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" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali dÉ^tè peccato, e latevi un. cuoi nuovo e uno spiHtò nuovo”,!/ -*'*^1
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J'Anno LXXIX — Num. 50
— Abbonamento: Lire 600 per rinterno. Lire 1000 per l'estero — Si
Amministrazione : Claudiana - Torre Peliìce *
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.Verso la
ÌLCPnGSTRO DI FRUTTI F
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"Il Signore, TEterno mi diede questa visione : ecco, era un
paniere di frutti maturi. Egli mi disse: Amos, che vedi? — Io
risposi: Un paniere di frutti maturi. E l'Eterno mi disse:matuia
è la fine del mio popolo d'Israele „. Amos 8: 1-2
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Amos vede un canestro di frutti maturi; nella Un5- ?^gna ebraica la parola fratti e fine si rassomigliìtmo ed
il senso della visione è perciò chiara : » La fine è venuta per il mio popolo ».
Fine. Quattro lettere che sigillano la fine d’un popolo, d’iin uomo, dell’umanità. Quattro lettere che fanno
calare il sipario sul giorno, sul mese. sulFanno. Fine,
d’un fiore, d’un insetto^ d’nna creatura. Fine che allieta e fine che lascia i'amaro nel calice; fine che atterrisce
e fine che travolge il cuqre di letizia.
Qui, la parola fine concerne un popolo : Israele.
La terrificante predizione è per il popolo eletto, condannato dal tremendo giudizio di Dio ad un duro castigo: il terremoto. Eppure l’economia del paese migliorava gli affari prosperavano, i prezzi erano accessibili a tutti e la politica era soddisfacente per le masse^
Un re capace e diplomatico guidava, con accorgimen-.
ti, Israele. Il popolo temperava poi la sua quotidiana^
fatica con le feste, i canti e le danze, spensierato, direi
quasi, trasognato
■ Eppure Iddio stava per mutare in lutto le feste ed
i canti in lamento. Le teste, prima riccamente adorne,,
.saranno rase e i fianchi, cinti di socchi ; la fame e la
‘"sete coglierà tè mdss'e'e la fine sarà coitie'ìih ¿lorrao di
amarezza.
Le chiusure di borse si succedono finché all'improvviso succede il crollo, il crollo pauroso che togUf; spesso la vita ai finanzieri. Per tutti v’è la chiusura’di borsa, al tramonto di una giornata, al tramonto dit un, anno, al tramonto di una vita. Viviamo in queU’att.esa
fiduciosi di incontrarla senza troppe scosse, nè assalti, nè prove, nè paure. L’attendiamo col propano di
seppellire l’anno vecchio, come Israele, al te
terremoto, con canti, feste e danze. L’att
coi veglioni,, coi veglionissimi, così ben noti
ambienti, per lo spirito mondàno che li caratfjggizza.
Cosi sigilliamo un anno e poi la vita, immemo^ 4elle>
parole di A mos che possono tradursi in realtà ìfd .ygm
istante : k Io non gli userò più tolleranza, pefobè in
quel giorno, i canti dei palazzi diventerannoi^.iiJegU
urli
• Uh.
Ma la fine d’Israele, la fine di questo ani^-,^Qi9 *
non sono che chiarissimi segni d’una grande
vera Fine, quella che annunzierà il ritorno glo
Crist.0 sulla terra. Ogni fine d’ora, di giorno,
ci accosta a quella fine che segnerà l'affer
del regno eterno di Cristo e l’annientamento
le forze del male.
Í
Anche noi siamo al cospetto d’una fine : la fine di
‘un anno, la fine del 1949, Come l’attendiamo questa
fine? L’uomo della strada, l'uomo d’affari l'attende col
sentimento che lo pervade, quando sta per avvenire la
chiusura di borsa.
Lettore, nella notte di San Silvestro, aspetterai tu,
il tocco della mezzanotte, il tocco del trapasso all’anno santo raccolto e in preghiera come se fosse la Fine,
la Vera Fine?
Al cospetto della fine che viene possiamo ravvisare
tre atteggiamenti diversi. Gli uni sono come i buoi
cacciati inauri carro bestiame; nel carro c’è fieno e L
buoi sono incuranti se il treno deraglia, perchè attratti unicamente dal loro, mangime. Gli altri sanno di es
, . :H ■ 'I , , L.f.i-.i'i .USO ff.i ' '
Sére in un vagope di morte; si disperano, si amareg*.
giano i giorni, si consumano in affanni e Pensieri vani
finché viene la,fine. Gli ultimi, par conoscendo che
la morte viene, si raccolgono in preghiera, considemno il peso dei loro falli, delle loro deiezioni, delkti,
loro infedeltà ed esclamano col salmista: « Signoa'e:-;
chi potrà reggere ? » Sono, tremebondi eppar fiduciosi ^
Sono angosciati eppure sereni \poiché sanno ripeterle
ancora col salmista u ma presso di Te v’è perdono,
affinchè Tu sia temuto ».
Aspettiamola questa fine del 1949 . con la convin-,
zinne che Iddio è la fine : « Io sono il primo e Tulti*
mo ». « Io sono l’alfa e Tomega ». Lui tiene nelle
Sue mani il nostro principio e la nostra fine, il principio del mondo e la sua fine. Lui solo è il Signore, il
Giudice, il Salvatore, il Rifugio supremo.
E la grazia più bella per noi è di guardare, al termine di questo anno, a Dio, come al nostro rifugio,.
Colui al quale affidiamo j nostri: pesi- ed i nostri carichi, le nostre ansietà ed i nòstri affanni perchè siano
seppelliti per sempre- E allora le ebbrezze, la gioia,
i canti e le danze della mezzanotte, saranno poveri fiori appassiti, al coietto di Colai che ci conferirà la'
grande gioia della Sua ‘presenza.
E come ci avvieremo'nell’anno nuovo?
L’anno 1950 è l’anno santo. Il Sommo Pontefice,
alla vigilia del Natale, in processione solenne, seguito
dai cardinali si è recato presso alla porta murata di San
Pietro, segnata da una croce. Con un martello d’argento il Papa ha dato tre colpi simbolici per indicare l’ab.
battimento della porta; vi'sarà cosi una nuova via, per
ta jtuale per ¡’innanzi non s’era ancora passati.
' Ci auguriamo che quest’anno sia un anno santo
per tutti noi. Lo vogliamo consacrare a Dio, percorrendo la Via, la sola Via nuova che Gesù, senza pompa
L. ^aram&ti, senza martello d’argento e senza seguaci
ha traccmto~"pei^i^Crm stU"'QòÌgma^"Queifa vìa'è inocchiata di sangue, del sangue del Salvatore. Non do-vrà
essere insozzata, nè contaminata, perchè il suo sangue ci impone il rispetto- Senso di responsabilità quindi per tuia noi, miei cari lettori. Voi siete stati « rSscattati dal vano modo di vivere col prezioso sangue
di Cristo » perchè camminiate « in novità di vita »
e seguiate le orme del Vittorioso, sino alla fine.
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che non siamo stali interù
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^ Il cielo 'e la terra passeí¡ ranno, ma le i- mie parole
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non passeranno.
Io voglio ricordare jhi.henignità deirEterno, considerando tutto quello che
l’Eterno ci ha largito. Benedici, anima mia, l’Eterno,
e non dimenticare alcuno
dei suoi benefici.
