocco di Berlino.
Quanto all’Austria; ripristino delle
frontiere del 1938 ossia anteriori al.l’Anschluss. Vien meno così da parie
della Russia l’appoggio sinora dato alle
riviendicazioni austrdche su una regione della Corinzia, con la promessa solo
di una particolare tutela delle minorati2« slave- Quanto alle riparazioni d
guerra dovute dall’Austria la parte del
leone la farà la Russia che in sei anni
avrà 150 milioni di dollar \, e per trentanni il 60 per cento della produzione
petrolifera austriaca, nonché i beni
della compagnia di navigazione danubiana.
* « «
Un episodio drammatico ha messo
ancora una volta in moto l’opinione
pubblica mondiale su quel che avviene
oltre la coikina di ferro: l’ambasciatore
russo a Budapest, Pushkins, ha affrontato e ferito a rivoltellate il ministro ungherese della propaganda, il quale ritornava da Nlosca ov’era stato a conferire, pare, circa l’affermarsi in Ungheria di un movimento antisovietico per
l’instaurazione di un regime sirmle a
quello di Tito in Jugoslavia; movimento che sarebbe stato appoggialo proprio
dall’ambasciatore russo. Il quale è stato immedirdamente sostituito, arrestato, e con lui son finiti nelle mani della
polizia sovietica il capo della polizia
ungherese e il capo della stessa autorità per la città di BudapestE’ sintomatico questo sgretolamento
del blocco orientale per Vaffermarst di
tendenze autonomiste e a sfondo nazionalista, sia-pur con alla testa uomini politicamente di sinistra.
Ciò mentre in Cecoslovacchia la tensione tra Stato e Ch'esa, per l’atteggiamento intransigente dell’Arcivescovo di Praga, ha raggiunto ormai quasi
il punto di rottura.
♦ ♦ *
Il Belgio ha votato- I r sultaii delle
elezioni han visto nell’ordine primi i
cristiano sodati con grande maggoranza, seguiti dm socialisti, e dai liberal
le cui posizioni sono, nettamente m gjUorate, Il vero capitombolo l’han fatto i comunisti perdendo moltissimi seggi rispetto alle elezioni precedenti. Ed
il fatto ha richiamato l’attenzione degli
ambienti politici, tanto più se si pensa
che il Belgio è un paese eminentemente
industriale con popolazione in prevalenza operaia
• • ♦
In Italia è terminato il congresso del
P.S.L-I. che ha gettato le basi per una
auspicata e forse non lontana unione
con le altre forze social ste democratiche, rappresentate dalle due correnti
di Lombardo e Romita
A nuovo Segretario ael Partito è
stato eletto l’on- D Aragona, considerato uno dei ’’papà ’’ del socialismo.
Preoccupanti sul piano delle agtazioni sindacali gli scioperi dei salariati
agricol. che hanno dato luogo a gravi e
spesso sanguinosi incidenti, e che è costato parecchi miliardi all economia della Nazione; e quello dei marittimi che
hanno ottenuto gH attesi miglioramenti, specie in favore dei pensionali e
degli viabili al lavoro e delle loro famiglie
Infine, come ultima notizia, eccone
una stranamente contradditoria e che ci
si sarebbe augurato, dopo tante parole
e promesse di collaborazione di non avere occasione di segnalare-. l’Italia
viene incontro alle necessità alimerUari delle zone di confine che il trattato
ha assegnato alla Francia e delle regioni limitrofe con una imponente fornitura di cereali e altri generi; e contemporaneamente da Briga Marittima si
espelle per ordine dell’autorità francese, con altre persone l’ultimo sindaco italiano di quella cittadina, nato e
residente colà, con case e terreni nella
valle, perchè... è stato sindaco nel
1945-47 quando la valle Roja era ancora itaManaSenza commenti.
«
s
•Jistica della Ohie;
valdese alle Valli,
zione © d’Assiete:
Colonie Valdesi
a Valdeaé,^ la vita
jU Istituti di Istru.
,la storia delle
poa Meridio.
■ w ■
La voce delle comunità
PINEROLO
Ned corso di q'iieat’'altima settimana,
Società
di Studi Valdesi
Ai principio di (Luglio sarà pubbli,
cato l’89° Bollettino della Società di
S. V. Bollettino di carattere speciale,
in quainto contiene 6 interessanti Studi riguardanti la storia e la vita del
popolo e della CShiesa Valdese durante
i 100 anni trascorsi (l’azione evange
li lutto ba colpito alcune famiglie della comunità. *•
Il 1 luglio un oorteo funebre scendeva dai Bau^sis per .deporve nel cimitero di S. Secondo la salma di Claudia
Vicino, deceduta airOspedale Cottolengo di PineroJo Da molti anni inferma, ella ha chiuso la sua terrena esistenza in condizioni £siohe di grande
debolezza, ma rum senza la lue© divina riaplendeiiilp nel suo cuore.