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Gon l’aijcftura della porta sauta
nella basilica dj S. Pietro (una porta speciale che rimane murata da
tin giubileo all’altro) è stato inaugurato, nella vigilia di Natale, 1 Anno
.Santo, Il solenne pellegrinaggio del
clero presente in Roma, nelle quattro maggiori chiese, di S. Pietro, San
Paolo fuori le Mura (nel sito ove si
suppone sia stato decapitato S. Paolo), S. Giovami! in Lalerano e Santa
Maria Maggiore, ha dato l’inizio ai
pellegrinaggi, che da ogni parte dei
mondo converranno a Roma durante
l’anno 1950. L’afflusso dei pe’legritti, si annuncia, sarà grandissimo: si
piarla di circa tre milioni. In vista
dellà loro venuta sono stati fatti
grandi preparativi accompagnati da
ima pubblicità colossale. Ventimila
alloggi, presso case private, conventi, istillili, sono stati predisposti u
Roma, oltre i normali alberghi. E’
stata preparata una « busta del pellegrino », contenente un libro di preghiere e canti, una guida religiosa
di Roma, un dis imi, o, la tessera
J^r i ribassi ferroviari e tagliandi
per ribassi vari; il primo blocco di
queste buste ha richiesto alcune diecine di tonnellate di carta. In una
.prima spedizione sono stati spediti
I tutte, le parrocchie del mondo 650
mila manifesti, e ogni mese partono
da Roma per via aerea circa 400 kg.
jii lettere e, stampe, riferenlisi all’AuÌo Santo.
ss E' chiaro che l’enorme afflusso di
gente che si aspetta da ogni parte del
mondo costituirà una delle correnti
idi trafiìco più intense dell’anno 1950.
•Ìutte le organizzazioni che • in qualiiasi modo ricavano i loro guadagni
4al movimento dei forestieri, preguilano un anno di lauti incassi; c non
ù irriverente presumere che anche
L'ANNO SANTO
pei le casse del Vaticano esso costituirà un grandioso cespi.e di introiti in valute preziose. Ma evidentemente questo aspetto materiale non
è il più importante.
Ciò che la Chiesa
attende
Quali sono gli effetti morali e spirituali che la Chiesa attende dall’Anno Santo ?
Essi sono stati definiti dal Papa
fin dal mese di luglio 1948, e ripetuti nella Bolla in cui s’indiceva il
Giubileo. Sono sostanzialmente quattro: 1" la santificazione delle anime
mediante la preghiera e la penitenza; 2” l’azione per la pace e la tutela
dei Luoghi Santi; 3° la difesa della
Chiesa contro i rinnovati attacchi
dei suoi nemici, e l’impetrazione della vera fede per gli erranti, gli infedeli, i smza-Dio; 4" l altua/ione
della giustizia sociale e di opere di
assistenza a favore degli umili e dei
bisognosi.
Questo programma merita un breve commento.
L’Anno Santo, nella tradizioni,
cattolica, vuol essere anzitutto un
anno di penitenza, di rinnovamento
• piritiiale, di riconciliazione con la
Chiesa. Potremmo dire che cosli uisce una colossale « campagna di risveglio », concepita ed attuata nello
spirito e con i metodi tradizionali
del cattolicesimo: pellegrinaggi, confessioni, acquisto di indulgenze, ecc.
Infatti, la. Bolla papale dispone
espressamente che predicando l’Anno Santo « si implori da Dio inmmzi
lutto che ciascuno, preeundo e fncendo penitenza, espii le proprie
colpe, e si adoperi cOn ogni impegno
a riformare i proprii costumi e ad
acquistare le cristiane virtù ». L’Anno Santo fa dunque parte di quello
sforzo imponente e molteplice, che
il cattolicesimo del -nostro tempo fa
por riconquistare le posizioni spirituali dei secoli passati e il cuore delle moltitudini, esiranialesi dalla
Chiesa. Le manifestazioni mariane
delLanno che finisce erano coordinate a questo sforzo, e costituivano
in un certo modo il preludio dell’Anno Santo. L’attività dell’Azione cattolica, l’attività politica dei partiti
cattolici, la creazione dei sindaca i
cattolici indipendenti sono tutti a■spetti di queirimponente movimeulo ascensionale del cattolicesimo, che
tende alla conquista dell’egemonia
spirituale, e possibilmente politica,
del mondo.
L'interesse
per i luoghi Santi
Il secondio punto del programma
tiapale ha già avuto Un principio di
effettuazione : Tinternazionalizzazione di Gerusalemme è stata votata
dalle Nazioni Lfnite. La volontà delle nazioni cattoliché dell’America
latina, che in questa occasione, si sono trovate a votare insieme al blocco
sovietico, ha avuto una parte preponderante nello stabilire una maggioranza. Non sembra che l’America
nè l’Inghilterra siano del tutto soddisfatte di questa decisione, la quale
incontra la decisa ostilità sia del gio
vane stato di Israele, che non intende affatto rinunciare alla sua capiale, sia dello Stato Arabo che occupa l’altra parte della Palestina e la
città vecchia di Gerusalemme. iL’avvenire dirà se quella decisione delle
Nazioni Unite potrà essere effettuata, e se servirà veramente la causa
della pace. Alcune settimane prima
de! voto, un gruppo di circa novanta, tra le personalità più eminenti
del mondo evangelico americano,
aveva rivolto a Truman una dichiarazione nettamente contraria alla internazionalizzazione di Gerusalemme, osservando che questa non potrà che essere fonte di infinite rivalità e gelosie, in una zona estremamente sensibile, e non può seriamente invocare il motivo della tutela dei Luoghi Santi, che si trovano
nella parte araba della città; d’altra
parte è noto che la costituzione li
Israele garantisce libertà di coscienza e di culto a tutte le religioni. Ma
evidentemente, oggi come nei secoli
passati, la tutela dei Luoghi Santi
cela ben altri interessi politici, economici e strategici.
Ritorno degli erranti
e riforme sociali
Il terzo punto del programma papale ci interessa direttamente. Saremo certamente commossi nel pensare che nel 1950 milioni di pellegrini
pregheranno a Roma per la nostra
conversione al cattolicesimo. Voglia
il Signore accogliere quelle preghiere in un senso buono, e concederci
un rinnovamento di fervore e di de
dizione alTEvangelo del Suo Figliuolo, di cui abbiamo certamente
tutti bisogno; ed auguriamoci che,
pregando per noi, i nostri fratelli separati si sentano anche indotti a pensare a noi in mod'o alquanto più fraterno di quello tradizionale.
Non dobbiamo del resto illuderci
di essere noi in. prima linea l’oggetto, delle intercessioni giubilari. E
neppure gli « infedeli », a cui pensano. del resto con successo, le numerose e organizzatissime missioni
cattoliche tra i pagani. Si può pensare ohe il vero oggetto delle intercessioni dell’Anno Santo saranno i
nuovi scomunicati, al di qua e al di
là della cortina di ferro; come è anche vero, che Linvocazione vaticana
della pace, non è senza rapporto con
la politica atlantica.
Finalmente, il quarto punto menziona le riforme sociali. Vedremo
dunque compiuta nel 1950 la riforma
agraria, a maggiore gloria della
Chiesa e del suo divino magistero?
Ma i gravi interessi conservatori che
gravitano intorno alla Chiesa, e che
peseranno nell’Anno Santo non meno che negli altri, lo permetteranno? Lo sapremo tra pochi mesi.
Ci proponiamo di seguire, in questo giornale, le cronache dell’Anno
Santo, e di illustrare le questioni storiche, disciplinari e morali che con
esso si connettono. E al di sopra e
ni di là di ogni divergenza confessionale, ei sia permesso .esprimere l’augurio, che tanto fervore di riti, di
penitenze, di pellegrinaggi, abbia
anche qualche risultato d’ordine spirituale, per il mondo che ne ha veramente bisogno.
Giovanni Miegge
2
•ECO OEtIÆ.^VAU.1 7ji,|.D|:at
SLSte:
fc^-.>
'é?;.
Prima di lasciare la Scozia ho an>
cora passato alcuni giorni nella zona di Stirling, ultitna lappa del ipio
itinerario scozzese. Stirliug è una
di Ile più antiche Città della Scozia» ^
anzi ne fu per molti anni la capitale. Ben lo si comprende quatdo si
consideri la' sua situazione geografica proprio nel centro del Paese. A
Stirling''si incrociano le grandi vie
del traffico tra nord^ e sud e tra est e
ovest sicché la sua stazione ferroviaria è un grande centro di smistamento e la sua stazione di autobus può
dirsi al centro delle grandi vie di
comunicazioni automohi'istiche. Il
vecchio Castello è stato lestinaone
delle grandi battaglie per la indipendenza scozzese nei secoli 13'’ e
14“ ed ai suoi piedi ancora oggi si
visitano i luoghi ove, per tale causa,
si battè Bobert Bruce. Il CasUllo si
erge su di una rocca al centro della
Città e, sulla cui sommità si visita la meravigliosa Cattedrale di Holy Rude ove, al culto del mattino,
ho predicato l’ultima Domenica del
mio soggiorno scozzese. La Chiesa è
grandissima e sarebbe quasi impossibile di predicarvi alla vasta assemblea sfnza un perfetto sistema di altoparlanti. Quella Domenica apputo ho avuto il privilegio Ji inaugurare il nuovo microfono ed i nuovi
altoparlanti che avevano appena sostituito i vecchi nel corso della settimana. Varie centinaia di persone
partecipavano al Culto ed ho avuto
la migliore delle imprcssioui da
quella Comunità diretta da un valente Pastore, il Dott. Suthcrland,
ai'iico provato della nostra Chiesa.
Dalla Chiesa sulla rocca si passa facilmente al Castello del quale si raggiunge la parte centrale solo dopo
avere varcato beo quattro portoni
corrispondenti alle quattro cinte di
mura. La sola cosa di intere.«>se religioso. nel Castello è il vecchio pulpito Si John Knox'che vi si cÒnseTva. Un vecchio pulpito piuttosto malandato non so se a causa delle tonanti prediche del riformatore o
della vetustà.
Nello zona industriale
A Slirling ho anche avuto il piacere 'di rivolgere la parola ai membri del Botary Club che mi ha offerto un pranzo nel maggior albergo
cittadino e di parlare in varie Chiese
sìa della Città che dei sobborghi.
Particolarmente interessante oer me
una riunione in ima nuova comunità
in formazione nel nuovo distrelio
industriale. La Chiesa non vi è ancora costruita e i fedeli si radunano
in una sala, ma l’impressione che si
ha deiramhiente è di una Comunità
missionaria in crescenza e quindi
piena dì vitalità e di desiderio ' di
conquista. Poiché parlo di quartiere
inidustriale, debbo accennare ad una
iniziali, a bellissima e promettente
della Chiesa di Scozia con la istituzione dei Cappellani di Fabbrica.
In molti luoghi e centri industriali
i Pastori sono incaricati, accanto al
lavoro della loro Chiesa, della cappellania di una fabbrica, di omaluuque prodotto essa sia. Il lavoro che
essi compiono in perfetto accordo
con i proprietari e i sindacati operai è di estremo interesse e mi propongo di scriverne qualcosa in altra
occasione. Ho comunque spesso avoto occasione di visitare delle fabbriche con i Cappellani, di oarlare
con proprietari e dirigenti, con organizzatori sindacali e operai e dì
rerdermi conto del valore immenso
c promettente di questo splendido
lavoro che si prefigge di dare il contributo della Chiesa alla soluzione
cristiana dei problemi del lavoro,
nella vita delle grandi industrie.
Ad Alloa, non lontano da Stirling,
ho predicato la Domenica sera nella più grande delle Chiese della
Cittadina ove in via eccezionale i
fedeli delle varie comunità si erano
raccolti per un cult© in comune per
udire il delega’o valdese. Uno d«i
Pastori della Città il Rev. Mac Robh
passò a Venezia circa sei mesi come
Cappellano Militare dopo la Ubcrazionc ed è diventato un entusiasta
.. .. . ■: ,
amico della, nostra causai A Bridge
of Alian, a circa 7 km. ho anche pre-°
siednto vari culti e partecipato ad
un Colloquio Pastorale della" zona
riunito in occasione della mìa visita
e credo che, se la zona di Slirling
fosse stata scelta per darmi Puh ima
buona impressione del mio soggiorno scozzese, non avrebbe- potuto essere scelta meglio. Confesso che dopo avere parlato o predicato circa
90 volte senza coniare una cinquantina di brevi discorsi occasionali e
tutti gli incontri personali cominciavo a séntirmi piuttosto stanco. Gli
ultimi giorni lontano da ^asa sembrano sempre i più lunghi e la latica fisica e più ancora quella mentale
e spirituale dovuta alla continua tensione di un periodo di ottanta giorni... tutto insomma avrebbe congiurato per fariri trovare pesante l’ultima tappa che invece è stata iiua
delle più felici e spero anche delle
niù fruttuose del mio giro. Ho avuto
l’impressione di trovarmi non solo
nel cuore geografico della Scozia,
ma anche in quello spirituale e di
sentire vibrare quel cuore fraterno
all’unisono col cuore valdeoe.
stampa con articoIi|e notizie del nostro lavoro e hanno promesso di dedicare spazio sempre più ampio alla
rt«5efMÌ VaMes? nelle loro pubblic''
Zi«pl- ■ . , «fe
La Domenica, tanto per non perdere l’abitudine, ho ancora predicalo
al culto della mattina, ma mi sono
riservato il pomeriggio per i preparativi della parlfnza per il viaggio di
riiorno da iniziare la mattina scguen
In 24 ore si percorre la distanza
Londra — Torino e, tanto pei smentire ogni fama» dopo avere lasciato
Londra sotto un 'sole splendido... sono arrivato a Torino, in una giornata
di nebbione...! Ma la sera, arrivando a Torre, alzahdo gli occhi alla vix;.
chia sagoma amica del Vandalino
l’ho visto incorniciato idi splendide
stelle, brillanti,come quelle del candeliere valdese
ìÉi VaileiìJ'linulloia
i.Fine
Erneslo Ayassol
Al Pastore Ayassot giunga, il ringra.
ziamento della*redazione del giornale
per U lavoro di corrispondenza e di
collaborazione che ha ben voluto assumersi in questi ultimi mesi di saggiar
■no in Gran Bretagna,.
Fervono i lavori per la preparazio
ne e l’organizzazione della nuova
Scuola Valdese d’Agricoltura e d’Economia domestica, che deve aprirsi
fra il 16 ed il 23 Gennaio prossimo.
Mentre si stanno'adattan'do i locali
per il Convitto, la Scuola, la Stalla
e le attività agricole, si raccolgono
e confezionano mobili, attrezzi, biancheria, coperte, utensili, vasellame,
posate eco. Vari generosi doni d’og
getti, indumenti, biancheria stanno
per essere inviati da Amiti Svizzeri.
A tale proposito vogliamo segnalare
alcuni gruppi di Signore del Cantone
d’Argovia che hanno confezionato
per la nostra Scuola un gran numero
d’oggetti: biancheria, indumenti,
sotto la direzione della Sig.ra Nelly
Oettli, la quale annunzia il generoso
invio con una lettera molto cordiale
di cui riferiamo alcune frasi: li y a
10 jours, nous avons rempli et envoyé 17 ou 18 caisses à l'adresse de
votre Ecole aniicole. C'est de tout
leur cœur que Lenzburj^, Aurait,
Brugy, et Baden ont travaillé et récol
té pour vos jeunes, gui deviendrai
nous le souhaitons, les bons agric
leurs et les bonnes ménagères à la,
simple et solide de vos Vallées. Fut|
se''ce piemier Noël de votre Ece
être beau et heureux et ouvrir u/ie'ua?
née riche en amour et èn travaili
Mentre esprimiamo a quelle ge£
rose Amiche la nostra rìconoscer
rivolgiamo al pubblico Valdese
preghiera di voler inviare anch'es
doni in natura, che saranno ricevi
con profonda gratitudine.
Ricordiamo ohe sono aperte le
scrizioni sia per la Scuola d’Agricg|i]
tura (interni ed esterni), sìa per M
Scuola d’EconOmia domestica. I gì^^l
vani figli di agricoltori valdesi e
figlie delle famìglie valdesi, daf
ai 17 anni, sono invitati a consideri-J
re i grandi vantaggi che le due Scn<
le presentano per una seria e pratb|-:|
preparazione alla vita ed al lavoi^‘
e per il progresso materiale e mor p
le di loro stessi, delle loro famigiì|^f
di tutta la loro comunità. Inlors
zioni ed iscrizioni devono essere
chieste al Segretario del Comil
prof, Attilio Jalla, in Torre Pellliij
Sulla via del ritorno
Un grande benefattore dell* umanità
i
Una notte di treno mi ha riportato
a Londra dopo un saluto a Edimbur<10 dove non sono stato che per alcune ore di passaggio.