Il 2 luglio è stata accompagnata aJ
cimitero di Pin i lo la salma di Elisa
Long ved. /’ei/r.u. deceduta all’età di
72 anni, dopo una lunga malattia. Il
suo carattere anabiie, la sua serena
pietà cristiana, rknangano un buon
ricordo in mezzo a noi.
Le famiglie afflitte da questi lutti,
alle quali esprimiamo la nostra simpatia, sanno ohe « Iddio ci ha fatti rinascere, mediante «la risurrezione di
Gesù Cristo, ad una speranza viva, in
vista di una eredità incorruttibile, immacolata ed iminapoescibile conservata
nei cieli per noi ». fe
Il 37 giugno è stato celebrato il matrimonio di l’ons Mar cèllo (Perosa
Argentina) e di Cqrdiol Alma.
Cardon Elmis
TORRE P E L L I C E
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gentina, inviamo ancora il nostro fervido augurio di beine.
Luserna S. Giovanni
naie ©oc-), una iiawasdonè documentata molto interessante e viva. Tale Bollettino sarà inviato ai soci i® regola
col pagamento della quota sociale 1948
1949 (1,1. 300). Quind.i coloro eh© non
l’hanno pagata sono Vivamente pregati d’inviarla al più presto al cassiere
sig. Abele Geymonat, presso la Banca
Torinese in Torre Pellioe, 'O. C. P.
N. 2/33513.
Il Bollettino sarà inviato ai soci vitalizi ohe durante gli anni 47-49 hanno versato un supnJemento di almeno
L. 200.
E’ stata ^ipresentata al battesimo
UnrUlU MariwUa, di Egidio e di liles
Paschetto. '
Ambulatorio oculistico
Domenica ore 10, eulto con speciale predicazione su questo argomento: Maria di Nazareth e ' Maria
di Roma.
Fiori In Memoria
In memoria della cara Mamma,
Adelina Ribet, i figli Nora, Guido,
Gustavo, Rita, L. 50.000 per il fondo
restauri Tempio di Luserna San Giovanni.
In memoria di Adelina Ribet © di
Teresa Quattrini, Sig.ra ■ Clotilde
Tron, ved. Gay, L. 3.000 per l’Asilo
dei Vecchi di Luserna 8. Giovanni.
Il Commissario idell’Ondine Maurizia.;
no, Onor. Vittorio Badini-Conifalonie. ■
ri, che.parecchi nostri valligiani co.
noscono e stimano, in una sua recento '
visita all’Ospedale Miauriziano di Lu. s
serna, volendo assecondare i desideri ^
espressi a nome di queste popolazioni, S
ha deciso ristituzione di un Ambìda-'^
torio Medico OcuUsUco oh© dbbe ini-™
zio venerdì 1® coir, nel predetto Ospe. ^
dale di (Luserna.
Rettifica
L articolo pubblicato la settimana
scorsa; « Aux Vallees il y a cinquan.
te ans » era dovuto alla penna del no.
atro fedele collaboratore Ing. Massimo Eynand.
Involontariamente la firma 6 stata
omessa; ne chiediamo scusa all’autore.
{Red).
Uno specialista del l’Ospedale Mauriziano di Torino, visiterà ogni ve.
neridì a Luserna dalle ore 9 all© 12 M
chiunque si presenti per esami e cure ^2
ocuili:stiche. ^
Rendiamo nota questa istituzione
che tornerà di utilità e di comodità a
molte persone della Valle del Pellice.
I parenti della compianta
Elisa Long ved. Peyrot
ringraziano tutti coloro che hanno
preso parte al loro dolore.
Pinerolo, 2 Luglio 1949.
iddio è il nostro rifugio (Salmo 62,
vers. 8).
0RE[[HI-NAS0-GgiA
br. DANIfiLE ROCNAT
riceve in ToTTC PcllÌCC
(viale Mazzini num. 10)
Lunedi e venerdì Halle
ore 10 alle IS
a Torino riceve ¿li altri
giornL Halle ore 14,31^ alle
ore 16,^0, in via Berthollet, 36 (oRpeHale evangelico)
Il glorino 30 giugno u. s., il Signore
ha richiamato a Se, dopo lunga malattia,
Claudia Vicino
di anni 42.
La famiglia, con fiducia nelle divi,
ne promesse, ne dà Taununzio e nngrazia quanti le sono stati vicini nell’ora della prova, in modo partieoi ,ire le Suore delTOspedale Oottolengo
di Pinerolo, il Dott. Alberto Bruno ed
il Pastore E. Rostan.
S. Secondo di Pinerolo (Bmsis).
1-7-1940.