EDOARDO JENNER
A Londra non mi rimanevano che
alcune riunioni; alcune delle molte
che mi erano state richieste e che
non avevo potuto accettare nella jirima parte del mio itinerario, poi un
incontro ufficiale cOn il Segretario
della Chiesa Inglese per le relazioni con le altre Chiese. La conversazione con il Segretario e poi con
altri membri del Comitato per le relazioni estere è stata delle più cordiali ed ha a uto come risultato la
decisione 'di rapporti più intimi nonché un rapido giro di orizronte sui
nostri problemi destirato ad orientare ed informare i nostri amici sempre
più desiderosi di stringere i legami
che ci uniscono. I reda tori di vari
settimanali della Chi sa Inglese mi
binno richiesto di assumere l’incarico di mantenere rapporti con la
Ricorre quest’anno il 200“ anniversario della nascita di Edoardo Jenner,
lo scopritore del Vaccino antivaioloso,
che ha recato un inestimabile beneficio al mondo tutto, debellando per sempre uno dei più terribili flagelli deH’umanità. Poiché il vaiolo era una orribile piaga che annualmente mieteva
centinaia di migliaia di vittime, specialmente nei grandi centri urbani e nei
porti di mare dove si sviluppava endemicamente, gettendo il terrore e la
morte fra le popolazioni che assistevano impotenti dinanzi alla terribile malattia, la qualcC^on solo mieteva nel
suo passaggio vittime innumerevoli,
ma spesso ancora deturpava per tutta
la loro esistenza coloro che si salvano
dalle grinfie della morte.
E questo incubo terribile è oggi de!
tutto scomparso, grazie all’opera di
queso modesto e pur celebre medico
Nella Chiesa di Torino
Una giornata evangelistica eccezionale
L’avevamo annunciata senza risparmio; anche con i manifesti murali. Ed
il successo, diciamo meglio ; la benedizione del Signore ne ha incoronato
i momenti salienti. Quelli che vi hanno preso parte — e sono stati numerosissimi — non la dimenticheranno
così presto. Ma andiamo per ordine.
I settanta fratelli e sorelle di ViUar
Penice, guidati dal loro pastore Enrico Geymet e dalla sua gentil compagna, sono giunti per tempo, la domenica 20 novembre, a Torino, in torpedone. A Radio-Torino, il pastore
Geymet ha tenuto il culto per gli evangfelici, semplice, impressivo, sdritturale, accompagnato dalla esecuzione da parte della Corale Valdese del Villar . d-i due inni appositamente preparati. Alle 10,30, nel tempio di corso
Oddone, che una volta di più si è dimostrato troppo esiguo per manifestazioni del genere di questa, culto solenne, presieduto dal caro collega del
Villar, anche qui con il concorso della
Corale amica. Raccoglimento, ediflcazjone nell’adorazione collettiva: ringraziamo il Signore per il messaggio
caldamente evangelico che ci è stato
dato di udire
Nel pomeriggio, dopo il frugale pasto consumato agli Artigianelli, i membri della Corale del Villar si sono recati a Chivasso per l’annunciata audizione di inni cristiani.
Nella Casa dello Sport si rittxivnrono molti membri della nostra comunità
torinese, che vollero cogliere questa
occasione per rinnovare al gruppo di
Chivasso la dimostrazione di solidarietà già data altre volte, alcuni fratelli e sorelle di Settimo, di Rondissoné, di Terrazza e di Saluggia, i vari
centri della zona che fra pochi mesi
nella chiesa di Chivasso avranno il
loro naturale centro di vita associata.
Alla presenza del pubblico compenetrato della serietà della manifestazione, e che seppe trasformare la Casa
dello Sport in un santuario di preghiera e di testimonianza, furono eseguiti
dalia Corale del Villar vari inni, illustrati dai pastori Geymet ed Eynard,
e ripresi spesso dal pubblico con fervore e con slancio. La Corale era diretta con vigore e competenza dal signor Enrico Bou issa.
Prima della manifestazione, i partecipanti avevano sostato davanti alla
Chiesa in costruzione, pregando insieme il Signore e cantando insieme il
canto della fede, al cospetto di una
piccola folla di curiosi, attratti dalle
note commoventi dei nostri inni.
Alle 18, ritorno a Torino- Credereste per un meritato riposo? Neanche
per idea! Il tempio di corso Vittorio
aspettava i Villaresi ed i messaggi di
ben quattro pastori, gremito come raramente accade : anche i banchi la*enali erano occupati! Quattro messaggi
fortemente evangelistici, molti canti,
belli ed elevati con tutta l’anima. Indubbiamente, è stata una di quelle manifestazioni collettive di fede e di testimonianza di cui la nostra comunità
ha bisogno; e siamo grati, dopo che a
Dio, ai Villaresi ed al loro pastore per
avercene dato la gioia. In fine dì adunanza, la comunità ha voluto saluta e,
uno per uno tutti gli ospiti, per dir
loro il proprio compiacimento, la propria gioia,
1 Villares! hanno scritto ai fratelli di
Torino per ringraziarli dell’aocoglienza
ricevuta. Ma, a dire il vero, siamo
noi, ohe abbiamo molto e molto ricevuto, che dobbiamo elevare a Dio l’inno della nostra riconoscenza! E che
Dio faccia fruttificare il seme cosi posto neH’anima dei suoi figli !
inglese, che merita la riconoscenza di
ogni persona bennata ed il ricordo grato e duraturo di tutti i popoli civiliTanto più grande dev’essere la nostra
riconoscenza, quando si pensi alla nobiltà d’animo di questo figlio del popolo che, dopo la sua sensazionale scoperta, declinò la proposta che gli fu
fatta di una brillantissima e rimuneratisslma situazione a Londra, preferendo continuare la sua modesta professione di medico di campagna, nel paese che Taveva visto nascere e dove lo
aveva raggiunto di colpo la celebrità.
La quale non lo fece mai insuperbire,
ma solo confermò la sua convinzione
di avere, colla sua scoperta, recato un
immenso beneficio all’umanità che purtroppo ha più dolori che gioie e che,
per progredire, deve pagare un largo
contributo di sforzi e di sofferenze di^
ogni sorta.
Edoardo Jenner era nato nel Kent,
in Inghilterra, terzo figlio di un pastore evangelico che aveva saputo creare
un’atmosfera di pace serena nella sua
famiglia ed un vivo desiderio di riflessione, di studio, di cultura nei suoi figliuoli.
Edoardo particolarmente mostrò subito una grande passione per Tosservazione della natura, rivelando uno
spirito acuto ed un ingegno molto vivace. Fu quindi avviato alla carriera
medica, alla quale si giungeva allora
non attraverso gli studi universitari,
ma colla pratica assidua e lo studio
presso qualche medico capace: un
esame sostenuto davanti ad una commissione governativa verificava i risultati ottenuti con quel tirocinio ed
abilitava o meno alla professione.
Cosi avvenne per il giovane Jenner
che a 22 anni era abilitato ad esercitare la medicina e che preferì nella sua
modestia esercitare la sua professione
nel villaggio nativo di Berkeley, piuttosto che seguire altre strade che la
sua conoscenza non comune gli avevano facilmente aperto nella ConteaEgli divenne pertanto il medico della
sua valle, che egli percorreva in tutti
i sensi, continuando a studiare botanica e zoologia e ad osservare ogni fenomeno naturale del mondo che lo circondava.