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5,32 I
I 6,201
I 7,10 I
I 7.381
6,38 I 8,01 I
6.53 I 8,20 I
7,551
8.46 I
9,08 I
9,261 9,35
12,28 I 13,10 I 17,05 I I 18,20
13,52 I 17,51 I I 18,46
I 13,07 I 14,20 I 18,17 I I 19,01 |
12,48 I 13,24 I 14,42 I 18,45 | 18,52 | 19,18 |
I r I
9.50 I 13,02 I
15,03 I
I 19,07 I 19,35
18,30 I
19,16 I
19,43 I
20,02 I
20,24 I
21.35
22,15
22.36
22,56
23,14
. Torre PelHce
Brictaerasio
Pinerolo
AIraaca
Torino
4,35 1 I 5,561
4,501 I 6,11 I
5,i8| I 6,281
5,37 I 6,03 I 6,52 |
6,25 I 6.45 I 7,35 |
8,11 I
6,24 I
6,51 I
7,16 I
8,15 I
7.05 I
7,20 I
7A6I
7,55 I
6,30 I
94» I 12,20
9,19 I 12,34
I-----I 13,13 I 16,26 I 19,42 |
I 12,40 I 13,28 I 16,42 | 19,58 f
I 13,03 I 13,40 I 17,03 I 20,22 |
I 13,20 I I 17,29 I 20,43 |
I 14,20 I 14,30 I 18,20 | 21,35 |
IN VIGORE DAL 15 MAGGIO 1949
BRICHCRASIO-BAROE e viceversa
Brtcber.
Barge
5,16 I 9,» I 13,35 I 14,551 18,50 20,15
5,36 I 9,50 I 13,54 115,141 19,101 20,SI
Barge
Brtcher.
4,25 1 6,081
4^ I 6,30
12,22 1 14,081 16.201 19,32
12,40 I 14,38 I 16,40 I 19,52
TRANVIA PiNBROLO'VILLAR-PEROSA ARGENTINA e viceversa
Autoservizio c tramvia
PlNEROLO-ORBASSANOTORINOevicev.
(1)
6,15
7
7,40
Pinerolo
Or bass.
Torino
(2) (n
I 8,201 11,25
I 9 112,05
I 9,381 12,43
_ , 0) (2) (1) (2) (I)
Torino 6,20 | 8,25 | 11,30 | 14,25 ( 14,55
Ofbas. 7,03 I 9,04 | 12,08 | 15,01 | 15,33
Pinerolo 7,43 | 9,44 | 12,48 | 15,41 | 16,13
(I) Feriale — (2) Fetmo
(I) (2)
12,50 I 18,10 I 18,45
13,30 I 18,50 I 19.30
14,08 I 19,37 I 20,08
(2)
0» (2)
18,15 I 18,55
18,59 f 19,35
19.39 I 20,15
Linea Autotnobiiisffca
TORRE-BOBBIO PELLICE e viceversa
Piacroio
ParoM
4,251
9.451
5,45 I 8,4$ I 8,15 I 10,151 I to’» 1 12,40 ( 14,40 |
6,37 I 7,40 I 9,10 | 11,201 12,25 | 14 | 15,40 |
17,20 I 19,15 I
18,25 I 20,10 I
I
Perosa
Pinerolo
4,45
6 1
5,5517 ' 8,20 I 9,40 I 11,45 I 13 | 16 |
6,45 1 7,55 1 9,10 M0.40 I 12,53 114,15 I 16,M !
17,40)
18,351
18,501
19,45 I
Torre Penice
Bobbio Penice
Bobbio Penice 6,05 |
Torre Pellice 6A5 I
(1) Solo il Venerili
(I)
8,35 I 11,30 I 19,15
9,05 I 12 I 19,45
(I)
7,30 I 15,30
8 I 16
Pinerolo
Airasca
Torino
Autoservizio Sapav-SattI
PiNEROLO-AiRASCA-TORINO e viceversa
Orario sriorni feriali Sapav-SattI
Sapav Sotti Sapav Salti
7,401 11,40 1 13,45 1 19
7,54 I 11,54 1 13,59 I 19,14
8,25 I 12,25 I 14,30 | 19,45
Torino
Airasca
Pinerolo
Orarlo grlornl festivi
Salti Sapav Salti Sapav
7 111,50 1 17 I 19
7,31 I 12,21 I 17,31 I 19.31
7,45 I 12,35 I 17,45 | 19,45
Pinerolo
Airasca
Torino
Peroaa
Perrero
Perrero
Prall Ohigo
7,40 1 8,30 1 13,10 1 19,50 Torino 7,20 1 12,15 1 18 25
8,44 1 13,24 1 20,04 Airasca 7.51 1 12,46 1 18,56
8,25 1 9,15 1 13,55 1 20,35 Pinerolo 8.05 1 13 1 19,10
Auto PEROSA-PERRERO-PRALI
7 feriale 21 6 8 feriale
9,20 17,35 20,20 Prati Qhigo 5,35 6,50
9,50 18 20,50 Perrero 6,20 7,30
IO 21 Perrero 6,25 7,35 11,10
10,50 21,50 Perosa 6,50 8 11,35
I 23,55
I 0,35
22
17.15
18,05
18.15
18,40
Dal I luglio si elfellueranno tutti i giorni. Le corsa 21 si effettua dal ? lugifo'll* VeneVr^ libato'
e Domenica. La corsa 6 si effettua dal 1 luglio II tabafo e il lunedi La corsa 8 si*e«etl’u. h.i*°Ì
(;.*Òre tolo/To^o't-' or^^X ® '•«‘»»«rrizio di gran turfamo ’pefial