11 problema della difesa contro il
vaiolo, uno dei flagelli del secolo, lo
aveva già interessato fin daifinizio
della sua carriera medica : perchè la
pratica della vaiolizzazione, (cioè del
tentativo di dare ai giovinetti artificialmente il vaiolo, con la speranza di immunizzarli in caso di successive epidemie) era già pratica’a qua e là, con
qualche successo. Ma l’operazione
comportava molti inconvenienti e c’era
sempre la gran minaccia di creare in
tal modo centri di vaiolo anche là ove
non esisteva la malattia.
m
h
quando glf si presentò un’occasioniche aspettava da tempo : quella di
rificare quanto aveva casualmente
Umile nella celebrilà
La scoperta famosa
Da venti anni lo Jenner faceva il
medico a Berkeley, osservando e studiando svariati fenomeni della natura,
tito affermare da un mandriano, cUfc
cioè colui che si infettava del vaiolo
vaccino non prendeva più il vaiolo, t *
La tanto sospirata occasione si pr^^,
sentò nel 1796; in quell’anno egli pè«tè, da una mandriana infettatasi :fli
vaiolo bovino, prelevare un po’ di pijs
dalla pustola vaiolosa della donna ^
iniettarlo ad un giovane che si eita
spontaneamente prestato alla prova.’
L’operazione riuscì ed il braccio dèi
giovane si coprì di due belle pustola;
e quando, due mesi dopo, lo Jenner
provò ad innestare al giovane il vaiolo,
questo non attecchì- fs
Lo scrupoloso Jenner rinnovò la prò*
va su altri soggetti, sempre con uguid
risultato, che lo rese certo che egli era
riuscito a conferire l’immunità al vaiolo. Cosi, dopo un anno di esperien»,
egli si decise di mandare al riguardo
una comunicazione scritta della sua
scoperta al Reale Collegio dei Medici
di Londra : comunicazione che richilr
tnò sul medico di Berkeley l’attenzione di tutto il mondo medico dell’epoca
e le speranze di tutti gli uomini. -¿C
Le prove fatte confermarono sempre la bontà del metodo di Jenner, metodo che in pochi anni si affermò ìà
tutti i paesi d’Europa e negli Stali
Uniti, e poi nei possedimenti spagn#
d’Asia, d’Africa e d’America. -t'I
Jenner divenne ben presto celeb^
in tutto il mondo ed oggetto di grande
ammirazione e di universale riconoscenza. Ma egli non si lasciò ubriacire dalla fortuna e dalla rinomanza,"«’
preferii continuare ad esercitare la sui
modesta professione di medico di caiìii'
pagna, pur dopo aver provato in cudT
suo una delle più grandi gioie che ili'
vade gli uomini di genio quando set)tono, com’egli sentì, » di essere fo
strumento del quale la Provvidenza jd
valeva per scacciare dal mondo utjfl
delle maggiori calamità » che fossefo
mai esistite.
E, dice il Bertarelli in un artieoi
su « SAPERE » del mese di agost«,
« giunto alla vecchiaia, colui che avi*
va dotato il mondo di una magnifici
arma di difesa contro il vaiolo, voM
continuare la sua opera di bene face^
do il sindaco del villaggio nel quM
egli era rimasto l'amico ed il difensore di tutti i deboli e dei poveri. Ed 1*
questo angolo sereno del mondo, OHH
tratto tratto giungevano principi ed tié-.
mini di scienza desiderosi di conoscire il benefattore dell'umanità, Jentlit
si spegneva il 26 gennaio 1823, dopo
aver toccato i 74 anni di età.
¡1 tempo ha coperto sotto la polve^
dell'oblìo le vane glorie di molli conquistatori e di numerosi reggitori; n^i
il nome di Edoardo Jenner sfida il tcftP
po e la sua opera benefica resta coi*#;
una pietra miliare nella storia deit
conquiste civili ». T. P. «
3
' Settimana Universale di Preghiera
i’t^f^ECO DELLE „VALLI «VALDESI
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Alleanza
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ísírn*
Domenica, 1 gennaio.
Testi suggeriti per predicazioni; Ap.
21/4; Giov. 4/16; Isaia 59/19; I Gorinsi 11/Ü6, ,
Lunedì, 2 gennaio.
LODE, EINGBAZIAMENTO,
ìONFESiSiIONE:.
Letture Bibliche ■ Salmo 146 ; Giov.
17/1-21; llom. 6/1-16.
6* Preghiere di •,
a) Lode e ringraziamento.
Lodatelo, il nostro Creatore, Keidcfatore, Difensore e perchè,
mentre eravamo ancora peccatori,
Cristo è morto per noi; perchè il
Eegno di Dio dura in eterno.
b) Confessione,
Abbiamo fatto cose che non dovevamo fare, ed omesso quelle oh© dovevamo fare;
la nostra povertà spirituale e per
conseguenza la nostra debolezza nella testimonianza;
il nostro orgoglio ed il nostro egoismo
c) Intercessione.
Affinchè possiamo entrare nella nostra eredità in Cristo; affinchè possiamo ricever© potenza per testimoniare di Lui; affinchè sappiamo esser© pronti a soffrir© per la Sua
causa.
Martedì, 3 gennaio.
I4A CHIESA UNIVERSALE.
Letture Bibliche: Giov. 16/29-23; Ap.
7,9-17; iCol. 3/1-10.
Preghiere di ;
• r> a) Ringraziamento
per l’unità dei cristiani neirunico
Corpo di Cristo ; per la potenza
creatrice <lella solidarietà cristiana;
per una crescente cooperazione delS" l’attività cristiana,
i b) Confessione
per la nostra mancanza di amore
verso i nostri fratelli; perchè la
Chiesa troppo spesso non sa rioerÍ car© la volontà di Dio; per le divisioni che ancora travagliano la
Chiesa,
c) Intercessione
affinchè 1© barriere che ancora impediscono l’unità siano superate ; affinchè le basi spirituali siano rafforzate; affinchè la Chiesa possa essere
sempr© una Chiesa eh© testimonia.
Mercoledì, 4 gennaio.
NAZIONI E GOVERNANTI.
Letture Bibliche ; Salmo 97 ; Luca 20/
: 19-26; Ap. 21/1-7.
Preghiere di ;
a) Ringraziamento
S per tutti gli sforzi oh© si compiono
per l’unità e la fratellanza universale; perchè Tu, o Dio, sei il Re dei
i R© e il Signor© dei iSignori ; per la
i maggior© comprension© dei diritti
essenziali dell’uomo.
b) Confessione
< per tutti gli ostacoli ancora esistenti sulla via della fratellanza umana;
f per ogni intolleranza, sospetto ed
egoismo; per tutti i pregiudizi raz‘ zialì.
i
f c) Intercessione
' ‘per la pace nel nostro tempo, o Signore ; perchè la giustizia governi le
nazioni; per la sconfitta di tutti i
inoviraenti contro Dio.
Giovedì, 5 gennaio.
TESTIMONIANZA INTERNA ED
ESTERNA DELLA CHIESA.
oonfessare Cristo com© nostro Salvatore;
della nostra debolezza nel dar© in
proporzione del bisogno del mondo;
della iinancanza di solidarietà con le
Chiese più giovani.
c) Intercessione , ,,
per un senso maggior© del dover© fon.
damentale della t/estimonianza;
per la manifestazione della potenza
dello Spirito Santo;
per poter sormontare tutto ciò che
ostacola la venuta del Regno.
b) Confessione: li't ■
per non aver saputo realizzar© la
«■era natura dell’educazion© cristia
na;
Venerdì, 6 gennaio.
E FAMIGLIA CRI
per la nostra negligenza neU’educare cristianamente i bambini della
Chiesa;
per avere trascurato il culto di famiglia. ! >
c) Intercessione:
per un rinnov^ato , zelo 'HelI evange^
lizzare i giovani,;
per famigiie veramente cristiane ;
per suscitare decisioni per Cristo nei
bambini © nei giovani.
per le proineaae fatte a coloro che vìa?.
■-oerascuào. ■ /■ ■■■
b) Confessione > .
della mancanza di fede nella poten.
za dello Spìrito Santo, oggi; »
perchè non.' sentiamo l’importanza
■ della evangelizzazione degli Ebrei;
della nostra cecità di fronte al risvegliarsi di un profondo bisogno spirituale. p
o) Intercisione: '
per tutti coloro ir'oui compito particolare è di portare il Vangelo nelle
■case; . ■■ •
affinchè la semina, fedele porti abbondanti frutti; /
affinchè la parola '« prima ai Giudei » acquisti per noi un nuovo significato. . -•
EDUCAZIONE
STIANA
Sabato, 7 gennaio.
Letture Bibliche ■
Tim. 2/1.15^
I Tess. 4/6-18; II
4/20-37,
RIiSVEGLIO NELLA OHIElSA E'D
EVANGELIZZAZIONE DEGLI
EBREI. ,
Preghiere dA\,
a) Ringrdiiamento :
per la rioeroa di Dio negli istituti
di educazione;
per la benedizione della famiglia
cristiana ;
per la nuova speranza della gioventù cristiana della nostra geaierazione
In diverse Chiese, la Domenica 8
Gennaio, saranno tenute predicazioni
sulla Unità Cristiana, e sarà celebrata
la Santa 'Cena, in oomunion© di spirito con tutti i credenti,
« Che s'ianà uno... affinchè il mondo
creda che Tu mi hai mandgio ».
Letture Bibliche ¡ Atti 2/ 1-12; Matteo
24/1-4; Rom. lO/Ì-12.
del mi
Preghiere di :
a) Ringraziamento :
per il continuo rinnovarsi
racolo della nuova nascita ;
per quegli Ebrei eh© hanno confessato il Cristo;
N. (B. Si prega di inviare una breve
relazione delle riunioni tenute e
toro risultati, al iSegretario della
World’s Evangelical Allianc© (British Organisation) 30 Bcdfoid Place,
LONDON, W. O., 1 (Inghilterra).
Lettori,
Valdesi,
rinnovale l'abbonamento
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"LEGO DELLE VALLI VALDESI
//
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Un numercì; ad effetto !
Letture Bibliche: Isaia 61/1-11; Luca
24/45-53; Atti 2/14-21; 32-36,
Preghiere di :
a) Ringraziamento
perchè la Chiesa sta risvegliandosi
al senso del suo compito di testimonianza ; per quanto 1© vecchie Chiese
fanno per aiutare 1© più, giovani;
perchè noi sentiamo l’appello alla
testimonianza com© compito dì ciascuno.
b) Confessione
della nostra mancanza di zelo rei
VArena di Verona dell’ll Dicembre
riferisce — in prima pagina, con un
titolon© che colpisce l’attenzione, i!
nuovo (< numero » ad effetto immaginato dal Sig. Comacchiola, noto tramviere romano
Per chi non lo sapesse, il Comacchiola dopo una gioventù travagliata,
era diventato pagliaccio in un circo equestre : poi fu assunto come tramviere a Roma. Fu allora che entrò in una
Chiesa Evangelica Battista di Roma, e
chiese di essere ricevuto come membro
di essa. Successivamente affermò di
avere avuto una visione della Madonna
in una piccola grotta, vicino alle Tre
Fontane; quella grotta che è stata dipoi
abbellita ed è divenuta mèta di pellegrinaggi (tanto da far concorrenza a Lourdes) ed oggetto di un esteso commercio
di sacchetti di terra cui si attribuiscono
virtù miracolose.
Ora il Comacchiola (il qual© in seguito alla sua visione è tornato in grembo alla sua Chiesa Romana) afflitto da
un complesso di esibizionismo cronico,
per cui è felice solo se riesce a far stampar© il suo nome sui giornali, ha immaginato un nuovo « numero » molto
efficace : entrato alla presenza del Pontefice insieme con altri tramvieri per
recitarvi il rosario, ha consegnato, con
gesto drammatico, un pugnale al Pontefice, affermando di aver avuto Uintenzione di ucciderlo; e chiedendo perdono!
Diversi Parroci di Verona e di Brescia, hanno colto l’occasione per scagliarsi contro i « protestanti » i quali
spingerebbero addirittura i loro membri a voler uccidere il Pontefice : con
la variante per alcuni, che l’intenzione
omicida proverrebbe... dai Comunisti,
dato che il Comacchiola sarebbe stato
legionario in Spagna.
Aspettiamo ora il prossimo « numero n del Sig. Comacchiola, il quale
troverà certamente modo di far ancora
parlare di sè in occasion© dell’Anno
santo 0 del nuovo domma dell’assunzione di Maria che dicesi si stia preparando. Egli non manca certo di doti di fervida immaginazione!
A indiretto commento di quanto sopra, riferiamo il seguente episodio di
cui siamo stati testimoni: due giovani
sacerdoti Romani passavano un giorno,
in autobus accanto alla grotta delle Tre
Fontane, mentre la folla si spingeva su
per i vialetti che eonducono alla grotta
del Comacchiola. (Uno di es$i chinandosi verso l’altro «i accennando a quello
spettacolo, notò tr^temente : « Queste
sono le cose che fqnno il piu gran male
alla religione! ».
Evidentemente -* quei due sacerdoti
erano persone serie! P. B.
A commento dell’ormai noto e tanto
sfruttato atto del Comacchiola, riproduciamo testualrttente quanto ne dicono
il Semeur Vaudois^i Losanna e il grande settimanale francese .Réforme.
e. r.
• I
Scrive il Direttore del Semeur Vaudois, sotto il titolo ': Un fait divers édifiant :
La Feuille d’Avîs de Lausanne a publié le 12 décembre, un fait divers romancé à souhait qù’on eût dit venu en
droite ligne de Marseille s'il n'était emprunté au Figaro.’'
Sous le titre <( L’assassin du pape sc
repent à temps » on évoque dans une
chapelle vaticane une scène qui n’est
pas sans grandeur- Pariieipant à un pèlerinage reçu par òsa Sainteté Pie XII,
un receveur de tramway fait tout à coup
une déclaration sensationnelle. Il montre au pape le poignard avec lequel il|
avait comploté de le frapper et le livre
qui lui inspira cettf pensée homicide.
Le receveur dit son repentir.
Magnanime et généreux le Saint Père pardonne.,, '
Cela est émouvant.
Nous voilà bien heureux que sa Sainteté ait échappé à un horrifique projet
de meurtre
Nouv voilà bien heureux d’apprendre
qu’un criminel receveur de tramway
s’est repenti à temps
Mais il y a le livre, l’ignoble livre
qui a suggéré le meurtre.
Et ce livre Usez attentivement, c’est
une bible protestante.
Bien sûr, un exalté, un fou peut trouver dans la Bible mal comprise des raisons de tuer- Un fanatique peut interpréter tel passage âes saintes Ecritures
comme une incitation au meurtre.
Mais pourquoi parler de bible « protestante »? Le plus inculte des fournalistes sait combien‘minime est la différence entre les éditions catholiques ou
protestantes de la Bible, combien sem
.-r
'jte^mimere, sono ipaa’■piwoli^ parte
nelle industrie. Pochi mesi la mi- .i,
gliaia di nostri concittadini furono
messi all’aut-aut : ó scéndere .in mi- „
niera o ritornare in patria. Circa un
terzo tornarono, mentre gli altri dovettero adattarsi a scendere nelle ml
niere di carbone. Sono sceso a ve
derne alcuni a 400 metri sotto tetra
qualification à la Bible, laisser supposer que puisqu’elle incite au crime, elle
doit être fatalement protestante, c’est
une perfide calomnie qu’on pardonne à
un plumitif en mal de copie, mais qu'on
s’étonne de voir reproduire dans un
journal de chez nous.
E Réforme argutamente commenta •
« Un receveur de tramways antifranquiste est venu offrir au Saint Pèreune Bible et an poignard : « Très Saint
Père, a-t-il dit voici le livre dans lequel
i’ai jadis étudié l’erreur, et voici le poi.
gnard avec lequel j’ai eu l’intention de
vous tuer ».
On ne comprend pas très bien. Dé
quelle erreur s'agit-il? V a-t-il une
allusion au verset de Mathieu (XVI v18) sur lequel est fondé le trône pontifical? ».
LETTERA
dai Belgio
e ti assicuro, caro amico, che non ' vedevo altro, .nelle strette oscure
a taglie che i loro occhi eìi loro
dmti. " ’
Quei che sono rimasti a lavorare
nelle officine sono addetti agli alti
fornì, respirando'un'aria carica di
fumo, vapore acqueo e gas venefici; '
ne ho incontrati anche là e mi dicevano che fanno i lavori che i Belgi
non vogliono fare, cioè lavorare alle
colate di ferro che sprizzano scintille di fuoco e che emanano un calore
insopportabile. Il collega Pierre
Noir (quello che scrive articoli spi
Belgio su « La Vie Protestante ») ha
voluto condurmi, assieme ad altri 7
colleghi di diverse denominazioni, a
visitare le fonderie di O... (dove lavorano una diecina di migliaia di operai, tra cui anche qualche centinaio di Italiani. Credo che sia bene
conoscere lo stato materiale e il morale di coloro che vogliamo evangelizzare, per dire loro poi la giusta
parola. Ho visto che in genere essi
sono demoralizzati ma accolgono
spesso volentieri chi pensa a loro.
Intanto proprio in questa regione., si
è avuto il record delle presenze di
Italiani alle nostre riunioni; spesso
alla fine mi hanno chiesto quando
potremo rivederci,' ed io ho irispotto
che la Chiesa evangelica italiana invierà loro al più presto un evangelista. Speriamo che si trovi l’uomo adatlo per stare qui un paio d’anni.
Abbiamo un centinaio di evangelici
e alcune migliaia di simpatizzanti,
e abbiamo il dovere di non trascurarli.
y-- y
Caro Direttore,
poicliè mi è toccata una seconda
mezza gioma‘a di riposo, ti do qualche altra notizia del mio giro evangelistico nel Belgio.
Dopo aver fatto una breve visita
agli Italiani del Borinage e della regione di Charleroi, ho fatto un viaggio nel Brabante e precisamente a
Clabeoq e a Bruxelles, ove tra gli altri italiani ho ritrovato il prof. Arturo Gay e famiglia, che avevo conosciuto questa estate nella Chiesa del
Ciabas. Siamo stati lieti di rivederci
e di star assieme alcune ore, parlando della Chiesa nostra in Italia e alTestero.
Sono quindi venuto nella regione
di Liegi, ove sono una dozzina di
comunità della Chiesa cristiana missionaria belga, con 9 pastori quasi
lutti provenienti dalla Svizzera, alcuni dei quali sono qui da un paio di
Anche qui i colleghi della Chiesa
cristiana missionaria belga e delle
altre denominazioni mi hanno accompagnato molto spesso e mi hanno
aiutato in tutti i modi.
Poiché essi sono vicini si ritrovano
Ogni mese ad una riunione che chiamano pastorale, ove parlano dei metodi di lavoro e dici come svegliare
le Comunità al lavoro evangelistico.
Vedo pure che si dividono il lavoro
e collaborano fraternamente in tutti
i campi.
Anche qui ad ogni operaio e ad
ogni famiglia italiana che ho potuto
raggiungere ho regalato un Vangelo,
che solo l’l% ha riputato; quasi tutti lo hanno accettato grati, e molti
volevano offrire qualche cosa. In alcune famiglie si è pregato o fatto un
breve culto. Qua e là sono venute
anche delle donne ai nostri culli.
Qualche volta è stato fatto nei templi o nelle sale un culto bilingue e
ho parlato in italiano per i nostri e
in francese per i Belgi.
Fra un paio di giorni .— Dio volendo — mi recherò nel Limburgo,
ove però potrò fermarmi solo pochi
giorni, dato che ai primi di dicembre
scade il mio soggiorno in Belgio come turista!
Penso molto spesso alla mia
Chiesa e alle altre che cominciano a
prepararsi per il Natale del nostro
Signore Gesù Cristo. Ci conceda Egli la grazia di prepararci veramente in modo conforme alla Sua volontà. Nelle nostre preghiere ricordiamoci di coloro che passano mesi ed
anni soli, lontani dai loro cari, in
terra straniera.
A te, ai colleghi italiani, ai lettori un caro saluto in G. Cristo.
L. N.
C O M U NI C ATO
anni. E’ questa una zona non solo
bìdlPe est leur inspiration A ¡outer une
ricca di miniere di carbone, ma anche di impianti di grande indus'ria,
ove lavorano alcune <lecine di migliaia di Italiani. Questi però, mentre sono una grande maggioraiiza nel.
Gome negli anni precedenti i Colle,
gi Mennoniti ed affiliati d’America,
accetteranno giovani Valdesi d’Italia
com© studenti per l’anno scolastico
1950-51. Tutti coloro che sono Ínteressati © eh© abbiano un titolo di scuola
superior© © eh© siano di un buon carattere ©ristiamo, devono scriver© imme.
diatament© al Mennonìte Central Coin.
mitte© — Vico Cangi ani al Mercato,
69 - Napoli.
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¿-s^fe^ptrfifeUè -^mam
L’ECO' DELLE
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VALLI VALDESI
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ANOROGN A-«-Capoluogo* * le della f^«: « L'Eterno ha dato,
' » . '•! ' ‘¡ y,. ,^‘ - V ,-> > l’Etern<> ha to
. Dopieaiica'18 oofr. hercorao del no’^stro culto nel Tempio.-A stata prcsentatà' al battésimo da' hamblna*' Eifca
1 Lucia Trr^^Ìta di Alessio è MoreEi Oliana (Martel)*'^ ' ^ ’ '■'• ^ '•„
’•'Hi-'' • '•?' O' , ' ''5'?',' •• # r,^
La grazia del Signore oiroondi ed
accompagni sempre la , bambina i
genitori. '*’’ > ' '' a a.
PRAMOLLO
^inetto Dentistico
VILLAR .PELLICE___
Dr. VITTORIO BERTOLINO
Riceve il mercoledì e il sabato
dalle 9 alle 12 - dalle 14,30 alle 18
Domenica dalle 9,— alle 12,—
Doti. DANIELE ROCHAT
riceve in lorre Penice
Viale Puhrman, 1 (presso Doti. Oardiol)
Lunedi e venerdì dalle
ore 10 alle 12
a Torino riceve gli altri
giorni, dalle ore 14,^0 alle
ore 16, in viit Bertliollet, 36 (ospedale evangelico)
tolto; sia benedetto il no.
me deli’ElssTno », f,- ...tì »/
Il 23 ottobre stato amministrato il
santo batt&kno alla piccola Jl/amf? di
'Luigi'e'di Silvia’ Long dei Pellenchi
ed il 30 ottobre alla piccola Maria di
Teofilo ed Adelina Long pure dei Pelelenchi^'' ' '
‘ Ancora molti rallegramenti ai goni,
tori ed alle due bimbe l’augurio di
molte e preziose benedizioni divine.
Speriamo di poter'avere ancora moltoto presto un siroìle-privilegio. i
'*'» La sera del 6 dieembre, infine, l’U.^
. ”nione è stata vieital^ dai Pastori
nay, Gdampiccolì, 'CRSmba e Marauda.
E’ stata una grande gioia Li“ringra.
ziamo ancora' molto deila loro gradi,
tissìma visita e degli interessanti e
buoni messaggi che essi ci hanno por.
tato.
L’nmico
DeLPnnciuui
' commosM Vaffetio
dimostrato alloro caro papà
è l’unico giornale evangelico pe* CcSSTl^, RoSÍSing"
...ir
A V Vi S O
il I nostri scomx>arSi, Il pomeriggio di
martedì 6 ^dicembre abbiamo deposto
noi cimitero ^di Pomeano la spoglia
mortale del nostro fratello Giovanni
Giacoma liibet, toltoci quasi improvvisamente ed inaspettatamente all’eoi
di 70 anni. Costretto a letto da una
leggera indisposizione, speravamo di
poterlo vedere presto ristabilito in pie.
na salute; il Signore invece non ha voluto cosi 6 Ce lo ha chiesto quando ancora non ce raspettavamo. Egli si è
addormentato sapendo dove e <ion chi
egli andava.
La chiesa perde in lui un suo membro devoto ed uno zelante e fedele collaboratore. Egli infatti l’ha sempre
servita con grande amore e grande devozione ed ha consacrato ad essa gran
parte delle sue forze, ricoprendo anche per più di dieci anni la carica di
anziano per il quartiere di Pomeano.
In mezzo a quanti l’hanno conosciuti)
egli lascia il ricordo di una vita di lavoro e di completa consaci azione al
divino Maestro.
A fine ottobre è ritornata in mezzo
a noi per pochi giorni solamente lima
Balmas di Pomeano insieme al suo
giovane sposo Jean Maurice Voumond.
Sposatisi in Svizzera pochi giorni
prima, sono venuti a Pramollo per la
benedizione religiosa del loro matri.
monio. Tale cerimonia ha avuto 'ungo
¡1 29 e ad essa hanno preso parte molti
paranti ed amici, compresi il papà e
la mamma dello sposo, venuti esprossámente dalla Svizzera.
Il 17 dicembre sono pure stati uniti
in matrimonio Federico Jìouvier del.
la Costabella (S, Germano) e Elsa Long
delle Case Nuove dei Ciotti.
A questi giovani sposi rinnoviamo
ancora l’augurio di ogni gioia ©d ogni
felicità nel Signore.
Le Christianisme'^(Ssirial e la Rer
vue de l’Evangélisation.
Alla famiglia afflitta, ripetutaineute colpita nei suoi affetti piu cari ao'
corso di questi ultimi due anni, desideriamo ripeter® ancora una volta l’espressione della nostra viva e sentita
simpatia cristiana.
AirOspedale Civile di Pinerolo, è
deceduto all’età di appena 25 anni, per
complicazioni avvenute in seguito ad
intervento chirurgico, Aldo Avondet
di Ponte Si. Martino, marito di una
nostra giovane sorella: Olga Long dei
Ciotti.
Questa primavera h avevamo visti
sposi felici ed avevamo preso parto, alla loro grande gioia in occasione delle
loro nozze avvenute il 7 maggio nel
nostro tempio. Prendiamo ora vivissima parte al grande dolore che ha col.
pito questa nostra sorella e mentre le
rinnoviamo l’espressione della nostra
simpatia cristiana con lo scrittore cristiano vogliamo pur© ripetere le paro
Attività giovanile, L’Unione Giova:nile, che 'da fine ottobre ha ricominciato la sua piena attività, ha avuto
la gioia di ricevere nel corso di questi
due mesi diverse graditissime visito.
Prima di tutto sono venuti il Signor
Paolo Cosonni ed un gruppo di amici
dalle Porte di Pinerolo. Essi, in uii.a
riunione familiare alla quale hanno
preso parte numerosi membri di chiesa, si sono prodotti (e molto Lme) sul
palco facendoci trascoriere a tutti un
magnifico pomeriggio. Poi sono venuti 1 giovani che hanno preso parte al
Convegno autunnale delle Unioni G;ovanili, indetto a Pramollo nei giorni
19 e 20 novembre. Il tempo veramente
pessimo ha impedito 1 afflusso di numerosi rappresentanti delle Union,.
Sono venuti solamente i più coraggiosi. Un elogio particolare ai Pralini
che, malgrado il « brias » che inco.
mineiava a cader© lassù, erano i meglio rappresentati. Le du© giornate
trascorse insieme sono state veramente
benedette ed hanno lasciato in tutti un
grato ricordo. Siamo riconoscenti al
■Comitato di Gruppo, ed in modo -speciale al pastore Vinay, per aver voluto
scegliere Pramollo a sede del convegno.
Non pochi lettori dn Italia seguono
le du© riviste, che pubblicano i nostri
fratelli evangelici in Francia.
La prima studia i complessi problemi della convivenza social© alla luce
flei principi cristiani ed è perciò molto utile a quanti d.esiderano porta-re,
■nella loro attività sociale e politica
una chiara e ferma ispirazione evangelica. •Í''
La seconda tratta di tutti i problemi exjncementi l’opera di diffusione
del Vangelo in Francia ed è aperta altresì alla più vasta oollaborazion© degli evangelici dei paesi latini.
Coloro eh© non ricevessero ancora le
pubblicazioni, le possono richiedere,
anche solo a titolo di saggio, al Pastore Elio Eynard, via' Pio Quinto, 15,
TORINO.
iSiamo costretti a ricordare agli abbonati che non hanno versato ancf>ra
il loro abbonamento per il 1949 oh© le
riviste non saranno ulteriormente inviai© a chi non avrà saldato il suo debito entro il 31 Gennaio 1950.
Le ammiriistraziO'ni dell© riviste sollecitano l’invio anche dell© quote di
abbonamento del 1950© perciò trasmettiamo la loro viva preghiera a tutti gii
ablionati, pregandoli di inviare sollccitament© l’importo, servendosi del
conto corrente postale n. 2/12889, intestato alla Chiesa Valdes© di Torino
(via Pio Quinto 15).
bini esistente attualmente in Italia
Eisso non dovrebbe mancare in nessuna famiglia evangelica ove vi sono
dei bambini.
Abbonate i vostri figliuoli a questo
ottimo giornaletto. , .
Condizioni di labboinamento per il
1950 : per l’Italia : L. 350; per l’Estero: L. 500.
'Riduzioni per chi ne prende un certo
quantitativo:
L. 300 da 10 a 20 copie
L. 280 da 20 a 30 copie
L. 250 da 30 a 50 copie
L. 230 da 50 a 100 copie
L. 200 oltre le 100 copie.
Indirizzare cartolina vaglia (o assegno bancario) a Selma Longo, Via IV
Novembre 107, ROMA.
le famiglie Gappellaro e Marcos n«.*
giaziano infinitamente tutti coloro,',
che, con parole e scritti, hanno cercata
di lenire il loro dolore. -jj
Tn modo particolare ringraziano il
’'pastore si‘g. Marauda, la sig.ng. Ade,
lina Bevel, la famiglia Oagdou, »
gnori Ernesto e Valdo Jahier. '
Pomaretto li 16 dioembr© 1949
/ figh ed t parenti tutti di
Maddalena Jahier
vedi. Frache
desiderano esprimere la lorg vira ri.
conoscenza ai Pastori Sigg, Ayassot e
Tron, al doti, Gardiol ed a tutti cola.
TO che hanno contribuito colle cure e
con la loro simpatia ad alleviate Le
sofferenze della Vara Defunta
í<^sÉsí
Per
passa »
l'ora che
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E’ un opuscolo « aveile con trenta
meditazioni bibhcheyais.<'itte con somplicità ma con ricorrent© ispirazione
scritturale, ogni fascicolo L. 20. Seri,
vere alla Libreria Evangelica » La
Buona Novella » via Milano 4, La
Spezia (c. c. p. n. 4/82628)
Dopo lunga e penosa malattia
dicembre è mancato ai suoi, cari,
a 16
Federico Ribet
di anni 70
PENSIONATO, guardia di F nanza,
assumerebbe incarico di fiducia :
custode, magazziniere, libero estate
1950 Rivolgersi alla Segreteria della
Chiesa Valdes© di Torino.
La- famìglia rmgrazta tutte le buanc
persone che le furono di aiuto e di con.
forto nella prova, ed in modo paitico.
lare il pastore Sig. P, Marauda.
■Beato l’uomo eh© sostiene la prova;
peirchè essendosi reso approvalo, riceverà la corona 'della vita che il Si.gnor© ha promessa a quelli che l’amano.
S Giacomo 1 : 2
Pomaretto 27 dioembr© 1949
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auguri vivissimi di Buon Anno
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ÏS
Giovanni Giacomo Ribet
commossa dalle numerose manifesta.zio.
ni di affetto mcevute m occasione del.
la dipartenza del loro Caro,, -ringrazia
vivamente tutti coloro che hamu) pre.
so parte al suo dolore e. che con la pre.
senza ni funerale ho.nno voluto onorare
la memoria del loro caro Estinto.
Un ringraziamento speciale al Doti.
De Cleme-ntis per le, am.orevoli cure
prestate, ai Pastori Micol © Maraud-g,
ed ai parenti e vicini di casa tutti per
l’affetto con cui hanno circondato il
loro Caro e l’aiuto ricemito:
Pramollo 6 dicembre 1949 ■
-M
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Direttore Resp Ermanno Rostan.
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